IMAGINE 02/2020

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RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO - MENSILE - ANNO 46 - N.2 2020 - € 4,50

multicanalità, una questione di scelte il make up conquista i social accessori, l’altra faccia della bellezza




YSLBEAUTY.COM

PER INFORMAZIONI, NUMERO VERDE 800-922259.

THE NEW EAU DE PARFUM

DUA LIPA








PENSIERI E PAROLE

Riporto da Wikipedia: Instagram è un social network che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri, e condividerle in Rete. Nel 2012 l’azienda è stata comprata per un miliardo di dollari da Facebook Inc. A partire dal 14 gennaio 2019, la foto con più “mi piace” su Instagram è una foto di un uovo, pubblicata dall’account @world_record_egg, creata con l’unico scopo di superare il precedente record di 18 milioni su un post di Kylie Jenner. L’immagine ha superato i 53 milioni e mezzo di “mi piace”. Anche noi parliamo in questo numero di Instagram, riferito al make up. Ormai si tratta indubbiamente di un fenomeno inarrestabile. La vita di moltissime persone è sotto gli occhi di tutti, nessun segreto, massima visibilità, infinita curiosità. Per quanto mi riguarda, senza alcuna polemica, trovo che spesso se ne faccia un uso a dir poco improprio. Penso ai bambini fotografati e postati dal momento del parto fino al compimento della maggiore età (poi ci pensano da soli…) senza che possano esprimere il loro parere in proposito, senza evidentemente il loro consenso. Penso ai tanti adulti, spesso seri e stimati professionisti, che tra feste e viaggi indossano abiti super firmati e basta un touch per sapere di quale stilista sono scarpe, borse, abiti e accessori vari. Vere e proprie vetrine dove l’ostentazione è regola e l’apparenza è la vera protagonista esaltata da like, cuoricini e commenti spesso sgrammaticati. Ma per fortuna non tutto è da buttare e anche in questo caso vale la regola che è la misura a fare il veleno. Mi riferisco alle suggestioni che il make up può trasmettere anche grazie a Instagram. Tolte le mostruosità di alcune proposte eccessive anche per la notte di Halloween, capita di imbattersi in visi ben truccati, in video che raccontano con precisione e competenza le varie fasi per realizzare il make up giusto per ogni occasione con qualche dritta insolita e curiosa che proprio non avremmo mai immaginato potesse esserci così utile e semplice da realizzare. Per questo in redazione anziché ispirarsi, come sempre alle tendenze trucco delle sfilate, si è pensato di curiosare tra le scelte e i suggerimenti delle influencer più gettonate. Ma poi non abbiamo resistito a interpretare a modo nostro quello che per tutte le donne è un momento ludico, da dedicare a sé stesse con tecnica, ma soprattutto con fantasia ben sapendo che si può, di volta in volta, trasformare il proprio look come quando da bambine ci si vestiva o da principesse o da streghe cattive.

E D I T O R

IN CHIEF

Penso sia capitato a tutte di entrare in profumeria e di pensare: «Vorrei provare tutto…» perché a ogni stagione si vorrebbe rinnovare anche il beauty, come il guardaroba, desiderando di cambiar faccia senza stravolgimenti, ma con un tocco anche lieve che ci renda più belle, che aggiunga autostima e ottimismo. Speriamo quindi che il servizio dedicato al make up su questo numero di Imagine sia di gioiosa ispirazione. Con buona pace di Instagram.

di Cristina Milanesi

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NUOVO MASCARA

NERO ESTREMO

VOLUME + TRATTAMENTO RINFORZANTE CIGLIA CON 4 OLI PREZIOSI


IN QUESTO NUMERO

16.

PAG. 36 IL MAKE UP VIAGGIA SUI SOCIAL

CODICE COLORE Pantone Fruit Dove

18.

TRA LE RIGHE Libri e bellezza trasversale

20.

NOVITÀ DI TENDENZA Gli ultimi lanci in profumeria

22.

FORMA E MATERIA L’innovazione sta nel pack

24.

SUL PEZZO Belle notizie dal canale

26.

GENERAZIONE DIGITALE L’era degli influencer

28.

PUNTI DI VISTA La parola a Stefano Giuntini

30.

PRIMO PIANO Valerio Gatti, Micys Company

34.

FIERE E SALONI Aspettando Cosmoprof...

SPECIALE 36. 49.

MAKE UP Tendenze dal web Il trucco in numeri

51.

ICONE Il rosso secondo Dior

56.

INCHIESTA Dove va il consumatore?

62.

FOCUS Gli accessori in profumeria

68.

ARGOMENTI L’unione fa la forza!

PAG. 56 IL FUTURO È DELLA MULTICANALITÀ IMAGINE .11


IN QUESTO NUMERO

PAG. 30 PUPA SI RINNOVA

70. AFFINITÀ ELETTIVE Fenomeno Estetista Cinica 72. STRATEGIE Olfattorio si racconta 74.

STORIE IN VETRINA La doppia anima di El Charro

76.

FORMA E MATERIA Viaggio nella ricerca di Chromavis

78.

SAPER VENDERE True Icon Lipstick di Naj Oleari

79.

ANNIVERSARI Lutens omaggia Marrakech

80.

SAPER VENDERE Extreme Blush di Pupa

81.

FENAPRO MAG News dalla Federazione

imagine ORGANO UFFICIALE FENAPRO rivista specializzata fondata nel 1975 DIRETTORE EDITORIALE Michelangelo Liuni DIRETTORE RESPONSABILE Maria Cristina Milanesi cristina.milanesi@rcs.it

CONFINDUSTRIA RCS MediaGroup SpA via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano

BEAUTY CONSULTANT Ivan Pestillo

PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO URBANO CAIRO

PROGETTO GRAFICO Giorgia Gullotta

CONSIGLIERI Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Uberto Fornara, Marco Tronchetti Provera

REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE Giorgia Gullotta giorgia.gullotta@rcs.it SEGRETERIA DI REDAZIONE Paola Giangualano paola.giangualano@rcs.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Ivan Pestillo, Giovanna Maffina, Nicoletta Civardi, Francesca Marotta STAMPA Errestampa srl - Orio al Serio (BG) Registrazione del Tribunale di Milano N° 139 in data 24/3/1986 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa il 10/4/85 al n. 1529

12. IMAGINE

DIRETTORE GENERALE NEWS Alessandro Bompieri REDAZIONE via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano telefono 02 2584 6304 - fax 02 2584 6675 ABBONAMENTI per informazioni: 02 25846785 orario continuato 9.00 - 18.00 CONCESSIONARIA RCS MediaGroup SpA

PUBBLICITÀ SFERA via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano (MI) Italy telefono +39 02 2584.6733, +39 02 2584.1 (centralino) TRAFFICO PUBBLICITARIO Claudia Fieni claudia.fieni@sfera.rcs.it COORDINAMENTO TECNICO Allen Michi allen.michi@sfera.rcs.it

GARANZIA DI RISERVATEZZA Informiamo gli abbonati che i dati utilizzati per inviare questa rivista da parte di RCS MediaGroup SpA, titolare del trattamento, sono custoditi nella banca dati di RCS MediaGroup SpA su supporti informatici e sono trattati anche associandoli ed integrandoli con altri Data Base legittimamente utilizzabili, sempre nel pieno rispetto delle misure di sicurezza a tutela della Sua riservatezza. Diritti dell’Interessato (art. 7 del D.Lgs. 196/2003). In qualsiasi momento potrà esercitare i Suoi diritti scrivendo al Responsabile del trattamento c/o RCS MediaGroup. - via Angelo Rizzoli 8 - 20132 Milano (dbm.privacy.sfera@rcs.it) e potrà ottenere gratuitamente l’aggiornamento, la rettifica, la cancellazione o la trasformazione in forma anonima dei Suoi dati.





CODICE COLORE di Ivan Pestillo

MUST VIVACE Il maestro profumiere François Demachy rende omaggio alla vitalità dei fiori con un jus che unisce rose e geranio. MISS DIOR ROSE N’ROSES, DIOR

CULT Modulabile e setoso, in 10 nuove nuance dalle intense tonalità opache fino a quelle shimmer e più discrete. BLUSH, NARS

CREATIVI Romantici, in bianco e argento, per decorare le unghie in modo semplice e veloce! SWEET GIRL NAIL STICKERS, ESSENCE

16. IMAGINE

UN ROSA ESTROVERSO CAPACE DI CREARE UNA PRESENZA CHE NON PUÒ ASSOLUTAMENTE ESSERE IGNORATA. È LA NUANCE FRUIT DOVE DEL SISTEMA PANTONE: SUCCOSA, POP, ESTIVA MA SOPRATTUTTO POTENTE COME LA FEMMINILITÀ DI COLEI CHE SCEGLIE DI INDOSSARLA CON DISINVOLTURA.

PANTONE 17-1926 TCX ®

VARIOPINTO Un bracciale elastico in alloy smaltato che punta sul grande potere del colore e mette di buonumore! OPS!JOY, OPSOBJECTS

FEMMINILE Un jus che incanta con il suo cuore di muschio avvolto da un’irresistibile rosa. FOR HER FLEUR MUSC EDT FLOREALE, NARCISO RODRIGUEZ

PRECISO Con acido salicidico, da applicare direttamente sulle imperfezioni per ridurne la proliferazione batterica. DOT ERASER, VERALAB

ESOTICO Come un fulmine, una vibrante nota di Dragon Fruit attraversa l’iconico accordo di caffè scuro. BLACK OPIUM EDP NEON, YSL



TRA LE RIGHE

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TOP

SETTORE IN CRESCITA IN PROFUMERIA, IL LUSSO È UN CONCETTO CON MOLTI SIGNIFICATI. ECCONE ALCUNI TRA LIBRI, BEAUTY E FIERE DA NON PERDERE!

In profumeria è… meglio!

L’ultimo report di Altagamma, Consensus, presentato lo scorso novembre, prevede segnali di crescita nel mercato del lusso per il 2020, con la vendita di prodotti di bellezza che aumenteranno del 5%. Il settore sta attraversando un momento positivo favorito dalla forte tendenza verso il make up abbinata a un incremento del segmento delle fragranze. Con una rilevanza sempre maggiore dello store fisico che, a differenza di quello virtuale, offre esperienze full immersion e premium, con la possibilità di toccare, sentire e sperimentare il cosmetico.

18. IMAGINE

di Francesca Marotta

Mille sfaccettature

L’arguta Coco Chanel definiva il lusso come “una necessità che inizia quando la necessità finisce”. E diceva anche che “alcune persone pensano che sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità”, e generalmente indica tutto ciò che è di qualità. Il significato associato a questo termine, nel tempo, ha subito ulteriori evoluzioni, arricchendolo di contenuti. Sempre più spesso è legato alla sfera dell’autorealizzazione e alla possibilità di esprimere se stessi. Considerazioni che emergono forti nel libro “Il lusso secondo me” di Nicoletta Polla Mattiot, che affronta questo tema come una sfida contemporanea, sospesa tra sogno e progettualità. L’autrice ha raccolto le considerazioni di 60 persone tra scrittori, scienziati, registi, filosofi, teologi, sociologi, sportivi ed economisti, che si sono espresse sull’argomento. Così, per il critico d’arte Flavio Caroli si tratta di un concetto strettamente legato alla bellezza: “C’è così tanto da guardare e riguardare. Io amo circondarmi di quello che appaga lo sguardo”. Per lo scienziato Lamberto Maffei significa “…trovare una persona che mi insegni qualcosa, qualsiasi cosa, che mi regali una puntura di entusiasmo, una nuova curiosità, la voglia di continuare a esplorare”; mentre Nicola Gardini, professore di letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford, sostiene: “…dovremmo sforzarci di costruire bellezza. E anche di comprarla. Ci sono manufatti meravigliosi”. Il luogo incantato dove trovarli è anche la profumeria. Dove tra gli scaffali fanno bella mostra di sé fragranze esclusive racchiuse in flaconi che assomigliano sempre di più a piccole opere d’arte. EDIZIONI IL SOLE 24 ORE.

Una rosa prestigiosa

Uno studio di LVMH Recherche rivela che le carenze di potassio, di acidi grassi essenziali e di ceramidi rendono la pelle sfibrata e sensibile ai cambiamenti climatici. Gli esperti di rose della Scienza Dior hanno trovato la soluzione. Avvalendosi di un processo di estrazione sostenibile sono riusciti a trasferire il potere rigenerante di tutti i componenti della pregiata Rose de Granville in Dior Prestige Micro-Caviar de Rose. Un prezioso scrigno di 22 micronutrienti rivitalizzanti, capaci di favorire il naturale processo di riparazione e distensione della pelle.

Oro da ammirare

Un elemento che rende lussuoso un bene è anche la materia prima utilizzata. Una delle più pregiate è l’oro. Che accresce il suo valore attraverso le lavorazioni artigianali di abili orafi che lo trasformano in preziosi gioielli. Per avere una panoramica delle creazioni di alto livello mai realizzate c’è Oroarezzo International Jewelry Exhibition, in programma dal 18 al 21 aprile 2020. Una piattaforma di promozione dell’oreficeria made in Italy che raccoglie il meglio delle nostre eccellenze. Con un’area dedicata al gioiello fashion, dove scoprire i trend.



NOVITÀ DI TENDENZA di Ivan Pestillo

DA BRAVE BEAUTY COACH, VI BASTERÀ OSSERVARE LO STILE DELLE VOSTRE CLIENTI PER “CUCIRGLI ADDOSSO” UN GLAM SU MISURA.

ROBERT PIGUET

Un profumo disorientante, che stordisce e lenisce insieme, ispirato all’energia esplosiva della città: Atomica profuma di zenzero, cipriolo, olibano, vetiver, guaiaco e ambra. DISTRIBUTORE: OFFICINA PARFUM

SISLEY

Soin Lavant Perfecteur de Couleur deterge delicatamente i capelli colorati e con mèches, donandogli un’inedita luminosità grazie all’estratto di fiori di ibisco. DISTRIBUTORE: SISLEY

VAN CLEEF & ARPELS

Nel cuore di Bois d’Amande della Collection Extraordinaire, le calde note del legno di cedro sono avvolte da un accordo gourmand di mandorla. DISTRIBUTORE: BEAUTY AND LUXURY

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CLARINS

Nutri Lumière Jour è una crema per le donne della “generazione silver”, le over 60, con ben 17 estratti di piante come ippocastano, wakame bio e ginseng per un’azione anti età globale. DISTRIBUTORE: CLARINS

ACQUA DI PARMA Proprio come “La donna è mobile” conquista subito con la sua melodia lieve, il jus di Note di Colonia V svela immediatamente una traboccante allegria con note di agrumi, zenzero e ginepro. DISTRIBUTORE: LVMH

AHAVA

Grazie a un prezioso mix di estratti vegetali e minerali del Mar Morto, la formula di Dead Sea Osmother Supreme Hydration Creme protegge la pelle dalla luce blu. DISTRIBUTORE: LUXURY LAB COSMETICS

SFILATA DOLCE & GABBANA

SFILATA BOTTEGA VENETA

LOOK


2020 COSMOPROF BOLOGNA, QUARTIERE FIERISTICO

12 – 15 MARZO

13 – 16 MARZO

A new world for beauty Bologna, Hong Kong, Las Vegas, Mumbai, Bangkok

Company of

Con il supporto di

cosmoprof.com

Organizzato da BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milano T +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it

In collaborazione con


FORMA E MATERIA

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di Giovanna Maffina

ITEM

Le aziende non si “chiamino fuori”. Anzi!

Dall’Osservatorio Continuativo “Il futuro del packaging sostenibile” di Ipsos, società di ricerche di mercato leader al mondo, arriva un’indagine sui reali desiderata del consumatore in tema di imballaggi e su ciò che le aziende devono fare

CHE PUNTI ALLO “ZERO WASTE” O TIRI IN CAUSA LA CAPACITÀ DI BIODEGRADARE LA PLASTICA, LA RICERCA DEL PACKAGING DEVE PROMUOVERE AZIONI CONCRETE!

Gli enzimi amici del multi strato

La scorsa primavera è partito il progetto Terminus. Obiettivo: mettere a fuoco una via di riciclabilità per i pack multistrato. Tredici i partner e per l’Italia è stata scelta l’Università di Bologna. Secondo Laura Sisti, responsabile dell’unità che vanta competenze specialistiche in tema di enzimi all’interno dell’ateneo, «la scienza è sempre più orientata verso l’utilizzo di batteri per produrre bioplastiche. Proprio gli enzimi sono al centro della ricerca per la loro capacità di degradare i polimeri grazie all’efficacia come biocatalizzatori, cioè come acceleratori delle reazioni biologiche di “smaterializzazione” dei polimeri». L’idea è di utilizzare dei multi materiali con adesivi che a fine uso, proprio grazie a queste sostanze, si degradano permettendone la separazione.

Obiettivo Zero Waste entro il 2021

È firmato da Ren il primo pack per il mercato del beauty in plastica riciclata certificata da SABIC e prodotto con tecnologie che possono utilizzare scarti di differenti plastiche, altrimenti destinati all’incenerimento o all’interramento. Sarà abbinato a un cosmetico di punta del marchio (distribuito in Italia da Luxury Lab Cosmetics), l’idratante viso Evercalm™ Global Protection Day Cream. Alla base, una speciale tecnologia di riciclaggio per rigenerare gli scarti di plastica che offre un materiale riciclato certificato identico a quello vergine. Ciò significa una riduzione del bisogno di produrne di nuovo da materie prime fossili (come il petrolio) e l’introduzione della possibilità di riciclarlo senza che perda le sue proprietà qualitative e fisiche. Da qui il concetto di “Riciclo Infinito”.

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per non perdersi opportunità importanti. I rifiuti, in particolare quelli in plastica, sono una delle preoccupazioni maggiori. Sembra che il consumatore riconosca il ruolo importante del packaging, anche con riferimento a quello cosmetico; chiama in causa le aziende, in quanto sono loro che possono e devono trovare soluzioni per generare il cambiamento. Ecco perché, con le proprie scelte di consumo, tende a premiare quelle che dimostrano di compiere azioni concrete verso la sostenibilità. A prescindere dal contesto, se comincia a muoversi, gli effetti si vedono (si pensi al movimento contro l’olio di palma). Allo stesso tempo, cresce la sua sensibilità nei confronti dei prodotti realizzati con materiali riciclati (53%) e del riutilizzo di articoli monouso, così come la volontà di smettere di andare nei negozi che usano molti imballaggi non riciclabili (41%). Anche se ancora è molto limitata (9%) la percentuale di coloro che sono disposti a pagare un extra per le merci.


