RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO
MENSILE - ANNO 44 - N. 4 2018 - € 4,50
PRIMO PIANO ARIANNA DI POSPERO BEAUTY COACH COSMOPROF SPECIALE CORPO
Il Cosmoprof ha chiuso i battenti dell’edizione 2018 e mi sembra doveroso sottolineare che è stato un successo. “Creatività, ricerca e innovazione per rispondere alle esigenze di un consumatore evoluto e sempre più attento ai temi della sicurezza e della sostenibilità: questi sono solo alcuni degli elementi vincenti che confermano la cosmesi tra le eccellenze del made in Italy. Il comparto cosmetico nazionale, che registra oltre 11 miliardi di euro di fatturato, +4,3% - commenta Fabio Rossello, Presidente di Cosmetica Italia - continua a essere trainato da un export a +8%, con una bilancia commerciale che raggiunge i 2,5 miliardi di euro. E comunicare questi dati in occasione dell’edizione appena conclusa di Cosmoprof Worldwide Bologna, ci rende ancora più orgogliosi di rappresentare il settore al fianco del nostro storico partner BolognaFiere. Alla luce di questa
sinergia di successo, che unisce un format fieristico unico al mondo e un’industria solida capace di offrire lavoro a oltre 35mila addetti, che salgono a 200mila con l’indotto, l’auspicio è di avere un’attenzione crescente da parte delle istituzioni per sostenere, in Italia e all’estero, un modello virtuoso”. Energia, creatività e contenuti vincono le sfide. In tutti i campi. Occorre sapersi rinnovare, mettersi in gioco, accettare il nuovo che arriva e, perché no, rischiare quel tanto che basta. Non è facile quando le cose vanno bene, non se ne vede il motivo e si tende a vivere un po’ in riserva, accontentandosi di un successo consolidato, ma destinato con il tempo a chiudersi in una bolla. Questo numero di Imagine ha qualcosa di nuovo, da raccontare, partendo dal nostro caporedattore centrale Loredana Ranni, un punto di riferimento d’eccellenza nel settore del
EDITORIALE
In un mondo che ogni giorno presenta qualcosa di nuovo, anche noi siamo pronti a cambiare.
giornalismo di bellezza e non solo. Si occuperà della rivista e sarà un contributo per altre testate del Gruppo RCS. Vogliamo mettere a disposizione di molti le competenze di ciascuno di noi. Aprirci, non chiuderci. Rosy Butera, il caporedattore ‘storico’ di Imagine, è ora attiva su Io Donna, ma anche lei è pronta a portare idee, a creare sinergie, a dare il meglio non solo in un giornale, ma in un ‘sistema bellezza’ che deve essere trasversale e comunicare tutto a tutti. Spetterà poi a ciascuno di noi raccontare con un linguaggio personale e dedicato i contenuti di un settore così sfaccettato e sempre in evoluzione come quello della cosmetica. In un mondo che ogni giorno, nel bene e nel male ci presenta qualcosa di nuovo, non è possibile tirarsi indietro. Noi, nel nostro piccolo, siamo in prima fila. Con l’entusiasmo del primo giorno di lavoro e un valore aggiunto: l’esperienza.
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NEW
cosmetica & stile di vita ‘clean’
lfiere della ‘cosmetica pulita’, REN è un brand nato a Londra nel 2000 ispirato da una donna in dolce attesa e creato da due uomini, Robert Calcraft & Antony Buck: la sfida del ‘clean skincare’ di REN era infatti creare un marchio per la cura della pelle privo di ingredienti irritanti e sviluppare
A
prodotti ‘puliti’ davvero efficaci e confortevoli da usare, anche per chi ha una pelle allergica all’uso di cosmetici convenzionali. Sfida vinta perché grazie all’impiego di bio-attivi derivati da
ingredienti naturali o minerali e una nuova tecnica di formulazione priva di profumi e coloranti sintetici, oli minerali e ingredienti petrochimici, i prodotti REN
- da marzo 2018 distribuiti in esclusiva da Luxury Lab Cosmetics sono in grado di offrire efficacia scientificamente provata ed estrema piacevolezza d’uso. Il tutto con un prezzo accessibile e un packaging riciclabile. TECH SÌ MA CON RISPETTO Le formule ad alto contenuto scientifico sono basate sulle ultime ricerche, arricchite con ingredienti naturali attivi e sottoposte a rigorosi test clinici, per rispettare la pelle, anche quella più sensibile. Questo l’atout dei prodotti REN la cui mission è donare alla pelle solo ciò di cui ha bisogno ignorando pelle, ma anche il superfluo. il rispetto per l’ambiente. SEMPRE PIÙ Entro il 2021 SOSTENIBILE infatti il pack Da sempre e dei prodotti costantemente REN REN sarà 100% fa innovazione con riciclabile, un duplice impegno: riutilizzabile o il rispetto per la compostabile.
Distribuito da Luxury Lab Cosmetics www.luxurylabcosmetics.it
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43 BEAUTY COACH Appunti e spunti di formazione per le nuove consulenti della bellezza in profumeria
Il prossimo numero vi aspetta con una bellissima sorpresa... Curiosi?
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SUCCEDERÀ DOMANI BEAUTY NEWS PUNTI DI VISTA Gaetano Principato DIGITAL POINT PRIMO PIANO Arianna Di Prospero, Marionnaud Italia
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LETTI PER VOI DIAMO I NUMERI ACCESSORI BEAUTY COACH PROTAGONISTA Chiedono consulenza? E noi rispondiamo con la formazione
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icon Un progetto, tre personalità make up trend #photoshop #nofilter lifestyle È il welfare la priorità degli italiani
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new entry Abaton e Aquolina cosmoprof Cresce la fiera leader della bellezza cosmopack Se la supply chain fa la differenza, vince
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7 domande a... Olga Satriani, Karys Due speciale corpo Linea perfetta? Arrivano i rinforzi new entry Giorgio Armani e Cartier
SOMMARIO
ORGANO UFFICIALE FENAPRO Rivista specializzata fondata nel 1975 DIRETTORE EDITORIALE
Michelangelo Liuni
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DIRETTORE RESPONSABILE
Maria Cristina Milanesi cristina.milanesi@rcs.it CAPOREDATTORE CENTRALE
Loredana Ranni loredana.ranni@rcs.it REDAZIONE
Marta Pacillo marta.pacillo@rcs.it PROGETTO GRAFICO
Eugenio Schinelli CAPOREDATTORE GRAFICO (ad personam)
Lorenza Martini lorenza.martini@rcs.it REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Giorgia Gullotta giorgia.gullotta@rcs.it SEGRETERIA DI REDAZIONE
Mariella Bertuca mariella.bertuca@rcs.it Paola Giangualano paola.giangualano@rcs.it HANNO COLLABORATO
Raimonda Boriani, Monica Caiti, Giovanna Maffina, Ivan Pestillo, Giuliana Valcavi STAMPA
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Errestampa S.r.l. Orio al Serio (BG) Registrazione del Tribunale di Milano N°139 in data 24/3/1986 Iscritta al Registro Nazionale della Stampa il 10/4/85 al n.1529
RCS MediaGroup S.p.A. via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO
Urbano Cairo CONSIGLIERI
Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera
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DIRETTORE GENERALE NEWS
Alessandro Bompieri REDAZIONE
ERRATA CORRIGE Sul n. 2/2018 di Imagine, nel servizio Primo Piano Massimo Zonca a pag. 24, la foto di negozio posizionata a destra è stata erroneamente attribuita ad Aline anziché a Griffe. Ci scusiamo con l’azienda e con i lettori.
Via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano Telefono 02 2584 6671 Fax 02 2584 6675 ABBONAMENTI
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Claudia Fieni claudia.fieni@sfera.rcs.it
RICERCA La maschera che fa innovazione
COORDINAMENTO TECNICO
Allen Michi allen.michi@sfera.rcs.it GARANZIA DI RISERVATEZZA
L’INSEGNA Il mestiere più bello del mondo? il mio! PAGINE GIALLE Gli aggiornamenti di Fenapro
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Consiglierei Rénergie a... tutte le donne! Isabella Rossellini
Al mattino, appena applicata, Rénergie Multi-Glow conferisce alla pelle un aspetto compatto ed elastico, un colorito roseo naturale e una sensazione di freschezza. Torno da Lancôme e con grande emozione. Oggi la nostra collaborazione è per me “ ancor più importante perché coinvolgendo me, una donna di 65 anni, Lancôme abbraccia la mia età. Per me “bellezza” significa eleganza e sofisticatezza, un modo di pensare e non solo voler sembrare più giovane. Lancôme è alleata delle donne, ci fornisce tutti gli strumenti per esprimere la nostra eleganza e sofisticatezza. Per me, quando una donna è elegante, è radiosa, e questo è bello. Sono felice della mia età. Con l’età, si acquista più libertà. Ascolto il mio cuore invece di cercare di piacere agli altri. I grandi marchi hanno il mio rispetto. Lancôme lavora con laboratori di ricerca rinomati e investe sempre più in ricerca per innovazioni d’avanguardia, controlli di qualità e pre-test. Le procedure devono essere molto rigide quando lavori a livello internazionale. Per me, è una prova di fiducia totale. Ho fatto la prima pubblicità per Rénergie, uso questo prodotto dalla sua primissima formulazione! Consiglierei Rénergie a... tutte le donne! Mia figlia ha la metà della mia età e lo apprezza molto anche lei. E amo ancor di più il nuovo prodotto Rénergie Multi-Glow! È delicato e si assorbe rapidamente sulla pelle. Mi piace il suo colore rosato delicato e il suo buon profumo. Sento la mia pelle idratata, non ne ho mai abbastanza! Isabella Rossellini
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Per oltre 25 anni, Lancôme Rénergie è stato un brand pioniere nell’approccio all’invecchiamento cutaneo, grazie alla sua capacità unica di associare tecnologie d’avanguardia ed efficaci ingredienti di origine naturale. Un’attitudine che si riconferma oggi con la nuova Rénergie Multi-Glow, una crema giorno tailor-made pensata per le donne over 60. Con il passare degli anni, infatti, la pelle perde la sua naturale luminosità ed è al desiderio di ritrovare un incarnato radioso e compatto che risponde l’innovazione Lancôme: specifica per pelli mature, Rénergie Multi-Glow ha una formula multi-azione a base di estratto di semi di lino e bacca rossa di Schizandra, con effetto luminosità, lifting e rimpolpante.
Sono felice della mia età. Con l’età si acquista più libertà
COS’È ORA? ORA è un sistema FAI DA TE composto da una Crema Base, un Tonico Base e 9 Attivatori che, a seconda di come vengono miscelati, creano prodotti perfetti per rispondere a tutti i bisogni della tua pelle: stanchezza, depurazione, tonicità, imperfezioni, idratazione, rigenerazione etc. etc. Una goccia in più di Attivatori o una loro diversa combinazione ti danno la possibilità di personalizzare ciascun passaggio della tua routine di bellezza e di contare su tutte, ma proprio tutte, le soluzioni possibili.
Con ORA hai tutte le soluzioni che vuoi, per ogni pelle che hai, per ogni donna che sei. ORA hai una pelle, ORA un’altra, e ORA un’altra ancora. ORA un sistema perfetto che cambia con te e che ti permette di creare sempre il prodotto giusto per la tua pelle. ORA, e ogni volta che vuoi. ATTIVATORE PER ATTIVATORE, ECCO TUTTI I VANTAGGI
1 ORA SEI NUOVA Attivatore Anti-Age Acido Ialuronico L’ Acido Ialuronico è quello che ti serve se la tua pelle sembra stanca e affaticata. Attivo multifunzionale anti-età, idrata intensamente, leviga e attenua gonfiori e piccole rughe. Per una pelle nuova, il momento è ORA.
2 ORA SPLENDI Attivatore Anti-Age Tripeptide Ultimamente hai dormito poco o lavorato troppo? Hai il colorito spento e i lineamenti tirati? Non preoccuparti, il tuo alleato oggi è il nostro Tripeptide, un Attivatore di ultima generazione che distende, rassoda e ridensifica la tua pelle, donandole nuova luce. Perché la luce è tutto, ed è ORA di accenderla.
3 ORA VAI LISCIA Attivatore Anti-Age Estratto di Argan Ci sarà una ragione se l’Argan è da secoli il segreto della giovinezza per eccellenza. Grazie alle sue spiccate proprietà nutrienti e antiossidanti, si prende cura della bellezza della tua pelle, regalandole elasticità e compattezza. Per un viso levigato e radioso l’Argan è proprio quello che ci vuole. ORA e da sempre.
4 ORA LIBERA Attivatore Anti-Pollution Estratto di semi di Moringa Ci pensa la sublime Moringa a liberare la tua pelle dagli effetti negativi di inquinamento, aggressioni esterne e stress. Questa preziosa pianta tropicale, ricca di proteine, vitamine e minerali, contrasta i radicali liberi e ti dona una pelle protetta e purificata. In ogni momento, a partire da ORA.
5 ORA DI ANDARE Attivatore Anti-Pollution Peptide La vita metropolitana mette a dura prova la tua pelle e darle nuova energia senza andare lontano è indispensabile. Il nostro Peptide è la tua imbattibile arma di difesa: aiuta a ripristinare le naturali barriere cutanee proteggendo e illuminando il tuo viso. Pronta a scattare, da ORA.
6 ORA D’ARIA Attivatore Anti-Pollution Estratto di Camu Camu Agenti esterni affaticano ogni giorno il tuo viso? Hai bisogno di cambiare aria? Ecco per te il Camu Camu, un frutto tropicale ricco di Vitamina C, acido ellagico, niacina, riboflavina, fosforo, potassio, beta carotene, calcio e amminoacidi. Praticamente una boccata d’ossigeno. ORA, la tua pelle respira.
7 ORA È CHIARO Attivatore Uniformante Estratto di Uva Ursina Se la tua pelle porta i segni di una vita intensa, puoi cancellarli con l’estratto di Uva Ursina e il suo potente effetto schiarente. Arricchito con estratto di Mitracarpe, pianta africana efficace nell’attenuare l’intensità delle macchie brune, aiuterà il tuo viso a ritrovare la sua naturale uniformità. Uno, due, tre, ORA!
8 ORA SEI SUPER Attivatore Uniformante Acido Propionico Ti guardi allo specchio e vedi solo difetti? Non preoccuparti, l’Acido Propionico è la soluzione per contrastare l’iperpigmentazione e attenuare le discromie. La tua pelle sarà super, senza macchie e senza paura. ORA non hai più nulla da temere.
9 ORA PURA Attivatore Uniformante Estratto di Boldo Una pelle delicata ha bisogno di purezza e cura. Il Boldo, pianta officinale dalle numerose virtù, è la scelta giusta per te: attenua rossori e irritazioni lasciandoti una pelle levigata, omogenea e impeccabile. Se non ORA, quando?
PERCHÉ ORA È RIVOLUZIONARIO? Perché parte da un approccio completamente diverso: una donna non ha una sola pelle bensì diverse, nei diversi momenti della giornata e della vita, con diverse esigenze di trattamento. E per questo i laboratori di ricerca e sviluppo HANORAH, marchio impegnato dal 1956 nella cosmesi avanzata, hanno creato il Sistema Completo ORA. ORA: tutte le soluzioni che vuoi, ogni volta che vuoi, per ogni pelle che hai e per ogni donna che sei.
ATTIVATORI BIFASE, ECCO IL SEGRETO Avrai a disposizione 9 booster dalle diverse proprietà che, miscelati con ORA Crema Base e ORA Tonico Base, generano infinite combinazioni di prodotti per soddisfare ogni esigenza della tua pelle. Ognuno è un superconcentrato bifase di principi attivi veicolati da un’esclusiva molecola che ne facilita l’assorbimento e aumenta l’efficacia del prodotto. Puoi utilizzarne uno solo o abbinarne diversi, sono pensati per lavorare in sinergia ottimizzando l’efficacia del trattamento.
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Il tuo latte detergente
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Dalla ricerca e sviluppo www.hanorah.com
succederà domani
It’s all right to be different
di Giovanna Maffina
Genere, no-genere, trans-genere. Gender, no-gender, trans-gender. un passaggio che non è solo lessicale, ma epocale. La cosmesi insegna. e la transgender Bom Jean anche.
Sulla dicotomia di genere, maschile/ femminile, il mondo della bellezza ha costruito per anni la propria fortuna: da un lato i cosmetici per lei, dall’altro quelli per lui. Un approccio che se, da un punto di vista dermatologico e di skincare, non fa una piega (la pelle femminile e quella maschile sono molto diverse tra loro e richiedono, dunque, approcci cosmetici diversi), sta decisamente vacillando su tutti gli altri fronti. L’alcolico, prima di tutto, che ormai ha decretato l’ascesa delle fragranze unisex. Come confermato da un recente rapporto di Cosmetica Italia, secondo il quale cresce la tendenza a scegliere bouquet che funzionino sia per lei che per lui (in Italia il 54% dei
consumatori li preferisce a quelli ‘di genere’), tanto che anche note floreali come, ad esempio, la violetta sono sempre più frequenti nelle profumazioni maschili. L’alcolico, ma anche il make-up.
Wycon, L’oréaL e gLi aLtri Se è di qualche tempo fa la notizia provocatoria di Wycon Cosmetics che, per la campagna pubblicitaria della sua collezione trucco Androgyny, mischiava tra le modelle anche un ragazzo, proponendo al mercato italiano un volto maschile come testimonial di una linea make-up, ora lo stesso brand è andato oltre. Androgyny ha infranto anche l’ultima barriera, reclutando
Il diverso che diventa uguale Due esempi, quello di Wycon e di L’Oréal, che confermano come molto si stia muovendo nel mondo del beauty internazionale a favore dell’eliminazione delle differenze, siano esse differenze di genere, come in questo caso, oppure di razza o di abilità/disabilità. Proprio quest’ultima ‘declinazione’ sta prendendo forza. Complice, anche ma non solo, una Bebe Vio che non ha paura per mostrarsi per ciò che è e con la sua straordinaria energia invita tutti coloro che, come lei, devono quotidianamente fare i conti con l’handicap fisico, a uscire allo scoperto. A fare di un minus un grande plus. Complice anche Maddy, la ragazza con sindrome di down che un paio d’anni fa è stata scelta come testimonial da una casa cosmetica australiana, diventando pure, nel 2015, australiana dell’anno. Il mondo cambia, vivaddio, e sta a noi raccontarlo e documentarlo il Cambiamento!
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come viso da ‘copertina’ Bom Jean. Il nome non vi dice nulla? Andate online e capirete: è una famosa drag queen brasiliana, esponente di spicco del movimento LGBT, acronimo adottato come termine collettivo per definire lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Tanto nota e tanto ben introdotta nel jet set internazionale da essere stata chiamata da Lady Gaga come performer in numerose occasioni. Bom Jean è una che di make-up ne sa parecchio. Ha scelto, infatti, personalmente sfumature e prodotti di questa collezione trucco di Wycon in edizione limitata. A ispirarla, il suo personale vissuto. Colori, accessori, lustrini e piume, che disinvoltamente esibisce per trasformarsi. Superate le iniziali difficoltà nel sentirsi ‘altro’, Bom Jean ha dunque fatto della propria naturale predisposizione alla metamorfosi, un business. E che business! Un business che, peraltro, ha allettato anche altri player del mercato. Avevamo già scritto, infatti, a suo tempo, di Gary Thompson, 27 anni, blogger (il suo blog si chiama ThePlasticBoy) e make-up artist, selezionato, come unico uomo accanto ad altre 22 donne, per interpretare una nuova linea di fondotinta di L’Oréal, proposta in 23 colori. Dando così voce a tutti quegli uomini, e sono tanti - indipendentemente dall’inclinazione sessuale - che si affidano al trucco per sentirsi meglio.
BEAUTY NEWS
Il profumo del Lago Maggiore
di Ivan Pestillo
L'Acqua di Colonia ha finalmente la sua dimora italiana: un museo, la 'Casa del Profumo', inaugurato lo scorso 24 marzo a Santa Maria Maggiore (Verbania), che ha registrato l'ingresso di oltre 600 visitatori nelle sole prime due giornate di apertura. Questo percorso multisensoriale vuole celebrare la storia, tutta made in Italy, di una delle essenze più famose al mondo. Non tutti sanno, infatti, che l'Acqua di Colonia è un'invenzione puramente vigezzina, ideata dai piemontesi Giovanni Paolo Feminis e Giovanni Maria Farina. Da Colonia prende il nome soltanto perché è lì che ancora oggi ha sede l'azienda alla quale, dal 1709, ne fu affidata la produzione. Lo sanno bene i nasi di Atelier Fragranze Milano, la cui collaborazione è stata fondamentale ai fini di una puntuale ricostruzione storica e olfattiva. Tra gli altri partner, anche la casa francese Roger&Gallet, erede a Parigi del marchio Jean-Marie Farina. Info: www.santamariamaggiore.info
Che partnership!
Restyling
L’Oréal e Giorgio Armani rinnovano il loro accordo di licenza fino al 2050. La collaborazione con la multinazionale francese è stata una delle prime nel portafoglio della casa di moda italiana, il cui esordio nella bellezza risale al 1988. Oggi, la cosmesi targata Giorgio Armani si sviluppa su tre assi (fragranze, trucco, skincare) e comprende anche la collezione d'alta profumeria Armani/Privé. Info: www.loreal.com/brand
Le fragranze di Annick Goutal si vestono di nuovo con un flacone più moderno ed essenziale che mantiene, però, l’inconfondibile eleganza della Maison. Nuovo anche il logo che diventa semplicemente ‘Goutal Paris’. Da poco presentato inoltre l'inedito jus Bois d’Hadrien con note fresche e legnose ispirate a una passeggiata in un bosco toscano. Distribuito da Olfattorio. Info: www.olfattorio.it
Freschi di acquisizione
Sono tanti i nuovi brand che si stanno affacciando sul mercato, per consentire al canale profumeria di differenziarsi sempre di più. Primi fra tutti il marchio inglese di skincare Ren, con i suoi principi bioattivi, e 100Bon, jus naturali al 100%, entrambi distribuiti da Luxury Lab Cosmetics (www.luxurylabcosmetics.it). Da poco presentato alla stampa anche il marchio Benamor, nato a Lisbona nel 1925 e oggi distribuito in Italia da Calé: tra i suoi must-have, la Creme de Rosto per il viso, la cui formulazione è così efficace da essere rimasta invariata dal 1925 (www.cale.it). Si chiama, invece, Gallivant, il brand fondato tre anni fa da Nick Steward, ex direttore artistico de L’Artisan Parfumeur, con le sue sei fragranze ispirate ad Amsterdam, Berlin, Brooklyn, Istanbul, London e Tel Aviv; già distribuito in USA, Inghilterra, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e Austria, oggi sbarca anche in Italia grazie alla partnership con Campomarzio70 Distribution (www.campomarzio70.it).
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BEAUTY NEWS
Emozioni olfattive “Il profumo è la materia di un lusso che tra tutti è il più effimero” (Plinio il Vecchio). L’origine etimologica (dal latino per fumum, attraverso il fumo) parla di una storia antichissima e di una pluralità di significati: da simbolo dell’immortalità, associato alla divinità, a strumento di igiene, cura del corpo e seduzione. È il tema della mostra Perfumum: i profumi della storia, fino al 21 maggio in mostra a Palazzo Madama (Torino). Più di duecento oggetti esposti, tra oreficerie, vetri, porcellane, affiches e trattati scientifici. A corollario, una rassegna di eventi dell’Associazione culturale Per Fumum di Roberto Drago e Roberta Conzato: dai profumi storici dell’Osmothèque di Versailles all’incontro con celebri nasi, tra cui Jean Claude Ellena. Info: www.palazzomadamatorino.it (R. B.)
