Il Popolo 31 marzo 2011

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TORTONESE

La sfida educativa: tavola rotonda al San Giuseppe

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Week end culturale in biblioteca a Novi Ligure

OLTREPO’

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Un dibattito promosso a Tortona da Azione Cattolica, CIF e MEIC

Quale futuro per l’umanità?

Voghera ha intitolato una via a Carlo Donat-Cattin

Primo Piano Crocifisso a scuola, il coraggio dei giudici

TROPPI

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PROTAGONISMI Esprimere giudizi affrettati sugli indirizzi intrapresi dall’Unione europea è, ovviamente, rischioso e in genere non porta al nocciolo delle questioni. Ma certamente si può dire, alla luce dei risultati del Consiglio Ue presentati dai leader dei 27 Stati membri e dai responsabili delle istituzioni comunitarie, che l’“Europa c’è”. E – pur tra mille difficoltà interne e internazionali e dovendo fare i conti con posizioni divergenti tra i singoli paesi – essa riesce anche ad assumere decisioni “importanti”, come hanno tenuto a sottolineare in chiusura del vertice Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, rispettivamente presidente del Consiglio e della Commissione. Il documento conclusivo del summit del 24-25 marzo – di ben 34 pagine – si occupa dei tre principali temi affrontati: Giappone, Libia, rafforzamento di Eurolandia e risposta alla crisi economica. “Esprimiamo il più profondo cordoglio per l’immensa perdita di vite umane in Giappone e la nostra solidarietà al popolo e al governo giapponesi”, vi si legge nelle prime righe. “Plaudiamo all’intervento rapido e decisivo delle autorità giapponesi”. E ancora: “Nel ricordare la forte amicizia e le strette relazioni politiche ed economiche che legano l’Unione al Giappone, siamo decisi a sostenere questo paese che lotta per superare le sfide che ha di fronte”. Quindi una nota “interna”: “Abbiamo discusso degli Continua a PAGINA 4

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Diocesi La presentazione del libro su don Scabini PAGINA 3

Attualità La Caritas aiuta il Giappone e la Libia PAGINA 11 TORTONA - “Il mondo non è qualcosa a disposizione dell’Uomo ma è un dono di Dio e nel mondo c’è l’immagine di Dio. In alternativa al pensiero secondo il quale della terra si può fare ciò che si vuole, occorre una nuova concezione del creato, per evitare di mettere a rischio il futuro delle prossime generazioni”. Lo ha detto Luciano Valle durante l’incontro sul tema “La teologia della creazione in Giovanni Paolo II”, promosso da Azione Cattolica, Centro Italiano Femminile, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, tenutosi mercoledì 23 marzo presso la sala della Fondazione CRT di via Puricelli. Presenti al tavolo dei relatori, oltre a Luciano Valle, Fabrizio Longa e Cesare Raviolo quale moderatore dell’incontro.

Montù Beccaria Il cognato di Segni è nato qui PAGINA 13

Servizio a PAGINA 15

VOGHERA / PAG. 26

TORTONA / PAG. 19

ITALIA 150 Gli studenti e la storia del Paese

In ricordo di Mons. Francesco Remotti

Le Scuole Elementari e Medie di Voghera mercoledì 23 marzo hanno celebrato l’anniversario dell’unità d’Italia con un grande happening in piazza del Duomo tra canti, letture e rievocazioni storiche. Erano presenti l’Istituto “Santa Caterina”, l’Istituto “Sacra Famiglia”, la Direzione didattica del 2° Circolo, la Direzione Didattica del 3° Circolo, La Scuola Media “G. Plana” e la Scuola Media “G. Pascoli”. Dopo aver sfilato per le vie del centro, i ragazzi, accompagnati dalla Banda Musicale “Città di Voghera”, si sono riuniti in piazza Duomo e hanno dato inizio alla loro festa.

Si è tenuta sabato 26 marzo, presso l’ex Caserma Passalacqua, la cerimonia di intitolazione della Sala Polifunzionale a Mons. Francesco Remotti, organizzata dal Comune e dalla Diocesi di Tortona. Hanno collaborato il Centro Paolo VI di Casalnoceto e l’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sezione di Tortona.


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PRIMO PIANO

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE DAL 1896

PAOLO SIMONE CALDIROLA Agenzia Generale di Tortona Largo Carabinieri d’Italia 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131861175 Trasformiamo il futuro in un orizzonte di obiettivi e sicurezze

CROCIFISSO A SCUOLA / BELLA PAGINA PER L’EUROPA

Il coraggio dei giudici di andare in profondità I

l fatto che la Grande Chambre della Corte dei diritti dell’uomo abbia voluto fondamentalmente ribaltare una sentenza adottata in precedenza da una Camera all’unanimità, è un segno di buon senso, di saggezza e di libertà. Non si può sconvolgere superficialmente una civiltà. I giudici hanno avuto il coraggio di andare in profondità, senza condizionamenti. La sentenza contribuirà a dare fiducia nella Corte e nelle Istituzioni europee da parte di un’alta percentuale dei popoli dell’Europa. La sentenza ha acquisito valore simbolico ben oltre il caso italiano. Basti pensare alle reazioni suscitate dalla prima sentenza a livello mondiale. Questa sentenza è una pagina di speranza non solo per i cristiani e per i credenti, ma per tutti i cittadini europei che sono preoccupati di non corrodere la grande tradizione maturata nei secoli e quindi la propria identità. Considerare la presenza nello spazio pubblico del crocifisso - il simbolo più significativo e più popolare del cristianesimo - come contraria ai diritti dell’uomo è negare l’idea stessa di Europa. Senza il crocifisso, l’Europa non esisterebbe. Per questo la sentenza è anche una vittoria per l’Europa.

I giudici hanno riconosciuto che la cultura dei diritti dell’uomo non deve escludere la civiltà cristiana. Questa decisione rinforza i fondamenti spirituali e morali dell’Europa, riconoscendo la loro interdipendenza. La cultura dei diritti dell’uomo ha radici nella civiltà cristiana. Non si può negare l’una senza mettere in pericolo l’altra. Con questa decisione la Corte è quindi fedele agli statuti del Consiglio d’Europa che affermano che gli Stati europei sono “inébranlablement attachés aux valeurs spirituelles et morales qui sont le patrimoine commun de leurs peuples et qui sont à l’origine des principes de liberté individuelle, de liberté politique et de prééminence du droit, sur lesquels se fonde toute démocratie véritable”. Questa decisione ha anche una profonda portata unificatrice tra i diversi popoli europei. Davanti ai rischio della messa in causa della propria identità, più di venti paesi hanno preso pubblicamente posizione a favore della presenza pubblica del simbolo del Cristo nello spazio pubblico europeo. La Corte ha considerato con attenzione, oltre la posizione dell’Italia, quella dei dieci governi che si sono presentati “parte terza”, “amicus curiae”, a sostegno dell’Italia: Armenia, Bulga-

ria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Monaco, S. Marino, Romania e Federazione Russa e di altri 11 paesi che hanno fatto dichiarazioni pubbliche, attraverso il governo o il parlamento o un ministro, a sostegno dell’Italia: Albania, Austria, Croazia, Macedonia, Moldavia, Polonia, Serbia, Slovacchia, Ucraina, Ungheria, Norvegia. È impressionante che ben 22 paesi abbiano voluto far sentire la loro voce consensuale per una sentenza della Corte. Questa Europa esiste e va ascoltata. Questo gesto pubblico condiviso da un così gran numero di stati testimonia il fatto fondamentale che il cristianesimo è al cuore di ciò che unifica l’Europa, aldilà delle divisioni politiche e confessionali. La Corte, rispettando la presenza visibile del cristianesimo nella società, ha così contribuito a rinforzare l’unità della cultura europea. La Corte ha fra l’altro riconosciuto che l’Europa ha come straordinaria ricchezza una tradizione di tolleranza e di diversità. In Europa è cresciuta una gran varietà di posizioni rispetto al rapporto ChiesaStato, all’esposizione dei simboli religiosi, alla propria identità. Voler uniformare non è de-

gno di ciò che l’Europa ha maturato lungo i secoli. La considerazione del principio di sussidiarietà e del margine di apprezzamento proprio dei diversi paesi è rispettare questa ricchezza. La Corte è stata chiamata a pronunciarsi davanti a un dato di fatto, cioè la presenza del crocifisso nelle scuole italiane. Un popolo ha deciso, alla luce della sua storia e dei suoi valori, la presenza del crocifisso: perché un organismo internazionale dovrebbe violare la libertà e la identità di questo popolo e costringerlo a costruire la propria casa in modo diverso? Emerge dalla sentenza del 18 marzo un concetto positivo di rapporto ChiesaStato. La Corte non ha voluto imporre a tutti i paesi un’idea di “laicità” estranea alla maggioranza dei paesi aderenti alla Convenzione dei diritti dell’uomo di Strasburgo. La laicità non significa esclusione, far tabula rasa del sacro dalla sfera pubblica. Spazio pubblico non significa spazio vuoto. La storia ci insegna che uno spazio vuoto è destinato a essere velocemente occupato da ideologie distruttive. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo riconosce che la religione non è un affare privato dell’indi-

viduo, ma ha una dimensione sociale, collettiva e pubblica (art. 9). Richiedere di togliere il crocifisso non significa neutralità e imparzialità, ma imposizione di una precisa ideologia. Non si può negare la libertà di religione nel nome della libertà di religione! Sarebbe stato incomprensibile che un organismo europeo come la Corte, in un momento storico in cui si assiste al ritorno della religione sulla scena pubblica e delle Istituzioni europee, avesse compiuto un errore storico nel voler decidere contro l’esposizione del crocifisso che è espressione della fede religiosa, ma anche di una storia e di un’identità di un paese. Sempre più s’impone oggi la domanda circa la possibilità stessa del sopravvivere a lungo termine di una civiltà senza una grande religione che la sostenga e le dia anima. Questo vale anche per l’Europa, il continente che può vantare una lunga storia di civiltà e di cultura. Altrettanto assurda sarebbe risultata una sentenza preoccupata di eliminare un simbolo come il crocifisso, in un mondo chiamato ad affrontare sfide enormi. L’umanità ha urgente bisogno di un simbolo come il crocifisso, che - se autenticamente interpretato - è unico nel proporre il valore della riconciliazione, il ri-

spetto dell’altro, la legge dell’amore fino al dono della vita; e in particolare è un segno di speranza per le tantissime persone che sono ferite dalla vita e che subiscono il potere del male e del dolore. Perché privare di una fonte di luce le persone che vivono nelle lacrime? Il simbolo della croce riflette di fatto il sentimento religioso dei cristiani di qualsiasi denominazione, ma, per il suo valore umano, dialogico, solidale e spirituale, può anche riflettere il sentire di credenti di altre religioni e non credenti. È paradossale vedere nella presenza del crocifisso, che rappresenta una vita donata fino alla morte per l’umanità, una violazione reale di diritti dell’uomo, un indottrinamento, un proselitismo o una costrizione ad agire contro coscienza o contro il proprio credo. Occorre essere grati a tutti i paesi e a tutte le persone che si sono impegnate con intelligenza e sensibilità per scrivere questa pagina che fa onore all’Europa, a cominciare dalla Rappresentanza d’Italia presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo con il suo ambasciatore Sergio Busetto e il coagente, Nicola Lettieri. Mons. Aldo Giordano osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA DIOCESI

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Giovedì 24 marzo a Montespineto

NOTIZIE DIOCESANE

Via Crucis per i missionari martiri Incontro di formazione Sabato 2 aprile in Seminario

MONTESPINETO - Il 24 marzo l’Ufficio Missionario diocesano ha organizzato una Via Crucis a Montespineto in occasione della giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri. “Restare nella speranza” è questo il messaggio scelto per proporre l’annuale commemorazione dei missionari martiri, uomini e donne, sacerdoti, religiosi e laici che sono rimasti appunto nella speranza nonostante tutto e nonostante tutti, sono cioè rimasti in Cristo, senza fuggire, senza compromessi. La data scelta ricorda l’anniversario della morte violenta dell’Arcivescovo di El Salvador Oscar A. Romero, figura profetica, provocante e coraggiosa di testimone della fede e difensore dei diritti dei più deboli. Lo scorso anno sono stati ben 23 gli operatori pastorali che hanno testimoniato la fede sino al martirio; uno

per tutti il Vescovo Mons. Luigi Padovese, morto in Turchia il 3 giugno. La serata ha visto una buona partecipazione di 120 persone per la preghiera della Via Crucis, presieduta dal nostro Vescovo, con la presenza del Vicario Generale e di diversi sacerdoti snodandosi lungo il cammino segnato dalle diverse cappelle sino a giungere in santuario dove la meditazione del Vescovo e la preghiera comune hanno con-

cluso il momento di preghiera. Molto incisiva ed efficace la riflessione del nostro vescovo che ha sottolineato opportunamente il valore del martirio vissuto nelle nostre comunità cristiane sottoforma, talvolta, di insuccessi e sterilità che possono portare allo scoraggiamento se non si è fortemente radicati in Cristo, nella sua Parola e nell’Eucaristia. In conclusione delle parole del Vescovo molto forte è stata la sua osservazione che “può accadere di esserci nella chiesa anche senza fede”. Infatti,

nella preghiera conclusiva abbiamo chiesto che lo Spirito Santo apra sempre più i nostri cuori alla Verità affinché la Parola sia intesa e ricevuta; conosciuta e amata; ascoltata ed eseguita. Per l’occasione in Santuario era collocata una serie di undici pannelli, a modo di mostra fotografica, che ripercorreva i cinque continenti raccogliendo la testimonianza di cristiani che con coraggio sono rimasti nella speranza. La mostra è a disposizione ora delle parrocchie o gruppi che la richiedano. Le parole di un ultimo testimone della fede hanno dato il senso a tutta la serata; si tratta del testamento spiritual di Shahbaz Batti, ministro pakistano delle minoranze religiose, ucciso il 2 marzo scorso: “Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Se noi portiamo a termine questa missione, allora ci saremo guadagnati un posto ai piedi di Gesù ed io potrò guardarlo senza provare vergogna”. Un ringraziamento doveroso a don Sisto rettore del bellissimo Santuario tanto caro a molti fedeli della nostra diocesi. c. - s.

Sabato 2 aprile in Seminario

Convegno diocesano per i catechisti Quest’anno l’Ufficio catechistico diocesano ha deciso di fissare un momento di incontro e riflessione prima della Pasqua, esattamente sabato 2 aprile presso il Seminario di Tortona. Dalle ore 15 alle ore 18 suor Giancarla Barbon, catecheta devoniana, esperta nel campo della formazione, svolgerà il tema: “La valenza educativa dell’opera di catechesi”. Pur nella consapevolezza che sacerdoti e laici son tutti impegnati nel servizio alle parrocchie e alle comunità, invitiamo a questo appuntamento, che permette agli operatori della catechesi di confrontarsi, arricchendosi reciprocamente, sull’ambito educativo; esso non interessa solo la famiglia e la scuola! Anche le parrocchie, gli oratori, i gruppi di catechismo affrontano quotidianamente situazioni concrete - positive, problematiche ed anche, francamente negative, come scrive il cardinale Ruini - di impegno educativo. La cultura moderna non può trascurare l’aspetto umano e spirituale della vita: la profonda crisi che attraversa il nostro tempo va studiata e sradicata. Importanti sono gli interrogativi che dobbiamo porci: educare alla fede significa “interrogare”, far comprendere, proporre messaggi di verità e di libertà, far crescere nella socialità. Nell’attesa dell’incontro diocesano, possiamo riflettere su alcune parole di Briguglia e Savagnone: “Educare è possibile anche oggi (…) ma a certe condizioni: la cura del volto, la cura dell’origine, la cura dell’altro, la cura del senso e quella di Dio”. m.s.

Domenica 3 aprile in Seminario

Appuntamento mensile per i Diaconi Permanenti

L’incontro organizzato dal MEIC sabato 2 aprile in Seminario a Tortona

Un libro per ricordare don Pino Scabini TORTONA - Sarà presentato sabato 2 aprile, alle ore 18.00, presso la Cappella del Seminario Vescovile (Via Seminario, 3), per iniziativa del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Tortona, il volume “Un prete per noi laici. Ricordo di don Pino Scabini”, nel secondo anniversario della sua scomparsa avvenuta il 1 aprile 2009. Il volume è diviso in tre parti destinate ad accogliere rispettivamente saggi, ricordi e testi scelti. La prima parte accoglie 12 saggi tra i quali spiccano quelli dei vescovi Fernando Charrier (Per una pastorale aperta al civile e al sociale) e Carlo Ghidelli (Cultura e spiritualità: un binomio tessuto di amicizia), di Nicola Ciola, professore ordinario di Teologia sistematica alla Pontificia Università Lateranense (La Chiesa, passione di una vita), di Giorgio Campanini, docente emerito di Storia delle dottrine politiche all’Università d

Sabato 2 aprile in Seminario a Tortona, alle ore 9.30, si terrà l’appuntamento mensile del ciclo di incontri di formazione per adulti a cura della Pastorale Famigliare, sul tema “Il risveglio della forza interiore: scoprire e potenziare le risorse per affrontare le difficoltà”.

Parma (Scabini e il cammino della pastorale familiare in Italia), di Lorenzo Caselli, ordinario di Economia e gestione delle imprese nell’Università di Genova (Don Pino e il consolidamento del Meic), di Carlo Cirotto, ordinario di Citologia e Istologia nell’Università di Perugia e Presidente Nazionale del Meic (Don Pino prete del Concilio). La seconda parte comprende ricordi e testimonianze su don Pino dovuti a religiosi e laici tra i quali figurano ben cinque vescovi: Luigi Belloli, Gaetano Bonicelli, Martino Canessa, Ignazio Sanna, Domenico Sigalini. L’ultima parte del volume ospita, infine, quattro testi scelti di don Scabini e precisamente: Parrocchia nostra ostinazione, Coloro nei quali Dio si racconta, Lazzati: profilo spirituale di un laico cristiano, La Chiesa, il mondo e l’Azione Cattolica. Il libro è stato curato da Carlo Cirotto e da Renato

Balduzzi, già Presidente nazionale del MEIC e attuale direttore della rivista del Movimento “Coscienza”. Il volume si prefigge lo scopo di tracciare il profilo spirituale ed intellettuale di don Pino attraverso l’analisi dell’opera da lui svolta nei numerosi incarichi ricoperti, anche a livello nazionale, nelle strutture ecclesiastiche. Dalla lettura delle quasi duecento pagine del libro emerge una sorta di filo rosso che sembra legare almeno le prime due parti del libro e che è costituito dalla omogeneità di giudizio che i diversi interventi esprimono sulla figura e sull’opera di don Scabini. Per tutti don Pino è stato un cristiano a tutto tondo, un prete del Concilio, capace di dialogare con tutti indipendentemente dall’età e dal ruolo ricoperto, pronto a manifestare attenzione e solidarietà a tutti e a ciascuno. La terza parte del volumetto contribuisce, invece, a mettere in rilievo la sapienza del prete di Pregola,

sapienza radicata nella nostalgia dell’incontro con il Cristo glorioso, dalla quale è venuta la sua capacità di tener insieme esperienza ecclesiale e coscienza civile, infondendo fiducia e dando conforto a laici e ad organizzazioni laicali che cercavano di percorrere tale cammino senza separazioni e senza confusioni di ruolo. Il programma della giornata prevede alle 17 l’accoglienza e alle 17.15 la S. Messa di anniversario, celebrata da Mons. Francesco Giorgi, Assistente diocesano del Meic. Seguirà, alle 18.00, la presentazione del libro “Un prete per noi laici. Ricordo di don Pino Scabini”, a cura di Renato Balduzzi e Carlo Cirotto. Alle 19 la conclusione ed il saluto di Giorgio Bailo, Coordinatore diocesano del Movimento. I compaesani lo ricorderanno a Pregola domenica 3 aprile nella S. Messa delle ore 10.

Domenica 3 aprile, alle ore 15.30, nel Seminario Diocesano, si terrà l’incontro mensile di formazione per diaconi permanenti. La riflessione avrà come tema “La formazione del Diacono permanente”. Il relatore sarà Angelo Meraldi di Stradella.

Domenica 3 aprile a Novi Ligure

Rinnovamento nello Spirito I Gruppi di preghiera diocesani del Rinnovamento nello Spirito Santo si ritroveranno domenica 3 aprile, con il Vescovo, per una giornata di spiritualità presso la Basilica di S. Maria Maddalena a Novi Ligure. Alle ore 9 ci sarà l’accoglienza, seguiranno la preghiera carismatica e l’atto di affidamento alla Vergine e poi la riflessione sul tema della giornata a cura di Padre Maurizio Napoli. Dopo la pausa pranzo, alle ore 14.30 il Roveto Ardente. Seguirà la condivisione con il Vescovo e alle ore 17,30 la S. Messa celebrata da mons. Canessa.

Diario del Vescovo Il Vescovo riceve in udienza lunedì 4 aprile dalle 8.30 alle 12.30, giovedì 7 dalle 8.30 alle 10.30, venerdì 8 dalle 10.30 alle 12.30 e sabato 9 dalle 8.30 alle 10.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovo@diocesitortona.it o attraverso il sito www.diocesitortona.it


4 pag. CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

VITA DELLA CHIESA

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A Parigi la nuova fraternità tra credenti e no

CORTILE DEI GENTILI Benedetto XVI: “La prima delle azioni che potete compiere insieme è rispettare, aiutare e amare ogni essere umano, poiché esso è una creatura di Dio e in un certo modo la strada che conduce a Lui”

“Voi non credenti, volete interpellare i credenti, esigendo da loro, in particolare, la testimonianza di una vita che sia coerente con ciò che essi professano e rifiutando qualsiasi deviazione della religione che la renda disumana. Voi credenti, volete dire ai vostri amici che questo tesoro racchiuso in voi merita una condivisione, un interrogativo, una riflessione”. Così Benedetto XVI, nel videomessaggio rivolto la sera del 25 marzo ai partecipanti all’evento conclusivo del “Cortile dei Gentili” – soprattutto giovani – riuniti sulla piazza antistante la cattedrale parigina di Notre-Dame al termine della due giorni (24 – 25 marzo) che ha dato il via all’omonimo progetto di dialogo tra credenti e non credenti, fortemente voluto dallo stesso Pontefice e promosso nella capitale francese dal Pontificio Consiglio della cultura. “La questione di Dio – ha sottolineato il Papa – non è un pericolo per la società, essa non mette in pericolo la vita umana! La questione di Dio non deve essere assente dai grandi interrogativi del nostro tempo”. Di qui l’invito “a costruire dei ponti” tra credenti e non credenti.

I quattro punti cardinali Poco prima il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, era intervenuto al Collège des Bernar-

dins alla sessione conclusiva della due giorni e aveva tracciato i “quattro punti cardinali di un ideale cortile dei gentili”: “cercare e trovare; interrogarsi e rispondere; dialogare e ascoltare; comprendere e credere”. Il primo appuntamento dell’iniziativa, che si ispira al “cortile dei gentili”, il vasto spazio nei pressi del tempio di Gerusalemme un tempo dedicato alla discussione fra ebrei e non ebrei, mutuandone il nome, ha avuto come filo conduttore “Lumières, religions, raison commune” (Illuminismo, religioni, ragione comune). Ad ospitare le sessioni, non a caso, la “città dei lumi” in tre luoghi simbolo della cultura laica: la sede dell’Unesco, l’Université Sorbonne e l’Institut de France. La tavola rotonda conclusiva si è tenuta invece al Collège des Bernardins ed è stata seguita da un momento di festa sul sagrato della cattedrale di Notre-Dame, durante il quale il Papa ha rivolto ai giovani il suo videomessaggio tramite un maxischermo.

del Cortile dei gentili in Francia”, progetto la cui “sigla simbolica” potrebbe “essere riassunta” in due “due termini fondamentali”: “ricerca e dialogo”. Il credente, ha aggiunto il porporato, non è “chi ha creduto una volta per tutte, ma chi — obbedendo al participio presente del verbo — rinnova il suo credo incessantemente” attraverso “l’inquietudine viva e fremente della ricerca”. Quanto al termine “dialogo, esso significa l’uso “condiviso” della “ragione”. Emblematico al riguardo “il titolo del nostro incontro: ‘Lumières, religions, raison commune’”. Per padre Laurent Mazas, direttore esecutivo del progetto, la sfida “è porre fine al clima di sfiducia spesso presente tra credenti e non credenti”. “Non vogliamo – conclude - fare proselitismo o propaganda al cattolicesimo”, ma “i cristiani devono essere coscienti del loro ruolo nel mondo e della loro responsabilità, in quanto battezzati, verso ciascuno”.

Ricerca e dialogo

Fede e ragione, un percorso comune

“La grande sfida non è l’ateismo, bensì l’indifferenza” aveva osservato all’Unesco, in apertura dell’evento, il card. Ravasi che nel corso della tavola rotonda al Collège des Bernardins ha affidato a questo “prestigioso luogo di alta cultura, che ha ospitato un significativo intervento di Benedetto XVI, il futuro

“Il credente e il non credente, o meglio il diversamente credente, devono continuare a confrontarsi” andando “oltre la tolleranza reciproca” e “condividendo la comune buona volontà”, ha detto mons. Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco.

