RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO
MENSILE - ANNO 43 - N.2 - FEBBRAIO 2017 - € 4,5
PRIMO PIANO DANIELA SACERDOTE LA SFIDA DEL MONDO INTERCULTURALE BEAUTY COACH AL VIA
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Tra il dire e il fare, spesso, c’è di mezzo il nulla. O meglio il rimando all’infinito, purtroppo un’abitudine comunemente praticata nel nostro Bel Paese. Anche per questo un inizio puntuale, vivace e con risultati visibili ci riempie di soddisfazione. Mi riferisco al via della start-up del corso di Beauty Coach, che a Torino con il tutto esaurito, ha superato ogni più rosea previsione. Fenapro, (con il sostegno di tante aziende illuminate) ha dato vita a una vera e propria sfida: dare alla Profumeria e a chi se ne occupa
il giusto peso e valore professionale grazie a incontri ricchi di scambi, idee, proposte e perché no, anche critiche costruttive, per mettere le basi al lavoro che si svolgerà durante le prossime giornate di formazione. Non mancherà un esame per sottolineare che l’impegno dei partecipanti è cosa seria! Anche noi di Imagine ‘tifiamo’ incondizionatamente per questa iniziativa che Michelangelo Liuni ci ha illustrato (in anteprima!) un giorno durante una sua visita in redazione. Abbiamo subito intuito che qualcosa
EDITORIALE di Cristina Milanesi
BEAUTY COACH ha avuto inizio. Puntuale e con risultati immediati e visibili. Con il nostro sostegno editoriale e quello dell’industria, per il futuro della PROFUMERIA.
di nuovo stava succedendo, che anche con il nostro sostegno editoriale avremmo potuto lavorare in stretta sinergia per aprire le porte a un futuro life style della Profumeria. Perché di questo si tratta. Sempre più le persone sono alla costante ricerca di un rapporto umano nel quale credere, punti di riferimento, sicurezze che sembrano essersi smarrite nel caos. Sia che si tratti di massimi sistemi sia nel quotidiano. Anche quando, semplicemente si decide di fare un salto in Profumeria.
11 febbraio 2017 IMAGINE
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SOMMARIO
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KEY WORDS
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PUNTI DI VISTA Francesca Beghin PRIMO PIANO Daniela Sacerdote, Collistar BEAUTY NEWS L’INSEGNA Amoretti, punti vendita sulla strada con interni fluidi
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SE NE PARLA L’approccio più efficace alla clientela di tutto il mondo FIERE Un’esclusiva preview per celebrare l’anniversario
64 71
7 DOMANDE A... Matteo Ciuti, Giorgio Armani Fragrances & Beauty and Designer Brand 7 DOMANDE A... Lucia Fracassi, cosnova Italia STRATEGIE Una partnership all’insegna dell’esclusività FORMAZIONE Un progetto professionale sempre più riconosciuto dagli operatori del settore PAGINE GIALLE Gli aggiornamenti di Fenapro
IL LATO CREATIVO Julie Massé e Luca Maffei
IN STORE Lo spazio dedicato a chi ogni giorno lavora in profumeria
MONITOR 1 Via dai centri commerciali e ritorno al negozio
LA PROTAGONISTA Far provare i prodotti è una scelta vincente
MONITOR 2 Profumeria vs Gdo: 1 a 0 SPECIALE MAKE-UP Recupero energetico in un mix tra natura e città TENDENZE
72 73 74 76
LETTI PER VOI
77 78 79 80 81 82 84 86 87 88
FRONTIERE La cosmetica aiuta la pelle a rigenerarsi dall’interno
89
VENDITA PRATICA Il rituale per una pelle da sogno
90
INTERCETTAZIONI RELAZIONI DI VENDITA Beneficio del dubbio, se te lo concedi ti sentirai meglio AREA BENESSERE L’ESPERTO RISPONDE Psicologia positiva: benessere e felicità MADE IN ITALY Un progetto culturale d’ispirazione tutta italiana FOCUS Nessuna imperfezione per un selfie perfetto LE FRAGRANZE Storia della profumeria e creatività artistica NEW ENTRY Azzaro NEW ENTRY By Terry/Annick Goutal NEW ENTRY Chloé NEW ENTRY Natura Bissé/Sensai OROSCOPO
13 febbraio 2017 IMAGINE
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18 imagine febbraio 2017
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agisce su più livelli grazie a tre peptidi specifici che, inibendo i segnali della contrazione muscolare della mimica facciale, sono in grado di prevenire le linee di espressione. Mentre un filtro Spf 30 protegge la pelle dai raggi UVA e IRA.
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eghin
Con 5 punti vendita nel centro storico di Padova, l’insegna Profumeria Beghin è una realtà che ha più di mezzo secolo di storia. Per questo Francesca Beghin ha molto da raccontare sul settore, tra passato, presente e soprattutto futuro.
di Giovanna Maffina
Punti di vista
Francesca
La vostra storica insegna avrà attirato L’attenzione di non pochi consorzi. La sceLta di rimanere indipendenti nasce da?
farmacia, gdo, monomarca, drugstore, erboristeria... iL
In effetti in diverse occasioni i consorzi hanno dimostrato un interesse nell’avere la nostra insegna tra i loro soci. Per tradizione, ma soprattutto per scelta, abbiamo sempre preferito preservare la nostra identità e la totale assenza dei vincoli che regolano le strutture consortili.
concorrenti, neLL’ordine, temi
QuaLi sono Le aree di forza deLLa tua azienda? QuaLi QueLLe da potenziare? La nostra è un’attività che ha ben più di mezzo secolo, con i vantaggi e gli svantaggi che vengono da un percorso così lungo. Un’insegna storica ha dalla sua il fatto di essere stata in molti casi la più longeva, di aver accompagnato quindi negli anni i consumatori, creando un rapporto di fiducia e di affezione solido. Punti di forza sono senza dubbio l’attenzione al cliente, con il quale si costruisce un rapporto di fiducia e personalizzato, lontano dal mondo della gdo. Ma la sfida più grande è quella di andare oltre la consuetudine, anche abbandonando strategie di vendita consolidate per abbracciarne di nuove. Ecco perché stiamo lavorando al sito, per renderlo più vicino al cliente (servizio di prenotazione, ricerca marchi etc), all’aggiornamento della pagina facebook e alla creazione di un profilo Instagram.
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panorama continua a essere sempre più competitivo. di più.
QuaLi
perché?
Sicuramente la piazza è affollata. Tutti i competitor vanno temuti, anche se si tratta molto spesso di lotta ad armi impari. Mi riferisco soprattutto alla ‘guerra di volantini’ al ribasso della gdo o alla vendita di prodotti di bellezza nelle farmacie, che sono invece luoghi deputati alla vendita di medicinali. A ognuno il proprio campo, penso. Servizio e consulenza professionale: è questa la strada da percorrere per la profumeria tradizionale se si vuole andare avanti.
un messaggio per L’industria In questo momento di difficoltà dovrebbe appoggiare la qualità e la ricerca: i lanci a ripetizione sviliscono il mercato. Prioritarie dovrebbero essere ricerca e innovazione non solo lancio di novità che, in particolare nell’alcolico, sono riedizioni delle medesime fragranze. Nel 2016 sono usciti 128 femminili, quantità decisamente elevate per il selettivo!
uno per Le ragazze/ragazzi tuoi dipendenti
Le dipendenti hanno costruito prima di me e assieme alla mia famiglia la nostra attività. Non posso che riconoscerne e apprezzarne il contributo che tutt’ora danno.
i giovani entrano poco in profumeria. perché? È soLo una Questione di prezzi? La snobbano perché sa di salotto della nonna. Entrano dove si sentono liberi, stimolati, e attratti da qualcosa che rientra nei loro canoni. Sta a noi trovare il modo di non ‘ingessare’ l’ambiente e di offrire anche a chi ha un’età più bassa della media delle clienti un’attrattiva. Solo in questo modo, con un servizio trasversale, ci garantiremo i consumatori di domani.
guardando aL retaiL aLL’estero, secondo te c’È da imparare? Dall’estero dovremmo importare l’attenzione alla competenza linguistica. Ovunque è possibile comunicare in inglese, in Italia c’è più difficoltà. È necessario avere sempre nel punto vendita qualcuno che parli una o più lingue con proprietà perché altrimenti si resta tagliati fuori.
corso di formazione fenapro? È davvero una grande opportunità. Non solo per i contenuti, diversi da quelli erogati all’interno del nostro mondo, ma anche per la finalità, che dà valore a professionalità poco considerate. Spesso chi si avvicina a questo nostro mondo lo fa in attesa di qualcos’altro, magari è una laureata che ripiega per un lavoro alla vendita. Ecco, in questo modo, anche con la creazione di un albo e di una ‘certificazione’, si dà rilevanza a una professione che ne merita molto.
PRIMO PIANO
Daniela
di Giovanna Maffina
ACERDOTE Ti Amo Italia, tra i progetti meglio riusciti di Collistar, è una dichiarazione d’amore che l’azienda tributa al nostro Paese. Ne racchiude in realtà un’altra, che dura da molto più tempo, tra la marca e il suo mentore, Daniela Sacerdote.
C’è un filo doppio che lega Daniela Sacerdote, Ad di Collistar, alla sua azienda poiché, è fatto noto, senza di lei ‘nulla sarebbe stato’. Molti anni dopo l’intuizione che ha portato la marca prima a nascere e poi a crescere e ad affermarsi progressivamente, il piglio e l’entusiasmo dell’artefice di questo grande progetto tutto italiano, sono
rimasti intatti. C’è la sua regia dietro ogni progetto Collistar. Ma c’è anche un team che, proprio come lei, ‘vive’ e ‘respira’ la marca. Qual è stato l’andamento della marca nel 2016? Nel 2016 Collistar si è confermata leader in Profumeria per il 14° anno
LE ULTIME SPECIALITÀ DELLA LINEA CORPO, TRA CUI L’INNOVATIVO TRATTAMENTO-PATCH RIMODELLANTE PANCIA & FIANCHI.
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consecutivo: una grande conferma di successo per la marca che premia il grande lavoro e la passione che ci contraddistingue. Il mercato interno è leggermente cresciuto ma nell’International c’è stata una lieve flessione dovuta alla battuta d’arresto del mercato russo, dove Collistar è il terzo brand più distribuito e presente nei 950 punti vendita di Etoile, l’insegna di profumeria leader nel Paese. La flessione, però, non è imputabile alla nostra marca ma, più in generale, alla crisi dei consumi che ha investito quest’economia. Veniamo comunque da un buon anno. Il prodotto continua a girare bene a scaffale e l’inserimento nei duty free si sta rivelando positivo. Abbiamo in programma di aprire in nuovi Paesi quest’anno. Oggi per crescere bisogna sapersi confrontare con uno scenario di riferimento completamente rivoluzionato. Il mercato riconosce a Collistar una forte capacità di innovare. Da dove arrivano gli stimoli? L’innovazione è vitale per la marca ed è strettamente funzionale alla crescita del canale: vogliamo che la profumeria cresca con noi! Per quel che mi riguarda, le idee vengono
DANIELA SACERDOTE È LA DONNA CHE HA DATO VITA E FATTO CRESCERE COLLISTAR.
naturalmente e intuitivamente dallo sguardo a 360° della realtà. Osservo e mi documento molto, anche online, ma è un’attività che mi piace fare nel tempo libero perché, quando lavoro, gli sforzi sono concentrati su come far funzionare bene l’azienda insieme con i miei validissimi collaboratori. Anche il recente viaggio in Corea mi ha dato molti spunti di riflessione. Proprio uno dei prodotti appena lanciati, il Trattamento-Patch Rimodellante Pancia & Fianchi, prende spunto da quel mondo ed è stato realizzato in collaborazione con un’azienda coreana. Di tante idee che ci vengono in mente, alcune diventano dei prodotti, mentre altre, per varie ragioni,
rimangono nel cassetto, magari in attesa che arrivi il momento giusto. Coerenza della marca in ogni sua ‘declinazione’. Mi sembra che anche questo sia un punto su cui non transigete. Sì, è ciò che non perdo mai di vista nel valutare la fattibilità di un nuovo lancio. Il valore che legittima la marca agli occhi del consumatore e del mercato è proprio la sua coerenza, che regge su fondamenta solide e immutabili. Novità e prodotti in listino, ad esempio, hanno un peso sul fatturato che è sempre ben bilanciato e costante: 25% contro 75%. Ogni linea poi, è supportata tutto l’anno,
PRIMO PIANO
anche fuori stagione. Per girare, il basic ha bisogno di essere promozionato con regolarità. È diventata una legge di mercato che, nel nostro caso, ha consentito a linee lanciate in passato, di continuare a funzionare molto bene. Penso alle Gocce Magiche, agli Attivi Puri per il Viso - una tecnologia che abbiamo poi sviluppato e traslato nell’area corpo, nei capelli e nel makeup con i fondotinta -, o alla Linea Nero Sublime, proposta due anni fa e che continua ad avere un grande successo. Innovazioni, promozioni, sostegno pubblicitario costante, presenza importante online, ma anche grande qualità al giusto prezzo... ecco sono tante tessere di un mosaico che contribuiscono, insieme, alla popolarità della marca. E la rendono coerente nel percepito del consumatore. Una coerenza effettivamente ripagata, considerato che il fatturato aziendale deriva da un unico marchio, fatto piuttosto insolito nel mercato… i vostri piani in tal senso potrebbero cambiare in futuro? L’ipotesi di creare altri marchi è piuttosto lontana, anche se non da escludersi a priori. Costruire un brand e mantenerlo ‘vivo’ e autorevole nel tempo non è cosa semplice. Negli anni, proprio per lavorare a questi valori, abbiamo allargato a nuovi segmenti, sino ad arrivare all’alcolico, che è il più recente. Oggi il nostro è un marchio globale, presente in ogni asse del mercato e mantenere le posizioni d’eccellenza raggiunte è, appunto, impegnativo. Nel 2015 Collistar è stata inserita nella top ten dei marchi che migliorano la qualità della vita, unico brand cosmetico in classifica. Una bella soddisfazione. Bellissima. Se un marchio cosmetico gode di questa percezione tra i propri consumatori, significa che ha davvero centrato i suoi obiettivi. La cura di sé aiuta a sentirsi meglio. Siamo tutti inevitabilmente condizionati dall’atmosfera ansiogena che ci circonda e coccolarsi diventa una terapia, la più semplice, appagante e immediatamente fruibile. La ricerca è stata pubblicata online e subito intercettata dal nostro staff
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PRIMO PIANO
LA LINEA NATURA È COMPOSTA DI 4 PRODOTTI CON IL 95% DI INGREDIENTI NATURALI: ACQUA MICELLARE BIFASE, CREMA-INFUSO PRODIGIOSA, OLEO-ESSENZA PREZIOSA E CREMA ESSENZIALE TRASFORMISTA.
dedicato, che monitora i social e tutto il marketing web. La marca gode di molta affezione e considerazione in rete; siamo stati i primi, nel ’96, ad avere un sito che, ad oggi, continua a essere il più visitato. Trovo il web molto appassionante, mi piace moltissimo la sua immediatezza. Indipendentemente dal tipo di contenuto mandato online, il feedback degli utenti è sempre velocissimo e, con riferimento ai nostri prodotti, specie quelli in fase di lancio, diventa prezioso per comprendere, ad esempio, dove converge l’acquisto spontaneo e, di conseguenza, dove è meglio indirizzare i nostri sforzi. Veniamo ai prodotti in lancio in questo primo semestre. Molta innovazione su viso e corpo anche per il 2017. Abbiamo appena lanciato la linea Natura. Ogni anno cerchiamo di individuare un argomento nuovo per poi interpretarlo in chiave selettiva. Natura è composta di 4 prodotti con il 95% di ingredienti naturali e realizzata in collaborazione con l’Università di Siena all’interno di Ti Amo Italia, il progetto nato nel 2014 per rafforzare l’identità italiana della marca. L’innovazione è filo conduttore dei 4 prodotti. La Crema Essenziale Trasformista può essere stesa da sola o mischiata a ingredienti naturali di facile reperibilità, come zucchero, olio, yogurt, miele, tanto che abbiamo deciso di metterla in vendita con una ciotolina e un dosatore, ma anche l’Acqua Micellare bi-fase, la CremaInfuso prodigiosa e l’Oleo-Essenza, che si può usare come impacco o
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maschera, sono grandi novità. Sul web abbiamo aperto un forum e invitato le consumatrici a sperimentare la loro ricetta e a comunicarcela. Era un’idea che avevo in testa da tempo, il filone della cosmesi e in generale delle cose fatte in casa e personalizzate, mi ha sempre affascinato ed è di grande attualità. Molte novità nell’area corpo: crediamo molto nel TrattamentoPatch Rimodellante Pancia e Fianchi, a cui accennavo prima. Completiamo la gamma dei prodotti per il seno con Oleo-Siero Voluminizzante e rinforziamo la gamma degli snellenti con Crema Snellente Alta Definizione, un prodotto che snellisce, rimodella e rassoda. Rilanciamo inoltre una versione potenziata e rinnovata della nostra Magica BB Corpo, con attivi antifatica e antigonfiore in due varianti colore. Nonostante l’area corpo abbia avuto una flessione in tutti i canali, Collistar ha tenuto incrementando addirittura la quota in alcuni segmenti. Con il progetto Ti Amo Italia vi siete fatti portavoce delle radici autoctone del brand… Sì esatto, è un progetto di valore che si è rivelato determinante per dare alla marca quella coerenza di cui si è detto prima e che è stato, via via, alimentato attraverso il comarketing con marchi eccellenti, ultimo in ordine di tempo Fiat 500. E per quest’anno è già stata definita la partnership con un altro grande nome del made in Italy, che sveleremo nei prossimi mesi. La rivoluzione di questo nostro mercato cosmetico è sotto gli
occhi di tutti, lei che ne pensa? Penso che siamo solo all’inizio. Internet, negozi monobrand, drugstore, si aggiungono ai concorrenti di sempre: la farmacia, l’erboristeria, la gdo... il mondo della distribuzione continuerà a cambiare e a modificarsi. Collistar ha precorso i tempi poiché è stata la prima marca a dichiarare, tanti anni fa, la volontà di andare in tutte le profumerie, in un momento in cui le aziende concorrenti, invece, facevano della selettività la loro bandiera. Siamo la marca per elezione del selettivo. Ecco, qui sta il nostro dna, la ragione che spiega anche perché, al momento, non pensiamo ad avere negozi nostri. Se in un futuro accadesse, è certo poi che non sarebbe in Italia ma all’estero, con un flagship. Ma, ripeto, è prematuro parlarne. Il lavoro del profumiere lasciamolo fare a chi lo sa fare. Vorrei che chiudesse con un messaggio per i nostri profumieri, visto che siamo all’inizio di un nuovo anno. Vorrei non avessero dubbi sul fatto che siamo dalla loro parte, che ogni nostro sforzo va nella direzione di dar loro gli strumenti giusti per crescere. Non perdiamo mai di vista chi entra in negozio ma anche chi quel negozio lo gestisce, dunque i nostri concessionari, che sono cresciuti con noi. Serietà, impegno e propensione a investire continueranno a essere il nostro imprinting, siamo competitivi e autorevoli su ogni asset. Si pensi solo all’area capelli, che nel selettivo nessun altro marchio presidia.
Nuove acquisizioni
BEAUTY nEWS
Si chiama Naïma (l’anagramma della parola ‘anima’) la nuova insegna che accomunerà tutti i punti vendita de Le Profumerie d’Italia, sancendo il passaggio da consorzio a gruppo, da pool di marchi di successo a famiglia del futuro. L’obiettivo di Fabio Lo Prato, Managing Director dell’insegna, è quello di trasformare lo shopping in un’esperienza sensoriale ed emotiva attraverso la creazione di un rapporto più confidenziale e professionale con i consumatori. Nell’ottica di creare uno spazio che sappia accogliere una clientela sempre più consapevole e interattiva e grazie all’esperienza di Profumerie D’Italia - secondo player nazionale per numero di negozi e quarto dal punto di vista delle vendite -, Naïma prevede il re-thinking del concept dei punti vendita esistenti attraverso la creazione di una profumeria pilota che servirà a studiare i nuovi trend dei consumatori e a tradurli in layout e assortimenti del futuro. Sul prossimo numero l'intervista a Fabio Lo Prato.
di Ivan Pestillo
.. Nasce Naima
Shiseido Americas Corporation, sede regionale e filiale consolidata di Shiseido Company, ha rilevato la startup americana MatchCo, una società a capitale privato che, grazie alle sue tecnologie all’avanguardia, offre ai consumatori la scelta di un fondotinta realmente personalizzato e su larga scala. Attraverso questa operazione, Shiseido mira al consolidamento di un modello di business in grado di rispondere velocemente all’evoluzione delle esigenze dei consumatori. MatchCo continuerà a operare dalla California, con il team di ingegneri a Palo Alto e il centro marketing e operativo a Santa Monica, e diventerà parte del Centro di eccellenza globale di Shiseido guidato da Jill Scalamandre a New York.
Giri di poltrone
Sonia Pisanello è il nuovo Nation Key Account di La Prairie in Italia. All’interno del servizio commerciale guidato da Gianluigi Todaro, Pisanello - che aveva già collaborato con il Gruppo - ricoprirà l’incarico di coordinatrice del business, assicurando un supporto dedicato ai canali delle catene nazionali e internazionali nonché ad alcuni top clients.
Eccellenza Made in Italy
Il 2016 è stato un anno di importanti traguardi per la veneziana Mavive che ha celebrato il suo 30esimo anniversario. A livello di fatturato l’azienda ha continuato nel trend di crescita con un fatturato a bilancio di 30,4 milioni di euro in aumento del 15% rispetto ai 26,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente: la configurazione del volume d’affari complessivo Italia ed Estero a livello wholesale supera i 53,3 milioni di euro con un incremento del 18%. Significativo soprattutto lo sviluppo in Italia con 12 milioni di euro (+10% sul 2015).
Angelina Jolie x Guerlain
Angelina Jolie è la nuova musa di Guerlain. L’attrice americana sarà, infatti, il volto di una fragranza femminile del brand, della quale ancora non sono stati svelati i dettagli. Si dice che la Jolie abbia accettato la proposta per celebrare un ricordo della sua infanzia: l’amore di sua madre per una delle iconiche polveri di Guerlain.
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L’insegna
Amoretti punti vendita ‘sulla strada’ con interni fluidi
di Giovanna Maffina
negozi medio-alti e la certezza che servizio ed esclusività rappresentino la strada maestra per far bene il mestiere di imprenditore di profumerie. Con il colore dell’oceano a far la differenza.
Nove negozi tra Torino e provincia, trenta anni di ‘militanza’ nel settore e la certezza che la strada per fare bene il retailer sia quella che porta alle origini del mestiere, fatta di servizio ed esclusività. Pierantonio Amoretti, che da giovane voleva fare il ballerino, con una bella carriera davanti a sé, ma si è poi deciso imprenditore, ha idee molto chiare su come fare business. È il colore dell’oceano, secondo lui, a fare la differenza. Da una parte l’oceano azzurro, dall’altra quello rosso. Ci spieghi meglio il senso delle due metafore?
L’oceano azzurro è come concepisco io la profumeria, lontana da bagarre sul prezzo, da scontri frontali con la gdo, dall’impoverimento del prodotto insomma. La seconda è l’esatto contrario, è la lotta allo sconto selvaggio che ha rovinato il settore. Lo sconto è una via senza uscita. Bisogna andare, piuttosto, nella direzione opposta, che è quella in cui, da tempo, sto andando io, con offerta e negozi medio-alti ma, soprattutto, con proposte e servizi differenzianti. L’ultimo spazio inaugurato lo scorso marzo in Piazza Solferino, in centro storico a Torino, è l’esatta esplicitazione del mio pensiero.
Quali sono le caratteristiche del nuovo negozio? È una boutique. Ha 5 vetrine, si sviluppa su un centinaio di metri. Oltre al piano terra c’è il soppalco, dedicato alle animazioni e al trattamento, con annessa la cabina. Il soffitto è a volte, il pavimento è in legno massello, i lampadari sono in cristallo ambrato... nasce nei locali storici del ristorante dell’adiacente Teatro Alfieri. Tutto, al suo interno, parla di esclusività, e diventa stimolo, visivo, tattile, sensoriale. Ma anche gli altri miei negozi, che sono tutti ‘per strada’, nel senso che per scelta mi sono tenuto fuori dalle logiche stritolanti dei centri commerciali, hanno tutti una loro personalità. Il concetto è che aborro l’idea di cosmetico usa e getta, fruibile velocemente come il cibo, e via. Al consumatore servono stimoli. Ci spieghi il parallelo con il cibo? Te lo spiego passandoci attraverso la mia idea dell’online, da cui mi sono sempre tenuto distante come consumatore, anche se come imprenditore è un fenomeno che non posso non ignorare e che sarà, tra l’altro, presto oggetto di un bel progetto. Internet sta purtroppo inquinando il rapporto con la consumatrice, esasperando il concetto espresso poco fa di ‘usa e getta’. Sempre più di frequente succede che i clienti entrino, osservino, chiedano caratteristiche e prezzi dei prodotti, per poi uscire e comprarli online perché costano meno. Ecco, è questo
la profumeria amoretti di piazza solferino in pieno centro di torino, inaugurata circa un anno fa è una vera e propria boutique.
