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n. 36 - Primavera 2013 - Euro 6,00
DELTA MARINE ARIANNA AZIMUT YACHTS AZIMUT 84 HOLLAND JACHTBOUW RAINBOW EUROCRAFT BARON TRENCK CANADOS 120 FAR AWAY
DESIGN TERRACED, A DUE PASSI DAL MARE... E DAL CIELO TRIMESTRALE
TECNICA PERINI NAVI - PICCHIOTTI NEL CUORE VERDE DI VITRUVIUS REFIT CARP NAVI “COMMITMENT”
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CARP NAVI COMMITMENT Testo e foto di Martino Motti
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Commitment è il nome odierno di una navetta lunga oltre 39 metri, semidislocante e con bulbo di prora, varata come “Alfa Cinque” nel 1989 nei cantieri Carp Navi (diventati poi CBI Navi) di Viareggio, su linee di carena e exterior design dell’architetto olandese De Vries Lentsch e interni disegnati da architetti italiani del cantiere.
La barca possiede un marcato stile italiano ed un intelligente sfruttamento degli spazi: grandi volumi, ampia abitabilità ed ergonomia di bordo. Proprio in virtù del fatto che questa nave è stata costruita su committenza di uno dei soci del cantiere, Antonio Spada (Compagnia Bresciana Investimenti), non si è voluto risparmiare né nei materiali né nella tecnologia e costruzione di bordo. Dopo alcuni anni di utilizzo personale Spada vende Alfa Cinque e si fa costruire un nuovo 35 metri con linee più moderne ed attuali. Dopo una parentesi israeliana, il nuovo proprietario inglese cambia il nome da Alfa Cinque in Commitment e decide di apportare alcune importanti modiiche strutturali. Le linee classiche proprie di quegli anni hanno subito, tra il 2003 e il 2007, presso i Cantieri Amico di Genova, alcune migliorie e trasformazioni, tra le quali anche l’allungamento della poppa con l’aggiunta della plancia bagno, fondamentale in un’ottica moderna di fruizione del mare. Inoltre il ponte superiore è stato allungato così da poter ospitare tender e moto d’acqua e liberare il ponte principale. Molto importante è stato l’adeguamento tecnico per il passaggio alla classe commerciale MCI, fondamentale per il mercato del charter. Successivamente Commitment passa di proprietà all’attuale armatore, il quale si è limitato a rinnovare i tessuti e i rivestimenti, mantenendo gli interni in mogano scuro e lo stile Old England. Appassionato di arte, aggiunge anche una quadreria particolare opera di artisti napoletani. La nave, pur essendo privata, viene spesso afittata a chi ne apprezza l’estetica classica, la solidità d’altri tempi, il design nordico e lo stile italiano. Il Mediterraneo è sede di elezione per le crociere di Commitment; il suo sistema di stabilizzazione le permette di permanere in rada fuori dai porti per meglio vivere la natura e il mare. Gli ampi e variegati spazi esterni, adatti proprio ad una barca che naviga alle nostre latitudini, comprendono due zone pranzo/breakfast, solarium, divano fronte navigazione sul ponte portoghese, zona relax e piccola piscina, permettendo ai 10 ospiti di ricavarsi la propria privacy e di vivere perfetti momenti conviviali. La zona pranzo principale, situata sul secondo ponte, sfoggia un tavolo allungato per 10 coperti ed è attrezzata anche con piastre barbecue Gaggenau, lavello, icemaker e doppio frigorifero; una struttura inox con luci integrate regolabili sorregge un tendalino. La spaziosa parte poppiera del ponte è suddivisa quasi specularmente tra zona divani (in rattan come i tavolini) e solarium con sdraio in teak corredate da tavolini a carabottino. Un ombrellone, all’occorrenza, ombreggia
la zona. Il tavolo tondo dedicato al pranzo veloce o alla colazione mattutina è invece posto nel pozzetto sul primo ponte; nella stessa zona un coppia di divani e tavolini in rattan sintetico offrono un’ulteriore zona di conversazione, ombreggiata dal ponte superiore. Da qui si accede, attraverso un portello di chiusura nella murata, alla grande plancia bagno, base di partenza per le attività nautiche. Due camminamenti laterali raccordano il pozzetto alla zona di prua, esclusivamente di passaggio e tecnica. Scale in teak laterali, incassate nella struttura della tuga, portano al secondo ponte, una verso poppa, l’altra verso prua