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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 51 – anno IX numero 4 luglio-agosto 2014

Cari lettrici e lettori,

Editore

mentre scrivo queste righe i Mondiali di calcio in Brasile stanno entrando nella loro fase decisiva, con una certezza: l’Italia non ci sarà.

srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it

E se quello del pallone viene considerato lo sport nazionale di casa nostra, l’analisi della situazione diviene metafora quanto mai efficace per tastare il polso del nostro sistema Paese. Come dimostrato dall’evoluzione, nel giro di poche ore, di una serie di eventi accaduti il 24 giugno scorso e su cui è bene riflettere.

ISSN 1828-0722

GOLIARDICA EDITRICE

Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori, Caterina Ratzenbeck, Federico Forcieri Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti

L’Italia di Prandelli ha perso la gara decisiva contro l’Uruguay venendo eliminata per la seconda volta consecutiva al primo turno (dopo Sudafrica 2010) dalla principale manifestazione internazionale. Senza mezzi termini, un fallimento sportivo. Mentre a Natal Buffon e compagni assistevano alla vittoria degli avversari, dentro i confini di casa nostra i due principali colossi televisivi operanti sul territorio nazionale hanno prima minacciato azioni legali reciproche salvo poi spartirsi il succulento business dei diritti tv per trasmettere le partite della Serie A nel prossimo triennio. Il tutto nel totale silenzio delle società calcistiche, in affamata e impaziente attesa di ricevere gli annessi denari di Loro Emittenze. Per spenderli come, meglio non approfondire.

Hanno collaborato Germano De March, Stefano Caso, Mario Corbatto, Daniel Blasina, Rosella Primosi, Paolo Marizza, Giovanni Baldacci, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Adelchi Scarano, Annalisa Casarin, Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Cinzia Lorenzon, Samanta Mosco, Manuel Millo, Andrea Coppola Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio

A completare uno scenario già fosco, è poi sopraggiunta la tragica notizia della morte di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli vittima di una sparatoria (!) all’esterno dello Stadio Olimpico di Roma lo scorso 3 maggio prima della finale di Coppa Italia tra i partenopei e la Fiorentina.

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Mi sono limitato al calcio, ma avrei potuto parlare di Expo o di Mose. E altro ancora.

Credits copertina Paolo Fresu (Jean-Louis Neveu) Credits sommario :: Claudio Pizzin :: :: Jean-Louis Neveu :: :: fc04.deviantart.net :: :: Mauro Grimaldi :: :: Giorgio Stern :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Risultati scarsi, spartizione di soldi, violenza. Per fortuna, il sistema Italia non è solo questo. Ma, purtroppo, il sistema Italia è anche questo. Lungo un confine pericoloso in cui, se non si opera in modo serio e deciso, il rischio che il marcio si espanda anche nella parte buona non è una scenario da semplice metafora.

Il potere dello sport nel veicolare messaggi ed esempi all’immaginario collettivo è potente. In particolare le giovani generazioni assorbono come spugne atteggiamenti e comportamenti degli atleti e del contesto che ruota loro attorno. Ecco perché è fondamentale intervenire subito per ridare anche al calcio la valenza formativa che gli dovrebbe competere. E bisogna farlo subito: come per gli Azzurri in Brasile, il tempo a disposizione, infatti, è ormai scaduto. Auspicando per tutti una serena estate, non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion



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10 | gennaio-febbraio 2008 | L’INFORMAFREEMAGAZINE


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Intervista a Giovanni Palmisano, titolare di Discoop a Trieste Com’è nata questa attività? «Nella mia ‘vita precedente’ sono stato giornalista, ma ho preferito lasciare per vari motivi. In quel periodo mi dissero: “C’è un’occasione, un negozio da riaprire”. Pensavo di stare una settimana… e invece sono qui da dieci anni». Discoop, l’Iperbottega: ci spieghi questo nome curioso. «Nel 2004, quando ho aperto l’attività, spopolavano gli ipermercati e i discount (succede anche oggi, comunque): tante cose, ma qualità non sempre all’altezza. Io invece volevo offrire varietà e prezzi modici uniti alla qualità del classico negozio di fiducia, così ho giocato un po’ sul nome: ‘bottegona’ non era il massimo, perciò mi sono inventato ‘iperbottega’… 100 m2 di superficie di vendita non sono pochi per un esercizio come questo». Come sceglie i prodotti da esporre in vendita? «Sul cibo non si scherza: non vendo nulla che io stesso non mangerei. È la regola aurea: noi proviamo tutto e poi decidiamo se proporlo ai clienti oppure no. Lavoriamo molto sul fresco: salumi, carne, frutta e verdura sono freschissimi. Faccio sempre l’esempio del prosciutto: puoi avere anche un prodotto superlativo, ma se non riesci a finirlo subito, dopo un mese quel prosciutto avrà perso sapore, si sarà ‘spento’. Il ricambio continuo è fondamentale». Quali sono i vostri cavalli di battaglia? «La clientela di Trieste – e anche da fuori! – è concorde: il nostro salumiere fa la tartara più buona che si trovi in giro. Siamo gli unici, inoltre, a trattare la manzetta prussiana dell’azienda Jolanda de Colò: è carne di eccellente qualità, i bovini vengono allevati nel nord della Polonia con tecniche d’avanguardia. Per quanto riguarda le paste fresche, ci riforniamo da un pastificio artigianale». Entrando nel suo negozio si nota un’atmosfera rilassata e divertente: qual è il vostro segreto? «Qui cuciniamo tutti: ci scambiamo le ricette, ci confrontiamo con i clienti, cerchiamo di essere simpatici e riceviamo simpatia. Questo non è un luogo per persone antipatiche». Perché ha scelto iMagazine per la sua comunicazione? «Conoscevo la rivista e l’ho trovata adeguata per il tipo di messaggio che voglio far passare». Come giudica il sistema degli iMoney? «È un’iniziativa utile per i clienti, che sanno di poter risparmiare nel negozio dove vanno sempre. Da noi, inoltre, il risparmio può essere addirittura doppio: ai buoni di iMagazine si possono sommare i nostri buoni sconto di 3 euro ogni 10 euro di spesa».


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Hai il tuo annuario a colori? richiedilo su www.annuari.imagazine.it Tutti gli studenti, i loro genitori e gli insegnanti delle scuole che hanno aderito al progetto possono richiedere copie ulteriori, interamente a colori, dell’Annuario scolastico iMagazine 2013/2014 e degli anni passati.

Il tutto con un semplice contributo spese di â‚Ź 10,00


: lettere alla redazione

Ÿ Monfalcone – Due immagini dei “Mondiali di Calcio in piazza” organizzati a Monfalcone dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Società Canottieri Timavo, con la proiezione Ÿ Solferino (MN) – La rappresentanza del Comitato locale in diretta delle gare principali della rassegna iridata grazie al maxi- della Croce Rossa di Gorizia che ha partecipato alle celebrazioschermo ad alta definizione dell’iMagazine Video Truck. ni per i 150 anni della Croce Rossa Italiana.

Ÿ Trieste – Il sindaco Roberto Cosolini ha voluto premiare con una targa la squadra di hockey inline dei Kwins Polet Opicina, capace di conquistare sul campo la promozione nel massimo campionato di Serie A. Un ritorno dopo quattro anni di attesa, nei quali la società ha concentrato i propri sforzi nella valorizzazione dei giovani giocatori.

Ÿ Gorizia – L’assessore allo Sport della Provincia di Gorizia, Vesna Tomsic, ha incontrato la squadra di basket femminile dell’Ugg under 13 di Gorizia, neo campione regionale di categoria. Oltre a complimentarsi con le atlete, l’assessore Tomsic ha scambiato con loro opinioni e sensazioni sulla finalissima, disputata a Romans d’Isonzo lo scorso 25 maggio contro le triestine del Futurosa, per poi consegnare alla squadra una coppa e la mappa “Sportivalbero: radici e frutti educativi nella pratica sportiva”.

Ÿ Cervignano del Friuli – Foto di gruppo dei partecipanti alla bicicletta “Cervignano e dintorni in bici” organizzata dal Ricreatorio San Michele. Durante la giornata sono state visitate alcune delle Chiese cittadine: quella di Borgo Fornarsir e la Chiesa di San Michele a Cervignano, la Chiesa di San Zenone a Muscoli e le chiese di San Nicolò e di Santa Maria in Vineis (nella foto) a Strassoldo.

Ÿ Monfalcone – Emanuele del duo Lotus, l’attore e ventriloquo Pietro Ghislandi e il coordinatore della Cooperativa Sociale L’Onda Nova, Manuel Millo (in ordine da sinistra verso destra), posano in modo scherzoso con una copia di iMagazine durante la giornata di presentazione del centro estivo “L’isola che non c’è”, avvenuta presso il Villaggio Albatros di Marina Julia.

Ÿ Castions delle Mura – Con una spettacolare giornata di sole si è conclusa per Europa Baseball e Friul’81 softball di Castions delle Mura l’attività di promozione sportiva nelle scuole. Due gli istituti comprensivi coinvolti per un totale di 400 ragazzi di elementari e medie dei comuni di Bagnaria Arsa, Torviscosa e Gonars. Sui diamanti di via Tolmezzo a Castions si sono svolte le premiazioni dopo un susseguirsi di incalzanti momenti di agonismo tra partite e circuiti vari.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).


S O M M A R I O

luglio - agosto 22 L’ANALISI di Paolo Marizza

19 Creare occupazione GALAPAGOS di Claudio Pizzin

POLIZIA DI STATO

54 Truffe agli anziani LEGALE di Massimiliano Sinacori

56 Intermediazione finanziaria

22 Sulle orme di Charles Darwin 28

PAOLO FRESU di Margherita Reguitti

28 Stile italiano

EUGENIO MONTALE E TRIESTE di Vanni Veronesi

30 “Una dolce ansietà d’Oriente” NINO BENVENUTI di Giuliana Dalla Fior

34 Il campione dei due mondi 30

BUFFALO BILL IN FVG di Vanni Veronesi

36 “Tra la vita e la morte, avrei scelto l’America” GIOVANNI PUIATTI di Margherita Reguitti

40 La purezza del sapore

SOCIETÀ di Andrea Fiore

60 Giovani e selfie GIOVANI E VACANZE di Cristian Vecchiet

62 Cosa faccio quest’estate? SALUTE di Annalisa Casarin

64 Frutta 5 volte al giorno 66 Il mestiere di scrivere 69

e segg. Gli eventi di luglio e agosto

LA CASA VENEZIANA DI UDINE di Michele Tomaselli

e segg. Sezione locale

44 Tra arte e storia

MIKY MARTINA di Michele D’Urso

48 Il cantastorie delle montagne LES BABETTES di Vanni Veronesi

36

Quando i bambini

58 si sbucciano le ginocchia

FIUMICELLO

42 Mostra Regionale delle Pesche 34

GIOVANI E CRESCITA di Manuel Millo e Samanta Mosco

50 Swing alla triestina PROTEZIONE CIVILE

53 La nuova App MoPiC

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L’ANALISI ECONOMIA E INNOVAZIONE Servizio di Paolo Marizza

« Creare

occupazione

L’Italia continua a stagnare pericolosamente nella crisi. Urge intervenire sul debito pubblico e investire per creare nuova occupazione. Con interventi mirati a creare nuovi prodotti e nuovi mercati.

«

Gli scandali epocali invadono la scena politica ed economica, la produzione industriale e i consumi privati non danno segnali di ripresa, così come l’occupazione. Le cosiddette riforme strutturali fanno fatica a passare attraverso la cruna dell’ago di burocrazie amministrative autoreferenti e spesso colluse con parentopoli e tangentopoli di vecchia e nuova generazione. La BCE (Banca Centrale Europea) prova a intervenire con nuove misure per scongiurare VFHQDUL GHÀ D]LRQLVWLFL ( LO GHELWR SXEEOLFR FRQ tinua a crescere, di 46 miliardi ad aprile raggiungendo vetta 2.146 miliardi. Eppure c’è sempre chi vuol edulcorare la situazione rappresentandola nella versione del bicchiere mezzo pieno: gli scandali e la corruzione si riducono a una questione di ladroni; la produzione industriale cresce dello zero virgola, miglior risultato dal 2010; le riforme sono una questione di giorni, al massimo di qualche mese. Il debito pubblico aumenta, ma a tassi decrescenti e comunque è colpa dello spread – ancorché compresVR ± LQ TXDQWR LO GH¿ FLW VWUXWWXUDOH q WUD L SL FRQ tenuti in Europa. Edulcorare non serve, anzi crea ulteriore disorientamento e accresce il senso di impotenza tra

la gente. Su alcune questioni però parlano i fatti. Dal 2001 al 2013 l’Italia ha perso 120.000 imprese del settore manifatturiero con 1 milione 160 mila addetti in meno. Un crollo pari a un calo del 25%: è come se un quarto della base produttiva fosse scomparso. In alcuni settori si è quasi dimezzata (tra questi elettronica, elettrodomestici, auto, tessile e legno). Il declino della manifattura italiana viene da lontano, dagli anni ‘90, ma da SL SDUWL VL VRVWLHQH FKH OH SROLWLFKH XOWUD UHVWULW tive sui conti pubblici hanno provocato ulteriori gravi danni al tessuto industriale. Queste politiche ultra restrittive non si sono però concretizzate in una riduzione della presenza pubblica nell’economia né in un calo del debito pubblico. Quindi quando si parla di austerity di cosa si parla? Di austerity delle famiglie o dello Stato? L’aumento della spesa pubblica, che è continuato negli anni della crisi, ha provocato uno squilibrio nei conti pubblici. Uno squilibrio che famiglie (e imprese) devono colmare per non fare IDOOLUH OR 6WDWR VRWWR O¶HFFHVVLYR GH¿ FLW Il deficit si crea quando le uscite sono superiori alle entrate. Un po’ come quando il reddito di una famiglia è inferiore alle spese familiari. È come se una famiglia che vede il reddi|

luglio-agosto 2014

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to familiare ridotto del 10 per cento, diciamo da 1.000 a 900 euro al mese, continuasse a spendere 1.000 euro: il deficit aumenterĂ fino a 1.200 euro all’anno. Una famiglia che cerca di gestire al meglio il proprio budget mensile, non aumenterebbe le proprie spese, ma cercherebbe di contenerle per non FUHDUH GHÂż FLW &RVD KDQQR IDWWR LQYHFH JOL 6WD ti europei durante la crisi? Hanno aumentato la VSHVD SXEEOLFD H SHU VSHQGHUH SL VROGL SXEEOLFL hanno chiesto ai cittadini di stringere la cinghia. Una crisi nella crisi, dettata proprio dall’incapacitĂ della “famiglia europeaâ€? di ridurre e di riquaOLÂż FDUH OH VSHVH SXEEOLFKH Ovviamente sono anche aumentate le spese per gli interessi: se una famiglia vede ridotte le proprie entrate e invece di tagliare le spese, le auPHQWD FKL JOL SUHVWD L VROGL KD PHQR Âż GXFLD H JOL aumenterĂ il tasso d’interesse. Ma è tutta colpa dei tassi d’interesse? No, perchĂŠ sono aumentate anche le altre spese. Quale famiglia adotterebbe una politica del genere? Quale famiglia quando vede il proprio reddito diPLQXLUH FRPLQFLD D VSHQGHUH DQFRUD SL VROGL" Una crisi nella crisi, generata adottando una politica di public spending nell’illusione di uscire dalla crisi economica senza riforme, e affondanGR DQFRUD GL SL OH HFRQRPLH VRWWR LO SHVR GL XQ GHÂż FLW FXPXODWR FKH GLYHQWD SRL GHELWR Mi rendo conto che comparare il ruolo della famiglia con il ruolo dello Stato può sembrare fuor-

viante e prestarsi a obiezioni. PerchĂŠ lo Stato dovrebbe comportarsi come una famiglia? In realtĂ la sua ragion d’essere starebbe proprio nel creare le condizioni per la promozione delle unitĂ soFLDOL SL SLFFROH H GHEROL FKH GD VROH QRQ VRQR LQ grado di ottenere, creare un mercato del lavoro che non penalizzi l’occupazione, sostenere il reddito oltre la congiuntura economica, redistribuire il reddito tra le varie fasce sociali, garantire livelli minimi di diritti (diritti politici, istruzione, salute, sicurezza). Quale famiglia non si indebiterebbe per sostenere i membri che hanno perso il lavoro? E se tutte le famiglie tagliassero le spese (consumi) per pareggiare il reddito ridotto, non si troverebbero di fronte a una spirale di impoverimento sen]D Âż QH" Come spesso accade, prospettive parziali possono far perdere il senso complessivo delle cose. In realtĂ una famiglia che si indebita per mantenere lo stesso livello di spesa rispetto a una famiglia che si indebita per investire nel creare occasioni di lavoro per i propri membri, genera condizioni e ricadute personali e sociali assai differenti. In realtĂ la spirale negativa si realizza se si aumentano le spese correnti riducendo le spese per investimenti. In questi anni di crisi queste ultime si sono ridotte di oltre un terzo sia nel settore pubblico che nel settore privato. Ciò che conta allora non è solo la quantitĂ della spesa ma la sua qualitĂ . In altri termini potremmo dire che ridurre la VSHVD FRUUHQWH VLJQLÂż FD UHFXSHUDUH HIÂż FLHQ]D RY vero mantenere condizioni di vita dignitose con meno risorse (dal risparmio energetico alla riduzione degli sprechi, al cambiamento dei modelli GL FRQVXPR PHQWUH ULTXDOLÂż FDUH H ULDOORFDUH OD stessa spesa verso investimenti a elevata produtWLYLWj HFRQRPLFD H VRFLDOH VLJQLÂż FD PLJOLRUDUQH OÂśHIÂż FDFLD PLJOLRUL LQIUDVWUXWWXUH RFFXSD]LRQH sostenibile, competitivitĂ del tessuto economico). Va quindi cambiato l’approccio e i criteri con cui il settore pubblico alloca le risorse dei citta-


dini, selezionando e dosando gli investimenti in funzione di obiettivi socialmente ed economicamente rilevanti. La questione assume importanza VSHFLÂż FD QHO PRPHQWR LQ FXL OD *LXQWD UHJLRQD le del Friuli Venezia Giulia ha avviato il percorso e la concertazione su “Rilancimpresaâ€?, il piano di sviluppo del settore manifatturiero della nostra regione. Il Piano propone come linee fondamentali di sviluppo l’innovazione, l’internazionalizzazione, il rilancio degli investimenti in tecnologia, lo sviluppo delle opportunitĂ della “green economyâ€?, l’applicazione strategica dei principi della responsabilitĂ sociale d’impresa. Il Piano si propone sia di potenziare gli strumenti operativi per fronteggiare le situazioni di crisi sia di attivare interventi per il rilancio del settore industriale: azioni per una nuova manifattura competitiva; attrazione di nuovi investimenWL VHPSOLÂż FD]LRQH QHOOH SURFHGXUH “Si vogliono privilegiare gli investimenti, rispetto a ricerca e sviluppo. Negli anni appena passati – ha dichiarato l’assessore regionale alle AttivitĂ produttive Sergio Bolzonello – in caren]D GL OLQHH GL FUHGLWR H GLVSRQLELOLWj Âż QDQ]LDULH le imprese non hanno investito nei processi produttivi. Ora occorre che le aziende mettano invece mano al rinnovo di apparecchiature e macchinariâ€?. Questa rinnovata attenzione al rilancio di una politica industriale per lo sviluppo regionale non può che essere accolta con soddisfazione e rinnovata speranza. Dalle dichiarazioni dell’Amministrazione Regionale emerge infatti, opportunamente, che il rilancio passa attraverso una nuova stagione di investimenti e di politiche orientaWH D XQD PLJOLRUH TXDOLÂż FD]LRQH H FDQDOL]]D]LR ne degli stessi. In generale si possono individuare 3 tipologie di investimenti: 1) quelli che migliorano le performance operative delle aziende. Si tratta di investimenti di VRVWLWX]LRQH H ULQQRYDPHQWR GHO FDSLWDOH Âż VVR delle imprese oppure di prodotti obsoleti; 2) quelli che migliorano lÂśefÂżcienza. Sono gli investimenti che migliorano la competitivitĂ delle imprese che operano in settori prevalentemente maturi, per ridurre i costi e i prezzi, migliorando la produttivitĂ e liberando risorse per impieghi alternativi; 3) quelli che creano nuovi prodotti e nuovi mercati. Questi investimenti combinano l’innovazione tecnologica con il cambiamento dei modelli di business per raggiungere nuovi mercati e clienti.

I primi due tipi di investimenti, pur necessari, QRQ VRQR VXIÂż FLHQWL D FUHDUH XQD ULSUHVD RFFXSD ]LRQDOH VLJQLÂż FDWLYD $Q]L WHFQRORJLH R SURGRWWL sostitutivi cannibalizzano quelli esistenti, mentre LO UHFXSHUR GL HIÂż FLHQ]D LQ SRFKL FDVL FUHD RSSRU tunitĂ di nuovo lavoro. Si fanno le cose meglio con meno risorse. Un esempio recente è l’introduzione della fattura elettronica nei rapporti di fornitura tra le imprese e l’Amministrazione Centrale dello Stato. Si stima che quando sarĂ estesa a tutta la PA porterĂ risparmi nell’ordine di 60 miliardi di euro all’anno, liberando risorse che potranno anche essere reinvestite, ma nel breve-medio periodo non creerĂ sicuramente nuova occupazione. Sono gli investimenti in nuovi prodotti/mercati che creano lavoro all’interno dell’impresa e DOOÂśHVWHUQR OXQJR OH Âż OLHUH SURGXWWLYH GHO VXR HFR sistema. Questi richiedono un’allocazione importante e concentrata di capitale per conseguire le masse critiche che possono introdurre tecnologie che riducono i costi e modelli di impresa innovativi e orientati alla crescita. Ăˆ il mix di risorse allocate a questi tre tipi di investimenti e il loro effetto cumulato nel temSR FKH GHÂż QLVFRQR OD VWUXWWXUD SURGXWWLYD GL XQD economia territoriale e dei settori industriali che QH GHWHUPLQDQR OH SHUIRUPDQFH GL PHUFDWR Âż QDQ ziarie e occupazionali. Nel predisporre “Rilancimpresaâ€? ci si potrebbe chiedere perchĂŠ le imprese si sono orientate a fare prevalentemente, quando li fanno, investimenti nei primi due tipi di innovazione. Ad avviso di chi scrive è una questione di cruciale importanza. Ăˆ una problematica complessa non riconducibile alla sola scarsitĂ della risorsa capitale o GL XQ HFFHVVLYR RULHQWDPHQWR DL ULVXOWDWL Âż QDQ]LD ri di breve periodo. Nelle dichiarazioni degli Amministratori della Regione sembra che ci sia conVDSHYROH]]D GHOOÂśDOWH]]D GHOOD VÂż GD $WWHQGLDPR le soluzioni.

Paolo Marizza Paolo Marizza è Partner di Financial Innovations SIM

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VIAGGI E METE LE ISOLE GALAPAGOS Servizio e immagini di Claudio Pizzin

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Sulle orme

di Charles Darwin

Nel 1831, un giovane scienziato inglese s’imbarca sul brigantino Beagle per una spedizione cartografica e naturalista di cinque anni intorno alle coste dell’America meridionale: il suo nome è Charles Darwin. Nel 1836, torna in Inghilterra con appunti, pietre, piante, animali e un bagaglio di idee destinate a cambiare la storia dell’umanitĂ . iMagazine ha ripercorso la sua rotta, fermandosi nel luogo in cui tutto è iniziato: le isole Galapagos.

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Tappa in Ecuador Ecuador, ossia ‘Equatore’: il meridiano 0 che passa a pochi chilometri dalla capitale Quito e che dĂ il nome al Paese è in realtĂ una presenza sfuggente, vista la notevole varietĂ di climi che caratterizza questo territorio stretto fra le Ande e l’Oceano PaciÂżco. Quito stessa, a 2763 metri sul livello del mare, gode di temperature miti e relativamente uniformi nell’arco dell’anno, ma l’inquinamento da polYHUL VRWWLOL H LO IUDVWXRQR GHO WUDIÂż FR UDJJLXQJRQR OL velli quasi inimmaginabili. Tuttavia il centro storico, con la sua impronta coloniale che fa una sorta di Madrid in terra sudamericana, è considerato il meglio conservato di tutta l’America latina: per questo, nel 1978, la città è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’UmanitĂ . Piazze, palazzi e cattedrali sono i segni imponenti di una cultura che ha travolto e cancellato per sempre ciò che l’aveva preceduta: la civiltĂ Inca, di cui Quito fu centro di importanza straordinaria, secondo solo alla peruviana Cuzco. Da qui, infatti, proveniva Atahualpa, ultimo sovrano inca, catturato e ucciso per ordine di Francisco Pizarro, a capo dei Conquistadores. 22

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Da Quito ci spostiamo a Guayaquill, dove prenotiamo il tour per le isole Galapagos: è la cittĂ piĂš grande (1.214,4 km²) e popolata (3.628.534 abitanti secondo il censimento 2007) del paese, affacciata sul 3DFLÂż FR /D OHJJHQGD Âą FKH GD TXHVWH SDUWL q FRVD VH ULD DQFKH VH QRWRULDPHQWH IDOVD Âą YXROH FKH LO QRPH della cittĂ derivi dall’unione di Guayas, capo indigeno, e della sua sposa Quil, eroici combattenti contro i Conquistadores, morti suicidi pur di non cadere in schiavitĂš nelle mani del nemico. Primo sguardo alle Galapagos Con noi abbiamo la fedelissima Nikon e l’immancabile guida del Lonely Planet, che ci suggerisce cosa YHGHUH QHL GLQWRUQL /D SULPD PHWD q OÂśLVROD GL Baltra: una volta arrivati ed esperite tutte le pratiche, compreso il pagamento del visto d’ingresso, raggiungiamo Puerto Ayora, cosĂŹ chiamato in onore di Isidro Ramon Antonio Ayora Cueva, presidente dell’Ecuador dal 1926 al 1931: qui troviamo subito un punto d’appoggio dove lasciare i nostri bagagli e rifugio per la notte. Dopo un frugale pranzo ci facciamo accompaJQDUH LQ XQ SDUFR VXOOH FROOLQH LQ PH]]R D XQD Âż WWD YH getazione per ammirare i tunnel di lava.


Pagina accanto: leoni marini su una spiaggia dell’isola Los Lobos. In questa pagina: sopra a sinistra, spiaggia a Floreana; a destra partendo dall’alto: - un leone marino si avvicina con golositĂ al banco del pesce (isola di Santa Cruz); - un’iguana terrestre ...e il suo cucciolo; - un granchio delle Galapagos; - mappa delle isole Galapagos. Impossibile, in questo ambiente, non pensare a Charles Darwin, che negli anni Trenta dell’Ottocento arrivò su queste isole con la curiositĂ dello scienziato e le lasciò con un groviglio di idee rivoluzionaULH LQ WHVWD GHVWLQDWH D FRQĂ€ XLUH QHO OLEUR L’origine della specie, pubblicato nel 1859. Da buon naturalista, Darwin notò la peculiaritĂ assoluta delle specie animali autoctone e comprese che tali caratteri derivavano da precise strategie di adattamento al luogo: di qui la teoria della selezione naturale, ossia del meccanismo grazie al quale le specie che meglio si integrano nel proprio ambiente di vita soppiantano progressivamente quelle piĂš deboli. Di qui, inoltre, l’idea di un progenitore comune di tutti gli esseri viventi, via via differenziatisi con la ‘speciazione’, e in particolare di un piĂš vicino parente comune fra l’uomo e la scimmia: tesi ribadita e ampliata nel 1871 con il libro L’origine dell’uomo. Per terra e per mare Ăˆ proprio a Charles Darwin che è dedicata la stazione scientiÂżca di Puerto Ayora, dove il mattino successivo incontriamo iguana terresti, varie specie di uccelli e soprattutto le imponenti tartarughe delle Galapagos, a cui ci avviciniamo con discrezione: per QRL q XQR VSHWWDFROR HPR]LRQDQWH 4XL Âż QR DO JLX gno 2012, viveva il Solitario George, unico esemplare rimasto della sua sottospecie, morto senza lasciare eredi (vedi pag. 27). Il resto della giornata lo passiamo tra il porto e le numerose botteghe di souvenir. C’è anche spazio per un ottimo gelato artigianale che, tu guarda il caso, è prodotto da un mastro gelataio italiano, a dimostrazione del fatto che ovunque nel mondo è presente un pezzo di Italia: persino alle Galapagos. |

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Il mattino seguente inizia con la visita a una spiaggia della zona: qui, dove la sabbia è bianca come può esserlo solo nei libri e nei documentari, le tartarughe depositano le uova. Partiamo quindi per Baltra, il luogo di ritrovo del vero e proprio tour: siamo dodici persone in tutto, da diverse nazioni. All’arrivo ci attende l’Encantada, il battello-albergo che da qui ai giorni successivi sarĂ la nostra casa: il nome, in effetti, non tradisce le aspettative. Dopo un’abbondante cena preparata dall’equipaggio e dopo aver sistemato le cabine, ci attende il meritato riposo; intanto, la nostra imbarcazione naviga verso l’isola Floreana, meta dell’indomani. /ÂśLVROD FKH SUHQGH LO QRPH GHO SULPR 3UHVL dente dell’Ecuador, è il paradiso dei fenicotteri rosa, delle tartarughe marine e delle procellarie, i maestosi uccelli che volano a pelo dell’acqua e, secondo la tradizione, sono in grado di annunciare le tempeste (procellae in latino, da cui LO QRPH GHOOD VSHFLH /H YHGLDPR YRODUH PHQWUH ci avviciniamo all’isola: la giornata è stupenda e c’è anche l’occasione di fare un tuffo in acqua, ammirando l’ambiente che ci circonda.

La Baia della Posta Nel 1792 un gruppo di balenieri britannici approdati sull’isola Floreana eressero un barile di legno su un lungo palo: una rudimentale buca delle lettere che, tuttavia, esiste ancora oggi. L’idea era quella di scambiare posta in partenza e in arrivo per le navi in transito: chi arrivava a Floreana depositava le lettere destinate alle localitĂ di provenienza e al contempo prelevava quelle dirette verso le proprie rotte di destinazione o per il primo porto incontrato lungo il viaggio. Questo sistema di posta ‘alternativo’ funziona tuttora: non piĂš per le navi, naturalmente, ma per i turisti, che qui depositano o prelevano lettere e cartoline da e per tutto il mondo.


*LULDPR )ORUHDQD LQ OXQJR H LQ ODUJR Âż QR DO FDODU della sera, che ci trova stanchi e desiderosi di una notte di vero riposo, mente l’Encantada prosegue la sua traversata, stavolta verso EspaĂąola. Nel regno della natura Il mattino presto l’EspaĂąola ci attende per un’escursione nella quale scopriremo molte sorprese. Appena giunti, notiamo, appollaiata su di un faro, la poiana delle Galapagos, splendido rapace che non disdegna, nella sua dieta, serpenti, uccelli e persino iguane marine. Proprio le iguane sono animali capaci di mimetizzarsi in maniera sorprendente, come ho PRGR GL YHULÂż FDUH VHGHQGRPL VX XQD URFFLD ODYLFD per poco, infatti, non poso la mano su una di esse! Un’esperienza ‘darwiniana’, che mi convince della bontĂ del mimetismo come strategia vincente nella selezione naturale‌ /H VRUSUHVH QDWXUDOLVWLFKH SHUz QRQ VRQR Âż QLWH /XQJR XQ VHQWLHUR LQFRQWULDPR OH fregate di Nazca, in volo con le loro ali di gigante, e poi gabbiani, leoni marini FRQ L ORUR SLFFROL H XQÂśLQÂż QLWj GL lucertole, fringuelli, iguane, nonchĂŠ la sula mascherata e la sula dai piedi azzurri: non sappiamo da che parte girarci per cogliere l’attimo e lo scatto migliore. Quindi raggiungiamo la zona nella quale, grazie al moto ondoso abbastanza violento dell’Oceano, si manifesta un fenomeno molto strano, simile a dei geyser con spruzzi d’acqua di diversi metri: rimaniamo tutti incantati a guardare questo spettacolo unico. Il resto della giornata lo trascorriamo in spiaggia, cercando di evitare i numerosi leoni marini spaparanzati al sole incuranti della nostra presenza, impegnati a giocare tra di loro degnandoci ogni tanto di uno sguardo. Sono animali intelligenti e socievoli: pare che nuotino molto spesso con chi pratica snorkeling. Dopo cena si va tutti a dormire: stanchi, ma felici. /D QRWWH q WUDQTXLOOD RJQL WDQWR PL VYHJOLR H VHQWR LO rumore del motore, ma subito mi addormento: chissĂ che emozioni ci attendono l’indomani.

