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- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XX - N4/2012 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano
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ITALIA CAR AND WAR: LA STORIA CONTINUA
LA LIBERAZIONE DI MONACO
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Rievocazione Principato di Monaco Rievocazione Liberazione Cannes Il Club informa IMVCCSHOW Car and War Foto archivio Moto Guzzi Trialce Il "balestrino" della jeep Raduno Sassuolo
Giornale dell’M.V.C.C. Capitolato Italiano del M.V.P.A. Trimestrale - anno XX - N. 4/2012 Direttore responsabile Jolanda Croesi Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993 TMB Grafiche s.r.l. Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola
Proprietario - Editore M.V.C.C. Sede Legale: P.zza Biade, 12 36100 Vicenza
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SOMMARIO
Realizzazione editoriale E.C. Editing Direzione e redazione E.C. Editing Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi
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Cari Amici anche quest’anno approfitto di queste pagine per rivolgere i più fervidi Auguri di Buone Feste a Voi ed alle vostre Famiglie; auguro che il prossimo anno ci veda uscire dall’infelice situazione in cui ci siamo dibattuti nel corso di questo e che il 2012 diventi per tutti noi soltanto un brutto ricordo. Nonostante tutto la nostra Associazione ha conservato l’interesse degli appassionati ed il numero di iscrizioni non ha avuto la flessione che le circostanze facevano temere, di questo ringrazio tutti Voi e vi assicuro da parte mia e di tutto il nuovo Consiglio il massimo impegno per fornire all’Associazione eventi sempre più interessanti e collaborazione nella gestione dei vostri veicoli. Stiamo elaborando il calendario per il 2013 e posso già anticiparvi che nel mese di Giugno ritorneremo a Ternavasso per la terza edizione di IMVCCSHOW, migliorata ed incrementata nella qualità e nel numero dei veicoli partecipanti. Entro la fine di Gennaio contiamo poter pubblicare sul nostro Sito il calendario manifestazioni 2013. Ancora i migliori Auguri ed un arrivederci alle prossime manifestazioni Piero Brezza Presidente del IMVCC Liberazione di Cannes PAGINA
21 PRESIDENTE Piero Brezza VICEPRESIDENTE Lorenzo Scarlata CONSIGLIERI Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo Cappa Bava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Paolo Thaon di Revel
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53a Fiera del Collezionismo Militare
18 - 19 MAGGIO 2013 ORARIO: 10 .00 - 18.00
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MONACO 2012 PIENO SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE MONEGASCA CHE HA VISTO, ALLA PRESENZA DEI PRINCIPI, LA PARTECIPAZIONE DEL NOSTRO CLUB CON UN NUTRITO E QUALIFICATO NUMERO DI SOCI di Piero Brezza ARMY MOTORS ITALIA
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Il Principe Alberto ha voluto onorare gli organizzatori della manifestazione visitando il campo e la mostra di cimeli d'epoca. Si è intrattenuto simpaticamente con i partecipanti, informandosi sul materiale esposto. La sfilata si è svolta sotto la pioggia.
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o scorso 2 e 3 Settembre si sono tenute nel Principato di Monaco le celebrazioni del 68° Anniversario della liberazione; la storia del Principato durante la 2° GM è particolare e certamente diversa da quella della nazione francese che la circonda ed in breve la
riassumiamo. Dapprima neutrale, all’invasione della Costa Azzurra da parte degli Italiani il Principe regnante Luigi II si avvicinò al regime francese filo tedesco di Vichy per mettersi al riparo dalla temuta annessione al Regno d’Italia. Quando gli Alleati sbarcarono in
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Tunisia nel 1942, la Zona Libera del Sud della Francia venne occupata dai Tedeschi e Monaco passò sotto l’occupazione italiana. Dopo l’Armistizio del ’43 fra Italia ed Alleati, i Tedeschi sostituirono gli Italiani nell’occupazione del Principato. La parte più appetibile per
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Anche la Principessa Carolina non ha voluto mancare all'appuntamento per la gioia dei partecipanti, che hanno avuto l'occasione di intrattenersi con Sua Altezza Reale., Lasciando da parte ogni cerimoniale, si è simpaticamente prestata a farsi fotografare con loro. Scatti da conservare nell'album dei ricordi.
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i Tedeschi si rivelarono le banche che permisero enormi operazioni finanziarie mentre il Casinò ed i grandi alberghi rappresentarono per i gerarchi nazisti ed i loro amici un'oasi dorata in una Europa in fiamme. Il 1 Luglio 1943 vide la luce Radio Montecarlo, "Radio al servizio della nuova Europa”, come venne definita, inaugurata da Maurice Chevallier ed allestita dai Tedeschi come emittente di propaganda insieme a Radio Paris. Ai primi del Settembre ’44, con l’arrivo degli Americani, i numerosi resistenti monegaschi insorsero unendosi ai colleghi francesi. Grazie anche a qualche cannonata della US Navy sulle alture di Beausoleil e de La Turbie, il Principato fu libero. I Partigiani richiesero invano a De Gaulle l’an-
nessione alla Francia, iniziando drastiche epurazioni fra le autorità ed i maggiorenti compromessi con i Tedeschi. Il Principe Luigi II subì pesanti contestazioni, anche da parte di suo nipote (il futuro Ranieri III) che raggiunse volontario l’esercito francese a combattè i Tedeschi in Alsazia. Dopo una manifestazione di prova celebrata lo scorso anno, un Comitato Organizzatore composto dal Tenente Bernard Garcia, dall’Aiutante Didier Lanois della Compagnia Carabinieri del Principe, da Jean Pierre Raffaelli, Louis e David Dental e dal nostro Vicepresidente Lorenzo Scarlata ha pianificato l'evento di quest'anno. Oltre alla classica sfilata, a cui hanno partecipato ottanta veicoli fra cui due carri Sherman, è ARMY MOTORS ITALIA
stato montato un campo US ’44, nel parco antistante il Palazzo del Principe. Dieci grandi tende piramidali, una tenda ospedale e una cucina da campo, il tutto protetto da tre postazioni di mitragliatrici, hanno fatto sgranare gli occhi sia ai monegaschi sia alle centinaia di turisti, provenienti da tutto il mondo per visitare il Palazzo. Una interessante esposizione di materiali d’epoca - armi, uniformi, accessori, manifesti, nonché l’attrezzatura medica utilizzata nell'ospedale da campo -, è stata allestita dai collezionisti francesi Finn, Fontaine e Lepra. Realizzata anche una pista da ballo, con orchestra Glenn Miller a disposizione della popolazione dalle 15,00 alle 18,00 del 3 Settembre. (segue a pagina 17)
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I PICCHETTI NEL GIARDINO REALE Uno dei partecipanti alla rievocazione della liberazione di Monaco racconta la sua esperienza a una manifestazione fuori dall'ordinario, a partire dal campo allestito nei giardini del Palazzo del Principe
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l 1 Settembre siamo partiti da Cuneo con i veicoli in convoglio ed il materiale necessario per il montaggio del campo, ad attenderci gli amici Dental ed il Tenente Garcia. Dopo i saluti di rito, sistemati i veicoli, si inizia a rizzare le tende e… iniziano le difficoltà: nella perfetta pavimentazione dei giardini non è cosa piantare i picchetti. Così si ricorre ad una forma di punto
all’uncinetto fra alberi, veicoli e tende. Entro alcune ore il campo è montato ed il pomeriggio terminato con l’allestimento degli ultimi dettagli. Nella notte il tutto subisce un severo collaudo: un furioso temporale ("certamente inviato dai Tedeschi") con violente folate di vento. Risultato, alle quattro siamo in piedi tememdo che le nostre tende finiscano in mare. Fortunamene il sistema d'ancoraggio ARMY MOTORS ITALIA
funziona e la Domenica mattina splende un caldo sole. Alle 10,30, tutti in perfetta uniforme, fra cui spiccano quelle del reparto sanitario di Petracca, insieme agli amici monegaschi, capitanati da Gildo Pallanca Pastor proprietario di una importante collezione di veicoli, riceviamo la gradita visita della Principessa Caroline. Sua Altezza Reale, in pantaloni e camicia kaki di foggia militare, giunge a
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Immagini che ben illustrano la trasferta a Monaco del guppo cuneese. La pioggia non è riuscita a rovinare la festa. Le jeep ospiti d'onore a Palazzo. Foto ricordo con il Principe per la raggiante "infermierina". L'omaggio al veterano della Liberazione.