2020 COSMOPROF NORTH AMERICA LAS VEGAS A new world for beauty Bologna, Hong Kong, Las Vegas, Mumbai, Bangkok cosmoprofnorthamerica.com

NEW DATES! JUNE 28 Ð 30

Sales Office US, Canada and Mexico PBA, Scottsdale, AZ, USA P +1 480 281 0424 F +1 480 905 0708 info@cosmoprofnorthamerica.com

Sales Office Europe, Africa, Middle East, Asia and South America BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 / F +39 02 795 036 international@cosmoprof.it

MANDALAY BAY CONVENTION CENTER Marketing and Promotion BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it

The leading B2B beauty trade show in the Americas.

Organizer – North American Beauty Events LLC


SUL PEZZO di Ivan Pestillo

NEWS 2

1 1 Omaggio all’individualità

Moda e bellezza unite con un’unica campagna adv globale. È quella lanciata da Calvin Klein assieme a Coty per la promozione delle collezioni di intimo e jeans CK One e della nuova fragranza CK Everyone. Il suo claim - “I love everyone of me” - celebra la libertà di espressione ed è interpretato da un gruppo talentuoso di moderni eclettici. Tra questi: la musicista Eliot Sumner, la modella Cara Taylor, lo skater Evan Mock, l’artista MLMA, il modello Parker Van Noord e il rapper Priddy the Opp.

2 Dalla Danimarca, solo per lui!

Una linea danese di prodotti per viso, corpo, barba e capelli, realizzata con formule “pulite” e con l’obiettivo di rendere più democratica la bellezza maschile. Si chiama Barberians Copenhagen ed è il nuovo brand di grooming che Kaon ha deciso di portare in Italia, aggiudicandosene la distribuzione esclusiva per il territorio. Tra le sue particolarità, ingredienti come l’olivello spinoso, usato da più di mille anni per il trattamento di numerose malattie cutanee.

3 Nuova organizzazione strategica

Con l’arrivo del nuovo CEO Stefano Malachin, Beauty and Luxury ha ripensato la propria strategia con un’inedita organizzazione basata su due aree core: marketing e business development. La direzione marketing di tutti i brand selettivi, con distribuzione allargata o con esclusive di mercato, fa ora capo a Can Taner (a sinistra) che ha assunto il ruolo di chief marketing officer. La neo costituita area di business development è, invece, gestita da Nikola Blagojevic (a destra) che in qualità di chief development officer affianca Corrado Brondi, socio di maggioranza di Beauty and Luxury, nello sviluppo del business. Blagojevic mantiene anche la responsabilità dell’Alta Profumeria.

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4 Giri di poltrone

Coty Italia ha annunciato due importanti nomine all’interno delle sue divisioni Consumer Beauty e Luxury. Dallo scorso gennaio, infatti, Pierluigi Petracca (a sinistra) ha assunto il ruolo di country manager Coty Consumer Beauty Italy, con responsabilità strategica e di sviluppo del business nel Paese. Entrato in Coty nel 2016 come sales director Coty Luxury Italy & Greece, il manager ha un’esperienza di circa quindici anni in ambito commerciale e trade marketing. Il suo posto di sales director nella divisione Coty Luxury Italy & Greece è stato assegnato ad Andrea Culpo (a destra), entrato nell’azienda a dicembre del 2019. 24. IMAGINE

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2020 COSMOPROF INDIA MUMBAI A new world for beauty Bologna, Hong Kong, Las Vegas, Mumbai, Bangkok

cosmoprofindia.com

Sales Office Asia Pacific UBM India Pvt. Ltd Mumbai, India P +91 22 6172 7510 F +91 22 6172 7273 cosmoprof-India@ubm.com

2 – 4 SEPTEMBER Sales Office Europe, Africa, Middle East, The Americas BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 / F +39 02 795 036 international@cosmoprof.it

Marketing and Promotion BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it

BOMBAY EXHIBITION CENTRE (BEC) Organised by


GENERAZIONE DIGITALE di Giovanna Maffina

Il 46% di chi naviga online

si lascia guidare dal parere degli influencer. A decretarlo è il più recente Global Trust Report di Nielsen. Ma non finisce qui: se valutato dal punto di vista delle aziende, chi se ne serve ha un ritorno dell’investimento di sette volte superiore rispetto alla media. Anche questo mondo sta però avviandosi a una profonda trasformazione, legata allo switch del target di riferimento della maggior parte dei grandi brand, che passa dai millennial alla generazione Z. Passare da un target all’altro porta con sé tutta una serie di riflessioni di cui le aziende non possono non tenere conto.

Avete mai sentito parlare dei wannabe (lett. aspiranti)?

Sono gli influencer che si sono presi gioco di chi abitualmente naviga sui social acquisendo fake follower e instaurando collaborazioni di parte con i brand. Risultato? Il loro indice di gradimento è sceso, così come il loro tasso di coinvolgimento online. Così, l’attenzione della rete si sposta verso i micro e nano influencer tanto che c’è chi già parla di una nuova categoria di discepoli del brand, quella dei cosiddetti influencer organici, cioè coloro che dopo aver acquistato un certo prodotto o usufruito di un servizio ne condividono un contenuto spontaneo.

26. IMAGINE

5 PIXEL

MACRO, MICRO, ADVOCATE O ORGANICI? IL MONDO DEGLI INFLUENCER HA TANTI VOLTI, QUALCUNO PIÙ AUTENTICO DI ALTRI.

Indagini molto recenti,

come ad esempio quella condotta da Stackla “Consumer & Marketer Perspectives on Content in the Digital Age”, sottolineano il gradimento in crescita dell’UCG che, con il 79% del campione esaminato (composto di 1.590 consumatori e 150 uomini di marketing), ha battuto di gran lunga quello dei post sponsorizzati, i cosiddetti branded content. Un risultato di cui i marketer sembrerebbero tenere in poco conto, considerata la loro intenzione (67% dei casi) di aumentare l’utilizzo di visual brandizzati. Ad essere stigmatizzata dagli utenti è l’autenticità di quanto pubblicato.

A differenza dei millennial,

la generazione Z, ancor più avvezza ai social, è in grado di riconoscere al volo un contenuto fake e pretende dagli influencer maggior trasparenza e autenticità. Proprio quest’ultima è ritenuta dal 90% dei consumatori il fattore più importante sul quale basare le proprie scelte di consumo. Ne consegue che un numero sempre più elevato di internauti è sempre più scettico sui giudizi delle celebrities o degli influencer con milioni di follower. Gli UGC, vale a dire i contenuti prodotti dagli utenti, sono ritenuti dai consumatori più autentici rispetto a quelli degli influencer.

Macro, micro o brand advocate?

Ecco come riconoscerli. Macro sono, in genere, personaggi famosi o utenti con migliaia o milioni, di follower. Dati i costi proibitivi, solo i marchi più grossi possono permetterseli. Attraverso hashtag specifici devono informare il loro pubblico di chi sponsorizzano. I micro hanno una media di 10mila utenti: chiunque di noi potrebbe diventarlo e collaborare con piccole realtà, che lavorano più sulla qualità che sul numero delle interazioni. Sono brand advocate coloro che adorano un certo brand, ne condividono i contenuti e scrivono recensioni senza chiedere nulla in cambio.


2020 COSMOPROF CBE ASEAN BANGKOK A new world for beauty Bologna, Hong Kong, Las Vegas, Mumbai, Bangkok cosmoprofcbeasean.com

17 – 19 SEPTEMBER

Sales Office Asia Pacific Informa Markets, Hong Kong P +852 2827 6211 F +852 3749 7310 ccasales-hk@informa.com

Sales Office Thailand, Asean Informa Markets, Thailand P +662 036 0500 ext 222 F +662 036 0588 / +662 036 0599 ccasales-th@informa.com

IMPACT EXHIBITION AND CONVENTION CENTER

Sales Office Europe, Africa, Middle East, The Americas BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 international@cosmoprof.it

Marketing and Promotion BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it

THE GATEWAY TO SOUTH EAST ASIA’S BEAUTY MARKETS Organised by


PUNTI DI VISTA di Giovanna Maffina

AIR

ON Quando nel 2016 è morta Franca Cesaretti, la stampa locale ha ripreso la notizia e raccontato di quanto questa signora energica e solare, che era stata tra l’altro presidente nazionale di Confartigianato estetica, si fosse impegnata perché al mestiere di estetista fosse riconosciuta “dignità”, diplomandosi lei per prima nella zona di Lucca. Fu sempre lei la prima, agli inizi degli anni Sessanta, a comprendere le reali potenzialità di questa professione, passando da uno spazio emporio con una piccola cabina estetica, dove all’epoca si vendeva di tutto (dai profumi ai giocattoli ai casalinghi) a una profumeria di 250 mq con dodici postazioni, oggi riferimento qualificato per tutta la zona. Al suo fianco, il figlio Stefano Giuntini, che ora guida l’attività insieme alla moglie Paola.

Sua madre era una figura molto autorevole, non sente il peso di questa eredità? (Sorride) «Sono cresciuto a pane e profumeria e da lei ho preso alcuni tratti caratteriali come la determinazione e l’affabulazione. Mi ha trasmesso un profondo amore per questo mestiere e il sapere che ha ricoperto ruoli così importanti – è stata anche membro di Soroptimism, associazione mondiale di donne di elevata qualificazione professionale – mi rende molto fiero e mi sprona a fare sempre meglio». Franca è partita dall’estetica e in questa direzione ha impostato tutta la sua attività. Perché? «Per fare la differenza. Era il periodo in cui le profumerie erano empori e 28. IMAGINE

PRIMA FRANCA, ORA STEFANO. IN COMUNE UNA PASSIONE SVISCERATA PER IL PROPRIO MESTIERE. SULLO SFONDO, UNO SPAZIO POLIFONICO CHE È PROFUMERIA E CENTRO DI ESTETICA INSIEME. IN PROVINCIA DI LUCCA.

PAOLA E STEFANO GIUNTINI

vendevano un po’ di tutto, anche i giocattoli e gli articoli per la casa. Ma le fu chiaro da subito che se voleva investire nell’attività e crearsi una posizione autorevole nella zona doveva capitalizzare sul diploma da estetista. Inizialmente l’area adibita ai trattamenti e quella della profumeria vera e propria erano distinte, poi sono diventate un open space che, negli anni, è stato via via perfezionato. Anche la scelta di aprire a Lunata, dunque in periferia, non è stata casuale: garantiva (e garantisce) privacy

e la comodità di un ampio parcheggio gratuito. Il centro estetico è molto fidelizzante. Puoi cambiare profumeria ma non cambierai mai la tua estetista, visto il rapporto di grande confidenza che si crea».

Tra gli ultimi progetti portati a termine nel vostro negozio anche quello di ridare una fisionomia diversa alla sala d’accoglienza… «Sì, per creare una completa sinergia tra le due aree, abbiamo deciso di trasformare la saletta d’attesa, che prima fungeva da filtro per chi entrava in cabina, in uno spazio aperto e inglobato nel resto del negozio. Così da lasciare a chi arriva con qualche minuto di anticipo, la possibilità di farsi un giro per il negozio e, magari, acquistare». Quale potrebbe essere la naturale evoluzione di una profumeria con la vostra impostazione? «Da tempo accarezzavo l’idea di dare a questo spazio un respiro più ampio, anche con il coinvolgimento di medici estetici, omeopati, nutrizionisti. E così è stato: dall’inizio dell’anno abbiamo un nutrizionista che riceve le nostre clienti su appuntamento. Bisogna offrire sempre qualcosa di nuovo». La concorrenza che le crea più disagio? «Quella sleale e sommersa. Dei cinesi e di tutte le estetiste improvvisate o magari anche diplomate che ricevono le loro clienti a casa, usando prodotti improbabili e in condizioni di igiene discutibili. Senza emettere scontrino, naturalmente».


2020 COSMOPROF ASIA HONG KONG A new world for beauty Bologna, Hong Kong, Las Vegas, Mumbai, Bangkok cosmoprof-asia.com

Sales Office Asia Pacific Informa Markets, Hong Kong P +852 2827 6211 F +852 3749 7345 cosmoprofasia-hk@informa.com

11 – 13 NOVEMBER 10 – 12 NOVEMBER ASIAWORLD-EXPO HONG KONG CONVENTION & EXHIBITION CENTRE Sales Office Europe, Africa, Middle East, The Americas BolognaFiere S.p.a., Bologna, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 international@cosmoprof.it

Marketing and Promotion BolognaFiere Cosmoprof S.p.a. Milan, Italy P +39 02 796 420 F +39 02 795 036 info@cosmoprof.it

Organiser – Cosmoprof Asia Ltd


PUPA È UN BRAND DEMOCRATICO, VICINO E CONFIDENZIALE


PRIMO PIANO di Ivan Pestillo

VALERIO DELL’INCLUSIVITÀ, PUPA HA FATTO UN SUO PUNTO DI FORZA GIÀ DA TEMPO. MA OGGI TORNA A RIBADIRNE L’IMPORTANZA CON LA DEFINIZIONE DI UNA NUOVA BRAND IDENTITY. A RACCONTARLO È IL CEO DI MICYS COMPANY.

GATTI

È

una delle società italiane più corteggiate del nostro settore. Dai private equity per le sue performance finanziarie. E dai tanti retailer, sparsi in oltre 70 Paesi del mondo, che vedono in Pupa un brand vicino ai consumatori. Inutile dire che stiamo parlando di Micys Company, un’azienda storica — basti pensare che il primo (e rivoluzionario) cofanetto natalizio di Pupa fu lanciato nel 1975 — ma non per questo incapace di stare al passo coi tempi; anzi, con tutte le carte in regola — per esempio più di un milione di follower sulla pagina italiana di Facebook e 300mila su quella di Instagram — per anticipare il futuro di un mercato cosmetico che diventa sempre più digital-friendly e, dunque, inevitabilmente inclusivo. E proprio questo concetto di inclusività, da sempre parte del DNA di Pupa, sarà al centro di un’inedita campagna di comunicazione che sancirà una nuova brand identity. A raccontarcelo è stato Valerio Gatti oggi CEO dell’azienda. Come ha chiuso il 2019 per Pupa? «Se consideriamo l’andamento del settore, siamo complessivamente soddisfatti. È stato un anno impegnativo, per ragioni legate più alla situazione strutturale di mercato che al brand. Con la rivoluzione digitale,

il nostro canale sta cambiando a una velocità mai vista prima. C’è un ampliamento costante dell’offerta, brand nuovi che nascono ogni giorno e continue trasformazioni del panorama distributivo. Le possibilità di acquisto si moltiplicano ma il potere d’acquisto è sempre lo stesso o addirittura inferiore: in questo senso è inevitabile che si andrà verso una frammentazione sempre maggiore delle quote di mercato. Per questo credo che oggi, a eccezione delle start up, per tutti i brand già consolidati crescere nel beauty sia impegnativo. Prova né è il forte ricorso al mercato parallelo sia da parte dell’industria sia della distribuzione. Un tema scomodo che è sotto gli occhi di tutti ma che non possiamo continuare a ignorare se vogliamo parlare seriamente dello stato reale del mercato e cercare soluzioni percorribili». Micys è ancora oggi una family company. In Italia, molti vostri concorrenti si stanno aprendo a manager e fondi. Lei cosa pensa al riguardo? «Credo che la finanza possa rappresentare uno strumento molto efficace per sostenere la crescita o risollevarsi da situazioni difficili. Queste scelte dipendono da un mix di fattori: il fabbisogno finanziario, la serietà degli interlocutori, ma soprattutto i progetti sul tavoIMAGINE .31


lo. Quello del private equity, ad esempio, è un mondo piuttosto complesso, in cui convivono tanti approcci a volte molto differenti tra loro. Con la liquidità in circolazione, vedo che la propensione a investire in aziende sane e potenziali è sempre molto forte, ma credo che operazioni di questo tipo abbiano chance di successo solo se esiste un reale substrato di valori condivisi tra visione finanziaria e imprenditoriale. Nel nostro caso, non posso negare che siamo molto corteggiati, ma fino a oggi abbiamo preferito sostenere lo sviluppo con risorse proprie, anche perché il nostro Gruppo è finanziarimente solido». Negli ultimi anni anche Pupa è stato attratto dalla multicanalità. Oltre a confermare la sua leadership in profumeria, ha guardato ai drugstore e all’online fino alla recente apertura del primo monomarca. Come riuscite a far coesistere tutti questi modelli di business? «Per noi l’approccio multicanale è sempre stato un fatto abbastanza naturale. Pupa è un brand democratico, vicino e confidenziale, quindi è fondamentale che le nostre consumatrici possano trovarci senza fatica: potrà sembrare strano ma riceviamo ancora segnalazioni di potenziali consumatori che non riescono a trovarci con facilità. Per questo, già da tempo e senza farne mistero, abbiamo optato per una distribuzione multicanale. Penso che tutte le scelte ponderate nell’interesse del consumatore, nel lungo termine, siano le più fidelizzanti, per il brand ma anche, di riflesso, per i concessionari. Prova ne è che il nostro make up è da anni tra i più venduti anche nella profumeria selettiva. Sempre in un’ottica di servizio, abbiamo deciso di aprire anche alle vendite online che ci consentono di raggiungere i consumatori dove non esiste distribuzione fisica e con un’offerta di marca completa. Quanto al flagship di

LA NUOVA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DI PUPA ABBRACCIA DIVERSI TARGET A CONFERMA DEL CARATTERE INCLUSIVO DEL BRAND. TRA I PROTAGONISTI DELLO SPOT, INFATTI, CI SONO DONNE DI VARIA ETÀ E ANCHE UN RAGAZZO. LA VEDREMO ON AIR PROPRIO DA FEBBRAIO.

