popolo_3_maggio_2012

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ilpopolo@libero.it NOVESE

TORTONESE

Giovane castelnovese vince la borsa di studio di UBI Banca

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Il Comune di Novi approva il bilancio di previsione

OLTREPO’

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I CRISTIANI

La cerimonia a Roma a San Paolo fuori le mura

PERSEGUITATI

Giuseppe Toniolo proclamato beato

CONTINUANO A MORIRE Un’emergenza di politica internazionale e come tale deve essere messa in agenda. Continuano a morire. Nuove stragi di cristiani fanno decine di vittime, in Africa, da ovest ad est. Si ripete lo stesso rituale fanatico e terroristico, l’assassinio di massa dei fedeli inermi e gioiosi che celebrano la messa. Il XXI secolo continua ad essere, come il XX, un’epoca di martirio per i cristiani e in particolare per i cattolici. C’è tutta una fascia subsahariana che ribolle, appunto dalla Nigeria alla Somalia ed al Kenia, mentre nei Paesi arabi della “primavera” il giudizio è ancora sospeso. E gli episodi di violenza e di morte percorrono anche l’Asia, dal Pakistan alla stessa India. Le reazioni ufficiali sono misurate: ne aveva parlato il Papa al Corpo diplomatico, all’inizio di quest’anno, dopo le stragi di Natale. Il segretario di Stato, di fronte ai morti di Kano, in Nigeria, e di Nairobi, in Kenia, ha affermato che “i cristiani, nelle trincee del mondo, nei Paesi africani, in Medio Oriente, sono un fattore di equilibrio e di riconciliazione, non di conflittualità. E quindi appare strano che ci sia un’intolleranza, una aggressività così forte contro coloro che danno un contributo di riconciliazione, di pace, di giustizia e di solidarietà”. Il presidente della Cei ha invitato i fedeli colpiti a reagire con “forza” ma “senza volontà di vendetta”, senza cioè attizzare la spirale della violenza. Questo è il punto e una sorta di paradosso: accusati dalla propaganda jihadista continua a PAGINA 4

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Primo piano Italia oggi: il trionfo dell’antipolitica PAGINA 2

Attualità A Fabriano il convegno dei settimanali cattolici PAGINA 6

Locandina da ritagliare Luca Ghiacci nuovo sacerdote PAGINA 10

Un luogo, una storia Le rogazioni a Montemarzino ROMA - Un momento della celebrazione di domenica 29 aprile a San Paolo fuori le mura

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servizio a PAGINA 4

EVENTI E CULTURA / PAG. 13

MONTU’ / PAG. 9

Casei, un week-end nel Medioevo Il Vescovo festeggiato tra duelli, dame e nobili cavalieri nel 50° di ordinazione CASEI GEROLA - Il secondo week end di maggio sarà possibile fare un tuffo nel passato e vivere due giorni nel Medioevo, partecipando a emozionanti duelli, degustando antiche leccornie e ammirando dame e cavalieri con magnifici costumi. Sabato 12 e domenica 13 maggio Casei Gerola ospiterà la prima edizione di “Casei Medievale”, una rievocazione storica che metterà in scena i fatti della battaglia tra il Conte di Carmagnaola e Lancellotto Beccaria, combattuta nel lontano 1416. Lancellotto Beccaria fu Signore di Casei dal 1410 al 1416. Il sabato alle ore 10 si aprirà l’accampamento lungo il fossato del castello e i mercanti e i mestieranti offriranno i loro prodotti e la loro arte. Alle ore 10.30 si svolgerà il torneo di combattimento in armatura completa. Per l’occasione arriveranno ben 20 Compagnie storiche italiane e straniere che animeranno la sfida armata.

MONTU’ BECCARIA Sabato 28 aprile è stata una serata indimenticabile per Montù Beccaria. Organizzata dal Serra Club Valle Scrivia Oltrepò, presieduto da Paolo Chiolini, si è tenuta l’annuale celebrazione per festeggiare i sacerdoti della diocesi che celebrano un giubileo significativo. Al centro della festa il Vescovo: è infatti questo l’anno che ricorda il 50° della sua ordinazione sacerdotale.


Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA DIOCESI

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Giacobbe, l’incontro con Dio cambia la vita

Gustave Doré, La lotta di Giacobbe con l’angelo, 1855

E Giacobbe parte. È solo, senza altro bene che la propria giovinezza e si mette in cammino. È un viaggio di andata che, molte lune più in là, sarà seguito da un viaggio di ritorno; il ciclo di Giacobbe, infatti, trova il proprio centro in questi due viaggi, ognuno segnato da una teofania, da un incontro con Dio e, poiché questo è il “cuore” del racconto, lo lasciamo un attimo in sospeso per vedere cosa accade in mezzo, nei vent’anni che Giacobbe trascorre presso

Labano che è padre di due figlie, Lia e la bellissima Rachele di cui Giacobbe si innamora all’istante. Nella società di allora il matrimonio tra parenti era prassi e Labano non si oppone, ma Giacobbe dovrà lavorare gratis sette anni per ottenere Rachele. Così accade, ma colui che ha ingannato il proprio padre facendosi passare per il fratello Esaù è vittima dello stesso inganno: si festeggiano le nozze… “ed ecco, al mattino era Lia” (Gn 29, 18-25).

Anche la poligamia era prassi e, allora, Giacobbe lavora altri sette anni per ottenere Rachele, l’amata, che è sterile, mentre Lia, la disprezzata, è feconda. Comunque anche Rachele riesce poi a dare alla luce Giuseppe e Beniamino, ma dopo questo parto muore. Giacobbe, intanto, è diventato un uomo molto ricco (30,43) e questo lo rende inviso a Labano e ai suoi figli… È giunto il tempo di tornare nella terra di Canaan e di ripercorrere, quindi, lo stesso lungo viaggio dell’andata. Nel primo viaggio (28,1022) il giovane Giacobbe non ha nulla, usa una pietra come guanciale e, vinto dalla stanchezza, si addormenta per terra. Sogna una “scala”, uno ziqqurat, un tempio fatto a gradini, sopra il quale appare Dio che si presenta come il Dio di Abramo e di Isacco: un amico di famiglia, che conosce i nomi del nonno e del padre di Giacobbe a cui promette terra e discendenza. È la prima tappa di un racconto di formazione; dal ciclo di Giacobbe, infatti, impariamo che le vicende della vita altro non sono che occasioni attraverso cui Dio educa. E, passati più di vent’anni, siamo al secondo viaggio (32,23-33): nei pressi di un affluente del Giordano Giacobbe è solo ed un uomo lotta con lui fino all’aurora: si percepisce anche qui una teofania. In questa notte di lotta Giacobbe perde e viene benedetto. E’ l’immagine del superamento di sé, del reale cambiamento che viene segnato dal nuovo nome Isra-ele “perché hai combattuto con Dio e hai vinto”. Di notte, nell’acqua, dopo lo sforzo della lotta, Giacobbe è diventato un altro uomo perché ha vinto se stesso. Come accade a Giacobbe Israele, così è per tutti: l’incontro con Dio cambia davvero la vita. Patrizia Govi

Al passo con la Peregrinatio Mariae Nei primi giorni di maggio continua la Peregrinatio Mariae nella città di Voghera. Con la finalità di sentirci uniti nella preghiera con tutta la realtà diocesana, il nostro settimanale vi segnala luoghi e orari di questa settimana. 3 maggio Voghera Casa di riposo Pezzani Ore 9,30: S. Messa Visita agli Ospiti Centro Madonna di Fatima Ore 16: Rosario vocazionale Ore 17: S. Messa

Ore 20,30: Processione verso la chiesa parrocchiale di Pombio 4 maggio Voghera Chiesa parrocchiale Gesù Divin Lavoratore Preghiera personale 4 maggio Voghera Parrocchia di San Rocco Ore 15,30: sosta alla residenza sanitaria “Villa Mater” Ore 17: Accoglienza nella chiesa parrocchiale di San Rocco - Rosario meditato Ore 18: S. Messa Ore 20,45: Veglia di preghiera e riflessione sul sa-

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Prosegue al Mater Dei la catechesi biblica con don Claudio Doglio

TORTONA - Martedì 24 aprile il salone del centro Mater Dei è bello ricco di presenze in ascolto di don Claudio Doglio che prosegue la lettura del Libro della Genesi. Con Abramo, di cui si è trattato in marzo, siamo ormai entrati nei cicli dei Patriarchi, i Padri del popolo di Israele ed Israele è il nuovo nome di un uomo, Giacobbe, di cui il testo biblico inizia a scrivere dal capitolo 25, presentandolo come figlio di Isacco, quindi come nipote di Abramo. Dal matrimonio tra Isacco e la bella Rebecca nascono, infatti, due gemelli, Esaù e Giacobbe che, già alla nascita, sono in lite tra di loro (25,24-26). Intraprendente sin da bambino, un po’ imbroglione e sempre pronto ad ostacolare il fratello, il nostro Giacobbe è anche il preferito della madre che lo aiuta, con l’inganno, a strappare ad Esaù i diritti di primogenitura e la benedizione paterna (27,1-29). Don Doglio si ferma su questo particolare: le narrazioni dei Patriarchi, organizzate come genealogie, non sono da leggere come cronache, né, tanto meno, come racconti morali: i protagonisti, infatti, non sono santi uomini e sante donne da assumere come modelli etici; sono, piuttosto, come siamo noi: esseri in cui bene e male sono sempre mescolati. L’insistenza del narratore, allora, è soprattutto sull’azione di Dio, sulla benedizione di Dio che fa procedere la storia nonostante gli errori e le debolezze dell’umanità. Rebecca, quindi, ha ingannato il marito Isacco ed il figlio Esaù per favorire Giacobbe, ma lo perde per sempre: scoperto l’inganno, Esaù ha giurato vendetta e Giacobbe deve fuggire. Dovrà intraprendere un lungo viaggio verso l’oasi di Charran, dove potrà trovare rifugio presso lo zio Labano.

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cerdozio proposta dal Rettore del Seminario 5 maggio Voghera Parrocchia di San Rocco Ore 8,30: S. Messa Ore 15: Omaggio dei ragazzi e dei bambini alla Madonna Ore 17: Rosario meditato Ore 18: S. Messa Ore 20,45: Rosario e adorazione eucaristica 6 maggio Voghera Parrocchia di San Rocco Omaggio alla Madonna alle S. Messe del mattino Ore 15: partenza per Campoferro

NOTIZIE DIOCESANE Giovedì 10 maggio in Seminario

Incontro di preghiera per le vocazioni Giovedì 10 maggio, alle ore 21, nella cappella del Seminario di Tortona, si svolgerà l’incontro mensile di preghiera e adorazione per le vocazioni che sarà guidato dal Vescovo Mons. Martino Canessa.

Domenica 13 maggio in Seminario

Tradizionale raduno dei chierichetti Domenica 13 maggio si terrà il tradizionale pomeriggio dedicato ai chierichetti della Diocesi. L’incontro si terrà presso il Seminario Diocesano con inizio alle ore 15. Seguiranno la riflessione e il gioco. Il convegno terminerà entro le ore 17,30 per dare la possibilità a chi lo desidera, di partecipare alle ore 18, al rito di ordinazione di don Luca Ghiacci in Cattedrale.

Domenica 27 maggio a Voghera

“Beato chi canta”, la rassegna musicale L’ufficio per la Pastorale Giovanile indice la nona edizione della rassegna musicale “Beato chi canta”, rivolto a giovani solisti o gruppi musicali che prestano il loro servizio nelle celebrazioni liturgiche o nei momenti di animazione delle comunità parrocchiali. L’iniziativa, fissata per il 27 maggio alle ore 21, si svolgerà presso il Teatro San Rocco di Voghera. Il tema di questa edizione è tratto dalla Giornata Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno: “La Famiglia: il lavoro e la festa”. Le iscrizioni vanno comunicate agli organizzatori entro il 7 maggio. La quota di partecipazione è di euro 30.

Dal 1° al 3 giugno a Brusson

Corso per animatori in Casa Alpina

Nei giorni dal 1° al 3 giugno si svolgerà presso la Casa Alpina “La Montanara” di Brusson un corso per animatori di oratorio, organizzato dalla Pastorale Giovanile diocesana. Durante il campo verranno proposti sistemi ed esperienze per “fare ed essere gruppo”. Il costo a carico dei partecipanti è di 60 euro; le iscrizioni vanno comunicate ai propri sacerdoti entro il 26 maggio.

Diario del Vescovo Vergine del silenzio, che ascolti la Parola e la conservi, donna del futuro, aprici il cammino

Il Vescovo riceve in udienza mercoledì 9 maggio, giovedì 10 e venerdì 11 dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Per eventuali comunicazioni, prendere contatto con la Segreteria Vescovile, al mattino (escluso il lunedì), tramite telefono (0131 816635 - fax 0131 816637). Via mail: vescovotortona@libero.it. o attraverso il sito www.diocesitortona.it


4 pag. CAPANNI PIEMONTE S.n.c. CAMPANE

VITA DELLA CHIESA

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Giuseppe Toniolo beato Esempio per i cristiani impegnati nel mondo sociale, politico e nell’economia

dino esemplare: è questa la vera laicità». «Un grande testimone di santità laicale viene così introdotto nel culto proprio dei beati. Sarà di stimolo soprattutto per quanti sono chiamati a vivere la chiamata alla santità nella vita coniugale e nell’impegno sociale, politico ed economico». Lo ha affermato il vescovo di Assisi e postulatore della causa di Giuseppe Toniolo, monsignor Domenico Sorrentino, nell’invocazione pronunciata all’inizio della liturgia per la beatificazione dell’ispiratore dell’Università Cattolica. «La gratitudine al Signore e al Santo Padre Benedetto XVI - ha aggiunto il presule - si fa invocazione perché presto giunga per l’odierno Beato l’ora della piena glorificazione, ad majorem Dei gloriam». Alla beatificazione hanno preso parte cinquemila persone. Tra loro anche alcuni esponenti politici: il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, il ministro della Salute Renato Balduzzi, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini insieme a Rocco Buttiglione, presidente del partito; Rosy Bindi, cattolica presidente del Pd. E c’erano anche alcuni familiari di Toniolo. La celebrazione è stata preceduta sabato sera da una veglia di preghiera in piazza San Pietro a cui hanno LE NOSTRE SEDI:

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Roma, domenica 29 aprile, Basilica di San Paolo fuori le mura: in cinquemila alla celebrazione presieduta dal card. De Giorgi

ROMA - «Il messaggio del Toniolo è di grande attualità» perché indicò «la via del primato della persona umana e della solidarietà», una via da riscoprire «specialmente in questo tempo» attraversato da una pesante crisi economica. Le parole con cui Benedetto XVI ha ricordato Giuseppe Toniolo inquadrano bene la figura dell’economista e sociologo cattolico che domenica 29 aprile è stato proclamato Beato: quella di un uomo calato nel sociale, con una forte dimensione politica. Un tratto significativo in un momento in cui in Italia la Chiesa stessa torna a ribadire la necessità per i cattolici di riprendere un impegno attivo in campo sociale e politico. Non è un caso che su questi aspetti abbia insistito anche il cardinale Salvatore De Giorgi, che a nome del Papa ha presieduto la cerimonia di beatificazione svoltasi a Roma, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, insieme, tra gli altri, ai cardinali Angelo Bagnasco e Dionigi Tettamanzi: «Toniolo - ha detto - è stato un dono dell’amore di Dio all’Italia», ha inteso i valori del Vangelo come «l’espressione più piena» dei valori umani per la «realizzazione del bene comune» e oggi «si presenta a noi, come un italiano che ha amato e servito la Chiesa e l’Italia, da cristiano e citta-

Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

preso parte circa 2 mila fedeli. Padre di sette figli, professore universitario, seguace degli insegnamenti dell’Enciclica Rerum novarum di Leone XIII, Toniolo promosse l’Azione Cattolica, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, le Settimane Sociali dei cattolici italiani. Ma il suo spessore non si esaurisce solo nella dimensione intellettuale e politica. Come ha ricordato De Giorgi, egli sosteneva che «chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi». La dimensione della santità, coltivata con una ferrea vita spirituale, gli apparteneva e ora raggiunge una tappa importante. L’iter della sua causa di beatificazione prese le mosse nel 1951. Il 14 giugno 1971 Paolo VI emanò il decreto sulle sue virtù con il titolo di “venerabile”. La beatificazione è legata a un miracolo avvenuto nel 2006 a Pieve di Soligo, in Veneto, con la guarigione di un giovane imprenditore, Francesco Bortolini, entrato in coma dopo una caduta. La parrocchia organizzò una novena per invocare l’intercessione del Toniolo, davanti alla sua tomba e nel giro soltanto di qualche

giorno Francesco uscì dal coma e cominciò a riprendersi. Il nuovo Beato sarà ricordato ogni 7 ottobre. Questa infatti è la data fissata per la sua festa liturgica, in ricordo del giorno in cui morì: il 7 ottobre 1918. La messa di beatificazione è stata celebrata in concomitanza con la Giornata mondiale delle vocazioni, in cui il Papa ha ordinato, a San Pietro, 9 nuovi sacerdoti. Tra loro anche un ex giudice, un pilota di aereo e un religioso vietnamita. Il sacerdote - ha detto loro Benedetto XVI - è chiamato a condurre i fedeli alla «vita vera». «Quando il peso della croce si farà più pesante - ha aggiunto - sappiate che quella è l’ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate». Toniolo fondò la Settimana sociale dei cattolici italiani e fu tra i fondatori della Fuci, la Federazione universitaria cattolica italiana. Diede impulso alle Banche di credito cooperativo e anche all’Università Cattolica, che però non vide nascere. La figura di Giuseppe Toniolo, economista e sociologo vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento, oggi proclamato beato, ebbe un ruolo centrale nella definizione della dottrina sociale della Chiesa. Luca Rolandi

Servizi CISL

I cristiani perseguitati

Continuano a morire continua da pagina 1 di essere “crociati”, i cristiani sono di fatto i più inermi nel “conflitto di civiltà e di religioni” che una pervicace propaganda cerca di attizzare e prospetta con violenza, contro l’evidenza delle cose. Il paradosso è sottolineato dal fatto che ci sono governi e stati che programmaticamente non applicano e misconoscono il principio della libertà religiosa, che, come sappiamo, è la base e il fondamento di ogni libertà, e i governi occidentali, in nome di questi stessi principi, sono restii a levare la propria voce a tutela. Così la sensazione è che i cristiani, in diverse regioni, restano abbandonati a loro stessi, ad una violenza che strumentalizza la religione per fini di identità e di affermazione politico-ideologica. Si tratta di una situazione intollerabile non tanto da un punto di vista confessionale, ma da quello della garanzia e della tutela della li-

bertà. La questione delle stragi dei cristiani è ormai un’emergenza di politica internazionale e come tale deve essere messa in agenda. Sollevarla non collide con il pluralismo e la laicità delle istituzioni dei Paesi occidentali, ma diventa un atto di giustizia. Resta la realtà della testimonianza inerme e inconsapevole di tanti cristiani che pagano con la vita una verità che è bene ribadire: nel mondo, oggi, il cristianesimo è un presidio di libertà, una garanzia di pluralismo, una riserva di umanità, un pungolo al progresso. È comunque certo che le ragioni della libertà e della verità non si possono mai conculcare del tutto e che la violenza non può prevalere. Il sangue di questi nuovi martiri conferma con forza questo singolare paradosso, certificato da secoli di storia. Sir

A Roma dal 7 al 10 maggio

XII Congresso europeo per la catechesi ROMA - Si svolgerà presso la Domus Mariae - Palazzo Carpegna (Via Aurelia, 481), dal 7 al 10 maggio prossimi, il XII Congresso europeo per la catechesi. L’incontro, promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, vedrà la partecipazione di vescovi e direttori nazionali degli uffici e organismi nazionali responsabili della catechesi nelle Conferenze episcopali in Europa. La preparazione dell’incontro è stata coordinata dalla Commissione CCEE “Catechesi, scuola e università” presieduta da mons. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles. Al centro dell’incontro sarà il tema dell’Iniziazione cristiana nella prospettiva della nuova evangelizzazione con particolare attenzione ai fanciulli e giovani dai 7 ai 16 anni. L’inizio dei lavori è previsto per le ore 17.30 di lunedì 7, con il saluto del segretario generale della Conferenza episcopale italiana (CEI), mons. Mariano Crociata e proseguirà con l’introduzione di mons.

Vincent Nichols. Nei quattro giorni di lavoro sono previsti numerosi interventi, discussioni e momenti di lavoro in gruppi. Il Congresso e il tema dell’iniziazione cristiana s’inseriscono nella riflessione della Chiesa sulla nuova evangelizzazione nell’anno in cui la Chiesa commemora il 20° anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica da parte del Beato Giovanni Paolo II, il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II ed in prospettiva dell’anno della fede. Mercoledì 9 maggio i partecipanti prenderanno parte alla Messa per l’Europa che si svolgerà alle 19.30 presso la Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma). Proprio nella Giornata per l’Europa, il CCEE intende così affidare a Dio le paure e le speranze dei cittadini del continente europeo. Alla Messa, presieduta dal Presidente del CCEE, cardinale Péter Erdo, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, sono attesi tra l’altro gli ambasciatori presso la Santa Sede dei paesi europei. a.b.