Formazione social
E intanto a Bari...
Estée Lauder e Clinique insieme a Naima per il progetto Skin Care Master che mira allo sviluppo di tecniche di consulenza sul trattamento da parte del personale di vendita anche attraverso l’innovativo approccio della comunicazione digitale. In questo modo la beauty expert si evolverà diventando una vera beauty influencer che vive e condivide i momenti formativi, attraverso i suoi profili social. Info: www.naimagroup.it
... la Profumeria Pepe allarga il proprio business alla nicchia. Michelangelo Liuni, amministratore unico della società (e presidente della Fenapro) ha di recente stretto un accordo sul quale costruire una futura, proficua partnership, con Luciana Pice, presidente dei profumieri di Bari e proprietaria della San Nicola Officina dei Profumi e degli Odori, profumeria artistica sempre a Bari. Info: www.profumeriapepe.com (G. M.)
A tutto gas con Trussardi Emozioni e velocità diventano protagoniste in profumeria con il contest #Runtoyou targato Trussardi. Per partecipare, basta acquistare una fragranza Trussardi Riflesso nei punti vendita aderenti all’iniziativa e successivamente registrarsi sul sito. In palio ogni settimana due coppie di biglietti Paddock Guest Pass + Pit Walk Access per vivere come un vip il Round Superbike Word Championship di Misano Adriatico. In più, si può partecipare all’estrazione finale della mitica moto MV Agusta Brutale 800, protagonista dello spot della fragranza. Chi non ha acquistato il profumo, può partecipare comunque al gioco online, per provare a vincere ogni giorno una boccetta di Trussardi Riflesso. Per registrarsi: www.runtoyou.trussardi.com
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T H E T E M P TAT I O N P A L E T T E FA L L I N TO T E M P TAT I O N
www.astramakeup.com
Punti di vista di Giovanna Maffina
Gaetano rincipato Ha il cuore italiano e un approccio al business americano. Ereditato dal padre emigrato negli stati uniti e rientrato in italia oltre 30 anni fa, per fondare un’azienda famigliare dove tante teste vanno verso un’unica direzione. Ogni imprenditore ha una storia a sé. Quella di Gaetano Principato, 48 anni e proprietario, insieme a fratelli e cugini, di sette profumerie nella zona di Messina, con l’insegna PB Profumerie, si intreccia con gli Stati Uniti. Il perché, lasciamo sia lui stesso a raccontarlo.
Lei è statunitense d’adozione, esatto? Sì, proprio così. Mio padre era emigrato negli Stati Uniti dove aveva fatto fortuna nel settore tricologico e come coiffeur... È stato anche il barbiere di fiducia di Ted Kennedy! Poi, nel 1983, per questioni personali, siamo dovuti rientrare tutti in Italia. È stato uno shock. Io avevo 14 anni e non parlavo una parola di italiano. Anzi, nessuno di noi parlava una sola parola di italiano! Due anni dopo, nell’85, è stata aperta la prima profumeria. Siamo un’azienda familiare gestita da nove persone. Andiamo d’accordo perché condividiamo la visione al business e abbiamo, ognuno, un diverso ruolo in azienda.
Che Cosa Le è rimasto, anChe neL modo di fare business, degLi ameriCani? Mi è rimasto tanto. Ancora oggi ogni anno torno là per trovare spunti e stimoli su come migliorare e rendere la nostra attività più congeniale al mercato e alle esigenze del consumatore. Pensi che il black friday, oggi tanto di moda, noi l’abbiamo introdotto 10 anni fa. Delle mie radici italiane però serbo la propensione al contatto umano. Se questo nostro canale ancora esiste e ha un senso è perché chi ci lavora riesce a creare un rapporto speciale con il cliente. Non
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vendiamo prodotti, ma servizio, capacità di relazione, idee. Io stesso non ho mai smesso di stare al banco, è confrontandomi con chi entra in negozio che riesco a capire tante cose.
ma i vostri CLienti Come sono? Questa storia deLL’itaLia Lunga e stretta, Lei La Condivide? No. Forse un tempo erano diversi, cambiavano in funzione della cultura e del contesto con il quale si confrontavano, ma adesso l’online e la digitalizzazione hanno cambiato tutto, hanno uniformato gusti e propensioni. Prevale l’attenzione al prezzo e alla promozione: è un atteggiamento con cui fare i conti.
e i vostri negozi, QuaLi CaratteristiChe hanno? Sono negozi tradizionali, di 180-200 metri quadri, e attraggono una clientela medio-alta. Il nostro gioiello è il negozio di Lipari, frequentato da vip come Giorgio Armani o Donatella Versace, che ora stiamo ristrutturando. I nostri sono spazi fluidi, dove layout e assortimento cambiano in funzione delle richieste del mercato. Oltre ad avere tutti i marchi, riserviamo spazio all’haircare, che continua a fidelizzare bene. Al momento, abbiamo solo negozi fisici, non siamo ancora pronti per l’e-commerce, un mercato troppo difficile dove l’unico benchmark è il prezzo.
i suoi Competitor più temibiLi suLLa piazza di messina, Chi sono? Gli altri indipendenti, con la loro politica prezzo fuori controllo. I fondi non mi preoccupano, mi sembrano la naturale
evoluzione del mercato. Quando mi confronto con i colleghi in Ethos Profumerie (ndr PB Profumerie è parte del consorzio) mi rendo conto di come al nord la concorrenza, per quanto forte, sia più sotto controllo rispetto al sud. La presenza di numerosi drugstore determina uno scenario più stabile con riferimento a sconti e prezzi. Da Napoli in giù, la situazione si fa invece drammatica. Da dove si riforniscono questi indipendenti? Si vendono prodotti che spesso non sono neanche codificati e se lo facciamo notare alla cliente ci rendiamo conto che non è consapevole del rischio che sta correndo quando decide di acquistare qualcosa di cui ignora la provenienza. Il mercato qui in Sicilia è stato pesantemente condizionato da dinamiche al ribasso che hanno completamente snaturato ed eroso i nostri margini.
La Questione deLLa profumeria Che risuLta poCo appetibiLe per i giovani, Le sembra reaLe?
Sì e no. Quegli stessi giovani che adesso acquistano da Kiko, poi cresceranno, avranno un potere di spesa diverso ed esigenze diverse. Da un paio d’anni a questa parte cerchiamo di creare degli spunti, spesso associati a buoni sconto e omaggi, perché vengano a trovarci. Li andiamo a intercettare là dove abitualmente si incontrano, dunque sui social, Facebook e instagram. Ma anche gli happyhour sono un bello stimolo per loro. Li aspettiamo al ‘varco’, prima o poi si legheranno a noi!
La Rivoluzione per la tua Beauty Routine NUOVE MASCHERE PER CAPELLI IN TESSUTO Dalla ricerca tricocosmetica Biopoint, l’innovativa cuffia con tecnologia Termo-vapore che potenzia la penetrazione degli attivi nel capello. Il trattamento rivoluzionario per 3 performance straordinarie: Lucentezza, Riparazione e Protezione Colore. In soli 15 minuti, un risultato professionale a casa come nel miglior salone di bellezza. Biopoint. Mi piace piacermi.
DIGITAL POINT di Giuliana Valcavi
Multicanale? Yes! Per i propri acquisti, il 60% degli italiani utilizza sia l’online sia l’offline. E se il 21% si connette soltanto per cercare informazioni, il 39% anche per fare shopping. La multicanalità è in crescita. Nonostante quattro italiani su dieci non usino internet...
Sono 31,7 milioni gli italiani sopra i 14 anni che, per definirlo ‘tecnicamente’, hanno adottato un comportamento multicanale. Secondo quanto è emerso dall’Osservatorio Multicanalità promosso da Nielsen, School of Management Politecnico di Milano e Zenith Italy, il 60% della popolazione è interessato alle diverse fasi del processo d’acquisto, ovvero ricerca di informazioni, comparazione dei prezzi, lettura di recensioni, per arrivare all’acquisto vero e proprio. Ci sono gli ‘infoshopper’, che nel processo d’acquisto utilizzano la rete soltanto per la raccolta di informazioni: sono 11,1 milioni, il 21% della popolazione di età superiore a 14 anni e il 35% di chi usa internet. E ci sono anche gli ‘e-shopper’, che invece si servono della rete per tutte le fasi d’acquisto: sono 20,6 milioni, il 39% degli italiani e il 65% dei cosiddetti internet user. Questi ultimi sono diventati non tanto più numerosi rispetto al 2016, quanto piuttosto maggiormente attivi, avendo aumentato la frequenza con cui comprano online: è evidente la crescita del segmento più evoluto, quello degli
‘everywhere shopper’ (6,6 milioni, +14% rispetto al 2016). Si connettono in qualunque momento e con qualunque dispositivo - anche in mobilità - usando tutti i punti di contatto online e offline messi a loro a disposizione per relazionarsi sia con il marchio sia con gli altri consumatori. Senza dimenticare che non usano internet 21 milioni di italiani (dunque il 40% del totale), come indica Giuliano Noci, docente di Strategia & Marketing al Politecnico di Milano e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Multicanalità, è ormai evidente che le persone s’informano ed eventualmente acquistano secondo una pluralità di canali e punti di contatto. consumatori digitali offresi
“Quasi il 60% degli italiani combina in modo più o meno integrato mondo fisico e mondo digitale” afferma il professor Noci. “C’è chi è molto poco connesso a internet e chi lo usa per informarsi, insieme con i canali tradizionali, per poi decidere. C’è poi chi acquista via e-commerce con sempre maggiore frequenza, avendo apprezzato l’esperienza. La multicanalità, quindi,
Il mobile avanza, si sa. E oltre il 70% della navigazione in internet viene fatto attraverso smartphone e tablet. Secondo l’Osservatorio Mobile B2C Strategy del Politecnico di Milano (riferita al 2016), la percentuale sale all’85 tra i giovani di età compresa fra 18 e 24 anni, mentre scende al 50% tra gli over 55. I social media sono i ‘luoghi’ online di maggiore frequentazione: il 40% degli utenti mensili di Facebook vi accede con lo smartphone. La sorpresa? Anche il 30% del traffico sui siti, da parte delle imprese del largo consumo, proviene da dispositivi mobili.
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11,1 milioni di italiani confrontano i prezzi. E per 20,6 milioni scatta l’acquisto a prima vista è ormai diventato un obiettivo ineludibile per le imprese. Ma bisogna fare attenzione, perché i comportamenti sono diversi e alle aziende viene richiesto di scoprirli, analizzarli e costruire esperienze consistenti, altrimenti rischiano di raggiungere nessuno”. Il primo passo è scontato, ma spesso trascurato. “E bisogna studiare il proprio consumatore soprattutto nel dipanarsi del suo sistema d’interazioni - conclude il docente - in modo da capire che ruolo possa giocare ogni punto di contatto, dall’e-mail al banner, ai call center. Si può cominciare gradualmente, ma già una prima fase qualitativa di studio è molto importante, perché aiuta a progettare”.
Sale la navigazione in rete tra i giovani. Che invece scende fra gli over 55
PRIMO PIANO
Arianna
di Giovanna Maffina
Di
rospero Integrare online e offline, accelerare sulle nuove tecnologie, creare una shopping experience totalizzante. La general manager di Marrionaud ha le idee chiare per potenziare il business.
con un servizio simile a quello di una profumeria tradizionale, che però offre i vantaggi di una grande catena nazionale: ampia gamma di prodotti, tecnologia, servizi e distribuzione capillare sul territorio. La profumeria Marionnaud è per il cliente come un salotto in cui confidare bisogni e desideri e trovare consigli e soluzioni pensati su misura.
Ben 130 punti vendita distribuiti soprattutto nel Centro Nord, una quindicina dei quali dotata di una ‘Active Beauty Zone’ (area dedicata a trattamenti skincare specifici), e un organico di circa 650 persone. Parte da questi numeri la presenza in Italia di Marionnaud e del suo general manager Arianna Di Prospero, che dallo scorso settembre, mese dell’insediamento, ha subito lavorato su due fronti: crescita sul territorio attraverso lo sviluppo del network e fidelizzazione di nuova clientela.
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Il retail selettivo italiano è particolare, molto frammentato rispetto a quello di altri paesi europei. Marionnaud come ha affrontato uno scenario così particolare? Come catena abbiamo sempre puntato sull’accoglienza al cliente e su una forte expertise nella consulenza. I nostri staff sono formati a offrire soluzioni taylormade, tarate sulle specifiche esigenze e le caratteristiche del consumatore. È il nostro modo per fidelizzarlo. Questo ci rende una catena dalla forte identità locale,
Nel 2016, la vostra risultava essere l’unica catena in crescita in Italia. A cosa si deve questa performance? E nel 2017, come sono andate le cose? Il fatturato è cresciuto grazie all’apertura di otto nuovi store, ma anche sul perimetro dei negozi comparabili siamo andati meglio delle altre catene nazionali. Significa che la nostra brand awareness sta crescendo in modo importante, così come cresce l’appeal sui nuovi consumatori. Merito anche di progetti che mirano a differenziarci fortemente in termini di offerta e di servizi, come ad esempio la collezione Active Beauty, un vero e proprio concept di successo
PRIMO PIANO
ARIANNA DI PROSPERO, GENERAL MANAGER DI MARIONNAUD ITALIA. LO SCORSO 22 MARZO, L’INSEGNA HA INAUGURATO I PRIMO DEI SUOI EXPERIMENTAL STORE NEL NOSTRO PAESE.
che porta nella profumeria un nuovo modo di vivere la bellezza e promuove il benessere attraverso brand esclusivi di altissima qualità, sia biologici e organici sia fortemente hi-tech. Questo progetto ha avuto grande visibilità ed è stato supportato da un ricco piano media, generando importanti risultati in termini di vendite in tutti i nostri negozi. A che punto siete con il processo di ammodernamento del layout dei vostri negozi in Italia, cominciato nel 2016? Contemporaneamente all’apertura
dei nuovi punti vendita, stiamo continuando il processo di restyling dell’intero network, per uniformare tutti gli store allo standard più recente. E abbiamo appena inaugurato il nostro nuovo flagship store, la Marionnaud Suite, in corso XXII Marzo a Milano. Un vero e proprio negozio del futuro altamente tecnologizzato, che propone servizi inediti, come il Blow Dry Bar, e nuovi brand in esclusiva. È una sorta di suite in cui farsi coccolare, dove i confini tra digitale e sensoriale scompaiono, e-shop e negozio tradizionale si fondono per una shopping experience a 360 gradi.
Negli ultimi anni Marionnaud ha cavalcato molto le nuove tecnologie per ricavarsi un posizionamento distintivo nel panorama del retail mondiale… Esattamente. E il negozio ‘manifesto’, in tal senso, sarà proprio l’experimental store milanese di cui dicevo. Oltre a disporre di un’area make up tecnologica, dotata di virtual mirror e proposta da Lancôme, offre la possibilità di controllare la disponibilità di prodotti in tempo reale attraverso il monitor touch&go e di ritirare i propri acquisti online in profumeria, così come di beneficiare dell’expertise dello staff Marionnaud da remoto, richiedendo tramite whatsapp consigli e tutorial video live da parte del nostro staff. Inoltre è possibile connettersi a Internet e mettere in carica il proprio smartphone negli appositi charging corner, mentre si è all’interno del negozio. Ci tengo poi a sottolineare il grande successo del nostro sito e-commerce, che è ormai il primo negozio della catena per fatturato. Lo scorso dicembre avete lanciato la vostra app per Ios e Android con store locator, tutorial, consigli, carta fedeltà… Come sta andando? È, insieme, un successo, per la reazione degli utenti/clienti, ma anche la spontanea evoluzione di un’azienda sempre più attiva sul digitale. In poco tempo, abbiamo raggiunto un gran numero di download. È uno strumento fondamentale perché ci consente di
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PRIMO PIANO
AriAnnA di ProsPero con il mAnAgement teAm di mArionnAud itAliA. dA sinistrA A destrA: gAbriele Pellegrini, Antonio rezzonico, dArlo de vizzi, michelA lAbò, mAssimiiAno montAgnA e fAbio fAlAPPA.
essere vicini ai nostri clienti, che possono velocizzare l’acquisto e avere sempre a disposizione consigli e contenuti sulle ultime tendenze direttamente sul proprio iPhone. Quali sono i programmi di sviluppo per il 2018 in Italia? Avete in programma l’apertura di nuovi punti vendita? E dove? Le nuove aperture saranno 12, previste soprattutto al Centro Nord dove la nostra brand awareness è molto forte. Ma adesso ogni sforzo è concentrato sulla Marionnaud Suite di Milano in corso XXII Marzo. Marionnaud Italia e le esclusive: continuerete per questa strada? Avete in programma di inserire nuovi brand nel 2018? Come stanno andando quelli già inseriti? Le esclusive permettono di differenziarci e di focalizzarci sul
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servizio, accontentano sia il cliente che lo staff, che è in continua evoluzione e aggiornamento. Siamo sempre alla ricerca di partner di qualità. Non voglio rovinare la sorpresa ma sono convinta che i nuovi brand saranno apprezzatissimi… stay tuned! Marionnaud e l’online: come vi muovete in rete, in termini di vendite e rapporto con i social/blogger/influencer? Stiamo investendo molto su questo fronte, anche con il coinvolgimento di blogger e influencer, proponendo contenuti rilevanti per gli utenti sui nostri canali. Va in tal senso anche la creazione di una nuova testimonial d’eccezione, Polinne, un fumetto delicato che nasce dalla penna del nostro designer. Polinne è la nostra testimonial per eccellenza, il volto attraverso il quale raccontare la nostra storia e creare un filo diretto con i nostri follower e clienti. Una testimonial sobria, ironica, che propone consigli come un’amica e strappa un sorriso ironizzando sugli eventi quotidiani della vita di ogni donna. La nostra prima influencer è lei
perché nasce dalla passione che nutriamo nei confronti della nostra azienda e dalla soddisfazione che proviamo nel veder sorridere e nel gratificare le nostre clienti. Per quanto riguarda le vendite, come dicevo il nostro sito ecommerce è in testa alla classifica per fatturato. Per chiudere, a parer suo quali saranno le nuove sfide per la profumeria negli anni a venire? Su quali elementi bisognerà fare leva per recuperare quell’appeal che il canale fatica a ritrovare? Senza voler banalizzare, ritengo si debba puntare molto su un’unica leva, le persone, e sviluppare competenze trasversali anche sul punto vendita. Bisogna avere il coraggio di ‘svecchiare’ il modello. L’online ci pone quotidianamente di fronte a grandi sfide, ma se diventa la leva per creare una sinergia tra i canali e fare dell’omnicanalità il fulcro del proprio modello di retail, si trasforma in una grandissima opportunità per il negozio tradizionale.
letti per voi di Giovanna Maffina
Alessandro de Luyk SOCial meDia maRKeTing fRa UgC eD algORiTmi Lupetti editori di Comunicazione - 29,90 euro
Indicazioni operative, per imprenditori e internauti in generale, che nascono da recenti analisi delle campagne di marchi noti. Anche della bellezza. Parlare di social media marketing - ovvero del marketing che si occupa di diffondere marchi, prodotti e servizi attraverso le piattaforme social - è come aprire il vaso di Pandora. Dentro, un mondo magmatico e in divenire. Che si aggiorna in tempo reale, genera via via nuovi contenuti, unisce e divide. Quali sono le password di cui ogni comune mortale dovrebbe disporre per avvicinarsi senza rimanerne scottato? E quali gli strumenti per potenziare, all’interno della propria azienda, questo nuovo approccio al marketing? L’occhio attento di Alessandro de Luyk, studioso ed esperto di comunicazione multimediale, si è posato sul fenomeno e ne ha fatto un libro con indicazioni operative - a uso e consumo non soltanto degli imprenditori, ma anche degli internauti in generale - che nascono dalle analisi delle più accreditate campagne di marketing condotte, in tempi recenti, su alcun marchi universalmente noti. I settori? Moda, food and beverage e, naturalmente, bellezza.
IL FUTURO ABITA QUI Perché un libro che tratta di social media marketing? “Perché è il più attuale e quello che più di ogni altro coinvolge direttamente il consumatore”, esordisce l’autore. Già... Dietro quell’acronimo UGC si cela l’espressione ‘user generated content’, che sta per ‘contenuto generato dall’utilizzatore’. Chiaro, no? Siamo noi, in prima battuta, con le nostre recensioni positive o negative, a farci portavoce di un prodotto - come di un marchio al quale siamo particolarmente affezionati. Oppure a distruggerne un altro perché ci ha deluso. E siamo di nuovo noi, in certi casi, a esser addirittura coinvolti nel processo di creazione del prodotto. “In letteratura gli UGC vengono definiti come contenuti organici, a sottolineare che sono realizzati e messi online da un soggetto spontaneamente e senza alcuna forma di compenso. L’UGC è di stampo statunitense e i consumatori sono utilizzati come ambasciatori dei vari brand”, spiega l’autore. E gli algoritmi? Che ruolo hanno in internet e, particolarmente,
nell’e-commerce? “Sono i calcoli che governano la vita sulla rete e, in modo occulto, guidano le nostre scelte d’acquisto. E non solo quelle. Nell’era dell’economia digitale e dei social tutto sembra amministrabile dalla mano invisibile di questi algoritmi matematici”. In pratica, si tratta di schemi di calcolo che hanno la capacità di trovare chiavi di lettura inedite o più sofisticate tra informazioni già conosciute. Sono (anche) quelli che, per intenderci, nelle piattaforme di ricerca utilizzate per comparare articoli e prezzi (Amazon su tutte), stabiliscono in quale ordine le proposte debbano materializzarsi sullo schermo, secondo un criterio in parte soggettivo - in quanto stabilito da una redazione di persone - e in parte no. ISTRUZIONI PER L’USO “Alcune sezioni di queste piattaforme, come ad esempio quella dei prodotti più popolari, sono di norma gestite da un algoritmo interno che tiene conto delle recensioni, dei click e dunque dell’indice di popolarità di ogni
oggetto in vendita”. Ma della trasparenza di questi algoritmi, sono tuttavia in molti a dubitare... E dal punto di vista delle aziende, come possono invece tornare utili? “Servono per valutare se certe recensioni siano vere o false, o per analizzare nel tempo la performance della propria comunicazione sociale e valutarla rispetto a un panel di brand leader. Oppure possono servire a fare ricerche online per scoprire degli insight sulla riconoscibilità della propria marca. Le predizioni non sono mai del tutto esatte, si lavora con un minimo di margine d’errore”. Le chiavi di lettura suggerite dall’autore sono infinite. Si approfondisce anche l’approccio motivazionale che giustifica l’agire del consumo, per capire meglio le dinamiche relazionali di networking e i comportamenti degli utenti sulle piattaforme. Perché l’azienda possa avviare campagne di successo “approfondendo il tema anche con un taglio pratico, così che l’imprenditore possa investire sui social in modo mirato e redditizio”, chiude de Luyk.
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DIAMO I NUMERI di Giovanna Maffina
CHI, CHE COSA E PERCHÉ. COME SI ACQUISTA BEAUTY NEL MONDO
Attenzione per l’ambiente, ma anche soluzioni personalizzate, eticità e un occhio attento alle nuove tecnologie. Saranno le direzioni imboccate dalla cosmesi nei mesi a venire. A evidenziarle, l’istituto di ricerche internazionali Mintel.
