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FORMA E MATERIA
from IMAGINE 11/2021
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LA NECESSITÀ URGENTE DI TROVARE ALTERNATIVE VALIDE AI MATERIALI INQUINANTI, SPINGE LE AZIENDE A SOLUZIONI SMART E I CONSORZI A VELOCIZZARE LA LORO ATTIVITÀ DI RICICLO.
Riciclo infinito
Lumson lancia Re Place, il suo primo sistema refill, segnando una nuova importante tappa sulla strada della sostenibilità. Ispirato al positive luxury, poggia su tre pillar: re-think, re-gen e re-act. Re-think perché il packaging è ripensato in un’ottica di eco design; re-gen per offrire una nuova vita al vaso in vetro; re-act perchè il consumatore è sempre più attivo e personalizza il proprio prodotto semplicemente sostituendo l’inner cup, la capsula ricaricabile all’interno del vaso. «È uno dei refill studiati dal nostro centro di eccellenza per rispondere perfettamente alle esigenze di mercato. Nei nuovi sistemi di progettazione circolare, i refill sono una soluzione efficace per il loro impatto estremamente positivo sull’ambiente», sottolinea il presidente di Lumson Matteo Moretti. Re Place utilizza due dei vasi in vetro Lumson da 50 ml, DeLuxe e Unique, che si distinguono rispettivamente per l’elegante forma classica e per le linee arrotondate di prestigio. Entrambi i vasi possono essere personalizzati a piacimento. FORMA E MATERIA di Giovanna Maffina
LA BOTTIGLIA DI CARTA
La Pulpex Limited è a un passo dall’industrializzare la sua bottiglia in carta, grazie a un accordo con Stora Enso, azienda finno-svedese tra i leader mondiali nella produzione di packaging di pasta di cellulosa e carta, che negli anni si è specializzata in soluzioni rinnovabili e biomateriali. Pulpex utilizzerà il materiale fibroso dell’azienda per produrre le sue bottiglie plastic free con una linea di produzione che dovrebbe partire nel 2022. Pulpex è una società nata per la progettazione di packaging sostenibili del gruppo Diageo, leader nel mercato delle bevande. «Il nostro prototipo in carta diventerà l’alternativa più eco alle tradizionali bottiglie in plastica», dicono in azienda.
Il record di Comieco
In termini quantitativi, il mercato degli imballaggi in cellulosa, prevalentemente carta e cartone, è quello che pesa di più nel nostro Paese, con il 32,9% di quota di mercato. Ed è anche il più esportato, con una quota pari all’87% che rimane in Europa, mentre il 72% di quella destinata ai mercati extra Ue raggiunge l’Africa. Cinese è invece il 93% delle importazioni extra Ue (fonte: Istituto dell’Imballaggio). Analizzando i dati relativi al 2020, a dispetto di quanto accaduto in altri Paesi europei, come Germania e Francia, e nonostante la difficoltà del momento, il comparto è cresciuto in termini produttivi pur registrando un leggero calo del 3% del fatturato, assestandosi sugli 8.054 milioni di euro. Quel che più conta, è costantemente cresciuta l’attività di riciclo, tanto che lo scorso anno si è superato l’87% di tasso di materia prima riciclata, anticipando di dieci anni gli obiettivi fissati per il 2030. Un risultato importante ottenuto grazie all’impegno di Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici.