LAVORO. Le nuove inserzioni in “Cerco, offro, vendo”
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La Penisola del Tesoro fa tappa a Tortona
NOVESE
Si alza il sipario sulla stagione di “Tealtro”
CLOCHARD MORTI A ROMA I corpi di due persone, probabilmente somali, sono stati ritrovati in una piccola nicchia in un tunnel del Muro Torto, a due passi da via Veneto. Si pensa che siano morti a causa del fuoco acceso per riscaldarsi dal freddo della notte. La Comunità di Sant’Egidio ha espresso dolore e suggerito “di aumentare gli sforzi per rispondere ad un’area di disagio che con l’inverno e la crisi economica si è andata allargando”. Anche le Acli di Roma, il Ceis di don Mario Picchi, l’Unitalsi di Roma e il Bancofarmaceutico-Roma hanno chiesto “un censimento di tutti i luoghi di povertà nascosta”, per “individuare con maggiore celerità le emergenze” e “intervenire preventivamente con la distribuzione di coperte e pasti caldi”. Nella capitale - secondo la Caritas di Roma - almeno 5-6.000 persone dormono in rifugi di fortuna. Durante l’inverno i posti letto a disposizione sono 2.800, di cui la metà gestiti da parrocchie, enti benefici, volontari. Mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana, interviene sul caso. “Due persone che muoiono in un sottopassaggio mentre sopra, a via Veneto, ci sono i tavolini per i brindisi e le feste. È un fatto emblematico: chi sta sopra non si rende conto di cosa succede sotto. Questo è il dramma più grande: non aprire gli occhi davanti alle situazioni di difficoltà in cui vivono tantissime persone a Roma. Nemmeno noi riusciamo ad accogliere le tante persone con problemi psichiatrici che vivono sulla strada, perché non ci sono gli strumenti per aiutarle”. C’è indifferenza sulla sorte dei più poveri. Non c’è indifferenza sulla singola situazione ma in generale. È come se la presenza dei clochard fosse accettata come strutturale. I sottopassi da tanti anni sono diventati i ricoveri per gli ‘uomini randagi’: è una brutta espressione, ma purtroppo è questa la percezione della gente. Nella zona della stazione Termini, ad esempio, ci sono tantissime persone che dormono in strada e tanti ci passano vicino. Gli operatori Caritas girano la notte e stanno accanto a quelli che hanno più bisogno, ma non ce la fanno ad aiutare tutti, non sanno più dove metterli. Più di dare una coperta e qualcosa di caldo non si può fare. Ma è come mettere l’acqua dentro un secchio bucato. E poi ogni anno si parla dell’emergenza freddo. Questo dimostra una carenza di lungimiranza, perché ogni anno è normale che ci sia il freddo e il caldo. Una società dovrebbe essere capace di prevedere queste difficoltà.
Sciate in notturna sui crinali del Passo Penice
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FATTO EMBLEMATICO
OLTREPO’
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Domenica 3 febbraio celebriamo la XXXV Giornata per la Vita
“UNO DI NOI” E’ importante che la “giornata” coincida con un rinnovato avvio dell’iniziativa dei cittadini europei denominata “Uno di noi”, che intende risvegliare la coscienza dei popoli volgendo lo sguardo sull’essere umano nel suo primo comparire nell’esistenza, quando lo chiamano embrione.
Domenica 3 febbraio ricorre la 35ma Giornata per la vita che ha per tema: “Generare la vita vince la crisi”. Istituita l’indomani della Legge sull’aborto (22 maggio 1978) per mantenere viva la coscienza del valore della vita umana nonostante l’affermata liceità giuridica della sua distruzione, anno dopo anno essa ha proposto la riflessione su aspetti diversi collegati con il tema della vita umana. Ecco come verrà celebrata nella nostra Diocesi. CARLO CASINI E MARCO DOLDI A PAGINA 2
L’ANNIVERSARIO A CIGOGNOLA
STRADELLA
“Vecchie signore” in teatro Al “Sociale” lo spettacolo di Pambieri e a Tortona c’è Verdi. ALLE PAGINE 12 E 13
VOGHERA
Opere in pittoscultura Ci mancava a Voghera questa nuova forma d’arte e “il vuoto” l’ha colmato Tino Montagna. A PAGINA 22
ELEZIONI
Il 70° della battaglia di Nikolajevka I nomi di tutti Il Papa e il i “nostri” “carpe diem”. La morte candidati di Glemp. CHIESA
Ricorre quest’anno il 70° anniversario della battaglia di Nikolajevka, l’ultima battaglia della nostra ritirata di Russia. Per l’occasione si terranno celebrazioni in tutta Italia. Anche a Cigognola, dove domenica 3 febbraio il comune e il Gruppo di Broni dell’Associazione Nazionale Alpini organizzano la “giornata per non dimenticare”. A PAGINA 10
Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa ci ha ricordato che “ogni momento può diventare un ‘oggi’ propizio per la nostra conversione. Ogni giorno può diventare l’oggi salvifico, perché la salvezza è storia”.
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Grandi manovre nei vari schieramenti elettorali in vista del voto del 24 e 25 febbraio. Nelle pagine interne l’elenco delle liste e di tutti i candidati della provincia di Pavia e di Alessandria. ALLE PAGINA 8 E 17
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SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896
PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
PRIMO PIANO
SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896
PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze
DOMENICA 3 FEBBRAIO CELEBRIAMO LA XXXV GIORNATA PER LA VITA
“UNO DI NOI”: serve il vostro impegno
Domenica 3 febbraio si celebra la 35ma Giornata per la vita. Istituita l’indomani della Legge sull’aborto (22 maggio 1978) per mantenere viva la coscienza del valore della vita umana nonostante l’affermata liceità giuridica della sua distruzione, anno dopo anno essa ha proposto la riflessione su aspetti diversi collegati con
il tema della vita umana. Così nel 2013, nel pieno della grande crisi economica, il messaggio dei vescovi italiani auspica che la luce proveniente dai “valori non negoziabili” susciti energie capaci di risolvere anche i problemi economici e sociali del momento. Ma, alla base di tutte le “giornate” vi è un comune
unico principio, che esige di non rassegnarsi alle crescenti aggressioni contro la vita umana: l’uomo è sempre uomo, uno di noi, portatore di una dignità così grande da non poter essere misurata e quindi da non poter essere oggetto di paragone in termini di quantità maggiore o minore. Su questo si fonda l’affermazione dell’eguaglianza di tutti gli esseri umani, proclamata in tutti i più importanti documenti del nostro tempo, ma, purtroppo, continuamente traditi quando si accetta la discriminazione di alcune particolari categorie di uomini, quali sono, in particolare, i bambini non ancora nati. Perciò è simbolicamente importante che la 35ma “giornata” coincida con un rinnovato avvio dell’iniziativa dei cittadini europei
denominata “Uno di noi”, che intende risvegliare la coscienza dei popoli volgendo lo sguardo sull’essere umano nel suo primo comparire nell’esistenza, quando lo chiamano embrione. In tal modo si intende ottenere l’impegno dell’Unione Europea a non finanziare mai più azioni che nel mondo attuano o propagandano l’uccisione di bambini non ancora nati, come avviene con l’aborto e con la distruzione di embrioni generati artificialmente in provetta. Il recente Trattato di Lisbona impone una discussione su questo punto se sarà raggiunto entro la fine del prossimo ottobre almeno un milione di adesioni in almeno 7 Stati membri dell’Unione Europea al quesito che un apposito comitato organizzativo ha presentato
e che è registrato sul sito www.oneofus.eu. Ma è necessario un consenso popolare molto più vasto affinché la voce di chi non ha voce divenga una “gran voce”, che non può essere censurata. Perciò la Giornata per la vita è una occasione da non perdere per ottenere subito un gran numero di adesioni. Il sostegno può essere dato sottoscrivendo il quesito sull’apposita scheda cartacea che si potrà trovare nei luoghi a ciò destinati oppure utilizzando l’apposito sito internet all’indirizzo: www.oneofus.eu. In un momento in cui in Italia i cattolici sono stati più volte autorevolmente invitati a rendersi unitariamente presenti nella vita pubblica, stretti attorno ai “valori non negoziabili”, è motivo di conforto consta-
tare che i dirigenti di tutte le associazioni e movimenti cattolici hanno sottoscritto un appello a sostegno di questa iniziativa. Un vero rinnovamento civile e morale ha bisogno di tutti, credenti e non credenti, ma se non sono uniti i cattolici, non è pensabile una unità più grande. Forse lo sguardo sul più piccolo e povero tra gli uomini potrà essere il punto di partenza per un risveglio di energie morali di cui abbiamo bisogno non solo per ragioni etiche e religiose, ma anche per ragioni civili e sociali. Perché, come ha scritto Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, “la questione antropologica è divenuta questione sociale”. Carlo Casini Presidente Movimento per la vita
BIOETICA DI POPOLO Dall’eguale dignità dell’uomo dipende anche un futuro di pace “Via di realizzazione del bene comune e della pace è anzitutto il rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale”. Sono le parole di Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno. Veri operatori di pace sono, secondo il Pontefice, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace. “Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita”. Così, sostenere la liberalizzazione dell’aborto o approvare qualunque distruzione dell’embrione è un vero e proprio attentato alla pace. Le parole della Chiesa non cadono nel deserto: recentemente alcuni cittadini europei particolarmente sensibili al tema della tutela della vita hanno lanciato l’iniziativa “Uno di noi” a favore dell’embrione umano, allo scopo di sostenere il riconoscimento dell’uguale dignità dell’uomo, quando si trovi all’inizio del suo sviluppo biologico, o quando sia prossimo alla morte naturale. L’iniziativa si sostanzia nella raccolta di almeno un milione di firme per far in-
tervenire il legislatore europeo e assicurare “protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal suo concepimento”. Gran parte del dibattito bioetico contemporaneo, soprattutto in questi ultimi anni, si è concentrato attorno alla realtà dell’embrione umano, sia egli considerato in se stesso oppure in relazione all’agire degli altri esseri umani nei suoi confronti. “Diventa perciò ineludibile - affermava anni fa la Pontificia Accademia per la vita - affrontare un quesito di fondo: chi o cosa è l’embrione umano?”. Risposta adeguata, almeno in prima istanza, è quella che proviene dalla scienza, sempre più aggiornata, che ci consente di conoscere in gran dettaglio i diversi processi attraverso i quali un nuovo essere umano inizia la sua esistenza. Il momento che segna l’inizio dell’esistenza di un nuovo essere umano è rappresentato dalla penetrazione dello spermatozoo nell’ovocita. La fecondazione induce tutta una serie di eventi articolati e trasforma la cellula uovo in zigote, realtà assolutamente originale rispetto alla madre. L’embrione è intrinsecamente orientato a svilupparsi secondo la differenziazione delle cellule e verso un’acquisizione di com-
plessità e non può regredire su stadi già percorsi. Tale progresso è continuo, graduale e coordinato da un preciso progetto interno. In conclusione, le più recenti osservazioni scientifiche attestano che l’embrione umano ancorché nella fase che precede l’impianto è “un essere della specie umana; un essere individuale; un essere che possiede in sé la finalità di svilupparsi in quanto persona umana e insieme la capacità intrinseca di operare tale sviluppo”. Questi risultati scientifici vengono attentamente assunti in una riflessione più ampia, perché la scienza da sola non può dire tutta la verità sull’uomo. Ponendo la questione della verità integrale si vuol dire che non si può ritenere razionale e definitivo soltanto ciò che può essere oggetto di esperimento e di verifica. Il reale, per essere adeguatamente percepito, richiede l’impegno di altre discipline, come la filosofia. Lungi dall’essere retaggio del passato o passione per pochi, essa interpreta i dati della scienza offrendo una visione liberante dell’uomo: egli non è solo cellule; è “qualcosa” di più. È uno di noi! I dati della scienza permettono alla filosofia di affermare che l’embrione - quel minuscolo puntino - possiede già l’essere persona, che è proprio di ogni appartenente alla natura umana.
Naturalmente, l’essere persona si manifesterà gradatamente e in diverso modo lungo tutto l’arco della vita. In tal senso sembra non esserci alcun contrasto tra le conclusioni scientifiche e l’antica opinione dell’animazione immediata dell’essere umano che viene all’esistenza. La fecondazione non è solo un fatto biologico e neanche semplicemente un fatto umano: è evento religioso, perché continua la creazione dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio. Non può essere trascurata la dimensione religiosa dell’essere umano, che lentamente prende forma. Parlando ai partecipanti all’assemblea generale della Pontificia Accademia per la vita e al congresso internazionale “L’embrione umano nella fase del preimpianto”, il 27 febbraio 2006, Benedetto XVI ricordava una debolezza, ma anche una potenzialità del nostro tempo. Nonostante progredite conoscenze, “per l’intelligenza umana sembra sia diventato troppo arduo rendersi conto che, guardando il creato, ci si incontra con l’impronta del Creatore. In realtà, chi ama la verità - ecco l’assoluta novità dovrebbe percepire che la ricerca su temi così profondi ci pone nella condizione di vedere e anche quasi di toccare la mano di Dio”. Marco Doldi
Appuntamenti in Diocesi DOMENICA 3 FEBBRAIO Il Centro di aiuto alla vita “N.S. del Rosario” per la vita e la famiglia di Castelnuovo Scrivia, il Centro di aiuto alla vita e alla famiglia di Novi Ligure e il Centro di Accoglienza alla Vita di Voghera promuovono l’iniziativa “Generare la vita vince la crisi”.
CASTELNUOVO SCRIVIA - DAL 28 GENNAIO AL 31 GENNAIO Attività con i ragazzi presso la Scuola Media dell’Istituto Comprensivo Bassa Valle Scrivia - SABATO 2 FEBBRAIO Ore 21: Testimonianza di Flora Gualdani sul tema: “Casa Betlemme e l’accoglienza della vita. Una esperienza lunga mezzo secolo”. - DOMENICA 3 FEBBRAIO Ore 10.30: Chiesa Parrocchiale: S. Messa presieduta da S.E. Mons. Martino Canessa Distribuzione delle primule Ore 15: Intervento sposi di Casa Betlemme dal titolo “Sull’amore incarnato”. Immagini, canzoni e riflessioni fra bioetica cristiana, teologia del corpo e procreazione responsabile.
NOVI LIGURE - SABATO 2 FEBBRAIO Ore 17: Parrocchia di S. Pietro - S. Messa presieduta da Mons. Martino Canessa - DOMENICA 3 FEBBRAIO Distribuzione delle primule in ogni chiesa della città
VOGHERA - DOMENICA 3 FEBBRAIO Ore 18: Parrocchia S. Mario della Salute (Padri Barnabiti): S. Messa presieduta da S.E. Mons. Martino Canessa
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
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VITA DELLA DIOCESI
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Erano presenti i Vicari Foranei
NOTIZIE DIOCESANE
La convocazione Terzo incontro del Consiglio Presbiterale di pastorale familiare Sabato 2 febbraio in Seminario
TORTONA - Giovedì 24 gennaio nel salone della Curia si è tenuto il Consiglio Presbiterale, l’importante istituzione diocesana che periodicamente, sotto la guida del Vescovo, si riunisce per la programmazione o la riflessione sulla vita della Diocesi. Nella riunione di giovedì, oltre ai presbiteri designati nelle ultime elezioni, erano presenti anche i
Vicari foranei. Dopo la preghiera dell’Ora Media, Mons. Martino Canessa ha dato inizio ai lavori presentando i punti dell’ordine del giorno per il confronto. Si sono ricordati i prossimi appuntamenti diocesani e annunciato il pellegrinaggio a Roma per il prossimo 15 aprile. Le prenotazioni presso l’Ufficio Missionario. Si è pensato quindi come ren-
dere significativa la solennità di San Marziano, prevedendo un triduo di pellegrinaggio dai vari vicariati e celebrando la solennità del 6 marzo con la presenza di Sua Eminenza il Card. Domenico Calcagno. Legata all’Anno della Fede resta anche la mostra organizzata dall’Ufficio dei beni culturali in collaborazione con il Comune di Tortona per i
1700 dell’Editto di Costantino. La mostra sarà allestita presso il Palazzo Giudobono. Mons. Vescovo ha quindi presentato la normativa ecclesiastica sulle Sante Messe con più intenzioni e ha illustrato la ripartizione dei fondi derivanti dall’8 per mille alle parrocchie e alle istituzioni diocesane, riservando poi ad un prossimo consiglio la discussione sul modo di regolamentare le domande che perverranno dalle parrocchie alla Curia. Alcuni sacerdoti hanno quindi illustrato certe particolari situazioni in riferimento alle strutture parrocchiali, che necessitano di un ampliamento di riflessione e di confronto, mentre gli ultimi spazi di tempo sono stati impegnati per alcune comunicazioni riguardanti la Caritas Diocesana e la gestione della Casa del Clero - Casa Sacro Cuore. Verso le 11.30 Mons. Vescovo ha chiesto una speciale preghiera per le vocazioni e ha concluso la mattinata.
