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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 56 – anno X numero 3 maggio-giugno 2015 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Mario Pozzar, Daniel Blasina, Federica Pettarin, Paolo Marizza, Fabio Di Bernardo, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Annalisa Casarin, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Samanta Mosco, Manuel Millo, Andrea Coppola, Giuliana De Stefani, Angelo Floramo Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Alessia Cicconi in Antartide ph. Marco Candreva - © PNRA Credits sommario :: Angelo Floramo :: :: Alessia Cicconi :: :: Michele Tomaselli :: :: Simone Di Luca :: :: Alberto V. Spanghero :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.

Cari lettrici e lettori, mentre scrivo queste righe l’opinione pubblica è ancora scossa dall’ennesimo naufragio di migranti nel Canale di Sicilia: una nuova strage di vite innocenti che, purtroppo, non sarà l’ultima. Nonostante le indignazioni delle diverse autorità italiane e internazionali, il dramma del traffico di esseri umani lungo le coste del Mediterraneo con l’arrivo della bella stagione porterà con sé una nuova ondata di sbarchi per i più fortunati e una nuova scia di drammi e tragedie per coloro che non riusciranno a raggiungere in salvo la terra ferma: sia essa l’Italia, la Grecia o la Spagna. Potrei essere accusato di cinismo, ma purtroppo è la mera analisi della realtà. Considerazione che ruota attorno a due problematiche fondamentali: una inerente i territori di partenza e l’altra inerente quelli di sbarco. Partiamo dalla prima, ponendoci una semplice domanda: perché queste persone sono disposte a investire fino all’ultimo centesimo a loro disposizione e a sobbarcarsi un viaggio tra la vita e la morte pur di raggiungere – senza alcuna prospettiva e certezza – le coste europee? Una risposta articolata richiederebbe le pagine di un’intera rivista. Mi limito perciò a sottolineare che se vivessi in un territorio depredato da potenze straniere, governato in modo cruento da despoti finanziati da quelle stesse potenze, dove la legge viene dettata da bande di fanatici sbandati che quotidianamente rubano il futuro della popolazione civile, probabilmente su quei barconi in cerca dell’ultima speranza rimastami ci salirei anch’io. Tutto questo per spiegare che fino a quando non si farà nulla per migliorare le condizioni di vita di queste persone nei loro Paesi d’origine, la fuga in massa verso un sogno chiamato felicità (per usare le parole di Papa Francesco) non potrà essere fermato in alcun modo. La seconda questione cui facevo riferimento poc’anzi riguarda direttamente l’Italia, geograficamente porta privilegiata d’accesso in Europa nella stragrande maggioranza di questi sbarchi. Da tutti gli schieramenti politici il mantra che si ripete è il medesimo: non possiamo affrontare da soli questa emergenza, serve un’azione comune dell’intera Unione europea. Se la prima parte del ragionamento è drammaticamente ovvia (è fisiologicamente impossibile che l’Italia possa reggere l’esodo che si prospetta dalle coste africane nelle prossime settimane), la seconda parte – il coinvolgimento dell’Europa – sarà tutt’altro che scontato. Per una brutale questione di realpolitik: il nostro, infatti, è il Paese dell’Ue con il più alto debito pubblico che, secondo gli ultimi dati Istat, è nuovamente aumentato nel 2014 (132% del Prodotto interno lordo). In parole crude, siamo il peggior debitore dell’Unione europea. L’Ue destinerà risorse comunitarie reali all’emergenza sbarchi o questo dramma umano e sociale sarà il fardello che l’Italia dovrà pagare per saldare il proprio debito? Così fosse, sarebbe la vittoria del cinismo sulla pietà umana. Ma da secoli, nei palazzi del potere – siano essi a Bruxelles o in qualunque altra parte del mondo –, realpolitik e misericordia verso il prossimo viaggiano su binari drammaticamente paralleli: destinati a non incontrarsi mai. Felice di essere smentito, non mi resta che augurarvi … buona lettura. Andrea Zuttion





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Intervista a Anna Rosa Jannis e Alessandro Morandini, titolari di JAMOCU snc a Palmanova Partiamo dal nome: come mai Jamocu? «L’origine di questo nome nasce dalla fusione delle iniziali dei tre nomi dei soci, ognuno dei quali ha portato il suo bagaglio di esperienza dato dalla propria attività lavorativa». Come e quando nasce Alessandro Morandini e Anna Rosa Jannis quest’azienda? «La Jamocu, dal nome un po’ particolare, è un’azienda costituita da artigiani italiani che da oltre 20 anni operano nel settore delle tende, zanzariere e persiane avvolgibili». Quali sono i prodotti che vendete? «Oltre ai prodotti sopracitati, forniamo e posiamo anche tende alla veneziana, plissè, tende oscuranti, pergotende cioè strutture in legno o alluminio particolarmente adatte per creare una stanza all’aperto, gratte anti-effrazione e da 5 anni serramenti in pvc, con un prodotto made in Italy, catalogato in classe A, con un ottimo rapporto qualità/prezzo». Oltre alla vendita vi occupate anche dell’installazione? «Sì, ma non solo: assicuriamo un servizio post-vendita e seguiamo la clientela nell’espletamento delle pratiche per la detrazione fiscale, sia che si tratti di riqualificazione energetica (bonus 65%), sia come ristrutturazione (bonus 50%)». Quanto influisce un buon serramento nel risparmio energetico di un’abitazione? «Influisce molto, sia dal punto di vista energetico con beneficio che si protrae negli anni, sia dal punto di vista dell’isolamento acustico, specie chi vive in città o a fianco di strade affollate. Il nostro prodotto poi ha tutte le certificazioni che vengono fornite ai clienti insieme alla garanzia». È possibile ottenere degli sgravi fiscali in caso di lavori per la riqualificazione energetica? «Sì, vi è il bonus del 65% per la riqualificazione energetica, ma i nostri clienti hanno soprattutto un risparmio immediato sui consumi». La vostra azienda è partner di iMagazine da un solo numero: ci sono già stati effetti positivi? «La nostra presenza sul giornale è stata notata e abbiamo avuto subito dei riscontri! Cogliamo l’occasione per comunicare che, con l’apertura del nuovo show room a Lauzacco in viale Grado, offriamo ai lettori uno sconto promozionale del 20% su tutte le tende da sole». Gli iMoney sono uno strumento efficace? «Crediamo siano un ottimo strumento, noi abbiamo voluto subito essere partner e ne siamo contenti: aspettiamo i lettori numerosi, veniteci a trovare!»



S O M M A R I O

maggio - giugno 22 L’ANALISI di Paolo Marizza

Investimenti e politiche pubbliche

20 per l’innovazione

FRIULANI SULLA TRANSIBERIANA di Vanni Veronesi

26

Come una porta sul mondo 22 e una porta sul mare ALESSIA CICCONI E L’ANTARTIDE di Andrea Doncovio

FLAVIO NIGRIS di Michele D’Urso

48 Motocicletta, 10 hp LORENZO PILLININI di Vanni Veronesi

50 Il garante della sicurezza CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO a cura della Protezione Civile della Regione FVG

52 Valutare per prevenire

26 Il mondo alla fine del mondo NORVEGIA di Michele Tomaselli

32 Nell’immensità della natura 32

RACHELE DI LUCA di Giuliana Dalla Fior

I drammi dell’Isonzo 38 nella quiete e nel tormento PREMIO PAOLO DIACONO di Federica Pettarin

42 Testimoni di cultura GIARDINI APERTI di Vanni Veronesi

44 La felicità è verde FRIULI SCONOSCIUTO di Mario Pozzar

46 Pesariis. Il paese degli orologi

38

Responsabilità medica: i diversi

54 orientamenti seguiti alla Legge Balduzzi FALSE NECESSITÀ di Manuel Millo e Samanta Mosco

56 Siamo liberi o “dipendenti”?

36 Il potere della parola I MORTI DI PIERIS di Alberto Vittorio Spanghero

36

LEGALE di Massimiliano Sinacori

GIOVANI E ALCOL di Andrea Fiore

58 Bersi il cervello

63 Il mestiere di scrivere 66 e segg. Gli eventi di maggio e giugno

84 e segg. Sezione locale



: lettere alla redazione

Ÿ Fiumicello – Il nuovo direttivo della locale sezione AFDS che, dopo il recente rinnovo, resterà in carica fino al 2019. Da sinistra: Roberto Grassi, Tiziano Snidero (alfiere), Armando Pellis, Claudio Visintin (segretario e cassiere), Valentina Pizzin (vicepresidente), Stefano Cecot (presidente), Gianpaolo Tomasella, Lorenzo Tomasella e Claudio Pizzin.

Ÿ Cervignano del Friuli – Ido Cominetti (classe 1919) e Vicilina Bini (classe 1922) festeggiano assieme a parenti e amici il 70 anni di matrimonio. Convolati a nozze il 17 marzo 1945, a Pozzuolo del Friuli, lui ferroviere, lei casalinga, da allora non si sono mai separati. Un amore portato avanti con sacrificio e dedizione, per loro due inizialmente, ma poi reso più tenace con l’arrivo dei figli Giovanni e Daniela. Un anniversario celebrato nel duomo di San Michele a Cervignano, dove i due coniugi tutt’ora vivono, circondati dalle cure attente e amorevoli dei parenti e degli amici. Al di là della festa, il loro legame diviene il simbolo della forza sottile e profonda che può sgorgare unendo due persone, che nonostante le tempeste della vita e la diversità dei caratteri, è riuscita ad accrescersi in due cuori; scrigni l’uno per l’altra, così capienti da contenere fiducia, rispetto, ascolto, cura, preziosità tali che non si vedono, eppure doni così chiari e inestimabili; aspetti intrinsechi del cuore umano, dei quali l’amore si sostanzia e si preserva. Marco Iacobelli, nipote

Ÿ Dolegna del Collio – Martina e Giorgio Carolo, genitori di Andrea, ciclista ventunenne improvvisamente deceduto lo scorso mese di marzo, ricevono dai rappresentanti dell’AIDO (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) un riconoscimento per la scelta di donare le cornee del figlio in favore di un’altra persona. All’appuntamento erano presenti, tra gli altri, il dirigente AIDO Daniele Damele, l’assessore comunale di Dolegna del Collio, Carlo Comis, la presidente regionale AIDO, Fiorella Bernabei, Flavio Pressacco, Roberto Bressan, Paolo Tagliolato (neo-referente AIDO per la provincia di Gorizia), Stefano Asquini, Massimo Medves, Mauro Amoruso, Dario Andrian.

Ÿ Gorizia – Foto di gruppo all’inaugurazione della mostra personale dell’artista Gabriele Amboldi (al centro con la sciarpa). Da sinistra: i consiglieri comunali di Gorizia, Riccardo Stasi e Giuseppe Ciotta, il senatore Alessandro Maran, Gabriele Amboldi, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, la critica d’arte Cristina Feresin. Ż Trieste – Un gruppo di studenti della classe 4 L del Liceo Petrarca, accompagnati dalle insegnanti Alessandra Ticini ed Elisabetta Millossovich, e di studenti austriaci della classe 7 AB dello Stiftsgymnasium di St. Paul im Lavanttal, ricevuti nella Sala Consiliare del Municipio dall’assessore all’Educazione Antonella Grim. La visita istituzionale si è svolta al termine di uno scambio culturale e di un nuovo ‘gemellaggio’ tra le due scuole incentrato sul tema “Comunanze e diversità tra le nostre culture” che intende promuovere la costruzione di una visione europea, migliorando la conoscenza della lingua e della cultura italiana e austriaca.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it). L’INFORMAFREEMAGAZINE

| gennaio-febbraio 2008 | 17




L’ANALISI L’ITALIA NEL MONDO Servizio di Paolo Marizza

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Investimenti e politiche pubbliche per l’innovazione L’impresa familiare sviluppatasi negli anni ’50-’60 è chiamata a una svolta manageriale, perchĂŠ l’avvento delle nuove tecnologie ha cambiato le regole del gioco.

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Il 2014 è stato un anno record per gli investimenti stranieri in Europa con un aumento a due cifre in termini del loro valore. Anche in Italia, dopo 7 anni di recessione, il fenomeno dello shopping a sconto ha visto cambiare di proprietĂ brand consolidati, con numeri importanti, pur restando il nostro Paese all’ultimo posto in Europa occidentale nelle preferenze degli investitori. Eppure il made in Italy sta esercitando sempre piĂš appeal nei mercati internazionali, e non solo nei settori del lusso. La ridotta attrattivitĂ degli investimenti per le nostre Piccole e Medie Imprese è una problematica riconducibile e diversi fattori e non è imputabile solo al QDQLVPR GHOOH LPSUHVH R DOOÂśLQHIÂż FLHQ]D GHO VLVWHPD amministrativo-istituzionale. Se è vero che le PMI italiane sono piĂš piccole (fatto 100 l’indice dimensionale medio in Europa, le aziende italiane si fermano a 60), la proprietĂ familiare non fa differenza: le imprese familiari sono circa l’85% del totale in Italia, dato simile a quello riscontrabile in Francia, Germania e Francia. Diverso è invece il dato relativo al tipo di gestione: in Italia sono 2 su 3 quelle gestite direttamente dalla famiglia, dato doppio e spesso triplo rispetto a quello delle cugine d’oltralpe. Ma non è nemmeno in questi 20

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maggio-giugno 2015

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numeri la vera chiave di volta per comprendere come rilanciare investimenti e crescita del Paese. I nostri imprenditori, le nostre PMI devono reinventarsi ogni giorno, nella quotidianitĂ , per rispondeUH DOOH VÂż GH H DOOH LQFHUWH]]H GL XQ FRQWHVWR FRPSHWLWL vo in cui minacce e opportunitĂ emergono e svaniscono in tempi sempre piĂš brevi, in mercati sempre piĂš interconnessi. Ăˆ quindi l’aumento della complessitĂ degli ambienti di riferimento dell’impresa che richiede di rimodellare i sistemi di governo e di gestione. 4XDQGR OÂśD]LHQGD SHUVRQH ULVRUVH WHFQLFKH H Âż QDQ]LDULH q JRYHUQDWD VHFRQGR VSHFLÂż FL UXROL H UH sponsabilitĂ , nonchĂŠ secondo modalitĂ operative e di comunicazione prestabilite e standardizzate per il FRQVHJXLPHQWR GL XQR VFRSR FRQGLYLVR VL VHPSOLÂż FD QR OH LQWHUUHOD]LRQL H VL DXPHQWD OÂśHIÂż FLHQ]D QHOOÂśXWL lizzo di risorse scarse. Negli anni ‘50-‘60 del secolo scorso, molti hanno sostenuto che l’impresa moderna è diventata una forPD HIÂż FDFH H GRPLQDQWH GL RUJDQL]]D]LRQH GHL IDWWRUL produttivi in conseguenza della diminuzione dei costi (interni) per la produzione di massa (economie di scala), insieme al declino dei costi esterni di trasporto e di energia. In tale prospettiva storicamente contingente è comprensibile come una particolare forma organizzativa, l’impresa gerarchica e integrata verticalmente,


si sia diffusa in virtÚ di bassi costi tecnologicamente determinati e si sia affermata rispetto ad altre forme. 0D DOOD OXFH GHJOL VWUDRUGLQDUL VYLOXSSL YHUL¿ FDWL si nella transizione alle economie post industriali basate sulla conoscenza e sulle tecnologie dell’informazione (knowledge economy), i costi di progettazione, di comunicazione e logistici sono in rapido declino e le piattaforme produttive modulari, ovvero disaggregabili, stanno diventando sempre piÚ diffuse per molti prodotti e processi. Questi trend tecnologici, in gran parte esogeni all’impresa, stanno abilitando modelli di business aperti alla collaborazione, praticabili attraverso una piÚ ampia gamma di attività di innovazione e co-sviluppo che non erano possibili prima dell’arrivo di tecnologie come personal computer e Internet. Stiamo assistendo alla diffusione dell’impresa, anFKH PLFUR GDL FRQ¿ QL RUJDQL]]DWLYL D JHRPHWULD YD riabile, permeabili e aperti a forme di collaborazione e relazioni virtuali con altre imprese, in cui l’innovazione collaborativa cresce di importanza relativamente all’innovazione generata internamente alle aziende. La normalità italiana ha sempre visto nascere nuove imprese, come quelle artigiane che crescevano di scala o dall’imprenditorialità di persone di buona professionalità e specializzazione che, a un certo punto, si staccavano dall’azienda (oggi si parlerebbe di spin off ), comunque con il sostegno di credito bancario e non di capitale di investimento. Scarse o inesistenti le relazioni con le università anche a causa di un sistema che non incentivava i ricercatori a ingaggiarsi in attività di impresa. In Italia ci sono migliaia di PMI, stimabili in 3540.000 imprese, dotate di tecnologia e know-how esclusivi che stanno reagendo alla crisi e che avrebbero gli asset per rilanciarsi. Molte, tuttavia, sono destinate a rimanere intrappolate nella morsa della crisi, per carenza di accesso al credito o per problemi di assetto proprietario e governance, o ancora a causa dell’inadeguatezza del modello di management e di competenze manageriali. Per un Paese come il nostro, fucina di prodotti di qualità ed eccellenza nel food, nella meccanica, nella moda e nell’arredamento, si aprirebbero opportunità enormi di sviluppo sui mercati internazionali se solo ci si dotasse delle necessarie competenze per sfruttare la ricchezza di conoscenze e di diversità diffuse, oggi raggiungibili e collegabili in rete con costi marginali o addirittura nulli. Molte PMI non hanno mai fatto emergere nei propri stati patrimoniali il loro saper fare incorporato nei prodotti, nei processi e nelle piattaforme logistico-produttive e distributive. Non emerge il valore del know-how, di attivi immateriali che sono

il segreto del loro successo, spesso a motivo della prassi di spesare a conto economico quelli che invece sono veri e propri investimenti strategici in ricerca e sviluppo. I dati mostrano valori sorprendentemente elevati per chi riesce a valorizzare l’innovazione e il know-how. Per questo servirebbero politiche pubbliche che aiutino davvero le imprese nella valorizzazione dell’innovazione come accade in altri Paesi europei. In attesa che queste politiche dispieghino i loro effetti, sarebbero però necessarie misure che mitighino LO SURÂż OR GL ULVFKLR GHOOH LPSUHVH, e non soltanto per le banche, nonchĂŠ un cambio di approccio da parte dei fondi di investimento (private equity): la logica speculativa a 3 o 5 anni dovrebbe lasciare il posto a un’atWLYLWj GL DIÂż DQFDPHQWR GHOOÂśD]LHQGD SHU LQLHWWDUH FRP petenze manageriali e accompagnarne lo sviluppo. Ma politiche pubbliche strutturali dovrebbero parallelamente promuovere e facilitare la diffusione di nuovi approcci all’innovazione: le imprese hanno da tempo compreso che oltre alle idee generate e sviluppate internamente è possibile utilizzare idee generate all’esterno per costruire e sostenere nuovi percorsi di sviluppo. 4XHVWR DSSURFFLR GHÂż QLWR QHO GDO SURIHVVRU Henry Chesbrough come Open Innovation, si fonda sul riconoscimento che molte idee valide vengono “realizzateâ€? all’esterno delle aziende, e che queste possono nondimeno trarne vantaggio. Per un sistema economico, sia esso nazionale o regionale, è infatti assolutamente necessario che il know-how sia trasferito alle organizzazioni che sono nella posizione di massimizzarne il potenziale. Per questo una delle aree di intervento piĂš importanti consiste nello sviluppo di network collaborativi che consentano alle imprese di valorizzare i propri punti di forza e di comprendere come accedere a opportunitĂ e fonti di innovazione e risorse per colmare i gap di conoscenza ricorrendo a partner connessi in rete. Questo può essere promosso facilitando l’accesso a piattaforme informative e la diffusione delle migliori pratiche e servizi di Open Innovation. Le politiche pubbliche dovrebbero inoltre sostenere e facilitare gli intermediari specializzati nei servizi per l’innovazione, che abilitano lo scambio di know-how e la valorizzazione della proprietĂ intellettuale delle imprese, anche per favorire ricadute positive che vanno oltre i FRQÂż QL GHOOH LPSUHVH VWHVVH D EHQHÂż FLR GHO WHUULWRULR

Paolo Marizza Paolo Marizza è Docente DEAMS-Università di Trieste e Partner di Financial Innovations |

maggio-giugno 2015

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ALLA SCOPERTA DI... FRIULANI SULLA TRANSIBERIANA Servizio di Vanni Veronesi Immagini e documenti per cortesia di Angelo Floramo

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Come una porta sul mondo e una porta sul mare 9.288 km, 7 fusi orari, 2 continenti, 87 cittĂ , migliaia di ponti, quasi 1.000 fermate e un viaggio che, da Mosca a Vladivostok, può durare fino a quindici giorni: sono i numeri della ferrovia Transiberiana, una delle piĂš incredibili opere dell’ingegneria umana. Un’impresa titanica a cui presero parte anche trecento operai friulani, scrivendo pagine di pura epopea: questa è la loro storia.

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0HPRULH FKH ULDIÂż RUDQR

6 maggio 1976, ore 21: la terra trema in Friuli, mietendo quasi 1.000 vittime e radendo al suolo interi paesi. Qualche giorno dopo, a Buia, dalle macerie emerge un ignoto libro di preghiere, con una scritta sgrammaticata ancora visibile in seconda di copertina:

del freddo in una lugubre e lorda baracca Giordani LuiJL LQ FRPSDJQLD GL DOWUL WUHGLFL IULXODQL VWDQGR VHPSUH DO OHJUL LQ DVSHWWDWLYD GL XQ DYHQLUH SURVSHUR H OXFURVR 6WD TXLQGL D 'LR LO DSSURQWDUFHOR DO TXDOH QRL WXWWL DOWUL UHQ GLDPR XQLWR L ULQJUD]LDPHQWL $QFKH LO TXRUH 0DVVRYDMD RJJL %DEXĂŁNLQ QGU 6LEHULD

Poi, negli DQQL 'XHPLOD, una nuova scoperta: a Clauzet2JJL LO SULPR GHOOÂśDQQR VÂż GD L ULJRUL SL LQWHQVL to GXUDQWH OR VJRPEHUR GL XQD VRIÂż WWD GD XQ EDXOH SLHQR GL FDUWH FUHGXWH LQXWLOL DIÂż RUDQR OHWWHUH H IRWR ULJXDUGDQWL OD 6L beria fra Ottocento e Novecento. Mentre in Russia, quasi in contemporanea, la storica (OYLUD .DPHQĂŁĂžLNRYD ritrova altri documenti sullo stesso tema. Ed è cosĂŹ che, unendo i frammenti sparsi a migliaia di chilometri, riemerge dopo un secolo una storia caduta nell’oblio: quella dei friulani che realizzarono la IHUURYLD 7UDQVLEHULDQD, voluta dallo ]DU $OHVVDQ dro III e dal successore Nicola II.

6WRULH GDOOD 6LEHULD Quando i lavori prendono avvio, nel 1891, dal Friuli arrivano soprattutto operai specializzati, considerati i migliori al mondo nel tagliare pietre e bucare montagne. Il primo è PieWUR %URYHGDQL, di Clauzetto, che giunge quando il cantiere è approdato a 2PVN e procede verso 7RPVN; nel 1894 chiama 22

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LQ 6LEHULD 34 operai, piĂš un altro FHQWLQDLR quando la linea avanza verso Irkutsk. Da Clauzetto al cuore della Russia il viaggio dura GDL TXDUDQWD DL VHVVDQWD JLRUQL GL WUHQR: parWHQ]D GD *HPRQD FDPELR D 9LHQQD H TXLQGL GULWWL Âż QR D 0R sca, per poi raggiungere i cantieri dopo vari giorni su treni, carri, barche e anche a piedi. Prime avvisaglie di una vita che, D TXHVWH ODWLWXGLQL VL ULYHOD GLIÂż FLOLVVLPD GÂśLQYHUQR OD WHPSH UDWXUD VFHQGH Âż QR D 60 gradi sotto zero e al mattino, per decidere se uscire o no, si fa la prova dello sputo: se si congela prima di arrivare a terra, meglio rimanere nelle baracche per non ghiacciarsi i polmoni. Le testimonianze degli stenti si sprecano, come quella di )UDQFHVFR &RQFLQD, nella sua lettera alla moglie poeticamente zeppa di errori (giugno 1894): $ELDPR SDVDWR GHL SRVWL FKH DELDPR DYXWR LO JLHOOR DOOD EDUED FHQWLPHWUL ORQJL FKH DELDPR SDVDWR XQ ODJR GL FKLORPHWUL FRQ FDUL WXWL GLHWUR DOOÂśDOWUR FRQ FLQTXH persone per caro senpre a callopo di sopra il giello, e ariYDQGR LQ XQ SDHVH DOOÂśDOWUR WXWL LQJLHOODWL H SLHQL GL IDPH H QRQ WURYDU QXOD GD PDQJLDUH H LQ WDQWL SRVWL VL WURYDYD VROR FKH SDQ QHJUR H WXWR LQJLHOODWR GL QRQ SRWHUOR URP SHUH FKH VH OR YHGHWH LQ QHL QRVWUL SDHVL FUHGHWH FKH VLD XQ SLH]R GL WHUD LQJLHODWD >ÂŤ@ $OWUR SL WL GLFR FKH QRQ KR PDL SDVLHGXWR WDQWD VSRUFKL]LD FKH WRFD SRVLHGHUH TXL LQ 6LEHULD FKH KDQR UDJLRQH D GLUVL 6LEHULD FKH VHPSLR GL WXWR FLPLFL SXO]L SLGRFKL GL WXWR SHU OH FDVH QRQ ODYDQR PDL OD URED FKH VL PDQJLD 4XDOFXQR DQQHJD OH GLIÂż FROWj QHOOÂśDOFRO FRPH *LXDQ GDO Fai FKH D RJQL WDSSD GHOOD 7UDQVLEHULDQD QH DSSURÂż WWD SHU ingurgitare un bicchiere di vodka; altri si rifugiano in passatempi piĂš sani, come 'RPHQLFR ,QGUL, che da scalpellino provetto realizza due pere in pietra verde cosĂŹ perfette, con la loro patina di cera, da provocare la rottura di un dente da parte del capomastro nel tentativo di assaggiarne una: oggi sono esposte al museo ferroviario di &KHOMDELQVN. La ferrovia, nel frattempo, avanza lungo due direttrici convergenti: dal Mar del Giappone verso Ovest e dagli Urali verso Est. Il punto d’incontro previsto è la curva meridionale del ODJR %DMNDO ed è proprio qui che si concentra il massimo sforzo degli operai friulani, arrivati a centinaia: un’interminabile sequenza di ponti, muri di contenimento e trafori realizzati in condizioni proibitive, lottando contro rocce granitiche discendenti a strapiombo su un lago ostile, che GÂśHVWDWH q XQÂśHQRUPH VXSHUÂż FLH GÂśDFTXD GL NPĂ° H GÂśLQ verno una spettacolare distesa di ghiaccio. Talvolta non cosĂŹ spesso come appare: attraversandolo con la slitta NapoleoQH /RFDQGLQ, di Pradis, vi precipita dentro, salvandosi dai cinquanta gradi sotto zero accendendo un fuoco nella taiga, e da un branco di lupi affamati arrampicandosi sugli alberi. Non tutti, però, puntano al Bajkal: è il caso di 'RPHQL FR ,QGUL, che pure si trova in Russia per organizzare l’arrivo dei suoi corregionali sui cantieri della Transiberiana. Nel 1901, quando a Mosca inizia la costruzione del Museo di Belle Arti, Domenico vi accorre con il fratello Giuseppe e il nipotino 'RPHQLFR, detto Bocje, ‘ragazzino’, in virtĂš delOD VXD WHQHUD HWj LO SDSj H OR ]LR LQ EDUED DOOD OHJJH VDEDXGD del 1842 che impedisce l’espatrio al di sotto dei dodici anni, lo hanno infatti portato con loro, nascondendolo in un EDXOH

