#618 Zodiac Zo 760, Lomac In 710, Tobago reportage, Marina di Chiavari

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e 5,50 (IN ITALIA) - N. 618 - ANNO LII - OTTOBRE 2013

mensile

internazionale

di

navigazione

SPECIALE SALONI GENOVA E CANNES

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Letta: Al via la riforma della nautica Tecnica: Carene ad aria Crociere: Montenegro e Tobago

Coppa America: Infine un po’ di show i Abbonamento n. 1695 valido dal 30/09/2013 al 29/09/2014 - Licenza esclusiva a martino motti

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Le novità del 2014 Come scegliere la barca


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Zodiac

RELAZIONE TRA NUMERO DI GIRI E VELOCITÀ

N-Zo 760

A colpo d’occhio il gommone si fa notare per la linea laterale del tubolare e quindi dello scafo che con morbido gesto si scosta dal livello del mare per lasciare scoperti i masconi. In questo modo il progettista Garroni ha voluto firmare un progetto che si stacca da tutti gli altri prodotti in circolazione. Il vantaggio di un tale andamento progettuale è racchiuso nelle doti di maneggevolezza, stabilità e morbidezza della carena, capace di navigare sulle onde con particolare disinvoltura, senza La linea decisamente moderna e sbattere mai con violenza sinuosa contraddistingue questo anche dopo forti salti fuogommone dalle prestazioni inte- ri dall’acqua. Il gommone ressanti e dalla notevole vivibilità. è capace di accostare con sicurezza su diametri minimi, dell’ordine delle due lunghezze, senza derapare e soprattutto senza impuntarsi, con un comportamento quindi estremamente sicuro e sincero. La barca testata è un prototipo e come tale ancora in fase di perfezionamento; infatti la posizione del motore, già di tipo ultralungo, ha necessità di essere abbassata di un ulteriore foro, per via della relativa facilità dell’elica a entrare in cavitazione nelle

VELOCITÀ nodi

650 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6100

2,0 4,1 5,7 7,1 8,8 13,1 19,4 23,9 27,7 31,0 36,0 41,5

accostate più violente e strette. Nell’utilizzo “normale” è doveroso dire che non abbiamo riscontrato problemi di sorta. Abbiamo apprezzato notevolmente la morbidezza della carena e la grande vivibilità della coperta. La zona del pozzetto, organizzata con due panche laterali aggettanti sopra i tubolari e un divano di poppa, costituisce il cuore del gommone; un piccolo tavolo in teak è apribile, mentre un tavolo più grande è montabile su una zampa in alluminio. Un’apposita prolunga e un’ulteriore cuscineria raccordano i divani fra loro per costituire un unico grande prendisole. La timoneria è spostata sulla dritta per lasciare un buon passaggio a sinistra, accompagnata da una panca da appoggio senza schienale che nasconde all’interno un lavello e il frigo a pozzetto. Un parabrezza ripara efficacemente da aria e acqua. Un tambuccio a due lame permette di accedere al vano sottostante, che offre un wc chimico e un gavone per lo stoccaggio di materiali. A prua, una struttura in vetroresina ospita un ampio gavone e, con due divanetti laterali, costituisce una seconda zona living. Anche qui è prevista la possibilità di montare un tavolo, oppure prolunghe prendisole. All’estrema prua il musone curiosamente sagomato ospita il verricello dell’ancora a vista.

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Testo e foto di Martino Motti - A bordo n. 1311

MOTORE giri/min


Scheda tecnica Progetto: Studio Garroni ● Costruttore: Zodiac; Francia; www.zodiac.it (sul sito è possibile consultare l’elenco dei distributori italiani) ● Categoria di progettazione CE: B/C ● Materiali e costruzione: scafo realizzato in infusione con resine vinilestere, controstampo in poliestere con ragno strutturale di rinforzo incollato alla carena, sovrastrutture in vetroresina a laminazione manuale; coperta in vetroresina, teak sintetico; interni in controstampata. Tubolari in Hypalon 1670 dtex ● Lunghezza massima f.t.: m 7,60 ● Larghezza massima: m 3,04 ● Peso senza motore: kg 1.530 ● Portata omologata persone: 7/18 ● Potenza massima installabile: 300 HP ● Motorizzazione della prova: 1x300 HP Suzuki DF300AP 4 tempi ● Tipo di trasmissione: fuoribordo piede ultra-lungo ● Peso totale motore: kg 279 ● Velocità massima dichiarata: nodi 41,7 ● Capacità serbatoio carburante: litri 300 ● Capacità serbatoio acqua: litri 80 ● Dotazioni standard: musone di prua in poliestere, pompa di sentina elettrica, valvole a

scomparsa Easy push, bottaccio di protezione con profilo ultra largo, cuscineria di prua, cuscineria quadrato di poppa e schienali, illuminazione ponte a LED, seduta di guida con presa 12 V progettata per accogliere frigo e scaldavivande portatile, lavello attrezzato e sistema stereo, asta traino sci, scaletta di risalita telescopica e pieghevole, parabrezza avvolgente, timoneria idraulica ● Optional: reverse & sun cuscini prendisole a prua, cuscini prendisole a poppa, kit acqua dolce (serbatoio 80 litri, lavello e doccia), verricello elettrico, teli di copertura, ponte in teak sintetico, kit frigorifero, apparato radio Fusion, tavolo picnic con piede, tendalino parasole Sunbrella, wc chimico.

Finitura: Per essere un prototipo la finitura risulta piuttosto buona. Vani di carico: Gavoni sono sistemati a prua, sotto la timoneria, sotto la seduta di guida e a poppa. Ergonomia della plancia: Molto ben studiata e dimensionata, gli strumenti e i comandi ben leggibili e raggiungibili. Visuale dalla plancia: Totale, naturalmente. Risposta flaps e/o trim: Su questo battello il trim è fondamentale per trovare il giusto assetto. Stabilità in accostata: Anche in accostate molto strette è stabile e senza derapate. Manovrabilità in acque ristrette: Ottima, molto ben manovrabile.