Sabato 2 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 12, presso il Seminario di Tortona, si terrà il terzo incontro della prima parte degli appuntamenti organizzati dall’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare, dedicati ad educatori, catechisti, genitori e non solo. Il tema del ciclo è “La porta del cambiamento si apre dall’interno. Esplorare la creatività in ambito personale”. La seconda parte prevede gli incontri del 9 e del 23 marzo e del 13 aprile.
Domenica 3 febbraio in Seminario
L’AC di Tortona e dintorni sull’Anno della Fede I presidenti parrocchiali dell’Azione Cattolica delle cinque parrocchie di Tortona e di Viguzzolo e Sale organizzano per domenica 3 febbraio, a partire dalle ore 15.30, nel salone del Seminario, un incontro sul tema “Il Dio in cui credo. Riflessioni ed impegni nell’Anno della Fede”. Guiderà la riflessione don Luca Ghiacci, viceparroco della Cattedrale di Tortona.
Lunedì 4 febbraio a Voghera
Santa Messa per San Biagio in ospedale Il Vescovo Monsignor Martino Canessa lunedì 4 febbraio, alle ore 15.30, celebrerà la S. Messa presso il Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Civile di Voghera, in occasione della Festa di San Biagio, protettore del naso e della gola. Al momento di preghiera saranno presenti anche i barellieri e le dame dell’OFTAL.
L’assistente di AC don Romeo Gardella sulla Lumen Gentium TORTONA - L’Azione Cattolica diocesana prosegue nella riflessione per “ritrovare” il Concilio Vaticano II, mettendo a tema, durante il presente anno pastorale, le quattro Costituzioni che da questo Concilio sono uscite e che, ancora oggi, a distanza di 50 anni, provocano il nostro essere Chiesa. È la sera di giovedì 24 gennaio e, presso il Seminario di Tortona, don Romeo Gardella, parroco in San Matteo a Tortona ed Assistente diocesano dell’AC, aiuta i molti presenti a leggere la Costituzione dogmatica sulla Chiesa che porta il titolo di Lumen gentium. La “luce delle genti” è Gesù Cristo ed il Concilio, “adunato nello Spirito Santo, desidera ardentemente, annunciando il vangelo ad ogni creatura, illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa” (LG, n.1). Una riflessione sulla Chiesa si rende, quindi, necessaria, tanto più che questa Costituzione, promulgata il 21 novembre 1964, ha creato lo spartiacque tra l’ecclesiologia conciliare e le visioni del passato; infatti, recuperando le prospettive ecclesiali della Bibbia e della Patristica, la Lumen gentium non presenta più la Chiesa come la società perfetta centrata sulla gerarchia, ma come popolo di Dio… però vale la pena di andare con ordine. Don Romeo, che pure non si dichiara conferenziere, ha offerto molti spunti di riflessione che non è stato neanche possibile esaurire nel successivo dibattito e questo è un bel segnale: abbiamo voglia di confrontarci, di ca-
Chiesa, chi sei?
pire meglio, per essere sempre più vicini a questa Chiesa che, nel capitolo I della Lumen gentium, è presentata come estensione del mistero trinitario. Scrivere che la Chiesa è mistero vuol dire che non può essere ridotta ad una pura aggregazione umana, poiché trova il proprio inizio nel dono dello Spirito Santo ed è fondata su Dio. Ma la Chiesa è anche detta “corpo di Cristo”, ritrovando la bella immagine dell’apostolo Paolo, poiché è formata da quanti con il Battesimo sono stati incorporati in Cristo: sacerdoti, religiosi e laici, allora, sono tutti membra di questo unico Corpo e sono tutti chiamati a far fruttare nella comunione e nella corresponsabilità i diversi doni che hanno ricevuto. La Chiesa, infatti, è una molteplicità, cioè, come è scritto nel capitolo II della Lumen gentium, è “il popolo
di Dio”, una bella immagine biblica che dice come i cristiani non siano individui isolati, ma comunità, popolo di figli con a capo il Figlio, Gesù Sacerdote, Re e Profeta. Un popolo sacerdotale, regale e profetico è la Chiesa, poiché non esiste solo il sacerdozio ministeriale o gerarchico, ma tutti i cristiani “esercitano il loro sacerdozio col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa” (LG, n. 10). Ed è inevitabile, allora, che la riflessione si sposti in particolare sui laici, a cui la Lumen gentium dedica l’intero capitolo IV: il termine laico, ricorda don Romeo, trova la propria radice nella parola greca laos, che vuol dire popolo ed è laico, allora, colui che appartiene al popolo di Dio e si distingue
dalla gerarchia in senso positivo, poiché è caratterizzato da indole secolare: “per loro vocazione è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali ed orinandole secondo Dio” (LG, n. 31); noi laici, infatti, viviamo “nel secolo”, vale a dire nelle ordinarie condizioni di vita e qui siamo Chiesa, poiché qui testimoniamo Cristo. Il Concilio Vaticano II, per la prima volta nella storia della Chiesa e non solo nella Lumen gentium, ma anche in altri Documenti, riconosce la nostra dignità di laici che realizzano la salvezza del mondo in modo diverso dalla gerarchia, offrendo a Dio la vita quotidiana e lì annunciando la fede che, grazie a noi laici, esce dai luoghi di culto, per la santificazione del mondo. Tutti, infatti, sono chiamati alla santità, come è scritto nel capitolo V della Lumen gentium, poiché la santità si esprime in forme diverse ed ognuno è chiamato a vivere il proprio carisma: “ognuno secondo i propri doni ed uffici deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza ed opera per mezzo della carità” (LG, n. 41). Questi e molti altri sono gli spunti di riflessione offerti da don Romeo che, alla fine, ha esortato a verificare come, in questi 50 anni, abbiamo attuato e realizzato il Concilio Vaticano II, a partire dalle parole-chiave di comunione, collaborazione e corresponsabilità: come le decliniamo, oggi, nelle parrocchie, in Diocesi, nell’Azione Cattolica? Patrizia Govi
Domenico Delle Foglie è il direttore del Sir Il Consiglio di amministrazione della Società per l’Informazione Religiosa Sir spa, preso atto che il direttore Paolo Bustaffa per raggiunti limiti di età ha chiesto di lasciare l’incarico, ha nominato Domenico Delle Foglie direttore dell’agenzia Sir. Delle Foglie, 59 anni, barese, comincia la carriera giornalistica nel 1979 alla “Gazzetta del Mezzogiorno”, quotidiano di Puglia e Basilicata. Nel 1996 viene chiamato ad “Avvenire” e
dopo soli tre anni diventa vicedirettore.
Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 4, martedì 5, giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 febbraio dalle 8,30 alle 12,30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it.
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Ricordata la Shoah e la Giornata della lebbra. In Piazza San Pietro i ragazzi dell’Acr E’ stato primate di Polonia
Il Papa all’Angelus: “Ogni momento La morte del card. Glemp è propizio per la conversione” “Ogni momento può diventare un ‘oggi’ propizio per la nostra conversione”. Lo ha sostenuto, domenica scorsa, Benedetto XVI, in occasione della recita dell’Angelus con i pellegrini giunti a piazza San Pietro. Al termine della recita mariana, insieme con due ragazzi dell’Acr di Roma, ha liberato due colombe, simbolo dello Spirito di Dio, che dona la pace.
operatori sanitari e i volontari, in particolare quanti fanno parte di organizzazioni cattoliche e dell’Associazione Amici di Raoul Follereau”, ha detto, invocando per tutti “il sostegno spirituale di san Damiano de Veuster e di santa Marianna Cope, che hanno dato la vita per i malati di lebbra”.
L’oggi della salvezza. Nel commentare la liturgia che presenta, uniti insieme, due brani distinti del Vangelo di Luca, il Papa ha sottolineato che, essendo il primo il prologo indirizzato ad un certo “Teofilo” e significando questo nome in greco “amico di Dio”, “possiamo vedere in lui ogni credente che si apre a Dio e vuole conoscere il Vangelo”. Il secondo brano, invece, presenta Gesù che “con la potenza dello Spirito” si reca di sabato nella sinagoga di Nazaret. Da buon osservante, ha sottolineato il Papa, anche “il Signore non si sottrae al ritmo liturgico settimanale”. Quel giorno “Gesù si alzò a leggere e trovò un passo del profeta Isaia che inizia così: ‘Lo Spirito del Signore Dio è su di me’”. Gesù, terminata la lettura, in “un silenzio carico di attenzione”, disse: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. “San Cirillo d’Alessandria ha dichiarato il Pontefice afferma che l’‘oggi’, posto tra la prima e l’ultima venuta
Con i ragazzi dell’Acr. Il Papa si è rivolto in particolare agli oltre 2000 bambini e i ragazzi dell’Azione cattolica di Roma. Due di loro, con i responsabili diocesani, erano presenti accanto al Papa, nel suo studio. “Cari ragazzi - ha sostenuto il Pontefice - la vostra ‘Carovana della Pace’ è una bella testimonianza! Sia segno anche del vostro impegno quotidiano per costruire la pace là dove vivete”. Nel messaggio, letto dalla ragazza, si parla del “bisogno di pace che c’è nel mondo” e dell’impegno a “diventare protagonisti di pace nel rispetto, nella comprensione e nella giustizia verso gli altri”. I ragazzi dell’Acr hanno chiesto al Papa di pregare per loro per fare della loro vita “un meraviglioso spettacolo guidati dall’unico vero grande autore e regista, Gesù” e gli hanno ricordato il loro affetto. Al termine della lettura, il Santo Padre ha ringraziato, invitando a liberare “le colombe, simbolo dello Spirito di Dio, che dona la pace a quanti accolgono il suo amore”.
di Cristo, è legato alla capacità del credente di ascoltare e ravvedersi”. Ma, ha aggiunto il Santo Padre, “in senso ancora più radicale, è Gesù stesso ‘l’oggi’ della salvezza nella storia, perché porta a compimento la pienezza della redenzione”.
Infine, “ci dice che ogni momento può diventare un ‘oggi’ propizio per la nostra conversione. Ogni giorno può diventare l’oggi salvifico, perché la salvezza è storia che continua per la Chiesa e per ciascun discepolo di Cristo”.
Il senso cristiano del “carpe diem”. In realtà, ha osservato Benedetto XVI, questo brano “interpella ‘oggi’ anche noi”. Anzitutto “ci fa pensare al nostro modo di vivere la domenica: giorno del riposo e della famiglia, ma prima ancora giorno da dedicare al Signore, partecipando all’Eucaristia, nella quale ci nutriamo del Corpo e Sangue di Cristo e della sua Parola di vita”. In secondo luogo, “nel nostro tempo dispersivo e distratto, questo Vangelo ci invita ad interrogarci sulla nostra capacità di ascolto”. Infatti, “prima di poter parlare di Dio e con Dio, occorre ascoltarlo, e la liturgia della Chiesa è la ‘scuola’ di questo ascolto del Signore che ci parla”.
Giornata della memoria, dei malati di lebbra e per la pace per la Terra Santa. “Ricorre oggi la Giornata della Memoria, in ricordo dell’Olocausto delle vittime del nazismo. La memoria di questa immane tragedia, che colpì così duramente soprattutto il popolo ebraico, deve rappresentare per tutti un monito costante affinché non si ripetano gli orrori del passato, si superi ogni forma di odio e di razzismo e si promuovano il rispetto e la dignità della persona umana”, ha sostenuto il Pontefice, dopo la recita dell’Angelus. Poi ha ricordato la sessantesima Giornata mondiale dei malati di lebbra. “Esprimo la mia vicinanza alle persone che soffrono per questo male e incoraggio i ricercatori, gli
Il card. Jozef Glemp a Tortona in episcopio con il Vescovo Mons. Luigi Bongianino
È morto mercoledì 23 gennaio il card. Jozef Glemp, ex primate di Polonia e per 23 anni presidente della Conferenza dei vescovi polacchi. Il cardinale è morto all’età di 83 anni in un ospedale di Varsavia, dopo essere stato operato nel marzo scorso di tumore al polmone. Il card. Glemp ha guidato la Chiesa polacca negli anni difficili dopo l’introduzione dello stato di guerra da parte del generale Jaruzelski. Si deve al card. Glemp l’apertura al dialogo con la Chiesa ortodossa russa, grazie ad alcuni viaggi in Russia. Ha gestito la Chiesa polacca durante la svolta democratica del Paese nel 1989 e durante l’ingresso della Polonia nell’Unione europea (2004). È rimasto in carica fino al 2009, al compimento dell’80° anno di età. Sir Europa lo aveva intervistato nel 2011 durante una sua visita con la Comu-
nità di Sant’Egidio al campo di concentramento di Dachau. Nell’approssimarsi del Giorno della memoria, ecco quanto il cardinale aveva detto: “Visitare Dachau è andare alla radice dei luoghi del martirio di un passato così triste. Qui si fa evidente come la pace sia necessaria per l’umanità”. “Dachau, Aushwitz e tutti gli altri luoghi di concentramento hanno significato non solo per i visitatori di oggi ma è monito e insegnamento per l’intera famiglia umana. È un appello ad amare il prossimo. Il monito è che l’odio porta solo distruzione e morte. È quindi per noi una memoria speciale”. Fu uomo di transizione che ha guidato con grande saggezza la Chiesa di Polonia in uno dei momenti storici più complessi e difficili dal tempo del cardinale Stefan Wyszynski fino ad oggi.