diretta al ponte portoghese. La loro posizione garantisce anche una maggiore privacy a chi vive nel pozzetto. Il ponte portoghese, veramente apprezzabile in navigazione, è dotato di un divano che segue la curvatura della tuga e permette di rilassarsi godendo della vista sul mare. Un’ulteriore scala in teak conduce al terzo ponte. Questo è protetto all’interno di alte murate ed offre una grande cuscineria prendisole al centro, due sdraio e una piccola vasca/piscina; nella zona poppiera di questo ponte troviamo il garage per i tender all’aperto e le moto d’acqua, una gru idraulica per la movimentazione e una curiosa coffa capace di ospitare un paio di persone per godere di un panorama a 360°. Per dare modo agli ospiti di sfruttare il mare per divertirsi, visitare la costa o scendere a terra Commitment è dotata di due tender (a volte se ne aggiunge anche uno da 11 metri), due moto d’acqua, un cuscino da traino, un galleggiante biposto e una banana da traino, sci d’acqua, un Laser ed attrezzatura da snorkeling e pesca. L’indole sportiva e marinara che troviamo all’esterno contrasta con l’atmosfera Old England degli interni, caratterizzati da boiserie e pannellature, mobilio e arredi in mogano molto scuro, rischiarati da pavimenti in moquette panna, parquet di teak o di rovere. I tessuti che gli armatori hanno scelto sono caratterizzati da colori sgargianti e chiari, con molte tonalità del giallo e dell’azzurro, che si sposano molto elegantemente con i legni scuri. I pesanti tessuti sono impreziositi da motivi geometrici ricamati in seta. Molti sono gli elementi che riportano alla tradizione marinara, come gli oblò rettangolari dotati di scuri in acciaio, il mobilio con le maniglie a scomparsa tipiche dell’ottocento e i bordi arrotondati di pareti e arredi.A mezzanave è situato il vero ingresso alla nave, un disimpegno che collega le diverse zone della barca. Il salone, di ampie dimensioni, è dotato di zona gioco, zona living/conversazione con divani e poltrone, area pranzo ed accesso al pozzetto di poppa attraverso una porta vetri. Sfoggia al centro un importante divano dall’insolita foggia in tessuto a rigoni blu mare con
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Carp Navi Commitment
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cuscini gialli. Una TV di grandi dimensioni è montata su un sistema a scomparsa in un mobile d’angolo. Alle pareti, librerie con libri antichi e moderni, quadri a tema marinaresco, ampie inestrature e un arredamento discreto capace però di contenere tutti i servizi in ceramica e in cristallo che una barca di questo livello deve possedere. La cucina è posta appena oltre una porta scorrevole. La sua pianta è a L ed è dotata di piani di lavoro, piani di cottura, friggitrice e frigoriferi in acciaio inox. Lo chef è in grado di preparare piatti elaborati per cene importanti o veloci spuntini per il caldo mezzogiorno. Il tavolo pranzo è situato in fondo al salone, nel punto più vicino alla cucina, è ovale e circondato da boiserie in legno e inestre. A centronave una scala a chiocciola rivestita in moquette raccorda i tre ponti dall’interno. Il secondo ponte ospita, oltre alla plancia di comando e all’alloggio per il comandante, anche la cabina armatoriale. La grande cabina è un locale articolato in cui trovano posto una zona relax con
SCHEDA TECNICA Costruttore: Carp Navi; Viareggio - Design: De Vries Lentsch/Carp Navi - Costruzione: acciaio / alluminio - Varo: 1989 - Reitting: 2007 - Lunghezza f.t.: m 39,69 - Larghezza: m 7,80 - Immersione: m 2,50 - Posti letto: 10+7 equipaggio - Dislocamento: kg 284.000 - Propulsione: 2x865 HP Caterpillar 3508 - Strumentazione: Furuno e Navionics - Generatori: 2x80 kW Caterpillar 3304 - Ve-
locità massima: nodi 13,0 - Velocità di crociera: nodi 12,0 - Consumo vel. crociera: litri/h 200 - Autonomia: miglia 3.000 - Serbatoio carburante: litri 50.000 - Serbatoio acqua: litri 20.000 - Desalinizzatore: litri/giorno 8.000 - Toys: vela Laser, sci d’acqua, assortimento completo di goniabili, tavole da surf Relex, 2 moto d’acqua - Tender: Zodiac con 25 HP; Novurania con 115 HP - Classiicazione: Lloyd’s +100A1, LMC + MCA LY2.
