popolo_21_febbraio_2013

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QUARESIMA. Provando la gioia di essere secondi

CRISTIANA DOBNER A PAGINA 2

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TORTONESE

MusicaNovi: concerto in onore di Corelli

Tortona, il Comune vuole salvare lʼOspedale

Partecipare si deve di FRANCESCO BONINI Un fatto storico, la rinuncia di Benedetto XVI, più che oscurare, ha riportato la campagna elettorale italiana nei suoi giusti limiti. E alla reale posta in gioco di queste elezioni. Che si può ricondurre alla necessità di ben governare la prolungata emergenza che la recessione in corso mette in evidenza. Ecco allora semplicemente tre punti tra loro connessi, il lavoro, la famiglia, le istituzioni: sono le tre priorità che richiedono sollecitamente di operare, per venire incontro alle reali necessità del Paese. E rispondere così alla questione che il cardinale Angelo Bagnasco, con franco realismo, aveva posto a gennaio: “Il prossimo vaglio elettorale ci renderà più o meno poveri?”. Ove povertà non è soltanto quella dei conti, ma più in generale quella del nostro bene comune. No allora allo scoraggiamento e alla fuga nell’astensionismo, sì alla partecipazione responsabile. “Per questo merita superare allergie e insoddisfazioni, anche profonde: la diserzione dalle urne è un segnale di cortissimo respiro”, aveva detto il presidente della Cei. In realtà sembra che l’astensione stia rifluendo verso percentuali fisiologiche, mentre sembra molto alto ancora il numero degli indecisi. Oltre che l’oggettiva gravità delle scelte e delle sfide che ci stanno di fronte, questo significa che l’offerta politica e soprattutto il sistema elettorale continuano a non essere adeguati. Forse questo è l’insegnamento di una campagna elettorale iper-televisiva, che della televisione riprende modalità e linguaggi, con i tempi sincopati, miscelando e sovrapponendo informazione e spettacolo. Proprio per questo è necessario attivare (o riattivare), in corrispondenza dell’appello alle urne, il circuito della partecipazione. Che ha (almeno) due tempi. Il primo è semplicemente quello del voto. Ma ciò che conta è quello che viene dopo. La partecipazione, infatti, deve continuare, in forme nuove, originali e adeguate, con tutti i mezzi che una democrazia radicata e matura offre, perché su questi due nodi, le forme e la qualità dell’offerta politica e le regole istituzionali, si operi il necessario adeguamento e rinnovamento. Probabilmente qui l’iniziativa dei cattolici dovrà continuare a esercitarsi con serietà e capacità innovativa: “Partecipare è dovere irrevocabile, specie se si pretende di inserire questa prossima scelta in un quadro più maturo che coinvolga nei debiti modi l’intera vita civile”. C’è una forte istanza popolare di rinnovamento, di pulizia, di serietà, di coerenza, che attraversa l’appuntamento elettorale. I tanti ancora indecisi dimostrano che questo è il vero nodo. Oltre a relativizzare, nel senso di riportare alle giuste proporzioni, l’appuntamento elettorale, la storica decisione di Benedetto XVI, le sue parole, i suoi gesti, i suoi incontri degli ultimi giorni di pontificato, ci dicono del ruolo e della vocazione dell’Italia, a partire da Roma. Un po’ di orgoglio nazionale, che diventa inevitabilmente impegno e monito, per tutti.

Per il Ministero Romagnese è un “gioiello dʼItalia”

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VERSO IL VOTO

OLTREPO’

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La Visita ad Limina si è trasformata in uno “storico” saluto

Il Vescovo dal Papa VOGHERA

Nuovi sport nelle scuole cittadine L’Assessorato allo Sport incontra gli studenti per una nuova proposta. A PAGINA 8

RESTAURI

A Cuquello e Borlasca Da giovedì 14 a sabato 16 febbraio i Vescovi della Regione Ecclesiastica Ligure sono stati a Roma per la Visita ad Limina. Mons. Martino Canessa, vice presidente della Conferenza Episcopale Ligure, si è trattenuto a colloquio con il Pontefice rassicurandolo dell’affetto che la Diocesi di Tortona nutre per la sua persona. L’incontro, alla vigilia delle dimissioni di Benedetto XVI, ha assunto un significato speciale, ricco di suggestioni. Che Mons. Canessa racconta nell’intervista per i lettori del “Popolo”. CLAUDIO BALDI A PAGINA 6

CONCORSO

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Recuperati la chiesa della frazione di Sardigliano e il crocifisso ligneo della frazione di Isola del Cantone. ALLE PAGINE 26 E 27

CHIESA. LA SCELTA DI BENEDETTO XVI

“Il tuo presepe Angelus, “Polvere è il potere” in cartolina”: ecco i vincitori Primo Angelus dopo l’annuncio della sua rinuncia al Pontificato, e all’inizio del tempo di Quaresima, quaranta giorni per ricordare il tempo trascorso da Gesù nel deserto; quaranta come gli anni che Noè passò nell’Arca, come il tempo trascorso nel deserto da Mosè assieme al suo popolo. Tempo di purificazione, di rinnovamento. Tempo per ricalibrare la vita con lo sguardo fisso alle nostre relazioni con Dio. FABIO ZAVATTARO A PAGINA 4


IL POPOLO

PRIMO PIANO

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Giovedì 21 febbraio 2013

Messaggio per la Quaresima • Nel rapporto tra fede e carità tutte le nostre umane salite e discese

Provando la gioia di essere secondi

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asciamo uomo o donna ma dobbiamo diventare persone, crescere per dispiegare quanto ricevuto, comprendere i nostri talenti e afferrare, procedendo nella storia personale, familiare e di tutta l’umanità, quale tonalità debba assumere nel grande mosaico della storia la nostra personale tessera. Papa Benedetto in questa Quaresima che si sta aprendo, ci offre la chiave preziosa, ci indica quel “come” che tanto travaglia i nostri desideri, cui troppo spesso, per carenza d’illuminazione, di principi saldi, non riusciamo a dare forma: l’armonioso rapporto fra “fede e carità”. Eppure a questo, soprattutto, è chiamata la persona; se percorriamo il messaggio papale nei suoi quattro passaggi essenziali: - “La fede come risposta all’amore di Dio”: non costruzione umana, neppure teologica e tanto meno filosofica o etica, ma “personale adesione - che include tutte le nostre facoltà - alla rivelazione dell’amore gratuito e ‘appassionato’ che Dio ha per noi e che si manifesta pienamente in Gesù Cristo”. Tutta la persona ne viene coinvolta e magnetizzata, diventa ardente nelle due direzioni che plasmano il quotidiano: verso Dio e verso i fratelli. Dinamiche che s’intrecciano e diventano feconde e sfociano nella “coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china a lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare l’umanità nell’amore di Dio”. Non è una risposta data una volta per tutte, una sorta di etichetta incollata per qualificare un prodotto, è un’urgenza mobile, sempre vivace e attiva che sollecita alla donazione di sé, unica strada percorribile per la costruzione autentica e vera della persona.

- “La carità come vita nella fede”: l’urgenza è variegata “di stupore e gratitudine di un’inaudita iniziativa divina che ci precede e ci sollecita”. È il varco che, oltrepassato, fa conoscere l’amicizia con Dio. Indubbiamente punto di arrivo ma non traguardo, photofinish, statico, sì trampolino di lancio che qualifica l’esistenza e le fa comprendere che, “quando noi lasciamo spazio all’amore di Dio, siamo resi simili a Lui, partecipi della sua stessa carità”. Il tempo della nostra storia si trasfigura nel tempo in cui, in sinergia lieta e sicura, l’amore di Dio e l’amore della persona si compenetrano, s’illuminano e la trasformazione della struttura umana di peccato si ritrova a essere colmata di grazia, cioè di amicizia, che non tarpa la persona e non la depaupera, ma le spalanca davanti un orizzonte vastissimo in cui “la fede ci fa ricono-

scere i doni che il Dio buono e generoso ci affida; la carità li fa fruttificare”. - “L’indissolubile intreccio tra fede e carità”: il nostro Pastore traccia la mappa della trappola, e fin qui si tratta solo di un rilievo, passando poi al cammino da percorrere nella mappa per non rimanere impantanati: “Per una sana vita spirituale è necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista”. Riprendendo l’antico, ma pur sempre attuale simbolo, tipico di ogni antropologia, papa Benedetto a quell’imprinting umano, con un colpo di pollice segna il percorso cristiano: “L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio per poi ridiscendere, portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso

Johannes Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, 1654 circa. National Gallery of Scotland, Edinburgh

SOCIETAʼ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

amore di Dio”. È ben chiaro, allora, che nessuno di noi umani può dirsi “Marta” senza essere “Maria”, se così fosse cadremmo in due estremi l’uno da robot multiuso, l’altro da meccanismo fuori uso per il non uso! In noi vivono e convivono le due dimensioni che “devono coesistere e integrarsi”. Ricordandoci sempre che noi siamo “secondi”, anche se vorremmo sempre e comunque essere “primi”, l’errore di prospettiva può dimostrarsi una tentazione continua, una sfida che logora, da cui bisogna uscire come dal risucchio di una sabbia mobile con un colpo deciso di tallone: “La priorità spetta sempre al rapporto con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede”. Allora saremo veramente “secondi” perché le nostre opere di carità, pur essendo nostre, le percepiremo non come “frutto principalmente dello sforzo umano”, in cui il nostro ego si troverebbe solo lusingato ma ancora chiuso in se stesso, “ma nascono dalla stessa fede, sgorgano dalla Grazia che Dio offre in abbondanza”. Egli “primo”, noi “secondi”. - “Priorità della fede, primato della carità”: abbiamo salito il Monte e lo abbiamo ridisceso, i passi sono i nostri passi, contati sul sentiero ma il cuore dov’è? Dov’è tutta l’adesione della persona? Si concentra in un grido che accogliamo come dono: “Abbà! Padre”, cui rispondiamo, offrendo il nostro (secondo!) dono: “Maranatha!”. “Infondendo in noi la carità, lo Spirito Santo ci rende partecipi della dedizione propria di Gesù: filiale verso Dio e fraterna verso ogni uomo”. Ancora una volta non è architettura pensata e studiata in proprio dalla persona, dalla società, è ben altro: è sigillo del Battesimo, è ardore dell’Eucaristia. Cristiana Dobner

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) - Tel. 0131861175

Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze


VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 21 febbraio 2013

Tortona Mercoledì delle Ceneri: 7 giovani ammessi al catecumenato

“A voi si apre la via del Vangelo”

ceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Eucarestia). Si sono presentanti e sono stati accolti per la loro preparazione dalla Chiesa proprio nella sera del Mercoledì delle Ceneri, accompagnati dai loro garanti e dai sacerdoti che ne hanno curato la formazione, ascritti dal Vescovo al catecumenato con queste parole: “A voi, che avete seguito la Sua luce si apre ora la via del Vangelo perché, ponendo i fondamenti di una vita nuova, riconosciate il Dio vivente”. Essi gioiosamente hanno dimostrato di essere pronti ad incamminarsi per la via della fede. Accolti così fra i catecumeni sono stati segnati con il segno della croce affinché fosse Cristo stesso a proteggerli con il segno del suo amore per imparare direttamente da Lui a conoscerlo e a seguirlo. La preghiera era iniziata qualche minuto prima con l’ascolto della Parola di Dio. La liturgia del giorno delle Ceneri ha richiamato alla conversione e al ritorno con tutto il cuore al Signore. Durante l’omelia il Vescovo ha avuto parole di ringraziamento e di stima per i presenti e rivolgendosi ai catecumeni li ha incoraggiati nel cammino di conoscenza di Cristo. Ha quindi presentato il messaggio per la Quaresima scritto dal Santo Padre Benedetto XVI, quasi come atto di omaggio e di stima verso il Papa a pochi giorni dalla notizia delle sue dimissioni. Ha indicato come vivere questo tempo prezioso incentrando tutto l’impegno nel dare importanza e tempo all’ascolto della Parola di Dio, poiché essa ge-

Notizie diocesane

TORTONA/VENERDI’ 22 FEBBRAIO

Nuovo Centro di Ascolto Medico

TORTONA - Qual è il vostro nome? Chiede Mons. Martino Canessa a sette persone sedute nella prima fila del Duomo. Prontamente la risposta: Benjamin, Cecile, Danica, Giulia, Yoan, Lara e Lazara. Sono i giovani che la sera del 13 febbraio, primo giorno di Quaresima e tempo battesimale per antica tradizione, sono stati ammessi al cammino del catecumenato. Tale cammino si concluderà la notte del Sabato Santo, quando, durante la solenne Veglia Pasquale (madre di tutte le azioni liturgiche), ri-

La benedizione e l’imposizione delle ceneri: rito dal sapore biblico, è segno del nostro impegno penitenziale

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IL POPOLO

Venerdì 22 febbraio, alle ore 15, la Caritas Diocesana e Agape Cooperativa Sociale Onlus inaugurano il “Centro di Ascolto Medico” che aprirà a Tortona, in Via Emilia, 246. Interverranno mons. Martino Canessa, Vescovo di Tortona, il Dottor Salvatore Geraci, membro di Caritas Italiana, il Dottor Riccardo Prete e il Dottor Dino Cavanenghi, medici volontari. VOGHERA/DOMENICA 24 FEBBRAIO

Una domenica con le famiglie

I fedeli in Cattedrale ricevono le sacre ceneri

L’Ufficio per la Pastorale Familiare organizza il secondo incontro dedicato al rapporto di coppia del ciclo “Una domenica con le famiglie”. L’appuntamento è per domenica 24 febbraio a Villa Meardi a Voghera. Tema: “Il giardino delle carezze. Superare i blocchi della creatività nella vita di coppia”. Il programma è il seguente: ore 9 accoglienza, ore 9.30 preghiera di inizio, ore 10 breve presentazione e sviluppo del tema della giornata, ore 10.30 laboratori di dialogo di coppia, ore 12 S. Messa, ore 13 pranzo, ore 14.30 ripresa dei laboratori, ore 16.30 conclusione e saluti. Per il lavoro da svolgere è indispensabile la partecipazione di entrambi i coniugi. Per i bambini è assicurato un servizio di animazione. Il pranzo è ad offerta libera. TORTONA/LUNEDI’ 25 FEBBRAIO

Don Doglio al Mater Dei Lunedì 25 febbraio al Teatro Mater Dei di Tortona, alle ore 21, il biblista don Claudio Doglio, prosegue il Corso Biblico per l’Anno Pastorale 2012-2013 sul tema “Figure della Fede: Uomini e donne che hanno creduto nel Signore” e parlerà di “Pietro, roccia della Fede cristiana: noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio”. TORTONA/MARTEDI’ 26 FEBBRAIO

Don Doglio per i sacerdoti Fedeli davanti al Vescovo

Consegna del Vangelo

nera uno stretto rapporto con Lui. Si è quindi fermato sul rapporto tra la fede e la carità citando direttamente il Santo Padre: “Risulta chiaro che non possiamo mai separare o, addirittura, opporre fede e carità. Queste due virtù teologali sono intimamente unite ed è fuorviante vedere tra di esse un contrasto. Da un lato, infatti, è limitante l’atteggiamento di chi mette in modo così forte l’accento sulla priorità e la decisività della fede da sottovalutare e quasi disprezzare le concrete opere della carità e ridurre questa a generico umanitarismo. Dall’altro, però, è altrettanto limitante sostenere un’esagerata supremazia della carità e della sua operosità, pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spi-

rituale è necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista. L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio per poi ridiscendere, portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio. La priorità spetta sempre al rapporto con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede […]. In sostanza, tutto parte dall’Amore e tende all’Amore. L’amore gratuito di Dio ci è reso noto mediante l’annuncio del Vangelo”. È seguita poi la benedizione e l’imposizione delle ceneri. Rito dal sapore biblico è segno del nostro impegno penitenziale. In fila i fedeli si sono portati davanti all’altare dove hanno ricevuto le ceneri sul capo. Prima del congedo il Vescovo ha compiuto ancora un gesto importante: rivolgendosi ai catecumeni li ha invitati a recitare il Credo e ha consegnato loro il Vangelo “quale Buona Novella che il Signore Gesù dona all’uomo per guidarlo sulla via della salvezza”. Alla conclusione Mons. Vescovo ha salutato e consegnato l’attestato di partecipazione ai giovani del Corso in preparazione al matrimonio della parrocchia di San Matteo in Tortona, che hanno terminato il loro cammino proprio in Cattedrale. Era presente, inoltre, per l’animazione e liturgica la stessa corale di San Matteo. Al termine ha quindi invocato su di loro e su tutti i presenti la benedizione del Signore. Claudio Baldi

Un momento della celebrazione del Mercoledì delle Ceneri

Don Claudio Doglio, martedì 26 febbraio, alle ore 9.15 in Seminario, incontrerà i sacerdoti, i religiosi e i diaconi permanenti per proseguire con il commento alla Parola di Dio delle Domeniche di Quaresima. TORTONA/ANNO DELLA FEDE

Pellegrinaggio in cattedrale all’urna di San Marziano Il Vescovo, Mons. Martino Canessa, presiederà la Celebrazione Eucaristica alle ore 21. - Domenica 3 marzo: Vicariato Tortona - Valli Curone e Grue - Castelnuovo. Animano la liturgia le corali di Castelnuovo, Sale, Pontecurone e il coro e coretto di Viguzzolo. - Lunedì 4 marzo: Vicariato di Casteggio - Voghera Broni/Stradella - Padano - Varzi. Anima la liturgia la corale di Broni. - Martedì 5 marzo: Vicariato di Novi - Arquata/Serravalle - Genovesato. Anima la liturgia la corale di Casella Scrivia. Canto del Credo e preghiera in onore di San Marziano. Offerta della luce da parte delle Parrocchie.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 25, mercoledì 27, giovedì 28 febbraio; venerdì 1 e sabato 2 marzo dalle 8,30 alle 12,30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. Reg. Santo Stefano 23/25 - 15019 STREVI (AL) Tel./Fax 0144/37.27.90 - 338/27.15.722

CAMPANE


IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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Giovedì 21 febbraio 2013

2005-2013 La scelta del Papa All’Angelus di domenica scorsa Benedetto XVI ha invitato a “non strumentalizzare Dio”

Polvere è il potere P

rimo Angelus dopo l’annuncio della sua rinuncia al Pontificato, e all’inizio del tempo di Quaresima, quaranta giorni per ricordare il tempo trascorso da Gesù nel deserto; quaranta come gli anni che Noè passò nell’Arca, come il tempo trascorso nel deserto da Mosè assieme al suo popolo. Tempo di purificazione, di rinnovamento. Tempo per ricalibrare la vita con lo sguardo fisso alle nostre relazioni con Dio, con gli altri, con il creato.

Più di centomila persone tra piazza San Pietro e via della Conciliazione per dire grazie al Papa e per ascoltarlo ancora Tempo di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua per “rinnovarsi nello spirito” e per “ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore”. Per Benedetto XVI la prima domenica di Quaresima è stata anche occasione per ringraziare per i tanti segni di affetto venuti a seguito della sua decisione; così ai fedeli, si parla di più di centomila persone tra piazza

Moltissimi fedeli in piazza San Pietro domenica 17 febbraio per l’Angelus del Papa

San Pietro e via della Conciliazione, dice: “Grazie di essere venuti così numerosi. La vostra presenza è un segno dell’affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni. Vi sono profondamente grato”. Il Mercoledì delle Ceneri ci ha ricordato che la vita di ognuno di noi è come quel pizzico di cenere che abbiamo ricevuto sulla testa; polvere è il nostro orgoglio, il desiderio di prevalere, il nostro sentirci tranquilli, il potere. Nella prima domenica di Quaresima (17 febbraio) troviamo il

celebre brano evangelico delle tentazioni; la triplice tentazione: l’egoismo, l’orgoglio, il potere e la gloria. Gesù resiste al grande tentatore, al demonio: non di solo pane vive l’uomo, dirà di fronte alla richiesta di trasformare le pietre in pane. Il Signore, Dio tuo, adorerai, sarà la risposta alla richiesta di prostrarsi per avere tutti i regni della terra. Non metterai alla prova il Signore Dio tuo, ribadirà di fronte alla terza tentazione, quella di gettarsi dal punto più alto del tempio per essere aiutato dagli angeli che interverranno in suo soccorso perché lui è il figlio di Dio. Questi quaranta giorni che abbiamo di fronte fino alla Pasqua, sono un cammino da percorrere per riscoprire la fede in Dio come criterio base della nostra vita, afferma Benedetto XVI all’Angelus; e questo comporta sempre “una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio”. All’origine di ogni peccato c’è la tentazione di pensare, illudendoci, di poter fare da soli, di decidere della nostra vita. Andare nel deserto e digiunare è per Gesù un modo di ricordare a tutti noi l’essenzialità della nostra esistenza, i valori più profondi e il fatto che la nostra vita dipenda da qualcosa al di fuori di noi: il suo pane è la parola di Dio. Al momento di iniziare il suo ministero pubblico, Gesù, afferma il Papa nella sua riflessione domenicale, “dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni sono anche false immagini dell’uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone”. La vita di Gesù è caratterizzata dall’ascolto della parola del Padre e dall’obbedienza ai suoi disegni. Resistere alle tentazioni significa accogliere totalmente la parola di Dio, e non

“strumentalizzare Dio per i propri interessi, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. In questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce”. Nelle tentazioni, commenta il Papa all’Angelus, è in gioco la fede, “perché è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni mo-

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mento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero bene, ciò che realmente è bene?”. Parole che in qualche misura possiamo leggere quasi in filigrana con la decisione di Benedetto XVI di rinunciare al Pontificato. È un Papa che si affida totalmente a Dio e anche nella sua scelta, difficile, storica; è nelle mani di Dio che pone il suo gesto, ma soprattutto la vita della Chiesa. Nella certezza che se è vero che “nel campo del Signore c’è sempre anche la zizzania”, e abbiamo visto - ha affermato l’11 ottobre scorso parlando alla fiaccolata promossa dall’Azione cattolica a 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II - che “nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi”, che “la fragilità umana è presente anche nella Chiesa, che la nave della Chiesa sta navigando anche con vento contrario, con tempeste che minacciano la nave e qualche volta abbiamo pensato: il Signore dorme e ci ha dimenticato”. È altrettanto vero che “il Signore non ci dimentica” e che il “fuoco di Cristo non è fuoco divoratore, distruttivo; è un fuoco silenzioso, è una piccola fiamma di bontà e di verità, che trasforma, dà luce e calore”. Fabio Zavattaro

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IL VANGELO DELLA DOMENICA

Giovedì 21 febbraio 2013

24 FEBBRAIO - II DOMENICA DI QUARESIMA

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IL COMMENTO AL VANGELO La proposta della liturgia della Parola di questa II domenica di quaresima si potrebbe riassumere in questo titolo: il nostro Dio si vuole alleare con noi!