LE NOSTRE SEDI:

Un dialogo “culturale in senso stretto ma anche un dialogo della vita” che deve essere impostato “partendo ognuno dalla propria identità e senza mai venirle meno”. Secondo il rappresentante della Santa Sede, il confronto deve partire dal riconoscimento della “possibilità e dell’utilità di parlare di Dio nel contesto pubblico” e va anzitutto “costruito sul terreno filosofico e umanistico” per “mostrare che la religione è radicata nella storia e nella cultura” e quindi anch’essa “va ascoltata”. Negli ultimi cinque secoli i percorsi “di fede e ragione, rivelazione e filosofia” si sono “riequilibrati” ed oggi “potrebbe essere individuato un accettabile percorso comune”, ha osservato da parte sua il genetista Axel Kahn, presidente dell’Université Descartes, definitosi “non credente” e intervenuto alla sessione tenutasi alla Sorbonne alla presenza di 150 docenti universitari, secondo il quale il tema su cui confrontarsi tra credenti e non credenti è “il valore e il significato dell’altro”. Sull’importanza di “incontrarsi”, che “è molto più che dialogare”, si è soffermato Jean Vanier, fondatore delle comunità de L’Arche, per il quale la fede è un valore aggiunto perché “rende più forti” e aiuta a comprendere “il senso antropologico più profondo”. Prossimi appuntamenti del “Cortile dei gentili” a Tirana e poi, tra le altre città, a Stoccolma, Praga, Berlino, Québec. (Sir)

Servizi CISL

Troppi protagonismi continua da pagina 1 insegnamenti da trarre dagli eventi giapponesi, in particolare in termini di sicurezza nucleare”, per la quale si dovrà procedere a testare tutte le centrali attive nell’Ue27. Sul Mediterraneo si rimarca il deciso appoggio dell’Unione all’attuazione della risoluzione Onu. Dunque: azione militare per cacciare Gheddafi, aiuti umanitari, sostegno alla ricostruzione democratica e materiale. “Quanto al vicinato meridionale, abbiamo ribadito di essere risoluti a sviluppare un partenariato nuovo con la regione”. Sull’economia si centra la parte più diffusa delle conclusioni: “Negli ultimi mesi l’Europa ha attraversato una crisi finanziaria profonda. Sebbene la ripresa economica sia ora in carreggiata,

José Manuel Barroso

i rischi permangono e noi dobbiamo mantenere determinazione nell’agire”. Per cui è stato “adottato un pacchetto globale di misure che dovrebbe consentirci di voltare la pagina della crisi finanziaria e proseguire sulla strada della crescita sostenibile”. Il pacchetto “rafforzerà la governance economica dell’Unione europea e assicurerà stabilità duratura all’intera zona euro”. “Abbiamo altresì convenuto – scrivono ancora i leader europei - un’azione risoluta a livello Ue per stimolare la crescita rafforzando il mercato unico, riducendo l’onere normativo complessivo e promuovendo gli scambi con i paesi terzi”.

L’Europa, si può allora affermare, c’è e prova a misurarsi con un Mediterraneo meridionale in ebollizione, con il disastro giapponese, con le proprie instabilità finanziarie. Sul fronte libico, all’Unione e ad alcuni suoi membri (in primis Francia e Regno Unito) occorre riconoscere una capacità di reazione decisiva per l’intervento inteso a tagliare la strada al regime di Gheddafi. Ma mentre il comando di “Odissea all’alba” passa, come molti auspicavano, alla Nato, i governanti Ue si disputano una inesistente pole position politica. Ne esce sminuita l’eventuale capacità di “parlare a una sola voce” sulla scena mondiale. Tanto è vero che negli ultimi giorni l’Alto rappresentante per la politica estera, Cathy Ashton, non ha avuto alcun ruolo né visibilità. Più coesa appare invece l’Europa quando si tratta di creare un argine alla crisi economica. Il Patto euro plus e il Meccanismo permanente di stabilità finanziaria non risolveranno certo tutti i problemi, ma costituiscono una prima, parziale, risposta al ciclone della recessione. Rimangono aperte varie questioni: dalla reale efficacia di misure per la stabilità tutto sommato “volontarie” alle azioni per promuovere la crescita, fino al pessimo status finanziario di Portogallo, Irlanda e Grecia (a Bruxelles s’è parlato anche di Spagna, Belgio, senza trascurare il debito italiano). E i nodi, si sa, prima o poi vengono al pettine. Gianni Borsa

Herman Van Rompuy

AGEVOLAZIONI PER I NOSTRI SOCI


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

3 Aprile - IV Domenica del Tempo di Quaresima

“Io sono la luce del mondo” Mt 9,1-41 In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». [...] Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. [...] Anche i farisei gli chiesero di nuovo come

aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». [...] Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». [...] Rispose loro quell’uomo: «[...] Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». [...] Gesù [...] quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano

S. BENEDETTO IL MORO La Chiesa il 4 aprile fa memoria di san Benedetto il Moro, mio eremitaggio”. un santo molto caro ai siciliani e soprattutto ai palermitani Lui, ventunenne, essendo insieme a Santa Rosalia il patrono della città. accolse subito l’inBenedetto nacque a San Fratello, in provincia di Messina, nel vito. Credendo di 1524 e fu il primo santo di colore canonizzato dalla Chiesa udire la voce di nel 1807. I suoi genitori Diana e Cristoforo erano entrambi Gesù che gli parlacristiani e discendenti da schiavi negri condotti in Sicilia va attraverso l’eredall’Etiopia. Gli Etiopi nel secolo XV erano in relazione con mita, vendette i i portoghesi, i quali praticavano la tratta dei negri assieme buoi, ne donò il riagli spagnoli. Questi ultimi, comprati gli schiavi dai porto- cavato ai poveri e, ghesi, li vendevano in Sicilia, che era un vicereame della raggiunse Fra Girolamo. La sua vita da quel momento fu un Spagna. I genitori di Benedetto dal loro padrone presero il continuo esercizio di penitenza. Benedetto e i suoi compagni, cognome di Manassari. Fin dall’età di dieci anni manifestò si ritirarono prima nella vallata di Nazara e, dopo otto anni, una forte propensione per la solitunella solitudine di Mancusa, infine vidine e la penitenza. Invece di frecino a Palermo, sul Monte Pellegrino, quentare la scuola, Benedetto dodedicato a S. Rosalia, dove con l’aiuto EREMITA E FRATE MINORE vette condurre al pascolo il gregge del viceré di Sicilia, fecero edificare che suo padre aveva in custodia. SICILIANO DI ORIGINI AFRICANE una cappella. Quando, nel 1562 Pio IV Benché sprovvisto di istruzione, chiese agli eremiti di entrare a far parte FU IL PRIMO SANTO DI COLORE sotto la guida dello Spirito Santo edi un Ordine, Benedetto dopo aver pregli divenne molto esperto sugli argato la Madonna, chiese di essere acÈ PATRONO DI PALERMO gomenti divini. Il lavoro non gli colto dai Frati Minori dell’antica Osimpedì di darsi alla preghiera e alla servanza i quali lo ricevettero nel loro E DEGLI AFROAMERICANI meditazione. Spesso i compagni lo convento di Santa Maria di Gesù come deridevano, gli facevano ogni sorta semplice fratello laico. Per tre anni fu di dispetti, ma egli sopportava tutto a Sant’Anna di Giuliana, poi tornò a con pazienza. A diciotto anni Benedetto facendo economia Palermo, dove visse fino alla morte facendo umilmente il era riuscito a comperare un paio di buoi e riusciva a lavorare cuoco. Fra Benedetto fu sempre molto disponibile e buono e ad aiutare la famiglia. Fu un costante esempio di laboriosità benevolo verso i confratelli, i quali spesso assistettero a mie di religiosità per tutti i suoi compaesani che cominciarono a racoli che lui compiva con molta semplicità. Il capitolo genechiamarlo “il santo moro”. Nei dintorni di San Fratello vive- rale del 1578 nominò Padre Guardiano l’umile frate, benché va un giovane signore, Girolamo Lanza, che dopo aver ven- non sapesse né leggere, né scrivere. Lui supplicò di essere duto i suoi beni, si era ritirato in un vicino eremitaggio per esonerato da quella carica ma accettò per osservare il precetcondurvi una vita penitente, seguendo alla lettera la regola di to di ubbidienza. Il nuovo Guardiano fu da tutti rispettato, S. Francesco d’Assisi. Un giorno, nel 1547, mentre cammi- amato e ubbidito. Nel mese di febbraio del 1589 il santo cadnava per la campagna, vide dei mietitori che si burlavano di de malato. Morì il 4 aprile 1589. Le sue reliquie sono veneraBenedetto. Rivolgendosi a loro disse: “Voi vi fate beffe di te a Palermo nella chiesa di Santa Maria di Gesù. Il suo culto questo povero negro, ma sappiate che ben presto udirete par- si diffuse dalla Sicilia in tutta Italia, in Europa e anche lare della sua fama”. Alcuni giorni dopo Girolamo andò a nell’America del Sud, dove divenne il patrono delle popolatrovare il Benedetto e gli disse: “Vendi i tuoi buoi e vieni nel zioni afroamericane.

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In questa quarta domenica di quaresima continua la lettura del Vangelo di Giovanni. Il capitolo nono, interamente dedicato alla narrazione della guarigione di un uomo cieco fin dalla nascita inizia con un verbo: “passando”. Non si indica né il luogo né il tempo in cui è accaduto questo miracolo, ma solo il camminare di Gesù. E immediatamente chi egli incontra: “Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita”. Si tratta di un pover'uomo che da anni sta seduto in quel posto a chiedere l'elemosina. In tanti lo hanno visto e continuano a vederlo; solo qualcuno di tanto in tanto rallenta per dargli qualche spicciolo. Gesù si ferma, non va oltre. Anche i discepoli si fermano e lo guardano. Ma è uno sguardo diverso. Per i discepoli è un caso su cui intavolare una disputa: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché nascesse cieco?”. Secondo il giudaismo corrente, la disgrazia era effetto del peccato: Dio castigava l'uomo in proporzione alla sua colpa. Questa concezione ha in verità traversato i secoli ed è entrata a far parte anche della mentalità di molti cristiani sino ai nostri giorni. Non è raro sentir dire da cristiani che Dio sta all'origine di questo o di quel malanno. È una concezione triste e offensiva del Signore; quasi che Egli stia spiando le nostre debolezze per colpirci il più duramente possibile. Gesù si scaglia contro tale concezione: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori”. È una risposta breve ma chiara. Il Signore non infligge il male ai suoi figli; su questo è categorico. E neppure è indifferente ai drammi e alle malattie che si abbattono su di loro. Egli viene a guarire e a salvare. E la vicenda del cieco ne è una dimostrazione. Mentre i discepoli discutono se quell'uomo sia colpevole o meno, Gesù lo ama, gli si avvicina, lo tocca con tenerezza e lo guarisce. In quella mano che tocca il malato si compie il mistero dell'amore di Dio. Sì, il mistero. Non nel senso di una realtà non comprensibile. Semmai è incomprensibile la durezza e la cattiveria degli uomini. Purtroppo spesso gli uomini sono a tal punto distanti tra loro da non riuscire né a parlarsi né ad amarsi. Ma quando quella mano si stende e tocca quell'uomo, ecco che tocchiamo il mistero dell'amore di Dio. Gesù disse a quel cieco: “Va a lavarti nella piscina di Siloe”. Il cieco vi andò, “si lavò e tornò vedendo”, nota stringato l'evangelista. La guarigione non arriva attraverso pratiche magiche o formule esoteriche; si realizza in modo molto semplice: obbedendo alle parole di Gesù. Anche per noi è possibile rivivere questa pagina della Scrittura: basta lasciarsi toccare il cuore dal Vangelo e immergersi nella piscina della santa liturgia eucaristica. Anche noi saremo guariti dalla cecità e potremo accorgerci di chi ci sta attorno; e tutti saremo capaci di stendere a nostra volta le mani per toccare con affetto chi è solo, chi è bisognoso, chi chiede amicizia. Forse potrà accadere anche a noi di non essere compresi come per quel cieco. Toccato dal Signore, egli praticamente rinacque. Era insomma diventato un uomo nuovo, tanto da suscitare perplessità tra coloro che pure lo conoscevano. Alcuni pensavano persino che non era la stessa persona che chiedeva l'elemosina. Altri, come i farisei, giungono ad accusarlo e persino a cacciarlo. Ed ecco, quell’uomo - cacciato fuori - incontra nuovamente il Signore. Mentre gli altri lo cacciano, Gesù lo cerca e lo trova, e parla ancora con lui. In questo nuovo incontro Gesù, se prima aveva aperto a quell'uomo gli occhi del corpo, ora gli apre gli occhi del cuore. È il miracolo di cui anche noi abbiamo bisogno per allargare il nostro cuore, per abbracciare anche noi come quel cieco il Signore Gesù e dirgli: “Io credo, Signore”.

le letture della domenica Prima Lettura 1Sam 16,1b.4.6-7.10-13 Salmo Responsoriale Dal Salmo 22 Seconda Lettura Ef 5,8-14


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Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

ATTUALITA’

Nato per iniziativa della Confesercenti della Provincia di Alessandria

Un utile di esercizio di 246 milioni

On line il nuovo portale del commercio Il bilancio della BRE ALESSANDRIA - La Confesercenti della Provincia di Alessandria ha presentato il nuovo “Portale del Commercio”, il sito web dell’associazione, rivolto ai commercianti e ai cittadini. Erano presenti il presidente provinciale della Confesercenti Sergio Guiglielmero, il presidente della Fondazione CRAlessandria Pier Angelo Taverna, il responsabile vending dell’area Nord - Ovest della CRAlessandria Giorgio Tassisto e il direttore della Confesercenti Michele Frizza. Componendo l’indirizzo www.confesercenti-al.it si accede al nuovo portale, che consente di avere tutte le notizie relative al mondo del commercio, attraverso un costante e puntuale aggiornamento in tempo reale. Gli associati,inoltre, hanno la possibilità, tramite password, di entrare nella sezione riservata, attraverso la quale usufruire in via telematica di molti servizi e informazioni. “Era ormai necessario anche per la Confesercenti essere in contatto con tutta la popolazione e offrire un servizio efficiente ed innovativo, grazie alle opportu-

L’home page del nuovo Portale del Commercio

nità legate alla rete - ha dichiarato il presidente di Confesercenti Sergio Guglielmero - con internet è oggi possibile ricevere informazioni, immagini, filmati, 24 ore su 24 e dialogare, per ottenere risposte ad ogni domanda”. Il “Portale del Commercio”, inoltre, si propone come effettivo supporto per ampliare l’offerta degli operatori del settore, contro lo sviluppo incontrollato e inarrestabile della grande distribuzione. Oltre alle strategie che le amministrazioni da tempo hanno messo in atto per riportare i consumatori

nei centri storici si potrà, navigando nel sito, effettuare una visita virtuale delle vie commerciali delle città, al fine di conoscere le proposte degli esercizi operanti e pianificare gli acquisti. Il direttore provinciale della Confesercenti Michele Frizza ha poi spiegato come funziona il progetto: “L’utente che naviga in Internet, accedendo al portale, può scegliere di visitare le principali vie commerciali dei centri zona per entrare all’interno di tutti i negozi che vi sono rappresentati. A questo punto potrà anche deciderne l’acquisto on-li-

La presidente ha incontrato i soci per l’assemblea annuale

ne, garantendosi un prodotto di qualità, ricevendolo direttamente a casa propria. L’obiettivo è duplice: da un lato si tratta di una vetrina ad alto potenziale promozionale, sia per i negozi che per la città presa in esame, dall’altro si sostiene il commercio locale, con evidente ricaduta economica sul tessuto del territorio. La facilità di accesso, l’accattivante grafica e la possibilità di creare in qualunque momento occasioni di offerte e promozioni sono gli elementi costituenti del nuovo portale”. Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dal presidente della Fondazione CRAlessandria Pier Angelo Taverna, che h sottolineato come la Fondazione sia favorevole a promuovere tutte le azioni che si mettono in atto per il sostegno e il rilancio dell’economia del territorio. Il “Portale del Commercio” offre in homepage, le notizie più importanti del momento. Con la barra dei link si può accedere alle più importati testate giornalistiche locali e gli associati possono trovare tutte le informazioni utili alla loro attività.

TORINO - Il Consiglio di amministrazione della BRE (Banca Regionale Eu-ropea), presieduto da Piero Bertolotto, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2010, che evidenzia un risultato d’esercizio di 246 milioni di euro e un utile al netto degli elementi non ricorrenti di 22,7 milioni di euro. A seguito dell’operazione di ottimizzazione territoriale conclusasi nella prima parte del 2010, che ha comportato trasferimenti di sportelli tra le varie entità del Gruppo al fine di focalizzare le Banche Rete per competenza territoriale, i dati dell’esercizio non sono raffrontabili con quelli del 2009. Per la Banca Regionale Europea, infatti, l’operazione ha comportato il conferimento di 113 filiali ad altre banche del Gruppo e l’inclusione di 45 filiali provenienti da altre Banche del Gruppo, con diversa localizzazione e dimensione. L’esercizio 2010 ha visto i proventi operativi a 255,9 milioni di euro, essenzialmente attribuibili al margine di interesse a 147,3 milioni di euro e alle commis-

sioni nette a 99,3 milioni di euro. Gli oneri operativi si sono attestati a 197,6 milioni di euro. Nonostante il perdurare, per tutto il 2010, della difficile situazione economica, il costo complessivo del credito è risultato contenuto e pari allo 0,40% del totale impieghi. Le sofferenze nette rappresentano l’1,88% degli impieghi e risultano inferiori al dato di sistema. Dal punto di vista degli aggregati patrimoniali, al 31 dicembre 2010 gli impieghi si attestano a 6.852 milioni di euro, la raccolta diretta a 5.592 milioni di euro e la raccolta indiretta a 10.468 milioni di euro. Il patrimonio netto ammonta a 1.462,8 milioni di euro. Gli indici patrimoniali sono i seguenti: Tier 1 al 25,3%; Total Capital Ratio al 27,6%. Continua lo sviluppo della rete territoriale della Banca. Nel 2010 sono state aperte tre nuove filiali in Piemonte, ad Asti, Ivrea e Torino, nel quadro degli investimenti previsti nella regione, e una in Francia, ad Antibes. Altre aperture sono in programma per il 2011.

Francesca Pettegoli a Broni ha parlato del suo lavoro sul gioiello

I traguardi e gli obiettivi di Agriturist La tesi di laurea presentata all’Unitre

Un momento dell’assemblea di Agriturist nella “Cascina Zenevrea”

ALESSANDRIA - Mercoledì 23 marzo, in un piacevole pomeriggio assolato con vista sulle colline del Monferrato si è svolta presso l’agriturismo “Cascina Zenevrea” a Ponzano l’assemblea annuale dei soci di Agriturist di Alessandria, l’associazione agrituristica di Confagricoltura Alessandria. Gentilmente ospitati da Roberta Oltolini, gli associati e i dirigenti di Agriturist hanno fatto il punto della situazione analizzando ciò che è accaduto nel corso dell’anno e ragionando sulle problematiche e sulle novità che sta affrontando il settore turistico rurale. Dopo i saluti agli intervenuti, la presidente provinciale e regionale di Agriturist Rosanna Varese ha dapprima informato i soci circa alcune tematiche di stretta attualità che riguardano tutti gli operatori. La segretaria Cristina Bagnasco ha poi dato lettura dei bilanci dell’associazio-

ne, cui è seguito l’intervento della presidente Varese che ha esposto i risultati della pianificazione del 2010 e ha sollecitato i soci a partecipare all’organizzazione di attività e iniziative a livello nazionale e locale da parte di Agriturist. “Ha suscitato notevole interesse il recente restyling del nostro sito internet provinciale www.agrituristmonferrato.com - ha affermato Rosanna Varese - il quale è stato arricchito nei contenuti e presenta una nuova veste grafica che facilità la ricerca delle informazioni agli utenti delle strutture ricettive e dell’associazione”. La Presidente ha poi parlato della collaborazione in corso con gli istituti scolastici, che da anni continua principalmente tramite “Scatta il verde, vieni in campagna”, il programma didattico di Agriturist Alessandria. In particolare si è soffermata sulla verifica dell’attività 2010/2011.

La segretaria Bagnasco ha aggiunto: “A fine primavera verrà indetta una riunione interna sulla programmazione del progetto per il prossimo anno scolastico 2011/2012, cui seguirà la realizzazione durante l’estate dell’opuscolo che verrà consegnato alle scuole a settembre in coincidenza con l’apertura delle stesse”. La presidente ha poi affrontato altri argomenti locali quali il Progetto del Consorzio Turistico della Provincia di Alessandria e le sanzioni della Provincia di Alessandria per la ritardata o mancata comunicazione dei dati statistici da parte delle strutture turistiche. Infine, Rosanna Varese, coinvolgendo i soci che vi hanno preso parte, ha relazionato sul Forum Nazionale di Agriturist che si è svolto a Grosseto dall’8 al 10 febbraio con grande successo di partecipazione da parte delle delegazioni di tutta Italia.

BRONI - Continua con successo l’attività dell’Unitre di Broni. Lo scorso 22 marzo, nell’ambito del ciclo di incontri che vedono giovani laureati presentare le proprie tesi all’Unitre in un interscambio culturale e affettivo, è stata la volta di Francesca Pettegoli, neo laureata presso il Politecnico di Milano. La relatrice ha frequentato il corso di laurea in “Design di Moda” ed ha prodotto una tesi dal titolo” Ornamento e funzione. Il gioiello nella moda”. L’argomento ha suscitato molto interesse nelle numerose signore presenti che hanno seguito Francesca nella presentazione del gioiello come ornamento funzionale, per poi passare

G. Moroni e F. Pettegoli

al bottone gioiello, al fermaglio gioiello e al gioiello nell’accessorio borsa. Il lavoro è sfociato poi nel progetto “Essenza”, volto alla realizzazione di una

borsa con gioiello multifunzionale. Tale progetto è nato dalla volontà di avvicinare il mondo del design con quello del fashion design per la creazione di un prodotto che possa integrare le caratteristiche del gioiello e quelle dell’accessorio, in modo che esse si completino e vengano esaltate dall’insieme. Tutte le presenti hanno avuto modo di apprezzare il risultato di questo lavoro ed hanno ammirato il prodotto finale che Francesca ha mostrato dal vivo, facendo comprendere come tecnologia e creatività si sposino perfettamente nel mondo della moda, favorendo un approccio ad esso quasi “scientifico”.

L’A.D.M.O torna nelle piazze italiane con “Una colomba per la vita” Il 2 e il 3 aprile torna nelle piazze italiane l’iniziativa dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (A.D.M.O.) “Una colomba per la vita”. Nell’ottobre scorso ADMO ha celebrato i suoi primi vent’anni di vita o, meglio, di vite donate. Costituita nel 1990 per volontà di un gruppo di persone fortemente motivate a creare, anche in Italia, una valida banca dati di donatori volontari, l’associazione ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie e altre malattie del sangue osseo. Quando ADMO ha iniziato il cammino assieme all’IBMDR (il Registro nazionale dei donatori di midollo osseo, con sede presso gli Ospedali Galliera di Genova, costituito nel luglio del 1989) i donatori iscritti in Italia erano 4.363, 17 i centri trapianto, 188 i pazienti in attesa di donatori compatibili e una probabilità di successo molto esigua, pari appena al 7%. Dopo vent’anni, i valori numerici hanno ben altro spessore: i donatori iscritti in Italia superano abbondantemente la quota dei 387.000, 54 sono i centri di trapianto, 2.500 i pazienti in ricerca ma, soprattutto, è arrivata al 60% la probabilità di successo. Per questa ragione l’associazione vuole lanciare una nuova sfida, raggiungere un traguardo per il quale punta soprattutto sui giovani dai 18 ai 35 anni: arrivare a 500.000 donatori iscritti nel Registro italiano. La sfida viene lanciata dalle piazze italiane (che si possono trovare sul sito www.admo.it), dove il 2 e il 3 aprile i volontari ADMO sono impegnati con la vendita di una colomba e dove si possono anche ricevere tutte le informazioni necessarie per diventare donatori di midollo osseo.


Giovedì 31 marzo 2011

O

IL POPOLO dell’

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17,30 (sabato 17,30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10-11,30-18 (sabato ore 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima) 11-18 (sabato 17); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 8-10,30-11,45-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,3018 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-17 (sabato 17,30); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,3011,30-17,30 (sabato 17,30); Oriolo (tel. 379578): ore 11;

Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 31 marzo al 6 aprile 2011 Giovedì 31: Gandini, Via Emilia, 41 - (tel. 0383 41425) Venerdì 1° aprile: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Sabato 2: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Domenica 3: Garavani, Via Plana 55 - (tel. 0383 41426) Lunedì 4: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Martedì 5: Gazzaniga, P.tta Garibaldi, 17 - (tel. 0383 43104)

Lunedì 28 marzo un convegno e l’intitolazione di una via

LTREPO’

STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 6: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436) Edicole aperte domenica 3 aprile 2011 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 3 aprile 2011 (Turno F): AGIP, via Lomellina 50.