25% SENSIBILITÀ ECO Il 25% delle consumatrici tedesche quando acquista cosmetici naturali lo fa anche mosso dalla convinzione che in tal modo contribuirà alla tutela dell’ambiente.
45%
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GREEN SKINCARE ll 45% delle consumatrici cinesi che abitualmente acquista prodotti di skincare, sta valutando di rivolgersi con maggior frequenza a specialità formulate con erbe e principi attivi naturali.
TRUCCO SU MISURA
75% WELLBEING Il 75% delle francesi sostiene che sentirsi bene quando si indossa un cosmetico è meglio che sembrare perfette.
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Negli States, il 40% delle utilizzatrici di make up (tra i 25 e i 34 anni) si sente insoddisfatto perché la maggior parte dei prodotti non risulta adatta alla propria tonalità di pelle.
DIAMO I NUMERI
Naturale, personalizzata, socialmente responsabile e hi-tech. Per il 2018, la bellezza secondo Mintel sarà così. È quanto evidenziato da una ricerca mondiale presentata a Cosmoprof e sintetizzata in quattro trend. ‘Playing Mother Nature’, per esempio, è l’attenzione per l’ambiente come scelta di vita e coinvolge la sicurezza dei prodotti cosmetici che si stanno per acquistare e dei loro ingredienti, così come l’attenzione alle certificazioni e alle campagne green. Archiviate le solite segmentazioni di prodotto che tengono conto dell’età, del genere e della tipologia di pelle, secondo il trend ‘My Beauty My Rules’ la consumatrice si aspetta soluzioni studiate su misura
per lei in base alle esigenze individuali. ‘Campaign Capital’, poi, riassume l’eticità non di facciata ma reale e concreta. I brand, per avere successo, devono sposare e comunicare il loro impegno in nobili cause, finanziare progetti di charity o legati all’ambiente. Si cercano dunque proposte allineate con i propri valori individuali. Infine, ‘Private Eye’ per l’anno in corso conferma il trionfo della tecnologia digitale, che influenza sempre di più le scelte d’acquisto grazie a nuove app intelligenti e a sofisticati sistemi di rilevazione. Che, di fatto, forniscono indicazioni in tempo reale sullo stato di salute della pelle.
35% BEAUTY APP
56%
Il 35% delle cinesi tra i 20 e i 49 anni, prima di fare acquisti di cosmetici preferisce rivolgersi ad app, che indichino loro quali sono i prodotti specifici. Serve a districarsi nell’eccesso di offerta.
33%
COSMESI ETICA È la percentuale di consumatrici americane che ha smesso d’acquistare i prodotti di bellezza di un certo brand o distributore nel momento in cui ha ritenuto che non fossero etici.
SOCIAL MEDIA
37%
Il 33% delle consumatrici spagnole, che visiona abitualmente contenuti beauty sui social media, sarebbe interessata ad acquistare prodotti di bellezza direttamente attraverso la rete.
CRUELTY FREE Animal tested or not? Per il 37% delle inglesi si tratta di un fattore discriminante, tanto che prima di acquistare un cosmetico, verifica se è stato (o no) testato sugli animali.
FONTE: MINTEL
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accessori
Che tempo Che fa Cinque tra le più suggestive località del mondo Positano, Roma, Parigi, New York e Ginevra ispirano la nuova collezione orologi J’Adore di Didofà per la primavera-estate 2018. Creazioni che diventano gioielli grazie ai loro dettagli preziosi, curati nei minimi particolari. Basti pensare al segnatempo metallico che strizza l’occhio alla lussureggiante perla della Costiera Amalfitana, con il suo cinturino sottile e il quadrante minimale. Oppure a quello dedicato alla Città Eterna, con i bagliori dorati e il vetro multisfaccettato. Info: www.didofa.com
tu Chiamale, se vuoi, Creazioni di Ivan Pestillo
Anche quest’anno torna il consueto appuntamento con Chibimart Estate, il salone dedicato ad accessori moda, bijoux, creazioni artigianali ed etniche. Due le novità. L’area 'Fatto a Mano' con focus sull’artigianato e sulle piccole realtà start-up del settore. E 'The Gift Experience', area che propone oggettistica da regalo rispettosa della natura e delle caratteristiche ecosostenibili. Confermata, inoltre, la formula cash&carry della manifestazione, per permettere agli operatori di acquistare subito i prodotti selezionati. L'appuntamento è a Fieramilanocity dal 18 al 21 maggio. Info: www.chibimart.it
auguri pomellato! dress Code: White Il salone della moda contemporary White Milano conferma la sua crescita e il successo della formula di quattro giorni. L’ultima edizione, dal 23 al 26 febbraio 2018, ha presentato 551 marchi su una superficie espositiva di 21.700 metriquadrati. Significativo l’aumento dei buyer che ha visto un incremento del 16% rispetto a febbraio 2017: in particolare, l’Italia è cresciuta del 14%, l’estero del 28%. Ad attirare i visitatori, anche due aree interessanti per il nostro canale: White Bijoux, con una selezione di 19 brand e designer internazionali indipendenti, e White Beauty, con le sue proposte di profumeria artistica. Info: www.whiteshow.it
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La maison di gioielli Pomellato festeggia 50 anni con il libro 'Since1967', edito da Rizzoli International Publications. Il fondatore Pino Rabolini regala ai lettori un affascinante excursus attraverso epoche, mode e culture, con il supporto delle immagini scattate dai più grandi fotografi per la griffe. Due nomi per tutti? Helmut Newton e Peter Lindberg. Info: www.pomellato.com
beauty coach
sondaggio: la commessa ideale
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e-learning: la parola all’esperto
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beauty coach
magia, gioco. e scienza
Nella città in cui ho vissuto la mia adolescenza, Pescara, c’era (e c’è ancora) una profumeria considerata il tempio della bellezza. Quando mia madre voleva farsi un regalo, mi diceva: “Andiamo a fare le signore?”. Perché il fascino di quel grande spazio con i lampadari di cristallo, che aveva persino una balconata piena di specchi, stava nel fatto che qualsiasi cosa lei decidesse di acquistare, passando da un banco di vendita all’altro, c’era una delle cinque commesse pronta a raccontarle di tutto su quel certo prodotto. E così mentre mia madre sognava tra nuvole di profumo, io - assieme a un’altra bellissima signorina - giocavo con i trucchi sugli espositori. Era un mondo di frutta candita, per me. Dove però, quando arrivava “la signora”, cambiava il tono della conversazione. Perché lei, con competenza, raccontava a mia madre che cosa c’era di nuovo per la sua pelle sensibile. Nei primi anni ’80 questa era la realtà straordinaria d’una città di provincia. Ma da quando Fenapro ha deciso di dare un’identità di expertise al canale, certificando le beauty coach, è diventata una realtà dello straordinario quotidiano.
Loredana Ranni
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BEAUTY COACH di Giuliana Valcavi
Commesse competenti, ambiente accogliente. Ecco la profumeria ideale! Secondo un nostro sondaggio esclusivo su oltre 50 frequentatrici abituali, professionalità e gentilezza sono le carte vincenti della profumeria. E la consulenza all’acquisto si conferma il servizio più apprezzato.
Competenza e professionalità: ecco le due parole chiave del personale in profumeria. Più di una persona su due (esattamente il 56%) che frequenta il canale indica che ciò che apprezza di più nel personale che trova in profumeria è proprio la capacità di dare risposte professionali e competenti. Subito dopo, ma a netta distanza col 19% delle risposte, troviamo la cordialità e, al terzo posto, a pari merito, gentilezza e discrezione. Ecco quindi il ritratto della commessa ideale: innanzitutto deve essere preparata, saper accogliere con un sorriso e saper spiegare i prodotti con professionalità, ma rispettando la scelta e i tempi della cliente, mostrando pazienza e, se possibile, un sentimento di empatia. La conferma viene anche da un 71% delle risposte sulla commessa ideale, che la definiscono innanzitutto come persona competente e, a seguire, gentile ed esperta. Un’ulteriore conferma è che tra i servizi preferiti in profumeria troviamo proprio la presenza di personale aggiornato e competente con addirittura un 70% delle risposte totali. Tra le varie possibilità abbiamo inserito il test del prodotto, gradito da una cliente su quattro, la presenza di consulenti specializzati, apprezzati anche in questo caso da una cliente su quattro, di brochure informative (12%), video e tutorial (8%) e conferenze (8%).
Il 50% delle intervistate si aspetta competenza sulle marche di qualitˆ
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DAI 15 AI 69 ANNI Ma chi sono le donne e i pochi uomini (solo il 2%) che hanno risposto al nostro sondaggio esclusivo realizzato online? Innanzitutto, 52 le interviste a donne che vanno dai 15 ai 69 anni con un’età media attorno ai 45 anni abitanti in tutta Italia, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia e un titolo di studio elevato (40% diploma di scuola superiore e 48% laurea). Oltre un terzo delle nostre intervistate frequenta la profumeria tutti i mesi e due su dieci addirittura tutte le settimane. L’assortimento rimane il motivo fondamentale che porta la clientela nel canale: al primo posto la qualità dei marchi in vendita in profumeria e subito dopo l’assortimento specializzato, ma al terzo posto già ci imbattiamo nella qualificazione del personale. Il 27% delle nostre intervstate ha indicato che frequenta la profumeria perchè ha la possibilità di trovarvi una consulenza specializzata. Inoltre, tra i servizi preferiti che si possono trovare in profumeria al primo posto, con 65% delle risposte, troviamo proprio la consulenza all’acquisto in generale, alla quale dobbiamo affiancare la consulenza moda, che nello specifico raccoglie il 12% delle risposte, e quella dermatologica con il 10%. Leggendo le risposte, dato che troviamo al secondo posto col 51% delle preferenze la consegna dei campioni, possiamo pensare che questo servizio, se effettuato da personale in grado di svolgere un vero supporto informativo, può rappresentare un importante punto di forza della profumeria.
BEAUTY COACH
Il 27% delle intervistate frequenta la profumeria perchĂŠ ha bisogno di una consulenza specializzata
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BEAUTY COACH
BEAUTY CONSULTANT E PROMOZIONI Che la consulenza specializzata sia davvero un atout gradito ce lo conferma un’altra serie di risposte. Alla domanda ‘Quali le iniziative che nel corso dell’ultimo anno ha più gradito nella profumeria che frequenta?’, più di una intervistata su due (57%) ha risposto la presenza di esperte/i di beauty delle varie case cosmetiche davanti, incredibile ma vero, alle promozioni speciali col 49%. Basso il riscontro positivo dell’intervento di specialisti quali il dermatologo, in quanto chi ha problemi di ordine medico già si rivolge a canali specifici in questo senso. MARCHE ESCLUSIVE La specializzazione emerge sull’ampiezza assortimentale perchè là dove si è fatto preciso riferimento a un vasto assortimento pochissimi sono stati i riscontri in questo senso. Non solo specializzazione in termini di tipologia di prodotti, ma anche di marche se tra le offerte più innovative che la clientela vorrebbe trovare in profumeria il 54% indica ‘linee cosmetiche esclusive’, a netta distanza dalla seconda offerta, quella di una spa (22%). Al terzo posto, con il 20% delle risposte, troviamo un tema ‘caldo’ dal punto di vista tecnologico, cioè la possibilità di ordinare online e di ritirare i prodotti sul punto vendita. ACCOGLIENZA E COMFORT La parola chiave in profumeria è accoglienza. Tre persone su dieci infatti definiscono la profumeria ideale accogliente. Entrando in profumeria, i clienti si vogliono sentire a proprio agio e l’idea di una situazione di benessere e
I RISULTATI DEL SONDAGGIO SULLE PREFERENZE DELLE CLIENTI CHE FREQUANTANO LA PROFUMERIA QUALE CARATTERISTICA DELLE ADDETTE ALLA VENDITA APPREZZA DI PIÙ? 56% COMPETENZA PROFESSIONALITÀ 19% CORDIALITÀ/DISPONIBILITÀ 9,5% DISCREZIONE/RISPETTO 9,5% GENTILEZZA 4% PAZIENZA 2% EMPATIA QUALI SONO GLI ASPETTI RELATIVI AL SERVIZIO CHE VORREBBE TROVARE? 70% PERSONALE AGGIORNATO
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E COMPETENTE 26% TEST PRODOTTO 24% CONSULENTI SPECIALIZZATI (BEAUTY CONSULTANT, DERMATOLOGO, ECC.) 12% BROCHURE INFORMATIVE 8% VIDEO E TUTORIAL 8% CONFERENZE LA SUA COMMESSA IDEALE È... 71% COMPETENTE 56% GENTILE 56% ESPERTA 40% CORDIALE 27% AGGIORNATA
11% PAZIENTE QUALI MOTIVI LE FANNO PREDILIGERE LA PROFUMERIA AD ALTRI PUNTI VENDITA PER ACQUISTARE BELLEZZA? 50% MARCHE DI QUALITÀ 35% ASSORTIMENTO SPECIALIZZATO 27% POSSIBILITÀ DI TROVARE UNA CONSULENZA SPECIALIZZATA 25% VASTO ASSORTIMENTO 21% AMBIENTE GLAMOUR 13,5% RAPPORTO OTTIMALE PREZZO/QUALITÀ 13,5% PROMOZIONI 9,5% VICINANZA
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gradevolezza prosegue anche con la seconda risposta (17%): confortevole. A seguire, efficiente (15%) e, a pari merito col 13,5% delle risposte, glamour e conveniente. Per contro, modernità e tecnologia non appaiono centrali. Però, ecco che se prendiamo in considerazione la modalità attraverso cui i clienti vorrebbero essere contattati dalla propria profumeria in caso di eventi, uno su due non ha dubbi e indica la messaggistica istantanea (WhatsApp/Messanger). Quasi uno su tre fa riferimento invece agli SMS, considerazione utile in funzione del fatto che non tutti sono comunque dotati di uno smartphone. Non hanno raccolto alcun consenso i vecchi strumenti, cioè lettere e volantini, così come il ricorso al telefono, considerato troppo invadente. LA PROFUMERIA È IL SUO PERSONALE In definitiva, ai nostri occhi si svela, secondo il sondaggio realizzato, una profumeria fondata essenzialmente sulle persone, cioè sulla preparazione e la professionalità del personale, così come sulla sua gentilezza e capacità di accoglienza, che deve essere comunicata anche dalla stessa ambientazione del negozio. L’agio e il comfort vincono in questo caso, ma l’assortimento non svolge un ruolo di secondo piano se la profumeria viene apprezzata anche per la garanzia di qualità dei prodotti che offre. Persone in primo piano e poca tecnologia, qualche specialista, ma senza esagerare perchè per fronteggiare i problemi i clienti già si rivolgono a degli esperti. Infine, si conferma l’utilità di un’esperienza diretta del prodotto, magari attraverso i campioni e quando si parla di iniziative sul punto vendita vince la tempestività attraverso una messaggistica veloce, che però non deve essere invadente.
9,5% PRODOTTI NUOVI 4% AREE SELF-SERVICE 2% SCARSA DISPONIBILITÀ DI TEMPO QUALI SONO I SUOI SERVIZI PREFERITI? 65% CONSULENZA ALL’ACQUISTO 51% CONSEGNA CAMPIONI 20% MAKE UP ARTIST 20% TESSERA FEDELTÀ 12% CONSULENZA MODA E LOOK 10% CONSULENZA DERMATOLOGICA 8% CONFEZIONAMENTO PACCHETTI REGALO 2% TRATTAMENTI IN CABINA 2% VASTO ASSORTIMENTO
QUALI SONO LE INIZIATIVE CHE NEL CORSO DELL’ULTIMO ANNO HA PIÙ GRADITO? 57% PRESENZA DI ESPERTE/I DI BEAUTY DI DIVERSE CASE COSMETICHE 49% PROMOZIONI SPECIALI 8% INTERVENTO DI SPECIALISTI (NUTRIZIONISTI, DERMATOLOGI, ECC.) 4% INIZIATIVE BENEFICHE 2% CONCORSI TRA LE OFFERTE PIÙ INNOVATIVE QUALI GRADIREBBE TROVARE MAGGIORMENTE? 54% LINEE COSMETICHE ESCLUSIVE
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SPA POSSIBILITÀ DI ORDINARE ONLINE E RITIRARE NEL PUNTO VENDITA 14% SPAZIO NAIL & MANICURE 14% APP DEDICATE 10% NUOVE SEZIONI (HAIR STYLIST, BOUTIQUE ) 8% SOLUZIONI HI-TECH (SPECCHI VIRTUALI, SCHERMI TOUCH, ECC.) 4% ALTRO ETÀ DELLE INTERVISTATE 15/29 ANNI 17,5% 30/39 ANNI 17,5% 40/49 ANNI 32,5% 50/59 ANNI 12,5% 60/69 ANNI 20%
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beauty coach di Raimonda Boriani
L’haircare è la nUova Skincare
funzionamento e nella composizione, oltre ai fattori che ne compromettono la bellezza. Lo stress rende la pelle opaca, i capelli deboli e privi di brillantezza. Mentre l’inquinamento e gli agenti atmosferici, come raggi UV e vento, inaridiscono e seccano pelle e fibra capillare.
Una nuova linea per capelli da un marchio con oltre 40 anni d’innovazioni nella cosmetica. Formule efficaci per un rituale semplice ed essenziale. Mercedes Odierna, responsabile formazione, Sisley, ne spiega gli atout. Perché proprio ora Sisley ha deciso di entrare nel mercato dei capelli? Il comparto ha un potenziale incredibile: è il terzo mercato dopo la categoria del trattamento viso e corpo insieme e, nonostante ciò, in profumeria è molto marginale. Sisley ha deciso di cogliere questa straordinaria opportunità, trasferendo all’haircare tutto il proprio know-how in fatto di skincare. I fattori che aggrediscono la pelle sono uguali ai quelli che compromettono la bellezza dei capelli. Puoi fare qualche esempio? Il parallelismo tra pelle e capelli sta nel loro
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In che modo motivare l’esigenza di un rituale per i capelli? Come per il viso, anche i capelli necessitano di un soin efficace, che agisca dalla radice per avere un aspetto più vitale e sano e fronteggiare le aggressioni quotidiane. Hair Rituel offre un percorso sensoriale che si articola in quattro step, dalla detersione alla sublimazione del capello. Per i capelli fini e devitalizzati, suggeriamo Soin Lavant Revitalisant Volumateur, la maschera Soin Régénérant due volte a settimana e il siero fortificante Le Sérum Revitalisant Fortifiant come cura ridinamizzante per il bulbo pilifero. In caso di capelli sfibrati da trattamenti chimici come lissage brasiliano, permanente, colorazione, sono particolarmente indicati gli shampoo senza solfati. Quindi entrambi, Soin Lavant Revitalisant Volumateur o Disciplinant, la maschera Masque Soin Régénérant e l’olio Huile Précieuse Cheveux sulle punte per nutrire e preparare al brushing. Sono indicati anche per gli uomini? Esatto, quando cercanoformule altamente tecnologiche e innovative. Il prodotto di punta per l’uomo è certamente Le Sérum Revitalisant Fortifiant, che frena la caduta e favorisce la ricrescita di capelli più forti e resistenti. Soprattutto se si considera che un terzo degli uomini sopra i 40 anni presenta fenomeni di alopecia contro una donna su cinque.
Una roUtIne comPleta, effIcace e SenSorIale Soin Lavant Revitalisant Volumateur con olio di camelia: prima fase del rituale, deterge delicatamente, senza solfati e con tensioattivi ultra delicati, dona vitalità e volume. Soin Lavant Revitalisant Disciplinant, con olio di macadamia, ha proprietà filmogene che rivestono e domano i capelli ribelli. Crème Démêlante Restructurante alle proteine del cotone leviga le cuticole, aumentando brillantezza e resistenza. E poi c’è Masque Soin Régénérant con olio di karité, macadamia, camelia e nocciola: trattamento ‘sos’ che ripara senza appesantire. Le Sérum Revitalisant Fortifiant è la sinergia dei minerali che rinvigorisce i bulbi piliferi e migliora l’ancoraggio dei capelli, frenandone la caduta e rendendoli più resistenti. Infine, l’Huile Précieuse Cheveux Brillance & Nutrition - con frutto della passione, karité, cotone e moringa - dona morbidezza e splendore.
In quali casi consigliare il Soin lavant revitalisant Volumateur e quando il Disciplinant? Lo shampoo volumizzante per capelli sottili e privi di vitalità che necessitano di ritrovare tono e volume. Quello disciplinante per chiome ribelli che hanno bisogno di morbidezza ed elasticità. Quando è indicata crème Démêlante restructurante e quando invece masque Soin régénérant? La prima dopo lo shampoo e sulle punte, la seconda un paio di volte la settimana su tutta la lunghezza, dalla radice alle punte.
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Quali sono le novità dei corsi formativi nel 2018?
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Formazione via web: - (se la utilizzate): Quali sono le condizioni della sua efficacia? Che cosa ha riscosso maggiore successo? - (se non la utilizzate): Come dovrebbe essere la formazione a distanza per convincerti della sua bontà?
In fatto di metodologia e progettazione, quali sono le richieste del mercato e come la tua azienda vi risponde?
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Digital learning: nel caso l’approccio fosse blended (web e aula), quali argomenti porteresti in aula per formare i giovani?
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Come vedi la formazione nel prossimo futuro?
daniela pistoia, education & special events manager estÉe lauder
beauty coach
Come sarà la formazione nel futuro della profumeria? pratica, specializzata, flessibile, digital. per una learning experience interessante, coinvolgente e su misura. È quanto emerge dalle parole di chi porta avanti questo lavoro tutti i giorni: le (e i) training manager del canale.
di Raimonda Boriani
training sistema sempre più integrato
“Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”. Come applicare il suggerimento (sempre attuale) di Mahatma Gandhi al mondo della formazione? Un universo costellato da metodologie e tendenze oggi accomunate da un duplice intento, appassionare gli allievi e diffondere la conoscenza in tempi sempre più rapidi. Il tutto con un approccio ‘user-centered’ (soprattutto, ma non solo, nel digital learning) che pone al centro della progettazione le esigenze dell’alunno e i suoi obiettivi di apprendimento. Vediamo come l’attuale formazione in profumeria risponde a queste sfide.
Daniela Pistoia Education & Special Events Manager Estée Lauder 1. La novità tra i corsi riguarda un corso integrato ‘prodotto-experience-digital’, sviluppato sull’esigenza di una consumatrice in cerca di una vera esperienza e di essere informata attraverso nuovi canali di comunicazione. 2. In fatto di metodologia e progettazione dei corsi, le richieste del mercato sono
all’insegna della flessibilità, in termini di orari e durata, e della specializzazione, ad esempio focalizzati sullo skincare, sul make-up o sui profumi. 3. Il digital learning, nel senso più stretto del termine, lo utilizziamo con il nostro personale, mentre con lo staff usiamo video e quiz somministrati dalle nostre risorse. 4. Sicuramente i video sono sempre molto efficaci per presentare un mood, ma anche i video-tutorial attirano parecchio. L’importante è che la formazione sia attrattiva e focalizzata su argomenti realmente interessanti per il lavoro del personale. In caso di blended learning affiderei ai corsi frontali la prova prodotto e l’experience in aula. 5. In futuro credo che il digital detterà legge, mentre il resto sarà focalizzato sulle specializzazioni.