La prolusione del card. Bagnasco al Consiglio della Cei ROMA - Da lunedì 28 gennaio fino a oggi, giovedì 31 gennaio, si è svolto a Roma il Consiglio Episcopale Permanente. Il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aprendo i lavori, lunedì 28 gennaio a Roma, ha voluto mettere l’accento sul ruolo e sul compito principale della Chiesa: l’annuncio del Vangelo. Per primo ha richiamato il “pellegrinaggio ad limina apostolorum” dei vescovi italiani “proprio nell’Anno della fede”, ringraziando il Papa “per l’accoglienza che ci accorda”. La fede, ha detto, pur “dentro a un travaglio storico delicatissimo e intricato”, costituisce la garanzia che “dona ineffabile gioia”. Il cardinale ha sottolineato “le situazioni di persecuzione in cui si trovano i cristiani”, che “in buona parte
coincidono con i conflitti aperti”, ricordando il dato impressionante di “oltre centomila cristiani delle varie Confessioni uccisi nel 2012. Una cifra spaventosa che non può lasciar indifferente nessuno”. Parlando dei temi “sociali”, ha sottolineato “la condizione di indigenza che si va obiettivamente allargando, e sta intaccando segmenti di società in cui prima era sostanzialmente marginale”. Dopo aver richiamato la disoccupazione giovanile, l’espulsione di lavoratori dalle fabbriche, le famiglie che impoveriscono, ha affermato che “a nessuno deve far comodo esagerare in termini catastrofici, ma occorre che il Paese non esorcizzi la realtà. Gli schemi sociali classici sono saltati e non si ripristineranno automaticaLE NOSTRE SEDI:
mente”. Tra i punti dolenti ha richiamato anche la sanità, “da una parte per condannare gli imbrogli, i maneggi, le astuzie che si consumano in un settore ad altissima vocazione altruistica, dall’altra per prendere le distanze da logiche irrazionalmente pretenziose e talora esclusivamente campanilistiche”. Circa il Mezzogiorno, “vessato dalla malavita”, ha esortato a “vigilare, resistere, incoraggiare, denunciare, bonificare e recuperare”. Sul momento politico attuale, il presidente della Cei ha poi notato che “il popolo italiano si è mostrato ancora una volta solido”, poggiando nelle scelte di “autoriduzioni”, “revisioni di stili di vita”, “risparmi” anzitutto “sul naturale e insostituibile moltiplicatore di ogni più piccola
risorsa: la famiglia”. Ora però “si respira uno sbilanciamento tra il desiderio popolare di uscire dal tunnel e ciò che viene messo in campo”, per cui è diffusa “la percezione di un Paese perennemente incompiuto, che costa molto a se stesso ma non riesce a ottenere i risultati che merita”. Dopo aver esortato tutti alla partecipazione al voto quale “dovere irrevocabile”, il presidente della Cei ha dedicato uno spazio ampio al tema della “biopolitica” che rappresenta - ha detto - “problemi semplicemente nodali nelle società postmoderne”. Il riferimento è stato, tra l’altro, a vita, salute, malattia, stati vegetativi, aborto, eutanasia, sottolineando che “non ha senso nascondere gli argomenti, riconoscendo invece cittadi-
Servizi CISL
nanza elettorale solo all’economia”. Circa i “valori fondamentali”, ha affermato che su di essi “i cattolici sanno che non esiste compromesso o mediazione comunque si voglia chiamare”. Ha citato la difesa della vita “dal suo concepimento alla morte naturale”, “la rinuncia all’eutanasia comunque si presenti”, la “libertà di coscienza e di educazione”, la “famiglia basata sul vincolo del matrimonio tra l’uomo e la donna”, la “giustizia uguale per tutti, la pace”. Come segno positivo dell’impegno per la vita ha richiamato la campagna “Uno di noi” che “vuole portare nelle sedi comunitarie l’istanza della vita, senza più selezioni”. Sui matrimoni omosessuali, ha sottolineato che “il diritto del bambino, non al bambino - viene
prima di ogni desiderio individuale” e “se la natura dell’uomo non esiste, allora si può fare tutto, non solo ipotizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso”. La vastità dei problemi sociali, politici e culturali non deve far dimenticare - secondo il card. Bagnasco - il cuore del “messaggio cristiano” che si trova nell’annuncio del “fare del Signore”, davanti al quale abbiamo il dovere di “non ostacolarlo e anzi favorirne la sua attrattività. Lui fa nascere figli di Abramo dalle pietre. “La Chiesa, esperta in umanità” sa che “la verità è più importante della derisione del mondo” e ciò va annunciato “per lo stesso amore che ha spinto il Samaritano del Vangelo a farsi umilmente prossimo”.
AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
IL VANGELO DELLA DOMENICA
3 Febbraio - IV Domenica del Tempo Ordinario
“Nessun profeta è bene accetto nella sua patria” Lc 4,21-30 In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto
abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti
lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano
S. GIOVANNA DI LESTONNAC Questa settimana raccontiamo la vita della santa francese sullo stampo della Giovanna di Lestonnac, la cui memoria ricorre il 2 febbraio. Compagnia di GeJeanne de Lestonnac nacque a Bordeaux, il 27 dicembre sù per l’educazione 1556 primogenita di sette figli. Suo padre era consigliere del delle fanciulle e inparlamento di Parigi mentre la madre, Giovanna, di fede dividuò proprio in ugonotta, era sorella del filosofo Michel Eyquem de Montai- Giovanna la persogne, uno dei più illustri pensatori di Francia e sostenitore del na designata da partito cattolico. Suo padre era cattolico, mentre sua madre Dio. La santa e le era diventata calvinista. La bambina fu battezzata da un sa- sue compagne si cerdote cattolico con il nome della madre, Giovanna, che af- dedicarono allo stufidò l’educazione della bambina a precettori calvinisti. dio delle regole e La madre le parlò sempre con disprezzo del cattolicesimo, della spiritualità di S. Ignazio e fondarono la Compagnia di ma Giovanna, tredicenne, mentre pregava, sentì una voce in- Maria Nostra Signora, approvata a Bor-deaux dall’arcivescoteriore che le disse: “Guardati figlia mia, dal lasciare spegne- vo François d’Escoubleau de Sourdis il 25 marzo del 1606 e re questo sacro fuoco, che ti ho acceso in cuore e che ti porta poi a Roma, il 7 aprile del 1607 da papa Paolo V. con tanto ardore al mio servizio”. La Compagnia di Maria fu affiliata Durante l’adolescenza, Giovanna all’Ordine di S. Benedetto, educatore conobbe i Gesuiti, un Ordine relidell’Europa, e nel 1609, sotto la guida NOBILDONNA FRANCESE gioso arrivato da poco a Bordeaux, di P. de Bor-des, aprì le scuole modelessendo stato fondato a Parigi nel late su quelle protestanti. Per volontà NIPOTE DEL FILOSOFO 1534. Maturò anche l’idea di farsi della fondatrice ogni anno le alunne si MICHEL DE MONTAIGNE monaca, ma poi decise di obbedire consacravano alla Vergine, nella ricoral padre, che nel 1573, la diede in renza liturgica della sua presentazione FONDÒ LA COMPAGNIA sposa al nobile Gastone di Montal tempio. La santa era sempre la priferrand, barone di Landiras, da cui ma al coro e al refettorio, quando bisoDI MARIA NOSTRA SIGNORA ebbe sette figli. Tre di questi morignava praticare le penitenze. rono piccoli. Nel 1597, dopo 24 anIn memoria della Passione del Signore, ni di matrimonio, rimase vedova e ogni venerdì scendeva in cucina per ladopo aver sistemato i quattro figli, sentì il desiderio di adope- vare i piatti e ogni sabato serviva al secondo turno di mensa rarsi per l’educazione della gioventù. Per sei anni visse nel riservato alle sorelle coadiutrici. ritiro e nella preghiera e nelle visite ai poveri, ai malati e ai Praticò con vero rigore la povertà tanto che nel 1622 le tolseprigionieri. ro la carica di superiore e lei se ne andò da Bordeaux. Nel 1603 chiese e ottenne di entrare tra le Fogliantine di Sei anni dopo, però, la richiamarono alla guida della comuTolosa, un nuovo Ordine di religiose, nato nel 1588, come nità. Nel 1626, intanto, Madre de Lestonnac andò a fondare ramo femminile dei Cistercensi riformati, che si erano riuniti il monastero di Pau, dove rimase fino al 1634. Quando tornò nell’abbazia di Feuillant, in Guascogna, per reagire alla deca- a Bordeaux diede un ultimo ritocco alle Regole dell’Ordine denza del loro Ordine. Quando entrò aveva già 47 anni e il che furono stampate nel 1638. Morì di apoplessia il 2 febsuo fisico non riuscì a sopportare la dura disciplina e dopo braio1640 all’età di 84 anni, quando il suo istituto contava sei mesi dovette tornare casa. Nel 1604 a Bor-deaux scoppiò già 30 case. Le sue reliquie sono venerate nella prima casa la peste. La santa si prodigò nell’assistenza e intorno a lei si dell’Ordine, a Bordeaux. radunò un gruppo di giovani donne. Il gesuita P. Giovanni de Fu beatificata nel 1900 e canonizzata il 15 maggio del 1949 Bordes concepì allora l’idea di istituire un Ordine femminile da papa Pio XII.
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“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. La prima frase del vangelo della IV domenica del tempo ordinario riprende l’ultima della scorsa domenica: continua l’episodio di Gesù nella sinagoga di Nazaret, con l’annuncio-shock che il Messia atteso da secoli era finalmente arrivato, era lui. La reazione dei suoi compaesani, superato il primo stupore, fu di incredulità: come può essere il Messia, l’inviato da Dio a compiere grandi cose, quest’uomo vissuto sempre qui tra noi, senza mai dare segni di essere diverso da noi? Come può riscattare il nostro popolo, questo figlio di Giuseppe, falegname come suo padre? Si è sentito dire che abbia fatto miracoli a Cafarnao: ebbene, se vuole che gli crediamo li faccia anche qui, nel suo paese, davanti a noi! Nessuno è un eroe, per il suo cameriere: questo celebre detto di Michel de Montaigne coglie bene il fatto che la familiarità, la consuetudine di vita con una persona dà solo l’illusione di conoscerla, facendo dimenticare che ogni persona è un mondo mai completamente esplorato; ognuno in realtà si porta dentro pensieri, sentimenti e risorse insospettabili, che se hanno occasione di manifestarsi lasciano gli altri quanto meno sconcertati. Tanto più se si manifestano fuori dal consueto ambito di vita, dove spesso sono bloccati proprio dai pregiudizi altrui. Ai suoi compaesani increduli, in certo modo anticipando Montaigne, Gesù rispose con una frase lapidaria divenuta proverbiale: “Nessuno è profeta in patria”, e a dimostrarlo citò due esempi tratti dalla storia d’Israele, non nuova a episodi di incomprensione e rifiuto dei profeti, proprio da parte del popolo cui Dio li aveva inviati. Elia, osteggiato e perseguitato in patria, compì prodigi a favore di una straniera, una povera vedova libanese che invece si era fidata di lui, così come un altro straniero, un generale siriano, aveva dato retta al profeta Eliseo (i due episodi sono narrati rispettivamente nel Primo libro dei Re e nel Secondo libro dei Re). Ma il monito di Gesù non ebbe effetto: “All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù”. Quella volta i connazionali di Gesù non riuscirono nel loro intento; ma il racconto dell’evangelista suona come un preannuncio di quanto sarebbe accaduto in seguito: rifiutato proprio dai suoi sino alla condanna a morte, egli trovò larga accoglienza ed elargì i suoi benefici di là dai confini del suo popolo, tra gli stranieri, cioè proprio tra coloro che Israele riteneva esclusi dalle amorose sollecitudini di Dio. Perciò l’episodio di Nazaret è anche un invito a considerare che nessuno, a qualunque popolo appartenga, è escluso dalla divina misericordia; si capisce allora quanto artificiose (e perciò ingiuste, e pericolose in quanto fonte di conflitti) siano le barriere che gli uomini si affannano ad erigere tra loro: i muri, i ghetti, i fili spinati, le reciproche esclusioni basate sulla razza, sulla religione, sul censo, sul grado d’istruzione e così via. E al confronto, quanto brilla la Chiesa voluta da Gesù, dove ai vertici, cioè alla santità, possono giungere lo scapestrato e il giusto, l’analfabeta e il sapiente, il re e il popolano, uomini e donne, giovani e vecchi; la Chiesa, che non conosce confini, e nel suo universalismo indica un sicuro cammino verso un mondo pacificato; la Chiesa, dove nessuno è straniero, perché tutti sono figli di Dio.
le letture della domenica Prima Lettura Ger 1,4-5.17-19 Salmo Responsoriale Sal 70 Seconda Lettura 1Cor 12,31-13,13
Giovedì 31 gennaio 2013
Concessionaria
VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705
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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI
SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 811-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel. 379578): ore 11; Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11;
Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9.
Farmacie di turno aperte dal 31 gennaio al 6 febbraio 2013 Giovedì 31: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Venerdì 1 febbraio: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Sabato 2: Lugano, Via Emilia, 168 - (tel. 0383 41428) Domenica 3: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Lunedì 4: Callegari, Via Grattoni, 6 - (tel. 0383 43573) Martedì 5: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063)
Alla presenza del sindaco e delle organizzazioni sindacali
LTREPO’
STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 6: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Edicole aperte domenica 3 febbraio 2013 (Turno A): Alliani, corso XXVII Marzo; Serini, via Gramsci; Corradi, via Matteotti; Corti, piazza Castello; Lucchini, Rondò Carducci; Moglia, via Lomellina; 18; Rossi, via Facchinetti; Ruggeri, via Emilia 275; Soldani, via Emilia 33; Uberti, via Garibaldi; “Il Mondo”, via Emilia 116. Distributori aperti domenica 3 febbraio 2013 (Turno G): AGIP, via Carlo Emanuele III 5.
Eletto a Robecco Pavese
Contratto integrativo del lavoro, la firma in Comune Giovanni Scolè è presidente della Pro Loco VOGHERA - “In questo periodo di crisi, che inevitabilmente si riverbera anche sul mondo occupazionale, il Comune di Voghera ha dato un segnale importante con la sottoscrizione di questo contratto, non solo per quanto riguarda la sicurezza e i diritti dei dipendenti, ma anche a dimostrazione dello stato di buona salute dei nostri conti”. Il sindaco Carlo Barbieri, titolare della delega assessorile sul personale, esprime la sua soddisfazione per la firma del contratto integrativo decentrato che sarà applicato dal 1 gennaio. L’incontro con le organizzazioni sindacali e le Rsu interne si è tenuto giovedì scorso a palazzo Gounela. Erano presenti la coordina-
trice Giuseppina Fortunato con i rappresentanti Rsu (Bertotti, Forni, Ricci, Bianchini, De Sinno, Falciano, Secondi, Tarditi, Tarlocco, Zuffi) che hanno espresso la loro soddisfazione per l’ampia partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno votato a maggioranza,
con un astenuto, l’ipotesi d’accordo per l’utilizzo delle risorse destinate al salario incentivante e alla produttività collettiva per l’anno 2012. Nella stessa assemblea è stato poi sottoposto al voto anche il nuovo Contratto Decentrato quadriennale.
La trattativa era iniziata lo scorso mese di ottobre 2012 e l’accordo con la delegazione trattante di parte pubblica è stato raggiunto dopo alcuni incontri in cui si sono approfonditi tutti gli argomenti contrattuali riguardanti i 240 dipendenti comunali. Dopo l’illustrazione il testo è stato approvato da tutti i presenti con un solo voto contrario. “Il risultato raggiunto con l’Amministrazione - spiegano le organizzazioni sindacali - è un risultato positivo per le relazioni sindacali in essere e soprattutto per l’impegno assunto a mantenere i livelli complessivi del salario incentivante negli stessi valori economici degli anni precedenti”. Ugo Celasco
Nuovo corso professionale su agricoltura e ambiente VARZI - All’Istituto “Carlo Calvi” di Varzi, si è svolto l’annuale Open Day, giornata dedicata all’orientamento degli allievi in uscita dalla scuola media. In tale occasione, è stata presentata l’offerta formativa della sede, che prevede, accanto al tradizionale e consolidato Corso Statale relativo al settore “Industria e Artigianato”, un’assoluta novità: l’attivazione di un Corso Professionale Regionale nell’ambito “Agricolo-Ambientale”. “Tale corso si rivolge, oltre all’utenza tradizionale, in uscita dalla
scuola media inferiore, ad una più vasta, che richiede formazione e riconversione in un settore tipico del nostro territorio. - spiega Maurizia Tarditi direttore dell’Ipsia di Varzi - Verranno formate nuove figure di imprenditori, qualificate ed esperte in un settore, quello ambientale e della silvicoltura, che opereranno in sinergia con le attività esistenti nel settore produttivo della comunità montana”. Relatori della giornata sono stati Paolo Gramigna, consigliere Provinciale e Eugenio Scalzotto, agro-
nomo, esperto di Politiche Comunitarie Agricole. Hanno inoltre partecipato tutte le istituzioni operanti sul territorio: Comunità Montana, GAL, Provincia di Pavia, Comune di Varzi e le Forze dell’Ordine, con le quali è avviato un intenso programma di collaborazione, finalizzato alla promozione di “LegalitàCittadinanza, buone forme di convivenza civile”. Programma avviato lo scorso anno scolastico, che si è avvalso della collaborazione del Comandante Adriano Marrale. Mattia Tanzi
La Pascoli incontra i vigili VOGHERA - Anche gli alunni della classe 1a C, quale rappresentanza della scuola media “Pascoli” di Voghera, hanno partecipato alla Festa della Polizia Locale in occasione della ricorrenza del suo Santo Patrono San Sebastiano. Lunedì 21 gennaio, alle ore 11, accompagnati dai docenti Maccarini e Marini, alla presenza delle autorità locali, dei rappresentanti dei Corpi dell’Arma e di alcune Associazioni di volontariato, hanno assistito alla celebrazione della S. Messa nella chiesa dei Padri Francescani Santa Maria delle Grazie, quindi alla cerimonia di premiazione degli agenti che si sono distinti per i loro interventi sul piano operativo e sociale. I vigili costituiscono una presenza ormai familiare nella realtà della scuola sia con le lezioni di Educazione alla Legalità sia con il dialo-
go schietto e rassicurante nella loro sede quando i ragazzi ne sono ospiti. Ma questo evento ha offerto loro l’occasione di conoscerli da un punto di vista diverso, di entrare in un mondo nuovo, quello ufficiale dell’alta uniforme, delle bandiere e degli stendardi, dei gesti rituali delle celebrazioni solenni, degli encomi e delle pergamene di merito. Soprattutto nel mondo di chi si è posto al servizio della collettività per garantire la sicurezza, per proteggere, per prevenire. Un mondo tanto vicino quanto sconosciuto a dei ragazzi che sono soliti identificare il vigile solo nella sua funzione punitiva, come l’addetto alle multe, ai verbali o alle denunce delle infrazioni. È stata la scoperta di un mondo di professionalità, di doti psicologiche, di umanità nell’impegno quotidiano.
