E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 53 – anno IX numero 6 novembre-dicembre 2014 ISSN 1828-0722 Editore
GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori, Federico Forcieri Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Mario Corbatto, Daniel Blasina, Gianpiero Iurig, Paolo Marizza, Luciana Mandruzzato, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Adelchi Scarano, Annalisa Casarin, Monica Visintin, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Claudio Pizzin, Michele Tomaselli, Silvia Grion, Samanta Mosco, Manuel Millo, Andrea Coppola, Federica Pettarin, Biblioteca Riccardiana di Firenze Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie Credits copertina Alice Mizzau Credits sommario :: travelandadventures :: :: Michele Tomaselli :: :: Alice Mizzau :: :: visitberlin.de :: :: Luigi Vitale :: © goliardica editrice srl a socio unico. Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie o altri materiali alla redazione ne autorizza la pubblicazione gratuita sulle testate e sui siti del gruppo l’informa srl. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni o altro non verranno restituiti, anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico, di memorizzazione delle informazioni ecc. senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere considerati responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati, direttamente od indirettamente, dall’uso improprio delle informazioni ivi contenute. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari, che ne detengono i diritti. L’Editore, nell’assoluzione degli obblighi sul copyright, resta a disposizione degli aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare al momento della stampa della pubblicazione.
Cari lettrici e lettori, nel momento in cui stiamo andando in stampa, il dibattito politico si concentra sul futuro del mercato del lavoro, con tante parole e poche proposte concrete che dovrebbero rilanciare l’occupazione nel nostro Paese. Un’Italia che sembra non accorgersi che il mondo attorno a noi è cambiato da anni, mentre qui continuiamo ad assistere a scenari tragicomici che lasciano poco spazio all’ottimismo. L’ultima disarmante notizia giunge da Autovie Venete: se tutto andrà per il meglio – preambolo che in Italia mette già i brividi – la completa realizzazione della terza corsia autostradale sul tratto della A4 Venezia-Trieste sarà ultimata nel 2031. Avete letto bene: duemilatrentuno (!!!). Diciassette anni per portare a compimento un tracciato di meno di 200 chilometri (!!!). Apprendendo queste notizie risulta difficile, anche per coloro che tentano di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, non vacillare di fronte al dubbio sul reale futuro della nostra Italia. Basta infatti pensare che tra il 1863 e il 1869 negli Stati Uniti d’America ci vollero meno di 6 anni per realizzare la First Transcontinental Railroad, la prima ferrovia transcontinentale che unì la California al Nebraska. Oltre tremila chilometri. Con binari posati interamente a mano, perfino in luoghi impervi a 4.000 metri d’altitudine come la Sierra Nevada. Un confronto imbarazzante che non lascia spazio a molti commenti. Mi limito solo a due semplici domande: fra diciassette anni, ci sarà ancora bisogno della Terza corsia? O, peggio ancora, fra diciassette anni (se tutto andrà per il meglio, ovviamente) sarà servita a qualcosa la spesa complessiva di 1.428 milioni di euro per questo completamento autostradale? Solo ipotizzare un ragionamento, tuttavia, risulta offensivo per l’intelligenza umana. Perché stiamo parlando di nulla. Solo di cifre fuori controllo incapaci di dare una risposta certa alle esigenze dei cittadini. Tradotto: la terza corsia serve ora, ma se tutto andrà bene sarà pronta nel 2031. Intanto, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto… Ho citato l’A4 perché interessato principalmente al nostro territorio, ma avrei potuto parlare della Salerno-Reggio Calabria, oppure cambiare tipologia di opere e concentrarmi sulla nuova linea metropolitana di Roma o sul sempreverde Ponte sullo Stretto di Messina. Esempi che seguono un format tragicamente simile: si lancia il progetto, si destinano dei soldi e poi nessuno ne sa più nulla. Secondo voi, un Paese che funziona così a cosa è destinato? Per togliere un po’ di amaro in bocca, non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion
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GORIZIA Bigatton Ferruccio Via Locchi, 7 Candy Beauty Bar Corso Italia, 72 Dott.ssa Marta Molinari Via Martiri della Libertà, 2/4 Fonderia Metalli Roldo Via Gregorcic, 48 Il Grande Carro Via Vittorio Veneto, 174 Libreria Athenaeum Via Diaz, 9/D Sprintauto Via Bellinzona, 9/A MONFALCONE Bar Universo Via Cosulich, 165 Dott.ssa Maria Luisa Tognon Via I Maggio, 94 Dott.ssa Maria Luisa Tognon Via Timavo, 74/m Farmacia Rismondo Via E. Toti, 52 Miniussi Via IX Giugno, 94 Panificio Toninato Via Romana, 161 Verzegnassi Via Gorizia, 13 RONCHI DEI LEGIONARI DBS – Digital Business Solutions Via XXIV Maggio, 7/A Il dolce freddo Via Roma, 12 Ironie Largo Petrarca, 7 Lavasecco Express Via San Lorenzo, 64 Le Birbe Via Redipuglia, 80 Salone Anna Unisex Via Redipuglia, 174 SAN CANZIAN D’ISONZO Miniussi Via Gorizia, 5/7 STARANZANO El Tabachin de le Mule Via S. Giorgio, 9 DOBERDÒ DEL LAGO Al lago Via Trinko, 22 Miljo Loc. Devetachi, 2 FOGLIANO REDIPUGLIA Carli Via Redipuglia, 5 Colpi di testa Via Madonnina, 3 SAGRADO Denis Benedetti Via Jambo, 31 GRADISCA D’ISONZO Centro Benessere Dentale Viale Trieste, 34 FARRA D’ISONZO Farmacia Bacchetti Via Dante, 58 CAPRIVA DEL FRIULI Fiori Foglie e Fantasia Via Verdi, 2 CORMONS Barbara Sottili Viale Venezia Giulia, 62 Veterinario dott.ssa Curci Daniela Via Gorizia, 29 ROMANS D’ISONZO Cooperativa Orizzonte Via Latina, 128 Elettrica Isontina Via Valdemarin, 5 Locanda Casa Versa 1834 Via Gorizia, 25 - Versa VILLESSE Carpe Diem Via Monte Santo, 13 SAN GIOVANNI AL NATISONE Rebel Devil Tattoo Viale della Stazione, 50 GRADO Bell’Essere Viale Kennedy, 8 CERVIGNANO DEL FRIULI Cimef Via Caiù, 64 Dacci un Taglio Via Trieste, 11 Directa Design Via Udine, 43 Geotherm Via Monfalcone, 19
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L'idea L'Officina delle Erbe Mondo pesca Via Roma TORVISCOSA Cose Belle AQUILEIA Agriturismo Al Rosari Da Nettuno BAGNARIA ARSA Salone Francy FIUMICELLO Alla Madonna della Salute Centro Sport La Rosa di Seta CORNO DI ROSAZZO Al Postiglione UDINE Dott.ssa Marta Molinari TRIESTE Acconciature Mimì Adularia Belle et beau Champagneria Centro Benessere Dentale Dima Sport Discoop Dott.ssa Giorgia Tonchia Dott.ssa Maria Luisa Tognon Dott.ssa Marta Molinari Elite Estetica Integrata Foraperfora Giusto Enrico Stefano Gustò Il fantastico mondo di Bea imprintaonline.it In Antartide In the City Joia Kravos La vie en rose MAR Powerwood Ristobar Luciano Segnaletika Strabacco Studio di ginnastica mirata Tende Archimede Ventuno Yoga Zollia impianti S. DORLIGO DELLA VALLE Andrej Kosmaþ MUGGIA Greenhouse Serramenti ŠEMPETER PRI GORICI (SLO) Mark
Via Mazzini, 27 Via Mazzini, 8 Via della Ferrovia Vecchia, 5 Via Roma, 29
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Salone acconciature Laboratorio artigianale di pietre dure Profumeria Degustazione vini e cucina Studio Dentistico Attrezzature e abbigliamento per lo sport Supermercato Psichiatria, agopuntura, fitoterapia Medico nutrizionista - omeopata Nutrizionista e dietologa Centro benessere ed estetica Centro estetico Trattoria Salone acconciature Ristorante buffet Ballon Art ed organizzazione feste ed eventi Stampe digitali, rilegature testi, cancelleria Gelateria Bar e ristorante Ristorante Carrozzeria Nails studio Idraulica e impiantistica Serramenti e pavimenti in legno Ristorante polenteria Segnaletica stradale. articoli da lavoro e antinfortunistica Ristorante Centro plurifunzionale benessere Progettazione, realizzazione e installazione tende Serramenti Ristorante indiano Impianti idraulici
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dicono di noi... Mi piacciono Carpe Diem, Athenaeum e Fiori Foglie e Fantasia! Silvana Braida Gorizia
Segnalo la buona accoglienza ricevuta da Segnaletika, Sprintauto, Il Grande Carro e il Centro Benessere Dentale, nonché i bei prodotti in vendita da Powerwood, Fiori Foglie e Fantasia e Graziano! Stefano Terpin Medea
Commento su Al Postiglione Ottimo cibo e gentilezza del personale. Commento su Bar Universo Personale gentile e disponibile. Commento su Belle et Beau Ottima accoglienza e professionalità. Commento su Rismondo Personale qualificato e gentile. Commento su Miniussi Ottima la pasticceria. Commento su In Antartide Qualità del prodotto e ottimo servizio.
All’Agraria Verzegnassi è tutto ottimo: l’accoglienza, l’impressione sul locale, il servizio ricevuto, la completezza dell’offerta, il rapporto qualità/prezzo, l’accoglienza dell’iMoney. Molto bene anche La Rosa di Seta. Bellissimo l’ambiente dell’agriturismo Al Rosari. Orietta Devidè San Canzian d’Isonzo
Segnalo la disponibilità, la competenza e la comodità degli orari della Farmacia Rismondo, nonché la varietà dei prodotti di Miniussi e dei gusti di gelato alla gelateria Il dolce freddo. Del ristorante Da Nettuno sottolineo l’accoglienza, la gentilezza e la disponibilità del personale: meriterebbe maggiore pubblicità lungo la strada! Della Farmacia Bacchetti e del negozio Cose Belle rilevo la varietà dei prodotti, mentre Adularia ha dei begli oggetti artigianali. Ottima la qualità de L’Officina delle erbe e di Belle et Beau, così come la gentilezza del rispettivo personale. Irma Paoloni Remanzacco
A L’Officina delle erbe trovo ottima competenza e una vasta scelta di prodotti; gli iMoney sono sempre accettati con piacere. Romina Michelin Cervignano del Friuli 10 | gennaio-febbraio 2008 | L’INFORMAFREEMAGAZINE
Commento su Salone Extasy Professionalità e cortesia. Mariateresa Vinci Monfalcone Segnalo l’ottima accoglienza del ristorante Da Nettuno e la varietà di oggetti di Cose Belle. Raffaella Paoloni Porpetto Commento su Da Nettuno Accoglienza e cortesia del personale. Commento su Kravos Buona competenza del personale. Commento su Al Rosari Qualità dei prodotti e cortesia del personale. Davide Radivo Duino-Aurisina Di Athenaeum e Carli sottolineo l’ottima accoglienza e la bellezza dei locali. Inoltre sono molto soddisfatta del Centro Benessere Dentale. Dina Foddis Medea Bella l’intervista a Joe Bastianich… e nient’affatto scontata! Mariagiovanna Di Feo Modena
Commenti su Toninato Ottimo pane, brioches gustosissime e ambiente davvero carino. Rosanna Olivo San Canzian d’Isonzo Buona qualità! Alessandro Morlacco Cervignano del Friuli Nuovo locale: molto bello, pasticceria favolosa!!! Magda Bernazza Ruda Commento su In Antartide Molto gentile il titolare. Commento su Rismondo Disponibilità e gentilezza delle dottoresse. Commento su Belle et Beau Gentilissimo il personale. Francesco Loprete Trieste I miei più vivi complimenti per l’intervista a Joe Bastianich: molto sincera e molto genuina. Serena Lucigrai Cordovado Da Miniussi segnalo gli ottimi prodotti e la gentilezza delle commesse, come anche per il titolare di In Antartide e il personale della farmacia Rismondo. Fulvia Cechini Trieste Commento su El Tabachin de le Mule Fornitissimo, personale molto simpatico, prezzi super convenienti. Commento su Bar Universo Moderno, fornitissimo, allegro. Magda Bernazza Ruda Da sempre Agraria Verzegnassi è il punto di riferimento per bombole e gas; segnalo inoltre la gentilezza e la disponibilità riscontrate alla farmacia Alla Madonna della Salute. Francisco Mininel Turriaco
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Intervista a Maura Toninato,titolare del panificio-pasticceria Toninato a Monfalcone Il suo, a Monfalcone, è un nome storico della panificazione: ci racconta la storia di questo forno? «È attivo dal 1957, quando fu rilevato dai miei genitori. Io, in realtà, per molto tempo non mi sono mai occupata di quest’attività: dopo il liceo classico a Gorizia, ho studiato medicina e poi sono partita per l’Africa. Ho vissuto in Uganda per tanti anni assieme a mio marito: abbiamo fatto volontariato medico con l’organizzazione Medici con l’Africa-CUAMM, un’esperienza che mi ha cambiato la Toninato con la figlia vita. Poi, negli anni Ottanta, Maura Angela Borghesi una prima svolta: mio padre si ammalò e così tornai dall’Africa. Mi ammalai anch’io, ma guarimmo entrambi e così ripartii immediatamente per l’Uganda. Nel ‘90, mio padre morì e mi trovai a un bivio: chiudere l’attività di famiglia o proseguire? Decidemmo di proseguire: mia madre prese le redini del negozio mentre io, nel ‘92, tornai nuovamente dall’Uganda, per ritornarvi nel ’94 dopo una prima risistemazione del negozio. Ma alla fine degli anni Novanta decisi di portare avanti la tradizione di questo forno: di nuovo a Monfalcone, quindi!». Lavorare in un panificio, però, comporta delle scelte di vita rigorose… «È vero: in dodici anni ho fatto in totale sette giorni di ferie. È stata dura, tanto che nel 2010 ho chiuso i battenti per un anno e mezzo. Ma alla fine ha prevalso la passione... e nel 2013 ho riaperto l’attività, con l’aggiunta della caffetteria e un miglioramento sul versante della pasticceria». Una scelta vincente, a giudicare dai risultati! «Riceviamo spesso gratificazioni da parte dei clienti: è una bella soddisfazione». E qual è il segreto di questo successo? «Noi usiamo solo prodotti controllati: facciamo tutto a mano. La farina? Usiamo tipologie di grande qualità, fra cui quella macinata a pietra. Usiamo il lievito madre per il pane e stiamo tentando di usarlo anche per le brioches: è la nostra prossima sfida! Laddove usiamo e i casi sono ben pochi - il lievito di birra, esso non supera mai l’1,8% del prodotto. Puntiamo tutto sulla lievitazione naturale, che prevede tempi lunghi: niente additivi, nessun prodotto per migliorare l’aspetto o la resa. E nel pane mettiamo poco sale, per renderlo più salutare. Lavoriamo solamente per questo punto vendita: non riforniamo ristoranti o altri esercizi. Ogni cosa, qui dentro, è pensata per le persone che ci vengono a trovare, come se dovessimo mangiarla noi». Perché ha scelto iMagazine per la sua comunicazione? «Perché lo conoscevo da un po’ di tempo: l’avevo letto e mi era piaciuto subito, a ‘pelle’. Una simpatia immediata». Le ha aderito all’iniziativa degli iMoney: qual è il riscontro? «È un incentivo a venire qui: qualcuno è diventato cliente anche grazie ai buoni valore. Il riscontro è davvero positivo!»
: lettere alla redazione
Ÿ Roma – I volontari dell’AIDO (associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) del Friuli Venezia Giulia presenti alla giornata europea della donazione di organi. Con loro anche il direttore del Centro regionale trapianti FVG, Roberto Peressutti, la presidente regionale dell’AIDO Fiorella Bernabei, i dirigenti nazionali Daniele Damele e Daniela Mucignat e la presidente provinciale pordenonese, Marilaura Martin, che hanno guidato la delegazione friulana e hanno partecipato anche alla cerimonia svoltasi all’Auditorium romano con il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa e il presidente nazionale AIDO Vincenzo Passarelli.
Ÿ Trieste – Centinaia di spettatori assistono, lungo le Rive di fronte a Piazza Unità, alle fasi salienti della 46^ Barcolana dal maxischermo ad alta definizione del nuovo iMagazineVideoTruck. Ultimo arrivato nella flotta iMagazine, l’iVT – caratterizzato da un’elegante livrea nera – ha stregato il pubblico della Barcolana che, per tutti i dieci giorni della manifestazione, ha potuto osservare dirette dal mare e spettacolari video a tema.
Ÿ Cervignano del Friuli – Cervignano del Friuli – Tecnici, giocatori e genitori dei Sultan “Tigers” Cervignano Baseball posano davanti alla nuova gigantesca mascotte: una grande tigre gonfiabile con scivolo che accompagnerà tutte le attività di promozione e reclutamento del sodalizio cervignanese. Nella prossima stagione agonistica, i Sultan schiereranno sei squadre: Minibaseball, due compagini Ragazzi, Allievi, Cadetti e la squadra seniores nel campionato di Serie B. Livio Nonis
Ÿ Taipana – Grazie alla collaborazione tra il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia e le maestre della scuola dell’infanzia di Taipana, è stata effettuata un’escursione nella zona di Villanova delle Grotte con l’intento di far conoscere ai bimbi il mondo delle grotte. Per l’occasione i piccoli, accompagnati dalle maestre Marina e Rossella, hanno potuto visitare l’enorme e spettacolare ingresso dell’Abisso di Vigant (Villanova delle Grotte - Lusevera), facilmente raggiungibile attraverso il sentiero che si snoda nel bosco sottostante il Borgo Vigant. Maurizio Tavagnutti Presidente Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”
Ÿ Trieste – Il sindaco Roberto Cosolini consegna una targa agli speleologi del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico-Stazione di Trieste “per l’altissima professionalità dimostrata” con il loro intervento che ha contribuito a salvare la vita allo speleologo tedesco Johann Westerhauser, rimasto intrappolato nella grotta Riesending-Schachtoehle (1050 m) in Baviera, dal 9 al 19 giugno scorsi. Ferito e bloccato nello stretto labirinto di cunicoli per ben 11 giorni, Westherhauser è stato tratto in salvo dagli speleologi provenienti dal Friuli Venezia Giulia, tra cui 20 speleologi della stazione di soccorso di Trieste.
È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria (iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD), oppure via e-mail (redazione@imagazine.it).
S O M M A R I O
novembre - dicembre 16 L’ANALISI di Paolo Marizza
14 TFR per la crescita: occasione persa? L’ORIENTE DI ODORICO DA PORDENONE di Vanni Veronesi
16 Le porte del cielo 22
IL CAMMINO DI SANTIAGO di Michele Tomaselli
22 Verso la fine del mondo ALICE MIZZAU di Giuliana Dalla Fior
26 La regina dell’acqua
BERLINO a cura della redazione
28 Al di là del muro 26
LUIGI VITALE di Margherita Reguitti
34 «Ascolto i luoghi, lasciandomi stupire»
SERGIO SOBAN di Michele D’Urso
44 Il fascino discreto degli abissi GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO di Andrea Doncovio
46 Centri d’ascolto per le vittime dell’Azzardo LEGALE di Massimiliano Sinacori
48 Omosessualità e genitorialità OZIO E LAVORO di Manuel Millo e Samanta Mosco
50 Il tempo delle vacanze L’ARTE DI EDUCARE di Cristian Vecchiet
52 Permesso, grazie, scusa GIOVANI E ALIMENTAZIONE di Andrea Fiore
54 Quando il cibo non ha gusto SALUTE di Annalisa Casarin
FRIULI SCONOSCIUTO di Mario Pozzar
36 Storia e arte lungo lo Stella PROGETTO CFMUNESCO di Federica Pettarin
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38 E se gli studenti governassero il mondo? GIANLUIGI CHIOZZA di Margherita Reguitti
40 Patrimonio della gente LA SCUOLA “DELLA TORRE” A GRADISCA di Vanni Veronesi
42 Cent’anni e non sentirli 34
Demenza: 7,7 milioni
56 di nuovi casi all’anno nel mondo 60 Il mestiere di scrivere 63 e segg. Gli eventi di novembre e dicembre
84 e segg. Sezione locale
L’ANALISI
STIPENDI E CASSE AZIENDALI Servizio di Paolo Marizza
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per la crescita: occasione persa? Tutti lo vogliono: per far fronte a esigenze straordinarie del lavoratore, per i consumi, per il risparmio, per la previdenza, per il fisco. Ma che dire del TFR per la crescita ?
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Ci aveva già pensato Umberto Bossi nel 2011: dirottare il TratWDPHQWR GL ¿ QH UDSSRUWR 7)5 QHO la busta paga. Allora come oggi si proponeva di mettere in busta paga, mese per mese o in unica soluzione annua, l’accantonamento mensile per la liquidazione: circa il 7 per cento dello stipendio lordo. 2UD FL ULSURYD LO *RYHUQR 5HQ]L OD TXRWD GHO 7)5 ³PDWXUDQGR´ DFFDQWRQDWD PHQVLOPHQWH GDO GD tore di lavoro verrebbe erogata direttamente al lavoratore. La ratio è la stessa: portare questa liquidità in piÚ alle famiglie e provare a stimolare i consumi. Ora come allora, con il varo della misura nell’amELWR GHOOD /HJJH GL 6WDELOLWj DOORUD /HJJH )LQDQ]LD ULD VL q VROOHYDWR XQ SROYHURQH FKH ULVFKLD GL YDQL ¿ FDUH OD SRVVLELOLWj GL DIIURQWDUH OD TXHVWLRQH FRQ OD necessaria professionalità e serietà . 6L WUDWWD GL FLUFD PLOLDUGL DQQXL ³FRQWHVL´ GD lavoratori, aziende, INPS e previdenza integrativa: 13 miliardi sono accantonamenti presso piccole imSUHVH FRQ PHQR GL GLSHQGHQWL PLOLDUGL QHO )RQGR GL WHVRUHULD ,136 PLOLDUGL QHL IRQGL SHQ VLRQH Ê HYLGHQWH FKH TXDOVLDVL PRGL¿ FD QHOOD GHVWL 14
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novembre-dicembre 2014
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QD]LRQH GL WDOH À XVVR JHQHUD UHD]LRQL QRQ VHPSUH meditate dalle parti in campo. ,O 7)5 q LQIDWWL XQD ULVRUVD LPSRUWDQWH SHU OœDX WR¿ QDQ]LDPHQWR GHOOH LPSUHVH H SHU DOFXQH HVLJHQ ]H IRQGDPHQWDOL GHOOH IDPLJOLH GDOOœDELWD]LRQH DOOH FXUH PHGLFKH Ê SRL ULVRUVD HVVHQ]LDOH SHU OœDOLPHQ tazione della previdenza integrativa, per migliorare l’adeguatezza del trattamento pensionistico. /D TXRWD QRQ XWLOL]]DWD D WDO ¿ QH GDL ODYRUDWR UL GHOOH D]LHQGH FRQ SL GL GLSHQGHQWL FRQÀ X LVFH QHO )RQGR GL 7HVRUHULD GHOOœ,136 XWLOL]]D WR SHU FDOPLHUDUH L GH¿ FLW GHO IDEELVRJQR VWDWD le di cassa. Il dibattito si è concentrato prevalentemente: VXO SUREOHPD GHO PDJJLRU SUHOLHYR ¿ VFDOH VXOOH TXRWH GL 7)5 WUDVIRUPDWH LQ VWLSHQGLR DOLTXRWD PDUJLQDOH ULVSHWWR DOOD WDVVD]LRQH VHSDUDWD FKH viene operata al temine della vita lavorativa; - sulle misure compensative della perdita di liquidità per le imprese; VXOOD FRQJUXLWj GHO )RQGR *DUDQ]LD FRVWLWXL to presso l’INPS e sulle garanzie ad hoc fornite GDOOR 6WDWR DOOH %DQFKH VXOOD VSHUHTXD]LRQH FKH VL UHDOL]]HUHEEH QHL FRQ IURQWL GHL GLSHQGHQWL SXEEOLFL HVFOXVL GDOOD QXR
va misura, ma peraltro già esclusi dalla normatiYD DWWXDOH VXOOD ³GLVLQWHUPHGLD]LRQH´ FKH VL JHQHUHUHEEH UL VSHWWR D À XVVL FKH QRQ DOLPHQWHUHEEHUR OD SUHYL GHQ]D LQWHJUDWLYD VRWWRYDOXWDQGR JOL LPSDWWL FKH si produrrebbero a livello macro economico. Quali le conseguenze del venir meno di una pre]LRVD ³UXRWD GL VFRUWD´ FKH LQ WHPSL GL JUDYL GLI¿ coltà sociali e in un Paese ancora in attesa di un Jobs Act con un organico sistema di ammortizzatori soFLDOL VYROJH XQ UXROR LPSRUWDQWH" ,O À XVVR GL ULVRU se verrebbe effettivamente destinato a incrementaUH L FRQVXPL" ,Q FKH PLVXUD" 4XDQWR GL TXHVWR À XV so continuerebbe ad alimentare il risparmio precau]LRQDOH FKH OH IDPLJOLH LWDOLDQH KDQQR SULYLOHJLDWR LQ TXHVWL DQQL GL FULVL" 4XHVWR À XVVR DYUHEEH XQD destinazione analoga agli 80 euro? Quale regime di tassazione potrebbe risultare non penalizzante per il lavoratore e neutrale o incentivante per lo sviluppo del secondo pilastro previdenziale? Come assicuraUH XQD JHVWLRQH HI¿ FLHQWH GHO ULVSDUPLR DFFDQWRQDWR GDO ODYRUDWRUH QHO 7)5 GLI¿ FLOPHQWH UHDOL]]DELOH GD XQD 3LFFROD 0HGLD ,PSUHVD 30, FKH q WXWWR IXRU FKp XQ JHVWRUH ¿ QDQ]LDULR SURIHVVLRQDOH" Non si tratta di negare l’opportunità di revisioQH GHL PHFFDQLVPL GL DFFDQWRQDPHQWR GHO 7)5 SHU XQD VXD SL HI¿ FDFH DOORFD]LRQH JLj LQ SDUWH DYYH nuta attraverso il canale dei fondi pensione, ma di trovare risposte convincenti e rassicuranti in merito agli impatti sugli equilibri sistemici dalla manovra, nell’ottica di contribuire a ricreare le condi]LRQL SHU OœXVFLWD GD XQD IDVH UHFHVVLYD FKH GXUD GD quattro anni. Come far ripartire un ciclo di sviluppo e di inveVWLPHQWL QHOOH H GD SDUWH GHOOH 30, PRELOL]]DQGR H FDQDOL]]DQGR L À XVVL GL 7)5 DQFKH D TXHVWR ¿ QH" /œ$VVRIRQGLSHQVLRQH VWDQGR DOOH GLFKLDUD]LRQL GHO VXR 3UHVLGHQWH H DQFKH DOFXQH SDUWL VRFLDOL OD &*,/ VHPEUDQR DYHU UDFFROWR OD V¿ GD /D YHUD V¿ GD SHU OD SUHYLGHQ]D LQWHJUDWLYD FRQ siste infatti nel passare dalla prudenza al sostegno GHOOD FUHVFLWD GHO 3DHVH /D JHVWLRQH ³SUXGHQWH´ GHL IRQGL SHQVLRQH QHJR]LDOL KD FRPSRUWDWR FKH OœDOOR FD]LRQH GHO ULVSDUPLR SUHYLGHQ]LDOH 7)5 LQ SUHYD OHQ]D VLD ¿ QLWD SHU TXDVL GXH WHU]L LQ XQ LPSLHJR estero, mentre il rimanente è stato impiegato in titoli dello Stato italiano. Se da un lato tale prudenza è stata premiata perFKp KD SHUPHVVR GL QRQ PHWWHUH D ULVFKLR OH IXWX UH UHQGLWH SHQVLRQLVWLFKH DQFKH VH FRQ UHQGLPHQWL GL SRFR VXSHULRUL DOOœLQÀ D]LRQH LO FRVLGGHWWR bias
SUHJLXGL]LR GRPHVWLFR KD FRPSRUWDWR XQD GLVDOOR cazione di parte del risparmio: dai territori nazionali in cui si forma all’estero, magari in aziende concorrenti delle nostre, sicuramente non aiutando la ripresa occupazionale. 'D TXL OœLGHD GL FRVWLWXLUH XQ ³IRQGR GL IRQGL´ FRQ FXL ¿ QDQ]LDUH LQ SDUWH JOL LQYHVWLPHQWL GL PHGLR H OXQJR SHULRGR FKH VHUYRQR DO ULODQFLR GHO 3DHVH Già nel 2010, in uno studio di fattibilità per la FRVWLWX]LRQH GL XQ )RQGR 3HQVLRQH 5HJLRQDOH )35 SHU LO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD VL DYDQ]z XQD SURSRVWD per favorire la partecipazione alla previdenza integrativa da parte dei lavoratori delle piccole imprese. 4XHVWH XOWLPH DYUHEEHUR PDQWHQXWR LO 7)5 LQ D]LHQGD VHQ]D DOFXQ GHÀ XVVR GL OLTXLGLWj LQ TXDQ to il sistema bancario si poteva sostituire all’impreVD QHO YHUVDPHQWR GHO 7)5 PDWXUDQGR DO )RQGR 3HQ VLRQH 5HJLRQDOH /H EDQFKH GLYHQHQGR FUHGLWULFL SHU WDOL VRPPH QHL FRQIURQWL GHOOœLPSUHVD FKH WUDW WLHQH LO 7)5 VXEHQWUHUHEEHUR DQFKH QHOOD JDUDQ]LD GL OLTXLGD]LRQH GHO 7)5 RIIHUWD GDOOœ,NPS. L’impresa liquiderà alla banca il relativo montante al momento della cessazione del rapporto di lavoUR FRO GLSHQGHQWH FKH UHVWHUj LQYHFH FUHGLWRUH YHUVR LO )35 SHU OœDPPRQWDUH GHOOD UHQGLWD R GHO PRQWDQWH previdenziale integrativo. ,O )35 DYUHEEH LQ WDO PRGR SRWXWR FRQVHJXLUH PDVVH FULWLFKH GL UDFFROWD GD SRWHU LQYHVWLUH LQ SDUWH DQFKH QHOOH 30, GLUHWWDPHQWH R DWWUDYHUVR XQ )RQ GR GL )RQGL FRVWLWXLWR ad hoc FRQ DOWUL )RQGL 3HQVLR ne territoriali e nazionali. In una prospettiva nazionale, per un periodo di tempo limitato e utilizzando il meccanismo della cessione del credito da parte del lavoratore, varrebbe la pena di esplorare la possibilità di mettere sÏ in busta paga il 100% del TFR maturando (consumi), conferendo al contempo ai Fondi Pensione una parte (10-20% ad esempio) del TFR maturato, quello accumulato nei precedenti anni di lavoro. A livello nazionale lo stock di TFR maturato è pari a circa 200 miliardi di euro. La proposta di Assofondipensione giunge tardiva, ma forse non è ancora un’occasione perduta: far HYROYHUH TXHVWL )RQGL LQ LQYHVWLWRUL GL OXQJR SHULRGR nell’economia reale, investitori di cui il nostro Paese KD XUJHQWH ELVRJQR SHU WRUQDUH D FUHVFHUH
Paolo Marizza Paolo Marizza è Partner di Financial Innovations SIM e docente presso l’Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche
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ALLA SCOPERTA DI... L’ORIENTE DI ODORICO DA PORDENONE Servizio di Vanni Veronesi
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Le porte
del cielo Nel 1308, un frate friulano parte alla volta dell’ignoto: tornerà in patria vent’anni dopo, portandosi dietro appunti, ricordi e immagini di paesi nemmeno immaginati fino ad allora. Quando partire per l’Oriente significava sfidare la stessa visione della Terra, Odorico da Pordenone giunse dove nessuno era mai arrivato prima: una vita intera spesa per un solo viaggio. Per un’idea altissima della fede e della vita.