Pagina accanto, in alto JUXSSR GL RSHUDL GL &ROWXUD GL 3ROFHQLJR UL WUDWWL LQ XQ FDQWLHUH OXQJR OD 7UDQVLEHULDQD $QQR Pagina accanto, in basso PDQXDOH GHO SDUURFFKLDQR GL %XLD DSSDU WHQXWR D /XLJL *LRUGDQL FRQ QRWD LQ VHFRQGD GL FRSHUWLQD GDWDWD JHQQDLR ,O OLEUHWWR q VWDWR ULWURYDWR QHO GRSR LO WHUUHPR WR LQ )ULXOL In questa pagina, dall’alto LO ODJR %DMNDO LQ XQD VSHWWDFRODUH IRWRJUD¿ D LQYHUQDOH VFDWWDWD QHO GD $OH[H\ 7UR¿ PRY FDUWROLQD ULWUDWWR VSHGLWD GD 'RPHQLFR ,QGUL DOOD PRJOLH &DWHULQD QHO Qui sotto - 3LHWUR %URYHGDQL LO SULPR IULXODQR DUULYDWR VXOOD 7UDQVLEHULDQD 'RPHQLFR ,QGUL ¾MXQLRUœ GHWWR %RFMH ¾UDJD]]LQRœ LQ XQD IRWR GL ¿ QH 2WWRFHQWR

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alla frontiera con l’Austria. La vita a Mosca è piĂš leggera e la QRWWH GHO VHWWHPEUH JUD]LH DOOD JHQHURVLWj GHO FRQVROH d’Italia, c’è anche spazio per festeggiare a champagne il trentaduesimo anniversario della Breccia di Porta Pia. Il giorno dopo, in una lettera alla moglie, Indri scrive ÂŤche ogi qui neviga come fussi il mese di GienajoÂť, in un italiano stentato ma appreso con orgoglio, forse per primo nella storia della sua famiglia. La sua origine contadina riemerge poche righe dopo, nel sottolineare come i fagioli inviati dall’amata, ÂŤseminati i primi di GiugnoÂť, sono ÂŤmolti tuti e bene cressuti di enorma DOWH]]D GLYHQXWL DOOD PLWj GL DJRVWR VHQ]D YHGHUJOL GLPRVWUD UH QHPHQR XQ Âż RUHÂŞ

3ULPH WHQVLRQL

/D Âż QH GHL ODYRUL VXO %DMNDO QHO 1904, coincide con l’inizio della *XHUUD UXVVR JLDSSRQHVH, nata per le rispettive mire HVSDQVLRQLVWLFKH VX 0DQFLXULD H &RUHD ,O FRQĂ€ LWWR WHUPLQD QHO VHWWHPEUH con la vittoria nipponica, facilitata dai moti ULYROX]LRQDUL scoppiati in tutta la Russia a partire dalla tragiPartendo dall’alto in senso antiorario: *LRYDQQL 7RQHDWWL GD &ODX]HWWR ULWUDWWR D ,UNXWVN FRQ OD IDPL ca ŠGRPHQLFD GL VDQJXHÂŞ di gennaio, quando a 6DQ 3LHWUR JOLD 0RULUj VXLFLGD QHO EXUJR l’esercito zarista apre il fuoco contro la folla riunitasi YLDGRWWR QHOOD JROD GL 0DULWXM VXOOD FXUYD PHULGLRQDOH GHO ODJR per chiedere riforme sociali, e proseguiti con l’ammutinamen%DMNDO )RWR VFDWWDWD LO OXJOLR 0RVFD SULPL 1RYHFHQWR LO FDQWLHUH GHO 0XVHR $OHVVDQGUR ,,, to della FRUD]]DWD 3RWsPNLQ UHVD FHOHEUH GDO Âż OP GL 6HUJHM GRYH ODYRUz OD IDPLJOLD ,QGUL Ć M]HQĂŁWHMQ /D ULYROWD YLHQH IHUPDWD DOOD Âż QH GHOOÂśDQQR PD OR LO WXQQHO Q SUHVVR &DSR âXPLFKLQVNLM VXO ODJR %DMNDO )RWR ]DU q FRVWUHWWR D ULFRQRVFHUH OD OHJDOLWj GHL soviet, i consigli dei GHO DJRVWR lavoratori, e della Duma, il nuovo parlamento. Nel 1906 riQui sotto: VWD]LRQH GL 6OMXGLDQND GDO ODWR GHL ELQDUL DSUL prendono i lavori sulla ferrovia e alcuni friulani, prima allonOH tanati per ordine dello zar, vengono richiamati sui cantieri per il raddoppio dei binari. I disoccupati, invece, si dividono: alcuni tornano in Italia, altri si stabiliscono in Russia.

/D FDWDVWURIH H LO ULFRUGR

Allo scoppio della *UDQGH *XHUUD, nel 1914, il Friuli è spaccato in due fra Italia, ancora neutrale, e Austria-UngheULD LQ FRQĂ€ LWWR FRQ OD 5XVVLD /ÂśDQQR VXFFHVVLYR LO UHJQR VD baudo entra nella contesa e dunque, per evitare qualsivoglia solidarietĂ con i corregionali sotto l’insegna tricolore, i friulani vengono inviati dagli austriaci sul fronte russo. Per poi trovarsi, caduti SULJLRQLHUL degli zaristi, ai lavori forzati pro24

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SULR VXOOD 7UDQVLEHULDQD DFFDQWR DL FRQWHUUDQHL GL QD]LRQDOLWj italiana. Nel 1917, però, la Russia esce dalla guerra per il dilagare della rivolta sovietica, che culmina nella 5LYROX]LRQH GÂś2WWREUH e nell’DVVDVVLQLR GHOOD IDPLJOLD LPSHULDOH, il 16 luglio 1918. Qualcuno non regge il colpo: il clauzettano GioYDQQL 7RQHDWWL, ormai russo d’adozione, si suicida di fronte alla caduta di quel mondo che ha contribuito a creare. Ma per gli altri friulani non c’è tempo da perdere: tagliate le vie di fuga a occidente, quasi tutti VFDSSDQR a est, proprio lungo la ferrovia costruita con il loro sudore. Alcuni puntano in &LQD, dove vengono ingaggiati dall’ambasciatore di Francia, LQ YLUW GHOOD ORUR IRU]D Âż VLFD QHOOÂśDQQXDOH JDUD GL WLUR DOOD IXQH FRQWUR L UHSDUWL EULWDQQLFL Âż QR DG DOORUD VHPSUH WULRQID tori: in cambio di vittoria, c’è in palio il ULWRUQR in Europa su una nave francese‌ e cosĂŹ avviene! A organizzare la disperata rincorsa verso 9ODGLYRVWRN, capolinea della Transiberiana e porto d’LPEDUFR YHUVR OD VDOYH]]D, c’è invece la contessa 3LHULQD 6DYRUJQDQ GL %UD]]j, da anni residente a Irkutsk: è anche grazie a lei che molti salpano WUD LO H LO IHEEUD io 1920 sull’England Maru e la Texas Maru, battenti bandiera giapponese, per sbarcare a Trieste in aprile dopo un viaggio incredibile attraverso i mari del Sud. Non tutti, però, ce la fanno: /XLJL *LRUGDQL, che ha sperato in quell’avvenire proVSHUR H OXFURVR ULHPHUVR QHO Âś GDOOD PDFHULH GHO VLVPD PXR re di polmonite al largo dello 6UL /DQND. In Russia, intanto, la situazione precipita; morto il leader rivoluzionario /HQLQ ,RVLI 9LVVDULRQRYLĂž 'ĂĽXJDĂŁYLOL DUUL va ai vertici del potere, forte di un soprannome assunto neJOL DQQL GHOOD FODQGHVWLQLWj 6WDOLQ, ÂŤuomo d’acciaioÂť. Che in pochi anni condanna a morte tutti i possibili concorrenti alla guida del partito bolscevico e trascina la Russia nel terrore degli stermini di massa. Per i friulani rimasti nella neonata 8QLRQH 6RYLHWLFD VRVSHWWDWL GL VSLRQDJJLR LQ IDYRUH GHO UHJL me fascista insediatosi nel ’22 in Italia, c’è una sola possibiliWj GL VDOYH]]D FDPELDUH OD SURSULD LGHQWLWj 0D SHU LQJDQQDUH /DYUHQWLM %HULMD, capo della polizia staliniana, ci vuole ben altro: arrivato a ,UNXWVN per svolgere indagini, si diffonde la paura. *LXVHSSH 0LQLVLQL EXLHVH ULHVFH D SDVVDUH LO FRQÂż ne con il nome di Ivan Osipovic, ma è uno dei pochi fortunati: gli ingegneri )UDQFHVFR 'RPHQLFR )RQWDQD e /XLJL *LR YDQQL 2OLYLHUR vengono condannati alla fucilazione, mentre l’operaio 'RPHQLFR )UDQFHVFR $QWRQHOOL muore in carcere. $OOD GLSDUWLWD GL 6WDOLQ QHO Âś VDUDQQR WXWWL ULDELOLWDWL ( RJJL il loro ricordo torna a splendere in quella Russia che, come diceva Boris Pasternak nella poesia Le onde, è ÂŤcome una porta sul mondo e una porta sul mareÂť.

Partendo dall’alto: PDSSD GHOOD IHUURYLD 7UDQVLEHULDQD FRQ OH SULQFLSDOL ORFDOLWj LO FRVLGGHWWR ¾0XUR GHJOL ,WDOLDQLœ VXOOD FXUYD PHULGLRQDOH GHO ODJR %DMNDO *LXVHSSH 0LQLVLQL LO SULPR D VLQLVWUD LQ SLHGL DFFDQWR DOOD PR JOLH (XGRVVLD LQ XQD IRWR GL JUXSSR ,UNXWVN DQQL œ IRWR GœHSRFD GHOOD IHUURYLD 7UDQVLEHULDQD D ,UNXWVN Qui sotto: OœDUULYR D 7ULHVWH GHOOH QDYL JLDSSRQHVL QHOOœDSULOH )RWR GHOOœDUFKLYLR GL *LRUJLR 0LORFFR

Vanni Veronesi |

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ALESSIA CICCONI E L’ANTARTIDE Servizio di Andrea Doncovio. Immagini di Alessia Cicconi

ÂŤ ÂŤ

Il suo sguardo testimonia lo stato d’animo che sta vivendo dallo scorso mese di gennaio, appena rientrata in Italia. La senVD]LRQH DJURGROFH GL DYHU YLVVXWR GHQWUR XQD Âż DED QHO la consapevolezza che quell’esperienza unica non torneUj SL /R FKLDPDQR Âł0DO GÂś$QWDUWLGH´ H Alessia Cicconi, insegnante di Scienze del Liceo Marinelli di Udine KD FDSLWR FKH QH DYUHEEH VRIIHUWR QRQ DSSHQD VEDUFDWD lo scorso ottobre, sui ghiacci del Polo Sud. Una storia che inizia la scorsa estate, con la pubblicazione di un bando riservato a insegnanti per partecipare a una spedizione nell’ambito del Programma 1D]LRQDOH 5LFHUFKH LQ $QWDUWLGH DWWLYR GD WUHQWÂśDQ 26

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ni sotto l’egida del MIUR (Ministero dell’IstruzioQH 8QLYHUVLWj H 5LFHUFD Š1HO Âą FRQÂż GD $OHV sia – avevo partecipato ad un corso di aggiornamento, la SPES (Scuola Polare Estiva per insegnanti, che SHU LO VL VYROJHUj QHOOD VHGH GHO 0XVHR GHOOÂś$Q tartide di Trieste) a seguito della quale ho continuato a lavorare insieme a docenti convinti come me che le scienze polari possano essere il tramite per veicolare i contenuti dei programmi scolastici di scienze. Questo “curriculum polareâ€? mi ha permesso di partecipare al bando e di essere selezionataÂť. $OOD JLRLD SHU OÂśDPPLVVLRQH KD IDWWR VXELWR VHJXL to l’intensitĂ della successiva preparazione: dalle visi-


Il mondo alla

fine del mondo

Un’insegnante di scienze del liceo Marinelli di Udine ha partecipato alla XXX Spedizione italiana in Antartide nell’ambito del progetto FABulous ANTarctica. ÂŤUna parte del mio cuore è rimasta intrappolata nel ghiaccio: non potrò mai dimenticare ciò che ho visto in quei luoghi maestosiÂť. Attraverso immagini mozzafiato, Alessia Cicconi racconta in esclusiva per iMagazine un viaggio ai confini della Terra.

te mediche presso l’Istituto di Medicina aeronautica di Milano al corso di addestramento gestito dall’Enea (una settimana a Brasimone e una a La Thuile). Š1HO Âą VSLHJD $OHVVLD Âą GRGLFL QD]LRQL $UJHQ WLQD $XVWUDOLD %HOJLR &LOH )UDQFLD *LDSSRQH 1RU YHJLD 1XRYD =HODQGD 5HJQR 8QLWR 86$ 6XGDIULFD 8566 VRWWRVFULVVHUR LO 7UDWWDWR $QWDUWLFR FRQ LO TXDOH rinunciavano a ogni rivendicazione territoriale sul luoJR 3HU OÂśHSRFD VL WUDWWz GL XQD VRUWD GL Âł0LUDFROR $Q WDUWLFR´ YLVWR FKH LQ SLHQD *XHUUD )UHGGD VL ULXVFLURQR a mettere d’accordo potenze come Stati Uniti e Unione 6RYLHWLFD )RUVH JLj DOORUD VL FRPSUHVH FRPH TXHVWR WHU ULWRULR IRVVH GDYYHUR VSHFLDOHÂŞ

$ TXHOOÂśDFFRUGR LQL]LDOH DGHULURQR DOWUL 6WDWL WUD cui l’Italia nel 1981. Dal 1985 a Terra Nova Bay opeUD OD EDVH VFLHQWLÂż FD SHUPDQHQWH Âł6WD]LRQH 0DULR =XF FKHOOL´ $OHVVLD &LFFRQL OÂśKD UDJJLXQWD VXELWR GRSR LO VXR VEDUFR LQ $QWDUWLGH 8Q YLDJJLR LQGLPHQWLFDELOH FKH OH IRWR VFDWWDWH VXO SRVWR ULHVFRQR D GHVFULYHUH PHJOLR GL ogni parola.

Andrea Doncovio Nella foto: suggestivo panorama a Thetys Bay, nelle vicinanze della Stazione Mario Zucchelli. L’area è sovrastata dal Vulcano Melbourne. |

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L’Antartide (nella mappa la dislocazione di alcune delle stazioni di ricerca) è un continente piĂš esteso dell’Europa, al cui inWHUQR FDGH LO SXQWR GHO 3ROR 6XG JHRJUDÂż FR 0HQR GHO GHOOD VXD VXSHUÂż FLH QRQ q ULFRSHUWD GDO JKLDFFLR H la sua calotta rappresenta oltre l’80% delle acque dolFL GHOOD 7HUUD FKH VH VL VFLRJOLHVVHUR SRUWHUHEEHUR D XQ LQQDO]DPHQWR GHO OLYHOOR GHJOL RFHDQL GL ROWUH PHWUL Ăˆ il luogo piĂš freddo (le temperature possono arrivare a meno 90° C), piĂš arido (le precipitazioni sono inferiori a TXHOOH GHO GHVHUWR GHO 6DKDUD SL YHQWRVR VRQR VWDWH UHJL VWUDWH YHORFLWj GHO YHQWR GL ROWUH NP K GL WXWWR LO QRVWUR SLDQHWD H DQFKH LO PHQR DELWDWR GHO QRVWUR SLDQHWD QRQ FL VRQR DELWDQWL VWDELOL H QHOOH EDVL GL ULFHUFD VRQR RVSLWDWH LQ WR WDOH FLUFD SHUVRQH GXUDQWH OÂśHVWDWH FKH VL ULGXFRQR D GXUDQWH OÂśLQYHUQR DXVWUDOH , JKLDFFL GHOOÂś$QWDUWLGH UDSSUHVHQ WDQR XQR GHL PRWRUL SULQFLSDOL GHOOH GLQDPLFKH FOLPDWLFKH GHO QR VWUR SLDQHWD QRQFKp XQ ÂłDUFKLYLR´ GHOOH FDUDWWHULVWLFKH GHOOÂśDWPR VIHUD WHUUHVWUH GHO PRPHQWR LQ FXL VL VRQR IRUPDWL 3HU TXHVWR PRWL YR OH ULFHUFKH FKH YL VL VYROJRQR VRQR GL IRQGDPHQWDOH LPSRUWDQ]D SHU OD FRPSUHQVLRQH GHL FDPELDPHQWL FOLPDWLFL H GHO ULVFDOGDPHQWR JOREDOH

Qui sopra a sinistra, lo sbarco di Alessia Cicconi in Antartide. Partita da Venezia, dopo due scali a Londra e a Sydney, Alessia è giunta all’aeroporto di Christchurch, in Nuova Zelanda. Qui, dopo oltre una settimana di attesa a causa del maltempo, ha potuto raggiugere l’Antartide con un volo della durata di 7 ore e atterraggio in prossimitĂ della base itaOLDQD Âł0DULR =XFFKHOOL´ IRWR D GHVWUD GRWDWD GL XQD SLVWD ULFDYDWD VXO SDFN JKLDFFLR PDULQR H XWLOL]]DELOH VROR Âż QR DOOD Âż QH GL QRYHPEUH Âż QFKp OR VSHVVRUH GHO JKLDFFLR PDULQR PHGLDPHQWH PHWUL FRQVHQWH OÂśDWWHUUDJJLR LQ VLFXUH]]D Con l’arrivo dell’estate e l’assottigliamento dello strato ghiacciato, i voli possono atterrare solo presso l’aeroporto della stazione americana, dotato di pista asfaltata. La distanza tra la base americana e quella italiana è di circa 400 km che si percorrono con un volo in elicottero della durata di circa due ore. $OOÂśDUULYR LQ $QWDUWLGH GL $OHVVLD Âż QH RWWREUH OD WHPSHUDWXUD HUD GL ƒ& $ UHQGHUH SL R PHQR VRSSRUWDELOH LO IUHGGR percepito dalle persone, tuttavia, sono i venti catabatici o blizzard, che nascono dal centro del continente antartico e che VRIÂż DQR YHUVR LO PDUH FRQ YHORFLWj IRUWLVVLPH 6HQ]D LO ULSDUR GHOOH WHQGH OÂśHVSRVL]LRQH D TXHVWL YHQWL VDUHEEH LQVRVWHQLELOH per il corpo umano. Qui sotto immagine di un lago ghiacciato a Boulder Clay, nei pressi della base italiana.

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Nella foto in alto panorama antartico a Kay Island. Tra la distesa di ghiaccio appare l’accampamento (composto dalla tenda per il pernottamento e quella dei servizi igienici, foto a destra nel dettaglio) dove Alessia e i suoi colleghi hanno svolto la loro prima settimana di ricerca in esterno. L’estrema pulizia dell’aria e l’assenza di umidità offrono una straordinaria apertura visiva, consentendo di osservare a occhio nudo punti distanti anche 300 chilometri. Un effetto ottico fatale a molti esploratori in passato, che si sono avviati inconsapevolmente in cammini chilometrici salvo venire sopraffatti dalla stanchezza e dal gelo dei blizzard. Alessia Cicconi ha partecipato a due ricerche, tutt’ora attive, durante la sua permanenza LQ $QWDUWLGH /D SULPD ULJXDUGD VWXGL JHQHWLFL H GHPRJUD¿ FL VXOOH IRFKH GL :HGGHOO QHOOH due foto), mammiferi in grado di restare sott’acqua anche un’ora raggiungendo profondità ¿ QR D PHWUL 1HO SHULRGR SULPDYHULOH HVWLYR WUD RWWREUH H QRYHPEUH OH IHPPLQH SDU toriscono i loro cuccioli sul pack. Resteranno insieme per il periodo dell’allattamento durante il quale i cuccioli accresceranno il proprio strato di grasso che permetterà loro di nuotare nelle gelide acque dell’oceano meridionale. La seconda ricerca riguarda i pinguini di Adelia, presso l’area di Edmonson Point, ambiente vulcanico di terra nera dove questi animali costruiscono i loro nidi con i sassi. Questi pinguini, alti tra i 50 e 70 cm, afIURQWDQR WUDYHUVDWH VXO SDFN GL ROWUH NP SHU UDJJLXQJHUH LO PDUH DSHUWR GRYH FDFFLD no, per poi tornare (ripercorrendo gli stessi km!) alla colonia riproduttiva a nutrire i piccoli custoditi dall’altro genitore. |

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Qui sopra, maestoso iceberg presso Edmonson Point: in Antartide gli iceberg provenienti dalla calotta antartica vengono spesso reintrappolati dal ghiaccio marino che impedisce loro di prendere il largo verso il mare aperto. L’effetto modellante del vento contribuisce poi alla formazione di veri e propri spettacoli naturali. 4XL VRWWR D VLQLVWUD GXH 3LQJXLQL ,PSHUDWRUH QHOOœDUHD GL &DSH :DVKLQJWRQ $ GHVWUD SLQJXLQL GL $GHOLD GHOOD FRORQLD GL Edmonson Point di ritorno dal loro viaggio in mare per procurare cibo per i piccoli nati da poco. La colonia conta migliaia di individui.

JHQQDLR /ÂśHVSHULHQ]D GL $OHVVLD &LFFRQL LQ $QWDUWL de volge al termine. L’arrivo dell’estate australe, con lo scioglimento del pack, rende impossibile il decollo di aerei dalla base italiana. Alessia affronta cosĂŹ il viaggio di rientro imbarcandosi su una nave cinese in partenza da Inexpressible Island. Sul suo blog (www.fablant.it) dov’è possibile rivivere la sua esperienza, al rientro in Italia scriverĂ : “L’Antartide ti travolge con la sua potenza. Di fronte ai suoi monumenti naturali ognuno non può che sentirsi “piccolo piccoloâ€? come davanti a qualcosa di “gigantescoâ€?. L’Antartide è maestosa e regale ma al contempo semplice ed essenziale. 4XDQGR VL WRUQD DO PRQGR UHDOH SHUFKp FKLDUDPHQWH OÂśDOWUR q SDUVR ÂłVXUUHDOH´ WXWWR VHPEUD VXSHUĂ€ XR ,Q $QWDUWLGH VL perde il contatto con tanti “oggettiniâ€? che nella nostra vita quotidiana sembrano fondamentali: portafoglio, bancomat, FHOOXODUHÂŤ 7XWWL Âż QLVFRQR QHO ÂłFHVWLQR´ GHO QRVWUR FHUYHOOR FKH WURYD SURSULR LQ TXHVWR ÂłPRQGR DOOD Âż QH GHO PRQGR´ 30

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la sua dimensione autentica. Quella che sarebbe se non ci fossero le sovrastrutture che noi abitanti del “primo mondo� ci siamo creati e che, in questo “mondo zero� (o sarebbe meglio dire: “sotto zero�), tornano a essere quello che sono realmente: fardelli per il nostro spirito libero e “selvatico� (nella sua accezione assolutamente positiva)�.


Il Friuli Venezia Giulia in Antartide Durante il periodo di addestramento e nel corso della sua spedizione in Antartide nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca, Alessia Cicconi ha conosciuto altre persone residenti in Friuli Venezia Giulia che hanno avuto modo di mettere a disposizione le proprie professionalità e competenze nel continente più freddo del pianeta.

Antonio Gagliardi Tenente medico dell’Esercito Italiano, lavora come “Dirigente del Servizio Sanitario” presso il 32° Reggimento Carri di Tauriano di Spilimbergo - Caserma “A. Forgiarini” dal 2011. Durante la spedizione in Antartide ha tenuto un diario giornaliero dal titolo “Cento giorni in Antartide”, pubblicato in differita sull’omonima pagina Facebook e sul blog “Guerra & Pace” del Messaggero Veneto curato dalla giornalista Lieta Zanatta (il diario è tutt’ora in corso di pubblicazione).

Renato Colucci Operatore del CNR-ISMAR Trieste, ha effettuato rilievi geomorfologici in ambienti periglaciali dell’Antartide marittima, in collaborazione con il British Antarctic Survey e l’Università dell’Insubria.

Daniele Tavagnacco Assegnista di Ricerca all’Osservatorio Astronomico di Trieste, originario di Manzano, è laureato in Astrofisica all’Università di Trieste. Nel 2013 ha operato in Antartide per tredici mesi (in gergo tecnico un Winterover) presso la Concordia, base permanente di ricerca franco-italiana, lavorando al progetto IRAIT (coordinato da Francia, Italia e Spagna): un innovativo telescopio a infrarossi.

Emanuele Forte Ricercatore di geofisica applicata dell’Università di Trieste. In Antartide ha effettuato misure geofisiche Georadar e geoelettriche per studi di glaciologia e permafrost.

Christian Ajello Tenente colonnello del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Milanese, laureato in fisica, ha lavorato per oltre dieci anni come previsore dell’Ufficio Meteo del 2° Stormo di Rivolto. Proprio in ambito meteorologico si è dedicata la sua attività durante la spedizione in Antartide.

Uno degli scopi principali dell’esperienza in Antartide di Alessia Cicconi è quello di trasmettere quanto appreso alle nuove generazioni, in particolare agli studenti, affinché la ricerca scientifica possa essere divulgata attraverso un linguaggio comprensibile e accessibile. Per questo motivo, dopo il suo rientro dall’Antartide, Alessia ha raccontato quanto vissuto agli studenti di diverse scuole superiori della nostra regione: a Udine presso il “suo” Liceo Scientifico Marinelli (foto a destra) e presso l’Istituto Tecnico Deganutti; a Cervignano del Friuli presso l’ITT Malignani. Altre scuole la ospiteranno nelle prossime settimane. Alessia Cicconi è socia del CAI di Cervignano del Friuli, con il quale ha collaborato nell’organizzazione di numerosi eventi riguardanti l’Antartide, tra cui l’allestimento, presso il comune di San Giorgio di Nogaro, di una mostra di fotografie storiche e naturalistiche di Paul Nicklen con annessa esposizione di abbigliamento e attrezzature tecniche attuali e storiche, utilizzate da Ignazio Piussi e Marcello Manzoni durante la loro spedizione in Antartide promossa da CAICNR nel 1968, narrata nel libro “Zingari in Antartide”. |

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VIAGGI E METE NORVEGIA Servizio e immagini di Michele Tomaselli

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Nell’immensitĂ

della natura

Una settimana di sci alpinismo nel Parco Nazionale di Rondane, tra paesaggi fiabeschi e le asperitĂ di un clima al limite della sopportazione. Dove l’uomo può confrontarsi con se stesso.

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Il pittore norvegese Harald Sohlberg (1869-1935), dallo stile neo-romantico, trascorse nel 1899 le vacanze pasquali nei pressi di Rondane, luogo ameno e incontaminato, a circa 300 km da Oslo. Godendo la grandiositĂ del posto, rimase colpito e decise di dipingere le montagne piĂš rappresentative. CosĂŹ, servendosi di una tecnica a olio su tela, in uno stile abbastanza simile a quello di Giovanni Segantini, realizzò uno dei dipinti piĂš conosciuti della Norvegia. “Vinternatt i Rondaneâ€? (notte d’inverno al Rondane), questo il titolo dell’opera ( foto in basso). Ammaliato dalla pittura neo romantica del Sohlberg proietto la mia attenzione oltre il 62° parallelo, lungo la penisola scandinava. La notte avvolge i miei pensieri e nell’incanto delle stelle mi addormento. L’indomani mi risveglio e decido di scoprire maggiori informazioni su Rondane.