E’ stato presentato sabato 26 marzo

Voghera ha ricordato Carlo Donat-Cattin Telcentro Appennino

A sinistra: al centro Carlo Donat-Cattin, con Paolo Affronti, a Voghera nel 1991; a destra: primo piano di Donat-Cattin

VOGHERA - La città di Voghera ha reso omaggio a Carlo Donat-Cattin, una delle figure di spicco della cosiddetta Prima Repubblica. Lunedì 28 marzo, alle ore 21, si è svolto un incontro presso la Sala Polivalente del Centro Natatorio Dagradi di Voghera. L’evento intitolato “A vent’anni dalla scomparsa ricordiamo: Carlo DonatCattin il Ministro dei Lavoratori”, organizzato dal Circolo Culturale il Vogherese, ha visto gli interventi di: l’onorevole Paolo Affronti, già segretario particolare di Donat-Cattin, don Antonio Mazzi presidente della Comunità Exodus, Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit Group, l’onorevole Giorgio Merlo, il vice presidente della Commissione Vigilanza Rai, l’onorevole Danilo Morini, il presidente

del Policlinico di Modena, l’onorevole Savino Pezzotta, già segretario generale Cisl, il dottor Bartolomeo Giachino, sottosegretario del ministero dei Tasporti e il senatore Michelino Davico, sottosegretario del Ministero Interno. La serata è stata resa ancora più importante dalla presenza del Ministro per l’attuazione del Programma onorevole Gianfranco Rotondi e di Maria Pia Donat-Cattin figlia di Carlo. I lavori sono stati condotti da Nicola Affronti, presidente del consiglio comunale di Voghera. La serata è stata preceduta dall’inaugurazione alle ore 18, della nuova via, sita nella zona industriale di Medassino e intitolata dal comune a Carlo DonatCattin. All’inaugurazione hanno presenziato il sindaco di

Voghera Carlo Barbieri, Giovanni Di Valentino, assessore ai Servizi Sociali del comune di Voghera, Nicola Affronti, l’onorevole Gian Carlo Abelli, Bartolomeo Giachino e Maria Pia Donat-Cattin. Carlo DonatCattin è nato nel 1919 a Finalmarina in provincia di Savona, oggi Finale Ligure. Si trasferì giovanissimo a Torino e durante il secondo conflitto mondiale aderì ai partigiani bianchi. Nel 1950 partecipò alla fondazione della Cisl e si guadagnò la fama di falco del sindacato italiano per la sua poca disponibilità a scendere a compromessi con gli industriali ed in special modo con la famiglia A-gnelli. Aderì alla Democra-zia Cristiana, per la quale fu consigliere comunale a Torino e nel 1953 consigliere provinciale per

la provincia di Torino. Nel 1954 entrò nel consiglio nazionale della Dc e fu eletto deputato dal 1958 al 1979, anno in cui fu eletto senatore. Entrò nel primo Governo Moro come sottosegretario nel 1963 ed occupò la carica di ministro numerose volte: dal 1969 al 1972, Ministro del Lavoro e Previdenza Sociale, nel 1973, Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, dal 1974 al 1978, Ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato. Nel 1986, venne nominato come Ministro della Sanità da Bettino Craxi. Il suo ultimo incarico gli venne conferito nel 1989, allorché Giulio Andreotti lo scelse come Ministro del Lavoro. Morì il 17 marzo del 1991. È sepolto nel cimitero monumentale di Torino.

Un importante intervento per il paese

ONORANZE FUNEBRI Al Vostro servizio 24 ore su 24 con discrezione ed esperienza Via Cavallotti, 1 - Voghera (PV) Tel. 0383 41310 - Cell. 348 4966026 Servizio immediato 24 ore su 24 presso abitazioni e ospedali Svolgimento pratiche presso tutti i Comuni d’Italia

Servizio accreditato dal Comune di Voghera

Riqualificata la piazza GODIASCO - Da alcuni mesi chi transita nel centro di Godiasco e nella frazione di Salice Terme avrà sicuramente notato i cantieri dovuti ai lavori di riqualificazione di entrambi i centri cittadini, lavori che sono stati possibili grazie all’abilità del sindaco di Godiasco Anna Corbi e all’impegno dell’Assessore ai lavori pubblici Severino Giacobone che hanno fatto in modo di acquisire il finanziamento regionale di sostegno alla realizzazione degli investimenti nei Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti. Il lavoro svolto dall’ufficio

tecnico del comune, guidato dall’architetto Liliana Volpi, ha permesso di risparmiare notevolmente sui costi di progettazione. A Godiasco la riqualificazione della Piazza della Fiera, con la creazione di un’area pedonale con panchine ed area verde, darà un volto nuovo all’intera piazza. Nonostante la creazione della suddetta area pedonale il numero di parcheggi resterà comunque invariato in quanto i posti auto eliminati verranno sostituiti da altri precedentemente non presenti. a.b.

VARZI - Sabato 26 marzo a Varzi si è svolta la presentazione del Telecentro Appennino on Line aperto ai giovani, e soprattutto alle donne del territorio per lavorare con le nuove tecnologie. Più tempo per la famiglia, innovazione e comunicazione, opportunità occupazionali, sono gli indirizzi su cui si è ispirato il progetto del Gal Alto Oltrepò, che ormai è diventato una realtà consolidata. Alla presentazione sono intervenuti Riccardo Tornari, presidente della cooperativa Sos che ha argomentato “Chi è la Sos”, Bruno Tagliani, presidente della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese che ha parlato di “telecentro, la storia di una avventura rurale” e Nicola Adavastro, vice presidente Gal Alto Oltrepò che ha spiegato le motivazioni che hanno portato all’apertura del Telecentro di Varzi. “E’ una giornata positiva in quanto il Telecentro è diventato una realtà importante per l’economia della Valle Staffora. E’ la concretizzazione di un progetto innovativo avviato dal Gruppo di Azione Locale e sostenuto dal alcuni importanti partner del territorio provinciale quali Asm Pavia e Voghera che dimostra quanto importante sia la collaborazione attiva tra le varie realtà teritoriali della provincia”. “Il Telecentro che è attivo

ormai da sei anni dà occupazione a trenta persone. spiega il presidente della Cooperativa Sos Riccardo Tornari - Sono posti di lavoro occupati da residenti del territorio montano e principalmente da giovani e donne. Questa è la dimostrazione che anche in una realtà considerata svantaggiata come quella della Valle Staffora, si possono creare delle attività serie che danno occupazione”. Infatti, la Cooperativa Sos (Servizi Organizzazione e Sviluppo) nasce per gestire un’idea d’impresa in collaborazione con Enti Locali, Agenzie per lo Sviluppo Territoriale e alcuni Comuni dell’Alto Oltrepo Pavese finalizzata a coinvolgere attori pubblici e privati per sostenere e incentivare l’economia del territorio. L’obiettivo principale di questo progetto è stato quello di limitare i flussi migratori di forza lavoro verso realtà cittadine che offrono più possibilità di impiego. La creazione del Call Center del Brallo e successivamente di quello di Varzi sono da considerarsi come esempi atti a trattenere sul territorio montano i giovani, e soprattutto ad incentivare il lavoro femminile. Attualmente, le risorse occupate dalla Cooperativa, sono per il 98%, donne: in questo senso la Cooperativa SOS è da ritenersi una pioniera nell’impiego di lavoro femminile.


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VOGHERA E OLTREPO’

A Lungavilla il taglio del nastro con i vertici di Banca Centropadana

Sono stati inaugurati asilo nido e scuola materna

L U N G A V I L L A - Dal bimbo con gli occhi a mandorla alla bimba dalla carnagione scura: i piccoli chierichetti, in rappresentanza di tutti i bambini di Lungavilla, erano tutti lì, di fronte alle autorità, a vivere con gioia il momento del taglio del nastro dell’asilo nido e della scuola materna, fiori all’occhiello di una parrocchia e di una comunità multietnica molto viva. Dopo aver inaugurato il centro diurno per anziani ecco che Lungavilla, sotto la spinta del parroco Don Cesare De Paoli, ha pensato anche a

loro, ai più piccoli, con nuovi locali intitolati alla memoria di Mons. Carlo Angeleri. C’erano anche i vertici di Banca Centropadana che hanno finanziato in gran parte l’opera: dal Presidente Serafino Bassanetti al Vice Presidente Guerrino Saviotti e a gran parte del consiglio d’amministrazione. “Siamo arrivati a porre un ulteriore sigillo al nostro progetto socioassistenziale che abbiamo intrapreso qui in Parrocchia. Ora questa struttura è a disposizione di tutti, anche degli abitanti

dei paesi limitrofi” - ha specificato Don Cesare dopo la benedizione, ringraziando anche tutti i volontari che si occupano di varie mansioni, dalla cucina alle pulizie. La direttrice dell’asilo Suor Sohba ha ricordato le parole di Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”. Nella scuola dell’infanzia sono iscritti 54 bambini dai 3 ai 6 anni, suddivisi in due sezioni e coordinati dalle educatrici Giorgia e Chiara e da Suor Sobha e Suor Maria. Mentre l’asilo nido è fre-

quentato da 26 bambini dai 6 mesi ai 3 anni, divisi nelle sezioni nido e primavera e seguiti da due insegnanti, Roberta e Manuele e da Suor Cecilia. C’è poi il pre e il dopo scuola gestito dal personale della struttura proprio per venire incontro alle esigenze dei genitori che devono assentarsi a lungo per lavoro. “È bello pensare che bambini provenienti da culture diverse potranno sedersi fianco a fianco sui banchi di questa scuola” - ha commentato il vice presidente di Banca Centropadana Guerrino Saviotti.

La direzione dell’Asl incontra i sindaci Ponte sul Po PAVIA - Il direttore generale dell’Asl di Pavia Giuseppe Tuccitto ha incontrato sabato mattina presso la sala convegni dell’Idr Santa Margherita di Pavia l’assemblea dei sindaci Asl presieduta dal presidente Pierangelo Lombardi (sindaco di Stradella). Il generale Giuseppe Tuccitto insieme ai direttori Giorgio Scivoletto (Sociale), Guido Fontana (Sanitario) e Flavia Bernini (Amministrativo) ha presentato la direzione strategica. Durante l’incontro, sono stati affrontati tra gli altri, i temi dell’integrazione socio sanitaria e deleghe della conciliazione famiglia lavoro e delle sedi vaccinali. Si è parlato di polli e diossina, del problema dell’amianto. In base ad un censimento, la presenza di amianto in provincia di Pavia risulta del 20%. Una percentuale che sembrerebbe inferiore alla realtà. La direzione dell’Asl ha annunciato la possibilità da parte dei privati di poter accedere a degli incentivi regionali per l’eventuale smaltimento di amianto. Tuccitto ha invitato i sindaci ad affrontare con impegno questo grave problema che in diverse aree della provincia è presente. I sindaci sono stati stimolati, nel corso dell’incontro, a monitorare con maggiore attenzione i loro territori di competenza. Per quanto ri-

guarda le sedi vaccinali è stata annunciata una razionalizzazione in base alla popolazione residente. Questo non comporterà nessun tipo di disagio da parte degli utenti, anzi sarà migliorata la qualità del servizio nei centri più grandi. Sul tema dei polli e diossina la Regione Lombardia ha dato degli importanti suggerimenti al fine di evitare eventuali contaminazioni. Infatti, nell’ambiente ci possono essere fonti di contaminazione che causano la presenza di contaminanti negli alimenti, tra cui anche delle scorrette pratiche agronomiche. Per i ridurre i rischi della contaminazione si consiglia di non bruciare ad esempio il legno trattato con vernici, catrame, impregnanti o solventi, la carta, i giornali, i sacchi, la plastica, il polistirolo fili elettrici ecc… Si consiglia inoltre di non usare il legno trattato con vernici nei ricoveri e

nelle mangiatoie. Non bisogna mai disperdere la cenere nel pollaio o nei nidi. Si consiglia di evitare il contatto degli animali con le fonti di contaminazione. Per ottenere maggiori chiarimenti è consigliato rivolgersi al dipartimento di prevenzione veterinario dell’Asl. Durante l’incontro sono stati trattati anche i temi dei turni nelle farmacie, dei prelievi e dei Piani di Zona. Al Santa Margherita hanno presenziato 86 sindaci della provincia di Pavia. Una buona presenza che fa ben sperare la nuova direzione dell’Asl di Pavia. Un’Asl che punta ad un forte rilancio e ad una maggiore attenzione nei confronti dei cittadini. Sempre nel corso dell’incontro si sarebbe dovuto votare il nuovo direttivo dell’assemblea dei sindaci. La votazione è stata rimandata al 4 giugno, dopo le elezioni provinciali.

MEZZANINO PO - Dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’impegno a valutare le richieste di un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta i limiti di transito sul Ponte delle Becca. La missione a Roma del Presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma, ha portato ad un primo importante risultato: aver fatto comprendere al Ministero le ragioni di straordinarietà ed eccezionalità che hanno spinto la Provincia di Pavia a chiedere nelle settimane scorse al Prefetto di vietare la circolazione dei mezzi pesanti applicando, in caso di mancato rispetto dell’ordinanza, sanzioni amministrative fino a 1500 euro che, nei casi più gravi, possono portare anche ad una revoca della patente così come previsto dal Codice della Strada. “L’incontro - dice Poma mi ha permesso di illustrare lo stato in cui si trova il Ponte della Becca e di spiegare i motivi di sicurezza pubblica che impongono un atteggiamento il più possibile severo nei riguardi di chi non rispetta il divieto di circolazione; la gravità della situazione è stata compresa e recepita. Il Ministero si è reso disponibile a sottoporre al proprio ufficio legislativo una direttiva che consenta successivamente al Prefetto di poter adottare la propria ordinanza”.

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Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

La parrocchia di Canneto per i Missionari Martiri CANNETO PAVESE Nella Parrocchia di Canneto Pavese, giovedì 24 marzo, è stata celebrata la Giornata di preghiera in ricordo dei missionari martiri, in ricorrenza dell’anniversario dell’uccisione di mons. Oscar Arnulfo Romero, avvenuta il 24 marzo del 1980. Arcivescovo cattolico di San Salvador durante la guerra civile nel Salvador, Romero denunciava i massacri ed i metodi violenti utilizzati nel suo paese e, proprio a causa del suo impegno per cercare di reprimere le violazioni dei diritti umani, fu ucciso mentre stava celebrando la Santa Messa. Oltre a Romero, sono stati molti gli altri martiri missionari che hanno sacrificato la loro vita per il bene comune, il bene del popolo, difendendo i deboli per poter raggiungere la pace e la giustizia. Ciò che volevano era la diffusione della Parola di Dio, del Cristianesimo e dei suoi ideali. La parrocchia, con il parroco Don Fabrizio Pes-sina, ha voluto ricordare Romero ed i tanti altri missionari martiri con un’iniziativa che ha coinvolto il gruppo di giovani del nuovo oratorio. Don Fabrizio ha incontrato i ragazzi già nel pomeriggio per spiegare loro la figura del missionario martire ed il significato del suo sacrificio compiuto in nome della fede e dell’amore per Gesù. Dopo questa riflessione con il parroco, i giovani hanno cenato insieme con una piz-

za e tante torte offerte dalle mamme. Alle ore 21 tutti i ragazzi, insieme alle famiglie e a tutta la comunità parrocchiale, si sono radunati in chiesa per fare memoria del sacrificio di coloro che hanno offerto la loro vita fino al dono supremo, fino al martirio; a riguardo, sono stati letti i nomi dei 25 missionari martiri che nel 2010 hanno perso la vita. I bambini hanno accompagnato la veglia di preghiera con diversi canti preparati per l’occasione e hanno portato ai piedi di una croce posta davanti all’altare il Vangelo, simbolo della Parola di Dio, un drappo rosso a memoria del sangue versato dai molti missionari e cinque candele colorate rappresentanti i cinque continenti. Alla celebrazione hanno partecipato alcune suore dell’Ordine delle Benedettine di Voghera e in particolare Suor Chiarina ha offerto la testimonianza delle sue esperienze come missionaria in Africa e in Albania. Inoltre, ha raccontato di come molti cristiani, pur vivendo la loro fede in contesti di persecuzione e pericolo, riescano a mantenere lo sguardo fisso su Gesù Crocifisso, trovando la forza dell’abbandono fiducioso e della testimonianza coraggiosa. Suor Chiarina ha richiamato l’attenzione sull’importanza di seguire Cristo con generosità e gioia e di fare dell’esistenza un dono per gli altri, vivendo secondo il progetto di Dio. Michela Lupi e Alice Gorini

Dalla Regione un’opportunità per i piccoli comuni pavesi MILANO - La Regione mette a disposizione degli enti locali 1,5 milioni di euro da destinare all’acquisto di tecnologie e strumenti informatici. “Attraverso questa iniziativa - spiega il consigliere regionale Angelo Ciocca la Regione intende premiare gli sforzi degli enti territoriali per modernizzare e rendere sempre più efficiente la pubblica amministrazione al servizio di cittadini e imprese.” Il bando è dedicato ai piccoli Comuni, aggregati in diversa forma, dalle Unioni alle Comunità montane e ad altre aggregazioni di enti che non superino comunque i 50.000 abitanti. “Si tratta di un’opportunità - continua il consigliere regionale Angelo

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Ciocca - per favorire le piccole realtà, che attraverso l’unione tra Comuni possono offrire molti servizi che da soli non riuscirebbero più a mantenere o a garantire. In questo caso, potranno ottenere un voucher digitale con il quale finanzieremo il 50% del progetto presentato, con un contributo massimo di 75.000 euro a progetto per le aggregazioni più numerose”. Saranno ammissibili interventi per l’acquisto di hardware e software, o per la progettazione e realizzazione di sistemi per una migliore gestione dei documenti, dello Sportello Unico per le attività produttive (SUAP), per le banche dati anagrafica civile, territoriale e fiscale.


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

Il vice sindaco Riva spiega le motivazioni che hanno portato ad avviare l’iter

Verso il referendum per il cambio del nome GODIASCO - Il vice sindaco di Godiasco Fabio Riva illustra l’iter referendario che porterà al cambio del nome in Godiasco - Salice Terme. “Il Comune di Godiasco si compone di molte località, fra le quali spiccano Godiasco capoluogo e Salice Terme. - spiega Riva - La nota località termale offre svago, divertimento e benessere e la sua dotazione alberghiera, anche a fronte della chiusura di alcune strutture ricettive, causata soprattutto dai complessi adeguamenti igienico-sanitari e di sicurezza imposti da normative sempre più severe, garantisce ancora oltre settecento posti letto. Godiasco, sede municipale, lega invece il proprio nome ai Marchesi Malaspina, che hanno scritto la storia della nostra bellissima Valle Staffora. La presenza di Salice Terme, nella gestione delle questioni di carattere generale, ha imposto alla nostra Amministrazione la consapevolezza di essere un Comune termale a vocazione turistica, con il tipico andamento socio-economico stagionale che contraddistin-

gue molte località turistiche del nostro bel paese. Nel territorio comunale di Godiasco esistono aziende di grande valore, la “Terme di Salice S.p.a.” e la “Terme President”, le cui acque, il parco e le strutture, fanno di Salice Terme una meta ambita da migliaia di visitatori. Il nostro Comune, grazie a Salice Terme, è senz’ombra di dubbio il Comune Termale più importante della provincia di Pavia ed il suo rilancio turistico è stato, dunque, fin da subito, l’obiettivo principale dell’attività amministrativa”. “Oggi ed in futuro, l’unica vera risorsa del territorio non può che essere rappresentata dal turismo, in tutti i suoi aspetti.- continua Riva - Abbiamo paesaggi in-

contaminati in un appennino tutto da scoprire, che non può che incontrare il favore dei tanti turisti che spesso si limitano ad attraversare i nostri luoghi per raggiungere altre mete. Abbiamo quanto di meglio si possa offrire, dobbiamo solo farci conoscere e, in un mondo tecnologicamente avanzato, ne abbiamo anche gli strumenti. Storia, paesaggio, enogastronomia, benessere e divertimento sono fonti inesauribili a Godiasco Salice Terme, e dico Godiasco Salice Terme perché non potrà mai esistere Godiasco senza Salice Terme o Salice Terme senza Godiasco. Le acque di Salice erano conosciute già duemila anni fa, ma la località si sviluppò

soltanto nel 1800, mentre Godiasco, con la famiglia Malaspina, dominava le nostre terre a partire dal dodicesimo secolo. Le due località sono sempre state legate, pur avendo caratteristiche diverse, e oggi più che mai si sente la necessità di rafforzare questa unione. Questa forte convinzione ha fatto sì che il Consiglio Comunale di Godiasco, all’unanimità, avviasse l’iter procedurale per dare pari dignità ad entrambi i luoghi. Presto, i cittadini del nostro Comune saranno chiamati a votare il cambio del nome da Godiasco in Godiasco Salice Terme. Godiasco potrà, una volta superato l’esame referendum, vedere accostato il proprio nome al più conosciuto Salice Terme e viceversa, Salice Terme, potrà ufficialmente comparire in tutti i documenti che la riguardano, a fianco del nome che fece la storia della nostra splendida valle. Con il cambio del nome, i cittadini di Godiasco manterranno comunque la propria identità e quelli di Salice verranno finalmente riconosciuti”.

Storie di case di ringhiera Valversa Book Festival, sabato 2 aprile a Broni proseguono gli eventi

BRONI - Sabato 2 aprile alle ore 21.00 nel teatro dell’oratorio di Broni, nell’ambito di “Troviamoci a teatro…” saranno di scena gli attori del laboratorio teatrale dell’Unitre di Pavia con la commedia “L’ultima ringhiera” di Enzo Giannotta. L’opera tratta il problema attualissimo dell’allontanamento degli anziani dai centri storici delle grandi città. In essa vengono rappresentati gli espedienti che vengono messo in atto dai vari personaggi per essere sradicati dalle loro vecchie case di ringhiera, dove le porte sono aperte e i rapporti interpersonali più facili ed amichevoli. Non è così nelle nuove strutture dove le porte sono chiuse e la solitudine è compagna di viaggio quotidiana. Si tratta di una commedia scritta in modo arguto e divertente, per far ridere certo, ma anche per condurre il pubblico ad una riflessione

sulla vita del nostro tempo. Il Laboratorio Teatrale dell’Unitre di Pavia non nasce come un semplice corso di recitazione, ma si tratta di un’esperienza che ha dato vita a una propria compagnia: è formato da persone che nella comune passione per il teatro trovano motivi per divertire e divertirsi. Durante lo spettacolo di sabato si esibiranno Giovanna Bellinzona, Roberto Zighetti, Roberto Borsa, Sergio Meazza, Anna Bianchi, Wanda Nicolini, Agnese Bertinelli, Gian Mario Pizzocaro, Rita Nicolini, Luigi Grasso e Lella Volpe. La regia è curata da Enrico Bertoletti. La rassegna proseguirà poi sabato 16 aprile quando protagonista sarà la Compagnia dialettale dell’Oratorio di Broni con la nuova produzione dal titolo “Il mistero di Ulisse: da Itaca a Broni”, una rivisitazione in chiave locale dell’Odissea. m.r.

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S A N T A MARIA DELLA VERSA - Sabato 26 marzo, a Santa Maria della Versa, presso Palazzo Escoli, ha preso il via la prima edizione del “Valversa Book Festival”, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di S. Maria e dalla Biblioteca comunale. Questa iniziativa è nata per promuovere incontri con gli autori e per divulgare il piacere della lettura e la conoscenza della biblioteca. Si tratta di quattro appuntamenti con ingresso gratuito, aperti a quanti vorranno conoscere da vicino giovani promesse letterarie. Il primo libro presentato è stato “Diciotto secondi prima” di Giorgio Scianna, nato nel 1964 a Pavia e colla-

Slow wine VIGEVANO - Venerdì 25 marzo, presso il Centro Sociale a Vigevano, è stata presentata la nuova Guida “Slow Wine 2011” di Slow Food, a cura del redattore Eugenio Signoroni: storie di vita, vigne, vini in Italia. Una guida rigorosa: 200 collaboratori impiegati, oltre 2.000 cantine visitate di cui 1.850 selezionate, 21.000 vini assaggiati e 8.400 “raccontati”. Fra i viticoltori virtuosi della regione Lombardia, meritevoli della “chiocciola” di Slow Food, figurano due aziende Coldiretti dell’Oltrepò Pavese: Agnes di Rovescala e Fausto Andi di Montù Beccaria. Gli Agnes sono vignerons da generazioni.

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IN BREVE BIBLIOTECA / BRESSANA B. Una lettura animata per i bambini Il Comune di Bressana Bottarone in collaborazione con l’associazione Culturale “Chiave di Volta”, in occasione dell’inaugurazione della nuova sistemazione della biblioteca civica “Gianni Rodari” organizza domenica 3 aprile, dalle ore 15 alle ore 16,30 presso la Sala Polivalente, una lettura animata per bambini dal titolo “Clown focaccia e la sirenetta”, accompagnata da balli, giochi e truccabimbi. Seguirà una gustosa merenda offerta dalla Biblioteca. Prenotazioni e informazioni presso la Biblioteca Civica tel. 0383/88101.

PREGHIERA / TORRICELLA V.

I martiri e la missione Nella serata di giovedì 24 marzo, nella chiesa parrocchiale di Torricella Verzate, è stato vissuto un significativo momento di preghiera per i Missionari Martiri. Molto suggestiva la lettura di alcuni significative frasi pronunciate dai missionari uccisi durante la loro opera a servizio del Vangelo e della Chiesa. Nel silenzio e nel buio della chiesa, brillavano solo le luci delle candele posizionate al centro dell’altare a testimonianza delle vite spezzate nel nome di Cristo. I fedeli di Torricella, Corvino e Mornico, le parrocchie rette da don Luciano Daffra, sono intervenuti numerosi e con loro erano presenti anche membri delle comunità della zona. I canti del coro parrocchiale hanno contribuito a creare un clima di raccoglimento e di grande spiritualità.

MEDICINA / PAVIA Come gestire pazienti a rischio

boratore della rivista Linus. Il prossimo appuntamento sarà sabato 2 aprile, alle ore 11, con Marco Alfieri e “La peste di Milano”. L’autore è nato a Varese, vive a Pavia e lavora a Milano. Già corrispondente da Milano per “Il Riformista”, ha scritto per “Il Sole 24Ore” e oggi lavora a “La Stampa”. Il terzo libro che sarà presentato è “Astrolibro” di Andrea Valente e Umberto Guidoni di cui si parlerà domenica 3 aprile alle ore 15,30. L’ultimo volume proposto, venerdì 8 aprile, alle ore 21, sarà “Bianco” di Marco Missiroli, nato a Rimini, nel 1981, vincitore nel 2009, proprio con “Bianco”, del Premio “Giovanni Comisso”.

