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Giovedì 15 marzo 2012
Decoder Lettera ad una figlia immaginaria Si chiama Mariella. Lei è l’Autrice della toccante missiva che, essendo apparsa sulle più note testate nazionali ed estere, ha destato sincera e vera commozione. Riporto le sue parole, senza cambiare una virgola. Le vere generalità di Mariella sono off-limits! RAGAZZA MIA, figlia immaginaria, Gesù alla tua età aveva già fatto molto. Anzi, tutto. Perché ? Perché, purtroppo, non l’hanno lasciato continuare. Tu, invece, pensi di non aver fatto niente. Eppure (anche se la Ministra Cancellieri non ci crederà) sei partita per l’ERASMUS a Madrid con le spalle troppo piccole per lo zaino che reggevi. Poi sei stata a Londra, dove le Biblioteche restano aperte tutta la notte ! Sei tornata a Milano, dove hai trovato un lavoro importante, in un’Azienda che doveva lanciare il design italiano nel mondo. Avevi gli occhi brillanti … peccato che la Ditta sia fallita un anno dopo. Sei tornata dalla mamma, con il sussidio di disoccupazione. Hai bevuto parecchio, ma ora ti sei ripresa. Sei una combattente: ora hai un assegno di ricerca presso una prestigiosa Università del Nord-Est ! Eh sì, te lo rinnovano ogni sei mesi … e noi genitori, ad ogni Giugno e Dicembre, incrociamo le dita fino ai crampi. Alla tua età avevo due figli. Anche a te non dispiacerebbe. Tu, però, non hai un contratto a tempo indeterminato, non puoi ottenere un mutuo per la casa, e non puoi neppure condividere un minimo di privacy con chi ti è accanto … quindi, niente bambini. Ah … dove ora risiedo è esplosa la Primavera, il profumo delle mimose ti assale da ogni giardino. Eppure, non ci sono cortei di ragazze ridenti quest’anno, niente balli, nessun fiore tra i capelli. Credo di sapere il perché. Qualcosa bolle sotto la superficie dell’acqua, e non si addice ad alcuna festa. E’ una speranza contegnosa, una rabbia possibile. A volte osservo che tutto è cominciato dal tavolo di confronto sul mercato del lavoro … e mi è tornato un ricordo già udito … l’unità sindacale. Non per nulla ho fatto un sogno stranissimo: Susanna Camusso era in mezzo ad un gatto siamese e ad una volpe dal pelo grigio. Figlia mia, ad una trasmissione televisiva ho visto una ragazza della tua età guardare come un marziano un dirigente sindacale ed un deputato. Si azzannavano come psicopatici consolidati sull’articolo 18. Non ti posso dire come si è concluso il duello. Ogni due minuti si riposavano (come i pugili sul ring), poi si davano botte da orbi. Sì, figlia mia. Mantengo un po’ di fiducia in questo Governo che non strilla e che, finalmente, parla calmo. Almeno, parla Italiano! No… non dimentico la tua rabbia quando temevi che rubare i cuori dei potenti fosse l’unico mestiere di sicuro avvenire per un’ingenua ragazza. Oggi, ti accusano di moralismo, vero? Non capiscono (loro) che tu hai fretta. Quei ministri che ogni tanto ascolti sono molto colti. Conoscono un sacco di cose. Ad esempio, sanno che se tu avessi un lavoro serio aumenterebbe il PIL del nostro Paese, che se tu ti decidessi a fare quei due benedetti bambini se ne gioverebbe l’equilibrio de-
Buonumore internazionale
a cura di
Maurizio Reggio
mografico, e che se ripristinassero la legge contro le dimissioni in bianco, tu potresti vivere in uno Stato realmente civile. Come dici? Perché mai fanno tanta fatica a vederti e considerarti? Perché nessuno ti ascolta? Perché nessuno si siede mai per te e/o con te all’austero tavolo di Palazzo Chigi? Ahimè, ragazza … per cortese educazione non posso risponderti. Ma, credimi, come ho fatto io sin da giovane, fatti sentire … ragazza. In tutte le forme che credi. Attenta, però: come diceva il mio stupendo papà, senza far male ad una sola mosca. E’ facile dare le botte … è molto più difficile prenderle ! Non lo dimenticare mai, figlia mia: questo Paese ha bisogno di tante, tantissime cure. Anche e soprattutto delle tue.
I sapori dellaa cura buona cucina di Pasquale Cognetta TORTANO
Il tortano è una squisita torta rustica napoletana, certamente non amica delle diete, ma, di tanto in tanto, un peccato lo si può fare. Variante pasquale del tortano è il casatiello: la differenza tra i due consiste in un piccolo ma simbolico particolare. L'impasto, il ripieno, la preparazione e la cottura sono praticamente identici, ma mentre nel tortano le uova sode e tagliate a fettine sono una componente del ripieno, nel casatiello vengono incastonate crude e con il guscio sulla superficie, affondandole per metà nell'impasto e fermandole con striscioline di pasta disposte a croce. Ingredienti per la pasta:1 kg. di farina, 2 cubetti di lievito di birra, 200 grammi di sugna, sale, pepe abbondante. Per il ripieno:200 grammi di pecorino romano, 200 grammi di formaggi misti (provolone semipiccante, caciocavallo, emmenthal, fontina) 250 grammi di cicoli, 250 grammi di salame tipo napoli, 4uova sode (o crude se si fa il casatiello) sale, pepe. Disponete la farina a fontana con al centro il lievito disciolto in un pò di acqua tiepida e impastate per far assorbire man mano l'acqua alla farina. Aggiungete il sale, una manciata di pepe e la sugna e continuate a lavorare l'impasto per circa 10 minuti. Lasciate crescere la pasta per un paio d'ore, coperta e in un luogo asciutto: dovrà raddoppiare il volume. Tagliate i formaggi e i salumi a dadini. Altrettanto fate con le uova sode che nella variante pasquale, rimangono crude per essere usate intere alla fine, come descritto sopra .Quando la pasta sarà cresciuta stendetela con le mani allo spessore di circa 1 cm., distribuitevi sopra uniformemente il ripieno e richiudetela il più strettamente possibile, ottenendo una ciambella, disponetela in uno stampo largo con buco centrale, coprite con un panno e lasciate lievitare ancora per almeno 2 ore. Quindi infornate a 160°C, dopo averne unta la superficie con una spennellata di sugna, e lasciate cuocere per circa 1 ora. Una volta spento il forno lasciate intiepidire il tortano prima di estrarlo.
