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Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896
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ilpopolo@libero.it NOVESE
TORTONESE
Vive a Castelnuovo l’orafo dell’evangelario ambrosiano
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OLTREPO’
A Novi una piazza intitolata alle vittime delle Foibe
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Con l’ACR... costruttori di pace!
Progetto pilota per la scuola Pascoli di Voghera
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Diocesi L’inizio della Quaresima con il nostro Vescovo PAGINA 3
Attualità La relazione annuale della Caritas diocesana PAGINA 6
CONCORSO DEI PRESEPI
Ecco i vincitori, a tutti un attestato TORTONA - Domenica 12 febbraio si è svolta a Tortona, presso la Casa del Giovane, la consueta festa della pace, iniziativa promossa dall’Azione Cattolica dei Ragazzi che ogni anno coinvolge diverse parrocchie della nostra diocesi. I ragazzi e i bambini del catechismo e dell’ACR nel mese di gennaio e febbraio hanno ragionato, si sono confrontati, hanno pregato insieme per prepararsi a questa bella festa. Guidati dal racconto della casa fondata sulla roccia e dalla figura di San Filippo Neri, sono arrivati fino al giorno della festa per incontrarsi finalmente e gridare a tutti quanto è bella la pace. Servizio a PAGINA 3
INTEGRAZIONE NELLE PAGINE DI CRONACA LOCALE EUROPEA: UNA SFIDA È forse il passaggio più arduo nell’ormai lunga storia dell’integrazione e dell’unità europea, quello di questi mesi. Le manifestazioni e gli scontri che hanno accompagnato il varo ad Atene di un drastico piano di austerità ci fanno toccare con mano quanto rigorosi debbano essere ormai gli standard. Partecipare all’Europa diventa un fatto sempre più concreto: per partecipare ai continua a PAGINA 4
Il Carnevale 2012: paesi in festa tra maschere e carri Da Rivanazzano a Varzi, da Castelnuovo a Novi, sono tante le iniziative organizzate da Comuni e Parrocchie per il prossimo Carnevale. Maschere vecchie e nuove, giochi, balli, dolci tipici e sfilate di carri allegorici: ecco gli ingredienti di un ricco menù che coinvolgerà grandi e piccini. All’insegna del divertimento e, speriamo, della sobrietà.
TORTONA - Con il 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio, si è concluso il concorso “Il tuo presepe in cartolina”, organizzato dal nostro settimanale in occasione del Natale. Si è trattato di un’iniziativa che ha riscosso un grande successo. Numerose le cartoline giunte in redazione da ogni angolo della diocesi: da oratori, parrocchie, scuole, ma soprattutto dai lettori e tra questi da molti nostri piccoli amici nelle cui famiglie entra ogni settimana il giornale. Siamo felici, soprattutto perché, insieme a voi, abbiamo dimostrato come il presepe sia ancora una sentita tradizione attorno alla quale le persone, la scuola, le comunità si ritrovano unite a vivere la gioia del Natale. Tutti belli i presepi ricevuti e ai loro “autori” in questi giorni abbiamo inviato un attestato di partecipazione firmato dal Vescovo Mons. Martino Canessa. Ma quali premiare? Difficile esprimere un giudizio. Ciascun presepe ave-
va particolari che lo rendevano unico. Alla fine, abbiamo scelto di premiare le scuole e le associazioni cioé quei presepi che avessero più di un autore. Così che il premio - un abbonamento annuale al “Popolo” - possa essere condiviso da più persone. I premiati sono: Scuola dell’infanzia “Carlo Guerra” di Castelnuovo Scrivia, Scuola dell’infanzia di San Sebastiano Curone, Scuola dell’infanzia “Andersen” di Broni, Scuola primaria “Carducci” di Pavia, Classi IA e IB della Scuola Media “Baxilio” di Castelnuovo Scrivia, Scuola Elementare di Santa Maria della Versa e il Centro anziani – Circolo Anspi di Castelnuovo Scrivia. Non ci resta quindi che ringraziarvi e darvi appuntamento al prossimo Natale.
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Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
PRIMO PIANO
SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896
PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze
SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896
PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze
È sempre più emergenza lavoro. Soprattutto sul fronte dei giovani. Sotto i 24 anni uno su tre non ce l’ha. Se la disoccupazione nel nostro Paese si attesta all’8,9%, quella giovanile arriva al 31%. Sono dati frutto dell’ultimo rapporto del’Istat in materia di occupazione. Alla fine dello scorso anno il numero di disoccupati in Italia ha raggiunto la quota di 2,243 milioni, con un aumento di quasi l’1% rispetto al mese di novembre. Diminuisce l’occupazione maschile, mai così bassa dal 1999, con un decremento dello 0,4% su base annua. Magra consolazione il lieve aumento dell’occupazione femminile. Ma a preoccupare seriamente è la disoccupazione giovanile: nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione è in aumento di tre punti percentuali rispetto al 2010 e arriva al 31%. Nel 2007 il tasso di disoccupazione giovanile oscillava tra il 19% e il 21%. Raffrontando semplicemente i dati, non ci vuole molto a capire la gravità del fenomeno.
ISTAT: in Italia 1 giovane su 3 è senza lavoro
sfocino, sistematicamente, in una precarietà senza sbocco. Recuperare futuro e progresso sociale, per queste generazioni, vuole dire, però, anche meno privilegi per alcune classi sociali e più meritocrazia in un mercato del lavoro efficiente”. Secondo l’esperto, “le soluzioni a questi problemi ci sono. Così come esempi di azioni che si sono rivelate efficaci e buone prassi da diffondere”.
Il presidente della Commissione europea Josè Durão Barroso ha proposto d’inviare un team di esperti in Italia e in altri sette Paesi ad alta disoccupazione. Il SIR ha parlato della grave situazione italiana con Mario Pollo, docente di pedagogia alla Lumsa, Cristiano Nervegna, segretario di Forma (associazione nazionale enti di formazione professionale) e Michele Colasanto, docente di relazioni di lavoro all’Università Cattolica di Milano.
Una sorta di moratoria “Se l’Italia vuole avere un futuro, è obbligata a cambiare: altrimenti, la storia e la tradizione italiana si esaurirà e saranno altri a portarla avanti sul nostro suolo”, afferma Mario Pollo. “Questo indicatore – spiega – è un segnale preoccupante di una società, come quella italiana, che sta invecchiando, che non è proiettata verso il futuro: non solo perché non genera una nuova generazione, ma perché nei confronti di quei pochi che genera attua una sorta di moratoria, li congela e tende a inserirli nella vita produttiva, sociale e politica quando non sono più giovani da un pezzo”. Uno dei fattori determinanti di questo “oscuramento del futuro”, spiega Pollo, è proprio la carenza del lavoro: “I giovani sanno che, qualsiasi percorso sceglieranno, avranno alte probabilità di non riuscire a trovare un lavoro aderente a quello per cui hanno studiato. Così molti di loro si rassegnano a vivere giorno per giorno, e questa precarietà mina la loro progettualità, la loro capacità di sognare”. Per invertire questa tendenza, conclude Pollo, “occorre un cambio di rotta radicale: oggi, invece, ci si limita a fare ‘buoni parcheggi’ per i giovani, ma mancano politiche tese a far sviluppare la loro capacità di costruirsi il lavoro e la vita”.
Mario Pollo
Cristiano Nervegna
Michele Colasanto
Un’azione forte e specifica
due milioni di ragazzi che non studiano e non lavorano (i Neet in Italia continuano ad aumentare), la dimensione del fenomeno assume dimensioni molto preoccupanti”. Le cause di tale situazione, sottolinea, “devono essere ascritte, certamente, all’attuale crisi economica, che ha però soltanto ampliato tendenze già presenti. Dalle politiche del lavoro, all’istruzione, alla promozione d’innovazione e ricerca, l’Italia non
sembra considerare i giovani come una risorsa per il futuro del Paese”. Questa, avverte Nervegna, “che si configura come una frattura sociale sempre più evidente, richiede un’attenzione forte e specifica, così come l’impegno coordinato di politiche che, partendo dalla scuola e dalla formazione professionale (che deve essere rilanciata e promossa), arrivino a offrire percorsi professionali che non
Per Cristiano Nervegna, è “imbarazzante un dato così elevato di disoccupazione giovanile per il nostro Paese. Se si tiene conto del fatto che i numeri presentati (un giovane su tre è senza lavoro) riguardano persone che, comunque, partecipano al mercato del lavoro, senza contare che ci sono circa
TASSO DI DISOCCUPAZIONE (a dicembre 2011) 8,9% +0,8% rispetto al 2010 Uomini 8,4% + 1,1% rispetto al 2010 Donne 9,6% + 0,4% rispetto al 2010 Giovani (15-24 anni) 31% + 3% rispetto al 2010
Apprendistato e nuove direttrici di sviluppo “I dati Istat riconfermano l’anomalia che riguarda l’Italia, ovvero nel nostro Paese siamo in presenza di una disoccupazione generale che si mantiene in linea con quella europea, mentre quella giovanile è molto più alta rispetto al resto del continente”, afferma Michele Colasanto. Per il docente, “la disoccupazione giovanile viene solitamente imputata in parte alla flessibilità, che a causa della scadenza temporale dei contratti si è trasformata in precarietà e in parte agli inoccupati, ovvero a coloro che non hanno mai lavorato. Inoltre, accanto a queste criticità ci sono altri due problemi che affannano i giovani”. Il primo “riguarda la discrasia tra titoli di studio conseguiti dai ragazzi e quelli richiesti dalle imprese e il secondo, il troppo tempo che passa per trovare un impiego”. Secondo Colasanto, “per aiutare i giovani bisognerebbe far crescere complessivamente il Paese esplorando nuove direttrici di sviluppo. Settori su cui agire potrebbero essere quello dell’ambiente, della cura del patrimonio artistico, del lavoro delle donne, che può essere incentivato se sostenuto da servizi alla famiglia. Tutti questi ambiti rappresentano dei bacini occupazionali importanti”. Infine, conclude, “bisognerebbe ragionare in termini di percorsi d’ingresso, valorizzando per esempio l’apprendistato come strumento diretto a consolidare l’avvio al lavoro dei giovani”.
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE
VITA DELLA DIOCESI
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bambini e ragazzi hanno sfidato il freddo per festeggiare con noi! Con il primo bans ci siamo riscaldati e qualche canzoncina ci ha fatto tornare il sorriso sulla bocca e allora chi ringraziare per questo pomeriggio di gioia? Solo Lui che è vera Pace e vera Gioia… Gesù! Dopo un momento di preghiera guidato da don Claudio Baldi, sono cominciati i giochi e l’allegria ha inva-
so la Casa del Giovane, alla ricerca di quattro parole indispensabili per costruire la pace: verità, libertà, giustizia e solidarietà. Ma le sorprese non sono finite, abbiamo avuto con noi anche Moreno Baggini, vicedirettore della Caritas diocesana e Mauro Zampiero, vicequestore di Voghera, due testimoni di pace venuti per raccontarci come vivono questi atteggiamenti nel loro lavoro quotidiano, a contatto con tante povertà e problemi. “Dobbiamo essere come le sentinelle che attendono l’aurora, la nostra aurora è Gesù, solo in Lui è la vera Pace”, “Siamo tutti uguali, dobbiamo cominciare a costruire la pace dai piccoli gesti, anche solo con un sorriso possiamo essere portatori di pace”, questi sono due pensieri che portiamo a casa, nelle nostre parrocchie alla fine della festa, ora che sappiamo che anche i più i giovani possono costruire un mondo diverso, fondato sull’Amore! Prima della merenda don Claudio ha affidato ai ragazzi un mandato di pace per essere costruttori di comunione e di bene ogni giorno. I ragazzi e i loro animatori hanno risposto in coro: “Sì, lo vogliamo. Vogliamo essere nel mondo segni e strumenti di pace”. E allora non ci rimane che ringraziare, i bambini e i ragazzi prima di tutto, che riempiono i posti che abitano con la loro semplice gioia, i giovani animatori e gli educatori ACR che con dedizione offrono il loro tempo ai più piccoli, le famiglie, che con curiosità hanno seguito i figli in questa esperienza, e tutti quelli che hanno partecipato anche solo con la preghiera a questa nostra festa. Grazie! Insieme… puntiamo in alto! L’equipe ACR
Al passo con la Peregrinatio Mariae La statua della Madonna Pellegrina raggiunge alcuni paesi del Vicariato di Novi Ligure. Con la finalità di sentirci uniti nella preghiera con tutta la realtà diocesana, il nostro settimanale vi segnala luoghi e orari di questa settimana. 16 febbraio, Gavazzana ore 15,30: Arrivo e accoglienza in chiesa ore 21,00: S. Rosario 17 febbraio, Malvino ore 15,30: Arrivo e accoglienza in chiesa ore 21,00: S. Rosario 18 febbraio, Cassano Spinola ore 10,00: Arrivo e accoglienza in chiesa
ore 21,00: Veglia di preghiera 19 febbraio, Cuquello ore 15,30: Arrivo e accoglienza in chiesa ore 21,00: S. Rosario 20 febbraio, Sardigliano ore 15,30: Arrivo e accoglienza in chiesa ore 21,00: S. Rosario 21 febbraio, Basaluzzo ore 10,30: Casa di riposo S. Antonio, S. Messa ore 15,30: Casa di riposo S. Antonio, Processione e S. Rosario ore 16,30: Chiesa S. Antonio, S. Rosario meditato 22 febbraio Francavilla Bisio ore 15: S. Messa
CAPANNI PIEMONTE S.n.c. OROLOGI E AUTOMAZIONI
NOTIZIE DIOCESANE
Con l’ACR... costruttori di pace
questa bella festa. Guidati dal racconto della casa fondata sulla roccia e dalla figura di San Filippo Neri, sono arrivati fino al giorno della festa per incontrarsi finalmente e gridare a tutti quanto è bella la pace. Il tempo gelido e incerto ci hanno fatto pensare che quest’anno non sarebbe stato un successone, lo ammettiamo, e invece ecco che Gesù ci ha regalato una bellissima sorpresa: tanti
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Domenica 12 febbraio alla Casa del Giovane di Tortona
TORTONA - Domenica 12 febbraio si è svolta a Tortona, presso la Casa del Giovane, la consueta festa della pace, iniziativa promossa dall’Azione Cattolica dei Ragazzi che ogni anno coinvolge diverse parrocchie della nostra diocesi. I ragazzi e i bambini del catechismo e dell’ACR nel mese di gennaio e febbraio hanno ragionato, si sono confrontati, hanno pregato insieme per prepararsi a
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ore 21: Basaluzzo, S. Maria, fiaccolata fino alla chiesa parrocchiale 23 febbraio, Basaluzzo in mattinata: Asilo ore 14,30: Confessioni ore 17,30: S. Messa ore 21: Preghiera e meditazione sulla storia di Lourdes 24 febbraio, Basaluzzo ore 10: S. Messa ore 15,30: S. Messa celebrata dal Vescovo dal 25 febbraio, Fresonara Vergine del silenzio, che ascolti la Parola e la conservi, donna del futuro, aprici il cammino.
Mercoledì 22 febbraio in Cattedrale
Inizio della Quaresima con il nostro Vescovo Mercoledì 22 febbraio il Vescovo presiederà, alle ore 21, in Cattedrale la Veglia di preghiera per l’inizio del tempo di Quaresima. La riflessione penitenziale guiderà la comunità diocesana nel cammino di contemplazione che trova la sua pienezza nella Risurrezione del Signore. Durante la celebrazione verranno ammessi al catecumenato alcuni aspiranti al Battesimo.
Domenica 26 febbraio a Villa Meardi
Le famiglie insieme L’Ufficio per la Pastorale Familiare diocesano organizza la seconda domenica con le famiglie della Diocesi dell’anno pastorale 2011/12. L’appuntamento è per domenica 26 febbraio a Villa Meardi, alle porte di Voghera, e il tema della giornata sarà “Chiamarsi per nome: alla scoperta dei bisogni emotivi”. Come ha scritto il Vescovo, mons. Martino Canessa, alle coppie, nel tempo di Quaresima questo sarà “un momento di sosta quanto mai propizio per la preparazione alla Santa Pasqua e per ridare freschezza al rapporto di coppia”. Il programma è il seguente: Ore 9: Accoglienza Ore 9,30: Preghiera d’inizio Ore 10: Breve presentazione e sviluppo del tema della giornata Ore 10,30: Laboratori di dialogo di coppia Ore 12: Santa Messa Ore 13: Pranzo Ore 15: Ripresa dei laboratori di dialogo di coppia Ore 16: Elaborazione finale Ore 17: Saluti Per il lavoro da svolgere è indispensabile la partecipazione di entrambi i coniugi. Per i bambini è assicurato un servizio di animazione.
Martedì 28 febbraio al Mater Dei
Lezione di don Doglio Martedì 28 febbraio, alle ore 21, al Mater Dei di Tortona, si terrà il quinto incontro formativo del ciclo organizzato dalla Diocesi per il clero e per i laici, incentrato sul tema “Il Dio dei Padri. Introduzione al libro della Genesi”. Nel corso della serata don Claudio Doglio, biblista della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, affronterà il tema “L’uomo della fede e della promessa: Abramo. Credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia” (Gen 12-22).
Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 20 febbraio, martedì 21, mercoledì 22, giovedì 23 e venerdì 24 dalle ore 8,30 alle 12,30; sabato 25 dalle ore 8,30 alle 11. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it
4 pag. CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE
VITA DELLA CHIESA
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Da Paolo VI a Benedetto XVI
sione di esaminare il testo olandese e la risposta fu che si voleva sostituire “una ortodossia moderna ad una ortodossia tradizionale”. Così Paolo VI, che aveva partecipato, guidato e concluso il Vaticano II, convocò l’Anno della fede per dire che se il Concilio “non tratta espressamente della fede, ne parla ad ogni pagina, ne riconosce il carattere vitale e soprannaturale, la suppone integra e forte, e costruisce su di essa le sue dottrine”. E ricordava alcuni documenti conciliari come la Lumen Gentium, nella quale emerge “la necessità congiunta della Chiesa insegnante e della fede”; o il decreto sull’ecumenismo Unitatis redintegratio, dove si evidenzia la “purezza della fede, asserita proprio in funzione del dialogo ecumenico; o ancora la dichiarazione sull’educazione cristiana Gravissimum educationis, che ribadisce “l’in-
contro della fede e della ragione in un’unica verità”. Un’occasione, l’Anno della fede per Papa Montini, per “rendersi conto dell’essenziale importanza che il Concilio, coerente con la tradizione dottrinale della Chiesa, attribuisce alla fede, alla vera fede, quella che ha per sorgente Cristo e per canale il magistero della Chiesa”. Chiara la preoccupazione del Papa che coglieva nelle “fughe in avanti”, come appunto quella del catechismo olandese, un rischio per l’attuazione stessa delle indicazioni uscite dal Concilio ecumenico. Se vogliamo, è la stessa attenzione di Paolo VI a guidare la scelta di Benedetto XVI – anche lui ha partecipato al Vaticano II – nell’indire l’anno, e cioè indicare con il Concilio l’“essenziale importanza” attribuita alla fede. Non si tratta di cercare una nuova ideologia ma
Spazio focolare Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15) Comincia così, nel Vangelo di Marco, l’annuncio di Gesù al mondo, il Suo messaggio di salvezza: «Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al Vangelo». Con la venuta di Gesù spunta un’era nuova, l’era della grazia e della salvezza. E le Sue prime parole sono un invito ad abbracciare la grande novità, la realtà stessa del Regno di Dio che egli pone alla portata di tutti, vicino ad ogni uomo. Ed indica subito la strada: convertirsi e credere al Vangelo, e cioè cambiare LE NOSTRE SEDI:
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L’anno della fede per riflettere sul Concilio Ecumenico Vaticano II
Un Anno della fede per riflettere sul grande dono del Concilio ecumenico Vaticano II; per dare “rinnovato impulso alla missione di tutta la chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza”. Momento “di grazia e di impegno” lo ha definito Papa Benedetto lo scorso ottobre, annunciando la Lettera apostolica Porta fidei, con la quale dava le indicazioni pastorali per la celebrazione. Ma intanto qualche ulteriore lettura proviamo a farla, partendo innanzitutto dalla data: 11 ottobre 2012. Inizierà quel giorno l’Anno della fede, a 50 anni dall’apertura del Concilio, 11 ottobre 1962. A venti anni dalla promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica, 11 ottobre 1992. Qui abbiamo subito una prima indicazione, e cioè che il catechismo della chiesa cattolica, “sussidio prezioso e indispensabile”, è lo strumento giusto per comprendere il Concilio. Per questo l’Anno della fede, afferma ancora Benedetto XVI nella Porta fidei, dovrà esprimere “un corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fondamentali della fede che trovano nel Catechismo della Chiesa cattolica la loro sintesi sistematica e organica”. È nel Catechismo che si trova la “ricchezza di insegnamento che la chiesa ha accolto, custodito e offerto nei suoi duemila anni di storia”. Sempre nell’ottobre prossimo, Benedetto XVI ha voluto si celebrasse un Sinodo dei vescovi sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”; occasione per accompagnare, è il Papa stesso a sottolinearlo, “l’intera compagine ecclesiale a un tempo di particolare riflessione e riscoperta della fede”. Quanti echi nell’avvenimento che ci prepariamo a vivere, a partire dall’Anno della fede che Papa Paolo VI volle celebrare a due anni dalla conclusione del Vaticano II, per fare memoria, ma non solo, del martirio degli apostoli Pietro e Paolo. Montini viveva la preoccupazione del suo tempo, di quel turbolento post Concilio con le sue sperimentazioni liturgiche e con l’elaborazione di quel catechismo della chiesa olandese che l’anno prima, 1996, aveva visto la luce. Paolo VI chiese a commis-
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
radicalmente vita e accettare, in Gesù, la parola che Dio, attraverso Lui, rivolge all’umanità di tutti i tempi. Sono due cose che vanno di pari passo: la conversione e la fede e non c’è l’una senza l’altra, ma l’una e l’altra scaturiscono al contatto con la parola viva, alla presenza di Gesù che anche oggi ripete alle folle: «Convertitevi e credete al Vangelo» Quello che opera la Parola di Dio accolta e vissuta è un completo mutamento di mentalità (= conversione). Trasfonde nei cuori di tutti: europei, asiatici, australiani, americani, africani i sentimenti di Cristo di fronte alle circostanze, al singolo
semplicemente di indicare nell’incontro con Dio la luce che guida i nostri passi. In Gesù Cristo, scrive Benedetto XVI “trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano. La gioia dell’amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto della morte”. Benedetto XVI invita poi a compiere un percorso che aiuti a comprendere in modo più profondo “i contenuti della fede”, affidandosi “totalmente a Dio, in piena libertà”. Paolo VI concluse l’Anno della fede pronunciando, il 30 giugno 1968, il “Credo del popolo di Dio”. Ed ecco un’altra data che non va dimenticata: è l’anno della contestazione giovanile, il ’68, che inizia negli Stati Uniti e come un vento soffia in tutti i paesi europei, anche al di là della Cortina di ferro con quella “Primavera di Praga” che nell’agosto del 1968 sarà repressa dai carri armati del Patto di Varsavia e che avrà un epilogo nel terribile gesto di Jan Palach, che si da fuoco in piazza San Venceslao. È l’anno del dissenso cattolico, dell’Isolotto di Firenze, dell’uccisione di Martin Luther King. La preoccupazione di Papa Montini trova eco in quell’atto d’amore per la chiesa e per l’umanità che è il Credo del popolo di Dio, il cui testo ha ricevuto l’apporto iniziale di Jacques Maritain. Fabio Zavattaro
Parola di Vita e alla società. Ma come può il Vangelo operare il miracolo di una profonda conversione, di una fede nuova e luminosa? Il segreto sta nel mistero che le parole di Gesù racchiudono. Esse non sono semplicemente esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive, ordini, comandi. Nella parola di Gesù è presente Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue Parole sono egli stesso, Gesù stesso. E così noi, nella Parola lo incontriamo. E accogliendo la Parola nel nostro cuore, come Egli vuole che sia accolta (e cioè essendo pronti a tradurla in vita) siamo uno con Lui ed Egli nasce o
Servizi CISL
Integrazione europea: una sfida continua da pagina 1 benefici bisogna farsi cari- colata al proprio interno, si co dei costi e degli oneri deve muovere in un sistema economico mondiale in afcorrispettivi. Insomma, sotto la pressione fanno. Grande è ovviamendella speculazione interna- te la responsabilità della zionale, che volta per volta leadership tedesca, così coseleziona nuovi obiettivi me è ovvio che questa leaper generare profitti finan- dership non si può svilupziari, sempre ovviamente pare in solitaria, ma deve sulla pelle di qualcuno, l’E- essere in grado di suscitare uropa (e la zona Euro, che circuiti virtuosi di collabodi fatto ne rappresenta il razione e di sviluppo. nucleo propulsivo e decisi- Sembra, da diversi segnali, vo) è costretta ad accelera- che l’Italia sia riuscita, negli ultimi mesi, a sintonizre. Del resto solo la spinta del- zarsi su questa lunghezza l’emergenza, storicamente, d’onda. C’è una sterminata permette ai sistemi demo- letteratura che garantisce cratici, e in particolare a che non solo gli italiani, ma quelli in cui il sistema deci- l’Italia è capace di dare il sionale è più complesso e meglio di sé nell’emergenarticolato, dunque necessa- za. In realtà ogni tanto il riamente lento, di agire in nostro Paese ha bisogno di essere messo di fronte alle fretta e con efficacia. Certo è un passaggio diffi- proprie responsabilità. Più cile: bisogna, infatti, tenere esattamente, le molteplici la barra dei conti, ma nello realtà geografiche, sociali, stesso tempo garantire quei culturali, economiche, che livelli e quella qualità della articolano la straordinaria vita sociale che qualifica ricchezza e complessità ital’Unione europea e la rende liana, devono periodicacosì attrattiva. Oltre che ga- mente essere richiamate alrantire quell’armonia, quel- la necessità di cooperare. l’equilibrio tra i diversi Sta- Ogni tanto questa operazioti membri, che fin dai primi ne richiede una certa ruvianni Cinquanta ha permes- dezza, ma richiede nello so il successo della scom- stesso tempo anche il dovuto respiro e il dovuto spesmessa europea. All’interno insomma della sore morale e culturale. Ai sfida economica c’è una tanti attori del pluralismo sfida sociale e una sfida po- italico bisogna sapere indilitica: i piani si richiamano care mete non retoriche e l’un l’altro. La soluzione, obiettivi realistici d’interesquindi, non può che essere se comune. Siamo ancora sul crinale. complessiva. Per questo è un passaggio Qualche segnale però semarduo, perché bisogna tene- bra recepito. Certo c’è anre insieme i piani. Tanto cora molto da fare, per tutti. Francesco Bonini più che l’Europa, così arti-
Febbraio a cura di Chiara Lubich cresce in noi. Ecco perché ognuno di noi può e deve accogliere l’invito così pressante ed esigente di Gesù. «Convertitevi e credete al Vangelo» Qualcuno potrà considerare le parole del Vangelo troppo alte e difficili, troppo distanti dal modo di vivere e di pensare comune, e sarà tentato di chiudersi all’ascolto, di scoraggiarsi. Ma tutto questo accade se pensa di dover spostare da solo la montagna della sua incredulità. Mentre basterebbe si sforzasse di vivere anche solo una Parola del Vangelo per trovare in essa un aiuto inatteso, una forza unica,
una lampada per i suoi passi. Perché quella Parola, essendo una presenza di Dio, il comunicarsi con essa rende liberi, purifica, converte, porta conforto, gioia, dona sapienza. «Convertitevi e credete al Vangelo» Quante volte nella nostra giornata questa Parola può esserci di luce! Ogni volta che ci scontriamo con la nostra debolezza o con quella degli altri, ogni volta che seguire Gesù ci sembra impossibile o assurdo, ogni volta che le difficoltà tentano di abbatterci, questa Parola può essere per noi un colpo d’ala, una boccata d’aria fresca, uno stimolo a ricominciare.
AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
IL VANGELO DELLA DOMENICA
19 Febbraio - VII Domenica del Tempo Ordinario
“Ti sono perdonati i peccati”
Mc 2,1-12 Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella
su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono
perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te - disse al paralitico - àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano
S. MARGHERITA DA CORTONA La santa che la Chiesa ricorda il 22 febbraio è nota come la ziare pubblicamen“terza stella” dell’Ordine francescano ed è la patrona di te una nuova vita, Cortona, in Toscana. Si tratta di S. Margherita che nacque le dissero che era nel 1247, in una povera famiglia contadina, a Laviano, nel “troppo giovane e comune di Castiglione del Lago, in Umbria. All’età di 9 anni troppo bella”. Margherita rimase orfana della madre e, dopo le seconde Dopo tre anni di innozze del padre, iniziarono i problemi a causa della sua ma- sistenza fu ammestrigna che si comportava verso di lei in maniera ostile e sa nel Terzo Ordine scorbutica. Margherita soffriva e cercava un po’ di compren- francescano, vesione e affetto e li trovò, fuori dalla sua famiglia. Tra i 16 e i stendo il mantello 18 anni per la sua bellezza cominciò ad essere ammirata e penitenziale. Le fu corteggiata e accettò la corte di un giovane nobile di quindi concessa Montepulciano che si chiamava Arsenio, il quale la convinse una piccola cella, a fianco della chiesa di San Francesco di a fuggire e a rifugiarsi nel suo caCortona. Visse di penitenza durissima, stello di famiglia. Margherita si ladi preghiera e di servizio. Seppe anche sciò facilmente convincere e divenorganizzare, con alcune volontarie ne la sua amante per nove anni, DOPO UNA GIOVENTÙ MONDANA chiamate Poverelle, l’assistenza gratuidandogli anche un figlio che si ta a domicilio. Nel 1278 fondò l’OspeENTRÒ NEL TERZ’ORDINE chiamò Jacopo. Il nobile però morì dale Casa di S. Maria della MisericorFRANCESCANO E SI DEDICÒ all’improvviso, forse assassinato o dia, ancora esistente, diventando per i forse ucciso durante una battuta di malati non solo infermiera, ma anche ALLA CURA DEI POVERI caccia. Secondo la tradizione fu amica, confidente e all’occorrenza proprio Margherita guidata dal suo cuoca e questuante. Un giorno ebbe E DEI MALATI DI CORTONA cane, spesso presente nella sua icoanche il coraggio di tornare al suo paenografia, a ritrovarne il cadavere. se natale, e, durante una celebrazione Anche se secondo il suo biografo eucaristica chiedere il pubblico perdoufficiale Fra’ Giunta Bevignati Arsenio aveva convalidato la no per i suoi trascorsi giovanili. Si adoperò per portare la pasua convivenza davanti ad un notaio, con un matrimonio ci- ce tra varie fazioni combattenti della città. Margherita ebbe vile, dopo la sua morte Margherita fu ugualmente rifiutata anche una intensa vita contemplativa, con esperienze mistidalla famiglia di lui e da un giorno all’altro, passò dalle agia- che e visioni, nella contemplazione della Passione di Cristo. tezze di una vita mondana e dispendiosa alle misere condi- In uno di questi mistici colloqui Gesù la paragonò a S. zioni di una ragazza madre, senza un tetto. Margherita però Francesco e S. Chiara, definendola la “Terza Stella” dell’ornon si perse d’animo, prese il suo bambino e vestita a lutto, dine e le disse: “Sii bianca per innocenza, rossa per amore, si avviò verso Cortona dove trovò una casa e un lavoro come perché tu sei la terza stella concessa all’Ordine del mio diletostetrica, e a questo punto diede una svolta totale alla propria to Francesco: questi è infatti la prima nell’Ordine dei Frati vita con una conversione totale a Dio, pur continuando a se- Minori; santa Chiara è la seconda nell’Ordine delle guire il figlio e a provvedere alla sua educazione. Monache; e tu la terza nell’ordine dei Penitenti”. Morì il 22 Conquistata dall’ideale francescano, si dedicò agli ammalati febbraio del 1297, ad appena 50 anni. Fu proclamata santa, poveri, visitandoli e curandoli a domicilio. Quando si recò al nel 1728 da Benedetto XIII. Il suo corpo incorrotto è custodiconvento dei frati, per chiedere il saio della penitenza e ini- to nel santuario di Cortona a lei dedicato.
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Il vangelo di questa domenica ci porta a Cafarnao, nella casa di Pietro e di Andrea, scelta da Gesù come sua abitazione. C’è come una strana euforia in città: giovani e anziani, uomini e donne, sani e malati, in tanti si dirigono verso quella casa. Nei loro volti si legge la voglia di star bene e di essere finalmente felici. Il vangelo parla di un gruppetto di uomini che porta un malato davanti a Gesù. Sembra suggerire a noi, spesso distratti ed egocentrici, che i malati e i poveri hanno bisogno che qualcuno li aiuti, che stia loro vicino, che si interessi davvero della loro vita e della loro condizione. Quel gruppetto di amici veri, non riuscendo ad entrare nella casa ove stava Gesù a motivo della grande folla, si arrampica sul tetto, lo scoperchia e con delle corde cala il malato davanti a Gesù. Davvero, l’amore non conosce ostacoli, fa trovare strade anche tra le più impensate! E così quel malato viene posto al centro di quella casa. Per la gente è il centro fisico, per Gesù diviene il centro delle sue attenzioni. Appena lo vede, infatti, lo accoglie e gli dice: “figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Sono parole di perdono, ossia di un’accoglienza che tocca le radici della nostra vita. Ma l’invidia acceca. E tra i presenti c’è chi pensa che quell’uomo ha bisogno di salute, non di perdono. No, potremmo dire: anche i poveri hanno un cuore, anche i poveri hanno un’anima. Essi non sono un caso sanitario o sociale da risolvere, ma fratelli e sorelle da accogliere e da amare fino in fondo. Parafrasando un’affermazione evangelica si potrebbe dire: non di solo pane vivono i poveri, ma anche di amore. Sì, i poveri hanno bisogno di affetto e di compagnia. Gli scribi, quelli di ieri e quelli di oggi, attenti solo a se stessi senza alcuna preoccupazione per gli altri, si scandalizzano di una misericordia così larga. Essi accettano anche che si dia qualcosa a quel malato, persino la guarigione, ma non il perdono. Insomma, i poveri vanno aiutati, non messi a tavola con noi. I cuori gretti non riescono a concepire una misericordia senza limiti. Gesù, invece, che ama senza confini, non getta un’elemosina a quel malato e poi va via; si commuove e guarisce quel malato nel cuore e nel corpo; al perdono aggiunge la guarigione: “ti ordino - dice al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua”. La parola di Gesù compie il miracolo di donare la guarigione totale a quel malato reintegrandolo nella sua piena dignità. Quel povero aveva bisogno, come ciascuno di noi, di perdono e di guarigione. Del resto a che serve la salute fisica se si è cattivi nel cuore? A che serve guadagnare il mondo intero, se poi si perde l’anima? Il vangelo insegna che la vita sarà migliore se mettiamo al centro dei nostri pensieri il Signore e i poveri. E metterli al centro vuol dire sentirli come nostri parenti. Ma come, i poveri nostri parenti? Sì, questo è il vero cambiamento richiesto a noi e al mondo intero. E non è un caso che Gesù usi il termine “fratello” per indicare sia i discepoli che i poveri: è la manifestazione di un legame inscindibile tra la sua Chiesa e i poveri. Aveva ragione la gente di Cafarnao nel dire: “non abbiamo mai visto nulla di simile”. In effetti anche oggi, noi e il mondo, abbiamo bisogno di vedere cose come queste, abbiamo bisogno di vedere che i poveri e i malati siano messi al centro delle nostre preoccupazioni e siano risanati nel cuore e nel corpo. Se pensiamo al dramma di un mondo diviso tra pochi ricchi e un numero sempre crescente di poveri comprendiamo quanto ci sia bisogno che questo vangelo venga ancora annunciato e soprattutto realizzato. E’ necessario continuare ad ascoltarlo e a proclamarlo. Se questo avviene, anche noi potremo vivere la gioia di quella gente di Cafarnao.
le letture della domenica Prima Lettura Is 43,18-19.21-22.24b-25 Salmo Responsoriale Sal 40 Seconda Lettura 2 Cor 1,18-22
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Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
ATTUALITA’
I poveri cambiano e crescono, la crisi investe anche le famiglie “normali”, la disoccupazione avanza
Relazione annuale della Caritas Diocesana - ANNO 2011 I dati di quest’anno fotografano una situazione critica: i poveri cambiano e crescono. Alla grave povertà di beni materiali (che lentamente sta tornando a crescere), si aggiunge la nuova povertà: famiglie “normali”, spesso monoreddito, drasticamente penalizzate dalla crisi economica, dalla perdita del lavoro, dalla precarietà dei nuovi contratti. Questo scenario è stato confermato anche dal progressivo aumento degli ita-
liani che si rivolgono ai Centri di Ascolto Vicariali di Tortona, Voghera, Novi Ligure e Broni per avere un contributo economico, per pagare le bollette, l’affitto oppure per richiedere il pacco alimentare (in questo gli italiani hanno superato gli stranieri). Crescono i giovani cui viene negata la possibilità di accedere al mondo del lavoro, crescono i fenomeni di sottoccupazione. Ma cresce e persiste anche, cosa ancor più desolante, la po-
vertà materiale vera e propria: nel 2004 Caritas Italiana registrava che il 75% dei problemi di povertà in Italia si riferiva a bisogni di carattere primario e strutturale (bisogni abitativi, alimentari, economici, sanitari, ecc.), nel 2011 questo valore raggiunge la quota dell’81,9%. Cresce dunque un’emergenza di tipo abitativo, che colpisce sicuramente in modo più gravoso, anche in questo caso, i giovani. Cambia anche il volto della povertà nella nostra Diocesi: tra i nuovi poveri cresce il numero di famiglie per cui la povertà non è sempre cronica, ma rappresenta una situazione episodica, segno che la crisi pesa e si fa sentire. In generale, le nuove povertà colte dai quattro Centri di Ascolto presenti in Diocesi sono diverse dalle tradizionali forme di indigenza ed esclusione sociale. Emergono povertà a “banda
larga”: il raggio di azione della povertà economica, infatti, si sta progressivamente allargando e coinvolge un numero crescente di persone e famiglie storicamente estranee al fenomeno. Indicatori di tale trasformazione sono il forte aumento dell’afflusso di cittadini italiani ai servizi socio-assistenziali, ma anche il fatto che la povertà colpisce persone in possesso di elevati titoli di studio, con buone capacità professionali. I nuclei familiari interessati da questa tendenza, anche nelle fasi di vita più sfavorevoli, possono contare su un reddito che non si posiziona molto al di sopra della soglia di povertà. Quelle registrate sono anche povertà “oscillanti” che coinvolgono le cosiddette famiglie “dell’elastico corto” per le quali la povertà non è cronica, ma rappresenta una situazione episodica.
