popolo 19 maggio 2011

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TORTONESE

Sale ha dato l’addio a Suor Giovanna Mameli

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Inaugurato il mondo fantastico di Ovo Center

OLTREPO’

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Nel segno di S. Luigi Orione

A Broni prende vita il nuovo teatro Carbonetti

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Primo Piano 1 adolescente su 4 si confida su Internet PAGINA 2

Montebello Elisabetta Pozzi rievoca la battaglia PAGINA 8

Casei Gerola Porte aperte alla cultura, tour storico e artistico PAGINA 16 TORTONA - Lunedì 16 maggio si sono svolti al Santua- dente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi, il Prerio della Madonna della Guardia di Tortona i festeggia- fetto di Alessandria Francesco Paolo Castaldo, il sindaco menti in onore di San Luigi Orione (foto Cavalli). Il solen- di Tortona Massimo Berutti con l’amministrazione comune pontificale è stato presieduto dal Cardinale Josè Saraiva nale e il sindaco uscente di Pontecurone Claudio Scaglia. Martins, Prefetto Emerito della Congregazione delle cause In occasione dei festeggiamenti per il Santo, il 14 maggio dei Santi. Hanno concelebrato il Vescovo mons. Martino è stata inaugurata anche la mostra “Più che di mattoni è Canessa, il Vescovo orionino mons. Andrea Gemma, il fatto di Ave Maria”, allestita a Palazzo Guidobono per gli Superiore Generale della Congregazione don Flavio Pelo- 80 anni del Santuario della Madonna della Guardia, che fu so, il Direttore Provinciale don Pierangelo Ondei e nume- benedetto il 29 agosto 1931 dal Vescovo di Tortona mons. rosi sacerdoti orionini e diocesani. Erano presenti il Presi- Pietro Grassi. SERVIZIO A PAG. 23

NON CI SONO SCORCIATOIE A Milano il sindaco uscente, Letizia Moratti, per due soli punti evita una clamorosa uscita al primo turno e si inerpica, contro Pisapia, già vincitore a sorpresa alle primarie del centro-sinistra, in un ballottaggio difficile. È il dato più clamoroso ed evidente del turno amministrativo, speculare alla facile conferma invece a Torino della coalizione uscente, che con Fassino vince facile. Per il resto i risultati delle principali città e province disegnano un sistema in faticosa evoluzione, con CONTINUA A PAG. 6

ATTUALITA’ / PAG. 18

Novi Ligure Il maggio dei libri per incentivare la lettura PAGINA 25

SPECIALE / PAG. 6

Bosco Marengo ospiterà la Borsa del Turismo

Tutti i risultati elettorali

ALESSANDRIA - La Borsa Internazionale del Turismo EnoGastronomico (BITEG), organizzata dalla Regione Piemonte, quest’anno giunge alla quarta edizione e per la prima volta la manifestazione farà perno sulla Provincia di Alessandria per ospitare le due giornate di workshop che si svolgeranno nel prestigioso complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo il 20 e 21 maggio. Ai workshop parteciperanno numerosi operatori della domanda e dell’offerta, specializzati nel “turismo enogastronomico”. All’arrivo, previsto per oggi, giornalisti e operatori saranno accolti nelle strutture dell’alessandrino.

Le elezioni provinciali e amministrative del 15 e 16 maggio hanno emesso il loro verdetto. A Milano e a Napoli si va al ballottaggio mentre a Torino e a Bologna sono stati eletti due sindaci del Centrosinistra. In provincia di Pavia ballottaggio tra Invernizzi e Bosone.


2 pag. SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

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Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

PRIMO PIANO

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PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

L’INDAGINE PROMOSSA DAL PROGETTO EUROPEO “EU-KIDS”

1 adolescente su 4 si CONFIDA su Internet Con chi condividi le tue emozioni, le tue paure, le tue gioie più profonde? Se ponessimo questa domanda a ragazzi di età compresa tra gli undici e i sedici anni, uno su quattro risponderebbe “con internet”. Lo sanno bene i genitori e chi ha una seppur minima conoscenza dell’universo giovanile. Le prime avventure sentimentali con le loro inevitabili delusioni, i problemi con la scuola o con la famiglia, il desiderio di libertà, il dolore di fronte ai primi lutti per la scomparsa di una persona cara o di un coetaneo. Tutto questo “viaggia” in rete, sui social network in particolare, che diventano così la valvola di sfogo e di espressione dei ragazzi. Sono dati che emergono, oltre che dall’esperienza diretta, anche da un’indagine promossa dal progetto europeo “Eu-kids” che ha raccolto le interviste di un campione di oltre 25mila studenti e altrettanti genitori, da cui si evidenzia che un quarto dei ragazzi italiani dagli 11 ai 16 anni dice che è più facile essere se stessi su internet piuttosto che di persona. In base alla ricerca risulta inoltre che i ragazzi italiani usano il web per svolgere attività utili e divertenti, allacciare nuovi legami di amicizia o coltivare quelli vecchi. Un terzo di loro riesce a parlare di un maggior numero di argomenti su internet che se si trovasse faccia a faccia con i propri amici. Il 19% degli intervistati affronta on line aspetti privati della propria

vita che non condivide di persona con altri, mentre l’82% dei ragazzi italiani usa il web per tenere contatti con persone conosciute al di fuori della rete. Per il 20% degli adolescenti intervistati è “abbastanza vero” che è più facile esprimere se stessi davanti allo schermo di un computer, semplicemente perché è più comodo sfruttare le opportunità offerte dalla rete e magari perché discutere di questioni personali on-line è meno imbarazzante. Certo è preoccupante che il 5% del campione affermi che “è molto vero” che è più facile essere se stessi attraverso internet. Perché tutto questo? La ricerca ci dice che molti di loro non hanno buoni rapporti con i coetanei, addirittura il 49% afferma di avere difficoltà a relazionarsi di persona con gli altri. Sono soprattutto questi a rischiare di più, proprio perché più vulnerabili e fragili, quindi maggiormente esposti al rischio di incontri spiacevoli. Infatti, oltre il 50% di loro ha cercato nuovi amici in rete, il 40% ha aggiunto alla lista degli amici o dei contatti persone mai incontrate off-line, il 16% ha inviato informazioni personali a persone che non ha mai visto, il 14% ha finto di essere un’altra persona e il 16% è stato in contatto su internet con persone mai incontrate off-line. Luci ed ombre dunque. Tra gli elementi positivi emersi da questa ricerca spicca il fatto che sono pochi i ragazzi che divulgano on line

dati privati, quali il numero di telefono o l’indirizzo di casa. Oppure la constatazione che in Italia abbiamo una minore esposizione ad internet, rispetto ai Paesi nordici. L’età media del primo accesso alla rete è di 10 anni e qualche mese, contro i 7-8 anni dei Paesi scandinavi. Così come vi è un minor utilizzo della rete. Questo, nonostante denoti una minor competenza informatica, fa sì che i ragazzi che accedono ad internet siano meno esposti ai rischi. Pericoli che comunque non mancano. Soprattutto quelli legati ad una frequenza d’uso troppo elevata del mezzo che può tradursi in gravi forme di dipendenza. La ricerca mette in luce il fatto che i rischi che sono percepiti come più pericolosi e dannosi sono principalmente due: il bullismo, esperienza che i ragazzi considerano molto dolorosa che però riguarda solo il 2% degli adolescenti italiani, e la possibile esposizione a contenuti pornografici o riguardanti comportamenti autolesionistici (ad esempio anoressia e bulimia) che sono senza dubbio quelli più comuni. O ancora da una parte episodi di violenza psicologica fatta di offese, violazione della privacy, diffusione di informazioni false o immagini rubate e dall’altra l’eventualità di entrare in contatto o essere adescati da persone sconosciute tra cui possono nascondersi malintenzionati. Le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di essere vittime di messaggi a

I NUMERI: 82% I RAGAZZI IN CONTATTO VIA INTERNET CON PERSONE CHE HANNO CONOSCIUTO OFF-LINE 20% QUELLI CHE SUI SOCIAL NETWORK DICHIARANO UN’ETÀ DIVERSA 62% I RAGAZZI DAGLI 11 AI 16 ANNI CHE HANNO UN COMPUTER IN CASA 60% QUELLI CHE NAVIGANO IN RETE TUTTI I GIORNI

sfondo sessuale, mentre i maschi sono più esposti a quello di incontrare sconosciuti. Senza fare allarmismo, non bisogna mai abbassare la guardia. Senza demonizzare le nuove tecnologie – atteggiamento che risulterebbe controproducente – bisogna educare i giovani ad un corretto utilizzo della rete, rendendoli consapevoli delle opportunità, ma anche dei pericoli che corrono in un uso troppo spregiudicato di internet e delle nuove tecnologie. E allora i genitori devono vigilare, con discrezione, ma con fermezza. La famiglia ha infatti un ruolo fondamentale perché quello domestico è il contesto d’uso di internet più diffuso. Se il 49% degli europei ha un computer in camera, in Italia si sale al 62%. “Ai genitori italiani bisogna ricordare che è importante condividere e discutere con i figli su quello che fanno on line. Ma non si può trascurare il contesto scolastico perché internet è uno strumento che viene usato per socializzare e quindi si deve sensibilizzare a usi sicuri e responsabili della rete”, fa notare Giovanna Mascheroni, membro dell’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il consiglio per gli adolescenti è molto semplice: usate internet, sfruttatene le straordinarie potenzialità, ma con gli occhi aperti ed il cervello sempre connesso. Marco Rezzani


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CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

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VITA DELLA DIOCESI

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Alla scuola di Maria con Giovanni Paolo II

NOTIZIE DIOCESANE

Pellegrinaggio mariano dell’AC Giornata Lourdiana

Domenica 22 maggio a Tortona Domenica 22 maggio, a Tortona, dalle 14 alle 18 si terrà la Giornata Lourdiana, promossa dall’OFTAL diocesana (Sezioni di Tortona e Voghera). Sarà l’occasione per trascorrere un pomeriggio insieme, dame, barellieri, malati e pellegrini, in preparazione al prossimo pellegrinaggio in partenza il 29 luglio. Il ritrovo è fissato alle ore 14 nella piazza Julia Dertona vicino al Teatro Civico, alle ore 14,45 ci sarà la partenza della processione che si snoderà lungo la via Emilia per arrivare in Duomo alle ore 15, quando sarà celebrata la Santa Messa, animata dal Coro oftaliano. Al termine sarà offerto un ottimo rinfresco e si farà festa insieme con un allegro karaoke nei locali del seminario. Il personale è invitato a partecipare in divisa. Per eventuali problemi di trasporto si possono contattare le segreterie di Voghera e Tortona.

Martedì 24 maggio a Voghera ARQUATA SCRIVIA - E non si poteva scegliere giorno migliore! Domenica 15 maggio, infatti, l’appuntamento del Settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana è ad Arquata per il tradizionale pellegrinaggio mariano, che quest’anno, è verso il Santuario di Montaldero, dedicato a Maria, Nostra Signora della Misericordia. Maggio, certo, è per eccellenza il mese di Maria; il giorno 15, in particolare, è Giornata internazionale delle vocazioni, nonché Giornata mondiale della famiglia e Maria è colei che ha accettato e realizzato la propria vocazione di Madre di Dio nella famiglia di Nazareth prima e nella grande famiglia della Chiesa ora e sempre. Maria, dunque, pregata attraverso le parole del Papa Giovanni Paolo II che proprio quest’anno, all’inizio di maggio, è detto beato, Maria, la Madre della comunione, a cui insieme ci rivolgiamo già dalla preghiera iniziale nella Pieve di Sant’Antonio Abate da cui, poi, si snoda il cammino: una breve salita ancora sull’asfalto e poi ci si addentra nel bosco profumato

e, da qui, parte il nostro pellegrinare verso il Santuario. Il Rosario, meditato attraverso Papa Wojtyla, prevede i Misteri della Gloria ed ogni sosta è ritmata da una breve lettura di passi che Giovanni Paolo II ha dedicato a Maria a cui chiediamo aiuto per “saper comunicare al mondo intero la gioia di Cristo Risorto” (I mistero); a lei chiediamo di intercedere “affinché nella reciproca accoglienza sperimentiamo la gioia di amare Gesù nel cuore dell’altro” (II mistero) e di “renderci docili all’azione dello Spirito Santo” per essere sempre “segno di comunione nella Chiesa”(III mistero), chiedendole ancora che preghi per noi: “Maria, donaci di essere consapevoli della nostra chiamata ad essere costruttori di un mondo nuovo” (IV mistero), ed invochiamo lei, “Santa Maria, Madre di noi che ancora non siamo santi” perché ci doni la speranza di raggiungerla nella patria dei santi (V mistero). E la preghiera si fa anche canto: nonostante la fatica del salire ed il sole bello caldo, la voce si alza piena e cristallina per lodare la

Madre di tutti fino al piazzale davanti al Santuario, dove entriamo salutando la Madonna che ci accoglie a braccia aperte dal dipinto posto sull’altare cantando “salve Regina, Madre di misericordia”. Ed è il momento della Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Assistente diocesano di Azione Cattolica don Romeo Gardella che, nel corso dell’omelia, richiama alla mente ed al cuore dei molti convenuti la figura di Giovanni Paolo II attraverso le sue indicazioni di grande ed appassionato devoto di Maria; una tenera e profonda devozione quella di Papa Wojtyla, una devozione mariana che ha attraversato tutta una vita e che è ben visibile già dal suo stemma episcopale, quel “Totus tuus” che resta la carta d’identità dell’uomo e del Papa: due parole semplici che dicono la totale appartenenza a Gesù per mezzo di Maria presentata come modello di fede, icona di carità ed esempio luminoso di speranza. Sul finire c’è ancora una bella sorpresa. E’ riuscito a raggiungerci il parroco di Arquata, don Lino Piccinini e riceviamo

le sue fraterne parole di saluto insieme ad alcune brevi note storiche che ci consentono di apprezzare ancora di più il bel Santuario mariano al quale siamo saliti, un gioiello tra i boschi, un’oasi di pace e di bellezza al quale, certamente, torneremo. Usciti, poi, nel piazzale antistante c’è appena il tempo per una fotoricordo e poi tutti a fare merenda, una ricca e prelibata merenda preparata dall’associazione parrocchiale dell’AC di Arquata che, davvero, merita il nostro grazie più sincero per l’amichevole accoglienza. Lì, dall’alto, il panorama è mozzafiato. Nell’orizzonte del cielo terso e pulito dalla recente pioggia si stagliano le colline e, appena più in basso, la nostra pianura sembra bellissima… i bambini giocano e gli adulti a gruppetti chiacchierano fin quasi al tramonto del sole e poi è ora di rifare in discesa il sentiero fino ad Arquata, ma qualcuno ha ancora voglia di cantare perché il pomeriggio insieme è stato bello e perché, davvero, non si poteva scegliere giorno migliore! Patrizia Govi

Il Seminario li ha accolti nella Giornata di preghiera per le vocazioni

Il raduno annuale dei nostri chierichetti TORTONA - I bei cortili del Seminario improvvisamente si animano: voci e corse. Quanti bambini. Ma cosa succede? È l’annuale incontro dei chierichetti che da qualche anno si tiene nel pomeriggio della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Alle ore 15 il ritrovo e un breve momento di presentazione dà subito il tono della giornata: festa e riflessione, serietà e gioia sono gli ingredienti. Il saluto di Mons. Martino Canessa nel salone del Seminario apre ufficialmente il pomeriggio. Il Vescovo saluta e ringrazia i presenti facendo capire l’importanza del servizio all’altare, e le caratteristiche che deve mostrare un chierichetto. Diligente nello studio, educato con i genitori, generoso con i propri amici e soprattutto fedele ai suoi impegni di preghiera. Con il canto “Quale gioia” si è passati alle attività del pomeriggio. Tre postazioni, organizzate dall’equipe ACR con l’assistente don Claudio Baldi, invitavano a riflettere

intorno alle Beatitudini, mentre anche i seminaristi hanno parlato ai ragazzi della vocazione portando la loro testimonianza. Gli adulti con don Francesco Larocca hanno visitato la chiesa cattedrale. Dopo la merenda alle 17.30 è iniziata la celebrazione dell’Eucarestia nella cappella del seminario, presieduta da don Angelo Vennarucci, l’ultimo sacerdote origi-

nato nella nostra Diocesi. Don Angelo, visibilmente commosso, nell’omelia ha indicato di come lo stare vicini a Gesù sia un dono molto grande e prezioso, quanto mai importante per crescere veramente in gamba. La foto di gruppo chiudeva la giornata. Ai presenti è stato dato l’appuntamento a Cegni per il prossimo il 12 giugno. A cura dell’Equipe ACR

Convegno adulti di AC Il Settore Adulti di Azione Cattolica promuove il proprio Convegno nella sera di martedì 24 maggio, alle ore 21, presso il teatro parrocchiale San Rocco in Voghera. Sarà presente in veste di relatore don Antonio Mastantuono, docente di Teologia pastorale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale ed assistente ecclesiastico nazionale dell’Azione Cattolica italiana per il Movimento di Impegno Culturale che svolgerà il tema “Vivere la fede, amare la vita:

dal tempio alla piazza passando per i portici”. L’invito è esteso a tutti.

Il 29 maggio a Villa Meardi

Domenica con le famiglie Domenica 29 maggio nella cornice di Villa Meardi, a Voghera, si terrà il terzo e ultimo appuntamento del ciclo “Una domenica con le famiglie” promosso dall’Ufficio per la Pastorale Familiare della Diocesi di Tortona. La giornata, che avrà come tema “La coppia creativa. E-splorarsi e progettarsi tornando a giocare”, si svolgerà secondo il seguente programma: ore 9 accoglienza, ore 9,30 preghiera d’inizio, ore 10 breve presentazione e sviluppo del tema della giornata, ore 10,30 laboratori di dialogo di coppia, ore 12,30 pranzo, ore 14 ripresa dei laboratori di dialogo di coppia, ore 15,30 elaborazione finale e ore 16,30 Santa Messa.

In considerazione di alcune attività della giornata, si consiglia di indossare vestiti comodi e calze antiscivolo e di portare forbici e stuoie o asciugamani mare. Il Vescovo, rivolgendosi alle coppie, ha sottolineato che “il tempo che si dedica al rapporto di coppia ha sempre una ricaduta positiva nella vita della famiglia”.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza venerdì 27 maggio dalle 8,30 alle 12,30 e sabato 28 dalle 8,30 alle 11,30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it


4 pag. CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

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VITA DELLA CHIESA

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Le vocazioni e la pace nelle parole del Papa

BENEDETTO XVI: una voce nel frastuono

L’invito a ritrovare nel negoziato la strada per superare le violenze in Libia, e l’auspicio che in Siria si evitino altri spargimenti di sangue, nelle parole di Papa Benedetto al Regina Cæli, nel giorno in cui la Chiesa ricorda, nella quarta domenica di Pasqua, la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Pensiero costante il rifiuto delle armi, anche se appartenenti ad una coalizione internazionale. La strada da percorrere, ribadisce il Papa, è quella del negoziato; così ricorda che continua a seguire “con grande apprensione il drammatico conflitto arma-

to che, in Libia, ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze, soprattutto fra la popolazione civile”. Di qui l’appello “pressante”, perché “la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi”. C’è anche un pensiero alla Chiesa locale – come non sottolineare l’impegno del vescovo di Tripoli, Giovanni Martinelli, in favore della pace – che “assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacra-

Spazio focolare “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37) Il dibattito su quale fosse il primo tra i tanti comandamenti delle Scritture era un tema classico che le scuole rabbiniche si ponevano al tempo di Gesù. Gesù, considerato un maestro, non elude la domanda che gli viene posta in proposito: “Qual è il più grande comandamento della legge?”. Egli risponde in maniera originale, unendo amore di Dio e amore del prossimo. I suoi discepoli non possono mai disgiungere questi due amori, come in un albero non si possono separare le radici dalla chioma: più amano Dio, più intensificano l’amore ai fratelli e alle sorelle; più amano i fratelli e le sorelle, più approfondiscono l’amore per Dio. Gesù sa, come nessun altro, chi è veramente il Dio che dobbiamo amare e sa come

debba essere amato: è il Padre suo e Padre nostro, Dio suo e Dio nostro (cf Gv 20,17). È un Dio che ama ciascuno personalmente; ama me, ama te: è il mio Dio, il tuo Dio (“Amerai il Signore Dio tuo”). E noi possiamo amarlo perché ci ha amato per primo: l’amore che ci è comandato è, dunque, una risposta all’Amore. Possiamo rivolgerci a Lui con la stessa confidenza e fiducia che aveva Gesù quando lo chiamava Abbà, Padre. Anche noi, come Gesù, possiamo parlare spesso con Lui, esponendogli tutte le nostre necessità, i propositi, i progetti, ridicendogli il nostro amore esclusivo. Anche noi vogliamo attendere con impazienza che arrivi il momento per metterci in contatto profondo con Lui mediante la preghiera, che è dialogo, comunione, intenso rapporto d’amicizia. In quei momenti possiamo dare sfogo al nostro amore: LE NOSTRE SEDI:

te presenti negli ospedali”. Dal Nord Africa al Medio Oriente, alla Siria. È urgente, per il Papa, “ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità. Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, e invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità”. Nei due appelli si possono individuare attenzioni comuni: il “no” alla violenza, agli scontri, e l’invito a ri-

trovare la strada del dialogo e della riconciliazione. Ma ci sono anche delle diversità, che vanno sottolineate: se per la Libia la preoccupazione è legata all’intervento militare, certo deciso attraverso l’impegno della comunità internazionale, e al rischio di provocare vittime soprattutto tra i civili; per la Siria l’attenzione è rivolta alle autorità alle quali rivolge l’invito a tener conto delle proteste di piazza, a cercare di capire e di assecondare il desiderio di democrazia che viene dalla gente. Non sembri, a questo punto, fuori luogo accostare l’appello del Papa alle letture che la liturgia della domenica propone ai fedeli, a partire dall’icona del buon pastore: se è vero che c’è un rapporto stretto tra Cristo e il suo gregge, è altrettanto vero che quest’ultimo deve ascoltare e seguire il buon pastore. E nel guardare alle due nazioni, Libia e Siria, l’ascolto si fa attenzione al dialogo, alla riconciliazione e alla pace: un cammino da seguire se si vuole veramente costruire un futuro degno dell’uomo, nella giustizia e nella verità.