ROBECCO PAVESE L’Anspi Pro Loco Robecco rinnova le cariche e inizia a programmare le manifestazioni del 2013. Nei giorni scorsi si è tenuta la riunione del direttivo dell’associazione per la ripartizione delle cariche in seno al consiglio. Giovanni Scolè è stato nominato presidente mentre Stefano Gramegna ricoprirà la carica di vice presidente. Ruoli chiave per due donne: Elena Villani seguirà la tesoreria mentre Anna Maria Montagna avrà il ruolo di segretaria. Il consiglio direttivo, che si è riunito alla presenza del sindaco Bianchi, è composto da Enrico Scolè, Alessandro Calatroni, Antonella Paocchi, Gabriele Guerci, Mattia Gramegna ed Ernestino Baldini.
Appena insediato, il nuovo consiglio ha pianificato i prossimi appuntamenti che saranno la Festa di Carnevale che si terrà il giorno 17 febbraio e la Festa della Donna l’8 marzo. A breve i consiglieri si riuniranno per la presentazione del bilancio dell’anno 2012 e la consegna dell’inventario dei beni di proprietà dell’Associazione. L’Associazione Anspi Pro Loco è un punto di riferimento per l’intera comunità perché si fa carico di organizzare sagre popolari, incontri e giornate di musica e gastronomia non trascurando gli impegni rivolti al sociale. Il presidente Giovanni Scolè ha dichiarato di essere orgoglioso di ricoprire l’incarico conferitogli all’unanimità dal consiglio.
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Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
VOGHERA E OLTREPO’
Lunedì 21 gennaio in ricordo di San Sebastiano Martire
Si vota il 24 e il 25 febbraio
Broni, la polizia locale celebra il suo protettore Tutti i candidati pavesi
BRONI - Era il 3 maggio 1957 quando Papa Pio XII con un Breve Pontificio proclamava formalmente San Sebastiano Martire – nato nell’anno 256 a Milano, alto ufficiale dell’esercito imperiale romano e fulgido esempio di virtù cristiane spinte fino al martirio – “custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati Vigili Urbani”. E anche a Broni, lo scorso lunedì 21 gennaio, il corpo della Polizia Locale, guidato dal comandante Fabio Alovisi, ha celebrato il suo protettore. Erano presenti autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, esponenti del mondo del volontariato e cittadini. Il primo atto della giornata celebrativa si è svolto nella basilica di San Pietro dove il vi-
ce parroco di Broni don Luca Zambianchi ha presieduto la celebrazione dell’Eucarestia. Ci si è poi trasferiti a Villa Nuova Italia dove sono intervenuti il sindaco della città Luigi Paroni e il comandante Fabio Alovisi. Il primo cittadino ha voluto ringraziare il corpo della Polizia locale facendo notare come i vigili di Broni “siano sempre a disposizione dei cittadini, non solo per reprimere ma per prevenire ed aiutare” e come nonostante le ristrettezze economiche e il patto di stabilità si faccia di tutto per assicurare al meglio il servizio di Polizia locale. “Le risorse economiche a disposizione – ha concluso Paroni – saranno confermate anche nel bilancio di quest’anno e sostituiremo il vigile andato in pensione con un altro dipendente già in
servizio che di fatto cambierà solo casacca”. Il comandante Alovisi ha puntato l’attenzione sul fatto che, nonostante la crisi, le tante situazioni che nel nostro Paese non funzionano e la cronica scarsità di mezzi, la Polizia Locale è istituzione che con spirito di sacrificio e senso del dovere cerca quotidianamente di dare risposte concrete ai cittadini. “Il vigile urbano – ha detto Alovisi – è un agente che apre le braccia e che deve dare sicurezza”. Il comandante ha poi tracciato il bilancio di un anno di attività dei suoi uomini. Ha snocciolato numeri che rendono bene l’entità del lavoro svolto dai vigili di Broni: oltre 3.000 violazioni alla soste e al parcheggio di veicoli, 1588 violazioni riferite alle norme di comporta-
Varzi ha dato l’addio a Nino Chiappano VARZI - La cittadinanza di Varzi saluta per l’ultima volta un suo figlio illustre che da anni risiedeva in Francia. Antonio Chiappano detto Nino si è spento a Montpellier all’età di 87 anni, dopo una grave malattia che lo aveva colpito da tempo. Chiappano, nato a Varzi, ha vissuto in Piazza della Fiera dal 1943 al 1946. “Si è poi trasferito a Milano dove ha conseguito la laurea in Lettere e Filosofia. - spiega il cugino Alessandro Bortolotti, ex presidente di Varzi Viva dal 1994 al 2002 - Ha insegnato a lungo in diverse scuole milanesi. Negli anni ’60 si è trasferito a Parigi collaborando con l’Unesco come responsabile istruzione in diversi paesi dell’Africa e dell’Asia”. Una volta raggiunta la pensione, è andato a vivere a Montpellier dove ha fondato due circoli culturali. Nino Chiappano, che lascia la moglie Glynes Thomas e il figlio Guido, è sempre rimasto legato a Varzi.
Infatti, insieme al Comune e alle Associazioni Varzi Viva e Arte e Musica, è stato il promotore dal 2007 del Premio Pina Carmirelli dedicato alla conosciuta e apprezzata sorella violinista. Ha partecipato fino al 2011 alle varie edizioni premiando sul palco le vincitrici, ma a causa della grave malattia non ha potuto partecipare all’edizione 2012. Il “Premio Pina Carmirelli” è stato creato con l’obiettivo di promuovere l’immagine di varzi, mettendo in risalto i prestigiosi risultati che alcuni meritevoli concittadini hanno conseguito nella cultura e
nell’arte. Nell’ultima edizione il Premio è stato attribuito alla migliore diplomata delle classi di violino dell’anno accademico 2011/2012 a Leila Negro come riconoscimento del brillante risultato conseguito al termine del corso di studio di violino presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”. L’esibizione della premiata è stata preceduta, come nelle passate edizioni, dalla proiezione di un diaporama realizzato dal promotore del Premio, Chiappano appunto, relativo alla carriera artistica della sorella violinista Pina Carmirelli.
mento e alla circolazione, oltre 1200 punti decurtati, 219 violazioni per parcheggi irregolari negli spazi riservati agli invalidi e alle fermate degli autobus, 25 incidenti stradali rilevati (in diminuzione rispetto allo scorso anno), in totale quasi 4700 multe che hanno portato nelle casse comunali 295 mila euro. I parcometri hanno fruttato quasi 80 mila euro che in base alla legge saranno “destinati alla sicurezza, alla viabilità, al miglioramento dell’illuminazione delle strade”, come ha chiarito il sindaco. Senza dimenticare i servizi in tema di polizia ambientale e veterinaria, di urbanistica ed edilizia. “In estrema sintesi – ha precisato il comandante – è da rilevarsi un forte aumento delle violazioni che riguardano l’assicurazione degli autoveicoli, ma anche un pressante intervento sui rifiuti con numerosi verbali di violazione contestati”. Infine da parte del sindaco e dello stesso comandante sono giunti i ringraziamenti a Giovanni Alberici, il “nonno Vigile” di Broni, che ogni giorno presta il suo prezioso servizio all’uscita delle scuole cittadine. Nel 2012 Alberici – un passato da fornaio insieme alla moglie Marisa – ha “regalato” alla collettività bronese ben 1586 ore di servizio, sempre con entusiasmo, professionalità e con il sorriso sulle labbra. Marco Rezzani
Musica popolare a Retorbido RETORBIDO - L’associazione culturale le Vie del sale, l’agriturismo la Torrazzetta e l’osteriaacoustic live Hangar 22 presentano “I venerdì all’osteria”. Un ricco programma di eventi che propone musiche, strumenti, balli e canti della tradizione popolare italiana e del resto del mondo con la direzione artistica di Franco Guglielmetti. Dopo l’esibizione dei “DaBeGu Folk” di venerdì scorso si prosegue l’8 febbraio con la “Corte dei Miracoli” che eseguirà la musica della resistenza, della memoria e della lotta e il 22 febbraio con il concerto di Roberto Durkovic e i “Fantasisti del metrò” che interpreteranno cantautori italiani e musiche della tradizione tzigana. Il ciclo di eventi si concluderà l’8 marzo con i “Domo Emigrantes”.
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alle prossime elezioni
PAVIA - Ci separa ormai poco più di tre settimane dalla data delle elezioni politiche e regionali fissate per il 24 e il 25 febbraio. Da giorni sono stati ufficializzati i candidati che si contenderanno un posto a Palazzo Madama, a Montecitorio e al Pirellone. Nelle liste delle varie formazioni politiche troviamo circa un centinaio di politici pavesi.
Camera Il PdL candida l’ex assessore provinciale Dario Invernizzi e Federica Bolognese; per la Lega Nord correranno Marco Maggioni e Fabrizio Fracassi, mentre per Fratelli d’Italia si presenta il deputato uscente Carlo Nola. Il Pd conferma i risultati delle Primarie e schiera il segretario provinciale Alan Ferrari e poi Chiara Scuvera, Cristina Varesi, Carlo Porcari e Paolo Daledo. Scelta civica con Monti per l’Italia candida Marta Sempio, Riccardo Puglisi, Gianni Venturini e Roberta Villa. Per Futuro e Libertà corre Niccolò Fraschini, mentre per Centro democratico è candidato Luigi Fabbri. Con Sinistra ecologia e libertà si candida il sindaco di Casei Gerola Ezio Stella; per Ingroia corre Martina Sollazzi.
Senato Per Palazzo Madama il PdL candida Vittorio Barella. La Lega Nord schiera il vice sindaco di Pavia Marco Centinaio in settima posizione, oltre a Roberto Mura e al presidente di Asm Voghera Roberto Musti. Fratelli d’Italia ha nelle sue liste Marco Galandra, attuale assessore del comune capoluogo. Monti per l’Italia candida Massimo Valdati e Rita
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Clementi. Il Partito democratico non piazza pavesi ai posti alti della lista: il deputato uscente Angelo Zucchi è tredicesimo in lista, mentre il consigliere provinciale Martina Draghi è più sotto. Franco Osculati e Alberto Ferrari sono i candidati di Sinistra ecologia e libertà. Il Movimento 5 stelle candida Luis Alberto Orellana e il vogherese Serafino Centenaro.
Regionali Per uno scranno in consiglio regionale il PdL candida Vittorio Pesato, Cinzia Cattaneo, Marco Giovanni Melazzini e Maria Diletta Daccò; la Lega Nord schiera Angelo Ciocca, Silvia Piani, Pinuccia Verri e Angelo Cornalba; la lista Tremonti 3L vede in lista Maurizio Ilario Niutta, Giovanna Flazone, Delio Todeschini e Barbara Mangiacavalli; la lista Lombardia Civica presenta Giovanna Riccardi, Matteo Alfonso Loria, Stefania Malvani e Attilio Rigamonti; l’UdC schiera Maria Teresa Guarino, Riccardo Fiamberti, Enrica Bertorelli e Mario Galli; la lista Fratelli d’Italia presenta Carlo Nola, Daniela Barbieri, Paolo Emanuele Zorzoli e Enrichetta Visona. I candidati del partito democratico sono Giuseppe Villani, Maria Angela Maiocchi, Daniele Bosone e Federica Giovanna Migliavacca; quelli di Sel sono Linda Rosa Colasanto, Daniele Calvi, Lucia Mietta e Carlo Santagostino. Il Movimento 5 stelle presenta Giulia Barbieri, Cesare Del Frate, Iolanda Nanni e Claudio Pizzolo e la lista Fare per fermare il declino candida Marta Rosso, Domenico Forte, Barbara Carla Tovagliaro e Andrea Ligoratti. a.b.
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
VOGHERA E OLTREPO’
Week end tra motoslitte, piste da fondo e cene con prodotti tipici
Passo Penice: questa sera si scia in notturna PASSO PENICE - Si torna a sciare sui crinali delle valli Staffora e Tidone. Questa sera sarà organizzata una discesa in notturna sulla pista del Passo Penice dalle ore 20.30 alle ore 23. Si tratta di un suggestivo evento che consentirà agli appassionati di questo sport di sciare al chiarore della luna. L’impianto sarà aperto dalle 9.30 alle 16.30 nelle giornate di sabato e domenica. La struttura dispone di una pista turistica da 450 metri, una più impegnativa da 350 metri e uno Snow Park di nuova costruzione. I prezzi sono accessibili: ski pass giornaliero 15 euro per gli adulti e 12 per gli junior (fino a 14 anni); mezza giornata 12 euro per gli adulti e 9 per gli Junior e il maestro costa 35 euro all’ora. Ci sono degli sconti particolari per gruppi, comitive, aziende e feste private e per coloro che vogliono pre-
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notare per due ore l’intera pista. Inoltre, si possono affittare sci, attacchi, bob, ciaspole e acquistare attrezzature varie presso il negozio inserito nel complesso turistico. Lo skipass in notturna nella serata di sabato costerà 12 euro. Ai Piani del Lesima (comune del Brallo di Pregola) l’Hotel Sport Prodongo organizza nel week end tour in motoslitta lungo le antiche e
suggestive Vie del Sale. Il costo della motoslitta (due posti) è di 50 euro all’ora. I diversi itinerari si possono effettuare dalle 9.30 alle 18 e in notturna dalle 20.30 alle 24. Inoltre, la struttura offre un anello per il fondo e la possibilità di affittare gli sci. A Caldirola (comune di Fabbrica Curone) si potrà sciare sabato e domenica dalle 9 alle 16.30 con orario continuato. Per gruppi o comitive sono possibili aperture straordinarie concordate in anticipo. Il giornaliero per gli adulti costa 22 euro mentre sotto i 14 anni e sopra i 65 anni è di 15 euro. Il pomeridiano (dalle 12.30) costa 13 euro mentre il giornaliero del camposcuola costa 8 euro. Infine, gli appassionati della natura potranno affrontare i suggestivi sentieri innevati con le ciaspole. Mattia Tanzi
E alla Pernice Rossa ciaspolata sui crinali innevati
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IN BREVE BIBLIOTECA / TORRAZZA COSTE La battaglia Lungavilla-Verretto Il 25 gennaio a Torrazza Coste presso il centro polivalente Nerina Bolognesi si è svolta la commemorazione della Giornata Mondiale della Memoria. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, è stato realizzato dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con i docenti e gli allievi della Scuola Media Statale di Torrazza Coste che durante il corso della presentazione hanno letto alcuni brani scelti. Con l’occasione è stato presentato e proiettato il filmato storico “Sublime Olocausto” di Tullio Scolè che rievoca la storica battaglia di Lungavilla-Verretto del 2 gennaio 1945. L’evento è stato promosso dall’Assessore alla Cultura Antonio Sacchi e dalla Consulta Cultura e Scuola del Comune di Torrazza Coste.