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Scopro cosĂŹ che il Parco Nazionale di Rondane (Rondane Nasjonalpark in norvegese) è stata la prima area protetta della Norvegia, istituita ancora nel 1962. Ha un’estensione di oltre 960 kmq e racchiude 10 vette di oltre 2000 m. Insieme ai parchi di Dovrefjell e Sølnkletten, è l’ultimo santuario nordico di alta montagna a preservare le renne selvatiche, il ghiottone, la volpe, l’aquila reale, il corvo imperiale e i piccoli roditori. Rondvassbu è il piĂš grande rifugio del parco e si trova lungo le sponde meridionali del Rondevatnet, un lago stretto e abbastanza lungo. Dopo questo primo innamoramento, passa del tempo e mi dimentico di Rondane. Ne sento nuovamente parlare durante il mese di dicembre 2014, quando mi viene proposto di partecipare a un raid sci alpinistico in Norvegia, proprio nel Parco Nazionale di Rondane, assieme a otto scozzesi e all’amica Chiara. Inizio cosĂŹ ad allenarmi. Intanto in Val di Fleres (vicino al Brennero) conosco Brian, lo scozzese che ha organizzato il viaggio. Ăˆ un malato di montagna, sempre alla ricerca di neve polverosa ed è un appassionato del Telemark. Successivamente mi annuncia i nomi dei miei futuri compagni di viaggio: Sheena, Sandie, Ingrid, Anna, John, Nicky, Tony e Chiara, aggiungenGR QHO GLVFRUVR OH GLIÂż FROWj FKH WURYHUHPR 5LSRUWR OH sue esatte parole: “Dovremo stare in completa autoVXIÂż FLHQ]D VHQ]D ODYDUFL VHQ]D DFTXD FRUUHQWH VHQ]D riscaldamento, ogni giorno sarĂ necessario sciogliere la neve per far bollire l’acqua. Dovremo riscaldarci solo con la legna e i bisogni sarĂ meglio non farli durante la notte. Inoltre dovremo compiere lunghi spostamenti con il peso dello zainoâ€?.


Da queste parole comprendo che il viaggio sarĂ impegnativo, ma comunque una piacevole esperienza, anche se ho i muscoli arrugginiti ed è da un po’ di tempo che non faccio esperienze sui generis. Negli ultimi anni avevo viaggiato in Africa scalando il Ruwenzori e il Kilimanjaro, in India, in Nepal, nello Yemen e nella Patagonia cilena e argentina affrontando numerosi trekking. Il 12 febbraio 2015 arriva il giorno della partenza. Levataccia, mi trovo in aeroporto a Ronchi dei Legionari alle 5.30 della mattina. Con Chiara devo prendere l’aereo delle 6.50. Al check-in riesco a imbarcare tutto il bagaglio, compresa la sacca degli sci, senza pagare il sovraprezzo. A Monaco di Baviera perdiamo la coincidenza, colpa delle linee italiane, questa è la motivazione. Tuttavia quattro ore dopo riusciamo a imbarcarci per Oslo. All’arrivo incontriamo il nostro gruppo: sembrano degli astronauti piovuti dal cielo, calzano gli scarponi da sci, indossano la salopette e, come se non bastasse, vestono con maniche corte nonostante il freddo. Ma è ancora presto per dare giudizi affrettati, dettati dall’apparenza. Alle 16.30, saliamo sul treno per Otta. Il paesaggio è splendido, una terra dove la naWXUD q UHJLQD QHOOR VSHWWDFROR GHL Âż RUGL 9HUVR OH FRQ XQ WD[L DUULYLDPR Âż QDOPHQWH D Mysuseter, e qui pernottiamo in un tipico albergo norvegese. L’indomani la giornata non è granchĂŠ: nevica, fa freddo e la visibilità è limitata. Dopo aver approÂż WWDWR GHOOÂśXOWLPD GRFFLD FDOGD Âą GD DGHVVR LQ SRL VDUj LPSRVVLELOH ODYDUVL SHU RWWR JLRUQL Âą DWWDFFR gli sci e inizio l’avventura, lungo una pista da fondo. Il mio zaino è molto pesante, con oltre 15 chili, nonostante non contenga cibarie. Ingrid e gli alWUL SURFHGRQR D ULWPR OHQWR PD VRQR JLXVWLÂż FDWL considerato che stanno trainando la slitta dei viveri. Il percorso è ben battuto, segue un tracciato semi pianeggiante ed è segnato da paletti. I primi due chilometri sono caratterizzati da splendide casupole in legno. A un certo punto è necessario oltrepassare un torrente ghiacciato, ma il colore è ceruleo e non offre garanzie. Io non me la sento e decido di fare un percorso alternativo. Diversamente, un impavido norvegese, sprezzante del perico-

In questa pagina, da sinistra in senso orario: - piccolo locale invernale del rifugio Rondvassbu e sullo sfondo il lago ghiacciato di Rondevatnet; - salendo al Vesle Smeden, una montagna di oltre 2000 metri; - il gruppo italo scozzese: da sinistra John, Chiara, Brian, Ingrid e il nostro corrispondente Michele Tomaselli; - il lago ghiacciato di Rondevatnet durante l’ascensione del secondo giorno; - Mysuseter, lungo la pista da fondo le piccole casupole in legno. Nella pagina accanto, in apertura: il trasporto degli zaini da viaggio trainati durante gli spostamenti con gli sci.

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Scendendo nel vallone dell’Illmandelen dalla dorsale del Veslvulten; a destra, sullo sfondo, si intravede il Simle Piggen.

lo, tenta l’impresa, ma il ghiaccio si rompe e lui ÂżQLVFH QHOOÂśDFTXD ÂżQR DOOH JLQRFFKLD 3HU IRUWXQD senza conseguenze. Fa sempre piĂš freddo e la visibilità è pari a zero, motivo che mi impedisce di comprendere la conformazione del paesaggio. Dopo circa 12 chilometri arrivo al lago ghiacciato di Rondevatnet, e prendo alloggio nel ricovero invernale di Rondvassbu. Ăˆ molto umido. CosĂŹ, aspettando gli altri, inizio a mettere la legna sul fuoco e a scaldare l’ambiente. Dopo un’ora arrivano i miei compagni, valido motivo per complimentarmi con loro e bere del whisky. Ăˆ giĂ ora di preparare la cena, cosĂŹ mettiamo la neve a bollire. Gustiamo una zuppa e una sbobba di riso. La temperatura è gradevole; stanchi, ma felici, andiamo a dormire. Il giorno successivo è fantastico, il piĂš bello del viaggio, con tanto sole e temperature sopra la media. Appena alzati accendiamo il fuoco e sciogliamo la neve. Per colazione gli scozzesi preparano il porridge, a parer mio una brodaglia che sa di acqua sporca. Per fortuna riesco a bere il tè, qualcosa di Oslo, Opera Hause degli architetti Snøhetta che, assieme all’Astrup Fearnley Museum di Renzo Piano, costituisce l’architettura contemporanea SL VLJQLÂżFDWLYD GHOOD FLWWj

piĂš consueto per me. Verso le 10 partiamo per salire il Vesle Smeden, una montagna di oltre 2000 metri. Si tratta di una guglia piramidale, a ovest del lago di Rondevatnet, che assomiglia a una gigantesca calotta di ghiaccio. La saliamo in circa 3 ore, troviamo neve ventata e molto dura, ma, a causa dell’innalzarsi del vento, dobbiamo scendere. Sciando, proviamo l’ebbrezza di una discesa PR]]DÂżDWR GLULPSHWWR D XQ RUL]]RQWH VFRQÂżQDWR A rendere particolare l’ambiente sono i muschi e i OLFKHQL FKH DIÂżRUDQR IUD QHYH H JKLDFFLR (PR]LRQL LUULSHWLELOL GLIÂżFLOL GD GLPHQWLFDUHÂŤ 5LWRUQDWL a Rondvassbu, troviamo 10 nuovi ospiti, che renGRQR GLIÂżFLOH OÂśXWLOL]]R GHOOH DWWUH]]DWXUH ĂŠ RUD GL mangiare, prepariamo la cena. Ingolliamo la solita zuppa e delle polpette disgustose. Indugio per andare in bagno: se andassi ora, molto probabilmente sarei costretto a ritornarci prima di andare a letto. Il bagno è esterno e fuori fa un freddo cane. Arriviamo al quarto giorno. Il tempo è molto brutto e le temperature sono polari. Dopo la solita colazione, partiamo (questa volta solo in 4) per salire il Fremre Illmannhøe, una piccola cuspide, sopra il torrente Illmandelen, particolarmente adatta allo scialpinismo. Passiamo il lago ghiacciato di Rondevatnet e a sinistra miriamo all’evidente vallone. Fa sempre piĂš freddo, stimo 20° sotto lo zero, e la visibilità è ridotta a poco piĂš di un palmo di naso. Giungiamo in cima, è tutto offuscato e non si vede niente. Utilizzando il Gps, iniziamo a scendere in strette derapate. A Rondvassbu, vedo arrivare una coppia di giovani uomini in luna di miele con un bambino, che sembra il Little Lord Fauntleroy. Sono dei fondisti e si fermeranno a dormire con noi. Ăˆ proprio bello vedere tanta gente che vive a stretto contatto con la natura.


Panorami della valle di Bjornhollia.

Ormai siamo entrati nel vivo del viaggio: il programma odierno prevede di spostarci al rifugio Bjornhollia, lungo la valle del torrente Illmandelen. La struttura è un gioiello dell’architettura alpina, nel puro stile rustico, ingentilita da eleganti arredi. Caratteristiche che ne fanno uno dei migliori rifugi norvegesi. Durante l’inverno è chiuso, ma Brian è riuscito a farsi dare le chiavi. CosĂŹ, preparati gli zaini, lasciamo Rondevatnet e seguiamo la YDOOH GHO Âż XPH JKLDFFLDWR ,OOPDQGHOHQ ĂŠ GD WHQH re presente che il percorso non è segnato da paletti e in caso di nebbia diventa facile perdersi. Man mano che andiamo avanti, il freddo aumenta. Vi è un vento fortissimo, ci sono 18° sotto lo zero, un cielo fumĂŠ e nevica intensamente. A differenza di quanto avviene sulle Alpi, infatti, in Norvegia può nevicare anche a temperature molto basse. Finalmente vediamo degli alberi, seppure trasformati dalla galaverna, che qui sono una raritĂ . All’imbrunire, dopo circa sei ore e 14 km di percorrenza, arriviamo al rifugio Bjornhollia. La neve scarseggia, ma la struttura è molto graziosa, ogni stanza ha una stufa per scaldarsi ed è a nostro esclusivo utilizzo. Il sesto giorno decidiamo di riposarci; passo la giornata a fotografare attimi, istanti, emozioni e panorami della valle di Bjornhollia. Alle ore 11 i raggi del sole iniziano timidamente a illuminare il prospicente lago Musvoltjonna, ricoperto da uno strato di ghiaccio. Lo spettacolo è grandioso. Tra gli incanti della natura arrivo all’ora di cena. Mangio la solita sbobba e dopo il consueto whisky della buonanotte vado a dormire. Fuori nevica intensamente. Arriviamo al settimo giorno. La volontà è quella di rientrare a Rondvassbu, salendo la dorsale del

Veslvulten, per poi ridiscendere nel vallone dell’Illmandelen. A parte il giro mostruoso, molto piĂš lungo di quello dell’andata, c’è poca neve e il percorso è tortuoso. Ma tutto questo non frena la nostra determinazione. In discesa, tolte le pelli di foca, ci portiamo nel vallone dell’Illmandelen, e in salita, rimesse le pelli, proseguiamo verso Rondvassbu. All’interno GHO YDOORQH FL VRQR UDIÂż FKH IRUWLVVLPH GL YHQWR D RO WUH .P K GRYXWH DO UHVWULQJLPHQWR RURJUDÂż FR Il vento è accelerato dall’effetto Venturi, che si registra soprattutto nelle strettoie e nelle gole. Ăˆ impossibile andare avanti in queste condizioni. Decidiamo di ritornare a Bjornhollia, mentre Anna e Sheena (che JLj VL HUDQR GLYLVH SURVHJXRQR SHU (OGnEX /ÂśLQGR PDQL ULHQWULDPR Âż QDOPHQWH D 5RQGYDVVEX LO YHQWR è quasi scomparso ma molta neve si è sciolta. Sono LQ XQD FRQGL]LRQH Âż VLFD VPDJOLDQWH H ULHVFR D GLVWDQ ziare tutti. Penultimo giorno. La giornata è meravigliosa ma nel pomeriggio è prevista una perturbazione, cosĂŹ decidiamo di salire il Simle Piggen, la cima gemella del Fremre Illmannhøe, che avevamo giĂ raggiunto 5 giorni fa. La discesa è stratosferica, OD SL EHOOD HIIHWWXDWD Âż QR DG RUD WURYLDPR QHYH ghiacciata e granulosa. 6LDPR DUULYDWL DOOD Âż QH 7UD JLRLH H IDWLFKH FRQ cludiamo questa esaltante esperienza, con un velo di malinconia. Il tempo oggi è splendido e in meno di due ore percorriamo i 12 km che ci separano da Mysuseter. Nello spettacolo della natura ricoQRVFLDPR OH PRQWDJQH UDIÂż JXUDWH QHOOD WHOD GHO Sohlberg e diamo epilogo alla nostra Avventura. Il sipario si chiude con una doccia calda, mai tanto JUDGLWD H LQÂż QH OD YLVLWD ODPSR D 2VOR GHOOÂśAstrup Fearnley Museum di Renzo Piano.

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PERSONAGGI RACHELE DI LUCA Intervista di Giuliana Dalla Fior Immagini di Simone Di Luca

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Il potere

della parola Da anni sprigiona proposte culturali senza soluzione di continuità . Un viaggio faticoso, perchÊ la gente ha sempre meno voglia di stare insieme o di vivere emotivamente. Nella convinzione che l’arte rappresenti uno strumento educativo privilegiato.

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1HOOÂśDPELWR GL 7HDWUR =HUR 0HQR GD OHL GHÂż QLWR “libero laboratorio delle ideeâ€?, promuove e fa vivere molteplici iniziative: corsi di storia dell’arte, attivitĂ teatrali, conferenze, un caffè letterario, mostre e laboratori, spettacoli e performance‌Tali scelte hanno come portabandiera l’Accademia dell’Incanto. PerchĂŠ questa denominazione? ÂŤAccademia con riferimento al mondo greco: si impara misurandosi con gli altri; “incantoâ€? come capacitĂ di incantarsi e oggi di disincantarsi, guarGDQGR GXH PRQGL DWWUDYHUVR Âż JXUH GL ÂłVRJOLD´ FD SDFL GL YHGHUH DO GL Oj H TXLQGL WUDJKHWWDWRUL &RQVL GHUR OÂś$FFDGHPLD GHOOÂś,QFDQWR FRPH XQ PHVWLHUHÂŞ Vivere in provincia la sminuisce o la arricchisce? ÂŤMi sembra doveroso “restituireâ€? al territorio di provenienza, perchĂŠ credo nella cultura diffusa nei OXRJKL ĂŠ VLFXUDPHQWH XQ YLDJJLR PROWR IDWLFRVR WD lora incompreso, perchĂŠ la gente ha sempre meno YRJOLD GL VWDUH LQVLHPH R GL YLYHUH HPRWLYDPHQWHÂŞ Partiamo proprio da qui: perchĂŠ tale nome? Lei ondeggia tra l’arte pittorica, l’arte teatrale e ÂŤAll’inizio tutti gli attori si sono interrogati sul la scrittura. Quale predilige? valore della Compagnia e ci siamo dati un voto: Š,O YHUR Âż OR URVVR q OD SDUROD OR VJXDUGR q SVL Âł]HUR PHQR´ª FRORJLFR H TXLQGL PL LQWHUHVVDQR OD GHFRGLÂż FD]LR

Nella mente e nello spirito tanta cultura classica, con un’intensa propensione per l’arte, non solo studiata (Laurea a Udine in Conservazione dei %HQL &XOWXUDOL PD LQWHULRUL]]DWD TXDVL Âż OR FRQ duttore della sua vita: da piĂš di vent’anni sprigioQD XQ Ă€ XVVR FRVWDQWH GL SURSRVWH FXOWXUDOL /ÂśLQWHQ to è scoprire e riportare alla luce con consapevolezza e spirito critico “i reperti del vivereâ€?, ovvero i valori etici e della cultura universale, che il mondo odierno sembra talora, un po’ ovunque, aver dimenticato o reso dormienti, quasi avvolti dal sonQR GHOOD UDJLRQH Ăˆ una donna consapevole, entusiasta, assolutamente realista, con il sogno di condividere con i suoi amici tutto il fascino della scoperta del sĂŠ, del QRL H GHOOD VROLGDULHWj ĂŠ Rachele Di Luca, sangiorgina, dal 1993 regista e attrice della CompaJQLD Âł7HDWUR =HUR 0HQR´

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ne linguistica, il “valoreâ€? della parola che sa dare HPR]LRQL GLYHUVH $GRUR OÂśDUWH SHUFKp OD YLWD KD EL VRJQR GL FRQGLYLGHUH OÂśDUWH ,Q SDUWLFRODUH FRQ LO WH atro, io libero i contenuti della mia stessa esistenza FRQ PDVFKHUH GLYHUVHÂŞ E “LiberAtuttiâ€?- caffè letterario? ÂŤA parte il gioco di parole “Liber- libera- tuttiâ€?, è stato un motivo d’incontro per la domenica mattina: nell’intimitĂ del salotto dell’Accademia ci si scambiano chiacchiere letterarie e il libro diventa un pretesto, cioè un testo al centro della chiacchierata, mentre il lettore racconta se stesso, perchĂŠ il rapSRUWR FRQ LO OLEUR q VSHVVR LQGLYLGXDOH H VRJJHWWLYRÂŞ Com’è nata l’idea di laboratori artistici per bambini e adolescenti? ÂŤSpesso, nella mentalitĂ corrente, il patrimonio artistico viene considerato un surplus, invece FLz FKH FL ID HYROYHUH q FLz FKH DEELDPR GHQWUR /ÂśH ducazione ci fa crescere, nel senso latino del verbo educere, ovvero portare fuori dalle secche dell’iJQRUDQ]D ĂŠ RSSRUWXQR DYHUH IDPH GL ÂłFRVH´ QRQ GL ÂłWDQWR´ 6SHUR FKH L JLRYDQL DWWUDYHUVR L ODERUDWRUL DUWLVWLFL DYYHUWDQR TXHVWD IDPHÂŞ Un piccolo sogno nel cassetto? ÂŤAutogestisco uno spazio messomi a disposizione dal Comune di San Giorgio di Nogaro e nell’arco temporale ottobre-giugno propongo attivitĂ continuative, poi mostre, cicli di conferenze, piccoli conFHUWL /D VSHUDQ]D q FKH ÂłLO PLR PHVWLHUH´ PL GLD LO UHGGLWR VXIÂż FLHQWH SHU SDJDUPL OD VXROD GHOOH VFDU SHÂŤ RJJL QRQ q DQFRUD FRVuÂŞ Abbandoniamo l’arte. Un altro rapporto speciale è quello tra lei, la natura e gli animali‌ ÂŤAmo i giardini segreti, gli orti sui balconi, le WHUUD]]H Âż RULWH JOL RUL]]RQWL VHQ]D LQWHUUX]LRQL OH coste sull’oceano, le scogliere a picco, il mare in burrasca, la laguna quando riposa e profuma, la pioggia di notte, le composizioni di piante aromaWLFKH L Âż RUL GL FDPSR L FLOLHJL GL 1HUXGD OH QXYR OH 7HPR L UHWWLOL DGRUR L JDWWL FRQYLYR FRQ XQ FDQH VLPSDWLFLVVLPR H FRQ XQ SHVFH URVVRÂŞ Il tempo libero a disposizione, invece, come ama trascorrerlo? ÂŤLeggo continuamente e piĂš libri nello stesso tempo; ricamo e faccio pizzi all’uncinetto, dipingo e creo oggetti (lampade, specchi, collane), faccio giardinaggio, adoro cucinare‌ a intermittenza, seJXHQGR OH SXOVLRQL GHOOÂśDQLPDÂŞ Il suo rapporto con la musica, invece, com’è? Š$PR OD PXVLFD FRPH HVSUHVVLRQH GHOOÂśDQLPD Mi commuove la musica classica, mi piacciono i cantautori come De Andrè, le voci jazz come Rossana Casale, il folk delle tradizioni Kletz, le sonoULWj HWQLFKH FRPH LO Ă€ DXWR JLDSSRQHVH OH FRUQDPX se scozzesi‌

Rachele Di Luca, 48 anni, vive a San Giorgio di Nogaro. Ăˆ madre di due figli.

Un’artista come lei da bambina a cosa giocava? Š5LFRUGR OD PLD LQIDQ]LD FRPH XQÂśHWj GHOOÂśRUR Ho giocato e letto moltissimo‌ mi restano nell’anima le estati in giardino con mio fratello Simone, il dilatarsi di quel tempo di grazia in cui non ci VRQR FRQÂż QL Qp OLPLWL DOOÂśLPPDJLQD]LRQH H DOOD JLR ia, di caccie al tesoro, arrampicate sui ciliegi carichi di frutti, bagni estivi nel laghetto, corse in bici, EDUXIIH IUDWHUQH H ULDSSDFLÂż FD]LRQL FDVH VXOOÂśDOEH ro, bambole, pentoline con budini di terra e pennarelli‌ Artista e madre. Come concilia i due ruoli? ÂŤMi chiedo ogni giorno come spendere al meglio il tempo che mi è dato e mi pongo sempre la domanda se togliere spazio a una presenza continuativa coi PLHL Âż JOL VLD SHU ORUR XQ EHQH R XQ PDOH 6L ID IDWLFD D PHWWHUH LQVLHPH L SH]]L GL XQÂśHVLVWHQ]D &UHGR FKH tutte le donne si misurino con l’importanza di stabilire prioritĂ , spazi propri, ruoli, realizzazione e afIHWWL ,QFLDPSDQGR H ULVDOHQGR PDL FRPXQTXH FDP minando in linea retta, seguo l’idea che il rapporto PDGUH Âż JOL GHEED VHJXLUH LO Âż OR GHOOD VLQFHULWj PL SUHVHQWR VHPSUH DL PLHL Âż JOL SHU FLz FKH VRQR H LO mio benessere come persona, obiettivo piuttosto che raggiungimento, è il fondamento del benessere cui DVSLUR SHU ORUR 1RL QRQ VLDPR VROR UDJLRQHÂŤ &HUFR di insegnare ai miei due ragazzi, attraverso le mie scelte di vita, che il primo nutrimento che ci forma e ci fa crescere come persone, è quello che va dritto DOOÂśDQLPD ( OR VWUXPHQWR HGXFDWLYR FKH KR SHU IDU OR LQ SULPLV FRQ ORUR q OÂśDUWH 8QR VWUXPHQWR DS SXQWR 3HUFKp OÂśDPRUH q XQD YLD H QRL SRVVLDPR VFH JOLHUH FRQ TXDOH PH]]R SHUFRUUHUODÂŞ Giuliana Dalla Fior |

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ALLA SCOPERTA DI... I MORTI DI PIERIS Servizio e immagini di Alberto Vittorio Spanghero

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I drammi dell’Isonzo nella quiete e nel tormento Il 18 gennaio 1945 tredici lavoratori innocenti, vittime di un destino beffardo, persero la vita sotto le bombe della R.A.F. A settant’anni di distanza ecco ciò che successe quel giorno. Affinché la memoria non cada nell’oblio.

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Julius Kugy, il cantore delle Alpi Giulie, GH¿ Qu O¶,VRQ]R LO ¿ XPH SL EHOOR G¶(XURSD H QRL FKH YLYLDPR OXQJR OH VXH ULYH FRQGLYLGLD PR WRWDOPHQWH TXHVWD DIIHUPD]LRQH /D IRU]D VSLULWXDOH HG XPDQD FKH SURPDQD GDOO¶, VRQ]R HG KD LVSLUDWR OD QRVWUD FLYLOWj HPHUJH SUHSRWHQ WH SURURPSHQGR QHOOD VWRULD FKH KD YLVWR LQ IDWWL HURL FL H PHPRUDELOL VDQJXH VSHUDQ]H WRUPHQWL 0D WXWWL VDSSLDPR FKH OD VWRULD PLOOHQDULD GL TXHVWR ¿ XPH QRQ q VHPSUH VWDWD YLVVXWD LQ SDFH DQ]L q VWDWD SL YROWH VH JQDWD GD VFRQWUL LQXPDQL H VDQJXLQRVLVVLPH JXHUUH ED VWL ULFRUGDUH OH GRGLFL EDWWDJOLH GHOO¶,VRQ]R FKH VFDQGL URQR L WHPSL GHOOD 3ULPD *XHUUD 0RQGLDOH FRQ PLOLR QL GL PRUWL 1RQ EDVWDVVHUR TXHOOL L JRYHUQDQWL HXURSHL SHQVDURQR EHQH GL IDUQH XQD VHFRQGD DO ¿ QH GL UHJROD UH FRPH GLVVHUR L FRQWL ODVFLDWL LQ VRVSHVR GDOOD SULPD 0D OH VSHUDQ]H GL SDFH VRQR OH XOWLPH D PRULUH H SD FL¿ VWL FRPH (UYLQR 3RFDU *LXVHSSH 8QJDUHWWL %LDJLR 0DULQ 6LOYLR 'RPLQL H &HOVR 0DFRU KDQQR VHPSUH DX VSLFDWR FKH OD VWRULD GL TXHVWR ¿ XPH ULWRUQDVVH DG HVVH UH D GLPHQVLRQH XPDQD FRQGL]LRQH LQGLVSHQVDELOH D JD UDQ]LD GHO QRVWUR YLYHUH FLYLOH SHU QRQ GLPHQWLFDUH TXD OH PRQLWR DL YLYHQWL WXWWL L VXRL ³GUDPPL H OD VXD JUDQ GH]]D´ 38

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In questa pagina, dall’alto 6LUHQD DG DULD FRPSUHVVD SHU VHJQDODUH O¶DOODUPH DHUHR )LXPLFHOOR LO IXQHUDOH GHL PRUWL DL SRQWL GL 3LHULV Pagina accanto ,O SRQWH GL 3LHULV

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EVENTI

PREMIO PAOLO DIACONO Servizio e immagini di Federica Pettarin

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Testimoni

di cultura Il 23 maggio il Convitto Nazionale di Cividale del Friuli premierà i vincitori della settima edizione dell’evento. Il rettore Cernoia: «L’internazionalizzazione è il tassello fondamentale per rendere i nostri giovani cittadini del mondo».

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Il Convitto Nazionale “Paolo Diacono” (CNPD) di Cividale del Friuli si prepara a una nuova edizione del prestigioso Premio Paolo Diacono, in programma sabato 23 maggio alle ore 10.30 presso il Centro San Francesco, nell’omonima piazza, a Cividale del Friuli. Sebbene sia giunto quest’anno alla settima edizione, le radici del Premio Paolo Diacono affondano in un passato più lontano, ossia al momento in cui il Convitto ha intrapreso un percorso di valorizzazione delle eccellenze in ambito educativo inserendo nel proprio piano dell’offerta formativa esperienze di valorizzazione dell’internazionalizzazione e di introduzione delle tecnologie nella pratica didattica. «Attraverso il Premio Paolo Diacono – sottolinea il rettore Oldino Cernoia – intendiamo esprimere la nostra gratitudine nei confronti di personalità che hanno veicolato i valori e la cultura del nostro territorio ROWUHFRQ¿ QH , SURJHWWL FKH VYLOXSSLDPR YDQQR YHUVR una direzione internazionale; crediamo infatti che l’internazionalità sia un tassello fondamentale per permettere ai nostri giovani di acquisire gli elementi utili per diventare cittadini del mondo». 42

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,O VLJQL¿ FDWR Il premio in sé è il simbolo di riconoscenza che il Convitto dona alle personalità che hanno saputo precorrere i tempi dando lustro e rinomanza al Convitto di Cividale del Friuli e che hanno preso parte a iniziative uniche e singolari in cui il Convitto è stato protagonista. L’apertura internazionale e il rispetto alla diversità sono YDORUL TXDOL¿ FDQWL GHO &13' 1RQ VROR SHU L VXRL ODERUDWRUL linguistici all’avanguardia (sicuramente migliorativi per l’offerta del piano formativo), ma anche (e soprattutto) per gli scambi culturali e i soggiorni scolastici all’estero e per i progetti internazionali, grazie ai quali l’Istituzione fornisce DJOL VWXGHQWL SHUFRUVL IRUPDWLYL H VWUXPHQWL TXDOL¿ FDQWL SHU accedere alle relazioni umane e professionali.