Ecco che cosa abbiamo fatto La Caritas Diocesana di Tortona è un ufficio pastorale, di animazione, a servizio della nostra Comunità cristiana. Finalità dell’animazione è promuovere la prossimità verso le persone e le famiglie della nostra Diocesi maggiormente segnate dal bisogno, emarginate o che già patiscono povertà. Fondamentali strumenti pastorali della nostra Caritas Diocesana sono i quattro Centri di Ascolto vicariali di Tortona, Voghera, Novi Ligure e Broni. Il Centro d’Ascolto è un luogo della comunità dove tutti gli abitanti del territorio, ma anche le persone di passaggio, possono trovare un modo nuovo dell’incontro nei confronti delle persone in difficoltà e delle situazioni di disagio superando l’assistenzialismo e con uno stile di accoglienza, condivisione e solidarietà per presentare situazioni di bisogno proprie e altrui. La Caritas ha constatato negli ultimi due anni un crescente disagio sociale presso fasce di persone e di famiglie chiamate a sostenere spese superiori alle capacità economiche immediate. Per vari motivi esse spesso faticano ad accedere al credito bancario ordinario, pur potendo sostenere spese rateali. L’iniziativa del microcredito promossa dalla Caritas Diocesana di Tortona in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e la Banca Regionale Europea per il territorio Alessandrino della Diocesi, e con la Provincia di Pavia, la Fondazione Banca del monte di Lombardia e la Banca Regionale Europea per il territorio Pavese, ha continuato ad aiutare le famiglie ponendosi finalità pedagogiche e di promozione umana affiancandosi alle altre iniziative della Caritas per contrastare il disagio sociale. Il progetto di microcredito ha raccolto finora a Tortona 180 richieste da famiglie non necessariamente povere, ma che si trovano in difficoltà nell’affrontare le piccole spese mensili. Riguardo al disagio occupazionale l’Associazione A.VO.CA.TO. - Associazione Volontari Caritas Diocesana di Tortona - offre ormai da diversi anni un servizio di informazione, orientamento e accompagnamento al lavoro per persone italiane e straniere in condizione di svantaggio. In questo ultimo anno si sono presentate presso lo sportello dell’A.VO.CA.TO di Tortona 400 perone, la maggior parte donne, in cerca di lavoro. Tale servizio ha ottenuto buoni ri-
Non è, insomma, il prodotto di processi di esclusione sociale irreversibili, ma di un più generale modo di vivere, di un’instabilità delle relazioni sociali, di una precarietà che coinvolge lavoro e relazioni familiari e si accentua per l’insufficienza del welfare. Da sottolineare una nuova emergenza che abbiamo già evidenziato nella relazione dello scorso anno, rappresentato dalla dipendenza da gioco. Si riscontrano sem-
sultati collocando 47 persone in ambito domestico. L’associazione Volontari Caritas Tortona non è stata solo impegnata nel servizio di orientamento al lavoro, ma durante il corso dell’anno ha promosso con successo anche corsi di formazioni su tematiche sociali, gruppi di auto mutuo aiuto (rielaborazione del lutto), politiche giovanili ed incontri nelle scuole con il progetto IN… contro on the Road, collaborando attivamente con le Istituzioni Pubbliche e Private del territorio. A Voghera il nuovo polo della testimonianza cristiana della Carità in Oltrepò è rappresentato dalla “Casa della Carità” inaugurata l’8 di novembre del 2011. Dopo una intensa ristrutturazione, coordinata dall’Ing. Renato Sala, la Casa della Carità intitolata a P. Natale Molteni, figura storica della comunità cristiana vogherese, ha aperto le porte alle persone in difficoltà della nostra Diocesi. Nell’ambito di questo progetto, i PP. Barnabiti hanno messo a disposizione la struttura ed hanno sostenuto i lavori di ristrutturazione. La gestione è stata invece affidata alla Caritas e alla Agape cooperativa sociale Onlus, che ha completato i lavori grazie ai contributi della Cei 8 x
pre più spesso problemi di indebitamento determinato dai giochi d’azzardo, con un crescente aggravio delle situazione familiare e sociale. Troppo spesso, la dipendenza da gioco non è riconosciuta poiché si crede di essere di fronte a un semplice vizio. In realtà il gioco provoca in alcune persone degli effetti devastanti sia a livello psicologico e comportamentale, sia familiare e relazionale e infine, economico e sociale.
mille, della Fondazione Cariplo, della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia e della Regione Lombardia. Le nuove forme di povertà emerse negli ultimi anni nella nostra Diocesi a causa della crisi economica, con licenziamenti, cassa integrazione e precariato e le famiglie sempre più in difficoltà hanno determinato livelli di indebitamento verso le banche e le finanziarie che in molti casi hanno raggiunto livelli insostenibili. Per tale ragione la Diocesi, tramite la Caritas, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona hanno dato vita alla Fondazione antiusura San Martino Onlus. Destinatari delle attività della Fondazione San Martino, che ha scopo preventivo, sono i privati e le piccole imprese commerciali e artigianali. Non è mancato, infine, il sostegno anche sulle emergenze più recenti che hanno visto la partecipazione della nostra Caritas. In particolare si è proceduto con la raccolta fondi per le emergenze all’estero come il Corno d’Africa, il Giappone e la Libia. Per quanto riguarda l’Italia ci si è invece attivati per le emergenze della Liguria, Toscana, Sicilia e delle altre aree colpite da inondazioni.
Giovedì 16 febbraio 2012
O
IL POPOLO dell’
Concessionaria
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SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10-11,30-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima ) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-11,1518 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-1030 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 811-18 (sabato 17,30); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11;
Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 16 al 22 febbraio 2012 Giovedì 16: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Venerdì 17: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Sabato 18: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Domenica 19: Moroni, P.zza Duomo, 35 - (tel. 0383 41429) Lunedì 20: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Martedì 21: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Mercoledì 22: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427)
“Scuola e legalità: gli studenti uniti”, nord e sud crescono insieme
La Pascoli capofila di un progetto pilota VOGHERA - “Scuola e Legalità: gli studenti uniti. Costruire la legalità partendo dalle percezioni giovanili del nord e del sud”. Questo il titolo del progetto pilota nel quale sono state coinvolte solo due istituzioni scolastiche: l’Istituto secondario di primo grado “G. Pascoli” di Voghera, che farà da scuola capofila, e l’Istituto Comprensivo di Frigento (AV). I tempi di attuazione si sviluppano fra gennaio e aprile 2012 con un convegno conclusivo che si terrà sabato 21 aprile a Voghera. Partners del progetto il MIUR, l’Ufficio Scolastico della Regione Lombardia, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Pavia, l’Università degli Studi di Pavia, la Regione Lombardia, le Prefetture di Pavia e Avellino, le amministrazioni comunali di Voghera e di Frigento, il Lions Club la Collegiata
di Voghera, la Fondazione Adolescere di Voghera. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Michele D’Andrea, ha fatto sapere che, alla fase conclusiva dell’iniziativa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferirà alle due istituzioni scolastiche una forma di “adesione presidenziale”, per
essere vicino ai giovani e con i giovani a costruire e divulgare la legalità. Il progetto affronterà per risolvere la consolidata carenza di informazione sulla cultura della legalità che si è creata fra le istituzioni scolastiche italiane. Tale carenza è dovuta in particolar modo, e non è la sola causa, al fenomeno
dell’individualismo nelle progettazioni su temi importanti come quello della legalità e dell’isolamento territoriale, sempre più evidente non solo fra le istituzioni ma, soprattutto, come conseguenza finale fra i nostri giovani. Questa prima iniziativa, quindi, ha lo scopo di sensibilizzare il mondo scolastico e istituzionale mediante gemellaggi fra scuole del nord con quelle del centro e sud Italia, per far conoscere e rilanciare il messaggio che la “legalità” deve unire i giovani in una iniziativa comune e condivisa su tutto il territorio nazionale attraverso uno scambio di esperienze, suggerimenti e soluzioni atte a far crescere il nostro Paese nel rispetto delle regole e dei valori che sono i principi fondanti di una società democratica, moderna e civile. Ugo Celasco
Presentazione della Granfondo Vigneti d’Oltrepò Marathon SALICE TERME - Sabato mattina alle 10 presso la suggestiva cornice delle Terme di Salice (partner dell’evento) si terrà la presentazione della seconda Granfondo Vigneti d’Oltrepò Marathon, organizzata da Team Bike Oltrepò che andrà in scena il prossimo 3 giugno. La manifestazione, organizzata con successo l’anno scorso a Broni, si sposterà nella suggestiva località termale e turistica di Salice
Terme in un zona logistica che saprà accogliere nel migliore dei modi i 2000 ciclisti previsti attratti dalle bellezze delle colline, dai vini, dagli impianti termali e dai vari eventi collaterali. Lo scopo principale sarà quello di assicurare un fine settimana di grande qualità sia per il ciclista impegnato nella granfondo sia per tutta la sua famiglia, regalando momenti di divertimento e di relax. La granfondo misurerà 147
La zona vapori delle Terme
km per 2300 m di dislivello, mentre la mediofondo proporrà un percorso più ridotto di 110 km per 1450 m di dislivello. Anche per l’edizione 2012, la Granfondo Vigneti d’Oltrepò Marathon sarà valida come prova di Campionato Italiano di Granfondo e Mediofondo Udace e prova della Coppa Lombardia CPerformance. Alla presentazione parteciperanno i rappresentanti del Comune di Godiasco.
Allarme gelo: il Comune apre la sala d’aspetto della Stazione VOGHERA - Nella Sala della Battaglia del Municipio di Voghera, si è tenuto nei giorni scorsi un incontro al quale hanno partecipato l’assessore alle politiche sociali Giovanni Di Valentino e i rappresentanti della Caritas, della Croce Rossa, dello Sportello Stranieri, del Cav (Centro Aiuto alla Vita), dell’associazione “Pro Famiglia”, della Consulta del Volontariato e della Protezione Civile. Nel corso della riunione si è constatato che i posti disponibili nei dormitori cittadini, e cioè alla Casa della Carità ed al dormitorio di Via Cagnoni, sono quasi esauriti e quindi si è rag-
giunto un accordo con le Ferrovie dello Stato per
consentire a chi ne ha bisogno di usufruire della sala
d’aspetto della stazione ferroviaria. I volontari della Croce Rossa e delle altre associazioni, hanno distribuito viveri e bevande calde a tutti coloro che hanno trovato rifugio presso la sala d’aspetto della stazione. “Il compito del Comune è stato quello di coordinare tutte queste associazioni per trovare una soluzione al problema del freddo, che nei giorni scorsi ha già raggiunto temperature molto basse, in media con il clima siberiano. – spiega l’assessore Di Valentino – Voglio ringraziare anche i vertici delle Ferrovie che ci hanno dato questa disponibilità”.
LTREPO’
STRADELLA - VALLE STAFFORA Edicole aperte domenica 19 febbraio 2012 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 19 febbraio 2012 (Turno A): GAZZANIGA PETROLI, p.zza Quarleri 8; IP, via Lomellina 38.
Assemblea formativa dei produttori Coldiretti CASTEGGIO - I produttori Coldiretti di Casteggio, Varzi e Voghera si sono dati appuntamento nei giorni scorsi alla Sala Truffi per il secondo incontro programmato nell’ambito delle Assemblee formative 2012 di Coldiretti Pavia. Al centro del dibattito vi erano le relazioni dei funzionari Coldiretti sulle novità tecniche legate all’applicazione dell’Imu in campo agricolo e all’evoluzione della Pac per il prossimo periodo. Di particolare interesse sono stati i risultati della forte azione sindacale avviata da Coldiretti che, in tutta la Lombardia, ha sollecitato i sindaci ad applicare le tariffe minime, così come consentito dalla normativa, per attenuare il pesante effetto di questa nuova tassa sulle imprese agricole. Il secondo tema che ha catturato l’attenzione dei presenti è la Pac che ormai è diventata parte fondamentale del bilancio di ogni azienda che operi nel settore agricolo. Oltre agli aspetti tecnici, l’occasione di incontro è stata propizia allo sviluppo dei temi sindacali e essendo la riunione in zona oltrepadana di produzione di vino, una parte importante ha riguardato la promozione del vino pavese che Coldiretti ha attuato con ritorni concreti per le imprese nella commercializzazione all’estero. La zona di Varzi attende le risultanze
degli incontri con l’Amministrazione provinciale sulla questione dei danni da selvaggina che hanno provocato grandi disagi alle imprese del territorio. “L’azione di Coldiretti - ha detto il membro di Giunta Gianluca Marchesi - ha portato alla petizione con la raccolta di firme per sollecitare l’intervento delle autorità in merito al problema dell’abnorme diffusione della selvaggina in molte zone della nostra provincia. Alle oltre 3000 firme già consegnate al presidente Daniele Bosone, se ne sono aggiunte altre 2000 e la raccolta continua. L’Amministrazione del comune di Zavattarello ha votato una risoluzione sulla base della petizione di Coldiretti e i comuni di Val di Nizza, Codevilla e Romagnese entro breve faranno altrettanto. Con questo freddo gli animali si sono un po’ ritirati ma abbiamo avuto segnalazioni di nuovi danni nella zona Zrc Panigà - Ossio, nel comune di Romagnese. In un recente incontro con il presidente dell’Atc 5 abbiamo avuto assicurazione di massima collaborazione così come aveva in precedenza dichiarato il presidente della provincia Daniele Bosone. A breve attendiamo i primi abbattimenti controllati e potremo valutare il concreto impegno da parte delle amministrazioni”. u.c.
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VOGHERA E OLTREPO’
Il sindaco Lanfranchi descrive gli ultimi progetti di rilancio turistico
Borgo albergo e rete hot-spot a Fortunago FORTUNAGO - Si sta lavorando per realizzare il progetto per la pubblicizzazione del territorio dell’Oltrepò e delle diverse offerte turistico ricettive. Il Comune di Fortunago ha, infatti, avviato a questo scopo la messa in opera di una piattaforma web tv e la realizzazione di un portale Web . Una proposta che arriva da Fortunago, uno dei “Borghi più Belli d’Italia” e recentemente andata in onda su Cielo Tv, oltre che su altre emittenti nazionali. “In un piccolo Comune che, da sempre, ha considerato in via prioritaria la valorizzazione del borgo e del patrimonio paesaggistico, storico e culturale della sua gente un bene da preservare e da promuovere, si possono fare grandi cose. - osserva Pier Achille Lanfranchi, sindaco, che è anche vice presidente nazionale dell’associazione di AnciBorghi più belli d’Italia C’è bisogno solamente di amare questa terra, apprez-
Il borgo di Fortunago coperto dalla neve
zarla e imparare a conoscerla meglio per aiutarla a vivere”. Un risultato che, oggi, si pone all’attenzione di un pubblico sempre più attento e qualificato e che può produrre economia e sviluppo. Tra le iniziative pubbliche rientra anche la costruzione del nuovo teatro, auditorium, ecomuseo, pinacoteca Malaspina, enoteca Oltrepò
e altri spazi con destinazione culturale e sociale. Tra le iniziative private che stanno approdando a compimento, integrandosi con questo obiettivo, c’è il completamento della struttura turistico ricettiva, recentemente ricostruita nel contesto urbanistico del borgo, per la quale si prevede la trasformazione da struttura residenziale a Bor-
go Albergo. Una forma di albergo diffuso, che pur integrandosi nel contesto storico esistente con l’utilizzo di strutture ristrutturate, offrirà al visitatore possibilità di alto livello ricettivo. Il sistema hot-spot servirà ad erogare banda internet “free” su tutto il territorio, mentre il portale web verrà fornito di informazioni per promuovere le attività commerciali dei luoghi e di informazioni a contenuto istituzionale-turistico per promuovere il territorio comunale e quello delle valli vicine, con i loro luoghi più caratteristici. Ogni informazione sarà “agganciata” ad un totem espositivo , che sarà leggibile arrivando in piazza a Fortunago, oppure dai telefonini cellulari, una volta entrati nel territorio comunale. Sulla partecipazione al progetto è stata coinvolta anche la neo Fondazione Gal Oltrepo. Mattia Tanzi
Il teatro era gremito per il convegno “Coltivare il futuro” RIVANAZZANO TERME - Teatro gremito a Rivanazzano Terme in occasione del Convegno “Coltivare il futuro”, organizzato dall’Istituto Comprensivo di Rivanazzano Terme e dalla Coldiretti. Hanno portato i saluti il sindaco di Rivanazzano, Romano Ferrari, il presidente della Provincia di Pavia, senatore Daniele Bosone, il presidente della Coldiretti, Giuseppe Ghezzi. Docenti ed esponenti del mondo agricolo, un filosofo dell’ambiente e ricercatore come Luciano Valle, tutti insieme per offrire spunti di riflessione sull’educare oggi e sull’agricoltura come baluardo a difesa del territorio. È il concetto di “cura”, come ha dichiarato la dirigente scolastica Graziella Zelaschi, che rende omogenei il contesto scolastico e quello agricolo essendo ormai riconosciuto il valore della qualità dei rapporti fra questi mondi e più in generale l’alleanza
educativa fra scuola ed extrascuola. I percorsi presentati dalle insegnanti Saviotti e Assanelli hanno messo in luce alcuni indirizzi didattici che racchiudono una ricchezza di significati culturali, etici, estetici che vedono la “terra” e i suoi prodotti protagonisti insieme ai giovani.
Accanto ai relatori anche un giovane agricoltore, Alberto Lucotti ed esponenti di Donne Impresa Coldiretti, Wilma Pirola e Elisabetta Scabrosetti. Una testimonianza dell’attività dell’Istituto Agrario Gallini di Voghera è stata portata dal dirigente scolastico Luigi Toscani; il prof. Duminuco con i ragazzi dell’Istituto Alberghiero Alfieri hanno concluso i lavori con un gustoso piatto di riso che come ha detto Piera Selvatico un tempo era coltivato anche localmente. L’impegno dell’Istituto Comprensivo di Rivanazzano va nella direzione della valorizzazione del territorio e in particolare dell’agricoltura in chiave multifunzionale, promuovendo l’inserimento nel percorso di studio di elementi di conoscenza della cultura agricola e delle produzioni agroalimentari tradizionali, anche al fine di consolidare il senso di appartenenza dei giovani al proprio territorio.
Dalla Regione la mozione per interventi a favore della casa MILANO - “La casa di proprietà - commenta il consigliere Ciocca - è un bene indispensabile per le nostre famiglie. Per questo, in un momento in cui i mutui tagliano il 33% del reddito, la Lega Nord ha voluto compiere azioni per stare al fianco delle famiglie con una mozione che prevede importanti interventi a favore delle famiglie per agevolarle nel mutuo e nella casa”. La mozione della Lega Nord nasce proprio nel contesto attuale di un sistema bancario che non concede più nuo-
vi finanziamenti a sostegno delle imprese e dei cittadini; tale situazione coinvolge molti cittadini che hanno contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa, non consentendo loro di onorare le scadenze dei piani di ammortamento. La crisi sta colpendo anche le imprese di costruzione che affrontano le difficoltà del mercato immobiliare, con il risultato che da una parte non riescono a vendere ciò che hanno costruito e dall’altra non possono onorare gli impegni con le ban-
che che ne hanno finanziato le relative costruzioni; nel 2011 sono state 40 mila le famiglie che hanno subito una procedura di esecuzione e sono almeno 300 mila quelle che si ritrovano a rischio d’insolvenza e di pignoramenti; in crescita del 5,2% nel 2011, passando dai 37.536 del 2010 ai 39.474 del 2011, con un aumento del 75% nel quadriennio 2008/2011. “La mozione continua Ciocca - propone tre azioni, che sono state approvate dal consiglio regionale e che quindi verranno
attuate. Da un lato c’è la necessità che la Regione si faccia garante nei confronti del sistema bancario attraverso lo sviluppo di strumenti finanziari che permettano di abbassare gli interessi dei mutui nei confronti dei contraenti, rinegoziando i piani di ammortamento; inoltre occorre acquisire, attraverso un fondo immobiliare, gli immobili delle imprese di costruzione in difficoltà finanziaria; il Fondo immobiliare potrebbe poi concedere ad un prezzo calmierato tali immobili agli acquirenti”.