ANFFAS / STRADELLA Ciocca per il mondo del volontariato Giovedì 24 gennaio il consigliere regionale Angelo Ciocca ha incontrato il presidente dell’Anffas di Stradella. Angelo Ciocca ha sottolineato: “Associazioni come l’Anffas migliorano la qualità della vita dei cittadini che hanno bisogno di un sostegno e delle loro famiglie. Il volontariato è un settore di grande importanza, anche se spesso viene dato per scontato. Ringrazio tutti i volontari dell’Anffas di Stradella che si prodigano quotidianamente con altruismo”. “Nonostante i tagli che sono stati imposti da Roma - ha continuato Ciocca la Regione Lombardia ha cercato di non far mancare risorse al settore del volontariato e della disabilità, con bandi e contributi, ad esempio della Dote Disabilità. Certo, se potessimo trattenere più risorse sul nostro territorio, i servizi sarebbero di più. Nasce proprio dall’esigenza di dare risposte al territorio il progetto concreto di Roberto Maroni di tenere al Nord il 75% delle risorse del Nord”.
ESCURSIONE / ROCCA SUSELLA San Valentino lungo i sentieri MENCONICO - L’associazione Via del Mare ha organizzato nel week end una due giorni con le ciapsole lungo i crinali appenninici. Venti appassionati provenienti da tutta la Provincia di Pavia hanno deciso di vivere un’avventura attraversando sentieri e percorsi in-
nevati tra le località dei Tre Passi, Scaparina e il Monte Penice. Il gruppo ha deciso di pernottare e cenare nel suggestivo centro agrituristico La Pernice Rossa di Gemma Ranghetti e Barbara Toti, posto in località Roncassi (comune di Menconico). E’ la prima volta che l’as-
sociazione organizza un fine settimana invernale sul Penice. Gli appassionati, accompagnati da guide esperte, hanno affrontato due escursioni. La prima, a 1110 metri di quota, si è svolta sabato nei boschi di faggi, larici e abeti rossi nei dintorni della Pernice, alla scoperta dei ruderi di un
antico convento medievale, mentre la seconda sulla vetta del Monte Penice (1460 metri). Inoltre, alla sera del sabato i partecipanti hanno assistito alla proiezione di un video sulle attività escursionistiche dell’associazione Via del Mare in Oltrepò Pavese. u.c.
L’associazione Naturalistica Codibugnolo in collaborazione con l’Agriturismo Ca’ Du Re di Chiusani organizza per San Valentino un’escursione al tramonto lungo i sentieri di Rocca Susella per conoscere le peculiarità, la storia e l’etologia degli animali notturni. Il ritrovo è previsto alle ore 18 davanti al municipio di Rocca Susella.
Fotonotizia
Videocamere in azione contro la minaccia dei furti BORGORATTO MORMOROLO - Il Comune ha approvato nei giorni scorsi in consiglio il regolamento sulla videosorveglianza. L’amministrazione, guidata dal sindaco Giancarlo Ruffinazzi, ha deciso di attivare un sistema di videosorveglianza che prevede l’installazione di telecamere a circuito chiuso in alcuni punti nevralgici e sensibili del territorio di Borgoratto Mormorolo. “Purtroppo negli ultimi anni si è registrato un aumento dei furti in abitazione. I ladri non hanno risparmiato neanche il municipio. - spiega il sindaco Ruffinazzi - Per questo motivo abbiamo deciso di installare due telecamere al fine di prevenire eventuali furti e atti vandali-
Giancarlo Ruffinazzi
ci. La prima sarà posizionata al bivio per Fortunago mentre la seconda in località Casa Inveriaghi”. Inoltre, l’amministrazione comunale ha intenzione in futuro di installarne altre
quattro nei punti più a rischio del territorio comunale. Il fenomeno dei furti nelle valli Schizzola e Coppa ha subito un forte incremento nonostante l’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’Ordine. Alcuni cittadini preoccupati per questa situazione hanno deciso di rivolgersi al servizio di vigilanza privata dei Baschi Blu 2 di Tortona. Anche il vicino comune di Borgo Priolo ha reso operativo dal mese di dicembre un sistema di videosorveglianza. L’amministrazione Giganti ha infatti installato dieci videocamere nei principali punti di uscita delle frazioni, in piazza e nel centro sportivo, e altre cinque saranno posizionate entro breve. Il sistema realizzato dalla ditta Fastcom collega
Certificazione ambientale Certificazione di qualità
Cementeria di Broni
tutte le videocamere alla sala operativa allestita nel municipio. La sala sarà in grado di raccogliere dati e immagini 24 ore su 24 e sarà a disposizione delle forze dell’ordine. Il sistema visualizza anche la lettura delle targhe in condizioni difficili (oscurità e nebbia) e il tutto viene registrato in municipio. Mattia Tanzi
Sabato 26 gennaio gli animatori dell’Oratorio di Torrazza Coste hanno organizzato un’iniziativa che ha trovato entusiasti ragazzi e genitori: “Sabato sulla neve” a Caldirola. La giornata si è svolta all’insegna dello sport e del divertimento, i bambini dell’Oratorio hanno potuto seguire le lezioni di sci con i maestri e poi cimentarsi per tutto il pomeriggio sulle piste sotto lo sguardo vigile degli animatori.
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UN LUOGO UNA STORIA
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
DOMENICA 3 FEBBRAIO A CIGOGNOLA LA CELEBRAZIONE DEL 70° ANNIVERSARIO
La battaglia di Nikolajevka Ricorre quest’anno il 70° anniversario della battaglia di Nikolajevka – oggi Livenka, paese adagiato su un pianoro tra le colline, con le sue case a ridosso della ferrovia per l’Ucraina – l’ultima battaglia della nostra ritirata di Russia, la battaglia della disperazione e della salvezza per sfondare lo sbarramento sovietico. Venne combattuta il 26 gennaio 1943 e fu uno degli scontri più drammatici del ripiegamento delle residue forze dell’Asse nella parte meridionale del fronte orientale a seguito del crollo del fronte sul Don dopo l’offensiva dell’Armata Rossa. Ingentissime le perdite tra i nostri alpini. In occasione dell’anniversario si terranno celebrazioni in tutta Italia.
Anche a Cigognola, dove domenica 3 febbraio il comune e il Gruppo di Broni dell’Associazione Nazionale Alpini come ogni anno organizzano la “giornata per non dimenticare”. Si tratta di una ricorrenza molto cara per tutti gli alpini, per non permettere che cada nell’oblio il sacrificio di tanti nostri avi. Il programma prevede alle ore 10.00 il ritrovo in piazza Castello a Cigognola, alle ore 10.30 l’alzabandiera e il ricordo di Nikolajevka, alle ore 10.45 il corteo al monumento dei Caduti e alle ore 11.00 la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di san Bernardo Abate con i canti eseguiti dal Coro alpino “Italo Timallo” di Voghera. Sarà presente la Banda “Cetra d’Oro” di Casteggio.
pagina a cura di MARCO REZZANI Fronte russo, gennaio 1943 Dall’autunno 1942 il Corpo d’Armata Alpino, costituito dalle tre Divisioni alpine Cuneense, Tridentina e Julia, era schierato sul fronte del fiume Don, affiancato da altre Divisioni di fanteria italiane, da reparti tedeschi e degli altri alleati, rumeni e ungheresi. Il 15 dicembre, con un potenziale d’urto sei volte superiore a quello delle nostre Divisioni (basti pensare che impiegarono 750 carri armati e noi non avevamo né carri, né efficienti armi controcarro), i Russi dilagarono nelle retrovie accerchiando le Divisioni Pasubio, Torino, Celere e Sforzesca schierate più ad Est. Esse dovettero sganciarsi dalle posizioni sul Don, iniziando quella terribile ritirata che, su un terreno ormai completamente in mano al nemico, le avrebbe in gran parte annientate con una perdita di circa 55.000 uomini tra caduti e prigionieri. L’accerchiamento Mentre le Divisioni della Fanteria si stavano ritirando, il Corpo d’Armata Alpino ricevette l’ordine di rimanere sulle posizioni a difesa del Don per non essere a sua volta circondato. Il 13 gennaio i Russi partirono per la terza fase della loro grande offensiva invernale e, senza spezzare il fronte tenuto dagli alpini, ma infrangendo contemporaneamente quello degli Ungheresi a Nord e quello dei Tedeschi a Sud, con una manovra a tenaglia, riuscirono a racchiudere il Corpo d’Armata Alpino in una vasta e profonda sacca. Il ripiegamento Davanti alla possibile cata-
strofe rimaneva un’unica alternativa: il ripiegamento immediato. La sera del 17 gennaio 1943, su ordine del generale Gabriele Nasci, ebbe inizio il ripiegamento dell’intero Corpo d’Armata Alpino di cui la sola Divisione Tridentina era ancora efficiente, quasi intatta in uomini, armi e materiali. La marcia del Corpo d’Armata Alpino verso la salvezza fu un evento drammatico, doloroso ed allucinante, costellato da innumerevoli episodi di valore, di grande solidarietà, in cui circa 40.000 uomini si batterono disperatamente, senza sosta, per 15 interminabili giorni e per 200 chilometri. La battaglia di Nikolajewka Fu così che dopo 200 chilometri di ripiegamento a piedi e con pochi muli e slitte, sempre aspramente contrastati dai reparti nemici e dai partigiani sovietici, il mattino del 26 gennaio 1943 gli alpini della Tridentina, alla testa di una colonna di 40.000 uomini quasi tutti disarmati e in parte congelati, giunsero davanti a Nikolajewka. Forti del tradizionale spirito di corpo gli alpini del generale Reverberi, dopo
una giornata di lotta, espugnarono a colpi di fucile e bombe a mano il paese annientando gli agguerriti difensori annidati nelle case. Per dare il colpo mortale al nemico in ritirata, i Russi si erano trincerati fra le case del paese che sorge su una modesta collinetta, protetti da un terrapieno della ferrovia che correva pressoché attorno all’abitato e che costituiva un’ottima protezione per il nemico. Le forze sovietiche che sbarravano il passo agli alpini ammontavano a circa una divisione. Verso le ore 9.30 venne ordinato di attaccare. In un primo tempo si lanciarono all’assalto gli alpini superstiti del Verona, del Val Chiese, del Vestone e del II Battaglione misto genio della Tridentina, appoggiati dal fuoco del gruppo artiglieria Bergamo e da tre semoventi tedeschi. La ferrovia, dopo sanguinosi scontri, fu raggiunta; in più punti gli alpini riuscirono a salire la contro scarpata e a raggiungere le prime isbe dell’abitato dove sistemarono immediatamente le mitragliatrici, ma le perdite furono gravissime per il violento fuoco dei Russi. Nonostante le sanguinose perdite, gli al-
pini continuarono a combattere con accanimento: fu un susseguirsi di assalti e contrassalti portati di casa in casa; venne conquistata la stazione ferroviaria e un plotone del Val Chiese riuscì ad arrivare alla chiesa. La reazione russa fu violentissima: gli alpini furono costretti ad arretrare e ad abbarbicarsi al terreno in attesa di rinforzi. Verso mezzogiorno giunsero in rinforzo i resti del battaglione Edolo, del Morbegno e del Tirano, i gruppi di artiglieria Vicenza e Val Camonica ed altre modeste aliquote di reparti della Julia col Battaglione L’Aquila: anch’essi vennero inviati nel cuore della battaglia. Il nemico, appoggiato anche dagli aerei che mitragliavano a bassa quota, opponeva una strenua resistenza. Sulla neve giacevano senza vita migliaia di alpini e moltissimi feriti. Nonostante gli innumerevoli atti di valore personale di ufficiali, sottufficiali e soldati, spinti sino al cosciente sacrificio della propria vita, la resistenza era ancora attivissima e l’esito della battaglia era non del tutto scontato. La situazione si faceva sempre più tragica perché il sole in-
cominciava a scendere sull’orizzonte ed era evidente che una permanenza all’addiaccio nelle ore notturne, con temperature di 30-35 gradi sotto lo zero, avrebbe significato per tutti l’assideramento e la morte. Quando ormai stavano calando le prime ombre della sera e sembrava che non ci fosse più niente da fare per rompere l’accerchiamento, il generale Reverberi, comandante della Tridentina, saliva su un semovente tedesco e, incurante della violenta reazione nemica, al grido di “Tridentina avanti!” trascinava i suoi alpini all’assalto. Il grido rimbalzò di schiera in schiera, passò sulle labbra da un alpino all’altro, scosse la massa enorme degli sbandati che, come una valanga, assieme ai combattenti ancora validi, si lanciarono urlando verso il sottopassaggio e la scarpata della ferrovia, la superarono travolgendo la linea di resistenza sovietica. I Russi sorpresi dalla rapidità dell’azione dovettero ripiegare abbandonando sul terreno i loro caduti, le armi ed i materiali. Il prezzo pagato dagli alpini fu enorme: dopo la battaglia rimasero sul terreno migliaia di caduti. Tutti gli alpini, senza di-
stinzione di grado e di origine, diedero un esempio di coraggio, di spirito di sacrificio e di alto senso del dovere. In salvo Dopo Nikolajewka la marcia degli alpini proseguì fino a Bolscke Troskoye e a Awilowka, dove giunsero il 30 gennaio e furono finalmente in salvo, poterono alloggiare e ricevere i primi aiuti. Il 31 con il passaggio delle consegne ai Tedeschi termina ogni attività operativa sul fronte russo. Fino al 2 febbraio continuarono ad arrivare i resti dei reparti in ritirata. I feriti gravi vennero avviati ai vari ospedali, poi a Schebekino alcuni furono caricati su un treno ospedale per il rimpatrio. La colonna della Tridentina riprese la marcia il 2 febbraio per giungere a Gomel il 1° marzo. Gli alpini percorsero a piedi 700 km e solamente alcuni, nell’ultimo tratto, poterono usufruire del trasporto in ferrovia. Il rimpatrio Il 6 marzo 1943 cominciarono a partire da Gomel le tradotte che riportavano in Italia i superstiti del Corpo d’Armata Alpino; il giorno 15 partì l’ultimo convoglio e il 24 tutti furono in Patria. Mentre per il trasporto in Russia del Corpo d’Armata Alpino erano stati necessari 200 treni, per il ritorno ne bastarono 17. Sono cifre eloquenti, ma ancor più lo sono quelle dei superstiti: considerando che ciascuna divisione era costituita da circa 16.000 uomini, i superstiti risultarono 6.400 della Tridentina, 3.300 della Julia e 1.300 della Cuneense.
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ATTUALITA’
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In Diocesi sarà celebrata sabato 2 febbraio, in Cattedrale, alle ore 16, con la S. Messa presieduta dal Vescovo
La XVII Giornata mondiale di preghiera per la vita consacrata ne degli emigrati, in luoghi di emarginazione; nel servizio della carità; “sul piano sociale e della cultura, con iniziative che promuovono la giustizia, la pace, l’integrazione degli immigrati, il senso della solidarietà e della ricerca di Dio”.