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Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

IL VANGELO DELLA DOMENICA

6 Maggio - V Domenica di Pasqua

“Io sono la vite, voi i tralci” Gv 15,1-8 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vi-

te, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Il Santo della settimana a cura di Daniela Catalano

SANTA ROSA VENERINI La Chiesa il 7 maggio fa memoria di santa Rosa Venerini ca- 1706, ma la prima nonizzata nel 2006 da Benedetto XVI. Molte notizie sulla esperienza romana sua vita si hanno grazie al “Ragguaglio sulla vita della serva fu per lei un vero di Dio Rosa Venerino” pubblicato nel 1732 dal gesuita fallimento. Andrea Girolamo Andreucci. La santa nacque a Viterbo il 9 L’8 dicembre del febbraio 1656. Il padre era medico e la mamma apparteneva 1713, di un amico ad una famiglia benestante. Era intelligente, sensibile e bella di famiglia, Rosa e pur potendo pensare al matrimonio maturò l’idea di entrare poté aprire una in convento. Su consiglio di suo padre entrò per un periodo scuola al centro di Roma, alle pendici del Campidoglio, nei di prova nel convento domenicano della sua città, dove c’era pressi di piazza San Marco. Il 24 ottobre 1716 ricevette la viuna zia suora, ma si fermò pochi mesi per la morte improvvi- sita del Papa Clemente XI che, accompagnato da otto sa del genitore. In quel periodo capì che la vita contemplati- Cardinali, volle assistere alle lezioni. Meravigliato e compiava proprio non faceva per lei. Dal 1677 al 1680 ebbe due lut- ciuto, alla fine della mattinata, si rivolse alla fondatrice con ti: prima, a soli 27 anni il fratello queste parole: “Signora, Rosa, voi fate Domenico e poi la mamma. Rosa, quello che Noi non possiamo fare, Noi dopo il matrimonio della sorella, a molto vi ringraziamo perché con queORIGINARIA DI VITERBO ventisei anni si ritrovò con il fratelste scuole santificherete Roma”. lo Orazio. Avrebbe voluto fuggire Da quel momento, governatori e cardiAPRÌ LE PRIME SCUOLE dalla città, per “monacarsi fuori di nali chiesero le scuole per le loro terre, CATTOLICHE IN ITALIA Viterbo”. Il suo confessore, il geanche se non mancarono le difficoltà, suita padre Domenico Balestra, le incomprensioni e le ostilità, che fuPER LA FORMAZIONE glielo vietò suggerendole di affirono sempre accettate con gioia da darsi alla preghiera. Mentre si dediRosa la quale si sentiva “inchiodata alDELLA GIOVENTÙ FEMMINILE cava alla recita quotidiana del rosala volontà di Dio” e nella quale “vederio insieme a un gruppo di giovani vasi e nel parlare e nell’operare, una donne viterbesi, si rese conto della prudenza, saviezza e discrezione in loro povertà spirituale e culturale e decise così di aggiungere realtà singolare”. Le sue “Maestre Pie” le preparava scealle preghiere alcune basilari nozioni di istruzione religiosa. gliendole fra le sue stesse alunne e chiedeva loro la sanità di Il 30 agosto 1685, con l’approvazione del Vescovo di Viter- corpo e di mente. Lei visse consumata da due grandi passioorigibo, Card. Urbano Sacchetti e la collaborazione di due ni: per Dio e per la salvezza delle anime. Rosa non esercitò compagne, Gerolama Coluzzelli e Porzia Bacci inaugurò la la sua missione educativa solo nella scuola, ma confortava e sua prima Scuola Pia dove il termine “pia”, utilizzato per la curava gli ammalati, rianimava gli sfiduciati, consolava gli prima volta dagli Scolopi, significava non tanto scuola di de- afflitti, richiamava i peccatori a vita nuova, esortava alla fevozione, quanto una scuola gratuita. Molte altre ne seguirono deltà le anime consacrate non osservanti, soccorreva i poveri tra il 1692 e il 1694 soprattutto per impulso del card. Marco e soprattutto capì che la rigenerazione della famiglia passava Antonio Barbarigo vescovo di Montefiascone che capì la ge- solo attraverso il riscatto della donna dalla povertà culturale. nialità del progetto viterbese e chiamò la santa nella sua Morì nella Casa di San Marco a Roma, la sera di venerdì 7 Diocesi. Quando dovette tornare a Viterbo, Rosa affidò le maggio 1728, dopo aver aperto più di 40 scuole. scuole e le maestre alla direzione di una giovane, Lucia Le sue spoglie furono tumulate nella vicina Chiesa del Gesù. Filippini, che divenne anch’essa santa. Rosa arrivò Roma nel Nel 1952 furono trasferite nella Casa Generalizia, a Roma.

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Dinanzi alle esigenze e alle prospettive del Vangelo che ci propone questa quinta domenica di Pasqua (portare frutti abbondanti... essere gettati via e bruciati come tralci secchi) ci può essere la tentazione di prendere le distanze e pensare che questa chiamata è solo per alcuni, i discepoli di Gesù o i santi. Ma il Vangelo è per tutti una storia scritta e da scrivere. Certo, Dio ha delle aspettative, ma ogni storia è la storia del rapporto d’amore con Lui. Dopo la similitudine del pastore e delle pecore, il Vangelo di questa domenica ci presenta quella della vite e dei tralci. Cambia l’immagine, ma non i termini del rapporto: noi e Gesù. È vero, si tratta di una similitudine, di un paragone, di una immagine, ma il tutto contiene e rivela qualcosa di più profondo e di più vitale: come i tralci alla vite, anche i discepoli del Signore sono legati a Lui - e al suo corpo che è la Chiesa - in vera fusione. Nel senso che noi non possiamo vivere senza di Lui. E non dovremmo aggiungere altro. Le cure che il contadino ha per la sua vigna - l’innesto, la pulizia, la potatura, la cura del frutto - sono solo una pallida immagine della cura amorevole che il Signore ha per ognuno di noi. Solo Dio può amare ognuno come fosse l’unico. L’immagine della vite e dei tralci è formidabile anche per un altro motivo. Se il tralcio è unito alla vite, vive e porta frutto, nel senso che dà senso alla propria esistenza. Ma c’è di più: è anche unito vitalmente agli altri tralci. Avendo radici profonde - come quelle della vite - nell’amore di Dio, anche tra di noi si innesta un rapporto di agàpe, di carità reciproca. La linfa vitale di ogni essere è l’amore, amore che viene, amore che va: è la comunione piena, è l’esperienza cristiana che, dal tempo di Gesù e degli apostoli, è sempre un “mettere tutto in comune”. L’immagine della vite e dei tralci, propria del solo Vangelo di Giovanni, è la base dell’etica cristiana. Negli altri Vangeli si parla della vigna del Signore, ma con contenuti e intenzioni diversi. La vita dell’uomo è nelle mani di Dio. Lui la visita, toglie e pota i tralci ed essa è sottoposta al Suo giudizio perché ne è il principio. A partire da questo, l’intera etica cristiana può riassumersi nel verbo rimanere. Questa è la vera responsabilità morale dell’uomo: dato il dono di Dio, la nostra risposta e la speranza per la vita stanno nel rimanere in Lui. Questa totale unificazione della vita morale, tutta raccolta e dipendente da un unico “comando”, è la scommessa definitiva sulla persona di Gesù Cristo, vero dono di Dio. Perciò il nostro rimanere in Lui si compie con il rimanere in noi delle sue parole, nel nostro pensiero, nel nostro cuore e nelle nostre opere. Certamente il Vangelo è un discorso spirituale, religioso, ma non per questo meno umano, nel senso pieno del termine. Lo provano i mille testimoni sconosciuti e anonimi delle nostre comunità - famiglie e parrocchie - e in modo splendido la grande schiera dei santi che hanno attraversato i secoli. Basta ricordarne i nomi per intuirne immediatamente la “ricaduta” sociale e “umanitaria”: Benedetto da Norcia, Francesco e Chiara d’Assisi, Camillo de Lellis, Giovanni Bosco, Francesca Cabrini, Daniele Comboni, Teresa di Calcutta... Di loro si può certamente dire che sono stati - e restano - tralci uniti alla vite e che, proprio per questo, hanno portato molto frutto. E noi? Siamo già discepoli e nello stesso tempo lo dobbiamo diventare, in un processo infinito, perché non siamo discepoli di una dottrina, ma di Gesù Cristo.

le letture della domenica Prima Lettura At 9, 26-31 Salmo Responsoriale Sal 21 Seconda Lettura 1Gv 3,18-24


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ATTUALITA’

Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

Si apre oggi, giovedì 3 maggio, a Fabriano e affronta il tema dell’emergenza educativa in vista del “Family 2012”

Il convegno nazionale dei SETTIMANALI CATTOLICI

In alto veduta del centro di Fabriano; a destra Francesco Zanotti, presidente FISC

FABRIANO - Inizia oggi pomeriggio, giovedì 30 maggio, a Fabriano, nelle Marche, l’annuale convegno nazionale della Fisc (Federazione Italiana Stampa Cattolica), Federazione cui fanno capo 185 testate cattoliche locali. Il convegno, che si concluderà il 5 maggio, si tiene nella città marchigiana per festeggiare i 100 anni del settimanale della diocesi di FabrianoMatelica, “L’Azione”. Questo appuntamento, dice il direttore della testata, Carlo Cammoranesi, “ha lo scopo di valorizzare la tradizione e la storia di una testata tra le più antiche in Italia e promuovere un territorio dalle mille risorse e dalla forte vocazione culturale”. In attesa del VII Incontro mondiale delle famiglie (Milano, 30 maggio - 3 giugno), aggiunge Cammoranesi, “abbiamo pensato di dedicare l’incontro alla famiglia”. Da qui il tema: “La vera emergenza educativa: la famiglia... nel lavoro,

nella scuola, nello sport”. Una scelta che sottolinea l’impegno dei giornali Fisc a favore della famiglia, come spiega il presidente della Federazione, Francesco Zanotti, approfondiamo il tema del convegno. Perché la famiglia rappresenta oggi “un’emergenza educativa”? “Perché è nella famiglia che si giocano le carte migliori e spesso queste importanti opportunità vengono buttate all’aria. La crisi dei giovani è lo specchio della crisi che sta attraversando l’attuale generazione di adulti e genitori. C’è un giovanilismo in atto che porta schiere infinite di quarantenni e cinquantenni a ricercare di nuovo se stessi, come se il tempo trascorso fosse stato gettato al vento. I sacrifici affrontati sono stati mal sopportati e vengono rivissuti come una mancanza. In questo senso, i genitori si ritrovano smarriti e questo loro smarrimento viene trasmesso ai

figli, ai quali cercano di evitare, sbagliando, ogni tipo di difficoltà. Spesso siamo di fronte a molti adulti rimasti adolescenti. Adulti smarriti che coccolano i figli, ma non li educano”. È ancora possibile educare ed educarsi in famiglia? “Certamente, in uno scambio di arricchimento reciproco. Non si smette mai di educarsi. Ogni giorno è un’avventura nuova che ci cambia e ci fa crescere. Il confronto con i figli ci stimola a stare al passo con i tempi, ben saldi in ciò che vale. Non ci dobbiamo porre come amici dei nostri figli. Loro stessi non ce lo domandano. Dobbiamo porci, invece, come padri e madri autorevoli, testimoni entusiasti di un incontro che dà senso pieno ai nostri giorni”. Una recente indagine del Censis certifica che “il senso della famiglia” (indicato dal 65% degli in-

Domani saranno premiati anche gli imprenditori di successo

tervistati) è tra i più importanti valori che oggi accomunano gli italiani. Nonostante ciò, a livello pubblico, cresce sempre più la disistima verso l’istituto familiare. Quali le cause? “La famiglia ha ancora una forte valenza: è un ancoraggio sicuro in cui ci si sente sempre accolti. Ciò non significa che non esistano difficoltà nelle famiglie, ma questo non giustifica il continuo martellamento massmediale contrario all’istituzione-famiglia cui assistiamo da decenni. Da una cultura a misura di famiglia siamo passati a un individualismo esasperato che fa del singolo il centro di ogni interesse. Non si racconta mai l’altra faccia della verità, cioè la delusione cui pervengono quanti si ritrovano soli e delusi dopo una vita spesa a ricercare solo se stessi”. In questo periodo vengono chiesti grandi sacrifici alle famiglie italiane per far fronte alla crisi... “La famiglia rappresenta il più grande ammortizzatore sociale. Nonostante venga bastonata in ogni direzione, resta un baluardo indispensabile, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica. Eppure non viene sostenuta. Anzi, la famiglia viene spesso penalizzata. Basta pensare alla reintroduzione dei ticket sanitari che tengono conto del ‘reddito familiare lordo’, un parametro inesistente. È giunto il momento d’introdurre il reddito procapite, di cui si parla almeno da vent’anni. E di calcolare le tariffe per luce, acqua e gas sui componenti della famiglia. Non è giusto che un single paghi molto meno rispetto a chi ha figli”. Investire sulla famiglia,

quindi, potrebbe essere una via privilegiata per uscire dalla crisi... “La famiglia può costituire il primo ambito sul quale agire per uscire dalla crisi. Occorre puntare sulla natalità. Siamo un Paese vecchio, ripiegato su se stesso. Se non s’investe sulle future generazioni, non andremo da nessuna parte. Siamo tutti a difesa di privilegi accumulati negli anni, a cui nessuno vuole rinunciare, neppure in parte. Invece occorre investire sul futuro, cioè sui figli, quindi sulle famiglie. Francia e Germania da tempo hanno adottato solide politiche familiari e hanno ottenuto risultati confortanti. Da noi, una tara culturale che identifica la questione famiglia con una faccenda cattolica impedisce da decenni passi decisi in questo senso. Occorre uscire da questa logica perversa. Prima o poi la realtà ci farà comprendere che siamo sulla strada sbagliata. Ma forse sarà troppo tardi”. Quale contributo di pensiero dei settimanali cattolici a favore della famiglia? “Ogni settimana, e da decenni, i nostri giornali dan-

no voce alla famiglia. E dico famiglia, al singolare, non a caso. E non aggiungo tradizionale. Esiste un solo tipo di famiglia, quella stabilita dalla Costituzione italiana. Famiglia spesso ignorata dai mass media, oppure amplificata solo in casi negativi. Noi raccontiamo le straordinarie storie di quella santità del quotidiano di cui è ricchissimo il territorio e di cui papa Giovanni Paolo II ci ha insegnato a cogliere i segni ovunque”. Dal 30 maggio al 3 giugno si terrà a Milano il VII Incontro mondiale delle famiglie. La Fisc come si sta preparando a questo evento? “La Fisc, attraverso i suoi giornali e in collaborazione con il Sir, ne sta parlando da tempo. Inoltre come Federazione abbiamo preparato e pensato il convegno di Fabriano, proprio in vista dell’appuntamento di Milano. Metteremo a fuoco il tema famiglia vissuto in diversi ambiti: scuola, lavoro e sport. In questo ci faremo aiutare da esperti del settore, perché siamo perfettamente consapevoli che non si finisce mai d’imparare”. Vincenzo Corrado

Dal 5 al 13 maggio in Ludoteca esposte le sue opere in ferro

X Giornata dell’Economia alessandrina Personale di Gianni Bailo a Casei Gerola ALESSANDRIA - Si svolgerà domani, venerdì 4 maggio, in contemporanea presso tutte le Camere di Commercio italiane, la 10^ Giornata dell’Economia, il tradizionale appuntamento dedicato all’analisi dello "stato di salute" delle imprese locali e delle prospettive di brevemedio periodo dell'economia provinciale. L’iniziativa, che qualifica l’azione camerale di osservatorio economico locale, costituirà un importante momento di riflessione sulle tendenze in atto, con una particolare attenzione ai mercati internazionali e alla demografia di impresa. Il Presidente dell’Ente camerale alessandrino, Piero Martinotti (nella foto) svolgerà in apertura di giornata (che avrà inizio alle 10.30) la consueta e attesa relazione

sullo stato dell’economia provinciale, in base alle analisi prodotte per l’occasione dall’ufficio Studi camerale. Successivamente Gianluca Garbi, amministratore delegato di Banca SISTEMA, tratterà il tema del rapporto fra banche ed imprese oggi di grande attualità, nella relazione “Credito e imprese: tornare a crescere”. Banca SISTEMA è una banca indipendente, nata nel 2011, con

la partecipazione di tre Fondazioni Bancarie, il Management e Royal Bank of Scotland Special Opportunities Fund. A seguire saranno consegnati i premi a nove “Imprenditori di successo”, il riconoscimento, istituito dalla Giunta della Camera di Alessandria nel 2009, che affianca i preesistenti premi “Per l’impegno imprenditoriale” e “Per l’imprenditore dell’anno” ed è destinato a-gli operatori economici, che hanno saputo onorare con il proprio lavoro il nome della provincia e che si sono distinti nelle diverse categorie economiche presenti sul territorio. La Giornata dell’Economia e i premi agli imprenditori di successo sonoo un momento importante per fare il punto sull’andamento dell’economia provinciale.

CASEI GEROLA - L’associazione Beni Culturali di Arte Contemporanea di Casei con il critico d’arte Giuseppe Castelli ha organizzato un periodo di mostre importanti a Casei Gerola. Il primo appuntamento si è svolto il mese scorso con la mostra del casellese Pietro Bisio che ha ottenuto un grande successo, il secondo avrà come protagonista l’artista Gianni Bailo, l’uomo con le mani nel “ferro”, perché crea con questo metallo opere d’arte uniche, lavorate e ri-lavorate ottenendo capolavori con una tecnica inusuale. Lui il ferro lo scava togliendo materiale alla maniera dello scolpire il marmo con attrezzi rinvenuti nell’antro di Vulcano e impreziositi nell’uso, ne accresce di valore mettendo ferro su ferro

dando vita alle sue opere con eleganza e saggezza. Un’esposizione, che pur essendo il ferro un metallo pesante, regala leggerezza e stupore. Il programma dell’associazione dei Beni Culturali di Arte Contemporanea di Casei continua con altre mostre del gruppo dei 7 pittori locali (Pietro Bisio, Gianni Bailo, Gabriele Armellini, Nicolò Calvi, Costanzo Rovati, Francesco

Contiero e Sergio Fava). L’inaugurazione della mostra di Gianni Bailo è fissata per sabato 5 maggio alle ore 21, nella Ludoteca civica. Sarà un incontro tra amici, dove sarà possibile anche fare quattro chiacchiere con l’artista e i soci dell’associazione e si concluderà con un rinfresco per trascorrere in allegria una serata speciale. La personale proseguirà fino a domenica 13 maggio e sarà visitabile nell’ambito della festa “Casei Medievale”. Domenica 6 maggio sarà visitabile dalle 10 alle 12.15, dalle 17 alle 19 e dalle 20.30 alle 23. Da lunedì 7 maggio a venerdì 11 maggio ci sarà solo l’apertura serale dalle 20.30 alle 23. Sabato12 e domenica 13 maggio dalle 15 alle 23. M. Gabriella Zanini


Giovedì 3 maggio 2012

Concessionaria

VOGHERA V.le Martiri della Libertà, 41 Tel. 0383/41110 Fax 0383/368705

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IL POPOLO dell’ VOGHERA - CASTEGGIO - BRONI

SS. MESSE FESTIVE: SS. MESSE FESTIVE Duomo di Voghera (tel. 43532): ore 8,30-10-11,15-17.30 (sabato 17.30); S. Rocco (tel. 41206): ore 8-10,30-12-18 (sabato 18); Pombio (tel. 43688): ore 8,45 (Centro Madonna di Fatima ) 11-18 (sabato 18); S. Maria della Salute (tel. 41315): ore 810,30-18 (sabato 18); S. Pietro (tel. 41856): ore 8-10-11,15 (sabato 18); Resurrezione (tel. 44674): ore 10 (sabato 17); S. Vittore (tel. 41677): ore 10,30-18 (sabato 18); Medassino (tel. 640395): ore 8-11-18 (sabato 18); Santa Maria delle Grazie (tel. 47889): ore 7,30-9,30-11,30-18 (sabato 18); Oriolo (tel.

379578): ore 11; Torremenapace (tel. 646108): ore 11; Campoferro ore 11; Ospedale (tel. 6951): ore 17; Gerlina: ore 9. Farmacie di turno aperte dal 3 al 9 maggio 2012 Giovedì 3: Comunale 1, Viale del Lavoro 1 - (tel. 0383 642135) Venerdì 4: Comunale 3, Via Emilia, 251 - (tel. 0383 62063) Sabato 5: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Domenica 6: Lugano, Via Emilia, 168 - (tel. 0383 41428) Lunedì 7: Del Rondò, Rondò Carducci - (tel. 0383 366286) Martedì 8: Comunale 2, V.le Repubblica, 51 - (tel. 0383 40436)

Se ne è parlato nel convegno organizzato a Varzi con la Comunità Montana

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STRADELLA - VALLE STAFFORA Mercoledì 9: Gregotti, Piazza Duomo, 16 - (tel. 0383 41427) Edicole aperte domenica 6 maggio 2012 (Turno B): Bettaglio, via C. Emanuele; Bertora, via Verdi; Dematteis, via Emilia 23; Ferlini; via Rosselli; Rota viale Repubblica; Mingrone corso XXVII Marzo; Salvagnin, via Lomellina; Ravaglia, piazza san Bovo; La Notizia di Sala, via Don Minzoni; Tres via Grattoni; Zolla via Cavour; Mossolani, via Cattaneo; Cartolandia strada Valle. Distributori aperti domenica 6 maggio 2012 (Turno E): AGIP, via Montebello 6; IP, via Piacenza 67.

A Voghera in piazza Duomo

Spunta l’idea del parco nazionale delle 4 province “In preparazione alla Festa della mamma” VARZI - Cercare di difendere l’ambiente e promuovere unitamente un territorio appenninico compreso tra le province di Piacenza, Pavia, Genova e Alessandria. Questo è stato il tema affrontato a Varzi nella sala dei Cappuccini durante il convegno organizzato nei giorni scorsi dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura in partnership con la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese. Molto interessante l’intervento del presidente del Parco Regionale Naturale dell’Antola Roberto Costa che ha voluto sottolineare le affinità e le problematiche che interessano un’area appenninica lanciando delle proposte. “Penso che sia importante arrivare a creare dei programmi unitari. – ha detto Roberto Costa – Non è facile ma sul lungo periodo si possono raggiungere degli obiettivi unitari, quali ad esempio il presidio della montagna e il mantenimento di identità. Questa può diventare un’area sperimentale di sviluppo comune, che attraverso delle sinergie riguardanti progetti e investimenti porti avanti l’evoluzione del territorio”. Un esempio di progetto (che non si è ancora sviluppato) è quello della Via del Mare che vede coinvolte le province di Pavia e Genova e i parchi dell’Antola, del Tici-

no e di Portofino. “La via del mare – continua Costa – può mettere a sistema tutte le iniziative promosse nei singoli territori coinvolgendo anche le province di Alessandria e Piacenza. Questo potrà essere un primo passo per arrivare, lo dico con tanto ottimismo, ad un Parco Nazionale delle Quattro Province”. Durante il convegno è stato molto apprezzato l’intervento del presidente della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese Bruno Tagliani che ha voluto segnalare le difficoltà di un territorio che deve far fronte con i propri mezzi e le proprie peculiarità ad una serie di problematiche. “Abbiamo bisogno di una politica che guardi alla montagna come a un luogo in cui non si debbano riversare risorse assistenzialistiche ma

dei veri investimenti. Dall’Obiettivo 5 B all’Obiettivo 2 abbiamo fatto un passo in dietro importantissimo. Mentre con la prima programmazione comunitaria le aree marginali erano state individuate in modo corretto ed erano state allocate risorse importanti e multisettoriali, con l’Obiettivo 2 il territorio è stato allargato a Stradella e a tutta la via Emilia creando di conseguenza dei progetti indefiniti e non mirati. A pagare a caso prezzo le conseguenze di questa scelta è stata soprattutto la montagna”. Tagliani ha anche lanciato la proposta di una filiera corta boschiva che consentirebbe di effettuare le manutenzioni ambientali portando un valore economico. Una filiera che potrebbe vedere la nascita di piccole centrali in

grado di bruciare le biomasse legnose. Un progetto questo a basso impatto ambientale e non rischioso come altri che vedrebbero la nascita di parchi eolici che se realizzati potrebbero condizionare per sempre un territorio delicato come quello della Valle Staffora. “La montagna – ha concluso Tagliani – è una fetta di territorio che ha la stessa dignità delle altre aree e deve avere anche il giusto riconoscimento altrimenti la scommessa sarà persa da tutti. Se la montagna chiude perderanno tutti”. Durante il convegno sono intervenuti l’assessore provinciale al Turismo Emanuela Marchiafava, che ha parlato del progetto degli itinerari turistici, Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, Roberto Costa, presidente del Parco Regionale Naturale dell’Antola, Antonio Federici, direttore del Parco Regionale Naturale dell’Antola, Marco Rossi del Parco Regionale Valli del Cedra e del Parma e Antonio Aluigi responsabile dell’Area Tutela della Biodiversità Ente Parco del Beigua. Tra i presenti ricordiamo il presidente della vicina Comunità Montana terre del Giarolo Vincenzo Caprile. Mattia Tanzi

Centrale di Casei: una consulta vigilerà sull’impianto CASEI GEROLA - “La Centrale di Casei Gerola sarà alimentata solo con biomasse di origine vegetale”. Con voto unanime il Consiglio provinciale ha ribadito l’impegno a far sì che l’impianto di Casei Gerola non si trasformi in un inceneritore e che non possano essere utilizzati anche rifiuti. A riportare in aula l’attenzione sul progetto di riconversione dello zuccherificio di Casei Gerola è stato un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord poi integrato, in sede di discussione, con l’impegno alla costituzione di una consulta ambientale che vigilerà sulla costruzione e sull’esercizio dell’impianto. Alla consulta parteciperanno: Provincia di Pavia, Comune di Casei Gerola, Arpa Lombardia, Arpa Piemonte, Provincia di Alessan-

L’ex zuccherificio di Casei Gerola

dria, Comune di Alessandria, Associazioni Agricole e Associazione Ambientaliste della Provincia di Pavia. “L’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno – commenta il Presidente della Provincia di Pavia Daniele Bosone – conferma che siamo di fronte ad un’opera di interesse pubblico e provinciale che richiede comunque tutte le cautele del caso, essendo per noi un progetto pi-

lota. Il piano di riconversione rappresenta per il territorio una grande opportunità che dovrà riconvertire l’agricoltura, creare nuovi posti di lavoro e trasformarsi, quindi, in una importante occasione di sviluppo”. “E’ nato un modo nuovo di condividere con i territori le scelte e vigilare sull’operato”, aggiunge l’Assessore alle Politiche Ambientali, Alberto Lasagna. Il progetto di riconver-

sione prevede la costituzione di una filiera corta per la produzione di energia da fonti rinnovabili, basata sullo sviluppo di coltivazioni utili alla produzione di biomasse e la realizzazione e gestione di una Centrale della potenza di 49,95 MWt, costituita da una caldaia ad alte prestazioni e da un ciclo termico avanzato. La Centrale sarà alimentata con biomasse di origine vegetale (costituite prevalentemente da sorgo da fibra) per una quantità pari a circa 90.000 tonnellate di sostanza secca all’anno. L’investimento industriale stimato in circa 75 milioni di Euro consentirà l’occupazione diretta di circa 25 persone, attinte prioritariamente tra i dipendenti dell’ex stabilimento saccarifero di Casei Gerola, con possibilità di ulteriori potenzialità.