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Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
Il ricordo di Tilde: una vita per gli altri CORVINO SAN QUIRICO - “Lei è in Paradiso”. Sono le parole di Adelaide, la sorella maggiore, di fronte alla morte di Tilde, parole che, in un bagliore di cielo, illuminano tutta una vita, coerentemente compiuta e giunta a totale pienezza, “perfetta”. Tilde, delle tre sorelle Cavallotti, era la più dinamica: si progettava in comune, poi Tilde organizzava ed eseguiva. Rigorosa con sé e con gli altri, smorzava (o abbelliva?) il rigore cui improntava la sua giornata, con la sapiente tenerezza di un gesto al momento opportuno, con la discreta delicatezza di una parola che faceva bene. Di giornate di scuola è intessuta la sua vita: inizia gli studi all’Istituto delle Benedettine di Voghera, passa a Ca’ Foscari, a Venezia e, successivamente, a Torino dove si laurea in Lingua e Letteratura Francese. Quindi, subito, l’insegnamento: ed è il suo capolavoro. Insegna a Montù, a Broni, all’Istituto “Dante” di Tortona, a Casteggio, dove vive la più lunga stagione di insegnante: corre, vivace com’è, sempre entusiasta e paga, su per i tornanti delle colline e le ampie strade della pianura, nell’afa dell’estate o nella nebbia e nel ghiaccio della brutta stagione, superando le difficoltà e i rischi del cammino, lo sguardo fisso là, alla scuola, dove gli allievi attendono. Sono stati molti, moltissimi i suoi allievi, ragazzi della nostra terra, che non dimenticheranno più (l’ha ricordato con commossa tenerezza, ai funerali, il Prof. Giancarlo Gorrini, uno di quei moltissimi ragazzi e oggi, sindaco di Corvino San Quirico e Preside della Scuola Media “G. M. Giulietti” di Casteggio, presente con la sua bandiera) l’“Ave Maria” in lingua francese, con cui la professoressa Cavallotti li introduceva allo studio della nuova lingua, prima prova e primo dono.
Guidava lei i piccoli “pellegrinaggi”, tra amiche, più spesso a Monte Spineto, ma anche in qualche parte delle nostri valli, sempre dove ci fosse un santuario o una cappelletta come meta, o al grande Santuario della Guardia di Tortona, e con lei a capo, si pregava bene. Un particolare, devoto rapporto aveva, con le sorelle, con la Madonna di Caravaggio, a Fumo: lì seguivano la preparazione delle grandi solennità della chiesa né mancavano alle ricorrenze e alle iniziative della parrocchia di Robecco, sempre Tilde alla guida. Della comunità di Casa Chiodi (Comune di Corvino, parrocchia di Robecco), dove le sorelle Cavallotti abitano, Tilde era l’anima, soprattutto dopo che fu restaurato l’oratorio di Santa Marta e, agli inizi, era lei a organizzare la festa nel giorno dedicato alla Santa: una vera festa, quasi un piccolo pellegrinaggio cui partecipavano, anche da fuori, parenti, amici, conoscenti; qualche volta, fu presente anche Monsignor Vescovo. La casa poi, delle sorelle Cavallotti era un vero “tempio dell’amicizia”, nel senso giovanneo del termine: donarsi agli amici. Ognuna, l’ha sottolineato don Luciano Daffra nelle belle parole dedicate a Tilde nella Messa del funerale, con un dono proprio: Tilde incoraggiava così: “Parlare col cuore, agire col cuore”, rigore della sincerità, tanto vicina alla bontà. Lucia Dondoni
Un corso... sull’accoglienza ZAVATTARELLO - Paviasvilpuppo, nell’ambito del Progetto di Animazione e Coaching per lo sviluppo dei Distretti del Commercio, organizza a Zavattarello presso la sala consiliare del municipio, il corso gratuito dal titolo “Territorio apprendente - laboratori della narrazione”. Si tratta di dieci ore di corso indirizzate ad operatori del settore
Restauri, antichità, perizie e catalogazioni. Concessionari di zona per la ditta Puccini, costruttori e restauratori di organi a trasmissione meccanica. Preventivi gratuiti.
del commercio, dell’accoglienza, del turismo, ai cittadini, amministratori, produttori agricoli, pro-loco, associazioni che operano nei Distretti dell’Oltrepò pavese. I corsi si terranno il 28 febbraio dalle ore 20.30 alle ore 22.30, il 5 e 20 marzo dalle ore 14.30 alle ore 17.30 e il 26 marzo dalle ore 20.30 alle ore 22.30.
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
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VOGHERA E OLTREPO’
Dal Pirellone 1 milione di euro per la difesa spondale del Versa
IN BREVE
Si lavora per la sicurezza di torrenti e rili CANNETO PAVESE Entro la primavera inizieranno a Canneto Pavese i lavori di difesa spondale del torrente Versa. Si tratta di un intervento importante, finanziato dalla Regione Lombardia, per un milione di euro che interessa i comuni di Canneto Pavese (capofila), Stradella, Castana, Montescano, Montù Beccaria, Santa Maria della Versa, Portalbera e Golferenzo. “Nel frattempo il Consorzio forestale dell’Unione agricoltori di Pavia sta intervenendo con operazioni di taglio e rimozione delle piante all’interno dell’alveo del torrente. - spiega il primo cittadino di Canneto Pavese Francesca Panizzari - I lavori di difesa spondale che inizieranno tra la fine di marzo e gli inizi di aprile sono molto importanti. Infatti, tale intervento consentirà di evitare le continue esondazioni del Versa che in passato hanno creato danni e pericoli.
In alto: il municipio di Canneto; a sinistra: il sindaco Francesca Panizzari
Sempre dalla Regione Lombardia, abbiamo ottenuto un contributo di circa 180 mila euro per i nostri
due rili Valpraga e Valprussiani. Anche questo intervento ci consentirà di evitare future esondazioni. Purtroppo nel 2007 e nel 2009 i due corsi d’acqua avevano allagato le abitazioni della frazione di Vigalone provocando ingenti danni a case e aziende. Sono già state fatte due vasche di decantazione che andremo a sistemare e ampliare. Inoltre, provvederemo a sistemare tutti i fossi
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che confluiscono nei due rili”. Oltre agli interventi di pulizia e di difesa spondale, il comune di Canneto Pavese interverrà sulla frana che ha colpito la località Monteveneroso. “Anche per questi lavori che prenderanno il via in primavera - continua il sindaco - abbiamo ottenuto da Regione Lombardia un contributo di 120 mila euro. L’intervento ci permetterà di mettere in sicurezza la strada”. L’amministrazione comunale di Canneto che negli ultimi anni ha deciso di puntare molto sulle scuole, ha avviato il servizio extrascolastico insieme ai comuni dell’Unione Castana e Montescano. “Si tratta di un servizio importante - conclude il sindaco - che serve a dare una mano ai genitori che lavorano. Il servizio è gestito dalla Fondazione Maria Consolata che ha in gestione la mensa scolastica”. Mattia Tanzi
MUSICA / BRESSANA BOTTARONE
La Banda “Cetra d’Oro” per Santa Maria Nascente Venerdì 17 febbraio, alle ore 21, presso la chiesa della frazione Argine di Bressana Bottarone, si terrà l’ultimo appuntamento del ciclo di tre serate dal titolo “Omaggio a Santa Maria Nascente” organizzato con il patrocinio della Amministrazione Comunale di Bressana. La serata sarà dedicata alla musica e vedrà protagonista la Banda Musicale “Cetra d’Oro” di Casteggio, diretta dal Maestro Paolo Nascimbene. Il concerto intitolato “Laus Mariae” prevede nel suo programma alcuni brani dedicati alla Madonna, tra cui la celebre Ave Maria di Schubert. La Banda “Cetra d’Oro” nasce nel 1881 e oggi, come allora, si propone di portare la musica tra la gente in occasione delle cerimonie civili e religiose. Tra i componenti molti sono i giovani appassionati; il repertorio spazia dalle musiche popolari a quelle religiose. L’incontro, con ingresso gratuito, terminerà con un rinfresco.
Rivanazzano: il Carnevale in oratorio Varzi: i carri e le maschere nel borgo RIVANAZZANO TERME - L’Oratorio Parrocchiale S. Domenico Savio di Rivanazzano Terme, organizza tre appuntamenti in occasione del Carnevale 2012. Sabato 18 febbraio alle ore 15.30 i bambini in maschera e le famiglie si ritroveranno presso l’oratorio parrocchiale per un pomeriggio di allegria, con tanta musica, tante chiacchiere e tanta allegria, e ci sarà la premiazione delle maschere più belle, originali e la più giovane mascherina con la partecipazione del presentatore rivanazzanese Marco Testori e del clown Claudio e tanto divertimento. Domenica 19 febbraio alle ore 15.30 sarà la volta degli adulti e degli anziani, che si ritroveranno con tanta allegria, allietati dal bravissimo cantautore vogherese Giorgio Macellari accompagnato dalla bravissima Mary Viscardi, con l’indispensabile supporto dei Pionieri della croce Rossa Italiana Comitato di Voghera, il clown Claudio e la regia del presentatore Marco Testori. Si potranno fare due salti, gustare buonissime chiacchiere e deliziose torte fatte dalle bravissime volontarie dell’oratorio e della
parrocchia. Saranno presenti anche alcuni ospiti delle Case di Riposo del territorio. Martedì 21 febbraio alle ore 15 i bambini in maschera si ritroveranno alle 15 presso la Gelateria Albertini che gentilmente offrirà loro qualcosa di buono, poi tutti all’oratorio per musica e giochi e tante chiacchiere. Tutto ciò è gratis offerto dalla parrocchia. Il parroco e i volontari sono contenti di poter dare modo a tutti di passare qualche ora di gioia e di spensieratezza; per i più piccoli tanta musica e allegria e per gli adulti sarà possibile distrarsi un momento dai problemi e dalla frenetica vita di tutti i giorni, ed assaporare un pomeriggio con tanta buona musica.
Pomeriggio dedicato all’arte a Broni BRONI - Piacevole domenica pomeriggio a Broni presso Villa Nuova Italia, in occasione della presentazione del saggio “Se vuoi chiamarla Arte” di Giovanna Franzin, pontecuronese, curatrice di mostre e appassionata d’arte. Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura, Ernesto Bongiorni, patrocinante ed organizzatore dell’evento, l’autrice - con il supporto di Silvia Massari, esperta di storia dell’arte, e mediante la proiezione di slide ha intrattenuto il pubblico con stimolanti riflessioni sugli esiti e sulle sorti dell’arte
contemporanea, fornendo criteri interpretativi per accostarsi al mondo complesso e talora sconcertante dell’arte del nostro tempo con una maggiore consapevolezza critica. Ha fatto da cornice un’interessante esposizione di opere di artisti locali e non, tra i quali Pietro Bisio, Fabrizio Falchetto, Dino Grassi, Piero Leddi, Michele Mainoli. Molto gradito è stato l’intervento del maestro Gian Maria Franzin che ha improvvisato dei commenti sonori ispirati alle opere esposte.
Certificazione ambientale Certificazione di qualità
Cementeria di Broni
VARZI - Carnevale in Valle Staffora fa rima con Varzi. La manifestazione prenderà il via domenica 19 febbraio. L’evento avrà inizio alle ore 14, con l’esibizione della Banda Musicale di Stradella e con la tradizionale sfilata dei carri (quest’anno saranno 18 i carri rappresentativi delle frazioni) che partirà da via Oreste Maretti per toccare via Luigi Mazza, via Pietro Mazza, via Lombardia (bivio Caffè Commercio) e Piazza della Fiera. I giri saranno due. La premiazione dei carri si terrà domenica sera, nel “Nuovo salone delle Feste” di Roberto Tarditi, gestito per l’occasione da Luca Galati. Oltre alla premiazione dei carri gli amanti del Carnevale potranno danzare accompagnati dalla musica degli Alt@ Moda. Le maschere di tutta la valle e non solo, potranno divertirsi anche nella serata di lunedì 20 febbraio che sarà presentata dallo show man Luca Bergama-schi e vedrà l’esibizione del duo oltrepadano Nico&Franz, del dj Max Pensa. Nella stessa serata saranno premiate le maschere più originali. Le manifestazioni carnevalesche si concluderanno domenica 26 febbraio
sempre nel “Nuovo salone del Feste”. Alle 14 è previsto il carnevale dei bambini mentre in serata (ore 21.30) si terrà la tradizionale Pentolaccia con l’esibizione dell’Orchestra Bruno d’Andrea. Naturalmente numerose manifestazioni carnevalesche saranno organizzate in tutto il territorio della Valle Staffora da comuni, associazioni e privati. A Menconico, e più precisamente presso il birrificio Ponte Blu di Molino San Pietro si terrà sabato 18 febbraio una festa di Carnevale con una pantagruelica cena accompagnata dai musicisti Roberto Ferrari (piffero), Fabio Paveto (fisarmonica) e Vincenzo Marchelli “Chacho” (voce) che offriranno un ricco spettacolo di canti e musiche popolari.
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Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
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UN LUOGO UNA STORIA
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ENRICO DOLCI il capostazione al servizio di Pozzolo Formigaro pagina a cura di GIACOMO MARTINI
A Trappeto La carriera di Enrico Dolci, Capostazione, inizia a Rovato in provincia di Brescia nel 1940. In precedenza era stato verificatore. Questa mansione lo portò a svolgere il servizio in diverse località della Lombardia. Nello stesso anno, allo scoppio della seconda guerra mondiale (10 giugno), è inviato a Trappeto, una sperduta borgata della Sicilia occidentale. L’accoglienza della popolazione a prima vista pare piuttosto fredda, però nel volgere di poco tempo le cose cambiano radicalmente. Le condizioni di vita degli abitanti sono veramente disumane: di medicinali non se ne trovano, le fognature sono inesistenti, di rete idrica e d’illuminazione non c’è traccia. Tantissime sono le bocche da sfamare. Il nuovo “Titolare” trasforma la stazione in un importante luogo di incontro (oltre che di arrivi e partenze) e di aggregazione per tutta la comunità. Tra le altre iniziative acquista un grammofono e una notevole quantità di dischi in vinile di musica classica e da ballo: un modo per far conoscere le sette note ai giovanissimi. Nel frattempo il fragore della guerra si fa sempre più intenso e ravvicinato. Nel 1942, a seguito d’incresciosi incidenti tra i pescatori e le forze dell’ordine, Dolci propone alle autorità di Palermo di chiamare al comando della stazione dei carabinieri il Maresciallo Santolini di Bolzano. La proposta è accettata e i due servitori dello Stato, di comune accordo, procedono incessantemente per alleviare la dilagante miseria. Sovente bussano alla porta di ricchi agricoltori per convincere i più riottosi a consegnare i sacchi di frumento tenuti nascosti e a distribuirli ai più indigenti. In altre circostanze proteggono i pescatori, dopo averli autorizzati anche in regime di coprifuoco, ad uscire in mare aperto con le loro barche, le famose “Sardare”, che poi ritorneranno stracolme di pesce. Dolci, per il suo comportamento, ha la stima delle alte gerarchie militari. Dopo il 25 luglio del 1943 (caduta di Mussolini) alcuni giovani sospettati di diserzione
non subiscono conseguenze grazie alla sua attendibilità. Rimane a Trappeto fino ai primi di settembre del 1943. Ormai le forze armate Americane si trovano sul suolo siciliano. Nella borgata si vive il preludio al disastro dell’8 settembre. Il Capostazione non abbandona la “sua” gente. A malincuore obbedisce all’ordine emesso dal Comando Militare di lasciare il paese e parte con l’ultimo treno utile diretto a Palermo. È ricordato tuttora come “l’eroe borghese” di quel tragico periodo storico. Enrico Dolci non dimenticherà mai quella terra e nel 1952 consiglierà al figlio Danilo, chiusa l’esperienza di Nomadelfia con Don Zeno Saltini, di trasferirsi laggiù per realizzare quello che aveva in mente di fare per sé e per gli altri. Per Danilo la prima dimora sarà la casa di un pescatore.
A Pozzolo Formigaro Enrico Dolci riesce ad attraversare lo stretto di Messina e a risalire la penisola. Arriva a Tortona dove ritrova la famiglia. Per qualche tempo presta servizio in città. Poi gli è assegnata la titolarità della stazione di Pozzolo Formigaro. Prende alloggio, insieme alla moglie Carmela (Meli) Kontely e ai figli Danilo e Miriam, al piano superiore del fabbricato viaggiatori. A Pozzolo, Dolci è nuovamente alle prese con gli eventi bellici la cui barra volge al peggio. I bombardamenti alleati si intensificano. Lo scalo di Novi San Bovo e lo stabilimento di materiale bellico (Campo Inglese) di Rivalta Scrivia sono gli obiettivi principali presi di mira. La stazione di Pozzolo non corre pericoli, nonostante sia raccordata con il deposito di concimi della Montecatini e con una cokeria che rifornisce di carbone gli altiforni dell’Ilva di Novi Ligure. Nel tardo inverno del 1944 nell’ufficio del Titolare si presentano un maresciallo tedesco e due militari. Sono accompagnati da un interprete e senza mezzi termini gli comunicano che il binario dei treni dispari tra Pozzolo e il Bivio Tor-
scondeva un cuore d’oro e un’umanità immensa”, ed è immediatamente riammesso nel suo ruolo. (La mia Ferrovia 19431945 Memoria Storica di F. Vaccari - La Superba – Genova 2007).
Nel dopoguerra
Il capostazione Enrico Dolci con la moglie
tona (in esercizio dal 1° agosto 1885) deve essere smantellato perché le rotaie servono al ripristino di altre linee di maggiore traffico, ripetutamente colpite dalle incursioni aeree. Non ammettono repliche e così, in breve tempo, il binario è rimosso senza tanti complimenti. Nella settimana santa del 1944, Dolci è impegnato dal transito degli “Internati”, ossia dei prigionieri destinati ai campi di concentramento in Germania. È il famoso treno degli Ebrei. L’allerta è ai massimi livelli. La linea ferroviaria viene più volte attaccata dai partigiani e fatta saltare la sera precedente il passaggio del convoglio che in qualche modo riesce a transitare.
Una chiamata alle armi Il pomeriggio del 27 maggio 1944 a Francesco Vaccari, Alunno d’Ordine Contrattista, residente a Rivalta Scrivia e addetto al servizio commerciale, cade il mondo addosso. Sta controllando la rimanenza dei biglietti di viaggio, quando sente il ticchettio del telegrafo selezionare la chiamata PZ (Pozzolo) da TF (Tortona).