In futuro credo che il digital detterà legge 2018 4 imagine
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stefania albieri, training manager shiseido
Stefania Albieri Training Manager Shiseido 1. Un nuovo approccio ai contenuti della profumeria, nuovi spunti extra prodotto e un’esperienza formativa customercentric, che ricalchi sempre più il profilo e le esigenze del proprio target di consumatore finale, sono oggi le basi per lo sviluppo di incontri formativi su misura per profumieri e consulenti. 2. Perfettamente in linea con la strategia aziendale, il calendario formativo viene pianificato tenendo in considerazione i lanci, la copertura del territorio e la sinergia brand-trade. Il contenuto si specializza e si concentra sul cliente e sul suo consumatore. Una formazione customizzata sulla tipologia di clientela e la professionalizzazione del personale di vendita diventano il focus formativo. I format diventano sempre più flessibili e modulabili per rispondere alle esigenze di tempo e disponibilità del cliente. 3. Ad oggi la nostra piattaforma di formazione online registra 2500 utenti attivi (su 3200 iscritti) e sempre di più si conferma un utilissimo supporto alla formazione in aula. I feedback estremamente positivi ci fanno capire di aver ormai intrapreso la strada corretta. Il dinamismo, la semplicità di navigazione, il linguaggio semplice e diretto, l’evidenza dei contenuti prioritari, i tips utili alla vendita e un’articolata proposta di incentivi sono sicuramente ingredienti fondamentali per il suo successo. Cosa lascerei all’aula? Tutti gli argomenti che esulano dalla spiegazione prodotto, come, ad esempio, le chiavi per una corretta interpretazione della pelle, l’approccio alla cliente, la gestione delle obiezioni, nonché tutto ciò che prevede interattività.
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4. A breve la proposta Shiseido si farà sempre più esperienziale. Un team e le differenti competenze di ogni suo componente si metteranno a servizio del personale dei nostri concessionari. Un percorso culturale e ispirazionale by Shiseido, accompagnato da esperti in diverse categorie, nonché dall’expertise di Shackleton. 5. Credo che in futuro la formazione sarà un’accademia finalizzata a rafforzare la professionalità della consulente. Presto sveleremo il nuovo modulo di formazione 2018. Stay tuned!
Arianna Giulio Global Training Manager Collistar 1. I feedback dei partecipanti dei nostri training ci danno l’opportunità di raccogliere suggerimenti preziosi. Partiamo da un livello di gradimento e motivazione valutati in maniera eccellente e nel 2018 vogliamo
arricchire i nostri contenuti presentandoli ma anche contestualizzandoli con l’esperienza quotidiana delle vendeuse. Tratteremo quindi consigli di comunicazione, attitudine e gestione della fase di vendita che incentiveranno la gratificazione delle vendeuse e la fidelizzazione delle consumatrici. 2. Il metodo più richiesto è quello interattivo, limitando al massimo lo speech del trainer e agevolando scambi all’interno dei meeting, in quanto ritenuti dai partecipanti importanti occasioni di confronto. La progettazione del modulo deve essere molto attenta, una sorta di regia calibrata per mantenere l’attenzione, passare i messaggi, essere efficaci. I tools sono diversificati: video, giochi, test di gruppo, momenti di creatività, open forum. In fatto di metodologia viene richiesta autorevolezza e preparazione, ma anche leggerezza e informalità. 3. Abbiamo debuttato nell’e-learning circa due anni fa e siamo molto contenti di questo nuovo strumento di training. La fruizione è rapida, frequentemente al di fuori dell’orario di lavoro, con smartphone e spesso su base spontanea. Gli elementi di maggiore successo sono la gamification, l’immediatezza, i contenuti video e sicuramente la possibilità di essere gratificati con un gift per la scelta di essersi formati sulla piattaforma del marchio. 4. Il web permette l’immediatezza, l’aula l’approfondimento. L’approccio misto è sicuramente quello più corretto. Ci sono argomenti che necessitano di conoscenza allargata e gettano le basi per la credibilità della professione stessa di venditore, in primis chi vende deve essere preparato. Per fare un esempio pratico, posso presentare un nuovo prodotto
arianna giulio, global training manager collistar
Ilaria Torti Training Manager Parfums Christian Dior 1. La strategia formazione per il 2018 subisce un cambiamento sostanziale. All’ormai tradizionale catalogo di corsi istituzionali aperti a tutti, si sostituisce un approccio ‘made to measure’, che prevede la creazione di moduli tagliati su misura che, come abiti di sartoria, possano ‘vestire’ al meglio le esigenze dei nostri clienti. Tale approccio ha una doppia valenza: da un lato permette di rispondere in maniera sempre più puntale ai bisogni formativi della distribuzione, dall’altro consente di controllare sempre meglio il ritorno sugli investimenti importanti che facciamo in aula, attraverso il controllo dell’impatto che le formazioni stesse hanno sulle vendite del cliente per il quale il
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anti-cellulite con e-learning, ma più difficilmente posso preparare una venditrice in maniera approfondita sul tema con lo stesso strumento, in questo caso meglio incontrarsi e condividere. 5. Credo che le chiavi vincenti siano la pragmaticità, l’essere capaci di essere vicini alla realtà delle persone che frequentano i training. Ma anche e soprattutto far comprendere alle vendeuse che la loro figura professionale è sempre più importante e che i consumatori, attraverso la loro professionalità, vivono un momento di gratificazione che dà al loro ruolo un accento unico. L’approccio meeting più e-learning è vincente, affiancarli significa coprire necessità differenti mantenendo un contatto costante.
La formazione informazione via web deve affiancare l’aula
progetto formativo è stato creato. Per questo il 2018 vede la nascita di progetti formativi molto diversificati e stimolanti. 2. Da parte della distribuzione assistiamo alla richiesta crescente di moduli che rispondano a esigenze precise in materia sia di contenuti che di metodologie. L’obiettivo solitamente è quello di fornire non solo conoscenza del prodotto, ma anche di come proporlo e applicarlo, attraverso l’esperienza di atelier sempre più creativi e interattivi. Da parte dei corsisti c’è sempre più il desiderio di sperimentare, mettersi in gioco, vivere momenti stimolanti di arricchimento personale e professionale. 3. La formazione-informazione via web deve affiancare l’aula perché, a differenza di quest’ultima, permette di avere un rapporto continuo con la distribuzione. La condizione per la sua efficacia è che venga veicolata in
maniera semplice e accattivante e che il sito utilizzato sia idealmente responsive, ovvero smartphone friendly. Cosa ha riscosso maggiore successo? Abbiamo recentemente sperimentato una app molto semplice per smarphone, che ha avuto un buon ritorno in termini di contatti. Per questo dal 2018 ci spingeremo oltre sul fronte del blended learning grazie a una nuova app, molto articolata, che permetterà di interagire con le vendeuses prima, durante e dopo l’aula. 4. La formazione a distanza è un ottimo strumento complementare all’aula, perché permette di far sedimentare concetti nuovi, di arricchirli e di mantenere vivo e costante il legame con il brand di riferimento. La parte web, come dicevo, per me è sempre complementare all’aula, in cui la sperimentazione e il confronto diretto con il trainer e con i colleghi permettono di fare veramente propria la materia. 5. Nel futuro prossimo vedo una formazione sempre più blended, sfidante, ricca e stimolante, sia per chi la progetta e la eroga che per chi la riceve.
ilaria torti, training manager parfums christian dior
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ilaria mora training & retail director clarins
Ilaria Mora Training & Retail Director Clarins 1. Nel 2018 più che di nuovi corsi parliamo di novità in ambito di metodologie. Un esempio: chi si avvicina alle nostre marche per la prima volta deve necessariamente passare per la formazione base, ciò che cambia è il modo di trasmettere le nozioni. Chi viene ai nostri corsi non partecipa a una formazione: vive un’esperienza. Questo vale naturalmente anche per il Training Tour, con cui apriremo l’anno, e che nei mesi di febbraio e marzo vedrà protagonista in 21 città italiane la nuova linea antietà Extra Firming. 2. Premesso che le esigenze del mercato sono in continua evoluzione, le richieste che riceviamo puntano sempre di più sulla reale fruibilità dei contenuti in ottica di sell out e in funzione delle diverse tipologie di negozio. Il punto vendita tradizionale ha necessità diverse da quelle di una catena nazionale: saper comprendere bisogni e aspettative di ogni cliente ci permette di concentrarci sugli elementi davvero utili per le vendeuses e garantire formazioni realmente su misura, che trovino immediato riscontro nella realtà quotidiana di vendita. 3. In chiusura 2017 abbiamo sentito l’esigenza di ripensare completamente la formazione digitale: un progetto importante di cui non posso anticipare, per ora, i dettagli, ma di cui torneremo presto a parlare. 4. L’aula per noi è luogo di esperienza, sperimentazione e scambio: fondamentale per una formazione completa, a prescindere dagli argomenti trattati. 5. La formazione nel prossimo futuro sono certa che sarà flessibile, veloce, intelligente e, naturalmente, piacevole!
Claudio Fantuzzi Trainer Divisione Fragrance Brands LVMH 1. Siamo convinti che il processo di apprendimento sia maggiormente efficace se accompagnato da un’esperienza, un’attività pratica. Per questo motivo abbiamo aggiunto alcuni workshop al termine dei corsi: i nostri ospiti potranno creare la loro fragranza, produrre il proprio gel contorno occhi ed esprimere la propria creatività giocando con il make-up. 2. Anche per il 2018 la richiesta principale rimane la medesima: praticare. Sempre più clienti richiedono corsi in cui i propri dipendenti possano ‘fare’, applicando così la conoscenza teorica. Ricollegandomi al punto precedente, oltre alla creazione di workshop mirati sui diversi assi, organizziamo, ormai da anni, i corsi base per ogni asse della durata di tre giorni. Così facendo riusciamo a dedicare il giusto spazio alla preparazione pratica e a trasmettere quindi una tecnicità più
Vorremmo tendere a un approccio misto, live e online imagine 4 2018
claudio fantuzzi trainer divisione fragrance brands lvmh
qualitativa anche sull’uso del prodotto e non solo sulle sue caratteristiche. 3. Non abbiamo implementato moduli e-learning perché crediamo siano ormai sorpassati, ma ad oggi con Kenzo Parfum abbiamo una app che permette di attuare un ‘play-learning’, ingaggiando i nostri ospiti, anche in remoto, in una gara a punti con vincita di premi Kenzo Fashion. Crediamo che per rendere efficace e allettante la formazione in remoto siano necessarie la facile raggiungibilità delle persone e la velocità di comunicazione del contenuto. 4. Il sistema cui vorremmo tendere è un approccio misto live e on-line. Alle sessioni in aula si lascerebbe il compito di trasmettere l’expertise tecnica, correggere il tiro, imparare a gestire le obiezioni dei consumatori, argomentando in modo competente, e naturalmente far vivere una vera e propria esperienza del brand. Alla piattaforma on-line, invece, si affiderebbe il compito di mantenere la relazione costruita precedentemente in aula, magari
Federica Cruciani Training & Promotion Manager La Prairie 1. Nel 2018 la nostra offerta di corsi rimarrà invariata rispetto all’anno precedente. Dato che per noi la formazione è strategica offriamo tipologie di corsi che rispondono alle più svariate esigenze del mercato. Nel nostro catalogo, Discover La Prairie, un corso di 2 giorni in sede, per far vivere l’esperienza La Prairie, con una brand immersion per i neofiti della marca, corredata dalle nostre tecniche di vendita. I love La Prairie, invece, è un corso di aggiornamento novità di 2 ore, sviluppato in tre tranches orarie a scelta, presso suite o in ambienti raccolti di hotel di lusso. Poi, oltre ai corsi dedicati, effettuati anche sul punto vendita dalle nostre beauty altamente qualificate anche nella parte formazione, il
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attraverso tips e curiosità. 5. Anche la formazione, come molte altre aree, si sta avvantaggiando sempre di più della logica dei social network. In questo senso, per noi, il futuro sarà nel ‘socialtraining-network’: una dimensione virtuale in cui tutti i membri della rete possano condividere consigli, feed-back e opinioni in modo semplice e immediato. Una modalità contemporanea per i marchi di veicolare contenuti, suggerimenti, tutorial ed eventi off-line. Stiamo implementando uno strumento che potrebbe essere un primo passo verso questa piattaforma social: fa parte del pacchetto Microsoft 365 e si tratta di Microsoft Teams... Work in progress!
Nella formazione d ’aula si sposterà sempre più il focus verso l’interazione
Diamond to Perfection, dedicato alle nostre brand ambassador, che proseguirà anche nel 2018, sia per il gruppo apripista del 2017 che per quello di quest’anno. Siamo molto orgogliosi di questo modulo formativo, sia per la possibilità di condividere best practice che per la sua capacità di fidelizzazione al brand. 2. Nel procedere alla progettazione dei corsi, non possiamo non tener conto dell’alto livello del mercato, per il quale è importante creare dei moduli veloci ed efficaci, orientati oltre che al prodotto anche al retail. In pratica, moduli che contengono informazioni sui prodotti, su come venderli e proporli alle consumatrici finali, oltre a fornire supporto marketing e retail spiegando come la marca si muoverà sul mercato in termini di attività promozionali. 3. In questo momento non stiamo ancora utilizzando l’e-learning, in quanto riteniamo che per proporre il marchio sia necessaria un’approfondita conoscenza del prodotto per offrire al consumatore una consulenza personalizzata, accompagnandolo in un viaggio sensoriale. Tale esperienza può
avvenire solo in un contesto di aula e di interattività con i partecipanti. È comunque in progettazione a livello internazionale la creazione di una piattaforma e-learning di cui vi fornirò dettagli nella seconda parte dell’anno. 4. Nel lasciare al web l’approfondimento di prodotti e ingredienti continuerei a lasciare all’aula la parte retail, tecniche di vendita, potenziandola nella parte interattiva: sorprendendo e lavorando per lasciare un’impronta emozionale duratura (role play, esperienze metaforiche...). 5. La tecnologia digitale sta apportando cambiamenti significativi rispetto al modo in cui le persone apprendono. Nella formazione d’aula si sposterà sempre più il focus verso l’interazione e si baserà su un apprendimento esperienziale piuttosto che su uno statico trasferimento di conoscenze. Coscienti dei diversi livelli di preparazione, la nuova sfida sarà lavorare a una programmazione formativa personalizzata, che coinvolga, motivi e incentivi i partecipanti.
federica cruciani, training & promotion manager la prairie
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beauty coach
e-learning capace Di eMozionare
di Raimonda Boriani
L’attenzione del corsista va scemando, serve quindi adeguare la formazione a questo fenomeno. Qual è il fattore cruciale per il successo del training online? La parola all’esperto, Gabriele Dovis di Mosaicoelearning.
gabriele dovis di mosaicoelearning, una realtà tutta italiana specializzata in progetti formativi online.
L’attenzione è una questione complessa. E, dato che non esiste un intervallo di tempo di attenzione prestabilito, non è necessario adattare la formazione all’andamento del fenomeno. Questo almeno in teoria, perché nella pratica c’è bisogno di guadagnare e mantenere l’attenzione mentre si apprende. Ciò vale ancor più nella formazione a distanza. Come cogliere la sfida, ponendo al centro della progettazione le esigenze dell’allievo e i suoi obiettivi di apprendimento? Ne parliamo con Gabriele Dovis, CEO e fondatore di Mosaicoelearning. È una società di consulenza orientata a un digital learning made in Italy: unione di qualità tecnica ma anche estetica, che presta attenzione al lato emotivo degli studenti, dando risalto all’arte dello storytelling e al role-play, attraverso coinvolgenti simulazioni di situazioni reali. Il calo dell’attenzione dovuto all’introduzione della tecnologia sembra fittizio. Tuttavia, come spiega il successo di tempi ridotti di lettura, per esempio di un articolo giornalistico? Non parlerei di calo dell’attenzione, bensì di dispersione della stessa. Dato l’uso pressoché ossessivo e continuativo di social come Facebook, siamo ormai abituati a informazioni di qualsiasi natura e in ogni momento. Una volta leggevi
Maggiore è la qualità del contesto maggiori saranno le possibilità di coinvolgere ed emozionare. imagine 4 2018
quello che ti andava di cercare. Oggi è l’informazione che ti trova. E lo fa grazie ad algoritmi finemente pensati ed elaborati per interessarti. Ecco dunque un forte connubio: ricevere informazioni che riteniamo interessanti e farlo in un lasso di tempo così breve (per esempio, mentre beviamo un caffè al bar) da non avere il tempo di annoiarci. È la nuova frontiera della comunicazione: leggere, formare e informarsi velocemente, tra un’attività e l’altra, guidati da un’intelligenza artificiale che seleziona le informazioni per noi. Come influenzano l’apprendimento le due tipologie di attenzione, interna ed esterna? Quella esterna si riferisce a come selezioniamo ed elaboriamo le informazioni dal mondo attraverso i nostri sensi, mentre la seconda si riferisce a come selezioniamo ed elaboriamo le informazioni dall’interno, ossia mediate da memoria e sentimenti. Entrambe sono importanti, ma mentre la prima ci aiuta a muoverci nell’ambiente che ci circonda o a usare tool multimediali per agevolare la memorizzazione, è la seconda che governa il nostro modo di apprendere, dato che dialoga con il sistema limbico del nostro cervello. Ci permette di emozionarci, quindi d’imparare. Come si possono migliorare le situazioni che causano problemi di attenzione? Mantenerla alta è sempre stato un problema non da poco. Sia per i soggetti che devono apprendere, sia per chi l’attenzione la richiede. Gli stimoli cui siamo sottoposti quotidianamente, in modo costante, non ci aiutano a rendere la memorizzazione semplice e a
beauty coach raggiungere un adeguato grado di concentrazione e dunque di attenzione. Supponiamo di essere in un’aula universitaria a seguire una lezione che dura qualche ora. Quante volte prenderemo in mano il nostro smartphone per leggere una notifica? La soluzione in questo caso, non è eliminare gli smartphone dalla classe, genereremmo malcontento e ulteriore disattenzione, poiché chiunque penserebbe alle famose notifiche che continuano ad arrivare e all’impossibilità di leggerle. L’obiettivo, più complesso da raggiungere, è lavorare per attivare l’attenzione interna. Ovvero cercare, tramite l’emozione, di far dimenticare agli studenti lo smartphone in tasca. Progettare la formazione in base ai livelli d’attenzione, significa ‘cucire addosso’ all’allievo un progetto di e-learning adeguato alla sua attività lavorativa. Come? Gli studenti sono il sole, le informazioni i pianeti. Sono gli studenti a dettare le leggi che governano l’universo dell’apprendimento. Ogni informazione è preziosa e serve a creare un collegamento tra i dati da trasmettere e i riceventi: condizioni di lavoro, obiettivi fissati e obiettivi (non) raggiunti, location, orari, colleghi, interazioni. Tutto è importante. Ciò si traduce in una sola parola chiave: contesto. Maggiore è la qualità del contesto (personaggi, ambientazione, colori, branding, linguaggio...), più saranno le
possibilità di generare coinvolgimento, emozione e apprendimento. Come adeguare alla familiarità con la tecnologia dei nativi digitali, il nostro metodo d’insegnamento? È una delle sfide più affascinanti di questo quarto di secolo. Il sistema sociale in cui viviamo porta ad aggiornarci in modo sempre più rapido e deve tener conto dei dispositivi che i colossi dell’industria tecnologica decidono di portare tra le nostre mani. Tra radio e televisione sono passati 50 anni, e quasi altrettanti tra la tv stessa e una diffusione popolare di computer e internet. Mentre dieci anni fa non usavamo gli smartphone e non avevamo ancora sentito parlare di tablet, oggi abbiamo già a disposizione smartwatch, visori per la realtà virtuale, dispositivi wearable e così via. Non tutti, però, hanno lo stesso impatto e il medesimo livello d’adozione da parte del pubblico. Seguire i trend tecnologici e adattare il modo di diffondere le informazioni agli stessi è di fondamentale importanza, per non essere spazzati via dalle opportunità del futuro, ma contemporaneamente occorre selezionare bene le opzioni, per non sprecare tempo ed energie. Un esempio? I MiniDisc Sony, grandi meno della metà di un normale compact disc, più avanzati e pratici, avevano tutte le chance per soppiantare i dischi che usiamo ancora oggi (gli stessi che a loro volta avevano preso il posto di
vinili e cassette). Lanciati nel 1992, sono stati ufficialmente dismessi nel 2013. Perché non si sono imposti? Ricercare e analizzare le cause di questi insuccessi ci ricorda che non necessariamente tutto ciò che è nuovo o innovativo diventa uno standard. Su quali leve occorre agire per ottenere l’attenzione dei nativi digitali, orientati a interazione, simulazione, gaming? E che si aspettano un’immediata gratificazione? Torniamo a Facebook. Non è certo un campo d’azione esclusivo dei nativi digitali ma, partendo da loro e dai millennial, è arrivato velocemente a far parte della vita anche della generazione precedente (e in alcuni casi anche oltre). Da questa esperienza capiamo che in realtà i processi innovativi non riguardano soltanto i nativi digitali. Il più delle volte partono da loro, ma poi si spostano anche sui loro genitori, quarantenni e cinquantenni, che nel mondo del lavoro gestiscono millennial e nativi digitali. È un circolo vizioso, che porta sia le nuove generazioni sia le precedenti a condividere desideri ed esperienze in grado di coinvolgere prima il lato emotivo, poi quello pratico. Nel campo dell’apprendimento, le simulazioni di situazioni reali con elementi ludici (corsi Performance Based con aggiunta di Gamification) sono quelli che meglio consentono di raggiungere l’obiettivo formativo.
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il prossimo inserto dedicato alle commesse sarĂ allegato al numero di novembre 2018 a presto!
DANIELA AGGIUS VELLA PROFUMERIA SBRACCIA, GENOVA
CHI STA IN PROFUMERIA È TESTIMONE DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI E DEI CAMBIAMENTI ALL’INTERNO DEL CANALE. UN PUNTO DI VISTA PRIVILEGIATO CHE VOGLIAMO ESPLORARE CON CHI È ADDETTO ALLE VENDITE.
Rispetto a quando ha iniziato, che cosa è cambiato? La necessità di fornire informazioni sempre più appropriate al consumatore ha determinato una rivalutazione totale del ruolo del venditore. In questo senso, mi auguro che il progetto della Federazione Nazionale Profumieri abbia un vero riconoscimento. La beauty coach, come l’estetista, potrebbe seguire un programma di studio al quale dovrebbe far seguito un opportuno riconoscimento di qualifica. E in questo modo, il personale della profumeria si distinguerebbe notevolmente da quello di altri settori merceologici, meno specifici e caratterizzati. A fronte di questo elemento positivo, nell’evoluzione della profumeria, non se ne può considerare un altro negativo... La crisi ha indubbiamente ridotto i fatturati e anche l’e-commerce li ha penalizzati ulteriormente, nonostante vi siano ottimi argomenti per aggirarlo come, in primis, i falsi che si acquistano online. Quali sono, secondo lei, le novità più interessanti dell’ultimo anno? Ce ne sono molte nel make up.