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divani, uno studio con scrivania/vanity e il letto king size. Il bagno attiguo è dotato di doppio lavello con rubinetterie dorate, bidet, wc, box doccia e sauna con uscita diretta all’esterno (in realtà una sfuggita di sicurezza). La plancia di comando presenta invece una consolle in legno in cui trovano posto strumenti per la navigazione e la comunicazione, il timone a ruota e un importante divano per la guida. Le altre cabine sono nel primo ponte sottocoperta, due vip (una delle quali con bagno idromassaggio) e due doppie, ognuna con proprio bagno privato. L’estetica delle cabine è simile con variazioni nella tonalità e lavorazione dei tessuti utilizzati per i copriletti e per le testiere. Agli ospiti vengono forniti, come si conviene, oltre alla biancheria irmata Commitment anche una serie di prodotti di toilette Bulgari. L’atmosfera che si vive a bordo è di rilassata eleganza, di grande comodità pur rimanendo in una dimensione di yacht non eccessiva.Tecnicamente Commitment, scafo in acciaio e sovrastrutture in alluminio, rimane al passo con i tempi e gli apparati vengono ciclicamente aggiornati. I propulsori sono dei Caterpillar di grande cilindrata ma di bassi giri, da lavoro, che garantiscono afidabilità e consumi ridotti. La sala macchine è già dotata di control room separata, come sui megayacht. Naturalmente generatori di corrente ed aria condizionata, stabilizzatori, sistemi radar di sicurezza e apparati di comunicazione le permettono di rimanere in rada senza nessun problema. Prossime grosse lavorazioni in programma sono il montaggio di stabilizzatori Zero-Speed e la pitturazione generale degli esterni. L’equipaggio, composto da 6 elementi più comandante, è multinazionale e multilingue, parla correntemente l’italiano così da offrire un servizio dedicato anche ai nostri connazionali. La buona preparazione e la disponibilità del personale garantisce un soggiorno di rilassata qualità a bordo. Per ulteriori informazioni: Mortola Yachts & Ship Brokers; via S. Michele di Pagana 32: 16035 Rapallo (GE); tel. 0185.234360; fax 0185.234352; e-mail: info@mortolabrokers.com web: www.mortolabrokers.com
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Carp Navi Commitment
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captain’s corner
INTERVISTA AL COMANDANTE MARCO PERILLO
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Incontriamo il toscano Comandante Marco Perillo nella plancia del “suo” yacht durante il MYBA di Genova. Da quale parte del mondo proviene comandante? Sono Italiano, nato e cresciuto nella zona del promontorio dell’Argentario in Toscana. Come si è avvicinato al mare? E’ il mare che si è avvicinato a me, nel mio paese a Por to S. Stefano fin da piccolo ogni occasione era buona per viverlo in qualsiasi periodo dell’anno. Scuola di formazione? Ho fatto un po’ il percorso inverso; dopo le scuole obbligatorie ho iniziato a navigare, dopo qualche anno ho frequentato l’Istituto Professionale Nautico e tutti i relativi corsi che hanno permesso di ottenere la patente di Comandante. Nel 2012 ho fatto il corso Business and Law ed ho parificato l’IMO da Comandante Italiano con quello di Master Inglese. Questo mi darà la possibilità in futuro di lavorare a bordo di barche charter con bandiera Inglese. Quali sono i suoi primi ricordi del mare e delle barche? Le dicevo prima che da bambini giocavamo sul mare, costruivamo delle piccole imbarcazioni rudimentali a remi con il legno trovato nei cantieri, in carena ci mettevamo la pece sciolta e via in acqua; spesso ci veniva a recuperare la Guardia Costiera e giù botte da orbi dai genitori! Com’è stato l’impatto col mondo del lavoro vero e proprio? For tunatamente mi dedico al mio lavoro con passione, questo mi ha permesso di vivere sempre con la massima tranquillità anche i momenti più difficili. Quali le prime esperienze in mare? Una su tutte: anno 1985, barca di base a Punta Ala, un 45 piedi con eliche fisse di superficie, puntualmente più volte a settimana arrivava l’Armatore che mi chiedeva di andare a pranzo a Poltu Quatu, chiaramente con rientro in giornata, spesso con il maestrale in faccia. Un vero incubo! Nonostante ciò non ho mai pensato di abbandonare la carriera. Precedenti esperienze di comando? Dal 1984 in poi sono stati numerosi gli yacht che ho comandato. Citerei i due imbarchi più par