È il preannuncio dell’arrivo di un dispaccio. L’“Alunno” risponde all’avviso e il nastro incomincia a svolgersi. Il contenuto del telegramma indirizzato al Capo Stazione Titolare è raggelante: il giovane deve lasciare il servizio e presentarsi al più presto al Distretto Militare di Tortona per essere arruolato nell’Aviazione Militare. Enrico Dolci cerca di rincuorarlo, ma per Francesco Vaccari sono parole di circostanza, saluta tutti, inforca la bicicletta, torna a casa e molti dubbi lo assalgono. Riappare il 25 aprile 1945 allorché, con i compagni del distaccamento Fracchia della Brigata Arzani, occupa Rivalta Scrivia. Il giovane partigiano vive con intensità “il giorno dell’apoteosi” a cui fanno seguito: “giorni indimenticabili di festeggiamenti, molti erano sorpresi di ritrovare giovani del paese con i partigiani, non avevano saputo più nulla da parecchio tempo e tante erano state le supposizioni”. Il 3 maggio 1945 chiede la smobilitazione dal servizio militare. Lo aspetta il lavoro di ferroviere di cui andrà sempre orgoglioso. Il giorno dopo si presenta al Capostazione “dall’aspetto certamente burbero che na-
Luigi Nota, Dirigente Movimento nel periodo seguente la fine del secondo conflitto mondiale, ci consegna un breve profilo della figura del Capo Stazione Titolare e del contesto operativo in cui agiva. Enrico Dolci, scrive, fu indiscutibilmente un uomo serio, onesto, dotato di notevole carica umana e apprezzato da tutti i Pozzolesi adulti e ragazzi. In quel periodo il carico di lavoro nella stazione di Pozzolo Formigaro era notevole. Affluivano treni completi di carbone provenienti dal porto di Genova e destinati alla ditta Italgas e convogli da introdurre nel raccordo ARAR, un Ente creato il 29 ottobre 1945 presso il Ministero della Ricostruzione. La nuova Azienda Autonoma si occupava del rilievo e dell’alienazione dei residuati bellici d’ogni genere e a Pozzolo trovò una base logistica per il Nord-Italia negli spazi dell’ex deposito Montecatini. Al suo interno, l’ARAR, ospitava un Centro Chimico Militare presso il quale confluiva una materia speciale chiamata “Volfranite”, composta di “tungstato e manganese” e utilizzata nella metallurgia del ferro. A questa sostanza era attribuito un alto valore strategico, perciò durante il trasporto era scortata dai soldati. La Siof aveva ampliato i propri commerci sia in Italia sia all’estero e utilizzava a pieno regime lo scalo merci. Il traffico dei passeggeri era molto intenso e i pendolari, allora come oggi, tenevano molto al rispetto della puntualità e delle coincidenze: “Novi Ligure, per Pozzolo si cambia” fu per decenni il “tormentone” che echeggiò nella vicina stazione di Novi e diede il titolo al libro d’Egidio Mascherini del 1982. Tra gli utenti più illustri del tempo, nitido è il ricordo di Mons. Botti sempre sicuro di sé e aggiornatissimo con
il giornale (d’ogni tendenza) che spuntava dalla tasca della tonaca e più tardi di un giovanissimo don Agnes, timido e pallido, con la borsa piena d’appunti. Il compito di Enrico Dolci era quello di occuparsi della sorveglianza e del coordinamento del servizio, non disdegnava i consigli e un valido aiuto pratico ai collaboratori, per cui il rapporto tra il “Titolare” e i suoi agenti, una quindicina distribuiti su tre turni, fu sempre ottimo, improntato alla reciproca fiducia e unito da un affetto profondo. L’interesse per i colleghi di lavoro e per le loro famiglie andava ben oltre l’ambito ferroviario. Partecipò con passione alla ricostruzione del Circolo Economico Familiare tra Ferrovieri (sciolto nel 1926). Nel campo sociale si occupò principalmente dei problemi giovanili, in primo luogo la ricerca di una occupazione. Nel 1947 fu tra i fondatori (e Vicepresidente per un decennio) della Unione Sportiva Pozzolese, di cui curò personalmente la sistemazione del campo da gioco per la pallacanestro. Nell’anno scolastico 1951 / 1952 ospitò due ragazzi sfollati dal Veneto a seguito dell’alluvione del Polesine. Collaborò alla nascita del circolo ACLI e all’istituzione di una biblioteca al suo interno. Il suo scopo primario era quello di indirizzare i ragazzi verso passatempi “intelligenti” come la dama o gli scacchi Luigi Nota a distanza di oltre mezzo secolo si riconosce ancora nei valori della vita testimoniati per davvero dal “Signor” Dolci: “l’onestà, la severità, la coerenza, il senso del dovere e dello spirito di servizio, anche nei confronti del divertimento e dello sport” sono sempre stati i suoi punti di riferimento. Proverbiale era il fervorino, improntato all’incitamento per l’impegno costante e la correttezza del comportamento, che rivolgeva ai neo-assunti dopo il rito del giuramento di fedeltà alle Istituzioni: “Figliolo, in Ferrovia tutti possono fare carriera, ad eccezione di quelli che stoltamente si appropriano anche di un solo centesimo di proprietà dell’Azienda!”. Morì nel 1963 all’età di 64 anni.
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
EVENTI E CULTURA
La Regione Piemonte cerca di trovare nuove risorse
Ecco la carta di credito per la cultura
Il presidente della Regione Piemonte Cota presenta la carta di credito della cultura
TORINO - Una carta di credito per sostenere la “cultura”. E’ l’ultima novità messa in campo dalla Regione Piemonte per finanziare iniziative culturali. Perché come ha ricordato in conferenza stampa il presidente Roberto Cota “il pubblico non ha più risorse da investire in questo campo. E poi basta con i contributi a pioggia, che non sono neppure oggettivi, ma avanti con interventi da parte della Regione solo per i grandi restauri e la ricerca di nuovi strumenti finanziari”. Appunto come la carta di credito della cultura. Per ora è un progetto che vede il Piemonte come regione pilota. La carta di credito è realizzata in collaborazione con il partner finanziario Cartasi (sul circuito visa) per ora verrà offerta gratuitamente ai dipendenti regionali. Lo 0,3% di ogni transazione effettuata sarà destinato a finanziare l’attività di un ente, un’operazione che verrà gestita attraverso un fondo cultura da Finpie-
monte. Il titolare della carta di credito per la cultura, quindi, contribuirà direttamente - e senza alcun costo aggiuntivo a suo carico come ha assicurato Cota) - al sostegno del patrimonio culturale scegliendo a quale specifica istituzione, tra quelle indicate dalla Regione, destinare il suo contributo. Dopo il coinvolgimento dei dipendenti della Regione, l’obiettivo è quello di metterla a disposizione, di un più ampio bacino di utenti, coinvolgendo anche altri enti pubblici e imprese. Il sistema culturale piemontese ha già manifestato un forte interesse nei confronti dell’iniziativa e vi hanno già aderito le principali istituzioni culturali: Museo nazionale del Cinema, Teatro Stabile e Teatro Regio di Torino, Reggia di Venaria Reale, Film Commission Torino Piemonte, FIP-Film Investimenti Piemonte. “Partiamo dalla nostra identità per guardare al futuro - ha precisato l’assessore regionale alla Cultura Michele Coppola - con l’obiet-
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tivo che alla fine del primo anno il fondo possa avere una dotazione di 250.000 euro. E’ il calcio d’inizio di quello che vogliamo diventi un successo capace di creare un valore che va oltre la questione economica, perché vuol significare che la cultura è un bene di tutti e che tutti possono sostenere”. Da parte sua per “CartaSi” fornire gratis le carte e destinare lo 0,3% al fondo è un investimento - come ha detto De Corbelli - per contribuire alla diffusione della cultura, ma anche un sistema per incentivare l’utilizzo della carta di credito come forma di pagamento, “ancora poco utilizata in Italia”. Entro l’estate, soprattutto per i turisti, sarà lanciata, con caratteristiche similari la carta prepagata. Tra un anno ci sarà la verifica su come ha funzionato il progetto e l’allargamento a tutti coloro che desiderano sottoscrivere la “carta di credito della cultura” per contribuire a sostenere la cultura. Per il futuro non è certo però che l’emissione sarà ancora a costo zero.
“L’Airone” vola sui colli del cuneese ALBARETTO DELLA TORRE - Sabato 18 febbraio, alle 11, sarà presentato ad Albaretto della Torre, un piccolo paese in provincia di Cuneo, presso la locale Confraternita dei Battuti Bianchi, il libro “Fausto Coppi, il grande airone vola ancora” il trentesimo della collezione Metteliana. Paolo Andrea Mettel, ideatore dell’iniziativa e curatore dell’opera è un bibliofilo e un imprenditore svizzero. Esce per conto dell’associazione “Mendrisio Mario Luzi Poesia del mondo”. Il libro, 500 copie fuori commercio, è in pregiata carta filigranata amatruda di Amalfi. Si tratta di un Coppi “letterario”, unico nella fitta serie di pubblicazioni dedicate al Campionissimo e vi si possono trovare brani famosi di articoli scritti da Montanelli a Buzzati, da Biagi a Pratolini tanto per citarne alcuni. La copertina del libro è un dipinto originale all’acquerello dell’incisore Pietro Paolo Tarasco di Matera. Nelle giornate di sabato 18 (dalle ore 11 alle ore 22) e domenica 19 (dalle ore 9 alle ore 22), all’interno della Confraternita, ci sarà la mostra “Fausto Coppi, ricordi del Campionissimo”, realizzata in collaborazione con Albaretto Arte.
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Il ministro Balduzzi ad Alessandria
“Il prezzo della libertà”
L’avvocato Adriano Bianchi e il ministro Renato Balduzzi
ALESSANDRIA - “Il prezzo della libertà, il libro di Adriano Bianchi fa brillare quel filo di valori che parte dalla Resistenza ed entra nella Costituzione” così ha esordito Renato Balduzzi, Ministro della Salute durante la presentazione del volume, avvenuta a Palazzo Ghilini, nella Sala del Consiglio provinciale di Alessandria, sabato 11 febbraio “E’ una preghiera laica posta con grande garbo, nella tradizione dell’associazionismo cattolico. Avete lottato non per rivendicare privilegi, non per esercitare poteri, ma per giungere ad una conquista comune” ha proseguito il ministro Balduzzi. Nella Sala gremita di gente si è a lungo parlato di valori: “quei valori che sono un’irrinunciabile eredità”, come ha affermato in apertura la Vicepresidente Rita Rossa, che ha moderato l’incontro ricordando anche il sacrificio dei Martiri della Benedicta. “E’ un messaggio alle giovani generazioni partendo dal quale bisogna ricostruire l’Italia. E’ un testo che merita la diffusione nelle scuole per i valori che rappresenta”. Ai discorsi si sono alternate le letture di alcuni brani contenuti nel libro da parte degli allievi della scuola di teatro de “I Pochi” di Alessandria. In particolare sono stati ricordati gli episodi riguardanti l’eccidio di Villadeati e la
battaglia di Cantalupo Ligure con il sacricio del soldato russo Fjodor Poletaev di cui si è celebrato in questi giorni il ricordo. “Dedicherò il tempo che mi resta impegnandomi ogni giorno a nutrire e divulgare valori e sentimenti unitari e di fratellanza”, ha concluso, l’avvocato Bianchi, rivolgendo un pensiero a tutti coloro che hanno perso la vita in nome della libertà e della democrazia. L’autore, una delle figure emblematiche della resistenza piemontese, formatosi nella FUCI (federazione universitari cattolici italiani) tortonese, protagonista della lotta partigiana (medaglia d’argento al valor militare), ha contribuito instancabilmente alla memoria della Resistenza in molti comuni del territorio o per rievocare i più significativi episodi della sua vita. Dopo l’8 settembre 1943, si rifugiò in Svizzera da dove decise di rientrare in Italia per partecipare alla Lotta di Liberazione. Avvocato, continuò il suo impegno sociale anche dopo la fine della guerra, portando la sua testimonianza anche in molte scuole. Il volume, promosso dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Alessandria, con il contributo della Fondazione CRAlessandria, è stato curato da Vittorio Rapetti. Michela Ferrando
L’escursione, organizzata dalla Pietra Verde, domenica prossima
Ciaspolata ai Piani di S. Lorenzo BRIGNANO FRASCATA - Dopo il successo della ciaspolata di domenica scorsa, a grande richiesta l’associazione “La Pietra Verde” ripropone l’escursione. Domenica 19 febbraio gli appassionati di escursioni con le ciaspole potranno partecipare a questa nuova e facile avventura. Il ritrovo è a Brignano alle ore 9.15 nella Piazza Municipale, muniti di ciaspole, ghette e abbigliamento invernale. L’escursione è molto semplice e può partecipare chiunque, il primo tratto, quello di crinale che sale al Monte Giarolo presenta alcuni tratti senza neve, quindi obbligandoci a togliere in alcuni punti le ciaspole, ma giunti alle vecchie stalle di Giarolo ed en-
trati nella prima pineta, la neve non mancherà. Dal paese di Brignano si va in auto a Giarolo da dove inizia l’avventura. Si risale la Costa delle Lesaie per raggiungere le vecchie Stalle di Giarolo, poi si seguirà uno stupendo sentiero ricavato da una curva di livello che attraversa boschi di abeti e faggi, fino a raggiungere il Rifugio Piani di San Lorenzo (m 1101). Nei boschi, ricchi di fauna selva-
tica, sarà facile osservare le piste lasciate nella neve da: caprioli, cinghiali, tassi, faine, volpi e scoiattoli. La lunghezza del percorso è di km 4 all’andata e km 4 al ritorno, sullo stesso itinerario, il dislivello in salita è di circa 275 m. Il caldo e accogliente Rifugio Piani di San Lorenzo ospiterà il gruppo per un pranzo a base di polenta e prodotti locali. Per la prenotazione, obbligatoria, si può inviare una mail a: assopietraverde@yahoo.it indicando generalità e numero di telefono. Per i soci il costo è di 12 euro, 15 euro per i soci del Circolo Rifugio Piani di San Lorenzo, per tutti gli altri è di 16 euro e comprende anche il pranzo. Valeria Sala
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Sono sette e affiancheranno gli agenti di Polizia Municipale
A Castelnuovo con Oftal e CRI
In città arrivano i “Volontari Civici”
Messa per gli ammalati
TORTONA - Sono stati presentati venerdì scorso, nel corso di una conferenza stampa, i “Volontari Civici” che affiancheranno gli agenti di Polizia Municipale in un’ottica di maggiore sicurezza e tranquillità davanti alle scuole ed in altri luoghi pubblici. I Volontari Civici sono sette e sono Finanzieri e Agenti di Polizia Municipale in pensione. Con questa iniziativa si consente loro di partecipare attivamente alla vita sociale e culturale della città, recuperando le esperienze di vita e consentendo ai cittadini, con la loro presenza rassicurante, una più serena fruibilità di tutte le aree maggiormente frequentate. “Vorrei ringraziare chi ha dato la disponibilità - ha detto l’assessore alla Polizia Municipale e Sicurezza,
Emanuela Patta - questo vostro impegno personale a favore della città vi fa onore”. Un ringraziamento è stato rivolto anche al Comandante della Polizia Municipale e all’Agente Olderico che li coordinerà. “Avranno il compito di infondere sicurezza attraverso il controllo, la verifica e la presenza - ha spiegato il Comandante, Flaviano Crocco - i Volontari Civici ci aiuteranno con le scuole e nei parchi sulla base di quanto previsto dal regolamento approvato. Saranno assicurati e avranno un cellulare con il quale potranno segnalare eventuali problematiche all’agente di polizia”. “E’ un’iniziativa molto brillante” ha commentato il Sindaco, Massimo Berutti che ha ringraziato i volontari per l’impegno che si
sono presi verso la città. “Il loro ruolo - ha aggiunto - deve anche basarsi sull’importanza di educare al senso civico e di trasmettere il senso di responsabilità. Sono sicuro che anche altri seguiranno l’esempio di questi volontari”. “Ringraziamo l’amministrazione per il prestigio che ci dà attraverso questa partecipazione alla vita della città” ha dichiarato un rappresentante dei Volontari Civici. Il servizio svolto dai “Volontari Civici” si articolerà su prestazioni giornaliere che andranno a coprire gli orari di entrata e uscita delle scuole, nei giorni e nei momenti non coperti dalla Polizia Locale, oltre che le fasce orarie dei luoghi particolarmente frequentati da bambini ed anziani. Nello specifico stazioneran-
no davanti alla scuola durante gli orari di entrata e uscita, accompagneranno i bambini che attraversano la strada, inviteranno i minori ad utilizzare l’attraversamento pedonale, segnaleranno eventuali anomalie, sia accertate durante il servizio che riferite da cittadini, all’Ufficio di Polizia Locale, sorveglieranno i bambini all’uscita da scuola, in particolare i più piccoli che non restino soli in attesa degli accompagnatori; laddove, davanti alla scuola, vi sia un operatore della Polizia Locale in servizio, presidieranno le eventuali aree verdi, parchi e parchi gioco, che saranno assegnate e segnaleranno immediatamente ogni eventuale anomalia. Possono diventare “Volontari Civici” tutti i cittadini di età compresa tra i 50 e i 75 anni, pensionati, residenti a Tortona e in possesso di idoneità psicofisica certificata dal medico competente. Chi fosse interessato può chiamare il numero verde 800093929; mentre per iscriversi è possibile recarsi al Comando di Polizia Municipale di Tortona, tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 13; oppure dare la propria adesione all’indirizzo di posta elettronica della Polizia Municipale, poliziamunicipale@comune.tortona.al.it. p.s.
Il Comune di Sale e Ra Carsèra per il Giorno del Ricordo SALE - Con un giorno di anticipo sulla data ufficiale del 10 febbraio “Ra Carsèra” ha celebrato il Giorno del Ricordo, istituito in memoria dell’Esodo degli Italiani dall’Istria, dalla Dalmazia, dalle colonie d’Africa dopo la fine della seconda guerra mondiale. Un buon numero di persone, e soprattutto un bel gruppo di ragazzi della scuola media “R. Sineo” si sono ritrovati il pomeriggio di giovedì 9 febbraio nella sala consiliare del municipio. A far gli onori di casa, il sindaco Angelo Barco e l’assessore alla cultura Daniela Sicbaldi, insieme a Pietro Baldi, presidente dell’A.I.C. che ha promosso l’iniziativa. La relatrice la profesoressa Maria Grazia Milani, coadiuvata dal giovane salese Luca Pagella, ha tenuto viva l’attenzione dei presenti per quasi due ore proponendo e commentando una serie di
immagini assai eloquenti, che ripercorrevano le tappe degli esuli, costretti ad abbandonare la loro terra, le loro case e la maggior parte dei loro beni per restare italiani. Un cospicuo numero di loro ebbe come destinazione la caserma Passalacqua di Tortona, che li ospitò per parecchi anni in con-
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dizioni davvero precarie, per altro con la generosa assistenza di Mons. Francesco Remotti e delle Suore di Sale. A conclusione del pomeriggio, un breve intervento di Benito Susigan, che, come altri tra gli intervenuti, nella caserma Passalacqua trascorse gli anni della sua fanciullezza. Come degna cornice dell’incontro, i Profughi tortonesi della Passalacqua hanno allestito una ricca mostra fotografica e documentaria, che è rimasta aperta da martedì 7 a domenica 12 febbraio ed è stata visitata da numerose scolaresche. Prossimo appuntamento de “Ra Carsèra” questa sera, 16 febbraio alle ore 21, con Pietro Baldi, che accompagnerà il pubblico in un curioso viaggio nella fauna musicale, presentando alcuni brani che i grandi protagonisti della musica classica hanno dedicato al mondo animale.
CASTELNUOVO SCRIVIA - Domenica 12 febbraio, in occasione della giornata del malato e del 154esimo anniversario dell’apparizione della Madonna di Lourdes, il gruppo Oftal di Castelnuovo Scrivia ha celebrato queste due importanti ricorrenze con la Santa Messa nella chiesa di San Rocco. Nel pomeriggio, grazie al prezioso aiuto del personale della Croce Rossa della bassa valle Scrivia, alcuni anziani ospiti delle case di riposo del paese, sono stati accompagnati in chiesa per prendere parte alla celebrazione che da anni ormai è diventata consuetudine molto attesa e partecipata. L’Eucarestia ha ricalcato lo stile e soprattutto lo spirito delle celebrazioni Lourdiane ed è stata animata e arricchita della corale castelnovese Beato Stefano Bandello che ha accompagnato con il canto. Suggestiva e molto sentita, questa funzione è per il personale Oftal un vero e proprio appuntamento che ogni anno si svolge con grande partecipazione di fedeli e di ammalati che, “stretti” intorno alla Vergi-ne Maria, si riuniscono in preghiera con fiducia e speranza. Don Giovanni Battista, che ha celebrato la Santa Messa, nell’omelia ha voluto ricordare quanto sia importante avvicinarsi a coloro che soffrono senza averne paura, perché è semplice incontrare il male o l’ammalato ma è difficile sapersi avvicinare ad esso con sincero amore. Lo spirito di questa giornata vuole dunque sottolineare l’importanza che si deve dare alle persone sofferenti, cercando di portar loro sollievo e avvicinarli a Dio che certamente saprà dona-
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re loro consolazione e conforto. A chiudere la funzione l’intervento del presidente diocesano dell’Oftal Pierpaolo Boffi che ha recitato insieme a tutti i presenti la preghiera composta dal Vescovo Mons. Martino Canessa rivolta alla Vergine di Lourdes e ha ricordato che anche il vicariato di Castelnuovo Scrivia sarà tappa della Peregrinatio Mariae nel mese di aprile. La statua della Madonna “visiterà” dunque tutte le chiese del paese e dei piccoli centri vicini senza dimenticare gli anziani e i malati andando anche nelle case di riposo per permettere a chi soffre di “partecipare” al pellegrinaggio che Maria compirà nelle nostre zone. Altro appuntamento che è stato ricordato è quello che avverrà a metà del mese di marzo quando, in occasione degli 80 anni dalla nascita dell’associazione OFTAL si terrà un pellegrinaggio a Roma durante il quale il gruppo verrà ricevuto in udienza dal Santo Padre Benedetto XVI. Elisa Basiglio
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Il sindaco spiega perchè Pontecurone fa parte dell’Istituto Bassa Valle Scrivia
La riorganizzazione scolastica sul territorio PONTECURONE - Nelle scorse settimane i comuni sono stati chiamati a decidere riguardo la riorganizzazione della rete scolastica, resasi necessaria dopo l’approvazione, lo scorso novembre, della legge di stabilità che prevede la costituzione di Istituti Comprensivi, formati da almeno 1000 alunni, attraverso l’aggregazione delle direzioni didattiche e delle scuole secondarie di primo grado. Per il territorio del tortonese sono previsti quattro istituti comprensivi: due a Tortona e due per il territorio, uno formato da Castelnuovo, Pontecurone e Sale (Bassa Valle Scrivia) e l’altro da Viguzzolo e dal Terzo Circolo. Proprio la decisione del Comune di Tortona di porre il 3° Circolo, sotto la direzione dell’Istituto di Viguzzolo ha determinato tutta una serie di reazioni fra gli insegnanti e i genitori. Precedentemente il 3° Circolo, infatti, che comprendeva anche la Scuola Materna e quella Elementare di Pontecurone era indipendente. Il Sindaco di Pontecurone, Ernesto Nobile, a
questo proposito, ha voluto precisare che la sua scelta di unirsi alla Bassa Valle Scrivia con Castelnuovo e Sale, è stata determinata dal fatto che “era l’unica praticabile; infatti, mentre, dopo un primo momento la necessità di un eventuale accorpamento con l’Istituto di Viguzzolo era venuta meno visto che, stante la natura collinare di quelle scuole, non era necessario per la sua sopravvivenza raggiungere il limite di 1.000 alunni, per quanto riguarda Tortona, esso si è mosso in un’ottica tutta interna adottando, come risulta dalle prime delibere assunte dalla Giunta guidata dal Sindaco Berutti, la decisione di prevedere la creazione di istituti comprensivi in cui il 3°
Circolo fosse staccato definitivamente da Pontecurone”. “Pertanto - ha aggiunto Nobile - al sottoscritto non è mai stato proposto, ipotizzato o richiesto ufficialmente di ragionare sull’unione del 3° Circolo di Tortona con le scuole di Pontecurone e la scelta dell’Istituto della Bassa Valle Scrivia è parsa la naturale e valida soluzione, anche sulla base di una contiguità territoriale e di un’omogeneità di dimensioni delle scuole interessate”. “Qualcuno, in questi giorni - prosegue il sindaco - ha detto che ci siamo mossi in fretta e troppo in anticipo: in realtà, la decisione dell’Amministrazione Comunale è stata assunta entro il
termine previsto dalla legge anche per evitare che si corresse il rischio di vedere le scuole di Pontecurone rimanere, ancora una volta per anni, divise”. Il sindaco Nobile ha detto ancora: “avendo un assoluto rispetto per l’autonomia degli altri Comuni, non mi permetto di esprimere valutazioni sui tempi, sui modi e sulle scelte del Comune di Tortona, ma, allo stesso modo, chiedo, non tanto per il sottoscritto ma per l’istituzione e i cittadini che rappresento, che anche le scelte di Pontecurone siano rispettate e non vengano utilizzate, strumentalmente, per giustificare o trovare una scusa per scelte che possono essere poco gradite dai propri cittadini”. Concludendo, dunque, secondo Nobile non si può dire “che è colpa di Pontecurone se non si fanno, nel Tortonese, 5 istituti invece di 4, salvo dimenticarsi che al Comune non è mai stato ufficialmente e formalmente richiesto di ragionare su ipotesi diverse da quella della Bassa Valle Scrivia che ha, in piena regolarità, scelto”. d.c.
Il Vescovo a Guazzora per la Madonna di Lourdes GUAZZORA - Domenica 12 febbraio, la comunità parrocchiale di Guazzora ha ricordato la Madonna di Lourdes. Nel 1909 nella chiesa parrocchiale era stata riprodotta la grotta di Lourdes per volere di don Carlo Balladore, sacerdote guazzorese morto molto giovane e che aveva ottenuto, durante un pellegrinaggio a Lourdes, la grazie di diventare sacerdote. La grotta, è stata restaurata nel 2009 poiché presentava diverse fessurazioni e minacciava di crollare. Il nostro Vescovo ha ricordato ai numerosissimi fedeli anche provenienti dalle vicine parrocchie di Isola S. Antonio e Molino dei Torti, il significato profondo del messaggio che Maria ha lasciato, tramite Bernadette, a ognuno di noi. Nell’occasione, Carla e Franco, i nipoti di don Innocenzo Zanalda, sacerdote na-
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
TORTONA E TORTONESE
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IN BREVE ASSOCIAZIONI / VIGUZZOLO
L’ACV scopre la cucina medievale Nonostante l’imprevista malattia di Italo Cammarata che rischiava di far annullare l’evento, il pomeriggio organizzato dall’Associazione Culturale Viguzzolese domenica 12 febbraio, ha avuto un buon successo. La conferenza sulla cucina medievale è stata tenuta da Federico Lazzati, giovane neolaureato in Storia Contemporanea che, dopo aver presentato il paesaggio e la cultura medievale, ha saputo coinvolgere il pubblico presente in una piacevole chiaccherata sui piatti tipici di quell’epoca che era completamente diversa dalla nostra. La grande rivoluzione culinaria avvenuta in seguito alla scoperta dell’America, infatti, ha reso protagoniste verdure come il pomodoro o la patata completamente scunosciute in epoca medievale. Il pomeriggio si è concluso con un appetitoso aperitivo preparato seguendo ricette dell’epoca. L’ACV ha espresso un caloroso ringraziamento a Federico Lazzati, che nonostante il minimo preavviso si è reso disponibile, all’assessore Simone Pellegrin, al Comune di Viguzzolo per il patrocinio e a soci e amici per il sostegno e la partecipazione.
AMMINISTRAZIONE / TORTONA Comune e quote Farmacom Il Comune è interessato a ricevere eventuali manifestazioni di interesse, da parte di altre municipalità, ad acquisire una partecipazione paritaria o proporzionale al numero degli abitanti, delle quote della Farmacom srl, società di gestione delle due farmacie comunali. Gli Enti interessati sono invitati a inviare un fax al n. 0131/811411, una mail all’indirizzo segreteriasindaco@comune.tortona.al.it o tramite posta raccomandata al Comune di Tortona entro e non oltre il 12 marzo.
EVENTI / CASTELNUOVO SCRIVIA Sfilata e festa di Carnevale Domenica 19 febbraio l’Oratorio S. Luigi Orione di Castelnuovo organizza la sfilati dei carri allegorici carnevaleschi che percorrerà le vie del paese concludendosi nella piazza della chiesa. Il gruppo Oftal, dalle ore 15, animerà il pomeriggio alla Casa di Riposo del paese con la tombola e tanta allegria. Martedì 21, dalle ore 15, nel salone dell’Oratorio si terrà la festa in maschera per i bambini e i ragazzi.
NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA Giuseppe Conte e la sua poesia
I nipoti di don Zanalda con il Vescovo, don Costantino Marostegan e il diacono Ernesto Stramesi
tivo di Guazzora e primo parroco di Santa Maria della Versa, hanno donato alla parrocchia una foto ricordo del loro congiunto ritratto con San Luigi Orione, di cui era amico ed estimatore, e al quale, agli inizi del 1900,
aveva prestato un’ingente capitale per l’acquisto del fabbricato di Via Emilia in Tortona divenuto la prima Casa madre dell’Opera. Dopo la celebrazione eucaristica officiata da Mons. Vescovo con l’assistenza del
L’Ispettrice delle Salesiane visita il S. Giuseppe
TORTONA - All’Istituto San Giuseppe, nei giorni scorsi, è venuta in visita Suor Chiara Cazzuola, ispettrice generale che ha portato i suoi saluti agli alunni della scuola e ha incontrato i docenti per ringraziarli del lavoro svolto e incoraggiarli nel continuare con la
missione. Suor Chiara ha ricordato quanto duro sia il loro compito e come sia importante sforzarsi di trovare “il punto accessibile al bene” presente in ogni ragazzo a cui tanto tendeva e teneva Don Bosco. La sua visita è stata molto coinvolgente perché ha ricordato ad ogni docente come il suo operato all’interno di una scuola salesiana sia fondamentale in collaborazione con le famiglie nel formare le future generazioni di cittadini cristiani e onesti. Anche i docenti hanno ringraziato Suor Chiara per le sue parole e per averli fatti sentire parte di una comunità che ha voglia di crescere e continuare a vivere la sfida educativa con “il cuore e gli occhi di Don Bosco”. I docenti si impegneranno al massimo perché la sua opera educativa continui ad essere presente e viva in Tortona. e.p.
parroco don Costantino Marostegan e del diacono Ernesto Stramesi, i numerosi fedeli si sono ritrovati nella parte di casa canonica restaurata nello scorso anno per un momento di convivialità e di amicizia.
La poesia contemporanea sarà la protagonista dell’appuntamento settimanale sulla frequenza 96,400 FM e in diretta sul sito internet www.radiopnr.it. Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda domenica 19 febbraio alle ore 20,30, il conduttore Andrea Bobbio riproporrà una lettura di poesie tratte dalle sillogi pubblicate da Giuseppe Conte, un autore la cui produzione spazia dai campi della narrativa e del teatro a quello della poesia, con risultati sempre di alto livello. La scelta dei testi e il commento sono a cura del prof. Adriano Napoli, poeta egli stesso e autore di un saggio sui maggiori scrittori contemporanei. L’appuntamento è quindi fissato per domenica sera oppure, in alternativa, martedì 21 febbraio sempre alle ore 20,30.
ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE
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Puoi donare tutti i giorni presso il CENTRO TRASFUSIONALE OSPEDALE TORTONA
Via Emilia, 35 - Tortona
dalle ore 8 alle 10 - Tel. 0131-865327
Tel. (0131) 861063
Giovedì 16 febbraio 2012 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri
N
IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -
SS. MESSE FESTIVE Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore
VAL
8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9.
Farmacie di turno aperte dal 16 al 22 febbraio 2012 Giovedì 16 febbraio: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Venerdì 17: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Sabato 18: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017)
OVI
BORBERA - OLTREGIOGO
Domenica 19: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Lunedì 20: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 21: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Mercoledì 22: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Edicole aperte domenica 19 febbraio 2012 Bava, corso Marenco; Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone; Scarsi, Viale Chichero; Ponte, Piazza Repubblica; Pallavicini, Piazzale Partigiani; Campi, Via Verdi; Semino, Via Pavese.
A Novi e Serravalle Il Vescovo incontra gli ammalati novesi serve il Giudice di Pace Ha celebrato la Messa per la ricorrenza della Madonna di Lourdes
La statua della Madonna di Lourdes nella Cappella dell’Ospedale di Novi Ligure
NOVI LIGURE - Gesù, nella sua vita terrena, ha amato tutti gli uomini, ma ha prediletto gli ammalati: per loro ha compiuto quasi tutti i suoi miracoli e in loro favore il suo grazie anticipato a tutti gli operatori di carità: “Ciò che fate ad essi, è fatto a me!” Per questo Gesù ha invitato i suoi Apostoli a continuare la sua missione dicendo: “Andate in tutto il mondo, predicate il mio Vangelo e guarite gli ammalati ungendoli con olio”. Chi ci parla dell’Olio Santo come di un Sacramento già in uso fra i cristiani è l’apostolo San Giacomo che disse: “Chi fra voi è ammalato chiami il sacerdote e questi preghi su di lui ungendolo con olio nel nome del Signore. La preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha dei peccati, gli saranno perdonati”. L’unzione degli infermi rappresenta pertanto un vero e proprio Sacramento per i malati, non per i morenti, come ingiustamente qualcuno ancora ritiene, un Sacramento specifico per il tempo di malattia. È con questo spirito che sabato 11 febbraio alle ore 16, presso la Cappella dell’Ospedale San Giacomo a Novi Ligure, si è celebrata la “XX Giornata Mondiale del Malato”, istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992 con diverse finalità:
anzitutto quella di sensibilizzare le comunità cristiane, ma anche la società civile e le istituzioni sanitarie, ad una migliore assistenza ai malati, con l’esplicito invito di aiutare tutti coloro che sono malati nel corpo, nella mente e nello spirito a cercare di far scaturire del bene anche dal contatto con la sofferenza. In una chiesetta addobbata a festa con la statua della Madonna di Lourdes, circondata da piante e fiori, un gran numero di persone, diversi medici ed infermieri del nosocomio, alcuni ammalati, una rappresentanza della Corale della parrocchia di San Pietro, è stata concelebrata la Messa dal Vescovo Mons. Martino Canessa, dal Cappellano dell’Ospedale padre Nazzareno Senesi, dal Parroco della Chiesa di San Pietro don Livio Vercesi, con la presenza di don Mario Balladore. All’omelia il Vescovo ha manifestato tutta la sua considerazione per una ricorrenza così sentita e partecipata e la sua più viva riconoscenza a padre Nazzareno, religioso della Congregazione “Missionari della Fede”, che da ormai un anno offre il proprio “servizio delicato e pesante” a favore dei malati presenti nel nosocomio novese. “Quando si ci reca a Lourdes, con animo ben disposto, sono inevitabili al-
cune considerazioni. Per prima cosa ci accorgiamo di chi siano davvero le persone gradite al Signore ha esordito Mons. Canessa - la Madonna è apparsa proprio nel luogo predisposto alla raccolta dei rifiuti e Bernadette era sì una ragazzina intelligente, ma non aveva potuto studiare e conosceva solo il dialetto. Ecco come le persone gradite al Signore siano proprio le più semplici ed umili, intendendo per “umiltà” chi accetta di non capire tutto, quando “agisce” il Signore. Come Maria che “conservava tutto nel suo cuore”, così Bernardette non faceva che ripetere le parole che Maria le aveva comunicato, anche senza capirne il significato.
Umiltà vuole anche dire capire i propri limiti, riconoscere che anche tante cose buone della propria vita hanno origine dall’alto”. Le ultime due considerazioni del Vescovo sono state: “A Lourdes s’impara a passare il tempo di fronte alla Madonna con la “corona in mano” e, infine, a Lourdes si “vive” più intensamente la Chiesa che si china sui malati. In questo modo si torna a casa con il desiderio di una dedizione maggiore per le persone che vivono una qualche difficoltà”. Ciò che è importante non dimenticare è che Maria è apparsa a Bernardette nel 1858, e alle insistenti domande della ragazzina, che Le chiedeva il nome, Ella rispose: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Proprio quattro anni prima, Pio IX aveva proclamato il “Dogma dell’Immacolata”: la Madonna sembra abbia voluto dire che il Papa aveva ragione. Prima della Liturgia Eucaristica, è stata distribuita ai fedeli e agli ammalati l’Unzione degli infermi, ricordando che, con questo Sacramento, il Signore vuole diventare “olio” per noi, “olio” che dà forza per ristabilirci in salute, ma soprattutto “olio morale” per aiutarci ad avere idee giuste sul senso della vita perché è proprio in quest’ambito che c’è più bisogno dell’aiuto del Signore. Vittorio Daghino
Un libro per aiutare il Kenya NOVI LIGURE - Sabato 18 febbraio, alle ore 17, presso la Casa del Giovane di Novi Ligure, organizzata da Ascolta l’Africa, si terrà la presentazione del libro di Domenico Ravetti, Sindaco di Castellazzo Bormida, dal titolo “All’alba di un capodanno qualsiasi”. Il ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione “Un chicco per l’Africa” di Castellazzo Bormida per la realizzazione di un “centro medico” nel villaggio di Utange in Kenya.
NOVI LIGURE - Il decreto legislativo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli Uffici giudiziari, che sarà discusso in Parlamento nei prossimi giorni, prevede la soppressione di 681 Giudici di Pace in tutta Italia e tra questi, anche gli Uffici di Novi Ligure e Serravalle Scrivia. Il provvedimento, qualora non fosse modificato, provocherebbe grandi disagi alla popolazione che sarebbe costretta a rivolgersi alla sede di Alessandria. Rispetto ai criteri fissati dal Ministero, infatti, le pratiche trattate dal Giudice di Pace di Novi Ligure sono
inferiori del 2% ma, unite a quelle di Serravalle, le stesse superano ampiamente i parametri di circa 200 unità. Per questi motivi, i Sindaci di Novi Ligure, Lorenzo Robbiano, e di Serravalle Scrivia, Antonio Molinari, invieranno nei prossimi giorni al Ministero di Grazia e Giustizia e alle Commissioni competenti di Camera e Senato la richiesta che sia mantenuta almeno la sede del Giudice di Pace a Novi Ligure, affinché non sia perso un importante punto di riferimento giudiziario a servizio di un bacino di utenza complessivo di circa 90 mila abitanti. Davide Daghino
I bambini hanno conosciuto l’associazione
“Vip” alla Scuola Pascoli NOVI LIGURE - Venerdì 10 febbraio alla Scuola Primaria “Pascoli” di Novi, gli alunni delle classi terze hanno consegnato all’associazione VIP di Alessandria, (Viviamo In Positivo), un contributo raccolto durante l’asta delle torte delle nonne effettuata a scuola, al termine dello spettacolo natalizio. L’associazione di volontariato Vip Italia ha come obiettivo quello di portare la gioia ed il sorriso dove regnano tristezza e sofferenza tra i bambini e gli adulti in Italia e nel mondo. Ogni settimana i volontari “Missionari della Gioia” di Vip Italia varcano le soglie dei reparti ospedalieri, pediatrici e non, di tutta Italia, delle Comunità, delle Case di Riposo, dei Centri di Accoglienza, armati di naso rosso, camice colorato e tanta allegria.
Incontrando i volontari gli alunni delle classi terze hanno voluto essere vicini a quei loro amici in difficoltà. Durante l’incontro i membri di Vip hanno dato una dimostrazione delle loro capacità facendo sorridere i bambini, i genitori presenti e gli insegnanti, ma facendoli anche riflettere sull’importanza di donare un sorriso a chi ci sta vicino. Un grazie a queste persone “speciali”, ai ragazzi e ai genitori che hanno sostenuto l’iniziativa.