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bordo del Dodge Command Car del Ciambellano del Principe, il Colonnello Luc Le Fringant. Dopo averci cortesemente salutato, visita il campo e l’esposizione, interessandosi ai veicoli ed agli oggetti in mostra, non mancando di interpellarci sulla loro storia e funzione. Si presta quindi simpaticamente alle foto di rito, posando con le Signore, in divisa o in abiti dell'epoca, e con il gruppo dei G.I. Assiste poi al cambio della guardia dal balcone nell’adiacente caserma dei Carabiniers du Prince. Prima di lasciarci, ci esterna l'apprezzamento per quanto fatto per la riuscita dell'evento. Alle 13.00, pranzo al campo offerto dai Carabinieri del Principe. Nel primo pomeriggio un'altra gradita sorpresa: inaspettatamente, viene annunciata l'imminente visita del Principe Alberto. Grande fermen-
to per preparare un'adeguata accoglienza. Al suo arrivo ci trova in perfetto schieramento. La semplicità e cortesia di cui fa prova ci mette presto a nostro agio. Piacievolmente stupito si aggira per il campo interessandosi ai veicoli e ai materiali complimentandosi per la qualità di quanto è stato messo in mostra. Chiacchierando piacevolmente lo accompagnamo nello stand allestito accanto al campo, per gustare la birra creata per l’occasione. Dopo le immancabili foto ricordo e averci cordialmente salutato, rientra a Palazzo. Terminata la cena, anche questa cortesemente offerta dai Carabinieri del Principe, il tempo si guasta e la notte trascorre sotto la pioggia. Lunedì 3 Settembre, anniversario della Liberazione, il cielo è plumbeo e piove a dirotto. Nonostante l'acquazzone, alle 11.00 in punto ARMY MOTORS ITALIA
inizia la sfilata per le vie centrali di Monaco: Bd des Moulins, av. Grimaldi… per tornare poi a Place du Palais, sotto lo sguardo incuriosito dei rari passanti che come noi osano sfidare il diluvio che, purtroppo guasta l’effetto della sfilata. Nuovo rappresentante della famiglia reale in visita, è il giovane principe Pierre che ruba gli occhi e qualche foto alle più giovani rappresentanti della compagnia. In uniforme da paracadutista, partecipa alle commemorazioni dei caduti alle quali è presente anche un veterano della Liberazione. Dispettosamente, appena finita la sfilata, spunta il sole che ci permette di gustare il rinfresco offerto dalle Autorità. Nel pomeriggio si smonta il campo poi, dopo aver salutato gli amici monegaschi con un arrivederci al prossimo anno, tutti in colonna per affrontare il rientro.
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LA LIBERAZIONE DI CANNES Festa di pubblico e partecipanti per la manifestazione francese che alla fine di agosto rievoca l'entrata delle forze alleate nella città simbolo della Costa Azzurra. Oltre cento mezzi lungo la Croisette
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lassico appuntamento con la manifestazione che rievoca la liberazione di Cannes da parte dei francesi e delle forze alleate nell'agosto del 1944. In ricordo di quell'ormai lontano 24 agosto nella "capitale" della Costa Azzurra si tengono diversi momenti commemorativi che culminano con la grande sfilata per le vie-salotto della cittadina francese. Promotore della
parata l'amico Alain Sauvan, presidente del Club Cannes Groupe Véhicules Historiques che infaticabilmente ogni anno riesce ad ottenere il pieno appoggio delle Autorità per far sfilare lungo la Croisette, tra lo stupore dei numerosssimi turisti, una straordinaria colonna di veicoli militari della seconda guerra mondiale, compresi carrarmati e blindati. Da notare che l'intera città partecipa all'avvenimento. ARMY MOTORS ITALIA
Non sono poche le ragazze e le signore che indossano abiti d'epoca e, come fecero le "giovani" di allora salgono sui veicolo ricreando l'atmosfera di spensierata allegria di quel giorno. Erano le cinque del pomeriggio e la folla scese per le strade a festeggiare le avanguardie americane che penetravano in città. Poi arrivarono i francesi del generale De Gaulle e fu l'apoteosi. La città parve impazzire dalla gioia, i
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In manifestazioni come quella di Cannes è facile entrare nella parte e sentirsi un "liberatore". Sfilare tra ali di folla plaudente lungo i boulevards imbandierati a festa è una esperienza da ricordare. Per questo in molti, ogni anno, fanno di tutto per essere presenti.
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bui anni della guerra e dell'occupazione erano finiti. Solita imponente parata anche quest'anno di mezzi pesanti con i carrarmati in primo piano, ormai un classico della manifestazione ed uno dei suoi punti di forza per richiamare l'interesse del numerosissimo pubblico che gremisce i boulevards imbandierati a festa. Straordinaria come sempre anche
la partecipazione del pubblico, in gran parte composto da turisti provenienti da tutto il mondo. Ai vacanzieri non pare vero mettere mano a fotocamere e smartphone per immortalare mezzi e personaggi che paiono appena usciti da un set cinematografico sulla liberazione di Cannes. Alla Kermesse partecipano, ormai da diversi anni, numerosi nostri soci che per nulla al
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mondo perderebbero questo ormai classico appuntamento e contribuiscono a divulgarne la fama coinvolgendo a ogni edizione nuovi partecipanti. Classico per tutti è anche l'appuntamento con la cucina italiana, affidata alle esperte mani del nostro Lorenzo Scarlata coaudiuvato dalla sua straordinaria famiglia per un successo assicurato.
