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ECCELLENZE
PORTA APERTA ALL’INNOVAZIONE
La nostra missione è occuparci di infrastrutture per le città, per favorirne la crescita. Anche nel mondo IoT costruiamo in prima battuta reti, installate sui pali della luce e lasciate in dono al governo cittadino e a chiunque le voglia utilizzare per erogare servizi. Su questa base, abbiamo dedicato una newco ai progetti basati su oggetti connessi, capace in tre anni di superare le cento persone e i 10 milioni di euro di margine operativo lordo. Marco Moretti, Cio di A2A
Da tempo la digitalizzazione delle fabbriche passa per l’implementazione di soluzioni legate all’Internet of Things, sia per obiettivi di efficienza operativa sia per gestire la transizione a un processo decisionale realmente basato sulle informazioni, e non solo sull’esperienza di chi lavora. Di recente, abbiamo allargato il tiro verso gli allevamenti, per applicare il concetto di “digital twin” e consentire di governare i processi operativi indipendentemente dalla fisicità e dal presidio in loco. Gianluca Giovannetti, Cio di Amadori
Al di là della declinazione nell’ambiente di produzione, l’IoT svolge un ruolo fondamentale anche su alcuni dei nostri prodotti. Seggiolini anti abbandono, termometri e bilancia integrata sono primi esempi di applicazioni, che intendiamo estendere ad altri ambiti, come il ciclo pappa, le culle o il riscaldamento del latte. Roberto Villa, IT director di Artsana Già nel 2014 avevamo avviato un progetto per connettere i nostri frigoriferi installati in vari punti vendita in Europa e oggi siamo arrivati a oltre mezzo milione. Dal semplice monitoraggio, siamo evoluti verso un oggetto che attualmente può generare azioni di proximity marketing e che restituisce grandi quantità di dati, enucleati in un data lake e lì analizzati per generare insight a valore aggiunto in grado di tradursi in azioni concrete. Damiano Marabelli, CioCentral-Eastern Europe business unit di Coca-Cola
Efficienza e velocità sono i due concetti che ispirano le nostre attuali applicazioni in ambito IoT. Nelle fabbriche possiamo controllare meglio il funzionamento delle macchine di produzione del latte, mentre è in fase di sviluppo un progetto che ci consentirà di acquisire con maggior anticipo i dati qualitativi del prodotto prelevato dai nostri trasportatori presso gli allevamenti. In tutti i casi, il tempo reale appare un elemento importante in fase sia di acquisizione sia di trasmissione e riteniamo che il 5G possa farci fare un ulteriore salto di qualità. Massimiliano Cusumano, Ict director di Granarolo
La parte essenziale del business di Veolia in Italia è concentrata sull’efficienza energetica e lì si sono sviluppati importanti progetti basati sul contributo della sensoristica intelligente. Uno dei più rilevanti è Hubgrade, una soluzione digitale che consente di gestire e analizzare in tempo reale i dati riguardanti tutti i vettori energetici, ma anche acqua e rifiuti, per avere consapevolezza dei consumi, per razionalizzarli e, in prospettiva, per fare manutenzione predittiva degli impianti che gestiamo, sfruttando il potenziale del machine learning. Fabrizio Locchetta, Cio di Siram Veolia
Al di là del monitoraggio e dell’efficientamento delle attività nei nostri stabilimenti di produzione, stiamo iniziando a valutare l’impiego dell’IoT anche per raffinare l’offerta dei nostri prodotti, in particolare nel campo della rubinetteria. Stiamo valutando soluzioni che potranno migliorare l’esperienza d’uso dei nostri clienti. Jaures Righetti, responsabile soluzioni Cad di Ideal Standard
Si può dire che l’IoT ci abbia consentito di far rientrare al lavoro i nostri dipendenti, in sede o nei cantieri, in condizioni di massima sicurezza, terminato il lockdown della prima parte del 2020. La piattaforma che abbiamo implementato permette di controllare ogni aspetto del funzionamento della nostra sede e far sì
che ogni dipendente possa organizzare con precisione le proprie attività. Anche sui cantieri, la tecnologia supporta la gestione e la sicurezza delle persone che vi lavorano. Max Panaro, group organization, Ict & system quality vice president di Maire Tecnimont
Il monitoraggio degli impianti di produzione è un elemento chiave per il nostro business. Manutenzione preventiva, settaggi o rilevazione dei consumi energetici sono attività consolidate e producono grandi quantità di dati. Per poter ricavare informazioni concretamente utili e nuovi sviluppi, dovremo rafforzare la collaborazione con i colleghi delle operations. Marco Campi, Cio di Marcegaglia
