#556 Tunisia da Tabarka a Tunisi

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La costa da Tunisi a Tabarka e l’isola di La Galite Testo e foto di Martino Motti La Tunisia, un paese molto vicino a noi, eppure distante per cultura e modo di vivere. Nonostante la sua veloce occidentalizzazione, visitare le sue città , i paesi e i borghi porta a scoprire un mondo coloratissimo e allegro, ormai lontano dal nostro vivere quotidiano, il tutto immerso in una natura incontaminata, un mare stupendo e siti archeologici ben conservati.

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LUNGO LA COSTA DEL CORALLO T

unisi è una città grande e disordinata come tutte le città africane, ma che racchiude nelle sue vie, a volte monumentali a volte strettissime, il fascino e la storia di un luogo che ha visto dominazioni straniere fin dall’epoca dei Romani. L’antica medina, ricca di botteghe di artigiani sempre al lavoro per produrre gioielli, tappeti, maioliche decorate, oggetti in rame, in tessuto o in pelle, è il cuore vibrante di questo mondo variegato. E poi antichi palazzi decorati nel tipico stile arabeggiante, con terrazzi inaspettati che si affacciano sui souk, oppure grandi edifici nello stile detto della restaurazione, come il Teatro dell’Opera. La moschea della medina ha un possente minareto intarsiato e istoriato con maioliche colorate, dal quale provengono le cantilene del muezzin. Insomma, Tunisi è in bilico tra l’essere una città moderna e lanciata verso il futuro e il rimanere aggrappata fortemente alle tradizioni secolari che caratterizzano questa fetta di mondo. Una visita è quindi d’obbligo, anche infilandosi nei ristoranti o negli hotel di charme che mostrano gli antichi splendori delle case patrizie. Il nostro itinerario parte da qui, anche perché è a Tunisi che si atterra e decolla se non si arriva in barca. Nella zona portuale, situata su una stretta lingua di terra tra mare e stagnone interno, nel porto peschereccio c’è una parte dedicata ad approdo turistico, con alcuni pontili e servizi per i diportisti denominato “La Goulette”; esso offre 150 posti fino a 12 metri con pescaggio di 5 metri. Da visitare sicuramente c’è anche l’antico sito di Cartagine, la città che cadde dopo l’assedio dell’esercito romano di Scipione l’Emiliano nella primavera del 146 a.C.; le costruzioni furono distrutte e incendiate, sulle rovine passarono gli aratri e nei solchi sparsero il sale. 50.000 furono i prigionieri ridotti in schiavitù. Oggi si possono tuttavia ancora ammirare alcuni resti di costruzioni e di templi che si affacciano sul mare. Il sito di Cartagine si può raggiungere facilmente anche dal porticciolo di Sidi Bou Said. Salpiamo, e dopo una brevissima navigazione di 5 miglia incontriamo Sidi Bou Said con il suo porticciolo. La marina dispone di 420 posti barca, ma a volte meno per via della dimensione di alcune barche che ne occupano la parte più profonda. Non è facile trovare posto, bisogna prenotare in anticipo, perché è una località molto quotata. Sidi Bou Said è un grazioso villaggio arrampicato su una scoscesa collina. Tutte le costruzioni sono dipinte

a calce bianca con finestre e grate in ferro in uno splendido color turchese, tipico dei paesi rivieraschi mediterranei. Numerosi i caffè in stile dove si può gustare il rinomato caffè alla turca. Altrettanto numerose le botteghe di artigiani che vendono di tutto. Dopo Sidi Bou Said si incontra un tratto di costa, quello di La Marsa, ricco di costruzioni e alberghi delle catene internazionali, e un capo, superato il quale il litorale diventa sabbioso e monotono con piccoli wadi (fiumi che si riempiono solo quando piove) che portano sbaffi di sabbia oltre la linea della spiaggia, lagune costiere salmastre, oasi di uccelli e animali palustri. Imponente la laguna costiera che si incontra, oramai quasi arrivati dopo una navigazione di 23 miglia, a Ghar el Mehl, detta anche Porto

Qui sotto, Tunisi. In apertura, i faraglioni di Tabarka.