Monza, ha una finalità totalmente diversa: è una pura operazione di immagine, un contenitore che è la massima espressione del brand». Il 2020 segna un traguardo importante per Pupa con una nuova comunicazione istituzionale. Ci racconta il progetto? «La nuova campagna rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso. È da più di due anni che stiamo lavorando per definire una nuova brand identity di Pupa. Per un marchio democratico come il nostro è fondamentale riuscire a cogliere e interpretare valori che siano comuni al più ampio target possibile di consumatori. Negli ultimi anni ci siamo accorti che questo non stava più avvenendo, o almeno non nella misura in cui noi lo volevamo. Per questo, la prima fase del progetto ha visto un’approfondita analisi dello scenario competitivo,

IN STORE IL FLAGSHIP STORE MONZESE DI PUPA È UN ESEMPIO DI RETAIL FUTURISTICO CON UN’AREA NAIL DOTATA DI SPECCHI MOBILI. I PIÙ PICCOLI, INOLTRE, HANNO A DISPOSIZIONE UNA ZONA KIDS CON IPAD DEDICATI, MENTRE LE MAMME (E NON SOLO) POSSONO APPROFITTARE DELLA POSTAZIONE CON TECNOLOGIA PER ANALISI DELLA PELLE. COMPLETANO IL TUTTO UN’AREA RELAX, UNA RE-CHARGE STATION, IL SERVIZIO DI CONFEZIONI REGALO E IL PROGRAMMA PUPACARD.

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PRIMO PIANO MICYS COMPANY

poi uno studio degli archetipi di riferimento per tutti i brand di settore e, infine, la ricerca di una formula che fosse moderna ma anche differenziante. Volevamo qualcosa che da una parte conservasse i valori propri della nostra storia, dall’altra li reinterpretasse in forma attuale. Il risultato è veramente “disruptive” nella forma, ma molto Pupa nella sostanza. Siamo soddisfatti, e anche un pò emozionati, di ripresentarci ai nostri consumatori in questa nuova veste». Al centro ci sarà l’inclusività… «Ci fa piacere che questo tema sia oggi sia così sentito, ma in realtà è già ben presente nel nostro DNA. Per lungo tempo il claim di marca è stato “Non Conventional Beauty” per esprimere proprio il diritto all’autoaffermazione. In questo senso, penso che la nostra nuova brand identity non sia un allontanamento da noi stessi, ma anzi un affondare le radici nella nostra storia più autentica, solo reinterpretata in chiave più moderna». Su quali canali di comunicazione investirete? «La nostra strategia coinvolgerà diversi media a partire dalla televisione. Nel prossimo semestre, daremo sostegno alla campagna natalizia. Punteremo anche sui mezzi digitali che ben si prestano e veicolare i contenuti valoriali legati alla nuova brand identity. In store poi attiveremo tutti i touch point a disposizione. Oltre a riportare la campagna sui visual permanenti, tutto il materiale di vendita sarà con il tempo declinato sul nuovo concetto di comunicazione. Realizzeremo spot radio per i circuiti interni dei clienti e personalizzeremo le divise delle hostess in tutti gli eventi in store e le settimane autogestite». Come vi state muovendo, invece, oltre i confini nazionali? «Rimaniamo uno dei brand cosmetici italiani con più ampia distribuzione a livello internazionale. Siamo presenti in 70 Paesi. I mercati di riferimento rimangono Russia, Olanda, Polonia, Israele, Messico, Canada, e il mercato francese che presidiamo con una filiale diretta. Recentemente abbiamo aperto la Corea e, quest’anno sarà la

volta di Pakistan e India. Ma soprattutto, stiamo finalizzando l’accordo commerciale con un forte gruppo internazionale per il mercato cinese con un focus sull’on-line». Impossibile non parlare del vostro Natale. Nonostante vi siate ormai affermati come brand di bellezza a 360 gradi, le vostre trousse sono ancora tanto amate. Può già dirci come è andato il Natale 2019? «Le vendite dello scorso Natale nel complesso sono state leggermente superiori a quelle del 2018, quindi siamo soddisfatti. Il mondo della profumeria continua a dimostrare una grandissima fiducia nel brand, anche perché abbiamo sempre sostenuto la proposta con un pacchetto di comunicazione importante. Non possiamo ignorare però che da qualche anno dobbiamo confrontarci con una variabile inattesa, quella del Black Friday, che sta modificando le dinamiche di acquisto del Natale e del periodo dei saldi. I due momenti dovranno essere affrontati sia dall’industria sia dalla distribuzione con una strategia unica e io mi auguro che torni ad avere un ruolo importante anche il fattore emozionale, oltre a quello del semplice vantaggio commerciale».

STRETTAMENTE PERSONALE

LA MIA PASSIONE

«Il mare. In particolare il Mediterraneo. Lavoro permettendo, in estate cerco di passarci più tempo possibile. Poi la buona tavola, sono goloso e adoro la cucina semplice fatta bene. E tifo per il Barcellona di Messi».

IL MIO SOGNO

«Più che un sogno, un augurio che faccio a me stesso: di poter continuare il mio lavoro senza mai rinunciare all’etica».

IL MIO TEMPO LIBERO «La famiglia, mia moglie e i miei figli».

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FIERE E SALONI di Giovanna Maffina

COSMOPROF IL FUTURO È GIÀ QUI!

Tutto è pronto per l’edizione 2020, che si trasformerà in laboratorio creativo e formativo sul beauty del prossimo decennio con tante iniziative inedite.

C

osmoprof Worldwide Bologna è pronto a scaldare i motori. Quando? Dal 13 al 16 marzo prossimo (con il consueto anticipo di Cosmopack e Cosmo Perfumery & Cosmetics che inizieranno il 12 per chiudere il 15). L’inizio di una nuova decade coincide con un momento storico ricco di trasformazioni e incognite. In questo scenario, Cosmoprof 2020 diventerà un laboratorio di condivisione, formazione ed esperienze, alla scoperta di cosa ha in serbo il beauty da qui ai prossimi 10 anni.

IL 2030 È DIETRO L’ANGOLO

Oltre a iniziative di vario genere tutte finalizzate a raccontare “la bellezza che verrà” (vedi box) in fiera ci sarà anche spazio per le start up. Saranno 32 quelle presenti, specializzate in piattaforme online, soluzioni digital, app virtuali per test di prodotti, servizi di e-make up e 3D make up, software e servizi per la personalizzazione di un prodotto, nuove soluzioni per il retail, piattaforme digitali interattive. Grazie al supporto del Ministero dello Sviluppo Italiano e a ITA (Italian Trade Agency), le start up parteciperanno a Cosmoprof Next, competizione che promuoverà i migliori progetti presso investitori, buyer e istituzioni. In aggiunta, anche l’installazione con i prodotti dei finalisti di Cosmoprof & Cosmopack Awards, il contest che premia i concept più innovativi presentati dalle aziende espositrici, mentre all’interno della Cosmoprof Arena sarà possibile assistere alle consuete sessioni di CosmoTalks. CosmoFactory, l’iniziativa nata all’interno di Cosmopack, il salone dedicato alla filiera produttiva, darà inoltre vita a un laboratorio sperimentale, the Garden of Diversity, organizzato in tre stazioni e tutto dedicato alla diversità, tra i grandi trend del prossimo decennio.

Prima installazione del Garden, la Factory che come protagonista quest’anno avrà un fondotinta. Poi, l’allestimento di un punto vendita retail a Cosmoprime. Da ultimo, in The Mall — nel padiglione 29 —, sarà possibile testare direttamente il prodotto grazie a un team di make up artist. Tra le altre iniziative in programma: the Garden of Colors and Materials, The Garden of Trends, The Garden of Fragrances, oltre alla consueta Extraordinary Gallery, Green Prime ed Emerging Prime, area dedicata alle aziende presenti per la prima volta a Bologna con un prodotto innovativo.

UNA DECADE HI-TECH E CONNESSA

PER DARE FORMA ALLA SUA “VISION 2030”, COSMOPROF SI AVVARRÀ DEL CONTRIBUTO DELLE AGENZIE DI TREND PIÙ QUOTATE. IL VIAGGIO NEL BEAUTY CHE VERRÀ INIZIERÀ DAL CENTRO SERVIZI, CON LE NOVITÀ DI COSMOPROF 2020. GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON GLI ESPERTI DI BEAUTYSTREAMS, COSMOPROF OFFRIRÀ UNA VISIONE COMPLESSIVA DEI MACRO TREND CHE IMPATTERANNO NEI PROSSIMI 10 ANNI. PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO SARÀ “BEAUTY 2030: THE BIG PICTURE”, RIVISITAZIONE DELLA DECADE CHE CI LASCIAMO ALLE SPALLE. POI, “A DAY IN 2030”, CHE PROIETTERÀ I VISITATORI NEL 2030 TRA LE STANZE DI UN’ABITAZIONE DOMOTICA E IPER CONNESSA, MENTRE “FACES OF THE FUTURE” MOSTRERÀ LE INFINITE VARIANTI DEL CONCETTO DI BELLEZZA DEL FUTURO ATTRAVERSO NUMEROSE IMMAGINI.

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imagine p u e mak


SUBLIMINAL 16H PRO-LINER SUBLIMINAL X VOLUME MASCARA 2.0

COME DUE COLONNE A SOSTEGNO DI UN UNICO IDEALE DI BELLEZZA, NASCONO SUBLIMINAL X VOLUME MASCARA E SUBLIMINAL 16H PROLINER: DUE PRODOTTI IN GRADO DI ADORNARE LO SGUARDO CON UN NERO GRAFFIO DI UNA SENSUALITÀ SUPERBA.


WWW.ASTRAMAKEUP.COM


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FENTY BEAUTY


SPECIALE di Ivan Pestillo

QUANDO IL MAKE UP È

AL DI LÀ DI OGNI STAGIONALITÀ, OGGI A DETTARE TENDENZA SONO I SOCIAL NETWORK. ANCHE PER QUANTO RIGUARDA IL TRUCCO CHE DIVENTA INTERGALATTICO.

INSTAGRAMMABILE L LA REGINA DEI SOCIAL, LA POPSTAR RIHANNA, NELLA CAMPAGNA DEL NUOVO FULL FRONTAL VOLUME LIFT & CURLMASCARA DEL SUO MARCHIO FENTY BEAUTY.

e mezze stagioni non esistono più. E forse neppure le stagioni vere e proprie. Almeno quando si parla di make up. A confermarlo sono i lanci dell’industria che sembrano non seguire più, o quanto meno non del tutto, il naturale alternarsi di primavera, estate, autunno e inverno nonostante la moda, salvo pochi casi isolati, continui a farlo. Il perché è presto spiegato: internet e i social network hanno completamente cambiato la percezione del consumatore che ora, in modo semplice e soprattutto veloce, può “correre” dietro a mille trend senza troppa fatica e comodamente da casa propria.


SPECIALE MAKE UP

Non è più necessario seguire con attenzione le sfilate di Milano, New York e Parigi. Basta connettersi a Pinterest o Instagram, digitare qualche parola chiave, qualche hashtag, e il gioco è fatto: tutti possono essere trendy! Ecco perché, in queste pagine, con l’aiuto di due beauty influencer che con il web ci lavorano, abbiamo cercato di capire quali fossero i look più instagrammabili della rete.

THE LADY

TREND DAL WEB

«“Instagrammabile” è un termine che sento spessissimo — ci racconta Eleonora Tani alias The Lady (su Instagram @theladyxoxo con circa 150mila follower) — e che fa immediatamente riferimento alla qualità di un’immagine, di luci e colori in primis, e quindi alla giusta angolazione e al giusto scatto. I make up che oggi conquistano più like e condivisioni sono quelli caratterizzati da una base molto levigata (magari con l’aiuto di qualche applicazione perché non tutto ciò che si vede in foto corrisponde a realtà), sopracciglia ben definite e ciglia super lunghe e voluminose». «A una super full face non possono, infatti, mancare ciglia finte e almeno tre ombretti diversi per una sfumatura a regola d’arte» le fa eco Debora Fulli (su Instagram @deborafullimakeup con oltre 110mila follower). Ogni dettaglio però deve essere realizzato con i metodi del momento. Anche questi, infatti, sul web si evolvono molto rapidamente in conseguenza al lancio di nuove texture e for-

DEBORA FULLI

mule che richiedono inedite modalità di applicazione. «Tra le tecniche più gettonate, per quanto riguarda il trucco labbra, su Instagram c’è sicuramente la “korean lips”» afferma Debora Fulli che aggiunge: «Per realizzarla bastano dei lip balm colorati, si concentra il prodotto in mezzo alle labbra con uno swipe e si sfuma direttamente con i polpastrelli l’eccesso verso l’esterno». «Per quanto riguarda gli occhi, invece, un trend interessante è quello per cui si va a sfumare l’ombretto portandolo dalla palpebra sugli zigomi, unendolo quindi al fard; questa tecnica viene realizzata con colori blush-friendly dal terracotta al corallo» spiega The Lady.

IL COLORE DELL’ANNO

La piattaforma Pinterest ha analizzato le ricerche di 320 milioni di utenti, nel periodo che va da agosto 2018 a luglio 2019, per definire quali sarebbero stati i trend del 2020 nei settori più disparati. Tra questi c’è un forte richiamo a tutto ciò che fluttua nello spazio come lune, stelle e astronavi. Tra gli argomenti più ricercati, in particolare, compaiono i tatuaggi con pianeti e il make up intergalattico realizzato con gloss viola, rossetti neri e ombretti azzurro cielo. Non è un caso che anche l’azienda di tecnologie grafiche Pantone abbia decretato il blu — in particolare il Classic Blue che, come recita il sito della società, rievoca “il cielo all’imbrunire” — come colore chiave dell’anno in corso.

KOREAN LIPS, CLASSIC BLUE E FORMULE GENDER-FREE SONO I TREND SUI SOCIAL

FENTY BEAUTY

«Già nel 2019 abbiamo assistito al lancio di alcune palette occhi dedicate a questo colore — sottolinea The Lady —, del resto il blu è un passepartout con il quale, in estate, si possono realizzare look accesi, ispirati alle nuance del mare». «Il web poi tira fuori il lato creativo di ciascuno di noi, quindi sono sicura che in molti proveranno questo colore, anche solo per uno scatto» aggiunge Debora Fulli. Il blu è un colore molto amato anche dagli uomini. Secondo Pinterest, si registra un atteggiamento sempre più attento verso l’accettazione dell’identità di genere. A manifestare maggior interesse verso le opzioni gender-neutral è la generazione Z. Per questo molti brand cosmetici stanno lanciando linee non caratterizzate da una distinzione di genere. Quindi non stupitevi se su Instagram e Tik Tok anche gli uomini si truccheranno di blu. 38. IMAGINE


78,5 MLN

FENTY BEAUTY

È IL NUMERO DI PERSONE CHE SEGUONO LA CANTANTE RIHANNA SU INSTAGRAM. A QUESTE SI AGGIUNGONO I CIRCA 10 MILIONI DI FOLLOWER DEL PROFILO UFFICIALE DI FENTY BEAUTY, IL MARCHIO DA LEI FONDATO ASSIEME ALLA DIVISIONE KENDO DI LVMH, CHE FIN DAL SUO LANCIO SI È AFFERMATO COME DIGITAL BRAND CON UN TAMTAM ONLINE DIFFICILMENTE REPLICABILE PERSINO DALLE PIÙ PRESTIGIOSE MAISON DEL BEAUTY.

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DOMANDE A:

LUCIA MENGHELLA, A.D. ASTRA MAKE-UP IN QUESTO MOMENTO, QUALI SONO I COLORI CHIAVE DEL MAKE UP? «IL TREND SI È SVILUPPATO IN MOLTEPLICI DIREZIONI, DIRAMANDOSI SUL FILONE DEL PASTELLO, CHE TORNERÀ GRANDE PROTAGONISTA DELLA PROSSIMA STAGIONE, E DEL BLU IN LINEA CON IL COLORE PANTONE PER IL 2020. ASSISTEREMO QUINDI A UN RITORNO DELLE SFUMATURE DI ROSA, LILLA E CARTA DA ZUCCHERO, ACCOMPAGNATE DALLE PIÙ RASSICURANTI TINTE DEL CIELO DELLA SERA». QUALI, INVECE, I TREND IN FATTO DI TEXTURE? «A LIVELLO DI TEXTURE, VANNO AFFINANDOSI LE TECNOLOGIE CHE RENDONO I FONDOTINTA SEMPRE PIÙ IMPALPABILI E PERFORMANTI, CAPACI DI GARANTIRE UN EFFETTO NATURALE E AL TEMPO STESSO ALTAMENTE PERFEZIONANTE. A QUESTO PROPOSITO ANCHE IL FINISH VA SEMPRE DI PIÙ EVOLVENDOSI VERSO LA LUMINOSITÀ, IN NETTO CONTRASTO CON IL DOMINIO ASSOLUTO DEL MAT DEGLI ULTIMI ANNI: OMBRETTI SHIMMER, ILLUMINANTI SPECCHIATI E GLOSS IPER RIFLESSATI DIVENTERANNO IMPRESCINDIBILI ACCENTI DI LUCE NELLA BEAUTY ROUTINE». QUAL È IL PRODOTTO MUST HAVE DI STAGIONE? «PROPRIO PER ANDARE INCONTRO ALLA NECESSITÀ DI COMBINARE LA MOLTITUDINE DI SFUMATURE PASTELLO CHE INONDERANNO IL MONDO BEAUTY, IL PRODOTTO MUST-HAVE È LA PALETTE OCCHI: UN SAPIENTE MIX DI COLORI E FINISH PER CREARE LOOK SEMPRE DIVERSI E APPROPRIATI AL MOMENTO DELLA GIORNATA, UN COMPLESSO ARMONICO CAPACE DI INTERPRETARE CON ESATTEZZA L’ANDAMENTO ONDIVAGO DEI TREND».

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BY TERRY

Per permettere a tutte le donne di replicare lo stile “coool & chic” delle parigine, arriva la collection Terrybly Paris con la V.i.p. Expert Palette in due armonie (Light e Night), l’iconica Hyaluronic Hydra Powder e il mascara Lash-Expert. DISTRIBUTORE: DISPAR

CHANEL

Nuance desaturate evocano i quarzi, i basalti e gli scisti ai piedi delle dune. Sono quelle della collezione Desert Dream che vuole un colorito ambrato, mentre gli occhi sono scintillanti con gli Ombre Première Lacque dal pesca al malva. DISTRIBUTORE: CHANEL

ESTÉE LAUDER

La collezione realizzata in collaborazione con la pronipote della fondatrice del brand e aspirante attrice Danielle Lauder si chiama Act IV e richiama il fascino della vecchia Hollywood con nuance pastello e rossetti intensi. DISTRIBUTORE: ESTÉE LAUDER

CHANTECAILLE

Il colibrì, uno tra i più piccoli volatili al mondo, è simbolo dell’Amazzonia. A questo uccello, il brand dedica la coloratissima Hummingbird Collection con quattro nuance di Lip Chic la cui vendita sosterrà l’Amazon Conservation Team. IN ESCLUSIVA DA SACCANI

GLOW Gli zigomi risplendono con texture dai mille riflessi, mentre le palpebre sembrano bagnate con i nuovi ombretti liquidi carichi di pagliuzze iridescenti.