Stiamo studiando l’applicazione dell’IoT in vari ambiti. Lavoriamo con stabilimenti allocati su diverse sedi, quindi innanzitutto vogliamo controllare in modo più puntuale il processo produttivo, ma guardiamo con interesse anche allo studio sul comportamento del nostro consumatore nell’utilizzo del divano e all’impiego nei negozi per valutare la correlazione fra modalità di esposizione dei prodotti e vendite. Pierangelo Colacicco, Cio di Natuzzi
Già da qualche tempo abbiamo avviato riflessioni sulla possibilità di sfruttare sensori e simili oggetti per studiare meglio la relazione con la nostra clientela, composta soprattutto da installatori elettrici. La comprensione del livello di frequentazione dei nostri punti vendita e il rapporto con il posizionamento dei prodotti ci aiuteranno a fare analisi utili a migliorare il nostro business. Angelo Redaelli, Cio di Sacchi Elettroforniture
In quanto produttori di bevande, per noi l’interesse verso l’Internet of Things si è fin qui indirizzato essenzialmente verso gli ambienti di produzione. Qui abbiamo costruito un processo strutturato di monitoraggio continuo, che parte dai sensori sulle macchine e arriva a un database centralizzato dove si realizzano elaborazioni di tipo statistico o report in tempo reale per il monitoraggio della produzione. Claudio Basso, Cio di Acqua San Benedetto
L’IoT ci aiuta già da qualche tempo a pianificare meglio i riempimenti dei serbatoi di gas industriali e medicinali, al centro delle nostre attività. Dovendo coordinare le nostre esigenze di trasporto con il fabbisogno dei clienti, possiamo ora sapere quando i grandi serbatoi si avvicinano allo svuotamento. Il collegamento con il Crm e con il sistema di pianificazione ci consente di personalizzare il servizio e di lavorare d’anticipo anche per le consegne dei contenitori e delle bombole. Riccardo Salierno, Cio di Sapio Group
Se i dispositivi elettromeccanici rappresentano la nostra tradizione, la componente elettronica di home automation è quella che più di tutte ci consente di sfruttare l’IoT per ottenere informazioni utili sia per migliorare il valore dei nostri prodotti sia per fornire opportunità di erogazione di nuovi servizi ai nostri clienti. Manutenzione remota ed energy management sono le frontiere di più recente sviluppo. Alessandro Ravagnin, responsabile marketing sistemi di Vimar
LA CONVERGENZA FRA IOT, BIG DATA E AI
La ricerca conferma le tendenze osservabili sul mercato, che abbiamo saputo accompagnare anche forti delle nostre esperienze di gruppo nell’industria e nell’automazione, ma anche nei trasporti, nell’energia, nelle Tlc e in altri ambiti. Anche in Italia viviamo un progressivo allargamento di scopo rispetto al ruolo dell’IoT nelle applicazioni di fabbrica digitale, con una valorizzazione della visione olistica, che passa per l’integrazione dei dati di macchina con l’intero patrimonio informativo aziendale. Vi sono coinvolti più processi che ruotano attorno alla produzione, con la consapevolezza che analytics e machine learning esprimono il loro potenziale attraverso una più ampia correlazione dei dati disponibili. Perciò parliamo di convergenza tra IoT, big data e Ai, con una piattaforma che in casa Hitachi si chiama Lumada. L’obiettivo è creare un’architettura unificata dei dati, che possa operare sull’edge così come sull’IoT data lake, in deployment ibrido, per garantire un’efficace chiusura del loop, rendendo misurabile il Roi. La convergenza tra IoT, big data e Ai ha trovato sempre più frequente applicazione sulle reti e infrastrutture tecnologiche distribuite geograficamente e la trasposizione di applicazioni su equipment, asset e device connessi è sempre più naturale, ad esempio su soluzioni per il monitoraggio del territorio e gli smart space. Proprio questa varietà di casi d’uso richiede l’evoluzione delle tecnologie in un’ottica di versatilità, agnosticità rispetto agli hardware di campo, interoperabilità ed estensibilità rispetto a un ecosistema tecnologico in continua evoluzione. Devrim Di Finizio, Responsabile Digital Solutions Software Unit, Hitachi Vantara Italy
BODY CAM, LE ALLEATE NELLA LOTTA AL CRIMINE
Sedici videocamere Axon Body 3 aiutano i poliziotti a documentare e geolocalizzare i reati.