VOGHERA - Sabato 5 maggio le associazioni di volontariato Centro di Accoglienza alla Vita e Croce Rossa Italiana, sezione di Voghera, propongono in piazza Duomo un evento denominato “preparazione alla Festa della Mamma”. Si tratta di uno dei molti appuntamenti del Festival dei Diritti, organizzato a Voghera per i mesi di aprile e maggio dalla Consulta per i Problemi Sociali del Comune di Voghera con il supporto del Centro Servizi Volontariato di Pavia. In mattinata dalle ore 10 alle ore 12 si terrà una lezione gratuita sulle manovre di disostruzione pediatrica, condotta da istruttori Cri e rivolta oltre che alle mamme, anche a nonni, personale scolastico, baby sitter ecc. Seguiranno, alle ore 12.30

una degustazione di risotti cucinati dai cuochi Cri e, durante tutta la giornata, giochi, cioccolata e divertimenti per i bambini in compagnia dei Pionieri, Clown e Truccabimbi del Comitato C.R.I. di Voghera. Nel pomeriggio alle ore 15.30, nel Salone del Millenario, il Centro di Accoglienza alla Vita invita le mamme di ogni età a lasciarsi condurre in un percorso di riflessioni guidato da Lorella Boccalini, formatrice del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza. Tema del convegno: “Mamme, donne con le idee chiare”, cioè donne che intendono impegnarsi per accompagnare nel migliore dei modi i loro figli dalla nascita alla maturità, e ricevere in cambio il loro affetto e la loro stima.

Presentazioni alla Ubik VOGHERA - Grande successo di pubblico hanno riscosso nei giorni scorsi le due presentazioni che si sono svolte alla libreria Ubik di Voghera. Sabato 21 aprile Mauro Corona ha parlato del suo ultimo romanzo “Come sasso nella corrente” (Mondadori) insieme al figlio Matteo. Sabato 28 Alessandro Cattelan ha intrattenuto il pubblico sul suo “Quando vieni a prendermi?” (Mondadori). Entrambi gli incontri sono stati condotti dal nostro giornalista Matteo Colombo.


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VOGHERA E OLTREPO’

L’iniziativa presso l’azienda “La Casetta” di San Desiderio

Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

A Montesegale anche Mauro Nespoli

“Vuoi coltivare un orto? Noi te lo diamo gratis” Novanta arcieri per il Trofeo Ardivestra GODIASCO - Si potranno coltivare alcuni orti gratuitamente. Questa nuova e originale iniziativa è promossa dalla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese d’intesa con l’azienda agricola “La Casetta” di Francesca Piccoli situata nella frazione San Desiderio di Godiasco. In via sperimentale saranno raccolte le adesioni da parte di chiunque (tra i 18 e i 75 anni) sia interessato alla coltivazione, attraverso metodi tradizionali, di un proprio orto che permette di avere prodotti genuini oltre che gustosi ed è nel contempo una pratica ecologica appagante e di non difficile realizzazione. La coltivazione ortiva basata sul rispetto dei ritmi e dei quantitativi naturali e sulla condivisione di strumenti e risorse oltre ad essere un

punto d’incontro per la comunità è un’esperienza indirizzata all’educazione alimentare genuina. Infatti, molti comuni italiani stanno riconoscendo il valore di queste esperienze creando spazi e strutture apposite e indicono bandi e concorsi per l’assegnazione e la gestione degli orti. A questo proposito l’azienda agricola

“La Casetta” mette a disposizione in località San Desiderio alcuni piccoli appezzamenti pronti per la semina, con possibilità di irrigazione e l’uso gratuito di concime organico (letame di cavallo) con un’estensione di circa 50/100 metri quadri ciascuno, nelle vicinanze del torrente Staffora. Tutte le fasi della coltiva-

zione, (esclusa la preparazione del terreno), dalla semina, al trapianto, all’annaffiatura, alla raccolta ecc. saranno a carico di coloro che aderiranno all’iniziativa. “E’ un’iniziativa cha ha come obbiettivo quello di avvicinare i cittadini all’affascinante mondo dell’agricoltura dando la possibilità di produrre direttamente i cibi che poi mangiamo. – spiega il presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani – Diventa quindi un’occasione di sano divertimento che consente di comprendere al meglio l’importanza dell’utilizzo dei nostri prodotti coltivati con i metodi tradizionali”. I piccoli appezzamenti saranno concessi in comodato d’uso gratuito per la durata di anni uno. Mattia Tanzi

Montalto Pavese punta su scuole, turismo e commercio MONTALTO PAVESE - Il comune di Montalto Pavese ha realizzato e sta realizzando importanti opere e servizi per i cittadini. L’amministrazione guidata dal primo cittadino Marina Casarini ha infatti messo a norma l’area collocata dietro al cimitero del capoluogo, garantendo igiene, pulizia e sicurezza e ha posizionato uno scarrabile, collocato due volte al mese davanti al campo santo, per permettere la raccolta dei rifiuti ingombranti. Inoltre, ha concesso in comodato un locale nella sede comunale destinato all’ambulatorio medico, per l’insediamento del secondo dottore, come da richiesta dei cittadini. Il comune, nei primi tre anni di amministrazione, ha puntato molto sulle scuole. Infatti, per quanto riguarda l’edificio scolastico sono stati sostituiti la caldaia e i vetri, è stato rifatto il pavimento della palestra e il tetto adeguandolo alle norme igienico-sanita-

rie e di sicurezza. L’amministrazione ha poi deciso di incentivare il turismo aderendo al “Distretto dei Borghi e dei Castelli” e partecipando ad un bando regionale, grazie al quale i commercianti hanno ottenuto risorse a

fondo perduto per eseguire migliorie nei loro esercizi. Sempre per quanto riguarda la promozione turistica, sono stati stampati 5 mila dèpliant del paese, distribuiti ai commercianti, ma anche in Provincia e in Regione e sono stati collocati due cartelloni promozionali, uno nel capoluogo e uno a Ca’ del Fosso. Negli ultimi mesi il comune ha portato a termine importanti opere realizzando i marciapiedi di via Musetti, il parcheggio accanto alla palestra comunale e la nuova illuminazione pubblica in piazza Vittorio Veneto, grazie ad un contributo regionale di 44.200 euro. Tramite un contributo della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese è stata asfaltata la strada di Mondino e, grazie alla donazione del signor Karl Michael Belcredi, discendente dei fondatori del Castello, è stato posizionato un nuovo orologio nella piazza principale. m.t.

MONTESEGALE - Alla competizione interregionale, organizzata nei giorni scorsi dall’Asd Arcieri Ardivestra, in collaborazione con il comune di Montesegale, hanno partecipato numerosi arcieri provenienti da tutte le regioni del nord e centro Italia, atleti olimpionici, campioni del mondo ed atleti della nazionale italiana. La gara, infatti, è diventata un appuntamento molto importante nel calendario della Federazione Italiana Tiro con l’Arco. Erano presenti: Mauro Nespoli (olimpionico, campione europeo in carica e medaglia argento coppa del mondo a squadre), Marcella Tonioli (campione del mondo compound), Francesco Vailati (campione italiano compound), Antonio Pompeo (atleta nazionale, campione italiano compound), Amedeo Tonelli (nazionale olimpico), Francesco Fogli (rappresentante regionale lombardo) e Francesco Mapelli Presidente Regionale Fitarco. Una prestigiosa vetrina, quindi, sia per l’alto livello della competizione sportiva, sia per il meraviglioso

scenario naturalistico offerto dalle colline del nostro Oltrepò Pavese. “La competizione, è valida come qualificazione per i Campionati italiani 2012 e per il Campionato Provinciale, ed ha fatto contare 90 atleti iscritti. - dice il Presidente dell’Asd Arcieri Ardivestra, Giancarlo Orezzi - Da segnalare, in particolare, la presenza di atleti in carrozzina e non vedenti”. La manifestazione è stata seguita da un folto pubblico di appassionati, ma anche da persone di varia età attratte dal fascino di una disciplina antichissima, capace di sintetizzare nel gesto atletico diverse abilità del corpo e dell’anima Alla gara ha presenziato l’Assessore allo Sport della Provincia di Pavia, Francesco Brendolise, che ha espresso vivo apprezzamento per l’attività dell’Asd Arcieri Ardivestra. La cerimonia di premiazione si è conclusa con un invito, da parte del sindaco Carlo Ferrari, rivolto a tutti gli atleti presenti a continuare con rinnovato entusiasmo l’attività agonistica. Ugo Celasco

A Cigognola Luca l’alpino

“Il pane nel mondo”: un progetto per gli studenti BRONI - Nei giorni 19 e 20 maggio prossimi, nei locali di “Villa Nuova Italia” a Broni verranno esposti i lavori degli alunni del Circolo Didattico di Broni, che hanno realizzato quest’anno un progetto molto interessante, coordinato dall'insegnante Gabriella Bianchi. “Porta di accesso” a tanti mondi e ad altre culture è sembrato il ...cibo per eccellenza: il pane! Nelle sezioni di Scuola d’Infanzia e nelle classi di scuola Primaria si è sviluppato, quindi, un percorso di conoscenza e di studio, attraverso laboratori espressivo - manipolativi, esperienze sensoriali, ricerche, osservazioni scientifiche, che hanno coinvolto l'area lin-

guistica con racconti, filastrocche, proverbi, leggende, ricette, quella prettamente storica che ha esaminato le tradizioni dei diversi Paesi del mondo, per arrivare, poi, alla pittura e alla musica, con la rappresentazione grafica e la canzone. Gli allievi hanno riflettuto sulla coltivazione del grano e dei cereali, sull'utilizzazione di vari tipi di farine; hanno visitato in città laboratori artigianali, dove hanno potuto vedere concretamente “come si fa” il pane. Alcune mamme hanno portato in classe le pagnotte preparate in casa: i bambini hanno assaggiato il pane arabo e quello pugliese, quello toscano, quello sardo e quello con l'uvetta.

Hanno usato i loro sensi per conoscere e per confrontare, hanno conosciuto l’oggi ed il passato, passando in rassegna tante esperienze dell'uomo, che da cacciatore e pastore si è fatto agricoltore, ha scoperto il fuoco, ha imparato a cuocere le farine impastate. Un lungo percorso, quindi: dalla semina, alla mietitura, alla condivisione del pane, che si spezza perché tutti lo possano assaggiare. “E - anche questa è una esperienza importante - se io ne prendo troppo, qualcuno, nel gruppo, rimarrà senza”! Nelle prossime settimane il materiale prodotto dalle schede completate in gruppo alle fotografie, ai cartelloni riassuntivi di tut-

to il lavoro di storia e scienze, sino alle produzioni letterarie delle classi, ai testi delle canzoni inventate, a brevi video - verrà raccolto ed infine esposto, il 19 e 20 maggio appunto, per la cittadinanza tutta e per le famiglie. “Il pane nel mondo” non è stato semplicemente una attività di ricerca, ma una possibilità per ampliare l’offerta formativa. “Le nostre scuole sono diventate un formidabile luogo di incontro, di scambio, di coinvolgimento delle famiglie, dove nessuno era ‘straniero’, perché il profumo del pane ci ha reso fratelli”: così ha commentato un’insegnante coinvolta nel progetto. m.s.

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CIGOGNOLA - Lo scorso 22 aprile a Cigognola, presso la tensostruttura di Vallescuropasso, Luca Barisonzi, l’alpino rimasto ferito in Afghanistan, ha presentato il suo libro “La Patria chiamò”, edito per i tipi di Mursia editore e curato da Paola Chiesa. L’incontro è stato organizzato dal comune di Cigognola e dal Gruppo Alpini di Broni, guidato dal capogruppo Paolo Nascinbene. Alla manifestazione erano presenti il sindaco di Cigognola Rosanna Rovati, il Capitano dei Carabinieri di Stradella Francesco Spera, il generale Vittorio Biondi, il presidente della sezione Alpini di Pavia Carlo Gatti e la curatrice Paola Chiesa. Durante l’incontro è risuonata l’esperienza dell’alpino Barisonzi che nel settembre del 2010 è partito per l’Afghanistan, destinazione Bala Murghab, sulla Ring Road. Luca viene ferito gravemente il 18 gennaio 2011, durante un attentato in cui morì il commilitone sardo Luca Sanna, e da allora è stato ricoverato prima al Reparto Unità Spinale dell’Ospedale Niguarda di Milano e poi in un centro di riabilitazione in Svizzera. Nella sua vibrante testimonianza racconta i ricordi, i sogni e le speranze di un giovane soldato dei nostri tempi, dall’arruolamento volontario alla partenza per l’Afghanistan: gli aiuti umanitari, l'incontro con il popolo afghano e con i suoi bambini, i rapporti con i compagni e la vita quotidiana alla base, fino al tragico epilogo della missione.

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Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

VOGHERA E OLTREPO’

Il Serra Club ha organizzato la manifestazione con la Parrocchia e il Comune

Il Vescovo festeggiato nel 50° di ordinazione

Il presidente del Serra Club Paolo Chiolini, il sindaco di Montù Beccaria Amedeo Quaroni, il Vescovo Mons. Martino Canessa, il Vicario Generale Mons. Pier Giorgio Pruzzi e l’assessore provinciale Francesco Brendolise

MONTU’ BECCARIA Sabato 28 aprile è stata una serata indimenticabile per Montù Beccaria. Organizzata dal Serra Club Valle Scrivia Oltrepò, presieduto da Paolo Chiolini, si è tenuta l’annuale celebrazione per festeggiare i sacerdoti della nostra diocesi che celebrano un giubileo significativo. Sabato, al centro dei festeggiamenti, il Vescovo Mons. Martino Canessa: è infatti questo l’anno che ricorda il cinquantesimo della sua or-

dinazione sacerdotale, avvenuta a Genova il 29 giugno 1962. Con il Serra Club ha contribuito alla miglior riuscita dell’evento tutta la comunità di Montù Beccaria nelle sue espressioni religiose e civili. Il “la” è stato dato dal Complesso bandistico Montuese : sul sagrato la banda del paese ha salutato l’arrivo del Vescovo con accenti festosi. Il Vescovo stesso nel suo intervento nel cuore della serata celebrativa ha evidenziato con poche parole il significa-

to e la tonalità dell’incontro: uno scambio di affetto autentico e caloroso tra il pastore e la sua gente. Mons. Canessa ha quindi ringraziato i numerosi sindaci presenti in rappresentanza delle popolazioni della Valle Versa e della Valle dello Scuropasso, dicendo loro che avrebbe voluto potere rispondere sempre affermativamente ai numerosissimi inviti che gli provengono in occasione di manifestazioni comunali, semplicemente per manifestare vicinanza ed affetto. Purtroppo, data la vastità della diocesi, in alcuni casi non gli è possibile dire sempre di sì. La serata si è snodata in due momenti. Il primo ha avuto come cornice la chiesa parrocchiale, gremita di persone. Il saluto del parroco Padre Egidio Pittilio e del sindaco Amedeo Quaroni hanno segnato l’inizio. Poi un breve concerto d’organo: alla tastiera il maestro Ennio Poggi che, con riconosciuta bravura, ha proposto alcuni tra i più celebri

brani musicali del Settecento e dell’Ottocento. Anche la corale interparrocchiale da poco costituita si è esibita con professionalità e maestria. Sono stati infine consegnate le targhe, ad iniziare dal Vescovo stesso, per mano dell’assessore provinciale Francesco Brendolise in rappresentanza del Presidente della Provincia Daniele Bosone e del sindaco di Montù. Era presente anche il maresciallo Rizieri, comandante della locale stazione dei Carabinieri. La cerimonia in chiesa si è conclusa con una breve preghiera guidata dal Pastore diocesano. La seconda parte della serata si è svolta nell’oratorio parrocchiale. Qui un ricco rinfresco, allestito con la collaborazione di tutta la popolazione, è stato l’occasione per uno scambio gioioso di amicizia e di fraternità. I presenti hanno potuto così avvicinare di persona il Vescovo e manifestargli sentimenti di augurio e affetto. m.r.

Nuova Pro Loco di Broni: parla il presidente Bellinzona BRONI - Con l’arrivo della stagione primaverile si è aperta la nuova stagione di manifestazioni allestite dalla Nuova Pro Loco di Broni. La prima si è svolta domenica 22 aprile quando Broni ha ospitato l’Associazione del Bagnun di Riva Trigoso che ha portato nella cittadina oltrepadana i sapori della Liguria di Levante. Il prossimo appuntamento sarà per il 19 e 20 maggio quando “andrà in scena” il Festival degli artisti di strada. Abbiamo fatto alcune domande al presidente Massimo Bellinzona, alla guida dell’associazione da circa un anno. Presidente, è alla guida della Nuova Pro Loco di Broni da circa un anno. Com’è nata la sua esperienza e qual è il bilancio di questi primi mesi di attività? La partecipazione alla vita comunitaria del paese e lo stare tra la gente mi sono sempre piaciuti e da qui è stato facile condividere gli obiettivi della Pro Loco. L’esperienza a quasi un anno dalla formazione del gruppo di gestione della Nuova Pro Loco è più che positiva. Ho trovato tante persone che si sono avvicinate e che si sono amalgamate molto bene con chi aveva già esperienza di “lavoro di gruppo” e tutti insieme danno un forte contributo all’associazione. Compito della Pro Loco è quello di creare occasioni di incontro, di favorire il turismo, di promuovere l’immagine della città. In questo

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senso come si muove la Pro Loco di Broni? Sono tutti obiettivi che si ottengono con un lavoro continuo e costante nel tempo. Le nostre iniziative hanno il duplice scopo di aggregazione rivolto ai cittadini e associazioni di Broni e quello di attirare persone da fuori paese. Le iniziative da noi promosse si pongono sempre l’obiettivo di portare ogni volta sempre persone nuove proprio per far conoscere Broni Quali sono le iniziative che avete allestito nei mesi scorsi? Lo scorso anno è stato un successo in generale per l’associazione e la Festa dell’Uva è stato sicuramente uno dei momenti più apprezzati dalla cittadinanza e meglio riusciti. Cosa bolle in pentola per le prossime settimane? Quali saranno le iniziative più importanti che proporrete per la primavera-estate 2012? La prima iniziativa è stata domenica 22 aprile in cui abbiamo avuto gradita ospite a

Broni l’Associazione del Bagnun di Riva Trogoso che ci ha deliziato con i piatti tipici di Sestri Levante, naturalmente accompagnati dai vini bianchi dell’Oltrepò. In contemporanea è stato organizzato un raduno di moto Harley Davidson. Importante manifestazione sarà quella del 19 e 20 maggio in cui per due giorni artisti di strada provenienti da ogni parte d’Italia si esibiranno più volte nelle vie piazze di Broni coinvolgendo tutto il paese. A giugno è in programma Festa della birra dove musica e birra saranno il fulcro delle serate. Stiamo definendo le iniziative del mese di luglio, nel secondo weekend per certo ci sarà un concorso di bellezza e nell’ultimo riproporremo la pesciolata in via Togni che lo scorso anno fu molto apprezzata. Stiamo organizzando anche le iniziative per la festa del Santo patrono dell’ultima domenica di agosto e oggi abbiamo in programma il pomeriggio

dedicato ai cani e stiamo definendo anche un’iniziativa serale, come l’anno scorso il gnocco fritto. A settembre nel tradizionale appuntamento del secondo weekend ci sarà la festa dell’uva della quale assieme all’Amministrazione stiamo iniziando a definirne il programma. Lo scorso anno ha ottenuto un grandissimo successo la Festa del’Uva, ritornata agli antichi splendori. E quest’anno cosa accadrà? Il programma è in fase di valutazione e studio assieme all’Amministrazione. Penso che dovremo riproporre le iniziative che lo scorso anno hanno avuto successo come il ballo e la degustazione. Un’ultima domanda. Offra ai nostri lettori un buon motivo per venire a Broni in occasione di una delle manifestazioni organizzate dal vostro sodalizio. Ospitalità e la cordialità sono elementi che si trovano sempre nelle manifestazioni della Nuova Pro Loco. Marco Rezzani

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IN BREVE STORIA / CASEI GEROLA Incontro su Sant’Agostino Venerdì 4 maggio, alle ore 21, si terrà, a Casei Gerola, presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale, il terzo incontro del ciclo “La Translatio del corpo di Sant’Agostino da Genova a Pavia: dalla storia all’attualità”, che avrà come tema “Sant’Agostino a Casei: la sosta e il guado del Po”. Dopo il saluto del Sindaco Ezio Stella e l’introduzione di Padre Giustino Casciano, Priore della Basilica di San Pietro in Ciel D’Oro, ci saranno le relazioni di Renata Crotti, docente dell’Università degli Studi di Pavia su “Il contesto storico e l’impresa di re Liutprando” e del parroco di Casei, don Maurizio Ceriani su “La sosta al Campus Arimannorum tra storia e leggenda”.