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Imprese pionieristiche
Cosa sa, l’europeo del XIII secolo, del pianeta su cui vive? Sa che è sferico, ma lo immagina al centro dell’universo, con i pianeti, il sole e le VWHOOH ¿ VVH FKH JOL UXRWDQR LQWRUQR Ê FRQYLQWR FKH LO FHQWUR del mondo sia Gerusalemme, perchÊ quella è la città della morte e resurrezione di Cristo; superata la Mesopotamia, VL HVWHQGH XQ FRQWLQHQWH HQRUPH H PLVWHULRVR Pioniere dei viaggi in terre sconosciute fu l’umbro Giovanni da Pian del Carpine, che nel 1245 partÏ come legato su incarico di papa Innocenzo IV: l’obiettivo era instaurare rapporti diplomatici con il Gran Khan dei Mongoli, che all’epoca era Gßyßk, nipote del famigerato Genghis Khan, arrivato con le sue conquiste ¿ QR LQ (XURSD RULHQWDOH *LRYDQQL FRQ OD VXD Historia Mongalorum IX LO SULPR D VYHODUH L VHJUHWL GHOOœ(VWUHPR Oriente; poco tempo dopo, nel 1253, il re di Francia Luigi IX seguÏ l’esempio papale e inviò dal condottiero mongolo Sartaq il francescano Guglielmo di Rubruck, che raggiunse il Kharakorum passando per Russia e Kazakhistan, compilando al ritorno un Itinerarium IUD L SL VXJJHVWLYL GHO 0HGLRHYR 1HO 1271, a partire per la Mongolia è il piÚ famoso di tutti: Marco Polo, il cui Milione diventerà uno dei piÚ famosi best-seller GL WXWWL L WHPSL 1HO q SRL OD YROWD GL Giovanni da 16
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Montecorvino, che morirĂ a Pechino dopo avervi fondato la prima chiesa cristiana ed essere diventato il primo vescovo LQ WHUUD FLQHVH 0D QHO 1308, quando a muoversi verso l’Asia è il frate domenicano Odorico da Pordenone, egli sa bene di andare comunque incontro all’ignoto: le fresche notizie dei quattro predecessori non sono ancora patrimonio FXOWXUDOH VHGLPHQWDWR $ JXLGDUOR q VRODPHQWH OD IHGH LQ 'LR che Odorico desidera divulgare, ma con spirito apertissimo e curiositĂ da esploratore: due elementi che decretano il successo immediato della sua Relatio 8Q OLEUR FKH GLYHQWD subito ‘di culto’, copiato, tradotto e manipolato cosĂŹ tanto che q LPSRVVLELOH VWDELOLUH XQD YHUVLRQH ÂľRULJLQDOHÂś
Da Venezia all’Iran
1HO 1308 Odorico da Pordenone inizia il suo viaggio da Venezia, dove s’imbarca alla volta di Bisanzio 'D Ou ULVDOH in barca e, solcando il Mar Nero, giunge a Trebisonda, dove annota il primo dei suoi bozzetti curiosi: la vista di XQ XRPR FLUFRQGDWR GD TXDWWURPLOD SHUQLFL DGGRPHVWLFDWH Imboccando quindi la strada carovaniera che scende a sud-est, tocca Erzurum e le pendici del monte Sobissacallo, che VROR OD QRWD ŠGRYH q OœDUFD GL 1Rqª OR UHQGH LGHQWL¿ FDELOH FRQ l’Ararat: in una delle versioni della Relatio vediamo Odorico rapito dal fascino di quello monte altissimo e bellissimo e VHPSUH QH OD QHYH TXDVL LQVLQR DOOœDOWUD SDUWH GHO PRQGRª VXO
In alto a sinistra: Londra, British Library, add. 28681, fol. 9v. Mappa del mondo secondo la visione medievale, con Gerusalemme al centro. Il manoscritto risale al 1260-1265. A destra: istantanea da Yazd, Iran (Foto di Luciana Mandruzzato). Sotto: - una bottega a Kashan, in Iran (Foto di Monica Visintin). - Firenze, Biblioteca Riccardiana, manoscritto Ricc. 683, codice miscellaneo contenente una delle versioni in volgare piÚ attendibili – per quanto incompleta – della Relatio di Odorico da Pordenone. Nell’immagine: il foglio 180r., con l’incipit dell’opera. Nella pagina accanto: veduta di Lhasa, capitale del Tibet. Odorico da Pordenone fu il primo occidentale a visitarla.
quale sarebbe salito volentieri se non avesse dovuto aspettare OD FKDURYDQDª /D WDSSD VXFFHVVLYD q Tabriz, la porta della Persia sulla via della Seta $ SRFD GLVWDQ]D LO IUDWH ULSRUWD la sua visita a un monte di sale, dal quale può prendere FKLXQTXH YXROHª SDUWLFRODUH IRUPLGDELOH LQ XQœHSRFD LQ FXL la paga di molti mestieri era letteralmente salario, ossia un sacchetto di preziosissimo sale, unico conservante prima del IULJRULIHUR 3RL URWWD YHUVR Soltaniyeh, Saba - la città da cui partirono i Re Magi -, la coloratissima Kashan e il mare VDEXORVRª q OD SULPD YROWD FKH 2GRULFR YHGH LO deserto, che si muove a mo’ del mare nella tempesta del vento, che se alcuno v’entrasse [‌] sarebbe affoghato e richoperto, ove io vidi monti altissimi di rena i quali in pochissimo tempo si GLVIDQQR H DOWUL GL QXRYR VL IDQQRª 3HUFRUUHQGR OœDOWRSLDQR iranico lungo il Kurdistan DSSURGD LQ¿ QH QHOOD VSOHQGLGD Yazd: è l’ultima tappa iraniana di Odorico, che con un bizzarro cambio di rotta decide di deviare verso ovest, per andare in Mesopotamia, perchÊ il richiamo della torre GL %DEHOORª q LUUHVLVWLELOH 6RQR OH XOWLPH WHUUH FRPSUHVH QHOOœRUL]]RQWH JHRJUD¿ FR GHOOœRFFLGHQWDOH GHOOœHSRFD lasciatosi alle spalle il Golfo Persico, Odorico sa di navigare YHUVR OXRJKL FKH Oœ(XURSD FRQRVFH VROR JUD]LH DOOD WUDGL]LRQH RUDOH R OHWWHUDULD 6RQR OH WHUUH ELEOLFKH GL *RJ H 0DJRJ OH WULE VDWDQLFKH FKH GLODJKHUDQQR DOOD ¿ QH GHL WHPSL ( DQFRUD SL LQ Oj VROR PLVWHUL |
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La terra degli uomini ignudi Salpato probabilmente da Bassora, il frate pordenonese sbarca ad Hormuz e quindi, solcando il mare Occeanoª in India 3HU RJQL FLWWj GL TXHVWD WHUUD OHJJHQGDULD OD SULPD annotazione è dedicata alle donne e agli uomini che girano ŠLJQXGLª TXDOFRVD GL LQFRQFHSLELOH SHU XQ HXURSHR GHO 0HGLRHYR PD 2GRULFR DSSDUH SL GLYHUWLWR FKH VFDQGDOL]]DWR La seconda indicazione riguarda puntualmente i prodotti agricoli: è dai tempi dei Romani, infatti, che datteri e spezie DUULYDQR GD TXL /D SULPD WDSSD q Thana, con la sua fauna esotica e il lungo racconto del martirio di quattro frati FULVWLDQL DYYHQXWR LQ SDVVDWR Ê TXLQGL OD YROWD GHO Malabar, che colpisce Odorico per le vaste coltivazioni di pepe, da cui i locali ricavano salse deliziose (ed io ne mangiai ed ebbine DVVDL ª GHOOR Sri Lanka WHUUD GL ŠLQ¿ QLWL VHUSHQWL >@ SLHWUH SUH]LRVHª GHOOR ]HQ]HUR PLJOLRUH DO PRQGR H GL IHGHOL che adorano un idolo metà bue e metà uomo; di Milapore, GRYH PRUu 6 7RPPDVR $SRVWROR H GHO Coromandel, dalla cui costa salpa alla volta delle isole Andamane e Nicobare ,O viaggio continua a Giava VX FXL ŠQDVFKRQR OH QRFL PRVFDWHª a Sumatra, con gli immancabili cannibali e le sue grandi tartarughe variopinte, e nel Borneo LQ FXL VFRUUH XQ ¿ XPH pericolosissimo: Se i marinai si partono punto dalla riva, YDQQR GLVFHQGHQGR H QRQ WRUQDQR PDL > @ ( OD QDYH QRVWUD fue in grande pericolo, andando quindi, se non che Idio ci DLXWz PLUDFKRORVDPHQWHª Le magie dell’Indonesia aprono le porte ad altre scoperte; ripresa di nuovo la nave, Odorico approda in Vietnam, sul quale chiosa con molta fantasia: Quando in questa contrada alcuno muore ch’abbia moglie, egli l’ardono, et ardono la moglie essendo viva; et si dice che ella vada a VWDUH FRO VXR PDULWR DOOœDOWUR PRQGRª ( GRSR LO 9LHWQDP LO passo successivo è la Cina, lo sterminato Celeste Impero, FDPSLRQDULR GL WXWWH OH PHUDYLJOLH SRVVLELOL
Qui a sinistra: veduta dell’isola di Hormuz. Qui sopra: Parigi, Bibliothèque nationale, DÊpartement des Manuscrits, ms Français 2810, c. 107r: all’interno dell’opera di Odorico, una miniatura raf¿gura i cannibali del sud est asiatico. Qui sotto: - veduta di Canton con il vasto Fiume delle Perle; - scorcio del lago di Hingzhǀu, in Cina; - Parigi, Bibliothèque nationale, DÊpartement des Manuscrits, ms Français 2810, c.115r.: ultima miniatura relativa alla Relatio di Odorico da Pordenone, raf¿gurante l’ingresso alla Valle Infernale.
Da Canton al Catai L’incontro con la Cina, per Odorico, inizia a Canton (in cinese *XÓ˝QJ]KÇ€X EDJQDWD ŠGD Vu JUDQGH QDYLJOLR FKH TXDVL QRL QR OR SRWUHPR FUHGHUH 2QGH WXWWD ,WDOLD QRQ KD FRWDQWR QDYLJOLR Qp VL JUDQGH FRPH TXHVWD VROD FLWWjÂŞ q lo =KÇŒ -LĆ—QJ OÂśHQRUPH Âł)LXPH GHOOH 3HUOH´ 1RQRVWDQWH l’usanza di mangiare serpenti, ÂŤin questa cittĂ ae grandissima DEXQGDQFLD GL WXWWH YHWWXDULH FKH VLDQR QHO PRQGRÂŞ TXHOOD GL Canton è infatti la piĂš rinomata fra le otto cucine regionali cinesi e nel suo porto, da sempre, si scambiano i prodotti DOLPHQWDUL SL GLVSDUDWL /D VHFRQGD WDSSD q =DLWRQ IRUVH LGHQWLÂż FDELOH FRQ &KiR]KÇ€X - la capacitĂ di storpiare i |
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Panorama sulla città proibita di Pechino, che sorge nello stesso punto in cui si trovava il palazzo del Khan mongolo all’epoca di Odorico da Pordenone.
QRPL FLQHVL q SRWHQ]LDOPHQWH LQÂż QLWD PHQWUH OD WHU]D è senzâ&#x20AC;&#x2122;altro )~]KÇ&#x20AC;X, dove si trovano ÂŤe maggior galli che siano nel mondo; et le galline sono tutte bianche FRPH QHYH HW QRQ KDQQR SHQQH DQ]L ODQD FRPH SHFRUHÂŞ 4XLQGL &KLQVDL ŠFLWWj GHO FLHORÂŞ RJJL +iQJ]KÇ&#x20AC;X; qui, QHOOD ŠPDJJLRUH FLWWj FKH VLD QHO PRQGRÂŞ FRQ L VXRL ponti sulla laguna che ne fanno una Venezia allâ&#x20AC;&#x2122;ennesima potenza, ÂŤonde molto mi maravigliai come tanti corpi KXPDQL SRWHDQR DELWDUH LQVLHPHÂŞ OÂśRSHUDWR GL *LRYDQQL da Montecorvino ha giĂ dato i suoi frutti: Odorico, infatti, racconta di essere stato ospitato da un uomo FRQYHUWLWR ŠD OD IHÂś QRVWUDÂŞ 6WUDQDPHQWH SRFKH SDUROH vengono dedicate a Nanchino, lâ&#x20AC;&#x2122;antica capitale, ma ormai la Relatio ha assunto la forma di un diario sentimentale, nel quale il frate friulano annota ciò che lo tocca piĂš da vicino: cosĂŹ, a <iQJ]KÇ&#x20AC;X, non manca di riportare la presenza di tre chiese e di una comunitĂ cristiana dedita DO FRPPHUFLR GHOOD VHWD 'L HVVD IDFHYD SDUWH XQD FHUWD Caterina Vilioni, forse genovese, la cui lapide tombale YHUUj VFRSHUWD LQ FLWWj QHO OÂśDQQR GL PRUWH LO FL DXWRUL]]D D LPPDJLQDUH XQ LQFRQWUR IUD OHL H 2GRULFR
,O YLDJJLR q DQFRUD OXQJR GRSR LO SRUWR Ă&#x20AC; XYLDOH GL ;~]KÇ&#x20AC;X, pittoresco per le sue navi ÂŤtutte bianche come neve, dipinte GL JHVVRÂŞ LO GRPHQLFDQR VL WURYD D QDYLJDUH VXOOÂśLPSHWXRVR Fiume Giallo, che ÂŤpassa per mezzo el Catayo, et fagli molto grande danno quando egli rompesse, come fa il Po a )HUUDUDÂŞ )LQR DG DUULYDUH DOOD PHWD Âż QDOH DJRJQDWD VLQ GDOOD remotissima Pordenone: Khambaliq OD ŠVHGH GHO .KDQÂŞ OD Pechino GL RJJL ,O VRYUDQR QLSRWH GL TXHO .XEODL FKH DYHYD RVSLWDWR 0DUFR 3ROR q <HV Q 7HP U GHOOD GLQDVWLD PRQJROD GHJOL <XDQ /D GHVFUL]LRQH GHOOD VXD FRUWH H GHOOD YLWD FKH YL VL svolge è giĂ pronta per il cinema: colonne dâ&#x20AC;&#x2122;oro, muri ricoperti di pellame rosso, pietre preziose gigantesche modellate come brocche per servire il Khan, tutto sotto la sguardo della ieratica famiglia imperiale, per la quale lavorano quattrocento medici e diecimila giullari, piĂš ÂŤquattro scrittori che scrivono tutte OH SDUROH FKH GLFH OR 5H ,QDQ]L HO FRVSHWWR GL TXHOOR VWDQQR L VXRL EDURQL HW PROWL DOWUL LQÂż QLWL KXRPLQL 1HXQR GL ORUR sâ&#x20AC;&#x2122;ardirebbe di favellare per neuno modo, se dal Signor grande QR OR GRPDQGDVVHÂŞ 0HPRUDELOH OD VFHQD GHO EDQFKHWWR FRQ i baroni a servire direttamente il sovrano, ÂŤet ciascheduno ae cotale vestimenta indosso, che solamente le perle che sono
LQ FLDVFXQD YHVWLPHQWD YDJOLRQR SL GL TXLQGLFL PLOD Âż RULQLÂŞ non meno suggestiva la visione del Khan a caccia o a spasso per lâ&#x20AC;&#x2122;Impero, su una portantina in legno dâ&#x20AC;&#x2122;aloe, placcata oro e tempestata di perle e pietre preziose, sollevata da quattro HOHIDQWL /D YHUD ULYHOD]LRQH SHUz q LO VLVWHPD SRVWDOH dellâ&#x20AC;&#x2122;Impero, organizzato con una serie di stazioni di cambio poste a distanze regolari, ÂŤet cosi per questo modo, in uno naturale die, una novella di dieci giornate lungi riceveva lo LPSHUDGRUH ÂŞ LQ FDVR GL HPHUJHQ]D LQYHFH EDVWD FKH XQD sentinella su una torre suoni il corno per far sĂŹ che, nella torre successiva, unâ&#x20AC;&#x2122;altra sentinella propaghi il suono, e giĂš a HIIHWWR GRPLQR Âż QR DOOD FDSLWDOH
Il viaggio di ritorno
Ricostruzione dellâ&#x20AC;&#x2122;itinerario di andata (in rosso) e di ritorno (in blu) com-
Rimasto alla corte del Khan per tre anni, Odorico riceve piuto da Odorico da Pordenone. XQ PHVVDJJLR GRSR DYHU EDWWH]]DWR SHUVRQH H GDWR VROGR GHO 9HFFKLR ,O YHUR FDSRODYRUR SHUz q OÂśXOWLPR nuovo slancio alle comunitĂ cristiane nelle terre mongole, episodio prima del commiato, ossia la descrizione della OD VXD PLVVLRQH SDVWRUDOH q Âż QLWD /D via del ritorno, però, Valle Infernale, nel micidiale deserto del Taklimakan: non sarĂ la stessa dellâ&#x20AC;&#x2122;andata; câ&#x20AC;&#x2122;è ancora moltissimo da scoprire e da Pechino le terre del leggendario Prete Gianni, Io volli entrare in quella a vedere che fosse lĂ VX FXL OÂśLQWHUD (XURSD KD ULFDPDWR PLWL GÂśRJQL VRUWD OHJDWL entro: et quando io fui entrato dentro, vidi molti corpi al Sacro Graal, distano â&#x20AC;&#x2DC;soloâ&#x20AC;&#x2122; cinquanta giornate di marcia morti, che sâ&#x20AC;&#x2122;alcuno no gli vedesse, parrebigli cosa nella Mongolia interna ,PSRVVLELOH UHVLVWHUH PD OÂśLPSDWWR incredibile. In questa valle etiandio da uno de tanti nel allâ&#x20AC;&#x2122;arrivo è deludente: ÂŤLa sua cittade principale se chiama sasso viddi una faccia dâ&#x20AC;&#x2122;huomo molto terribile. Per la *KRVDQ HW q EHQH 9LFHQ]D PLJOLRUH GL TXHOODÂŞ %HQ DOWUD quale, per la gran paura che nâ&#x20AC;&#x2122;ebbi, credetti perdere meraviglia, invece, desta la provincia di 6KÓ˝Q[ĆŻ, famosa per il lo spirito. [â&#x20AC;Ś]. Et perchâ&#x20AC;&#x2122;io non ardiva dâ&#x20AC;&#x2122;andare lae, rabarbaro, ÂŤsĂŹ bene abitata che quando si vae fuori delle porte andai da lâ&#x20AC;&#x2122;altro capo la valle, et si montai in uno GÂśXQD FLWWj VL YHGH OH SRUWH GH OÂśDOWUD FLWWDGHÂŞ 0D LO TXDGUR monte renoso [â&#x20AC;Ś]. Et quando io fui in capo del monte, piĂš bello di tutta la Relatio è dedicato al Tibet 0DUFR 3ROR trovai una gran quantitade dâ&#x20AC;&#x2122;argiento ivi raccolto nel Milione, lâ&#x20AC;&#x2122;aveva solo citato: Odorico, invece, lo percorre a a modo di scaglie di pesce. Del quale argiento io fondo - primo occidentale in assoluto - penetrando addirittura mi misi in grembo et perchâ&#x20AC;&#x2122;io non ne curava, sĂŹ lo nella capitale, Lhasa, la bianca cittĂ del Dhalai Lama: gittai in terra: et cosĂŹ con la gratia di Dio uscii sano et salvo. Et poscia che tutti quegli Saracini seppono Partendomi di questa provincia, venni a uno grande quello, molto mâ&#x20AC;&#x2122;aveano in reverentia, et diceano châ&#x20AC;&#x2122;io regno che si chiama Tibot, che lâ&#x20AC;&#x2122;è conÂżne de lâ&#x20AC;&#x2122;India; et era batezato et santo. Et quegli châ&#x20AC;&#x2122;erano morti in questo regno si è sottoposto tutto al Gran Cane. In questo quella valle, diceano châ&#x20AC;&#x2122;erano huomini del demonio si è maggior copia di pane et di vino che sia in lo mondo. La dâ&#x20AC;&#x2122;inferno. giente di questa contrada stanno nelle tende, che sono di feltro nero. La sua principale et regale cittade è tutta fatta 8QD YLVLRQH LQIHUQDOH D FKLXGHUH OÂśRSHUD FRPH LO di muri bianchi et neri, et tutte le vie di quella sono tutte *LXGL]LR 8QLYHUVDOH DIIUHVFDWR VXOOH SRUWH GÂśXVFLWD GHOOH perfettamente mattonate; et in questa cittade no è ardito chiese medievali: un monito per rammentare lâ&#x20AC;&#x2122;importanza di spargere sangue umano, ne di bestie, a riverentia dâ&#x20AC;&#x2122;una della fede in ogni momento della vita, soprattutto in quelli sua idola, la quale egli adorano. In questa cittĂ dimora lo SL GXUL 4XHOOD IHGH FKH QRQ DEEDQGRQHUj PDL 2GRULFR Gran Lama, cioè lo Papa in sua lingua; et questo si è el tornato in Italia nel 1330 GRSR ROWUH YHQWÂśDQQL GL YLDJJLR capo di tutte quelle idole, aâ&#x20AC;&#x2122; quali secondo la loro usanza $ Padova, ospite del monastero presso la Basilica di dĂ et distribuisce tutti gli lor beneÂżci, e quali egli hanno. 6DQWÂś$QWRQLR GHWWD LO UHVRFRQWR GHO VXR YLDJJLR DO IUDWH Guglielmo di Solagna, ma è arrivato il momento di 'D TXL LQ DYDQWL OD Relatio assume i toni di un romanzo ULIHULUH WXWWR DQFKH DO 3DSD 6L PHWWH TXLQGL LQ YLDJJLR gotico, popolato da personaggi inquietanti, dal principe di SHU $YLJQRQH PD LO WHPSR GHOOH SHUHJULQD]LRQL q RUPDL qualche terra oltre il Pamir, che pasteggia imboccato ÂŤcomo Âż QLWR OXQJR OD VWUDGD VL DPPDOD H D IDWLFD ULHVFH D IRVVH XQ SDVVHULQRÂŞ GD FLQTXDQWD YHUJLQL DJOL LQGHPRQLDWL WRUQDUH LQGLHWUR QHO VXR )ULXOL $ Udine viene accolto della Persia FXUDWL GDL )UDQFHVFDQL Âż QR DO 9HFFKLR GHOOD nellâ&#x20AC;&#x2122;ospedale di San Francesco, dove muore il 14 gennaio Montagna, che nellâ&#x20AC;&#x2122;Iran orientale avrebbe fondato un regno 1331 /D VXD FDXVD GL FDQRQL]]D]LRQH LQL]LDWD QHO ricolmo delle delizie descritte da Maometto nel Paradiso del GD %HQHGHWWR ;,9 q DQFRUD DSHUWD Corano: una cittadella imprendibile dalla quale uscire solo Vanni Veronesi addormentati con lâ&#x20AC;&#x2122;hashish, e nella quale rientrare solo dopo esser diventati DO +DVKĆŻVKL\\Ç&#x152;Q, per lâ&#x20AC;&#x2122;appunto assassini al |
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VIAGGI E METE IL CAMMINO DI SANTIAGO Servizio e immagini di Michele Tomaselli
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Verso la fine
del mondo
â&#x20AC;&#x153;Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. Ă&#x2C6; il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo. Bisogna saper trarre da quello che siamo abituati a guardare tutti i giorni i segreti, che a causa della routine, non riusciamo a vedereâ&#x20AC;?. Paulo Coelho
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Come pellegrino ho concluso lâ&#x20AC;&#x2122;ultima tappa del Cammino di Santiago: ho attraversato i Pirenei, la Meseta, la Navarra, lâ&#x20AC;&#x2122;Asturia, la Galizia. Ho potuto ammirare le innumerevoli meraviglie di questo percorso che il Consiglio Europeo ha dichiarato â&#x20AC;&#x153;itinerario culturale europeoâ&#x20AC;? per lâ&#x20AC;&#x2122;importanza culturale e religiosa. Per vivere questo viaggio è necessario prendere tempo, stare dentro il Cammino, con i suoi ritmi e i suoi riti, condividere la fatica e la meraviglia con i compagni e tutte le altre persone che ho conosciuto, ognuna con la sua storia, ma tutte con unâ&#x20AC;&#x2122;unica meta, Santiago de Compostela. Fatiche, vesciche, tendiniti e disagi non FL KDQQR IHUPDWR DOOD Âż QH q VWDWR JUDQGH OÂśHQWXVLDVPR GL entrare a Santiago e di assistere alla celebrazione del botafumeiro nella Cattedrale. Non sono stato deluso dal Cammino: una volta in marcia, ho scoperto la forza per compierlo, nonostante la fatica che, ogni giorno, mi perseguitava, passo dopo passo, WDSSD GRSR WDSSD YHUVR OD PHWD Âż QDOH TXHOOD FDWWHGUDOH di Santiago che, con le sue architetture, mi ha permesso di aprirmi verso Dio. I dolori sono stati ripagati dalle gioie del viaggio e dalla serenitĂ dei pellegrini che incontravo e, casomai avessi avuto bisogno di curarmi i piedi, le farmacie qui sono molto diffuse e frequentate. Sono passati esattamente otto anni dal mio primo viaggio in Spagna sul Cammino di Santiago. Lo â&#x20AC;&#x153;Stra22
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QR &DPPLQR GL 6DQWLDJR´ FRPH OR GHÂż QLVFH OR VFULWWRUH brasiliano Paulo Coelho nel suo libro â&#x20AC;&#x153;Diario de un Magoâ&#x20AC;?; un fenomeno sociale, culturale e religioso, giĂ sviluppato nel Medioevo, che negli ultimi anni ha destato grande interesse nella cultura contemporanea. Uno specchio fedele in FXL FLDVFXQ SHOOHJULQR ULĂ&#x20AC; HWWH H PHGLWD VXL WHPL FKH PDJ giormente gli stanno a cuore. Un bagaglio culturale millenario che unisce molteplici HG HWHURJHQHH GLVFLSOLQH VWRULD JHRJUDÂż D OHWWHUDWXUD PL sticismo, leggende e religione, che trova la sua espressione SL VLJQLÂż FDWLYD QHOOÂśDVSHWWR LQWHUFXOWXUDOH SHUFKp TXL L GL versi popoli mettono a confronto le proprie culture, religioni e tradizioni. Un bellâ&#x20AC;&#x2122;itinerario da percorrere a piedi, in bicicletta, a cavallo, per gli amanti della natura e dello sport. Se ne parla continuamente nei giornali e nelle televisioni, è meta di pellegrinaggio di molti credenti, e può essere una particolarissima destinazione di vacanza. Vi è lâ&#x20AC;&#x2122;impressione che sia diventato un viaggio di moda, un evento mondano, viste le migliaia di persone che ogni anno raggiungono, da tutto il mondo, il capoluogo della Galizia, per rendere omaggio alle reliquie dellâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo San Giacomo. Nella tradizione cristiana, lâ&#x20AC;&#x2122;interesse generato dalla cittĂ di Compostela (dal latino Campus Stellae) nasce dalle notizie che iniziarono a circolare, giĂ a partire dal VII sec., sulla presunta presenza dellâ&#x20AC;&#x2122;apostolo Giacomo il Maggiore in Galizia, per lâ&#x20AC;&#x2122;annunciazione del Vangelo.
Dopo la morte del Messia, Giacomo costituĂŹ parte dellâ&#x20AC;&#x2122;antica aggregazione della Chiesa di Gerusalemme, e poi come missionario si spinse forse in Europa, da cui però fece ritorno a Gerusalemme. Fu infatti fatto â&#x20AC;&#x153;uccidere di spadaâ&#x20AC;?, come raccontano gli Atti degli Apostoli, da Erode Agrippa I, presumibilmente nel 42 d.C. (la data della morte è dubbia), divenendo cosĂŹ il primo Apostolo martire. Secondo la leggenda, i suoi discepoli trafugarono il corpo dalla Palestina e lo imbarcarono su una nave, che raggiunse Iria Flavia (la baia di Arousa in Spagna), da qui fu trasporWDWR GDJOL DQJHOL GHL FLHOL Âż QR DO ERVFR Âł/LEHUXP 'RPXP´ (la futura Santiago de Compostela), per essere seppellito in unâ&#x20AC;&#x2122;arca marmorea. Passarono molti secoli e la Spagna VHPEUz GLPHQWLFDUH OD VDJD GL 6DQ *LDFRPR Âż QFKp DOOÂśL nizio dellâ&#x20AC;&#x2122;VIII secolo, quando gli arabi invasero la penisoOD LEHULFD FRQTXLVWDQGROD TXDVL WXWWD VL YHULÂż FDURQR GLYHU si e misteriosi avvenimenti legati allâ&#x20AC;&#x2122;apparizione del Santo. 8QR IUD TXHVWL VL VDUHEEH YHULÂż FDWR QHL SULPL DQQL GHO ,; secolo (813 secondo la Leggenda Aurea), quando il vescovo di Iria, Teodomiro, avvisato dallâ&#x20AC;&#x2122;eremita Pelayo della presenza di alcune strane luci sul monte LibradĂłn, scoprĂŹ il sepolcro di San Giacomo. In seguito, il re asturiano Alfonso II IHFH HGLÂż FDUH XQD SULPD FKLHVD LQ RQRUH GHO VDQWR GDQGR RUL gine a Santiago (da Sant-Yago) de Compostela, la terza cittĂ santa della cristianitĂ , dopo Gerusalemme e Roma. Il sepolcro si trasformò in una â&#x20AC;&#x153;Mecca Cristianaâ&#x20AC;?, un nuovo luogo della devozione, contro la minaccia musulmana. San Giacomo non era percepito soltanto come il â&#x20AC;&#x153;Santo protettoreâ&#x20AC;?, bensĂŹ come il guerriero che, vestito di bianFR LQ VHOOD D XQ FDYDOOR FRQ XQD VSDGD Âż DPPHJJLDQWH IHU mava lâ&#x20AC;&#x2122;avanzata islamica e offriva la salvezza dellâ&#x20AC;&#x2122;anima e la gloria dei cieli. Dopo la riconquista della penisola iberica per mano cristiana, (ad eccezione di Granada), iniziava, nel VHF ;, LO YLDJJLR GL PLJOLDLD GL SHOOHJULQL YHUVR 6DQWLDJR de Compostela. In pochi secoli sorsero imponenti e spettacolari cattedrali, opere dâ&#x20AC;&#x2122;arte e monumenti: Santiago era cosĂŹ diventata il centro europeo della cattolicitĂ .
Pagina accanto: Rabanal do Camino lungo la tappa che conduce al â&#x20AC;&#x153;Cruz de Hierroâ&#x20AC;? (la caratteristica croce di ferro a 1504 metri, punto piĂš alto di tutto il Cammino. In questa pagina, dallâ&#x20AC;&#x2122;alto: - Puente la Reina, una delle localitĂ piĂš signiÂżcative del Cammino di Santiago, con il caratteristico ponte romanico. - Veduta dallâ&#x20AC;&#x2122;alto di Burgos e, sullo sfondo, lâ&#x20AC;&#x2122;imponente cattedrale dallâ&#x20AC;&#x2122;architettura gotica. - Il castello di Ponferrada: la città è stata il piĂš importante presidio dei templari nel XII secolo. Qui sotto, da sinsitra: la Credencial, documento che raccoglie i timbri lungo il Cammino e che dĂ diritto a ricevere la Compostela (a destra), diploma in latino che attesta lâ&#x20AC;&#x2122;avvenuto pellegrinaggio.
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Per arrivarci dalla Francia era necessario compiere il lunghissimo Cammino francese, un groviglio di strade e di sentieri impervi, anche insidiati da lupi, che si estendevano nella Spagna settentrionale per circa 780 chilometri. Un viaggio allora improponibile, che richiedeva lâ&#x20AC;&#x2122;attraversamento dei Pirenei e della Meseta, lungo i regni di Navarra, Rioja, Castilla, Leon H LQÂż QH OD Galizia. In realtĂ i pellegrini non si fermavano a Santiago, ma a Finisterre o a Muxia, sul litorale atlantico, alORUD FUHGXWH OD Âż QH GHO PRQGR 3HU VHFROL H VHFROL FRQWL QXDURQR D JLXQJHUH PLJOLDLD GL SHOOHJULQL Âż QFKp GRSR LO ;9, VHF OD URWWD MDFREHD H JOL DOWUL SHOOHJULQDJJL GÂś(X ropa caddero in una profonda crisi: Lutero aveva bollato i pellegrinaggi come atti di idolatria. Nuovo interesse al Cammino fu determinato in tempi recenti da diversi fattori: nel 1884 Papa Leone XIII confermò nella bolla â&#x20AC;&#x153;Deus Omnipotensâ&#x20AC;? lâ&#x20AC;&#x2122;autenticitĂ dei resti di San Giacomo; nel 1982 Papa Giovanni Paolo II HIIHWWXz OD SULPD YLVLWD D 6DQWLDJR H LQÂż QH QHO 1985 lâ&#x20AC;&#x2122;UNESCO dichiarò la Rotta Jacobea Patrimonio Universale dellâ&#x20AC;&#x2122;UmanitĂ . Il Cammino nel XXI secolo Il 23 ottobre 1987 Il Consiglio dâ&#x20AC;&#x2122;Europa ha riconosciuto lâ&#x20AC;&#x2122;importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano lâ&#x20AC;&#x2122;Europa per arrivare a Santiago de Compostela, dichiarando la via di Santiago â&#x20AC;&#x153;itinerario culturale europeoâ&#x20AC;?. Oggi è frequentato da un numero elevatissimo di pellegrini (nel 2013 le presenze attestate sui vari percorsi hanno toccato quota 215 mila). Ci sono diverse strade che portano a Santiago: la piĂš classica è il Cammino francese che, iniziando da SaintJean-Pied de Port sui Pirenei, conduce in circa 800 km a Santiago. Il pellegrino può comunque scegliere di partire da qualsiasi altra localitĂ , ricordandosi però che per ottenere la Compostela (il diploma in latino che attesta lâ&#x20AC;&#x2122;avvenuto pellegrinaggio) sarĂ necessario dimostrare di aver percorso almeno gli ultimi 100 km a piedi, (200 km in bicicletta e 300 km a cavallo) esibendo la Credencial, il caratteristico documento che raccoglie i sellos (timbri) durante il Cammino. La mochila (zaino) come dicono gli spagnoli, sarĂ lâ&#x20AC;&#x2122;unica casa per tutto il cammino. Meno pesante sarĂ , e meglio si vivrĂ il Cammino. Nelle righe che seguono, ecco il diario di viaggio della parte conclusiva del mio Cammino: gli ultimi 180 km.
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VILLAFRANCA â&#x20AC;&#x201C; Oâ&#x20AC;&#x2122; CEBREIRO (Km 31). Salutato lâ&#x20AC;&#x2122;ottimo Jato dellâ&#x20AC;&#x2122;ostello Ave Fenix che mi ha accolto per la notte, proseguo lungo una monotona strada asfaltata per venti chilometri. Nei successivi nove chilometri passo da 700 a 1.300 metri di altitudine. Ă&#x2C6; una salita che fa paura! Una delle piĂš dure del viaggio. Arrivato in cima, sembra di trovarmi in un villaggio delle Ebridi, con piccole case di pietra e tetti di paglia: si tratta delle pallozas di origine preromanica che sorgono intorno a una chiesa medioevale leJDWD D XQ PLUDFROR GHO ;,9 VHFROR 6ROR XQD YROWD JLXQWL LQ vetta al Cebreiro (1.330 metri) ci si rende conto che Santiago dista ancora 150 chilometri. Da qui si ha lâ&#x20AC;&#x2122;occasione di ammirare la verdissima Galizia. Lungo il percorso conosco Massimo di Cividale del Friuli che, al suo terzo Cammino, si è ripromesso, dopo la morte della moglie, di gettare le fedi nuziali nellâ&#x20AC;&#x2122;Oceano Atlantico. Oâ&#x20AC;&#x2122; CEBREIRO â&#x20AC;&#x201C; TRIACASTELA (km 21). Nella primissima mattinata parto dal grazioso albergo, in passato un convento. Prendo una pista allâ&#x20AC;&#x2122;uscita del paese, seguo la conchiglia simbolo del Cammino e raggiungo lâ&#x20AC;&#x2122;Alto do Poio. La tappa è davvero bella e piacevole senza grosse difÂż FROWj DOWHUQD Âż WWL ERVFKL SDVFROL H DSSH]]DPHQWL DJULFROL consetendo di vedere dallâ&#x20AC;&#x2122;alto la Galizia con i suoi paesaggi bucolici e i caratteristici villaggi in pietra. TRIACASTELA â&#x20AC;&#x201C; SARRIA (Km 18,5). Da Triacastela seguo lâ&#x20AC;&#x2122;antica e remota valle di San Xil, attraversando villaggi sperduti e boschi di querce. Ă&#x2C6; unâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera agreste di rara bellezza che, ad un certo punto, sâ&#x20AC;&#x2122;impreziosisce ancora di piĂš quando cala la nebbia. E fra le brume ho lâ&#x20AC;&#x2122;impressione che possa spuntare qualche elfo. Attraverso un percorso misto di asfalto e terra, raggiungo lâ&#x20AC;&#x2122;Alto di Riocabo (905 m.), sentendo dappertutto lâ&#x20AC;&#x2122;odore di letame. Ă&#x2C6; in questa atmosfera che riesco a dimenticare il forte dolore al tendine e concludere la tappa. SARRIA â&#x20AC;&#x201C; PORTOMARIN (km 22,5). Comincio la tappa degli ultimi 100 chilometri. Lâ&#x20AC;&#x2122;inizio è caotico perFKp LO QXPHUR GL SHOOHJULQL q FRQVLGHUHYROH PD SRL YLD YLD si attenua sempre piĂš. Incomincio a godere di panorami emozionanti. Passo per Barbadelo, dove ammiro la chiesa romanica di Santiago GHO ;,, VHF H RVVHUYR OH FDUDW teristiche architetture in pietra con i granai sopraelevati. Incontro molta gente che mi saluta sempre con un ola e un buen camino ,QÂż QH LQWUDYHGR PortomarĂn, cittadiQD ULFRVWUXLWD VRSUD XQ EDFLQR DUWLÂż FLDOH 6L HQWUD LQ FLW tĂ da una ripidissima scalinata. La cittĂ vecchia e lâ&#x20AC;&#x2122;anti-
co ponte sono stati inabissati nelle acque del lago mentre la Chiesa di San Nicolas è stata trasportata e rimontata, pezzo per pezzo. PORTOMARIN â&#x20AC;&#x201C; PALAS DE REI (km 24). Riprendo il Cammino, che si snoda tra numerosi borghi. Oltrepasso Castromaior, Hospital de la Cruz, Ventas de NarĂłn e Lameiros, dove mi fermo per visitare la Chiesetta di San Marco. Procedo verso Ligonde, paese in cui soggiornarono nel 1520 Carlo V e Filippo II e dove, a ricordo, è stata posizionata una croce di pietra. Continuo verso lâ&#x20AC;&#x2122;Alto do Rosario Âż QR D JLXQJHUH D Palas de Rei. PALAS DE REI â&#x20AC;&#x201C; ARZUA (km 30). Stamattina il tempo è decisamente bello. Lungo il Cammino apprezzo lâ&#x20AC;&#x2122;antico tracciato medioevale di Leboreiro, e, poco dopo, a Furelos attraverso il medievale ponte velho (vecchio in gaJOLHJR GHO VHFROR ;,9 FRQ TXDWWUR DUFDWH 3RFR GRSR DUUL vo a Melide, che unisce il Cammino francese con gli altri provenienti da Oviedo. Qui apprezzo una croce in pieWUD GHO ;,9 VHFROR XQD GHOOH SL DQWLFKH LQ *DOL]LD $QFR ra quindici chilometri fra boschi e villaggi agricoli per arrivare ad ArzĂša. ARZUA â&#x20AC;&#x201C; PEDROUZO (ARCA) (km 19). Il percorVR GL RJJL q EUHYH DQFKH VH L SUREOHPL Âż VLFL PL ORJRUDQR La tappa procede in gran parte tra boschi di eucalipto: passo per lâ&#x20AC;&#x2122;Alto de Santa Irene H LQÂż QH DUULYR DG Arca. Qui degusto il polpo alla gallega. PEDROUZO (ARCA) â&#x20AC;&#x201C; SANTIAGO DE COMPOSTELA (km 22). Comincio molto presto lâ&#x20AC;&#x2122;ultima tappa del Cammino. Fuori fa ancora buio, ma voglio arrivare entro mezzogiorno a Santiago, prima che inizi la Messa del pellegrino. Supero le localitĂ di Amenal, San Paio e La-
vacolla. Il percorso, dopo aver costeggiato lâ&#x20AC;&#x2122;aeroporto di Santiago, raggiunge il Monte de Gozo, reso celebre dal discusso monumento a Giovanni Paolo II, per scendere subito dopo, negli ultimi quattro chilometri, DOOD FDSLWDOH MDFREHD ( Âż QDOPHQWH DSSDUH OD FDWWHGUDOH di Santiago de Compostela. Ă&#x2C6; imponente. Prima di entrare, vado con la mia Credencial allâ&#x20AC;&#x2122;OÂżcina del peregrino, appena dietro la cattedrale. Ă&#x2C6; lĂŹ che, in coda assieme agli altri compaĂąeros, aspetto il mio turno per ricevere la Compostela. Mostro con orgoglio i timbri ottenuti sulla Credencial ed eccola arrivare: la testimonianza del percorso che ho compiuto. Mi dirigo alla Messa del pellegrino. La tradizione invita i pellegrini a seguire il rituale dellâ&#x20AC;&#x2122;abbraccio al Santo. Sono fortuQDWR SHUFKp GXUDQWH OD FHOHEUD]LRQH DYUz PRGR GL YH dere il cerimoniere del botafumeiro, il pesante incensiere a pendolo usato nel passato per coprire gli odori dei pellegrini. SANTIAGO DE COMPOSTELA â&#x20AC;&#x201C; FINISTERRE ,O &DPPLQR q Âż QLWR PD QRQ LO PLR YLDJJLR 3URVH guo con una macchina a noleggio verso Finisterre, sulla costa galiziana, per concludere similarmente agli antichi la peregrinazione sulle coste della Morte. I pellegrini di allora, come me in questo momento, si recavano a Finisterre per raccogliere le conchiglie, dette cappe VDQWH D WHVWLPRQLDQ]D GHO ORUR DUULYR Âż QR D TXHVWH WHU re. Luoghi che per ciascuno di loro rappresentavano una FRVD VROD OD Âż QH GHO PRQGR
Michele Tomaselli
Pagina accanto: - a sinistra, Santiago de Compostela; - a destra, il faro museo di Finisterre. In questa pagina, da destra in senso orario: - la basilica cattedrale metropolitana di San Giacomo di Compostela a Santiago de Compostela; - alcuni pellegrini in cammino durante la tappa Sarria - Portomarin; - i granai rialzati della Galizia Nota dellâ&#x20AC;&#x2122;autore Desidero ringraziare tutti i miei compagni di viaggio: Livia, Laura, Silvia, Sabrina, Alfredo e Paolo. Michele Tomaselli
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PERSONAGGI ALICE MIZZAU Intervista di Giuliana Dalla Fior
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La regina
dell’acqua
A soli 21 anni è già una certezza del nuoto italiano. «Con Federica Pellegrini ho un buon rapporto, ma in gara un po’ di rivalità c’è». Dopo l’exploit agli Europei di Berlino lo sguardo è già sui Mondiali in Russia del prossimo anno: «Mi alleno con un solo obiettivo: centrare quella finale».