Edizione 2015 Il Convitto costruisce progetti volti a diffondere la lingua e cultura italiana all’estero e viceversa. Tra le attività internazionali di scambio volte a potenziare la formazione individuale degli studenti realizzate dal Convitto Nazionale “Paolo Diacono”, rientrano diversi progetti decennali portati avanti in collaborazione con il Ministero dell’Educazione dello Stato del Queensland


I premiati delle passate edizioni Prima edizione - a.s. 2008/09 Silvano Antonini Canterin Seconda edizione - a.s. 2009/10 Attilio Vuga Terza edizione - a.s. 2010/11 Lionello D’Agostini Attilio Maseri Antonio Giunta La Spada Quarta edizione - a.s. 2011/12 Roberto Molinaro Lorenzo Pelizzo Mario Toros Quinta edizione - a.s. 2012/13 Giovanni Pelizzo Omar Monestier Gianfranco Facco-Bonetti Sesta edizione – a.s. 2013/14

Giorgio Celiberti Toni Capuozzo

(Presidente Fondazione CRUP) (Sindaco di Cividale del Friuli) (Presidente Fondazione CRUP) (Cardiologo di fama internazionale) (Direttore Affari Internazionali MIUR) (Assessore regionale all’Istruzione) (Presidente Banca di Cividale) (Senatore dello Stato, Presidente emerito dell’Ente Friuli nel Mondo) (Avvocato cividalese, ex Presidente della Provincia di Udine) (ex Direttore responsabile Messaggero Veneto) (Diplomatico con numerosi incarichi tra i quali quello di Ambasciatore di Italia a Mosca) (artista) (giornalista, pubblicista, scrittore)

(Australia), con la cooperazione dell’UniversitĂ di Mosca (Russia), nonchĂŠ con l’Argentina. Pertanto, in perfetta linea con la sua vocazione internazionale, il Convitto ha individuato alcune eminenti personalitĂ meritevoli di ricevere il Premio Paolo Diacono 2015, che fanno capo a: - Ministero dell’Educazione della cittĂ di Mosca (Russia), - Ministero dell’Educazione dello Stato del Queensland (Australia), - Ministero dell’Educazione dell’Argentina, poichĂŠ con il loro operato e il loro ruolo rappresentano una testimonianza di alto valore per il sostegno dedicato all’educazione e alla formazione dei giovani. Un quarto riconoscimento verrĂ attribuito a *LRUJLR 6DQWX], in virtĂš del suo illustre percorso professionale iniziato come docente al Convitto Nazionale “Paolo Diaconoâ€?, proseguito come Deputato, Ministro e Sottosegretario della prima Repubblica e Presidente di innumerevoli Enti ed Istituzioni (tra cui l’Ente Friuli nel Mondo).

3DUWHFLSD]LRQH GHJOL VWXGHQWL Sempre numerosa la partecipazione all’evento da parte degli studenti delle scuole annesse al Convitto. Il Premio Paolo Diacono diventa infatti un momento di confronto con personalità che hanno VDSXWR UHDOL]]DUH HVSHULHQ]H VLJQL¿ FDWLYH LQ GLYHUVL

ambiti lavorativi, portando all’attenzione dei giovani un ottimo esempio di condotta e un incoraggiamento per un impegno costante nello studio e nelle iniziative SURPRVVH GDOOD VFXROD DI¿ QFKp RJQL JLRYDQH VLD motivato a investire positivamente su se stesso e sulla propria formazione. Aprirà la manifestazione un concerto di musica jazz eseguito dalla Big Brass Band della Gymnasium di Plochingen (Germania), in programma venerdÏ 22 maggio alle ore 21 presso il Centro Congressi San Francesco, a ingresso gratuito.

Federica Pettarin Sotto: gli studenti del Convitto assistono alla cerimonia di consegna del Premio Paolo Diacono in occasione della passata edizione. Pagina accanto: la facciata del Convitto Nazionale “Paolo Diacono� a Cividale del Friuli.


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ALLA SCOPERTA DI...

GIARDINI APERTI Servizio di Vanni Veronesi

La felicitĂ

è verde

Un evento unico, senza eguali nel resto d’Italia, che domenica 17 maggio celebrerà la bellezza della natura nell’intero Friuli Venezia Giulia: iMagazine vi racconta Giardini aperti.

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Cos’è il verde? Nelle nostre cittĂ - sempre piĂš congestionate - aiuole, JLDUGLQHWWL H RUWL XUEDQL QRQ VRQR SL VXIÂż FLHQWL Interrogato su questi temi, di recente l’architetto e antropologo Franco La Cecla ha dichiarato: ÂŤEspressioni come ‘Green City’ e ‘Smart City’ VRQR SL FKH DOWUR XVDWH FRPH VORJDQ 7XWWH OH cittĂ potrebbero, e dovrebbero, essere green 0D non bastano il verde pubblico e gli orti urbani per guadagnarsi l’etichetta di green city: fare un bilancio dei consumi in modo da ridurre le HPLVVLRQL GL &2 VLJQLÂż FD FRPSLHUH WXWWD XQD VHULH di azioni, come costruire con materiali diversi, FRLEHQWDUH XVDUH HQHUJLH DOWHUQDWLYH >ÂŤ@ ,O PLR timore è che possa prevalere una visione un po’ di facciata, in cui ci si curi dell’aspetto green delle cittĂ , tralasciando però la sostanza democratica GHO YLYHUH LQ XQ FRQWHVWR XUEDQRÂŞ Che il verde pubblico non basti per rendere attraente una data località è da sempre una delle tesi sostenute dai membri (oggi arrivati a 150) del comitato Amici in giardino, nato in Friuli Venezia Giulia nel 2010 per promuovere qualcosa di meno appariscente, ma in realtĂ piĂš sostanziale: il verde SULYDWR 4XHOOR GHL JLDUGLQL FKH FLUFRQGDQR YLOOHWWH H FRQGRPLQL RVVLD JOL HGLÂż FL FRVWLWXHQWL LO YHUR H 44

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proprio tessuto urbano al di fuori dei centri storici, dove la bellezza è giĂ garantita dai monumenti e GDO IDVFLQR GHO SDVVDWR ,O FRPLWDWR Âż QR DO coordinato da Valeria Lanini, da quest’anno è sotto la direzione di /RUHGDQD 6DQW, cervignanese, madre di GXH Âż JOL 9HUD FXOWULFH GHO JLDUGLQDJJLR QHO FRUVR GHO tempo ha saputo trasformare il giardino della propria casa in una vera attrattiva per turisti, grazie alla sua SLFFROD FROOH]LRQH GL URVH DQWLFKH H VWRULFKH LWDOLDQH Come lei, molti altri appassionati saranno protagonisti di una manifestazione ormai di culto, che si svolgerĂ GRPHQLFD PDJJLR: Giardini aperti Š/ÂśLQL]LDWLYD - spiega Loredana - è nata nel 2010: l’idea è quella di aprire il proprio giardino ai visitatori, dando loro la possibilitĂ di muoversi in un contesto piacevole, GRPLQDWR GD Âż RUL H SLDQWH VHQ]D GLPHQWLFDUH L PRPHQWL FRQYLYLDOL ,O QRVWUR PRWWR q Âł&RQGLYLGL LO WXR JLDUGLQR UHJDOHUDL IHOLFLWj´ª 1LHQWH GL SL YHUR per gli amanti del verde, la visita dei giardini altrui è sempre un’occasione per captare idee, cogliere suggerimenti, confrontarsi con altri appassionati e PDJDUL PLJOLRUDUVL

1XPHUL H FDUDWWHULVWLFKH

/œHYHQWR XQLFR LQ WXWWD ,WDOLD PXRYH XQ À XVVR GL turisti sorprendente, con picchi di oltre 500 visitatori nei giardini piÚ grandi, spesso provenienti dal resto


4XL D Âż DQFR GDOOÂśDOWR LO JLDUGLQR GHOOD VLJ UD *LXOLD %RURQ VXOOH FROOLQH GL 0RUX]]R IRWR GHO JLDUGLQR GL /RUHGDQD 6DQW D &HUYLJQDQR GHO )ULXOL 3DJLQD DFFDQWR LO JLDUGLQR GL /XFLDQD 6LPRQHWWL D &H GDUFKLV

del Nord Italia e persino dall’estero; di recente, fra l’altro, la televisione austriaca ha registrato un programma dedicato proprio a Giardini aperti ,O segreto di questo successo è dato dalla rigorosa organizzazione: chi desidera aprire il proprio giardino deve prima superare una sorta di esame ‘visivo’ da parte degli esperti del Comitato, SHU JDUDQWLUH XQ OLYHOOR PLQLPR GL TXDOLWj ÂŤNaturalmente non possiamo frenare l’entusiasmo - puntualizza Loredana Sant -, ma nemmeno permettere che si faccia passare per ‘natura’ qualsiasi cosa; è vero, tuttavia, che abbiamo detto di no in ben pochi casi, a dimostrazione che da noi FÂśq PROWR DPRUH SHU LO YHUGHÂŞ 8QD WHVL GLPRVWUDWD dai numeri: per l’edizione 2015 i giardini coinvolti VDUDQQR LQ SURYLQFLD GL 7ULHVWH LQ TXHOOD GL Gorizia, 21 in quella di Pordenone e 39 in quella GL 8GLQH /R VSHWWUR GHOOÂśRIIHUWD q DPSOLVVLPR H va dal piccolo (ma non per questo inferiore) vivaio FDVDOLQJR DL JUDQGL SDUFKL GL SDOD]]L QRELOLDUL $ questi si aggiungono altri giardini di enti pubblici H SULYDWL D 7ULHVWH LO 5RVHWR GL 6DQ *LRYDQQL SUHVVR l’ex OPP; a Gorizia il parco all’inglese Viatori, proprietĂ della Fondazione Carigo; a Gradisca OÂś,VWLWXWR $JUDULR Âľ%ULJQROLÂś LPPDQFDELOH LQ XQ DSSXQWDPHQWR FRPH TXHVWR D 3RUGHQRQH LO 0XVHR ,WLQHUDULR GHOOD 5RVD $QWLFD SUHVVR LO 3DUFR Galvani, con le sue 185 varietĂ di rose; a Fiume 9HQHWR LO 3DUFR GL 9LOOD 5LFFKLHUL RJJL VHGH GHOOD 6FXROD GHOOÂśLQIDQ]LD Âľ$QJHOR &XVWRGHÂś D 6HTXDOV il Giardino di Villa Carnera, la casa del celebre pugile; a Spilimbergo i giardini all’italiana della residenza Comunale e il roseto della Scuola IIS Âľ,O 7DJOLDPHQWRÂś FKH GLVSRQH DQFKH GL XQ ULFFR RUWR ERWDQLFR D 0DQ]DQR LO SDUFR GHOOÂś$EED]LD GL 5RVD]]R FKH SURSULR QHOOD URVD WURYD OÂśHWLPRORJLD GHO VXR QRPH D &HUYLJQDQR LQÂż QH OR VWUDRUGLQDULR parco di Villa Chiozza, popolato da una simpatica colonia di cervi, dove resiste ancora un vigneto VWRULFR GL 5HIRVFR GDO 3HGXQFROR 5RVVR

cambiate le esigenze della nostra vita quotidiana, il nuovo paesaggio urbano ed extraurbano è quello dominato dalle rotatorie, per le quali il comitato $PLFL LQ JLDUGLQR invita a studiare tipologie di decoro vegetale a bassa necessità di manutenzione, RQGH HYLWDUH GL YHGHUOH WUDVFXUDWH LQ IXWXUR 3HUFKp pubblico o privato che sia, il verde è sempre un SLFFROR FRQWULEXWR DOOD IHOLFLWj

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Giardini aperti si svolgerĂ in tutto il Friuli Venezia Giulia domenica 17 maggio, con ingresso libero, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 8QR VJXDUGR DO IXWXUR al tramonto. Per Giardini aperti è anche un invito a riscoprire scoprire i giardini l’anima contadina del Friuli e dunque, fra gli obiettivi coinvolti e tutte le di Loredana Sant, c’è il desiderio di coinvolgere in attivitĂ inserite in programma: futuro le storiche bressane GL 0RQWHQDUV YHUH H proprie opere di ingegneria arborea, anticamente info@amicingiardino.it Âż QDOL]]DWH DOOD FDWWXUD GHJOL XFFHOOL 1HO IUDWWHPSR www.amicingiardino.it |

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FRIULI SCONOSCIUTO PESARIIS Servizio e immagini di Mario Pozzar

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Il paese degli orologi Una storia secolare di ingegno, lavoro e amore per il proprio territorio. Sensazioni che ancora oggi, passeggiando in un vero e proprio museo a cielo aperto, si respirano a pieni polmoni.

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Pesariis è una frazione di Prato Carnico, il cui nome deriva dal palazzo della pesa (XVII secolo) che era la residenza dei funzionari “Gismani”, gestori della dogana per controllare il transito delle merci fra Carnia e Comelico. Un insolito e antico binomio caratterizza le due produzioni più tipiche della vallata (Val Pesarina): quella agricola dei fagioli e quella artigianale degli orologi. Già nel XVII secolo venivano costruiti orologi da parete. Tanto che esistono due versioni in merito alle origini dell’orologeria Pesarina: secondo la prima un pirata genovese di cognome Solari si sarebbe rifugiato a Pesariis, dedicandosi con successo alla costruzione di orologi e ampliando poi la sua attività alla fondazione della fabbrica; la

seconda si rifà invece ai movimenti migratori del XVII secolo dei cramars (venditori ambulanti carnici), che si erano specializzati nel commercio di stoffe e spezie emigrando anche in Germania. Si presume che qualche Pesarino cramar dedito al commercio ambulante, abbia appreso in Germania, nei villaggi della Foresta Nera, i segreti e i meccanismi degli orologi, che laggiù erano già conosciuti. In mancanza di testimonianze scritte, si suppone che a partire dal 1600 nelle case di Pesariis si sia incominciato a fabbricare un tipo di orologio da parete in ferro battuto, molto simile a quello ritrovato in Germania, sebbene gli orologi costruiti dagli abitanti della Foresta Nera fossero in legno con qualche ornamento in metallo. Realizzati gli orologi, i cramars se li caricavano sulle spalle e andavano a venderli nel resto del Friuli e in Veneto. Nel 1725 viene fondata la prima fabbrica sul rio Possal, a nord dell’abitato di Pesariis: la produzione resta artigianale e si cominciano a costruire anche su commissioQH RURORJL GD WRUUH , SULPL GRFXPHQWL ULVDOJRQR DOOD ¿ QH del XVIII secolo; nel 1789 Antonio Solari costruisce e pone in opera l’orologio della torre comunale di Cherso. Nel XIX secolo vengono acquistate le prime macchine che consentono un aumento della produzione, portando nuovi posti di lavoro e prosperità a tutto il paese. Nella lavorazione degli orologi, prima della divisione in due tronconi della fabbrica avvenuta nel secolo scorso, era coinvolta una parte della comunità: oltre ai tecnici e agli operai c’era infatti chi costruiva la cassa in legno, chi preparava gli imballaggi per la spedizione, chi coltivava la canapa per fare le corde di sostegno dei pesi e parti del


meccanismi venivano prodotti nelle case come nel 1600. In seguito la ditta da impresa individuale si trasformò in “Fratelli Solariâ€? avviando l’esportazione degli orologi da torre anche nelle Americhe. Dopo la Prima Guerra Mondiale la Solari riuscĂŹ a ottenere importanti commesse grazie al genio progettuale di Remigio e alla capacitĂ manageriale di Ciro. Negli anni Trenta e Quaranta la Solari si aggiudicò l’appalto per la fornitura alle Ferrovie dello Stato di orologi a puntini scriventi: collegati a una serie di pennini che consentivano di indicare su un rullo di carta i movimenti che avvenivano in una stazione ferroviaria, divenendo precursori delle scatole nere degli aerei. Con le nuove tecnologie il grosso della produzione deJOL RURORJL GD WRUUH VL q PRGLÂż FDWR H VSRVWDWR YHUVR QXR vi tipi di congegni, con orologi senza lancette. Oggi i due fratelli Pino e Vero Solari continuano a occuparsi dei restauri di antichi orologi da torre e alla produzione di nuovi, sempre nella vallata di Pesariis. Da una quindicina di anni il paese sta cercando di riscoprire la propria memoria, dando vita ad alcune iniziative per recuperare e rivalutare le tradizioni di un tempo. Il Comune di Prato Carnico ha allestito una mostra e un museo dell’orologio, dove sono esposti i primi esemplari GD SDUHWH GL SURGX]LRQH GRPHVWLFD Âż QR DL PRGHOOL SL UH FHQWL FRQ DQQHVVD UDFFROWD GL IRWRJUDÂż H GHOOÂśHSRFD Oltre al museo degli orologi (orario estivo 10-12.30/1618), allestito nello Stavolo di Bertala, a Pesariis è presenta anche la Casa Museo Bruseschi (visitabile su richiesta), costruzione tipica del XVII secolo: un’abitazione borghese che ha mantenuto intatti gli antichi arredi e le suppellettili risalenti al periodo tra il Seicento e l’Ottocento. L’intero paese, tuttavia, è un museo a cielo aperto. Camminando per le viuzze e le piazzette si possono amPLUDUH DVSHWWL XUEDQLVWLFL FDUQLFL GHO WHPSR SDVVDWR HGLÂż ci ornati da portali in pietra e portoni in legno intagliato. Ma il vero protagonista resta sempre lui: lungo le vie si trovano infatti installati e funzionanti orologi molto particolari, tutti costruiti da artigiani locali, protagonisti di un vero e proprio percorso dell’orologeria monumentale.

Qui sopra, da sinistra: - la casa dell’orologio: è un edificio singolare per lo sviluppo in verticale ed è costituito da una sola stanza che si sovrappone per tre piani; - orologio ad acqua a vasi basculanti: sfrutta la caduta dell’acqua in bacinelle per imprimere un moto pendolare e creare la spinta ai meccanismi per l’avanzamento dell’orologio; - orologio con carillon: l’orologio utilizza delle campane in grado di intonarsi alle note musicali. Nella pagina accanto: - in alto, scorcio dell’abitato di Pesariis; - in basso, orologio perpetuo gigante: un unico quadrante formato da elementi concentrici al cui interno vengono rappresentati i seguenti elementi: la Rosa dei Venti, il calendario con mesi e giorni, i segni zodiacali, le ore e i minuti e le lune. Il tutto in dialetto Pesarino.

Come arrivare Dal casello autostradale di Carnia, proseguire in direzione Tolmezzo, Villa Santina e Ovaro. In prossimità del ponte sul fiume Degano seguire l’indicazione per la Val Pesarina, in direzione Prato Carnico, fino a giungere all’abitato di Pesariis.

Mario Pozzar |

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FLAVIO NIGRIS Servizio di Michele D’Urso Immagini di “Amis das motos di une volte�

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Motocicletta,

10 hp All’interno di una carrozzeria di Mereto di Tomba trova posto un vero e proprio museo di moto d’epoca. Una passione coltivata da decenni da una famiglia con i motori nel sangue. E con un occhio di riguardo verso le persone meno fortunate.

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â€œĂˆ tua se dici siiiâ€?. CosĂŹ cantava Lucio Battisti nella famosa canzone: a chi è attorno al mezzo secolo d’etĂ tornano subito alla mente le moto di quegli anni ormai andati, mezzi che erano il fulcro dei nostri sogni giovanili. Per fortuna succede che poi, chi è abituato a fare del proprio lavoro un’arte, i sogni li realizzi. Ăˆ il caso di Umberto e Flavio Nigris SDGUH H Âż JOLR FDUUR]]LHUL GD JHQH razioni, che sono riusciti a creare, letteralmente dal nulla, una collezione di moto d’epoca che non ha niente da invidiare a un museo vero e proprio. Nemmeno la collocazioQH Âż VLFD GHJQD GL PHQ]LRQH LQ TXDQWR q VLWD QHO VRSSDO co del capannone dell’omonima carrozzeria da loro gestita a Mereto di Tomba.

Vengo accolto da entrambi mentre sono intenti a scartavetrare il telaio di un’auto Fiat 500 che stanno restaurando. Š1RQ DEELDPR XQ YHUR H SURSULR RUDULR GL DSHUWXUD Âą FRQÂż dano al mio arrivo – se qualcuno vuole visitare la collezione o prende appuntamento oppure passa durante l’orario di lavoroÂť. Il profumo della primavera è nell’aria; ma non è quello il motivo per cui la carrozzeria sembra priva dei caratteristici odori di vernice. La verità è che mentre salgo le scale del soppalco posso sentire la passione, l’amore, la dedizione che anima la raccolta dei signori Nigris. E quando si spalanca la porta resto a bocca aperta dall’emozione. Tante meraviglie stipate una accanto all’altra, tra cui la ÂŤGilera Giubileo 98 di PapĂ Âť. Trattengo a stento le lacrime. ÂŤTranne qualche eccezione – precisa Flavio – abbiamo solo moto italiane, in particolare le RUMI, che sono la passione di papĂ . Ci siamo dati questa linea guida non per esagerato spirito nazionalistico, ma per non disperdere troppe energie. I restauri li facciamo per la maggior parte nel tempo libero; se tenessimo anche marche straniere dovremmo dedicare Alcune modelle del calendario realizzato dagli “Amis das motos di une volteâ€? fotografate assieme al fan David e all’ex Capo Formazione delle Frecce Tricolori, Marco Lant.

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molto piĂš tempo a documentarci, alla ricerca dei pezzi, il tutto a discapito del lavoroÂť. Flavio, com’è cominciato il tutto? ÂŤLa passione nasce da mio padre, che poi l’ha trasmessa a me. In carrozzeria sono sempre capitati esemplari da riattare e da lĂŹ tutto è partito. Poi la voce ha cominciato a diffondersi, qualcosa lo abbiamo recuperato dall’oblio e in vent’anni abbiamo raggiunto un numero considerevole di motociclette, ciclomotori e motocicliÂť. E anche voi siete cresciuti. ÂŤNel 2000, vista la consistenza della collezione, e supportati da altri appassionati, abbiamo deciso di creare l’associazione ‘Amis das motos di une volte’ e, in seguito, siamo stati censiti nella rete ‘Musei e Collezioni’ della provincia di Udine. Il nostro scopo è divulgare la storia di questi motocicli e di conservarne memoria. Anche attraverso attivitĂ quali il raduno sociale che si tiene tutti gli anni la prima domenica di giugno e la stampa di un calendario in cui alle nostre modelle a due ruote si abbinano modelle in carne e ossa: nessuna professionista, solo amiche che, per diletto, si prestano allo scopo. Piccola nota simpatica: tradizione vuole che le modelle vadano in visita da David, nostro amico e compaesano, maODWR GL GLVWURÂż D PXVFRODUH SHU SUHVHQWDUJOL LQ DQWHSULPD OH protagoniste del calendarioÂť. Quali sono le moto di cui vĂ piĂš orgoglioso? ÂŤOvviamente le RUMI, perchĂŠ abbiamo dei restauri davvero notevoli di modelli particolari, come particolare fu la storia e il destino di questa grande casa motociclistica italiana. Una realtĂ che non produceva solo moto ma anche altro, come le bilance di precisione, delle quali possiedo un esemplareÂť. La conferma che l’industria motociclistica ha sviluppato anche progetti e ricerche, come i motori Guzzi per gli elicotteri‌ ÂŤL’Aermacchi produceva aerei, moto e altro. Forse per questo l’altra mia grande passione è proprio per gli aerei. Per XQ FHUWR SHULRGR HUD GLYHQWDWR XQ DSSXQWDPHQWR Âż VVR GHOOÂśDV sociazione anche la visita alla Base di Aviano. A cui si sono aggiunte nel tempo le visite ad altri luoghi e museiÂť. Iniziative in cui nascono nuove relazioni. ÂŤSono occasioni in cui si conoscono persone speciali e valide con le quali condividere la stessa passione. Nascono amicizie, ci si aiuta, ci si supporta. Per esempio, alcuni motociclisti Capodistria sono venuti con noi ad Aviano, mentre bikers del nord Europa, che ci hanno trovato su Internet, inseriscono la visita da noi nel loro tour. Portare lustro, e gente, a Mereto di Tomba è comunque un piacereÂť. Una moto non è solo telaio‌ Fate tutto voi? ÂŤDi norma no; abbiamo degli appassionati molto bravi che ci aiutano per la parte motore ed elettrica. Non posso non menzionare l’ingegner Alighiero, un ex insegnante del Malignani che è un vero mago, tanto da essere riuscito a restaurare due motori bicilindrici per farne uno unico a quattro‌ I modelli stranieri come sono arrivati qui?

L’interno del museo Collezione Moto d’Epoca a Mereto di Tomba. Nella pagina accanto, in apertura, Flavio Nigris.

ÂŤLa Monet & Goyon, moto francese del 1927, è stata voluta. Sia mio padre che mia madre sono stati emigranti in Svizzera, mentre mio nonno materno in Francia. Mi è stato raccontato che avesse una moto simile e allora l’ho presa pensando che fosse proprio quella. La DKW tedesca è capitata per caso, accettata nella collezione perchĂŠ in Italia è davvero un pezzo raro, mentre i Solex sono una pietra miliare nella storia che segna il passaggio dalla bicicletta alla bici a motore e poi al motociclo vero e proprio. Non tutti sanno che anche la Ducati produceva qualcosa di simile, che noi, ovviamente, abbiamo; come abbiamo anche lo scooter stile Vespa, sempre della DucatiÂť. Quali caratteristiche tecniche delle moto di una volta trova ancora attuali? ÂŤIl Motom 50 cc con motore a quattro tempi è senz’altro un gioiello dell’ingegneria motoristica del tempo ingiustamente abbandonato per il motore a due tempi, ritenuto piĂš performante. Tutti dimenticarono presto che questi mezzi percorrevano 50 chilometri con un litro di benzina, e ci sono voluti 50 anni per rivalutarne le potenzialitĂ . Sembra un’invenzione dei giorni nostri, e invece c’era giĂ , con buona pace dei consumi e dell’inquinamentoÂť. Contate di espandervi ancora? ÂŤNon metto limiti, ma è chiaro che siamo in overbooking q GLIÂż FLOH UHSHULUH DOWUL VSD]L 3HUz VH VL SUHVHQWDQR occasioni stimolanti, come si fa a dire di no?Âť GiĂ , come fare a dire di no alle proprie passioni? E soprattutto, è giusto dirsi di no a questo? Mentre raggiungevo la carrozzeria sono passato per il centro del paese di Mereto di Tomba. Una scritta in piazza dice, in friulano: “A far del bene non si sbaglia mai!â€? Scritta profetica, oserei dire; SHUFLz VSHUR FKH OD FROOH]LRQH 1LJULV VLD GHVWLQDWD D VHP pre maggiori successi. Se lo meritano e ce la faranno. PerchĂŠ? Dovete sapere che io e Flavio abbiamo fatto il militare assieme, trent’anni fa. Non ci vedevamo da quei temSL *Lj DOOÂśHSRFD OXL ODYRUDYD LQ RIÂż FLQD H JXLGDYD FDPLRQ e mezzi blindati. Era il migliore. Per questo e per la profonda umanitĂ della sua famiglia, sono sicuro che faranno sempre bene e meglio. Da veri friulani. Michele D’Urso |

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PERSONAGGI LORENZO PILLININI Intervista di Vanni Veronesi

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Il garante della sicurezza Dal 30 marzo è il nuovo questore della Provincia di Gorizia. Fra le priorità del suo programma ci sono la gestione del fenomeno migratorio e la ridistribuzione degli agenti nella Provincia. Con una consapevolezza chiarissima: Questa è la mia terra: se fallisco non ho alibi.