Galapagos Avvistate per la prima volta dagli Europei il 10 marzo 1535, le Galopegos Insulae, cosĂŹ chiamate per la ricca popolazione di tartarughe giganti il cui carapace somigliava a una sella da cavallo detta galopegos nello spagnolo di allora, compaiono per la prima volta nella cartografia con il Theatrum Orbis Terrarum, celebre atlante pubblicato nel 1570 da Abraham Ortelius sulla scorta delle mappe di Gerardus Mercator. Sono uno dei pochissimi luoghi al mondo privi di una popolazione indigena: le poche tracce di ceramiche e manufatti dimostrano la presenza di popoli Sudamericani prima dell’arrivo degli Spagnoli, ma solo per un periodo momentaneo, come una semplice tappa provvisoria di viaggi con altre destinazioni. Oggi, invece, si contano 25.000 abitanti, in un difficile equilibrio con uno degli ecosistemi piĂš fragili e preziosi del mondo. L’arcipelago delle Galapagos, territorio dell’Ecuador, si estende per 8.010 km2 di superficie ed è formato da diciannove isole vulcaniche a circa 1.000 km dalla costa sudamericana: San CristĂłbal (dove sorge la capitale Puerto Baquerizo Moreno), EspaĂąola, Santa FĂŠ, Genovesa, Floreana, South Plaza, Santa Cruz, Baltra-South Seymour, North Seymour, Marchena, PinzĂłn, RĂĄbida, BartolomĂŠ, Santiago, Pinta, Isabela, Ferdinanda, Wolf e Darwin.

Accanto: una veduta dalla barca Encantada. Sotto a sinistra: geyser marino presso l’isola Espaùola. Sotto a destra: tramonto sull’isola Floreana.

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/D VYHJOLD GHOOD PDWWLQD FL ULFKLDPD DOO¶RUGLQH VL parte per l’isola Los Lobos, dove ci imbattiamo nuovamente in fregate, iguane marine e leoni marini, quindi si ritorna sulla barca per la colazione e l’approdo all’isola di Santa Fe HG q GL QXRYR XQ¶LQ¿ ODWD GL DQLPDOL meravigliosi, con gli immancabili leoni marini pigramente sdraiati sulla spiaggia. Incominciamo a sentire una certa stanchezza, ma le meraviglie che ci circodano fanno passare tutto in secondo piano. /¶LQGRPDQL q OD YROWD GHOO¶LVROD GL Seymour, quasi sorvegliata dalle tantissime iguane di grosse dimensioni piazzate al sole, proprio al centro dei sentieri che attraversiamo cercando di non disturbare. Il viaggio è giunto al termine: ci attende la terraferma e l’aeroporto dove prenderemo l’aereo che ci riporterà in Ecuador. Qualsiasi aggettivo per descrivere questo viaggio è sicuramente riduttivo e non rende merito a XQ¶HVSHULHQ]D FKH PL VHQWR GL GH¿ QLUH XQLFD 2JJL si parla di ridurre il numero dei visitatori per evitare lo stress quotidiano agli animali che popolano queste meravigliose isole: che sia o no la scelta migliore, salvare questo paradiso terrestre è un dovere per l’avvenire.

Claudio Pizzin Sopra: due leoni marini e una iguana nell’isola Española. Sotto: XQ HVHPSODUH GL )UHJDWD 0DJQL¿ FHQV

Solitario George Il 24 giugno del 2012, nel recinto della Stazione di Ricerca “Charles Darwin” (isola di Santa Cruz), la sottospecie di tartaruga gigante Geochelone abingdoni si è estinta con la morte dell’ultimo esemplare: George, detto ‘il Solitario’ per la sua curiosa – quanto fatale – indifferenza nei confronti del genere femminile. Trovato nel 1971, quando la sottospecie si riteneva già estinta, si decise di tenerlo in cattività nella speranza che si accoppiasse con una femmina dal profilo genetico molto simile, consentendo la riproduzione almeno in forma ibrida: invece, nonostante la convivenza con quattro tartarughe diverse nell’arco di trent’anni, George non ha mai fecondato alcun uovo. |

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PERSONAGGI PAOLO FRESU Intervista di Margherita Reguitti

© Stile

italiano

© Laurent Leduc

Il 14 luglio sarà in tour a Villa Manin: «Apprezzo sempre più questa regione che ha molte affinità con la mia Sardegna». Dal futuro del Paese alla ribalta del jazz made in Italy: uno degli artisti più straordinari della nostra musica si racconta per iMagazine.

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«Se non c’è suono e non c’è silenzio, non c’è musica. Perché il rapporto e l’equilibrio tra suono e silenzio è di tutte le musiche ed è forse della vita stessa». Questa la sintesi estetica e di pensiero di Paolo Fresu, musicista e compositore jazz legato al contemporaneo, ambasciatore di stile italiano nel mondo, ma anche organizzatore dinamico e poliedrico. Il suo modo di essere uomo e musicista, il suo rapporto con la tromba, hanno la concretezza, la profondità, l’impegno, la disciplina e la bellezza della sua terra, la Sardegna. «Più scopro il Friuli Venezia Giulia – confida – più l’apprezzo e trovo abbia molte affinità con la mia terra. Certamente condividiamo la ricchezza linguistica e l’essere due regioni di periferia. Le nostre popolazioni hanno in comune l’indipendenza e l’attaccamento alle tradizioni come patrimonio per il presente e per il futuro. Da Stefano Amerio, a Cavalicco nell’udinese, ho il mio studio di registrazione ideale da molti anni. Lì sono nati molti miei dischi e colonne sonore, impensabile un cd senza Stefano! Ma sono anche molto legato all’amico regista Ferdinando Vicentini Orgnani di Valeriano, in provincia di Pordenone, per il quale 28

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ho registrato la colonna sonora già pubblicata del film Vinodentro. Negli anni ho costruito contatti umani e professionali molto stretti». Fra gli appuntamenti più importanti dell’estate in Friuli Venezia Giulia c’è proprio il concerto di Paolo Fresu a Villa Manin il 14 luglio. Sul palco della storica dimora un progetto di stili diversi e personalità musicali differenti che dialogano nel trio con Trilok Gurtu e Omar Sosa. Tre maestri capaci di fondere tradizione e contemporaneità di provenienze e scuole differenti: l’italiana, l’indiana e la cubana. Paolo, quali altri programmi per l’estate? «Dal 9 al 16 agosto si svolgerà la 27esima edizione del festival Time in jazz a Berchidda, il paese dove sono nato, e in altre località della provincia di Olbia. Quest’anno abbiamo scelto come tema conduttore i piedi. Può sembrare una scelta bizzarra ma non lo è. “Avere i piedi per terra”, noto adagio, in questo momento di profonda crisi significa essere capaci di guardare la realtà con concretezza, senza grilli per la testa e contando solo sulle proprie certezze. Il festival non sarà solo musica di alto livello ma anche un momento di riflessione su argomenti importanti come il rapporto con la terra.


Ci saranno anche danza e scrittura, tanti ospiti fra i quali lo scrittore Erri De Luca che ai piedi ha dedicato un’ode». Da poco lei ha festeggiato i 30 anni di attività con il suo quintetto: qual è il segreto di tanta longevità? «Il segreto sta nel fatto che continuiamo a suonare divertendoci. Abbiamo iniziato assieme nel 1984, io ero all’inizio della mia carriera, e dopo tre decenni abbiamo sempre la stessa voglia di sperimentare, cercare nuove vie e siamo sempre amici. Per festeggiare abbiamo realizzato “30”, un lavoro corale, tutti hanno partecipato alla scrittura e questo significa una dimensione del gruppo intatta». Esiste oggi nel jazz internazionale uno stile italiano? «Direi di sì senza esitazioni, aggiungendo che il nostro jazz ha una sua cifra stilistica personale e riconoscibile. Negli ultimi anni si è liberato dalla sudditanza nei confronti degli USA. Si può dunque parlare di stile italiano nella grande qualità, nell’ampia differenzazione di stili e generi in rapporto ai musicisti, spesso giovani di talento che si esprimono con una progettualità creativa». Qual è il suo rapporto con la parola scritta? «Mi piace moltissimo e quando non scrivo mi sento annoiato. Mi piace suonare e scrivere in sintonia, due espressioni di grande valore, che mi permettono di raccontare, usando strumenti diversi con risultati differenti. Se sul palco e nei dischi mi metto a nudo in modo criptato, in quanto la musica ha il fascino di essere interpretata, con la scrittura il racconto è più diretto e lucido. Scrivo note di copertina, prefazioni per dischi e libri. Ho anche pubblicato una guida che racconta i 50 giorni di un nostro tour in Sardegna nel 2011 e mi sono raccontato in “Musica dentro”. Ho appena terminato un testo per un libro fotografico dedicato a Miles Davies e Chat Parker che uscirà dopo l’estate, un ritratto a confronto dei due grandi del jazz dal mio punto di vista». Con “i piedi per terra” che cosa auspica per la sua Sardegna e per l’Italia? «La Sardegna, così come l’Italia, meritano di più. Va sottolineato più spesso il grande contributo politico-economico, intellettuale e storico della mia regione nella storia del Paese. Nel passato ci sono state delle politiche sbagliate e investimenti fallimentari, ma non abbiamo bisogno di elemosina. Ecco perché le iniziative che abbiamo realizzato e realizzere-

Paolo Fresu è nato a Berchidda (Sardegna) il 10 febbraio 1961. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni. Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi di cui oltre ottanta a proprio nome o in leadership e altri con collaborazioni internazionali. Molte sue produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all’estero. Nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica Tǎk Music. Vive tra Parigi, Bologna e la Sardegna. mo servono, non solo a raccogliere fondi per le vittime dell’alluvione dello scorso novembre, ma a fare una riflessione sui temi ambientali. Vorremmo fondare un manifesto etico dedicato all’Italia Paradiso, perché la questione del rispetto e della tutela del territorio riguarda tutti». Margherita Reguitti

© Manuela Abis

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ALLA SCOPERTA DI...

LA TRIESTE DI EUGENIO MONTALE Servizio di Vanni Veronesi

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ÂŤUna dolce ansietĂ d’OrienteÂť Questa è una storia di libri, fotografie e intense relazioni umane. Ăˆ la storia di come Genova e Trieste, i due poli opposti del Nord Italia, l’ex Repubblica Marinara e il vecchio porto dell’Impero, abbiano trovato nel Novecento un’ideale unione in un poeta al raccordo fra due mondi: Eugenio Montale.

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Prime conoscenze

OD FLWWj OLJXUH $ TXHVWD Âż JXUD VWUDRUGLQDULD H DOOD VXD Genova, dicembre 1919. La Prima Guer- 7ULHVWH PROWL DQQL SL WDUGL 0RQWDOH GHGLFKHUj OD SRHVLD UD 0RQGLDOH q Âż QLWD GD XQ DQQR PD LO VHUYL Lettera a Bobi QHOOD UDFFROWD Diario del ’71 e del ’72 ]LR PLOLWDUH QRQ q DQFRUD WHUPLQDWR SHU PROWL A forza di esclusioni / t’era rimasto tanto che tu UDJD]]L IUD FXL XQ JLRYDQH XIÂż FLDOH FKH SHUz RWWLHQH XQ potevi / stringere tra le mani; e quello era / di chi SHUPHVVR GDL VXRL VXSHULRUL SHU XQ YLDJJLR D Trieste. Il se n’accorgeva. T’ho seguito / piĂš volte a tua insaVXR QRPH HQWUHUj QHO PLWR Eugenio Montale $ TXDQWR puta. Ho percorso / piĂš volte via Cecilia de RittSDUH 7ULHVWH q OD VXD SULPD PHWD GD ÂľWXULVWDÂś VFHOWD DX meyer / dove avevo incontrato la tua vecchia maWRQRPDPHQWH DOOD EDVH FÂśq IRUVH LO GHVLGHULR GL YHGHUH GUH FRQVWDWDWR GH YLVX LO VXR WHUULÂż FDQWH DPR OD FLWWj DSSHQD HQWUDWD QHO 5HJQR VLPEROR GHOOH YHFFKLH UH 'HO SDGUH HUD ULPDVWR LO SLHJDEDIÂż H IRUVH PLUH LUUHGHQWLVWH 0D DJOL RFFKL GL 0RQWDOH OHWWRUH RQ una bibbia evangelica. Ho assaggiato / la pleiade QLYRUR H SRHWD DOOH SUHVH FRQ OH VXH SULPH SURYH OHWWHUD dei tuoi amici, oggetto / dei tuoi esperimenti piĂš o ULH OD 7ULHVWH GL DOORUD q DQFKH OD FLWWj GD FXL VRQR JLXQWL meno falliti / di creare o distruggere felicitĂ coniuGXH IUD L OLEUL SL DQRPDOL H GLURPSHQWL GHO SULPR 1RYH gali. / Erano i primi tuoi amici, altri / ne seguirono FHQWR Il mio Carso di Scipio Slataper (1912) e Cose ed che non ho mai conosciuto. / S’è formata cosĂŹ una ombre di uno di Carlo Stuparich 1RQFKp LO OXR tua leggenda / cartacea, inattendibile. Ora dicono JR GD FXL DUULYD LQ ,WDOLD XQ YHQWR QXRYR VSLUDQWH GDO / ch’eri un maestro inascoltato, tu / che n’hai avuOD 9LHQQD GL 6LJPXQG )UHXG TXHOOR GHOOD psicanalisi. WR WURSSL D RUHFFKLH DSHUWH H QRQ QH KDL GLIÂż GDWR 1HO 7ULHVWH WRUQD QHOOD YLWD GL 0RQWDOH JUD]LH Confessore / inconfessato non potevi dare / nulla a DOOD FRQRVFHQ]D D *HQRYD FRQ XQ FROWLVVLPR LPSLHJD chi giĂ non fosse sulla tua strada. / A modo tuo hai WR JLXOLDQR GL QRPH Roberto Bazlen SHU WXWWL ‘Bobi’. giĂ vinto anche se hanno perduto / tutto gli ascol8RPR VLOHQ]LRVR IHGHOH D TXHOOD ULVHUYDWH]]D FKH WUD tatori. Con questa lettera / che mai tu potrai leggeVIRUPD DOFXQL SHUVRQDJJL LQ OHJJHQGH YLYHQWL %D]OHQ re ti dico / addio e non aufwiedersehen e questo / GLYHQWHUj FRQVXOHQWH HGLWRULDOH SHU OH SL LPSRUWDQWL in una lingua che non amavi, priva / com’è di StimFDVH HGLWULFL LWDOLDQH QRQFKp LGHDWRUH GHOOD Adelphi QHO mung >ÂľDUPRQLDÂś LQ WHGHVFR ndr]. SHUz q VROR XQ WULHVWLQR LQ FHUFD GL IRUWXQD QHO 30

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Un mondo nuovo

%REL %D]OHQ SHU 0RQWDOH q OD SRUWD VSDODQFDWD YHU VR XQ PRQGR QXRYR SRSRODWR GD DXWRUL DOOœHSRFD TXDVL LJQRWL .DIND 0XVLO H XQR VFULWWRUH WULHVWLQR GDOOR SVHX donimo di Italo Svevo DXWRUH GHL URPDQ]L Una vita Senilità e La coscienza di Zeno 0RQWDOH QH ULPDQH IROJRUDWR WDQWR GD SXEEOLFDUH QHO 1925 XQ articolo a OXL GHGLFDWR VXOOD ULYLVWD L’esame LO SULPR LQ DVVROXWR OœLQL]LR GL XQD FRQVDFUD]LRQH FKH SHU 6YHYR DUULYD DOOD ¿ QH GHOOD VXD YLWD GRSR DQQL GL WRWDOH GLVLQWHUHVVH QHL VXRL FRQIURQWL 1RQFKp OœLQL]LR GL XQD DPLFL]LD VLQFHUD IUD L GXH FHPHQWDWD GD XQ LQWHQVR UDSSRUWR HSLVWRODUH H LQWUHFFLDWD DG DOWUH FRQRVFHQ]H LOOXVWUL FRPH James Joyce Ezra Pound H VRSUDWWXWWR Umberto Saba D FXL GRSR XQœLQL]LDOH LQFRPSUHQVLRQH UHFLSURFD ULPDUUj OH JDWR SHU WXWWD OD YLWD 0D LQ TXHO DQFKH 0RQWDOH q DO VXR HVRUGLR FRQ XQD UDFFROWD SRHWLFD GHVWLQDWD D FDP ELDUH SHU VHPSUH OD OHWWHUDWXUD LWDOLDQD Ossi di seppia. Ascoltami, i poeti laureati / si muovono soltanto fra le piante / dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. / Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi / fossi dove in pozzanghere / mezzo seccate agguantano i ragazzi / qualche sparuta anguilla: / le viuzze che VHJXRQR L FLJOLRQL GLVFHQGRQR WUD L FLXI¿ GHOOH FDQQH / e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni. /œLQL]LR GH I limoni LO SULPR GHJOL ¾2VVLœ q XQD GL TXHOOH ULYHOD]LRQL FKH OD VFXROD RJQL WDQWR UHJDOD DOOœD GROHVFHQ]D q OD VFRSHUWD GL XQD OHWWHUDWXUD FKH SDUOD XQD OLQJXD YLYD H QDUUD DQVLH H VHQWLPHQWL GL RJJL 'L SRHVLD LQ SRHVLD OD UDFFROWD q XQR VTXDUFLR VX XQD YLWD UDFFRQWDWD ¿ QR DOOœXOWLPD GHOOH FRQIHVVLRQL XQ PHWWHUVL D QXGR FKH KD LO VXR DSLFH QHOOD VH]LRQH Mediterraneo. 1RYH OLULFKH QRQ D FDVR GHGLFDWH DOOœDPLFR H PHQWRUH WULHVWLQR %REL %D]OHQ

Storie di donne

1HO D 0RWWD GL /LYHQ]D XQ LQFLGHQWH VWUDGD OH SRQH Âż QH DOOD YLWD GL 6YHYR SHU 0RQWDOH q XQ GRORUH IRUWLVVLPR PD QHO IUDWWHPSR OD WUDPD GL UHOD]LRQL LQWHV VXWH FRQ OÂśLQWHOOLJKHQ]LD JLXOLDQD q VHPSUH SL Âż WWD 5L VDOH D TXHVWL DQQL OD FRQRVFHQ]D FRQ Gertrude Frankl SHU WXWWL Gerti QDWD D Graz PD WULHVWLQD GÂśDGR]LRQH IR WRJUDID GÂśDUWH H GL YLDJJL H[ RSHUDWULFH FLQHPDWRJUDÂż FD DFFDQWR D Fritz Lang $ OHL 0RQWDOH GHGLFD VX ULFKLHVWD GL %D]OHQ Il Carnevale di Gerti GRYH OD ULHYRFD]LRQH GL XQD VÂż ODWD LQ PDVFKHUD QHOOÂśAustria felix SRFR SULPD GHOOD FDWDVWURIH GHO Âś Âś q LO SUHWHVWR SHU XQD ULĂ€ HVVLR QH VXO PDOH GL YLYHUH GHOOÂśHWj DGXOWD &RPH WXWWR VL ID VWUDQR H GLIÂż FLOH FRPH WXWWR è impossibile, tu dici. / La tua vita è quaggiĂš dove rimbombano / le ruote dei carriaggi senza posa / e nulla torna se non forse in questi / disguidi del possibile. Ritorna / lĂ tra i morti balocchi ove è nega-

Pagina accanto: veduta di Trieste dall’alto (Š fc04. deviantart.net by hanciong). In questa pagina, partendo dall’alto: - veduta di Genova, cittĂ di Eugenio Montale; - Trieste, anni Trenta: scorcio di via Ghega preso GDOOD FRQĂ€ XHQ]D FRQ YLD 5LWWPH\HU GRYH DELWDYD OD madre di Bobi Bazlen, come ricorda Montale nella poesia /HWWHUD D %REL (Foto “Macondoâ€? in www. atrieste.eu). - Forte dei Marmi, 1941. Da sinistra: Bobi Bazlen, Paola Olivetti, Flavia e Giovanni Colacicchi, Eugenio Montale, Elsa Morante e un’amica. |

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to / pur morire; e col tempo che ti batte / al polso e all’esistenza ti ridona, / tra le mura pesanti che non s’aprono / al gorgo degli umani affaticato, / torna alla via dove con te intristisco, / quella che additò un piombo raggelato / alle mie, alla tue sere: / torQD DOOH SULPDYHUH FKH QRQ Âż RULVFRQR ,O SLRPER UDJJHODWR q TXHOOR JHWWDWR QHOOÂśDFTXD IUHG GD GHL Âż XPL SHU WUDUQH XQD YROWD VROLGLÂż FDWR LQ YDULH IRUPH EL]]DUUL RURVFRSL VHFRQGR XQ ULWR WUDGL]LRQDOH DXVWULDFR HVRWLVPL FKH SHU LO OLJXUH 0RQWDOH VRQR YHUD IRQWH GÂśLVSLUD]LRQH &RVu FRPH DFFDGUj FRQ XQD foto inYLDWDJOL GD %D]OHQ GDWDWD 25 settembre 1928 H DFFRP SDJQDWD GDOOD GLGDVFDOLD ŠXQÂśDPLFD GL *HUWL FRQ GHOOH JDPEH PHUDYLJOLRVH )DOOH XQD SRHVLD 6L FKLDPD Dora MarkusÂŞ /D IRWR UDIÂż JXUD VHPSOLFHPHQWH GXH JDPEH IHPPLQLOL 0RQWDOH QH WUDUUj XQD GHOOH SL EHOOH OLULFKH GHO 1RYHFHQWR 'HGLFDWH D XQD GRQQD FKH LO SRHWD QRQ FRQREEH PDL HSSXUH VYLOXSSDWH FRPH LO ULFRUGR GL XQ LQFRQWUR SUHVVR 5DYHQQD OH prime tre strofe di Dora Markus ULVDOJRQR SURSULR D TXHO 1928 Fu dove il ponte di legno / mette a Porto Corsini sul mare alto / e rari uomini, quasi immoti, affondano / o salpano le reti. Con un segno / della mano additavi all’altra sponda / invisibile la tua patria vera >7ULH VWH H VRSUDWWXWWR OÂś$XVWULD Âą ndr]. / Poi seguimmo il FDQDOH Âż QR DOOD GDUVHQD GHOOD FLWWj OXFLGD GL IXOLJJL ne, / nella bassura dove s’affondava / una primavera inerte, senza memoria. // E qui dove un’antica vita / si screzia in una dolce / ansietĂ d’Oriente, / le tue parole iridavano come le scaglie / della triglia moribonda. // La tua irrequietudine mi fa pensare / agli uccelli di passo che urtano ai fari / nelle sere tempestose: / è una tempesta anche la tua dolcezza, / turbina e non appare, / e i suoi riposi sono anche piĂš rari. / Non so come stremata tu resisti / in questo lago d’indifferenza ch’è il tuo cuore; forse / ti salva un amuleto che tu tieni / vicino alla matita delle labbra, / al piumino, alla lima: un topo bianco, / d’avorio; e cosĂŹ esisti! Partendo dall’alto: - il Molo Audace a Trieste; Le successive quattro LQYHFH VRQR GHO 1939 OD 6H ULWUDWWR IRWRJUDÂż FR GL ,WDOR 6YHYR FRQGD *XHUUD 0RQGLDOH VWD SHU LQL]LDUH H OÂśRPEUD QHUD - Trieste, interno della Libreria Antiquaria di Umberto GHO QD]LVPR q JLj FDODWD VXOOÂś(XURSD /ÂśHEUHD 'RUD FKH 6DED ULWUDWWR QHOOD IRWRJUDÂż D LQ SULPR SLDQR QHO IUDWWHPSR q JLj HPLJUDWD LQ $PHULFD SHU IXJJLUH DOOD IROOLD KLWOHULDQD QHOOÂśLQYHQ]LRQH SRHWLFD GL 0RQWDOH GLYHQWD RUD LO VLPEROR GL XQ PRQGR FKH VWD SHU HQWUDUH QHOOD WUDJHGLD SL VFRQYROJHQWH GHOOD VWRULD

2UPDL QHOOD WXD &DULQ]LD GL PLUWL ¿ RULWL H GL VWD gni, / china sul bordo sorvegli / la carpa che timida abbocca / o segui sui tigli, tra gl’irti / pinnacoli le accensioni / del vespro e nell’acque un avvampo / di tende da scali e pensioni. // La sera che si protende / sull’umida conca non porta / col palpito dei motori / che gemiti d’oche e un interno / di nivee maioliche 32

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dice / allo specchio annerito che ti vide / diversa una storia di errori / imperturbati e la incide / dove la spugna non giunge. // La tua leggenda, Dora! / Ma è scritta giĂ in quegli sguardi / di uomini che hanno fedine / altere e deboli in grandi / ritratti d’oro e ritorna / ad ogni accordo che esprime / l’armonica guasta nell’ora / che abbuia, sempre piĂš tardi. // Ăˆ scritta lĂ . Il sempreverde / alloro per la cucina / resiste, la voce non muta, / Ravenna è lontana, distilla / veleno una fede feroce. / Che vuole da te? Non si cede / voce, leggenda o destino‌ / Ma è tardi, sempre piĂš tardi.

Ultimi ricordi

'RSR LO FRQĂ€ LWWR 7ULHVWH Âż QLVFH VRWWR LO FRQWUROOR GH gli Alleati H 0RQWDOH QH ULPDUUj ORQWDQR SHU TXDOFKH DQQR &L WRUQHUj QHO 1952 SHU WHQHUH XQD FRQIHUHQ]D GDO WLWROR Poeta suo malgrado al Circolo della Cultura e delle Arti QRQFKp QHO 1961 SHU FRPPHPRUDUH OÂśD PLFR GHOOD VXD JLRYHQW ,WDOR 6YHYR QHO FHQWHQDULR GHO OD QDVFLWD 3RL VROR ULFRUGL FRPH LQ XQD SRHVLD GHGLFDWD a Lina PRJOLH GL 6DED Š5DPPHQWR 0LUDPDUH SHUODWR UDPPHQWR LO ERVFKHWWR LQ VDOLWD GÂśRQGH DSSDUH OÂśDUVH QDOH H LO VXR IXPR FKH VL FRQIRQGH FRQ OD PDOLQFRQL FD QHEELD PDWWXWLQD 5DPPHQWR OH WXH SDUROH D YHQWD JOLR DSHUWH FKLXVH FRQ VFRUUHYROH JUD]LD H OÂśDGULDWL FD VHUD FKH GLVSHUGHYD OD WXD FXULRVLWj LQVD]LD 5DP PHQWRÂŤ 1XOOD SL UDPPHQWR 4XDQWR WHPSR TXDQ WD GLVWDQ]D TXDQWH PXUD GULWWH H FKH LQIHUQR DWWRUQR VFDWHQDWRÂŞ 6RIIHUHQ]H FKH QRQ JOL LPSHGLUDQQR GL RWWH QHUH QHO 1975 LO Nobel SHU OD OHWWHUDWXUD OD FRQVDFUD ]LRQH GL XQD YLWD GHGLFDWD DOOÂśDUWH

Vanni Veronesi Partendo dall’alto: OD IRWRJUD¿ D SUREDELOPHQWH VFDWWDWD GD *HUWL D 7ULH ste, delle gambe di Dora Markus; questa immagine fu inviata da Bobi Bazlen a Montale, che ne trasse ispirazione per una delle sue migliori poesie; - due immagini della conferenza intitolata 3RHWD VXR malgrado, tenuta da Eugenio Montale al Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste il 28 novembre 1952 (Foto: archivio Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste). Qui sotto: il castello di Miramare, ricordato da Montale in una sua poesia dedicata a Lina, moglie di Umberto Saba.

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PERSONAGGI NINO BENVENUTI Intervista di Giuliana Dalla Fior Immagini di Mauro Grimaldi

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Il campione

dei due mondi

La notte del 17 aprile 1967 al Madison Square Garden di New York un pugile italiano senza paura compie l’inimmaginabile: conquista il titolo mondiale dei pesi medi battendo il campione americano in carica. Oltre quarant’anni dopo, con lo stesso spirito, trasmette ancora la passione per la boxe e per i valori dello sport.

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Un uomo cui il mondo ha tributato allori nello sport, ma che ha conservato nei modi e nel contatto con la gente i tratti di XQD Âż JXUD DIIDELOH VLQFHUD FRUWHVH H GL VSRQLELOH QRQRVWDQWH VLD FHOHEUDWD H IDPRVD FRPH PH ULWD XQ DXWHQWLFR FDPSLRQH /D VXD SURIRQGD XPDQLWj VL q PDQLIHVWDWD QHJOL DQQL FRPH XQ WUDWWR IRQGDPHQWDOH GHOOD VXD HVLVWHQ]D DYYLFLQDUVL D OXL VLJQLÂż FD WURYDUH XQ uomo che ha dato molto e che ancora ha molto da elargire a chi lo incontra, perchĂŠ i pugni sul ring sono stati XQ PRGR SHU DIIHUPDUVL FRPH SHUVRQD H FRPH VSRUWLYR Un esempio e un maestro che sempre ha meritato ULVSHWWR DIIHWWR DPPLUD]LRQH DQFRU RJJL FKH JOL HFKL GHO SUHJUHVVR VXFFHVVR WDORUD VIXPDQR QHO WHPSR Nino Benvenuti è sempre il “campioneâ€?. Campione olimpico, campione mondiale, amatissimo dal pubblico... Se dicono “sei un mitoâ€?, cosa risponde? Š, FRPSOLPHQWL IDQQR VHPSUH SLDFHUH H ULQJUD]LR tutti coloro che nel tempo desiderano esprimerli, consapevole che sono stato un esempio e ho rappresentato sia una categoria umana che sportivaÂť. Lei è senza dubbio il pugile italiano piĂš celebrato. Com’è stato il suo rapporto con la fama?

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ÂŤEssere al centro dell’attenzione ti obbliga a mantenere costantemente un comportamento rigoroso e responsaELOH SHUFKp VH GLYHQWL HVHPSLR GD LPLWDUH q IRQGDPHQWD OH FKH SUHYDOJDQR TXDOLWj XPDQH H VSRUWLYH GHJQH GL XQD SHUVRQD LQ JUDGR GL UDSSUHVHQWDUH YDORUL VLJQLÂż FDWLYL QHO tempoÂť. Quando il giovane “Ninoâ€? decise di divenire un pugile, la sua famiglia come reagĂŹ? Š/D PLD VHULHWj Âż Q GD JLRYDQLVVLPR KD IDWWR Vu FKH L PLHL JHQLWRUL PL GHVVHUR OD ORUR Âż GXFLD LQ TXHVWR PRGR KR potuto inseguire con tenacia il mio sognoÂť. Restiamo in tema di tenacia: per diventare un pugile di successo, quanto si deve “sudareâ€?? ÂŤCredo sia impossibile spiegare a parole questo conFHWWR LO VDFULÂż FLR SHU UDJJLXQJHUH LO WUDJXDUGR q JUDQGH C’è un’espressione che tuttavia può provare a sintetizzare LO PLR SHQVLHUR ÂłVWULQJHUH VHPSUH L GHQWL´ 6HPSUH FRQVD SHYROL GHOOH SURSULH SRWHQ]LDOLWjÂŞ Lei ha disputato oltre 200 incontri (120 da dilettante e 90 da professionista): a chi giudica il pugilato uno sport violento, lei cosa risponde? Š3RVVR DIIHUPDUH VHUHQDPHQWH FKH LO SXJLODWR UDFFKLX GH LQ Vp YDORUL H TXDOLWj FKH DOWUL VSRUW QRQ SRVVRQR YDQ WDUH FÂśq XQ FRQIURQWR Âż VLFR DWOHWLFR PD VHPSUH XQ DVVR luto rispettoÂť.