il club
INFORMA Quote sociali anno 2013 SOCIO EFFETTIVO IMVCC: NUOVA ISCRIZIONE IMVCC NUOVA ISCRIZIONE IMVCC + ASI NUOVA ISCRIZIONE IMVCC +MVPA NUOVA ISCRIZIONE IMVCC + ASI +MVPA RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC +ASI RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC + MVPA RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC + ASI + MVPA RINNOVO DOPO IL 31 DICEMBRE IMVCC RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC + ASI RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC + MVPA RINNOVO ENTRO IL 31 DICEMBRE IMVCC + ASI + MVPA SOCIO FAMILIARE IMVCC *Non riceve nulla
100.00 EURO 142,00 EURO 150,00 EURO 192,00 EURO 75,00 EURO 117,00 EURO 125,00 EURO 167,00 EURO 100,00 EURO 142,00 EURO 150,00 EURO 192,00 EURO 18,00 EURO*
ATTENZIONE: L'ASI richiede per il tesseramento 2013, obbligatoriamente il Codice Fiscale. Preghiamo quindi i Soci di volerlo comunicare al più presto e comunque contestualmente al rinnovo 2013, poiché in difetto non potremo procedere al rinnovo ASI.
ASSEMBLEA SOCIALE IMVCC Il giorno 7 Ottobre 2012, alle ore 14.00, presso l’hotel Terme di Salvarola a Sassuolo si tiene l’Assemblea Ordinaria IMVCC. Assente il Presidente Piero Brezza, impossibilitato a partecipare a causa di una momentanea indisposizione, sono presenti il vice presidente Scarlata e i consiglieri Sanmartino, Caniatti, Cappa Bava, assenti Caimi e Spadi. Soci presenti 4, deleghe 17.
Scarlata da il benvenuto ai partecipanti e propone Caniatti quale presidente dell’assemblea. Caniatti legge la lettera inviata da Brezza ai convenuti (allegata in calce) e da inizio ai lavori. Il bilancio consuntivo 2011 e il bilancio preventivo 2012, preventivamente resi pubblici attraverso la pubblicazione sulla rivista sociale, vengono approvati all’unanimità. Si procede quindi al rinnovo del ARMY MOTORS ITALIA
Consiglio in base alle candidature pervenute al Club. Risultano ricandidati Brezza, Caniatti, Cappa Bava, Sanmartino e Scarlatta ai quali si aggiunge Paolo Thaon di Revel, che illustra brevemente all’assemblea le ragioni che lo spingono a proporsi come consigliere. A fronte del numero di candidature inferiore al limite di consiglieri previsto dallo statuto, il Consiglio viene eletto per acclamazione.
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Il socio Galiani, organizzatore del raduno di Alghero del 2011, interviene dichiarando l’intenzione di pianificare la seconda edizione per la fine di settembre 2013, chiedendo espressamente un aiuto economico al club per finanziare il trasporto dei mezzi più importanti (carri e camion). La formula della manifestazione sarà “ raduno-vacanza”, durerà una settimana e si svolgerà prevalentemente su mulattiere militari in buono stato. Visti i tempi stretti, chiede al Club di decidere per il finanziamento entro dicembre 2012. Il Consiglio prende atto della richiesta e si riserva di esaminarla nel corso della prima riunione dello stesso. Alle ore 14.50 tutti gli argomenti dibattuti, Caniatti dichiara chiusi i lavori ringraziando i partecipanti. A Sassuolo, lì 07/10/2012
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Lettera del Pressidente Cari Amici è con grande dispiacere che quest’anno non posso essere con voi al nostro Raduno Annuale ed a Sassuolo, per di più, fonte per me di tanti bei ricordi ma, purtroppo, una improvvisa e lunga indisposizione mi impedisce di partecipare. Fino all’ultimo ho sperato che il medico e soprattutto il male mi consentisse di parte-
cipare ma non c’è stato niente da fare. Desidero scusarmi con Voi anzitutto per l’anomalia di tenere l’Assemblea annuale in Ottobre, con conseguente disamina dei Bilanci Consuntivo 2011 e Preventivo 2012 in questa data ma motivi di opportunità ci hanno suggerito di tenere l’Assemblea a Sassuolo. Avete ricevuto i bilanci a mezzo della nostra rivista ed oggi, se vorrete, li potrete discutere e, spero, approvare; lo scorso 2011 ha visto un numero di associati pari a 605 ( 480 effettivi, 45 famigliari ed 80 onorari) quest’anno il numero è leggermente aumentato: al momento gli effettivi sono 490, considerando il fatto che dobbiamo rinunciare a molte iscrizioni poiché, da un certo periodo, l’ASI ci contesta l’iscrizione di veicoli civili da parte di Soci non intestatari di veicoli militari. Le manifestazioni di quest’anno hanno avuto un esito positivo: abbiamo partecipato al ASIMILISHOW a Varese con un notevole numero di Soci e veicoli ed anche il nostro raduno di Ternavasso ha avuto un esito più che positivo anche se, il mancato contributo promesso dall’ASI, ci ha costretti a dolorose economie. Come avrete certamente visto dall’inizio dell’anno è in rete il nostro nuovo Sito, decisamente più moderno e funziona-
le che, nei nostri intenti, avrebbe potuto sostituire sia il vecchio Sito che il Forum; abbiamo ricevuto critiche per questa decisione e per venire incontro alle richieste abbiamo quindi, dallo scorso Giugno, rimesso in rete il Forum: tutto questo ha naturalmente avuto un costo e volete sapere quanti Soci da allora se ne sono serviti? QUATTRO. Questo modo di fare da parte di alcuni Soci mi lascia sconcertato anche se, alla mia età, non mi dovrei più stupire. Oggi scade il nostro Consiglio, eletto nel 2009, desidero ringraziare i Colleghi che mi hanno affiancato in questo lavoro, ne dovrete eleggere un altro: quasi tutti noi ci siamo ricandidati e possiamo annoverare anche la candidatura di Paolo Tahon di Revel, grande appassionato e nostro anfitrione da anni al Raduno di Ternavasso, se ci concederete la vostra fiducia ritengo potremo svolgere un buon lavoro nell’interesse della nostra Associazione e del collezionismo. Vi ringrazio per l’attenzione e per la vostra partecipazione, ringrazio i Colleghi Consiglieri e mi auguro di incontravi al più presto, questa volta in buona salute. Piero Brezza
CONSIGLIO DEL 24/11/2012 Nella sala del Ristorante della Tenuta di Ternavasso, alle ore 14,30 del 24 Novembre 2012, si riunisce il Consiglio Direttivo del IMVCC, sono presenti tutti i Componenti eletti dall’Assemblea Sociale del 7 Ottobre 2012. Secondo il primo punto del OdG si procede alla nomina delle cariche sociali: prende la parola Cappa Bava richiedendo se esistano motivi per variare le cariche del precedente Consiglio, alla risposta negativa,
propone quindi Brezza e Scarlata per le cariche, rispettivamente, di Presidente e Vicepresidente-Incaricato alle Manifestazioni per il triennio 2012-2015, tale proposta viene accettata con l’astensione di Brezza e Scarlata. Il Consiglio viene così composto: Presidente: Piero Brezza, Vicepresidente e Incaricato alle Manifestazioni: Lorenzo Scarlata, Consiglieri: Enzo Caniatti, Gustavo Cappa Bava, Aurelio Sanmartino, Paolo ARMY MOTORS ITALIA
Thaon di Revel. Si discute quindi delle Manifestazioni: prima di affrontare quelle future, Sanmartino deplora lo scarso successo di partecipazione del Raduno sociale di Sassuolo tenutosi il 5-6-7 Ottobre e si domanda se non sia il caso di rivedere la decisione consiliare che stabilisce di celebrare la Manifestazione sociale ogni anno in una diversa Regione; Cappa Bava, confermando come il risultato sia stato inferiore alle aspet-