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
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TORTONESE E NOVESE
Opera dell’orafo castelnovese Giovanni Balduzzi
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Il 22 febbraio al Civico Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi
L’artistico Evangelario ambrosiano A Tortona arriva il genio maledetto
Giovanni Balduzzi mostra la sua opera al Cardinale Dionigi Tettamanzi
CASTELNUOVO SCRIVIA - Giovanni Balduzzi, nato e cresciuto a Isola Sant’Antonio e ora residente a Castelnuovo Scrivia, è l’artista orafo che ha realizzato la “coperta” del nuovo Evangeliario Ambrosiano, commissionato dal cardinale Dionigi Tettamanzi al gioielliere valenzano Carlo Luca della Quercia, per farne dono al nuovo cardinale della Diocesi di Milano, Angelo Scola. La coperta dell’Evangeliario, che contiene i libri dei Vangeli è stata consegnata direttamente da Giovanni Balduzzi nelle mani del cardinale la notte di Natale in Duomo, in un’atmosfera di profonda spiritualità unita a grande emozione. Il progetto non è stato semplice, diversi sono stati gli incontri a Milano per unire le competenze di grafici, di rilegatori, di architetti e di sacerdoti. Il disegno della coperta è nato da una profonda riflessione ed elaborazione teologica dell’artista torinese Nicola De Ma-
ria, dove tutto è animato dalla forza interiore dello Spirito in un trionfo di luce, esplosione di colori nella bellezza cromatica di smalti, pietre dure, oro e argento. Nella parte anteriore della copertina campeggia, inserita in un rettangolo che sta ad indicare la Porta che da accesso alla luce, una grande croce di colore rosso porpora, segno della presenza di Cristo, simbolo di regalità e del martirio, mentre nelle fasce superiore ed inferiore, su campo azzurro campeggiano i simboli dell’Alfa e dell’Omega: Cristo principio e compimento di tutte le cose e centro della storia della salvezza. Dodici pietre incastonate sul perimetro della coperta richiamano le dodici porte della Gerusalemme Celeste e la gloriosa presenza degli apostoli intorno a Cristo. Agli angoli, quattro clipei alludono agli evangelisti e coloro che diffondono la Parola fino agli estremi confini della terra. Sono elementi circolari
gialli, caratterizzati dalla presenza di una croce rosso porpora come se gli evangelisti avessero assimilato a tal punto la vita di Cristo nella sua morte e resurrezione da assumerne la “forma” divenendo essi stessi “Alter Cristus”. La parte posteriore della coperta si presenta come una danza festosa di fiori colorati immersi nell’oro a esaltazione dell’unità nella diversità all’interno della Chiesa. Il tema della Croce è dominante: grazie alla Croce il caos può diventare cosmo. L’albero della vita che nasce dal legno della croce è simbolo della presenza stessa del Cristo che distribuisce i frutti della salvezza per irradiarsi in ogni parte dell’universo donando al mondo armonia, condivisione, solidarietà, pace e riconciliazione. Questo Evangeliario realizzato in chiave estremamente moderna è e sarà strumento di nuova evangelizzazione per le generazioni future. I complimenti vanno all’artista orafo che, con grande competenza, acquisita nel corso di una carriera professionale iniziata in giovane età a Valenza, istruito da grandi maestri orafi per i quali nutre profonda gratitudine e stima, ha realizzato quest’opera artistica che custodisce, protegge e orna il “Libro della Parola di Dio”. l.d.
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TORTONA - Cambio di programma per il prossimo appuntamento al “Civico” tortonese, mercoledì 22 febbraio alle 21. I protagonisti saranno sempre Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi ma non nel preannunciato “La stanza di Veronica” bensì in “Edmund Kean. Genio e sregolatezza” di Claudio Forti, per la regia dello stesso Pambieri e di Luca Simonelli. È una storia da artisti maledetti, sempre in lotta con il loro talento che attira eccessi e autolesionismi. Edmund Kean è considerato uno dei maggiori interpreti shakespeariani sulla scena e uno sregolato bevitore e donnaiolo fuori dalla finzione e col passare del tempo avvicina la sua realtà convulsa al nitore della bravura che lo esalta nella recitazione. Come è avvenuto per tanti “maudits” della letteratura, del cinema e della musica il rispecchiamento si accentua a favore della distruzione: ogni successo nell’arte è un arretramento nel proprio equilibrio fisico e psichico. Pambieri sarà in coppia con la moglie Lia Tanzi e già diverse volte si è esibito al Civico di Tortona, ac-
compagnato anche dalla figlia Micol. Cresciuto alla scuola del Piccolo Teatro di Strehler, ha superato i quarant’anni di carriera perché nel 1970 si cimentava già con il teatro greco che lo accompagnato per tutta la vita, assieme alle rivisitazioni di Shakespeare, altro suo cavallo di battaglia, come questa pièce che ha esordito con successo al “Plauto Festival” di Sarsina. Edmund Kean ha avuto altre trasposizioni celebri, a partire dalla prima, nel 1989, con Ben Kingsley, perché è un personaggio quanto mai accattivante e pieno di fascino, che alla fine cerca soprattutto compassione e pietà fra gli amici e
gli spettatori, nella sovrapposizione finale di vita e teatro, e non a caso si identifica con l’addio di Otello che sa un po’ di resa e un po’ di stanchezza per gli eccessi e la velocità smodata con cui ha aggredito costantemente la vita, traendone gioie folgoranti e ferite profonde. Le scene e i costumi sono curati da Sebastiano Romano, le musiche da Paolo Casa e le luci da Franco Lupi. Per ulteriori informazioni sullo spettacolo e sui rimanenti in programma è possibile contattare telefonicamente la biglietteria del “Civico” tutti i giorni feriali dalle ore 15 alle 18. Davide Ferreri
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pag. of o, rc uarce g cA o, ihe egg ubr c Ba o, l la r on c d lla el nne , ven to d nto spo i o e o fr la fo onfr ri, r a pr c d to do mi et rzo , il e r a t c ch al S i gl allo do . .. te
O pinioni
BACHECA
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ihe egg ubr c Ba o, l la r on c d lla el nne , ven to d nto spo i o e o o fr la f onfr ri, r a pr c d to do mi et rzo , il e r a t c ch al S i gl allo do . .. te
Da leggere
a cura della Redazione
a confronto Il valore legale dei titoli di studio sarà soppresso?
Patrizio Righero
Padre Livio Diego Manetti
Maria Soave Buscemi
Egr. Direttore, dopo le lunghe “folate” della globalizzazione tocca al vento delle liberalizzazioni la spinta a rinnovare radicalmente il tessuto sociale e il modo di vivere della contemporaneità. Ma quando si prende l’abbrivio riesce poi difficile moderare lo slancio. Tra le tante ipotesi all’ordine del giorno vi è quella di sopprimere il valore legale dei titoli di studio: non è un’idea nuova, ricordo di averla sentita quando ancora portavo i calzoni corti. Pare che lo stesso Einaudi ne fosse - a suo modo - propugnatore. Rifletto sul tema correlando il mio ragionamento all’ordine delle cose e alle consuetudini finora utilizzate. Non comprendo appieno - lo confesso - non tanto il significato in sé della proposta (che è quello di sdoganare la cultura vera, assimilata, metabolizzata dai diplomifici e su questo sono d’accordo) quanto le sue possibili declinazioni pratiche. Proprio qualche sera fa un Tg ha dato notizia del fatto che il Rettore di un’Università scientifica abbia concesso ai propri studenti di restare a studiare nelle aule dell’Ateneo, oltre il calendario delle lezioni, anche in orario serale (pare tra l’altro che l’idea abbia avuto successo). Questo per favorire un apprendimento più approfondito in condizioni di maggiore concentrazione, avvalendosi delle dotazioni librarie e tecnologiche dell’Istituto, dello studio individuale e di quello di gruppo. Mi pare ragionevole pensare che un tale sacrificio possa successivamente meritare una maggiore considerazione nei confronti degli studenti che passano più ore a studiare che in discoteca. Immagino che l’ambizione di ciascuno di loro sia quella di conseguire singoli voti e un punteggio finale più alti, per competere, ad esempio, con maggiori chances nella ricerca di un posto di lavoro. Ma se il punteggio della laurea, dove non la laurea stessa, non dovessero essere più computati al fine di una selezione concorsuale, per quale motivo questi ragazzi dovrebbero faticare più dei loro coetanei che si accontentano di un “diciotto” stiracchiato? Mi pare che - in funzione di una maggiore tutela degli interessi dei singoli e della collettività - sia importante che un Ateneo “certifichi” un curriculum scolastico, fatto di anni di impegno, di singoli esami e di una tesi conclusiva. Si obietta: ma ci sono Università di serie A e altre di serie B, perciò non è detto che - a parità di punteggio finale - la laurea rilasciata con maggior indulgenza da un Ateneo scadente valga effettivamente quanto quella “sudata” in un Istituto più selettivo e severo. Il che può essere vero ma non giustifica a mio avviso l’abolizione della certificazione in sé. Né tantomeno ci si può affidare alla sola valutazione di un concorso dove prevalgono elementi e criteri di giudizio e valutazione decisamente più imponderabili, aleatori e soggettivi rispetto ad un intero corso di studi universitari. Non si può paragonare un corso di laurea ad un solo esame scritto o ad un semplice, breve colloquio. Per esperienza ritengo che la valutazione delle commissioni di concorso possa integrare ma non sostituire il curricolo degli studi pregressi. Anche per il fatto che non sempre gli esaminatori sono all’altezza degli esaminandi. Altrimenti a cosa servirebbe sacrificarsi per anni all’Università, conseguire magari un Master se il loro valore legale e certificativo venisse addirittura equiparato o reso inferiore a quello di un paio di giorni di valutazione estemporanea o ad uno dei tanti “corsi di formazione” dove conta più la frequenza del risultato? Oppure vogliamo affidare la selezione ai criteri poco etici dello spoil system ereditati dalla politica più deteriore? La mia è solo una modesta opinione ma mi fa venire in mente una frase di Marcello Marchesi: “ogni rovescio ha la sua medaglia”. Probabilmente anche ogni diploma. Francesco Provinciali Ispettore Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Un minuto con Dio
Il ritorno di Cristo
Le tredici lune
Elledici
Piemme
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Pp. 266
Pp. 112
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Le lettere - dattiloscritte e firmate - non devono superare indicativamente le 20 righe. La redazione si riserva di pubblicare anche lettere più lunghe. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it
Ogni circostanza della vita di un singolo, di una famiglia o di una comunità può diventare motivo di preghiera. L’ultimo libro di Righero pone attenzione a tutte le situazioni della vita: gioie e dolori, speranze e tristezze, giovinezza e vecchiaia, esuberanza e fragilità, entusiasmi e delusioni. Tutto può trasformarsi in preghiera, sia in rendimento di grazie, sia in abbandono fiducioso nell’ora della prova. Queste preghiere fanno capire che parlare con Dio non è evasione dall’impegno quotidiano, ma spinta e forza per rispondere al Suo disegno nella nostra vita. “Ogni libro di preghiera - scrive nella prefazione il vescovo di Pinerolo, Mons. Debernardi - è un mezzo e un aiuto per pregare. Ma questo mi pare offra una opportunità in più: ci insegna che la preghiera è bellezza e confidenza perché si possono dire a Dio tutte le cose con schiettezza e affetto”. “In questo libro - come dice l’autore -ciò che conta è la preghiera tradotta in parole umane” da leggere in libertà, tutte di seguito, o saltando di palo in frasca, oppure facendosi guidare dalle parole chiave”.
L’attuale scenario del mondo vede l’umanità in preda all’angoscia per il proprio futuro. A tutto questo si aggiungono i timori legati alla fatidica scadenza maya del 21 dicembre 2012. In questo contesto di paura e incertezza, padre Livio Fanzaga invita a rileggere la storia del mondo come parabola di provvidenza e di salvezza: dalla Creazione al peccato originale, dalla Incarnazione, morte e Resurrezione di Gesù al ritorno glorioso di Cristo. Un ritorno che è preparato da segni grandiosi, annunciati dalla Bibbia, dai discorsi evangelici di Gesù, dalle visioni di santi e mistici cristiani e dalle apparizioni mariane degli ultimi duecento anni. Dopo aver smantellato a una a una tutte le false profezie - – dai millenarismi di varia natura fino alle apocalissi dei Maya e dei Testimoni di Geova - padre Livio giunge all’ultimo capitolo, dedicato a Medjugorje, richiamando l’estremo appello alla conversione della Regina della Pace a una umanità che guarda al futuro con timore: Cristo darà compimento alla storia spalancando all’uomo le porte dell’eternità.
Salute oggi La cronaca recente, ci racconta di un’Italia al gelo, bloccata, intirizzita e sfiduciata, che deve fare i conti con le sue abituali disorganizzazione che, nei casi di emergenza come in questo periodo, divengono ancora più pesanti per la popolazione. Il freddo e la neve copiosa, ma anche il vento gelido dei Balcani e della Siberia, hanno abbattuto le temperature, dalle alpi alla Sicilia, favorendo in molti di noi l’arrivo dell’influenza o di virus parainfluenzali. Molti a letto, con febbre, dolori, raffreddore e tosse, ma altrettanti hanno riempito, specie nell’ultima settimana, i pronto soccorso di molte città, per le numerose cadute sul ghiaccio, o i malori dati dal freddo. I traumi (contusioni, ematomi, strappi e ossa rotte di polsi, spalle, gomiti, braccia o, peggio, gambe), sono ovvie conseguen-
Il libro di Maria Soave Buscemi restituisce una storia, una personalità, una fede alle Marie dei Vangeli e alle donne delle parabole. L’autrice ricostruisce la vita di Maria e delle altre donne basandosi sui dati della ricerca biblica, intrecciati alla propria esperienza di vita e soprattutto con quella delle donne delle periferie del mondo. Maria come donna contestualizzata nel suo tempo e nel suo spazio: povera, di un paese occupato dall’esercito romano, che parlava aramaico, la lingua degli impoveriti e degli impuri. Una donna vera che ha partorito il sogno dei poveri, il sogno fatto carne. Le vite di Maria, Maddalena e delle altre donne dei Vangeli si incrociano, nei racconti, come trame di un tessuto, alla vita di Maria, operaia dello Stato di Santa Catarina; a Donna Bilù, che difende i diritti delle donne contadine a Bahia; ad Aparecida, madre vergine di sei figli e tante altre che Soave ha incontrato nel suo cammino. L’autrice da vent’anni è missionaria laica fidei donum in Brasile, dove opera come educatrice e coordina il Centro studi biblici (Cebi).
a cura di Laura Notti
I pericoli del freddo
ze dello scivolamento sulla neve ghiacciata dei nostri marciapiedi, oppure causa dello slittamento delle ruote di scooter o motorini sull’asfalto scivoloso, ma si sente spesso di malori di persone, anche con conseguenze fatali, che erano intente a spalare la neve, o che devono o vogliono uscire per ritirare la pensione, o fare la spesa, o andare dal farmacista. Specie se non si è più giovani, come la maggior parte di coloro che hanno avuto bisogno del pronto soccorso, in questo periodo di freddo intenso, sarebbe bene rimanere in casa, evitando non solo il pericolo di cadute traumatiche, ma anche di malori che possono risultare davvero pericolosi, rimandando di qualche giorno le commissioni che necessitano della nostra presenza. Così alla spesa come alla farmacia, ci può pensare un figlio, an-
dando o tornando dal lavoro, un vicino disponibile, un nipote. Gli anziani, soprattutto se uomini in pensione, si prestano volentieri a questi tipi di lavori, come pulire davanti alla porta di casa o del garage, spalare il marciapiede o la strada antistante la propria abitazione, ma attenzione al freddo, perché è lui soprattutto la causa dei malori, specie se si soffre di malattie cardiovascolari. Il freddo infatti, quindi la bassa temperatura, agisce quale vasocostrittore, per cui restringe i vasi sanguigni che arrivano sia al cervello che soprattutto al cuore (coronarie), diminuendo l’afflusso di sangue che arriva a quell’organo e quindi di ossigeno. Così, per il freddo, anche solo respirato dalla bocca, il cuore ne può risentire e si possono scatenare attacchi anginosi, insufficienze coronariche, fino all’infarto, come cronaca riporta.
Inoltre la permanenza prolungata in un ambiente a bassa temperatura provoca ipotermia, che può essere letale. L’assideramento colpisce quando l’effetto del freddo si trasmette a tutto il corpo, diminuendone la temperatura fino a 27° C. Quasi sempre inizia dalle zone periferiche del corpo, come dita delle mani e dei piedi che divengono cianotiche, fino a trasmettersi gradualmente a zone vitali, come petto e addome; i casi più gravi sono provocati dal prolungato contatto con la neve o col vento gelido. I sintomi da riconoscere sono brividi di freddo, tremore della bocca con la mandibola serrata, apatia, necessità di urinare spesso, sonnolenza, confusione fino alla perdita parziale o totale della coscienza. Seguono una respirazione rallentata, bradicardia (rallentamento del battito cardiaco) fino all’arresto cardiaco.
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
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BACHECA
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CURIOSITÀ a cura di Daniela Catalano a cura di Matteo Coggiola
I capolavori di Cézanne Le “Idi di Marzo” americane in mostra a Milano
Ci sono ancora 10 giorni di tempo, fino al 26 febbraio, per visitare a Palazzo Reale l’omaggio che la città di Milano ha fatto al grande artista Paul Cézanne. La mostra, curata da Rudy Chiappini con la collaborazione di Denis Coutagne, presenta 40 opere provenienti da diversi musei internazionali: i parigini d’Orsay, che presta dieci suoi capolavori, de l’Orangerie e Petit Palais, il Musee Granet di Aix-en-Provence, l’Ateneum Art Museum di Helsinki, la Tate Gallery di Londra, il Chrysler Museum of Art di Norkolk, il Princeton University Art Museum, l’Hermitage di San Pietroburgo e la National Gallery di Washington. Il percorso della rassegna segue la biografia di Paul Cezanne (Aix-en-Provence 1839-1906), che si dette alla pittura svincolandosi dagli impegni impostigli dal padre banchiere ed impegnandosi in un’arte personalissima, osteggiata spesso durante la sua vita, ma che poi ebbe tanta influenza sui movimenti successivi, come il Cubismo ed il Surrealismo. La mostra milanese parte dalle prime opere realizzate intorno al 1860, nel solco della tradizione artistica dell'epoca, per poi passare alle sue interpretazioni di ritratti di familiari, amici, gente comune fra cui i celebri “Fumatori” e senza trascurare gli autoritratti. I passi successivi furono verso le “Nature morte” ed i paesaggi, con le cave e le pinete di Bibemus, i boschi del Chateau-Noir, fino a trovare la morte in seguito al freddo subito nel corso di una violenta pioggia che lo aveva colto mentre dipingeva la montagna. Guardare gli autoritratti permettono di capire il carattere di Cézanne: duro, testardo, determinato. Nel fisico e nel carattere, assomiglia al profilo della montagna di Sainte-Victoire, il suo panorama preferito: ostinatamente uguale a se stessa, immobile davanti al cambiare dei tempi e delle stagioni, eppure capace di cogliere le sottili variazioni della luce, di cogliere ragioni e geometrie, di misurare con calma ogni spazio. In questa sua rocciosa solitudine fuori moda, Cézanne è certamente il più grande e consapevole pittore della sua generazione. Ha colto al volo il limite dell’Impressionismo, la parabola discendente di un movimento che si stava specchiando in se stesso, rischiando di non trovare sbocchi e sviluppi. Lontano dai riflettori di Parigi, Cézanne mantiene il profilo di un “artigiano” della pittura. Solo dopo la sua morte giovani pittori come Picasso e Matisse capiscono il debito nei confronti di un grande maestro, anzi, nei confronti di un “classico” che dà un senso nuovo all’intero corso dell’arte moderna. Abbonamenti annuale EURO 40,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione
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FIPEG
Associato FISC
Nel mondo politico statunitense, in un prossimo futuro, Stephen Meyers, giovane idealista, è responsabile del settore comunicazione nello staff del governatore Mike Morris, che sembra ben avviato per ottenere la candidatura e arrivare alla Casa Bianca. Stephen lavora con molta autonomia fino a quando, in vista dei momenti decisivi, qualcosa si inceppa nella relazioni con gli altri. Una rete di imprevisti, di inganni, di scelte non previste da compiere lo inchioda a responsabilità difficili da superare. E Stephen lascia il suo ruolo. Il lavoro teatrale dal quale parte il copione é “Farragut North”, ma il titolo originale del film è lo stesso, “The Ides of March”, ovvero “Le Idi di Marzo”. Ebbene sì, quello della
congiura guidata da Bruto e conclusasi con l’uccisione di Giulio Cesare è un episodio rimasto paradigmatico del momento in cui la lotta per il potere scavalca ogni limite e lascia spazio solo ad un cieco furore. A livello di trama, va detto che nella seconda parte il
Film da vedere
racconto vira decisamente verso il thriller politico. I personaggi principali devono tutti fare i conti con situazioni che richiedono di dare spazio a freddezza e cinismo, di operare scelte che invadono sfere morali e etiche. I rapporti sentimentali vengono letti come
pretesto per cambiare il destino delle cose (c’è anche un aborto, doloroso e triste). La radiografia del sistema politico americano è tanto spietata quanto profonda, in grado di trasmettere la convinzione che sincerità e verità devono comunque prevalere per il bene comune. Le tematiche affrontate vanno dall’aborto al ruolo dei massmedia, dalla politica alla società, al potere. Uomo di cinema “totale”, ecco un George Clooney assoluto protagonista che scrive, dirige, produce, interpreta. Forse più utile di molti e vuoti talk show televisivi, da proporre per avviare riflessioni sui temi decisamente attuali che propone, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it
Settimana bianca per 47 studenti dell’Istituto Marconi di Tortona a Zoldo Alto, sulle Dolomiti bellunesi. I ragazzi hanno trascorso sei ore al giorno sugli sci: con gli insegnanti e i maestri. Tutti hanno registrato progressi, soprattutto i principianti. E’ stata effettuata anche una gara finale di slalom gigante, per selezionare i partecipanti ai Campionati studenteschi di febbraio. Grande la soddisfazione dei giovani sciatori e degli organizzatori, i professori Grazia Ponasso e Alfio Ferrari.