Talvolta tuttavia la violenza Âżsica diventa protagonista della scena e della vita sportiva. Un campione con la sua esperienza quale suggerimento darebbe contro questo “maleâ€?? Š/D YLROHQ]D VL PDQLIHVWD VROLWDPHQWH QHJOL VWDGL penso che i suggerimenti piĂš opportuni siano quelli di XQD PDJJLRUH VHYHULWj H GL XQ FRVWDQWH HVHPSLR GL FRU UHWWH]]D IRFDOL]]DQGR OÂśDWWHQ]LRQH VXOOD QHFHVVDULD FRQ sapevolezza che l’avversario è una persona di proprio pari gradoÂť. Molti avversari sul ring sono poi divenuti suoi amici nella vita: penso a GrifÂżth e a Monzon. Come è accaduto? ŠĂŠ VWDWD XQD FRVD QDWXUDOH 'L IDWWR OD GLPRVWUD]LR QH GL TXDQWR KR DIIHUPDWR VXL YDORUL H VXO ULVSHWWR SUR pri del pugilatoÂť. Lo sport l’ha condotta in giro per il mondo: qual è il suo rapporto con Trieste? Š/D FRQVLGHUR OD ÂłPLD´ FLWWj DQFKH VH QRQ FL VRQR nato e trascorro diversi periodi lontano da quiÂť. Oltre alla boxe ci sono altri sport che ama seguire? Š6HJXR WXWWL JOL VSRUW LQ SDUWLFRODUH LO UXJE\ FKH SHU correttezza assomiglia al pugilato. Nel tempo libero inoltre amo camminare nei parchi e i miei soggiorni a Roma spesso me lo consentonoÂť. Ama molto la natura? Š1H KR XQ JUDQGLVVLPR ULVSHWWR FRVu FRPH SHU JOL animaliÂť. Nella sua carriera è stato un maestro di sport. Nella vita privata che papĂ ritiene di essere stato? ÂŤPurtroppo, come sovente accade a chi è impegnato nel mondo sportivo e non solo, sono stato un padre SRFR SUHVHQWH SHUFKp OH PLH DWWLYLWj PL KDQQR WHQXWR spesso lontano. Ma credo di aver adempiuto ugualmente ai miei obblighi, nei modi in cui la vita me lo ha consentitoÂť. Nino Benvenuti ha anche un difetto? Š6RQR FHUWDPHQWH SRFR GLSORPDWLFR PD KR DQFKH DOWUL GLIHWWLÂŤÂŞ Ottimista o pessimista? Š6RQR XQ RWWLPLVWD D ROWUDQ]D ÂŞ Lei è impegnato anche nella lotta contro le discriminazioni (culturali, etniche, religiose...): quale antidoto contro questi atteggiamenti? ÂŤNoi dobbiamo dare l’esempio nei nostri comportaPHQWL PD GL IRQGDPHQWDOH LPSRUWDQ]D VRQR OÂśHGXFD]LR QH IDPLOLDUH H TXHOOD VFRODVWLFDÂŞ Da pugile ad attore in due Âżlm: cosa le ha dato l’esperienza sul set? ÂŤDiciamo che, a sorpresa, leggendo un copione ho LPSDUDWR D HVSULPHUPL FRPH IRVVH ÂłIDULQD GHO PLR VDF coâ€?Âť. Proprio la cinematograÂża ha narrato storie di gio-

Giovanni Benvenuti, detto Nino, è nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938. Campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970, è stato uno dei migliori pugili italiani di tutti i tempi e uno tra gli atleti piĂš amati dal pubblico italiano. Ha vinto il prestigioso premio di Fighter Of the Year nel 1968, il suo primo match della trilogia contro Emile Griffith (nella foto in alto assieme a Benvenuti in uno scatto di qualche anno fa) ha vinto il premio di Match Of The Year nel 1967, successo bissato tre anni dopo nel suo match contro l’argentino Carlos Monzon. I suoi traguardi lo hanno portato a essere iscritto nella International Boxing Hall Of Fame nel 1996.

Fuori dal ring Dopo la carriera atletica il celebre campione interpretò il ruolo di attore in alcune pellicole cinematografiche e televisive, quindi iniziò l’attivitĂ di commentatore degli eventi pugilistici per la Radiotelevisione Italiana, attivitĂ che lo impegna tuttora. Nel 2006 è stato portatore della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Dopo la vittoria olimpica del 1960, si è sposato con Giuliana Fonzari, da cui si è separato dopo aver avuto cinque figli. Per maggiori dettagli: www.ninobenvenuti.it

vani che con rabbia, per sfuggire a una vita avara e difÂżcile, hanno intrapreso la carriera pugilisticaÂŤ Š,Q UHDOWj SHU PROWL JLRYDQL SXJLOL DFFDGH DQFRUD oggiÂť. Se dovesse fare un augurio al mondo del pugilato? Š6SHUR FKH YHQJD SURPRVVR SHU L VXRL ÂłYHUL YDORUL´ H FKH SRVVDQR FRVu QDVFHUH ÂłFDPSLRQL GL JUDQGH YDORUH´ª Le statistiche sembrano incoraggiantiÂŤ Š6u VRQR LQ DXPHQWR L JLRYDQL FKH SUDWLFDQR LO SXJL lato e si contano anche parecchie donneÂť. Chiudiamo proprio con un pensiero rivolto alle giovani generazioni. La realtĂ odierna quali speranze offre loro? Š/ÂśDXJXULR FKH PL VHQWR GL IDUH D WXWWL L JLRYDQL GÂśRJ gi è quello di non essere nĂŠ spettatori nĂŠ partecipi di una guerra. L’auspicio, di cuore, è che possano conseguire e vivere un reale miglioramento socialeÂť. Giuliana Dalla Fior

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ALLA SCOPERTA DI... BUFFALO BILL E IL FVG Servizio di Vanni Veronesi

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Tra la vita e la morte, avrei scelto l’America CosÏ cantava Francesco De Gregori in Buffalo Bill, raccontando il mito della frontiera statunitense attraverso la parabola di uno dei suoi protagonisti: un’avventuriero che finÏ a girare il mondo con il suo circo. Facendo tappa anche in Friuli Venezia Giulia.

Praterie, lettere e cannoni

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ÂŤOccorrono ragazzi sotto i diciotto anni, svelti, esperti cavalieri consapevoli di rischiare la morte ogni giorno: si preferiscono gli orfaniÂť: nel 1861 TXHVWR DQQXQFLR q DIÂż VVR RYXQTXH QHO FXRUH GH gli Stati Uniti d’America. Il manifesto colpisce un sedicenne GHOOÂś,RZD FKH VL SUHVHQWD LPPHGLDWDPHQWH DOOH VHOH]LRQL OÂśD zienda si chiama Pony Express LO UDJD]]R VXELWR DVVXQWR William Frederick Cody FKH KD JLj DOOH VSDOOH YDUL PHVWLH UL GD SRVDWRUH GL WUDSSROH SHU FDVWRUL OXQJR LO FRUVR GHO Âż X PH /DPLH LQ :\RPLQJ D FXVWRGH GL PDQGULH QRQFKp FHUFD tore d’oro in Colorado nel 1859. Da St. Joseph QHO 0LVVRX ri, a Sacramento LQ &DOLIRUQLD SHU UHFDSLWDUH OD SRVWD SULR ritaria la Pony Express ha messo in piedi circa 190 stazioni GL FDPELR D NP OÂśXQD GDOOÂśDOWUD OD GLVWDQ]D PDVVLPD SHU FRUULELOH GD XQ FDYDOOR ODQFLDWR D WXWWD YHORFLWj D RJQL VWD]LR QH XQ FDYDOOR QXRYR SHU FRQWLQXDUH D JDORSSDUH GRSR NP FRPH LQ XQD VWDIIHWWD FDPELD DQFKH LO FDYDOOHUL]]R 3HU TXHVWR VSDFFDWR GL PRQGR IRQGDWR VX FRPSHWL]LRQH UL schio e duro individualismo, il sedicenne William è tagliato alla perfezione, ma il suo servizio per la Pony Express dura solo due mesi: il 12 aprile del 1861, infatti, scoppia la Guerra Civile Americana. Da una parte l’Unione degli stati del Nord, guidata dal presidente Abraham Lincoln GDOOÂśDOWUD gli stati del Sud VWDFFDWLVL GDO UHVWR GHO SDHVH LQ RSSRVL]LR ne all’elezione di Lincoln, ostile alla schiavitĂš dei neri IRQ GDPHQWR VWHVVR GHOOÂśHFRQRPLD VXGLVWD &RG\ GHFLGH GL DUUXR 36

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larsi nel VII Cavalleggeri del Kansas, al servizio dell’Unione, e SURSULR QHO FDPSR PLOLWDUH GL 6W /RXLV GXUDQWH XQD VRVWD GDO FRP EDWWLPHQWR FRQRVFH XQD UDJD]]D GL RULJLQL LWDOR DOVD]LDQH Louisa Frederici, che diventerà sua moglie nel 1866.

La creazione del mito

Nel 1865 OÂś8QLRQH EDWWH GHÂż QLWLYDPHQWH L VHFHVVLRQLVWL H /LQ coln entra nel mito, imponendo l’abolizione della schiavitĂš LQ WXW WL JOL 86$ GL QXRYR ULFRPSRVWL H PRUHQGR XFFLVR GD XQ Âż OR VX GLVWD LO DSULOH GHOOR VWHVVR DQQR 3HU TXDOFKH WHPSR &RG\ ULPD QH QHOOÂśHVHUFLWR PD LO VXR VSLULWR DYYHQWXURVR OR SRUWD D FDPELD re nuovamente vita. CosĂŹ, nel 1867 VL PHWWH DO VHUYL]LR GHOOD FRP pagnia ferroviaria 3DFLÂż F 5DLOURDG: si sta costruendo la ferrovia FKH XQLUj OÂś(VW DOOÂśLVRODWD &DOLIRUQLD H FÂśq ELVRJQR GL IRUQLUH FDUQH agli operai. Il ragazzo dell’Iowa garantisce di portare nei cantieri almeno 12 bisonti al giorno, conciati e macellati alla perfezione. E la parola, in effetti, viene mantenuta: con 4.280 bisonti DEEDWWX ti in pochi mesi, come tramanda la leggenda, William diventa per tutti ÂŤBuffalo BillÂť. Nel 1868, la sua fama di cacciatore è giĂ nota in tutto il paese: OÂśHVHUFLWR FKH OR FRQRVFH EHQH VD GL SRWHU FRQWDUH VX GL OXL LQ TXD litĂ di esploratore nei territori al di lĂ delle Montagne Rocciose, lĂ dove ci sono i Pellerossa &RQ ORUR %XIIDOR %LOO KD EXRQL UDSSRU WL DQFKH VH UHVWD SXU VHPSUH XQ ELDQFR q OXL D FRQGXUUH OH WUXS SH VWDWXQLWHQVL QHL WHUULWRUL GHJOL ,QGLDQL QRQ FHUWR LQ JLWD WXULVWL ca, come pure accade con i tanti visitatori in cerca di emozioni a cui fa da guida.


accanto: Buffalo Bill fotografato nel maggio 1906 a Trieste, in 3RVDWRUH GL WUDSSROH PDQGULDQR FHUFDWRUH GÂśRUR VROGDWR FDF Pagina via Rossetti. ciatore, esploratore, guida turistica: nel 1872, Buffalo Bill è giĂ In questa pagina: sopra a sinistra: manifesto di reclutamento della Pony Express per gioXQD FHOHEULWj WDQWR GD HVVHUH FKLDPDWR GDO Circo Barnum per -vani cavallerizzi (1860); interpretare se stesso, in una scenetta chiamata /ÂśHVSORUDWRUH - sopra a destra: il capo indiano Toro Seduto assieme a Buffalo Bill in foto del 1895; GHOOH SUDWHULH ,O VXFFHVVR q LPPHQVR HG q OÂśLQL]LR GL XQD QXR una - sotto: manifesto per l’annuncio dell’arrivo del Wild West Show, lo spetva carriera come attore. Nel 1873 viene scritturato da Ned Bun- tacolo di Buffalo Bill. tline, autore di diversi racconti sulle sue gesta, per interpretarne XQD YHUVLRQH WHDWUDOH FDOFKHUj OH VFHQH SHU XQGLFL VWDJLRQL FRQ VHFXWLYH PDQWHQHQGR FRPXQTXH LO UXROR GL JXLGD SHU LO 9 &DYDO leggeri dell’esercito. /H WURPEH GHOOD VWRULD SHUz VXRQDQR GL QXRYR LO 17 giugno 1876, quando settecento guerrieri Sioux, Cheyenne e Arapaho guidati da Cavallo Pazzo e Toro Seduto attaccano il generale Crook H L VXRL PLOOHWUHFHQWR XRPLQL FRVWULQJHQGROL D ULWLUDUVL LO 25, i due capi indiani sterminano il VII Cavalleggeri del generale Custer a Little Big Horn ,O 3DHVH FKLDPD %XIIDOR %LOO UL VSRQGH SHU HYLWDUH OD VWUDJH VL RUJDQL]]D SHU LO OXJOLR XQ GXHO lo fra lui e il capo cheyenne Mano Gialla. I due si affrontano a FDYDOOR 0DQR *LDOOD PDQFD OÂśDYYHUVDULR PHQWUH &RG\ QRQ IDOOL VFH H WHUPLQD OD VÂż GD FRQ OR VFDOSR GHO QHPLFR ĂŠ OD FRQVDFUD]LR QH GHÂż QLWLYD DQFKH IUD L SHOOHURVVD FRQVDSHYROL GL DYHUH GL IURQ Nel 1906, anche il Friuli Venezia Giulia entra nel tour: te un uomo indomito. il 10 maggio OD PDVWRGRQWLFD FDURYDQD GL %XIIDOR %LOO DU riva a Udine GRSR OD WDSSD GL 7UHYLVR ,Q VWD]LRQH JLXQJR Il circense giramondo QR EHQ YDJRQL GDL TXDOL YHQJRQR VFDULFDWL PDWHULDOL H Nel 1883 %XIIDOR %LOO ODVFLD OD FRPSDJQLD GL %XQWOLQH H PH DQLPDOL WHUPLQDWH OH RSHUD]LRQL LO FLUFR YLHQH PRQWDWR QRQ PRUH GHO VXFFHVVR FRQ LO FLUFR %DUQXP SURJHWWD XQR VSHWWDFR lontano da porta Pracchiuso /H FURQDFKH GHOOÂśHSRFD UDF lo tutto suo: qualcosa di mai visto prima. Scrittura veri cowboy, FRQWDQR GL XQD FLWWj HOHWWUL]]DWD FRVu Il Giornale di Udine l’avventuriera Calamity Jane e oltre cento veri pellerossa, fra dell’11 maggio: ÂŤSaputosi che la compagnia di Buffalo Bill FXL SHUVLQR 7RUR 6HGXWR H PHWWH LQVLHPH XQ JUXSSR JLJDQWH VDUHEEH DUULYDWD QHOOD QRWWH VFRUVD JUDQ SDUWH GHOOD FLWWDGL VFR GL Âż JXUDQWL OÂśLGHD q GL ULFUHDUH LO 6HOYDJJLR :HVW LQ XQD UDS QDQ]D D FRVWR DQFKH GL SHUGHUH SDUHFFKLH RUH GL VRQQR SHQ presentazione gigantesca. Ancora una volta, il successo arride a Vz GL DWWHQGHUH OÂśDUULYR GHL FRQYRJOL 0ROWL GRUPLURQR Âż QR Buffalo Bill: il Wild West Show GLYHQWD LQ EUHYH WHPSR OR VSHW DOOH GXH R DOOH WUH GL VWDPDQL PD PROWLVVLPL GHFLVHUR GL UL tacolo piĂš famoso e richiesto del pianeta. QXQFLDUH DGGLULWWXUD DL WHSRUL GHO OHWWR &RVu Âż Q dalle due e

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PH]]R FLUFD LO 3LD]]DOH GHOOD 6WD ]LRQH DQGz SRSRODQGRVL VHPSUH SL ÂŞ /H VFXROH FKLXGRQR SHU SHU PHWWHUH D EDPELQL H UDJD]]L GL DV VLVWHUH DOOR VSHWWDFROR FKH QRQ GH lude le aspettative: ÂŤL’attenzione cadeva principalmente sulle Pelli Rosse, comandate dall’Iron Tail. /XQJKL FDSHOOL QHUL RUQDWL GL SHQ QH LQFRUQLFLDYDQR L YLVL GDL OLQH amenti pronunziatiÂť (La Patria del Friuli ŠOD VÂż ODWD q VDOXWDWD GD frenetici applausi che si fanno piĂš LQWHQVL DO SDVVDJJLR GHOOD EDQGLH UD LWDOLDQD H DOOD FRPSDUVD GHO FR lonnello CodyÂť (idem). Le stime, per quell’11 maggio, parlano di 14.000 presenze GLVWULEXLWH IUD OR VSHWWDFROR GHOOH H TXHOOR GHO OH 0D OD WDSSD XGLQHVH ULVHU va anche un’altra curiositĂ : fuori GDO FLUFR L EDUDFFKLQL SURSRQJR no per la prima volta in Italia lo zucchero Âżlato, inventato pochi DQQL SULPD D 1DVKYLOOH 8QD JROR VLWj HVRWLFD FKH VSRSROD VXELWR IUD L EDPELQL GL 8GLQH H GD Ou LQ WXW to il Regno. Š'LDPR OÂśDGGLR FRQ PRO WL ULPSLDQWL DOOD VROHJJLDWD ,WD lia e ci trasferiamo in Austria, a TriesteÂť: saluta cosĂŹ, con una frase che oggi risulta straniante, & ( *ULIÂż Q XQR GHL SURWDJRQL sti del Wild West Show VFRFFD ta la mezzanotte del 12 maggio 1906 /D FDURYDQD GXQTXH UL sale sul treno all’1 di notte e SDUWH DOOD YROWD GHO SRUWR DVEXU JLFR DG DWWHQGHUOD FÂśq XQD FLW Wj DQFRUD SL IUHPHQWH GL 8GL ne, che si è attrezzata con una OLQHD GL SLURVFDÂż DG KRF SHU UDFFRJOLHUH SXEEOLFR DQFKH GDO OD YLFLQD ,VWULD SHU OÂśRFFDVLRQH viene cancellato il campionato PRQGLDOH GL ORWWD SUHYLVWR SUR SULR LQ TXHL JLRUQL D 7ULHVWH WH PHQGR LO GHVHUWR WRWDOH LQ WULEX na. Alle 5:08 LO SULPR FRQYR glio arriva in stazione, mentre l’ultimo alle 7:04 /D GHVFUL]LR QH GHOOR VFDULFR SXEEOLFDWD VX ,O 3LFFROR GHO PDJJLR q XQ SLF colo capolavoro di cronaca:


Dalle 7 alle 9 lo scarico era compiuto e uomini, animali, materiali erano sulla via dell’accampamento di via Domenico Rossetti. Organizzazione davvero meravigliosa. [‌] Oltre ogni dire interessante fu l’arrivo dell’ultimo treno conducente la maggior parte della compagnia. Scesero bellissimi campioni di pelli-rosse del Far West, alcuni ÂŤvaquerosÂť del Messico, famosi nel lanciare il ÂŤlassoÂť, i ÂŤrough-ridersÂť, che partecipaURQR DO PDJQLÂż FR UHJJLPHQWR FKÂśHEEH D FRORQQHOOR 5RRVHYHOW L ÂŤcow-boysÂť, gli intrepidi cavalcatori e domatori di cavalli della prateria; e poi genti d’altri continenti; cosacchi dalle facce ispide, nelle loro caratteristiche uniformi; arabi, dalla facce solenni, dorate dal sole dei tropici; giapponesi, piccoli, giallognoli, con gli occhietti brillanti e inquieti; tutta gente dalle linee svelte, scultorie, campioni di bellezza maschile d’ogni razza e d’ogni clima: un museo antropologico vivente. Quando tutti furono a terra, nel silenzio parve un sibilo d’una sottile lama d’acciaio che fenda l’aria la voce del comandante che ordinò: ÂŤcoming boysÂť. A quell’ordine, tutti [‌] montarono in arcioni e si formarono in squadrone, passando attraverso la cittĂ , in ordine perfetto, fra la curiositĂ generale, per recarsi al fondo Wildi. Giunti colĂ , sempre silenziosi, eressero l’accampamentoÂť.

Partendo dall’alto: IRWR GL JUXSSR FRQ L Âż JXUDQWL GHO Wild West Show; Buffalo Bill è seduto al centro; - tre foto scattate a Trieste nel maggio 1906, durante un’esibizione del Wild West Show; l’ultima immagine in basso ritrae Buffalo Bill durante OR VSHWWDFROR /H IRWRJUDÂż H VRQR WUDWWH GD Buffalo Bill a Trieste, di GiorJLR 6WHUQ HGL]LRQL OD 0RQJROÂż HUD

Alle 14:30 del 13 maggio 1906, ai Fondi Wildi di via Rossetti, si alza il sipario del Wild West Show GL FROSR 7ULHVWH VHP EUD HVVHUH XQD ORFDOLWj GHOOD IURQWLHUD DPHULFDQD 'RSR OH V¿ ODWH delle varie nazionalità presenti, viene proposto di tutto: assalti DOOH GLOLJHQ]H FRPEDWWLPHQWL IUD LQGLDQL H PLOLWDUL 86$ ULWL WUL EDOL SHOOHURVVD WLUR DO SLDWWHOOR LQ FRUVD D FDYDOOR HVHUFL]L VSRU WLYL HVWUHPL DFURED]LH DVVDOWL SHOOHURVVD DOOH IDWWRULH GHL FRORQL OD GLVIDWWD GHO JHQHUDOH &XVWHU D /LWWOH %LJ +RUQ H OD GLPRVWUD zione del servizio postale Pony Express, ricordo giovanile di Buffalo Bill, applauditissimo a ogni sua apparizione. Sarà cosÏ DQFKH QHL VXFFHVVLYL VSHWWDFROL ¿ QR DO 16 maggio: quattro giorni di festa in una città letteralmente impazzita per l’eroe del West. )DVWL GL XQD %HOOH eSRTXH FKH DSSHQD RWWR DQQL GRSR VDUj VSD] zata via dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il 10 gennaio 1917, a Denver, Buffalo Bill si spegne a 71 anni: il sipario, stavolta, non si rialzerà piÚ.

Vanni Veronesi

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PERSONAGGI GIOVANNI PUIATTI Intervista di Margherita Reguitti

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La purezza

del sapore

La scorsa primavera ha presentato “Villa Parens”, il nuovo marchio di vini e spumanti dell’azienda di famiglia: «Un omaggio a chi ci ha preceduti». Ora, assieme alla sorella Elisabetta, è pronto per le sfide del futuro. Con una convinzione: «Il buon nome e la verità sono permanenti».

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Si definisce un creativo, nella sua attività di winemaker cerca nella bellezza dell’arte la perfezione di un sapore. Giovanni Puiatti, figlio di Vittorio, fisico da sportivo e un passato da point-guard nel Venezia basket quando era in Serie A, ha un credo: «Il buon nome e la verità sono permanenti». Con questa personale convinzione ha presentato allo scorso Vinitaly di Verona la sua nuova creatura, il marchio “Villa Parens”. Cinque etichette di vini autoctoni e tre spumanti. Una produzione limitata di 50 mila bottiglie all’anno di uve coltivate in 5 ettari di vigne nel cuore del Collio, a Ruttars, e vinificate nella casa di famiglia a Farra d’Isonzo, recentemente ristrutturata. Giovanni, come ha deciso in un periodo non facile e di stanchezza del mercato di abbracciare una nuova sfida? «Non ho saputo resistere al richiamo della mia passione, di smettere di essere ciò che 40

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sono, di fare quello che amo di più: cercare una purezza di sapore, portare fuori da me con il mio lavoro di enologo ricchezza, creatività e conoscenza. Il mio obiettivo è condividere la ricerca di sapori assoluti, il patrimonio di tradizione di mio padre, base per la ricerca di vini innovativi nella loro purezza. Non ho saputo resistere alla voglia di accettare nuove sfide, e assieme a mia sorella Elisabetta ripartiamo dalle nostre radici: le nostre vigne in collina e la casa di famiglia». L’etichetta Puiatti dagli anni ’70 è un marchio di qualità e originalità. A sorpresa quattro anni fa lo avete ceduto a un gruppo toscano, come mai? «Dobbiamo fare un passo indietro. Già nel 1991 avevo fondato una mia casa di esportazione di vini negli Stati Uniti: lì ho incontrato e assimilato il concetto di globalizzazione, arrivato in Italia molto dopo. A quel tempo avevamo realizzato una grande cantina tecnologi-


camente avanzata a Romans d’Isonzo. Disponevamo di una proprietà di 50 ettari di vigne, avevamo aumentato la produzione da 700 mila a un milione di bottiglie. Risultati davvero importanti per un target medio alto. Ho allora capito che per far correre il marchio serviva non solo creatività ma anche mandibole e muscoli forti. Ecco perché ho ritenuto un bene l’ingresso in azienda del gruppo Angelini, imprenditori non del settore ma con forti capitali e un’esperienza in aziende in Toscana. Ho ritenuto che fosse la strategia giusta per affrontare in modo robusto e con successo i mercati mondiali e dare l’opportunità al marchio, fondato da nostro padre Vittorio, di affermarsi sempre di più». Il risultato com’è stato? «Un ottimo matrimonio, abbiamo fatto cose importanti. Ma nella strategia aziendale del gruppo vi è stata un’evoluzione del prodotto a marchio Puiatti. Dopo tre anni di collaborazione ho sentito forte la spinta a riprendere in mano la palla, se lo vogliamo dire con termine sportivo. Ecco perché questa nuova avventura». Voi dunque siete un’azienda famigliare: su cosa puntate? «Il termine parens in latino significa genitori: lo abbiamo scelto quale omaggio e memoria di chi ci ha preceduti. La nostra è una produzione di nicchia, con numeri non elevati, e puntiamo all’alta ristorazione e a una clientela che non considera il vino una bevanda, ma un atto estetico. Una ricerca di purezza di profumi e gusti naturali. Un carpe diem dell’enologia. Quando un vino viene stappato e incontra l’ossigeno è il momento di coglierne lo sprigionarsi della freschezza di profumi e gusti. In questo la scienza enologica e il contributo della tecnologia entrano in campo. Un patrimonio che ho studiato e appreso accanto a mio padre nella conduzione dell’azienda». La storia della sua famiglia dove inizia? «Mio padre era di origini pordenonesi; dopo il diploma negli anni ‘50 gli venne offerto un lavoro a Villanova di Farra. Qui a una festa incontrò mia madre Leopoldina. I miei nonni materni erano cittadini dell’impero, la nonna era nata a Graz, il nonno Ivan Petric, ricco proprietario di boschi e campagne di Lubiana, comprò nel 1944 la casa di Farra con 56 ettari di terreno. Dopo il 1945 rimasero in Jugoslavia i boschi e le campagne

Sopra: veduta dell’azienda Puiatti a Farra d’Isonzo. Qui sotto: alcune bottiglie con il nuovo marchio “Villa Parens”. Pagina accanto: Giovanni Puiatti assieme alla sorella Elisabetta.

sulle quali ora sorge Nova Gorica. Mio padre ha iniziato dal nulla credendo nel suo lavoro, nelle sue capacità e nella qualità di queste terre». Qual è il biglietto da visita con cui si presenta? «Nel business si vende un prodotto, nell’arte si offre l’uomo, io mi propongo al mio possibile cliente con la testa e con il cuore: per me i rapporti umani, la stima e il rispetto vengono prima di tutto. Sono gli unici strumenti per fidelizzare un rapporto. Ho alcune regole nella produzione che difficilmente si riscontrano in altre aziende: non lasciare le uve a contatto con le bucce, non il vino a riposo sui lieviti, non a fermentare e maturare nel legno, via gli zuccheri e l’alcool non oltre i 12 gradi. La natura è perfetta, abbiamo una materia prima di alta qualità, dobbiamo semplicemente rispettarla. Nel mondo del vino, come nello sport, ci vuole il rispetto delle regole, nessun inciucio e tanto impegno e passione». Margherita Reguitti

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Fiumicello, sinonimo di pesche! a

Al via la 55 Mostra Regionale, dal 17 al 20 luglio

Terra di delizie

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La pesca è il frutto estivo per antonomasia, ma soprattutto perché qui a FiumiFHOOR RJQL DQJROR q XQ ¿ RULUH GL SHVFKHWL /H D]LHQGH DJULFROH GHGLFDQR PROWD SDUWH GHL ORUR WHUUHQL DJOL DOEHUL GL SHVFR H SURSULR LQ TXHVWR SH ULRGR dal 17 al 20 luglio OH VWUDGH GL Fiumicello saranno PHWD GL XQ IROWR SXEEOLFR GL DSSDVVLRQDWL GL IUXWWD D NP GHOOD IDPRVD piarsolada H QRQ VROR /H SHVFKH GL )LXPLFHOOR VRQR FRQVLGHUDWH WUD OH SURGX ]LRQL DJULFROH SL VLJQL¿ FDWLYH H SUHOLEDWH GHO )ULXOL 9H QH]LD *LXOLD +DQQR XQD OXQJD WUDGL]LRQH OD FXL RULJLQH YLHQH DWWULEXLWD DO WHFQLFR 3LHWUR 0DUWLQLV QDWR D &DVWHO OR GL 3RUSHWWR QHO 0DUWLQLV q FRQRVFLXWR FRPH LO SD GUH GHOOD SHVFKLFROWXUD GHOO¶,VRQWLQR (JOL FUHz DWWUDYHU VR LQQHVWL QXRYH YDULHWj GL SHVFKH FKH VL LPSRVHUR UDSLGD PHQWH VXO PHUFDWR 1HO SHULRGR WUD LO HG LO FLU FD 0DUWLQLV UHDOL]]z OH VSHULPHQWD]LRQL VX SHVFKH D SROSD ELDQFD H JLDOOD GDOOH TXDOL VL q VYLOXSSDWD O¶DWWXDOH SURGX ]LRQH GHO SUHOLEDWR IUXWWR HVWLYR 2JQL DQQR VRQR FLUFD L TXLQWDOL GL SHVFKH SURGRW WH FRQ OD VFHOWD GL EHQ GLIIHUHQWL YDULHWj WXWWH IDWWH PD WXUDUH ULJRURVDPHQWH VXOO¶DOEHUR H QRQ LQ IULJRULIHUR /D qualità, innanzitutto! /D SHVFD q LO IUXWWR LGHDOH SHU O¶HVWDWH q IUHVFD GLVVH WDQWH H LSRFDORULFD ,PSRVVLELOH GXQTXH QRQ YHQLUH D )LX PLFHOOR DG DVVDJJLDUH OH SHVFKH LQ WXWWH OH SL VYDULDWH UL FHWWH FKH YHUUDQQR SURSRVWH GXUDQWH OD 55esima Mostra! $QFKH TXHVW¶DQQR OD )HVWH GHOOH 3HVFKH VL DSULUj JLRYH Gu VHUD FRQ L IHVWHJJLDPHQWL GHGLFDWL DL JLRYDQL Giovedì

17 luglio q GHGLFDWR D ORUR QHOO¶DPELWR GHO ³3URJHWWR *LRYDQL´ YHUUj RUJDQL]]DWD XQD VHUDWD DOO¶LQVHJQD GHO VDQR GLYHUWLPHQ WR GHOOR VSRUW LQ SLD]]D H GHOOD PXVLFD JLRYDQLOH Venerdì 18 VDUj OD JLRUQDWD GHGLFDWD DOOR VSRUW H DOOD PX VLFD FRQ LO WULEXWR DJOL 8 JUD]LH DO FRQFHUWR GHJOL Achtung babies Sabato 19 VDUj OD YROWD DQFKH GHJOL ³DFTXLVWL VRWWR OH VWHO OH´ QHJR]L DSHUWL H OD SRVVLELOLWj GL SDVVHJJLDUH SHU OH YLH GHO FHQWUR LQ WUDQTXLOOLWj IDFHQGR DFTXLVWL DVFROWDQGR H EDOODQGR VXOOH QRWH GHOOD EXRQD PXVLFD 1RQ PDQFKHUDQQR HYHQWL VSRU WLYL H OD RUPDL WUDGL]LRQDOH WRPEROD GHO VDEDWR VHUD FRQ XQ PRQWHSUHPL GL EHQ ¼ Domenica 20 ROWUH DOO¶LPSRUWDQWH ³PHUFDWR GHL VDSRUL G¶,WDOLD´ FRQ L SURGRWWL WLSLFL GL WXWWH OH UHJLRQL H DO PHUFDWL QR GHOOH SXOFL VDUj OD YROWD GHO WUDGL]LRQDOH H DWWHVR FRQYHJQR WHFQLFR VXOOH WHPDWLFKH DJULFROH GL JUDQGH LQWHUHVVH SHU DG GHWWL DL ODYRUL H QRQ $ VHJXLUH SRL OD WUDGL]LRQDOH SUHPLD]LRQH GHOOD ³PLJOLRU SH VFD´ H OD VSOHQGLGD V¿ ODWD GL FDYDOOL H FDUUR]]H ³/D %HOOD (SR TXH´ H QHO SRPHULJJLR O¶HYHQWR Artenplainair, mostra collettiYD SLWWXUD VFXOWXUD H IRWRJUD¿ D FRQ LQWUDWWHQLPHQWR PXVLFDOH 4XHVW¶DQQR OD 0RVWUD VL FKLXGHUj domenica sera alle 20.30 FRQ XQ FRQFHUWR GL ULOLHYR L Creedence Clearwater Revival! 0XVLFD VSRUW VSHWWDFROR H EXRQ FLER YL DVSHWWDQR D )LX micello!