tative, nell’intento di migliorare l’interesse per tutto il movimento si domanda se non sia possibile stabilire una sinergia fra le varie Associazioni che in Italia operano nel settore, anche eventualmente unendole con una forma di Federazione, per sfruttare al meglio le singole capacità organizzative. Brezza, pur ritenendo l’ipotesi interessante, ne esclude la fattibilità ben conoscendo i personalismi e le rivalità che animano le varie associazioni, a proposito ricorda come siano falliti i tentativi svolti in passato di unire in una unica stampa periodica le varie associazioni del settore. Scarlata, ricordando l’impegno profuso nell’organizzazione di Sassuolo precisa come, dovendo adempiere all’obbligo di variare ogni anno la Regione ospitante, questa offerta sia stata l’unica pervenuta e si dice d’accordo ad eliminare questa decisione consigliare ormai troppo vincolante. Brezza pone quindi al voto la proposta di eliminare l’obbligo di celebrare la Manifestazione sociale ogni anno in una Regione diversa scegliendo invece la sede in cui si riscontrino le circostanze più favorevoli alla buona riuscita dell’evento, tale proposta viene approvata all’unanimità. Considerando quindi le possibilità per il 2013 prende la parola Thaon di Revel considerando come, già avvenuto nel settore veicoli storici civili da cui egli proviene, sia decaduto l’interesse per il raduno classico: mostra dei veicoli, pranzo sociale, sfilata in un contesto urbano sempre più indifferente e di come sia necessario immaginare manifestazioni diverse che, a somiglianza di quanto già avviene all’Estero, offrano vari motivi di interesse: esibizioni di veicoli importanti, percorsi fuoristrada e campestri, campi di ricostituzione, eventuali concorsi di restauro e rarità per i veicoli; mette quindi a disposizione la sua Tenuta che, negli ultimi anni, ha dimostrato
essere sede più che adatta a questo tipo di manifestazione. Su tale impostazione concorda anche Caniatti, ritenendo però necessaria la massima sollecitazione ai Soci per sensibilizzare la partecipazione con veicoli importanti, si potrebbe anche ipotizzare delle tematiche particolari: i Dodge, o i GMC, o i Blindati ad esempio. Cappa Bava si dice convinto di poter radunare un notevole numero di veicoli importanti nella sua zona che fortunatamente non dista molto da Ternavasso, per i veicoli più grandi, però, sarà necessario prevedere rimborsi di trasporto a favore dei proprietari al fine di evitare quanto avvenuto quest’anno quando per difficoltà di cassa si è dovuto rinunciare alla partecipazione dei carri. Brezza precisa come, considerando le attuali quantità di tesseramenti, si debba essere molto realisti nell’immaginare le cifre da destinare a questo scopo, prescindendo naturalmente da eventuali auspicate sponsorizzazioni. A questo proposito Scarlata deplora come, quest’anno, sia sfumato il promesso contributo dell’ASI a causa di errori imputabili non al Club ma bensì alla Ditta incaricata dei trasporti a Varese e raccomanda di attivarsi al fine di ottenere un aiuto per il 2013. Si vota quindi sulla proposta di organizzare nell’ultimo fine settimana del prossimo Giugno 2013 (28/29/30) la Manifestazione sociale del Club a Ternavasso, sotto forma dello Show già sperimentato in questi ultimi 2 anni, concentrando tutti gli sforzi e le risorse su questa manifestazione; tale proposta viene approvata all’unanimità. Thaon assicura di fornire al più presto un programma di massima da poter pubblicare sulla Rivista Sociale che raggiungerà i Soci entro fine anno, Sanmartino raccomanda di realizzare un pieghevole/locandina di presentazione della manifestazione da distribuire in occasione dei
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futuri eventi: Borse Scambio, Automotoretrò, Militalia ecc., Cappabava si attiverà da adesso nella sensibilizzazione dei collezionisti della sua zona per una massiccia partecipazione con veicoli importanti. A seguito della richiesta pervenuta nel corso della Assemblea Sociale da parte del Socio Galligani per un contributo economico del Club volto al trasporto di mezzi pesanti per la manifestazione: Raduno-Vacanza da lui organizzata in Sardegna, Scarlata comunica di aver già ricevuto molte adesioni da parte di Soci sia italiani che francesi partecipanti a loro spese. Considerando la natura della manifestazione che prevede escursioni giornaliere su strade litoranee e dell’interno algherese la presenza di mezzi pesanti (carri e simili) viene giudicata inopportuna e pertanto si decide di non aderire alla richiesta. Si valuta quindi l’offerta pervenuta dalla NetServ per la gestione di Sito e Forum per l’anno 2013, si valuta l’opportunità di mantenere aperto il Forum, vista lo scarso interesse dimostrato dagli utenti, considerando il costo per la soppressione e per la gestione dello stesso si decide di conservarlo attivo con l’opposizione di Sanmartino.L’offerta della NetServ viene quindi accettata. Caniatti presenta il conteggio per aumentare il numero delle pagine a colori della rivista sociale come richiesto da Cappa Bava: per l’aumento di un sedicesimo e per tutta la rivista a colori l’aumento sarebbe rispettivamente di circa 2000 e 4000 euro annui, considerata la difficile attuale realtà economica e l’ottima qualità attuale della rivista si decide di soprassedere a tale miglioria. Alle ore 16.30, tutti gli argomenti in OdG dibattuti, il Presidente Brezza dichiara chiusi i lavori ringraziando i partecipanti. Ternavasso lì 24.11.2012
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TERNAVASSO 2013 È QUI LA FESTA
Come abbiamo detto il Consiglio ha deciso di abbandonare la formula dei raduni itineranti e concentrare tutti gli sforzi e le risorse destinati a tale scopo per dare vita a un evento unico nel pur ricco panorama delle manifestazioni dedicate ai mezzi militari. Scartate le rievocazioni storiche, già ampiamente coperte da altri sodalizi e ritenuto inutile replicare l'ASI Milishow, per trovare ispirazione abbiamo volto lo sguardo a quanto avviene fuori dai confini nazionali, individuando l'evento che, a nostro giudizio, in Italia manca, una manifestazione capace di ricreare le condizioni per consentire ai Soci, che lo desiderano, di "vivere" i propri mezzi non limitandosi a mostrarli al pubblico, ma utilizzandoli in assoluta libertà su percorsi capaci di riprodurre le condizioni d'impiego per le quali furono costruiti. Abbiamo soprattutto pensato ai Soci che in collezione non hanno soltanto jeep, che permettono di divertirsi non appena si trova un po' di sterrato, ma veicoli ben più impegnativi, come per esempio gli anfibi e i cingolati, che richiedono ben altri spazi e luoghi. Non si può entrare nel primo lago che capita con i primi e correre sulla strada con i secondi. Ciò è invece possibile in siti come Breitling, divertimento puro. Abbiamo così deciso di ricreare la Breitling italiana, ciò è stato possibile grazie all'entrata in Consiglio di Paolo Thaon di Revel che ha messo a disposizione la sua tenuta, già sede di riuscite manifestazioni, per creare anfiteatri ludici che nulla hanno da invidiare a quelli inglesi. Per chi non conosce Ternavasso, c'è un lago "vero" dove sguazzare con gli anfibi, una cava d'argilla con percorsi di ogni difficoltà, tracciati in radura e nei boschi di diversi chilometri. Mentre stiamo andando in stampa con questo numero di Army Motors, già fervono i preparativi per mettere a punto la macchina organizzativa e, con il "passa parola" ci sono già le prime adesioni. Dimenticavamo, la tenuta comprende anche un campo di volo. Cosa ne dite di poterla sorvolare su una riproduzione del mitico Storch? Sarà solo una delle tante attrazioni che stiamo preparando. Seguiteci sulla prossima rivista e sul sito per conoscere ulteriori dettagli. Cominciate in ogni caso a segnare in agenda la data: 28-29-30 giugno, non potete mancare. Arrivederci a Ternavasso.