La prova CONDIZIONI Vento: nodi 10 - Mare: 3 lungo - Carichi liquidi: 3/4 benzina, 0 acqua - Persone: 4 - Stato dell’opera viva: ottimo. RILEVAZIONI Velocità minima di planata (flaps e/o trim a zero): nodi 10 a 2.500 giri/min - Velocità minima di planata (flaps e/o trim estesi): nodi 8,5 a 2.550 giri/min - Velocità massima: nodi 41,5 - Velocità al 90% del numero di giri massimo: nodi 35 - Fattore di planata: 4,15 (E’ il rapporto tra velocità max e minima di planata con flaps retratti. In termini pratici, indica il range di velocità “in assetto” a disposizione del pilota. Valori fino a 1,95 bassi; da 1,96 a 2,30 normali; da 2,31 a 3,90 elevati; oltre 3,90 molto elevati). MISURAZIONI - Area pozzetto: m 2,20x1,43 - Altezza massima interna (zone transitabili): m 1,62 - Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,62 - Larghezza minima passavanti: m 0,27 - Diametro tubolari: min m 0,365, max m 0,650.

Valutazioni sulla barca provata Allestimento tecnico della coperta: Molto ben organizzata con ampie possibilità di personalizzazione. Allestimento del pozzetto: Configurabile a piacimento con zona divani, zona pranzo o solarium. Sistemazione zattera autogonfiabile: Se fosse necessario portarla a bordo, una posizione potrebbe essere nel gavone di poppa. Trattamento antisdrucciolo: A pagliolo la copertura è in teak sintetico, la vetroresina è trattata con diamantatura. Articolazione degli interni: Il piccolo locale all’interno offre un wc chimico e un gavone.

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Prezzo base: Euro 40.273 + IVA franco cantiere Prezzo della barca provata (esclusi wc e tendalino): Euro 49.948 + IVA franco cantiere

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Lomac

IN 710

di Martino Motti - A bordo n. 1312

E’ un gommone di discrete dimensioni e ben organizzato nelle sue dotazioni. I tubolari sono sostenuti e inglobati per alcuni tratti dalla struttura dello scafo per creare le porzioni di prua e poppa attrezzate con gavoni e divani. Infatti la quasi totalità della superficie di prua è occupata da una controstampata contenente un gavone davvero capace. A poppa, invece, è ricavato un divano lineare che occupa quasi tutto lo specchio che, con schienale reclinabile all’indietro, diventa una base prendisole al di sotto della quale è presente un grande gavone ad uso anche tecnico. Velocità, agilità e accelerazione La struttura centrale, sono in sintesi le qualità che il Lo- dove troviamo la timomac IN 710 esprime con il nuo- neria, ospita un locale vissimo fuoribordo Yamaha F200. all’interno, con accesso da prua attraverso un portello costituito da una seduta fronte navigazione. La timoneria è semplice e ben disposta, lascia spazio anche a un cartografico di buone dimensioni ed è protetto da un parabrezza acrilico contornato da un robusto tientibene. La seduta di guida, solo da appoggio senza schienale, ospita al suo

interno un ulteriore capace gavone. Sulla parte retrostante della seduta è presente un tavolo in teak che a necessità può essere ruotato in posizione orizzontale e bloccato da un supporto. Una doppia plancetta di poppa permette l’entrata e l’uscita dall’acqua attraverso la scaletta a scomparsa situata sulla dritta. In quella posizione troviamo anche la doccetta per l’acqua dolce. Alla prova il gommone è risultato un po’ spigoloso e duro sull’onda corta, soprattutto in accostata, mentre corre molto bene, navigando in maniera sportiva, quando si trova su mare piatto. Il controllo nelle accostate è totale e non abbiamo avvertito pericolosi comportamenti anche se portato in maniera allegra. Il nuovo motore 4 tempi Yamaha da 200 cavalli è esplosivo e performante, molto reattivo, in grado di assicurare accelerate rapide e divertenti.

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MOTORE giri/min

VELOCITÀ nodi

700 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500

1,5 3,6 5,0 6,1 8,9 18,5 22,8 26,3 30,5 34,2 46,2

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RELAZIONE TRA NUMERO DI GIRI E VELOCITÀ

Scheda tecnica Progetto e costruttore: Lomac Nautica; via Bruno Buozzi, 26; 20097 San Donato Milanese (MI); tel. 02 51800538; fax 02 51800531; e-mail lomac@lomac.it; sito web www.lomac.it ● Distributore: Yamaha Motor Italia; via Tinelli, 67/69; 20050 Gerno di Lesmo (MI); tel. 039 60961; fax 039 6064500; sito web www.yamaha-motor.it ● Categoria di progettazione CE: C ● Materiali e costruzione: scafo realizzato mediante stratificazione manuale con resina isoftalica e gelcoat neopentilico; il tessuto dei tubolari è ORCA 1500 g/m2 da 1670 dtex ● Lunghezza massima f.t.: m 6,95 ● Larghezza massima: m 2,55 ● Peso senza motore: kg 960 ● Portata omologata persone: 18 ● Potenza massima installabile: 200 HP ● Motorizzazione della prova: 200 HP 2013F200F Yamaha New ● Tipo di trasmissione: fuoribordo ● Peso totale motore: kg 226 ● Velocità massima dichiarata: nodi 46 ● Capacità serbatoio carburante: litri 250 ● Capacità serbatoio acqua: litri 70 ● Trasportabilità su strada: carrellabile ● Dotazioni standard: borsa con 4 giubbetti, anulare con sagola, sassola e ancora a ombrello con cima ● Optional: prendisole di prua, verricello ancora, roll bar più luci di via, tendina parasole su roll bar, doccetta con serbatoio 70 litri. Prezzo base: Euro 31.200 + IVA Prezzo della barca provata: Euro 37.000 + IVA Valutazioni sulla barca provata Allestimento tecnico della coperta: Allestimento base con doppie bitte a prua e a poppa. Allestimento del pozzetto: Organizzato a salotto con schienale a ribalta e tavolo da pranzo abbattibile. Trattamento antisdrucciolo: Funzionale zigrinatura classica. Finitura: Piuttosto buona anche nelle zone nascoste. Vani di carico: Numerosi e capienti, sotto il divano di poppa, seduta pilota, struttura timoneria e zona di prua.