RICORDO / COSTA MONTEFEDELE Messa per don Dario Rocca Lo scorso 25 marzo nella chiesa di Costa Montefedele, nel comune di Montù Beccaria, è stato ricordato il parroco don Dario Rocca, che è ancora vivo nel cuore dei suoi parrocchiani, a cinque anni dalla sua scomparsa. Alla Santa Messa, celebrata da Padre Simone, erano presenti molti fedeli: i parrocchiani, gli amici di Luzzano ed un bel gruppo di giovani che ricordano il sacerdote con nostalgia. Insieme a don Dario è stato ricordato anche don Pietro Vercesi, che fu il fondatore della chiesa di Costa Montefedele.

FESTA / TORRICELLA VERZATE La Patronale per Santa Croce La parrocchia di Torricella Verzate, che conserva una reliquia della croce di Gesù, celebra in questi giorni la festa di “S. Croce”. Questa sera, alle ore 21, S. Messa seguita dall’adorazione della Santa Croce, venerdì 4 maggio ci sarà il Pellegrinaggio interparrocchiale e alle ore 21 la S. Messa sarà presieduta da don Giorgio Murtas Rettore del Santuario di Fumo. Sabato 5 maggio, alle ore 21, il Coro “Karakorum” di Milano si esibirà nel concerto dal titolo “Oculi mei ad Dominum”. Domenica 6 maggio, giorno della festa, alle ore 11, saranno celebrate le Prime Comunioni e nel pomeriggio, prima della S. Messa delle ore 17.30, saranno distribuite frittelle e focaccia e sarà possibile visitare la ricca pesca di beneficenza. Lunedì 7 maggio, alle ore 10.30, il Vescovo mons. Martino Canessa con i parroci del Vicariato, celebrerà l’Ufficio dei Defunti e la S. Messa.

MESE MARIANO / BRONI La Madonna di Fatima visita la città A Broni anche quest’anno si ripeterà la tradizione del “pellegrinaggio” della statua della Madonna di Fatima che “farà visita” in alcuni quartieri della città. Si è iniziato ieri sera con la prima tappa presso la Fondazione Conte Franco Cella. Venerdì 4 maggio la celebrazione si terrà in viale Gramsci nel piazzale del supermercato Gulliver; martedì 8 in quartiere Piave nell’ampio piazzale di Rezzani Petroli; venerdì 11 in strada Pavese presso Mazzocchi Gomme; martedì 15 in via Rosa Nera 24; venerdì 18 in frazione Bottarolo; martedì 22 in via privata Scuropasso; venerdì 20 in via Emilia 360 e martedì 29 in frazione Colombera. Alle ore 20.30 viene recitato il Rosario e a seguire viene celebrata la Santa Messa. Nelle altre sere la celebrazione si tiene in basilica. Domenica 13 maggio la parrocchia di Broni celebrerà la festa della Madonna di Fatima: al mattino l’orario festivo, alle ore 20.30 la Messa seguita dalla Processione che si snoderà per le vie della città, accompagnata dalla corale della basilica e dal corpo bandistico bronese.

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UN LUOGO UNA STORIA

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I percorsi delle rogazioni a MONTEMARZINO ...secondo le istruzioni del 1874 del parroco don Giovanni Boveri pagina a cura di ARMANDO BERGAGLIO Panorama di Montemarzino; nel riquadro: il frontespizio del libro di don Boveri; sotto: la chiesa di Montemarzino e una veduta con Scrimignano

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el 1874 presso la tipografia di Salvatore Rossi di Tortona veniva stampato un libricino il cui lungo titolo nella copertina indica dettagliatamente il contenuto e l’uso: “Modo di assistere alle rogazioni ed alle processioni principali che si fanno nella parrocchia di Montemarzino – riordinato per cura del sacerdote D. Giovanni Boveri, parroco della medesima”. La ragione della pubblicazione viene quindi chiarita dal parroco stesso nella prefazione: “Ho creduto bene di riordinare e dare alle stampe le epistole, i Vangeli, e le preci che si usano nelle Rogazioni e nelle altre processioni speciali in questa parrocchia, sia per rendere più decorose le funzioni, sia anche per lasciare memoria delle consuetudini ragionevoli che si usano nelle processioni suddette”. La Chiesa prescriveva le rogazioni, ma lasciava li-

bertà ad ogni parrocchia nel definire percorsi e fermate (o stazioni), nel rispetto delle proprie tradizioni e devozioni. Si trattava di ‘percorsi devozionali’ che ricordavano lo stretto legame tra gli abitanti e la propria terra, mai come allora fonte di vita. Ma si tratta, forse, anche di percorsi che affondavano le loro radici in tradizioni ben più antiche, legate ancora ad un mondo pagano dove si intravede – chissà – una lontana testimonianza del culto delle vette proprio degli antichi Liguri che abitarono il nostro territorio prima dell’avvento dei Romani. Per la parrocchia di Montemarzino – nella ‘guida’ del parroco don Boveri – venivano proposte tre stazioni principali: alla Croce di Ronco Cassinate (oggi, più semplicemente Roncassinate), a San Michele e a Scrimignano. “La stazione più antica è

quella di Scrimignano, – spiega l’autore – come è più antico l’oratorio. Esistono nell’Archivio parrocchiale le investiture che riguardano Scrimignano, che ascendono al 1456. L’oratorio, invece, di San Giuseppe venne fabbricato nel 1729, come da permesso vescovile di detto anno, ed essendo poi caduto in rovina venne rifabbricato circa un secolo dopo in più piccole proporzioni. Non esistono documenti sulla stazione di Ronco Cassinate, ma pare ragionevole che sia stata introdotta per benedire così le parti principali del territorio di Montemarzino”. Il libretto contiene la liturgia e i riti da seguire nei tre giorni delle rogazioni e in altre processioni da tenersi nel corso dell’anno liturgico. Il primo giorno delle rogazioni la processione doveva iniziare con il canto delle litanie dei Santi e del salmo

103, che è una esaltazione delle bellezze e delle ricchezze della natura. Si compiva una sosta alla croce di Campadiolo con l’invocazione ‘Domine, miserere’ cui seguivano un ‘Oremus’ e il rito della doppia benedizione, prima con la croce poi con l’aspersorio, rivolta ai quattro punti cardinali. Quindi la processione proseguiva con soste al sito ‘Boraz’ e alla croce di Roncassinate. Ultima sosta al sito ‘Le Battute’, ossia Monte Carezzano. Il secondo giorno i fedeli si recavano in processione all’oratorio di San Giuseppe. La prima sosta era prevista alla croce non lontano dalla Casa Bianca, quindi la fermata all’oratorio di San Giuseppe dove il parroco, se lo riteneva opportuno, poteva celebrare la messa; la terza fermata era alla croce di San Michele. Queste due chiese si trova-

vano in frazione Reguardia, affacciata sulla valle del Curone. Il terzo giorno delle rogazioni la meta era Scrimignano, sul versante della valle del Grue. Si compiva la prima fermata alla croce sulla strada che portava a questa frazione. Giunti nei pressi della chiesa, veniva recitata una preghiera, quindi, davanti alla chiesa il sacerdote impartiva la benedizione alla campagna. Seguiva, quindi, la processione dell’Ascensione, che si doveva svolgere nelle vie del paese con il canto delle litanie dei Santi e concludersi alla chiesa parrocchiale con la celebrazione della messa. Le funzioni legate alle rogazioni si concludevano nella domenica successiva (ottava dell’Ascensione) con la processione che raggiungeva la Croce dei Castelletti. Don Boveri ricorda infine

la processione di Santa Croce. “La prima domenica dopo il giorno di Santa Croce si fa la processione al monte”, con la fermata al Monte Sant’Andrea. La prefazione al raro libretto – fortunatamente conservato nella Sezione Tortonese della Biblioteca Civica di Tortona – si conclude con un invito del parroco ai suoi fedeli: “Aggradite questa mia tenue fatica, e se nel leggere questo libretto vi ricorderete di me avanti Dio, sarà la più bella ricompensa che voi mi possiate dare”. E la ‘tenue fatica’ e il ricordo di don Giovanni ci giungono particolarmente graditi. Perché ci permettono di ricostruire, nel terzo millennio, un esempio di quei percorsi sacri, ormai dimenticati, legati alla civiltà contadina, come si va sempre più allontanando il ricordo di un mondo strettamente legato alla terra.


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Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

EVENTI E CULTURA

Domenica 13 maggio passeggiata con merenda tra natura, leggende e prodotti tipici locali

A Lungavilla la presentazione del libro

Lungo il sentiero dell’Eremita con Calyx Braico, “Come sono Paesaggio di San Ponzo

CECIMA - C’è un luogo di prati e boschi ultracentenari intorno al borgo medievale di San Ponzo Semola, dove un ambiente particolare, ricco di grotte ed anfratti, ha interagito con la storia dell’uomo per creare un’atmosfera carica di leggenda. Storie di scheletri di balene, di tribù liguri, di buoi preistorici, di martiri cristiani, di monaci eremiti, di cavalieri medievali si intrecciano e si mescolano con semplicità atemporale su queste colline emerse milioni di

anni fa dal fondo del mare. Per scoprire questo angolo speciale, ma ancora poco conosciuto dell’Oltrepò Pavese, l’associazione Calyx propone per il pomeriggio di domenica 13 maggio una passeggiata golosa alle grotte di San Ponzo sulle pendici del Monte Vallassa. Il ritrovo è per le ore 14.30 di fronte alla pieve medievale di San Ponzo. Dopo la visita guidata della chiesa, ci si trasferirà al vicino caseificio Verardo, una piccola azienda artigianale che ha ripreso l’alleva-

mento delle razze di ovini, bovini e suini un tempo tipiche del territorio ed ora in via di estinzione, allo scopo di produrre salumi e formaggi secondo le antiche tradizioni. Dopo un breve tour delle strutture, si partirà in compagnia di esperti di natura e storia locale per una facile passeggiata ad anello di circa quattro ore che avrà come prima tappa il piccolo borgo medievale di San Ponzo, per poi inoltrarsi lungo i sentieri boschivi del Monte Vallassa, uno dei siti

fossiliferi ed archeologici più importanti dell’Oltrepò Pavese. Attraverso boschi secolari che forniranno l’occasione di osservare numerose specie vegetali autoctone e tracce della copiosa fauna locale, si arriverà alla zona in cui la roccia arenaria è stata scavata da rivoli e torrenti, formando le grotte in cui, nel medioevo, fu rinvenuto il corpo dell’eremita Ponzo. Qui scopriremo le leggende che circondano la figura del santo e come sia possibile sopravvivere in questi luoghi nutrendosi dei prodotti reperibili in natura. Dopo una ricca merenda a base di prodotti tipici, specialità locali ed acqua di sorgente sul tema delle leggende di S. Ponzo, si ridiscenderà attraverso un pittoresco paesaggio di prati e frutteti al punto di partenza. Sono necessari borraccia con acqua per il percorso nonché abbigliamento e calzature adeguati ad un’escursione campestre. È richiesta la prenotazione entro sabato 12 maggio.

guarito dalla leucemia” LUNGAVILLA - Marco Braico è un giovane professore di Matematica in un liceo del Torinese ed arbitro nazionale di Volley. Nel 2003 scopre di essere ammalato di leucemia ed inizia una dura battaglia contro la malattia. Riesce a guarire e a questo punto decide di raccontare in modo decisamente ironico i mesi in cui ha combattuto e sofferto. Racconta dei suoi incontri, dei rapporti con i famigliari, con gli amici e con il personale dell’ospedale. Descrive le giornate che passano ed il susseguirsi di speranze e delusioni. Il risultato finale è un libro decisamente bello intitolato “La festa dei limoni” (Effatà Editrice), che sta promuovendo con forza, prima nella sua città ed ora in giro per il nord Italia. Il ricavato dalla vendita del libro è utilizzato per acquistare apparecchiature e strumentazioni medicali da donare al reparto delle

Molinette in cui è stato curato. L’appuntamento per una nuova presentazione è venerdì 4 maggio a Lungavilla alle ore 21 presso l’auditoriom Casa del Giovane (gentilmente concesso da don Cesare Depaoli e dai suoi parrocchiani). Sarà l’occasione per ascoltare le storie, gli aneddoti, le speranze e i progetti di questo simpaticissimo professore. a.b.

PELLEGRINAGGIO IN ARMENIA Presieduto da Sua Eccellenza Monsignor Martino CANESSA 11 / 18 ottobre 2012 “La spiritualità delle sue cattedrali, i misteriosi monasteri rupestri: l’incontro e l’ospitalità genuina di una civiltà antica” INFORMAZIONI e ISCRIZIONI entro e non oltre il 30 MAGGIO 2012 presso: Curia Vescovile - Ufficio Missionario Piazza Duomo, 12 TORTONA Tel.: 0131 816617 – tortonamissio@virgilio.it


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EVENTI E CULTURA

Il 12 e 13 maggio si svolgerà la rievocazione storica di un episodio del 1416

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Al Santuario della Guardia di Tortona

Prima edizione di “Casei Medievale” Concerto per il Papa CASEI GEROLA - Il secondo week end di maggio sarà possibile fare un tuffo nel passato e vivere due giorni nel Medioevo, partecipando a emozionanti duelli, degustando antiche leccornie e ammirando dame e cavalieri con magnifici costumi. Sabato 12 e domenica 13 maggio Casei Gerola ospiterà la prima edizione di “Casei Medievale”, una rievocazione storica che metterà in scena i fatti della battaglia tra il Conte di Carmagnaola e Lancellotto Beccaria, combattuta nel lontano 1416. Lancellotto Beccaria fu Signore di Casei dal 1410 al 1416. Pur avendo giurato fedeltà a Filippo Maria Visconti Duca di Milano da cui aveva ottenuto in cambio l’infeudazione di questa terra, insieme a quelle di Silvano e Serravalle, tramò contro il suo Signore e alla fine si levò in armi contro la Casa dei Visconti. Filippo Maria inviò contro Beccaria il Capitano Generale delle armate ducali il Conte di Carmagnola e anche gli abitanti di Casei, stanchi di questo tiranno, fornirono al Carmagnola 25 balestrieri e 70 pavesarii e conquistarono il castello. Lancellotto fu condotto in catene nella citta

di Pavia e, per il suo tradimento, impiccato sulla pubblica piazza. L’episodio sarà rivissuto nel corso delle due giornate che avranno un ricco programma. Nella giornata di sabato alle ore 10 si aprirà l’accampamento lungo il fossato del castello e i mercanti e i mestieranti offriranno a tutti i loro prodotti e la loro arte. Alle ore 10.30 si svolgerà il torneo di combattimento in armatura completa. Per l’occasione arriveranno ben 20 Compagnie storiche italiane e straniere che si cimenteranno nei vari momenti di combattimento. Il Torneo è considerato il più grande spettacolo del medioevo, immaginato come un violento scontro fra nobili cavalieri, giocato in una cor-

nice sfarzosa, con stemmi e blasoni colorati, magari con l’unico scopo di ricevere un premio da una bella principessa... Il torneo tuttavia non fu solo questo e assunse varie forme, alcune delle quali in uso tutt’oggi. Le origini dei tornei sono incerte, ma si posso ricercare in quei “giuochi guerreschi” praticati fin dall’antichità. Nel XIII sec. furono distinti due tipi di tornei: il primo prevedeva l’uso di armi da guerra, il secondo da condursi con armi cortesi studiate per non uccidere, come lance spuntate, spade senza punta o filo, mazze di legno. A pranzo si potrà mangiare presso lo stand gastronomico a cura delle Associazioni di Casei Gerola. Nel pomeriggio inizieranno i giochi medioevali per i bambini e al campo si sussegueranno le animazioni a tema, alle ore 15.30 si svolgeranno le finali del Grande Torneo di Combattimento. Alle ore 20 sarà possibile partecipare ad una vera e propria Cena Medievale nel chiostro di San Sebastiano. Il “Magistro Coquo” Fabio Mariottini avrà l’onore di “deliziare i palati fini dei convitati”. La serata sarà allietata da musici e valorosi cavalieri

che si sfideranno alla tenzone. All’ingresso vi sarà il “Cancelliere”, che rilascerà il “Permisso Circolandi” il quale permetterà di muoversi all’interno della festa. La prenotazione per la cena è obbligatoria (cena@caseimedievale.it). A partire dalle ore 22 si svolgerà un percorso culturale alla scoperta delle bellezze architettoniche del borgo e vi saranno spettacoli lungo le vie. Domenica 13 maggio a partire dalle ore 10 riaprono le botteghe con i mercanti e i mestieranti, alle ore 11 il parroco don Maurizio Ceriani, nell’Insigne Collegiata di S. Giovanni Battista, celebrerà la Messa secondo l’antico Canone Romano in lingua latina con canti gregoriani eseguiti dalla Corale parrocchiale diretta da Giuseppe Pipero. Al termine ci sarà la cerimonia di “Omaggio” dei capitani e delle Compagnie a San Fortunato. A partire dalle ore 12.45 si svolgerà il Torneo de li Brandi, la cui organizzazione è a cura di Messer Torre. Alle ore 14, a rotazione, in vari punti dell’accampamento, ci saranno esibizioni e animazioni a tema e alle ore 17 la grande battaglia finale presso la fortezza.

TORTONA - Sabato 5 maggio, alle ore 21, presso la Basilica Santuario Madonna della Guardia di Tortona, si terrà il tradizionale Concerto per soli, coro e orchestra in onore del Santo Padre Benedetto XVI, organizzato dal Gruppo Corale Orchestrale San Luigi Orione di Tortona con il patrocinio del Comune di Tortona e della Provincia di Alessandria. Saranno eseguiti brani di Gounod, Glinka, Verdi e Donizzetti. Interpreti della serata saranno il baritono Giuseppe Altomare, ospite d’onore, Anna Pirozzi soprano, Michela Guassotti soprano, Giorgia Bertagni mezzo soprano, Silvano Santagata tenore, Alessio Verna baritono, la Corale San Luigi Orione, l’ensemble orchestrale “I Regi” sotto la Direzione del maestro Roberto Baldo. La storia del Gruppo Corale Orchestrale “San Luigi Orione” del Santuario Madonna della Guardia, ha inizio nel 1974, quando Mons. Giuseppe Scappini, Maestro di Cappella del Duomo di Tortona, decise di unire le corali del Duomo stesso e del Santuario Madonna della Guardia. Lo scopo della fusione era quello di formare

un gruppo valido ed indipendente, in grado di eseguire un repertorio musicale tale da spaziare dai canti sacroliturgici, alla lirica e soprattutto in grado di eseguire, valorizzare e far conoscere la musica di Lorenzo Perosi, dai mottetti alle Messe agli Oratori. L’anno 2006 ha visto la scomparsa di mons. Scappini, che ha lasciato la direzione a Roberto Baldo, divenuto Maestro di Cappella della Basilica Santuario Madonna della Guardia e sotto la sua guida, la corale continua le sue attività di servizio liturgico e concertistica con la voglia e l’entusiasmo di sempre crescendo e inserendo continuamente forze nuove.Per l’anno in corso sono già in programma una trasferta a Milano e una a Roma.


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CASTELNUOVO - VAL GRUE -

SS. MESSE FESTIVE Cattedrale (tel. 861360): ore 8-910.30-12-18 (prefestiva ore 18); S. Maria Canale (tel. 863570): ore 11.00-18,30 (prefestiva ore 18); S. Matteo (tel. 861392): ore 8.30-10.30-11.30-17.30 (prefestiva ore 17.30); S. Giacomo (tel. 861025): ore 8-10-11 (prefestiva ore 17.30); S. Michele (tel. 861373): ore 8-9-10.30-18 (prefestiva ore 18); Sacro Cuore (tel. 820495): ore 8.30-11.00-18.00 (prefestiva ore 18.00); Madonna della Guardia (tel. 862187): ore 8-9-1011-17-18 (prefestiva ore 17); Cappuccini (tel. 861166): ore 18 (prefestiva ore 18); Oratorio S. Carlo (tel. 861392): ore 8.30

(sabato); Oratorio S. Rocco (tel. 863164): ore 17 (prefestiva); Ospedale (tel. 865563) ore 18; Rinarolo (tel. 861392) ore 9. Farmacie di turno aperte dal 3 al 9 maggio 2012 Giovedì 3 maggio: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Venerdì 4: Comunale 1, C.so Don Orione, 51/A - (tel. 0131 862630) Sabato 5: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Domenica 6: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067) Lunedì 7: Bidone, Via Emilia 130 - (tel. 0131 861067);

VAL CURONE - VALLE OSSONA Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264); dalle ore 15.30 Centrale, Via Emilia 163 - (tel. 0131 861403) Martedì 8: Zerba, Via Emilia 220 - (tel. 0131 861939) Mercoledì 9: Comunale 2, Centro Commerciale Oasi - (tel. 0131 861264) Edicole aperte domenica 6 maggio 2012 Tanzi, via Emilia; Filippini, via Emilia; Garbarino, c.so Alessandria; Corti, c.so Don Orione; Barbieri, p.zza Milano; Topmar, Corso Pilotti.

La statua ha visitato la comunità parrocchiale dal 21 al 28 aprile

Serata dell’Unitre sugli animali

La Madonna Pellegrina a Pontecurone

I “Giovedì della poesia”

PONTECURONE - Quando una madre chiama i suoi figli per qualcosa di importante ed eccezionale, tutti accorrono da lei con cuore disponibile e fiducioso. E’ lo spettacolo di fede e di devozione che Pontecurone ha vissuto sabato pomeriggio 21 aprile con l’arrivo e l’accoglienza della Madonna pellegrina: la bianca statua,copia fedele della Madonna di Lourdes che sta percorrendo le strade della nostra diocesi e sosta in tutte le comunità con alcune precise finalità spirituali e pastorali. Accolta sul piazzale Marconi antistante la stazione ferroviaria, proveniente da Sale, alla presenza di numerosi fedeli, della Confraternita di S.Biagio, dei volontari della protezione civile, la piccola statua è stata consegnata dal parroco di Sale a quello di Pontecurone.Un breve e suggestivo rito per significare l’insediamento della Madonna nella comunità pontecuronese per ben

otto giorni. Una settimana intera articolata in diversi appuntamenti e in diversi luoghi per tributare a Maria l’omaggio della fede e della devozione a colei che è Madre della Chiesa, madre dei viventi, madre di Cristo nostro salvatore. Dopo brevi parole dell’arciprete don Paolo, si è snodata una lunga processione fino alla chiesa parrocchiale di S.

