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Annuari 2010/2011

Con

la scuola

è ancora più bella! Oltre 5.000 studenti e i loro insegnanti hanno ricevuto in dono da iMagazine il prezioso Annuario scolastico, con all’interno le foto dei compagni di scuola ed i resoconti di un’intera annata. Ecco le immagini della consegna nelle scuole.

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Scuola G. Card

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Scuola C. Collodi di Fogliano Redipuglia (GO)

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Guarda online le foto delle consegne in tutte le scuole:

www.imagazine.it/annuari Scuola Pecorini - Straccis di Gorizia

oli Scuola G. Pasc O) n d’Isonzo (G di San Canzia

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Sguardo al futuro Dopo il successo di questa edizione, iMagazine riproporrà anche per l’anno scolastico 2011/2012 il Progetto Annuario. Le scuole interessate possono già contattare la redazione della nostra rivista. Tel. 0432.996332 Fax 040.566278 news.imag@gmail.com

ello (UD) In questa foto: Scuola U. Pellis, Fiumic alla presenza del direttore di La consegna dell’Annuario ai docenti, ). iMagazine, Andrea Zuttion (terzo da destra Michela Vanni, il vicesindaco di Alla sua destra la referente scolastica Ennio Scridel. Fiumicello Claudio Pizzin e il sindaco nano (UD) l’insegnante Daniela Foto a destra: Scuola R. Pitteri, Cervig iziativa Stefano Tomato (a Millevoi assieme al coordinatore dell’in Andrea Doncovio. sinistra) e al caporedazione di iMagazine

Richiedere una copia

Annuario è possibile!

dell’

I genitori degli studenti e i docenti delle scuole che lo desiderano possono far richiesta di copie aggiuntive degli annuari interamente a colori. Visitate il sito www.imagazine.it/annuari oppure contattate la nostra redazione: Tel. 0432.996332 Fax 040.566278 news.imag@gmail.com 6

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vignano (UD) Scuola G. Randaccio, Cer sardo (a sinistra) Des a rell Fio nti gna Le inse o. e Giusy Capuan


E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 33 – anno VI numero 4 luglio-agosto 2011 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996332 fax +39 040 566278 news.imag@gmail.com Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior Direzione commerciale Maurizio Cechet Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Segreteria commerciale Stefano Tomat Segreteria di redazione Ombretta Titton Progetto grafico

Cari lettrici e lettori, il fulcro dell’estate, con i meritati periodi di ferie alle porte, rappresenta il momento migliore per ricaricare le batterie, volgendo lo sguardo al futuro senza disdegnare un doveroso bilancio in merito alla strada percorsa nel recente passato. Una strada che, nel caso di iMagazi , ha fatto e continua a fare storia. Nei nostri occhi, come testimoniano le immagini di queste pagine, è ancora vivo il ricordo dei volti gioiosi degli oltre cinquemila studenti delle scuole del territorio che hanno aderito con entusiasmo alla terza edizione degli Annuari scolastici. ne Un progetto talmente innovativo da restare, in alcuni casi, paradossalmente incompreso. Perché nessuno fi nora aveva solo potuto immaginare di donare gratuitamente agli alunni ed ai loro insegnanti degli annuari personalizzati, in grado di ripercorrere attraverso i volti dei protagonisti l’intera annata vissuta da una scuola. In alcune occasioni, sia personale docente che genitori ci hanno posto una domanda semplice e schietta: “Dov’è il trucco?”. Ogni risposta a parole lascerebbe il tempo che trova se non adeguatamente supportata dai fatti. Nel nostro caso, sei anni di storia, scritti con orgoglio attraverso la serietà di un progetto ideato per il territorio e alimentato con le energie di tutti gli attori che in esso operano, lavorano, vivono.

Andrea Olivo Supervisione prepress e stampa S. Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Michela De Bernardi, Giorgio Laus, Germano De March, Rosella Primosi, Cristina Scremin, Paolo Marizza, Giuliana De Stefani, Vanni Veronesi, Patrizia Longo, Andrea Fiore, Adelchi Scarano, Stefania Buiat, Annalisa Casarin, Luciano Pletti, Tiziana Sbrizzo, Alfio Scarpa, Tiziano Rossi, Marco Tessarotto, Alex Zanetti, Giuseppe Mennillo, Andrea Nicolausig, Daniel Blasina, Gabriele Peressutti Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in Italia Tiratura 70.000 copie Credits copertina www.visitlondonimages.com Credits sommario :: www.sxc.hu :: ::www.visitlondonimages.com:: :: Vanni Veronesi :: :: APT Gorizia :: :: Redazione :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Perché nell’era del profitto ad ogni costo, dove piccoli e grandi gruppi industriali decidono di delocalizzare i propri impianti produttivi all’estero, la nostra realtà editoriale ha messo il proprio entusiasmo, il proprio cuore e la propria faccia in un progetto rivoluzionario. Perché nel Friuli Venezia Giulia, piccolo eremo di confi ne di questo mondo globalizzato, esiste un gruppo di uomini e donne che vuole rimettere la persona al centro di tutto. Per farlo, ha coinvolto e continua a coinvolgere centinaia di partner commerciali e associativi, nonché le istituzioni del tessuto sociale: amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine, aziende sanitarie, protezione civile, scuole. Le anime pulsanti della nostra civiltà. Coinvolgendo tutte loro, siamo riusciti a consegnare gratuitamente casaxcasa una rivista di alta qualità a 70.000 famiglie del goriziano e della bassa friulana; coinvolgendo tutte loro, siamo riusciti a distribuire gratuitamente alla popolazione oltre 200.000 euro in buoni valore in due anni, da investire nelle attività del territorio in un circolo virtuoso di cui ogni attore in gioco può beneficiare; e coinvolgendo sempre tutte queste realtà, siamo riusciti a donare gratuitamente agli studenti – il nostro futuro – il prezioso annuario di cui accennavo in apertura. Ecco perché a quella domanda (dov’è il trucco?), posso rispondere sereno: semplicemente non c’é. Perché iMagazine e tutte le sterminate realtà che gli gravitano attorno, con la loro quotidiana passione rappresentano un esempio per ora inimitabile (e inimitato) di cui i cittadini di questa terra dovrebbero sentirsi orgogliosi. Non mi resta che augurarvi … buona lettura!

Andrea Zuttion







: lettere alla redazione Buon giorno, per caso ho avuto modo di leggere la vostra rivista e ne sono rimasta piacevolmente colpita! Articoli interessanti, eventi aggiornati.. ma soprattutto la bellissima iniziativa degli L0RQH\, cosa a me totalmente nuova!! [‌] Complimenti per il vostro lavoro! Valentina Complimenti per l’iniziativa degli L0RQH\ e soprattutto per la vostra rivista. Silvana Rossi Gorizia

n Anche i nia Amazzo no cr e s co an nuovi f . azine di iMag zi n,

io Piz i Clau d (f o to d Fri u li) ano del C er vig n

Vi rinnovo i complimenti per l’ottima iniziativa degli

L0RQH\

Francesca Farano Vicenza Sull’ultimo numero di iMagazine ho avuto modo di legge

go cui sono molto legato poichÊ vi ho vissuto per tanti anni. Volevo farvi i complimenti perchÊ è raro trovare una pubblicazione come la vostra rivista, in cui vengono trattati temi di interesse sociale e approfondimenti culturali sul nostro territorio, spesso non conosciuto nemmeno dai suoi stessi abitanti. Vi auguro di poter continuare cosÏ e di non cambiare mai. Carlo Tolloi Monfalcone Vi comunico che mi sono recata con gli L0RQH\ richiesti presso i vostri partner: sono stata trattata con cortesia e ce devo ricredermi: oltre che gratuiti, i vostri buoni fanno risparmiare un sacco! Carolina Vegni Gorizia

Guidando un’automobile con l’aria condizionata ci si può convincere che accendere l’estate d’inverno o l’inverno d’estate premendo un pulsante non sia poi cosĂŹ entusiasmante. PerchĂŠ costringere il nostro corpo ad uno stato di perenne inadeguatezza con il clima?Invece

stente e,come su un ponte sospeso,ci fa attraversare le quattro stagioni tra scrosci di pioggia, profumi primaverili, venti,temperature diverse. Ci fa desiderare semplicemente le cose che vediamo dal sellino, che sono tutte non vendibili,non censurabili,non inscatolabili. La bi

soppressa nell’ universo del lavoro quotidiano. Senza la bici per liberarli, certi pensieri potrebbero passare inosservati. La differenza tra la visione del mondo del ciclista e quella dell’automobilista è tra le piĂš profonde che si possano immaginare. A livello di fondoschiena, per esempio. Osserviamo quello del ciclista: leggermente all’indietro, favorisce il decollo della colonna vertebrale. La postura è simile a quella delle statue antiche. E porta con sĂŠ una visione dinamica, una tensione in avan

riserva. Il posteriore dell’automobilista, incastrato tra lo schienale e il sedile, non può permettersi l’â€?arroganzaâ€? del ciclista, che spinge le sue natiche ai margini senza bordo del sellino. No, tutto rattrappito nella sua mol

ne semifetale, che ne tradisce il ripiegamento su di sĂŠ. Aveva ragione Einstein: “La vita è come una bicicletta, bisogna avanzare per non perdere l’ equilibrioâ€?. Pedalate, gente, pedalate! Mauro Luglio Monfalcone

Visita del Prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu alla mostra che Gabriele Amboldi (primo a destra) e Roberto Mariano hanno presentato lo scorso mese a Grado. L’esposizione ha compreso opere in china nera e anche a colori e altre in tecnica mista.

Ăˆ possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-Ud), oppure via e-mail (news.imag@gmail.com).