Ergonomia della plancia: Ben disposta e utilizzabile, limitato spazio tra sedile pilota e console. Visuale dalla plancia: Totale. Risposta flaps e/o trim: Molto attiva, trim necessario per il corretto assetto del mezzo. Stabilità in accostata: Sembra piuttosto buona, anche se sull’onda della giornata del test non è stato possibile capire con precisione il comportamento in accostata. Manovrabilità in acque ristrette: Nella norma per questo tipo di imbarcazioni.

La prova CONDIZIONI - Vento: nodi 3 - Mare: 2/3 - Carichi liquidi: litri 250 benzina, 0 acqua Persone: 5 - Stato dell’opera viva: ottimo. RILEVAZIONI - Velocità massima: nodi 46,2 - Velocità al 90% del numero di giri massimo: nodi 34. MISURAZIONI - Area pozzetto: m 155x0,95 - Larghezza minima passavanti: m 0,46. 191 Abbonamento n. 1695 valido dal 30/09/2013 al 29/09/2014 - Licenza esclusiva a martino motti


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L’isola di Tobago

TRA MARE E GIUNGLA Testo e foto di Martino Motti L’isola di Tobago, ultima propaggine della foresta amazzonica, si protende nel Mar dei Caraibi selvaggia e montagnosa, ricca di baie e insenature, un vero paradiso per i naviganti. Abbonamento n. 1695 valido dal 30/09/2013 al 29/09/2014 - Licenza esclusiva a martino motti

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Englishman’s Bay, sicuramente una delle piÚ belle baie di Tobago. In alto, da sinistra, uno dei cannoni di Fort King George a Scarborough; il fiore uccello del paradiso, Strelizia sp; una delle numerose cascate nella giungla.

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I

l portellone dell’aereo si apre, un getto di aria calda e umida ci investe, pensavamo peggio. L’aeroporto è abbastanza moderno, il personale di colore controlla severo i documenti per l’ingresso. Finalmente siamo a Tobago, isola selvaggia situata nel profondo sud della cintura caraibica, nello stato di Trinidad e Tobago, nelle Indie Occidentali. Fuori dall’aeroporto ci attende Angela dell’autonoleggio 4A-Rentals, presso il quale abbiamo affittato una macchina per tutta la nostra

permanenza; l’isola infatti è piuttosto grande e i collegamenti con gli autobus poco frequenti. La guida è a sinistra, all’inglese; all’inizio è necessario stare attenti e la tensione è alta, anche perché i locali guidano un po’ allegri nelle strade tortuose dell’isola. Due ore di strada ci separano da Speyside Bay, all’estremo nord di Tobago: guidiamo lungo la costa tra villaggi fatti di poche case in legno colorato e tetto in lamiera, alberi di flamboyant, cani randagi, giungla, scogliere e spiagge orlate di palme. Lo Speyside Inn Resort è affacciato sulla spiaggia, solo la strada lo separa dal mare; è dotato di centro

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A sinistra, una grande spugna Xestospongia testudinaria a Booksend. Qui sopra, un pesce scoiattolo, Holocentrus rufus, si nasconde in una spugna Xestospongia. In alto, un pesce accetta, Cantherhines macrocerus (a sinistra) e un pesce pappagallo, Sparisoma Viride, ad Alp’s. Sotto, branco di grugnitori, Haemulon chrysagyreum, a Little Tobago. Nella pagina accanto, una cernia, Cephalopholis fulva, ad Angel Reef.

sub e di una bella piscina immersa nella giungla. Le camere con terrazzino vista mare e aria condizionata sono arredate semplicemente ma con gusto. I gestori, Tanja e Adrian, ci accolgono a cena: il ristorante del resort propone piatti della cucina locale e internazionale. Poi, davanti a un aromatico bicchiere di Rum Angostura 1919 (la distilleria è a Trinidad), prepariamo il piano di immersioni della settimana. Speyside è rivolta a est verso l’oceano aperto, ma la particolare conformazione di baie e isole permette di trovare sempre un buon punto di immersione che non sia troppo esposto alla forte

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Ben 25 siti di immersione

Tanja Fullin e Adrian Achermann, del centro subacqueo Extra Divers Speyside, accompagnano fino a 3 volte al giorno i subacquei su oltre 25 punti di immersione che, eccetto quelli di Sister Rocks, Marble Island, London Bridge, sono tutti a pochi minuti di navigazione. La zona è ricca di fauna e le barriere coralline particolarmente vitali e integre, perché il turismo subacqueo non è ancora molto sviluppato e la corrente creata dai venti portanti dell’Atlantico spazza i fondali. Le immersioni non sono difficili per profondità, ma per la presenza delle correnti: è per questo che è richiesta obbligatoriamente la boetta di segnalazione da sparare in decompressione. Le spugne dominano i reef, alcune sono veramente immense, come quelle che abbiamo fotografato a Booksend, dove si incontrano anche grandi rami di corallo nero, mentre il corallo Abbonamento n. 1695 valido dal 30/09/2013 al 29/09/2014 - Licenza esclusiva a martino motti