Parola di Vita Maggio adorarlo al di là del creato, glorificarlo presente ovunque nell’universo intero, lodarlo nel fondo del nostro cuore o vivo nei tabernacoli, pensarlo lì dove siamo, nella stanza, al lavoro, nell’ufficio, mentre ci troviamo con gli altri… Gesù ci insegna anche un altro modo d’amare il Signore Dio. Per Gesù amare ha significato compiere la volontà del Padre, mettendo a disposizione la mente, il cuore, le energie, la vita stessa: si è dato tutto al progetto che il Padre aveva su di Lui. Il Vangelo ce lo mostra sempre e totalmente rivolto verso il Padre (cf Gv 1,18), sempre nel Padre, sempre intento a dire solo quello che aveva udito dal Padre, a compiere solo quanto il Padre gli aveva detto di fare. Anche a noi chiede lo stesso: amare significa fare la volontà dell’Amato, senza mezze misure, con tutto il nostro essere: “con tutto il cuore,

con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Perché l’amore non è un sentimento soltanto. “Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?” (Lc 6,46), domanda Gesù a chi ama soltanto a parole. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.” Come vivere allora questo comando di Gesù? Intrattenendo senz’altro con Dio un rapporto filiale e di amicizia, ma soprattutto facendo quello che Lui vuole. Il nostro atteggiamento verso Dio, come quello di Gesù, sarà essere sempre rivolti verso il Padre, in ascolto di Lui, in obbedienza, per compiere la sua opera, solo quella e non altro. Ci è chiesta, in questo, la più grande radicalità, perché a Dio non si può dare meno di tutto: tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente. E ciò significa fare bene,

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Torniamo così alle letture del giorno. L’atteggiamento verso il buon pastore si identifica, dunque, in due verbi: ascoltare e seguire. Commenta il Papa: “Innanzitutto l’ascolto della sua parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio”. Dall’ascolto deriva il seguire Gesù: “si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del maestro, per viverli quotidianamente”. È la domenica del buon pastore, ma è anche la domenica di preghiera per le vocazioni. Ricorda il Papa i pastori della Chiesa e coloro che si stanno preparando per diventarlo, e invita i fedeli convenuti in piazza san Pietro “a una speciale preghiera per i vescovi – compreso il vescovo di Roma – per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità

nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero”. Le vocazioni “crescono e maturano nelle Chiese particolari, facilitate da contesti familiari sani e irrobustiti da spirito di fede, di carità e di pietà”; per questo sottolinea, papa Benedetto, “una vocazione si compie quando si esce dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un’altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa”. Viviamo un tempo in cui la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci; ogni comunità è chiamata a promuovere le vocazioni perché, ricorda il Papa, gli uomini “hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di pastori che annunciano la sua parola e fanno incontrare il Signore nei sacramenti”. Fabio Zavattaro

a cura di Chiara Lubich per intero, quell’azione che Lui ci chiede. Per vivere la sua volontà e uniformarsi ad essa, spesso occorrerà bruciare la nostra, sacrificando tutto ciò che abbiamo in cuore o nella mente, che non riguarda il presente. Può essere un’idea, un sentimento, un pensiero, un desiderio, un ricordo, una cosa, una persona… E così eccoci tutti lì in quanto ci viene domandato nell’attimo presente. Parlare, telefonare, ascoltare, aiutare, studiare, pregare, mangiare, dormire, vivere la sua volontà senza divagare; fare azioni intere, pulite, perfette, con tutto il cuore, l’anima, la mente; avere come unico movente di ogni nostra azione l’amore, così da poter dire, in ogni momento della giornata: “Sì, mio Dio, in quest’attimo, in quest’azione t’ho amato con tutto il cuore, con tutta me stessa”. Solo così potremo dire che

amiamo Dio, che contraccambiamo il suo essere Amore nei nostri confronti. Per vivere questa Parola di vita sarà utile, di tempo in tempo, analizzare noi stessi per vedere se Dio è veramente al primo posto nella nostra anima. E allora, per concludere, cosa dobbiamo fare in questo mese? Scegliere nuovamente Dio come unico ideale, come il tutto della nostra vita, rimettendolo al primo posto, vivendo con perfezione la sua volontà nell’attimo presente. Dobbiamo potergli dire con sincerità: “Mio Dio e mio tutto”, “Ti amo”, “Sono tutta tua”, “Sei Dio, sei il mio Dio, il nostro Dio d’amore infinito!”.

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

22 Maggio - V Domenica di Pasqua

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Le ultime parole che si pronunciano alla fine della vita hanno un carattere particolare. Riassumono il mistero di un essere. Platone fa parlare il suo maestro Socrate di immortalità prima di morire. Le ultime parole possono essere molto pragmatiche. La madre di Goethe diede istruzioni di non mettere troppa uva passa nel dolce preparato per la sua sepoltura. Alcuni esortano i loro figli a sostenersi a vicenda. I patriarchi della Bibbia muoiono benedicendo la loro discendenza. Anche nel nostro Vangelo si tratta di ultime parole. Parla uno che è consapevole di stare per morire.

“Io sono la via, la verità e la vita”

Il Vangelo ci riporta all’ultima cena di Gesù con i discepoli. È in procinto di lasciarli, e li vede rattristati mentre dice loro: “Ancora un poco sono con voi”. Del resto come possono non rattristarsi? Se ne va colui per il quale hanno lasciato tutto. Gesù cerca di tranquillizzarli: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Glielo aveva già detto altre volte: “Chi crede in me, non crede solo in me, ma in colui che mi ha mandato”.

Gv 14,1-12 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio:

fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano

S. GIOVANNI B. DE’ ROSSI La Chiesa, il 23 maggio, fa memoria di san Giovanni Battista ascoltare le conde’ Rossi, un prete nato in quel lembo di provincia alessan- fessioni, due volte drina protesa verso il territorio ligure, a Voltaggio, poco lon- la settimana si retano da Gavi, sulle colline della Val Lemme. Nato il 22 feb- cava al Foro Robraio 1698, da poveri e onesti genitori, rimase ben poco nel mano per preparasuo paese natale perchè fin da piccolo si fece notare per la re ai sacramenti i sua intelligenza e per la sua pietà, tanto che la nobile fami- butteri e i pastori. glia genovese degli Scorza, che ogni anno andava a villeg- S’iscrisse alla Pia giare a Voltaggio, volle portarlo a Genova con sé come pag- Unione di Santa Galla che aveva cura dell’Ospizio fondato gio. Dopo tre anni, nel 1711, essendo morto prematuramente nel 1650 per dare ricovero notturno ai senza tetto. Frequentò il papà e la maggior parte dei fratelli fu chiamato a Roma da l’Ospizio per oltre quarant’anni e non solo insegnò ai poveri uno zio paterno provinciale dei Cappuccini e dal cugino, la dottrina cristiana, ma introdusse la comunione generale Lorenzo de’ Rossi, canonico della basilica di Santa Maria in una volta il mese e le missioni ed era chiamato da tutti “Il siCosmedin, dove si stabilì e dove gnor maestro”. Il santo pensò anche alcominciò a frequentare il Collegio le donne e nel 1731 aprì l’Ospizio Romano fondato da Gregorio XIII. femminile che dedicò a san Luigi GonNATO A VOLTAGGIO Poiché aspirava a diventare sacerzaga. Accettò di diventare canonico dote, intraprese anche gli studi di nella chiesa di S. Maria in Cosmedin, NELL’ALESSANDRINO teologia. In seguito però ad una sedove vi era il cugino, solo nel 1735 e vera penitenza nel mangiare e nel VISSE A ROMA DOVE SI DISTINSE quando questi morì egli si trasferì in bere, alla quale si era sottoposto un granaio, vicino alla chiesa, che traPER IL SUO APOSTOLATO per correggersi da alcune mancansformò in abitazione. Durante un sogze, ebbe un forte esaurimento e cogiorno, per motivi di salute, a Civita TRA I POVERI E I MALATI minciò ad avere degli attacchi di Castellana, il vescovo locale lo esortò epilessia da cui fu affetto per tutta a confessare nella sua diocesi durante la vita. Continuò comunque gli stula convalescenza. Il santo tornato a di presso i Domenicani di Santa Maria sopra Minerva e co- Roma approfondì per qualche anno lo studio della morale e minciò a frequentare, nel Collegio Romano, la Congrega- poi chiese di essere ammesso all’esame per le confessioni. zione detta della Scaletta in cui entrò come sacrestano. Dal 1739 e fino alla sua morte, Santa Maria in Cosmedin diColtivò una grande devozione per san Luigi Gonzaga. Fu or- venne il rifugio dei peccatori della città attratti dalla carità e dinato sacerdote l’8 marzo 1721. Nello stesso giorno egli fe- dal carisma del sacerdote confessore. Si prodigò tutta la vita ce il voto di non chiedere mai alcun beneficio ecclesiastico e per i poveri e i malati ed era solito dire che “le sue Indie eradi non accettarlo a meno che non vi fosse stato costretto del- no gli ospedali”. Non volle mai diventare il confessore ordil’ubbidienza. Aiutato da un’intelligenza non comune che gli nario dei nobili e dei ricchi e cercò di imitare S. Filippo Neri, permise di completare in anticipo gli studi, ancora prima di che tutti i giorni andava a venerare. Per molti anni si recò pudiventare prete, si buttò nell’apostolato in mezzo ai giovani re a predicare le missioni nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo. degli oratori romani e tra i gruppi studenteschi. Per i confra- Il 23 maggio 1764 morì dopo alcuni attacchi di apoplessia. telli sacerdoti fondò la Pia Unione dei Sacerdoti Secolari per Fu beatificato da Pio IX nel 1859 e canonizzato da Leone dare loro sostegno, arricchimento spirituale e aggiornamento XIII nel 1881. Le sue reliquie si trovano nella chiesa della culturale. Benché non fosse stato ancora autorizzato ad S.S. Trinità dei Pellegrini a Roma.

I discepoli hanno intuito, anche se non in modo chiaro, quel singolare rapporto tra Gesù e il Padre. Ma era necessario spiegarlo ancora. In ogni caso quella prima, piccola e fragile comunità, per la quale Gesù aveva lavorato e sofferto, non doveva rattristarsi. E spiegò loro il motivo. È lui per primo a non volersi staccare da loro; e glielo fa capire subito: “Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”. Gesù sta parlando della “casa del Padre”. Questa volta non si riferisce al tempio, ma al regno di Dio, al luogo ove vedremo Dio “faccia a faccia”. Non solo; Gesù aggiunge che essi già conoscono la via per arrivarci. Tommaso, al sentire queste parole, chiede: “Non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. E Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. A questo punto interviene Filippo: “Mostraci il Padre e ci basta”. Gesù riprende a parlare con un accorato rimprovero: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre”. Tocchiamo qui il cuore del Vangelo e della fede cristiana. E forse di ogni ricerca religiosa. Do ve cercare Dio? Dove incontrarlo? Giovanni, nella sua prima Lettera, dice: “Dio nessuno l’ha mai visto” (4, 12), è Gesù che ce lo ha rivelato. Questo sta a dire che se vogliamo “vedere” il volto di Dio, basta vedere quello di Gesù; se vogliamo conoscere il pensiero di Dio basta conoscere il pensiero di Gesù, il Vangelo; se vogliamo comprendere la volontà di Dio basta vedere qual è la volontà di Gesù. Insomma, i cristiani non hanno altra immagine di Dio che quella di Gesù. Il nostro Dio ha i tratti di Gesù, il volto di Gesù, l’amore di Gesù, la misericordia di Gesù. Guardando Gesù vediamo Dio “faccia a faccia”. Ed è un Dio potente che guarisce i malati, ma anche un Dio debole come un bambino; è un Dio che fa risorgere dalla morte ma che si commuove e piange per l’amico morto. È un Dio pieno di misericordia che cammina nelle nostre strade non per condannare e punire, ma per guarire e sanare, per confortare e sorreggere, per sostenere e aiutare chiunque ha bisogno. Chi non ha bisogno di un Dio così? E, alla fine, Gesù arriva a dire: “chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi”. Non è un’esagerazione di Gesù. È piuttosto l’ambizione che egli ha per i suoi discepoli di ogni tempo e anche per noi. Continuare ad amare come lui ha amato e ad operare come lui ha operato. È la consegna che Gesù fa anche a noi.

le letture della domenica Prima Lettura At 6,1-7 Salmo Responsoriale Dal Salmo 32 Seconda Lettura 1Pt 3,15-18


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Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

ATTUALITA’

AMMINISTRATIVE 2011 Il verdetto degli elettori nei grandi Comuni, nei piccoli centri e in Provincia di Pavia

Invernizzi e Bosone: Non ci sono scorciatoie è ballottaggio. Poma ago della bilancia continua da pagina 1

Le elezioni provinciali e amministrative del 15 e 16 maggio hanno emesso il loro verdetto, non senza colpi di scena. Partiamo dai grandi centri. Sono quattro le città dove il giudizio degli elettori assume anche un significato politico a livello nazionale, costringendo Roma, cioè il Governo e le forze di opposizione, a riflettere sugli scenari futuri. Parliamo di Milano, Torino, Bologna e Napoli. I numeri: a Milano la sorpresa più grande. Non solo si va al ballottaggio, ma, contrariamente alle previsioni, il candidato del Centrosinistra, Giuliano Pisapia, ottiene il 47,8% dei consensi contro il 41,8% di Letizia Moratti, sindaco uscente del Centrodestra, sostenuta in prima persona dal premier Silvio Berlusconi che, per qualcuno, mettendoci la faccia, ha voluto trasformare le Comunali milanesi in un referendum sulla sua persona. Da registrare il calo della Lega che nella sua roccaforte ha perso consensi e voti (9,5%). Scontato, invece, l’esito di Torino dove Piero Fassino per il Centro-sinistra è stato eletto sindaco al primo colpo (con il 56,9% contro il 27% di Michele Coppola del Centrodestra), nel segno della continuità con il “sindaco delle Olimpiadi Invernali e del 150° dell’Unità d’Italia” Sergio Chiamparino. Scontato pure il risultato di Bologna che ha già scelto un sindaco di Centrosinistra: si tratta di Virginio Merola (50,7%) che si è imposto su Manes Bernardini del Centrodestra (30,2%). Interessante, infine, il dato di Napoli dove il Pd è praticamente scomparso e vanno al ballottaggio il candidato del Centrodestra Giovanni Lettieri (37,5%) e Luigi de Magistris dell’Italia dei Valori (26,9%). Qual è la sintesi? Che la Sinistra ha conservato le sue capitali (Bologna e Torino, appunto) e fra quindici giorni potrebbe dover rinunciare a Napoli, ma ha buone possibilità di conquistare Milano. Se il Centrodestra perdesse il municipio meneghino, perderebbe la sua patria e allora la reazione della

Lega potrebbe mettere a repentaglio la durata della legislatura. Veniamo ai fatti di casa nostra. Prima di tutto le elezioni Provinciali a Pavia. Qui il Centrodestra, con Ruggero Invernizzi, ha preso il 44,2% dei voti e andrà al ballottaggio con il Centrosinistra per Daniele Bosone che ha ottenuto il 33,6%. È la prima volta, dopo 18 anni, che il presidente della provincia di Pavia (dove il Pd è il primo partito) non viene scelto al primo turno. Ma c’è anche un risultato che deve far pensare. È il 9,4% ottenuto dalla lista civica di Vittorio Poma, il presidente uscente, che aveva deciso di correre da solo dopo lo strappo che si è consumato all’interno del Centrodestra quando la Lega non aveva più sostenuto la sua candidatura. La Lega, appunto. In provincia di Pavia è passata dal 28% delle Regionali 2010 al 22% di oggi e il Pdl è passato dal 32% di un anno fa al 22% di oggi. È chiaro che molti voti che erano di Invernizzi sono andati a Poma e ora Poma sarà l’ago della bilancia per il risultato definitivo del 29 e 30 maggio. La partita, insomma, è ancora tutta da giocare. Ci sono, infine, i risultati significativi di alcuni Comuni sia dell’Oltrepò, sia dell’Alessandrino. A Broni è stato riconfermato sindaco Luigi Paroni candidato del Centrosinistra con il 50,9% dei consensi contro il 49,1% del candidato del Centrodestra Ezio Maggi. Nel suo commento a caldo, Paroni ha puntato la sua attenzione sul fatto che gli elettori hanno scelto la continuità, affermando che porterà avanti il suo programma di sviluppo della città concentrandosi in particolare sui temi dell’amianto, del lavoro e della viabilità. Buona la performance degli assessori uscenti. A Montù Beccaria è stato eletto Amadeo Quaroni (61,9%) che se la vedeva con Enea Vercesi (38,1%); a Portalbera è sindaco Pierluigi Bruni (61%) contro Margherita Masnata (39%); a Rovescala eletto Andrea Portinari (56,5%)

contro Maria Cristina Vercesi (43,5%); a Torricella Verzate ha vinto Marco Sensale (52,3%) contro Nicola Viceconte (37,6%) e Luca Murrocu (10,1%); a Verrua primo cittadino è Giancarlo Ferrari (60,9%) contro Alberto Boiocchi (39,1%); a San Cipriano Po ha vinto Marco Paravella (59,7%) contro Antonietta Brambilla (36,3%) e Paolo Ranzini (4%); a Zenevredo conferma per Pietro Gramegna (70,8%) contro lo sfidante Giuseppe Faravelli (29,2%); a Val di Nizza ha vinto Franco Campetti (56,8%) contro Maria Parlanti (37,8%) e Francesca Schiavi (5,3%). Veniamo, infine, all’Alessandrino. Nel centro più grande, Arquata Scrivia, è stato riconfermato il sindaco u-scente Paolo Spineto (65,9%) del Centrodestra che era in competizione con Debora Inglese del Centro-sinistra (34,1%). Non è bastata dunque la ritrovata unità della Sinistra a “espugnare” il Municipio. Nelle parole di Spineto tutta la soddisfazione per un risultato che premia cinque anni in cui il sindaco ha lavorato per tutti gli arquatesi. Anche a Castelnuovo Scrivia e a Pontecurone risultati elettorali nel segno della continuità nel senso che sono stati eletti candidati appartenenti agli schieramenti uscenti. Nel primo paese ha vinto Pierangelo Luise (63%) contro Giovanni Ferrari (36,9%). Nel secondo centro ha vinto Ernesto Nobile (46,1%) contro Rino Feltri (33,7%) e Marialuisa Ricotti (20,2%). Il neosindaco di Castelnuovo ha espresso gioia per il risultato raggiunto e ha ringraziato i castelnovesi assicurando che lavorerà al massimo per il bene dell’intera collettività. Nobile, dal canto suo, ha parlato di sfida elettorale durissima e di vittoria “di continuità e di rinnovamento”. A Monleale, dove c’era una sola lista, nuovo sindaco è Paola Massa, vicesindaco nella giunta precedente. Ora la parola tornerà agli elettori per i ballottaggi di domenica 29 e lunedì 30 maggio. Matteo Colombo

una notevole varietà di situazioni locali, come è giusto che sia. In sostanza non ci sono sconti per nessuno. E questa è dopo tutto la sola certezza di un turno amministrativo delicato e politicizzato. Non ci sono scorciatoie, non c’è alcuna alternativa possibile al faticoso lavoro quotidiano. Non è tempo di miracoli, verrebbe da concludere, ognuno si rimbocchi le maniche. A partire dal governo e dal suo presidente. Né le forze di protesta, a partire dal movimento Cinquestelle, hanno fatto il pieno: anche per i “grillini” si registra un andamento altalenante. In realtà un clima di campagna elettorale permanente, di sfide ultimative ad ogni tornante di una strada comunque difficile ed accidentata com’è quella di questi anni di crisi economica e di ristrutturazione sociale, stressa inutilmente cittadini e sistema paese, con dividendi a somma zero. Come dimostrano i risultati complessivi del primo turno, che, com’è giusto che sia, sono articolati e anche contraddittori. Disegnano una geografia di partiti e movimenti deboli,

di fronte ad un elettorato scettico, come dimostrano i dati sull’affluenza, in calo evidente. Tra quindici giorni i risultati dei ballottaggi potranno definire il quadro di chi vince e chi perde, il pallottoliere complessivo. Ma il dato strutturale è quello emerso al primo turno: regge il quadro del bipolari-

smo, ma fa fatica, tende a sfrangiarsi, anche se più per sgocciolamento che per frattura. Forse dal moto uniformemente strillato, che ha segnato le successive alternanze, e caratterizza i toni giustizialisti o populistici, è tempo di passare ad un nuovo registro di comunicazione e dunque di azione. Forse chi lo sperimenterà fin da domani rischia di vincere già il secondo turno. Basta aprire le finestre e ci accorgiamo che rischiamo di stare fermi, mentre intorno a noi molti camminano con passo svelto ed altri addirittura si sono messi a correre. Restare indietro non giova a nessuno e dunque qualcosa bisogna fare, presto. Cacciati dalla porta i programmi e la realtà concreta dei fatti rientrano dalla finestra. È su questo, sul concreto dell’amministrare e del buon governare che ci dobbiamo misurare, senza sconti per nessuno. E su questo, e non su altro, c’è da scommetterci, si giocherà anche la prossima campagna elettorale politica. Chi la vuol vincere si sintonizzi con gli italiani e lavori su questo registro, da subito. Francesco Bonini

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to 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11; Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 19 al 25 maggio 2011 Giovedì 19: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Venerdì 20: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Sabato 21: Lugano, Via Emilia, 168 - (tel. 0383 41428) Domenica 22: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Lunedì 23: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426)

Problema auto? Ecco l’iniziativa del Comune di Rivanazzano Terme

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STRADELLA - VALLE STAFFORA Martedì 24: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Mercoledì 25: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Edicole aperte domenica 22 maggio 2011 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 22 maggio 2011 (Turno F): AGIP, via Lomellina 50.

Alla scuola De Amicis di Voghera

Quattro nuovi parcheggi a costo zero “Storie di fiume” e tornei di fine anno RIVANAZZANO TERM E - Quattro nuovi parcheggi saranno realizzati nel territorio comunale di Rivanazzano Terme con un notevole aumento di posti auto. A parlare di questi importanti interventi nella nota località termale è il primo cittadino Romano Ferrari che dichiara: “Prima di tutto, sarà ripristinato il parcheggio dove si trovano attualmente posizionati i container delle scuole. Questo intervento, va sottolineato, non costerà nulla al comune in quanto abbiamo indetto un bando mettendo in vendita i container stessi. Il vincitore del bando avrà l’onere di ripristinare l’area liberando gli spazi per i parcheggi”. “Nel giro di pochi giorni continua il sindaco - sarà pronto il parcheggio in

piazza del Teatro che verrà ceduto al comune da un privato, a seguito di una convenzione. Anche in questo caso non sarà speso un euro. Il terzo parcheggio sorgerà in via Pedemonti”. Nel complesso, secondo

una prima stima, i tre parcheggi citati garantiranno una settantina di nuovi posti auto. “Nell’ultimo consiglio comunale - prosegue Romano Ferrari - abbiamo cambiato la destinazione d’uso di un terreno di fronte alla Valvi-

talia, trasformandolo da agricolo a parcheggio. Questa soluzione consentirà da una parte ai dipendenti della Valvitalia una maggiore disponibilità di posti auto e dall’altra di garantire una maggiore sicurezza in tratto di strada che vede una circolazione importanti di mezzi”. Altri lavori voluti dall’amministrazione comunale sono quelli sull’acquedotto che consentiranno di garantire un’adeguata fornitura d’acqua alla suggestiva frazione di Nazzano. Questo intervento in corso d’opera è realizzato dall’Asm di Voghera su richiesta del comune. Infine, è stata abbellita un’aiuola all’ingresso del paese sulla strada Bressana - Salice mentre è in fase di approntamento l’abbellimento dell’aiuola dell’aeroporto.

Bocce, a Voghera il Memorial Luigi Ghiozzi VOGHERA - Il giovane Francesco Membrini (19 anni, monzese, ma tesserato per la società Ariberto di Como), ormai più di una semplice promessa delle bocce e già protagonista con la nazionale azzurra giovanile in occasione dei Campionati Europei disputatisi a Voghera nell’ottobre dello scorso anno, si è aggiudicato la quinta edizione del “Memorial Luigi Ghiozzi”. Le fasi finali della gara hanno avuto luogo sabato 7 maggio sulle corsie del bocciodromo del Centro Sportivo Vogherese, il cui gruppo bocciofilo ha ben organizzato la manifestazione. Al torneo, a carattere regionale, hanno

partecipato 264 individualisti, sotto la direzione di Roberto Vilmercati, assistito da Marco Marchese, Roberto Roccato, Celestino Antoninetti e dagli altri arbitri del comitato oltrepadano, coordinati da Fausto Bergami. Nella finalissima, Membrini ha avuto ragione del pavese Enrico “Chicco” Cambieri, alfiere della società Paolo Colombo di Milano: una vittoria convincente, quella del campione europeo giovanile, il quale ha dimostrato di possedere classe cristallina, calma olimpica e un’ottima visione di gioco, unita peraltro a ineccepibili doti tecniche. Sul terzo gradino del podio sono sali-

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ti, a pari merito: Giorgio Albera (Chiusani) e Ilario Finotti (Artigiani di Pavia). A impreziosire l’alta classifica, al quinto posto ex aequo, si sono piazzati: Pietro Quaglini e Pietro Masante (entrambi portacolori del Club Arancione di Bressana Bottarone), Mario Maruffi (Cesare Battisti di Vigevano) e il vogherese Mauro Perotti (alfiere della Campagnolese di Reggio Emilia), autore di una prova assai sfortunata. Alle premiazioni erano presenti i responsabili del comitato tecnico territoriale di Voghera, i dirigenti del Centro Sportivo Vogherese, società organizzatrice e i familiari dell’indimenticabile Luigi Ghiozzi.

“Rolling Vietnam”, il libro VOGHERA - Presso la Biblioteca Ricottiana di Voghera si terrà sabato 21 maggio, alle ore 16, la presentazione del libro “Rolling Vietnam: radiografia di una guerra” di Nicola Gervasini. La bibliografia è curata da Jimmy Ragazzon mentre l’introduzione da Marco Denti. L’evento è patrocinato dell’assessorato alla cultura del comune. “Lavorando a metà strada tra il saggio e il romanzo spiega Denti nella sua recensione - Gervasini ha ricostruito un’avvincente storia del Vietnam attraverso le canzoni: la trama, a sfondo generazionale, che lega David Pry al padre e alla figlia

Nicola Gervasini

Melinda (la storia comincia proprio con lei e con un disco di Bruce Springsteen, protagonisti di un breve prologo ambientato nel 2006) serve soltanto a riannodare le vicende, i legami, e le virtù di canzoni che hanno risvegliato la coscienza di una nazione e hanno aiutato a trovare il modo di chiudere quella guerra”.