L’ A N A L I S I

La

crisi è davvero BANCHE E AZIENDE, RAPPORTO DIFFICILE 6HUYL]LR GL 3DROR 0DUL]]D LPPDJLQL D FXUD GHOOD UHGD]LRQH

Per le Piccole e Medie Imprese l’accesso al credito continua ad essere problematico, perché le garanzie richieste sono cambiate. Vendere e fatturare non basta più: i tempi di rimborso richiesti dalle banche devono essere rispettati. VFRSUL LO UHVWR GHOO DUWLFROR |

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Nello scorso mese di aprile è uscito il Bollettino Economico della Banca d’Italia numero 64. La pubblicazione trimestrale per la prima volta dal 2009 non si è concentrata sui rischi di insolvenza per le banche, sulla cattiva qualità e sulla carenza del credito alle imprese o sul peso delle sofferenze. Anzi, una delle affermazioni più importanti della pubblicazione è che già dall’ultimo trimestre 2010 la qualità del credito è nettamente migliorata, e in particolare è migliorata la qualità del credito alle imprese con una forte ripresa della domanda di finanziamenti sia per ristrutturazioni che per investimenti e un sostanziale calo delle sofferenze. Qualche maggior motivo di preoccupazione permane invece per il credito alle famiglie e in particolare per la quantità di incagli nei mutui casa. Ma è vero che per le imprese, e in particolare le PMI (Piccole e Medie Imprese), si stanno risolvendo i problemi di accesso al credito? E poi, perché in presenza del sistema bancario più “sano” d’Europa, come viene definito il nostro, la crescita in Italia langue? Secondo noi considerare alcuni fattori strutturali, che non appaiono nelle pubblicazioni congiunturali che trattano principalmente i dati macroeconomici come fa il Bollettino di Bankitalia, è d’obbligo. Come noto, le problematiche non sono confinabili al solo rapporto Banca - Impresa : interessano gli assetti complessivi del nostro Sistema Paese. I nodi da scio-

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gliere sono comunque stranoti e già analizzati. Ma, purtroppo, quando si tratta di individuare obiettivi e modalità realizzative c’è totale disaccordo. In questo contesto nel 2009 - 2010 l’onda lunga del post crisi ha visto luci ed ombre. Gli impieghi delle banche locali, quelle più orientate al relationship banking, spesso sono cresciuti a due cifre. Lo stesso non si può dire per le banche maggiori. Si tratta di politiche e criteri di concessione del credito diversi? Sembrerebbe di si. Ma andiamo per ordine. Innanzitutto va segnalato che i dati sulle sofferenze beneficiano della deroga quinquennale che consente alle Banche italiane di classificare tra i crediti bancari in default quelli non rimborsati alle imprese da oltre 180 giorni, anziché 90 come da standard regolamentare. Fra sei mesi tale deroga verrà a mancare e, a meno di un’improbabile proroga, la soglia verrà riportata a 90 giorni, con impatti sugli attivi a rischio, sui requisiti patrimoniali e quindi sul costo del credito. In secondo luogo, come risulta da una recente ricerca condotta con l’Università Ca’ Foscari di Venezia (Il credito bancario alle imprese : le dinamiche prima e durante la crisi), mentre prima della crisi le imprese avevano continuato a beneficiare di sempre maggiori finanziamenti bancari nonostante la liquidità aziendale apparisse non sempre sufficiente, così come spesso risultavano insufficienti la redditività sia del capitale proprio che di quello globalmente investito in azienda,


a partire dal 2007 le Banche continuano a concedere i finanziamenti alle imprese, in particolare alle PMI, solo se in possesso di una buona liquidità e premiando una dotazione anche minima di capitale sociale, purché accompagnata da una riduzione dell’effetto leva. In sostanza si evidenzia un significativo cambiamento nei parametri-guida di concessione del credito, probabilmente destinati a riqualificare il rapporto Banca – Impresa anche per il futuro. Oggi l’imprenditore o il manager che si presenta allo sportello bancario per chiedere un finanziamento si vede proporre soluzioni e chiedere garanzie diverse rispetto a prima. Le parole chiave per accedere al credito, infatti, sono divenute: - garanzie di liquidità: non basta vendere e fatturare, bisogna anche incassare in tempi e modi certi, rimborsare la banca nei tempi e nei modi richiesti. La crisi ha insegnato alle aziende che non incassare il dovuto al momento giusto può essere altrettanto rischioso che non vendere. È stato maggiore il numero di aziende chiuse per problemi di mancanza di denaro fresco che per veri dissesti; - patrimonializzazione: lavorare solo con i soldi della banca non si può più, perché la banca chiede all’imprenditore e ai suoi soci di “fare la loro parte” aumentando il capitale dell’azienda a garanzia dell’impegno effettivo nella continuità. Un’impresa che non ha un patrimonio adeguato ai suoi volumi di vendita, rischia di vedersi negare il credito oggi esattamente come nei momenti più cupi della crisi. Dunque la crisi potrà anche essere alle spalle, ma in realtà non per tutti. Alle parole chiave dovranno corrispondere fatti: dalla disponibilità delle imprese a ripensare le modalità di gestione della finanza aziendale, alla realizzazione di soluzioni per migliorare l’efficienza finanziaria nei rapporti di credito/debito delle reti d’impresa, alla capacità delle banche di comprendere le prospettive di sviluppo dell’impresa e di incorporarle nelle valutazioni di merito creditizio. L’impressione è che la preoccupazione per le regole di patrimonializzazione (Basilea 3, ecc.) perda una dimensione fondamentale: nessun ammontare di capitale, nelle Banche e nelle Imprese, può essere un sostituto adeguato di nuovi criteri di valutazione nel rapporto Banca – Impresa.

Paolo Marizza Paolo Marizza è Partner di Financial Innovations SIM |

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VIAGGI E METE

Una città a cinque cerchi LONDRA A UN ANNO DAI GIOCHI 6HUYL]LR H LPPDJLQL D FXUD GHOOD UHGD]LRQH

London

Fra un anno ospiterà l’Olimpiade. Ma, paradossalmente, il momento migliore per visitarla sarebbe ora. Tra i cantieri che procedono a ritmo incessante, iMagazine propone un tour tra

le gemme nascoste di Londra. Quelle che nemmeno i residenti conoscono.

Il 27 luglio del prossimo anno gli occhi del mondo saranno proiettati sul nuovo Stadio Olimpico, colorato a festa per l’inaugurazione della trentesima edizione dell’Olimpiade. A dodici mesi dall’evento, i cantieri del villaggio olimpico e dei principali impianti sportivi sono un via vai di operai, intenti a rispettare con la canonica puntualità inglese la tabella di marcia dei lavori. Eppure tutt’intorno il fascino di una delle capitali turisticamente più ambite al mondo resta immutato. Anzi, nel clima di calma apparente che precede il grande evento, la città dischiude ai visitatori angoli straordinari della propria essenza. Perché come diceva il poeta inglese Samuel Johnson, “A Londra c’è tutto ciò che questa vita possa offrire”.

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I promotori del turismo cittadino le definisco “hidden gems” (gemme nascoste). Luoghi e monumenti presenti negli anfratti più sorprendenti della capitale britannica e che la gran parte dei turisti, ma spesso anche degli stessi londinesi, non hanno mai avuto occasione di visitare. Come il Museo dell’Infanzia in Cambridge Heath Road, che ospita la collezione giochi, manufatti e oggetti per l’infanzia proveniente dal Victoria and Albert Museum, il più grande museo di arte e design del mondo, con oggettistica risalente dal 1600 ai giorni nostri. Un luogo magico in cui bambini e adulti rimangono affascinati di fronte alla bellezza delle bambole, dei peluche, dei giochi e dei capi d’abbigliamento per l’infanzia in esso custoditi. Per chi volesse invece vivere la quotidianità di Londra, una tappa è d’obbligo al Leadenhall Market, il mercato coperto della City. Tra il brusio della gente, sotto l’elegante tetto vittoriano, nei locali che scivolano uno affianco all’altro è possibile acquistare formaggi e carni fresche, ma anche fiori e spezie dagli aromi inebrianti. Senza citare negozi, pub e ristoranti che animano questo luogo magico. In tutti i sensi. Per gli amanti del cinema, infatti, il Leadenhall Market è sinonimo di Diagon Alley: le scene del famoso mercato dei maghi della saga di Harry Potter sono state ambientate proprio qui. Per una straordinaria veduta a 360 gradi della città è imperdibile una visita a The Monument: la colonna dorica realizzata da Sir Christopher Wren tra il 1671 e il 1677 per celebrare la rinascita di Londra dopo il tragico incendio del settembre 1666. Alta 61 metri, da oltre trecento anni turisti e visitatori ne salgono i suoi 311 scalini per ricevere un doppio premio: una suggestiva vista panoramica ed un simpatico certificato a prova delle proprie capacità atletiche. Dopo un simile sforzo fisico ecco allora l’occasione 22

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migliore per rifocillarsi con qualche piatto tipico. In Fleet Street, la tappa obbligata diventa così lo Ye OIde Cheshire Cheese Pub, un luogo storico sopravvissuto al regno di quindici diversi monarchi. Il suo interno in legno scuro riporta i commensali indietro nel tempo, in un’atmosfera suggestiva dove poter assaggiare svariati generi di birre e carni succulente. Per degustare dell’ottimo vino, invece, impossibile non visitare il Gordon’s Wine Bar, la più antica enoteca di Londra e una delle più antiche del mondo. Luogo affollato da gente di tutte le età, la sua storia gloriosa, iniziata nel 1890, viene trasmessa in ogni angolo: dalla cantina ai candelabri che imbandiscono i tavoli. Immancabile una foto alle pareti in legno in cui sono appesi ritagli di vecchi articoli di giornale e altri cimeli.


Un friulano nello staff

olimpico

Lo staff organizzativo di Londra 2012 parla anche friulano, grazie alla presenza al suo interno di Alessandro de Franzoni (foto a fianco), 34enne di Fiumicello, che ormai da alcuni mesi risiede nella capitale inglese per preparare al meglio l’evento olimpico. Alessandro, in cosa consiste la tua attività nell’ambito dell’organizzazione delle Olimpiadi 2012? “A Londra lavoro nel settore accrediti. Durante i Giochi Olimpici i controlli di sicurezza sono molto elevati e per accedere ai siti di gara bisogna superare controlli simili a quelli che normalmente si effettuano negli aeroporti. Tutti gli addetti ai lavori (dagli atleti ai media, dai volontari ai fornitori di servizi) devo-

Partecipare all’organizzazione di questi grandi eventi implica spostarsi continuamente da un Paese all’altro: qual è il pregio e quale il difetto di questo “stile di vita”?

no essere in possesso di un documento che li iden-

“Spostarsi così di frequente finisce inevitabilmen-

tifichi, certifichi che abbiano titolo a prendere parte

te per condizionare i rapporti personali, soprattut-

ai Giochi e determini in quali siti e all’interno di quali

to quelli con la famiglia e con gli amici, che non rie-

aree si possono muovere. Il compito del mio diparti-

sci mai a vedere e frequentare quanto vorresti. Però in

mento è quello di assicurarsi che i quasi 300.000 ad-

cambio di questo sacrificio c’è il privilegio di poter vi-

detti ai lavori attesi riescano ad arrivare senza impedi-

vere a contatto con culture diverse, conoscere perso-

menti nelle aree dove dovranno svolgere il loro ruolo,

ne che vengono dalle realtà più disparate e ascoltare

pianificando, producendo e distribuendo i corretti do-

le loro storie. In più, i Giochi vengono sempre organiz-

cumenti di accesso”.

zati in città molto suggestive e interessanti”.

Quali altre esperienze nel settore hai avuto in passato?

Tra tutti i luoghi in cui hai lavorato qual è quello che più ti ha conquistato?

“È la mia prima esperienza nel settore accrediti, ma

“Cito ancora Vancouver per il modo in cui è inserita

non la mia prima esperienza olimpica, visto che ho già

nel paesaggio, per la vastità degli spazi, per il rispet-

lavorato per i Comitati Organizzatori dei Giochi Olim-

to e la comunione che i canadesi riescono a costru-

pici invernali di Torino 2006 e Vancouver 2010.

ire con questi scenari meravigliosi. Anche quella di

Quella di Vancouver è stata anche la tua prima vera esperienza di lavoro all’estero: cosa ti spinse ad una simile scelta? “Sono stato spinto a trasferirmi in Canada soprattutto dalla voglia di vivere un’altra esperienza olimpica do-

Delhi,

dove

ho

lavorato

per

i

Giochi

del

Commonwealth, è stata un’esperienza molto intensa, per motivi legati più che altro alle diversità culturali”.