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Grinta e determinazione, obiettivi precisi, forte personalità celata da riservatezza, amore per i metalli preziosi. Con giusta ambizione non teme il confronto, ma alimenta il rispetto per l’avversario e si cimenta nella caccia di primati. Ad appena ventun anni, nello scrigno custodisce già tre medaglie d’oro, otto d’argento e quattro di bronzo. Ama lo stile (libero) e le staffette, e in regione tutti sono orgogliosi di lei. Questa, e non solo questa, è Alice Mizzau. Alice, partiamo dall’inizio: quando hai avuto il tuo primo approccio con l’acqua? «A due anni nella piscina di Codroipo. Ho iniziato i corsi seguendo le orme di mia sorella Angela che già nuotava da tempo. Mi sono sempre divertita a nuotare: ricordo che non volevo mai uscire dall’acqua». Il semplice divertimento quando è diventato il tuo sport? ©,Q UHDOWj OR q VHPSUH VWDWR ,Q DOFXQL SHULRGL KR DI¿ DQ cato altri sport, come ad esempio la danza, ma senza mai mollare la mia passione. Ho iniziato a fare le prime gare a nove anni, e con quelle il nuoto è diventato a tutti gli effetti il mio sport». 'RPDQGD DSHUWD DOFXQL DJJHWWLYL SHU GH¿ QLUWL «Riservata, onesta e puntigliosa». 26
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Nell’incontro con gli altri giovani, invece, quali sono le qualità che vorresti apprezzare? «Ciò che più mi colpisce quando incontro un mio coetaneo è percepire in lui la voglia di fare, di crescere, di sognare, la voglia di vivere, qualsiasi cosa uno faccia». Torniamo allo sport: qual è il suo ruolo nella società contemporanea? «In realtà la società contemporanea dà molto spazio solo al calcio, trascurando tutti gli altri sport…» $SSUR¿ WWLDPR GL TXHVWH SDJLQH SHU LQYHUWLUH OD URW ta: c’è qualche aspetto del mondo del nuoto che il grande pubblico ignora? «Chi non pratica questo sport pensa che il nuoto sia noioso, invece durante l’allenamento ci sono moltissime tipologie di lavoro che danno colore alla fatica. Richiede comunque moltissimo impegno e soprattutto tanta costanza: senza di essa non si fa nulla». Mentre nuoti a cosa pensi? «Nuoto cinque ore al giorno, quindi ho parecchio temSR SHU SHQVDUH D WXWWR 1HJOL DOOHQDPHQWL SL GLI¿ FLOL H impegnativi mi concentro solo sul movimento tecnico, ma poi la mia mente vaga, tra ricordi passati, aspettative per il futuro o anche una semplice lista della spesa». I tuoi allenamenti come si svolgono?
ÂŤLe mie sedute di allenamento comprendono ogni giorno almeno cinque ore di nuoto, unâ&#x20AC;&#x2122;ora di stretching e due di palestra, sia durante il periodo invernale di solo allenamento, sia prima delle gareÂť. Tra le tue avversarie câ&#x20AC;&#x2122;è una certa Federica Pellegriniâ&#x20AC;Ś Comâ&#x20AC;&#x2122;è il vostro rapporto? ÂŤDa quando ci siamo conosciute Federica ed io abbiamo sempre avuto un bel rapporto, ovviamente facendo le stesse gare ed essendo avversarie, un poâ&#x20AC;&#x2122; di rivalitĂ câ&#x20AC;&#x2122;è. Nella staffetta invece siete compagne di squadra: è una sensazione particolare? ÂŤIn una staffetta tutte e quattro le componenti sono fondamentali. Avere Federica, però, è una marcia in piĂš oltre che una sicurezza grazie alle sue capacitĂ e alla sua esperienzaÂť. Friulana di Beano ma vivi e ti alleni a San Marino: come mai questa scelta? ÂŤSono a San Marino da quattro anni; nel 2010 scelsi questa cittĂ per lâ&#x20AC;&#x2122;allenatore che tuttora mi segue, Max Di MitoÂť. Torniamo in piscina: si dice che quando ti alleni i tuoi costumi non passano inosservatiâ&#x20AC;Ś ÂŤAmo i colori accesi e in vasca uso di tutto. PiĂš i costumi sono colorati e piĂš mi piacciono: è anche un modo per dare vivacitĂ alla fatica dellâ&#x20AC;&#x2122;allenamentoÂť. I tuoi passatempo preferiti? ÂŤUltimamente prediligo la cucina, in particolare i dolci. Poi câ&#x20AC;&#x2122;è la lettura, che mi permette di staccarmi dalla realWj ,QÂż QH GLUHL LO FLQHPD XQ SDVVDWHPSR FRQ JOL DPLFL XQ momento di compagniaÂť. Animali preferiti? Š$PR L FDYDOOL L GHOÂż QL H L FDQLÂŞ Un desiderio extra sportivo? ÂŤCreare una bella famiglia!Âť A proposito di famiglia, la tua ti ha sempre sosteQXWD ,Q FKH PRGR KD YLVVXWR OD WXD SURJUHVVLYD DVFHVD
verso i successi italiani ed europei? ÂŤLa mia famiglia mi ha sempre seguita e sostenuta non solo nello sport ma in tutte le mie scelte, lasciandomi sempre i miei spazi e la mia autonomia. Mi hanno accompagnata alle gare quando avevo bisogno della loro vicinanza e lasciata sola quando invece ero io a chiederlo. Hanno sudato tanto quanto me per tutti i â&#x20AC;&#x153;nostriâ&#x20AC;? successiÂť. Un pensiero particolare per qualcuno? ÂŤDevo tanto a tutta la mia famiglia, ma un grazie particolare alla mamma che mi ha sempre spronata non a vincere, ma a dare il massimo di me stessa. Mi ha sempre seJXLWD QHOOH VFHOWH SL GLIÂż FLOL H QHL PRPHQWL SL IDWLFRVL come gli allenamenti mattutini delle sei, prima di scuola e del lavoroÂť. ( L ULVXOWDWL YL KDQQR GDWR UDJLRQH ÂŤI risultati richiedono tanto impegno, tanta costanza e tanto tempo, bisogna perseverare e non arrendersi di fronte ai primi ostacoli in tutte le cose, compreso il nuotoÂť. 8QD ULĂ&#x20AC; HVVLRQH SHU FKL YRUUHEEH GLYHQWDUH XQD SUR messa del nuoto nazionale? ÂŤA tutti i giovani che stanno intraprendendo la carriera natatoria con il sogno e lâ&#x20AC;&#x2122;obbiettivo di diventare delle promesse posso dire di non arrendersi, di lavorare duro ma sempre con il sorriso e con la voglia di fare. E soprattutto con tanta umiltĂ Âť. Nuoto e futuro: cosa attende Alice Mizzau? ÂŤIn questa stagione avrò due importanti gare internazionali: i Mondiali in vasca corta a Doha, in Quatar a dicembre, e i Mondiali di vasca lunga ad agosto 2015 a Ka]DQ LQ 5XVVLD VRQR VLFXUDPHQWH L SL LPSRUWDQWL /D Âż nalizzazione della mia stagione sarĂ rivolta proprio per i Campionati del Mondo in Russia, dove voglio centrare la PLD SULPD Âż QDOH PRQGLDOHÂŞ Giuliana Dalla Fior
Pagina accanto: primo piano di Alice Mizzau durante una pausa dâ&#x20AC;&#x2122;allenamento. Alice è nata a Udine il 18 marzo 1993. Qui sotto: le atlete della staffetta 4x200 stile libero festeggiano la conquista della medaglia dâ&#x20AC;&#x2122;oro agli Europei di nuoto disputati lo scorso agosto a Berlino. Da sinistra: Federica Pellegrini, Chiara Masini Luccetti, Alice Mizzau e Stefania Pirozzi.
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VIAGGI E METE BERLINO Servizio a cura della redazione. Immagini di visitberlin.de
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Al di lĂ
del Muro
La capitale della locomotiva economica dâ&#x20AC;&#x2122;Europa è stata per decenni il simbolo di un Continente lacerato da divisioni ideologiche. A 25 anni esatti dalla caduta della â&#x20AC;&#x153;cortina di ferroâ&#x20AC;?, la cittĂ si apre al mondo in tutta la propria bellezza.
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9 novembre 1989. Migliaia di persone divise per anni da un muro invalicabile si abbracciano per le strade. Sono tutti tedeschi, eppure provengono da mondi diversi. Ma il corso della Storia non può essere fermato e il vento della libertĂ , in poche ore, sgretola quei mattoni che per quasi tre decenni nessuno aveva osaWR VFDOÂż UH *HUPDQLD 2YHVW H *HUPDQLD (VW %HU OLQR 2YHVW H %HUOLQR (VW GLYHQWDQR GHÂż QL]LRQL JH RJUDÂż FKH GD FRQVHJQDUH DOOD PHPRULD LQ YLVWD GL unâ&#x20AC;&#x2122;unione che in pochi mesi diverrĂ realtĂ . A venticinque anni esatti da quel giorno indiPHQWLFDELOH %HUOLQR q RUD OD FDSLWDOH GHO PRWR UH SXOVDQWH GHOOD QXRYD (XURSD 'L IDWWR LO FHQWUR del potere economico e politico del vecchio con-
tinente. Una cittĂ ricca di storia, ma dal fascino sempre nuovo. Come quello di Alexanderplatz, una delle piĂš FHOHEUL SLD]]H GL %HUOLQR GL VLFXUR OD SL JUDQGH 'HYH LO VXR QRPH DOOR ]DU $OHVVDQGUR , FKH YLVLWz OD FDSLWDOH GHO UHJQR GL 3UXVVLD QHO OD SLD]]D Âł$OH[´ JUD]LH DOOD FRVWUX]LRQH GL XQD VWD]LRQH QHO 1882, divenne un vero e proprio snodo ferroviario. /D UHDOL]]D]LRQH GHO Zentrale Markthalle (mercato centrale al coperto) nel 1886 e del grande magazzino Tietz tra il 1904 e il 1911, la trasformarono anche in un importante centro commerciale. 7XWWDYLD LO YROWR DWWXDOH GL $OH[DQGHUSODW] prese forma solo negli anni â&#x20AC;&#x2DC;60, dopo la ricostru]LRQH FKH VHJXu DOOD FRPSOHWD GLVWUX]LRQH DO WHU PLQH GHOOD 6HFRQGD *XHUUD 0RQGLDOH 'RSR OD UL XQLÂż FD]LRQH YHQQH LQGHWWR XQ FRQFRUVR XUEDQR LO SURJHWWR YLQFLWRUH UHDOL]]DWR GDOOÂśDUFKLWHWWR +DQV .ROOKRII SUHYHGHYD OD GHPROL]LRQH GL JUDQ SDU WH GHOOÂśHGLÂż FD]LRQH DWWXDOH H OD FRVWUX]LRQH GL Sopra: turisti osservano i pannelli informativi, con illustrazioni e fotograÂże, posizionati al posto del Muro tra Postdamer Platz e Bernauer Strasse. Qui accanto: la stazione centrale di Berlino.
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Il Reichstag, lâ&#x20AC;&#x2122;edificio del Parlamento (foto in alto), troneggia su Berlino dal 1894. Distrutto nella Seconda Guerra Mondiale, è stato ricostruito in forma semplificata tra il 1961 e il 1971, secondo i piani dellâ&#x20AC;&#x2122;architetto Paul Baumgarten, senza la cupola fatta saltare in aria nel 1945. Successivamente, ispirandosi alle storiche dimensioni di grande portata, lâ&#x20AC;&#x2122;architetto Sir Norman Foster restaurò e ampliò il Reichstag per farlo diventare un moderno Parlamento di lavoro. La cupola di vetro, dapprima fortemente controversa, nel frattempo è diventata un emblema della cittĂ . Dal 1999, lâ&#x20AC;&#x2122;edificio del Reichstag è di nuovo sede del Deutscher Bundestag (Parlamento tedesco). JUDWWDFLHOL 6H H FRPH YHUUj UHDOL]]DWR LO SURJHWWR rimane ancora da decidere. ,GHH EHQ FKLDUH LQYHFH VRQR VWDWH TXHOOH FKH KDQ QR FRQGRWWR DOOD UHDOL]]D]LRQH GHOOD Berlin Hauptbahnhof OD VWD]LRQH FHQWUDOH GL %HUOLQR XQR GHL progetti architettonici piĂš spettacolari della capiWDOH 'RSR XQGLFL DQQL GL ODYRUL OÂśH[ /HKUWHU 6WDGW EDKQKRI q VWDWD DSHUWD LO PDJJLR GHO FRPH OD PDJJLRUH H SL PRGHUQD VWD]LRQH GL LQFURFLR GÂś(XUR SD JUD]LH DL VXRL GXH SLDQL SULQFLSDOL SHU LO WUDIÂż FR ferroviario e ai tre piani di collegamento e commerciali. Tuttavia, il progetto di una â&#x20AC;&#x153;Cattedrale del trafÂż FR´ VHFRQGR OH LQWHQ]LRQL GHOOÂśDUFKLWHWWR 0HLQKDUG YRQ *HUNDQ QRQ q VWDWR UHDOL]]DWR D SLHQR /D FRVWUX ]LRQH FRQ VRIÂż WWR D YROWD SURJHWWDWD SHU HVHPSLR KD GRYXWR FHGHUH LO SDVVR D XQ WHWWR SLDQR FRVu FRPH OD copertura in vetro al di sopra dellâ&#x20AC;&#x2122;impianto dei binari q VWDWD QRWHYROPHQWH ULGRWWD 1RQRVWDQWH FLz OD VWD]LRQH q UDIÂż QDWD VSD]LR VD H SLHQD GL OXFH ,O FDSDQQRQH LQ YHWUR OXQJR PHWUL GHOOD IHUURYLD PHWURSROLWDQD LQ GLUH]LRQH HVW RYHVW YLHQH LQFURFLDWR GDO FDSDQQRQH GHOOD VWD]LR QH ODUJR PHWUL H OXQJR FKH YD LQ GLUH]LRQH
In questa pagina, dallâ&#x20AC;&#x2122;alto: - il Municipio rosso, con la torre alta 74 metri; - la Porta di Brandeburgo, esempio di classicismo tedesco, chiusa al trafÂżco dal 2002; - Friedrichstrasse, la via principale di Berlino. Lunga 3,5 Nm, ospita prestigiosi negozi. Qui sotto: scorcio della Piazza dei Gendarmi, che ospita il Duomo tedesco e quello francese.
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QRUG VXG 8Q UDIÂż QDWR VLVWHPD GL JUDQGL DSHU WXUH QHL VRIÂż WWL GL WXWWL L SLDQL ODVFLD Âż OWUDUH OD OXFH GHO JLRUQR Âż QR DL ELQDUL LQIHULRUL , PHWUL GL DOWH]]D GHOOD Berliner Fernsehturm, invece, rendono la Torre della teleYLVLRQH OÂśHGLÂż FLR SXEEOLFR DFFHVVLELOH SL DOWR GÂś(XURSD ,QDXJXUDWD LO RWWREUH GHO SHU OÂśDOORUD 3UHVLGHQWH GHOOD 5HSXEEOLFD 'HPRFUD WLFD 7HGHVFD 5'7 :DOWHU 8OEULFKW HUD XQR dei piĂš importanti simboli della superioritĂ della societĂ socialista. Ma se da un lato la 5'7 ID RUPDL SDUWH GHOOD VWRULD OD %HUOLQHU Fernsehturm viene visitata ogni anno da oltre un milione di visitatori. 6HPSUH LQ WHPD GL HGLÂż FL SXEEOLFL LO Rotes Rathaus (Municipio rosso) rappresenta con la sua imponente facciata uno degli emblemi delOD FDSLWDOH WHGHVFD ,O VXR QRPH GHULYD GDL PDW WRQL URVVL XWLOL]]DWL SHU OD FRVWUX]LRQH /ÂśHGL Âż FLR UHDOL]]DWR LQ VWLOH QHR ULQDVFLPHQWDOH q stato costruito come struttura a piĂš ali con archi a tutto sesto, in un complesso con tre cortili interni. Una torre alta 74 metri ne costituisce LO FRURQDPHQWR ,Q VHJXLWR DOOD GLYLVLRQH GHOOD cittĂ , nel Rotes Rathaus si riuniva il consiglio FRPXQDOH GL %HUOLQR (VW PHQWUH OH VHGXWH GHO Ale[anderplatz: la Torre della televisione e la Fontana di Nettuno.
6HQDWR GL %HUOLQR 2YHVW VL WHQHYDQR GDOOÂśDOWUD SDU WH GHO 0XUR QHO 5DWKDXV 6FK|QHEHUJ *Lj GDO SHUz LO 5RWHV 5DWKDXV q WRUQDWR D HVVHUH OD VHGH FR mune del governo cittadino. ( VLPEROR GHOOÂśXQLWj WHGHVFD q SURSULR OÂśXQL FD SRUWD GHOOD FLWWj GL %HUOLQR D HVVHUVL FRQVHUYD WD QHO FRUVR GHL VHFROL OD Brandenburger Tor, ovYHUR OD 3RUWD GL %UDQGHEXUJR 5HDOL]]DWD LQ SLHWUD arenaria tra il 1788 e il 1791, rappresenta uno degli esempi piĂš belli di classicismo tedesco, ispirata DL SURSLOHL GHOOÂśDQWLFD $FURSROL GL $WHQH 1HO OD TXDGULJD UHDOL]]DWD GD -RKDQQ *RWWIULHG 6FKD GRZ q VWDWD SRVWD VXOOD SRUWD H JXDUGD YHUVR LO FHQ WUR GHOOD FLWWj LQ GLUH]LRQH RYHVW 'DOOÂśRWWREUH GHO OD 3RUWD GL %UDQGHEXUJR q FKLXVD DO WUDIÂż FR automobilistico, compresi autobus e taxi. Chi invece continua ad attirare lâ&#x20AC;&#x2122;interesse di reJLVWL FLQHPDWRJUDÂż FL H URPDQ]LHUL q Checkpoint Charlie $OOÂśDWWUDYHUVDPHQWR GHO FRQÂż QH WHGH sco-tedesco, a partire dal 22 settembre 1961, le SRVWD]LRQL GHJOL DOOHDWL FRQWUROODYDQR LQIDWWL JOL DSSDUWHQHQWL DOOH IRU]H DUPDWH DPHULFDQH EUL tanniche e francesi prima del loro viaggio verso %HUOLQR (VW 2JJL GL TXHO OXRJR UHVWD XQÂśRSHUD GHOOÂśDUWLVWD )UDQN 7KLHO H XQ FDUWHOOR JLJDQWH D UL cordo lâ&#x20AC;&#x2122;ex-punto di passaggio. Nelle immediate vi-
La â&#x20AC;&#x153;striscia della morteâ&#x20AC;? è diventata una zona di vita. Il nome del Mauerpark (Parco del Muro) risale al Muro di Berlino costruito nel 1961 che segnava qui il confine tra gli ex-distretti di Prenzlauer Berg e di Wedding. Dal momento che il distretto Prenzlauer Berg presenta unâ&#x20AC;&#x2122;alta concentrazione di costruzioni, dopo il crollo del Muro, lâ&#x20AC;&#x2122;area verde del Mauerpark è diventata un luogo amato per rigenerarsi senza dover andare troppo lontano. Soprattutto in estate, il parco è luogo di ritrovo per i giovani, mentre nei fine settimana è frequentato dai visitatori del mercato delle pulci, dai calciatori amatoriali, dai giocolieri e dai musicisti per hobby, cosĂŹ come dai cantanti del karaoke. Lâ&#x20AC;&#x2122;ex muro conservato nellâ&#x20AC;&#x2122;area dello stadio Jahnstadion è una superficie dove oggi si esercitano i graffitisti. Ma cosa resta oggi di quel simbolo di divisione? Una doppia fila di ciottoli segna il percorso del Muro attraverso la cittĂ . A partire dalla East ChecNpoint Charlie: qui scorreva il conÂżne tra Berlino Side Gallery lungo Potsdamer Platz fino alla BerOvest e Berlino Est. nauer Strasse si susseguono monumenti commemorativi, resti del Muro, ex torri di guardia e pannelli informativi con illustrazioni, fotografie e articoli che forniscono informazioni e ricostruzioni storiche. Presso la East Side Gallery, lâ&#x20AC;&#x2122;esposizione dâ&#x20AC;&#x2122;arte sulla riva del fiume Sprea, nel quartiere di Friedrichshain, con una lunghezza di 1.316 metri è la piĂš lunga sezione di Muro intatto tuttora esistente. Percorrendo la MĂźhlenstrasse fino a Stralauer Platz sono visibili i resti del Muro posteriore, mentre attraversando la SchillingbrĂźcke con direzione Heinrich-Heine-Strasse ci si imbatte in un passaggio di confine. Dopo il passaggio del Checkpoint Charlie in Friedrichstrasse con la visita al Museo del Muro, si giunge allâ&#x20AC;&#x2122;area della Topographie des Terrors, che include i resti di 200 metri del Muro. Imboccando la Stresemannstrasse in direzione Potsdamer Platz si raggiunge invece la torre di vedetta della RDT, risalente ai tempi della separazione, dove sono allestite le â&#x20AC;&#x153;Geschichtsmeile Berliner Mauerâ&#x20AC;?, tavole informative in quattro lingue che ripercorrono fatti storici legati al luogo in cui sono ubicate. 2014 31| |novembre-dicembre novembre-dicembre 2014| |31
Suggestiva vista panoramica al tramonto del Ponte Oberbaum.
FLQDQ]H VL WURYD DQFKH LO Âł0XVHR GHO 0XUR 0X VHR &DVD DO &KHFNSRLQW &KDUOLH´ FKH VXOOD PH]]H ULD GHOOD YLD )ULHGULFKVWUDÂ&#x2030;H SUHVHQWD OÂśHVSRVL]LR QH GL XQD ULFRVWUX]LRQH GHO SULPR SRVWR GL JXDUGLD Proprio FriedrichstraĂ&#x;e rappresenta da semSUH OD YLD SHU HFFHOOHQ]D GHOOD FDSLWDOH WHGHVFD /XQJD FKLORPHWUL SULPD GHOOD 6HFRQGD *XHU UD 0RQGLDOH VX TXHVWD YLD VRUVHUR SDOD]]L GL UL WURYR WHDWUL H LO IDPRVR YDULHWj Âł:LQWHUJDUWHQ´ *LDUGLQR GÂśLQYHUQR 6XOOD )ULHGULFKVWUDÂ&#x2030;H VL WUR YDQR DWWXDOPHQWH QXRYL HGLÂż FL FRPH L Âł)ULHGUL FKVWDGWSDVVDJHQ´ FRQ ERXWLTXH XIÂż FL H ULVWRUDQ ti, mentre nel fabbricato â&#x20AC;&#x153;Quartier 207â&#x20AC;? risalta il JUDQGH PDJD]]LQR Les Galeries Lafayette. Nonostante tutti questi luoghi famosi, molti berlinesi ritengono che Gendarmenmarkt sia OD SL EHOOD SLD]]D GL *HUPDQLD H SHUVLQR GL WXW WD (XURSD 'L VLFXUR q WDSSD REEOLJDWRULD SHU WXW
WL L YLVLWDWRUL OÂśLQVLHPH GHOOH FKLHVH JHPHOOH GHO Deutscher Dom 'XRPR WHGHVFR H GHO FranzĂśsischer Dom 'XRPR IUDQFHVH q XQ HVHPSLR PHUD viglioso di armonia architettonica. /D SLD]]D UHDOL]]DWD QHO VHFRQGR L SLD QL GL -RKDQQ $UQROG 1HULQJ VL FKLDPDYD LQ RUL JLQH Âł/LQGHQ 0DUNW´ 0HUFDWR GHL 7LJOL SL tardi â&#x20AC;&#x153;Fiedrichstädtischerâ&#x20AC;? (Mercato di FiedriFKVWlGWLVFK H Âł1HXHU 0DUNW´ 0HUFDWR 1XRYR 'RSR FKH OD SLD]]D YHQQH XWLOL]]DWD WUD LO H LO GDO UHJJLPHQWR GHL FRUD]]LHUL ÂłJHQV GÂśDUPV´ con posti di guardia e stalle, le venne dato il nome GL Âł*HQGDUPHQPDUNW´ 3LD]]D GHL *HQGDUPL $L JLRUQL QRVWUL DWWRUQR DOOD SLD]]D VL WURYDQR LQYH FH QXPHURVL ULVWRUDQWL QHJR]L H KRWHO 7HVWLPRQLDQ]D TXRWLGLDQD GL XQD FLWWj FKH dopo aver vissuto un passato turbolento, guarda al futuro con occhi sempre nuovi.
9 novembre 1989, una notte indimenticabile
frontiera della DDR almeno 133 persone che cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. Secondo altri studiosi, invece, furono piĂš di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate e in seguito assassinate. Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dellâ&#x20AC;&#x2122;Est si arrampicò sul muro e lo superò, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dallâ&#x20AC;&#x2122;altro lato, in unâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir. La caduta del muro di Berlino aprĂŹ la strada per la riunificazione tedesca che si concluse formalmente il 3 ottobre 1990.
Il muro divise in due la cittĂ di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò lâ&#x20AC;&#x2122;apertura delle frontiere con la Repubblica federale. GiĂ lâ&#x20AC;&#x2122;Ungheria aveva aperto le proprie frontiere con lâ&#x20AC;&#x2122;Austria il 23 agosto 1989, dando cosĂŹ la possibilitĂ di espatriare in occidente ai tedeschi dallâ&#x20AC;&#x2122;Est che in quel momento si trovavano in vacanza in altri paesi dellâ&#x20AC;&#x2122;Europa orientale. Tra Berlino Ovest e Berlino Est la frontiera era fortificata da due muri paralleli di cemento armato, separati da una cosiddetta â&#x20AC;&#x153;striscia della morteâ&#x20AC;? larga alcune decine di metri. Durante quegli anni, in accordo con i dati dei ricercatori dellâ&#x20AC;&#x2122;Associazione del Muro di Berlino, furono uccise dalla polizia di
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PERSONAGGI LUIGI VITALE Servizio di Margherita Reguitti. Immagini di Luigi Vitale
Š Ascolto i luoghi,
lasciandomi stupireÂť
Fotoreporter di respiro internazionale, vive da anni a Gorizia. ÂŤQuesta è una regione unica e affascinanteÂť. I suoi scatti fanno scoprire il Friuli Venezia Giulia al mondo grazie a un progetto promosso dallâ&#x20AC;&#x2122;Expo 2015.
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Si intitola â&#x20AC;&#x153;Discover the other ,WDO\´ OD PRVWUD IRWRJUDÂż FD SDWURFLQDWD GDOOÂś([SR GDOOÂś(QWH 1D]LRQDOH ,WD liano Turismo e dal Fondo Ambientale ,WDOLDQR FKH QHL SURVVLPL PHVL SUHVHQWHUj QHO PRQ GR JOL VFDWWL GHL PLJOLRUL IRWRJUDÂż LWDOLDQL FKLDPDWL D UDFFRQWDUH OH EHOOH]]H GHO 3DHVH FKH OD UHWH PRVWUD LQ DQWHSULPD VXO VLWR www.discovertheotheritaly.com. 3HU UDSSUHVHQWDUH LO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD q VWD to scelto Luigi Vitale IRWRUHSRUWHU GL UHVSLUR LQWHU QD]LRQDOH JRUL]LDQR GÂśDGR]LRQH GD DQQL LPSHJQDWR QHOOD SURPR]LRQH GHOOD QRVWUD UHJLRQH Luigi, come ha scelto i luoghi per lei piĂš rappresentativi? Š*XDUGDQGR FRQ JOL RFFKL H OD PHQWH GL XQ EDP ELQR /DVFLDQGRPL VWXSLUH QRQ GDQGR QXOOD SHU VFRQ WDWR PD DQFKH VHJXHQGR OH PLH UHJROH GHO PHVWLHUH GL IRWRUHSRUWHU YLYHUH L OXRJKL FHUFDQGR GL FDSLUOLÂŞ Cosa intende per vivere un luogo? ŠĂ&#x160; XQ SURFHVVR FRPSOHVVR FKH SUHVXSSRQH GL HQ WUDUH QHO VXROR H QHOOÂśDWPRVIHUD GHL OXRJKL QRQ HVHU FLWDQGR XQ VHQVR FULWLFR PD VHPSOLFHPHQWH VIRU]DQ 34
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GRVL GL FDSLUH VHQ]D SUHFOXVLRQL $QQXOODQGR LO VHQVR GL FULWLFD YHUVR OH SHUVRQH H L OXRJKL VL HQWUD LQ FRQ WDWWR H VL FRPSUHQGH FLz FKH SRL GLYHQWD OœRSHUD OD IR WRJUD¿ D XQLFD FKH UDFFRQWDª Nella mostra ogni fotografo ha presentato 10 foWRJUD¿ H TXDO q LO ¿ O URXJH che lega le sue? Š/D PLD ¿ ORVR¿ D QHO ODYRUR q GL HYLWDUH OR VFRQWD WR +R TXLQGL SULPD IDWWR XQ DFFXUDWR ODYRUR GL ULFHU FD SHU LQGLYLGXDUH L OXRJKL H OH VHQVD]LRQL FKH PL UL PDQGDQR L SDUWLFRODUL GHOOD YLWD GHOOH SHUVRQH FKH YL DELWDQR LQ VWUHWWR UDSSRUWR FRQ L VHJQL DUFKLWHWWRQL FL FKH OL FDUDWWHUL]]DQR +R SRL FRVWUXLWR XQ SHUFRUVR non didascalico ma di segni che diano il senso della YLWD SUHVHQWH H SDVVDWD OHJDWD D DUFKLWHWWXUH H WUDGL ]LRQL VWRULD H FXOWXUD +R FRVu VFHOWR GL UDSSUHVHQWDUH LO PDWULPRQLR FDUVLFR SXQWR GL LQWUHFFLR FRQ L FRVWX PL VORYHQL H EDOFDQLFL L PRVDLFL GL $TXLOHLD VHJQL GL EHOOH]]D GXUDWXUD GHL VHFROL H LO SUHVHQWH YLYR QHOOœDW WLYLWj GHL PDHVWUL GL 6SLOLPEHUJR /œDUWH GHOOD VFHQR JUD¿ D WHDWUDOH GHO 9HUGL GL 7ULHVWH H LO FRQWHPSRUDQHR LQWUHFFLDWR DOOR VSLULWR GHOOD 0LWWHOHXURSD D 3DOD]]R /DQWLHUL GL *RUL]LD GRYH 3LVWROHWWR KD UDSSUHVHQWDWR FRQ XQœRSHUD OD VXD LGHD GL (XURSD , JLRLHOOL GHO 7HP
SLHWWR ORQJREDUGR GL &LYLGDOH H OD EHOOH]]D GL SLHWUD H PDUH GHO &DVWHOOR GL 0LUDPDUH 8Q SRVWR GL ULOLH YR QHO UDSSUHVHQWDUH TXHVWD UHJLRQH q VWDWR DIÂż GDWR DO SDWULPRQLR HQRJDVWURQRPLFR FKH q LO QXFOHR SXOVDQWH GHOOÂś([SR (FFR FKH LQ PRVWUD YL VRQR OH FROOLQH GHOOÂś$EED]LD GL 5RVD]]R H OH VXH YLJQH FKH SURGXFR QR L ELDQFKL IUD L PLJOLRUL DO PRQGR H L IRUPDJJL VWD JLRQDWL QHOOH JURWWH FDUVLFKH WULHVWLQHÂŞ 1HOOÂśHYROX]LRQH GLJLWDOH OD IRWRJUDÂż D PDQWLHQH ancora una sua forza di linguaggio? Š&HUWDPHQWH H FKL GLFH FKH q PRUWD VRWWR L FROSL GHO GLJLWDOH VEDJOLD 1HOOÂśXOWLPR GHFHQQLR L FRPPLW WHQWL KDQQR LPSDUDWR DG DFFRQWHQWDUVL SHU UDJLRQL GL ULVSDUPLR TXHVWR KD LPSRYHULWR LO PRQGR SURIHVVLR QDOH DQFKH FXOWXUDOPHQWH 1H FRQVHJXH FKH OD IRWR JUDÂż D SURIHVVLRQDOH q VRPPHUVD GD XQD SURGX]LRQH VSURSRVLWDWD GL VFDWWL IRWRJUDÂż FL GLOHWWDQWLVWLFL UHDOL] ]DWL FRQ VWUXPHQWL FKH VRQR DOOD SRUWDWD GL WXWWL H FRQ VHQWRQR GL ULSURGXUUH LQ PRGR DFFHWWDELOH FLz FKH WXW WL SRVVRQR YHGHUH FRQ XQ ULVXOWDWR GHFLVR GDOOD PDF FKLQD ,O ODYRUR GHL JUDQGL SURIHVVLRQLVWL QRQ q OHJDWR DO WLSR GL PH]]R R VXSSRUWR XWLOL]]DWR VLD HVVR SHOOL FROD R Âż OH GLJLWDOH PD DOOH LGHH H DOOÂśHVVHUH YLVLRQDUL /D IRWRJUDÂż D ULPDUUj FRVu XQD IRUPD GÂśDUWH FKH FRQ WLQXHUj D HVLVWHUH QHO WHPSRÂŞ ,Q FKH UDSSRUWR VRQR L IRWRJUDÂż H L YLGHR DUWLVWL" Š6WUHWWL SDUHQWL GLUHL LO VHFRQGR SHU DOFXQL q XQ SDVVDJJLR QDWXUDOH ,R KR GHFLVR GL GDUH PRYLPHQWR DL PLHL VFDWWL VFHJOLHQGR DUWH H VFLHQ]D FRPH FDP SR GL D]LRQH 2JJL FRQ OÂśHYROX]LRQH GHOOD WHFQRORJLD OÂśDUWLVWD SXz HVVHUH SURWDJRQLVWD GL RJQL IDVH GL OD YRUD]LRQH GDOOH ULSUHVH DO PRQWDJJLR Âż QR DOOD SRVW SURGX]LRQH FRQ GRPLQLR FRPSOHWR GHO ODYRUR 5H FHQWHPHQWH VRQR VWDWR UHJLVWD H SURGXWWRUH GL GLYHU VL FRUWRPHWUDJJL IUD L TXDOL Âł/LYLR )HOOXJD ´ UH DOL]]DWR SHU LO FHQWHQDULR GHO 3DWULDUFD GHOOÂśHQROR JLD IULXODQD FKH UDFFRQWD Âł9LJQH 0XVHXP´ RSH ra dellâ&#x20AC;&#x2122;architetto Yona Friedman e dellâ&#x20AC;&#x2122;artista Jean %DSWLVW 'HFDYpOH H Âł*HQWH GL *DJOLDWR´ YLGHR UH SRUWDJH VXO SURJHWWR GHOOR VFLHQ]LDWR IULXODQR 0DX UR )HUUDUL H GHOOD PRJOLH 3DROD FKH RJQL HVWDWH LQ XQ SLFFROR FHQWUR GDOOD &DODEULD IDQQR LQFRQWUDUH
Una carriera lunga 25 anni Luigi Vitale è nato in Sicilia ma vive a Gorizia e negli ultimi anni ha rivolto il suo obiettivo principalmente sul Friuli Venezia Giulia, realizzando tre libri fotografici: â&#x20AC;&#x153;Friuli Venezia Giulia â&#x20AC;&#x201C; Viaggio nella terra dellâ&#x20AC;&#x2122;Oroâ&#x20AC;? (2007), â&#x20AC;&#x153;Friuli Venezia Giulia â&#x20AC;&#x201C; Artisti e Artigiani nella terra dellâ&#x20AC;&#x2122;Oroâ&#x20AC;? (2008), â&#x20AC;&#x153;Friuli Venezia Giulia â&#x20AC;&#x201C; Uomini, Lavoro, Industriaâ&#x20AC;? (2010). Tra le mostre personali piĂš importanti: â&#x20AC;&#x153;Tracce No Global tra Oriente e Nuovo Mondoâ&#x20AC;?, nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del Premio Terzani di Udine, e â&#x20AC;&#x153;Industrial Designâ&#x20AC;? al Museo Ugo CarĂ di Muggia. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale di Venezia con lâ&#x20AC;&#x2122;opera â&#x20AC;&#x153;Silenzi e Obliiâ&#x20AC;?, dedicata alle atmosfere dellâ&#x20AC;&#x2122;archeologia industriale. In 25 anni di carriera ha realizzato centinaia di reportage pubblicati su testate italiane e straniere in oltre 50 Paesi nel mondo. Fotografo pubblicitario e ritrattista, ha realizzato reportage industriali e dedicati a temi sociali quali la pazzia, lâ&#x20AC;&#x2122;acqua, i trapianti e lâ&#x20AC;&#x2122;industria degli incendi. Ă&#x2C6; stato scelto per rappresentare il FVG nella mostra â&#x20AC;&#x153;Discover the other Italyâ&#x20AC;?, patrocinata dallâ&#x20AC;&#x2122;Expo 2015, ENIT e FAI. www.luigivitale.eu - info@luigivitale.eu SUHPL 1REHO ULFHUFDWRUL PHGLFL H DUWLVWL GL WXWWR LO PRQGRÂŞ Ci sono giĂ altri progetti in cantiere dopo Expo 2015? Š6WR ODYRUDQGR D XQD JUDQGH PRVWUD FKH SURVHJXH QHO PLR SHUVRQDOH FDPPLQR GL ULFHUFD H YDORUL]]D]LR QH GL TXHVWD UHJLRQH &RQ YLGHR H IRWRJUDÂż H YRJOLR UDFFRQWDUH SDHVDJJL FLWWj H FRPSOHVVL LQGXVWULDOL DW WUDYHUVR OH GRQQH H JOL XRPLQL FKH KDQQR IDWWR H FRQ WLQXDQR D IDUH GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD XQD UHJLRQH XQLFD H DIIDVFLQDQWHÂŞ Margherita Reguitti
Tre scatti di Luigi Vitale; da sinistra: la diga di Grado, giovani pastori a Sauris, i terrazzamenti di Rosazzo.