Le situazioni di criticità determinate dalla presenza di pazienti a rischio in uno studio odontoiatrico devono poter essere affrontate e gestite da parte delle figure professionali che operano all’interno dello studio, al fine di garantire da un lato la sicurezza e l’incolumità dei pazienti, dall’altro la tranquillità degli stessi professionisti. Essere quindi nella condizione di sapere come intervenire nella gestione di queste situazioni è il tema su cui verte il nuovo appuntamento del Programma Culturale di ANDI Pavia in calendario per il prossimo sabato 2 aprile, dal titolo “Come gestire i pazienti a rischio”. Il corso, a carattere teorico, è in fase di accreditamento ECM come tutti quelli organizzati da ANDI Pavia, e si svolgerà nell’Aula Magna del Collegio Cairoli (Piazza Collegio Cairoli, 1). Relatori saranno il dottor Ivan Cardinale e il dottor Alessandro Cariani, rispettivamente presidente e vicepresidente responsabile della formazione dell’Associazione Voghera Soccorso, una onlus di Ferrara nata nel 2004 per promuovere la conoscenza di tecniche e metodiche per il pronto intervento in campo sanitario. Il corso dura una giornata, con inizio alle ore 9 per concludersi alle ore 18. Il numero dei partecipanti è chiuso e limitato ad un massimo di 50. (costo euro 200,00). Per le iscrizioni telefonare alla Segreteria ANDI Pavia (0382 473994).

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Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

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ATTUALITA’

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La Caritas sostiene gli interventi umanitari ed è vicina alle popolazioni colpite da due grandi drammi

Il Giappone non sarà lasciato solo E’ emergenza nell’Africa del nord “Caritas Giappone organizza gli interventi nelle zone colpite da terremoto e tsunami. In generale grande compostezza e dignità, ma anche grande solidarietà, sia pur in una comprensibile situazione di paura diffusa”. Così il direttore di Caritas Giappone, padre Dasuke Narui sintetizza il comportamento del popolo giapponese. Le dimensioni della catastrofe che ha colpito il Paese sono sempre più preoccupanti, la terra non smette di tremare e cresce il timore per le conseguenze dei danni agli impianti nucleari. Caritas Giappone e la Chiesa, attraverso le 4 diocesi, le numerose parrocchie, i volontari e lo staff stanno contribuendo in maniera coordinata allo sforzo che a livello nazionale si sta facendo per fornire gli aiuti alla popolazione. Confortante è la disponibilità di moltissimi volontari, soprattutto giovani, che da tutte le diocesi chiedono di poter andare nelle zone più colpite per rendersi utili. Lì il problema principale è la mancanza di cibo e di

carburante. Chi riesce ad allontanarsi si sposta principalmente verso sud. Caritas Giappone ha messo a disposizione le proprie strutture e si sta coordinando col governo per assistere i casi più bisognosi, in particolare le persone anziane, disabili e le famiglie con bambini piccoli Oggi a Sendai si è svolto un incontro di tutti i Vescovi, con la partecipazione dunque del presidente di Caritas Giappone Mons. Isao Kikuchi e di padre Narui, per condividere un piano globale di aiuti come Chiesa cattolica. Caritas Italiana ha immediatamente espresso vicinanza e solidarietà a Caritas

Giappone e alla popolazione giapponese, mettendo a disposizione un primo contributo di centomila euro. Si tiene in costante collegamento con Caritas Giappone e con la rete internazionale attraverso aggiornamenti e teleconferenze per coordinare gli interventi, analizzare i bisogni di tutta l’area colpita dal terremoto e dallo tsunami, cercare di raggiungere anche le zone più lontane e inaccessibili. Innumerevoli i messaggi di vicinanza e gli aiuti offerti da Caritas di tutto il mondo. In particolare va segnalata la mobilitazione delle Caritas dei Paesi asiatici colpiti dallo tsunami del 2004 o da successive emergenze che hanno sempre ricevuto anche il sostegno di Caritas Giappone. In costante coordinamento con le altre realtà presenti sul terreno, Caritas Giappone ha confermato che pur essendo già attiva in questa fase di emergenza, si concentrerà in particolare nelle fasi di riabilitazione e sviluppo, nel medio e lungo periodo, con grande attenzione anche al sostegno psicologico.

La Caritas continua a sostenere gli interventi della Chiesa in Libia e in tutta l’area nordafricana. “La nostra comunità, i lavoratori cristiani, sono ancora qui e non possiamo abbandonarli. Prego e spero che tutto questo finisca prima possibile”. È quanto ha detto Mons. Martinelli, vescovo di Tripoli, prima che si interrompessero le comunicazioni. Nel Paese la situazione resta drammatica e si teme per l’incolumità e la sicurezza di tanti civili. A Tripoli i religiosi aiutano come possono tutti quelli che si rivolgono a loro, in coordinamento con le organizzazioni locali di assistenza. Sono sostenuti da volontari, ex lavoratori immigrati che si sono messi a disposizione. Padre Sandro Depretis, sacerdote trentino rientrato in Libia poco prima che iniziasse la rivolta, continua ad occuparsi delle migliaia di rifugiati, soprattutto eritrei; che non possono rientrare in patria. “Alcuni sono stati derubati delle loro poche cose - dice padre Depretis - altri sono stati invitati ad andarsene. Intanto crescono le difficoltà e i ri-

schi per gli stessi libici”. Mentre, dopo l’intervento della coalizione internazionale, proseguono combattimenti e bombardamenti, sia a Tripoli sia a Bengasi, la Chiesa resta attiva e i religiosi italiani sono accanto alla popolazione locale. A Bengasi le suore italiane sono 14 in 4 comunità e continuano a lavorare negli ospedali pubblici e nelle istituzioni per disabili dove erano impegnate e apprezzate anche prima. Nessuna ha lasciato il suo posto, nella speranza che questi luoghi siano rispettati e quindi la loro incolumità sia salvaguardata. Caritas Tunisia ha già installato un posto di accoglienza sul confine, in collaborazione con altre Caritas nazionali e in particolare con il sostegno di operatori di Caritas Libano che parlano arabo.

Svolgono attività di informazione, cura e smistamento dei casi più vulnerabili, oltre che di accoglienza fraterna, nella consapevolezza che si tratta di persone traumatizzate, non solo bisognose di viveri e sicurezza. Sul confine egiziano, un altro staff aiuta anche nella distribuzione di viveri. È in arrivo anche un gruppo di operatori di Caritas Bangladesh, poiché sono migliaia i rifugiati di origine bengalese in attesa di rimpatrio. Inoltre nel Niger uno staff Caritas si è attivato, per facilitare il rientro a oltre tremila immigrati che sono riusciti ad attraversare il deserto del Sahara. Permangono infine preoccupanti interrogativi sulla sorte di molti libici, soprattutto quelli che fuggiranno da Bengasi. Caritas Italiana resta in costante contatto con lo staff della Chiesa rimasto in Libia e ne sostiene le attività di assistenza, nonostante l’attuale difficoltà nei collegamenti e nel far giungere aiuti diretti. Una prima somma è stata destinata per acquisto di aiuti d’urgenza, ma i bisogni sono purtroppo destinati a moltiplicarsi.

Sabato 2 aprile un convegno a Tortona per parlare del tema

Protezione civile, enti locali e volontariato TORTONA - Sabato 2 aprile, a Tortona, è in programma un importante convegno dedicato alla Protezione Civile e a tutti i suoi protagonisti dal titolo “Protezione Civile, Volontariato, Enti Locali”, che prenderà il via alle ore 8.30 per concludersi alle 18.15. Ad organizzarlo sono l’associazione Volontari di Protezione Civile & AIB Valli Curone, Grue e Ossona e la Comunità Montana Terre del Giarolo: alla luce del continuo aggiornamento della normativa in materia di Protezione Civile, hanno ritenuto importante, nell’ottica di ottimizzare l’operatività di tutte le forze “di soccorso”, strutturare un incontro informativo e di confronto sul tema, idoneo a coinvolgere tutti i protagonisti degli interventi di Protezione Civile, a partire dal Volontariato sino ad arrivare alle Istituzioni. “Le associazioni locali” sottolinea Antonio Lona, presidente di AIB Valli Curone, Grue e Ossona, “hanno colmato, negli anni, gli spazi lasciati dalle grandi associazioni in molte regioni d’Italia. Sono associazioni locali di piccola e media dimensione il cui rapporto di collaborazione con le strutture pubbliche è spesso fondato su convenzioni attraverso le quali si pattuiscono servizi in cambio di sostegni economici o organizzativi. Costituite formalmente come associazioni, sono presenti in maniera capillare anche se disomogenea sul

territorio, tanto da aver reso necessaria nel tempo la costituzione di un coordinamento su scala provinciale o regionale: proprio lo sviluppo di piccoli gruppi e associazioni nelle amministrazioni locali ha fatto sì che si ampliassero le specializzazioni e che il volontariato di protezione civile si integrasse con il servizio pubblico. E’ in questo contesto che ci si interroga su come poter operare sul territorio al servizio dei cittadini senza incorrere in fraintendimenti e confusioni”. L’obiettivo prioritario del convegno, dunque, è quello di chiarire le “competenze” di tutte le parti in causa e le opportunità di collaborazione tra gli “operatori” con l’intento di definire il ruolo e, quindi, il futuro delle associazioni Locali che operano in ambito di Protezione Civile. L’associazione Volontari Protezione Civile & A.I.B. Valli Curone, Grue e Ossona di Pontecurone, nata nel marzo del 2001, infatti, partecipa regolarmente alle attività di Protezione Civile provinciali e regionali: ha anche partecipato a impor-

tanti soccorsi nazionali, ultimo fra tutti l’intervento a L’Aquila per la gestione di un campo con 400 attendati, in collaborazione con un’associazione di Alba. L’incontro, che si svolgerà nell’arco dell’intera giornata, è ospitato all’interno della Sala Conferenze della Fondazione CRTortona (via Puricelli): gode del patrocino di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comune di Tortona e Anci Piemonte ed è organizzato grazie alla Fondazione CRTortona, UNPLI Piemonte Comitato provincia di Alessandria e CSVA. Oltre a importanti relatori “rappresentanti” delle istituzioni e del volontariato, interverranno numerose autorità, tra cui Francesco Castaldo, Prefetto di Alessandria, Paolo Filippi, presidente della Provincia di Alessandria, la senatrice Rossana Boldi, la senatrice Maria Leddi, Roberto Revello, assessore regionale Protezione Civile, Amalia Neirotti, Presidente ANCI Piemonte, Carlo Massa, assessore provinciale ed Emanuela Patta, assessore Protezione Civile Tortona.

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Esperienza ventennale nel settore della decorazione e del restauro pittorico sotto la direzione di varie Soprintendenze


Provincia di PAVIA Consegna delle benemerenze provinciali “Don Giuseppe Robecchi” Caporale Luca Barisonzi Medaglia Residente a Gravellona Lomellina Luca Barisonzi, Caporale dell’Ottavo Reggimento Alpini, a soli 20 anni ha scelto di lasciare il suo Paese e rappresentare il popolo italiano in una missione di pace in Afghanistan. Con impegno e alto spirito di sacrificio, in cooperazione con le Forze di Sicurezza afgane ed in collaborazione con le Forze della Coalizione, ha contribuito ad assistere il governo afgano nel mantenimento della sicurezza e negli sforzi umanitari e di ricostruzione del Paese. Il 18 gennaio 2011 è rimasto gravemente ferito in un agguato nel quale il Caporale Maggiore Scelto, Luca Sanna, perdeva la vita in seguito alle ferite di colpi d’arma da fuoco esplosi da un presunto appartenente all’Afghan National Army, poi fuggito. Motivazione: L’alto spirito di sacrificio e di abnegazione dimostrati da un giovane di soli 20 anni hanno risvegliato in noi l’orgoglio di sentirci italiani.

Luca Barisonzi è un insegnamento di coraggio e di onore per le nuove generazioni. Categoria A Benemeriti del mondo del lavoro e delle professioni e benemeriti per atti di innovazione nel campo dell’imprenditorialità privata, cooperativa e consortile Candidato: Azienda Cameron Italy - Medaglia Motivazione: Impresa industriale radicata nel territorio sia a livello produttivo che occupazionale, ha contribuito efficacemente allo sviluppo e alla diffusione del proprio prodotto, consolidando anche un indotto rappresentato da una fitta rete di grandi e piccoli fornitori. Candidato: Fortunato Fedegari Targa Motivazione: Imprenditore coraggioso e lungimirante, ha guidato la sua azienda dalla produzione artigianale a un elevato livello di internazionalizzazione, senza trascurare un costante impegno per la cultura e la solidarietà.

Candidato: Mary Short’s Tricot - Attestato Motivazione: Impresa sempre al passo con i tempi, Mary Short’s Tricot è da cinquant’anni un vero punto di riferimento per la produzione tessile di alta qualità del Made in Italy. Categoria B Benemeriti del mondo della scuola, dell’Università e della cultura Candidato: Mino Milani Medaglia Motivazione: Scrittore di alte capacità descrittive, nei suoi romanzi affascinanti e nelle opere di storia documentate e penetranti ha interpretato lo spirito profondo della vita e dell’avventura e ha saputo cogliere ogni suggestione poetica della sua città. Con la sua arte ha reso felicemente noto il nome di Pavia nel mondo. Candidato: Paolo Diegoli Targa Motivazione: Animato da un saldo e profondo sentimento di religiosità e solidarietà umana, lo ha espresso in convincenti opere pittoriche e scelte di vita. Candidato: Angiolina Sen-

sale - Attestato Motivazione: Donna d’arte e di cultura, è appassionata organizzatrice di manifestazioni musicali di alto profilo volte ad arricchire e valorizzare il suo Oltrepò.

ta da spiritualità e amore per il prossimo.

Categoria C Benemeriti della Pubblica Amministrazione, benemeriti per atti di lealtà istituzionale, Istituzioni ed Enti benemeriti

Candidato: Claudio Baggini vescovo di Vigevano Medaglia Motivazione: Esemplare figura di Pastore sensibile alle dinamiche dei tempi e alle istanze della società, profonde quotidianamente opere ed impegno per la realizzazione dei più alti postulati della sua missione.

Candidato: Lucio Di Guglielmo Medaglia Motivazione: Apprezzato Maestro di tecnica e clinica, attento protagonista dell’evoluzione della sua disciplina ha contribuito allo sviluppo e all’approfondimento della scienza e delle applicazioni della radiologia, promuovendo ben oltre i confini nazionali la Scuola radiologica pavese onorando la nostra Università e il Policlinico San Matteo. Candidato: Rev.da Madre Suor Chiarina Garbossa Targa Motivazione: Ha vissuto l’insegnamento infermieristico, improntato a profondo senso di responsabilità, come una missione ravviva-

Categoria D Benemeriti delle attività sociali, assistenziali, di solidarietà e sportive

Candidato: Piero Raggio Motivazione: Animatore appassionato delle discipline sportive non solo a livello locale, ha contribuito con entusiasmo inesauribile alla promozione dello sport pavese in avvenimenti agonistici nazionali e internazionali. Candidato: Maria Luigia Baldini - Attestato Motivazione: Nobile esempio di fede negli ideali e di impegno civile fin dai tempi della Resistenza, si è sempre adoperata con straordinaria generosità e tenacia per un mondo migliore

e per il bene del prossimo, rivolgendosi specialmente ai bambini e ai giovani. Categoria alla memoria Candidato: Enrico Magenes Medaglia Motivazione: Raffinato studioso di matematiche superiori, pervaso da profonda spiritualità cristiana è stato instancabile sostenitore degli ideali di libertà contro ogni dittatura oltre che testimone generoso e discreto dell’impegno dei cattolici nella vita sociale e ha contribuito a promuovere opere di sostegno allo studio con particolare riferimento allo sviluppo del Collegio universitario Santa Caterina. Candidato: Giuseppe Beccari Medaglia Motivazione: Valoroso Tenente Colonnello di Fanteria e attivo animatore dell’Associazione della sua Arma, ha fondato il Museo Storico di Voghera, in cui ha raccolto con opera paziente e intelligente molte preziose testimonianze del passato non solo militare della Patria.

Intervento del Presidente della Provincia Luigi Bassanese Benvenuti a tutti e grazie per la Vostra presenza alla cerimonia per l’assegnazione delle benemerenze provinciali. Le abbiamo dedicate a Giuseppe Robecchi perché è stato il primo Presidente nella Provincia di Pavia. Ma anche perché la storia della sua vita propone ancora oggi un esempio di valore morale e di passione civile. In questo anno speciale, che è il 150° dell’Unità d’Italia, la figura di Robecchi ci mostra ancora quanto fosse alto il profilo degli uomini che hanno costruito questa nostra Repubblica, impegnando la propria vita per un ideale: quello di unire un Paese e un popolo, perché fosse portatore di civiltà e di progresso, capace di riconoscersi nelle proprie istituzioni come luogo di regole comuni e di un comune linguaggio. In questa cerimonia, nel corso della quale ho l’onore di premiare i cittadini benemeriti della nostra provincia, voglio spendere qualche parola per ricordare la figura di Robecchi, la sua cultura e la sua fede, la sua coerenza e il suo impegno. Voglio ricordarne la generosità dimostrata verso la nostra comunità, quando, da sacerdote della parrocchia di San Cristoforo di Vigevano, soccorre i malati per l’epidemia di colera che, nel 1835, miete vittime nella nostra zona, colpisce uomini e donne, anziani e bambini, ed è più feroce con chi è povero e senza aiuto, e conosce già bene l’estrema difficoltà e la grande fatica della vita di allora. Voglio ricordarne anche la coerenza civile e la rara capacità di cui diede prova, pagando in prima persona il prezzo delle proprie idee, quando nel 1849 accetta l’esilio in Svizzera e l’allontanamento dalla propria parrocchia, pur di non rinnegare la propria lealtà verso Carlo Alberto, il Re che, promulgando lo Statuto del 1848, diede forma esplicita alle proprie convinzioni costituzionali; un regalo ed una speranza per un popolo e un Paese che ancora dubitava della propria possibilità di unificazione e di libertà. E c’è, infine, il percorso politico di Ro-

becchi. Quello che lo vide, prima deputato del Parlamento subalpino e poi, nel 1865, senatore del Regno d’Italia, impegnato, in qualità di parlamentare e studioso nella Commissione della Pubblica Istruzione, negli anni cruciali della Riforma Casati che vuole dare a tutti i bambini italiani la possibilità di imparare a leggere e a scrivere. Come parlamentare, eletto nel collegio di Garlasco - lui nato proprio nel cuore della Lomellina - Robecchi declina al meglio la propria passione politica, interpretandola come testimonianza del suo legame con il Paese e con la comunità, locale e nazionale - che comincia, allora, a mettere radici, a riconoscersi in una dimensione unitaria, ad apprendere il linguaggio delle istituzioni e a rispettarne le regole, che assicurano coesione ad un popolo e stabilità ad un Paese. Con un atto di stima e di affettuosa riconoscenza, dunque, oggi la Provincia premia quanti, scelti tra una rosa ampia di nomi presentati all’apposita Commissione, si sono distinti per la capacità, la competenza, il talento e la generosità dimostrata nei diversi campi del proprio operare. Con quest’atto, con questa cerimonia, vogliamo trasmettere un messaggio: vogliamo dire alle famiglie, ai giovani, a chi abita il nostro territorio che è necessario avere coraggio e avere fiducia. Vogliamo dire che è necessario abitare con determinazione il presente, renderlo migliore, immaginare un futuro che dia senso e continuità ai valori della nostra Repubblica. A partire dai doveri che ciascuno di noi deve assumere verso il proprio Paese e che sono il contraltare esatto dei diritti di cui ciascuno è portatore. Per riuscire a fare tutto questo, io credo sia utile prendere esempio da chi si è speso per gli altri con energia e abnegazione. E non è cosa facile, perché gli anni che stiamo vivendo sono poveri di certezze, difficili da interpretare, a volte penosi, travagliati da una crisi che non

è soltanto economica, ma porta con sé i mali grandi del nostro tempo, la solitudine e le paure. Proprio per questo, allo scoramento e alla delusione che a volte ci prende, dobbiamo reagire guardando all’esempio di quanti nel lavoro, nel volontariato, nel mondo del sapere e nel mondo della politica, mostrano la limpida virtù della generosità umana e la passione gioiosa del pensare e dell’agire. L’esempio è una cosa importante; è la leva dell’educazione, della crescita, del cambiamento intelligente. Ci aiuta a migliorare; a non accontentarci; a tentare l’avventura di un progetto, di un’idea, di un nuovo percorso; ci aiuta a investire nel futuro. Assegnando le benemerenze a uomini e donne che non si sono accontentate dell’esistente, che non si sono chiusi nella banalità, che hanno tentato una strada migliore, vogliamo mandare un messaggio positivo alla nostra comunità che ci sostenga, almeno un poco, in questa fase disorientante e difficile della nostra storia comune. E ora, prima di procedere alla consegna delle benemerenze ai prescelti dall’apposita Commissione e approvati all’unanimità dal Consiglio Provinciale, consentitemi di soffermarmi su una delle persone peraltro tutte meritevoli, alle quali è stato deciso di assegnare

uno dei riconoscimenti: si tratta di un nostro concittadino che, pagando un alto prezzo personale, ha posto in essere il precetto evangelico, diventando portatore di pace la dove di pace vi è più bisogno. Intendiamo parlare del Caporale dell’ottavo reggimento Alpini Luca Barisonzi ferito in Afghanistan nel corso di una missione. Luca Barisonzi, residente a Gravellona Lomellina, a soli vent’anni ha deciso di spendersi per gli altri e insieme al contingente di pace italiano si è recato in quella tormentata regione non per fare la guerra, ma con il preciso scopo, che è poi quello di tutte le forze armate italiane, presenti là, dove pace e stabilità sono minacciate, per aiutare le popolazioni inermi a difendersi dalle forze della barbarie integralista per le quali il rispetto per la vita umana è qualcosa d’inutile cosi come inutili sono le conquiste della civiltà, la democrazia, l’istruzione, il lavoro, la convivenza civile e la dignità di uomini e donne con uguali diritti. Per perseguire i loro scopi di sopraffazione nel nome di una filosofia che nega ogni libertà alle popolazioni, queste forze oscure conducono una guerra strisciante, fatta d’imboscate e attentati intesi a colpire e distruggere chi invece è giunto in quel paese per aiutare il legittimo governo nell’opera di ricostruzione di un paese prostrato dalle guerre e nello sviluppo dell’esercizio della democrazia. Luca Barisonzi, giunto in Afghanistan come difensore della pace, ha subito gravi ferite durante un agguato tesogli da chi di pace non vuole sentire parlare e sta pagando ad un altissimo prezzo il suo desiderio di spendersi per i più poveri e diseredati. Di fronte a tanta abnegazione e a tanto sacrificio il riconoscimento che la provincia di Pavia oggi gli conferisce è poca cosa, ma vuole in questo modo rappresentare la gratitudine e l’orgoglio dell’intera comunità provinciale di annoverare Luca Barisonzi fra i suoi cittadini migliori. E infine consentitemi ancora di svolge-

re un pensiero deferente ad un altro dei premiati di quest’anno. Intendo riferirmi a Mons. Claudio Baggini Vescovo di Vigevano. Pur non essendo nato nella nostra Provincia, Mons. Baggini ha saputo, nel corso del suo ministero pastorale, calarsi appieno nella nostra realtà con una disponibilità e un’attenzione ai problemi del nostro territorio tali da essere fondamentali per la costruzione e la sviluppo dell’evangelico popolo di Dio. Con l’esempio, la parola e la sua grande disponibilità a favorire il dialogo tra le Istituzioni e le comunità poste sotto il suo magistero, Mons. Claudio Baggini ha ben meritato la stima e il rispetto di cui, per mezzo suo, gode la Chiesa vigevanese. Di tutto ciò crediamo che non solo la comunità lomellina, ma anche l’intera Provincia di Pavia debbono essergli veramente grati e riconoscenti. Il nostro Paese ha centocinquanta anni di storia. Ha conosciuto vicende belle e brutte. La nostra storia comune è fatta di lavoro e fatica; ha conosciuto guerre e lacerazioni civili; lutti e dolori comuni. Ma, la nostra storia parla anche di crescita, sviluppo, fantasia, creatività, conoscenza, voglia di costruire e ricostruire, capacità di inventare, capire e progredire. Le vicende del nostro Paese parlano anche di entusiasmi e di risultati. E di comunità diverse che, dal marzo di centocinquanta anni fa, si sono incontrate, hanno imparano a rispettare le stesse leggi, e per gli anni a venire vogliono costruire insieme qualcosa che valga per tutti quanti e parli il linguaggio della pace e del lavoro. Centocinquanta anni di storia. Li vogliamo ricordare e commemorare, certo. Ma tutti insieme dobbiamo pensare soprattutto agli anni che verranno e che saranno decisivi per il nostro popolo e per tutta l’Europa. Dobbiamo pensare quale futuro vogliamo garantire al Paese; quale prospettiva aprire per i giovani. Vorrei che a questo progetto ambizioso lavorassimo tutti insieme.