Della tua terra natale qual è la cosa che più ti manca?

po quella, entusiasmante, di Torino. In più, il Canada

“A parte la famiglia, il fatto di avere mare e montagna

aveva sempre esercitato un fascino particolare su di

così vicini tra loro. Da questo punto di vista Vancou-

me, ma devo dire che avrei accettato anche se i Giochi

ver era una situazione privilegiata che purtroppo non

si fossero tenuti da qualche altra parte. La voglia di ri-

si ripete a Londra!”.

vivere quelle emozioni era troppa”.

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Descrivici una tua giornata tipo a Londra. “Per ora è la giornata tipo di una qualsiasi persona impiegata negli uffici della City. Sveglia all’alba, lungo trasferimento con gli altri pendolari nella affollatissima metropolitana londinese, e poi tante riunioni per finalizzare la pianificazione, un pranzo veloce tra un meeting e l’altro, altre riunioni. E spesso si conclude la giornata al pub, con amici e colleghi, prima di rientrare a casa. La public house è ancora un punto di riferimento essenziale per la vita sociale britannica. Presto cominceremo a spendere meno tempo in ufficio e a frequentare più spesso i siti di gara per l’allestimento, e quello è sempre un passaggio emozionante perché vuol dire che i Giochi sono davvero vicini. I ritmi di lavoro sono ancora piuttosto tranquilli, ma cresceranno esponenzialmente col tempo”.

Nella tua carriera professionale qual è stato il momento più complicato che hai dovuto fronteggiare? “Ai Giochi la pressione è sempre tanta, l’attenzione di

zioni maggiori alla fine vengono dalle persone, quelle che ti ringraziano al termine dell’evento, dimostrando di aver apprezzato l’impegno e la dedizione con cui hai cercato di fare al meglio il tuo lavoro”.

Da italiano che opera all’estero nell’ambito di grandi eventi, come giudichi la nostra capacità organizzativa rispetto a quella di altri Paesi? “Le Olimpiadi di Torino hanno dimostrato la nostra capacità organizzativa e molti manager italiani vengono apprezzati all’estero per la loro preparazione e per i risultati che riescono a conseguire. Se c’è un gap da colmare è forse quello relativo alla difficoltà che a volte abbiamo, in Italia, di coordinare realtà diverse, facendo dialogare le istituzioni e accorciando i tempi di certi procedimenti. Dal punto di vista delle individualità, però, sono convinto che possiamo tranquillamente reggere il confronto con gli altri Paesi”. Andrea Doncovio

tutti è al massimo e non c’è margine di errore. A volte assicurarsi che i più importanti media del mondo riescano a ottenere le interviste con gli atleti, rispettando i tempi strettissimi e facendo funzionare tutto senza problemi diventa davvero complicato. Le soddisfa-

A proposito di cimeli, non scordate di allungarvi fino a Lonsdale Road, nel romantico quartiere di Notting Hill, recapito del Museum of Brands, Packaging & Advertising. In altre parole, il regno dei marchi e della pubblicità, dove, attraverso una rassegna di oltre 12.000 articoli, viene ripercorsa la storia delle campagne pubblicitarie dei principali brand internazionali. Per gli amanti della natura, invece, la meta imperdibile è il Chelsea Physic Garden, il secondo giardino botanico più antico d’Inghilterra, ma famoso per le sue piante medicinali e le erbe aromatiche, dominate dalla presenza del più grande albero d’olivo dell’isola britannica. Un silenzio carico di significati, invece, regna incontrastato nell’Highgate Cemetery, in Swain’s Lane, il grande cimitero vittoriano, attrazione culturale e naturale. Edifici artistici, cappelle, catacombe: tutte opere architettoniche di pregevole fattura. La chiusura è riservata alla peculiare capacità di Londra di abbinare il sacro ed il profano, in una metamorfosi che ancora oggi la rende una città da scoprire ogni giorno. Perché se definire la Cattedrale di St. Paul una gemma nascosta è impensabile, non tutti sanno che al suo interno si trova la cripta più grande d’Europa. Un luogo in grado di soddisfare i palati più raffi24

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nati grazie ad un ristorante dai ricercati menu stagionali. Per consentire ai visitatori di rifocillare sia l’animo che il corpo. Che Samuel Johnson avesse ragione?


A L L A S C O P E R TA D I . . .

La

memoria della

pietra

STORIA, ARTE E LETTERATURA A DUINO 6HUYL]LR H LPPDJLQL GL 9DQQL 9HURQHVL

Miti, popoli, culture, ma anche artisti, poeti,

Duino è

musicisti: dalla notte dei tempi, terra di incontro, di leggenda, di cultura.

La storia di questa terra è scritta nelle sue pietre: iMagazine ha voluto farle parlare. MITO, PREISTORIA E STORIA ATTORNO AL TIMAVO Dovevano fuggire in fretta gli Argonauti, dopo aver trafugato il vello d’ariete d’oro al re di Colchide: la loro guida, Giasone, scelse dunque di risalire il Danubio per poi scendere nell’Adriatico. Da qui in poi le ipotesi sulla rotta sono infinite, ma è significativo notare come fra i luoghi che rivendicano il passaggio degli Argonauti ci sia anche Duino. La stessa Duino dove ritorna in superficie il Timavo, dopo essersi inabissato nelle grotte di San Canziano.

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Attorno a questo fiume sono nati numerosi altri miti: lo storico greco Strabone parla del Timavo come luogo sacro all’eroe Diomede; Virgilio, nel I libro dell’Eneide, ricorda che il troiano Antenore, fuggito dalla sua città in fiamme, sbarcò proprio qui per poi proseguire verso il Veneto e fondare Padova. Mitologia a pare, questi luoghi sono abitati sin dalla preistoria: nele grotte del circondario sono venuti alla luce reperti che vanno dal Paleolitico inferiore all’Età del Ferro, senza contare che in queste terre, vocate da sempre ad essere ‘confine’, si sono stanziate molte popoazioni preromane.

Roma arrivò nell’anno 178 a.C., quando il console Aulo Manlio Vulsone pose il suo accampamento militare presso il bacino del Timavo, dove subito sorse un emporio commerciale, e soprattutto nel 129 a.C., sotto il consolato di Manio Aquilio e Gaio Sempronio Tuditano, quest’ultimo attivo in vari conflitti con popolazioni stanziate in Friuli, Austria, Slovenia e Croazia. Egli dedicò un monumento al Timavo, vera e propria divinità per gli antichi: a testimoniare la sacralità del luogo, ancora oggi, c’è la quattrocentesca chiesa di San Giovanni in Tuba. Bisogna infine ricordare il Castrum Pucinum, una fortificazione citata da Plinio il Vecchio e famosa per la produzione del vino Pucino (antenato del nostro Terrano?), e la mansio Timavi, una stazione di tappa presso il fiume segnalata da un’antica mappa medievale, copia certa di un’originale romano: la Tabula Peutingeriana. Ma resti romani sono disseminati un po’ ovunque, dalle ville del Lisert alla Grotta del Mitreo, senza contare che da duemila anni le cave di Aurisina regalano al mondo una splendida pietra per sculture e architetture. IL COMPLESSO DUINATE E LA SUA STORIA

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Sono molte le cose da vedere in questo piccolo lembo di costa. Innanzitutto, la rocca inferiore, i cui ruderi sovrastano il promontorio della Dama Bianca. Vittima di un marito geloso, Esterina da Portole venne gettata sugli scogli dal suo assassino: nella sua caduta, però, si sarebbe trasformata nella pietra visibile dal mare, la cui forma ricorda davvero quella di una dama velata. Tuttora, nelle notti di luna piena, si sentirebbe il lamento di Esterina. Oltre al fantasma, non può mancare la leggenda: ospite di Pagano IV, in questa dimora, sarebbe stato Dante in persona, nella veste di ambasciatore del veronese Cangrande Della Scala. Della vicenda resta il nome di Scoglio di Dante alla roccia che si erge nella baia, dove nei giorni di bora si respira un’atmosfera di poetica inquietudine. Il vero e proprio castello di Duino è però la quattrocentesca rocca superiore, con al centro la torre di origine romana e attorno le strutture collaterali: la vasca delle ninfee, il cimitero di famiglia, inglobato in ciò che resta di un convento seicentesco, il bunker della Seconda Guerra Mondiale costruito nel ‘43 (profondo 18 m, con una sala inferiore di 400 mq) e la vecchia foresteria del castello, ormai da decenni sede del Collegio del Mondo Unito, che ospita 200 ragazzi provenienti da oltre 50 nazioni del pianeta. Per molto tempo la storia dei nobili duinati non si segnala per particolari vicende. Poi, nel 1366, un cambio di rotta politica: dopo il vassallaggio con i Conti di Gorizia e in seguito il Patriarcato di Aquileia, Ugone VI sottoscrive a Vienna un atto solenne con il quale dichiara di prestare «obbedienza e servitù» agli Asburgo. Nel 1395, estintasi la dinastia dei Duinati,


i diritti feudali passano ai signori di Walsee: sono loro a iniziare la costruzione del castello superiore. Dopo le incursioni turche della seconda metà del Quattrocento e dopo l’estinzione della famiglia dei Walsee, le fortezze duinati passano prima agli Hoffer, che subiscono lo smacco degli 8 mesi di occupazione da parte dei Veneziani (nel 1508 si è in piena Guerra di Cambrai), poi ai conti Della Torre, già duchi di Milano. Nel 1875, il ramo Della Torre si unisce con i Tasso, di cui fu illustre esponente il Torquato poeta; un casato ricchissimo, che per 300 anni ebbe il monopolio dei servizi postali nell’Impero Austroungarico. I Della Torre e Tasso (Thurm und Taxis nella denominazione tedesca) sono ancora oggi i proprietari del castello. VISITA AI CASTELLI