Il lavoro delle forze dell’ordine notoriamente non facile. Ma la tecnologia può contribuire a trasformarlo, rendendo più efficaci, più sicuri e più mirati gli interventi di contrasto al crimine. Succede a Ravenna, dove per la prima volta in Italia si sta sperimentando l’uso delle videocamere Axon Body 3, un modello indossabile che si mimetizza sulla divisa dei poliziotti, per entrare in funzione istantaneamente grazie ai suoi sensori. La Polizia Municipale di Ravenna ha deciso di adottare 16 body cam di ultima generazione per supportare i suoi uomini nelle quotidiane attività di vigilanza. Fino a ieri, usando una telecamera tradizionale, per documentare un reato o una situazione di pericolo in corso i poliziotti dovevano perdere minuti preziosi. Ora invece basta un gesto della mano per attivare la funzione di registrazione video. “L’impiego sistematico delle body cam, innovazione assoluta nell’amministrazione italiana della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, ha trovato l’importante sostegno del Procuratore della Repubblica e del Prefetto e riscosso ampia approvazione tra i cittadini,” ha dichiarato Andrea Giacomini, comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Ravenna. “La loro sperimentazione, conclusasi recentemente, ha messo in evidenza rilevantissimi vantaggi rispetto alla capacità di prevenire comportamenti illeciti e di produrre affidabili referti a beneficio delle Autorità preposte a giudicare fatti”. Il progetto non si è limitato all’adozione delle 16 videocamere indossabili: la polizia municipale della città romagnola è la prima agenzia in Europa a implementare Axon Respond for Devices, un software che permette di inviare informazioni di gelocalizzazione (sfruttando i sensori Gps delle Body 3) e allerte in tempo reale. Grazie ai dispositivi e al software in uso, il corpo di polizia può ora documentare meglio le proprie attività quotidiane, condividere informazioni con altri team, gestire con più efficacia il lavoro. Se, per esempio, si trovano in una situazione che richiede di chiamare i rinforzi, i poliziotti possono usare le funzioni di geolocalizzazione e di live streaming per indicare ai colleghi, in automatico e con la massima precisione, dove e come intervenire. Il chip del dispositivo, dotato di funzioni di intelligenza artificiale, può riconoscere alcuni tipi di evento (per esempio i colpi di arma da fuoco) per attivare allarmi in automatico. Il terzo ingrediente del progetto è stato l’acquisto delle licenze d’uso di Axon Evidence, una piattaforma per la gestione delle prove digitali: attraverso un portale Web, la Municipale di Ravenna può conservare le prove in formato non cartaceo, archiviarle, catalogarle, e può cercare e condividere file. Si eliminano così i costi, le complicazioni e il disordine di flussi di lavoro basati su documenti cartacei o su supporti digitali piuttosto macchinosi da usare e poco flessibili, come i Dvd. “I quindici operatori del mio reparto hanno fornito ottimi feed back sull’utilizzo delle Body Cam Axon”, testimonia il Commissario Stefano Bravi, a capo dell’Ufficio Polizia Giudiziaria e Pronto Intervento, “mettendoci così nelle condizioni di approcciarci al meglio all’utilizzo sul campo delle nuovissime AB3, dotate di una tecnologia a dir poco futuristica per i nostri normali contesti operativi”.
LA SOLUZIONE
Axon Body 3 è una videocamera indossabile di piccole dimensioni, resistente ad acqua, polvere e urti. Può registrare audio e video in alta risoluzione, archiviare i filmati nella memoria interna, trasmettere filmati in streaming in tempo reale e indicare dati di geolocalizzazione grazie al Gps integrato. Include funzioni di attivazione automatica, mappe, notifiche e crittografia su dispositivo.