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Nella foto: i produttodi di pesche di Fiumicello (ph. Tiina Hallikainen) |

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ALLA SCOPERTA DI... LA CASA VENEZIANA DI UDINE Servizio e immagini di Michele Tomaselli

ÂŤ

Tra arte

e storia

Nel cuore del capoluogo del Friuli pulsa un edificio simbolo dell’antico legame tra la città e la Repubblica di Venezia. Prima abbattuto, poi ricostruito. Ma la sua odissea non sembra ancora essere conclusa.

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La Loggia del Lionello, cara a tutti i friulani, è il monumento piÚ conosciuto della città di Udine che, insieme alla loggia di 6DQ *LRYDQQL FKLXGH OD VFHQRJUD¿ FD 3LD]]D GHOOD /LEHUWj GH¿ QLWD GD )RUDWWL OD SL YHQH]LDQD Gœ,WDOLD GRSR RYYLDPHQWH 9HQH]LD H VHFRQGR &DUOR 7XOOLR $OWDQ OD SL EHOOD SLD]]D LQ VWLOH YHQH]LDQR GHOOD WHUUDIHUPD 5L chiami indelebili dal cuore friulano, che vogliono ricordaUH OD GRPLQD]LRQH YHQH]LDQD GL 8GLQH GXUDWD LQLQWHUURWWD PHQWH GDO DO %LVRJQD LQIDWWL FRQVLGHUDUH FKH OD FLWWj GL 8GLQH DPELYD D GLYHQLUH OD VHFRQGD FLWWj GHOOD 5H SXEEOLFD H DQFKH SHU TXHVWR VHJXu LO GHVWLQR GL 9HQH]LD /œarco Bollani HGL¿ FDWR VX SURJHWWR GL Andrea Palladio nel 1556, e cosÏ chiamato in onore del luogotenenWH GHOOD 5HSXEEOLFD 9HQHWD 'RPHQLFR %ROODQL q GD VHP

pre la cerniera simbolica e architettonica tra il potere politiFR UDSSUHVHQWDWR GDO &DVWHOOR H LO SRWHUH ERUJKHVH GHOLQHDWR GDO SDOD]]R GHO /LRQHOOR 8QÂśLPSRUWDQWH RSHUD GÂśDUWH FKH QHO VXR VWLOH GRULFR q GLYHQXWD XQ VLPEROR SHU OD FLWWj $FFDQWR D TXHVWH SUH]LRVH DUFKLWHWWXUH WURYLDPR QHOOD YLFLQD via Rialto XQÂśDOWUD DQWLFD WUDFFLD GHOOD VWRULD YHQH]LDQD XGLQHVH 8QD GH QRPLQD]LRQH FKH WUDHYD RULJLQH GDO IDWWR FKH GD TXHVWR OXR JR SDUWLYDQR L VHUYL]L GL SRVWD D FDYDOOR SHU LO SRQWH GL 5LDO WR D 9HQH]LD 3HU TXHVWR PRWLYR VRUVHUR QHOOD YLD 5LDOWR GL verse case, fra cui la quattrocentesca Casa dei Montegnacco, costituita da tre casette, che a ponente delle Case dei Casali FRQ XQ IURQWH VX YLD 5LDOWR H OÂśDOWUR VX YLD &DYRXU GLPR VWUDYDQR XQ VLQJRODUH JXVWR DUWLVWLFR SHU OH GHFRUD]LRQL RJL vali in pura pietra bianca 4XHVWH FDVH ULXQLWH LQ XQÂśXQLFD SURSULHWj IXURQR OXQJD mente possedute dalla nobile famiglia dei Conti di Montegnacco RULJLQDULD GHOOD %DYLHUD LO FXL FDSRVWLSLWH HUD VWDWR 0RQW GL .DVVHQEHUJ 6L WUDWWD GHOOÂśXQLFR HVHPSODUH GL Casa Veneziana FKH KD FRQVHUYDWR QHL VHFROL OÂśRULJLQDULD IDFFLDWD GDOOR VWLOH JRWLFR Âż RULWR Âż QFKp IX GHPROLWD QHO SHU IDU SRVWR DOOD QXRYD IDEEULFD FRPXQDOH GHOOÂśDUFKLWHWWR RaimonIn alto: la Casa Veneziana di piazza XX Settembre. 4XL D Âż DQFR SURJHWWR GL ULFRPSRVL]LRQH GHOOD &DVD 9HQH]LDQD ULVD OHQWH DO DUFKLWHWWR $OEHUWR 5LFFRERQL 3DJLQD DFFDQWR LQ EDVVR YHGXWD GL SLD]]D ;; 6HWWHPEUH GXUDQWH XQD PDQLIHVWD]LRQH SROLWLFD DQQL Âś

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do D’Aronco DQFKH VH FRQ O¶LQWHQWR GL ULFRVWUXLUOD DOWURYH /D VWRULD GL TXHVWR HGL¿ FLR XGLQHVH q VWDWD LQGXEELDPHQWH WUD YDJOLDWD YLVWR FKH JLj QHO HUD VWDWR RJJHWWR GL XQD EL] ]DUUD LSRWHVL YROWD DO VXR VSRVWDPHQWR SUREDELOPHQWH ¿ QD OL]]DWR LQ UHDOWj DOOD VXD VDOYDJXDUGLD LQ FRQVLGHUD]LRQH GHO VXR DOWR YDORUH DUWLVWLFR 9L HUD DOORUD OD QHFHVVLWj GL UHFXSHUD UH DPSL VSD]L SHU OD FRVWUX]LRQH GHO QXRYR SDOD]]R FRPXQDOH FRQVLGHUDWR FKH OH VXSHU¿ FL GHJOL XI¿ FL FRPXQDOL GHJOL VWD ELOL &RUWHOD]]LV H GDOOD /RJJLD GHO /LRQHOOR HUDQR FRPSOHWD PHQWH LQVXI¿ FLHQWL D JDUDQWLUH O¶DGHJXDWD IXQ]LRQH SXEEOLFD 8Q SUREOHPD FKH VL HUD JLj PDQLIHVWDWR QHO TXDQGR O¶LQJHJQHUH Luigi Duodo VX LQFDULFR GHOO¶DPPLQLVWUD]LRQH FRPXQDOH DYHYD SURSRVWR XQD VROX]LRQH SURJHWWXDOH SHU LO FROORFDPHQWR GHJOL XI¿ FL FRPXQDOL HUDULDOL DPPLQLVWUDWLYL H SROLWLFL /D ULFKLHVWD HUD DQFKH TXHOOD GL GDUH XQ DVSHWWR SL GHFRURVR DOOD FLWWj HOLPLQDQGR OH YLH DQJXVWH GHO FHQWUR 8QD VROX]LRQH ULYROX]LRQDULD FKH SRWHYD HVVHUH DWWXDWD VRODPHQWH GHPROHQGR O¶LQWHUD LVROD D SRQHQWH GHOOD /RJJLD GHO /LRQHOOR IUD SLD]]D 9LWWRULR (PDQXHOH YLD GHO /LRQHOOR YLD &DYRXU H YLD 5LDOWR LQ FXL VL WURYDYD DSSXQWR OD &DVD 9HQH]LDQD 1HO SURJHWWR GHO '¶$URQFR SUHYHGHYD GL RFFXSDUH VROWDQWR PHWj GHOOD VXSHU¿ FLH GHOO¶LVRODWR PHQWUH HUDQR DQFR UD LQ FRUVR OH WUDWWDWLYH WUD LO &RPXQH H L SURSULHWDUL GHOOH FDVH GHO ORWWR 3HU LO JLRYDQH DUFKLWHWWR QRQ F¶HUDQR GXEEL VROR XQD GHPROL]LRQH GHOOH SUHHVLVWHQ]H SRWHYD DVVLFXUDUH DOO¶HGL¿ FLR TXHL FDUDWWHUL GL RUJDQLFLWj FKH HUDQR LQGLVSHQVDELOL 'D DOOR ra, molteplici e gravi problemi amministrativi misero in seFRQGR SLDQR OD TXHVWLRQH GHO SDOD]]R GHJOL XI¿ FL H GHOOD &DVD 9HQH]LDQD )LQFKp XQ VXVVXOWR GL RUJRJOLR VL OHYz QHOO¶DJR VWR GHO TXDQGR YHQQH VWDELOLWR GL ULVROYHUH LO SUREOHPD DVVLHPH DOOD %DQFD G¶,WDOLD FKH DYHYD ELVRJQR GL XQD VHGH &RVLFFKp O¶DPPLQLVWUD]LRQH FRPXQDOH FRJOLHQGR OD SDOOD DO EDO]R SURSRVH DOOD Banca d’Italia GL YHQGHUOH OH FDVH &RU WHOOD]LV SHU UHDOL]]DUYL L ORUR XI¿ FL 0D DQFKH TXL OD SURSR VWD QRQ HEEH HVLWR 1RQRVWDQWH TXHVWR LQVXFFHVVR OD TXHVWLR

QH ULHPHUVH QHO TXDQGR OD &LWWj GL 8GLQH VL WURYz GL IURQWH D XQ¶DOWUD HVLJHQ]D O¶HGL¿ FD]LRQH GHO QXRYR palazzo delle Poste e dei Telegra¿ 0D SHU UHDOL]]DUH TXHVWµLSRWHVL GLYHQLYD DVVROXWD PHQWH QHFHVVDULR SURYYHGHUH DOO¶DEEDWWLPHQWR GHOO¶LQWH UR LVRODWR FRPSUHVD OD &DVD 9HQH]LDQD DQFKH VH LO QXR vo progetto avrebbe dovuto garantirne la salvaguardia, e della vicina Casa Susanna, sulla scorta del vincolo imSRVWR GDOOD &RPPLVVLRQH 3URYLQFLDOH SHU L 0RQXPHQWL /D &RPPLVVLRQH QHOOD VHGXWD GHO DSULOH DYHYD LQIDWWL ULFKLHVWR OD FRQVHUYD]LRQH GHL GXH HGL¿ FL PHGLRH YDOL OD &DVD 6XVDQQD GDOOH GHFRUD]LRQL D IRJOLDPH H OD &DVD 9HQH]LDQD 0D LO FDPPLQR IX OXQJR H WRUWXRVR GLYHQQH LQHYLWDEL OH SURVSHWWDUH XQ¶DOWUD LSRWHVL '¶$URQFR SURSRVH O¶XWLOL] ]R GHOO¶LVRODWR D HVFOXVLYR XVR FRPXQDOH WUDVIHUHQGR DO WURYH LQ XQµDUHD SL FRQYHQLHQWH LO SDOD]]R GHOOH 3RVWH /¶DUFKLWHWWR '¶$URQFR SUHVHQWDQGR LO QXRYR SURJHWWR DL signori consiglieri, li convinse della genialità della solu]LRQH SURSRVWD FRVu VDSLHQWHPHQWH VWXGLDWD /D FRQ¿ JX UD]LRQH DUFKLWHWWRQLFD DXPHQWDYD LO SUHVWLJLR GHOO¶DXWRUH H FRQIHULYD OXVWUR H GHFRUR DOOD FLWWj /D VROX]LRQH SUHVHQ WDWD GDO '¶$URQFR QHO YHQQH ULSURSRVWD TXDVL LGHQ

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VWR FKH L YHQH]LDQL GRYHYDQR LQJHJQDUVL D UDFFRJOLHUH O¶DFTXD SLRYDQD SXUL¿ FDUOD H LPPDJD]]LQDUOD Piazza XX Settembre D HFFH]LRQH GHO SR]]R JRGHYD GL WXWWL TXHVWL EHQH¿ FL 8QR VFHQDULR XQLFR FKH LQJOREDYD DQ che il palazzo Kechler H LO QXRYR SDOD]]R GHOOH DVVLFXUD]LR QL GHOO¶,1$ 8QD FHQWUDOLVVLPD SLD]]D FKH FXVWRGLYD OD VWR ULD FLWWDGLQD QHOO¶DYYLFHQGDPHQWR GL XRPLQL DYYHQWXUH GH OLWWL H SUHJLXGL]L ,Q TXHVWR FRQWHVWR FUXFLDOH SHU O¶LGHQWLWj GL 8GLQH WURYz VSD]LR LO SURJHWWR GL WUDVIRUPD]LRQH GHOO¶HGL¿ FLR &LFRQL )OR ULR LQVHULWR QHOOD ULTXDOL¿ FD]LRQH GHOOD SLD]]D XQR VSDFFD WR XUEDQR FKH DYUHEEH OHJDWR FRQ O¶LQQHVWR GHOOD &DVD 9H QH]LDQD /¶DWWLYLWj GL ULIRUPD YHQQH DI¿ GDWD DOO¶DUFKLWHWWR Alberto Riccoboni QRWD ¿ JXUD GHO PRQGR FXOWXUDOH DU WLVWLFR WULHVWLQR 6RSUDLQWHQGHQWH GHOOD 5HJLD 6RSULQWHQGHQ]D DOOH $QWLFKLWj H %HOOH $UWL GL 7ULHVWH FKH QHOOR VWHVVR SHULRGR VWDYD UHDOL]]DQGR LO UHVWDXUR GHO &DVWHOOR GL 0LUDPDUH GHVWL QDWR DOO¶DELWD]LRQH GHO 'XFD $PHGHR 6DYRLD G¶$RVWD 'DO FDSLWRODWR VSHFLDOH GL DSSDOWR VL HYLQFH FKH OD WUDVIRU PD]LRQH ULJXDUGDYD QRQ VROR LO UHVW\OLQJ GHOOD IDFFLDWD SUH YLR O¶LQVHULPHQWR GHOOH RULJLQDOL SDUWL ODSLGHH PD DQFKH O¶LQ QDO]DPHQWR GL EHQ GL GXH PHWUL GHO SLDQR GL FRSHUWXUD OR VSRVWDPHQWR GHL VRODL G¶LQWHUSLDQR OD ULPR]LRQH GHO YDQR VFDOD LQ OHJQR HVLVWHQWH FRQ OD FROORFD]LRQH GL XQ QXRYR FRU SR VFDOH H OD ULGLVWULEX]LRQH GHJOL VSD]L LQWHUQL TXHVWL XOWLPL GHVWLQDWL D ERWWHJKH DO SLDQR WHUUHQR H DG DELWD]LRQL FLYLOL H XI¿ FL DL SLDQL SULPR VHFRQGR H WHU]R 'DOOD FRQ¿ JXUD]LRQH SURSRVWD VL SXz HYLQFHUH O¶LQWHQ]LR QH GL PDQWHQHUH FRPSDWLELOPHQWH FRQ O¶HVLVWHQWH L FDUDWWH UL GHOOD &DVD 9HQH]LDQD DQFKH VH L WUH DIIDFFL QRQ DYUHEEH UR PDL SRWXWR JDUDQWLUH XQD IHGHOH ULSURGX]LRQH SRLFKp OD &DVD 9HQH]LDQD GL YLD 5LDOWR DYHYD XQ XQLFR DIIDFFLR HG HUD GLFLDVVHWWH PHWUL SL VWUHWWD GHJOL DWWXDOL WUH DIIDFFL ,QROWUH OD IDFFLDWD RULJLQDOH SUHVHQWDYD YHQWXQR ¿ QHVWUH XQD WULIRUD GXH ELIRUH GLHFL PRQRIRUH H VHWWH SLFFROH ERUGL GL ¿ QHVWUHO le), mentre il nuovo progetto ne contemplava ventisette, danGR DGLWR DOOD QHFHVVLWj GL VHL QXRYH ¿ QHVWUH GD GLVWULEXLUH VX XQ¶XQLFD IDFFLDWD ,QROWUH OD 6RSULQWHQGHQ]D DOOH RSHUH GL $QWLFKLWj H G¶$U WH ULEDGHQGR GHFLVLRQL JLj FLWDWH LQ SUHFHGHQ]D YROHYD ULTXD OL¿ FDUH OD SLD]]D ;; 6HWWHPEUH DWWUDYHUVR XQD ULFRVWUX]LR QH SDU]LDOH GHO ³FDPSR YHQH]LDQR´ GDQGR PDJJLRUH YLVLELOL Wj DOOD &DVD 9HQH]LDQD &Lz FRQVLGHUDWR QHOOH RSHUH FRPSOHPHQWDUL VL SURSRQHYD GL FROORFDUH VXO SODWHDWLFR GHOOD SLD]]D YHUVR O¶$OEHUJR )ULX OL OD YHUD GL SR]]R GHOO¶2VSHGDOH 9HFFKLR SRL VSRVWDWD DO &D VWHOOR XQ¶DXWHQWLFD RSHUD G¶DUWH ULVDOHQWH DO FRQ DOORFD to nella parte superiore il monogramma della Confraternita di Santa Maria dei Battuti FKH DYUHEEH VHQ]¶DOWUR FRQIHUL WR XQ LQGLVFXVVR IDVFLQR YHQH]LDQR ,O QRYHPEUH LQ XQD QRWD LQGLUL]]DWD DO 3RGHVWj GL 8GLQH LO 6RSUDLQWHQGHQWH )RUODWL VFULYHYD ³FKH L ODYRUL GHO OD &DVD 9HQH]LDQD HUDQR EHQ ULXVFLWL QHOO¶DFFXUDWD HVHFX]LR QH DUFKLWHWWRQLFD³ /D VFDOD LQWHUQD DUULFFKLWD GD GHFRUD]LRQL LQ IHUUR EDWWX WR GDL PRWLYL OLEHUW\ GLYHQQH XQ HOHPHQWR GHFRUDWLYR LQ JUD GR GL ULRUJDQL]]DUH O¶LQWHUD GLVWULEX]LRQH GHJOL DPELHQWL LQ XQ

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0LFKHOH 7RPDVHOOL Note $UWLFROR WUDWWR GDOOD WHVL GL ODXUHD LQ 7HFQRORJLD GHOO¶DU FKLWHWWXUD GDO WLWROR 8GLQH GDO FXRUH YHQH]LDQR OH WUD VIRUPD]LRQL GHO SDOD]]HWWR YHQH]LDQR GHO FRUVR GL ODXUHD LQ 3URGX]LRQH GHOO¶HGLOL]LD )DFROWj GL $UFKLWHWWXUD GL 9H QH]LD ,8$9 GHL QHR $UFKLWHWWL MXQLRU 0LFKHOH 7RPDVHOOL H 'LHJR 8UEDQ ± UHODWRUH SURI $UFK $OGR 1RUVD ± FRUUH ODWRUH $UFK $GDOEHUWR %XUHOOL |

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PERSONAGGI MIKY MARTINA Intervista di Michele D’Urso

© Il cantastorie

delle montagne

© Laurent Leduc

A sedici anni prese tra le mani una chitarra e da allora non l’ha più lasciata. Per narrare le storie della sua gente e della sua terra. Seguendo l’esempio di Bruce Springsteen. E suonando con la stessa fisarmonica usata dal ‘Boss’...

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La Val Canale, con le sue cime e le sue foreste, con i suoi borghi e paeselli, è un luogo fatato. Sia d’estate che d’inverno, le emozioni che questo posto riesce a trasmettere non lasciano indifferente nessuno. Personalmente credo che la magia del posto si debba anche ai suoi abitanti; alla loro forza di tenere assieme quattro lingue senza discriminarne alcuna, tanto da fonderle in un dialetto originale e semisconosciuto che è il Windisch. Cantore di queste genti e di questi posti, il talentuoso Miky Martina. Miky, come si nasce cantautori a Tarvisio? «Si nasce assieme alla tradizione montanara e alla maestosità delle montagne. Le note sono lì, fra le storie della JHQWH H LO YHQWR FKH VRI¿ D VXOOH FLPH VH OH SHUFHSLVFL H OH trasmetti al cuore, allora puoi suonarle». Quando ha cominciato a tradurre in note le emozioni provate? «Io non sono nato musicista, nel senso che da piccolo non ho frequentato nessun tipo di scuola musicale. Da adolescente facevo parte di un gruppo di rocciatori di Fusine, un branco di fegatacci utilizzati anche dal soccorso alpino, che nelle pause amavano ascoltare musica folk americana. Era il 1985, e in quell’anno uscì il disco ‘Born in the U.S.A.’ di Bruce Springsteen, che era la nostra colonna sonora fra una ascesa e l’altra». Quindi come ha iniziato? «Un giorno, a sedici anni, mi sono ritrovato una chitarra fra le braccia, e da lì è cominciato tutto. L’an48

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no dopo, con altri elementi, formammo un gruppo: ‘I Contrasto’». Diventato chitarrista in un solo anno? Allora la chitarra le dormiva in braccio... «Ci dorme ancora adesso, nonostante siano passati tanti anni. La montagna è una grande maestra; se affronti una ascesa non c’è mai nulla di prestabilito, neanche l’inizio, perché se quel giorno è brutto tempo devi tornare a casa e aspettare tempi migliori. La montagna ti insegna la pazienza. Quando mi sono ritrovato con la chitarra fra le braccia ho cominciato a provare gli accordi con la stessa pazienza di quando si arrampica. Ho visto che tante canzoni famose erano composte da pochissimi accordi, e allora mi sono detto che potevo riuscire». In una intervista, Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, ha dichiarato che le canzoni di successo sono fatte da quattro o cinque note ri-arrangiate “by another monkey” (da un’altra scimmia). «Proprio così. Però ci vuole la pazienza di provare e riprovare, cosa che oggi non si ha più. Non molto tempo fa il gestore di un locale mi ha fatto i complimenti mentre stavo facendo un ‘arpeggio’, dicendomi che solo io riuscivo a fare quei passaggi… Se solo avesse saputo che dietro c’erano anni di prove!» Come nella maggior parte delle storie, se un gruppo non ha successo… «‘I Contrasto’ non durarono a lungo e allora cominciai a cantare solista». Anche oggi è un solista? «Non sempre; mi piace suonare anche con altri musicisti, perché per creare armonia bisogna collaborare: cosa bellis-


VLPD FKH RJJL OD JHQWH ID FRQ GLIÂż FROWj 'LFLDPR FKH KR DQ che i miei partner preferiti, che sono Francesco Piussi, pianiVWD H *DEU\ 0RVFKLW] Âż VDUPRQLFLVWD H OHDGHU GHL Âľ'RJDQLUVÂś un gruppo folk molto conosciuto in Val Canale, e non soloÂť. Oltre alla chitarra lei suona l’armonica, proprio come ‘The Boss’ Bruce Springsteen. ÂŤL’armonica è un elemento che contraddistingue tutta la musica folk americana fatta da cantautori. Diciamo che il capostipite per eccellenza è Woody Guthrie; da lui si passa a Bob '\ODQ D 6LPRQ DQG *DUIXQNHO D -RKQ 'HQYHU H FRVu YLD Âż QR ai giorni nostri. Io ci sono arrivato nel 1993; ero andato al concerto di Springsteen ed ebbi la fortuna di collaborare a montare gli strumenti per lo spettacolo. Divenni amico del capo tecQLFR GHO Âľ%RVVÂś .HYLQ LO TXDOH DOOD Âż QH GHO FRQFHUWR PL UHJDOz un’armonica usata da BruceÂť. Quasi un passaggio di consegne: un invito a proseguire su quella strada. ÂŤE cosĂŹ ho inserito l’armonica nelle mie canzoni. Ăˆ chiaro però che tutto si evolve. Oggi il ‘Boss’ va in giro con una band di 22 elementi, una grossa formazione. Quando mi dicono che potrei imitarlo, io chiedo “Dove trovo gli altri ventuno?â€?Âť. Nel 2008 è uscito Aspettando un inverno, il suo primo LP‌ ÂŤContiene sette mie canzoni e alcune cover. Ma non vado orgoglioso solo dei dischi; a darmi la carica ci sono anche le aperture dei concerti di artisti del calibro di Patty Smith, Antonella Ruggero, Davide Van de Sfroos, la band tribute di Frank Zappa e tanti altriÂť. Senza scordare la collaborazione nel montaggio delle attrezzature per un altro concerto del ‘Boss’‌ ÂŤLĂŹ c’è stato lo zampino del mio amico Kevin. Ăˆ bastato fare una telefonata e dire che sarei stato orgoglioso di collaborare di nuovo; altra mentalitĂ Âť. Con impresari italiani sarebbe stato diverso? ŠĂŠ LO PRGHOOR ,WDOLD LQ Vp FKH UHQGH OD YLWD GLIÂż FLOH 0L VRQR concesso un viaggio di piacere negli States per assistere a Philadelphia al concerto del ‘Boss’; nel seguente soggiorno a New York, in un bar di quelli che si vedono in tv, su autorizzazione del proprietario, imbraccio la chitarra e suono le mie canzoni fra gli applausi degli avventori. Qui sarebbero state violate un sacco di regole, lĂŹ è normaleÂť. Mentre lo ascolto penso: ‘la nascita del testo di una canzone è nel silenzio che precede la prima nota’. Ăˆ d’accordo con questo pensiero? ÂŤAssolutamente sĂŹ. Una canzone nasce nel cuore; poi risale alla testa e alle mani, ma solo se la porti dentro sgorga nelle note. Il mio ultimo pezzo, C’era una ferrovia, è dedicato alla soppressa ferrovia che portava da Tarvisio a Lubiana, ormai tolta d’opera tranne per un piccolo ponte sull’orrido dello Sliz]D LO Âż XPH FKH VFRUUH SHU 7DUYLVLR QGU GRYH VL DQGDYD GD bambini a misurare il nostro coraggio‌ Ci vuole coraggio anche per fare musica senza essere un musicista professionista? ÂŤIl mio sogno, come quello di ogni artista, è vivere della propria arte. Con il coraggio mi sono guadagnato un posto nel mondo dato che ero un discreto saltatore con gli sciÂť. PiĂš che discreto visto che era entrato a far parte dei gruppi sportivi.

Miky Martina nello studio di registrazione (ph. Daniele Picco).

ÂŤSi, ma ho smesso presto, a 22 anni; però mi guadagno il pane comunque nel mondo della montagnaÂť. L’episodio che ricorda con maggior piacere? Š$OOD Âż QH GHO FRQFHUWR GL 'DYLGH %HUQDVFRQL DO VHFROR Davide Van de Sfroos, mentre raccolgo gli strumenti sento battermi sulla spalla, mi giro, ed è proprio lui, Van de Sfroos che con il suo accento laghèe mi dice: ‘Uè, bocia, mi sa che, sentita la musica che suoni, ci rivedremo presto sul palco da qualche parte’. Grande soddisfazioneÂť. Io dico che la gente di qui è un po’ speciale, per via di queste quattro lingue fuse‌ ÂŤNon puoi vivere la montagna se non hai un’anima sensibile, come d’altronde il mare. Certo, qui in tempi addietro si mangiava legno e polenta senza sale; solo se eri forte resistevi a tante prove. La canzone Il re delle montagne è dedicata a Ignazio Piussi, leggendario scalatore purtroppo scomparso, che era originario, come i miei antenati, della Val Raccolana, un posto dove la miseria abbondava. E non è che oggi sia tanto meglioÂť. Su Piussi hanno anche scritto libri‌ ÂŤIo lo frequentavo quasi tutti i giorni: mi ha narrato mille storie, come quella di un mio zio, Sereno Piussi, arrestato per bracconaggio ma trattato con rispetto dalle forza dell’ordine perchĂŠ tutto quello che aveva tolto al bosco lo aveva preso per fame e mai per diletto o guadagnoÂť. Anche su questa vicenda ci sarĂ una canzone? ÂŤC’è giĂ ; cantare i luoghi va bene, ma le storie della gente sono, per un cantautore, la principale fonte d’ispirazione. E poi è dalle storie della gente comune che nascono i grandi moti, le grandi proteste che hanno cambiato il mondo. E tutto è partito dal folk, da un cantastorieÂť. Sovente le nostre opinioni sono fondate su luoghi comuni che, una volta scoperti, ci fanno arrossire dall’imbarazzo. Io avevo sempre pensato che, per antonomasia, il genere musicale di protesta fosse stato, con le sue derivazioni, il rock; invece incontro Miky Martina, cantautore nostrano della Val Canale, e mi si ribaltano tutte le credenze musicali. Tutto nasce dal popolo, dal folk. Ăˆ proprio vero: la montagna è una grande maestra. Ci vediamo ai prossimi concerti di Miky!

Michele D’Urso |

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PERSONAGGI LES BABETTES Intervista di Vanni Veronesi

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Swing alla triestina Lo scorso dicembre hanno stupito il pubblico del Pupkin Kabarrett, proponendo una rivisitazione di El can de Trieste, divertente brano di Lelio Luttazzi. Ma nel loro sangue scorre lo swing degli anni Trenta e Quaranta. Il loro è un trio d’eccezione che raccoglie consensi unanimi ed è pronto a stupire un pubblico sempre più vasto: ne abbiamo parlato con una delle tre pin-up, la veronese Anna De Giovanni, in arte ‘Nanà’.

