iMagazine 62

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E D I T O R I A L E L’INFORMAFREEMAGAZINE nº 62 – anno XI numero 3 maggio-giugno 2016 ISSN 1828-0722 Editore

GOLIARDICA EDITRICE srl a socio unico sede operativa: I – 33050 Bagnaria Arsa, Italy via Aquileia 64/a tel +39 0432 996122 fax +39 040 566186 info@imagazine.it Direttore responsabile Andrea Zuttion Condirettore responsabile Claudio Cojutti Responsabile di redazione Andrea Doncovio Redazione Giuliana Dalla Fior, Vanni Veronesi Area commerciale Michela De Bernardi, Francesca Scarmignan, Fabrizio Dottori Responsabile area legale Massimiliano Sinacori Supervisione prepress e stampa Stefano Cargnelutti Hanno collaborato Stefano Caso, Claudio Pizzin, Daniel Blasina, Germano De March, Paolo Marizza, Vanni Feresin, Renzo Bellogi, Margherita Reguitti, Andrea Fiore, Andrea Tessari, Livio Nonis, Cristian Vecchiet, Alfio Scarpa, Michele D’Urso, Michele Tomaselli, Manuel Millo, Andrea Coppola, Giuliana De Stefani, Alberto Vittorio Spanghero, Renato Duca, Renato Cosma, Germano Pontoni Registrazione Tribunale di Udine n. 53/05 del 07/12/2005 Stampato in proprio Tiratura 70.000 copie

Cari lettrici e lettori, nello scrivere queste righe il mio pensiero volge al passato, con un salto temporale di quarant’anni: 6 maggio 1976. Una data che per la nostra regione rappresenta un momento di lutto e, al tempo stesso, un momento di rinascita. Perché il terribile terremoto che portò con sé morte e distruzione piegò duramente il popolo friulano, ma non lo spezzò. Anzi. Proprio da quella catastrofe la nostra regione seppe ripartire con dignità e determinazione, divenendo un esempio nazionale per la gestione della ricostruzione dei comuni distrutti, sviluppando un sistema di protezione civile all’avanguardia, divenuto fiore all’occhiello del panorama italiano. La prova concreta e tangibile che anche dalle macerie è possibile ripartire. E in questo periodo giustamente dedicato alla commemorazione di quanto accaduto, è proprio su tale aspetto che desidero soffermarmi. Dal giorno dopo la tragedia, un intero popolo – nel suo dignitoso dolore – ha saputo unirsi nella solidarietà e nella voglia di rimettere tutto a posto. Per comprendere meglio il mio pensiero, sarebbe sufficiente prendere ad esempio il duomo di Gemona del Friuli, territorio che fu epicentro del sisma. Il luogo di culto e i portici sembrano esattamente come prima dell’arrivo dell’Orcolat che sgretolò tutto. Questo perché i gemonesi e i volontari giunti da tutta la regione raccolsero pietra dopo pietra ogni pezzo andato in frantumi, numerandole con accuratezza, per consentirne la ricollocazione originaria. Tecnicamente, il procedimento si definisce “anastilosi”; concretamente, fu una delle tante opere virtuose ancora oggi prese a esempio, come l’impeccabile gestione dei fondi pubblici destinati alla ricostruzione: nemmeno un soldo venne sprecato o malgestito. Ripercorrere questi fatti nell’Italia di oggi equivale quasi ad aprire il libro delle favole. Perché a quarant’anni di distanza la gestione di ogni calamità è ormai divenuta terra di conquista per le infi ltrazioni del malaffare e della criminalità. Un esempio su tutti: lo scorso aprile ricorrevano i sette anni dal terremoto dell’Aquila, il cui centro storico è ancora oggi off limits e dove 13.000 persone sono tuttora senza una casa. A Gemona, a sette anni dal sisma, la ricostruzione era invece già sulla via del completamento. Com’è possibile?

Credits copertina Rossella Digiusto Credits sommario :: Vanni Veronesi :: :: Rossella Digiusto :: :: Michele Tomaselli :: :: Roberto Covaz :: :: Renato Duca ::

Per cercare una risposta difficile da trovare, ritorno al 1976 con le parole dell’allora vescovo di Udine, monsignor Alfredo Battisti. Mentre raggiungeva i luoghi devastati dal terremoto scorse un lenzuolo bianco esposto con la scritta “Dov’è Dio?”. Quando giunse tra le macerie e vide soccorritori volontari provenienti da ogni dove prodigarsi per portare aiuto ai superstiti, offrendo loro ciò che possedevano, disse di aver trovato la risposta a quell’invocazione.

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Ecco perché, al di là dei riferimenti religiosi, l’eredità più importante che il dramma del 1976 ci lascia è propria questa: un popolo unito per il bene comune può trovare dentro di sé la forza per costruire un avvenire migliore. Con questo ricordo che è anche un auspicio non mi resta che augurarvi … buona lettura! Andrea Zuttion





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Il titolare di GM Pub è simpatico, mentre birra e panini sono buoni. Rosso Peperoncino è un locale molto ampio e garantisce comodità. Paolo Castelletti Campolongo Tapogliano

'HVLGHUDYR IDUH L FRPSOLPHQWL SHU l’intervista a Luciano Lunazzi apparsa sullo scorso numero di iMagazine: complimenti per dare risalto ai personaggi del nostro territorio, talvolta ingiustamente poco conosciuti proprio in regione. Giada Mersi Udine

'D Vico 9 ho apprezzato la vasta scelta di articoli da regalo. Ljuba Leghissa Trieste

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Intervista a Francesco Pilo, co-titolare di Class Caffè a Gorizia Francesco Pilo, come e quando è nata l’idea di aprire Class Caffè? «Dal 2010 al 2014 gestivamo il “Corner caffè”, sempre nella città di Gorizia: la voglia di ingrandirci e di migliorare ci ha condotto versa questa scelta». Quali servizi offre il locale? «Dalle colazioni al pranzo e all’aperitivo… Oltre a una gamma di integratori alimentari, anche al bicchiere, con 19 gusti di frappè proteici». A suo avviso qual è il punto di forza di Class Caffè? «Un buon punto forza e il nostro Chef Miran. Dal lunedì al venerdì si pranza a buffet in piatto unico comprensivo di un primo, un secondo e un contorno al prezzo di 8,50 euro. Un altro punto di forza - ma in questo caso è il cliente che deve giudicare - è la cortesia del nostro personale, la qualità dei nostri prodotti e la pulizia del locale: aspetto per noi fondamentale». Nell’ambito del food&beverage c’è un’evoluzione costante sia nelle proposte sia nelle esigenze della clientela. In base alla sua esperienza qual è il segreto per restare sempre “sul pezzo”? «La varietà dei piatti in base alla stagione, una maggior attenzione per il vegano/vegetariano di cui, moda o no, sta aumentando la richiesta da parte della clientela. Per quanto riguarda il bere, invece, qui a Gorizia lo scenario è piuttosto statico: Americani, Spritz Hugo e l’immancabile Spritz Aperol sono i prodotti quasi sempre richiesti. Non manca la scelta di vini dalla cantina di Specogna, Castelvecchio, Lis Neris, Villa Luisa e delle bollicine Foss Maraj, Astoria, Gemin, Monterossa e Ferrari. Insomma, un po’ per tutti i gusti». In quest’ottica ci sono già dei nuovi progetti nel futuro di Class Caffè? «Qualcosa è in “moto” ma preferiamo pubblicizzare il tutto quando avremo la sicurezza che il progetto andrà a buon fine». Per promuovere la vostra attività avete puntato sul network di iMagazine: come mai questa scelta? «Abbiamo notato una buona presenza della rivista sul territorio, i costi sono “umani”, quindi perché non provare? E il risultato è stato buono perciò abbiamo rinnovato il nostro interesse per iMagazine». Class Caffè è anche un iMoneyPartner: come giudica il progetto dei buoni valore? «Molto positivo e credo avrà buonissime potenzialità in un futuro vicinissimo». L’INFORMAFREEMAGAZINE

| gennaio-febbraio 2008 | 13



S O M M A R I O

maggio - giugno 22

L’ANALISI di Paolo Marizza

20 Banche: evoluzione o rivoluzione? GIOVANNI FRANCESCO FORTUNIO di Vanni Veronesi

22 Un giallo rinascimentale ROSSELLA DIGIUSTO di Margherita Reguitti

26

26 Una donna al comando ISOLE KORNATI di Michele Tomaselli

28 La moderna Itaca ROBERTO COVAZ

di Andrea Doncovio

33 I polmoni dei cantierini 28

ISOLA MOROSINI di Renato Duca e Renato Cosma

36 Il territorio modellato dall’uomo IL DIARIO DI MATILDE VENTURINI di Alberto V. Spanghero

39 La casa di Bice

OMICIDIO STRADALE di Massimiliano Sinacori

54 Reati alla guida, nuove disposizioni VERGONA E OSTENTAZIONE di Cristian Vecchiet

58 Elogio del pudore

ADOLESCENTI E DROGHE di Andrea Fiore

60 Non chiudiamo gli occhi PSICOLOGIA di Giuliana De Stefani

62 E se mi fermassi un po’? BIMBINSIEME a cura della redazione

64 Giocare insieme per crescere STEFANO SCHIRALDI di Michele D’Urso

70 Trieste… no dormi!

VIAGGIO NELLA TERRA DELL’ORO di Elisa Fucina

72 Il territorio diventa arte CHEF…AME

LE CRONACHE DELLE MADRI ORSOLINE di Vanni Feresin

33

42 L’illusione della guerra breve PAOLO ROIATTI - RIP di Michele Tomaselli

45 In Vagone 116

2006-2016, 10 ANNI DI IMAGAZINE a cura della redazione

48 Un aiuto reale alle famiglie PROTEZIONE CIVILE

36

51 Il Centro Operativo Comunale ADUNATA ALPINI di Paolo Verdoliva

52 Gorizia invasa dalle penne nere

77 La ricetta di Germano Pontoni 82 e segg. Gli eventi di maggio e giugno


: lettere alla redazione

Ÿ Gorizia – Gli artisti Roberto Mariano, Gabriele Amboldi ed Egidio Calabrese (in ordine da sinistra), ritratti davanti ad alcune delle loro opere esposte presso la galleria Art Open Space della Provincia.

Ÿ Villa Vicentina – Il giornalista Toni Capuozzo (a destra) durante la serata di presentazione del suo ultimo libro “Il segreto dei Marò” in un’affollata Sala civica. All’incontro, moderato da Gianfranco Leonarduzzi, il sindaco Mario Romolo Pischedda ha portato i saluti dell’intera cittadina.

Ÿ Udine – I lettori Maurizio Trevisan, Alex Zanetti, Giada Bernardini e Giacomo Ponta in platea al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per assistere gratuitamente allo spettacolo di Angelo Pintus, grazie alla partnership tra iMagazine e Azalea Promotion.

Ÿ Cervignano del Friuli – La cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri, intitolata al tenente Dono Paoletti. Durante l’evento, coordinato dal caporedattore di iMagazine, Andrea Doncovio, sono intervenuti tra gli altri il sindaco Gianluigi Savino, il presidente della locale sezione ANC Franco Forlin e il presidente dell’associazione “Cervignano Nostra” Antonio Rossetti, sodalizio che ha curato la pubblicazione del quaderno “Dono Paoletti – Il carabiniere poeta” presentato per l’occasione.

Ÿ Gorizia – Gli alunni della classe quarta della scuola elementare di lingua slovena “Oton ŽupanþLþ” hanno incontrato in Provincia il presidente Enrico Gherghetta e la vicepresidente Mara ýernic. Dopo un giro nei luoghi più significativi della città, i diciannove allievi, assieme alla maestra Cristina Ožbot e accompagnati da ýernic e da Michele Benfatto dell’ufficio fauna della Provincia, hanno visitato la collezione di animali imbalsamati ereditati dal Museo Austro-Ungarico.

Ÿ Romans d’Isonzo – La premiazione dei vincitori della Festa del Salame 2016, organizzata dalla locale Pro Loco. Tra i 36 salami in gara la vittoria è andata a quello dell’azienda agricola “Vecchio Arco” di Medea. Nella foto, da destra, il suo rappresentante mentre riceve il premio; al suo fianco il vicesindaco Michele Calligaris, il sindaco Davide Furlan, il vicepresidente della Pro Loco Enzo Bernardel, la presidente Patrizia Guadagnini, il norcino Viviano Bosch che ha prodotto il salame vincitore, il membro della Pro Loco Dario Bolzan e un dirigente dell’ Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi che ha partecipato all’organizzazione della manifestazione.

È possibile inviare le proprie lettere e i propri commenti via posta ordinaria oppure via mail


Ÿ Cervignano del Friuli – L’amministratore delegato di “Marmi Vrechâ€?, Alessandro Vrech (a sinistra), stringe la mano a Edi Pacco, dipendente dell’azienda da 43 anni e insignito della Stella al Merito del Lavoro: onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica a lavoratori dipendenti che si sono distinti per particolari meriti e vengono ufficialmente considerati quali promotori e sostenitori di valori morali e materiali. “In tutti questi anni – ha dichiarato Vrech – Edi ha svolto ogni compito con massima diligenza, facendo proprio ogni problema e risultato dell’azienda e mettendo l’interesse di quest’ultima al di sopra di tuttoâ€?.

Ÿ San Pietro al Natisone – /D FODVVH TXDUWD % GHO OLFHR /LQJXLVWLFR GL 6DQ 3LHWUR DO 1DWLVRQH VFXROD DQQHVVD DO &RQ YLWWR 1D]LRQDOH Âľ3DROR 'LDFRQRÂś GL &LYLGDOH Âż QDOLVWD GHO FRQFRU VR Âł&KH VLD SRHVLD´ EDQGLWR GDOOÓ‚8IÂż FLR ,VWUX]LRQH GHO &RQ VRODWR *HQHUDOH GÓ‚,WDOLD D 0RVFD DOOR VFRSR GL FRQWULEXLUH DOOD SURPR]LRQH GHOOR VWXGLR GHOOD OLQJXD LWDOLDQD LQ 5XVVLD H GHOOD OLQJXD UXVVD LQ ,WDOLD $ SDUWLUH GDOOD SRHVLD Âł/Ó‚DQJHOR´ GL 0 - /HUPRQWRY WHVWR SRHWLFR DVVHJQDWR GDOOD &RPPLVVLRQH GHO FRQFRUVR DJOL DOOLHYL q VWDWR FKLHVWR GL UHDOL]]DUH XQ YLGHR FKH FRPSUHQGD OD GHFODPD]LRQH GHL YHUVL OÓ‚DQDOLVL GHO FRPSRQL PHQWR H XQD QRWD ELRJUDÂż FD VXOOÓ‚DXWRUH *OL VWXGHQWL GHO Âľ3DROR 'LDFRQRÂś KDQQR FROWR OÓ‚RFFDVLRQH SHU UDFFRQWDUH H IDU FRQRVFH UH LO ORUR WHUULWRULR GHGLFDQGR LO YLGHR DOOH UDIÂż JXUD]LRQL GL DQJHOL SUHVHQWL D 8GLQH OH RSHUH GHO 7LHSROR D &LYLGDOH GHO )ULXOL OÂśDO WDUH GL 5DWFKLV H LO 7HPSLHWWR /RQJREDUGR H QHL SDHVL GHOOH 9DOOL GHO 1DWLVRQH FRPH OD &KLHVD GL 6DQ 0LFKHOH D 7RSRORÓ‚ 1HO WHVWR q VWDWD DQFKH LQVHULWD OD WUDGX]LRQH GHL YHUVL GL /HUPRQ WRY LQ LWDOLDQR IULXODQR H GLDOHWWR VODYR GHOOH 9DOOL GHO 1DWLVRQH

Ÿ Ronchi dei Legionari – 3UHVHQWD]LRQH XIÂż FLDOH GHOOD QXRYD VWDJLRQH GHL 1HZ %ODFN 3DQWKHUV EDVHEDOO 2OWUH DO SUH VLGHQWH GHOOD VRFLHWj Luca Perrino DOOÂśHYHQWR VRQR LQWHUYHQXWL LO VLQGDFR Roberto Fontanot OÂśDVVHVVRUH FRPXQDOH DOOR VSRUW Gianluca Masotti LO YLFHSUHVLGHQWH UHJLRQDOH GHO &RQL Franco Tommasini H LO SUHVLGHQWH UHJLRQDOH GHOOD )LEV Marcello Massa 3UHVHQWL DQFKH JOL DWOHWL GHOOH IRUPD]LRQL JLRYDQLOL GHL 1HZ %ODFN 3DQWKHUV SK .DWLD %RQDYHQWXUD

Ÿ Trieste – I partecipanti all’escursione alla Grotta dell’Orso, sul Carso triestino, organizzata dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhoferâ€? di Gorizia.

Ÿ Lusevera – Gli allievi del corso di speleologia organizzato dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhoferâ€? di Gorizia presso l’UniversitĂ della Terza EtĂ di Cormòns in visita a Villanova delle Grotte.

Ĺť Cervignano del Friuli – L’associazione “FareDonna Fvgâ€?, rappresentata dalla presidente, Consuelo Modesti, da Serena Tell e Loredana Marano, attraverso la votazione di una giuria tecnica di cui facevano parte dirigenti e atleti (tra cui anche l’azzurra di maratona Anna Incerti), ha assegnato i riconoscimenti legati al premio “Donne per lo sportâ€?, giunto alla seconda edizione, nell’ambito della Unesco Cities Marathon. L’evento è stato presentato da Elisa Michellut e da Paolo Menegatti e Alessandro Prisco di Radio Deejay. Giada Rossi, campionessa del tennistavolo paralimpico, in preparazione per i Giochi di Rio, si è aggiudicata il premio “Donna Sportiva dell’anno 2016â€?. Gli altri riconoscimenti sono andati a Isabella Martinis, giovane specialista del lancio del martello (“Promessa sportiva dell’anno 2016â€?), a Benedetta De Cecco, atleta dell’hockey in carrozzina (Premio “Tenaciaâ€?), a Nives Fozzer, veterana dell’atletica (Premio “FedeltĂ nello sportâ€?), e alla dirigente di lungo corso Marcella Skobar Bartoli (“Donna portatrice di valori universali nello sportâ€?). Contatti: iMagazine – via Aquileia 64/a – 33050 Bagnaria Arsa-UD, e-mail: redazione@imagazine.it




L’ANALISI CREDITO E FUTURO Servizio di Paolo Marizza

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Banche:

evoluzione o rivoluzione?

Innovazione e modelli di business creati da operatori non bancari stanno mutando gli scenari, ma anche gli istituti di credito non stanno a guardare. La partita sul futuro è appena cominciata. Presto scopriremo chi saranno i vincitori e chi i perdenti.

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â€?Oggi le banche sono sotto assedio... Una nuova tecnologia per i prestiti minaccia le reti bancarieâ€?. Indovinate un po’ in che anno si è iniziato a parlare delle banche in questi termini? Se avete pensato al 2015, siete molto lontani da quando piĂš di 27 anni fa fu pubblicato un libro, “Rompere la bancaâ€?, in cui Lowell L. Bryan sostenne che il settore doveva evolvere separando le diverse attivitĂ in componenti autonome, traVSDUHQWL FLDVFXQD FDSDFH GL VRVWHQHUVL Âż QDQ]LDULD mente senza far ricorso agli utili di quelle piĂš redditizie. Si riferiva alla “tecnologiaâ€? delle cartolarizzazioni dei mutui subprime che tanti danni sistemici ha generato. Oggi le banche, alcune in procinto di superare OH GLIÂż FROWj JHQHUDWH GDOOD FULVL Âż QDQ]LDULD LQL]LD WD QHO DOWUH DQFRUD DIĂ€ LWWH GDOOH SUREOHPDWLFKH dei crediti deteriorati, sono di nuovo sotto assedio, minacciate da una regolamentazione piĂš stringente e dalle nuove tecnologie (questa volta informatiche e delle comunicazioni), sullo sfondo di politiche monetarie espansive che comprimono la loro fonte tradizionale di guadagno, gli interessi sui prestiti. Forti spinte al cambiamento provengono infatti dall’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Questa evoluzione costituisce il terreno fertile su cui si sviluppano varie ini]LDWLYH WHVH D PRGLÂż FDUH IDUH HYROYHUH UHQGHUH SL HIÂż FLHQWH H DPSOLDUH OD VIHUD GHL VHUYL]L Âż QDQ]LDUL I nuovi ingressi sono molteplici: aziende della tecnologia e delle telecomunicazioni, retailer on e RIĂ€ LQH, start up innovative e market-place virtuali, 20

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maggio-giugno 2016

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anche del tipo P2P (peer to peer), spesso raccolti sotto l’espressione Fin-Tech. Molti banchieri sono preoccupati dal cosiddetto fenomeno dell’unbundling, ovvero dalla scomposizione e disintermediazione che si sta manifestando in modo diverso da quanto immaginato piĂš di un quarto di secolo fa, ovvero da nuovi player provenienti da settori diversi che sfruttano le nuove tecnologie. Questi operatori stanno attaccando le parti piĂš redditizie del business EDQFDULR TXHOOR GHL VHUYL]L Âż QDQ]LDUL GL EDVH FKH LP plicano un contatto diretto con la clientela. Ăˆ troppo presto per capire se questi cambiamenti strutturali investiranno in maniera permanente il settore bancario o alcune sue parti. I corsi e i ricorsi storici non si applicano soltanto ai cambiamenti geo e socio politici. Avvengono anche nell’economia. La storia economica suggerisce che la separazione (unbundling) è un fenomeno temporaneo e periodico comune a molti settori industriali e che gli svantaggi di business verticali (monoline) in ultima analisi portano a una ricomposizione (rebundling) sia che si tratti di non banche che sostituiscono le banche tradizionali sia di banche che acquisiscono e integrano le non banche. Evitando di fare parallelismi azzardati, si dice che i processi sono sempre evolutivi: appaiono rivoluzionari a chi non sa leggere tendenze e fenomeni, magari all’inizio nella forma di segnali deboli che però quando raggiungono una massa critica irrompono sulla scena improvvisamente. E sembrano rivoluzioni. Proprio come negli ecosistemi biologici, nei quali diversi organismi elementari si evolvono in modo indipendente per poi aggregarsi in nuove forme di vita


che successivamente si differenziano, dando luogo alla tanto essenziale biodiversitĂ . Ma non è la natura che muove l’evoluzione dei settori industriali. Essenzialmente sono le nuove tecnologie, l’ambiente socio economico e istituzionale di riferimento, fatto da attori privati e pubblici, regolamentazioni e struttura dei mercati. E poi un ruolo fondamentale lo svolgono i cicli economici e del credito. All’inizio di periodi espansivi le perdite su crediti sono contenute e ciò favorisce l’ingresso di nuovi operatori, grazie anche alla presenza di liquiditĂ abbondante. Tuttavia nel corso dei cicli espansivi per un business di prestito diventa piĂš agevoOH XQR VYLOXSSR FKH SRVVD FRQWDUH VX IRQWL GL Âż QDQ]LD mento stabili come quelli a disposizione delle banche. In periodi di contrazione e di accesa competizione gli operatori monoline hanno l’esigenza di integrare l’offerWD FRQ QXRYL VHYL]L H GL GLYHUVLÂż FDUH GLYHQWDQGR SL VL mili alle banche. Aumentano la rischiositĂ dei prestiti e quando la loro qualitĂ inizia a peggiorare la disponibilitĂ di fondi inizia a rarefarsi e, di nuovo, poter contare su IRQWL Âż QDQ]LDUH VWDELOL GLYHQWD IRQGDPHQWDOH Questa volta la storia potrebbe essere diversa. Ad esempio per i cosiddetti Âż QDQFLDO PDUNHWSODFH, le piattaforme on line in cui si incontra direttamente l’offerta di venditori di crediti (o di richiedenti prestiti, imprese e privati) e la domanda di investitori alla ricerca di rendimenti. Per loro l’esigenza di trovare fonti di Âż QDQ]LDPHQWR SRWUHEEH HVVHUH VRGGLVIDWWD GD IRQWL GL raccolta alternative o complementari, ma rimarrebbe OÂśHVLJHQ]D GL VRGGLVIDUH DOWUL IDEELVRJQL Âż QDQ]LDUL SHU non rimanere solo un episodio sporadico e opportuniVWLFR QHO FLFOR GL YLWD Âż QDQ]LDULR GHOOD FOLHQWHOD Viene da chiedersi se nell’adottare un approccio piĂš olistico nella gestione della relazione con il cliente con un’offerta piĂš completa questi operatori saranno in graGR GL PDQWHQHUH OD VWHVVD HIÂż FLHQ]D H TXDOLWj GL VHUYL]LR Le banche come le conosciamo oggi non sono sempre state cosi, con centinaia, anche migliaia di prodotWL H VHUYL]L GDO SL VHPSOLFH DO SL VRÂż VWLFDWR WDQWR GD FRQÂż JXUDUVL FRPH FRQJORPHUDWL GL EXVLQHVV H DWWLYLWj molto diverse tra loro, con sistemi operativi e gestionali incredibilmente complessi. Anche loro hanno cominciato facendo bene una sola cosa. Nel Rinascimento in Italia le funzioni bancarie VL VYLOXSSDURQR GDOOÂśDWWLYLWj GHJOL RUDÂż FXVWRGLYDQR l’oro e altri oggetti preziosi, restituendoli quando richiesto e rilasciando in cambio una ricevuta. A queste funzioni di custodia si aggiunsero via via quelle di cambiavalute e successivamente di garanzia dei pagamenti e poi di prestito. Nel XV secolo Firenze aveva un’ottantina di banche che facevano prestiti a re, imperatori e papi. Oggi nessuno si sognerebbe di lanciare da zero una banca come Intesa Sanpaolo. Affonda le radici in centinaia di anni di storia lungo un percorso evolutivo che ne ha fatto il primo gruppo bancario italiano e tra i primi in Europa. Negli ultimi 10-15 anni la tecnologia ha abilitato lo sviluppo, spesso strabiliante, di start up nei prestiti on line diretti tra privati, nei servizi di gestione del

risparmio on line, nei pagamenti via smartphone o wearables (lo smart-watch è solo una prima avvisaglia dei dispositivi che avremo a disposizione), Âż QR DOOH EDQFKH WRWDOPHQWH YLUWXDOL Fra non molto questi nuovi operatori potrebbeUR WURYDUVL DG DIIURQWDUH OH VWHVVH VÂż GH GHJOL RSHUD tori bancari tradizionali. Spesso la loro operativitĂ e competitivitĂ deriva anche da ambiti di mercato preclusi alle banche o dall’apertura di settori prima riservati alle banche. La PDS2, nuova direttiva europea sui sistemi di pagamento, dal 2017 consente ad esempio l’ingresso sul mercato di nuovi operatori specializzati in competizione con gli attuali player. I cicli di unbundling e rebundling sono infatWL LQĂ€ XHQ]DWL H VSHVVR GHWHUPLQDWL GDOOH QRUPDWL ve regolamentari almeno tanto quanto lo sono dalle forze di mercato e dalle nuove tecnologie. Quando il contesto istituzionale e i regolamenti cambiano, le aziende devono adattarsi al nuovo ambiente per sopravvivere. Dato l’attuale stato iper regolamentato del sistema bancario ci si piò aspettare di assistere all’irrompere di molte innovazioni e nuovi modelli di business creati da operatori non bancari. Le banche tuttavia non stanno a guardare, molte di loro stanno cavalcando le opportunitĂ offerte dalle nuove tecnologie facendo leva sulle proprie ampie basi di clientela e su enormi patrimoni informativi che stanno iniziando a sfruttare. Ci saranno vincitori e perdenti e certamente la banca del futuro sarĂ molto diversa dall’attuale. Quando i nuovi players avranno raggiunto dimensioni abbastanza grandi, tali da creare problemi e rischi sistemici, assisteremo a cambiamenti delle regolamentazioni. E probabilmente a ricomposizioni e riaggregazioni frutto di contaminazioni evolutive tra modelli di business innovativi e tradizionali.

Paolo Marizza Paolo Marizza è Docente DEAMS-Università di Trieste e Partner di Financial Innovations |

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ALLA SCOPERTA DI... GIOVANNI FRANCESCO FORTUNIO Servizio e immagini di Vanni Veronesi

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Un giallo

rinascimentale

Il 12 gennaio 1517, ai piedi del Palazzo del Governo ad Ancona, viene trovato il cadavere dell’umanista friulano Giovanni Francesco Fortunio. Pioniere della cultura europea, autore della prima grammatica italiana a stampa nel 1516, la sua morte è un enigma ancora aperto. Che iMagazine ha ricostruito per voi.

Gli anni giovanili

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Ăˆ il mistero a segnare la vita di GiovanQL )UDQFHVFR )RUWXQLR Âż Q GDOOD VXD QDVFLWD contesa fra Pordenone e Zara in un anno collocabile fra 1460 e 1470: piĂš probabile la cittĂ friulana, stando ai documenti che lo riguardano. Di certo è proprio a Pordenone che Fortunio compare per la prima volta nelle cronache, legato a quel curioso circolo di in$ Âż DQFR: ritratto di Marcantonio Sabellico, maestro di Giovanni Francesco Fortunio (di cui non ci è giunta alcuna immagine). 6RSUD: Pordenone: il Duomo e Palazzo Ricchieri, cuore della cittĂ rinascimentale in cui è nato Giovanni Francesco Fortunio. 22

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tellettuali riuniti attorno al notaio Princivalle Mantica, il cui palazzo cittadino è allora il salotto piĂš colto del FriuOL YL VRQR RVSLWL Âż VVL JOL $PDOWHL LO SRHWD 4XLQWR (PLOLD no Cimbriaco e soprattutto Marcantonio Sabellico, umanista laziale che capisce subito il valore del giovane friulano, tanto da diventare suo maestro. In questo ambiente Fortunio si forma alla cultura e alla giurisprudenza, le due SDVVLRQL FKH PXRYHUDQQR WXWWD OD VXD YLWD (G HFFR FKH QHO 1497 lo troviamo a Trieste in qualitĂ di giudice civilista e, subito dopo, di penalista, attivitĂ che lascia l’anno successivo per mettersi in proprio: diventa cosĂŹ consulente giuridico e avvocato. La sua abilitĂ gli vale incarichi prestigiosi: diventato cittadino giuliano, su richiesta del prefetWR (UDVPR %UDVFD KD LO FRPSLWR GL ULVROYHUH DOFXQH FRQWHVH con Venezia, dove sbarca nell’agosto del 1500.