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Parlatuvier Bay, sulla costa nord, le cui acque ben riparate sono ideali per la fonda.

corrente generata dai cosiddetti “trade winds”, i venti portanti dell’Atlantico. Qui le immersioni non sono particolarmente difficili per tipologia di fondale o profondità, ma lo sono proprio per la corrente, che a volte può diventare davvero pericolosa. Per questo è fondamentale affidarsi all’esperienza degli accompagnatori: il comandante della barca appoggio, infatti, riesce a vedere le bolle da molto distante anche con mare mosso e superficie increspata dal vento e dalla pioggia. Da giugno a dicembre nei Caraibi è stagione di uragani, ma Trinidad ne è soltanto sfiorata. Proprio per la sua posizione meridionale qui arrivano solo forti acquazzoni tropicali, che allagano tutto in pochi minuti, alternati da ampie schiarite. Il giorno successivo, riposati e rifocillati dopo il lungo viaggio, iniziamo la nostra attività subacquea. La temperatura dell’aria oscilla intorno ai 30 gradi tutto l’anno, l’acqua varia dai 25 ai 29, condizioni ideali per le immersioni.

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cervello più grande del mondo sembra sia quello che si può ammirare a Kelleston Drain. Per vedere pesce bisogna andare a Little Tobago, nel punto chiamato Flying Manta: tartarughe, grugnitori, squali nutrice e tarponi sono numerosi e non troppo spaventati dai sub. A Marble Island il mare è più limpido e il pesce davvero abbondante, forti le correnti e il mare mosso. A London Bridge, invece, è molto scenico passare sotto l’arco di roccia con il mare che frange in fragorose esplosioni. In generale, nella stagione degli uragani la visibilità non è molto buona, decisamente migliore, si dice, nella stagione secca. Finita la giornata di immersioni ce ne andiamo in giro per l’isola, in macchina o in barca, a scoprire le sue particolari bellezze. Una strada corre lungo la costa, tra il mare e la giungla, ma appena passato Speyside si inoltra sulle colline per discendere verso Charlotteville, un villaggio di pescatori disteso sulla lunga spiaggia. Nella baia detta Man O’War, decine di lance in vetroresina motorizzate da fuoribordo sono condotte da pescatori dal fisico eccezionale, il pescato viene scaricato al mercato sulla spiaggia (ce n’è uno in ogni villaggio), viene pulito e subito venduto. Sulla destra della baia la conformazione del fondale e della costa permette la fonda sicura alle numerose barche a vela in transito; a tal proposito un fanale a luce rossa-bianca-verde segnala la corretta rotta di accosto. Da Speyside a Charlotteville via mare la costa è rocciosa e impervia, la giungla arriva a lambire l’acqua, non esistono collegamenti né villaggi. Proprio a nord di Tobago si trovano alcuni scogli che formano il miniarcipelago delle Saint Giles Islands, con Marble Island e London Bridge Rock, mete privilegiate di immersione: Tobago vista da lì è affascinante e spettacolare. Sulla sommità della montagna che occupa la parte centrale del nord dell’isola sono state montate antenne per le comunicazioni, una ripida strada permette di raggiungere il belvedere dal quale si domina l’isola e la costa

A sinistra, le tipiche costruzioni caraibiche a Pirates Bay, da dove partono molte imbarcazioni adibite alla pesca d’altura. Qui sopra, una barca a vela naviga sottocosta a Stonehaven Bay. In alto a sinistra, un tramonto a Store Bay e, a destra, Castara Bay, che ospita una comunità di pescatori dai quali e possibile acquistare dell’ottimo pesce fresco.

sottostante fino alle Saint Giles. Dall’epoca della sua scoperta da parte di Cristoforo Colombo nel suo terzo viaggio del 1498, Tobago è passata di mano a Spagnoli, Inglesi, Danesi e Francesi, fino alla definitiva cessione all’Inghilterra nel 1889. Nel 1898 diventa protettorato britannico (con Trinidad) e nel 1962 guadagna l’indipendenza. Ecco spiegata la presenza di diversi fortini e fortezze lungo la costa, oggi quasi 211

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Tre immagini di Buccoo; qui sopra, la costa e la barriera corallina di Buccoo Reef con la rinomata Nylon Pool. Sotto, navigazione lungo la costa di Buccoo Reff. In basso, il tranquillo villaggio di pescatori.

tutti trasformati in giardini, che sfoggiano ancora antichi cannoni per la difesa navale. Proseguendo verso sud-ovest la costa sale e scende tra giungla e scogliere fino a toccare la bella baia di Bloody Bay, di Parlatuvier Bay, altro ottimo punto di fonda, e soprattutto di English Man Bay, assolutamente da non perdere. Si prosegue poi per Castara Bay, villaggio di pescatori con qualche struttura organizzata per turisti, come The Boat House, il ristorante sulla spiaggia che il mercoledì sera si anima con musica live (limbo, steel pan band, calypso, reggae). Il tender si può lasciare proprio sulla spiaggia di fronte. Circa sette miglia di costa impervia e rocciosa separano Castara da Plymouth, villaggio che rappresenta l’inizio della “civiltà”: da qui in poi la costa è antropizzata e numerosi sono i resort di lusso che occupano le diverse baie fino ad arrivare a Buccoo, che merita un discorso a parte. Buccoo è un aggregato di vecchie costruzioni, di ville e villette affacciate sulla baia, un pontile in cemento permette lo sbarco a pescatori ma anche a croceristi. Ben più importanti e famosi sono il Buccoo Reef e la sua