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SPECIALE MAKE UP

ARTDECO

Per la donna sicura di sé, c’è la collezione Love The Iconic Red creata con lo stilista Steffen Schraut. Il rosso fa da padrone, con tutte le sue nuance, da quelle più ricche a quelle opache passando per i rossi vitaminici e minerali. DISTRIBUTORE: ARTDECO

DEBORAH MILANO

Focus sulle labbra con le matite 2in1 Gel Contour&Color in plastica temperabile, che con la loro formula waterproof promettono una lunghissima tenuta. In otto nuance da abbinare alle quattro degli Absolute Lasting Liquid Lipstick. DISTRIBUTORE: SODALIS

BOBBI BROWN

Labbra idratate e finish ultra luminoso con i nuovi Crushed Oil-Infused Gloss a effetto volumizzante. Il loro segreto sta in un mix di ingredienti botanici ricchi di nutrienti come i semi di caffè e l’olio di kukui. In 12 shade. DISTRIBUTORE: ESTÉE LAUDER

DIEGO DALLA PALMA

Ispirata alle romantiche atmosfere di Parigi, la collezione primavera/estate del brand si tinge di colori caldi e avvolgenti, di tonalità naturali per donare luce all’incarnato e di nuance intense per le labbra. DISTRIBUTORE: COSMETICA

HOT

Le nuance ambrate del deserto virano inconfondibilmente verso il rosso che adesso non colora più solo labbra e unghie ma riscalda anche le gote e lo sguardo all’insegna di una sensualità senza tempo.

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SPECIALE MAKE UP

CLARINS

Il prodotto star della collezione Milk Shake si chiama Milky Boost ed è un lait maquillant con microperle che, a contatto con la pelle, rilasciano un colore luminoso. Completano il look i Lip Milky Mousse: una sorta di “panna montata” per le labbra. DISTRIBUTORE: CLARINS

KAT VON D

I nuovi must have di primavera si chiamano XO Vinyl Lip Cream ed Everlasting Blush e sono rispettivamente un gloss a coprenza totale e un blush ultra pigmentato. Entrambi in sei nuance ispirate ai fiori, dalle peonie alle dalie. IN ESCLUSIVA DA SEPHORA

PUPA

Il brand omaggia la primavera con la collezione Glamourose che unisce la profondità dei toni terrosi alla leggerezza delle sfumature rosate. Gli occhi sono il focus della proposta, impreziositi da riflessi metallici e polverosi. DISTRIBUTORE: MICYS COMPANY

NAJ OLEARI

Poetic Forest è una collezione romantica, che incarna una femminilità discreta. Sul pack di ogni prodotto, foglie e fiori sono declinati in un femminile rosa malva. Le texture richiamano i colori della terra con tocchi rosati e lattiginosi. DISTRIBUTORE: EUROITALIA

PINK

Un po’ romantico e un po’ pop, il rosa resta l’indiscusso protagonista della primavera. Le Maison lo abbinano all’oro, all’arancio e a tutte le sfumature della terra. 42. IMAGINE


GIVENCHY

Un astuccio dalla fantasia floreale svela la brillantezza metallica dei nuovi Le Rouge che per la primavera 2020 sono arricchiti da una spruzzata di fine madreperla. Completano il look una palette di blush e tre matite occhi. DISTRIBUTORE: LVMH

FENTY BEAUTY

Non c’è limite alla creatività con le novità occhi pensate dalla popstar Rihanna. Tra queste, il Full Frontal Volume Lift & Curl Mascara con innovativo scovolino piatto e tondo insieme e le palette Snap Shadows in otto differenti armonie. IN ESCLUSIVA DA SEPHORA

MESAUDA MILANO

Sono due le novità make up del brand per la primavera 2020: si comincia con i nuovi Blush&Glow, fard cotti e cremosi, ricchi di pigmenti olografici; più una collezione di 20 pennelli sintetici con manico in legno di betulla. DISTRIBUTORE: GAON

DIOR

Labbra ultra brillanti ma anche coccolate con i nuovi Lip Glow Oil che, grazie alla loro formula a base di olio di ciliegia e alla tecnologia Color Reviver, esaltano il rosa naturale delle labbra. Per le gote c’è, invece, il blush Rosy Glow. DISTRIBUTORE: LVMH

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ESSENCE

Bye Bye Panda Eyes è il nuovo mascara must have che volumizza le ciglia con una formula long lasting anti sbavature e anti grumi. In più, si rimuove facilmente, senza struccante, con solo dell’acqua calda. Da abbinare ai nuovi ombretti. DISTRIBUTORE: COSNOVA

BELLAOGGI

Dal brand arriva tutto l’occorrente per uno smoky eye a regola d’arte. L’ombretto Color Affair è disponibile in diverse nuance dal finish mat oppure pearl&shine. Poi ci sono le matite automatiche EyeMatic Precise in quattro colorazioni vibranti. DISTRIBUTORE: EUROSTYLE

DEBBY

Sono tre le referenze della Eyebrow Secret Collection, tutte dedicate alle sopracciglia: un pennarello dal tratto delicato, una matita automatica e un matitone dalla texture cerosa. Tutti disponibili in tre nuance. DISTRIBUTORE: SODALIS

CATRICE

Come ogni stagione, sono tante le novità del brand che rinnova gran parte del proprio assortimento. Tra queste ci sono i colori rosati della Next-Gen Nudes Palette e quelli aranciati della versione Neon Earth a effetto mat e shimmer metal. DISTRIBUTORE: COSNOVA

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SPECIALE MAKE UP

SENSAI

Ispirato alla luminosità della seta giapponese, il look occhi del marchio comprende una palette di quattro ombretti in polvere finissima e facile da sfumare (in quattro armonie). A incorniciare lo sguardo ci pensano le matite occhi e sopracciglia. DISTRIBUTORE: KANEBO

BOURJOIS

Lo sguardo diventa super intenso con la collezione Magnetic Allure che comprende il nuovo mascara Twist Up 24H allungante e volumizzante e quattro inedite tonalità dell’iconico ombretto Little Round Pot ispirato alla pasticceria francese. DISTRIBUTORE: COTY CONSUMER BEAUTY

DOLCE&GABBANA

Con la primavera, arriva il mascara Passioneyes Intense Volume per trasformare le ciglia, regalando allo sguardo intensità e volume che rimangono inalterati fino a dodici ore. Da abbinare alle palette Felineyes Intense Eyshadow Quad. DISTRIBUTORE: SHISEIDO

NYX PROFESSIONAL MAKEUP

Dalla partnership con Netflix è nata una collezione ispirata alla terza stagione della serie tv “Le terrificanti avventure di Sabrina”. Prodotto star: il “libro degli incantesimi” con 30 ombretti, due blush e un illuminante. DISTRIBUTORE: L’ORÉAL ITALIA

EYES

Matite, mascara, eyeliner, ombretti di ogni genere, dai più cremosi a quelli in polvere. Non manca proprio nulla per disegnare uno sguardo perfetto e incorniciarlo a regola d’arte! IMAGINE .45


NOUBA

Un sontuoso scontro tra luce e colore apre la stagione estiva con la collezione Shocking che comprende una palette di ombretti dalle nuance opache in contrasto con un luminoso lime. Le labbra, invece, sono impreziosite dai caldi colori del rame. DISTRIBUTORE: NOUBA

SISLEY

Pelle sana, super healty, trasparente e naturalmente glowy con Phyto Hydra Teint: una formula all in one che unisce trattamento e make up per perfezionare l’incarnato in pochi istanti. Il suo segreto sta nell’estratto di kiwi illuminante. DISTRIBUTORE: SISLEY

CLINIQUE

Una base idratante colorata, senza oli, che minimizza l’aspetto dei pori e uniforma l’incarnato. È il nuovo Dramatically Different Moisturizing BB Gel che porta a 20 (quattro basi + cinque booster) le combinazioni del sistema Clinique iD. DISTRIBUTORE: ESTÉE LAUDER

ASTRA

Con la collezione Subliminal arrivano un nuovo mascara volumizzante con scovolino conico e un eyeliner dall’applicatore in feltro che promette una durata di ben 16 ore. Completa il look, il fondotinta Soft Mat con attivi antiossidanti. DISTRIBUTORE: GIUFRA

NUDE

Il trucco c’è ma non si vede anche quando è super coprente grazie alle nuove formule a effetto seconda pelle che si fondono all’istante con l’incarnato.

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SPECIALE MAKE UP

URBAN DECAY

La linea Stay Nakes si arricchisce di due prodotti per una base perfetta: il fondotinta compatto Fix Powder Foundation, vegano e dalla copertura modulabile, e la palette Threesome con blush, bronzer e illuminante per scolpire i tratti. DISTRIBUTORE: L’ORÉAL LUXE

BELL HYPOALLERGENIC

Sono tutte vegane e con elevate percentuali di ingredienti di origine naturale, le formule della linea Hemp Seed che uniscono trattamento e make up. Nel loro cuore c’è l’estratto di canapa dalle tante virtù per la pelle. DISTRIBUTORE: BURTON

GUERLAIN

L’Essentiel, il fondotinta del brand con il 97% di ingredienti di origine naturale, si arricchisce di sei shade dedicate alle diverse etnie. Con queste arriva anche un primer sebo regolatore che minimizza i pori, sempre green-oriented! DISTRIBUTORE: LVMH

NABLA

Sono 10 le nuove shade dell’iconico Close-Up Futuristic Foundation per un totale di 30 che accontentano tutti gli incarnati. Da abbinare alla formula cremosa del Concealer e alla Smoothing Pressed Powder dal finish mat. Tutti vegan e cruelty free. DISTRIBUTORE: NABLA COSMETICS

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SPECIALE MAKE UP

COLLISTAR

Questa collezione si chiama Milano By Day ed evoca tutta la creatività della capitale della moda italiana. Con i suoi prodotti intuitivi, come gli Ombretti Stylo Lunghissima Tenuta, permette di cambiare look durante la giornata in un twist! DISTRIBUTORE: COLLISTAR

INNOXA

Pantone chiama e Innoxa risponde! Con una collezione di prodotti dedicati al colore dell’anno ovvero il Classic Blue. Tra questi un pratico ombretto twist con perle a effetto cristallo e uno smalto ipoallergenico. DISTRIBUTORE: PRIMAVERA COSMETICI

LANCÔME

Mert Alas e Marcus Piggott sono due artisti che hanno rivoluzionato la fotografia di moda con un particolare uso della manipolazione digitale. C’è il loro estro dietro la The After Dark Collection fatta di nuance cupe e texture ultra pigmentate. DISTRIBUTORE: LORÉAL LUXE

RIMMEL LONDON

Sono tre i prodotti must have della collezione Match Perfection, pensati per coprire tutte le imperfezioni della pelle. Tra questi un fondotinta 24 ore che, grazie alle polveri soft focus, regala l’aspetto di un incarnato ultra levigato. DISTRIBUTORE: COTY CONSUMER BEAUTY

NAVY Il blu, un classico intramontabile, è anche il colore dell’anno secondo Pantone perché infonde calma, fiducia e un profondo senso di connessione.

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SPECIALE

FENTY BEAUTY

DIAMO I NUMERI

È TUTTO

UN TRUCCO Nel complesso il mercato del make up nel selettivo tiene, anche se la profumeria registra una leggera flessione generalizzata, tuttavia compensata dall’exploit dei rossetti. di Giovanna Maffina

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l make up è tra i prodotti di esportazione che meglio rappresentano il made in Italy. Se non guasta ricordare come almeno il 50% delle polveri cosmetiche circolanti nel mondo sia prodotto nel nostro Paese, vale anche la pena di sottolineare che tale primato è dovuto, oltre che alla capacità creativa, anche alla forte propensione all’innovazione, alla flessibilità e qualità della nostra supply chain. Risultato? Dopo le fragranze – che con un valore che supera i 900 milioni di euro (in aumento del 3,6%), concentrando oltre il 40% delle esportazioni, si assestano al primo posto – proprio il trucco è la voce cosmetica che più frequentemente esce dai confini del Belpaese per raggiungere, soprattutto, Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna. Il comparto vale, in tutto, 797milioni di euro (+4,2%). In fatto di tendenze, il primato della Corea, a cominciare dal 2018 ma ancor di più nel 2019, ha ceduto il passo al Giappone, suo eterno rivale, il cui concetto di bellezza equilibrata e armoniosa si rivela sempre attuale.

-0,8%; 2,8%; -1,2%

Ad eccezione dei cofanetti, nel 2018 i consumi al dettaglio nel comparto del

make up hanno segnato una moderata flessione in profumeria in tutti i segmenti, viso, occhi e labbra. Meglio è andata la farmacia e ancora meglio è andata la grande distribuzione (+5,7; +4,4%; +4,2%), grazie alla positiva performance dei drugstore (fonte: Cosmetica Italia).

7,1%; 6,2%; 5,3%

La stima della composizione dei consumi di prodotti cosmetici per la donna relativa al 2018 vedeva rispettivamente al sesto, settimo e nono posto i prodotti per trucco viso, trucco occhi e trucco labbra con le percentuali sopra evidenziate.

DA 175,1 A 173,7 MILIONI DI EURO

In profumeria, nel 2028, il valore del mercato dei prodotti per il trucco del viso, a fronte dell’arretramento dello 0,8%, si è leggermente ridimensionato, tuttavia riducendo la perdita rispetto al 2017, quando aveva “lasciato per strada” un -2,5%.

+22%

È l’exploit delle vendite registrato nel 2018 dai cofanetti trucco con incrementi record nel periodo natalizio.

17 MILIARDI DI USD

Considerando il mercato globale, Euromonitor prevede un notevole sviluppo dell’industria del rossetto nei prossimi anni (+18%). L’istituto pronostica che nel 2022 raggiungerà un valore totale di 17miliardi di euro, con un ampio margine di crescita nel continente asiatico. A conferma di ciò, solo nel primo trimestre del 2019, le vendite in Asia sono aumentate del 23,2%.

85 MILIARDI DI USD

È la stima del valore globale che il mercato del make up potrebbe raggiungere entro il 2024, trainato da grandi mercati come Stati Uniti e tutto l’Estremo Oriente. Secondo il nuovo rapporto di Research and Markets World Cosmetics Market-Opportunities & Forecasts, il valore totale dell’industria cosmetica raggiungerà invece i 490 miliardi di dollari entro il 2022. Il CAGR (vale a dire il tasso di crescita composto) stimato per il periodo 2016/ 2022 è del 3,7%.

40%

I guru del settore sono perlopiù donne ma anche gli uomini raggiungono grandi risultati. Nel 2019, gli acquisti della cipria di un noto marchio sono lievitati del 40% dopo che un influencer l’aveva postata su Instagram. E maschio è, secondo Forbes, è il beauty youtuber più seguito al mondo, Jeffree Star. IMAGINE .49


C H E R R Y E Y E S

T E M P T A T I O N P A L E T T E

DE D I C ATA A C H I DESIDERA L ASC IARSI T ENTARE DA L COLORE E DA LLE SUE INFINITE POSSIBILI COMBINAZIONI, CHERRY TEMPTATION SI UNISCE ALL’ICONICA GAMMA DELLE TEMPTAT I O N PA LETTE: 12 NUANCE PERFETTAMENTE BILANCIATE IN FINISH METAL E MAT DA L RILA S CIO COLORE INTE NS O E VIBRA NTE .


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ICONE di Ivan Pestillo

ROSSO

COUTURE

È quello che rimanda alle prime sfilate di Christian Dior e che oggi ispira il nuovo profumo ai frutti di bosco della Maison.

U

n luogo aperto a tutte le possibilità olfattive, creato per sperimentare nuove firme odorose e ispirato ai momenti cult della storia di un grande couturier. È la collezione di fragranze Maison Christian Dior, la cui famiglia oggi si allarga con l’arrivo di Rouge Trafalgar che, con il suo jus, torna alle origini, celebrando le iconiche silhouette rosse delle prime sfilate della grande casa di moda francese. Lo stesso Monsieur Dior, nelle sue memorie del 1956, dichiarò che “i modelli più sorprendenti, quelli che sono scelti per attirare l’attenzione sulla nuova linea, vengono mostrati circa a metà sfilata. Sono comunemente chiamati Trafalgar e ripresi sulle copertine o le pagine principali delle riviste […] dopo un’ora di sfilata servono a risvegliare l’attenzione del pubblico”. I suoi Trafalgar, inoltre, erano rossi, di un carminio incandescente, ipnotico, vulcanico e senza tempo. Non stupisce, dunque, che la scia di Rouge Trafalgar sia inattesa e vivificante proprio come l’iconico Rouge Dior che oggi ritroviamo anche nel make up della griffe.

EFFETTO SORPRESA

Per tradurre il colore in note olfattive, François Demachy, profumiere creatore della Maison, ha scelto un’esplosione di vivaci frutti rossi. Tutto inizia, infatti, con gli accenti aciduli della fragola e del lampone, esaltati dalla freschezza di un mandarino baciato dal sole. Poi arriva il colpo di Trafalgar! Un’assoluta nobile e pregiata di ribes nero che incuriosisce e, talvolta, stona

a causa delle sue sfumature animali. Nel bel mezzo di questo concerto fruttato giungono anche i verdi sentori di un’assoluta di foglie di viola, inframezzati con legno e patchouli e, infine, avvolti da muschi persistenti che durano a lungo. Una scia dall’apparenza fruttata, dunque, ma ricca di sorprese. E disponibile in selezionati store del mondo come quello di Rinascente Duomo a Milano.

QUESTIONE DI STILE COME MOLTE COLLEZIONI DI ALTA PROFUMERIA, ANCHE MAISON CHRISTIAN DIOR PREFERISCE SUSSURRARE IL CONCETTO DI LUSSO PIUTTOSTO CHE OSTENTARLO. OGNI SUO FLACONE E PACK RAPPRESENTA UN VERO ESERCIZIO DI STILE SARTORIALE. LA BOCCETTA È CARATTERIZZATA DA UNA SILHOUETTE LINEARE ANCHE SE MASSICCIA. LA

FRAGRANZA È POI CUSTODITA ALL’INTERNO DI UNA CONFEZIONE CILINDRICA.