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FRIULI SCONOSCIUTO
STORIA E ARTE LUNGO LO STELLA Servizio e immagini di Mario Pozzar
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Nel fiume della storia In un famoso paragrafo della Naturalis historia, Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) fa una panoramica di Veneto e Friuli e dei loro fiumi: vengono citati Tagliamento, Varmo, Ausa, Torre, Natisone e un Anaxum che gli studiosi hanno identificato con lo Stella. Oggi come allora, questo affascinante corso dâ&#x20AC;&#x2122;acqua attraversa un territorio splendido... e lungo il suo tragitto la storia ha lasciato tracce che parlano a chi sa ascoltare.
Dalle montagne al mare
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Tutto inizia, in realtĂ , da luoghi lontani rispetto alla Bassa: comincia nelle montagne friulane FRQ L ORUR LQÂż QL WL ULJDJQROL FKH VFRUURQR Âż QR DOOÂśDOWD SLDQXUD SHU SRL LQDELVVDUVL DOOÂśLQFRQWUR FRQ L WHUUHQL SHUPHD bili. La discesa delle acque nelle viscere della terUD SHUz VHJXH GHL SHUFRUVL SUHFLVL FRVu DOOÂśDOWH] za di Codroipo H JL Âż QR DO Monfalconese, in una linea diagonale FKH WDJOLD LQ GXH LO )ULXOL OÂśLPSDW to con i terreni impermeabili porta al loro ritorno LQ VXSHUÂż FLH 1DVFRQR FRVu L Âż XPL GL ULVRUJLYD, fenomeno fra i piĂš interessanti della geologia re-
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gionale, caratterizzati da una temperatura costante di 9-12°C e una portata regolare che va dai 50 ai 65 m 3 GÂśDFTXD DO VHFRQGR )UD GL ORUR FÂśq DQFKH lo Stella, che fa capolino a Flambro GDOOÂśLQFRQWUR fra piccole rogge e che, nel corso del suo viaggio Âż QR DOOD Laguna di Marano, accoglie le acque deJOL DIĂ&#x20AC; XHQWL Taglio e Torsa XQ FRUVR GÂśDFTXD LP merso per 45 km nel silenzio di una natura ancora in buona parte intatta, fra ontani e querce secolari, circondato da luoghi di grande valore culturale.
Villa Badoglio Il nostro viaggio parte a Flambruzzo, con il suo castello DWWHVWDWR VLQ GDO 1HO OD SUR prietà passa ai conti di Codroipo, che la mantengoQR ¿ QR DO TXDQGR LO FRPSOHVVR YLHQH DFTXL stato dal conte Francesco Rota di San Vito al Tagliamento, che però lo rivende pochi anni dopo; al termine della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, LO PDULWR GL XQD GHOOH ¿ JOLH GL )UDQFHVFR LO GXFD Mario Badoglio, diventa il nuovo proprietario e DQFRUD RJJL OD YLOOD q DELWDWD GDL VXRL GLVFHQGHQ WL 'HOOœDQWLFD IRUWH]]D QRQ UHVWDQR FKH WUDFFH RU mai ingentilite dalla lenta conversione residenziale
del palazzo, avvenuta giĂ dal tardo Rinascimento: le due torri di difesa agli angoli opposti della villa sembrano piĂš rifugi ameni che strutture militaUL PHQWUH LO SLWWRUHVFR SRQWH GÂśDFFHVVR QRQ q FKH XQÂśHFR GHO SRQWH OHYDWRLR PHGLHYDOH $ FRPSOHWD UH OÂśRSHUD DOOÂśLQL]LR GHOOÂś2WWRFHQWR VDUj OD WUDVIRU mazione del vecchio bosco planiziale circostante in un parco allâ&#x20AC;&#x2122;inglese degno di un quadro del Romanticismo, pur calato nel contesto locale dominato da rogge, laghetti e olle. /ÂśLQWHUQR GHOOD YLOOD WUD L SL WLSLFL GHOOD FLYLOWj instaurata dalla Serenissima dopo la sua trasformazione cinquecentesca da potenza di mare a doPLQDWULFH GL WHUUD q XQ VXVVHJXLUVL GL VWDQ]H XQ tempo popolate da ospiti illustri; ancora oggi, la biblioteca conserva una parte cospicua della biblioteca privata di Giandomenico Bertoli OÂśDED te che diede il via alla valorizzazione archeologica del Friuli pubblicando nel 1739 Le AntichitĂ dâ&#x20AC;&#x2122;Aquileia profane e sacre, per la maggior parte Âż nora inedite, raccolte, disegnate ed illustrate da G.D.B.
Fra letteratura e scienza
/DVFLDWD )ODPEUX]]R OD PHWj VXFFHVVLYD q AriLV GL 5LYLJQDQR. Il mulino, i rustici campestri, la chiesetta di San Giacomo, il ponticello sullo StelOD OÂśDWPRVIHUD q TXHOOD GHOOH QRYHOOH FDPSDJQROH GL ,SSROLWR 1LHYR H QRQ q FHUWR XQ FDVR FKH SUR SULR TXL XQÂśRSHUD FDSLWDOH GHOOD OHWWHUDWXUD DIIRQ di le sue radici. 1HO Luigi Da Porto pubblica la Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti con la pietosa loro morte intervenuta giĂ nella cittĂ di Verona nel tempo del signor Bartolomeo della Scala: protagonisti sono Romeo Montecchi, Giulietta Cappelletti e il loro amore reso impossibiOH GDOOD VWRULFD ULYDOLWj GHOOH GXH IDPLJOLH GÂśRULJL QH 5RPHR LQ UHDOWj q OÂśalter ego dello stesso autoUH FRVWUHWWR D ULQXQFLDUH DOOÂśDPRUH GL Lucina SaYRUJQDQ, alias Giulietta, erede di una famiglia nePLFD GHL 'D 3RUWR PD OD YHUD VFRSHUWD q XQÂśDOWUD OD +LVWRULD DUULYDWD Âż QR LQ ,QJKLOWHUUD VDUj OD IRQ WH GÂśLVSLUD]LRQH GL William Shakespeare per il dramma Romeo e Giulietta 2JJL QHOOD GROFH VilOD 6DYRUJQDQ, con la sua bella facciata rossastra DIIDFFLDWD VXOOH DFTXH GHO Âż XPH OD Âż JXUD GL /X cina â&#x20AC;&#x201C; che qui dimorò per molti anni â&#x20AC;&#x201C; aleggia ancora fra storia e leggenda, mentre tutto intorno si HVWHQGH XQÂśarea naturalistica divenuta Sito di importanza Comunitaria, abitata da una ricca fauna e dominata da prati umidi alternati a stabili, piante antichissime e risorgive. Un ambiente unico, giustamente omaggiato dal vicino Acquario â&#x20AC;&#x153;Paolo Solimbergoâ&#x20AC;? VRUWR FRQ OÂśRELHWWLYR GL RVVHUYDUH GDO
Nella pagina accanto, - in alto: un tratto del fiume Stella a Flambruzzo; - in basso: la facciata di Villa Badoglio a Flambruzzo. In questa pagina, - sopra: unâ&#x20AC;&#x2122;altra veduta di Villa Badoglio; - in basso: Villa Savorgnan ad Ariis di Rivignano.
YHUR L SHVFL ORFDOL H GL WXWWD OD UHJLRQH DOOÂśLQWHU no, una quarantina di specie ittiche diverse nuoWDQR LQ DPSLH YDVFKH GL YHWUR QHOOH TXDOL q ULSUR dotto il loro habitat, sotto gli occhi di un pubblico che giunge ogni anno numeroso, con una media di 25.000 visitatori.
/ÂśXOWLPR YLDJJLR
Giunti a 5LYLJQDQR q SRVVLELOH FRQRVFHUH L OXR ghi circostanti attraverso percorsi guidati a bordo di una antica carrozza QRQFKp VDOLUH VX XQÂśimbarcazione a remi H QDYLJDUH VXO Âż XPH SHU TXDO che chilometro. In questo ritorno ai ritmi lenti del passato, anche lo Stella si fa piĂš placido; a Palazzolo ODGGRYH L 5RPDQL YL DYHYDQR HGLÂż FD WR XQ SRQWH QHOOR VWHVVR SXQWR LQ FXL VRUJH OÂśDWWXD OH DWWUDYHUVDPHQWR VWUDGDOH OÂśDFTXD Ă&#x20AC; XLVFH TXDVL D SDVVR GÂśXRPR DOODUJDQGR LO SURSULR DOYHR Âż QR DOOÂśLQFRQWUR FRQ OD Laguna. Qui, nella ULVHUYD QD turale istituita nel 1996, un ultimo spettacolo attende il visitatore: superati i canneti delle rive, popolati da falchi di palude, cigni reali, aironi rossi, cinerini e bianchi, la luce favolosa della foce si posa sui casoni dei pescatori, aprendo lo sguardo Âż QR DOOÂśRUL]]RQWH GHO PDUH /R 6WHOOD DUULYDWR DO WUDJXDUGR RUD q VROR XQ OLHWR ULFRUGR Mario Pozzar
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ALLA SCOPERTA DI... PROGETTO CFMUNESCO Servizio e immagini di Federica Pettarin
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E se gli studenti governassero il mondo? A Cividale del Friuli attesi 180 ragazzi da venti diversi Paesi per una conferenza internazionale in lingua inglese che simulerà i dibattiti delle Nazioni Unite. Per capire la visione delle nuove generazioni su temi cruciali per il futuro del pianeta.
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Si chiama CFMUNESCO la simulazione dei dibattiti delle Nazioni Unite (MUN) che si svolgerà a Cividale del Friuli dal 13 al 15 novembre, coinvolgendo 180 studenti delle scuole superiori che giungeranno da 20 Paesi, per confrontarsi in inglese su problematiche socio politiche mondiali di attualità, imperniate sul tema generale “To protect and preserve” (Proteggere e preservare). L’obiettivo del MUN, unica simulazione UNESCO in Europa, è quello di soddisfare i bisogni formativi degli studenti delle scuole superiori a cui è rivolto. Esso rispecchia il format di una conferenza di 3 giorni organizzata e coordinata in toto dagli studenti. A ogni studente viene infatti richiesto di indossare i panni di un delegato impegnato nelle sedute di commissione delle Nazioni Unite nel rappresentare le posizioni di un Paese. Il che equivale a scrivere e presentare proposte, confrontarsi con gli altri delegati attraverso il dibatto e il voto per
avanzare soluzioni plausibili ai problemi mondiali. I confronti avvengono in inglese e si svolgono secondo le procedure formali utilizzate durante le sessioni dell’ONU. Perfettamente in linea con la vocazione internazionale del Convitto Nazionale “Paolo Diacono” (CNPD) a cui fa capo, il progetto è nato su iniziativa di un comitato spontaneo di studenti delle scuole superiori annesse all’Istituzione cividalese, con pluriennale esperienza di conferenze MUN internazionali. I 180 studenti coinvolti frequentano le Scuole Superiori (14-19 anni) e provengono da 20 Paesi tra i quali Albania, Angola, Argentina, Canada, Croazia, Grecia, Lettonia, Mauritius, Moldavia, Oman, Russia, Slovenia. Alloggeranno nelle strutture alberghiere (hotel, bed&breakfast) di Cividale, la cittadiQD GXFDOH LQWHJUDWD QHO SURJHWWR &)081(6&2 ¿ Q dalla scelta del nome: la sigla CF abbinata a MUN e UNESCO (Organizzazione di cui il Convitto fa parIn questa pagina: in alto, il segretario generale del Comitato Direttivo di CFMUNESCO, Gabriele Qualla; qui a fianco: gruppo di studenti impegnato nell’edizione del dibattito MUN tenutosi a New York nel 2010. Pagina a fianco: il Convitto Nazionale “Paolo Diacono” di Cividale del Friuli che ospiterà tutte le attività di dibattito.
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te), rende Cividale del Friuli protagonista di un progetto che porterĂ il suo nome in tutto il mondo. In ogni giornata saranno organizzati momenti di socializzazione e conoscenza del territorio rivolti a studenti e docenti accompagnatori (coffee break, social events serali, visite alla cittĂ e al territorio). Il programma dellâ&#x20AC;&#x2122;evento comprende due appuntamenti aperti al pubblico che si terranno nella sede della Chiesa di San Francesco: la Cerimonia dâ&#x20AC;&#x2122;apertura giovedĂŹ 13 novembre (in orario 10.30-13), durante la quale verranno presentate le attivitĂ previste e le delegazioni partecipanti, e la Cerimonia di chiusura sabato 15 novembre (orario 15-17), che prevede la conclusione dei lavori con premiazione delle delegazioni che si saranno distinte durante il dibattito. SarĂ invece il Convitto Nazionale â&#x20AC;&#x153;Paolo Diaconoâ&#x20AC;? a ospitare tutte le attivitĂ di dibattito. Š(VVHQGR LO &RQYLWWR XQÂśLVWLWX]LRQH Âż QDOL]]DWD alla promozione educativa e culturale dei giovani, la nostra attenzione â&#x20AC;&#x201C; osserva il rettore Oldino Cernoia â&#x20AC;&#x201C; si concentra principalmente su quelle attivitĂ volte ad ampliare e ottimizzare lâ&#x20AC;&#x2122;offerta formativa attraverso il confronto e lâ&#x20AC;&#x2122;esperienza diretta, come accade in una conferenza MUN. In occasione del CFMUNESCO, studenti di diversa provenienza e cultura potranno mettersi seriaPHQWH LQ JLRFR DIÂż QDUH OH SURSULH FDSDFLWj RUJD nizzative e di public speaking, e acquisire nozioni importanti relative ai grandi temi della politica internazionaleÂť. ÂŤĂ&#x2C6; importante â&#x20AC;&#x201C; gli fa eco Gabriele Qualla, Segretario Generale CFMUNESCO â&#x20AC;&#x201C; che unâ&#x20AC;&#x2122;istituzione educativa dello Stato come il Convitto Nazionale â&#x20AC;&#x2DC;Paolo Diaconoâ&#x20AC;&#x2122; offra la possibilitĂ a numerosi ragazzi provenienti da tutto il mondo di misurarsi e confrontarsi su tematiche attuali. Il progetto MUN è unâ&#x20AC;&#x2122;esperienza di crescita formativa che prepara a guardare al futuro con ottimismo, e che insegna a giocare un ruolo attivo come cittadini dellâ&#x20AC;&#x2122;Europa e del mondoÂť. Federica Pettarin
I protagonisti Tutte le attivitĂ sono coordinate, organizzate e gestite dal Comitato Direttivo e Organizzativo, che ricoprono i seguenti ruoli e sono cosĂŹ composti: Comitato Direttivo Gabriele Qualla, Segretario Generale, Liceo Linguistico (17 anni); Elisa Cesarano, Vice Segretario Generale e Presidente del Comitato dei Diritti Umani, Liceo Classico (18 anni); Giulia Martello, Presidente del Comitato UNESCO, Liceo Linguistico (18 anni). Comitato Organizzativo Matteo Ferluga, Presidente del Comitato del Disarmo, Liceo Scientifico (16 anni); Marco Onofrio, Presidente del Consiglio di Sicurezza, Liceo Classico (17 anni); Giacomo Brandolin, Capo dello Staff, Istituto Agrario â&#x20AC;&#x153;P. dâ&#x20AC;&#x2122;Aquileiaâ&#x20AC;? (20 anni); Giacomo Nunin, Presidente del Comitato dellâ&#x20AC;&#x2122;Ambiente, Istituto Agrario â&#x20AC;&#x153;P. dâ&#x20AC;&#x2122;Aquileiaâ&#x20AC;? (20 anni); Stefania Michelut, Responsabile delle comunicazioni, ex studente (22 anni).
I contenuti Durante la Conferenza gli studenti rappresenteranno i delegati di oltre 60 Stati, ridiscutendo i seguenti argomenti: UNESCO - Traffico illecito di beni artistici; Sperimentazione sugli animali; Difesa del patrimonio culturale in periodo postbellico; DISARMO â&#x20AC;&#x201C; Uso dei satelliti per scopi militari; Adozione di compagnie paramilitari da parte di multinazionali; Gestione del disarmo dei gruppi terroristici; AMBIENTE - Salvaguardia della fauna ittica; Energie verdi e biofuel; Traffico illecito di rifiuti; DIRITTI UMANI - Questione dei campi profughi; Diritti degli omosessuali (LGBT); Abuso di forza da parte della polizia sulla popolazione civile; CONSIGLIO DI SICUREZZA â&#x20AC;&#x201C; Conflitto israelo-palestinese; Questione della Crimea; Terrorismo in Medio Oriente. Info e dettagli sul progetto CFMUNESCO sono disponibili al sito www.cfmunesco.it
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PERSONAGGI GIANLUIGI CHIOZZA Servizio e immagini di Margherita Reguitti
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Patrimonio
della gente
Dal sostegno a famiglie in difficoltĂ alla valorizzazione di progetti culturali, passando per lâ&#x20AC;&#x2122;assistenza alle categorie sociali piĂš deboli. Da oltre ventâ&#x20AC;&#x2122;anni la Fondazione Carigo rappresenta il cuore pulsante della quotidianitĂ del territorio Isontino. Come conferma il suo presidente.
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Dal 1992 la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia è tra i protagonisti della crescita culturale, sociale ed economica dellâ&#x20AC;&#x2122;Isontino. Punto di riferimento per enti pubblici e associazionismo privato che operano nel volontariato e nellâ&#x20AC;&#x2122;assistenza alle categorie sociali piĂš deboli, che la crisi locale e globale mette a dura prova ogni giorno. La storica sede del palazzo del Monte di PietĂ di via Carducci 2 a Gorizia ospita mostre dâ&#x20AC;&#x2122;arte di livello internazionale, mentre nella sala convegni Della Torre si svolgono seminari, incontri e conferenze. La Fondazione è motore di traino per attivitĂ culturali autonome cosĂŹ come in collaborazione con altre realtĂ per la valorizzazione dei beni ambientali. Per tracciare un bilancio dellâ&#x20AC;&#x2122;anno che volge al termine, e per comprendere le strategie future, abbiamo parlato direttamente con il presidente, Gianluigi Chiozza. Presidente, quale è stato lâ&#x20AC;&#x2122;impegno della Fondazione nel 2014? ÂŤA oggi lâ&#x20AC;&#x2122;impegno della Fondazione Carigo sul territorio nei diversi settori nei quali siamo partner 40
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e sostenitori ammonta a circa 3 milioni e 200 mila HXUR 5LVSHWWR DO YL q VWDWD XQD OLHYH Ă&#x20AC; HVVLRQH frutto della crisi che si ripercuote anche sulle nostre casseÂť. La crisi come ha inciso nella programmazione dei vostri interventi? ÂŤGiĂ nel 2013 la Fondazione aveva approvato uno spostamento delle percentuali di intervento a sostegno di ambiti diversi, proprio per andare incontro alle diverse esigenze della societĂ isontina semSUH SL LQ GLIÂż FROWj SHU OD FULVL VLVWHPLFD ROWUH FKH LQ dustriale e produttiva. Quindi, sullâ&#x20AC;&#x2122;orientamento giĂ tracciato, il Consiglio di indirizzo (nominato da enti pubblici, associazioni culturali e del volontariato, ordini professionali, universitĂ - dunque i nostri â&#x20AC;&#x153;azionistiâ&#x20AC;? di riferimento) ha aumentato gradualmente dal 12% al 22% la quota destinata al sociale. Abbiamo mantenuto il 4% per interventi nella sanitĂ , il 23% a sostegno del mondo della scuola e formazione per un importo di 736 mila euro. Non dimentichiamoci che negli anni abbiamo erogato oltre 6 milioni di euro per le universitĂ presenti in cittĂ , direttamente e tramite il Consorzio Universitario GorizianoÂť.
Rispetto al 2013 quali sono state la variazioni SL VLJQLÂż FDWLYH" ÂŤNel 2014 vi è stato un lieve calo delle risorse destinate alla cultura, scese dal 28% al 27%, che in termini numerici ammontano a circa 864 mila euro. Le FLIUH QRQ VRQR DQFRUD GHÂż QLWLYH VROR FRQ LO ELODQFLR FRQVXQWLYR GL Âż QH DQQR DYUHPR LO TXDGUR SUHFLVR Va inoltre tenuto presente che nel 2013 i progetti che abbiamo sostenuto sono stati 564 con una mobilitazione complessiva di 14 milioni di euroÂť. Dai numeri ai contenuti: quali sono stati i proJHWWL SL VLJQLÂż FDWLYL QHO VHWWRUH GHO YRORQWDULDWR H GHOOD EHQHÂż FHQ]D" Š0ROWL GDYYHUR LQ TXDQWR QRQ q VXSHUĂ&#x20AC; XR ULSH tere che le emergenze crescono di giorno in giorno. Vorrei citare il progetto â&#x20AC;&#x153;Sollievoâ&#x20AC;?, in collaborazione con gli Ambiti Alto e Basso Isontino, per portare aiuto â&#x20AC;&#x201C; attraverso strutture cooperative â&#x20AC;&#x201C; alle famiglie di malati gravi, disabili o anziani, assistiti in FDVD 6LDPR LQROWUH DO Âż DQFR GHOOD &DULWDV SURYLQ ciale, in prima linea nel tendere la mano a famiglie FKH QRQ DUULYDQR D Âż QH PHVH FRQ XQD SHUFHQWXDOH sempre piĂš alta tra loro di nostra genteÂť. La Fondazione Carigo è sempre attenta anche allâ&#x20AC;&#x2122;ambito culturale: in questo momento che esposizione ospitate nella vostra sede? ÂŤĂ&#x2C6; stata inaugurata lo scorso settembre e resterĂ DSHUWD Âż QR DOOÂś IHEEUDLR OD PRVWUD Âł2OWUH OR VJXDU GR )RWRJUDÂż D *RUL]LD SULPD GHOOD *UDQGH *XHU UD *OL DWHOLHU IRWRJUDÂż FL JRUL]LDQL QHOOD %HOOH eSR que (1860-1914)â&#x20AC;?, un progetto che mira a far conoscere e valorizzare un patrimonio di immagini da cui emerge come Gorizia sia una cittĂ dove, nel pasVDWR H RJJL VL VRQR VYLOXSSDWL YDOHQWL IRWRJUDÂż SUR fessionisti e non. Una scelta in linea con la nostra missione, anche perchĂŠ attraverso il progetto â&#x20AC;&#x153;Specchi della memoriaâ&#x20AC;?, abbinato alla mostra, intendiamo sollecitare i nostri concittadini a portarci le foto di quellâ&#x20AC;&#x2122;epoca, conservate nelle loro case, cosĂŹ da rendere lâ&#x20AC;&#x2122;attuale esposizione un vero work in progress, contribuendo ad arricchire lâ&#x20AC;&#x2122;archivio di immagini della Fondazione. Con questo ultimo appuntamento le esposizioni allestite nella sede della Fon-
Due immagini della mostra Oltre lo sguardo, visitabile presso la sede della Fondazione Carigo a Gorizia fino allâ&#x20AC;&#x2122;8 febbraio.
dazione dal 2007 sono state diciassette, con oltre 80 mila visitatoriÂť. Quali sono i progetti per il futuro? ÂŤFare della Fondazione sempre piĂš la casa degli isontini, gestendo al meglio e con totale trasparenza XQ SDWULPRQLR DFFXPXODWR FRQ VDFULÂż FLR GDL QRVWUL DYL ODYRUDQGR DIÂż QFKp FRQWLQXL D HVVHUH XQD ULF chezza per queste genti e queste terreÂť. Margherita Reguitti
ALLA SCOPERTA DI... LA SCUOLA â&#x20AC;&#x153;FRANCESCO ULDERICO DELLA TORREâ&#x20AC;? A GRADISCA Servizio di Vanni Veronesi. Immagini di Gianpiero Iurig
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Centâ&#x20AC;&#x2122;anni
e non sentirli
Un anniversario a cavallo di due anni: protagonista un edificio che è la storia stessa di una comunitĂ . Dalle avvisaglie della Prima Guerra Mondiale a oggi, le vicende della scuola media di Gradisca dâ&#x20AC;&#x2122;Isonzo si dipanano in un universo di uomini, fatti e ricordi. Che iMagazine ha voluto raccontarvi.
Il rintocco della campana
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Natale 1914. La Prima Guerra Mondiale giĂ infuria in mezza Europa, ma a Gradisca, periferia estrema dellâ&#x20AC;&#x2122;Impero AuVWURXQJDULFR D SRFKL SDVVL GDO FRQÂż QH LWDOLDQR OD VLWXD zione appare tranquilla e nellâ&#x20AC;&#x2122;ultimo Natale sereno prima della catastrofe câ&#x20AC;&#x2122;è da festeggiare un evento straordinario. Dopo aver fondato un Istituto Magistrale nel JOL $XVWULDFL VWDQQR SHU LQDXJXUDUQH OD VHGH Âż QDO mente stabile, in via Roma 22. Terminate le vacanze natalizie, la prima campanella suona il 7 gennaio 1915 FDVR VLQJRODUH GL HGLÂż FLR OD FXL inaugurazione, di fatto, si accavalla su due anni consecutivi. Ma cinque mesi dopo lâ&#x20AC;&#x2122;ingresso degli studenti, a suonare su Gradisca sono ben altre campane; dai campanili, infatti, inizia a levarsi il rintocco funebre dei primi caduti al fronte: lâ&#x20AC;&#x2122;Italia ha dichiarato guerra allâ&#x20AC;&#x2122;Au-
stria-Ungheria. Che i presagi fossero sinistri, tuttavia, qualcuno lâ&#x20AC;&#x2122;aveva giĂ pensato due anni prima: nel dicembre 1913, allâ&#x20AC;&#x2122;apertura del cantiere, si era infatti scoperto che la prima pietra, posta lâ&#x20AC;&#x2122;anno precedente, era stata manomessa e il suo contenuto â&#x20AC;&#x201C; una pergamena assieme a delle monete â&#x20AC;&#x201C; asportato, ad eccezione di un solo centesimo. Rimossa la pietra dello scandalo, la caWDVWURIH q VROR ULQYLDWD VRVSHVH Âż QR D GDWD GD GHVWLQDU si le lezioni, la scuola diventa immediatamente un ospedale militare. RimarrĂ tale sino al 26 ottobre 1917, dopo la disfatta di Caporetto.
8Q HGLÂż FLR GDOOH PLOOH YLWH Ultimati i lavori di ripristino a seguito dei danni di guerra, il palazzo torna a ospitare le classi dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto nella primavera del 1919. Il destino, però, va nuovamente in unâ&#x20AC;&#x2122;altra direzione: nel 1923, pochi anni dopo lâ&#x20AC;&#x2122;ingresso della Venezia Giulia in Italia, Mussolini vara la riforma Gentile. Nel riordino generale che ne segue, lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto di Gradisca viene soppresso, pur consentendo di portare a termine i corsi giĂ avviati: nel 1926, dunque, OD FLWWj SHUGH GHÂż QLWLYDPHQWH OH VXH 0DJLVWUDOL /ÂśHGLÂż cio di via Roma 22, però, continua a vivere, e nel 1923 inizia a ospitare in alcuni locali la scuola elementare,
Âż QR DG DOORUD LQ FDOOH 0DFFDUL SRFKL DQQL GRSR HQWUD no anche i ragazzi della scuola professionale dâ&#x20AC;&#x2122;Avviamento DO ODYRUR 0D FRQ OD Âż QH GHO 9HQWHQQLR H OÂśLQ staurazione della Repubblica i provvedimenti gentiOLDQL YHQJRQR SURJUHVVLYDPHQWH PRGLÂż FDWL LO 31 dicembre 1962, il Parlamento approva la riforma della scuola. Innalzata lâ&#x20AC;&#x2122;etĂ scolare minima a 14 anni, il vecchio Avviamento viene abolito, in favore di unâ&#x20AC;&#x2122;unica â&#x20AC;&#x2DC;scuola mediaâ&#x20AC;&#x2122; uguale per tutti. E tale diventa la destinazione dello storico palazzo, prima dedicato a Carlo deâ&#x20AC;&#x2122; Comelli e dal 1982 a Francesco Ulderico della Torre, in onore dellâ&#x20AC;&#x2122;illustre capitano della contea di Gradisca (1629 â&#x20AC;&#x201C; 1695). 'RSR XQ VHFROR GL YLWD OÂśHGLÂż FLR GL YLD 5RPD QHO frattempo tutelato in quanto bene culturale - continua a pulsare di vita: a celebrarne la memoria e il valore strettamente architettonico sarĂ un libro di oltre 100 pagine, ricco di immagini e tavole, curato da Silvia Grion e Gianpiero Iurig e intitolato Storia di una scuola centenaria (per info: www.italianostra.go.it). Si tratta di unâ&#x20AC;&#x2122;opera che affonda le sue radici in una ricerca svolta dai due giovani, ora laureati, nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del corso di Storia dellâ&#x20AC;&#x2122;Architettura II, nellâ&#x20AC;&#x2122;anno accademico 2007-2008 e che ora, complice la passione e la volontĂ di rendere pubblici i frutti del proprio lavoro, trova una sua degna conclusione grazie al contributo della sezione goriziana di Italia Nostra, editrice del volume.
Un anno di eventi La presentazione del libro, tuttavia, è solo uno degli eventi organizzati dalla comunitĂ isontina per omaggiare la â&#x20AC;&#x153;Francesco Ulderico della Torreâ&#x20AC;?: le celebrazioni, iniziate lo scorso 22 maggio, si protrarranno Âż QR al 20 maggio 2015, a un secolo esatto dalla chiusura della scuola per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Ă&#x2C6; un centenario distribuito su due anni, come evidenziato dallo stesso logo dei festeggiamenti, proprio LQ YLUW GHOOÂśLQDXJXUD]LRQH GHOOÂśHGLÂż FLR DYYHQXWD OÂśDQ no successivo alla conclusione dei lavori: un ciclo avviato con la piantumazione di un ulivo nel cortile della scuola media, lo spettacolo teatrale Che storia questa scuola!!!, andato in scena al Teatro Comunale di Gradisca, e lâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione della mostra 100 anni nella storia, divisa fra lâ&#x20AC;&#x2122;atrio del Municipio di Palazzo Torriani e la Galleria regionale dâ&#x20AC;&#x2122;arte contemporanea â&#x20AC;&#x153;Luigi Spazzapanâ&#x20AC;?, alla quale ha dato il proprio contributo anche il gruppo Facebook Gradisca â&#x20AC;&#x201C; Immagini e pensieri, che raccoglie immagini, pensieri e desideri della cittadinanza. Sempre su Facebook, alla pagina Centenario ediÂżcio scolastico via Roma 22 Gradisca dâ&#x20AC;&#x2122;Isonzo, tutti possono seguire gli aggiornamenti e le varie ini]LDWLYH SURJUDPPDWH Âż QR D PDJJLR XQÂśRFFDVLR ne unica per attraversare da un punto di vista inedito la storia del Novecento e del nuovo millennio.
Nella pagina accanto, - in alto: la facciata della scuola; - in basso: mosaico con lâ&#x20AC;&#x2122;anno di fondazione. In questa pagina, partendo dallâ&#x20AC;&#x2122;alto: - interno della scuola con prospettiva sulle scale; - il retro della scuola con, in primo piano, lâ&#x20AC;&#x2122;ulivo piantato lo scorso 22 maggio.
Vanni Veronesi |
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PERSONAGGI
SERGIO SOBAN Intervista di Michele Dâ&#x20AC;&#x2122;Urso
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Il fascino discreto
degli abissi
Diciotto anni fa fu il primo uomo a entrare nella Grotta dei Capelli nel comprensorio del Canin: ÂŤMi sono sentito come Neil Armstrong: la prima persona a mettere piede in un luogo mai visitato da nessun essere umanoÂť.