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Partiamo dalle origini: quando e perchĂŠ è entrato in Polizia? ÂŤAppena terminate le scuole superiori, uscĂŹ il bando per l’ingresso in Polizia. E allora cosa fa un diciottenne fresco di diploma a Tolmezzo? Lo prova, anche con l’idea di uscire dalla Carnia ed esplorare altre realtĂ ! Vinsi il concorso e iniziai il mio percorso; poi, si sa, l’appetito vien mangiando‌ e oggi mi ritrovo quiÂť. Un friulano alla guida di una questura reJLRQDOH SHU OHL KD XQ VLJQLÂż FDWR SDUWLFRODUH questa nomina? ÂŤĂˆ una decisione presa dai miei superiori, ma per me rappresenta un onere ancora superiore. Se mi trovassi in altre regioni d’Italia avrei delle minime attenuanti, legate alla necessitĂ di conoscere un nuovo territorio. In questo caso, invece, non ho scuse: questa è la mia realtĂ Âť. E come la descriverebbe? Quali sono le sue eccellenze? 50

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Parlando della popolazione, bisogna sottolineare il senso di civiltà delle persone che vi abitano: qui lo Stato è visto come fruitore di servizi, non come presenza sgradita o ingombrante, e TXHVWR QRQ q DIIDWWR VFRQWDWR SHUFKp VLJQL¿ FD FKH la gente crede nelle istituzioni e continua a collaborare con esse. Riguardo al personale che mi trovo a dirigere, devo ringraziare i miei predecessori per aver creato un contesto di grande valore, formato da persone perbene che lavorano con onestà e competenza. I miei correttivi andranno piÚ che altro nella direzione del controllo locale: piÚ uomini fuori, sul territorio, distribuiti in misura diversa a seconda delle situazioni. Quali, in particolare? Abbiamo molti agenti a Gorizia, dove il tessuto sociale è piuttosto stabile e addirittura chiude il punto nascite, mentre pochi a Monfalcone, FLWWj LQ FRQWLQXR VYLOXSSR GHPRJUD¿ FR H XUED no, con una popolazione per il 20% straniera, una


FRQĂ€ LWWXDOLWj VRFLDOH LQ FUHVFLWD H FDVL GL VIUXWWD mento lavorativo da combattere: lĂŹ occorre quindi aumentare la nostra presenza, anche rafforzando la collaborazione giĂ in corso con le Aziende Sanitarie e la Guardia di FinanzaÂť. La nostra frontiera è la nuova Lampedusa, come si legge e si sente sempre piĂš spesso? ÂŤAl di lĂ degli slogan, è innegabile che per Gorizia, con i suoi 35.000 abitanti, i 500 profughi assegnati dallo Stato sono un numero notevole: basta camminare un po’ per notarli. L’aliquota è alta e questi immigrati andrebbero spalmati sul territorio, ma tali valutazioni spettano al sindaco e al prefetto, non al questore. Il mio dovere è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, che a rigore non è messa in pericolo dai 500 profughi, mentre il compito della politica è un altro: domandarsi quale futuro possiamo dare a queste persone. Ăˆ bene non confondere i ruoli o invadere il campo d’azione altrui, da parte di nessunoÂť. Però l’opinione di chi è sul campo ogni giorno ha un suo peso. Per questo le domando: cosa dobbiamo aspettarci sul versante immigrazione nei prossimi anni? Š&Lz FKH DEELDPR YLVWR Âż QRUD q SRFD FRVD dobbiamo prepararci ad arrivi molto piĂš massicFL H D XQÂśLPPLJUD]LRQH VHPSUH SL GLVSHUDWD Âż glia di guerre, stragi, povertĂ . Si può discutere su FRPH DIIURQWDUH TXHVWL Ă€ XVVL H OH SRVL]LRQL YDULD no dall’oltranzismo razzista all’apertura piĂš totale, entrambe ideologiche, ma ancora una volta la decisione spetta al Parlamento, che in uno Stato democratico come il nostro è sovrano. Ăˆ chiaro che ci troviamo a operare con norme pensate in un’altra epoca, quando nessuno immaginava questa evoluzione, ma l’unica risposta è nel voto e nella politica: una legge si cambia solo con un’altra legge. La Polizia è tenuta a far rispettare le regole vigenti, nello spirito dell’articolo 54 della CostituzioneÂť. Che recita? ÂŤâ€œTutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la CostituzioQH H OH OHJJL , FLWWDGLQL FXL VRQR DIÂż GDWH IXQ]LRQL pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla leggeâ€?. Disciplina e onore: anche per questo il Capo della Polizia ci ha sensibilizzati in merito al controllo moralizzatore sul denaro pubblico. Come dice Raffaele Cantone, non è che gli Italiani tendano per natura alla corruzio-

Lorenzo Pillinini (a destra) assieme al direttore di iMagazine Andrea Zuttion. Da anni la Questura di Gorizia comunica attraverso iMagazine i propri messaggi informativi e preventivi alla popolazione ne; semplicemente, altrove gli organi di controllo funzionano sul serioÂť. 4XHVWR FRPSLWR GLYHQWD SL GLIÂż FLOH LQ XQR Stato che continua a tagliare risorse? ÂŤAvere meno fondi non costituisce in alcun modo un alibi: occorre razionalizzare e impiegare al meglio le risorse disponibili. Anche per questo ritengo una prioritĂ del mio operato il trasferimento della Questura in una nuova sede, giĂ pronta per ospitarci a costo quasi zero: quella in cui ci troviamo, generosamente concessa dalla Provincia a cui va il nostro ringraziamento, non è piĂš idoneaÂť. Vanni Veronesi )ULXODQR FRQLXJDWR FRQ GXH Âż JOL LO GRWWRU 3LOOLQL ni è nell’Amministrazione della P. di S. dal 1975, ove ha rivestito numerosi incarichi; tra i piĂš recenti, le mansioni di Vicario del Questore di Udine e Vicario del Questore di Trieste. Ha raggiunto il capoluogo isontino dopo aver diretto la IV Zona Polizia di Frontiera per il Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige di Udine, ove era arrivato nel luglio 2014 dopo aver frequentato il 29° Corso di Alta Formazione presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia di Roma, conseguendo anche un master universitario di 2° livello in “Sicurezza, coordinamento interforze e cooperazione internazionaleâ€? presso l’UniversitĂ â€œLa Sapienzaâ€? di Roma. |

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C E N T R O F U N Z I O N A L E D E C E N T R AT O

per prevenire

La recente normativa nazionale in tema di Protezione civile affida alle realtà regionali nuove competenze nella valutazione e gestione delle allerte, con la diffusione delle informazioni ad addetti ai lavori e popolazione. Il Centro Funzionale Decentrato, previsto in Il ruolo quotidiano

Servizio e immagini a cura della Protezione Civile della Regione FVG

PR O TE Z IO N E

C IVILE

Valutare

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ogni regione dalla normativa nazionale in materia di Protezione civile, rappresenta il cuore informativo alla base del sistema di allerta in caso di avversità meteorologica, idrogeologica e idraulica, quale parte attiva del più ampio sistema che fa capo al Dipartimento nazionale. Lo scopo primario di questi Centri – in Friuli Venezia Giulia istituito presso la Protezione Civile della Regione a Palmanova - è quello di fornire un servizio continuativo di supporto alle autorità competenti per decretare gli allerta e per gestire le emergenze. Dal punto di vista organizzativo, il CFD del Friuli Venezia Giulia è suddiviso nel settore Meteo e nel settore Idrogeologico (IdroGeo). Secondo le intenzioni della nuova normativa, l’attivazione del Centro comporterà una maggiore capacità previsionale, utile per aumentare il livello di prevenzione, innalzando anche inevitabilmente il livello di responsabilità delle Protezioni civili regionali che saranno chiamate direttamente a definire i livelli di rischio, fino a prima compito del Dipartimento nazionale. Anche per questo motivo, l’apertura del CFD ha visto confluire le energie e le risorse della direzione centrale della Protezione civile FVG assieme all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e alla sua sezione meteo, l’OSMER. |

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Il CFD dovrà ogni giorno valutare i potenziali rischi di carattere meteorologico, idrogeologico e idraulico riguardanti il territorio regionale. A questa azione dovrà quotidianamente seguire l’emissione di bollettini di vigilanza meteo e bollettini di criticità nel settore IdroGeo. Nel primo caso saranno segnalati eventuali rischi dovuti alla previsione di piogge, temporali, vento forte, neve e ghiaccio, mentre nel secondo caso verranno preallertate potenziali frane e colate detritiche, allagamenti a reticoli minori e sistemi urbani, piene dei corsi d’acqua principali nonché il rischio costiero di acqua alta o mareggiate.


Le zone di allerta La Direttiva regionale in materia ha individuato 4 zone di allerta inerenti i rischi meteorologici, idrogeologici e idraulici. La zona A interessa il bacino del Livenza e del Lemene, la zona B il bacino montano del Tagliamento e del Torre, la zona C il bacino dell’Isonzo e la pianura di Udine e Gorizia, la zona D, infine, il bacino di Levante e il Carso (vedi mappa in basso a sinistra). Sul sito http:// cfd.protezionecivile.fvg.it i cittadini possono accedere ai documenti prodotti quotidianamente dal Centro Funzionale Decentrato.

Diramazione dell’allerta regionale Una volta verificate le condizioni per diramare l’allerta regionale, il Centro Funzionale Decentrato – secondo prassi stabilita – ha il compito di inoltrare la comunicazione al Centro Funzionale Centrale di Roma e al CFD del Veneto. In ambito regionale, invece, verranno allertate le prefetture, tutti i Comuni (indipendentemente dalla zona coinvolta dall’allerta) e ogni ente o struttura potenzialmente interessati: Vigili del Fuoco, Capitanerie di Porto, Consorzi di bonifica, Ferrovie, FVG Strade, Uffici del Genio Civile… Un aspetto fondamentale riguarda l’inoltro dell’allerta ai Comuni regionali, primo passo indispensabile per attivare le strutture comunali con i Gruppi comunali di protezione civile. La diramazione di allerta, infatti, metterà già in evidenza – grazie all’elaborazione dei dati previsionali – le criticità che potrebbero colpire il territorio, consentendo ai volontari di preparare per tempo le azioni da porre in essere a seconda della tipologia (nevicata, alluvione) e dell’intensità dell’evento. Nella foto: da sinistra l’assessore regionale alla Protezione Civile, Paolo Panontin, e il direttore generale Luciano Sulli, durante l’incontro tenutosi al Teatro Modena di Palmanova alla presenza di sindaci, responsabili comunali e coordinatori dei gruppi di protezione civile, a cui sono state richiamate le azioni da porre in essere nelle diverse fasi operative in caso di allerta.


PA Z I E N T I E R I S A R C I M E N T I

Responsabilità medica:

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

i diversi orientamenti seguiti alla Legge Balduzzi

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Negli ultimi decenni molti fattori, tra cui il progresso scientifico, le accresciute aspettative di cura, l’implemento delle ipotesi di intervento sanitario, hanno ampliato l’ambito di indagine concernente la responsabilità del medico, tanto da travalicare i limiti del circoscritto rapporto che lega il medico al paziente e da far ritener preferibile la locuzione responsabilità medica, al fine di ricomprendere tutti i titoli di responsabilità in materia. È dato notorio, inoltre, che in Italia si sia registrato un rilevante aumento del numero di azioni giudiziali promosse nei confronti del personale medico e delle strutture ospedaliere. La situazione venutasi a creare è molto complessa: un tempo le ipotesi nelle quali veniva riconosciuto un risarcimento a seguito di un errore sanitario erano rare; oggi, invece, si è invertita. Ciò ha ingenerato un circolo vizioso, etichettato con il nome di medicina difensiva: i medici si sono “difesi” richiedendo esami diagnostici non necessari per i pazienti e particolarmente onerosi per il servizio sanitario, oppure rifiutandosi di trattare i casi più complessi e a rischio denuncia. In questo contesto è stata introdotta la Legge Balduzzi, Legge 8 novembre 2012 n.189, nata con l’obiettivo di interrompere il fenomeno della medicina difensiva appena descritto, in quanto penalizzante anche per la spesa pubblica, e al contempo di promuovere un più alto livello di tutela della salute. Ai sensi dell’art.3 della suddetta legge “l’esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scienti|

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fica non risponde penalmente per colpa lieve. In tali casi resta comunque l’obbligo di cui all’art.2043 c.c.”. Il richiamo esplicito alla disciplina della responsabilità risarcitoria da fatto illecito (art.2043 c.c.) è stato interpretato da alcuni come una sorta di “atecnico” rinvio alla responsabilità risarcitoria dell’esercente la professione (in tal senso, fra gli altri, Tribunale di Arezzo 14/02/2013 e Tribunale di Cremona 19/09/2013), mentre altri (Tribunale di Varese 29/12/2012) hanno inteso la previsione in esame come volta a chiarire che, in assenza di un contratto concluso con il paziente, la responsabilità del medico non andrebbe ricondotta nell’alveo della responsabilità da inadempimento. Il primo orientamento resterebbe fedele al consolidato indirizzo giurisprudenziale, instauratosi a partire dal 1999 con la sentenza della Corte di Cassazione n.22/1/1999, del “contatto sociale” tra medico e paziente. Tale orientamento considera l’autore della condotta attiva o omissiva produttiva del danno subito dal paziente, un soggetto con il quale il paziente non ha concluso un contratto diverso ed ulteriore rispetto a quello che obbliga la struttura nella quale il sanitario opera, che è incontrovertibilmente di tipo contrattuale. Pertanto, in tema di responsabilità civile nell’attività medico-chirurgica, l’ente ospedaliero risponde a titolo contrattuale per i danni subiti da un privato a causa della non diligente esecuzione della prestazione di un medico proprio dipendente ed anche l’obbligazione di quest’ultimo, benché non fondata su un atto scritto, ha natura contrattuale. Logico corollario di questa impostazione è l’applicazione della relativa disciplina in tema di riparto dell’onere della prova fra le parti, per la quale il paziente ha l’onere di provare il solo contatto con il medico allegando semplicemente l’inadempimento o l’inesatto adem-


pimento del medico, nonché del termine decennale di prescrizione dalla data del verificarsi del danno. A favore di questo tradizionale e maggioritario orientamento si è anche espressa in più casi la Suprema Corte la quale ha insistito sul fatto che il richiamo all’art.2043 non intenda ricondurre la responsabilità civile del sanitario a quella extracontrattuale, bensì solo escludere, in tale ambito, l’irrilevanza della colpa lieve. Tuttavia, il tenore letterale dell’art.3 L.189/2012 e le esplicite finalità perseguite dal legislatore del 2012 non sembrerebbero legittimare un’interpretazione della norma nel senso che il richiamo all’art.2043 c.c. sia atecnico o frutto di una svista. Il secondo orientamento, a riguardo, ritiene che il richiamo esplicito all’art.2043 c.c. sia indubbiamente quello di limitare la responsabilità degli esercenti una professione sanitaria e alleggerire la loro posizione processuale. Avrebbe dunque una sua logica la minoritaria ma più recente interpretazione fondata sulla convinzione che, a seguito della Legge Balduzzi, il danneggiato che agisca in giudizio nei confronti del medico con il quale è venuto in contatto presso una struttura sanitaria, e senza avere con lo stesso concluso un contratto d’opera professionale, debba provare la responsabilità dell’esercente sostenendo la presenza di tutti gli elementi costitutivi dell’illecito extracontrattuale. Corollario di tale orientamento sarebbe la prescrizione in cinque anni del diritto risarcitorio. Se, poi, insieme al medico fosse convenuta anche la struttura sanitaria, la disciplina della responsabilità andrebbe distinta: extracontrattuale per il medico e contrattuale per la struttura, senza trascurare che essendo unico il fatto dannoso, qualora le domande siano fondate nei confronti di entrambi i convenuti, essi saranno ritenuti in solido al risarcimento del danno. La Corte di Cassazione il 20 marzo 2015 con sentenza n.5590 ha affrontato il caso in cui venga, invece, effettivamente provato un contratto tra esercente e paziente. Il danneggiato avrà l’onere di allegare i documenti comprovanti il contratto insieme con l’aggravamento della situazione patologica e del relativo nesso di causalità con l’azione o l’omissione del sanitario, mentre l’obbligato professionista dovrà provare che la prestazione sia stata eseguita in modo diligente e che gli esiti peggiorativi siano determinati da un evento imprevisto e imprevedibile. Rimangono irrilevanti, sotto il profilo della distribuzione dell’onere probatorio, i gradi di difficoltà degli interventi posti in essere.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com


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FA L S E N E C E S S I TÀ

Siamo liberi

Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco

S O C I A L E

o “dipendenti”?

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Alcool, droga, fumo, cibo, shopping, sesso, gioco d’azzardo, internet, mail, cellulare, tempo, lavoro, sono “cose” che, se esasperate, rendono l’Uomo dipendente: da una sostanza chimica le prime (alcool, droga, fumo e cibo), da una sostanza non chimica (la relazione) le seconde. Ma quali sono i fattori che portano l’individuo verso questa condizione di dipendenza? Perché una persona si inserisce in un circuito vizioso, contraddistinto da periodi di grande felicità e altri di profondo sconforto? Quali strumenti ci sono per liberarsene? In sintesi, cos’è la dipendenza? O dobbiamo parlare di dipendenze? Dare una definizione univoca del termine dipendenza può risultare riduttivo; la dipendenza è un fenomeno molto complesso poiché comprende una molteplicità ed eterogeneità di elementi, quali l’individuo (come unione di corpo, mente, sociale e anima), i suoi vissuti, i significati e le conseguenze delle sue azioni, l’ambiente circostante. Per questo, il fenomeno della dipendenza può essere letto da diversi punti di vista, tutti ugualmente validi ma incompleti. Per provare a delimitare la nostra riflessione su questi interrogativi, ci pare interessante soffermarsi sull’etimologia del termine dipendenza: dal latino de pendere. |

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La dipendenza (vecchia o nuova che sia), intesa come ricerca stremata di colmare una mancanza, come superamento del limite, come perdita di controllo, depaupera la possibilità dell’individuo di effettuare una scelta giudiziosa, dove il giudizio è una scelta fatta con principi di ragione, di intelletto e di anima. Ci pare che oggi, più di ieri, si sia persa di vista la reale necessità umana. L’individuo è in balia di continue “false necessità” che lo distolgono da ciò che conta veramente e da ciò di cui ha veramente bisogno. L’uomo è in completa balia tra l’essere e l’avere (E. Fromm “Essere o Avere?”). L’uomo è distolto dagli oggetti, che lo guidano e lo tirano e mollano come fosse uno yo-yo. Se non vi è una stabilità interiore, votata all’indirizzo della conoscenza, l’uomo vacilla, preda dei condizionamenti esterni. L’individuo dipendente ha smarrito il controllo del sé e del senso della vita, tende a perdere la capacità di un controllo sull’abitudine, che così diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. L’uomo di oggi viene spinto verso la ricerca patologica del piacere, un piacere negativo che crea un desiderio insaziabile. Questa formula riproduce esattamente quanto la filosofia dell’Occidente, a partire da Platone, ha pensato intorno al piacere e al desiderio, per cui, se la filosofia vuole rac-


cogliere la sfida, può mettere la sua ricchezza analitica a disposizione della comprensione di quel fenomeno inquietante e sempre più vasto che è l’uso e l’abuso di sostanze. Chi vive la dipendenza nega l’esistenza, la ridimensiona e la difende per escludere la realtà; perciò l’individuo dipendente è certo, in seguito a un’esperienza soggettivamente interpretata, di avere trovato in un posto e solo in quel posto, la risposta fondamentale a propri bisogni e desideri essenziali, che non è possibile soddisfare altrimenti. Ma deve essere l’uomo, come ricorda il mito di Er (Platone), nella casualità della vita, l’autore del proprio destino. “Il carattere di un uomo è il suo destino” scriveva Eraclito. Il destino, a differenza del fato, ossia della casualità, è inerente alle caratteristiche umane. Visto nelle sue diverse accezioni, per le sue molteplici ricadute, per gli innumerevoli impatti, il fenomeno della dipendenza è una realtà vicina, seppur nascosta ed invisibile, che ha assunto una connotazione sociale.

tegie per risollevarsi, per il benessere e i diritti degli altri. Allo stesso tempo, la cooperazione diventa protagonista nella prevenzione e nella gestione del fenomeno attraverso idee chiare, obiettivi definiti e risultati oggettivi. La necessità oggi è quella di capire cosa cerchi l’animo umano, di insegnare a scegliere, sapendo che a ogni azione ne segue una uguale e contraria. Dobbiamo ritornare a ragionare, cioè a esercitare il nostro pensiero verso la conoscenza di sé e la riattribuzione dei valori essenziali della vita. “Conosci te stesso”: la felicità va ricercata dentro di noi. Stare in pace con se stessi. È l’uomo artefice del proprio destino. Il contesto in cui è inserito gioca un ruolo importante ma non essenziale e prioritario. Innumerevoli sono gli spunti forniti sul tema dalla letteratura, dalle scienze, dalle arti tra cui anche quella cinematografica. L’obiettivo della cooperazione è lavorare assieme per ritrovare quelle caratteristiche che possono portare il destino delle persone in difficoltà verLa cooperazione sociale so un indirizzo che rispecchi le capacità smarrite, Il principio della cooperazione nasce dall’obiettivo dove bene e male, giusto e sbagliato trovino nuocomune di compiere un percorso efficace, che permet- vo equilibrio. ta di portare avanti l’esistenza, insieme. Come nel corpo umano, le diverse parti lavorano assieme per far funManuel Millo, membro AGCI, zionare il tutto (la vita), così la cooperazione deve porAssociazione Generale Cooperative Italiane si come potenziale strumento per assistere chi è dipenSamanta Mosco, psicologa, dente, chi ha smarrito la via. Attraverso un’azione voL’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus lontaria e professionale, fornisce in modo etico le stra-


G I O V A N I

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A L C O L

Rubrica a cura di Andrea Fiore

S O C I E T À

Bersi il cervello

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Ubriacarsi fino a perdere ogni controllo: la moda del Bidge Drinking è diventata ormai una drammatica consuetudine per numerosi ragazzini. Con conseguenze devastanti a livello fisico e sociale. Osservando le statistiche italiane sul tema, il vero focus è complicatamente semplice: perché i nodurante i congressi internazionali di alcologia stri giovani abusano di alcol? Le risposte vanno ricercate nell’evoluzione delle dii colleghi nordeuropei ci guardano con invidia: «Come fate ad avere dati così bassi di consumo namiche sociali, che hanno sgretolato col tempo i punti fermi dell’educazione di ragazzi e ragazze: la famiglia di alcol tra i giovani?». Un quesito davanti al quale restiamo spiazzati, in primis. È ormai consuetudine vedere genitori chiaperché ritenere basso il tasso di incidenza di be- mati dagli operatori sanitari raggiungere sabato notte il vande alcoliche sui giovani al 20% non può esse- pronto soccorso dove è stato ricoverato il figlio giovare un fatto positivo. Semmai la conferma che più nissimo in coma etilico e negare l’evidenza del problea settentrione di noi le sbronze pesanti tra ragaz- ma di fronte al personale dei servizi che tenta di offrire loro aiuto. Talvolta seccati per aver dovuto abbandonazi e ragazze sono un drammatica realtà. re la festa a cui loro stavano partecipando, incuranti su A casa nostra dove, come e con chi stesse trascorrendo la serata il fiNessun problema, dunque, per i giovani ita- glio tredicenne o quindicenne. liani? Se consideriamo che uno su cinque fa regolare uso (e abuso di alcol), le preoccupazio- Il rischio vale la candela? Sull’aspetto sociale del fenomeno torneremo a breni restano ben salde. Se poi aggiungiamo che le percentuali salgono vertiginosamente proprio in ve. Prima però è fondamentale sottolineare i rischi per Friuli Venezia Giulia rispetto alla media nazionale la salute che l’abuso di alcol tra i giovanissimi può pro(l’incidenza nella nostra regione interessa il 25% vocare. Se dal coma etilico è infatti relativamente fadei giovani), si conferma la serietà della questio- cile riprendersi (ma con quali conseguenze per il prone. Se, infine, si scopre che la gran parte dei ra- prio cervello nessuno è in grado di stabilirlo), è scientigazzi in questione ha un’età compresa tra i 13 e ficamente provato l’aumento dei casi di neurite al neri 17 anni, i contorni dell’emergenza – purtroppo – vo ottico con conseguente rischio di cecità, così come la maggiore probabilità di problemi al pancreas nonfanno risuonare inevitabilmente l’allarme. ché di epatite acuta. Continuano infine a essere tragiCome intervenire? camente attuali – fortunatamente non con la frequenDelineato il problema, cosa si può fare per ri- za dei Paesi nordeuropei – i casi di amputazione di arti solverlo? Per abbozzare una risposta sarebbe colpiti da necrosi (ad esempio giovani ubriachi rimasti per prima cosa necessaria la volontà di affronta- addormentati per strada tutta la notte con le mani nelre in modo drastico il fenomeno. Aspetto che fi- le pozzanghere). nora nessuno ha ancora fatto. Ma a chi spetteFortunatamente, sempre secondo le statistiche in rebbe questo compito? Innanzitutto va sottoline- nostro possesso, se i giovani superano indenni la fase ato un aspetto: non stiamo parlando di una pro- adolescenziale, il fenomeno dell’abuso di alcol trova blematica sanitaria (lo diventa al momento in cui con la prima maturazione un sensibile calo, frutto neli ragazzi giungono in coma etilico al pronto soc- la capacità del ragazzo non più ragazzino di imporsi corso), ma sociale. E se da un lato il controllo sul- dei limiti. la vendita di alcolici ai minori (vietata per legge) riLa questione torna così al punto di partenza: come sulta eufemisticamente poco stringente, dall’altro evitare il boom ingestibile tra i giovanissimi? |

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Famiglia, se ci sei batti un colpo Come anticipato nelle righe precedenti, la natura del problema è prettamente sociale. E il primo nucleo della nostra società è rappresentato dalle famiglie. Quali sono gli esempi e gli insegnamenti che i genitori danno ai propri figli? Pretendere che i figli stiano a casa la sera mentre mamma e papà vanno fuori a divertirsi per conto proprio non è solo irrealistico, ma anche scorretto. Se i nostri figli potranno trascorrere il loro tempo in famiglia non cercheranno di riempirlo con gli eccessi nel gruppo. Ma se invece vengono lasciati a loro stessi… I soggetti colpiti dal fenomeno dell’abuso di alcol sono infatti nella stragrande maggioranza bravi ragazzi che presi singolarmente risultano assolutamente innocui, ma che in gruppo cambiano radicalmente atteggiamento, trascinati dalla legge del branco. Ecco perché la vicinanza della famiglia è fondamentale per evitare che questi giovani imbocchino strade sbagliate. Perché dietro all’abuso di alcol, come conseguenza pericolosamente diretta, ci sono i casi di abbandono scolastico e – ancor peggiore – di violenza sessuale. La società in generale e le famiglie in particolare avranno la forza per invertire questa rotta? L’ultima moda diffusasi tra gli adolescenti è quella di ubriacarsi soli in casa davanti al pc collegato via chat con altri amici: l’ennesima conferma di quanto urgente e disperata sia la necessità di trovare una risposta affermativa.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it


universomamma.it

G I OVA N I E S O S TA N Z E

Servizio a cura di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Relazioni

pericolose

I recenti fatti di cronaca testimoniano una pericolosa espansione del legame tra i ragazzi e le tossicodipendenze. Come possono intervenire gli adulti di riferimento? Forse se ne parla di meno, forse perché le di- ficarlo esageratamente. Tantomeno spostare il pendenze si sono diversificate, forse perché l’o- problema su altro o banalizzarlo. pinione pubblica si è abituata, però il problema Si minimizza il problema quando si pensa e si delle tossicodipendenze è in evidente espan- dice: “In fondo lo facevamo anche noi”. Una frasione. E questo ovviamente anche tra i giova- se del genere, detta da un genitore a un figlio o ni e i giovanissimi. da un adulto significativo a un ragazzo, rappreLe cronache ne hanno parlato di recente, senta un totale misconoscimento dei bisogni del mettendone in luce la gravità. Nel mese di feb- giovane e una legittimazione implicita dell’uso. braio di quest’anno in provincia di Udine si sono Si amplifica quando si condanna senza riserriscontrati due decessi per eroina e due perso- ve e senza attenuanti. Anche frasi di condanna ne salvate in extremis da overdose. Sempre le secca e di disprezzo dette da un genitore guarcronache riportano le perquisizioni dello scorso dando il telegiornale vengono memorizzate dai 26 febbraio a carico di una decina di ragazzi mi- ragazzi. È chiaro che un figlio avrà difficoltà a norenni e un maggiorenne nelle province di Udi- parlare delle proprie difficoltà o dei propri amine e Pordenone. ci sbandati se sa che il giudizio è sprezzante. I dati sono a dir poco allarmanti. A fare uso di Questo non vuol dire evitare di esprimere giudisostanze stupefacenti sono giovani e giovanis- zi: il genitore deve indicare cosa è bene e cosa è simi. Il fenomeno è trasversale a tutte le catego- male, ma senza condannare la persona. rie sociali. A emergere vi è anche il cosiddetto Si sposta il problema quando si pensa e si poliabuso, cioè l’utilizzo di sostanze psicoattive dice che è tutta colpa delle cattive compagnie diverse (ad esempio droga e alcol). o che è solo un periodo destinato a passare. Si Noi adulti cosa possiamo fare per contrasta- rischia di cambiare focus anche quando si rire questo fenomeno? Innanzitutto è prioritaria corre troppo facilmente alla distinzione (peraluna presa di consapevolezza: il problema esi- tro non più ammessa) tra droghe leggere e droste e non dobbiamo né minimizzarlo né ampli- ghe pesanti. Basti pensare che quasi tutti quelli 60

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che fanno uso delle sostanze cosiddette pesanti sono passati per quelle cosiddette leggere. E soprattutto non si dimentichi che anche le droghe leggere lasciano strascichi. Si banalizza quando si riduce la questione a una normale forma di sperimentazione. La sperimentazione è importante per la conoscenza del mondo, di sé e per la costruzione della propria identità, ma non tutto è sperimentabile. Certe sperimentazioni sono pericolose o aprono la strada a qualcosa di pericoloso. Il punto è che far uso di sostanze è un modo insano di rispondere a dei bisogni, nasconde un vuoto interiore, esprime un desiderio profondo di senso a cui non sono state date risposte adeguate. Lo sballo è una forma di riempimento, di medicalizzazione di ferite profonde, è fuga da ciò che fa male o da ciò che pare del tutto privo di sapore. Al di là della consapevolezza da acquisire e degli errori da evitare, cosa possono fare i genitori o gli educatori? Innanzitutto imparare a osservare e a leggere i segnali. Piccole ma importanti attenzioni. Chiedersi chi frequenta il ragazzo, dove trascorre il tempo, con chi e cosa fa, conoscere i suoi amici e i genitori degli amici. Ma anche osservare se e come usa i soldi, chi glieli ha dati o come se li sia procurati. Fare attenzione se ha con sé oggetti o vestiti che non potrebbe permettersi. Interrogarsi sulla simbologia di quello che indossa o degli atteggiamenti. Capire se ci sono sbalzi di umore troppo evidenti, inaspettati e soprattutto insoliti. E ancor prima, imparare a conoscere cosa il ragazzo porta nel cuore, cioè che senso dà alla sua vita quotidiana, che prospettive si offre per il futuro, quali ferite porta con sé e come cerca di risolvere i suoi conflitti interni, le sue sconfitte, quali desideri conserva e alimenta per il futuro. Chiaramente questo cresce nel dialogo paziente: conoscere la visione etica dei ragazzi e interrogarsi su come questa matura è determinante. Non serve fare i poliziotti, ma imparare a osservare. Se opportuno, chiedere aiuto, rivolgersi a chi ne può sapere di più. Senza aver paura di affrontare i problemi e, se del caso, persino segnalare alle forze dell’ordine o denunciare. Dare uno stop anche forte può far paura o apparire eccessivo, ma a volte può essere l’unica cosa da fare e l’unico modo per mostrare che si vuole bene al proprio figlio.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.