enorme laguna protetta dalle mangrovie, eccezionale punto di fonda. Il reef è esteso e presenta profondità variabili ma molto basse, anche mezzo metro, perciò è obbligatorio tenersi a una certa distanza. L’area è un ottimo posto per fare snorkeling: famosa è la Nylon Pool, con acqua azzurra e sabbia bianchissima, o anche diving con i centri sub locali che conoscono gli spot. Ci spostiamo a sud, nella zona di Crown Point, alle spalle dell’aeroporto, al Kariwak Village, tranquillo resort immerso nel verde, fatto di tipiche costruzioni in legno, piscine e ristorante di gran livello. Il resort sarà la nostra base per l’esplorazione del meridione di Tobago. Proprio a Buccoo, ogni domenica sera si tengono concerti di “Steel Band”: gruppi locali suonano i caratteristici tamburi metallici ricavati dai bidoni del greggio. Nelle vie adiacenti, banchetti propongono piatti tipici, gustosi e freschissimi, assolutamente da non perdere. Turisti e locali si incontrano, senza troppo mescolarsi, i “tobagonians” infatti, anche se abbastanza cordiali, non sembrano troppo interessati ai visitatori stranieri. La costa sud di Tobago è occupata per metà dalla pista dell’aeroporto internazionale, per il resto è bassa e abbastanza insignificante. Oltre il capo a sud-est si apre Little-Rock Bay, circondata di palme ma con fondali troppo bassi per avvicinarsi in barca, ideale quindi per il kitesurf. Salendo ancora si raggiunge Scarborough, l’unica città dell’isola. Disordinata come tutte le città caraibiche, Scarborough mostra gli antichi fasti delle costruzioni coloniali e delle ville che caratterizzano ampie porzioni di città, offuscati dal passare del tempo e dalle intemperie. E’ una cittadina molto viva, soprattutto quando è

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La più antica riserva naturale

Ma Tobago racchiude al suo interno un gioiello, il suo cuore è fatto di giungla e montagne, quasi per nulla antro-

pizzate e ricchissime di biodiversità. La foresta tropicale di Tobago è la più antica riserva naturale mai costituita: la “Tobago Main Ridge Forest Reserve” è stata creata infatti nel 1776 e anche per questo inserita nell’elenco dei siti protetti dell’UNESCO nel 2011. Sono 3.958 ettari dal livello del mare fino a 600 metri di quota con centinaia di specie animali e vegetali, non dissimili da quelle che si possono incontrare nella foresta amazzonica. Assolutamente consigliato è quindi un tour in jeep all’interno, tra i resti delle antiche piantagioni che hanno fatto le fortune di Tobago, i torrenti nascosti nella vegetazione, le cascate e lame dove si può fare il bagno in tutta sicurezza, i rii dove vivono anche alligatori, gli impressionanti alberi “silk cotton tree” dalle possenti radici e dalle fronde colonizzate da Bromelliacee, le coltivazioni rubate ai pendii, la vita locale fatta di musica reggae, calypso e steel band, e migliaia di uccelli: è il paradiso dell’eco-turismo. Fabrizio Ceppi dell’agenzia “Tobago Now Tourism Services” vi porterà a scoprire tutto questo, con simpatia, spirito e italianità.

Qui sotto, da sinistra, un caimano occhialuto, Caimano crocodilus, incontrato nella giungla; il faro di Fort King George a Scarborough; la grande infiorescenza della Heliconia bihai. Sotto, Fabrizio Ceppi, della Tobago Now Tourism, durante un’escursione nella foresta e, a destra, un enorme Silk Cotton Tree Bombax sp.

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giorno di mercato e il suo porto è l’unico capace di ospitare navi commerciali, traghetti per Trinidad e qualche barca da diporto. Dal Fort King George, a sud-est della città, in alto sulla collina, accanto al faro, si può godere di una vista panoramica sull’isola. La costiera è alta e articolata, rocciosa e intervallata da baie aperte con bassi fondali e scogli. La prima vera baia riparata e protetta è King’s Bay: la foresta giunge fino al mare e le colline circostanti sono punteggiate da costruzioni caraibiche, una delle quali ospita il minuscolo ristorante King’s Bay, da non perdere. Dopo ulteriori 4 miglia di costa rocciosa si giunge di nuovo a Speyside Bay, ampia baia fronteggiata dalle isole Little Tobago e Goat Island e da diversi scogli. Le isole sono protette perché paradiso ornitologico; per scendere a terra è necessario chiedere l’autorizzazione ed essere accompagnati da una guida.


L’immersione allo scoglio London Bridge con il suo arco naturale di roccia è stata divertente e molto scenica Nella pagina accanto, a Trinidad e Tobago la cultura musicale è radicata, soprattutto a Buccoo, dove ogni settimana avvengono concerti delle “Steel Band”.

NOTIZIE UTILI Dove: L’isola di Tobago si trova nelle Antille Occidentali, West Indies, a sud della cintura dei Caraibi, a poche miglia a nord dall’isola di Trinidad, sull’11° parallelo. Come si raggiunge: Tobago è collegata con voli internazionali via Londra su Trinidad con British Airways, sito web www.britishairways.com, o via Francoforte con Condor Airlines, sito web www.condor.com. Tobago è collegata a Trinidad via mare con un ottimo servizio di fast ferry, sito web www.tntisland.com, in due ore e mezzo o cinque ore e mezzo a seconda del traghetto. Via aerea la Caribbean Airlines assicura frequenti ed economici collegamenti, sito web www.caribbean-airlines.com. Alloggio o enti del turismo: L’offerta non è vastissima ma abbondante, numerosi i grandi resort. Noi abbiamo scelto il Kariwak Village a Crown Point, vicinissimo all’aeroporto, è estremamente comodo per l’arrivo e la partenza e per esplorare la zona di Buccoo e Scarborough. Un parco con 100 specie di piante e 20 specie di uccelli circonda le costruzioni in legno in stile caraibico delle 24 camere, del ristorante e della zona yoga. Kariwak Village, PO Box 27, Crown Point,