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l 3°Raduno multi epocale dei gruppi storici del nord Italia, è un avvenimento frutto dell’iniziativa del gruppo storico Fieschi di Casella, Associazione di volontariato che ogni 2 anni promuove questo evento unico in Liguria, con il patrocinio della Regione, Provincia e comuni della Valle Scrivia. Nella vasta area verde del paese 30.000 mq di terreno pianeggiante adibiti a parco cittadino ed area espositiva si sono dati appuntamento circa 300 rievocatori per un totale di 43 gruppi storici tra i più prestigiosi del nord Italia. Malgrado la pioggia, il sabato sera, si potevano vedere già da lontano brillare i fuochi accesi negli accampamenti che riscaldavano l’aria. Al mattino della domenica il sole splendeva
e i rievocatori hanno dato il via ad una cavalcata attraverso i secoli, dai celti, al medio evo, dal rinascimento, ai napoleonici XX secolo, fino ad arrivare ai gruppi dell’ultima guerra, grazie alla presenza del “Gruppo Storico 2194”. Scorribande, duelli , danze, didattica, usi e costumi, ognuno nel suo genere non si è risparmiato nello spiegare al numeroso pubblico presente la storia, le divise, le curiosità, le battaglie e il gioco. Ed ecco Cavour che prende il caffè con un legionario romano, Napoleone spiega a Isabella Fieschi i segreti stilistici del proprio cappello a tricorno, mentre sullo sfondo i soldati americani del 1944 assistono a un duello all’arma bianca tra due nobiluomini. Il raduno era stato anticipato da un ‘anteprima
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il venerdì con un convegno nel comune sulla storia delle famiglie Fieschi e Spinola e le battaglie per il territorio. I gruppi storici presenti il sabato pomeriggio hanno colorito con la loro presenza il matrimonio della sorella dell’Ass. alla cultura di Casella colpendo gli ospiti presenti per la novità. Al termine della domenica, dopo un corteggio, sul piazzale antistante l’oratorio cinquecentesco si è svolta la premiazione dei vari gruppi e dell’uniforme migliore, insomma bisogna dire che scegliere chi premiare è stato un compito arduo e difficile visto la serietà con cui i gruppi hanno interpretato questo raduno, difficile premiare visto che di essere premiati lo meritavano tutti. Castellano Giuseppe
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CAR AND WAR La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario Alla richiesta da parte dell'esercito di un veicolo da trasporto tattico in grado di affrontare qualsiasi tipo di terreno, la SPA-Fiat rispose progettando, nei primi anni Trenta, lo SPA Dovunque. In alto, un esemplare guida una colonna sulle pietraie africane.
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a Fiat 518 fu una delle prime vetture italiane espressamente realizzate per l'impiego militare. Il motore, derivato dal contemporaneo modello Sport, aveva una cilindrata di poco inferiore ai due litri e disponeva di una potenza massima di 45 CV. I differenti rapporti al cambio a quattro marce, con terza e quarta sincronizzate, resi necessari dall'impiego bellico, consentivano alla torpedo militare di raggiungere una velocitĂ di punta di 85 km/ h, contro i 115 della Sport. Rispetto a questa adottava pneumatici di maggiore
sezione per facilitarne l'impego anche su fondi accidentati. La torpedo militare rimase in servizio anche durante la seconda guerra mondiale. Vettura di prestigio e dotata di un buon comfort, fu utilizzata come auto di servizio dagli alti ufficiali, partecipò in buon numero alla campagna italoetiopica e appare sovente nelle immagini sulle grandi manovre che precedetto lo scoppio del secondo conflitto mondiale. Se la 518 fu trasformata solo in seconda battuta in torpedo per l'esercito, la 508 "Balilla", già in fase di progetto previde la possibilità di essere rapidamente adattata
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32 Sopra, primo piano sul bagagliaio della 508 Balilla spider a tre marce, maggiorato rispetto a quello della versione civile. A destra, un camioncino Balilla a quattro marce, affronta il guado di un corso d'acqua africano durante la campagna d'Etiopia del 1935-36.
all'impiego militare. Vettura del popolo e per il popolo, la piccola 508 Balilla fu presentata per la prima volta in pubblico al Salone dell'Automobile di Milano nella primavera del 1932, era la prima, autentica utilitaria italiana e suscitò un immediato interesse. Il motore, a valvole laterali, aveva una cilindrata inferiore al litro e disponeva di una potenza di 20 CV a 3500 giri/min. Il cambio era a tre marce e la velocità massima di circa 85 km/h. Fu offerta a un prezzo particolarmente alettante: 10.800 lire contro le 18.500 della 509. Fu un successo e la si declinò con diverse carrozzerie: berlina, torpedo e spider. Quest'ultima, a due posti, fu la prima ad essere allestita anche in versione militare. Non differiva molto da quella civile se non per il bagagliaio posteriore di forma squadrata e maggiore capienza, e per le ruote di scorta supportate dai parafanghi anteriori. Oltre alla spider l'esercito adottò il furgoncino da essa derivato, con carrozzeria chiusa e portiera posteriore, che poteva trasportare un carico utile di 300 kg. La
508A fu seguita nel 1934 dalla 508B, la cui maggiore differenza tecnica era costituita dal cambio a quattro marce con terza e quarta sincronizzate. Mentre sotto il profilo estetico si distingueva per la calandra aerodinamica tipo Ardita. Altra particolarità, la guida fu spostata, in ossequio alle nuove normative, stabilmente a sinistra. L'aumento del rapporto di compressione determinò un incremento della potenza a 24 CV, con conseguente aumento della velocità a 90 km/h. Questo tipo potenziato fu realizzato per l'esercito sia in versione spider a due posti sia in quella torpedo a quattro posti e quattro porte, tutte incernierate anteriormente, e dotata di doppia ruota di scorta fissata al bauletto solidale posteriore. Ovviamente fu anche adottato il furgoncino la cui portata era salita a 400 kg. Quest'ultimo fu pure allestito in versione camioncino con cassone in legno e cabina metallica. Le Balilla a tre e a quattro marce furono destinate in prevalenza ai reparti celeri e dell'artiglieria. Il battesimo del fuoco lo ebbero nella campagna
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Sopra, la 508 Balilla spider a tre marce del 1933 che servì a motorizzare i reparti celeri. A destra, i primi modelli avevano il posto guida a destra. All'epoca infatti il costruttore aveva piena libertà di scegliere da che parte installare il volante. Molti adottavano l'impostazione anglosassone.