Questioni fra eruditi Per un pordenonese del Rinascimento, arrivare a Venezia all’alba del XVI secolo ha l’effetto di uno shock: piĂš GL )LUHQ]H SL GL 5RPD SL GL TXDOVLDVL FLWWj GHO QRUG (X ropa, è nel cuore della Serenissima che il mondo intero si dĂ appuntamento per commerciare, cercare fortuna e soprattutto evolversi culturalmente. Simbolo di questo spiULWR DYDQJXDUGLVWD q XQD WLSRJUDÂż D LQ campo S. Agostino, diretta da una celebritĂ : Aldo Manuzio. Laziale, compagno di studi di Pico della Mirandola, una volta approdato a Venezia fonda una casa editrice attorno alla qua-


4XL VRSUD: Pordenone: la facciata di Palazzo Mantica, dove Fortunio si è formato culturalmente. 1HOOD FRORQQD GL ODWR GDOOÂśDOWR: - Pordenone, palazzo Mantica: murata sulla facciata, una lapide del 1489 riporta una poesia dell’umanista Quinto Emiliano Cimbriaco In lode della vetustissima origine dei Mantica. L’epigrafe testimonia il circolo di umanisti che DOOD ÂżQH GHO 4XDWWURFHQWR DQLPDYD TXHVWR SDOD]]R WUD L TXDOL )RUWXQLR - Venezia vista dal campanile di San Marco. La cittĂ , all’iQL]LR GHO &LQTXHFHQWR HUD XQD PHWURSROL DOOÂśDYDQJXDUGLD H GRYHWWH LPSUHVVLRQDUH PROWR )RUWXQLR 9HQH]LD QHL SUHVVL GL FDPSR 6 $JRVWLQ OÂśHGLÂżFLR LQ FXL VL ULWLHQH FKH FL IRVVH OD VWDPSHULD GL $OGR 0DQX]LR - murate sulla facciata del palazzo veneziano, una lapide in ODWLQR H XQD LQ LWDOLDQR ULFRUGDQR OD ÂżJXUD GL $OGR 0DQX]LR

le si riuniscono curatori eccelsi, tra cui Pietro Bembo per i classici in volgare, Giambattista Egnazio per gli autori latini e Marco Musuro per i greci, senza contare autentiche stelle come Erasmo da Rotterdam, che nel 1508 pubblicherĂ grazie a Manuzio i suoi Adagia. Cataloghi proPR]LRQDOL ORJR EHQ ULFRQRVFLELOH XQ GHOÂżQR DWWRUFLJOLDto attorno a un’ancora) e motto festina lente, ÂŤaffrettati con FDOPDÂŞ LO VHQVR GHO PDUNHWLQJ GL $OGR IDUj VFXROD LQ WXWWD (XURSD 6SHWWD SURSULR DOOD VXD WLSRJUDÂżD XQD VHTXHQ]D interminabile di editiones principes, ossia le prime stamSH GL DXWRUL ÂżQR D TXHO PRPHQWR WUDVPHVVL XQLFDPHQWH DWtraverso la copia manoscritta, ma anche ristampe di opere giĂ ampiamente diffuse, proposte in modo nuovo: nel 1501 tocca a ÂŤLe cose volgari di Messer Francesco PetrarcaÂť, quello che oggi chiamiamo Canzoniere, e l’anno successivo alle ÂŤTerze RimeÂť di Dante, alias la Divina Commedia. (QWUDPEH OH HGL]LRQL VRQR FXUDWH GD %HPER H SUHVHQWDQR novitĂ radicali, dal formato “in ottavoâ€? (antenato del noVWUR $ GHVWLQDWR D GLYHQWDUH il libro moderno, a ristrutWXUD]LRQL JUDÂżFKH FKH RJJL FRQVLGHULDPR VFRQWDWH L QXPHUL GL SDJLQD IURQWH H UHWUR VX RJQL IRJOLR OD GHÂżQLWLYD VLVWHmazione di punto, virgola, due punti, apostrofo e accento, l’invenzione del punto e virgola e la creazione del caUDWWHUH FRUVLYR FKH DOOÂśHVWHUR q QRQ D FDVR GHÂżQLWR ŠLWDlicoÂť). Cambiamenti epocali, che fanno meditare Fortunio su quello che dovrebbe essere il passo successivo: dopo aver normalizzato la punteggiatura, è arrivato il momento di ordinare una volta per tutte la lingua volgare, con regole universalmente riconosciute. Possibilmente prima che lo


'D VLQLVWUD: - il logo della casa editrice di $OGR 0DQX]LR - Aldo Manuzio in un dipinto di Bernardino Loschi.

faccia il circolo aldino, dimostratosi arrogante con una record assoluto che suscita l’invidia dell’avversario Pietro SXEEOLFD]LRQH GL (JQD]LR LQWULVD GL LQVXOWL FRQWUR LO OD %HPER GDO TXDOH SLRPED LPPHGLDWDPHQWH OÂśDFFXVD GL SOD JLR )RUWXQLR D VXR GLUH JOL DYUHEEH VRIÂż DWR OÂśLGHD H OD VWHV YRUR Âż ORORJLFR GHOOÂśDPLFR H PDHVWUR 6DEHOOLFR sa impostazione metodologica, ma sta di fatto che la corrispondente opera bembiana, Le prose della volgar lingua, Genesi di un capolavoro (VFOXGHUH LO WHDP PDQX]LDQR LQ XQ PRPHQWR LQ FXL uscirĂ appena nel 1525. D 9HQH]LD OD FRQFRUUHQ]D TXDVL QRQ HVLVWH VLJQLÂż FD una cosa ben precisa: fondare una SURSULD WLSRJUDÂż D, La prima grammatica italiana Rileggere oggi, 500 anni dopo, le Regole dell’umanichiedendo come da prassi il permesso alla Serenissima. La richiesta viene effettuata il 28 novembre 1509: sta pordenonese è un’esperienza intellettualmente esaltanun privilegio per pubblicare ÂŤversi in laude de questa te. L’esigenza primaria è porre delle regole per evitare con([FHOOHQWLVVLPD 5HSXEOLFD HWÂŤ UHJXOH JUDPPDWLFDOL GH fusione, come in questo passo emblematico riguardante l’ula vulgar lingua, cum le sue ellegantie et hortographia, so dei pronomi soggetto (egli, ella) e complemento (lui, lei, et altre opere a niuno injurioseÂť. Se i versi in lode della loro etc.): 6HUHQLVVLPD VHPEUDQR SLD]]DWL Ou SHU SXUD UXIÂż DQHULD Š'LUHPR FKH TXHVWL SURQRPL lui, lei, loro, cui, altrui, – ingenua piĂš che colpevole –, il riferimento alle opere come persone agenti non si propongono a verbi ÂŤa niuno injurioseÂť è evidente: i suoi libri non offendeRSHUDWLRQH VLJQLÂż FDQWL RQGH QRQ VL GLUj lei mi vide, lui ranno nessuno, a differenza di quelli aldini. Fra questi mi disse, ma ella mi vide, egli mi disseÂť. due estremi c’è appunto il progetto delle Regule gramInteressante anche il paragrafo sugli articoli determinamaticali, ma nel frattempo la Trieste di cui Fortunio è patrizio si trova di nuovo in rotta con Venezia: l’au- tivi ÂŤdella primaÂť (‘categoria’, ossia maschili) e ÂŤdella setorizzazione sperata, inevitabilmente, non arriva. Gio- condaÂť (femminili), divisi in numero ÂŤminoreÂť (singolare) YDQQL )UDQFHVFR WRUQD GXQTXH D FDVD PD LO FRQĂ€ LWWR KD e ÂŤmaggioreÂť (plurale): ÂŤGli articoli della prima nel minor numero è il o vero lo ripercussioni gravissime sull’economia della cittĂ giuOLDQD SRFKL DQQL GRSR QHO OD PRJOLH 3DVXWD FL LQ e del maggiore gli, li, i >ÂŤ@ GHOOD VHFRQGD la nel numero forma che il marito è ormai altrove. Ricompare infatti del meno, le nel numero del piĂš. Ma gli dui articoli nell’agosto 1516 ad Ancona, in qualitĂ di luogotenenultimi si giongono regolarmente con adiettivi, piĂš che WH ( SURSULR TXL SHU L WLSL GL %HUQDUGLQR *XHUUDOGD XQ con sostantivi, e gli altri dui si giongono con gli uni e gli mese dopo escono le tanto attese 5HJROH JUDPPDWLFD altri [‌]. E dirassi gli huomeni, le donne, [‌], i cattivi, OL GHOOD YROJDU OLQJXD, in due libri: è la prima gramla tua virtude, le tue virtudi. Ma degli articoli del minor matica della lingua italiana pubblicata a stampa. Un 'D VLQLVWUD: - Ritratto di Pietro Bembo ad opera di 7L]LDQR - La prima poesia del Canzoniere di Petrarca nell’edizione del 1501 pubblicata da Aldo Manuzio, a cura di Pietro Bembo. Si notino il carattere corsivo, la regolaritĂ GL SXQWHJJLDWXUD DFFHQWL H DSRVWURÂż QRQ chĂŠ l’uso del punto e virgola: sono tutti elementi nuovi per l’editoria dell’epoca. 3DJLQD D Âż DQFR LQ DOWR: - Fotomontaggio con l’intestazione e la chiusura dell’opera di Giovanni Francesco Fortunio, Regole grammaticali della volgar lingua SXEEOLFDWD QHO DG $QFRQD - G. F. Fortunio, Regole grammaticali della volgar lingua (1516): l’apertura del primo e del secondo libro (due immagini). 24

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numero maschile è da sapere, che non si pongono senza diferentia, perchĂŠ dove la voce seguente comincia da vocale lo si dice, non il, come Petrarca: “Lo ardente QRGR RYÂśLR IXL GÂśRUD LQ KRUD´ Âł/ÂśRUR H OH SHUOH H L Âż RU YHUPLJOL H ELDQFKL´ H FRVu DOWURYH ( GRYH OD YRFH FKH segue ha principio da consonante, il si dice, come il mio adversario, il successor di Carlo, il mal mi preme, il cantar nuoce [‌]Âť. &KLDUH]]D HVVHQ]LDOLWj HVDXVWLYLWj D RJQL GHÂż QL]LRQH segue un esempio, quasi sempre tratto da Dante, Petrarca H %RFFDFFLR VHFRQGR OR VFKHPD GHOOH Âł7UH &RURQH´ DQFR ra oggi seguito a scuola. L’idea è semplice: il volgare dovrĂ seguire questi modelli di scrittura, con uno sforzo ulteriore per appianare le divergenze e gli usi ormai superati o contraddittori. Come Dante, che alterna il maestro (uso moderno) a lo maestro (uso arcaico): un esempio citato non per criticare il sommo poeta, bensĂŹ per dimostrare che ‘il’ è giĂ attestato nella Divina Commedia e dunque è DQFRUD SL OHJLWWLPDWR D VRVWLWXLUH GHÂż QLWLYDPHQWH ÂľORÂś GD vanti a consonante. Siamo dunque all’origine della lingua italiana cosĂŹ come la parliamo oggi: un vero e proprio atto di fondazione, un momento cruciale nella nostra storia.

Ombre sul giallo Il progetto di Fortunio è quello di arrivare a cinque libri; dopo i primi due dedicati a morfologia e ortograÂż D *LRYDQQL )UDQFHVFR PHWWH LQ FDQWLHUH VLQWDVVL OHVVL co e metrica. Il lavoro, però, si interrompe bruscamente la mattina del 12 gennaio 1517, quando il grammatico pordenonese viene trovato in una pozza di sangue ai piedi del Palazzo Pretorio di Ancona. Il Consiglio, riunitosi in seduta straordinaria, respinge la richiesta del Âż JOLR GL RWWHQHUH Âż RULQL SHU VHSSHOOLUH LO SDGUH GH FUHWDQGR ŠFKH OL PDJQLÂż FL VLJQRUL DQ]LDQL H UHJRODWRUL abbino autoritĂ di fare sepelire lo corpo di messer Jo. )UDQFHVFR )RUWXQLR >ÂŤ@ GHIXQWR FXP FRQVHJOLR GHO YL cario del vescovo et delli maestri di sacra teologia, per esserse ammazzato lui medesimo da desperato: ma QRQ SRVVDQR VSHQGHUH XOWUD GHFHP Âż RULQLÂŞ 3RFD FRVD per un servitore della cittĂ apprezzato da tutti, come testimonia Pierio Valeriano nel suo libro dall’eloquente titolo: 'H OLWWHUDWRUXP LQIHOLFLWDWH, ÂŤSull’infelicitĂ dei

,O 3DOD]]R GHO 3UHWRULR DG $QFRQD VRWWR LO TXDOH )RU tunio fu ritrovato cadavere il 12 gennaio 1517.

letteratiÂť (1620). Rispetto alla tesi del suicidio, che pure è riportata come probabile, Valeriano aggiunge una nota inquietante: est in Praetoria platea de palatii fenestris lapsus, ignorato auctore, ÂŤcadde nelOD SLD]]D GHO 3UHWRULR GDOOH Âż QHVWUH GHO SDOD]]R PD se ne ignora il responsabileÂť, aggiungendo poi ÂŤforse se stessoÂť. L’appunto è tutt’altro che peregrino: il semplice fatto che sia contrapposto alla versione ufÂż FLDOH JHWWD RPEUH LQTXLHWDQWL VX XQD PRUWH FRPXQ TXH LQVSLHJDELOH SHU XQ DYYRFDWR H Âż ORORJR DOOÂśDSLFH della carriera. La cui opera, tuttavia, conquisterĂ l’Italia, come testimoniato dalle innumerevoli ristampe in tutto il Cinquecento. Rendendo giustizia a una vita troncata troppo presto.

Vanni Veronesi |

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PERSONAGGI

ROSSELLA DIGIUSTO Servizio di Margherita Reguitti Immagini di Fondazione Carigo

Una donna al comando Per la prima volta una fondazione bancaria del Friuli Venezia Giulia – quella Cassa di Risparmio di Gorizia – ha scelto una figura femminile per il ruolo di segretario generale. Sarà lei ad attuare le strategie di investimento del patrimonio da cui derivano le disponibilità finanziarie da destinare al territorio.

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Per la prima volta nella storia delle fondazioni bancarie del Friuli Venezia Giulia una donna è al vertice di uno dei WUH VRJJHWWL QRQ SURÂż W Dal 1° di maggio Rossella Digiusto (nelle foto) è il segretario generale della Fondazione Cassa di RisparPLR GL *RUL]LD 'L IDWWR JLj RSHUDWLYD GDO ƒ GL IHEEUD LR KD DIÂż DQFDWR H ULFHYXWR OH FRQVHJQH GD Giuseppe Bragaglia DO YHUWLFH VLQ GDL SULPL DQQL GL DWWLYLWj La direzione al femminile delle fondazioni bancarie in Italia è cosa rara, visto che si registrano VROR XQD GHFLQD GL FDVL VX HQWL Nata a Gorizia, la dottoressa Digiusto vive a Ronchi dei Legionari, sposata, mamma di due raJD]]H GRSR OD PDWXULWj VFLHQWLÂż FD VL q ODXUHDWD in Scienze statistiche ed attuariali all’universiWj GL 7ULHVWH 1HO VXR SHUFRUVR GL IRUPD]LRQH H professionale, vanta anche un’esperienza di docenza e ricerca universitaria nonchĂŠ diversi maVWHU QHO VHWWRUH Âż QDQ]LDULR H JHVWLRQDOH ,Q EDQFD GDO VL q VHPSUH RFFXSDWD GL Âż QDQ]D H asset management 26

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Ăˆ stata scelta da una commissione composta dal presidente della Fondazione Carigo, Gianluigi Chiozza DIÂż DQFDWR GDL DOFXQL FRPSRQHQWL GHO Consiglio di Amministrazione (CdA), dopo un’attenta e severa valutazione delle caratteristiche proIHVVLRQDOL GHJOL ROWUH FDQGLGDWL ÂŤAbbiamo ritenuto corretto – spiega il presidente Chiozza – scegliere per il prossimo consiglio di DPPLQLVWUD]LRQH FKH QHOOD SULPDYHUD GHO VDUj FRPSOHWDPHQWH ULQQRYDWR XQD QXRYD JXLGD JLj LQ VHULWD H DYYLDWD QHOOD FRPSOHVVLWj GL DWWLYLWj GHO QR VWUR HQWH 8Q VHQWLWR ULQJUD]LDPHQWR YD D *LXVHS pe Bragaglia per la competenza nella gestione delOD )RQGD]LRQH PD DQFKH SHU OD JHQHURVLWj QHOOD GL VSRQLELOLWj GLPRVWUDWD DFFHWWDQGR GL UHVWDUH ROWUH OD GDWD GHO VXR LQFDULFR LQ VFDGHQ]D D Âż QH DQQRÂŞ Questo ha fatto sĂŹ che potesse seguire la redazione e approvazione del bilancio consultivo dell’anQR DSSURYDWR DOOD Âż QH GL DSULOH H VYROJHUH XQ SUH]LRVR SHULRGR GL DIÂż DQFDPHQWR H SDVVDJJLR GL FRQRVFHQ]H H FRQVHJQH $O VHJUHWDULR JHQHUDOH q DIÂż GDWR LO FRPSLWR GL JHVWLUH LQ RJQL DVSHWWR OD


Fondazione Carigo, una mostra sulle caserme di Gradisca “Gradisca e le sue caserme. Storie di vita: dentro e fuori le muraâ€? è la mostra allestita nella Fondazione Carigo di Gorizia via Carducci 2, dedicata alla presenza militare nella Fortezza nell’ambito della rassegna “Soldati. Quando la storia si racconta con le casermeâ€?, visitabile fino al 22 maggio. Orari da martedĂŹ a venerdĂŹ 9.30-12.30, sabato 15.30-19, domenica 10-13 e 15.30-19. Ingresso libero con possibilitĂ di visite guidate. macchina della Fondazione, in particolare mettere in atto le strategie di investimento del patrimonio GD FXL GHULYDQR OH GLVSRQLELOLWj Âż QDQ]LDULH GD GH stinare al territorio e realizzare gli indirizzi di attiYLWj FKH YHQJRQR GDWL GDJOL RUJDQL GHOOÂśHQWH ÂŤIn particolare, accanto all’alto livello della formazione professionale della dottoressa Digiusto – prosegue Chiozza – abbiamo apprezzato l’interesse e la passione dimostrati verso i settori fondamentaOL GHOOD QRVWUD D]LRQHÂŞ $PELWL FKH YDQQR GDOOD FXO tura al sociale, dall’educazione all’assistenza, dal YRORQWDULDWR DOOD VDQLWj H DO VRVWHJQR DOOH XQLYHUVLWj FRQ VHGH D *RUL]LD ÂŤDa sempre – commenta Rossella Digiusto – ho avuto attenzione per il mondo della cultura, dell’associazionismo, del volontariato e di tutte quelle atWLYLWj FKH IDQQR TXHVWD QRVWUD SURYLQFLD LVRQWLQD WDQWR ULFFD QHOOD VXD FRPSOHVVLWj &RPH QHO PLR VWL le metterò tutta la mia energia, passione e bagaglio GL SURIHVVLRQDOLWj QHOOR VYROJHUH DO PHJOLR LO FRP pito, sapendo che posso contare su uno staff altaPHQWH TXDOLÂż FDWR H VX FRPSRQHQWL GHL GLYHUVL RU JDQL GHOOD )RQGD]LRQH GL HOHYDWR SURÂż OR VHQVLEL li e attenti alle esigenze del territorio e disponibili nell’ambito di un costruttivo e positivo rapporWR GLDOHWWLFR D IRUPDUH OD OLEHUD YRORQWj GHOOÂśHQWHÂŞ 8Q LQFDULFR FKH ULFKLHGH YHUVDWLOLWj H FRP petenze in ambiti diversi, garanzia di continuiWj QHOOD JHVWLRQH FRQRVFHQ]H H FDSDFLWj GL GLDOR go con il territorio e tutti gli enti pubblici e privati che ne sono espressione, garantendo la giu-

VWD UDSSUHVHQWDWLYLWj DOOH LVWDQ]H H ULFKLHVWH GHL GLYHUVL VHWWRUL $OOD GRWWRUHVVD 'LJLXVWR VSHWWHUj DQFKH LO FRP pito di supportare gli organi preposti nelle decisioni strategiche della gestione del consistente patrimonio, attuarne le direttive e monitorarne rischi e UHQGLPHQWL /ÂśRELHWWLYR ROWUH DO PDQWHQLPHQWR q anche riuscire a incrementare lo stesso patrimonio, traendone frutti da distribuire nei diversi settori di LQWHUYHQWR ,Q TXHVWR VHQVR IRQGDPHQWDOH ULVXOWH Uj OÂśHVSHULHQ]D PDWXUDWD QHL VHWWRUL Âż QDQ]LDUL GL GL YHUVL LVWLWXWL EDQFDUL ,QÂż QH DO YHUWLFH WHFQLFR VSHWWD DQFKH LO FRPSL WR GL JHVWLUH OÂśDWWLYLWj HURJDWLYD $OOR VWHVVR WHP po il suo contributo è fondamentale per garantire la FRQWLQXLWj QHOOD JHVWLRQH VRSUDWWXWWR GRSR OÂśHQWUD ta in vigore delle normative che impongono un limite non prorogabile di due mandati per qualsiasi UXROR HOHWWLYR $OOR VWDWR GHOOH FRVH Qp LO SUHVLGHQ te Chiozza, nĂŠ i componenti dell’attuale CdA potranno essere candidabili al rinnovo delle cariche SUHYLVWR SHU OD SULPDYHUD GHOOÂśDQQR SURVVLPR 'L versa è la situazione per i componenti del consiglio GL LQGLUL]]R SRWUj HVVHUH ULHOHWWR FKL KD VYROWR XQ VROR PDQGDWR 4XHVWH VRQR OH GLVSRVL]LRQL GL OHJ JH VFDWXULWH GDOOD YRORQWj GL UHDOL]]DUH XQ FRQFUHWR DYYLFHQGDPHQWR H VDQFLWH GDO SURWRFROOR Âż UPDWR dall’Acri, associazione che raggruppa le fondazioQL GL RULJLQH EDQFDULD H LO 0LQLVWHUR GHOOH )LQDQ]H

Margherita Reguitti |

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VIAGGI E METE

ISOLE KORNATI Servizio e immagini di Michele Tomaselli

La moderna

Itaca

Le Incoronate e l’arcipelago di Zara: tra acque cristalline che ricordano i Caraibi e una natura brulla e fascinosa, una crociera in barca tra le piÚ belle isole della Dalmazia. Dove il cinema ha ambientato la storia di Ulisse.

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La Supermarkej, una vecchia imbarcazione a motore che propone escursioni al largo di Zara, sta partendo dal porto di Zglav, nell’isola di Dugi Otok, verso l’arcipelago delle Kornati. Siamo gli unici ospiti a bordo, assieme a una coppia delle Langhe; me l’aveva consigliata Jure, un vecchio lupo di mare che avevo conosciuto la sera prima a Sali. Con il suo italiano stentato aveva puntualizzato che Ivo, il capitano della Supermarkej, era un grande navigatore che sapeva affrontare il mare in ogni condizione, anche a Forza 8, e che per 7 mesi all’anno lavorava sulle petroliere, solcando il Mediterraneo in lungo e in largo. Ăˆ un piacere conoscere Ivo, un uomo dal sorriso smagliante, forse appesantito dai chili di troppo, che deve aver superato da un po’ la quarantina. 6L ULYHOD PROWR DIÂż GDELOH DQFKH VH SULPD GL ODVFLD re la baia di Sali, si era giĂ scolato la prima birra.

Dalla sua memoria fuoriescono storie del mare e del nonno irredentista che amava l’Italia piĂš di ogni altra cosa (Zara e il suo entroterra appartennero al 5HJQR GÂś,WDOLD Âż QR DO PD DQFKH ULFRUGL GHOOD Guerra d’indipendenza croata, da lui stesso vissuta. Il coinvolgimento per la sua narrazione è intenso come il panico che viviamo ogni mezz’ora, quando si assenta per bere una birra lasciando l’imbarcazione perdere momentaneamente la rotta e puntare verso gli scogli. Fortunatamente per noi, l’uomo del mare riesce sempre a raddrizzare il timone. Raggiungiamo la EDLD GL 7HODĂŁĂźLFD, fra i porti piĂš incontaminati dell’Adriatico e meta gettonata GL YHOLVWL FKH UDFFKLXGH PDJQLÂż FKH DFTXH D]]XUUH cinque piccole isole e altri cinque minuscoli isolotti. I suoi contorni sono delimitati da possenti scoJOLHUH DOWH PHWUL FKH VFHQGRQR D VWUDSLRPER sul mare e nascondono il piccolo e salatissimo lago Mir: un gioiello unico. Ma basta aguzzare di poco la vista per osservare un vero e proprio paradiso terrestre: le isole Kornati. Il paesaggio suggestivo che le contraddistingue è diverso da quello delle altre isole dalmate; la veSopra: le cascate di Skradinski buk, (vicino a Ĺ ibenik), facenti parte del Parco Nazionale di Krka. Le cascate creano bellissimi giochi d’acqua e si placano in una meravigliosa piscina naturale. Accanto: arcipelago delle Kornati: attracco di un veliero in una baia dinnanzi all’isolotto di Otok Velo Ĺ ilo.

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getazione è scarsa, costituita prevalentemente da rocce bianche e cespugli. Il loro aspetto è quello di un’immensa pietraia in mezzo al mare. LĂŹ, gli oliYHWL FUHVFRQR QHO VLOHQ]LR PHQWUH XQÂśLQÂż QLWD WUDPD di muretti a secco corre da un capo all’altro dell’isola per proteggere le piante d’olivo dai morsi degli animali ed evitare gli allontanamenti delle capre. Ivo ci spiega che l’aspetto delle Kornati è il riVXOWDWR GHOOD SDVWRUL]LD 1HL VHFROL VFRUVL H Âż QR D TXDOFKH GHFLQD GL DQQL ID L SDVWRUL GDYDQR IXRFR alla vegetazione per creare il pascolo, cosicchĂŠ ad avvenuta rigenerazione del terreno le pecore potessero nutrirsi di nuova erba. Tuttavia i ripetuti incendi hanno causato un paesaggio arido e brullo. L’arcipelago è il piĂš denso del Mediterraneo ed q FRPSRVWR GD WUD LVROH LVRORWWL H JURVVL VFR gli. Ci lasciamo subito ipnotizzare dal mare limpido e dalla grande biodiversitĂ della Riserva Naturale delle Kornati FKH FRQWD VSHFLH YHJHWDOL H VSHFLH PDULQH Viste dall’alto le isole sembrano sassi gettati nel mare... La leggenda vuole che a compimento della Creazione, alle origini del cielo e della terra, fossero avanzate delle pietre, cosĂŹ Dio per sbarazzarsene le scaraventò a mare. Facendo nascere le Incoronate. Il paesaggio è idilliaco; non a caso a Mana, una delle isole delle Kornati, sono state girate alcune VFHQH GHO Âż OP Âł2GLVVHD OH DYYHQWXUH GL 8OLVVH´ GL )UDQFR 5RVVL GHO FRSURGRWWR H WUDVPHV so dalla RAI. La location infatti è simile a Itaca, la WHUUD ORQWDQD FDQWDWD GD 2PHUR &RVu QHOOD ULFRVWUX]LRQH FLQHPDWRJUDÂż FD LO SD lazzo della Regina Penelope si nasconde fra i labirinti rupestri delle Incoronate. La storia è nota: Penelope è affranta per l’esito della guerra di Troia e SHU OH QRWL]LH FKH SHUYHQJRQR VXO FRQVRUWH 8OLVVH la sua reggia è invasa dai Proci: pretendenti rudi e grezzi che sperperano i suoi averi mangiando, gozzovigliando e tracannando vino a sbaffo. Ăˆ per di piĂš insistono che Penelope scelga uno di loro per marito. Ma la donna guadagna tempo e comunica ai Proci di ritardare la decisione dacchĂŠ costretta a tessere una tela in onore del suocero Laerte. Tela che disfaceva ogni notte in modo che il lavoro non Âż QLVVH PDL $OOÂśHSLORJR 8OLVVH WRUQD D ,WDFD YLQFH OD VÂż GD FRQ OÂśDUFR H XFFLGH L 3URFL Riprendiamo a navigare alla scoperta di nuovi anfratti. Dura la vita di questi naufraghi, emuli di Robinson Crusoe, che vivono all’interno di queste isole spazzate dalla Bora o dal Maestrale. C’è poca acqua dolce, la maggior parte è di origine piovana e viene raccolta in enormi vasconi. La luce elettrica viene prodotta dai pannelli solari, mentre la connessione a internet è instabile o inesistente. Non ci sono supermercati, ma solo qualche negozietto. Due volte alla settimana, una barca dipinta di ros-

Arcipelago delle Kornati: piccolo villaggio di pescatori con una piccola Konoba. Dugi Otok (Isola Lunga): il faro di Veli Rat che con i suoi 42 metri è considerato il piĂš alto dell’Adriatico.

Dugi Otok: la spiaggia bianca di Sakurun.

so fa il giro dell’arcipelago per vendere le vettovaglie. Ăˆ quando attracca al molo le donne del villaggio piombano come missili per accapparararsi pane fresco, uova, latte, pomodori e casse di Ozujsko o di Karlovacko, le birre piĂš diffuse dei Balcani. 2UPHJJLDPR LQ XQD LQFDQWHYROH LQVHQDWXUD 5L maniamo a prua ad assaporare lo spettacolo dell’acqua. Ăˆ trasparente, l’ideale per tuffarsi e fare snorkeling. Ci sono tanti pesci colorati. ,YR QHO IUDWWHPSR Âż VVD OD FLPD GHOOD PRQWDJQR la che si erge di fronte a noi. Ăˆ dominata da dodici croci. Dodici come i vigili del fuoco che il 30 ago|

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Arcipelago delle Kornati: la baia di un villaggio di sto del 2007 lĂŹ sopra persero la vita nel tentativo di pescatori con una piccola Konoba. spegnere un incendio. A tradirli fu probabilmente Ivo, il capitano della Supermarkej, prepara una grglia un repentino cambio del vento: sei di loro morirono DOOÂśLVWDQWH DUVL YLYL GDOOH Âż DPPH DOWUL VHL QHL JLRU di pescato per i suoi ospiti.

Due residenti si tuffano in acqua per fare snorkeling.

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ni successivi a causa delle gravissime ustioni. Solo uno riuscĂŹ a sopravvivere. A distanza di anni sono ancora ignote le cause del rogo, anche se l’ipoteVL SL DFFUHGLWDWD ULPDQH TXHOOD GHOOD FRQĂ€ DJUD]LR ne e che l’incendio si sia generato per effetto di un ordigno esplosivo. )UDQH /XĂžLĂź, l’unico pompiere VRSUDYYLVVXWR DOOD WUDJHGLD H PRUWR QHO GLV VH DOOÂśHSRFD Âł, PLHL FRPSDJQL VRQR VWDWL LQYHVWLWL dall’esplosione di un ordigno dell’Alleanza atlantiFD FKH JOL DHUHL 1$72 DYHYDQR VFDULFDWR QHO GRSR JOL DWWDFFKL DOOD 6HUELD´ 2UD OD WHPSHUDWXUD q PLWH H LO FOLPD q YHQWLODWR Non ho piĂš scuse e, anche se non amo particolarmente l’acqua, mi tuffo. Arrivato a riva mi arrampico sulla collina, procedo lungo una pietraia ripida pervasa dall’odore di salvia e rosmarino e giungo alle dodici croci. L’orizzonte è uno spettacolo ancora piĂš grandioso del mare. Ritornato a bordo, continuo assieme agli altri la peregrinazione dell’arcipelago. Costeggiamo l’isola dal lato sopravento e ci lasciamo conquistare dalle baie e dai fondali quasi caraibici. Improvvisamente Ivo ferma la barca. L’acqua è di un blu inWHQVR DUULYDQGR D WRFFDUH L PHWUL GL SURIRQGL tĂ . Siamo vicini a un faraglione dove scorgiamo un sacco di aragoste. Decidiamo di fare un altro bagno. $OOH DWWUDFFKLDPR LQ XQ SLFFROR YLOODJJLR GL pescatori. L’atmosfera è d’altri tempi. Da modeste case in muratura proviene l’odore del pescato; una piccola Konoba ULVWRUDQWH FRQ GHOOH IRWR DSSHVH ai muri, e alcune batane che orlano la riva del mare completano l’ambiente.


Anche Ivo possiede un casa. Mi dice arrabbiato che il governo croato gli ha intimato la demoli]LRQH SHUFKp OÂśHGLÂż FLR VL WURYD DOOÂśLQWHUQR GHOOD 3DU FR 1DWXUDOH GHOOH .RUQDWL 8Q SURYYHGLPHQWR FKH non ritiene giusto perchĂŠ ha sempre avuto questa proprietĂ . Appartiene alla sua famiglia da generazioni, dagli inizi del XX secolo, quando suo nonQR PDQGDYD DO SDVFROR DQLPDOL IUD SHFRUH H FD pre. Da quell’ingiunzione sono passati tanti anni e nessuno si è fatto piĂš sentire, cosĂŹ continua a portarci i turisti. Ăˆ ora di pranzo; il nostro capitano Ivo, aiutato dalla moglie comparsa all’improvviso, ci cucina del pesce alla griglia, con contorno di insalata, vino rosso, limonata, biscotti, caffè turco e rakija. Quest’ultima è la bevanda alcolica per eccellenza dei Balcani e, nella forma piĂš comune, Slivovitz o Ĺ ljivovica, è prodotta con la prugna. Non c’è villaggio, casa e regione ove manchi una bottiglia di rakija, pronta a dare il benvenuto agli ospiti e ad accompagnare i pasti. Il pesce è stato appena pescato e proviene dalla baia vicina. Sono stati cucinati il fragolino, il sarago e il bago. Davvero squisiti. Purtroppo è giĂ ora di ripartire. Proseguiamo la rotta verso Ĺ ibenik, all’imboccatura del canale di Sant’Antonio. Ăˆ uno stretto braccio di mare, segnalato al suo ingresso da un faro e dalla fortezza veneziana di San Nicola, progettata dal veneziano Gian Girolamo Sanmicheli. Il canale non è molto largo e dopo nemmeno due miglia nautiche sbocca in un bacino salato, ove affaccia Ĺ ibenik. 4XHVWD FLWWDGLQD PHGLRHYDOH GHWWD DQFKH ÂłSLFFR OD *HQRYD´ q XQ YHUR JLRLHOOR DUFKLWHWWRQLFR 8Q dedalo di strette calli dove ammirare palazzi patrizi in stile veneziano e alcune chiese. La Cattedrale di San Giacomo è stata dichiarata PatrimoQLR 8QHVFR H YDQWD XQ PDJQLÂż FR IUHJLR FRQ WH VWH VFROSLWH 2UPHJJLDPR H FL JRGLDPR OD FLWWj L’indomani navighiamo verso Skradin, una piccola cittadina con le case di pietra e il campanile a cipolla, nota soprattutto per il Parco Nazionale di Krka. Qui si trovano le cascate di Skradinski buk, di RoĹĄki slap e la piccola isola di Visovac, che ospita un monastero francescano e una Chiesa del XIV secolo. Le cascate creano bellissimi giochi d’acqua e si placano in una meravigliosa piscina naturale; l’acqua trasparente è l’ideale per tuffarsi. Per arrivarci con la barca risaliamo lo stretto Âż RUGR GHO Âż XPH .UND che KD TXDVL OD SDUYHQ]D GL XQ RUULGR Âż QR DG DUULYD re al Prokljansko jezero XQ ODJR SURIRQGR Âż QR a venti metri. L’ultima tappa di un viaggio semplicemente indimenticabile.