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Farina. Questo è un antichissimo porto di pescatori, l’antica punica Rusucmona, poi potenziata dall’imperatore romano Costantino, che mostra ancora oggi le antiche strutture. Successivamente fu base dei pirati barbareschi, nel 15° secolo, e fu distrutta dall’ammiraglio Robert Blake nel 1654. Fu successivamente ricostruita per divenire base dei pirati maltesi e inglesi. Nel 1834 un grande arsenale dei pirati maltesi esplose, distruggendo una parte del villaggio, così che l’ultimo Bay di Costantino, capo politico e spirituale di Tunisi, Hadj Ahmed Bey, decise di convertire il porto a traffici leciti. Oggi Ghar el Mehl è un piccolo porto peschereccio ricco di fascino, tradizioni e storia, dove 10 posti barca sono dedicati al diporto per barche però non superiori ai 12 metri e con un pescaggio di 4 metri. Il posto è sicuramente d’effetto, ricco di vita e con artigiani sempre al lavoro sulle reti o sulle barche. Passato il modesto promontorio roccioso di Raf Raf e visitate da vicino le due isolette di fronte, dopo una decina di miglia di tragitto da Porto Farina ci si può avvicinare al villaggio di Raf Raf, rinomato centro turistico con grande spiaggia antistante. Il paese è una striscia di case costruite fin sulla spiaggia che è grande e sabbiosa. Abbondante il turismo anche locale che qui viene a soggiornare. Più oltre, la costa è rocciosa, irta e presenta prospiciente il villaggio di Sounine. Proseguendo oltre per altre 10 miglia, la costa presenta tratti rocciosi intervallati da grandi anse sabbiose fino ad arrivare a Cap Zebib, detto così per l’antica presenza di viti da uva zibibbo che producono il dolce e gustoso vino. Qui sul capo, un piccolissimo porticciolo, è solamente peschereccio ma probabilmente può offrire riparo in caso di necessità. Andando oltre, la costa si allarga in un golfo ampio e roccioso, con occasionali piccole e chiare spiaggette sabbiose. Lungo la costa due relitti di navi prese da una tempesta si sono conficcati nella sabbia e così sono rimasti: uno in assetto di navigazione e l’altro coricato su un fianco. Finalmente dopo sole 12 miglia arriviamo a Bizerta, una grande città che si inerpica sulla collina, con i piedi tra il mare e una laguna interna. La marina di Bizerta può ospitare 170 barche fino a 40 metri con un buon pescaggio di 5 metri. La città sfoggia ben due medine a cavallo del porto bizantino, che anticamente poteva essere sbarrato issando catene per impedire l’ingresso alle galee nemiche. Passeggiare per le viuzze colorate e abitate da una moltitudine di persone indaffarate è un salto nella storia, quando il tempo non aveva prezzo. Dopo Bizerta e la sua storia, facciamo un tuffo nella natura: qualche miglio di costa rocciosa molto abitata e poi si costeggia un litorale basso e roccioso che sfoggia piccole baiette con spiagge chiare. Tra qui e Cap Serrat ci sono circa 30 miglia e si doppiano ben 3 capi: Capo Kef Abed, Capo Bianco e Capo Anjelas. Cap Serrat

Cap Zebib: un nome dolcissimo

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Qui sopra, Cap Zebib, che deve il suo nome all’uva zibibbo che veniva coltivata lungo le sue pendici. In alto, l’Ile Plane vista dalle scogliere di Sounin. A fianco, il porticciolo peschereccio di Cap Zebib. Nella pagina accanto, sopra, il modernissimo porticciolo turistico di Sidi Bou Said e, in basso, Ghar el Melh (Porto Farina), cittadina di origine cartaginese. 197


Qui sopra, Cap Serrat, a detta dell’autore, uno dei posti biÚ belli del viaggio, ripreso da Cap Negro. A fianco, Capo Negro, sul quale sono ben mimetizzate cinque o sei ville, mostra la sua incontaminata bellezza.

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è uno dei luoghi più belli che abbiamo incontrato in questo viaggio. Il piccolo fiume che a volte non riesce a superare le dune di sabbia della spiaggia di colore caldo offre acqua pulita in un’oasi di pace e verde. La spiaggia è lunga e ampia e il mare offre una ricchezza particolare in un color turchese che stordisce. Doppiato Cap Serrat la costa vira bruscamente a sud-ovest diventando collinare. Un piccolo porto peschereccio ripara i pescatori della zona. Qualche spiaggia deserta permette di fare un bagno senza vedere nessuno. Quasi al termine della zona collinare, circa 19 miglia da Cap Serrat, possiamo ammirare Cap Negro, un piccolissimo promontorio roccioso dove sono costruite solo cinque o sei ville. Superata la zona collinare, si può approdare, dopo 6 miglia, alla bellissima spiaggia di Zouara o Zouera, bianca ed infinita, meta preferita dai locali, ma anche dai turisti che vi possono accedere in auto. Un wadi si butta proprio in mezzo alla spiaggia e una diga raccoglie l’acqua utile alle irrigazioni dell’entroterra.