“Questi è il Figlio mio l’eletto”

Siamo entrati nella quaresima, questo tempo straordinario di grazia, di silenzio, di essenzialità, di preghiera, di carità... per vivere questa alleanza. 1. La prima lettura odierna ci ricorda che l’alleanza di Dio con l’uomo ha radici lontane. Abramo è il prototipo dell’uomo che si consegna a Dio e si affida a Lui. Di fronte alla promessa ‘folle’ di Dio (a lui, senza figli, viene promessa una discendenza numerosa come le stelle del cielo...!) Abramo ha fede e crede; crede pure alla promessa di un paese dove abitare e riceve un segno. Il segno di questo patto é chiaro nell’ambiente di Abramo: Dio sotto forma di fiamma passa tra le vittime squartate, che significa: mi avvenga così se non sarò fedele al patto! Inizia una “storia” tra Dio e l’umanità, rappresentata da Abramo. È stupendo pensare che così inizia un lungo periodo di fidanzamento da parte di Dio.

Lc 9,28b-36 In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così,

venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

IL SANTO DELLA SETTIMANA - a cura di Daniela Catalano

San Massimiano vescovo di Ravenna Domani, 22 febbraio, la Chiesa ricorda san Massimiano, che fu il primo vescovo d’Occidente a portare il titolo di arcivescovo, in quanto titolare della diocesi di Ravenna, proprio nel momento storico in cui Ravenna era la città più importante d’Italia in quanto sede del rappresentante dell’Imperatore bizantino. Fu un uomo di grande prestigio e un santo pastore di anime. Le notizie su di lui provengono dal Liber pontificalis Ecclesiae Ravennatis, scritto nel IX secolo da Agnello Ravennate che dichiara di aver avuto a disposizione gli scritti dello stesso Massimiano. Nacque a Pola, oggi in territorio croato, nel 498, dove iniziò la carriera ecclesiastica fino a diventare diacono presso la chiesa di S. Maria Formosa. Intorno al 525 intraprese un viaggio che lo portò fino ad Alessandria e qualche anno più tardi, si recò a Costantinopoli. A Costantinopoli fu introdotto alla corte dell’imperatore Giustiniano, di cui seppe guadagnarsi stima e affetto. Alla morte del vescovo di Ravenna Vittore, avvenuta nei primi mesi del 545, di fronte ai rappresentanti della Chiesa ravennate, giunti in Oriente per chiedere all’imperatore di concedere la cattedra vescovile al candidato da loro prescelto, Giustiniano rifiutò e preferì affidare il ministero a Massimiano che fu ordinato il 14 ottobre 546 a Patrasso. La notizia dell’elezione di Massimiano causò un forte malcontento della popolazione ravennate, che considerava la sua nomina nulla. Massimiano al suo arrivo in Italia, tra la fine del 546 e gli inizi del 547, si accampò fuori delle mura della città e poi con tatto e diplomazia riuscì gradualmente ad accattivarsi la simpatia dei suoi fedeli e ad ottenere il permesso di prendere possesso della sede episcopale. Il suo episcopato rappresentò l’età d’oro della Chiesa di Ravenna e coincise con la presa della città da parte dei bizantini di Giustiniano e con la nomina a capitale d’Italia della città nel 554. La sua attività pastorale si estese dal 546 al 556 e si distinse

per due grandi campi di interesse: uno legato al suo impegno edilizio quale organizzatore, riformatore e costruttore di edifici di culto, l’altro connesso alla sua produzione letteraria. Primo risultato della sua opera di innovazione edilizia di Ravenna fu la dedica della chiesa bizantina di S. Vitale, la quale per la tecnica costruttiva, per la decorazione e per la novità e originalità rispetto alla tradizionale architettura cristiana italiana si dimostra un’opera di altissimo livello architettonico. Una delle sue prime preoccupazioni fu quella di cancellare le tracce dell’Arianesimo degli sconfitti ostrogoti: a San Vitale curò la realizzazione dei celebri mosaici con i ritratti di corte di Giustiniano e dell’Imperatrice Teodora. Il mosaico absidale, databile al 547, presenta un’immagine del santo, raffigurato accanto all’imperatore Giustiniano e alla sua corte in abiti pontifica-

li. Un’altra importante chiesa consacrata da lui il 9 maggio 549 fu S. Apollinare in Classe, eretta presso il porto fortificato di Classe fuori dal centro urbano con il fine di raccogliere le reliquie di S. Apol-linare, apostolo di Pietro, successivamente traslate entro le mura della città. Nel 549 Massimiano compì un secondo viaggio a Costantinopoli e grazie al favore di cui godeva ancora presso l’imperatore, ricevette in dono alcune importanti reliquie dei santi apostoli Andrea, Luca e Timoteo. Rientrato nella sua diocesi, diede inizio alla costruzione di una basilica dedicata a S. Stefano, poi andata distrutta, nella quale volle depositare le reliquie portate dall’Oriente. Alla stessa epoca si deve far risalire il restauro della chiesa di S. Andrea Maggiore, nella quale fece deporre la barba di S. Andrea. Si può ancora ammirare la cattedra vescovile di Massimiano, realizzata con pannelli in avorio scolpito tra il 546 e il 556, che l’imperatore Giustiniano, per affetto verso il santo, fece intagliare a Costantinopoli e trasportare a Ravenna. Oggi è conservata presso il Museo arcivescovile di Ravenna. A Massimiano sono attribuite moltissime opere letterarie, andate perdute e di cui si ha conoscenza grazie alla sua biografia. Tra queste vi sono un’accurata edizione della Bibbia e un Sacramentario. Le sue attività si estesero a tutta l’Italia e fece anche le veci del papa Vigilio durante le sue assenze. Il suo episcopato fu importante per la storia di Ravenna e grande fu il suo impegno nel cercare di portare armonia nei contrasti della Chiesa occidentale con Bisanzio e con l’Oriente, soprattutto sulla questione teologica dei Tre Capitoli. Morì a Ravenna il 22 febbraio 556 e le sue spoglie furono tumulate nella basilica di Sant’Andrea, dove rimasero sino al 1809 per poi essere trasferite in cattedrale.

Quando due giovani iniziano a frequentarsi e hanno in cuore un sogno grande che coinvolge le loro vite, noi diciamo che iniziano una “storia”. E della Bibbia si dice essere “la storia sacra” che narra l’innamoramento progressivo tra Dio e l’uomo: racconta i passi di questa alleanza d’amore che avrà in Gesù il suo sigillo definitivo e sponsale! 2. Nella prospettiva pasquale, l’Eucaristia è l’alleanza stipulata nel sangue di Gesù: “Questo è il sangue della nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti...” Il corpo crocifisso di Gesù diventa il luogo in cui Dio rinnova in maniera definitiva e irrevocabile la sua alleanza con l’uomo. Qui non si tratta più di figliolanza, di territorio su cui costruire una nazione, ma del cuore stesso di Dio che diventa luogo di incontro, di perdono, di purificazione, di rinnovamento, di vita. La quaresima è un tempo speciale in cui questi elementi fondamentali della vita cristiana vengono evidenziati e offerti alla nostra riflessione e meditazione. 3. La preghiera come luogo quotidiano per rinsaldare l’alleanza. Il Vangelo oggi ci parla di Gesù che sale sul monte (=luogo appartato, solitario) per pregare e “mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”. L’Eucaristia, celebrata la domenica, deve uscire dalla chiesa ed entrare nella nostra vita quotidiana. Quel momento solenne di alleanza assume nella quotidianità le forme più varie, che conosciamo bene. Per continuare la fedeltà ‘domenicale’ occorre tornare al Dio “fedele” per essere a nostra volta fedeli. La preghiera, come forma intima di relazione con Lui, è la nostra alleanza quotidiana, il modo con cui rinnoviamo il nostro amore per Gesù e… ci trasfigura! Sì, perché la preghiera è davvero una trasfigurazione, cioè un momento nel quale i nostri occhi vedono in modo nuovo, il nostro cuore ama nel modo giusto, la nostra intelligenza capisce cose belle... Ci viene data la forza di perdonare, di spenderci con generosità, di testimoniare con coraggio la nostra fede! Lasciamoci illuminare dalla bellezza del Tabor, lasciamo che la sua Parola trasfiguri la nostra preghiera, il nostro cuore e la nostra vita! E la nostra alleanza personale e comunitaria con il Signore sarà davvero storia di salvezza per tutti. Marco Daniele LE LETTURE DELLA DOMENICA

Prima Lettura Gen 15,5-12.17-18 Salmo Responsoriale Sal 26 Seconda Lettura Fil 3,17-4,1


IL POPOLO

ATTUALITA’

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Giovedì 21 febbraio 2013

I Vescovi della regione ecclesiastica ligure venerdì 15 febbraio in udienza da Papa Benedetto XVI per la “Visita ad Limina”

Roma La nostra intervista dopo uno “storico” saluto a Benedetto XVI alla vigilia delle dimissioni

Il Vescovo Mons. Canessa incontra il Papa ROMA - Il 14, 15, 16 febbraio Mons. Martino Canessa, assieme ai Vescovi liguri, guidati dal Card. Angelo Bagnasco, ha partecipato alla Visita ad Limina a Roma. Abbiamo chiesto al Vescovo di condividere con i lettori del Popolo le suggestioni di questo significativo momento. Ecco il testo dell’intervista.

la Chiesa in genere. L’ho anche rassicurato dell’affetto che la comunità cristiana di Tortona nutre per la sua persona.

Eccellenza, che cos’è la Visita ad Limina? Ogni cinque anni, ogni Vescovo è chiamato a far visita a Roma al

Ha sperimentato una vicinanza con il Papa. Un messaggio alla diocesi alla luce di questa forte esperienza di Chiesa? Incontrare il Santo Padre è sempre un’esperienza rilevante. Quella di questa volta, però, è stata segnata dalla notizia delle dimissioni: un avvenimento che ha sorpreso tutti. Ciò deve farci prendere coscienza della nostra appartenenza alla Chiesa. Forse c’è bisogno di capire che occorre pregare di più, non solo spettatori ma anche persone che condividono il cammino della Chiesa là dove vivono. Spero che questi fatti provochino nel cuore della gente della nostra diocesi uno scossone per essere più vivi nelle loro comunità. a cura di Claudio Baldi

Vi ha donato qualcosa? Il Papa ha donato ad ogni Vescovo una croce pettorale e un certo numero di coroncine del rosario.

Da giovedì 14 a sabato 16 febbraio i Vescovi liguri a Roma per la Visita ad Limina Santo Padre e ai suoi diretti collaboratori, per esporre la situazione della diocesi e rendere conto del suo operato. Naturalmente il Santo Padre ha altre strade per informarsi, ma vuole sentire dalla viva voce del

Mons. Martino Canessa, Benedetto XVI e Mons. Giancarlo Dellagiovanna, sacerdote diocesano impiegato all’Ufficio Informazioni della Segreteria di Stato

Il Vescovo Mons. Martino Canessa con il Santo Padre durante l’incontro della scorsa settimana

singolo Vescovo cosa avviene nella chiesa particolare. Come avviene la Visita ad Limina? La visita avviene in questo modo: c’è il contatto con le Congregazioni. Significativo è anche il momento della preghiera sulla tomba di Pietro e quindi c’è la visita al Santo Padre. Qualche volta a tu per tu, altre volte, come quest’ultima, in gruppo. In questo caso ero insieme ai Vescovi della Circoscrizione ligure.

guardante i singoli punti della pastorale e inviarla al Nunzio apostolico d’Italia che poi la fa pervenire agli appositi uffici della Curia.

Eccellenza “Ad Limina” è una espressione tradizionale latina. Cosa significa? La parola “visita ad limina apostolorum” significa visita “alle tombe degli apostoli”. È il luogo dove i santi Pietro e Paolo hanno terminato con il martirio la loro vita terrena. Praticamente è una visita al cuore della Chiesa.

Quale è stato il momento più significativo? Il momento più significativo evidentemente è stato quello con il Santo Padre. La circostanza delle sue dimissioni ha reso più prezioso l’incontro con lui. Un incontro comunitario, come ho detto, ma altamente importante. Siamo stati assieme più di un’ora ed ognuno di noi è stato invitato dal Santo Padre a presentare le linee fondamentali della vita pastorale della sua diocesi. Significativa è stata la visita alle Congregazioni: quella del clero, dell’educazione cattolica, della dottrina della fede, dei Vescovi, degli istituti di vita consacrata, del culto e il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

A voi Vescovi viene chiesto di fare una relazione scritta o solo verbale? Prima della visita ogni Vescovo deve stendere una relazione ri-

Abbiamo visto dai telegiornali il suo saluto al Papa. Era sorridente e gli ha detto qualcosa. Possiamo sapere cosa ha detto al Papa?

Gli ho assicurato la preghiera che certamente anche nella diocesi di Tortona è stata fatta per il momento che sta vivendo e per

Mons. Canessa, vice presidente della Conferenza Episcopale Ligure, con il Pontefice


Giovedì 21 febbraio 2013

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VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 811-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11; Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11;

Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9.

Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 febbraio 2013 Giovedì 21: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Venerdì 22: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Sabato 23: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Domenica 24: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104) Lunedì 25: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Martedì 26: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Mercoledì 27: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135)

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Edicole aperte domenica 24 febbraio 2013 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 24 febbraio 2013 (Turno B): ERG, via Tortona 66; SHELL, p.le Quarleri 5; SHELL, via Zanardi 106.

Romagnese Vinto il concorso del Ministero per il Turismo

ELEZIONI 2013

“Gioiello d’Italia” in Oltrepò

Maggi: “Difendo la famiglia”

ROMAGNESE - Il comune di Romagnese ha vinto il concorso “Gioielli d’Italia” promosso dal Ministero per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport. Il concorso, nato con l’intento di valorizzare l’offerta turistica dei comuni di piccole e medie dimensioni con popolazione non superiore ai 60 mila abitanti, ha visto la partecipazione di circa 350 concorrenti di tutte le regioni. Sono stati 21 i comuni premiati. “Secoli di storia hanno regalato al nostro Paese migliaia di piccoli

Il sindaco Aurelio Bramanti: “Per cinque anni saremo inseriti nei circuiti turistici nazionali ed europei. Premiati i nostri sforzi” borghi, luoghi splendidi in cui ci sono palazzi, chiese, castelli e fortificazioni, frutto anche dell’atavica litigiosità italiana, che non si manifesta solo nelle campagne elettorali, come avviene in questi giorni, ma risale nel corso dei secoli. Questa litigiosità ci ha comunque regalato un patrimonio unico al mondo. – ha detto il ministro Piero Gnudi – Bisogna quindi puntare alla valorizzazione del patrimonio attraverso iniziative come questa. Lo dimostra anche il successo di partecipazione che abbiamo avuto, con quasi 350 comuni concorrenti, successo che è stato possibile grazie alla collaborazione con l’Anci, che ringrazio. Siamo profondamente convinti che il turismo sia un asset fondamentale su cui il nostro Paese deve puntare

Romagnese, nuovo “gioiello d’Italia”

per imboccare nuovamente la strada della crescita. Lo vediamo in questo inizio d’anno in cui purtroppo il turismo straniero in Italia è lievemente calato, mentre la spesa dei turisti è cresciuta, riuscendo a mantenere un equilibrio”. “Grazie a questo concorso per cinque anni saremo inseriti gratuitamente dal Ministero in percorsi turistici nazionali ed internazionali. – spiega il sindaco di Romagnese Aurelio Bramanti – Si sono volute sostenere le piccole realtà comunali che puntano sul turismo”. Infatti, l’obiettivo è quello di fornire alle località premiate, ancora poco raggiunte dai flussi turistici tradizionali, uno strumento in più per promuovere il proprio patrimonio ambientale, culturale, storico, architettonico, urbanistico ed enogastronomico. Per la prima edizione, il comitato di valutazione ha ritenuto di valorizzare maggiormente i comuni di dimensioni più piccole che abbiano preservato con grandi sforzi, anche economici, le caratte-

ristiche naturali e storiche che li contraddistinguono. “Siamo orgogliosi di essere stati premiati dal ministro Piero Gnudi. – continua il sindaco, che si è recato a Roma con gli assessori Ivan Elfi e Ada Risi – Il nostro comune vanta un territorio incontaminato con paesaggi mozzafiato in tutti i periodi dell’anno. I turisti che arrivano da noi trovano alberghi, agriturismi, ristoranti, piatti gastronomici della tradizione. Inoltre, nel corso dell’anno vengono organizzati eventi tradizionali come il Ciclo Pasquale, che risale al Medioevo”. A Romagnese si trova il Giardino Alpino di Pietra Corva che ogni anno attira turisti provenienti da tutta Italia e non solo. “I turisti che arrivano in ogni periodo dell’anno – conclude Bramanti – possono trascorrere le vacanze anche in inverno. Infatti, sono numerosi gli sciatori e gli amanti delle ciaspolate che in questo periodo arrivano nel nostro territorio”. Mattia Tanzi

VOGHERA

Nuova sede Annpe VOGHERA - Il sindaco di Voghera Carlo Barbieri ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Anppe, l’Associazione nazionale della Polizia Penitenziaria. Insieme al primo cittadino anche il presidente del consiglio Nicola Affronti e tanti esponenti della Giunta Comunale. La cerimonia ha avuto luogo con la celebrazione della santa Messa presso la chiesa di San Rocco. Dopo la funzione religiosa il sindaco, i vertici dell’Anppe e tutte le autorità civili e militari si so-

no spostati nella nuova sede di via Gola, dove si è svolto il tradizionale taglio del nastro. “Per il Comune è sempre molto importante essere al fianco delle associazioni cittadine. – ha spiegato il sindaco Carlo Barbieri – Per questo motivo siamo molto orgogliosi quando riusciamo a trovare uno spazio che possa ospitare e agevolare il lavoro quotidiano di queste realtà. In particolar modo siamo molto legati all’Annpe per l’attività che svolge”.

STRADELLA - Si interessa di politica da quando aveva diciotto anni ed è stato iscritto alla Democrazia Cristiana. Oggi Daniele Maggi, classe 1958, nato a Broni e residente a Stradella, sposato con due figli - il primo ventenne studente universitario e la seconda sedicenne al liceo - milita nelle file dell’Udc di cui è membro dell’ufficio politico regionale. “Ho sempre sentito forte dice Maggi - la passione per la politica, fin da giovane, quando mi iscrissi alla Dc, spinto da Franco Mezzadra, che tanto fece in vita per il mio paese, Broni”. Alla passione per la politica unisce quella per lo sport, il ciclismo in particolare. In tale ambito riveste la carica di vicepresidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana. Per le prossime elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento, previste per il 24 e 25 febbraio, Daniele Maggi è candidato alla Camera dei Deputati nel collegio “Lombardia 3”, al numero 2, per la lista UdC. “Ho scelto di candidarmi spiega Daniele Maggi perché sono convinto che chi ha a cuore il futuro della famiglia e della nostra società in generale, chi come me è ancorato ai principi del cristianesimo, debba seriamente impegnarsi per lo sviluppo sociale e morale del nostro Paese. In particolare mi sono candidato per porre in primo piano alcuni problemi che mi sembra debbano essere una priorità assoluta: la famiglia su tutto, la famiglia

Maggi e Buttiglione

che rimane la cellula fondamentale della nostra società, la famiglia che va sostenuta, difesa ed aiutata in ogni modo; poi i problemi del lavoro, di un lavoro che manca ai giovani, ma anche a tanti adulti che lo perdono con ricadute pesantissime sulla famiglia e sui figli. Infine mi candido anche perché sono fortemente innamorato della mia terra, l’Oltrepò, un territorio bellissimo ricco di storia, di valori che devono essere tutelati”. “Se risulterò eletto - conclude Maggi - proporrò subito due cose: la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e l’aumento delle detrazioni fiscali al fine di agevolare la crescita e dare una mano concreta alle famiglie. E un intervento che affronti seriamente il grave problema dell’abbandono scolastico, soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori e l’università, che a mio avviso è anche riflesso della crisi con famiglie che non riescono ad assicurare ai loro figli le risorse economiche per proseguire gli studi”.


IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

8 ASSOCIAZIONE ALBERO FIORITO

Aiuto alle famiglie disagiate BAGNARIA - E’ entrata nel vivo l’attività dell’associazione Albero Fiorito Onlus che ha sede a Bagnaria. Grazie alla disponibilità dei locali siti in via 4 Novembre, al numero 12/14, l’associazione oltrepadana sta operando a sostegno delle famiglie più disagiate. L’attività ha visto, nei giorni scorsi, la consegna di pacchi contenenti generi alimentari alle famiglie bisognose e un sostegno sul trasporto pubblico per quei ragazzi in età scolare che vivono in famiglie con difficoltà economiche. L’auspicio è che tutte le famiglie in difficoltà contattino l’associazione all’indirizzo di posta elettronica info@alberofiorito.org o chiamino il numero telefonico 338/8775234. L’Albero Fiorito Onlus, guidato dal presidente Marco Chiesa, è in contatto con il Banco Alimentare che ha sede a Novi Ligure. “Per il futuro cercheremo di soddisfare le esigenze di tutti coloro che versano in grave difficoltà economica. – spiega il presidente Chiesa – Invito tutte quelle famiglie che si trovano in condizioni di poter dare un aiuto a sostenere la nostra associazione”. I soci fondatori sono: Gianluigi Bedini (sindaco di Bagnaria), Luigi Bariani (architetto), Ferruccio Barbieri (geometra), Ernesto Taini (ditta Meta), Massimo Chiappini, Giampiero Brignoli, Mauro Moglia, Lorenza Meroso, Elisabetta Riccardi e Stefania Pini che ha le funzioni di segretaria. Mattia Tanzi

Voghera Due proposte per le scuole e gli appassionati di teatro

“Conosciamoci con lo sport” VOGHERA - “Conosciamoci con lo sport”. Ecco il titolo del progetto che prenderà il via in questi giorni e che vede coinvolti l’assessorato allo sport e tempo libero del Comune di Voghera, i tre circoli didattici cittadini e alcune società sportive iriensi. Alla presentazione del progetto erano presenti il sindaco Carlo Barbieri, l’assessore Graziano Percivalle, il presidente del Rugby Voghera Giovanni Giovannetti ed i dirigenti scolastici Claudia Boccalini e Francesco Rubiconto. Le associazioni sportive che hanno

L’Assessorato allo Sport incontra gli studenti per promuovere le discipline sportive meno praticate

Il rugby sta conquistando sempre più i giovani anche in Italia

aderito al progetto sono sei: Rugby Voghera, Adolescere Volley, Sks Fudoshin karate, Nuova Olimpya Basket, Sktst Kung-fu e Bu Sen Voghera. A partire dalla metà del mese e fino alla fine dell’anno scolastico queste associazioni si recheranno presso gli istituti scolastici per illustrare agli alunni le loro discipline. A fine anno, poi, si terrà presso il PalaOltrepo una grande festa corredata da una mostra fotografica e di disegni allestita dalle scuola.