Maria dove la Madonna è stata collocata su un apposito tronetto semplice ma elegante. La chiesa era gremita come nelle occasioni solenni. Ha avuto inizio la recita del santo rosario meditato, intercalato da specifiche intenzioni di preghiera, soprattutto per il dono delle vocazioni, la pace nelle famiglie, il giusto orientamento della vita nei gio-

vani. E’ seguita una solenne celebrazione dell’Eucaristia con un’omelia del parroco che ha toccato il cuore di tutti. Terminata la celebrazione è stata recitata la preghiera della peregrinatio mariae composta appositamente dal nostro vescovo e molti fedeli hanno sostato ancora davanti alla bella statua della Madonna, depositando in una cassetta specificamente predisposta biglietti con intenzioni e richieste di grazie particolari: saranno portati a Lourdes in occasione del pellegrinaggio diocesano. In tutti c’è bisogno di intimità, di tenerezza, di conforto, di amore da parte della Madonna. Tra tanto disorientamento individuale e sociale, solo la madre di Gesù può consolare, orientare, suscitare sentimenti di pace e serenità. La bianca madonnina di Lourdes chiama tutti i suoi figli, specialmente quelli più tribolati nel corpo e nello spirito; per tutti e per ciascuno ha una parola da dire, un consiglio da dare, un messaggio da custodire nel cuore. Poi, come da programma, la Madonna partirà per un’altra destinazione perché ha altri figli da convocare, da visitare, da amare. Ma lascerà certamente a Pontecurone qualche grazia, qualche segno della sua presenza. E chissà che tra i giovani figli della patria di San Luigi Orione non susciti il dono di qualche vocazione sacerdotale. E’ quello che chiediamo con tanta fiducia; è quello che speriamo ardentemente. Sarebbe motivo di onore, e sarebbe una gioia grande. d.s.

Il soprano Elena D’Angelo durante una rappresentazione

TORTONA - “Creature grandi e piccole” è il titolo del secondo appuntamento per “I giovedì della poesia” organizzati dall’Unitre di Tortona, che si terrà a Palazzo Guidobono, oggi, giovedì 3 maggio alle ore 21. Il titolo prende spunto dal libro omonimo di James Herriot, noto scrittore veterinario, che ha descritto nei suoi libri la propria vita a contatto con le creature grandi e piccole di cui si è occupato per lavoro. Ma perchè annoverare gli animali tra “I piaceri della vita”, a cui si ispira appunto la rassegna dell’Unitre? Si può rispondere che nessuno meglio di loro incarna, con la molteplicità di forme, i variopinti colori , la singolarità e perfezione delle voci, la infinita bellezza e varietà del creato, così che ne deriva gioia per i nostri sensi. E come dimenticare il genuino e gratuito amore, la totale fedeltà di cui i nostri amici animali colmano i loro padroni, spesso riempiendo

vuoti affettivi e tristi solitudini. Il concerto-lettura, a ingresso libero, ha come protagonisti della parte musicale il soprano Elena D’Angelo, dal 2004 soubrette della storica “Compagnia Italiana di operetta” che eseguirà brani tratti da operette, musical e canzoni degli anni ’50 e sarà accompagnata al pianoforte dal maestro Andrea Albertini. Le letture, a cura di Maria Paola Bidone e Francesco Parise, spaziano nel vasto repertorio della letteratura sull’argomento, da London, Borges, Prevert, Lorenz fino alle fantasie linguistiche di Fosco Maraini e Tiziano Scarpa. Insolito commento all’insieme sarà costituito dalle estemporanee performances pittoriche di Andrea Franzosi che delizieranno anche gli occhi dei presenti. La serata vuole essere una specie di omaggio, una “laus creaturarum” per questi splendidi compagni di vita a cui non sempre si porta il dovuto rispetto.

La cerimonia di premiazione si svolgerà domani, 4 maggio, presso la Direzione Territoriale di Tortona della Regionale Europea

Gianmarco Carà ha vinto la borsa di studio di UBI Banca e Intercultura TORTONA - Si terrà domani, venerdì 4 maggio presso la Direzione Territoriale di Tortona della Banca Regionale Europea, alle ore 14.30, la cerimonia di premiazione del vincitore della borsa di studio messa a disposizione da UBI Banca e Fondazione Intercultura, grazie alla quale uno studente alessandrino potrà partecipare ad un programma di studio annuale in Danimarca con Intercultura. Il giovane meritevole che partirà alla scoperta di una nuova cultura è il castelnovese Gianmarco Carà, diciassettenne, del liceo scientifico statale “G. Peano” di Tortona. A consegnare personalmente la pergamena al vincitore ci sarà, per Banca Regionale Europea, il Direttore Territoriale del Tortonese, Angelo Spelta insieme ad Anna Rita Nulchis, consigliere d’amministrazione dell’associa-

zione Intercultura. UBI Banca e la Fondazione Intercultura credono fortemente nell’investimento sulla formazione internazionale dei giovani del territorio, riconoscendo l’importanza che questa esperienza di vita e di studio all’estero ha nel bilancio della formazione personale di chi è partito, non solo sul piano delle lingue e delle competenze pratiche, ma anche e soprattutto nella capacità di affrontare al meglio le difficoltà e le sfide del mondo dello studio e del lavoro. “Banca Regionale Europea è orgogliosa di poter contribuire alla formazione cultura e di un proprio cliente - commenta il Direttore Generale di Banca Regionale Europea, Riccardo Barbarini. Il vincitore è infatti stato selezionato tra i numerosi ragazzi che hanno sottoscritto il conto “I WANTtUBI’” presso le banche

del Gruppo UBI. Un conto corrente ideato appositamente per i giovani dai 13 ai 17 anni con un valore aggiunto, come in questo caso, premiare gli

studenti più meritevoli supportandone la formazione non solo scolastica ma anche sociale, culturale e lavorativa”. “Avere la possibilità di vivere per un anno lontani dal proprio contesto territoriale - aggiunge il presidente di Banca Regionale Europea, Luigi Rossi di Montelera permette un importante arricchimento personale a trecentosessanta gradi ed un consolidamento forte della prima parte di percorso formativo di un giovane studente”. Anche grazie a queste borse di studio, ogni anno circa 1600 studenti italiani delle scuole medie superiori partono per un’esperienza di studio all’estero tramite l’associazione Intercultura. Solo quest’anno, ad esempio, nel Centro locale di Intercultura di Alessandria partiranno 6 studenti per un programma di studio an-

nuale, 4 per un programma di studio semestrale e 4 per un programma di studio estivo. Intercultura è una Onlus che dal 1955 opera su tutto il territorio nazionale per promuovere un progetto di crescita interculturale per studenti, scuole e famiglie. Ogni anno studenti e famiglie vivono l’esperienza interculturale dell’accoglienza e della vita all’estero grazie al lavoro dei volontari locali, che seguono passo dopo passo i processi di selezione e assistenza dei partecipanti ai programmi di scambio. Per maggiori informazioni sull’evento di premiazione e sulle attività di Intercultura ad Alessandria è possibile contattare la presidentessa del Centro locale, Roberta Bastita all’indirizzo teborra@teletu.it oppure visitare il sito dell’associazione all’indirizzo www.intercultura.it


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Le suore di Voghera sono state ospiti nella S. Messa di domenica 29 aprile

Le Benedettine sono tornate a Pontecurone PONTECURONE - “C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria… anzi, di antico”. E’ stato sicuramente il pensiero sgorgato spontaneo nell’animo di tante persone, domenica scorsa 29 aprile mentre si recavano a Messa. Un bel gruppo di Suore Benedettine della Divina Provvidenza di Voghera dava un tocco di novità all’appuntamento eucaristico domenicale nella chiesa di S. Maria Assunta in Pontecurone. Nell’ambito della giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (era già stata tenuta venerdì sera in S. Giovanni la veglia presieduta dal vescovo) la comunità parrocchiale ha voluto tributare un atto di deferenza e di gratitudine a tutte - alle tante - suore Benedettine che fino ad un recente passato hanno prestato il loro servizio pastorale e sociale al paese. Un rinverdire la memoria, pur nel breve spazio di un giorno, di una realtà significativa, ancora viva nel cuore della maggior parte dei pontecuronesi che ne hanno largamente beneficiato. Un riandare agli inizi della loro presenza che riporta idealmente addirittura alla fine dell’Ottocento, quando le Suore Benedettine ven-

Le Suore Benedettine di Voghera posano per una foto ricordo

nero a prestare servizio nell’Ospedale “G. Bossi” a partire dall’aprile 1896, e poco dopo dal 1903 all’asilo “Bertarelli Galliani”. Per circa un secolo si sono avvicendate decine di suore che hanno lasciato una traccia indelebile a motivo delle loro capacità professionali, umane e spirituali; e perciò stimate, apprezzate, amate. Una mostra allestita mediante sette grandi pannelli nella chiesa di S. Maria coordinata da Suor Aurora Riva, ben documentava questa presenza delle Suore a Pontecurone e attualmente anche nel mondo. Il rivedere nelle fotografie i volti - solo per citarne alcuni - di Suor Marziana, Suor Bernardina, Suor Olga, Su-

or Bartolomea, Suor Orsolina, Suor Flaminia, Suor Diletta, Suor Olimpia, Suor Gerolama, Suor Luigia, Suor Colombina, Suor Maggiorina, e molte altre, suscitava ricordi ed emozioni intense. Numerose generazioni di bambini e bambine devono per tanta parte la loro formazione umana e cristiana alle Suore Benedettine: donne consacrate per vocazione totalmente al servizio della Chiesa e dell’umanità secondo il carisma delle loro Fondatrici Maria e Giustina Schiapparoli. Le Suore rimasero all’ospedale “G. Bossi” fino all’aprile del 1981 e all’asilo “Bertarelli” fino all’ottobre del 1990. Poi il vuoto che non è stato più possibile colmare a motivo

della scarsità delle vocazioni tipica di questi tempi. La celebrazione eucaristica è stata resa solenne dai canti, dai simboli dell’offertorio, dalle preghiere dei fedeli a tema vocazionale lette dalla Superiora Provinciale Suor Lina Girotto che accompagnava le suore, dalle parole riconoscenti del parroco. Molto incisiva ed edificante la testimonianza di Suor Cesaria originaria del Brasile anch’essa per qualche anno a Pontecurone nei suoi anni giovanili. “Rispondere all’amore si può” - tema della giornata mondiale per le vocazioni è stato il filo rosso che ha condotto lo svolgimento della sua riflessione. Al termine della Messa un piccolo aperitivo presso l’Oratorio S. Francesco, offerto dalla Confraternita di S.Biagio, ha dato modo di salutare singolarmente le suore “pontecuronesi”, di fare la foto ricordo e di abbracciarle nella speranza di un prossimo incontro e Dio lo volesse! - di un loro ritorno a servire il paese. I molti ricordi continueranno a farsi preghiera per la grande, stimata famiglia delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza. Dino Savio

Fabrizio Falchetto sarà al Salone del Libro di Torino TORTONA - Fabrizio Falchetto è un artista tortonese completo e apprezzato che si occupa sia di fotografia che di pittura, scultura e scrittura, portando avanti in un modo del tutto originale, una fusione tra le arti che caratterizza la sua poliedricità espressiva. E’ appena uscita una nuova edizione del suo primo romanzo “Le parole che non ti ho mai detto - Prima di quella fotografia.” per le edizioni Albatros, (pagg. 427 - euro 19,50), i cui proventi, per quanto concerne i diritti dell’autore, verranno interamente destinati all’associazione onlus “Casa delle Donne Maltrattate” con sede a Milano che dal 1986 aiuta e sostiene donne in difficoltà a causa di violen-

Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

TORTONA E TORTONESE

pag.

ze subite. Con il suo libro, che parla d’amore, di buoni sentimenti e fa riflettere sulla qualità dei rapporti tra uomini e donne, Fabrizio vuo-

le contribuire a sensibilizzare i lettori sulla necessità di un’adeguata educazione sentimentale in quanto la cronaca registra quotidianamente esiti drammatici di un distorto senso delle relazioni di coppia. In questo romanzo la voce appassionata del protagonista, ancora tenera ed intensa come quella di un ragazzino, nonostante egli abbia passato “il mezzo del cammin” della sua vita, svela i più intimi sentimenti che agitano il suo animo sensibile quando si parla di affetti e di certi momenti che hanno segnato particolarmente la sua esistenza. Come se leggesse un “journal intime”, il lettore ha accesso alle emozioni, sensazioni e riflessioni suscitate

Il Fai di Tortona nella terra di S. Francesco TORTONA - Sabato 21 e domenica 22 aprile la Delegazione FAI (Fondo Ambiente Italiano), di Tortona ha fatto una visita nella Terra di San Francesco ad Assisi per riscoprire i luoghi del Santo. E’ stata visitata la Basilica Superiore e Inferiore accompagnati da una bravissima guida e poi ai piedi della Basilica di San Francesco si è potuti accedere ad un Bosco. Una selva incantata che racchiude in sé i tipici tratti del paesaggio umbro, con alberi, frutteti, ulivi e un vivace torrente. Con discrezione l’uomo vi ha lasciato il segno del proprio passaggio: una chiesa del XII secolo, i resti di un convento benedettino, un antico mulino. La mattinata di domenica è stata dedicata ad un tour guidato per la città di Assisi. Il prossimo appuntamento della Delegazione

da un rapporto straordinario - un Amore impossibile, incompreso e incomprensibile - che a distanza di tempo rispetto a quando è sbocciato, si riscopre più vivo che mai e bisognoso di dirsi fino all’indicibile. Con uno stile molto personale, caratterizzato da assonanze, sospensioni, echi, ripetizioni e neologismi, l’autore narra di stati d’animo che non hanno età in cui tutti possono ritrovarsi. Il romanzo di Fabrizio Falchetto sarà presente nello stand della Casa Editrice Albatros alla venticinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino che si svolgerà da giovedì 10 a lunedì 14 maggio, presso il Lingotto Fiere a Torino.

IN BREVE COMMEMORAZIONE / TORTONA

Il ministro Renato Balduzzi interviene alla cerimonia del 25 Aprile Mercoledì 25 aprile il gruppo ANMI ha partecipato alla manifestazione del 67° anniversario della Liberazione. La cerimonia è iniziata alle ore 9 con la Santa Messa in Duomo Officiata dal Vescovo Martino Canessa. Erano presenti il Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi, il Sindaco di tortona Massimo Berutti, il Vice Sindaco Carlo Galuppo, il Vice Prefetto Vito Cusumanno, il Sottotenente Antonio Iannotta comandante della Guardia di Finanza, il Capitano dei carabinieri Giorgio Sanna, Alberto Mogni il Sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, il gruppo ANPI di Tortona e i gruppi d’assodarma dei marinai, Alpini, Bersaglieri, Polizia di stato, Carabinieri, gli alunni delle classi medie Luca Valenziano le loro insegnanti e numerosi cittadini. Dopo la Santa Messa si è formato un corteo che ha sfilato per via Emilia, largo Borgarelli, corso Montebello sino a giungere al monumento ai Partigiani in corso Lioniero. Il Ministro Renato Balduzzi e il Sindaco Massimo Berutti hanno deposto la corona di allora al monumento, e a seguire hanno preso la parola per le allocuzioni di rito.

EVENTI / MOLINO DEI TORTI La Fiera di Santa Croce Domenica 6 maggio il Comune di Molino dei Torti organizza la tradizionale Fiera di Santa Croce, durante la quale si svolgerà anche la Giornata della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana. Il programma della manifestazione che si svolgerà in piazza Caduti per la Patria, prevede alle ore 9.30 la cerimonia dell’alza bandiera, seguita alle ore 10 dalla processione per le vie del paese e dalla Santa Messa. Al termine ci sarà il saluto alle autorità. Alle ore 12.30 si potrà pranzare grazie alla Pro Loco che offre un menù fisso al costo di 20 euro. Nel pomeriggio alle ore 15 si svolgerà un’esercitazione di protezione civile, alle ore 17 la Pro Loco presenta una sfilata di moda e alle ore 18.30 con l’ammaina bandiera si concluderà l’iniziativa.

NUOVA RADIO PIEVE / TORTONA Gershwin e Disney riletti a Caleidoscopio Le più belle canzoni di George Gershwin e quelle tratte dai più noti film di Walt Disney saranne le protagoniste dell’appuntamento settimanale sulla frequenza 96,400 FM e in diretta sul sito www.radiopnr.it. Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 6 maggio, il conduttore Andrea Bobbio presenterà un programma ideato e condotto dal disc jokey Roberto Rossi, il quale proporrà le canzoni che hanno fatto la storia dei musicals e del cinema americani, da I got rhythm a The bare necesities, da Just can’t wait to be king a Heigh-ho, da Nothing but love a Summertime e tanti altri, tutti rielaborati e cantati da Brian Wilson e il suo complesso. L’appuntamento è fissato per domenica sera oppure per martedì 8 maggio, sempre alle ore 20,30.

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Puoi donare tutti i giorni presso il FAI Tortona sarà domenica 20 maggio con la visita a Villa dei Vescovi, la più importante casa pre palladiana del Veneto, fulcro di un paesaggio sublime come quello dei colli Euganei; nel pomeriggio ci sarà una visita alla città murata di Este.

CENTRO TRASFUSIONALE OSPEDALE TORTONA

Via Emilia, 35 - Tortona

dalle ore 8 alle 10 - Tel. 0131-865327

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Giovedì 3 maggio 2012 di Ferraresi RESTAURI Daniele e C snc Piazzale Trieste, 23/24 27049 STRADELLA (PV) Tel. e Fax 0385 57067 Cell. 339 8715731 www.paginegialle.it/stilnovorestauri

N

IL POPOLO di SERRAVALLE - ARQUATA -

SS. MESSE FESTIVE: Collegiata (tel. 2112) : ore 11 – 12 – 17 (prefestiva ore 17) S. Andrea: ore 10 - S. Nicolò (tel. 78270): ore 8.30 – 10.30 – 11.30 – 18 (prefestiva ore 18); S. Pietro (tel. 2526): ore 10 – 11.30 – 18.15 (prefestiva ore 18.15); Centro S. Rita (tel. 71592): ore 9; Barbellotta ore 11; Cristo Risorto (Quartiere G3): ore 9.30; Sacro Cuore (tel. 78685): ore 8 - 11 - 17 (prefestiva 17; inv. 16.30); Parrocchia della Pieve (tel. 2261): ore 9.30 – 11 – 17 (prefestiva ore 17); S. Antonio (tel. 2774): ore 8 – 10 – 11 – 17.30 (prefestiva ore 17.30); Chiesa del Cimitero: ore 8,45; Viale Cichero: ore 9.30;

VAL

Merella: prefestiva ore 16 (tel. 329966); Ospedale (tel. 33211): prefestiva ore 18; La Maddalena: prefestiva ore 17; Chiesa di Don Bosco (tel. 01432892): ore 9. Farmacie di turno aperte dal 3 al 9 maggio 2012 Giovedì 3 maggio: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166) Venerdì 4: Beccaria, P.zza Repubblica, 7 - (tel. 0143 2310) Sabato 5: Moderna, Via Papa Giovanni XXIII, 3-5 - (tel. 0143 2166)

Il Sindaco è soddisfatto del sostegno concreto alle fasce deboli

Il Comune approva il bilancio di previsione NOVI LIGURE - La sorsa settimana il Consiglio Comunale di Novi Ligure, ha approvato il Bilancio di Previsione 2012 e quello pluriennale 2012/2014, con 11 voti favorevoli da parte della maggioranza e 4 voti contrari (i Consiglieri Giuseppe Dolcino, Francesco Sofio, Maria Rosa Porta e Federico Tuo). I dettagli del documento sono stati illustrati nel corso della seduta consiliare, attraverso le relazioni presentate dal Sindaco, Lorenzo Robbiano, e dall’Assessore al Bilancio, Germano Marubbi. Dai banchi della maggioranza è stato espresso pieno sostegno alla manovra. Le dichiarazioni di voto dei Capi Gruppo e gli interventi dei singoli Consiglieri hanno sottolineato il punto centrale del provvedimento, vale a dire lo spostamento del carico fiscale locale dai redditi ai patrimoni, con una chiara impronta sociale a favore delle famiglie a reddito basso e medio. Ciò è stato reso possibile grazie alle “aliquote Imu” (per la prima casa è stata fissata al 3,8 per mille, al di sotto di quella base indicata

Il portone d’ingresso del Municipio di Novi Ligure

dal Governo) e all’addizionale Irpef comunale, che viene azzerata per i redditi fino a 15 mila euro all’anno e diminuisce progressivamente per i redditi tra 15 e

28 mila euro (dal 5 al 2 per mille) e per quelli tra 28 e 55 mila euro (dal 5 al 4 per mille). Prima della votazione è intervenuto il Sindaco Lo-

renzo Robbiano che ha ribadito la sua preoccupazione per le incertezze, ancora presenti a livello nazionale, sulle modalità di applicazione dell’Imu: “È stata una manovra faticosa - ha sottolineato il Sindaco -valuteremo le decisioni che prenderà il Governo nei prossimi mesi, ma probabilmente saremo costretti a ridiscutere questa materia in sede di riequilibrio di bilancio. In ogni caso, siamo soddisfatti perché, grazie alla situazione di equilibrio dei conti comunali, siamo riusciti a fare qualcosa di concreto in favore delle fasce più deboli. Solo per fare un esempio, se avessimo deliberato le aliquote Imu ed Irpef applicate dal Comune di Roma, avremmo incassato due milioni di euro in più. Invece, abbiamo preferito che quei soldi rimanessero nelle tasche dei cittadini novesi, visto il difficile momento economico che stiamo vivendo. Ora è importante mettere in atto ogni intervento possibile per creare sviluppo e ridare ai cittadini nuove prospettive per il futuro”. Vittorio Daghino

Castellania ospiterà la prima edizione de “La Mitica”

CASTELLANIA - La vivace e coloratissima carovana del cicloturismo su biciclette d’epoca, vero e proprio fenomeno esploso in tutta Europa negli ultimi

anni e capace di raccogliere migliaia di appassionati ad ogni appuntamento, approderà finalmente anche nella terra di Coppi. L’evento è fissato per il do-

menica 1 luglio a Castellania, a settantacinque anni esatti dalla prima corsa disputata da Fausto Coppi proprio su quelle strade. Si chiamerà “La Mitica”. L’idea di una corsa ciclistica non agonistica, disputata con bici e abbigliamento d’epoca, nasce nella terra del Chianti poco più di un decennio fa con L’Eroica, che nell’edizione 2011 ha fatto contare oltre 4.000 iscritti e un programma ricchissimo di iniziative collaterali come spettacoli teatrali e musicali, mercatini, appuntamenti enogastronomici legati alle eccellenze locali, itinerari turistici e molto altro. Oltre all’Eroica esiste un Giro d’Italia d’Epoca (www.giroditaliadepoca.eu) con 11 tappe programmate nel 2012 e altri appuntamenti di questo tipo

entro e oltre i confini nazionali. La Mitica 2012, edizione “zero” della cicloeroica dedicata al mito Fausto Coppi, partirà dal paese natale del Campionissimo per attraversate il Tortonese e il Novese. Vi saranno due percorsi di differente lunghezza, tutti giocati fra strade bianche e splendidi passaggi panoramici all’ombra delle dolci colline di Coppi. Sarà un itinerario turistico ma anche storico e culturale, pensato per svelare le bellezze del territorio locale agli appassionati cicloeroici di tutto il mondo. E in più, il percorso comprenderà proprio quello sul quale, il 1° luglio 1937, Fausto Coppi disputò la prima gara agonistica della carriera. Un vero tuffo nella storia, nella natura, nelle emozioni.