VOGHERA - Arrivati all’ultima tappa del loro primo percorso scolastico, gli alunni delle classi 5^ B e 5^ C della scuola primaria “De Amicis”, venerdì 6 maggio, hanno davvero offerto una splendida serata ad amici e parenti con la rappresentazione teatrale “Storie di fiume” tenutasi presso il Teatro del Centro Adolescere. Una storia di animali che vorrebbero vivere in ambienti puliti, non inquinanti e non alterati dall’uomo, ma che si sono adattati a sopravvivere lungo corsi d’acqua che spesso, persino dall’odore e dal colore, rivelano l’intervento devastante dell’uomo che distrugge a poco a poco le bellezze della natura. Una storia impegnativa da rappresentare, ma che ha offerto l’opportunità di riflettere su un argomento alquanto spinoso. Il regista Bruno Cavanna e le insegnanti Giovanna Lazzati, Antonella Piro e Antonella Rizzola hanno sostenuto e guidato gli alunni in questa emozionante avventura teatrale, occasione per imparare ad avere più fiducia in se stessi e sconfiggere, per alcuni, la timidezza. “Sentirsi appartenenti ad un gruppo che lavora per un unico obiettivo è davvero splendido, senza trascurare che ci siamo divertiti tantissimo in questo splendido

percorso da attori”. Così diceva l’alunna presentatrice dello spettacolo e continuava: “Siamo sicuri che in teatro la voce e il gesto degli attori, sia pur piccoli come noi, siano sufficienti, se uniti all’immaginazione degli spettatori, per raccontare qualunque storia, lasciandone intatta la magia. Si concluderà invece il 24 maggio il vasto progetto di Scienze Motorie finanziato dal Comune di Voghera e il progetto di Scienze Motorie finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dal Comitato Olimpico Nazionale. Alla presenza del dirigente scolastico Lucio Garbelli e delle autorità comunali gli alunni di tutte le classi sfileranno nel cortile della scuola e daranno prova delle loro abilità motorie attraverso tornei e giochi organizzati. Per tutta la durata dell’anno scolastico gli alunni hanno usufruito di due ore settimanali di educazione motoria. Grazie a validi esperti i ragazzi hanno acquisito i valori che lo sport esprime: rispetto, sacrificio, spirito di squadra e di altruismo. Sempre in mattinata, nella palestra della scuola, si svolgerà il saggio di karate a conclusione di un percorso condotto dai maestri Montesanti e Rossi. p.f.


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VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

Giovedì 26 maggio a Fumo

Presentazione in anteprima del progetto e visita al cantiere

Prende vita il nuovo teatro Carbonetti Festa della Madonna di Caravaggio BRONI - Giovedì 12 maggio alle 17, nella cornice di Villa Nuova Italia, si è svolta la presentazione del progetto degli interni del nuovo Teatro Carbonetti. L’architetto Domenico Cantrambone, direttore dei lavori, ha fatto il punto sull’andamento delle ristrutturazioni che stanno riportando in vita lo storico teatro bronese e ha presentato in anteprima i progetti per gli interni. A seguire si è svolta la visita pubblica al cantiere, con i cittadini che hanno potuto constatare il livello di avanzamento dei lavori. La struttura risorgerà come edificio polivalente grazie a un accordo stipulato dal comune di Broni con la società Iridea per una cifra superiore ai tre milioni di euro interamente a carico di privati; il Comune, infatti, non verserà un euro per l’opera finita. “Il Teatro Carbonetti era un edificio che aveva perso molto dell’antico splendore, per questo motivo lavorare per la sua rinascita è molto emozionante. – spiega l’Architetto Catrambone – È come lavorare sulla storia della città di Broni. Si sentono gli anni trascor-

Il progetto presentato a Villa Nuova Italia

si, il fasto ed il successo dell’epoca della costruzione, quando un grande pubblico partecipava alle rappresentazioni ed il teatro era uno dei luoghi simbolo della città. A volte sembra ancora di rivedere l’epopea del cinema italiano del dopoguerra, con il grande successo di pubblico che veniva a vedere i grandi attori di quel fortunato periodo, a cui è seguito negli ultimi venti anni, dopo il boom degli anni ’60, un grande silenzio ed abbandono, sintomo di un declino che poi ha contagiato anche l’intera città”. L’architetto ha spiegato quale è stato il modus operandi nel portare avanti i la-

vori. “Nell’opera di recupero del Carbonetti ho cercato di trasferire la grande emozione che ho provato nel camminare dentro ed intorno a questo monumento. Ho voluto esprimere ciò che questo teatro è stato: un pezzo di storia della città, con i suoi momenti di gloria, i suoi slanci, ma anche con le sue contraddizioni ed i suoi errori, perché possa tornare ai fasti di un tempo. Una volta ristrutturato, il Carbonetti diventerà il simbolo di quello slancio e di quella rinascita che Broni da qualche anno a questa parte ha ripreso con vigore, così che possa tornare ad essere la città guida per tutto il

territorio circostante”. Una volta completato, il nuovo Carbonetti sarà una sorta di centro polifunzionale, con una sala principale che potrà ospitare fino a 400 persone, delle quali circa 290 in platea e 110 in galleria. Il ridotto, situato al piano soprastante il foyer, oltre ad assolvere alle normali funzioni di spazio di disimpegno negli intervalli degli spettacoli, potrà essere utilizzato come sala riunioni, con una capienza di circa 120 persone, o come spazio per mostre d’arte, piccoli concerti, rappresentazioni ridotte. La galleria potrà essere separata con una pannellatura rimuovibile ed essere anch’essa utilizzata come sala convegni o per la proiezione di cinema d’essay. Un ulteriore spazio soprastante il ridotto, situato nel piano sottotetto costituirà un’ulteriore dotazione del teatro che potrà essere utilizzato, oltre che per le solite funzioni di incontro, anche per scuole di ballo o di recitazione o per altre destinazioni che si potranno individuare nella logica di mettere a reddito parte della struttura.

Pedale Lungavilla riparte dal trofeo Cebrelli LUNGAVILLA - La stagione 2011 di Pedale Lungavilla ha preso il via, anche dal punto di vista organizzativo. Abbandonata la casacca dell’Upol, ora la società ciclistica per Giovanissimi (11 corridori dai 7 ai 12 anni) diretta da Angelo Bianchi si prepara a due importanti appuntamenti in Oltrepò Pavese. Il primo è in programma domenica 29 maggio a Castelletto di Branduzzo: si tratta della decima edizione del Trofeo Massimiliano Cebrelli alla me-

moria, in collaborazione con l’associazione “Amici Sportivi” di Castelletto di

Branduzzo e con il patrocinio del Comune di Castelletto. Il ritrovo è fissato al-

le ore 13.30 presso il Centro Sportivo in via Casarini, inizio gare previsto per le ore 15. C’è poi il I Gran Premio Città di Broni domenica 5 giugno: in questo caso il ritrovo è fissato per le ore 13.30 presso Villa Nuova Italia in via Togni, inizio gara alle ore 15. In entrambe le gare saranno premiate le due società con il miglior punteggio. Per ogni gara verranno anche premiati i primi cinque atleti in classifica di ogni categoria. a.b.

FUMO - Compie 72 anni il bel tempio mariano di Fumo, ma appare più giovanile che mai all’interno e all’esterno. È legittimo pertanto esprimergli l’augurio di “buon compleanno”. Indimenticabile quel venerdì 26 maggio 1939 che vide centinaia di pellegrini e di fedeli, di sacerdoti, di religiosi e religiose della Famiglia orionina partecipare con fede e commossa esultanza alla cerimonia della benedizione solenne dell’apertura al culto del santuario, effettuata dall’allora arcivescovo di Tortona Mons. Egisto Domenico Melchiori. Alcuni di noi, presenti alle funzioni, rammentano i bei momenti e l’entusiasmo di quella giornata, sorta all’insegna del cielo molto nuvoloso, della pioggia e che improvvisamente si illuminò di luce durante il sacro rito. Con la presenza dei protagonisti, anzitutto quella di don Luigi Orione, commosso e rapito anche se provato dalla malattia e dalla stanchezza. Poi la presenza del canonico Perduca il quale, terminata la benedizione del tempio, celebrò la prima Messa all’altar maggiore appena consacrato. Infine la presenza di don Carlo Sterpi, vicario e poi successore di don Orione alla guida della Congregazione. L’anno successivo, il 25 maggio 1940, vigilia della festa, giunse la bellissima statua della Betata Vergine, benedetta al santuario principe di Caravaggio e intronizzata nella sua sede, la cripta. Don Orione era assente; il Signore l’aveva chiamato in Paradiso il 12 marzo prece-

Il programma: - Sante Messe: Ore 7.00, 8.00, 9.00, 10.00, 11.00, 16.00, 18.00, 21.00 - Ore 16.00 Santa Messa dell’Apparizione Supplica Processione - Ore 21.00 Santa Messa celebrata da Mons. Martino Canessa, Vescovo di Tortona dente. Il nostro santo aveva previsto la sua assenza. L’8 marzo, vigilia della sua partenza da Tortona per Sanremo, ricevendo il canonico Perduca ed il signor Angelo Ascagni, disse loro: “Ma sapete che il vostro canonico ha ordinato una nuova statua della Madonna? Vedrete, vedrete che bella festa faranno quei di Fumo. Che bella festa faranno!”. Don Perduca volle correggere l’espressione del Direttore: “Signor Direttore, che bella festa faremo”. E il santo replicò: “No, no! Che bella festa faranno!”. Profetiche parole! San Luigi Orione tuttavia è ancora presente e ci benedice dal cielo. È sempre presente al santuario di Fumo e ripete le altre sue parole profetiche: “Ave Maria! Le generazioni passeranno davanti a Te venerandoti, piene di ammirazione e di speranza e diranno commosse: qui Tu sei con noi! E qui verranno tanti figli, camminando per mari e per monti agli splendori del tuo volto, o Madre adorata”. Don Luigi Quaglini

Elisabetta Pozzi reciterà per la battaglia di Montebello Le stelle di Ca’ del Monte MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA - Quest’anno il 152° anniversario della battaglia di Montebello verrà celebrato venerdì 20 maggio, alle ore 21, presso la Sala polifunzionale (ex S.O.M.S.) di Via Giacomo Veniali, 11 a Montebello della Battaglia. La compagnia teatrale “Nati per sognare”, sorta nel 2009 in seno all’associazione “Montebello di nome e di fatto“, presenterà con la partecipazione di Elisabetta Pozzi, una delle attrici italiane più apprezzate, “…o

mia patria… sì bella e perduta…”, a cura di Elisabetta Pozzi, Stefania Meriggi e Giuliana Sacconi. Gli attori del gruppo sono Pia Colombo (capo compagnia), Daniele Bonventre e Samuele Bassanese. La serata rappresenterà un momento in cui storia, letteratura, politica, arte e musica si incontrano e si fondono, attraverso letture ed aneddoti dell’epoca affidati alla voce di Elisabetta Pozzi, come cronista degli avvenimenti e agli altri attorinarratori che daranno vita

alle parole e ai personaggi della storia. Il coordinamento musicale è a cura di Daniele D’Angelo. L’ingresso è ad offerta. Elisabetta Pozzi è un’attrice genovese che ha debuttato a diciassette anni, nel 1974, ne “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello, per la regia di Luigi Squarzina accanto a Giorgio Albertazzi, con cui ha lavorato in molti spettacoli. Tra le innumerevoli sue attività ha lavorato anche in cinema e Tv e dal 1979 è nell’ensemble del Teatro di Genova.

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CECIMA - Il Planetario e Osservatorio Astronomico di Ca’ del Monte, situato nel comune di Cecima, sta organizzando importanti iniziative. Proseguono infatti le osservazioni del sole (sempre più spettacolari) e della volta celeste notturna. Sabato 21 maggio alle ore 21.30 sarà organizzato l’evento intitolato “Stelle che pulsano, stelle che variano: stelle tra la vita e la morte”. L’osservazione notturna guidata del cielo stellato si terrà a occhio nudo con i puntatori laser (per imparare

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a orientarsi e riconoscere costellazioni e pianeti), con i binocoli giganti e i telescopi. Si andrà a caccia di stelle particolari e oggetti del profondo cielo quali le nebulose. Da fine mese invece cominciano i venerdì e le domeniche dedicate alle meraviglie del cielo sotto la cupola di 8 metri. Si parte sabato 28 maggio, con la prima nazionale di Space Opera, un trionfo italiano a livello mondiale: uno spettacolo per avvicinarsi alla conoscenza del cielo, a partire dal Sistema Solare.


Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

A Stradella con l’Oratorio, l’Istituto Faravelli e il Santachiara

Don Padrini ha incontrato gli studenti STRADELLA - L’oratorio di Stradella grazie a don Cristiano Orezzi, e alla professoressa Nunzia Bigoni dell’Isituto Faravelli, ha proposto per il terzo anno consecutivo un incontro tra gli studenti dell’Istituto superiore Faravelli, gli studenti del Santachiara e un relatore importante. Quest’anno la mattina di venerdì 13 maggio è stato ospite don Paolo Padrini, parroco di Stazzano e inventore deel’iBreviary un’applicazione per iphone che ha reso disponibile l’utilizzo del breviario sui cellulari. Attualmente don Padrini è stato chiamato dal il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali per coordinare il progetto del portale vaticano “Pope2You.net”. I ragazzi delle scuole superiori sono stati coinvolti nel tema dell’importanza della comunicazione e delle

Piera Capitelli e don Paolo Padrini

relazioni attraverso i newmedia (la vasta gamma di cellulari e pc costantemente connessi ad internet, i social network come FB e i blog). La Chiesa grazie al Papa Benedetto XVI ha compreso l’importanza dei new-media per diffondere il messaggio del Vangelo, così don Paolo Padrini ha ribadito il con-

cetto che i new media sono strumenti nelle mani delle persone e come tali non sono né buoni né cattivi, essi vanno usati al pari di altri strumenti. Ha poi toccato problemi importanti quali la realtà del virtuale e il concetto di persona e della consapevolezza che ciascuno ha di sé della propria dignità. I new

media aprono scenari inediti e tutti da esplorare, sarà necessario stabilire delle regole per il loro utilizzo ad esempio parlando di Face Book, don Paolo ha sottolineato la genialità di questo social network nel ripristinare la parola amicizia, infatti il successo di Face Book è dovuto alla possibilità che ognuno di noi ha di poter stringere nuove ed infinite amicizie, tuttavia don Paolo ha messo in guardia i giovani dai pericoli nascosti nella realtà virtuale. Dopo gli interventi dei giovani don Paolo ha riproposto parole chiave importanti per tutti sia giovani sia adulti: senso del pudore e dignità personale. La preside Piera Capitelli nel suo intervento di saluto conclusivo ha ringraziato don Cristiano Orezzi e don Paolo Padrini per aver organizzato un incontro dibattito stimolante e interessante per tutti.

Lezione di legalità con Nova Cana e l’Ipsia VARZI - Oggi, giovedì 19 maggio, l’Associazione Famigliare Nova Cana, con il supporto di Regione Lombardia e della Fondazione Banco del Monte di Pavia, organizza, in collaborazione con l’Istituto Superiore Industria e Artigianato IPSIA Calvi di Varzi, l’evento “Costruire il futuro comune: i giovani incontrano i garanti della società civile”. L’incontro vedrà come protagonisti i giovani studenti che, durante la mattinata potranno confrontarsi e conoscere le diverse istituzio-

ni che svolgono, all’interno della nostra società, la funzione di garanti della legalità. Il progetto nasce dall’esigenza di mettere i giovani studenti a conoscenza delle diverse realtà che operano sinergicamente all’interno della società civile, per sviluppare in loro un senso di rispetto, non di timore, così da poter porre le basi per un rapporto di reciproca stima e deferenza. “La nostra intenzione - dice il presidente dell’Associazione Famigliare Nova Cana, Angela Volpini - è

quella di offrire ai giovani una breve descrizione dei ruoli e delle funzioni delle persone che si pongono oggi come garanti della legalità nella nostra società: è necessario far capir loro quanto sia importante, oggi più che mai, crescere nel rispetto delle norme e delle istituzioni che garantiscono la sopravvivenza della democrazia e della pace”. Diverse autorità interverranno durante la mattinata Oltre a Monsignor Martino Canessa Vescovo della Diocesi di Tortona e alla Presidente dell’Associazione No-

va Cana Angela Volpini, saranno presenti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle principali Associazioni di volontariato che operano sul nostro territorio, al fine di dare la possibilità ai ragazzi di creare un rapporto privilegiato con tali istituzioni. Il tema della sicurezza è di grande attualità soprattutto negli ultimi anni. Sono diverse le iniziative che vengono organizzate nella nostra provincia per affrontare questa importante tematica. u.c.

Il novantesimo della fondazione del “Fante” VARZI - Le celebrazioni per il novantesimo anniversario della fondazione dell’Associazione Nazionale del Fante, iniziate l’anno scorso in varie parti d’Italia, si sono concluse la mattina di domenica 1° maggio proprio nell’Oltrepò pavese, dove la sezione di Voghera, presieduta dal commendatore Giorgio Andreoni, ha apposto una targa all’esterno del Tempio della Fraternità di Cella di Varzi, scoperta dal presidente nazionale Antonio Beretta. Alla solenne cerimonia hanno partecipato numerose delegazioni lombarde e piemontesi, in aggiunta a quelle del Corpo delle infermiere volontarie che, con l’ispettrice regionale, Angiola

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Sonvico, celebravano il convivio regionale. Presente inoltre il Comitato vogherese della Croce Rossa, che col presidente Fausto Cavanna ha dato inizio alle celebrazioni per l’ottantesimo della costituzione. Presenti anche le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma, con labari e bandiere, ed autorità civili e militari. Tra queste il nuovo tenente della Guardia di Finanza di Voghera, Valentina Usai, ed il capitano Francesco Zio, del comando carabinieri iriense, in rappresentanza del comandante provinciale, colonnello Bellitto. I comuni di Varzi, Voghera e Pietra de’ Giorgi erano presenti con i vicesindaci

Gianfranco Bedini e Giuseppe Fiocchi ed il sindaco Gianmaria Testori, accompagnati dai rispettivi gonfaloni; a questi si è aggiunto il presidente uscente del Consiglio provinciale, Luigi Bassanese. Ad aprire il corteo il medagliere dell’A.N.F., custodito presso il museo storico “Giuseppe Beccari”, intitolato al dirigente locale e nazionale dell’associazione che lo fondò insieme ai fanti della sezione cittadina. All’interno del luogo di culto è stata officiata la Santa Messa da don Luigi Bernini, succeduto a don Adamo Accosa, che fu cappellano militare nella Seconda Guerra Mondiale e creatore del Tempio.

La cerimonia era tra l’altro in contemporanea con quella celebrata a Roma per la beatificazione di papa Giovanni Paolo II, a Cella raffigurato ai lati dell’altare da due quadri del medico e pittore Frascaroli. A conclusione della manifestazione il ricavato è stato donato alla CRI di Voghera. p.m.

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IN BREVE MUSICA / PAVIA La Banda di Montù per il Guatemala Grazie alla cortese disponibilità del Complesso Bandistico Montuese e dell’Archivio di Stato di Pavia, sabato 21 maggio, alle ore 21, nella splendida cornice del Chiostro dell’Archivio di Stato di Pavia, si terrà un concerto diretto dal Maestro Franco Garbarini, affiancato da Duilio Loi per il training artistico, per aiutare il Guatemala. Il concerto è promosso dall’associazione AINS nata sulla spinta di un gruppo di professionisti, di aggregarsi attorno ad una filosofia professionale, il Nursing Sociale. Con questo termine si vogliono intendere tutti quei principi che accomunano e sono fondamento delle professioni al servizio della persona.

SCUOLA / BRONI

Lezione di ciclismo Nei giorni precedenti il passaggio del Giro d’Italia a Broni, alla scuola primaria “Paolo Baffi” si è parlato di ciclismo. Franco Scabrosetti (in foto), nostro collaboratore e appassionato di sport, ha tenuto una lezione su molti aspetti della “corsa rosa”. Con l’aiuto di immagini, di riproduzioni di manifesti e volantini, partendo da lontano, è stata ricostruita la storia degli ultimi decenni. Gli alunni delle classi quarte e quinte hanno potuto così conoscere vicende di tempi lontani in cui ancora non erano nati, ma che costituiscono il “tessuto” del nostro oggi. Parlando di personaggi come Marini, Valle, Metra, Bombini e Berzin, ai bambini è stato raccontato uno sport popolare, ancora profondamente amato dalla gente, fatto di fatica e di passione, valori che i nostri piccoli possono sperimentare anche riflettendo sul passato, sugli esempi di gente grande e semplice.

PREGHIERA / FORTUNAGO Raduno annuale di S.O.S. Bukavu Domenica 29 maggio, alle 16.45, l’associazione S.O.S. Ospedale di Bukavu organizza l’incontro di preghiera annuale a Fortunago. Alle ore 17 nella chiesa parrocchiale, dopo il canto dei vespri e l’adorazione del Santissimo, sarà celebrata la S. Messa da don Alfredo Ferrari e da mons. Francesco Giorgi. Al termine della cerimonia, presso il ristorante “Pineta” ci sarà un momento conviviale (il costo della cena è di 20 euro).

PROIEZIONE / BAGNARIA 100 anni all’ombra del Tricolore Il Comune di Bagnaria organizza per la serata del 20 maggio, alle ore 21, presso la sala “Centro di aggregazione Ponte Crenna”, la proiezione del filmato multimediale risorgimentale “100 anni all’ombra del Tricolore” di Tullio Scolè, filmato a soggetto narrativo sceneggiato con grafica che narra gli eventi più significativi accaduti in Italia dal 1848 al 1948. È un’opera scenografica di alta emotività: quando nella sala si alzano le note delle canzoni risorgimentali e la banda dell’esercito intona l’inno del Piave, un’ondata di emozione travolge gli spettatori.