L’iniziativa “Conosciamoci con lo sport” è giunta quest’anno alla seconda edizione. Sempre a Voghera partirà sabato 23 marzo un laboratorio intensivo di teatro con Marina De Juli, attrice e allieva di Dario Fo. L’iniziativa rientra nell’ambito della stagione teatrale del Comune di Voghera gestita dalla Soms e si intitola “La giullarata nel teatro di Dario Fo e Franca Rame”. Lo stage si terrà al Circolo Culturale “Lo Stanzone”, presso la sede della SOMS – cinema teatro Arlecchino in via XX Settembre, 92 a Voghera, al primo piano. Marina De Juli lo introdurrà con una conferenza a ingresso libero,

ELEZIONI 2013 - Programma di tutela dell’Oltrepò montano

Angelo Ciocca

tratti direttamente in Europa per la Pac, senza intermediari che non sanno cosa sia un campo o una vigna, vogliamo la valorizzazione della filiera corta, l’aiuto ai giovani agricoltori, la promozione delle agro energie e del-

l’agriturismo, l’apertura di nuovi mercati; la sinistra in poche righe liquida la nostra agricoltura senza addentrarsi nella specificità del nostro territorio. Allora, che futuro vogliamo? Il primo punto del programma di Roberto Maroni è Economia e fisco, già, perché sono proprio queste, oggi, le priorità per dar fiato ai bilanci delle aziende e delle famiglie”. Mercoledì 20 febbraio Ciocca ha chiuso la sua campagna elettorale in Oltrepò al Liros di Stradella. Venerdì 22 febbraio alle ore 21.30 Ciocca sarà presso il Campus di Pavia (strada Cascinazza, zona Istituti Universitari). “Invito tutti a partecipare. Farò un confronto tra i vari programmi elettorali sui temi che riguardano le famiglie, le imprese, il lavoro, la sanità perché la politica deve parlare chiaro. Sceglieremo il nostro futuro con il nostro voto”.

Il raduno intercomunale delle penne nere BAGNARIA - A Bagnaria si è tenuto il raduno annuale degli Alpini; il Gruppo intercomunale delle penne nere che comprende i comuni di Bagnaria, Ponte Nizza, Val di Nizza e Cecima. Il raduno si è svolto in piazza Aldo Moro con la cerimonia dell’alzabandiera alla presenza del presidente del Gruppo, Mario Boara e del sindaco di Bagnaria Gianluigi Bedini.

Successivamente il corteo degli alpini si è diretto nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo per assistere alla santa Messa officiata da don Vittorio e accompagnata dal coro della Comunità montana guidato dal maestro Eraldo Pedemonte. Al termine della funzione religiosa il corteo si è diretto al Monumento ai Caduti per la deposizione della corona d’alloro e interver-

domani venerdì 22 febbraio alle ore 21. La De Juli, che ha già conquistato il pubblico vogherese con “Tutta casa, letto e chiesa”, tornerà all’Arlecchino in questa stagione con “Johanna Padana a la descoverta delle Americhe”, venerdì 5 aprile. Terrà un laboratorio sull’affabulazione e sulla giullarata, strutturato in quattro incontri divisi in due weekend, il 23 e 24 febbraio e il 2 e 3 marzo (con orario 9-12.30/14.3018.30, per un totale di 30 ore al costo di 200 Euro). Il secondo week end sarà destinato alla messa in scena di una o più giullarate, sia a monologo, secondo la tradizione, sia collettivamente.

RIVANAZZANO TERME/ORATORIO

“Servono azioni concrete per l’agricoltura” OLTREPO’ - Angelo Ciocca, candidato per la Lega Nord in Regione Lombardia, ha fatto tappa nei comuni dell’Alto Oltrepò, tra cui Zavattarello, Romagnese e Brallo di Pregola per incontrare cittadini e amministratori sul tema delle produzioni dell’Oltrepò, del turismo, dell’economia locale. “Il programma di Roberto Maroni - ha spiegato Ciocca - prevede puntualmente degli interventi per l’Oltrepò montano: favorire l’accessibilità, la tutela dai rischi idrogeologici, prevedere pratiche burocratiche al minimo per le aziende locali, rilanciare il turismo. Sono questi alcuni degli interventi che si trovano a pagina 37 e 42 del programma di Maroni. Così come sono ben chiare le azioni che si intendono mettere in pratica per l’agricoltura e la viticoltura, di cui l’Oltrepò è un importante rappresentante. Vogliamo che la Regione Lombardia

Giovedì 21 febbraio 2013

ranno le autorità. Presenti oltre alle autorità militari e civili

anche i sindaci di Ponte Nizza, Domenichetti, di Cecima, Carosio, di Val di Nizza, Campetti, di Rocca Susella, Barzon, di Varzi, Alberti, il consigliere provinciale Giovanni Ferrari, il consigliere regionale Vittorio Pesato e il Presidente della Comunità Montana, Bruno Tagliani. La giornata si è conclusa in amicizia con il tradizionale pranzo sociale.

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Festa in maschera e... biliardo

I giovani dell’oratorio di Rivanazzano Terme

RIVANAZZANO TERME - Festa di “Gran Carnevale” presso l’Oratorio S. Domenico Savio a Rivanazzano Terme affiliato ANSPI, per i ragazzi e per gli anziani e per i tantissimi i partecipanti all’insegna dell’allegria e dello stare insieme. Sabato 9 febbraio si sono dati appuntamento le famiglie con i ragazzi e domenica 10 è stata la volta degli anziani e degli ospiti delle residenze per anziani del territorio. Tanta musica, con il supporto indispensabile del cantautore vogherese Giorgio Macellari e Mary Viscardi, con il clown Claudio e i suoi collaboratori, con l’abilità del presentatore rivanazzanese Marco Testori e dei pionieri della CRI di Voghera e l’aiuto dei volontari dell’oratorio e della parrocchia. Tantissime frittelle e torte e un mare di coriandoli e stelle filanti hanno completato la splendida festa di un oratorio in rapido sviluppo e

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che necessita di nuovi spazi e di locali funzionali. Intanto, domenica 17 febbraio si è tenuta anche la premiazione del Torneo di Biliardo dell’Oratorio. Una trentina i partecipanti che si sono sfidati all’ultima stecca per aggiudicarsi tre splendide coppe. Ha vinto il primo premio Fabrizio Megazzini con una performance eccezionale, mentre Davide Algeri si è piazzato al secondo posto e Ivan al terzo. Quello di biliardo è uno dei tanti tornei organizzati dall’oratorio. Il gruppo degli adolescenti, costituito da Davide Algeri, Andrea Annovazzi, Samuele Battaglia, Gabriel Mija, Giuseppe Traina, Giovanni Pascalalau, Gabriele Parisotto, Stefano Fagioli con la supervisione di Fabrizio Megazzini, sta facendo un ottimo lavoro in oratorio per la parte sportiva e dei tornei, e sta mettendo a punto progetti interessanti per i prossimi mesi.


VOGHERA E OLTREPO’

Giovedì 21 febbraio 2013

Folklore Le piazze di Voghera e Varzi colorate da maschere e carri

Il Carnevale in Valle Staffora

Carri allegorici in piazza Duomo a Voghera per il “Buricinela Party”

VOGHERA - La Valle Staffora si è tinta dei colori del Carnevale con maschere, coriandoli, carri allegorici e musiche tradizionali che hanno caratterizzato le piazze di molti comuni oltrepadani. A Voghera è tornato domenica 10 febbraio il Buricinela Party, tradizionale Carnevale organizzato dall’assessorato alla Cultura e Scuola guidato da Marina Azzaretti. Un grande palco ha ospitato in piazza Duomo tutti gli eventi di animazione, spettacoli, balli di gruppo e dame veneziane. Nel corso della giornata è stato letto il classico testamento di Buricinela, storica maschera vogherese e l’e-

vento si è concluso con un falò spettacolare. Al centro Auser di via Cignoli, la Pro Loco “Città di Voghera”, in collaborazione con l’assessorato alle scuole, ha poi organizzato il “Carnevale dei Bambini” che ha visto l’animazione del mago Mauro Starone e la presenza di un laboratorio di costruzione di maschere con materiale riciclato. Ha preso il via anche il Carnevale di Varzi che rappresenta uno dei momenti tradizionali più attesi dagli abitanti della Valle Staffora. La manifestazione, che è terminata domenica 17 febbraio con la pentolaccia, si è aperta domenica 10

febbraio nella piazza della Fiera con la sfilata dei carri allegorici allestiti da numerosi gruppi di giovani e da diverse associazioni locali. La festa, organizzata dalla Nuova Pro Loco di Varzi, dall’associazione Ludo Culturale “Varzi in Maschera”, dal Comune e dalla discoteca Mille Luci, è proseguita con l’estrazione dei biglietti della lotteria e con la premiazione dei carri. Durante la serata centinaia di persone hanno danzato nell’ex Cinema Italia con la musica tradizionale delle 4 Province. Sono saliti infatti sul palco Stefano Valla e Daniele Scurati che con piffero e fisarmonica hanno suonato gighe, alessandrine e monferrine. La serata è poi proseguita con la musica mixata da Elio Pasquazzo di Radio Voghera. Lunedì, sempre nell’ex Cinema Italia, è stata organizzata la serata intitolata “Gran Carnevale” che ha visto l’esibizione di Dj Carletto e dell’orchestra da liscio di Marino Castelli. L’agriturismo “La Sorgente” di Varzi ha proposto per tutto il periodo del Carnevale, sia a pranzo sia a cena, ma solo su prenotazione, il proprio menù degustazione, composto da portate tradizionali preparate con prodotti tipici, naturali e casalinghi, proprio per dare la possibilità ai graditi ospiti di assaggiare tutte le varie specialità culinarie della zona. Mattia Tanzi

ZAVATTARELLO - Verso la certificazione ambientale Emas

Restyling per il borgo medievale

TERME PRESIDENT

Bosi promoter SALICE TERME - Il presentatore di Verrua Po Leo Bosi promuoverà le Terme President di Salice Terme nelle diverse manifestazioni, sfilate e concorsi di bellezza che si svolgono in tutto il nord Italia. Il presentatore di Miss la Più Bella del Mondo, di Miss il Sogno, Miss Mondo e protagonista di tante trasmissioni nelle tv locali, ha stretto una collaborazione con le Terme President guidate da Sandro Moro e dai figli Giulio e Daniela.

integrata dei beni culturali che è stato presentato e finanziato dalla Fondazione Cariplo”. Il progetto complessivo, di oltre un milione di euro è stato finanziato per 610 mila euro. A Zavattarello sono stati destinati circa 165 mila euro per la riqualificazione del borgo e per il conseguimento della certificazione ambientale Emas, per il cui ottenimento, l’amministrazione si sta impegnando. L’importo complessivo dell’opera ammonta a 280 mila euro. “Si tratta di una certificazione importante per il nostro territorio ai fini della sua promozione e in vista dell’Expo 2015 che ha proprio

come tema ‘Nutrire il pianeta, Energia per la Vita’. – continua Tiglio – I lavori saranno conclusi entro l’estate”. Il borgo medievale negli ultimi anni è stato teatro di alcune manifestazioni che il Comune ha fatto rivivere attraverso il contributo delle associazioni locali (Magazzino dei Ricordi, Presepe e Passione e Pro Loco). Il Comune, al fine di creare un borgo rispettoso dei canoni costruttivi, delle fattezze e dei colori tipici dell’epoca, cercherà di convincere i proprietari delle case ad operare piccoli interventi quali, ad esempio, la sostituzione di serramenti, intonaci, ecc… Ugo Celasco

Certificazione ambientale Certificazione di qualità

Cementeria di Broni

In Breve

TORRICELLA/PELLEGRINAGGIO

Gita al santuario di La Salette La parrocchia di Torricella Verzate organizza il pellegrinaggio al Santuario di La Salette, nella regione del Rodano - Alpi, in Francia, dove il 19 settembre 1846 la Vergine Maria è apparsa a Maximin Giraud e Mélanie Calvat, due giovani pastorelli. La partenza è fissata per mercoledì 10 aprile da Torricella, Corvino e Voghera. Dopo l’arrivo, nel primo pomeriggio al santuario, ci sarà la visita, la cena e il pernottamento. Nella giornata di giovedì 11 aprile sarà celebrata la S. Messa e nel pomeriggio si partirà per fare ritorno a casa. La quota individuale è di 130 euro e per la partenza è necessario un documento di identità non scaduto. Per iscriversi è possibile rivolgersi al parroco don Luciano Daffra (0383.876170 o 339.7546747). PIZZALE/DANZA

Cicala Dance a Bassano Cicala Dance ancora una volta è stata protagonista a Bassano Open, il 9 e il 10 febbraio al Palazzetto dello sport di Bassano del Grappa. Una bella esperienza per Simona e Lucrezia Esposito e per tutti i ballerini della scuola di Pizzale diretta da Roberta e Alessandro Motta alla ventunesima edizione del campionato internazionale di danza, con i più grandi protagonisti della danza mondiale. “Simone e Lucrezia oltre ad essere bravi hanno anche un bel portamento e un’ottima cura dell’immagine, siamo molto felici per tutto l’impegno che infondono in questa disciplina” - spiegano i due direttore artistici. Domenica 17 febbraio Cicala Dance

sarà alla gara di Coppa Italia a Varazze, mentre il 12 aprile parteciperà alla serata organizzata da Tarditi Studio Dance presso il Sandalo Cinese di Stradella, in occasione della festa della scuola diretta da Claudio Tarditi.

RIVANAZZANO TERME/LIBRI

Il borgo medievale di Zavattarello sarà presto riqualificato

ZAVATTARELLO - Il Comune di Zavattarello darà il via entro marzo ai lavori di riqualificazione del borgo medievale risalente al 1200 e della strada di accesso al castello Dal Verme. Il progetto prevede un intervento radicale di ripavimentazione attraverso l’utilizzo di pietra locale, di regimazione delle acque, il rifacimento dei sottoservizi e dell’impianto d’illuminazione attraverso il posizionamento di lanterne storiche in ferro battuto. “Grazie alla sinergia che si è creata con i colleghi sindaci dei Borghi più belli di Lombardia – spiega il sindaco Simone Tiglio – siamo riusciti a confezionare un progetto di valorizzazione

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IL POPOLO

Vita di Carlo Maria Martini

Leo Bosi e Giulio Moro

Al ristorante Selvatico di Rivanazzano Terme è stato presentato il libro intitolato “Il profeta - Vita di Carlo Maria Martini”. La serata, organizzata dal “Lions Voghera Castello”, ha visto l’intervento dell’autore e giornalista Marco Garzonio. Carlo Maria Martini è stato cardinale e arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. La sua figura e la sua storia hanno interessato tutti i presenti che, dopo aver seguito la presentazione, hanno rivolto molte domande all’autore.

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IL POPOLO

ATTUALITA’

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Alessandria Al via il progetto voluto dall’Asl e dalla Fondazione CRA

Vincere le difficoltà scolastiche ALESSANDRIA - In tre Scuole Elementari di Tortona, Novi e Cassano i bimbi partecipanti sono monitorati periodicamente per prevenire l’insorgere di disturbi dell’apprendimento. Frequentano la seconda elementare i bambini che partecipano al progetto di prevenzione e intervento su: “ I disturbi dell’apprendimento e le difficoltà scolastiche”, avviato lo scorso anno dall’ASL Alessandria grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha destinato a questo scopo un contri-

L’iniziativa interessa tre scuole di Tortona, Novi e Cassano Spinola e intende prevenire i disturbi dell’apprendimento buto di 30.000 euro in tre anni. A partire dallo scorso anno scolastico il Servizio di Neuropsichiatria Infantile diretto dalla dottoressa Emanuela Cordella e quello di Psicologia dell’Età Evolutiva, del quale è responsabile la dottoressa Anna Ferrari, hanno elaborato insieme un progetto di durata triennale che la Fondazione ha accolto con entusiasmo e positività, dimostrando di avere a cuore il futuro dei piccoli studenti. Grazie al finanziamento accordato infatti è stato possibile avvalersi della collaborazione di un esperto in disturbi specifici dell’apprendimento che si occupa direttamente del progetto. L’intervento è giunto al secondo anno di attuazione e l’anno scorso ha previsto la somministrazione, da parte della dottoressa Valeria Cantù, di una batteria di screening

ai bambini frequentanti il primo anno di scuola primaria in tre Istituti dell’ambito distrettuale di Tortona e Novi Ligure. Le scuole coinvolte sono l’Istituto “Gianni Rodari” di Tortona, “Giovanni Pascoli” di Novi Ligure e “Nicola Montemanni” di Cassano Spinola, qui gli stessi bimbi, che oggi frequentano la seconda elementare, saranno monitorati nel prossimo mese di maggio al termine dell’anno scolastico e a maggio 2014, alla fine del terzo anno. Scopo del progetto è proprio quello di osservare nel tempo l’andamento di ogni singolo alunno, evidenziandone miglioramenti oppure sottolineando difficoltà relative all’apprendimento, non emerse in precedenza. I bambini che sono risultati positivi allo screening del maggio 2012 hanno potuto beneficiare di un approfondimento diagnostico presso il servizio ASL-AL territoriale e, nei casi in cui è stato ritenuto necessario, di uno specifico iter ri-abilita-

tivo. In particolare, dallo screening effettuato nel maggio 2102 sono emersi 24 bambini con necessità di un approfondimento specialistico. Il dato rientra nelle statistiche nazionali sui disturbi dell’apprendimento che prevedono una media di 2-5 bambini per classe con difficoltà scolastiche, equivalenti a percentuali che vanno dal 2 al 10 per cento della popolazione infantile. Questi disturbi rappresentano un fattore di rischio per l’abbandono scolastico e possono comportare anche ripercussioni sullo sviluppo emotivo e sociale del bambino, sulla perdita dell’autostima e della motivazione a studiare. Il progetto avviato sperimentalmente dall’ASL provinciale dimostra l’utilità di questa iniziativa nel prevenire i disagi attraverso l’individuazione precoce di eventuali problematiche relative all’apprendimento che consente di evitare ai piccoli studenti l’emersione di difficoltà più invalidanti, anche dal punto di vista psicologico.

Giovedì 21 febbraio 2013 CASTELNUOVO SCRIVIA

“Recitiamo Insieme” per i bimbi dell’Armenia CASTELNUOVO SCRIVIA - Grande successo, sabato 16 febbraio, per lo spettacolo proposto nel salone dell’oratorio dalla compagnia “Recitiamo Insieme” di Castelnuovo. Il gruppo di attori si è cimentato questa volta in una brillante e divertente rappresentazione in due atti scritta da Italo Conti e diretta dal castelnovese Carlo Trausi dal titolo: “www.scampamorte.com”. Commedia brillante e comica che si svolge in un’agenzia funebre che crea diversi problemi al proprietario Fortunato Scampamorte e alla figlia Addolorata. Oltre ad essi compaiono una serie di altri personaggi curiosi e spiritosi che vivacizzano sempre di più la storia. La passione di questi attori per la recitazione è nata quasi per gioco, per incontrarsi, passare qualche ora in più tra amici, per regalare un sorriso e compiere opere di beneficenza. Questa compagnia teatrale della parrocchia mostra come ci si può dilettare facendo del bene agli altri e in un certo senso anche a se stessi. Molte sono le

commedie di repertorio che da anni divertono il pubblico e numerosissimi sono i successi ottenuti. Anche durante la serata di sabato, infatti, la sala era davvero gremita di spettatori del paese e non solo, più di cento persone hanno riso e applaudito allo spettacolo riuscito alla perfezione. Come di consueto, anche questa serata di divertimento, ha avuto un importante obbiettivo: raccogliere fondi per l’istituto di Carità di Madre Teresa che si trova a Spitak in Armenia. L’idea di donare un po’ del nostro aiuto a quella struttura è nata dopo il pellegrinaggio diocesano che ha avuto luogo lo scorso ottobre in terra armena. Da quell’esperienza si è sentito il bisogno di fare qualcosa per aiutare e sostenere l’orfanotrofio per bambini handicappati, dove alcune suore, da anni si occupano della cura dei piccoli grazie all’aiuto di alpini bergamaschi che nel 1998 si impegnarono per ricostruire la struttura distrutta dopo un violento terremoto. Elisa Basiglio


IL POPOLO Giovedì 21 febbraio 2013

ATTUALITA’

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Elezioni 2013 Intervista a Mario Melazzini candidato alle Regionali in Lombardia nella lista del PdL

“Difendere la sanità in provincia di Pavia” ario Melazzini, 54 anni, è un medico e ricercatore pavese con quasi trent’anni di lavoro alle spalle nella cura dei malati, nella formazione di giovani medici e, negli ultimi 10 anni in particolare - da quando cioè ha scoperto di essere malato di Sla - nel volontariato sociale e nell’impegno a favore delle persone fragili e con disabilità. Negli ultimi tre anni ha collaborato con Regione Lombardia

anziani o disabili a casa, favorendo l’assistenza domiciliare e di prossimità.