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SCADENZA 15 MAGGIO ▶ PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA ALDA MERINI Sezioni: A) poesia inedita; B) raccolta edita di poesia; C) narrativa; D) tesi di laurea o saggio; E) poesia o aforismi under 18 Lunghezza: A) max 3 poesie, max 30 versi l’una; B, D) libera; C) max 5 cartelle, max 1.800 battute l’una; E) max 3 opere Quota: A, B, C, E) € 20; D) nessuna Premi: A, B) 1. € 1.000; C, D) 1. € 500: E) 1. € 300; 2. € 200; 3. € 100 Info: 031221345, www.premioaldamerini.org ▶ PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI CAVA DE’ TIRRENI Sezioni: A) narrativa edita; B) narrativa inedita; C) poesia Lunghezza: A, C) libera; B) max 200.000 battute Quota: € 5 Premi: A) € 1.000; B) € 500; C) € 300 Info: 089463881, info@irideartecultura.it, www.irideartecultura.it SCADENZA 17 MAGGIO ▶ CONCORSO DI POESIA IL SONETTO Sezioni: A) poesia a tema; B) satira; C) poesia a tema libero Lunghezza: sonetto con eventuale distico di coda Quota: € 10 Premi: denaro, pergamene, libri Info: 057744842, sonetto@nobilcontradadelbruco.it, www. nobilcontradadelbruco.it SCADENZA 22 MAGGIO ▶ PREMIO NAZIONALE DI POESIA A CENT’ANNI DALLA GRANDE GUERRA Sezione: poesia inedita a tema Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: 1. € 400; 2. € 300; 3. € 200 Info: corenoconcorsopoesia@libero.it, www.comune.corenoausonio.fr.it

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SCADENZA 30 MAGGIO ▶ CONCORSO LETTERARIO LE PIERIDI Sezioni: A) poesia inedita in lingua; B) poesia inedita in vernacolo; C) poesia a tema; D) libro di poesie; E) racconto inedito Lunghezza: A) max 3 poesie; B, C) max 1 poesia; D) max 1 libro; E) max 1 racconto Quota: € 10 Premi: trofei, Litografie, Coppe, Libri, Attestati di merito. Info: 347 3137327, www.associazioneachernar.it ▶ PREMIO LETTERARIO NAZIONALE GIOVANE HOLDEN Sezioni: A) romanzo inedito; B) racconto inedito; C) poesia inedita; D) romanzo edito; E) silloge poetica edita Lunghezza: A) max 400.000 battute; B) max 18.000 battute; C) max 50 versi; D, E) libera Quota: € 20 Premi: targhe, opere d’arte, pubblicazioni, pergamene Info: 0584963517, info@premiogiovaneholden.it, www.giovaneholden.it SCADENZA 31 MAGGIO ▶ PREMIO LETTERARIO RACCONTI NELLA RETE Sezioni: A) racconto breve inedito; B) soggetto per cortometraggio inedito; C) racconto inedito per bambini Lunghezza: A, C) max 9.000 battute; B) max 3500 battute Quota: € 30 Premi: A,C) pubblicazione; B) realizzazione cortometraggio Info: 0584/961169, www.raccontinellarete.it ▶ PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI CASTELLO Sezioni: A) narrativa; B) saggistica; C) poesia Lunghezza: libera Quota: € 40 Premi: denaro, pubblicazioni, libri, opere d’arte Info: tracciativirtuali@virgilio.it, www.premioletterariocdc.it ▶ CONCORSO LETTERARIO EUROPEO SPEAKANDO

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Sezione: articolo, saggio breve, racconto a tema (inediti) Lunghezza: min 300 parole – max 1840 parole Quota: € 10 Premi: denaro, corsi di lingue Info: info@speakando.net, www.speakando.net SCADENZA 7 GIUGNO ▶ PREMIO LETTERARIO “PER LE ANTICHE VIE” Sezione: racconto inedito in lingua Lunghezza: max 12.000 battute Quota: € 10 Premi: denaro, diplomi, attestati, soggiorno nei luoghi della premiazione Info: 0427 79233, 333 3901023, www.perleantichevie.it SCADENZA 15 GIUGNO ▶ CONCORSO LETTERARIO FRONTIERE - GRENZEN Sezioni: A) racconto edito in italiano o tedesco; B) racconto inedito in italiano o tedesco Lunghezza: A) libera; B) max 12.000 battute Quota: A) € 20; B) € 10 Premi: A) 1. € 3.000; B) 1. € 1.500; 2. € 750; 3. € 500 Info: info@frontiere-grenzen.com, www.frontiere-grenzen.com ▶ PREMIO NAZIONALE D’ARTI LETTERARIE CITTÀ DI TORINO Sezioni: A) poesia singola; B) silloge edita di poesie; C) racconto inedito; D) narrativa edita; E) saggio Lunghezza: A, B, D) libera; C) max 20 cartelle, max 1.400 battute l’una; E) max 50 cartelle, max 1.400 battute l’una Quota: € 20 Premi: denaro, trofei, diplomi, targhe d’argento, opere d’arte Info: 0117717471, www.artecittaamica.it ▶ CONCORSO NAZIONALE DI POESIA IL FAUNO DEDICATO A MARIO LUZI Sezioni: poesia a tema Lunghezza: max 30 versi

www.edizionigoliardiche.it

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Quota: € 20 Premi: denaro, targhe, attestati, medaglie Info: www.accademiailfauno.org ▶ PREMIO LETTERARIO GIORNALISTICO PIERSANTI MATTARELLA Sezione: romanzi e prosa in lingua italiana Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: denaro, targhe, attestati Info: 064881999, www.premiopiersantimattarella.wordpress. com SCADENZA 20 GIUGNO PREMIO LETTERARIO NAZIONALE DI POESIA E RACCONTO BREVE CITTÀ DI LIVORNO Sezione: A) poesia; B) racconto breve; C) poesia a tema Lunghezza: A, C) max 30 versi; B) max 8 cartelle, max 50 righe l’una Quota: A, B) € 25; C) € 20 Premi: medaglie, viaggi, pergamene Info: info@pietronapoli.it, www. pietronapoli.it ▶ PREMIO LETTERARIO GIUSEPPE DESSÌ Sezione: A) narrativa edita; B) poesia edita Lunghezza: libera Quota: nessuna Premi: A) 1. € 5.000,00; B) 1. € 5.000; C) 1. € 5.000; € 1.500 a ogni finalista delle due sezioni Info: 0709314387, www.fondazionedessi.it SCADENZA 25 GIUGNO ▶ PREMIO LETTERARIO UNA STORIA SBAGLIATA Sezione: narrativa inedita a tema Lunghezza: max 5 cartelle Quota: nessuna Premi: 1. € 300; 2. € 200; 3. € 100 Info: 079630637, www.libreriamax88.com SCADENZA 30 GIUGNO ▶ PREMIO LETTERARIO DI NARRATIVA FILIPPO IVALDI Sezione: romanzo breve inedito a tema Lunghezza: min 54.000 – max 90.000 battute Quota: € 15 Premi: denaro, pubblicazioni Info: 0372 838463, www.comune.gadesco.cr.it ▶ CONCORSO LETTERARIO PAROLE DI DONNA Sezione: racconto breve (riservato alla autrici) Lunghezza: max 12.000 battute Quota: € 10 Premi: premi offerti da aziende ed enti del territorio (Pisa) Info: 339 3123705, concorso. artemisia@gmail.com,


Sonno o son desto? Consigli di medicina naturale per dormire bene Dagli autori di Insonnia? No, grazie!, alcuni consigli pratici per far pace con il sonno e allontanare difficoltà di addormentamento, incubi e risvegli precoci.

Molti di noi manifestano in diverse fasi della vita – dall’età giovanile a quella anziana, passando per quella adulta – vari disturbi del sonno. Si considera che l’insonnia colpisca il 3% della popolazione generale (DSM-IV-TR). Classicamente la psichiatria suddivide le insonnie in primarie (cioè senza causa) e in secondarie (a malattie quali disturbi endocrini, ipertiroidismo, menopausa etc…). E in precoci (se la difficoltà consiste nell’addormentarsi), intermedie (con risvegli frequenti) e tardive (quando ci si alza dal letto col canto del gallo). L’abuso di psicofarmaci è spesso eccessivo. In prima battuta e per i casi più lievi o di media gravità ci si può rivolgere d’emblée alla Medicina naturale. In questa sede consiglieremo alcune terapie tratte dal libro Insonnia? No, grazie! edito da Armando Editore (Roma), di cui siamo autori. Molto frequentemente l’insonnia è dovuta allo stress, all’ansia o alla depressione. In questo caso il rimedio di fondo è quello del disturbo che ne è all’origine (Ignatia 30 CH o Sepia 30 CH per periodi di angoscia o tristezza). Se l’insonnia è tipica degli studenti dopo fasi di ‘iper-studio’ ci si può rivolgere a Phosphoric Acid 30 CH. Quando è causata dall’eccesso di pensieri sono d’aiuto White Chestnut (fiore di Bach) e Coffea Cruda 5 CH, che indurranno un sonno naturale. Se compare in menopausa, il rimedio giusto è Lachesis mutus 30 CH. In generale le Tinture Madre di fitoterapici sono indicate; fra queste la Tilia Tomentosa, la Passiflora e il Biancospino da far preparare nelle farmacie specializzate nella stessa boccetta, in parti uguali. Cinquanta gocce alla sera per indurre un sonno calmo e ristoratore.

Gli autori Il dottor Roberto Pagnanelli è medico-chirurgo e psicoterapeuta. Si è specializzato in Psichiatria all’Università degli Studi di Trieste. È diplomato in Medicina Psicosomatica presso l’Istituto Riza di Milano, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. Ha ottenuto nel corso degli studi 8 borse e premi di studio. È autore di pubblicazioni su riviste scientifiche. I suoi articoli sono comparsi sulle riviste Starbene, Per me, Più Salute & Benessere, Viver Sani & Belli, Riza scienze, Top Salute, Donna Moderna e Salute Naturale. Ideatore della Musicoterapia Cinematografica, lavora a Trieste e Monfalcone. Per ulteriori informazioni: Cell. 330 240171 robertopagnanelli@libero.it www.robertopagnanelli.it La dottoressa Cristina Orel è psicologa-clinica, laureata all’Università degli Studi di Padova. Si è specializzata in Medicina Psicosomatica presso l’Istituto Riza di Milano. È autrice dei volumi Il grande libro dell’omeopatia, La terapia con i sali di Schûssler, Vincere la depressione, Ansia e panico: una sfida da vincere. Si occupa di disturbi d’ansia, panico, depressione, disturbi alimentari, problematiche adolescenziali e dell’ambito scolastico. Riceve a Trieste e Monfalcone. Per ulteriori informazioni: Cell. 333 6913969 www.laforzadellamente.it cristinaorel@libero.it


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L E G G E R E

(as) s a g g i John Green Colpa delle stelle Rizzoli, 2014 Pagg. 360 € 16,00 Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospeCaterina Serra Padreterno Einaudi, 2015 Pagg. 196 € 16,00 È la storia di Aristeo, nome da dio minore. Figlio unico. Adorato. Maschio. Un dialogo muto con un padre morente sul crinale di una vita divisa tra erudizione, desideri mancati, e violenza. È la storia d’amore con Nina, la sua donna, «che parla la lingua dei leoni», che gli scrive parole dentro una casa viva e dolorosa. Nina che non riesce a possedere, che se ne va, che ride di lui. Che ha forme d’aEtgar Keret Sette anni di felicità Feltrinelli, 2015 Pagg. 176 € 14,00 Negli ultimi sette anni, Etgar Keret ha avuto molte ragioni per stare in pensiero. Suo figlio Lev è nato nel bel mezzo di un attentato terroristico a Tel Aviv. Suo padre si è ammalato. Tremende visioni del presidente iraniano Ahmadinejad che lancia invettive antisemite lo perseguitano. E Anaela Tuzzi Obedience - Allenamento mentale per cani e conduttori che praticano uno sport nuovo l’informa professional, 2015 Pagg. 162 € 28,00 L’obedience è una disciplina nata per valutare le doti del cane, in particolare l’idoneità a recepire l’addestramento e la capacità di partecipare in maniera adeguata alla vita sociale dell’ambiente in cui è inserito il proprietario-conduttore. Lo scopo principale dell’obedience è accompagnare il cane in

dale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato. more che lui non capisce. «Le donne le guardi come gli uomini le guardano da tutta la Storia. È sempre lo stesso sguardo. Sono sempre le stesse donne?» Aristeo si scontra con l’incapacità di conoscere le donne, con l’invidia per la loro libertà, con l’esercizio del potere come forma di amore, con desideri che non può confessare e che ci vengono sbattuti in faccia. «Non lo so. Però da qualche parte deve pur venire. Mentre a me sembra naturale come se ci fossi nato. È tutto buio, mi sento più forte, più vero, e mi perdo, come se non fossi più padrone di me stesso. O fossi ancora quel bambino, onnipotente, che sa dire solo voglio». Questo libro è il suo tentativo di capire finalmente qualcosa di sé, del sesso e delle relazioni amorose. Devora, l’implacabile venditrice di un call center, sembra determinata a seguirlo anche all’altro mondo. Con un’ironia fulminante e la sua speciale capacità di cogliere del buono dove meno te l’aspetti, Keret si muove con disinvoltura tra il personale e il politico, il faceto e il terribilmente serio, per raccontare i suoi ultimi sette anni a Tel Aviv: un condensato di vita, humour ed emozione. Perché, come dice lui: “Se un razzo ci può cascare in testa in qualsiasi momento, che senso ha mettersi a lavare i piatti? E gli uccellini del gioco Angry Birds, lanciati a tutta velocità contro fragili case, non assomigliano a dei furiosi terroristi?” un processo che nelle diverse fasi di crescita psico-fisica lo porterà ad assumere un comportamento controllato e pienamente collaborativo nei confronti del conduttore. Nel corso dell’addestramento alcune caratteristiche del cane vengono esaltate, come la docilità e la propensione a rispondere ai comandi, ma è importante che si crei soprattutto una buona armonia tra cane e conduttore, perché solo attraverso un’intesa perfetta è possibile svolgere gli esercizi richiesti dalla disciplina. Questo libro, che per la prima volta illustra le caratteristiche di tale disciplina, si avvale dell’esperienza di un’autorità assoluta in materia: Anaela Tuzzi.

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Sale convegni

Special drinks

Musica dal vivo/karaoke

Stuzzicheria

Musica da ballo

Vegetariano/biologico/regimi

Happy hour

Cucina carne

Giochi

Cucina pesce

Internet point

Paninoteca

TV satellitare/digitale

Pizza

Giochi e spazi per bambini

Gelateria

Pernottamento

Catering

Buoni pasto

Organizzazione feste

Parcheggio

Pub

ETNICO

Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

15 maggio ▶ Area Open Project Trio Un progetto legato al mitico gruppo progressive che ha segnato la musica italiana negli anni Settanta, e che prosegue l’esperienza del Reunion Tour che tra il 2010 e il 2014 ha annoverato numerosi concerti in tutta Italia, Europa, USA e Giappone. Monfalcone (GO). Teatro Comunale, ore 20.45. € 15. Info: www.ertfvg.it

18 giugno ▶ Massimo Ranieri A 63 anni la carriera di Ranieri non conosce sosta; nei prossimi mesi l’artista sarà infatti impegnato nei teatri e in alcune prestigiose location italiane e estere con lo spettacolo Sogno e Son Desto, ideato e scritto dallo stesso Ranieri assieme a Gualtiero Peirce. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ore 21.30. € 30-50. Info: www.azalea.it

trattoria

e inoltre... 5 maggio ▶ Ambrose Akinmusire Esibizione in quartetto per lo straordinario trombettista californiano. Sacile (PN). Teatro Zancanaro, ore 21. € 18. Info: http://controtempo.org 15 maggio ▶ Stefano Bollani Piano solo del Maestro per un concerto benefico per sensibilizzare sulla disabilità infantile. Gorizia. Teatro Verdi, ore 21. Info: associazione.incastri@gmail.com


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it

ristorante

27 giugno ▶ Bob Dylan Nell’ambito della rinnovata kermesse “Aria di Friuli Venezia Giulia” un autentico mito della musica mondiale ritorna nella nostra regione per far riecheggiare le note di canzoni che hanno solcato in maniera indelebile la storia degli ultimi decenni. San Daniele del Friuli (UD). Campo base, ore 21.30. € 34,50. Info: www.ariadifriuliveneziagiulia.it 30 maggio ▶ Nando Bonini Tra passione e fede, concerto rock dell’ex chitarrista di Vasco Rossi. Cercivento (UD). Piazza della Pieve, ore 21. Info: www. nandobonini.it 26-28 giugno ▶ Tor Vinacis Live Music Rassegna di gruppi musicali emergenti per raccogliere fondi per attività di utilità sociale. Venzone (UD). Piazza Pidrone, ore 20. Info: www.prolocovenzone.it

ristorante

23 giugno ▶ Paolo Nutini Il suo marchio di fabbrica è inconfondibile: una voce bassa e roca ma piena di passione e grinta, un sound carico di funk, blues e soul e canzoni anticonformiste, che spesso prendono direzioni musicali imprevedibili. Con il suo terzo album Caustic Love Paolo ha dimostrato di saper spaziare sapientemente tra i vari generi musicali. Trieste. Piazza Unità, ore 21.30. € 32. Info: www.azalea.it


FOLKLORE

1-3 maggio ▶ Terre di Magici Sapori Stand con i sapori del mondo (tra gli altri cucina austriaca e brasiliana, dolci e showcooking) animeranno la piazza ma anche via Battisti, via della Basilica, via S. Ambrogio e via Rosselli. Ci sarà poi un importante calendario di animazioni e intrattenimento. Monfalcone (GO). Centro cittadino. Info: www.comune. monfalcone.go.it

16-17/22-24 maggio ▶ Sapori Pro Loco Oltre 40 Pro loco attive proporranno i piatti tipici locali inseriti in un listino con prezzi popolari: dai piatti a base di carne e pesce, al frico e ai cjarsons solo per citarne alcuni. Riconfermata la presenza dell’Enoteca regionale con i migliori bianchi e rossi della produzione vitivinicola delle Doc locali. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Info: www.prolocoregionefvg.it

e inoltre... 22-24 maggio ▶ Terra e Fiume Stand gastronomici, spettacoli musicali e eventi sportivi sul Fiume Ausa. Cervignano del Friuli (UD). Piazza Indipendenza. Info: www. prolococervignanofvg.it 30-31 maggio ▶ Festa degli Spaventapasseri Chioschi enogastronomici, bancarelle, musiche di strada e giri in calesse. Medea (GO). Centro paese. Info: 0481 67012 68

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w w w. i m a g a z i n e. i t

30 maggio – 2 giugno ▶ Itinerannia Eventi tra gusto e arte. Spettacoli, concerti, degustazioni, appuntamenti culturali: nella Bassa friulana attesi migliaia di visitatori da tutta la regione per assaporare cibi e atmosfere di un territorio sempre magico. Novità di quest’anno un filo diretto con l’EXPO. San Giorgio di Nogaro (UD). Centro cittadino. Info: www.itinerannia.org

26-29 giugno ▶ Aria di Friuli Venezia Giulia Degustazioni, itinerari, spettacoli, incontri culturali, visite ai prosciuttifici e un ricco programma musicale. Oltre a San Daniele del Friuli, coinvolti anche altri dodici comuni regionali, con escursioni e visite mirate. Evoluzione della tradizionale “Aria di Festa”. San Daniele del Friuli (UD). Centro e territori limitrofi. Info: www.ariadifriuliveneziagiulia.it

6-7/13-14 giugno ▶ Fiera Regionale dei Vini di Buttrio Con la prima edizione di “Friulano in Corto”, concorso per videomaker. Buttrio (UD). Centro e Villa di Toppo Florio. Info: www.buri.it 10-14 giugno ▶ Mostra del Vino e del Pesce Degustazioni, mercatini, esposizioni, manifestazioni per i bambini, convegni, musica, tombola, spettacoli. Monfalcone (GO). Centro cittadino. Info: www.monfalcone.info


CLASSIC ARTS

17 maggio ▶ Andrea Pucci Attore comico, cabarettista e monologhista, da dieci anni colonna portante del cast del programma televisivo Colorado, è pronto a raccontare alcuni passaggi della vita di tutti i giorni con la sua consueta ironia. Questo nuovo show si caratterizza come la raccolta delle sue migliori gag. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ore 21. € 15-27. Info: www.azalea.it

20 maggio ▶ Ground Zero Spettacolo di danza a cura della Compagnia Balletto Classico Liliana Cosi – Marinel Stefanescu. La complessa azione coreografica s’intreccia fantasticamente coi quadri musicali, nell’intento di passare al pubblico la massima forza del messaggio finale: una ‘nuova speranza’ e da qui l’idea del titolo: un Nuovo Giardino. Pordenone. Teatro Verdi, ore 20.45. € 13-29. Info: www. comunalegiuseppeverdi.it

e inoltre...