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imagine VIDEO INTERVISTE AI PROTAGONISTI DEL SETTORE

FATTI E MISFATTI DAL CANALE SELETTIVO...

I NUOVI PRODOTTI IN PROFUMERIA

...E TANTI SPUNTI PER DIVENTARE VERE BEAUTY COACH

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ICONA VERA

INDISCUSSO PROTAGONISTA DEL MAKE UP - SI PENSI A MARILYN MONROE O GRACE KELLY -, IL ROSSETTO TRUE ICON DI NAJ OLEARI SI AGGIUDICA L’ALTRA COPERTINA DI QUESTO MESE.


IMAGINE NEW!

Rosso “passione”

Colore sì, ma anche idratazione con la formula di True Icon Lipstick che sfrutta un prezioso concentrato di passion fruit del Perù per riparare il tessuto labiale, stimolando la rigenerazione cellulare e creando una barriera protettiva. Una curiosità: questo ingrediente star è estratto dai semi che vengono scartati quando si producono i succhi e le bibite al gusto di frutto della passione, quindi è anche perfettamente eco sostenibile. Sul pack in formato stylo, invece, c’è un altro frutto: l’iconica ciliegia che evoca le storiche stampe del brand.

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LA BELLEZZA SEI TU B-SELFIE, il beauty brand che ha rivoluzionato il mondo della bellezza fai-da-te con i patch self beauty filler con microaghi di acido ialuronico per contorno occhi e labbra, presenta l’innovativo Skincare Filler System: sieri a effetto ultra-filler, crema viso anti-age, acqua micellare, maschere di bellezza e tante altre novità come B-SELFIE Deep, la prima biorivitalizzazione mesoterapica fai-da-te!

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INCHIESTA di Giovanna Maffina

DOVE VA

NEL BEAUTY, LA MULTICANALITÀ È UNA TENDENZA IN CRESCITA. LE RAGIONI? LO ABBIAMO CHIESTO AD ALCUNI MANAGER DELL’INDUSTRIA E DEL RETAIL.

IL CONSUMATORE?

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n un’ipotetica classifica dei termini più utilizzati in ambito consumer, “multicanalità” darebbe molto filo da torcere a tutti gli altri. L’infedeltà d’acquisto del consumatore che, sulla scorta di sollecitazioni spesso legate alla convenienza o alle mode, tende a direzionare lo shopping in più canali diversi contemporaneamente, è oggetto di confronti e dibattiti. Il retail si fa liquido e le aziende che fanno? Cercano di stare al passo cominciando a distribuire i loro prodotti non solo nel canale di elezione ma anche in altri ad esso limitrofi. Le ragioni? La prima e più ovvia potrebbe essere seguire (o inseguire) il consumatore ovunque lui vada. Ma non c’è solo questo.



INCHIESTA MULTICANALITÀ

ANDIAMO VERSO UN RETAIL FLUIDO SEMPRE PIÙ “A MISURA” DI CONSUMATORE C’è, ad esempio, anche il bisogno di assicurare al proprio brand una maggiore capillarità, così come quello di colmare un vuoto lasciato nel segmento. Nel caso specifico si pensi al capillare, che in profumeria è sempre stato poco presente. Non deve, dunque, stupire che in quest’ambito oggi molte insegne del selettivo si rivolgano a brand professionali o farmaceutici.

CONTAMINAZIONE TRA CANALI

Anche i luoghi fisici hanno un’identità sempre più fluida. Profumeria, farmacia, erboristeria, professionale non hanno più una fisionomia così rigorosamente definita. Su esempio della farmacia, con il suo assortimento sempre più orientato al dermocosmetico, la tendenza generale della distribuzione beauty è quella di andare verso format ibridi. Un esempio di questo trend viene dall’estero, dove Boots e Müller non sono né farmacie, né drugstore, né negozi della grande distribuzione, né catene di profumeria, ma rappresentano un mix di tutto ciò, dato che vendono tante tipologie di prodotti, dai cosmetici griffati ai farmaci all’alimentare. L’evoluzione del canale poi, come già accennato, va di pari passo con la metamorfosi del consumatore, sempre più fedele al marchio indipendentemente dal canale. Quanto all’assortimento, la direzione può essere opposta. C’è chi preferisce collocare lo stesso marchio in farmacia, profumeria e professionale – ritenendo abbia un valore e una specificità tali da prescindere dallo sbocco distribu-

tivo – e chi, invece, sceglie di destinare brand differenti a canali diversi. Per tutti o quasi dovrebbe valere la regola che là ove si scelga di andare in un canale che non sia quello di elezione – ad esempio allargando dalla profumeria alla farmacia – si faccia attenzione a che i punti vendita coinvolti non si “disturbino” a vicenda perché distanti l’uno dall’altro. Anche se è una condizione non sempre facile da rispettare. La premessa, comunque, indipendentemente dal risultato, è sempre e solo una: coprire le aree territoriali dove si è poco presenti con il selettivo. Ma l’andare incontro a un retail i cui confini perdono identità non rischia di confondere il consumatore? L’opinione pubblica si spacca a riguardo. Gli addetti ai lavori hanno punti di vista diversi. Ne abbiamo raccolti alcuni.

IL SERVIZIO È “SERVITO”! LA SPINTA ALLA MULTICANALITÀ PORTA NECESSARIAMENTE CON SÉ ANCHE UNA “CONTAMINAZIONE” NEI SERVIZI. LA PROFUMERIA NE È UN CHIARO ESEMPIO. NELLA FOTO, L’HAIR LAB DI PINALLI, UNO DEI TANTI SPUNTI CHE IL SELETTIVO HA FATTO SUOI IMPORTANDOLI DA ALTRI CANALI. L’INSEGNA EMILIANA NON È LA PRIMA. ANCHE DOUGLAS, NAÏMA, MARIONNAUD, SEPHORA - PER CITARE ALCUNI TRA I GRANDI - HANNO INSERITO LÀ OVE LA METRATURA LO RENDEVA POSSIBILE, DEI SALONI IN PARTNERSHIP CON BRAND MOLTO CONOSCIUTI - PER ESEMPIO AVEDA, KÉRASTASE E GHD - IN MODO DA OFFRIRE AI CONSUMATORI UNA BEAUTY EXPERIENCE TOTALIZZANTE. POI, I TANTI ANGOLI NAIL E I BROW BAR. E DOUGLAS STA SPERIMENTANDO AD AMBURGO ANCHE DOUGLAS PRO, CONCEPT STORE DI FRONTIERA TRA PROFUMERIA E FARMACIA.

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LA PAROLA ALL’INDUSTRIA FABIO GUFFANTI

GENERAL MANAGER LABORATOIRES FILORGA

«All’origine del fenomeno, che comunque è ancora agli albori, c’è la presa d’atto che la consumatrice non è più soggetta alle categorizzazioni tipiche dell’industria. In questo, un ruolo decisivo l’ha giocato l’e-commerce, che ha abituato tutti noi a una modalità di acquisto più fluida. Naturalmente perché un brand funzioni in due o più canali, occorre che il suo mix abbia determinate caratteristiche, adattandosi a contesti diversi. Quello che oggi sembra acquisito, i creatori di Filorga lo hanno capito oltre dieci anni fa, tanto da avere la multicanalità (farmacia, parafarmacia, department store, travel retail) nel proprio DNA. Nel caso specifico il nostro brand offre un product mix (texture, packaging, prezzo, comunicazione) coerente con le esigenze dei diversi circuiti: tecnicità e sicurezza richieste in farmacia, codici estetici premium privilegiati in profumeria. Essendo il nostro un marchio globale, cambia anche l’approccio di multicanalità, che deve essere capace di riflettere le specificità distributive dei diversi Paesi. Per quanto riguarda i prodotti, quelli che, in Italia, presentiamo in profumeria e farmacia sono gli stessi, ma in alcuni casi abbiamo deciso di lanciare una franchise prima in un canale estendendola poi agli altri. Attualmente siamo presenti in Marionnaud, Douglas, Pinalli ed Esserbella, insegne con una forte

expertise nello skincare. Quanto all’ibridazione tra canali e al rischio che possa generare confusione, io la vedo soprattutto come una magnifica opportunità. Chi sarà capace di offrire allo stesso tempo il meglio dei diversi circuiti renderà la shopping experience molto più coinvolgente».

ELISABETTA BENZONI

BRAND DIRECTOR GALÉNIC E RENÉ FURTERER (PIERRE FABRE)

«La multicanalità è un fenomeno inevitabile che tocca tutti i settori. Le ragioni scaturiscono dalla necessità di offrire un’offerta di bellezza a 360 gradi, con una maggiore attenzione anche in profumeria a prodotti naturali, sicuri, autentici: un approccio che René Furterer ha nel suo DNA da 60 anni, in tutto il mondo. Va inoltre ricordato che il 90% dei consumatori del selettivo utilizza prodotti per capelli e che in Italia questo segmento ha un altissimo potenziale ancora inespresso che certamente potrà dare grandi soddisfazioni a coloro che decideranno di potenziarlo. Se in Italia, la farmacia rappresenta ancora il 98% della nostra distribuzione, nel resto del mondo René Furterer è presente contemporaneamente in farmacia, saloni coiffeur, SPA e profumerie. Non va dimenticato che ogni marchio ha il dovere di essere là dove c’è il suo consumatore e la profumeria è sicuramente un luogo molto attrattivo. Al momento abbiamo trovato IMAGINE .59


LA SHOPPING EXPERIENCE È CENTRALE NEL PROCESSO D’ACQUISTO in Mazzolari e nella catena Pinalli, la nostra stessa attenzione a questo cambiamento. Per quanto riguarda farmacia e profumeria le linee sono identiche, ma l’approccio in termini di strategie, animazioni, promozioni, è diverso e si adatta al diverso “tone of voice”. Inoltre, fenomeni come la globalizzazione, la reperibilità dei prodotti e la fluidità dell’esperienza d’acquisto fanno sì che non siano più i singoli marchi o canali a mettersi in competizione tra loro, ma che siano gli stessi consumatori a farlo. Il paradigma si è ribaltato. Ecco perché, a tendere, non si parlerà più di prodotto “esclusivo” per farmacia, profumeria, gdo, eccetera, ma di servizio differenziante e personalizzato che qualificherà il canale e non più il prodotto».

MICHELE SUCCIO

GENERAL MANAGER L’OCCITANE ITALIA

«Pur avendo oltre 3.400 punti vendita nel mondo, non è possibile essere presenti ovunque con le sole nostre boutique, ecco perché abbiamo implementato la rete allargando ad alcuni dei principali player della profumeria selettiva. In Italia, siamo così presenti in più di 650 store selezionati nel rispetto dell’essenza del nostro brand, come ad esempio catene premium che garantiscano la percezione della naturalità del prodotto e una esposizione di qualità. Le linee sono le stesse per tutti i canali, ma ovviamente, per ragione di spazio, nelle profumerie ci sono i nostri bestseller e alcune proposte dedicate. Se la multicanalità può generare confusione? No, dal mio punto di vista. Il singolo canale non perde la sua identità, anzi, la rafforza, presentando l’offerta con l’approccio alla vendita che gli è propria».

LUISA MARASSI

DIRETTORE MARKETING LABORATOIRES SVR

«La multicanalità è per SVR un must, legato alla visione imprenditoriale del nostro presidente Didier Tabary. 60. IMAGINE

Oggi, e sempre di più nel futuro, i clienti hanno definitivamente preso la parola e con i social media e le nuove tecnologie possono davvero influenzare le strategie aziendali. Per questo, la logica del canale distributivo chiuso è diventata anacronistica: apparteneva a un’epoca in cui i marchi erano abituati a dettar legge! Ora è il consumatore a farlo. Inoltre, in SVR medicalità e sensorialità sono strettamente compenetrate, rendendo il marchio ideale sia per la profumeria sia per la farmacia. Al momento abbiamo scelto di lavorare in partnership esclusiva con Marionnaud attraverso un’offerta selezionata a misura di profumeria — la detersione, l’igiene e soprattutto la cura del viso nel segmento degli anti età — senza escludere i nostri best seller come i trattamenti per la cura del corpo con pelle sensibile. Se è vero che i confini del retail si fanno più liquidi, è indiscutibile che i DNA e servizi dei diversi touch point sono ancora ben definiti e che la partita si giochi tutta proprio sul servizio e sulla relazione. Ogni canale ha una sua vocazione elettiva: la farmacia rimane il punto centrale per chi cerca soluzioni dermatologiche, sicurezza ed efficacia; la profumeria resta la dimensione più ludica, onirica e di ricerca di novità e tendenze, mentre il professionale è vincente per chi, invece vuole proseguire a casa un trattamento da cabina o istituto».


INCHIESTA MULTICANALITÀ

SPAZIO INTEGRATO

NEGOZI FLUIDI

IL 2019 È STATO L’ANNO DELLA MULTICANALITÀ. NEL NOSTRO PAESE OTTO ITALIANI SU 10, OVVERO 43,9 MILIONI, SONO RISULTATI ESSERE CONSUMATORI MULTICANALE, UTILIZZANDO INDIFFERENTEMENTE PER I LORO ACQUISTI CANALI FISICI (GRANDE DISTRIBUZIONE E DETTAGLIO SPECIALIZZATO) E VIRTUALI. TRA LORO, QUASI DUE TERZI — 27,8 MILIONI DI PERSONE — SONO E-SHOPPER, VALE A DIRE INDIVIDUI CHE SI SERVONO DELLA RETE IN TUTTE LE FASI DEL PROCESSO DI ACQUISTO, MENTRE 16,1 MILIONI SONO INFO-SHOPPER, CIOÈ CONSUMATORI CHE SI RIVOLGONO ALLA RETE SOLO PER INFORMARSI , PRIMA O DOPO L’ACQUISTO, MA POI PREFERISCONO ANDARE IN UN NEGOZIO FISICO. QUESTI, ALCUNI DEI RISULTATI DELLA RICERCA DELL’OSSERVATORIO MULTICANALITÀ, PROMOSSO DALLA SCHOOL OF MANAGEMENT DEL POLITECNICO DI MILANO E DA NIELSEN, DA CUI EMERGE UNA PERCEZIONE DI SPAZIO INTEGRATO TRA ONLINE E OFFLINE.

LA SCELTA DI ESSERE MULTICHANNEL COINVOLGE ANCHE I MARCHI CHE COME REGOLA DISTRIBUISCONO I LORO PRODOTTI ATTRAVERSO STORE DI PROPRIETÀ O IN FRANCHISING. LA SCELTA NASCE DAL BISOGNO DI ESSERE PRESENTI IN MODO ANCOR PIÙ CAPILLARE SUL TERRITORIO.

LA PAROLA AL RETAIL ANDREA PEZZONI

RESPONSABILE DELL’AREA MARKETING STRATEGICO E CONTROLLO DI GESTIONE IN PINALLI

«La multicanalità cresce per il venir meno dei confini classici tra i vari canali, che hanno negli anni scorsi portato all’ingresso di nuovi player nel mercato beauty (dai drugstore, alle farmacie fino ai pure player online). La reazione è stata quella di ristrutturare il modello “profumeria” per allargare il mercato a quello ben più ampio del beauty a 360 gradi (dall’hair care al cosmeceutico). I brand da noi selezionati, oltre a essere qualitativi e performanti, devono avere un contenuto consulenziale importante: il servizio è il punto di forza delle nostre profumerie. Qualche nome? La gamma è molto ampia, dal cosmeceutico della farmacia (Filorga, Lierac e Recare) al capillare professionale con Kérastase, Aveda, René Furterer e Kevin Murphy passando per il drugstore con Pupa e L’Oréal Paris. Il rischio che tale tendenza possa confondere il consumatore è tangibile, soprattutto alla

luce di quanto accade all’estero dove spesso il processo di “fusione” dei canali di vendita è a uno stadio più avanzato, ma il consumatore di oggi si adatta facilmente al cambiamento».

MARA ZANOTTO

DIRETTORE GENERALE ETHOS PROFUMERIE

«Apparentemente il motivo di puntare alla multicanalità potrebbe essere quello di mettersi nella condizione di soddisfare più richieste possibili da parte del pubblico. Ma sono dell’idea che non si può fare tutto perché si rischia di farlo male. Il rischio di confusione c’è ma non è né l’unico né il più pericoloso.Il peggiore è che ne vadano di mezzo la preparazione e la professionalità dei consulenti di vendita e che di conseguenza peggiori l’esperienza di acquisto del consumatore. La chiave, a mio avviso, è la specializzazione, anche per contrastare validamente il fenomeno sempre più crescente degli acquisti online». IMAGINE .61


FOCUS di Ivan Pestillo

DETTAGLI

LA PROFUMERIA COME TEMPIO DEL LIFESTYLE CON ACCESSORI E BIJOUX ISPIRATI DALLE PASSERELLE.

DI STILE N

onostante alcuni “puristi” della profumeria non ritengano sia il caso di mischiare cosmesi e accessori, molti retailer puntano ormai su un’offerta mista improntata sul concetto di lifestyle. Pennelli, spugne, pochette e accessori per capelli ma anche gioielli, bijoux, borse e bagagli. Prodotti che, in alcune stagioni — si pensi al Natale per la bigiotteria oppure alle vacanze estive per valigeria e i teli mare — possono funzionare ancora meglio della cosmesi. Inoltre fanno sentire la cliente come la star di “Sex and the city” o de “Il diavolo veste Prada” perché la catapultano direttamente nell’affascinante mondo del fashion e del design. Ecco, dunque, che nelle pagine a seguire abbiamo individuato tre tendenze che dalle passerelle della primavera/estate 2020 sono arrivate direttamente nei beauty store, portando con sé colori trendy, texture sensoriali e materiali innovativi.

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FOCUS ACCESSORI

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EXPLORER

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LA DONNA MODERNA VIAGGIA PER RITROVARE IL CONTATTO CON LA NATURA. LA SUA GIACCA SAHARIANA, QUEST’ANNO TRASFORMATA ANCHE IN JUMPSUIT, SI ABBINA AD ACCESSORI PRATICI E ADATTI A UNO STILE DI VITA NOMADE.