26 imagine febbraio 2017
L’insegna a sinistra, una veduta dall’alto del negozio di piazza solferino in cui si nota la bellezza del soffitto a volte e gli scenografici lampadari di cristallo. sopra, l’interno del punto vendita di corso peschiera sempre a torino.
svilimento del cosmetico che dobbiamo combattere ed è su questo fronte che l’industria ci dovrebbe sostenere. In termini di assortimento, quale direzione deve prendere il tuo ‘oceano azzurro’? Deve essere connotante e differenziante, come dicevo. Ogni casa, all’interno dei miei spazi, è rappresentata per corner che ne raccontano il mondo. Tornando al discorso degli stimoli, alla necessità di dare qualcosa di diverso alla clientela, ecco sono convinto, a riguardo, che il futuro stia nelle private label, nelle linee più esclusive dei vari brand. Con il recente inserimento di Tom Ford stiamo iniziando a lavorare in questa direzione, anche con la creazione di appositi spazi sia nell’alcolico che nel make-up. Mi dicevi che la tua attività ha solo risentito marginalmente della crisi, portandosi a casa buoni risultati anche in anni piuttosto problematici. Immagino che ai consorzi, l’insegna Amoretti non sia sfuggita… Confermo le due cose. I tempi sono molto cambiati e sono cambiati vorticosamente, il mercato e il consumatore si sono rivoluzionati. L’imprenditore deve cavalcare il cambiamento, non essere mai statico ma in evoluzione. Mi piace pubblicizzare la mia insegna ‘facendola uscire’,
rendendola parte attiva degli spazi urbani in cui è presente. Mentre all’interno i miei negozi diventano spazi fluidi in cui si organizzano incontri, presentazioni, eventi, oltre a pianificare le attività consuete con le case, le trainer, i make-up artist, e a utilizzare le blogger, i social, le newsletter. Tra le priorità di quest’anno c’è proprio quella di arricchire il nostro database per spingere ancor di più il concetto di società di servizi e di eventi. Quanto ai consorzi, sì certo mi hanno contattato ma, al momento, preferisco essere un ‘battitore libero’. Loro fanno un buon lavoro, ma diventare consorziato significa perdere in parte la propria identità, per uniformarsi a decisioni prese da qualcun altro, e non fa per me. Drugstore, monobrand, gdo, farmacia, erboristeria… chi ti fa più paura? Ti rispondo indirettamente, su come penso evolverà il nostro canale nei prossimi anni. Secondo me la profumeria diventerà il primo competitor dei centri benessere, affinando la capacità di erogare servizi, per far vivere una vera e propria esperienza a 360° al consumatore. In quest’ottica, l’alcolico si trasformerà in categoria marginale e di servizio, mentre centrali saranno soin e make-up. Il che non significa ‘lasciar andare’ il profumo, che la consumatrice continua a riconoscere come intimamente legato alla profumeria, ma farlo diventare un asset di
guarda il video per contenuti aggiuntivi su imaginebeautynews.it/15febbraio2017
servizio ed ‘esperienziale’, dove si lavora al coinvolgimento sensoriale della cliente. Nel mio negozio di Corso Peschiera ho organizzato una degustazione olfattiva che faceva viaggiare in parallelo cioccolato e fragranze, con hostess che raccontavano le note olfattive rifacendosi alle sfumature di sapore del cioccolato. Presto vorrei fare altre esperienze di questo genere. Chiudiamo con il corso di formazione per Beauty Coach Fenapro. Non stupisce, stante la tua concezione di profumeria, che tu abbia coinvolto tre dei tuoi collaboratori a partecipare… Proprio così, e ne avrei coinvolti ancora di più se ciò non avesse creato problemi di organizzazione interna del lavoro. È attorno alla capacità delle persone che ruota tutto. Lo snodo centrale non è il prodotto ma la storia che gli costruisci attorno. Voglio che i miei negozi diventino sempre più degli spazi dove la gente entra e si fa coccolare, prima di andare a cena, a casa, a teatro, senza necessariamente comprare qualcosa. Ognuno di noi deve crearsi il proprio angolo di oceano, senza entrare in competizione con nessuno dei propri competitor, qualunque esso sia. E tutto ciò passa attraverso la capacità del mio personale di entrare in empatia con la cliente. È qui che si gioca buona parte della partita.
27 febbraio 2017 imagine
se ne parla di Raimonda Boriani
L’approccio più efficace con la clientela di tutto il mondo
DANIELA COTTONE, Come CuSTomeR exPeRIeNCe exCeLLeNCe maNaGeR SI oCCuPa DI SvILuPPo e ImPLemeNTazIoNe DI uNa eCCeLLeNTe CLIeNT exPeRIeNCe, CoN uN foCuS SuLL’INTeRCuLTuRaL emPoweRmeNT NeLLa veNDITa, NeL SeRvIzIo e NeLLe azIeNDe. CoN 18 aNNI DI eSPeRIeNza IN vaRI RuoLI maNaGeRIaLI IN oRGaNIzzazIoNI INTeRNazIoNaLI LeaDeR NeLL’HoTeLLeRIe DI LuSSo, oPeRa IN NumeRoSe aRee D’INTeRveNTo, TRa CuI veNDITa CeNTRaTa SuL CLIeNTe, PReSeNTaTIoN & SToRyTeLLING SkILLS, LeaDeRSHIP foR SuSTaINaBLe GRowTH e PeR La GeSTIoNe DeLL’eCCeLLeNza.
28 imagine febbraio 2017
Sono 196 le nazioni riconosciute dalla comunità internazionale, ma il numero di culture nel mondo arriva quasi a 250, a causa delle notevoli differenze etniche al loro interno. Interfacciarsi con culture diverse non è sempre facile e, in negozio, le consulenti di vendita spesso lamentano frustrazione ed esasperazione nel trattare con i ‘clienti globali’. Per ovviare, serve conoscere i codici culturali dei Paesi di provenienza, nonché sviluppare competenze interculturali, tra cui apertura e ascolto attivo, sospensione del giudizio e tolleranza nei confronti dell’ambiguità. Ne parliamo con Daniela Cottone, client experience excellence manager, luxury & top class services, che racconta anche come affrontare al meglio 5 tipologie di clienti: russi, cinesi, indiani, latino americani e mediorientali (‘The Gulf’). Oggi la centralità del cliente motiva il passaggio dall’era del ‘push’ a quella del ‘pull’: dal ‘vendere’ al ‘far acquistare’ un prodotto... In effetti, siamo nel mezzo di una vera e propria ‘retail revolution’ e la clientela è sempre più alla ricerca di un’esperienza superiore, sia on-line che off-line. Nella scelta di un prodotto di bellezza, la dimensione emotiva sovrasta quella razionale. Le ricerche confermano che lo spazio fisico resta il luogo per eccellenza di questa esperienza emotiva: il talento in negozio è finalmente valorizzato. Le venditrici del campo beauty dovranno quindi trasformarsi da venditrici di prodotti (per questo esiste
interagire con culture diverse oggi è una sfida. Per farlo servono conoscenze culturali e competenze interculturali. e il risultato sarà un’occasione di apprendimento. un’esperta racconta come affrontare cinque tipologie di clienti.
l’e-commerce) a venditrici di sogni ed emozioni. Nel beauty, ‘l’emotional client experience’ è una leva strategica, legata all’energia con cui accogliamo, a quanto profondamente siamo interessati a capire chi è il cliente e a cosa è davvero importante per lei o lui, a come facciamo storytelling di marchi e prodotti. Come clienti, è sicuramente capitato a tutti di entrare in relazione con venditori emotivamente indisponibili. Non è un’esperienza piacevole, che porti a sentirsi appagati e desiderare di parlarne positivamente. Inoltre, la percezione del cliente cambia in base alle differenti culture. Alla base della ‘client experience interculturale’, innanzitutto la consapevolezza delle diversità, e quindi i pregiudizi che inevitabilmente ognuno di noi porta con sè. Cosa suggerisci in merito? In primo luogo, d’imparare a gestire le emozioni forti, le proprie e quelle del cliente, e diventare ‘camaleonti interculturali’: curiosi e preparati, che riescano a sintonizzarsi con culture diverse senza perdere la propria identità. Ciò grazie allo sviluppo delle competenze interculturali e alla consapevolezza degli automatismi comportamentali instillati dalla propria educazione. Per superarli serve conoscere il livello delle proprie abilità interculturali (esistono test ad hoc). Il passo successivo è apprendere il codice culturale dei principali segmenti di clientela. esistono validi percorsi
se ne parla sono ben 250 Le cuLture neL mondo. da qui una vera e propria ‘retaiL revoLution’, che vede una cLienteLa sempre più aLLa ricerca di un’esperienza di acquisto compLeta e appagante, ricca di componenti emotive.
29 febbraio 2017 imagine
SE NE PARLA formativi che danno un immediato ritorno, sia in termini di performance che di maggior benessere della consulente. In ogni caso, per non incorrere nel rischio di cadere nello stereotipo, fondamentale mantenere sempre elevata l’osservazione dei comportamenti del cliente, cercando di capire chi si ha davanti, senza generalizzare.
RUSSI: fiducia e discrezione le chiavi del successo Di norma sono generalmente diffidenti. Per costruire una relazione di fiducia bisogna mostrarsi discreti, pazienti ed ‘esserci’ in modo silenzioso, pronti a mettersi a disposizione in caso di bisogno. Quando il cliente esprime una richiesta, è importante rispondere proponendo prodotti di altissimo livello, e offrire una ampia scelta, non limitata a ciò che è stato espressamente richiesto. Molto utile qualche breve frase per esaltare preziosità, distintività ed esclusività del prodotto. Se si sta servendo una coppia, è la donna che solitamente decide per l’uomo. In questo caso le va dedicata la massima attenzione, anche per ridurre il rischio di rivalità di genere. Va assolutamente evitato far pressione, elargire consigli non richiesti, illustrare il prodotto se non espressamente richiesto, e cercare di intrattenere una conversazione. L’utilizzo di qualche parola della lingua, e l’interesse verso la cultura russa sono invece aspetti molto apprezzati. Una volta conquistata la loro fiducia, sono clienti molto fedeli e generosi.
30 IMAGINE febbraio 2017
CINESI: proattività, poche parole e molta cura per conquistarli L’aspettativa del cliente cinese è quella di essere percepito come assolutamente unico, distintivo e sofisticato. Desidera un trattamento regale: va costantemente prestata molta cura nella relazione e nel servizio in tutte le fasi. Piccole disattenzioni possono essere viste come mancanza di rispetto e un danneggiamento dell’immagine. Se viaggia in gruppo, è il più anziano, o la persona con status sociale più elevato che decide per tutti. Sebbene necessiti di formalismo e distanza, l’aspettativa è comunque quella di essere stupito ed emozionato. Stabilito un primo contatto, ci si comporta in modo proattivo e lo si aiuta a orientarsi nel negozio senza forzature né eccessive domande esplorative (considerate intrusive). Ascoltare mostrandosi disponibili e attivi, mantenendo un comportamento discreto e rispettoso, sono i presupposti basilari per costruire la fiducia. L’approccio della venditrice deve essere veloce ed efficiente. È ritenuto inaccettabile un comportamento di eccessiva pressione, così come uno distaccato e passivo. Mai opporre un rifiuto netto. Nella cultura cinese ci sono varie forme per esprimere una negazione, che vanno apprese per evitare gravi gaffe. È invece molto importante fornire spiegazioni dettagliate che valorizzino l’unicità di marche e prodotti. Il cliente cinese ha bisogno di toccare e provare: serve quindi avere un set di tester a sua disposizione, che possa utilizzare
liberamente. Prevedere dei cadeaux da omaggiare a prescindere dall’eventuale acquisto. Il cinese utilizza molto i social, anche per il passaparola sulle esperienze di acquisto. Quindi non è sorprendente se un cliente mai visto prima chieda subito di una venditrice in particolare.
INDIANI: curiosi, esigenti e sofi sticati amano il rispetto In virtù dell’educazione tradizionale, l’indiano riconosce una serie di doveri verso chi è socialmente più elevato, ma, nel contempo, ritiene di godere altrettanti diritti rispetto a chi pensa socialmente inferiore: in particolare, diritto all’obbedienza e alla soddisfazione rispettosa delle richieste. Questo se lo aspetta anche dalla venditrice. Inoltre l’accoglienza per un indiano è sacra. All’ingresso in negozio è doveroso sorridere a tutti i membri della famiglia, ma è importante rivolgersi sempre all’uomo o alla donna più anziani. Nel caso sia presente un assistente, invece, si risponderà a questi. Le donne e le ragazze vanno trattate con deferenza e rispetto, ed è consigliabile astenersi dal fare complimenti. In ogni caso non si può toccare nessuno dei componenti della famiglia, neanche i bambini. Lasciare che sia il cliente ad aprire la conversazione e, salvo richieste esplicite, porgere solo prodotti di altissimo livello. I clienti indiani amano l’abbondanza e l’eccellenza, quindi è opportuno presentare una vasta scelta di prodotti, esaltandone preziosità ed esclusività. Evitare invece di spingere sulla vendita, fornire consigli non richiesti
SE NE PARLA e cercare d’intrattenere una conversazione se non sollecitate. Il cliente indiano può rivelarsi curioso e porre molte domande, cui va risposto in modo preciso, con padronanza e rispetto allo stesso tempo. Altro aspetto importante è la gestualità: mai porgere oggetti usando la mano sinistra (in India è usata per l’igiene intima), ma preferire sempre la destra. Gli indiani amano fare shopping, sono molto influenzati dalle mode e dall’industria cinematografica di Bolliwood: la conoscenza di questi aspetti può essere di grande aiuto nel consigliare i cosmetici più in linea con i loro desideri. Come per altre culture, una volta conquistata la loro fiducia desiderano una persona specifica quale punto di riferimento privilegiato.
fortemente influenzata dalle qualità umane e relazionali della venditrice: attenzione quindi al distacco e al formalismo. Non limitarsi a fare le porgitrici di prodotti e tenere vivo il contatto emotivo. Ciò che funziona è il coinvolgimento: far innamorare attraverso uno storytelling emozionale e polisensoriale del prodotto, e mostrare genuino interesse per i desideri del cliente. Proprio perché l’umanità è al centro, questi clienti possono diventare molto esigenti nel chiedere: quindi tenersi pronte. È sconsigliabile toccare argomenti quali la povertà, la distruzione delle foreste e le tribù indigene. Sono generalmente orgogliosi e possono mutare facilmente d’umore se l’esperienza emotiva e relazionale non li soddisfa. In questo caso il cliente (e la vendita) è perso.
LATINO-AMERICANI: energia, emozioni e relazione Con questi clienti gli aspetti vincenti sono la solarità, l’energia e la relazione umana. Ciononostante è irrealistico pensare che si tratti di una relazione venditore-cliente paritaria. Il rispetto dello status sociale del cliente e delle differenze sociali sono aspetti del codice culturale che vanno tenuti in elevata considerazione. Sin dall’arrivo è importante mostrare il piacere dell’accoglienza e iniziare la conversazione in modo informale, pur senza scivolare in una confidenzialità eccessiva. Lasciare che sia il cliente a dare un ritmo alla relazione, come una danza che cresce d’intensità emotiva passo dopo passo. La vendita sarà
THE GULF: disponibilità, pazienza e discrezione Generalmente questi clienti richiedono moltissima attenzione e sono estremamente esigenti. Sin dall’arrivo in negozio bisogna seguirli da vicino e mostrarsi accoglienti e molto disponibili. Non tollerano che la venditrice che li segue sia distratta da altro o da altri. Lasciare che sia il cliente ad aprire la conversazione, mentre prendere l’iniziativa è considerato scortese. Anche questi clienti amano lusso e abbondanza. Come per i russi, presentare solo prodotti beauty di altissimo livello e una vasta scelta,
esaltandone preziosità ed esclusività. Conviene limitarsi a parlare del prodotto, senza cercare d’instaurare una conversazione. Spesso questi clienti sono accompagnati da assistenti che hanno il compito d’interagire in loro vece. In questo caso è importante mantenere il focus su questi ultimi, senza rivolgere sguardo o parole direttamente al cliente, soprattutto se si tratta di donne e bambini. Trattandosi di una cultura fortemente gerarchica e focalizzata sul rispetto della seniority è opportuno che questi clienti siano assistiti da venditrici senior, meglio ancora dalla responsabile del negozio. Anche in questo caso evitare di conversare, fornire suggerimenti e spingere sulla vendita. La chiave del successo è mantenersi calme e pazienti. Salvo richieste esplicite, questi clienti decidono per loro conto e accettano prevalentemente consigli dai loro accompagnatori. Comprano in qualità e quantità. Si conquistano attraverso grande dedizione e rispetto di status e cultura. Non è inusuale che chiedano favori e servizi che esulano l’acquisto. Se le richieste sono accettabili, è bene mettersi a disposizione e comunque è opportuno cercare di aiutarli per soddisfarle. È proprio questo tipo di disponibilità che consente una fidelizzazione di lungo termine. Una volta conquistata la loro fiducia, desidereranno essere seguiti sempre dalla stessa persona, con la quale vorranno un rapporto diretto e privilegiato.
31 febbraio 2017 IMAGINE
di Marta Pacillo
FIERE
UN’ESCLUSIVA PREVIEW PER CELEBRARE L’ ANNIVERSARIO
SI È SVOLTO A MILANO L’EVENTO DI PRESENTAZIONE ALLA STAMPA E AI RETAILER DI COSMOPRIME, UN’INIZIATIVA CHE DEBUTTA A COSMOPROF BOLOGNA EDIZIONE 2017.
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Sarà un cinquantesimo anniversario da ricordare. Ne sono fermamente convinti i vertici dell’osservatorio internazionale sulle ultime tendenze beauty, ovvero Cosmoprof Worldwide che a Bologna quest’anno inaugurerà per la prima volta Cosmoprime: “Con il progetto Cosmoprime si afferma il legame ancora più stretto con il mondo del retail selettivo - sostiene Enrico Zannini, Direttore Cosmoprof Worldwide -. Non solo, Cosmoprime, oltre a essere un’intera nuova area espositiva ad ingresso esclusivo, è anche un brand nuovo per Cosmoprof e rappresentativo della nostra capacità di evolverci e innovarci proprio come si evolve e si rinnova di continuo il mercato”. Ed è così che è stato presentato, durante l’evento avvenuto lo scorso 19 gennaio a Milano, Cosmoprime, un’area espositiva originale dedicata alle aziende attive sul canale retail
La Cinquantesima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, evento leader nell’industria cosmetica, festeggia il suo compleanno con un’iniziativa speciale di particolare interesse per il retail.
posizionate in una fascia di mercato specifica, dall’high-end mass market alla profumeria prestige e di nicchia. Ad ospitarlo sarà il padiglione 19 e includerà diverse sezioni che Laura Campodonico, Sales Account Cosmoprof, ha illustrato nel dettaglio: “In quest’area a 100% vocazione retail le aziende presenti saranno circa una quarantina di origine europea e non. Tra le diverse sezioni ci sarà l’Extraordinary Gallery, area concepita come una mostra d’arte dove espongono i brand più innovativi masstige e prestige tra cui anche start-up ancora poco note e dal grande potenziale, mentre nello spazio Premium Perfumery si potranno conoscere gli espositori della profumeria masstige. In Cosmoprime si terrà la prima edizione di Tones of Beauty, ovvero una piccola superficie dove esporranno alcune aziende selezionate che
FIERE IN COSMOPRIME SARANNO PRESENTI SELEZIONATE AZIENDE ATTIVE SUL CANALE RETAIL NELLA FASCIA MASSTIGE, PROFUMERIA PRESTIGE E DI NICCHIA. SARÀ DATO GRANDE RISALTO AL MONDO DEL PROFUMO.
VERA E PROPRIA ANTEPRIMA
offrono prodotti per la bellezza multi-etnica, con la presenza per la prima volta in Italia di brand di prodotti cosmetici ‘Black & Brown’ in continuità con il progetto iniziato due anni fa a Cosmoprof North America. La sezione Be Organic sarà dedicata alla cosmesi green e aziende di prodotti biologici con certificazione. Infine, ci sarà un’area dedicata ad aziende selezionate che potranno far testare per la prima volta i loro prodotti, dallo skincare al make-up, al nail”.
IL PROFUMO È PROTAGONISTA In tema profumo, quali novità ci aspettano? “Con Accademia del Profumo, nostro partner strategico - risponde Enrico Zannini - abbiamo ideato all’interno di Cosmoprime un’iniziativa mirata: The Perfume Factory. Si tratta di uno speciale allestimento grazie al quale i visitatori
potranno fare un viaggio alla scoperta della filiera produttiva del profumo che sarà ricreata fisicamente in loco, quindi olfattorio, macerazione, filtrazione, riempimento, astucciamento e cellofanatura. Sarà prodotto un profumo in edizione limitata, una fragranza che celebra i 50 anni di Cosmoprof Worldwide Bologna, la cui composizione olfattiva porta la firma del noto maestro profumiere Luca Maffei. In The Perfume Factory lo scopo è parlare del profumo senza parlare di brand, quindi entrare nel mondo olfattivo, mostrando anche tutto ciò che c’è nel dietro le quinte della produzione. Accademia del Profumo disporrà, inoltre, di un’installazione dei profumi finalisti del 28esimo Premio Internazionale e di una postazione dove i visitatori potranno votare per eleggere i migliori profumi dell’anno”.
Per accedere a Cosmoprime bisognerà essere muniti di invito e si attraverserà una sorta di tunnel d’accesso suggestivo: “In collaborazione con la Biblioteca della Moda, abbiamo realizzato una passerella d’accesso costellata di scatti fotografici inerenti non solo il mondo della cosmetica ma anche moda, lifestyle, cinema e società, in modo che il visitatore sia catturato da immagini evocative che ripercorrono circa cinque decadi fino ai giorni nostri”, ha spiegato il direttore della fiera, le cui parole hanno trovato seguito anche in quelle di Mario Boselli, Presidente Onorario della Camera della Moda Italiana presente all’evento, che ha sottolineato a sua volta l’importante contaminazione tra beauty e fashion e la capacità italiana di produrre eccellenza. In Cosmoprime, non mancherà CosmoTalks, una zona dove si terranno workshop e tavole rotonde per l’approfondimento qualificato sul mercato beauty, e una lounge dedicata al business per facilitare l’incontro tra le aziende, l’unica International Buyer Lounge della fiera dove saranno accolti i top buyer internazionali selezionati all’interno dell’International Buyer Program, strumento che permette a espositori di Cosmoprof e Cosmopack di incontrare distributori e brand specializzati dei mercati di riferimento per l’industria cosmetica. E la tempistica gioca a favore: Cosmoprime inizierà in concomitanza con Cosmopack un giorno prima della fiera, quindi dal 16 al 19 marzo 2017. “Questa anticipazione - chiosa Zannini - è una soluzione di calendario che risponde a una richiesta dei nostri espositori e alla nostra volontà di dare ai professionisti del settore maggiori possibilità di organizzare incontri di business e incrementare il proprio network”.
33 febbraio 2017 IMAGINE
il lato cReativo di Giovanna Maffina
julie Massé e luca Maffei speRiMentatoRi conteMpoRanei
Julie Massé è Un gIovane naso dI grande taLento aLLIeva dI PIerre BoUrdon.
Un piede nella cultura nipponica, dove ha vissuto i suoi primi anni di vita, e l’altro in quella europea, è francese e vive a Parigi. Nelle sue creazioni, ‘sottrae per aggiungere’. Un’estetica minimalista che l’ha portata dritta sino a Giorgio Armani. Per lui ha creato anche il femminile Sì Le Parfum. Il tuo primo incontro con il profumo? Quello con Eau Sauvage, che mio padre porta da sempre.
Due nasi a confronto. lei donna, lui uomo. lei francese, lui italiano. in comune hanno la dimensione eterea della creatività. Da questo osservatorio privilegiato volgono lo sguardo, sperimentano, si raccontano. il minimalismo di Julie Massé e la mediterraneità di luca Maffei: due diverse scritture, un solo modo, decisamente attuale, di essere.
Il primo profumo che hai indossato? Mio padre lavorava nel mondo delle essenze e portava spesso a casa dei campioni di profumo. Io mi divertivo a fiutarli e a provarli. Ricordo che un giorno, avrò avuto 13-14 anni, prima di andare a scuola, di fretta ne ho preso uno e l’ho indossato, senza prima provarlo. Il risultato? Tremendo! Era un orientale fortissimo e invadente che non c’entrava nulla con me e che mi è rimasto addosso per tutto il giorno. È un ricordo ancora vivissimo. Sebbene mi piaccia lavorare qualunque struttura, che sia chypre, orientale o altro, preferisco le note floreali fresche esperidate. Il profumo che avresti voluto creare? Eau Sauvage di Edmond Roudnitska. Una creazione incredibile e di rottura per quei tempi (ndr è stato creato nel 1966), perché aveva una struttura semplice, in un’epoca in cui andavano invece i jus complessi, integrata da note floreali al loro debutto in uno spartito maschile. Ma trovo straordinarie anche le creazioni di Germaine Cellier, il primo naso donna della storia, che aveva un grande talento per le fragranze pionieristiche e audaci.
il talento di julie Massé ha duplice radice, giapponese e francese.
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L’odore che preferisci? Senz’altro quello del caffè al mattino. Mi ricorda i weekend passati con la mia famiglia, i miei due bambini e mio marito. Mi piace rimanere ancora un pochino a riposare mentre lui si alza, si occupa dei piccoli e prepara la moka. Il delizioso aroma si diffonde nell’aria.