Ecco infine che all’orizzonte comincia a stagliarsi il Capo di Tabarka 15 miglia più avanti, con il castello dell’antica famiglia genovese Lomellini che protegge il vecchio porto libico-berbero diventato poi colonia romana. Nel 1540 l’isola di La Galite e quindi Tabarka furono date dal Bay di Tunisi alla famiglia dei Lomellini, protetti dal potente Andrea Doria e parenti dei Grimaldi, per lo sfruttamento dei ricchissimi giacimenti di corallo rosso. Nel 1741 il Bay di Tunisi occupò questi luoghi, facendone schiavi gli abitanti, riscattati poi dal Re Emanuele III che li sistemò sull’isola di San Pietro (Carloforte) e a Calasetta in Sardegna. Tabarka oggi è una ridente località di villeggiatura, con alberghi e villaggi turistici lungo la costa. Il mare pulito e le spiagge sabbiose sono l’ideale per la villeggiatura. Il capo di Tabarka è roccioso e scosceso e il mare sottostante è stato

Tabarka, la città del corallo

Qui sopra, l’imponente mole del castello, fatto edificare dalla famiglia genovese Lomellini, (perché scrivi Fortezza Spinola??????) domina il Capo di Tabarka. In alto, due delle specie ittiche che più facilmente si incontrano in queste acque: un Dentex gibbosus, a sinistra, e un Epinephelus marginatus.

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Qui sopra, siamo all’isola di La Galite, all’interno del parco marino protetto, e il peschereccio che vediamo, dovrà allontanarsi di almeno due miglia dalla costa per poter gettare le sue reti. In alto, il porto di Tabarka, non il più grande del tratto di costa tunisina lungo il quale abbiamo navigato, ma certamente il più attrezzato. 200

trasformato in parco marino oramai da molti anni, cosicché è possibile immergersi per scoprire la ricca fauna del posto, soprattutto le grandi e affabili cernie. Qui il porto peschereccio e turistico offre riparo a 170 imbarcazioni fino a 40 metri di lunghezza con un pescaggio massimo di 4,50 metri. Tabarka ancora oggi vive di pesca e lavorazione del corallo rosso. Partenza all’alba per l’isola di La Galite, che dista 40 miglia da Tabarka, 19 miglia da Cap Serrat o 54 da Bizerta.

La Galite, parco marino protetto

Il tratto è piuttosto aperto, con rotta quasi nord pieno. L’arcipelago vulcanico è composto da alcuni scogli e l’isola principale, alta fino a 391 metri, ha falesie alte anche 200 metri. L’isola è abitata da poche famiglie di pescatori e da una piccola guarnigione di militari. È un parco marino protetto e presenta un ecosistema particolarmente intatto e ricco, sia sopra il pelo dell’acqua che sotto. Nella baia dello Scoglio di Pasqua, dove si ormeggia, ci sono cinque posti barca; è presente il relitto di un mercantile, il Kabalo, una nave a vapore belga costruita nel 1917 e affondata dal sommergibile “Comandante Alfredo Cappellini” del Capitano di Corvetta Salvatore Todaro nel 1940. Dopo l’affondamento, l’ intrepido comandante salvò l’equipaggio del mercantile, ma fu ucciso nel 1942 da una raffica di mitra di un aereo inglese proprio sull’isola. A un miglio e mezzo a sud ovest gli isolotti rocciosi e inaccessibili di Le Galiton e La Fouchelle formano il gruppo di “Galitoni dell’Ovest”. Le Galiton è riserva marina integrale per via della presenza della foca monaca che qui si riproduce. I “Galitoni dell’est”, a nord est dell’isola principale, sono tre scogli detti Il Gallo, La Gallina e Il Pollastro o anche I Cani. Per scendere a terra o per fare qualunque cosa bisogna prima contattare il responsabile militare di turno. Sulle isole di La Galite esiste un divieto di pesca che copre lo specchio di mare fino a 2 miglia dalle coste. segue a pagina 204


INFO NAUTICHE Sidi Bou Said Sidi Bou Said

Porto Farina Ghar El Melh

36° 48.3’ N 10° 18.9’ E N° posti 150 Pescaggio m 5 Lunghezza max 12 contatto Tel. (+216)71736284 Fax (+216)71736284 booking@portbooker.com