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Mi piacciono gli spazi aperti, illuminati. E di conseguenza ho paura degli spazi angusti e bui. Non so se la mia sia una sindrome claustrofobica classica, ma so che ammiro chi ha il coraggio di addentrarsi in quei mondi. Sergio Soban, speleologo di vasta esperienza, appartenente allo storico gruppo speleologico monfalconese â&#x20AC;&#x2DC;Amici del Fanteâ&#x20AC;&#x2122;, è uno di questi miei miti personali. Quello che mi piace di lui sono lâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ e la dedizione, qualitĂ che appartengono alle persone sicure di sĂŠ e con le quali svolge la propria attivitĂ . Sergio, cosâ&#x20AC;&#x2122;è per lei la speleologia? ÂŤInnanzitutto è una passione. E come ogni passione che si rispetti è omnicomprensiva; contiene tutto, dalla gioia dellâ&#x20AC;&#x2122;esplorazione allâ&#x20AC;&#x2122;interesse della scoperta, allo studio e molto altro ancoraÂť. /D GHÂż QLUHEEH DQFKH XQR VSRUW" ÂŤIn alcuni Paesi europei esistono competizioni di tecniche speleologiche di progressione su sola corda, come un qualsiasi altro sport, perciò dico: perchĂŠ no? Ovvio che, comunque, siamo di fronte a uno sport â&#x20AC;&#x2DC;particolarissimoâ&#x20AC;&#x2122;Âť. 44
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/D VXD q XQD SDVVLRQH VSRQWDQHD R YHQXWD GDO caso? ÂŤNon è come prendere una palla e vedere se ti diverti di piĂš a dargli calci o a lanciarla con le mani. Ci si avvicina alla speleologia seguendo un istinto, perciò la mia è una passione spontanea, e penso che ciò accada anche per tutti gli altri praticanti. Ovviamente si comincia con poco e ci si specializza per gradi, passando DWWUDYHUVR VSHFLÂż FL FRUVL GL VSHOHRORJLD 3HQVR VLD VX SHUĂ&#x20AC; XR GLUH FKH SHU DQGDUH LQ JURWWD ELVRJQD DYHUH XQD DGHJXDWD SUHSDUD]LRQH VLD WHFQLFD FKH Âż VLFDÂŞ ,QGXEELDPHQWH 3LXWWRVWR D XQR FRPH PH FKH KD XQD SDXUD PDWWD GHJOL DQWUL LQWHUHVVD GL SL FDSLUH SHUFKpÂŤ ÂŤPerchĂŠ si scala una montagna? PerchĂŠ si corre sempre piĂš a lungo e veloce? Sono domande che hanno risposte insite nellâ&#x20AC;&#x2122;essenza dellâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ stessa. Abbiamo bisogno di frontiere da abbattere, di limiti da superare, chi non li ricerca vive al traino. Nulla da obiettare, ma è un atteggiamento che non mi appartieneÂť. &RVD OH SLDFH GL SL GHOOÂśDQGDUH LQ JURWWD" ÂŤSi entra in unâ&#x20AC;&#x2122;altra dimensione; tutto diventa relativo, nel vero senso della parola: se non vedi, cer-
chi di comprendere tastando; se il silenzio ti sembra assoluto, provi a percepire. Ă&#x2C6; come cercare delle HVWHQVLRQL GHL SURSUL VHQVL ( SRL LO UDSSRUWR GL Âż GX cia e assistenza reciproca che si instaura con i compagni è un altro elemento che mi rende felice di essere uno speleologo. La dimostrazione eclatante di questo forte concetto di amicizia, di supporto reciproco, è stato ben dimostrato nel recente intervento di salvataggio di uno speleologo tedesco ferito a piĂš di mille metri di profonditĂ . Le speranze di salvarlo erano nulle, ma lâ&#x20AC;&#x2122;intervento di speleologi di diverse nazionalitĂ , fra i quali i tecnici italiani del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico che hanno fatto la loro parte in modo esemplare, ha operato il miracoloÂť. +R YLVWR LO SLDQR GL UHFXSHUR &ÂśHUDQR SDVVDJ JL FKH TXDVL QRQ VL YHGHYDQR FRPH VL ID D SDVVDUH LQ FXQLFROL FRVu VWUHWWL" ÂŤNel soccorso speleologico esistono tante tecniche e metodi, anche quello di disostruzione, per cui è praticamente impossibile rimanere aldilĂ di una strettoia. Nella normale progressione, invece, nei passaggi stretti bisogna imparare a usare tutta la muscolatura della gabbia toracica in sincronia con il respiro e lâ&#x20AC;&#x2122;espansione dei polmoni, mantenendo concentrazione e calmaÂť. /DJJL QRQ FL VL VHQWH PDL DEEDQGRQDWL" Š1R SHUFKp VL LPSDUD DG DYHUH Âż GXFLD YHUVR OD vita. Comprendere che una grotta non è altro che XQD PDQLIHVWD]LRQH GHOOD QDWXUD VLJQLÂż FD HQWUDUH LQ armonia con la Terra. Lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente che ci circonda è DQFKH TXHVWR QDVFRVWL SDQRUDPL PR]]DÂż DWR VL FH lano nelle profonditĂ terrestri: anche nelle grotte da â&#x20AC;&#x2DC;turismo di massaâ&#x20AC;&#x2122; se ne vedono di favolosiÂť. /ÂśHVSHULHQ]D FKH SL OÂśKD IDWWD IHOLFH" ÂŤEntrare per primo nella â&#x20AC;&#x2DC;Grotta dei Capelliâ&#x20AC;&#x2122;, una cavitĂ scoperta dal nostro gruppo nel 1996 mentre era impegnato nellâ&#x20AC;&#x2122;esplorazione del complesso del Monte Canin. Proprio con le esplorazioni di questâ&#x20AC;&#x2122;estate abbiamo superato la profonditĂ di meno 400, e continua ancoraâ&#x20AC;ŚÂť &RVD VLJQLÂż FD HQWUDUH SHU SULPR LQ XQD JURW WD VFRQRVFLXWD" ÂŤĂ&#x2C6; unâ&#x20AC;&#x2122;emozione grandissima; come conquistare una cima. Ti senti come una versione ipogea di Neil Armstrong e provi lâ&#x20AC;&#x2122;orgoglio di aver portato appresso lâ&#x20AC;&#x2122;intera umanitĂ in un luogo dove mai nessun umano aveva messo piedeÂť. 8QÂśLPSUHVD VXD H GHO JUXSSR D FXL OHL DSSDUWLH QH 8Q JUXSSR RUPDL VWRULFRÂŤ ÂŤEssere un membro del gruppo â&#x20AC;&#x2DC;Amici del Fanteâ&#x20AC;&#x2122; è un vero onore. Un gruppo antico, costituitosi nel 1948 per aiutare le autoritĂ al recupero dei corpi delle vittime delle foibe e che poi si è sviluppato coinvolgendo persone di estrazione diver-
Sergio Soban, 44 anni, allâ&#x20AC;&#x2122;interno del Pozzo dei Colombi presso Duino.
sa che, a loro volta, hanno portato ognuno la propria conoscenza. Oggi le attivitĂ del gruppo spaziano dalla speleologia alla paleontologia alla geologia; vengono anche organizzati percorsi didattici e di divulgazione concernenti soprattutto il fenomeno del Carsismo, ma non mancano anche percorsi di studio a carattere â&#x20AC;&#x2DC;storicoâ&#x20AC;&#x2122;, come avviene SHU OR VWXGLR GHOOH FDYLWj DUWLÂż FLDOL FRVWUXLWH H XWL lizzate dai soldati durante la Prima guerra mondiale, con particolare riguardo al sito della trincea Joffre. Purtroppo i tempi sono duri anche per noi: mantenere in piedi tutta la struttura del gruppo, oramai quasi senza piĂš contributi, limita fortemente lâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ Âť. &KLXGHUH VX TXHVWD XOWLPD ULĂ&#x20AC; HVVLRQH GL 6HUJLR apparentemente dai toni grigi, a qualcuno potrebbe sembrare inadatta, ma non è cosĂŹ. Ă&#x2C6; vero, i tempi son duri, ma gli speleologi del gruppo â&#x20AC;&#x2DC;Amici del Fanteâ&#x20AC;&#x2122; lo sono molto di piĂš. E son sicuro che, pur fra PLOOH GLIÂż FROWj FRPSLUDQQR DQFRUD WDQWH OHJJHQGD rie imprese. Fidatevi, me ne intendo di duri! Michele Dâ&#x20AC;&#x2122;Urso |
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GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Servizio di Andrea Doncovio
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Centri d’ascolto
per le vittime dell’Azzardo
Nuovo percorso intrapreso dal Comune di Fiumicello: formare persone in grado di fornire aiuto ai giocatori patologici e alle loro famiglie. Da novembre prima serie di incontri.
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Esattamente due anni fa, dalle pagine di iMagazine, l’allora ministro Andrea Riccardi condivideva i dati allarmanti riguardanti il gioco d’azzardo in Italia, sottolineando come il nostro Paese detenesse il primato mondiale di spesa procapite destinata al gioco. Ventiquattro mesi più tardi lo scenario non è mutato, anzi. «In questi tempi di crisi, con la disoccupazione crescente, sempre più gente tenta il colpo di fortuna, investendo denaro nei giochi a premi e in particolare nelle slot machine», commenta preoccupato Claudio Pizzin (foto in basso), vicesindaco di Fiumicello. E proprio il suo Comune, in collaborazione con la Scuola di Fo r m a z i o n e dell’ACLI di Fiumicello e con l’A.S.S. 5 Bassa Friulana di Palmanova, ha deciso di prendere una posi46 | novembre-dicembre 2014 |
zione netta sulla questione, muovendo alcuni passi concreti. A partire dal 26 novembre, verrà infatti proposto un corso di sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco d’azzardo patologico: quattro incontri che coinvolgeranno operatori sanitari ed esperti del settore, con l’obiettivo di porre nuove basi per il futuro. Perché lo scopo del corso sarà quello di formare persone in grado di attivare dei centri di ascolto sul territorio della bassa friulana per fornire un punto d’aiuto permanente a coloro che sono colpiti – direttamente o indirettamente – da problematiche correlate all’azzardo. «Basta frequentare qualsiasi locale dotato di slot machine – sottolinea Pizzin – per accorgersi come un numero crescente di cittadini, già di prima mattina, si giochi i soldi che dovrà ancora guadagnarsi nella sua giornata di lavoro. Può sembrare un esempio esagerato, eppure è la realtà della nostra quotidianità». In base ai dati resi noti dagli organizzatori del corso, infatti, si stima che il 3% degli italiani abbia sviluppato la forma patologica del gioco d’azzardo (GAP): giocano in modo compulsivo e senza limiti, perdono, si indebitano, mentono a familiari e amici, pagando gravissimi “costi” – ol-
tre che economici â&#x20AC;&#x201C; personali, familiari, lavorativi e sociali. Un fenomeno, quello dellâ&#x20AC;&#x2122;azzardo, che è emerso come problema sociale negli ultimi anni a causa soprattutto di una maggiore accessibilitĂ dei giochi (secondo dati ministeriali in Italia ci sono 450 mila slot machine â&#x20AC;&#x201C; una ogni 150 abitanti â&#x20AC;&#x201C; e si calcola che il 30% dei giocatori sia rappresentato da minorenni) e di una pubblicizzazione degli stessi. ÂŤPurtroppo â&#x20AC;&#x201C; accusa Pizzin â&#x20AC;&#x201C; lo Stato non agevola percorsi di prevenzione, anzi. Sui mass media vengono continuamente reclamizzati i giochi dâ&#x20AC;&#x2122;azzardo, con tanto di raccomandazione a â&#x20AC;&#x153;giocare con moderazioneâ&#x20AC;?. Uno scenario che rende improbo qualsiasi tentativo di inversione della rotta. Tuttavia, riteniamo doveroso fare qualcosa e, nel futuro, proveremo ad affrontare queste tematiche anche allâ&#x20AC;&#x2122;interno della scuola, cercando di arrivare ai giovani studenti prima e in modo SL HIÂż FDFH GHL PHVVDJJL SUR D]]DUGRÂŞ PerchĂŠ il ricavato del gioco dâ&#x20AC;&#x2122;azzardo â&#x20AC;&#x201C; giova sempre ricordarlo â&#x20AC;&#x201C; rappresenta per lo Stato italiano il 4% del Prodotto interno lordo, a fronte di cittadini e famiglie che ogni giorno, a causa di queVWR GUDPPDWLFR IHQRPHQR Âż QLVFRQR VXO ODVWULFR Come sottolineano gli organizzatori del corso di Fiumicello, si tratta di giochi nei quali, in cambio dellâ&#x20AC;&#x2122;impegno di denaro, viene prospettata una vincita che dipende prevalentemente dal caso e non dallâ&#x20AC;&#x2122;abilitĂ e dalle decisioni del giocatore. E il giocatore, nella gran parte dei casi, tende a sviluppare un legame sempre piĂš forte con il gioco, trascurando se stesso, la famiglia, gli impegni lavorativi e la vita sociale. Da semplice giocatore sociale diventa progressivamente un dipendente dal gioco dâ&#x20AC;&#x2122;azzardo, sviluppando una vera e propria â&#x20AC;&#x153;malattiaâ&#x20AC;? cosĂŹ come riconosciuta dallâ&#x20AC;&#x2122;Organizzazione mondiale per la sanitĂ . A ciò â&#x20AC;&#x201C; concludono â&#x20AC;&#x201C; si deve inoltre tener presente la forte correlazione tra diverse dipendenze come quella dallâ&#x20AC;&#x2122;alcol, altrettanto diffusa anche nel nostro territorio, il tabagismo e le emergenti dipendenze comportamentali (internet addiction, shopping compulsivo, etc.): infatti queste sono spesso concomitanti. ÂŤIl corso di sensibilizzazione di Fiumicello â&#x20AC;&#x201C; conclude Pizzin â&#x20AC;&#x201C; vuole essere un primo passo per persone interessate e motivate che desiderano apprendere delle maggiori conoscenze riguardo alle dipendenze ed eventualmente adoperarsi nel sociale quali veicoli a loro volta di sensibilizzazione per altre realtĂ territoriali e per tutta la popolazione localeÂť. Andrea Doncovio
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TheHollywood Reporter
O M O S E S S UA L I TÁ E G E N I TO R I A L I TÁ
Due mamme
Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori
D I R I T T O
e una figlia
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La rivoluzionaria sentenza del Tribunale per i Minorenni di Roma e le future implicazioni sulle “nuove” famiglie. Rivoluzionaria la sentenza della trascor- plicarsi anche a conviventi del medesimo sesso. sa estate 2014 del Tribunale per i Minorenni di Sul punto, peraltro, la Cassazione, con la nota Roma che ha accolto, “nell’interesse della mi- sentenza n. 601/2013, aveva già stabilito che l’onore”, la richiesta di adozione presentata da rientamento sessuale del genitore non incide neuna donna convivente con la mamma biologi- gativamente sulla crescita dei minori, né vi è raca della bambina. gione per dubitare in astratto della capacità geIl caso del quale si è occupato il Tribunale è nitoriale delle persone omosessuali. quello di una bambina di cinque anni, della sua Per quanto riguarda nello specifico l’istituto mamma biologica, e della sua compagna, spo- dell’adozione, va sottolineato che non bisogna satesi in Spagna e registrate come coppia con- confondere l’adozione “legittimante” con quella vivente presso l’apposito registro delle unioni “in casi particolari”; la prima riguarda l’adozione civili tenuto dal Comune di residenza. nel senso comune del termine, ovvero quella (naIl veicolo giuridico utilizzato è “l’adozione c.d. zionale o internazionale) che consente l’adozione in casi particolari”, prevista dall’art. 44, lettera di minori in stato di abbandono ai sensi dell’art. d), della Legge n. 184/1983, che risponde all’in- 6 L. 183/1984, ed è consentita solo alle coppie tenzione del Legislatore di voler favorire il con- sposate da almeno tre anni, essendo, pertanto, solidamento dei rapporti tra il minore e i parenti interdetta a singoli o conviventi, siano questi eteo le persone che già si prendono cura del mino- ro ovvero omosessuali. L’adozione “in casi particolari” è invece previre stesso, prevedendo un’adozione con effetti più limitati rispetto a quella ‘legittimante’, ma sta dall’art. 44, che ne disciplina compiutamencon presupposti meno rigorosi. Soprattutto, la te i casi specifici nelle lettere a), b), c), d), le quali norma non prevede la necessità di un “rappor- concernono ipotesi in cui sia già presente un leto di coniugio” e dunque può essere disposta a game tra il minore e l’adulto che si prende cura di favore del convivente del genitore del bambino lui come se ne fosse il genitore, pertanto essa è da adottare; pertanto, secondo la sentenza del consentita anche alle persone singole e alle copTribunale dei Minori di Roma, siccome tale nor- pie conviventi. In questo caso lo Stato dà rilevanma non discrimina tra coppie conviventi etero- za giuridica e protezione alla relazione tra il bamsessuali o omosessuali, essa non può non ap- bino e chi si occupa di lui. Non vi è situazione di |
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abbandono ma, al contrario, vi è necessità di formalizzare una situazione di cura e di accoglienza attribuendone piena efficacia giuridica. Questa decisione del Tribunale si caratterizza per la dettagliata ed esaustiva illustrazione del ragionamento logico giuridico effettuato in relazione al caso concreto, al fine di giungere al riconoscimento dell’adozione ex art. 44 lettera d) L. 183/1984 nei confronti della convivente della madre della bambina. I giudici hanno analizzato concretamente e compiutamente le circostanze della vicenda, decidendo secondo il miglior interesse della bambina a veder tutelato il rapporto con la persona che insieme alla madre ne segue la crescita e lo sviluppo, curandola, istruendola, educandola e mantenendola come se fosse un genitore biologico, indipendentemente dal suo orientamento sessuale: “Non si può non tenere conto – osserva il Collegio – che la bambina è nata con la ricorrente e la sua compagna, madre biologica, instaurando con loro un legame inscindibile che, a prescindere da qualsiasi “classificazione giuridica” non ha nulla di diverso rispetto a un vero e proprio vincolo genitoriale”. Dunque, “negare alla bambina i diritti e i vantaggi che derivano da questo rapporto costituirebbe certamente una scelta non corrispondente all’interesse della minore”. Va precisato, comunque, che col caso in questione non è stato concesso un diritto ex novo, creando una situazione prima inesistente, ma si è garantita una veste giuridica a una situazione di fatto già esistente da anni, nell’esclusivo interesse di una bambina che è da sempre cresciuta e allevata da due donne, che ella stessa riconosce come riferimenti affettivi primari. E l’art. 44, lettera d), costituisce “l’apposito strumento, configurandosi come una ‘porta aperta’ sui cambiamenti che la nostra società ci propone con una continuità e una velocità cui il Legislatore fatica a tenere dietro, ma cui il Giudice non può restare indifferente, se in ogni suo provvedimento deve, effettivamente, garantire l’interesse superiore del minore”. Del resto, annota ancora il testo della sentenza, le due donne avevano fatto tutti i passi necessari a certificare proprio quella “stabilità” richiesta dall’or-
dinamento alla coppia, dalla registrazione della loro unione presso il comune di Roma, al matrimonio in Spagna. A ciò si sono aggiunte le positive relazioni degli assistenti sociali e degli insegnanti della bambina, oltre alle accertate capacità economiche delle due donne – entrambe libere professioniste – per far fronte agli impegni familiari. In definitiva, conclude il Tribunale per i Minorenni, “non si può aderire al convincimento diffuso in parte della società, esclusivamente fondato, questo sì, su pregiudizi e condizionamenti”, volto a stigmatizzare “una genitorialità diversa ma parimenti sana e meritevole di essere riconosciuta in quanto tale”. Questa situazione è comparabile con l’istituto anglosassone stepchild adoption (l’adozione del figlio naturale ovvero adottivo da parte del partner del genitore) già riconosciuto in diverse pronunce giurisprudenziali della Corte Europea dei diritti umani. A questo proposito ricordiamo una recente sentenza di febbraio 2013, la quale ha stabilito che sia discriminatorio vietare l’adozione di bambini alle coppie omosessuali, ove i piccoli siano figli di uno dei due partner della coppia. Oltre che nel Regno Unito, la stepchild adoption (adozione del figliastro) è prevista in Paesi europei quali Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Francia, Germania, Finlandia e Groenlandia, che pur non consentendo l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso, riconoscono a chi sia in convivenza registrata con persona dello stesso sesso l’adozione di figli naturali e adottivi del partner. Una sentenza che avrà ampio seguito atteso che, secondo le stime, in Italia i bambini con genitori omosessuali sono circa 100.000.
Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@avvocatosinacori.com
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O Z I O E L AV O R O
S O C I A L E
Il tempo
delle vacanze
Rubrica di Manuel Millo e Samanta Mosco
“Uno dei sintomi di un prossimo collasso nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante, e che concedersi un po’ di vacanza sarebbe causa di chissà quali disastri. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro”.
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Così scriveva Bertrand Russel, premio Nobel per la letteratura nel 1950, nel testo “La conquista della felicità”. Approcciare il tema delle vacanze, in un momento in cui, per la maggior parte delle persone, queste si sono concluse e solo pochi potranno beneficiarne a breve, magari in concomitanza con le vacanze di Natale, può apparire antipatico e fuori luogo. D’altra parte, le parole del filosofo Russel ci portano a riflettere sul tema della vacanza in un momento di grande impegno lavorativo. Lavoro, vacanza, felicità: sono temi tra loro in antitesi (lavoro e felicità), facilmente associabili (vacanza e felicità) o, per loro stessa natura, opposti (lavoro e vacanza)? E anche si giungesse a una risposta, questa avrebbe veramente un |
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senso universale? Di lavoro e di felicità, abbiamo scritto già in precedenti numeri. Allora, come ora, i temi si intrecciano e si intersecano tra loro, così come avviene nella vita di ciascuno di noi. Nell’immaginario comune, la vacanza è, etimologicamente parlando, antitetica al lavoro: essere liberi da qualsiasi occupazione (vacanza) come opposto allo svolgere un’attività che richiede dispendio di energie fisiche e mentali (lavoro). Se così è, per quale motivo proprio in vacanza molte persone si impegnano in una miriade di attività e di sport che durante gli altri giorni dell’anno non inseguono? Dipende forse dal fatto che queste persone non sono in grado di essere prive di occupazioni? O forse che non sono capaci di stare senza occupazio-
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ni? O ancora, il fenomeno va letto in termini compensativi? In altre parole, l’essere occupati in più attività, anche durante il tempo della vacanza, supporta la fase di “tempo libero”. La vacanza come cosa altra dall’ozio dei latini, come momento dedicato alla scoperta del sé, alla dedizione all’io, a ciò che piace. Ha ancora senso parlare di vacanza come momento a sé, come fase asettica dall’esterno? È attuale ragionare per compartimenti stagni, analizzando ogni ambito (lavoro, vacanza e felicità), in modo singolo e non contaminato dagli altri? E la vacanza cui alludeva Russel nel suo scritto è la medesima che pratichiamo oggi? E nel caso in cui non lo sia, si può pensare che una vacanza “mordi e fuggi” sia un efficace rimedio allo stress lavorativo? Quale è il tempo della vacanza, inteso sia come tempo migliore per prendersi una vacanza, sia come durata della stessa per godere dei benefici che rilascia? È bene seguire le indicazioni di psicologi e sociologi in merito oppure è più funzionale dare ascolto al proprio corpo e alla propria mente per la ricerca del benessere? E gli eventuali benefici che la vacanza produce, riguardano tanto i maschi quanto le femmine? Come anche i minori e gli adulti? Chi, ormai prossimo agli anta, non ricorda le proprie vacanze estive come un periodo lungo e spensierato, trascorso con gli amici, fuori dal controllo dei genitori e verso una prima autonomia? Da allora, le vacanze estive per i bambini si caratterizzano come un festival di iniziative che, di anno in anno, si moltiplicano in quantità e in qualità: centri estivi, offerte sportive marine e montane, spettacoli, intrattenimenti ricoprono tutti i giorni in un puzzle a incastro quasi perfetto tra giugno e settembre. Nel mezzo, le vacanze con mamme e papà insieme o, in alcuni casi, prima con l’una e poi con l’altro. Può essere un momento particolare, un’occasione speciale stare con mamma e papà, tutto il giorno per tanti giorni: è questo il tempo della vacanza? È questa la felicità? Prima di dare una nostra risposta a queste considerazioni, ci sembra opportuno chiarire cosa intendiamo dire quando parliamo o pensiamo alle vacanze. Superata l’etimologia, la vacanza è intesa come un
periodo da trascorrere lontano da casa, necessario a staccare la spina dalla quotidianità in generale e dal proprio lavoro in particolare. Considerazione necessariamente parziale quella appena elaborata, in quanto per ogni viaggiatore che parte vi è un lavoratore che si attiva. Il mercato del lavoro stagionale è un fenomeno fortemente legato a offrire un servizio puntuale a chi è in vacanza; ciò si realizza soprattutto nel periodo estivo e nei luoghi marini e montani, meta di vacanza. Ma chi l’ha detto che bisogna per forza partire per sentirsi in vacanza? Se le pause da scuola e dal lavoro si trascorrono a casa, è ancora corretto definirle vacanze? “È l’animo che devi cambiare… non il cielo sotto cui vivi”. Con una straordinaria attualità, Seneca esorta a cambiare l’anima e non il cielo sotto cui viviamo: i viaggi, le distrazioni, ma anche la carriera non possono cambiarci veramente. D’altra parte, “se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare” (William Shakespeare).
Manuel Millo, membro AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane
Samanta Mosco, psicologa, L’Onda Nova Cooperativa Sociale Onlus
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L’A R T E D I E D U C A R E
Permesso, grazie,
scusa
Servizio a cura di Cristian Vecchiet
P E D A G O G I A
Al maggior tasso di scolarizzazione dei giovani d’oggi non sempre corrisponde un’adeguata correttezza nei comportamenti della vita quotidiana. Perché la buona educazione, per essere appresa, deve avere qualcuno che la insegni e che la esiga. L’arte dell’educare è a un tempo semplice e complessa. Semplice perché è strutturale alla persona e chiunque è in grado di farlo entro una certa misura, e soprattutto tutti lo fanno anche se inconsapevolmente. Complessa perché richiede maturazione personale, riflessione, meta-riflessione e soprattutto esperienza ragionata quale base di una vita virtuosa. Come detto altre volte, si educa alle virtù innanzitutto mettendole in pratica. L’arte dell’educare appartiene a tutti, indistintamente. E soprattutto è un dovere di tutti. Ogni uomo è legato all’altro. Il bene di chi mi sta accanto dipende anche da me. Essere responsabili vuol dire rispondere ai valori. L’educazione passa attraverso gesti concreti, semplici e diretti. E questo fin da piccoli. In un certo senso persino nel periodo prenatale. Anche le indicazioni degli adulti devono essere semplici, ripetute e precedute dall’esempio. Papa Francesco ha proposto alcuni esempi: “Permesso, grazie, scusa, queste sono le tre parole della convivenza: se si usano, la famiglia va avanti”. Le parole chiave dell’educazione in famiglia proposte da Bergoglio sono le parole chiave delle relazioni umane, quelle che indicano il valore e la sacralità della persona, il rispetto dell’altro, in qualche modo la sua precedenza. Imparare a fare la fatica quotidiana di educare, a dire “permesso, grazie, scusa”, significa introdursi e introdurre a una modalità relazionale che riconosce l’importanza dell’altro e il limite proprio. Vuol dire imparare a ferire il proprio senso di onnipotenza e il 52
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proprio narcisismo per riconoscere che forse è il valore dell’altro a fondare il mio. Non sono solo parole, ma sono l’espressione di uno stile relazionale. Lo stile relazionale non è soltanto qualcosa di esteriore ma incide progressivamente nell’interiorità della persona. La persona si appropria interiormente di uno stile che è esteriore. E l’interiorità si traduce lentamente in esteriorità. Chi usa uno stile relazionale improntato a gesti ordinari che riconoscono il valore dell’altro e la sua precedenza fa proprio questo valore ed educa gli altri al medesimo valore. Dire “permesso” vuol dire riconoscere che non tutto è dovuto. Vuol dire ammettere che tratto costitutivo della vita e dell’umanità sono la gratuità e il legame. Dire “grazie” vuol dire riconoscere che da solo nessuno di noi è sufficiente, vuole dire ammettere che abbiamo bisogno del gesto gratuito dell’altro per vivere. Dire “scusa” vuol dire ricordarsi che possiamo sbagliare e ferire l’altro, ricordarsi che siamo vulnerabili e fallibili. Queste parole devono diventare spontanee per tutti. Per questo è necessario che gli adulti si sforzino di utilizzarle e sopportino la fatica quotidiana di insistere affinché i bambini e i ragazzi le facciano proprie. È solo l’esempio e la ripetizione del richiamo e dell’ammonimento da parte degli adulti (alleati in questo) che aiutano i bambini e i ragazzi a interiorizzare i gesti. Oltre a “permesso, grazie, scusa”, altre sono le parole o le indicazioni semplici ma indispensabili in una buona educazione. Basti pensare al saluto. Non
è raro trovarsi in ambienti pubblici, come le poste o altri uffici, e vedere qualcuno che entra e non saluta. Oppure passare per strada, salutare un ragazzo che conosci e non sentire la risposta. Educarsi ed educare a salutare è talmente semplice come gesto da sembrare troppo banale da dire, eppure non sempre così praticato. Tutto questo fa parte della “buona educazione”. Sembra un’espressione di altri tempi. Eppure non basta dire che un ragazzo deve avere un comportamento adeguato. Bisogna tornare a dire che deve avere una buona educazione. Esiste la buona come la cattiva educazione. Ed esistono i beneducati e i maleducati. E la buona educazione, per essere appresa, necessita di qualcuno che la testimoni, la insegni e forse in una certa misura la esiga. Molti sono i gesti quotidiani che vanno insegnati ai piccoli, perché vengano interiorizzati e possano diventare spontanei. Pensiamo al dare del “lei” a un adulto o a qualcuno che non si conosce. Rivolgersi a chiunque dando del “tu” vuol dire livellare la realtà. La realtà fortunatamente non è tutta uguale. Oppure, dare precedenza agli anziani o a chi è in uno stato di difficoltà. Rispettare il prossimo vuol dire alzarsi per cedere il posto a qualcuno in difficoltà. Oppure, ascoltare gli adulti anche se non ti va di farlo. Si tratta di gesti piccoli ma densi di carica simbolica e impregnati di significato. Essi danno spessore alla quotidianità, formano la personalità di coloro che li mettono in pratica ed educano anche chi li osserva. Ai gesti di prossimità è bene educare fin da piccoli. Don Bosco racconta che, quando era bambino, sua madre gli diceva di mettere sul davanzale di casa un piatto di minestra per il povero che sarebbe passato da lì a poco. Questo gesto ordinario permetteva al figlio di imparare l’importanza del dare aiuto concreto a chi ne ha bisogno. Preparare il piatto e metterlo sul davanzale prima che passasse il povero era un modo per non far sentire l’indigente in imbarazzo. Era un modo per praticare la carità con umiltà e rispetto. La buona educazione passa attraverso l’esempio ripetuto, l’insistenza, la perseveranza e il richiamo degli adulti. Passa attraverso piccoli gesti ordinari che trasmettono lentamente un senso da dare all’esistenza. Non è solo buona educazione ma anche stile di vita. I gesti carichi di significato trasmettono uno stile di pensiero e un modo di stare al mondo che farà poi da cornice a ogni situazione che il ragazzo ben educato si troverà a vivere.
Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.
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G I O V A N I
S O C I E T À
Quando il cibo non ha gusto
Rubrica a cura di Andrea Fiore
Diete squilibrate, pasti saltati, cene davanti al computer: l’atto di mangiare ha perso la sua valenza sociale ed educativa. Divenendo un procedimento meccanico da eseguire nei ritagli di tempo. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
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Riprendiamo il nostro viaggio nell’alimentazione dei giovani partendo da un dato statistico: negli ultimi anni il numero dei bambini e dei ragazzi aumentati di peso è cresciuto in maniera esponenziale. A prima vista un risultato praticamente ovvio in una società consumistica nella quale i prodotti alimentari costituiscono la merce per eccellenza. Inevitabile per cui che l’incremento delle loro vendite viaggi di pari passo con il diffondersi di un’iperalimentazione. Fattore, quest’ultimo, che apporta anche benefici oggettivi come l’aumento dell’altezza media tra i giovani. Dato a cui, tuttavia, ne fanno da contraltare altri, decisamente negativi come la crescita dei casi di obesità tra bambini e adolescenti.
Non solo quantità Se da un lato è vero che il fenomeno dell’obesità giovanile è strettamente correlato all’aumento del cibo mangiato, è altrettanto innegabile che, specie in Italia, è conseguenza inevitabile di un netto cambio dello stile alimentare. In altri termini non è solo un problema di quantità |
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di cibo, ma anche della sua qualità. La tanto rinomata dieta mediterranea, infatti, è sempre meno seguita: i giovani mangiano pochissima frutta e verdura, preferendo invece cibi spazzatura quali hamburger e fritture. E i danni per la salute iniziano a essere molto preoccupanti.
Scuola e famiglia: urge intervenire La scorretta alimentazione sta infatti provocando un sensibile aumento di malattie tra i giovani, come evidenziato dall’esplosione di casi di diabete. Ecco perché i principali attori educativi delle nuove generazioni – famiglia e scuola – devono puntare a far recuperare un’alimentazione quantitativamente minore e qualitativamente migliore. In che modo? Non inventando nulla di nuovo, ma semplicemente puntando alla sbandierata quanto poco applicata dieta mediterranea.
Quando il tempo è tiranno Riappropriarsi di un corretto stile alimentare significa anche riappropriarsi dei giusti spazi da
dedicare ai pasti. Un obiettivo che a causa dei ritmi frenetici della vita d’oggi non è così scontato raggiungere. Mentre un tempo le mamme casalinghe facevano trovare la pasta in tavola ai figli che rientravano da scuola, oggi le madri lavoratrici che hanno la possibilità di rincasare per il pranzo sono spesso costrette a scaldare al volo qualche cibo preconfezionato. Per non parlare dei giovani i cui mamma e papà rientrano dal lavoro solo a sera: in quel caso, il più delle volte, il cibo preconfezionato sono costretti a scaldarselo da soli.
Ma anche quando il tempo c’è… Ridurre tuttavia alla mera mancanza di tempo le cause di un’alimentazione sregolata sarebbe un errore grossolano. Perché anche quando i minuti per nutrirsi con calma ci sarebbero le cose non vanno per il verso giusto. Sono infatti sempre più frequenti i casi di bambini che arrivano la mattina a scuola consumando in auto lungo il tragitto la propria colazione inscatolata o bevendo un misero succo di frutta nel brick. Ciò nonostante si siano svegliati in tempo, salvo però dedicare un’ora per giocare alla playstation invece di consumare con calma una sana colazione a base di latte, yogurt e muesli. Per poter riprendere un corretto rapporto con il cibo è fondamentale comprendere che i pasti non vanno solo consumati, ma anche gustati. Sia nel loro aspetto culinario (apprezzandone i sapori) sia in quello sociale: sedersi a tavola e condividere il pasto con la propria famiglia è un momento di relazione e di scambio intergenerazionale insostituibile. Nelle mense scolastiche, infatti, i ragazzi mangiano solo assieme ai propri coetanei, mentre in famiglia possono confrontarsi con il mondo degli adulti grazie al rapporto con i propri genitori. Sempre di più, invece, le famiglie non si riuniscono a tavola nemmeno a cena: ognuno mangia a orari diversi, in stanze diverse, facendo altro. Ecco perché è necessario che gli adulti – in questo caso i genitori – riprendano in pugno la situazione. Far perdere ai propri figli il gusto per il cibo condiviso equivale a tagliare un pilastro sociale fondamentale per la loro crescita. Con quali conseguenze lo scopriremo sul prossimo numero.
dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it
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INVECCHIAMENTO E PATOLOGIE
Demenza:
Rubrica a cura di Annalisa Casarin
S A L U T E
7,7 milioni di nuovi casi all’anno nel mondo
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Nel 2011 l’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che entro il 2050 il numero delle persone con più di 65 anni passerà da 524 milioni a 1,5 miliardi. In vista di una popolazione globale sempre più anziana, l’incremento delle patologie legate all’invecchiamento è inevitabile. La demenza è una delle maggiori cause di disabilità e dipendenza che colpisce gli anziani di tutti i paesi ed è una condizione stressante non solo per il paziente che ne è affetto, ma spesso soprattutto per le persone che se ne prendono cura. Purtroppo c’è ancora una carenza di informazioni e di riconoscimento della malattia che si esplicita in una stigmatizzazione del soggetto e nella creazione di barriere a diagnosi e trattamento. Con il termine “demenza”, dal latino dementia (privo di mente), si indica non una malattia, ma una sindrome, cioè un insieme di sintomi. La demenza comporta l’alterazione progressiva di alcune funzioni cerebrali: memoria, ragionamento, linguaggio, capacità di orientarsi e di svolgere compiti motori complessi. Tali compromissioni sono accompagnate e occasionalmente precedute da alterazioni della personalità, con difficoltà a mantenere un comportamento sociale adeguato alle circostanze e di controllare le proprie reazioni emotive. Il declino delle facoltà cognitive della persona è maggiore di quello che ci si potrebbe aspettare dall’invecchiamento fisiologico e spesso di severità tale da interferire con le attività quotidiane. Le persone affette da demenza possono diventare apatiche o disinteressate alle usuali attività |
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di ogni giorno e alla socializzazione, avere allucinazioni visive o uditive, perdere la capacità di capire e mostrare compassione e fare affermazioni false o accusatorie. Pianificare, prendere decisioni e organizzare divengono azioni ingestibili, pertanto il paziente necessita dell’aiuto di amici o familiari anche per le cose più semplici. Ogni persona può presentare un contesto di sintomi specifico: questo dipende dall’entità della malattia, dalla fase in cui si presenta e dalla personalità del soggetto prima di esserne affetto. I segni e i sintomi si possono presentare in tre stadi: la fase iniziale, spesso non riconosciuta perché graduale, si presenta con la tendenza a dimenticare, a perdere la cognizione del tempo o perdersi in posti familiari. La fase intermedia, ove i sintomi sono più riconoscibili, consiste nel dimenticare il nome di familiari e amici, scordare avvenimenti recenti, perdersi nella propria casa, presentare difficoltà di comunicazione, non essere in grado di lavarsi o vestirsi da soli, ripetere domande e girare senza meta. La fase tardiva si riconosce quando il paziente è quasi totalmente dipendente da altri, non sa riconoscere parenti e amici o non è conscio dei luoghi e del tempo, presenta difficoltà di movimento e cambiamenti di comportamento aggressivi o apatici. Nella definizione generica di demenza rientrano diverse malattie, alcune classificabili come demenze “primarie”, ovvero non dovute ad altre patologie e di tipo degenerativo. Fra queste troviamo la malattia di Alzheimer, la più comune forma di demenza che si sviluppa nel 60-70% dei casi; la demenza con i corpi di Lewy (aggregati anomali di proteine che si sviluppano all’interno delle cellule nervose); la demenza frontotemporale, legata a dege-
nerazione della parte frontale del cervello; e la malattia di Creutzfeldt-Jakob o malattia da prioni (comunemente conosciuta come la “malattia della mucca pazza”). Le demenze definite “secondarie” sono conseguenza di altre condizioni, come nel caso della demenza vascolare (10% di tutti i casi di demenza), dovuta alla cosiddetta arteriosclerosi cerebrale e, in particolare, a lesioni cerebrali multiple ischemiche, cioè provocate dall’interruzione del flusso di sangue. Sono forme secondarie anche la demenza da Aids e quella dovuta all’abuso di alcolici. I confini fra le diverse forme di demenza sono sottili e le diverse forme possono coesistere come nel caso delle forme di Alzheimer e quella vascolare che costituiscono la cosiddetta demenza mista (15-20% dei casi). Esistono, inoltre, alcune condizioni trattabili e potenzialmente reversibili che possono causare sintomi di demenza: depressione, disfunzioni della tiroide, intossicazione da farmaci, tumore, idrocefalo normoteso, ematoma subdurale, infezioni, alcune deficienze vitaminiche, la Corea di Huntington e la malattia di Parkinson. Queste, se sono diagnosticate in modo tempestivo, possono essere trattate efficacemente. Pertanto, in base alla progressione della malattia, le demenze possono essere di tipo reversibile, come possono esserlo le forme secondarie, e irreversibile, nel caso delle primarie. È indispensabile che tutte le persone con deficit mnemonico o confusione siano sottoposte ad accurato accertamento medico perché curando in modo adeguato e tempestivo le cause anche il quadro di deterioramento regredisce, e la persona può tornare al suo livello di funzionalità precedente. Importante ricordare che questo è valido anche per le persone che soffrono già di demenza o che presentano segnali della malattia. Da molti anni si sta cercando di definire la cosiddetta “fase preclinica” della demenza di Alzheimer per migliorarne le conoscenze e per definirne le possibili prevenzioni e terapie. Sono state date molte definizioni a questa fase, attualmente la più usata è “Mild Cognitive Impairment” (deficit cognitivo lieve). Purtroppo le sue caratteristiche sono ancora poco chiare e la conversione in demenza è controversa. Accanto ai soggetti con deficit cognitivo lieve che sviluppano la malattia, ve ne sono altri che rimangono stabili e in circa il 30% dei casi si è osservata una regressione dei sintomi. Nel prossimo numero saranno trattati fattori di rischio, prevenzione e impatto sociale delle diverse forme di demenza senile.