OVI

BORBERA - OLTREGIOGO

Domenica 6: Cristiani, Via IV Novembre, 13 - (tel. 0143 2321) Lunedì 7: Bajardi, Via Girardengo, 50 - (tel. 0143 2216) Martedì 8: Comunale, Via Verdi, 113 - (tel. 0143 76255) Mercoledì 9: Valletta, Via Garibaldi, 1 - (tel. 0143 2331) Edicole aperte domenica 6 maggio 2012 Mandirola, Corso Marenco; Zina, Viale Saffi; Massone, Piazza XX Settembre; Arecco, Via Amendola; Fanin, Via Papa Giovanni XXIII; Ponte, Piazza Repubblica; Scarsi, Viale Chichero; Rebora, Via Casteldragone; Magenta, via Marconi; Ferrarese, via Verdi.

La festa della Confraternita della Trinità di Serravalle

SERRAVALLE SCRIVIA - Nella mattinata di domenica 22 aprile, a Serravalle Scrivia presso l’Oratorio detto “dei Rossi”, sede della Confraternita della Trinità, si è svolto un triplice avvenimento che non si svolgeva più da diversi decenni. Innanzitutto è stato insediato canonicamente il nuovo Priore dell’associazione. Si tratta di Gian Paolo Vigo, eletto nell’inverno scorso che prende il posto di Giampiero Cravero, benemerito di detto sodalizio. La funzione si è svolta, come previsto dalle norme e dall’apposito rituale ecclesiale, durante la Messa festiva, celebrata dal parroco don Giuseppe Bruniera. La giornata è stata organizzata perché la Confraternita, in una domenica di aprile non occupata da ricorrenze liturgiche più importanti, storicamente celebrava San Francesco di Paola patrono della gente di mare, che viene considerato pure un santo “trinitario” poiché ebbe una visione della Trinità, evento che ne diffuse la devozione presso questo tipo di Confraternite che a loro volta propagarono pubblicamente il culto del santo. Così si è approfittato di questa coincidenza per riprenderne la celebrazione, a cui ha partecipato una delegazione ufficiale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, gruppo di Novi Ligure. Questa festa è stata arricchita da un ulteriore, significativo ricordo. Proprio nei pressi di Serravalle morì (travolta da un’auto la sera del 13 dicembre 1965 mentre tornava a piedi dal santuario della Guardia di Genova) la pelle-

grina Maria Benaglia, esempio di santità lungo le “direttrici” (come la Via Postumia) dei “cammini” verso i grandi santuari e luoghi di culto che hanno contraddistinto le radici cristiane d’Europa. Dopo la Messa, il Delegato del Capitolo Piemontese dei Compostelani, Bruno Bosia, appositamente intervenuto, ha illustrato l’importanza dei cammini spirituali e la storia dei pellegrinaggi, in cui la confraternita della Trinità ha pieno titolo per reinserirsi. L’Oratorio si è riempito di fedeli e soprattutto di confratelli di una quindicina di confraternite ospiti (altre, non presenti, hanno mandato messaggi augurali di adesione), del delegato del Priorato Regionale, dei rappresentanti dell’Amministrazione Municipale con in testa l’Assessore alla Cultura Riccardo Lera, che negli ultimi anni ha lavorato all’operazione “Serravalle è bella” per il recupero del centro storico, del comandante della locale stazione Carabinieri (che a suo tempo ha provveduto a trovare i dati relativi a Maria Benaglia ed al suo incidente mortale) e di tanti amici. Dopo il conferimento dei riconoscimenti, in particolare a Giampiero Cravero che soccorse la pellegrina, si è svolta una breve visita all’Oratorio dell’altra confraternita serravallese (quella del Gonfalone) che ospita la pala di San Giacomo e San Rocco, in abito da pellegrini. Ora che “il ghiaccio è stato rotto” si sta già lavorando alla solennità titolare della Trinità, che quest’anno ricorrerà domenica 3 giugno e ai nuovi e antichi impegni da riprendere. g.t.


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Il Festival farà tappa anche all’Oratorio della Maddalena

Novi ospita i concerti di “Echos”

Interno dell’Oratorio della Maddalena di Novi Ligure

NOVI LIGURE - Prende il via la XIV edizione di Echos 2012, che iniziata domenica 29 aprile, terminerà domenica 17 giugno. Nato nel 1999, il Festival ha ottenuto nel corso degli anni premi e riconoscimenti dai Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, nonché il Patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ininterrottamente dal 2003. Echos si propone di valorizzare il ricco patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico della provincia di Alessandria ambientando concerti di altissima qualità in chiese, palazzi, pievi, abbazie, oratori, musei, castelli e teatri storici. Sicuramente internazionale il taglio della manifestazione sul versante degli artisti: nelle precedenti edizioni Echos ha presentato musicisti di fama mondiale e giovani di grande talento provenienti da 24 nazioni e da 4 continenti. La continua crescita di questo evento musicale, ormai da considerarsi tra le manifestazioni musicali più rilevanti a livello regionale, è confermata dal lusinghiero e sempre più significativo successo di pubblico e dal-

l’ampio risalto che la manifestazione ottiene sui mezzi di informazione. Il prossimo appuntamento sarà sabato 5 maggio alle 21.15 presso il Palazzo Marchionale di Bergamasco dove si esibirà al pianoforte il Duo spagnolo Soria – Ramos che eseguirà, tra l’altro, musiche di De Murguia e Turina. Cimentandosi con le musiche di Liszt e Rachmaninov, darà prova di sé domenica 6 maggio alle 17 presso l’Ex Convento di Santa Croce il Duo Lakota Andreini, composto da tromba e pianoforte. Le musiche di Vivaldi risuoneranno sabato 12 maggio alle 21.15 presso l’Esedra di Palazzo Sanfront a Quattordio dove si esibirà l’Aïghetta Quartett, quartetto di chitarre. Il Duo Palomares, violini, eseguirà, tra le altre, musiche di Bach presso la Chiesa dell’Assunta di Grondona domenica 13 maggio alle 17.30. Tutto dedicato a Beethoven sarà il concerto del duo Mussakhayajeva - Schiavo, violino e pianoforte, che si esibirà sabato 19 maggio alle 21.15 presso la Chiesa Parrocchiale di Fubine. Domenica 20 maggio alle

17,30 il Duo Süssmann Bakke, violino e pianoforte, eseguirà, tra le altre, musiche di Prokofiev presso la Chiesa di Santa Maria e Dalmazio di Masio. Le note di Beethoven, Schumann e Chopin, grazie al pianoforte di Enrique Batiz, risuoneranno sabato 26 maggio alle 21.15 presso l’Oratorio della Maddalena di Novi. Ensemble Variabile, clarinetto, violoncello e pianoforte, eseguirà brani di Beethoven e Brahms domenica 27 maggio alle 17,30 presso la Tenuta San Pietro di Tassarolo. Mozart, Haydn, Schubert e la famiglia Strauss verranno interpretati venerdì 1° giugno alle 21.15 presso la chiesa di San Pietro di Cassano Spinola dal Wiener KammerSymphonie, quintetto d’archi, flauto e pianoforte. Sabato 2 giugno alle 21.15 presso il Castello di Piovera il Magnasco Quartet, fisarmonica, violino, clarinetto e pianoforte, suonerà le musiche di Rossini e Strauss jr. Il Duo Kuleshov - Skovorodnikov, violino e pianoforte, farà risuonare le musiche di Mozart, Beethoven e Brahms domenica 3 giugno alle 17,30 presso il Convento e Quadreria dei Frati Cappuccini di Voltaggio. Sabato 9 giugno alle 21.15 presso il Castello di San Cristoforo si esibirà il Duo Furia - Onnis, bando, neon e chitarra, con musiche, tra le altre, di Piana. Beethoven Rachmaninov e Chopin saranno interpretati dal pianista Alexandru Negriuc domenica 10 giugno alle 17,30 presso il Monastero di San Remigio di Parodi Ligure. Silvia Chiesa, con il violoncello, si cimenterà con le musiche di Bach sabato 16 giugno alle 21.15 presso l’Abbazia di Rivalta Scrivia. Il Duo Duroy Boucharlat, violino e pianoforte, con le musiche di Beethoven, Debussy Franck, chiuderà la rassegna Echos 2012 domenica 17 giugno alle 17,30 presso il Castello di Rocca Grimalda. Michela Ferrando

Si chiude “E, se volete, parliamo di Dante” SERRAVALLE S. - Si conclude venerdì 4 maggio alle 21 il ciclo d’incontri presso la Biblioteca Comunale di Serravalle Scrivia “E, se volete, parliamo di Dante. Per conoscere il Padre della Lingua Italiana e le sue opere” curato da B. Ciarlo. La lettura e il commento dell’ultimo Canto del Para-diso sarà accompagnata, così come è avvenuto il 16 aprile scorso per la cantica del Purgatorio, da un sintetico riepilogo del contenuto del Paradiso, per poi soffermarsi sull’analisi e la lettura del canto XXXIII, sulla meravigliosa preghiera alla Vergine da parte di San Bernardo, sulla incommensurabile visione di Dio e la riacquistata

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NOVI E NOVESE

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serenità da parte del Poeta. “Ed è con una preghiera che finisce il Viaggio, una preghiera fatta alla più alta di tutte le figure umane, più alta e più vicina a Dio, a una figura che riscatta tutte le donne. Non solo le donne, riscatta l’umanità intera! Una figura che riesce, proprio perché è donna, a trovare una soluzione possibile:

conciliare tutti gli opposti, tenere insieme tutti i contrari: la Vergine Madre, la Madonna. Una donna è santa quando è vergine, e poi, è santa quando è madre. Tra queste due santità c’è il bello della vita!” (Lucilla Giagnoni). Raccontandoci la sua esperienza estrema, la visione di Dio, Dante chiede a Dio stesso che gli conceda le parole, perché possa lasciare a coloro che verranno dopo di lui almeno una “favilla” della gloria ch’egli vide. Chiede non solo per sé, ma soprattutto per gli altri, perché grazie alla sua poesia gli uomini possano comprendere meglio l’immensa realtà umana e divina.

Al via i corsi di formazione dell’AISM NOVI LIGURE - Parte, anche quest’anno, un percorso formativo promosso da AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Sezione provinciale, grazie al contributo del CSVA, e rivolto ai nuovi volontari e a quanti vogliono avvicinarsi e conoscere meglio la realtà di questa importante associazione nazionale che, in provincia, svolge un intenso lavoro a favore dei malati si Sclerosi Multipla e dei loro famigliari anche grazie ad una presenza capillare sul territorio. L’AISM, infatti, ha sede in Alessandria e ha attivato 5 Punti di Ascolto in provincia. Il progetto “I Volontari AISM in-formazione” edizione 2012 è stato attivato in cinque delle città in cui AISM è presente, ossia, Alessandria, Casale, Novi, Tortona ed Ovada. Ad Alessandria il corso di formazione si articola in due incontri: martedì 15 maggio (orario 15-18) presso il Teatro Parvum che vedrà, in qualità di relatori, la dottoressa Monica Sciamé e Francesco Vacca, formatore regionale AISM sul tema “Noi Volontari AISM in-formati”; venerdì 8 giugno (orario 15-18) presso la Circoscrizione Centro (via Venezia, 7) sul tema “Il gruppo dei volontari: risorsa e criticità”. A Novi Ligure il percorso formativo prevede due incontri nel mese di maggio, giovedì 17 (orario 15-18) e martedì 29 (orario 15-17) entrambi ospitati presso la sede del Gruppo operativo AISM, in piazza Leoni di Liguria. Temi degli incontri sono, “Noi volontari AISM in-formati” per il primo appuntamento e “L’influenza della SM sulla vita emotiva, affettiva, psicologica e sociale” per l’ultimo incontro. Interverrà, nel ruolo di formatore, la dottoressa Michela Monteverde che, in occasione della prima data, sarà affiancata da Francesco Vacca, formatore regionale AISM.

IN BREVE CULTURA / SARDIGLIANO

“Ad ognuno sia manifesto” il libro di Eraldo Canegallo Domenica 22 aprile, alle ore 16,30 a Sardigliano, nel salone della SOMS è stato presentato il libro di Eraldo Canegallo “Ad ognuno sia manifesto”. Cento atti rogati dal notaio Antonio Francesco Pugassi di Cuquello dal 1774 al 1802. Alla presenza di un folto pubblico il sindaco di Sardigliano, Angelo Gatti, ha introdotto l’autore ed il relatore, il professor Ennio Gualco. Il professor Gualco ha tenuto una dotta e chiara relazione sulla situazione dei paesi del Comune alla fine del Settecento, sulla famiglia del notaio Pugassi, e sulla notevole quantità di informazioni che dalla lettura degli atti pubblicati si possono ricavare. Dai cognomi, ha detto il professor Gualco, alla toponomastica, alle monete usate, ai corredi delle spose, agli inventari delle case e delle aziende si possono seguire numerosi e interessanti percorsi tematici che danno l’idea di comunità vivaci e attive, pur in un tempo di eclatanti eventi militari e politici. Ha concluso l’autore ringraziando per l’ospitalità e salutando il pubblico e gli amici presenti. La SOMS ha poi offerto agli ospiti un signorile rinfresco.

EVENTI / NOVI LIGURE Il “Dizionario bilingue bambino/cane” L’associazione novese, “Animal’s Angels Novi” ha invitato, presso Lilly Pets, il nuovo negozio di prodotti per animali a Novi Ligure, nel pomeriggio di sabato 28 aprile, l’illustratore del libro “Dizionario Bilingue Bambino/Cane” (Edizioni Sonda), Andrea Musso che è disegnatore anche per la rivista Quattro Zampe e Piccole Impronte LAV. La manifestazione è stata l’occasione, per chi voleva, di farsi autografare la propria copia e per sfogliare il volume che offre un viaggio disegnato alla scoperta del mondo degli animali partendo dalle parole chiave che raccontano la comunicazione con i cani dalla A alla Z: latrato, apprendimento, bagno, carezza, morso, fuga... ma anche auto, gioco, passeggiata, veterinario. Le volontarie Animal’s Angels Novi erano presenti per dare informazioni sull’educazione degli animali.

SERVIZI / NOVI LIGURE Tempo di bilanci per il Cit A partire dal 2013 il Cit (Consorzio intercomunale trasporti) di Novi avrà un nuovo socio e a deciderne il nome sarà unagara d’appalto per l’acquisto del 40 % delle quote del consorzio, per una cifra che supera i 540 mila euro. Nel 2011, oltre a dover fare i conti con l’esubero del personale, il Cit ha dovuto preoccuparsi anche dell’aumento del carburante e della riduzione dei finanziamenti regionali. Gli incassi lordi nel 2011 sono stati 4 milioni e 645 mila euro, mentre le spese sono state di oltre 115 mila euro. I Comuni soci hanno contribuito con 325 mila euro, la stessa cifra degli anni precedenti. Restano in rosso i trasporti pubblici urbani ed extraurbani, mentre a registrare un utile ci sono il noleggio, le onoranze funebri e la gestione dei parcheggi.

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PRIMO PIANO

Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

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ITALIA OGGI: il trionfo dell’antipolitica pagina a cura di ANTONIO GIORGI

Lavoro

La politica è malata, ma se è vero che i mali della democrazia si curano con una maggiore dose di democrazia, è altrettanto vero che le patologie del sistema trovano rimedio soltanto dalla somministrazione di una più accentuata dose di politica autentica, quella che con un pizzico di retorica viene definita con la P maiuscola.

Crisi

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uarant’anni fa o giù di lì (la stagione del dopo ’68 per intenderci) militare in un partito era obbligo per chi non volesse apparire avulso dalla vita democratica del Paese. Il privato sembrava non esistere: il privato era politico (lo affermavano con veemenza i guru delle frange extraparlamentari) e tutto era politica. Una frenesia incontrollabile, quasi una follia collettiva, una febbre che dopo aver toccato il picco massimo è andata gradualmente scemando non senza aver lasciato dietro di sé i lutti e le tragedie generati da alcune ideologie impazzite. A dimostrazione dell’assunto che quella italiana è una società incapace di mantenersi sul crinale dell’equilibrio, siamo adesso al fenomeno opposto: il pendolo batte dall’altra parte, la tessera di un partito, uno qualunque, non ha più appeal alcuno tanto che la credibilità dei singoli schieramenti è scesa vicino allo zero, la militanza è reperto di archeologia politica, l’astensionismo elettorale si impenna... Meglio farsi i fatti propri, salvo poi recriminare perché il Paese non funziona, affarismo e malaffare imperversano, e chi è arrivato nella stanza dei bottoni ha pensato solo a curare il proprio orticello. Dal “tutto è politico” al trionfo dell’antipolitica in una manciata di decenni, un processo che il crollo dei partiti storici dopo Mani pulite (vent’anni fa, ma sembra un secolo) ha accelerato. È toccato a Giorgio Napolitano ricordare, in occasione del 25 aprile, che i partiti avranno sì pecche e difetti anche gravissimi, albergherà del marcio al loro interno, e il marcio va estirpato, ma “nulla può sostituirli nel rapporto con le istituzioni democratiche” se non si vuole che il Paese diventi riserva di caccia dell’imbonitore di turno. La politica è malata, ma se è vero che i mali della democrazia si curano con una maggiore dose di democrazia, è altrettanto vero che le patologie del sistema trovano rimedio soltanto dalla somministrazione di una più accentuata dose di politica autentica, quella che con un pizzico di retorica viene definita con la P maiuscola. Curando la politica si cura il Paese schiacciato dalle scelte forse obbligate ma di corto respiro dei tecnocrati di casa nostra, di quelli di Bruxelles e dei loro colleghi del Fondo monetario internazionale, tutti soggetti che saranno pure professori di qualcosa, ma se dietro i titoli accademici si nasconde l’assenza di contatto con la quotidianità della vita delle persone comuni va a finire che si dà ragione a chi sostiene che siamo in balìa del governo delle banche e dei banchieri. Guardiamo alla realtà: questo è un Paese che prima di essere riformato ha bisogno di venire ricostruito nella sua identità e ricompattato attorno ad un sentire comune che induca il cittadino a vedere l’Italia come la sua casa, la comunità degli italiani come la sua famiglia. A tanto è chiamata la politica oggi, compito impegnativo che fa il paio con la fatica improba – altro che lacrime e sangue – che segnò la stagione della ricostruzione post-bellica. Ricostruire, non c’è alternativa. Ricostruire partendo dalle macerie di una politica che tutti i partiti hanno contribuito a svilire e denigrare piegandola agli interessi propri, con gli esiti di

disaffezione e ripulsa che sono davanti ai nostri occhi. “Madamina, il catalogo è questo”, canta Leporello nell’opera di Mozart. “Signori dei partiti, il catalogo delle vostre malefatte e omissioni, della sciatta noncuranza rispetto alle attese di chi vi ha votato è questo”, potrebbero fare coro i cittadini. La sfilza di j’accuse provocherebbe – lo sappiamo – la sdegnata reazione di chi, punto nel vivo, è pronto a gridare al qualunquismo. Ma i fatti sono fatti. Eccone alcuni che offrono lo spaccato di una realtà drammatica. Lavoro, cominciamo da qui perché l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Eppure la disoccupazione viaggia attorno al 10 per cento, e per i giovani è tre volte tanto. Però con la riforma Fornero tutto cambierà, basta aspettare. Fisco: chi paga le tasse si vede sottrarre almeno il 45 per cento degli introiti. Evasione: chi le tasse non le paga non ha questo problema. È un furbo. Redditi: una indagine dell’Ocse conferma quello che sapevamo, cioè che i nostri salari medi sono inferiori perfino a quelli di Irlanda e Spagna. Pensioni: la metà dei pensionati è a mille euro al mese, due milioni e mezzo sono sotto i 500 euro. Per certi politici a 15mila euro al mese il sistema pensionistico nazionale “è estremamente generoso”. Riforma dello Stato: hanno ritoccato il titolo V della Costituzione (regioni, province, comuni) e nel frattempo il numero delle province è aumentato a dispetto delle ventilate abolizioni. Di federalismo non si parla più, per fortuna. Quanto ci sarebbe costato? Ma i piccoli comuni, vera espressione di vita comunitaria, rischiano. Sono poltrone di poco conto. Giustizia: della riforma di quella penale si strilla quando viene toccato qualche potente, i tempi di quella civile sono biblici. La separazione delle carriere è tabù. La carceri sono indegne di un Paese civile. Però si punta a sopprimere i tribunali di provincia, da qualche parte bisogna ben cominciare a risparmiare. Legge elettorale: ci terremo il porcellum, fa comodo ad ogni partito nominare i suoi deputati. Finanziamento pubblico ai partiti: can-

cellato da un referendum è rientrato dalla finestra. Se chiudessimo la finestra passerebbe per il condotto dell’aria condizionata. Corruzione: stendiamo un velo pietoso. Ognuno che legge può aggiungere del suo ad un elenco sommario e approssimativo ma sufficiente a rendere l’idea che il tempo per riformare è davvero scaduto. Qui o si rifà tutto da capo, cioè si ricostruisce sulle macerie, o non si va da nessuna parte. Il riferimento di Napolitano al 25 aprile e alla stagione che alla liberazione ha fatto seguito non è casuale. All’epoca i partiti, pur in un clima di contrapposizione ideologica a volte feroce, trovarono l’intesa per fare la nuova Italia. Dei due schieramenti maggiori, uno – la Democrazia cristiana di Sturzo e Degasperi – si assunse l’onere di traghettare grazie al suo ruolo di governo il Paese verso la modernità, l’altro – il Pci di Togliatti – fece opposizione tanto dura quanto responsabile. La repubblica mosse i primi passi, la democrazia prese alimento dalla dialettica serrata ma leale tra forze che su quasi su tutto la pensavano diversamente, tranne che su un punto: fare il bene del Paese anziché quello di bottega. Estinti Dc e Pci, ciò che ne residua ha cambiato nome. Molti ex dc – epigoni di un partito che a dispetto di quanto ironizzava Andreotti fu logorato dalla pratica ininterrotta del potere – si ritrovano con molti ex pci nel Partito democratico, altri si sono dispersi sotto la tale o tal altra bandiera. È stata una diaspora dolorosa, tanti strappi si sono consumati, tante coscienze sono state lacerate. Collocati che siano a destra o a sinistra, rimane (dovrebbe rimanere) per tutti la comune dote di valori e principi condivisi e per ciò stesso unificanti al di là della tessera posseduta, valori umani e cristiani che fanno riferimento alla giustizia, all’equità, alla dignità della persona e della famiglia, al superamento del bisogno, all’accoglienza, alla libertà, ai diritti. In un cinquantennio di governo del Paese i cattolici questi valori hanno saputo incarnarli e propugnarli, pur con tutte le carenze connesse ai limiti e alla fragilità della persona impegnata in politica. Viverli e riproporli nell’attuale calamitoso momento storico per rifondare una Italia migliore non richiede necessariamente la rinascita del partito unico, una nuova Balena bianca perfino anacronistica. La progettualità dei cattolici di fronte alle epocali tematiche dell’economia, del sociale, della cultura si manifesterà con efficacia contagiosa semplicemente quando i credenti disseminati sotto sigle disparate sapranno comportarsi come lievito nella massa, testimoni propositivi e assertivi, veri uomini capaci di fare politica, indifferenti all’affarismo e alla chiusure del privato, uniti nel segno del bene comune. La sconfitta dell’antipolitica, la ricostruzione del Paese preso nella tenaglia del debito, dello spread e della crescita sempre annunciata ma sempre latitante e la restituzione di un’etica alla gestione della cosa pubblica sono traguardi che passano dall’impegno di soggetti liberi e forti, prima che dalle scelte tecnicistiche, aride e senza anima di uno stuolo di professori.