M

Tra i temi più caldi in questo momento c’è proprio la sanità. Cosa pensa della situazione in provincia di Pavia e quali sono le sue proposte? La sanità è un’assoluta priorità per Pavia. Si parla di tagli ma io voglio dire chiaramente che nessuna struttura chiuderà o sarà ridimensionata. Questo è il mio impegno. Si può continuare a garantire tutto quanto è stato assicurato fino a oggi grazie ad un lavoro di riorganizzazione. Il San Matteo e i presidi di Broni-Stradella, Varzi, Casorate, Mortara, Mede, Vigevano e Voghera sono strutture di grande qualità che possono e devono lavorare sempre meglio in una logica di rete.

“Sono un cittadino comune e ho deciso di fare un passo in più impegnandomi personalmente” prima come dirigente e poi, dall’ottobre scorso, come assessore alla Sanità. In questo periodo è stato responsabile del Gruppo di lavoro che ha scritto il “Piano regionale per le persone con disabilità”, di valenza decennale, ora in fase di attuazione. Da qualche settimana ha annunciato la propria candidatura alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio nella lista del Pdl proprio nella circoscrizione di Pavia. Assessore, cosa l’ha spinta a candidarsi alle elezioni? La convinzione che si possa fa-

Il dottor Mario Melazzini candidato alle Regionali nella circoscrizione di Pavia

re politica in modo nuovo e diverso, guardando in faccia le persone, con l’ascolto vero del territorio, il dialogo, la concretezza e la condivisione. Sono un uomo qualunque, un cittadino comune che, a un certo punto, si è persuaso che continuare a lamentarsi perché i politici non danno sempre le risposte alle domande che vengono dai cittadini non sia sufficiente.

Ho deciso dunque di fare un passo in più impegnandomi personalmente e accettando di fare quanto molte persone mi hanno chiesto, ossia di mettere a disposizione le mie competenze nel lavoro della politica. Quali sono i principali temi su cui intende lavorare se venisse eletto? Il principio fondamentale è e deve rimanere la centralità e il

protagonismo delle singole persone in tutti gli ambiti. Per me inoltre è essenziale rimarcare che la famiglia deve essere sempre più centrale nelle decisioni della politica. Penso ad una sanità in grado di dare cure e servizi personalizzati. Sono convinto inoltre che sia necessario riconoscere un contributo economico ai familiari che scelgono di curare i propri

Un altro dei problemi più importanti di questo periodo riguarda l’occupazione. Cosa intende fare a questo proposito? Sono diverse le cose che si possono fare. Azzerare l’Irap per le imprese che assumono giovani ad esempio oppure, guardando al territorio di Pavia, rilanciare le produzioni agricole locali e tipiche e dare un forte impulso all’innovazione e alla ricerca in tutti i campi. Una prospettiva interessante per i giovani potrebbe essere lo sviluppo del turismo eno-gastronomico.


ATTUALITA’ E CULTURA

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IL POPOLO Giovedì 21 febbraio 2013

Centenario Il 13 febbraio 1913 nasceva a Genova colui che è stato definito “un leader carismatico”

La vita di Giuseppe Dossetti tra fede e storia iuseppe Dossetti “fu il primo a ridimensionare l’aspetto del suo gruppo e della forza del suo pensiero affermando che in fondo l’unico vero dossettiano fosse stato lui”. In questa frase di Enrico Galavotti che con Paolo Pombeni, è tra i maggiori studiosi della figura di Dossetti, vi è la sintesi di una grande personalità cristiana umile, coraggiosa, profetica. Il 13 febbraio scorso era il centenario della nascita proprio in questo periodo sono stati pub-

G

“Portò al centro della dinamica ecclesiale la conoscenza e la preghiera della Bibbia” blicati alcuni poderosi saggi sulla vita e il pensiero politico e teologico del monaco morto nel 1996. Enrico Galavotti con “Il professorino” (Il Mulino), Paolo Pombeni, ne “Giuseppe Dossetti, L’avventura di un riformatore cristiano” (Il Mulino) e Roberto Di Giovan Paolo “Il dovere della politica” (Nutrimenti edizioni) approfondiscono vita e pensiero di un protagonista della storia politica e religiosa del Novecento italiano. L’eredità di Dossetti è ancora viva e addirittura, non di rado, oggetto di ampie riflessioni su giornali laici e di strumentali polemiche politiche tra i partiti. Tra poco uscirà anche un film. In tutta Italia l’Istituto per le Scienze Religiose Giovanni XXII di Bologna, nato da una sua intuizione, ha organizzato incontri e approfondimenti in tutta Italia. Dossetti ritornò al centro del dibattito politico alla metà degli anni Novanta dopo un lungo silenzio (preghiera e spiritualità tra Gerusalemme e Monte veglio) con interventi sui temi della pace e della politica. Per molti il suo pensiero fu anche all’origine dell’esperienza del centrosinistra di Prodi. Enrico Galavotti autore de “Il Professorino” ricorda il ruolo di don Dossetti nella chiesa bolognese di Lercaro: “Egli portò al centro della dinamica ecclesiale la conoscenza e la preghiera della Bibbia, attraverso la lectio, le scuole della Parola, con una forte partecipazione, uno dei frutti più puri del Vaticano II”. Dossetti ritornò al centro del dibattito politico alla metà degli anni Novanta dopo un lungo silenzio (preghiera e spiritualità tra Gerusalemme e Monte veglio) con interventi sui temi della pace e della politica. Per molti il suo pensiero fu anche all’origine dell’esperienza del centrosinistra di Prodi. Enrico Galavotti autore de “Il Professorino” ricorda il ruolo di don Dossetti nella chiesa bolognese di Lercaro: “Egli portò al centro della dinamica ecclesiale la conoscenza e la preghiera della Bibbia, attraverso la lectio, le scuole della Parola, con una forte partecipazione, uno dei frutti più puri del Vaticano II”. “Dossetti è una figura straordinariamente ricca - aggiunge Galavotti - egli viene per lo più riconosciuto soltanto come l’antagonista storico di De Gasperi in politica e all’interno della chiesa promotore di un’ecclesiologia e un movimento spirituale ed esperienza di chiesa non sempre apprezzati”. Al contrario per lo storico molto più affascinante e problematica è la vicenda uma-

na e spirituale del monaco nato per caso a Genova nel 1913. Galavotti analizza gli anni della formazione: la famiglia e in particolare la madre, che si occupò in maniera, molto attenta della formazione religiosa dei figli come complemento della catechesi parrocchiale e dei sacerdoti che il giovane Dossetti incontrò nella sua adolescenza, in particolare don Dino Torreggiani che lo volle come animatore e catechista nell’oratorio di San Rocco e monsignor Tondelli che lo introdusse alla conoscenza della Bibbia. Dossetti si accosta alla studio delle Sacre scritture ma ne comprenderà la dimensione fondamentale con degli studi più sistematici sono in età più adulta, in particolare con la scelta monastica e presbiterale. Lo studio di Sant’Agostino, San Tommaso e soprattutto gli studi canonistici sono in ogni caso il faro della riflessione di una vita. Dal punto di vista culturale la scelta universitaria di Bologna nella facoltà di Giurisprudenza lo mette in collegamento con un ambiente ricco di suggestioni. La prospettiva era allora quella di diventare avvocato e di entrare nello studio di uno zio, ma l’incontro con il diritto canonico gli

cambia la vita. La ricerca nel settore del diritto della chiesa lo appassiona, chiede la tesi a Jemolo, ma il trasferimento del professore a Roma, lo costringerà a scegliere un altro docente. Lo studio del diritto canonico si unisce alla dimensione esistenziale, racconta Galavotti, con la scelta religiosa di aderire all’associazione secolare avviata da Torregiani, ispirato alla figura di Contardo Ferrini. La tesi di laurea di Dossetti analizza i casi di annullamento del matrimonio in caso di violenza, una ricerca che dimostra la qualità del ricercatore, “meticoloso e appassionato studio delle fonti, rigore e analisi che non si accoda alle interpretazioni di scuola” chiosa Galavotti. Se marginale resta la sua esperienza nell’Azione cattolica per Dossetti è fondamentale il contatto con il mondo accademico della Università Cattolica, l’incontro con Gemelli, l’amicizia con Lazzati, il rapporto complesso con Gedda. Non ebbe mai incarichi particolari nell’associazionismo, ma fu interlocutore con i settori più avanzati e specialistici Fuci e i laureati cattolici. “Impegnato nella Resistenza e nella nascita e affermazione della Democrazia Cristian, Dossetti

non ebbe alcun contatto con il gruppo che elaborò nel 1943 il Codice di Camaldoli, ma fu grande protagonista alla Costituente e forte fu l’impronta del suo gruppo nei primi dieci anni della vita politica del paese: i dossettiani erano un gruppo di riflessione e azione politica, che si disperse in mille rivoli, proprio quando don Giuseppe si congedò dall’azione pubblica”, conclude Galavotti. Pombeni traccia un profilo del Dossetti politico. Riprende i suoi precedenti studi e analizza l’attività politica fino al 1951. Lo storico racconta con fonti inedite il ritorno nel 1956, “passaggio molto più importante e indicativo rispetto a ciò che la storiografia ha considerato finora” e propone una innovativa analisi sul ritorno alla politica negli ultimi anni della sua esistenza “la presa di posizione contro la guerra del Golfo e la difesa della Costituzione, nonché il giudizio negativo della deriva del sistema politico italiano da tangentopoli all’inizio della seconda repubblica, con l’ascesa del pericoloso cesarismo e populismo mediatico”. L’ultimo Dossetti è ancora da studiare a fondo, i suoi scritti sulla della difesa della Costituzione, la globalizzazione e il ruolo dell’Europa, da non considerare solo come mercato ma comunità sociale. L’eredità dossettiana, secondo Pombeni, è concentrata nella “necessità del dialogo e confronto con tutti e la costruzione di ponti e crocevia di persone e comunità”. Sempre secondo lo storico bolognese “ingrata è l’accusa di integrismo: Dossetti dimostrò al contrario di essere un pragmatico e un mediatore. De Gasperi lo accusò spesso di essere machiavellico nel suo agire politico, ma Dossetti non era un utopista o un sognatore, le proposizioni del suo libro bianco per la città di Bologna furono assunte dall’amministrazione comunista di Dozza che lo sconfisse nelle elezioni comunali del 1956 nella sua ultima apparizione politica diretta prima della definitiva scelta monastica”. E’ vero anche aggiunge Pombeni che i comunisti avevano sempre visto con grande diffidenza Dossetti. Togliatti pensava che sarebbe potuto essere un perfetto comunista se non avesse avuto la fede, ma insieme ad Ingrao nel 1949 lo consideravano come uno dei peggiori prodotti dell’integralismo cattolico, molto più pericoloso di Gedda e dei Comitati Civici. Il rispetto e la considerazione nei suoi confronti sarebbero arrivati nell’ultima parte della

sua vita. Anche all’interno della Dc, molte furono le difficoltà del futuro monaco: chiunque elaborasse progetti diversi dalla linea moderate era accusato di dossettismo, come disse un giorno Oscar Luigi Scalfaro nel tracciare un profilo del suo amico di partito, ma avversario di corrente. Interrogare la storia era il precetto ideale di Dossetti secondo Pombeni: “cercare di capire i grandi scenari mondiali: l’interpretazione della seconda guerra mondiale e del dopoguerra, il mondo diviso in blocchi contrapposti, la prospettiva mondiale e globale che si sarebbe affacciata a partire dagli anni Sessanta”. Il pensiero di Dossetti è dunque articolato e ampio. Ad Indro Montanelli, Giuseppe Dossetti disse che lui non aveva avuto maestri particolari se non uomini, donne, laici e religiosi umili e sconosciuti che hanno contribuito alla sua crescita umana e spirituale. “Egli non fu un intellettuale ma un uomo d’intuizione, un carismatico, capace di assorbire idee per costruire (Costituzione, Concilio). Dal contesto Dossetti trae linfa e stimoli, idee e progetti, con coraggio molto spesso vincenti, con alcune tipiche cadute dell’uomo di azione e di legge insieme” dice ancora Pombeni. In Dossetti c’è la spinta dell’uomo religioso verso una presa sul serio della fede. Sul versante del cristianesimo si dimentica che Dossetti fece la scelta radicale monastica personale senza pretendere che tutti dovessero seguirlo. A livello di fede le scelte dovevano essere personali e non prescrittive. Promuoveva un cristianesimo coerente e senza accomodamenti, il più possibile fedele all’ispirazione evangelica. Aveva una visione quasi puritana del cristianesimo convinto come era che la dimensione superficiale e poco consapevole della propria adesione di fede fosse il peccato più grave dei credenti. Per questo le recenti punzecchiature giunte nei confronti del Dossetti religioso sembrano più riconducibili a invidie clericali che non ad una vera e propria critica al suo pensiero teologico. Dossetti era tendenzialmente più vicino al pensiero pessimistico di Sant’Agostino rispetto alla preminente riflessione della fede nella ragione tomista maggioritaria in quegli anni nella teologia occidentale. Sono facce diverse del cristianesimo che sono sempre esistite. L’attualità di Dossetti resta perché c’è nostalgia di personalità poliedriche e differenti nella dimensione creativa della politica. Del gruppo dossettiano, all’inizio coeso, capace di indirizzi e prospettive culturali sofferte ma reali, facevano parte Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Aldo Moro, Amintore Fanfani. La capacità di Dossetti è stata tale da fare emergere in vari campi del sapere personalità come Giuseppe Glisenti in campo economico, Giuseppe Alberigo nella ricerca storica, Achille Ardigo, nella sociologia, Leopoldo Elia nell’elaborazione costituzionale e Gianni Baget Bozzo, al di là del suo tortuoso percorso personale all’interno della storia della chiesa e della società italiana del Novecento. In un’epoca di crisi - come quella che stiamo attraversando conclude Pombeni “ c’è nostalgia di leader carismatici come Giuseppe Dossetti”. Luca Rolandi


IL POPOLO

UN LUOGO, UNA STORIA

Giovedì 21 febbraio 2013

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RONDANINA Un parrocchiano ricorda quel “prete del tempo di guerra”

”Mons. Angelo Bassi era uno di noi” L

a giornata della memoria che abbiamo celebrato il 27 gennaio, anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwtiz, ci ha ricordato la leggendaria figura di Mons. Angelo Bassi, il “parroco del tempo di guerra” che, dopo una lunga vita dedicata appassionatamente al suo ministero, sempre con grande amore e dedi-

La Giornata della Memoria ha fatto riemergere il ricordo di un sacerdote amato dalla sua gente, raccontato da chi l’ha conosciuto e gli era vicino zione, recentemente ci ha lasciato. Lo abbiamo salutato per l’ultima volta il 26 novembre scorso nella sua amata chiesa di Gremiasco, con una funzione solenne e commovente, fortemente partecipata e conclusasi con il canto del Te Deum da lui indicato quale espressione di gioioso ringraziamento al Signore. Giovane sacerdote, curato della parrocchia di Castellania, aspirante alla nomina di parroco che allora avveniva previa assenso del Prefetto, si vedeva interdetto per avere espresso giudizio negativo, la domenica nella chiesa parrocchiale, sulla teoria nazista razzista della Germania hitleriana cui l’Italia si era unita. Solo un accorto provvedimento del Vescovo che lo destinava ad una lontana parrocchia nella provincia di Genova, ove l’assenso era dovuto da un altro Prefetto, superava tale ostacolo. Così, nell’estate dell’anno 1943, con pochi accompagnatori venutigli incontro, don Bassi salì a piedi da Montebruno, dove era arrivato con un camioncino, la lunga mulattiera, che dalla quota di 650 m. conduce ai 1000 di Rondanina. Qui trovò le prime persone che lo accolsero con amicizia e curiosità. Il giorno dopo, scortato da un gruppo di mulattieri con una dozzina di muli, tornò giù a prendere le cose lasciate, alcune masserizie e persino il vino di una damigiana travasato in due otri per trasportarlo a dorso di mulo. La solenne presa di possesso avvenne poco dopo, il giorno della festa patronale di san Bartolomeo, con grande partecipazione di gente arrivata anche da tutte le frazioni e alla

presenza delle autorità locali e di molti sacerdoti. Pur in un contesto così diverso, nuovo, di aspra montagna, alla estrema periferia della Diocesi, in un’altra regione, con il suo entusiasmo, tanta fede e voglia di fare seppe inserirsi così bene fra la gente da diventare rapidamente uno di loro, anzi quello speciale che ci voleva per loro. Il suo impegno fu totale e senza mai trascurare, anzi valorizzando ed estendendo i valori del culto e della fede nelle loro massime espressioni, sostenne i suoi parrocchiani anche nel migliorare le loro condizioni di vita. Nei paesi erano in uso candele e lumi a petrolio perché mancava l’energia elettrica, bisognava fare qualcosa e, con don Lino Fugazza, geniale parroco vicino e amico, vista la resistenza della Società ad estendere il servizio a zone così impervie, tentò persino di impiantare una centralina sul vicino torrente, operazione quasi impossibile, ma provvidenziale perché convinse la Società ad allungare le linee fino ai paesi. Così, subito senza perdere tempo, mise a disposizione il materiale necessario e procedette casa per casa alla realizzazione degli impianti necessari per far accendere con grande entusiasmo le prime lampadine. Ma non solo di quella manualità c’era bisogno. C’era da seguire i bambini, i giovani, impartire istruzione e conoscenza ed ecco che a pieno titolo e a tempo pieno don Bassi si trasformò nel maestro della scuola che seguì con pazienza, capacità e tanta passione. Ancora oggi gli anziani lo ricordano come il loro antico caro e bra-

Don Angelo Bassi a cavallo lungo una mulattiera

vo maestro elementare. Purtroppo era tempo di guerra e anche la parrocchia e il comune ne furono invischiati pesantemente con grandi sacrifici. Non solo quegli uomini semplici, gli uomini migliori, furono mandati sui campi di battaglia pagando pesanti tributi di sangue e di morte, ma la Resistenza, che si andava organizzando su quei monti, coinvolse tutta la popolazione. Erano gli anni difficili della lotta partigiana, dei brutali rastrellamenti, che don Angelo visse in prima persona e fu proprio quel periodo di vita così intensa di paura, di rischio continuo che lo avvicinò sempre di più alla sua gente, ai suoi parrocchiani e a coloro che per ventura o per sventura capitavano lì per caso. In quei momenti terribili tutti trovavano in lui un punto di riferimento, un rifugio, l’ultimo appiglio di salvezza e in casi e-

Raduno dei parroci del Vicariato di Torriglia e dell’Alta Val Borbera a Capanne di Carrega

LE NOSTRE SEDI:

Servizi CISL

stremi l’ultimo conforto della fede. Il rapporto è rimasto cosi stretto che i suoi ritorni per una breve visita o per un sosta di alcuni giorni erano frequenti e l’accoglienza sempre affettuosa. Parlava con le persone dei tempi passati rivivendo con gli anziani ricordi di vicende vissute e raccontava ai giovani e ai villeggianti di un’epoca quando la parrocchia che comprende tutto il comune era densamente abitata da famiglie numerose con tanti bambini e ragazzi e c’era grande attività e tanto lavoro, tutti si volevano bene e pur con scarse risorse, a volte al limite della sussistenza, le persone erano serene e paghe del loro modo di essere. Era così avvincente la rievocazione di certi episodi di allora, affrontati con grande carica umana, pur nella tragicità del momento, che attraverso tali esposizioni si capiva quanta partecipazione il paese e il comune abbiano avuto nelle vicende della Resistenza, del sostegno dato alle formazioni partigiane di ogni tipo con grande sensibilità e coraggio, con un supporto silenzioso, pieno e costante che ha coinvolto tutti fino ai giorni della liberazione. Tutte queste storie si rivivono con grande emozione rileggendo le scritture che don Angelo ci ha lasciato, cedendo alle insistenti nostre richieste. Esse rappresentano, pur nella loro semplice descrizione, episodi epici e a volte situazioni estreme che testimoniano un passato fatto di momenti tristi, tragici, di sconforto o di euforia per uno scampato pericolo, che ci fanno capire gli stati d’animo, le sensazioni, i travagli vissuti da un piccolo mondo che pur così vicino, sembra oggi così lontano. Leggerli e non dimenticarli non può fare altro che bene.

Ma in questo periodo don Angelo è stato protagonista di un’altra grande impresa, anche questa raccontata e ben descritta con il titolo “Un nido sicuro a Rondanina”. Una vicenda lunga e sofferta che per la sua audacia e il suo altruismo, trasmessi anche alle persone a lui più vicine e a prezzo di tribolazioni e continue apprensioni, si è conclusa fortunatamente con un lieto fine, tanto da indurre lo Stato di Israele, con una suggestiva cerimonia, ad insignirlo del titolo di “Giusto fra le Nazioni” per avere salvato dalla persecuzione una famiglia ebrea. Fin che ha potuto, per don Bassi erano buone tutte le occasioni per tornare e rimembrare con quelle sua memoria sempre lucida e pronta quel lontano periodo che, nonostante le gravi difficoltà attraversate per alcuni anni, ha lasciato anche tanti bei ricordi, di forti amicizie, di serenità, di avvenimenti felici, soddisfazioni, risultati ottenuti, di tanta solidarietà, delle feste partecipate da tutti, della rinascita, della riconquistata gioia di vivere. Era e si sentiva uno di noi, peraltro non solo moralmente, ma anche ufficialmente, visto che il sindaco con tutto il consiglio comunale di Rondanina, memore della sua abnegazione ed eccezionale attività svolta negli anni della locale presenza, hanno deliberato di concedergli la cittadinanza onoraria.