tel. 001.868.6398442/8545, fax 001.868.6398441, sito web www.kariwak.com - e-mail kariwak@tstt.net.tt A Speyside Bay siamo stati al Nabucco’s Resort Speyside Inn, tra foresta e spiaggia, 21 camere in muratura o in strutture in legno dallo stile caraibico. Il ristorante è aperto sul mare e la piscina è su una terrazza circondata da vegetazione lussureggiante. Il resort è specializzato nell’ospitare subacquei. Tel. 001.868.6604852, fax 001.868.6606059, sito web www.speysideinn.com - e-mail nabuccoresort@ speysideinn.com. Uffici per il Turismo: Tourism Development Company, siti web www.tdc.co.tt - www.gotrinidadandtobago.com - e-mail info@tdc.co.tt Agenzie Tour Operator: tra i migliori conoscitori di Trinidad e Tobago ci sono l’italiano Fabrizio Ceppi e sua moglie Claire, proprietari dell’agenzia Tobago Now Tourism Services, tel./ fax 1(868).6391476, e-mail info@tobagonow.com. Fabrizio, a Tobago da 12 anni, propone tour in jeep nella giungla (il rinomato “Off-Road Jepp Safari”), in barca lungo le coste delle isole, escursioni trekking nell’interno, attività in kitesurf, campeggio avventura, tour culturali, gite a cavallo, viaggi alla cascata Salto Angel in Venezuela e tour creati appositamente sulle esigenze del cliente. A proposito del kitesurf, Fabrizio è un esperto conoscitore del mezzo e delle condizioni necessarie al suo utilizzo. Vi potrà accompagnare nei luoghi migliori dell’isola per sfruttare al massimo i venti e le onde da essi generati. Siti per informazioni: www.lonelyplanet.com - www.worldatlas.com, www.tntisland.com - www.tobagohoteltourism. com - www.mytobago.info Dove mangiare: la scelta è abbastanza varia e per tutte le tasche, affidatevi alla vostra sensibilità e al vostro gusto per scegliere il locale che vi attrae di più. Noi abbiamo scelto: Nuovo e di ottima qualità è “The Pasta Gallery”, ristorante aperto da Fabrizio Ceppi di Tobago Now Tourism e da sua moglie Claire. Propone solo pasta condita con sughi della tradizione italiana a volte interpretati alla creola. Sono piatti estremamente gustosi, serviti in un locale piacevole e raffinato in un’atmosfera affabile. Pigeon Point Road, Crown Point, tel. 001.868.7828200, e-mail info@tobagonow.com. Il “Kariwak” possiede un ristorante rinomato e raffinato in un ambiente tipico, elegante e rilassante. Piatti della tradizione locale e internazionali. È considerato uno dei migliori ristoranti dell’isola. Crown Point, tel. 001.868.6398442/8545, fax 001.868.6398441, sito web www.kariwak.com - e-mail kariwak@tstt.net.tt Se siete nella parte nord dell’isola il “King’s Bay Cafè”, nell’omonima località, ha tavoli sulla terrazza a picco sulla baia ed è gestito da una simpatica coppia inglese. Propone piatti della cucina locale anche rivisti in chiave internazionale. Ottima qualità, pesce freschissimo e prezzi abbordabili. Tel. 001.868.7712716. e-mail kingsbaycafe98@yahoo.com Clima: tropicale ventilato, la stagione secca va da gennaio a maggio, quella umida o degli uragani (che sfiorano soltanto Trinidad) è da giugno a dicembre, quando cadono frequenti e brevi piogge tropicali. Temperatura media diurna 32°C, media notturna 21°C. Salute: non sono obbligatorie vaccinazioni. Le zanzare sono presenti, si suggerisce l’uso di repellenti efficaci. Non esiste

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malaria. Non dare troppo ascolto alle voci che circolano su internet circa la pericolosità di Trinidad e Tobago ma seguire le normali precauzioni dei viaggi in posti remoti. Tobago è, in generale, più sicura di Trinidad. Visto d’ingresso: non necessario. Lingua ufficiale: inglese. Valuta: il Dollaro di Trinidad TT. 1 euro = circa 7 TT. Le banche sono diffuse, si può cambiare valuta agli sportelli o fare il bancomat. Elettricità: ufficialmente a 110 V-60 Hz, ma si trova spesso anche la 220 V-50 Hz. Cucina locale: la cucina creola è molto saporita, fatta di pesce marinato con latte di cocco o lime, condito a volte con spezie piccanti e accompagnato da verdure stufate. Alternativa è il pollo o la carne rossa. Il vino non esiste locale, si trova solo italiano, americano o francese. Il rum è speciale, la distilleria locale Angostura produce l’eccezionale 1919 o l’invecchiato 1824. Cosa comprare: rum Angostura, oggetti in legno intagliato, spezie. Molto artigianato “locale” proviene da Bali, dall’India o dalla Cina. Cosa vedere: Nylon Pool e Buccoo Reef, il mercato di Scarborough, il faro e il forte di St. George a Scarborough. Se si vogliono vedere molti animali e piante tipici delle isole si può visitare il “Genesis Nature Park” voluto e creato in anni di lavoro da Michael Spencer, si trova a Goodwood, tel. 001.868.6604668, cell. 001.868.7509067, e-mail genesispark@msn.com, Cosa fare: trekking e mountain bike nei sentieri delle montagne, kitesurf, il bagno nelle diverse cascate nella giungla, ascoltare le steel drum band o il calypso, assistere alla “The Great Race”, gara internazionale offshore ad agosto, che parte da Trinidad e