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Prima di tutto, perché Les Babettes? «Il nome alla francese ricorda i grandi trii degli anni Trenta, quando impazzava lo swing: però il richiamo ironico alle babe riporta subito alla nostra Trieste». Una trovata geniale, secondo me. «Ma fuori dalla città iniziano i problemi - ride -, tanto che siamo state ribattezzate anche ‘bavette’ e ‘baguette’…» Dici ‘nostra’ parlando di Trieste, ma in realtà tu vieni da Verona, vero? «Sì, mentre le mie ‘colleghe’ Eleonora Lana e Chiara Gelmini sono triestine doc. Dico ‘nostra’ perché ormai ci vivo da dieci anni: sono arrivata per motivi di studio, iscrivendomi a Lettere classiche, poi ho anche trovato l’amore». Cosa ti piace di questa città? «La qualità della vita è sotto gli occhi di tutti. E poi, sarà banale dirlo, la presenza del mare a ridos50

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so dell’altopiano è qualcosa di unico. Fra il luogo da cui provengo e questa città, il paragone è a favore della seconda: sarà che ho avuto la fortuna di entrare da subito in una compagnia accogliente e simpatica». Quando nascono Les Babettes? ©/D QRVWUD SULPD IRWRJUD¿ D ULVDOH D VHWWHPEUH 2011: noi tre attorno a un pianoforte mentre proviamo la canzone Bei Mir Bist Du Shein, scritta nel 1932. Ci siamo date tre nomi d’arte ‘a tono’: Eleonora è ‘Lulù’, Chiara è ‘Cocò’, io invece ‘Nanà’, perché volevo il nome letterario, come la protagonista dell’omonimo romanzo di Emile Zolà…Quella foto può essere considerata il nostro primo vagito». Com’è nata l’idea di questo originale trio? «L’iniziativa è partita da Eleonora, che ha studiato piano per tanti anni e ha all’attivo musical e varie esperienze teatrali, anche con la storica Compagnia della Rancia. Da molto tempo sognava un trio vocale tutto al femminile: così ha coinvolto


Chiara, con cui era voce bianca nei Piccoli cantori della cittĂ di Trieste. La molla è scattata vedendo a Bologna un’esibizione delle Puppini Sisters, gruppo fondato da un’italiana che vive a Londra, specializzato nel canto a cappella nello stile degli anni Trenta e Quaranta: c’era il canto, il ballo, buona musica, bei FRVWXPL RWWLPH FRUHRJUDÂż H D IRUPDUH XQR VSHWWDFR lo davvero completo! Poi sono arrivata io attraverso conoscenze comuni‌ e cosĂŹ è nato il terzettoÂť. Come vi siete calate nell’atmosfera di quel tempo? ÂŤAbbiamo svolto ricerche sulle Boswell Sisters, il Trio Lescano, piĂš tutti i classici dell’epoca: ci siamo soffermate sui ogni dettaglio, dai costumi al look, dalla gestualitĂ al modo di cantare. Quindi abbiamo scelto i brani giusti per le nostre vocalitĂ Âť. E poi, l’esordio sulle scene‌ ÂŤCi siamo esibite per la prima volta nel settembre dell’anno scorso, alla Stazione Rogers di Trieste: è stata una liberazione, perchĂŠ per mesi e mesi QRQ ULXVFLYDPR D VXSHUDUH L FLQTXH EUDQL 3RL Âż QDO mente siamo arrivati a quindici: dopo tante prove, era arrivato il momento di rompere il ghiaccio e uscire allo scoperto! Naturalmente, non sono mancati i classici inconvenienti di una prima: i problemi di audio, ad esempio‌ A rivederlo oggi, quel concerto mi mette tenerezza: da allora abbiamo arricchito di molto lo spettacolo, per ricreare l’atmosfera degli anni d’oro dello swingÂť. Che pure non è l’unico genere da voi proposto, vero? ÂŤCi piace pescare da varie parti: Beatles, Lelio /XWWD]]L PXVLFDO FRORQQH VRQRUH GL Âż OPÂŤ SHUz OD nostra rilettura è appunto in chiave swing, grazie agli arrangiamenti di Eleonora. Abbiamo anche in mente un progetto un po’ pazzoÂť. Ossia? ÂŤUna sezione trash. Per l’occasione, Les Babettes diventeranno Les Bobettes, dato che la ‘boba’, qui a Trieste, è un po’ come il ‘coatto’ a Roma! Sul nostro canale YouTube circola giĂ un’anticipazione: un video in cui reinterpretiamo Wrecking Ball di Miley Cirus‌ E poi c’è Maxino, che ha scritto un pezzo per noi!Âť E dopo l’esordio alla Stazione Rogers siete letteralmente decollate! ÂŤLo scorso novembre ci siamo esibite al Nibada Theatre di Milano, poi siamo state anche a Zurigo e al Paradiso Perduto di Venezia, un locale storico‌ ‌dove si mangia ottimamente. ÂŤAppunto. Ma la vera svolta è arrivata con il nostro ingresso nel Pupkin Kabarett, al Teatro Miela, a dicembre: quel debutto ci ha fatto conoscere a un

Pagina accanto: da sinistra a destra Anna De Giovanni, Chiara Gelmini ed Eleonora Lana, rispettivamente di 28,27 e 29 anni, le tre “Babettes� (ph. Cosimo Barletta - www.cosfoto.com). In questa pagina: Les Babettes in versione “Colazione sull’erba� (ph. Cosimo Barletta - www.cosfoto.com).

pubblico piĂš vasto, che ha dimostrato di apprezzare molto la nostra proposta. Abbiamo cantato alla nostra maniera El can de Trieste di Lelio Luttazzi, di cui nel 2013 ricorreva il 90esimo anniversario della nascita: è stato un grande successo. Da lĂŹ siamo state chiamate per altri eventi cittadini: il 28 dicembre VLDPR Âż QLWH DGGLULWWXUD DO 5RVVHWWL 8QD VHQVD]LRQH indescrivibile: non avrei mai pensato di cantare su quel palco. Certo che la meritocrazia in questo paese è proprio assente! – scherza. Quindi è stata la volta del Caffè San Marco e delle manifestazioni per i 50 anni della sede Rai regionale, dove ci siamo esibite per festeggiare l’evento: ci hanno anche chiesto di preparare la sigla per l’edizione 2014 del Premio Luchetta. Ma la cosa piĂš bizzarra è stata l’esibizione in Borgo Grotta Gigante, il 1 maggio: in un contesto dove ti aspetteresti bonghi e cose ‘de sinistra’, c’eravamo noi con il nostro vintage‌ A metĂ luglio saremo al Trieste Jazz Festival, dove verremo accompagnate da una vera big band: un sogno che si realizza!Âť Qual è il vostro pubblico? ÂŤĂˆ molto eterogeneo: si va dai giovani appassionati di swing a coppie di anziani che amano riascoltare i successi della loro infanzia. C’è di tutto: forse ci manca la fascia adolescenziale, ma è comprensibile visto il genere che proponiamoÂť. Siete accompagnate da una band? ÂŤSĂŹ: Tiziano Bole alla chitarra, Riccardo Morpurgo al piano, Andrea Zullian al contrabbasso e Igor Checchini alla batteria. Sono musicisti eccezionali e ci seguono stabilmenteÂť. A quando il primo CD? ÂŤL’idea c’è‌ ma concretamente siamo ancora ferme. Comunque, appena partiremo lo saprai in anteprima!Âť Vanni Veronesi

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L A N U OVA A P P M O P I C

Emergenza! È scaricabile gratuitamente dagli app store delle due principali piattaforme in uso, Android e iOS, l’applicativo MoPiC che consente di accedere attraverso dispositivi mobili ai contenuti dei piani comunali di emergenza. Con semplicità di utilizzo i cittadini che dispongono di uno smartphone o di un tablet possono così consultare in tempo reale gli allerta diramati dalla Sala Operativa Regionale, le informazioni di interesse generale sui rischi presenti nelle diverse parti del territorio regionale e le relative procedure di autoprotezione. Il sistema informatico fornisce la posizione su mappa strada-

le degli edifici strategici come le sedi di Protezione civile, delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco (solo per citarne alcune), nonché le aree di attesa più sicure da raggiungere in caso di terremoto. I contenuti cartografici, le descrizioni dei rischi, le procedure operative e le regole di autoprotezione vengono aggiornati costantemente dal personale dalla Protezione Civile della Regione: per questo motivo si consiglia di aggiornare spesso i contenuti della app tramite la semplice procedura integrata. L’applicativo è pensato anche per gli operatori di Protezione civile dotati di specifiche credenziali per accedere a ulteriori informazioni utili nell’ambito dell’organizzazione dei servizi di Protezione civile di ogni comune della Regione. Il modello di piano d’emergenza comunale integrato con le informazioni territoriali di Protezione civile gestite dal centro di calcolo della Protezione Civile della Regione è consultabile al sito internet http:// pianiemergenza.protezionecivile.fvg.it. Qui a sinistra un esempio di una mappa consultabile sulla App con indicati i punti strategici dei piani di emergenza. |

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Servizio e immagini a cura della Protezione Civile della Regione FVG

Grazie all’innovativo applicativo della Protezione Civile regionale, ogni cittadino può ricevere gratuitamente sul proprio smartphone o tablet tutte le allerte diramate dalla Sala Operativa, con le procedure di autoprotezione.

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PR OTEZION E

C IV ILE

Dove andare? Scoprilo con un click


P R E V E N Z I O N E

Rubrica a cura della Polizia di Stato della Provincia di Gorizia

P O L I Z I A D I S TAT O

Truffe agli anziani:

come difendersi

Chi non si ricorda del grande Totò quando, nel film Totòtruffa 62, riusciva a farsi dare una cospicua caparra per la vendita della Fontana di Trevi. Quante risate per quella magistrale truffa messa a segno ai danni del povero italo-americano. Guardandolo oggi il divertimento è sempre lo stesso, ma analizzando in maniera meno scherzosa il modus operandi messo in atto dal truffatore e dalla sua spalla e tralasciando le simpaticissime gag si possono trovare tutti gli elementi essenziali della truffa, quella di oggi, che purtroppo coinvolge numerose persone, spesso le più anziane. Le truffe, come i furti, fanno parte di quella tipologia di reati che maggiormente creano un senso di insicurezza nel cittadino, sia perché la microcriminalità può colpire chiunque indistintamente, sia perché questo tipo di reato invade la nostra sfera personale. Il codice penale stabilisce che la Truffa (Art. 640 CP) si concretizza quando «chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno...». Il reato di truffa è generalmente perseguibile a querela di parte, ciò vuol dire che la persona truffata deve chiedere espressamente attraverso l’atto di querela la punizione del responsabile, altrimenti l’autorità giudiziaria non potrà avviare il procedimento. Affinché una truffa si realizzi, quindi, è necessario che il truffatore induca qualcuno in errore in modo da conseguire un profitto per sé o per qualcun altro, provocando un danno di natura patrimoniale alla sua vittima. È qui che entrano in gioco i malintenzionati, persone scaltre e senza scrupoli, che approfittano della buo54

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© www.skppsc.ch

na fede dei malcapitati e soprattutto, come dicevamo, delle persone più anziane. Le tecniche usate sono sempre nuove e più ingegnose e nonostante possano sembrare assurde e inconcludenti riescono nel loro intento. Per questo conoscere le tecniche più usate e frequenti può aiutarci a prevenire e contrastare questo fenomeno. Una delle truffe che miete più vittime viene messa in atto da fasulli funzionari di un ente pubblico o di servizi (INPS, ENEL, GAS, RAI ecc.) che si presentano direttamente sulla porta di casa col pretesto di controllare la posizione pensionistica o contributiva o, ancora, per controllare il contatore del gas piuttosto che quello della luce. In realtà si tratta molto spesso di malfattori che con l’inganno si fanno consegnare denaro o approfittano della situazione per sottrarre oggetti di valore. Ricordiamoci che prima di far eseguire controlli nelle abitazioni, gli Enti interessati preannunciano la loro visita affiggendo degli avvisi, solitamente all’ingresso dello stabile; in nessun caso gli Enti mandano personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per altri “strani” motivi. Per quanto riguarda le persone che suonano alla nostra porta, in particolare se inattese, dichiarandosi funzionari di società o enti di servizio, prima ancora di aprire è importante farsi dare le loro generalità: nome, cognome e numero di tesserino, e chiamare l’ente di appartenenza per verificarne la veridicità. Se ciò non bastasse e si dovessero nutrire altri dubbi, bisogna condividerli con la Polizia chiamando immediatamente il “113”. Un’altra truffa, che viene compiuta sfruttando l’immagine della Polizia di Stato, è quella della telefonata all’utenza


di casa, oppure sul numero telefonico della nostra azienda o del nostro negozio, con cui viene proposto un abbonamento a una rivista periodica della Polizia. Teniamo bene a mente che in Italia, pur esistendo diverse organizzazioni statali, o comunque pubbliche, che si occupano di polizia in senso generale, esiste una sola “Polizia”, la Polizia di Stato e, pur esistendo diverse pubblicazioni i cui titoli richiamano il termine polizia, la sua unica rivista ufficiale, che tratta temi di attualità, società, cultura e che, soprattutto, “scava a fondo” nel mondo della sicurezza, è e si intitola Poliziamoderna. Per la sottoscrizione dell’abbonamento non si avvale di intermediari, né di contatti telefonici. Le uniche modalità di abbonamento a Poliziamoderna sono visualizzabili sui siti: www.poliziadistato.it - www.poliziamoderna.it. Pertanto, i cittadini che dovessero ricevere telefonate o visite di sedicenti poliziotti che pubblicizzino o cerchino di vendere riviste, possono telefonare al 113 o contattare il più vicino ufficio di Polizia. E ancora, c’è la truffa della bolletta “civetta”: può capitare di ricevere una bolletta con allegato bollettino di conto corrente prestampato per un ammontare intorno ai 150 euro, che può sembrare la tassa sui rifiuti o un altro tributo dovuto. Invece si tratta soltanto dell’abbonamento a una rivista fantasma che imita le vere bollette da pagare. Facciamo quindi molta attenzione all’intestazione, perché una volta pagato è molto difficile recuperare quanto versato. Quella del premio fasullo, invece, si concretizza con l’arrivo a casa di una lettera accompagnata da molta bella carta colorata, fogli con caratteri variopinti, che annunciano la vincita di un premio di migliaia di euro. Per averlo però è necessario rispedire il certificato di vincita alla ditta emittente, allegando un vaglia postale e una discreta somma per le “spese amministrative o notarili”. Spedito il denaro, non se ne saprà più niente. Il controllo delle banconote è senz’altro una delle truffe più utilizzate; succede spesso che, dopo essere stati in banca o all’ufficio postale e aver effettuato un prelievo, si venga seguiti fino a casa da qualcuno che si presenta come funzionario di banca o delle poste. In genere il sedicente funzionario suona al campanello di casa col pretesto di verificare un possibile errore, oppure che è necessario controllare il numero di serie delle banconote appena ritirate, o altro ancora. La vittima, ignara, consegna il denaro nelle mani del truffatore, e questi magari fingendo di contarli o di controllarli, li sostituisce con destrezza con banconote false o con carta di giornale. Giuridicamente questo esempio si configura come furto aggravato, ma è stato citato in quanto è un episodio frequente e perché risulta più comprensibile espresso in questi termini. In generale è sempre opportuno avere quella giusta dose di cautela, soprattutto quando ci troviamo per strada, nei confronti di quanti ci fermano e tentano di suscitare il nostro sentimento di pietà, il nostro altruismo, utilizzando anche trucchetti psicologici, come quello di inserire nel discorso familiari e figli, toccando così le corde più sensibi-

li della persona. Se desideriamo fare una offerta, non commettiamo mai l’errore di estrarre il portamonete e contare il denaro sotto lo sguardo attento di chi ci è di fronte. Piuttosto teniamo da parte una piccola somma, pochi spiccioli, per offrire direttamente l’obolo. Non firmiamo alcun documento proposto da chicchessia prima di averlo letto attentamente e averne ben compreso il contenuto; potrebbe trattarsi di un raggiro per farci effettuare degli acquisti non voluti. In caso di dubbio è meglio desistere e rivolgersi a persona di fiducia o alla Polizia. Non lasciamoci tentare dalle vendite o da affari eccessivamente vantaggiosi, sono quasi sempre imbrogli. Chiediamo sempre l’identità del nostro interlocutore; ricordiamoci che i mistificatori si possono nascondere ovunque. Teniamo sempre presenti i semplici numeri telefonici per richiedere un pronto intervento. Utilizziamo forme assicurative, depositi di sicurezza e ogni altro mezzo atto a diminuire il rischio derivante dalla fervida fantasia dei malviventi. Non vogliamo creare allarmismo né generare ingiustificati sentimenti di diffidenza verso il prossimo, ma evidenziare le tipologie di truffe più diffuse e sottolineare l’importanza di tenere sempre gli occhi bene aperti ogni qual volta ci troviamo in quelle circostanze che ci possono sembrare poco chiare così da prevenire azioni delittuose. Può capitare di incappare in una truffa; è importante non vergognarsi e denunciare tempestivamente il fatto ricordando più particolari e dettagli possibili. Se invece assistete a un episodio che richiede l’intervento delle forze dell’ordine, non esitate a chiamare i numeri di emergenza, aiutate i malcapitati e non vi allontanate dal luogo all’arrivo dei soccorsi; anche le vostre descrizioni saranno preziose per concludere positivamente eventuali indagini.

NUMERI UTILI E DI EMERGENZA 113

Polizia di Stato Soccorso pubblico di Emergenza

118

Emergenza medica

112

Carabinieri

115

Vigili del Fuoco

117

Guardia di Finanza Corpo forestale dello Stato

1515 Emergenza ambientale Capitaneria di Porto

1530 Emergenza in mare

800-82.20.56 |

Blocco luglio-agosto 2014 Bancomat

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INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA

Investimenti sbagliati, D I R I T T O

chi paga?

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

Dalla Corte di Cassazione ulteriori tutele per gli investitori

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La Corte di Cassazione si è nuovamente espressa in materia di risarcimento del danno derivante da responsabilità nella gestione dei contratti di investimento finanziari, con una pronuncia che integra il precedente filone giurisprudenziale in materia di intermediazione. Negli anni passati si era formato un costante indirizzo in merito, da un lato, alla responsabilità della banca intermediaria per non essersi attenuta alle indicazioni dell’investitore, con conseguente perdita di guadagno da parte del cliente; dall’altro, alla rilevanza del potere di controllo del cliente mandante sui rendiconti. Nel contratto di intermediazione il cliente attribuisce all’intermediario, verso il pagamento di un corrispettivo, il potere di gestire una parte del proprio patrimonio finanziario, con modalità discrezionali e individuali, e al fine di conseguire un utile, da valutarsi in relazione alle caratteristiche della gestione; secondo la legge l’intermediario è vincolato alle istruzione del cliente investitore, con conseguente sua responsabilità nel caso agisca in modo difforme. Tale vincolati|

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vità delle istruzioni è stata oggetto di sentenze dei tribunali ordinari, i quali in passato si sono espressi con la condanna al risarcimento dei danni cagionati al cliente dalla banca che, in fase di esecuzione di un contratto di gestione di portafogli, aveva disatteso le istruzioni specificatamente dettate dagli investitori. Ma il contratto di gestione deve anzitutto indicare, in linea generale, le categorie di strumenti finanziari che possono essere inclusi nel portafoglio del cliente e le operazioni che possono essere realizzate su tali strumenti, il livello del rischio entro il quale il gestore può esercitare la sua discrezionalità ed eventuali specifiche restrizioni a tale discrezionalità, e ciò in linea con la tipologia del cliente, emersa in sede di profilatura benchmark, vincolando così l’intermediario a compiere operazioni che si collochino entro i limiti concordati. Ciò comporta che, all’interno delle categorie indicate, la gestione del rischio è discrezionale e, in mancanza di risultati, il risparmiatore non può chiedere il risarcimento del danno, né la risoluzione del contratto.


Come garanzia della discrezionalità dell’intermediario l’investitore può, tuttavia, esercitare il proprio potere di controllo attraverso i rendiconti dell’attività svolta, che l’intermediario è obbligato a trasmettere. Tali rendiconti, secondo la giurisprudenza, non prevedono in capo al cliente un onere di approvazione entro un termine specifico (a differenza dei contratti bancari), ma anzi, secondo la Corte di Cassazione, il mancato reclamo entro il termine eventualmente fissato nel contratto non comporta la decadenza dal diritto di agire per responsabilità del gestore. Nella pronuncia n. 24548 del 2010, infatti, la Corte si è espressa in merito alla violazione dei doveri di diligenza e correttezza da parte della società di investimento: il ricorrente investitore, che aveva concluso un contratto di gestione individuale di un patrimonio, chiedeva il risarcimento dei danni derivati da un’operazione di vendita di strumenti finanziari non corrispondente alle previsioni del contratto intercorso tra le parti. La banca eccepiva l’intervenuta decadenza dell’attore dal diritto di promuovere azioni di responsabilità per mala gestio, in ragione della mancata tempestività nella contestazione dei rendiconti di gestione periodicamente ricevuti. La Cassazione, pur ammettendo che il rendiconto non sia un mero riepilogo di dati storico-contabili, bensì costituisca un vero e proprio rendiconto di gestione atto a consentire la valutazione delle modalità di svolgimento e dei risultati dell’attività di intermediazione finanziaria, tuttavia, affermava che la legge non prevede l’approvazione implicita del conto in conseguenza dell’omessa contestazione entro uno specifico termine, con la conseguenza che la mancata contestazione del rendiconto non comporta per il cliente la decadenza dal diritto di agire nei confronti dell’intermediario finanziario per responsabilità nell’attività svolta. La Cassazione, inoltre, ha evidenziato che non avendo il contratto di gestione un termine di durata, non può identificarsi un momento prima del quale l’esercizio della facoltà di recesso possa dirsi prematuro o anticipato. Anzi, il momento deciso dal cliente per la conclusione del rapporto (ritirando gli investimenti) sarà preso in considerazione solo per valutare la coerenza della gestione dell’istituto finanziario nell’ottica della sua eventuale responsabilità. La novità, nella sentenza 17 gennaio 24 febbraio 2014, n. 4393, è rappresentata dall’estensione del principio di correttez-

za, diligenza e buona fede nell’interesse del cliente anche alla condotta troppo prudente da parte dell’intermediario. All’attenzione della Cassazione era stata posta una decisione della Corte di Appello di Venezia, la quale riformava la sentenza del Tribunale di Verona di condanna di un istituto di credito al risarcimento del danno per negligente gestione e per violazione del mandato ricevuto dal cliente: l’intermediario avrebbe tenuto un comportamento colposo, in quanto troppo prudente, riducendo la quota investita e con ciò determinando un guadagno inferiore rispetto a quello realizzabile. La Corte d’Appello, invece, negava la responsabilità della banca, sostenendo che l’inesatta esecuzione del contratto deve emergere dall’attività del gestore nel suo complesso e in riferimento all’intera durata del rapporto. La Suprema Corte, invece, accogliendo il ricorso sul motivo di impugnazione formulato dal ricorrente, evidenziava che il Giudice dell’Appello aveva erroneamente applicato il principio - sancito precedentemente dalla giurisprudenza di legittimità (Cass. civ. sez. I, 15 gennaio 2000, n. 426), secondo il quale sarebbe esclusa l’approvazione tacita delle singole operazioni nell’ambito di esecuzione di un contratto di gestione patrimoniale, e ciò anche alla luce della giurisprudenza successiva, che ne aveva chiarito l’ambito (Cass. civ. sez. I, 2 dicembre 2010, n. 24548). La Suprema Corte, quindi, afferma espressamente che “l’obbligo del gestore, come del resto dell’intermediario finanziario in generale, è di curare al meglio gli interessi del cliente e che un tale dovere permane intatto per tutta la durata del rapporto.” Il cliente, pertanto, ha diritto di pretendere in ogni momento che il gestore gli assicuri il miglior rendimento possibile, con conseguente diritto al risarcimento dei danni, dovesse l’intermediario, dopo aver adempiuto correttamente il proprio obbligo per un periodo, rendersi in un momento successivo inadempiente per mancanza di diligenza.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com

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@ pediatrics.about.com

FIDUCIA ED ESPERIENZE

S O C I A L E

Quando i bimbi

si sbucciano le ginocchia...

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

Riflessione aperta sui bambini di ieri e sul loro rapporto con quelli di oggi nelle sfide della vita.

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Da sempre, l’estate è per i bambini occasione di giocare in gruppo, all’aria aperta. Un tempo più di oggi: minori spazi comuni a libera disposizione, maggiore disponibilità di giochi individuali, minore facilità di incontro tra pari, maggiori proposte strutturate da parte di soggetti qualificati, minore tempo delle figure genitoriali da dedicare al tempo libero dei figli, maggiori attenzioni da parte di quegli stessi adulti di riferimento sul controllo e sullo stato fisico dei minori in carico. Questi rappresentano, a nostro avviso, alcuni dei fattori che stanno riducendo il tempo dell’aggregazione libera tra coetanei, a scapito di una difficoltà degli stessi a trascorrere del tempo di qualità assieme e a vantaggio dell’aumento del controllo e dello stato d’ansia delle figure genitoriali (facilmente identificabili con le madri, ma non completamente e in tutti gli ambiti). Ed è proprio su questo aspetto che vogliamo concentrare la nostra attenzione, condividendo le nostre riflessioni, scaturite dall’esperienza personale e lavorativa nel corso degli anni. |

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Come soggetti referenti delle attività educative per minori all’interno di una cooperativa sociale, stiamo dedicando un intervallo sempre più ricco, tanto in termini di quantità che di qualità di tempo dedicato, nella progettazione di servizi rivolti ai minori che siano privi di rischi per la loro incolumità fisica. Ricordiamo un episodio in cui, a seguito della caduta di un bambino con conseguente punto di sutura, durante il gioco della bandierina, ci è stata rivolta questa frase: “Cerchiamo di limitare i giochi violenti, teniamo i bambini più tranquilli!”. Che il gioco della bandierina potesse fare parte della tipologia “giochi violenti” lo scoprimmo allora, ma oggi, a quasi cinque anni di distanza dal fatto, non ne siamo ancora convinti. Come operatori impegnati quotidianamente con i minori nella progettazione e gestione di attività di promozione dell’agio, siamo i primi a volere che i bambini a noi affidati stiano bene e non si facciano male. Accade però, sempre più spesso, che vi sia incomprensione sui concetti “far star bene il bambino” e “non farsi male”. Sempre più spesso, si ritiene che lo star bene e il non farsi male dipendano dall’assenza


di attività motoria; siamo dunque in presenza di richieste di contesti asettici, privi di fattori di rischio, privati da oggetti e situazioni solo potenzialmente dannose. E allora ci viene richiesto di limitare il gioco della bandierina perché se un bambino cade può sbucciarsi il ginocchio, rompersi gli occhiali, scheggiarsi un dente, rovinare l’abito griffato. Tutti a puntare il dito che il gioco non era adatto. A cosa? Al bambino? Al luogo? Al momento? Ma è davvero questo il “dolore” che il bambino può provare in quella caduta? Può la stessa anche rappresentare qualcosa di diverso, rispetto alla sua appartenenza al gruppo? E se anche cadesse, sarebbe così sbagliato che provasse un dolore? Con questo, a scanso di equivoci, non intendiamo dire di abbassare la guardia sull’incolumità dei bambini durante le attività di gioco, ma è nella natura delle cose che il fatto possa accadere. Il punto è che, per quanto un’attività sia la più strutturata possibile, dobbiamo sempre fare i conti con l’imprevisto: una mossa inaspettata del compagno, una buca nel terreno, un ostacolo improvviso, un’incapacità nella corsa sono solo alcuni degli esempi che fanno cadere “il contenitore di cristallo” a terra con le conseguenze facilmente intuibili. Come nel gioco del Monopoli, l’avanzare della nostra pedina è insidiata da probabilità e imprevisti, così nella gestione dei minori dobbiamo considerare anche le probabilità e gli imprevisti. E tra minori è molto alta la probabilità che cadano e che l’imprevisto si concretizzi. Sempre più spesso, a nostro avviso, si dimentica ciò. Infatti, sovente, gli adulti si ergono a protettori dei loro figli: dalle liti tra coetanei agli insuccessi a scuola, alle sconfitte negli sport. Stiamo manifestando una costante tendenza ad anticipare le cadute prima che queste accadano, tanto che anche le compagnie assicurative si stanno tutelando onde evitare di dover risarcire danni per presunti incidenti. Laddove poi le cadute si verificano siamo pronti a intervenire in nome di una santa giustizia genitoriale che pone i bambini in secondo piano. Già. I bambini vengono messi in secondo piano perché non si considera che non potranno sempre avere un custode che li protegga; non si prende in considerazione che il processo di crescita avviene per prove ed errori; non ci si rende spesso conto che il problema viene semplicemente rimandato e non affrontato nelle sue radici. E allora cosa fare? Come sempre, vi sono più opzioni. La prima, più rassicurante per le mamme ansiose, ma più difficilmente praticabile a lungo raggio, è quella di tenere i bambini sotto una campana di vetro: custodirli sempre e ovunque. Fino a quando, prima o poi, (e lo faranno!)

chiederanno di uscire. Certo possiamo ancora negare il permesso, ma dobbiamo considerare che non sempre la proibizione porta al risultato sperato. E se anche non fosse manifestata questa volontà in modo esplicito, prima o poi il controllo naturalmente cesserà e quell’adulto, fino ad allora protetto come un bambino, si ritroverà da solo ad affrontare le sue prime cadute, che, su un corpo ormai sviluppato ma impreparato, aumenteranno il loro potere dolorifico. Dunque, che cosa induce i genitori a proteggere i loro pargoli sotto la campana? Vi sono altre variabili, oltre a quelle considerate, che riducono tale opportunità di crescita? Si tratta solo di fattori esterni, difficilmente governabili? O concorrono a tale limitazione anche aspetti soggettivi? Sono i bambini meno attenti alle regole della “vita” o è la “vita” che detta regole considerate troppo impegnative? Forse era meglio quando si stava peggio? Ci sentivamo protetti quando, con le ginocchia insanguinate e le lacrime agli occhi, venivamo sgridati per aver graffiato la bicicletta? A nostro avviso, vi è un’altra opzione che può nascondere una forte valenza educativa. Attraverso la caduta, possiamo insegnare ai bambini il valore dell’aiuto, il senso del gruppo, la reazione alla sconfitta. Facciamo in modo che conoscano i pericoli veri dagli incidenti fortuiti, in modo che, quando un giorno, molto più vicino di quanto vogliamo credere, si ritroveranno da soli ad affrontare altre “cadute”, saranno capaci di reagire, di alzare la testa e di andare avanti. O ancora quel giorno in cui vedranno qualcun altro cadere, sapranno cosa vuol dire, conosceranno il dolore della botta, il bruciore della guarigione e la pazienza per la prognosi e potranno divenire strumento di aiuto per qualche altro, magari loro avversario nel lavoro, ma coetaneo nella sfida della vita. E allora, quando vediamo un bambino cadere, aspettiamo un attimo prima di correre in suo aiuto. Proviamo a considerare che per il raggiungimento dell’autonomia, a volte, bisogna passare per una caduta, un’arrabbiatura, una sconfitta. Aspettando un attimo, facciamo il bene del nostro pargolo. Di genitori così, che mirano al “Bene” e al puro divertimento, abbiamo avuto il piacere di incontrarne parecchi e, ne siamo certi, ne incroceremo ancora. Rispetto a tutti gli altri, se lo vorranno, condivideremo le motivazioni alla base delle nostre proposte e gli obiettivi che ci impegniamo, giorno dopo giorno, a raggiungere.

Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane

Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus

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S E L F I E

Appaio, S O C I E T À

dunque sono

La moda degli autoscatti e il desiderio di farli vedere al mondo. Un’infinità di foto che non comunicano nulla. Perché questa necessità? La risposta non è semplice… Il termine abbiamo imparato a conoscerlo quasi senza volerlo. Inondati da esempi più o meno illustri (vedi il Papa o il Presidente degli Stati Uniti) che rappresentano la punta dell’iceberg di un fenomeno globale: il selfie (o autoritratto che dir si voglia). Una moda che coinvolge giovani e non solo, testimone tangibile di un cambiamento epocale nel campo della comunicazione.

Rubrica a cura di Andrea Fiore

Lo specchio delle nostre brame

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“Specchio delle mie brame, chi è la più bella del Reame?”, domandava la strega cattiva nella fiaba Biancaneve e i sette nani. Un’immagine che, per certi versi, può aiutarci a comprendere il fenomeno cui stiamo assistendo. Se facciamo riferimento al passato, scopriamo che un tempo i ritratti di se stessi – pittorici o fotografici – erano vezzi di pochi narcisisti e, soprattutto, simboli di atti correlati a particolari eventi della vita. Momenti che si desiderava restassero impressi per sempre, da conservare nel tempo. Oggi, invece, i selfie non hanno quasi mai sfondi particolari: il loro unico scopo |

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è quello di consentire a chi li scatta di guardarsi. Osservare se stessi diventa più importante che comunicare qualcosa agli altri.

Paparazzi di se stessi L’autoritratto diventa così un modo di esistere o, meglio, una maniera di concretizzarsi. E qui scatta un meccanismo psicologico particolare: ‘Se come persona non mi sento considerato, appena condivido un selfie con gli altri diventerò qualcuno’. Il tutto, però, senza chiedersi se agli altri interessi realmente qualcosa dei nostri ritratti. In altre parole, ci stiamo trasformando nei paparazzi di noi stessi: cerchiamo notorietà credendo che se non siamo visti non abbiamo valore. Il tutto, amplificato dall’attuale crisi economica: perché in un mondo che si sta impoverendo sempre di più, nell’immaginario collettivo solo la gente famosa ha disponibilità economica. Ecco allora scattare un ingranaggio nella nostra testa: ‘Se anche io divento famoso allora avrò successo’. Alla faccia della privacy.

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Rischi ed emulazioni In una società in cui la normativa sulla riservatezza delle persone richiede adempimenti sempre più stringenti, infatti, sembra quasi un controsenso il fatto che le persone sbattano se stesse in piazza dandosi di fatto in pasto a perfetti sconosciuti. Una moda che rischia di nascondere insidie pericolose. Come tutte le mode, infatti, anche quella dei selfie trova nei giovani delle spugne in grado di assorbire assai rapidamente le novità del momento, il più delle volte imitandole senza comprenderle. Tradotto, pubblico i miei autoscatti non perché ne sento l’esigenza ma perché lo fanno tutti. Con il rischio nemmeno troppo celato di inventare situazioni estreme per differenziarmi dagli altri, con la speranza di divenire sempre più popolare. Ecco allora la ricerca di contesti stravaganti (e pericolosi) nei quali scattare il proprio selfie da condividere con il mondo: perché nell’immaginario crescente, un’immagine innovativa vale più della propria sicurezza.

