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REGIONE

Giovedì 15 marzo 2012

1200 i soggetti che saranno intervistati

Istituito nell’ultimo Consiglio regionale

I «Passi d’Argento» Un Comitato per degli Over 64 educare alla memoria Chiara Thiébat

E

ducare alla memoria è un dovere che ogni società ha nei confronti delle giovani generazioni affinché il rischio che si ripetano le tante tragedie del ‘900 si attenui. Da questo principio nasce la nuova legge votata all’unanimità nella seduta del Consiglio regionale del 7 marzo in materia di valorizzazione e promozione degli ideali di libertà, democrazia, pace e integrazione tra i popoli, contro ogni forma di totalitarismo. Il testo predisposto dalla V Commissione consiliare è il risultato del coordinamento delle proposte legislative presentate rispettivamente dal Partito democratico e dalla Giunta regionale. Il provvedimento composto da sette articoli specifica che con il termine “Memoria” si intende il ricordo attivo dei fatti “che hanno fortemente caratterizzato la storia contemporanea italiana, quali l’avvento e la caduta della dittatura fascista, la Resistenza e la Liberazione, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento nazisti, l’esodo giuliano-dalmata-istriano, il terrorismo e le stragi di matrice terroristica”. La Regione si propone di promuovere la valorizzazione e la diffusione della conoscenza del patrimonio storico, culturale e politico dell’antifascismo e della Resistenza e le iniziative volte ad approfondire, diffondere e mantenere viva la memoria degli eventi che hanno segnato la collettività italiana e valdostana in relazione ai fondamenti e allo sviluppo dell’assetto democratico dell’Europa, dell’Italia e della Valle d’Aosta. Dal punto di vista pratico la legge istituisce un Comitato per la promozione e il sostegno di iniziative per la Memoria, il quale avrà il compito di definire annualmente le linee prioritarie di

intervento nella predisposizione del programma per l’anno successivo definendo in modo particolare le attività che dovrà realizzare direttamente la Regione e quelle che la stessa vorrà patrocinare o finanziare mediante contributi concessi a enti, associazioni e organismi senza fini di lucro. Il Comitato composto da sette membri, tra cui i presidenti della Regione e del Consiglio, l’assessore all’Istruzione e il presidente dell’Istituto storico della Resistenza, rimarrà in carica per cinque anni e verrà rinnovato ad ogni rinnovo del Consiglio regionale. La legge in questione prevede inoltre la concessione di contributi per l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta e alle associazioni di ex-combattenti ed exinternati presenti nella nostra regione. Unanime soddisfazione per l’approvazione dell’iniziativa legislativa è stata espressa dalle varie forze politiche. Il consigliere Gianni Rigo (Pd) ha sottolineato come “questa legge non coltivi solo la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime, ma permetta anche di volgere lo sguardo all’avvenire stimolando il decisivo apporto delle generazioni più giovani per edificare un’Europa che auspichiamo possa essere sempre più rappresentativa dei popoli e delle molteplici tradizioni”. Per la consigliera Patrizia Morelli (Alpe) la legge ribadisce che “i valori della Resistenza e dell’antifascismo non sono retorica o ripiego nostalgico verso il passato, ma i fondamenti della Repubblica e della democrazia che è indispensabile continuare a difendere”. L’importanza della trasmissione della Memoria alle giovani generazioni è stata ancora una volta sottolineata dall’assessore all’Istruzione e alla Cultura Laurent Viérin.

Antonella Zilio

L

’invecchiamento della popolazione è ormai un tema al centro dell’agenda politica internazionale. A fronte di ciò sono nate diverse iniziative internazionali per fare, come dice l’OMS, dell’invecchiamento globale “un trionfo e una sfida”, creando o rafforzando le condizioni per un “invecchiamento attivo” le cui basi sono da costruire ben prima dell’età anziana. La strategia delineata dall’OMS e fondata sulla evidence prodotta da studi effettuati in moltissimi Paesi è basata sulla partecipazione, la salute e la sicurezza della popolazione anziana. Una società che investe su queste tre aree contribuisce a creare le condizioni in cui gli anziani diventano non più un target passivo dei sistemi sanitari o sociali, ma una risorsa per la società. Facendo propria tale strategia il Ministero della Salute ha definito un modello di indagine periodica, da promuovere a livello nazionale, sulla qualità della vita nelle persone ultra64enni. Il progetto, denominato Passi d Argento, ha la finalità di sperimentare, attraverso indagini ripetute sullo stato di salute e sulla qualità della vita nella terza età, procedure e strumenti per la messa a regime nelle regioni italiane di un sistema di monitoraggio degli aspetti sanitari e sociali legati al progredire dell’età. L’obiettivo della sperimentazione è di valutare gli aspetti scientifici, tecnici, manageriali e organizzativi della nascente sorveglianza della popolazione ultra64enne. Complessivamente, hanno partecipato alla sperimentazione 16 regioni per un numero complessivo di 8.900 interviste suddivise in quattro sottogruppi di popolazione (in buona salute e a basso rischio di malattia, in buona salute ma a rischio di malattia, con segni di fragili-

tà e a rischio di disabilità, con disabilità). Nel 2012 è prevista la realizzazione di una ulteriore indagine Passi d’Argento. "Anche la Valle d'Aosta ha partecipato al primo step dello studio epidemiologico e si prepara per la seconda indagine periodica che sarà avviata nel corso dell’anno." riferisce l’Assessore regionale alla Salute, Sanità e Politiche sociali, Albert Lanièce. "Lo studio Passi d’Argento - continua Lanièce - era già stato realizzato in modo sperimentale nel 2009 su un campione di 320 persone. L'indagine condotta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Ausl è diventato uno dei quattro sistemi di sorveglianza fondamentali per le Aziende sanitarie, oltre a PASSI, OKkio alla salute e Hbsc, già attivi nell’A.U.S.L. della Valle d’Aosta". Ora il numero delle persone viene quadruplicato perchè 1200 saranno i soggetti intervistati. La popolazione è stata distinta in quattro sottogruppi corrispondenti a target di interventi sociali e sanitari diversi: ultra 64 enni in buona salute e a basso richio di malattia; ultra 64 enni in buona salute ma a rischio di malattia o fragilità; ultra 64 enni con segni di fragilità; ultra 64 enni disabili. Obiettivo? Capire quali sono le loro condizioni di salute, come stanno, quali sono i problemi che hanno, quale lo stile di vita, e così via. L'adesione alle interviste, che cominceranno ad aprile e proseguiranno per 3 mesi, sarà assolutamente volontaria. "L'indagine verrà svolta sia da personale USL sia da personale esterno. Le interviste saranno svolte in prevalenza al telefono, ma in alcuni casi potranno essere fatte a domicilio" spiega Maurizio Castelli, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'USL valdostana. La restituzione dei dati alla popolazione è prevista per la primavera del 2013.


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