Dr. Annalisa Casarin Medico ricercatore presso il Watford General Hospital e l’Imperial College di Londra
Centro Benessere Dentale di Gradisca d’Isonzo
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La protesi dentale è un manufatto, realizzato per mano di specialisti in Odontotecnica, utilizzato per rimpiazzare la den- IGIENE DENTALE: tatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o PREVENZIONE, PULIZIA DEI DENTI estetici. Si definisce anche protesi dentaria la parte dell’odonto- CONSERVATIVA: iatria che si occupa della progettazione e costruzione di protesi. OTTURAZIONE, CURA DELLA CARIE Quali requisiti bisogna rispettare per avere una protesi denta- ENDODONZIA: ria ben fatta? CURA DEI CANALI RADICOLARI DEI DENTI I requisiti giusti per una perfetta protesi dentaria sono: - PEDODONZIA: - Funzionalità: riguarda il ristabilimento della corretta mastiLE CURE PER I DENTINI DEI PIÙ PICCOLI cazione e delle funzioni articolari (apertura, chiusura, late- SBIANCAMENTO DENTALE: ralità destra-sinistra, protrusione-retrusione e la corretta PER UN SORRISO SICURO ED EFFICACE fonetica). - ORTODONZIA CONSERVATIVA ED ESTETICA: RIALLINEAMENTO DEI DENTI; APPARECCHIO INVISIBILE - Resistenza: la protesi deve resistere al peso del carico masticatorio. - PARODONTOLOGIA: CURA DELLA PIORREA - Innocuità: la protesi deve essere costruita con materiali che non siano tossici e non deve presentare “angoli vivi” che Ź PROTESICA FUNZIONALE ED ESTETICA: PROTESI DENTALI FISSE E MOBILI potrebbero danneggiare i tessuti. - IMPLANTOLOGIA - IMPLANTOLOGIA GUIDATA: - Estetica: i denti artificiali devono essere il più possibile simiSOLUZIONE FISSA PER L’EDENTULISMO li a quelli naturali e bisogna fare molta attenzione a non alte- CHIRURGIA AVANZATA: rare il corretto profilo facciale del paziente. TECNICHE SPECIALIZZATE DI INTERVENTO ORALE Che cosa s’intende per protesi fissa? La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro con la Centro Benessere Dentale - A Gradisca d’Isonzo (GO) cementazione e non può essere rimossa dal paziente. In base (Direttore Sanitario dott. Nicola Greco) alle funzioni si distinguono due tipi di protesi fissa: in Viale Trieste, 34 - protesi fissa di ricostruzione, che ha il compito di ricostruTel./Fax: 0481 969739, cell.: 333/3213683 ire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo - A Trieste (Direttore Sanitario dott. Nicola Greco) quindi dalla completa distruzione (es. corone, intarsi, perno in Via Erta di Sant’Anna, 12 moncone); Tel.: 040/8320830 - protesi fissa di sostituzione, che sostituisce completamente con elementi particolari i denti naturali (es. elementi inter- A Cavalicco di Tavagnacco (UD) medi di protesi a ponte). (Direttore Sanitario dott.ssa Tiziana Fonzar) in Via San Bernardo, 30/5 Tali elementi, se si ancorano sul dente o radice residua, Tel.: 0432/570995 vengono definiti corone; se poggiano sui denti adiacenti (opE-mail: info@centrobenesseredentale.it portunamente limati) con il fine di ripristinare denti mancanSito: www.centrobenesseredentale.it
I nostri servizi
ti sono detti ponti, e se sono applicati su impianti inseriti nell’osso sono definiti protesi su impianti. Sono definite protesi fisse anche le faccette. Meglio descritti questi manufatti, corone, ponti e faccette? Le corone sono protesi per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata. Si ancorano o al dente opportunamente preparato (moncone) o, tramite perni endocanalari, alla radice. Nei ponti l’elemento dentario estratto viene sostituito da una protesi che comprende anche gli elementi dentari adiacenti, che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch’essi. L’elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte. Può essere totale, cioè comprendere l’intera arcata (protesi a ponte circolare), o parziale comprendente due o più elementi. Nel caso di protesi su impianti la radice dell’elemento mancante viene sostituita da un impianto dentale in titanio e su questo viene cementato o avvitato l’elemento protesico. Con gli impianti è possibile sostituire denti singoli o realizzare ponti o strutture più estese (barre di Toronto, o
similari) che possono sostituire tutti gli elementi dell’intera arcata dentaria. Le faccette in porcellana sono sottili gusci in ceramica che vengono cementate sulla superficie visibile dei denti anteriori. I denti che accolgono una faccetta sono leggermente preparati per far spazio alla ceramica. Tuttavia, la loro preparazione è estremamente conservativa e deve essere mantenuta a livello della porzione più superficiale del dente, lo smalto. Lo smalto consente un’adesione ottimale delle faccette al dente. Che cosa s’intende, invece, per protesi mobile? Con il termine “protesi mobile” si intendono tutte le protesi atte alla sostituzione di intere arcate o parti di essa. Sono definite mobili in quanto possono essere rimosse facilmente dal paziente durante l’arco della giornata. Protesi mobili sono la protesi totale e la protesi parziale. La protesi parziale si ancora tramite ganci o attacchi ai denti rimanenti. Quando la protesi parziale ha una struttura di sostegno metallica viene definita protesi scheletrica o scheletrato.
Il dentista? Il mio migliore amico! La protesi mobile è un dispositivo atto a sostituire intere arcate ormai edentule, costituito da una struttura di sostegno in resina acrilica. I denti utilizzati sono denti del commercio sia in ceramica sia in resina acrilica o composita. Con i denti prodotti attualmente si ottengono ottimi risultati estetici:
fondamentale è l’abilità dell’odontotecnico che, in particolare per i denti frontali, riesce a conferire alla protesi un aspetto naturale che ben si adatti al viso e alle espressioni del paziente. Se la sella edentula è poco rilevata o comunque per aumentare la ritenzione della protesi totale è possibile, se la quantità di osso residuo è sufficiente, ricorrere alla chirurgia implantare. In tal caso vengono inseriti nella cresta edentula degli impianti con funzione di ancoraggio.
LA NOSTRA ESPERIENZA AL TUO SERVIZIO Il Ribasamento delle protesi mobili è un’operazione che si effettua alla protesi mobile per ridargli stabilità. Serve per ridare alla protesi la stabilità e l’aderenza che aveva inizialmente, le quali diminuiscono a causa del naturale riassorbimento di osso e gengiva nel tempo. Si effettua aggiungendo un sottile strato di resina alla parte di protesi in contatto con la gengiva, dopo aver rilevato un’impronta. La protesi deve essere ribasata in caso di instabilità ovvero, quando parlando o mangiando questa non sta ferma, quando tra gengive e protesi si infiltrano residui alimentari. La ribasatura, infatti, serve a ridare alla protesi l’aderenza alle gengive che aveva da nuova; ma che con il tempo è venuta a mancare a causa del naturale riassorbi-
mento dell’osso e della gengiva. La ribasatura viene effettuata rilevando, tramite un’impronta, lo stato attuale della gengiva, quindi riempiendo la protesi di materiale (resina) mancante, rispettando in questa operazione, con precisione, la nuova forma che la gengiva ha assunto. In alcuni casi la ribasatura può essere eseguita con un tipo di materiale morbido, ma con durata nettamente inferiore rispetto la resina tradizionale. Tale procedimento si usa in caso di estrazioni eseguite al momento della ribasatura, in caso di infiammazioni, ecc… Dopo una ribasatura è possibile che la protesi dia fastidio, faccia male in alcuni punti, infiammi le gengive ove essa appoggia. In questo caso bisogna informare il dentista che effettuerà i ritocchi necessari.
Lo sapevi che... Gli Etruschi si distinsero per la loro perizia in odontoiatria. Lo dimostrano le numerose ed ingegnose protesi dentarie ritrovate negli scavi e nelle sepolture; protesi che per la loro precisione, funzionalità, e resistenza hanno destato l’ammirazione dei dentisti odierni. Gli Etruschi erano abilissimi nella lavorazione dei metalli, non solo di ferro, bronzo e rame, ma anche dell’oro, dove si specializzarono nella tecnica della granulazione, abilità che fu loro propedeutica per la creazione di protesi dentarie che assume-
vano a volte il carattere di vere e proprie “opere d’arte”. Tali protesi venivano realizzate utilizzando vari strumenti quali crogioli, trafile, pinze, saldatori, piccole incudini e trapani. L’invenzione del trapano risale all’era neolitica dove la trapanazione dei denti veniva eseguita a scopo terapeutico su soggetti viventi usando un trapano rudimentale, presumibilmente in legno equipaggiato con sottile punta di selce e azionato mediante apposito archetto. I denti usati per le protesi erano per la maggiore dei casi denti umani o animali appartenenti ad essere viventi. Oggi è possibile vedere questi esemplari di protesi etrusche presso i musei di storia etrusca di Roma, Tarquinia e Volterra.
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SCADENZA 25 NOVEMBRE ▶ CALLIOPE – INSIEME PER SCRIVERE Sezione: A) poesia; B) racconto Lunghezza opere: A) max 50 versi; B) max 8 cartelle Quota: € 15,00 Premi: diplomi, trofei, coppe e targhe Info: info@giuseppevultaggio.it www.circoloiplac.com SCADENZA 30 NOVEMBRE ▶ PONTE VECCHIO Sezione: A) poesia; B) racconto breve; C) articolo Lunghezza opere: A) max 30 versi; B e C) max 4 cartelle Quota: € 10,00 Premi: targhe, coppe e diplomi Info: 328 0674725, premiopontevecchio@gmail.com, www. facebook.com/premiodiletteraturapontevecchio ▶ ROSSO D’INVERNO Sezione: racconto Lunghezza opere: max 9.000 battute Quota: € 10,00 Premi: montepremi in denaro, targhe e valigette di radicchio rosso Info: 0422 381504 biblioteca@ comunecasier.it www.comunecasier.it ▶ STRAVAGARIO EMOZIONALE Sezione: A) poesia; B) narrativa; C) fotografia a colori Lunghezza opere: A) max 70 poesie; B) max 120 cartelle; C) max 30 foto Quota: € 20,00 Premi: pubblicazione opera Info: 349 3407177, irenesparagna@gmail.com, www.memorialsparagna.com ▶ OBIETTIVO LEGALITÀ Sezione: poesia Lunghezza opere: libera Quota: € 10,00 Premi: targhe e attestati Info: 091 7841564, osservato-
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riolafranca@gmail.com, www. osservatoriolafranca.it ▶ MARANATÀ Sezione: poesia Lunghezza opere: max 40 versi Quota: € 15,00 Premi: montepremi in denaro e medaglie Info: 080 3268167, mina.antonelli@gmail.com, www.bimboaquilone.it ▶ FESTIVAL PREMIO LUSSU Sezione: poesia Lunghezza opere: max 30 versi Quota: € 15,00 Premi: pubblicazione opere Info: 340 8853138, gmgmascia@gmail.com ▶ TRACCE PER LA META Sezione: A) poesia; B) racconto; C) saggio Lunghezza opere: A) max 30 versi; B e C) max 9.000 battute Quota: € 10,00 Premi: diplomi, targhe e buoni spesa Info: 0331 932237, concorsi. tplm@gmail.com, www.tracceperlameta.org ▶ TROFEO UMBERTO MONTEFAMEGLIO Sezione: poesia Lunghezza opere: max 36 versi Quota: € 13,00 Premi: pubblicazione opere Info: 02 98233100, segreteria@clubautori.it, www.club.it ▶ LA LETTURA Sezione: racconto breve Lunghezza opere: min 2.400 – max 4.000 battute Quota: nessuna Premi: buoni acquisto libri Info: 02 2896936, lalettura@ masedomani.com, www.masedomani.com/lalettura ▶ DONNA – DIVERSITÀ – DIRITTO ALL’AMORE Sezione: A) poesia; B) racconto breve; C) video Lunghezza opere: A) max 30 versi; B) max 4 pagine; C) 35 minuti
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Quota: nessuna Premi: attestati e buoni acquisto libri Info: 0874 61069, concorso.8marzoin3d@gmail. com, www.facebook.com/events/681254775259007 ▶ UNA POESIA PER GIULIA Sezione: poesia Lunghezza opere: libera Quota: nessuna Premi: montepremi in denaro e targhe d’argento Info: 06 9608188, unapoesiapergiulia2014@gmail.com, www.giuliabrignone.org SCADENZA 3 DICEMBRE ▶ POESIA DELL’ANNO Sezione: poesia Lunghezza opere: max 30 versi Quota: € 10,00 Premi: trofei, targhe, attestati Info: 070 884763, elisa.piano@ alice.it, http://elisapiano.weebly.com SCADENZA 10 DICEMBRE ▶ TELEFONO DONNA Sezione: poesia Lunghezza opere: 30 versi Quota: € 20,00 Premi: montepremi in denaro e attestati Info: 0881 772499, impegnodonna@virgilio.it, www.impegnodonna.it ▶ PEGASUS GOLDEN SELECTION Sezione: A) narrativa; B) poesia Lunghezza opere: libera Quota: € 30,00 Premi: pubblicazione opere e trofei Info: 0541 1837415, associazione.pegasus@alice.it, www. pegasusgoldenselection.it ▶ IL NATALE IN VERSI Sezione: poesia Lunghezza opere: 40 versi Quota: nessuna Premi: targhe e pergamene Info: 320 7964728, premiopoesiaduomo@libero.it, www.cat-
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Sezione: narrativa Lunghezza opere: 5-10 cartelle Quota: € 10,00 Premi: premi in denaro e attestati Info: 070 725851, bibliotecapoggio@tiscali.it, www.bibliotecapoggiodeipini.org ▶ LUCE DELL’ARTE Sezione: A) poesia; B) narrativa; C) teatro; D) pittura Lunghezza opere: libera Quota: € 10,00 Premi: targhe, oggetti artistici, attestati Info: 348 1184968, associazionelucedellarte@live.it, www.lucedellarte.altervista.org ▶ UN LIBRO AMICO PER L’INVERNO Sezione: narrativa Lunghezza opere: libera Quota: € 10,00 Premi: targhe, trofei e attestati Info: 349 1853833, www.gueciass.altervista.org SCADENZA 22 DICEMBRE ▶ SU MARCHESU Sezione: poesia Lunghezza opere: max 40 versi Quota: nessuna Premi: premi in denaro Info: 333 4201701, asecterza@alice.it SCADENZA 30 DICEMBRE ▶ PIETRO CARRERA Sezione: silloge poetica Lunghezza opere: 32-80 poesie Quota: € 10,00 Premi: pubblicazione opera Info: 0942 986036, giuseppemanitta@ilconvivio.org, www.ilconvivio.org
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Stefano Zecchi Rose bianche a Fiume Mondadori, 2014 Pagg. 252 € 18,00 È possibile dimenticare un grande amore per trovare la propria felicità? È giusto ripercorrere, a ritroso, gli eventi accaduti sulle coste orientali dell’Adriatico dopo la guerra, per restituire dignità ai vinti della Storia? Amori, amicizie, speranze sconvolte, sentimenti calpestati con quel breve tratto di penna che ha creato un nuovo confine sulla carta geografica. E si può dimenticare il dolore per iniziare una nuova vita? Jo Baker Longbourn House Einaudi, 2014 Pagg. 386 € 18,00 Sarah è a servizio a Longbourn House da quando era bambina, ma non si è ancora rassegnata a certi compiti ingrati quali lavare la biancheria e svuotare i pitali dei signori. Questa pesante routiKatherine Pancol Muchachas Bompiani, 2014 Pagg. 320 € 17,00 Hortense è sempre più determinata a trovare il successo nel mondo della moda; Gary è assorbito dal suo concerto finale alla Juilliard School: a farne le spese è la loro vita sentimentale, che procede tra alti e bassi. Quando Hortense trova finalmente l’idea decisiva per lanciare la maison che porterà il suo nome, Gary dovrà fare uno sforzo per condividerne l’entusiasmo tanto è frastornato dall’intesa con Calypso, la violinista cubana con cui sta preparando il concerto. A colpire Gary non soMarco Balzano L’ultimo arrivato Sellerio, 2014 Pagg. 212 € 15,00 Ninetto, detto pelleossa, abbandona la Sicilia e si reca a Milano. Ninetto parte e fugge, lascia dietro di sé una madre ridotta al silenzio e un padre che preferisce saperlo lontano ma con almeno un cenno di futuro. Quando arriva a destinazione, davanti agli occhi di un bambino che non capisce più se è «picciriddu» o adulto si spalan-
Lontano dalle rovine che hanno travolto la sua giovinezza, quando ormai pensa che i conti con il tempo trascorso siano chiusi, Gabriele riceve un misterioso invito che lo sfida a fronteggiare il passato. Decide, allora, di ritornare nella sua Fiume dopo che la Jugoslavia si è dissolta, perdendo la propria unità politica. Ritornare: cadere nelle braccia della nostalgia attraverso i ricordi era ciò che Gabriele in lunghi anni d’esilio aveva voluto evitare. Ma quell’invito, un semplice appuntamento scritto su una cartolina, diventa un inesorabile appello della memoria. Gabriele non si sottrae a questo richiamo e a Fiume ritrova il senso perduto della propria vita. La famiglia, il padre, l’impegno politico, il grande amore che ha continuato a solcare la sua esistenza riaccendono le luci sui momenti più appassionanti e drammatici della sua storia ne senza svaghi la opprime: non vuole accontentarsi di mandare avanti la casa d’altri come Mrs. Hill, la governante, fa da sempre. Perciò, quando un giorno di settembre Mr. Bennet assume a sorpresa un nuovo valletto, la gioia per la novità è grande. James ha il fisico asciutto e gli avambracci scuriti dal sole. Lavora di buon umore, fischiettando, ed è gentile, ma dà poca confidenza. Sembra sapere tante cose, eppure sul suo passato è stranamente vago. Ama i cavalli e dorme nel solaio della stalla: lì, su una mensola, ha dei libri e, sotto il letto, una sacca scolorita piena di conchiglie. È un mondo intero quello che apre per Sarah, una nuova geografia di orridi, vallette in fiore e campi di battaglia. no soltanto le doti musicali della ragazza, tutt’altro che bella, ma anche la sua grazia e riservatezza. La vita di Calypso è completamente dedicata alla musica e a un violino di grandissimo valore, dono del nonno, figura intorno a cui ruota un mistero che la coinvolge. Intanto, la madre di Hortense, Joséphine, professoressa di Storia medievale all’Università di Lione 2, da qualche tempo è perseguitata da uno strano individuo che si presenta in aula, la osserva con insistenza, senza mai avvicinarla. Hortense non se ne cura, perché è troppo impegnata con il suo progetto, mentre la sorella, Zoé, è molto più spaventata ma non sa cosa fare per proteggere la madre. In realtà, la stessa Joséphine è presa da tutt’altro: Philippe, l’uomo che ama, ma dal quale vive separata per assecondare Zoé che da Londra è voluta tornare a Parigi, sembra aver iniziato una relazione con Shirley, sua collaboratrice e migliore amica. ca il nuovo mondo, la scoperta della vita e di sé. Ad aiutarlo c’è poco o nulla, forse solo la memoria di lezioni scolastiche di qualche anno di Elementari. Ninetto si getta in quella città sconosciuta con foga, cammina senza fermarsi, cerca, chiede, ottiene un lavoro. E tutto gli accade come per la prima volta, il viaggio in treno o la corsa sul tram, l’avventurarsi per quartieri e periferie, scoprire la bellezza delle donne, incontrare nuovi amici, esporsi all’inganno di chi si credeva un compagno di strada, scivolare fatalmente in un gesto violento dalle conseguenze amare. In quel teatro sorprendente e crudele, col cuore stretto dalla timidezza, dal timore, dall’emozione dell’ignoto, trova la voce per raccontare una storia al tempo stesso classica e nuova.
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Omeopatia per le donne! Un libro dedicato ai problemi femminili. La descrizione dei rimedi omeopatici per far fronte ai grandi e piccoli malesseri dell’universo donna. Dalla menopausa all’ansia, dall’artrosi alla cefalea, dalle mestruazioni dolorose o troppo abbondanti ai disturbi della senilità. Per dare una risposta affermativa ad ognuna di voi. Perché curarsi con dolcezza si può.
Che cosa può suggerire l’omeopatia alla donna, da sempre sollecita e premurosa verso la propria salute, quella dei propri figli e dei familiari? Esiste un’omeopatia solo per lei, così come per i bambini? Roberto Pagnanelli e Cristina Orel, autori di Omeopatia per le donne, rispondono affermativamente. E ci presentano i diciannove possibili volti, quanto mai emblematici, dell’universo femminile: ciascuno con un proprio corredo di aspirazioni, di emozioni, di predisposizioni costituzionali. Diciannove rimedi omeopatici, i diciannove “splendidi specchi” che riflettono ciascuno una storia di donna, un’immagine diversa, descritta con gusto narrativo e intensa profondità psicologica. Al discorso biotipologico si affianca un’ampia rassegna dei disturbi più comuni, dall’acne alla dismenorrea, dall’herpes genitale alle verruche, dagli attacchi di panico alle patologie del seno, dall’emicrania alla cellulite. Per ogni malessere sono consigliati i rimedi più adatti, in base ai sintomi specifici avvertiti dalla lettrice. Tante piccole sfumature: Cyclamen la dolce, che piange facilmente e vuole stare sola; Pulsatilla la timida, con le mestruazioni scarse e rosate; Sepia dalla lacrima facile; Lilium tigrinum, con la sua aggressività e il cipiglio da femme fatale; Thuya coi fibromi uterini e le cisti al seno; Natrum muriaticum e la cellulite alle cosce; Lac caninum piena d’irritazione, passando attraverso Moschus e Lachesis, rimedio per la menopausa. Il tutto per una terapia mirata, efficace e priva di effetti collaterali, “dolce” per sua natura. Omeopatia per le donne è un testo accattivante che aiuta ognuna di voi lettrici a conoscersi meglio e a trovare le più efficaci soluzioni ai quotidiani problemi di salute, grazie a una medicina che vanta due secoli di storia.
Gli autori Il dottor Roberto Pagnanelli abita a Monfalcone e lavora a Trieste e Monfalcone. È medico di Medicina Generale e psicotera-
peuta esperto in medicine naturali. Specializzato in Psichiatria, è diplomato in Medicina Psicosomatica, in Medicina Omeopatica e in Psicoterapie Brevi. Autore di pubblicazioni su riviste scientifiche, ha partecipato a trasmissioni radiotelevisive, collaborando con riviste quali Starbene, Per me, Più Salute & Benessere, Viver Sani & Belli, Top Salute, Donna Moderna. È ideatore della Musicoterapia Cinematografica. Per ulteriori informazioni: Mobile: 330-240171 robertopagnanelli@libero.it www.robertopagnanelli.it La dottoressa Cristina Orel è laureata in Psicologia Clinica all’Università di Padova e specializzata in Psicoterapia ad indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Milano. Si occupa da anni del trattamento degli stati d’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, i disturbi dell’apprendimento, le terapie di coppia, le problematiche adolescenziali e infantili. Lavora come psicologa-psicoterapeuta a Trieste e Monfalcone. Per ulteriori informazioni: Mobile: 333-6913969 cristinaorel@libero.it www.laforzadellamente.it
Omeopatia per le donne Xenia Edizioni - Milano 220 pagg, € 9,90 www.ilgiardinodeilibri.it
M Fino al 15 novembre ▶ALDA FAILONI - QUI RAGGIUNGONO IL MIO OCCHIO SOLO COSE FRESCHE Tracce immaginarie di oggetti interpretati come pretesto per evocazioni che travalicano tempo e spazio e risvegliano in noi i ricordi più nascosti. Venti dipinti e altrettante opere su carta di raffinata eleganza ci introducono in un mondo sospeso dal senso di transitorietà che pervade le opere. Trieste. SpazioTrArt. Orario: mar-sab 17.30-19.30. Ingresso libero. Info: info@ trart.it www.trart.it Fino al 16 novembre ▶PARLARI LINGUAGGIO DA CIRCO Ampia rassegna dedicata alle possibili relazioni fra arti visive, performance e arte circense curata da Massimo Premuda, in cui vengono presentate le ricerche di Tomaž Črnej, Fabiola Faidiga, Gruppo78 ed Elettra Metallinò. Trieste. Double Room. Orario: lun-gio 17-19. Ingresso libero. Info: 349 1642362 doubleroomtrieste@gmail.com doubleroomtrieste.wordpress.com
22 novembre - 20 dicembre ▶ELENA ARMELLINI Personale di ceramiche Pordenone. La Roggia, via Trieste 19. Orario: mar-sab 16-19.30. Ingresso libero. Info: 0434 552174, 338 8894652 laroggia@tin.it www.laroggiapn.it Fino al 30 novembre ▶MARAVEE CORPUS Il tripudio del corpo plurale, messo in scena dall’arte contemporanea con il festoso trasformismo che pulsa da fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi. Majano (UD). Castello di Susans. Orario: mar-dom 15-19. Ingresso libero. Info: 0432 948090, info@castellodisusans.com, www. castellodisusans.com
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Fino al 30 novembre ▶REBUS CARAVAGGIO - IL SAN FRANCESCO CHE RICEVE LE STIGMATE DI UDINE La mostra è costruita intorno alla tela di San Francesco che riceve le stigmate, per qualche tempo considerata lavoro autografo di Caravaggio e ora quasi unanimemente ritenuta la migliore copia dell’originale esposto al Wadsworth Atheneum di Hartford negli Stati Uniti. Il quadro è stato sottoposto ad un’attenta analisi materiale e documentaria, i cui risultati sono ora presentati di studiosi e appassionati. Udine. Castello. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Orario: mar-dom 10.30-17. Info: www.udinecultura.it
Fino al 7 dicembre ▶RICCARDO DE MARCHI - ALFABETO POSSIBILE L’esposizione accoglie una ventina di opere dell’artista di origini friulane, tra lavori singoli e installazioni eseguite per l’occasione che testimoniano, basandosi su alcuni snodi cruciali, il suo intero percorso professionale, sviluppatosi in quasi trent’anni di attività. Udine. Casa Cavazzini. Orario: mar-dom 10.30-17. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Info: 0432 271591 civici.musei@comune.udine. it www.comune.udine.i Fino al 31 dicembre ▶IL CASTRUM ARTENIA NEL DUCATO LONGOBARDO DI FORUM IULII La manifestazione, che ricostruisce l’antica storia della città carnica, si affianca alla mostra fotografica Artegna 1976-2014, avente come tema la ricostruzione del castello e del paese dopo il sisma del 1976. Artegna (UD). Castello Savorgnan. Ingresso libero. Orario: sab, dom e festivi 10.30- 12, 14.30-18. Info: www.comune.artegna. ud.it
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Fino al 7 gennaio ▶ “SE UN SOLO PANE AVESSI SAREI LIETO DI DIVIDERLO CON TE”. L’AMICIZIA TRA FRANCESCO PETRARCA E GIOVANNI BOCCACCIO L’esposizione permette di ripercorrere idealmente l’amicizia intellettuale tra Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, compiendo nel contempo un itinerario tra i tesori bibliografici della più antica e ricca biblioteca della città. Trieste. Museo Petrarchesco Piccolomineo. Orario: lun-sab 9-13, giov 9-13, 1519. Ingresso libero. Fino all’11 gennaio 2015 ▶ PIERPAOLO MITTICA - ASHES/CENERI. RACCONTI DI UN FOTOREPORTER Mittica nelle sue immagini non fa sconti. Racconta quanto di assurdo e di terribile l’uomo fa contro se stesso. In luoghi che per molti sono sinonimo di disastri non casuali, di guerre, nuove schiavitù e di abbruttimento; e che per altri non sono altro che usuali condizioni di esistenza, o meglio di tragica sopravvivenza. Pordenone. Gallery Harry Bertoia. Orario: mar-sab 15.30-19.30, dom 10-13, 15.30-19.30. Ingresso: ridotto € 1,00, intero € 3,00.
Fino all’11 gennaio 2015 ▶ MAN RAY Con oltre 250 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali, l’esposizione ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi. Codroipo (UD). Villa Manin. Orario: mar-dom 10-19. Ingresso: € 5,00 - 8,00. Info: www.villamanin-eventi.it Fino al 1 febbraio 2015 ▶ OLTRE LO SGUARDO. FOTOGRAFI A
GORIZIA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA Storia degli atelier fotografici goriziani della Belle Époque, sapientemente ricostruiti attraverso una sequenza di immagini che offrono uno spaccato della società nell’arco temporale compreso tra il 1860 e lo scoppio della Grande Guerra. Gorizia. Palazzo Della Torre - Fondazione CaRiGo. Ingresso libero. Info: 0481548164 info@fondazionecarigo.it www.fondazionecarigo.it Fino al 6 febbraio 2015 ▶ DIRAMAZIONI Personale di Silvia Lepore Pordenone. La Roggia, via Trieste 19. Orario: mar-sab 16-19.30. Ingresso libero. Info: 0434 552174, 338 8894652 laroggia@tin.it www.laroggiapn.it Fino al 22 maggio 2015 ▶ ADRIATICO SENZA CONFINI. VIA DI COMUNICAZIONE E CROCEVIA DI POPOLI NEL 6000 A.C. Il percorso espositivo intende far conoscere le più importanti acquisizioni di decenni di indagini archeologiche nell’Adriatico orientale, compiute da parte degli archeologi di Italia, Slovenia e Croazia. Udine. Castello. Orario: mar-dom 10.30-17.00. Ingresso: ridotto € 2,50, intero € 5,00. Info: 0432 271591, 0432 502872.
Fino al 24 maggio 2015 ▶ ALL’ALBA DELLA STORIA. GENTI ANTICHE DAL TERRITORIO CIVIDALESE Una panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima dell’arrivo di Roma, tra Mesolitico ed Età del ferro. Cividale (UD). Museo Archeologico Nazionale. Orario: lun 9-14, mar-dom 8.30-19.30. Ingresso: € 2,00 ridotto, € 4,00 intero. Info: 0432 700700, archeologicocividale@libero.it
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Campionaria del lavoro
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▶ Piazza Adua, 1 FIRENZE Tel 055 49721 www.firenzefiera.it 11-12 NOVEMBRE
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La fiera degli eventi 13-15 NOVEMBRE
▶SALONE DELL’ ARTE E DEL RESTAURO 6-12 DICEMBRE
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▶RADIOAMATORE 2
Fiera del radioamatore, elettronica, computer 15-16 NOVEMBRE
▶FIERACAVALLI
International horse festival 14-16 NOVEMBRE
6-8 DICEMBRE
Viale Virgilio, 70/90 MODENA Tel 059 848899 www.modenafiere.it 14-16 NOVEMBRE
▶7.8.NOVECENTO
Gran mercato dell’antico 5-8 DICEMBRE
▶CURIOSA
Idee, atmosfere e sapori in fiera
▶
▶COUNTRY CHRISTMAS
Evento country internazionale.
Orientamento, scuola, formazione, lavoro
Via Filangeri, 15 REGGIO EMILIA Tel 0522 503511 www.fierereggioemilia.it
21-23 NOVEMBRE
▶VERONAFIL
Filatelia, numismatica, cartofilia
13-14 NOVEMBRE
22-23 NOVEMBRE
▶ENERGEA
▶ELETTROEXPO
Salone dell’energia
▶ESPOSIZIONE ORNITOLOGICA INTERNAZIONALE
6-8 NOVEMBRE
▶CAMBI & SCAMBI
Elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica, informatica 28- 30 NOVEMBRE
▶VERONA MINERAL SHOW GEO SHOP
6-7 DICEMBRE
Pietre preziose, dure, ornamentali, fossili e derivati
Mercato dell’usato
3-4 DICEMBRE
▶WINE2WINE
14-17 NOVEMBRE
▶ARTE PADOVA
Mostra mercato d’arte contemporaneo 19-20 NOVEMBRE
▶SIPAC
Attrezzature per camping 30 NOVEMBRE – 3 DICEMBRE
▶TECNO&FOOD
Attrezzature professionali per cibo e bevande 30 NOVEMBRE – 3 DICEMBRE
▶FRANCHISE-IN
Fiera del franchising
5-8, 12-14 DICEMBRE
Scienza al servizio del benessere 20-22 NOVEMBRE
21-23 NOVEMBRE
Educazione, formazione, lavoro
▶FEEL GOOD EXPO
▶JOB & ORIENTA
Via N. Tommaseo, 59 PADOVA Tel 049 840111 www.padovafiere.it ▶EXPOSCUOLA
Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111 www.veronafiere.it 6-9 NOVEMBRE
▶FOTOMERCATO
Antiquariato, usato e digitale fotografico
Carp, Cat e Barbel Fishing
▶ARTIFICIALI SHOW
5-8 NOVEMBRE
▶KEY ENERGY
Tutto sul mondo asiatico
▶SICUREZZA
13-14 DICEMBRE
▶CARP SHOW & SPECIALIST
▶FESTIVAL DELL’ORIENTE
fieramilano
Mercanti per un giorno
▶BIG BUYER 2014
Cartoleria, cancelleria e prodotti per ufficio
R
30 NOVEMBRE
Modellismo statico e dinamico 22-23 NOVEMBRE
E
▶IL FE’ IN FIERA
Sugar Art & Cake Design Fair 22-23 NOVEMBRE
I
Forum sul business del vino
Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it
6-7 DICEMBRE
▶ESPOSIZIONE CANINA
5-8 NOVEMBRE
▶CONDOMINIOECO
Mondo condominio
5-8 NOVEMBRE
▶ECOMONDO
Recupero di materia ed energia e sviluppo sostenibile
Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it 14-16 NOVEMBRE
▶ABILMENTE ROMA
5-8 NOVEMBRE
▶COOPERAMBIENTE
Manualità creativa
Cooperare per l’ambiente
L’INFORMAFREEMAGAZINE
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marzo-aprile 2008
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L’IMPEGNO DELLE AMMINISTRAZIONI CONTRO LO SPRECO «Lo spreco del cibo è prima di tutto una questione etica»: con queste parole la Vice Presidente della Provincia di Gorizia Mara Černic ha salutato la campagna di comunicazione Facciamolo con Amore – Riduzione, Riuso, Riciclo, dedicata a sensibilizzare la cittadinanza alla riduzione dei rifiuti e a promuovere la raccolta differenziata, temi per i quali la Provincia di Gorizia, assieme ai Comuni e al gestore del servizio rifiuti ISA, è da tempo impegnata attivamente. Le cene proposte sono una delle azioni della campagna, volte a dimostrare che non sprecare è, oltre che possibile, necessario!