La Ricetta
a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”
“L’ufèlà” ovvero l’offella alla tortonese Ufèlà, in italiano offella, è una parola contenuta nel Dizionario del dialetto tortonese, che indica una pasta secca in passato assai diffusa. La sua radice è in comune con il sostantivo uflè, un termine ormai scomparso, che nel Tortonese e nella vicina Lombardia indicava il pasticcere, chiamato appunto offelliere. Patrimonio gastronomico in comune con la tradizione gastronomica lomellina, che vanta le celebri offelle di Parona, l’ufèla tortonese può essete sia un biscotto di pasta frolla leggero e molto sottile, simile nella forma ad un pesce, che una focaccia dolce. Di questa preparazione ne esisteva, come esiste tuttora nella confinante Lomellina, anche una versione salata, preparata in sostituzione del pane. Questi antichi dolcetti hanno media conservazione e risultano eccellenti, anche dopo tre o quattro giorni dalla cottura. Si conservano in scatole di latta o ceramica.
USPI
Testata che fruisce di contributi di cui all’art. 3 comma 3 della Legge 250 del 7/8/1990.
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Ingredienti per 8-10 porzioni 500 gr di farina 120 gr di zucchero
180 gr di burro 5 tuorli una noce di burro per ungere la placca da forno Preparazione Mettete sulla spianatoia la farina a fontana, aggiungete lo zucchero, il burro e i tuorli. Impastate con cura, ottenendo un panetto liscio e morbido, da avvolgere in una pellicola alimentare e lasciare in frigorifero a riposare per almeno un’ora. Riprendete la pasta e stendetela a sfoglia, dello spessore di circa 3 millimetri. Con lo stampo tagliapasta create ranti biscottini lunghi 56 centimetri e dalla forma bombata al centro e stretta ai lati. Deponete le offelle sulla placca da forno, precedentemente imburrata, poi infornate per circa 10-12 minuti a 180° in forno già caldo. Servitele fredde, agiate su di un’alzatina. L’offella salata è simile ad un cracker, realizzato al momento.
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Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
TRADIZIONI
Antola al Po COSTUME
SOCIETA’
TERRITORIO
Dall’
Natalina Isella ha scritto al giornalista Paolo Pulina per far conoscere la comunità che lei ha fondato a Bukavu in Congo
“Ek’abana”: la Casa delle bambine “streghe” Carissimo sig. Paolo Pulina, La ringrazio infinitamente per la sua generosa offerta in favore di Ek’abana che don Alfredo Ferrari mi ha fatto avere attraverso suor Elena. La somma troverà il suo impegno nelle varie spese che Ek’abana sostiene per il vitto, la scuola, il personale che lavora a Ek’abana, perché noi funzioniamo così, attraverso le offerte delle persone generose come lei. Forse le farà piacere sapere qualcosa sulle attività che si svolgono a Ek’abana e che don Alfredo Ferrari ha sempre sostenuto sia materialmente che moralmente perché ne ha visto il nascere. Grazie infinite per il bel libro postumo di don Pino Mazza “Tre uomini di chiesa: mons. Felice Cribellati, don Olderico Guerra, chierico Francesco Gatti” che leggerò con tanto piacere. Il foyer Ek’abana, che vuol dire “Casa delle bambine”, è nato nel 2002, si può dire in piena guerra perché a quel momento la violenza era ancora molta, anche a Bukavu, non solo nella foresta come in questi giorni, perché la guerra non è mai finita. In certi posti è più violenta che mai. L’ospedale generale di Bukavu è pieno di feriti che vengono da Shabunda;
don Alfredo conosce quella zona, i soldati stranieri presenti in foresta hanno massacrato i civili dei villaggi d’intorno. Il foyer Ek’abana è un’opera caritativa della Diocesi di Bukavu e accoglie bambine da due a 16 anni in rottura famigliare, la cui causa principale è l’accusa di essere streghe. L’età media è di 10 anni, sovente arrivano analfabete, ed è a quel-
l’età che incominciamo il percorso scolastico. Soprattutto incominciamo la ricerca della famiglia per riuscire a riconciliare la famiglia con la bambina che si sente profondamente ferita per rigetto, abbandono e per l’accusa di essere lei la causa di tutti i mali della famiglia. In genere sono bambine che hanno perso la mamma, il cui papà sposa un’altra donna che vede
nella bambina una rivale piuttosto che una bambina che ha bisogno della mamma. Il foyer Ek’abana cerchiamo di strutturarlo come una famiglia anche se è una famiglia un po’ numerosa, sullo stile africano, con 35 bambine all’ora attuale. Il nostro lavoro sulla bambina consiste nell’ascolto, nell’assicurarle tutto quello che non ha avuto in famiglia: affetto, cure, educazione. Piano piano la conduciamo sul cammino del perdono nei confronti di chi l’ha accusata: se la bambina vede un gesto di affetto della famiglia, facilmente perdona. Il lavoro sulla famiglia consiste nel riallacciare i rapporti cercando di demistificare la credenza di stregoneria dimostrando che la bambina è solo una vittima; se ci sono dei problemi in famiglia malattie, povertà estrema - si può affrontare il problema, aiutare a risolverlo senza far soffrire la bambina che aspetta solo di essere amata. Oltre all’accoglienza di queste bambine che ogni anno cambiano, perché riusciamo ad inserirle nella media di 10 all’anno e altrettante entrano, ci occupiamo di pagare la tassa scolastica a più di
Natalina Isella
800 bambini che invece di andare a scuola andavano in strada a vedere l’acqua o i sacchetti di plastica, ma ancora tanto piccoli, la cui età varia dai 7 ai 12 anni. Pagando la tassa scolastica accettano di tornare a scuola perché in effetti sono bambini, le cui famiglie, per la maggioranza, sono venute dall’interno per fuggire la guerra e abitano alla periferia di Bukavu, Cahi, Ciriri, Cimpunda, Bagira Buriba. Ecco un po’ in sintesi che cosa è Ek’abana. Spero di essere riuscita a dare un’idea anche se sono stata molto sintetica. Ancora grazie di cuore. Un caro saluto. Natalina Isella
Giovedì 16 febbraio 2012 IL POPOLO
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SPORT E TEMPO LIBERO
Serie D girone B / 25^ giornata
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Basket Serie B Donne
Versace regala tre punti al Voghera Broni batte Cremona RUDIANESE: VOGHERA: (primo tempo 0-0)
0 1
MARCATORE: 29’ st Versace. RUDIANESE: Bason; Salvi, Forlani, Profeta, Francesco Del Carro; Panzeri, Santinelli, Andrea Del Carro (41’ st Lauricella); Tisi; Gambirasio (28’ st Veli), Lorenzi. A disp.: Zigliani, Zanoni, Zanetti, Murati, Martinelli. All. Nicolini. VOGHERA: Maggioni; Priolo, Molnar, Colicchio, Mauri; Mazzei, D’Amico, Conti; Speziale, Troiano (25’ st Versace); Cavalli. A disp.: Forti, Arenella, Aldano, Curcio, Cascino, Manuali. All. Giacomotti. ARBITRO: Veraldi di Bari. RUDIANO - Una rete del neo entrato Bartolomeo Versace ha regalato tre punti al Voghera.
Bartolomeo Versace
La partita è stata fortemente condizionata dalle pessime condizioni del terreno di gioco, più simile ad una pista da hockey su ghiaccio che ad un campo da calcio. I ventidue protagonisti hanno avuto grosse difficoltà a rimanere in equilibrio. Forse non aveva tutti i torti mister Giacomotti quando aveva chiesto il rinvio delle partita. “Non capisco perché si debba giocare ad ogni costo. - aveva detto il
tecnico rossonero in settimana - Anche in serie A, dove tra l’altro i campi sono protetti coi teloni, si è provveduto a posticipare le gare per preservare i giocatori da infortuni”. La fascia laterale sotto la tribuna centrale presentava ancora dei residui di neve e diventava impossibile riuscire a controllare la sfera. Ne è scaturita una partita in cui di azioni se ne sono viste ben poche perché i giocatori erano impegnati soprattutto a reggersi in piedi. Gli episodi chiave alla mezz’ora della ripresa. Al 27’ Francesco Del Carro viene espulso per somma di ammonizioni: due brutti interventi ai danni di Speziale. Passano due minuti ed il Voghera capitalizza nel migliore dei modi la superiorità numerica. Versace, entrato da quattro minuti, spedisce in rete un pallone dopo una serie di batti e ribatti in area di rigore. Negli spogliatoi, mister Giacomotti esprime la propria soddisfa-
zione per la prova della squadra: “Devo fare i complimenti ai ragazzi per il modo in cui hanno interpretato la gara. Siamo stati cinici e determinati e anche i giocatori più tecnici e brevilinei hanno mostrato lo spirito giusto, lottando e sacrificandosi su un terreno non congeniale alle loro caratteristiche. Sono contento per il gol di Versace, dopo che ha avuto tanti problemi fisici, si meritava una soddisfazione”. CLASSIFICA: Sterilgarda** 48; Mapello Bonate* e Caronnese 43; Pizzighettone* 42: Olginatese 41; Pontisola* 38; Voghera* 37; Castellana* 32; Darfo Boario*, Alzano Cene*, Aurora Seriate* e Atl. Pro Piacenza* 30; Rudianese* 29; Gozzano* 28; Seregno**, Colognese Carpenedolo* 26; Fiorenzuola* 24; Fidenza* 22; Gallaratese* 19. (** due partite in meno; * una partita in meno). f.s.
Serie D girone A / 25^ giornata
Troppo forte la capolista per la Novese VALLEE D’AOSTE: NOVESE: (primo tempo 1-0)
3 1
MARCATORI: 40’ Pierobon (V); 51’ Emiliano (V), 70’ Cusano (V), 81’ Ilardo (N). VALLEE D’AOSTE: Tulino, Benedetto, Sinato, Lazzeri, Emiliano, Ippolito (dal 91’ Chiatellino), Masi, Cusano, Varvelli, Pierobon (dal 75’ Di Matteo), Baldi. All.: Zichella. NOVESE: Teti, Tigani, Cesana, Taverna, Busseti, Mazzucco, Mair (dal 74’ Ilardo), Rondinelli (dall’80’ Zefi), Cardini, Romani (dal 50’ Rolando), Soragna. All.: Viassi. ARBITRO: Lacagnina di Caltanissetta. AOSTA - La Novese si deve arrendere di fronte alla corrazzata Vallée d’Aoste, che si conferma come la
squadra più in forma di tutto il girone A. La prima occasione è per i padroni di casa al 23’ quando Varvelli si libera in qualche modo di Mazzucco e calcia verso la porta difesa da Teti che non si fa sorprendere. Quattro minuti dopo è ancora Varvelli a chiamare in causa l’estremo difensore bianco celeste, che compie una vera prodezza sulla conclusione a giro dell’attaccante valdostano. Gli sforzi della formazione di Zichella vengono premiati al 40’. Emilia-no, scattato sul filo del fuorigioco, calcia addosso a Teti ma Pierobon
è il più lesto ad arrivare sulla sfera ed insaccare. Sul finire della prima frazione la Novese potrebbe pareggiare: Cesana calcia di sinistro trovando la respinta di Tulino, Mair arriva sul pallone ma centra in pieno la traversa. In apertura di secondo tempo arriva il raddoppio della capolista. Corner battuto da Cusano ed Emiliano, lasciato tutto solo dai difensori piemontesi, segna di testa. Lo stesso Cusano firma la terza rete per i suoi al 70’ quando di testa infila Teti su cross dalla sinistra. L’estremo difensore bianco celeste evita una sconfitta ancora più pesante, com-
piendo una splendida parata su una conclusione a botta sicura di Baldi. All’81’ Ilardo accorcia le distanze con una punizione dal limite a scavalcare la barriera. La Novese perde dunque la sua seconda gara consecutiva, dopo aver fornito una prova opaca. Mercoledì (ieri per chi legge il nostro giornale) al Girardengo arriva il Chiavari Caperana e mister Viassi riavrà a disposizione il difensore Camussi, oggi squalificato.
Derthona 40; ABC Cantù e Novara 30; Battaglia Mortara e New Edimes Bridge Pavia 28; Sarzana Basket 24; Savigliano 22; Alessandria 18; Basket Follo e Biella 16; Centro Basket e CMBRho 14; Don Bosco 12; Loano e Trecate 10. Serie D Regionale girone C (19ª giornata): Basketown-Olympia Voghera 73-89. Olympia Voghera: Fasani 24, Castellano 9, Fedegari 6, Celè 7, Dallera, Forni 6, Gazzaniga, Rona 9, Piantini 13, Armanovich 15. All. Chiappano. Primo tempo 35-32 (parziale quarti: 14-17, 21-15, 18-29, 2028). Classifica: Olympia Voghera 34; Pentagono MI 30; Pieffepi Siziano 30; Gamma B. 26; Simecomm Ombr. 26; Basketown MI 24; Sanmaurense PV
OMC BRONI: Bicocca, Zamelli 16, Besagni 5, Ballardini 6, Canfora, Carù 8, Borghi 7, Brusadin 11, Minati, Molinari 9. All. Fassina. MANZI CREMONA: Coraducci 9, Rizzi 2, M. Zagni ne, Racchetti 3, Marulli 6, Scarpa 6, Scarsi 3, Marcolini 16, C. Zagni, Aschedamini 2. All. Anilonti. BRONI - Con una buona prova la Omc Broni supera l’Assi Cremona, uno degli avversari più ostici in questa fase di campionato. Alla soddisfazione per la decima vittoria consecutiva fa da contro altare il brutto infortunio a Viviana Canfora, che, nel secondo quarto, si procura una sospetta lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro. L’ala bronese, dopo un contrasto di gioco con Marcolini, si accascia a terra; viene immediatamente trasportata al San Matteo di Pavia, dove le viene applicata una doccia gessata. Per lei si prospetta un lungo stop. Primo quarto equilibrato: massimo vantaggio di Cremona sul 9-14 ma ci pensa Zamelli a recuperare con due triple. Broni al 10’ si porta avanti di uno (18-17). Nel secondo quarto le ragazze di Fassina mettono in campo molta intensità in difesa, concedendo solo due punti alle avversarie: si va all’intervallo sul 31-19 per le padrone di casa. Nel secondo tempo le cremonesi si affidano al pres-
sing a tutto campo e recuperano con Marcolini e Coraducci, portandosi sul meno sei al 33’ (43-37). Ci pensano Brusadin e Zamelli a rimettere a posto le cose con i canestri che mantengono il vantaggio sulle dieci lunghezze. Nel finale l’allungo di Borghi fissa il punteggio sul 62-47. Sabato prossimo trasferta a Lodi contro il Fanfulla, sicuramente una sfida da non sottovalutare. “Abbiamo disputato una partita solida in difesa commenta coach Paolo Fassina - e in attacco abbiamo sfruttato le nostre individualità, riuscendo a superare le insidie delle difese proposte da Cremona. Ad un primo quarto frizzante ma poco attento in difesa abbiamo fatto seguire una seconda frazione di grande concretezza, lasciando un solo canestro dal campo alle avversarie, e abbiamo scavato un solco che alla fine si è rivelato definitivo. Purtroppo l’infortunio di Canfora ci priverà per un tempo indeterminato di una giocatrice fondamentale, in cui ho creduto dal primo allenamento e che è stata una colonna della squadra nella fase centrale del torneo. Ma sono sicuro che le compagne stringeranno i denti e faranno di tutto per ovviare alla sua assenza”. CLASSIFICA (5ª di ritorno): Broni 34; Valmadrera 32; Crema 32; Costamasnaga 26; Bergamo 20; Carugate 18; Cremona 16; Albino 16; Usmate 16; Villasanta 12; Vittuone 10; Cantù 10; Pontevico 6; Lodi 4. f.s.
CLASSIFICA: Vallée d’Aoste* 53; Chieri* 46; Santhià 43; Derthona* 40; Novese* 36; Pro Imperia* 35; Villalvernia** e Lavagnese* 34; Naviglio Trezzano* e Chiavari* 33; Bor-gosesia** e Acqui** 31; Folgore Cardano* 30; Bogliasco* 29; Verbano** 26; Albese** e Asti** 19; Cantù San Paolo 6; Lascaris** 3. (**due partite in meno, *una partita in meno). f.s.
Pallavolo e basket: ecco tutti i risultati BASKET Promozione Maschile (2ª ritorno): Abbiategrasso - Voghera 58-63. Classifica: Lungavilla 30; Robbio, Stradella 24; Cava Manara, Dresano 22; Siziano 20; Tromello, Voghera 18; Junior Vigevano, Milano 14; Abbiategrasso 12; Binasco 10; Arese, Trezzano 8; Rozzano 6; Around -1. C Dilettanti girone A (21ª giornata): Novara-Orsi Derthona 50-74. Orsi Derthona: Anselmi 16 (6/13 da 2p, 1/3 da 3p), Gioria 6 (2/6, 0/0), Quaroni 25 (7/15, 1/9), Ganguzza 10 (2/3, 0/2), Serafin 7 (2/3, 1/1); Pavone 5 (2/4, 0/0), Gatti 5 (1/1, 1/2), Taverna,. Campeggi, Mozzi. All. Arioli. Primo tempo 30-33 (parziali quarti 17-18, 1315, 8-23, 12-18). Classifica: Orsi
BRONI 62 CREMONA 47 (18-17; 13-2; 8-12; 23-16)
24; Social Osa 20; Bocconi 18; Lodi 16; Castiglione 12; Mojazza 12; Inzago 10; S. Pio Milano 10; S.Ambrogio 10; Matteotti Gaggiano 2. PALLAVOLO Serie C femminile (girone A, 3ª giornata di ritorno): Algo Milano-Centro Adolescere Voghera 3-0 (25-17, 25-18, 25-16). Classifica: Pallavolo Valpala 41; Aaryal Pallavolo Cormano 37; Aquatech 33; Yamamay 33; Algo Milano 31; Lo Scoiattolo 30; Union Volley MI 25; Magenta 22; Adolescere Voghera 19; V. E. Bergamo 18; Gierre Scale 16; Sovico 15; Vipiemme solar Isso 10; G.S. Cagliero 6. Serie C maschile (girone B): riposava Adolescere Voghera.
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