L’artista, o gli artisti, che ti emozionano? Provo una tenerezza particolare per le opere degli impressionisti. Mi commuovo ogni volta per come restituiscono la realtà e la dimensione della luce. Sono poesia. E mi piacciono molto anche certe soluzioni architettoniche - anche mio marito è architetto - come la fondazione Louis Vuitton a Parigi realizzata da Frank Gehry. Mi sono innamorata di Gehry vedendo alcune sue realizzazioni a Los Angeles e il Guggenheim Museum di Bilbao. Trovo straordinario come riesca, con materiali pesanti come l’acciaio e il metallo, a restituire un grande senso di leggerezza e immaterialità. Le sue creazioni sembrano volare. Un profumo è soprattutto… Uno strumento di potere, un accessorio che dà forza perché permette di osare. La fragranza diventa una proiezione di se stessi. Se stai bene con il profumo che indossi, ti senti anche più sicura. Sì, è uno strumento di potere ancor più che di seduzione. Un paese che senti tuo? Il Giappone, sono nata lì e ho vissuto lì con la mia famiglia i miei primi 5 anni di vita. Adoro l’estetica giapponese, il suo gusto per i dettagli, il suo riuscire a far convivere tradizione e modernità in un magico equilibrio. Abbiamo ancora alcuni cari amici là. In profumeria, questa mia inclinazione si traduce nella ricerca di strutture semplici e corte, che siano un mélange di materie ancestrali e di materie nuove.
Il primo profumo che hai indossato? Polo Sport Ralph Lauren. Avevo, credo, circa 11-12 anni, mi piaceva un sacco e indossarlo mi faceva sentire incredibilmente grande!
Ha senso parlare di tendenze in profumeria? Sì, certo. Oltre al filone che porta dritto a grandi fiori come la rosa o a certi fiori bianchi, che adesso vanno di moda ma che in realtà sono atemporali, nel senso che non hanno mai smesso di essere fonte di ispirazione, c’è un trend di derivazione mediorientale che ha fatto breccia nel consumatore, rendendolo più avvezzo a note legnose, ambrate e un po' animali che sino a qualche anno fa sarebbero parse davvero lontane.
Il profumo che avresti voluto creare? Sono diversi i profumi che avrei voluto creare io e che, sentendoli, mi hanno emozionato. Per citarne alcuni, Le Parfum de Thérèse di Edmond Roudnitska, una meravigliosa poesia d’amore. Déclaration di Cartier, espressione di un’eleganza senza tempo e Insolence di Guerlain, femminilità e sensualità incredibili.
La fragranza che più ti somiglia tra quelle che hai creato? Tutte! C’è un po' di me in ognuna di esse. L’intuizione che ha portato a sì Le Parfum di giorgio armani? Il signor Giorgio Armani desiderava un chypre che non si discostasse dai ‘fondamentali’ ma che, al tempo stesso, avesse contorni più levigati e parlasse della marca lavorando sulla purezza e sull’alleggerimento della struttura. Il confronto con Véronique Gautier, direttore generale internazionale di Giorgio Armani Parfums, nonché alter ego di Giorgio Armani, è stato da questo punto di vista molto prezioso.
Luca Maffei è Un gIovane naso ItaLIano daLLe radIcI medIterranee. Un astro
nascente, senza alcuna retorica. Cresciuto a pane e profumo, sia il padre che il nonno sono del settore, si forma a Grasse con Françoise Marin, maestra profumiera ed ex direttrice della prestigiosa scuola di profumeria di Roure (Givaudan). A lui è spettato il compito di realizzare la fragranza che racconterà i Cinquant’anni del Cosmoprof. Il tuo primo incontro con il profumo? Ho avuto la fortuna di conoscere questo mondo sin da piccolo, il primo incontro è stato sicuramente quello con il profumo di mia mamma, Coco Chanel. In casa lo sentivo ovunque e quando passava lasciava scie interminabili.
L’odore che preferisci? Quello dei tigli in fiore che nel mese di giugno invade alcune vie di Milano, l’ho sempre piacevolmente associato all’inizio dell’estate. L’artista, o gli artisti (pittori, musicisti, letterati…) che ti emozionano? Amo molto la musica, qualsiasi genere a 360°, ricercare e scoprire brani che non conoscevo mi emoziona sempre molto. Anche l’arte contemporanea mi attrae molto, soprattutto l’espressionismo americano, in particolare artisti come Jasper Johns o Mark Rothko. Un profumo è soprattutto… Un’emozione, capace di toccare le nostre corde più profonde, a tal punto da fissare ricordi indelebili nella nostra memoria o addirittura trasportarci in luoghi lontani. Un paese che senti tuo? Tutta l’area del mediterraneo offre una varietà di note olfattive senza eguali, i fiori del sud della Francia, gli agrumi italiani, le spezie del nord Africa. dove annoti i tuoi ricordi olfattivi? Quaderni, smartphone, mouillettes... Ovunque! Ogni volta che sento un odore o un profumo che mi colpisce particolarmente, cerco di appuntarmi qualche elemento chiave che aiuti a ricordarlo, fondamentale poi per cercare di ricreare la stessa nota olfattiva all’interno di un profumo. Ha senso parlare di tendenze in profumeria? Assolutamente sì, le tendenze in
il lato cReativo
dove annoti i tuoi ricordi olfattivi? Su di un taccuino che porto sempre con me. E se lo dimentico, uso il telefono. Sono suggestioni che possono nascere da pensieri miei, così come da incontri fugaci, da immagini e scorci.
porta la firMa di luca Maffei il profuMo per i 50 anni di cosMoprof.
profumeria condizionano molto la creazione e lo sviluppo di nuove fragranze. Oggi, ad esempio, l’esplosione della profumeria di nicchia ha modificato profondamente il mondo dei profumi e le sue tendenze. Si è così tornati a una profumeria più sofisticata, caratterizzata dalla costante ricerca di nuove piste olfattive e materie prime nobili. La fragranza che più ti somiglia tra quelle che hai creato? Non saprei sceglierne una in particolare, credo di aver messo inconsciamente qualcosa di me in tutte le mie creazioni. L’intuizione che ha portato alla fragranza creata per i 50 anni di cosmoprof? Volevo creare una colonia moderna, che valorizzasse e celebrasse tutte le materie prime e le note olfattive italiane. Temevo però che una fragranza troppo fresca e agrumata potesse essere indirizzata solo verso un pubblico maschile. E così mi è venuta l’idea di creare la colonia iris, contrapponendo alla freschezza una delle note fiorite più preziose della profumeria, l’iris toscano che, accompagnato dalla morbidezza dei muschi, ha conferito sensualità e avvolgenza alla fragranza. Inoltre, è stata anche una vera sfida collaborare con tutte le case essenziere che fanno parte di Accademia, le quali non solo mi hanno dato la possibilità di confrontarmi con loro, ma hanno anche messo a disposizione la loro expertise e le loro eccellenze nel campo delle materie prime.
35 febbraio 2017 imagine
MONITOR 1 di Giuliana Valcavi
VIA DAI CENTRI COMMERCIALI E RITORNO AL NEGOZIO
“Il consumatore sta uscendo dai centri commerciali”, ha affermato Luigi Rubinelli al convegno 'Dove va lo shopping' organizzato da Tradelab. Ad accoglierlo, secondo quanto indicato da Luca Pellegrini, presidente di Tradelab, oltre a internet, i circa 750 mila punti vendita del commercio diffuso. Lo shopping quindi cambia scenario. Ma forse, come è stato fatto nel corso dell'incontro, è opportuno ridefinire il concetto che sta dietro questo termine. “Shopping non è solo acquisto - ha indicato Luca Pellegrini -. È anche valutazione, autovalutazione e cultura. Il consumo è elemento d'identità e i prodotti coinvolti nello shopping sono quelli a forte personalizzazione e contenuto identitario. Il procurement (soddisfacimento di un bisogno) e lo shopping sono sempre più separati. Lo shopping serve per aggiornarsi, per imparare e per provare i prodotti. La ricerca richiede tempo, meglio se si riesce a farla in modo piacevole e facendo altre cose che si devono comunque fare". Lo shopping è un processo sociale che si fa con gli altri e misurandoci con gli altri. "L'identità si crea per confronto cercando elementi che differenziano e uniscono - ha continuato Pellegrini -. Per questo i social media sono entrati di forza nei processi di shopping. Lo shopping porta a soddisfare desideri latenti. È autogratificazione. È serendipity. È un processo di esplorazione aperto. È ricerca di stimoli. Quindi, spesso l'acquisto non è predefinito né per marca né per categoria”.
I CENTRI COMMERCIALI perdono appeal Se lo shopping è una serie continua di scoperte e di novità, va da sé che lo scenario dello shopping sono negozi nuovi e nuovi prodotti. Ecco che le strutture tradizionali, i centri commerciali, perdono appeal, o meglio, rimangono confinati al procurement. Tanto che la frequentazione, come indicato nella sua relazione da Maddalena Borella, consulente senior Tradelab, nel 2016 è calata del 6,6% rispetto al 2015. A dire il vero, sono diminuite anche le frequentazioni dei centri cittadini (-7%), mentre risulta in crescita internet con +5,8%. Ovviamente con differenze geografiche. Più alta, infatti, la frequentazione dei centri commerciali al sud, dove esistono meno
36 IMAGINE febbraio 2017
Il consumatore, alla ricerca di prodotti a forte contenuto identitario, preferisce i negozi al centro commerciale. Lo shopping è esplorazione, scoperta, autogratificazione e il suo contesto è il negozio. Che batte anche internet.
occasioni di shopping. Maggiore la frequentazione del centro urbano a Roma, dove il contesto favorisce sicuramente i negozi centrali. Più apprezzato internet al nord, dove è più alta la diffusione delle tecnologie di ultima generazione.
IN PROFUMERIA per avere informazioni Per quanto riguarda la raccolta delle informazioni, i negozi rimangono ancora fondamentali, frequentati con questo obiettivo nell'80% dei casi e, per quanto riguarda la profumeria, nel 90,7% dei casi. In totale, il commercio diffuso vale il 32,6% nella raccolta informativa (+7,1%). Quindi, arriviamo all'utilizzo delle polarità per gli acquisti. Il commercio urbano, utilizzato per il 52,3%, risulta in crescita del 3,9%, mentre il commercio extra urbano, usato per il 43,3%, viene rilevato in calo del 6,2%. Netta crescita di internet, ancora al 4,4%, ma in incremento del 24,6%. A seconda dell'area geografica, a Roma il commercio extra urbano ha un rilievo inferiore alla media (39,1%), internet a Catania copre solo il 3,7% degli acquisti e a Milano il commercio urbano vale il 49,8%. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, la profumeria nei negozi del centro urbano ricopre un ruolo di maggior rilievo rispetto alla media (57%) a discapito sia del commercio extra urbano che di internet. Ovviamente, la multipolarità è una realtà per il 76,8% dei consumatori. La monopolarità riguarda il 23,3% ma in crescita.
Alimentari
Abbigliamento
Abbigliamento intimo
Calzature e pelletteria
Profumeria e cura persona
Elettronica di consumo
Telefonia
Beni per la casa
COMMERCIO URBANO
62,3
59,4
58,2
57,9
57
32,7
37,9
53
COMMERCIO EXTRA URBANO
36,6
38
40,6
38,7
40,2
55,7
52,1
44,7
INTERNET
1,1
2,6
1,2
3,4
2
11,6
10
2,3
MONITOR 1
GLI ACQUISTI PER CATEGORIA MERCEOLOGICA
LA RACCOLTA INFORMATIVA PER CATEGORIA MERCEOLOGICA Alimentari
Abbigliamento
Abbigliamento intimo
Calzature e pelletteria
Profumeria e cura persona
Elettronica di consumo
Telefonia
Beni per la casa
VISITA A NEGOZI
77,5
90,5
95,9
90,3
90,7
43,5
53
91,3
INTERNET
1,5
6
1,6
6,7
5,3
40,1
32,6
3,7
VOLANTINI CATALOGHI
19,6
0,7
0,7
1,3
2
10,1
8,7
3,5
1,4
2,8
1,8
1,7
2
6,3
5,7
1,4
ALTRE MODALITÀ
FREQUENTAZIONE DELLE POLARITÀ PER CONTESTO GEOGRAFICO MILANO ROMA CATANIA CENTRO COMMERCIALE
89,8
88,4
93,3 COMMERCIO URBANO
CENTRO URBANO
82,7
86,4
52,3
84 COMMERCIO EXTRA URBANO
INTERNET
68,7
66,1
60,8
INTERNET
43,3
4,4
+3,9% -6,2% +24,6%
FREQUENTAZIONE DELLE POLARITÀ (ESCLUSI STUDIO E LAVORO) 90,5
CENTRO COMMERCIALE PARCO COMMERCIALE
21,2
FACTORY OUTLET CENTER
34,3
CENTRO URBANO INTERNET
-6,6%
84,4 65,2
-7% +5,8%
37 febbraio 2017 IMAGINE
MONITOR 2
Profumeria vs Gdo: 1 a 0
PERFUMERY
di Giuliana Valcavi
A fronte di un incremento stimato delle vendite dello 0,9% del canale profumeria, la grande distribuzione ha segnato un calo presunto dell’1,1%. Previste per il primo semestre 2017 ulteriori crescite della profumeria pari all’1%.
Buone notizie per le profumerie italiane, il cui fatturato si stima sia in crescita dello 0,9% nel 2016, più del mercato che registrerebbe un incremento dello 0,5%, e previsioni di +1% per il primo semestre 2017. L’indagine congiunturale di Cosmetica Italia conferma la crescita del fatturato globale del settore cosmetico e indica che a fine 2016 il valore dei cosmetici comprati in Italia, pur a fronte di un calo generalizzato dei volumi, ha superato i 9.900 milioni di euro, assestandosi in positivo sui valori del precedente esercizio. Dopo le contrazioni degli ultimi anni tornano a crescere i canali professionali, mentre le vendite dirette proseguono la loro forte ascesa. Acconciatura professionale e centri estetici chiudono infatti il 2016 con una crescita rispettivamente dell’1% e del 2,1% grazie a
CANALI DI DISTRIBUZIONE
una ripresa delle frequentazioni e quindi dei consumi. Inarrestabile invece la crescita delle vendite dirette, comprensive delle vendite a domicilio, per corrispondenza ed e-commerce, che, soprattutto grazie a quest’ultimo, segnano trend superiori agli altri canali (+7,8%). La loro quota è ancora di poco superiore al 7% del totale dei consumi cosmetici nel nostro Paese con un volume di circa 750 milioni di euro, ma in costante crescita. L’INTERESSE DEI CONSUMATORI verso il mondo del ‘naturale e del verde’ sostiene l’andamento del canale erboristeria (+1,7%). Le erboristerie tradizionali registrano qualche sofferenza mentre sono i negozi monomarca a trainare il canale con una crescita stimata del 5%. In ogni caso, per i primi sei mesi del 2017 si prevede una crescita per l’erboristeria del 2%.
PRECONSUNTIVI PRECONSUNTIVI PREVISIONI I SEM. 2016 II SEM 2016 TOTALI 2016/15
PREVISIONI I SEM 2017
ACCONCIATORI
0,5
1,5
1,0
1,1
ERBORISTERIE
2,1
1,3
1,7
2,0
ESTETISTE
-2,0
4,2
2,1
2,2
FARMACIE
1,0
-1,0
0,0
0,5
GRANDE DISTRIB.
-0,5
-1,6
-1,1
-0,8
PROFUMERIA
1,0
0,8
0,9
1,0
VENDITE DIRETTE*
6,5
9,1
7,8
7,5
TERZISTI
4,0
4,5
4,2
4,0
VARIAZIONI % RISPETTO AL PERIODO PRECEDENTE DI RIFERIMENTO *INCLUDE E-COMMERCE
38 IMAGINE febbraio 2017
LA PROFUMERIA CONFERMA la sua timida ripresa e migliora le performance che per il primo semestre 2016 erano state previste dello 0,6% a fronte invece di un effettivo 1%. Il valore delle vendite del canale si assesta a fine esercizio ai 2 miliardi di euro, che lo posiziona con il 20% del totale sempre al secondo posto nelle vendite del settore nel nostro Paese. Come sottolineato da Cosmetica Italia si assiste ancora alla dicotomia tra l’andamento lento delle profumerie più tradizionali e la dinamicità delle catene organizzate, ma anche di quelle profumerie che hanno saputo sviluppare concetti di esclusività. I DATI PIÙ SIGNIFICATIVI forniti da questa congiunturale sono quelli relativi ai due massimi competitor del canale profumeria: la grande distribuzione che si stima chiuda il 2016 con un -1,1% e la farmacia che non dovrebbe registrare nessuna variazione sostanziale. La grande distribuzione continua a rappresentare il 40% della vendita di cosmetici in Italia con un valore di 3.800 milioni di euro, ma si stima che la decrescita sia dell’1,1% con andamenti significativamente disomogenei tra le diverse tipologie di punti vendita, in particolare tra iper e super-mercati tradizionali e spazi specializzati ‘casa-toilette’, i primi calati anche di oltre quattro punti percentuali e i secondi con incrementi superiori al 6%. Previsioni negative anche per quest’anno con un -0,8%. Mentre la farmacia, dopo anni di trend positivi, superiori alla media del comparto, rallenta la sua crescita confermando un andamento anticipato da alcuni trimestri di difficoltà e le previsioni d’inizio 2017 sono di +0,5%. Quindi a fronte di una prevista crescita del PIL 2017 dello 0,7%, per il mercato cosmetico italiano si prevede +0,8%.
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RECUPERO ENERGETICO IN UN MIX TRA NATURA E CITTÀ
La natura. Più ce ne allontaniamo, più abbiamo desiderio d’indossarla, di ritrovarla, dentro e fuori di noi, attraverso i suoi colori familiari e messaggeri di emozione, il rosa dei fiori delicati, il turchese del mare, ma soprattutto il verde dell’erba, delle foglie, del bosco. È proprio questo infatti il colore 2017, se vogliamo stare al mainstream, decretato da Pantone Color Institute: il ‘greenery’, che si affaccia all’anno nuovo come un monito e un invito, una traccia di memoria e al tempo stesso una proiezione al futuro. Greenery è una nuance di verde con tocchi di giallo, che tinge i must have della primavera nell’abbigliamento, negli accessori, nell’arredo, lasciando in sospeso il mondo del make-up, dove la natura batte forte, ma con una prepotenza tutta rosa.
VARIOPINTO… ECOSISTEMA Fulcro vitale di rinascita e ancoraggio alle nostre radici, la voglia di natura si veste del rosa di fiori e frutti, vuoi la migliore e più ampia vestibilità del colore, vuoi la ricaduta romantica tanto urgente di questi tempi. Trionfa nelle collezioni make-up Primavera Estate il rosa dalle molte anime, tra cui quelle più carismatiche del 2017 sono: il ‘pink yarrow’ e il ‘pink pale dogwood’, i colori protagonisti dello spring fashion color report Pantone. Il ‘pink yarrow’ è un rosa carico, che per molti ricorda la firma cromatica della stilista Elsa Schiapparelli tanto da esser denominato anche ‘rosa Schiapparelli’. Questo punto di rosa si allontana dal classico ‘Barbie pink’, timbro di femminilità per antonomasia, per avvicinarsi invece al colore del lampone e del fucsia. Per contro il ‘pink pale dogwood’ è una versione simile al rosa quarzo che era di tendenza lo scorso anno, e
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che ora acquisisce un nuovo sottotono pesca, diventando così meno freddo e più ‘blushy’, ‘arrossito’, perfetto per chi ama un look sobrio ma elegante. È un ottimo tono anche da abbinare a colori intensi, come il blu lapis e il giallo sole, in un gioco a contrasto. Il color blocking, a grande richiesta, ritorna sulle passerelle e nelle palette viso, facendo accostare cromie divergenti con risultati talvolta eccentrici. Per chi ama osare non manca il rosso, un evergreen, che questa primavera si offre nella tonalità corallo con caldo sottotono arancio. Chi preferisce le nuance neutre, comunque non si sentirà fuori dal coro, questa attitudine è premiata da armonie minimaliste, dove molto spazio trovano i nude, i beige e il bianco. Ricorre, infatti, il tema di una sofisticata naturalezza - Chanel docet - nei colori che spaziano dal marrone profondo all’oro antico, dal tortora con riflessi platino al grigio peltro, dal beige rosato al bronzo.
MAGNETISMO URBANO Come ormai noto, nella moda vale tutto e il contrario di tutto, ma sebbene sia difficile individuare filoni dominanti, qualche orientamento più forte lo si può pur sempre percepire. Se da un lato riaffermiamo la nostra appartenenza al pianeta terra, dall’altro siamo e rimaniamo creature urbane. La frenetica metropoli è la musa ispiratrice, si rinsalda una volta ancora il legame tra la moda e lo street style. Da Los Angeles a Parigi, da Milano a New York fino a Tokyo e Shangai, la città, o meglio la strada, detta le regole, con flash di colori arancio, graffiti e tag sui muri, scorci urbani in bianco e nero, rosa ma solo se abbinato al grigio grafite, le righe diagonali a tinte vivaci, il design optical.
La stagione primaverile sarà ‘abitata’ dal desiderio di rinascita e di ricarica energetica, le cui fonti saranno gli opposti, la natura da una parte, lo street style urbano dall’altra. In mezzo molte varianti, dall’attitudine sportiva ai dettagli romantici.
Qui si collocano creazioni di brand come Yves Saint Laurent o Gucci, dove la proposta verte su un look deciso, a tratti arty, iperstrutturato, cittadino e notturno. Le atmosfere sono quelle conturbanti dello Studio 54, della factory di Andy Wahrol, di un paesaggio serale abitato e decorato dagli street artist.
UN MIX&MATCH ESPRESSIVO Come davanti allo specchio per truccarsi, così davanti al guardaroba primaverile, assistiamo al convivere di diverse aspirazioni. Una natura evocata, tentazioni folk, contaminazioni urban chic, una narrazione epica e romantica. Troviamo abiti chemisier dal gusto country, vestitini a fiorellini di campagna, lunghi caftani, decorazioni e inserti di boccioli e petali, applicazioni di corolle, stampe e tessuti imprimé dal disegno zoomorfo con animali fantasiosi, draghi, oppure felini, uccelli, farfalle... Ma anche capi pieni di borchie e strass luccicanti, righe multicolor e bagliori metallici, poi dei capi immancabili come la camicia da uomo, il trench beige, il minidress o gli shorts sexy che lasciano scoperte le gambe, gli abiti monospalla, i blazer sartoriali. Gli anni Ottanta tornano nei nostri armadi, rivisitati in modo calibrato, lo sportswear piace anche ai marchi couture più blasonati, sneakers, felpa con cappuccio, berretto da baseball o canotta da basket, tutti rivisti e corretti naturalmente. Tornano le tasche, tasche grandi fuori misura oppure multiple, applicate su gilet, abiti, giacche, bluse. Sentimentale, infine, come sempre sa essere la primavera, quest’anno si sposa il vintage alla lingerie, quindi bordi in pizzo, ruches settecentesche, marsine ricamate, volant, fiocchi e drappeggi.
SPECIALE MAKE—UP
MAURIZIO PECORARO
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VERSUS
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SPECIALE MAKE—UP
L’INFINITA PALETTE DI PRIMAVERA Al rosa superstar si affiancano viola, corallo, rosso e oro, senza tralasciare le nuance della terra e del cielo. Le nuove collezioni make-up sfoggiano inesauribili risorse cromatiche con cui giocare.
ASTRA Parola d’ordine: seduzione. La linea P/E 2017 mette in primo piano occhi e labbra grazie al mascara Icon Sexy Volume e al rossetto Icon Velvet Lips Coralline. Hi-voluminzing e deep black, il primo sfoggia uno scovolino a clessidra, che permette di rilasciare la quantità ideale di prodotto su ogni ciglia, rendendole folte e voluminose. Il secondo è, invece, un rossetto in stylo effetto piuma, per un colore pieno. Due must anche per la pelle: my BB Cream Rose Beige e Blush Expert Sculpt Tea Rose, palette innovativa all-in-one che scolpisce, definisce e illumina al tempo stesso.
42 IMAGINE febbraio 2017
La palette ideata da Alessandro Michele per la ‘Spring 2017 Color Collection’ Gucci è composta da 12 prodotti per occhi, labbra, viso e unghie nelle delicate tonalità del rosa e nelle luminose sfumature del turchese, fondendo contemporaneità e gusto rétro. Tra i prodotti: Magnetic Color Shadow in turquoise, Infinite Lenght Mascara in iconic black, le morbide sfumature di Luxurious Moisture-Rich Lipstick in peach blossom e tulip sulle labbra e il rosa baby di Sheer Blushing Powder in nude freesia.
SPECIALE MAKE—UP
GUCCI
GUERLAIN Nel 2017 le Météorites di Guerlain celebrano i 30 anni di expertise e si reinventano con 4 prodotti in edizione limitata - Happy Glow Pearls - che promettono un ‘rosy glow’ eccezionale, grazie al mix tra le perle più grandi ‘rainbow glow’ e altre 3 tinte. Dallo champagne per riflettere la luce, al malva che riduce il colorito giallastro e attira la luce, fino al rosa per un effetto rinfrescante. Più due nuove nuance di KissKiss Le Rouge Crème Galbant: blossom glow e pearly pink.
MAX FACTOR Tra le novità 2017 di Max Factor, il trend di stagione è interpretato da: 2000 Calorie Curl Addict Mascara, che incurva e volumizza le ciglia, senza appesantirle. E poi Natural Brow Styler, un gel trasparente che pettina le sopracciglia, grazie all’applicatore a spirale che consente un’applicazione precisa. Per le labbra Velvet Mattes Lipstick Collection con finitura opaca, super trendy, senza rinunciare a un tocco morbido e idratante. Né può mancare un cenno al re-stage di Lasting Performance Foundation.
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SPECIALE MAKE—UP
BY TERRY Un look stellare, Techno Aura, quello firmato By Terry, con texture ‘ghiacciate’ e colori che catturano la luce. A conferma l’Eye Designer Palette Parti-Pris: sei tonalità delicate da applicare con il pennello o i polpastrelli, sovrapponibili all’infinito grazie ai pigmenti puri, extra-sottili e micronizzati. E poi Glow Expert Duo Stick, 3 in 1, formato da blush, bronzer e illuminatore con pennello integrato. E infine, labbra super brillanti con Gloss Terrybly Shine, in due nuance di tendenza, midnight star e spicy crush.
LAYLA Tre le tipologie di rossetti Layla per la prossima stagione. Da High Shine Lipstick, formula super pigmentata, che sfoggia 48 tonalità seducenti per un finish lucido a lunghissima tenuta e copertura totale. A Creamy Mat Lipstick, rossetto in crema opaco satinato, coprente, leggero e idratante. Senza siliconi e in 6 colori ad alta definizione. Fino a High Mat Lipstick: 8 ore di idratazione continua, per un look opaco. In 20 nuance, ripara le labbra secche e screpolate grazie alla presenza di agenti idratanti.
MAVALA Le 6 tonalità della collezione di smalti Mavala First Class Color’s ci trasportano in altrettante mete esclusive. Una settimana bianca tra sci e cioccolate calde con il grigio leggero di ‘Cortina’. O l’esplorazione degli States partendo da una rosea alba a ‘Long Island’. Ma si può anche sognare la calda accoglienza delle corone di fiori rossi della Polinesia con il corallo di ‘Tahiti’ o il candore delle spiagge isolane con la delicatezza del rosa di Fiji. Il rosso di ‘Cape Town’ ci ricorda i tramonti infuocati africani, mentre il bianco glaciale di ‘Spitzberg’ racconta spettacolari paesaggi nordici.
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SPECIALE MAKE—UP
COLLISTAR Non a caso è dedicata ai Giardini Italiani la collezione P/E Collistar. A dominarla le nuance delicate di prodotti come la palette viso-occhi in limited edition, con polveri impalpabili che diventano, di volta in volta, fard, ombretti e punto luce. O il Maxi Fard Effetto Seta in rosa dorato e legno di rosa, che gioca con i volumi del viso. Infine, i 3 evocativi colori dell’Ombretto Doppio Effetto Wet&Dry sono calla, fior di pesco e salvia.
DOLCE&GABBANA Celebra la bellezza della natura lussureggiante in primavera, la collezione ‘Tropical Spring’ di Dolce&Gabbana. Il look della campagna è frutto di un mix tra The Blush in Tropical Coral e Creamy Illuminator in color rosa del mattino sulle guance. Passion Duo Lipstick in tinta tropical coral mette in risalto labbra sensuali. Sugli occhi The Eyeshadow Duo, sempre color tropical coral, si fa ancora più vivace, accentuato dal luminoso The Eyeliner in gold e dall’intenso Passioneyes Mascara nero. Infine, The Nail Lacquer nella nuance beach sand luccica come un raggio di luce sulle mani.
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SPECIALE MAKE—UP
GIVENCHY Per la collezione P/E 2017 Points D’Encrange, Nicolas Degennes ha realizzato il suo sogno di creare un acquarello di inchiostri che si mescolano e si diluiscono per poi ridefinirsi. Tra i must have: Prisme Libre Travel, polvere opaca e illuminante da portare in viaggio, impreziosita da una fibbia ispirata agli accessori Givenchy della linea Obsedia. E poi Mémoire de Forme che grazie alla sua texture leggermente colorata con micro-madreperle bianche è lo strumento perfetto per uno strobing ben riuscito.
PUPA È dedicata a un’affascinante musa contemporanea la nuova collezione Pupa Pink Muse. Il mood? Finish luminosi, preziosi bagliori e look sofisticato. Prodotto star la Vamp Palette 4 Ombretti: ultra setosa e fondente, unisce la sfumabilità e la resa cromatica di una polvere, alla sensorialità di una crema per un effetto ‘polvere liquida’ a lunga tenuta. Cremosa e fondente, facile da sfumare, c’è poi Pink Muse Cream Highlighter, che illumina ed esalta le zone di rilievo del viso con perle ultrafini. Sugli occhi, Pink Muse Intense Kohl, matita kajal di colore intenso, mentre sulle labbra si possono alternare Miss Pupa Gloss, per un risultato extra brillante, effetto bagnato e un volume 3D, impeccabile a lungo, e Pink Muse Chubby Balm. È un balsamo morbido e fondente con speciali pigmenti che reagiscono a seconda del pH delle labbra.
46 IMAGINE febbraio 2017
Per il make-up nella più spensierata delle stagioni Giorgio Armani presenta Life is a Cruise, collezione pensata come una serie in due puntate che si concentra prima sul viso illuminato da nuance radiose poi sullo sguardo esaltato dai colori di una bella serata estiva. Rappresenta lo spirito delle crociere estive a bordo di uno yacht nel Mediterraneo e tra i must have propone: Maestro Liquid Summer Bronzer crea un glow estivo naturale, la terra abbronzante Sunrise Palette con il design evocativo che riprende un’onda e il Proliner per enfatizzare lo sguardo. I colori permettono di giocare con i pigmenti e di stratificare.
SPECIALE MAKE—UP
GIORGIO ARMANI
ELIZABETH ARDEN La collezione Eyes Wide Open festeggia la primavera proponendo di giocare con i colori a proprio piacere. Per un trucco personalizzabile, Little Black Compact è una palette di ombretti trio interscambiabili in nuances luminose, blu, verdi, naturali, rosa e viola con effetto opaco, luccicante e metallico, da combinare in libertà per ottenere look sempre diversi. Il nuovo Lasting Impression Mascara allunga e definisce le ciglia e Statement Brow è lo strumento all-in-one per sopracciglia curate e ben disegnate.
T. LECLERC La nuova stagione porta un soffio di colori intensi, combinazioni di rossi e rosa pallidi. È il look Théophile LeClerc Primavera estate 2017, carico di vitale e sana energia positiva, che si ottiene: sull’incarnato con la Cipria Compatta ultra sottile e il Fard morbido e poudré dal colore corallo o rosa, in base al mood del momento; sugli occhi la matita occhi waterproof a scelta tra nero, marrone e blu, mentre sulle labbra variazioni di rosso dei Rossetti trasparenti. Tocco finale lo smalto in tinta rouge Théophile.
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SPECIALE MAKE—UP
CLINIQUE Per un look fresco, luminoso e naturale, Clinique propone di aggiungere due gocce di Biy Pigment Drops a Moisture Surge Extended Thirst Relief e poi applicare sul viso. Dopo aver sfumato, con il pennello o le dita, Foundation Buff Brush, è il momento di Chubby Stick Cheek Colour Balm sulle guance, seguito da un velo di colore sulle palpebre di Chubby Stick Shadow Tint For Eyes e dal mascara multitasking Lash Power Flutter-to-Full. Sulle labbra Chubby Stick Moisturizing Lip Colour Balm in una tonalità rossa o rosata.
REVLON In vista della bella stagione, Revlon presenta l’Ombretto in crema ColorStay in 9 nuance. I suoi plus: polimeri flessibili e forti che creano una pellicola impermeabile in grado di garantire una lunga tenuta fino a 24 ore e pennello applicatore integrato. Della stessa linea, due prodotti per sopracciglia, Brow Pencil, matita waterproof a lunga durata con scovolino e Brow Crayon, il nuovo matitone retrattile. Labbra lucide e idratate grazie a Ultra HD Gel Lipcolor, con formula in gel.
NAJ-OLEARI Molte le novità Naj-Oleari per il look primaverile 2017. Baked Blush, fard effetto ‘bonne mine’, sublima la luminosità dell’incarnato grazie alla presenza di pigmenti perlacei. Sulle labbra Gloss Emotion, lucidalabbra cremoso che regala una sensazione di idratazione, confort, super-aderenza e resistenza, e Rossetto Emolliente, in 2 nuove nuance, con polimeri filmogeni e cere plastiche per labbra levigate e brillanti. Lo smalto Color Emotion Classic Effect è proposto in una gamma ampia e variegata di colori.
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Un viaggio alla scoperta dei colori che hanno influenzato la vita di Gabrielle Chanel. È la collezione ‘Coco Codes’ Chanel, ideata per la primavera 2017 da Lucia Pica, che è riuscita a infondere in queste tinte iconiche la sua eleganza irriverente, apportando una ventata di novità e rimettendo in discussione la bellezza convenzionale. Prodotto star per la pelle, il fard che racchiude 2 nuance satinate e 2 opache, da applicare miscelandole con il pennello o separatamente. Per lo sguardo, due palette di ombretti Les 4 Ombres evocano ricchezza ma anche semplicità: la più audace, Codes Élégants sfoggia due sfumature oro, più platino e marrone. Codes Subtils è, invece, l’omaggio alla tendenza attuale: rosa pesca cipriato, tortora dai riflessi platino e bronzo, grigio peltro intenso e marrone bronzeo.
SPECIALE MAKE—UP
CHANEL
YVES SAINT LAURENT Si chiama The Street and I la collezione di tendenza firmata Yves Saint Laurent. Tra i prodotti iconici spicca la Couture Palette Collector, mix di rosa pallido cangiante illuminante, grigio urbano per uno sguardo smoky, arancio e un duo di rosa freschi e vibranti. D’impatto anche il messaggio inciso sul pack della Face Palette ‘I have a blush on you’, che racchiude un blush color corallo dall’effetto vellutato. Poi entra in scena, tra gli altri, Baby Doll Kiss & Blush Duo Stick, due nuance in uno stick per infinite combinazioni super fun.
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SPECIALE MAKE—UP
DIOR Peter Philips, direttore artistico Dior, celebra la tendenza del ‘gradient make-up’ con Colour Gradation. La tecnica si basa sull’applicazione di tinte vibranti tono su tono su palpebre, guance e labbra. Tecnica che distingue anche la collezione primaverile. Ornato del plissé iconico, Diorblush Colour Gradation accarezza gli zigomi e li colora delicatamente. Plissé che si ritrova anche in Diorskin Nude Air Colour Gradation. La sua texture setosa e fine, dall’effetto glow sfumato, si fonde sulla pelle e la illumina il colorito in due armonie iridescenti inedite, oro-beige e rosa-bianco.
LANCÔME Simbolo per eccellenza di Lancôme, la rosa è la protagonista della collezione Absolutely Rôse! che, oltre a riunire gli elementi essenziali del look effortless chic della donna parigina, si pone all’insegna della freschezza e della purezza. Non a caso, il prodotto must have si chiama La Palette La Rose, che riunisce 6 ombretti pop pastello creati da Lisa Eldridge per infiniti look. Sempre alla regina dei fiori è dedicato La Rose à Poudrer, in cui ogni petalo di cipria è infuso di madreperle brillanti e delicate.
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Una mise en beauté ritmata dal colori dell’Africa: la luce della savana sublimata da preziosi riflessi aranciati, mentre sugli occhi si armonizzano e si fondono le tonalità della terra e il khaki. Infine, il rosso del sole infuocato disegna il contorno di una bocca seducente. Per comporre questa sinfonia cromatica selvaggiamente chic, la collezione Savanna Chic Sisley: da Phyto-Touche Poudre Eclat Soleil sul viso a Phyto-Eye Twist color khaki e Phyto-Ombre Eclat in tinta jungle sugli occhi, fino a Rouge à Lèvres Hydratant Longue Tenue e Phyto-Lèvres Perfect nella nuance auburn per le labbra.
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SISLEY
MI-NY In linea con le tendenze beauty internazionali, il make up Mi-Ny esibisce una vasta gamma di prodotti per la pelle. A cui si affiancano colori glam per gli occhi e le labbra, perfetti per la stagione più solare. Come la Palette Ombretti composta da 5 tonalità ad alta pigmentazione, facili da stendere e sfumare. O i rossetti cremosi in 16 nuance e i lucidalabbra ultra brillanti, dotati di specchietto e luce led. Non può mancare il Mascara Dark Lady, che avvolge le ciglia dalla radice alla punta, creando un’ampia curvatura a effetto volumizzante.
ESSENCE Un make up giovane, spigliato e innovativo quello di Essence, ricco di novità per la primavera 2017. Get Picture Ready!, la palette ombretti, che regala un look ‘picture ready’ in ogni momento grazie alle 7 tonalità nude dal finish matt, shimmer o metallico. O Volume Stylist 18h Mascara Occhi a effetto incurvante e fissante. O ancora, il lucidalabbra Shine Shine Shine, che regala brillantezza alle labbra con un luminoso effetto bagnato. Dai nude ai colori più brillanti per un finish shine senza precedenti.
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SPECIALE MAKE—UP
BELLAOGGI Indossa i colori decisi e vibranti dell’oceano e dei boschi in armonia con le tonalità pastello del tulle delle ballerine, come una principessa che fluttua in uno scenario onirico. È la collezione primavera 2017 Bellaoggi. Per gli occhi Stay-On, ombretto stylo ultra pigmentato, long lasting e water resistant. Per un look smoky, all’ombretto si abbina il tratto cremoso della matita occhi Splash Designer Waterproof in green, violet e ocean. Tinte delicate per le unghie, con la collezione macaroons di Gel Effect Keratin.
DIVAGE Il beauty concept di base è un colore innovativo, ibrido, da cui prende il nome l’intera collezione True Color, formato dal mix delle diverse nuance, dalle più eleganti alle più sbarazzine. Tra le novità: Bronze&Luminous, terra abbronzante a doppio-effetto dalla texture leggera, in due colorazioni, golden e bronze. E poi l’eyeliner liquido Fine Line in 4 nuance inedite, il mascara extra black e la linea dei Velvet, ombretti matt in due colori trendy, pure red e dark green, uniti ai toni passepartout hot sand e urban taupe.
NOUBA Un look fuori da ogni regola, quello proposto da Nouba per la P/E 2017. Comprende, tra gli altri, la palette Unconventional di ombretti satinati in polvere cremosa che rilascia istantaneamente un film di colore puro e intenso. Così Colorlash è un mascara dalla texture cremosa ad alta pigmentazione per ciglia intriganti, mentre Hidden Black è un ombretto cotto dalla scrivenza immediata e dalla modulabilità estrema. Sulle labbra, Noubashine Lipstylo, rossetto volumizzante a effetto tridimensionale.
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Contouring Perfection è la collezione primavera Clarins, nella quale spiccano Palette Contour Visage, Palette 4 Couleurs smoky e Stylo 4 Couleurs. La prima si avvale di 3 tonalità universali per un perfetto contouring, mentre la seconda sfoggia un dégradé di tonalità carbone ricche in pigmenti minerali. A definire e intensificare lo sguardo ci pensano anche i 3 Ombre Iridescente con riflessi di luce e il Be Long Mascara nero. Infine lo stylo, penna ‘all-in-one’ con 4 mine colorate, 3 per gli occhi e 1 per il contorno labbra. Labbra vestite anche dai tre nuovi colori di Joli Rouge Brillant.
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CLARINS
DIEGO DALLA PALMA Colori freschi e giovani per la collezione P/E Diego Dalla Palma, declinati nei toni dei viola e dei rosa, per un look dalla forte personalità che trasmette energia. Segnaliamo, tra gli altri, Shade of Purple Eye Shadow, ombretto duo in polvere compatta dal finish satinato, viola scuro e rosa naturale. E poi il viola intenso e lucido di Purple Volume Mascara, con un applicatore conico che definisce le ciglia pettinandole in modo uniforme. E ancora: Ultraviolet Geisha, rossetto liquido che tinge di un viola ciclamino intenso le labbra, rendendole voluttuose.
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TENDENZE
Un verde acceso con un tocco di giallo. Si chiama Greenery ed è la nuance n° 15-0343 del sistema Pantone, scelta come colore dell’anno 2017. Impossibile non ritrovarla, per la primavera, sui capi d’abbigliamento e nel make-up.
di Ivan Pestillo
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1: OUTFIT P/E 2017 BY EMILIO PUCCI. 2: PEAU D’AILLEURS DI STARCK PARIS 3: DALLA FALL IN LOVE COLLECTION DI ESSIE, LO SMALTO PASSPORT TO HAPPINESS. 4: BAMBOO SHOT MASK DI ERBORIAN. 5: LIMA PER UNGHIE DI MI-NY. 6: SCARPE DARIA BY JIMMY CHOO. 7: ARTIST SHADOW S336 DI MAKE UP FOR EVER (DA SEPHORA). 8: ANELLO DALLA COLLEZIONE STONES OF COLOUR DI PANDORA. 9: BAYSWATER BAG DI MULBERRY.
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iuti La differenza, in profumeria la fa il personale. Ed è una differenza enorme, valutabile dai numeri. Parte da questa riflessione, la nostra chiacchierata con il direttore marca di Giorgio Armani Fragrances & Beauty and Designer Brand.
di IGiovanna Maffina
7 DOMANDE A...
Matteo
Vieni dalla grande distribuzione. A distanza di qualche anno dal tuo arrivo qui, che idea ti sei fatto del selettivo?
La profumeria è in una fase di trasformazione il cui ‘motore’ è il piacere. Chi entra in profumeria, vuole concedersi una gratificazione. È da qui che retailer e industria devono partire e capitalizzare. Il settore soffre quando se ne dimentica e va a scontrarsi con altri competitor che nulla hanno a che vedere con la dimensione edonistica di cui il selettivo vive. Ecco, investire nel servizio significa dare valore all’intangibile, che diventa centrale nella relazione con la clientela. D’altro canto, la differenza in profumeria la fa il personale. Ed è una differenza enorme, valutabile dai numeri. Valore e capacità del personale sono fondamentali. Qual è stata l’evoluzione della marca Giorgio Armani negli ultimi anni?
Una decina d’anni fa la marca era prevalentemente maschile e unicamente centrata sulle fragranze. Oggi è tutto cambiato. Dati di sell-in alla mano, nel 2015 maschile e femminile si sono bilanciati grazie alla bella performance di Acqua di Giò da un lato e di Sì dall’altro, che
ha portato la marca a essere presente della top ten internazionale con due fragranze. Parallelamente, è cresciuto il peso del make-up sul fatturato, anche grazie al lavoro fatto per rafforzare il suo legame con le fragranze, molto evidente nella nostra comunicazione. Oggi, continuiamo a essere leader nell’alcolico maschile ma siamo diventati una marca molto più ‘rotonda’. E c’è stato, quel che più conta, un cambio di passo nella percezione del brand, poiché nessuno parla più solo del posizionamento delle fragranze ma ci confrontiamo con il mercato globale. Vogliamo arrivare a essere tra i primi 5 marchi del total beauty. Qual è il target Armani? Si è ‘arrotondato’ anch’esso?
collaborazione tra Giorgio Armani e Linda Cantello. È una segmentazione che si riflette sul nostro approcio retail. Le animazioni su Acqua di Gioia sono molto ingaggianti e posizionate sui millennials, mentre con Sì ci giochiamo la carta della sofisticatezza. Nel make-up, la Red Lips week dedicata al Rosso 400, rossetto iconico di Armani, attualmente in scena in profumeria, è invece esclusività allo stato puro. Qual è il ruolo del make-up all’interno della marca?
È la punta di diamante della strategia femminile, il laboratorio dell’espressione retail dove sperimentiamo ciò che poi trasleremo altrove. In quest’area stiamo lavorando a essere non solo
Proprio così. La nostra offerta coinvolge tre diverse tipologie di donna. Acqua di Gioia è il marchio d’ingresso al mondo Giorgio Armani, per le giovani donne che aderiscono all’essenzialità del brand. Con Armani Sì, il target si alza. Il pensiero va a una donna più in là come età e profilo socio-demografico, che si ritrova invece nell’eleganza della marca. Poi c’è una terza consumatrice, la più sofisticata, che si rispecchia nell’unicità e nella sofisticatezza del nostro make-up, frutto della
IL NUOVO CODE COLONIA E CHRIS PINE IL TESTIMONIAL DI CODE.
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7 DOMANDE A... DA SINISTRA: IL SORPRENDENTE POP-UP STORE PARIGINO; IL NUOVO FONDOTINTA POWER FABRIC E UNA NUOVA EDIZIONE DI SÌ ROSE SIGNATURE LA CUI CAMPAGNA RITRAE UNA CATE BLANCHETT INEDITA CON UN ABITO DELLA COLLEZIONE PRIVÉE.
equilibrio trasmesso dal marchio. Il pop-up store che abbiamo aperto tra ottobre e dicembre scorso a Parigi ha giocato molto sulla sorpresa. Era un’espressione di Armani che la gente non si aspettava, uno spazio interattivo dove il brand si è raccontato in modo inconsueto e dove, a dominare la scena, c’era un gorilla in resina rossa, copia dello stesso gorilla in resina nera che lo stilista tiene nel soggiorno di casa. Lo spazio era un invito al selfie, chi entrava, veniva filmato e il suo tutorial arrivava in tempo reale. Armani è unico in quanto a capacità di mantenere il proprio rigore introducendo elementi di sorpresa. Questo stesso lavoro lo stiamo facendo anche nelle vetrine. Le nostre vetrine sono il termometro del cambiamento in atto. Qual è il significato della Red Lips Week?
L’evento, iniziato a fine gennaio e che proseguirà fino ad aprile nasce con l’obiettivo di creare una profonda interrelazione con la consumatrice, lavorando appunto alla dimensione della sorpresa. Portiamo in profumeria la storia del rosso 400, il colore iconico e preferito da Giorgio Armani, la sfumatura creata dalla nostra international make up artist Linda
Cantello. È un rosso che valorizza ogni tipo di incarnato, perché non vira né all’arancio né al violaceo, che i nostri nostri face designer proporranno in 4 diversi finish - mat, setoso, vellutato o vinilico - legati a 4 diversi rossetti. Il rossetto è il prodotto simbolo del trucco e Giorgio Armani Beauty sceglie di ‘metterlo in scena’ in profumeria spettacolarizzandolo. Si parte dal rosso 400 per proporre le ultime novità e il catalogo. Qual è il peso del make-up in termini di fatturato?
È il principale driver del nostro sviluppo, sta crescendo a doppia cifra e ha un potenziale di vendita superiore alle fragranze. Non serve più solo a veicolare immagine ma anche business: è il salto fatto negli ultimi due anni. Ora siamo reduci dal lancio del nuovo fondotinta Power Fabric, che utilizza la stessa tecnologia ad acqua dei rossetti. Il lavoro sulle texture, inedite, evanescenti ma con una resa cromatica e coprenza spettacolari, è uno degli elementi distintivi della marca, che il pubblico riconosce e apprezza. Ecco perché il lancio di un fondotinta Armani è vissuto come un evento da non perdere.
E le fragranze?
L’accelerazione sul make-up non va a discapito dell’accelerazione in quest’area. San Valentino - quando per la prima volta torniamo a investire su un maschile e su un femminile assieme - è stato il primo momento chiave dell’anno. Da una parte, il nostro maschile di culto Acqua di Giò, dall’altra Sì, con una nuova edizione couture da collezione - che ogni anno proponiamo in veste diversa - di Sì Rose Signature e che per il 2017 ritrae una Cate Blanchett mai vista, fotografata per la prima volta con un abito di Privée. Ma abbiamo anche rivisto e riposizionato il maschile Code, che è tornato a essere nella top ten italiana. Questo sarà davvero un anno ‘accelerato’ e di conferme per la nostra marca.
IN PROFUMERIA LA STORIA DEL ROSSO 400 CON LA RED LIPS WEEK.
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7 DOMANDE A... di Ivan Pestillo
Lucia
racassi L’amministratore delegato di Cosnova Italia ci parla della nascita della sussidiaria italiana del colosso internazionale e degli obiettivi per il 2017.
Nata nel dicembre 2016 dalla cessione della Divisione Cosmetici di Simca al colosso internazionale cosnova Beauty e operativa dallo scorso mese di gennaio, la sussidiaria cosnova Italia si è già posta sul mercato con importanti obiettivi per il 2017. Primo tra tutti la stabilizzazione del business esistente che, in questi primi mesi, coinvolgerà soprattutto i marchi essence e Catrice con importanti investimenti e ampliamenti distributivi. A parlarcene è stata Lucia Fracassi, amministratore delegato di Cosnova Italia. Come mai un colosso internazionale come cosnova ha deciso di aprire una sussidiaria italiana?
In 15 anni cosnova, nonostante la crisi che nell’ultimo decennio ha interessato le economie sviluppate, è riuscita a crearsi una credibilità importante in più di 80 Paesi con una serie di proposte make up giovani, accessibili e di qualità. Questo la dice lunga sulla volontà dell’azienda di espandersi a livello internazionale. I marchi di cosnova sono presenti sul mercato italiano dal 2006. Simca - che è ne è stato distributore fino all’anno scorso - ha fatto un ottimo lavoro su tutti i fronti. Devo ammettere che ho preso in mano una situazione ben avviata, fatta di ottimi rapporti con i clienti. Avendo raggiunto sul mercato una tale importanza, la casa madre ha
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deciso di crescere ulteriormente ma con una mano diretta sul mercato. Anche perché l’Italia è ormai diventato uno dei principali Paesi nell’Europa del Sud. Quali sono i vostri obiettivi per il 2017?
Gli obiettivi per il 2017 sono la stabilizzazione e la continuità del business, quindi prenderemo in mano i rapporti esistenti per svilupparli in modo più coerente, andando in profondità e facendo sentire il nostro presidio sul mercato Italia. Altro importante obiettivo è l’ampliamento della distribuzione per quanto riguarda i marchi essence e Catrice. In futuro dovremo fare delle riflessioni anche sul terzo marchio entrato a far parte del portfolio cosnova che si chiama L.O.V. e che, per ora, non è ancora distribuito sul mercato italiano. Per quanto riguarda le strategie a supporto dei marchi essence e Catrice, quali saranno i primi step?