Il futuro? Lo detta la tecnologia Come tutte le mode, anche quella del selfie è destinata a scemare dopo il boom iniziale? Impossibile abbozzare una risposta certa. Anche perché esigenza psicosociale e innovazione tecnologica sono sempre più destinate a camminare a braccetto. Se non fossero esistiti i telefoni di ultima generazione (con fotocamera e collegamento ai social network), la tendenza del selfie sicuramente non avrebbe preso piede. Tuttavia, l’esigenza delle persone di apparire avrebbe trovato altre vie di sbocco (lo stesso selfie viene realizzato con un uso improprio del telefonino, nato per fotografare quello che ci circonda e non se stessi senza nemmeno guardare nell’obbiettivo). Ecco perché, leggendo le anticipazioni sulle novità tecnologiche quali i Google Glass (gli occhiali di “realtà aumentata”), non c’è da stare allegri: la prossima moda, infatti, sarà quella di mostrare agli altri ciò che noi stiamo vivendo in un determinato momento.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it


GIOVANI E VACANZE

Cosa faccio

quest’estate?

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Anche il tempo a casa da scuola può diventare formativo e costruttivo. Dai centri estivi agli stage, dal volontariato ai lavori stagionali: l’importante è non lasciarsi vivere. Magari, aiutando anche i genitori nelle commissioni quotidiane. Le vacanze sono tempo di spensieratezza e di rilassatezza. I ragazzi interrompono l’impegno scolastico. Non è più necessario alzarsi presto la mattina. Si può andare a letto tardi. I giovani si sentono quasi in diritto di bighellonare. I genitori sono meno presi dall’ansia di stare dietro ai figli… Ma come si possono vivere le vacanze in modo educativo? Le vacanze sono giustamente un tempo di maggior relax e di minor strutturazione. I vincoli e gli impegni si fanno meno stretti. Questo soprattutto per chi si è dato da fare durante il periodo scolastico. E proprio per queste ragioni l’estate può diventare un’occasione propizia per educare a vivere in modo sensato il tempo a disposizione. Imparare a vivere bene il tempo non strutturato è più difficile ma, forse per questo, altamente fecondo. È importante che i ragazzi imparino a progettare il tempo libero, che deve essere tempo pensato e non lasciato al caso. Deve essere un tempo goduto perché offre la possibilità sì di rilassarsi e divertirsi ma anche di fare cose importanti per la crescita propria e degli altri. L’estate può essere occasione di maturazione personale e altrui. Le vacanze possono quindi offrire l’opportunità di fare esperienze nuove. Alludo alle esperienze di campi scuola, in cui un ragazzo può anche assumere il ruolo di animatore o educatore o aiuto animatore. Oppure le esperienze che un ragazzo può fare all’estero, per scoprire mondi culturali diversi, imparare una lingua straniera, costruire rapporti con coetanei di altri Stati. Senza dimenticare poi le attività di volontariato. 62

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Un altro versante su cui i ragazzi possono sperimentarsi è quello lavorativo. Un’esperienza di stage o di borsa lavoro o di lavoro stagionale o simile è una delle attività più educative che un ragazzo possa fare. Sperimentarsi in qualcosa in cui vede i frutti del proprio impegno equivale a scoprire la convenienza del fare rispetto al perdere tempo. Queste e simili esperienze allargano la visione del mondo e sostengono la crescita dell’autonomia dei giovani. La crescita in autonomia rinforza altresì l’autostima e la spinta all’intraprendenza. Queste esperienze obbligano i ragazzi ad affrontare sfide inedite e li inducono ad attivare la creatività e a risolvere problemi o a realizzare aspirazioni. È bene che i genitori e gli educatori lascino che i ragazzi si arrangino il più possibile da soli (compatibilmente con l’età e con le condizioni date). È meglio che sia il ragazzo a cercare informazioni e a organizzarsi per le cose che desidera fare. L’adulto intervenga in modo sussidiario, cioè assicurando la propria presenza fedele e affettuosa, mostrando interesse, sostenendo e incentivando la spinta all’autonomia, presidiando e monitorando, correggendo eventuali gravi errori (l’errore è spesso anche salutare) in cui i ragazzi rischiano di incorrere. Le vacanze possono anche essere occasione per dare una mano a casa. I genitori e gli adulti continuano a lavorare ma i ragazzi possono assolvere ad alcune mansioni quotidiane che riguardano tutta la famiglia. Un ragazzo può andare a pagare le bollette della luce e del telefono, può preparare e sparecchiare la tavola, può tagliare l’erba del giardino, può comprare il pane e il giornale. Tutte cose fattibili anche a scuole aperte, ma certamente più facili a farsi quando cresce il tempo a disposizione.


Sono le piccole mansioni che diventano progressivamente abitudini (habitus) a segnare la crescita educativa dei ragazzi. Ed è bene che i genitori siano consapevoli di questo potenziale educativo e cerchino così di progettare la crescita in autonomia dei figli. Una mansione affidata ai ragazzi dev’essere pensata e capita nel suo valore educativo dai genitori. Solo così incide in profondità nei giovani. Una mansione affidata consapevolmente alla responsabilità dei ragazzi rinforza il legame positivo di fiducia e di stima di sé e degli altri. Le piccole come le grandi azioni di responsabilità chieste dai genitori rendono i figli più facilmente aperti a gesti di generosità e di apertura al mondo. Tempo di vacanza è anche tempo di socializzazione. È giusto e doveroso che i ragazzi cerchino i coetanei e si ingegnino con loro nel trovare le cose da fare. Senza ricorrere necessariamente agli adulti. Se i ragazzi vogliono andare al mare, è meglio che si organizzino da soli con le corriere, invece di aspettare che i genitori li accompagnino. Senza dimenticare che anche le vacanze condivise tra genitori e figli sono un’ottima occasione per rinforzare l’alleanza educativa e il legame affettivo. Sebbene tempo di rilassatezza, le regole fondamentali vanno mantenute anche durante l’estate. Non è bene che i ragazzi la mattina si alzino a qualunque ora e vadano a dormire sempre tardi. È importante che i ragazzi non stiano tutto il giorno di fronte alla TV o al PC o col cellulare in mano. Definire tempi e modalità è faticoso ma necessario per favorire la crescita dei giovani. La sregolatezza non è educativa. È importante che una certa disciplina venga mantenuta costante. È così che possono imparare l’importanza di uno stile di vita regolare. Ovviamente nel tempo di vacanza lo studio non va dimenticato. Abituare i ragazzi a dedicare in modo regolare un tempo e uno spazio appropriati ai compiti è fondamentale per educarli a dare il giusto peso alla scuola, e per dare il giusto tempo all’apprendimento. E ovviamente i compiti devono farli i ragazzi e non gli adulti al loro posto. È meglio un compito sbagliato ma fatto in autonomia e con impegno che un compito giusto ma eseguito da un altro. Il compito dell’adulto è quello di sostenere, accudire, presidiare, dare una mano quando serve. Ma non quello di sostituirsi al figlio. Senza dimenticare che un compito ben fatto ma fatto da un altro è un incentivo alla disistima. È chiaro che il substrato di tutto questo è dato dall’alleanza tra genitori e figli. È bene che genitori e figli si parlino e si confrontino su cosa (e come) fare in estate. Pur mettendo in chiaro che l’ultima parola spetta agli adulti e che negoziare non vuol dire accondiscendere a tutti i costi. In questa ricerca di dialogo dell’adulto verso il figlio, il ragazzo vive una forma adeguata di accompagnamento e di incentivo all’autonomia.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.


CIBO E BENESSERE

Frutta e verdura:

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

S A L U T E

5 volte al giorno

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato nel 2002 un rapporto in cui spiegava che 2,7 milioni di morti ogni anno sono attribuibili alla carenza di un adeguato introito di frutta e verdura. “5 al giorno” (5 a day) è un programma internazionale sviluppato in seguito alla pubblicazione di questi dati, designato a incoraggiare il consumo di frutta e verdura almeno 5 volte in una giornata. Si stima che con 600 grammi di questi alimenti al giorno si eviterebbero oltre 135 mila decessi, un terzo delle malattie coronariche e l’11% degli ictus. Oltre a prevenire malattie quali infarto, diabete e certi tipi di tumore, un’alimentazione adeguata aiuterebbe a ridurre deficit nutrizionali e a migliorare la resistenza alle infezioni. Le 5 porzioni al giorno sono costituite da 5 razioni da 80 grammi di frutta e/o 80 grammi di verdura in totale (non 5 ciascuno) e la scelta dovrebbe ricadere su tipi di alimenti sempre diversi. Vi sono svariati motivi per cui seguire questa pratica: frutta e verdura sono fonte di vitamine e minerali, includendo folati, vitamina C e potassio; sono una fonte eccellente di fibre, le quali promuovono l’azio|

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ne dell’intestino e prevengono problemi digestivi; possono ridurre l’incidenza di patologie cardiovascolari, tumore all’intestino e obesità; fanno parte di una dieta bilanciata qual è la dieta mediterranea; infine, frutta e verdura hanno buon sapore e la varietà fra cui scegliere è ampia. Evitando di cucinare frutta e verdura in troppo olio, fritti o arrosto, questi alimenti contengono usualmente pochi grassi e calorie, pertanto contribuiscono a mantenere un peso corporeo corretto. Quasi tutti i tipi di frutta e verdura possono essere inclusi nella scelta, possono essere freschi, surgelati se non conditi alla fonte, in scatola se conservati in acqua senza sale o zucchero aggiunto, secchi o sotto forma di succhi al 100% non zuccherati e senza conservanti, incorporati in zuppe, stufati o nei sughi per la pasta. Le patate e il platano (una specie di banana) sono però esclusi in quanto rientrano nella categoria degli amidi. Fagioli e lenticchie contano come una porzione al giorno indipendentemente dalla quantità perché essendo una ricca fonte di fibre contengono meno nutrienti di altri cibi. La verdura contenuta in sughi o cibi già pronti conterebbe se questi alimenti non fossero ricchi di sale, zucchero e grassi ag-


giunti, pertanto viene raccomandata l’attenta lettura delle tabelle informative presenti sulle etichette e il loro consumo dovrebbe essere limitato. Anche la frutta contenuta nei succhi al 100% naturali e non zuccherati conta come una porzione indipendentemente dalla quantità, contenendo molto zucchero e poche fibre, mentre i frullati con polpa intera potrebbero contare di più, ma dipende da come sono fatti. Un frullato per essere considerato due porzioni dovrebbe contenere almeno 80 grammi di una singola varietà di frutta o verdura e 150 millilitri di una varietà diversa di succo al 100% o almeno 80 grammi ciascuno di due varietà di frutta e/o verdura. Di seguito alcuni suggerimenti per aumentare l’introito di questi alimenti: nella colazione aggiungere frutta ai cereali, ai fiocchi d’avena o allo yogurt senza grassi; aggiungere funghi o pomodori a due uova strapazzate; bere 150 ml di succo di frutta o verdure al 100% (non diluito in acqua o zuccherato); fare un frullato con tutte le parti edibili del frutto. Durante il pranzo aggiungere lattuga, pomodoro, cetrioli o carote ai panini; mangiare bastoncini di carota, cetriolo e peperoni mentre preparate il pranzo o broccoli e pezzetti di cavolo con salsa di pomodoro; aggiungere carote e sedano al ragù o spargere peperoni sopra la pasta o mescolare piselli nel puré; inserire pomodori o funghi nella frittata; usare fagioli, lenticchie e ceci a zuppe, stufati e insalate. Durante la cena utilizzare insalata e verdure con carne e pesce, anche se surgelati e riscaldati; utilizzare frutta in scatola solo se non zuccherata o in sciroppo. A merenda utilizzare la frutta al posto di biscotti, merendine e patatine fritte. Le famose 5 porzioni al giorno arrivano così in media a 400 grammi, la quantità minima consigliata, dunque, per un menu salutare. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito www.fondazioneveronesi.it/articoli/alimentazione/ogni-giorno-5-porzioni-e5-colori.

Dr. Annalisa Casarin Per informazioni su Esercizi Posturali Assistiti: www.medicinaintegrata.eu


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SCADENZA 12 LUGLIO ▶ CONCORSO DI LETTERE PREMIO POMARICVM ANTONIO VIVALDI Sezione: racconti o poesia inediti a tema; Lunghezza: racconti max. 14.400 battute; poesie max. 32 versi Quota: € 5-10,00 Premi: denaro, targhe, diplomi Info:. 0835552668, pomarico.vivaldifestival@gmail.com, www. pomaricovivaldifestival.com SCADENZA 15 LUGLIO ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA IL TREBBO Sezione: A) narrativa inedita; B) poesia inedita; C) lavoro di gruppo, scuola elementare; D) poesia a tema; E) max 25 versi Lunghezza: A) max 4 cartelle; B) max 25 versi; C) libera; D) Quota: € 5-10,00 Premi: denaro Info: 053675119, 3202389267, turismo@comune.riolunato. mo.it, www.comune.riolunato.mo.it SCADENZA 18 LUGLIO ▶ PREMIO DI POESIA “LA CAMPANELLA” Sezione: A) poesia in vernacolo; B) poesia in lingua Lunghezza: max 45 versi Quota: € 5,00 Premi: denaro, targhe Info: 334700 7686 info@lanuovacampanella.it www.lanuovacampanella.it SCADENZA 20 LUGLIO ▶ CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE FESTA DEI POPOLI AVERSA Sezione: racconto Lunghezza: max 90 righe Quota: € 5,00 Premi: denaro, pergamene personalizzate Info: 0818909076, 3389285253 manfred.md@libero.it http://festadeipopoliaversa.wordpress. com/ SCADENZA 22 LUGLIO ▶ IL POETA E IL NARRATORE Sezione: A) poesia; B) narrativa Lunghezza: A) libera; B) max 5.000 battute Quota: € 20,00 Premi: denaro, attestati

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Info: 0429784125, 3926517018, davide@ciaoitalia. it, www.illetterato.it SCADENZA 30 LUGLIO ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA VITTORIO ALFIERI Sezione: A) poesia in lingua; B) narrativa in lingua; C) poesia in vernacolo; D) poesia in vernacolo Lunghezza: A, C) max. 30 versi; B, D) max 3 cartelle Quota: € 10,00 Premi: coroncina donata da Papa Francesco, medaglie, targhe, coppe Info: 0141181786, 338 35 28 592, poesiavitavittoriabruno@ virgilio.it, www.lapoesiasalvalavita.it ▶ CONCORSO NAZIONALE DI NARRATIVA E POESIA CITTÀ DI PAROLE Sezione: A) poesia; B) poesia a tema; C) racconto; D) libro edito di narrativa; E) libro edito di poesia Lunghezza: A, B) max 36 versi; C) max 10 cartelle; D, E) libera Quota: € 10,00 Premi: opere d’arte, targhe Info: 3338958640, chiara.novelli@virgilio.it, http://worpress.lacittadimurex SCADENZA 31 LUGLIO ▶ CONCORSO LETTERARIO PER RAGAZZI BUCK&BOOK Sezione: A) racconto inedito, scuola primaria; B) racconto inedito, scuola media Lunghezza: max 4 cartelle Quota: nessuna Premi: targhe e attestati Info: 0881712182, info@ buckfestival.it, www.buckfestival.it/ ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA IN LINGUA ITALIANA “L’AQUILONE” Sezione: A) poesia a tema; B) poesia Lunghezza: 8-32 versi Quota: € 10,00 Premi: attestati, diplomi Info: 3482514440, aquiloneparkinson@gmail.com, http://aquiloneparkinson.wordpress.com/ ▶ PREMIO INTERNAZIONALE LETTERARIO “UN SOLO MONDO” Sezione: A) poesia singola inedita; B) narrativa giovani

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Lunghezza: libera Quota: A) € 8-20,00; B) nessuna Premi: denaro, diplomi, opere d’arte Info: 0758004667, 3371097072, info@uvisp.org, www.uvisp.org SCADENZA 2 AGOSTO ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA “GUIDO GOZZANO” Sezione: A) poesia edita in lingua; B) poesia inedita; C) silloge inedita; D) racconto inedito Lunghezza: A, B, C) libera; D) max 5 cartelle Quota: € 15,00 Premi: denaro, attestati Info: 0144594221, 3474996094, concorsogozzano@virgilio.it, http://concorsoguidogozzano. wordpress.com SCADENZA 10 AGOSTO ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE LIONS CLUB RHO “ENERGIA PER LA VITA” Sezione: A) poesia edita; B) narrativa inedita; C) poesia edita Lunghezza: A) una cartella; B) max 6 cartelle; C) libera Quota: € 20,00 Premi: denaro, targhe, medaglie, menzioni d’onore Info: 3396615331, rita.iaco@libero.it, www.lionsclubrho.org ▶ PREMIO ACCADEMICO INTERNAZIONALE DI POESIA E ARTE CONTEMPORANEA “APOLLO DIONISIACO” Sezione: poesia Lunghezza: max 36 versi Quota: € 10,00 Premi: medaglie, opere d’arte Info: accademia.poesiarte@libero.it, www.accademiapoesiarte.it ▶ PREMIO FRANZ KAFKA ITALIA Sezione: A) saggio o tesi su Kafka; B) romanzo edito; C) raccolta edita di racconti o singolo racconto edito; D) raccolta edita di poesie; E) saggio edito o tesi di laurea a tema culturale Lunghezza: libera Quota: € 30,00 Premi: diplomi, opere d’arte, recensioni ad hoc, pubblicazioni Info: 0432547066, 331 77 19 21 7, info@meqrima.it, http:// franzkafkaitalia.it ▶ PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE MONDO FLUTTUANTE

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Sezione: A) poesia singola; B) silloge poetica; C) haiku; D) racconto breve; E) racconto Lunghezza: A, B, C) libera; D) max 3 cartelle; E) 5-10 cartelle Quota: € 15,00 Premi: pubblicazioni, attestati Info: 0184525917, 3290330557, versofluttuante@ katamail.com, www.mondofluttuante.org SCADENZA 15 AGOSTO ▶ CONCORSO LETTERARIO MAGNIFICAT Sezione: A) poesia singola in lingua; B) poesia a tema; C) racconto breve; D) racconto a tema; E) saggistica Lunghezza: A, B) max 36 versi; C, D, E) max 10.000 battute Quota: nessuna Premi: coppe Info: 334 7589114, info@magnificatcultura.it, http://magnificatcultura.webs.com/ SCADENZA 20 AGOSTO ▶ PREMIO AMERINO CONCORSO LETTERARIO PER RACCONTI BREVI Sezione: racconto breve Lunghezza: max 40.000 battute Quota: € 20,00 Premi: denaro, targhe, pubblicazioni Info: 3315281628, 3776752799, premioamerino@virgilio.it, www.poggiodellago.com SCADENZA 30 AGOSTO ▶ PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA CITTÀ DI MONZA 2014 Sezione: A) poesia adulti; B) poesia giovani Lunghezza: A, B) max 36 versi Quota: € 15,50 Premi: denaro, targhe, pubblicazioni Info: 0298233100, 0298233100, info@concorsiletterari.it, www.clubautori.it, www. cenacolopambmonza.it ▶ CONCORSO DI POESIA ROSALIND FRANKLIN 2014 Sezione: poesia a tema Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: opere d’arte, libri Info: arte.azzurra.rosa@gmail.com SCADENZA 31 AGOSTO ▶ CONCORSO NAZIONALE DI NARRATIVA PREMIO ROCCA FLEA Sezione: narrativa a tema Lunghezza: max 22 cartelle Quota: € 10-15,00 Premi: denaro, viaggi, opere d’arte, attestati, pubblicazioni Info: 0759150263, info@protadino.it, www.protadino.it ▶ CONCORSO LETTERARIO IL MARE TRA LE RIGHE Sezione: A) poesia inedita; B) racconto breve inedito Lunghezza: A) max 30 versi; B) max 5.000 battute Quota: nessuna Premi: attestati Info: prolocolidotorretta@gmail. com, www.prolocolidotorretta.it


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Gigliola Alvisi Ilaria Alpi, la ragazza che voleva raccontare l’inferno Rizzoli, 2014 Pagg. 151 € 10,50 Ilaria Alpi era una reporter della Rai. È stata uccisa in Somalia nel 1994 insieme al cameraman Miran Hrovatin. AveJoakim Zander Il nuotatore Bompiani, 2014 Pagg. 464 € 19,00 Damasco, primi anni ’80. Una donna va verso un’auto, il suo compagno, un agente segreto, tenta di raggiungerla, e porta in braccio una bambina, tentando di proteggerla. La donna mette in moto l’auto, che esplode, inaspettatamente. Lei muore, il suo compagno si ritrova in terra, con il corpo protegge sua figlia, miracolosamente illesa. Ma è costretto ad abbandoSamantha Young Così come sei Mondadori, 2014 Pagg. 372 € 14,90 A ventiquattro anni, Johanna Walker è convinta di sapere cosa vuole dalla vita: un uomo forte, solido, e soprattutto benestante, che sia disposto a prendersi cura di lei e del fratellino Cole, costretti da sempre a cavarsela da soli. Ma quando incontra Cameron MacCabe tutte le sue certezze sembrano crollare: il nuovo barman del Club 39 non Auður Ava Ólafsdóttir L’eccezione Einaudi, 2014 Pagg. 264 € 19,00 La notte di capodanno, mentre Reykjavík è in festa, Flóki confessa a María di essere innamorato di un altro uomo, un collega specialista, come lui, della teoria del caos. Dopo undici anni di matrimonio, e la nascita di due gemelli, la vuole lasciare per stare finalmente con lui. Per María è

va trentadue anni. Quando è morta stava indagando su un traffico di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e l’Europa. Lo faceva per conto suo, quando non doveva seguire gli sviluppi della guerra. Questo libro racconta di lei, di Miran Hrovatin, e di una ragazzina somala di nome Jamila, che è immaginaria ma potrebbe benissimo essere vissuta davvero. Questo libro parla di coraggio e di speranza, e di tutti quelli che si battono per avere un mondo migliore a costo della vita. narla presso l’ambasciata svedese, per salvarla. Bruxelles, trent’anni dopo. Klara Walldéen – assistente di una nota parlamentare europea – entra in possesso di informazioni sensibili e riservatissime. È in pericolo, quei file riservati e trafugati non devono per nessun motivo essere diffusi. E chi ne è a conoscenza deve essere eliminato. Sempre a Bruxelles, un giovane e rampante lobbista senza scrupoli, George Loow, riceve un incarico da una misteriosa e ambigua società americana: raccogliere informazioni su Klara Walldéen e il suo ambiente di lavoro. Tre personaggi coinvolti in una tela di ragno che pure contribuiscono, involontariamente, a tessere, da cui sembra impossibile liberarsi e che può costare la vita. assomiglia per nulla all’uomo che ha sempre cercato. È giovane, senza un lavoro fisso, ma irresistibilmente sexy... L’attrazione fra loro è fin da subito travolgente. Cam cerca in tutti i modi di avvicinarsi a Jo, ma negli anni la ragazza si è costruita una corazza difficile da incrinare. Quando però Cam si trasferisce nel palazzo di Jo in London Road, il sentimento che provano diventa impossibile da ignorare. Via via che la loro intesa si fa più forte, Jo non potrà più nascondere la verità su di sé e sulla propria famiglia. Cam saprà accettare Jo per quello che è? E Jo sarà disposta a far cadere le proprie difese e a lasciare che qualcuno entri nella sua vita per sempre? un fulmine a ciel sereno: Flóki si è sempre dimostrato un marito perfetto, pieno di attenzioni piccole e grandi, oltre che un padre premuroso e attento con i loro figli. Come ha potuto non capirlo prima? Come ha fatto a non vedere? Dopo un interrogatorio serrato Flóki le confessa di essere sempre stato attratto dagli uomini: l’amore per María, anche se sincero e pieno di tenerezza, è stato la vera eccezione della sua vita. Lí fuori al freddo, mentre saluta l’anno nuovo insieme al compagno che sta per abbandonarla, María non può ancora intuirlo, ma queste imprevedibili «eccezioni» stanno per diventare l’unica vera costante della sua esistenza.

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La fobia sociale Social network, facebook, twitter, sms, internet, il mondo a portata di dita… Ma, a un certo punto, compare la paura di incontrare gli amici, di andare a una festa, di parlare di fronte al pubblico e allora… sono guai! Ci chiudiamo in noi stessi e non vogliamo più saperne di nessuno. È una nuova forma di fobia: la fobia sociale! Un’emozione improvvisa e le guance si colorano di rosso. Lo sguardo non sa dove posarsi, è così difficile guardare negli occhi l’interlocutore! Non è possibile neppure parlare al telefono: la voce trema, si va in contraddizione e si teme di fare brutta figura! Cosa c’è che non va? Cosa ci paralizza in tal modo? È quello che cercheremo di scoprire. La fobia sociale interessa, secondo le statistiche, dal 3 al 13% della popolazione generale e il 23% dei giovani sotto i 18 anni. Molti hanno paura di telefonare in pubblico, di mangiare una pizza in compagnia, di recarsi in posti affollati e, comunque vada, di parlare di fronte agli altri mentre sono osservati. Si sentono bloccati, in preda all’imbarazzo fino, in casi estremi, a non uscire di casa. È necessario conoscere il problema, saperlo riconoscere fin dai suoi esordi ed essere consapevoli che vi sono dei rimedi per affrontarlo e superarlo. Innanzitutto è necessario prenderne coscienza, non sentirsi isolati e incapaci, affetti da una “malattia incurabile”, come spesso avviene, ma valutare con calma la situazione e chiedere aiuto a specialisti del settore, psicologi e medici. La psicoterapia e l’impiego di rimedi naturali – omeopatici, fiori di Bach, oligoelementi – ci aiutano ad affrontare disagi di questo genere senza l’aiuto di psicofarmaci. Nelle prime sedute si cerca di valutare il problema e i suoi effetti pratici sulla vita dell’individuo: quali difficoltà dovrà affrontare nel recarsi al lavoro o in luoghi conviviali? Poi si osservano i comportamenti messi in atto dal paziente per difendersi dal disagio: la fuga e la chiusura o la depressione. E, dopo questi passi propedeutici, si entra nel vivo della psicoterapia propriamente detta, coadiuvati dallo psicoterapeuta e dalla Musicoterapia Cinematografica. Non è troppo difficile eseguire gli esercizi, anzi, sanno essere persino stimolanti. Mediamente i risultati arrivano tra le otto e le dieci settimane. Persone che non prendevano l’autobus per paura di svenire, nell’arco di qualche mese ritrovano la fiducia in se stessi. Ragazzi che non volevano andare a scuo-

la per paura di essere presi in giro dai compagni, tornano a sorridere. Individui timidi riscoprono la parte nascosta di sé, in un progresso tangibile e duraturo. Cristina Orel Psicologa clinica Cristina Orel è laureata in Psicologia Clinica e diplomata in Psicoterapia. Specializzata nel trattamento dell’ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi dell’apprendimento, difficoltà comportamentali, problematiche adolescenziali e infantili. Lavora come psicologa a Trieste e a Monfalcone. Roberto Pagnanelli è medico-chirurgo e psicoterapeuta. Specializzato in Psichiatria, è autore di pubblicazioni su riviste scientifiche e di volumi in ambito psicologico e omeopatico. Ideatore della Musicoterapia Cinematografica, lavora come psichiatra esperto di medicine naturali a Trieste e Monfalcone. www.laforzadellamente.it Orel: 333-6913969 Pagnanelli: 330-240171

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M Fino al 13 luglio ▶MARK KOSTABI / ANTONIO SOFIANOPULO / GIOVANNI PULZE In collaborazione con la rivista Juliet Art Magazine, Artì Show Room propone alcune opere di tre artisti molto significativi del panorama artistico contemporaneo Gorizia. Artì Show Room. Orario: lun-ven 9.30-12.30, 15.30-18.30. Ingresso libero. Info: 0481 550624 artishowroom@katamail.com www.artishowroom.altervista.org Fino al 13 luglio ▶ NEL VENTRE DELLA BALENA. DAL MOSAICO DI GIONA ALLA FIABA DI PINOCCHIO La mostra si snoda in un lungo percorso conoscitivo che, a partire da un importante saggio del cardinale Biffi, ha portato all’individuazione di numerosi filoni sacri, biblici e mitici per la storia del burattino di legno. Il parallelo con la storia del profeta Giona, di cui Aquileia detiene uno degli esempi più famosi al mondo nel mosaico teodoriano della Basilica, è ormai cosa assodata: nuovo, invece, l’itinerario formato dalle suggestive opere esposte. Aquileia (UD). Palazzo Meizlik. Orario: mar-ven 15.30-18.30; sab, dom 1012,15.30-18.30. Ingresso libero. Info: www.aquileiarcheologia.it

Fino al 15 luglio ▶ GIUSEPPE ZIGAINA. PAESAGGIO COME ANATOMIA. L’INCISIONE: 1965-2014. In mostra sono circa quaranta incisioni tecnicamente centrate sull’acquaforte, e alcuni esempi di ceremolli, acquetinte e maniera a zucchero, che testimoniano la forza innovativa dei novanta anni del maestro e la concentrazione sui temi più cari alla sua vita d’artista. Udine. Stamperia d’arte Albicocco, via Ermes di Colloredo 8/C. Orario: lun-ven 1619; sab e dom 10-12, 16-19. Ingresso libero. Info: www. stamperiaartealbicocco.it Fino al 26 luglio ▶LA DONAZIONE MAURO 60 importanti opere consegnate al nostro tempo da grandi voci dell’ar-

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te contemporanea, come Murtic, Cascella, Donadon, Bordini, Barborini, Guarneri, Vago, Nangeroni, Jacchetti, Olivieri e molti altri artisti. Ideale trait d’union è appunto la donazione Egisto Mauro, ora visitabile in un percorso espositivo aperto al pubblico. Pordenone. Galleria Sagittaria. Orario: mar-ven 1619, sab 16-18. Ingresso libero. Info: 0434 365387 info@ centroculturapordenone.it www.centroculturapordenone.it Fino al 27 luglio ▶FUGA Mostra personale di Pino Giuffrida Trieste. Sala Comunale d’Arte, Piazza dell’Unità d’Italia 4. Orario: mar-dom 10-13, 17-20. Ingresso libero. Info: artepinogiuffrida@libero.it

Fino al 31 luglio ▶GATEWAY TO SPACE Esplorare lo spazio per dare risposte ad alcuni tra i più grandi punti interrogativi dell’umanità che ancora oggi e con rinnovata quotidianità si pongono nella nostra esistenza: questo è il fascino e l’obiettivo della mostra, la prima del suo genere in Europa. Udine. Padiglione 6 della Fiera. Orario: ven-dom 1119. Ingresso: intero € 13,00, ridotto € 7,00. Info: 0431 510393 www.gatewaytospace.it Fino al 31 agosto ▶LA SCENA DIPINTA. BOZZETTI E FIGURINI NELLE COLLEZIONI DEL CIVICO MUSEO TEATRALE “CARLO SCHMIDL” La mostra documenta la ricchezza della vita teatrale triestina, attraverso la partecipazione di grandi artisti ad una lunga serie di spettacoli, lirici e di prosa, distribuiti lungo l’arco di due secoli, dall’inizio dell’Ottocento ai giorni nostri. Dai lavori di Lorenzo Scarabelotto, nato a Trieste nel 1796 e scomparso a Rio de Janeiro nel 1852, si arriva fino ai lavori di Giuseppe Zigaina per gli spettacoli del teatro “Verdi” negli anni Settanta e Ottanta. Trieste. Museo teatrale “Carlo Schmidl”. Orario: mar-dom 10-18. Ingresso: € 4,00. Info: www.museoschmidl.it

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Fino al 31 agosto ▶ IN VIAGGIO VERSO LE ALPI. ITINERARI ROMANI DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE DIRETTI AL NORICO La mostra illustra il tema della viabilità nel comparto più orientale dell’Italia romana con particolare attenzione alle direttrici stradali di collegamento tra i territori di pianura prossimi alla costa adriatica e le zone poste Oltralpe. Zuglio (UD). Civico Museo Archeologico. Orario: ven 912, 15-18, sab 9-12, dom 912, 15-18. Info: 0433 92562 museo.zuglio@libero.it

Fino al 15 settembre ▶ MESSICO CIRCA 2000 | MEX PRO La mostra è parte integrante del progetto Ponte internazionale di arte contemporanea Italia-Messico, promosso dall’Associazione culturale triestina Gruppo78 già dal 2010 in una prospettiva di scambio culturale concordato tra i due paesi sul terreno dell’arte contemporanea. Trieste. Castello di Miramare. Orario: tutti i giorni 1018. ridotto € 10,00; ridotto € 5,00. Info: 040 224143 info@castello-miramare.it www.castello-miramare.it Fino al 21 settembre ▶ ANGIOLO D’ANDREA 1880 – 1942 Grande antologica curata da Luciano Caramel che, con oltre 120 lavori, rende omaggio alla pittura di sentimento di Angiolo d’Andrea. Pordenone. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Orario: marsab 15.30-19.30, dom 1013,15.30-19.30. Ingresso: € 1,00-3,00. Info: 0434 392935 museo.arte@comune.pordenone.it

Fino al 28 settembre ▶ ARKADY SHAIKHET E IL MONDO CONTADINO RUSSO NEGLI ANNI TRENTA Retrospettiva su un maestro della fotografia sovietica, di cui si potranno ammirare ben 70 fotografie: una documentazione straordinaria su boni-

fiche, industrializzazione e urbanizzazione nella Russia post-rivoluzionaria. Torviscosa (UD). Centro Informazione e Documentazione, Piazzale Marinotti 1. Orario: sab-dom 10- 20. Ingresso libero. Info: 0431 927929, 0431 929589 cultura@comtorviscosa.regione.fvg.it Fino al 30 settembre ▶ EUROPA PARADIGMA EST Una esposizione di arte contemporanea per dialogare e far dialogare la creatività al di là dei confini. Opere di Giuliana Balbi, Franca Batich, Patrizia Bigarella, Fulvio Bonazza, Raffaella Busdon, Manuela De Stefani, Francesco Demundo, Thomas Di Giacco, Fabio Fonda, Sergio Gerzel, Andrea Giorgi, Delphi Morpurgo, Claudia Raza, Alessandra Rossi, Franco Rosso, Caroll Rosso Cicogna, Rosalba Ruzzier, Giulio Schizzi, Tullio Sila, Alan Stefanato, Bruno Tommasini, Piero Toresella, Riccardo Tripodi, Carmelo Vranich, Qing Yue. Trieste. Sede INCE, via Genova 9. Orario: 16-19. Ingresso libero. Info: 333 8345924 associazioneilsestante@gmail.com

Fino al 30 ottobre ▶ LA BATTAGLIA DEL GRANO: AUTARCHIA, BONIFICHE, CITTÀ NUOVE Eccezionale esposizione di documenti originali, manifesti, locandine, libri illustrati, cartoline, sculture, oggetti e ricostruzioni ambientali per descrivere il tessuto economico, sociale e culturale dell’Italia negli anni Trenta e la mobilitazione anche mediatica con cui il regime fascista accompagnò il programma politico e di riforma agraria noto come “Battaglia del grano”. Torviscosa (UD). Centro Informazione e Documentazione, Piazzale Marinotti 1. Orario: sab-dom 10- 20. Ingresso libero. Info: 0431 927929, 0431 929589 cultura@comtorviscosa.regione.fvg.it Fino al 30 ottobre ▶ PG 107 – VILLAGGIO ROMA Dal campo di concentramento per prigionieri di guerra di Torviscosa al villaggio operaio della SAICI - SNIA Viscosa: una mostra per ricostruire le vicende del Villaggio Roma, a 70 anni dalla sua fondazione. Torviscosa (UD). Ex scuola elementare, Villaggio Roma. Orario: 17-19. Ingresso libero. Info: www.comune.torviscosa.ud.it

I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.