arriva a Tobago, immersioni subacquee a Speyside o a Buccoo, aperitivi sulla spiaggia sorseggiando ottimi rum-punch. Noleggio auto: 4A Rentals, Sherwood Park, tel. 00.868.6885498, e-mail Rich4ARentals@hotmail.com Tour in barca: potete chiedere a Fabrizio Ceppi del Tobago Now Tourism. Diving: Extra Divers Worlwide a Speyside, immersioni su reef ricchissimi di vita in un ecosistema pressoché intatto. Anche se a profondità limitata, sono immersioni divertenti e spesso in corrente, quindi sovente adatte a subacquei esperti. Tanja Fullin e Adrian Achermann, i gestori del diving, accompagnano sui 25 punti di immersione. Sono possibili corsi sub di tutte le didattiche e livelli. Attrezzature complete sono disponibili a noleggio. Tel. 1(868)6604852, fax 1(868)6606059, siti web www.speysideinn.com - www. extradiverstobago.eu - e-mail speyside@extradivers.info nabuccoresort@speysideinn.com Info nautiche: A Tobago, a differenza di Trinidad, non esistono grandi servizi e marine strutturate, la guardia costiera ha base a Scarborough, zone di ancoraggio consigliate sono a Store Bay, a Mount Irvine Bay. A Courtland c’è anche un piccolo pontile per l’accosto così come a Man O’War Bay e a Charlotteville. Per fare rifornimento gli unici punti sono a Scarborough e a Charlotteville. L’unico porticciolo da diporto è Scarborough Town Marina, Lat 11° 10’ 41” N - Long 60° 43’ 59” W. Situato sulla destra del porto commerciale, è costituito da un pontile con qualche posto barca. Contattare su VHF 16. Trinidad and Tobago Sailing Association, PO Box 3140, Carenage Post Office, tel. 1(868)634-4210, fax 1(868)634-4376, sito web www.ttsailing.org, e-mail setsail@ttsailing.org

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Approdi e Residenze

CALATA OVEST, IL NUOVO MARINA DI CHIAVARI

Chiavari è una ricca ed elegante cittadina ligure, a non molti chilometri di distanza da Genova; è inserita nello splendido contesto del Golfo del Tigullio e si affaccia sul Promontorio di Portofino. È un tipico paese rivierasco ligure, con un centro storico fatto di palazzi nobiliari e portici, famoso per il rinomato mercatino dell’antiquariato che si tiene una volta al mese, tutto l’anno. Ma perché parlare di Chiavari e non subito del porto? Perché qui il paese è parte integrante del porticciolo, ovvero il porto è situato al di là della strada litoranea, particolare questo che rende molto più attraente e vivibile un porticciolo turistico che non deve essere solo un parcheggio di imbarcazioni. Siamo nei nuovi uffici della Calata Ovest, in uno dei locali che insieme a ristoranti, bar, boutique, ship chandler, yacht club e coiffeur fanno parte della “dotazione” del marina. Il dott.

IL NUOVO PORTO DI PISA A BOCCADARNO Dopo tre anni di lavori, quest’estate è stato inaugurato il nuovo Porto di Pisa a Boccadarno, situato sulla riva sinistra della foce dell’Arno, nell’abitato di Marina di Pisa, a pochi chilometri dal centro storico e dalla Versilia e facilmente raggiungibile grazie all’aeroporto internazionale “Galilei”. Situato dunque in una posizione strategica, il porto di Pisa è inserito nella splendida cornice del Parco Naturale, in un contesto paesaggistico tra i più suggestivi della costa tirrenica e dove,

Emanuele Rinaldi, consulente, ci accoglie come portavoce della società che gestirà gli ormeggi e i servizi del nuovo marina e delle società che formano l’associazione temporanea di imprese chiamata Tigullio Shipping SpA, società che riunisce alcune tra le più note e attive imprese in Liguria: Simet Tigullio, Comes Tigullio, Impresa edile Alloro Paolo e la Paladini Corrado, per il progetto di ampliamento del marina di Chiavari, di cui il dott. Giuseppe Lagomarsino è direttore operativo. Il progetto prevede una serie di interventi di riqualificazione, di urbanizzazione e di incremento del numero dei posti barca. È noto che per alcuni mesi i lavori hanno subito un rallentamento, qual è il motivo? Nell’ambito del processo di sviluppo di un progetto complesso come può essere quello di un porto turistico, a volte conviene prendersi delle pause per valutare meglio

e magari rivedere alcuni dettagli. È per questo che abbiamo rallentato i lavori; il direttivo, valutando pressanti e motivate richieste di armatori e società di grandi barche che desideravano trovare collocazione in questa località, ha deciso di rivedere i piani portuali per trovare lo spazio e la sistemazione di barche superiori ai 24 metri che corrispondevano al limite iniziale di progetto. In questo momento siamo impegnati a valutare diverse opzioni di layout; quella che sembra più probabile prevede il dimezzamento della banchina centrale per poter realizzare alcuni posti per barche fino a 50 metri lungo la banchina di sopraflutto. Naturalmente non è un’operazione così semplice e veloce, è necessario infatti riconsiderare e riprogettare tutti gli impianti tecnologici dedicati. La banchina destinata era infatti dedicata a imbarcazioni fino a 15 metri, è comprensibile quindi che sia

grazie alla vicinanza con il centro abitato, non mancano servizi di tutti i generi, dalle farmacie ai supermercati, dalle banche alle edicole, dai negozi ai ristoranti. Realizzato tramite escavazione del bacino in un’area privata attigua alla foce dell’Arno, dove negli anni ’20 fu costruita una fabbrica di idrovolanti tedeschi, il Porto di Pisa dispone di posti barca in proprietà esclusiva acquistabili come veri immobili, ma anche di ormeggi in affitto temporaneo e di immobili commerciali e appartamenti con affaccio sul porto, la cui costruzione comincerà nel mese di novembre. I posti sono 350/380 per barche dai 10 ai 50 metri. Oltre alla struttura portuale, gli armatori che decideranno di fare base a