Domanda e risposta sintetizzano il progetto Beauty Coach di Fenapro, che può davvero fare la differenza. Parola di professionista, con 18 anni d’esperienza alle spalle. E una visione chiara, completa, lungimirante di una realtà distributiva multisfaccettata. Apprezzo particolarmente le collezioni Giorgio Armani, soprattutto per le polveri e il fondotinta, quest’ultimo caratterizzato da un’ottima texture. Per quanto riguarda il trattamento, trovo straordinaria l’ultima crema viso rassodante lanciata da La Praire, Platinum Rare Cellular Night Elisir, davvero molto efficace. E il contorno occhi Sisleya L’Intégral Anti-Age Crème di Sisley, arrivato in profumeria in autunno: una formula performante per effetto, oltre che della composizione del prodotto, anche dello strumento previsto per l’applicazione. In un altro segmento, poi, mi piace molto
Meno spesa e più attenzione al prezzo. È così che sono cambiate le esigenze...
PROTAGONISTA di Giuliana Valcavi
CHIEDONO CONSULENZA? E NOI RISPONDIAMO CON LA FORMAZIONE
la linea Waso di Shiseido, che riesce ad attirare non soltanto le millennials, ma anche le clienti più naturaliste. E a livello di servizio, che cosa le ha permesso di stabilire un buon rapporto con le consumatrici? Direi, sicuramente, i protocolli Estée Lauder destinati al trucco... Come mettere il rossetto, per esempio. E anche quelli previsti per il trattamento. In grado di avvicinare davvero le clienti. Sono cambiate le richieste in questi ultimi anni, vero? Considerando la minore capacità di spesa, la consumatrice è diventata sempre più attenta al prezzo e sempre più esigente. Di conseguenza, da parte nostra è necessario essere estremamente precise nel soddisfare le sue richieste. E siccome i prodotti sono straordinari dal punto di vista delle formulazioni, è necessaria una crescente competenza delle venditrici. In quali aree la profumeria non riesce a soddisfare i clienti? Nei prodotti per la casa non necessariamente costosi, negli integratori. E sul fronte dei piccoli attrezzi home fitness per il viso, facilmente reperibili su internet. La sua profumeria ideale? È quella in cui lavoro! Grande assortimento, spazi per accogliere i clienti in riservatezza, notevole attenzione al merchandising e addetti alle vendite competenti.
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Un progetto
tre personalità di Marta Pacillo
Due eau de toilette e un’eau de parfum: i Fresh Couture incarnano la donna Moschino. Ognuno a suo modo. E i nasi che li hanno composti ne fanno scoprire tutte le sfaccettature.
Tutto è nato da un’idea originale di Jeremy Scott, fashion designer di Moschino dal 2013, noto per il suo spirito ribelle in perfetta sintonia con l’irriverente DNA della maison. Può un contenitore che richiama il più ordinario e basilare dei prodotti utilizzati per le pulizie domestiche prendere il posto dell’accessorio haute couture? E, perlopiù, per contenere una fragranza che è l’essenza della griffe? Certo che sì! Tanto che proprio da questa provocazione è nato un cult. Un flacone ludico e al tempo stesso couture, inventivo ma anche lussuoso: Moschino Fresh Couture. Il primo nato, il clean spray del 2015, con la sua trasparenza blu rievoca la freschezza frizzante del bouquet. La storia continua con Moschino Pink Fresh Couture del 2017, che pur restando fedele al progetto originario (con il suo appeal fuori dagli schemi e la stessa cifra olfattiva) lascia che l’emblematica freschezza venga attraversata da una nuova venatura rosata. Tra i suoi accordi agrumati e floreali, la fragranza annovera note scelte proprio per le loro nuance rosate, come la rosa selvatica, il melograno, il giacinto e il pompelmo rosa. E in rosa si presenta anche il flacone. Le due fragranze, Fresh Couture e Pink Fresh Couture, sono originate dalla stessa idea creativa basata sulla freschezza, ma si sviluppano in modo assolutamente diverso generando due profumi ben distinti. Con quell’ironia che seduce, giocando ancora una volta sulla dicotomia high e low, si è infine aggiunta la terza composizione, Moschino Gold Fresh Couture, sempre del 2017. L’ormai iconico flacone è avvolto d’oro lucido, lussuoso e pop insieme, con un sillage che, rispetto ai primi due, sviluppa un cuore più inebriante in grado di richiamare sensazioni deliziose. Una fragranza, insomma, che grazie a note fiorite, legnose e fruttate, esalta la femminilità alla sua massima potenza. I tre Fresh Couture rappresentano ognuno un modo differente d’interpretare la femminilità secondo Moschino, irriverente e ricercata nello stesso momento. E portano la firma di due nasi illustri: Alberto Morillas per Fresh e Pink Fresh, Natalie Gracia Cetto per Gold Fresh. Ed è proprio a loro che abbiamo chiesto di raccontare la genesi delle tre composizioni.
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la top model originaria di porto rico, joan smalls, è il Volto della campagna stampa e tV di moschino gold fresh couture. il fotografo è giampaolo sgura, la direzione artistica è di jeremy scott, nella foto a destra ritratto con la modella al party per il lancio di gold fresh couture, sVoltosi nel dicembre scorso a miami durante art basel.
iCOn
La FReSCHeZZa SeCOnDO aLBeRTO mORiLLaS
Il maestro profumiere Alberto Morillas ha orchestrato le armonie olfattive di Fresh Couture e Pink Fresh Couture, lavorando su un’idea di partenza molto precisa: la freschezza. Qual è la caratteristica principale della fragranza? e a quale tipologia di donna si rivolge? I due jus che ho creato sono dedicati a una donna esuberante, ironica e, allo stesso tempo, sofisticata e iperfemminile. l’ingrediente principale che regge l’intera creazione olfattiva? La caratteristica di entrambe le fragranze, la freschezza, diventa addirittura seduzione. E questo è soprendente, assolutamente innovativo, così come la griffe Moschino lo è nella sua moda. Perché si seduce attraverso la freschezza e non con note orientali e gourmand. e l’ingrediente che dona unicità a ciascuna delle due fragranze? Fresh Couture interpreta la freschezza con un accordo esplosivo di agrumi e fiori che poggia su un fondo di legni di grande carattere, come il patchouli bianco e l’ambrox. Pink Fresh Couture guarda a questa seducente freschezza attraverso un lente rosa... E gioca con ingredienti come la rosa selvatica, il melograno, il giacinto e il pompelmo rosa.
L’ORO Di naTaLie gRaCia CeTTO
La passione di Natalie Gracia Cetto per la musica, la letteratura, la fotografia e un gran numero di sensazioni profumate influenza tutte le sue creazioni. Per Moschino ha sviluppato l’eau de parfum Gold Fresh Couture. per le sue caratteristiche, a quale tipologia di donna si rivolge? La fragranza è un fiorito, legnoso fruttato. Proprio come il brand, ha un lato ludico e ironico. La vibrazione del mandarino e della granita perarabarbaro s’intreccia con la succosa pesca bianca di vitigno. Al tempo stesso, il jus ha una forte struttura floreale, con il gelsomino e l’orchidea che rivelano una femminilità luminosa. Tutto ciò restituisce una dimensione inebriante, ricca di sensazioni deliziose. l’ingrediente principale della creazione olfattiva? Non c’è un ingrediente principale, ma nel cuore della fragranza vibra una spirale floreale che corre lungo tutto il bouquet, creando quella forte sensazione di luminosità di cui parlavo prima. Le note ariose e pungenti del gelsomino si legano alle note verdi floreali del Mahonial. E la spirale si chiude con una senzazione dolce che la rende irresistibilmente femminile. l’unicità della fragranza... da che cosa è data? Tutti gli ingredienti sono di una qualità elevata che li rende unici, ma il finish dolce della spirale floreale si ottiene grazie alla Golden-Chain Orchid scent-Trek®. Scienziati e profumieri hanno catturato e ricostruito il sentore dolce, e che ricorda l’anice, di questi fiori. Questo dona alle note floreali una sorta di effetto glowing. come è evoluta la fragranza gold fresh couture rispetto all’originale, fresh couture, e a pink fresh couture? Secondo me Gold Fresh incarna lo spirito della marca, un lato ludico e ironico che è presente nella fragranza originale e in Pink, ma ha una sua personalità. È irresistibile, delizioso ed esprime una spiccata femminilità.
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MAKE UP TREND di Ivan Pestillo
#PHOTOSHOP Base perfetta come quella di Kim Kardashian, grazie alle texture super coprenti e a lunga tenuta. Per fondersi con la pelle nel massimo comfort.
DIOR Diorskin Forever Undercover è un fondotinta a base d’acqua, iper-concentrato in puri pigmenti. Incredibilmente coprente, regala un effetto ‘seconda pelle’ che dura 24 ore grazie all’equilibrio perfetto tra acqua, siliconi e oli volatili. Nuance: 24 Distributore: Lvmh
SENSAI Grazie alle sue Silky Frost Powders, Total Finish diffonde luminosità su tutto il viso per correggere le imperfezioni e levigare l’incarnato. Rivestite da uno strato sottile di amminoacidi, queste polveri si fondono perfettamente con la pelle. Nuance: 8 Distributore: Kanebo
DIEGO DALLA PALMA
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Vanta una texture liquido-cremosa e waterproof, il fondotinta Double Wear Maximum Cover Camouflage Makeup For Face And Body SPF 15 che, ricco di puri pigmenti (il 30% della formula), copre anche cicatrici, macchie e varicosità superficiali. Nuance: 6 Distributore: Estée Lauder
EQUILIBRA Fondotinta compatto dall’elevato potere assorbente per la presenza di un derivato dell’argilla bianca. La sua formula, di origine naturale al 99%, incorpora anche olio di mandorle dolci dalle virtù lenitive. Perfetto per le pelli sensibili. Nuance: 3 Distributore: Equilibra
RIMMEL LONDON
Pensato per creare una base viso perfetta, il fondotinta in stick Eclipse Foundation ha una copertura modulabile e protegge la pelle tutto l’anno con un filtro solare SPF 20. Nuance: 7 Distributore: Cosmetica
Nonostante la sua texture ‘effetto piuma’, il fondotinta Lasting Finish Breathable promette massima coprenza e lunga tenuta. In più, incorpora agenti anti-ossidanti. Nuance: 5 Distributore: Coty Consumer
MAX FACTOR
PHYSICIANS FORMULA
Formula potenziata e nuovo pack per l’iconico fondotinta Facefinity Compact che oggi vanta una formula long-lasting con SPF migliorato da 15 a 20 e un design tascabile con specchietto per i ritocchi on the go. Nuance: 8 Distributore: Coty Consumer
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ESTÉE LAUDER
Copertura impeccabile, con un’alta dose di luminosità, per il fondotinta The Healthy Foundation, che incorpora l’esclusivo Brightening Complex uniformante, creato a partire da una pianta cinese nota come wu-zhu-yu. Nuance: 5 Distributore: Markwins Beauty Brands
MAKE UP TREND
Texture impalpabili effetto pelle nuda, che regalano giusto un velo di luminosità. Amate dalle millennial come Kendall Jenner.
#NOFILTER BELLAOGGI Il fondotinta Aqua Me City Barrier è un’emulsione fluida a effetto ‘zero materia’ che non occlude i pori, regalando un’immediata sensazione di freschezza. Con il complesso Pollustop che protegge la pelle da smog urbano e agenti esterni. Nuance: 6 Distributore: Eurostyle
PERRICONE MD Il trucco c’è ma non si vede con No Makeup Foundation a base di Alfa Lipoic, uno degli antiossidanti più potenti che esistono in natura, e vitamine. Ne bastano due o tre gocce per ottenere un velo di colore invisibile dal finish luminoso e naturale. Nuance: 5 Distributore: Sirpea
CHANEL Les Beiges Embellisseur Belle Mine Hydratant sublima la pelle con l’Healthy Glow Booster che contiene un pigmento minerale in grado di donare un velo di colore rosato e luminoso. Nuance: 6 Distributore: Chanel
PUPA Natural Side BB Cream è una crema idratante colorata con il 98,3% di ingredienti d’origine naturale come l’amido di riso e l’acqua di hamamelis dalle proprietà addolcenti. Anche il pack è a ridotto impatto ambientale. Nuance: 3 Distributore: Micys Company
YSL Grazie alla formula crema-in-acqua (oil-free e con il 50% di acqua e agenti idratanti), Touche Éclat All-in-One Glow Fondation è facile da applicare e modulare. Promette un finish naturale e super-luminoso per un risultato zero imperfezioni. Nuance: 12 Distributore: L’Oréal Luxe
DIOR Dior Prestige Le Cushion Teint De Rose Spf 50 - PA+++ promette massima tenuta grazie a un mix di oli lussuosi e un polimero effetto seconda pelle. La sua texture fluida incorpora il potere rivitalizzante di 500 petali di rosa di Granville. Nuance: 5 Distributore: Lvmh
GIORGIO ARMANI Texture fondente e copertura mat per il fondotinta Face Fabric che unisce un polimero elastico in grado di adattarsi ai contorni del viso a pigmenti traslucidi di origine minerale. Nuance: 12 Distributore: L’Oréal Luxe
DOLCE&GABBANA Pelle a prova di selfie con Millennialskin, che perfeziona l’incarnato all’istante perché contiene polveri riflettenti, microsfere leviganti e glicerina idratante. Immancabile un filtro di protezione Spf 30 PA+++. Nuance: 10 Distributore: Shiseido Group
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LIFESTYLE di Giuliana Valcavi
IL WELFARE È LA PRIORITÀ DEGLI ITALIANI Sempre più sportivi, ma anche disposti a impegnarsi in azioni di volontariato. Attratti da mostre e musei, teatro e cinema, amano soprattutto viaggiare. E il benessere è la nuova religione. Alla scoperta di come si occupa il tempo libero nel Belpaese.
ULTIMA PUNTATA Termina in questo numero il nostro percorso volto a indagare i nuovi stili di vita. A guidarci, ancora una volta, il Rapporto Coop.
Gli italiani sono sempre più sportivi. Il loro tempo libero lo dedicano sempre più numerosi all’attività fisica. Un italiano su quattro dichiara di praticare sport con continuità (25,1%), una crescita di oltre 4 milioni di persone rispetto a quindici anni fa secondo l’ultimo Rapporto Coop. Se includiamo nelle stime anche coloro che dichiarano di fare sport saltuariamente, arriviamo a un italiano su tre (34,8%) e si supera la metà della popolazione se si
Un italiano su quattro dichiara di praticare sport con continuità (25,1%) considera anche chi dichiara di praticare più semplicemente qualche attività fisica (60,8%). Questa tendenza è in costante affermazione e riguarda non solo tutte le età, ma anche le diverse aree geografiche del Paese nonostante siano le regioni del nord-est, in particolare il Trentino Alto Adige, le più attive in questo senso, lasciando alla
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Campania il primato negativo. Lo sport più amato risulta il ciclismo, apprezzato perché consente di stare all’aria aperta ed è considerato rilassante, a basso costo e green. Segue il running: nel 2016 oltre 39mila italiani hanno partecipato a una maratona. Quindi, vengono le attività al chiuso e una delle più amate è, con pilates e crossfit, lo yoga, praticato da circa 2 milioni di persone nel nostro Paese e apprezzato perché promuove un benessere completo dell’individuo, fisico e mentale, che diviene vero e proprio stile di vita con scelte anche in ambito alimentare.
FEDE E MIGRAZIONI Proprio la meditazione, così come religioni diverse dal cattolicesimo, soddisfano la crescente voglia di spiritualità degli italiani, che pur essendo per il 70% cattolici, si rivelano praticanti solo nel 25% dei casi. La nuova religione è quella del benessere: tra training autogeno e tecniche di rilassamento, gli italiani fanno dello star bene, fisico e spirituale, un obiettivo d’importanza crescente. Sempre più lontani dalla chiesa cattolica gli uomini, gli under 35 e i residenti nelle regioni settentrionali. I cittadini italiani appartenenti a minoranze religiose oggi sono il 2,9% della popolazione, tre volte di più
LIFESTYLE La nuova religione è quella del benessere: fra training autogeno e tecniche di rilassamento, gli italiani fanno dello star bene, fisico e spirituale, un obiettivo d’importanza crescente.
rispetto a trenta anni fa: il gruppo più consistente è costituito dai cristiani protestanti (27%), cui seguono i testimoni di Geova (25,7%), i musulmani (15%), i cristiani ortodossi (9,6%), i buddhisti (9,1%) e gli ebrei (2,2%). Accentuato l’incremento che ha interessato il buddhismo (i fedeli sono saliti a quota 200mila, il doppio rispetto al 2010) e la crescita di quanti professano l’Islam, sostenuta dal contributo dei movimenti migratori: dalle 10mila persone del 2001 (lo 0,9%) ai 40mila individui del 2008 (3,4%), fino alle 245mila unità di oggi (15%).
LA NOTA GENEROSITÀ Nel tempo libero oltre a fare sport e meditazione, gli italiani si dedicano al volontariato, almeno uno su dieci. Generosi, il 15% dichiara di versare regolarmente fondi a una o più associazioni no profit. Negli ultimi dieci anni è molto cresciuta anche l’attenzione che gli italiani hanno dimostrato in occasione delle calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese. Conteggiando le donazioni effettuate via sms da cellulari e smartphone, si è passati dai 5 milioni di euro raccolti per il terremoto in Abruzzo (2009) ai 15 milioni per il sisma in Lazio, Umbria e Marche (2016). Mediamente gli italiani donano 90 euro all’anno.
PIÙ SPETTACOLI, MENO LIBRI
Il 15% dichiara di versare regolarmente fondi a una o più
associazioni no profit.
Sulla base delle informazioni Istat, gli italiani dedicano circa 5 ore al giorno al tempo libero (più di 6 ore nel caso degli over 65) e alle attività
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LIFESTYLE
Una ricerca ha classificato gli italiani tra i consumatori
più sperimentali del mondo, con un 42%
a cui piace provare prodotti nuovi. ricreative una famiglia media destina oltre 1.500 euro l’anno, con un incremento che nel corso degli ultimi dodici mesi è stato quasi del 3%. Particolarmente lusinghiera è stata la performance dei teatri (+4,1% gli ingressi, +13,1% la spesa al botteghino), dei musei e delle sale cinematografiche con un aumento degli ingressi di oltre il 7% nell’ultimo anno. In sofferenza discoteche e sale da ballo rispetto alle quali vengono preferiti locali con musica dal vivo. E proprio la musica è grande protagonista del tempo libero degli italiani: uno su quattro l’ascolta più di 6 ore alla settimana. Cala invece la lettura dei quotidiani, in formato cartaceo e on line, tanto che i siti di la Repubblica e de Il Corriere della Sera sono dati rispettivamente in flessione nella prima metà del 2017 rispettivamente del 4,3% e del 2,9%. Gli italiani leggono anche sempre meno libri nonostante la diffusione degli ebook (un italiano su dieci dichiara di leggere sui dispositivi digitali e il giro d’affari degli ebook ha superato i 60 milioni di euro), ma continua a diminuire il numero di coloro che acquistano con regolarità un romanzo o un saggio (23,3 milioni di persone, -3% rispetto all’anno precedente).
NIENTE ABBIGLIAMENTO. SI VIAGGIA! Ma ciò che piace davvero agli italiani, ciò che vorrebbero maggiormente fare è viaggiare. Pur di partire si è disposti a rinunciare a molto: il 76% degli italiani farebbe economia su pranzi e cene al ristorante, il 74% sulle pratiche sportive, il 68% sull’abbigliamento, uno su tre dichiara di essere addirittura pronto a risparmiare sulla spesa alimentare. Per le vacanze estive 2017 il budget è cresciuto di quasi il 5% e a partire per le vacanze sono stati sei italiani su dieci, l’8% in più in confronto all’anno precedente, nella maggior parte dei casi per una settimana di ferie con la meta preferita del mare, soprattutto in Puglia ed Emilia Romagna. Uno su tre alloggia in albergo, ma sono in forte aumento coloro che preferiscono affittare un appartamento (attualmente quasi il 20%).
LA PASSIONE DI SEMPRE: LA PIZZA Gli italiani si confermano assidui frequentatori di pizzerie e ristoranti. Non vi hanno rinunciato neppure nelle fasi più acute della lunga recessione: tra il 2007 e il 2013 i consumi fuori casa hanno ceduto in quantità appena il 2% a fronte di un -12%
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per quelli domestici. Si spendono complessivamente quasi 80 miliardi l’anno per mangiare fuori, poco più di 100 euro al mese per persona, pur con differenze territoriali, soprattutto tra nord e sud. La pizza è sempre il piatto preferito (77%), ma cresce la cucina etnica (33%), apprezzata soprattutto nel nord ovest del Paese. Rispetto al passato, gli italiani al ristorante chiedono più frutta e verdura e più informazioni nutrizionali. Cresce la richiesta di ristoranti vegani e vegetariani e cresce anche la tendenza a portare il ristorante tra le pareti di casa ordinando i piatti a domicilio attraverso le piattaforme online dedicate come Foodora o Just Eat.
LUSSO PERSONALIZZATO Tra nuovo lusso e web, ecco dove e come acquistano gli italiani. Dal Rapporto Coop sui nuovi stili di vita degli italiani, emergono dati interessanti su come stanno cambiando le modalità d’acquisto e le fonti d’informazione. Disposti a provare nuovi prodotti, vogliono però assortimenti mirati. Socialdipendenti, amano sempre più acquistare online e da dispositivi mobili e vedono nella personalizzazione e nella gratificazione i nuovi termini del lusso. Gli italiani sono tra i consumatori che in Europa amano di più sperimentare. Una ricerca di PwC citata dal Rapporto Coop 2017 ha classificato gli italiani tra i consumatori più sperimentali del mondo, con un 42% del totale dei nostri connazionali a cui piace provare prodotti nuovi e comprare prodotti che appaiono diversi da quelli esistenti. Non solo amanti della sperimentazione, gli italiani stanno anche modificando il loro approccio agli acquisti e alla scelta del punto vendita: il driver costituito dal
VIVERE DI PRIVILEGI In questi anni non si sono modificate soltanto le modalità di scelta del punto vendita, ma è cambiato anche il concetto di acquisto di lusso. Se negli anni passati il lusso era legato soprattutto al possesso di beni dal prezzo molto elevato da esibire come punto d’arrivo di uno stile di vita, oggi a tutto questo si è aggiunto il grande valore attribuito all’esperienza individuale gratificante (un massaggio nella spa esclusiva, una cena nel ristorante stellato, tanto per citarne alcune). Di conseguenza, per quanto riguarda le aree di spesa, le famiglie alto spendenti hanno ridotto gli esborsi per alcuni prodotti (jeans di marca, ad esempio), e privilegiato buon cibo, salute, benessere, viaggi, istruzione e svago. Questa tendenza, destinata ad accentuarsi, appare ancora più esplicita nella ricerca di personalizzazione.
LIFESTYLE
rapporto prezzo/qualità sembra che negli ultimi tempi sia stato superato dalla fruibilità (ovvero la facilità trovare ciò di cui si ha bisogno) e dall’offerta di un assortimento targettizzato, tanto che l’ampia varietà di prodotti non è più tra i criteri di scelta del negozio. In calo anche il concetto di shopping experience, pur sempre tra i primi tre elementi che spingono alla scelta del punto vendita, mentre si rivelano in netta ascesa il gradimento del prodotto a marchio del distributore e il servizio del personale. C’è anche una new entry: l’ambiente piacevole. Però, attenzione! È difficile leggere il fenomeno in maniera univoca perché, come diceva il sociologo Zygmunt Bauman, la società moderna è liquida e i consumatori frequentano punti vendita anche molto diversi tra loro alla ricerca del migliore mix d’acquisto.