d'Etiopia e poi nella guerra di Spagna. Robuste e longeve, furono mantenute in servizio anche durante il secondo conflitto mondiale nonostante l'entrata in campo di macchine più moderne e potenti. Nella seconda metà degli anni Trenta la spider fu spesso schierata con equipaggio militare nelle competizioni di regolarità e durata che si svolgevano all'epoca. La torpedo fu invece ampiamente impiegata dall'Arma dei Carabinieri che la utilizzò come vettura di servizio del Corpo ufficiali. Fu in seguito costruita su licenza in Polonia dalla Polski Fiat. Eliminate poi le portiere, fu impiegata come carro comando e carro radio. Dotata di rimorchio fu utilizzata per il trasporto di munizione e il traino di cannoni controcarro leggeri. Durante la campagna d'Etiopia debuttò
sul campo di battaglia un veicolo destinato a far parlare di sé e dal nome eloquente: "Dovunque", fu progettato agli inizi degli anni Trenta dalla SPA-Fiat come risposta alle esigenze dell'esercito di disporre di un mezzo destinato al trasporto tattico su ogni terreno. Per quanto riguarda le parti meccaniche fu utilizzato l'autocarro Fiat 611 a tre assi di cui la coppia posteriore a ruote gemellate era motrice (6x4) e la propulsione era affidata a un sei cilindri a benzina a valvole laterali di 2532 cc di cilindrata. Nella versione militare era dotato di una cabina scoperta di tipo tradizionale, a guida arretrata, e uno spazioso cassone in legno, spesso utilizzato per l'autotrasporto delle batterie campali leggere. Fu scelto per le particolarità tecniche che si prestavano a un'ulteriore evoluzione. Il carrello
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A confronto la spider (in alto) e la torpedo (sopra) a quattro marce. Entrambe sfoggiano la caladra aerodinamica del radiatore tipo Ardita. la terza e la quarta marcia erano sincronizzate. La torpedo a quattro posti recava sul retro doppie gomme di scorta.
posteriore doppio disponeva di due ponti, due differenziali e quattro semiassi. Il sistema consentiva la trasmissione del moto a tutte e quattro le ruote qualunque fosse la posizione di ogni singola ruota rispetto al telaio. Inoltre la sospensione anteriore era costituita da una grossa balestra semiellittica imperniata al centro della traversa del telaio che si allacciava alla robusta barra cilindrica costituente l'assale delle due ruote direttrici indipendenti. La sospensione posteriore prevedeva invece due robuste balestre longitudinali sovrapposte per ogni
lato che si imperniavano in una staffa fissa al longherone. Le estremitĂ anteriore e posteriore delle balestre erano ancorate alla scatola dei due ponti posteriori, dotati di differenziali e semiassi che azionavano il secondo e terzo asse. Sulle ruote motrici i pneumatici tipo "artiglio" erano gemellati e il sistema, nel suo complesso, determinava una grande indipendenza del carrello sia sul piano verticale sia su quello trasversale. Tali caratteristiche furono affinate per realizzare quello che fu inizialmente chiamato autocarro da fuoristrada 612. (continua)
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FOTO ARCHIVIO
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38 Per i carri USA sbarcati in Normandia fu un'amara sorpresa il confronto diretto con i Panzer di ultima generazione che li sovrastavano in potenza di fuoco e gittata dei cannoni. Tuttavia il numero e soprattutto il decisivo aiuto dell'aviazione, finirono per avere ragione dei colossi germanici. Sopra, uno Sherman attraversa ciò che resta di un villaggio francese. A lato, uno Stuart M5 A1 che, come mostra l'altra foto, poteva sparare in movimento.
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Tra i numerosi problemi affrontati dalle forze corazzate statunitensi dopo lo sbarco in Normandia, vi fu la mancanza di un'adeguata rete stradale capace di consentire il rapido deflusso delle grandi unitĂ . Gli imbottigliamenti (sopra) erano frequenti. A lato, un cacciacarri TD M10 in posizione da imboscata. Nella pagina a fianco sopra, uno Sherman esplora un villaggio deserto. Sotto, un semovente M8 e uno Sherman M4A1 in marcia nel bocage.
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I carri leggeri M5A1 non avevano alcuna possibilitĂ contro i Panzer, ma svolgevano un ottimo lavoro in appoggio alla fanteria.
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MEZZI STORICI
MOTO GUZZI TRIALCE Pratico, resistente e soprattutto economico, il mototriciclo realizzato dalla Casa di Mandello dimostrò grande versatilità sul campo di battaglia: dagli infuocati deserti africani alle gelide steppe sovietiche
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gli inizi degli anni Trenta il Regio Esercito italiano chiese alla Moto Guzzi di realizzare una moto espressamente concepita per l'uso militare. Nacque così la GT 17, che diede prova di robustezza e affidabilità soprattutto nella guerra d'Africa (1935-1936). La positiva esperienza portò alla costruzione nel 1938 della GT 20 che faceva tesoro sia degli ultimi sviluppi della tecnica, sia dell'esperienza maturata sul campo. Impiegava
un nuovo motore, derivato dal modello civile S, con il cambio a quattro marce, installato in un telaio notevolmente migliorato, particolarmente alto da terra per facilitare la marcia su terreni difficili. Fu eliminata la regolazione del molleggio posteriore e venne adottata una forcella anteriore a fiancate smontabili per facilitare le riparazioni in caso di incidente. Per poter alzare il motore, il serbatoio dell'olio fu sistemato tra gli elementi superiori del telaio. Le
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ruote erano intercambiabili, indipendenti dal freno, e quella posteriore era dotata di un cricchetto anti-indietreggio che impediva alla moto di scivolare all'indietro sulle salite più ripide. Ne furono costruiti solo 248 esemplari, prima che fosse sostituita dall'Alce, senza dubbio la più celebre moto in dotazione all'esercito italiano durante il secondo conflitto mondiale. Le migliorie introdotte sull'Alce furono a dire il vero minime: la valvola automatica sulla
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Sopra, il pratico segnalatore, fissato nella parte superiore del serbatoio, che indica la marcia inserita. A sinistra, la forcella anteriore a tre molle: la centrale agente in compressione e due laterali agenti a trazione. A destra, sul serbatoio è fissata, oltre alla leva del cambio manuale a quattro marce, una piÚ piccola che comanda le quattro ridotte.