Cominciamo la visita dalla rocca inferiore. Ciò che resta va a fondersi direttamente nella pietra sottostante, in un tutt’uno quasi indistinguibile. Su tutto, domina la torre centrale: all’interno, non visibili a causa delle strutture pericolanti, ci sono ancora lacerti di affreschi medievali e un leggio in pietra per le lodi del mattino. Sotto questo sperone roccioso, nell’antichità, c’era uno spazio dedicato al culto del dio Mitra. Dal castello inferiore ci spostiamo in quello superiore, con le sue 70 stanze (18 aperte al pubblico). Dopo l’ingresso monumentale, con la sua splendida vista sul castello inferiore e lo Scoglio di Dante, entriamo nella Sala Grotta, così chiamata per la calcite, tipica delle grotte carsiche, che riveste il soffitto e le pareti; la sala è abbellita da una fontana e da un enorme esemplare di ametista proveniente dal Brasile. Dalla parte opposta si passa al cuore del Castello: il corridoio d’ingresso, ornato da armi turche e persiane e affiancato da una stanzetta in cui è stata ricostruita la storia dei principi duinati (da vedere l’albero genealogico e i molti oggetti nelle vetrine: una casa di bambole del 1910, vasi greci e varie antichità romane), ci conduce alla straordinaria scala di Andrea Palladio, dalla struttura ellittica autoportante, dove ogni gradino scarica il peso sull’altro. Dopo un’altra stanzetta dedicata alla storia della famiglia, chiusa su un lato da un portale barocco proveniente da una chiesa della Boemia, raggiungiamo il piano superiore: un’infilata di meraviglie. Si comincia con un lungo corridoio dove oggi sono esposti antichi violini: appartengono, come tutti i 150 strumenti d’epoca presenti in castello, al professor Vasquez (Università di Vienna), che ha offerto la sua collezione per una mostra temporanea, una delle tante ospitate a Duino, per continuare nel solco di una gloriosa tradizione di ‘casa della cultura’. Molti, infatti, furono gli ospiti illustri dei principi: i letterati Victor Hugo, Hugo von Hofmannsthal, Paul Valerý, Gabriele D’Annunzio, |

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Rudolph Kassner, Mark Twain, Eugène Ionesco e quel Rainer Maria Rilke su cui torneremo alla fine, i musicisti Gustav Mahler, Johann Strauss, Charles Gounod e Franz Liszt, l’attrice Eleonora Duse, il filosofo Karl Popper. Ma anche certi inquilini non passarono nosservati: come Marie Bonaparte (sì, proprio quei Bonaparte!), psicanalista di fama internazionale, alieva di Sigmund Freud, a cui pagò un riscatto nel 38 per salvarlo dalla persecuzione nazista. Di questi formidabili protagonisti restano ampie tracce: le bacheche ospitano lettere, telegrammi, libri, autografi, in un emozionante percorso nella cultura occidentale vista, però, dal suo lato più intimo. Dal corridoio dei violini arriviamo alla magnifica Saa di ricevimento, detta Sala dei Cavalieri, ricca di ritratti e illuminata da un grande lampadario settecentesco in vetro di Murano. Ed ecco poi il suggestivo salotto blu, quello rosso con il fortepiano suonato da Franz Liszt ancora in bella mostra, il terrazzo di Rilke da cui si può ammirare una vista sul mare che toglie il fiato, la vecchia biblioteca, la stanza della principessa Teresa di Hohenlohe, il salotto in cui fu ospiato l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo nel 1669, il salotto verde e infine la sala da pranzo, con tanto di argenterie, paravento provenzale del Settecento e naure morte di Jacob van den Kerckhove (1667 - 1724) alle pareti. All’uscita non può mancare una visita alla torre romano-medievale che domina il cortile interno e alla cappella di famiglia, nonché una passeggiata nel parco, dove, fra piante e fiori di ogni tipo, spunta la sorpresa: il tavolo di marmo su cui Rainer Maria Rilke, qui ospite dal 1909 al 1914, compose alcune celebri poesie delle raccolte Sonetti a Orfeo ed Elegie Duinesi. Ed è come se lo vedessimo ancora, intento sulle sue carte, spirato dal panorama. Perché Duino è così: è un luogo d’incanto dove il bello ha sempre trionfato.

Vanni Veronesi

ALCUNI VERSI DI RAINER MARIA RILKE (1875 - 1926) Elegie Duinesi, poesia n. 10, vv. 1 - 16 (composti sicuramente a Duino): Ah che io un giorno, all’uscita dalla truce visione, canti giubilo e gloria ad angeli approvanti. Che nessuno dei martelletti del cuore, chiaramente battuti, fallisca per corde molli, dubitanti, o che si strappano. Che il mio volto scrosciante mi renda la natura più splendente; che il non appariscente pianto fiorisca. Oh come allora voi mi sarete care, notti, addolorate. Che io più in ginocchio non vi abbia accettato, sorelle inconsolabili, né mi sia arreso più sciolto nei vostri sciolti capelli. Noi, che sprechiamo dolori. Come li prevediamo, nella triste durata, se non finiscano forse. Ma essi sono, sì, il nostro fogliame d’inverno, il nostro scuro sempreverde, uno dei tempi dell’anno segreto; non solo tempo, ma luogo, domicilio, letto, suolo, dimora. (traduzione dal tedesco di M. Ranchetti e J. Leskien, ed. Feltrinelli 2006)

Per info su orari e visite: www.castellodiduino.it |

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TURISMO

Da Grado a Trieste danzando sull’acqua L’AFFASCINANTE OFFERTA DEL DELFINO VERDE 6HUYL]LR D FXUD GL $]LHQGD 3URYLQFLDOH 7UDVSRUWL GL *RUL]LD

Evitare i lunghi incolonnamenti in automobile sotto il sole estivo cocente ed eliminare l’affannosa ricerca di parcheggi. Un sogno che grazie ad APT è divenuto realtà: perché la via ideale per collegare il capoluogo regionale e l’isola del sole è quella marittima.

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«

Caricare l’auto, mettersi in strada, fare una mezz’ora o anche un’ora di viaggio (code permettendo), cercare un parcheggio che non si trova, sistemarsi infine a chilometri di distanza dalla propria meta, il tutto sotto il sole cocente... Che si tratti di un triestino che si reca a Grado o di un turista gradese che sceglie di visitare Trieste, la giornata di svago tanto attesa rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo. Bene lo sanno gli oltre 15mila passeggeri che l’anno scorso, proprio per questi motivi, hanno scelto una via alternativa: quella d’acqua. Lo hanno fatto salendo sul Delfino Verde, la motonave che nei mesi estivi fa da collegamento tra Grado e Trieste, ed è ormai una vera tradizione dell’estate. Un servizio messo a punto dall’Azienda Provinciale Trasporti di Gorizia, tornato in auge anche nel 2011 (partito il 1. giugno si concluderà il prossimo 31 agosto) con alcune novità. Prima tra tutte è quella degli orari, leggermente modificati rispetto al 2010 con l’intento di andare sempre più incontro alle esigenze dei passeggeri. Grazie ai nuovi orari, lievemente posticipati rispetto a quelli dell’anno scorso, sarà possibile godersi una giornata al mare o una visita nel capoluogo triestino con ancora maggiore tranquillità (vedi box orari a lato). Nessuna modifica invece per quanto riguarda la frequenza delle corse: anche questa estate infatti sono in

programma tre collegamenti giornalieri con capolinea Grado (Molo Torpediniere) e Trieste (Stazione Marittima), tutti i giorni (15 agosto compreso) con l’esclusione della sola giornata di lunedì. Che la via marittima sia gradita ai turisti e bagnanti lo dicono i numeri: nonostante le ultime estati non siano state proprio favorevoli dal punto di vista meteorologico, i biglietti staccati sono stati sempre di più, superando senza problemi le 15mila unità. Tanto che, nel 2010, il servizio avrebbe dovuto chiudere i battenti al 31 agosto e ha visto invece a gran richiesta il prolungamento fino alla prima settimana di settembre. Interessante anche la tipologia di passeggeri trasportati dal Delfino Verde: per l’80 per cento si tratta di turisti stranieri provenienti da Grado che scelgono la via del mare per recarsi a Trieste. Due i motivi: il primo è la comodità, dal momento che, partendo dal Molo Torpediniere di Grado, si sbarca direttamente alla Stazione Marittima di Trieste, ovvero proprio in centro città, e si riparte dallo stesso punto. Il secondo è l’originalità: niente regge il confronto con la vista mozzafiato delle coste giuliane in una giornata di sole. Il tragitto del Delfino Verde, che costeggia le scogliere di Duino e Miramare, permette infatti di godere del panorama carsico, del castello di Duino (sede del Collegio del Mondo Unito) e del castello di Miramare in un modo assolutamente unico, impossibile per chi viaggia su quattro o due ruote. Anche questo,

Grado

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certamente, ha giocato (e non poco) a favore di questa scelta. Scelta che, sebbene come detto sia propria soprattutto dei turisti, non per questo viene snobbata da chi vuole impiegare una giornata in una gita diversa dal solito. Tanto è vero che, pur essendo il sabato e la domenica le giornate di maggior affluenza per il servizio, anche gli altri giorni della settimana reggono bene dal punto di vista delle presenze. E i passeggeri sono molto diversificati: famiglie, singoli e coppie, senza nessuna preclusione, anche se naturalmente i piĂš entusiasti di questo avventuroso modo di viaggiare sono i piĂš piccoli. C’è poi da considerare il lato economico: APT ha sempre puntato a contenere al massimo i costi dei biglietti, proprio per consentire l’utilizzo piĂš ampio possibile del servizio. Il costo della corsa è cosĂŹ molto limitato (8 euro andata e ritorno, con possibilitĂ di acquistare anche pacchetti di piĂš corse a prezzo ancora piĂš conveniente - vedi box costi -) e se si considera il costo della benzina e quello del parcheggio per l’intera giornata, è facile fare due piĂš due e arrivare alla conclusione che, tra stress e denaro risparmiato, valga davvero la pena fare un pensierino sull’ipotesi ‘’via acquatica’’. Ultimo lato da considerare, quello ambientale: utilizzando la motonave si evita di incrementare il traffico sulle strade e quindi l’inquinamento. Anche questo, un motivo da considerare molto attentamente.

Ulteriori informazioni su orari, tragitto e costi sono disponibili sul sito internet www.aptgorizia.it e al numero verde 800955957.

BOX COSTI COSTI-ORARI

! " # - alle 10.00 (con arrivo a Trieste alle 11.30), - alle 14.15 (con arrivo alle 15.45) - alle 18.30 (con arrivo alle 20.00). $ % &' " ( %

- la prima corsa alle 8.15 (con arrivo a Grado alle 9.45), - alle 12.30 (con arrivo alle 14.00) - e alle 16.45 (con arrivo alle 18.15). ) % % * # + , - , ,

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Trieste

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PERSONAGGI

L’orgoglio di una terra PIERO PITTARO E I FOGOLÂRS ,QWHUYLVWD GL *LXOLDQD 'DOOD )LRU

Milioni di emigrati in tutti i continenti sono legati tra loro da radici comuni e dal ricordo sempre vivo delle proprie origini. L’Ente Friuli nel Mondo lavora ogni giorno per valorizzale. In esclusiva per iMagazine, il suo presidente spiega come.

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“La mia elezione è stata per me un fulmine a ciel sereno. Da piĂš di dieci anni non avevo piĂš cariche di alcun genere. La mia filosofia è sempre stata: “Lascia la carica all’apice del successo. Scendi da cavallo di tua volontĂ , non farti disarcionareâ€?. Di fatto facevo il cincinnato! Fu una telefonata insistente a farmi dare l’assenso; accettai senza sapere a cosa andavo incontro, però ad una precisa condizione: presiedere l’Ente per breve tempo, quanto poteva bastare per rilanciarlo e farlo crescere nei servizi offerti ai nostri friulani d’Italia e del mondoâ€?.