Nel 2017 saremo impegnati su più fronti. Primo tra tutti quello di un ampliamento distributivo soprattutto nel Sud Italia. Sappiamo - anche perché lo segnalano i consumatori sui nostri canali social - che i marchi essence e Catrice sono più facili da reperire al Centro-Nord. La mission sarà, dunque, un rafforzamento dei brand in determinate regioni d’Italia. Non ci dimenticheremo, però, di mettere
7 DOMANDE A... I DUE MARCHI DI MAKE UP IN PORTFOLIO DI COSNOVA ITALIA SONO MOLTO DIVERSI TRA LORO: ESSENCE È LEGATO ALLA MUSICA ED È DESTINATO ALLE GIOVANISSIME; CATRICE, PIÙ VICINO AL MONDO DELLA MODA, È DEDICATO A UNA DONNA PIÙ CONSAPEVOLE.
in piedi una strategia multi-brand e multi-canale a livello nazionale. Questo perché in Italia, con tutta l’offerta presente, non è possibile essere forti con tutti i brand in tutti i canali che hanno dinamiche e prerogative completamente diverse tra loro. Noi abbiamo la fortuna di avere due marchi make up molto diversi in portfolio: essence legato alla musica e destinato alle giovanissime e Catrice più vicino al mondo della moda e dedicato ad una consumatrice più consapevole, entrambi comunque caratterizzati da un rapporto qualità-prezzo vincente. Entrambi si prestano bene a una distribuzione multi-canale ripartita tra profumeria, department-store e drug-store. Tutto ciò sempre nel rispetto delle partnership e studiando strategie ad hoc per ogni cliente. Quali sono i punti di forza dei vostri marchi?
Innanzitutto la bellezza espositiva e la vastità dell’offerta che, soprattutto su larghe superfici, regalano un’esperienza d’acquisto unica. Ciò è possibile anche grazie alla qualità e all’immagine del nostro make up, davvero uniche sul mercato. I prodotti essence e Catrice sono per la quasi totalità made in Europe e una grande parte dei nostri prodotti è completamente made in Italy. Ciò rappresenta un valore aggiunto,
soprattutto in un Paese come il nostro in cui la consumatrice è attenta alla qualità. Per questo la risposta dell’Italia all’offerta di cosnova è molto importante, in primis perché è uno specchio della risposta di tutto il Sud Europa e poi delle macro-tendenze a livello internazionale. Il lavoro di studio che sta dietro il nostro make up è davvero importante. Basti pensare a tutte le trend edition che lanciamo - più o meno una ogni due mesi - con i nostri marchi in Italia. E non si tratta solo di novità colore, ma anche di un continuo studio su texture, performance e packaging. La casa madre lancia davvero tante novità ogni anno. Avete intenzione di portarle tutte in Italia?
La casa madre vuole un business sano. Questa è una cosa molto importante in un settore come il nostro dove la maggior parte delle aziende è più interessata al sell-in che al sell-out. Saranno, dunque, fatte delle scelte. Si tratta di una politica molto corretta sia nei nostri confronti come sussidiaria italiana sia nei confronti dei nostri concessionari. Valgono comunque delle regole. C’è una linea di assortimento continuativa, costantemente aggiornata, che è standard per l’Italia così come per tutti gli altri Paesi. Poi ci sono le trend edition che vengono posizionate negli hotspot centrali dei nostri espositori.
Non è obbligatorio averle, tuttavia quello spazio espositivo è molto importante perché consente di mettere l’accento sui prodotti maggiormente di tendenza del momento. Ci potete anticipare qualcosa sul nuovo marchio di casa cosnova?
Come ho detto precedentemente, la priorità del 2017 sarà la stabilizzazione del business di essence e Catrice. La distribuzione del nuovo marchio L.O.V. partirà più avanti. La presentazione ufficiale avverrà durante l’edizione di marzo 2017 di Cosmoprof: il nostro stand quest’anno è sensazionale. Saremo anche presenti al Cosmoprime, anteprima quest’anno dedicata alle aziende posizionate in una fascia di mercato specifica, dall’high-end mass market alla profumeria prestige. Per ora possiamo solo anticipare che si tratta di un marchio di make up caratterizzato da un posizionamento prezzo decisamente più alto rispetto a essence e Catrice. Come lavorerete dal punto di vista della comunicazione?
Uno degli obiettivi del 2017 è sviluppare una comunicazione multi-canale, tra l’altro già avviata con essence che comunica con le sue consumatrici attraverso la stampa, i social e le blogger. Questa strategia coinvolgerà sempre di più anche Catrice.
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strateGie
Una partnership all’insegna dell’esclusività
di ivan Pestillo
Perfume Holding lancia Liu Jo Gold e sceglie come partner il gruppo LLG. Obiettivo: conquistare una donna sofisticata e contemporanea con il giusto mix di esclusività e moda.
Continua la saga olfattiva firmata liu Jo. Questa volta con un jus dalle note più persistenti, orientali e misteriose. si chiama liu Jo gold, s’ispira alle notti arabe e si apre con una brillante nota di rosa di Damasco i cui petali sono immersi in un sorbetto di pera rinfrescante. la composizione, creata dal naso Philippe romano, conduce poi verso un’inebriante accordo di oud bianco per chiudersi con avvolgenti note di vaniglia e muschio. il tutto custodito all’interno di un flacone opulento e prezioso, scintillante come l’oro puro. Un profumo per la donna sofisticata che sarà distribuito in italia in esclusiva all’interno dei punti vendita limoni e la gardenia. si rinnova così una partnership di successo, come ci hanno raccontato Fabio Pampani e Dino Pace, rispettivamente Amministratore Delegato di llg e Ceo di Perfume Holding.
Fabio PamPani, AmministrAtore DelegAto Di llg
Fabio pampani
dino pace
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Come nasce la vostra partnership con Perfume Holding e Liu Jo? la nostra Partnership con Perfume Holding è nata qualche tempo fa con il lancio della prima fragranza liu Jo che abbiamo avuto in anteprima per quasi un anno e con la collezione Ferrari essence che distribuiamo in esclusiva per l’italia. il nuovo lancio di liu Jo gold si inserisce perfettamente all’interno della nostra strategia poiché con le nostre insegne limoni e la gardenia siamo fautori delle esclusive di qualità, non solo per un discorso di leadership ma anche perché riteniamo che questo binomio di esclusività consenta alle due aziende di realizzare investimenti ingenti e mirati. Abbiamo, inoltre, valutato come molto interessanti l’italianità del marchio e il suo posizionamento.
Come sarà distribuito Liu Jo Gold sul territorio nazionale? liu Jo gold è disponibile in tutti i punti vendita limoni e la gardenia, su tutto il territorio nazionale. Quale l’obiettivo di questa esclusiva? Con liu Jo gold vogliamo portare nei nostri punti vendita un target non giovane, ma giovanile. i due concetti sono, infatti, diversi. in questi ultimi anni, le nostre insegne sono state riposizionate verso l’alto, non certo per attirare i più giovani - lo lasciamo fare ai monomarca di alcuni brand che da questo punto vista non competono certo con la profumeria - ma per conquistare un target contemporaneo. guardiamo all’aging comportamentale piuttosto che a quello anagrafico. e in questo percorso, oltre a marchi come liu Jo, ci aiutano i servizi esclusivi e le beauty-lounge.
strateGie
sono circa una cinquantina le beauty-lounge di prossima apertura all’interno di negozi limoni e la gardenia.
Ci anticipa qualche vostro progetto per il 2017? Per il 2017 abbiamo previsto l’apertura di altre 52 beauty-lounge all’interno di altrettanti negozi limoni e la gardenia. Arriveremo, dunque, a oltre 70 ‘centri benessere’ sotto le nostre insegne. Questi rappresentano sicuramente un plus nell’attuale panorama del selettivo italiano. non vanno, infatti, a snaturare il concetto più tradizionale di ‘profumeria’ - perché l’obiettivo resta sempre quello di vendere profumi e cosmetici - ma servono ad accogliere il consumatore in un ambiente confortevole e professionale attraverso un personale gentile e competente. si tratta di un percorso difficile e lungo in cui crediamo molto. Basti pensare che ad oggi abbiamo formato e assunto 86 estetiste.
noi lavoriamo molto bene con la maison: possiamo contare sul loro pieno appoggio. le loro dinamiche aziendali sono molto veloci e flessibili. Condividiamo con loro la maggior parte delle decisioni, soprattutto in tema di comunicazione. Questo ci permette di lanciare prodotti davvero coerenti con la moda del brand. Qualche tempo fa, avete sperimentato sul marchio Ferrari il vostro brevetto per le Fragrance Case per iPhone. Farete lo stesso con Liu Jo? le Fragrance Case di liu Jo sono già disponibili in esclusiva nei negozi limoni e la gardenia. ne abbiamo create tre per richiamare i codici stilistici di tutte e tre le fragranze liu Jo lanciate fino ad oggi. A differenza di quelle firmate Ferrari, queste si rivolgono soprattutto a un target
femminile e modaiolo. Abbiamo preparato anche una campagna di comunicazione che spiega come utilizzarle - visto che sono ricaricabili -, che riproporremo anche sui materiali a supporto dei punti vendita limoni e la gardenia. Ci può anticipare qualcosa sui prossimi lanci? Con liu Jo gold si conclude un primo ciclo di lavoro sul brand che ci ha visti impegnati per circa quattro anni. Abbiamo voluto concluderlo con un prodotto dal posizionamento leggermente più premium rispetto ai precedenti, per un target sofisticato. ora si apre un nuovo progetto, sempre a marchio liu Jo, che vedrà la luce nel mese di maggio 2017. sarà qualcosa di diverso, ma ovviamente coerente all’immagine della moda del brand.
Dino Pace, Ceo Di PerFUme HolDing Ci racconta come è nata la nuova fragranza Liu Jo Gold? il profumo liu Jo gold è stato pensato inizialmente come testa d’ingresso del brand nel mondo orientale. le sue caratteristiche estetiche sono perfettamente in linea con i gusti di quel mercato. ma, una volta eseguiti i test sui consumatori, ci siamo accorti di quanto la fragranza assecondasse anche i gusti dei mercati occidentali. Cosa significa lavorare con un marchio moda come Liu Jo?
la nuova Fragranza liu jo gold dalle note orientali e misteriose, accanto la sua Fragrance case.
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Formazione
Un progetto professionale
di Ivan Pestillo
sempre più riconosciuto dagli operatori del settore È quello targato mouillettes & Co che, ideato da maria Grazia Fornasier, mira a formare con serietà i professionisti di domani sia per l’industria che per la distribuzione. Una vita dedicata ai profumi, quella di Maria Grazia Fornasier che, dopo aver fondato la filiale italiana del Gruppo V. Mane & Fils e aver ricoperto la carica di Amministratore Delegato in Takasago Italia, nel 2004 lancia il progetto Mouillettes & Co: un’azienda che propone un vero e proprio percorso formativo che affonda le sue radici nella profonda competenza e conoscenza dei processi e del mercato del profumo. “Mouillettes & Co è un progetto unico e di estrema concretezza - racconta Maria Grazia Fornasier - perché le nostre proposte nascono da un costante confronto con le
aziende del settore per rispondere alla richiesta di futuri professionisti”.
La professionaLità prima di tutto Oggi Mouillettes & Co offre una vasta scelta di programmi e servizi personalizzati a tutti i livelli per professionisti e appassionati al fine di approcciare, approfondire e perfezionare la propria competenza e cultura sul mondo degli odori e del profumo. Tutto ciò avviene secondo un metodo didattico collaudato, perché sperimentato sin dal 1976 dai professionisti della profumeria
professione oLfatto, iL corso estivo con formuLa fuLL immersion di una o due settimane, che neL 2016 ha registrato iL soLd out: un grande successo per mouiLLettes & co.
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Formazione Lo staff di mouiLLettes & co composto da professionisti di comprovata esperienza neL settore. da sinistra: sara ravo, eLena scotti, emanueLa rupi e maria grazia fornasier.
francese e internazionale, e concreto, perché l’uso dell’olfatto viene privilegiato per l’acquisizione di conoscenze e linguaggi appropriati. “Si tratta del metodo di Cinquieme Sens che esiste da 40 anni e che ha formato la maggior parte dei professionisti a livello mondiale. Noi lo proponiamo in esclusiva per l’Italia”, tiene a sottolineare Maria Grazia Fornasier. A questo si affiancano poi importanti strumenti: una collezione di materie prime di diretta provenienza dalle aziende di creazione, un’ampia raccolta di profumi storici e contemporanei, il supporto didattico dell’Olfactorium® che è una riproduzione in miniatura della tavolozza di creazione del ‘naso’. Ma la reale ricchezza di Mouillettes & Co risiede nel patrimonio di professionalità che si è consolidato nel 2015 con l’entrata di 2 nuove socie di cospicua esperienza: Emanuela Rupi, una comprovata competenza tecnica e di sviluppo prodotto e Sara Ravo, dal vissuto concreto della realtà dei punti vendita come addetta alle vendite, beauty e formatrice fragranze per un marchio prestigioso. Il nuovo assetto societario ha consentito di sviluppare sempre maggiori nuove iniziative.
iL grande successo di professione olfatto Tra le proposte formative di Mouillettes & Co ha riscosso un grande successo la full immersion estiva Professione Olfatto che, giunta alla sua terza edizione, ha
registrato il sold out nel 2016. Si tratta di un corso a numero chiuso di specializzazione in fragranze che si articola in due settimane consecutive con possibilità di frequentarne anche una sola. La partecipazione alla seconda settimana è subordinata al conseguimento della prima o al superamento di un test di ingresso. “Nel giro di un paio di settimane, gli iscritti a Professione Olfatto acquisiscono un bagaglio di conoscenze già superiore alla media. La prima settimana di corso permette al gruppo di acquisire o armonizzare le conoscenze fondamentali, mentre la seconda settimana fornisce già un orientamento che può essere tecnico o di cultura di mercato”, racconta la fondatrice. Ma a chi si rivolge? “Quando parlo di professionisti mi riferisco ai titolari di aziende che sviluppano prodotti profumati, ai responsabili marketing, ai training manager che desiderano arricchire il loro bagaglio e agli agenti commerciali. Abbiamo avuto anche la fortuna di formare alcuni profumieri. Durante queste prime edizioni di Professione Olfatto, alcune titolari di profumerie hanno persino chiuso i loro negozi per due settimane pur di partecipare con serietà al corso al fine di vantare un approccio professionale con i loro clienti. Inoltre tra i nostri iscritti ci sono anche studenti universitari che, seguendo la loro passione, si affacciano per la prima volta a questo mondo”.
un’occasione per industria e distribuzione Negli ultimi tre anni, Accademia del Profumo, attraverso i suoi soci, ha riconosciuto il lavoro svolto da Mouillettes & Co fornendo al progetto un ampio sostegno. Ci sono aziende, socie di Accademia e non, che hanno accettato di proporre degli stage agli studenti, spesso poi trasformatisi in assunzioni, con grande soddisfazione degli imprenditori. Ma il progetto non si ferma qui, come sottolinea Fornasier: “Essendo una piccola società di servizi, abbiamo già raggiunto le aziende con le quali vantavamo un rapporto diretto. Oggi, però, vorremmo che il progetto Mouillettes & Co venisse vissuto in modo più largo dall’industria. Dietro questa iniziativa c’è l’opportunità di incontrare futuri professionisti molto preparati all’argomento profumo. Una grande occasione anche per le profumerie alle quali rivolgerei due appelli: il primo affinché i titolari dei negozi prendano seriamente in considerazione l’idea di creare fidelizzazione attraverso la competenza, il secondo perché offrano ai giovani professionisti la possibilità di uno stage all’interno delle loro strutture. Penso, per esempio, alle catene di profumeria che potrebbero usufruire del nostro servizio offrendo stage sia all’interno degli uffici amministrativi sia nei punti vendita”.
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PAGINE gIALLE
CAMPAGNA DI CANALE DITE LA VOSTRA Finalmente! Dopo mesi di lavoro, riunioni, confronti, incontri è partito il nostro Beauty Coach, il percorso certificato professionalizzante per chi lavora in Profumeria. Nelle pagine successive, trovate nomi, volti, e qualche impressione a caldo delle 15 persone intervenute alla start-up di Torino dello scorso 23 gennaio. I contenuti piacciono, la macchina è rodata, profumieri e industria ci credono. E abbiamo già fissato le location per i prossimi corsi: Milano, Roma, Bari, da pianificare entro la fine dell’anno. Ora ci dobbiamo concentrare sulla campagna di canale. Di nuovo, abbiamo bisogno del vostro contributo: noi siamo dell’idea che farla abbia davvero un profondo valore per il selettivo. E voi, che ne pensate? Diteci/ scriveteci il vostro punto di vista! Intanto abbiamo fissato un incontro operativo - il primo di una serie, auspichiamo - a
Occhio al post-vendita! Non si può derogare all’assistenza post-vendita. A sottolinearlo è una recentissima ricerca Euromonitor, secondo la quale tutto ciò che viene dopo - inclusi resi e restituzioni - va curato quanto il prima e il durante. La shopping experience a cui tutti i retailer fanno riferimento, e che serve anche a misurare l’efficienza di un’insegna, è fatta di questi tre momenti distinti. Se si è smart quando il consumatore è in negozio, ma lo si delude dopo, si rischierà di vederlo voltare per sempre le spalle. E perdere un cliente oggi significa aspettarsi anche l’effetto moltiplicatore della sua delusione sui social, con tutti i guai che ne derivano.
Milano, il prossimo 6 marzo. Essendo un convinto assertore della polifonia mi piacciono i consigli allargati, aperti a chiunque abbia un valido contributo da apportare, dunque vi invito a partecipare. Vi ascolteremo con molta attenzione. Il futuro del canale parte e si consolida soprattutto da voi (da noi). La bellezza siamo noi, non dimenticatelo. Grazie. Filo diretto Per far sentire la vostra voce scrivete a: FENAPRO Corso Venezia, 49 20121 Milano mail: fenapro@fenapro.it www.fenapro.it
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Un abbraccio da noi tutti a Mario Verduci In chiusura di giornale apprendiamo della morte della signora Amalia Bartolo, madre del segretario generale della Fenapro, dr Mario Verduci. Ci stringiamo idealmente a lui, partecipando al suo grande dolore. Le più vive condoglianze da parte del presidente Michelangelo Liuni, del direttore di Imagine Maria Cristina Milanesi, dello staff Fenapro e di tutta la redazione.
Campagna di canale sì o no? E con il sostegno dell’industria o senza di essa? Si entra nel vivo della questione con una riunione operativa a Milano. Il timing è serrato.
L’anatocismo si verifica quando gli interessi già scaduti (maturati) e non pagati diventano bene capitale e sono pertanto suscettibili di produrre interesse a loro volta. Per ridurre questo problema, l’articolo 120, comma 2, Dlgs 1° settembre 1993, n. 385 (Tub), prevede che ‘nei rapporti di conto corrente o di conto di pagamento’ si applichi la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori (dal 1° ottobre 2016, non inferiore ad un anno). Ma occhio a come effettuate il relativo pagamento... per ogni chiarimento andate al sito Fenapro, www.fenapro.it
PAGINE gIALLE
È cambiata la legge sugli addebiti degli interessi debitori e creditori. Occhio al conto corrente!
di Giovanna Maffina
CoNsIGLIo DIrEttIvo 6 mARzO IL pROSSImO
News normative
Quello dello scorso 19 gennaio è stato il primo di una lunga serie di Consigli Direttivi ‘allargati’, come voluto dal presidente Michelangelo Liuni. Allargato perché “aperto anche a tutti coloro - manager, industriali, tecnici ecc. - che vorranno dare il contributo alla causa del selettivo”. È alla ‘contaminazione’ tra esperienze, professionalità, competenze che punta Michelangelo Liuni e che, proprio per dare consistenza a questo approccio allargato e trasversale, ha invitato al Consiglio anche Dario Belletti e Gianandrea Positano, rispettivamente presidente del Gruppo cosmetici in profumeria di Cosmetica Italia e responsabile del centro studi di Cosmetica Italia. Tra i profumieri, anche Fabio Lo Prato e Stefano Biagi, oltre a Massimo Zonca, in rappresentanza delle neo-costituite realtà Naïma Group e Beauty 3.0 con l’insegna Beautic. Sul tavolo, i 2 progetti su cui si concentra l’attenzione della Federazione: il corso di certificazione professionale, partito a
Torino lo scorso 13 gennaio, (leggi servizio in queste pagine) e la campagna di comunicazione congiunta del canale. Partito il corso di Beauty Coach, è ora il momento di concentrarsi su questo secondo punto, definendo una strategia comune di rilancio della profumeria. Strategia che, come sottolineato da Gabriele Betti di Marionnaud, sarebbe auspicata anche da alcuni produttori. Ci sono le premesse perché possa essere realizzata? Se sì, da dove partire? Quali i contenuti? Quale la cadenza? E come aggregare consensi? Alla riunione operativa del prossimo 6 marzo si proverà a trovare una risposta a queste e altre ‘varie ed eventuali’. Sul prossimo numero troverete un’ampia inchiesta con il parere di industria e distribuzione sulla campagna congiunta di canale. Inoltre vi invitiamo a scrivere alla mail Fenapro o al format che troverete sui prossimi numeri di imaginebeautynews.
Dal 12 febbraio si possono immettere in commercio solo i prodotti cosmetici contenenti il conservante metilisotiazolinone in concentrazione non superiore allo 0,01% p/p (100 ppm). Il CSSC, Comitato scientifico sicurezza consumatori, si legge nel testo del Regolamento che potete consultare per esteso sul sito Fenapro, “ha concluso che i dati clinici attualmente disponibili indicano che una concentrazione di 100 ppm di metilisotiazolinone nei prodotti cosmetici non è sicura per il consumatore. Per i prodotti cosmetici da non sciacquare, comprese le salviette umidificate, non sono state dimostrate in modo adeguato concentrazioni sicure di metilisotiazolinone, per quanto riguarda l’induzione o l’elicitazione di allergia da contatto”.
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La start-up del corso di Beauty Coach è partita (alla grande) a Torino. Si ringraziano le aziende e la società di formazione che hanno reso possibile questa avventura.
Grazie a tutti i supporter! Il progetto Fenapro ha potuto concretizzarsi grazie all’aiuto di aziende che ci hanno subito creduto: Coty, Estée Lauder, L’Oréal Luxe Italia, LVMH, Shiseido e Sisley e che siamo certi faranno da starter a tutte le altre che, in futuro, vorranno aggregarsi. E a crederci da subito - vista la rapidità con cui i posti a destinazione sono andati esauriti - sono stati anche i profumieri, pronti a coinvolgere il loro personale nell’iniziativa: Amoretti Profumi, GST Profumi (Insegna Sinatra), Giordano f.lli, Marionnaud e Super Shop.
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la bellezza siamo noi! Chiamarli ‘absolute beginners’, parafrasando la celebre canzone di David Bowie, è corretto sino a un certo punto. Perché se è vero che di debuttanti si tratta nel senso che hanno fatto da apripista al corso di Beauty Coach della Fenapro, che proprio con loro e da loro ha mosso i primi passi - è altrettanto vero che i 15 partecipanti confluiti alla SAA, la scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, lo scorso 13 gennaio, dal lato squisitamente professionale erano tutto tranne che neofiti. Dei veterani, anzi. Ecco perché l’evento è stato soprattutto e continuerà a essere, visto che le giornate formative saranno in tutto 5, in programma tra febbraio e marzo, più una sesta dedicata all’esame - uno splendido incontro fra esperienze, fra persone intelligenti e intuitive che osservano, elaborano, conoscono il consumatore meglio di chiunque altro e, soprattutto, amano profondamente respirare l’aria della Profumeria. Se molti di loro non hanno esitato a definire la loro la professione ‘più bella al mondo’, altri si sono spinti ancora più in là, dichiarando di essersi sentiti predestinati a imboccare questa strada. A inaugurare la prima giornata di formazione, il presidente Fenapro Michelangelo Liuni insieme con Mario Verduci, Greta Tagliaferri delle profumerie Sinatra di Torino, che ha voluto personalmente fare un grande in bocca al lupo ai partecipanti, Nicola Posa e Alessia Zuzio della Shackleton Consulting, la società di consulenza coinvolta nel progetto Beauty Coach. Alessia Zuzio, mentore del pomeriggio di formazione, ha coinvolto i presenti portandoli a fare alcune riflessioni sui numeri del mercato. A fine giornata, i commenti raccolti hanno ripagato ampiamente dell’impegno e dell’energia profusi. Molto apprezzati sono stati i contenuti della lezione ma anche la modalità con cui docente e partecipanti si sono interfacciati. Alla classica dinamica frontale si è preferito, piuttosto, lo scambio reciproco di impressioni e idee, e tutti hanno apportato il loro contributo.
Guarda il VIDEO per contenuti aggiuntivi su imaginebeautynews.it/01febbraio2017
Grande entusiasmo tra i partecipanti al corso di formazione torinese: qualcuno ha definito questo lavoro ‘il più bello al mondo’, qualcun altro si sente ‘predestinato’. Tutti, comunque, molto motivati.