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Andrea Longhi e Carlo Tosco in un libro spiegano come la costruzione di nuovi edifici religiosi influenzi la società

L’architettura ecclesiale in Italia dal dopoguerra ad oggi

Il Presbiterio del Duomo di Tortona prima della sistemazione

ROMA - Nella post-fazione del libro uscito recentemente per le edizioni Studium di Roma, “Architettura, Chiesa e società in Italia (1948-1978)” lo storico Francesco Traniello si domanda “Che cosa è precisamente una chiesa? La risposta non è così agevole come sembra. Già il fatto che il termine la definisce sia identitco qa quello dell’assemblea (ecclesia) che vi si raccoglie complica non poco il problema, perché suggerisce l’idea che da qui si debba partire per coglierne il significato e, se,

vogliamo la funzione”. Da questa considerazione prende il via la ricerca che, con grande competenza e profondità due autorevoli studiosi della scuola torinese, Andrea Longhi e Carlo Tosco, esperti riconosciuti di architettura religiosa in Italia hanno realizzato nel loro volume. Il rapporto tra religione e società dell’Italia del dopoguerra non può prescindere dalla costruzione degli edifici sacri, chiese e santuari. Sono soprattutto le chiese, i nuovi edifici di culto, pensati, progettati e vissuti,

edificati nei grandi centri urbani, e non solo, a raccontare una dimensione nuova del cattolicesimo italiano. La cultura architettonica che si rapporta con le comunità cristiane è, infatti, un’altra interessante sfaccettatura delle architetture di chiese che ritroviamo nel nostro Paese, dove a maggior ragione appare fondamentale la conoscenza della storia sociale, che però fa attenzione a non prendere il sopravvento, come pure nella prima parte del testo, sugli aneddoti del progetto e della costruzione. Nell’età contemporanea il progetto delle chiese si è radicalmente secolarizzato, istituendosi come rapporto convenzionale tra una committenza (diocesi o ordine religioso), un progettista e il corpo, piuttosto indefinito se non talvolta anonimo, della comunità di fedeli. La finestra temporale che va dal 1948 (prime votazioni politiche dell’Italia democratica) al 1978, anno di elezione di papa Giovanni Paolo II, è assunta dagli autori come ambito per l’individuazione di linee di indirizzo e di interpretazione

del magmatico fenomeno dell’edilizia religiosa, che percorre con carsica (e talvolta fragorosa) capillarità, l’Italia della ricostruzione, del boom economico e degli anni di piombo Il testo è uno spaccato preciso e continuo di ciò che ha determinato la costruzione delle chiese nel trentennio in questione (a partire dall’inizio della Repubblica all’apertura del pontificato di Giovanni Paolo II). Non un catalogo cronologico di opere connotate dalla firma del progettista, ma un racconto della storia sociale del Paese all’interno del

quale si collocano gli esempi citati - una parte ancora minima dell’intero patrimonio nazionale - modelli architettonici e soluzioni tipologiche discontinue, specchio del rapporto chiesa/comunità, Chiesa universale/comunità locali. La denuncia della mancanza di una “storia sociale” dell’architettura di chiese accomuna i due contributi. In particolare Longhi, nel suo “Cultura architettonica, vita ecclesiale e associazionismo cattolico dal dopoguerra al Concilio Vaticano II” definisce i risvolti più importanti sui luoghi litur-

gici ed ecclesiali di natura non-parrocchiale, avviando un discorso sulla policentricità del dibattito ecclesiale legato all’attività dell’associazionismo cattolico e delle congregazioni religiose come le articolazioni giovanili dell’Azione Cattolica (Giac e Gf), la Fuci, il Movimento Laureati o l’Opera della Regalità fondata da Padre Agostino Gemelli. In particolare grande rilievo viene dato alla costruzione delle case per pellegrini romane (Domus Mariae e Domus Pacis per fare un esempio). Luca Rolandi

Il Presbiterio del Duomo come si presenta dopo il rifacimento del 2006


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Chiara Giaccardi è l’autrice di uno studio sui giovani che sarà presentato al Convegno della Cei, in corso a Macerata

Il ruolo della fede nella formazione di “identità digitali” MACERATA - In che modo viene usata la Rete per scambiare contenuti e per stare in relazione con gli altri? A questo interrogativo è dedicata la ricerca “quantitativa”, dal titolo “Identità digitali: la costruzione del sé e delle relazioni tra online e offline”, i cui risultati saranno presentati al convegno Cei “Abitanti digitali” che inizia oggi a Macerata e si conclude sabato 21 maggio. Lo studio, che prende in esame i nati tra il 1986 e il 1992, segue di un anno l’analisi “qualitativa”, “Relazioni comunicative e affettive dei giovani nello scenario digitale”, elaborata in occasione del convegno “Testimoni digitali” (aprile 2010). Alla curatrice delle due ricerche, Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media all’Università Cattolica di Milano, abbiamo rivolto alcune domande. Quali sono i principali processi di costruzione delle “identità digitali”? “I processi di costruzione delle identità sono complessi, ma non parlerei di ‘identità digitali’: casomai il digitale è il territorio di sintesi, che consente di mantenere collegati i diversi ambiti significativi per il sé e di alimentare costantemente le relazioni significative. Come già era emerso nella prece-

dente ricerca qualitativa presentata al convegno ‘Testimoni digitali’ nel 2010, più che un ambito di progettazione e di immaginazione del sé, la rete è uno strumento di gestione della complessità, rispetto a un’esistenza che ha il suo baricentro offline”. È possibile tracciare un identikit degli “abitanti digitali”? “Intanto si tratta di giovani che ‘transitano’ continuamente tra l’online e l’offline, tra la rete e la realtà concreta; che non scambiano il virtuale con il reale, ma che nemmeno vedono una contrapposizione tra questi due territori, entrambi ormai fondamentali dal punto di vista esistenziale. In rete si trasferiscono le relazioni costruite nei contesti di interazione faccia a faccia; ci sono poi alcune relazioni che vivono solo in rete, ma più difficilmente relazioni nate in rete si trasferiscono offline. E la dimensione interpersonale, nella concretezza dell’incontro faccia a faccia, è quella ritenuta fondamentale, anche se del virtuale non si può più fare a meno”. Oggi si parla molto della generazione dei “nativi digitali” contrapposta a quella degli adulti. Quali riflessioni dal punto di vista educativo?

Chiara Giaccardi

“I nativi digitali hanno un vantaggio: sanno muoversi con naturalezza e abilità nell’ambiente digitale, senza bisogno di imparare. Ma hanno anche uno svantaggio: non hanno conosciuto una realtà diversa e faticano a non dare per scontato l’ambiente che li circonda. E, come scriveva McLuhan, se non siamo consapevoli dell’ambiente non possiamo neanche essere liberi, perché ne veniamo ‘massaggiati’ e plasmati senza poter opporre resistenza. Senza una consapevolezza delle caratteristiche dell’ambiente è difficile capire che oltre alle opportunità ci sono anche i rischi: il rischio di scambiare la connessione per relazione, la condivisione di tempo e attività ludiche per amicizia, di confondere lo

Il Giornalino festeggia 80 anni a Voghera VOGHERA - Nel panorama delle riviste per ragazzi, il Giornalino, nato nel 1924, si trova ad essere la più longeva rivista per ragazzi d’Europa e in Italia l’unico settimanale destinato a ragazzi e ragazze dai 7 ai 14 anni. Oggi ha 100 pagine (comprese le schede del “Conoscere Insieme”, che hanno visto la luce negli anni Settanta); 87 anni fa di pagine ne aveva solo 8. A quel tempo non c’erano ancora racconti in sequenza di quadretti disegnati, ma illustrazioni di novelle, vignette umoristiche, notizie curiose e ricerche utili per la scuola. Il fumetto è arrivato a metà degli anni Trenta, quasi in coincidenza col trasloco della redazione da Alba a Roma. Dopo un’interruzione durante la seconda guerra mondiale, a causa della penuria di carta, il Giornalino riprende le pubblicazioni e nelle sue pagine comincia a “ospitare” il balloon, che rende più semplice la lettura dei dialoghi del fumetto. Da “settimanale dei piccoli” diventa “settimanale dei ragazzi” (come dice la sottotestata) e raddoppia il numero di pagine, che diventano 16. Un altro gran salto di qualità lo ha conosciuto nel 1968, quando la redazione era approdata a Milano, di fianco a quella di Famiglia Cristiana. Lo staff di disegnatori e sceneggiatori era stato rinforzato dagli ex collaboratori del Vittorioso, storico settimanale per ragazzi che aveva sospeso la pubblicazione nel 1967. La sua formula, la stessa del

primo numero, è la carta vincente di questo “mezzo educativo su carta” che, ha raggiunto le 240 mila copie di diffusione, intorno alla metà degli anni ’80, in un momento di profonda trasformazione nell’editoria per ragazzi, con la crisi del Corriere dei Piccoli e il tramonto di periodici a fumetti come Intrepido e Monello. Un settimanale educativo con la capacità specifica di parlare lo stesso linguaggio dei ragazzi, fatto di giochi, fumetti, spensieratezza, e insieme di insegnare le cose utili, andando incontro alla

loro crescita, al loro sviluppo. Un settimanale che, come altri, ha contribuito all’unificazione d’Italia sotto il punto di vista culturale e del linguaggio. A questo ultraottuagenario sempre giovane, l’associazione “Progetto Voghera”, in collaborazione con il Complesso scolastico del 1° Circolo di Voghera, dedica, dal 21 al 28 maggio (ma è possibile una proroga fino al concludersi delle manifestazioni organizzate in città per l’Ascensione), una mostra nei locali della Scuola Elementare Dante. Una sede scelta non a caso, ma vista, come la più adeguata per trattare l’argomento dell’informazione ai più piccoli, divertendoli e incuriosendoli. La mostra sarà inaugurata sabato 21 maggio alle ore 15,30 e sarà visitabile sabato e domenica (ore 10-12 e 16-18) e nei giorni feriali (ore 17-19).

Corso di formazione del CSVA ALESSANDRIA - E’ iniziato sabato 14 maggio l’ultimo corso di formazione proposto dal Centro Servizi Volontariato di Alessandria (CSVA) per il primo semestre dell’anno 2011, sul tema “La comunicazione istituzionale delle Associazioni di Volontariato”. Si propone di fornire ai partecipanti le principali nozioni per sviluppare e attivare una efficace comunicazione atta a dare risalto e valorizzare le proprie attività, nonché per organizzare e gestire al meglio la vita dell’associazione. Gli argomenti che il modulo formativo si propone di affrontare sono: la comunicazione interna all’OdV, attività di comunicazione verso i principali opinion leaders e potenziali sostenitori (istituzioni, enti, ecc), la comunicazione con i media: e altri strumenti di comunicazione per sensibilizzare e coinvolgere la comunità. Il corso, con cadenza settimanale, il sabato, si tiene dalle ore 10 alle 12.30 e prevede ancora due appuntamenti, il 21 e il 28 maggio. Si svolge ad Alessandria presso la sala formazione del CSVA.

scambio di materiali e informazioni con il ‘dono’, di non riuscire a vedere al di là della dimensione orizzontale della rete, solo per citarne alcuni. Se i nativi possiedono la capacità di muoversi velocemente, ma spesso non sanno dove andare, gli adulti, ‘immigrati digitali’, sono più impacciati nei movimenti dentro il nuovo ambiente, ma possiedono le bussole dell’esperienza, la consapevolezza di altri ambienti (con altre opportunità e altri rischi), la capacità di collegare il presente a un passato per immaginare con più consapevolezza il futuro. Oggi diventa cruciale, anche e soprattutto per l’educazione, la capacità di costruire un’alleanza intergenerazionale, nella quale, secondo la logica della condivisione e della reciprocità che è tipica della rete, potersi scambiare i rispettivi doni”. Come educare gli adulti alle nuove tecnologie? “Non tutti gli adulti devono per forza diventare esperti di nuove tecnologie, ma un aspetto è importante: che capiscano le logiche di funzionamento dei nuovi linguaggi, con la consapevolezza che, per effetto di questi, l’educazione non può più essere una ‘trasmissione di contenuti’, basata sul principio di autorità e sulla separazione dei ruoli, ma deve partire innanzitutto dal-

la capacità di ascoltare il nuovo ambiente. L’autorevolezza oggi va conquistata: è una sfida impegnativa, ma anche un’opportunità per valorizzare la dimensione di reciprocità dell’educazione”. In conclusione, come “abitare” da credenti il digitale? “Abitare è già un verbo programmatico: è un verbo che designa un’azione tipicamente umana, perché solo gli esseri umani abitano. Abitare vuol dire dare forma al proprio ambiente e non solo adattarvisi; significa iscrivere nell’ambiente i significati rilevanti non solo per sé, ma per il gruppo in cui ci si riconosce (perché abitare è sempre un’azione collettiva). Abitare il digitale da credenti significa non rassegnarsi all’orizzontalità della rete, che finisce col diventare il regno delle equivalenze indistinte, ma essere presenti con lo sguardo rivolto a ciò che la rete non può contenere; significa cercare di essere testimoni della verità che ci ha toccato, e che continuamente, al di là dei nostri limiti, riaccende la nostra speranza e ci consente di condividerla con altri. Per una comunione che non può avere luogo sul web, per quanto prezioso questo ambiente possa essere nell’avvicinare i lontani”. a cura di Vincenzo Corrado


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UN LUOGO UNA STORIA

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I nostri ultimi 150 anni nel museo storico “Giuseppe Beccari” pagina a cura di PIERLUIGI FELTRI

Nelle sale dell’ex Caserma di Cavalleria prosegue fino a domenica 5 giugno la mostra dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Espone per buona parte pezzi già presenti nel museo ai quali è stato dedicato uno spazio più visibile e luminoso. Altri cimeli sono giunti appositamente per l’occasione, provenienti quasi tutti da collezioni private.

Nelle foto, da sinistra: l’ingresso del museo in via Gramsci, alcuni cimeli del Corpo degli Alpini, l’A112 sulla quale il 3 settembre 1982 fu assassinato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, (in basso) il busto di Vittorio Emanuele II

VOGHERA - Prosegue fino a domenica 5 giugno la mostra allestita presso il Museo Storico “G. Beccari” di Voghera in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La mostra espone per buona parte pezzi già presenti nel museo ai quali è stato dedicato uno spazio più visibile e luminoso. Altri cimeli sono giunti appositamente per l’occasione, provenienti quasi tutti da collezioni private. Tra i ritratti di Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, e le immagini d’epoca dei fratelli Cairoli, i visitatori si possono immergere nel clima risorgimentale, perdendosi fra le righe dei canti dell’epoca o ammirando le colorate cartoline militari. L’esposizione è situata nella splendida sala conferenze, dove è esposto il medagliere nazionale della fanteria, che con le sue 741 medaglie d’oro ogni anno partecipa a Roma alla parata militare del 2 giugno. Numerose sono state le visite dal 17 marzo fino a questo momento. Le celebrazioni per l’importante anniversario della patria sono state dunque occasione per molti di conoscere il notevole patrimonio del museo. Il complesso occupa l’ala sud-est della ex Caserma di Cavalleria, oggi polo culturale della città di Voghera, ospitando, oltre al “Beccari”, anche il Museo di Storia Naturale e la Civica Biblioteca Ricottiana. La caserma fu ideata proprio negli anni in cui tutta la penisola fermentava per

il desiderio di unificazione. Nel 1850 il Comune di Voghera lanciò una sottoscrizione pubblica per raccogliere i fondi necessari alla costruzione dell’edificio, progettato dall’ingegnere Paolo Cornaro. I cittadini vogheresi dovevano avere molto a cuore il corpo militare, se decisero di contribuire di tasca propria ad un’iniziativa così onerosa. Arrivò anche un contributo dal neo re d’Italia, Vittorio Emanuele II: per questo motivo a lui venne dedicata la nuova costruzione. Nonostante fosse stata pensata appositamente per ospitare i reggimenti di cavalleria dell’esercito, la proprietà della caserma non passò mai formalmente al Ministero della Difesa, ma rimase sempre fra le disponibilità del Comune. Così, quando gli ultimi soldati abbandonarono Voghera nel 1965 (da sette anni la caserma ospitava alcuni reparti di artiglieria), l’amministrazione locale dovette cercarle un nuovo “impiego”, tenendo conto dei vincoli imposti dalla Soprintendenza volti a garantire la monumentalità e la storicità del complesso. Fu l’occasione giusta per il tenente Giuseppe Beccari, economo comunale e presidente della locale associazione del Fante, che da alcuni anni stava raccogliendo presso la sede del circolo in Via Emilia vari cimeli personali e di altri affiliati. C’era bisogno di un luogo più grande e degno per quegli oggetti così importanti e densi di significato, e la caserma disponeva di una

quantità enorme di spazio. Così, con la moglie Giuseppina e altri amici, il tenente Beccari si lanciò nell’avventura non semplice di ripristinare dopo anni di abbandono un’area di 1200 mq dell’edificio, impegnandosi per mesi in prima persona per i lavori di restauro. Il trasferimento avvenne nel 1977. Da allora il museo è sempre stato gestito dalla famiglia Beccari con la collaborazione di un gruppo di amici e volontari, che per darsi una veste più ufficiale, e anche per pensare al futuro, nel 2010 ha costituito l’associazione “Amici del museo”, che oggi conta circa 32 membri. A raccontarci questi dettagli è la signora Giuseppina Beccari, direttrice del museo stesso e moglie del fondatore, scomparso nel 2006. “Il museo è una continua scoperta anche per noi. Non passa giorno che qui non si scopra qualcosa di nuovo, che non ci capiti fra le mani un oggetto che ha delle storie inedite da raccontare. E dal 1977 a oggi il nostro patrimonio culturale continua a crescere senza sosta”. Il museo Beccari, con la sua incredibile quantità di cimeli, offre alla città un servizio morale altissimo, rappresentando la memoria tangibile degli ultimi 150 anni di storia nazionale. Presenta due caratteristiche degne di nota: la prima lo identifica come “museo degli ordini militari italiani”; la seconda come luogo della memoria per le “glorie” vogheresi e dell’Oltrepò. Iniziando la visita alle sale notiamo immediatamente il

primo tratto distintivo: ognuna di esse è infatti dedicata ad un corpo dell’esercito. Si inizia con la sala dell’Aeronautica, la prima dopo il salone di ingresso, e si prosegue con quelle dedicate agli Alpini, alla Cavalleria, alla Fanteria di Marina, all’Artiglieria. Altre sale sono dedicate ai Re d’Italia e alle imprese dei nostri connazionali in Africa, come quelle del casteggiano Giuseppe Maria Giulietti o del generale Renzo Montagna, nativo di Santa Giuletta. All’interno di ognuno degli spazi museali si respira il

ricordo di questi e di altri nostri conterranei che si sono messi al servizio totale della patria, spesso al costo della vita. In questo anno di celebrazioni per l’unità nazionale occorre ricordare con attenzione questi esempi, i quali possono ancora essere un punto di riferimento per le nuove generazioni, ma rischiano di venire meno nella memoria popolare. Spazio degno è dedicato alla figura del vogherese Paolo Filippo Sacchi, che nel 1852 salvò la città di Torino dall’esplosione, gettandosi letteralmente fra le fiamme per domare il rogo

della polveriera di Borgo Dora. Secondo la tradizione, Sacchi iniziò a portare l’acqua sul luogo dell’incendio con il grande cappello prestatogli da don Bosco, che nei pressi di Borgo Dora aveva fondato da alcuni anni l’oratorio di Valdocco. Per il suo gesto eroico fu insignito della medaglia d’oro al valore militare, primo a ricevere questo onore in tempo di pace: se l’antica capitale del Regno è ancora splendida come la vediamo oggi è grazie al coraggio di un vogherese. Fra le oltre 500 uniformi militari, il museo custodisce quelle originali di Ermanno Gabetta e Franco Quarleri, caduti eroicamente durante la Resistenza in Oltrepò. Nel salone principale due grandi vetrine custodiscono i cimeli della famiglia Sampietro; in particolare della religiosa madre Chiarina e del senatore Umberto, parlamentare durante la prima legislatura repubblicana e giornalista. I pezzi più celebri del museo sono tuttavia due in particolare, e hanno segnato entrambi in maniera indelebile la storia repubblicana: la vettura A112 sulla quale subì l’attentato mortale il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e la pistola Beretta con la quale furono uccisi Benito Mussolini e Claretta Petacci. Oggetti, come ogni altro contenuto nel museo, di indiscutibile valore storico; vera ricchezza da conservare e valorizzare per la città di Voghera e per tutto l’Oltrepò.


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EVENTI E CULTURA

Al Civico di Tortona da ottobre, già aperte le iscrizioni

Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

Inizierà la propria attività sabato 21 maggio

Piccoli attori “in laboratorio” Tra i boschi nasce Ca’ del Figo TORTONA - Tornerà anche quest’anno presso il Civico di Tortona il Laboratorio di esplorazione teatrale, che si terrà da ottobre 2011 a giugno 2012 e già sono aperte le iscrizioni. Un percorso propedeutico e didattico-formativo a vantaggio di chiunque desideri avvicinarsi al mondo dell’arte drammatica. Il laboratorio darà la possibilità di fruire di una serie di stimoli relativi a improvvisazioni, uso del corpo e della voce, movimento nello spazio, permettendo agli allievi di sperimentare. Il laboratorio si articolerà in 20 incontri serali e una giornata conclusiva a tempo pieno, proponendo alcune materie base e lavorando in particolar modo su improvvisazioni ed esercitazioni. Servirà a fornire agli studenti una panoramica completa addentrandosi in alcune specificità. Un’altra opportunità verrà offerta a tutti coloro che, pur non essendo iscritti, desiderano avvicinarsi per capire e conoscere meglio i contenuti dei corsi durante lo svolgimento degli stessi.

La loro presenza sarà quella di semplici uditori soltanto in alcune lezioni decise dai docenti. Senza partecipare direttamente alle lezioni teorico-pratiche essi avranno modo di avvicinarsi all’attività di formazione in vista di un’eventuale successiva partecipazione. Il laboratorio è aperto a chiunque abbia compiuto almeno sedici anni. Il calendario dettagliato delle lezioni verrà fornito a giorni, in base alle iscrizioni raccolte. Le tappe dell’avventura sono così articolate: Esplorazione personale, Conoscenza, analisi e misurazione

dei mezzi e degli strumenti personali, Rapporti, relazioni e dinamica di gruppo; Esplorazione creativa, Costruzione di linguaggi, Affabulazione, Racconto, Improvvisazione libera, Improvvisazione a tema; Esplorazione applicativa, Creazione di scene, Analisi del testo, Lavoro sul personaggio; Esplorazione dimostrativa, Scelta di un test collettivo, Proposta per una verifica di gruppo, Dimostrazione finale. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi al teatro Civico chiamando il numero 0131 822244. m.c.

VARZI - Molto più di un semplice agriturismo. Nasce a Varzi Ca’ de Figo, struttura immersa tra i boschi e le colline dell’Appennino Lombardo: un universo fatto di vita all’aria aperta, di contatto diretto con la natura e gli animali, di sapori genuini e di prodotti biologici, che inaugurerà ufficialmente la propria attività sabato 21 maggio. Situato a solo un’ora da Pavia e da Piacenza e a un’ora e un quarto da Milano, Ca’ de Figo rappresenta la destinazione ideale dove rilassarsi in totale tranquillità per un week-end romantico in coppia, ma anche per trascorrere una vacanza con la famiglia e i figli. L’ospitalità è garantita dalle moderne camere e dagli appartamenti a disposizione degli ospiti, tutti arredati con cura e dotati dei migliori servizi. Per gustare piatti rigorosamente fatti in casa, genuini e a base di prodotti biologici coltivati direttamente nei terreni dell’agriturismo, c’è il Ristorante “C’era una Volta”: il profumato salame

di Varzi, gli affettati della casa e la selvaggina cucinata in mille varianti tradizionali sono soltanto alcune delle specialità proposte. Altro punto di forza è il Centro Benessere “Natural Mente”, aperto anche a chi non soggiorna presso l’agriturismo: a disposizione 750 metri quadri di spazi circondati dal verde della campagna, con una moderna SPA, piscine e ogni tipo di massaggio e trattamento viso e corpo a base di prodotti naturali realizzati direttamente in agriturismo. Per gli sportivi, invece, Ca’ de Figo offre allevamento e maneggio: il primo permet-

te di conoscere i cavalli Appaloosa, razza di origine nord-americana caratterizzata dal pelo lucido e dal particolare mantello a chiazze, prediletta degli indiani nativi d’America. Nel maneggio, invece, si possono organizzare passeggiate o lezioni di equitazione singole o di gruppo. Immerso in ben 28 ettari di terreni selvatici di Parco Faunistico, Ca’ de Figo offre inoltre la possibilità di scoprire il sistema di coltivazione e produzione dei tanti ortaggi e frutti biologici che nascono in agriturismo e ai ragazzi delle scuole di passare uno o più giorni presso la struttura attraverso l’organizzazione di Laboratori Didattici e Campus Estivi. Questo nuovo agriturismo, con il suo Centro Benessere, una grande piscina all’aperto e una piscina con acqua riscaldata, il Parco Faunistico, il maneggio e l’allevamento di cavalli, è un luogo speciale dove dimenticare lo stress di tutti i giorni e rigenerare completamente la mente e il corpo. a.b.