ACQUISTI ONLINE Per quanto riguarda le modalità di acquisto, risulta in continua crescita l’e-commerce, passato dai 14,6 miliardi di fatturato del 2014 ai 27,5 del 2017 con un tasso di crescita del 23% nell’ultimo anno rispetto all’anno precedente. Tra le tendenze che si stanno evidenziando all’interno del fenomeno, lo spostamento degli acquisti su dispositivi mobili, soprattutto da parte delle fasce di acquirenti di età compresa tra i 35 e i 44 anni: secondo un’indagine Netcomm dei 21 milioni di acquisti online, il 30% avviene da smartphone e il 12% da tablet. Ma chi è il consumatore digitale? Il 57% degli acquirenti online ha meno di 44 anni, risiede al nord-ovest e ha un buon livello di istruzione.
FRA TELEVISIONE E WEB Che il web sia sempre più parte integrante della vita degli italiani non è certo una novità, così come è internet una delle fonti maggiori di informazione, ma non la prima. Il web, con un 54% nel 2015 ha fatto un notevole balzo rispetto al 38% del 2010, ma ancora oggi è superato dalla televisione con 9 italiani su 10 che la guardano abitualmente
Risulta in continua crescita l’e-commerce, passato dai 14,6 miliardi di fatturato del 2014 ai 27,5 del 2017.
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LIFESTYLE
L’11% degli italiani ritiene affidabili le notizie dei social contro il 6% dei tedeschi e il 5% dei francesi. malgrado ultimamente sia stato registrato da Nielsen un calo del 3% (riferito al primo trimestre 2017 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente). Il web è superato anche dalla radio, seguita da circa il 68% degli italiani. La questione delle fake news, salita alla ribalta dei mezzi di informazione, sta influenzando relativamente gli italiani, che, pur rivelando un calo nella fiducia nei social, si mostrano i più creduloni d’Europa: l’11% ritiene affidabili le notizie dei social contro il 6% dei tedeschi e il 5% dei francesi. In ogni caso gli italiani, quasi il 70% del totale, rimangono dei grandi appassionati dei social, più di spagnoli, tedeschi e francesi, sebbene inizi ad emergere qualche defezione da parte dei giovani, che si stanno allontanando da queste piattaforme. Tra i social a maggior tasso di abbandono, Twitter. A parte le fake news e il cyberbullismo, è anche il ‘mal di social’ (il 66% dichiara di avere problemi di sonno se rimane a lungo sui social network) a sviluppare una reputazione negativa di questi strumenti. Tengono testa nella classifica 2018 dei social maggiormente attivi, Facebook e YouTube.
Piattaforme social maggiormente attive (dato globale 2018) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
YouTube Facebook Whatsapp Messenger Instagram Google+ Twitter Skipe LinkedIn Pinterest
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Attività gestite tramite smartphone in Italia
Profilo utenti Facebook su 34 milioni in Italia
45% 38% 31% 26% 21% 11% 6%
femmine 13/17 18/24 25/34 35/44 45/54 55/64 65+
girare video o scattare fotografie usare funzione sveglia controllare il meteo controllare le notizie gestire agenda o appuntamenti gestire liste (spesa, ecc.) leggere e-book o quotidiani
48% maschi 52% 2% 2% 8% 9% 11% 12% 11% 11% 9% 9% 5% 6% 3% 4%
Digital in Italia 43,31 milioni utenti internet (+10%) 34 milioni utenti social (+10%) 49,19 milioni utenti mobile (+0,2%) 30 milioni utenti su social media mobile (+7%)
Fonte: We Are Social, 2018
NEW ENTRY di Giovanna Maffina e Ivan Pestillo
ABATON
AQUOLINA
Eau de toilette 100 ml € 100 - Eau de parfum 100 ml € 180 Famiglia olfattiva: AGRUMATA, FIORITA, AMBRATA Distributore: ABATON
Eau de toilette 100 ml € 35 - Eau de toilette 60 ml € 25 Famiglia olfattiva: FIORITA, FRUTTATA, GOURMAND Distributore: SELECTIVA
FIOR DI CHINOTTO
Un femminile luminoso, percorso da un caldo respiro. Dentro, uno scrigno di fiori bianchi molto profumati, i fiori del Chinotto, che crescono solo a Savona e in nessun’altra parte al mondo e che una famiglia di storici profumieri del luogo ha reinterpretato. Un piccolo agrume generoso, che si concede interamente: polpa, scorza, fiore soprattutto. Il fiore per poter diventare fragranza richiede tempo e l’avvicendarsi lento di varie quattro fioriture. Tante ne sono infatti passate perché i fiorellini bianchi fossero pronti per trasformarsi in Fior di Chinotto, fragranza di Abaton Parfum.
Il bouquet persistente, luminoso e rotondo è come una ballata senza tempo, sfaccettato ma con una profonda coerenza di senso, si sviluppa su una struttura agrumata solida e polifonica. L’esordio è affidato alle note dei fiori d’arancio, della rosa damascena, del mandarino. Dentro, un cuore morbido che trattiene timbri ambrati e preziosi, svelando la carezza di gelsomino, tuberosa e patchouly. Il fondo è caldo e avvolgente, con note di miele, muschio e legni preziosi. Bianco e giallo il fiore. Bianco e giallo, con segni d’oro, packaging.
SWEETME
Una fragranza che racconta la storia di una ragazza esplosiva, capace di gustare i momenti più dolci della vita. Si chiama SweetMe ed è la novità targata Aquolina che arriva in store come un’onda di dolcezza da cui lasciarsi coccolare. L’ispirazione arriva dalle caramelle, dolci come i momenti più spensierati della giornata. Ecco perché il flacone di SweetMe richiama proprio la forma di un sacchetto pieno di golosità. Il suo vetro trasparente, finemente decorato per ricordare al tatto i tratti delle caramelline di zucchero, è
sovrastato da una capsula sigillata con un nastrino che può trasformarsi in un braccialetto o fermaglio per i capelli. Al suo interno è custodito un jus fiorito e fruttato dall’irresistibile tocco gourmand. Nelle note di testa, l’asprezza degli agrumi è stemperata da una cremosa nota di pesca, mentre nel cuore sboccia un bouquet di fiori d’arancio e petali di magnolia. Il fondo è avvolgente e trasmette tutta la voluttuosità della vaniglia, unita a pralina e fava tonka, con i soffici toni del musk che riportano alla mente l’abbraccio più avvolgente dell’infanzia.
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cosmoprof di Ivan Pestillo
Cresce la fiera leader della bellezza È stata una 51esima edizione da record. E la definizione di ‘worldwide’ si addice all’expo più atteso a livello internazionale. solidità delle imprese ed eccellenza delle proposte i punti di forza. “Cosmoprof 2018 ha registrato risultati sorprendenti: superato il tetto dei 250mila visitatori del 2017, la fiera ha visto un incremento dell’11% nelle presenze degli operatori esteri”, ha dichiarato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere commentando la chiusura dell’evento che si è svolto dal 15 al 19 marzo nel quartiere fieristico bolognese. Cifre da record anche per gli espositori in aumento del 3% per un totale di 2.822 aziende provenienti da 70 Paesi. Complessivamente la manifestazione è cresciuta del 7,5%, a conferma del suo ruolo di evento leader di un network globale che porta nel mondo l’eccellenza del settore, grazie anche al supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, di ICE
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L’ appuntamento di Bologna ha registrato un incremento dell’11% fra gli addetti ai lavori
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(Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e all’ormai storica collaborazione con Cosmetica Italia. E proprio di Italia e di ‘made in Italy’ ci ha parlato Fabio Rossello, presidente dell’associazione nazionale imprese cosmetiche: “Anche quest’anno siamo stati al fianco di BolognaFiere con l’obiettivo di rappresentare al meglio un settore fiorente per l’economia italiana e mondiale e di rendere ancora più ricca di contenuti e di opportunità la 51esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna. La solidità delle nostre imprese e l’eccellenza dei nostri prodotti sono testimoniate dalla continua crescita del fatturato globale del settore cosmetico nazionale, prossimo agli 11 miliardi di euro. A determinare la performance positiva ha contribuito in parte il mercato interno, che ha registrato una crescita di oltre un punto percentuale e che, secondo le previsioni, continuerà a espandersi anche durante il 2018. L’apporto più evidente rimane, però,
cosmoprof quello delle vendite all’estero, che nel 2017 hanno raggiunto i 4,7 miliardi, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente; un chiaro segnale di come la cosmesi made in Italy sia sempre più apprezzata in tutto il mondo”. Un appUntamento mUltietnico già nella comUnicazione Importante per la kermesse, anche la presenza degli espositori internazionali con 27 Collettive per 24 Paesi: Cina, Taiwan, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, California, Corea, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Gran Bretagna, Indonesia, Israele, Italia, Lettonia, Olanda, Polonia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria e, per la prima volta, la collettiva della Svezia. Cosmoprof ha stretto rapporti sempre più sinergici con l’estero, confermando la sua forte vocazione internazionale. Non è un caso se, oltre alle consuete edizioni di Las Vegas e Hong Kong, quest’anno il format sbarcherà anche a Mumbai in India (a settembre). Così come non è un caso che a inaugurare questa 51esima edizione siano state quattro modelle multietniche, le stesse che vedremo nella campagna del 2019, per rappresentare una bellezza globale. format tailor-made: è qUesto il sUccesso A favorire il successo della manifestazione è stato anche il nuovo concept con percorsi di visita ‘tailormade’ pensati per le esigenze di business di aziende, buyer, distributori, retailer e operatori professionali. Le giornate da giovedì 15 fino a domenica
18 marzo hanno visto come protagonisti i professionisti del retail con le proposte di profumeria, cosmesi e prodotti green dei padiglioni Cosmo Perfumery & Cosmetics. Le aree Cosmo Hair & Nail & Beauty Salon d’interesse per gli operatori del canale professionale hanno, invece, mantenuto la consueta apertura da venerdì 16 a lunedì 19 marzo. tanti progetti tra presente e fUtUro Cosmoprof ha sostenuto l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) con l’iniziativa charity Boutique dedicata alla memoria di Roberto Kerkoc, vicepresidente di BolognaFiere scomparso l’anno scorso: 19 aziende espositrici hanno messo in vendita i propri prodotti, andati velocemente a ruba nei primi giorni della manifestazione, a dimostrazione della generosità del pubblico. L’intero ricavato è stato poi devoluto all’Istituto.
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cosmoprof
#visti&proposti Il corner dedicato alla cosmesi specializzata. Con tutti quei prodotti come le creme per le pelli sensibili, le formule green-oriented e i capillari che - nonostante ancora oggi rappresentino una nicchia in profumeria - possono valorizzare il punto vendita. È la proposta portata a Cosmoprof da BEAUTYup, nuova realtà di distribuzione cosmetica fondata da Jean Luc Michelot, che include i marchi Juvena, Declaré, Parfum Gres, ALV by Alviero Martini, Enolea e Absolument Parfumeur. Obiettivo: accrescere il valore dei brand indipendenti che attualmente rappresentano solo il 4% del fatturato del canale (dati Cosmetica Italia) e aumentare la reputazione della profumeria. Per farlo l’azienda mette a disposizione dei rivenditori servizi digitali innovativi come la formazione online o via webinar.
Una maschera in tessuto compressa, pronta all’uso con un solo click! È quella proposta dal marchio Puro Phi per contrastare l’invecchiamento biologico e meccanico della pelle con l’oligopeptide da ibisco che inibisce in modo reversibile la contrazione dei muscoli, simulando l’azione della tossina botulinica con un effetto che lavora nell’arco delle 24 ore. Una bella innovazione sia nel pack (che è anche 100% biodegradabile) sia nella formula!
Che ne direste di un barber shop in profumeria? Con tutti i prodotti di cosmesi maschile ed eventualmente anche la postazione barberia. È targato Original Toiletries ed è la proposta di Effegi Impex per i suoi Premium Retailer.
La linea kids, per imparare a prendersi cura della propria pelle già da piccoli, si chiama Abicì. E propone prodotti per viso, corpo e capelli estremamente delicati e rispettosi anche se altamente concentrati in acque floreali ed estratti botanici. La sicurezza, dunque, prima di tutto, certificata dal fatto che si tratta di un brand creato da una mamma - Barbara Ferraro, Ceo della società My Julia che distribuisce il prodotto - per sua figlia Giulia. Per i bambini dai 4 ai 12 anni.
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Il guanto struccante che deterge il viso soltanto con l’acqua è di Glov e il suo segreto sta nella fibra a forma di stella con cui è realizzato. Basti pensare che questa è ben 100 volte più sottile del capello umano e dunque capace di pulire a fondo i pori, meglio di un dischetto o di una salviettina struccante. E per farlo testare alla consumatrice, l’azienda mette a disposizione del punto vendita dei campioncini da dito.
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Non più fornitori ma partner. sono i terzisti, italiani e stranieri, protagonisti di cosmopack 2018, il palcoscenico scelto dalle aziende per presentare in anteprima mondiale le tecnologie e le soluzioni più avanzate per l’industria cosmetica.
di Giovanna Maffina
cosmopack
Se la supply chain fa la differenza, vince
464 espositori (+6% rispetto al 2017, il 55% dei quali stranieri) provenienti da 31 Paesi: due numeri che danno l’idea di ciò che è stato Cosmopack 2018, l’evento di Cosmoprof Worldwide Bologna che coinvolge l’intera filiera produttiva del beauty e, negli anni, è cresciuto sino a diventare un importante riferimento per la supply chain a livello internazionale. Un evento cominciato, quest’anno, il 15 marzo e chiuso il 18 in contemporanea con Cosmo Perfumery & Cosmetics, per creare sinergie di networking e di business tra le aziende espositrici e le figure professionali più influenti nella filiera produttiva. A essere rappresentate, tutte le sfaccettature del contoterzismo, italiano e mondiale, dalle materie prime ai macchinari
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1.100 milioni di euro: è quanto ha fatturato il contoterzismo italiano l’anno scorso, con un +8,5%
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e soluzioni di automazione dei processi produttivi, dalla produzione conto terzi - soluzioni full service incluse - agli applicatori, oltre al packaging, primario e secondario. Ma anche le formulazioni, le proposte di design, le soluzioni digital, l’artificial intelligence e la virtual reality. Tanti modi diversi di interpretare il dietro le quinte della bellezza e una certezza: la conferma del ruolo leader del contoterzismo italiano nel mondo in quanto a creatività, innovazione, capacità propositiva, macchine e design, che nel 2017 ha fatturato 1100 milioni di euro (+8,5% rispetto al 2016). Il comparto ha acquisito competitività internazionale per la capacità di proporre innovazione, l’attenzione al customer service, la flessibilità produttiva e il full service. Un brand a tutti gli effetti, il Cosmopack, che è cresciuto in visibilità, autorevolezza e raggio d’azione anche grazie all’attività di scouting di ICE e del Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del programma di roadshow di Cosmoprof Worldwide Bologna. In crescita, in quanto a numero di espositori, si è confermato il segmento dei macchinari così come quello del packaging secondario, con una presenza sempre più significativa dei leader mondiali di mercato.
cosmopack
Il progetto Powderful e la virtual reality Nell’edizione 2018 è tornata The Cosmopack Factory, il format nato 6 anni fa a Bologna che quest’anno era presente con Powderful, il progetto integrato di produzione di una ‘all-over palette’ (da usare come illuminante, ombretto, blush e rossetto), che copriva e fotografava tutti i vari step di realizzazione del prodotto finito, dal concept al design del prodotto, toccando poi il processo produttivo fino al posizionamento nel punto vendita e all’interazione esperienziale, prerogativa del canale retail. Partner dell’iniziativa sono stati HCP, Ancorotti Cosmetics, Vetraco Group, Nastritex, Pennelli Faro e Ars Metallo, che hanno sviluppato il design di Powderful in collaborazione con Centedegrés, agenzia di design internazionale. L’area dimostrativa, allestita all’interno del padiglione 19 di Cosmoprime, si è per la prima volta concentrata anche sul retail, con l’introduzione delle nuove tecnologie di virtual reality nell’esperienza di acquisto. Un packaging, quello di Powderful, che nelle intenzioni di chi lo ha progettato vuole essere il punto d’incontro fra il cosmetico e il mondo virtuale, offrendo agli utenti la possibilità di sfruttare le più moderne tecnologie per ottenere il massimo dal proprio prodotto di bellezza. Un’app collegata al cosmetico consentiva di accedere a contenuti video e schede informative sulle caratteristiche del prodotto. Il massimo della personalizzazione! Nella Factory si poteva assistere a una dimostrazione live di back injection, tecnica che consente la compressione della polvere.
Premi e riconoscimenti all’innovazione I Cosmopack Awards 2018 sono tra i più prestigiosi premi di bellezza in ambito internazionale. A eleggerli, ogni anno, una giuria di esperti - giornalisti, designer, editori... - selezionati grazie alla partnership con Beautystreams e provenienti da tutto il mondo. Quest’anno, sono stati 582 i prototipi arrivati a Bologna da ogni parte del mondo per concorrere agli award. E tra questi ne sono stati selezionati 20, quattro per ogni categoria, sulla base di parametri quali l’innovazione, la creatività e la sostenibilità. Ecco i vincitori.
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1 AMPOULE DROPPER, YONWOO Categoria skincare packaging technology: Ampoule Dropper, presentato da Yonwoo (Corea del Sud), è un contagocce per massa a bassa viscosità realizzato in gomma che mantiene l’usabilità del flacone contagocce. 2 BYE BYE BRUSH, OMNICOS GROUP Categoria make-up packaging technology: Bye Bye Brush, presentato da Omnicos Group (Italia), è un applicatore per ombretto in polvere che non ha bisogno di alcun pennello e non sporca le dita. 3 WARM & COLD PROGRAM, PINK FROGS COSMETICS Categoria skincare formula: Warm & Cold Program, presentato da Pink Frogs Cosmetics (Italia), programma ‘2in1’ per un trattamento di bellezza da istituto: una maschera a effetto caldo per aprire i pori della pelle e disintossicarla, seguita da una maschera a freddo per completare l’azione purificante e idratante. 4 SECOND CHANCE, GOTHA COSMETICS Categoria make-up formula: Second Chance, mascara drops presentato da Gotha Cosmetics (Italia), è il primo ‘mascara life extender’ del mercato proposto sotto forma di booster nero in gocce. Oltre a restituire una seconda vita al mascara ristruttura e idrata le ciglia.
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7 DOMANDE A... di Giovanna Maffina
Olga
atriani L’ AD di Karys Due, azienda proprietaria dei marchi Hanorah e Acque di Italia, fa il punto sul percorso di rinnovamento cominciato due anni fa.
Partiamo dalla novità, la Mask no Mask, arrivata in finale ai Cosmopack Awards. È la prima volta che partecipate al concorso?
Sì, è la prima volta. L’aver concorso alla finale di un premio così prestigioso che valorizza l’innovazione ci ha davvero inorgoglito. Tra i 592 prodotti arrivati, il nostro è stato selezionato tra i primi quattro, una grandissima soddisfazione! La nostra azienda da anni è presente in fiera come espositore di Cosmopack, ma la partecipazione agli Awards sigilla idealmente il percorso di profondo rinnovamento aziendale iniziato due anni fa con la costituzione di una nuova compagine societaria, che si è subito focalizzata sia sul core business del contoterzismo che sul rilancio dei marchi di proprietà, Hanorah e Acque di Italia. Karys Due è una delle poche aziende in Italia che lavora conto terzi e al tempo stesso distribuisce marchi di proprietà. La nostra Mask no Mask è una formula trasformista, da cui originano due texture completamente diverse, per due diverse esigenze cosmetiche: da un lato, un tradizionale trattamento in crema, gel o emul-gel, viso o corpo, dall’altro un trattamento intensivo, una maschera gelificata peel-off. È un prodotto creativo, in quanto rappresenta una nuova proposta di maschera che origina da una crema cosmetica classica. Basta spruzzare l’attivatore sulla crema perché
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LA MASK NO MASK È IL PRODOTTO CON CUI KARYS DUE HA CONCORSO ALLA FINALE DEI COSMOPACK AWARDS DI BOLOGNA
questa si trasformi in maschera peel-off; sostenibile, in quanto costituito da una materia prima, l’algina, naturale e biocompatibile, e innovativo, poiché l’algina, che è una sostanza già utilizzata in cosmetica, viene qui rivisitata e proposta in un’accezione nuova. Siamo entrati in una grande tendenza mondiale dove tanto è già stato detto, riuscendo tuttavia a proporre un prodotto davvero totalmente inedito!
e inserendo nuove figure professionali. Il risultato è una crescita media annua del volume d’affari del 20-30%.
Rimaniamo sul concetto di innovazione. Ci spiega com’è nata l’idea di creare un comitato d’innovazione all’interno dell’azienda?
Lo scorso anno stavate lavorando alla cosmetica DIY (Do It Yourself) di Hanorah: come sta evolvendo il progetto?
Volevamo creare sinergie preziose tra R&D e marketing, perché convinti che dal dialogo costante tra le competenze coinvolte nel processo produttivo possano nascere grandi idee, sia in termini di materie prime che di prodotti finiti. Mask no Mask è il risultato di queste sinergie, di questo team che ha lavorato compatto a un obiettivo comune. Abbiamo investito molto nella riorganizzazione aziendale, per migliorare i processi e utilizzare al meglio gli impianti, valorizzando le risorse esistenti
Il progetto DIY di HanORAh è in fase di lancio e si chiama ORA, perché risolve ORA ogni esigenza legata alla quotidianità di chi la utilizza. ORA è un concetto forte, immediato, veloce, semplice. Di nuovo, parliamo di un approccio personalizzato alla bellezza, che riteniamo vincente. Hanorah conosce profondamente le donne e sa che le esigenze della pelle femminile cambiano nel corso della vita, non solo per il tempo che passa ma anche in funzione delle variazioni climatiche. Solo
7 DOMANDE A... chi ha questo knowhow può dare soluzioni puntuali e specifiche. È un progetto che certamente amplieremo. Oggi proponiamo 2 Starter Kit, 4 refill e 9 attivatori che, a seconda di come vengono miscelati, creano prodotti diversi per rispondere a tutti i bisogni cutanei: stanchezza, detossinazione, tonicità, idratazione, rigenerazione... Una goccia in più degli attivatori o una loro diversa combinazione danno la possibilità di personalizzare ciascun passaggio della routine di bellezza (dal latte detergente alla crema, passando attraverso il tonico per arrivare al siero di trattamento), potendo contare su un’infinità di combinazioni e quindi di soluzioni possibili. Stiamo già lavorando a un ampliamento di gamma, che presenteremo il prossimo settembre. Confermate l’interesse del consumatore verso prodotti cosmetici sempre più customizzati?
Certamente. Il consumAutore con il quale ci confrontiamo - curioso, consapevole, più sicuro di sé e dalla forte personalità - è diventato un soggetto attivo, quasi un ‘consulente’ delle aziende, che sa di bellezza ma non solo e desidera prodotti personalizzati. Non si accontenta più di avere ciò che hanno anche tutti gli altri,
vuole qualcosa di unico, che parli di lui. Per quanto riguarda il brand Acque di Italia, invece, come procede lo sviluppo del progetto?