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pompa dell'olio al posto del rubinetto manuale, i paragambe, un cavalletto più robusto, una diversa sistemazione della cassetta degli attrezzi e un differente andamento dello scarico. L'Alce fu prodotta dal 1939 al 1945 in 6390 esemplari, oltre a 669 equipaggiati di-
rettamente con il carrozzino. Fu impiegata su tutti i fronti e in diversi ruoli: dal servizio staffetta a portaordini, mezzo da ricognizione e persino d'attacco per le truppe d'assalto celeri. Fu allestita in versione mono e biposto e adattata al trasporto di mitragliatrici e altre
armi pesanti. L'Alce è ben nota nel mondo del collezionismo di veicoli militari italiani: meno conosciuto e decisamente più raro da trovare è invece il Trialce, il mototriciclo che ne venne derivato per fornire alle truppe un mezzo di trasporto agile, robusto e soprattutto econo-
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mico capace di sostituire il mulo, il generoso quadrupede da sempre fedele compagno del fante italiano in tutti i teatri di guerra. Il Trialce è un mototriciclo e non un motocarro, perché ha una portata fino a 500 chili, mentre il motocarro è fino a 1000 chili. È considerato
un 3x2, ovvero ha tre ruote, ma le motrici sono solo quelle posteriori. È ricco di particolarità inusuali come le quattro marce ridotte o l'indicatore sul serbatoio del rapporto inserito. Sono affascinanti, anche se complessi da azionare, i vari manettini sul manubrio. Quel-
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li dell'esercito sostenevano che il comando del gas a levetta fosse più intuitivo di quello a manopola, ma calibrarlo correttamente, soprattutto in curva, non è una cosa tanto semplice. Poi c'è la levetta dell'anticipo e del ritardo, che occorre imparare a regolare con cura. Infi-
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Sopra, l'impianto di scarico è dotato di doppio terminale. A sinistra, la leva sotto l'anticipo impedisce al mezzo di indietreggiare. Utile sulle strade in pendenza, A destra, un ingegnoso dispositivo consente di bloccare i freni che agiscono sulle ruote posteriori. L'impianto frenante si avvale di tre tamburi a espansione.
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Sopra, il freno anteriore ad espansione e, fissato alla forcella, il fodero della carabina. A destra, la pedivella della nessa in moto.
ne il cambio con la leva manuale. Ci vuole un po' di tempo prima di farci l'abitudine. Altra caratteristica curiosa è rappresentata dal freno posteriore, che ha un particolare sistema che ne permette il bloccaggio, agendo in pratica come un freno a mano. Il Trialce nella sua semplicità era molto razionale: per
esempio le tre ruote erano intercambiabili fra loro e per facilitarne lo smontaggio vi era un crick che aveva un apposito alloggiamento sulla parte frontale del cassone. Questo era realizzato completamente in legno. Nell'esemplare fotografato era stato concepito per il trasporto di munizioni, taniche
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di carburate o di acqua. Esisteva anche un cassone appositamente attrezzato per poter ospitare una mitragliatrice pesante Breda. C'era poi un modello espressamente concepito per essere aviolanciato. Si poteva separare in due per poter venire paracadutato. (segue a pagina 54)
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Sopra, tutto è improntato alla massima semplicità , come il cassone realizzato totalmente in legno, ma in grado di trasportare persino una mitragliatrice pesante. A sinistra la chiave di contatto a chiodo e la copertura in tela per oscurare la luce del fanale. A destra, il crick per lo smontaggio delle ruote intercambiabili.
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Il motore è lo stesso dell'Alce, un solido monocilindrico a quattro tempi, raffreddato ad aria, di 498 cc di clindrata.
(segue da pagina 50) Il Trialce fu impiegato su tutti i fronti, ma in particolar modo in Africa e in Russia, dove diede notevole prova di robustezza e affidabilità anche nelle condizioni d'impiego più estreme. Di meccanica semplice, affrontò senza grandi problemi sia le dune degli infuocati deserti africani sia i tratturi delle gelide steppe sovietiche. Il motore era lo stesso dell'Alce, un solido monocilindrico a quattro tempi, raffreddato ad aria, di 498 cc di cilindrata (alesaggio e corsa: 88 x 82 mm), in grado di erogare una potenza massima di
13,2 CV a 4.600 giri/min, con un rapporto di compressione di 4,7 : 1. La distribuzione era a valvole contrapposte comandate da aste e bilancieri. L'accensione avveniva tramite un magnete MLA 49 Marelli LAN ad alta tensione con comando a ingranaggi. L'alimentazione era assicurata da un carburatore Dell'Orto da 26 mm. Il cambio contava su quattro marce e frizione a secco. La trasmissione era a ingranaggi con dentatura elicoidale tra motore e cambio, a catena a rulli tra motore e riduttore e a catena a rulli tripla tra riduttore e differenziale. Per quanto riguarda
la ciclistica, la sospensione anteriore si affidava a una forcella a tre molle: una centrale agente in compressione e due laterali agenti a trazione. La posteriore aveva molle a spirale poste nella trave centrale del telaio posteriore, con una corsa uguale a metà di quella delle ruote. Il Trialce aveva un passo di 1880 mm e una carreggiata di 1120 mm. Era lungo 1300 mm, largo 950 mm e pesava in pieno assetto di marcia 354 chili. Era in grado di raggiungere una velocità massima di 73 km/h e di superare pendenze del 42,6%. EC
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IL "BALESTRINO" DELLA JEEP
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el mese di agosto 1942 compare su tutte le jeep una semi balestra aggiuntiva sulla sospensione anteriore sinistra. Perché a Toledo avessero deciso di introdurre questa modifica per me è ri-
masto a lungo un mistero, nessuno fra gli esperti consultati era stato in grado di darmi una risposta plausibile. L’ipotesi più accreditata era che servisse a compensare in qualche modo il peso del serbatoio e del guidatore, entrambi a sini-
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stra, la vera ragione risiedeva però altrove: il balestrino serviva per contrastare la torsione del ponte anteriore in frenata, che portava la jeep a sterzare a sinistra per via del particolare cinematismo dell’articolazione dello sterzo. Il fenome-
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no era generato dall’inusuale posizionamento del “pivot arm” (braccio a “L”), imperniato direttamente sul ponte anteriore: in fase di frenata tutto il ponte torceva verso l’avanti, ma l’asta di collegamento con la scatola di sterzo impediva di fatto al braccio del pivot di seguire la rotazione ponte, generando il movimento di sterzata. A partire dall’M38 il difetto fu poi definitivamente corretto imperniando il pivot direttamente al telaio, ma nel 1942 si scelse di aggiungere il balestrino per limitare al minimo la torsione. La scelta di posizionarlo a sinistra era per minimizzarne la distanza dal perno del pivot, che per l'appunto era posizionato sul lato guida. Come ben sa chiunque abbia intrapreso un restauro, l’intero sistema di sterzo ha sempre rappresentato il punto più debole della jeep: la boccola del perno della scatola prende gioco quasi subito, le molle del braccio di sterzo si spezzano per affaticamento, i cuscinetti a rulli del pivot si usurano molto in fretta. Paradossalmente la catena dei giochi se da un lato rende imprecisa la guida dall’altro smorza la tendenza a sterzare a sinistra in frenata, pertanto una jeep “usurata” avrà (entro certi limiti…) un comportamento più sincero. Gustavo Cappa Bava Nella foto della pagina precedente è evidenziato nella foto il pivot arm, imperniato sul ponte anteriore. Nei modelli successivi il pivot e' imperniato sulla traversa del telaio. In questa pagina, i disegni che ne illustrano il funzionamento e il "balestrino".