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EVENTI E CULTURA

Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

Domenica 22 maggio il tour storico e artistico che andrà alla scoperta di affreschi e monumenti sconosciuti

Porte Aperte alla Cultura a Casei Gerola Il borgo di Casei, di origini romane, nacque come avamposto militare a presidio dell’importante via di comunicazione tra Milano e Genova, laddove per molti secoli vi fu l’ultima possibilità di oltrepassare il Po, prima che le acque del Grande Fiume formassero l’impenetrabile acquitrino, denominato Siccomario. L’originale reticolato della “castra” romana, da cui si sviluppò l’Oppidum Casellarum latino e la Casellae medioevale, è ancora pienamente visibile nel nucleo storico del paese, cinto da via Degli Spalti che si snoda lungo il terrapieno delle antiche mura fortificate. La sua posizione strategica assicurò a Casei una secolare importanza di snodo viario, tuttora fondamentale nelle vie di comunicazione tra Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia. Per questo motivo nel 723 si trovò coinvolta nell’evento del trasporto delle reliquie di Sant’Agostino da Cagliari a Pavia e il re longobardo Liutprando vi sostò una notte in attesa di guadare il Po. Il monarca donò molte

Il tour Domenica 22 maggio, dalle ore 14,30-19 tour storico – artistico. Partenza da: Insigne Collegiata di San Giovanni Battista (con visita alla Cappella Bottigella e alla Sala Capitolare). Tappe a: Palazzo del Broletto, San Sebastiano, San Guglielmo, mura medioevali, Castello Torelli/Squadrelli Durazzo. Arrivo a: Santuario della Madonna di Sant’Agostino terre casellesi al monastero di San Pietro in Ciel d’oro, eretto per la custodia delle reliquie di Sant’Agostino. Un altro monastero pavese, quello benedettino del SS. Salvatore, ottenne importanti diritti feudali su Casei per il testamento di Sant’Adelaide, moglie di Ottone I e imperatrice reggente del Sacro Romano Impero, datato 16 dicembre 999. Entrambi i monasteri conservarono le loro prerogative fino all’abolizione del feudalesimo, operata da Napoleone nel 1797. In epoca comunale Casei fu a lungo contesa tra Tortona e Pavia, finché nel 1164 Federico Barbarossa assegnò il paese al contado di Pavia, nel quale vi rimase seguendone le sorti fino al

1748, quando con la Pace di Aquisgrana passò ai Savoia. Nel medioevo vi sorse pure un’importante precettoria templare passato poi nel 1312 ai Cavalieri di San Giovanni, oggi meglio noti come Ordine di Malta. Ogni epoca ha lasciato in Casei la sua impronta storica, artistica e culturale, ma l’epoca d’oro del borgo oltrepadano fu il XV secolo, quando i marchesi Torelli presero residenza nel castello e la famiglia pavese dei Bottigella fece del paese il centro del proprio impero imprenditoriale, fondato sulla coltivazione e il commercio del gualdo. A quel periodo risale l’Insigne Collegiata di San Giovanni Battista, in pure linee gotico-lombarde, scrigno di ec-

...il meglio della nostra Arte a servizio della nostra Chiesa... Restauro Organo Balbiano (1926) - Cassano Spinola (AL)

cellenti tesori artistici, quali diversi cicli di affreschi quattrocenteschi, sculture e pale coeve. Figurano importanti nomi di artisti come i fratelli Manfredino e Franceschino Boxilio, il Maestro di San Primo, Cesare da Sesto, scultori della cerchia di Giovanni Antonio Amadeo. Inoltre capolavoro unico nell’Oltrepò Pavese è, all’interno della Collegiata, la Cappella Bottigella decorata tra il 1461 e il 1475 da maestranze pavesi riconducibili al circolo pittorico sorto in quegli anni a Pavia attorno a Vincenzo Foppa, Bonifacio Bembo, Zanetto Bugatto e Costantino da Vaprio. Edificata dalla munificenza di Tomaino Bottigella e del

figlio Giovanni Matteo (il committente della pala Bottigella eseguita dal Foppa e ora alla pinacoteca Malaspina di Pavia) la Cappella, appena restaurata, presenta anche un maestoso polittico in terracotta policroma unico nel suo genere. Di fronte alla Collegiata il Palazzotto che fu sede del Broletto rievoca la centralità della Casei quattrocentesca. Al suo interno un grazioso cortiletto dà accesso alla sala centrale dove è possibile ammirare un pregevole soffitto in cassettoni e un imponente camino in pietra. Il castello, sede dei Marchesi Torelli e più recentemente dei Marchesi Squadrelli-Durazzo, mostra le linee, insieme austere ed eleganti, di quella che fu per secoli residenza nobiliare e presidio militare; il suo parco che si stende lungo la sponda orientale del torrente Curone è uno dei luoghi più suggestivi del paese. Di notevole interesse sono pure le linee essenziali del piccolo oratorio quattrocentesco di San Guglielmo, ora sconsacrato, mentre la chie-

sa di San Sebastiano, tuttora officiata, è un raro esempio di dimora privata convertita in oratorio pubblico dai confratelli della SS. Trinità che avevano il compito di assistere i pellegrini in cammino, su quello che era un itinerario alternativo della Via Francigena. Vi si conserva un pregevole dipinto del 1714 firmato da Bernardino Ciceri. A qualche centinaio di metri dal centro del paese sorge il seicentesco santuario della Madonna delle Grazie di Sant’Agostino, legato alla memoria del transito delle reliquie del Santo e al secolare dominio del monastero pavese di San Pietro in Ciel d’oro. Nel secolo scorso vi si aggiunse il riferimento ad un curioso episodio della devozione mariana di San Luigi Orione.


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EVENTI E CULTURA

Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

La Borsa del Turismo Enogastronomico si terrà il 20 e il 21 maggio

Tutti i premiati delle scuole cittadine

Bosco Marengo ospita la Biteg 2011

“Nati per leggere” a Tortona

ALESSANDRIA - La Borsa Internazionale del Turismo EnoGastronomico (BITEG), organizzata dalla Regione Piemonte, quest’anno giunge alla quarta edizione e per la prima volta la manifestazione farà perno sulla Provincia di Alessandria per ospitare le due giornate di workshop che si svolgeranno nel prestigioso complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo il 20 e 21 maggio. Ai workshop parteciperanno numerosi operatori della domanda e dell’offerta, specializzati nel “turismo enogastronomico”. All’arrivo, previsto giovedì 19, giornalisti e operatori, italiani ed esteri, saranno accolti nelle strutture dell’alessandrino. I giornalisti, nel pomeriggio potranno usufruire di un piacevole momento di benessere e relax nel moderno centro termale di Quattordio (Relais Rocca Cavalieri) e saranno ospitati a cena al ristorante Donatella di Oviglio, gli operatori italiani avranno modo di degustare le specialità del territorio al ristorante Alli Due Buoi Rossi di Alessandria, mentre quelli della

Rita Rossa, Ugo Cavallera e il ministro Michela Brambilla

domanda estera verranno ospitati al ristorante Pio V di Bosco Marengo. Nelle due giornate di workshop saranno di scena alcuni prodotti del nascente consorzio del Paniere, presentati dallo Chef del ristorante “La Fermata”, Andrea Ribaldone. Wine partner della manifestazione sarà l’associazione dei vigneron alessandrini “AL.Vino” che con i propri vini e le proprie bottiglie rappresenterà tutta l’enologia provinciale. Rita Rossa, vicepresidente della Provincia di Alessan-

dria e assessore al Turismo ha dichiarato che “la Biteg rappresenta un momento di promozione territoriale altamente professionale, che questa amministrazione ha fortemente voluto e che grazie alla disponibilità dell’assessorato al turismo della Regione, può finalmente svolgersi in territorio alessandrino. Attorno a questo evento, coordinando i nostri uffici con quelli regionali e l’ATL, abbiamo fatti sì che il meglio dell’enogastronomia provinciale fosse rappresentato al livello più alto.

Per questo motivo, certi che il riscontro finale sarà positivo, ci auguriamo che da questa importante tappa possano svilupparsi nuovi sbocchi commerciali per tutto il sistema turistico provinciale”. C’era anche il Ministro per il Turismo Michela Brambilla alla presentazione della Biteg 2011 che nel suo intervento ha sottolineato i punti fondamentali per valorizzare Alessandria, come Provincia enogastronomica. Il ministro ha affermato che “il territorio provinciale di Alessandria, come ovviamente l’intero Piemonte costituiscono un inestimabile patrimonio paesaggistico e naturalistico, olterchè artistico e culturale da valorizzare ed abbinare all’indiscutibile ricchezza enogastronomica”. Ha anche messo in evidenza l’attenzione del Governo e della Regione alle linee di collegamento, soprattutto ferroviario, in particolar modo il Piemonte sud con Milano, che essendo futura sede mondiale di Expo 2015, potrebbe far rotta sul basso Piemonte per coprire la richiesta giornaliera di circa 180.000 posti letto.

TORTONA - Si sono conclusi gli appuntamenti in biblioteca destinati ai bambini dai 5 agli 8 anni, legati al progetto “Nati per Leggere Piemonte”, la cui realizzazione è stata possibile, anche quest’anno, grazie al contributo della Compagnia San Paolo di Torino. Le iniziative sono iniziate nel mese di gennaio e hanno visto la partecipazione di circa ottanta bambini che si sono destreggiati nella lettura di fiabe di autori italiani del calibro di Roberto Piumini e Italo Calvino. Per l’ultima giornata sono stati organizzati dei giochi tematici sulle favole lette durante l’anno dai bambini partecipanti ed è avvenuta la premiazione del concorso il “Topo di biblioteca” alla presenza dell’assessore alla Cultura, Giorgio Mu-

siari, del responsabile del Servizio Cultura Giorgio Gatti, della presidente del Lions Club Tortona Castello Francesca Pasotti e Anna Maria Magnone, autrice di favole per bambini. I I bambini premiati sono: Elena Tanzi (scuola Primaria I Circolo e Ferdinando Todero (scuola dell’infanzia Santachiara), primi classificati a pari merito. Al secondo posto è arrivata Chiara Bianchi della scuola Primaria I Circolo; al terzo posto un altro pari merito tra Carolina Armano (scuola Primaria I Circolo) e Adelaide Gottardis (scuola Primaria I Circolo). Si sono classificate quarte con un altro pari merito Matilde Busato (scuola dell’infanzia Bidone) e Melissa Armana (scuola Primaria I Circolo).




Giovedì 19 maggio 2011

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PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

IL POPOLO

D

ERTONINO

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SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-10-11-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30 (sabato); Oratorio S.

Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 19 al 25 maggio 2011 Giovedì 19 maggio: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Venerdì 20: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Sabato 21: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Domenica 22: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630)

VAL CURONE - VALLE OSSONA Lunedì 23: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630); Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403); dalle ore 15,30 Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Martedì 24: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Mercoledì 25: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Edicole aperte domenica 22 maggio 2011 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti.

A Palazzo Guidobono la mostra sugli ottant’anni del Santuario della Guardia

Il problema dell’alcol in un convegno

Il card. Saraiva Martins per San Luigi Orione

Il cuore in fondo al bicchiere

TORTONA - Dal 2004, anno della canonizzazione, il 16 maggio è diventata una data importante per i tortonesi e per tutta la diocesi perché in questo giorno si celebra la festa di san Luigi Orione, il sacerdote di Pontecurone appartenente alla “magnifica schiera di eroi della santità del Piemonte”. Quest’anno la ricorrenza ha assunto un valore ancora più alto perché il 2011 è l’anno di un importante anniversario per la sua Congregazione e per la città di Tortona. Il Santuario della Guardia compie 80 anni e per questa significativa ricorrenza sono state promosse alcune iniziative “nel Segno di San Luigi Orione”, dalla famiglia orionina, insieme al Comune e con il supporto della Fondazione CRTortona, il patrocinio della Diocesi e del Comune di Pontecurone. La prima di questa è stata presentata sabato 14 maggio a Palazzo Guidobono. Si tratta della mostra documentaria “Più che di mattoni è fatto di Ave Maria”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico dal 14 maggio al 12 giugno dal giovedì al sabato dalle ore 17 alle 19 e la domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Come ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali, Adelio Ferrari, “Si tratta di un evento consequenziale al patto di amicizia che lo scorso anno il comune di Tortona ha sottoscritto con il comune di Pontecurone e di Sanremo, nella ricorrenza del 70 esimo anniversario

della morte di san Luigi Orione. La mostra, aperta sabato, nel periodo della novena della Madonna della Guardia, dal 22 al 28 agosto, sarà ripresentata al Centro Mater Dei. Al suo interno si possono vedere importanti documenti che raccontano la storia del Santuario dalla sua nascita fino ai giorni nostri. La posa della prima pietra della chiesa nel rione di san Bernardino era avvenuta per opera del Card. Carlo Perosi, fratello del grande Maestro Lorenzo, il 23 ottobre 1926. Il 29 agosto 1931, festa della Madonna della Guardia, mons. Pietro Grassi, vescovo di Tortona, benedisse il nuovo Santuario. Per celebrare il compleanno è stata anche presentata una riedizione del saggio storico “Il Santuario Basilica della Madonna della Guardia in Tortona”, di don Giuseppe Rigo. Inoltre, lega-

ta a quest’evento sarà organizzata una “visita di amicizia” a Roma dal 19 al 22 giugno prossimi. In questa visita di amicizia (Roma e Tortona due città di Pace nel nome di Don Orione) ci sarà un incontro ufficiale dell’amministrazione comunale con il Sindaco di Roma in Campidoglio, una visita guidata al Senato, una visita al Santuario del Divino Amore e l’udienza dal Papa con la parrocchia orionina di Monte Mario, in visita di ringraziamento ad un anno di distanza dal giorno in cui Benedetto XVI benedisse la statua della Madonna, opera dell’artista ebreo Arrigo Minerbi. Lunedì 16 maggio, giorno della festa del santo fondatore, alle ore 18, in santuario, il Solenne Pontificale è stato presieduto dal Cardinale Josè Saraiva Martins, Pre-

Foto Cavalli

FILIALE DI TORTONA Via Emilia, 301 Tel. 0131 859811 Fax 0131 821443

fetto Emerito della Congregazione delle cause dei Santi. Hanno concelebrato il Vescovo di Tortona mons. Martino Canessa, il Superiore Generale della Congregazione don Flavio Peloso, il Vescovo orionino mons. Andrea Gemma, il Direttore Provinciale, don Pierangelo Ondei e numerosi sacerdoti orionini e diocesani. Rivolgendosi al Presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi, al Prefetto di Alessandria Francesco Paolo Castaldo, al sindaco di Tortona Massimo Berutti, all’amministrazione comunale, al sindaco uscente di Pontecurone Claudio Scaglia, alle autorità civili e militari e ai numerosi fedeli presenti alla funzione, il cardinale ha esordito esprimendo la sua gioia di poter essere a Tortona per pregare un grande santo capace di aver fatto “sentire il calore e la gioia della Divina Provvidenza e di essere figli della Chiesa”. Parlando della vita di san Luigi Orione Sua Eminenza ha sottolineato come la sua vita sia sta un modello di appartenenza totale a Cristo, sull’esempio di San Paolo che affermava “per me vivere è Cristo e Cristo vive in me”. Don Orione come motto della sua opera scelse una frase paolina, “Instaurare omnia in Cristo”, perché tutto quello che lui fece fu fatto per amore di Gesù e della Chiesa. L’amore per “i rottami della società” la carità furono i tratti distintivi di tutta la sua opera e attraverso di essi ancora oggi viene svelato alla società contemporanea il volto di Dio. Il Cardinale ha concluso esortando a seguire la lezione di san Luigi Orione e a fare della carità la guida della vita, perché attraverso l’accoglienza e la solidarietà è possibile ottenere “un cuore nuovo e uno spirito nuovo” nella famiglia di Dio. Al termine della funzione, animata dalla Corale “San Luigi Orione”, dopo la solenne benedizione, il Supe-riore Generale don Peloso ha consegnato un attestato di riconoscenza ad Ovidio Ferrari, un uomo che si è distinto per il suo devoto servizio alla Congregazione orionina e per la sua grande devozione al santo. Daniela Catalano

TORTONA - “Il cuore in fondo al bicchiere… quando l’alcol diventa un problema”: è questo il tema del convegno tenutosi sabato 14 maggio a Tortona, presso la sala Mons. Remotti, cui hanno partecipato in qualità di relatori l’assessore ai Servizi Sociali, Adelio Ferrari, il referente Area Diritti Civili e cittadinanza della Prefettura di Alessandria, Rita Camera; il Direttore del Dipartimento di Patologia delle dipendenze SER.T. ASL Alessandria, Luigi Bartoletti; il dirigente scolastico, Carlo Arzani. Ad arricchire questi interventi le toccanti testimonianze di Ezio Bressan, presidente dell’associazione Italiana Familiari e Vittime della strada di Alessandria; Valeria Zavan, membro del consiglio Servizi Generali dell’associazione Alcolisti Anonimi e dei Gruppi AL Anon e Alateen (associazione Alcolisti Anonimi). Numerosi i giovani presenti tra cui gli studenti del Liceo Peano, dell’Istituto Marconi, del Santa Chiara e della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri. Il primo contatto con l’alcol avviene intorno ai 12 anni di età contro i 15 dell’Europa, e avviene in una realtà protetta come la famiglia seguendo quello che è il modello di assunzione di tipo mediterraneo, pertanto non preoccupante. E’ quanto e-merge dal progetto di prevenzione all’abuso di alcolici tra i giovani, denominato “Creativamente senza alcol”, illustrato dal dottor Bartoletti. Da questo studio emerge anche il fenomeno del Bringe Drinking (bere cinque bevande alcoliche in un’unica occasione), che si sta sempre più diffondendo tra i giova-

ni. Il consumo di alcol fuori pasto nella fascia di età tra gli 11 e i 24 anni avviene nel 31,7 per cento dei maschi e nel 21,3 per cento delle femmine. Nel corso del convegno sono stati illustrati anche i risultati del Progetto Traballo, un’indagine svolta nei pressi dei luoghi di aggregazione come le discoteche. Dei circa 250 soggetti (172 maschi e 84 femmine) che si sono avvicinati alla postazione solo un centinaio ha compilato il questionario dal quale è emerso che l’età media si aggira intorno ai 20 anni. Soltanto 73 si sono sottoposti al test dell’alcol di cui 53 maschi, dei quali 23 avevano un tasso alcolico superiore a quello consentito dalla legge e 20 femmine, di cui 7 sforavano il limite previsto. Il dato emerge da uno studio condotto nel 2000. E’ stata poi la volta dei ragazzi dell’istituto Marconi che, coordinati da Giancarla Poggio e dal preside Carlo Arzani, hanno illustrato lo studio condotto all’interno della loro scuola. A 240 studenti tra i 14 e i 20 anni è stato stato sottoposto un questionario dal quale è emerso che il 69 per cento beve; dei maschi è l’87 per cento a dichiararlo e delle femmine il 62 per cento. Alla domanda “perché non bevi”, le risposte sono state molte e differenti, anche se i ragazzi concludono che in realtà “non sappiano ancora bene la motivazione per cui non bevano”; mentre è significativa la risposta alla domanda “se ti rendessi conto di essere malato a chi chiederesti aiuto”: il 50 per cento alla famiglia; il 19 per cento ai medici; il 29 per cento alle famiglie e solo il 2 per cento alla scuola.

ANNIVERSARIO “La morte lascia un dolore al cuore che nessuno può curare, ma l’amore lascia un ricordo che nessuno può rubare”

Ad un anno dalla scomparsa Anna, Claudia e Alberto Balduzzi ricordano con struggente malinconia e sentito rimpianto l’amato

Fausto con una preghiera durante la Santa Messa, delle ore 10 domenica 22 maggio, a Tortona, nel giardino dell’Oratorio “Don Orione”, adiacente al Santuario della Madonna della Guardia

Oltre 140 filiali in Italia Presente in LOMBARDIA PIEMONTE EMILIA ROMAGNA VENETO TOSCANA


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TORTONA E TORTONESE

A Fabbrica Curone una serata dedicata alle degustazioni

I prodotti tipici delle valli FABBRICA CURONE La settimana scorsa, a Fabbrica Curone, all’interno dei locali del ristorante “La Ginestra”, è stata organizzata una serata dedicata alla promozione di numerose specialità enogastronomiche. È stata offerta ai buongustai della zona la possibilità di degustare i prodotti tipici del territorio delle Valli Curone, Grue, Ossona e Staffora in una simpatica e accogliente atmosfera. A suffragare l’iniziativa è stata la volontà di far incontrare e conoscere tra loro fornitori e consumatori dei territori sopracitati. Davvero moltissimi sono stati i commensali che hanno avuto modo di conoscere da vicino i produttori e il meglio delle loro produzioni. È stato possibile infatti instaurare un dialogo tra queste due figure che rappresentano i veri e propri attori di quel teatro che è il mercato gastronomico. Durante le degustazioni si è potuta ottenere dai produttori presenti ogni sorta di informazione sull’origine e la lavorazione delle materie prime che hanno dato vita al prodotto nella sua sostanza finale. Per quanto concerne i prodotti legati all’ambito delle bevande si è ravvisata la presenza di diverse aziende agricole delle nostre valli, tra di essi si sottolinea la presenza di due importanti aziende vinicole di Monlea-

Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

le, che hanno presentato il loro vino bianco e rosso, illustrando le varie fasi della produzione, dalla raccolta dell’uva all’imbottigliamento. Degna di nota anche la presenza del Birrificio artigianale Ponte Blu di Menconico, in provincia di Pavia, che ha proposto la sua ottima birra realizzata attraverso un procedimento artigianale. Relativamente ai prodotti caseari, ovvero a latte e formaggi, è stata l’azienda agricola “La Fornace” di Montecapraro, frazione di Fabbrica, a tenerne la presentazione, soprattutto riguardo a formaggi confezionati con latte di pecora, artigianalmente. Venendo ai salumi, si è configurato come un vero e autentico trionfo quello del salame “Nobile del Giarolo” presentato da una macelleria di Fabbrica e da una macelleria di Sarezzano. Sulle ta-

vole gli ospiti hanno anche trovato innumerevoli specialità, a base dei prodotti genuini presentati, preparate per l’occasione dal ristorante “La Ginestra” che ha ospitato la serata. Si va dalle crostate al Montebore e con formaggi caprini, alla gustosissima pizza al Montebore e tartufo, ai fagottini al formaggio e tante altre sfiziosità. Il successo della rassegna gastronomica è stato reso possibile grazie alla presenza di numerose famiglie della zona, di turisti giunti da fuori e di molte autorità locali che hanno avuto modo così di trascorrere una serata all’insegna del gusto e del sapore della tradizione valligiana. Profonda soddisfazione è stata espressa dall’organizzatrice dell’evento, Edda d’Amico. Matteo Coggiola

I castelnovesi al Salone del Libro CASTELNUOVO S. - Domenica 15 maggio, alle ore 17.30, presso la Sala Arancio del Salone internazionale del libro di Torino, sono stati presentati i libri di Chiara Parente e Roberto Carlo Delconte con grande successo di pubblico. I due autori sono stati intervistati, alla presenza di un pubblico attento, da Chiara Lombardi, italianista e docente all’Università di Torino, la quale è ruscita a cogliere efficamente il senso e il significato delle due opere. In particolare, nel libro di Chiara Parente “Il cuoco dei sensi” è evidente sia il tentativo di recupero delle più genuine tradizioni enogastronomiche sia lo studio storico volto a indagare l’origine delle ricette presentate e il legame con la civiltà contadina. Nel libro di Delconte “Lezioni castelnovesi” è stato messo in luce il forte legame dell’autore con i due più grandi scrittori castelnovesi: il novelliere Matteo Bandello ed il giornalista e scrittore Pier Angelo Soldini. Molto originale, infine, il tentativo di dialogo tra fede e cultura proposto dall’autore. Quest’anno, al Salone del libro, erano presenti altre “tracce castelnovesi”: i diari di Soldini, nello stand dell’editore Interlinea, e l’ultimo libro di Giordano Stella “Il fantasma di Alleghe” nello stand di Armando Siciliano.

IN BREVE SCUOLA / TORTONA

Realizzata a Palazzo Guidobono la mostra del San Giuseppe Martedì 3 maggio a Palazzo Guidobono si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica relativa al centenario dell’Istituto San Giuseppe. Al taglio del nastro erano presenti Carlo Boggio Sola, Presidente Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona e altre autorità tra i quali, gli assessori Adelio Ferrari e Giorgio Musiari e la dottoressa Luisa Iotti. Sono stati esposti cartelloni con le fotografie che ripercorrono i cent’anni della scuola fondata da don Antonio Ravazzano nel 1911. Le immagini e i documenti raccolti vanno dalle prime foto in bianco e nero dell’Istituto e dei suoi locali, fino ad arrivare agli anni più recenti con la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria e i corsi professionali. Non mancano le foto di gite, spettacoli, recite e momenti di incontro formativi per gli allievi e le loro famiglie. È una carrellata di ricordi piacevoli, che sicuramente a molti ex allievi e non, farà piacere rivedere.

ASSOCIAZIONE / TORTONA Convegno ex Allievi Don Orione Domenica 29 maggio, presso il Centro Mater Dei di Tortona, si terrà il convegno annuale del gruppo ex allievi Don Orione sez. Dante Alighieri Tortona. Tutti gli ex allievi e gli insegnanti sono calorosamente invitati.