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

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UN LUOGO UNA STORIA

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MONTU’ BECCARIA: un paese nella Storia

Antonio Segni e il cognato Carlo Vercesi nella testimonianza di Italo Pietra pagina a cura di PAOLO PULINA

Università di Pavia: inaugurazione dell’anno accademico 1940-’41

Nel volume di Italo Pietra “I grandi e i grossi” (Mondadori, 1973), nel capitolo dedicato al conte Luchino dal Verme (classe di ferro 1912; leggendario comandante partigiano in Oltrepò), viene raccontato un episodio che consente di riportare alla memoria il prof. Carlo Vercesi, protagonista della vita accademica pavese (ma ebbe anche a che fare con la Sardegna) prima della seconda guerra mondiale e Antonio Segni (Sassari, 2 febbraio 1891 Roma, 1º dicembre 1972), protagonista della vita politica nazionale dopo la seconda guerra mondiale (quarto Presidente della Repubblica dal 6 maggio 1962 sino alle dimissioni volontarie, per gravi motivi di salute, del 6 dicembre 1964). Scrive dunque Pietra: «In quel tempo (siamo nel periodo della Resistenza, n.d.r.) avvenne il rapimento del professor Vercesi, rettore magnifico dell’Università di Pavia. Uno studente andò a prenderlo a casa, per una visita urgente; poi, puntandogli dalla tasca la pipa, lo persuase a sedere sulla canna della bicicletta e così si avviò pedalando verso Casteggio. Quando incontrarono i primi partigiani, Vercesi si vide perduto: poi cominciò a riconoscere i monti e le strade degli anni lontani, perché proprio lassù, a Romagnese, aveva iniziato la carriera, come medico condotto, e lo avevano cacciato, a furore di popolo, per via di quella mucca (morta due ore dopo l’intervento

del medico Vercesi, che vi era stato obbligato a viva forza dai contadini disperati alla prospettiva di perdere “l’unica risorsa per passare l’inverno”, n.d.r.). Dopo qualche giorno, fu invitato a dare la propria opera a favore delle popolazioni, in tutta libertà; l’occasione era buona per rifarsi, e magari anche per ringraziare di quel lontano smacco subito a Romagnese, che lo aveva avviato a una splendida carriera accademica. Passate le ore dell’angoscia, Vercesi andava spesso a fare quattro chiacchiere coi partigiani, a Zavattarello; era un buon conversatore ma aveva un chiodo fisso, il chiodo di Tonino. Con lui tutte le conversazioni andavano a finire là. Per esempio, la radio dava la notizia dell’Armata Rossa all’offensiva, e lui commentava: “Già, Tonino lo

aveva detto”. Capitava su il generale Bisco, che era stato famoso come “pilota di Mussolini” e parlava amaramente delle illusioni perdute; e lui “Già, lo diceva Tonino”. Si commentavano i preparativi dell’imminente offensiva angloamericana contro la Linea Gotica, e lui: “Ecco, chissà cosa direbbe Tonino”. Si parlava dei bombardamenti sulle città tedesche, e lui interveniva così: “Una volta io facevo il federale, in Sardegna, oltre che il professore d’Università. Ma Tonino vedeva giusto, capiva che le cose sarebbero andate così”». Conclude Pietra: «Tonino era suo cognato, avvocato a Sassari. Secondo Vercesi, godeva poca salute; doveva indossare il soprabito anche nella buona stagione; sembrava invecchiato prima del tem-

po; era uomo senza ambizioni e senza energia. Così lassù, si sentì parlare per la prima volta di quell’avvocato di Sassari che fu poi per tanti anni in prima fila nelle lotte politiche, e infine Capo dello Stato, Antonio Segni». Carlo Vercesi nacque a Montù Beccaria nel 1887. Sposò Vannina Carta di Sassari (sorella di Laura Carta, moglie di Antonio Segni) dalla quale ebbe quattro figli: Mimma (sposata con l’ing. P. Bacialli, da cui è nato Luigi, noto giornalista); don Bruno (monsignore in Vaticano); Dario (dentista a Milano) e Giuseppe (avvocato a Roma). Carlo Vercesi e Vannina Carta (1901 - 1979) sono sepolti nel cimitero di Montù Beccaria. Il paese oltrepadano ricorda il prof. Vercesi in due lapidi. Nella prima è scritto: «In questa casa nacque Carlo Vercesi, 1887 - 1954, clinico insigne, rettore magnifico delle università di Sassari e Pavia, docente di ostetricia e ginecologia nelle cattedre universitarie di Sassari, Palermo, Pavia, Milano, maestro incomparabile, diede esempio sublime di dedizione al bene altrui, alla scienza, alla patria. L’Amministrazione comunale e discepoli del suo diletto paese natale posero». L’altra ricorda: «In questo Teatro il 5 maggio 1956, presente Sua Ecc. Antonio Segni, eletto poi IV presidente della Repubblica, i professori Massazza e Ciferri commemoravano Carlo Vercesi, magnifico rettore, clinico ostetrico ginecologico, e Luigi Montemar-

tini, senatore della Repubblica, botanico, fitopatologo, l’uno e l’altro orgoglio e vanto di Montù Beccaria». In Internet si trova un testo di ricordi che è intitolato “Montù Beccaria negli anni Venti” e che è firmato Cesare Pozzi. In esso si dice: «Carlo Vercesi, professore ginecologo. Fu magnifico rettore dell’Università di Pavia. Trasferitosi a Sassari, divenne segretario federale fascista di quella provincia. Sposò la sorella della moglie di Segni, che fu eletto presidente della Repubblica. Ritornato a Pavia, finì alla Mangiagalli di Milano, era il posto del primo ginecologo d’Italia. Come chirurgo portò una nuova tecnica nel taglio cesareo che avrebbe poi applicata a mia moglie per la nascita di Saeda nel 1947» (questo Cesare Pozzi è proprio il famoso partigiano che, col nome di battaglia di “Fusco”, è stato uno dei maggiori protagonisti della Resistenza nell’Oltrepò pavese, medaglia d’argento al valor militare. Era nato a Ziano Piacentino nel 1914, è deceduto a Pavia nel 2007). Poscritto. A proposito della “Mangiagalli” un saggio della storica Paola Zocchi ci informa sulle origini e sulle esperienze pavesi dei primi direttori. Nel 1906 Luigi Mangiagalli (Mortara,1849 - Milano 1928), medico ostetrico, consigliere comunale di Milano e deputato in Parlamento, poté vedere realizzato il suo progetto di un grande istituto ostetrico-ginecologico che potesse so-

Le due lapidi commemorative poste a Montù Beccaria al teatro Dardano e nella casa natale del prof. Vercesi

Antonio Segni

stenere il confronto con le grandi cliniche d’Oltralpe, quelle tedesche in particolare. Nel 1895, Mangiagalli era stato chiamato per occupare la cattedra vacante di ostetricia e ginecologia nell’Università di Pavia. A Mangiagalli direttore della Clinica, sul finire del 1927, subentrò un allievo, Emilio Alfieri (Milano 1874 - 1949), che si era laureato nel 1898 ed era divenuto assistente volontario all’Università di Pavia, dove aveva seguito, oltre agli insegnamenti di Mangiagalli, anche quelli di Camillo Golgi nel campo istologico. Emilio Alfieri andò in pensione nel dicembre 1948 e, pochi mesi dopo, fu sostituito nella direzione della Clinica da Carlo Vercesi, proveniente dall’Università di Pavia. Per completezza di informazione occorre dire che un altro storico (Elisa Signori) così commenta il percorso di carriera del prof. Vercesi (compromesso con il fascismo) dopo la Liberazione del 25 aprile 1945 con il trasferimento a Milano di cui si è appena detto: “Carlo Vercesi, già sospeso dal servizio per decisione dell’Autorità Alleata e su conferma della Commissione Interna di Epurazione, risultò in effetti prosciolto da ogni addebito e l’Università di Pavia lo riassunse in servizio a decorrere dal marzo 1946. Un opportuno trasferimento alla Clinica ostetrica di Milano evitò tuttavia lo spettacolo di una continuità senza scosse sulla cattedra pavese e di un’impunità, riuscita, agli occhi di più d’un osservatore, sconcertante”.


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EVENTI E CULTURA

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

Cronaca della visita in una classe della “Paolo Baffi” di Broni

“Il Popolo” incontra gli alunni della Quinta A BRONI - Quella che stiamo per raccontarvi è la cronaca di una visita gradita che il nostro settimanale ha reso, nella persona di chi scrive, alla classe V A del plesso “Paolo Baffi” della scuola primaria di Broni. Una visita fatta in risposta ad un preciso invito giunto dagli stessi ragazzi e dalla loro insegnante, desiderosi di conoscere un po’ più da vicino come nasce un giornale. A dire il vero i piccoli studenti sapevano già moltissimo riguardo al “prodotto giornale” in generale: erano esperti dei vari formati, delle varie sezioni di una pagina (apertura, taglio basso, spalla e così via), avevano provato ad immaginare e a disegnare – riuscendoci – come è strutturata una redazione, segno di un proficuo lavoro portato avanti nei giorni che hanno preceduto l’incontro. Noi non abbiamo fatto altro che raccontargli della nostra testata, della sua storia, di come ogni settimana nasce “Il Popolo”. Le domande da parte degli scolari sono state numerosissime e tutte davvero appropriate. Nei giorni suc-

La classe in una foto dello scorso anno

cessivi gli stessi alunni della V A si sono fatti cronisti, raccontando del loro incontro con “Il Popolo”. Abbiamo letto con interesse gli elaborati che non possiamo per ovvie ragioni di spazio pubblicare, ma da essi si evince che la nostra visita non è passata invano ed i ragazzi hanno davvero compreso qual è la strada che settimanalmente percorre il giornale, ad iniziare dal venerdì quando “si radunano, redattori e diretto-

re, intorno ad un tavolo rotondo”, oppure che “il giornale viene stampato in tipografia da una macchina che si chiama rotativa, e viene stampato con una carta importata dalla Germania”, che “l’oggetto che viene utilizzato per fare il giornale si chiama menabò ed è come un libretto. In pratica è lo scheletro del giornale. Nel menabò si decide dove posizionare gli articoli, la pubblicità, ecc.”, o ancora che “Il Popolo” è “un setti-

Nuova piattaforma web per chi ama andare in bicicletta

Tecnologia al servizio del turismo

PAVIA - Tecnologia al servizio del turismo: questa la nuova frontiera di un nuovo modo di fare turismo. Cresce, infatti, la domanda di turismo slow, sostenibile, emozionale e di scoperta che vuole agevolare la fruizione di spazi naturali ed incontaminati lungo le golene dei fiumi utilizzando le ciclo-vie. Proprio il cicloturismo è un segmento su cui la provincia di Pavia ha puntato negli ultimi anni dice Renata Crotti assessore al Turismo e Attività Termali avendo fatto mappare e tracciare percorsi ciclabili per circa 500 Km. Grazie alle nuove opportunità offerte dall’informatica, il Sistema Turistico Po di Lombardia ha realizzato una nuova piattaforma web per lo sviluppo del cicloturismo nei territori delle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova: www.cicloturismo.podilombardia.it che è stata presentata in Provincia nei giorni scorsi. In particolare sono stati georeferenziati, in tutte e quattro le Province, oltre 2.000 km di piste ciclabili e percorsi ciclopedonali, per i

quali è possibile costruire itinerari personalizzati ottenendo e stampando road book, cartine altimetriche, informazioni turistiche e di servizio. Per Pavia e la sua Provincia il cicloturista potrà avere tutte le informazioni per muoversi sul territorio utizzando l’anello della Lomellina da dividere in 4 tappe alla scoperta di un territorio suggestivo; la Via Francigena in bici: quattro giorni in sella alla bicicletta per scoprire l’itinerario lombardo della Via francigena. Centossessanta km da Palestro a Piacenza, attraversando per intero il territorio Pavese e il basso Lodigiano. Ed ancora le ciclovie dell’Oltrepò Pavese, immerse in un territorio ricco di tradizioni architettoniche ed enogastronomiche. Il turista potrà, anche con l’ausilio di un GPS o di una mappa, arrivare più agevolmente nei pressi di un sito di pregio ambientale piuttosto che di un museo o di una struttura ricettiva, pianificando così anche un tour di più giorni in bici-

cletta o a piedi. Con questo strumento si possono scoprire le principali attrattive del territorio e conoscere la lunghezza della ciclovia, l’impegno richiesto, il dislivello, la percentuale di ciclabilità, il periodo consigliato per affrontarla, la quota e le realtà culturali e ricettive che la circondano. Inoltre, presso gli IAT – uffici di Informazione ed Accoglienza Turistica – provinciali è possibile reperire “Un Po di Bicicletta”: pubblicazione che fornisce al cicloturista informazioni sui servizi, descrizioni dei percorsi e suggerimenti sulle risorse artistiche del territorio interessato. Il prodotto è il risultato di uno degli interventi inseriti nell’ambito del progetto promozionale “Terre d’Acqua, Strade di Storia” realizzato dal Sistema Turistico Po di Lombardia, grazie al cofinanziamento ottenuto da Regione Lombardia. Il sito offre con un semplice “click” un accesso diretto ad una banca dati in via di implementazione, news, approfondimenti per le zone di interesse che insistono sugli assi ciclo-pedonali, itinerari, ricettività tutti georeferenziati, con descrizioni e foto, punti di interesse culturale, storico, artistico e ambientali. Il portale potrà essere implementato con foto, video, testi, blog da parte degli stessi turisti. a.b.

manale ed è in formato tabloid”. Ma soprattutto hanno dimostrato di aver capito che il giornale – ogni giornale – deve essere fatto “con l’anima e con il cuore”, cioè con una passione positiva, tutta volta alla soddisfazione del lettore. Abbiamo detto che loro stessi si sono fatti giornalisti e a tal proposito un’alunna annota che “nei giorni successivi abbiamo cercato di impersonarci scrit-

tori di notizie per fare esperienza pratica del lavoro in una redazione. Il lavoro è stato un po’ deludente ma è stato originale il nostro sforzo di lavorare in gruppo. Ognuno esprimeva la sua opinione, ognuno voleva farsi valere e non sono mancati i litigi. Ma nella vostra redazione non vi siete mai presi per la chioma?”. No, piccola amica, non ci siamo mai presi per la chioma, ma cerchiamo sempre di discutere su tutte le scelte che riguardano il giornale, in spirito di amicizia e collaborazione, ma sempre con sincerità e assoluta franchezza. Come si dovrebbe fare in ogni ambito della vita. Dalle colonne del giornale di nuovo grazie per l’accoglienza… Speriamo che altri seguano l’esempio della V A della “Paolo Baffi” di Broni (noi siamo disponibili!), certi che, pur nell’epoca della comunicazione multimediale, la lettura della carta stampata conservi tutta la sua insostituibile valenza formativa e il suo grande fascino. Marco Rezzani

Il cuoco dei sensi ALESSANDRIA - Sono svariate le erbe primaverili spontanee e le piante “segrete”, che mescolate a materie prime disperatamente povere, le rendono degne dell’onor della tavola, adattandosi a molteplici preparazioni: dai primi ai secondi, dalle insalate ai dolci, dalle confetture ai liquori. Di questo ricettario floreale, quasi del tutto dimenticato, nato dall’abilità delle nostre trisavole nel riuscire a confezionare piatti appetitosi con le erbe che crescevano sulle rive erbose, sulle prode dei campi e dei boschetti, si parlerà venerdì 1° aprile alle ore 17 al Museo etnografico “C’era una volta” in piazza della Gambarina ad Alessandria. Relatore il professor Maurizio Merlo docente all’Istituto Tecnico Agrario “C. Gallini” di Voghera, che presenterà il nuovo libro della giornalista Chiara Parente “Il cuoco dei sensi. Alchimie enogastronomiche tra il Po e l’Appennino Tortonese”. Il testo raccoglie ricette, tradizioni culinarie e racconti legati al cibo del nostro territorio, con l’intento di non disperderli.


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EVENTI E CULTURA

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Un dibattito promosso da Azione Cattolica, CIF e MEIC presso la sala della Fondazione CRT a Tortona

Quale futuro per l’umanità? Le risposte di Valle e Longa TORTONA - “Il mondo non è qualcosa a disposizione dell’Uomo ma è un dono di Dio e nel mondo c’è l’immagine di Dio. In alternativa al pensiero secondo il quale della terra si può fare ciò che si vuole, occorre una nuova concezione del creato, per evitare di mettere a rischio il futuro delle prossime generazioni”. Lo ha detto Luciano Valle durante l’incontro sul tema “La teologia della creazione in Giovanni Paolo II”, promosso da Azione Cattolica, Centro Italiano Femminile, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, tenutosi mercoledì 23 marzo presso la sala della Fondazione CRT di via Puricelli. Presenti al tavolo dei relatori, oltre a Luciano Valle, Fabrizio Longa e Cesare Raviolo quale moderatore dell’incontro. L’evento rientrava tra i programmi che i tre movimenti laicali cattolici tortonesi stanno portando avanti nel tentativo di accrescere la conoscenza della realtà sociale locale e nazionale e dare un contributo positivo e di speranza alla società contemporanea.

tornare all’amore e alla contemplazione di cui parla Matteo; solo così, sapendo guardare ciò che ci circonda, la contemplazione ci consentirà di riscoprire la nostra fraternità.

Il prof. Valle ha ricordato come l’Umanità non sia stata pronta a far fronte al conflitto natura – creazione, nonostante non fosse mancato in precedenza più di un segnale d’allarme sul saccheggio della natura tanto da indurre il presidente americano Nixon a istituire la “Giornata della Terra”. Neppure le Chiese sono state pronte ad affrontare da subito il problema ed arrivano in ritardo all’appuntamento con la storia, anche se la tutela del creato è presente da tempo nella teologia ortodossa grazie al contributo del Patriarca Bartolomeo I e, in quella cattolica, di Giovanni Paolo II. “In uno dei momenti più difficili ed impegnativi del-

la storia umana – ha continuato Valle, professore di Etica all’Università di Pavia – il pensiero di Giovanni Paolo II è tra i più alti mai raggiunti dalla cultura non solo cattolica. Si tratta di una sintesi della storia della filosofia e della teologia cristiane che predica, quale risposta alla gravità della situazione, un neo francescanesimo”. “Giovanni Paolo II – ha detto ancora Luciano Valle – ha proposto il rapporto natura – creazione come un nuovo evangelo, un’altra scrittura, il libro della natura che si affianca, quasi richiamando Galileo, al libro delle scritture”. Per Valle occorre cambiare testa e cuore dell’Uomo,

Dopo Valle ha reso la parola l’ingegner Fabrizio Longa, amministratore delegato del Parco Scientifico Tecnologico di Rivalta Scrivia, il quale, dopo aver ricordato come nel corso dei millenni l’uomo abbia concentrato la sua attenzione soprattutto sui temi dell’energia, dell’alimentazione e della salute, ha illustrato alcune serie di dati relativi alla produzione e al consumo di energia negli ultimi 150 anni. Dopo aver evidenziato come, nel 1860, la domanda di energia fosse piatta e come col trascorrere dei decenni l’Asia ed il Pacifico abbiano finito per assumere il ruolo di primo consumatore di fonti energetiche, Longa ha affermato che se, invece di consumare di più – come siamo abituati ed incentivati a fare oggi – risparmiassimo ciascuno un po’, si potrebbe ridurre del 30 per cento il consumo di

energia, specie se il mix energetico (fonti fossili, rinnovabili, ecc.) è fatto bene. L’amministratore delegato del P.S.T. ha, quindi, affermato che la vera rivoluzione consisterà, quando sarà stata sviluppata la necessaria tecnologia, nella conversione elettrochimica, cioè nella trasformazione dell’energia chimica del combustibile in energia elettrica. Longa ha sottolineato anche la necessità di superare il modello attuale basato su pochi, grandi produttori di energia per arrivare a fonti di energia sempre più distribuite di tipo bidirezionale (produttore e consumatore) anziché monodirezionale (solo produttore o solo

consumatore). L’ingegner Longa ha concluso ricordando la necessità di arrivare ad un sistema di integrazione efficace non solo e non tanto con i centri di produzione, ma con la rete di trasporto, sviluppando una rete intelligente (smart grid) in grado di creare nuovi posti di lavoro e nuove professionalità. Al termine dell’esposizione, il numeroso pubblico presente in sala, che aveva seguito con grande attenzione le due relazioni, ha dato vita ad un acceso dibattito che ha consentito, grazie a opinioni anche divergenti, di approfondire ulteriormente i vari temi trattati.

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La Sala Polifunzionale del Comune è stata dedicata al sacerdote tortonese

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Promossi dal Gruppo Chora

Tortona ha ricordato Mons. Remotti Incontri di filosofia

Le autorità e il pubblico presente alla cerimonia

TORTONA - Si è tenuta sabato 26 marzo, presso l’ex Caserma Passalacqua la cerimonia di intitolazione della Sala Polifunzionale a mons. Francesco Remotti, organizzata dal Comune e dalla Diocesi di Tortona con la preziosa collaborazione del Centro Paolo VI di Casalnoceto e dell’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - sezione di Tortona. Una cerimonia dedita al ricordo, con immagini e parole, alla figura di Mons. Francesco Re-motti. “Un esempio di carità che illumina ancora Tortona”, come ha detto Ernesto Susigan. “Rivolgiamo il nostro più devoto pensiero di riconoscenza per le grandi opere prestate proprio all’interno di queste mura in qualità di cappellano del centro raccolta profughi diventando un punto di riferimento, una figura familiare che ha saputo accogliere e aiutare le persone nella fase critica

dell’abbandono della terra natia e della ricostruzione di una nuova vita, in un nuovo contesto e in un nuovo paese - ha commentato il sindaco, Massimo Berutti - la sua grande sensibilità nei confronti dei ragazzi disabili e delle famiglie in difficoltà lo ha portato ad avviare, nel 1966, l’attività del Centro medico psicopedagogico a

Caldirola. Nel settembre del 1983 ha avviato la costruzione del Centro “Paolo VI Onlus” di Casalnoceto. La struttura è nata dalle fondamenta della carità cristiana di don Remotti, dalla vocazione e dalla passione che lo hanno animato e accompagnato nel suo cammino di abnegazione verso le perso-

Il Vescovo e il Sindaco davanti alla lapide per don Remotti

ne in difficoltà. E proprio qui, dove ha mosso i primi passi del suo sacerdozio, abbiamo voluto, anche grazie alla sollecitudine dell’associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia - sezione di Tortona, che fosse dato il giusto riconoscimento all’opera di mons Francesco Remotti intitolando a lui la Sala Polifunzionale”. “Costantemente presente, nei suoi discorsi traspare il grande esempio di capacità di lavorare al vantaggio degli altri, ma senza volersene prendere i meriti - ha ricordato il Vescovo di Tortona, Mons. Martino Canessa - ritengo la vicenda dei profughi una pagina notevole della storia di Tortona che fa onore a questa città. Tutto quello che è stato fatto per il prossimo lo hanno fatto perché nei tortonesi hanno trovato collaborazione”. Il Vescovo ha ricordato anche il Centro Paolo VI quale “opera grande di don Remotti, fiore all’occhiello della nostra Diocesi. A lui va ascritto tutto il merito. Aveva un cuore talmente grande che, finchè ha potuto, ha cercato di affrontare tutti i problemi portando sostegno e aiuto come fece anche per gli operai delle fabbriche presenti sul territorio”. “Sono commosso ha concluso Mons. Canessa - perché si tratta di un sacerdote che è una gloria della nostra Diocesi e quando ci si può gloriare di qualcosa di vero è una grande soddisfazione”. Gli interventi sono stati accompagnati dalle musiche del Gruppo Polifonico Tortonese diretto da Benito Susigan.

TORTONA - Martedì 22 marzo si è tenuto a Tortona, presso la Sala Convegni della Fondazione CRTortona il primo appuntamento del tradizionale ciclo di incontri di filosofia organizzato dal Gruppo di ricerca filosofica Chora con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, con il patrocinio della città di Tortona e in collaborazione con l’Unitre di Tortona. Il tema di quest’anno è “Il potere e il desiderio”. Con il termine “desiderio” si intende quella dimensione dell'umano che il potere intende, a seconda dei tempi e dei luoghi, contenere, indebolire, orientare, modellare, al fine di rafforzare la propria azione. Al tempo stesso, però, il desiderio costituisce la spinta irriducibile per l’espressione dell’individuo al di là di ogni forma di controllo. Protagonista della prima serata è stata Simona Forti, grande studiosa dei totalitarismi del Novecento nonché massima esperta del pensiero di Hannah Arendt. La Forti ha affrontato l’argomento “1933: il desiderio manipolato e il potere totalitario”. Auschwitz rappresenta il simbolo di un vero e proprio “trauma culturale” che ha costretto l’occidente a ripen-

sare se stesso: “totalitarismo”, allora, per la filosofia non è più solo un tipo di governo, ma quella “possibilità” che ha creato le condizioni, in un preciso momento della storia e sotto vari regimi, per la tragedia delle deportazioni e dei campi di sterminio. La filosofia si è quindi chiesta come tutto ciò abbia potuto avere luogo. Una risposta è che il totalitarismo non è solo mancanza di libertà, ma soprattutto un progetto che intende costruire una nuova umanità dalla quale è bandita ogni spontaneità, ogni iniziativa del singolo. Nel totalitarismo, la legge diventa legge eterna della storia, che il regime deve realizzare ad ogni costo. Per questo, l’insieme dei singoli individui diviene “massa informe”, materiale organico che il regime può plasmare a proprio piacimento. L’intervento di Simona Forti è stato seguito da un vivace dibattito, al quale ha partecipato un ampio pubblico di tutte le età. Il secondo appuntamento con il ciclo filosofico del Gruppo Chora si è svolto nella serata di martedì 29 marzo e ha avuto come protagonista il sociologo Alessandro Dal Lago, che ha parlato sul tema “1968: il desiderio al potere”.