â€œĂˆ stato un anno di grande lavoro. Dopo le eccellenze dei miei predecessori, dal senatore Mario Toros all’onorevole Giorgio Santuz, solo per citarne due, era molto difficile migliorare la situazione. Tuttavia, giungendo dall’esterno, balzano in breve tempo agli occhi pregi e difetti delle strategie e dell’amministrazione. E poichĂŠ sono uno che arriva da un’azienda vitivinicola, ho portato l’esperienza in mio possessoâ€?.

ÂŤ

Forse nessuno come lui può rappresentare al meglio i molteplici, incontestabili valori del carattere, della cultura e del patrimonio di studio e di ricerca del nostro territorio. Quel “luiâ€? si riferisce a Piero Pittaro. Nato in provincia di Pordenone, è divenuto dapprima famoso come enotecnico ed enologo. Lungimirante e determinato, estroverso e sagace comunicatore, ha assunto nel tempo cariche importantissime: è stato fondatore e presidente dell’Assoenologi; fino al 1999 è stato presidente dell’Unione Internazionale degli Enologi per poi vedersi riconosciuto il titolo ad honorem. Da luglio 2010, infine, Piero Pittaro ha iniziato una nuova ed entusiasmante avventura: quella di Presidente dell’Ente Friuli nel Mondo. L’appellativo dell’Ente ricorda come, fin dal lontano XIII secolo, si sia verificata una migrazione di persone partite dal Friuli per stanziarsi altrove. Nel secolo appena trascorso, a partire dal 1948, l’esigenza di consolidare i legami tra i friulani nel mondo, creatori dei Fogolârs Furlans, e la loro terra d’origine si è fatta sempre piĂš impellente. Dopo anni di confronti politici e istituzionali, il 20 giugno 1953 nel Salone del Castello di Udine, sede del Parlamento della Patria del Friuli, nacque l’Ente Friuli nel Mondo, quale strumento di collegamento con milioni di friulani che vivono nei diversi continenti ed hanno cosĂŹ un organismo istituzionale in grado di rappresentarli. 34

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“Ho subito razionalizzato gli uffici, riordinando il personale; ho effettuato tagli di bilancio dove ritenevo superflue le spese; ho fatto modificare lo statuto sociale ed ho cambiato il nostro giornale trasformandolo in rivista, per dare molto spazio ai nostri fogolârs nel mondo. Nello stesso periodico ho iniziato a far conoscere le eccellenze delle aziende friulane e quelle di friulani all’estero, con la filosofia di creare indirettamente contatti per futuri business. Siamo presenti ad ogni assemblea o riunione dei fogolârs del mondo e d’Italiaâ€?. ! " # $

“La data è incerta. I fogolârs sono nati alla fine dell’Ottocento in Argentina e si sono propagati in tutto il mondo, dalla Patagonia alla Nuova Zelanda, dal Sud Africa alla Siberia. Attualmente sono 164. Il dato tuttavia cambia in continuazione, perchĂŠ alcuni chiudono ed altri apronoâ€?. ! %% & " % "

“Il nostro è un compito di servizio, di supporto; si ricerca l’unione di tutti i fogolârs, ovunque siano collocati. L’attaccamento alle radici, anche per la seconda, terza, quarta generazione crea non solo amicizia, ma


soprattutto turismo e business�. '' ' * + % " * % % +

“Proprio per effetto della globalizzazione il mondo è diventato piccolo. Noi dobbiamo solo arare il terreno perchĂŠ altri seminino e raccolgano i fruttiâ€?. % * %

“Purtroppo molto limitato. Ăˆ necessario creare i presupposti perchĂŠ ciò avvenga. Oggi i friulani di terza e quarta generazione sono logicamente inseriti nei gangli del loro Paese e sentono poco la nostalgia delle origini dei nonni. Noi cerchiamo di ospitarne alcuni, una cinquantina all’anno, per degli stages all’universitĂ , nelle industrie, nell’agricoltura‌â€?. / 7 % % '

“Il nostro operato tenta di far conoscere il Friuli in casa loro, attraverso attivitĂ che descrivono il turismo balneare e montano, ma anche quello di pianura con l’agroalimentare, senza scordare poi la cultura, l’arte, i musei, le ville, le bellezze naturaliâ€?. / ; ' ; " ' * ; " * < ' % % ' *

“In rete manteniamo contatti continui. Inseriamo ogni elemento utile ad attirare la curiositĂ dei giovani, cercando di conoscere i loro stili di vita, le loro passioni, le loro aspirazioniâ€?.

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“Tantissime! Vista anche l’età ‌ Il lavoro del presidente dell’Ente non è remunerato, è solo volontariato. Ecco perchĂŠ lo possono fare esclusivamente i pensionati. Io lavoro per l’Ente almeno cinque ore al giorno ed è il motivo per cui mi consideroâ€?provvisorioâ€?. Nella mia vecchiaia intendo seguire ancora la mia azienda, il mio museo, i miei hobbyâ€?. % $ " ]

“Tanto, indirettamente. Lasciandomi fare da solo le scelte. Anche se ho sacrificato moltissimo famiglia ed azienda. Non me ne pento, ma ho un certo rimorso�. ! % ; % ; ; % +

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% ; * ' $ % "

“Molto poco. Amo la lettura, la macchina da scrivere, la musica, l’arte. Ho praticato pochissimo sport, solo un po’ di sci, che ora non posso piĂš permettermi per via del cuore che fa le bizze. Vivo impegnatissimo, ma sereno. Do il giusto peso ai problemi della vitaâ€?.

Giuliana Dalla Fior

= > + @ % * % / % E %

“Si tratta della Convention mondiale dei Presidenti di Fogolârs. A questi si aggiungono altri friulani preposti alle attivitĂ culturali e conviviali. Normalmente siamo un migliaio. Tale Convention ruota a turno nelle tre province friulane: Udine, Pordenone, Goriziaâ€?. %

* ' *

“La mia presidenza è provvisoria. Alcuni obiettivi sono stati giĂ raggiunti, altri – molti – sono in corso d’opera. Spero che il mio successore continui su questa strada, che è chiara e difficile: suscitare continuo interesse per il Friuli nei figli, nipoti, pronipoti dei nostri emigrati, per generare reciprocitĂ di cultura e di businessâ€?. |

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C A M P A N A R I

L’arte del rintocco Una tradizione secolare da tramandare nel tempo. Perché nell’era della tecnologia, far suonare manualmente le campane resta una dote da salvaguardare e valorizzare. Dalla Slovenia al basso Friuli, ecco la missione dei Campanari del Goriziano. «Campanari del Goriziano» è un progetto che

dalizio, il gradiscano Andrea Nicolausig – i suonato-

nasce dal desiderio di salvaguardare, valorizza-

ri attivi nel goriziano sono circa 150: vi sono squadre

re e promuovere la secolare tradizione campana-

composte solo da giovani con età inferiore ai 25 anni

ria presente ed attiva nel Goriziano. Si propone di

ed altre ove l’età di tutti i componenti supera i 70 anni.

essere un punto di riferimento per tutte le squa-

Volendo fare una media approssimativa possiamo dire

dre di campanari della nostra terra e si caratteriz-

che si attesta sui 40 anni e non vi è la presenza di suo-

za come gruppo di persone che condividono una

natrici”.

Servizio della redazione. Immagini di Campanari del Goriziano

«passione» in comune e che svolgono un servi-

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l’anno. “Ogni singola squadra – aggiunge Nicolausig

zio alle comunità. Basandosi sulla ricca esperienza tramanda-

– suona nella propria parrocchia durante le festività.

ta, i campanari desiderano rafforzare l’arte del-

Nel periodo estivo, inoltre, vengono spesso organiz-

lo scampanio, per garantire una continuità e per

zate rassegne campanarie che coinvolgono più squa-

non disperdere il patrimonio espresso dai singo-

dre, senza scordare la “Festa dei campanari del Go-

li gruppi.

riziano” che si svolge il primo sabato di settembre in

Dal santuario di Monte Santo si rivolgono

una località sempre diversa del nostro territorio e che,

al Goriziano, ossia al territorio che, con Gorizia

quest’anno, avrà luogo al santuario della Castagnaviz-

centro geografico e culturale, comprende la valle

za a Nova Gorica”.

dell’Isonzo, del Vipacco, il Collio, il Carso gorizia-

Oltre alle esibizioni, l’associazione si occupa di al-

no, la Bisiacaria, Grado, la Bassa friulana, il Gra-

tre attività di ricerca e sviluppo dell’arte campanaria,

discano ed il Cormonese.

come il recente censimento delle campane, da poco

“Attualmente – racconta il presidente del so|

Una rete ben insediata sul territorio e attiva tutto

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avviato.


Ma se l’arte campanaria trova le sue radici in un

altrimenti è il risultato della volontà di conoscere e av-

passato ormai remoto, il suo futuro è destinato ad es-

vicinarsi ad uno strumento particolare come la cam-

sere altrettanto lungo: “Ogni anno – confida il presi-

pana, che la persona vede lontano sul campanile, ma

dente – abbiamo in media una decina di nuovi iscrit-

che sente quotidianamente e quindi ritiene parte del

ti. Periodicamente l’associazione organizza corsi spe-

proprio vivere. Il tutto poi si sviluppa come un servizio

cifici per diventare suonatori di campane: non sono ri-

svolto per la comunità. Anche per questo – conclude –

chiesti limiti d’età, tant’è vero che le presenze variano

in futuro proseguiremo ad organizzare corsi cercando

dai bambini ai ragazzi agli adulti”. La domanda suc-

col tempo di far rifiorire gruppi di suonatori in più pa-

cessiva sorge spontanea: cosa spinge queste persone

esi possibile, anche in quelli dove da decenni si sen-

ad avvicinarsi al mondo campanario? “Si tratta di una

te la mancanza”.

passione – replica Nicolausig – che nasce spontanea o

Come si suonano le campane? Le tecniche per suonare le campane manualmente variano a seconda della zona. In Italia vi sono numerose varian-

Con “battuta” s’intende la suonata a campane ferme che si basa su ritmi derivanti dalla tradizione orale o composti da suonatori.

ti che contraddistinguono le diverse aree con suoni, struttu-

Le suonate con campane a movimento avvengono

re di celle campanarie e sistemi di bilicatura assai diversifi-

principalmente per specifici annunci (messe, momenti del-

cati. Nel Goriziano la tecnica principale si basa su concerti di

la celebrazione, etc.) e solitamente si fanno con tutte e tre

tre campane, essendo questo il numero tradizionalmente pre-

le campane. Durante la suonata ogni tanto il battaglio del-

sente nei campanili del territorio.

la campana maggiore viene preso al lazzo in modo che

I campanari, quando salgono alla cella, suonano a cam-

non batta per alcuni “giri” lasciando spazio solo alle cam-

pane ferme o in movimento o abbinando entrambi i sistemi.

pane piccola e mezzana. Questa suonata è detta “danza”

A campane ferme si suona legando i battagli con catene o

o “doppio”.

corde e portandoli a qualche centimetro dalla bocca della

Solitamente si eseguono anche pezzi con una sola

campana. Ad ogni campana corrisponde un campanaro che

campana in movimento (quasi sempre la grande) mentre

provvede a eseguire gli opportuni rintocchi a seconda della

le altre due rintoccano.

melodia o “battuta”.