Mons. Bassi è stato insignito del titolo di “Giusto fra le Nazioni”, conferitogli dallo Stato di Israele per aver salvato dalla persecuzione una famiglia ebrea Anche se lontano, gli eravamo sempre vicino. Esisteva un filo diretto che purtroppo ora si è interrotto. Ci resta la memoria di quella sua presenza, che per gli alti valori espressi è e sarà sempre viva e indelebile e restano quella vecchia botola in legno nel corridoio della canonica e quel cunicolo sotterraneo, che siamo riusciti a recuperare interamente, che allora è stato con la sua guida, via di fuga e di salvezza per tanti uomini e che senz’altro possiamo considerare un semplice e povero, ma caro monumento a lui dedicato. Vittorio Sardo

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


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Giovedì 21 febbraio 2013

Libri La nuova silloge poetica di Vittorio Gelsomino preside emerito del Liceo Classico “C. Varese” di Tortona

La poesia tra i vicoli del borgo di Cervo C

i si può innamorare di Cervo, uno tra i “Borghi più belli d’Italia”, che ha conservato intatte le sue caratteristiche particolari di villaggio medievale sul mare, circondato da verdi colli? Dice di sì il professor Vittorio Gelsomino, Preside titolare emerito del Liceo Classico di Tortona “Carlo Varese”, e lo esprime poeticamente nel pregiato volumetto “Il Borgo – Cervo in poesia”. Scrive, infatti, che “approdò a Cervo nell’autunno dell’anno 1951, quando Cervo non era che un borgo agricolo e di pescatori, senza la vocazione alle attività della villeggiatura e dei bagni, alquanto più

Liriche che profumano di arte, di sensibilità interiore e di profonda fede, scritte con “occhio diverso” redditizie. Se ne innamorò e immediatamente decise di sceglierlo come sede dei giorni di festa e delle vacanze scolastiche”. E come segno del suo amore per Cervo ci ha fatto dono di una silloge poetica di alto valore culturale e anche religioso. La poesia, infatti, – dice l’autore – se è poesia “facendo parlare le cose con il linguaggio dell’anima, supera per ciò stesso la sfera del pratico ed offre una risposta valida alle domande ineludibili dell’essere”. La lirica di apertura offre una stupenda carrellata sul borgo: Dell’occidente ligure la perla / è Cervo. Alto sul mare e collocato / sulla roccia, attinenza pare ch’abbia / col cielo e con la terra. / Se lo vedi / dal mare, lo diresti un mastodontico / piroscafo in procinto di salpare; / alberi di trinchetto i campanili, / visibili da lungi. / Or guarda dentro. / Che gran balcone “Piazza San Giovanni”! / centro, col tempio omonimo, del borgo. / Come sospesa! ...e chi dal parapetto / si sporge, vede d’intenso blu l’onda / laggiù, e specchiarsi in essa roseo il cielo. / E i vicoli, i carrugi, gli archi, l’opera / di secoli architetti: nuovi ad ogni angolo, / e originali nello stile rustico. / Chi, attraversato l’arco esterno, entra / ignaro in “Piazza Santa Caterina”, / tratto da sempre nuovi, architettonici / scorci, il vedere gli si fa visione, / sì che la lingua, per se stessa mossa, / mormora: “Oh bello il mondo qui! Una nota; / Cervo, che fa migliore il mondo” / E muta / gli aggéla l’anima di meraviglia. La silloge poetica è divisa in due sezioni: la prima, di 15 liriche, dal titolo “Dal finito all’infinito”; la seconda, anch’essa di 15 liriche, che ha per titolo “Richiami”. Otto splendide foto, opera della figlia Giulia Gelsomino, arricchiscono il libretto e fanno sognare!

Copertina della silloge di Gelsomino

Cervo dal mare, foto di Giulia Gelsomino che chiude la raccolta di liriche scritte dal padre

Il professor Gelsomino stupisce e commuove per l’apertura intellettuale e per l’ispirazione interiore che lo porta, come ha scritto Marc Chagal, “ad avere una vista diversa, uno sguardo diverso, un occhio diverso” in modo tale che “la realtà fenomenica si sublima in una realtà noumenica, dell’Oltre”. Emblematici i versi della lirica “Sul gorgo, il cielo”: Soli rimasti un paio di pinastri / di tanto verde, curvi / lo stelo, / nello sfacelo delle ruspe, lungo / l’erto strapiombo che declina al mare. / Sparse entro buche, e lacere, si torcono / radici, come in gemito. Ma (furvi / fra gli aghi occhi in anelito) / sparuti bocci s’aprono a cercare, / nell’agonia del giorno, vivi, gli astri / della sera. / Sospeso / a una furia d’eventi, ecco mi sfiora / un murmure: “natura specchio attonito / di te, preso nel gorgo. / Ma sul gorgo, / il Cielo!…” A spunti di intensa meditazione induce un’altra bella lirica dal titolo “Chiaro di luna”. Chiaro di luna sugli ulivi, denso / intreccio d’ombre e luci, d’interiori / impulsi in me e d’oscura mistica ascesi, / oh come arcano impendi / sul nostro nido, Cervo, lo conduci / al mistero dell’“essere”!… / È avventura, / che di sepolti palpiti si trama / e segreto tormento, / la vita di natura, ch’oltre il muro / frale dei sensi, a leggerla, mi chiama / (intuito folgorante d’un momento!) / al presagio dell’“essere” futuro. / M’invade la sonata di Beethoven, / l’anima. / Incanto, brivido, vertigine!... / Nel mistero la vita ha solo senso. Anche nella seconda sezione trovi liriche che ti colmano il cuore di profonde emozioni. Ne scegliamo una dal titolo “Con pupilla dell’anima”. Che sia primavera, ch’apre a rose / a fasci; o autunno che d’ombra argentea / tinge l’aria; o sia estate, che un vero / fuoco bianco t’attizza, che l’inverno / in velature nivee poi converte; / qualsiasi sia stagione, / a Cervo, se ti volgi con pupilla / dell’anima alle cose / (gli edifici, / le piazzette, le chiese, i campanili, / gli orti, le viuzze) / vedi il Noumeno / – il “Vero” – in esse latita e sfavilla: / e su di sé si leva l’io al mistero. Nel post scriptum l’autore fa rilevare che “nell’esaltare il Borgo appaiono persone che resero benemerito Cervo. Ne cita alcuni: Floriano, Dino, Erasmo. In ogni casa del Borgo non c’è casa nella quale, ieri e oggi, qualcuno non sia stato navigante: pescatore, nostromo, marinaio: di essi restano, pudicamente custodite, tante memorie. Cervo è, sì, frutto di cielo, di albe, di frementi, alla brezza, squarci di spuma o di possenti marosi reiteranti all’infinito. Ma è anche depositaria di speranze e di memorie. Una struggente e tenera memoria è affidata alla lirica “In morte di Erasmo”. In essa, Vittorio Gelsomino unisce, alla memoria di questo figlio di Cervo, quella di suo figlio Giorgio, “passato così presto

anche lui dal tempo e dalla storia all’Eterno” (v. Usque ad mortem – La terra guarda il Cielo). La vogliamo inserire perché riempie il cuore di commozione. Requiem per Erasmo Chissà se adesso, sopra i venti, Erasmo, / sopra la vagabonda / tresca d’oscura nuvolaglia, dove / l’azzurro è eterno e il tempo / non urge la clessidra, né più muove / rovaio scrosci di travagli e strazi, / come quaggiù alla tua fiaccata carne: / chissà se al tuo arrivo accolto t’abbia / Giorgio, il mio figliuolo e tuo amico / di là dal turbine, ove è pace indenne, / e insieme a ricordare Cervo e il suo mare: / gli svaghi, i giochi, le speranze, i sogni / dell’età accesa immensi, dietro i voli /

screziati degli aironi: e, sulla sabbia / arsa d’argentee scaglie sotto il sole / dei meriggi, il rincorrersi, le gare, / cui tendevate a far più piene l’ore: / il vergine entusiasmo. / Vi illudevano / allora il sole caldo / ai piedi nella rena, i tuffi e il mare / dolce all’abbraccio, vivido. E, se il giorno / fu troppo breve, brevi gioia e spasso / sulla marina, anticipato il passo, / non è dall’“Alto” colpa o frode o torto. / La vita oltre la vita, ora che il tempo / s’è volto nell’Eterno, a voi s’avviva. A chiusura di queste note di commento, esprimo all’amico Vittorio Gelsomino sincere congratulazioni per quest’ultima silloge poetica che profuma di arte, di sensibilità interiore e di profonda fede. Luigi Quaglini


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Giovedì 21 febbraio 2013

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Concorso Più di cento i partecipanti, a tutti l’attestato firmato dal nostro Vescovo

Il tuo presepe in cartolina: ecco chi ha vinto TORTONA - Ha riscosso grande successo il concorso “Il tuo presepe in cartolina”, promosso dal nostro settimanale in occasione delle festività natalizie. Oltre cento i presepi giunti in redazione che abbiamo pubblicato sulle pagine speciali nelle settimane a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno. Un risconto che ci rallegra e di cui siamo grati in primis a tutti quanti hanno partecipato. I presepi erano tutti belli, tutti particolari, segno della cura e

Abbiamo scelto i presepi che più ci emozionavano. Ai vincitori l’abbonamento gratuito al “Popolo” dell’estro che ciascuno di noi mette nell’allestimento della rappresentazione plastica della Natività. Tuttavia di concorso si trattava ed ogni concorso presuppone ovviamente che ci siano dei vinci-

L’attestato di partecipazione che sarà inviato ai concorrenti

tori. Solo in questi giorni, al giornale, ci siamo posti la fatidica domanda: “Chi premiamo? quale criterio di scelta adottiamo? In fondo sono tutti originali e tutti ci hanno emozionato”… Non è stato facile, ve lo confes-

TORINO - Incontro al Sermig

I settimanali cattolici di Piemonte e Liguria a convegno

All’incontro di Torino era presente il presidente della Fisc Francesco Zanotti

TORINO - La potenza e i numeri di due grandi quotidiani nazionali unita alla forza unica del radicamento sul territorio. Sintetica, ma incisiva fotografia della Fisc, federazione italiana settimanali cattolici, con oltre 186 testate presenti in Italia, rappresentata dal suo presidente nazionale Francesco Zanotti. E’ intervenuto a Torino venerdì 15 febbraio al Sermig per l’incontro con la delegazione di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. In questa immagine ha un ruolo fondamentale la stampa diocesana piemontese con quasi 200mila copie diffuse ogni settimana e un milione di lettori. Direttori e amministratori si sono confrontati su luci e ombre che stanno attraversando tutte il settore editoriale. Vivace e articolato il dialogo sul web, su come essere presenti senza penalizzare la carta stampata.

Diversi i punti affrontati, ma con un comune denominatore: fare rete per creare opinione pubblica dentro e fuori la Chiesa, ed affrontare insieme la crisi. La FISC nasce il 27 novembre 1966 come associazione dei numerosi settimanali diocesani, soprattutto con l’intento esplicito di raccogliere l’eredità culturale, sociale ed ecclesiale delle varie testate sorte già alla fine dell’800, nel solco del Movimento cattolico italiano e alla luce dell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. L’intenzione fondativa, di ordine ecclesiale e civile insieme, rispondeva all’urgenza, avvertita in campo massmediale, di dare vita a un vero e proprio progetto culturale cristianamente ispirato. La nascita della FISC è stata una scelta voluta per far sì che, nell’incontro e nella collaborazione, tutti i settimanali diocesani potessero crescere insieme.

siamo, tutt’altro! Ci siamo quindi lasciati guidare dalla suggestione, abbiamo preso tra le mani le pagine nelle quali erano pubblicati i presepi e abbiamo dato ascolto al nostro cuore e ci siamo chiesti “qual è quello che, di

primo acchito, ti colpisce di più?”. Si è trattato di emozione del momento, di quel sentire a pelle, più che di una valutazione sulle tecniche, sui materiali, sulla bellezza delle statuine e via dicendo. Non stava a noi giudicare su questi aspetti, anche perché – lo sappiamo – fare il presepe non è solamente questione di tecnica, ma è soprattutto questione di amore per “una” Persona, fedeltà ad un evento che ha cambiato la Storia e la nostra personale storia. Nel box in questa pagina l’elenco dei premiati. Il premio consiste in un abbonamento annuale al nostro settimanale. A tutti i partecipanti al concorso provvederemo nelle prossime settimane ad inviare l’attestato a ricordo firmato dal Vescovo Mons. Martino Canessa, che riporta la rappresentazione della Natività della chiesa di San Vittore in Voghera, opera della pittrice Luciana Manelli. Grazie dunque a tutti e arrivederci al prossimo Natale, per la terza edizione del nostro concorso.

SONO CINQUE

I premiati - SCUOLA DELL’INFANZIA ISOLA SANT’ANTONIO - SCUOLA PRIMARIA “L. DA VINCI” VOGHERA - SCUOLA MEDIA STATALE “GIOVANNI PLANA” VOGHERA - ORATORIO PARROCCHIALE TORRAZZA COSTE - LUIGI MEANI CERNUSCO SUL NAVIGLIO


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Voghera La compagnia “Recitiamo insieme” sul palco dei Barnabiti

Si ride per vincere il cancro

La compagnia “Recitiamo insieme” che sarà sul palco dei Barnabiti il 2 marzo

VOGHERA - La compagnia “Recitiamo Insieme” di Castelnuovo Scrivia sarà a Voghera per promuovere la prevenzione del cancro, sabato 2 marzo, alle ore 21 al Teatro dei Padri Barnabiti con la commedia brillante “www.scampamorte.com”. La rappresentazione, due atti di Italo Conti, si svolge in un’agenzia di pompe funebri che crea molti problemi al proprietario, Fortunato Scampamorte, interpretato da Paolo Saieva, e alla figlia Addolorata (Martina Delfanti), ma il fidanzato, Felice Agonia (Marco Lagreca), la sta trasformando in una moderna

agenzia di servizi con tanto di computer (Mario Giaccoboni). In agenzia lavorano un paio di inservienti (Andrea Lanfranchi e Sante Orpianesi) per tenere sotto controllo situazioni inaspettate per la presenza di un morto (Roberto Delfanti), della vedova inconsolabile (Lorenza Bellinzone) con il suo amante (Carlo Trausi) e della sorella del morto (Mariangela Goggi). Completano il cast il postino Umberto (Pompeo Danza) e la sua ausiliaria (Elena Mariani). La regia è a cura di Carlo Trausi e il divertimento è assicurato. L’ingresso è a offerta e il ricavato

andrà a favore della ricerca per sconfiggere il cancro. Per prenotazioni e informazioni si può telefonare allo 346.7305868. Organizzata dalla delegazione vogherese della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, la serata dà inizio alla campagna nazionale per la prevenzione oncologica che vedrà impegnati i volontari dell’associazione sabato 16 marzo in Piazza Duomo per sensibilizzare il pubblico a prevenire l’insorgere di patologie gravi e le varie forme di tumore.

Giovedì 21 febbraio 2013 ALESSANDRIA

Il nuovo bando e i corsi del CSVA ALESSANDRIA - Nei giorni scorsi il CSVA (Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Alessandria) ha pubblicato un nuovo Bando nell’ambito della Progettazione Sociale. Grazie all’accordo stretto tra CSV.net e ACRI nell’anno 2010, infatti, a partire dall’anno 2011 anche il Centro Servizi presente in provincia ha potuto mettere a disposizione specifiche risorse proprio per il supporto alla Progettazione Sociale delle Organizzazioni di Volontariato, ossia a quelle attività progettuali in grado di avere un impatto sul territorio e sui bisogni da esso emergenti. Il bando, pubblicato il 28 gennaio, il quarto in ordine cronologico, è un Bando a Scadenza Unica, ossia un bando di finanziamento. Prevede, da parte del CSVA, un impegno di spesa per un totale di euro 143.500,02. Tali risorse saranno suddivise tra progetti definiti di “grande dimensione” e progetti di “piccola dimensione” allo scopo di tutelare le realtà più piccole del volontariato provinciale. La scadenza per la presentazione dei progetti è sabato 16 marzo. Per facilitare le Associazioni e sostenerle nell’“usare” questo nuovo strumento di aiuto messo loro a disposizione, il CSVA organizza incontri sul territorio e spazi di consulenza presso la propria sede di Alessandria. Ricordiamo che, come tutti i servizi erogati dal CSVA, al Bando possono partecipare esclusivamente le Associazioni di Volontariato della provincia di Alessandria. Con l'avvio del nuovo anno è ripresa anche l'attività di formazione strutturata dal CSVA e destinata a soddisfare le principali esigenze dei volontari della provincia di Alessandria. I corsi sono organizzati in collaborazione con il CSV Asti. Per il primo semestre del 2013 ad essere proposti in provincia di Alessandria - per i volontari e a titolo gratuito - sono 4 corsi di formazione funzionali su: Internet e posta elettronica, Contabilità, Internet e social network e, per concludere, Seminario sugli ausili tecnologici per la disabilità “tablet e smartphone: applicazione per la comunicazione”. I primi due corsi sono già partiti nelle prime due settimane di febbraio. Ad aprile partirà il corso dedicato a “Internet e social network” con l’obiettivo di fornire nozioni e suggerimenti utili per mettere a frutto internet e i social network (facebook, twitter, ecc). Il corso si articolerà in due incontri, il 10 e 17 aprile, dalle ore 17 alle 20, ad Alessandria, presso la Sala Formazione del CSVA.


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Libri Sarà presentato al Lugodoro il volume sul sardo Vittorio Tredici

PAVIA

Il podestà “Giusto d’Israele”

La nuova guida dedicata alla Certosa delle Grazie

PAVIA - Sabato 23 febbraio, alle ore 1, presso la sede sociale del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia celebrerà la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale per la commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto; per il ricordo dei deportati militari e politici nei campi nazisti; in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto gli ebrei e i perseguitati. Gabriele Rigano, ricercatore presso

l’Università per stranieri di Perugia, presenterà il suo volume “Il podestà ‘Giusto d’Israele’. Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei” (Editore Guerini e Associati, pagine 255). Oltre il giovane storico interverranno il presidente Gesuino Piga, il vicepresidente vicario Paolo Pulina e Marco Savini, della segreteria dell’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) della provincia di Pavia. Chi è stato Vittorio Tredici al quale

il 16 giugno 1997 lo Yad Vashem (Museo dell’Olocausto, il memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’Olocausto) ha conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni”? Nonostante il suo nome sia sconosciuto a molti, Vittorio Tredici (Iglesias, 31 luglio 1892 - Roma, 3 marzo 1967) ha lasciato tracce del suo passaggio nei luoghi in cui è vissuto, attraversando grandi eventi italiani della prima metà del secolo scorso in una posizione tutt’altro che marginale. Risulta perciò molto interessante ripercorrere la parabola biografica di uno degli italiani che, di fronte al male radicale della Shoah, ha saputo fare una scelta in favore degli ebrei, mettendo a repentaglio la sicurezza propria e dei familiari. Combattente nella prima guerra mondiale, Tredici, al ritorno nella vita civile in Sardegna, milita insieme a Lussu, Bellieni, Pili, nel Partito Sardo d’Azione. Sarà poi uno dei protagonisti del passaggio dal Partito Sardo d’Azione al Partito Nazionale Fascista nel 1923. Fu primo podestà di Cagliari e successivamente deputato ed esperto minerario del regime. A Roma nel 1943 salvò una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano, collaborando all’attività di soccorso e assistenza organizzata negli ambienti ecclesiastici della capitale. Quella di Tredici è la storia di un sardista, di un fascista, di un cattolico; ma è soprattutto la storia di un uomo complesso, non inquadrabile nelle schematizzazioni politiche e nelle semplificazioni di parte. p.p.

PAVIA - L’Assessorato al Turismo della Provincia di Pavia presenta il nuovo opuscolo bilingue in italiano ed inglese dedicato alla Certosa di Pavia, un’agile ed utile pubblicazione che invita a scoprire le bellezze dell’antica “Gratiarum Carthusia” e della città di Pavia. L’opuscolo, stampato in ventisei pagine ed in una comoda e maneggevole dimensione quadrata di venti centimetri, presenta un’ampia ed esauriente documentazione fotografica: si è infatti preferito lasciar spazio alle immagini - più che alle parole - per rendere al meglio la magnificenza dell’opera e stimolare l’interesse dei turisti. Non manca anche un breve ma completo approfondimento sull’origine, la storia e le caratteristiche architettoniche ed artistiche del complesso monumentale voluto da Gian Galeazzo Visconti, che inaugurò i lavori il 27 agosto 1396, ponendo la prima pietra del cantiere, per meglio onorare la propria fede cristiana. La Certosa di Pavia è, dal 7 luglio 1866, uno dei più antichi monumenti nazionali italiani ed un vero e proprio “scrigno” di preziose opere d’arte del Rinascimento lombardo, dal Bergognone al Guercino, dal Perugino al Crespi. La guida, corredata da una serie di indicazioni utili (giorni ed orari di apertura, percorsi per raggiungere il monumento non solo in auto e in treno ma anche in bicicletta da Milano, strutture ricettive dei dintorni) è stata stampata in 10.000 copie per essere distribuita su tutto il territorio provinciale, presso i punti di Informazione Turistica e in occasione della Borsa Internazionale del Turismo di Milano. In chiusura, per la prima volta, la pubblicazione sulla Certosa propone anche alcuni riferimenti utili a chi voglia visitare Pavia, “città di monumenti”, ricca di memoria e di storia e una cartina dell’antico centro storico.