ticolari. Uno è stato per un personaggio della TV su un Pershing: quando lavori con queste persone oltre che controllare la barca devi anche guardar ti bene attorno, la privacy è fondamentale ed è una lotta continua con paparazzi e curiosi. Successivamente sono stato imbarcato sul “Samarcande” praticamente la sorella minore dell’attuale; oltre ad avere il ruolo di Comandante svolgevo anche la mansione di manager e procacciatore per il char ter, infatti avevo la totale gestione della barca, compreso il noleggio. Devo dire con molta soddisfazione che questo ruolo impegnativo mi ha molto aiutato nella crescita professionale. Le mie esperienze con barche di Armatori privati sono state comunque sempre positive, il mio carattere mi por ta ad avere un buon rappor to chiaro e sincero con chiunque e questo sicuramente mi ha sempre aiutato nella professione. Quali caratteristiche ha la barca che sta comandando? E’ un open di 35,60 metri, barca veloce anche se in linea d’asse, comoda, spaziosa, facilmente gestibile con una buona zona equipaggio; per il resto soliti pregi e difetti di un open. Par ticolarità del “Ginevra” è una finestratura panoramica che amplifica la luce e lo spazio in prossimità del salone/zona pranzo, che diventa tutt’uno col pozzetto aprendo le por te in cristallo. L’area living, dal design contemporaneo, è straordinariamente ampia; una scala conduce ad una seconda zona conviviale. Questa sensazione di ampio spazio continua sotto coper ta. La cabina armatoriale, quella vip e le due ospiti sono estremamente curate. Lo stile interno è un mix di calde essenze in legno di noce ed acciaio inox, la barca è in stile minimalista. Il cantiere è Tecnomar, varata nel 2008, progetto dell’architetto Luca Dini, lunghezza metri 35,60, larghezza metri 7,20, 2 motori MTU da 2450 CV, 2 generatori Koheler da 32 kW, velocità massima nodi 32, velocità di crociera nodi 27, serbatoio carburante litri 10.000, consumi a velocità di crociera li-
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tri/ora 700, serbatoio acqua litri 2.000, dissalatore litri/ora 120, 8 ospiti in 4 cabine, cabina equipaggio a prua con n° 5 posti letto, Sat TV in ogni cabina, tender metri 4 con motore fuoribordo 40/60 Yamaha. Attualmente il “Ginevra” si può noleggiare nel Mediterraneo ed è gestita in esclusiva dalla società di char ter Floating Life. Marina preferita? Dire qual è la mia marina preferita è difficile: a Punta Ala sono cresciuto professionalmente mentre considero Por to Cer vo e la Costa Smeralda la mia seconda casa, avendo trascorso là molti anni della mia carriera. Rotta preferita? Una risposta che trapela un’anima forse un po’ randagia: La prossima! Quali innovazioni del mondo dello yachting l’hanno maggiormente colpita e perché? Mi colpisce la crescita incredibile degli yacht nel corso degli anni. Fino a pochi anni fa una barca di 35 metri era impor tante e rispettata, oggi può essere un tender di un mega yacht di 100 metri e più. Credo che innovazioni vere e proprie, a par te l’elettroni-
ca computerizzata e la domotica, non vi siano state. Penso che si dovrebbe incrementare lo sforzo teso al risparmio energetico e allo sfruttamento delle energie alternative. La peggiore avventura mai capitata nella sua esperienza di capitano? Due anni fa, mentre ero in navigazione lontano dalla costa, si sono otturati i riser di scarico dei motori con conseguente surriscaldamento dei collettori: per sei ore siamo stati costretti a fare delle pezzature fredde di acqua e ghiaccio con i teli da bagno per abbattere la temperatura che aveva superato i quattrocento gradi. For tunatamente tutto è andato a buon fine ed abbiamo rocambolescamente salvato la barca dal naufragio. Cosa pensa del suo ruolo di capitano e del mondo dello yachting in cui si trova ad operare? La situazione economica mondiale è quella che sappiamo, credo che il Comandante più che mai debba cercare di contenere le spese di bordo pur salvaguardando la sicurezza e la funzionalità della nave. Per quanto riguarda l’Italia, il governo dovrebbe avere un occhio di riguardo per coloro che, come i nostri Armatori, producono lavoro alimentando l’economia di questo settore. Pur troppo oggi nel nostro ambiente il ricambio generazionale è scarso e la marineria Italiana è destinata a soffrire se non si interviene con cambiamenti strutturali.
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