L’ASSOCIAZIONE I Campanari del Goriziano (Pritrkovalci in sloveno, Scampanotadôrs in friulano) hanno come obiettivo la promozione della tradizione campanaria. Si dedicano inoltre alla ricerca storica e musicale, promuovendo attività che riguardano la storia e la catalogazione delle nostre campane e dei nostri campanili ed il ruolo delle campane dal passato ad oggi, nonché raccogliendo e trascrivendo le melodie presenti nel territorio. Per essere sempre aggiornati sull’attività dei Campanari del Gorizia è possibile visitare il sito internet www.campanaridelgoriziano.eu Sotto: Foto di gruppo della festa dei campanari al santuario di Merna. Il presidente Andrea Nicolausig è il secondo da sinistra in prima fila.

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7 9 6 ; , A 0 6 5 , * 0 = 0 3 ,

I N N O V A Z I O N E

T E C N O L O G I C A

Ricerca sicura

con Personal Tracker La Protezione civile regionale sta sperimentando una nuova tecnologia per i sistemi di cerca persone nelle aree montane. Capace di individuare un disperso da 5.000 metri di altezza. La possibilità di ridurre le tragedie della mon-

e proprio ricetrasmettitore di segnale (non vocale)

tagna passa per la nostra regione. La Protezione

RFID (Radio Frequency IDentification), che funziona

civile del Friuli Venezia Giulia, infatti, sta metten-

alla frequenza di 868 MHz, racchiuso in un conteni-

do a punto un nuovo dispositivo in grado di loca-

tore plastico pensato affinché l’escursionista possa

lizzare gli escursionisti che si perdono nelle aree

portarlo sempre con sé in tasca oppure nello zaino.

montane o che possono rimanere vittime di inci-

Servizio e immagini a cura di Protezione Civile FVG

denti durante le escursioni.

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Si tratta del Personal Tracker, un’apparec-

sona che lo porta con sé. In questo modo quando

chiatura che permette di localizzare persone (tu-

gli strumenti di ricerca identificano l’ID dell’apparec-

risti, operatori, forze dell’ordine) in aree montane

chio, identificano subito anche la persona.

impervie, non coperte da reti cellulari o da altri sistemi di telecomunicazioni.

Come anticipato, uno dei punti di forza del Personal Tracker è la sua autonomia: ogni dispositivo,

Le caratteristiche - Gli aspetti più interes-

infatti, integra una batteria ricaricabile dalla durata

santi del nuovo dispositivo sono rappresenta-

minima di sei giorni, in sola modalità trasmissiva e

ti dall’autonomia operativa, dalla distanza mas-

perfetta copertura GPS.

sima a cui è possibile effettuare il rilevamento,

Una volta che il dispositivo viene acceso, il ricevi-

dalla facilità di utilizzo e dall’economicità del si-

tore GPS si mette automaticamente in ricezione ed

stema.

effettua un campionamento periodico della posizio-

Nello specifico, l’apparecchiatura è un vero |

Ogni dispositivo è identificato tramite un ID radio univoco e viene associato esclusivamente alla per-

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ne: posizione che viene memorizzata dalla memoria


chio gli escursionisti. Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di consentire il noleggio gratuito, previo versamento di una piccola cauzione, del dispositivo presso bar e strutture alberghiere da dove, solitamente, iniziano le escursioni dei turisti (in particolare di quelli più inesperti): i dispositivi verrebbero poi restituiti in un altro rifugio (o altra struttura di noleggio) al termine dell’escursione. Statistiche e proiezioni alla mano, quando il progetto entrerà a pieno regime i dispositivi Personal Tracker in dotazione delle diverse strutture di nolo in regione dovrebbero aggirarsi attorno alle 200 unità. Dal punto di vista della macchina dei soccorsi, la nuova apparecchiatura fornirà ai soccorritori maggiori Un esemplare del dispositivo RFID

EEPROM integrata.

indizi. Poiché l’escursionista dovrà dichiarare dove intenderà depositare l’apparecchio una volta terminato

Un’altra qualità di rilievo è rappresentata dalla di-

l’utilizzo, qualora il noleggiatore non dovesse ricevere

stanza di comunicazione che il dispositivo riesce a

entro un arco di tempo consono la notizia che l’appa-

coprire per consentire l’individuazione delle persone:

recchiatura è stata restituita, potrà allertare i soccorsi.

dall’elicottero, infatti, il segnale può essere percepi-

E ricevendo già il segnale del dispositivo, per i soccor-

to fino ad un’altezza di 5.000 metri. Da terra, a secon-

ritori i tempi di ricerca si ridurrebbero notevolmente,

da della vegetazione e dell’orografia del territorio, la di-

con un ulteriore fondamentale vantaggio: anche se la

stanza tende inevitabilmente a ridursi, garantendo tut-

persona dispersa dovesse perdere conoscenza, il se-

tavia una copertura decisamente sopra la media.

gnale continuerebbe ad essere trasmesso, garanten-

Futuro prossimo - Per il momento il dispositivo di

done la corretta localizzazione.

Personal Tracker risulta ancora in fase sperimentale, tuttavia sono già in avanzata fase di studio anche le modalità operative attraverso cui fornire dell’apparecUna fase del test di localizzazione attraverso le nuove tecnologie.

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R E G I S T R O

D E L L E

O P P O S I Z I O N I

Rubrica a cura dell’avvocato Massimiliano Sinacori.

+ 0 9 0 ; ; 6

Vita dura per lo “spam” telefonico

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La legge n. 166 del 2009 di conversione del

ne nel predetto Registro. Un sistema oppo-

D. L. n. 135 del 2009, in materia di adegua-

sto al precedente, definito di opt-in, nel qua-

mento agli obblighi comunitari e di esecuzio-

le l’abbonato-potenziale cliente veniva contat-

ne delle sentenze della Corte di Giustizia del-

tato a casa solo se previamente aveva manife-

le Comunità Europee, all’art. 20-bis, ha appor-

stato il proprio consenso al ricevimento di of-

tato significative modifiche alla disciplina del-

ferte commerciali nella propria linea telefoni-

la gestione delle utenze telefoniche sulle quali

ca. Ciò non impediva alle aziende commerciali

è possibile esercitare attività di telemarketing/

di derogarvi in assenza di pesanti sanzioni per

teleselling ovverosia l’invio di materiale pubbli-

la violazione.

citario o di vendita diretta, il compimento di ri-

In virtù delle modifiche apportate dalla leg-

cerche di mercato o di comunicazione com-

ge n. 166 tutti coloro i quali hanno un’ uten-

merciale mediante impiego del telefono.

za telefonica domestica possono bypassare il

Questo nuovo sistema che regolamenta

fastidioso problema derivante dalle continue

l’attività di telemarketing/teleselling è operati-

chiamate telefoniche con finalità comunicati-

vo dal 1 febbraio 2011 e si basa sull’istituzio-

vo-promozionale attraverso questa iscrizione.

ne di un “Registro pubblico delle opposizioni”.

Tale registro è stato opportunamente istitu-

Con tale registro il legislatore ha optato per

ito con D.p.R. n. 178 del 2010 pubblicato nella

un sistema di cosiddetto opt-out che consente

|

Gazzetta Ufficiale il 2 novembre 2010.

alla aziende di contattare direttamente via te-

Come già detto, si è passati da un siste-

lefono l’abbonato a fini promozionali e/o pub-

ma inquadrabile nel silenzio-diniego (non con-

blicitari fino a che quest’ultimo non abbia ma-

tattarmi a meno che io non ti dia il permes-

nifestato il proprio dissenso tramite l’iscrizio-

so esplicito) ad un sistema di silenzio-assen-

luglio-agosto 2011

|


so (puoi contattarmi fino a che non te lo vieto e-

riabili da € 30.000 per i casi più lievi ad € 180.000

spressamente).

per i casi di maggiore gravità. Questo sistema che in sostanza viene a limita-

I punti focali della normativa sono inquadrabili

re l’attività promozionale delle società commerciali alle utenze telefoniche domestiche ha ricevuto pa-

nei seguenti aspetti:

reri contrastanti soprattutto da parte delle organiz-

le società commerciali che effettuano

zazioni dei consumatori. Una forte critica, stante il

telemarketing-teleselling (aderenti alla cosiddetta

principio del silenzio-assenso, muove dalla scarsa

filiera delle Tlc tra cui Telecom Italia, Vodafone,

informazione data ai cittadini sull’operatività del Re-

Wind, H3G, Fastweb e Ti

gistro delle opposizioni.

scali e i loro rispettivi

call center) si sono impegnate a non contattare le

Tuttavia, le diverse modalità con cui il cittadino-

persone che si sono iscritte nell’apposito registro

utente si può iscrivere al registro delle opposizioni,

delle opposizioni siglando un apposito codice di

unite ad una maggiore informazione sul punto, per-

autoregolamentazione;

metteranno di ridurre sensibilmente il numero del-

se

l’abbonato

chiede

ad

una

le telefonate con finalità pubblicitario-commerciali.

determinata azienda di non essere più disturbato tale volontà dovrà essere rispettata a prescindere dall’iscrizione nell’apposito registro opposizioni;

viene comunque esclusa la possibilità

di contattare ogni tipo di utenza (abbia fornito o meno il consenso all’attività di telemarketing) le

Da ultimo indichiamo i 5 modi con cui iscriversi al registro opposizioni ricordando che l’iscrizione è gratuita, conservata a tempo indeterminato e sempre revocabile dall’utente: -

www.registrodelleopposizioni.it

domeniche, i giorni festivi e tutti i giorni dalle ore 21.30 alle 9.00 del mattino;

viene stabilito un periodo cosiddetto

“di rispetto” (30 giorni) all’interno del quale non è possibile per la medesima compagnia contattare

seguendo il link area abbonati; -

copia di documento di identità al “Gestore del registro pubblico delle opposizioni-

telefonici restando invece invariata la disciplina

abbonati”; -

sms o altri mezzi di comunicazione a distanza;

iscrizione tramite fax inviando apposito modulo corredato da documento di iden-

i “professionisti” o coloro i quali hanno

un’utenza telefonica iscritta in elenchi diversi

iscrizione tramite raccomandata a/r inviando apposito modulo corredato da

le nuove regole riguardano solo i contatti

delle comunicazioni commerciali via e-mail, fax,

iscrizione tramite chiamata al numero verde 800.265.265;

-

lo stesso numero telefonico;

iscrizione tramite sito internet

tità al numero 06.54224822; -

iscrizione tramite e-mail inviando

dall’elenco abbonati (cd albo) possono essere

apposito modulo all’indirizzo

contattati senza il preventivo consenso solo se

abbonati.rpo@fub.it.

l’oggetto della telefonata riguarda l’attività svolta dal professionista. La condotta delle società commerciali è affidata ad un istituendo Comitato di Garanzia e al controllo del Garante della Privacy. La violazione della normativa sul telemarketing

Massimiliano Sinacori

comporta per le società responsabili sanzioni va|

luglio-agosto 2011

|

41


O R G O G L I O

P E R S O N A L E

7 : 0 * 6 3 6 . 0 (

… Non è una questione d’onore… Un tema ricorrente nei notiziari e sulla stampa riguarda episodi di violenza per futili motivi. Ma come originano questi comportamenti, chiaramente esagerati?

