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21 Suor Nerina di Battista SSF

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ercoledi 29 febbraio, presso il Convento delle Suore di S. Giuseppe in Aosta, dalle 9.15 alle 12.15, si è tenuto, per la prima volta, un Ritiro delle Suore della Diocesi col Vescovo. Si era sentita l’esigenza, infatti, da parte di noi Religiose, di avere, come i Sacerdoti e i Religiosi, almeno durante la Quaresima, un Ritiro col Vescovo. L’incontro, dunque, era già stato programmato con Mons. Anfossi e inserito nel calendario della Diocesi. Abbiamo poi chiesto al nuovo Vescovo, Mons. Franco Lovignana, di confermare tale appuntamento, cosa che puntualmente è avvenuta e di questo lo ringraziamo di cuore. Dopo il saluto introduttivo di Suor Odetta Truc, Presidente dell’USMI Valle d’Aosta, e il canto del Veni Creator, ha preso la parola Mons. Lovignana, che ha proposto alle presenti, molto numerose, l’icona del giovane ricco (Mt. 19, 16-22), come brano-guida per la meditazione, incentrata sul tema: “Il valore e il significato della Consacrazione nella dimensione personale ed ecclesiale” ed esplicitata in cinque punti principali: 1) Chiamati… 2)…dall’amore gratuito del Padre 3)…nella libertà 4)…alla perfezione 5) …a seguire Gesù.

VITA DELLA DIOCESI

Giovedì 15 marzo 2012

Ritiro delle Suore della Diocesi predicato da Mons. Lovignana

«Il valore e il significato della Consacrazione»

4) … alla perfezione Citando un brano della Redemptionis Donum al n. 4 di Giovanni Paolo II, Mons. Vescovo ci ha ricordato come non si tratti solo di spogliarsi di cose materiali (la logica del possesso potrebbe rimanere!), quanto di vivere con pienezza la propria vita. Lo specifico della persona consacrata, messo in risalto dal Concilio è, infatti, quello di “essere segno” in un mondo ipnotizzato dalle cose; essere segno del Vangelo, di Dio, che ama l’umanità e vuole che essa possa vivere nel tempo. La vita consacrata è la realizzazione incipiente della vocazione fondamentale dell’uomo. La chiamata alla perfezione è qualcosa che appartiene alla vita cristiana e la vita consacrata ne diventa come una luce, che fa vedere come si dovrebbe realizzare, cioè nell’imitazione.

5) … a seguire Gesù

■ Il Vescovo con suor Odetta Truc, presidente dell’Usmi Valle d’Aosta

1) Chiamati… Innanzitutto, Mons. Vescovo ci ha invitate a fare memoria della nostra vocazione, tornando al momento sorgivo, memori dell’invito di S. Paolo: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te” (2Tim. 1, 6a). Molto bello, al riguardo, un commento del Card. Martini. Egli faceva notare che, quando si accende un fuoco e non lo si alimenta, terminata la fiamma, rimane solo la cenere, ma sotto di essa c’è la brace ancora viva e basta mettervi qualcosa per ravvivarla. Così è la nostra vita. E’ importante, quindi, ritornare a quel momento della nostra vocazione, che a volte è durata nel tempo, a volte è stata travagliata. Ognuna di noi lo sa! Citando poi il bellissimo passo di Geremia “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre….” (Ger.20, 7a.9), Mons. Lovignana ha sottolineato come nessuna di noi deve aver paura di quello che è successo nella storia della propria vocazione. L’importante è stato l’incontro con Dio! Egli ci ha invitate, quindi, a riascoltare, nel momento meditativo silenzioso della mattinata, la parola di amore, che il Signore ha indirizzato a ciascuna di noi: “Seguimi!”. La vita consacrata, infatti, non è un fare, ma una relazione personale con

dre, come ci appare nella parabola del Figliol prodigo (Lc. !5).