Curando la politica si cura il Paese schiacciato dalle scelte forse obbligate ma di corto respiro dei tecnocrati di casa nostra, di quelli di Bruxelles e dei loro colleghi del Fondo monetario internazionale, tutti soggetti che saranno pure professori di qualcosa, ma se dietro i titoli accademici si nasconde l’assenza di contatto con la quotidianità della vita delle persone comuni

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Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO of o, rc uarce g cA o, ihe egg ubr c Ba o, l la r on c d lla el nne , ven to d nto spo i o e o o fr la f onfr ri, r a pr c d to do mi et rzo , il e r a t c ch al S i gl allo do . .. te

Da leggere

a cura della Redazione

a confronto Riprendersi la politica Egr. Direttore, fa impressione leggere i sondaggi domenicali di Mannheimer e scoprire che la crisi di consenso dei partiti (2%) e del Parlamento (11%) nei confronti dei cittadini è scesa a un livello tale da far pensare a una crisi istituzionale imminente. Ma è una scoperta? Chiunque frequenta normalmente i luoghi di incontro e di aggregazione sociale, dai bar ai supermercati, dal sindacato per il 730 o per l’IMU, allo stesso partito, quando si organizzano assemblee e incontri, per non dire delle serate con amici e conoscenti, coglie questo disagio e questo senso di sfiducia che si scarica spesso sui rappresentati istituzionali. La novità vera di queste settimane non è pertanto rilevare che la sfiducia è accresciuta, ma semmai registrare che i margini di recupero sono veramente esigui. E questo non è in contraddizione con il livello di fiducia che sembrerebbe ancora concentrarsi sulla figura di Monti (più che sul suo governo). In effetti la nascita del governo tecnico è stata vissuta come una svolta attesa rispetto alla caduta verticale di consenso e di credibilità dell’ultima fase del governo Berlusconi. E i sacrifici imposti agli italiani sono stati sopportati, nella prima fase, come ineluttabili, anche da parte di chi, soprattutto lavoratori dipendenti, pensionati, mondo delle imprese e delle professioni, stava già soffrendo duramente i morsi della crisi. Ma l’attesa per le novità che “dovevano” arrivare, grazie all’azione del governo e all’assunzione di responsabilità dei partiti che lo sostenevano, era grande e, diciamolo pure, è andata finora in gran parte delusa. Intanto perché i guai del Paese sono così profondi che richiederanno molto tempo per trovare ricette risolutive. Ben oltre l’orizzonte di un governo tecnico. Ma anche perché, esaurita (ma definitivamente?) la manovra di raddrizzamento dei conti pubblici e varato un pacchetto di interventi di liberalizzazione e semplificazione i cui effetti non sono sempre ben compresi né accetti e comunque dagli effetti sul medio e lungo termine, resta in campo, nella sua drammaticità, una crisi economica e sociale che morde in maniera pesante. Aggiungerei che solo una parte delle soluzioni sono nelle nostre mani e che l’impasse della governance europea sospesa fra gli esiti dell’una o dell’altra elezione nazionale, riapre le porte ad una speculazione aggressiva nei mercati internazionali che mantiene nel mirino le economie e gli stati che sono in mezzo al guado delle riforme incompiute. Tutto da buttare dunque? Certamente no. Ma solo se le prossime settimane segneranno il percorso di una via d’uscita che andrà assolutamente trovata. E qui sta il nodo politico. Era impensabile che la parentesi “tecnica” annullasse le responsabilità della politica. Anzi, mentre sul fronte della destra si è accelerata la crisi finale delle leadership che ci hanno portato al disastro, sul fronte dei “progressisti” si sono riaperte contraddizioni di identità e di strategia già viste e che bisogna rapidamente superare. Mi riferisco in particolare alla risposta all’antipolitica e al profilo di governo del centrosinistra. Sul primo punto c’e’ solo una ricetta: fare le cose promesse e che la gente si aspetta e, nel caso la “strana” maggioranza attuale non trovi l’accordo, continuare apertamente la nostra battaglia e prepararsi a farle quando saremo una “vera”maggioranza politica. Sul secondo punto inutile piangere sul latte versato. Ricordo le polemiche interne per la sconfitta elettorale in Piemonte “a causa” (si disse allora) dei voti ai grillini. Ma questa causa, se c’era, non è stata rimossa. Né i grillini (e mi fermo a loro, per adesso) sono associabili a un centrosinistra di governo. Il problema è, a mio parere, che una quota di anti politica è ineliminabile. Ma ad essa bisogna rispondere riprendendosi la politica e soprattutto con una “buona” politica: quella che decide, che ha ricette di governo convincenti e che toglie di mezzo senza indugi gli impedimenti inaccettabili ormai per una opinione pubblica, magari influenzabile, ma adulta. Come per esempio una risposta immediata sul finanziamento dei partiti, cominciando dal non riscuotere l’ultima rata dei vecchi rimborsi. Quello che è successo ai pensionandi, rimasti senza liquidazione e senza certezze per il domani. On. Mario Lovelli - via mail Le lettere - dattiloscritte e firmate - non devono superare indicativamente le 20 righe. La redazione si riserva di pubblicare anche lettere più lunghe. Indirizzate la vostra posta a: Il Popolo (Opinioni a confronto), P.tta De Amicis 1 - 15057 Tortona (AL) fax: 0131/821427, mail: ilpopolo@libero.it

Arturo Paoli Dino Biggio

Vito Magno

Don Aniello Manganiello

Mi formavi nel silenzio

Anche loro inquieti cercatori

Gesù è più forte della camorra

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Rizzoli

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Il testo raccoglie numerose meditazioni di Arturo Paoli, religioso e missionario appartenente alla congregazione dei Piccoli Fratelli del Vangelo, nella forma dell’intervista ed è un lavoro tematico che verte sulla gioia. Tema sempre caro a fratel Arturo, presente nel suo pensiero e nelle sue riflessioni, che non ha mai smesso di testimoniare durante tutto l’arco della sua esistenza. La gioia è un diritto di ogni uomo; ciascuno di noi è nato per la gioia, non per essere triste al mondo. Ma la gioia è una conquista, spesso faticosa, che si raggiunge con grandi sacrifici e passando attraverso diversi percorsi che corrispondono ad altrettante tappe della nostra esperienza umana. La gioia passa attraverso il “deserto”, attraverso il “dolore”, e necessita di un clima di “silenzio”. Come ricorda fratel Arturo, “il silenzio è la sola atmosfera in cui possiamo ascoltare la voce dello Spirito, per poterla accogliere”. Per diventare, così, collaboratori di Gesù e realizzare il suo progetto per l’uomo, non lassù nel cielo, ma quaggiù sulla terra. “Noi abbiamo diritto alla gioia, in quanto esseri umani”.

Il libro raccoglie 105 interviste di Vito Magno a personaggi di cultura, spettacolo, religione, musica e sport per la rubrica “Oggiduemila” di Radiouno Rai. Persone non comuni che hanno risposto a domande mirate sul senso della vita e sul rapporto con Dio. Dalle loro risposte si colgono denominatori comuni: l’ammissione di essere inquieti cercatori, la consapevolezza che il talento è un dono ricevuto, il riconoscimento delle proprie fragilità, il continuo pendolare tra materialismo e idealismo, l’incapacità del successo, del potere e del denaro a estinguere la sete profonda di felicità. Storie intense, soprattutto confessioni insospettate. Vito Magno, sacerdote rogazionista, è giornalista Rai e scrittore. Laureato in teologia, collabora con la Radio Vaticana, con il quotidiano Avvenire e diverse riviste cattoliche. Dirige il mensile Rogate ergo. Ha scritto diversi libri e realizzato numerosi servizi televisivi. Uno degli ultimi lavori letterari è stato il volume “Un minuto di Vangelo” pubblicato sempre dalle Edizioni Messaggero-Rai ERI nel 2007.

Salute oggi Si tende erroneamente ad associare la cellulite con il sovrappeso, ma la cellulite, oltre ad essere una malattia che colpisce giovani e meno giovani, sedentarie e sportive, non va riferita solo a soggetti grassi o in soprappeso e pertanto, il connubio soprappeso-cellulite è sbagliato poiché, essendo la cellulite un processo degenerativo che interessa il tessuto adiposo, i vasi sanguigni e linfatici e i tessuti di sostegno, (da qui la formazione della pelle cosiddetta “a buccia d’arancia” o “a materasso”), può colpire anche soggetti magri, mentre le amiche più “in carne” possono non trovarsi di fronte a questo problema, limitandosi semmai ad avere qualche adiposità localizzata che, diversamente dalla cellulite vera e propria, comporta solo un aumento del volume delle cellule adipose e non la loro

Ci sono due modi di intendere la missione apostolica in un territorio difficile come Scampia, a Napoli: uno è chinare la testa, non esporsi, parlare solo se interrogati; l’altro è quello del padre guanelliano don Aniello Manganiello. Consiste nel vivere fianco a fianco con gli abitanti del quartiere e condividerne i problemi, spostandosi sempre a piedi perché “in macchina non puoi verificare se il tuo passo è cadenzato su quello dei ragazzi”. Sin dal primo giorno, don Aniello conduce battaglie sociali a favore di famiglie troppo frettolosamente etichettate come malavitose, visita le case di camorristi veri e li ascolta, ne ottiene la fiducia e talvolta vede persino compiersi conversioni e ripensamenti radicali. Con questi metodi, però, diventa un personaggio scomodo. Nel 2010 la Congregazione dei padri guanelliani rompe gli indugi e decide di allontanare don Aniello dal “suo” rione, riportandolo a Roma. Il libro è il diario in prima linea dei sedici anni napoletani di don Aniello: una testimonianza necessaria per capire cosa significa nascere, vivere e morire a Scampia.

a cura di Laura Notti

Cellulite: meglio prevenire

degenerazione. Le cause che ne favoriscono l’insorgere sono molteplici: fattori ormonali, un’alimentazione non controllata, sia come quantità calorica sia come qualità dei nutrienti, abuso di alcol, fumo, una vita sedentaria, un abbigliamento troppo aderente e l’uso di tacchi alti. Per evitare che la malattia si manifesti, o meglio, per evitare i peggiori inestetismi che la cellulite comporta, sarebbe meglio iniziare il prima possibile a prevenirla, quindi anche in giovane età. La regola prima è l’attenzione alla dieta, che deve essere sana ed equilibrata, con pochi grassi e un minor introito calorico. Cibi leggeri per la digestione, ricchi di vitamine, sali minerali e fibre; pochi grassi, ma buoni, il che vuol dire meglio quelli dell’olio di oliva piuttosto che del burro, o quelli presenti natural-

mente nei prodotti freschi piuttosto che quelli introdotti nei prodotti confezionati (come pane, grissini creackers, ma anche torte, dolcetti e biscotti). E poi aiutare la diuresi con un maggior introito di liquidi, che possono essere acqua e oltre, come spremute, centrifughe di frutta e verdure, tisane e tè verde, evitando bevande arricchite con zuccheri e anidride carbonica. L’esercizio fisico aerobico moderato (camminare, nuotare o andare in bicicletta), dà sicuri benefici, inoltre aiuta il metabolismo a smaltire ma anche tonificare e rassodare le parti interessate da questo problema, che sono cosce, glutei, fianchi. E per aiutare la prevenzione o il trattamento della cellulite, ci si può affidare a prodotti che agiscano a livello della microcircolazione periferica e che aiutino a contrastare i processi infiammatori locali che la genera-

no. Ai prodotti medicinali, si associano poi quelli per uso topico, come creme o pomate, fluidi per massaggi, gel e trattamenti locali di vario genere. Questi ultimi vertono principalmente su massaggi, mesoterapia, ozono-terapia. Molti dei prodotti medicinali in commercio derivano da sostanze naturali come il centellase, l’ananase o il reparil; la natura ci mette a disposizione, anche in questo caso, prodotti capaci di migliorare la microcircolazione, favorendo l’eliminazione dei liquidi interstiziali; una serie di fitocomplessi ad attività diuretica, per agire sull’accumulo di liquidi a livello tissutale ed extratissutale, oppure per aumentare resistenza ed elasticità delle pareti capillari, o, infine, sostanze ad effetto antinfiammatorio, per contrastare i focolai infiammatori locali a livello del tessuto cutaneo e sottocutaneo.


Giovedì 3 maggio 2012 IL POPOLO

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BACHECA

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o o, rc uarce g A o, ec rich legg rub a , B n co ndo ella lla ne , ven to d nto spo i o e o o fr la f onfr ri, r a pr o c tt zo d do mi e l r , i he ca altr c S i gl allo do . .. te

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CISL

Film da vedere

INFORMA Maggio 2012 L’impegno della società civile per la tutela delle persone si realizza anche attraverso il nostro settimanale, dando spazio alla consulenza gratuita e alle novità socio-previdenziali fruibili nel territorio presso le competenti sedi locali della CISL. TUTELE AL FEMMINILE Essere donna, oggi, significa avere molte più responsabilità che in passato e, purtroppo, spesso anche poche tutele al lavoro e tra le mura domestiche. In molti casi, chi ha un figlio e nello stesso tempo un’occupazione, fatica a far valere i propri diritti. Il primo strumento per tutelarli è conoscerli. Per questo, oltre all’attività di tutela e protezione della maternità, svolta in tutte le sedi della CISL, lo Sportello Maternità e Paternità fornisce gratuitamente informazioni e consulenza alle mamme ed ai papà, per conoscere tutti i diritti e le opportunità offerte dalla legge a tutela e sostegno della famiglia e per l’assistenza alle persone disabili. Si può contattare lo Sportello Maternità e Paternità dell’INAS-CISL, ogni mercoledì dalle 9,30 alle 13, telefonando al numero 06 84438359. DIVIETO DI LICENZIAMENTO La lavoratrice non può essere licenziata dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine del congedo di maternità, nonchè fino al compimento di l anno di età del bambino. In caso di adozione e di affidamento: fino ad un anno dall’ingresso del minore nel nucleo familiare. La richiesta di dimissioni, presentata durante il periodo in cui è previsto il divieto di licenziamento, deve essere convalidata dal servizio ispettivo del ministero del Lavoro, competente per territorio. LAVORO NOTTURNO Dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di 1 anno di età del bambino, è vietato adibire le donne al lavoro dalle 24 alle 6. Inoltre non sono obbligati a prestare lavoro notturno: la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio, convivente, di età inferiore a 12 anni. Il diritto di esonero è riconosciuto anche alla lavoratrice o al lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile. ESAMI PRENATALI Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Per la fruizione dei permessi è necessario presentare apposita richiesta al datore di lavoro e, successivamente, la documentazione giustificativa che attesta data e orario degli esami. CONGEDO MATERNITA’ - PATERNITA’ E’ vietato adibire al lavoro le donne: durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto (salvo quanto previsto dalla legge in materia di flessibilità del congedo di maternità); ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente la data presunta e la data effettiva del parto; durante i 3 mesi dopo il parto (salvo il periodo di flessibilità); durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora lo stesso avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta (i giorni non goduti sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto). Dal l° aprile 2012 l’anticipo del congedo di maternità per uno o più periodi, nel caso di gravidanza a rischio, è di competenza della Asl. Abbonamenti annuale EURO 40,00; sostenitore EURO 80,00; estero a seconda della destinazione

Settimanale di informazione della Diocesi di Tortona fondato nel 1896 Registrazione nel Registro Periodici presso il Tribunale di Tortona n. 1/98 del 11.12.1998 Editore O.D.P.F. - Il Popolo Piazza Duomo, 12 - Tortona (AL) Direttore responsabile PIER GIORGIO PRUZZI Direzione e Redazione 15057 Tortona, P.tta De Amicis 1 tel. 0131.811322; fax 0131.821427 e-mail: ilpopolo@libero.it Videocomposizione e impaginazione in proprio Stampa Edizioni Tipografia Commerciale 27024 Cilavegna (Pv), Corso Roma, 200 tel. 0381.96138; fax 0381.660054 e-mail: info@editico.it www.editico.it Amministrazione, Abbonamenti e Pubblicità 15057 Tortona, P.tta E. De Amicis 1 tel. 0131.811322 fax 0131.821427

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a cura di Matteo Coggiola

Quando i cartoni fanno pensare Sheeta è tenuta prigioniera a bordo di un’aeronave che una notte viene attaccata da una banda di pirati guidata dall’intrepida Dola, però, attirata dal ciondolo che la ragazza porta al collo. Questo ha un valore inestimabile: permette di vincere la forza di gravità e localizzare la leggendaria isola fluttuante di Laputa, dove si racconta - sono custoditi immensi tesori e un potere inimmaginabile. Sheeta riesce a fuggire, finendo tra le braccia del giovane minatore Pazu che da quel momento decide di proteggerla unendosi a lei nella ricerca dell’isola e dei suoi misteri. “Quando sei scesa dal cielo mi sono emozionato: doveva essere per forza l’inizio di qualcosa di grande”: semplici le parole che Pazu rivolge a Sheeta,

caduta dal cielo leggera come una piuma e da lui raccolta. Incidentalmente sono anche parole che racchiudono in sé la disarmante efficacia di un lungometraggio di animazione risalente al 1986 e che solo oggi arriva nelle nostre sale: “Il castello nel cielo”.

Esisterà davvero Laputa, il castello volante da molti considerato una leggenda? Pazu ne è convinto, perché il suo defunto padre sostenne di averlo scorto tra le nuvole, e anche perché Sheeta sembra avere un legame col misterioso luogo. Contro i due si muovono

un esercito, un misterioso individuo e una scalcinata banda di pirati dell’aria. In due ore di proiezione si attraversa di tutto: cielo, aria, guerra, pace, morte, vita, sacrificio, amicizia, (forse) amore, natura, ecologia. Laputa, il cui nome è esplicitamente ricondotto all’isola degli scienziati alienati di Swift ne “I viaggi di Gulliver”, richiama l’idea della hybris, la “superbia” della tragedia classica che porta al disastro perché legata a una violazione di leggi imprescindibili. Prodotto spettacolare che rielabora il senso di meraviglia necessario al grande racconto d’evasione, è un film adatto a tutti e soprattutto ai più piccoli per stimolare spunti di riflessione sulla vita, proprio negli anni della formazione.

volti di amicizia “Volti di amicizia” è uno spazio in cui i lettori possono vedere pubblicata una loro foto che ha per soggetto dei momenti di vita quotidiana: un compleanno, una lieta ricorrenza, una festa in famiglia... La Redazione si riserverà di scegliere le foto più belle e di “appenderle” in BachecA. I lettori che vogliono farci pervenire le loro fotografie devono scrivere a “Volti di amicizia” c/o “Il Popolo”, P.tta De Amicis 1, 15057 - Tortona (AL) oppure inviare la loro foto in formato jpg all’indirizzo: ilpopolo@libero.it

Maria Lunaschi, attualmente ospite presso la Casa di Riposo Balduzzi di Castelnuovo Scrivia, ha compiuto 100 anni lo scorso 9 aprile. Domenica 22 aprile è stata festeggiata alla presenza del sindaco di Castelnuovo, del presidente della Casa di Riposo e di tutto il personale. Nubile, figlia di Emilio, personaggio molto conosciuto, è la zia di Mario Fornaro, residente in Alto Adige, scrittore e giornalista e di Silvano ex autista dei Gavio. Foto inviata da Antonello Brunetti.

La Ricetta

a cura di Chiara Parente da “A tavola con le nonne”

Spezzatino di vitello con patate In dialetto il piatto, realizzato con tagli di carne meno pregiati, è indicato come “carân cumudâ cun i patat”, ossia carne accomodata con le patate. Un tempo in cucina si usava anche l’espressione “l’è bòu dà fà kumudà”, che stava appunro a significare “va bene da fre in umido”. In questo contesto il verbo accomodare assume infatti il significato di riadattare, rimaneggiare un cibo per renderlo nuovamente gustoso, appetibile. La ricetta, probabilmente cucinata con gli avanzi di carne nelle campagne di Pontecurone e Castelnuovo Scrivia, dove è tuttora fiorente la produzione di patate, associa aalo spezzatino di vitello il sedano, la carota e il pomodoro. Tutte verdure che hanno il grande pregio di saziare ed essere molto economiche. Ingredienti per 4- 6 porzioni 800 gr di spezzatino di manzo 1/2 bicchiere di vino bianco

4 patate 1 carota 1 costa di sedano 1spicchio d’aglio 3 cucchiai di passata di pomodoro olio exrravergine d’oliva e/o burro salvia, alloro, rosmarino q.b, sale e pepe q.b. Preparazione Soffriggete nell’olio la cipolla e l’aglio tritato, mettete la carne, lasciatela rosolare, versate il vino e lasciate evaporare. Unite il sedano e la carota tagliati a fettine, gli odori, il sale, il pepe e la passata di pomodoro. Coprite con acqua calda, incoperchiate e cuocete per circa un’ora. Unite le patate a pezzetti e finite la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.