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1. Sfilata DOLCE & GABBANA p/e 2020. 2. Cerchietto bombato in lurex di DÉFILÉ (distribuito da Défilé Giemme). 3. ACCA KAPPA dedica la spazzola Šafarìa, in legno di faggio, ai Mondiali di sci Cortina 2021 (distribuito da H. Krull & C.). 4. Dalla collezione Super Sponge di MARTINI SPA, la spugna viso e corpo Gentle Scrub con estratto di bardana (distribuito da Martini Spa). 5. È di ESSENCE, il Pennello per Blush a punta obliqua (distribuito da Cosnova). 6. Spazzola Volume 3.0 di T3 con cilindro in ceramica e alluminio (in esclusiva da Douglas). 7. Sfilata CUSTO BARCELONA p/e 2020. 8. Spazzola “pneumatica” Superbrush Sp226 di JANEKE 1830 per contrastare l’effetto scottatura delle lunghezze (distribuito da Giorgio Janeke). 9. In eco pelle bicolore, la pratica Pochette Savlia/Cream Vespa 50 di CAMOMILLA MILANO (distribuito da Camomilla). 64. IMAGINE


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FLOWER

LE MODERNE FIGLIE DEI FIORI RISCOPRONO I MITICI ANNI ’60 E LI REINTERPRETANO CON UNA FEMMINILITÀ PIÙ FRESCA E ATTUALE. FIORI A GO-GO, DUNQUE, ANCHE IN TESTA CON FOULARD E FASCE DALLE STAMPE BUCOLICHE.

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1. Asciugacapelli professionale Alyon Giada di PARLUX con sistema a ioni negativi che elimina l’elettricità statica (distribuito da Parlux). 2. 428 setole di 32 altezze differenti per la spazzola scioglinodi Memphis Art di MICHEL MERCIER per capelli ricci (distribuito da Carma Italia). 3. Sfilata BLUMARINE p/e 2020. 4. Confezione regalo con Bagnoschiuma ai fiori di ibisco di EMANUELA BIFFOLI (distribuito da Biffoli). 5. Orologio Ops!Bold Rainbow di OPSOBJECTS in similpelle fucsia lucido iridescente (distribuito da Diffusione Orologi). 6. Sfilata MOSCHINO p/e 2020. 7. È di EMANUELA BIFFOLI, la confezione regalo con Crema Idratazione e Bagno Crema ai fiori di ibisco (distribuito da Biffoli). 8. Fascia per capelli con fantasia tropical e intreccio a effetto turbante di DÉFILÉ (distribuito da Défilé Giemme). IMAGINE .65


FOCUS ACCESSORI

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CASUAL CHIC

LA COMODITÀ PRIMA DI TUTTO. MA SENZA MAI RINUNCIARE A UN TOCCO DI ELEGANZA E GLAMOUR. IL FOCUS PUÒ DIVENTARE COSÌ L’ACCESSORIO, ANCHE OVERSIZE PURCHÉ DI COLORE NEUTRO, OPPURE UN MAKE UP A REGOLA D’ARTE!

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1. Sfilata HERMÈS p/e 2020. 2. Sfilata MIU MIU p/e 2020. 3. Set in eco pelle di KOH-I-NOOR con pennelli sintetici e anti batterici (distribuito da Koh-I-Noor). 4. Spazzola e specchio della linea Luxury di KOH-I-NOOR, realizzati a mano a partire da lastra di rodoide (distribuito da Koh-I-Noor). 5. Macaron di TOO LATE è un bracciale memory wire con pavè di strass (distribuito da Red Pill). 6. Busta S Powder Pink Parigi di CAMOMILLA MILANO in nylon con ruche in tulle (distribuito da Camomilla). 7. Asciugacapelli Helios di GHD con motore ultra leggero e design aerodinamico (distribuito da Coty). 8. È di LR WONDER COMPANY lo Slim Legging che migliora la microcircolazione di glutei e gambe con la tecnologia FIR (distribuito da Lr Company). 9. Orecchino Ops!Clip di OPSOBJECTS con pendente a stella (distribuito da Diffusione Orologi). 66. IMAGINE


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L’UNIONE FA LA FORZA (SCONTATO A RIBADIRSI? NO)

Co-marketing, co-branding e partnership circolari virtuose possono fare molto non solo per vendere meglio e di più ma anche per rafforzare la reputazione dei brand coinvolti.

Q SPESSO DALL’INCONTRO DI MARCHI DISTANTI NASCE UN PRODOTTO DI SUCCESSO 68. IMAGINE

ualcuno l’ha definita come una storia d’amore: due marchi si incontrano, trovano tra loro delle grandi affinità e decidono di percorrere un tratto del loro cammino sul mercato insieme. Co-marketing e co-branding sono una pratica non nuova nel settore della bellezza e in quello più allargato del lusso ma che non ha mai smesso di raccogliere proseliti. Le ragioni sottese alla decisione di intraprendere questa strada possono essere molteplici. Su tutte, l’idea di attivare strategie collaborative che possano ampliare il mercato di riferimento attraverso partnership collegate a mondi limitrofi (nel caso del cosmetico, ad esempio, la moda) oppure che c’entrano molto poco l’uno con l’altra,

come l’operazione di qualche mese fa che ha visto associata l’orsetto icona di Moschino, Toy, a una linea mass market di ammorbidenti per la biancheria.

VASI COMUNICANTI

«In questo, come in altri casi analoghi, l’associazione tra un marchio del lusso e uno del largo consumo può essere letta come conseguenza della democratizzazione del lusso stesso, per cui certi valori pertinenti a un mondo esclusivo e con un immaginario e un substrato da status symbol – rimando a un marchio importante, alta qualità, prezzo elevato, eccetera – si fondono con altri più pertinenti al mass market così da rendere il prodotto più aspira-


ARGOMENTI di Giovanna Maffina

zionale», a parlare è Giovanni tate o come capsule collection o Bertozzi, account director della come limited edition». L’obietRBA Group, agenzia milanese tivo principale, in sostanza, è che svolge attività progettuali più legato a una più efficace di co-marketing e co-branding GIOVANNI gestione delle pubbliche relaBERTOZZI per il mondo del largo consumo zioni che a finalità commerciae del selettivo. Se funziona? «Sì, li. E comunque con una loro repurché i due partner condividemption apprezzabile. «Grown dano la mission. In questo caso Alchemist x GCDS non è stato possono valorizzare ciascuno commercializzato ma siamo stati il proprio mondo combinando molto contenti del ritorno PR, tra loro concept compatibili e mentre The Blonde Salad “I CAN TANER mettendo sotto lo stesso omLove Eight Hour” Limited Edibrello due brand, ognuno dei quali fa tion è andato in sold out in pochissimo leva sulla propria efficacia e immagine tempo», chiude Taner. tuttavia traendo vantaggio dall’efficacia e dall’immagine del partner». Cosa VIRTUOSE succede nel selettivo? Il nostro settore PARTNERSHIP CIRCOLARI non è indifferente al fenomeno che però Le storie d’amore tra aziende, prorisulta impossibile quantificare non esi- prio come quelle tra persone, possostendo ricerche e dati a riguardo in Co- no prendere forme diverse. È il caso smetica Italia. Tra le aziende del settore dell’incontro tra Icma Sartorial Paper, che si sono servite anche in un recente azienda che si è negli ultimi anni si è passato di questa leva, anche Beauty specializzata nella produzione di carte and Luxury, che ha avviato una colla- riciclate post consumer waste, la tipoborazione di co-branding sia con The grafia Maggioni Type e L’Oréal Italia Blond Salad, il marchio di Chiara Fer- che insieme hanno dato vita qualche ragni, che con GCDS, entrambe made mese fa al progetto Second Life, grazie in Italy e non worldwide. «Si tratta di al quale gli scarti cellulosici di quest’ulprogetti molto diversi tra loro. Eight tima sono trasformate in carte riciclate Hour di Elizabeth Arden x The Blonde creative, riutilizzate da L’Oréal stessa Salad è stato realizzato nel 2017 ed era per la sua produzione di packaging. un prodotto in limited edition venduto Questo anche grazie alle sperimentain esclusiva sull’e-commerce di Chiara zioni produttive di Maggioni Type, che Ferragni. Il ritorno dell’operazione è si è occupata delle prove di resistenza stato molto soddisfacente anche grazie della carta ma anche di stampa e di laal “buzz” e all’effetto di PR che siamo vorazione dei prodotti rivestiti come riusciti a creare attorno al nostro pro- espositori da banco e astucci. Pur non dotto», spiega Can Taner, dallo scorso trattandosi di un co-marketing in sengennaio chief marketing officer della so stretto, l’iniziativa pone l’accento società. «Invece, Grown Alchemist x su un fenomeno anch’esso in crescita GCDS è un progetto dello scorso anno. che è quello di ripensare la relazione Come nel caso precedente si è trattata tra produzione e consumo in un’ottica di una limited edition che però non è di circolarità, spesso creando sinergie stata commercializzata ma regalata a preziose tra i protagonisti della supply tutti gli invitati della sfilata K-Hawaii». chain e le beauty company che hanno il L’intervistato conferma il gradimento contatto diretto con il consumatore. Al in crescita del settore del beauty verso centro, una nuova visione di responsaoperazioni di questo genere. «Sì, sono bilità sociale di impresa dove si riduce, sempre più frequenti e vengono trat- si riutilizza e dove tutto torna.

CO-MARKETING O CO-BRANDING? “IL CO-BRANDING È UNA FORMA SPECIFICA DI CO-MARKETING CHE RICORRE QUANDO DUE O PIÙ BRAND NOTI VENGONO COMBINATI NELLA REALIZZAZIONE DI UN UNICO PRODOTTO O COMMERCIALIZZATI INSIEME ATTRAVERSO FORME DI MARKETING CONGIUNTO. L’OBIETTIVO È QUELLO DI FARE LEVA SULL’EQUITY DI PIÙ MARCHE (GENERALMENTE, MARCA OSPITANTE E MARCA OSPITATA) PER ACCRESCERE IL VALORE PERCEPITO DELL’OFFERTA” (FONTE: GLOSSARIO MARKETING).

“IL CO-MARKETING O MARKETING COLLABORATIVO È UNA PARTNERSHIP TRA IMPRESE CHE SI MANIFESTA ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI AZIONI COMUNI CHE INCIDONO SU UNA O PIÙ VARIABILI DEL MARKETING MIX CHE, FACENDO LEVA SULLA EQUITY DI PIÙ MARCHE, MIRANO A UN INCREMENTO DEI BENEFICI OFFERTI ALLA CLIENTELA” (FONTE: GLOSSARIO MARKETING).

ESEMPIO DI CO-MARKETING IL BRAND DI SKINCARE HELLOBODY E QUELLO DI ABBIGLIAMENTO GLIMMED HANNO CREATO UN KIT IN EDIZIONE LIMITATA: HELLO BOOBS BEAUTY SET. ESCLUSIVA WEB.

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AFFINITÀ ELETTIVE di Ivan Pestillo

ESTETISTA (DI PROFESSIONE)

CINICA (PER VOCAZIONE) Il 2019 si è chiuso con successo per Cristina Fogazzi e il suo marchio Veralab che, dopo l’apertura del primo monomarca a Milano, si prepara a lanciare tante novità.

S

e c’è un modello di business che integra alla perfezione retail fisico e virtuale, quello è sicuramente il progetto Veralab di Cristina Fogazzi, oggi famosa imprenditrice digitale, meglio conosciuta dalle beauty addicted come L’Estetista Cinica. In realtà, per lei, tutto è nato qualche anno fa, dopo l’apertura nel 2009 del suo centro estetico Bella Vera a Milano, un po’ per gioco e un po’ per necessità, con una pagina Facebook e un blog che presto sono diventati virali. Nel giro di qualche anno, le sue “fagiane” — così Fogazzi ama definire le sue follower — sono diventate oltre 500mila, almeno su Instagram. E a queste vanno aggiunte le quasi 200mila che seguono, sempre su Ig, la pagina ufficiale del suo marchio di skincare Veralab, oggi distribuito mediate un e-commerce, uno store monomarca e diversi corner presso Rinascente e Pinalli. Il suo obiettivo? Fare chiarezza sulle tante fake news che circolano sul mondo dell’estetica e crescere come impresa. A raccontarcelo è stata lei stessa. Come si è chiuso il 2019 per la sua società? «Molto bene. Rileviamo una curva di crescita ben oltre le aspettative. Ognuna delle properties pesa circa il 20% del fatturato, senza considerare i corner Veralab negli store multibrand».

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A lei fanno capo capo un istituto di bellezza, un negozio monomarca, diversi corner presso Rinascente e Pinalli e un intero sistema web che comprende canali social e e-commerce. Come integra tutti questi mondi in un’ottica di multicanalità? «Siamo molto attenti alla nostra clientela che abbraccia diversi target a cui dedichiamo modelli di comunicazione differenti, mantenendo però sempre lo stesso tono di voce. È fondamentale per la nostra identità, così come è importante che, a prescindere dal luogo d’acquisto, ogni cliente senta di entrare in un mondo ben definito». A fine 2019, ha anche aperto uno store a Milano a marchio Veralab. Ci parla del concept e delle innovazioni che contraddistinguono questo negozio? «È uno spazio che ho fortemente desiderato e progettato a mia immagine e somiglianza, se così si può dire. Al suo interno c’è tutta la mia voglia di giocare, il mio amore per il design e la mia passione sfrenata per l’arte contemporanea. Non a caso abbiamo scelto di collaborare con diverse gallerie d’arte tra le quali Plan/X Gallery e Deodato Arte, esponendo anche opere di Banksy, Mr. Brainwash e DotPigeon. Il progetto è stato seguito dallo studio 23 Bassi, due architetti che hanno dato


NELLA PAGINA A FIANCO, L’IMMAGINE DELLO STORE VERALAB DI MILANO E QUELLA DEL CORNER DEL BRAND PRESSO ANNEX RINASCENTE.

voce ai miei desideri arricchendoli di idee e soluzioni inaspettate: uno scivolo per il riciclo dei flaconi vuoti, un pavimento in resina e fibra di vetro che crea effetti ottici e materiali ricercati. In più diamo la possibilità a chi ci visita di provare i prodotti e rilassarsi bevendo una tisana. Che è tutto rosa devo dirlo?». Come sta andando, invece, l’esperienza all’interno dei multibrand Pinalli e Rinascente? «Molto bene, la risposta è stata più che positiva. Vendiamo prodotti di skincare e un punto d’incontro fisico tra il nostro prodotto e le nostre clienti era importante. Inoltre, stiamo parlando di due insegne estremamente dinamiche e aggiornate». Quali sono i prodotti best seller del suo marchio Veralab? «Potrei elencarne diversi. Sicuramente la Luce Liquida, una lozione viso illuminante con una piccola quantità di acido salicilico che, grazie a un’azione esfoliante e rigenerante calibrata e progressiva, affina la grana della pelle, riduce i pori dilatati, combatte e previene le impurità donando tantissima luminosità all’incarnato spento. Anche Olio Denso e Spumone possono essere sicuramente considerati iconici: il primo può essere usato come struccante o idratante perché versatile e multiuso, a base di oli preziosi e dalla consistenza in gel, mentre il secondo è un detergente schiumogeno delicato dalle virtù antiossidanti e anti età». Ci saranno delle novità Veralab nel corso del 2020? Ci può anticipare qualcosa? «Abbiamo sempre delle novità. Noi amiamo le novità! L’unico spoiler che mi posso permettere è che tra maggio e giugno lanceremo nuovi prodotti che… non passeranno certo inosservati!». Qual è il segreto del suo successo? Perché le consumatrici si fidano così tanto di lei? «Perché le ascolto. Le rassicuro, sono loro vicina. Adoro le mie fagiane». Obiettivi per il 2020? «Fare meglio del 2019, se possibile».

OLTRE AI PRODOTTI SKINCARE PER VISO E CORPO, L’ESTETISTA CINICA HA LANCIATO ANCHE DIVERSE FRAGRANZE. L’ULTIMA NATA, PER ESEMPIO, SI CHIAMA JOSÉPHINE ED È UN’EAU DE PARFUM DALLA NOTE FRESCHE, ESOTICHE E FRUTTATE CHE, PERÒ, NON VUOLE RISULTARE TROPPO DOLCE E STUCCHEVOLE. CON ACCENTI DI LIME, RIBES, COCCO, BANANA, ANANAS, MANGO, LEGNO DI SANDALO E MUSCHIO CHE REGALANO UN SORRISO.

PH ©ROBERTAKRASNIG

NON SOLO SKINCARE

C’È CRISTINA FOGAZZI CON I SUOI TONI IRONICI, MA COMPETENTI, DIETRO IL PROGETTO DE L’ESTETISTA CINICA CHE HA RISCOSSO GRANDE SUCCESSO.


STRATEGIE di Giovanna Maffina

IL PROFUMO? UNA FOLGORAZIONE

Dietro la nascita di Olfattorio c’è una storia insolita. Che ha portato pian piano a costruire l’azienda così com’è adesso, un punto di riferimento speciale nel mondo delle fragranze artistiche.

L

a vita è strana. In tanti casi, imprevedibile. Strana al punto da poter dare, all’improvviso e inaspettatamente, a una quotidianità già tracciata, un corso diverso. Questo è quanto accaduto a Renata De Rossi che, insieme a Giovanni Gaidano, ha fondato nel 1981 Olfattorio – oggi tra i primi riferimenti nel mercato della profumeria artistica – e che in questa intervista racconta di sé, della sua azienda e di come l’avventura imprenditoriale ha preso forma. Da un’inaspettata folgorazione. Si racconta che il suo ingresso nel mondo del profumo sia stato del tutto casuale… «È così! Era un mondo che non mi aveva mai particolarmente emozionato ed ero una consumatrice di fragranze piuttosto distratta: indossavo sempre la stessa, Mure et Musc di l’Artisan Parfumeur, e lo facevo più per abitudine che per altro. Me lo aveva regalato Jean Laporte, che aveva creato il marchio e con il quale nel 1981 sarebbe QUI A FIANCO, GLI ELEGANTI INTERNI DEI BAR À PARFUMS DI BRESCIA, FIRENZE E ROMA DIPTYQUE.

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scermi e nell’ora di punta, si fermò e mi disse che sentiva un aroma intenso e gradevolissimo di muschio. Ero io, era il mio profumo. Fu allora che compresi quanto fosse affascinante questo mondo, che cominciai a esplorare con curiosità e piacere».