a cura di
don Candido Montini
Appunti europei Nasce la tessera professionale europea per i lavoratori qualificati La diminuzione della popolazione in età lavorativa in diversi Paesi dell’Unione Europea determina un aumento della domanda di personale altamente qualificato che entro il 2020 dovrebbe tradursi in almeno 16 milioni di nuovi posti di lavoro. Se l’Europa vuole rispondere a questa sfida, deve affrontare le attuali carenze di personale, ad esempio avvalendosi di professionisti altamente qualificati e disposti a trasferirsi in altri Paesi dell’Unione. Tuttavia questo potenziale può essere sfruttato solo se i trasferimenti all’estero per motivi lavorativi risulteranno più semplici, il che richiede un riconoscimento rapido e affidabile delle qualifiche professionali ottenute nell’Unione Europea. Per questo motivo la Commissione ha proposto la revisione della direttiva sulle qualifiche professionali, con l'obiettivo di semplificare le regole per la mobilità dei lavoratori altamente qualificati in Europa. Tra le novità principali, si introdurrà una tessera professionale europea che consentirà un riconoscimento più facile e rapido delle qualifiche. Saranno presi in considerazione aspetti che riguardano le preoccupazioni dell’opinione pubblica sulle competenze linguistiche
Telecomando
a cura di
E. B.
e la mancanza di mezzi efficaci per la segnalazione di errori professionali, in particolare in ambito sanitario. La direttiva sulle qualifiche professionali è essenziale per consentire agli operatori di avviare una nuova attività o di trovare un posto di lavoro in un altro Paese dell’Unione. Oltre all'introduzione della tessera, gli elementi chiave della proposta sono il comune accesso alle informazioni per il riconoscimento delle qualifiche professionali, l'aggiornamento dei requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti e un sistema di allerta per gli operatori sanitari che godono del riconoscimento automatico. Quest'ultimo è particolarmente importante perché in passato medici con divieto di praticare nel proprio paese si sono trasferiti all’estero senza che altri Paesi ne fossero a conoscenza. Un quadro comune di formazione e verifiche professionali sulla base di un insieme condiviso di nozioni, abilità e competenze che valutino la preparazione, consentirà il riconoscimento automatico dei diversi impieghi e la valutazione reciproca delle professioni regolamentate. Il sistema garantirà maggiore trasparenza e legittimazione degli impieghi: i Paesi europei dovranno di fatto fornire un elenco delle proprie professioni e giustificare la necessità di una regolamentazione. a cura di
G. P. Cassano
Ad ATLANTIDE, l’appuntamento con la divulgazione condotto da Greta Mauro, dal lunedì al venerdì alle ore 16,00 su La 7, lunedì 19 e martedì 20 Marzo si parla della “nascita della Terra”; attraverso immagini virtuali straordinarie verrà raccontata la storia più lunga: quella del nostro pianeta, dalla sua nascita ad oggi. Un simpatico programma che unisce la gastronomia al turismo è “FUORI DI GUSTO”, in onda al sabato alle 15.00 su La7d, con Fede&Tinto, i popolari conduttori di Decanter su Radio 2, nelle nuove puntate del loro road trip enogastronomico alla scoperta delle meraviglie culinarie e paesaggistiche del Bel Paese. Tutti i sabati Fede&Tinto esplorano l’Italia a bordo di un fuoristrada, scoprendo e assaggiando i piatti più gustosi delle tradizioni regionali preparati per loro dall’amico ed esperto di gastronomia Andy Luotto. Con allegria, competenza e leggerezza, i tre protagonisti ci svelano luoghi, personaggi, profumi, prodotti e sapori di tutto il territorio nazionale. “Finalmente dal Governo, dopo 100 giorni, arriva un segnale d’attenzione ai gravissimi problemi della comunicazione nel nostro Paese.” Sull’intenzione manifestata dal Ministro Riccardi di impegnarsi per vietare o regolamentare la pubblicità dei giochi d’azzardo, interviene l’AIART (l’associazione cattolica degli ascoltatori radio TV). In una nota del suo presidente Luca Borgomeo, si esprime vivo compiacimento e grande soddisfazione; infatti quella dei giochi d’azzardo è una vera e propria emergenza sociale con danni evidentissimi – e non solo economici – per i cittadini e per i minori in particolare. Che a gestire questa “bisca generalizzata sia anche lo Stato – conclude Borgomeo – è motivo di ulteriore preoccupazione ed impone interventi immediati e diretti”.