“I contesti che viviamo sono segnati spesso da problemi relazionali, solitudini, divisioni, lacerazioni, sul piano familiare e sociale; essi attendono presenze amorevoli, segni di fiducia nei rapporti umani, inviti concreti alla speranza che la comunione è possibile”. È l’invito che emerge dal messaggio della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata per la XVII Giornata mondiale della vita consacrata, che sarà celebrata il 2 febbraio. Titolo del messaggio è “Testimoni e annunciatori della fede” e il documento afferma in apertura di volersi rivolgere non soltanto ai re-
ligiosi e religiose, ma di voler “raggiungere anche tutti i cristiani, nel desiderio di promuovere sempre più, in tutti, la comprensione, l’apprezzamento e la riconoscenza a Dio per la vita consacrata”. Dopo aver richiamato l’Anno della fede indetto dal Papa e il Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione celebrato nell’autunno scorso, il testo ricorda i principali ambiti d’impegno dei consacrati: catechesi e formazione cristiana; ambienti educativi a servizio delle famiglie, nella scuola, in centri giovanili, in centri di formazione professionale, a favore dell’integrazio-
Una generosa “carità apostolica” A proposito della difficoltà odierna a stabilire relazioni umane profonde e costruttive, il documento dei vescovi prosegue esortando i consacrati a farsi promotori di un umanesimo accogliente. Scrivono i vescovi: “Una proposta credibile del Vangelo esige una particolare cura dei processi relazionali e ha bisogno di appoggiarsi a segni di vera comunione. La vostra carità apostolica sia animata da vero spirito di servizio dal desiderio di suscitare la fede. Il vostro apostolato ha una sua specificità nella missione della Chiesa: sa partire dalla persona, dal malato, dal povero, dal più debole, tante volte dal più lontano dall’esperienza ecclesiale”. Il testo afferma poi che i consacrati sono “chiamati a essere segno dell’amore e della grazia di Dio sin dal primo contatto con le persone che incontrate. Siete chiamati - soprattutto coloro che operano coi giovani e nell’educazione - a integrare profondamente e dinamicamente la preoccupazione evangelizzatrice e la preoccupazione edu-
cativa. Il servizio all’uomo ha sostegno e garanzia nella fedeltà a Dio e nel tener sempre vivo lo sguardo e il cuore sul Regno di Dio”. Tra le esortazioni più forti ai consacrati c’è la seguente: “Vivete le situazioni umane, sociali, culturali, nelle quali operate, facendovi segno dell’agire di Dio, e siate sempre presenza profetica di vera umanità anche quando ciò esige di andare controcorrente”. Segno di un mondo futuro Citando un passaggio del “Messaggio al popolo di Dio” del Sino-
do dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione, nel documento per la Giornata sulla vita consacrata si legge: “Ovunque si sente il bisogno di ravvivare una fede che rischia di oscurarsi in contesti culturali che ne ostacolano il radicamento personale e la presenza sociale, la chiarezza dei contenuti e i frutti coerenti”. In questo contesto ecclesiale e culturale e in questo tempo peculiare si inserisce la testimonianza dei consacrati. Il messaggio finale del Sinodo interpreta tale testimonianza “in rapporto al senso profondo della vita prosegue il documento - ponendola in relazione, con felice intuizione, con la testimonianza della famiglia, come a dire: mentre la famiglia è custode della sacralità della vita nella sua origine, la vita consacrata, in quanto chiamata alla conformazione a Cristo, è custode del senso ultimo, pieno e radicale della vita”. Così, affermano i vescovi italiani, “la testimonianza dei consacrati, come il Sinodo riconosce, ha un intrinseco significato escatologico. Voi consacrati siete testimoni dell’orizzonte ultraterreno del senso dell’esistenza umana, e la vostra vita, in quanto totalmente consacrata al Signore, nell’esercizio di povertà, castità e obbedienza, è il segno di un mondo futuro che relativizza ogni bene di questo mondo”.
Giovedì 31 gennaio 2013
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(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 31 gennaio al 6 febbraio 2013 Giovedì 31 gennaio: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Venerdì 1° febbraio: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Sabato 2: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630); Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel.
0131 861264) Domenica 3: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Lunedì 4: Destefanis, Via Emilia, 39 - (tel. 0131 862008) Martedì 5: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Mercoledì 6: Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Edicole aperte domenica 3 febbraio 2013 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti.
L’iniziativa del Touring Club farà conoscere il patrimonio artistico cittadino
Il bando per gli alloggi di edilizia sociale
SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30
La Penisola del Tesoro farà tappa a Tortona
Ingresso della Pinacoteca della Fondazione CRTortona
TORTONA - Il Touring Club Italiano organizza e promuove la quattordicesima edizione dell’iniziativa denominata “La Penisola del Tesoro” (www.touringclub.it), il cui scopo è di condurre i propri soci alla scoperta dei luoghi meno conosciuti del nostro Paese, ma non per questo meno importanti quanto a ricchezza di tesori artistici, tradizioni culturali e artigianali. Tortona sarà la tappa del prossimo appuntamento che avrà luogo domenica 3 febbraio. Il fulcro della visita guidata sarà la Pinacoteca “il Divisionismo” della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, situata all’interno dello splendido Palazzetto medievale che si affaccia su piazza Duomo. La collezione raccoglie un centinaio di opere dei maggiori artisti divisionisti, tra cui un nucleo consistente di tele di Giuseppe Pellizza da Volpedo. L’iniziativa si propone anche di far conoscere da vicino la città, ric-
ca di storia plurimillenaria, e i suoi dintorni. Il percorso previsto comprenderà quindi una passeggiata guidata tra le vie del centro storico e la visita ad alcuni degli edifici di maggiore interesse: la Cattedrale di Santa Maria Assunta e S. Lorenzo, la chiesa di S. Maria dei Canali, il chiostro della S.S. Annunziata, l’ottocentesco Teatro Civico e Palazzo Guidobono. I Soci del Touring Club Italiano potranno prenotare telefonicamente al numero del ProntoTouring (tel. 840.88.88.02). I cittadini ed i visitatori non iscritti al Touring potranno comunque visitare la Pinacoteca passando dal Gazebo Touring allestito, per l’occasione, in piazza Duomo per inserirsi in alcuni turni delle visite guidate o potranno comunque usufruire delle numerose iniziative gratuite e aperte a tutti previste nel programma della giornata. Oltre agli itinerari guidati e grazie all’impegno dei volontari della Società Italia-
na per la Protezione dei Beni Culturali - delegazione del Tortonese - saranno offerte visite guidate gratuite dalle 15 alle 17.30, a cadenza di mezz’ora, in Duomo e nelle chiese di S.M. dei Canali e di S. Giacomo; i volontari inoltre offriranno un servizio di accoglienza presso il Museo delle macchine agricole Orsi dalle 14.30 alle 17.30. Oltre al già attivo servizio di descrizione della maggior parte dei beni del patrimonio cittadino usufruibile attraverso smartphone o tablet con apposito applicativo di lettura dei codici QR, posizionati in prossimità dei maggiori punti di interesse, sarà disponibile per i visitatori un depliant pieghevole realizzato dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi che illustrerà gli edifici sacri ed i tesori in esse custoditi. Segnaliamo anche che Palazzo Guidobono ospita un’interessante mostra d’arte contemporanea dell’artista Paolo Quaresima. Il denso programma offre inoltre la possibilità di fare
acquisti tra le bancarelle del mercatino denominato “Paesi e Sapori” con la presenza di tipicità regionali e locali, queste ultime disponibili anche presso alcuni esercenti che per l’occasione saranno aperti anche di domenica. Potrete trovare il programma della giornata e l’elenco completo degli alberghi, ristoranti, esercizi e aziende vinicole aperte con degustazione, che hanno aderito all’iniziativa, e i luoghi che sarà possibile visitare come la pieve romanica di Viguzzolo, la pieve di Volpedo, i Musei di Pellizza, la casa natale di Fausto Coppi a Castellania, alla pagina www.touringclub.it/eventi/dettaglio/12849 o sul sito della Fondazione C.R.Tortona. L’iniziativa comprende altri due interessanti appuntamenti che avranno luogo sabato 2 febbraio, aperti a tutti e ad ingresso gratuito: l’apertura dell’Abbazia di Rivalta Scrivia e “Una notte in Pinacoteca. Letture divisioniste. Le parole luminose degli artisti”. La prima prevede la visita guidata gratuita alle ore 15.30 a cura dei volontari dell’associazione “Amici dell’Abbazia”. L’edificio cistercense è caratterizzato da un ricco e pregevole apparato di affreschi risalente alla seconda metà del XV secolo, recentemente restaurati. La seconda si svolgerà dalle 21 alle 24 presso la Pinacoteca della Fondazione e avrà la collaborazione artistica di Emanuele Arrigazzi, Giorgio Boccassi, Donata Boggio Sola, Massimo Rigo e Giorgio Pertusi.
Open Day delle Agenzie Formative tortonesi TORTONA - Sabato 2 febbraio, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, presso la Sala Romita del Palazzo comunale si terrà un Open day delle Agenzie Formative cittadine: Ciofs, Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, ODPF Santachiara. Anche l’Istituto “G. Marconi” sede “D. Carbone” di Tortona - ha aderito all’iniziativa per la presentazione del corso professionale. L’incontro sarà occasione per presentare alle famiglie e agli studenti i percorsi di istruzione e di formazione professionale organizzati dalle Agenzie formati-
ve per il prossimo anno scolastico e per illustrare le modalità di pre-iscrizione previste dalle recenti ulteriori indicazioni della Regione Piemonte e dell’Ufficio Scolastico Regionale. Inoltre i Responsabili del Ciofs, della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, dell’ODPF Santachiara e dell’Istituto “D. Carbone” saranno a disposizione per la presentazione dettagliata dei piani dell’offerta formativa e per fornire utili informazioni e chiarimenti sui vari e differenziati percorsi di istruzione e formazione professionale
che realizzano, cercando di ottimizzare l’offerta territoriale. I corsi previsti riguardano i seguenti ambiti: Operatore della Ristorazione, Preparazione Pasti (aiuto cuoco), Operatore della Ristorazione, Servizi di Sala e Bar, Operatore del Benessere - Estetica, Bar - Tavola Fredda, Operatore Servizi di Vendita, Operatore della Trasformazione Alimentare, Operatore alla riparazione dei veicoli a motore-riparazione parti e sistemi meccanici e elettromeccanici del veicolo a motore (biennale) e professionale indirizzo Servizi commerciali.
TORTONA - Nei giorni scorsi sono state presentate le novità e la modulistica del bando generale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. I termini per la presentazione scadranno il 21 marzo e le domande dovranno essere compilate esclusivamente sui moduli predisposti e in distribuzione gratuita presso gli uffici dei Comuni di Alluvioni Cambiò, Alzano Scrivia, Avolasca, Berzano di Tortona, Brignano Frascata, Carbonara Scrivia, Carezzano, Casalnoceto, Casasco, Castellania, Castellar Guidobono, Castelnuovo Scrivia, Cerreto Grue, Costa Vescovato, Dernice, Fabbrica Curone, Garbagna, Gremiasco, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Molino dei Torti, Momperone, Monleale, Montacuto, Montegioco, Montemarzino, Paderna, Pontecurone, Pozzol Groppo, Sale, San Sebastiano Curone, Sant’Agata Fossili, Sarezzano, Spineto Scrivia, Tortona, Viguzzolo, Villavernia, Villaromagnano, Volpedo e Volpeglino. L’ultimo bando regionale risale a quattro anni fa e la graduatoria comunale è esaurita, pertanto, ricorrono tutte le condizioni per procedere alla pubblicazione di un bando di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Possono presentare la domanda tutti i cittadini che siano residenti o prestino attività lavorativa da almeno tre anni in uno dei Comuni compresi nell’Ambito Territoriale n. 50. Tra i requisiti bisogna essere in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), relativo all’ultima dichiarazione fiscale non superiore a 20.630 euro. Tale limite è aggiornato ogni anno dalla struttura regionale competente, sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per
le famiglie di operai e impiegati. Il presidente dell’Agenzia Territoriale per la Casa, Pier Vittorio Ciccaglioni ha sottolineato l’importanza di un bando che nasce da una graduatoria scaduta e che è stato realizzato iniseme al Comune di Tortona per dare risposte abitative anche se i reali bisogni sono superiori alle disponibilità. Prevediamo di avere circa quattrocento domande”. “Ci sono due motivi per cui è stato pubblicato il bando ha spiegato il direttore dell’ATC, Riccardo, Sansebastiano - il primo perché comunque è cambiata la legge di riferimento. Negli ultimi anni è stata introdotta una legge quadro regionale con nuove regole alle quali era necessario adeguarsi e procedere alla definizione di graduatorie con nuove regole. In più, per Tortona, grazie anche alla consegna dei nuovi alloggi realizzati all’Oasi e a San Bernardino, si è arrivati a un esaurimento delle graduatorie con nuovi alloggi consegnati”. “Abbiamo ritenuto di procedere con la pubblicazione di questo bando che arriva in un momento decisamente difficile e critico dal punto di vista sociale - ha commentato l’assessore ai Servizi Sociali, Laura Castellano. Oltre ai funzionari dell’ATC che saranno presenti due giorni a settimana c’è il personale del Comune a disposizione per avere maggiori informazioni e indicazioni”. Dall’11 febbraio al 18 marzo, nelle giornate di lunedì e mercoledì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, presso gli uffici comunali, saranno presenti due funzionari dell’Agenzia Territoriale per la Casa che saranno disponibili per ricevere coloro che vogliono informazioni ed espletare le procedure per l’inserimento delle domande. p.s.
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Giovedì 31 gennaio 2013 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri
N
IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -
SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 10.45; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30; Merella:
VAL
prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di San Rocco: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 31 gennaio al 6 febbraio 2013 Giovedì 31 gennaio: Scotti - Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Venerdì 1° febbraio: Cristiani, Via IV Novembre, 13 (tel. 0143 2321) Sabato 2: Dell’Ospedale, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994)
Per la festa di San Sebastiano il comandante Caruso ha presentato il bilancio
OVI
BORBERA - OLTREGIOGO
Domenica 3: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Lunedì 4: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 5: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Mercoledì 6: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Edicole aperte domenica 3 febbraio 2013 Bava, corso Marenco; Tabaccheria Rebora Via Castel Dragone; Scarsi, Viale Chichero; Ponte, Piazza Repubblica; Pallavicini, Piazzale Partigiani; Campi, Via Verdi; Semino, Via Pavese.
Si vota il 24 e il 25 febbraio
Il lavoro dei Vigili Urbani di Novi Ligure I candidati alessandrini NOVI LIGURE - Il Comandante del Corpo Vigili Urbani di Novi Ligure, Armando Caruso, ha come tradizione di ogni anno, presentato alla stampa i dati relativi all’attività svolta nello scorso anno a testimonianza dell’impegno quotidiano del Corpo orientato sia a interventi preventivi che repressivi. Tra i dati più significativi della parte operativa, spiccano le “violazioni al codice della strada”, che si attestano a 10.720, in netta diminuzione rispetto al 2011 (14.482). Il calo è dovuto anche ad una drastica riduzione dei verbali Ztl, che passano dai 4.739 del 2011 ai 2.849 del 2012, e agli avvisi di accertamento (da 8.302 a 6.316). Le violazioni interessano, per la maggior parte, le norme di comportamento alla guida dei veicoli e hanno portato alla decurtazione di 2.592 punti (+ 76 rispetto al 2011) dalle patenti dei trasgressori. In particolare, grazie a controlli mirati, si registra un aumento delle sanzioni per eccesso o superamento dei limiti di velocità (517 nel 2012, 380 nel 2011); in leggero aumento anche le violazioni per l’obbligo di assicurazione R.C. che passano da 36 (2011) a 41 (2012). Calano, invece, le sanzioni per la violazione dell’art. 7 (regolamentazione della circolazione nei
centri abitati) che passano dalle 4.425 del 2011 alle 2.759 del 2012, ed i divieti di sosta e fermata (4.132 nel 2011, 3.444 nel 2012). Diminuiscono anche le sanzioni per guida in stato di ebbrezza: nel 2011 si sono registrate sei violazioni per alcolici ed una per sostanza stupefacenti, mentre nel 2012 due violazioni per stato di ebbrezza. Inoltre, sono state ritirate 27 patenti di guida (25 nel 2011) e rimossi 105 veicoli (167 nel 2011). In calo gli incidenti rilevati dalla Polizia Municipale nel corso dell’anno: 259 (con due persone decedute) contro i 301 (con una persona deceduta) del 2011. Particolare attenzione è stata riservata all’attività di prevenzione, come testimoniano i 920 posti di blocco e di controllo (900 nel 2011) effettuati insieme ai
Armando Caruso, Comandante dei Vigili Urbani
180 servizi notturni, 10 posti di controllo notturno (alcool, droga) e a 28 servizi in borghese. Nel corso dell’anno, sono state denunciate all’autorità giudiziaria 38 persone (44 nel 2011) ed è proseguita l’attività della polizia di prossimità con 99 servizi
(92 nel 2011), esclusi i controlli presso le Poste. Il Corpo ha collaborato al servizio convenzionato (che, oltre a Novi, unisce i Comuni di Pasturana e San Cristoforo) per un totale di 360 ore di servizio. Un altro dato significativo riguarda i corsi di educazione stradale svolti dagli agenti di polizia municipale nei confronti degli alunni novesi (18 istituti, 89 classi, per un totale di 1571 studenti coinvolti). Come negli anni precedenti si è dimostrata proficua la collaborazione con tutte le altre Forze di Polizia presenti sul territorio. Ottimo anche il bilancio per “Scuola e città sicura”, iniziativa attuata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. L’attività di prevenzione, svolta volontariamente, ha totalizzato 934 presenze (827 nel 2011) e 2.261 ore (2.246 nel 2011) per servizi effettuati alle Poste, durante il mercato settimanale e in occasione di manifestazioni pubbliche. L’attività del Gruppo Comunale di Protezione Civile è stata caratterizzata da vari corsi di aggiornamento. I volontari hanno poi svolto servizi di pubblica utilità, a supporto della Polizia Municipale, ed esercitazioni su tutto il territorio provinciale. Vittorio Daghino
alle prossime elezioni
ALESSANDRIA - In vista delle elezioni politiche, fissate per il 24 e il 25 febbraio, ecco tutti i candidati della Provincia di Alessandria che si contenderanno un posto a Palazzo Madama e a Montecitorio, suddivisi nelle liste delle varie formazioni politiche.