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ecco i volti di chi c’era I futuri primi Beauty Coach della storia della profumeria si presentano
Sara, Raffaella, Michele. Ma anche Bruna, Andrea, Silvia, Adelina, Samantha... hanno tutti storie interessanti da raccontare. Scopriamole. Sono i diretti interessati. Ve li presentiamo attraverso i loro volti e le loro voci. Si sono prestati simpaticamente a un primo giro di tavolo fatto per ‘rompere il ghiaccio’, ma anche per introdurre tutta una serie di item che saranno poi sviscerati nelle prossime lezioni, che aveva come obiettivo quello di fargli togliere per un attimo i panni del venditore per fargli indossare quelli di consumatore. Alla domanda, “tu che tipo di consumatore sei?” Ecco che cos’hanno risposto.
un MOMEnTO dEL COrSO bEAuTy COACH: L’ATTEnzIOnE E IL COInVOLGIMEnTO dEI PArTECIPAnTI è STATA nOTEVOLE.
PRoFUMeRia aMoRetti raFFaeLLa GianGrande Faccio parte di coloro che aspettano il momento giusto per comprare. E il momento giusto potrebbe arrivare da una commessa che sa come prendermi, che sa fare il proprio mestiere e che riesce a coinvolgermi. Se non scatta la scintilla, rinvio oppure annullo l’acquisto. Il nostro è un lavoro di grande responsabilità, sta a noi riuscire a convincere la persona che abbiamo di fronte della bontà dei nostri consigli e a spingerla a tornare piuttosto che, per contro, a farle girare le spalle per sempre. Mi piace moltissimo lavorare in profumeria, non vorrei fare altro. Ho accettato di partecipare a questo corso con un po’ di scetticismo perché pensavo somigliasse a tanti altri. Invece lo trovo nuovo, originale e coinvolgente.
sara Torresi La penso come Raffaella, anche per me deve scattare qualcosa con la persona che mi sta proponendo un certo prodotto. Provengo da una famiglia umile che mi ha insegnato tanto. Mio padre, ad esempio, mi ha trasmesso l’amore per la qualità, convincendomi che è meglio avere poche cose ma, appunto, di qualità. Lo stesso principio, cerco di trasmetterlo alle mie clienti. Le stimolo a spendere qualcosa in più, orientandole verso un cosmetico più ricercato, spiegando loro che sono soldi ben spesi e che nel tempo noteranno la differenza sulla loro pelle. Anch’io, compro poco ma, nei limiti, cerco di comprare sempre il meglio.
micheLe BaLdUcci Non compro mai per il gusto di comprare ma per togliermi degli sfizi. Se analizzato da questo punto di vista, l’atto del comprare diventa un gesto di coccola quotidiano, un’attenzione verso se stessi. Con riferimento al nostro mestiere, ecco mi piace l’idea che si instauri il rapporto diretto con una persona e che per certi clienti il riferimento sia io. Da noi vengono perché ci sono ‘Raffaella’, ‘Sara’, ‘Michele’ ecc.
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PROFUMERIA CAMURATI SILVIA BIELLI Il mio approccio con lo shopping è molto funzionale, maschile direi. Compero solo in caso di bisogno, solo cose che mi servono, il fatto di avere tre figli, e di dover prima di tutto soddisfare le loro necessità, ha accentuato questa mia tendenza a ‘badare all’essenziale’. Ragionare come gli uomini mi porta ad essere vicina a loro quando li ritrovo come clienti. Ne colgo al volo le necessità. Lavoro da Camurati da molti anni, mi piace questa azienda perché nel tempo ha saputo valorizzare le professionalità, attribuendo anche un forte valore alle situazioni familiari. Un paio di esempi? Anche mia sorella lavora con me, mentre la mamma di Cinzia già lavorava da Camurati prima di lei”.
BRUNA BIELLI Il mio rapporto con lo shopping è imprevedibile. Dipende dalla situazione in cui mi trovo, dal contesto, da quanto mi sento attratta verso una certa cosa. Posso lasciarmi andare all’acquisto di impulso oppure ponderare bene la scelta, specie se si tratta di un oggetto di valore. Se seguo l’impulso il rischio è che poi mi ritrovi con l’armadio pieno di cose che non metterò... e mia sorella si arrabbia! Proprio come Sara, faccio molta attenzione alla qualità, e questo stesso approccio cerco di adottarlo quando sono io a vendere. Se la cliente entra per comprare, ipotesi, un mascara da 10 euro, cerco con le parole giuste di dirottarla verso un prodotto più costoso ma che assicuri prestazioni migliori. Negli anni sono riuscita a stimolare molte di loro a ‘crescere’ in tal senso.
CINZIA DELLE SEDIE Quando compero mi faccio molto guidare dal rapporto di fiducia che ho con chi mi sta di fronte. Può essere una questione di pelle, perché magari è la prima volta che entro in un certo negozio ma subito si crea una bella empatia con chi è lì per ‘servirmi’, oppure un rapporto sedimentato nel tempo, che mi spinge a tornare in un certo negozio perché so che lì ci lavora qualcuno che ha conquistato la mia fiducia. Ecco, ripeto, è attorno alla fiducia che ruota il nostro mestiere. Non voglio assolutamente che le clienti mi vivano come la persona che cerca di rifilare loro di tutto. Amo il mio lavoro ma talvolta non è facile entrare in relazione con le persone, qualcuno entra e neanche ti saluta. Ma sta a noi vincere la diffidenza, superare il primo scoglio con un benvenuto sorridente. Mia mamma, prima di me ha lavorato per Camurati. C’è stato il passaggio del testimone.
gST PROFUMI ANDREA GUALINO Nello shopping posso essere indifferentemente razionale come irrazionale. Dipende dall’umore del momento. Ho sempre le idee chiare su cosa comprare e non mi interessa che si crei per forza un rapporto di fiducia con la persona che deve vendermi il prodotto, vado dritto allo scopo. Anche con le mie clienti cerco un rapporto diretto e sincero, le ascolto con attenzione per capire ciò di cui davvero hanno bisogno. Si parte sempre dal soddisfacimento di un’esigenza che non può prescindere dall’ascolto di chi ci sta di fronte. È sbagliatissimo proporre ‘tanto per’ e indirizzare verso questo o quel marchio perché le case te lo chiedono. Una volta che conosco bene la mia cliente magari mi spingo un po’ più in là, ma sempre facendo tesoro di questo criterio. Mi piace comprare anche online.
ADELINA NAPOLITANO Io invece mi faccio condizionare da chi mi sta porgendo il prodotto. Tendo a selezionare acquisti e preferenze relativamente a questo o a quel negozio in base a chi so che troverò a servirmi. È in base a questo che faccio le mie scelte. Con riferimento a me, e all’atteggiamento che ho di fronte alle mie clienti, mi impongo di non farmi mai condizionare da come si pone la persona ch ho di fronte. L’abito non fa il monaco. È sbagliato e poco professionale fermarsi alle apparenze, perché potrebbero davvero rivelarsi fallaci. Inoltre, seguo tutti nello stesso modo, che entrino per comprare un mascara da 15 euro o una crema da 800.
SAMANTHA TRICARICO Sono una ‘shopaholic’, e se mi imbatto in qualcuno che sa fare il proprio mestiere riesce a farmi comprare qualunque cosa! Il rapporto di fiducia per me è fondamentale, baso tutto su di quello. Cerco di capire chi ho di fronte, di comprenderne le esigenze e di soddisfarlo o soddisfarla al massimo.
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ANNA PANTONE Mi piace che il momento dello shopping sia esperienziale, mi piace vivere una vera e propria esperienza quando sono all’interno di un negozio, un’esperienza che vada aldilà del prodotto in sé. Mi piace l’acquisto empatico ecco, e quando lavoro e sono io a dover guidare all’acquisto la persona che mi sta di fronte, cerco di trasmettere la stessa empatia che chiedo quando la cliente sono io.
ERICA TAGLIAFERRI Ammetto di essere una ‘shopaholic’ come Samantha! Adoro fare shopping e se non fosse per mia sorella tenderei a prosciugare la carta di credito! Scherzi a parte, da mio padre Gianfranco, che da tanti anni fa il profumiere, ho imparato ad ascoltare la cliente che ho di fronte. A soddisfare per prima cosa la sua esigenza, per poi eventualmente, ma solo in un secondo tempo, indirizzarla su atro.
PROFUMERIA gIORdAnO SILVIA MAGRINI Come cliente tendo a essere un po’ diffidente perché so perfettamente sino a che punto possano spinger certe commesse per rifilarti ciò che vogliono. Ecco perché quando sono io ad avere di fronte una cliente non forzo mai la mano. Lascio che le cose, pian piano, si costruiscano da sé. Se intuisco che ci sono i presupposti, oltre al prodotto per il quale è entrata, le vendo un prodotto in più, per fidelizzarla ma, ripeto, solo se è lei a consentirmelo. Faccio questo lavoro da 25 anni e credo che non avrei potuto fare altro! Penso anche di esserci stata, in un certo qual modo, predestinata, visto che da bambina mi addormentavo solo se mi spruzzavano qualche goccia di profumo sul cuscino.
GRAZIA AURELIA FERRENDA Con il passare degli anni il mio approccio allo shopping è cambiato. Un tempo tendevo ad avere più le mani bucate, a farmi coinvolgere. Ora presto molta più attenzione e ragiono per priorità, rendendomi conto che questo è ciò che succede quando i clienti entrano nella nostra profumeria. La fascia media, negli anni, è sparita: la crisi l’ha spinta a fare altre scelte, a rivolgersi alla Gdo o alla farmacia per soddisfare le proprie esigenze cosmetiche. Da noi entra solo se ha bisogno, sa cosa vuole e non si lascia tentare. Ho notato anche che cresce la fascia di clienti che compera online.
SUPER SHOP MARIA BELEN SABBATINO Io sono per l’acquisto riflessivo e ragionato. Compro solo se effettivamente ne ho la necessità, anche perché il fatto di avere una figlia fa sì che ogni attenzione venga dirottata verso di lei e verso le sue necessità. Lavoro in un negozio indipendente in provincia di Torino, un negozio collocato in un piccolo centro, in un’area molto agricola, quindi le esigenze dei nostri clienti sono diverse rispetto ai clienti che vivono in città. I clienti più interessanti magari gravitano sulla città, per lavoro o altro, e negli anni li abbiamo persi. Mi aspetto che questo corso mi dia nuovi strumenti per fidelizzare la clientela e aggregarne di nuova.
MARIOnnAUd ANTONELLA BELMONTE Mi sono affacciata da poco a questo vostro mondo, che però mi ha già conquistata. Arrivo dal settore della moda, ho lavorato per alcuni anni da Tezenis dove mi occupavo della gestione di alcuni punti vendita, cosa che faccio anche per Marionnaud. Moda e bellezza sono universi simili ma, da ciò che ho cominciato a capire, piuttosto distanti per quanto riguarda le tecniche di vendita. Mi aspetto dunque che questo corso mi possa dare tutti gli strumenti per rafforzarmi in tal senso.
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formazione la parola a ShiSeido Che cosa vi ha spinto a sostenere con tanta convinzione il progetto Fenapro?
La sua perfetta assonanza ideologica con il gruppo che rappresento. Si è sentito parlare troppo spesso, in questi ultimi anni, di ‘difesa’. Da più parti è stato detto, e si continua a dire, che il selettivo deve difendersi dalla concorrenza di drugstore, monobrand, farmacia, gdo. È un atteggiamento che rifiuto, il concetto di difesa non è vincente ma di protezione. Si difende chi pensa di essere più debole dell’avversario e cerca solo di capire come pararne i colpi. La profumeria non deve difendersi, non deve sentirsi in una posizione di debolezza rispetto alle altre forme di retail, ma piuttosto lavorare alle proprie aree di forza e su queste investire per comunicare all’esterno di essere unica e distintiva. Perché ciò avvenga, dobbiamo fare tutti un salto culturale e mentale. Quali sono queste aree di forza? Innanzitutto, la professionalità delle persone. Dunque, ben vengano tutte le attività come il corso di Beauty Coach che nascono per dare valore a questa componente. Ci sono poi altre aree di forza che sono più strettamente di nostra competenza, perché passano dalla dimensione del brand. È l’industria ad avere i mezzi per creare attorno ai propri marchi un mondo di esclusività che stimoli la voglia di appartenenza e di identificazione della consumatrice. La profumeria diventa il palcoscenico della marca, il luogo dove stupire con attività coinvolgenti che spingano la consumatrice a dire ‘questo brand mi piace, mi fa sognare, è moderno, ne condivido i valori e voglio farne parte’. Il corso è dunque un segnale di quel salto culturale e di mentalità al quale alludevi prima?
Esattamente. Le persone vanno motivate
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Tra gli sponsor del progetto Beauty Coach di Fenapro, partito lo scorso 23 gennaio, c’è anche Shiseido Group Italy. Le ragioni? Lasciamo sia il suo country manager Alberto Noè a illustrarle.
dando valore alla professione che svolgono, che è in sé affascinante e stimolante se interpretata nel modo giusto. Perché un tempo era motivo d’orgoglio dire ‘lavoro in profumeria’ e ora non più? Bisogna tornare a sognare in profumeria. Non si sogna più perché la sintonia che un tempo c’era tra il mondo del marchio e lo spazio di vendita è andata perdendosi.
sociale della cosmetica. Se voglio divertirmi e vivere un’emozione non vado in gdo o in farmacia, ma in profumeria. E se la farmacia non cresce più come ci si aspettava che facesse è perché ha funzionato sino a che fungeva da alternativa ‘medicale’ al selettivo, ma non ha saputo o potuto coltivare tutto il resto, la dimensione esperienziale, fatta di sogno e di esclusività.
Che tipo di contributo fornirà il vostro marchio?
Dunque, rimettiamo al centro le persone…
Non parleremo di tecniche di vendita né di prodotti, ma del valore della cosmetica nella vita di ognuno di noi, perché aver cura di sé, fa soprattutto stare bene. Ecco, ritengo che chi lavora in profumeria debba impegnarsi a veicolare il messaggio che la cura della persona è premessa alla felicità. La nostra formatrice, che si occupa di corporate culture all’interno del gruppo, cercherà dunque di trasmettere ai presenti che riuscire a far entrare la cosmetica nel quotidiano delle persone, ne migliora la qualità della vita.
Esattamente. Lavoriamo e investiamo su di loro. Un bravo architetto che ti rifà la profumeria lo trovi, ma altro è trovare gente che vende ed è motivata a farlo. Anche il fatto che poi sia rilasciato un attestato a chi partecipa al corso e supera l’esame, dà valore aggiunto all’esperienza. Sono tutte iniziative che meritano attenzione e vanno comunicate bene anche fuori dal canale, perché anche chi non sa chi siamo sappia che cosa stiamo facendo.
Perché avete scelto questo approccio?
Perché patrimonio del nostro brand è da sempre un approccio olistico alla bellezza, fatto di equilibrio fra spirito e corpo, poi perché in quanto leader non dobbiamo essere solo autoreferenziali ma saper tracciare e disegnare il mercato. Ci facciamo promotori di un approccio che va oltre il marchio, riallacciandosi a un concetto più profondo di valore
A proposito di comunicazione, che ne pensi della campagna congiunta di canale a cui Fenapro sta lavorando?
Le campagne sono utilissime solo se c’è una coerenza di canale che ancora il selettivo non ha. Ecco perché, in questa prima fase, preferisco raccontare l’importanza del dare valore alle persone, strategiche per costruire coerenza. Se comunico che il nostro canale è in un certo modo ma poi chi lo approccia non si ritrova in ciò che ho detto, perdiamo i consumatori.
Guarda il VIDEO per contenuti aggiuntivi su imaginebeautynews.it/21dicembre2016
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La profumeria è il luogo in cui il desiderio di bellezza prende forma, perché è qui che avviene l’incontro determinante tra chi vende e chi vuole acquistare. Proprio per questo noi di Imagine abbiamo da sempre dedicato ampio spazio alla formazione del personale e
LA PROTAGONISTA Vanda Petraroli gestisce insiema al marito la profumeria Melpignano a Ostuni.
74 FRONTIERE La cosmetica aiuta la pelle a rigenerarsi dall’interno.
76 VENDITA PRATICA Tamara De Bellis di Dior ci spiega l’innovazione del nuovo DreamSkin Advanced.
a tutto ciò che serve per accogliere, coccolare e consigliare al meglio la/il cliente. Oggi questo spazio si amplia per dare un contributo decisivo al ‘cuore pulsante’ del settore. Chi ogni giorno lavora in profumeria.
80 L’ESPERTO RISPONDE Lo psicologo Andrea Fiano è fautore della psicologia positiva.
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LA PROTAGONISTA di Giuliana Valcavi
FAR PROVARE I PRODOTTI È UNA SCELTA VINCENTE
VANDA PETRAROLI PREDILIGE LA COSMETICA E IL MAKE-UP, DEL PROFUMO SI OCCUPA IL MARITO.
Quando e come ha iniziato a lavorare in profumeria? Sono entrata in questo mondo quando mi sono sposata, a 21 anni. Mio marito era il titolare di una profumeria e da allora lo aiuto, cioè da ben 37 anni. Abbiamo cambiato diversi negozi perchè ci siamo progressivamente ingranditi fino ad arrivare al negozio attuale, inaugurato nel dicembre 2014 non lontano dal centro storico di Ostuni. Make-up, profumo e trattamento: qual è il segmento che preferisce di più? Mi piace lavorare soprattutto con la cosmetica e il make-up, li sento più miei. Meno con gli altri due settori che trattiamo, l’alcolico, di cui si occupa principalmente mio marito, e gli accessori.
Età: 58 ANNI segno zodiacale: SAGITTARIO stato civile: SPOSATA CON DUE FIGLIE, MARISTELLA E ANTONELLA colore: BLU vacanze: ALL’ESTERO cantante: MARK ANTHONY profumo: NARCISO RODRIGUEZ hobby: BALLI LATINI oggetto di bellezza: ORECCHINI make up: FONDOTINTA abito: TUBINO NERO
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Perché proprio la cosmetica e il make-up? Sono due settori che riesco sempre ad approfondire grazie anche all’impegno delle aziende del settore. Inoltre, entrambi i settori consentono di sviluppare un rapporto diverso con le clienti, più profondo, intimo e intenso, che consente anche di ricevere più gratificazioni e di sviluppare processi di fidelizzazione. Vista la sua lunga esperienza nel settore, quali ritiene siano le caratteristiche principali di una perfetta vendeuse della profumeria? Preparazione e professionalità. Io, ancora dopo tanti anni che lavoro nel settore, studio periodicamente i prodotti
In profumeria la clientela cerca professionalità e spiegazioni. Se è alla ricerca solo del prezzo, va al supermercato. Così indica Vanda Petraroli, la moglie del titolare della Profumeria Melpignano di Ostuni, in provincia di Brindisi, 37 anni di esperienza nel settore.
con tutte le loro caratteristiche. Mi soffermo soprattutto su quelli che ‘girano’ meno per capire come riuscire a proporli al meglio. Inoltre, chi lavora in profumeria deve presentarsi bene, deve essere sempre sorridente e disposta a coccolare e gratificare la cliente. Cosa fare per migliorare la professionalità di chi si occupa di vendita in profumeria? I corsi organizzati dalle aziende sono un validissimo supporto. Quindi, è indispensabile lavorare con marchi di qualità, che oltre a fornirci materiale informativo utile, mettono a nostra disposizione corsi d’aggiornamento. Spesso sono corsi non solo sul prodotto, ma anche sulle conoscenze di base del settore e sul rapporto con la clientela, cosa indispensabile. Cosa chiede la clientela in profumeria? In questo momento sicuramente prezzo e sconto, però non solo. Se fosse solo una questione di prezzo, la clientela si rivolgerebbe ai grandi magazzini e al supermercato. Quindi, quando entra in profumeria la clientela chiede anche professionalità, vuole che il prodotto venga spiegato e magari fatto anche provare. Se ho tempo faccio provare direttamente i prodotti perchè è un’occasione anche per una vendita in più, come è successo recentemente con una cliente alla quale, dopo averle applicato il fondotinta richiesto, ho proposto anche la cipria, che ha acquistato.
letti per voi Anna Canonica-Sawina
Marshall Goldsmith e Mark reiter
le paROle della mOda Franco Cesati editore
TRiggeRS inneScaRe il camBiamenTO inTeRiORe FrancoAngeli
Una guida per destreggiarsi nel linguaggio non sempre chiaro utilizzato nel mondo della moda. Ma anche una breve storia e un’interessante esplorazione del legame tra moda e cinema.
Una guida che mostra come ottenere un cambiamento positivo nella vita, evitando gli ostacoli al cambiamento che impediscono di diventare chi realmente si desidera essere.
Com’è esattamente un abito a camicia o uno a sirena? Cosa vuol dire ankle boots o anorak? Che differenza c’è tra un abito ad anfora e uno a guaina? Tutte le risposte a questi quesiti e altro ancora in ‘Le parole della moda Piccolo dizionario dell’eleganza’, che racconta la storia della moda italiana. Il rapporto tra moda e cinema è una delle esplorazioni più interessanti di Anna Canonica-Sawina. Basti pensare a Romy Schneider, che scomodò Coco Chanel in occasione delle riprese per il film Boccaccio '70 e allo stilista Ferragamo che confezionò le scarpe per Audrey Hepburn nel film Sabrina. Come nascono i nomi della moda? L’uso della lingua riserva sempre sorprese e Canonica-Sawina indaga sulle origini di parole del mondo della moda nate in un preciso contesto geografico, come il pizzo
Sangallo, che deve il suo nome a una città svizzera, o il tweed, tessuto che prende il nome da un fiume scozzese, o termini derivanti dai nomi di persona, come la celeberrima borsa di Hermès, la Birkin, che deve il nome a Jane Birkin, o il cappello Borsalino, le scarpre Clarks... I processi di derivazione delle parole, i sinonimi e le abbreviazioni sono gli altri aspetti considerati dall’autrice, che aggiunge anche sezioni dedicate ai prestiti dalle lingue straniere, parole che da tutto il mondo arricchiscono il nostro vocabolario legato al mondo della moda. Il dizionario, infine, è la sezione più corposa del volume. Accoglie in ordine alfabetico le parole di cui ogni professionista dello stile non può fare a meno, anche termini recenti come hipster, e immagini esplicative. G.V.
Ti è mai capitato di accorgerti che non sei in grado di affrontare le situazioni con la pazienza e l’empatia che pensavi di avere? O di scoprire che in presenza di uno specifico collega/cliente, il tuo stato d’animo diventa teso e irritabile? Secondo Marshall Goldsmith, coach ed esperto di leadership, le nostre reazioni sono il risultato di specifici meccanismi di attivazione presenti nel nostro ambiente e di cui spesso non siamo consapevoli. E proprio per l’influenza dell’ambiente, siamo bravi a pianificare, ma non altrettanto ad agire. A fine giornata, ad esempio, quando rinunciamo a fare qualcosa di utile per noi stessi, come andare in palestra o leggere un libro, e ci accasciamo sul divano. “Nel 1994 - scrive Goldsmith - lo psicologo Roy F. Baumeister coniò l’espressione ego depletion, esaurimento dell’ego: secondo lui, ognuno di noi possiede un
bacino limitato di risorse concettuali, chiamato ‘forza dell’ego’, che si esaurisce progressivamente durante la giornata a causa dei costanti esercizi di autodisciplina a cui siamo sottoposti - resistere alle tentazioni, trovare compromessi, inibire i propri desideri, controllare pensieri e affermazioni, obbedire alle regole degli altri. Le persone in queste condizioni, secondo Baumister, soffrono di ego depletion”. Nel suo testo Goldsmith offre una soluzione per uscire da questa spirale: un processo di automonitoraggio quotidiano centrato su quelle che l’autore definisce ‘domande attive’, cioè quesiti che misurano l’impegno e non i risultati ottenuti. Un manuale che mostra come ottenere un cambiamento positivo nella vita e diventare le persone che desideriamo essere con molta pazienza e, soprattutto, tanta perseveranza. R.B.