Michele Tomaselli

Dugi Otok (Isola Lunga) Ăˆ una delle isole meno turistiche della Croazia. Offre paesaggi incantevoli e una natura incontaminata. Posto ideale per rilassarsi. Ăˆ lunga 45 km e larga da 1 a 4 km. La sua cima piĂš alta è il Vela StraĹža che raggiunge i 338 m. La sua costa sudoccidentale è ripida e frastagliata. Offre una serie di spiagge bianche, tra le quali Sakurun e TelaĹĄĂźica. Sali è il centro culturale e amministrativo, e vanta una tradizione millenaria nel campo delle attivitĂ pescherecce. Ha un clima mediterraneo, con estati piacevoli senza calure esagerate e con inverni miti.

Veli Rat La località è sorta ai tempi dell’antica Roma. Ubicata nel punto piĂš settentrionale dell’isola Lunga, nella baia di Cuna, è collegata da uno stretto canale con l’insenatura Pantera. Se non soffrite di vertigini non potete perdervi il faro di Veli Rat, costruito alla fine del XIX secolo. Dalla sua sommitĂ si gode una vista interminabile su Dugi Otok e su tutte le isole del circondario. Con i suoi 42 metri di altezza è considerato il faro piĂš alto dell’Adriatico.

Riserva naturale di TelaĹĄcica Zona protetta nella parte sud-orientale dell’isola, per visitarla bisogna pagare un biglietto d’ingresso di circa 3 euro (i bambini sotto i 7 anni entrano gratis). Si può visitarla a piedi, in bici o in barca. Di solito le escursione in barca comprendono anche le visite alle Kornati. TelaĹĄĂźica fa parte del Parco Nazionale delle Isole Kornati. Al suo interno proseguendo a piedi si arriva al lago Mir. Si tratta di un lago lungo 900 metri e largo 300, collegato al mare tramite canali sotterranei.

Come raggiungere l’isola Prendere l’autostrada A4 fino al valico di Pesek. In Slovenia proseguire per la E61. Dopo il confine con la Croazia (valico di Starod/Pasjak) seguire le indicazioni per Rijeka. Continuare verso Zagabria sulla E65, fino a Bosiljevo, quindi svoltare a destra sulla E71 fino a Zadar. Entrare nel porto di Gazenica e imbarcarsi sul traghetto per Brbinj. |

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I polmoni dei cantierini ROBERTO COVAZ Intervista di Andrea Doncovio

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“Monfalcone è la città dei cantieri e delle navi. Ma è anche la città dove a migliaia di cantierini l’amianto ha rubato il respiro. E la vita”. Parole scritte dal giornalista Roberto Covaz nel suo libro pubblicato nel 2013. A tre anni di distanza, dopo due processi di primo grado sulla vicenda, assieme a lui abbiamo voluto fare il punto sulla situazione. Perché, come spiega la sua opera, il silenzio uccide.

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“Gli operai del cantiere erano molto orgogliosi di costruire navi belle e imponenti. Ma un giorno, prima uno e dopo altri mille e mille ancora hanno cominciato a respirare male. Molto male. Fino a morire. Li ha uccisi l’amianto”. Ancora oggi, rileggere le parole di Roberto Covaz scritte nel libro “Amianto – I polmoni dei cantierini di Monfalcone”, edito da Edizioni Biblioteca dell’Immagine, ha l’effetto di scuotere l’animo. A tre anni di distanza dalla pubblicazione, assieme a lui vogliamo capire cosa sia successo nel frattempo e, soprattutto, cosa potrà succedere in futuro. Affinché le vittime non siano dimenticate e quanto avvenuto non ricapiti mai più. Roberto, cosa ha significato per lei scrivere questo libro? «Il cantiere è stato la linfa vitale per generazioni di monfalconesi e non solo. È stato un motivo di orgoglio per chi ci lavorava e per la città. Ma quello stesso cantiere, a causa di precise responsabilità che i processi in corso cercano di individuare, ha ucciso centinaia di lavo-

ratori che sono stati esposti all’amianto, ignari della pericolosità di questo materiale e non adeguatamente protetti. Il libro è un piccolo segno di riconoscenza per queste vittime e, mi rendo conto, una velleitaria richiesta di giustizia morale». Cosa significa invece l’amianto per il territorio monfalconese? «La tragedia dell’amianto, pur avendo lacerato migliaia di famiglie, non è concepita come una tragedia collettiva. Ciascuno si tiene dentro il proprio dolore e la propria rabbia. Forse questo attiene al nostro carattere. Si parla poco e mal volentieri dell’amianto. L’attuale Fincantieri non ha alcuna responsabilità di questa tragedia eppure credo che molti non parlino dell’amianto per non infastidire l’azienda. Il posto di lavoro prima di tutto. Posizione legittima, sia chiaro». Nel suo libro scrive che “da noi il silenzio uccide”… «Nel libro scrivo che se cade un aereo, dopo pochi minuti tutto il mondo lo sa. Le morti per amianto del cantiere di Monfalcone sono l’equivalente dei passeggeri di quattro-cinque An>> |

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Molti parenti delle vittime dell’amianto non hanno invece voluto tacere rivolgendosi alla giustizia. Come giudica i processi che ne sono seguiti? ÂŤIn questo momento il Tribunale di Gorizia ha celebrato due processi di primo grado che si sono conclusi con la condanna per omicidio colposo di circa 15-20 ex direttori ed ex dirigenti dell’Italcantieri. SeguirĂ il giudizio in appello. Altri due processi partiranno a fine maggio, ma l’esito dipenderĂ soprattutto dal numero di giudici a disposizione del Tribunale di Gorizia. L’impianto accusatorio dei primi due processi, accolto sostanzialmente dai due diversi giudici che li hanno celebrati, è che i dirigenti dell’Italcantieri non potevano non sapere della pericolositĂ dell’amianto e non hanno posto in essere alcuna misura di prevenzione e tutela dei lavoratoriÂť. Come lei stesso scrive, le cause delle morti per amianto sono dovute alle condizioni di lavoro e ai materiali usati decenni fa. All’epoca come si sarebbe potuto evitare tutto ciò? ÂŤMettendo al bando l’uso dell’amianto come è avvenuto dopo la legge del 1991Âť. A proposito, com’erano le condizioni di lavoro all’interno delle navi? >> segue ÂŤQuello che so è quanto ho appreso da svariatonov precipitati. Quando si muore a causa di un’ingiustizia e tale ingiustizia viene insabbia- te testimonianze, a cominciare da quella di mio ta nel silenzio è come se si fosse ucciso una se- padre e di altri familiari cantierini. Negli anni Sessanta e Settanta le condizioni di lavoro erano conda voltaÂť. ÂŤDobbiamo rivendicare il diritto alla saluteÂť $PLDQWR TXHVWLRQH LUULVROWD H WDOH UHVWHUj Âż Q tanto che le coscienze maturate, le testimonianze e la scienza per formarle non si legheranno a un’azione politica per la difesa degli esposti e dell’ambiente nell’ambito di una nuova strategia dove la salute, la sicurezza, la prevenzione delle persone siano centrali. Dopo essere stati traditi sul lavoro e venduti alla morte per puro proÂż WWR GDOOH D]LHQGH LQ JUDQ SDUWH QHOOD QRVWUD UH gione di proprietĂ dello Stato, oggi a loro viene rubato il tempo, la speranza di vita, condannandoli ancora una volta. Viene praticata la teoria “non producono piĂš, non produrranno piĂš, costano troppo, il tempo risolverĂ la questioneâ€?. Se ieri c’è stato un massiccio utilizzo del materiale, una massiccia esposizione di lavoratori, un massiccio tempo di esposizione, con conseguenze mortali drammatiche, il culmine è previsto verso il 2020-2025, ma la veritĂ la sa34

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premo dopo. Oggi, siamo di fronte a una esposizione territoriale di altro tipo (32 milioni di tonnellate, 500 Kg per ogni cittadino in tettoie, tubi, edifici...): una esposizione non continua, con percentuali di aspirazione piĂš bassa. Diventa prioritaria la conoscenza della mappatura e i tempi di rimozione. Ricordo che non esiste livello minimo sotto il quale la persona è sicura. Poi ci sono i nuovi prodotti utilizzati al posto dell’amianto per l’isolamento, la lana di roccia e di vetro su cui, dopo il documento Stato-Regioni del 2015, è necessario riprendere le conoscenze sulle conseguenze per i lavoratori coinvolti. Come si vede c’è bisogno di un patto generazionale per dare risposte agli esposti di ieri, dare conoscenze ai cittadini di oggi, fare prevenzione sui lavoratori che utilizzano nuovi prodotti. Oggi ci sono grandi possibilitĂ per una svolta; abbiamo infatti conquistato tre importanti documenti guida: il Piano nazionale amian-


tali da ritenere quello dell’amianto un problema secondario, pur essendo già notala sua nocività. Il sindacato ha fatto delle scelte che oggi appaiono sbagliate ma che all’epoca furono evidentemente ritenute più importanti di altre». &RVD KD VLJQL¿ FDWR H FRVD VLJQL¿ FD RUD LO FDQ tiere navale per Monfalcone e il suo territorio? «Distinguerei i periodi storici. Per me il cantiere dei monfalconesi - intendendo con ciò il cantiere in cui lavoravano gli operai provenienti dal Monfalconese, dall’Isontino e dalla Bassa friulana - finisce nel 1989 con la consegna della piattaforma Micoperi, il più grande oggetto galleggiante mai costruito al mondo. Da quella data comincia la stagione delle navi passeggeri ma, contestualmente, Monfalcone assiste impotente all’appalto e al subappalto di svariate lavorazioni e all’afflusso incontrollato di migliaia di lavoratori stranieri senza alcuna tutela. Il risultato è la Monfalcone di oggi, città simbolo della delocalizzazione alla rovescia». *OL HIIHWWL GHOO¶HVSRVL]LRQH DOO¶DPLDQWR ¿ QR a quando continueranno a mietere vittime? «Gli esperti ritengono che il picco di decessi ci sarà tra due-cinque anni». Nel suo libro scrive che raccontare la storia di Monfalcone significa raccontare la storia della città dell’amianto. Vale anche per il presente? «No, l’amianto come ho detto è un argomento tabù. Mi accontenterei che Monfalcone, tra to del 2013, la Risoluzione del Parlamento Europeo del 2013 e il documento Stato-Regioni del 2015, che indicano nella Regione il soggetto che deve agire con proposte precise. A Monfalcone da alcuni mesi si è costituito il “Tavolo permanente” tra tutte le forze sociali interessate, sulla base di un documento progettuale e dei punti in particolare già presentati in occasione dell’incontro con l’assessore all’ambiente regionale. Vogliamo anche partecipare alla definizione del nuovo piano regionale amianto che la Regione sta definendo. Su sollecitazione del “tavolo”, è stato inaugurato il CRUA (Centro Regionale Unico Amianto) presso l’ospedale di Monfalcone. Ora è importante definire i compiti e le strategie del CRUA, la definizione dell’organico medico necessario, dell’organico di assistenza territoriale, del ruolo dei medici di famiglia, di un piano di finanziamenti adeguati. Per la nostra unica vita, che non la possiamo cambiare come la

Qui sopra Roberto Covaz durante la presentazione del suo libro. Nella pagina accanto la copertina dell’opera. In apertura il monumento in memoria delle vittime dell’amianto eretto a Monfalcone nel quartiere di Panzano e realizzato da Alberto Tonet. La frase riportata è di Massimo Carlotto. vent’anni, non fosse identificata come la città in cui si muore per la passata esposizione di lavoratori a qualche altro materiale pericoloso e di cui oggi qualcuno timidamente accenna». Oltre a testi come il suo, in che modo si può mantenere viva la memoria di quanto accaduWR DI¿ QFKp QRQ VL YHUL¿ FKL SL LQ IXWXUR" «Non saprei, francamente sono molto sfiduciato. Sono curioso di vedere se nel futuro museo della cantieristica, che sarà allestito nell’ex albergo operai, prevedranno una sezione dedicata alle vittime dell’amianto».

Andrea Doncovio macchina, rivendichiamo il meglio e il massimo. Molto dipende dalla volontà di fare una buona politica, dalla volontà dei cittadini di rivendicare il diritto alla salute. Ho lasciato per ultimi, non per importanza, i processi per definire i colpevoli. Arrivare ai processi è stata una conquista, in gran parte per un’opera costante e ostinata dell’Associazione esposti amianto. È stato possibile dimostrare il collegamento tra l’esposizione e le morti avvenute a distanza di anni, ottenendo una sentenza di condanna. Dipende da noi, per i nostri figli, riprendere la mobilitazione su un progetto complessivo su ambiente, salute, sicurezza, prevenzione. Tutti insieme è possibile contare. Visto che questa cultura non c’è, in attesa che maturi, obblighiamoli a dare risposte.

Luigino Francovig Ex sindacalista ed esposto amianto |

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ALLA SCOPERTA DI... ISOLA MOROSINI Servizio e immagini di Renato Duca e Renato Cosma

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Il territorio modellato dall’uomo Grazie all’opera di bonifica voluta da una famiglia triestina, l’attuale frazione del Comune di San Canzian d’Isonzo all’inizio del secolo scorso ha vissuto un nuovo sviluppo ambientale e agricolo: ecco perchÊ.

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Negli ultimi sette secoli l’Isola Morosini, ora frazione del Comune di San Canzian d’Isonzo, ha ricevuto diversi appellativi. Tra i tanti: ĂŒsula, termine piuttosto remoto in uso SUHVVR L Âż XPLFHOOHVL H L ELVLDFKL ĂŒsola, dizione diffusa tra i pescatori gradesi, che utilizzarono la fascia litoranea verso la foce dell’Isonzo, quantomeno dal DO Atok-Otok, parola medievale di matrice VODYD ULFRQGXFLELOH D 2WKRF ULYD GHOOÂś$WWRF LQ 6GRE ED ( DQFRUD Boscho de Petrarossa ouer Stradonicha (1486), Case del Malipiero (1560), Insula Maurocena (1690), Isola di Pietra Rossa e di S. Marco ma ora Morosina 1HO LQÂż QH OD GL]LRQH GHÂż QLWLYD TXHOOD FD tastale di Isola Morosini.

3LDQWLQD GHOOÂś,VROD 0RURVLQL QHO In alto XQÂśLPPDJLQH GHO OXRJR DL JLRUQL QRVWUL OD &KLHVD GL 6 0DUFR OÂśDELWDWR H L FDPSL ODYRUDWL

L’Isola Morosini, estesa inizialmente su circa 2.760 campi friulani (quasi 1.000 ettari), apparWHQQH DOOÂś$EED]LD GL 0RJJLR Âż QR DO FRPH OD WLIRQGR LQFROWR FRQÂż VFDWD H PHVVD DOOÂśLQFDQWR GDO OD 5HSXEEOLFD GL 9HQH]LD DOOÂśHSRFD GHOOH PDVVLF FH YHQGLWH GL EHQL FRPXQDOL FRPXQDL FRPXJQH venne aggiudicata nel 1549 al patrizio Marco Malipiero, dal quale nel 1650 passò per successione HUHGLWDULD DOOD IDPLJOLD 0RURVLQL TXHOOD GHO QRELOH Francesco, ‘il Peloponnesiaco’ (condottiero dell’armata veneta e Doge della Serenissima), da cui acTXLVu LO QRPH GHÂż QLWLYR 3RFR VL FRQRVFH GHOOD VXD VWRULD Âż QR DO VHFROR ;9,, DQFKH SHU OH FRQWLQXH PHWDPRUIRVL RUR LGURJUDÂż FKH SURGRWWH GDOOÂśD]LRQH costruttrice-demolitrice delle piene isontine (Isonzo 9HFFKLR SRL ,VRQ]DWR H 6GREED Un primo inquadramento della situazione fu prospettato dal cosmografo veneziano Padre Vincenzo Coronelli nel cosiddetto ‘Isolario’ (1696), che consente di apprezzare l’impegno profuso dai Malipiero-Morosini per la ÂľPHVVD LQ YDORUHÂś VRWWR LO SURÂż OR DJULFR OR H DELWDWLYR GHOOÂś,VROD QHL SULPL FHQ to anni di gestione: “... LĂ dove i due Âż XPL 6GREED H /LVRQ]R VERFFDQR in Mare trĂ i Territorj di AquileLD H GL 0RQIDOFRQH YLHQH GDÂś )LXPL VWHVVL IRUPDWD OÂś, soletta Morosini [‌] Il suo lato Oc-


FLGHQWDOH WXWWR DUDWLYR FRQ EHOOH 3LDQWDWH UH VWD DQFKH QRELOLWDWR GDO 3DOD]]R 3DGURQDOH YL FLQR DO /LVRQ]R GDOOD &KLHVD H GD PROWH DO WUH IDEEULFKH SHU &RORQL HG +DELWDWRUL ROWUH L &DVRQL FRSHUWL GL 3DJOLD SHU L %LIROFKL H FRP PRGL RSSRUWXQL DO ULFRYHUR GHJOL $QLPDOL 'D dove terminano i Terreni arati [‌] si estende XQ DPSLR H GHOLWLRVR %RVFR GDO TXDOH VL FDYD TXDQWLWj GL /HJQH GD IXRFR HVVHQGRYL j WDOÂśHI IHWWR LQ OXRJR GHVWLQDWR SHU IDUH LO &DUERQH 7XWWR LO UHVWR GHOOÂś,VROD Âż Q ÂľDO 0DUH q SDOXGRVR ...´ 4XHL ERVFKL FRVWLWXLURQR SDUWLFRODUPHQWH QHO 6HWWHFHQWR H QHOOÂś2WWRFHQWR XQD IRQWH VLFX ra di reddito, perchĂŠ ‘fascine’, ‘legna da ardere H GD ODYRURÂś ÂľFDUERQ GL OHJQDÂś YHJHWDOH YHQL YDQR FROORFDWL D 7ULHVWH PD IXURQR DQFKH PR tivo di duri contenziosi (1806,1808) tra la faPLJOLD 0RURVLQL FRQWHVVD (OLVDEHWWD 0RURVL QL *DWWHUERXUJ H JOL DIÂż WWXDUL SHU DEEDWWLPHQ ti indiscriminati di questi ultimi per acquisire terreno da mettere a coltura in spregio alle rigide normative venete. 6WDQWH OH GLIÂż FROWj GL WUDVSRUWR YLD WHUUD verso i mercati dello Stato veneto, i prodotWL DJULFROL GRYHWWHUR JUDYLWDUH LQHYLWDELOPHQ WH VX 7ULHVWH DVEXUJLFD H LO VXR KLQWHUODQG SRL FKp OD YLD GHO PDUH HUD YLFLQD H SUDWLFDELOH FRQ LPEDUFR DO Âľ3RUWR GL 6GREEDÂś DOOD FRQĂ€ XHQ]D WUD ,VRQ]DWR H 6GREED $ WDOH VFRSR IX LQRO trata piĂš volte alla Luogotenenza della Patria in Udine istanza per il rilascio di permessi di ÂľHVSRUWD]LRQHÂś GHOOH PHUFL OHJQD H Âż HQR QRQRVWDQWH OD 5HSXEEOLFD GHO /H one non gradisse quelle forniture all’emporio WULHVWLQR YLVWD OD GXUD FRQFRUUHQ]D FRQWUR 9H nezia praticata dagli austriaci attraverso i porti franchi di Trieste e di Fiume. /ÂśRSHUD ERQLÂż FDWULFH H GL FRORQL]]D]LRQH IX imponente, soprattutto se rapportata ai mez]L GHO WHPSR OD VXSHUÂż FLH FRPSOHVVLYD LQL zialmente di 2.760 campi friulani, venne via YLD LQFUHPHQWDWD Âż QR D WRFFDUQH H TXHO la ‘a coltura’ ampliata notevolmente, sottraendo QXRYH WHUUH DOOD SDOXGH H DO ERVFR VHFRODUH 3HUz nonostante i considerevoli investimenti e le fatiFKH OD SURGXWWLYLWj GHOOH WHUUH ULPDVH PROWR EDV VD OD UHGGLWLYLWj D]LHQGDOH UHVWz DQFRUDWD D OLYHO li mediocri, per non parlare delle condizioni di vita e di lavoro della gente locale, assolutamente precarie e talvolta drammatiche, con un alto WDVVR GL PRUWDOLWj DQFKH LQ FRQVHJXHQ]D GHOOD malaria. Nel periodo 1772-1779 lo sfruttamento dell’Isola rese solo ‘un ducato al campo’ (in altra parte dello Stato veneto, almeno 6-7 ducati). CosĂŹ, i Morosini, stanchi di profondere risorse senza un ritorno adeguato, decisero di DIÂż WWDUH OÂś,VROD XQD SULPD YROWD QHO D


/D IDFFLDWD GHOOD FHQWUDOH LGURHOHWWULFD FRQ LQ SULPR SLDQR OR VFXGR FRQ VFULWWD EHQDXJXUDQWH

Nel periodo napoleonico la situazione peggiorò ulteriormente, non solo per le ripetute requisizioni delle truppe di occupazione tra il 1797 e il 1806 VWURSSH IDVFLQH OHJQD Âż HQR DYHQD YLQR EXRL PD particolarmente a causa della deleteria decisone dei 0RURVLQL GL DIÂż WWDUH R DIÂż GDUH ÂľD PH]]DGULDÂś R ÂľLQ colonia’ porzioni aziendali. Nel 1896 l’Isola Morosini venne venduta alla famiglia triestina Brunner, che procedette, pur tra GLIÂż FROWj H FRQ RQHUL FRVSLFXL DOOD VXD ULVLVWHPD]LR QH H GHÂż QLWLYD PHVVD D FROWXUD FRQVHJXHQGR ULVXO tati soddisfacenti, in ciò aiutata dall’evoluzione delle tecniche colturali e dalle nuove macchine e mezzi d’opera. L’azione dei fratelli Filippo e Rodolfo Brunner fu integrata, a partire dagli anni 1930, dall’azioQH ERQLÂż FDWRULD FRQVRUWLOH &RQVRU]LR ,, JUDGR %DV VD )ULXODQD &RQVRU]LR ,VROD 0RURVLQL Consorzio Bassa Friulana, 1989), con opere di difesa e regimazione idraulica tutt’ora in quotidiano esercizio (impianti idrovori, canalizzazioni per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche e risultive, manufatti, arginature e quant’altro). 9D SHUDOWUR ULFRUGDWR FKH L %UXQQHU JLj QHO DYHYDQR DYYLDWR SHU SURSULR FRQWR OD ERQLÂż FD ÂľD VFR lo meccanico’ di una porzione dell’Isola di circa 500 ettari. L’impianto idrovoro per la raccolta e smaltimento delle acque nell’Isonzato e l’annesso muliQR DYUHEEHUR EHQHÂż FLDWR GHOOD IRU]D PRWULFH SURGRW ta dalla costruenda centrale idroelettrica (1912) situata in sponda sinistra della Roggia Mondina, rettiÂż FDWD DOOR VFRSR DWWRUQR DO WUDPLWH LO &RQVRU zio per il ‘deviamento del corso d’acqua’(presidente Leonardo Dean). Su uno scudo araldico, ancorato DOOD IDFFLDWD GHO IDEEULFDWR VL SXz DQFRUD OHJJHUH OD destinazione lungimirante dell’impianto, al tempo stesso testimonianza di un impegno assolto con deWHUPLQD]LRQH H FRQ JUDQGL VDFULÂż FL H PRWWR EHQHDX gurante per il presente e per il futuro: “Ad loci saluEULWDWHP HW SURVSHULWDWHP´ RYYHUR ÂľSHU OD VDOXEULWj H OD SURVSHULWj GHO WHUULWRULRÂś 2JQL DPELWR WHUULWRULDOH KD XQD VWRULD GD UDFFRQ tare: la storia degli uomini che lo hanno vissuto e TXHOOD GHL FDPELDPHQWL FKH QHO YROJHUH GHL VHFR OL QH KDQQR PXWDWR LQ TXDOFKH PRGR L FDUDWWHUL Âż VLFL originari e il paesaggio. Da sempre la vita dell’uomo q IRUWHPHQWH FRQGL]LRQDWD GDOOD JHRJUDÂż D GHL OXR ghi, dai mutamenti provocati da fenomeni naturali o da interventi, talvolta improvvidi, dell’uomo stesVR SHU SLHJDUH R PRGHOODUH LO WHUULWRULR H OÂśDPELHQWH alle proprie esigenze. /Âś,VROD 0RURVLQL QH q XQ HVHPSLR HPEOHPDWLFR

'RPHQLFR $OHVVL GL 0RQIDOFRQH FRPSUHVL OÂś,VROD del Morto a Fiumicello e 6 campi a Staranzano) e nel SHU DQQL D XQD VRFLHWj GL XGLQHVL FR WL 1L colò e Marzio Di Toppo, co. Pietro Donnini e Padre Giuseppe Plati (canone: 1,3 ducati/campo). I nuovi gestori avviarono radicali sistemazioni, LQYHVWHQGR LQJHQWL FDSLWDOL FRQ OÂśRELHWWLYR GL XQ PDV siccio sfruttamento dei terreni tramite colture di immediata resa: vennero dissodati con ‘aratro e zappa’ H UHVL FROWLYDELOL XOWHULRUL FDPSL VRWWUDHQGROL DO ERVFR IXURQR SLDQWDWH YLWL YHQQHUR FRVWUXLWL DUJLQL QXRYL H UDIIRU]DWL H ULSULVWLQDWL TXHOOL YHFFKL IXURQR VFDYDWL IRVVL H FROOHWWRUL ULDWWDWL H SRWHQ]LD WL YDUL IDEEULFDWL H ULFRYHUL PLJOLRUDWD OD SURGXWWLYLWj GHL VHPLQDWLYL H GL SDVFROL H SUDWL VWDELOL WULIRJOLR TXDOH LQGLVSHQVDELOH VXSSRUWR SHU OÂśDOOHYDPHQWR GHO EHVWLDPH FXL IX GDWR XQ ORGHYROH LPSXOVR Tutto ciò, però, in una situazione di grande incertezza per la penuria di manodopera dovuta al pesante calo della popolazione residente, falcidiata dall’endemia malarica e in fuga dall’Isola verso zone DJULFROH SL VDOXEUL QHO PDQFDURQR OH EUDFFLD per potare le viti, nel 1790 non si trovarono gli uomini per mietere i frumenti e sfalciare i prati e nel 1794, addirittura, si dovettero sospendere i lavori di costruzione del nuovo ‘Palazzo’, destinato a sostituLUH TXHOOR ÂľYHFFKLRÂś LQ FRQGL]LRQL GL VWDELOLWj SUHFD ria e carente rispetto alle mutate esigenze. CosĂŹ, nel 1784, per fronteggiare la pesante situazione, vennero reclutati i ‘cadorini’, ai quali furono SURPHVVL VROGL GL SDJD ERFFLD GL YLQR DO JLRU no, la paglia per dormire, alcuni sacchi per andare a mulino, il granoturco a 12 lire lo staro e una ‘caldiera’ per fare la polenta. Ma, nonostante i notevoli sforzi, la redditivitĂ aziendale restò ancora troppo bassa, per cui nel 5HQDWR 'XFD H 5HQDWR &RVPD 1799, dieci anni prima della scadenza del contratto, la 5HQDWR 'XFD q VWDWR GLUHWWRUH GHO &RQVRU]LR GL ERQLÂż FD 6RFLHWj VXEDIÂż WWz OÂś,VROD DO IULXODQR /HRQDUGR 3LWWRQL %DVVD )ULXODQD 5HQDWR &RVPD q VWDWR FRQGLUHWWRUH GHO ad un canone annuo di 57.240 lire (32.240 lire per i &RQVRU]LR GL ERQLÂż FD 3LDQXUD ,VRQWLQD 0RURVLQL H OLUH D IDYRUH GHOOD 6RFLHWj VWHVVD 38

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ALLA SCOPERTA DI... IL DIARIO DI MATILDE VENTURINI Servizio e immagini di Alberto V. Spanghero

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La casa di Bice Il rinvenimento delle memorie della Prima guerra mondiale scritte da una donna originaria di Terzo d’Aquileia diventano uno dei casi più rilevanti della cultura locale. Un’autentica rarità che aiuta a comprendere la vita dei bisiachi nei campi profughi della Stiria.

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3RFKL DQQL GRSR OD ¿ QH GHOOD 3ULPD JXHUUD PRQGLDOH FRPLQFLDURQR D HVVHUH SXEEOLFDWH OH PHPRULH GHL JUDQGL SURWDJRQLVWL FRPH 5H 9LWWR ULR (PDQXHOH ,,, TXHOOH GHJOL LQQXPHUHYROL JH QHUDOL H QRQ XOWLPR TXHOOH GL %HQLWR 0XVVROLQL &RQ JOL DQQL FRPSDUYHUR DQFKH L GLDUL H OH OHWWHUH GHL SURWDJRQLVWL PLQRUL H LQ¿ QH TXHOOL GHL VROGDWL VHPSOLFL /D VWDPSD H LO FLQHPD FL PLVHUR GHO SURSULR EDVWL ULFRUGD UH XQR SHU WXWWL ³$OO¶2YHVW QLHQWH GL QXRYR´ 4XHVWR ¿ QR DOOD FRQFOXVLRQH GHJOL DQQL 7UHQWD SRL D FDXVD GHOOD 6H FRQGD JXHUUD PRQGLDOH FL IX XQ SHULRGR GL FDOPD FKH UL SUHVH ¿ DWR YHUVR JOL DQQL &LQTXDQWD FRQ ¿ OP GLYHQWDWL ID PRVL FRPH ³8RPLQL FRQWUR´ H ³/D JUDQGH *XHUUD´ 'LDUL WHVWLPRQLDQ]H OHWWHUH D YROWH SRVWXPH QHOOD PDJJLRU SDUWH GHL FDVL SURYHQJRQR GD VROGDWL DO IURQWH R FRPXQTXH GD FKL LQ TXDOFKH PDQLHUD DOOD JXHUUD SDUWHFL Sz 4XDVL WXWWH OH PHPRULH GRFXPHQWDULH VRQR VFULWWH GD XRPLQL 7HVWLPRQLDQ]H FRPH L GLDUL VFULWWL GD GRQQH VRQR YHUH UDULWj $ VHJXLWR GL XQ EUHYH LQFRQWUR FRQ OD VLJQRUD Adriana Reatti GL 7XUULDFR VRQR YHQXWR D FRQRVFHQ]D GHOO¶HVL VWHQ]D GL XQ GLDULR FKH OD VLJQRUD Matilde Venturini RUL JLQDULD GL 7HU]R GL $TXLOHLD DYHYD VFULWWR QHO SHULRGR GHO OD *UDQGH *XHUUD /D GHWHQWULFH GHO GLDULR HUD OD VLJQRUD Giuliana Colavini FXJLQD GL $GULDQD FKH DELWDYD D 3DGRYD 'RSR XQD EUHYH WHOHIRQDWD $GULDQD ULFKLHVH D *LXOLDQD FRSLD GHOOR VFULWWR FKH OH DUULYz SHU SRVWD XQ SDLR GL JLRUQL GRSR

4XHOOR FKH PL VRQR WURYDWR WUD OH PDQL IX VFRQFHU WDQWH VL WUDWWDYD GL XQ YROXPLQRVR IDOGRQH GL TXDVL TXDWWURFHQWR IRJOL GDWWLORVFULWWL GLOLJHQWHPHQWH LPSDF FKHWWDWL ,QL]LDL IHEEULOPHQWH OD OHWWXUD H VXELWR PL UHVL FRQWR GL DYHUH WUD OH PDQL XQD VWUDRUGLQDULD H SUH]LR VD VFRSHUWD 1RQ VL WUDWWDYD LQIDWWL GHOOD VROLWD WHVWLPR QLDQ]D GHPDQGDWD D XQD VFULWWXUD SRYHUD QHO ³YHGHUH´ JOL DYYHQLPHQWL GL FXL LO SURWDJRQLVWD q WHVWLPRQH /D IRUPD HVSUHVVLYD GL 0DWLOGH ULVXOWD VWUDRUGLQDULDPHQ WH IUL]]DQWH HI¿ FDFH H ULFFD GL FLWD]LRQL ³GRWWH´ 4XH VWR DSSDUH ¿ Q GDOOH SULPH SDJLQH VLD QHOOD UDSSUHVHQ WD]LRQH SDUWLFRODUHJJLDWD GHL OXRJKL VLD QHO PRGR SDFD WR GL VRVWDUH H GL GHVFULYHUH L IDWWL VLD QHO SXQJRODUH LQ PDQLHUD LURQLFD LO FDUDWWHUH GHOOH SHUVRQH /R VWLOH OHW

A lato, Matilde Venturini. Sopra 5RQFKL ¿ QH PDJJLR &RQWDGLQL LQ IXJD GDOOD JXHUUD |

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WHUDULR GL 0DWLOGH UDUDPHQWH VL GLVFRVWD GDOOD PHQWD OLWj ERUJKHVH GL FXL OHL VL VHQWLYD HVSUHVVLRQH $ YRO WH VFULYH QHO PRGR LQ FXL VL SDUOD VHQ]D VFRQ¿ QDUH LQ TXHOOD FKH %HQHGHWWR &URFH FKLDPDYD ³EHOOXULD OHWWH UDULD´ UDFFRQWDQGR L IDWWL LQ PRGR VWUHWWDPHQWH RELHWWL YR H GLVWDFFDWR VHQ]D DOFXQD SDUWHFLSD]LRQH PDWHULDOH DJOL HYHQWL FRPH IRVVH XQ LQWHOOLJHQWH VSHWWDWRUH &RQ O¶LQROWUDUPL QHOOD OHWWXUD SUHVL PDJJLRU FRVFLHQ ]D GHO FRQWHQXWR VWRULFR OHWWHUHDULR GHO GLDULR VL WUDWWD YD VHQ]D GXEELR GL XQD IHGHOH H VRSUDWWXWWR LQHGLWD WH VWLPRQLDQ]D VXOOD *UDQGH *XHUUD WDOH GD WUDYDOLFDUH QRQ VROR L OLPLWL GHO QRUPDOH R GHO FRPXQH VHQWLUH PD

0DULD %HDWULFH &RODYLQL ¿ JOLD GL 0DWLOGH 9HQWXULQL ,QYHUQR QHOOD ORFDOLWj VWLULDQD GL 3UDJKHUKRI

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Wj GL HVLOLR $OOHVWLWR DOO¶LQWHUQR GHOOD PRQDUFKLD LO FDPSR GL :DJQD SRWp FRQWHQHUH VLVWHPDWL LQ EDUDFFKH GL OHJQR SRFR PHQR GL SURIXJKL /HL H L VXRL TXDWWUR ¿ JOL GD XQ¶RUD DOO¶DOWUD GLYHQWDURQR ORUR PDOJUDGR XQD IDPLJOLD GL IXJJLDVFKL LPSDXULWL (UD QR FLRq GHOOH SHUVRQH FKH DQVLRVDPHQWH DQGDURQR LQ FHU FD GL XQ ULIXJLR RSSUHVVH GDOO¶LQFXER GL XQ SHULFROR JUDYH R DGGLULWWXUD PRUWDOH FKH VL VDUHEEH ULYHUVDWR D EUHYH VXOOH ORUR WHVWH &RUUHYD YRFH WUD LO SRSROLQR WHUURUL]]DWR GL WXWWD OD %LVLDFDULD H QRQ VROR FKH JOL LWDOLDQL LQYDVRUL IRVVHUR GHL ³/DUV EDXVjUV H VSRUFDFMzQV´ ODGUL EXJLDUGL H VSRUFDF FLRQL ( LQ TXHO PRPHQWR LO SHQVLHUR GL 0DWLOGH QRQ SRWH YD FKH FRUUHUH DOOH GXH ¿ JOLH %LFH GL DQQL H &DWHULQD GL 3UHRFFXSD]LRQL GL PDGUH IRUVH HVDJHUDWH PD LQ TXHO PRPHQWR OHJLWWLPH 0DWLOGH QRQ GLVSRQHYD GL DOFXQD SUR YD FRQWUDULD FKH OD SRWHVVH VPHQWLUH 1HO VXR SHUHJULQDUH GD IXJJLDVFD LQ WHUUD VWLULDQD PDO DFFHWWDWD VL VHQWLYD PRUWL¿ FDWD SHU OH FRQWLQXH RIIHVH FKH L QDWLYL GHO SDHVH GL Pragerhof OH IDFHYDQR VROR SHU LO IDW WR FKH OHL SDUODYD LWDOLDQR 3HU OR VWHVVR PRWLYR DOOH VLJQR UH GL *UD] FKH OD FDQ]RQDYDQR ULVSRVH LQYLSHULWD ³4XDQ WL ¿ JOL YRL DYHWH LQ JXHUUD" ,R QH KR GXH ´ 'D TXHO JLRUQR IX ULVSHWWDWD 1RQ ULXVFLYD D GDUVL SDFH VRSUDWWXWWR D FDXVD GHOOD PD ODXJXUDWD LGHD GL DYHUH DEEDQGRQDWR OD VXD FDVD GL 7XUULD FR H DGGRVVDYD OD FROSD GL FLz DO ¿ JOLR 8JR FKH OHL QHOOH FULVL GL VFRQIRUWR SL YROWH ULSUHQGH DQFKH GXUDPHQWH GL FKLDUDQGR GL QRQ FDSLUOR ,PSUHFD FRQWUR WXWWR H WXWWL SHU OD FRQWLQXD DVVLOODQWH H VSDVPRGLFD ULFHUFD GL FLER FKH QRQ F¶q *LRUQR GRSR JLRUQR LQIDWWL UHJLVWUD LO disfacimento economico dell’Impero austro-ungarico GHOOD VXD PH UDYLJOLRVD VWUXWWXUD DPPLQLVWUDWLYD H EXURFUDWLFD 9HQJR QR PHQR L SULQFLSL DL TXDOL HUD VWDWD HGXFDWD ¿ Q GD EDPEL QD FRPH O¶RQHVWj LO ULVSHWWR GHOOD SHUVRQDOLWj DOWUXL H GHO OD SURSULD ,O SURJUHVVLYR DXPHQWR GHL SUH]]L H OD PDQFDQ ]D GL JHQHUL GL SULPD QHFHVVLWj FRPH L SL SRYHUL GHJOL DOL PHQWL LO SDQH QHUR H OD IDULQD GD SROHQWD VRQR VHJQL LQH TXLYRFDELOL GL XQD ¿ QH LPPLQHQWH 2UD KD SHUVR WXWWR H FLz FKH PDJJLRUPHQWH OD IHULVFH QHOOD VXD GLJQLWj GL SHUVRQD DELWXDWD D YLYHUH QHOO¶DJLDWH] ]D FKH LO FHWR NOHLQHU EXUJHUVWDQG SLFFROR ERUJKHVH OH

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$ ¿ DQFR D VLQLVWUD, XQR GHL OLEUHWWL FKH FRPSRQJRQR LO diario. $ GHVWUD, e il MaQRVFULWWR RULJLQDOH del diario di Matilde 9HQWXULQL RULJLQDULD GL 7HU]R GL $TXLOHLD /H YLFHQGH QDU UDWH DO VXR LQWHUQR ULJXDUGDQR O¶DUFR WHPSRUDOH WUD OD ¿ QH GL PDJJLR GHO H L SULPL JLRUQL GL IHEEUDLR GHO

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ALLA SCOPERTA DI...

LE CRONACHE DELLE MADRI ORSOLINE Servizio e immagini di Vanni Feresin

L’illusione

della guerra breve

La fede per una conclusione imminente del conflitto e la certezza di una vittoria dell’Austria sul nemico italiano. Dai documenti di cento anni fa, ecco timori e speranze vissute all’interno del monastero di Gorizia nella primavera del 1916.

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Le cronache delle Madri Misericordiose Orsoline di Gorizia sono un compendio straordinario di notizie, piccole e grandi, che riguardano la sorte della cittĂ goriziana durante i tragiFL DQQL GHO SULPR FRQĂ€ LWWR PRQGLDOH $ PRPHQWL VL VHQ te e si respira la tranquillitĂ delle mura del monastero, con le ore canoniche, le celebrazioni, i sermoni dei predicatori, a tratti sembra di precipitare in mezzo al campo di battaglia, si ode in lontananza il frastuono degli scontri, si vedono i vetri rotti delle case, i danni provocati daJOL RELFL FKH SLRYRQR FRSLRVL VXOOD FLWWj /HJJHQGR TXH ste righe, cosĂŹ vive, cosĂŹ cariche di emozioni e di pathos, si resta colpiti dalla grande fede e dalla patriottica certez]D GL XQD Âż QH LPPLQHQWH GHOOD JXHUUD H GL XQD FHUWD YLWWR ULD GHOOÂś$XVWULD VXO QHPLFR LWDOLDQR La superiore madre Cecilia Sablich è sempre in viaggio nei vari conventi dove sono rifugiate le altre conso-

relle Orsoline di Gorizia, ma la sua presenza spirituale è legJLELOH LQ RJQL SDUDJUDIR GL TXHVWR OXQJR UDFFRQWR 'RSR LO VH condo Natale di guerra ora vado a presentare i mesi dedicati alla quaresima e alla Pasqua del 1916 che in quell’anno si FHOHEUz LO DSULOH La quaresima del 1916 si aprĂŹ l’8 marzo, l’ultimo giorno di carnevale venne trascorso nel convento insieme alle consorelle di altri monasteri, uno dei rari momenti di tranquilliWj GRSR PHVL GL JXHUUD 7 marzo Durante il giorno ci giunse qualche granata, e alla sera dalle 7 1/2 alle 8 si susseguirono molte che esplosero in via Morelli, in via Monache e nei loro pressi. Al suono di tale musica il Rev.do Don Mosettig benedĂŹ la nuova cucina, il cui foFRODUH HFRQRPLFR HUD Âż QLWR JLj LQ JHQQDLR Âą 4XHVWR JLRUQR l’ultimo di carnevale, la nostra buona M. Priora ebbe dalla VXD FDULWj LO JHQWLO SHQVLHUR GL UDGXQDUH DG XQÂśDJDSH IUDWHU na i membri delle varie ComunLWj IHPPLQLOL ULPDVWH LQ FLWWj Âą /H 5HY GH 6XRUH 6FRODVWLFKH ÂłGH 1RWUH 'DPH´ QRQ SRWH rono corrispondere all’invito, perchĂŠ sarebbe stata loro necessaria una licenza speciale da Monaco, ed ora con le comunicazioni la va a passo di lumaca e peggio ancora. Pa]LHQ]D Âą /H QRVWUH &RPPHQVDOL IXURQR OD 6XSHULRUD GHO OH 6XRUH GHOOD &URFH H GXH VXH Âż JOLXROH GL SL OD 6XS GHOOH >VLF @ 2UIDQRWURÂż R Âł&RQWDYDOOH´ FRQ XQD 6XRUD WXWWH H GXH GHOOD &RQJUHJD]LRQH GL 6 9LQFHQ]R GH 3DXOL Âą /D QRVWUD 0 3ULRUD LQWHQGH LQYLWDUOH QXRYDPHQWH SHU 3DVTXD VH *HV nel frattempo non ci concede la pace. 8 marzo 0HUFROHGu GHOOH FHQHUL Âą 6WDPDWWLQD DYHPPR OD IHOLFLWj GL poter ascoltare due sante Messe nella nostra catacomba. Sopra: 1912, il monastero prima della Grande Guerra. $ Âż DQFR: OD FDSSHOOD LQWHUQD GHO PRQDVWHUR GHWWD OH Âł&DWD FRPEH &HFLOLDQH´ LQ RQRUH GHOOD VXSHULRUD VU &HFLOLD 6DEOLFK

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8Q 3DGUH 6DOHVLDQR FL FRVSHUVH LO FDSR FROOH VDFUH FHQHUL FKH FL IXURQR SRUWDWH GDO 'XRPR /D QRVWUD 9HQ 0 3ULRUD SHQVDQGR DOOH WDQWH VXH Âż JOLXROH GL moranti in sette conventi diversi, diramò a loro una Circolare per confortarle e animarle nelle tristi cirFRVWDQ]H Âą 1RL FKH FL WURYLDPR TXL FRQ OHL DYHPPR la fortuna di udire la sua parola viva, e da ciò l’obbliJR SL VWUHWWR GL PHWWHUOD LQ SUDWLFD Intanto le battaglie per la conquista di Gorizia si IDFHYDQR VHPSUH SL IHURFL /H 0DGUL 2UVROLQH GLPR VWUDYDQR >H FLz Âż Q GDL WHPSL SL UHPRWL@ OD ORUR IHGHOWj QHOOD FDVD GÂś$VEXUJR H FRPH JUDQ SDUWH GHOOD SRSROD ]LRQH FUHGHYDQR LQ XQD SURVVLPD YLWWRULD GHOOÂś$XVWULD H QHOOD FHVVD]LRQH GHOOH RVWLOLWj 11 e 12 marzo 0ROWH JUDQDWH FDGGHUR Âż VFKLDQGR H GLVWUXJJHQGR LQ FLWWj &RQWLQXDQR L FRPEDWWLPHQWL H LO EXRQ 'LR EHQH dice le nostre armi. Ieri gl’Italiani chiesero mediante un parlamentario 48 ore di armistizi per seppellire i loro morti, ammucchiati sul Doberdò. Ma, avendo essi in altra occasione infranto la parola data, non fu loro concessa la minima tregua: intanto continua la pioggia ed i combattenti soffrono immersi nel fango. Molti particolari vengono narrati nelle cronache, la cronista racconta nel dettaglio tutte le battaglie dell’IVRQ]R D PRPHQWL VHPEUDQR GHL GLDUL GL JXHUUD /D monaca dedita ai diari si ispira, probabilmente, alle notizie riportate sui giornali, che continuano a essere stampati in tutti gli anni di guerra, e alle informazioni FKH YHQLYDQR SRUWDWH GL WDQWR LQ WDQWR GD FLYLOL R XIÂż FLDOL DXVWULDFL GL DOWR JUDGR 1HJOL XOWLPL TXLQGLFL JLRU ni di marzo 1916 le granate e gli obici italiani danneggiano in modo gravissimo la cittĂ di Gorizia e il conYHQWR PD JOL DXVWULDFL QRQ FHGRQR SRVL]LRQL 13 marzo I nostri soldati friulani sono addolorati delle rovine di Gorizia e desiderano l’occasione di vendicarsi. 1RQ q EHOOD OD YHQGHWWD PD LQ JXHUUD VHPEUD FKH GL YHQWL OHJJH ,O 6LJQRUH LVSLUL D WXWWL FRQVLJOL GL PLWH] ]D H GL SDFH Âą $EELDPR GDWR SULQFLSLR DG XQ FRUVR GL dottrina quaresimale. 14- 19 marzo Continuano i combattimenti alle trincee, al calvario H D 6 )ORULDQR Âą 8Q DHURSODQR IUDQFHVH JHWWz VHWWH ERPEH VXOOD FLWWj 8QD FDGGH QHO PXOLQR GHO 6LJ 5H sberg, ma soffocandosi nei sacchi di farina, non apportò dei danni rilevanti. Due altre cagionarono rovine in via Morelli; una esplose in Piazza Grande, IUDQWXPDQGR OH ODVWUH GHJOL HGLÂż ]L YLFLQL >ÂŤ@ 23 marzo , FRPEDWWLPHQWL DOOH WULQFHH VRQR YLROHQWL 1HO GRSR pranzo caddero molte granate nemiche nella nostra FLWWj GXH QHO SDOD]]R GHO &DSLWDQDWR 8QD GL HVVH XF cise la cuoca e ferĂŹ una guardia che entrava in cucina. Un fanciullo di 11 anni ebbe frantumate le coste e versa in grave pericolo. 27 marzo , QRVWUL IDQQR SURJUHVVL )LVFKLDQR OH SDOOH XOXODQR OH JUDQDWH ELVRJQD XVDU FDXWHOD FKp VL SDUOD JLj GL vittime.


FDGXWL RJJL FLUFD SURLHWWLOL Âą ,Q FLWWj JUDQGLQDURQR H s’ebbero vittime. 13 aprile Oggi sono cadute da noi 4 granate, 2 in orto, una nella piccola rimessa davanti la cucina, facendo nel muro un buco di circa 1/2 m di diametro e rompendo vetri e telaio delOD YLFLQD Âż QHVWUD GHO QRVWUR UHIHWWRULR /D TXDUWD JUDQDWD VFURVWz XQ Sz LO FDPSDQLOH VX YHUVR OD FLPD 1HVVXQD YLWWL ma. Deo gratias! 14 aprile )HVWD GHOOÂś$GGRORUDWD Âą /D QRWWH YLGH XQR GL TXHJOL VFRQYRO gimenti della natura che rappresentano in barlume l’ira divina. Pioggia, lampi, fulmini, tuoni, grandine e scoppiar di granate, tutto ciò da dopo le due del mattino La Settimana Santa venne funestata da una serie di battaglie e centinaia di granate caddero sulla cittĂ ormai quaVL HVDXVWD ,O VDEDWR QRQ VL FHOHEUz OD YHJOLD SDVTXDOH H OD GR menica di Pasqua una pioggia incessante regalò un giorno GL WUHJXD 1917, via delle monache con i segni delle 12 battaglie 17 e 18 aprile dell’Isonzo.

28 marzo 6WDQRWWH XQD JUDQDWD GL FP FROSu OD YDVFD GHOOÂśDFTXD QHOOÂśRUWR GDYDQWL OD FXFLQD 6H FROSLYD XQ PHWUR SL LQ alto, sarebbe penetrata in quest’ultima, con danno rileYDQWH /H DUWLJOLHULH WRQDURQR WXWWD OD QRWWH 29 marzo Alcune granate sono cadute nell’ospedale di via Dreossi ed i poveri feriti dovettero fuggire sulla via in mutande, perchĂŠ non c’era tempo di vestirsi. In via Orzoni fu FROSLWR OÂś,VWLWXWR Âł9LOOD 5RVD´ )XURQR XFFLVL XQD YHQWL na di soldati e 50 feriti. Il mese di aprile si apre con dei racconti molti vivi e drammatici sulla situazione nelle trincee; in alcuni frangenti l’artiglieria per errore spara sulla propria parte proYRFDQGR FHQWLQDLD GL PRUWL 2 aprile Giornata splendida, ma nelle trincee tuonano le armi. Ci fu riferito che giorni orsono la nostra artiglieria sparò fatalmente sulla fanteria nostra, causando molte vittime e la perdita d’una trincea. Il capitano del riparto sfortuQDWR q LPSD]]LWR H JULGD H LPSUHFD FRQWUR OÂśDUWLJOLHULD H ULSHWH Âł1R OH PLH EUDYH WUXSSH QRQ DYUHEEHUR PDL PH ULWDWR XQ VLPLOH WUDWWDPHQWR ´ La monaca cronista racconta eventi anche molto particolari sulla vita del convento, sul lavoro nelle proprietĂ fuori Gorizia [il convento nei secoli aveva ereditato o era stato dotato di centinaia di campi che venivano dati in colonia a generazioni di contadini, soprattutto nella ]RQD GL 5XGD@ H VX FRPH YHQLYDQR JHVWLWH OH VLWXD]LRQL SL FRPSOLFDWH 8 aprile I soldati vangheranno tutto l’orto, oggi hanno incominFLDWR /DXV 'HR $L VROGDWL QRQ VL Gj SDJD PD VROR SUDQ zo e merenda. 11 aprile 8QD JUDQDWD LQFHQGLDULD j >VLF @ FROSLWR OH VWDOOH DOOD Âł%LDQFD´ PD L SRPSLHUL SRWHURQR GRPDUH LO IXRFR LQ EUHYH 1HVVXQD YLWWLPD EHQFKp LQ TXHOOD ORFDOLWj VLDQR 44

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Grandine di granate; una cadde nell’orto, una sul solaio GHOOD VFXROD WHGHVFD TXHVWÂśXOWLPD IRUz LO VRIÂż WWz SHQHWUz nel dormitorio sottostante, danneggiò un saccone a molOH EXFz LO SDYLPHQWR H VPLQX]]z XQD SDQFD GHOOD 9 FODV VH FKÂśq VRWWR LO GRUPLWRULR Âą /D WHPSHVWD GL YHQHUGu KD IDW to abbastanza danno, ma la nostra R. M. Priora loda Dio e lascia ogni cura alla Divina Provvidenza. 21 aprile - VenerdĂŹ Santo 2JJL DEELDPR SUHJDWR OÂśXIÂż FLR LQ FRPXQH QHOOD FDWDFRP ED &RPÂśq FRPPRYHQWH LO ULFRUGR FKH L SULPL FULVWLDQL SUH gavano nelle catacombe romane gli stessi salmi! Come si sente raddoppiare la devozione. Da oggi in poi si pregheUj VHPSUH OÂśXIÂż FLR LQ FRPXQH Âą $OOH SRP XQD JUD QDWD GD FP WUDSDVVz LO WHWWR GHOOÂśHGLÂż FLR GHOOH FHOOH YHF chie, penetrò nel secondo piano e diffuse macerie e minuz]ROL VXO FRUULGRLR FKH SDVVD IUD OH FHOOH Âą /D QRVWUD 6XRU 1RWEXUJD FRPSRVWD GL VHPSOLFLWj H GÂśLQQRFHQ]D VL WURYDYD in granaio e quando vide a due passi da lei cadere la graQDWD Âł%XRQ JLRUQR´ OH GLVVH ÂłOD SDVVL DYDQWL´ 3RL VFH VH WUDQTXLOOD H GLVVH DOOD 5HY 0DGUH Âł/D JUDQDWD q FDGX WD YLFLQR D PH´ Âą Âł&RPÂśHUD IDWWD"´ Âł&RPH XQD SLJQDWWD´ Âą /D QRVWUD 6XRU 0DULD DYUHEEH SLJOLDWR LQ WHVWD VFKHJJH VH fosse passata un istante prima per il secondo piano, cosĂŹ se OD FDYz FRQ OR VSDYHQWR 6FHQGHPPR WXWWH D SUHJDUH Âż QFKp WRUQz OD FDOPD Âą 'HR JUDWLDV 22 aprile 1RQ HEELPR Qq V WD 0HVVD Qp &RPXQLRQH )LDW 23 aprile - Pasqua 3LRJJLD D URYHVFL SHUFLz OH DUPL SRVDURQR DOTXDQWR Âą ,O QR VWUR UHIHWWRULR RVSLWz LQ DJDSH IUDWHUQD WUH 6XRUH GL 1RWUH 'DPH WUH 6XRUH GHOOD &URFH GXH 6XRUH GL 6 9LQFHQ]R HG una della divina Provvidenza con la nostra piccola ComuQLWj FRPSRVWD RUD GL PHPEUL Âą /ÂśLGHD YHQQH DOOD QRVWUD 9HQ PDGUH 3ULRUD OD FXL FDULWj PRGHOODQGRVL VX TXHOOD GHO divin Cuore, abbraccia tutti. Dopo il pranzo la nostra Rev. Madre sonò, come lo sa essa, su d’un pianino, che unisce il cembalo con l’armonium e l’arpa, dilettando tutte. Dopo la benedizione si giocarono quattro tornate di tombola e tutte presero una merendina. Alle cinque la care ospiti ci lasciarono contente e commosse.

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PERSONAGGI PAOLO ROIATTI - RIP Intervista di Michele Tomaselli Immagini di Igino Durisotti

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In Vagone 116 Nel 1996 acquisto per 1.000 lire un vagone ferroviario del 1920. Portato nel suo giardino di Remanzacco, è divenuto lo scenario suggestivo di concerti ed eventi culturali. Dopo l’estate sarebbe dovuto partire il nuovo cartellone, ma un tragico incidente stradale ha cambiato tutto. In memoria di Paolo Roiatti, pubblichiamo l’intervista rilasciata alla nostra testata poche settimane prima di morire.

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Il treno è senza dubbio il piĂš bel cinema del mondo e, se si viaggia con un biglietto di prima o di seconda classe, si potranno ascoltare copioni stravaganti, tra perfetti sconosciuti, degni del piĂš grande sceneggiatore hollywoodiano. Il cinema è nato in treno, quando nel 1895, al gran Caffè del Boulevard di Parigi, una vaporiera in bianco e nero sembrava venirti addosso per la gioia dei fratelli Lumière e della Bella Epoque. E da allora il cinema ha continuato a viaggiare. Ci sono pellicole memorabili che immortalano scene di vita sul treno come gli schiafÂż DOOD VWD]LRQH GL Âł$PLFL PLHL´ GL 0DULR 0RQLFHO OL H OÂśDUULYR GHO WUHQR LQ Âł&ÂśHUD XQD YROWD LO :HVW´ di Sergio Leone. Vicino alla stazione ferroviaria di Remanzacco D HVW GL 8GLQH FÂśp XQ YDJRQH EOX FRQ WDQWH Âż QHVWUHOOH FRORUDWH 6HPEUD OD FDUUR]]D GHO Âż OP Âł,O GRWWRU =LYDJR´ OD SHOOLFROD GHO URPDQ]R GL %RULV Pasternak, con la quale Yuri Divago raggiunse la cittadina di Yuriatyn, in mezzo alle nevi della Siberia. Ed è in questa inusuale location, che l’artista Paolo Roiatti organizzava eventi musicali, presentava libri e promuoveva artisti. Emozioni che hanno dato vita a un laboratorio estremamen-

te creativo per sperimentare e condividere nuove espressioni artistiche. Di questo e molto altro ho parlato con Paolo poche settimane prima che morisse in un incidente stradale lo scorso 24 marzo. Ecco l’ultima intervista da lui rilasciata. Paolo Roiatti, si dice che lei abbia il pollice verde, può creare sculture con le piante e traVIRUPDUH OD Ă€ RUD LQ IDXQD 8QD SDVVLRQH GL OXQ ga data che prevale su quella dei treni? ÂŤSi è vero, era giĂ sbocciata negli anni Settanta, quando frequentavo le scuole superiori. Peraltro oggi la cura del verde è un fenomeno di massa e un punto d’incontro per far crescere le nuove generazioni. Sono un architetto del verde, progetto parchi e giardini, anche se, per pochi esaPL QRQ KR FRPSOHWDWR JOL VWXGL XQLYHUVLWDUL 0L chiamano a sistemare gli angoli piĂš nascosti e a far rivivere gli spazi dismessi. I miei committenWL VRQR VRSUDWWXWWR D]LHQGH HG HQWL SXEEOLFL 0D OD mia vera passione sono i bonsai, l’arte per concentrare nel piccolo quello che la natura ci dĂ in granGL GLPHQVLRQL $PR JOL DOEHUL GL DOWR IXVWR PD non posso certo coltivarli nel mio giardino, cosĂŹ sono stato costretto a rimpicciolirli. Porta la mia Âż UPD XQD FXULRVD ÂłLQYHQ]LRQH´ OD YLWH PLJQRQ R |

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come la voglio chiamare io, la vite da compagnia, una piantina con tralci di pochi centimetri, capace di procreare veri grappoli d’uva. Il Friuli gli ha dato la radici e la sostanza e la stiamo esportanGR LQ WXWWR LO PRQGR $O Vinitaly ho realizzato gli allestimenti interni del padiglione d’ingresso con 400 micro vigneÂť. Torniamo al suo secondo amore, da capostazione è pronto far partire, un’altra volta, il “Vagone 116â€? in un distillato di arte e cultura? ÂŤRimandiamo la partenza dopo l’estate‌ Ho deciso di aprire, ancora una volta, le porte di casa mia a tutti coloro che vorranno venirci a trovare. Come sempre gli eventi si svolgeranno all’interno del vagone 116 e nel mio giardino di casa, che a me piace chiamare il vivaio-laboratorio di San Urbano, dal nome del protettore dei bottai a cui ci si appella per fare una buona vendemmia. Nei prossimi incontri ci sarĂ , come sempre, la compagnia del buon vino e di alcune galline di raz]D SROYHUDUD 0D DQFKH GL QXRYL DUWLVWL PXVLFLVWL e vignaioli. SarĂ senz’altro un luogo di scambio H XQD IXFLQD GL VSHULPHQWD]LRQH 0L DXJXUR XQR spazio frequentato dalle persone piĂš svariateÂť. PerchĂŠ 116? ŠĂŠ LO FRGLFH LGHQWLÂż FDWLYR GHO YDJRQH DOOÂśRULJL ne dell’antico convoglio, peraltro ancora inciso in una speciale targhettaÂť. Il vagone 116 è il protagonista di un viaggio GHO QRQ ULWRUQR LQ FXL WXWWR q DUWH ÂŤOgnuno di noi è un’opera d’arte e non c’è modo di tornare indietro. Quando ho deciso di partire non immaginavo di continuare, sono sei anni che RUJDQL]]LDPR HYHQWL $OOH QRVWUH VHUDWH WXWWDYLD c’è il limite che possono partecipare un numero

esiguo di persone, dacchĂŠ il vagone 116 contiene solo ventisei posti a sedere. Peraltro è curioso sapere che queste sedie provengono dall’ex cinema di Osoppo. Inoltre, all’interno della carrozza ho apSHVR L TXDGUL GL $QWRQLR &HQGDPR XQ JUDQGH DU tista visionario, purtroppo recentemente scomparVR H DQFKH SUHVHQWDWR LQ XQ YLGHR GD $QGUHD 'LSUq di Luciano Lunazzi, l’artista hippie che racconta le VXH HVSHULHQ]H GL YLDJJLR GL ,YDQD %XUHOOR XQÂśDU WLVWD HFOHWWLFD H FUHDWLYD H GL *LRUGDQR )ORUHDQFLJ degno erede di Cendamo. Tutti artisti che hanno partecipato alle nostre serateÂť. Ai lettori di iMagazine vuole ricordare i contenuti delle passate edizioni artistiche? ÂŤNell’ottobre del 2010 abbiamo realizzato Vagon gnot, una serie di serate con musiche e poesie in friulano. Il luogo cosĂŹ è stato rifugio di poeti, narratori, viandanti e malati di cultura friulaQD ,QROWUH XQ SURIHVVRUH GHO 0DOLJQDQL GL 8GL ne ci ha raccontato come si possono vendere computer tecnologici a centocinquanta euro. In seguito abbiamo organizzato due edizioni di Giam Bor Der Line, Vagone in movimento. Un progetto creativo, allestito anche in altre aree di Remanzacco, che ha dato impulso alla promozione di due viJQHWL VWRULFL GHOOÂśDUHD RULHQWDOH GHO )ULXOL OD Duline e il Ronco Pitotti ,QÂż QH OR VFRUVR DXWXQQR è partita l’iniziativa Vagone 116, quattro incontri tra musica, libri e pittura. Seduti in carrozza, abbiamo assistito a un clima giocoso con atmosfeUH ERKqPLHQ H OÂśDUWH FXOLQDULD IULXODQD $EELDPR DYXWR JOL DUUDQJLDPHQWL PXVLFDOL GL 5RFFR %XUWR QH H GHO SLDQLVWD $UQR %DU]DQ OD SRHVLD GL 1DWDOLD %RQGDUHQNR L GLDORJKL GHOOÂśDWWULFH 9LWWRULQD /DQ IUHGL H GHOOD JLRUQDOLVWD /XFLD %XUHOORÂŞ Qual è la storia del Vagone 116? ÂŤNel 1996, un amico ingegnere che commerciava locomotive ferroviarie mi propose di comperare un vecchio vagone ferroviario e di metterlo in giardino. L’idea era talmente strampalata che accolse subito il mio interesse. Tuttavia doYHYD HVVHUH XQD VRUSUHVD H L PLHL Âż JOL QRQ GRYHYD QR YHQLUOR D VDSHUH DOPHQR Âż QR D TXDQGR OD FDU rozza non fosse stata sistemata in cortile. Si trattava di un vagone di terza classe, in legno e intelaiatura in ferro, del 1920, originario della Cecoslovacchia, che viaggiava sulla linea ferroviaria Vienna-Trieste, sugli ex territori dell’impero austroungarico. Ricordo che agli albori i biglietti di terza classe costavano una cifra irrisoria e Nella pagina precedente e in quella accanto due immagini di Paolo Roiatti all’interno del Vagone 116. In questa pagina, in alto, la stazione di Remanzacco; in basso il Vagone 116 nel giardino di casa Roiatti.

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permettevano di viaggiare senza grandi difÂż FROWj ,O YDJRQH FRPH WXWWH OH FDUUR] ze del tempo, era stato allestito internamente con delle panche in legno, distribuite su due Âż OH 'RSR OD 6HFRQGD JXHUUD PRQGLDOH IX XWL lizzato, assieme ad altri 4 vagoni, nei CantieUL QDYDOL GL 0RQIDOFRQH FRPH QDYHWWD GL VSR la per trasportare gli operai negli stabilimenWL $UULYLDPR DJOL DQQL 2WWDQWD TXDQGR YHQ ne smantellato e depositato in un binario morto nei pressi di Porto NogaroÂť. Come è avvenuto il suo trasporto? ÂŤFu quasi un’impresa. Si trattava di spoVWDUOR GD 3RUWR 1RJDUR Âż QR D 5HPDQ]DFFR nel giardino di casa mia, passando per alcuQH VWUHWWRLH $QFKH VH SHU DFTXLVWDUOR SDJDL ai tempi la cifra simbolica di mille lire, per smuoverlo fui costretto a sborsare un milione H PH]]R GL OLUH QHO OR VWLSHQGLR PHQVLOH di un impiegato! Noleggiai un camion per trasporti eccezionali e una piattaforma area autocarrata. In seguito, grazie all’esperienza di un fabbro, posizionai una rotaia nel mio giardino e lĂŹ sistemai il Vagone 116. SeguĂŹ un acFXUDWR UHVWDXUR $OOÂśLQL]LR QRQ PL VDUHL PDL immaginato che potesse diventare una perfetta location per organizzare eventi culturaliÂť. Ma è vero che il Vagone 116 avrĂ una nuova compagna? ÂŤHo giĂ comprato un altro vagone, questa volta merci. Ora è parcheggiato vicino alla VWD]LRQH IHUURYLDULD GL 6DQ *LRYDQQL DO 1DWL sone. Quando lo metterò nel mio giardino, accanto al Vagone 116, ho l’intenzione di utilizzarlo come palco. In questo modo continuerò a dare spettacoloÂť. Il destino, purtroppo, ha deciso diversamente.