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Tortona Il 13 febbraio al Civico “L’arte della commedia” di Eduardo

Il teatro alla prova della verità

Una scena de “L’arte della commedia” con la regia di Michele Sinisi

TORTONA - Spettacolo in qualche modo anomalo quello andato in scena mercoledì 13 febbraio al “Civico” tortonese ed è stato un peccato comunque che il pubblico non abbia esaurito il teatro come accade di solito, perché l’esperimento messo in scena meritava la presenza. Oreste Campese (Michele Sinisi, che ha curato anche la regia) è il capocomico di una compagnia teatrale di famiglia che si trova in difficoltà per l’incendio del capannone che serviva da ricovero per le scenografie e le quinte degli spettacoli, classici o di sua scrittura, che porta in giro da anni. Arrivato nel paese di Aceto, chiede aiuto alla massima autorità del paese, il prefetto appena insediatosi, De Caro (Vittorio Continelli). Prima di entrare nel vivo del dialogo, l’attore-regista parla del ruolo

del teatro fuori della scena e immagina il dialogo con l’autorità, lui, “guitto e autodidatta” che vive per il suo mestiere ereditato dal padre, che moriva in scena per copione mentre sua madre lo dava alla luce dietro le quinte. Campese parla con orgoglio e pudore della grandezza del teatro dove al massimo di finzione corrisponde il massimo di verità, perché mentre si fa finta si dipingono tutti i sentimenti e le contraddizioni che i drammaturghi hanno pensato e realizzato sul palco. (Questa parte iniziale andava probabilmente un po’ ridotta perche i tempi allungati la rendono meno incisiva). Finalmente Campese viene accolto dal prefetto, che ha già pronta la lista delle personalità del paese da incontrare per fare la loro conoscenza. Il prefetto ascolta volentieri per primo Campese perché è un ap-

L’ARTE DELLA TRADIZIONE NEL TERZO MILLENNIO

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passionato di teatro e anche lui da giovane ha recitato. Campese parte con una complessa elucubrazione sul ruolo sociale dell’attore, sul suo mancato prestigio e sulla precarietà della sua posizione, De Caro ribatte che mancano i bravi attori e bravi scrittori di teatro e che attualmente (siamo a metà degli anni Cinquanta) l’Italia ha ben altre priorità da risolvere. Quando poi Campese propone al prefetto di presenziare al suo spettacolo previsto al teatro di Aceto, il funzionario prende l’invito come una corruttela e caccia in malo modo l’attore che dice che potrebbe far venire i suoi attori sono le mentite spoglie dei notabili attesi da lui, perché per sbaglio ha preso il foglio con l’elenco dei loro nomi. A questo punto il dubbio del prefetto e del suo segretario: coloro che arriveranno saranno personaggi veri o comparse truffaldine mandate da Campese? Arriva il dottore: è lui, ma non viene creduto. Arriva il prete: è lui, ma non viene creduto. Arriva la maestra: è lei, ma non viene creduta. Arriva il farmacista e si avvelena, ma non viene creduto nemmeno riverso su una sedia. Alla fine torna Campese, accusato dal prefetto della messinscena, ma lui non ne sa nulla, era passato solo a restituire l’elenco dei nomi preso per sbaglio. Adesso è il prefetto, il tutore della legge, ad aver assistito ad un suicidio senza fare nulla, anzi negandolo. L’arte della finzione si è presa una decisa e amara rivincita, perché, come dice il capocomico, aveva portato “non personaggi in cerca d’autore, ma attori in cerca d’autorità”. Davide Ferreri

Giovedì 21 febbraio 2013 VOGHERA

Paolo Cevoli è “Il sosia di lui”

Paolo Cevoli protagonista di “Il sosia di lui”

VOGHERA - Il prossimo appuntamento della Stagione Teatrale 2012 - 2013 del Comune di Voghera gestita dalla SOMS di Voghera è in programma martedì 26 febbraio alle ore 21, con il nuovo spettacolo del comico Paolo Cevoli dal titolo “Il sosia di lui”, una commedia storico-fantastica, ambientata nella Riccione anni ’30, dove un meccanico, scambiato per Mussolini, ne diventa la controfigura ufficiale... Una controfigura che diventaun’ottima opportunità per permettere a Benito Mussolini di assentarsi per qualche ora e attendere ad impegni privati di varia natura. Tutto procede per il meglio... fino alla inevitabile confusione fra attore principale e controfigura, il fatidico 25 luglio 1943. Il protagonista riesce a conquistare il pubblico con la

sua travolgente vis comica. Paolo Cevoli, volto popolare e amato dal pubblico di Zelig, ormai al suo quinto spettacolo teatrale, sceglie la forma del monologo comico per raccontare la sua Riccione degli anni ’30 e ’40. Fra tradimenti, feste da ballo, purghe, fasti e splendori, donne e motori. Daniele Sala ha curato la regia, la scenografia e le luci per fare rivivere in scena la Romagna balneare di quegli anni. Un mondo fatto di speranze, voglia di divertirsi, paure, poesia, emozioni e tante tante pataccate. La collaborazione fra Paolo Cevoli, autore e attore comico, e Daniele Sala, regista teatrale e televisivo, continua dopo il successo de La Penultima Cena, che è stato rappresentato in tutta Italia con oltre 200 repliche.


Giovedì 21 febbraio 2013

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(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 febbraio 2013 Giovedì 21 febbraio: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Venerdì 22: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Sabato 23: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Domenica 24: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403)

Tortona Il Consiglio comunale ha chiesto chiarimenti e certezze

Bisogna salvare l’Ospedale TORTONA - Il Consiglio comunale, nella seduta di venerdì 15 febbraio, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera area sovrazonale 6 - Piemonte Sud Est, per quanto attiene l’Ospedale di Novi Ligure - Tortona. Con questo documento il Consiglio comunale chiede, agli organi regionali preposti, la sospensione di qualunque spostamento di servizi fino alla definizione di un piano completo e condiviso della riorganizzazione dei reparti tra Tortona e Novi e

Il Consiglio Comunale ha approvato la riorganizzazione della rete ospedaliera per salvare il nosocomio un piano dettagliato degli interventi del fine che si intende perseguire e con quali tempistiche. Chiede di chiarire in maniera inequivocabile se il criterio riorganizzativo adottato vada nella direzione di una razionalizzazione o esclusivamente di una riduzione dei costi e di spiegare tutte le variabili economiche finanziarie che costituiscono la base delle scelte prospettate, specificando le eventuali ricadute negative sul cittadino in termini di tempi, disagi e costi. Il Consiglio comunale ha demandato al sindaco, Massimo Berutti, e al presidente, Franco Carabetta, di intraprendere tutte le necessarie azioni a tutela del cittadino, primo e vero fruitore del sistema sanitario; di sollecitare urgentemente un percorso di confronto pubblico e traspa-

rente tra Regione, assessorato alla Sanità, ASL di Alessandria, sindaci dei Comuni, rappresentanze sindacali, operatori sanitari, cittadini ed associazioni che si occupano di questi temi, oltre al coinvolgimento del Tribunale del Malato; di promuovere ogni iniziativa a salvaguardia dell’Ospedale SS. Antonio e Margherita di Tortona e dei servizi in esso attualmente presenti. “Un anno fa il nostro nosocomio rischiava di non essere più ospedale cardine - ha spiegato il sindaco, Massimo Berutti - ma con un intervento forte da parte nostra che è stato recepito a livello regionale abbiamo iniziato un processo di metabolizzazione del famoso ospedale integrato. Credo unica realtà in Italia”. Per quanto riguarda la ventilata chiusura del polo neonatale di Tortona, che si dice già stabilita alla fine di aprile, è emersa la necessità di fare un incontro fra sindaci novesi e tortonesi. Voglio che ci sediamo a un tavolo e affrontiamo la situazione e chiedo che gli organi preposti non devono toccare nulla e

devono sospendere qualunque spostamento di servizi fino alla definizione di un piano completo e condiviso della riorganizzazione dei reparti tra Tortona e Novi”. “Le nostre non sono battaglie campanilistiche - ha concluso il sindaco - anche il presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl Al, che non è del nostro distretto tortonese, ritiene inopportuna l’unificazione della Ostetricia e Ginecologia di Tortona con Novi Ligure perché comporterà senza dubbio una ulteriore migrazione di pazienti fuori regione”. Il presidente del Consiglio comunale, Franco Carabetta, nel suo intervento a nome di tutto il Consiglio comunale ha dichiarato quanto sia importante fare azioni politiche concrete che “permettano di cogliere nel centro il bersaglio con un azione non di facciata, non di sola partecipazione pubblica. Nel nostro caso specifico da anni si parla del futuro dell’ospedale e nessuno ci interpella, come se la decisione di comprometterne il futuro non ci riguardasse minimamente”.

CASTELNUOVO SCRIVIA - S. Messa il 17 febbraio

La giornata del malato con l’Oftal CASTELNUOVO SCRIVIA - E’ stata celebrata anche a Castelnuovo, nella chiesa di San Rocco la giornata del malato. Nel pomeriggio di domenica 17 febbraio, mons. Marco Daniele, rettore del seminario e assistente spirituale dell’Oftal, ha officiato la Santa Messa celebrando la ricorrenza della prima apparizione di Maria alla grotta di Lourdes. Erano presenti numerosi ammalati, anziani e ospiti delle case di riposo del paese, tutti insieme riuniti in preghiera per una commuovente e suggestiva funzione in pieno stile lourdiano. Dame e barellieri hanno organiz-

La celebrazione della S. Messa

zato e animato la Santa Messa accolto i fedeli e offerto loro immagini, corone del rosario e confetti provenienti

direttamente dal pellegrinaggio a Lourdes dello scorso luglio. Prima di darsi appuntamento per la celebrazione che si terrà a giugno alla “casa di protetta” di Castelnuovo, i ringraziamenti sono stati d’obbligo. Parole di riconoscimento per la corale “Beato Stefano Bandello” che ogni anno accompagna con il canto la preghiera, al personale OFTAL per aver preparato i fedeli con la recita del rosario mariano come novena in vista dell’11 febbraio, alla Confraternita e a tutti coloro che hanno preso parte a questa ormai tradizionale celebrazione. Elisa Basiglio

Lunedì 25: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Martedì 26: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Mercoledì 27: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Edicole aperte domenica 24 febbraio 2013 Mega, p.zza Duomo; Zucchi, p.zza Cavallotti; Accili p.zza Croce; Cella, p.zza Speri; Bonsignori, Via Arzani; Topmar, C.so Pilotti; Cadirola, via Guala. ELEZIONI 2013

Il ministro Balduzzi e il diario di campagna elettorale Tre cose mi hanno colpito particolarmente in questa campagna elettorale che sto conducendo senza risparmiarmi, convinto come sono che sia in gioco la salvezza e la credibilità del nostro Paese, stretto tra vecchi schieramenti ormai logorati e una ventata di populismo piazzaiolo capace sì di attirare la protesta e l’indignazione, ma non di veicolarle in progetti per il bene comune. La prima cosa che mi ha colpito è la voglia di dialogo e di confronto su questioni generali e locali che le persone manifestano: in tutti gli incontri non c’è mai stato il problema di rompere il ghiaccio, c’è stato sempre il rammarico che il tempo è poco (perché il candidato è atteso in un altro luogo, e non si riesce ad andare dappertutto), ovunque ho avuto inviti o ho preso impegni a ritornare, dopo la campagna elettorale. C’è un bisogno di recupero del rapporto tra eletti ed elettori che va ben oltre la giusta indignazione verso gli scandali, il malaffare, l’opportunismo di molti sedicenti “politici”. La seconda cosa che mi ha colpito proviene dalla considerazione fatta, in uno di questi tanti incontri, dal sindaco di un piccolo comune (del biellese): c’è una grande assente, nella campagna elettorale, ed è la povertà, sono i poveri, i più fragili. Quel sindaco ha ragione. E’ certamente vero che dobbiamo mettere in sicurezza l’Italia, perché se ripiombiamo nel baratro di quindici mesi fa i primi a pagarne le spese saranno proprio i più poveri, ma questo non deve impedire, anzi a maggior ragione deve imporre che nei contenuti della campagna, anche della mia campagna, un ruolo di primo piano abbia l’attenzione alle situazioni di debolezza, a chi fatica ad arrivare alla fine del mese, a chi rischia di perdere il lavoro, a chi non lo trova. C’è un gran bisogno di messaggi autentici di solidarietà che, senza ricalcare un ormai superato assistenzialismo, ridisegnino i contenuti e le forme dello Stato sociale. E la mia “scelta civica” di cattolico democratico non sarebbe completa e autentica se non si facesse ancora di più carico di questo bisogno. Infine, proprio in quest’ultima settimana, mi ha colpito l’impatto, tra le persone, della decisione di Benedetto XVI di rinunciare all’ufficio. Persino tra i più lontani dalla chiesa questa decisione ha fatto pensare, irrompendo anche nella nostra un po’ provinciale campagna elettorale. Mi sono dato questa spiegazione: il Papa ha fatto parlare la propria coscienza, l’ha messa prima di tutto, anche prima del pur naturale e legittimo desiderio che ciascuno di noi ha di poter incidere nelle situazioni che gli sono affidate. Il card. Newman, beatificato nel 2010 proprio da papa Benedetto, soleva affermare che la coscienza è il primo vicario di Cristo in terra: il Papa ha reso concreta questa affermazione, e le persone, tantissime persone, lo hanno capito. Ecco, la coscienza: questo strumento a volte poco utilizzato, talvolta negletto, che costituisce il nucleo più profondo della nostra umanità. Che sia proprio la coscienza a poter essere la protagonista anche domenica 24 e lunedì 25 febbraio? Renato Balduzzi

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IL POPOLO

Tortona Il Marconi Carbone al concorso di Confindustria per le scuole

“La tua idea di impresa”

si con entusiasmo in un’avventura affascinante, che può diventare la passione di tutta una vita. Un’idea d’impresa per far crescere i giovani, per far crescere l’economia, per rinnovare il nostro Paese”. Il progetto “La tua idea d’impresa”, rivolto a promuovere l’autoimprenditorialità tra i giovani, è nato nel 2008, creato e sperimentato per due anni da Confindustria Alessandria, e con successo è poi diventato una gara nazionale al suo terzo anno consecutivo: è stato adottato da Confindustria e da Sistemi Formativi Confindustria (SFC), e l’iniziativa è anche progetto ufficiale nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ed è realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Quest’anno, a livello provinciale,

TORTONA/ANNIVERSARI

graziamento al Signore per la sua vita religiosa.

TORTONA/NUOVA RADIO PIEVE

La poesia di Luca Benassi Il gruppo di studenti del “Marconi Carbone” in gara

con Confindustria Alessandria partecipano alla gara 5 Istituti Superiori, con 6 progetti d’impresa e oltre 100 studenti coinvolti, tra questi c’è anche l’Istituto “Marconi Carbone” di Tortona con il progetto “Rbs - Reuse Butts Cigarettes”. Gli studenti in gara hanno già completato il business plan del loro progetto e in questi giorni, presso la sede di Confindustria Alessandria, hanno registrato i video che raccontano la loro idea d’impresa. I business plan e i video saranno pubblicati online on line su www.latuaideadimpresa.it, e saranno votati dagli imprenditori di Confindustria Alessandria. Si formerà così una classifica online, aggiornata in tempo reale, e i progetti parteciperanno alla gara, che si svolgerà in due tempi: a fine maggio i primi tre classificati provinciali saranno premiati da Confindustria Alessandria alla pre-

senza dei partner istituzionali dell’iniziativa, e il progetto primo classificato di questa fase provinciale entrerà nella rosa dei finalisti nazionali, che saranno votati, sempre a fine maggio, dagli imprenditori di tutt’Italia, che premieranno la migliore idea d’impresa nazionale. Confindustria Alessandria è parte attiva del progetto, sia attraverso il web sia con una azione di tutoraggio dedicata alle scuole in gara. Con Alessandria sono 18 le associazioni Territoriali di Confindustria che partecipano alla gara dell’edizione nazionale 2013, per un totale di 8mila studenti e oltre 600 docenti coinvolti. Il progetto utilizza le potenzialità offerte da tutti gli strumenti del web 2.0 e dei principali social network. Partecipano inoltre, fuori gara, anche molte altre zone d’Italia che sono protagoniste delle altre rubriche online, come “Scuola in azione”.

ANNIVERSARIO

Incominciare da ciò che è bello

Il pubblico in sala

analoghi soggetti presenti nelle tre belle chiese salesi. Dei dipinti murali, oltre alla descrizione, hanno indicato la collocazione, e, dove possibile, la data, l’iscrizione e l’autore. Hanno pure sottolineato lo stato di conserva-

zione, in alcuni casi veramente precario. Gli alunni hanno poi svolto un importante lavoro di ricerca per individuare nella storia dell’arte come pittori famosi hanno trattato gli stessi temi. A complemento della presentazione del CD, è stata allestita una mostra di 9 pannelli che raccontano con schede e disegni l’indagine svolta. Lunghi applausi da parte del pubblico che ha molto apprezzato il progetto, realizzato con il contributo del Fondo Speciale per il Volontariato in Piemonte del Centro Servizi per il Volontariato di Alessandria. La mostra resterà aperta nella sala consiliare fino al 23 febbraio, dalle 10 alle 12.

Un parco a Roma per don Picchi ROMA - Il Comune di Roma, dopo l’approvazione della Commissione Toponomastica, ha reso nota la decisione di intitolare un’area urbana alla memoria di don Mario Picchi, tortonese di nascita, fondatore e guida per molti anni del CeIS (Centro Italiano di Solidarietà) a Roma, ente che ha contribuito a combattere in particolare il disagio giovanile e la tossicodipendenza. La Commissione ha deciso di venir meno al divieto del regolamento che prevede che non siano intitolate aree

In Breve

Giovedì 28 febbraio, alle ore 11, presso la chiesa dei Frati Cappuccini di Tortona, il padre cappuccino Marco Marchese festeggia il suo 60° di ordinazione sacerdotale, con la celebrazione di una S. Messa, insieme a tutti i suoi confratelli. La preghiera sarà il rin-

SALE - Il progetto dell’AIC per i ragazzi

SALE - È stata presentata sabato 16 febbraio la ricerca svolta dagli alunni delle classi terze della scuola media “R. Sineo” di Sale sulle immagini dipinte su tante case salesi, avente per sottotitolo: “iconografia dei dipinti religiosi per imparare a conoscere i Santi e le rappresentazioni sacre”. Dopo gli interventi del presidente dell’AIC Pietro Baldi, del sindaco Angelo Barco, del dirigente scolastico Lorenza Daglia, gli alunni sapientemente preparati dalla docente Lucia Conti hanno presentato il CD comprendente le schede di presentazione e di segnalazioni di otto immagini dipinte su abitazioni private, mettendole in correlazione con

Giovedì 21 febbraio 2013

Padre Marco e il 60° di Messa

ALESSANDRIA - Prende il via la quinta edizione de “La tua idea d’impresa”, un sito web e una gara per gli studenti delle scuole. “Anche quest’anno - commenta Marco Giovannini, Presidente di Confindustria Alessandria - sosteniamo il genio italico e premiamo i nuovi talenti. Promuoviamo con convinzione la creatività dei giovani, sotto l’insegna del motto ‘Cervello, cuore, coraggio’, e invitiamo gli studenti ad inventare un progetto imprenditoriale, perché proporre un’idea d’impresa significa lanciar-

La quinta edizione de “La tua idea di impresa” vuole premiare i giovani capaci di promuovere nuovi progetti imprenditoriali

TORTONA E TORTONESE

24

cittadine a personaggi scomparsi da meno di dieci anni. La scelta è stata motivata dal fatto che Don Picchi, scomparso il 29 maggio 2010, si è distinto per la sua opera svolta a servizio della città e di tutta la società e ha sempre lavorato al fianco delle istituzioni per aiutare i giovani in difficoltà. E’ stato deciso di intitolare alla sua memoria un parco compreso tra via Cristoforo Colombo, via dell’Accademia degli Agiati, via dell’Accademia Aldina e via Aristide Leonori. Don Picchi, era stato

Nel sedicesimo anniversario della scomparsa di

La poesia contemporanea sarà ancora una volta la protagonista dell’appuntamento settimanale sulla frequenza 96,400 Fm e in diretta su Live Streaming del sito www.radiopnr.it. Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 24 febbraio il conduttore Andrea Bobbio riproporrà alcuni testi tratti dalla silloge “I Fasti del Grigio” pubblicata nel 2005 dalle Edizioni Lepisma di Roma. Lo scrittore Luca Benassi, autore del libro, aveva introdotto e letto le poesie. L’appuntamento è quindi fissato per domenica sera oppure, in alternativa, martedì 26 febbraio, sempre alle ore 20,30. S. SEBASTIANO/EVENTI

Il Carnevale “spaziale” Tradizionale festa mascherata giovedì 7 febbraio alla Scuola dell’Infanzia di San Sebastiano Curone. Venerdì 8 febbraio, invece, indossate le maschere da alieno realizzate personalmente dai bambini, passeggiata per il paese, a lanciare coriandoli, a cantare per le vie, a portare allegria ai vecchietti della Casa di riposo e a recitare che “Se mi vesto da alieno, scendo giù in un baleno, sono felice di viaggiare sulla mia astronave. Già saluto luna e stelle e poi

I bambini in maschera

via… tra tante navicelle!”. Un carnevale spaziale, davvero speciale! v.s.

SAREZZANO/TRADIZIONI

Polentone in piazza

DON GIULIO DESIMONI i familiari e i parrocchiani lo ricordano nella celebrazione della S. Messa lunedì 25 febbraio, alle ore 21, nella chiesa parrocchiale di San Michele a Villaromagnano. Tortona, 21 febbraio 2013

Il tradizionale Polentone in piazza di Sarezzano, uno dei “Carnevali storici” del Tortonese, è stato oganizzato sabato 16 febbraio, a seguito del rinvio per l’abbondante nevicata della scorsa settimana. Come sempre, notevole l’affluenza, anche da Tortona e dai paesi vicini, generosa la distribuzione di polenta e salamini accompagnate da buon vino e, il tutto, come vuole la tradizione, gratuitamente. Quasi un migliaio le porzioni distribuite. Come sempre l’apposito

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Il “Polentone”

comitato, nonostante i tempi non facili, è riuscito a dar vita ad una manifestazione molto sentita. a.b.

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N

IL POPOLO di SERRAVALLE S. - ARQUATA S.

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella: prefestiva ore 16

VAL

(tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 21 al 27 febbraio 2013 Giovedì 21 febbraio: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Venerdì 22: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Sabato 23: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166) Domenica 24: Scotti - Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310)

Novi Ligure Prosegue giovedì 28 febbraio la rassegna “MusicaNovi”

Concerto in onore di Corelli

Gli Archi dell’Orchestra Classica di Alessandria

NOVI LIGURE - Proseguono i grandi appuntamenti della Rassegna Concertistica “MusicaNovi 2013” organizzata dall’associazione Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure in collaborazione con il Comune, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e la Rassegna “Orchestra in Provincia 2013”. Il primo appuntamento ha visto protagonisti di un bellissimo concerto il violinista Fabrizio Pavone e il pianista Maurizio Barboro impegnati in un programma dedicato alle grandi sonate per violino e pianoforte. L’Auditorium, gremito di pubblico di tutte le età ha applaudito calorosamente i musicisti. Il prossimo appuntamento sarà giovedì 28 febbraio, alle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Civica di Novi e vedrà impegnati gli Archi dell’Orchestra Classica di Alessandria in una serata dedicata al grande musicista barocco Arcangelo Corelli nel trecentesimo anniversario della sua scomparsa, fondamentale fu il suo contributo allo sviluppo della forma musicale del concerto grosso, che egli portò all’apice della perfezione. Dopo questo, altri otto appuntamenti allieteranno gli appassionati di musica

classica. Nel centenario della nascita di Benjamin Britten, invece, l’Ensemble Ellipsis sarà impegnato in un omaggio al compositore britannico, venerdì 15 marzo. Verdi e Mascagni saranno protagonisti del Concerto di Pasqua, sabato 30 marzo. A esibirsi il soprano Mirella Di Vita, il tenore Enrico Iviglia e il baritono Michele Patti affiancati dal Coro di Alessandria “Mario Panatero” e dai Cameristi dell’Orchestra Classica di Alessandria, con la direzione di Gian Marco Bosio e Roberto Mingarini al pianoforte. La Rassegna proseguirà il 5 aprile con un concerto dedicato al repertorio Jazz con gli SquareProject, gruppo genovese che si propone di rivisitare i classici della tradizione jazzistica degli anni 50. Il 18 aprile sarà la volta del Trio Giocoso (clarinetto, fagotto e pianoforte). Domenica 28 aprile sarà la volta di Storie di Fantasmi di C. Galante, letture concertanti per voce recitante (Silvia Donadoni) e pianoforte a quattro mani. Domenica 5 maggio le Voci femminili “Alfredo’s Box” si esibiranno con gli arrangiamenti e la direzione di Erik Bosio in un viaggio nella musica dal classico al pop.