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frontiere di Giovanna Maffina
la cosmetica aiuta la pelle a rigenerarsi dall’interno
Fornire alla cute gli strumenti per accrescere il suo potenziale rigenerativo è una delle direzioni della cosmesi. Che, per fare centro, studia epigenetica, gravità e raggi Hev.
cutanee che, con l’età e le aggressioni dei fattori esterni, tendono a rallentare. L’approccio, che consiste nell’allenare la pelle a stimolare le facoltà rigenerative in potenza, non è nuovo. Ma nuovi, e in continuo progresso, sono le interpretazioni a riguardo, che potrebbero cambiare anche il mondo della medicina estetica.
il naturale è la strada più battuta
La microperimetria e il biofeedback sono tecniche che consistono nell’allenare l’occhio facendo certi movimenti. Un test recentemente condotto su 15 atleti che avevano tutti oltre 10 decimi e che consisteva in 10 sedute da 20 minuti l’una di visual training, ha portato al miglioramento della vista sino a 20 decimi. Queste tecniche stanno prendendo sempre più piede nelle federazioni sportive. E i risultati si vedono. È l’ennesima conferma che mantenere allenato un certo organo, in questo caso gli occhi, funziona. Ma la riflessione vale anche per la cura della pelle. La scienza cosmetica lo sa e ha da tempo applicato il principio di potenziare con attivi specifici alcune funzioni già insite nelle cellule
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Che, per rinforzare l’ecosistema in cui vive la cellula cutanea, la strada più battuta, negli ultimi tempi, sia quella della cosmesi verde, è un fatto noto. Basti pensare ai peptidi biomimetici vegetali, che potenziano la sintesi di specifiche proteine cutanee che rigenerano i tessuti danneggiati, o ad altri peptidi botox-like, come quello estratto dall’acmelia oleracea o, ancora, all’estratto di siegesbeckia pubescens, che stimola la differenziazione delle cellule epidermiche. L’estratto di lindera è stato invece impiegato in Sisleya l’Integral Anti-Age, per restituire alle cellule dell’epidermide il metabolismo della gioventù, accanto a quello di mimosa, che favorisce la produzione di energia a livello del mitocondrio. Mentre Dior ha messo a punto le skin derived precursors, staminali capaci di tonificare i tessuti stimolando le cellule che producono collagene ed elastina.
i comportamenti scorretti alla base dell’invecchiamento I progressi compiuti dalla cosmesi
frontiere molte le manifestazioni dell’invecchiamento: rughe, macchie, disomogeneità del colorito, cedimenti dei tessuti.
nell’individuazione dei fattori responsabili dell’invecchiamento cutaneo hanno contribuito al consolidarsi di questo approccio. Si è analizzata l’epigenetica, vale a dire la scienza che studia i comportamenti scorretti che determinano l’invecchiamento - fumo, alimentazione non equilibrata, sedentarietà -, ma anche l’impatto negativo che la forza di gravità può avere sulla tonicità della pelle, così come gli effetti negativi prodotti dalle radiazioni Hev dei dispositivi elettronici. Tra le prime ad affrontare il tema dell’epigenetica c’è stata Estée Lauder, con la scoperta di attivi che potenziano alcuni geni della longevità e di una tecnica estrattiva che li mette a disposizione della cute, contribuendo così sia a prolungare la vita dei telomeri, piccola porzione di Dna che si trova nella parte finale dei cromosomi, sia a combattere la glicazione all’origine dell’invecchiamento. Su come contrastare gli effetti della gravità a livello della pelle, sempre dal punto di vista di stimolarne la funzionalità ‘assopita’, si sono concentrati, tra gli altri, i laboratori Dior con le le Skin Derived Precursors, staminali capaci di tonificare i tessuti potenziando le cellule che producono collagene ed elastina. Analogamente si sono mossi i ricercatori dello Skin Aging Shiseido Global Innovation Center di Yokohama. Indagando sul peso della forza gravitazionale, hanno scoperto che l’essenza di rosmarino inibisce la produzione delle cellule adipose
responsabili del decadimento, attraendo al tempo stesso nuove staminali che vanno a colmare i vuoti lasciati da tali cellule riuscendo così a potenziare le naturali capacità della pelle. La stessa luce emessa dai dispositivi mobili - computer, smartphone, tablet invecchia la pelle. Tra gli ultimi prodotti in commercio anti Hev, la Suprème Day Cream del dr Sebagh, chirurgo estetico francese che ha individuato nella melanina frazionata l’arma per combattere queste radiazioni. Oltre a Uva, Uvb e infrarossi, la luce blu è dunque ora considerata come un ulteriore, invisibile, fattore di infiammazione da cui la pelle deve essere protetta, i cui effetti nocivi sono l’ossidazione e l’alterazione della produzione di melatonina, che causa le macchie. A tal riguardo, si è scoperto che anche l’estratto di buddleja officinalis, di origini cinesi, riduce la produzione
di radicali liberi indotti dai raggi di luce blu, rallentando l’invecchiamento precoce.
l’origine interstellare di alcune molecole prebiotiche Intanto, l’autorevole rivista Science ha, di recente, pubblicato uno studio condotto da un gruppo di astrobiologi sull’origine di alcune molecole considerate prebiotiche, quali gli aminoacidi e gli zuccheri, dimostrando che molte tra esse si possono formare simulando un campione di ghiacci interstellari, composti da una miscela di acqua, metanolo, e ammoniaca. Tra gli zuccheri prodotti, anche il ribosio, uno dei principali costituenti dell’acido ribonucleico (Rna), che controlla la sintesi delle proteine anche delle cellule della pelle. Dischiudendo nuovi scenari anche alla cosmesi che verrà.
Microfluidica e tomografia multifonica Nomi che a scriverli fanno un certo effetto e che raccontano della tecnologia cosmetica di un futuro che è già realtà. La microfluidica è una metodica messa a punto da Chanel che consente di trattare qualsiasi tipo di fluido, dall’acqua all’olio, su scala microscopica al fine di arrivare a realizzare cosmetici più stabili e ancor più sensoriali. Così facendo è possibile creare, partendo dall’abbinamento tra due fluidi, delle sfere di attivo direttamente nel cuore delle formule. La tomografia multifonica è invece stata usata da Sisley per testare il valore della sua ultima crema. È un esame di diagnostica per immagini che permette di visualizzare tutti gli strati della pelle, di quantificarne le componenti principali e di studiarne la qualità della struttura.
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viene potenziato con l’estratto di gelsomino per un’azione mirata sulle cellule staminali adulte del derma: maggior potere correttivo in profondità per una completa azione ristrutturante su tutti gli strati della pelle. La pelle è ridensificata, rimpolpata, più tonica, quindi in grado di contrastare meglio la forza di gravità.
di Raimonda Boriani
venDiTA pRATicA
Il rItualE pEr una pEllE DA Sogno
DreamSkin Advanced trasforma e illumina l’incarnato con un finish naturale. tamara de bellis, biologa e Responsabile Training Skincare Dior, spiega le innovazioni nella formula del nuovo trattamento. DreamSkin Advanced rappresenta l’upgrade della formula uscita nel 2014. Cosa differenzia le due formulazioni in termini di ricerca scientifica e risultati estetici? La nuova formula di DreamSkin Advanced rispetto al prodotto precedente si arricchisce di attivi biomimetici di seconda generazione (multisfacettati), 2.0 per una correzione istantanea ancora più visibile. Risultato? Una pelle più bella, naturale e luminosa. Poi il complesso Longoza, che
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A quale cliente suggerire la linea oppure in quali occasioni d’uso o condizioni cutanee consigli di proporla? I prodotti DreamSkin si rivolgono a tutte le donne, qualunque sia la loro età o il tipo di pelle. Si tratta di trattamenti che, attraverso modalità differenti, vogliono offrire a ogni donna una pelle perfetta correggendo tutte le imperfezioni, siano queste dovute all’età, come rughe, perdita di tono e di luminosità, oppure presenti anche su una pelle giovane, quali rossori, macchie, pori dilatati. Perfect Skin Cushion si arricchisce di una nuova tonalità, 0,25, un nude leggermente albicocca. A chi o quando consigliarlo e perché? Questa nuova tonalità è stata introdotta per ravvivare le carnagioni spente. Ricordo che DreamSkin Cushion si può usare al posto del fondotinta abituale, per un look più naturale, sopra qualsiasi routine di bellezza, con o senza l’uso di DreamSkin Advanced. O ancora come prodotto da ritocco, sopra al fondotinta abituale, in qualsiasi momento della giornata per garantire una perfezione assoluta della pelle sempre e ovunque. A proposito della maschera, in quali casi consigliarla e come utilizzarla? Meglio mattino o sera? E in previsione della bella stagione, anche al mattino? La maschera DreamSkin potenzia gli effetti di DreamSkin Advanced.
riStrutturA E riCoMPAttA lA PEllE Azienda: www.dior.com DreamSkin Advanced Data di lancio: gennaio 2017 Protocollo: tutti i giorni, mattino e sera, applicare DreamSkin Advanced da solo o sopra il trattamento abituale. Nell’immediato corregge imperfezioni di colore, come macchie e rossori, e di struttura, come rughe e pori dilatati, grazie ai nuovi pigmenti ottici biomimetici (mica e silice) e all’estratto potenziato di Longoria, che aiuta a ridensificare il derma, rendendo la superficie compatta e luminosa. Poi stendere PerfectSkin Cushion nella tonalità 0,25, un nude leggermente albicocca che ravviva il colorito, usandolo al posto del fondotinta o come ritocco. A giorni alterni usare DreamSkin 1-Minute Mask, un gel perlato rosa cipria che si trasforma in una crema bianca che, esfoliando delicatamente, esalta la luminosità naturale della pelle.
È una maschera ad azione peeling (con acido salicilico, acido citrico, acido glicolico) da lasciare in posa solo 1 minuto e poi rimuovere con l’acqua. Si consiglia di farla prevalentemente la mattina, per beneficiare del particolare effetto illuminante. Da non fare, durante la bella stagione, immediatamente prima di un’esposizione al sole.
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Tornare dalle vacanze con qualche ritocchino è la nuova frontiera dei viaggiatori. “Il fenomeno del turismo sanitario è presente anche in Italia, in particolare per gli interventi di chirurgia plastica - afferma Pierfrancesco Cirillo, segretario dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe). - Molti pensano di poter unire una vacanza di piacere con un intervento, e si fanno convincere dal prezzo più basso. In realtà, le incognite sono numerose: si rischia non solo di non raggiungere il risultato ma anche di dover porre rimedio alle complicazioni”.
iNTERCETTAZIONI
Bisturi trip
Sicuri che le rughe siano il risultato della perdita di grasso sottocutaneo, collagene ed elastina? Dopo i 50 anni, secondo Carlo Macro, specialista in chirurgia plastica, estetica e maxillo facciale, il problema inizia a essere la perdita di tessuto osseo. “Le ossa sono l’impalcatura della nostra
bellezza. Quello che succede è che la pelle è in eccesso rispetto all’area su cui dovrebbe appoggiare ed ecco che appaiono i solchi sulla pelle - spiega Carlo Macro. - I punti tipici di questo cedimento sono tutti quelli più sporgenti: fronte, tempie, zigomi, ma anche naso e mento”.
di Giuliana Valcavi
La giovinezza viene dalle ossa
Attenzione Ai piedi Gonfiore, piede piatto, piede cavo e valgismo sono alcuni dei disturbi più frequenti dei piedi, in particolare, le anomalie di appoggio si stima colpiscano circa il 70% della popolazione. Come indica Antonio Mazzotta, specializzato nel trattamento delle problematiche e delle patologie del piede, per aiutare il loro benessere basta seguire poche semplici regole: un’alimentazione iposodica ricca di frutta e verdura associata a un po’ di movimento; calzature comode, evitando sia tacchi troppo alti sia scarpe completamente piatte; pediluvi con acqua tiepida o fredda; oli essenziali rinfrescanti, sali marini drenanti e un po’ di bicarbonato; automassaggio ed esercizi per le gambe.
Vitamine e sali minerali per le unghie Vitamine e sali minerali giocano un ruolo importante nel mantenere le unghie sane e belle. Il calcio è indispensabile per una buona consistenza dell’unghia, lo iodio per la sua crescita, il ferro, utile nell’ossigenazione dei tessuti, è indispensabile per la costituzione e la forma dell’unghia, e il silicio accelera la crescita delle unghie e le rinforza.
Per quanto riguarda le vitamine, la A rinforza l’unghia e ne favorisce la crescita, la B6 è indispensabile per l’assimilazione delle proteine, la C partecipa alla formazione delle ossa, dei denti e tonifica i vasi sanguigni, la D permette la fissazione del calcio nell’organismo per mezzo dei raggi solari e la vitamina E svolge il ruolo di antiossidante intracellulare.
un seno grAnde, mA... In un anno, nel mondo, le donne si sono sottoposte a 17 milioni di procedure di medicina e chirurgia estetica e, tra quelle chirurgiche, la più praticata è stata quella dell’aumento di seno. “Anche in Italia l’aumento del seno è l’intervento più richiesto dalle donne tra i 20 e i 40 anni - indica Pierfrancesco Bove, chirurgo plastico fondatore del surgery network Chirurgia della Bellezza. - Ci sono però alcuni punti da mettere in chiaro”. Il primo è spiegare alle pazienti che voler assomigliare al personaggio famoso non è l’approccio corretto. Inoltre, che è bene evitare effetti innaturali con seni particolarmente abbondanti su corpi magri.
77 febbraio 2017 imAgine
RELAZIONI DI VENDITA
beneficio del dubbio sE TE LO cONcEDI, TI sENTIrAI mEgLIO
di Raimonda boRiani, foRmatoRe e counseloR a oRientamento gestaltico Relazionale.
Nella scorsa rubrica, dedicata alla sospensione dei giudizi verso gli altri, abbiamo visto che la nostra capacità giudicante è radicata nella nostra esperienza, in ciò che abbiamo imparato sin dall’infanzia. “Non ti preoccupare di quello che gli altri possono pensare di te. Sono troppo occupati a preoccuparsi di quello che tu pensi di loro”, scrive Arthur Bloch, umorista e scrittore, autore delle celebri leggi di Murphy. Giudicare e giudicarsi è un fatto umano. A volte il giudizio contiene un senso critico, una disapprovazione o un rifiuto verso il contesto che stiamo giudicando. In questi casi si parla di giudizio critico. Altre volte il giudizio include invece elementi di accoglienza, positività e approvazione: in questo caso si tratta di giudizio favorevole. Ma quali giudizi riserviamo a noi stessi? Se proviamo ad ascoltarci, possiamo divenire consapevoli di quale forma di giudizio utilizziamo più spesso con noi stessi, in sostanza se e come ci giudichiamo. E comprendere, per esempio, se utilizziamo più di frequente una valutazione critica o ci riconosciamo degli apprezzamenti positivi. Saperlo è importante, perché da questo dipende anche il modo con cui ci relazioniamo con
“La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. chi guarda fuori, sogna. chi guarda dentro, si sveglia” (carl gustav Jung). Troppa critica appesantisce la vita. Un po’ di autoindulgenza restituisce leggerezza.
le persone che incontriamo: essere particolarmente critici con noi stessi può portarci ad agire la stessa modalità con gli altri, magari quando ci poniamo all’ascolto dei loro bisogni. Spesso questo modo di agire inibisce altri possibili comportamenti che sarebbero utili, e a volte indispensabili, in un contesto di relazione. Capita, infatti, di dimenticare di avere una buona capacità di dare e darci dei riconoscimenti, osservare negli altri, oltre che in noi stessi, le capacità e i valori, essere indulgenti verso i nostri errori e quelli altrui perché, nonostante le nostre pretese, non siamo perfetti. Concediamo a noi stessi il beneficio del dubbio e potremo stare meglio. La prossima volta che diremo a noi stessi che siamo inadeguati o che rivolgiamo a noi stessi una critica, l’ennesima, proviamo a prenderci qualche secondo e tratteniamo il fiato. Troviamo la forza per mettere in dubbio queste critiche, dubitiamo del nostro schema di riferimento e arriviamo a sospendere il giudizio (anche) verso noi stessi. Possiamo realmente provare una sensazione di leggerezza, come se un invisibile macigno fosse rotolato via per farci provare, per qualche bellissimo istante, un modo migliore di stare al mondo.
Tre falsi miti Avere aspettative alte per se stessi è importante. Sapersi giudicare è necessario. Ma esagerare è distruttivo. L’autocritica può dare un senso di sicurezza e controllo, che però è illusorio. Per questo che ci vuole più coraggio a essere indulgenti che severi. Per farlo, sfatiamo alcuni miti. 1. Essere indulgenti è da egoisti. Falso: come si fa a essere indulgenti con gli altri se non lo si è prima con se stessi? Per donare
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qualcosa si deve prima averlo. 2. Le critiche fanno crescere. Vero, se sono accompagnate da riconoscimenti. Si dovrebbe essere critici, con noi stessi e con gli altri, con la stessa intensità con cui si nota la bontà di un’azione. 3. Essere indulgenti è da deboli. Vero il contrario: è più facile fare i duri, piuttosto che darsi l’opportunità di essere fragili. Dare a se stessi il permesso di essere deboli è un segno di forza.
AREA BENESSERE
DECONTRATTURANTI: I MASSAGGI PREFERITI Nell’ultima parte dell’anno, tra i massaggi sono stati i decontratturanti i più richiesti (dati di Google Trend) con una media del 42%, seguiti dal massaggio thailandese con il 38% delle preferenze. A seguire ci sono, in ordine crescente, il massaggio sportivo (con il 35% di media, che è aumentato rispetto all’anno precedente), il massaggio linfodrenante (con il 32%) e infine l’hot stone (con il 14%). “Nell’ultimo anno si è riscontrato un aumento del massaggio sportivo dal momento che è aumentata anche la tendenza al movimento” spiega Dario Montorfano, fondatore dei centri massaggio a marchio Tao - I Professionisti del Massaggio.
Chi lo dice che le spa devono per forza ricorrere a evocazioni di luoghi lontani. Vair, ‘vero’ in dialetto pugliese, è la spa di Borgo Egnazia, nei pressi di Brindisi, ‘tempio dedicato alla cura del corpo e dell’anima’ dove anche i trattamenti rimandono a un contesto locale fin dal nome. Si chiama Avemmarì il viaggio interiore per capire come vivere in armonia con il proprio corpo, utile in momenti di
di Giuliana Valcavi
Tutta la magia della Puglia stress estremo o di profondo disequilibrio e nel trattamento di dolori articolari, Tarant è il ‘percorso’ ispirato al fenomeno del tarantismo e tutto dedicato alle donne, che combina trattamenti viso, corpo, test beauty e massaggi a dir poco ‘stravolgenti’, Nu Spettacle è la serie di massaggi che inizia con un divertente test cromatico, e poi U Megghie Megghie, Na Maele, Fusch Fusch, U Prisch.
NUOVA SPA GIVENCHY A MONTE CARLO Nel prestigioso Hotel Metropole Monte-Carlo, sontuoso palazzo Belle Epoque, la Maison Givenchy ha inaugurato, progettata dall’architetto Didier Gomez, la sua prima SPA a Monaco. Completamente ristrutturato nel 2004 dal designer francese Jacques Garcia, che lo ha trasformato in un palazzo di 126 camere e suite dove si respira uno charme mediterraneo che unisce glamour e sensorialità, l’Hotel è un ambiente esclusivo perfetto per il brand. Da più di 20 anni le SPA Givenchy prediligono location d’eccezione selezionate per la loro esclusività e si articolano in sale di trattamento capaci di riflettere lo stile unico ed elegante della Maison. Perfettamente integrate nell’architettura dell’hotel che le ospita, le SPA contano su staff selezionati e trattamenti personalizzati.
Bellezza e relax prima del volo La tensione pre-viaggio è un classico, ma a Londra Heathrow e all’Aeroporto di New York JFK da ora è possibile rilassarsi e sottoporsi a trattamenti di bellezza nelle Elemis Travel Spa. Qui ai passeggeri sono messi a disposizione trattamenti da 15 minuti, a scelta fra rilassanti o energizzanti, da fruire distesi su una poltrona massaggiante che riscalda il corpo mentre
massaggia. La tecnologia di infusione e i principi attivi anti-invecchiamento aiutano a rilassare gli occhi, a levigare le piccole rughe e a rigenerarli prima del volo. Relax anche col massaggio al cuoio capelluto per eliminare la tensione pre-volo. Infine, per lui rasatura utilizzando la tecnica sviluppata in esclusiva dal guru della rasatura, Richard Anthony.
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psicologiA positivA: benessere e feliCità
di Raimonda Boriani
l’esPerto risPonde
Come rendere la vita più produttiva e appagante? Potenziando le risorse delle persone e aiutandole a crescere. È questa l’essenza di un recente orientamento che sta rivoluzionando l’approccio della psicologia.
AndreA FiAnco, psicologo, psicoterApeutA dellA gestAlt, docente A contrAtto di psicologiA dello sviluppo e psicologiA generAle presso l’università degli studi di MilAno, vice presidente dellA società itAliAnA di psicologiA positivA.
Come la ‘biologia positiva’ che, anziché concentrarsi sulla patologia, si orienta allo studio dei soggetti vincenti per carpirne i segreti e così fare prevenzione, anche la psicologia positiva studia le best practice che rendono felici. A sorpresa si scopre che né i soldi, e nemmeno la salute, rendono felici come il benessere… Uno studio della professoressa Antonella Delle Fave, pubblicato a gennaio su Frontiers in Psychology, che ha esaminato 2.799 adulti tra i 30 e i 60 anni (di cui il 50% donne) di 12 Paesi, Italia inclusa, attesta che sono la serenità con se stessi e le buone relazioni con l’ambiente, le definizioni su cui culture diverse convergono in fatto di felicità. In ambito psicologico lo studio del benessere soggettivo ha dato origine nel 2000 al movimento della Psicologia Positiva, che ha analizzato il benessere prettamente personale e legato a sensazioni ed emozioni positive, come pure i fattori che favoriscono lo sviluppo e la realizzazione delle potenzialità individuali anche in relazione
Prevenzione e salvaguardia della salute La Psicologia Positiva non è una sorta di ‘happiology’, bensì una psicologia della prevenzione e salvaguardia di salute e benessere. Il punto cardine del movimento, che inizia nel 2000 da un articolo
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di Martin Seligman e Mihály Csikszentmihalyi (Positive Psychology: An Introduction) è che la salute non possa essere considerata la semplice assenza della malattia (come recita la definizione di Sa-
lute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità). E che ogni persona possiede delle capacità costruttive è in grado di assumere su di sé l’impegno nel migliorare e sviluppare salute e autostima.
con l’ambiente circostante. Il rovesciamento di paradigma della psicologia positiva, che enfatizza risorse e potenzialità rispetto a carenze e patologie, si riflette anche nella professione in cui, per esempio, si è sempre studiato il burn-out e le condizioni che rendono difficile lavorare, trascurando, invece, cosa rende le persone partecipi e motivate. In pratica si studiano i processi ottimali che creano coinvolgimento. E qui entra in gioco un concetto molto affascinante, il flow… Concettualizzato da Mihaly Csikszentmihalyi è uno stato esperienziale caratterizzato da elevata concentrazione, coinvolgimento, chiarezza di obiettivi, stato affettivo positivo, benessere psicofisico, motivazione intrinseca e bilanciamento tra spiccate capacità (skill) ed elevate sfide ambientali (challenge) percepite. È un’esperienza ottimale con una ‘concentrazione positiva’: siamo presenti e in contatto con ciò che facciamo. Anche in ambito lavorativo, per aiutare le persone a entrare più facilmente in questo flusso esperienziale ottimale, serve attivarle per far sì che mobilizzino le proprie risorse. Va ricordato, comunque, che già l’attenzione alla persona la rende più motivata nel sentirsi parte di un’organizzazione che la sostiene, e che quindi è motivata a rappresentare. In ambito soprattutto preventivo il counseling (molto più del coaching) è la modalità d’intervento più efficace. In questa mobilizzazione di risorse per fronteggiare le difficoltà, mentre si esprime la resilienza, sorprende che tra le componenti psicologiche ci sia la pazienza, l’accettazione, la capacità di ‘stare con’. Perché è solo quando si accetta che c’è un limite che si comincia a crescere.
maDe in iTaLy
Dal marchio di profumeria artistica The Merchant of Venice, due fragranze legate a una vera istituzione veneziana: il Gran Teatro La Fenice.
FOTO MICHELE CROSERA
di Ivan Pestillo
un progetto culturale D’ispirazione TuTTa iTaLiana
la fenice pour femme e la fenice pour homme (sotto) di merchant of venice.
Più che una linea di fragranza, il marchio The Merchant of Venice della veneziana Mavive è un vero e proprio progetto culturale, legato al territorio e alla sua storia. Ogni fragranza racconta il ruolo di capostipite ricoperto dalla città lagunare nella tradizione profumiera mondiale, la passione artigianale della Repubblica Veneta e il suo secolare commercio con il lontano Oriente. Oggi questa collezione di profumi artistici si arricchisce con due nuovi pezzi da collezione in edizione limitata, legati culturalmente a una vera istituzione di fama internazionale: il Gran Teatro La Fenice di Venezia. La Fenice Pour Femme e La Fenice Pour Homme rappresentano l’unione, in un unico elemento, di due armonie caratterizzate da un linguaggio artistico comune: quella olfattiva e quella musicale. E lo fanno già a partire dalla costruzione dai flaconi che, pur mantenendo l’emblematico design delle linee Murano per lei e Nobil Homo per lui, si vestono con i colori del Gran Teatro, oro e azzurro.
un progetto per veri intenditori
Le due fragranze, disponibili nell’unico formato da 100 ml, sono caratterizzate da materie prime di altissima qualità dosate magistralmente. La Fenice Pour Femme svela una costruzione olfattiva marcatamente poudrée con note di biancospino e mandarino che lasciano il posto a un avvolgente cuore di eliotropio, fiori di mandorlo e tuberosa per poi passare a un fondo persistente e sensuale con semi di Tonka, legno di cedro e vaniglia. Riflette, invece, la self-confidence dell’uomo vissuto, il jus de La Fenice Pour Homme che si apre con fresche note verdi di foglie di violetta unite a succosi mandarini, boccioli di melo e olibano. Queste svelano un cuore speziato e seducente che mixa sentori di pepe nero, basilico, chiodi di garofano, giglio e prugna. E, infine, si chiudono con una base lussuosa e sofisticata, composta da un ricco legno di cedro, cuoio naturale e diffusiva ambra che regalano spessore e unicità.
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FOCUS
Sempre più impercettibili, i nuovi correttori si avvalgono di tecnologie di ultima generazione per minimizzare ogni difetto.
NESSUNA IMPERFEZIONE
di Ivan Pestillo
PER UN SELFIE PERFETTO Nell’era dei social network, tutte le consumatrici desiderano un incarnato a prova di selfie. Zero imperfezioni dunque, purché il look sembri quanto più possibile naturale. Ed è proprio qui che entra in gioco la tecnica del concealing che, tanto usata dai make up artist nei backstage, consente di minimizzare le diverse imperfezioni del viso con correttori dalle nuance ad hoc. Come quella verde che, secondo la teoria dei colori, è perfetta per ‘annullare’ i rossori.