Michele Tomaselli


2006-2016, 10 ANNI DI IMAGAZINE

Un aiuto reale

alle famiglie

Prosegue lo speciale dedicato ai dieci anni della nostra testata. In questa terza puntata rivivremo la nascita di uno dei progetti che hanno rivoluzionato il rapporto tra le attività economiche e il territorio: i buoni valore iMoney.

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Era il 2009 quando, da un’intuizione della direzione di iMagazine, prese forma un progetto destinato a mutare i rapporti tra la comunicazione commerciale, le attività economiche e la popolazione. Stiamo parlando degli iMoney, i buoni valore ideati ed emessi da iMagazine, pensati per essere uno strumento virtuoso in favore di tutti gli attori in gioco. «Gli iMoney – spiega la consulente Michela De Bernardi ( foto in basso) – sono vero e proprio denaro che i lettori di iMagazine hanno l’opportunità di richiedere gratuitamente e che possono utilizzare liberamente presso gli iMoneyPartner, ovvero le attività partner di iMagazine che aderiscono al progetto. A differenza dei buoni sconto, con i buoni valore l’utente non ha alcun obbligo di acquisto legato a particolari promozioni». Un progetto che in sette anni ha permesso a iMagazine di donare alla popolazione buoni valore per un

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ammontare di centinaia di migliaia di euro. «Una cifra enorme – sottolinea – che tuttavia potrebbe essere ancora maggiore se non fosse per l’iniziale ritrosia delle persone, umanamente comprensibile in una società spesso ricca di brutte sorprese. In molti si chiedono dove sia la fregatura, come sia possibile che un gruppo editoriale doni gratuitamente denaro al territorio. Quando invece poi comprendono il meccanismo virtuoso che sorregge il progetto, ne diventano i principali sostenitori». «Dietro agli iMoney – le fa eco la collega Francesca Scarmignan ( foto in alto) – esiste una filosofia che pone le persone e il territorio al centro di tutto. Un territorio che non deve essere depredato ma valorizzato, promuovenIn alto: i buoni valore iMoney. Nella pagina accanto, la copertina del numero 23 di iMagazine (novembre-dicembre 2009) dedicata ai buoni valore iMoney.


do un circolo virtuoso in cui tutti i soggetti che vi gravitano possano beneficiare di ricadute positive. Nel caso specifico, gli iMoneyPartner comunicando attraverso iMagazine hanno dei vantaggi economici che in parte vengono redistribuiti attraverso gli iMoney. E grazie ai buoni valore hanno l’opportunità di veder entrare nella propria attività clienti nuovi che, se trattati con cortesia e professionalità, possono trasformarsi in clienti abituali. Dal canto loro i lettori possono invece beneficiare di un aiuto concreto nei loro acquisti». Un progetto che, sfruttando le nuove tecnologie, ha consentito nel tempo di sviluppare e potenziare una vera e propria community che, attraverso il portale iMagazine.it, unisce tra loro lettori e iMoneyPartner, aprendosi all’intero territorio. Perché i benefici dei buoni valore non si esauriscono al momento del loro utilizzo. Attraverso il web, infatti, i lettori sono invitati a compilare un breve ma efficace questionario di gradimento sul servizio ricevuto. Alcune delle risposte sono pubbliche e consentono ad altri lettori di farsi una propria idea sui singoli iMoneyPartner, scoprendo i loro punti di forza. Altre risposte, invece, sono indirizzate esclusivamente ai partner e contengono i consigli costruttivi per migliorare la propria offerta. In questo modo, grazie a iMagazine, si alimenta un rapporto di trasparenza, correttezza e fiducia che mira a valoriz-

zare le attività economiche e, al tempo stesso, a sostenere la cittadinanza e il territorio. Propositi che ogni giorno realtà diverse annunciano di voler avviare. E che invece iMagazine, da anni, ha già saputo concretizzare.

A cura della redazione (puntata 3/6) Come funzionano gli iMoney? I buoni valore iMoney possono essere ordinati gratuitamente attraverso il sito internet www. imagazine.it. È sufficiente registrarsi (la procedura è gratuita) e ordinare fino a un massimo di 4 iMoney al mese, in un unico ordine. I buoni valore richiesti verranno recapitati gratuitamente presso l’iMoneyPartner prescelto dal lettore per la consegna. Gli iMoney sono vero e proprio denaro utilizzabile senza limite di spesa (né minimo né massimo) presso l’attività segnalata. Per ogni spesa o consumazione è possibile utilizzare un solo buono valore, ricordandosi che gli iMoney non danno diritto a ricevere il resto. Una volta usufruito del buono, il lettore è invitato a far conoscere la propria opinione sul trattamento ricevuto, sulla qualità del servizio e sulla bontà dell’offerta, compilando un breve questionario sul sito www.imagazine.it. |

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Dispositivi di sicurezza contro le cadute dall’alto in ediliza Ci occupiamo di progettazione, fornitura e installazione di linee vita, ovvero sistemi di sicurezza contro le cadute dall’alto. Le nostre soluzioni, con l’utilizzo di punti sicuri di ancoraggio e l’impiego di imbracature, proteggono il lavoratore dagli infortuni sul luogo di lavoro. Questi dispositivi vengono installati sia su edifici esistenti sia su nuovi stabili per la successiva esecuzione di lavori di manutenzione. Sono disponibili sul mercato due tipologie di linee vita differenti: presidi fissi t JO BDDJBJP JOPY QFSGFUUJ QFS PHOJ UJQPMPHJB EJ DPQFSUV ra, hanno una elevata resistenza alla corrosione; t JO BDDJBJP DPO [JODBUVSB SJHPSPTBNFOUF B DBMEP presidi temporanei t JO DPSEB P GFUUVDDJB QFS BODPSBHHJ UFNQPSBOFJ (norma EN 795-B). Tre sono i punti fondamentali per un sistema linea vita: la progettazione, il prodotto e l’installatore. Una linea vita deve essere progettata da tecnico abilitato, il prodotto deve essere a norma UNI 11578 (dispositivi di ancoraggio permanente) e l’installatore deve essere in possesso di idoneità tecnico professionale comprovata da attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria. La ditta IN QUOTA mette a vostra disposizione la propria esperienza in termini di progettazione sistemi di linee vita, fornitura di linee vita, installazione di linee vita su ogni tipo di edificio. I nostri sopralluoghi e preventivi sono gratuiti Su richiesta forniamo ai clienti sopralluoghi e preventivi gratuiti e senza impegno. Per richiedere la visita di uno specialista della nostra azienda basta contattarci, via e-mail (inquotafvg@gmail.com) oppure chiamando il numero 366 9556456. Il nostro staff provvederà a ricontattarvi per concordare un primo incontro di sopralluogo, seguirà l’emissione del preventivo e la puntuale realizzazione del lavoro in base a quanto concordato. Offriamo servizi per il settore dell’edilizia, lavoriamo in modo veloce, efficace e risolutivo. Tra i servizi che mettiamo a disposizione: realizzazione di coperture edili e tetti, impermeabilizzazioni edili, opere di lattoneria, manutenzione generale di stabili, risanamento e ristrutturazione di facciate, manutenzione di cornicioni, pulizia, sostituzione e manutenzione di grondaie, riparazione discendenti pluviali, restauro di balconi.


SOR, COC, COM, DICOMAC… Sono tutte sigle che gli addetti ai lavori della Protezione Civile conoscono bene, ma il cui significato, soprattutto da parte di chi poi le emergenze di protezione civile le deve gestire, sono semplici lettere messe vicino. Quasi tutti i Comuni della Regione hanno ormai completato e approvato il piano Comunale di protezione civile, al cui interno queste sigle assumono particolare rilevanza. Ecco perché per chi diventa operatore in prima linea, in particolare i Comuni con i loro Sindaci, diventa fondamentale conoscerne il significato. Per C.O.C. si intende il Centro Operativo Comunale, responsabile delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il sindaco o suo delegato (Legge 225/1992 – Art. 15). È proprio dal C.O.C. che la Protezione civile della regione ha cominciato una serie di incontri nei Comuni, per spiegare a Sindaci, Amministratori dipendenti dei vari servizi e Coordinatori dei Gruppi Comunali di volontari il significato e soprattutto il ruolo importante che ciascuno deve assumere nelle emergenze, piccole o grandi che esse siano.

Il C.O.C. è il fulcro dell’attività di coordinamento fra i ruoli degli uffici tecnici, del volontariato, della sanità e assistenza, dell’anagrafe, dal censimento dei danni e delle persone coinvolte nell’evento che, sotto la guida e responsabilità del Sindaco, devono coordinare in sinergia l’evolversi dei momenti necessari a garantire tutto quel supporto alla popolazione e ad altri Enti coinvolti per una rapida ed efficace soluzione del problema emergenziale. Negli incontri ormai sempre più fitti il personale dei Comuni prende così coscienza che, senza abbandonare l’ordinarietà della funzioni dell’Ente, deve occuparsi di quel qualcosa di straordinario che lo vede artefice dell’efficienza del sistema di protezione civile nei confronti della popolazione coinvolta. Il COC si compone di 9 “funzioni”: Tecnica, Sanitaria e Assistenza, Volontariato, Materiali e Mezzi, Trasporti e circolazione, Telecomunicazioni, Censimento danni e popolazione, Servizi essenziali e Assistenza alla popolazione. Ognuna di queste Funzioni è gestita da personale competente che ricopre il ruolo ordinario nell’attività degli uffici Comunali e che può avvalersi del supporto e/o concorso di figure esterne specializzate nei singoli settori. Info e approfondimenti: www.protezionecivile.fvg.it |

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C IV ILE Servizio e immagini a cura di Protezione Civile della Regione FVG

I singoli Comuni della Regione e i loro amministratori diventano sempre più protagonisti della gestione delle emergenze, contribuendo al coordinamento dell’efficienza del sistema di protezione civile nei confronti della popolazione.

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PR OTEZION E

Il Centro Operativo Comunale


EVENTO SPECIALE

Gorizia

invasa dalle penne nere

Dal 17 al 19 giugno il capoluogo isontino ospiterĂ il Raduno Alpini Triveneto e l’Adunata Nazionale della “Juliaâ€?: a cento anni di distanza dall’ingresso in cittĂ delle truppe italiane.

ÂŤ

Gorizia e il suo territorio sono terra di Alpini e di alpinitĂ . Per oltre vent’anni, tra le due guerre mondiali, Gorizia e la Valle dell’Isonzo, oggi territorio della vicina Slovenia, hanno ospitato Reparti appartenenti alle Truppe Alpine che sono diventati leggendari come il 9° Reggimento Alpini e il 3° Reggimento di Artiglieria Alpina, inquadrati nella Divisione “miracoloâ€?, la Julia. E il ricordo della presenza di questi reparti si perpetua ancora oggi in cittĂ , grazie anche al fatto che molti giovani isontini sono sta-

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ti chiamati nel corso degli anni a prestare servizio militare proprio con il Cappello con la Penna. Il 2016 è un anno importante per Gorizia: si commemora il centenario della conquista della cittĂ da parte dell’Esercito italiano nell’agosto 1916. Un fatto d’arme tra i piĂš importanti della guerra sul fronte italiano, che costò centinaia di migliaia GL PRUWL H IHULWL VLD WUD OH Âż OH LWDOLDQH FKH DXVWUR ungariche. A un secolo da quell’evento, che cambiò per sempre la storia e il destino della cittĂ , non possiamo non porgere un deferente ricordo a quelle giovani vite spezzate, italiane, tedesche, unghe-


Il programma VenerdĂŹ 17 giugno 2016 - ore 9: Onori ai Caduti al Cimitero austro-ungarico di Brazzano (Cormòns) con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 10: Onori ai Caduti al Sacrario Militare di Oslavia con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 11: Inaugurazione della mostra statica della “Brigata Alpina JULIAâ€? ai Giardini Pubblici di Corso Verdi a Gorizia. - ore 15: Onori ai Caduti al Sacrario di Caporetto con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - dalle ore 20: “NOTTE ALPINAâ€? nel Villaggio dei partner in Piazza della Vittoria a Gorizia.

Qui sopra: l’Adunata Nazionale Alpini a Gorizia nel 1951 (Foto Altran); sotto: Adunata Nazionale di Latina LO 3UHVLGHQWH &LVLOLQ H OÂśDOÂż HUH 9HUGROLYD Pagina accanto, in alto: OD VÂż ODWD GHJOL $OSLQL LQ RF FDVLRQH GHO ƒ DQQLYHUVDULR GL IRQGD]LRQH GHOOD 6H ]LRQH $ 1 $ GL *RUL]LD QHO VHWWHPEUH in basso: OD &DVHUPD GHOOD 9LWWRULD D *RUL]LD VHGH GHO ƒ 5HJ JLPHQWR $OSLQL H GHO %DWWDJOLRQH /Âś$TXLOD VHW WHPEUH ,PPDJLQL GHOOÂś$UFKLYLR 6H]LRQH $ 1 $ GL *RUL]LD

resi, croate, slovene, boeme, polacche, e ringraziare di vivere in un tempo nel quale le tensioni, in Europa, vengono discusse attorno a dei tavoli di trattativa invece che sui campi di battaglia. Oltre al Triveneto abbiamo voluto inserire anche l’Adunata Nazionale della “Juliaâ€?, la Divisione e, dal secondo dopoguerra, la Brigata nella quale hanno servito la Patria tantissimi Alpini. Si tratta in questo caso di un ritorno: giĂ nel 1987, infatti, Gorizia ospitò il Raduno della “Juliaâ€?.

3DROR 9HUGROLYD

3UHVLGHQWH 6H]LRQH $1$ *RUL]LD

Sabato 18 giugno 2016 - ore 9: Onori ai Caduti al Cimitero austro-ungarico di Fogliano con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 9.30: Onori ai Caduti al Sacrario Militare di Redipuglia con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 10.30: Deposizione corona al Monumento ai Fratelli Colinelli e deposizione corona sulla tomba del “Ten. Pietro Colobini M.O.V.M.â€?, al Cimitero centrale di Gorizia. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 11.30: Presentazione del libro “GENNARO SALLUSTIO, La vera storia di un eroe. Lettere dai fronti greco e russoâ€?, nella sala Dora Bassi (g.c.) di via Garibaldi a Gorizia. - dalle ore 12: Visita alle Cannoniere di “Monte Fortinâ€? a Villanova di Farra d’Isonzo a cura dell’Associazione Monte Fortin. - dalle ore 13: Lancio di “Paracadutisti Alpiniâ€? nello Stadio Baiamonti a Gorizia. - ore 16: Intitolazione del controviale ai Giardini Pubblici di Corso Verdi a Gorizia, alla memoria del “Maggiore GENNARO SALLUSTIOâ€?, Ufficiale del 9° Reggimento Alpini, Battaglione L’ Aquila. - a seguire: Sfilata fino in Piazza della Vittoria. - ore 18: Santa Messa in onore di tutti i Caduti, nella Chiesa di S. Ignazio, Piazza della Vittoria a Gorizia. Arrivo della “Fiaccola del Centenarioâ€?. - ore 20.30: Concerto della Fanfara della Brigata Alpina Julia e del Coro della Brigata Alpina Julia Congedati presso il Teatro “G. Verdiâ€? a Gorizia. Domenica 19 giugno 2016 ore 8.30: Ammassamento negli spazi assegnati. ore 9: Alzabandiera al Parco della Rimembranza. A seguire: Onori ai Caduti in contemporanea al Monumento centrale, al Monumento all’Alpino della Divisione Julia, al Monumento al 3° Reggimento Artiglieria Alpina, con deposizione corona. A seguire: Resa degli onori iniziali. ore 10: Sfilamento lungo il percorso previsto: Corso Italia, Corso G. Verdi, via Mameli, Piazza della Vittoria, via Roma, via Crispi, via Marconi, Piazza Cavour; secondo l’ordine di sfilamento delle Rappresentanze, delle Rappresentanze della JULIA, delle Sezioni e della Sezione di Gorizia; scioglimento in Piazza S. Antonio. ore 17: Ammainabandiera al Parco della Rimembranza. |

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rewalls.com

O M I C I D I O S T R A DA L E

Rubrica a cura di Massimiliano Sinacori

D I R I T T O

Reati alla guida, nuove disposizioni

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Il Parlamento, dopo un iter lavorativo di circa due anni, ha approvato in via definitiva la nuova Legge n.41/2016 in materia di omicidio e lesioni stradali. I nuovi artt. 589-bis e 590-bis del codice penale, rispettivamente rubricati “Omicidio stradale” e “Lesioni stradali”, tuttavia hanno già ricevuto aspre critiche dai professionisti del settore, in quanto ritenuti eccessivamente severi e sproporzionati rispetto alle esigenze di deterrenza, tanto che si è già parlato di illegittimità costituzionale. Effettivamente le modifiche all’impianto normativo prevedono condanne molto severe, oltre a sanzioni accessorie come la revoca della patente di guida e l’arresto in flagranza di reato nei casi più gravi, e non solo per chi si metta alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza da alcool, ma anche per chiunque effettui una manovra pericolosa. Ciò che ha maggiormente colpito è il fatto che vengano assimilate condotte derivanti da possibili e umane distrazioni a quelle di chi si metta consapevolmente alla guida di un veicolo a motore senza avere la necessaria lucidità o, ancor peggio, senza avere la licenza di guida. La maggior parte degli incidenti vengono commessi “per sottovalutazione” o addirittura senza rendersi conto delle in|

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frazioni: si pensi a quanti attraversamenti pedonali sono poco visibili per carenza di manutenzione o alle numerosissime strisce continue che non consentono un utilizzo ampio della carreggiata. Con la nuova legge tutto viene colpevolizzato in maniera severa e drastica.

La disciplina previgente Sino a prima in caso di omicidio stradale era prevista l’applicazione dell’articolo sull’omicidio colposo (con una pena prevista da sei mesi a cinque anni), con la possibilità di aumentarne la pena in caso di aggravanti specifiche legate alla violazione di norme stradali (pena da due a sette anni, che lievitavano da tre a dieci anni in caso di ebbrezza del conducente ovvero di alterazione dovuta a sostanze stupefacenti). Tali disposizioni potevano essere soggette a rilevanti benefici previsti dalle regole generali: pensiamo, ad esempio, all’utilizzo dei riti speciali, come il rito abbreviato, grazie al quale si ha una diminuzione di un terzo della pena; ovvero la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della stessa in presenza dei presupposti di legge. Nondimeno l’opinione pubblica, sempre molto sensibile ai casi di cronaca riguardanti gli incidenti stradali, ha fortemente sollecitato il Governo affinché operasse le modifiche in peius. Una spinta mediati-


ca che nasce non solo dalla cultura, ma anche e soprattutto dalla consapevolezza che tanto, alla fine, il colpevole “difficilmente finirà in carcere”.

Il nuovi articoli in dettaglio L’art.589-bis prevede che chiunque cagionerà per colpa la morte di una persona, violando le norme del codice della strada, verrà punito con la reclusione da due a sette anni. Inoltre, a chi dovesse essere riscontrata un’alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di alcool o stupefacenti, la pena andrà aumentata da otto a dodici anni. Ulteriori aggravi di pena sono previsti per coloro che commetteranno un omicidio stradale: a) in eccesso di velocità – pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 km/h, ovvero su strade extra urbane a una velocità superiore di almeno 50 km/h –; b) attraversando un’intersezione con il semaforo rosso; c) circolando contromano nonché in prossimità di incroci, dossi o attraversamenti pedonali. Un esempio potrebbe servire a chiarire il quadro normativo. Un giovane maggiorenne che, all’uscita dalla discoteca e con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, si ponga alla guida della propria automobile e provochi un incidente stradale, cagionando la morte di un terzo, verrà punito con la pena della reclusione da cinque a dieci anni. Qualora, invece, il tasso alcolemico rilevato dovesse essere superiore a 1,5 g/l la pena sarà da otto a dodici anni. Ma poniamo il caso in cui a mettersi alla guida della propria vettura sia una persona perfettamente lucida. In questo caso, una mera disattenzione alla guida, dalla quale potrebbe derivare un incidente e conseguente morte del terzo, porterebbe all’applicazione della pena della reclusione compresa tra due e sette anni. Quanto alle lesioni stradali di cui al nuovo art.590-bis le nuove previsioni puniscono con maggiore severità tali ipotesi speciali. Saranno puniti con la reclusione da tre mesi a un anno coloro i quali cagionino lesioni gravi a seguito di incidente (da uno a tre anni per lesioni gravissime).

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Per chi verrà trovato in stato di ebbrezza ovvero sotto effetto di sostanze stupefacenti la pena sarà da tre a cinque anni per lesioni gravi (da quattro a sette anni per lesioni gravissime). Per chi guidi pericolosamente invece la pena sarà della reclusione da un anno e mezzo a tre ove cagioni lesioni gravi (da due a quattro anni per lesioni gravissime). Infine, per entrambe le ipotesi di cui agli artt. 580-bis e 590-bis è previsto un aumento di pena nel caso in cui il fatto sia commesso da persona non munita di patente o con patente sospesa/revocata, ovvero sia stata cagionata la morte o la lesione di più persone, ovvero si sia dato alla fuga dopo il sinistro. Qualora il fatto non dovesse essere esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del conducente, è prevista una diminuzione di pena fino alla metà. Alla condanna, per tutti i casi suddetti, seguirà necessariamente la sanzione accessoria della revoca della patente di guida. La nuova legge ha già avuto applicazione: a Milano, nella notte tra Pasqua e Pasquetta, un giovane di 27 anni ha investito un uomo di 63 anni, deceduto dopo poche ore. Il guidatore è risultato positivo al test alcolemico: nonostante sussistano circostanze attenuanti (ad esempio, la vittima non si è avvalsa delle strisce pedonali) il ragazzo rischia fino a dodici anni di carcere e la revoca della patente senza limiti di durata.

Massimiliano Sinacori Per approfondimenti ed esame di alcune pronunce e della casistica in materia è possibile rivolgere domande od ottenere chiarimenti via e-mail all’indirizzo massimiliano@ avvocatosinacori.com

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CLIMATIZZAZIONE

Caldo o freddo, il libretto è obbligatorio Al suo interno andranno riportati sia la caldaia che tutti gli altri apparecchi utilizzati per climatizzare l’ambiente

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C’è molta confusione tra il pubblico per quanto riguarda la normativa sui climatizzatori. Confusione alimentata anche da notizie non tecnicamente esatte e dal carattere sensazionalistico apparse nel recente passato sui media. Vediamo di fare un po’ di ordine. Ć” 'DO L FOLPDWL]]DWRUL VRQR VRWWRSRVWL D GXH QRUPDWLYH GLIIHUHQWL ,O '35 H LO UHJRODPHQWR 8( Ć” ,O '35 q LO SURYYHGLPHQWR Âż QD OL]]DWR DG DXPHQWDUH OÂśHIÂż FLHQ]D HQHUJHWL ca dei sistemi di climatizzazione ambientale (intesa sia come riscaldamento che come raffrescamento). La principale novitĂ introdotta da questo provvedimento è la trasformazione del vecchio libretto della caldaLD QHO QXRYR Âł/,%5(772 ', ,03,$172 3(5 /$ &/,0$7,==$=,21( ,19(5 1$/( (' (67,9$´ FKH ULJXDUGD RUD QRQ VROR OD FDOGDLD PD OÂśLQWHUR LPPRELOH 6X GL esso andranno riportati quindi la caldaia e tutti gli altri apparecchi che vengono utilizzati per climatizzare l’ambiente, compresi i climatizzatori e le stufe a legna o pellet. Ć” ,O '35 SRUWD OD VFDGHQ]D GHO UDS SRUWR GL HIÂż FLHQ]D HQHUJHWLFD YHFFKLD SUR va fumi) da cadenza biennale a cadenza quadriennale, ma rende obbligatoria però la manutenzione annuale di tutti gli apparecchi, compresi i climatizzatori qualsiasi sia 56

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la potenza e il contenuto di gas, mentre sono REEOLJDWL DOOD SURYD GL HIÂż FLHQ]D HQHUJHWLFD solamente i climatizzatori con potenza suSHULRUH DL N: Ć” /H VDQ]LRQL SHU FKL QRQ VL GRWD GHO QXRYR OL bretto di impianto o per chi trascura di agJLRUQDUOR FRQ WXWWL L GDWL YDQQR GDL DL HXUR ,O UHJRODPHQWR 8( q Âż QDOL]]DWR alla lotta dei gas a effetto serra. I climatizzatori funzionano grazie al trasferimento di calore generato dai gas contenuti nel loro circuiWR LQWHUQR TXHVWL VRQR JDV Ă€ RUXUDWL FKH KDQQR un impatto negativo sull’ozono. Ecco le principali novitĂ introdotte da questo regolamento. Ć” , FOLPDWL]]DWRUL GL TXDOVLDVL WDJOLD VLDQR possono essere installati solamente da personale specializzato che ha superato uno VSHFLÂż FR HVDPH SHU RWWHQHUH OD TXDOLÂż FD GL frigorista, mentre l’azienda deve aver otteQXWR OD FHUWLÂż FD]LRQH UHODWLYD DOOD PRGDOLWj GL JHVWLRQH VXL JDV Ă€ RUXUDWL Ć” , FOLPDWL]]DWRUL YDQQR WHQXWL VHPSUH DOOD PDV VLPD HIÂż FLHQ]D H YD FRQWLQXDPHQWH YHULÂż FDWR FKH QRQ FL VLDQR SHUGLWH GL JDV $ WDO SURSRVL to si consiglia la manutenzione annuale. Ć” 3HU L FOLPDWL]]DWRUL FKH VXSHUDQR L NJ GL gas è invece obbligatoria una verifica annuale del gas perduto con denuncia obbliJDWRULD HQWUR LO PDJJLR GL RJQL DQQR


DOO¶,635$ ,VWLWXWR VXSHULRUH SHU OD SUR tezione ambientale) del gas rabboccato. In conclusione Ɣ )DU LQVWDOODUH L FOLPDWL]]DWRUL VRODPHQ te da personale specializzato (richiedere il patentino di frigorista) e da azienGH FHUWL¿ FDWH D WDOH VFRSR OD OLVWD GHOOH D]LHQGH FHUWL¿ FDWH H GHO SHUVRQDOH VSH cializzato può essere consultata sul sito www.fgas.it). Ɣ $FFHUWDUVL FKH LO FOLPDWL]]DWRUH VLD VWD to inserito nel nuovo libretto di impianto per la climatizzazione o provvedere immediatamente a farlo. Ɣ )DU HIIHWWXDUH GD SHUVRQDOH VSHFLDOL] zato la manutenzione del climatizzaWRUH ¿ QDOL]]DWD VLD DOOD SDUWH LJLHQLFD SXOL]LD GHL ¿ OWUL VLD DOOD YHUL¿ FD DI¿ Q ché che non ci siano perdite di gas. Ɣ 4XDORUD LO FRQWHQXWR GL JDV VLD VXSHULR UH DL NJ HIIHWWXDUH OD GHQXQFLD DQQXD OH DOO¶,635$

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V E R G O N A E O S T E N TA Z I O N E

Rubrica di Cristian Vecchiet

P E D A G O G I A

Elogio del pudore Valere per quello che si mostra: nella società odierna sembra questo il pensiero guida. Eppure è nella dimensione interiore che è racchiuso il tesoro della nostra identità. Spesso si ha l’impressione che la cultura contemporanea induca a ritenere il pudore un fenomeno del passato, un fattore tipico della società non evoluta e bigotta, qualcosa di retrogrado da cui liberarsi. Una persona evoluta e moderna dovrebbe quindi abbandonare il senso del pudore per esprimere liberamente il proprio sé. Indubbiamente questa interpretazione del pudore deriva in buona misura da una prospettiva culturale diversa rispetto al passato. La percezione del pudore è infatti connessa al sistema e alla gerarchia dei valori vigenti. Il pudore e il senso di vergogna connesso sono legati alle valutazioni negative che chiunque di noi vuole evitare sia da parte degli altri che da parte di se stessi. Queste valutazioni dipendono dai valori di riferimento. Oggigiorno si vale e si è in buona misura per quello che si mostra e nella misura in cui ci si mostra. E, se è vero che è bene mostrarsi in tutto e per tutto così come si è e senza remore, non c’è nulla da cui proteggersi e nulla da tutelare. Ma se questo è vero non dobbiamo considerare un problema il fenomeno della vetrinizzazione del 58

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proprio corpo e del proprio mondo e della spettacolarizzazione di sé. Eppure continuiamo a meravigliarci e a ritenere pericoloso che un adolescente mostri parti intime del proprio corpo o le filmi per venderle e avere in cambio dei soldi per una ricarica del cellulare. Oppure ci turbiamo quando l’abbigliamento degli adolescenti (e non solo) è così succinto da andare oltre la soglia del lecito. Si tratta di casi rari ma presenti e che nella loro eccezionalità esplicitano i rischi di un trend molto più diffuso. Ma cosa c’è in tutto questo che non va? Quello che non funziona è che mostrare il proprio corpo senza ritegno ed esibirsi senza troppi fastidi implica la mercificazione e quindi la svalorizzazione di se stessi. Esibirsi senza troppe domande e troppe remore equivale a dire che si è a disposizione. Esporre il proprio corpo non è semplicemente esporre la propria fisicità ma, attraverso la propria fisicità, offrire in una certa misura la propria intimità e a volte persino metterla a rischio. E perché questo fa problema? Perché noi siamo il nostro corpo e il nostro corpo non è semplice biologia ma simbolizza quello che


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noi siamo nel nostro intimo. Il nostro intimo è la parte più interna, quella parte di noi che più ci definisce. La nostra interiorità è lo scrigno dove trovano radice e alimento i nostri sentimenti e i nostri pensieri, la nostra memoria e i nostri progetti, i nostri legami e i nostri dispiaceri. Esporsi senza gran consapevolezza con chiunque, vuol dire che ciò che siamo può essere di chiunque e che niente di ciò che siamo ha un valore così forte da dover essere difeso. Ecco perché è importante il pudore. E perché va conservato e alimentato. Il pudore è il senso di protezione del proprio corpo e quindi della propria intimità. Il pudore è il sentimento di vergogna che ci induce a non svendere a chiunque la nostra intimità. Il pudore ci dice che abbiamo sì una vita pubblica ma che, oltre a essa, vi è una parte di noi che è privata e che va protetta. Il pudore ci porta a manifestarci e ad aprirci a chi ha un rapporto non superficiale e non banale con noi, a chi sappiamo che ci apprezza per il nostro valore più profondo, a coloro con i quali stiamo o abbiamo intenzione di costruire un rapporto profondo e fecondo. Il pudore non è solo non mostrare parti fisiche di sé ma è anche non esibire gesti che simbolizzano intimità e relazioni intime. Ci sono parole che, se vengono dette a chiunque, e gesti che, se vengono mostrati a chiunque, manifestano e dicono che in fondo non esiste qualcuno con cui abbiamo un rapporto più profondo e più autentico ma che tutti i rapporti sono sullo stesso piano. Il pudore in questo senso permette di valorizzare la nostra interiorità e ci offre inoltre la possibilità di determinare e differenziare la realtà, in particolar modo la sfera affettiva. Il pudore è quel sentimento che ci dice che non tutte le parti di noi sono uguali e non tutte sono a disposizione di tutti. Se tutto è a disposizione di tutti, allora vuol dire che tutto ha lo stesso peso, che noi in fondo non abbiamo un valore molto diverso da altre cose e che i legami affettivi più forti in fin dei conti contano e valgono quanto quelli più superficiali. Come si può quindi sviluppare e coltivare il senso del pudore? Il primo punto rimane sempre l’esempio. Se i genitori e gli adulti significativi vivono con pudore, allora an-

che i bambini e i ragazzi acquisiscono di fatto uno stile di vita che si rifà al pudore come valore. E poi si può educare fin da piccoli che ci sono spazi e tempi appropriati per ogni cosa. Piccoli gesti come chiudere la porta del bagno quando ci si fa la doccia, bussare prima di entrare nella camera del proprio fratello o sorella, non andare in giro per casa nudi, non esporsi in pubblico con gesti fortemente erotizzati verso la propria fidanzata o fidanzato, cambiare canale quando ci sono film con scene o parole inappropriati per determinate età, sono piccole cose ma che ci dicono che nella vita di ognuno c’è una distinzione da salvaguardare tra pubblico e privato, tra interiore ed esteriore, tra mio e tuo. Anche il linguaggio verbale educa o meno al pudore. Un linguaggio sboccato ci abitua a una lettura inappropriata della realtà. Certo, si tratta di esempi da valutare cum grano salis. E rimane vero che si tratta di gesti dotati di una validità nella nostra cultura occidentale. Tuttavia rimane l’importanza dei gesti, di parole e di simboli che testimoniano anche la giusta distanza e una sorta di differenza sostanziale. E poi c’è una battaglia culturale che vale la pena di fare. Per dire che non è vero che la realtà è tutta uguale, ma ci sono cose che vanno difese e protette. Per dire che non tutti i legami hanno lo stesso valore e la stessa profondità. E per dire poi che oltre a una dimensione esteriore e visibile, vi è una interiore che costituisce il tesoro della nostra identità e della identità delle persone che per noi sono importanti.