Venerdì 17 maggio serata dedicata alla musica popolare dell’Appennino delle quattro Province con il Quintetto d’archi dell’Orchestra Classica di Alessandria, Stefano Valla (piffero e voce), Daniele Scurati (fisarmonica) e la partecipazione del Coro Voci Bianche dell’associazione Musicale “Alfredo Casella” diretto da Raffaella Tassistro. Il Concerto straordinario in occasione del ventennale di MusicaNovi chiuderà la Rassegna il 28 maggio con l’Orchestra Filarmonica di Stato “Mihail Jora” di Bacau. Giovedì 28 febbraio saranno eseguiti il Concerto Grosso op. 6 n. 3 in do minore e la Sonata da chiesa op. 3 n. 12 per archi diCorelli, seguirà il Concerto FXI n. 1 in la maggiore per archi di Vivaldi, si tornerà a Corelli con il Concerto Grosso op. 6 n. 8 “Per la Notte di Natale”, sarà poi la volta del Concerto Grosso op. 3 n. 11 in re minore di Vivaldi per terminare con il Concerto Grosso op. 3 n. 9 per archi di Manfredini. L’Orchestra Classica di Alessandria, ha al suo attivo numerosi concerti in tutta Italia tra i quali, nel 1998, un prestigioso concerto a Roma per la Camera dei Deputati, e all’estero. In ambito cinematografico ha realizzato diverse colonne sonore. Organizza da dieci anni il Festival Internazionale “Lavagnino” denominato “Musica e cinema”. Nel 2004 presso l’Aula Paolo VI in mondovisione, l’Orchestra diretta da Renato Serio, ha suonato davanti al Santo Padre per celebrare la canonizzazione di Luigi Orione e il compleanno di Giovanni Paolo II. Ha eseguito un estratto del “Flauto magico” di Mozart, suonando in diretta con i disegni animati di Emanuele Luzzati, il quale ha creato un apposito logo omaggiandolo all’Orchestra Classica. L’ingresso al concerto ha un costo di euro 6. La prevendita sarà presso la Biblioteca Civica di Novi e presso l’Istituto Musicale “Alfredo Casella”.

Castelletto è un paese in crescita CASTELLETTO D’ORBA - Alla data del 31 dicembre 2012 la popolazione residente a Castelletto d’Orba ha raggiunto quota 2.143 abitanti (suddivisi tra 1.084 maschi e 1.059 femmine), in aumento di 17 unità rispetto alla stessa data del 2011. Il numero totale delle famiglie è di 1.030 (di cui 116 con almeno un componente straniero). Gli stranieri residenti a Castelletto d’Orba sono 222, con 45 minori. Nel corso del 2012 vi sono stati 13 nati e 27 morti. I nuovi iscritti all’anagrafe sono stati 108 (di cui 20 stranieri), mentre quelli cancellati si sono fermati a 67 (di

cui 12 stranieri), con un delta positivo di 41. Per quanto riguarda i matrimoni, invece, c’è stato il sorpasso di quelli civili rispetto al tradizionale rito religioso. “I dati dell’anagrafe, apparentemente freddi, consentono invece di fare un’attenta fotografia dello stato di salute di una comunità - commenta il Sindaco Federico Fornaro - anche nel 2012 si è confermata una positiva vitalità, con la prosecuzione di un costante trend di incremento della popolazione, se si pensa che nel 2001 Castelletto d’Orba aveva 1.891 abitanti. Continua dunque una capacità di attrazione del

nostro comune, mentre il numero di stranieri si conferma attorno al 10% della popolazione totale, con la presenza di numerosi nuclei famigliari stabili, testimoniata dai 45 minori residenti e i 3 nuovi nati. Ovviamente la crescita della popolazione porta con sé una maggiore richiesta di servizi ed è uno stimolo per l’amministrazione comunale per garantire una buona qualità della vita, nonostante le politiche di tagli indiscriminati agli enti locali, attuate dagli ultimi due governi, stanno mettendo in oggettiva difficoltà i bilanci dei comuni”.

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Lunedì 25: Cristiani, Via IV Novembre, 13 Martedì 26: Dell’Ospedale, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Mercoledì 27: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Edicole aperte domenica 24 febbraio 2013 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi. NOVI - Nuova associazione

Il Club dei creativi NOVI LIGURE - Nata nel mese di gennaio all’interno dell’Ovo Center, la tensostruttura che ospita giochi e animazione soprattutto per i più piccoli, l’associazione culturale “Club dei Creativi” si propone come centro di ricerca e di sviluppo della creatività dei talenti del territorio. L’associazione, che non ha scopo di lucro, ha l’obiettivo principale di raccogliere idee, di offrire uno spazio nel quale si esprime la propria arte e si apprende quella degli altri. Vari sono i temi affrontati: arte, musica, letteratura, gastronomia, marketing, finanza, web. Il Presidente Luca Sterpi è aiutato nel delicato fine che si prefigge l’associazione dall’artista italo coreano Francesco Sung e da Antonella Ronzulli, scrittrice novese. Venerdì 15 febbraio alle 19,30 presso l’Ovo Center è stato dato il via all’iniziativa che si svolgerà sempre

di venerdì sera, l’Aperilibro. Sono stati presentati due volumi, “Attimi, il puzzle della vita” di Antonella Ronzulli e “Sei note di pentagramma” di Franco Leonetti. E’ seguita una degustazione di vini e taglieri di salumi e formaggi della Fattoria Silverado e della cantina Bonifacio. Luca Sterpi, presidente dell’associazione ha definito la serata “Un bel modo di iniziare che ci offre la responsabilità di proseguire e migliorare.” Il club intanto ha aperto anche altre iniziative dedicate ai disegnatori e ai creativi che si trovano sul sito dell’Ovo Center. Il prossimo appuntamento è per venerdì 22 febbraio alle 19.30 con Cecilia De Angelis e il suo lavoro dal titolo “Quando ero piccola mi innamoravo di tutti, correvo dietro ai gatti”. L’associazione è aperta a tutti, in modo particolare a storici, poetici, scrittori. Michela Ferrando

La terra cruda in copertina NOVI LIGURE - Il periodico nazionale Energeo Magazine dedica la copertina e un ampio servizio del numero di febbraio alla città di Novi Ligure. La rivista di settore, specializzata in articoli e approfondimenti sui più interessanti e innovativi progetti in tema di energie alternative e di ecosostenibilità, presenta ai suoi lettori il programma di tutela e valorizzazione del territorio novese che parte dalla riscoperta delle costruzioni in terra cruda. In particolare, il servizio fa un resoconto della rassegna di eventi (in)torno alla terra, sostenuta dall’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda, che si è svolta in città nel mese di dicembre scorso. Il Comune di Novi Ligure è stato contattato dalla redazione di Energeo Magazine dopo la partecipazione al Premio Eco and the City Giovanni Spadolini 2012, la cui premiazione si è svolta a Trento lo scorso 11 ottobre. Già nel numero di ottobre 2012, la rivista ha citato il nostro Comune tra i finalisti e i premiati del Premio, considerato l’oscar delle best practices della tutela del territorio e del paesaggio e della salvaguardia dei beni culturali e ambientali.


IL POPOLO

NOVI E NOVESE

Giovedì 21 febbraio 2013

Sardigliano Conclusi i lavori al complesso parrocchiale di S. Secondo

Restaurata la chiesa di Cuquello

Veduta della chiesa di Cuquello e affresco di S. Secondo

SARDIGLIANO - I lavori di restauro e consolidamento del complesso parrocchiale San Secondo in Cuquello di Sardigliano sono ultimati. Il terremoto dell’ormai lontano 11 aprile 2003 aveva lasciato numerosi e profondi segni di dissesto statico sulle strutture della chiesa e dell’attigua casa canonica. Il grande impegno per una piccola comunità parrocchiale, quale quella di Cuquello, per l’intervento di restauro e conservazione degli immobili ha potuto contare sul sostegno economico della Regione Piemonte, della Conferenza Episcopale Italiana con l’8xmille e non ultimo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. I restauri iniziati nel 2009 con la riparazione dei danni sismici della chiesa parrocchiale, sono proseguiti con gli interventi strutturali, anche se di meno importanza, sulla canonica. Completata la fase principale di messa in sicurezza della chiesa

(strutture portanti ovvero murature, volte e coperture), si sono affrontati gli interventi sulle decorazioni interne, pareti e volte, con l’operazione di pulitura delle superfici ed le integrazioni delle pregevoli pitture del Salsa; il restauro del coro ligneo ha concluso l’opera progettata per la conservazione della chiesa parrocchiale. Per quanto riguarda invece la casa canonica, questa e’ stata interessata dal rinnovo dei servizi igienici, con la possibilità del loro utilizza da parte di persone portatrici di handicap, l’adeguamento parziale dell’impianto elettrico e tutti gli altri interventi necessari per rendere pienamente fruibile il piano terreno dell’edificio. Le opere di restauro del complesso parrocchiale, autorizzate dagli uffici Beni Culturali ed Economato della Curia diocesana, con anche varie autorizzazioni comunali, sono stati seguiti nelle loro fasi di realizzazio-

ne dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Novara, Alessandria e Verbano-Cusio-Ossola, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte - sede di Torino, con sopralluoghi operativi e varie approvazioni in corso d’opera delle soluzioni progettuali-esecutive proposte. Un particolare riconoscimento va ai Parroci che hanno guidato con forza, questa opera di recupero e conservazione, iniziata con don Amedeo Grosso (che ha lasciato nel frattempo la guida della Parrocchia per raggiunti limiti di età) e qui conclusa con il giovane don Massimo Bianchi. La riconoscenza della comunità parrocchiale di Cuquello ai loro parroci è stata dimostrata anche in occasione della conferenza per la presentazione dei restauri pittorici, tenutasi nell’Oratorio di Cuquello nell’autunno scorso. Le piccole “scoperte” di interesse storico-scientifico fatte durante i restauri che, in alcuni casi, hanno confermato i fatti narrati nelle cronache storiche parrocchiali relative a questo complesso (senza dubbio di origine monastica) e al suo territorio, hanno suscitato forti curiosità che andrebbero indagate con ricerche sistematiche e approfondite, consultando archivi e antiche cartografie. La conclusione dei lavori sarà quindi festeggiata dalla piccola comunità con un incontro che si terrà nel periodo estivo, presso la parrocchiale di San Secondo in Cuquello e che sarà testimonianza di vita e di impegno cristiano, nel difficile periodo che sta vivendo il nostro mondo globalizzato. Giulio Ottria

NOVI LIGURE - I dati dell’anagrafe

Popolazione in calo dopo il censimento NOVI LIGURE - Sono 28.648 i residenti in città registrati al 31 Dicembre 2012, vale a dire 90 in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Questi i primi dati ufficiali, elaborati dall’Ufficio Anagrafe del Comune, che risentono della revisione effettuata dopo il 15esimo censimento generale della popolazione svoltosi nel 2011. Diverse cancellazioni, infatti, riguardano persone che, per vari motivi, non hanno partecipato alla rilevazione statistica. Proprio le procedure dovute al censimento e l’adeguamento ai nuovi modelli predisposti dall’Istat stanno comportando tempi più lunghi rispetto al solito nell’elaborazione dei dati. In base

alla circolare dell’Istituto Nazionale di Statistica, i Comuni hanno tempo fino al 30 marzo prossimo per inviare le comunicazioni. Prossimamente, quindi, saranno disponibili dati più completi riferiti al movimento migratorio della popolazione novese.

C.I.A.T.

Intanto si può dire che il totale dei residenti è composto da 15.012 femmine e 13.636 maschi. Seguendo un andamento diffuso a livello nazionale, la popolazione straniera aumenta in misura minore rispetto agli anni precedenti e nel 2012 si attesta a 3.581 unità, 114 in più rispetto al 2011. Ora la percentuale rispetto alla popolazione totale è del 12,5 %, mentre nel 2011 era del 12%. Tra le curiosità, è interessante il numero di ultracentenari registrati all’anagrafe cittadina: alla fine dell’anno scorso se ne contano undici, di questi ben dieci sono donne e solo uno è di sesso maschile. In tutta Italia sono poco più di 15 mila le persone ultracentenarie, di cui 12 mila sono donne.

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NOVI LIGURE/ASSOCIAZIONI

Assemblea degli Alpini

Venerdì 15 febbraio, a Novi Ligure, presso la sede dell’ANA, si è svolta l’assemblea ordinaria degli Alpini del novese. Ha aperto la serata il capogruppo Luigi Cavriani, sono seguiti gli interventi di Percivale Edoardo, Antonio Donà ed Eugenio Spigno, che hanno presentato la relazione morale. Poi è stato approvato il bilancio e l’attività del 2012, alla presenza

del presidente sezionale di Alessandria Bruno Pavese e di parecchi soci. Inoltre è stato approvata la proposta delle attività del 2013. Durante l’assemblea, dopo il saluto alla bandiera, sono stati ricordati gli alpini andati avanti, con un particolare ricordo ad Arturo Pedrolli, capo gruppo storico e grande animatore del gruppo di Novi, scomparso da pochi giorni.

NOVI LIGURE/EVENTI

Corsi per sommelier Cominceranno il 12 marzo prossimo due corsi di primo livello, rispettivamente ad Acqui Terme e a Novi Ligure, organizzati dalla delegazione di Alessandria della FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori). Le dodici lezioni settimanali, previste per le ore serali dalle 20.30 alle 23, saranno tenute da relatori della FISAR e verteranno in particolare sulle funzioni del sommelier, l’analisi sensoriale, la viticoltura, l’enologia (la vinificazione dei bianchi, dei rossi e dei rosati), i distillati, la birra e le altre bevande. A Novi

Ligure la sede del corso sarà il Centro Fieristico “Dolci Terre di Novi”. Informazioni possono essere chieste a: fisaralessandria@gmail.com (www.fisaralessandria.com). Per le iscrizioni ai corsi, che godono del patrocinio dei Comuni di Acqui Terme e Novi Ligure, il termine ultimo è fissato per il 28 febbraio. Agli iscritti sarà rilasciata la tessera di socio che dà diritto all’abbonamento gratuito alla rivista “Il Sommelier” e consente di partecipare a prezzo riservato a tutte le attività della FISAR.

ALESSANDRIA/CULTURA

Benedicta, il senso della libertà Giovedì 28 febbraio, dalle ore 19 alle 22.30 (con pausa buffet) presso l’associazione Cultura e Sviluppo ad Alessandria l’associazione “Memoria della Benedicta” e il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio reginale del Piemonte organizzano l’incontro dal titolo “Il senso della libertà”. Ad aprire sarà il Presidente del Con-

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siglio Regionale del Piemonte. Presiede Andrea Foco, Presidente dell’associazione “Memoria della Benedicta” e coordina Gian Piero Armano. Interverranno il prof. Vittorio Tigrino, gli architetti Michele Dellaria e Sergio Balbi e il prof. Nuccio Lodato, dell’Università degli Studi di Pavia.

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IL POPOLO Giovedì 21 febbraio 2013

TORTONESE E NOVESE

Isola del Cantone Restaurata la scultura in legno della frazione

Il crocifisso ligneo di Borlasca BORLASCA - E’ quasi terminato il restauro di un antico Crocefisso che era conservato presso l’oratorio della Parrocchia Santa Maria di Borlasca in frazione di Isola del Cantone. La scultura in legno (in origine plicroma), eseguita probabilmente da ignoto intorno alla fine del XVI secolo, si presentava in precario stato di conservazione: la materia era deteriorata dall’azione prolungata di insetti xilofagi mentre la pellicola pittorica originale, risultava complessivamente ricoperta

L’antico crocifisso sottoposto a restauro è conservato presso l’Oratorio della parrocchia della frazione di Borlasca da un pesante stato di ridipintura. Si è iniziato con una disinfestazione della struttura lignea mediante Permetar (antitarlo) iniettato con siringa nei vari fori. Si è quindi proceduto con il consolidamento della struttura lignea, decoesa e resa spugnosa dall’azione dei tarli mediante infiltrazioni (flebo) di resina (Plextol e Algarex). Per mezzo di bisturi e con solventi è stata rimossa la pellicola pittorica applicata sul legno grezzo nel corso del citato intervento. Nel corso dei lavori sono stati eliminati quegli stati di stucco che erano stati applicati alla struttura lignea, in parte per consolidare

Particolare del volto del crocifisso restaurato

parti decoese, in parte per modificare l’anatomia della figura, asciutta ed essenziale, e renderla più consona a nuovi canoni estetici. Si è provveduto al riempimento delle lacune ligee con stucco a base di pasta di legno modulato ai valori circostanti ed alla reintegrazione cromatica compensativa degli stucchi e delle parti abrase con mordenti ad acqua ed anilina. L’intervento sulla statua si concluso con la stesura di una protezione del legno originale con cera microcristallina sciolta in butilacetato. Dal prossime mese di maggio il Crocefisso, insieme a due im-

portanti dipinti antichi (Il martirio di Sant’Agnese” di Camillo Procaccini risalente al 1612 e una “Madonna addolorata” di scuola genovese databile intorno all’inizio del XVIII secolo) anch’essi recentemente restaurati, sarà visibile presso la parrocchia durante le normali funzioni religiose o su appuntamento. La comunità parrocchiale è certa del fatto che l’impatto con le tre opere restaurate susciterà un’intensa emozione e che la parrocchia Santa Maria di Borlasca, sarà indubbiamente arricchita dalla loro presenza sul territorio.

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SERRAVALLE/FILM

“Serravalle non è Parigi” SERRAVALLE SCRIVIA - L’Assessorato alla Cultura del Comune di Serravalle Scrivia propone la presentazione al pubblico del docu-film autobiografico “Serravalle non è Parigi”, opera di Lorenzo Boioli, che si terrà venerdì 1 marzo, alle ore 21, presso l’Aula Magna dell’Istituto Scolastico Comprensivo “Martiri della Benedicta”. Lorenzo Boioli, artista poliedrico che spazia con disinvoltura dalla musica (sua grande passione è la musica popolare piemontese e occitana), al disegno, alla scultura, alla poesia, alla fotografia e come in questo caso - alla ripresa video, è di origini alessandrine, ma serravallese di adozione, conosciuto da tutti a Serravalle per aver a lungo aver insegnato educazione artistica nella Scuola Media “Martiri della Benedicta”. Lorenzo Boioli, con questo suo ultimo lavoro che abbraccia riprese di un quindicennio di vita serravallese il cui tempo è scandito dal passaggio dello Scrivia, ci restituisce la “Sua Parigi”, con tutti i suoi colori, le sue voci, le sue contraddizioni, la sua poesia. Evidentemente Serravalle non può essere Parigi... ma per Boioli la è, anzi, come dice lui stesso: “Serravalle non sarà Parigi, ma... proprio a voler sottolineare che per tutti noi, ogni paese, inteso co-

Lorenzo Boioli

me comunità fatta di gente e di luoghi, in fondo, è un po’ una piccola città ideale”. Dal filmato è possibile scorgere molti allievi del Professor Boioli (oggi ormai ragazzi e adulti), ma anche sequenze dedicate al tratteggio di personaggi “tipici” serravallesi, alla ripresa di luoghi resi magici dalle immagini, al racconto di momenti di socialità. Come sottolinea l’assessore alla cultura, Marco Freggiaro: “l’amministrazione comunale è lieta di proporre ai serravallesi di ieri e di oggi, un nuovo viaggio in immagini nella storia della quotidianità di Serravalle e della sua Comunità, questa volta guidati da mano d’artista. Un progetto di grande interesse e di significativa importanza per la costruzione e la conservazione della memoria collettiva del paese, reso possibile anche grazie all’associazione “Libarna ArtEventi”.