Peregrinatio domestica e Via Crucis con l’Azione Cattolica di Sale SALE - Il presidente dell’Azione Cat-tolica di Sale, Gianfranco Vistarini, con gli associati parrocchiali ha organizzato due interessanti iniziative quaresimali. La prima è la “Peregrinatio domestica”. Con tale termine si identifica il programma di incontri sulla parola di Dio, ospitati nelle proprie case da famiglie della comunità. L’iniziativa sperimentata già nello scorso anno, viene riproposta settimanalmente durante la quaresima, con un calendario di incontri il martedì e il venerdì se-

ra. Gruppi di ascolto paralleli, suddivisi per zone geografiche del paese, “peregrinano” tra le famiglie ospitanti portando come argomento di riflessione il vangelo della domenica successiva. In questi incontri le Suore dell’istituto Sacro Cuore svolgono il ruolo di conduttrici di questo percorso di riflessione, illustrano l’argomento della serata, il suo significato e il rapporto con i principi di fede. I partecipanti dei gruppi contribuiscono ad approfondire tali si-

gnificati, con riflessioni personali e commenti, mentre le famiglie che offrono ospitalità ai gruppi testimoniano lo spirito dell’accoglienza cristiana e la promozione evangelica, invitando propri vicini e conoscenti all’incontro. In un’atmosfera ordinata, silenziosa, riflessiva c’è modo di valutare le proprie convinzioni di fede, di confrontarle con le riflessioni degli altri, ricavandone una consapevolezza e un conforto per la propria coscienza e stimoli per ulteriori riflessioni personali,

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pronti a impegnarsi dal giorno dopo in modo più convinto e attivo nella vita quotidiana e nella comunità. La seconda iniziativa è la Via Crucis itinerante. La normale Via Crucis dei venerdì quaresimali viene celebrata nelle diverse chiese e cappelle sparse nel territorio del paese, per raccogliere le famiglie della zona circostante in una celebrazione espressamente rivolta a loro e costruita col loro apporto. Così ogni venerdì di quaresima

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viene celebrato il rito della Via Crucis in una chiesa diversa: S. Giovanni, S. Maria, Casoni, Gerbidi, S. Lazzaro, chiesa dell’istituto Sacro Cuore e il venerdì Santo nella chiesa di San Ca-locero con il consueto percorso per le vie del paese. I soci dell’Azione Cattolica salese sono stati chiamati a sostenere questa iniziativa, coinvolgendo vicini e conoscenti della propria zona a partecipare e a rendersi parte attiva nelle letture abbinate alle 14 stazioni della celebrazione.


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Tavola rotonda sul tema organizzata dall’istituto San Giuseppe

La sfida educativa di Don Bosco TORTONA - Venerdì 18 marzo, presso la sala polifunzionale di Tortona si è tenuta, con la partecipazione di un numeroso pubblico, la tavola rotonda “La sfida educativa di Don Bosco”. Relatori erano don Riccardo Tonelli, docente universitario, suor Piera Ruffinatto, docente universitaria, Giuseppe Gervasio, ex presidente nazionale dell’azione cattolica, moderatore Adelio Ferrari, assessore all’istruzione del Comune di Tortona. L’assessore Ferrari ha aperto il dibattito ringraziando i numerosi presenti all’appuntamento dedicato al centenario del S. Giuseppe, ha proseguito portando i saluti dell’amministrazione comunale, presentando poi, brevemente, l’intreccio che c’è sempre stato tra la sua vita privata e quella dell’istituto, ringraziando suor Gianna per l’infaticabile dedizione al servizio dei giovani a lei affidati e ha proseguito dicendo che, la scuola salesiana è ben radicata nel territorio e porta avanti il tema della famiglia e dell’istruzione, come ha evidenziato anche il Vescovo diocesano nella lettera pastorale. L’assessore ha proseguito dicendo che è anche compito della pubblica amministra-

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

TORTONA E TORTONESE

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I relatori del convegno al San Giuseppe

zione costruire un buon sistema integrato tra scuola pubblica e paritaria. Ha terminato il suo intervento con la domanda ai relatori: perchè oggi si parla di emergenza educativa? Don Tonelli ha spiegato che Don Bosco non aveva il problema dell’emergenza educativa, ma aveva un suo modo di vedere e risolvere i problemi che incontrava e aveva qualcosa certamente in comune a ciascuno di noi, non era contento di ciò che gli capitava intorno, aveva voglia di cambiamenti e capì che per cambiare la società bisognava stare dalla parte dei giovani, capaci di trasformarla quando incontrano degli adulti che vogliono loro bene e in grado di essere

educatori. Don Bosco, in questo momento di emergenza educativa, dice che, per uscirne bisogna credere nell’educazione, ripensare alla qualità dell’educazione: ricostruire una relazione tra persone diverse, perchè ognuno ha la sua età e la sua storia, felici di essere diversi. Nelle relazioni si scambiano la gioia di vivere, la libertà di sperare e la capacità di essere protagonisti. Suor Ruffinatto ha ripercorso la storia dell’Istituto che, da cent’anni, vive la passione per l’insegnamento e ha presentato i tre criteri di riferimento suggeriti da Don Bosco. Le finalità dell’educazione impartita dal San Giuseppe traspare dal libro “Cento passi di storia” in cui

si leggono le testimonianze che esprimono quali sono stai i valori ricevuti. L’avvocato Gervasio ha spiegato che educare in un mondo che cambia è un invito a rendersi conto di quello che oggi cambia. Siamo in un mondo che presenta modelli di vita disparati e contrari, siamo immersi in una molteplicità di messaggi. Mentre in passato, i giovani avevano come prospettiva quella di andare oltre il livello conquistato dai genitori, oggi, i giovani sanno che non riusciranno a superare tale livello. Educare è un camminare insieme, stare insieme è un dialogare intenso non come scontro ma come scambio di esperienze. La persona non è ridotta soltanto ad un io ma è un io in rapporto con il tu questo rapporto fra io e tu può crescere e diventare noi. Ha terminato la serata il Sindaco di Tortona, Massimo Berutti, che ha ricordato come il mondo cattolico sia stato un grande collante per l’unità d’Italia. Il mondo politico ritiene che sia importante trasferire nella scuola messaggi di equilibrio, di buon senso finalizzati a guardare al domani con una visione più realistica e positiva per tutta la società.

L’Azione Cattolica intervista il Preside del Peano Carlo Buscaglia

Esercitare la speranza in tempi di crisi TORTONA - “Esercitare la speranza in tempo di crisi”: questo il titolo del terzo e ultimo incontro di formazione interassociativa promosso dai Presidenti parrocchiali di Azione Cattolica di Sale, Tortona e Viguzzolo che si è svolto nel pomeriggio di domenica 27 marzo. Con noi il professor Carlo Buscaglia, Dirigente Scolastico del Liceo Peano di Tortona, intervistato sia perché impegnato da anni nella pubblica amministrazione, sia perché uomo di scuola. Di fronte al partecipe pubblico che ha sempre seguito con interesse tutti gli incontri, si precisa, prima di tutto, il significato del termine “crisi”, intendendola come perdita di certezze che parevano consolidate, per poi declinarla come crisi politica e chiedere al preside Buscaglia se la crisi del senso di cittadinanza è irreversibile, oppure

se si può sperare ancora in una buona politica. L’odierna crisi politica, risponde il nostro relatore, obbliga a ridefinire il “fare politica” come mettersi a servizio del bene comune, sfidando la diffusa logica dell’individualismo. E, allora, la buona politica prende il via dal buon esempio, dall’impegno costante e dalla disponibilità all’ascolto ed al confronto. Proseguendo nell’analisi dell’odierna crisi guardata anche come crisi etica, chiediamo al Preside Buscaglia quali siano i suoi effetti sulle giovani generazioni e come la scuola può intervenire. Nei giovani, risponde, occorre riporre fiducia; se sono disorientati e confusi è perché mancano di buoni esempi uniti a regole e necessitano di essere guidati; i giovani, infatti, hanno bisogno, sia in famiglia sia nella scuola, di

adulti veri, “adulti cresciuti” che li aiutino a crescere. Inoltre insiste sul ruolo educativo della scuola dove i giovani possono assumere quel bagaglio culturale che rende liberi e possono comprendere come sia indispensabile svolgere bene il proprio compito. Le ultime domande, infine, sono relative al ruolo del mondo cattolico che, secondo il nostro relatore, ha l’impegno di richiamare tutti al senso del dovere ed al valore della giustizia; i cattolici italiani, infatti, possono aiutare il Paese ad uscire dallo smarrimento etico attraverso la testimonianza personale unita alla denuncia ferma dei comportamenti inadeguati, poiché non basta indignarsi, ma occorre coinvolgersi in prima persona nell’educare le coscienze, nel mettere al centro la cultura, nel rimotivare la partecipazione, per tornare a credere nel futuro. Patrizia Govi

Le Giornate di Primavera del FAI TORTONA - “Sono molto soddisfatta”. Con queste tre parole e un gran sorriso Marica Zanotti, capo Delegazione tortonese del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), ha sintetizzato il successo delle “Giornate di Primavera” a Tortona e a Villalvernia. Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 marzo un significativo numero di visitatori ha affollato le sale di Palazzo Guidobono per la mostra sul Risorgimento tortonese e seguito il “percorso risorgimentale” nel cuore della città. Anche a Villalvernia molti iscritti e sostenitori del FAI hanno visitato la tomba del generale Giuseppe Passalacqua e alcuni locali del castello appartenuto a tale nobile famiglia ed eccezionalmente aperti per l’occasione. Un nuovo successo dunque per la delegazione tortonese da anni impegnata, in occasione di questo appuntamento che ha ri-

IN BREVE EVENTI / TORTONA

Il pianista Alberto Carnevale Ricci per gli Amici della Musica La XXXII stagione degli “Amici della Musica” di Tortona si conclude con l’ultimo concerto in programma venerdì 1° aprile, alle ore 21,15 al Civico, che vedrà protagonista il pianoforte el maestro Alberto Carnevale Ricci. Il giovane solista, già affermato sul piano internazionale, ha manifestato nelle incisioni discografiche e nel sorprendente curriculum una bravura consolidata, con un repertorio che giunge a coprire l’intero secolo XX. Il programma che verrà eseguito a Tortona inizia con Mozart (Sonata in La Minore), prosegue con Bartok (Suite: All’Aria Aperta), con la rara Sonata di Berg e si chiude con l’Op. 111 di Beethoven, estremo capolavoro. La famiglia del Maestro Alberto Carnevale Ricci è originaria del Comune di Viguzzolo dove ha salde radici e quindi rappresenta il meglio che può essere espresso anche dal territorio tortonese.

ASSOCIAZIONE / TORTONA La Onlus “Franca Cassoli Pasquali” promuove le patate per la senologia “Tornano le cose belle. Torna l’invito: un dono per la vita” è l’iniziativa dell’associazione “Franca Cassola Pasquali” onlus a favore dell’Unità di Senologia di Tortona, diretta da Maria Grazia Pacquola. I volontari dell’associazione insieme ai rappresentanti del Rotaract Club saranno presenti a Tortona sabato 2 aprile dalle 15,30 alle 19,30 e domenica 3 dalle 8 alle 19 in piazza Duomo, parrocchie di San Matteo e San Michele in via Emilia, parrocchia San Giacomo in via Perosi e Basilica Madonna della Guardia. Con un’offerta di cinque euro si riceverà un sacchetto di patate prodotte dalla ditta “Angeleri D.F.G.” di Guazzora. In questo modo le “patate per la ricerca” permetteranno di finanziare il nuovo progetto “La Senologia lavora per te” che consiste nella ricerca, prevenzione, diagnosi e cura dei tumori femminili con particolare attenzione al campo delle genetica oncologica applicata alla pratica clinica sul territorio. Per realizzare questo nuovo progetto viene coinvolta un’equipe multidisciplinare composta da undici specialisti e questo rappresenta un altro prestigioso risultato ottenuto dall’associazione. Come spiega la dottoressa Pacquola “il nostro obiettivo è proprio quello di sconfiggere il nemico delle donne, ovvero il cancro al seno e per questo motivo tutte le nostre energie sono finalizzate affinchè le nostre donne vengano sensibilizzate ad una corretta prevenzione”. I fondi raccolti saranno proprio utilizzati per realizzare questo impegnativo ed importante obiettivo.

NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA I racconti di Federico Buffoni Nel “Caleidoscopio” in onda alle ore 20,30 di domenica 3 aprile e in replica alle ore 20,30 di martedì 5 aprile, il conduttore Andrea Bobbio proporrà la replica parziale di una trasmissione andata in onda il 21 giugno 2008. Si potranno riascoltare alcuni racconti dello scrittore e poeta Federico Buffoni, giornalista de “Il Secolo XIX” e di PNR. L’autore aveva introdotto e letto i suoi racconti tratti da volume “O la barba o la lepre”, edito nel 2007. PNR in FM 96,400, in diretta internet su www.radiopnr.it.

ASSOCIAZIONE DONATORI SANGUE

ON. FUNEBRI ORGANIZZAZIONE

LA SICUREZZA DEL SANGUE COMINCIA DA ME

SANGUE DONATO VITE SALVATE sonanza nazionale, a far conoscere bellezze monumentali e artistiche della città e del tortonese. Il prossimo appuntamento della delegazione FAI di Tortona è per domenica 10 aprile con la visita al Sacro Monte, alla Pinacoteca e ai beni storici di Varallo Sesia. Le prenotazioni si effettuano presso Viaggi Maxerre di Tortona (tel. 0131/870061).

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Puoi donare tutti i giorni presso il CENTRO TRASFUSIONALE OSPEDALE TORTONA

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Giovedì 31 marzo 2011 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

N

IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva ore 17); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 8.30 – 10 – 11.15 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30;

VAL

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 31 marzo al 6 aprile 2011 Giovedì 31 marzo: Ex Ospedale, Viale Saffi, 50 - (tel. 0143 2994) Venerdì 1° aprile: Cristiani, Via IV Novembre, 13 (tel. 0143 2321) Sabato 2: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 (tel. 0143 2310) Domenica 3: Bajardi, Via Girardengo, 50 (tel. 0143

La violenza sulle donne, il Risorgimento novese e la musica i temi trattati

Week end culturale in Biblioteca a Novi NOVI LIGURE - Un fine settimana molto ricco d’incontri presso la Biblioteca Civica di Novi Ligure, su vari argomenti di attualità, di cultura, musica e storia. Giovedì 24 marzo, alle ore 21, terminata la fase rivolta alla raccolta di spunti ed all’ascolto della cittadinanza sul tema della violenza sulle donne, il progetto “Unite da un filo rosa”, è entrato nel vivo con un primo appuntamento il “Cineforum”, organizzato in collaborazione con la “Consulta comunale per le Pari Opportunità”, attraverso la proiezione del film “Sotto Accusa”, seguita da una tavola rotonda tra gli ospiti ed il pubblico. Il film, ispirato a fatti realmente accaduti, è firmato da Jonathan Kaplan e vede Jodie Foster come protagonista: l’interpretazione le valse l’Oscar come migliore attrice (1988) e altri riconoscimenti un Golden Globe e un David di Donatello. La pellicola racconta la storia di Sarah Tobias, cameriera in un bar, che una sera viene violentata nel locale da tre ragazzi tra l’incitamento generale degli avventori. Il procuratore, Kathryn Murphy, si occupa del caso e accetta un patteggiamento per lesioni colpose, escludendo così lo stupro, per i tre aggressori. Spinta dalla vittima però, con la quale instaura pian piano un rapporto di solidarietà, si rende conto di aver condotto superficialmente il caso e decide di portare in tribunale anche tutti gli uomini che hanno istigato i tre alla violenza. In qualità di relatori, erano presenti: Concetta Malvasi del “Centro antiviolenza Me. Dea” di Alessandria e l’avvocato Matteo Morando. Per la Provincia di Alessandria, che ha concesso il patrocinio per i progetti “Unite da un filo rosa” e “Io non ho paura dell’altro”, era presente l’assessore alle Pari Opportunità, Maria Grazia Morando. Un’analisi storica dell’Unità d’Italia vista nel contesto del territorio novese attraverso gli eventi, gli aspetti socioeconomici, le figure ed i luo-

Ingresso della Biblioteca Civica di Novi

ghi più significativi. Questo è stato l’obiettivo di “Novi e il Risorgimento”, la tavola rotonda che si è tenuta sabato 26 marzo, alle ore 9.45, in collaborazione con l’Isral (Istituto storico per la storia della resistenza e della società contemporanea in Provincia di Alessandria) e le Associazioni che si occupano di storia locale. Sono intervenuti l’assessore alla Cultura, Simone Tedeschi, che ha introdotto la giornata e si sono conclusi con l’intervento del Sindaco, Robbiano. Numerosi sono stati gli interventi. Luciana

Ziruolo, Direttore Isral, ha svolto una panoramica sul Risorgimento nella Provincia di Alessandria, mentre Dino B. Bergaglio, membro della Consulta SOMS NoviOvada, si è soffermato sul “7° Congresso Generale delle Associazioni Operaie dello Stato”. La stampa novese prima, durante e dopo il Risorgimento è stato, invece, il tema trattato da Francesco Melone, della Società Storica del Novese - Novinostra; Renzo Piccinini, presidente del Centro Studi “In Novitate”, ha trattato della cronaca del Risor-

gimento novese dal 1821 al 1861 e Andrea Sisti, sempre del Centro Studi “In Novitate”, ha approfondito la figura di Pietro Isola, il poeta soldato. Sono intervenuti anche il professor Guido Firpo, parlando dei tipografi e dell’editoria novese dell’800 e Livio Cattaneo, che ha fornito spunti interessanti sull’economia e sulla società di quel periodo storico. I profili di altri due personaggi fondamentali dell’epoca, il musicista Romualdo Marenco e lo storico Gianfrancesco Capurro, sono stati tratteggiati, rispettivamente, dal ricercatore Gennaro Fusco e da Marica Venturino Gambari della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie di Torino. Nella stessa giornata di sabato 26 marzo, alle ore 21, il numeroso pubblico ha potuto assistere al “Cantico dei Cantici”, parole e immagini in musica per la regia di Miranda Scagliotti. Infine, domenica 27 marzo, alle ore 17.30, presso l’Auditorium della Biblioteca ha avuto seguito la rassegna “Musicanovi 2011”, con il concerto del pianista Luigi Manganelli che ha eseguito musiche di Beethoven, Mendelsson e Chopin. Davide Daghino

Eletto il sindaco dei ragazzi a Castelletto CASTELLETTO D’ORBA - Si è svolto venerdì 18 marzo, nell’aula consigliare di Castelletto d’Orba, l’incontro del sindaco Federico Fornaro e della Giunta comunale con il neo eletto Consiglio comunale dei ragazzi. Nelle scorse settimane, sotto la supervisione degli insegnanti, coordinati dalla professoressa Stefania Trolli, i ragazzi della scuola media hanno organizzato vere e proprie elezioni democratiche dei propri rappresentanti. Dalle urne è uscito eletto sindaco dei ragazzi, Filippo Orsi (terza media). Con lui in maggioranza sono stati eletti Edoardo Bertania, Larisa Sorodoc e Mattia Furlan. Capogruppo dell’opposizione è risultata, invece, Sara Repetto (prima media), coadiuvata da Rossella Borra. Durante l’incontro sono stati illustrati dai rappresentanti delle due liste i programmi con le richieste di intervento all’amministrazione comunale (in particolare uno spazio giovani e nuove attrezzature sportive) e vi è stato un interessante confronto con il sindaco Fornaro, che dopo aver illustrato loro l’importanza della memoria storica, ha chiesto ai ragazzi di cooperare con il Comune per la stesura di un regolamento di utilizzo delle postazioni internet in Biblioteca e per prevenire episodi di bullismo. I ragazzi hanno,poi, dato atto al Comune di aver ascoltato (e poi realizzato) molte delle sollecitazioni che erano emerse dai precedenti Consigli comunali dei ragazzi. L’iniziativa si è svolta nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Comune di Castelletto d’Orba per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Al termine dell’incontro è stata regalata ai cinquanta alunni delle scuole medie presenti una copia della Costituzione Italiana.

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

2216) Lunedì 4: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Martedì 5: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Mercoledì 6: Giara, Via Girardengo, 13 - (tel. 0143 2017) Edicole aperte domenica 3 aprile 2011 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi.

Consiglio comunale straordinario per l’ICS NOVI LIGURE - Una seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Novi Ligure è stata convocata con urgenza, giovedì scorso, per discutere sull’Istituto per la Cooperazione e lo Sviluppo (ICS), Consorzio per il quale la normativa nazionale vigente prevede la soppressione. Il Sindaco, Lorenzo Robbiano, ha espresso apprezzamento per l’attività portata avanti in questi anni dall’Istituto che, grazie anche all’utilizzo di fondi comunitari, è riuscito a realizzare numerosi progetti per fornire infrastrutture ed aiuti di vario genere ai Paesi più disagiati del mondo. L’Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo, è un Consorzio di Enti Locali, costituito nel 1988 secondo la legge 49/87, cui partecipano la Provincia di Alessandria e i comuni di Alessandria, Castelnuovo Scrivia, Novi Ligure, Ovada e Valenza. L’ICS rappresenta l’espressione della volontà politica degli enti locali di destinare delle risorse alla cooperazione, all’educazione interculturale, all’accoglienza dei cittadini stranieri. L’ICS opera in diverse direzioni. Realizza progetti di cooperazione internazionale, creando reti di partenariato che coinvolgono le istituzioni, il mondo accademico, le aziende dei servizi pubblici, il settore imprenditoriale, la società civile, sia localmente sia nei paesi terzi. Organizza sul territorio attività interculturali: formazione per insegnanti e operatori dei servizi territoriali,

percorsi didattici, iniziative sportive, campagne di sensibilizzazione, pubblicazioni, mostre. Inoltre, gestisce il servizio Provinciale di mediazione interculturale ed il Servizio di cooperazione internazionale giovanile. Tutte queste attività sono direttamente finanziate dall’ICS e/o cofinanziate dalla Regione Piemonte, dai Ministeri del Governo italiano, dalla Commissione Europea, dagli Enti Locali ed anche da donatori privati. “Vorrei sottolineare l’importanza della funzione svolta dall’Istituto nel campo della mediazione culturale - ha affermato il Sindaco - che ha contribuito a favorire l’integrazione degli immigrati che vivono sul nostro territorio. Nel corso del dibattito, l’assemblea ha preso atto della nomina di un Commissario liquidatore da parte della riunione dei soci dell’ICS. Alla luce di tale situazione, non sussistendo i presupposti per deliberare una proroga del Consorzio, il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità di riaffermare l’importanza delle iniziative e finalità che il Consorzio ha svolto fino ad oggi e di esprimere la volontà di perseguire le finalità che erano del consorzio preferibilmente in forma associata, in modo da non disperdere l’apprezzato patrimonio di esperienza e professionalità esistenti. Inoltre, è stato deciso di assumere impegno di spesa sul Bilancio 2011, in corso di formazione, per l’attività da svolgersi in futuro. d.d.

Palazzo Dellepiane, sede del Municipio novese


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Il libro presentato durante il Consiglio Pastorale Vicariale

“Preti di casa nostra” a Novi NOVI LIGURE - Sabato 26 marzo, alle ore 21, presso la Casa del Giovane della parrocchia di San Pietro a Novi Ligure, si è tenuto il Consiglio Pastorale Vicariale presieduto dal Vicario Zonale mons. Sandro Cazzulo, in occasione del quale è stato presentato il libro “Preti di casa nostra” curato dalla redazione de “Il Popolo” e illustrato dal Vicario Generale mons. Pier Giorgio Pruzzi, direttore del settimanale diocesano. Nell’arco dell’Anno Sacerdotale, voluto da Papa Benedetto XVI tra il 2009 ed il 2010, il giornale ha presentato, con la collaborazione sia di sacerdoti sia di laici, 42 figure della nostra Diocesi che hanno svolto il loro ministero soprattutto nel secolo scorso. L’idea del libro è nata dalle parole pronunciate il 13 giugno dal Santo Padre durante l’Angelus. È stata un’iniziativa lodevole che ha riscosso il plauso di tutti i lettori, e che ha permesso di far conoscere più da vicino il volto di coloro che con la testimonianza della vita e con una partecipazione attiva alla realtà dei nostri paesi, hanno fatto sì che la fede cristiana rimanesse viva nel cuore della gente. La serata è stata introdotta da Mons. Cazzulo con la seguente riflessione: “I preti di casa nostra sono esempio di fede e vita e possono ancora oggi offrire preziose occasioni di riflessione e di memoria; gli esempi di questi preti danno a noi fiducia e speranza, anche per poter affrontare le nuove sfide che la vita ci presenta. Questa non è solo la presentazione di un libro ma è, soprattutto, una riflessione sul sacerdozio ministeriale ed anche sul sacerdozio dei laici”. Ha preso poi la parola Mons. Pruzzi, ricordando che questo non è un libro nel senso classico della parola, ma, nasce come un insieme di articoli concernenti le bibliografie dei nostri preti che settimanalmente abbiamo potuto leggere sul nostro settimanale e che

poi sono state raccolte in questo volume”. È seguita un’ampia e dettagliata analisi dell’attuale momento di crisi che vive oggi la Chiesa e in particolare modo dell’attenzione che i mass media stanno riservando alla figura del prete, soprattutto, per i fatti di cronaca riguardanti la pedofilia. Ha proseguito poi il Vicario: “Che cosa si dice e scrive oggi del prete? È un tema di attualità perché ne emergono quelle istanze di cui il prete sicuramente deve tener conto se vuole realizzare un ministero efficace. Ci siamo rivolti, come redazione, ai nostri lettori e ai nostri confratelli ed abbiamo chiesto loro di inviare liberamente alcuni articoli riguardanti quelle figure di prete che ritenessero più significative, nella consapevolezza di poter riuscire a dare il giusto spazio a tutti”. Leggendo questi scritti, come ha sottolineato Pruzzi, emerge la figura di un prete per il popolo e di un prete tra il popolo, la caratteristica del prete è quindi la popolarità. Come ebbe a dire, infatti il Papa a Verona in occasione del Convegno della Chiesa italiana: “La Chiesa in Italia è una realtà molto viva, che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e continuano a produrre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi”. Nella comunità diocesana di ben 280.000 anime, negli anni ’70, nelle 314 parrocchie esistenti era-

no presenti ben 340 sacerdoti, ora ne sono rimasti solo 124. “Forse - ha detto il Vicario - ritorneremo ad apprezzare la presenza del sacerdote quando non ci sarà più e ne capiremo il suo prezioso valore”. Mons. Pruzzi ha concluso il suo intervento con queste parole molto apprezzate da tutti i presenti: “Nel libro non sono descritti né santi né eroi, ma uomini normalissimi, consapevoli della loro importante missione da compiere ossia ritornare alla vita buona del Vangelo, consapevoli anche del destino del mondo. Questi ‘Preti di casa nostra’, sono, infatti, dei veri antieroi per vocazione, maestri di vita, di una vita buona e sobria, che ci fanno riassaporare certi valori in parte dimenticati”. Sono poi intervenuti don Carlo Leardi, parroco di San Nicolò, che ha ricordato le figure di mons. Pietro Gambarotta e di don Paolo Baffi, don Franco Zanolli, parroco della Collegiata, che si è soffermato sulla vita e le iniziative di mons. Santo Pulicini e don Livio Vercesi che ha fatto ascoltare ai presenti la bellissima lettera, dell’ottobre del 1996, che mons. Pino Viano scrisse ai propri parrocchiani come commosso saluto dopo i tredici anni trascorsi da parroco di San Pietro, lasciando l’incarico allo stesso don Livio, per assumere quello di Vicario Generale a Tortona. Come la serata era iniziata con la recita del Padre Nostro, così si è terminata con un’Ave Maria. Vittorio Daghino

Anniversari di matrimonio a Pozzolo

POZZOLO F. - Domenica 20 marzo ben undici famiglie della parrocchia di S. Nicolò, invitate dal parroco don Stefano Calissano e dai suoi collaboratori, hanno accettato l’invito a ricordare il loro anniversario di matrimonio in “famiglia”, cioè durante la S. Messa insieme a tutta la comunità cristiana. Visibilmente commossi e un

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

NOVI E NOVESE

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po’ trepidanti, i festeggiati sono stati accolti in chiesa dalle giovani famiglie che si prestano per l’animazione dei bambini e dei ragazzi, le quali hanno regalato ad ogni signora una rosa bianca. Una coppia festeggiava il 60°, cinque coppie il 50° e quattro coppie il 25°. Terminata l’omelia ecco il commovente momento della

rinnovazione delle promesse sponsali completato poi dalla benedizione invocata sugli sposi e le loro famiglie. Al termine della celebrazione il parroco ha consegnato ad ogni coppia, un’immagine di Giovanni Paolo II, presto beato che si è prodigato nel suo ministero nella pastorale famigliare. Nei locali dell’oratorio il gruppo di Azione Cattolica ha poi preparato l’aperitivo per i festeggiati e i loro famigliari e amici. È stata la prima esperienza di una simile proposta pastorale che, vista l’accoglienza, entrerà a far parte degli appuntamenti annuali della parrocchia, nella domenica più vicina alla festa di san Giuseppe, lo sposo di Maria.