RENATA DE ROSSI E GIOVANNI GAIDANO

iniziata la preziosa collaborazione che avrebbe poi portato alla nascita di Olfattorio: c’eravamo incontrati per valutare un’ipotesi di collaborazione ma non pensavo che la cosa potesse avere un seguito. A farmi cambiare idea fu un evento del tutto casuale, una folgorazione: l’ingresso in un ristorante di Torino il cui proprietario, senza cono-

Parliamo di Olfattorio, qual è il reale valore aggiunto della sua azienda? «Conosce Leopoldo Fregoli? Un attore trasformista vissuto a cavallo del 1900, ricordato per la sua abilità di cambiare in pochi secondi l’abito di scena, diventando ogni volta un personaggio diverso. Ecco, l’approccio ai marchi che distribuiamo – al momento sono 24 – è proprio così, ci compenetriamo totalmente con ognuno di essi, diventando noi stessi, di volta in volta, Diptyque, Byredo, Penhaligon’s, Czech & Speake. Siamo tutti formati a calarci totalmente nel loro mondo, a farlo nostro, rievocandolo con le parole e la gestualità che gli si addicono di fronte al cliente. Da qui la scelta di non aver-


ne due uguali o simili in assortimento. Tutti i nostri brand hanno una loro forte personalità, non ce n’è uno che somigli all’altro, fondano su concetti unici». A partire dal 2001 avete affiancato al lavoro di distribuzione quello di retail diretto, con la creazione dei vostri Bar à Parfums… «Sì, è così. Ad oggi, i due canali pesano sul fatturato all’incirca per il 70 e 30%. Originariamente i Bar à Parfums erano degli show room di fragranze, aperti ai profumieri e al pubblico, dove fare delle degustazioni olfattive attraverso veri e propri calici. Non erano tuttavia luoghi di vendita. L’idea era quella di fornire spunti preziosi ai clienti su come esporre e valorizzare al meglio i vari marchi all’interno dei loro store. L’idea è piaciuta, generando curiosità sia tra i concessionari, il cui numero è via via aumentato, che tra il pubblico, portando con sé la decisione di aprire poi all’attività di vendita vera e propria». In portfolio avete marchi francesi, inglesi, statunitensi ma nessun italiano. Come mai? «Non ci sono preconcetti di sorta verso i nostri nasi e le loro creazioni. Siamo aperti a qualunque progetto riteniamo veramente originale e diverso. Facendo una riflessione di ordine più generale, ritengo che il fatto che il settore sia diventato una sorta di Araba Fenice dove sedicenti creatori entrano solo per fare business, stia rendendo il nostro lavoro di scouting più complicato. Non è una novità che questa profumeria di nicchia, sempre più allargata, attiri l’attenzione delle multinazionali, pronte a fare shopping di questo o

quel marchio. Ecco, questo per certo è un approccio che non ci interessa». Tra i nuovi acquisti più interessanti, chi citerebbe? «Mi piace molto Sonia Constant, che ritengo essere la vera erede di Olivia Giacobetti, una poetessa del profumo. Di Sonia distribuiremo la prima linea creata a proprio nome, essendo lei un naso di Givaudan. Poi, la Maison Crivelli, con il suo approccio creativo ine-

I NUMERI DI OLFATTORIO

15

SONO I NEGOZI GESTITI DIRETTAMENTE DA OLFATTORIO IN TUTTA ITALIA, SUDDIVISI TRA BAR À PARFUMS VERI E PROPRI E BOUTIQUE O SHOP IN SHOP MONOMARCA;

6

A MILANO (UN BAR À PARFUMS VERO E PROPRIO, UN MONOMARCA DIPTYQUE, UNA BOUTIQUE L’ARTISAN PARFUMEUR E TRE CORNER PRESSO RINASCENTE DUOMO: DIPTYQUE, BYREDO E BAR À PARFUMS);

3

A ROMA (DUE BAR À PARFUMS E UNA BOUTIQUE DIPTYQUE);

4

BAR À PARFUMS: A FIRENZE, TORINO (OLTRE A UNA CONCESSIONE PRESSO LA RINASCENTE), BERGAMO E BRESCIA;

2

SONO, INVECE, I BAR À PARFUMS APERTI IN COLLABORAZIONE CON I CONCESSIONARI: A BOLOGNA, CON LA PROFUMERIA NALDI E A GENOVA CON FRANCESCA CALERI, DELL’OMONIMA INSEGNA.

dito e pieno di contrasti. Ma il marchio che ho più nel cuore è l’Artisan Parfumeur, per questioni affettive e professionali. Lo sa che Jean Laporte è stato il primo a inventare le note gourmand, dieci anni prima di Thierry Mugler con Angel? Ora si tende ad avvicinare in modo quasi esasperato il concetto di gusto a quello di olfatto ma un tempo costituiva davvero un approccio del tutto nuovo». I giovani si avvicinano alla profumeria artistica o continuano a essere attratti dai grandi brand? «Inutile negare che su una grande fascia di consumatori, specie sui ventenni, i marchi masstige, soprattutto quelli legati al mondo della moda, hanno ancora molta presa. Sono uno status symbol. Ma tra i venticinquenni l’attitudine cambia, i gusti si fanno più selettivi. Ciò che davvero fa la differenza per il profumo artistico è che, chi lo ha provato, non torna più indietro, per questioni di qualità e di sistema limbico. Tante delle note naturali utilizzate sono infatti già nella nostra memoria olfattiva, le abbiamo inconsciamente immagazzinate nel corso degli anni. Una volta che si accende la scintilla, non si cambia più». Ogni vostro Bar à Parfums ha un’identità diversa, non ci sono elementi architettonici o stilistici ricorrenti. Come mai? «Ogni volta che individuiamo un nuovo spazio cerchiamo di esaltarne la personalità. Penso al nostro punto vendita più grande, quello di oltre 200 mq a Brescia. Anche in questo caso lo sforzo è stato di esaltare al massimo le peculiarità della location, con la presenza al suo interno di un tratto di strada romana della coloniae civicae augustae brixiae, che si lega alla storia della città e che, considerate le dimensioni, si presta anche all’organizzazione di eventi. Ciò che abbiamo fatto da subito è stato creare un legame con la pittura, la fotografia e la letteratura. La contaminazione tra fragranze e opere è essenziale per valorizzare l’esperienza olfattiva. A Brescia, ad esempio, c’è spazio anche per una piccola mostra permanente dedicata alle ciprie. Lo sa perché? Siamo anche distributori di due piccoli gioielli: T.LeClerc, famoso appunto per le sue straordinarie ciprie, e Neal’s Yard Remedies, che crea skincare. Li abbiamo voluti entrambi, poiché entrambi hanno un mondo meraviglioso da raccontare». IMAGINE .73


STORIE IN VETRINA di Giovanna Maffina

AVELLINO

SALERNO

CREDIAMO NELLA

PARTNERSHIP

Otto profumerie in Campania. E un’attività di produzione che nel 2008 è culminata con l’acquisizione di El Charro. Davide Capone si racconta.

L

a storia della Capone Profumi srl nasce nel 1997 con la vendita all’ingrosso di fragranze e cosmetici. Da allora, ogni sforzo è stato finalizzato a crescere sia in termini di visibilità che di credibilità in un’area, quella campana, fortemente competitiva e complessa. Non ne fa mistero il titolare Davide Capone, che presidia da oltre 30 anni il territorio anche con le sue profumerie a insegna El Charro. Come si configura l’area in cui avete la vostra attività? «È molto competitiva e difficile. Per questo, da subito, abbiamo deciso di diversificare, associando all’attività di

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produzione vera e propria, anche quella distributiva, attraverso le attuali otto profumerie. Così, nel 2000, abbiamo dato vita a un nostro marchio alcolico, Chissà, lanciando via via varie fragranze. Passo successivo, tre anni dopo, è stato quello di aprire il primo dei nostri negozi al dettaglio». Grossisti, produttori e infine retailer. Qual è la caratteristica che fa da collante a queste tre attività? «La mia potrà sembrare una risposta scontata, ma non lo è: sono la determinazione e la passione! È grazie a questo approccio positivo e propositivo che, di anno in anno, anche in presenza di un

mercato complesso e mutevole, ci poniamo sempre nuovi obiettivi e nuove sfide. Anche quando abbiamo fatto il passo verso il retail vero e proprio ci siamo rimboccati le maniche. Gli inizi non sono stati semplici ma, pian piano, le aziende cosmetiche ci hanno dato fiducia e abbiamo potuto inserire molti nuovi marchi. Parallelamente abbiamo costruito con i nostri fornitori una negoziazione sempre più costruttiva e leale». Poi è arrivata l’acquisizione del brand El Charro. Ci racconta come sono andate le cose? «L’abbiamo acquisito nel 2008, era un marchio che ritenevamo avere grandi potenzialità. Oltre a chiamare così anche le nostre profumerie, abbiamo intensificato la produzione di fragranze El Charro, forti del grande vissuto del brand. Nato nella metà degli anni Ottanta, ha conquistato rapidamente quote consistenti di mercato grazie al suo stile country west che si ispirava al mondo degli indiani d’America. Come dicevo, non abbiamo mai perso di vista l’attività di retail vera e propria, tanto da aprire l’anno dopo la nostra profumeria nel centro commerciale Il Vulcano Buono, punto di riferimento centra-


CENTRO COMMERCIALE LA FABBRICA

CENTRO COMMERCIALE VULCANO BUONO

le per lo shopping di chi abita a Napoli e in periferia. Con i suoi 140 negozi a Nola, nei pressi del CIS Interporto campano, questo mall presidia un’area senza dubbio strategica». E dell’apertura di Via Scarlatti, nel 2011, cosa mi racconta? «La scelta di aprire in questa importante arteria commerciale di Napoli nasceva dalla volontà di accrescere la nostra visibilità ed è stata l’occasione per coinvolgere nuovi marchi come Cartier, Bulgari, Versace, Ferragamo, Prada, eccetera. Da questo momento in poi si sono susseguite le altre aperture, anche a Salerno e Avellino. Le metrature vanno dai 50 mq di via Cilea, una delle strade principali del quartiere Vomero, a Napoli, ai 200, appunto di via Scarlatti»

PROFUMO GLI ESTRATTI “INTENSO VERO” SONO LE ULTIME CREAZIONI DELLA LINEA EL CHARRO CHE COMPRENDE 12 FRAGRANZE PER LA PERSONA E OTTO PER L’AMBIENTE. QUI DI FIANCO C’È “INTENSO VERO AMORE MIO PARFUM POUR LA MAISON” CON

dubbio che sia importante ma, di fondo, crediamo molto in ciò che facciamo. A confortarci sono i risultati. Nel 2019, in controtendenza con il mercato, la Capone Profumi ha chiuso con un incremento del fatturato del 10% sul fronte delle vendite al dettaglio, ed è proprio sul dettaglio che vogliamo investire quest’anno, anche con l’ingresso nel consorzio La Beautic. Siamo certi che sarà un bel volano per noi». DAVIDE CAPONE DELLE PROFUMERIE EL CHARRO

Tuttavia non avete mai perso di vista la vostra vocazione di produttori, esatto? «È così, continuiamo a investire nei nostri marchi Chissà ed El Charro. Abbiamo un ampio assortimento di prodotti di skincare e make up. Non è solo una questione di marginalità, anche se è in-

D’AMORE LA SUA SCIA DOLCE E FRUTTATA CHE MIXA NOTE DI UVA, MIRTILLO E FIORI D’ARANCIO ASSIEME A SENTORI VERDI E FIORITI IN UN’ESPLOSIONE OLFATTIVA GOURMAND CHE SI DIFFONDE PER TUTTA LA CASA. NEL FLACONE TRASPARENTE.

Quali sono a parer suo le sfide più impegnative per un imprenditore di profumeria oggi? «Gli ingressi tendono a diminuire e bisogna lavorare con grande professionalità per fidelizzare i clienti già acquisiti. La concorrenza poi si è ulteriormente accentuata con l’arrivo delle grandi multinazionali dell’e-commerce che hanno molta presa, soprattutto tra i più giovani». Un messaggio che le piacerebbe arrivasse alle aziende clienti? «Confidiamo molto nel loro supporto e siamo disposti a fornirgli la massima collaborazione. È solo lavorando in un’ottica di partnership che è possibile crescere. Ricordiamoci che la concorrenza più preoccupante non è interna al canale ma al di fuori di esso». IMAGINE .75


FORMA E MATERIA di Giovanna Maffina

SIAMO PRONTI

PER LE SFIDE DEL MERCATO! Con la partenza ufficiale del nuovo quartier generale di Offanengo, la macchina di Chromavis potrà andare a pieni motori. L’apertura arriva a coronamento di un periodo di grande dinamismo per la società.

È

ufficiale. Da questo febbraio, il nuovo headquarter di Offanengo di Chromavis è operativo. Dopo un anno e mezzo di lavori, prenderà vita un progetto architettonico senza precedenti nel settore della supply chain cosmetica coerente con il carattere di un’azienda guidata dal futuro, in costante espansione e sempre più proiettata verso creatività e innovazione. Un passo importante, contestuale a molti altri, che lasciamo sia Cecilia Schena, VP marketing, a raccontare. Il tema della R&D è da sempre stato centrale per voi: quanto investite in questo ambito? «Chromavis investe costantemente in ricerca e innovazione per migliorare la propria forza creativa e produttiva. Quattro sono gli HUB dedicati (Italia, Polonia, Francia, USA), con un totale di oltre 120 persone che vi lavorano all’interno. In questi ultimi tre anni la società ha ulteriormente rafforzato e strutturato i team di ricerca, marketing e industrializzazione, inserendo figure dedicate esclusivamente all’innovazione più spinta. L’innovazione è l’anima di Chromavis, un’azienda guidata dal futuro che non si accontenta mai del presente, dove creatività e artigianalità si fondono perfettamente con la tecnologia industriale». 76. IMAGINE

dall’esaltazione della sensorialità e dalla necessità di generare nuove emozioni. Il make up vive di funzionalità ma anche di forti suggestioni emotive. Lavoriamo anche su orizzonti di innovazione correlati alla gestualità e all’applicazione del prodotto disegnando nuovi scenari e consumer insight».

CECILIA SCHENA

Cosa significa per Chromavis fare innovazione? Quali direzioni imbocca la vostra ricerca? E lo sviluppo come si esplicita? «La ricerca si direziona verso tre grandi assi: nuove materie prime, nuove tecnologie produttive e nuovi delivery system. In quest’ultimo ambito, abbiamo da poco depositato due brevetti riguardanti due progetti rivoluzionari che stiamo lanciando proprio in questi mesi. I nostri prodotti sono animati dalla tensione al raggiungimento di alte performance accompagnate

Quanto conta nel processo di R&D l’analisi dei dati e del mercato? «È assolutamente fondamentale. L’innovazione è data anche dalla marketing intelligence, l’arte di comprendere e analizzare il mercato, e dall’analytics, l’interpretazione dei dati, entrambi fondamentali per leggere il mercato e anticiparne i tempi. La riduzione del time to market è uno dei nostri obiettivi chiave garantendo da un lato soluzioni ready to go e dall’altro lavorando costantemente su nuovi concetti e prodotti blue sky su orizzonti più dilatati. Chromavis mantiene così la sua forte radice italiana ma ha un respiro globale necessario per anticipare le dinamiche dei vari mercati, rese ancora più fluide e veloci grazie al ruolo del digital content e alla crescita delle vendite online. Il raggiungimento di obiettivi così sfidanti passa attraverso la capacità di qualificarsi sempre più come un inter-


CHROMAVIS OFFRE UN PORTFOLIO COMPLETO DI SOLUZIONI MAKE UP PER VISO, OCCHI, LABBRA E UNGHIE.

locutore unico, integrato e agile per i nostri clienti con flessibilità sui time to market. Ovviamente al centro della nostra proposizione di valore, in un contesto di servizio eccellente, l’innovazione è l’elemento chiave». Se dovesse, in tale ambito, individuare un elemento/approccio che vi distingue dai concorrenti, quale indicherebbe? «In ricerca e sviluppo vanno gran parte dei nostri investimenti e il far parte di un Gruppo come Fareva assicura a Chromavis una grande solidità finanziaria e una capacità produttiva davvero strategica. Abbiamo strumenti, risorse e creatività per essere interlocutori sempre più visionari e flessibili per i clienti, sia a livello globale sia locale. I clienti hanno bisogno di interlocutori visionari ma soprattutto pragmatici e veloci. Per questo stiamo rafforzando la nostra vicinanza al cliente focalizzandoci sulla conoscenza delle dinamiche di mercato e del consumatore finale. Agilità, velocità e flessibilità saranno sempre più le nostre cifre distintive». La vostra storia è in grande evoluzione: quale il ruolo giocato dal nuovo headquarter di Offanengo che, con questo mese, diventa a tutti gli effetti operativo? «Sarà centrale nel processo di crescita. Grazie ad esso saremo in grado di realizzare in pochissimo tempo ogni tipo di prodotto, gestendo la filiera dalla realizzazione della formula all’immissione sul mercato. Dopo tre anni di profonda trasformazione, grazie agli importanti investimenti tecnologici e a una rinnovata

UN AVVENIRISTICO SCORCIO DEGLI INTERNI DEL NUOVO STABILIMENTO.

struttura commerciale e industriale, disponiamo di tutti gli strumenti necessari per muoverci con disinvoltura e rapidità. Siamo strutturati e abbiamo una dimensione tale che ci permette di pensare e di fare sempre meglio e, se possibile, di farlo meglio degli altri». Per voi innovare significa? Cogliere al volo e anticipare le tendenze? Anche

sperimentare soluzioni “ardite” per mettervi alla prova? Testare nuove materie prime/nuovi effetti materici/nuovi colori… «Innovazione significa ricerca costante, curiosità inarrestabile, miglioramento continuo. Chromavis è tutto questo. Le ispirazioni arrivano continuamente da fonti diverse e tutte sono, allo stesso tempo di importanza strategica: mercati, clienti, arte, design, moda e settori magari molto diversi dal nostro. Sperimentare è parte della nostra anima: nuovi tocchi, nuove formulazioni, nuovi effetti, ma soprattutto nuovi concetti». Quale è il risultato che avete raggiunto e di cui andate più fieri. «Per rispetto della privacy dei nostri clienti preferiamo non parlare delle ultime innovazioni realizzate ma possiamo citare i 40 brevetti attivi e che costantemente alimentiamo con idee di prodotto sempre nuove. Una “chicca” del nuovo Hub sarà la “piccola fabbrica” all’interno della grande fabbrica in grado di offrire servizi mai proposti fino ad ora in termini di proposizione di valore e time to market. Il progetto è ancora in parte segreto e lo sveleremo a breve». IMAGINE .77


SAPER VENDERE

4

di Nicoletta Civardi

IN

MOSSE

A PROVA DI BACIO!