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

Infine forse noi stessi possiamo riportare alla mente qualche episodio di maldicenza o diffamazione a danno nostro o di qualcu-

mobilista che si ritiene offeso da una manca-

no che conosciamo bene, messo in atto da un

ta precedenza non riconosciutagli e che ag-

soggetto ostile, un socio, un collega, un pa-

gredisce prima a gesti, poi verbalmente ed in-

rente…

sonorato!

Di che si tratta e cosa ci sta dietro? Sono situazioni e contesti diversi, ma è chiaro che

Altra fattispecie ricorrente è la zuffa televi-

possiamo assimilarli per l’uso della forza piut-

siva, indecorosa a vedersi, che si scatena tra

tosto che della ragione nella gestione del con-

due sedicenti intellettuali (politici, scienziati,

flitto.

professionisti, ecc.) con interpretazioni o posizioni diverse su un certo argomento: senza esclusione di insulti, ognuno punta a demolire

Analizziamo i fattori fondamentali delle reazioni violente:

1.

In tutti questi casi, apparentemente

l’immagine dell’avversario attaccandolo esclu-

abbastanza distanti tra loro, esiste un primo a-

sivamente sul piano personale, anziché argo-

spetto che li accomuna: la scelta di un’arma e

mentare in modo più convincente la propria te-

l’abbandono del dialogo costruttivo.

si e confutare in modo circostanziato quella al|

valido al dibattito seguito dal pubblico.

Si può trattare semplicemente di un auto-

fine fisicamente colui che… lo ha sfidato e di-

42

trui, in sostanza senza dare alcun contributo

luglio-agosto 2011

|

In ognuno di questi casi un soggetto, ad un


certo punto della “guerra” pubblica o privata, decide semplicemente di usare un’arma a danno dell’altro. Che sia l’ingiuria, la rivelazione di fatti intimi, l’attacco fisico o l’invenzione e divulgazione di evidenti falsità sul conto del “nemico”, tutto pare ammesso pur di giungere ad una ipotetica vittoria.

2.

Un altro elemento comune, magnificato

soprattutto nello spettacolo televisivo, è l’escalation nell’uso delle armi: per l’audience è fondamentale che gli spettatori restino incollati davanti alla scatola magica pertanto l’uso di insulti, di una mimica teatrale aggressiva e di una gestualità anche violenta

tempo porterà all’esacerbazione dell’orgoglio per-

sono garanzia di interesse da parte di un certo pub-

sonale ferito dall’insuccesso e farà aumentare a di-

blico… (come andrà a finire? Si ammazzeranno a vi-

smisura l’aggressività verso l’avversario che “non a-

cenda?) Tranquilli, spesso alla fine della trasmissio-

vrà mai pagato abbastanza.”

ne andranno a cena assieme…

I veri contenuti della contesa scivolano verso

In questo caso riconosciamo un rituale, sgrade-

lo sfondo perchè non sono sufficienti a giustifica-

vole per alcuni ma non per tutti, che ha lo scopo

re tanto malessere e tanto rancore… Il senso di re-

preciso di rafforzare la visibilità di personaggi pub-

altà viene meno e subentra la famigerata questione

blici, imprimendoli nella memoria degli spettatori

di principio: “io ho ragione e tu torto”.

con uno degli strumenti psicologici più potenti: lo schock.

In questo caso, ad esempio, l’originario interesse economico pratico passa in ultimo piano ed è in au-

Ricordiamo inoltre che, come la visione di film

ge il senso di lesa maestà: “rifiutandoti di soddisfare

bellici, thriller ed horror piace a molti in quanto, a

le mie legittime richieste, tu hai attentato al mio ono-

loro insaputa, scarica tensioni, aggressività e pau-

re. Pertanto ora io devo attaccarti allo stesso livello,

re (funzione vicaria), così lo spettacolo indecoroso

altrimenti non difenderei adeguatamente il mio ono-

della rissa in diretta può compensare nello spetta-

re e mi disononorerei io stesso…”

tore una personale difficoltà a gestire in modo adul-

A questo punto, necessariamente, a sminuirne il

to le proprie reali situazioni di conflitto relazionale.

valore personale nella sua cerchia di conoscenze: :

(“Vedi, anche loro si scannano… parlare seriamente

la calunnia e la maldicenza sono le armi più econo-

è del tutto inutile…ecc.”).

miche, ma la legge le punisce.

3.

Infine, se analizziamo in particolare il caso

della maldicenza e della diffamazione, possiamo e-

Per dirla con il filosofo Arthur Schopenhauer, nel

strarre la terza e più importante componente comu-

conflitto è normale che si verifichino delle provoca-

ne in tutti gli episodi di violenza: la questione dell’o-

zioni tra le parti, ma le reazioni esagerate, l’esca-

nore.

lation nelle ostilità, l’allontanamento dal focus del

Quando in un conflitto che riguarda aspetti prati-

contendere e l’attacco all’onorabilità e buon nome

ci, interessi economici in primis, un soggetto non ha

dell’avversario sono prerogative del perdente ira-

capacità di contrattazione con l’altro e mantiene u-

condo e di poco onore.

na posizione rigida di sola pretesa, è molto probabile che non giunga alla soddisfazione delle proprie richieste. A questo punto la frustrazione protratta nel

Giuliana De Stefani psicologa psicoterapeuta |

luglio-agosto 2011

|

43






I

L

M

E

S

SCADENZA 15 LUGLIO ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “ENRICO TRIONE – UNA FIABA PER LA MONTAGNA” Sezioni: A) fiaba in italiano; B) fiaba in piemontese; C) fiaba in francoprovenzale Lunghezza: 4 cartelle Quota: € 20,00 Premi: € 200,00 ai primi classificati di ogni sezione Info: 012 485505 michelenastro@libero.it www.unafiabaperlamontagna.it ▶ PREMIO LETTERARIO FOTOGRAFICO PIEMONTE CON GUSTO Sezione: Racconti in lingua italiana e fotografie Lunghezza: max 10 pagine Quota: nessuna Premi: targhe e week end di vacanza Info: piemontecongusto@virgilio.it http://piemontecongusto. myblog.it/ SCADENZA 16 LUGLIO ▶ PREMIO LETTERARIO “PERLA DELLA JONIO” Sezioni: A) narrativa inedita; B) poesia inedita Lunghezza: A) max 15 pagine; B) libera Quota: € 20,00 Premi: 1. € 300,00, targa e attestato Info: 333 1833643 assprocerchiara@libero.it SCADENZA 21 LUGLIO ▶ IL POETA E IL NARRATORE Sezioni: A) poesia; B) narrativa Lunghezza: A) libera; B) max 6.000 battute Quota: € 20,00 Premi: 1. € 1.000,00; 2. € 350,00; 3. € 150,00 Info: 0429 784666 mail@nettunia.it www.illetterato.it SCADENZA 30 LUGLIO ▶ PREMIO ANTONIO BARIOGLIO Sezioni: A) prosa; B) poesia Lunghezza: A) 16.000 battu-

T

I

E

R

E

te; B) libera Quota: € 15,00 Premi: 1. € 500,00; 2. € 300,00; 3. € 200,00 Info: 015 75587 info@antoniobarioglio.it www.antoniobarioglio.it

D

I

S

C

R

Premi: A) 1. € 600,00. B, C, D) 1. € 500,00; E) 1. € 200,00 Info: 0585 807912 versiliaclub@libero.it

▶ PREMIO ARTHÉ Sezione: racconti Lunghezza: 10.000 battute ▶ PREMIO POETI DELL’ADDA Quota: € 15,00 Sezione: poesia Premi: 1. € 250,00 e targa Lunghezza: max 36 righe Info: 328 9681478 info@saQuota: € 15,00 binarthe.net www.liberisullaPremi: targhe e pubblicaziocarta.it ne opera Info: 02 98233100 segrete▶ CONCORSO ASPERA DI ria@clubautori.it www.club.it POESIE Sezione: poesia inedita ▶ PREMIO RAFFAELE Lunghezza: max 50 versi BURCHI Quota: € 15,00 Sezioni: A) poesia in italiano; Premi: 1. € 800,00; 2. € B) poesia in vernacolo 700,00; 3. € 500,00 Lunghezza: max 36 righe Info: 0382 576031 vera@alvaQuota: € 15,00 rofastwebnet.it Premi: 1. € 250,00 e attestato Info: 02 98233100 segrete▶ PREMIO SCRIVIAMO ria@clubautori.it www.club.it INSIEME Sezioni: A) poesia; B) narrativa ▶ PREMIO Lunghezza: A) max 40 versi; FANTASTICHANDICAP B) 5 cartelle Sezioni: A) racconto adulti; B) Quota: € 10,00 racconto under 18 Premi: soggiorni vacanza, meLunghezza: 5 cartelle daglie e attestati Quota: nessuna Info: 329 8144848 scriviaPremi: A) 1. € 750,00; 2. € moinsieme@alice.it 500,00; 3. € 250,00. B) 1. € 200,00; 2. € 150,00; 3. € ▶ VERSI E PROSA 100,00 Sezioni: A) poesia; B) narrativa Info: 0585 776297 alessanLunghezza: A) max 40 versi; dracarpino@tiscali.it www. B) max 5.400 battute cdhcarrara.it Quota: € 15,00 Premi: 1. € 250,00; 2. € ▶ PREMIO LA LODE 150,00; 3. € 100,00 Sezioni: A) poesia; B) raccon- Info: concorsi@orizzonteculto o fiaba tura.org www.orizzontecultuLunghezza: libera ra.org Quota: nessuna Premi: recensioni e libri ▶ PREMIO LÜNÀIO DEA Info: 06 5686060 roSPÈZA mans2001@tiscali.it Sezione: poesia dialettale Lunghezza: max 25 versi SCADENZA 31 LUGLIO Quota: nessuna Premi: 1. € 100,00 ▶ MASSA CITTÀ FIABESCA Info: 392 4732510 stef.gioDI MARE E DI MARMO va@libero.it Sezioni: A) poesia; B) libro di poesia; C) racconto; D) libro di ▶ SULLE TRACCE DEL narrativa; E) poesia in dialetto SIGNOR G Lunghezza: A, B, D, E) nessuSezione: racconto inedito na; C) 100 parole Lunghezza: max 10.000 battute Quota: € 20,00

I

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E

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Quota: nessuna Premi: buoni acquisto per i primi tre classificati Info: 347 7600408 www.menestrellideltram.it SCADENZA 15 AGOSTO