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TRADIZIONI

Antola al Po COSTUME

SOCIETA’

TERRITORIO

Dall’

Domenica 22 aprile a Villa Meardi si è svolto l’ultimo appuntamento dell’anno pastorale

Il Vescovo ha concluso il ciclo di incontri dedicato alle coppie della Diocesi VOGHERA - Domenica 22 aprile si è svolto, aVilla Meardi, l’ultimo appuntamento diocesano dell’anno Pastorale, dedicato alle coppie. Il titolo, come sempre piuttosto accattivante, “Chiedi e ti sarà dato” ha evocato da subito in noi la solita curiosità in merito al cammino che ormai da anni stiamo facendo per migliorare costantemente il modo di comunicare in coppia e in famiglia. La giornata è iniziata con la preghiera condotta dal nostro vescovo Mons. Martino Canessa che ha accolto tutti noi salutandoci uno ad uno, poi Monica ed Emmanuela ci hanno immediatamente immersi nel tema della giornata senza troppa teoria ma con la proiezione di tre scenette di vita di coppia dove marito e moglie non comunicavano in modo diretto e autentico i loro bisogni reciproci. Spesso accade che nella comunicazione con l’altro non sia spontaneo essere diretti ma si preferisca utilizzare un linguaggio più complesso non solo dal punto di vista linguistico ma anche attraverso atteggiamenti ed espressioni che finiscono per generare incomprensioni. La modalità comunicativa tra uomo e donna è diversa per una serie di ragioni tra le quali una differenza di genere, ciò che ereditiamo dalle nostre famiglie di origine e anche dal significato che ognuno di noi attribuisce alle parole. Le differenze di ge-

nere, ormai scientificamente dimostrate, portano l’uomo ad essere più concreto e orientato alla soluzione dei problemi e la donna più orientata all’espressività emotiva; questo spiega per esempio, perché la donna ha semplicemente bisogno di essere ascoltata, mentre l’uomo si sente in dovere di fornire delle soluzioni ai problemi che espone. L’uomo tendenzialmente è più riservato mentre la donna è più portata a descrivere le situazioni per ottenere un maggiore coinvolgimento. D’altro canto ciò che invece abbiamo introiettato dalle nostre famiglie d’origine hanno formato in noi dei “miti” che intervengono nel nostro modo di comunicare; ad esempio se siamo convinti che l’amore della coppia significhi fare tutto insieme , questa convinzione andrà a condizionare il nostro modo di relazionarci con l’altro, rischiamo di dare per scontato che anche l’altro la pensi come noi, abbiamo l’aspettativa che l’altro sia un nostro prolungamento e non lo vediamo per ciò che è veramente. Solitamente le incomprensioni derivano dà un bisogno, e anche in questo caso le differenze di genere hanno una certa importanza; la donna ha bisogno di devozione, di rassicurazione su ciò che sta facendo e rassicurazione emotiva; l’uomo d’altro canto ha bisogno di fiducia, di stima, di essere apprezzato al di là di ciò che

Don Stefano Ferrari

fa. Abbiamo avuto modo di provare tutto quanto appena descritto con un esercizio che ci ha invitato a metterci nei panni dell’altro ascoltando prima un episodio vissuto dal proprio compagno o dalla propria compagna e poi raccontandolo impersonificando l’altro. Un esercizio piuttosto forte perché non è semplice mettersi seriamente dal punto di vista dell’altro. Facendo questo gioco abbiamo provato emotivamente ciò che si prova ad essere l’altra persona, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare il nostro episodio dalla voce dell’altro e questo ci ha portato a riflettere in silenzio sull’emozione che si prova. Abbiamo capito che le incomprensioni generano litigi quando ognuno rimane sulla sua posizione. Al termine Monica ed Emmanuela ci hanno fornito

una breve panoramica su quali sono le tipiche “trappole” della comunicazione in cui non è stato difficile riconoscersi. Spesso infatti rischiamo di cadere nel giudizio, pensiamo di essere superiori all’altro e tendiamo ad etichettarlo o a dare per scontato di aver capito il sentimento dell’altro, mentre sarebbe molto più semplice chiedere cosa sta provando. Altro rischio è quello che ci porta a sminuire il nostro compagno, oppure usiamo del sarcasmo affrontando l’argomento importante con le battute; rischiamo anche di accusare o ignorare le richieste, fino al pericolo di mettere in atto delle forme di vendetta o di critica in pubblico. Evitare queste trappole è possibile se solo ci fermiamo e riconosciamo le nostre emozioni, imparando a par-

Sabato 21 aprile è andata in scena la rassegna canora vogherese dedicata ai bambini

lare in prima persona senza dare nulla per scontato, accogliendo l’altro per ciò che è e ciò che prova in quel momento senza dare interpretazioni. È fondamentale quindi dedicare del tempo alla coppia, un tempo forse anche un po’ introspettivo ma dove si riesce a recuperare ciò che è fondamentale per vivere in armonia. La Messa è stata celebrata da Don Stefano che ci ha guidati nella riflessione sulla Parola incentrando la sua omelia sulla paura, il sentimento provato dagli apostoli all’apparizione di Gesù nel cenacolo. Paura del tutto umana, la paura di chi lo ha abbandonato di fronte alla sofferenza della morte in croce. Ma Gesù perdona, dicendo semplicemente “Pace a voi” dimostra loro che il perdono è una via possibile e che la sola da percorrere, come si evince dalla prima lettera di Pietro dove viene prima rimarcato l’errore ma poi si invita a cambiare vita per ricevere il perdono. La seconda lettura invece parla della coerenza, non sono le parole che determinano la fedeltà alla Verità ma sono le azioni. La coerenza, anche nella nostra vita e nel nostro procedere umano, deve esserci tra ciò che diciamo, ai nostri figli, alla nostra famiglia e ciò che poi dimostriamo con il nostro comportamento, altrimenti le nostre parole rimarranno solo buone intenzioni. Dopo pranzo ci siamo divisi in quattro gruppi e siamo

stati invitati a scoprire, attraverso un gioco, il nostro bisogno inconscio. L’esercizio non è stato semplicissimo ma ci ha impegnato facendoci passare dal considerare degli oggetti per noi importanti fino ad arrivare ai valori per poi scoprire il valore o il bisogno del momento. Confrontandoci in coppia è stato sorprendente vedere come è difficile capire noi stessi e capire chi ci sta vicino. Abbiamo avuto l’opportunità di ragionare insieme su ciò che in questo momento è importante e abbiamo compreso come poterci sostenere l’un l’altro nel pieno rispetto delle nostre differenze che altro non sono che una grande ricchezza per tutta la nostra famiglia se ci impegniamo ad essere consapevolmente autentici. La giornata è trascorsa velocemente, i saluti ci hanno già fatto pensare alle vacanze perché inevitabilmente ognuno di noi spera di rivedersi a novembre quando ricominceremo a camminare insieme sulla strada del dialogo di coppia. Il nostro grazie corale va in modo particolare a Monica ed Emmanuela ma anche a tutta l’equipe che ha reso possibile non solo questo incontro ma anche tutti i precedenti. Non dimentichiamo neppure il nostro Vescovo che ringraziamo di cuore per aver promosso e reso possibile la realizzazione di questi eventi. Elisa e Mario Santoro

Gli studenti del Marconi a Genova

Il “Mulino In...Cantato” ha ricordato Malacalza Tutti a lezione di pittura VOGHERA - Chi ha avuto la fortuna di essere presente sabato 21 aprile al Teatro Arlecchino alle finali de “Il Mulino In…Cantato”, la tradizionale rassegna di canzoni inedite per bambini, organizzata dalla “Chitarror-chestra Città di Voghera” diretta dal Maestro Gianfranco Boffelli, si sarà sicuramente reso conto di come la nostra città sia piena di risorse da valorizzare e di persone volenterose, animate da pura passione, che meritano indubbiamente di essere sostenute sotto tutti gli aspetti. Dodici solisti dai 6 ai 12 anni, accompagnati magistralmente dal Coro dell’Arcobaleno diretto da Nadia Cometto, si sono esibiti davanti ad un folto pubblico, in un’appassionante gara canora, il cui vero scopo era fondamentalmente lo stare insieme e condividere un’esperienza che rimarrà nel cuore per tutta la vita, come ha sottolineato il presentatore Maurizio Civini. Quest’anno i “nostri” hanno voluto fare le cose in grande, tanto è vero che, accanto alle tradizionali giurie, quella composta da bambini di due scuole elementari di Tortona e quella di qualità, formata

da musicisti e personaggi di spicco del mondo locale, le canzoni sono state votate anche da una giuria esterna, in videocollegamento diretto da Leinfelden, città tedesca gemellata con Voghera. Dunque la rassegna è sbarcata oltre confine, anche grazie a Radio Voghera, che ha realizzato la diretta streaming via internet. La serata ha vissuto poi un momento particolarmente significativo ed intenso, quando Il M° Boffelli ha ricordato l’amico Peppino Malacalza, compagno di tanti momenti di spettacolo ed autore insieme allo stesso Boffelli di canzoni dialettali e non,

che sono ormai patrimonio storico di Voghera. Al ricordo si è unito Maurizio Civini, a cui le famiglie Buzzi e Malacalza hanno voluto consegnare una targa quale presentatore “erede universale”, come amava definirlo lo stesso Peppino. Il pubblico ha potuto quindi ascoltare un medley delle canzoni con cui l’attore vogherese recentemente scomparso aveva partecipato a 5 edizioni del Mulino come paroliere, su musiche del M° Giovanni Garofani. La canzone vincitrice della gara è risultata “Tarantella d’Oltrepò”, scritta da Piero Milanesi e interpretata da

Tommaso Faravelli. Al secondo posto si è piazzato il brano “Nonno Bruno”, di Valter Camparo, cantata da Benedetta Pretari, alla quale è stato anche assegnato il premio come interprete più giovane. Il terzo posto è andato invece a “Sorridi dai” di Giorgio Macellari, cantata da Giulia Meazza. “Il pipistrello appiccicone”, di Ernesto Cornalba e Fabrizio Minudrio ha ottenuto il premio “Maria Morelli”, riservato al testo più spiritoso e il riconoscimento quale canzone preferita dal “Coro dell’Arcobaleno”. Il premio “Alessandro Lo Giudice”, per il testo socialmente impegnato è invece stato attribuito al brano “A mia mamma” di Roberto Maggiotto, cantato da Sofia Lepidi. Altro momento particolare della serata, l’esibizione di Eugenio Ban, noto conduttore su Antenna 3 della trasmissione “Festa in piazza”. Erano presenti a quella che può essere definita senza ombra di dubbio una delle eccellenze vogheresi il Sindaco Carlo Barbieri, l’assessore alla cultura, Marina Azzaretti e l’assessore ai gemellaggi Daniele Salerno.

TORTONA - Tra le migliaia di visitatori della mostra ”Van Gogh e il viaggio di Gauguin” al Palazzo Ducale di Genova, ci sono anche ben 220 studenti dell’istituto Marconi e 25 studenti delle classi terze delle Scuole Medie di Volpedo e S. Sebastiano, che lo scorso 17 aprile hanno effettuato una visita di istruzione nel capoluogo ligure. Molto articolato è stato il programma della mattinata: gli allievi, suddivisi in gruppi, hanno scelto, tra le mete consigliate, l’Acquario, la navigazione nel porto, la mostra “Dialogo nel buio”, il Museo del Risorgimento e la Casa di Mazzini, il Museo di Storia Naturale, un itinerario nel centro storico. Il sole smagliante e qualche chilo di focaccia hanno reso più piacevoli le attività.

Il pomeriggio è stato dedicato alla già preparata in classe visita della mostra, piena di capolavori, dedicata al viaggio nello spazio fisico e metafora di altri percorsi, nel tempo, nella cultura, nella propria anima, luogo inquietante quest’ultimo, dai confini non sempre definibili. Gli studenti si sono soffermati ed emozionati davanti alle tele di Van Gogh, vere esplosioni di luce di un viaggio che è anche nel colore, davanti all’opera totemica di Gauguin dal titolo “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”, di fronte alle Ninfee di Monet e ai paesaggi incantati degli artisti americani tra Ottocento e Novecento. Per ragazzi e insegnanti è stato un tuffo nel colore e una conferma che le lezioni più efficaci non si tengono solo in aula.


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SPORT E TEMPO LIBERO

Serie D girone A / 37^ giornata

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Eccellenza girone C / 32^ giornata

Derthona: 4 punti in 7 giorni e finale in crescita Una sconfitta casalinga per i ragazzi dell’Oltrepo TREZZANO: DERTHONA:

2 2

RETI: 5’ Luongo, 43’ Lemma, 8’ st Rossi N., 17’ st Zirilli.

TREZZANO: D’Auria, Rossi F., Zilocchi, Rossi N., Lupi, Rubis, Raimondo, Bergamaschi (20’ st Giunti), Guarino, Luongo (35’ st Filadelfia), Pedone (28’ st Ferrari). All. Quaranta. DERTHONA: Trivellato, Cannito (9’ st Brizzi), Mazzoleni (35’ st Limone), Lemma (9’ st Montingelli), Coletto, Di Leo, Cargiolli, Orlandini, Zirilli, Marrazzo, Busco. All. Balsamo. ARBITRO: Panarese di Lecce. ASSISTENTI: Siviero di Schio. Forenza di Bassano del Grappa.

Alessandro Zirilli, autore della seconda rete

CUSANO - Una vittoria , mercoledi 25 contro il Chiavari e un pareggio, domenica scorsa contro il Trezzano probabilmente non basteranno al Derthona per accedere ai Play Off. La squadra tortonese, affi-

data a “Lele” Balsamo, in questo finale di campionato appare in crescita e sembra aver ritrovato le giuste motivazioni. Contro il Trezzano la compagine bianconera gioca una partita “in rimonta” sfiorando la vittoria sul finale quando l’arbitro annulla ai “Leoncelli” due reti. In Lombardia la partita inizia male: al 5’ Luongo batte Trivellato con un colpo di testa preciso. La reazione della compagine tortonese è veemente: prima Cargiolli, poi Zirilli colpiscono in pieno la traversa. Il pareggio arriva al 43’ grazie a Lemma, bravo ad appoggiare in rete un suggerimento di Mazzoleni. Nella ripresa all’8’ Rossi riporta in vantaggio il Trezzano con una punizione dal limite che si infila a fil di palo. Al 17’ Zirilli centra il pa-

reggio con una deviazione prepotente da centro area. Dopo 3 minuti il Trezzano rimane in 10 per l’espulsione di Zilocchi. Il Derthona continua a premere e quasi allo scadere va in rete 2 volte, prima con Montingelli e poi con Marrazzo ma l’arbitro annulla entrambe le segnature per due posizioni di fuorigioco molto dubbie. Solo la matematica non condanna i Leoncelli ad abbandonare la speranza dei Play off: domenica prossima la squadra tortonese saluterà i propri sostenitori al Fausto Coppi dove sarà di scena il Santhià. Al termine della gara sarà il momento di iniziare a fare il bilancio di una stagione tutto sommato positiva ma che ad un certo punto aveva dato qualche speranza di vittoria risultata poi “illusoria”. Domenico Cremonte

Serie D girone B / 37^ giornata

Il Voghera cala un poker contro la Gallaratese GALLARATESE: VOGHERA:

0 4

MARCATORI: pt 16’ Speziale, 37’ Troiano; st 40’ e 41’ Versace. GALLARATESE: Ripamonti; Broggio, Bottini (43’ st Ferraro), Petullo, Brivio; Scavetta, Pipieri, Morbini, Pellegatta, De Stefano (41’ st Di Pinto); Varioli (1’ st Elia). A disposizione: Sabatino, Karasani, Picco. All. Bortolas. VOGHERA: Maggioni; Mauri, Molnar, Priolo, Arenella; Coccu, Conti (28’ st Cascino), Colicchio, Troiano (14’ st Versace); Speziale; Cavalli (43’st Curcio). A disposizione: Mi-

gliari, Bernini, Merlo, Buscaglia. All. Giacomotti. ARBITRO: Guidi di Imola. VOGHERA - Missione quasi compiuta. La Voghe liquida con un poker la Gallaratese e vede sempre più vicino il traguardo salvezza. Visti i risultati maturati sugli altri campi, sarà sufficiente pareggiare domenica al Parisi contro la Castellana per scacciare il fantasma dei playout. Il vantaggio del Voghera si concretizza al 16’. Colicchio apre per Troiano che serve al centro il liberissimo Speziale, l’esterno offensivo prima manca il pallone poi al secondo ten-

tativo non ha difficoltà a sospingere in rete. Il raddoppio del Voghera arriva al 37’. Priolo batte a sorpresa una punizione dalla trequarti, la palla giunge a Speziale che dalla destra sforna un tiro cross sporco, sul pallone si avventa Troiano che insacca in rete a porta vuota. Le altre due reti nel finale di partita. Al 40’ Casino, entrato da pochi minuti, serve in profondità Versace, che aggira il portiere e deposita in rete. Il poker rossonero lo cala ancora Versace che sfrutta un lancio dalle retrovie di Arenella, e dall’interno dell’area, piazza il destro vincente a fil di palo. Subito dopo il gol, il fantasista calabrese viene espul-

so dal direttore di gara per un insulto ad un avversario. I padroni di casa si sono arrabbiati perché Versace avrebbe segnato con un loro giocatore a terra. La Voghe dunque torna al successo, che mancava dall’11 marzo a Caronno Pertusella. CLASSIFICA: Sterilgarda Castiglione 76; Pontisola 66; Pizzighettone 64; Olginatese 62; Mapello Bonate 60; Caronnese 54; Alzano Cene 51; Castellana 50; Voghera, Gozzano, Darfo Boario, Atletico Pro Piacenza, Rudianese, Aurora Seriate 48; Fidenza 47; Carpenedolo 40; Colognese 39; Seregno 38; Fiorenzuola 32; Gallaratese 23. f.s.

Serie D girone A / 37^ giornata

Per la Novese la vittoria arriva in zona Cesarini NOVESE: ASTI:

1 0

MARCATORE: Cardini all’88’. NOVESE: Teti, Tigani, Cesana, Taverna (dal 68’ Zefi), Busseti, Camussi, Mair (dall’83’ Ilardo), Rondinelli, Cardini, Rolando, Mazzucco (dal 76’ Soragna). All.: Viassi. ASTI: Canalicchio, Vasile, Marianini, Colombo, De Stefano, Ghigliazza, Pirrotta, Incontri (dal 90’ Cotellessa), Berberi, Celeste, Lisa. All.: Fossati. Espulso: Soragna. ARBITRO: Pietropaolo di Modena. NOVI LIGURE - La Novese vince 1-0 contro l’Asti

grazie a una rete nel finale di Cardini e ora le basta un punto nell’ultima giornata per avere la matematica certezza di disputare i playoff. Il primo tempo è avaro di emozioni, anche se sono gli ospiti a farsi vedere maggiormente ma senza impensierire più di tanto Teti. Nel secondo tempo i padroni di casa tornano sul terreno di gioco con la chiara intenzione di conquistare i tre

punti. Al 62’ Mair, servito da Rolando dalla sinistra, anticipa il portiere ma mette fuori a porta vuota da posizione defilata. Al 70’ Rolando crossa per Mair che di piatto al volo mette a lato di pochissimo. Al 73’ Mair crossa in mezzo, Cardini svetta costringendo Canalicchio a un intervento in tuffo. All’81 si vedono anche i galletti con Pirrotta che mette dentro dalla sinistra ma Berberi in

scivolata manca il pallone. All’87’ Canalicchio si supera deviando in angolo un tiro dalla distanza di Rolando. Sul susseguente corner arriva il gol partita: Rolando batte dalla destra, la palla rimbalza una volta in area prima di finire sul destro di Cardini che in girata, da vero rapinatore d’area, firma il suo tredicesimo gol stagionale regalando i tre punti alla sua squadra. Poco dopo viene espulso Soragna per fallo su Incontri. Gli uomini di Viassi tornano al quarto posto, mantenendo due lunghezze di vantaggio su Lavagnese e Borgosesia che inseguono a pari punti. Domenica ad Acqui basta un punto per mantenere la posizione in classifica e la zona playoff. f.s.

OLTREPO: DELLESE:

1 3

MARCATORI: 22’, 27’ (rig.) e 40’ pt Paghera (D), 43’ st Panigada (O). OLTREPO (4-3-1-2): Mantovani, Cigagna (41’ pt Casorati), Marabelli, Moltini, Carrucciu, Fiammenghi, Sciannameo, D’Aniello (34’ st Scandale), Panigada, Piazza, Abbiati (15’ st Bejenaru). A disp.: Capriulo, Gaudio, Kokaj, Palmas. All. Bonfoco (Chierico squalificato). DELLESE (4-4-1-1): Merigo, Modonesi, Martinelli (29’ st Luzzago), Bidese, Negrisoli, Manenti (12’ st Pedroni), Vitali Roberto, Bosetti (22’ st Bresciani), Paghera, Mangiavini, Bodini, Girelli. A disp.: Girelli, Pezzola, Vitali Luca, Cazzago. All. D’Innocenzi. ARBITRO: Garoffolo di Vibo Valentia. STRADELLA - L’Oltrepo subisce la quinta sconfitta casalinga della stagione ad opera della Dellese che, dopo il 5-0 dell’andata, rifila altri tre gol ai rossoblù. Mattatore l’attaccante Paghera, che segna in totale sei gol nelle due sfide contro gli oltrepadani. Sotto di tre reti la formazione stradellina si ritrova con un uomo in meno per tutto il secondo tempo: Piazza prende il terzo cartellino

rosso stagionale. La partita è virtualmente chiusa al termine della prima frazione. Una sconfitta che rimette nuovamente in discussione la qualificazione play off dell’Oltrepò, che sembrava più vicina dopo la bella vittoria (4-2) nel turno infrasettimanale. Già martedì 1° maggio la formazione rossoblù è tornata in campo per il recupero contro il Castellucchio con l’infermeria “piena” (problemi per D’Aniello, Dragoni, Cigagna e Moltini). Nel primo tempo l’Oltrepo parte benissimo, costruisce più di un’occasione per sbloccare la gara, ma poi subisce tre reti incredibili (di cui una su rigore) e si spegne. Al 47’ Piazza viene allontanato dal campo per un intervento sul piede di un avversario. Nel tentativo di dare maggior peso a centrocampo e attacco, mister Bonfoco toglie un difensore (Cigagna) per un centrocampista offensivo (Casorati). Nella ripresa l’Oltrepo, in 10 uomini e sotto 3-0, prova a rientrare in partita, cercando quel gol che potrebbe mettere pressione alla Dellese. Invece rischia in contropiede di subire la quarta rete. Un paio di episodi dubbi in area di rigore ospite potrebbero fruttare almeno un calcio di rigore a favore dei rossoblù che a tempo scaduto trovano la rete della bandiera siglata da Panigada. f.s.

Prime gare per Pedale Lungavilla LUNGAVILLA - Buoni risultati per l’avvio di stagione di Pedale Lungavilla, la società ciclistica per Giovanissimi. A Valenza, lo scorso 1 aprile, Agnese Pilla si è classificata terza assoluta e prima tra le ragazze nella categoria G1. A Salsomaggiore, invece, sempre il 1 aprile, Luca Distasi ha ottenuto un terzo posto nella categoria G 5, mentre il 9 aprile a Costa Masnaga, al 15° trofeo Ruggeri si è piazzato al quinto posto assoluto. “E’ una stagione un po’ interlocutoria, dato che ci sono poche gare nella nostra zona, purtroppo la crisi ha chiuso le tasche di molti sponsor - affermano il presidente Angelo Bianchi ed il vicepresidente Norberto Massone - ma cerchiamo comunque di garantire ai nostri ragazzi la partecipazione ad alcune corse anche nei dintorni della nostra provincia di Pavia. Per chi volesse svolgere una sana attività agonistica ed ha una età compresa tra i 7 e i 12 anni Pedale Lungavilla offre ottime opportunità di crescita. La società è anche alla ricerca di collaboratori volontari per garantire la sicurezza a questi giovani ciclisti”.

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