Orologi novesi al Fuorisalone Milano Design NOVI LIGURE - Gli orologi in alluminio di Emanuele Repetto, titolare di una società di meccanica di precisione e manutenzione a Novi Ligure, migrano verso uno dei più importanti e alternativi eventi dedicati al design, ovvero il Fuorisalone Milano Design Week, straordinaria vetrina per giovani designer. Fino ad oggi realizzati per una ristretta cerchia di conoscenti ed esposti nei locali in provincia di Alessandria, le creazioni di Emanuele si apprestano a incontrare il grande pubblico degli appassionati di arredo e complemento d’arredo che circuitano nella grande città meneghina nella settimana dal 12 al 18 aprile e a portarvi un pezzo del territorio. Saranno infatti presenti, oltre alle creazioni di Emanuele, (www.aluart.it), anche prodotti tipici del novese offerti per un gustoso “aperitivo del designer” che si svolgerà venerdì e sabato. La storia di Emanuele nasce circa cinque anni fa, quando, quasi per caso, si cimenta nella realizzazione di questi simpatici orologi da parete bicolor (nero e argentato). L’originalità dei pezzi consiste nella lavorazione e nella forma simbolica che l’autore imprime all’oggetto. Naturalmente i pezzi sono anche personalizzabili con simboli fatti su misura. Un orologio simbolico insomma, che nasce da un’idea, si concretizza in un progetto grafico, per passare al programma CAD e infine alla lavorazione mediante fresa. I prodotti di Emanuele non si limitano ai quadranti, ma sono anche oggettistica, rigorosamente in alluminio.

DITT

IN BREVE TEATRO / VIGNOLE BORBERA

“Destinazione sconosciuta” per i Sukrouni La compagnia dialettale amatoriale di Stazzano “I Sukrouni” sabato 26 marzo, a Vignole Borbera, ha messo in scena la divertente commedia “Destinazione sconosciuta”, con soggetto, sceneggiatura e regia di Franco Carrega. La compagnia nata nel 2005 si prefigge di conservare il patrimonio culturale del dialetto locale ricordando le “macchiette” sulla vita del paese. I copioni dei lavori sono stati “tradotti” e trascritti in dialetto da Silvio Piella, cultore e appassionato di storia locale. Lo spirito di aggregazione si è tradotto in solidarietà. Le offerte raccolte in questi anni, infatti, sono state sempre devolute a favore di iniziative solidali.

SPORT / NOVI LIGURE Prosegue il campionato di scacchi La quarta giornata di Campionato Italiano a Squadre di serie C, disputatasi domenica 27 marzo, ha visto gli alfieri novesi abbandonare ogni sogno di gloria. La “Euronetonline.it Dlf Novi A” è stata costretta al pareggio per 2-2 dal C.S. Astigiano. In Promozione, la “Euronetonline.it Dlf Novi B” in formazione largamente rimaneggiata, ha perso con la favorita del girone C.S. Giaveno. La classifica vede in testa con 7 punti il C.S. Giaveno, seguito dalla S.S. Torinese con 4, dalla Euronetonline.it Dlf Novi B con 3. Il prossimo turno è previsto per domenica 10 aprile e vedrà impegnate la Euronetonline.it Dlf Novi A contro il C.S. Ivrea e la Euronetonline.it Dlf Novi B contro la S.S. Torinese.

EVENTI / STAZZANO

Gita al Museo di Scienze Naturali Domenica 27 marzo, sotto la guida del presidente del Gruppo Naturalistico del museo di Stazzano, Silvio Piella e con l’ausilio di alcune agenti GEV della Provincia, un folto gruppo di appassionati ha potuto passare un’interessante giornata alla scoperta del Museo di Scienze Naturali che è per importanza scientifica e didattica tra i più conosciuti e apprezzati del Piemonte e godere del paesaggio nei suoi molteplici aspetti. Il Museo ha la sua sede in Villa Gardella, donata al Comune di Stazzano da Giuseppe Gardella nel 1964 ed è stato aperto al pubblico nel 1980 dopo alcuni anni impiegati per il restauro dei locali, per la raccolta dei materiali e per l’allestimento di quattro sale espositive. Nel 1996 il Museo si è arricchito di una quinta sala dedicata alla botanica. La gestione del Museo è affidata al Gruppo Naturalisti Stazzano, associazione nata nel 1974 per studiare e tutelare il patrimonio naturale del territorio alessandrino.

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Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

TORTONESE E NOVESE

Il quarto sentiero della Guida della Pietra Verde

Da Fabbrica a Selvapiana

Il paese di Pareto

FABBRICA CURONE La quarta tappa della “Via del Mare” (segnavia 104), quarto itinerario della Guida Escursionistica delle valli Curone, Grue e Ossona, collega il centro di Fabbrica Curone alla frazione di Selvapiana. Il sentiero, lungo 6,8 km, è consigliato ad escursionisti a piedi, a cavallo e in mountain bike. Dalla Pieve romanica di Fabbrica (472 metri s.l.m.), in prossimità della Pizzeria La Pieve, si imbocca in direzione est una larga carrareccia che attraversa splendidi boschi di castagno e sale fino alla frazione di Pareto (631 m s.l.m.). Da questo punto la carrareccia diventa meno battuta e si inerpica tra campi e boschi fino al monte Caponega, per poi scendere alla frazione di Cella di Varzi, lasciando sulla si-

nistra i ruderi del Castello di Cella. Si prosegue poi nella parte alta della frazione, si supera il Tempio della Fraternità e si imbocca un’altra via sterrata tra boschi e campi ormai in abbandono, fino alla Cappelletta della Costa. Si avanza ancora per circa mezz’ora incontrando prima una fluente sorgente e infine il paese di Selvapiana. A Fabbrica Curone è possibile visitare i ruderi del Castello Malaspina, collocati su un’altura al di là del torrente Curone. Risalente all’epoca feudale, il castello con il territorio circostante fu assegnato nel 1157 da papa Adriano IV al Vescovo - conte di Tortona. Nel secolo successivo fu concesso ai Marchesi Malaspina, che lo tennero fino al dissolvimento dei Feudi Imperiali, decretato da Na-

poleone nel 1797. Altro luogo degno d’interesse è il Tempio della Fraternità di Cella di Varzi, edificato successivamente al secondo conflitto mondiale; fu infatti costruito da un cappellano militare reduce dalla guerra, il quale, trovandosi in necessità di erigere una chiesa nel suo paese, decise di utilizzare le rovine delle operazioni belliche. A Parigi, il cappellano ebbe un incontro casuale con il Nunzio Apostolico Roncalli (che sarebbe poi divenuto papa Giovanni XXIII), dal quale ricevette aiuto e sostegno. Ottenne infatti da lui la prima pietra del Tempio, tolta dall’altare di una chiesa distrutta durante lo sbarco in Normandia. A Cella arrivarono altre pietre dalle città maggiormente vessate dalla guerra: Berlino, Londra, Dresda, Varsavia, Montecassino, El Alamein, Hiroshima e Nagasaki. Un centinaio di altre località, poi, contribuì alla costruzione dell’altare maggiore. Milano inviò alcune guglie del Duomo, cadute durante i bombardamenti dell’agosto ’43, e una parte del pavimento che copre tutto il presbiterio del Tempio. Valeria Sala

Corso di fotografia per principianti VOLPEDO - L’associazione naturalistica culturale “La Pietra Verde” organizza in collaborazione con il Comune di Volpedo un corso base di fotografia, indirizzato a tutti i soci e ai simpatizzanti che intendono apprendere le nozioni fondamentali di questo hobby. Il corso base si articolerà in quattro serate tra i mesi di maggio e giugno presso la Sala Consiliare del Comune di Volpedo; è prevista anche un’uscita pomeridiana per esercitazioni pratiche. Si incomincerà venerdì 27 maggio con una lezione introduttiva alla fotografia e all’uso perfezionato della

macchina fotografica; venerdì 3 giugno si affronteranno le tematiche legate alla luce e all’esposizione prestando particolare attenzione alle circostanze più appropriate per effettuare correttamente le riprese. Venerdì 10 giugno compo-

sizione e tecniche fotografiche; domenica 19 giugno si svolgerà l’uscita per saggiare sul campo le nozioni acquisite durante le lezioni precedenti. Il corso terminerà venerdì 24 giugno con un incontro preposto a confrontare le immagini scattate: si dibatterà sul “dopo scatto” con particolare riferimento alla memorizzazione, all’archiviazione e al fotoritocco. Una buona occasione quindi per gli amanti della pratica fotografica. Per iscriversi e ricevere ulteriori informazioni: assopietraverde@yahoo.it. v.s.

Documentario sull’Unità a Volpedo TORTONA - Il Comune di Volpedo, per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia, ha organizzato giovedì 17 marzo, nel palazzo comunale, illuminato con i tre colori della bandiera, alla presenza del Sindaco Giancarlo Caldone, degli assessori Gandini e Dellatte, del consigliere Lugano e del parroco don Prospero Digiglio, la proiezione di due filmati. Un folto pubblico assiepava la sala. Il primo filmato dal titolo “Volpedo Borgo sostenibile del Piemonte” è stato presentato da Tiziana Pizzarelli, con la voce narrante di Ettore Cau. Il secondo filmato a soggetto narrativo multimediale “Cent’anni all’ombra del Tricolore” è stato presentato dall’autore Tullio Scolè. L’opera ricostruisce, col suggestivo sottofondo di musiche e inni d’epoca e il commento dell’autore, le vicende dell’Italia per circa un secolo. La prima parte va dal 1848 alla vittoriosa conclusione della Grande Guerra, mentre la seconda arriva fino al ritorno sotto la sovranità italiana di Trieste nel 1954. Il filmato ha suscitato interesse tra il numeroso pubblico, creando momenti di autentica emozione collettiva, specialmente quando sono stati ricordati il viaggio della salma del Milite Ignoto, la tragica ritirata delle truppe alpine sul fronte russo e i militari della divisione “Acqui”, uccisi dai nazisti perché rifiutarono di consegnare le armi e collaborare con la Germania subito dopo l’armistizio del 1943. Significative le parole del narratore “Va in Italia e dì al mio amore che a Cefalonia e Corfù non siamo morti invano”. L’opera contiene un’invenzione mai sperimentata per opere analoghe: la trama narrativa. La storia in filmato ha sempre un risvolto emotivo e psicologico molto forte su chi la osserva. Il filmato è interessante e utile a scuole e istituzioni. Laura Scolè

Giorno dopo giorno le campane Sabbadini ci accompagnano nel nuovo millennio Telai di sostegno campane Automazione campane Orologi da torre Referenze in tutta la Diocesi Consulenze e preventivi gratuiti

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IN BREVE SOLIDARIETA’ / TORTONA

Cena del povero al S. Giuseppe Venerdì 25 marzo l’Istituto S. Giuseppe ha proposto il consueto appuntamento della Cena del povero. Genitori e insegnanti hanno risposto con entusiasmo a questa occasione per trascorrere alcune ore del fine settimana in modo diverso. Dopo una breve introduzione della serata, accompagnata dal canto degli alunni del laboratorio musicale della scuola, è seguito il coinvolgente intervento di suor Lidia Sordo, missionaria salesiana che ha trascorso 25 anni in Tunisia. La suora che ora lavora presso l’Ufficio Pastorale Migranti di Torino, ha raccontato la sua esperienza riguardante il Progetto Africa e, soprattutto, si è soffermata sulla recente “rivolta del gelsomino”, così come è stata definita la ribellione scoppiata in Tunisia per opera dei giovani stanchi di essere sottomessi politicamente. Ha poi reso partecipi i presenti della riflessione del Vescovo di Tunisi e ha descritto lo scopo dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti, un organismo costituito dall’arcivescovo di Torino per favorire l’evangelizzazione dei migranti. Attualmente Suor Lidia insegna alle donne emigrate la lingua italiana e a gestire la casa. In un clima di allegria e di fraternità, infine, si è consumato un semplice piatto di pastasciutta, per uno stile di vita più sobrio e per aiutare con un semplice gesto chi vive una realtà quotidiana difficile.

EVENTI / TORTONA Quadrangolare di calcetto in memoria di Luca ed Enrico Luca, studente del Liceo Peano di Tortona, giocatore nella squadra di calcio del Villaromagnano ed Enrico, tortonese di adozione, giocatore di calcio in squadre di serie A e B. Entrambi i giovani, generosi, disponibili, pieni di voglia di vivere sono mancati nel pieno della loro giovinezza. Per ricordarli si è pensato ad un torneo di calcetto. L’associazione Enrico Cucchi di Tortona è stata la promotrice dell’iniziativa e Claudio Gabetta, amico di Enrico ed ex giocatore di calcio, allenatore della squadra giovanile della Juventus, ha accolto l’invito ad occuparsi dell’organizzazione. Venerdì 8 aprile, dalle ore 20 alle ore 22, si svolgerà presso il palazzetto “Uccio Camagna” di Tortona, un quadrangolare di calcetto, cui parteciperanno la squadra del Villaromagnano, due squadre di alunni e una di docenti del Peano, accompagnati dal dj di RadioAttivo. Non ci saranno vincitori, ma solo partecipanti a un evento sportivo basato sui principi dell’amicizia, della condivisione, del reciproco rispetto.

PREGHIERA / TORTONA S. Messa per le suore salesiane Domenica 3 aprile, alle ore 11, presso l’istituto “S. Giuseppe” sarà celebrata dal Vescovo Mons. Martino Canessa e da don Pierangelo Ondei, Provinciale della Congregazione Orionina, la S. Messa in occasione della festa delle Suore Salesiane che hanno operato presso la realtà tortonese. Al termine ci sarà la benedizione della statua, restaurata, di San Giuseppe posta all’ingresso dell’Istituto.

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Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ihe egg ubr c Ba o, l la r on c d lla el nne , ven to d nto spo i o e o o fr la f onfr ri, r a pr c d to do mi et rzo , il e r a t c ch al S i gl allo do . .. te

Da leggere

a cura della Redazione

a confronto Alcuni genitori di Molino rispondono Egr. Direttore, le chiediamo cortesemente uno spazio per rispondere alla lettera inviata da un vostro lettore nella rubrica delle “Lettere in Redazione” uscito il 25 marzo u.s. a proposito della situazione della scuola di prima infanzia di Molino dei Torti e sinceramente non capiamo a che titolo. Al professor Antonello Brunetti vorremmo rispondere esprimendo alcuni concetti. Intanto siamo fortemente delusi dalle sue parole soprattutto in considerazione della professione svolta per molti anni e che siamo certi ne abbia fatto una ragione di vita improntata alla correttezza, serietà e soprattutto nel rispetto della formazione educativa dei suoi allievi. Molti di noi genitori sono stati ex-alunni delle maestre Bensi Lorenza e Galasco Lorenza, moglie del professore che le ha scritto in redazione parlando di “Caccia alle streghe”. Non è concepibile mettersi in difesa di chi, deputato all’educazione di bambini dai 3 ai 5 anni e quindi in una fase delicata, di grande impressionabilità ma anche di totale affidabilità e rispetto degli adulti e nella fattispecie delle insegnanti, visti dai bambini stessi come figure al pari dei genitori, usa metodi educativi non ammessi. Non è concepibile in questo periodo di grandi festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia, esprimere concetti che riteniamo essere di falso moralismo a cui purtroppo siamo forse troppo abituati. Non è concepibile che quello che hanno visionato i genitori nelle immagini in merito agli “atteggiamenti” sbagliati delle maestre venga messo in discussione al punto da essere condannati dall’opinione pubblica per non aver risolto il caso in altro modo, come dire i panni sporchi si lavano in famiglia, più di chi con il suo cattivo operato ha usato violenza come mezzo educativo. Ricordiamo che la violenza non è solo quella fisica ma è soprattutto quella psicologica ed emotiva che va ad incidere negativamente sulla crescita dei bambini producendo dubbi, inquietudini, intolleranze nella fattispecie alimentari o altre problematiche. Pertanto caro professor Brunetti, non parli di “caccia alle streghe” ma magari ringrazi chi in questo momento ha messo in luce aspetti e comportamenti errati che molti conoscevano ma che l’eccessiva omertà che ci circonda e di cui siamo veramente indignati, quando esistono ore ed ore di registrazioni di filmanti che non lasciano spazi a dubbi, ha fatto si che fosse meglio nascondere che denunciare. Il professore fa riferimento ai suoi figli, certo che non abbiano subito alcun trauma. Anche questo è ovvio in ragione del fatto che c’era la mamma-maestra a vigilare ed insegnare. Molti di noi genitori hanno discusso con le maestre in merito alla regola che prevedeva che tutti i bambini dovessero assaggiare tutto e non solo ma ci sono decine e decine di genitori che nel corso degli anni hanno affrontato questo problema, lo hanno sottoposto alle amministrazioni, ma non sono stati mai ascoltati ne presi provvedimenti ed alcuni, sono stati obbligati per il bene dei loro figli, ad iscriverli presso altri istituti. Il problema era ed è stato molto ricorrente e ci consenta di dire che nutrire non vuol dire obbligare a mangiare. Ma purtroppo non si parla solo ed unicamente di forzature alimentari, anche se considerati ugualmente maltrattamenti, c’è ben altro, ben visibile ed inequivocabile che non lascia spazio a dubbi. Ringrazi gli inquirenti che con tanto impegno e devozione hanno svelato fatti incresciosi e assolutamente condannabili e soprattutto non giustifichi atti di violenza con immotivata e insensibile ironia sulle streghe, in quanto non conosce la sofferenza dei genitori e perché in questo modo si mette al pari di chi la commette, almeno moralmente. Ci permetta di dirle che non bisogna difendere l’operato delle maestre solo perché fanno parte del mondo da cui lei proviene e cioè quello della scuola, perché come in ogni campo e settore c’è chi, come lei lo ha svolto sempre al meglio e c’è chi non lo fa ed in questa situazione occorre solamente sostenere i bambini che sono le vere vittime della situazione. Nessun proclamo morale nei confronti delle maestre, ma la prossima volta, prima di parlare di caccia alle streghe si documenti il professore e magari si consulti con Monsignor Sergio Pagano. Con ossequi. I genitori Morena Baradel, Patrizia Formini, Elena De Riu, Annarita Viola, Carla Quarleri, Monica Lo Destro, Daniela Albenese, Angela Buonocore P.S. Ci corre l’obbligo di precisare che sulla vicenda di Molino dei Torti, poiché sono in corso le indagini degli inquirenti, Il Popolo, dopo questa seconda lettera, non pubblicherà più nessun intervento seguendo la sua linea editoriale che si astiene dalla cronaca giudiziaria La Redazione Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Giovanni G. Civardi

M. Ruffino

Enzo Bianchi

Taccuino di Lourdes

Percorsi museali in Piemonte e Valle d’Aosta

Una lotta per la vita

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Il nuovo libro di Giovanni Guglielmo Civardi “Taccuino di Lourdes” raccoglie una serie di disegni tracciati dal vero durante un pellegrinaggio compiuto dall’autore a Lourdes nel giugno 2010. All’inizio del libro Civardi ricorda un altro viaggio a Lourdes, nel settembre 1995, con la madre in automobile. Un’esperienza di “attesa” di quiete intravista e sperata, ma ancora non raggiunta. Da tale esperienza è successivamente germinata quella spinta che lo ha indotto a ripetere il viaggio al santuario francese illustrato nel volume. L’autore ha raccolto in “Motivi e scintille” i pensieri che ha associato ai 75 disegni nel momento della loro esecuzione, i quali sono elencati nella prima parte e permettono al lettore di seguire le tappe del viaggio interiore. Seguono le 75 opere che illustrano la realtà di Lourdes, il paesaggio, le numerose persone in preghiera e i barellieri e le dame che assistono i malati. Dopo i disegni Civardi ha raccolto una serie di pensieri, fugaci e lievi, da lui elaborati dal 2044 al 2011 che riflettono la varietà dei sentimenti umani.

Il volume, stampato interamente in quadricromia, con allegata una cartina geografica che individua i siti dove hanno sede i musei, rappresenta una novità nel suo genere perché si propone di presentare “il bello” che si trova sul territorio. Sia sul piano della comunicazione sia su quello della fruizione i musei religiosi hanno nella loro missione quello di far comprendere le finalità per le quali i beni custoditi sono stati realizzati e come detti beni siano riusciti a comunicare alla gente. Essi rappresentano un tesoro silenzioso ma importante che nel Piemonte e nella Valle d’Aosta richiamano annualmente oltre novecento visitatori. Le visite a queste realtà possono diventare un momento di crescita e di approfondimento nella conoscenza delle proprie radici. Il libro permette di approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi tesori attraverso un itinerario che può essere programmato. All’interno vi si trova un elenco suddiviso per provincia di appartenenza, contenente le informazioni principali per individuare e raggiungere ciascun museo.

Salute oggi Richiamato dalla cronaca di questi giorni, il problema del nucleare ancora si affaccia alle personali scelte di ognuno di noi e questa volta da un punto di vista più critico e preoccupato. Il Paese insorge contro il ritorno al nucleare, uno degli scopi del Governo, malgrado il referendum contrario del 1987, e quindi, sotto la spinta del malumore comune e dei vari ripensamenti da parte di altri paesi europei, questa decisione è, solo per ora, rimandata a tempi meno “sensibili”. Ma come funziona una centrale atomica? Una centrale nucleare serve a produrre energia elettrica, aiutando a soddisfare i bisogni energetici di un Paese ma, al contrario di altre tecnologie, come ad esempio una centrale termoelettrica che brucia, sfruttando reazioni chimiche, una grande quantità di carbone, petrolio o gas, la

“Per fare della nostra vita un capolavoro, è necessario riscoprire l’arte della lotta spirituale”. Come un fratello anziano, che dopo aver a lungo camminato guardando ai maestri che lo precedevano, si volge a quanti vengono dopo di lui per offrire loro la sua esperienza, così Enzo Bianchi ci insegna l’arte dimenticata della lotta spirituale, della scelta e della resistenza alla tentazione. Il relativismo etico e la cultura imperante, fanno sognare uno stile di vita esente dal rischio e della fatica e sembrano rendere fuori luogo e fuori tempo la riflessione sulla necessità della lotta interiore. Eppure senza di essa, senza un esercizio di discernimento tra il bene e il male, non è possibile edificare una personalità umana e spirituale robusta. Per ogni credente la lotta spirituale è più che mai essenziale per pervenire a una vita piena e compiuta, per fare della propria vita un capolavoro. Enzo Bianchi, nato nel 1943, è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose, frazione del comune di Magnano, in provincia di Biella, fondata nel 1965.

a cura di Laura Notti

Centrali nucleari in cronaca

centrale atomica brucia uranio, per mezzo di reazioni di fissione che sono un milione di volte più energetiche a parità di massa di combustibile. Questo è sicuramente un vantaggio, considerando che i combustibili fossili non sono disponibili in eterno, al contrario dell’uranio che, oltre che nelle miniere, si può estrarre dall’acqua del mare e da altri materiali comuni. Senza contare che l’energia nucleare non produce né anidride carbonica né ceneri come le centrali a carbone. La fissione nucleare avviene con la divisione di un nucleo pesante in nuclei più leggeri a energia per produrre elettricità; una centrale nucleare a fissione è costituita da un nocciolo, dove avviene la reazione nucleare che usa come combustibile uranio o plutonio, che genera calore. Il calore viene trasferito tramite un refrigeran-

te all’acqua, ottenendo vapore saturo che aziona turbine a vapore, le quali a-zionano alternatori che producono corrente elettrica. Il problema comincia dalle scorie, cioè dai materiali di risulta delle fissioni nucleari, quali il cesio, lo iodio, lo stronzio e il rubidio difficili da smaltire, in quanto questi elementi hanno tempi di decadimento molto lunghi, e quindi vanno necessariamente raccolti e stoccati in siti predisposti e controllati (praticamente la stessa procedura che si attua o si dovrebbe attuare, in caso di rifiuti chimicamente tossici). Altro inconveniente è la necessità, di smaltire grandi quantità di calore, il che richiede grosse quantità d’acqua. Il pericolo vero e proprio di una centrale nucleare è il rischio di incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di materiale radioattivo (ricordando Chernobyl, è quello

del quale oggi, in Giappone, ci si preoccupa di più, visto che sono già stati tolti dal commercio latte e verdure, si ha paura della pioggia che potrebbe, cadendo, elevare le radiazioni a terra e sono già state registrate zone di mare dove è aumentata di molto la radioattività). Non ultimo, le conseguenze spesso fatali delle radiazioni sull’uomo, che sarà il prossimo argomento di cui parleremo. Nello scontento e preoccupazione generale, una domanda nasce dal profondo di noi tutti: se il nucleare come vediamo in questi giorni, risulta essere quasi ingestibile anche per nazioni come il Giappone, dove vigono tecnologia ed esperienza, ma anche rigore, controllo e fiducia nei propri rappresentanti, qui da noi, in Italia, ammesso che lo si scelga nella tornata referendaria di giugno, il problema del nucleare come sarà gestito, da chi e con quali mezzi?