UNITRE / TORTONA I sogni per i “Giovedì della Poesia”

La religiosa delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù si è spenta lo scorso 8 maggio

Terzo ed ultimo appuntamento quello di giovedì 19 maggio alle ore 21 nella splendida cornice della Basilica Minore di Loreto a Tortona per “I Giovedì della Poesia” organizzato dall’Unitre. Il tema sarà quello dei sogni. Per questo suggestivo tema, l’organizzazione si è affidata all’attore romano (tortonese d’origine) Emanuele Arrigazzi. La parte musicale sarà affidata al violoncello di Arianna Menesini e al pianoforte di Andrea Albertini. Vera e propria sorpresa della serata sarà la presenza della danzatrice pavese Martina Calzavacca. Le coreografie sono di Marilina Piemontese.

I funerali di suor Giovanna Mameli a Sale

PREGHIERA / TORTONA Festa di Maria Ausiliatrice

SALE - Nella notte tra sabato e domenica 8 maggio, suor Giovanna Mameli è morta presso la Casa Madre delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù. Aveva 83 anni e 60 di professione religiosa. I funerali si sono svolti a Sale lunedì 9 maggio alla presenza di numerose consorelle, di parenti e di una folla di amici e conoscenti. Davvero un “bel tipo” suor Giovanna. Una donna, una suora, innamorata della vita: brillante, intelligente, estroversa, creativa, amica e sorella; figlia gioiosa della sua Congregazione. Originaria di Volpedo, è stata membro dell’Azione Cattolica fin dall’adolescenza apportando al gruppo parrocchiale e diocesano il suo entusiasmo e il suo impegno. Saggiamente guidata nella scelta della vita da mons. Delmonte, scelse la consacrazione totale al Signore nella bella famiglia delle Suore di Sale, interiorizzando pienamente il carisma dell’Istituto e la spiritualità del venerato fondatore mons. Amilcare Boccio. Dopo il conseguimento della laurea fu insegnante di lingua francese a Milano, a Sale e al Santachiara di Tortona. Ha saputo coniugare al meglio la preparazione didattica con gli elementi fon-

Martedì 24 maggio la parrocchia della Cattedarale e l’istituto “San Giuseppe” celebrano la solennità di Maria Ausiliatrice Alle ore 11.30 sarà celebrata la Messa presso il Santuario della Guardia e alle ore 20.30 ci sarà la processione con partenza e arrivo all’istituto, che si snoderà per le vie di “Città Giardino” e sarà presieduta da Mons. Carlo Curone.

danti della promozione umana dei giovani educandi. Educatrice ed amica ad un tempo, secondo il cuore di Gesù Maestro e amico dell’uomo. All’insegnamento della lingua francese suor Giovanna aggiunse una preparazione ed una spiccata sensibilità per la musica, soprattutto quella sacra per l’accompagnamento delle celebrazioni liturgiche e per i canti. Andava ai convegni nazionali e ne riportava aggiornamenti e novità molto belle. Quando negli anni 70 mons Pino Scabini tornò in Diocesi per alcuni anni e costituì la Commissione diocesana per la pastorale della famiglia, suor Giovanna, unitamente a madre Giuseppina Giorgi, accettò con entusiasmo di farne parte e di rendersi utile nell’assistenza dei bambini e dei ragazzi figli delle coppie di coniugi che partecipavano alle giornate di spiritualità, di studio e di preghiera. Mette conto ricordare, con vivo piacere e gratitudine, l’ampia disponibilità della casa madre di Sale per l’ospitalità e l’amabile accoglienza della Commissione famiglia per i suoi periodici incontri. Ci siamo trovati come a casa nostra, in una grande famiglia caratterizzata da tanta carità, amicizia, spirito di servizio e di

collaborazione. E i risultati non sono mancati davvero. Incontrare suor Giovannaper tutti suor Giò - era sempre un piacere; il suo senso positivo della vita, gioioso e sereno, e di fede, era come respirare una boccata di aria fresca e pura. Sempre una parola buona, sincera, incoraggiante; una battuta scherzosa rivelatrice di uno spirito libero, aperto, cordiale, gentile, equilibrato. Un altro servizio diocesano suor Giovanna lo rese, nei penultimi tempi, con la presenza settimanale all’ufficio catechistico. La sua disponibilità nel rispondere alle telefonate, nel riordino dell’archivio, nell’espletare la posta. E nell’intervallo di metà mattina qualche bella chiacchierata ed un buon caffè nel confinante ufficio missionario. Davvero suor Giovanna si è fatta stimare e ben volere da tutti. Poi sono venuti gli anni della “prova”, della fragilità, della diminuzione delle forze. Avanti negli anni, Sr Giò si è raccolta nel suo amato chiostro, e fin che le è stato possibile, pur negli evidenti segni della malattia, ha allietato e rallegrato le consorelle, e ha veramente edificato per il suo totale abbandono alla volontà di Dio, del suo Signore amato, lodato e servito per tutta la vita. Nel si-

lenzio della notte - come per le vergini sagge del vangelo - ha riconosciuto la voce dello Sposo ed è stata introdotta nella festa senza fine, a cantare lodi e gloria eterna all’Agnello pasquale. In attesa della risurrezione, riposa nel cimitero di Volpedo sua terra natale. Nel cuore di tanti, in diocesi e fuori diocesi, rimarrà di lei un bel ricordo. E con Sant’Agostino diciamo: “Signore, non Ti chiediamo perché ce l’hai tolta; Ti ringraziamo per avercela data per tutto il tempo che hai voluto”. Dino Savio

NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA Il concerto di Gavi a Caleidoscopio Nel “Caleidoscopio” in onda alle ore 20,30 di domenica 22 maggio e in replica alle ore 20,30 di martedì 24 maggio Andrea Bobbio riproporrà un bel concerto registrato dal vivo il 2 agosto 2008 presso l’antica Parrocchiale di Gavi. Solisti d’eccezione: il violinista Roberto Noferini e l’organista Andrea Toschi. Nel ricco programma composizioni di Sivori, Kreisler, Ellena, Ramaciotti, Alberti e Arbusti. Introduzione critica dei brani a cura dei due artisti collegati via telefono. La trasmissione si può ascoltare su FM 96.400 e sul sito www.radiopnr.it.

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IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva ore 17); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 8.30 – 10 – 11.15 – 18 (prefestiva ore 18); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 21); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9;

VAL

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 20 al 25 maggio 2011 Giovedì 20 maggio: Ex Ospedale, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Venerdì 21: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Sabato 22: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Domenica 23: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331)

Presentata “La luna coricata”, il suo libro sul viaggio a Murayi

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 24: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Martedì 25: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 (tel. 0143 2166) Mercoledì 26: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Edicole aperte domenica 22 maggio 2011 Bava, corso Marenco; Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone; Scarsi, Viale Chichero; Ponte, Piazza Repubblica; Pallavicini, Piazzale Partigiani; Campi, Via Verdi; Semino, Via Pavese.

I dati sono di un Forum provinciale

L’Africa raccontata dal sindaco Robbiano A Novi si vive bene NOVI LIGURE - Sabato 14 maggio presso la Casa del Giovane della parrocchia di San Pietro è stato presentato il libro “La luna coricata” di Lorenzo Robbiano che racconta, sotto forma di diario, il viaggio dello scorso settembre in Burundi, a Murayi, dov’è stata inaugurata la Maison des Jeunes, realizzata grazie all’impegno e al lavoro dell’associazione “Ascolta l’Africa”. Dopo i saluti del parroco don Livio Vercesi, il quale ha ricordato che l’Africa insegna il valore della famiglia, lasciando la nostalgia di un mondo più umano, ha preso la parola il moderatore della serata don Paolo Padrini che, una volta ringraziate le autorità civili e militari intervenute, ha rivolto una serie di domande all’autore del libro. “Due sono i motivi - ha iniziato Lorenzo Robbiano per cui ho scritto questo volumetto: cercare di raccontare quello che ho visto, anche se non è possibile narrare tutto ciò che ho vissuto, e poi aiutare la missione di Murayi. Il giorno dell’inaugurazione mi ha colpito moltissimo vedere tutti i ragazzi così disciplinati che attendevano la consegna dell’oratorio, ma soprattutto è stata grande la mia meraviglia nel ve-

Don Livio Vercesi, don Paolo Padrini, il Vescovo Mons. Martino Canessa e Lorenzo Robbiano

dere tutti quei ragazzi che aspettavano in fila il pranzo, perché non è così scontato per loro mangiare tutti i giorni, ed evidente era lo scostamento tra come viviamo noi e come sopravvivono loro; altre due immagini mi porto dietro e mi ritornano spesso alla mente: quando stavamo per arrivare a Murayi, da un campo ho visto uscire una mamma con i suoi figli e ognuno di loro portava un recipiente d’acqua e ho pensato: questa è l’Africa. L’altra riguarda l’inaugurazione quando in chiesa c’erano 3500 persone e il piazzale antistante era stracolmo. La celebrazione della Santa Messa, durata tre ore, è stata, oltre ad un fortissimo momento religioso, anche una grandissima occasione

di aggregazione sociale. Sono partito con una grande voglia di capire cose che non conoscevo e quello che ho appreso mi ha fatto sorgere il desiderio, poi sviluppato nel libro, di mettere in relazione la situazione a Murayi con quella nel 1800 a Novi. Durante il viaggio di andata, mi dicevo che la priorità sarebbe stata il tema della sanità, però, una volta giunto sul posto, mi sono accorto che è più importante la cultura e l’istruzione, perché è necessario aiutare quelle popolazioni fornendo loro degli strumenti per un futuro migliore. Perché se si riesce a far capire loro l’importanza di saper leggere e scrivere e si abbattono alcune barriere culturali, insegnando cos’è il bene e cos’è il male, allo-

ra si sarà già fatto un passo avanti”. E’ poi intervenuta una volontaria dell’associazione che ha elencato quello che “Ascolta l’Africa” ha fatto fin’ora. Nel 2004 è partito il progetto del Centro a Murayi che è stato inaugurato il 18 settembre 2010 e consta di due unità di 600 metri quadrati l’una e ospita 1200 persone e nel novembre scorso è partito il primo container con tutto quello che serve per gli arredi della Maison. Gli altri obiettivi sono: sostenere gli operai che lavorano nel centro, preoccuparsi dell’istruzione e delle spese sanitarie dei giovani, realizzare un nuovo acquedotto, sostituendo quello vecchio e fallato degli anni ’70. Il ricavato del libro verrà portato da alcuni volontari alla missione. Infine, il Vescovo, anche lui presente all’inaugurazione del Centro, ha concluso la serata: “Sono rimasto sinceramente colpito dalla gente, perché là sanno cosa significhi pregare veramente; nel libro l’autore parla di solidarietà e questo è il messaggio che deve arrivare: la solidarietà ci rende grande di fronte agli uomini e al Signore”. E’ seguito un ricco buffet. Michela Ferrando

“Il Maggio dei libri” per promuovere la lettura NOVI LIGURE - Questo è un mese importante per la cultura italiana, infatti, in sostituzione della famosa manifestazione “Ottobre, piovono libri”, si è promossa una nuova campagna nazionale, dal titolo “Il Maggio dei libri”, con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, per cercare di favorire e stimolare l’abitudine alla lettura, considerata elemento chiave della crescita personale, culturale e sociale. È in quest’occasione che Novi Ligure ha voluto partecipare con numerose iniziative curate dalla propria Biblioteca Civica. Giovedì 12 maggio è partita “LibrinPiazza”, la ripresa delle uscite esterne del servizio bibliotecario sostenute dalla collaborazione con la Sezione del Gruppo Alpini “Zanotta”. Il punto d’iscrizione e prestito

era attivo in Piazza XX Settembre. Il secondo appuntamento si terrà, invece, giovedì 26 maggio, sempre dalle ore 10 alle ore 12, all’inizio di viale Saffi. Si proseguirà con “Narraleggendo fiabe”, i laboratori di lettura per genitori, insegnanti ed operatori dell’infanzia condotti dall’attrice Ombretta Zaglio che si terranno presso la Biblioteca Civica nelle giornate di sabato 14, 21 e 28 maggio dalle ore 10 alle ore12.30. In occasione della “Giornata nazionale per la promozione della lettura”, lunedì 23 maggio, presso la Biblioteca sarà riproposto lo “Scambialibro” per adulti e bambini, per l’intero orario di apertura. Nel giardino del chiostro, si terrà il laboratorio di lettura e disegno per ragazzi ispirato alla fiaba “Il Paese di

Nessundorme” a cura dell’autrice Sabrina Gasparini e dell’illustratrice Patrizia Biaghetti. Infine, alle ore 17.30, è prevista la presentazione del volume per bambini e ragazzi “Anselmo, il locomotore color pompelmo” di Gianni Caccia; interverrà l’editore Mauro Ferrari, letture a cura dell’attrice Francesca Bilotta. Una novità sarà rappresentata anche dal coinvolgimento degli anziani della residenza di don Beniamimo Dacatra, portando loro una presentazione particolare, in programma sabato 28 maggio, alle ore 16, con lettura di passi da una guida brillante e ironica sui libretti d’opera come quella di Cristina Bobbio, accompagnata dagli ascolti musicali curati da Andrea Bobbio. Vittorio Daghino

NOVI LIGURE - Durante il “Forum valorizzazione Monferrato”, tenutosi venerdì scorso, presso Palazzo Monferrato ad Alessandria, sono stati presentati alla stampa locale alcuni dati, assai significativi, riguardanti la percezione dei cittadini sulla qualità della vita, sulle prospettive e sulle priorità da affrontare per il futuro sviluppo del territorio alessandrino. In base al questionario elaborato nel mese di aprile dal Gruppo di ricerca European House Ambrosetti, si rileva una crescita della città per quanto riguarda la percezione della qualità della vita, il cui indice (voto massimo pari a 10) passa dal 7,6 del 2010 al 7,8 attuale. Novi Ligure, quindi, supera ampiamente la media provinciale (7,01) e si pone al secondo posto tra i centri zona dopo Ovada (8,0), a pari merito con Tortona. Il forum, organizzato grazie al sostegno della Fondazione Gianfranco Pittatore, rappresenta il momento conclusivo del secondo anno di lavoro dedicato alla definizione e alla condivisione della visione del futuro del Territorio del Monferrato e della Provincia di Alessandria, alla individuazione di strategie, approcci, iniziative ed azioni concrete per promuovere la competitività del territorio e al proseguimento del processo di valorizzazione e rafforzamento del sistema socioeconomico alessandrino avviato nel corso della prima edizione. Il lavoro è stato realizzato anche e soprattutto incoraggiando la collaborazione dei diversi attori locali nel-

la definizione del processo di valorizzazione della Provincia, in un’ottica sistemica e partecipativa. In occasione del Forum sono stati presentati i risultati dello studio strategico realizzato da The European House-Ambrosetti con la collaborazione di due autorevoli Advisor: Lanfranco Senn (Professore ordinario di Economia Regionale, Direttore del CERTeT, Università Bocconi; Presidente di Metropolitana Milanese Spa) e Giacomo Vaciago (Ordinario di Politica Economica e Direttore dell’Istituto di Economia e Finanza presso l’Università Cattolica di Milano). “Siamo consapevoli che a Novi e nell’intera Provincia ci siano vari problemi da risolvere - ha dichiarato il Sindaco Lorenzo Robbiano - ma, in ogni caso, siamo soddisfatti di questo risultato che conferma come il nostro impegno venga percepito dai cittadini, ma soprattutto offre un ulteriore stimolo a migliorarci ulteriormente”. “Per quanto riguarda le strategie di sviluppo del territorio - ha concluso Robbiano nel suo intervento - siamo d’accordo con le priorità emerse nell’indagine, vale a dire il turismo, la green economy e l’attrazione degli investimenti, tre punti sui quali il nostro Comune sta lavorando da tempo. Per il futuro sarà fondamentale sviluppare sinergie virtuose a livello territoriale sfruttando la posizione strategica e le tipicità, che rappresentano i nostri principali punti di forza”. Davide Daghino


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Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

NOVI E NOVESE

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E’ stato inaugurato il 14 maggio il nuovo centro di sviluppo e creatività

Il mondo fantastico di Ovo Center a Novi NOVI LIGURE - Mercoledì 11 maggio è stato ufficialmente presentato Ovo Center, il centro di sviluppo e creatività realizzao presso in Strada Serravalle 52. Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di novi Robbiano, il vice sindaco Ugo Garassino, il presidente del consorzio turistico “Terre di Fausto Coppi” Massimo Merlano, il direttoreideatore di Ovo Center, Marco Barbagelata oltre a rappresentanti delle categorie produttive come Patrizia Rebora, presidente Confesercenti di zona, Mario Arosio, Direttore di Confartigianato di Novi, Gianfranco Pizzorno, presidente della Cna di Novi e Antonio Grasso, presidente di Confartigianato Novi. “Il nostro slogan - ha detto Marco Barbagelata - è Ovo Center, la sorpresa tutto l’anno”. Tra le figure che hanno reso possibile la nascita di Ovo Center, oltre al team di giovani che lavoreranno nel Fantasy Store e nel Won-derful Bar, gli operai, architetti, artisti e professionisti che hanno dato vita al mondo Ovo, Barbagelata ha voluto ringraziare un autentico personaggio che di mestiere disegna personaggi:

Gino Scott, uno dei più anziani disegnatori della Disney che per Ovo Center ha realizzato la mascotte, il pulcino Peep. Sabato 14 maggio c’è stato il primo ciak. Hanno aperto il Fantasy Store e il Wonderful Bar che in estate, resteranno entrambi aperti fino a mezzanotte. Il primo è un negozio emozionale, il primo in Italia di questo genere: non un semplice punto vendita, ma un luogo dove un semplice acquisto diventa un’emozione in se stesso, non solo per il prodotto ma per l’esperienza del visitatore nell’acquistarlo, grazie ad un’ambientazione particolare, da sogno, e a un team che definire di commessi è riduttivo e fuorviante, perché prima di tutto sono animatori, assistenti che i visitatori. Il Wonderful Bar è il locale dove gustare

la merenda golosa, lo spuntino sfizioso preparati con ingredienti genuini e originari del novese, in modo da promuovere le tradizioni enogastronomiche del territorio, offrendo combinazioni originali come la focaccia novese spalmata con la crema di cioccolato Novi. Il tutto immersi in un’ambientazione da film d’animazione. “Questo centro - ha aggiunto Barbagelata - vuole essere un’offerta che non si sostituisce a qualcosa di presente nel territorio, ma semmai lo arricchisce. Un luogo che, una volta completato, sarà in grado di far vivere sogni e di realizzarli. A breve, saranno operative due aree espositive dedicate al mondo del cinema, Movie Experience e La Fabbrica dei Sogni”. Questo centro nasce come motore di sviluppo e ricerca

della creatività. Il Mondo Fantasy è solo uno dei primi risultati. La missione di Ovo Center è realizzare progetti creativi. Si rivolge quindi anche operatori turistici, del marketing e della comunicazione, enti, associazioni e chiunque, i generale, sia interessato a realizzare progetti, idee, iniziative in questo centro. Per il sindaco Ovo Center è un’iniziativa da incoraggiare per il rilancio di Novi Ligure e per arrivare a essere Città Turistica, un progetto in cui lui ha sempre creduto: “Questo centro offre uno shopping emozionale che non esiste in Italia - ha sottolineato il primo cittadino - è un elemento innovativo che va valorizzato”. Massimo Merlano si è detto entusiasta dell’iniziativa: “Saluto con affetto questa idea. Condivido anche io la mentalità di dare vita e forma ai sogni. Imprese come queste migliorano l’appeal di tutta la zona, soprattutto i giovani. Invito Ovo Center a integrarsi con le numerose piccole realtà che fanno già parte del territorio. Tutte insieme possono costituire una forza comune e avere le spalle più coperte per realizzare interessanti iniziative”.

IN BREVE PARROCCHIE / NOVI LIGURE

Prime Comunioni a San Pietro Domenica 15 maggio nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Novi Ligure un gruppo di bambini ha ricevuto la Prima Comunione, durante la S. Messa delle 10, celebrata da don Angelo Venanrucci.

SOCIETA’ / CASTELLETTO D’ORBA Le opere pubbliche del Comune illustrate ai cittadini L’amministrazione comunale di Castelletto d’Orba promuove due incontri pubblici per presentare il programma dei lavori pubblici e le attività 2011 e illustrare gli interventi degli operatori per il miglioramento della ricezione della telefonia mobile e di internet. Le due assemblee pubbliche si svolgeranno sabato 21 maggio alle ore 21 nella palestra comunale in piazza Marconi e domenica 22 maggio alle ore 21 nei locali del circolo Acli S. Maurizio della frazione Crebini-Cazzuli. Nelle due serate saranno illustrati sia il nuovo servizio “Stella” (rete in banda larga wireless) sia il progetto “1000 comuni” della Vodafone (che prevede l’installazione di una antenna nella zona del cimitero) che consentiranno un significativo miglioramento della ricezione sia di internet sia della telefonia mobile, il cui segnale arriva male in molte zone del paese.

GOLF / SERRAVALLE SCRIVIA

Riunita la Consulta Giovani delle “Terre del Giarolo” CANTALUPO LIGURE Lunedì 9 maggio si è riunita a Cantalupo Ligure la prima assemblea della Consulta Giovani della Comunità Montana “Terre del Giarolo”, organo preposto a rappresentare il mondo giovanile dei trenta comuni. Il presidente Vincenzo Caprile insieme a Roberta Daglio, vicepresidente e agli assessori Pierangelo Marini e Natalino Ormelli, ha presentato ai ragazzi i principali progetti che la Comunità Montana sta conducendo in conformità alla sua natura di agenzia di sviluppo per il territorio. Ha poi esplicato il ruolo della Consulta e le modalità

di inserimento nella realtà delle valli. Tale organo nasce come struttura di riferimento e di confronto per i giovani e per le associazioni presenti nelle cinque valli; ha l’obiettivo di promuovere rapporti permanenti con altre consulte con lo scopo di favorire il raccordo tra gruppi giovanili e InformaGiovani. Altra finalità fondamentale è quella di creare un osservatorio che elabori e rinnovi il “progetto giovani della Comunità Montana” come cantiere aperto. L’organo base della Consulta è l’assemblea, costituita da trentatre componenti di età compresa fra i 16 e i 28 anni, residenti

nel territorio; ha la funzione di proporre, valutare e approvare progetti, ricerche, incontri, dibattiti e iniziative attinenti il mondo giovanile. Primo compito dell’assemblea è stato quello di costituire un ufficio di coordinamento, composto da otto membri, il quale ha incarico di rappresentanza nei confronti della Comunità Montana e delle altre istituzioni, nonché di direzione delle attività della Consulta. Potranno costituirsi anche gruppi di lavoro, preposti a trattare e sviluppare attivamente le tematiche suggerite dall’assemblea e dall’ufficio di coordinamento. In base

In biblioteca si parla di Edoardo Sanguineti NOVI LIGURE - L’associazione culturale “Lettere e Arti” Centro Studi “In Novitate”, con il patrocinio della Città di Novi Ligure, del Museo Biblioteca dell’Attore di Genova e dell’Università degli Studi di Genova-Facoltà di Lettere e Filosofia, renderà omaggio, giovedì 19 maggio, ad Edoardo Sanguineti, dedicandogli una serata speciale, curata da Mathias Balbi e Andrea Sisti. Alle ore 18, presso l’Auditorium della Biblioteca Civica, si svolgerà un incontro con Andrea Liberovici, regista e “compositore globale”, apprezzato da tutti gli appassionati di teatro, per conversare con loro sul “mestiere” del regista e dello scrittore teatrale, ripercorrendo la sua intensa e proficua collaborazione con Edoardo Sanguineti. In seguito, alle ore 21.00, presso la Sala conferenze della Biblioteca Civica, avremo la possibilità di rendere un “Omaggio a Edoardo Sanguineti: dall’Orlando furioso ai teatri possibili”. Eugenio Buonaccorsi dell’Università degli Studi di Genova-Dams Imperia, Andrea Liberovici di “Teatrodelsuono”, Maria Do-

lores Pesce dell’Università degli Studi di Torino e Francesco Surdich, ripercorreranno le tappe che portarono alla celebre messa in scena dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, nella “riscrittura - mascheramento” di Edoardo Sanguineti, per la regia di Luca Ronconi, spettacolo presentato per la prima volta a Spoleto il 4 luglio 1969, nel corso del XII Festival dei Due Mondi. L’attore Matteo Alfonso leggerà brani del classico ariostesco, che sarà possibile confrontare con la trascrizione sanguinetiana. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di rivedere brani dell’importante adattamento televisivo dell’Orlando furioso, trasmesso da Rai Uno nel febbraio-marzo 1975. Durante la serata, il conduttore televisivo Fabio Fazio interverrà telefonicamente per ricordare la figura dell’amico e professor Edoardo Sanguineti. Seguirà un intervento telefonico dell’attrice teatrale Ottavia Piccolo, che ricorderà la sua esperienza lavorativa nell’Orlando Furioso di Luca Ronconi. Vittorio Daghino

alle richieste avanzate dai gruppi di lavoro, la Giunta della Comunità Montana stabilirà nel suo bilancio annuale un fondo per il finanziamento delle iniziative. Durante l’incontro, i giovani sono stati incoraggiati a creare occasioni di aggregazione mediante la partecipazione attiva a manifestazioni locali e l’utilizzo di strumenti informatici. Obiettivo del prossimo incontro sarà quello di nominare il rappresentante della Consulta, che avrà il ruolo di moderatore dell’assemblea e dovrà presiedere le riunioni dell’ufficio di coordinamento. Valeria Sala

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Disputato il Pro Am Gruppo Praga Martedì 10 maggio si è svolto al Serravalle Golf Club il torneo di golf “Pro Am Gruppo Praga”, 18 buche medal. La classifica ha visto al 1° posto squadra netto Vincenzo Parente - Antonio Carannante e Federico Brassesco - Silvia Sciutto Silvia. Al 1°posto squadra lordo c’erano Andrea Pesce - Luca Arpellino, Lorenzo Di Venanzio - Alessandro Pestarino. Nella Classifica Professionista individuale al 1° posto si è classificato Emanuele Bolognesi e al 2° Alessandro Pittaluga. Nearest to the pin buca 4 vede professionista Antonio Pelle, Amateur Signori Giacomo Valente, Amateur Signore Silvia Sciutto. Driving Contest buca 12: Professionisti Francesco Milan, Amateur Signori Ivan Faraudo, Amateur Signore Tina Bersellini. Tra gli ospiti era presente l’ex calciatore di Lazio e Torino, Claudio Sclosa.