Puntare sul rosso. E sulle sue nuance. Questa la sfida di Naj Oleari e della sua collezione True Icon Lipstick, rossetti dal colore intenso e dalla formula morbida. Al rossetto non si rinuncia. È, infatti, il cosmetico più venduto al mondo, tanto che dal 2016, negli Stati Uniti, il 29 luglio, si celebra il National Lipstick Day. La sua storia è ricca di aneddoti: nel 1770 il Parlamento britannico lo proibì, definendolo un tentativo diabolico delle donne di ingannare gli uomini per farsi sposare; nel secolo dopo Sarah Bernhardt diede “scandalo” applicando il rossetto in pubblico, mentre un saggio Winston Churchill, durante la Seconda Guerra Mondiale, pensò che il colore sulle labbra aumentasse il morale delle donne in modo eccellente. E non aveva torto. Il rossetto piace molto. E Naj Oleari ne propone ben 12. Insieme a Sugar Lip Scrub e Lip Brush.

LA FORMULA 1

La texture vellutata, una particolare miscela di polveri e cere, trasforma l’applicazione del rossetto in un’esperienza sensoriale unica. Il finish è brillante e confortevole e il colore long lasting: intenso e saturo e ben pigmentato, resiste a lungo senza sbavature e scivola sulle labbra rendendole piene e seducenti. In più, la sua formula è priva di parabeni e può essere abbinata a quella degli altri rossetti e gloss del brand per creare inedite lip art, giocando con le finiture oppure con i colori.

LA FRAGRANZA 3

Già nel momento dell’apertura, questo lipstick sprigiona deliziose note di vaniglia che rimandano ai ricordi olfattivi dei rossetti retrò con i loro accordi zuccherini, gourmand e dolcemente speziati. Poi la gestualità fa il resto: il rossetto, racchiuso nel packaging stylo, è un piccolo gioiello satinato di design, decorato con l’iconica fantasia a ciliegia del brand, da tenere nel vanity case o in borsa.

2 GLI ATTIVI

Nella formula di True Icon Lipstick di Naj Oleari l’arte del colore incontra il potere del trattamento, per labbra sempre morbide e ben idratate. L’ingrediente star di questo rossetto è, infatti, il concentrato di passion fruit del Perù. Questo, estratto dai semi di scarto della produzione dei succhi di frutta (quindi ingrediente eco sostenibile), ripara il tessuto labiale, stimolando la rigenerazione cellulare, oltre a svolgere un’azione di barriera protettiva contro gli agenti esterni come il freddo e il vento.

4 A COSA SERVE

True Icon Lipstick di Naj Oleari è disponibile in dodici tonalità che esplorano l’universo del rosso, dalla sua nuance più rarefatta a quella più accesa. Si parte dal Cipria (01); Rosa Conchiglia (02); Pan di Zenzero (03); Castagna Rosato (04): Malva Rosato (05); Rosa Persia (06); Fragola Intenso (07); Pompelmo Rosa (08); Rosso Arancio (09); Rosso Melograno (10); Amaranto (811) e Rosso Nigritella (12).

IL CONSIGLIO IN PIÙ «Prima di applicare il rossetto è importante preparare le labbra con uno scrub delicato come Sugar Lip Scrub che rimuove le pellicine e dona nutrimento e idratazione. Dopo aver eliminato lo zucchero in eccesso con una velina, possiamo applicare un illuminante in crema sull’arco di cupido e al centro del labbro inferiore, da sfumare poi verso l’esterno con la punta delle dita per labbra più carnose». Rossana Zerilli, make up artist di Naj Oleari. 78. IMAGINE


ANNIVERSARI di Ivan Pestillo

OMAGGIO A

MARRAKECH

Sono passati 20 anni da quando Serge Lutens ha lanciato il proprio marchio di profumi. Un compleanno oggi celebrato con tre fragranze che rappresentano un ritorno alle origini.

“P

rima di scoprire Marrakech non ero interessato alle fragranze, ma se questa città fosse un profumo non avrebbe un significato specifico, perché in Marocco stavo ritrovando la mia storia personale, quella del mio aspetto da piccolo arabo. Non penso che il Marocco sarebbe entrato così fortemente in sintonia con me se non fosse già stato in me. Grazie alla vicinanza dei maâlem, mastri artigiani marocchini, mi sono lasciato incantare dalle arti, dai mestieri e dall’incredibile repertorio che questo popolo, discendente diretto dei Mori, ci ha lasciato in eredità. Lì ho incontrato persone che hanno intagliato il legno, inciso e creato mosaici. Le loro mani possiedono ricordi! I profumi ci lasciano la loro traccia”. Con queste parole Serge Lutens racconta il suo legame con il Marocco. E a distanza di 20 anni dalla nascita del suo omonimo brand di profumeria artistica — prima aveva lavorato come acconciatore per Vogue Francia, come creativo per il lancio della prima linea make up di Dior e poi ancora per le campagne pubblicitarie del marchio Shiseido — celebra questa affezione con un’edizione limitata, dal gusto decisamente esotico, di tre delle sue fragranze più iconiche. Queste appartengono tutte alla Collection Noire e oggi sono celate all’interno di un nuovo flacone, direttamente ispirato agli zellige, le tradizionali tessere di ceramica da mosaico che decorano moschee e palazzi del Marocco.

ARTIGIANALITÀ MAROCCHINA

LO ZELLIGE È UN ELEMENTO ARCHITETTONICO DI PROVENIENZA BERBERA E HISPANO-MORESCA. SI TRATTA DI UN ASSEMBLAGGIO DI PARTI DI PIASTRELLA, IN TERRACOTTA SMALTATA, CHE INSIEME RIPRODUCONO UN DISEGNO GEOMETRICO. LE TESSERE DI CERAMICA COMPONGONO UNA FORMA A MOSAICO E SONO COLLOCATE SU UN LETTO DI INTONACO; VENGONO UTILIZZATE PRINCIPALMENTE SU PARETI E PAVIMENTI. NON SOLO IN MAROCCO. BASTI PENSARE ALLA DECORAZIONE CON L’AQUILA IMPERIALE DI CARLO V PRESSO L’ALHAMBRA DI GRANADA IN SPAGNA.

ATMOSFERE ORIENTALI

Si comincia con Ambre Sultan, una composizione orchestrata a partire da una cera profumata che lo stesso Lutens trovò in un souk, dimenticata da molto tempo in una scatola di legno. Con questa fragranza, l’ambra assume un carattere regale perché lavorata con il cisto, un’erba che si attacca alla dita come catrame, e a una nota che nessuno aveva mai immaginato di abbinargli, ovvero la vaniglia. Poi c’è il jus di Fleurs d’Oranger che, come già anticipa il suo stesso nome, è stato costruito attorno al profumatissimo fiore dell’arancio amaro, poi esaltato da una nota di zibetto che avvolge delicatamente la pelle. Ultima, ma non certo per importanza, la composizione de La Fille de Berlin, ispirata a una rosa spinosa e a una ragazza che scuote e sconvolge gli animi maschili con il suo profumo. IMAGINE .79


SAPER VENDERE

4

di Nicoletta Civardi

IN

MOSSE

EFFETTO BONNE MINE

Extreme Blush, nuovo must have firmato Pupa. I suoi plus? Un’ampia gamma cromatica e tre diversi finish: matt, radiant e glow. È un cosmetico che non manca in nessuna borsa. Delinea gli zigomi e dona al viso quel tocco rosato che fa subito buona salute. Lo sapevano bene le donne dell’antica Grecia che, per far apparire le gote belle, vi applicavano i gelsi schiacciati o il succo delle barbabietole rosse e anche le egizie che lo stendevano sia sulle guance sia sulle labbra. E, infatti, non è un caso che la parola blush, dall’inglese “to blush”, significhi arrossire. Le consumatrici lo amano e prediligono le texture innovative, leggere ma ad alta copertura. E Pupa ne presenta ben nove in questa nuova collezione.

MATT 1

Perfetto per chi desidera un risultato naturale e leggero. Le nuance sono delicatissime e la formula si fonde immediatamente con l’incarnato. La texture è cremosa, morbida al tatto e sfumabile con estrema facilità. Si può applicare sia con il pennello sia con le dita. Inoltre, la sua coprenza modulabile consente di creare look anche più accentuati. Disponibile in quattro varianti: Romantic Pink, Pop Brown, Wild Rose e Daring Pink.

GLOW 3

Questa versione è la fusione perfetta di due grandi alleati del maquillage di ogni donna: il blush e l’illuminante. Entrambe le tonalità sono in grado, in un solo gesto, di enfatizzare i volumi del viso grazie alla texture speciale. Due le scelte: Exotic Rose e Raspberry Pink.

2 RADIANT

L’aggiunta di pigmenti perlati regala a Extreme Blush un effetto diverso a ogni volto e a seconda della luce: è ,infatti, in grado di scolpire gli zigomi ma anche di evidenziare e illuminare palpebre e arcata sopraccigliare. Anche la sua texture è cremosa e la copertura modulabile. Tre le nuance: Bronze Fever, Pink Party e Coral Passion.

4 PERFORMANCE

Il blush è un prodotto multifunzione e questi nove nuovi lanci di Pupa lo dimostrano. Svolge il ruolo per cui è stato pensato – quello di evidenziare le guance – ma grazie alle varianti cromatiche, può creare contrasti e ombreggiature sulle palpebre, definizione del contorno del viso e colore alle labbra.

IL CONSIGLIO IN PIÙ «Il mio consiglio è quello di applicarlo partendo dal centro delle gote e di sfumarlo verso le tempie risalendo lo zigomo. Per gli incarnati chiari sono perfetti i toni del rosa, per i medi dall’albicocca fino al pesca, per gli scuri o gli abbronzati il corallo fino al fucsia e il rosso. Fondamentale scegliere il finish giusto per il proprio tipo pelle». Giorgio Forgani, make up artist ambassador di Pupa. 80. IMAGINE


PER FAR SENTIRE LA VOSTRA VOCE SCRIVETE A: FENAPRO, CORSO VENEZIA 49 - 20121 MILANO E-MAIL: FENAPRO@FENAPRO.IT WWW.FENAPRO.IT

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2

N. 2020

PRESIDENTE: MICHELANGELO LIUNI

FENAPRO

Mag

A CURA DI GIOVANNA MAFFINA

QUANDO LA REALTÀ SUPERA L’IMMAGINAZIONE I COSMETICI ADERISCONO A MADE GREEN Valorizzare i prodotti

italiani, cosmetici inclusi, che abbiano anche eccellenti prestazioni ambientali. Nasce con queste premesse il progetto Life Magis (Made Green in Italy Scheme) coordinato dall’agenzia Enea sotto l’egida del marchio “Made Green in Italy” (MGI). Tra i partner dell’iniziativa, dalla parte delle associazioni di settore, anche Cosmetica Italia. Il progetto, sostenuto anche da istituzioni scientifiche come la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, Istituto per la Bioeconomia del CNR e Università Tecnica di Aquisgrana (RWTH), intende lavorare in varie direzioni, stante un obiettivo primario: “diffondere la valutazione dell’impronta

ambientale dei prodotti (PEF), in linea con le iniziative europee per la promozione della green economy”. A guidare la sperimentazione dell’intero processo previsto dal regolamento del Made Green in Italy sarà l’Enea. Tra i compiti dell’agenzia, quello di assicurare che i prodotti siano conformi alle indicazioni nazionali ed europee ma anche tenere monitorato il riscontro tra i consumatori e la loro valutazione sulla percezione del marchio.

OGNI PRODOTTO LASCIA UN “SEGNO” NELL’ECO SISTEMA

LA NUOVA FRONTIERA DELLA CONTRAFFAZIONE SONO I FINTI TESTER DI FRAGRANZE. L’INGANNO È DOPPIO POICHÉ I TESTER NON POTREBBERO ESSERE VENDUTI E CHI LI ACQUISTA CREDE DI PORTARSI A CASA L’ORIGINALE QUANDO INVECE DENTRO C’È TUTT’ALTRO.

Ora si sono inventati pure i finti tester! Proprio così, è questa la nuova

frontiera della contraffazione. Sono, apparentemente, in tutto e per tutto identici agli originali, anche con tanto di dicitura “non vendibile al pubblico”, peccato però che all’interno contengano un miscuglio che niente ha a che vedere con la fragranza vera e propria e che, purtroppo, finiscano poi sulle bancarelle dei mercati rionali dove è possibile acquistare anche i profumi fake che imitano quelli delle famose Maison. CONVINTI DI FARE L’AFFARE La truffa, intercettata dalla Guardia di Finanza, è solo l’ultima in ordine di tempo – e forse anche la più ingegnosa – di quelle che danneggiano pesantemente il mercato della profumeria e la sua immagine. In sostanza, l’inganno risiede nel fatto che al cliente viene fatto credere di acquistare una fragranza costosa a pochi euro proprio perché si tratta di un tester, che per giunta non dovrebbe essere neanche messo in vendita, anche se la rete abbonda di siti dedicati proprio a questo smercio. C’È FALSO E FALSO I profumi falsi, alla stregua di tutti gli altri cosmetici, sono per lo più made in China. Possono arrivare già pronti per la vendita ma anche come semilavorati da assemblare poi in laboratori clandestini con tanto di flaconi ed etichette per arrivare al prodotto finito. Quanto al packaging, non è detto che risulti così approssimativo. In certi casi anzi risulta molto curato, con dettagli che lo rendono praticamente identico all’originale, IMAGINE .81


FENAPRO

compreso anche il certificato di autenticità. Tra i danni più evidenti, oltre a quelli per la salute del consumatore, anche un profondo svilimento dell’immagine e della serietà della profumeria. LA PUNTA DELL’ICEBERG La questione dei tester, è solo l’ultima deriva di un fenomeno, quello della contraffazione, di cui anche recentemente la nostra rivista si è occupata, che ha origini lontane e che Internet ELMAR KELDENICH ha indubbiamente alimentato a dismisura. Non ne aveva fatto mistero anche Elmar Keldenich, direttore della segreteria generale della FEDP, la Federazione Europea dei Profumieri Dettaglianti, secondo il quale nell’ultimo Report Euipo, contenente dati molto recenti sulla pirateria e il falso, erano molto aumentati i piccoli lotti dei cosmetici. Ciò, come conseguenza di un fenomeno di internazionalizzazione guidato da piattaforme come Amazon e Ebay ma anche wish.com, che consente ai consumatori di acquistare direttamente gli articoli dai produttori. «Trattandosi di piccoli quantitativi di merce, inviati all’indirizzo privato degli acquirenti, sfuggono di regola più facilmente alle maglie governative e ai controlli delle autorità doganali. Così, diventa piuttosto semplice far entrare in Europa merce contraffatta».

INTEGRAZIONE TRA ON E OFF LINE:

DA TEMPO INDUSTRIA E DISTRIBUZIONE HANNO COMPRESO L’IMPORTANZA CHE SPAZIO FISICO (IL NEGOZIO SU STRADA) E SPAZIO VIRTUALE (LA RETE) SI PARLINO, COSÌ COME LA NECESSITÀ, IN PRESENZA DI UN PUNTO VENDITA SU STRADA, DI PUNTARE ALLA TECNOLOGIA IN STORE, GENERANDO UNA NUOVA RELAZIONE CON IL CONSUMATORE.

L’experience passa

dalla relazione e dal digitale. Quanto emerso da una recente indagine di McKinsey non lascia dubbi sulla necessità di attrezzare la propria profumeria fisica con touch point digitali dotati di ipad, totem, device per 82. IMAGINE

la diagnostica delle problematiche cutanee e l’individuazione del trucco più giusto, mega screen, eccetera, per un ripensamento del tradizionale spazio di vendita. Ne consegue una inevitabile trasformazione della relazione tra beauty

coach e cliente che diventerà, tanto per cominciare, continua e personalizzata. La ragione risiede nell’approccio marketing “always on” su cui fonda il device mobile che potrà, in un domani neanche così distante, creare

DA COME SI COMPORTA IL CLIENTE SI POSSONO CAPIRE MOLTE COSE SU COME INDIRIZZAR LE MOSSE DEL RETAIL un’interattività giocata sulla prossimità fisica, per ridisegnare la shopping experience. Un esempio tra i tanti di questa nuova relazione? Il consumatore potrà essere riconosciuto anche se si trova esternamente allo spazio di vendita ed essere guidato dentro, magari uscendo ipotizzando una fase di check out, dunque di uscita dallo store, senza per forza passare dalle casse, che potrebbero sparire. La digitalizzazione, sollevando da alcune mansioni come ad esempio quella del pagamento ma anche della gestione dell’assortimento, in termini di scorte e giacenze, consentirà al personale di vendita di concentrarsi ancor di più e ancor meglio sull’assistenza alla clientela, che diventerà sempre più centrale. UNO SGUARDO ATTENTO È MEGLIO DI MILLE DATI «Ricevere in tempo reale un feedback dal cliente che si trova all’interno del vostro negozio è

fondamentale per il marchio, che riceve così preziose indicazioni su dove orientarsi in futuro. Inoltre, dalla sua semplice osservazione, da dove cade il suo sguardo, da quale atteggiamento ha rispetto a questo o quel prodotto, si potranno raccogliere molte più informazioni che attraverso report e dati analitici». A parlare è Ali Kriegsman, cofondatrice e direttore operativo di Bulletin, azienda che promuove l’accessibilità delle imprese agli spazi di vendita fisici. A New York, Bulletin offre uno spazio sui propri scaffali ai piccoli brand, in cambio di una quota associativa mensile evitando loro il pagamento di affitti altrimenti esorbitanti. «Confrontarsi direttamente con il pubblico può aiutare nell’indirizzare le vostre scelte aziendali, a introdurre o sviluppare nuovi prodotti in assortimento e a imparare a gestire nuovi segmenti di pubblico». “Misurare” l’esperienza dal vivo del cliente significa, ad esempio, «raccogliere il suo parere mentre gli fate provare un prodotto, gli raccontate la storia che c’è dietro, ne fate uscire la personalità, osservate che cosa lo colpisce maggiormente quando organizzate un evento in negozio». È, insomma, tutto ciò che va oltre la semplice transazione e che consente di interagire con i marchi, con il personale e con il prodotto.




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