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

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Film da vedere

a cura di Matteo Coggiola

a cura di Giugi Romano

“Milanofil” il XXIV “Amici miei”: ecco l’inizio Salone del Francobollo La manifestazione organizzata da “Poste italiane” annualmente che si è tenuta a Milano l’ultimo fine settimana di marzo ha avuto un ottimo inizio. Milanofil, di questa stiamo parlando, ha aperto le porte venerdì 25 e, già dalle prime ore è stata presa d’assalto da numerose scolaresche; la quali hanno trovato ad accoglierle persone preparate che, con racconti e domande, hanno catturato il loro interesse e stimolato la curiosità sia sulla storia del francobollo che all’Unità d’Italia, tema principe della manifestazione e di tutto l’anno in Italia. Infatti la data di nascita del francobollo è il 1840 e l’ epopea dell’Unità, dopo i moti del 1820 e del 1821, parte ufficialmente con la prima Guerra d’Indipendenza nel 1848. Numerose le emissioni a questo tema, alcune già uscite altre predisposte a venire; proprio a Milanofil ha visto l’uscita di un foglietto italiano da 60 centesimi su cui sono raffigurate le facciate di Palazzo Montecitorio di Roma, realizzato nel XVII secolo da Gian Lorenzo Bernini, attuale sede del Parlamento italiano, e di Palazzo Carignano di Torino, opera del XVII secolo di Guarino Guarini e sede del primo Parlamento italiano. Congiuntamente le Poste vaticane hanno messo in vendita, presso il loro stand, un foglietto raffigurante, con foto d’epoca Piazza delPopolo con vista sull’imbocco di via Del Corso, con valore facciale di euro 1,50. Il foglietto è accompagnato da sei francobolli su ciascuno dei quali è ricordato, con vedute o monumenti caratteristici delle città e con i francobolli che ciascuno stato italiano di allora emetteva, il Granducato di Toscana, il Ducato di Parma, il Ducato di Modena, il Regno delle Due Sicilie,il Regno Lombardo Veneto e appunto il Regno di Sardegna dal quale è scoccata la scintilla dell’Unità d’Italia. 60 centesimi il valore di ciascuno dei sei francobolli. Usciranno il 5 aprile i primi francobolli del 1911 di San Marino due valori da sessanta e sessantacinque cent. per l’idea europea il cui tema quest’anno è dedicato alle foreste. Un foglietto dedicato ai fiori della Repubblica di S.Marino, racchiude in tre valori altrettanti fiori: il Delphinium Verissimo, il Dianthiantus Sant’Agata e la Rosa Repubblica di S.Marino da 1,50 euro il valore di ciascun francobollo del foglietto. Un’altro foglietto riproduce sei vedute di S. Marino contenente sei francobolli da sessantacinque cent. infine quest’anno ricorre il 50° anniversario dei primi uomini nello spazio; l’Unione Sovietica riesce per prima ad inviare un essere umano nello spazio il 12 aprile 1961. A bordo della nave spaziale Vostoc 1, l’Ufficiale Jurij Gagarin compie il primo volo orbitale attorno alla terra. Gli americani tentano di rispondere alla sfida russa il 5 maggio 1961. L’astronauta Alan Bartlett Shepard compie un volo suborbitale a bordo di una capsula spaziale Mercury denominata Freedom 7. Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998

Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL)

Firenze, 1487, nel ducato di Lorenzo de Medici (detto il Magnifico). Duccio (Michele Placido), Cecco (Giorgio Panariello), Jacopo (Paolo Hendel), Manfredo (Massimo Ghini) e Filippo (Christian De Sica) sono cinque amici dediti ogni giorno a inventare e mettere in pratica scherzi ai danni di malcapitati, sconosciuti o parenti che siano. Il loro intento è quello di prolungare lo stato felice della giovinezza e fuggire dalle responsabilità della vita adulta. Neanche la peste li fa desistere dalle loro “zingarate”, anzi, quella drammatica situazione pare la più fertile per agire liberi e indisturbati e dare seguito ai loro

15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio

L’unico modo per evitare il rischio di paragoni era quello di cambiare molto lo scenario e in questo senso la scelta di anticipare il tutto di 500 anni si è rivelata indovinata. Naturalmente cambia il contesto storico ma non muta la sostanza dell’atteggiamento: siamo ancora in Toscana e lo spi-

rito che induce uomini ormai cresciuti a comportarsi da bambini resta alla base di un agire che vede nella beffa l’unico modo per irridere il destino, le disgrazie, il trascorrere dei giorni. In questa costruzione di un universo di pura goliardia convince molto la cura degli “esterni”: luoghi, costumi, oggetti, scene di massa. Si muovono ottimamente gli attori. La pellicola è arricchita da un umorismo equilibrato, mai volgare. Il contesto dipinto non difficilmente fa ricordare i trasognati episodi del Decamerone boccacciano. Il film è da valutare come consigliabile e nell’insieme semplice.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... E anche le foto scattate nell’ultima vacanza, in un viaggio, una tavola imbandita, un gruppo di amici che soridono davanti all’obiettivo. La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Il Coro dell’Unitre di Broni posa per una foto, insieme alla presidente Graziella Moroni, in occasione dell’esibizione in apertura della serata dedicata alle donne, che si è svolta l’8 marzo a Villa Nuova Italia. Stampa Edizioni Tipografia Commerciale srl 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it

Direzione e Redazione

scherzi. Tutto ciò rappresenta lo scenario di “Amici miei - come tutto ebbe inizio”, nelle sale dal 16 marzo. Il regista Neri Parenti ha affermato: “Mi tremano un pò le gambe al confronto con il vero “Amici miei”, modello di goliardia caustica e cinica diretto nel 1975 da Mario Monicelli”.

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scherzo da prete di don Marziano

La notizia dalla quale partiamo oggi è questa: siamo in Veneto, è il 19 marzo, si sta svolgendo una partita di calcio della categoria Esordienti tra il CasierDosson (Treviso) e il Silea. L’arbitro, sedicenne, a fine partita annota nel referto che per dieci minuti i sostenitori del Silea “proferivano insulti discriminatori di origine razziale verso un giocatore avversario di colore” e così il Silea viene multato per 600 euro. Tra i primi a commentare l’episodio il presidente del CasierDosson Flavio Ruzzenente: “Non ero alla partita, ma il referto è chiaro. Non si può far finta di niente di fronte a fatti di tale gravità. Mi auguro che il Silea faccia pagare l’ammenda ai genitori”. Perché di questo si tratta: di insulti che sarebbero stati lanciati dai genitori dei ragazzi. L’arbitro, seppure giovanissimo, li ha sentiti. I genitori, seppure adulti, si difendono a vicenda. Non so se vi sia mai capitato, come a me, di assistere alle partite tra ragazzini. È una bolgia. Genitori inferociti, agguerriti, maleducati, gridano dalle tribune di tutto. Istigano i figli ad entrate dure, scorrette, a falli al limite delle botte. Si accapigliano. Ingaggiano scambi verbali con i tifosi avversari (i genitori avversari), si trasformano, diventano spettatori da corrida. Io ci sono rimasto di stucco. Quei genitori lì, i più fegatosi, danno un pessimo esempio ai loro ragazzi. Il calcio è malato già nelle categorie dei principianti. I giovani non crescono con sana sportività. I genitori fanno dei danni incalcolabili. Altro che parlare di violenza negli stadi: se i genitori se ne stessero a casa, sarebbe meglio per tutti.


26 pag. TRADIZIONI

Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

Antola al Po COSTUME

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TERRITORIO

Dall’

IT TALIIA 1550 un’ooccasione per ricordare il futuro del Paese Le Scuole Elementari e Medie di Voghera mercoledì 23 marzo hanno celebrato l’anniversario dell’unità d’Italia con un grande happening in piazza del Duomo tra canti, letture e rievocazioni storiche. Erano presenti l’Istituto “Santa Caterina”, l’Istituto “Sacra Famiglia”, la Direzione didattica del 2° Circolo, la Direzione Didattica del 3° Circolo, la Scuola Media “G. Plana” e la Scuola Media “G. Pascoli” pagina a cura di MATTEO COLOMBO

Dopo aver sfilato per le vie del centro (via San Lorenzo, via Emilia, via Bidone), i ragazzi, accompagnati dalla Banda Musicale “Città di Voghera” diretta dal Maestro Franco Garbarini, si sono riuniti in piazza Duomo, davanti al Municipio, e hanno dato inizio alla loro festa.

Sul palco professori e dirigenti scolastici: Suor Marta Gadaleta, Tiziana Casarini, Silvana Bassi, Claudia Boccalini, Graziella Zelaschi, l’assessore alla Cultura del Comune di Voghera Marina Azzaretti, Lucio Garbelli. Dopo i saluti iniziali, tutti hanno cantato l’Inno Nazionale, mentre sventolavano le bandiere di ogni scuola e le bandiere italiane. Quindi spazio alle letture, da Cuore, alla Costituzione, all’Adelchi.

Nel suo intervento di apertura, Graziella Zelaschi, dirigente della Scuola Media “Plana”, ha detto: “Ragazzi, oggi è un bellissimo giorno per le scuole di Voghera e per la nostra città. Siamo tutti qui per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia e prima di tutto diciamo grazie. Grazie agli insegnanti che vi hanno accompagnato in questa bellissima piazza, ma grazie anche perché giorno dopo giorno vi aiutano a crescere. Grazie a tutti coloro che con il sacrificio della vita hanno permesso di unire la nostra bella Italia. L’Italia è un grande Paese, ma dobbiamo tutti impegnarci per renderlo migliore, a partire da noi, dal nostro impegno nello studio, nel lavoro, seguendo i valori della Costituzione. Voi potete rappresentare il nuovo Risorgimento, ma anche un nuovo Rinascimento. Dovete conservare e mettere a frutto il patrimonio che i nostri Padri ci hanno lasciato”.


Giovedì 31 marzo 2011 IL POPOLO

SPORT E TEMPO LIBERO

Il Derthona vince a Santhià, a cinque gare dal termine non tutto è perduto

La magia di Motta riaccende la speranza SANTHIA’: DERTHONA:

0 1

RETI: 19’ st Motta SANTHIA: Depperu, Perruquet, Conedera (25’ st La Rocca), Del Signore, Tos, Pobega, Santarsiero (20’ st Koetting C.), Cretaz (37’ st Mirimin), Nieto, Baldi, Dell’Aquila. All. Koetting. DERTHONA: Bodrito, Ambrosini, Mazzoleni, Canonico, Mauri, Musolino, Motta (40’ st Tine), Montingelli, Colombo, Pellegrini, Bertocchi. All. Melchiori. ARBITRO: Cocciolo di Roma SANTHIA’ - Una “magia” di Giovanni Motta permette al Derthona di vincere a Santhià e di rimanere in corsa per la salvezza.

I Leoncelli reagiscono alla sconfitta contro l’Albese disputando una gara positiva contro una squadra di alta classifica. I ragazzi di Melchiori, dopo un inizio prudente costruiscono gioco mettendo in difficoltà un avversario piuttosto lezioso. Il Santhià parte deciso: al 20’ Nieto, in area fa partire una conclusione diretta al sette che Bodrito devia con bravura in calcio d’angolo. Dopo 4 minuti Pellegrini calcia una punizione che sfiora di poco il palo alla destra del portiere avversario. Al 39’ i padroni di casa si portano in vantaggio con Nieto ma l’arbitro, il Sig Cocciolo di Roma, annulla giustamente la rete in quanto l’ex attaccante di Spezia ed Albese era in posizione di fuorigioco netto. Dopo 10 minuti della ripresa il bomber Baldi, in con-

Giovanni Motta

tropiede ha la palla buona per segnare ma sbaglia la conclusione. Al 19’ Motta tira fuori tutta la sua classe: l’ex fantasista dell’Alessandria fa partire un bolide da fuori area che si insacca sotto il sette alla sinistra di Depperu. Il Derthona insiste e crea altre palle goal ma al 34’ Bodrito deve superarsi nuovamente per deviare alla

grande un calcio piazzato di Baldi. Fino al termine i padroni di casa cercano la rete del pareggio, ma il Leoncelli riescono a difendere la vittoria che consegna al Derthona 3 punti preziosissimi per la graduatoria. Quando mancano 5 gare al termine del campionato, la situazione di classifica è sempre molto difficile ma ci auguriamo che la vittoria di Santhià possa ridare fiducia ad una squadra che sarà di nuovo in campo Sabato prossimo sul difficile campo sintetico di Lavagna. Al termine della gara Mister Melchiori ci ha detto: “Oggi sono proprio contento della reazione e della prova della squadra. E’ una vittoria importante anche se il cammino verso la salvezza resta molto complicato”. Domenico Cremonte

Eccellenza girone A / 12^ di ritorno

L’Oltrepo soffre ma vince con Merlano OLTREPO: RONCALLI:

1 0

MARCATORE: 44’ pt Merlano (O). OLTREPO (4-4-2): Valsecchi; Mauri, Chianello, Merenda, Marabelli; Sciannameo, Moltini, Meda, D’Aniello (49’ st Mangiapane); Merlano, De Vincenziis (46’ st Casorati). All.: Chierico. RONCALLI (4-4-2): Voltolini; Calizzi, Zambarbieri, Sponga, Arrigoni; Senesi (29’ st Kouassi), Garavaglia, Martucci, Oldrini (15’ st Busatto); Muzzupappa, Beretta. All.: Serrati. ARBITRO: Cazzaniga di Lecco. STRADELLA - L’S.B.C. Oltrepo torna al successo

casalingo, battendo di misura il Roncalli grazie al 12° gol stagionale di Merlano. Nella ripresa i rossoblu falliscono diverse occasioni tenendo con il fiato sospeso i propri tifosi sino allo scadere. La formazione di Chierico, alla terza vittoria in quattro incontri, si rimette in corsa per un posto playoff. Nel primo tempo i padroni di casa partono al rallentatore e lasciano sfogare il Roncalli, che entra con estrema facilità in area. L’Oltrepo fatica a prendere in mano il gioco e non produce quasi mai azioni pericolose. Ma verso la fine della prima frazione, da un’azione di calcio d’angolo nasce la rete del vantaggio: cross di Merenda e colpo di testa di Merlano appostato sul secondo palo con la palla che si infila nell’angolo opposto. Al 45’

prima i padroni di casa sprecano malamente un contropiede poi gli ospiti sfiorano il pareggio con Beretta, che si presenta a tu per tu con Valsecchi, cerca di superarlo con un pallonetto, ma la palla termina di poco sopra la traversa. Nella ripresa l’Oltrepo affronta la gara con ben altro piglio. La squadra di Chierico gioca più accorta e punta al contropiede, beneficiando dello spostamento di D’Aniello dietro le punte. Gli oltrepadani costruiscono diverse occasioni da rete che falliscono in maniera incredibile tenendo così aperto il risultato sino allo scadere. Nel finale il Roncalli rimane in nove e questo rende più agevole il compito dei rosso-blu. L’allenatore Gianpaolo Chierico: «Essere tornati finalmente a vincere in casa

fa molto piacere. Nel primo tempo abbiamo sofferto tatticamente il nostro avversario. Troppi palloni concessi ai loro centrocampisti, in particolare a Martucci. Poi nell’intervallo ci siamo parlati e soprattutto ho chiesto alla squadra di giocare più corta. La cosa ci ha favorito anche perché siamo partiti bene creando una serie di occasioni che ci avrebbero permesso di chiudere anzitempo la partita. Vogliamo tornare nella griglia playoff». CLASSIFICA: Naviglio Trezzano 66; Verbano 58; Vergiatese 56; Inveruno 51; Sancolombano 51; Oltrepo 48; Sommese 47; Sant’Angelo 41; Sestese 39; Roncalli 36; Magenta 35; Fanfulla 34; Gavirate 32; Cairate 29; Paullese 27; Insubria 27; Villanterio 25; Vittuone 7. f.s.

Serie D girone B / 12^ di ritorno

Una doppietta rilancia il Voghera VOGHERA CASTIGLIONE

2 1

VOGHERA (4-3-2-1): Forti; Paloschi, Priolo, Bandirali, Fassina; Piazza, Mercuri, D’Amico; Troiano (30’ st Londino), Speziale (42’ st De Guido); Magnoni. All. Giacomotti. CASTIGLIONE (4-4-2): Iali; Morandi, Ragnoli, Ferretti, Ruffini (32’ st Perrone); Manzoni (37’ st Dibelli), Sandrini, Bellomi (41’ st Anesa), Mazzali; Girometta, Ligarotti. All. Crotti. ARBITRO: Loni di Cagliari. RETI: Piazza (V) 29’ pt,

pag.

30’ Girometta (C) pt; Piazza (V) su rigore 29’ st. Espulso: 6’ st Priolo (V) per somma di ammonizioni. VOGHERA - Dopo il brutto scivolone sul campo dell’Insubria, il Voghera rialza la testa grazie ad una doppietta di Piazza. Una vittoria conquista con la grinta contro un Castiglione, che si è confermato cliente scomodo e rognoso. Grazie a questi tre punti il Voghera è ora terzo in classifica e domenica prossima renderà visita alla capolista Mantova, che ha dieci punti di vantaggio sui rosso-neri. Il primo tempo non è granché, fatta eccezione per i due gol. Al 29’ Piazza su punizione dal limite trova il

sette. Passa appena un minuto ed il Castiglione pareggia: cross dalla destra di Manzoni, Girometta di testa insacca l’1-1. Ad inizio ripresa il Voghera rimane in dieci per l’espulsione di Priolo, che prende il secondo giallo per una brutta entrata ai danni di Girometta. Il Castiglione, anziché sfruttare la superiorità numerica, sembra accontentarsi del pareggio. Un atteggiamento che incoraggia i padroni di casa. La maggior convinzione dei rosso-neri viene premiata alla mezz’ora. Speziale, fino a quel momento non pervenuto, entra in area e viene toccato da Ferretti. Il signor Loni di Cagliari indica il dischetto.

Dagli undici metri Piazza trasforma con freddezza. Così mister Giacomotti negli spogliatoi: «Abbiamo disputato una partita difficile contro una buona squadra. Vittoria meritata, ottenuta con il cuore e con l’impegno. Dopo le critiche, peraltro giuste, la vittoria è stata il miglior modo di reagire sul campo». CLASSIFICA: Mantova 60; Colognese 52; Voghera 50; Pontisola 48; Darfo 46; Legnago, Virtus Vecomp ed Insubria 41; Olginatese e Cantù 39; Alzanocene 38; Castiglione 37; Castellana e Villafranca 32; Caratese 31; Castelnuovosandrà 30; Solbiatese e Trento 24. f.s.

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Sport in breve di Franco Scabrosetti

CALCIO CSI AMATORI A 11 - GIR. A: Carpignanese-Ghiaie 3-1, Or. Don Bosco-Amat. S. Pietro 1-1, Pantera Rosa-Orat. S. Colombano 0-1, Pievese-Padus 0-2, Tempo PreziosoReal Casei 0-2, Tennis Club-Cup Calcio 0-0. Rip. Sannazzaro. AMATORI A 11 - GIR. B: Penarol-Casanova Staffora 0-1, Vellezzo Bellini-Lander Brau 3-0. Ha riposato: Lonatese. Classifica: Lungavilla p. 52; Gerenzago 49; Moggi e Cattaneo 48; Casanova Staffora, Sporster’s Pub, Vellezzo Bellini 43; Clastidium 34; Negruzzo 31; Recor Cortella 30; Penarol 27; Landriano 26; Audax Travacò 25; Lonatese 22; Godiasco 10; Lander Brau 0. AMATORI A 7 - GIRONE A: Caravaggio-Orat. S. Alessandro 2-2, Magherno-Pol. Miradolese 3-7. GIRONE B: Besate-Moncucchese A 2-4, Pol. Scaldasole-Trivolzio rinv. GIRONE C: Sbocco Rosso-Linarolo 2-0, BroniZerbo 0-2, Inv. Monteleone-Orat. San Giuseppe 0-2, Barbianello-Zavaverde 4-1, Olimpic Torre-Romagnese 0-2, Arnaboldi-Csl San Zenone 1-1, Red Devils-Cardinal Maffi 2-3. Classifica : Zerbo 56; Inv. Mont. 47; Barb. 40; Broni 7 39; Orat. S. Gius. 35; Arn. 32; CSL S. Zen 31; Romagnese 29; Sbocco Rosso 27; Card. Maffi 22; Ol. Torre 91 21; Zav. 18; Red Devils 11; Atl. Lin. 10. BASKET Promozione (9ª di ritorno): Olimpia Milano-Upol Lungavilla 68-75. Upol Lungavilla: Brochetta 28, Mantica 11, Segagni 2, Chytiris 11, G. Ragni 7, Bolzoni, A. Ragni 9, Beria, Virelli 7. All. Garavaglia. Pt 37-35 (23-22, 14-13, 12-22, 19-18). Stradella-Virtus Binasco 76-68. Stradella: Finardi, Bortolin 1, I. Verdi 4, E. Verdi 20, Bimbato 5, Pacchiarotti 14, Valle 3, Achilli 14, Bonato 12, Maserati 3. All. Zucconi. Pt 37-35 (21-19, 16-16, 16-13, 23-20). Classifica: Corbetta 46; Upol Lungavilla 42; Robbio 36; Stradella 34; Siziano* 30; Olimpia Milano 28; Junior Vigevano 24; Tromello**, Abbiategrasso, Dresano 22; Around Vigevano, Cava Manara 18; Pieve Emanuele* 14; Virtus Binasco, Trezzano 10; Rozzano 4 (** due partite in meno, * una). Serie D (10ª di ritorno): Segrate-Voghera 90-91. Voghera: Beraghi, Castellano 14, Rona 13, Baudino 1, Gazzaniga 5, Piermattei 26, Taverna 14, Balma 2, Piantini 12, Chiappano 4. All. Rai. Pt 55-44 (22-26, 3318, 26-26, 9-21). C regionale, girone A: CoccaglioOltrebasket Broni 89-83. Oltrebasket: Bartoli 2, Bonomi 2, Colnago 6, Scomparin 35, Pastusena 7, SaintRoos 19, Piva 3, Cobelli, Saini 9. Ne: Daniel. All. Gandini. Pt 4141 (24-27, 17-14, 25-17, 23-25). Serie C: Cus TorinoDerthona 70-61. Derthona: Degrada 12, Pozzi 2, Mambretti, Perissinotto 18, Pavone, Gioria 7, Pedrini 6, Gatti 3, Serafin 7, Zandalasini 3. All. Petitti. Pt 34-34 (22-16, 12-18, 24-16, 12-11). B donne: Broni-Prato 6232. Broni: Ballardini 7 (3/7 da 2p), Putignano 4 (2/5, 0/2), Zamelli 9 (3/9, 0/2), Brusadin 9 (3/11, 1/3). Pellegrino 17 (7/9); Canfora 9 (3/6, 1/5), Bicocca 3 (1/5), Minati, Borghi 3 (0/2,). Ne: Viganò. All. Cossu. Pt 31-21 (11-8, 20- 13, 13-6, 17-6). PALLAVOLO B2 maschile: Voghera-Motta Visconti 0-3. C femm., gir. C, 8ª di rit.: Rivanazzano-Mantova 1-3 (25-20, 19-25, 1225, 22-25). Classifica: Brescia 58; Brembo, Lurano 44; Cormano 42; Mantova 39; Soresina 37; Cinisello 33; Muggiò 28; Offanengo 27; Rivanazzano, Novate 23; Trescore 18; Milano 12; Gorle 10. Cinisello, Gorle una partita in meno. D femminile, girone C, 8ª di rit.: VogheraFlorens Vigevano 3-0 (25-17, 25-23, 25-23). Classifica: Mede 54; Rho 50; Settimo Milanese, Centro Adolescere Voghera 48; Cus Pavia 45; Yamamay Busto Arsizio 40; Rozzano 35; Psg San Genesio 30; Tradate 29; Leonardo Florens Vigevano 21; Pro Patria Busto Arsizio 18; Milano 12; Legnano 7; GiFra Vigevano 4. D masch., gir. C, 8ª di rit.: Tecnosuolo Casteggio-Gonzaga 3-0 (25-18, 25-15, 2521); Lungavilla-Abbiategrasso 2-3 (13-25, 25-23, 20-25, 25-19, 13-15). Classifica: Mediglia punti 48; Forza e Coraggio 43; Mortara&Garlasco, Tecnosuolo Casteggio 34; Cus 32; Abbiategrasso 29; Gonzaga, Lungavilla 22; Magenta 21; Buccinasco, Casalpust. 12; Dorno 9.

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