1 DIVAGE Il correttore compatto The Nude ha una consistenza ricca e cremosa,
perfetta sia per le occhiaie che per le imperfezioni. La sua formula vanta agenti idratanti, nutrienti e protettivi. Disponibile in due nuance. 2 ARTDECO Longwear Concealer Waterproof è un correttore resistente all’acqua
e a lunghissima tenuta. Incorpora leggeri pigmenti foto-riflettenti che regalano un finish luminoso e particelle che tengono sotto controllo il sebo. 3 DEBBY Dalla linea Perfect Solution, il correttore chubby Color Corrector dalla texture cremosa e leggermente cipriata. In quattro nuance: giallo e arancio per le occhiaie, verde per i rossori e lilla per l’incarnato spento. 4 ESTÉE LAUDER Incorpora glicerina, polvere perlata e piastrine riflettenti, il correttore a lunga tenuta Double Wear Brush-On-Glow BB Highlighter che cancella le zona d’ombra con la tecnologia Photo Optic. In quattro nuance. 1
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5 BURBERRY Cashmere Concealer è dotato di un morbido applicatore in tessuto
ispirato al cashmere scozzese. Con il suo finish opaco è perfetto per minimizzare le occhiaie. Adatto anche per occhi sensibili. In sei nuance. 6 GIORGIO ARMANI Forte copertura associata a una texture fondente. Questo il plus di Compact Cream Concealer con oli volatili che offrono una maggiore dispersione dei pigmenti per un risultato ultra-omogeneo. In sei nuance. 7 DEBORAH MILANO Fa parte della Secret of Contouring Collection, il Cushion
Concealer Dress Me Perfect dalla formula illuminante, fresca e confortevole. Da applicare su imperfezioni o zigomi. Con Spf 20. In due nuance. 8 LA MER Nella collezione Skincolor c’è anche The Concealer che, con la sua formula a base di Miracle Broth, protegge e rinnova la pelle. Con cristalli liquidi che lo rendono fondente e ultra-coprente. In tre nuance. 5
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9 MAKE UP FOR EVER Ispirato ai filtri delle
telecamere di cinema e tv, Ultra HD Concealer schiarisce l’area del contorno occhi con particelle riflettenti e acido ialuronico. 10 le nuance. 10 L’ORÉAL PARIS Per minimizzare ogni tipo di imperfezione c’è la Palette Infallible Total Cover con cinque diverse nuance universali di correttore altamente coprenti e facili da sfumare. 11 SMASHBOX La formula oil-free del correttore
Studio Skin 24 Hour è ricca di microsfere che riflettono la luce per minimizzare le macchie scure e le discromie. Disponibile in 10 nuance. 12 MI-NY Il Correttore di MI-NY vanta una formula
fondente e a elevata coprenza per correggere ogni tipo di imperfezione. Disponibile in quattro nuance di cui una verde specifica per i rossori. 9
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13 IDC Pratica da portare sempre con sé, la palette Concealer Corrector de Color custodisce tre nuance tendenti al beige, una viola e una verde per lavorare su ogni tipo di imperfezione. 14 WET N WILD Grazie alla sua texture compatta,
Coverall Concealer Stick è perfetto per minimizzare brufoli e punti neri. Disponibile in tre diverse nuance: light, medium e light/medium. 15 YSL L’iconico correttore illuminante Touche Éclat si rinnova e diventa Neutralizer per correggere le imperfezioni di colore. Tre le nuance in edizione limitata: apricot, violet e green. 16 DIOR Fix It è uno stick 2-in-1 che funge da
primer e correttore per viso, occhi e labbra. Un mix di pigmenti ad alta copertura nasconde un cuore di polveri che levigano la grana cutanea. 13
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17 ESSENCE Texture liquida dal finish cremoso
per il correttore viso ad alta coprenza Camouflage che minimizza le occhiaie e le imperfezioni del viso con un effetto naturale. In due nuance. 18 NARS Grazie alla sua tecnologia a effetto blur,
Soft Matte Complete Concealer regala un finish ultra-naturale nonostante la copertura totale. Con vitamina A, C ed E. Disponibile in 10 nuance. 19 INNOXA Pack pratico e inedito per il Correttore
Roll-On della linea Autentica che all’azione coprente coniuga un effetto lifting ideale per distendere le borse e rinfrescare il maquillage. 20 ASTRA Una texture impalpabile ma coprente, quella del Concealer Alta Coprenza che sfrutta una tecnologia a base di silica minerale per regalare un finish omogeneo e naturale. In tre nuance. 17
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le fraGraNze
Storia della profumeria e creatività artistica
di Marta Pacillo
L’anima della maison fondata a Grasse nel 1795 concilia la tradizione dell’haute parfumerie francese, l’eccellenza made in Italy, una creatività artistica e innovatrice. Nel solco del rinnovamento del brand, arrivano in profumeria due importanti novità. new entry nella collection impÉrial è ÉlÉonore eau de parfum, un gourmand che affascina come un sontuoso sogno di frutti e spezie.
Essere sempre sulla frontiera della creatività tecnica, estetica e olfattiva. Di questo può vantarsi Rancé, oltre duecento anni di attività senza interruzioni, ma anche innovazione e arte profumiera. La maison con sede a Milano e condotta da sette generazioni dalla stessa famiglia, della quale oggi tiene le redini Giovanni Rancé, ha da oltre un anno intrapreso un importante processo di rinnovamento globale su tutta la proposta alcolica Rancé 1795 con alcune revisioni olfattive di fragranze iconiche - quindi inserendo o modificando alcune note dei blend -, ma anche un restyling generale del packaging che ora si presenta più ricco e appagante. “Grazie all’impiego dell’oro a caldo, del rilievo, l’inserimento del colore all’interno dei decori e di armonie cromatiche più vivaci, il packaging dei profumi Rancé 1795 è diventato più brioso e attuale. Siamo partiti proprio dal nostro caposaldo, la Collection Impériale, e stiamo procedendo anche su tutte le altre linee”, ha esordito il direttore creativo Giovanni Rancé.
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l’approccio avventuroso alla ricerca olfattiva Proprio nella linea classica Collection Impériale arriva oggi Éléonore Eau de Parfum, una fragranza femminile dal bouquet gourmand eclettico, ben illustrato dallo stesso Rancé artefice, insieme al noto naso Maurizio Cerizza, della composizione olfattiva: “Éléonore rappresenta un’interpretazione curiosa e inconsueta del tema gourmand, grazie a note di pasticceria vellutate, in inglese ‘velvet cake’, alle quali è stato aggiunto un accento liquoroso accattivante - prosegue l’intervistato -. La partenza è fruttata con una punta esperidata di limone, poi subentra la ricchezza della mirra, della vaniglia e la nota molto caratterizzante dello zafferano. Per finire, trova spazio un fondo ricco e vellutato di patchouli, legni e ambra. La sensazione gustativa c’è ma è diversa da ciò a cui siamo abituati, il bouquet accarezza in modo vellutato senza essere dolce bensì denota una certa freschezza dalle nuances liquorose”. La creazione di Éléonore è il
le fraGraNze universale, accessiBile e formata da fragranze uniseX che invitano a un primo approccio alla profumeria artistica: è la linea rue rancÉ di recente interessata da un lavoro di restyling. la nuova veste grafica è ora più Briosa e accattivante.
pieno testimone della nuova vivacità del brand e della sua capacità di esplorare terreni inconsueti in termini di ricerca olfattiva. “Il binomio timeless heritage e contemporary excellence ci connota anche sul mercato internazionale con risvolti molto positivi - precisa Rancé -. I valori chiave della nostra tradizione si uniscono al nostro essere calati nella contemporaneità con proposte sempre attuali e innovative”.
parole e versi per raccontare le fragranze Ugualmente accade nel packaging dove questo brio contemporaneo si traduce nella veste grafica di Éléonore che pur restando ancorata alla tradizione, assume ora una sfaccettatura più novecentesca e giocosa, un sorta di incrocio tra il barocco e il pop. Anche l’uso dei colori è più vivace rispetto al passato: per l’astuccio dell’eau de parfum è stato usato un tono arancio che ricorda il mondo della pasticceria ma anche l’energia della passione. Questo perché l’ispirazione è un personaggio storico, la giovane Éléonore amante del rivoluzionario Louis, il futuro Napoleone III. Il jus incarna la passione giovanile di una donna che osa ed è pronta ad azioni impensate, proprio come Éléonore, ragazza che assiste il giovane Louis (Bonaparte) nei giorni di prigionia e lo aiuta a fuggire di nascosto. Quindi una storia di amore e fuga, per la quale sono stati scelti da inserire all’interno dell’astuccio i versi di una
poesia del poeta francese Alphonse de Lamartine, che suonano come un vero inno alla gioia. I nuovi packaging della Collection Impériale hanno, infatti, un coté narrativo, introducono, cioè, all’atmosfera della fragranza. Gli astucci all’esterno e all’interno, riportano di volta in volta l’ispirazione che ha dato origine alla fragranza, in genere citazioni di poeti francesi ma non solo. Per esempio, nel packaging dell’eau de parfum Joséphine si è dato spazio alle parole dall’intenso valore poetico che erano state scritte proprio da Napoleone in persona per la sua amata Joséphine.
vivacità cromatica e maggiore immediatezza Aria di novità anche per la linea Rue Rancé, che rispetto alla Collection Impériale si rivolge a un target trasversale, con un posizionamento prezzo più accessibile e di primo accesso alla profumeria artistica. Rue Rancé ha la stessa qualità nella ricerca di materie prime Rancé, ma le scelte olfattive sono meno complesse, meno segmentanti rispetto alla collezione classica. Inoltre, sono tutte eau de toilette e tutte dal carattere unisex. In questa prospettiva s’inserisce il lancio di Rêve d’Été, la new entry che completa la gamma facendola arrivare a sette referenze. “Rêve d’Été è un fruttato fuori dagli schemi, incentrato sulla nota del fico che viene esplorato in tutte le sue sfaccettature, foglie, frutto e legno, per
offrire una forte caratterizzazione verde al bouquet. Nelle note di testa troviamo limone, neroli e cocco, che regalano morbidezza, poi nel cuore il fico nella sua parte fruttata e un fondo a base di legni che stempera l’aspetto sucré del frutto”, spiega il direttore creativo. Rêve d’Été esprime l’evoluzione del brand verso fragranze che abbiano una forte carica d’innovazione olfattiva in modo da allargare la proposta alcolica e incuriosire il consumatore. È una fragranza con una forte identità e la prima a segnare il ripackaging dell’intera linea Rue Rancé, che verte ora sull’uso più sfrontato del colore, del gioco oro-lucido/oro-opaco a favore di una migliore leggibilità delle parti scritte, con proporzioni riviste, per un effetto finale più impattante e gioioso. Inoltre ogni fragranza è caratterizzata da una diversa cromia e, all’interno, gli astucci che prima erano bianchi ora sono dorati.
il BouQuet di rÊve d’ÉtÉ ruota attorno alla nota solare del fico.
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NEW ENTRY di Maria Grosoli
AZZARO WANTED
Eau de toilette 50 ml € 60, 100 ml € 80 Deodorant Spray 150 ml € 27, Deodorant Stick 75 ml € 25 Famiglia olfattiva BOISÉ-ESPERIDATA-SPEZIATA Distributore CLARINS ITALIA
Evoca il gioco, la sfida, la capacità di gestire con scioltezza il proprio destino. È Wanted, il nuovo profumo di Azzaro. Con un mix di ingredienti afrodisiaci, come zenzero, fava tonka e cardamomo, in un flacone tecno-chic.
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Inaugura una nuova era del brand Azzaro: Wanted, ovvero ‘richiesto’, ‘ricercato’, ‘desiderato’. Proprio come l’uomo Azzaro, ambito dalle donne e invidiato dagli uomini. Un profumo che non è solo un oggetto da possedere, con un tocco di provocazione che evoca il gioco, la libertà, la fiducia in se stessi. Ma anche, un bouquet solare, boiséesperidato-speziato, che suscita il desiderio esibendo la carta del mistero. Firmata da Fabrice Pellegrin, ‘naso’ di Firmenich, la composizione olfattiva punta su un mix di ingredienti ad alto potere afrodisiaco, tra cui zenzero nigeriano, fava tonka brasiliana, cardamomo del Guatemala, resi più frizzanti
da vetiver di Haiti, limone di Calabria e ginepro pirogenato, pianta tipica della gariga provenzale e della macchia mediterranea che dà vita ad accordi di note ‘cuoio’. A custodire il prezioso jus, un flacone originale e tecno-chic, che richiama i meccanismi dell’orologeria e i pistoni del motore di un’auto sportiva. È sfaccettato da forme geometriche rotonde, tra i codici del brand, come il cerchio, ripreso nel mitico abito a tre anelli, emblema dell’haute couture Azzaro. Se il cilindro rotante fa riferimento agli eroi dei vecchi film western, padroni del proprio destino, la moneta dorata, presente sul tappo, è simbolo universale di sfida.
new entry di Ivan Pestillo
By terry
AnnICK GOUtAL
La Crème Visage 50 ml € 62; La Crème Mains 75 g € 35; La Crème Corps 200 ml € 68. Distributore: dispar
Eau de Parfum 100 ml € 140 Famiglia olfattiva: Chypre gourmand Distributore: olfattorio
BaUme De ROSe
La rosa, la regina di tutti i fiori, è ancora una volta l’ingrediente star dei trattamenti targati By Terry. Dopo l’iconico balsamo per le labbra alla rosa, arriva così una nuova linea per viso e corpo. Tre prodotti - crema viso, mani e corpo - da inserire nella propria routine di bellezza per ritrovare il confort e il potere rigenerante del famoso Baume de Rose. Al centro di ogni formulazione ci sono, infatti, cinque ingredienti che derivano dalle rose: il burro di rosa antiossidante, la cera essenziale del bocciolo di
rosa nutriente e tonificante, l’olio di rosa moscata rigenerante, l’estratto di olio di rosa nera riparatore e l’estratto di olio di rosa pastello purificante. Un trattamento globale, dunque, dai risultati provati. Secondo i test dell’azienda, per esempio, otto donne su dieci sono attratte dal profumo della crema viso e il 95% del campione trova la sua texture sensoriale e avvolgente. Inoltre, dopo soli 21 giorni, la pelle è nutrita e protetta, con un incremento dell’idratazione del 29% dopo otto ore dall’applicazione.
TenUe De SOiRée
Una fragranza misteriosa, della quale non è dato conoscere troppi dettagli olfattivi, ma al tempo stesso prorompente. Un invito a divertirsi con stile, come suggerisce il suo stesso nome Tenue de Soirée - abito da sera - che fa riferimento al dress code riportato sugli inviti degli eventi più esclusivi. Tutto di questo profumo, dal suo nome alle sue note passando per il flacone, rispecchia la donna che lo indossa: femminile, audace e pronta a cedere al fascino delle notti parigine. Il suo accordo principale ruota attorno a una nota d’iris di
una qualità eccezionale, con quel tocco gourmand in grado di generare una sana ‘dipendenza’. Accattivante anche la boccetta, caratterizzata da un design nuovo per la Maison Goutal, con le sue curve eleganti e una sfumatura viola che richiama i colori del cielo al crepuscolo. La sua etichetta è un cenno allo spirito couture della fragranza, mentre il pon pon appeso al suo collo evoca il puff di una cipria degli anni Venti. Un accessorio dal tocco sexy, che aggiunge una sensazione tattile all’esperienza olfattiva.
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new entry di Marta Pacillo
CHLOé love story eau sensuelle
Eau de parfum 30 ml € 58, 50 ml € 82, 75 ml € 107 Famiglia olfattiva floreale Distributore Coty italia
Sotto un cielo nei colori del tramonto, nasce il nuovo capitolo della ‘storia d’amore’ olfattiva ideata da Chloé. È Love Story L’Eau Sensuelle, una fragranza dolce e ludica per incarnare un altro aspetto del ‘romance’ parigino.
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Una proclamazione di libertà, questo è Chloé Love Story fin dalla sua nascita nel 2014 quando la maison decise attraverso questa fragranza di raccontare l’anima di una donna, giovane, innamorata, affascinante e soprattutto libera. Oggi si apre un nuovo capitolo per illustrare la sua Love Story in chiave diversa, puntando sulla sua capacità di irradiare sensualità. È Love Story Eau Sensuelle, un’eau de parfum orchestrata da Anne Flipo e Domitille Bertier, che sviluppa un’insolita sfaccettatura della nota centrale caratteristica della linea, ovvero il fiore d’arancio. Questo ingrediente viene miscelato con i sentori vanigliati dell’eliotropio per esprimere ancor più il suo afflato romantico e poi essere ancor più
sublimato attraverso un accordo di legno di sandalo dalle nuances vellutate. Si compie così una nuova poesia olfattiva, l’anima dolce e giocosa della love story, di questa avventura romantica la cui protagonista è una donna elegante e carismatica, inconsapevolmente seduttiva, libera. Esattamente come la sua interprete, Clémence Poésy, attrice parigina di successo, fotografata da Inez & Vinoodh per la campagna pubblicitaria di Love Story Eau Sensuelle sulle rive della Senna, irradiata dalla luce magica del sole al tramonto. Scultura in vetro dall’effetto plissettato, il flacone riprende il design iconico di Love Story rivelando una nuova tonalità rosa porpora dagli accenti corallo.
new entry di Ivan Pestillo
natUra BIssÉ
sensaI
eSSenTiaL SHOCK
CeLLULaR PeRFORmanCe eXTRa inTenSiVe eYe CReam
Intense Body Cream 200 ml € 79; Intense Hand Cream 75 ml € 46 Distributore LUXURY LAB COSMETICS
Extra Intensive Eye Cream 15 ml € 185 Distributore KANEBO COSMETICS
Stress, inquinamento, vento e voli a lungo raggio sono in grado di compromettere tono ed elasticità della pelle. Senza considerare il fatto che possono addirittura irritare le pelli più delicate. Proprio per questo, il marchio spagnolo Natura Bissé ha pensato a due trattamenti per il corpo con texture a rapido assorbimento, in grado di riparare e proteggere la barriera cutanea. Il primo di questi è dedicato a una delle zone più esposte: le mani. Si chiama Essential Shock Intense Hand Cream e incorpora un potente cocktail di vitamine,
cardo mariano, germe di grano ed estratto d’ananas, più un componente del Natural Moisturizing Factor della pelle, in grado di stimolare il processo di rinnovamento cellulare e offrire benefici anti-aging. Il secondo, invece, è dedicato al corpo, si chiama Essential Shock Intense Body Cream e grazie a un derivato della calendola, unito a vitamine e collagen hydrolysate, promuove la sintesi di collagene con effetto antinfiammatorio, antimicrobico e antisettico. Entrambi lasciano la pelle nutrita e idratata per 24 ore.
Bastano i risultati di un test di autovalutazione condotto su 51 donne in due settimane, per comprendere i tanti benefici del nuovo arrivato nella linea Cellular Performance. Alcune donne hanno, infatti, riscontrato che già dopo un solo giorno di utilizzo di Extra Intensive Eye Cream, il contorno occhi appare rivitalizzato e luminoso. Dopo 14 giorni, invece, il 90% delle utilizzatrici ne ha confermato i benefici anti-età. Questo perché, oltre alla formula Extra Intensive - in grado di stimolare la produzione di energia cellulare a partire
dalla carnitina -, questa crema contorno occhi incorpora due estratti botanici che consentono alla pelle di focalizzarsi sul suo naturale processo di riparazione: l’estratto di caprifoglio che potenzia il metabolismo idrico per contribuire a eliminare le scorie e prevenire i gonfiori e l’Estratto di Yuzu che stimola la microcircolazione al fine ridurre la visibilità delle occhiaie. Da applicare al mattino e alla sera, col passare del tempo, questa texture setosa rende il contorno occhi più tonico e luminoso.
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OROSCOPO di Stefano Vighi
AcquArio 21.01 - 19.02 Sarà un febbraio fatto di equilibri, della capacità cioè di stare sempre in bilico tra idee e fatti, tra immaginazione e concretezza. E vi piacerà. Provate solo a non mettervi troppo spesso alla prova, dando la precedenza ai rapporti, al dialogo e al rispetto per il prossimo. Amori e passioni saranno sempre in primo piano a metà del mese, quando cioè la Luna Piena vi aiuterà a decidere per due.
AriEtE 21.03 - 20.04 Meraviglia di un cielo (ovviamente il vostro) che, nelle prossime settimane, vi regalerà la preziosa amicizia di Marte e di Venere, ovvero la forza delle passioni e dei sentimenti. Ecco perché febbraio, per l’Ariete, potrebbe trasformarsi in una grande occasione per amare, per innamorarsi, per vivere al meglio e al massimo i rapporti. intensissimi i piaceri e le seduzioni con la Luna del giorno 11, ottimo il dialogo il 16.
toro 21.04 - 20.05 Sarà un mese piuttosto silenzioso e immobile con il cuore, con le passioni e i sentimenti che opteranno per un look abbastanza tranquillo. Per contro, il toro saprà occuparsi meglio, e con maggiore attenzione, di quelle cose che richiedono cura. idee e soluzioni a portata di stelle il giorno 10, grazie all’amicizia di Mercurio. un partner molto aperto al dialogo e allo scambio il giorno 16. Approfittatene per chiedere.
prossime settimane. Marte e Venere, in ottima posizione, vi renderanno campioni di entusiasmo, del modo di vivere le relazioni, di sapervi comportare in pubblico. Amore alle stelle il giorno 14 grazie a Saturno, energia ed entusiasmi in vista il 9 e il 18.
VErGinE 24 .08 - 22.09 non sarà un mese particolarmente significativo malgrado Mercurio faccia davvero di tutto per movimentarlo sempre un po'. Febbraio potrebbe iniziare con una certa insofferenza o scontrosità, per poi rilassarsi rapidamente, restituendovi la capacità di vivere la coppia o le relazioni con leggerezza, senza mai dimostrare rancore, senza annoiarvi. Decisioni e tanta generosità in amore sotto la Luna di fine mese.
BiLAnciA 23.09 - 22.10 il titolo del vostro mese potrebbe essere ‘tutta colpa di Giove’. Pianeta che ora abita tra le vostre stelle e che, dal giorno 6, inizierà a camminare all’indietro, mettendo così in discussione piani, progetti e impegni. ci sarà bisogno di maggiore prudenza, anche quando Marte e Venere vi faranno credere che tutto sia facile, che tutto sia a portata di mano. Voi, intanto, non smettete mai di dialogare con chi avrete vicino.
ScorPionE 23.10 - 22.11 Anche se non sempre lo noterete, nelle prossime settimane il vostro segno saprà esercitare una certa seduzione sulle persone vicine, un fenomeno
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Errestampa S.r.l. orio al serio (bg) Registrazione del Tribunale di Milano N°139 in data 24/3/1986 Iscritta al Registro Nazionale della Stampa il 10/4/85 al n.1529
PeSCi 20 FEBBRAIO - 20 MARZO Siete un segno libero, che ama la spontaneità e la fluidità del presente. Rallentamenti o incertezze possono essere vissuti da voi in modo semplice, senza tensioni o fretta. Affrontate con calma il nuovo mese, fatelo per non commettere errori, per non esagerare con gli entusiasmi. Amore e passione sono attuali nelle settimane centrali, mentre la Luna vi farà prendere decisioni a fine mese.
GEMELLi 21.04 - 21.05 Dopo un inizio di mese abbastanza faticoso, o poco ottimista, lentamente riprenderete possesso dell’umore e del benessere interiore. Lo farete anche davanti a persone e situazioni che si faranno improvvisamente incerte, caotiche dal giorno 6, dimostrando di possedere risorse davvero uniche, quasi inaspettate. Amore e seduzione in vista il 10, eros e passione soprattutto il 16. Decidete di cambiare qualcosa il 21.
cAncro 22.06 - 22.07 non sempre di fronte a esempi e a sfide tanto intense e importanti, saprete trovare dentro di voi la forza e la fiducia necessarie a vincere e a scommettere su voi stessi. tutta colpa di un Giove che, dal giorno 6, si muoverà con grande incertezza, convincendovi che le cose non andranno come vorreste voi. non dategli retta, limitatevi a usare la logica e il buon senso per non sprecare qualche preziosa opportunità del cielo.
LEonE 23.07 - 23.08 Sarete felici di mettervi alla prova, di dimostrare il vostro coraggio e la vostra forza con le persone che amate o che, più semplicemente, avrete vicine nelle
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destinato a rendervi unici, leader in ufficio o nella vita privata. Sfruttate questa golosa occasione per decidere, per fare ciò che vi serve, per convincere qualcuno di qualcosa. Attenzione solo al giorno 27, un momento in cui non sarà difficile perdere la pazienza.
rcS MediaGroup S.p.A. via Angelo rizzoli 8, 20132 Milano presidente e amministratore delegato
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SAGittArio 23.11 - 21.12
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Provate a gestire con intelligenza il nuovo moto all’indietro di Giove, una realtà destinata a rendervi meno sicuri e decisi del solito. Per farlo potete prendere spunto da Venere e da Marte, ovvero da pianeti amici che proveranno a farvi sorridere, a farvi pensare anche e soprattutto alle cose migliori del presente. Siate aperti a proposte e iniziative di coppia il giorno 21, anche se e quando vi sorprenderanno.
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cAPricorno 22.12 - 20.01
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Sebbene il vostro sia un segno molto progettuale e attento a concretizzare sogni e progetti, da questo mese dovrete imparare ad accettare di buon grado le soste e le battute d’arresto del presente. Perché Giove avrà bisogno di un break, di un momento necessario a consolidare le vostre ambizioni prima di ripartire poi alla conquista. nella seconda parte di febbraio non smettete mai di tenere aperto il dialogo.
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