Boccadarno avranno a disposizione l’intero comprensorio della nautica pisana, che vanta un’antica tradizione, soprattutto nella cantieristica delle imbarcazioni oltre i 30 metri. All’inaugurazione dello scorso 30 giugno erano presenti il ministro della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza e il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che si è espresso affermando che “tecnologia e progettazione d’avanguardia possono, se applicate correttamente, dare vita a un recupero ambientale esemplare in un contesto particolarmente delicato com’è quello di un parco naturale”. Anche Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, ha voluto commentare l’inaugurazione affermando che “il nuo-

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Intervista di Martino Motti al dott. Emanuele Rinaldi di Calata Ovest


necessario operare un upgrade importante sia della potenza elettrica fornita (380 V trifase, centinaia di kW), sia della portata delle tubature dell’acqua, sia della struttura e delle bitte di ormeggio, catenarie etc. La prima notizia importante quindi è che i lavori sono in pieno svolgimento; quando prevedete di consegnare il marina all’utenza diportistica? Secondo i piani e senza impedimenti o intoppi dovremmo consegnare il porto alla fine dell’anno 2013; diciamo che sicuramente la primavera prossima saremo in grado già di ospitare le prime imbarcazioni.

vo Porto di Pisa è uno dei più belli del Mediterraneo e sarà il fiore all’occhiello dell’Italia al prossimo congresso mondiale della categoria in calendario a Istanbul nel 2014”. Per ulteriori informazioni: Boccadarno Porto di Pisa; via della Foce; 56128 Marina di Pisa; tel. 050 36142; fax 050 310621; web: www.portodipisa.it

Com’è stato possibile, soprattutto in un momento come questo, partire con un progetto così importante? Il sistema economico chiamato Project Financing è il segreto di tale successo: in pratica l’amministrazione comunale, titolare della concessione demaniale, ha approvato il progetto di ampliamento presentato da una cordata di imprese finanziatrici e stretto un accordo con la relativa società privata per la realizzazione delle opere come già esposto. La Calata Ovest ha ottenuto quindi la concessione per lo sfruttamento del marina per 35 anni, al termine dei quali la struttura portuale diventerà a tutti gli effetti di proprietà del Comune. E’ sicuramente un buon esempio di imprenditoria mista pubblica-privata che garantisce il buon funzionamento dei lavori senza utilizzare o soprattutto sprecare denari pubblici. In questo modo l’acquirente è garantito in maniera totale e il progetto gode di un elevato grado di affidabilità. Secondo questo nuovo progetto ci saranno facilities dedicate ai superyacht? Sì, prevediamo di spostare la pista dell’eliporto dal sito attuale, l’ingresso del porto vecchio, al molo dedicato alle grandi barche, sul tetto di un edificio alto 6 metri, così come prevedono i piani per la sicurezza e a pochi metri dal pontile d’attracco dei superyacht. Stiamo lavorando per ottenere i permessi necessari per il suo utilizzo anche da parte degli elicotteri privati e non solamente per le emergenze. Questo davvero sarebbe un plus, richiesto con forza dai grandi armatori. Naturalmente poi ci sarà un servizio di assistenza all’ormeggio e servizi a terra tutti da sviluppare, ritagliati su quel target di utenza. Nel progetto generale di riammodernamento del porto di Chiavari che opere sono state realizzate? A parte l’ampliamento vero e proprio di oltre 33.000 metri quadrati di specchio

acqueo e opere a terra, per un totale di circa 130 posti barca da 8 a 50 metri, parcheggi al coperto e all’aperto, il progetto ha previsto, al fine di garantire maggiore sicurezza alle imbarcazioni in porto, un intervento di innalzamento della diga foranea frangiflutto con la posa di un rinforzo alla massicciata con tetrapodi e ricciolo rompifrangente. Inoltre si è proceduto all’allungamento di oltre 200 metri della diga stessa, alla realizzazione di una massicciata finale arcuata che va a proteggere l’ingresso del porto e alla costruzione di una diga attrezzata di sottoflutto. Sulla sommità della costruzione che fiancheggia il vecchio porto e che ospita i box auto verrà creata una passeggiata a mare con aiuole e illuminazione notturna, come naturale prosecuzione di quella già esistente sul lungomare. In più il materiale dragato dal fondo del porto nuovo (che deve passare dagli attuali 4 metri ai 6), giudicato pienamente compatibile nonché identico in composizione a quello della spiaggia presente a fianco del porto, verrà utilizzato per il ripascimento necessario ad aumentare in estensione e profondità la spiaggia stessa, con la creazione di un’area verde con giardini, dune e parco giochi per i bambini. Insomma è un progetto teso a favorire non solo la comunità nautica ma anche la cittadinanza chiavarina. Il Marina di Chiavari come centro di un’area ad alto profilo? Sicuramente la posizione di Chiavari è strategica, soprattutto per le grandi barche che necessitano di porti sicuri, di qualità e posizionati in maniera baricentrica rispetto alle mete classiche di interesse. Da Chiavari con una navigazione non troppo lunga si possono raggiungere Portofino, Genova, la riviera del Ponente ligure, le Cinqueterre, la Toscana o la Corsica.

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Per ulteriori informazioni: Marina di Chiavari; Corso Colombo; 16043 Chiavari (GE); tel. 0185 364081; web www.marina-chiavari.it e mail info@marina-chiavari.it

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