Cristian Vecchiet Collaboratore presso l’associazione La Viarte, è docente di Etica e Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia. |

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S O C I E T À

Non chiudiamo gli occhi

Rubrica a cura di Andrea Fiore

L’utilizzo di eroina tra i giovani e giovanissimi sta tornando a crescere. Un fenomeno preoccupante che trova nel disagio sociale e nell’indifferenza delle famiglie la peggior complicità.

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Affrontando questo tema, ancor più che in altre occasioni, è indispensabile una premessa chiara: esplicitare la realtà dei fatti ha lo scopo di sensibilizzare i lettori nei confronti di un problema che va assolutamente contrastato e non certo emulato. Ecco perché i destinatari di questa riflessione sono in primo luogo tutti i genitori. Il problema ha un nome che si credeva dimenticato: eroina. Negli ultimi mesi, infatti, il suo utilizzo tra i giovani e i giovanissimi, in particolare quelli residenti nelle città, è sensibilmente aumentato. Se poi per giovanissimi intendiamo ragazzini delle scuole medie, la drammaticità della situazione è subito evidente.

Il fenomeno della dimenticanza Come mai un problema che in passato la società era riuscita ad arginare ora torna nuovamente in auge? La risposta va ricercata anche nel calo delle campagne di informazione e sensibilizzazione che negli anni Novanta avevano invece contribuito a contrastare il fenomeno, accendendo i rifletto|

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ri sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili e sulla diffusione dell’AIDS. Una volta ottenuti i primi risultati si è di colpo abbassata la guardia, non tenendo conto che solo una prevenzione costante nel tempo può condurre a risultati efficaci. Oggi giorno, invece, i nostri giovani percepiscono queste problematiche come qualcosa di molto distante da loro: credono per esempio che per evitare di contrarre l’epatite sia sufficiente vaccinarsi (senza sapere che il vaccino è efficace solo per l’epatite B e non per quella C) piuttosto che adottare stili di vita sani.

Il disagio sociale La scarsa attività di sensibilizzazione, tuttavia, non può essere considerata la causa principale per cui i giovani si sono riavvicinati all’uso di eroina. A differenza di altre sostanze con cui ragazzi e ragazze rischiano di entrare inconsapevolmente in contatto, l’utilizzo di eroina è una scelta consapevole, fatta per contrastare un profondo senso di malessere e di disagio. Con la convinzione – tremenda – che iniettarsi la sostan-

t medicinaesteticaonline.net

ADOLESCENTI E DROGHE


za direttamente in vena migliori l’efficacia del risultato. Se a ciò aggiungiamo che, dati alla mano, per ottenere una sensazione di sballo ancora maggiore l’assunzione di eroina avviene in concomitanza con quella di alcolici, il pericolo per la salute dei ragazzi diventa elevatissimo. Su organismi così giovani, infatti, l’uso così dirompente di sostanze porta con sé rischi molto gravi per la salute sia nell’immediato che nello sviluppo a lungo periodo.

Non fare gli struzzi L’uso di queste sostanze da parte di giovanissimi non può passare inosservato. I primi effetti conducono a cambiamenti repentini, con alterazioni evidenti del comportamento che variano da un estremo all’altro: il ragazzino smette di dormire la notte oppure resta a dormire anche per 24 ore di fila; gli sbalzi d’umore sono improvvisi; le amicizie e le frequentazioni cambiano da un giorno all’altro; il rendimento scolastico cala drasticamente e in taluni casi si arriva all’abbandono stesso della scuola. In sintesi, è praticamente impossibile non accorgersi che qualcosa non vada nei giovani coinvolti. Eppure il fenomeno non sembra trovare argini adeguati.

In base all’esperienza vissuta sul campo, purtroppo, il più delle volte le famiglie non vedono perché non vogliono vedere. Forse anche perché la causa del disagio che spinge i ragazzi a questi gesti risiede proprio nel vissuto familiare. Ma se le famiglie “non vedono”, chi può intervenire? La seconda istituzione a essere automaticamente tirata in ballo è la scuola, ma il problema è scottante e sia i docenti sia i dirigenti temono che una loro segnalazione possa essere controbattuta con una denuncia da parte delle famiglie. Ecco perché, in questo caso più che mai, diventa fondamentale il ruolo delle forze dell’ordine. Perché solo di fronte a un’autorità più grande le famiglie tornano a miti consigli, obbligandosi ad aprire gli occhi per constatare che qualcosa non va. In conclusione, se da un lato l’aspetto informativo/preventivo è indispensabile, l’intervento repressivo risulta altrettanto necessario: in caso contrario, infatti, resterebbe solo un atteggiamento di rassegnazione.

dott. Andrea Fiore Medico delle Farmaco-Tossicodipendenze, psichiatra andrea.fiore@imagazine.it


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E se mi

fermassi un po’?

Rubrica a cura di Giuliana De Stefani

P S I C O L O G I A

Tutti vivono, fanno esperienze e quindi imparano. Eppure l’osservazione ci dice il contrario…

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Uno degli effetti più deleteri della bassa autostima consiste proprio nell’inchiodare l’energia della persona nel mantenimento della propria facciata. Il giudizio sociale è molto importante e quindi sono necessari continui sforzi per apparire all’altezza, per mascherare le proprie carenze e le insicurezze puntellando una costruzione traballante. Ecco che dovendo investire quotidianamente molto tempo in una consistente operazione di consolidamento di una facciata, inevitabilmente rimane poca energia per il rinnovo delle parti strutturali interne dell’edificio. Questa metafora ci facilita la visualizzazione della doppia natura del nostro esistere come persone: le manifestazioni caratteriali visibili, sociali e relazionali, e la realtà intrapsichica, essenzialmente privata, fortemente influenzata dal sistema valoriale e complessuale e che determina l’autostima stessa. Potremmo immaginare il cambiamento di una persona con bassa autostima in molti modi. Senz’altro ci è capitato di incontrare dopo anni qualcuno che ci è apparso molto diverso rispetto al passato: più sicuro di sé, rilassato, affabile, positivo, benevolo, disponibile e fiducioso, mai svalutativo nei confronti degli altri. Da questi indizi comportamentali è facile inferire la presenza di una persona ben adattata e con buona autostima. Ma il vero cambiamento, più criptato, sicuramente è intervenuto al livello della personalità profonda: un mutamento più o meno consistente del|

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la filosofia personale può essersi prodotto nel tempo anche grazie alle esperienze di vita che talvolta fungono da volano per l’incremento della nostra consapevolezza. Questo processo di evoluzione della nostra personalità quindi si appoggia sulla funzione dell’apprendimento: da ogni esperienza significativa della vita, a tutte le età, possiamo comprendere aspetti fondamentali sulle relazioni, sui nostri bisogni, sui meccanismi psicologici e sui sistemi di valori. Detto così, sembrerebbe quasi inevitabile l’evoluzione della personalità: tutti vivono, fanno esperienze e quindi imparano... naturalmente l’osservazione ci dice il contrario. Purtroppo esistono vari “freni” allo sviluppo della personalità. Vediamone qualcuno. Ɣ La non accettazione dei propri limiti, da considerarsi solo come punto di partenza per il successivo sviluppo, ove possibile (se sei basso, se non nasci in una famiglia ricca, se sei pigro...). Ɣ La strumentalizzazione dei propri limiti (farsi compiangere, ideologizzare il limite... “è meglio essere così”). Ɣ La simulazione del processo evolutivo mediante alcune funzioni vicarie che manipolano solo l’esteriorità comportamentale visibile (ad esempio: emulare nello stile chi è apprezzato o ha successo, plagiandone i contrassegni esteriori, ma senza cognizione o comprensione dei significati). Ɣ La fuga nella mondanità o il “non pensare” (avere un rapporto consumatorio con tutto – denaro, og-


getti, cibo, emozioni – , essere sempre connessi, voraci, a caccia di occasioni, senza avere intimità ricettiva con se stessi). Ɣ La fuga nell’intimismo introspettivo o il “pensare troppo” (indugiare in interminabili dialoghi interiori senza confrontarsi con persone reali). Ɣ Il tenace mantenimento del proprio assetto caratteriale, anche se non funzionale, con la motivazione “io sono fatto così”. Ɣ La svalutazione del possibile cambiamento personale (…è difficile, …non si può cambiare, …non so come vorrei evolvere). Naturalmente potremmo continuare, questi sono solo i freni più frequenti che si osservano nelle persone. A mio parere, oltre alla negazione e alla strumentalizzazione, il più infausto meccanismo consiste nella fuga nella mondanità: le persone non si prendono cura di sé, non pensano a una progressione psicologica ed esistenziale nell’arco del tempo della loro vita, poiché focalizzano il loro interesse solo sul benessere materiale e mondano (e faccio rientrare qui anche la consumistica popolarità da Facebook). Un’ottica evolutiva richiederebbe al contrario la capacità di fermarsi. A fare cosa? A osservare se stessi nelle varie dimensioni che ci descrivono, rilevando gli ambiti complessuali che tutti abbiamo, i bisogni profondi, le capacità fin qui manifestate. Tutto ciò per andare avanti con quella consapevolezza che è l’unico strumento irrinunciabile in un’ottica evolutiva.

Giuliana De Stefani

Psicologa psicoterapeuta


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ALLA SCOPERTA DI...

BIMBINSIEME Servizio della Redazione Immagini del Comune di Campolongo Tapogliano

Giocare insiemeper crescere A Campolongo Tapogliano riscontro positivo per un’iniziativa che propone attivitĂ ludiche ed educative per bambini accompagnati dai genitori o adulti di riferimento. La sindaca Cristina Masutto spiega come è nato e come si è sviluppato il progetto.

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L’amministrazione comunale di Campolongo Tapogliano ha attivato dallo scorso ottobre il centro bambinigenitori “Bimbinsiemeâ€?, dedicato ai piccoli di etĂ compresa tra i tre mesi e i tre anni. ÂŤQuesta iniziativa – spiega la sindaca Cristina Masutto ( foto in basso) – ha pienamente risposto a un’esigenza delle famiglie che hanno richiesto l’iscrizione al ServizioÂť. Un servizio che propone attivitĂ educative e ludiche per i bambini accompagnati dai genitoUL R GD DOWUH Âż JXUH GL ULIHULPHQWR RIIUHQGR RFFD sioni di gioco e socialitĂ per i bambini e gli adulti che concorrono alla realizzazione delle proposte educative. ÂŤIl servizio, previsto dalla LR 18 agosto 2005 n. 20 “Sistema educativo integrato per i servizi per la prima infanziaâ€?, – aggiunge la prima cittadina

– rappresenta un’opportunitĂ per la nostra unione dei comuni “Agro Aquileieseâ€?, in quanto non ve ne sono altri di questa tipologia. La sede individuata è quella dell’ex scuola elementare di Tapogliano, attigua alla scuola dell’infanzia e all’interno di un ampio spazio verdeÂť. /D VWUXWWXUD KD EHQHÂż FLDWR GL XQR VSHFLÂż FR FRQWULEXWR UHJLRQDOH Âż QDOL]]DWR DOOD ULVWUXWWXUD zione per rispondere alle esigenze dei bambini e alle normative previste dal regolamento regionaOH 3UHFHGHQWHPHQWH D WDOH UHJRODPHQWR OÂśHGLÂż FLR aveva giĂ ospitato un laboratorio dedicato ai piĂš piccoli d’etĂ , con la collaborazione dell’Auser che continua a fornire il proprio apporto a tutte le attivitĂ rivolte alle diverse face della popolazione. Il servizio educativo, gestito dal Comune, ha FRPH RSHUDWULFL OH Âż JXUH SURIHVVLRQDOL SUHYLVWH GDO regolamento: una educatrice e una psicopedagogista, nonchĂŠ si avvale della collaborazione dell’associazione “Genitorinsiemeâ€?, costituitasi a seguito dell’esperienza avviata tramite l’Auser, i cui volontari assicurano la loro presenza durante l’attivitĂ .


La Galleria d’Arte Contemporanea

ÂŤNel suo ultimo report con i genitori – sottolinea Masutto – la psicopedagogista ha rilevato come le mamme e i papĂ abbiano mostrato interesse per tutto ciò che è stato costruito, evidenziando come sia importante avere l’intero materiale sempre a disposizione dei bambini in modo che siano loro a scegliere a cosa approcciarsi. Avere a disposizione ciclicamente materiali diversi consente infatti al bambino di concentrare la propria attenzione in modo dedicato al gioco senza avere continue sollecitazioni e input esterni. Il fatto che sia l’adulto a mediare i giochi è importante per il bambino: questi sente che possono esserci delle regoOH GHOOH URXWLQH H GHL FRQÂż QL GD HVSORUDUH oltre alla libertĂ del giocoÂť. I temi trattati con i genitori hanno esplorato diversi ambiti: dalla gestione quotidiana delle regole alla curiositĂ e agli interessi rispetto alle fasi di sviluppo del bambino e del ciclo di vita. ÂŤTutti i genitori – conclude la sindaca –, prevalentemente mamme, sono stati aperti nel condividere le loro esperienze e ideeÂť. L’attivitĂ del centro “Bimbinsiemeâ€? continuerĂ per tutto il mese di maggio, per poi riprendere a settembre. Per informazioni e iscrizioni è possibile telefonare al numero 327 9492593 o inviare una e-mail all’indirizzo bimbinsieme.tapogliano@ gmail.com.

Dallo scorso mese di dicembre, negli spazi della ‘soffitta’ di Villa Marcotti a Campolongo Tapogliano, sede del municipio, è stata inaugurata la Galleria d’Arte Contemporanea (foto in basso). ÂŤL’Amministrazione comunale – afferma l’assessore alla Cultura Antonio Rosolini –, nell’ambito della coprogettazione, aveva giĂ da tempo individuato la funzione di uno spazio espositivo, progetto che ora si è concretizzato pienamente grazie all’entusiasmo, alla disponibilitĂ e all’interesse ravvisato per questo luogo da parte di molti artisti. Ciò è positivo per noi perchĂŠ significa che tante persone hanno ritenuto il nuovo spazio di Villa Marcotti particolarmente significativo e adatto ad accogliere e promuovere la cultura, rendendola fruibile al pubblico. Da parte dell’Amministrazione comunale vi è la piĂš ampia disponibilitĂ e apertura alle proposte del territorio e all’espressione di tutte le forme artistiche, con un invito particolare ai giovani. Riteniamo che Campolongo Tapogliano possa nel prossimo futuro valorizzare la sua tipicitĂ , la sua storia, i suoi artisti, relazionandosi con un territorio sempre piĂš ampio. Un sentito ringraziamento a tutti gli artisti per la loro disponibilitĂ , in particolare al signor Evaristo Cian che ha raccolto l’interesse di tanti suoi colleghi, e all’associazione AssCulTaÂť. Sono infatti oltre una ventina gli autori che hanno prestato le opere per costituire la Galleria d’Arte Contemporanea: artisti che rappresentano, per la maggior parte, la ricerca attuale della pittura e della scultura del Friuli Venezia Giulia. Collocata nella villa del Municipio, la Galleria riprende l’impegno nel monitorare le espressivitĂ creative, dopo l’esperienza del 2007 con la mostra collettiva Percorsi, che aveva visto esposte le opere di venti artisti, provenienti dalle quattro province della Regione. Un luogo che si propone non solo come un punto di arrivo, con l’allestimento di una sede adatta a ospitare opere d’arte, ma anche come punto di partenza per ulteriori riflessioni sull’arte contemporanea. La Galleria d’Arte Contemporanea è aperta il lunedĂŹ e il mercoledĂŹ dalle ore 17 alle ore 18.30 e il primo sabato e domenica del mese dalle ore 10 alle ore 12.



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▶ IL CAMMINO, IL VIAGGIO… ▶ PREMIO EBOOK IN… Sezione: poesia VERSI Lunghezza: max 40 versi Sezione: raccolta di poesie Quota: € 15,00 Lunghezza: da 22 a 48 poe- Premi: montepremi in denaro sie senza limiti di lunghezza Info: 0382 79015 biblioteca. SCADENZA 18 MAGGIO Quota: € 12,00 fmaffi@gmail.com ▶ IL SONETTO Premi: attestati e pubblicazio▶ PREMIO “MARIA Sezione: poesia ne opere TERESA DI LASCIA” ▶ PREMIO Lunghezza: due quartine e due Info: 02 98233100 www. Sezione: narrativa INTERNAZIONALE “ALDA terzine di versi endecasillabi clubautori.it Lunghezza: libera MERINI” Quota: € 10,00 Sezioni: A) poesia; B) racPremi: montepremi in denaro, Quota: nessuna Premi: montepremi in denaro conto diplomi, libri SCADENZA 31 MAGGIO Lunghezza: A) max 30 versi; Info: 0577 44842 www.no- Info: 0737 54122 www.co- ▶ VERSI DI STORIA mune.fiuminata.mc.it B) max 5 cartelle bilcontradadelbruco.it Sezione: poesia Quota: € 20,00 Lunghezza: libera Premi: montepremi in denaro Quota: € 15,00 SCADENZA 23 MAGGIO SCADENZA 20 MAGGIO Premi: montepremi in denaro, Info: 031 221345 www.pre▶ CASA MIA... CASA MIA... ▶ PREMIO SGATTONI mioaldamerini.org targhe, attestati Sezione: narrativa Sezione: poesia Lunghezza: 16.000 battute Info: www.artisfestival.onLunghezza: max 30 versi ▶ FIRENZE PER LE web.it Quota: nessuna Quota: € 10,00 CULTURE DI PACE Premi: soggiorni vacanza Premi: attestati Sezione: racconti inediti Info: 391 3678485 regis.cul- Info: 347 5460201 proloco. ▶ IL FAUNO Lunghezza: max 20 cartelle Sezione: poesia garrufo@gmail.com tura@gmail.com Quota: € 15,00 Lunghezza: max 30 versi Premi: pubblicazione opere Quota: € 5,00 ▶ CITTÀ DI CAVA DE’ SCADENZA 25 MAGGIO TIRRENI ▶ PREMIO “LINO MOLINARIO” Premi: montepremi in denaro, Info: 339 4173319 www.untempioperlapace.it targhe e medaglie Sezioni: A) narrativa; B) poesia Sezione: poesia Info: 320 2331526 www.acLunghezza: libera Lunghezza: libera ▶ PANTA REI cademiailfauno.org Quota: € 15,00 Quota: € 15,00 Sezioni: A) poesia; B) favola o Premi: montepremi in denaro Premi: targhe e diamanti racconto breve Info: 347 6107777 www.iri- Info: 346 3794247 artisoli- ▶ LE PIERIDI Lunghezza: A) max 60 versi; Sezioni: A) poesia; B) racdeartecultura.it de@libero.it B) max 3 cartelle conto Quota: € 5,00 Lunghezza: libera ▶ SI ACCENDE IL BORGO SCADENZA 27 MAGGIO Premi: libri e diplomi Quota: € 10,00 Sezioni: A) poesia; B) raccon- ▶ SU MARCHESU Info: 0425 63001 cassanaPremi: attestati, trofei, copti brevi Sezione: poesia luce@alice.it pe, libri Lunghezza: A) max 40 versi; Lunghezza: max 40 versi Info: 347 3137327 www.asB) max 2 cartelle Quota: nessuna ▶ PREMIO NAZIONALE Quota: € 10,00 Premi: montepremi in denaro sociazioneachernar.it DANILO CHIARUGI Premi: targhe e diplomi Info: www.comune.portoSezioni: A) narrativa; B) po▶ PREMIO NAZIONALE Info: 327 7412185 deluca_ scuso.ci.it esia GIOVANE HOLDEN roccadipapa@libero.it Sezioni: A) romanzo; B) rac- Lunghezza: A) max 120 carSCADENZA 30 MAGGIO telle; B) max 40 versi conto; C) poesia ▶ POEM ACADEMY ▶ PREMIO DOMENICO Lunghezza: A) max 400.000 Quota: € 15,00 AWARDS PORTERA Premi: montepremi in denaro, oggetti artistici e diplomi Info: 348 3386304 centrostudilapira@email.it SCADENZA 4 GIUGNO ▶ MEMORIAL GUERINO CITTADINO Sezione: poesia Lunghezza: max 45 versi Quota: € 10,00 Premi: opere orafe, targhe e attestati Info: 333 1974647 www. gueciass.altervista.org

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L E G G E R E

(as) s a g g i R. S. Grey Il mio migliore sbaglio Mondadori, 2016 Pagg. 336 € 19,00 Le selezioni per le Olimpiadi sono alle porte e l’ultima cosa che la diciannovenne Kinsley Bryant deve fare è distrarsi con Liam Wilder. Lui è un calciatore professionista, un bad boy adorato in America, e ha tutte le caratteristiche del seduttore di talento. Per non parlare del fatto che Liam è assolutamente off limits. ProibiColm Toibin Nora Webster Bompiani, 2016 Pagg. 352 € 19,00 Irlanda, fine degli anni sessanta. Nora Webster vive in una piccola cittadina, si occupa dei suoi quattro figli e cerca di ricostruirsi una vita dopo la morte del marito. Intelligente, a volte difficile e impaziente, a volte gentile e amorevole, è vittima Jo Nesbo Sole di mezzanotte Einaudi, 2016 Pagg. 208 € 16,50 Dice di chiamarsi Ulf e cerca un posto dove nascondersi. Cosí ha viaggiato per 1.800 chilometri su treni e autobus fino a un paesino sperduto, nell’estremo nord della Norvegia. Aveva Evita Greco Il rumore delle cose che iniziano Rizzoli, 2016 Pagg. 336 € 18,00 Cosa faresti se la tua bambina avesse paura di andare a scuola? Cosa le diresti per convincerla a farsi coraggio? Per la sua nipotina Ada, Teresa inventa un gioco: ogni volta che una cosa bella sembra finire, bisogna aguzzare le orecchie e prestare attenzione ai rumori. Solo così si possono riconoscere quelli delle cose che iniziano. Alcuni sono semplici e hanno dentro una magia speciale: un’orchestra che accorda gli strumenti, il vento in primavera, il tintinnio delle taz-

to. Gli allenatori lo hanno detto chiaramente a Kinsley e alle sue compagne: “concedetevi qualsiasi forma di fraternizzazione extra-allenamento con lui e verrete sbattute fuori da questa squadra più in fretta di quanto voi possiate contare i suoi tatuaggi”. Ma ciò non ha fatto che renderlo ancora più attraente. E poi Kinsley ha già contato i tatuaggi visibili e non è certo il tipo di persona che lascia le cose in sospeso... La chimica tra lei e Liam è innegabile e presto si trovano costretti a combattere per tenere segreta la loro storia – tra paparazzi invadenti, compagne di squadra invidiose, dubbi e fraintendimenti. delle circostanze e spera che qualcosa, qualsiasi cosa cambi e le permetta di andare via. Lentamente, grazie all’aiuto della musica e dell’amicizia, trova un barlume di speranza e una strada per ripartire. Con nuove dinamiche familiari, la donna sembra sia violentemente padrona di sé sia una figura dalla morale ambigua, tanto da diventare una delle eroine più memorabili della narrativa contemporanea. Il ritratto che viene tratteggiato nell’arco degli anni è straziante, penetrante, sempre tenero e profondamente vero.

dei buoni motivi per tradire il Pescatore, il signore della droga con cui lavorava a Oslo, ma ora ha i suoi sicari alle calcagna. Inutile continuare a scappare. A Kåsund, almeno, ha trovato un capanno da caccia, una donna quasi bella e un ragazzino che non vedeva l’ora di parlare con un forestiero. Non dovrà attendere a lungo per scoprire se, anche per uno come lui, è possibile una redenzione. Oppure se davvero la speranza non è altro che un’invenzione del diavolo. ze riempite di caffè… Ma nella vita non sempre sappiamo riconoscere le cose belle. Quando perdiamo fiducia in noi stessi, quando qualcuno ci tradisce, o ci dice addio, sembra che nulla possa davvero iniziare. Ada ci pensa spesso, ora che nonna Teresa è ammalata. Nei corridoi dell’ospedale la paura di restare sola è così forte da toglierle il respiro, ma bastano due persone per ricordarle che si può ancora sorridere: Giulia, un’infermiera tutta d’un pezzo, e Matteo, che le regala margherite e la sorprende con una passione imprevista. Perché è proprio quando il mondo sembra voltarti le spalle che devi ascoltarne i rumori, e farti trovare pronta. Guardati intorno, allunga la strada, sbaglia a cuor leggero e ridi più spesso che puoi. Ogni volta che qualcosa finisce, da qualche parte ce n’è un’altra che inizia.

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PERSONAGGI

STEFANO SCHIRALDI Intervista di Michele D’Urso

Trieste‌ no dormi! Ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta. Da pochi mesi papĂ , a giugno si esibirĂ a Roma nello spettacolo di Paolo Rumiz. Ma intanto è pronto un nuovo progetto per coinvolgere i giovani talenti della sua cittĂ .

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Nel mio immaginario giovanile, essendo io un immigrato, Trieste mi ha sempre colpito per le sue genti. Trieste era per me la magica cittĂ di Nino Benvenuti, di Tiberio Mitri e Fulvia Franco, della Stock, di Nereo Rocco e di tanti altri famosi. Quando ci sono venuto a vivere, ho scoperto che in realtĂ tutti i triestini hanno almeno un talento, fosse anche per ‘il tuffo clanfa’, ed è praticamente impossibile trovare una disciplina dove non ce ne sia uno famoso in tutto il territorio nazionale. Stefano Schiraldi, cantautore, musicista e altro, classe 1973, è un classico esempio di talento triestino. Stefano, è vero che lei è un chitarrista autodidatta? ÂŤHo cominciato a suonare la chitarra senza prendere lezioni di musica. Ce l’avevo in casa: le PHORGLH PL KDQQR VHPSUH DFFRPSDJQDWR Âż Q GD WH nera etĂ . Anche a scrivere canzoni ho cominciato giĂ da bambino. Registravo tutto su musicassette che poi riascoltavo. Una volta sentito come risuonavano note e parole, le riassemblavo: ne ho composte tante di canzoni e dovrei avere ancora le PXVLFDVVHWWH GD TXDOFKH SDUWH LQ VRIÂż WWDÂŞ 70

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Ma le melodie da dove le tirava fuori? Sembra quasi che per lei non esistano rumori ma solo suoni‌ ÂŤNon proprio in modo cosĂŹ estremo, ma in un certo senso sĂŹ. Mi basta avere in mente un po’ di note per creare una armonia oppure, per musicare XQ WHVWR VHQWLUH FRPH YLEUDQR OH SDUROHÂŞ ,Q Âż Q GHL FRQWL DQFKH OH SDUROH VRQR VXRQL Non per niente lei è laureato in Scienze della Comunicazione e ha scelto la musica come mezzo‌ ÂŤCon la laurea ci guadagno il pane. Le parole che si possono trasformare in musica sono in effetti un mezzo di espressione, spesso un bisogno per esprimere le sensazioni che mi accompagnaQR FKH HPHUJRQR GHQWUR PHÂŞ Lei è un musicista part-time: per farsi conoscere ha partecipato a concorsi? ÂŤHo partecipato a un solo concorso e l’ho anche vinto. Ma era organizzato da alcuni alunni della scuola elementare che frequentavo e io avevo 10 anni‌ E vinsi anche perchĂŠ la mia era l’unica canzone originale e quindi l’unica ammessa alla gara. Il premio consisteva in 50 pacchetti di Âż JXULQH 3DQLQL GHL FDOFLDWRUL GL TXHOOÂśDQQRÂŞ


Che rapporto ha con il pubblico? ÂŤNon ho mai avuto problemi; certo qualche volta costa piĂš fatica e altre volte meno, ma il rapporto è cresciuto in maniera graduale soprattutto attraverso il passaparola e le connessioni che si creano di volta in volta con le persone durante gli spetWDFROLÂŞ /D UHDOWj GHL SLFFROL SDVVL ÂŤEsattamente, anche se adesso non è davvero piĂš un gioco. Affermare che mi manca tempo è un eufemismo, soprattutto se riferito al passato. 3ULPD GL WURYDUH XQ ODYRUR VWDELOH PL VRQR PDQ tenuto facendo vari mestieri, come il cameriere, e gli impegni legati alla musica erano saltuari; QHJOL XOWLPL DQQL VL VWDQQR LQÂż WWHQGR DQFKH DWWUD verso esperienze di collaborazione con il monGR GHO WHDWUR H FRQ Âż JXUH GHO FDOLEUR GL 3DROR 5X miz con il quale sto partecipando allo spettacolo “Come cavalli che dormono in piediâ€?. Sono previste ancora varie repliche tra cui una data a Roma a giugno: un grande impegno ricco di sodGLVID]LRQLÂŞ Tra l’altro lei non è nuovo a collaborazioni‌ ÂŤCollaboro con altri musicisti e a spettacoli teatrali, ho scritto musiche e canzoni per ‘La meORGLD GHO FRUYRÂś GL 3LQR 5RYHUHGR FRQ OD UHJLD GL Marko Sosic, e per ‘Dell’umiliazione e della vendetta’ di Marcela Serli, ai quali sono intervenuto DQFKH VXRQDQGR GDO YLYR LQ VFHQDÂŞ ( QHO IUDWWHPSR q DUULYDWR DQFKH XQ Âż JOLR ÂŤIl 13 febbraio di quest’anno è nato Giovanni; ero appena tornato da Ronchi dopo una replica dello spettacolo con Rumiz e siamo dovuti correre al Burlo. Una grande gioia. Adesso tocca corUHUH SL YHORFH GL SULPDÂŞ $QFKH SHUFKp FÂśq XQ QXRYR SURJHWWR OD VXD SULPD FRORQQD VRQRUD SHU LO FLQHPD ÂŤMi sono cimentato anche con questo tipo di lavoro che ho appena concluso; è una produzione slovena che andrĂ in proiezione nelle sale a breYH SHQVR HQWUR OÂśDXWXQQRÂŞ E il rapporto con il ‘Pupkin Kabaret’? ÂŤĂˆ una collaborazione di lungo corso che va avanti dal 2001: non si tratta di una partecipazione settimanale, c’è un rapporto importante con la compagnia del Miela il cui palcoscenico rappreVHQWD XQ EXRQ WUDPSROLQR GL ODQFLRÂŞ +D VFULWWR WDQWH FDQ]RQL 4XDQWL VRQR LQYH ce i dischi pubblicati? ÂŤUno solo, ‘Trombeta stonada’, uscito nel 2015. In realtĂ ne esiste uno precedente, ma del quale GLVFRQRVFR OD SDWHUQLWjÂŤÂŞ

8OWLPR PD QRQ PHQR LPSRUWDQWH LO SURJHW to ‘Trieste, dormi?’ ÂŤĂˆ un evento organizzato con altri musicisti, che non vuole essere un format per scoprire talenti, ma una fucina di talenti. Difatti il titolo suona un po’ come una sveglia data ai musicisti della cittĂ , per dire: ‘C’è qualcuno? Fatevi avanti!’, perchĂŠ solo dal confronto nascono nuoYH LGHHÂŞ &RQ LO PDUH GL LPSHJQL FKH KD TXDO q LO VH JUHWR SHU UHFXSHUDUH OH HQHUJLH" ÂŤAppena posso vado in sauna, lo trovo il luoJR GRYH FL VL SRVVD ULSXOLUH H ULJHQHUDUHÂŞ Ăˆ anche appassionato di sport? ÂŤAl momento non faccio molta attivitĂ ma conto di riprendere; in passato ho praticato un po’ di tutto, dal tennis al pugilato, ma giusto per LO SLDFHUH GHOOR VSRUW VHQ]D DOFXQD YHOOHLWjÂŞ Torniamo alla musica: il suo cantante preferito? ÂŤSono cresciuto con i cantautori come De Andrè. Ho ascoltato un po’ di tutto ma non ho mai avuto un autore preferito; se proprio devo indicare qualcuno che mi piaceva in modo particolaUH DOORUD GLFR L &&&3ÂŞ Non posso trattenere Stefano oltre, ha davvero i minuti contati. Mentre si allontana lo osservo e, fra taglio di capelli e caratteri somatici, mi ricorda qualcuno. Bob Dylan, ecco chi mi ricorda! E vuoi vedere che Stefano avrĂ una carriera simile? Glielo auguro, e ne sono anche sicuro, perchĂŠ vedete, Trieste... no dormi!

Michele D’Urso

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MOSTRE VIAGGIO NELLA TERRA DELL’ORO Servizio di Elisa Fucina Immagini di Luigi Vitale

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Il territorio diventa arte Il 20 maggio a Villa Manin si inaugura il progetto espositivo del photoreporter Luigi Vitale, che mira a valorizzare le eccellenze naturali, industriali e artigianali del Friuli Venezia Giulia. Con interviste inedite ad artisti della regione.