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SASSUOLO 2012
LA SPETTACOLARE RISERVA NATURALE DELLE SALSE DI NIRANO HA FATTO DA PALCOSCENICO AL RADUNO IN TERRA EMILIANA. TRA IL ROMBO DELLE ROSSE DI MARANELLO E LO STRANO GAMA GOAT
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’ormai classico raduno d'autunno a Sassuolo ha avuto quest'anno l'appoggio dell'IMVCC ed ha richiamato nella cittadina emiliana un discreto numero di mezzi anche se prevalentemente provenienti dai luoghi limitrofi. A fare gli onori di casa c'erano i veicoli della collezione Gibertini, tra cui, una volta tanto, spiccava anziché un veicolo della seconda guerra mondiale, un originalissimo Gama Goat che pareva appena uscito dalle paludose risaie del Sud-Est asiatico. Lo possiamo
definire il papà dell'HummVee, fu concepito alla fine degli anni Cinquanta per muoversi sui terreni difficili e navigare nelle paludi. È infatti un veicolo semi-anfibio a sei ruote motrici che assicurano la propulsione anche in acque non troppo agitate, come appunto le paludi. Il curioso nome deriva dall'unione di Gama (Roger Gamount) il suo ideatore e Goat, in inglese capra. Il codice militare completo è invece: M561, 6x6 tactical 1.5 ton truck. L'idea di creare un simile veicolo venne ARMY MOTORS ITALIA
per rispondere alle critiche delle forze francesi impegnate in Indocina che, dotate prevalentemente di mezzi americani, ne avevano denunciato tutti i limiti nell'impiego in un teatro di guerra ben diverso da quello europeo ed asiatico dove erano stati con successo utilizzati durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1959 l'Advanced Research Projects Agency (ARPA) diede il via a un progetto di ricerca denominato "Agile" al fine di realizzare un veicolo adatto alla guerra nel Sud-Est asiatico. Per la
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costruzione furono messe in competizione varie aziende tra cui Clark, General Motors e LeTourneau. Alla fine il compito fu affidato alla Consolidated Diesel Electric Company (CONDEC). In tutto furono fabbricati circa15.300 Gama Goat in vari allestimenti compreso quello ambulanza (M792). Tutti erano predisposti per essere aviotrasportati e paracadutati. Tuttavia nell'impiego pratico in Viet-Nam non si dimostrarono quei veicoli tattici e polivalenti che i test di prova avevano fatto sperare. Allo scadere del contratto la produzio-
ne fu sospesa. L'entrata in campo dei più moderni e ben più versatili HummVee ne determinò l'alienazione da parte dell'esercito americano. Restano in ogni caso veicoli affascinanti, ricchi di particolari soluzioni tecniche, a partire dal motore a tre cilindri, due tempi Diesel di 2610 cc di cilindrata, in grado di erogare una potenza massima di 77 kW a 2800 giri/ min. Ciò che consente al veicolo, lungo 5,76 m e con un peso di 3300 kg, di raggiungere su strada piana una velocità massima di 89 km/h. Accompagnati dal Gama ARMY MOTORS ITALIA
Goat, la colonna ha raggiunto la vicina Maranello per la visita al Museo Ferrari creando non poco stupore tra le centinaia di visitatori, moltissimi stranieri, che ogni giorno affollano quello che, soprattutto all'estero, viene considerato come una sorta di santuario dei motori. Accanto al museo, vi sono agenzie del Cavallino che, previa prenotazione, affittano le "rosse" per un breve test su strada. Mezzi militari e supercar si sono così mischiati per una grande festa dei motori. Lasciata Maranello la colonna si è diretta al castello di
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Pagina a fianco e sopra, i veicoli in sosta davanti al castello si Spezzano, antica dimora della famiglia Pio di Savoia. Oggi ospita il Museo della Ceramica, l'Acetaia Comunale e un eccellente ristorante. Nella pagina a fianco in basso, il breve excursus fuoristradistico. A sinistra, la Weasel della collezione Gibertini. Progetto del 1942 nato dalla necessitĂ per l'esercito americano di avere un veicolo tattico da utilizzare nelle Aleoutine, minacciate da una imminente invasione da parte delle forze giapponesi. A fianco, come sempre numerosi i partecipanti in uniforme d'epoca.
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Il Gama Goat fu espressamente realizzato alla fine degli anni Cinquanta per operare nei teatri di guerra del Sud-Est asiatico. Doveva essere in grado di muoversi agilmente sugli impervi sentieri di montagna da qui il nome Goat (in inglese capra) -, sia navigare senza problemi nelle paludi di cui è particolarmente ricco il Sud-Est asiatico. Per rispondere a tali esigenze fu concepito un autelaio articolato a sei ruote con angolo di rotazione dell'asse longitudinale del ponte centrale rispetto alla cassa di 15 gradi, della parte posteriore rispetto a quella anteriore di 30 gradi e dell'asse trasversale della parte posteriore rispetto a quella anteriore di 40 gradi. Può quindi superare ogni ostacolo.
Spezzano appartenuto alla famiglia Pio di Savoia che lo trasformò in un palazzo nobiliare con corte porticata rinascimentale. Oggi ospita il Museo della Ceramica con excursus dalle tecniche di produzione dal Neolitico ad oggi, attraverso ricostruzioni di archeologia sperimentale di oggetti, strumenti e fornaci, ambientazioni e
allestimenti interattivi. Completa il percorso un laboratorio della ceramica. Nella torre pentagonale del castello è invece ospitata l'Acetaia Comunale, altro vanto del territorio assieme alla ceramica. Dopo aver gustato i piatti della cucina tipica emiliana, magistralmente serviti dal ristorante La Castellana, breve, ma intenso perARMY MOTORS ITALIA
corso fuoristadistico per raggiungere la riserva naturale delle Salse di Nirano. Spettacolare fenomeno geologico di fanghi salati e acque fossili fredde che si depositano a forma di cono e polla, dando al paesaggio un aspetto vagamente lunare. Rientro al campo dove era stata allestita una piccola, ma qualificata borsa-mercato.
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