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7 maggio ▶ Havana song and dance La storia di Cuba ripercorsa da dodici ballerini e dieci musicisti del luogo. Gorizia. Teatro Verdi, ore 20.45. € 21-24. Info: www.comune.gorizia.it/teatro 8 maggio ▶ Sergei Babayan Uno degli ultimi grandi rappresentanti della leggendaria scuola pianistica russo-sovietica. Sacile (PN). Fazioli Concert Hall, ore 20.45. € 20-30. Info: www.fazioli.com


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24 maggio ▶ Marco Travaglio Lecchini, Cortigiani & Penne alla Bava. La stampa al servizio dei potenti che ci hanno rovinati. Recital teatrale con la partecipazione della giovane attrice Giorgia Salari per la regia di Valerio Binasco. Cronache da Istituto Luce, commenti da Minculpop, ritratti da vite dei santi, tg e programmi di regime. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ore 21. € 17-30. Info: www.azalea.it

6 giugno ▶ Staatskapelle Dresden Direzione di Myung-Whun Chung, musiche di Beethoven e Mahler. Solista il soprano Sophie Karthäuser. Orchestra tra le più antiche d’Europa, costituita nel 1548, la Staatskapelle Dresden fu diretta sin dagli inizi da celebri compositori: Schütz, Hasse, von Weber, Wagner e Strauss. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ore 20.45. € 2440. Info: www.teatroudine.it

12 maggio ▶ Trê zovini’ Tre donne che continuamente si trasformano diventando giovani e vecchie, madri e figlie, amiche e nemiche. Lestizza (UD). Auditorium comunale, ore 20.45. € 20. Info: www.ertfvg.it 18 maggio ▶ Alessandro Taverna Concerto per pianoforte. Musiche di Dukas e Reger. Pordenone. Teatro Verdi, ore 20.45. € 12. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

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SPORT

14-17 maggio ▶ Bikerfest International Incontro motoradunistico più importante in Italia e uno dei più famosi eventi di questo tipo in Europa e nel mondo. Esclusiva assoluta la finale del Campionato Bike Show IMC e l’unica data AMD Championship del Campionato Mondiale delle moto più belle del mondo. Previsto anche il 20 ° US Car Reunion. Lignano Sabbiadoro (UD). Tre aree cittadine. Info: www.bikerfest.it

15-17 maggio ▶ Verzegnis – Sella Chianzutan Gara automobilistica internazionale di velocità in salita. Si correrà sulla strada provinciale 1 della Val d’Arzino nel comune di Verzegnis per km. 5,640, nel comprensorio della Carnia. Inserita nel calendario internazionale F.I.A. (Federazione Internazionale dell’Automobile) e nazionale A.C.I.-C.S.A.I. Verzegnis (UD). Domenica la gara. Info: www.scuderiafriuli.it

e inoltre... 24 maggio ▶ Alpe Adria Meeting giovanile internazionale di atletica leggera. Tarvisio (UD). Polisportivo. Info: www.ustositarvisio.it 30-31 maggio ▶ Gran Fondo del Friuli Gara internazionale cicloturistica: Buttrio - Faaker See Caporetto - Buttrio. Buttrio (UD). Info: 0432 673630 72

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5-7 giugno ▶ Barcis Motonautica Gara di Campionato Mondiale per la categoria F. 500, gara di Campionato Italiano per la categoria GT15 e gara di Campionato Italiano per la categoria O/125. Sabato si terranno le prove libere e cronometrate mentre domenica si disputeranno le gare. Barcis (PN). Lago. Info: www.barcis.fvg.it

14 giugno ▶ International Skyrace Carnia Lunghezza: 24,2 km; dislivello complessivo: 2004 m. Percorso di gara: Laghetti di Timau, Casera Plotta, Monte Florit, Rifugio Marinelli, Passo Monte Croce Carnico, Pal Piccolo, Laghetti di Timau. Durante la manifestazione, in zona arrivo, intrattenimenti e chioschi con cucina tipica. Paluzza (UD). Laghi di Timau. Info: www.aldomoropaluzza.it

6-7 giugno ▶ Rally della Carnia Trofeo Clio R3, Twingo R2, Clio Gruppo A, Campionato FVG. Ampezzo (UD). Area parcheggio in direzione Oltris-Voltois. Info: www.rallydellacarnia.it 20 giugno ▶ Color Run Di corsa ma colorati, su un percorso di 5 km. Trieste. Info: www.bavisela.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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MEETING

7-10 maggio ▶ vicino/lontano 100 incontri per leggere il mondo che cambia, nuotando controcorrente nel mare del conformismo. l’XI edizione del festival riflette su “Totem e Tabù” del nostro tempo. Sabato 9 maggio consegna del Premio Terzani a David Van Reybrouck al Giovanni da Udine. Udine. Luoghi diversi. Info: www.vicinolontano.it

16-17 maggio ▶ Lector in Palma Letture ad alta voce in fortezza. Prima edizione dell’evento che vuole promuovere la lettura di libri: sabato in programma la staffetta letteraria con brani sul tema dell’amore. Domenica imprenditori, scrittori e giornalisti racconteranno al pubblico i testi che hanno segnato la propria vita. Palmanova (UD). Piazza Grande. Info: www.comune.palmanova.ud.it

e inoltre... 15-17 maggio ▶ Sexto Vintage Festival sulla cultura degli anni ’50. Sesto al Reghena (PN). Info: www.sextovintage.it 3-7 giugno ▶ Invisible Cities Festival internazionale della multimedialità urbana. Prima edizione. Gorizia. Info: http://invisiblecities.eu 74

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21-24 maggio ▶ èStoria Festival internazionale della storia. Quattro giorni di conferenze, dibatti e presentazioni di libri con scrittori di fama nazionale e internazionale. Presente anche il giornalista Roberto Saviano che a Gorizia ritirerà il Premio FriulAdria “Il romanzo della storia”. Gorizia. Info: www.estoria.it

29 giugno – 2 luglio ▶ Premio Luchetta Evento giornalistico internazionale. Conferenze e dibattiti con le principali firme del mondo del giornalismo. Il 2 luglio al Politeama Rossetti la serata “I nostri Angeli”, con la consegna dei premi per ogni categoria. Anche quest’anno l’evento si svolgerà in collaborazione con la RAI. Trieste. Info: www.premioluchetta.it 6 giugno ▶ Diabete: informazione e musica Serata di solidarietà socio-sanitaria. Cervignano del Friuli (UD). Teatro Pasolini, ore 20. Info: 0431 621230 11 giugno ▶ Gorizia nella Grande Guerra Presentazione del libro di R. Covaz. Monfalcone (GO). Biblioteca, ore 18. Info: www.comune.monfalcone.go.it


F U O R I

R E G I O N E

T R E V I S O 9 - 10 maggio

▶TROFEO TOPOLINO RUGBY Il torneo coinvolge un totale di 340 squadre (36 Under 6, 80 Under 8, 10 e 12, 64 Under 14) in rappresentanza delle società di tutta Italia e con molte compagini provenienti dall’estero, per circa 6100 bambini: tante gare di breve durata per uno spettacolo continuo all’insegna del divertimento. Treviso. Info: www.marcadoc.com 20 maggio

▶GIANNA NANNINI A due anni di distanza dall’ultimo tour, la cantante senese torna live con un nuovo attesissimo tour, Hitalia rocks, che la porterà dal vivo nei principali palazzi dello sport italiani. Un tour importante, che segue e celebra la pubblicazione del suo ultimo lavoro discografico: Hitalia, già primo in classifica. Conegliano. Zoppas Arena. Info: Info: www. marcadoc.com 21 - 22 maggio

▶PREMIO GIORGIO LAGO Nato come premio giornalistico nel 2005, dal 2011 si è trasformato in un riconoscimento dedicato a cinque interpreti del Nordest, spaziando dalla cultura, allo sport, al giornalismo, all’impresa e al volontariato, gli ambiti cari al grande giornalista. Castelfranco Veneto. Museo Casa Giorgione. Info: www.museocasagiorgione.it 14 - 17 giugno

▶VINO IN VILLA Arte, fotografia, musica, letteratura, filosofia, poesia e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore: sono questi gli ingredienti del tradizionale appuntamento di maggio che quest’anno diverrà una vera e propria rassegna culturale dedicata all’intero territorio della Docg. Susegana. Castello di San Salvatore. Info: www.marcadoc.com Fino al 28 giugno

▶CARPACCIO, VITTORE E BENEDETTO DA VENEZIA ALL’ISTRIA La mostra esplora l’arte di Vittore Carpaccio, con dipinti quasi ignoti e altri celebri ma difficili da vedere, come il San Giorgio e il drago della Chiesa di San Giorgio Maggiore; spazio, inoltre, alle tele di Benedetto che raccolse l’eredità del padre. Conegliano. Palazzo Sarcinelli. Info: www. mostracarpaccio.it Fino al 28 giugno

▶SUPERNATURAL RELOADED Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo: le strategie e i superpoteri di animali e piante a confronto con strategie e superpoteri dei personaggi di fantasia. Montebelluna. Info: www.museomontebelluna.it Fino al 27 settembre

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▶STORIE DI ANTICHI VENETI. LA SITULA FIGURATA DI MONTEBELLUNA La mostra presenta per la prima volta al pubblico l’eccezionale reperto risalente a 2500 anni fa, recentemente scoperto nelle necropoli in località Posmon: una situla in bronzo, ovvero un contenitore a forma di secchio, riccamente decorato con scene di vita dei Veneti antichi. Montebelluna. Museo di Storia naturale e archeologia. Info: 0423 300465, www.museomontebelluna.it


F U O R I

R E G I O N E

V E N E Z I A 9 maggio - 22 novembre

▶PROPORTIO L’esposizione attraversa i secoli e le diverse discipline – grazie a un comitato scientifico internazionale composto da scienziati, filosofi, musicisti, architetti, storici e storici dell’arte – raccontando il valore universale che fu, fin dai tempi più antichi, il numero della proporzione divina, la cosiddetta ‘sezione aurea’. Venezia. Palazzo Fortuny. Info: http://fortuny. visitmuve.it 10 maggio

▶FESTA DELL’ASPARAGO BIANCO Mostra-mercato dell’asparago, delle fragole e dei prodotti ortofrutticoli di stagione; inoltre, mercatino dell’artigianato artistico e delle opere d’ingegno creativo, con curiose e originali idee regalo di primavera per la casa e il tempo libero. Mira. Piazza Vecchia. Info: http://venetoedintorni.it 24 maggio

▶VOGALONGA Una regata che rappresenta un atto d’amore per Venezia e l’acqua che la circonda, per la sua laguna e le sue isole, per la voga e le sue barche e mantiene nel tempo il fine per cui è nata: diffondere la conoscenza e il consapevole rispetto della natura e della cultura della città. Venezia. Info: www.vogalonga.com 6 giugno - 22 novembre

▶THE RAPE OF VENICE Un titolo forte che Andrea Morucchio ha voluto dare alla sua installazione, un progetto multimediale e multisensoriale in cui racconta senza sconti tutte le criticità connesse con il tema della salvaguardia di una città sempre più fragile. Venezia. Palazzo Mocenigo. Info: http://mocenigo.visitmuve.it 20 giugno - 19 ottobre

▶I PISANI MORETTA. STORIA E COLLEZIONISMO Il nome di casa Pisani evoca subito sfarzo e ricchezza. Dei vari rami i più noti sono quello di Santo Stefano, cui si deve la realizzazione della villa di Strà, e quello di San Polo, meglio noto con l’epiteto di Moretta, che possedeva lo splendido palazzo sul Canal Grande: la mostra è dedicata alla loro collezione. Venezia. Ca’ Rezzonico. Info: http://carezzonico.visitmuve.it/ Fino al 5 luglio

▶HENRI ROUSSEAU  IL CANDORE ARCAICO Personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, Henri Rousseau sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione; la mostra propone opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali. Venezia. Palazzo Ducale. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it Fino al 9 novembre

▶CHARLES POLLOCK: UNA RETROSPETTIVA La mostra documenta la carriera di Charles Pollock attraverso una ricca serie di materiali, opere e documenti, in parte inediti, concessi dall’Archivio Charles Pollock di Parigi e da altre istituzioni internazionali. Lettere, fotografie e schizzi documenteranno il rapporto tra Charles e Jackson. Venezia. Collezione Peggy Guggenheim. Info: www.guggenheim-venice.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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O L T R E

C O N F I N E

C R O A Z I A 8 - 11 maggio

▶MOTO RADUNO DEGLI “STAAARI ROKERI” Uno dei più grandi motoraduni della regione, che registra sempre un grande successo di pubblico, si appresta anche quest’anno a inaugurare la stagione in modo frenetico e rumoroso all’interno del campeggio Stella Maris, per la gioia di tutti i biker e gli amanti delle due ruote. Umago. Info: www.coloursofistria.com 16 maggio

▶ISTRIA WINE AND WALK 11 km di entusiasmante passeggiata, 8 rinomati viticoltori istriani, 7 produttori e ristoratori locali e 7 punti di ristoro: una passeggiata dedicata agli amanti del vino e della natura. Buie. Info: www.coloursofistria.com 18 - 31 maggio

▶ITF GMP CUP Torneo open di categoria superiore (Grade 1), riunirà 380 giocatori e giocatrici da 24 paesi. Le gare, suddivise in diverse fasce d’età, saranno animate dai grandi veterani del tennis internazionale. Umago. Info: www.coloursofistria.com 23 maggio

▶SARDELAFEST Sardelafest è organizzata a maggio per dare ai visitatori la possibilità di assaporare la sardina migliore, che per gli esperti è proprio quella che si pesce nel cuore della primavera. Il festival abbina questo straordinario prodotto del mare ai migliori oli e vini locali. Cittanova. Info: +38552757075, info@novigrad-cittanova.hr 5 - 6 giugno

▶SERATA DELLA CAPASANTA CITTANOVESE La capasanta cittanovese (conchiglia di San Giacomo), secondo molti gourmet, è la migliore del mondo. Per celebrarla, il borgo si veste a festa proponendo una vasta offerta di piatti alle capesante e altri molluschi a prezzi convenienti. Cittanova. Info: +38552757075, info@novigrad-cittanova.hr 20 giugno

▶BICICLIADE RICREATIVA “GRISIGNANA ARTISTICA” L’antica Graeciniana, il borgo degli artisti, ospita la quinta edizione di questa gara su due ruote, sulla distanza di 27 km. Nella parte iniziale i ciclisti percorreranno la celebre pista ciclabile Parenzana, dove in passato correva la ferrovia. Grisignana - Martincici. Info: www.bbk-groznjan.com 20 - 27 giugno

▶BASKET CAMPUS 7 giorni all’insegna dell’energia positiva della pallacanestro, dedicati ai più piccoli: un tema di professionisti garantirà lezioni con esperti, l’opportunità di conoscere i grandi nomi del basket e tanto divertimento. Umago. Info: www.coloursofistria.com/

19 - 24 maggio

▶TOUR DEKÄRNTEN 6 tappe di ciclismo con lunghezze tra 54 e 122 km e fino a circa 2.100 metri di altezza al giorno: in totale 6.700 metri di altezza e circa di 360 km di lunghezza. Ossiach - Buggl in Bach. Info: www.tourdekaernten.at 21 – 25 maggio

▶KÄRNTEN GOLF OPEN Emozioni a colpa di mazza da golf con i migliori atleti provenienti da tutto il mondo. Finkenstein. Info: www.kaerntengolfopen.com 6 giugno

▶FESTA DELLO SPECK DEL GAILTAL Grande SPECKtacolo che affascina da ormai 23 anni i suoi ospiti con tenero e speziato speck del Gailtal: per un fantastico piacere gastronomico! Nassfeld. Info: www. speckfest.at 19 - 21 giugno

▶ALPEADRIA BIKE FESTIVAL Evento per bici da strada e mountain bike per tutti gli appassionati: sono previsti percorsi formato famiglia (32 km), aziendali (74 km), professionali (95 km) e la maratona ciclistica nei tre paesi dell’Alpe Adria.


O L T R E C A R I N Z I A Klagenfurt-Villach. Info: www.bikefestivalvillach.com 22 – 28 giugno

▶SETTIMANA DELLA MACCHINA SPORTIVA Raduni, gare di corsa e tanto divertimento sulle quattro ruote. Velden. Info: www.carinzia.at 28 giugno

▶IRONMAN AUSTRIA TRIATHLON È una delle nove gare ufficiali Ironman in tutto il mondo. Il programma sportivo è riservato agli oltre 2800 atleti iscritti (3,8 km a nuoto, 180 km in bicicletta, 42 km di corsa), ma tutti sono invitati a partecipare agli eventi complementari: musica dal vivo, bungee-jumping, angolo dei bambini e grande festa finale. Wörthersee. Info: www.ironman.com 5 luglio

▶WORLD BODYPAITING FESTIVAL Festival internazionale della pittura del corpo, con un programma ricchissimo di eventi collaterali. Pörtschach. Info: www.bodypainting-festival.com

C O N F I N E S L O V E N I A 23 maggio - 6 giugno

▶FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI FIORI ALPINI Il festival celebra la bellezza della natura, offrendo l’occasione di conoscere i singoli fiori, il loro habitat e la tradizione a loro legata, grazie a una serie di manifestazioni culturali, laboratori e opere di artigianato. Bohinj. Info: www.bohinj.si Fino al 31 maggio

▶EMONA: UNA CITTÀ NELL’IMPERO La mostra presenta in modo esauriente la città Romana di Emona, sorta 2000 anni fa sul luogo dell’odierna Lubiana. Per conoscere la nascita, la vita e il crollo di Emona, la vita giornaliera dei suoi abitanti e le loro tradizioni. Lubiana. Museo Civico. Info: www.visitljubljana.com 19 - 21 giugno

▶FESTIVAL DEL MERLETTO La cittadina slovena mette in mostra la sua straordinaria tradizione del merletto unendo due importanti aspetti storici: la maestria delle merlettaie e il lavoro dei minatori della locale miniera di mercurio, la seconda più grande del mondo. Idrija. Info: www.slovenia.info 26 - 28 giugno

▶FLOW FESTIVAL Il Flow Festival, uno dei più creativi e unici festival musicali del mondo che ha luogo ogni anno a Helsinki, quest’anno sbarca per la prima volta a Lubiana. Tra le star ci saranno Pet Shop Boys, Róisín Murphy, Metronomy, Run the Jewels, Caribou, José González e Derrick May. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com Fino al 27 giugno

▶MAX FABIANI, ARCHITETTO DELLA MONARCHIA In occasione dei 150 anni dalla nascita di Maks Fabiani, la capitale slovena dedica una grande mostra all’architetto goriziano, ideatore dell’urbanistica di Lubiana dopo il devastante terremoto del 1895. Lubiana. Municipio. Info: www.visitljubljana.com Fino al 2 luglio

▶1001 INVENZIONI: LE SCOPERTE DELL’EPOCA D’ORO DELLA CIVILTÀ ISLAMICA La mostra espone le più importanti invenzioni dell’epoca d’oro della civiltà islamica che hanno caratterizzato lo sviluppo del mondo odierno. Sono esposti più di 60 oggetti interattivi. Lubiana. Fiera. Info: www.visitljubljana.com Fino al 31 luglio

▶LA COLLEZIONE AFRICANA DI FRANTIŠEK FOIT Alla scoperta dell’arte africana nel cuore della Slovenia medievale: un contrasto affascinante per una mostra che raccoglie un patrimonio ricchissimo accumulato dallo scultore ceco František Foit nell’arco di tutta la sua vita. Velenje. Info: www.slovenia.info


M Fino al 13 maggio ▶ALBERTO DELBIANCO - NON SOLO FUMETTISTA La mostra ripercorre l’itinerario artistico di Alberto Delbianco (Staranzano 1933 – Monfalcone 1971). Collaborò con celebri autori quali Zavattini e Jacovitti, realizzando fumetti e cartoni animati. Illustrò svariati giornali per adulti e ragazzi, spesso con predilezione per soggetti bicromatici. Gorizia. Galleria d’arte Seghizzi. Orario: lunven 10-14, mer 14.3018.30. Ingresso libero. Info: 0481 530404.

Fino al 22 maggio ▶ADRIATICO SENZA CONFINI. VIA DI COMUNICAZIONE E CROCEVIA DI POPOLI NEL 6000 A.C. Il percorso espositivo intende far conoscere le più importanti acquisizioni di decenni di indagini archeologiche nell’Adriatico orientale, compiute da parte degli archeologi di Italia, Slovenia e Croazia.

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Udine. Castello. Orario: mar-dom 10.30-17.00. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Info: 0432 271591, 0432 502872. Fino al 24 maggio ▶ALL’ALBA DELLA STORIA. GENTI ANTICHE DAL TERRITORIO CIVIDALESE Una panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima dell’arrivo di Roma, tra Mesolitico ed Età del ferro. Cividale (UD). Museo Archeologico Nazionale. Orario: lun 9-14, mar-dom 8.30-19.30. Ingresso: € 2,00 ridotto, € 4,00 intero. Info: 0432 700700, archeologicocividale@libero.it.

Fino al 24 maggio ▶MOROSO CONCEPT PER L’ARTE CONTEMPORANEA L’iniziativa intende documentare, va-

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lorizzare e sostenere gli artisti under Fino al 30 maggio 45 che operano in Italia, costituen- ▶DUBRAVKO dosi quale cantiere concreto di proBAUMGARTNER duzione e promozione delle istanze Personale di pittura. legate alla stretta contemporaneità. Pordenone. Galleria La Codroipo (UD). Villa MaRoggia. Orario: mar-sab nin, loc. Passariano. Ora16-19. Ingresso libero. Inrio: ven-dom 10-19. Info: 0434 552174, www.lagresso libero. Info: 0432 roggiapn.it 821234, asvm@regione. fvg.it, www.villamanin-eFino al 31 maggio venti.it. ▶I PAESAGGI DELL’ENERGIA. LA Fino al 28 maggio FORZA DELL’ACQUA ▶6 SCULTORI DALLA Fotografie, dipinti, mosaici e sculMITTELEUROPA ture per raccontare la natura. Mostra itinerante che ha già fatMontereale Valcellito tappa a Kormend, in Ungheria, na (PD). Centrale Musea Umag, in Croazia, e a Czestochoo Antonio Pitter. Orario: wa, in Polonia: in esposizione opeven-sab 17-19, dom 10re di Hans-Peter Profunser, Ðani12 e 16-20. Ingresso libeno Božić, Carlo Marzuttini, Robert ro. Info: 0427 79233, cirPuczynski, Marijan Mirt, Elisabeth colo@perleantichevie.it, Ledersberger-Lehoczky. www.perleantichevie.it Pordenone. Galleria La Roggia. Orario: mar-dom 10-13 e 15-19. Ingresso libero. Info: 0434 552174, www.laroggiapn.it.

Fino al 31 maggio ▶LUIGI SACILOTTO Riproposizione di un protagonista dell’arte pordenonese. Pordenone. Galleria La Roggia. Orario: mar-ven 15-


M 18, sabato 10-12 e 15-18, dom 15-18. Ingresso libero. Info: 0434 552174, www.laroggiapn.it Fino al 2 giugno ▶OLTRE LO SGUARDO. FOTOGRAFI A GORIZIA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA Storia degli atelier fotografici goriziani della Belle Époque, sapientemente ricostruita attraverso una sequenza di immagini che offrono uno spaccato della società nell’arco temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra. Gorizia. Palazzo Della Torre – Fondazione CaRiGo. Ingresso libero. Info: 0481 548164, info@fondazionecarigo.it www. fondazionecarigo.it

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Fino al 2 giugno ▶CENTO NOVECENTO Un secolo d’arte in cento opere della Collezione Fondazione CRTrieste: una selezione che, privilegiando i nodi peculiari e salienti della raccolta d’arte, propone un percorso espositivo di indiscutibile valore storico e artistico e al tempo stesso un viaggio nella cultura, il gusto e lo stile di un intero territorio. Trieste. Magazzino delle Idee. Orario: mar-mer 1013, gio 10-17, ven-dom 10-13 e 16-20. Ingresso libero. Info: carla.ciampalini@provincia.trieste.it

Fino al 13 giugno ▶SE UN SOLO PANE AVESSI SAREI LIETO DI DIVIDERLO CON TE: L’AMICIZIA TRA FRANCESCO PETRARCA E GIOVANNI BOCCACCIO Attraverso libri, documenti e oggetti, l’esposizione ripercorre idealmen-

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te l’amicizia intellettuale tra Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, compiendo nel contempo un itinerario tra i tesori bibliografici della più antica e ricca biblioteca del capoluogo giuliano. Trieste. Museo Petrarchesco Piccolomineo. Orario: lun-sab 9-13, gio anche 15-19. Ingresso libero. Info: 040 6758200, www.bibliotecacivicahortis.it. Fino al 28 giugno

Fino al 9 agosto ▶ROBERTO KUSTERLE - IL CORPO ERETICO Prima mostra antologica dell’artista, curata da Francesca Agostinelli e Angelo Bertani. Pordenone. Galleria Harry Bertoia. Orario: mersab 15.30-19.30; domenica 10-13 e 15.30-19.30. Ingresso: € 3,00 intero, ridotto € 1,00. Info: www.exibart.com.

▶ AVANGUARDIA RUSSA: CAPOLAVORI DALLA COLLEZIONE COSTAKIS – ALEKSANDR RODCENKO: FOTOGRAFIE

Fino al 6 gennaio 2016 ▶INTERVENTISMO, 1915 – 2015 La nuovissima sezione del Museo della Grande Guerra dedicata all’Interventismo ha acquisito un dipinto, mai esposto in precedenza al pubblico, di Giacomo Balla, uno dei protagonisti assoluti del Futurismo. Gorizia. Musei Provinciali di Borgo Castello. Orario: mar-dom 9-19. Info: 0481 533926 musei@ provincia.gorizia.it

Oltre 300 opere - tra dipinti, gouaches, acquarelli, lavori d’arte applicata, documenti e disegni - provenienti dalla preziosa collezione Costakis del Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco saranno esposte in contemporanea con le foto di uno straordinario, provenienti dalla Casa della Fotografia di Mosca, realizzate da Aleksandr Rodčenko negli anni Venti e Trenta del Novecento. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Orario: lun-ven 14-18, sab-dom 10-18. Ingresso libero. Info: www.villamanin-eventi.it

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marzo-aprile 2008

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Ma in che gruppo mi sto mettendo?

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

P S I C O L O G I A

Quando decidiamo di frequentare un gruppo per poter seguire un nostro interesse, ci troviamo davanti a due possibili situazioni: - il gruppo di persone è informale, cioè non presenta precise regole di funzionamento; - il gruppo ha una forma specifica, si costituisce in un “ente” con propria autonomia e regole da seguire.

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Entrambi i tipi di compagine, dopo un po’, iniziano a presentare una vera “personalità”: dall’aggregazione, frequentazione ed esercizio, ogni gruppo comincia ad assumere uno stile che gli è proprio... come fosse un individuo in carne e ossa. È senz’altro utile possedere degli strumenti di comprensione del “tipo” di gruppo al quale ci si associa, quindi partiamo dall’analisi del “gruppo


formalizzato”, cui appartengono tutte le associazioni. La prima caratteristica inderogabile del gruppo formale è quella di avere uno scopo, una “mission”: i soci sono consapevoli che la loro frequentazione ha un obiettivo principale ben definito, e per poterlo raggiungere sono disposti ad accettare delle regole. Proviamo a utilizzare un modello della personalità, quello di Eric Berne dell’Analisi Transazionale, per identificare i possibili fenomeni osservabili all’interno di un gruppo. In sostanza e per semplicità, possiamo dire che all’interno di una personalità (e il gruppo senz’altro ne ha una), sono riconoscibili tre istanze, aspetti indipendenti che svolgono funzioni ben distinte ma che si influenzano a vicenda: - Io Genitore: ha funzione normativa, di indirizzo e di garanzia per tutti; - Io Adulto: ha funzione operativa, pratica per il conseguimento degli obiettivi sociali: - Io Bambino: ha funzione di spinta e motore nella scelta delle attività, influenza il clima emotivo. Nella tabella possiamo rilevare sia la tipologia positiva che quella negativa per l’Io Genitore e per l’Io Bambino, intendendo con ciò alcuni dei principali atteggiamenti e comportamenti reali che possono venire osservati. Nel tempo, le sorti di un gruppo sono legate proprio al verificarsi di alcuni fenomeni della black list: le defezioni, le delusioni, le liti, trovano spesso origine nella turbolenza generata dagli aspetti negativi di Io Genitore e Io Bambino, aggravata dalla mancata gestione dei problemi da parte di un consapevole Io Adulto. Infatti, la casella vuota, in cui non vengono evidenziati gli aspetti negativi dell’Io Adulto, ci indica che questa componente di personalità, l’adultità in senso psicologico e non anagrafico, per definizione è a senso unico. Infatti è l’istanza che si sviluppa più tardi ed è connessa alla crescita della consapevolezza e alla maturità. In questo modello della personalità, piuttosto che di un Io Adulto negativo, si parla quindi di Io Adulto debole, non sviluppato o incompetente... di un’assenza insomma. Diamogli quindi una casella personalizzata, per evidenziare ciò che lo caratterizza.

Insolvenza e immaturità: - reticenza o delega negli impegni; - mancato assolvimento di obblighi; - inerzia nella soluzione di problemi; - abuso o incuria dei beni comuni; - comportamenti competitivi; - leggerezza nella gestione economica sociale; - inconsapevolezza del ruolo. Senz’altro nel leggere questa lista comprendiamo perchè, per poter gestire spinte autoritarie e desideri velleitari e infantili, è indispensabile che in un gruppo ci sia una solida componente adulta e consapevole. Ricordiamocelo quando entriamo in un gruppo! Giuliana De Stefani Psicologa psicoterapeuta


Gli effetti

della luce artificiale

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INQUINAMENTO LUMINOSO

Rubrica a cura di Annalisa Casarin

S A L U T E

Nell’era della produzione di beni e servizi 24 ore su 24, viviamo in aree illuminate costantemente. Con ripercussioni sul sonno e sulla salute di ciascuno di noi.