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)RWRJUD¿ H H YLGHR GRFXPHQWL SHU UDF FRQWDUH ³9LDJJLR QHOOD WHUUD GHOO¶RUR´ q TXHVWR LO SURJHWWR HVSRVLWLYR GL QDUUD]LR QH GHO WHUULWRULR H GL DSSURIRQGLPHQWR GL DOFXQL GHJOL DUWLVWL SL VLJQL¿ FDWLYL GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD SURSRVWR GDO SKRWRUHSRUWHU Luigi Vitale QHO OD PRVWUD FKH YHUUj LQDXJXUDWD LO PDJJLR D 9LOOD 0DQLQ ± (VHGUD GL OHYDQWH ± GL 3DVVDULDQR 8Q¶HVSRVL]LRQH UHDOL]]DWD FRQ LO VRVWHJQR IUD JOL DOWUL GHOOD 5HJLRQH GHOOD )LQFDQWLHUL H GHOOH )RQGD ]LRQL &DULJR H &UXS FXUDWD GD Moreno Gentili DX WRUH DQFKH GHO VDJJLR LQ FDWDOR JR 'XH OH VH]LR QL LQ FXL VL VYL OXSSD LO SHUFRUVR OD SULPD IRWRJUD ¿ FD SHU LQGLYL GXDUH FRQRVFHUH H UHQGHUH SURWD JRQLVWH OH HFFHO OHQ]H GL QDWXUD DUWH DUFKHRORJLD LQGXVWULDOH DUWL JLDQDWR GHO )ULXOL 9HQH]LD *LXOLD OD VHFRQGD GHGL FDWD DL YLGHR GR FXPHQWL Gj YRFH H YLWD DOOD QDUUD 72

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Pagina a fianco, in apertura, le colline del Collio destinate alla produzione vitivinicola, secondo Luigi Vitale simbolo di questa terra; in basso, l’Upupa, opera di Toni Zuccheri. In questa pagina qui D ¿ DQFR, la giornalista Margherita Reguitti assieme a Giorgio Celiberti all’interno dello studio dell’artista; sotto, il fotografo Luigi Vitale. FKH PRVWUDQGR WUDGL]LRQL H IHVWH DQWLFKH R PHVWLH UL LQ YLD GL HVWLQ]LRQH FRPH DFFDGH SHU OD SURGX ]LRQH GL IRUPDJJL QHOOH PDOJKH LQ PRQWDJQD 8Q DPDOJDPD GL SUHVHQWH H SDVVDWR ©&UHGR FKH O¶LP PDJLQH VLPEROR GL TXHVWD WHUUD ± DIIHUPD 9LWDOH ± VLDQR OH FROOLQH GHVWLQDWH DOOD SURGX]LRQH YLWLYL QLFROD 4XDVL WXWWR SXz HVVHUH GHORFDOL]]DWR QRQ FHUWDPHQWH OH YLJQH H LO PLFURFOLPD FKH SURGXFR QR YLQL IUD L PLJOLRUL DO PRQGRª 1HOOD VH]LRQH YLGHR RJQXQR GHL FLQTXH GRFXPHQ WL q UHDOL]]DWR LQ IRUPD GL GLDORJR VLD LQWHULRUH VLD D GXH R SL SHUVRQH IXRUL GDJOL XVXDOL VFKHPL JLRU QDOLVWLFL GL LQWHUYLVWD FUHDQGR XQD OLEHUWj LQWLPD GHOO¶DUWLVWD GL UDFFRQWDUH Vp H LO VXR ODYRUR ,Q DOFX QL FDVL OD VFHQHJJLDWXUD SHU PHJOLR UDSSUHVHQWDUH LO SURWDJRQLVWD q QDWD GXUDQWH OD ULSUHVD GL XQ SLDQR VH TXHQ]D OXQJR PLQXWL &Lz q DFFDGXWR FRQ Gustavo Zanin UHVWDXUDWRUH H FRVWUXWWRUH GL RUJDQL GD VHL JHQHUD]LRQL D &RGURLSR FKH KD VYROWR XQD lectio magistralis WUD VWRULD H IDQWDVLD GDOOH RULJLQL GHOOD PX VLFD D RJJL $QFKH O¶DUWLVWD WULHVWLQR G¶DGR]LRQH Serse VL q PRVWUDWR QHOO¶LQWLPLWj GHL OXRJKL GRYH QDVFH OD VXD RSHUD ULÀ HWWHQGR VXO UDSSRUWR FRQ OD QDWXUD PXVD SULPLJHQLD GHO VXR ODYRUR PLQLPDOLVWD H HVVHQ]LDOH RULJLQDOH H GL IRUWH LPSDWWR /D FUHDWLYLWj SXUD GHOOD ¿ EHU DUWLVWD Attiliana Argentieri Zanetti GL 8GLQH q VWDWD OD QRWD GRPL QDQWH GHO VXR UDFFRQWR ULSHUFRUVR GDOOH RULJLQL DOOD FRQWHPSRUDQHLWj GL TXHVW¶DUWH DQWLFD H JLRYDQH QHO VXR FDVR VOHJDWD GDOOH OHJJL GHO PHUFDWR 4XL L SLD QL VHTXHQ]H KDQQR VHJXLWR O¶DOWHUQDUVL GHL PDWHULDOL H GHOOH WHFQLFKH GL UHDOL]]D]LRQH GL VFXOWXUH H DUD]]L 3HU LO SLWWRUH H VFXOWRUH IULXODQR Giorgio Celiberti VL q WUDWWDWR GL XQ GLDORJR D WUH FHQWUDWR VX GRPDQGH HWHUQH TXDOL LO VLJQL¿ FDWR GHOO¶DUWH LO VXR UDSSRUWR FRQ O¶DPRUH H FRQ LO WHUULWRULR 1HO VXR VWX GLR QH KD SDUODWR FRQ WUH LQWHOOHWWXDOL OR VFULWWRUH Paolo Maurensig OD JLRUQDOLVWD Margherita Reguitti H LO JHRJUDIR H GRFHQWH XQLYHUVLWDULR Mauro Pascolini

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Elisa Fucina

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MOSTRE IN FVG (calendario aggiornato su www.imagazine.it) Fino al 15 maggio ▶TUTTI INSIEME ALLA SPAZZAPAN. ARTISTA O DESIGNER? Presentazione della saletta arredata e allestita con i lavori eseguiti dai piccoli e dai giovani nell’anno scolastico 2015-2016. Gradisca d’Isonzo (GO). Galleria Spazzapan, via Battisti 34. Ingresso libero. Orario: sab-dom 10-19, mer-ven 15-19. Info: 0481 360816 galleriaspazzapan@libero.it ▶SILVIA MARIOTTI FRONTE INVISIBILE I retaggi delle guerre mondiali tra passato e presente, catturati nella loro dimensione più aerea, estetica e al contempo permeante. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Ingresso libero. Orario: mar-dom 10-19. Info: 0432 821234 www.villamanin-eventi.it Fino al 15 maggio ▶LUISA MENAZZI MORETTI SOMEWHERE Il percorso si snoda attraverso nuclei tematici connessi tra loro, che l’artista presenta in 5 serie. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Ingresso libero. Orario: mar-dom 10-19. Info: 0432 821234 www.villamanin-eventi.it

Fino al 15 maggio ▶LE DUE LAGUNE Zigaina e Pasolini in scena: confronto tra disegni inediti e incisioni Trieste. Museo Revoltella, via Diaz 27. Ingresso: intero € 7; ridotto € 5. Orario: mer-lun 10-19. Info: 040 6754350 www.museorevoltella.it Fino al 17 maggio ▶MARCO CITRON UTOPIA URBANA Citron nei suoi scatti racconta un’architettura modernista e spigolosa, a tratti apertamente brutalista, ritratta però a decenni di distanza dalle condizioni storico-sociali che l’hanno prodotta. Trieste. Palazzo Costanza, piazza Piccola 2. Ingresso libero. Orario: lun-sab 1012.30/17-19.30; dom 1012.30. Info: 040 311079 www.utopiaurbana.it

Fino al 28 maggio ▶MASSIMO POLDELMENGO - IX. DITTICO PER ITALO E ADO FURLAN Il “dittico” realizzato dall’artista insieme ai documenti, ai disegni e alle fotografie che ne illustrano la genesi e le varie fasi della realizzazione. Pordenone. Fondazione Furlan, via Mazzini 49. Ingresso libero. Orario marsab 17-19.30. Info: 0434 208745 www.fondazioneadofurlan.org

Fino al 28 maggio ▶EURO ROTELLI - THE BODY THE SOUL Le fotografie esposte sono il risultato di una serie di rielaborazioni di scatti su pellicola Polaroid in cui l’autore ha sperimentato originali procedimenti di sviluppo e di stampa senza alcun intervento al computer. Trieste. Ecotemporary, via Crispi 28. Ingresso libero. Orario: mer-sab 17-20. Info: www.exibart.com ▶PITTORI FRA OTTO E NOVECENTO IN FVG Collettiva di artisti triestini, friulani e sloveni Gorizia. Biblioteca statale isontina, via Mameli 12. Ingresso libero. Orario: lunven 10.30-18.30, sab 10.3013.30. Info: www.isontina. beniculturali.it Fino al 12 giugno ▶MASSIMO GARDONE – FLOWERS I fiori sono i soggetti scelti come archetipo della forma e del contenuto, che assume sembianze diverse, seguendo quello che nelle immagini non si vede, ma viene percepito come atmosfera della mutevolezza di contesti, situazioni e umori. Pordenone. Due Piani, via Ospedale Vecchio 4. Ingresso libero. Orario: marsab 15.30-19.30. Info: 333 7939120 www.due-piani.it

l’intento di offrire un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia per raccontarlo come ha vissuto: Senza Confini. Pordenone. Galleria Bertoia, Corso Vittorio Emanuele II 60. Ingresso: intero € 3; ridotto € 1. Orario: mer-dom 15-19. Info: 0434 392915 www.comune.pordenone.it Fino al 30 giugno ▶ ROBERTO DEL FRATE - LE VEDUTE DI TRIESTE Mostra del pittore Roberto del Frate, selezione di opere del Maestro ritraenti il capoluogo giuliano. Trieste. Atelier Home Gallery, via Della Geppa 2. Ingresso libero. Orario: mar-dom 10.30-13.30/17.30-19.30. Info: www.exibart.com

Fino al 3 luglio ▶ MEMORIE – ARTE, IMMAGINI E PAROLE DEL TERREMOTO IN FRIULI A quarant’anni dal sisma in Friuli del 1976, Villa Manin ospita una mostra che ripercorre i momenti dell’emergenza e della solidarietà, dei restauri e della ricostruzione. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Ingresso: intero € 5; ridotto € 3. Orario: mar-dom 10-19. Info: 0432 821234 www.villamanin-eventi.it Fino al 28 agosto ▶ PARADOXA La mostra riunisce in Italia cinque degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea giapponese, con in più un site specific di Tatzu Nishi per la prima volta nel nostro Paese. Udina. Casa Cavazzini, via Cavour 14. Ingresso: intero € 5; ridotto € 2,50. Orario: mar-dom 10.30-19. Info: 0432 414772 www.casacavazzini.it

Fino al 30 settembre ▶ VIAGGIO IN INDIA Mostra fotografica di Olga Micol. Trieste. Ad Formandum, via Ginnastica 72. Ingresso libero. Orario: lun-gio 1720. Info: 335 264611 Fino al 2 ottobre ▶ LUIGI BOILLE - IL SEGNO INFINITO Un’ampia e attenta selezione di sue opere, oltre 140, quasi tutte concesse in prestito dall’Archivio Luigi Boille di Roma. La mostra è curata da Silvia Pegoraro. Pordenone. Galleria d’Arte Moderna, via Dante 33. Ingresso: intero € 3; ridotto € 1. Orario: mer-dom 15-19. Info: 0434 392935 www.artemodernapordenone.it

Fino al 2 ottobre ▶ LABOR OMNIA VINCIT Ritratti di vita e di lavoro dall’archivio fotografico della SNIA Viscosa. Torviscosa (UD). CID, piazzale Marinotti 1. Ingresso libero. Orario: sab 15-20, dom 10-20. Info: www.cid-torviscosa.it Fino al 9 ottobre ▶ LLOYD – LE NAVI DI TRIESTE NEL MONDO L’itinerario della mostra copre un periodo rivoluzionario nella tecnica della navigazione nell’ampliamento dei traffici e nello sviluppo economico e sociale di Trieste. Trieste. Centrale Idrodinamica, Porto Vecchio. Ingresso: intero € 9; ridotto € 6. Orario: mar-dom 1118. Info: www.lloydtrieste.it

Fino al 12 giugno ▶STEVE MCCURRY SENZA CONFINI La selezione di immagini isolata nell’immenso archivio di McCurry ha

I COSTI E GLI ORARI DI APERTURA POSSONO VARIARE SENZA PREAVVISO. VERIFICARE SEMPRE RIVOLGENDOSI AGLI APPOSITI RECAPITI.


F

I

5-7 MAGGIO ▶FLORENCE CREATIVITY PRIMAVERA

Viale della Fiera, 20 BOLOGNA Tel 051 282111 www.bolognafiere.it 11-14 MAGGIO ▶LAMIERA 2016

Fatto a mano in Italia

12-14 MAGGIO ▶PELLEPIÙ

Macchine, Impianti, Attrezzature per la lavorazione di lamiera, Tubi, Profilati, Fili e Carpenteria, Metallica, Stampi, Saldatura, Trattamenti Termici, Trattamento e finitura superfici

La tecnologia del lusso nella pelle

14-17 GIUGNO ▶PITTI IMMAGINE UOMO

Collezione abbigliamento e accessori moda maschile e Collezione Donna

23-25 GIUGNO ▶PITTI IMMAGINE BIMBO

18-21 MAGGIO ▶EXPOSANITÀ

Mostra Internazionale al Servizio della Sanità e dell’Assistenza

Collezione abbigliamento e accessori moda bambino

29 GIUGNO – 1 LUGLIO ▶PITTI IMMAGINE FILATI

25-28 MAGGIO ▶ALTERNATIVE FUEL WORLD FAIR

Filati, fibre e settori merceologici o complementari alla filatura e alla maglieria

Fiera internazionale delle energie alternative

28-29 MAGGIO ▶THE JUMBO

Information & Communication Technology per Imprese e Pubbliche Amministrazioni

9-10 GIUGNO ▶R2B

Salone Internazionale della Ricerca Industriale

Piazzale J. F. Kennedy, 1 GENOVA Tel 010 53911 www.fiera.ge.it 14-15 MAGGIO ▶MARC DI PRIMAVERA

Fiera dell’informatica e dell’elettronica

20-22 MAGGIO ▶MOSTRA CANINA

Esposizione Internazionale Canina, mostra concorso

Cremona Fiere s.p.a. Piazza Zelioli Lanzini, 1 CREMONA Tel 0372 598011 www.cremonafiere.it

19-22 MAGGIO ▶SALONE DEL CAVALLO AMERICANO

Quattro giorni dediti a tutti gli sport equestri e al lifestyle Made in USA che formano un palinsesto altamente qualitativo, attualmente senza eguali in Europa.

2-6 GIUGNO ▶STREEAT - FOOD TRUCK FESTIVAL

Prelibatezze italiane e internazionali dal dolce al salato con la praticità del cibo di strada

Fieramilanocity Piazzale Carlo Magno 1 MILANO Fieramilano Strada statale del Sempione 28 RHO Tel 02 49971

Piazza Adua, 1 FIRENZE Tel 055 49721 www.firenzefiera.it

marzo-aprile 2008

E

Mostra internazionale della distribuzione automatica

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L’INFORMAFREEMAGAZINE

▶SPS IPC DRIVES

Manifestazione dedicata al mondo dell’automazione elettrica

Fieramilanocity

20-23 MAGGIO ▶CHIBIMART

Accessori per la moda Fieramilanocity

20-23 MAGGIO ▶SI’ SPOSAITALIA COLLEZIONI

Presentazione Internazionale di Abiti da Sposa e da Cerimonia Fieramilanocity

24-28 MAGGIO ▶XYLEXPO

Biennale mondiale delle tecnologie del legno e delle forniture per l’industria del mobile

Viale Treviso 1 PORDENONE Tel 0434 23 21 11 www.fierapordenone.it 15 MAGGIO ▶NAONISCON

Convention di giochi e fumetti

17-19 GIUGNO ▶EASY FISH

Festival del pesce dell’Alto Adriatico

23-26 GIUGNO ▶ITALIAN BAHIA

Manifestazione di fuoristrada

Fieramilano

7-9 GIUGNO ▶TECHNOLOGY HUB Fieramilanocity

9-10 GIUGNO ▶SMAU BUSINESS

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R

www.fieramilano.it 4-7 MAGGIO ▶VENDITALIA

Tecnologia e innovazione

Freestyle nei parchi urbani

76

E

Via N. Tommaseo, 59 PADOVA Tel 049 840111 www.padovafiere.it 14-22 MAGGIO ▶ FIERA CAMPIONARIA 14-22 MAGGIO ▶SAU

Salone dell’auto: nuovo, usato e d’occasione

14-22 MAGGIO ▶BIRRINITALY

Festival della birra artigianale

14-22 MAGGIO ▶INVENTOR SHOW

Festival delle invenzioni

Via Emilia, 155 RIMINI Tel 0541 744111 www.riminifiera.it 7-9 MAGGIO ▶MUSIC INSIDE RIMINI

Musica, tecnologia musicale, luci e suoni 14-15 MAGGIO ▶RIMINI TUNING CONTEST

Manifestazione di auto sportive 19-21 MAGGIO ▶EXPODENTAL MEETING

Fiera dell’odontotecnica e dell’odontoiatria 2-5 GIUGNO ▶RIMINI WELLNESS

Fitness, benessere e sport on stage 18-19 GIUGNO ▶BIMBINFIERA

Il grande evento per la famiglia Via Rizzi, 67/a PARMA Tel 0521/9961 www.fiereparma.it 9-12 MAGGIO ▶CIBUS

Salone Internazionale dell’Alimentazione 24-26 MAGGIO

www.veronafiere.it FINO AL 2 MAGGIO ▶SPORT EXPO

La fiera dello sport giovanile

4-6 MAGGIO ▶FRUIT&VEGAN SYSTEM

Cultura e natura mediterranea

13-15 MAGGIO ▶VERONA LEGEND CARS

Fiera delle auto d’epoca

17-19 MAGGIO ▶AUTOMOTIVE DEALER DAY

Informazioni, strategie e strumenti per la commercializzazione automobilistica

21-22 MAGGIO ▶ELETTROEXPO

Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica, informatica

21-22 MAGGIO ▶MODEL EXPO ITALY

Fiera del modellismo

27-29 MAGGIO ▶VERONAFIL

Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

27-29 MAGGIO ▶VERONA MINERAL SHOW GEO BUSINESS

Mostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra

28-30 MAGGIO ▶VAP ITALY

Fiera internazionale del vaping

9-12 GIUGNO ▶TRIENNALE ITALIA DELLA CREATIVITÀ

18-19 GIUGNO ▶MACE

Conferenza sugli acquari marini d’Europa

Viale del Lavoro, 8 VERONA Tel 045 8298111

Via dell’Oreficeria, 16 VICENZA Tel 0444 969111 www.vicenzafiera.it 27-29 MAGGIO ▶GAME FAIR

La festa della natura. In Fiera


chef…ame!

Gnocchi alla rucola e stracchino

Ricetta del Maestro di Cucina Germano Pontoni Preparazione

Lavare le patate e lessarle in acqua salata. Quando cotte, ancora calde sbucciate e passate allo schiacciapatate, allargate su un tavolo da lavoro e raffreddate. Strizzare e passare le foglie al mixer o al frullatore fino a ottenere una crema; con le patate e la farina fare una fontana, al centro mettere la crema di rucola, il Parmigiano e un pizzico di sale, impastare velocemente, fare dei lunghi cilindri di 2,5 cm di diametro e tagliare a “ tocchi” di 3 cm. Riscaldare leggermente il latte, in un pentolino, aggiungere lo stracchino a cucchiaiate e con la frusta elettrica ottenere una crema. Cuocere gli gnocchi in acqua salata, quando vengono a galla sgocciolare in una terrina calda con l’olio, mescolare delicatamente. Nei piatti caldi allargare due cucchiai di crema di stracchino, al centro gli gnocchi, macinare il pepe al bordo della crema di stracchino e servire ben caldo.

Ingredienti per 6 persone Per gli gnocchi: 1 kg di patate a pasta bianca (farinose) 400 gr di farina “00”, 2 uova, 50 gr di parmigiano grattugiato, 200 gr di foglie di rucola lessate, sale q.b. Per il condimento: 200 gr di formaggio stracchino o in mancanza crescenza, 1 bicchiere di latte, mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva, pepe nero in grani

Ambedue i formaggi usati per la ricetta, stracchino e crescenza, sono a pasta molle con scadenza limitata; lo stracchino artigianale è più saporito della crescenza, deriva da latte di mucche che arrivano dall’alpeggio molte volte stanche: “stracche”, da qui lo stracchino.

La rucola, questa erba poco conosciuta Verso la fine del secolo scorso era consuetudine dire “sei sempre nei piedi come le calze”, in cucina invece c’era il prezzemolo, poi la besciamella e infine la rucola, chissà perché? Dal nome scientifico eruca sativa, la rucola è una pianta con interessanti proprietà, appartenente alla grande famiglia delle crucifere e parente delle ”brassicarie”, ovvero ravanelli, verze, cren, cappucci, cavoletti di Bruxelles. La rucola cresce in forma spontanea in tutta l’area mediterranea e la si trova facilmente anche nelle nostre terre allo stato spontaneo; la ” rucoletta o rughetta”, invece, è coltivata negli orti ed è abbastanza conosciuta anche dalla grande distribuzione che la commercia in 4ª gamma (*). La prima ha un sapore più pungente e foglie più frastagliate, la seconda, con foglie più unite, ha un sapore dolce. Come le “brassicarie” è tenuta in massima considerazione per l’aspetto salutistico, contiene an-

tiossidanti, vitamine importanti e, leggendo scritti di eminenti studiosi di farmacopea antica, sembra che sia un’erba dalle proprietà terapeutiche e afrodisiache, indicate anche per la cura dell’impotenza. La dietetica moderna consiglia di usare Germano Pontoni, le foglie nelle insalate per presidente ridurre il sale come insapo- dell’Unione Cuochi FIC FVG ritore, in zuppe, sformati, Cell: 347 3491310 Mail: germanoca@libero.it creme e pesti in sostituzione al basilico. Nella filosofia vegetariana e vegana è tenuta in massima considerazione per le possibilità culinarie. (*) 4ª gamma: prodotti come le insalate già mondate e lavate pronte al consumo.


Centro Benessere Dentale di Gradisca d’Isonzo

I nostri servizi - IGIENE DENTALE: PREVENZIONE, PULIZIA DEI DENTI - CONSERVATIVA: OTTURAZIONE, CURA DELLA CARIE - ENDODONZIA: CURA DEI CANALI RADICOLARI DEI DENTI - PEDODONZIA: LE CURE PER I DENTINI DEI PIÙ PICCOLI - SBIANCAMENTO DENTALE: PER UN SORRISO SICURO ED EFFICACE

Direttore Sanitario Dott. Nicola Greco

La protesi dentale è un manufatto, realizzato per mano di specialisti in Odontotecnica, utilizzato per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici. Si definisce odontoiatria protesica la parte dell’odontoiatria che si occupa della progettazione e costruzione di protesi.

Quali sono i requisiti di una protesi dentaria corretta?

I criteri che una protesi dentaria deve soddisfare sono: - Funzionalità: ovvero il ristabilimento di un’efficace masticazione nel rispetto delle funzioni articolari consentendo un eloquio normale. - ORTODONZIA CONSERVATIVA ED ESTETICA: - Resistenza: la protesi deve essere costruita con materiali RIALLINEAMENTO DEI DENTI; APPARECCHIO INVISIBILE inerti che non siano tossici e causino il minor numero possi- PARODONTOLOGIA: bile di reazioni di “intolleranza” da parte del paziente. CURA DELLA PIORREA Estetica: i nuovi denti devono corrispondere il più possibile Ź PROTESICA FUNZIONALE ED ESTETICA: alle aspettative del paziente cercando nel contempo di adatPROTESI DENTALI FISSE E MOBILI tarsi nel migliore dei modi alla fisionomia della persona. - IMPLANTOLOGIA – IMPLANTOLOGIA A CARICO IMMEDIATO: SOLUZIONE FISSA PER L’EDENTULISMO Che cosa s’intende per protesi fissa? - CHIRURGIA AVANZATA: Le tipologie di protesi dentaria sono fondamentalmente due: fisTECNICHE SPECIALIZZATE DI INTERVENTO ORALE sa e rimovibile. La protesi è detta ‘fissa’ quando non può essere rimossa dal Centro Benessere Dentale paziente essendo ancorata a pilastri naturali o artificiali non rimovi- A Gradisca d’Isonzo (GO) bili. In base all’estensione del restauro protesico si distinguono diin Viale Trieste, 34 versi tipi di protesi fissa: Tel./Fax: 0481 969739, cell.: 333/3213683 - protesi fissa di ricostruzione parziale o totale che ha il compito - A Trieste di sostituire parti anatomiche del dente andate perse (es. inlay, in Via Erta di Sant’Anna, 12 onlay, intarsi, faccette corone); Tel.: 040/8320830 - protesi fissa di sostituzione che sostituisce completamente ele- A Cavalicco di Tavagnacco (UD) menti mancanti (ad es. elementi intermedi di protesi a ponte). in Via San Bernardo, 30/5 Le corone sono protesi che sostituiscono completamente la Tel.: 0432/570995 parte di dente visibile nel cavo orale, ancorandosi a pilastri natuE-mail: info@centrobenesseredentale.it Sito: www.centrobenesseredentale.it rali o artificiali (impianti) oppure essendo sorrette da altre corone


(nel caso sostituiscano elementi avulsi) che a loro volta poggia- sico. Con gli impianti è possibile sostituire denti singono sui pilastri sopra indicati (in questo caso la protesi viene de- li o realizzare ponti o strutture più estese (barre di Tofinita a ‘ponte’). ronto, o similari) che possono sostituire tutti gli elemen-

La distinzione tra corone e ponti Le corone sono protesi per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata. Si ancorano o al dente opportunamente preparato (moncone) o, tramite perni endocanalari, alla radice. Nei ponti l’elemento dentario estratto viene sostituito da una protesi che comprende anche gli elementi dentari adiacenti che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch’essi. L’elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte. Può essere totale, cioè comprendere l’intera arcata (protesi a ponte circolare), o parziale comprendente due o più elementi. Nel caso di protesi su impianti la radice dell’elemento mancante viene sostituita da un impianto dentale in titanio e su questo viene cementato o avvitato l’elemento prote-

Il dentista? Il mio migliore amico! I denti utilizzati per le protesi mobili sono prodotti da strutture industriali ed esistono di varie forme, dimensioni e colori al fine di consentire all’odontotecnico ed al medico di confezionare un manufatto che risponda alle esigenze estetiche e funzionali del LA NOSTRA ESPERIENZA AL TUO SERVIZIO Il Ribasamento delle protesi mobili è un’operazione che si effettua per ridare alla protesi la stabilità e l’aderenza che aveva inizialmente, le quali diminuiscono a causa del naturale riassorbimento di osso e gengiva nel tempo. Si effettua aggiungendo un sottile strato di resina alla parte di protesi in contatto con la gengiva, dopo aver rilevato un’impronta. La protesi deve essere ribasata in caso di instabilità ovvero, quando parlando o mangiando questa non sta ferma, quando tra gengive e protesi si infiltrano residui alimentari. La ribasatura, infatti, serve a ridare alla protesi l’aderenza alle gengive che aveva da nuova; ma che con il tempo è venuta a mancare a causa del naturale riassorbimento dell’osso e della gen-

Lo sapevi che... Gli Etruschi si distinsero per la loro perizia in odontoiatria. Lo dimostrano le numerose ed ingegnose protesi dentarie ritrovate negli scavi e nelle sepolture; protesi che per la loro precisione, funzionalità e resistenza hanno destato l’ammirazione dei dentisti odierni. Gli Etruschi erano abilissimi nella lavorazione dei metalli, non solo del ferro, bronzo e rame ma anche dell’oro, dove si specializzarono nella tecnica della granulazione, abilità che gli fu propedeutica per la creazione di protesi dentarie che assumevano a volte il carattere di vere e proprie “opere d’arte”.

ti dell’intera arcata dentaria.

Che cosa s’intende, invece, per protesi mobile? Con il termine “protesi mobile” (meglio definirla amovibile) indichiamo tutte le protesi atte alla sostituzione di elementi dentari che possono e debbono essere rimosse direttamente dal paziente indipendentemente dal numero di elementi che sostituiscono. A seconda che la protesi sostituisca tutti gli elementi dentari di un’arcata (superiore od inferiore) o solo una parte di essi parleremo di protesi amovibile totale o parziale. La protesi parziale, solitamente, si ancora ai denti rimanenti con diversi tipi di soluzioni che consentono risultati funzionali ed estetici soddisfacenti. Le protesi parziale e totale possono avere un’armatura metallica al loro interno al fine d’irrigidire ed irrobustirne la struttura. paziente. È solo dalla stretta collaborazione delle due figure professionali con la partecipazione ed il coinvolgimento del paziente che si ottengono i migliori risultati. Per i portatori di protesi totali che in certi casi possono lamentare problemi di stabilità della protesi stessa sono disponibili, quasi sempre, ancoraggi ausiliari mediante impianti posizionati nell’osso che consentono di migliorare la tenuta e garantire una funzione soddisfacente. giva. La ribasatura viene effettuata rilevando, tramite un’impronta, lo stato attuale della gengiva, quindi riempiendo la protesi di materiale (resina) mancante, rispettando in questa operazione, con precisione, la nuova forma che la gengiva ha assunto. In alcuni casi la ribasatura può essere eseguita con un tipo di materiale morbido ma con durata nettamente inferiore rispetto la resina tradizionale. Tale procedimento si usa in caso di estrazioni eseguite al momento della ribasatura, in caso di infiammazioni, ecc. Dopo una ribasatura è possibile che la protesi dia fastidio, faccia male in alcuni punti, infiammi le gengive ove essa appoggia. In questo caso bisogna informare il dentista che effettuerà i ritocchi necessari. Tali protesi venivano realizzate utilizzando vari strumenti quali crogioli, trafile, pinze, saldatori, piccole incudini e trapani. L’invenzione del trapano risale all’era neolitica dove la trapanazione dei denti veniva eseguita a scopo terapeutico su soggetti viventi usando un trapano rudimentale, presumibilmente in legno, equipaggiato con sottile punta di selce e azionato mediante apposito archetto. I denti usati per le protesi erano per la maggiore dei casi denti umani o animali appartenenti ad esseri viventi. Oggi è possibile vedere questi esemplari di protesi etrusche presso i musei di storia etrusca di Roma, Tarquinia e Volterra.


FOLKLORE

I tuoi eventi su iMagazine! Visita il sito www.imagazine.it, entra nella sezione eventi e segnala direttamente on line le tue iniziative.

Legenda Caffetteria

Afterhour

Birreria

Eventi a tema

Enoteca

Sale convegni

Special drinks

Musica dal vivo/karaoke

Stuzzicheria

Musica da ballo

Vegetariano/biologico/regimi

Happy hour

Cucina carne

Giochi

Cucina pesce

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Paninoteca

TV satellitare/digitale

Pizza

Giochi e spazi per bambini

Gelateria

Pernottamento

Catering

Buoni pasto

Organizzazione feste

Parcheggio

14-15/20-22 maggio ▶ Sapori Pro Loco Per il quindicesimo anno la splendida cornice di Villa Manin ospiterà i gusti e l’enogastronomia delle Pro Loco del FVG. Previsti numerosi appuntamenti culturali, musicali e dedicati ai più piccoli. Codroipo (UD). Villa Manin di Passariano. Info: www.prolocoregionefvg.it

ristorante

Il range di prezzo indicato (ove applicabile) si riferisce al costo medio di un pasto, escluse bevande alcoliche. I dati segnalati sono stati forniti direttamente dal Gestore del locale. Qualora doveste verificare delle discordanze, Vi invitiamo a segnalarcelo.

27-29 maggio ▶ Terra e Fiume Stand enogastronomici e dell’artigianato invaderanno piazza Indipendenza. In programma concerti, rassegne artistiche e sfilata di moda. Domenica conclusione con l’estrazione della lotteria. Cervignano del Friuli (UD). Info: www.prolococervignanofvg.it

e inoltre...