Trovò, Maura Arbuffi vedova Bonzo e Francesco Nicola Garino. Fare per fermare il declino presenta Roberto Franza e Mario Felice Sillano. Per il Movimento Cinque Stelle i candidati sono Davide Colonna, Giorgio Magni e Gianluca Caiazza.
Camera
Senato
Per il Partito Democratico scenderanno in campo Cristina Bargero, Germano Marubbi e Cristina Mazzoni. Per il Popolo della Libertà correrà Antonino Fernando Tortorici. Per la Lega Nord saranno in lista Riccardo Molinari e Luisa Baruffa. Fratelli d’Italia presenta Emanuele Locci, Federico Riboldi, Enzo Baiardi, Giovanni Arfini e Angelo Loris Priolo. Rivoluzione Civile candida Stefano Barbieri, per Scelta Civica Monti scenderanno in campo Renato Balduzzi e Laura Gastaldi. L’Unione di Centro avrà come candidati Paolo
Il Popolo della Libertà presenta Manuela Repetti. Il Partito Democratico candida Daniele Borioli, Federico Fornaro e Claudia Deagatone. Fratelli d’Italia presenta Marco Botta, Mauro Buzio, Paolo Ricagno e Antonietta Mirra. Rivoluzione Civile avrà come candidati Carla Nespolo e Nadia Pastorino. Per Sinistra Ecologia e Libertà correrà Vanda Bonardo e per Fare per Fermare il Declino Piero Davio e Goffredo Mameli. Il Movimento Cinque Stelle candida Simona Barbero, Fabrizio Gallo, Gabriella Ieropoli e Vincenzo Lombardo.
La “Bottega delle Magie” al Museo dei Campionissimi Il ministro Balduzzi a Novi
NOVI LIGURE - È stata inaugurata venerdì scorso la nuova esposizione “La Bottega delle Magie”, presso il Museo dei Campionissimi a Novi Ligure. Attraverso l’impiego di scenografie, bozzetti, fotografie di spettacoli teatrali e televisivi, la mostra racconta la storia della “Props & Decors”, l’azienda di Giuseppe Rombolà, nata nel1986 a Bosco Marengo e da qualche anno trasferitasi nella zona indu-
striale novese. I visitatori possono non solo ammirare vere e proprie opere d’arte che fanno parte della grande tradizione italiana della scenotecnica, ma anche conoscere ed approfondire l’affascinante mestiere dello scenografo, di volta in volta alle prese con nuove sfide creative per rispondere alle esigenze dei vari spettacoli. In questi anni la “Props & Decors” ha realizzato scenografie, costruzioni e allesti-
menti per il Teatro di Roma, gli Stabili di Bolzano e Parma, il Covent Garden, il Carlo Felice di Genova, la Contrada di Trieste, il Teatro della Tosse di Genova, per la compagnia di Vittorio Gassman, Giulio Bosetti, Franco Parenti, per il Petruzzelli di Bari, il Ponchielli di Cremona, il Regio di Torino, l’Opera House di Londra e gli studi di Rai e Mediaset. Oltre alle opere che hanno fatto da cornice a tanti show televisivi e rappresentazioni teatrali, sono presenti le scenografie realizzate per i teatri della Costa Crociere e i bozzetti originali di Emanuele Luzzati. Alla mostra, aperta al pubblico sino al 3 marzo prossimo, hanno collaborato Antonio Mastromattei ed En-rico Dusi, mentre le luci sono curate da Tecnoluce. Gli orari di apertura sono i seguenti: venerdì dalle ore 15 alle ore19; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 19. I prezzi dei bigliet-
ti sono: 7 euro per l’intero e 4 euro per il ridotto. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare Museo e allo IAT (Informazione e Accoglienza Turistica), oppure inviare una mail a: museodeicampionissimi@comune.noviligure.al.it. Davide Daghino
NOVI LIGURE - Invitato da “Novisiamo” sarà a Novi venerdì 1° febbraio alle ore 21, nella sala di rappresentanza della Biblioteca Civica di Novi, il professor Renato Balduzzi, Ministro della Sanità e candidato alla Camera dei Deputati nella Lista Civica “Per Monti e per l’Ita-
lia”. Terrà una conferenza sul tema “Politiche sanitarie e territori”. Un tema di particolare importanza in questo momento in cui la sanità è uno degli argomenti maggiormente discussi. Moderatore della serata l’avvocato Gian Franco Chessa.
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BACHECA
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ubri he egg , r c tà Ba o, l l l a osi e lla nd o de uri ve c ne , ve o ot le o nu n t a fr la f ro e fa p tt o e o a c d l ic , s o r on a r c c pa o im g g i a v i .. . sia
Da leggere
a cura della Redazione
a confronto L’Agroalimentare è il motore della crescita dell’economia
Laura Mattevi Dalla Torre
Hindi Rothbart P. Goldstein
Maria Falcone
Egr. Direttore, ci stanno a cuore le sorti del Paese, dell’agricoltura e delle sue aziende. Per questo chiediamo ai partiti e alle coalizioni di tornare a una politica orientata alle imprese, al loro ruolo nel e per il mercato; in maniera che esse possano continuare a garantire in pieno quel contributo sociale che sono capaci di dare e che spesso, a torto, non viene loro riconosciuto. La risposta che la politica deve dare è la governabilità. In tale ottica sollecitiamo il confronto serrato con tutte le forze politiche in campo e lo vogliamo sui programmi, sui contenuti, sulle azioni da porre in essere per la crescita del Paese. Alla politica ribadiamo che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale, contribuisce al superamento della crisi, alla crescita, rafforza l’economia. Alla politica chiediamo sforzi per la “normalità”. Vogliamo un “Paese normale”, con centri decisionali ed istituzioni efficienti e non stratificazioni; siamo favorevoli alla riforma del titolo V della Costituzione. Con una riduzione delle province con un alleggerimento dei costi della politica e della burocrazia. Nell’attuale situazione congiunturale cinque sono le aree che, ad avviso di Confagricoltura, debbono essere intraprese in via prioritaria e con incisività dall’azione del Parlamento e del Governo: credito, fisco, mercato del lavoro, green economy, conoscenza, ricerca e sviluppo e infrastrutture. Occorre rivedere la normativa in materia di Imu, con particolare riferimento ai beni strumentali Va anche sostenuta l’approvazione della delega fiscale al governo che consenta di intervenire sul sistema tributario per modificare la filosofia di fondo a cui si ispira la attività di prelievo, nonché per offrire un quadro di certezze per gli operatori. Gian Paolo Coscia presidente Confagricoltura Alessandria e Piemonte Valter Parodi direttore di Confagricoltura Alessandria
Il ventaglio dell’educazione
La ragazza di Sighet
Carceri, lo spazio è finito
Paoline
Paoline
Infinito
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Pp. 78
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Secondo l’Eurispes gli italiani amano il volontariato Egr. Direttore, il 2013 segnala un ulteriore peggioramento del giudizio degli italiani nei confronti delle Istituzioni e un grado di sfiducia che sale dal 71,6% del 2012 al 73,2% di quest’anno. Da una parte, registriamo una distanza quasi incolmabile dei cittadini dalle Istituzioni della Repubblica, ma anche dai partiti, dai sindacati, dal mondo imprenditoriale dall’altra, il riconoscimento pressoché unanime nei confronti delle Forze dell’ordine e del volontariato. Sono le Istituzioni con le quali i cittadini quotidianamente si confrontano e dalle quali ottengono in cambio sicurezza, aiuto e solidarietà nei momenti difficili: ci assicurano insomma il presente. Ai provvedimenti del Governo gli italiani hanno risposto con un aumento di sfiducia, che passa dal 76,4% dello scorso anno all’82,8%. Per il parlamento si misura un andamento negativo che raccoglie l’89,7% degli sfiduciati. Continuano a raccogliere bassi livelli di fiducia i sindacati (19,5%), la Pubblica amministrazione (17,6%), e i partiti politici (7,3%). Il livello di fiducia nei confronti della Magistratura torna a crescere con il 42%. Per le forze di Polizia e di sicurezza il gradimento è sempre alto. Le associazioni di volontariato con il 75,4% di fiducia degli intervistati restano sempre una delle Istituzioni più amate dagli italiani che riconoscono nella maggioranza dei casi l’impegno, il lavoro e i risultati ottenuti sul territorio a sostegno delle fragilità sociali e del disagio. Quello che si può dunque osservare da questi dati è che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo la realtà del volontariato è una realtà stabile, una realtà coinvolgente che trasmette fiducia all’Italiano. Gian Maria Fara - Presidente dell’Eurispes La Redazione si riserva la facoltà di ridurre i testi troppo lunghi che devono recare in calce firma leggibile e indirizzo del mittente. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it
La nostra epoca è caratterizzata da una grande incertezza educativa: le teorie sono tante e il più delle volte parziali, per cui c’è il rischio di cadere in una ragnatela paralizzante di proposte. Verso quale tipo di educazione orientarsi? Educare non implica “manipolare, coartare” i figli nelle loro scelte? Forse è meglio dare loro molte possibilità di istruirsi, di addestrarsi in varie discipline, lasciandoli liberi di fare le scelte importanti una volta divenuti adulti. L’autrice, attraverso un percorso che tocca molti temi correlati alla quotidianità dell’esperienza familiare (crescita, fraternità, ruoli genitoriali, relazione educativa, amicizia, maturazione affettiva, comunicazione), mette in evidenza l’importanza della virtù come conquista della capacità di scegliere fattivamente il bene. Incoraggia i genitori a non desistere e a valorizzare il vissuto familiare, la ferialità e la festa, come opportunità per crescere insieme ai figli, esercitando il ruolo di guida che tocca all’educatore. L’autrice è confondatrice dell’associazione OEFFE (Orientamento Familiare), e ha il diploma di orientatrice familiare.
Da Auschwitz alla California: una storia di speranza. E’ la storia di Hindi Rothbart, una ragazza ebrea della comunità di Sighet, cittadina della Transilvania rumena, annessa all’Ungheria durante la seconda guerra mondiale (oggi Sighetu Marmatiei, in Romania). Nel 1944, con la sorella Relu passa drammaticamente dai momenti spensierati dell’adolescenza alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, insieme ad altre diecimila persone della stessa comunità. Le ragazze sopravvivranno alla deportazione e alle atrocità dell’Olocausto grazie alla reciproca unione e alla solidarietà con le loro amiche. Dopo la liberazione Hindi cerca di tornare a casa, ma la trova confiscata dai comunisti. Sposatasi decide di fuggire in California dove potrà dare un nuovo senso alla sua vita. Questo libro può essere definito un inno alla vita, alla speranza, all’amore. Lo scorso ottobre Hindi Rothbart si è spenta all’età 89 anni, qualche mese prima dell’uscita dell’edizione italiana del suo libro. La prefazione del libro è firmata dal romanziere Marco Buticchi.
Salute oggi La delinquenza, specie nelle nostre città , è un fenomeno oramai abituale al quale pare non vi sia rimedio. Scippi, furti in casa, truffe in rete ed altri esempi, riempiono le pagine della cronaca locale con conseguenze spesso drammatiche. E, a proposito di truffe, sono in aumento quelle perpetrate a carico soprattutto di persone anziane, le più indifese e meno reattive della nostra società e, proprio per questo motivo, obiettivo primario di persone senza scrupoli, che con i pretesti più fantasiosi riescono ad avvicinare la vittima, quasi sempre sola, per strada o addirittura in casa derubandola, se il colpo riesce, anche di tutti i risparmi di una vita. Le Forze dell’Ordine mettono sempre in guardia dagli estranei, spiegando a ogni occasione come comportarsi in queste situazioni. Varie sono le tipo-
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha da pochi giorni condannato l’Italia per il trattamento inumano e degradante nei confronti di sette carcerati detenuti nei carceri di Busto Arsizio e di Piacenza. La Corte accusa l’Italia di violare i diritti dei reclusi tenendoli in celle in cui hanno a disposizione meno di tre metri quadrati a testa. L’Italia deve pagare ai sette detenuti un totale di 100.000 euro per danni morali ma, soprattutto, nel testo della sentenza della Corte europea dei diritti umani si legge chiaramente l’invito a porre rimedio subito al sovraffollamento carcerario. Da anni sappiamo le prigioni italiane sono sovraffollate. Le cifre parlano chiaro: 206 istituti penitenziari per adulti e una capienza di 45.817 posti sono i dati essenziali sulle carceri italiane. Che però ospitano oltre 21.000 persone in più, circa 15.000 delle quali in attesa di primo giudizio. Il libro di Maria Falcone è un viaggio nell’Italia delle carceri. Un viaggio di denuncia senza attenuanti da parte di chi al recupero di chi ha sbagliato e paga il suo conto con la giustizia, ha dedicato la sua vita e la sua professione.
a cura di Laura Notti
Attenti alle truffe agli anziani
logie di truffa: per esempio in strada, avvicinando un anziano per proporgli un falso gioiello a prezzo vantaggioso; oppure facendo finta di urtare uno specchietto dell’auto e richiedendo, in risarcimento del danno subito, pochi contanti come compromesso che eviti la denuncia all’assicurazione; o ancora, con la scusa di chiedere un’informazione, distrarre la vittima per rubarne la borsa appoggiata sul sedile della propria auto, con l’intervento di un complice. Oppure i ladri, quasi sempre in coppia, si presentano alla porta di casa travestiti da tecnici del gas, poliziotti o funzionari comunali con le varie mansioni del caso: il controllo di un impianto che è risultato mal funzionante, un errore riscontrato in una bolletta, un dato errato nel libretto della pensione e altri esempi. Sono quasi tutte persone distinte, ben vestite, dai
modi garbati, che incutono subito una confidenza positiva, che solitamente si organizzano con dei complici, sia in strada che in casa, i quali intervengono al momento opportuno per rapinare il mal capitato, mentre il personaggio principale distrae la vittima. Il monito è sempre quello: attenzione agli estranei e massima attenzione quando si esce da casa! Non aprire mai a persone non conosciute, o a coloro che si spacciano per tecnici di utenze o impiegati comunali poiché Enti di qualsiasi genere non mandano mai addetti a domicilio, bensì, se sussiste un qualsiasi problema o disguido avvertono l’interessato tramite lettera. Se i ladri di turno riescono comunque a farsi aprire la porta (meglio non interamente ma con il fermaporta), diffidare di cartellini e presentazioni, e avere la prontezza di chiamare l’ente da
cui dichiarano di provenire, per avere informazioni certe. Nel dubbio, comporre immediatamente il numero di telefono della Polizia, 113, o quello dei Carabinieri, 112, questo li allontanerà velocemente. Attenzione anche agli scippi e ai furti di soldi sull’autobus o fuori dagli uffici postali, ove ci si è recati a ritirare la pensione: in autobus meglio non mettere i soldi nel portafoglio in borsetta, ma in una tasca interna di un cappotto o del giaccone; se ci si reca alla posta o in banca a prelevare contante, meglio farsi sempre accompagnare da persone fidate. Attenzione anche alle false richieste di informazioni per strada: è un pretesto per lasciare agire un complice, intanto che la vittima viene distratta, per rubarne la borsa o strappandogliela dal braccio, o prelevata con altri effetti personali come un cellulare dall’abitacolo dell’auto.
Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO o o, rc uarce g A o, ubri ec , r ch legg a a ità B ll o, os e lla nd o de uri ve c ne , ve o t u ao e l o n nt fr la f ro e a t f p t do sco rice la , on ca aro c p o im g g i a v i .. . sia
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BACHECA
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VERDE
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Film da vedere
a cura di Alba Algeri
a cura di Matteo Coggiola
L’anemone invernale fiorisce sotto la neve Arriva al cinema “Les Misérables”
E’ difficile immaginare in pieno inverno una fioritura più allegra di quella dell’Anemone invernale (eranthis hyemalis) che può superare anche la coltre di neve con i suoi fiori di colore giallo brillante e le foglie decorative di colore verde. I fiori di questa pianta tuberosa hanno una durata piuttosto lunga e compaiono tra le neve da gennaio a marzo. Durante l’estate le piante entrano in stato vegetativo e questo è il momento opportuno per procedere alla divisione dei tuberi. Questa pianta detta “Piè di gallo” ha poche esigenze di coltivazione, preferisce le posizioni soleggiate e in semiombra e si adatta a tutti i tipi di terreno, non deve essere trapiantata perché è una pianta che soffre. La crescita di questo esemplare è molto lenta e l’anemone in pieno sviluppo raggiunge un’altezza di appena 10 cm. La fioritura di alcuni anemoni è di dimensioni ridotte. Si bagna quando il terreno è asciutto, almeno una volta alla settimana con acqua non calcarea. Nello spazio verde domestico le eranthis hyemalis vengono spesso utilizzate come piante tappezzanti nei giardini rocciosi (data la sua facilità di espansione) oppure per la creazione di aiuole fiorite. Il substrato ideale per far crescere questi bellissimi fiori da giardino è un terreno sciolto, fertile e ben drenato; l’umidità rischierebbe, infatti, di far marcire i bulbi. Per il resto tuttavia non ci sono particolari indicazioni per quel che riguarda parassiti e malattie delle piante. Gli anemoni sono molto resistenti, e non hanno neanche bisogno di molta acqua, tranne che in periodi di particolare siccità. L’eranthis è un genere che conta una decina di bulbose a foglia caduca, di facile coltivazione, originarie dell’Europa, dell’Asia e dell’Area mediterranea. Sono piante erbacee perenni, le foglie sono lucide e cuoiose, di colore verde scuro e formano una rosetta basale molto decorativa che compare dopo la fioritura. I fiori sono simili a quelli dei ranuncoli e si chiudono al tramonto del sole e nelle giornate nuvolose. La loro corolla è composta da sette petali di una bellissima tonalità di giallo. Gli anemoni preferiscono il freddo al caldo, quindi nelle regioni dove il clima invernale è freddo, ma non eccessivamente rigido, bisogna aspettarsi che la pianta sia in perfetta vegetazione da settembre a giugno, mentre può manifestare bruciature alle foglie durante l’estate o anche il completo disseccamento della parte aerea durante i mesi più caldi. Se questo avviene, all’arrivo del fresco e delle precipitazioni a fine estate l’anemone ricomincerà a vegetare rapidamente. Abbonamenti annuale EURO 45,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione
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In una Parigi cenciosa e povera che non ha nulla da invidiare alla sudicia Londra descritta da Charles Dickens, Victor Hugo scelse di ambientare, nel 1862, “I miserabili”, un romanzo che nei decenni post-napoleonici incrociava i destini di personaggi caduti in disgrazia e le vicende degli appartenenti agli strati più bassi della popolazione, i miserabili appunto, nella Parigi dell’800, tra miseria, peccato e redenzione. “Les Misérables” è l’adattamento cinematografico del sensazionale successo teatrale globale visto da più di 60 milioni di persone in 42 nazioni e in 21 lingue che, al suo 28° anno, ancora batte tutti i record di incassi in giro per il mondo. È il racconto di una storia affascinante di sogni spezzati e di amore non corrispo-
sto, di passione, sacrificio e redenzione, una testimonianza senza tempo della resistenza dello spirito umano. Protagonista della storia è Jean Valjean, appena uscito di prigione in cerca di redenzione. Sotto falso nome, diventa un fortunato imprenditore e sindaco di una
città della provincia francese. Perseguitato dall’ispettore Javert, è costretto a fuggire nuovamente, portando con sé la piccola orfana Cosette, che alleva come una figlia. “Les Misérables”, definito lo spettacolo degli spettacoli, rinasce oggi come l’esperienza cinemato-
grafica musicale di una vita. “Magnifico” ed “esperienza davvero emozionante” secondo il Daily Mail, “riscalda il cuore, delizia le folle” per il Telegraph, “un sogno” per l’Independent. Indubbiamente rappresenta il prodotto cinematografico più atteso dell’anno, premiato dalla critica, con attori eccellenti che si muovono su un set vastissimo e colorato di Storia. Ciò che seduce maggiormente è come vengono resi quel senso della Storia e quel volto della Povertà, autentico tessuto della Francia dell’Ottocento. Con 8 nomination agli Oscar, il film esce proprio questa sera, 31 gennaio, in tutta Italia: evento senza precedenti, merita di essere visto come esperienza unica e irripetibile.
volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it
Lo scorso 13 ottobre il Coro della parrocchia di San Michele di Villaromagnano e un gruppo di parrocchiani si è recato in pellegrinaggio al Santuario del Bambino Gesù di Praga ad Arenzano, dove ha posato per la foto ricordo.
La Ricetta
a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”
La polenta con il merluzzo Le acciughe, il merluzzo sotto sale, le aringhe, le saracche e i saracchini sono entrati nelle nostre cucine grazie agli anciuè. I venditori ambulanti, che spingendo un carretto stracolmo di barili e barilotti, invitavano le massaie all’acquisto di pesce azzurro secco o conservato sotto sale. Considerati dei pesci di scarso valore: la saracca o salacca, il merluzzo e le aringhe erano usati in passato per accompagnare la polenta sulle mense della povera gente. E’ proverbiale per insaporirla, nella descrizione di un panorama di miseria e di fame, il ricordo della polenta tuca - là. Una fetta di polenta per ciascuno dei commensali, che strofinava a turno sull’acciuga salata, appesa al soffitto della cucina, rimaneva sospesa al centro della tavola, altalenando da una persona all'altra. Per secoli in tante famiglie tortonesi polenta e merluzzo, polenta e saracca, polenta e aringhe hanno rappresentato il tradizionale piatto del venerdì, giorno in cui bisognava mangiare rigorosamente di magro. Riscoperte dai buongustai, oggi queste antiche ricette contadine, quasi dimenticate, sono risorte a specialità gastronomiche.
Ingredienti per 4 porzioni Per la polenta: 500 gr di farina di mais ottofile tortonese, sale q.b., acqua q.b. Per il merluzzo: 1 kg di merluzzo sotto sale bagnato, 600 gr di pomodori pelati, 2 cipolle, 2 spicchi d’aglio, farina q.b., olio exxtravergine d’oliva q.b., un pizzico di sale e una manciarina di prezzemolo Preparazione Riempite d’acqua un profondo paiolo di rame, portate ad ebollizione e salate. Versatevi la farina di granoturco a pioggia mescolando in continuazione con la stecca dilegno. Fate cuocere 120 minuti a fuoco basso, aggiungendo un pò di latte se necessario. Friggete in una larga padella nell’olio la cipolla tagliata a fettine sottili e l’aglio. Aggiungete i pelati tritati e cuocete a lungo (1 ora circa). Tagliate ilmerluzzo e asciugate per bene, infarinate e friggete in un’altra padella a fuoco vivace. Unite il merluzzo alla salsa di pomodoro, salate, cospargete con prezzemolo tritato, insaporite e servite caldissimo con una bella cucchiaiata di polenta morbida.
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Giovedì 31 gennaio 2013 IL POPOLO
TRADIZIONI
Antola al Po COSTUME
SOCIETA’
TERRITORIO
Dall’
Il parrucchiere vogherese con la passione per l’arte sostiene Telethon
La “pittoscultura” di Tino Montagna VOGHERA - Dal 2008 ha fatto una scelta di campo passando da una produzione più legata alla tradizione, anche se con uno stile che lo ha allineato agli encausti di Burri, ad una nuova sensibilità, a nuovi materiali, a un nuovo modo di assemblare idee e materia che ha ribattezzato “pittoscultura”. Il protagonista di questa nuova forma tecnica e forma espressiva è Ernesto “Tino” Montagna un “giovane” artista di origine redavallese, che ha vissuto a Voghera dove ha lavorato come parrucchiere, attività passata ora al figlio. Il locale, però, è ancora a sua disposizione ed è diventato una sorta di atelier. Giovane, perché Tino Montagna ha la giovinezza nell’animo e in quella sua voglia irrefrenabile di fare. Ha realizzato finora circa 800 opere, alcune vendute, qualcuna donata, per lo più però ancora in casa e in quel rifugio che è diventato il suo laboratorio a Salice; ma tante sono anche raccolte, per meglio dire, accatastate nel retrobottega del suo salone, a Voghera. “Sono davvero tante che
Tino Montagna, Natività
comincio ad avere il problema di dove posizionarle e come tenerle tutte - scherza Tino - dovrei provvedere ad uno spazio espositivo ma occorre organizzarsi bene. Vedremo, intanto però ho ancora molto da fare”. In effetti Tino Montagna nel 2012 ha raggiunto un obiettivo importante per la sua carriera artistica, iniziata ad appena 11 anni, un enfant prodige delle colline oltrepadane; ha realizzato
la sua prima monografia artistica “Opera Omnia. Destino d’artista” ed ha scelto di essere innovativo, anche in questa occasione. “Ho scelto di non usare la carta - spiega l’artista - ma ho seguito il consiglio di realizzare un cdrom. Più ecologico ma soprattutto più fattibile perché sono state inserite oltre 500 pagine, una per opera, e un centinaio di testi. Era impensabile la soluzione cartacea.
Oltretutto può essere visto su pc e dura circa 3 ore. D’altronde c’è una vita, lì dentro”. Tino Montagna ha presentato ufficialmente nel luglio dello scorso anno a Redavalle il suo cd caratterizzato da una copertina che mostra una delle sue opere più belle tra le pittosculture, “Buchi neri” mentre all’interno ci sono altre tre opere, un omaggio a Lina Cavallieri del periodo figurativista, un ritratto della sezione “lacerazioni” e il suo autoritratto su Natività di pittoscultura. Il cd è reperibile presso il suo negozio-atelier in via Bidone a Voghera; ma l’arte non può dimenticare la solidarietà e così Tino Montagna da Natale devolve alla ricerca di Telethon una parte dell’incasso ricavato dalla vendita del CD. “L’arte non deve essere fine a se stessa - commenta Tino Montagna - altrimenti inaridisce; deve essere disponibile a darsi per altri scopi. Mi è sembrato che questa fosse una scelta giusta”. E intanto sta preparando una mostra dopo Pasqua a Voghera. Miriam Paola Agili
Riccardo Garrone nel cuore di Grondona
GRONDONA - Lunedì 21 gennaio è morto nel piccolo centro di Grondona, Riccardo Garrone, che aveva 76 anni e che da tempo soffriva per una malattia. I funerali sono stati celebrati dal cardinal Angelo Bagnasco nella Chiesa del Gesù di Genova il 23 gennaio, giorno in cui avrebbe compiuto 77 anni. E’ stato sepolto nella tomba di famiglia, nel comune di Carpeneto. Il paese di Grondona, in Valle Spinti, che Garrone aveva definito “il mio cuore”, lo ricorda come una persona umile e socievole, benché fosse un magnate del petrolio e uno dei più grandi imprenditori italiani. Il presidente della Sampdoria era solito giocare a carte durante i fine setti-
mana da alcuni amici, a Sezzella, un piccolo centro vicino al paese. Tra Arquata e Grondona la famiglia Garrone è molto conosciuta e stimata. Garrone, che lascia sei figli, era ancora presidente onorario e consigliere di amministrazione della Erg, l’azienda di famiglia fondata da suo padre Edoardo nel 1938. Laureato in chimica industriale, assunse la guida della Erg nel 1963, dopo l’improvvisa scomparsa del padre. Questo angolo di Piemonte, a due passi dalla Liguria, che da quarant’anni era la sua “casa d’adozione” nei progetti di Garrone doveva diventare anche la sede di una “Città del calcio” nella “Zona Outlet” di Serravalle.
Il parroco ha benedetto gli animali nella frazione di Carpeneto
La festa di Sant’Antonio abate a Fascia
FASCIA - Anche quest’anno sotto una intensa nevicata, a Fascia, il comune più alto della Liguria in frazione Carpeneto, grazie alla disponibilità del parroco don Pietro Cazzullo, sabato 19 gennaio, si è tenuta la tradizionale benedizione degli animali, festa di S. Antonio Abate. Alla ricorrenza hanno partecipato anche molti amici provenienti da altre località e fra tutti vanno ricordati Paolino e Bruno in arrivo dalla Val Borbera accom-
pagnati da Marco con la fisarmonica e da Fabio con il piffero. E’ anche da segnalare la presenza della Gloria di Barchi che non potendo arrivare con i suoi cavalli ha portato alla benedizione due caprette. Per quanto concerne il gruppo di cavalieri bisogna segnalare l’arrivo da Cassingheno di Nicolò che con l’aiuto dell’amico Fabio è giunto con una pariglia di cavalli trainanti un grosso tronco come avveniva un volta. Dopo i giovani si deve
ricordare la presenza dei cavalli e muli di Albino, Luciano, Roberto, Silvano e altri animali. Alla fine della cerimogna tutti hanno partecipato ad un rinfresco allestito presso il Circolo Amici di Carpeneto dove è stato consegnato un ricordo tutti i partecipanti. La giornata è proseguita con il pranzo presso la trattoria dei Lilli di Fascia dell’amico Guido continuando fino a tardi con la musica di Marco e Fabio. Il maltempo ha purtroppo ridotto le presenze in quanto molti altri amici sono stati impossibilitati a raggiungere Carpeneto. Da parte del Circolo c’è l’impegno a mantenere vive queste tradizioni che fanno rivivere le valli. L’augurio è che il prossimo anno il tempo sia favorevole e permetta l’arrivo di un maggior numero di amici a Cassingheno, la frazione di turno nel 2014. Pino Macchiavelli
Sul monte di S. Croce con la Pietra Verde BRIGNANO FRASCATA - Domenica 27 gennaio si è svolta la prima escursione dell’anno 2013 dell’associazione “La Pietra Verde”, che era stata poi rinviata per il maltempo. Un gruppo di circa 90 persone ha partecipato alla traversata da Santa Margherita Ligure a Camogli, un facile percorso di circa km. 10, nel Parco Naturale Regionale di Portofino. Il sentiero ha toccato diversi punti panoramici sul mare prima di passare da Molini, località così chiamata perché sede in passato di numerosi mulini e frantoi, per poi arrivare al Molino del Gassetta un vec-
chio mulino restaurato e diventato punto informativo e di ristoro. Dopo una meritata sosta, l’escursione è proseguita per Pietre Strette, per poi raggiungere Camogli, la famosa e caratteristica località ligure. Le prossime escursioni in programma sono: domenica 3 febbraio da “Nervi al Monte Santa Croce” (GE) dislivello mt. 485, lunghezza km. 9 trasferimento in treno e domenica 17 febbraio “Il ciappo delle conche” (SV) dislivello mt. 390, lunghezza km. 10 trasferimento in pullman prenotazione obbligatoria. Per informazioni: assopietraverde@yahoo.it.
...il meglio della nostra Arte a servizio della nostra Chiesa... Ripristino dell’Organo della chiesa parrocchiale di Brignano Frascata (AL)