LE AZIONI ANTI SPRECO - Fai la lista della spesa e acquista solo il necessario - Cucina ad ogni pasto e prepara porzioni adeguate - Preferisci prodotti sfusi e a filiera locale, sono più durevoli - Evita i prodotti confezionati e/o precotti, sono soggetti a scadenza - Riutilizza il pane raffermo tostandolo o preparando piatti tradizionali come gli gnocchi di pane - Riutilizza gli avanzi del pranzo come materia prima per la cena - Metti in atto l’autoriproduzione in cucina, economia ed ecologica - Inventa nuove idee ANTISPRECO Così facendo ridurrai la produzione dei rifiuti e risparmierai sugli acquisti alimentari.
SERR La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ha lo scopo di promuovere una maggiore consapevolezza nella società sul tema dei rifiuti e della loro necessaria riduzione, attraverso azioni e proposte sviluppate dagli Enti Locali. La SERR giunta alla sesta edizione si svolge quest’anno dal 22 al 30 novembre in tutta Europa. Il focus del 2014 è la lotta allo spreco alimentare (ww. minambiente.it). Sabato 22 Novembre a Cena Cena spettacolo con menù antispreco e gli utili consigli del geololo Roberto Ferrari Ristorante Al Ponte del Calvario www.alpontedelcalvario.com Via Vallone dell’acqua 2, GORIZIA prenotazioni: info@alpontedelcalvario.com 0481.534428 Domenica 23 Novembre a Pranzo Pranzo con menù antispreco ed escursione in azienda in Agribus elettrico Parco Rurale Alture di Polazzo www.parcorurale.it via Fornaci 1/A, FOGLIANO REDIPUGLIA prenotazioni: info@parcorurale.it 330.936836 Lunedì 24 novembre a Cena Trattoria Turri - Piazza Sant’Andrea GORIZIA prenotazioni: trattoriaturri@gmail.com 0481.21856 Mercoledì 26 novembre a Cena Cena con menù antispreco e spettacolo teatrale “Zucchine d’Arabia” a cura di Trento Spettacoli Ristorante Caneo - Strada del Caneo, 1 Fossalon di GRADO prenotazioni: 0431.884426 - info@caneo.it Mercoledì 26 novembre a Cena Trattoria Vecia Gorizia - Via San Giovanni, 14 GORIZIA - prenotazioni: 0481.32424 veciagorizia@alice.it Giovedì 27 novembre a Cena Cena con menù antispreco e gli sketch teatrali “Incursioni Ambientali”
CIBO SPRECATO Circa 1/3 del cibo prodotto a livello globale viene sprecato e diventa rifiuto. 119 sono i kg di cibo che ogni famiglia italiana butta annualmente nella spazzatura. Il 40% degli sprechi alimentari dipende dalla catena di distribuzione e del consumo, quindi anche di ogni singolo cittadino. Gettare cibo significa sprecare risorse non rinnovabili come acqua, suolo, energia, ma anche denaro. Il cibo sprecato ci costa due volte: la prima per il suo acquisto e la seconda per il trattamento come rifiuto. a cura di Trento Spettacoli Ristorante Rosenbar www.rosenbar.it via Duca d’Aosta 96, GORIZIA prenotazioni: info@rosenbar.it 0481.522700 Venerdì 28 novembre a Cena Cena spettacolo con menù antispreco presentata dalla Vicepresidente della Provincia di Gorizia Mara Cernic Trattoria Primosic - Viale XX settembre 134, GORIZIA - prenotazioni: 0481.82117 jprimozic@libero.it Venerdì 28 novembre a Cena Cena con menù antispreco e Ec..o Cabaret Trattoria Gostilna Miljo - Via del Vallone Devetacchi – DOBERDÒ DEL LAGO prenotazioni: 0481.78250 - 331.1263714 miljo.peric@gmail.com Domenica 30 novembre mattinata e Pranzo sostenibili ore 10.00 laboratori di autoproduzione ore 13.00 pranco con menù antispreco e autoprodotto Hendrick’s - Wine Bar Ristorante anche vegetariano via Mazzini, 6/c GORIZIA facebook.com\hendrick’s Gorizia prenotazioni: 0481.538529 Tutta la settimana dal 22 al 30 novembre pranzi con menù antispreco Green Bar a Pranzo Caffetteria bar, Ristorantino Vegetariano Via Armando Diaz, 1 GORIZIA facebook.com\green Bar prenotazioni: 0481.090299 |
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Foto di Renato Esti
...un nuovo negozio?
Che spettacolo!
Cinzia Borsatti, tu sei una persona molto attiva in vari ambiti. Cos’hai dovuto lasciare per aprire questo negozio? «In realtà non lascio nulla, semmai aggiungo un’altra attività a una vita già impegnatissima!» Spieghiamo bene chi sei, allora. «Io appartengo allo spettacolo e in un certo senso è una condanna: non ne puoi fare a meno…» Pasolini diceva che il cinema “è una febbre”: il concetto è lo stesso. «Appunto. Ho iniziato salendo sul palco a sei anni, facendo danza, e da allora non ho mai smesso: sono cresciuta esibendomi davanti a un pubblico e continuo ancora oggi, come ballerina, cantante e attrice. Inoltre sono una mamma. E, in termini strettamente lavorativi, una venditrice da venticinque anni e sempre nel settore dell’abbigliamento, con il classico inizio durante la stagione estiva, da buona gradese. Credo che spettacolo e vendita siano due cose molto legate: è sempre una questione di relazione con gli altri. Tanti anni fa un mio datore di lavoro mi disse: “Tu vendi come fossimo a teatro”. Era un rimprovero, ma ci aveva preso… e per me era un complimento!» Ma allora quand’è che sei maggiormente te stessa? Sulla scena, in negozio o altrove? «Sono Cinzia ovunque, sempre, quantunque…» … e nonostante! «Esatto - ride -. Naturalmente è nello spettacolo che ritrovo maggiormente me stessa, ma nel lavoro sono uguale a come mi presento sul palco e nella vita di tutti i giorni». 68
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novembre-dicembre 2014
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Aprire un negozio in tempo di crisi: chissà quanti ti avranno chiesto “perché”. Vuoi rispondere una volta per tutte su iMagazine? ©6RQR FRQYLQWD FKH OD FULVL QRQ DEELD VFDO¿ WR L YDORUL autentici, ancora ben presenti a differenza di ciò che sento dire troppe volte: stiamo solo vivendo un periodo di grande confusione. La gente ha bisogno di essere ascoltata e, nel mio caso, ‘servita’: quello che intendo dare è prima di tutto un servizio. Non mi spaventano i centri commerciali, perché non riescono a trasformare le persone». Questa apertura è salutata con soddisfazione: dopo tante chiusure, si sente dire “allora qualcosa si muove”. «L’ho notato anch’io e ne sono felice. Credo molto nell’investimento: in un lavoro, in una famiglia, in un rapporto di coppia… Prima o poi la soluzione ai problemi arriva». Il tuo negozio si chiama Via Roma: immagino che questo nome non dipenda solo dall’ubicazione. «Infatti. Ho voluto omaggiare la storica via dei negozi cervignanesi perché credo davvero in questa strada e nel suo potenziale. E poi perché amo la comunità di Cervignano e vorrei che questo negozio diventasse un luogo d’incontro, un punto di riferimento». Con quale proposta commerciale? «Via Roma è un negozio di abbigliamento femminile, ma con un occhio di riguardo agli uomini, nel senso che ogni donna può trovare qualcosa da regalare al suo amico, marito, parente: ad esempio un farfallino legato a una bottiglia di vino rosso. C’è poi una vetrina sartoriale, per avere abiti unici, su misura; i modelli saranno disegnati da mia madre, che fa questo mestiere da sempre, mentre i vestiti verranno confezionati dal laboratorio La rosa di seta, a Fiumicello, con cui ho il piacere di collaborare, e dalla mia costumista di scena Adriana Roppa». Un partner di iMagazine! «Infatti ho conosciuto il negozio e la sua titolare, Lorena Nocent, proprio grazie alla vostra rivista!» Cosa rappresenta, per te, questo momento di svolta? «Mi sono sempre domandata cosa sarebbe stato di me a quarant’anni, cosa avrei avuto, dove sarei arrivata… Ora che li ho compiuti, apro un negozio tutto mio: un punto di arrivo, ma soprattutto di partenza. Sono felice».
Via Roma
Via Roma 29 - Cervignano del Friuli (UD) Cell. 339 2154239 e-mail: cinzia.borsatti@alice.it
Trattoria AL LAGO di Vesna Franetic via Trinko 22, 34070 Doberdò del Lago (GO). Cell. 327 8708880 - 338 5852336
Trattoria immersa nel verde sita nel parco naturale di Doberdò del Lago, allâ&#x20AC;&#x2122;interno conta 60 posti a sedere e 80 posti nel giardino con alberi secolari. A disposizione ampio parcheggio. Sono ammessi animali di tutte le taglie. Un posto tranquillo per amanti della natura e per tutta la famiglia, con ampio spazio giochi per bambini. 9HVQD FRPÂśq QDWD H FRPH VL q VYLOXSSDWD OD SDVVLRQH SHU OD FXFLQD" ÂŤLa mia passione per cucina è nata con me: Âż Q GD SLFFROD DGRUDYR FXFLQDUH H SUHSDUD UH SUDQ]L FRQ PLD PDPPD Ă&#x160; XQD FRVD FKH PL appartiene, una passione che mi sta accanto da tutta la vita: è dal mio primo giorno di lavoro che creo piatti per miei clienti e oggi FRQWLQXR D IDUORÂŞ Vesna Franetic assieme al compagno Marino Stocovac.
&RVD VLJQLÂż FD VXEHQWUDUH FRQ XQD QXRYD JHVWLRQH LQ XQ ORFDOH JLj QRWR GD WHPSR" ÂŤGuidare un locale conosciuto da anni e con varie JHVWLRQL DOOH VSDOOH q VHPSUH GLIÂż FLOH Ă&#x160; FRPSOLFDWR VR prattutto guadagnare nuovi clienti, portarlo alla giusta qualitĂ , creare un servizio adeguato: semplicementeâ&#x20AC;Ś tantissimo lavoro, con passione e cortesia! Cerchiamo GL HVVHUH VHPSUH LQQRYDWLYL SHU SURSRUUH DO FOLHQWH QXR YL SLDWWLÂŞ &KH WLSR GL FXFLQD SURSRQHWH" Š1HOOD QRVWUD WUDWWRULD SURSRQLDPR SLDWWL WLSLFL FDUVROL QL D EDVH GL FDUQH H SHVFH FKH YDULDQR D VHFRQGD GHOOD VWD JLRQH 0D VLDPR VHPSUH GLVSRQLELOLVVLPL DG DSSRUWDUH PR GLÂż FKH DO PHQ LQ RFFDVLRQH GL SDUWLFRODUL IHVWHJJLDPHQWLÂŞ
chefâ&#x20AC;Śame! Vesna ci suggerisce:
Zuppa di funghi Ingredienti per 4 persone 400 gr di funghi misti 300 gr di patate 2 spicchi di aglio 1/2 cipolla sedano carota prezzemolo un rametto di maggiorana salvia brodo vegetale sale e pepe olio dâ&#x20AC;&#x2122;oliva
Preparazione Tempo di preparazione e cottura: 90 minuti circa. Tritare i funghi a piccoli pezzetti, spelare e lavare le patate per poi tagliarle a piccoli dadini. Tritare cipolla, carota e sedano e metterli a soffriggere; dopo circa 2 minuti aggiungere funghi e patate, rosolare per un minuto e aggiungere lâ&#x20AC;&#x2122;aglio tritato finemente e il brodo vegetale. Aggiustare di sale e pepe e a fuoco moderato cucinare per circa 60 minuti; a fine cottura aggiungere il prezzemolo tritato finemente. Servire in ciotole di pane o semplicemente nel piatto; ultimare con un cucchiaino di panna acida. Buon appetito!
I tuoi eventi su iMagazine!
L I V E
M U S I C
Visita il sito www.imagazine.it, entra nella sezione eventi e segnala direttamente on line le tue iniziative.
Legenda Caffetteria
Afterhour
Birreria
Eventi a tema
Enoteca
Sale convegni
Special drinks
Musica dal vivo/karaoke
Stuzzicheria
Musica da ballo
Vegetariano/biologico/regimi
Happy hour
Cucina carne
Giochi
Cucina pesce
Internet point
Paninoteca
TV satellitare/digitale
Pizza
Giochi e spazi per bambini
Gelateria
Pernottamento
Catering
Buoni pasto
Organizzazione feste
Parcheggio
agriturismo
ristorante
Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.
13 novembre ▶ Franco Battiato Con “Joe Patti’s Experimental Group”, Battiato propone un album e un live dove protagonista è la musica elettronica e sperimentale a cui l’artista ha nel tempo dedicato un’ampia e dirompente produzione. In scaletta troveranno spazio nuove rielaborazioni di suoi brani e improvvisazioni frutto della sua avanguardistica ricerca sonora. Non mancheranno alcune canzoni del suo repertorio, riproposte in una nuova chiave di lettura e nella formazione a tre composta da Battiato al sintetizzatore, tastiera e pianoforte, Pino “Pinaxa” Pischetola ai live electronics e dal pianista Carlo Guaitoli. Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.teatroudine.it
18 novembre ▶ Enzo Favata 4et Enzo Favata, Danilo Gallo e U.T.Gandhi sono firme le cui inconfondibili personalità e appeal sono apprezzati a livello nazionale e internazionale. In occasione di Inner Roads incontrano Enrico Zanisi, giovane pianista rivelazione del jazz italiano. Il connubio genera un quartetto di grande personalità e robusto vigore che si muove tra poesia, abilità ed energica fantasia melodica; nuove idee musicali convivono con molte composizioni dello storico repertorio del sassofonista sardo Cervignano del Friuli (UD), Teatro Pasolini. Ore 21. Info: www.teatropasolini.it
e inoltre...
trattoria
21 novembre ▶ Budapest Gypsy Symphony Orchestra Nel suo genere, la più numerosa del mondo, con circa 100 musicisti gitani. Trieste, Politeama Rossetti. Ore 21. Info: www.ilrossetti.com
5 dicembre ▶ Patti Smith La famiglia Smith al gran completo: Patti, i figli Jesse Paris e Jackson, e il fidato Tony Shanahan. Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.teatroudine.it
scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it
Con questo nuovo disco e tour Francesco Renga si conferma grandissimo interprete con una voce che non smette mai di sorprendere. Sul palco ha una straordinaria presenza, fisica e vocale. Procede spedito attraverso cambi di registro, passaggi vocali complicatissimi e suggestivi momenti di spettacolo. Per tutti i concerti del Tempo Reale Tour, Francesco è accompagnato da Vincenzo Messina al piano e tastiere, Fulvio Arnoldi alla chitarra acustica e tastiere, Stefano Brandoni alla chitarra, Giorgio Secco alla chitarra, Gabriele Cannarozzo al basso, Phil Mer alla batteria. Trieste, Politeama Rossetti. Ore 21. Info: www.ilrossetti.com
6 dicembre ▶ Davide Van De Sfroos Tùur Teatràal. Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.teatroudine.it
16 dicembre ▶ Glenn Miller Orchestra The History of Big Bands è un vero e proprio tributo a un’epoca e ai protagonisti di quella musica che ha fatto innamorare il mondo. Trieste, Politeama Rossetti. Ore 21. Info: www.ilrossetti.com
ristorante
22 dicembre ▶ Francesco Renga
ristorante
Anthony Morgan ha desiderato riunire le più spettacolari voci gospel di Harlem e creare un suo coro per “diffondere la buona novella” in tutto il mondo attraverso la gioia della musica, fondando l’Inspirational Choir of Harlem (2006) in seguito ribattezzato The Harlem Spirit of Gospel (2013), nel quale ha inserito numerose voci nuove e rinnovato e arricchito il repertorio con brani di maggior forza e intensità. Le voci dell’H.S.O.G.C., ciascuna con le sue peculiarità, portano sul palco un suono versatile celebrando Dio con una vibrante dichiarazione di amore per la vita e la musica. Gorizia, Teatro Verdi. Ore 20.45. Info: www.comune.gorizia.it/teatro
trattoria
9 dicembre ▶ The Harlem Spirit of Gospel Choir
CLASSIC ARTS
28 novembre ▶ Tutti insieme appassionatamente Lo spettacolo celebra il suo cinquantesimo anniversario con un nuova produzione del Teatro Sistina di Roma, concedendo a Gorizia la prima nazionale. Sul palco torna l’amata coppia del musical italiano: Luca Ward, che darà voce e corpo al rigido militare Von Trapp, padre vedovo di sette figli, e Vittoria Belvedere che, come in ogni favola a lieto fine, saprà conquistare il burbero uomo con la sua dolcezza. Uno dei musical più amati di tutti i tempi, che dal 1965 riesce nella missione di riunire a teatro intere famiglie. Gorizia, Teatro Verdi. Ore 20.45. Info: www.comune.gorizia.it/teatro
9-14 dicembre ▶ Let it be Riproduzione fedele di un concerto live dei Beatles nell’intimità di uno spazio teatrale. Artisticamente lo spettacolo è costruito con una straordinaria cura della vocalità, del suono dell’epoca, addirittura della ricostruzione degli strumenti che usavano “The Fab Four”. Ma si tratta di molto più di un concerto: cambi scena ricchissimi, i quattro protagonisti che seguono tutti i cambi di look e di costume dei Beatles, l’arricchimento di filmati e documenti d’epoca riportano il pubblico nell’atmosfera magica degli anni Sessanta... Trieste, Politeama Rossetti. Ore 21. Info: www.ilrossetti.com
e inoltre... 26 novembre ▶ Risate sotto le bombe
4-5 dicembre ▶ Frost/Nixon
L’8 settembre 1943 una piccola compagnia teatrale attende la fine dei bombardamenti provando lo spettacolo. Cervignano del Friuli (UD), Teatro Pasolini. Ore 21. Info: www. teatropasolini.it
Primo caso storico di giornalismo-spettacolo, divenuto un match fra il potere politico e quello mediatico. Monfalcone (GO), Teatro Comunale. Ore 20.45. Info: www. teatromonfalcone.it
scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it
10 dicembre ▶ La Principessa della Czarda
10 dicembre ▶ Sound of the Ocean
Il principe Edvino trascorre le sue serate in un celebre locale notturno di Budapest, l’Orpheum. Qui si innamora di Sylva, diva del momento, incantevole “principessa” della Czarda, la danza che con la sua passionalità sembra far dimenticare la vicinanza dei cannoni e della dura realtà. Il padre di Edvino, contrario a questo legame, obbliga il figlio a un fidanzamento ufficiale con la contessina Stasi. Ma Sylva ed Edvino si amano profondamente e, prima di lasciarsi, il principe stipula un contratto di nozze col quale promette di sposarla… Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 20.45. Info: www. teatroudine.it
Il contemporaneo venuto dall’Oriente, dall’Oriente estremo: danzatori, insieme a percussionisti e cantanti, portano in scena una vera e propria drammaturgia dove si fondono danza e teatro taiwanesi, zen, arti marziali come il Tai Chi Chuan. Potente affresco sul tema dell’acqua, lo spettacolo è strutturato in cinque quadri: tamburi e gong elevano a ennesima potenza la suggestione delle singole scene. I corpi umani somigliano a strumenti musicali: sono in apparenza silenziosi, ma grazie al coordinamento con gli strumenti, sanno vibrare e trasmettere una melodia. Pordenone, Teatro Verdi. Ore 20.45. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it
13 dicembre ▶ La vita è un viaggio
19 dicembre ▶ Giselle
Beppe Severgnini e Marta I. Rizi, due viaggiatori bloccati in aeroporto discutono di partenze, arrivi e bagagli. Gradisca d’Isonzo (GO), Nuovo Teatro Comunale. Ore 21. Info: www.artistiassociatigorizia.it
I ballerini del Bashkir State and Opera Ballet di Ufa, la città in cui Rudolf Nureyev ha iniziato la sua carriera, daranno vita a una storia immortale. Trieste, Teatro Bobbio. Ore 20.30. Info: www.contrada.it
FOLKLORE
15-17 novembre ▶ Fiera di San Martino Oltre duecento bancarelle animeranno il centro cittadino, così come le giostre che attireranno i più giovani presso il luna park allestito nell’area del Mesol. Anche quest’anno confermato il “Palio di San Martino” in programma sabato pomeriggio nella centralissima Piazza Indipendenza con il coinvolgimento delle associazioni sportive. Non mancheranno fornitissimi chioschi gastronomici e spettacoli musicali. Cervignano del Friuli (UD). Info: www. cervignanodelfriuli.net
21-23 novembre ▶ Chocofest Espositori provenienti dall’Italia e dall’estero, spettacoli musicali e culinari, momenti culturali legati al mondo della gastronomia, laboratori per adulti e piccini, oltre ovviamente alle prelibate degustazioni del cioccolato in ogni sua forma. Tre giornate di dolcezza e bontà, con tendoni riscaldati nell’intero centro cittadino. Da non perdere la visita al maestoso castello. Gradisca d’Isonzo (GO). Info: www.chocofest.it
e inoltre... 22-25 novembre ▶ Fiera di Santa Caterina Una fiera ricchissima e sempre molto frequentata con oltre 300 bancarelle. Udine. Info: www.comune.udine.it
29-30 novembre, 6-8 dicembre ▶ Purcit in staiare Degustazioni di prelibatezze norcine, mercatino degli hobbisti, mostre, pesca di beneficenza e spettacoli di bande musicali e sbandieratori. Artegna (UD). Info: www.proartegna.com
www.imagazine.it
29 novembre – 1 dicembre ▶ Fiera di Sant’Andrea Una tradizione che risale al Medioevo; oltre duecento bancarelle e tantissime attrazioni per grandi e piccini caratterizzano la tradizionale fiera di Sant’Andrea. Una delle fiere mercato più sentite di tutto il Friuli Venezia Giulia e di parte della Slovenia; l’unica che ancora si svolge nella sua interezza nel centro cittadino, dove le giostre del luna park in notturna rendono suggestiva l’intera atmosfera. Gorizia. Info: www.comune.gorizia.it
5 dicembre ▶ Fiera di San Nicolò Nell’ambito dell’ultracentenaria Fiera di San Nicolò, che si snoda attraverso tutto il centro cittadino, gli stand della Pro Loco fanno da fulcro in Piazza della Repubblica, proponendo fumanti caldarroste, vin brulè, il vino nuovo Ribolla e un gradevole accompagnamento con musica dal vivo in compagnia di artisti locali. Al calar della sera il momento magico dell’accensione del grande albero di Natale sotto il Municipio. Monfalcone (GO). Info: www.monfalcone.info
8 dicembre ▶ Aquileia d’inverno Oltre 150 espositori animano le vie con ricami, ceramiche, stoffe, dipinti, mosaici, vetri. Dimostrazioni artigianali sul posto. Aquileia (UD). Info: http://nuke.proaquileia.it
26 dicembre ▶ Santo Stefano Nella località di Vermegliano, tra musica e divertimento, il popolo della Bisiacaria si ritrova per scambiarsi gli auguri natalizi. Ronchi dei Legionari (GO). Info: www.comuneronchi.it
MEETING
13 - 16 novembre ▶ Pordenone Guitar Festival Il festival si conferma un sicuro e consolidato punto di riferimento per il mondo musicale e chitarristico. Sul palco, quest’anno, si alterneranno Bernardino Rodriguez Espejo, Emanuele Buono, Alberto Mesirca e Giulio Tampalini. Pordenone. Info: www.farandola.eu
4 – 14 dicembre ▶ Cormònslibri Un’esperienza d’incontri, informazione, discussioni, conversazioni, conferenze, lezioni, mostre, concerti, proiezioni, letture e spettacoli, con la partecipazione di personalità pubbliche, studiosi, scrittori, artisti e giornalisti di prestigio nazionale e internazionale. Cormòns (GO). Info: www.cormonslibri.it
Fino al 4 gennaio ▶ Intorno a Man Ray Una serie di eventi collaterali alla mostra su Man Ray ospitata a Villa Manin: conferenze, concerti, proiezioni di film e documentari. Particolare valore assumerà la visione di due opere cinematografiche che rappresentano compiutamente il movimento surrealista: Un chien Andalou e L’Age d’or, entrambi a firma di Luis Buñuel e Salvador Dalì. Codroipo (UD). Villa Manin. Info: www.villamanin-eventi.it
e inoltre... 5 dicembre ▶ Le battaglie del Carso, queste sconosciute. La storia delle “spallate” del 1916 Presentazione del libro di Mitja Juren, Paolo Pizzamus e Nicola Persegati Udine. Salone del consiglio della Provincia. Ore 17.30. Info: www.turismofvg.it
11 dicembre ▶ Il genio ancora inspiegato di Brunelleschi e la meteora Masaccio Ciclo di conferenze a cura del FAI, dirette da Alma Berni. Udine. Palazzo Torriani. Ore 17. Info: www.turismofvg.it 76
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settembre-ottobre 2007
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SPORT
15 - 16 novembre ▶ Fusion convention Un’occasione unica per vivere tutte le ultime novità dal mondo del fitness e della danza. Alcuni tra i migliori ballerini e presenter italiani si alterneranno con stage e master class rivolti ai professionisti del settore e agli allievi amatoriali. Moimacco (UD). Centro sportivo polifunzionale Play Gym. Info: www.fusionconvention.it
16 novembre - 7 dicembre ▶ 26° criterium autunnale della Laguna L’evento velico si snoderà nell’arco di quattro domeniche del mese e vedrà la partecipazione delle classi ORC Int, IRC e Open, che si sfideranno in varie gare all’ultimo… refolo di vento. Lignano Sabbiadoro (UD). Info: www.yclignano.it
21 - 23 novembre ▶ Motorxmas - Mastershow La rassegna isontina si prepara ad accogliere momenti dedicati alla guida sicura e alle proposte del mercato dell’auto fino ad arrivare al settore sportivo, con la grande gara domenicale. Gorizia. Fiera di Gorizia. Info: www.gammamotori.it gammamotori@gmail.com
e inoltre... 30 novembre ▶ Gran Galà di fine stagione Raduno di auto Alfa Romeo. A seguire il grande corteosfilata lungo un percorso nella Bassa Friulana. Palmanova (UD). Info: 377 1990910 stilealfaromeo@gmail.com
6 - 8 dicembre ▶ 3° Open “Città di Palmanova” Open di scacchi valido per promozioni di categoria e classificazione ELO secondo i regolamenti della FSI/FIDE Palmanova (UD). Info: www.palmascacchi.it L’INFORMAFREEMAGAZINE
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FUN
19 novembre ▶ Pratica Tango Per chi ama esercitarsi nella danza più affascinante, con i migliori maestri a disposizione: un’occasione unica per affrontare con nuovo slancio le milonghe e i festival. Reana del Rojale (UD). Sala El Farolito Tango. Ore 21.30. Info: www.tanghitudine.it
22 novembre ▶ Balli latini Tantissime nuove selezioni musicali di salsa cubana portoricana e interazionale, bachata e merengue... tutte da s-ballo! Con dj Marco Lenisa. Tarcento (UD). The River. Ore 22. Info: www.ballilatini.it
13 dicembre ▶ Milonga natalizia Ultimo appuntamento tanghero in regione prima delle Feste, con tdj Darko Calesita Tango: per salutare l’arrivo del Natale sulle note dei grandi classici argentini. Muggia (TS). Spazio TfT. Ore 21.30. Info: www.tanghitudine.it
e inoltre... 14 - 16 novembre ▶ Canti popolari italiani dal 1915 al 1918 Laboratorio di studio e interpretazione. Con Lucilla Galeazzi, Premio Tenco 2006. Capriva del Friuli (GO). Info: www.turismofvg.it
21 dicembre ▶ Ultima milonga del 2014 in FVG Con tdj G. Panichi Gorizia. Salone storico UGG. Ore 19. Info: www.tanghitudine.it 78
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BAMBINI
23 novembre ▶ Circoluna Lucetta e Achille accolgono gli spettatori di Circoluna, invitandoli a dipanare i fili di un’avventura: qualcosa di “terribile”, infatti, interromperà lo spettacolo d’ombre e luci... Udine. Teatro Giovanni da Udine. Ore 15 e 17. Ingresso: € 6,00. Info: http://teatroudine.it
30 novembre ▶ Il gattone senza stivali Fata Corolla spiega a Fata Valeriana cosa fare per divenire una Fata Contastorie raccontando la fiaba della principessa Clelia. Gradisca d’Isonzo (GO). Teatro comunale. Ore 16. Ingresso: € 5,00. Info: www.artistiassociatigorizia.it
8 dicembre ▶ Biancaneve In scena la più classica delle storie per bambini: Biancaneve, entrata nell’immaginario collettivo anche grazie allo splendido cartone animato della Disney (1937). Trieste. Teatro dei Fabbri. Ore 11. Ingresso: € 7,00. Info: www.contradateatroragazzi.it
e inoltre... 14 dicembre ▶ La chiamarono Maria Spettacolo della compagnia La Piccionaia (Vicenza) Tarcento (UD). Auditorium scuole medie. Ore 16.30. Ingresso libero. Info: www.teatroalquadrato.it
21 dicembre ▶ Il castello di Babbo Natale Spettacolo teatrale a cura di Ana-thema Teatro Udine. Castello. Ore 16.30. € 10,00. Info: www.anathemateatro.com L’INFORMAFREEMAGAZINE
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▶SAN MARTINO FRA I SAPORI D’AUTUNNO La manifestazione prevede numerose iniziative collaterali, quali la rievocazione storica dell’episodio di San Martino, mostre riguardanti la comunità paesana, e un’esposizione di attrezzi agricoli d’epoca. Volpago. Info: www.marcadoc.it 9 - 30 novembre
▶MOSTRA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI La rassegna ha luogo nei locali della vecchia filanda di Volpago e nasce dalla volontà della Pro Loco di valorizzare i migliori vini delle cantine del territorio. I vini locali vengono quindi proposti al pubblico in abbinamento ai piatti e prodotti tipici. Volpago del Montello. Info: www.deliziedautunno.tv 14 novembre
▶UTO UGHI E I FILARMONICI DI ROMA Già da anni e con sempre crescente successo di pubblico, il matrimonio tra l’Abbazia di Follina e la grande musica sacra è divenuto una tradizione prestigiosa nel desiderio che all’incanto del luogo e alla suggestione della musica si unisca la magia dei colori e della luce autunnali. Follina. Info: www.marcadoc.it Fino al 21 dicembre
▶EGITTO. COME FARAONI E SACERDOTI NEL TEMPIO DI OSIRIDE Grazie al lavoro di venticinque anni in terra egiziana del fotografo Paolo Renier e al contributo di Maurizio Sfiotti sulle proporzioni del monumento dell’Osireion, è stato possibile presentare una ricostruzione accurata delle testimonianze abidene. Conegliano. Info: osireiondiabido@gmail.com – info@neltempiodiosiride.it Fino all’11 gennaio
▶VERONESE NELLE TERRE DI GIORGIONE Tre splendide dimore d’epoca (Villa Barbaro a Maser, Villa Emo a Franzolo, Villa Chiminelli a S. Andrea oltre il Muson) e una mostra monografica per celebrare uno dei più grandi pittori del Rinascimento: Paolo Veronese. Castelfranco Veneto. Info: www.marcadoc.it Fino al 22 febbraio
▶GIAPPONE, DAI SAMURAI A MAZINGA Armi antiche, oggetti in ceramica e porcellana, stampe, lacche colorate, paramenti, rotoli di dipinti, sculture lignee, tessuti di seta, dei kimono e ancora altri oggetti preziosi. E poi fotografie, richiami ai film di Kurosawa, cartoni animati giapponesi, manga, fumetti con i famosi robot quali Goldrake, Mazinga e Gundam: una mostra alla scoperta del Sol Levante. Treviso. Casa dei Carraresi. Info: http://giapponedaisamuraiamazinga.com/ Fino al 28 giugno 2015
▶SUPERNATURAL RELOADED Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo. Montebelluna. Info: www.museomontebelluna.it
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V E N E Z I A Fino al 23 novembre
▶SCARPAVIANIDELUIGI. DIALOGO TRA ARTI. DIALOGO TRA ARTISTI All’interno del “negozio”, oggi musealizzato, realizzato nel 1958 da Carlo Scarpa per Adriano Olivetti, le opere dei tre artisti vengono esposte una accanto all’altra in dialogo reciproco. Venezia. Negozio Olivetti in Piazza S. Marco. Info: www.agendavenezia.org Fino al 30 novembre
▶ORIENTALISMI PARALLELI. FOTOGRAFIE DI FATIMA ABBADI Il lavoro di Fatima Abbadi, in modo abile e potente, produce un’immagine e un immaginario dell’Oriente che risponde sì a un segno distintivo codificato, senza però caderci dentro. Mestre. Centro Culturale Candiani. Info: www.agendavenezia.org Fino al 31 dicembre
▶IRVING PENN, RESONANCE Prima grande esposizione italiana dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009). La mostra, curata da Pierre Apraxine e Matthieu Humery, presenta 130 fotografie, dalla fine degli anni Quaranta sino alla metà degli anni Ottanta. Venezia. Palazzo Grassi. Info: www.turismo.provincia.venezia.it Fino al 31 dicembre
▶GABRIGHISOLA. IL TEATRO DI ELEONORA DUSE E GABRIELE D’ANNUNZIO Attraverso i molti documenti e le fotografie conservate nel Fondo Duse sarà possibile ripercorrere il legame professionale tra l’attrice e il poeta, che lavorarono l’una al fianco dell’altro per la messa in scena di alcuni celebri drammi dannunziani: Il sogno di un mattino di primavera, La Gioconda, La Gloria, Francesca da Rimini e La città morta. Venezia. Fondazione Giorgio Cini. Info: www.cini.it Fino all’11 gennaio 2015
▶DISEGNI DELL’OTTOCENTO E DEL NOVECENTO, DA HAYEZ A VEDOVA Piccoli capolavori di artisti quali Francesco Hayez, Andrea Appiani, Giuseppe Bossi, Cosroe Dusi, Vincenzo Camuccini, Pelagio Pelagi e William Joung Ottley, e 30 studi inediti di Giacomo Quarenghi. Il Novecento è rappresentato da Emilio Vedova, Giovanni Previati, Giuseppe Santomaso, Armand Rassenfosse e 16 eliocopie dell’architetto Carlo Scarpa. Venezia. Gallerie dell’Accademia. Info: www.venezia.net Fino al 19 gennaio 2015
▶AZIMUT/H. CONTINUITÀ E NUOVO Un tributo alle neoavanguardie di Azimut/h, la galleria e rivista fondate nel 1959 a Milano da Enrico Castellani e Piero Manzoni. L’esposizione intende restituire al pubblico il ruolo fondante che Azimut/h ebbe nel panorama artistico italiano e internazionale di quegli anni. Venezia. Collezione Peggy Guggenheim. Info: www.guggenheim-venice.it Fino all’8 marzo 2015
▶LA DIVINA MARCHESA ARTE E VITA DI LUISA CASATI DALLA BELLE ÉPOQUE AGLI ANNI FOLLI La mostra rievoca la figura e il mito di Luisa Casati Stampa, che con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo. Venezia. Palazzo Fortuny. Info: www.agendavenezia.org
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▶NOTTE INTERNAZIONALE DEL TEATRO Prime dei laboratori filodrammatici. Rovigno. Teatro Antonio Gandusio. Info: www.istra.hr/it 21 novembre
▶FESTIVAL DELLA POLENTA Festa tradizionale di San Mauro. Parenzo. Info: www.istra.hr/it 28 novembre
▶6^ RASSEGNA DELL’OLIO D’OLIVA I migliori produttori di olio istriano incontrano il pubblico dei golosi. Barbana. Info: info@istria-barban.com Fino al 30 novembre
▶LE GIORNATE DEL TARTUFO Il triangolo Pisino-Buie-Pinguente è l’habitat naturale del tartufo bianco e di quello nero. Ancora una volta, l’Istria si appresta ad accogliere i palati più raffinati con numerosi eventi dedicati al tartufo... nell’intero arco dell’autunno. Pinguente, Montona, Levade. Info: www. istra.hr/it 4 – 12 dicembre
▶FIERA DEI LIBRI IN ISTRIA Il festival del libro, oltre all’editoria croata, promuove anche l’editoria regionale europea. Vendita promozionale di libri accompagnata da una serie di eventi letterari. Pola. Info: www.istra.hr/it 5 – 8 dicembre
▶FESTIVAL DELLA MALVASIA ISTRIANA Questo festival popolare cura l’abitudine di gustare questo vino eccellente con moderazione, unendo i sapori, la tradizione e l’intrattenimento locali. Verteneglio. Info: www.coloursofistria.com 14 dicembre
▶L’ISTRIA NEL VOSTRO CUORE Ultra-maratona internazionale tradizionale Salvore – Cittanova. Info: www.istra.hr/it 21 dicembre
▶2^ MARATONA DI CORTOMETRAGGI Rassegna internazionale dedicata al cinema breve. Rovigno. Kazalište Antonio Gandusio (Teatro)
C A R I N Z I A 22 novembre - 24 dicembre
▶MERCATINO NATALIZIO “CHRISTKINDLMARKT” Tra le note della suggestiva musica natalizia, il profumo dei biscotti e dei dolci “Lebkuchen” appena sfornati si mescola con l’aroma del vin brulé e con il profumo d’incenso. Klagenfurt. Info: www.carinzia.at 28 novembre – 21 dicembre
▶AVVENTO A VELDEN Ogni venerdì, sabato e domenica il programma prevede attività per i bambini, mercatino di Natale, punch e altro ancora. Velden. Info: www.carinzia.at 5 dicembre
▶APERTURA STAGIONE INVERNALE Una giornata di eventi per festeggiare l’apertura ufficiale della stagione sciistica, in uno dei comprensori più belli dell’Austria. Nassfeld. Info: http://international.nassfeld.at 6, 13 e 20 dicembre
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▶IL MERCATO NATALIZIO PIÙ ALTO D’AUSTRIA SUL MONTE PETZEN
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S L O V E N I A 12 – 23 novembre
▶LIFFE 25° FESTIVAL CINEMATOGRAFICO INTERNAZIONALE DI LUBIANA Nella gara più importante, chiamata Perspektive (Perspettive), per il premio Martin Pescatore gareggiano i film di registi esordienti. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 17 – 21 dicembre
▶COPPA DEL MONDO DI BIATHLON IBU Tiro a segno con la carabina e sci di fondo saranno protagonisti di una cinque giorni ricca di spettacolo ed emozioni. Bled. Info: www.bled.si 27 novembre
▶EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN Il leggendario complesso berlinese di musica alter sta ritornando sui palcoscenici con il suo nuovo progetto musicale Lament, dedicato allo scoppio della I guerra mondiale 100 anni fa. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 28 novembre
▶I DIAVOLI E SAN NICOLÒ San Nicolò porta doni ai bambini, ma il suo arrivo è funestato dai Diavoletti – “Parkeljni”, che vengono dalla Slovenia, dall’Italia e dall’Austria. Kranjska Gora. Info: www.kranjska-gora.si 14 dicembre
▶BRYAN ADAMS Nel 2013, è uscita la collezione delle sue più grandi hit, Anthology. A Lubiana le suonerà tutte. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 16 dicembre
▶ART MARKET Vi partecipano pittori, scultori, architetti, designer che lavorano con gioielli, legno, vetro, cuoio, moda, mosaico provenienti da tutta la Slovenia. Lubiana. Info: www.visitljubljana.com 26 dicembre
▶TRADIZIONALE BENEDIZIONE DEI CAVALLI Santo Stefano è venerato come protettore dei cavalli e ogni anno, in varie località della Slovenia, il 26 dicembre è dedicato alla loro benedizione, accompagnata da splendide feste. Kupljenik, Štefanja Gora, Blejska Dobrava, Srednja vas, Žirovnica. Info: www.slovenia.info
In tre sabati d’Avvento, i visitatori possono prepararsi al Natale visitando il mercatino più alto dell’Austria, fra musiche d’atmosfera, offerte di prodotti e addobbi tradizionali. Monte Petzen. Info: www.carinzia.at 21 dicembre
▶AVVENTO CONTADINO “BAUERNADVENT” Gesù Bambino arriverà in battello sulla Drava, entrerà in città con un solenne corteo e distribuirà i suoi doni ai bambini. Villach. www.bauerngman.at/ 5 gennaio 2015
▶SKI PRIMA DELLE 9 CON FRANZ KLAMMER Discesa su una pista di Coppa del Mondo in compagnia di un grande campione olimpionico del calibro di Franz Klammer. Bad Kleinkirchheim. Info: www.carinzia.at
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F I G L I D I U N O S P O R T M I N O R E o v v e r o , s a r a n n o ( s t a t i ) q u a s i f a m o s i !