Pub

22 maggio ▶ Fieste da Viarte I piatti tradizionali della cucina friulana e slovena. Cormòns (GO). Monte Quarin. Info: www.fiestedaviarte.org

28-29 maggio ▶ Cantine Aperte Degustazioni e visite guidate. Tutta la regione. Info: www.mtvfriulivg.it


scopri tutti gli eventi in regione su www.imagazine.it

trattoria

Eventi tra gusto e arte. Espositori dell’artigianato e del settore agroalimentare della Bassa friulana e della laguna saranno il centro di attrazione, con il contorno di concerti, spettacoli, mostre ed eventi sportivi. San Giorgio di Nogaro (UD). Info: www.itinerannia.org

trattoria

2-5 giugno ▶ Itinerannia

agriturismo

15-19 giugno ▶ Mostra del Vino e del Pesce Rassegna vitivinicola con degustazione di vini e prodotti tipici del FVG, di altre regioni e dall’estero. In programma eventi musicali, culturali e sportivi. Monfalcone (GO). Info: www.monfalcone.info

10-12 giugno ▶ Fiera regionale dei vini La manifestazione enologica più antica d’Italia. Buttrio (UD). Villa di Toppo Florio. Info: www. buri.it

24-27 giugno ▶ Aria di festa La grande kermesse del Prosciutto di S. Daniele. San Daniele del Friuli (UD). www.ariadifesta.it



CLASSIC ARTS 18 maggio ▶ Münchner Symphoniker La giovane pianista Nareh Arghamanyan affiancherà i Münchner Symphoniker guidati dal giovane e talentuoso direttore tedesco-americano KenDavid Masur, interpretando le musiche di Schumann e Chopin. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 20.45. Info: www.teatroudine.it

6-28 maggio ▶ In\Visible Cities Festival della multimedialità urbana. Tre settimane di workshop, installazioni, live performance e spettacoli per indagare e agire sulla città attraverso le arti digitali. Gorizia. Info: http://invisiblecities.eu

28 maggio ▶ Maurizio Crozza Questo nuovo spettacolo sarà un viaggio spericolato in un Paese sorprendente, che ha fame di passioni e pensioni da fame. Che ha una moneta unica, tanti modi per spenderla e sempre meno per guadagnarla. Pordenone. Palasport Forum. Ore 21. Info: www.azalea.it

13-15/17/19/21 maggio ▶ La Bohéme Opera lirica in quattro atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger. Musica di Giacomo Puccini. Trieste. Teatro Verdi, piazza Verdi. Ore 20.30 (15 e 21/5 ore 16). Info: www.teatroverdi-trieste.com

e inoltre... 5-22 maggio ▶ Souper

12-14 maggio ▶ Non ti pago

Commedia scritta da Ferenc Molnar. Trieste. Politeama Rossetti. Ore 21 (mar/ven 19.30, dom 17, lun chiuso). Info: www.ilrossetti.com

Commedia di Eduardo De Filippo. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine, via Trento 4. Ore 20.30. Info: www.teatroudine.it

6-14 maggio ▶ Piano FVG

21 maggio ▶ Shrek, il musical

Concorso pianistico internazionale. Sacile (PN). Teatro Zancanaro. Info: www.pianofvg.eu

A cura delle Briciole d’Arte Cervignano del Friuli (UD). Sala Aurora. Ore 20.30. Info: www.ricre.org


L I V E

M U S I C

10 maggio / 28 giugno

▶ Ezio Bosso Il pianista, compositore e direttore d’orchestra nato a Torino presenterà sul palco il suo primo disco solista al pianoforte: The 12th Room. I brani, dalla forte carica empatica, rappresentano un percorso meta-narrativo dello stesso Bosso. Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 20.45 (il 28 giugno in Castello, ore 21.30). Info: www.azalea.it

20 maggio

▶ Roberto Vecchioni Il Mercante di Luce è anche il titolo del suo ultimo libro (Premio Cesare Pavese 2015), e proprio come il protagonista del romanzo, in questo tour Roberto Vecchioni si confronta con il suo pubblico... canzone dopo canzone. Tolmezzo (UD). Teatro Candoni. Ore 21. Info: www.euritmica.it

e inoltre... 9 maggio ▶ Glenn Miller Orchestra It’s Glenn Miller Time Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.azalea.it

27 maggio ▶ Cello Songs Cello Quartet e Sarah-Jane Morris insieme in concerto. Pordenone. Teatro Verdi. Ore 20.45. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it


w w w.i m a gazi ne.i t

18 giugno

▶ Pat Metheny An evening with Pat Metheny è il titolo del nuovo tour mondiale del chitarrista americano, vincitore di 20 Grammy Award, nominato varie volte “miglior chitarrista”, l’ultima nel 2016 (Jazztimes). Udine. Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Ore 21. Info: www.euritmica.it

18 giugno

▶ Vasco Rossi Sarà Lignano Sabbiadoro a ospitare la prova generale del nuovo tour LIVE KOM 016, aprendo le porte al Komandante e al suo incredibile spettacolo rock. Un evento di portata nazionale. Lignano Sabbiadoro (UD). Stadio Teghil. Ore 21. Info: www.vascorossi.net

26 giugno ▶ Soilwork The Ride Majestic Pordenone. Il Deposito. Ore 21. Info: www.ildepositoconcerthall.com

5 luglio ▶ Ornella Vanoni Nell’ambito di “Grado Festival” Grado (GO). Diga Nazario Sauro. Ore 21.30. Info: www.azalea.it


S PO R T 20 maggio ▶ Giro d’Italia Tutta in Friuli la tredicesima tappa della principale manifestazione ciclistica italiana. Partenza da Piazza Grande a Palmanova e arrivo a Cividale del Friuli, per una tappa complessivamente molto impegnativa. Palmanova (UD). Info: www.gazzetta.it

15 maggio ▶ Alpe Adria Meeting giovanile di atletica leggera con atleti provenienti anche da Carinzia e Slovenia. Spazio sia alle categorie maschili e femminili, che alla categoria disabili. Tarvisio (UD). Polisportivo. Info: www.ustositarvisio.it

27-29 maggio ▶ Verzegnis – Sella Chianzutan 47^ edizione della gara automobilistica internazionale di velocità in salita. Si correrà sulla strada provinciale 1 della Val d’Arzino nel comune di Verzegnis per km. 5,640, nel comprensorio della Carnia. Verzegnis (UD). Info: http://ita.verzegnis.net

e inoltre... 8 maggio ▶ Bavisela

19-22 maggio ▶ Biker Fest

Europe Green Marathon. Partenza da Lipiza e arrivo a Trieste. Trieste. Piazza Unità. Info: www.bavisela.it

Raduno motoristico internazionale. Lignano Sabbiadoro (UD). Info: www.bikerfest.it


w w w. i mag az i n e. i t 11 giugno ▶ Sunset Run Mezza maratona di Lignano che, partendo al tramonto, con i classici 21,097 chilometri toccherà le località di Pineta, Sabbiadoro e Riviera. Lignano Sabbiadoro (UD). Partenza ore 19. Info: www.lignanosunset.it

5 giugno ▶ Hovercraft Campionato italiano. L’hovercraft viaggia su un cuscino d’aria sfiorando il terreno e i repentini cambi di pendenza possono creare grosse difficoltà al pilota. Da anni questa specialità si esibisce sul lago richiamando numeroso pubblico. Barcis (PN). Lago. Info: www.barcis.fvg.it

19 giugno ▶ International SkyRace Carnia Gara internazionale di corsa di alta montagna di 24,250 km con dislivello complessivo di 2004 m. Percorso di gara: Laghetti di Timau, Casera Plotta, Monte Florit, Rifugio Marinelli, Passo Monte Croce Carnico, Pal Piccolo, Laghetti di Timau. Paluzza (UD). Info: www.aldomoropaluzza.it

12 giugno ▶ Trail dei cramars

17-19 giugno ▶ Alpe Adria Bike Festival

Gara di corsa in montagna. Lauco (UD). Info: www.traildeicramars.it

Tre giorni di ciclismo fra Italia, Austria e Slovenia. Tarvisio (UD). Info: http://alpe-adria-bikefestival.com


MEETING

9-21 maggio ▶ Humus Park Il più importante evento-meeting italiano di Land Art. Oltre 80 artisti da tutto il mondo hanno a disposizione 3 parchi per creare le loro opere con elementi naturali. Pordenone, Caneva e Polcenigo. Info: www.humuspark.it

19-22 maggio ▶ èStoria “Schiavi” è il titolo scelto per l’edizione 2016. Il programma proporrà al pubblico una fitta serie di appuntamenti in varia forma (dibattiti a più voci, incontri con l’autore, reading, presentazioni, mostre). Gorizia. Info: www.estoria.it

e inoltre... 5-8 maggio ▶ Vicino/Lontano Premio letterario internazionale Tiziano Terzani. Udine. Info: www.vicinolontano.it

12 maggio ▶ Viaggio nell’anima in tre canti Presentazione del libro di Vincenzo Martines. Monfalcone (GO). Biblioteca comunale. Ore 18. Info: www.comune.monfalcone.go.it.


w w w.i m a gazi ne.i t

20-22 maggio ▶ Art & Mosaico Protagonista sarà il mosaico nelle sue molteplici forme: un museo a cielo aperto accoglierà i visitatori lungo un percorso che permetterà di scoprire le opere d’arte costruite con gli smalti colorati. Spilimbergo (PN). Info: www.artemosaicospilimbergo.it

2-5 giugno ▶ Ambient’Arti Festival dell’ambiente e delle arti. Conferenze, concerti, mostre, installazioni, letture, musica, camminate ed escursioni. Cormòns (GO). Info: www.ambientarti.info

2-5 giugno ▶ Pic-nic Ceolini Spettacoli con gruppi di teatro di strada, giocolieri, cantastorie, clown, marionette e burattini. Fontanafredda (PN). Info: www.nonsolopezzidilegno.it

24 giugno ▶ Non ti farò aspettare Presentazione del libro di Nives Meroi. Manzano (UD). Abbazia di Rosazzo. Ore 18. www.abbaziadirosazzo.it


F U O R I

R E G I O N E

T R E V I S O 6-15 maggio

▶FESTEGGIAMENTI DI SAN BONIFACIO Specialità gastronomiche a tema, intrattenimento per bambini e famiglie, musica live, orchestre, ballo liscio, cabaret, pedalata ecologica in bici, gare di carte, pesca di beneficenza. Ponte di Piava. Località Levada. Info: www. pontedipiave.com 14-15 maggio

▶TROFEO TOPOLINO Torneo internazionale di mini-rugby a partire dalla categoria under 6. Nelle sedi di Treviso, Casale sul Sile, Silea, Paese e Villorba attese 500 squadre giovanili. Treviso e altre località. Info: www.benettonrugby.it 19-29 maggio

▶SAGRA DELLE ROSE Oltre alla musica e all’offerta enogastronomica, grande attesa per il mercatino di scambio giocattoli e fumetti e per il concorso e la premiazione delle rose più belle. Treviso. Località Monigo. Info: www.parrocchiamonigo.com 20 maggio – 5 giugno

▶SAPORI DI VINI Nel contesto della rassegna enogastronomica, si terrà la dodicesima edizione dell’esposizione dei prodotti tipici “Montello Colli Asolani”. In programma anche concorso enologico e convegno dei produttori. Cornuda. Info: www.altamarca.it 21-22 maggio

▶MOSTRA DEL MODELLISMO STATICO E DINAMICO Oltre all’affascinante esposizione, previste dimostrazioni di automodelli radiocomandati, laboratori didattici per bambini e la partecipazione di Star Wars Cosplay Treviso. Spresiano. Struttura polifunzionale. Info: www.comune.spresiano.tv.it 21 maggio – 5 giugno

▶MOSTRA DEL VINO SUPERIORE DEI COLLI Evento enogastronomico in un contesto naturale suggestivo: si tratta infatti di uno degli abitati più “bassi” e, pur inserendosi tra le colline, presenta alcune aree pianeggianti, in particolare nella zona meridionale, adatte per passeggiate tra i vigneti. Tarzo. Località Corbanese. Info: www.prolococorbanese.it 28-29 maggio

▶FESTIVAL DEL FORMAGGIO UBRIACATO Banchi d’assaggio, laboratori didattici per bambini e corsi di degustazione, racconteranno un prodotto della tradizione in tutte le sue sfumature. San Pietro di Feletto. Località Bagnolo. Info: www.accademiacasearia.com 90

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F U O R I

R E G I O N E

V E N E Z I A 8 maggio

▶FESTA DELLA SENSA Un evento che più di ogni altro appuntamento fa rivivere la millenaria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della Voga alla Veneta. Venezia. Canal Grande. Info: www.agendavenezia.org 15 maggio

▶VOGALONGA Una regata che rappresenta un atto d’amore per Venezia e l’acqua che la circonda, per la sua laguna e le sue isole, per la voga e le sue barche e mantiene nel tempo il fine per cui è nata: diffondere la conoscenza e il consapevole rispetto della natura e della cultura della città. Venezia. Bacino di San Marco. Info: www. vogalonga.com Fino al 19 maggio

▶VENEZIA E ARISTOTELE Il percorso espositivo fa emergere come durante il Rinascimento Venezia svolse un ruolo di primo piano per l’interpretazione e la disseminazione dell’opera di Aristotele, che rimase il filosofo dell’antichità più intensamente studiato almeno fino al 1700. Venezia. Biblioteca Marciana. Info: http:// marciana.venezia.sbn.it 28 maggio – 26 giugno

▶LGBTE ARTS: NOBODY IS PERFECT Un Festival e un Premio dedicato ad artisti emergenti di ogni nazionalità che promuove la produzione artistica ispirata e/o dedicata al mondo LGBTE. Venezia. Chiostro dei Frari. Info: www. lgbtearts.com 5 giugno

▶FUN CHARITY RELAY Gara di triathlon solidale che intende coinvolgere atleti di tutti i livelli. Solo le squadre che si impegnano nella raccolta fondi avranno il diritto di partecipare. Venezia. Info: www.challengevenice.com Fino al 18 giugno

▶ALDO MANUZIO. IL RINASCIMENTO DI VENEZIA La mostra presenterà la storia dell’uomo che ha inventato il libro moderno e il concetto stesso di editoria, facendo di Venezia la capitale internazionale della stampa. L’esposizione racconterà come il progetto di Aldo e i suoi preziosi libri si intrecciarono a Venezia con un’arte nuova, nutrita dalla pubblicazione dei classici greci e latini. Venezia. Gallerie dell’Accademia. Info: www.mostraaldomanuzio.org 26 giugno

▶REGATA DEI SANTI GIOVANNI E PAOLO Partirà da Murano, per costeggiare Fondamenta Nuove e terminare al Ponte dei Mercanti. Alle ore 17.30 inizierà la regata su pupparini a 2 remi, mentre alle ore 18.15 avrà luogo la regata dei giovani su gondole a 1 remo. Venezia. Isola di Murano. Info: www.comune.venezia.it L’INFORMAFREEMAGAZINE

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inserzione a pagamento

Intervista e immagini di Davide Ukmar

E se mangiando si realizzassero i desideri? Lucia Fiorenzato, si presenti... “Sono veneta d’origine e vivo tra Italia e Slovenia. Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia, con il Metodo Kinergia® ho trasformato una passione nella mia professione e ora mi occupo di connettere persone e contesti differenti per creare condivisione. Utilizzando la Legge d’Attrazione”. Ovvero? “È la capacità innata che tutti abbiamo di attrarci cose, persone, situazioni”. Intende il pensiero positivo, l’orientarsi ai risultati, il concentrarsi fermamente sui desideri? “Questo e molto altro. Il nostro organismo è in grado di emettere biofrequenze organizzate e in questo modo attrae ciò su cui dirigiamo la nostra attenzione. Mettendo assieme tutto ciò che ha detto lei con questa straordinaria capacità del nostro organismo, si ottiene una combinazione vincente”. Per fare cosa? “Per attrarre ciò che veramente ci fa bene e allo stesso tempo darci più opzioni per le nostre scelte, portare benefici nella vita di ogni giorno, potenziare l’organismo, raggiungere i nostri obiettivi, trasformare le sfide in opportunità”. Un esempio più concreto? “Per far funzionare la Legge d’Attrazione serve avere energia da direzionare fisicamente verso ciò che vogliamo attrarre verso di noi. Il nostro “carburante” per eccellenza è il cibo. Eppure tanti sperimentano l’esatto opposto: hanno intolleranze alimentari, allergie, difficoltà dige-

stive… E così dopo pranzo viene l’abbiocco, invece di essere energici e vigorosi. Con i cicli d’incontri e le sessioni singole, si può potenziare l’organismo, in modo che tragga il meglio da ciò che assume e perché ciascuno sia sempre più in grado di distinguere “a pelle” ciò che veramente lo nutre da ciò che semplicemente gli riempie lo stomaco. Parafrasando Virginia Wolf: non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, …attrarre bene… se non si ha mangiato bene”. Il Metodo Kinergia® in cosa consiste? “Si può scegliere di essere in gruppo o da soli con l’Operatore, il meccanismo del metodo è lo stesso e sempre altamente personalizzato. L’Operatore stabilisce un codice di comunicazione con l’organismo della persona e lo interroga per sapere di cosa abbia bisogno per stare sempre meglio. Tramite le procedure, l’organismo risponde scegliendo le risorse a lui più utili, tra quelle che l’operatore mette a disposizione, per avere risultati nei contesti che stanno più a cuore alla persona. E così, attraverso semplici esercizi eseguiti su di sé, si attiva la Legge d’Attrazione a proprio vantaggio, si risolvono le Cinque Ferite, si migliora la compatibilità coi cibi, trovando soluzioni per tutti gli ambiti della vita”. Da soli o in gruppo: come si sceglie la modalità migliore? “Dipende dagli obiettivi: queste sono attività complementari. Individualmente si entra più nel dettaglio di ciò che interessa alla persona, mentre il sostegno del gruppo sfrutta la forza collettiva, permettendo di affrontare sfide troppo impegnative per la sola persona”. Questo metodo per chi è più indicato? “Il procedimento è molto pratico e alla portata di tutti. È indicato sia per chi ha già tutto e cerca qualcosa di nuovo, sia per chi vuole ancora ottenere qualcosa e cerca il modo per farlo”.

Lucia Fiorenzato (foto in alto) conduce sessioni individuali e incontri di gruppo a Trieste, Gorizia e in Slovenia. Info: +39 328 4214886 fiorenzatolucia@gmail.com www.fiorenzatolucia.eu


O L T R E CARINZIA 21-25 maggio

▶TOUR DEKÄRNTEN 6 tappe di ciclismo nella Carinzia centrale con lunghezze tra 54 e 122 km e fino a 2.100 metri di altezza al giorno, 6.700 metri di altezza e 360 km di lunghezza totale. Ossiach. Info: www.tourdekaernten.at 28 maggio

▶SWIM MANIAK Per gli appassionati di nuoto un evento che mette alla prova la velocità e la resistenza dei partecipanti tutti in azione nelle acque del lago Klopein. Klopeiner See. Info: www.swimaniak.com 4-5 giugno

▶SPECK FEST Festa gastronomica in cui sarà possibile degustare le migliori qualità di speck del Gailtal. Numerosi eventi collaterali: dai concerti alle escursioni. Hermegor. Info: www. speckfest.at 8-11 giugno

▶WÖRTHERSEE CLASSICS FESTIVAL Quattro giorni dedicati al Romanticismo, con l’esecuzione di concerti di musica classica sulle rive del Wörthersee. Grande protagonista la musica di Brahms. Wörthersee. Info: www. woertherseeclassics.com 17-19 giugno

▶ALPEADRIA BIKE FESTIVAL Manifestazione ciclistica sui tre confini, con partenza da Villach e percorso che toccherà sia la Slovenia (Kranjska Gora e Bovec) che il Friuli (Tarvisio). Villach. Info: http://alpeadria-bikefestival.com 26 giugno

▶IRONMAN AUSTRIA TRIATHLON Una delle nove gare ufficiali “Ironman” in tutto il mondo. Il programma sportivo davvero eroico è riservato agli oltre 2.800 atleti iscritti, provenienti dai 5 continenti (3,8 km a nuoto, 180 km in bicicletta, 42 km di corsa). Wörthersee. Info: www. ironman.com 27 giugno – 3 luglio

▶WORLD BODYPAINTING FESTIVAL All’evento parteciperanno artisti provenienti da 40 nazioni per un caleidoscopio di “pelle dipinta”. Body-performances, styling shows, bodypainting-contest nelle categorie pennello e aeropenna, workshop di bodypainting e altro ancora. Pörtschach. Info: www. bodypainting-festival.com

C O N F I N E C R O A Z I A 2-16 maggio

▶MOSAIC CITY Simposio internazionale che riunisce importanti artisti e professionisti. I risultati del lavoro artistico rimarranno permanentemente parte del patrimonio cittadino e delle generazioni future. Parenzo. Info: http://mosaiccity.org 12-14 maggio

▶VISUALIA Festival dell’illuminazione e 3D mapping festival. Durante l’evento, nel centro storico sono potrete ammirare diversi impianti d’illuminazione e di suono. Pola. Info: http://festival-visualia.com 13-15 maggio

▶VINISTRA Rassegna internazionale del vino, con degustazioni guidate, presentazioni e incontri tematici. Presenti produttori croati, sloveni, italiani e ungheresi. Parenzo. Info: www.vinistra.com 21-22 maggio

▶VALAMAR TERRA MAGICA Gara ciclistica lungo i sentieri rocciosi attorno ad Albona. Previsti tre diversi percorsi per lunghezze di 70, 50 o 35 chilometri. Dalle montagne al mare. Albona. Info: www.srk-alba.hr 28 maggio

▶RUN FOR TERAN Manifestazione sportivo gastronomica: degustazione di prodotti istriani e corsa nella natura. Previsti tragitti circolari di lunghezza di 5 o 10 chilometri. Sissano. Info: www.istra.hr 4-10 giugno

▶CAMPIONATO EUROPEO DI TIRO ALLE FRECCETTE In arrivo 2.500 giocatori di freccette provenienti da tutta Europa. Occasione unica per vedere all’opera i migliori interpreti di questa specialità. Parenzo. Info: www.hps-dart.hr 9-12 giugno

▶PULA SUPERIORUM Giornate dell’antichità. Prevista anche la lotta tra gladiatori, parte del programma storico e d’intrattenimento chiamato Spectacvla Antiqva, che si svolge nell’Arena. Pola. Info: www.pulasuperiorum.com

S L O V E N I A 4-8 maggio

▶INTERNAUTICA Ventunesima edizione della fiera nautica internazionale con imbarcazioni di ultima tecnologia, molte delle quali autosostenibili dal punto di vista energetico. Portorose. Info: www.internautica.net 14-15 maggio

▶FESTA DELL’OLIO E DELLA BIETOLA Degustazioni e artigianato sono il piatto forte della manifestazione che anima l’antico villaggio di Padena, situato in cima a una collina di 208 metri che domina la valle del torrente Derniga. Padena. Info: www.slovenia.info 14-15 maggio

▶COPPA SLOVENA DI DOWN HILL Spettacolare corsa in discesa in mountain bike lungo i pendii montani con i migliori interpreti della specialità. Kranjska Gora. Info: www.bike-park.si 19-22 maggio

▶LE BONTÀ DELLE FATTORIE SLOVENE In mostra prodotti di farina, latticini, prodotti di carne, aceti, oli, frutta secca, vini di frutta, succhi di frutta, marmellate, distillati, vini, composte di frutta e conserve di verdura. Ptuj. Info: www.kgz-ptuj.si 20-22 maggio

▶LA PRIMAVERA DEL VINO La più grande rassegna vinicola della Slovenia. I tre giorni del festival attirano ogni anno miglia di turisti per la degustazione dei vini pregiati di Bela Krajina. Metlika. Info: www.metlika-turizem.si 21 maggio – 5 giugno

▶FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI FIORI ALPINI Si susseguono una serie di manifestazioni culturali, legate ai fiori, laboratori e presentazione dei modi nei quali i fiori spontanei decorano e arricchiscono la nostra vita. Bohinj. Info: www.bohinj.si 4-5 giugno

▶INCONTRO MEDIEVALE Rievocazione storica per ricordare che il 10 aprile 1004 a Trento l’imperatore germanico Enrico II donò al vescovo di Bressanone Albuino il feudo carniolano di Bled. Bled. Info: www.bled.si


AZIENDA PER L’ASSISTENZA SANITARIA N.2 BASSA FRIULANA - ISONTINA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE: il Reparto di Medicina del San Giovanni di Dio partecipa a un’indagine nazionale FADOI, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, ha avviato un’indagine estesa all’intero territorio nazionale sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Sono stati selezionati 19 Centri italiani e tra essi, unico in Friuli Venezia Giulia, il Reparto di Medicina del San Giovanni di Dio di Gorizia. Due i medici che hanno svolto questa indagine: il dottor Fabio Fiammengo e il Primario del Reparto dottor Carlo Donada (nella foto). Dall’indagine emerge che meno della metà delle persone ricoverate presenta un buon controllo dei vari fattori di rischio (peso, pressione DUWHULRVD JOLFHPLD FROHVWHUROR 6LJQL¿ FDWLYR anche il fatto che il 50% dei pazienti abbia una scarsa adesione alle terapie consigliate e poca cognizione del proprio rischio clinico. L’iniziativa di FADOI ha l’obiettivo di indurre una maggiore attenzione nei pazienti e nei sanitari verso un problema cosÏ rilevante sotWR LO SUR¿ OR GHOOD SUHYHQ]LRQH H GHOOœDVVLVWHQ]D La condizione sociale del paziente, l’età e il rapporto Ospedale-Territorio risultano essere i

fattori di maggiore ostacolo per la prevenzione cardiovascolare. Nel Reparto di Medicina di Gorizia nel 2015 sono stati effettuati circa 1.700 ricoveri e 7.000 prestazioni ambulatoriali: scompenso cardiaco, broncopneumopatie acute e croniche, diabete, infezioni severe, cirrosi epatica e ictus, tutte patologie di grande diffusione e rilevanza clinica, sono le malattie maggiormente riscontrate in questa indagine. La Medicina, in questi anni, ha VYROWR XQ UXROR DWWLYR HG HI¿ FDFH QHOOœDPELWR GHOOD Sanità Regionale godendo della considerazione dei Medici di Medicina Generale nonchÊ delle persone ricoverate e dell’intera popolazione.


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3 maggio Buon compleanno Graziana! Cesare, Marina, Elisa, Riccardo, Andrea 9 maggio Buon 19esimo compleanno, Nick! Cinzia 14 maggio Tanti auguri Luca! papà Stefano 25 maggio Buon compleanno Damiano! Lo staff di iMagazine 27 maggio Tanti auguri Luigi! Eva, Alexandra, Stefano, Giorgio 30 maggio Buon compleanno Eva! Stefano e fans 18 giugno Tanti auguri Andrea! Vanni 20 giugno Buon compleanno Fabio! Stefano 20 giugno Buon settimo anniversario Marina! Andrea 27 giugno Buon compleanno Sasa Alexandra, Nika, Eva, Stefano 29 giugno Tanti auguri Vanni! Lo staff di iMagazine 29 giugno Buon compleanno Paola! Stefano Mandaci entro il 1º giugno i tuoi auguri per le ricorrenze di luglio e agosto! Li pubblicheremo gratuitamente su iMagazine! Segnalaci giorno, evento, mittente e destinatario e spedisci il tutto via e-mail (info@imagazine.it), via posta ordinaria (iMagazine, c/o via Aquileia 64/a, 33050 Bagnaria Arsa – UD) o via fax (040 566186).


Fonte: Federfarma Gorizia e Udine

96 | marzo-aprile 2015 FARMACIE DI TURNO

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AL PONTE via Don Bosco 175 Gorizia, tel. 0481 32515 ALESANI via Carducci 40 Gorizia, tel. 0481 530268 BALDINI corso Verdi 57 Gorizia, tel. 0481 531879 COMUNALE 1 via San Michele 108 Gorizia, tel. 0481 21074 COMUNALE 2 via Garzarolli 154 Gorizia, tel. 0481 522032 D’UDINE piazza San Francesco 5 Gorizia, tel. 0481 530124 MARZINI corso Italia 89 Gorizia, tel. 0481 531443 MADONNA DI M. via Udine 2 Lucinico, tel. 0481 390170 PROVVIDENTI via Oberdan 3 Gorizia, tel. 0481 531972 TAVASANI corso Italia 10 Gorizia, tel. 0481 531576 TRAMONTANA via Crispi 23 Gorizia, tel. 0481 533349 FARO via XXIV Maggio 70 Brazzano, tel. 0481 60395 STACUL via F. di Manzano 6 Cormons, tel. 0481 60140 LUZZI via Matteotti 13 Cormons, tel. 0481 60170 ROJEC via Iº Maggio 32 Savogna d’Is., tel. 0481 882578 PIANI via Ciotti 26 Gradisca d’Is., tel. 0481 99153 BACCHETTI via Dante 58 Farra d’Is., tel. 0481 888069 CINQUETTI via Manzoni 159 Mariano d. Fr., tel. 0481 69019 MORETTI via Olivers 70 Mossa, tel. 0481 80220 LAZZARI via Petrarca 15 Moraro, tel. 0481 80335 DELLA TORRE via Latina 77 Romans d’Is., tel. 0481 90026 SORC piazza Montesanto 1 S. Lorenzo Is., tel. 0481 80023 LABAGNARA via Monte Santo 18 Villesse, tel. 0481 91065 ALLA SALUTE via Cosulich 117 Monfalcone, tel. 0481 711315 CENTRALE pzza Repubblica 16 Monfalcone, tel. 0481 410341 COMUNALE 1 via Aquileia 53 Monfalcone, tel. 0481 482787 COMUNALE 2 via Manlio 14 Monfalcone, tel. 0481 480405 REDENTORE via IX Giugno 36 Monfalcone, tel. 0481 410340 RISMONDO via Toti 53 Monfalcone, tel. 0481 410701 SAN ANTONIO via Romana 93 Monfalcone, tel. 0481 40497 SAN NICOLÒ via Iº Maggio 92 Monfalcone, tel. 0481 790338 ALL’ANGELO via Roma 18 Ronchi dei L., tel. 0481 777019 ALLA STAZIONE v.le Garibaldi 3 Vermegliano, tel. 0481 777446 LEDRI via Marina 1 Grado, tel. 0431 80058 COMUNALE via C. Colombo 14 Grado, tel. 0431 80895 ZANARDI via Trieste 31, Staranzano, tel 0481 481252 AL LAGO via Roma 13, Doberdò, tel 0481 78300 LUCIANI via Dante 41, Sagrado, tel 0481 99214 SPANGHERO via Aquileia 89, Turriaco, tel 0481 76025 VISINTIN via Matteotti 31, San Pier d’Isonzo, tel 0481 70135 RAMPINO piazza Venezia 15, San Canzian d’Is., tel 0481 76039 DI MARINO via Redipuglia 77, Fogliano, tel 0481 489174 CORAZZA via Buonarroti 10, Capriva del Friuli, tel 0481 808074 RAJGELJ CHIARA via Scuole 9, Medea, tel 0481 67068

COMUNE DI STARANZANO Abitanti: 7.205

(dati Anagrafe gen-feb 2016) nati: 10, deceduti: 7, immigrati: 55, emigrati: 35, matrimoni: 1 Recapiti: 0481 716911, www.comunedistaranzano.it

COMUNE DI MONFALCONE Abitanti: 28.174

(dati Anagrafe feb - mar 2016) nati: 45, deceduti: 69, immigrati: 252, emigrati: 331, matrimoni: 2 Recapiti: 0481 494280, www.comune.monfalcone.go.it

COMUNE DI RONCHI DEI LEGIONARI Dati: N.P.

Recapiti: 0481 477111, www.comuneronchi.it

COMUNE DI SAN CANZIAN D’ISONZO Abitanti: 6.176

(dati Anagrafe feb - mar 2016) nati: 6, deceduti: 13, immigrati: 32, emigrati: 49, matrimoni: 1 Recapiti: 0481 472311, www.comune.sancanziandisonzo.go.it


Le farmacie contrassegnate dal fondino arancione anticipano di un giorno le date di turno indicate.

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IDEE PER LA CITTÀ, BANDO DEL CENTRO GIOVANI MONFALCONE Idee effettive e idee “impossibili’’ per cambiare la città: si svilupperà in questi due filoni, uno “pratico’’ e uno “utopico’’, il bando rivolto ai giovani tra i 14 e i 30 anni (anche non residenti, purché riuniti in gruppi informali composti da almeno 3 persone di cui almeno una maggiorenne) per elaborare azioni di miglioramento da attuare nel territorio comunale nel periodo tra settembre 2016 e aprile 2017. La data di scadenza per la presentazione delle proposte è fissata per il 15 luglio 2016. Il bando si compone di due sezioni distinte: la prima riguarda progetti da realizzare che prevedano azioni di miglioramento di aspetti della città e della comunità di Monfalcone, la seconda invece, più surreale, richiede la formulazione di progetti irrealizzabili, ironici e irrealistici, che esprimano una visione utopica della città e/o della comunità di Monfalcone. Per la prima sezione ogni progetto vincitore verrà finanziato fino a un massimo di 2.000. I premi per la seconda sezione, invece, consisteranno in abbonamenti al cinema, biglietti del teatro, ingressi in piscina, buoni acquisto, ricariche del cellulare. Info: 0481 494656 www.centrogiovanimonfalcone.it


M STA ONFA EDIZIO NE RA LCO NZ ERCNER PER L AN VEG,IRGV E O, S OORNIGNN FAMIG 32692|//2200 LI 11106 AN IAZCNIHAN CA AOI DDOED E DI 2 NZ EI LEL IAN EFGRFR D’I IOIUNIULAL SO IRII NZ , O

98 | maggio-giugno 2015 | 98 | marzo-aprile 2012 |

Europei 2016 De là se vedi meio!

Evropsko prvenstvo 2016 »Tam se vidi boljše!«

Fußball-Europameisterschaft 2016 Von dort sieht man besser!

Europei 2016 de li’ se vedi meio

Europeans 2016 di li si viôt miôr Per le traduzioni si ringrazia: Marjeta Kranner e Anna Magaina (sloveno), Isa Dorigo - Ufficio comunità linguistiche Provincia di Gorizia (friulano), Andrea Coppola - Università di Trieste (tedesco), Marianna Martinelli (bisiaco), Alessandro Samez (triestino).




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