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Opinioni a confronto

IL POPOLO

Bacheca

Giovedì 21 febbraio 2013

Da leggere

Rimandata per lutto “MixItalia” in Val Borbera Gentilissima Redazione, vi ringrazio per lo spazio che ho trovato, in merito alla tradizione che avrebbe dovuto essere trasmessa da Rai 1 (MixItalia) domenica 17 febbraio, ma di fatto non è avvenuta e vi trasmetto il messaggio che mi è pervenuto dalla redazione Rai: “A causa della tragedia che ha colpito Franco Gatti dei Ricchi e Poveri (la morte del figlio) la puntata di MixItalia sulla val Borbera e val Curone sarà spostata a data da destinarsi. Grazie a tutti. Sarà nostra cura informarvi della messa in onda”. Alcuni di voi sono stati da me avvisati telefonicamente per l’accaduto, mentre per i giornali settimanali non è stato possibile in quanto alcuni erano già impaginati. Vi trasmetto questo messaggio perché ho ricevuto tantissime telefonate dai vostri lettori, che mi chiedevano la non avvenuta messa in onda dell’evento. Cordialmente saluto. Adriano Angiati Presidente dell’associazione MUSA - Cosola

Contro l’apertura di sale da gioco Egregio Direttore, desideriamo esprimere la nostra piena approvazione e sostegno al Comune di Salice Terme e Godiasco per il percorso che sta intraprendendo il Sindaco Anna Corbi sulla limitazione dell’apertura di nuove sale gioco in zone sensibili della città. Riteniamo che, tramite questo intervento si riescano a toccare diversi ambiti: etico, poiché bisogna far comprendere come il guadagno sia connesso al lavoro e non al gioco; culturale, in quanto dà un messaggio chiaro e preciso sul fenomeno; sociale, poiché la maggior parte delle tipologie di giochi eliminano l’aggregazione, essendo “solitari”; sanitario, arginando il rischio di dipendenza patologica; economico, perché ridurre i soldi spesi nell’azzardo potrebbe rappresentare una piccola manovra anti-crisi”. La cosa paradossale è che nei momenti di maggiore crisi gli italiani spendono di più nell’azzardo, alla ricerca della vincita che possa cambiare la loro vita, purtroppo per molti in questo modo l’unico cambiamento è quello del cadere in un vortice che distrugge le risorse economiche e mina alla base la vita sociale, lavorativa e famigliare. I grandi concessionari del gioco spendono milioni di euro per promuovere campagne che pubblicizzano i giochi in ogni luogo e che inducono la falsa percezione che vincere e diventare milionari sia facile e a portata di mano. Finalmente un’altra Istituzione, il Comune di Salice - Godiasco, si impegna a fare un’importante campagna sociale che informa dei rischi e che promuove l’idea che i soldi guadagnati sono quelli tenuti in tasca e non buttati alla ricerca di una vincita che, per i più, non arriverà mai, attraverso azioni concrete. Moreno Baggini per il movimento “No Slot Pavia”

a cura della Redazione

F. Anfossi A.M. Valli

G.B. Montini

Susanna Tamaro

Un’ora nuova nella storia

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L’Italia è un Paese cattolico? Nel momento in cui il ruolo dei cattolici in politica torna a far notizia, la domanda sembra di stretta attualità. Ma, al di là della politica, e dei suoi valori, coloro che si dicono cattolici come la pensano realmente a riguardo di questioni quali il potere, il denaro, il sesso, ma anche la spiritualità, la gerarchia, e la solidarietà? E, soprattutto, come vivono questa loro, più o meno dichiarata, appartenenza ala fede cattolica? Anfossi e Valli si interrogano e si addentrano in una sorta di inchiesta a tutto campo senza falsi pudori e con grande schiettezza - per cercare di capire come è vissuta la fede cattolica oggi in Italia e come l’appartenenza, vera o presunta, a questa fede incide sulla politica. Alcune risposte sconcertano, altre alimentano la speranza e sono un invito al rinnovamento, prima di tutto interiore… Come viene vissuta realmente la fede dagli italiani? Un’inchiesta a tutto campo sui cattolici in Italia: fede, politica e sesso. Valli è un giornalista e scrittore e vaticanista del Tg1. Anfossi, giornalista di Famiglia Cristiana, è autore di numero se inchieste dedicate alla politica, all’economia e alla società italiana.

Il Centro Ambrosiano ha pubblicato la raccolta di testi e lettere con cui l’Arcivescovo Montini, prima di diventare Papa Paolo VI, raccontava il Concilio ai suoi diocesani. “Il Concilio è dunque un avvenimento d’incalcolabile importanza; quasi rintocco di campana, rompe il silenzio dei secoli e segna un’ora nuova nella storia”: così l’Arcivescovo Montini commentava ai vescovi e al clero lombardo, l'imminenza dell'apertura del Concilio. I suoi messaggi, le omelie, una lettera pastorale e le sette Lettere dal Concilio inviate ai fedeli ambrosiani sono stati raccolti in questo volume, a cura di Giselda Adornato. Dai testi, scelti prevalentemente tra quelli a carattere divulgativo e in stile pastorale, con un taglio operativo concreto, emerge innanzitutto la fiducia in una chiesa capace di dialogare con il mondo, capace - come scriveva lo stesso Montini - “di assimilare le forme profane, ma umane, in cui si esprime la vita moderna”. Una raccolta che aiuta a meglio comprendere la grande avventura del Concilio, e il ruolo che in essa ha avuto l’arcivescovo ambrosiano che, da Papa, ha condotto gli ultimi tre periodi della grande assise.

Il libro è la storia di una bambina che diventa adulta. Che nasce di notte, a Trieste, mentre soffia una bora nera che spazza via ogni cosa e rende ogni equilibrio impossibile. Di una bambina che cresce con un padre e una madre imprendibili, in una famiglia in cui sembra che soffi quello stesso vento impetuoso dell’est. Di una bambina che non dorme mai, e fa e si fa molte domande, a cui nessuno sembra voler o poter dare risposte. Nelle pagine del volume c’è anche la storia della scoperta della terribile bellezza del mondo. Di una bambina che si fa ragazza, e poi donna, e si apre ai sussulti dei poeti e degli scrittori, ai primi palpiti di amore e amicizia. Quella bambina, quella ragazza, quella donna è Susanna Tamaro, che consegna il suo libro più intimo e coraggioso, più appassionante e misurato, più forsennato e vitale. Una autobiografia che è anche romanzo di formazione e inno alla vita nonostante, dentro, e forse grazie a, ogni sua oscurità. Susanna Tamaro è nata a Trieste nel 1957. Nel 2000 ha creato la Fondazione Tamaro, che si alimenta con i diritti dei suoi libri e con eventuali donazioni e promuove progetti per i più deboli.

L’indecisione elettorale Egr. Direttore, mancano pochi giorni alla data delle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. Sono ormai tanti anni che voto, ma - le confesso - mai come questa volta sono preda di un’assoluta indecisione. Davvero non riesco ad orientarmi. E la mia indecisione si tramuta in assoluto sconforto, quando vedo che il livello della campagna elettorale ha assunto toni a dir poco sconcertanti, tra volgarità, attacchi di basso profilo e via discorrendo. Una campagna elettorale fatta di promesse roboanti, una gara a chi le spara più grosse, nella speranza di potersi accaparrare qualche voto in più. Promesse che difficilmente potranno essere mantenute. Ma quello che più indispettisce è il fatto che tra i diversi contendenti nessuno parla di temi che ritengo importantissimi per la vita dei cittadini: il sostegno - concreto e non solo a parole - alla famiglia, la scuola, il Mezzogiorno, le piccole e medie imprese… Nei vari programmi ho trovato ben poco di tutto questo. Per non parlare poi riforma della legge elettorale e dell’architettura dello Stato. Quanto dovremo aspettare ancora per poter votare con una nuova legge elettorale che garantisca un minimo di governabilità e poter vivere in un Paese moderno, senza sovrapposizioni di enti, per lo più inutili. Di tutto questo poco o nulla negli infiniti tour elettorali dei candidati. In fondo però una speranza ce l’ho… che non vinca nessuno alle prossime elezioni… Che sia la volta buona e i nostri governanti capiscano che è arrivata l’ora – non più rinviabile – di porsi il problema di un serio e concreto rinnovamento? Roberto Mozzi - via mail La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Salute oggi Bere, come spesso ripetiamo, fa bene alla salute per tanti motivi. Ci sono stagioni come l’estate che invogliano a bere più del solito: infatti lo stimolo alla sete aumenta per l’aumentata sudorazione, ma anche per il bisogno di rinfrescarsi; nella stagione fredda, anche se lo stimolo alla sete è minore, introdurre liquidi diviene un utilissimo modo per riscaldarsi. A seconda della stagione e del momento, bere è utile dal punto di vista fisico, ma anche per concedersi un momento di pausa nella frenesia della giornata. Di abitudine, nella stagione fredda si ricorre volentieri a una tazza di una energetica cioccolata o di tè profumato, ma perché non provare ad approfittare di una più salutare tisana. Ricorrere al mondo vegetale è da sempre un valido aiuto per combattere piccoli dis-

a cura di Laura Notti

Il piacere di una tisana

turbi dell’organismo, proprio perché le piante officinali sono una miniera di sostanze utili, specie oli essenziali e antiossidanti. Tisana è un termine generico per indicare una soluzione acquosa e di fitoelementi: infatti le tisane possono essere più propriamente infusi, decotti e macerati. L’infuso è dato dall’estrazione di principi attivi contenuti in parti della pianta, quali fiori, frutti, foglie o parti erbacee, mediante immersione in acqua precedentemente bollita. Il decotto è un filtrato della bollitura non solo di fiori o foglie, ma anche di parti legnose di una o più piante (la bollitura infatti favorisce il rilascio dei principi attivi in esse contenute). Il macerato ha un procedimento più lungo, in quanto vengono immerse in acqua fredda per alcune ore, parti sminuzzate di piante officinali, per produrre una bevanda filtrata da

consumare fredda. La tisana può contenere una sola pianta officinale, o può essere un mix di diversi tipi di piante che esaltano le proprietà o l’efficacia di quella principale; in commercio, sia in farmacia che nella grande distribuzione, sono disponibili mix di erbe in filtro, come per il tè, per tutti i gusti e le esigenze (drenanti, rilassanti, digestive o lassative e altri esempi). Quelle in assoluto più frequentemente usate dagli italiani è per combattere i disturbi del sonno: l’infuso di fiori di camomilla, dalle proprietà rilassanti e digestive, ma anche il tiglio riesce a rilassare e conciliare il sonno, oltre ad assicurare benessere a naso e gola. Fra le tisane rilassanti, è utile il biancospino e la melissa, quest’ultima oltre che migliorare la qualità del sonno, svolge un’azione benefica sul cuore. Fra gli infusi digestivi sono spesso usati la

menta e il finocchio, protagonisti in cucina per gusto e profumo; sotto forma di tisana assicurano un buono svolgimento delle attività digestive, ma anche antispastiche dell’apparato digerente; una tisana al finocchio ad esempio, favorisce la digestione, riduce la sensazione di gonfiore addominale riducendo la produzione dei gas intestinali. Altre tisane possono essere ad azione lenitiva: un esempio conosciuto è la malva, le cui proprietà emollienti, lenitive e rinfrescanti sono utili in caso infezioni del cavo orale (bocca, gola), oppure in caso di crampi e spasmi dello stomaco; addolcita col miele essa è utile per placare tosse secca e lenire il mal di gola. E, a proposito di tosse e mal di gola, una tisana all’eucalipto o alla menta, svolgono proprietà antisettiche e balsamiche, avendo un effetto benefico sulle prime vie respiratorie.


IL POPOLO Giovedì 21 febbraio 2013 ANGOLO VERDE - a cura di Alba Algeri

L’assenzio dai giardini alle bevande alcoliche

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Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

“Anna Karenina” al cinema Arbusto di assenzio che cresce spontaneo nei campi

L’assenzio, scientificamente chiamato artemisia absinthium, è un esemplare spontaneo nei campi e nelle zone incolte. E’ caratterizzato da foglie di colore verde intenso che sprigionano un particolare odore acre. Le parti verdi contengono tannini, resine e oli che svolgono un’azione repellente nei confronti degli afidi e delle farfalle che attaccano soprattutto ortaggi da fiore e da foglia. Ha un’azione di controllo anche con le formiche che invadono i tappeti erbosi. Si bagna con regolarità specialmente della stagione estiva e si elimina durante il periodo invernale nella fase del riposo vegetativo. Ha una funzione antiparassitaria cioè si prepara un decotto mettendo una manciata di foglie nell’acqua bollente, si lascia raffreddare e poi si spruzza sulle foglie della pianta da proteggere. Per ottenere una florida vegetazione alla ripresa vegetativa e una ricca fioritura è necessario concimare nella stagione autunnale usando un fertilizzante specifico per piante verdi. Si riproduce tramite la tecnica delle talee. È un arbusto piuttosto comune nelle zone alpine. In erboristeria è utilizzato per le sue proprietà toniche, digestive e antisettiche, anche le sue spiccate proprietà vermifughe sono conosciute fin dall’antichità.
 In italiano con il termine assenzio si fa riferimento anche all’“absinthe”, un liquore ottenuto distillando erbe officinali tra cui artemisia absinthium, anice verde, finocchio, melissa, coriandolo ed issopo. L’absinthe conobbe una diffusione eccezionale nell’800, e venne chiamato “absenta” nei paesi di lingua spagnola, “absinth” nei paesi di lingua tedesca, “absinthe”, ma con differente pronuncia, nei paesi anglosassoni, ed appunto “assenzio” in Italia. L’Assenzio venne messo al bando in quasi tutto il mondo all’inizio del ’900, e da quel momento ebbero inizio tutte le leggende che parlano dell’Assenzio come di una droga pericolosa, dotata di strani poteri. In realtà, l’Assenzio non ha nessun effetto stupefacente, ed i motivi che portarono al bando furono di tutt’altra natura. L’alcolismo era un fenomeno straordinariamente diffuso nell’800, ed in Francia l’Assenzio aveva incontrato un successo così travolgente da renderlo in breve tempo l’alcolico più bevuto. Le ragioni di questa popolarità sono molteplici: il gusto gradevole e rinfrescante e la passione dei francesi per i liquori a base di anice; ma anche il prezzo molto contenuto rispetto ad altre bevande alcoliche e la ridotta disponibilità di quest’ultime in seguito a un’epidemia che aveva decimato le piantagioni di vite. In sostanza furono tre le principali ragioni che portarono alla messa al bando dell’Assenzio: il fatto che, essendo l’alcolico più bevuto, si prestava bene a diventare il capro espiatorio per colpire l’alcolismo; il contrasto con le lobby di produttori di distillati da vino e la presenza di prodotti altamente nocivi per la salute etichettati sotto il nome di Assenzio, e venduti a prezzi molto bassi. Nel 1905 l’Assenzio venne bandito in Svizzera, Francia, e in quasi tutto il mondo, fatta eccezione per Spagna e Inghilterra. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

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È il 1874. Energica e bella, Anna Karenina è una delle donne più in vista di San Pietroburgo, moglie di un ufficiale di alto rango dell’impero zarista, al quale ha dato un figlio. Durante un viaggio a Mosca dal fratello, in crisi con la moglie Dolly per via delle sue frequenti infedeltà, Anna conosce il conte Vronsky, affascinante ufficiale di cavalleria che subito la incuriosisce. Per quel giovane dai capelli biondi, Anna mette in discussione le proprie certezze, incurante del clamore suscitato e sostenuta solo dalla forza della sua passione. Rompe il matrimonio, dà alla luce una bambina e spezza il cuore di Kitty, giovane sorella della cognata Dolly e promessa sposa di Vronsky, in seguito sposa felice del ricco Levin. Finché, abbandonata

dall’uomo amato irretito da un’altra, non decide allora di liberarsi da sé stessa, togliendosi la vita. Era il 1877 quando Tolstoj pubblicò per la prima volta, e a puntate, il romanzo “Anna Karenina”. Nel corso dei decenni ven-

nero realizzati diversi adattamenti cinematografici e televisivi, sino a questo ultimo capolavoro di Joe Wright. La tragedia di Anna Karenina, moglie e madre esemplare travolta dalla passione, è racchiusa tutta in un

palcoscenico che si apre e si trasforma. Intorno al fatale amore di Anna si intrecciano le storie di Kitty e Levin, di Dolly e del fratello di Anna: diversi tipi di sentimento, stesse declinazioni di una forza universale, l’amore. La pellicola approfondisce i temi dell’ipocrisia, della gelosia, della fede, della fedeltà, della famiglia, del matrimonio, della società, del progresso, della passione, del conflitto tra lo stile di vita agrario e quello urbano. Anna Karenina è il simbolo del peccato punito, il bersaglio delle malelingue, la vittima predestinata dell’ipocrisia dei nobili e l’eroina che scandalosamente si consuma per amore: ma è anche figlia di quella Storia letteraria che tutti hanno il dovere di conoscere. Il film esce questa sera, 21 febbraio, in tutte le sale.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Il flash mob internazionale “One billion rising”, che ha chiesto a donne e uomini di tutto il mondo d’incontrarsi nelle piazze e ballare insieme contro la violenza sulle donne, è arrivato anche a Tortona. Giovedì 14 febbraio, in Piazza Gavino Lugano, all’appuntamento “danzante” sono giunti tanti tortonesi per dare il loro sostegno alla campagna in difesa della popolazione femminile spesso vittima di soprusi.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Uova con tonno e piselli Nel Tortonese l’uovo, abbinato a piselli e tonno sott’olio, figurava tra le combinazioni tradizionali più semplici e comuni. La buona riuscita di questo cibo, dipende però da molti fattori: la qualità delle uova, il tempo ideale di soffrittura del burro, il tempo di cottura e la salatura, che per evitare la formazione di macchie sul tuorlo va diretta sul solo albume. Il segreto della ricetta? La capacità di rompere le uova in modo delicato e all’istante, evitando che il tuorlo perda di integrità. A differenza dell’uovo sodo, che nella tradizione popolare ha ottenuto minor fortuna, l’uovo fritto ha sempre rappresentato un’ottima occasione per puciare, ovvero per intingere il pane o la polenta nell’albume non rappreso, costruendo così una razione di cibo più sostanziosa. L’atto di “puciare” in passato aveva inoltre una precisa ritualità: prevedeva che la padella fosse posta al centro della tavola e che tutti i commensali, a turno, intingessero con parsimonia. Ciò che i buongustai ricordano con maggior rimpianto di questo piatto è, infatti, il profumatissimo intingolo, in cui intingere il pane.

Ingredienti per 6 porzioni Per le uova: 6 uova, burro q.b., sale q.b. Per il contorno: 400 gr di tonno sott’olio 1kg e 1/2 di piselli 1 cipolla un ciuffetto di prezzemolo una cucchiaiata di salsa di pomodoro olio extravergine d’oliva q.b. pepe q.b. Preparazione Mettete sul fuoco in una casseruola con un poco d’olio la cipolla e il prezzemolo tritati. Appena la cipolla sarà leggermente colorita, aggiungete una cucchiaiata di salsa di pomodoro e poi mettete i piselli con un pochino di acqua bollente. Quando i piselli sono cotti, unite il tonno tagliato a fettine e lasciate sul fuoco ancora qualche minuto. Nel frattempo rompetevi le uova, facendo attenzione a che il tuorlo rimanga integro. Lasciare coagulare l’albume (circa 1-2 minuti), salare l’uovo e servire.


IL POPOLO

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Giovedì 21 febbraio 2013

TRADIZIONI

Antola al Po

SAPORI

COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Voghera Venerdì 22 febbraio si esibiranno due artisti vogheresi

Concerto di chitarra in coppia VOGHERA - Un interessante connubio fra due chitarristi diversi per età anagrafica e formazione musicale, ma uniti da un’irrefrenabile passione per lo strumento a sei corde. Questo in sintesi il succo del concerto che si terrà nella serata di venerdì 22 febbraio alle ore 21, presso il circolo “Il Ritrovo” di Voghera e che avrà come protagonista il duo chitarristico formato da Alberto Graziani e Federico Lisandria. Nato a Voghera nel 1975, Alberto Graziani Studia chitarra classica con il maestro Roberto Piccoli. Si

Il duo chitarristico formato da Alberto Graziani e Federico Lisandria in concerto al Circolo “Il Ritrovo” avvicina al jazz come autodidatta. Matura esperienze e collaborazioni con alcuni fra i più importanti esponenti del panorama nazionale, come Luciano Milanese, Claudio Capurro, Stefano Bagnoli, Mattia Cigalini e Mario Zara su tutti. Dal 2004 promuove e collabora alla programmazione dello “Stanzone del Jazz”. Collabora stabilmente con alcuni cantanti e solisti jazz in progetti di duo e con gruppi di musica d’assie-

Federico Lisandria e Alberto Graziani

me. Attivo anche sul fronte della didattica jazz, promuove jam session nel territorio del Pavese. Federico Lisandria, Nato a Ponte dell’Olio, nel 1990 e residente a Voghera ha iniziato a suonare la chitarra a sei anni con il maestro Gianfranco Boffelli; ha quindi proseguito gli studi di chitarra classica presso il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza, con il maestro Mauro Storti, e si è diplomato a pieni voti con il maestro Giuseppe Pepicelli. Ha frequentato vari masterclass e corsi di perfezionamento con maestri di fama internazionale quali Oscar Ghiglia, Marcin Dylla, Tilman Hoppstock. Svolge frequente

attività concertistica in veste di solista e in formazioni cameristiche. Dal 2002 fa parte della Chitarrorchestra Città di Voghera come chitarrista e componente del Consiglio Direttivo e nell’ambito della stessa svolge attività musicale Lo spettacolo di venerdì sera, realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia, rientra negli appuntamenti del XII Festival Chitarristico Città di Voghera, organizzato dalla “Chitarrorchestra Città di Voghera diretta dal M° Gianfranco Boffelli. Dunque un altro appuntamento culturale di indubbio valore offerto alla città vogherese dal sodalizio della Chitarrorchestra, che quest’anno celebra i suoi primi 35 anni di attività.

TORINO/CERIMONIA

Il Consiglio Regionale ricorda l’Avvocato Bianchi TORINO - “Adriano Bianchi è stato un protagonista della lotta partigiana e per questo è stato insignito della medaglia d’argento al Valor Militare. Avvocato per 60 anni, esponente di spicco della Democrazia Cristiana di Alessandria negli anni ’70 e ’80, è stato consigliere regionale dal 1970, nella prima legislatura, fino al 1976, e quindi ha contribuito a costruire le basi della nostra Regione”. Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato così, durante la seduta del 6 febbraio, a Torino i termini essenziali della lunga vita di Adriano Bianchi, nato a Tortona nel 1922 e morto a 90 anni il 27 dicembre del 2012. “L’avvocato Bianchi è stato un esempio di etica politica e di impegno - ha proseguito il presidente fondati sui valori della libertà e della solidarietà. Aveva una grande capacità oratoria, riconosciuta da tutti, che ha esercitato con chiarezza e passione nei momenti più rilevanti della sua attività politica, sia a livello locale che

La cerimonia a Torino

nazionale”. Alla cerimonia di commemorazione hanno preso parte i figli Giovanna e Massimo e il fratello Marco. Al termine il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio. Bianchi è stato definito “una delle voci più poderose e limpide della Resistenza e dell’antifascismo”. Bianchi fu padre fondatore della Regione Piemonte dove venne eletto dal 1970 al 1980. “L’avvocato Bianchi fu, un punto un esempio di un’etica politica e di un impegno fondati sui valori della verità, della libertà e della solidarietà” come ha detto il vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera.

...il meglio della nostra Arte a servizio della nostra Chiesa... Ripristino dell’Organo della chiesa parrocchiale di Brignano Frascata (AL)


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