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Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

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TORTONESE E NOVESE

Il tema è stato al centro di un convegno organizzato da Confindustria Alessandria

Per l’Italia serve un “Progetto - Paese” ALESSANDRIA - Infrastrutture, formazione, ricerca, mercato del lavoro, riforme, e “fare sistema”: sono le priorità da inserire nell’agenda del ProgettoPaese per l’Italia, per restituire slancio allo sviluppo. E’ questo l’appello lanciato da Bruno Lulani, Presidente di Confindustria Alessandria, da Corrado Passera, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, e da Fabrizio Palenzona, Vice Presidente e membro del Comitato Permanente Strategico di Unicredit, al convegno, organizzato da Confindustria Alessandria, sul tema “Italia: serve un Progetto-Paese. Via i freni, innovazione per lo sviluppo”, svoltosi lo scorso 6 maggio ad Alessandria, a Palazzo Monferrato. “Competitività e inclusività - ha osservato Bruno Lulani, presidente di Confindustria Alessandria - sono le parole chiave per guidare il rilancio del nostro Paese”. Nello scenario internazionale, infatti, la ripresa accelera, ma l’Italia cresce meno e più lentamente, “E le imprese italiane e alessandrine, che pure eccellono nell’export - ha sottolineato Luigi Serra, Vice presidente di Confindustria Alessandria, commentando i da-

ti del Centro Studi Confindustria e dell’Ocse - sono costrette a fare da sole”, citando Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria. Per Confindustria Alessandria le priorità per tornare a crescere riguardano la formazione, l’investimento sul capitale umano, perchè significa investire sul futuro come ha detto Lulani - e occorre inoltre attenzione alla flessibilizzazione e tutela del lavoro, al settore dell’energia, costosa e carente, ed è necessario che la politica torni alla concretezza. E’ poi cruciale il tema delle infrastrutture immateriali (banda larga) e materiali: collegamenti stradali e ferroviari. E lancio una provocazione concreta per fare sistema tra enti, istituzioni e associazioni: il riferimento è la creazione della Piattaforma

Logistica del Nord Ovest, proposta da Confindustria Piemonte, un progetto strategico sia per la nostra provincia, particolarmente vocata alla logistica, sia per tutto il Piemonte”. Sulle “ricette” per la crescita del Paese hanno concordato Corrado Passera e Fabrizio Palenzona, nel dibattito moderato da Giovanni Pons, giornalista de “La Repubblica”. Possiamo crescere di più – ha affermato Corrado Passera - ne siamo capaci, c’è un potenziale. Ciò che serve è che possano funzionare insieme i quattro “motori” del Paese, che sono rappresentati dalle imprese (in cui siamo forti); dal sistema Paese (in cui siamo deboli, per infrastrutture, formazione e ricerca, pubblica amministrazione); dalla coesione sociale (welfare), e

dalla “società dinamica”: quest’ultimo motore non funziona, siamo un Paese bloccato da burocrazia e meccanismi decisionali. La crescita è responsabilità di tutti e deve essere gestita da persone che sanno lavorare insieme: dobbiamo fare sistema”. Anche per Fabrizio Palenzona occorre “riprogrammare un futuro che sia condiviso, e dobbiamo parlare di sacrifici ma anche di prospettive, perchè ai giovani oggi manca la speranza. I quattro “motori” della crescita non funzionano perchè è venuta meno la capacità della politica di fare regìa, di gestire e pensare globalmente al futuro con la consapevolezza dei problemi da risolvere, e fare riforme. Prioritario è il tema delle infrastrutture, per tornare ad attrarre investimenti e flussi di traffico, per il rilancio dell’economia”. E l’appello al “fare sistema” è stato ribadito anche da Paolo Filippi, presidente della Provincia di Alessandria, da Paolo Garbarino, Rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, e da Piercarlo Fabbio, sindaco di Alessandria, intervenuti al convegno.

Il generale Carlo Magrassi ha ricevuto il premio “Radici” TORTONA - Martedì 10 maggio 2011 il Lions Club Tortona Host ha conferito il prestigioso premio “Radici” giunto alla sua XXI edizione (ideato, voluto dal professor Galvani recentemente scomparso) che intende rivolgersi a personaggi di sicuro spicco professionale che abbiano acquisito merito e lustro fuori dalla propria terra ma che sono stati sempre a questa legata e felici di ritornarvi. Nella presente annata il premio è stato conferito al Generale di Divisione Aerea Carlo Magrassi. Nel corso della serata il generale Magrassi ha intrattenuto gli ospiti su un tema di sicuro interesse sia politico che sociale ovvero la necessità imprescindibile di un’integrazione nazionale europea ed internazionale. Importanti iniziative a questo proposito

Giuseppe Bottazzi e Carlo Magrassi

sono in programma ed anche le nostre PMI locali potranno partecipare con

successo alle stesse. Attualmente il generale Magrassi è assegnato allo Stato Maggiore Aeronautica e segue le attività relative alla introduzione dei velivoli a pilotaggio remoto in ottica di “sistema paese” ovvero allargate come già detto ad un progetto che permette di coinvolgere vari ministeri. E’ giusto ricordare che il generale Magrassi è tutor effettivo e buon amico del Colonnello Roberto Vittori astronauta prossimo al suo terzo volo sulla stazione spaziale internazionale. Durante la serata si è svolta la cerimonia di investitura dei nuovi soci e il past Governatore presente Aldo Vaccarone ha conferito il premio Excellence a Pierluigi Caniggia past president del club per gli obiettivi raggiunti dal Lions Club Tortona Host.

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IN BREVE EVENTI / GAVAZZANA

Più di settanta artisti alla nona festa dell’Arte Nonostante la pioggia del mattino, la IX Festa dell’Arte di domenica 15 maggio ha avuto un grosso successo di pubblico e di critica. Hanno partecipato circa settanta artisti, provenienti anche dalle province di Milano, Genova, Pavia e Piacenza. Presenti parecchi studenti del tortonese ai quali è stato assegnato l’attestato di merito per gli elaborati, eseguiti sotto la sapiente guida della professoressa Luisa Casaccia che rappresentavano Gavazzana e il suo territorio. Il pittore Antonini Franco di Alessandria ha vinto il primo premio, il secondo Mario Camoletto di Torino, il terzo Dario Vitale di Pavia. Per la sezione medaglie d’oro, la novese Fiorella Cacciabue è stata segnalata per la tecnica ad acquerello. A seguire con nota di merito per i pittori Gianfranco Oddone, Giusi Montaldo, Regoli Marco, Angelo Ghezzi, Pasquale Barberis, Walter Marchese, Enza Cristiano, Cavaleri Ilario, Chendi Ilio, Raffaele Cifarelli, Simone Repetto, Marta Rolandi, Lorenzo Leonardi e Domenica Calcagni. Al termine della manifestazione il sindaco Claudio Sasso ha ringraziato tutti i partecipanti, invitandoli all’edizione del 2012.

CULTURA / SAREZZANO Il concorso “Codex Purpureus” Scade il 30 maggio il termine ultimo per la presentazione dei lavori al Codex Purpureus edizione 2011. Al concorso, organizzato dalla Biblioteca Comunale “Gianni Rodari” e dal Comune di Sarezzano, con la collaborazione dell’associazione culturale “Compagnia delle Idee” Onlus sono ammessi contributi a tema libero in forma di racconti, fiabe, poesie, fumetti, giochi di parole e tutto quanto possa esprimere fantasia in chiave letteraria. La sezione a tema quest’anno è“la mia Italia 150”. Le categorie sono tre: bambini (scuola elementare), ragazzi (scuole medie inferiori e superiori) e adulti. Per tutte le categorie saranno premiati i primi tre classificati. L’elenco dei vincitori sarà reso pubblico dal 4 luglio e la premiazione sarà il 25 settembre a Sarezzano.

BENEFICENZA / CASALNOCETO Il comico Claudio Lauretta al Centro Paolo VI Venerdì 20 maggio, alle ore 21, presso l’Auditorium del Centro Paolo VI si terrà lo spettacolo “Claudio Lauretta live 2011” spettacolo comico di musica e imitazioni con la partecipazione del maestro Sandro Picollo. Lo spettacolo promosso dal Lions Club Tortona Host, si realizzerà grazie alla disponibilità e alla partecipazione volontaria del comico Claudio Lauretta, del maestro Sandro Picollo e del Centro Paolo VI. Il service, iniziato nella precedente annata lionistica con Pierluigi Caniggia continuato dall’attuale Presidente Giuseppe Bottazzi, è finalizzato alla costruzione di una palestra polifunzionale per i ragazzi disabili. Lo spettacolo è aperto a tutti con un piccolo contributo interamente devoluto al progetto del Centro Paolo VI in quanto il club e gli sponsor si faranno carico di tutte le spese organizzative.

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Da leggere

a cura della Redazione

a confronto La riforma della Sanità piemontese Gentile Direttore, il Presidente Cota aveva almeno due possibilità per attuare la sua riforma della Sanità Piemontese. Da un lato poteva proporre una riforma di sistema da discutere con i territori della nostra Regione, con gli operatori della sanità e con il Consiglio Regionale in modo chiaro, trasparente e partecipativo. D’altro canto poteva, invece, perseguire una strada più nascosta e in fondo più autoritaria. Purtroppo Cota ha scelto la seconda strada e, attraverso una serie di delibere di giunta che non vengono discusse e non sono emendabili sta portando avanti una vera e propria riforma con conseguenze molto pesanti per tutta la cittadinanza. Faccio solo due esempi: il primo riguarda la riorganizzazione dei posti letti, e i conseguenti tagli degli stessi, all’interno della rete ospedaliera territoriale. Nelle delibere appena approvate si dice che i posti letti verranno determinati in rapporto al numero di cittadini. Ciò significa che molti reparti negli ospedali della nostra provincia verranno accorpati con una conseguente ricaduta sia sulla qualità del servizio sia sella qualità del lavoro degli operatori. Il secondo esempio invece riguarda la cosiddetta riorganizzazione dei pronto soccorsi oggi presenti. E in questo caso è previsto il declassamento del DEA di Acqui Terme, il declassamento del DEA di Tortona, il declassamento del Pronto Soccorso di Ovada. Sono scelte pesantissime, dal punto di vista delle ricadute e gravissime per il metodo con cui vengono prese. E, sia detto per inciso, anche contrario al tanto sbandierato federalismo. Queste decisioni andavano prese all’interno dell’elaborazione del Piano socio sanitario regionale che rappresentava il vero momento per discutere e condividere le scelte. Rocchino Muliere Consigliere della Regione Piemonte, Gruppo PD

Allarme siccità in Provincia di Alessandria Caro Direttore è allarme siccità in Alessandria e provincia dove il mese di aprile 2011 è stato il quarto più caldo degli ultimi 210 anni, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Isac - Cnr relativi all’intera penisola. Dopo un autunno ed un inverno piovosi, la primavera è stata fino ad ora particolarmente asciutta in tutto il nord dove in alcune zone addirittura non piove da quasi un mese e mezzo. La situazione si sta facendo drammatica nelle campagne dove sia le nuove piantine che i germogli sono imprigionati fra le croste si terra secca mentre i trattori lavorano in mezzo a nuvole di polvere. Le previsioni meteo hanno, per fortuna, previsto qualche pioggia per il fine settimana, speriamo siano previsioni attendibili. Se va avanti così e non ci saranno cambiamenti sostanziali nelle condizioni meteo si rischia di avere perdite importanti sia sul mais che su altri cereali come frumento, l’orzo e il riso. Lo stesso problema riguarda anche le coltivazioni orticole come il pomodoro e le patate. In alcuni casi si è già dovuto ricorrere all’irrigazione di soccorso per far nascere i semi non germinati o per portare sollievo alle coltivazioni, in un periodo in cui solitamente non si irriga, con problemi di disponibilità idrica e forti aumenti dei costi di produzione. Per salvare le colture è necessario che arrivi presto la pioggia e che cada in maniera costante, duratura e non troppo intensa. Il problema della siccità sta interessando altri paesi europei come la Francia dove gli agricoltori sono in apprensione per le coltivazioni di cereali e si temano gravi perdite nei raccolti ma la mancanza di pioggia interessa anche la Gran Bretagna mentre in alcune zone del Belgio e dei Paesi Bassi è stato addirittura vietato di accendere fuochi nei boschi per il pericolo incendi. E intanto, gli occhi continuano ad essere rivolti al cielo... Roberto Paravidino Presidente Coldiretti Simone Moroni Direttore Coldiretti - Alessandria Le lettere - dattiloscritte e firmate - non devono superare indicativamente le 20 righe. La redazione si riserva di pubblicare anche lettere più lunghe. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

L. Crippa M. Onnis

Piero Marini Bruno Cescon

Silvano Fausti

La contessa di Porta Pia

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Spedito a prendere visione del suo nuovo incarico, un funzionario sabaudo scoprirà la faccia nascosta dell’Unità d’Italia e troverà l’amore. Sullo sfondo l’unità d’Italia e i suoi protagonisti, più o meno volontari, Pio IX e Vittorio Emanuele, il cardinale Antonelli e i Cadorna. In primo piano una storia che si dipana dal 4 ottobre 1870, alle porte di Roma, giorno in si volge un colloquio teso, pungente, tra la contessa Matilde Orsini ed Egidio Ferrari, del Ministero dei Lavori Pubblici del neonato Regno d’Italia. È lo scontro tra due mondi: quello papalino, impersonato dalla giovane contessa e quello Italiano, incarnato in un membro del governo; ma è anche l’incontro tra una donna e un uomo che ormai sono e continueranno a essere italiani, con le loro virtù e i loro difetti. Uno splendido affresco storico degli anni in cui nacque la nazione si incrocia con la storia di una passione all’italiana. Luca Crippa e Maurizio Onnis firmano insieme, da anni, romanzi pubblicati da Piemme con pseudonimi diversi. Sono autori anche di testi scolastici e di saggistica religiosa.

Mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, ha avuto il privilegio di stare accanto a Giovanni Pa-olo II e poi anche a Benedetto XVI per più di vent’anni in qualità di Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie. In questo libro - intervista narra il “suo” Giovanni Paolo II, offrendo una serie di spunti illuminanti sull’uomo e sul cristiano Karol Wojtyla. Scopriamo in Giovanni Paolo II il celebrante, che fa della liturgia un luogo di evangelizzazione e di catechesi, diventando l’interprete della riforma liturgica del Concilio, con una predilezione per una liturgia colta e ricca di segni, nella quale anche i popoli più lontani si possano ritrovare e aperta all’incontro con le altre confessioni cristiane. Mons. Marini è anche docente di liturgia presso il Pontificio Istituto liturgico di Sant’Anselmo a Roma. Bruno Cescon vive a Pordenone dove insegna filosofia teoretica nel seminario diocesano, è anche direttore de “Il Popolo”, settimanale diocesano di Concordia - Pordenone.

Salute oggi Molti di noi durante l’anno, frequentano palestre e piscine, con l’intento di mantenere una buona forma fisica e, di conseguenza, il nostro benessere. Certo, la palestra o la struttura sportiva ha dei costi, sia in termini di denaro, sia per quanto riguarda l’organizzazione dei tempi da ritagliarci durante la giornata. L’attività fisica, specie se costante, è un fattore indispensabile per la nostra salute e questo è un dato di fatto, ma molti di noi ignorano quella meno costosa, semplice e libera: camminare. Anche se non si raggiungono i risultati di un anno di palestra, a tre ore minime la settimana, camminare è l’attività fisica per eccellenza, anche in città, e può farci guadagnare un ottimo stato di forma. Basta adottare alcune precauzioni e seguire questi semplici consigli. Per la marcia, vale, come

In poco più di un centinaio di frammenti, a volte condensati in frasi secche e fulminanti come aforismi, troviamo il distillato della decennale riflessione teologica e spirituale di padre Silvano Fausti. Si tratta di una sorta di testamento spirituale che sintetizza il suo pensiero; per chi non lo conosce è un testo imperdibile per avvicinare questo grande padre gesuita. Padre Fausti ha un pubblico di lettori religiosi e laici uniti da un grande entusiasmo. Il libro, che si compone di stichi, ovvero poco meno di un verso poetico, è facile da approcciare e si legge d’un fiato. Si vorrebbe quasi che i frammenti non finissero mai. Silvano Fausti, gesuita, pur lavorando part time in vari continenti, da trent’anni risiede in una cascina alla periferia di Milano (Villapizzone), con una comunità di gesuiti dediti al servizio della Parola e inserita in una comunità più ampia di famiglie aperte ai problemi dell’emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni biblico-teologiche, sia di studio sia di divulgazione.

a cura di Laura Notti

Cammina, cammina...

per qualsiasi attività fisica intrapresa, costanza e gradualità, che trasformeranno questa pratica in una salutare e metodica attività sportiva. Al pari di altre attività aerobiche, come nuoto, bicicletta e corsa, la marcia aiuta il nostro apparato cardiocircolatorio, diminuisce il battito cardiaco a riposo, rinforza il miocardio e diminuisce la pressione sanguigna. Bruciando le calorie in eccesso, smaltisce il grasso corporeo e permette di rilassarsi, migliorando l’umore. Dove, quando e come camminare. Ovunque si può camminare: in montagna, al mare, al lago e anche in città, magari lontano dal traffico, scegliendo percorsi più salubri, come parchi e passeggiate verdi. E’ bene scegliere la mattina presto o il tardo pomeriggio se fa particolarmente caldo, ma se lo si vuole davvero, il tempo lo si trova per fare una buona

camminata, indipendentemente dagli impegni di lavoro. La durata deve essere di venti minuti minimi al giorno (per le prime due settimane è bene cominciare con tre allenamenti di un quarto d’ora ciascuno) e, in poco meno di un mese, la camminata si trasformerà in marcia. Per quanto riguarda l’abbigliamento non si richiede una particolare scelta (una tuta e una maglietta vanno benissimo), ma le calzature sono indispensabili per ottimizzare il nostro sforzo, quindi devono essere adatte e specifiche: comode, leggere e traspiranti, flessibili sul metatarso (la zona del piede appena al di sotto delle dita) e rinforzate sul tallone. Per gli adeguati requisiti è bene rivolgersi a negozi di fiducia. Oltre una tuta completa di felpa, da indossare alla fine della camminata per evitare sbalzi termici, è bene non dimenticare una bottiglietta

d’acqua, per reidratare l’organismo che tende a perdere liquidi e sali, anche senza sole o caldo intenso. Meglio aprire e concludere la nostra marcia con semplici esercizi di allungamento muscolare (per testa, spalle e schiena). Per il primo mese meglio non sovraccaricarsi di fatica, inutile se non controproducente, poiché favorirebbe infortuni; se compare stanchezza, meglio fermarsi per qualche minuto o rimandare al giorno successivo. Mai camminare in tensione, anzi con le braccia rilassate lungo i fianchi e mantenendo le ginocchia leggermente piegate, mantenendo comunque un buon allineamento di tutto il corpo; accompagnare il movimento del piede dal tallone alla punta, senza mai appoggiare tutta la pianta con forza a terra. Questi i consigli basilari. I consigli dagli esperti al prossimo incontro.


Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

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L’ A N G O L O

VERDE

a cura di Daniela Catalano

a cura di Alba Algeri

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Luoghi da visitare

Il Santuario di Monte Penice I peperoncini “piccanti” piante ornamentali I peperoncini appartengono alla famiglia delle Solonaceae. Da parecchio tempo hanno acquistato maggior spazio sui balconi. Colorati ed economici sono poco esigenti per quanto riguarda la cura. Non richiedono potature, non devono essere legati a tutori e basta una sola concimazione a lenta cessione quando si mettono a dimora, alla fine del mese di agosto. I frutti della pianta sono commestibili e provengono dall’America centrale e meridionale da dove furono importati alla fine del ’400. Le piante presentano fusti eretti e ramificati ricoperti da numerose foglie lanceolate e lucide di colore verde intenso. I fiori piccoli e bianchi sono riuniti in folti gruppi, simili a pannocchie. Richiedono una posizione luminosa e calda, ma non ventosa e non temono il pieno sole. Devono essere bagnati, quando occorre con acqua non calcarea e a temperatura ambiente. Richiedono sostanze nutritive. Non resistono al gelo e quando la temperatura si avvicina allo zero si usano per formare delle bordure. I frutti, molto decorativi, sono dei peperoncini tondeggianti o oblunghi di colore viola, giallo, rosso, arancio dal sapore aromatico piuttosto piccante. I peperoncini persistono sui rametti fino all’inverno inoltrato, tanto da essere usati nelle preparazione di confezioni natalizie portafortuna. Il peperoncino fiorisce in estate. Occorre annaffiare moderatamente quando il terreno è completamente asciutto ed evitare i ristagni idrici. Il peperoncino ornamentale si moltiplica per seme. La semina si effettua in semenzaio nel mese di marzo. A fine aprile può essere seminato direttamente in piena terra. Secondo il linguaggio dei fiori se si vuole esprimere alla propria amata la propria passione è consigliabile inviarle in dono un vaso di peperoncini ornamentali in piena fruttificazione. Sull'origine del nome scientifico del peperoncino ovvero “Capsicum” gli studiosi hanno espresso pareri discordi; l'ipotesi più probabile lo fa derivare dal vocabolo latino “capsa - cassa”, in riferimento alla forma dei frutti. Il nome comune peperoncino deriva invece dal vocabolo greco "peperi - pepe" e fu attribuito a questa pianta per l'intenso sapore di pepe che caratterizza i semi e a volte anche la polpa dei frutti. I peperoncini si possono essiccare e una volta secchi si possono conservare i semi in sacchetti di carta.

Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998

Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL)

Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio

La meta di una bella domenica in montagna può essere il santuario di Nostra Signora del Monte Penice situato sulla vetta dell’omonimo monte, a 1460 metri di altezza. Esso è dedicato alla Madonna e risale ad una antica costruzione dell’VII secolo poi ampliata più volte nel corso del tempo. La sommità del monte è facilmente raggiungibile in macchina grazie ad una strada che dal Passo del Penice sale fino in vetta. Le fonti storiche attestano che in questi luoghi la Madonna è venerata da almeno 1350 anni per una promessa fatta da San Colombano alla regina longobarda Teodolinda. Nell’XI secolo troviamo il santuario già nelle dimen-

sioni attuali. La chiesa aveva l’antico titolo di Madre di Dio poi modificato in seguito con Santa Maria in Monte Penice. Per molti secoli il santuario appartenne alle proprietà del monastero di San Colombano, poi nel XIX passò alla diocesi di

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Bobbio sotto la quale diventò uno dei centri più importanti di devozione mariana nel territorio. Nel 1871 fu costruito il portico frontale, nel 1900 fu collocata la statua del Redentore. Nel 1968 viene costruita la torre campanaria.