L’elegante maestosità del Giaguaro
La fantasia e la realtà, per quanto inconciliabili materialmente, spesso sono mondi in comunicazione. Capita così che nello sport spesso si associ le qualità di un atleta al nome di un animale, per indicarne a tutto tondo la relazione fisica e caratteriale. Si va dallo ‘squalo’ per il nuotatore Michael Phelps (la cui leggenda vuole che abbia battuto tanti record perché mangiava come uno ‘squalo’, ovvero una dieta ipercalorica esagerata) al leggendario ‘ragno nero’ per il portiere Fabio Cudicini, che non ha mai messo una divisa di colore diverso mentre volava da un palo all’altro ad afferrare palloni. Augusto Sparano (nelle foto), già campione del mondo di Full contact, possente ed elegante atleta, è detto il ‘giaguaro’. «L’accostamento con il felino – confida il diretto interessato – c’entra poco: vale di più la moda, per via di una maglietta…» Ora le tocca entrare nei dettagli... «Non sono arrivato subito al mondo delle arti marziali: ho cominciato a diciotto anni e dopo aver praticato atletica, canottaggio e calcio. In quest’ultima disciplina, però, già esprimevo la mia ricerca di individualità perché facevo il portiere. Quando, dopo qualche anno di pratica, cominciai a combattere, mi venne voglia di indossare una maglia
leopardata di mia madre, che secondo me esprimeva al meglio, in quel contesto, il mio concetto di competizione». Di solito un esordiente cerca di passare nell’ombra: metti che vada male, meglio evitare eventuali sfottò… «Non è stato il mio caso perché nella vita mi sono posto sempre tante domande, e le prime sono state: “Che ci faccio qui? È questo il posto giusto per me?”. Quando ho cominciato a combattere non c’era quindi il classico: “Vediamo come va e poi si decide il da farsi”». Sicurezza totale. Sostenuta anche dalle prime vittorie che misero in luce un talento naturale? «Non mi ritengo talentuoso. Mi sono costruito passo dopo passo, apprendendo l’arte da grandi maestri. In ogni caso, non mi piace sciorinare il mio palmares, perché tanti altri atleti di talento possono vantarne di uguali e di migliori; dico che, ai tempi della maglietta, ciò che non sapevo era solo il livello al quale sarei arrivato, ma che le arti marziali fossero la mia vita, quello era assodato». Allora quando ha capito che sarebbe diventato un atleta di livello, un campione del mondo? «Nel 1985 accettai di combattere in un sotto-clou di Franz Haller, leggendario campione altoatesino dalla carriera più che ventennale, e mi scontrai con un fortissimo atleta olandese che era lì in vacanza e che aveva preso parte al contest quasi per caso. Fui sconfitto, ma il livello di agonismo e di tecnica che raggiungemmo in quel match mi diede la consapevolezza di poter salire nella cerchia dei più forti». Un concetto quasi buddhista: “Quello che ti fa cadere ti rinforza, se hai il coraggio di rimetterti in piedi”. «Questo non significa che io abbia fatto tutto da solo. Ho avuto grandi maestri e, soprattutto, alle mie spalle avevo Trieste». È molto legato alla sua città? «Dire solo legato non rende l’idea. Certe volte, prima del match, chiamavo un taxi e mi facevo portare in palazzetto passando per la sopraelevata, così da caricarmi con le luci e le viste della città. E l’idea che la gente pagasse un biglietto per vedermi mi esaltava; mi chiedevo anche cosa riportassero, all’indomani dell’incontro, nella loro vita quotidiana. Regalare anche solo mezz’ora di emozioni, che andassero dalla gioia alla spensieratezza, mi bastava per combattere. In un film è stato detto che lo sport dovrebbe servire per migliorare l’umanità; io sento di aver fatto il mio». Ora che non combatte più, questo messaggio riesce a trasmetterlo ancora? «È una cosa che faccio regolarmente con i miei allievi. Nei ragazzi di oggi vedo assente il concetto che le cose si conquistano con umiltà e dedizione. Rispetto a un talentuoso che agisce per istinto io mi sono formato passo dopo passo: so come si fa a raggiungere la vetta e lo posso trasmettere».
Passaggio non scontato: tanti grandi campioni non sono poi bravi allenatori. «Esatto. Certo i tempi corrono veloci, cambiano i modi e i metodi di allenamento, però la conquista goccia dopo goccia del risultato è una cosa che resta. Molti giovani d’oggi hanno avuto tutto in maniera troppo facile e troppo presto. Prima di diventare un campione, ne prendi di cazzotti…» Quindi giù la testa e darci dentro? «No, non è stato mai il mio stile. Il combattimento è anche studio, strategia, controllo di se stessi, comunicazione non verbale e tanto altro ancora. In questo senso sento di avere ancora tanto da imparare: mi sono appassionato, attraverso numerose letture, alla disciplina della ‘bioenergetica’ di Alexander Lowen, e non mi dispiace aver confronti e stimoli in questo senso». Battute finali: se dovesse spiegare chi è ‘il Giaguaro’? «Prima di tutto un uomo, poi un campione. Se dovessi definirmi direi: uno nella media che è andato al limite delle proprie possibilità e oltre. Anche io mi confronto con la vita di tutti i giorni, con il mio ruolo di genitore (ho una figlia), di compagno, di figlio; e come tutti ho bisogni e necessità». La campanella finale è suonata; Augusto Sparano, uomo di ricca umanità, alias ‘il Giaguaro’, il Campione di sport, ancora una volta mi ha dato sfoggio della sua grandezza. A voi il verdetto! Chiunque voglia segnalare “un mito della porta accanto”, può scrivere alla redazione di iMagazine: info@imagazine.it Per rileggere tutte le puntate precedenti di “Figli di uno sport minore” visita la sezione “approfondimenti” di www.imagazine.it
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Froîd! Le sfilate di moda offrono, anche a chi non è appassionato, un interessante spunto di riflessione sui cambiamenti in atto. L’estetica è il riflesso allo specchio della società e in un momento che, come pochi altri nella storia, vede il pericolo dell’estinzione della bellezza, gli artisti dell’immagine devono trovare un modello di armonia a cui ispirarsi. Già da qualche anno stiamo assistendo alla rivalutazione del vintage, del classico riportato alla luce e rivisitato. Le passerelle sono sempre l’esasperazione del trend, che quest’anno sembra
Trieste, Medaglia d’Onore al professor Giuliano Panza Il professor Giuliano Panza, docente ordinario di Geofisica della Terra Solida presso il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, è stato premiato con la Medaglia d’Onore dell’Istituto Nazionale di Ricerca di Astronomia e Geofisica Egiziano NRIAG (http://www.nriag.sci.eg), come riconoscimento per la sua attività scientifica e per
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volerci riproporre un nord Europa a metà tra il punk e le fiabe di Andersen. Il fascino androgino alla David Bowie, combinato con la fredda bellezza dei boschi nordici, proietta quindi un ideale di bellezza lontano nel tempo e completamente estraneo alla congiuntura che stiamo vivendo. I cappotti asimmetrici rosso sangue si abbinano inaspettatamente alle rouche verdi delle camicette o ai top in pelle, in un modello di eleganza che non appartiene mai completamente a nessuno, perché ispirato da un mondo che non esiste più e da uno che non è mai esistito. Anche il make up per questa stagione impone una sobrietà british, che limita l’uso di rossetti a favore di una valorizzazione estrema dello sguardo, incorniciato da ombretti coloratissimi, ciglia lunghissime e sopracciglia folte. Insomma, il modello seduttivo mediterraneo, fatto di decolleté profondi e labbra carnose, per quest’anno dovrà lasciare il testimone a un caldo nord, che, come sempre chiude le camicette fino all’ultimo bottone ma, concediamoglielo, almeno accorcia le gonne! Minigonna, stivali, camicia beige, mantella rossa e litri di mascara. L’inverno si scalda anche così! i suoi sforzi, negli ultimi tre decenni, nell’ambito della Sismologia e dello studio della struttura e dinamiche non lineari della Terra e grazie al contributo, da lui reso, allo sviluppo della conoscenza scientifica e agli scambi con i paesi in via di sviluppo. La cerimonia di consegna della Medaglia d’Onore da parte del Minister of Scientific Research and Technology, Prof. Sherif Hammad, si è svolta a Helwan, presso Il Cairo, in Egitto, in occasione della Quarta Conferenza Araba su Astronomia e Geofisica. Alla conferenza ha fatto seguito la School on Advanced Modeling of Seismic Hazard in Africa cui hanno portato un contributo i docenti Antonella Peresan, Fabio Romanelli e Franco Vaccari del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste. Il particolare apprezzamento per le competenze dell’Ateneo triestino, nel settore della Sismologia, è ulteriormente confermato dal fatto che nel prossimo anno accademico uno studente egiziano parteciperà al corso di dottorato in Ingegneria e Architettura, grazie al supporto del governo egiziano.
Ma quanto
sei simpatico!
Leader, trascinatore, sempre con la risposta pronta. Ma dietro a tanta apparenza c’è anche sostanza? Sicuramente abbiamo almeno un conoscente che ci ha strappato di cuore quest’esclamazione: ha la vis comica e non possiamo resistergli... Trascinante, spesso arguto, dotato di buona parlantina, è capace di operare collegamenti divertenti e originali tra fatti, situazioni e persone: insomma, con lui non vi annoierete... è lì per sorprendervi. Questo tipo di personalità facilmente punta a diventare un leader negli ambiti più vari: sul lavoro ritiene di meritare promozioni fino ai livelli più elevati, nelle attività ricreative sviluppa atteggiamenti competitivi e pretende il riconoscimento da parte degli altri, nell’ambito amicale tenta di assumere il ruolo di trascinatore. Lui sì che sa come vivere, e te lo insegna... Ti aiuta a disinibirti, a fare nuove esperienze, ti dà il permesso di sognare e di immaginare raggiungibile la meta-mito di “soldi, sesso e potere”: anche tu puoi farcela, e se lo segui ti mostrerà la via più breve per realizzare i tuoi sogni segreti.
Il Simpaticone esce di casa con l’intento di guadagnare qualcosa entro la fine della giornata: può essere un complimento per il bel taglio della barba oppure l’acquisizione di un nuovo adepto avviluppato nel suo charme... Ma in questa costante ricerca di conferme esterne al valore del proprio Ego, spesso riesce a dissimulare il vero scopo del suo agire grazie alla disinvoltura e a una certa abilità dialettica nel fornire spiegazioni pseudo-logiche e giustificare scelte velleitarie. Un test interessante per comprendere se avete a che fare con un Simpaticone consiste nell’esporgli una vostra problematica personale, descrivendo il tema, la situazione ambientale e le dinamiche presenti. Le probabilità che veniate ascoltati con attenzione, che vi vengano poste domande di approfondimento, che vi sentiate empaticamente accettati e supportati alla ricerca di soluzioni, sono scarsissime. Il vero Simpaticone è spicciativo: lui ha già i suoi problemi segreti, non ha voglia di starvi vicino ad analizzare con calma i vostri, quindi in men che non si dica vi confe-
ziona una soluzione lampo e ve la spaccia per “logico rimedio”. Ma allora qual è il plus di questi individui? Quali possono essere gli estimatori dei Simpaticoni? In realtà questi soggetti hanno buone possibilità di costruirsi una piccola “corte dei miracoli”: il loro gioco di facciata è molto energetico, poiché ogni Simpaticone è alla ricerca costante di successo e quindi rincorre tutto il giorno le proprie occasioni di convenienza... Sì, anche quando si diverte ha sempre un occhio per le opportunità. E vedere una persona sempre attiva, piena di sogni, molto mobile, ci contagia... ci fa bene. “Se lo fa lui, standogli vicino, magari imparo... Sembra così positivo, inarrestabile! Lui sì che prima o poi arriva da qualche parte! (Soldi, sesso, potere)”. La corte dei miracoli? I fedeli adepti probabilmente sono dei depressi cronici, che bevono avidamente allo scoppiettante fuoco d’artificio del Simpaticone, si fanno trascinare in grandi sogni di gloria, feste e trasgressioni che li dovrebbero liberare dalle proprie frustrazioni. In nome della modernità cadono finalmente alcune inibizioni legate all’educazione ricevuta, la correttezza e la lealtà verso i sodali non costituisce più un problema perché il tema dominante è la convenienza personale, il successo, la rivincita... Il legame che si crea tra “il cattivo maestro” e i suoi accoliti è garantito da un’apparente capacità di risolvere problemi in termini mai sostanziali, ma pratico-organiz-
zativi: il Simpaticone si prende la briga di mostrare la sua superiorità governando le criticità in modo spicciativo. L’adepto di solito è persona che procrastina i propri impegni, non affronta i problemi o semplicemente è pigra o incapace, quindi è logico si senta sollevata nel trovare qualcuno che sopperisca (bene o male) alle proprie carenze personali. Insomma, ci troviamo di fronte a un tipo di relazione, quello tra Simpaticone e Adepto, che presenta la caratteristica del doppio legame: entrambi ci mettono qualcosa nel rapporto ed entrambi ci guadagnano: - l’uno dà il permesso di esistere a soggetti marginali e in cambio ottiene quel riconoscimento e prestigio che gli sono preclusi negli ambiti che contano davvero; - l’altro conferisce la propria fedeltà e la risata a ogni battuta e in cambio trova una stampella alla propria autostima grazie al miraggio di una rivincita a livello sociale. Come tutti i doppi legami, anche questa relazione è destinata a durare nel tempo... finché uno dei soggetti non troverà maggior convenienza in altre frequentazioni. Ah, dimenticavo, ci sono anche moltissime persone semplicemente simpatiche, grazie a Dio!
Giuliana De Stefani Psicologa psicoterapeuta
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PREMIATI I BAGNINI EROI Francesco Dicorato e Jacopo Caudek avevano salvato la vita a un bagnante lo scorso primo luglio. “Per la professionalità dimostrata nel risolutivo intervento di salvamento del 1° luglio”: con questa motivazione sono state consegnate due targhe ai giovani bagnini Francesco Dicorato e Jacopo Caudek, dal sindaco di Trieste e assessore allo Sport Roberto Cosolini (foto in alto) assieme alla vicesindaco Fabiana Martini. Presenti anche Solidea Percic e Lucia Guzzo del Servizio Sport comunale.
TRASPORTI AGEVOLATI PER GLI ANZIANI Le richieste passeranno tramite i Servizi sociali. Periodo di sperimentazione fino a dicembre.
Presentata una nuova forma di collaborazione tra Comune di Trieste e S.O.G.I.T. Croce di San Giovanni-Sezione di Trieste, rivolto a garantire trasporti gratuiti o a prezzo ridotto a persone anziane in condizioni di fragilità, seguite dai Servizi Sociali Territoriali comunali. Come spiegato dall’assessore comunale alle Politiche Sociali Laura Famulari e dal presidente Sogit, Giorgio Cappel (foto in basso), ne potranno beneficiare gli anziani ultrasettantacinquenni con rete parentale fragile o assente, in carico ai servizi domiciliari del Comune. La funzione prevalente è appunto il trasporto ma è previsto anche l’accompagnamento degli anziani (trasporti sanitari, visite mediche, caf, farmacie, uffici Ater ecc) per il tempo necessario alle loro esigenze. La procedura prevede che le richieste specifiche, provenienti dagli utenti dei servizi domiciliari comunali, vengano raccolte dal personale comunale dei Servizi Sociali già individuato per questo compito e convogliate poi alla S.O.G.I.T. che provvederà a organizzare gli interventi. Inizialmente è previsto un periodo sperimentale di avvio della collaborazione, fino a dicembre 2014, per un numero complessivo di 30 trasporti andata-ritorno al mese, al termine del quale verranno valutati l’efficacia e i risultati raggiunti. Modalità di prenotazione: tramite l’assistente dei servizi domiciliari o persona incaricata dal Comune, telefonando alla centrale operativa dei Servizi Sociali: 040 638118, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19, il sabato dalle 9 alle 12.
Nella foto, da sinistra: Jessica e Renè Marra, Loredana Imperatore ed Emily Marra
Tutto il piacere
delle bollicine Loredana Imperatore, quando e come nasce questo locale? ÂŤNasce â&#x20AC;&#x153;tre Barcolane faâ&#x20AC;?, per cosĂŹ dire. Prima era un magazzino navale, poi un deposito di una casa dâ&#x20AC;&#x2122;aste, inÂż QH WUDVIRUPDWR LQ ORFDOH OD JHVWLRQH SUHFHGHQWH FKH OÂśKD aperto, è rimasta qui sei mesi, poi siamo subentrati noiÂť. Cosa facevate prima? ÂŤLavoriamo da sempre nella ristorazione. Abbiamo deciso di venire qui prima di tutto per volontĂ di cambiamentoâ&#x20AC;Ś e poi lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente ci piaceva moltoÂť. La Champagneria: un nome inusuale... Š*Lj FRQ OD JHVWLRQH FKH FL KD SUHFHGXWR LO SRVWR VL FKLDPDYD FRVu OÂśDEELDPR ODVFLDWR DQFKH SHUFKp YROH vamo approfondire la conoscenza del mondo legato alle bollicine e proporre alla clientela un tipo di offerta enoloJLFD GLIÂż FLOH GD WURYDUH TXL D 7ULHVWHÂŞ Qual è la proposta in termini di vini? Š&RPH GLFH LO QRPH OD SUHFHGHQ]D q ULVHUYDWD D FKDP SDJQH VSXPDQWL H YLQL IUL]]DQWL QH DEELDPR FLUFD WLSL 8QD WUHQWLQD LQYHFH L YLQL URVVL H FLUFD YHQWL L ELDQFKLÂŞ Etichette del territorio? ÂŤSĂŹ, ma non solo. La clientela triestina è molto legaWD LQ HIIHWWL D &ROOLR &DUVR &ROOL 2ULHQWDOL H D YLQL FKH JLj FRQRVFHÂŤ PD D QRL SLDFH SUHVHQWDUH DQFKH TXDOFRVD GL GLYHUVR GD WXWWD ,WDOLD H GDOOD )UDQFLD $QFKH DO GL Oj GHL VROLWL JUDQGL PDUFKL SXQWLDPR VSHVVR VX SURGRWWL SL GL QLFFKLDÂŞ E la gente come risponde? ÂŤNon è facile far passare le novitĂ , ma a lungo andare vengono accolte e poi diventano pure delle mode. RiFRUGR FKH TXDQGR DYHYDPR DSHUWR HUDQR HVSORVL L URVq OD JHQWH SHQVDYD FKH IRVVHUR GROFL PHQWUH QRQ q DIIDWWR GHW to, anziâ&#x20AC;Ś e oggi i rosè sono patrimonio comune!Âť Il vostro è anche un lavoro psicologico, dunque? Š(VDWWDPHQWH ELVRJQD FDSLUH FKL VL KD GDYDQWL H Âż QR a dove ci si può spingere. Prime resistenze a parte, variare lâ&#x20AC;&#x2122;offerta è fondamentale. Oggi si producono bolliFLQH VWUDRUGLQDULH DQFKH LQ 6LFLOLD QRQ FL VRQR VRODPHQWH &KDPSDJQH 3URVHFFR H )UDQFLDFRUWDÂŞ Come si riconosce la qualitĂ ? ÂŤVisitando i produttori e le loro cantine, innanzitutWR OD TXDOLWj HPHUJH EHQ SULPD GL PHWWHUH LQ ERFFD XQ FD OLFH 'HYH VFDWWDUH XQ IHHOLQJ SDUWLFRODUH SRVVLDPR EHUH
SURGRWWL DQFKH RWWLPL PD QRQ VHPSUH VFDWWD OÂśHPR]LRQH 1RL FRPXQTXH SURYLDPR WXWWR DVVDJJLDPR RJQL FRVD H dopo una discussione tutti insieme, decidiamo se proporOD QHO QRVWUR ORFDOH ( SHUFKp TXHVWR DFFDGD GREELDPR HV sere tutti dâ&#x20AC;&#x2122;accordo. Fondamentali, inoltre, lâ&#x20AC;&#x2122;esperienza e OR VWXGLR QRQ VL VPHWWH PDL GL LPSDUDUHÂŞ Siete in quattro, giusto? Š(VDWWR LR H PLHL Âż JOL 5HQq -HVVLFD HG (PLO\ /H UD JD]]H VL RFFXSDQR VSHFLÂż FDPHQWH GHOOD FDQWLQD H DWWXDO mente stanno frequentando il corso per sommelier, mentre Renè ed io curiamo la cucinaÂť. Non solo vino, quindi? Š1RQ DEELDPR XQD FXFLQD GD ULVWRUDQWH SHUFKp LO QR stro cibo è pensato prima di tutto come accompagnamenWR DL YLQL DEELDPR GXQTXH VWX]]LFKLQL VDOXPL SURGRWWL tipici e tanto pesce fresco. Ci sono poi il baccalĂ mantecaWR OH DFFLXJKH PDULQDWH L ULFFL GL PDUH H LO QRVWUR FDYDO OR GL EDWWDJOLD LO SHVFDWR FUXGR ( XQD FRVD VX WXWWH OD QR VWUD WDUWDUD GL PDUH FKH q GDYYHUR EXRQLVVLPD ,PPDQ FDELOL LQÂż QH OH RVWULFKHÂŤ GDWR FKH VLDPR LQ XQD FKDP pagneria!Âť Per la scelta del cibo vale lo stesso discorso del vino? Š&HUWR JOL XQLFL GLVFULPLQL VRQR LO QRVWUR JXVWR H OD massima qualitĂ Âť. Un ultimo appunto sullâ&#x20AC;&#x2122;arredamento del locale, cosĂŹ particolare? Š9LHQH GHÂż QLWR shaby-chic VL WUDWWD GL ÂľULFRQWHVWXDOL] ]DUHÂś RJJHWWL FKH KDQQR DYXWR XQD ÂľYLWDÂś SUHFHGHQWH 8QD ERWWH FKH GLYHQWD XQ WDYROR LO VHGLOH GL XQ YHFFKLR FLQH PD WUDVIRUPDWR LQ VHJJLROD SHU VRUVHJJLDUH H L SL DQ]LD ni, rivedendolo, a volte ritornano ai bei tempi andati!), un FRSHUFKLR DGDWWDWR SHU IRUPDUH XQR VJDEHOORÂŤ Ă&#x160; XQ QXR vo uso del vintageÂť. La Champagneria via Cadorna 12 - Trieste tel. 040 2456263 cell. 348 3724116 e-mail: champagneriats@yahoo.it mar - dom 10.30 - 15, 16.30 - 24 Champagneria Trieste
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A TRIESTE IL PRIMO MUSEO MULTIMEDIALE D’ITALIA Sorgerà nei locali del Bastione “fiorito” del Castello di San Giusto e potrà avvalersi delle tecnologie più avanzate.
Il Museo Alinari sarà realizzato grazie alla concessione–contratto stipulata dal Comune di Trieste con la F.lli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia. Il Comune dà in concessione alla Fondazione i locali del Bastione “Fiorito” o “Pomis” all’interno del Castello di San Giusto (foto in basso) dove sarà istituito un servizio culturale con un nuovo spazio espositivo-multimediale dedicato all’immagine fotografica digitale e denominato Alinari Image Museum (AIM). Nel giungere alla individuazione della sede è stata sottolineata anche l’importanza di valorizzare per la città quei patrimoni civici di fotografia che sono di grande spessore storico e artistico anche se attualmente risultano relativamente accessibili e fra loro non coordinati, facendo dialogare l’immagine digitale e le recentissime innovazioni nell’ambito del multimediale, con la fotografia tradizionale di cui anche la città di Trieste dispone di un vastissimo patrimonio, per renderlo fruibile al meglio, in un’epoca in cui ormai si parla di “immagine liquida”. Le due sale saranno predisposte l’una come il completamento dell’altra, con uno svolgimento unitario che presenterà al pubblico le più innovative forme di divulgazione dell’immagine digitale e che farà conoscere le più importanti collezioni di fotografia tradizionale tra cui anche il patrimonio delle raccolte delle fotografie di Trieste. Al cittadino sarà data la possibilità di trovarsi un’offerta completa, che porterà a Trieste fotografi di fama internazionale e costituirà un unicum quale museo dell’Immagine; primo Museo multimediale in Italia, e, così come concepito, fra i primi in Europa dopo Londra e Parigi; fra i più avanzati per la possibilità di avvalersi delle nuove recentissime competenze tecnologiche. Prevede, inoltre, installazioni destinate appositamente alla storia della città di Trieste, e quin-
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di dell’Istria e della Dalmazia raccontata tramite fotografie, immagini e percorsi multimediali. La sezione multimediale/fotografica prevede un percorso duttile per ogni tipo di esposizione cartacea, con pareti centrali a scomparsa. Si pensa di poter installare anche interazioni digitali a led che spieghino ed illustrino lo splendido panorama. Il tutto coordinato con uno specifico allestimento dedicato alla storia della città. La sezione multimediale/digitale vedrà delle pannellature ad hoc studiate per ospitare al meglio le tecnologie necessarie. Grazie al notevole potenziale degli strumenti, sia hardware sia software oggi disponibili, saranno allestite una serie di postazioni in grado di svolgere al tempo stesso sia il ruolo di contenitori che di espositori: consultazione e show, approfondimento e visualizzazione, percorsi emozionali, lettura e ricerca, convivono parallelamente nel medesimo spazio. L’area in cui opera l’AIM è quella del web e quindi della rete mondiale. In particolar modo l’AIM desidera creare una forte collaborazione e scambio con quelle realtà storicamente e geograficamente più vicine: Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia e Ungheria, che costituiscono un’Alpe Adria allargata in questo nuovo aspetto e fruizione della cultura, grazie all’immagine e alle sue applicazioni tecnologiche.
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NUOVI ITINERARI PER VALORIZZARE IL TURISMO Ideati per far conoscere al visitatore il patrimonio culturale e architettonico della città.
“Valorizzare, arricchire, innovare il patrimonio straordinario di itinerari culturali di Trieste per attirare sempre più turisti, non solo nei fine settimana ma anche per vacanze più lunghe e complete, mettendo a disposizione strumenti tecnologici e multimediali fruibili e veloci per essere in grado di far capire e apprezzare appieno le numerose opportunità che offre la nostra città”. Così il sindaco di Trieste Roberto Cosolini nel corso della presentazione di “Trieste Itinerari”, realizzata grazie al lavoro congiunto degli uffici dell’Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport (Servizio Biblioteche Civiche) e dell’Area Risorse Economiche, Finanziarie e di Sviluppo Economico (Promozione Turistica), con il supporto di Trieste Città Digitale Srl (che gestisce il portale comunale). Un’iniziativa nuova e fortemente voluta dal Comune di Trieste, che ha comportato una revisione complessiva del materiale relativo agli itinerari culturali già presenti sul sito web dell’Ente (www.retecivica.trieste.it, sezione “cultura”) per rendere la città più appetibile dal punto di vista turistico. Nel pannello esposto sotto la loggia del Municipio si trovano i riferimenti relativi ai vari itinerari per permettere ai cittadini e ai turisti una fruizione organica del patrimonio storico-culturalearchitettonico della città. Gli itinerari sono codificati tramite Qrcode, leggibile con smartphone e tablet, che rinvia direttamente alle pagine web dedicate a ciascun percorso (in italiano e inglese), all’indirizzo “itinerari.comune.trieste.it”. Sono suddivisi in: architettonici (Neoclassico, Liberty, Eclettico), letterari (Joyce, Saba, Svevo, Tomizza), Archeologico, Medievale, Geo-palenteologico, Religioso, tutti stampati in brochure in italiano e inglese. In particolare l’itinerario Archeologico è stato definito in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e con il supporto tecnico dei Civici Musei di Storia e Arte.
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5 novembre Auguri mamma Luigi, Eva, Massimo, Daniela, Stefano 14 novembre Auguri alla centenaria nonna Domenica figli, nipoti e amici 18 novembre Congratulazioni alla neo dottoressa Cristina Mamma e papà 21 novembre Tanti auguri Rosanna! Paolo, Alan e Vanni 25 novembre Buon anniversario Tati! Luca 28 novembre 50 anni e non sentirli… Auguri Susanna! Nadia, Giulia e Francesca 2 dicembre Buon compleanno, direttore! Lo staff di iMagazine 2 dicembre Tanti auguri Concetta! Graziana, Marina, Elisa, Cesare, Riccardo e Andrea 7 dicembre Buon compleanno Serena! Fabio e Lucia 13 dicembre Filippo, 4 anni insieme a te e ogni giorno è più bello… Buon anniversario! Letizia 18 dicembre Buon compleanno a Carmelo Vincenzo e Salvatore 24 dicembre A Rosalia i più cari auguri di buon compleanno Andrea, Daniela e Massimo 24 dicembre Buon compleanno Rosalia! Lo staff di iMagazine Mandaci entro il 1º dicembre i tuoi auguri per le ricorrenze di gennaio e febbraio! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).
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Fonte: Federfarma Gorizia e Ordine dei Farmacisti di Trieste
FARMACIE DI TURNO
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ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 TRIESTE via Mazzini 43, tel. 040.631785 TRIESTE via Combi 17, tel. 040.302800 TRIESTE via Fabio Severo 122, tel. 040.571088 TRIESTE piazza Ospedale 8, tel. 040.767391 TRIESTE capo di piazza Mons. Santin 2 tel. 040.365840 TRIESTE via Commerciale 21 tel. 040.421121 TRIESTE via Ginnastica 6, tel. 040.772148 TRIESTE piazza Venezia 2, tel. 040.308248 TRIESTE via Curiel 7/B (Borgo S. Sergio), tel. 040.281256 TRIESTE via Giulia 14, tel. 040.572015 TRIESTE via Dante 7, tel. 040.630213 TRIESTE via Costalunga 318/A, tel. 040.813268 TRIESTE via Giulia 1, tel. 040.635368 TRIESTE corso Italia 14, tel. 040.631661 TRIESTE largo S. Vardabasso 1, tel. 040.766643 TRIESTE piazza della Borsa 12, tel. 040.367967 TRIESTE via Rossetti 33, tel. 040.633080 TRIESTE via Mascagni 2, tel. 040.820002 TRIESTE via S. Giusto 1, tel. 040.308982 TRIESTE via Roma 15 (angolo via Valdirivo), tel. 040.639042 TRIESTE via Piccardi 16, tel. 040.633050 TRIESTE via Baiamonti 50, tel. 040.812325 TRIESTE piazza Oberdan 2, tel. 040.364928 TRIESTE piazzale Gioberti 8, tel. 040.54393 TRIESTE via Oriani 2 (largo Barriera), tel. 040.764441 TRIESTE piazza Cavana 1, tel. 040.300940 TRIESTE viale Miramare 117, tel. 040.410928 TRIESTE via dell’Istria 33, tel. 040.638454 TRIESTE piazza Giotti 1, tel. 040.635264 TRIESTE via Belpoggio 4 (angolo via Lazzaretto Vecchio), tel. 040.306283 TRIESTE via Bernini 4 (angolo via del Bosco), tel. 040.309114 TRIESTE largo Piave 2, tel. 040.361655 TRIESTE via Felluga 46, tel. 040.390280 TRIESTE piazza Libertà 6, tel. 040.421125 TRIESTE via dell’Istria 18/B, tel. 040.7606477 TRIESTE via di Servola 44, tel. 040.816296 TRIESTE viale XX Settembre 6, tel. 040.371377 TRIESTE via dell’Orologio 6 (via Diaz 2), tel. 040.300605 TRIESTE via Pasteur 4/1, tel. 040.911667 TRIESTE via Tor S. Piero 2, tel. 040.421040 TRIESTE piazza Goldoni 8, tel. 040.634144 TRIESTE via Revoltella 41, tel. 040.941048 TRIESTE via Ginnastica 39/A, tel. 040.764943 TRIESTE campo S. Giacomo 1, tel. 040.639749 TRIESTE piazzale Valmaura 11, tel. 040.812308 TRIESTE via Roma 16 (angolo via Rossini), tel. 040.364330 TRIESTE piazza Garibaldi 6, tel. 040.368647 TRIESTE via Stock 9, tel. 040.414304 TRIESTE largo Sonnino 4, tel. 040.660438 TRIESTE piazza S. Giovanni 5, tel. 040.631304 TRIESTE via Alpi Giulie 2, tel. 040.828428 TRIESTE via Cavana 11, tel. 040.302303 TRIESTE largo Osoppo 1, tel. 040.410515 TRIESTE via Settefontane 39, tel. 040.390898
Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate. Le farmacie di Trieste iniziano e terminano i turni 2 giorni dopo rispetto alle date indicate
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novembre-dicembre 98 | marzo-aprile 2012 |2014
ED IZIO N
Wettervorhersage “Und in diesem Winter wird’s KALT!” Previsions meteo E chest Invier al fasarà....FRÊT!
Previsioni del tenp e ‘sto inverno fara’ FREDON!
Vremenska napoved »Letošnja zima bo ... MRZLA!«
Prevision tempo. Sto inverno farà....FREDO!
Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Iris Jammernegg - Università di Udine (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).