36° 52’ N 10° 21.1’ E 420 4 35 Tel. (+216)72 436 610 Fax(+216) 72 435 681 port-sbs@gnet.tn, booking@portbooker.com

37° 8.6’ N 10° 12.4’ E 10 4 12 booking@portbooker.com

VHF servizi

16 **

16 -

Nome porto

Tunisi La Goulette

coordinate

16 *

Bizerta Port de Plaisance de Bizerte 37° 16.25’ N 9° 52.75’ E 170 5 40 Tel. (+216) 72 436 610 Fax (+216) 72 435 681 booking@portbooker.com bizerte.sailing@gnet.tn www.portplaisance.bizerte1.com 16 ***

Tabarka Port de Plaisance Tabarka 36° 57.6’ N 8° 45.35’ E 170 4,5 40 Tel. (+216) 78 670 599 Fax (+216) 78 673 595 booking@portbooker.com

La Galite Ile De Galite

16 ****

no -

37° 31.5’ N 8° 56.5’ E 5 2 10 booking@portbooker.com

* Acqua potabile, bar/ristorante, corrente elettrica 220 V, gru da 3 tonnellate, rimessaggio invernale, mercato, servizio di officina, cantiere navale, spogliatoi. **Acqua potabile, bar/ristorante, corrente elettrica 220 V, scuola di vela, distributore, gru, rimessaggio invernale, travel lift da 15 tonnellate, rampa, mercato, servizio di officina, cantiere navale, spogliatoi. *** Acqua potabile, bar/ristorante, Capitaneria, corrente elettrica 220 V, scuola di vela, distributore, gru da 40 tonnellate, rimessaggio invernale, lavanderia, travel lift da 127 tonnellate, servizio medico, mercato, servizio di officina, cantiere navale, spogliatoi. **** Attività sportive, Banca, bar/ristorante, corrente elettrica 220 V, distributore, gru, lavanderia, travel lift ga 127 tonnellate, mercato, servizio di officina, cantiere navale È possibile prenotare i porti anche visitando il sito www.portbooker.com

rante tutto l’anno, i mesi peggiori per umidità e temperatura sono gennaio e febbraio e per NOTIZIE UTILI calore naturalmente luglio e agosto. Dove: La Tunisia si trova nel Nord Africa, proprio Cucina locale: Ottima e molto varia, ricca di a sud della Sardegna e a sud ovest della Sicilia. verdure, carne e pesce. Piuttosto speziata e a Come si raggiunge: in aereo su Tunisi o Tabarka, volte piccante, ma estremamente saporita. in nave da Genova o Palermo, in barca la distanCosa comprare: Ceramiche dipinte, oggetti in za da Palermo a Sidi Bou Said è di 177mg, da cuoio, rame o stoffa, tappeti, dolci, corallo. Cagliari a Bizerta 122 miglia. Cosa vedere: Le rovine di Cartagine, Tunisi, i vilAlloggio o enti del turismo: Ente Nazionale Tunilaggi dell’interno, Tabarka, Bizerta, Aïn Drahm, sino per il Turismo www.tunisietourisme.com.tn un piccolo villaggio di montagna vicino a TabarMilano: via Baracchini 10; tel 02 86459026; ka, il Lac Ichkeul, un parco naturale, La Galite, fax 02 862752; email tunisia.turismo@libero. i siti archeologici di Bulla Régia, con le sue case it - Roma: via Calabria 25; tel 06 42010149; sotterranee, e quelli di Chemtou e di Dougga. fax 06 42010151. Cosa fare: immersioni a Tabarka, La Altre info all’indirizzo www.tourismtunisia.com. Galite e lungo la costa anche Clima: E’ di tipo mediterraneo, favorevole duda Bizerta. Navigazione costiera, gite nell’interno e nelle foreste, visite archeologiche. Centri Subacquei: sono Ras el Zebib molti, anche all’interno dei villaggi turistici, noi abbiamo utilizzato Raf Raf BIZERTA Loisirs Tabarka Port de Plaisance, tel (216 8) 670664, fax (216 8) 643801, www. PORTO FARINA loisirsdetabarka.com info@ loisirsdetabarka.com. Le immersioni più note sono: La grotte aux pigeons, Les tunnels, Le rocher des mérous, Cap Tabarka, Les Couloirs, La Vigie, LA MARSA Cap Gallina, La Vierge e naturalmente quelle SIDI BOU SAID di La Galite. segue da pagina 202

La Galite

Galiton est

Galiton ovest

Cap Serrat

Cap Negro spiaggia Zoura

TABARKA

T U N IS I A

TUNISI

202


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