La struttura principale in pietra ha subito nel corso dei secoli molti rifacimenti. Negli ultimi anni il santuario è stato ristrutturato completamente. All’interno si possono ammirare la prestigiosa statua lignea della Vergine con il Bambino che risale agli anni tra il 1500 e 1600 e la statua di San Bartolomeo, risalente al XVIII secolo. Nel 2009 l’interno è stato decorato con preziose icone orientali. La festa del santuario e della Madonna cade nel giorno della dedicazione al Nome di Maria, festeggiato nella seconda domenica di settembre. Il santuario è aperto da Pasqua fino a settembre, quando chiude per l’inverno.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... E anche le foto scattate nell’ultima vacanza, in un viaggio, una tavola imbandita, un gruppo di amici che soridono davanti all’obiettivo. La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Domenica 1° maggio, nella parrocchiale di Barbianello, hanno festeggiato 60 anni di matrimonio Albertina Zucchella e Giovanni Barella, che si erano sposati nella stessa chiesa il 21 aprile 1951. Erano presenti la figlia Antonia, i nipoti Beatrice e Luca e i parenti. Il parroco mons. Gianfranco Maggi, nella S. Messa, ha ricordato con commozione i giorni della sua gioventù condivisi con i festeggiati, vicini di casa. Al termine è stata letta una poesia scritta da Piera Zucchella per “gli sposi”. Stampa Edizioni Tipografia Commerciale srl 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 - fax 0131.821427

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scherzo da prete di don Marziano

È successo ancora. Un prete è stato accusato e arrestato per pedofilia. Il parroco di Santo Spirito di via Calda di Sestri Ponente, don Riccardo Seppia, 50 anni, è stato condotto in carcere per violenza sessuale: avrebbe avuto rapporti con un ragazzino genovese di 16 anni. Secondo gli investigatori, gli abusi sarebbero stati ripetuti e si sarebbero protratti nel tempo. Ma non basta. Si parla anche di droga. “Vieni, ho la neve”. Così don Riccardo invitava i suoi “amici” a dividere la cocaina. In cambio della sniffata chiedeva compagnia o, nel linguaggio crudo delle inchieste giudiziarie, “prestazioni sessuali”. Ragazzi che agganciava frequentando palestre, saune, bar a Milano. Ragazzini come M., il sedicenne in cui si sono imbattuti i carabinieri dando il via alle intercettazioni. Ma in tutta questa storia c’è un fatto positivo. Sabato 14 maggio il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha deciso di celebrare la Messa proprio nella chiesa di via Calda. La Curia ha così annunciato la sospensione “da ogni atto sacramentale” del sacerdote. Confermando piena fiducia nella magistratura, l’Arcivescovo ha espresso “fraterna vicinanza alle vittime e ai loro familiari. Queste accuse offendono tutta la diocesi. Sono comportamenti inqualificabili, tanto più per un sacerdote”. Insomma, la Chiesa c’è. Ci mette la faccia, la voce e, soprattutto, le preghiere. È un segnale importante quello lanciato da Bagnasco. Pensate al peso che la Chiesa stessa deve sopportare per colpa di certi preti come Seppia. Eppure c’è. Spinta dalla forza della fede. E lotta con chi soffre. Con le vittime.


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Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

TRADIZIONI

Antola al Po COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Giornata con il Vescovo alla fine dell’anno pastorale

L’associazione bronese ha ottenuto ottimi risultati

I diaconi alla Guardia di Genova La festa di chiusura per l’Unitre GENOVA - Lunedì 9 maggio, i Diaconi Permanenti della Diocesi di Tortona, accompagnati dal responsabile diocesano mons. Pier Giorgio Pruzzi, si sono stretti attorno al loro Vescovo mons. Martino Canessa al Santuario della Madonna della Guardia di Genova, a conclusione dell’anno pastorale 2010 - 2011. Il trovarsi in comunione in quel luogo di preghiera e raccoglimento ai piedi della Madonna, è stato un momento emozionante e denso di spiritualità per tutti i Diaconi e le loro mogli intervenute per l’occasione. Accolti dal Rettore del santuario, mons. Marco Granara, dopo la recita dell’Ora Terza, sono stati invitati a riflessioni sulla famiglia e sulla catechesi per gli adulti. Il Santuario della Madonna della Guardia è come una spugna per Genova, lì arrivano tutte le problematiche e i sintomi di malessere che la gente porta con sé. Si parla sempre di emergenza nella Chiesa e per Don Marco le cose più urgenti a cui cercare di por rimedio sono la situazione in cui si dibatte oggi la famiglia, come Sacramento del matrimonio e come istituzione in generale, e, in maniera allargata, il ritorno ad una vita cristiana più autentica, che si può sintetizzare come in un

“ritorno alle radici”. Cresce la fragilità nelle famiglie: i rapporti di coppia tengono sempre meno; questa fragilità si traduce in incapacità a sostenere complessità e durezze; ricorrenti frasi come “ho diritto alla mia felicità” fanno pensare che venga sottaciuto anche i doveri che si hanno; si allunga statisticamente il tempo dell’immaturità adolescenziale col risultato di avere giovani incapaci di assumersi responsabilità serie e durature; il valore della fedeltà reciproca tra i coniugi e verso i figli sempre più spesso è deriso e comunque deprezzato; nella concezione della sessualità prevale la dimensione ludica ed è trascurata quella funzionale alla riproduzione e “all’Amore integrale” nella famiglia. E così via… La proposta valida per tutti è quella di un “ritorno alle radici” dell’essenza del Cristianesimo. Può esser possibile che, per la maggior parte delle persone, dopo il catechismo per la Prima Comunione e per la Cresima mai più ci sia stato un cammino di maturazione religiosa, siano rimaste impresse nella mente solo quelle primarie formule di educazione infantili, pur valide a lodevoli a quell’età, ma bisognose di completamento, alla luce di un’esperienza di vita adulta, matura e respon-

sabile. “E allora - dice don Marco - questa è la proposta di percorso da seguire per gente matura, seria, che non si accontenta di una vita e di una fede un po’ così e così, che accetta e vive la realtà senza fuggire; gente che ha anche avuto delusioni dai suoi fratelli di fede, ma che non vuol fermarsi a quelli, perché sa benissimo che altri sono stati magnifici testimoni del Vangelo; gente che ha dei dubbi ma è stanca di chiacchiere vuote, gente che vuol capire come possano coesistere sotto lo stesso tetto di una forma religiosa che si chiama ‘cristiana’, realtà così diverse: san Francesco e i “crociati”, Madre Teresa e il cristiano mestierante, don Bosco, don Orione e… i preti pedofili”. Grazie don Marco! Ci hai dato al carica giusta per capire meglio e saper cosa annunciare alle persone che incontriamo nel nostro ministero di Diaconi. Al termine della relazione, il Vescovo ha celebrato la S. Messa. Dopo la parentesi conviviale, la recita del Santo Rosario ha concluso questa giornata ricca di fervore e spiritualità, sotto la protezione e l’intercessione della Madonna, madre e modello di servizio per tutti i cristiani e principalmente per i diaconi. Piercarlo Peccorini

BRONI - Il 15 maggio, nei locali di Villa Nuova Italia, a Broni, si è svolta la festa di chiusura dell’anno accademico 2010-2011 dell’Unitre bronese. La manifestazione si è aperta con il saluto della presidente Graziella Moroni che ha ringraziato il numeroso pubblico intervenuto. Nelle sue parole è emersa la soddisfazione per un anno accademico “che ha visto una frequenza veramente notevole di alunni che hanno assistito alle lezioni con impegno, entusiasmo e assiduità”. Il successo dell’Unitre è merito dei docenti e dei collaboratori, che lavorano intensamente in nome del volontariato, definito dalla presidente “un’autentica forza in grado di lasciare un segno indelebile nella nostra società”. L’Unitre oltre ai numerosi e variegati corsi, offre tante altre occasioni per stare insieme, a cominciare dalla festa degli auguri di Natale, che ha visto l’esibizione del coro dell’Unitre, del coro dei ragazzi e di quello dei bambini della scuola “Paolo Baffi”. L’8 marzo, in occasione della festa delle donne, è stato presentato lo spettacolo del “Nino Rota Ensemble”, un’orchestra tutta al femminile. Non sono mancate le uscite a cominciare dalla partecipazione alla rappresentazione della Traviata, al

Ponchielli di Cremona, alla mostra di Genova, al tour nel barocco siciliano, alla visita ad Arezzo sulle tracce di Piero della Francesca e al parco Sigurtà. Grande successo ha avuto anche l’iniziativa “Una tesi all’Unitre” che ha visto tre giovani neolaureate presentare la loro tesi in un ideale scambio fra generazioni diverse. Non è mancata l’esperienza teatrale con il Laboratorio dell’Unitre che ha presentato “Sono una piccola ape furibonda” rappresentato già a Broni e al festival teatrale delle Unitre a Borgio Verezzi e che sarà anche a Pavia al teatro Don Bosco. Nel corso della cerimonia di chiusura la presidente ha anche presentato “Soirée”, un racconto lungo scritto a quattro mani da Gabriella Anelli e Marisa Schenardi, che hanno frequentato alcuni anni fa all’Unitre un laboratorio di scrittura, da cui è nato il loro primo lavoro “Come

una foglia”. Quest’anno hanno ripreso in mano la penna e hanno scritto un racconto avvincente e piacevole. La festa di chiusura è poi proseguita con l’esibizione di Paolo Marconi al pianoforte che ha accompagnato la splendida voce di Debora Tundo e di Gigi Rognoni, fondatore e presidente dello storico Circolo culturale“La Barcela” di Pavia. L’ultimo appuntamento dell’anno accademico sarà domenica 29 maggio con la premiazione del Concorso di poesia giunto alla ottava edizione e che quest’anno presenta, per la prima volta, la sezione dedicata ai bimbi di Broni, sul tema “Io abito qui”. Al termine è stato offerto un ricco rinfresco con gustose torte preparate dalle signore dell’associazione ed è stato possibile ammirare i lavori realizzati dagli allievi durante l’intenso anno appena concluso. d.c.

Restaurato Palazzo Centurione a Castelnuovo CASTELNUOVO S. - Lo scorso 7 maggio a Castelnuovo è stato riaperto Palazzo Centurione, sede del Municipio, dopo i lavori di consolidamento, di ristrutturazione e di valorizzazione storico e turistica. Erano presenti, insieme al Prefetto di Alessandria Francesco Paolo Castaldo, il sindaco Gianni Tagliani e tutte le autorità civili e militari. Per il taglio del nastro è arrivato un magnifico landò con a bordo i “Principi Centurioni” come appaiono raffigurati in una foto di Cicala del 1878. Il Prefetto di Alessandria, insieme al sindaco Tagliani hanno tagliato il nastro cui è seguita la visita prima nelle sale del futuro museo e poi salendo la scalinata completamente recuperata nelle pitture e nei colori originali, ai locali in fase di restauro e al Piano della servitù ovvero il terzo piano dove ha trovato sistemazione il Centro Studi

Matteo Bandello. Dopo l’intervento del sindaco che ha avuto parole di elogio per l’opera compiuta, Elda Lanza ha letto alcuni brani dedicati ai Centurione, facenti parte di un libro di poesie di Gennaro Pessini. Alla sera è stato presentato il concerto nel giardino, della corale “Beato Stefano Bandello”.


Giovedì 19 maggio 2011 IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Le liceali del Faravelli giocheranno per il titolo regionale

La squadra di basket bronese in Valtellina BRONI - La prossima settimana la squadra di pallacanestro femminile del-l’istituto Superiore Faravelli di Broni-Stradella giocherà la finale regionale dei Giochi Sportivi studenteschi, in programma a Chiesa Valmalenco (Sondrio) mercoledì 18 e giovedì 19. “Abbiamo centrato un traguardo storico per la nostra scuola, andando ben oltre le nostre aspettative - spiega Roberto Colombo, docente di educazione fisica e responsabile della squadra -. A questo punto non abbiamo nulla da perdere, quindi venderemo cara la pelle”. Dopo aver eliminato Lodi e Cremona in semifinale, nella final four le oltrepadane se la vedranno con gli istituti delle provincie di Milano, Varese e Brescia. “Si tratta di tre formazioni sicuramente più attrezzate ed accreditate, perché hanno già raggiunto l’atto con-

clusivo della manifestazione e possono contare su giocatrici che sono abitualmente impegnate con i rispettivi club”. Al contrario la formazione oltrepadana, composta da 11 elementi, di cui 10 liceali di Broni più una studentessa della ragioneria di Stradella, presenta cinque cestiste che giocano solo a livello scolastico. “Queste ultime si sono guadagnate le finali grazie alla preparazione pome-

Passeggiata sul monte Lesima con Calyx

ridiana a scuola - aggiunge Roberto Colombo - devo ovviamente ringraziare la dirigente Piera Capitelli e il corpo docenti che ci permettono di svolgere queste attività sportive, in cui ci distinguiamo sempre con ottimi piazzamenti”. Il Faravelli può contare su un elemento di grande talento come Cecilia Zandalisini: “E’ il nostro valore aggiunto - spiega coach Colombo - da anni ormai fa parte del

progetto nazionale giovanile, è stata più volte convocata nella selezione under 16. E’ indicata dagli addetti ai lavori come una delle migliori della sua età. Speriamo che in futuro possa prendere parte a manifestazioni internazionali, ovviamente sarebbe un vanto anche per la scuola”. Questo il programma della final four: mercoledì 18 le semifinali (ore 15.30 e 17), giovedì 19 le finali (8.30 e 10) e a seguire le premiazioni al Palascieghi di Sondrio. Il roster della formazione è il seguente: prof. Roberto Colombo, Priscilla Kamberaj, Ilaria Maga, Valeria Dapiaggi, Bianca Masetto, Rosita Lo Piccolo, accompagnatore Gianluca Maga. Ejona Rexhepi, Ambra Boscolo, Cecilia Zandalisini, Lucrezia Cimiotti, Elda Rexhepi, Federica Lombardi. Franco Scabrosetti

Centrata la salvezza, la squadra resta in D

Sui passi di Annibale Festa per il Derthona SALICE T. - Pascoli, fioriture primaverili, faggete, l’Appennino, la pianura, i selvaggi canyon della Val Trebbia e in lontananza il mar Ligure. Ecco il paesaggio mozzafiato che accoglie oggi chi, come fece Annibale più di 2000 anni fa, sale sui 1724 metri di questa estrema punta meridionale di Lombardia. Se questo straordinario connubio di storia e natura non bastasse a conquistarvi, l’associazione Calyx propone per domenica 22 maggio una passeggiata che oltre a questi aspetti darà anche modo di conoscere le delizie per il palato di questo incontaminato microcosmo ambientale. La passeggiata, svolta in compagnia di un esperto di natura locale, verrà infatti coronata da un pic-nic sul prato a base di prodotti di aziende artigianali del luogo ed acqua di sorgente. Il ritrovo dei partecipanti è fissato per le ore 10.30 nella piazza del Municipio di Brallo di Pregola. Il gruppo così riunito rag-

giungerà in auto la località Colletta, da cui avrà inizio la passeggiata vera e propria, la quale avrà una durata complessiva di circa 5 ore. La prima parte dell’anello si svolgerà su un sentiero recentemente asfaltato, in un paesaggio caratterizzato da terreni a prato. Giunti in vetta si effettuerà una sessione di lettura del paesaggio accompagnato da un pic nic sul prato fornito dall’organizzazione (tranne le bevande). Il ritorno si svolgerà invece su un sentiero sterrato che in un primo momento costeggia il periplo del Lesima e che successivamente si inoltra nelle magnifiche faggete del monte. All’andata e al ritorno sarranno illustrate le specie vegetali e animali che abitano la zona. Durante il cammino si parlerà del grande condottiero cartaginese Annibale. Il trekking è di carattere turistico e presenta una difficoltà media. Il dislivello è di circa 350 m. E’ richiesto un contributo spese di 20 euro.

TORTONA - A valle di un campionato lungo e difficile terminato con il Derthona che ha centrato la salvezza, molti sportivi tortonesi hanno potuto abbracciare giocatori, allenatore e dirigenti in una festa ben riuscita. Lunedì 16 maggio, ad Alessandria, presso il negozio “Incontro abbigliamento”, sponsor ufficiale del Derthona calcio, si sono tenuti i festeggiamenti in onore della squadra che ha saputo centrare la permanenza nel campionato di serie D.

Il presidente Ambrogio Pelagalli e l’azionista di maggioranza Flavio Tonetto, sono ora chiamati a dettare le linee guida ed i programmi per la prossima stagione al fine di continuare il programma di risanamento e di potenziamento della società per costruire un organico in grado di dare qualche soddisfazione ai tifosi tortonesi che anche quest’anno sono stati molto vicini alla squadra bianconera. In bocca al lupo alla squadra! Domenico Cremonte

Ambrogio Pelagalli con Josè Altafini, ospite d’onore alla festa del Derthona

La gara “Porte e finestre di pietra” in Val Borbera

CANTALUPO L. - Il 14 maggio si è svolta la gara Ultra Trail di 72 km, sul territorio della provincia di Alessandria, con partenza e arrivo a Cantalupo Ligure. La gara, aperta ad atleti maggiorenni in possesso di

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idoneità sportiva, rispettava lo spirito trail e la piena autosufficienza alimentare: infatti, erano previsti punti di ristoro dove era distribuita solo acqua. L’organizzazione della gara era a cura della squadra A.S.D. Gli Orsi, con

la partecipazione del comune di Cantalupo e della Comunità Montana della Val Borbera. La manifestazione godeva del patrocinio di Comune e Provincia di Alessandria. La pratica del trail running, come ha detto l’assessore ai Parchi ed aree protette della Provincia di Alessandria, Carlo Massa “significa sostenere un turismo eco-compatibile”. Nello spirito di valorizzazione del proprio territorio con azioni che rispettino l’ambiente naturale, la Provincia di Alessandria aveva organizzato la gara antesignana dei trail running, il Trofeo nazionale di escursionismo. Ed è proprio sulla scia del

trofeo che sono nate gare simili, come “Le porte di Pietra”. Il Comune di Cantalupo Ligure, ha messo a disposizione la sua impiantistica sportiva. Il tracciato del percorso di gara è stato evidenziato da appositi segnavia. Quest’anno la novità è stata la gara “Finestre di pietra” che si è svolta in concomitanza con “Le Porte di Pietra”. Si trattava di un trail più corto, che ha ricalcatoo i primi 20km della gara lunga e poi attraverso un inedito percorso ha fatto ritorno a Cantalupo. Il vincitore assoluto è stato lo stesso dello scorso anno, ovvero l’inossidabile atleta trentino Nadal.

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Sport in breve di Franco Scabrosetti

CALCIO CSI PAVIA Amatori a 11 – Tennis Club-Lungavilla 4-2 ai rigori (0-0 dts); Gerenzago-Oratorio Don Bosco 6-5 ai rigori (0-0 dts); Moggi Cattaneo-Real Casei 2-0. Marcatori: Amaro al 15’ e 20’ p.t.; Sannazzaro-Casanova Staffora 1-3. Marcatori: Pertusi, Ginelli (2), Franza; Oratorio San Martino-Trovo 42. Marcatori: Scaramuzza (T) al 5’, Torchia (O) al 15’, M. Cecchetto (T) al 20’, Sacchi (O) al 25’ p.t.; M. Ramella (O) al 5’ e al 10’ s.t. Amatori a 7 – Trivolzio-Inveruno Monteleone 9-8 ai rigori (3-3 dts). Marcatori: Pozzi (T) al 10’, Fragiskatos (I) al 17’ p.t.; Dell’Acqua (T) al 3’, Pozzi (T) al 10’, Bordin (I) al 17’, Greco (I) al 25’ s.t; Volante Roncaro-Sant’Alessandro 4-6 ai rigori (0-0 dts); Zerbo-Sanmaurense rinviata. BASKET Serie C regionale (primo turno play off). Gara 1: Bridge Pavia-Oltrebasket Broni 72-60. Oltrebasket: Daniel, Resca 14, Digianvittorio 2, Bonomi 2, Colnago 14, Scomparin 9, Pastusena 2, Sant Roos 10, Cacace 5, Saini 2. All. Galbiati. Pt 36-40 (16-18, 20-22, 20-10, 16-10). Al termine di una partita molto combattuta, il Bridge Pavia conquista il derby contro l’Oltrebasket Broni. Gara 2 in programma a Codogno, dove la formazione oltrepadana gioca le sue partite interne. Promozione (Ultima giornata): Upol Lungavilla-Tromello 56-59. Upol: Brochetta 1, Mantica 7, Segagni 13, Virelli, Bolzoni 7, Ragni 10, Beria 8, Cavallini 10. All. Garavaglia. Pt 29-32 (15-16, 14-16, 15-21, 12-6). Stradella-Corbetta 73-82. Stradella: Finardi 7, I. Verdi 5, E. Verdi 22, Marchesi 6, Bimbato 6, Pacchiarotti 5, Achilli 12, Valle 4, Maserati 6. All. Zucconi. Pt 44-38 (24-13, 20-25, 10-20, 19-24). Classifica: Corbetta 54; Lungavilla 50; Robbio, Stradella 42; Siziano 38; Tromello 36; Olimpia Mi 34; Dresano, Junior Vigevano 32; Abbiategrasso 28; Around Gambolò, Cava Manara 24; Pieve Emanuele 18; Binasco 12; Trezzano 10; Rozzano 4. Play off, primo turno: Corbetta-Dresano, LungavillaOlimpia Mi, Robbio-Tromello, Stradella-Siziano. Gare al meglio delle tre, con eventuale bella in casa della meglio classificata. Play out: Cava Manara-Trezzano, Pieve Emanuele-Binasco. Rozzano retrocede in Prima Divisione. Serie B d’eccellenza donne – Play off gara 1: BroniCastel Carugate 65-52. Broni: Bicocca, Putignano, Borghi 9, Viganò, Brusadin 15, Pellegrino 22, Minati, Canfora 7, Zamelli 8, Ballardini 4. All. Cossu. Pt 30-23 (parziali quarti 15-11; 15-12; 20-13; 15-16). Gara 2 il 22 maggio a Carugate, eventuale gara 3 il 29 maggio al Palaverde di Broni. La vincente si qualifica per la finale nazionale a tre, che assegna due posti per la prossima serie A-2. Serie C dilettanti – Play off semifinale gara 1: DerthonaAlessandria 73-43. Derthona: Campeggi 2, Gatti 3, Gioria 2, Serafin 6, Perissinotto 9, Pedrini 10, Pozzi 15, Pavone 9, Degrada 12, Mambretti 5. All. Petitti. Primo tempo 39-25 (parziali quarti 20-13, 19-12, 21-14, 13-4). Voghera, successo in volata Serie D – Play off, primo turno gara 1: Bopers VogheraBollate 63-60. Bopers Voghera: Castellano 4, Rona, Baudino, Forni 12, Piermattei 6, Cazzaniga 4, Taverna 14, Piantini 11, Balma 4, Chiappano 8. All. Rai. Primo tempo 33-39 (parziali quarti 15-19, 18-20, 12-15, 18-6). PODISMO Trofeo Guerci a Casteggio - I vincitori: Valeria Lobbia e Federico Bertone (gruppo Iriens), per la categoria 23; Elena Cristina (Scalo) e Paolo Rossato (Avis Pavia) per la categoria 35; Gisella Trombin (Scalo) e Daniele Giacobone (Atletica Pavese) per la categoria 40; Roberto Zunino (Avis Gambolò) per la 45; Giordana Baruffaldi (Running Oltrepò) e Franco Barletta (Pedemontana) per la 50; Enrico Mantegazzi (Atletica Pv) per la 55: Annamaria Vaghi (Atletica Pv) e Enzo Busi (Avis Pv) per la 60; Gianni Brega (Iriense) per la 65 e infine Ugo Viaro (Avis Pv) per la 70.

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