La nuova direzione strategica individuata per Acque di Italia prevede una politica di marketing orientata a offrire un prodotto di regalistica tutto l’anno. Da gennaio stiamo proponendo alle nostre profumerie un mix di materiali POS: shopper di diversi colori e dimensioni, nastrini logati, veline, bolli chiudi pacco con messaggi speciali, materiali che, se usati nel modo corretto, diventano un vantaggio competitivo, in quanto consentono un servizio personalizzato che fidelizza non solo al marchio ma anche al punto vendita. L’idea è di rinnovare ogni anno i materiali, con l’obiettivo di rendere Acque di Italia ‘l’occasione regalo in profumeria’ tutto l’anno. Quando si parla di consumi, il discorso cade inevitabilmente sui giovani e sulla necessità di farli rientrare nel canale. So che anche in questo senso negli ultimi mesi avete lavorato non poco…
Avvalendoci anche della consulenza e del supporto di collaboratori esterni, stiamo elaborando un piano di comunicazione il cui obiettivo è quello di individuare il
ACQUE DI ITALIA È L’OCCASIONE REGALO PENSATA PER LA PROFUMERIA. OGNI CONFEZIONE PUÒ ESSERE PERSONALIZZATA, GIOCANDO SU SACCHETTI, NASTRI E BOLLI CHIUDI PACCO OGNI VOLTA DIVERSI.
format giusto per attirare l’attenzione delle nuove generazioni. Infedeli a qualsiasi tipo di comunicazione tradizionale ma internauti, alla continua ricerca di novità, di stimoli, di occasioni di divertimento e di differenziazione, i giovani sono oggi nel mirino sia delle grandi aziende cosmetiche che delle profumerie e la strategia è quella di intercettarli là dove passano la maggior parte del loro tempo: i social network. Se è però risaputo che faticano a entrare in profumeria, preferendo altri canali, è altrettanto vero che i target più maturi, con maggiore capacità di spesa rispetto alle nuove generazioni, devono essere trattenuti e fidelizzati. Per questo motivo stiamo sviluppando una proposta di comunicazione sul punto vendita fresca e accattivante, che attiri l’attenzione della consumatrice, coinvolgendola in un’esperienza d’acquisto dove è lei stessa la protagonista. C’è poi un altro problema, che riguarda propriamente le profumerie: la saturazione del mercato, l’eccesso di lanci, gli stock che pesano e costano. Come vi ponete nei confronti di queste criticità? Come venite incontro ai profumieri partner?
Con un’offerta diversa e personalizzata che mette al centro il consumatore e sostiene il trade con l’obiettivo di aumentare il sell out. Cambiando gli stili di vita e cambiando i bisogni, anche i prodotti devono cambiare. Le stesse profumerie si sono ormai accorte che le esigenze delle loro clienti sono sempre meno ‘incasellabili’ e un assortimento cosmetico statico fatica a star dietro al cambiamento. Ecco il senso di un’offerta come la nostra, studiata per essere personalizzabile al massimo, che mette la consumatrice al centro e che trasforma il profumiere in un amico/consulente di bellezza. È sulla capacità di soddisfare i bisogni mutevoli della clientela e di soddisfare la sua voglia di sperimentare che ci giochiamo la partita della bellezza.
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SPECIALE CORPO di Ivan Pestillo
LINEA PERFETTA? ARRIVANO I RINFORZI
Trattamenti mirati per una silhouette snella e soda, accompagnati da rituali rilassanti anche a casa. E da formule che ottimizzano l’attività sportiva. Oggi è possibile prendersi cura del corpo a 360°.
Stando a quanto si legge in The World in 2018, supplemento annuale dell’Economist, quest’anno benessere e felicità delle persone faranno da indicatori significativi per calcolare lo stato di salute di una Nazione. Questi nuovi parametri sono in perfetta sintonia con il World Happiness Report dell’ONU secondo il quale la felicità non dipende solo dalla ricchezza economica, ma anche da tutta una serie di buone abitudini. Pensare a sé stessi diventa sempre più importante, soprattutto oggi che il wellness è accessibile a tutti. Centri benessere e spa possono essere ricreati anche tra le mura domestiche grazie ai rituali di bellezza proposti dalle aziende cosmetiche. “In realtà questa tendenza è in auge già da parecchi anni e, ciclicamente, alcuni prodotti tornano di moda”, spiega Matteo Locatelli, CEO di Pinkfrogs Cosmetics, società specializzata nella produzione di cosmetici per conto terzi. “Il desiderio di benessere è sempre molto elevato, soprattutto con i ritmi della società
moderna. Fra gli ingredienti più utilizzati ci sono senz’altro le argille, legate a un’elevata richiesta di detossinazione e purificazione, alle quali si aggiungono i benefici dell’aromaterapia classica e di ingredienti più esotici come l’acqua di cocco (dalle molteplici virtù idratanti, purificanti, tonificanti e fortificanti viso, corpo e capelli), e i burri di Murumuru e Babassu che vantano proprietà altamente nutritive”, sottolinea l’esperto. Cosmetici che regalano sensazioni La polisensorialità è la più importante carta giocata da un prodotto cosmetico per fare breccia nel consumatore e aiutarlo nella sua ricerca di benessere. Tutti i sensi entrano in gioco dal tatto all’olfatto e persino il gusto: non è un caso che alcuni cosmetici abbiamo profumazioni così golose da invogliare a mangiarli. In alcuni canali, inoltre,
MATTEO LOCATELLI, CEO DI PINKFROGS COSMETICS
sono già disponibili scrub per le labbra commestibili, al sapore di marshmallow. “Niente come l’olfatto è in grado di sollecitare i sensi” racconta Locatelli. “Le profumazioni devono essere avvolgenti, inebrianti, seducenti. Fin dall’applicazione, i cosmetici dedicati ai rituali benessere trasportano il consumatore in un mondo onirico e trasmettono un’immediata sensazione di relax. Ultimamente la rosa è tornata grande protagonista sia per i trattamenti viso che corpo con profumazioni rivisitate in chiave ultra-moderna e dalle sorprendenti sfaccettature”.
rituali di benessere 80 IMAGINE 4 2018
Aquapure è una linea di trattamenti quotidiani, arricchiti con la preziosa acqua di sorgente marina che sgorga a più di 22 metri di profondità, presso le coste di granito rosa della Bretagna. Questa, naturalmente arricchita con minerali e oligoelementi, stimola la sintesi dei lipidi cutanei, favorisce e ottimizza il mantenimento della giunzione dermo-epidermica e migliora l’idratazione e l’elasticità della pelle, preservandola dall’invecchiamento.
BY TERRY Con burro, cera, olio ed estratti di diverse tipologie di rosa, Baume de Rose Le Gommage Corps leviga la pelle del corpo con i suoi cristalli di zucchero. Distribuito da Dispar.
SPECIALE CORPO
ARVAL
❝Fra gli ingredienti
più utilizzati, gli attivi esotici e le argille
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I COLONIALI Softening è una linea addolcente a base di bambù e ginseng; comprende la Crema Bagno dalla texture fondente per una pelle più elastica e luminosa e i Dischetti Effervescenti (un cult del brand) da sciogliere nella vasca per creare la sensazione di un massaggio.
ALYSSA ASHLEY Per rispondere alle esigenze della consumatrice moderna, attenta all’Inci, il brand ha creato la linea BioLab, formulata con oltre il 96% di ingredienti di origine naturale e totalmente priva di parabeni, Sles, Sls, Mit, fenossietanolo, siliconi, ftalati, oli minerali, paraffina e coloranti. Tre le profumazioni disponibili - Aloe Vera & Bamboo, Tiare & Almond e Ginger & Curcuma - tutte declinate in altrettante referenze: shower gel delicato, lozione emolliente per il corpo e acqua profumata. Distribuito da IPD.
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SPECIALE CORPO
MONOTHEME La linea Skin Therapist sfrutta gli ingredienti delle farmacopee tradizionali per regalare un bagno di benessere. Quattro le collezioni: Peonia dalle virtù antibatteriche, Melissa dalle proprietà calmanti (in foto), Mirtillo anti-ossidante e Osmanto rassodante. Distribuito da Mavive.
CRABTREE &EVELYN La collezione Lavender & Espresso è stata ideata per regalare una sensazione di serenità che duri giorno e notte. Ogni texture, estremamente confortevole, è una miscela nutriente con olio di lavanda, cipresso, limone italiano, patchouli, legno di sandalo e olio di caffè. Senza parabeni, oli minerali, ftalati e propylene glycol. Distribuito da BeautySan.
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BAIJA Quattro collezioni di cosmetici naturali e altamente sensoriali - ovvero French Pompon (in foto), Festin Royal, Moana e Sò Loucura - che si declinano in crema mani, olio corpo, acqua profumata, detergente liquido e scrub. Tutte pensate per offrire un momento di relax! Non a caso, ciascuna delle quattro linee è completata da un profumo d’ambiente che sottolinea la vocazione all’aromaterapia del brand. Distribuito da Euracom.
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JUVENA Per rinvigorire la pelle e ‘rinfrescare’ la mente, arriva la nuova linea Vitalizing Body Care con le sue formule avvolgenti, al profumo di arancio, gelsomino e giglio. Tra gli ingredienti star di ciascuna delle sue cinque referenze troviamo l’olio di noce di macadamia elasticizzante, il coenzima Q10 rinforzante, il pantenolo idratante e la calendula lenitiva. Distribuito da Beautyup.
KIEHL’S La famosa Creme de Corps si declina in due referenze che ne conservano le tante virtù. La prima è l’olio detergente schiumogeno Creme de Corps Smoothing Oil-To-Foam Body Cleanser che, arricchito con olio di ricino e di vinaccioli, sprigiona note di vaniglia e mandorla. La seconda è l’olio secco per il corpo Creme de Corps Nourishing Dry Body Oil nel formato spray.
L’OCCITANE Vero trattamento cocoon per una pelle morbida e liscia, il Balsamo Corpo alla Mandorla regala un’esperienza multisensoriale: dalla piacevolezza del packaging verde oliva in metallo fino al raffinato profumo di mandorla che avvolge la pelle.
BIOTHERM La linea Bath Therapy combina le erbe e gli estratti di origine naturale più efficaci, gli stessi che venivano utilizzati fin dall’antichità nelle terme romane, per trasformare il bagno quotidiano in un momento rigenerante. Tre le armonie disponibili - Zenzero & Menta Piperita, Infuso Rilassante di Frutti Rossi & Rosmarino e Infuso Avvolgente di Pompelmo & Salvia - a loro volta declinate in tre referenze (detergente, scrub e crema corpo), tutte arricchite con il prezioso Life Plankton.
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SPECIALE CORPO
i trattamenti specifici Oggi la consumatrice sa bene che per combattere la cellulite e sfoggiare una silhouette snella e tonica occorre mettere in atto una strategia multifattoriale. Uno stile di vita regolare, una buona dieta mediterranea e un’attività fisica costante possono prevenire e ridurre il problema. Ma la cellulite può essere ostacolata nel suo processo degenerativo anche con l’intervento, il più possibile tempestivo e continuativo, di cosmetici che, grazie alla loro formulazione, riescono a penetrare nella pelle e a riordinare gli squilibri creatisi a livello degli adipociti.
Gli anticellulite tra passato e futuro Come spiega Matteo Locatelli di Pinkfrogs Cosmetics: “Oggi esistono tanti ingredienti per combattere gli inestetismi della cellulite e sarebbe riduttivo fare solo qualche nome ma, fra tanti, gli attivi della vecchia guardia (come ad esempio la caffeina e l’escina) rispondono ancora, seppur relegati in secondo piano, alle esigenze dei cosmetici più moderni. Da qualche anno, inoltre, sono stati affiancati alle texture più
classiche e rassicuranti, come il latte e l’emulsione, anche prodotti più futuristici come stick e patch, ovvero un’evoluzione della tradizione che corrisponde alle necessità di una consumatrice sempre più attenta e alla ricerca di novità. Se pensiamo infine che i suddetti prodotti promettono un’efficacia in tempi rapidi, ovunque ci si trovi e senza perdere tempo in lunghi massaggi, ecco che troviamo la risposta al successo di questo trend che conquisterà sempre più quote anche nel nostro mercato”.
HANORAH È una routine completa, per la remise en forme, quella targata Perfect Body che comprende quattro specialità: la Crema Anticellulite Massaggio Profondo, l’Anticellulite Effetto Fresco-Tensore Immediato, la Crema Rassodante Ricompattante e la Crema Urto Anticellulite Resistente Effetto Liposcultura.
CLARINS Doppia efficacia idratante con il Lait Corps Hydratant Velours a base di aloe vera bio che aiuta le cellule cutanee a catturare e fissare l’acqua.
PUPA Crema Rassodante Snellente tonifica la silhouette con il Perfect Body Complex che contrasta il rilassamento dei tessuti e l’estratto di ippocastano drenante.
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Oltre al nuovo formato da 200 ml della Crema Antismagliature ed Elasticizzante, la gamma Body Care si arricchisce con la nuova Crema Pancia e Fianchi Lipolifting che riduce gli accumuli adiposi con caffeina, loto marino e proteine vegetali. Nuovi anche Beauty Oil e Luxury Oil, con estratti di fiori il primo e oli preziosi il secondo.
SPECIALE CORPO
BIOPOINT
COLLISTAR Vanta una texture inedita, perché senza risciacquo, il Gel-Fango Drenante Anticellulite con la sua futuristica Slim-Drone Technology che, come un drone, raggiunge gli adipociti senza dispersione di attivi. Innovativo anche il Concentrato Antismagliature Attivi Puri: un distillato che associa elastina, acido ialuronico e collagene. Entrambi da abbinare al nuovo Talasso Scrub Tonificante.
EQUILIBRA Per la linea corpo Aloe è tempo di restyling con nuovi flaconi accattivanti e ricchi di informazioni. Tra i must-have: il Crio-Gel Cellulite con il 20% di aloe vera riequilibrante e il Gambe Leggere Gel con la vite rossa vasoprotettrice. Entrambi super-freschi!
FILORGA Con il 5% di caffeina dalle proprietà lipolitiche, la texture balsamo di NutriModelling si trasforma in un olio da massaggio a contatto con il calore della pelle.
THE ORGANIC PHARMACY Resculpting Body Gel con caffè verde per stimolare l’idrolisi dei grassi e ridurre in poco tempo circonferenza cosce e girovita. Distribuito da Luxury Lab Cosmetics.
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fitness mania Lo scorso gennaio, subito dopo le consuete abbuffate natalizie, il magazine Business Insider ha stilato la classifica dei 50 migliori account Instagram di fitness da seguire. La lista contiene profili di tutti i tipi, dallo yoga al sollevamento pesi fino alle arti marziali. Questo perché oggi in molti hanno compreso quanto l’attività sportiva sia alla base del benessere psico-fisico spesso messo a dura prova dai ritmi lavorativi. Lo hanno capito per primi i Millennial, ma anche le generazioni X e Z. E il trend è stato subito cavalcato dalla case cosmetiche, pronte a offrire ogni genere di prodotto, dal deodorante alle salviette rinfrescanti.
Formule multitasking e prêt-à-porter Ad accomunare le formule fitness sono freschezza e praticità. Lo conferma Matteo Locatelli di Pinkfrogs Cosmetics: “Il marketing dei brand è sempre più attento al ‘fast beauty’ che promette risultati di bellezza in tempi rapidi. Seguendo questo trend, i nostri Laboratori hanno creato nuove formule detergenti in pratici stick e prodotti idratanti e tonificanti con texture trasformabili da applicare sotto la doccia e che possono essere utilizzati ovunque, anche fuori casa”.
ADIDAS Sono due formule intelligenti, quelle del deodorante e dello shower-gel Adipower. Queste reagiscono al movimento del corpo e al calore perché incorporano una serie di capsule energizzanti di fragranza in grado di lasciare la pelle asciutta fino a 72 ore.
PUPA Body Coach agisce come un vero allenamento cosmetico intensivo per ridurre la cellulite con una miscela di estratti vegetali che rallentano lo stoccaggio dei grassi.
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CLINIQUE Nella linea CliniqueFit non poteva mancare lo spray rinfrescante Workout Face + Body Hydrating Spray con formula idratante a base d’acqua e priva di oli. E nemmeno le salviette PostWorkout Face + Body Cleansing Swipes con pH delicato.
Healthy Fitness comprende bagno doccia, crema corpo, shampoo, crio-gel e deodoranti, caratterizzati da formule con il 98% di ingredienti di origine naturale, per essere sempre al top durante e dopo l’attività fisica. Due le linee Thè Verde Matcha e Arnica per lei, Pepe Nero e Arnica per lui - più il Deo Purify con aloe vera protettiva e il Deo Fresh al fico d’India ad azione intensiva. Distribuito da Italian Beauty.
SPECIALE CORPO
AMOVITA
GESTI COMPLEMENTARI
Quando si parla di trattamento corpo e della ricerca di benessere, non si può non pensare ai beauty-tool e agli accessori da bagno che regalano una coccola in più. Le spugne della collezione Bambù di Martini Spa, per esempio, sono estremamente delicate e arricchite con estratti di bambù che esplicano un’azione rivitalizzante sulla pelle. Sono, invece, di Camomilla Milano le lavette in morbida spugna di cotone, proposte all’interno di una romantica scatola in legno a pois. Mentre RVM Beauty ha portato in Italia il buffer Adamas che, realizzato con vera polvere di diamante, rimuove delicatamente callosità e pelle secca per piedi sempre morbidi e lisci.
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SPECIALE CORPO
NATURA BISSÉ Il trattamento anti-age illuminante Diamond Extreme Hand Cream incorpora la niacinamide per correggere l’iperpigmentazione delle mani. Distribuito da Luxury Lab Cosmetics.
SENSAI Intensive Hand Treatment con una formula anti-età globale a base di Hydra Firming Booster per mani più lisce e levigate. Al delicato profumo di orchidea, prugna e albicocca.
COMPAGNIE DE PROVENCE Delicato, il Savon Liquide De Marseille Nourissant Karité al profumo di fiori bianchi. Distribuito da Officina Parfum.
mani in vista Sensoriali, idratanti, profumate, ma soprattutto burrose e ricche di potenti attivi ristrutturanti: sono le creme mani di ultima generazione che riportano in auge una gestualità d’altri tempi perché richiedono un massaggio per essere assorbite. L’invito è quello di dedicarsi delle pause di relax, magari alla sera prima di coricarsi, proprio per riappropriarsi di una routine troppo spesso dimenticata.
Tante soluzioni, tutte sensoriali Le mani essendo tra le parti del corpo più esposte agli agenti esterni meritano cure specifiche, dalle creme idratanti a quelle anti-discromie. Non mancano i saponi, anch’essi ricchi e sensoriali. E i detergenti antibatterici senza risciacquo, perfetti per la consumatrice sempre di corsa. Vanno impiegati con parsimonia per non alterare in modo eccessivo il film idrolipidico della pelle.
FABY
BJÖRK & BERRIES
M2 Hand Cream con city-filter per proteggere le mani da agenti esterni come sole, vento e inquinamento.
Dalla tradizione secolare svedese nasce la crema mani Botanist a base di potenti ingredienti naturali. Distribuito da Paul Roses Distribution.
SUSANNE KAUFMANN Hand Peel Rejuvenating si avvale di un innovativo complesso esfoliante con vitamine e cellulosa vegetale per promuovere la rigenerazione cellulare delle mani.
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NEW ENTRY di Ivan Pestillo
GIORGIO ARMANI
CARTIER
ACQUA DI GIÒ ABSOLU
DÉCLARATION PARFUM
Eau de parfum 40 ml € 70 - Eau de parfum 75 ml € 101,50 Eau de parfum 125 ml € 136,50 Famiglia olfattiva: LEGNOSA Distributore: HELENA RUBINSTEIN
Parfum 50 ml € 81 Parfum 100 ml € 116 Famiglia olfattiva: ORIENTALE, BOISÉE Distributore: RICHEMONT
Terzo capitolo della storia di Acqua di Giò, nonché nuova celebrazione dell’incontro tra l’uomo e la natura, Acqua di Giò Absolu nasce dall’unione dell’acqua con il legno. La texture fresca e delicata dell’acqua viene così enfatizzata dall’intensità delle note legnose per creare un’elegante sinfonia dedicata all’uomo dalla mascolinità sensuale. A orchestrarne il jus è stato, ancora una volta, il maestro profumiere Alberto Morillas che, alle note marine, ha voluto aggiungere un pizzico di patchouli. Questo patchouli proviene esclusivamente dal Guatemala
ed è stato scelto per due motivi: innanzitutto per le sue sfumature moderne ed essenziali, poi perché viene estratto nell’ambito di un nobile progetto di economia sostenibile. Anche il packaging di Acqua di Giò Absolu riesce a esprimere alla perfezione l’incontro tra l’acqua e il legno. Il flacone dal design classico - lo stesso che caratterizza tutta la linea - è sormontato da un tappo in legno di frassino (anche questo proveniente da una produzione sostenibile) poi laccato e inciso con il monogramma iconico di Giorgio Armani.
Nel 1998, il profumiere Jean-Claude Ellena creò l’eau de toilette Déclaration segnando i gusti (olfattivi) di un’intera generazione. Oggi, a distanza di 20 anni, Mathilde Laurent, naso parfumeur della maison Cartier, ha deciso di sperimentarne una nuova sensazione con l’omonima versione Parfum. A spingerla alla creazione di questo jus sembra essere stata la voglia di tornare all’essenza più autentica del profumo, a una virilità selvaggia che caratterizza il moderno uomo Cartier. Il risultato è una reinterpretazione calda e moderna che raccoglie
l’eredità del passato. Fedele alla forza del legno di cedro del profumo originario, il Parfum ne accentua le sfaccettature boisé con un mix di note orientali. Quanto alla forma del flacone, anche questa resta fedele all’originale ma con quel tocco di modernità che si traduce in uno slancio verso l’alto, con una base ancora più solida. Un flacone che rappresenta la sintesi tra il mondo maschile e quello del lusso: da un lato la potenza della scultura di vetro, dall’altro l’eleganza delle finiture ispirate ai dettagli degli orologi uomo della maison.
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RICERCA di Marta Pacillo
La maschera che fa innovazione in modo... capillare Una crescita globale del 7%. È questo il dato positivo che hanno registrato le maschere viso nel 2016. Il trend dominante che Biopoint interpreta nell’haircare. Spesso poco monitorato, il mercato haircare nel segmento selettivo è invece un contesto dinamico e attualmente tra i più interessanti dell’industria cosmetica. Si assiste infatti all’ingresso di nuovi player allettati dalle opportunità che questa tipologia di prodotti offre a un brand per esprimere la propria capacità d’innovazione sia in termini formulistici che di packaging, che di gestuelle. Ed è qui a dimostrarlo proprio Biopoint confermatosi anche nel 2017 leader del segmento haircare in profumeria con una quota di mercato del 21%. Punti di forza? Un’expertise di oltre 60 anni che ha permesso alla marca di rispondere puntualmente alle esigenze dei consumatori che ricercano un trattamento professionale ma a domicilio. Ed è qui che risiede il punto focale dell’ultima novità in arrivo in profumeria: una maschera per capelli in tessuto, un rituale mutuato dall’esperienza del salone del parrucchiere per portarlo direttamente tra le mura di casa.
IL CALORE OTTIMIZZA la performance Il primato - nel mercato italiano - della maschera capillare Biopoint risiede nel fatto che per essere applicata va fisicamente indossata. È, infatti, realizzata in tessuto e sostenuta da una tecnologia ispirata alla beauty routine coreana. La ‘cuffia termo-vapore’, quando si indossa, proprio come una cuffia, grazie al calore generato
RICERCA
IL 32% DELLE CONSUMATRICI ITALIANE DI SKINCARE UTILIZZA LE MASCHERE VISO. BIOPOINT CAVALCA IL TREND E CREA LE INNOVATIVE MASCHERE PER CAPELLI IN TESSUTO.