Mons. Vescovo ❝ci haInnanzitutto, invitate a fare memoria della nostra vocazione, tornando al momento sorgivo, memori dell’invito di S. Paolo: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te” (2Tim. 1, 6a). Molto bello, al riguardo, un commento del Card. Martini. Egli faceva notare che, quando si accende un fuoco e non lo si alimenta, terminata la fiamma, rimane solo la cenere, ma sotto di essa c’è la brace ancora viva e basta mettervi qualcosa per ravvivarla. Così è la nostra vita. E’ importante, quindi, ritornare a quel momento della nostra vocazione, che a volte è durata nel tempo, a volte è stata travagliata. Ognuna di noi lo sa!

❞ Dio! Questo incontro con Gesù mette in risalto l’esistenza di due momenti ben precisi: 1. Il giovane ricco, che prende l’iniziativa e 2. Gesù, che prende l’iniziativa. Tutti, all’inizio della sequela di Gesù, siamo sta-

ti oggetti di una chiamata libera da parte sua: “Chiamò a sé quelli che egli volle” (Mc. 3, 13), alla quale segue la risposta: “ ed essi andarono da lui”. Seguire Gesù nella Vita Religiosa è allora, prima di tutto, l’accoglienza di

una chiamata, che viene da Dio.

2) … dall’amore gratuito del Padre All’inizio della vocazione, c’è sempre l’amore di Dio per noi. Nello sguardo di Gesù sul gio-

vane ricco, è l’amore di Dio che si manifesta. La chiamata che il Signore ci rivolge nasce, dunque, dal suo amore. L’amore del Padre si è rivelato per noi come un amore che salva: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…” (Gv. 15, 16).

3) … nella libertà Gesù, quando ha chiamato una persona, ha sempre rispettato la sua libertà. Il “seguimi” si rivolge a noi sempre a partire dalla nostra dignità e dalla nostra responsabilità. Ogni giorno dobbiamo riscegliere di vendere tutto per seguire Gesù! Mons. Vescovo ci ha invitate a contemplare la delicatezza del Signore, che ha rispettato e rispetta la nostra dignità e la nostra libertà. Non è tanto importante quello che siamo riuscite a fare, ma ciò che siamo riuscite a essere! A questo punto, Mons. Lovignana ci ha suggerito di guardare alla Croce, perché lì vediamo un amore di donazione totale, completamente gratuito. Un invito, dunque, a imparare a contemplare questo amore gratuito anche nella nostra vita, pensando alle grazie ricevute dal Signore, alla pazienza da lui avuta verso di noi. E’ importante rileggere questi momenti della nostra storia personale, riscoprendo in essa la presenza di questo Pa-

Il Vaticano II ha fissato i princìpi generali della Vita Religiosa. Nel Perfectae Caritatis (PC), ha scritto che norma fondamentale di essa è il seguire Cristo come regola suprema. La Vita Consacrata è vista dal Concilio come un seguire Gesù Cristo più da vicino, non solo in modo soggettivo, ma anche in modo oggettivo. Ciò comporta un aderire incondizionatamente alla sua persona. Oggi, il nostro stile di vita deve riflettere di più e meglio quello di Gesù e degli Apostoli, altrimenti non trasmettiamo più alcun messaggio. E, come Chiesa, su questo dobbiamo un po’ interrogarci…. Ci siamo, infatti, omologati allo stile di vita del mondo! Seguire Gesù comporta alcune esigenze spirituali, che il nostro Vescovo ha elencate, prendendole sempre dal Perfectae Caritatis, al n. 6, riducendole fondamentalmente a tre: 1) Il Vangelo, che dev’essere il nostro primo libro di meditazione. 2) L’Eucaristia e 3 ) L’ i m m e r s i o n e n e l Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Terminata la ricca meditazione, ci si è recati in cappella per l’esposizione del SS. Sacramento e l’Adorazione silenziosa, al termine della quale si è tornati di nuovo in salone per un momento di condivisione ed eventuali domande a Mons. Vescovo. La recita dell’Angelus e la Benedizione del Presule che, durante l’Adorazione, si è messo a disposizione per eventuali colloqui personali e confessioni, ha concluso questa mattinata, veramente arricchente sotto tutti i punti di vista. Un grazie di cuore a Mons. Lovignana, per quanto di bello ha saputo trasmetterci sul nostro essere consacrate!


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