▶ PREMIO AMERINO Sezione: racconto breve Lunghezza: max 40.000 battute Quota: € 20,00 Premi: 1. € 500,00 e targa; 2. € 300,00 e targa; 3. € 200,00 e targa Info: 0761 495340 premioamerino@virgilio.it www.poggiodellago.com SCADENZA 30 AGOSTO

▶ PREMIO CITTÀ DI MONZA Sezioni: A) poesia adulti; B) poesia giovani Lunghezza: max 36 righe Quota: € 15,50 Premi: A) 1. € 600,00; 2. € 400,00; 3. € 200,00. B) 1. € 250,00; 2. € 150,00; 3. € 100,00 Info: 02 98233100 info@concorsiletterari.it www.cenacolopambmonza.it SCADENZA 31 AGOSTO

▶ PREMIO CLANDESTINO Sezione: opera inedita Lunghezza: raccolta di 3040 poesie Quota: € 25,00 Premi: 1. € 1.000,00 Info: 0541 21552 rivistaclandestino@gmail.com www.rivistaclandestino.com ▶ AMICO ROM Sezioni: A) poesia in lingua rom; B) poesia in italiano, inglese, francese, spagnolo; C) racconto breve Lunghezza: A, B) 40 versi; C) 3 cartelle Quota: libera Premi: targhe, trofei e diplomi Info: 0872 660099 spithrom@ webzone.it www.concorsoamicorom.it SCADENZA 5 SETTEMBRE

▶ DONNA SOPRA LE RIGHE Sezioni: A) racconto breve; B) racconto lungo; C) poesia Lunghezza: A) max 3 cartelle; B) max 35 cartelle; C) libera Quota: nessuna Premi: attestati Info: 05 7830114 iosempredonna@libero.it www.iosempredonna.it SCADENZA 9 SETTEMBRE

www.edizionigoliardiche.it

▶ PREMIO CITTÀ DI RUFINA Sezione: poesia Lunghezza: max 30 versi Quota: € 10,00 Premi: 1. € 600,00, trofeo e attestato Info: 055 8396177 info@rufinateatro.it www.rufinateatro.it


(as)s a g g i

D A

L E G G E R E

Jacqueline Kelly L’evoluzione di Calpurnia Salani Editore, 2011 Pagg. 286 € 16,80 ISBN: 978-88-6256-417-5 Nei prati riarsi della calda stagione texana, Calpurnia non può fare a meno di notare che le cavallette gialle sono molto, molto più grandi delle cavallette Paola Mastrocola Togliamo il disturbo Guanda Editore, 2011 Pagg. 277 € 17,00 ISBN: 978-88-6088-164-9

In un libro come questo, nessuno meglio dell’autrice potrebbe sintetizzare il significato del contenuto: “Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di Paolo Gallina La formula matematica della felicità Mondadori Pagg. 140 € 16,50 ISBN: 978-88-0461-112-7

L’autore, Paolo Gallina, docente di Meccanica Applicata all’Università di Trieste ha saputo coniugare le sue due grandi passioni: la narrativa e la matematica. Il punto di vista che elabora durante il saggio è che la felicità non è altro che il passaggio da uno stato peggiore a uno migliore, ovvero l’incremento fra due stati. La formula recita Michele D’URSO Cacciarange (vedi servizio pag. 46) Edizioni Goliardiche, Isole, 2009 ISBN 978-88-88745-17-6, € 10,00

L’incontro tra un pugliese emigrato in Friuli Venezia Giulia, Michele Iannelli, ed un navajo emigrato in Slovenia, Natankontsakes (all’anagrafe Richard Manson), ha permesso al primo di rivisitare la propria vita e l’intera storia della propria famiglia da un nuovo punto di osservazione, esterno al proprio ambiente e privo di condizionamenti. Soltanto adesso, illuminato dalla filosofia della Walking Medicine, Michele comprende-

verdi. Perché? Sono di due specie diverse? Calpurnia ha sentito parlare del libro di un certo Darwin, in cui si spiega l’origine delle specie animali. Forse può trovare quel libro nella biblioteca pubblica? Sì, ma la bibliotecaria non glielo vuole mostrare. Poco male, quel libro si trova anche a casa sua: nello studio del nonno, il libero pensatore della famiglia. Accompagnata dal nonno e dal libro proibito, Calpurnia riuscirà a scoprire i segreti delle diverse specie di animali, dell’acqua e della terra. E scoprirà anche se stessa.

tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto famigliare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant’anni ci governano e ci opprimono”. Fe=k dS/dT, ma niente paura, il prof. Gallina si sa spiegare molto bene, sa fare esempi inconsueti e illuminanti, usare formule e grafici solo quando servono. Per privilegiare l’aspetto divulgativo, i concetti matematici vengono narrati in prima persona dall’improbabile Mirko Galimberti, il matematico protagonista. Mirko attinge a piene mani dagli esempi della propria vita con disarmante simpatia guidando il lettore a seguirne le sfortunate vicende con crescente coinvolgimento. Il finale è addirittura imprevedibile. All’ultima lettera il lettore si chiederà: si tratta di un saggio camuffato da romanzo o di un romanzo camuffato da saggio? Ma se lo chiederà con il sorriso sulle labbra. rà le menzogne che l’avevano ingabbiato e le verità che celavano; soltanto adesso dimostrerà a se stesso ed ai suoi cari che alcuni suoi sospetti erano tutt’altro che infondati. La storia di Michele è anche il ritratto di un paese diviso, l’Italia, e di una realtà, quella meridionale, ancorata a vecchi schemi, antichi costumi difficili da sradicare. Tra questi la superstizione, figlia dell’ignoranza, e il senso dell’onore, che, portato all’eccesso, assume un connotato indubbiamente negativo. Non solo: la storia di Michele rappresenta, inoltre, la dimostrazione che l’incontro con l’altro, con il diverso, in questo caso gli indiani d’America, se affrontato con spirito positivo e desiderio di confronto e apprendimento, arricchisce e favorisce una crescita critica e consapevole.

Visita il sito www.edizionigoliardiche.it e scopri l’elenco di tutte le librerie del Friuli Venezia Giulia dove puoi richiedere i libri di Goliardica Editrice e delle Edizioni Goliardiche

www.edizionigoliardiche.it




> , 3 3 5 , : :

S A L U T E

&

B E L L E Z Z A

I piedi...

il nostro punto d’appoggio!

La loro salute risulta fondamentale per le nostre attività quotidiane. Eppure spesso ci dimentichiamo di curarli. Così calli e duroni prendono possesso dei nostri piedi, rendendo doloroso persino infilare le scarpe.

Servizio a cura dello Studio Benessere - Gradisca d’Isonzo Immagini a cura della redazione

« Ecco come evitare tutto questo...

52

Troppe persone spesso trascurano i loro

camminare, a fare le scale o più semplicemen-

piedi. Forse perché nascosti nelle scarpe non

te ad infilare le scarpe. In moltissimi casi se

meritano le nostri migliori cure? Invece...

non si tratta di patologie più serie, il problema

Non bisognerebbe mai dimenticare che i nostri piedi ci sostengono e permettono di

dipende da un callo, da una ipercheratosi o da un piede trascurato.

muoverci nel mondo. Nessuno dimentica la crema viso, un tocco di trucco, la barba o la manicure, mentre scor-

muovere in più direttrici:

diamo che un piede in salute è fonte di benes-

rivolgendo l’attenzione maggiormente al

sere sia sotto il profilo riflessologico che per

profilo emotivo, attraverso un percorso di

la deambulazione e quindi il movimento fisico.

comprensione che utilizza fiori di bach, vi-

Numerose volte presso il nostro studio

sualizzazioni del benessere e training au-

si presentano persone con serie difficoltà a |

Per affrontare la problematica ci si può

luglio-agosto 2011

|

togeno;


puntando sulla riabilitazione

due o tre sedute in quelli norma-

Prima di chiudere va sottoli-

fisica con la respirazione e la

li, i risultati sono subito sorpren-

neato un altro aspetto importan-

fisioterapia o lavorando con

denti, tanto da essere poi suffi-

te: il piede libero da callositĂ ri-

la riflessologia plantare per

ciente effettuare un incontro al

sulta piĂš facile da lavorare, con-

sedare o stimolare il funzio-

mese di mantenimento.

sentendogli di accogliere in ma-

namento di un metabolismo.

Ăˆ importante sapere che, unita ad un risultato evidente e tan-

niera piĂš sensibile tutte le terapie alle quali verrĂ sottoposto.

Tuttavia la necessitĂ assolu-

gibile, c’e’ anche la piacevolez-

Per chi soffre di talloniti, in-

ta di curare il piede come punto

za di un trattamento che pre-

fiammazioni del tendine d’achil-

d’appoggio della persona con la

vede un delicato massaggio fi-

le o di dita a martello, infine, per

terra, come mezzo per spostarsi

nale del piede con una speciale

rendere al fine di rendere piĂš ef-

e fare attivitĂ fisica utile a qualsi-

crema che permetterĂ di presen-

ficaci i trattamenti si effettueran-

asi età , ha condotto all’individua-

tare un piede morbido e velluta-

no piccole trazioni e digitopres-

zione di nuove soluzioni.

to al tatto, ossigenato e rigenera-

sioni nel tallone, nonchĂŠ leggere

to alla vista.

trazioni delle dita e della caviglia.

Cos’è emerso? Che la callositĂ può essere sbucciata con

Grazie all’esperienza sul cam-

delicatezza senza lame e frese,

po è possibile affermare che il

ma in modo rapido, efficace e

metodo callus peel non pre-

indolore. Come? Attraverso la

senta alcuna complicazione.

tecnica del “callus peel�.

La sua biocompatibilitĂ con

Si tratta di una tecnica velo-

il corpo umano è testimoniata

ce e non invasiva, dunque adat-

da severe analisi di laboratorio

ta alla pratica da parte dell’ope-

effettuate per l’ottenimento del

ratore anche su soggetti con dia-

permesso da parte del ministe-

bete o con difficoltĂ di cicatriz-

ro della salute.

zazione, in quanto non si utiliz-

Uniche controindicazioni so-

zano strumenti da taglio che po-

no la presenza di cicatrici, vesci-

trebbero causare sanguinamen-

che o tagli.

to o trauma epiteliale.

Per ulteriori informazioni sarà a vostra disposizione lo staff dello Studio Benessere di Gradisca d’Isonzo tel. 0481 961347 cel. 329 4228154 www.benesserestudio.it Orario Apertura: dal lunedÏ al venerdÏ 10:00-20:00

In soli 20 minuti si è infatti in grado di eliminare ipercheratosi (ispessimenti) e callositĂ dal piede senza avvalersi nĂŠ di strumenti con lame nĂŠ di frese abrasive. L’obiettivo del trattamento è normalizzare il piede evitando che ci sia la tendenza a riformare un eccesso di callositĂ : attraverso un programma di almeno quattro sedute ravvicinate con intervallo di 15 giorni l’una dall’altra nei casi piĂš gravi e di

Prima Dopo Una dismotrazione del risultato: a confronto un piede prima del trattamento

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luglio-agosto 2011

|

53

















































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