Nell’ambito delle beauty mask, la profumeria rappresenta il primo canale con il 41% di vendite fisiologicamente dal nostro corpo, permette la chiusura delle cuticole. I principi attivi, sigillati all’interno della corteccia, vengono completamente assorbiti dalla fibra, penetrando in profondità: in questo modo l’efficacia della maschera è amplificata proprio come un trattamento professionale eseguito in un salone di bellezza. Il trattamento, già distribuito all’interno della cuffia, è facile, veloce e comodo da
applicare. Non sporca mani né vestiti, bastano 15 minuti e nel mentre dà la libertà di dedicarso ad altro (leggere un libro, cucinare, fare stretching...). Si può anche lasciare agire tutta la notte come una vera sleeping mask e risciacquare al risveglio. L’esclusivo trattamento esplica la sua azione sia come rituale pre-shampoo sui capelli asciutti, che come maschera intensiva dopo la detersione.
PRONTA ALL’USO, in tre versioni Le azioni principali della maschera sono: rigenerare e riparare, rendere la cuticola morbida e levigata, donare forza, compattezza ed effetto setoso alla chioma. È studiata in tre versioni in base alle specifiche esigenze del capello e al risultato professionale desiderato: trattamento protezione colore è la formula più adatta a chi desidera proteggere e prolungare la brillantezza del capello e mantenere vivace il colore; trattamento riparazione, gesto rigenerante profondo per capelli sfibrati e danneggiati; infine, trattamento lucentezza che agisce per esaltare la luminosità e morbidezza dei capelli. Disponibile in formato monodose per un trattamento istantaneo di bellezza.
Biopoint e il progresso
IL TREND DELLE MASCHERE DI BELLEZZA È ORIGINARIO DELL’ORIENTE, IN PARTICOLARE DELLA COREA. ORA ANCHE IN EUROPA HA TROVATO UN FORTE CONSENSO.
LA MASCHERA PER ECCELLENZA È QUELLA PER IL VISO IL CUI SUCCESSO SI DEVE ALLA SUA PRATICITÀ, FACILITÀ D’USO E AL FATTO CHE RAPPRESENTA UNA COCCOLA.
SECONDO DATA MONITOR LE MASCHERE VISO DAL 2010 AL 2015 HANNO REGISTRATO UNA CRESCITA - A LIVELLO MONDIALE DEL 72,9% NELL’INDUSTRIA SKINCARE.
UN BUSINESS DA 44 MILIONI DI EURO È STATO QUELLO DELLE MASCHERE, NEL 2016 SUL MERCATO ITALIANO, CON UN TREND DI CRESCITA PARI AL +33%.
LA POPOLARITÀ GLOBALE DELLA BEAUTY MASK È DIVENTATA TALE CHE NE È NATO UN ASHTAG SPECIFICO, #FACEMASK, DIVENTATO FENOMENO VIRALE SU INSTAGRAM.
BIOPOINT, LEADER NEL SEGMENTO HAIRCARE SELETTIVO, COGLIE QUESTO TREND PROPONENDO LA PRIMA MASCHERA CAPELLI DA INDOSSARE.
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L’insegna
Il mestiere più bello del mondo? Il mio!
di Giovanna Maffina
27 profumerie tra emilia Romagna e Piemonte. e altre che potrebbero arrivare nei prossimi mesi. Rossi Profumi, realtà presente sul mercato da molti anni, nel tempo rimasta fedele a precisi principi. Come la centralità del cliente, che deve vivere un’esperienza unica. sempre. Presentare la Rossi Profumi risulta superfluo: chi nel selettivo non conosce l’insegna emiliana? Anche Carlo Rossi, che dell’azienda è amministratore unico, è un imprenditore noto, rigoroso per formazione, schietto e diretto per temperamento. Quella che abbiamo usato come titolo è la considerazione con la quale l’intervista è iniziata e si è conclusa. Inizio con una ‘provocazione’. Tempo fa mi aveva detto che il nostro selettivo, se fosse andato avanti di questo passo, tra dieci anni non ci sarebbe più stato… In realtà non è così che la penso. La riflessione che facevo era leggermente provocatoria e riguardava un certo modo, che non condivido, di fare business di alcune realtà imprenditoriali, dove sono i capitali a prevalere. Realtà che non si confrontano con le problematiche complesse con cui dobbiamo invece confrontarci noi, che a fine mese abbiamo la necessità di far quadrare i conti delle nostre aziende. Il nostro è il mestiere più bello del mondo e sono convinto che la voglia di stare bene e di trattarsi bene, gratificandosi con i nostri prodotti, non cesserà mai di esistere. Veniamo al 2017, com’è andata per Rossi Profumi? Abbiamo chiuso con un lieve incremento del 2%, dunque meglio della media del mercato, in terreno negativo. Non c’è da
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stupirsi, il selettivo da anni è in crisi, non riesce a riprendersi, così come confermato anche dai dati relativi al 2017 resi noti da Cosmetica Italia. L’essere un’azienda familiare dove tutti hanno una stessa visione del business e dell’approccio al mercato ci aiuta non poco. Siamo imprenditori concreti, con i piedi ben piantati a terra, che mettono al primo posto gli interessi del consumatore. Sembra una cosa scontata o semplice, ma non lo è: implica tanta formazione e investimenti importanti.
La disaffezione dei giovani pare essere il problema centrale della profumeria, ma non le sembra un falso problema? Se a 20 anni non si avvicinano per il ridotto potere d’acqusito, potrebbero farlo a 30, quando sono economicamente indipendenti… La penso esattamente come lei. È naturale che in una certa fase della vita, quando ancora si dipende dalla famiglia, si preferiscano negozi che hanno prezzi più
L’insegna il punto vendita di rossi profumi in via carlo alberto, a torino.
accessibili. Ma la vita segue un proprio inevitabile percorso e questi stessi giovani, crescendo, si avvicineranno alle marche. Scontato ribadire ancora una volta che starà a noi, alla nostra professionalità, trasformarli in giovani adulti frequentatori del canale. È sempre andata così e il fatto che venti o trent’anni fa la profumeria avesse meno concorrenti e non ci fossero i monomarca o i drugstore, cambia poco. La profumeria ha un posizionamento unico e offre un’esperienza d’acquisto unica. È vero che state lavorando a una piattaforma online per l’e-commerce, che dovrebbe debuttare nei prossimi mesi, forse già per la fine dell’anno? Sì è così. Siamo convinti che il successo di un’impresa di profumeria passi sempre più dall’integrazione del negozio fisico con quello virtuale. Certo è che il negozio fisico non potrà mai estinguersi! Parlano a riguardo tutte le profumerie indipendenti di cui è disseminato il nostro Paese, negozi dove il contatto umano e il piacere del dialogo sono fondamentali e non potrebbero essere sostituiti da nient’altro. I negozi sono insostituibili soprattutto quando l’industria deve presentare al pubblico le novità. Se il 40% e oltre del fatturato delle aziende arriva dalle novità, ci vorranno ben degli spazi fisici dove la gente va e scopre i nuovi prodotti, non crede?
E del fenomeno dei compratori cinesi che cosa ne pensa? Riguarda anche le profumerie emiliane? Sì, negli ultimi due/tre anni il fenomeno ha preso consistenza anche dalle nostre parti, e direi che è un’opportunità da sfruttare. Non ci vedo niente di male. I compratori arrivano e comprano a prezzi da banco e il fatto che acquistino più pezzi da portare a casa mi sembra irrilevante. È fatto noto che in Estremo Oriente i prodotti di marca costino molto di più, quindi anche acquistando senza particolari sconti, ci guadagnano comunque. Il fenomeno della crescita della comunità cinese direi che, in linea generale, è interessante e va tenuto d’occhio. Nelle nostre profumerie, oltre ad avere linee di trattamento specifiche, organizziamo anche eventi per le consumatrici cinesi, specie in occasione di festività come il loro capodanno. Qualche mese fa il Senato ha approvato il DDL sulla concorrenza in farmacia... Non la preoccupa questo fatto? Boots, tanto per fare un nome, potrebbe arrivare in Italia e ‘prendersi’ delle farmacie. E considerando che Boots nel Regno Unito vende da sempre i cosmetici della profumeria… Mi sembra un falso problema. Qui i ‘Boots’ li abbiamo già: sono i drugstore. Quindi, francamente non starei a preoccuparmi troppo. Si torna sempre al pensiero già espresso. Se siamo bravi a fare il nostro
mestiere, non dobbiamo temere la concorrenza di nessuno, neanche della farmacia. Se la cliente ha voglia di regalarsi un momento di gratificazione e piacere non penso proprio vada in farmacia quanto, piuttosto, in profumeria. Avete 27 negozi. Pensate di comprarne altri? Il successo di un’impresa di profumeria deve per forza passare dalla crescita dimensionale? Per quanto riguarda la prima domanda, sì ci stiamo ragionando. Non so dirle se sarà già per quest’anno o agli inizi del prossimo. Per quanto riguarda la seconda, direi che non è strettamente necessario crescere esageratamente se l’impresa è ben gestita. La nostra crescita, negli anni, è stata molto graduale, anche perché l’acquisto di ogni nuovo punto vendita comporta investimenti importanti che vanno ben valutati. Qual è la dimensione che tendete a preferire? Tra i 150 e i 200 metri quadrati, non oltre, perché quando le superfici sono troppo grandi il rischio è quello che si spersonalizzi il servizio, che è invece la leva strategica sulla quale noi costruiamo il rapporto con le nostre consumatrici. Mi tolga una curiosità: se non avesse fatto questo mestiere, che cos’altro le sarebbe piaciuto fare? Di nuovo questo mestiere. Non ho dubbi.
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Noi siamo la bellezza (repetita iuvaNt) Tra una decina di giorni ci riuniremo a Milano per incontrare le agenzie coinvolte nella realizzazione della creatività per la campagna di canale e scegliere il progetto che ci rappresenterà. Si è parlato molto della nostra iniziativa in questi mesi. Ci piace pensare che proprio grazie alla Fenapro si sia risvegliata la voglia di fare squadra, dando valore a un mestiere che ha un proprio profondo significato e che, nell’immaginario del consumatore, ha ancora tanto da raccontare. Una volta scelta la creatività, il passo successivo sarà quello di confrontarci con gli imprenditori ‘rimasti a guardare’ per coinvolgerli e partire. Non è solo una questione economica, anche se è evidente che tutti dobbiamo fare i conti a fine mese. Ci interessa tornare a comunicare ciò in cui crediamo, soprattutto ciò che siamo: un mondo dove, senza nessuna retorica, si va per sognare, per evadere, per regalarsi attenzioni. Siamo fieri di questo mestiere davvero intriso di bellezza e vogliamo condividere con tutti i consumatori il piacere di ‘fare’ e ‘vivere’ la profumeria.
Filo diretto Per far sentire la vostra voce scrivete a: FENAPRO Corso Venezia, 49 20121 Milano mail: fenapro@fenapro.it www.fenapro.it
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Contraffazione e mercati (rionali) L’ultima (purtroppo solo in ordine di tempo) retata della finanza risale allo scorso marzo, quando in due punti vendita a Napoli sono stati sequestrati quasi 50 mila cosmetici che riportavano loghi contraffatti di noti brand internazionali. Anziché seguire il canale ufficiale, i prodotti venivano offerti su improvvisate bancarelle dei mercati rionali a prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli imposti. Tra gli articoli sequestrati, pennelli, lucidalabbra, rossetti, fondotinta e mascara.
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Un canale troppo tradizionale, con un problema di comunicazione e di percepito verso le più giovani. Ma anche un ‘mondo di svago’, dove trovare competenza e calore. Sono alcuni dei punti del brief girato ai creativi per la campagna di canale.
Campagna di canale. Lo scorso 6 marzo si è ufficialmente entrati nella fase operativa/creativa alla presenza delle 4 agenzie di comunicazione coinvolte nel progetto: Lorenzo Marini Group, Fremantley Media, Anyway Group e Casiraghi Greco & C. Oltre a loro, Michelangelo Liuni, Mario Verduci, i profumieri coinvolti nel comitato di studio per la campagna (Piero Amoretti, Mara Zanotto, Stefano Biagi, Fabio Lo Prato) e i rappresentanti del Gruppo Cosmetici in Profumeria di Cosmetica Italia (Ulrica Wikstrom, Dario Belletti e Gian Andrea Positano del Centro Studi di Cosmetica Italia). Prossima riunione del gruppo di contatto, il prossimo 10 aprile, quando i candidati presenteranno la loro creatività e si sceglierà il progetto vincente. Dalle
riflessioni emerse tra i presenti si è configurato il brief al quale stanno lavorando le agenzie. Eccolo. Il canale: troppo tradizionale, ha un problema di comunicazione. Si è persa l’unicità. Si è perso il senso dell’andare in profumeria, la magia e il servizio che c’è in questo canale vs altri canali bellezza. È l’unico canale di bellezza con
di Giovanna Maffina
CampagNa di CaNale: le ageNzie ai Nastri di partenza
un personale preparato per diagnosi della pelle, trucchi e consigli di profumi (commesse preparate nella bellezza = Beauty Advisors, o Makeup Artists e Estetiste). E’ un canale in difficoltà da anni con perdita di consumatori basso e medi spendenti in generale, che ‘arranca’ di fronte alla concorrenza che arriva da Kiko e da altri monomarca sull’asse make-up, proposto a prezzi più bassi, e perde consumatrici skincare a vantaggio del canale farmacia. La concorrenza viene anche da altri settori come Pandora, Apple, Zara. La consumatrice (80% degli acquisti è ad appannaggio femminile con i segmenti makeup 30%, skincare 35% e profumi 35%, il restante 20% è maschile con 75% profumi e 25% skincare). Età media in profumeria 42 anni. I Millennials tra i 15-35 anni si rivolgono principalmente alla profumeria per il make-up e il profumo, non sentono ancora il bisogno di skincare (se non maschere e struccanti). I Millennials sono i più scettici verso le commesse di profumeria perché hanno paura di un consiglio interessato. Anche le donne che hanno 35+, che hanno abbandonato
Le millennial tendono a snobbare il canale. I motivi? Uno tra gli altri, temono il consiglio 'interessato' del personale. Ma la profumeria le interessa per il make up e le fragranze 95 2018 4 imagine
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la profumeria per la farmacia, se ne sono andate a causa di commesse che non hanno saputo dare il consiglio giusto e, quindi, non sono riuscite a giustificare il sovrapprezzo della profumeria. Le donne 40+ sono le più affezionate al canale e credono che la ricerca e il prezzo dello skincare costituiscano una garanzia e sono sensibili alla dimensione onirica che questo canale e i suoi prodotti permettono. Queste donne hanno molto spesso instaurato una relazione di fiducia con una commessa di preferenza nella loro profumeria di preferenza. Che cosa rappresenta la profumeria per le consumatrici: un mondo di svago, dove vado per passare un po’ di tempo piacevole, sogno, magia, un mondo emotivo, di colori, profumi e coccole. Non è sempre vero poi che il layout delle profumerie fisiche rispecchi i desiderata delle consumatrici. Il canale profumeria ha un peso più importante in Italia rispetto ad altri paesi in UE. La donna Italiana è più legata all’apparire, all’estetica e ai grandi marchi. La donna Italiana si pone più all’ascolto degli esperti, siano essi commesse, make-up artist, dermatologhe, etc. La donna italiana si informa relativamente di più sui social (mobile) e utilizza di più i social rispetto alle consumatrici del resto dell’UE. Cosa distingue la profumeria da altri canali di bellezza: un personale preparato che può offrire un servizio e far vivere un’esperienza alla consumatrice (diagnosi, trucco, etc), ma senza camice. Proprio come accade in
Innovare, portare una nuova e grande idea per dinamizzare la profumeria
farmacia, bisogna creare il simbolo (l’insegna/la vetrofania) per le profumerie selettive che aderiscono al progetto e il simbolo (“il camice”/la spilla) che distingue il personale della profumeria. I profumi sono quasi esclusivamente venduti in profumeria; il canale rimane il preferito per il make-up ed è sempre il primo canale dello skincare viso e anti-age. Come far si che la campagna di canale contribuisca al sell-out delle profumerie selettive che aderiscono: bisogna essere generosi in prima battuta, la campagna deve essere un successo. L’operazione deve avere un effetto importante sul sell-out delle profumerie che aderiscono (NPD) così da invogliare il resto della
Beauty Coachè in attesa di ripartire! Di tappe in un anno il nostro Beauty Coach ne ha fatte tante. Partito a Torino nel gennaio del 2017, il percorso certificato professionalizzante per chi lavora in Profumeria è ritornato nel capoluogo piemontese lo scorso gennaio per chiudere (ma solo temporaneamente) il ciclo di incontri formativi realizzati con la società di consulenza, formazione e comunicazione Shackleton Consulting. Dalla fine di gennaio, Beauty Coach è in pausa. Ma l’obiettivo è di farlo ripartire quanto prima, perché ha davvero introdotto un approccio diverso alla formazione, una ventata di innovazione che ha raccolto ovunque molti consensi. In attesa che il fondo For Te ‘sciolga la prognosi’ su quali saranno gli enti aventi diritto a essere finanziati per l’erogazione della loro attività formativa, auspichiamo che davvero stavolta il nostro Beauty Coach risulti vincente, così da accedere alle risorse necessarie perché il grande progetto continui.
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distribuzione ad aderire per gli anni a venire. Bisogna creare un simbolo chiaro che distingua chi partecipa alla campagna, da utilizzare nelle vetrine delle profumerie, sui loro siti e nella campagna media. Obiettivo della campagna: migliorare la frequentazione del canale, creare traffico. Periodi caldi & call to action per andare in profumeria: il 38% del sell-out si concentra in 7 settimane di gifting: Natale (4 settimane), Black Friday, San Valentino e Festa della Mamma. Ci sono diversi modi di fare call to action per andare in profumeria e offrire servizi: prove prodotto, un regalo ad ogni acquisto (gift with purchase), concorsi… ma servirebbe innovare e trovare nuovi call to action. Requisiti “fiscali” di creativita’ per l’industria: è importante dare risalto ai prodotti delle marche che partecipano alla campagna per entrare nella categoria fiscale di advertising delle varie aziende. aspettative: l’approccio migliore? “Dimenticare tutto quello che vi abbiamo raccontato. Innovare, portare una nuova e grande idea che possa dinamizzare il canale” (Fabio Lo Prato).
Riassunto delle puntate precedenti. Lo scorso 2 marzo Libero pubblica un articolo dal titolo “Cosmetici talvolta inutili e spesso perfino dannosi”, il cui contenuto è facilmente intuibile. Riportiamo un paio di passaggi, per inquadrare meglio il punto di vista espresso. “I cosmetici non essendo farmaci non possono avere o vantare proprietà terapeutiche, eppure chiunque di noi usa ogni giorno prodotti per la bellezza di ogni tipo come fossero miracolose medicine per il viso e per il corpo, senza sapere cosa contengono, ma confidando, senza ombra di dubbio, di ottenere in breve tempo i risultati che promettono” (…). “Sedotti come siamo dal marketing e dalle speranze di eterna giovinezza affidate a poche centinaia di euro, ne acquistiamo mensilmente di ogni marca senza convinzione di causa, dagli antirughe ai prodotti snellenti, rassodanti, contro la cellulite, dai saponi agli shampoo rivitalizzanti, sottovalutando che dentro i rossetti, i rimmel e i profumi si nascondono luci ed ombre, che finiscono col riflettersi sulle nostre aspettative, se non sulla nostra salute”.
La risposta di CosmetiCa itaLia Subito, Cosmetica Italia è intervenuta “rispetto ad alcuni messaggi sulla sicurezza dei prodotti cosmetici e sulla veridicità delle informazioni fornite ai consumatori in merito alla loro efficacia veicolati dall’articolo”, ribadendo come la sicurezza delle formule sia la priorità assoluta per l’industria cosmetica italiana ed europea. Questo perché tutti i prodotti di bellezza venduti in Europa hanno l’obbligo di sottostare a norme precise, contenute nel Regolamento europeo 1223/2009 sui cosmetici, “che permette di commercializzare solamente prodotti la cui sicurezza sia
stata verificata e dimostrata. Sicurezza che viene garantita dall’impiego di sostanze selezionate e regolamentate, dalle informazioni presenti in etichetta – comprese le avvertenze per un uso corretto del prodotto – e dalla rigorosa valutazione effettuata da esperti qualificati prima dell’immissione sul mercato”. Mentre il contenuto dei messaggi pubblicitari, anch’esso messo sotto accusa nel servizio, è normato da un altro Regolamento “che vigila sulla correttezza delle informazioni, che devono essere utili, comprensibili e affidabili”. Inoltre, vanno fornite prove sulle proprietà attribuite a questo o a quel cosmetico. Va dunque da sé che non risulti possibile commercializzare prodotti di bellezza attribuendo loro funzioni o proprietà che millantano di possedere, ma nella realtà
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A volte tornano…
Sono i giornalisti che screditano senza parlare con cognizione di causa. Così, lo scorso 2 marzo è successo che uscisse un servizio che sparava a zero sul settore cosmetico e sulla comunicazione utilizzata. Le argomentazioni addotte? Sconosciute. non possiedono. “L’affermazione contenuta nel titolo dell’articolo - si legge nel comunicato di Cosmetica Italia secondo cui i cosmetici sarebbero inutili, trova inoltre smentita nell’esperienza quotidiana di ciascun consumatore, che li ritiene infatti indispensabili alleati per l’igiene, la prevenzione e il benessere personale. “Non sussistono, dunque, preoccupazioni per i consumatori in merito alla sicurezza e all’efficacia dei cosmetici in commercio in Italia ed Europa”, chiude il comunicato.
... e queLLa deLLa Fenapro
Michelangelo Liuni ospite di Pambianco a Cosmoprof Lo scorso 15 marzo, il presidente della Fenapro è stato tra gli ospiti del convegno “L’evoluzione della profumeria: i protagonisti”, che ha chiamato a raccolta alcuni protagonisti del mondo cosmetico, appartenenti a trade e industria. L’incontro è stato organizzato da Pambianco Beauty in collaborazione con Accademia del Profumo e Cosmoprof Worldwide Bologna.
4“Quando si affrontano tematiche così tecniche, conviene parlare con cognizione di causa”, sottolinea Michelangelo Liuni. “Il marketing è una cosa – e sulla veridicità dei contenuti del messaggio pubblicitario vigilano un apposito Regolamento e un apposito Giurì – e la conoscenza delle caratteristiche dei singoli prodotti è un’altra. Dietro ogni prodotto ci sono laboratori, ricercatori, formule, studi, test rigorosi che sono sotto gli occhi di tutti. Basterebbe solo documentarsi un poco per comprendere quanto le aziende investono in ricerca e innovazione, anche mutuando tecniche e knowhow dal settore farmaceutico”. Anche il personale viene costantemente aggiornato. “Solo chi conosce la materia sa come argomentare in modo corretto il prodotto. Altrimenti il nostro mestiere non avrebbe ragione di esistere”. Lo stesso consumatore ha idee chiare su ciò che vuole, si documenta. “Denigrare ii cosmetici è anche denigrare chi li acquista, che non è uno sprovveduto e si informa su ciò che intende acquistare”.
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THE ITALIAN TOUCH OF MAKE-UP
E M U L O V ! B BOM