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11 luglio ▶ Fiorella Mannoia La signora della canzone d’autore italiana ripercorrerà quasi trent’anni di carriera. Grazie alla sua voce nessuno riesce meglio di lei a plasmare le canzoni, inedite o cover, aggiungendovi tanta intensità e originalità interpretativa. Fiorella Mannoia sarà accompagnata sul palco dalla sua band composta da Carlo Di Francesco (percussioni e direzione musicale), Diego Corradin (batteria), Luca Visigalli (basso), Davide Aru (chitarre) e Fabio Valdemarin (pianoforte). Codroipo (UD). Villa Manin. Orario: 21.30. Ingresso: € 27-46. Info: www.azalea.it

26 luglio ▶ Elisa Sulla spiaggia di Marina Julia, più di quindici anni fa, Elisa fu protagonista di una delle sue prime esibizioni in pubblico dopo la pubblicazione del primo album: Pipes and Flowers. È quindi un ritorno a casa quello della cantante monfalconese, che oggi si gode un successo meritatissimo, di pubblico e di critica, concorde nel salutare l’ultimo disco L’anima vola come un capolavoro. Monfalcone (GO). Spiaggia di Marina Julia. Orario: 21.30. Ingresso: € 35. Info: www.ondemediterranee.it

e inoltre... agriturismo

15 luglio ▶ Negramaro Un amore così grande Tour Palmanova. Piazza Grande. Orario: 21.30. Ingresso: € 40. Info: www.ondemediterranee.it

11 agosto ▶ Down Concerto del gruppo hard rock Majano (UD). Area Concerti Festival. Orario: 19. Ingresso: € 23. Info: www.azalea.it


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trattoria

29 luglio ▶ Simple Minds

ristorante

Ci sono band che seguono le mode ed altre che le mode le creano: tra queste ci sono senz’altro i Franz Ferdinand, capaci di risollevare le sorti di un rock inglese che, al momento del loro esordio (2004) era decisamente schiacciato da quello made in USA. Il nuovo album Right Thoughts, Right Words, Right Action, arrivato a quattro anni di distanza da Tonight, mostra una band in ottima forma, tra fantasia, vitalità e divertimento, elementi che hanno sempre caratterizzato il sound di Alex Kapranos e soci. Udine. Castello. Orario: 21.30. Ingresso: € 37. Info: www.azalea.it

trattoria

31 luglio ▶ Franz Ferdinand

trattoria

Oltre 60 milioni di dischi venduti in oltre trent’anni di carriera: sono numeri impressionanti quelli del celebre gruppo musicale scozzese, considerato uno dei più rappresentativi e influenti degli anni Ottanta e Novanta e ancora oggi capaci di stupire il pubblico con i loro concerti spettacolari. Per gli amanti del rock e della new wave, l’appuntamento è d’obbligo. Lignano Sabbiadoro (UD). Arena Alpe Adria. Orario: 21.30. Ingresso: € 35. Info: www. azalea.it

13 agosto ▶ Goran Bregovic

6 settembre ▶ Ligabue Mondovisione Tour - Stadi 2014 Trieste. Stadio Nereo Rocco. Orario: 21:30. Ingresso: € 35-75. Info: www.azalea.it

ristorante

Balkan Party & Grill Majano (UD). Area Concerti Festival. Orario: 19. Ingresso: € 23. Info: www.azalea.it


C L A S S I C

A R T S

4 - 27 luglio ▶ Piccolo Festival Fvg Il titolo della manifestazione è Dimore da sogno: castelli, ville e palazzi storici della regione saranno gli scenari di concerti di musica classica e lirica. Il Castello di Spessa, Villa Manin, Villa Deciani a Cassacco, il Castello di Zucco a Faedis, il Castello di Buttrio e il Castello di Udine, Museo Revoltella di Trieste e l’ex Chiostro di San Francesco di Pordenone ospiteranno voci e opere ‘da sogno’ con ben otto appuntamenti. Spessa, Cassacco, Faedis, Buttrio, Udine, Trieste, Pordenone. Info: www.piccolofestival.org

7 luglio - 4 settembre ▶ Teatro in piazza Sette appuntamenti distribuiti fra luglio, agosto e l’inizio di settembre per un’estate all’insegna della cultura: la rassegna Teatro in piazza intende valorizzare la produzione teatrale e poetica in dialetto e non, in una città che alla letteratura ha dato molto (Biagio Marin sfiorò il Premio Nobel) e continua a dare con molti autori di grande interesse. Grado. Centro storico e lungomare. Ore 21. Ingresso libero. Info: http://www.turismofvg.it/

e inoltre... 19 luglio ▶ Giuseppe Giacobazzi Un po’ di me / Genesi di un comico Lignano Sabbiadoro (UD). Arena Alpe Adria. Orario: 21.30. Ingresso: € 22-35. Info: www.azaleapromotion.it

23 luglio ▶ Coro Polifonico di Ruda Grado Festival - Ospiti d’Autore Grado (GO). Basilica di Sant’Eufemia. Orario: 21:30. Ingresso libero. Info: www.azaleapromotion.it


www.imagazine.it 17 luglio ▶ Il Barbiere di Siviglia Il capolavoro di Gioachino Rossini andò in scena per la prima volta il 20 febbraio 1861, al Teatro Argentina di Roma, e fu un fiasco clamoroso. Questo melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais, arriva a Pordenone diretto da Alfredo Barchi, per la regia di Giampaolo Zennaro. Pordenone. Teatro Verdi. Orario: 21. Ingresso: € 20,00. Info: 0434 247624

Fino al 28 agosto ▶ Echos - Echi transfrontalieri Il Festival musicale transfrontaliero che porterà in scena 14 concerti di musica classica, jazz e folk, 8 in Friuli Venezia Giulia (i martedì) e 6 in Slovenia (i giovedì), ospitati in luoghi di pregio architettonico, artistico o culturale con, quest’anno, particolare attenzione ai castelli. San Floriano del Collio, Tarcento, Montegnacco di Cassacco, Trieste, Udine, San Michele del Carso, Gorizia. Info: www.echosproject.eu

9 agosto ▶ La magia delle agane Con Claudio Moretti e Arianna Zani. Tramonti di Sotto (PN). Orario: 20:30. Ingresso libero. Info: www.bottegaerrante.it

11 agosto ▶ Cercasi Violetta Il Musical Lignano Sabbiadoro (UD). Arena Alpe Adria. Orario: 21.30. Ingresso: € 2235. Info: www.azaleapromotion.it


MEETING 18 – 24 luglio ▶ Premio Internazionale Sergio Amidei

11 - 20 luglio ▶ Stazione di Topolò Topolò ha subito nei secoli le intemperie della Storia, acuitesi nel secolo passato quando fu uno dei teatri della battaglia di Caporetto. Oggi registi, musicisti, scrittori, fotografi, performers e uomini di scienza provenienti da tutto il mondo vengono ospitati nelle case del paese e confrontano la loro ricerca con la molteplice realtà del luogo. Non ci sono “spettacoli itineranti”: è un piccolo-grande laboratorio che coniuga la sperimentazione con l’arcaicità di una antica cultura e la forza dell’ambiente che la ospita. Topolò (UD). Info: www.stazioneditopolo.it

Il Premio è riservato alla migliore sceneggiatura distintasi per originalità e capacità di sperimentare nuove formule narrative. Non mancheranno rassegne cinematografiche collaterali: una sezione dedicata alla Grande Guerra, una retrospettiva su Carlo Mazzacurati, uno spazio dedicato all’horror italiano contemporaneo e a quello degli anni Sessata e Settanta, con veri e propri film di culto. Gorizia. Palazzo del Cinema di Piazza Vittoria e Parco Coronini. Info: www.amidei.com

e inoltre... 13 luglio ▶ Premio Giuseppe Malattia della Valattia

26 luglio – 11 agosto ▶ Festival di Majano

Appuntamento con la grande letteratura dedicata alle minoranze linguistiche Barcis (PN). Info: www.premiogiuseppemalattia.it

Cultura, musica, sport ed enogastronomia Majano (UD). Info: promajano60@gmail.com www. promajano.it


www.imagazine.it 2 – 12 agosto ▶ San Daniele International Piano Meeting

19 – 27 luglio ▶ Mittelfest

Annuale e rinomato appuntamento con lezioni, seminari e concerti aperti al pubblico, tenuti da docenti e giovani pianisti provenienti da tutto il mondo che allieteranno con la loro musica i luoghi più significativi del centro storico. Al termine della manifestazione si assegneranno le borse di studio ai giovani talenti che hanno maggiormente impressionato docenti e pubblico nel corso dell’evento. San Daniele del Friuli (UD). 0432-959060

Un colpo di pistola a Sarajevo. E un mese dopo – il 28 luglio - la dichiarazione di guerra. A cent’anni esatti dall’esplosione che ridisegnò la storia, l’Europa sembra attraversare un nuovo periodo di turbamenti. . Segnali. Cartografia della bellezza inquieta, l’edizione 2014 del Mittelfest, coglie appunto le tracce di questa crisi spirituale, prima che economica, indagando l’evoluzione dell’arte nell’Europa tormenta di oggi attraverso teatro, musica, danza Cividale del Friuli (UD). Info: http://mittelfest.org

1 - 3 agosto ▶ Arti & Sapori

21 - 24 agosto ▶ Kugy Festival

Fiera internazionale dello spettacolo di strada Film, documentari, incontri e conferenze sui temi Zoppola (PN). Info: 0434-979947 info@prolocozoppola. della montagna Tarvisio (UD). Info: 329 4916521 acquariostudio@gmail.com it www.prolocozoppola.it


FOLKLORE

12 - 13, 19 - 20 luglio, ▶ Festa del Prosciutto di Sauris Al suo prosciutto crudo Sauris dedica una festa nella quale i borghi allestiscono stand dove si possono degustare prosciutto, speck, gnocchi, grigliate, dolci e tante altre prelibatezze. Sarà presente anche il mercatino dei prodotti alimentari delle montagna carnica e, in una vivace mostra-mercato dell’artigianato locale, si potranno vedere all’opera gli artigiani che scolpiscono oggetti d’uso quotidiano. Il tutto con accompagnamento di musica itinerante e spettacoli. Sauris (UD). Info: www.sauris.org

31 luglio - 3 agosto ▶ Tempus est Jocundum L’idea di dedicare un fine settimana alla fantasia ed alla creatività, aprendo una finestra sul medioevo, ricreando angoli di vita quotidiana è stato senz’altro lo spunto vincente, per ottenere un successo che è aumentato di anno in anno. Si inizierà giovedì 31 luglio con la Cena Propiziatoria delle borgate partecipanti al Palio del Niederlech, lungo l’antica Via Bini, nel cuore del centro storico con coreografie medievali, intrattenimenti musicali e teatrali itineranti. Da venerdì 1 a domenica 3 agosto si svolgeranno le serate di animazione medievale. Gemona del Friuli (UD). Info: 0432 981441

e inoltre... 17 - 20 luglio ▶ Mostra regionale delle Pesche 55esima edizione (vedi pag. 42) Fiumicello (UD). Info: www.comune.fiumicello.ud.it

3 - 15 agosto ▶ Sagre d’avost Festa paesana dedicata ai gamberi di fiume Bagnaria Arsa (UD). Località Castion delle Mura. Info: www.turismofvg.it


www.imagazine.it

16 - 17 agosto ▶ 741ª Sagra dei Osei La più antica manifestazione: si hanno notizie sin dal 2 agosto 1274. Nato come mercato di merce varia, attraverso i secoli si è specializzato in mercato avicolo e di attrezzi per l’uccellanda. Tutto si svolge all’aperto e le scene sono i palazzi veneziani con i loro portici e le acque verdissime della Livenza. La lunga notte del sabato con la veglia in attesa del Concorso Canoro che alle prime luci dell’alba sceglierà tra gli altri cantori il Tordo Nazionale, allietata da musica, spettacoli e fuochi d’artificio prelude alle innumerevoli mostre della domenica. Sacile (PN). Info: www.prosacile.org

22 - 24 agosto ▶ Palio di S. Donato Rievocazione storica del celebre torneo che si svolgeva a Cividale del Friuli dalla metà del XIV sec. in occasione della festività del Santo Patrono. Allestimenti e ambientazioni medievali trasformano la città, che diventa un palcoscenico ricco dove figuranti in costume sfilano in maestosi cortei lungo le vie del centro storico, si confrontano in agguerriti duelli e spettacolari combattimenti mentre i campioni dei Borghi gareggiano per la conquista del trofeo, il Palio di San Donato. Cividale del Friuli (UD). Info: www.paliodicividale.it

7 - 11 agosto ▶ Agosto Ronchese Tradizionale sagra paesana Ronchi dei Legionari (GO). Info: www.prolocofvg.it

14 - 17 agosto ▶ Festa del Lampone e del Mirtillo Prelibatezze dai boschi della Carnia Trasaghis (UD). Località Avasinis. Info: http://locoavasinis.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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S PO R T

12 luglio ▶ StraTrieste

17 agosto ▶ Staffetta 3 Rifugi

La magia della città in notturna assieme alle emozioni del grande sport internazionale: è StraTrieste, che alla sezione competitiva affianca la StraTrieste Family (non competitiva) e la StraTrieste Doggy Run, originale corsa non competitiva riservata ai cani con padrone al guinzaglio. Trieste. Info: www.bavisela.it

Gara internazionale di corsa in montagna. Il primo cambio verrà effettuato presso il Rifugio Lambertenghi-Romanin, il secondo al Rifugio Marinelli ed infine il terzo concorrente dovrà raggiungere l’arrivo a Collina di Forni Avoltri. Collina di Forni Avoltri (UD). Info: 3335084106 trerifugi@tiscali.it www.3rifugi.it

28 - 30 agosto ▶ Rally del Friuli Venezia Giulia e Rally Alpi Orientali Historic

31 agosto ▶ Sky-race delle Dolomiti Friulane

Da cinquant’anni, questa gara richiama i migliori piloti di rally da tutto il mondo, accomunando le vetture moderne con quelle storiche. Udine, Cividale del Friuli, Valli del Torre, Valli del Natisone (UD). Info: www. rallyalpiorientali.it

Gara di corsa in montagna lungo il Truoi dai Sclops Sentiero delle Genziane. La mini maratona, che attraversa la selvaggia e suggestiva zona del Parco delle Dolomiti Friulane, è lunga 22 Km. Forni di Sopra (UD). Info: 335 5965612 www.for-adventure.it

e inoltre... 18 – 19 luglio ▶ 5 Miglia

10 agosto ▶ Senza Confini

Gara podistica Cicloturismo. Torviscosa (UD). Info: Pontebba – Tarvisio (UD). www.5migliatorviscosa.it Info: aldoseg@tin.it

31 luglio - 2 agosto ▶ American Bowl

23 – 24 agosto ▶ Barcis in Voga

Football americano. Manifestazione di canottaggio Muggia (TS). Info: www. Barcis (PN). Info: www.barcis.fvg.it prolocomuggia.it 78

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FUN

25 luglio ▶ Cena Canaria Aperitivo e cena con musicisti di Fuerteventura. Doberdò del Lago (GO). Trattoria Miljo, loc. Devetachi 2. Ore 20. Info: miljo.peric@gmail.com

23 – 29 agosto ▶ Vacanze con la Danza Corso internazionale di perfezionamento estivo per gli allievi delle scuole di danza Grado (GO). Palestra Comunale ‘Buda Dancevich’. Info: 0481 779716 cenacoloarabesque@gmail.com

BAMBINI

11, 12, 18 luglio ▶ Home Page Festival Laboratorio per bambini con Funny Time Animazione Udine. Area giochi del Parco del Cormor. Orario: 17.30. Info: www.hpfestival.com

28 luglio - 1 agosto ▶ Festival Brocante Rassegna internazionale di circo contemporaneo Frisanco (PN). Loc. Poffabro. Info: 334 5641102 info@ brocantiere.com L’INFORMAFREEMAGAZINE

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F U O R I

R E G I O N E

T R E V I S O 5 – 6 luglio

▶PREALPI TRIATHLON FEST Una due-giorni di gare che, per la prima volta, assocerà al triathlon in bici da strada, il triathlon in mountain bike. In più, sabato mattina, prima delle gare, si svolgerà un convegno dedicato all’aggiornamento tecnico per tutti gli allenatori delle società affiliate alla Fitri, la Federazione Italiana Triathlon. Revine Lago. Info: info@marcadoc.it Fino al 13 luglio

▶FREGONA TRAIL FEST Festa della corsa in montagna sul percorso Fregona-Pizzoc-Fregona, Troi dei Cimbri da 45 km, che tocca i villaggi cimbri e il museo di Pian Osteria, e sul percorso Antico Troi degli Sciamani da 80 km, che compie un periplo del Cansiglio. Fregona. Info: info@troideicimbri.it www.troideicimbri.it 13 luglio

▶LA PINA CYCLING MARATHON Anche quest’anno lo spettacolare tracciato si snoda fra la salita al Castello di Susegana, la salita di Praderadego e la scalata al Monte Tomba. I percorsi nel 2014 restano due: il Corto da 118km e il Lungo da 169km. Partenza confermata in Piazza del Grano. Treviso. Info: www.lapinarello.com Fino al 24 luglio

▶FESTIVAL DI SERRAVALLE Maschere e commedie – Contaminazioni creative per un teatro popolare: è questo il filo conduttore della dodicesima edizione del Festival. Sei spettacoli di teatro popolare che trasporteranno il pubblico nella viva tradizione della Commedia dell’Arte e del teatro di maschera. Vittorio Veneto. Info: 0438 928029, 348 4238334 www.serravallefestival.it 24 luglio - 10 agosto

▶SUONI DI MARCA Quindici giorni di grande musica: dalle nuove proposte ai big del passato, fino al grande concerto di Edoardo Bennato previsto il 30 luglio alle ore 21. Treviso. Info: www.tribunatreviso.it 8 - 17 agosto

▶ARTIGIANATO VIVO Una manifestazione per celebrare i riti della manualità. Piccoli bottegai, mastri artigiani, ceramisti, artisti del vetro, dei metalli, del legno, della pelle e del cuoio, lungo le vie e i borghi più suggestivi del paese, daranno prova della loro abilità con i loro prodotti originali e rigorosamente fatti a mano. Cison di Valmarino. Info: info@marcadoc.it www.marcadoc.it 16 agosto

▶LA HAUTE ROUTE DELLE DOLOMITI E DELLE ALPI SVIZZERE 2014 Competizione di sette giorni con tappe a tempo, che include una selezione dei passi e delle salite più famose, in cui i partecipanti sono completamente supportati dall’organizzazione in tutti gli aspetti, dalla logistica all’assistenza. Conegliano. Info: info@marcadoc.it www.marcadoc.it


F U O R I

R E G I O N E

V E N E Z I A 2 – 27 luglio

▶VENEZIA JAZZ FESTIVAL Paolo Conte e Keith Jarrett sono i due impareggiabili artisti che apriranno la nuova edizione, rispettivamente a Palazzo Ducale (2 luglio) e al Teatro La Fenice di Venezia (8 luglio), seguiti da Burt Bacharach (20 luglio) e Cassandra Wilson (27 luglio), sempre al Teatro La Fenice, nell’ambito del festival cittadino Lo spirito della musica di Venezia. Venezia. Info: jazz@venetojazz.com, 348 3297915 19-20 luglio

▶REDENTORE La Festa del Redentore è tra le festività più sentite dai veneziani, in cui convivono l’aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori. Il week-end si conclude con la splendida Regata su gondole. Venezia. Info: www.veneziaunica.it 27 agosto – 6 settembre

▶MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE CINEMATOGRAFICA La rassegna si divide in varie sezioni: Venezia 71, la vera e propria competizione fra 20 lungometraggi inediti; Fuori concorso; Orizzonti, dedicata alle nuove tendenze del cinema mondiale; Venezia classici, con una selezione di pellicole restaurate dalle migliori cineteche del pianeta; Settimana internazionale della Critica e Giornate degli Autori per conoscere altri film meritevoli di attenzione. Venezia. Lido. Info: www.labiennale.org/it/cinema Fino al 5 settembre

▶NEL SEGNO DI CARLO SCARPA La mostra racconta la relazione/contaminazione fra Carlo Scarpa e architetti e artisti contemporanei che nel tempo hanno interpretato i suoi spazi. Venezia. Fondazione Querini Stampalia. Info: www.querinistampalia.it Fino al 2 novembre

▶PALAZZO CINI, LA GALLERIA. CAPOLAVORI TOSCANI E FERRARESI DALLA COLLEZIONE DI VITTORIO CINI La casa-museo di Palazzo Cini è da poco diventata fruibile: per festeggiare questa restituzione alla città, il palazzo ospita un capolavoro proveniente dagli Uffizi: il Ritratto di giovane con liuto di Bronzino. Venezia. Palazzo Cini. Info: www.cini.it ▶ ART OR SOUND

Fino al 3 novembre

Rilettura dello strumento musicale che diventa entità plastico-visiva e viceversa, in una continua invasione e inversione di campo, fenomeni riscontrabili nel corso della storia dal Cinquecento a oggi. Venezia. Ca’ Corner. Info: www.prada.com/it/fondazione/cacorner Fino al 23 novembre

▶FUNDAMENTALS  BIENNALE DELL’ARCHITETTURA Per questa edizione, il curatore Rem Koolhaas ha dichiarato: «Fundamentals sarà una Biennale sull’architettura, non sugli architetti. La mostra si concentrerà sulla storia e sull’evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni». Venezia. Info: www.labiennale.org


O L T R E

C O N F I N E

C R O A Z I A 10 - 11 luglio

▶AVANTGARDE JAZZ FESTIVAL Il Regina Carter Quinter e il trio John Patitucci, Danilo Perez e Brian Blade chiudono la quarta edizione di quello che è ormai diventato il più prestigioso festival musicale dell’estate croata. Rovigno. Info: www.avantgardejazzfestival.com 10 - 13 luglio

▶UMAGOBLUES Il festival del suono e dell’arte sarà arricchito da laboratori musicali, esposizioni e proiezioni di foto. Umago. Info: info@umagoblues.com www.umagoblues.com 12 luglio - 2 agosto

▶PRO CAMP GORAN IVANIŠEVIĆ Gli amanti del tennis potranno sviluppare le proprie capacità in una stage esclusivo sotto la guida di Goran Ivanišević che vuole trasmettere alle nuove generazioni il suo singolare approccio al tennis. Umago. Info: info@umagtennisacademy. com www.umagtennisacademy.com/it/ 25 luglio

▶NEL REGNO DEL MOSCATO Degustazioni del Moscato di Momiano, vino secco e dolce, di un intenso colore giallo; ha l’odore dei garofani selvatici, della rosa e della salvia. Buie. Castello di Momiano. Info: www.coloursofistria.com 10 agosto

▶BICICLIADE DI SAN LORENZO Percorso di 30 chilometri che all’asfalto, alla ghiaia e alla terra vede alternarsi splendidi paesaggi e panorami mozzafiato. Umago-Cittanova. Info: www.coloursofistria.com 28 – 30 agosto

▶FESTA DI SAN PELAGIO Concerti, balli, competizioni sportive e fuochi d’artificio, ma anche eventi sportivi, manifestazioni culturali e giochi popolari come l’albero della cuccagna o la tombola. Cittanova. Info: www.coloursofistria.com Fino al 30 settembre

▶GIOCATTOLI DEL PATRIMONIO CULTURALE CROATO Mostra dedicata ai più piccoli. Pisino. Museo Etnografico dell’Istria. Info: www.istra.hr/it

C A R I N Z I A 5 luglio

▶FISCHFEST  FESTA GASTRONOMICA DEL PESCE Evento che propone prelibatezze locali come zuppa di pesce, pasta al pesce, Kärntna Laxn (trota di lago), gamberi di fiume, trota finta, salsiccia di pesce, Steckerlfisch e altro ancora. Feld am See. Info: www.carinzia.at/it Fino al 6 luglio

▶WORLD BODYPAINTING FESTIVAL Festival internazionale della pittura del corpo, con un programma ricchissimo di eventi collaterali. Pörtschach. Info: www.bodypainting-festival.com 12 luglio – 27 agosto

▶CARINTHISCHER SOMMER Concerti di musiche da camera e jazz. Particolare attenzione, quest’anno, sarà riservata alla musica di Beethoven. Ossiach e Villach. Info: www.carintischersommer.at 19 luglio

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settembre-ottobre 2007

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▶LA NOTTE DELLE STELLE I grandi personaggi della musica austriaca e internazionale vi invitano a un grande spettacolo sul suggestivo palco galleggiante sul lago Wörthersee. Wörthersee. Info: www.carinzia.at/it


O L T R E

C O N F I N E

S L O V E N I A 16 luglio

▶DEEP PURPLE & GIBONNI Lo storico gruppo statunitense, pietra miliare del rock, e il noto musicista croato si dividono il palco in un concerto che promette grandi emozioni. Lubiana. Piazza del Congresso. Info: www.visitljubljana.com Fino al 17 luglio

▶BLED 2014 Festival internazionale di musica con esibizioni di rinomati musicisti di jazz di tutto il mondo. Bled. Info: www.bled.si 26 - 27 luglio

▶KRANFEST La tradizionale notte bianca di Kranj: concerti, manifestazioni culturali e pazzi festeggiamenti sotto le stelle. Kranj. Info: www.tourism-kranj.si 4 – 19 agosto

▶FESTIVAL DI MUSICA ANTICA Musicisti di alto livello provenienti da tutto il mondo si esibiscono con programmi che includono qualsiasi riproduzione musicale, anche moderna. Radovljica. Info: www.festival-radovljica.si 15-17 agosto

▶FESTIVAL DEL PESCE A BOHINJSKA BELA Un fine settimana all’insegna del gusto: il miglior pesce di lago preparato dai migliori cuochi. Non mancheranno eventi culturali e musicali. Bled. Info: www.bled.si Fino al 25 agosto

▶IL CERVELLO  LA STORIA DALL’INTERNO Grazie a presentazioni interattive, indovinelli, immagini del cervello e modelli ponderati, potrete esplorare sentimenti, emozioni, pensieri, sviluppo del cervello e anche il suo futuro. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com Fino al 30 settembre

▶EMONA ROMANA AL LUME DELLE TORCE Prima di essere ‘Lubiana’, la capitale della Slovenia è stata Emona, fiorente città romana: i fasti antichi rivivono ogni giovedì e sabato alle ore 20. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com

26 luglio

▶QUANDO SUONA LA MUSICA  OPEN AIR D‘ESTATE Serata con le stelle della musica popolare ed esibizioni dal vivo in un tipico accogliente agriturismo. Bad Kleinkirchheim. Info: www.carinzia.at/it 27 luglio - 3 agosto

▶71A SAGRA DI VILLACCO La festa tradizionale più grande dell‘Austria è una celebrazione del cuore, dell’allegria, della gioia di vivere, dell‘unione dei popoli e dell’apertura verso il mondo: un’espressione di pura vita in Carinzia. Villach. Info: www.villacherkirchtag.at 22-23 agosto

▶LAGO DI FAAK PANACEO SPORT Aquatlon, Triathlon (300m/10km / 4,8 km) e Triathlon Olimpico: due giorni di grande sport su uno dei laghi più suggestivi dell’Austria, con le sue acque limpide e le spettacolari montagne circostanti. Lago di Faak. Info: www.carinzia.at/it

L’INFORMAFREEMAGAZINE

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I cibi per vincere ansia, panico e depressione Piccoli accorgimenti possono rivelarsi utili per curare e, soprattutto, prevenire i disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, l’insonnia, la stanchezza e i disturbi psicosomatici. Partendo dalla tavola, perché, com’è noto, il nostro primo farmaco… è il cibo! Comprendo che per qualcuno possa apparire alquanto strano, se non del tutto originale, affrontare l’ansia e i disturbi psichici partendo da consigli che riguardano i cibi. Eppure la mia esperienza di psichiatra mi ha insegnato che, oltre che di farmaci, il cervello necessita anche di… alimenti. Quando il paziente esce dalla fase acuta del disturbo, con l’aiuto di farmaci o rimedi naturali, e riacquista un po’ di sicurezza, ciò che mi chiede è di continuare a stare bene. Spesso noi psichiatri siamo abituati a essere chiamati in causa solo quando le cose vanno male, quando l’onda del malessere ha scoperchiato i tetti e la bora rovesciato le barche nella rada, per usare una metafora. Poi, quando la “buriana” è passata e il mare è tornato liscio, noi ci dimentichiamo dei pazienti e i pazienti di noi medici. Tutto torna come prima. Eppure non tutti sanno che il nostro cervello, essendo costituito di proteine, grassi e sali minerali, ha bisogno – come il motore della nostra un’automobile dell’olio e dell’acqua – della giusta dose e quantità di sostanze che troviamo negli alimenti. Come psichiatra mi capita spesso di consigliare, nei “periodi buoni di benessere” che si intercalano a quelli negativi e ricchi di sintomi, una cura propedeutica di tipo alimentare. Per sintetizzare e non tediarvi ulteriormente propongo alla vostra attenzione di valutare un “rimedio” che tutti voi potrete tranquillamente procurarvi al supermercato, anziché, come di consueto, in farmacia (non me ne vogliano i farmacisti!).

ro, ferro e zinco), acidi grassi (acido oleico e linoleico), proteine, vitamine del gruppo E e B che diventano pilastri per il nostro organismo. Una sana abitudine serale diviene un momento essenziale per il mantenimento della nostra salute. Mangiare frutta secca allunga la vita e ne migliora la qualità. Secondo un recente studio dell’European Journal of Clinical Nutrition, alimentarsi con frutta secca fa dimagrire, e stando ad una ricerca del New England Journal of Medicine* del novembre 2013 chi mangia una manciata di noci quotidianamente, pari a 30 grammi – cioè un pacchetto di arachidi monoporzione – ha il 20% in meno di possibilità di morire e ammalarsi. Anche il nostro umore, la capacità di appassionarci alle cose della vita e trovare la giusta dose di energie passa, anche se può sembrare strano, dai rimedi più naturali. Buon appetito! Roberto Pagnanelli *Association of Nut Consumption with Total and Cause-Specific Mortality