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Le ragioni per cui una persona potrebbe non riuscire a dormire sufficientemente sono diverse: l’inizio del lavoro o della scuola molto presto al mattino, i turni di notte, l’ingestione di cibo e bevande ricchi in caffeina. Ognuno di questi comportamenti è legato all’avvento della luce elettrica perchè questa tecnologia ha portato a una produzione di beni e servizi 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Molte persone devono stare sveglie in orari non naturali e non riescono a recuperare il sonno mancato, tendono a dormire per poche ore o si agitano nel letto. Questi sono i sintomi dell’insonnia per la quale la luce artificiale rappresenta uno dei fattori precipitanti*. Più del 99% della popolazione di Europa e Stati Uniti e circa i due terzi della popolazione mondiale vivono in aree illuminate costantemente, mentre il cielo notturno supera la soglia dell’inquinamento luminoso, ovvero la luminosità del cielo oltrepassa del 10% quella naturale della notte dovuta a un’illuminazione inappropriata che causa alterazioni a flora e fauna. Inoltre la deprivazione di sonno volontaria dovuta ad attività ricreative, quali stare davanti a televisione e sistemi informatici di notte, perpetua l’alterazione del ritmo circadiano** in modo più potente di molte droghe. E-reader, tablet e smartphone, per esempio, emettono una luce blu in grado di ostacolare la produzione fisiologica di melatonina, ormone responsabile dei ritmi circadiani. Analizzando il termine luce, esso si riferisce allo spettro o campo di attività delle onde elettromagnetiche visibili all’occhio umano. La |

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presenza contemporanea di tutte le lunghezze d’onda visibili (i colori) forma la luce bianca, ad esempio quella emessa dal Sole. La luce viaggia nel vuoto, quando incontra un materiale si scompone nelle sue componenti colorate (l’arcobaleno è dovuto alla scomposizione o rifrazione della luce nell’acqua). I moderni display a colori presenti nei monitor dei computer o nei televisori utilizzano solo lunghezze d’onda appartenenti al rosso, al verde e al blu, che servono ad “approssimare” anche gli altri colori dello spettro. L’esposizione alla luce principalmente di lunghezza d’onda blu inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente, cioè più luce blu c’è, meno melatonina viene prodotta. La melatonina è un ormone secreto da una ghiandola posta alla base del cervello, l’epifisi o ghiandola pineale. Essa sintetizza la melatonina in assenza di luce. Poco dopo la comparsa dell’oscurità, le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L’occhio, come l’orecchio che ascolta e regola l’equilibrio, ha due funzioni: quella della visione e quella di trasmettere al cervello informazioni circa la presenza di luce nell’ambiente per regolare il nostro ‘orologio biologico’. Quando il segnale raggiunge il cervello i neuroni che inducono il sonno vengono inibiti, sopprimono il rilascio di melatonina e lo stato di veglia viene attivato. Come già spiegato, più luce blu colpisce l’occhio, meno melatonina viene prodotta e il ritmo sonno-veglia viene interrotto. Un effetto che solo in parte potrebbe essere evitato con la somministrazione di melatonina di sintesi, dal momento che l’ormone può essere assunto


solo per brevi periodi, altrimenti verrebbe compromessa la naturale capacità di produzione da parte dell’organismo. Il naturale ciclo di 24 ore di luce e buio aiuta a mantenere l’equilibrio nei ritmi biologici circadiani, insieme con i processi di base che aiutano il nostro corpo a funzionare normalmente. L’eccessiva esposizione all’illuminazione notturna disturba questi processi essenziali ed è in grado di creare effetti potenzialmente nocivi sulla salute umana. La deprivazione di sonno costituisce uno dei fattori di rischio per condizioni patologiche come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, la depressione e l’ictus. Inoltre la melatonina sembrerebbe in grado di inibire l’insorgenza del cancro al seno e alla prostata come evidenzia uno studio condotto su lavoratori che fanno turni di notte (Organizzazione Mondiale di Sanità, 2007). Ancora più evidenti sono gli effetti sulle facoltà psichiche dell’insonnia: la capacità di attenzione, di concentrazione e di apprendimento si riducono, e anche l’umore può farne le spese; inoltre, si determina un incremento degli stati di ansia e di depressione. Molto ruota intorno alle quantità e qualità di luce alla quale siamo esposti la sera, che riproduce anche durante le ore notturne i segnali che sarebbero propri del giorno. L’avvento dell’illuminazione a LED (light emitting diode = diodo ad emissione luminosa), più efficiente di quella delle classiche lampadine a incandescenza e anche delle alogene, ma ricca delle componenti blu-verde dello spettro, non aiuta. Pertanto l’industria si sta muovendo per creare luci LED con un’emissione più spostata verso le tonalità giallo-arancio, in accordo con i nostri ritmi circadiani. Sulla base di quanto sopra, tutte le seguenti regole minime dovrebbero essere seguite per limitare l’inquinamento luminoso: non permettere che gli apparecchi di illuminazione inviino luce orizzontalmente e verso l’alto; non sprecare luce al di fuori dell’area da illuminare; evitare di sovrailluminare; spegnere le luci quando l’area non è usata; puntare a un calo del flusso totale installato (come sta avvenendo per gran parte degli altri inquinanti, per i quali si impone una loro riduzione); limitare fortemente la luce blu nello spettro delle lampade; evitare di permanere davanti a uno schermo fino alle ore piccole. *Fattori che aumentano il rischio di sviluppare un disturbo **Ciclo che si compie all’incirca ogni 24 ore, ritmo con cui si ripetono regolarmente certi processi fisiologici

Dr. Annalisa Casarin Medico ricercatore presso il Watford General Hospital e l’Imperial College di Londra


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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !

Black (Panther) Passion È nella norma delle regole di qualsiasi sport celebrarne i campioni mettendone in risalto le loro qualità tecniche ed esaltandone i risultati. Nessuno, o quasi, parla mai degli addetti dietro le quinte, ovvero di coloro che lavorano nell’ombra affinché i campioni si esibiscano per la gioia dei tifosi. Luca Perrino (foto), classe 1963, anima dei New Black Panthers, la celebre squadra di Baseball di Ronchi dei Legionari, è lo ‘sconosciuto’ presidente di questo sodalizio.

Luca, comandare è un gioco di potere? «Non nel mio caso; l’unica molla che mi ha spinto a candidarmi alla presidenza della squadra, ben conscio di tutti i problemi ai quali sarei andato incontro – compresi guai di natura penale – è stato l’amore che nutro per la mia città. Di Ronchi si parla per l’aeroporto, per D’Annunzio, ma anche per la squadra di baseball e di questo me ne prendo parte del merito, quello che mi spetta per l’impegno e la dedizione che ho profuso in tutti questi anni. Amo la gente di Ronchi; mi ci sono sempre trovato bene e se ho potuto fare qualcosa per il bene di tutti non mi sono mai tirato indietro». Perché proprio il baseball; è stato un giocatore anche lei? «Non è questo il motivo principale, nonostante da ragazzo ci abbia giocato, anche se a livelli amatoriali. D’altronde Il baseball a Ronchi ha radici antichissime: la squadra dei Black Panthers fu fondata nel 1959 e, pur se con tutte le sue traversie, noi ne siamo gli eredi. Questo fa del baseball uno degli sport maggiormente praticati in città, e quindi è molto facile che un bambino indossi la divisa per giocare sul diamante piuttosto che sul rettangolo di altri sport quali calcio o basket. Con altri del mio livello eravamo le riserve delle riserve, e per gioca-

re fondammo una squadra sponsorizzata dal prete della nostra parrocchia, don Umberto Bottacin, I ROYALS, con la quale partecipammo a un paio di campionati di serie C». Nome impegnativo… «Ci ispirammo ai Kansas City Royals, una grande squadra della Major League americana. I risultati furono quelli che furono, ma ci divertimmo molto». Il passo successivo quale fu? «Mi sono arruolato in Marina, ma più per fare contento mio padre che per passione, visto che io amo gli aerei. Dopo due anni mi sono congedato e in concomitanza con l’addio alle armi venni ‘assunto’ dal Piccolo, il quotidiano di Trieste, con il quale collaboro ancora». Collaborazioni giornalistiche ma non solo… «Ho una agenzia di comunicazione, la Meta communication, fondata con altre persone che col passare del tempo sono andate via. La predilezione per il giornalismo tuttavia fu precoce, già quando avevo 15 anni venne pubblicato un mio articolo su ‘Voce Isontina’». Il ritorno al baseball come avvenne? «Sebbene facessi parte da vent’anni del direttivo della squadra, non bramavo un incarico dirigenziale. Dieci anni fa gli altri membri del direttivo mi invitarono ad assumere la carica di presidente: quest’autunno scadrà il mio secondo mandato quinquennale». Continuerà? «No. Gestire tutto il sistema è complicato, porta via tante energie, e in questo momento ho bisogno di avere tempo anche per me, per i miei affetti». In questi dieci anni da presidente quali sono state le soddisfazioni che non scorderà? «Sono stato il presidente che ha vinto di più in assoluto, con vari titoli nazionali conquistati in più categorie, ma considero la stagione giocata nella Italian Baseball League, la IBL - competizione corrispondente alla Seria A di calcio - la mia Opera Omnia. Giocare a livello di squadre campioni di Europa che hanno, al nostro confronto, risorse praticamente illimitate e batterle, come è successo anche in trasferta, è stata una grande soddisfazione. Per il resto rimane l’orgoglio di aver contribuito allo sviluppo del baseball sfruttando tutti i mezzi possibili, come organizzare gare internazionali a Ronchi dei Legionari». Cosa manca al baseball, in Italia, per imporsi all’attenzione del grande pubblico? «Più che giocatori bravi e allenatori capaci, che sono ovviamente indispensabili per la buona riu-


scita di un progetto sportivo, occorrono dirigenti in grado di adottare scelte strategiche coraggiose, magari impopolari, ma risolutive. Certo, c’è la crisi; i soldi sono pochi, però io ho fatto il presidente senza prender mai nemmeno un soldo, quindi non accetto questa scusante per principio. Trovo inoltre che limitare l’IBL a un numero ristretto di squadre, che giocano in un territorio a sua volta ristretto, oserei dire regionale, non può produrre lo sviluppo di uno sport. In questo modo si innescano meccanismi che limitano la crescita dei vivai». I suoi progetti per il futuro? «Assieme alla mia compagna, Isabella, siamo riusciti a organizzare a Ronchi dei Legionari un piccolo Festival del giornalismo che si terrà verso fine giugno. Il titolo è ‘Le ali della notizia’. All’evento parteciperanno giornalisti famosi». Il tutto nel pieno della sua ultima stagione da presidente… «Tutta l’estate sarà praticamente dedicata al baseball, ma dopo io e Isabella andremo in vacanza: voglio vedere dove vive l’Orangotango. Un bel volo lungo per soddisfare la mia passione di aerei». Un mancato ‘Top Gun’ che ha comunque fatto volare sia il baseball sia Ronchi dei Legionari... «E non finisce qui, spero!» Nel frattempo gli impegni lo reclamano e io mi congedo da Luca Perrino. Good luck, mister President! Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it


CULTURA LA BUONA NOVELLA Servizio di Margherita Reguitti immagini di Nadir Garofalo

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Gesù 2.0

visto dal Friuli

L’opera di Fabrizio De André rinata da un’idea di Giuseppe Tirelli e Valter Sivilotti. E dall’interpretazione straordinaria di Simone Cristicchi.

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Successo di pubblico e di critica per la nuova “La buona novella” di Fabrizio De André, rinata in Friuli grazie a un’idea di Giuseppe Tirelli e Valter Sivilotti, quest’ultimo autore delle musiche e direttore dell’orchestra sul palco assieme allo straordinario canta-attore Simone Cristicchi. I nuovi testi, oltre che di Simone Cristicchi, sono del friulano don Pierluigi Di Piazza del “Centro Balducci” di Zugliano e di don Andrea Gallo. Un’opera che rilegge il testo di Faber del 1970 attualizzandolo nei contenuti e nelle musiche che Valter Sivilotti ha riletto in chiave elettronica. Uno spettacolo potente che nella prima, andata in scena al comunale di Taranto con l’orchestra “Magna Grecia” (vedi foto), ha riscosso anche il plauso del vescovo della città, monsignor Filippo Santoro, presente in sala. Gesù 2.0 arriva sulle nostre coste via mare, viaggia su barconi stracolmi di migranti che fuggono dalla guerra e dalla povertà, come raccontano le cronache di questi mesi. Esodi forzati dalla povertà e mancanza di futuro che sempre più spesso si concludono in tragedia, nell’indifferenza dell’Europa. Il Messia sbarca nel paese della speranza fra la folla di diseredati e non viene riconosciuto. Entra nei centri commerciali, cattedra90

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li al dio denaro, cerca umanità ma incontra solo tanta indifferenza. Un lavoro allo stesso tempo classico e contemporaneo questa nuova versione di “La buona novella” che, come il precedente grande successo “Magazzino 18”, ¿ UPDWR GD &ULVWLFFKL H 6LYLORWWL ± GHGLFDWR DO GUDPPD GHOO¶(VRGR H GHOOH )RLEH ± q VSHWWDFROR WHDWUDOH GL PX sica e parole. Di forte impatto e tensione drammatica il monologo dal titolo “A volte ritorno”, testo inedito di Simone Cristicchi ispirato a pagine dei due sacerdoti. Nei mesi scorsi Cristicchi, Sivilotti e Tirelli si sono recati a Zugliano nel centro di accoglienza “Ernesto Balducci” per conoscere questa realtà, in prima linea da oltre vent’anni nel dare aiuto a migranti. «Don Pierluigi ± VSLHJD 6LYLORWWL ± VWLPD PROWR &ULVWLFFKL L WHVWL VX FXL Simone ha lavorato sono forti e connotati dal sentimento dell’accoglienza e rispetto verso chi arriva da lontano». Valori evangelici in sintonia con Papa Francesco, che si rifanno alla chiesa di Gesù radicale nel suo guardare all’umanità degli ultimi. Elementi di ritorno alla Chiesa delle origini condivisi dai due religiosi e ripresi nel teVWR GL &ULVWLFFKL /D FROODERUD]LRQH FRQ GRQ 'L 3LD]]D q stata diretta e intensa, mentre per quanto riguarda don


Gallo, amico di Fabrizio De AndrĂŠ, scomparso circa 2 DQQL ID IRQGDPHQWDOH q VWDWR LO ODYRUR VYROWR FRQ L VXRL collaboratori. Š,Q TXHVWR QXRYR ODYRUR Âą FRQWLQXD LO PDHVWUR 6LYL ORWWL Âą VHJXR LO Âż OR URVVR GHO PLR SHUFRUVR LPSURQWDWR alla multiculturalitĂ , centrata su temi sociali. Mescolo sonoritĂ classiche, sinfoniche, anche del repertorio religioso, con suoni elettronici, perchĂŠ li sento come rappresentativi della nostra societĂ . Anche la messa in sceQD GHOOÂśRSHUD q PXOWLFXOWXUDOH VXO SDOFR GLDORJDQR JOL elementi dell’orchestra, un cantautore dei nostri giorni e le voci di un coro non professionale ma di grande capacitĂ interpretativaÂť. Il testo dell’opera varia a secondo del luogo ove viene rappresentato proprio per segnare il rapporto dell’oSHUD FRQ LO WHUULWRULR Š4XHVWD Âą SURVHJXH 6LYLORWWL Âą q XQD GLIÂż FROWj PD DQFKH XQD VÂż GD /ÂśRELHWWLYR q GL FDOD re nella carne delle persone la vicenda che raccontiamo in un coinvolgimento ad alta intensitĂ . Pensando a possibili allestimenti in regione sto lavorando ai canti Mariani di GradoÂť. Š9DOWHU 6LYLORWWL Âą VSLHJD &ULVWLFFKL Âą KD IDWWR XQ OD voro straordinariamente potente dal punto di vista delle musiche. I suoi arrangiamenti sono sia classici sia contemporanei, danno forza e esaltano l’attualitĂ del testo a 40 anni di distanza dall’uscita. Io, oltre a interpretare uno dei dischi che piĂš ho amato del mio maestro, ho scritto e interpreto un monologo in cui immagino che GesĂš torna oggi nel mondo occidentale per mare. Arriva sui barconi e viene confuso fra i clandestini. Chiuso LQ XQ FHQWUR GL LGHQWLÂż FD]LRQH HG HVSXOVLRQH FRQRVFH LO carcere, vive da barbone fra gli ultimi sui marciapiedi. 8Q WHVWR GXQTXH GUDPPDWLFR PD DQFKH LURQLFR FRPH q nel mio carattere di artista portato a una narrazione fatta di tinte forti e lieviÂť. Il GesĂš che immagina Cristicchi vive il male sulla VXD SHOOH H D YROWH QRQ SHUGRQD q XQ *HV GLYHUVR GDOOD Âż JXUD DOOD TXDOH FL KDQQR DELWXDWR L WHVWL VDFUL ÂŤDevo dire che questo testo mi piace molto. A tal punto che sto pensando di trasformalo in un spettacolo teatrale autonomo. Un lavoro che immagino come una via Crucis di oggiÂť, conclude Cristicchi. Il progetWR q VWDWR UHDOL]]DWR LQ FROODERUD]LRQH H FRQ LO VRVWHJQR di Dori Ghezzi, presidente della Fondazione “Fabrizio De AndrĂŠâ€? e degli “Artisti Associatiâ€? di Gorizia di Walter Mramor. Dopo il debutto, avvenuto nell’ambito del “Mysterium festivalâ€? e due spettacoli andati in scena a Castellaneta e Molfetta in Puglia, sono sempre piĂš numerose le richieste di diversi teatri italiani per inserirlo nei cartelloni della prossima stagione. Âł&Âśq PROWR LQWHUHVVH DQFKH GD SDUWH GL WHDWUL GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD Âą DIIHUPD 6LYLORWWL Âą PD q DQFRUD prematuro per fare delle anticipazioniâ€?.

Margherita Reguitti


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PER GLI STUDENTI DELLE SUPERIORI ARRIVA “FACESCHOOL” Cosa vuoi fare da grande? Cosa ti fa star bene? Se hai una difficoltà a chi ti rivolgi? Cosa pensi del cyberbullismo? Sono alcune delle domande di “Faceschool”, una serie di videointerviste che nei mesi di aprile e maggio vedono protagonisti gli studenti di cinque istituti superiori della provincia. Si tratta di un questionario predisposto da esperti in problematiche giovanili, a cui potrà rispondere soltanto chi vorrà aderire all’iniziativa. Il tutto nel segreto di un “confessionale” che verrà sistemato nelle scuole, dove ragazze e ragazzi potranno liberamente esprimersi rispetto a tematiche quali benessere e sfide dell’adolescenza. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto “What’s Up”, un percorso educativo voluto ed elaborato da Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 Bassa Friulana Isontina, Provincia di Gorizia, Regione FVG, Fondazione Carigo, Ufficio scolastico provinciale, Consulta provinciale studentesca di Gorizia, Associazione Psicheducando, in collaborazione con Federsanità Anci FVG e Rete regionale HPH. Ma soprattutto un insieme di azioni che mira a contrastare il disagio giovanile e l’autolesionismo, oltre a creare un percorso per lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive nei giovani e negli adulti che entrano in contatto con loro. Il primo appuntamento di “Faceschool” si è tenuto al “Cossar – Da Vinci”, in via Diaz a Gorizia, in cui Igor Damilano, ideatore di “Faceschool”, speaker radiofonico, scrittore e conduttore di eventi multimediali, ha sistemato la videocamera nel “confessionale”, per poi dare voce al questionario insieme al cameraman e al professionista di Psicheducando. Successivamente è stato varcato l’ingresso dell’istituto “Einaudi - Brignoli - Marconi” prima a Staranzano quindi a Gradisca d’Isonzo, a segiore il “Pertini” di Monfalcone e il 6 maggio toccherà al Liceo Scientifico Duca degli Abruzzi. I risultati di tutte le videointerviste verranno pubblicati a giugno. Tutto il percorso di definizione dell’intervista, delle riprese e del montaggio dei video è condiviso con uno psicologo qualificato. Così come tutte le modalità tecnico-organizzative funzionali alla realizzazione dell’iniziativa e i risultati emersi dalle interviste sono condivise con gli istituti scolastici coinvolti.

COMUNE DI STARANZANO Abitanti: 7.237

(dati Anagrafe gen 2015) nati: 1, deceduti: 9, immigrati: 24, emigrati: 21, matrimoni: 1 Recapiti: 0481 716911, www.comunedistaranzano.it

COMUNE DI MONFALCONE Abitanti: 28.245

(dati Anagrafe gen-mar 2015) nati: 76, deceduti: 110, immigrati: 477, emigrati: 320, matrimoni: 6 Recapiti: 0481 494280, www.comune.monfalcone.go.it

COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI Abitanti: 11.984

(dati Anagrafe gen 2014-feb 2015) nati: 99, deceduti: 166, immigrati: 615, emigrati: 544, matrimoni: np Recapiti: 0481 477111, www.comuneronchi.it


SUCCESSO PER “IL GIOVEDÌ DEL LIBRO” In biblioteca a Monfalcone fino al 14 giugno.

Proseguirà fino al 14 giugno l’edizione della primavera 2015 de “Il Giovedì del Libro”, in programma ogni giovedì alle ore 18 presso la biblioteca comunale dove saranno presentati volumi tra un ventaglio variegato di generi e temi, che spaziano dalla memorialistica alla poesia, dalla scienza alla saggistica, con un’attenzione particolare ai temi della Grande Guerra. Gli appuntamenti riprenderanno giovedì 7 maggio con la presentazione di “Il giardino della Memoria”, romanzo di formazione in prosa e versi di Bianca Maria Selva Antonutti. Presentazione a cura di Gabriella Burba. Giovedì 14 maggio sarà la volta di “Segreti / Poesie” di Marinella Cossu (Marco Del Bucchia editore). Presentazione a cura di Cristiano Mazzanti. Giovedì 21 maggio spazio a “Le abilità personali nell’educazione fondamenti teorici e metodologici”, di Silvano Brunelli (Podresca edizioni). Presentazione a cura di Irene Tessarin. Giovedì 28 maggio sarà la volta di “Treni d’archivio: capitoli di storia delle ferrovie in Friuli”, di Romano Vecchiet (Forum). Presentazione a cura di Alessandro Puhali. Giovedì 4 giugno verrà presentato “La guerra vista da un idiota”, di Giuseppe Personeni (Comitato Pro Chiesa di Plave). Giuseppe Personeni, tenente di fanteria durante la Grande Guerra, pubblicò le sue memorie nel 1922, dedicandole ai suoi compagni d’arme con i quali condivise la trincea a Selz, Monte Sei Busi, Monfalcone, sull’Altipiano di Asiago e sulla Bainsizza. Presentazione a cura di Paolo Pollanzi. Giovedì 11 giugno ultimo appuntamento con “Gorizia nella Grande Guerra”, di Roberto Covaz (Leg Edizioni). Il primo libro che racconta quel drammatico periodo dalla parte di chi rimase dal giugno del 1914 al novembre del 1918 nelle città dell’odierno Isontino. Storie “dimenticate” di persone, “piccole” esistenze di uomini e donne la cui vita venne devastata dalla guerra. Le presentazioni saranno arricchite dalle letture del gruppo dei lettori volontari della biblioteca “Lettori in Cantiere”.


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BENKADÌ FUORI DI SÉ Oltre che nella nostra bottega, cerchiamo di farvi trovare i prodotti dell’economia solidale anche “fuori”. Con l’inizio della bella stagione, infatti, ci trovate una volta al mese al mercato di Ronchi dei Legionari. Inoltre, come ad ogni cambio di stagione, potete rinnovare il vostro guardaroba con i vestiti e le scarpe “etici e sostenibili” realizzati con materiali e metodi rispettosi dell’ambiente, prodotti in Italia con le garanzie della giusta retribuzione a chi lavora. Si sono appena svolte con successo due piccole fiere dell’abbigliamento, una a Staranzano e una a Cervignano, dove abbiamo promosso le nuove collezioni primavera-estate delle aziende Ragioniamo con i piedi, Clover, Kyo, Verde Pistakio, Calze Natur, Thiel. Il prossimo appuntamento sarà a fine giugno a Staranzano in occasione della Sagra parrocchiale. Se apprezzate queste produzioni e volete conoscere la maggior parte delle aziende attive nel panorama nazionale, non potete mancare all’Incontro nazionale dell’economia solidale (INES 2015) che si terrà a Trieste dal 19 al 21 giugno, nella suggestiva cornice del parco San Giovanni all’interno di Bioest. Tenete inoltre gli occhi aperti per le varie manifestazioni e sagre estive del territorio, alle quali spesso partecipiamo, come Il mercato del cibo e del gusto a Monfalcone. Nell’attesa di incontrarci “per la strada”, vi invitiamo a curiosare fra i nostri scaffali alla scoperta delle nuove t-shirt! ---Associazione Benkadì Sede operativa: Piazza Dante 4, 34079 Staranzano tel. 0481 486651 ASSIEME È MEGLIO!


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3 maggio Buon compleanno Graziana! Cesare, Marina, Elisa, Riccardo, Andrea 9 maggio Buon 18esimo compleanno, Nick! Cinzia 14 maggio Tanti auguri Luca! papà Stefano 25 maggio Buon compleanno Damiano! Lo staff di iMagazine 27 maggio Tanti auguri Luigi! Eva, Alexandra, Stefano, Giorgio 30 maggio Buon compleanno Eva! Stefano e fans 18 giugno Tanti auguri Andrea! Vanni 20 giugno 6 anni… Buon anniversario Marina! Andrea 20 giugno Buon compleanno Fabio! Stefano 27 giugno Tanti auguri Sasa! Alexandra, Nika, Eva, Stefano 29 giugno Buon compleanno Vanni! Lo staff di iMagazine 29 giugno Buon compleanno Paola! Stefano Mandaci entro il 1º giugno i tuoi auguri per le ricorrenze di luglio e agosto! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


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Fonte: Federfarma Gorizia e Ordine dei Farmacisti di Trieste

FARMACIE DI TURNO

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ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 TRIESTE via Mazzini 43, tel. 040.631785 TRIESTE via Combi 17, tel. 040.302800 TRIESTE via Fabio Severo 122, tel. 040.571088 TRIESTE piazza Ospedale 8, tel. 040.767391 TRIESTE capo di piazza Mons. Santin 2 tel. 040.365840 TRIESTE via Commerciale 21 tel. 040.421121 TRIESTE via Ginnastica 6, tel. 040.772148 TRIESTE piazza Venezia 2, tel. 040.308248 TRIESTE via Curiel 7/B (Borgo S. Sergio), tel. 040.281256 TRIESTE via Giulia 14, tel. 040.572015 TRIESTE via Dante 7, tel. 040.630213 TRIESTE via Costalunga 318/A, tel. 040.813268 TRIESTE via Giulia 1, tel. 040.635368 TRIESTE corso Italia 14, tel. 040.631661 TRIESTE largo S. Vardabasso 1, tel. 040.766643 TRIESTE piazza della Borsa 12, tel. 040.367967 TRIESTE via Rossetti 33, tel. 040.633080 TRIESTE via Mascagni 2, tel. 040.820002 TRIESTE via S. Giusto 1, tel. 040.308982 TRIESTE via Roma 15 (angolo via Valdirivo), tel. 040.639042 TRIESTE via Piccardi 16, tel. 040.633050 TRIESTE via Baiamonti 50, tel. 040.812325 TRIESTE piazza Oberdan 2, tel. 040.364928 TRIESTE piazzale Gioberti 8, tel. 040.54393 TRIESTE via Oriani 2 (largo Barriera), tel. 040.764441 TRIESTE piazza Cavana 1, tel. 040.300940 TRIESTE viale Miramare 117, tel. 040.410928 TRIESTE via dell’Istria 33, tel. 040.638454 TRIESTE piazza Giotti 1, tel. 040.635264 TRIESTE via Belpoggio 4 (angolo via Lazzaretto Vecchio), tel. 040.306283 TRIESTE via Bernini 4 (angolo via del Bosco), tel. 040.309114 TRIESTE largo Piave 2, tel. 040.361655 TRIESTE via Felluga 46, tel. 040.390280 TRIESTE piazza Libertà 6, tel. 040.421125 TRIESTE via dell’Istria 18/B, tel. 040.7606477 TRIESTE via di Servola 44, tel. 040.816296 TRIESTE viale XX Settembre 6, tel. 040.371377 TRIESTE via dell’Orologio 6 (via Diaz 2), tel. 040.300605 TRIESTE via Pasteur 4/1, tel. 040.911667 TRIESTE via Tor S. Piero 2, tel. 040.421040 TRIESTE piazza Goldoni 8, tel. 040.634144 TRIESTE via Revoltella 41, tel. 040.941048 TRIESTE via Ginnastica 39/A, tel. 040.764943 TRIESTE campo S. Giacomo 1, tel. 040.639749 TRIESTE piazzale Valmaura 11, tel. 040.812308 TRIESTE via Roma 16 (angolo via Rossini), tel. 040.364330 TRIESTE piazza Garibaldi 6, tel. 040.368647 TRIESTE via Stock 9, tel. 040.414304 TRIESTE largo Sonnino 4, tel. 040.660438 TRIESTE piazza S. Giovanni 5, tel. 040.631304 TRIESTE via Alpi Giulie 2, tel. 040.828428 TRIESTE via Cavana 11, tel. 040.302303 TRIESTE largo Osoppo 1, tel. 040.410515 TRIESTE via Settefontane 39, tel. 040.390898


Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate. Le farmacie di Trieste iniziano e terminano i turni 2 giorni dopo rispetto alle date indicate

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maggio-giugno 2015| 98 | marzo-aprile 2012

Gita a Villa Manin Ma.... pranzemo al sacco!?

Gastronomie – Tourismusverband Ausflug zur Villa Manin “Werden wir etwa picknicken?!”

Gjite a Vile Manin Ma... gustino al sac?

Gita a Villa Manin Ma... pranziamo al sacco!?

Gita a Villa Manin Ma... magnemo tal sac?

Izlet v Vilo Manin »Si bomo danes privoščili kosilo iz nahrbtnika!?«

Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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