L’autore

Il dottor Roberto Pagnanelli è medico-chirurgo e psicoterapeuta. Specializzato in Psichiatria, è diplomato in Psicosomatica, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. È autore di pubblicazioni su riviste scientifiche e di volumi in ambito psicologico e omeopatico. Ospite di trasmissioni radiotelevisive nazionali ha pubblicato su Riza Scienze, Starbene, Salute Noci, nocciole e mandorle Naturale, Per me, Donna Moderna. Ideatore della MuUna linea frangiflutti notevolmente efficace, come sicoterapia Cinematografica, lavora come psichiatra preventivo o di fronte a sintomi d’ansia e depressio- esperto di medicine naturali a Trieste e Monfalcone. ne moderati, è costituita dall’abitudine ad alimentar- vora a Trieste e Monfalcone. si con una certa costanza di frutta secca che entra a far parte di una “sana abitudine alimentare”. Le no- www.robertopagnanelli.it stre ansie, i cuori che battono all’impazzata, le notti in- Mobile: 330-240171 sonni, le paure, le depressioni, ma anche pressione alta o mal di testa nascono da un’alterata capacità dei neuroni che compongono il cervello di produrre e condurre vere e proprie correnti elettriche, che si generano attraverso l’azione di sali minerali (potassio, ma- Sulla via dell’ayurveda gnesio, sodio, calcio ecc.). Fornire un apporto di que- Xenia, Milano sti alimenti apporta minerali (manganese, rame, fosfo- www.macrolibrarsi.it


AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI Nº 2 “ISONTINA” AMIANTO, UN CONVEGNO PER CONOSCERE Successo per l’evento organizzato a Monfalcone dall’ASS2 Isontina Sebbene l’Italia sia stata uno dei primi Paesi ad aver legiferato sull’amianto, proibendone la produzione, l’utilizzo e la vendita ventidue anni fa, l’eredità dei precedenti decenni resta una piaga che ogni anno presenta un conto molto salato in termini di vite umane, basti pensare al mesotelioma pleurico, malattia inJXDULELOH SURYRFDWD GDOO¶LQDOD]LRQH GL ¿ EUH GL amianto, che presenta una latenza lunghissima che può arrivare anche ai quarant’anni. Monfalcone si è rivelato essere uno dei territori più colpiti per esposizione all’amianto in ambiente lavorativo. Ed è proprio per proseguire un lavoro che impiega i professionisti dell’ASS2 da anni che l’Azienda ha organizzato un convegno, intitolato “L’eredità dell’amianto”, in cui sono stati invitati esperti di vari settori in maniera trasversale, non solo dall’ambito provinciale, per fare il punto su questo enorme problema del territorio e per essere in grado di gestire gli esiti di una tragedia sulle cause della quale non vi è alcuna possibilità di intervento. Il convegno, oltre ai saluti dell’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, del direttore generale dell’Ass2 Isontina, Gianni Cortiula, del sindaco di Monfalcone, Silvia Altran e del presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, ha potuto contare sugli interventi della dottoressa Chiara Paternoster, dell’Associazione Esposti Amianto; di Alessandro Brollo e Vincenzo de Pangher dell’ASS2; di Luigi Finotto, Responsabile della Struttura Operativa di Prevenzione e Sicurezza sugli ambienti di lavoro dell’ASS2; di Paolo Barbina, direttore del Centro di Riferimento Unico per l’Amianto di Monfalcone; di Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio di Programmazione e Controllo di gestione

Un momento del convegno tenutosi a Monfalcone lo scorso mese di maggio. dell’ASS2; di Diego Serraino responsabile della Struttura Operativa Complessa Epidemiologia e Biostatistica del CRO di Aviano; di Paolo Cassetti, radiologo dell’Unita Operativa di radiologia dell’ASS2; di Fabio Vassallo, dirigente dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ASS2, e Roberta Perlazzi, medico della Struttura Operativa Complessa di Oncologia; di Marta Calligaris, medico del Nucleo Transmurale di Cure Palliative del Distretto Basso Isontino; di Marzia Rucli, psicologa e psicoterapeuta che collabora con l’Unità Operativa di Oncologia del presidio ospedaliero di Monfalcone; di Sergio Crovella, dirigente biologo presso l’Istituto di Ricovero e &XUD D &DUDWWHUH 6FLHQWL¿ FR %XUOR *DURIROR di Trieste. “Questo convegno – ha dichiarato il Direttore del Distretto Basso Isontino dell’Ass2, Fulvio Calucci – fa parte di un percorso intrapreso GDOO¶$]LHQGD ¿ Q GDOOR VFRUVR DQQR FRQ JOL incontri di Staranzano e San Pier d’Isonzo, azioni che mirano a dare informazioni nel modo più corretto e obiettivo possibile alla popolazione su tutti gli aspetti della problematica. La varietà e la pluralità degli esperti sta a dimostrare che l’ASS2 vuole offrire la massima trasparenza su un argomento che tanto dolore ha causato sul nostro territorio.”


Fertilità e menopausa

nuove speranze dal CRO

“Un numero crescente di donne si ammala di cancro prima di avere un figlio”. All’Istituto Nazionale Tumori di Aviano da anni si lavora per aiutarle. Ecco come. Presso gli ambulatori della Struttura Operativa Complessa di Oncologia Ginecologica dell’Istituto Nazionale Tumori - CRO di Aviano dal 2006 è attivo un servizio ambulatoriale dedicato al tema ormoni e tumori femminili. Se ne occupa il dottor Lino Del Pup (nella foto), ginecologo del reparto di Oncologia Ginecologica. “Le principali aree di interesse – spiega Del Pup – riguardano da un lato la protezione della funzione endocrino-riproduttiva durante chemio o radioterapia, dall’altro la gestione dei disturbi e delle conseguenze della menopausa nelle pazienti oncologiche”. In questo contesto vengono studiati e realizzati interventi mirati a migliorare la qualità di vita e a prevenire o trattare le conseguenze delle neoplasie e dei trattamenti oncologici sulla vita di coppia. Statistiche alla mano, infatti, è aumentato sensibilmente il numero delle donne italiane che entrano in gravidanza sempre più tardi; al contempo è aumentato anche il numero di giovani donne a cui viene diagnosticato un tumore. Fortunatamente, grazie ai continui progressi delle terapie oncologiche la maggioranza di queste pazienti sopravvive più a lungo. “Vi è un numero crescente di donne – sottolinea Del Pup – che si ammala di cancro prima di avere un figlio. Molte di queste pazienti non riusciranno a realizzare il proprio sogno di maternità dato che le terapie oncologiche riducono la fertilità, in particolare la chemioterapia oppure la radioterapia o alcuni interventi sulla pelvi”. Oggi, invece, grazie a efficaci strategie di preser86

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vazione della fertilità, come la crioconservazione di ovociti, e altre ancora sperimentali ma promettenti come la crioconservazione di tessuto ovarico, lo scenario può cambiare. “Queste strategie preventive – precisa il ginecologo – funzionano se sono eseguite prima della chemioterapia, ma a volte la loro realizzazione necessita il rinvio della chemioterapia anche di qualche settimana. Ancora oggi molte pazienti infatti ne vengono informate troppo tardi e non riescono a eseguirle o devono affrontare dolorose decisioni: ritardare l’inizio dei trattamenti oncologici o rinunciare ad avere un bambino”. Il servizio “ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico”, che si prende cura delle conseguenze ormonali e riproduttive femminili dei trattamenti oncologici, è attivo al CRO di Aviano già da quasi nove anni. “Le consulenze alle giovani donne che spesso vengono inviate, magari il giorno stesso o pochi giorni prima di iniziare la chemioterapia, a fare una consulenza endocrino-ginecologica sono la parte più delicata di questa attività di consulenza – spiega Del Pup –. In breve tempo queste pazienti, già psicologicamente provate dalla neoplasia, devono fare subito scelte importanti”. La collaborazione del CRO di Aviano con le associazioni di volontariato in campo oncologico, come l’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMAC), è infatti fondamentale e preziosa: le informazioni che danno direttamente, sui siti e anche tramite libretti come quello intitolato Madre dopo il cancro e preservazione della fertilità, consentono al ginecologo-oncologo di usare maggiormente il tempo della visita per soddisfare le esigenze individuali, valutare la funzione riproduttiva pre terapia e dare informazioni personalizzate.


“In base alle esigenze specifiche viene deciso insieme ad ogni donna quale strategia di protezione ovarica fare, evidenziando i pro e contro. Queste metodiche sono in continua evoluzione e affinamento, pertanto la paziente sinora è stata inviata preferibilmente a centri di procreazione che ci risulta – sottolinea Del Pup – abbiano la migliore esperienza specifica o che stanno collaborando con CRO per svolgere ricerca scientifica in questo settore”. Il continuo confronto tra gli operatori sanitari coinvolti e la creazione di una rete di conoscenze è necessaria per fornire alle pazienti le migliori possibilità di preservare la fertilità. Questo si ottiene organizzando e partecipando a incontri di aggiornamento, come quello appena svolto ad Aviano in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. La produzione di pubblicazioni scientifiche in atto su questo ambito, in collaborazione con società scientifiche, come Società Italiana di Conservazione della Fertilità (Profert) di cui il dottor Del Pup è vicepresidente, consentono al CRO di perfezionarsi ulteriormente in questo settore. “La crioconservazione di ovociti è al momento – rimarca Del Pup – la metodica di preservazione più promettente ed efficace. La metodica più usata è però ancora la somministrazione di analoghi del Gn RH che mettono “a riposo” le ovaie. Mentre alcuni studi rilevano un effetto protettivo su ritorno del mestruo, non vi sono però in letteratura ancora conferme del fatto che sia sufficiente a garantire la protezione della fertilità. Tuttavia le esperienze fatte sinora al CRO sono promettenti: siamo ad esempio riusciti a documentare e pubblicare la nascita di 7 bambini in 17 donne che avevano svolto nell’Istituto chemioterapia ad alte dosi”. Le giovani donne affette da neoplasie, oltre ai crescenti problemi di fertilità, hanno anche altre conseguenze che fanno meno scalpore, ma che alterano molto la qualità di vita: esse vanno in genere in menopausa anticipatamente, in modo improvviso e con sintomi insopportabili, soprattutto se usano terapie che antagonizzano gli estrogeni. La gestione dei sintomi menopausali rappresenta infatti numericamente il principale compito dell’attività “endocrino-oncologica ginecologica” del CRO. “Chemioterapia, radioterapia ed interventi chirurgici sulla pelvi – segnala Del Pup – spesso alterano la vita sessuale delle coppie. Cause psicologiche e fisiche, come la carenza estrogenica e di androgeni, si sommano all’effetto dei trattamenti oncologici nel ridurre il desiderio sessuale e rendere dolorosi o impossibili rapporti. Fortunatamente l’esperienza maturata e i risultati degli studi svolti al CRO consentono di alleviare questi sintomi e migliorare la qualità di vita delle pazienti e anche dei loro partner”. Per chi desiderasse avere ulteriori delucidazioni o approfondimenti, è possibile prendere contatto diretto con il dottor Lino Del Pup (0434 659051, ldelpup@cro.it)


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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

Bat girl, ovvero, Super eroi di casa nostra

Ci sono alcuni di noi che naturalmente, senza alcuno sforzo, o quasi, eccellono in qualcosa per cui la gente comune crede sia necessario avere dei super poteri per poterla realizzare. E difatti, di gente che fa cose incredibili ce n’è in giro, tanto da poter affermare che la fantasia è spesso meno fantasiosa della realtà. Daria Busdakin, poliedrica, sportiva, e non solo, ricorda tanto questi super eroi. Daria, quando ha cominciato a fare qualcosa che la gente comune ritiene ‘strana’? «Penso a nemmeno cinque anni dal salumiere; lui mi chiese: “Bella bambina, che animale ti piacerebbe avere per giocare?”. Io risposi: “Un pipistrello!”. Il tipo non mi ha più rivolto la parola, nemmeno quando sono diventata adulta». Carattere deciso il suo. E nello sport, quando ha cominciato a stupire il prossimo? «Non mi ritengo affatto dotata oltre la media delle persone. Come tutti, ho cominciato da bambina, passando da uno sport all’altro: dalla danza alle arti marziali, al nuoto; poi, quando provai la pallavolo, a 14 anni, mi innamorai … della palla!» In che senso, è la forma che la stimola? «In un certo senso sì. Per giocare bene devi colpire nel punto giusto e con la giusta intensità in ogni tocco che fai. È una ricerca costante di equilibrio, sensibilità, percezione; diciamo che l’instabilità della sfera è per me un potente e costante

stimolo di ricerca delle soluzioni ai vari problemi che ci si pongono innanzi nella vita, ovvero la ricerca dell’essere al posto giusto al momento giusto». E così comincia la carriera di giocatrice di pallavolo, senza però trascurare il resto del mondo… «Quando da bambina andavo a pranzo dalla nonna, lei mi diceva: “Mangia piccina, mangia!”. Io rispondevo: “Non posso nonna, sono a dieta sportiva”. Mi piace far di tutto, dalla corsa all’aerobica ai pesi. Arrivare a giocare nella formazione della Calligaris di Manzano dei tempi d’oro, squadra che dettava legge in campo nazionale, ed esserne uno dei punti di forza, non arrivò per caso ma perché valevo quel posto. Me lo ero meritato». Lei in che ruolo gioca? «Io sono palleggiatrice e, in coerenza con quanto detto prima, non mi vedo proprio in un altro ruolo. Schiacciare e fare punto è molto bello, dà scosse potenti di adrenalina; altrettanto quanto giocare da ricevitore, addomesticando palloni che sembrano missili. Ma riuscire a capire dove toccare la palla, per far sì che l’azione abbia successo, è l’unico ruolo che mi fa sentire a casa». E fra le tante cose fatte, lei è stata anche una delle prime atlete di Pole Dance... «Ho cominciato così presto che ci chiamavano ancora ballerine e non atlete, e la disciplina era nota come Lap Dance. Praticamente in regione non la faceva ancora nessuno; per imparare scaricavo i filmati americani da internet e poi provavo e riprovavo fino a che i muscoli tenevano». Ci vuole tanta forza per questa disciplina? «Parafrasando il titolo di una nota canzone: ci vuole un fisico bestiale. Forza, concentrazione, elasticità, equilibrio, e perché no, anche un pizzico di sano narcisismo. Le cose si fanno per se stessi, ma essere apprezzati dà sempre soddisfazione. Qualcuno pensa ancora che la Pole Dance sia solo strusciarsi contro un palo; si sbaglia di grosso. Anche se al momento non mi esibisco per via della incompatibilità con le partite di pallavolo, continuo ad allenarmi con costanza in questa severa disciplina». Giocatrice e futura allenatrice… «Ho da tanti anni il brevetto di allenatrice, e ho anche allenato, ma non è ancora giunto il momento di sedere in panchina. Sto troppo bene sotto rete, nonostante ginocchia urlanti di dolore e qualche altro acciacco». Sportiva e anche vegana convinta… «Questo non fa di me una persona migliore o peggiore. La mia è una scelta consapevole, anche di rinuncia se vogliamo, ma il mio amore per gli animali è tale che non potrebbe essere altrimenti». Quanti animali possiede?


Daria Busdakin, in queste foto con la divisa della Calligaris Manzano, vive a Ronchi dei Legionari. «Tre cani pit bull, una cagnetta shitzu, due pappagalli, quattro tartarughine e cinque ratti da compagnia, tutti rigorosamente adottati». Come adottati? «Erano animali indesiderati e maltrattati; per più di uno ho anche pagato per sottrarlo alle grinfie dei suoi ‘padroni’». Una famiglia numerosa… Richiede molto impegno? «L’amore che riesce a dare una creatura animale è tale che non si bada a spese e, soprattutto, non se ne riesce più a fare a meno». Nessuno può dire che la manchi il coraggio… «Sono fatta così; prima linea in tutto. Non mi sono mai tirata indietro in niente, anche quando c’era da andare in moto, con magari degli smanettoni incalliti, io ero lì con la mia Ducati 748 gialla a dare filo da torcere…» Restiamo al volley: cosa pensa di Julio Velasco? «Un grande! Ha letteralmente cambiato il mondo della pallavolo a livello planetario. Ho i suoi filmati nel computer e ogni tanto attingo motivazioni…» L’episodio sportivo che ricorda più volentieri? «Eravamo a Gradisca e mio papà era venuto a vedere la partita. Eravamo in difficoltà e sono andata a recuperare una palla calciandola con il piede in mezza rovesciata. La palla superò radente la rete e finì per toccare terra nell’angolo del campo avversario; insomma feci punto con una mezza rovesciata. Al mio ritorno a casa trovai mio padre, appassionato di calcio, che raccontava l’episodio a mia madre, dicendo: “Nemmeno il miglior goleador avrebbe fatto uguale!”. Ne vado orgogliosa ancora adesso». Il sogno nel cassetto? «Un’isola tropicale con tanto sole e mare; io, il mio principe azzurro, tanti animali e, naturalmente, una palla». Che forza la ragazza! Non so voi, ma io ce la vedo anche con il costume da Bat-girl ad andar in giro per le buie strade di Gotham City alla ricerca dei cattivi… Fate i bravi! Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it


Alla conquista dell’Europa La Società di Ginnastica di Santa Maria di Lestizza vola in Svezia per i campionati continentali giovanili. Saranno 22 i giovani della Società Sportiva “Santa Maria di Lestizza” che punteranno alla conquista dei Campionati Europei Giovanili di Ginnastica “Eurogym” in programma a Helsingborg, in Svezia, dal

13 al 18 luglio. Un evento internazionale che coinvolgerà oltre quattromila giovani provenienti da tutto il continente e che dovranno presentare una propria esibizione. Il team di Santa Maria sarà l’unico porta-


colori del Friuli Venezia Giulia, a dimostrazione dell’eccellente livello dei propri atleti. Una società polisportiva nata nel 1931, ma che si è dedicata all’attività della ginnastica a partire dal 1990, divenendo punto di riferimento sia a livello italiano che europeo. Da 15 anni, infatti, è sempre presente alle finali nazionali, prima a Fiuggi e poi a Pesaro, salendo sul podio in ogni edizione e vincendo 3 anni fa anche il titolo italiano di serie D a squadre maschile a Fermo, oltre a diversi titoli italiani individuali. Dal 2003 è inoltre sempre presente ai campionati Eurogym, che si svolgono con cadenza biennale. La Società può contare su centinaia di atleti, di cui ben 35 ragazzi, e svolge attività di ginnastica artistica femminile e maschile e di ginnastica ritmica sia agonistica che amatoriale. Gli allenamenti e le esibizioni hanno luogo nella palestra delle Scuole Medie di Lestizza e in quella attrezzata di Santa Maria di Sclaunicco, sotto la supervisione di una decina di tecnici. L’impegno dei dirigenti e l’entusiasmo dei genitori consentono inoltre di sostenere una disciplina sportiva dove le sponsorizzazioni, anche mode-

ste, sono difficili da trovare. Ma i risultati sono a dir poco incoraggianti: le palestre sono sempre piene di atleti di tutte le età (oltre a ginnastica artistica e ritmica si insegna anche aerobica, dolce e di mantenimento) e ogni specialità è in continua crescita. A Helsingborg, assieme ai 4 ragazzi e alle 18 ragazze tutti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, voleranno anche due allenatrici, genitori accompagnatori, il sindaco di Lestizza Geremia Gomboso e il presidente della società, Stefano Di Bin: “In Svezia – anticipa – proporremo un intenso programma della durata di dodici minuti, incentrato sulle Frecce Tricolori. I nostri atleti si sono preparati con grande impegno: siamo orgogliosi di rappresentare la nostra regione e il nostro Paese (in Svezia saranno presenti al massimo altre due o tre società sportive provenienti dall’Italia). Per i ragazzi, inoltre, sarà un’importante occasione di crescita personale: per una settimana condivideranno gli alloggi all’interno delle strutture messe a disposizione dagli organizzatori assieme a coetanei provenienti da tutta Europa, con la possibilità di fare nuove conoscenze”.


Il miglior Sauvignon al mondo è “made in FVG” Tiare il Sauvignon di Roberto Snidarcig dell’omonima azienda di Dolegna del Collio, a ridosso del confine italo-sloveno, si è aggiudicato la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5° edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon, svoltosi a Bordeaux. Si tratta del primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato a un vino italiano. Tiare si è distinto per la sua eleganza e carattere fra i 751 campioni esaminati, presentati al prestigioso concorso da 473 aziende provenienti da 21 Paesi del mondo. Quella di Roberto Snidarcig per il Sauvignon è una passione coltivata fin da ragazzo. Proviene da una famiglia contadina, con animali da allevare e campi da coltivare. In campagna fin dall’adolescenza, Roberto aveva individuato fra le uve che suo padre acquistava da altri contadini per vinificare, una vigna di Sauvignon dal carattere particolare, che spiccava sulle altre, il cui vino si evolveva e migliorava in modo significativo e sorprendente di anno in anno. E proprio da quella vigna è iniziato il suo amore per il Sauvignon (che rappresenta ora il 45% della sua produzione, complessivamente di 100.000 bottiglie annue): ne ha preso dei tralci, ne ha fatto delle barbatelle, le ha piantate nel suo primo ettaro di vigneto, a Dolegna. Sempre a Dolegna, fra le zone più pregiate del Collio, acquista poi altri terreni e vi impianta nuovi vigneti di Sauvignon e, via via, di altre uve a bacca bianca, che qui trovano terreno e microclima ottimali. Ma è soprattutto sul Sauvignon che si concentra, studiando-


lo, seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla campagna alla vinificazione e all’affinamento. Nel 2007 costruisce fra le vigne una modernissima cantina, di medie dimensioni, ma dotata di tecnologia di ultima generazione. La progetta lui stesso in base alle sue esigenze e al suo modo di fare vino e la fa dipingere di un delicato color viola. Sopra la cantina, gli spazi per degustare i vini e per l’agriturismo (per i quali ha scelto un vitale color arancio) si aprono con un grande porticato sul verde delle viti di Sauvignon. Annessa alla cantina, la casa dove vive con il piccolo Alessandro e la moglie Sandra (foto in apertura), compagna di vita, avventure e lavoro, dalle cui mani escono i genuini e saporiti piatti della tradizione friulana per i quali è noto il loro agriturismo. L’azienda Tiare si estende su circa 10 ettari vitati e abbraccia due delle zone Doc più interessanti del Friuli Venezia Giulia, il Collio e l’Isonzo. Roberto Snidarcig interpreta il terroir di queste due Doc (il Collio, per il suo terreno marnoso e il microclima straordinariamente vocato alla produzione di Bianchi e l’Isonzo, le cui ghiaie sono habitat ideale per i Rossi) per produrre vini di spiccata personalità, al cui carattere concorrono da una parte la felice esposizione e la particolare composizione geologica dei terreni dove ha impiantato le viti e dall’altra la passione, la cura e la metodologia del suo lavoro, sia in vigna che in cantina. La produzione è di circa 100.000 bottiglie annue di media. La gamma dei vini spazia dagli autoctoni agli internazionali. I Bianchi Sauvignon (45% della produzione), Malvasia, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Friulano. I Rossi Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot a cui si affiancano selezioni di grande carattere, ovvero Ronco del Merlo (un Merlot in purezza), Pinot Nero, Refosco dal penducolo rosso e Schioppettino. Conclude la gamma una piacevole bollicina, Bolle, blend di Ribolla Gialla (70%), Malvasia (25%) e Sauvignon (5%)

Marina Tagliaferri


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COMUNE DI MONFALCONE Abitanti: 27.898

nati: 42, deceduti: 60, immigrati: 182, emigrati: 206, matrimoni: 4 (dati Anagrafe apr-mag 2014) Recapiti: 0481 494280, www.comune.monfalcone.go.it

MONFALCONESTATE: UN EVENTO OGNI DUE GIORNI Un appuntamento ogni due giorni, con il clou nei mesi di luglio e agosto: questa la sintesi del programma di iniziative MonfalconEstate, che mescolerà teatro, danza, musica e sport in un caleidoscopio di eventi fino al 1 settembre. Dopo i successi degli appuntamenti delle prime settimane, venerdì 11 luglio alle 20.30 a Panzano si terrà il concerto della Banda Civica Città di Monfalcone, mentre mercoledì 16 luglio alle 21 al giardino Patuna Suoni e sensazioni sotto le stelle, a cura dell’Istituto di musica Vivaldi. Martedì 15 e mercoledì 16 luglio, inoltre, in biblioteca comunale si terrà il laboratorio musicale per bambini e ragazzi a cura di Enrico De Colle (alle 9.30 per bambini dai 6 ai 12 anni e alle 16 per ragazzi dai 13 ai 17 anni). Sempre martedì 15 luglio in piazza Falcone e Borsellino partirà il cinema, che vedrà sei appuntamenti: La mafia uccide solo d’estate (15 luglio), Sole a catinelle (24 luglio), Philomena (31 luglio) Thor – The dark world (7 agosto), Zoran - il mio nipote scemo (14 agosto) e La grande bellezza (21 agosto). Il 16 luglio invece prenderà il via Lettere mediterranee in piazza Falcone e Borsellino, con sette appuntamenti: dopo il primo con Umberto Galimberti, toccherà a Pino Roveredo (18 luglio), Dario Arkel (19 luglio), Luigi Nacci e Tommaso Cerno (21 luglio), Gigliola Alvisi (22 luglio), e lo spettacolo in prima nazionale La porta degli uomini di e con Elisa Menon (23 luglio). Giovedì 17 luglio si terrà anche il concerto del coro del Cai di Monfalcone a Panzano, e venerdì 18 luglio alle 16 all’Area Verde il Word Music Stage del Cam, che proseguirà anche il 19 luglio. Venerdì 25 luglio partirà il programma di Onde Mediterranee a Marina Julia. Alle 21 si terrà la proiezione di Monfalcone al citofono, seguito alle 22.30 dalla Rino Gaetano Band con Marco Morandi. Sabato 26 luglio alle 10.30 in via S. Ambrogio si terrà Onde Bike, che poi proseguirà alle 16 in piazza della Repubblica, con intermezzo alle 12.00 dei tamburi d’Africa con Lucio Cosentino. Alle 20.30 in piazzale Pino De Luisa si terrà la Festa dei Nonni con esibizione della banda civica Città di Monfalcone. Alle 22.30 a Marina Julia ecco Onde Musica, con concerto di Elisa (evento a pagamento). Domenica 27 luglio alle 16 a Marina Julia ci sarà un’animazione itinerante per bambini Onde Fun! Con Teens on board (lezioni e dimostrazioni di windsurf, kitesurf), Skate(board) adventures (lezioni e dimostrazioni di skateboard e pattinaggio). Dalle 19.30 Rastafischio, e dalle 21.30 Balkan Beat Box, festa balkan finale. Agosto sarà all’insegna del cinema, assieme ad altri due appuntamenti di teatro e musica: sabato 23 alle 21 con lo spettacolo Clelia: spirito spiritoso, sabato 30 agosto in piazza della Repubblica alle 21 con Il Salento e la Pizzica pizzica.


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1 luglio Auguri Massimo! Stefano, Eva, Luigi 6 luglio Buon compleanno Eugenio! Luisa, Andrea, Marina 10 luglio Un miao e tanti auguri, Bruttino! Nick e Cinzia 14 luglio Buon anniversario Desi! Carlo 15 luglio Tanti auguri Alexandra! Eva, Stefano, Luigi, Giorgio, Tarita 18 luglio Auguri di buon compleanno a Marta! papà Stefano 27 luglio Buon compleanno a Giada! Michela e Laura 28 luglio Tanti auguri Federico! Vanni 7 agosto Auguri mamma! Francesca, Giulio, Ele e Michi 16 agosto Buon compleanno Paolo! Vanni, Rosanna e Alan 29 agosto Tanti auguri Max! Lo staff di iMagazine 31 agosto Felice anniversario, sposuzzi! The family Mandaci entro il 1º agosto i tuoi auguri per le ricorrenze di settembre e ottobre! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


Fonte: Federfarma Gorizia e Ordine dei Farmacisti di Trieste

96 | luglio-agosto 2014 FARMACIE DI TURNO

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ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 TRIESTE via Mazzini 43, tel. 040.631785 TRIESTE via Combi 17, tel. 040.302800 TRIESTE via Fabio Severo 122, tel. 040.571088 TRIESTE piazza Ospedale 8, tel. 040.767391 TRIESTE capo di piazza Mons. Santin 2 tel. 040.365840 TRIESTE via Commerciale 21 tel. 040.421121 TRIESTE via Ginnastica 6, tel. 040.772148 TRIESTE piazza Venezia 2, tel. 040.308248 TRIESTE via Curiel 7/B (Borgo S. Sergio), tel. 040.281256 TRIESTE via Giulia 14, tel. 040.572015 TRIESTE via Dante 7, tel. 040.630213 TRIESTE via Costalunga 318/A, tel. 040.813268 TRIESTE via Giulia 1, tel. 040.635368 TRIESTE corso Italia 14, tel. 040.631661 TRIESTE largo S. Vardabasso 1, tel. 040.766643 TRIESTE piazza della Borsa 12, tel. 040.367967 TRIESTE via Rossetti 33, tel. 040.633080 TRIESTE via Mascagni 2, tel. 040.820002 TRIESTE via S. Giusto 1, tel. 040.308982 TRIESTE via Roma 15 (angolo via Valdirivo), tel. 040.639042 TRIESTE via Piccardi 16, tel. 040.633050 TRIESTE via Baiamonti 50, tel. 040.812325 TRIESTE piazza Oberdan 2, tel. 040.364928 TRIESTE piazzale Gioberti 8, tel. 040.54393 TRIESTE via Oriani 2 (largo Barriera), tel. 040.764441 TRIESTE piazza Cavana 1, tel. 040.300940 TRIESTE viale Miramare 117, tel. 040.410928 TRIESTE via dell’Istria 33, tel. 040.638454 TRIESTE piazza Giotti 1, tel. 040.635264 TRIESTE via Belpoggio 4 (angolo via Lazzaretto Vecchio), tel. 040.306283 TRIESTE via Bernini 4 (angolo via del Bosco), tel. 040.309114 TRIESTE largo Piave 2, tel. 040.361655 TRIESTE via Felluga 46, tel. 040.390280 TRIESTE piazza Libertà 6, tel. 040.421125 TRIESTE via dell’Istria 18/B, tel. 040.7606477 TRIESTE via di Servola 44, tel. 040.816296 TRIESTE viale XX Settembre 6, tel. 040.371377 TRIESTE via dell’Orologio 6 (via Diaz 2), tel. 040.300605 TRIESTE via Pasteur 4/1, tel. 040.911667 TRIESTE via Tor S. Piero 2, tel. 040.421040 TRIESTE piazza Goldoni 8, tel. 040.634144 TRIESTE via Revoltella 41, tel. 040.941048 TRIESTE via Ginnastica 39/A, tel. 040.764943 TRIESTE campo S. Giacomo 1, tel. 040.639749 TRIESTE piazzale Valmaura 11, tel. 040.812308 TRIESTE via Roma 16 (angolo via Rossini), tel. 040.364330 TRIESTE piazza Garibaldi 6, tel. 040.368647 TRIESTE via Stock 9, tel. 040.414304 TRIESTE largo Sonnino 4, tel. 040.660438 TRIESTE piazza S. Giovanni 5, tel. 040.631304 TRIESTE via Alpi Giulie 2, tel. 040.828428 TRIESTE via Cavana 11, tel. 040.302303 TRIESTE largo Osoppo 1, tel. 040.410515 TRIESTE via Settefontane 39, tel. 040.390898


Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate. Le farmacie di Trieste iniziano e terminano i turni 2 giorni dopo rispetto alle date indicate

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05-11 LUGLIO AGOSTO

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luglio-agosto2012 2014 || 98 | marzo-aprile

Sagris in timp di crisi -Bêf, bêf!

Sagre in tempo di crisi -Bevi, bevi!

Volksfeste in Krisenzeiten “Trink nur fleißig!”

Sagre in temp de miseria: bevi, bevi!

Sagre in tempo de crisi. Trinca, trinca Šagre v času krize »Na, napij se!«

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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