LO STORAGE NON RALLENTA I PROGRESSI DELLA CONOSCENZA
L’ateneo ha adottato una soluzione di archiviazione a blocchi software-defined, proposta da E4 Computer Engineering, per assicurare velocità alle proprie attività di calcolo scientifico.
Venti dipartimenti, 17 biblioteche, 13 musei e collezioni, più di 250 fra corsi di laurea, master, scuole di specializzazione, corsi di dottorato, 1.500 docenti e poco meno di diecimila studenti immatricolati: sono i numeri dell’Università di Pisa. A questo patrimonio l’ateneo associa la sua attività di ricerca e calcolo scientifico, poggiate su un data center che ha recentemente compiuto un salto tecnologico con l'adozione di una nuova architettura di storage,in grado di supportare impegnative attività di machine learning, di analytics, di calcolo genomico e altro ancora. L’obiettivo era ottenere un sistema di elaborazione dati su larga scala, che non creasse alcun rallentamento, a zero latenza e ad alte prestazioni. Ma come? L’università ha scartato l’idea di aggregare risorse di archiviazione locali ad alte prestazioni: una strategia, questa, che può determinare performance non ottimali, compromettendo le prestazioni dello storage stesso e rallentando così l’intero data center. La giusta risposta è arrivata da E4 Computer Engineering, solution provider emiliano specializzato in negli ambiti del supercalcolo, degli analytics ad alte prestazioni, dell’intelligenza artificiale e del deep learning. La soluzione proposta si basa sullo storage a blocchi software-defined, sui dischi a stato solido NVMe (l’acronimo sta per memoria non volatile Express, un protocollo di trasferimento rapido per le memorie a stato solido) e su interfacce di rete che raggiungono velocità di trasmissione di 200 Gb/s. L’installazione è stata battezzata Usti, acronimo di “Ultrafast Storage, Totally Integrated”, e in effetti velocità e integrazione sono le due principali caratteristiche di questa infrastruttura. Per il block storage è stata utilizzata la tecnologia NVMesh di Excelero, un’architettura di storage definito dal software che permette di aggregare efficientemente le risorse flash NVMe su più server, senza influire sulla Cpu di destinazione e dunque senza sottrarre risorse computazionali alle
LA SOLUZIONE
Usti impiega la tecnologia di software-defined storage NVMesh di Exceler, unità Ssd Digital Ultrastar DC SN640 di Western Digital (da 1,6 TB, con latenza di lettura QoS costante di 85 µs durante l'esecuzione di carichi di lavoro misti casuali) e schede di rete Infiniband di Mellanox. L’infrastruttura può scalare fino a un massimo di 128 nodi.
altre applicazioni. L’unità Ssd scelta è la Digital Ultrastar DC SN640 di Western Digital, modello mainstream adatto per attività di caching o storage primario. Il terzo ingrediente di Usti sono le schede di rete Infiniband di Mellanox, che hanno il duplice scopo di ridurre la latenza e di aumentare l’efficienza delle applicazioni. Questa soluzione può essere implementata e usata all’interno dell’architettura prescelta in formato “nativo”, cioè erogando funzionalità di block storage, oppure in combinazione con i principali file systems paralleli. “Il Green Data Center dell’Università di Pisa sta implementando una architettura innovativa di calcolo e storage a supporto dei nuovi workload di calcolo scientifico”, spiega Maurizio Davini, chief technology officer dell’Università di Pisa. “Usti ci ha permesso di completare al meglio l’infrastruttura di Gpu Computing e si è dimostrata una soluzione ideale per la facilità di implementazione e per le eccezionali performance”.
NUOVA “LUCE” SUL BUSINESS GRAZIE AL GIUSTO ERP
L’azienda trevigiana, specializzata in illuminazione Led, con il software di Infor ha ottenuto vantaggi di standardizzazione dei processi, integrazione e semplificazione.
Nei progetti di trasformazione digitale, l’Erp è spesso un protagonista. Perché per quanto tradizionali, quasi immancabili in qualsiasi azienda, questi software non sono tutti uguali e a seconda delle loro caratteristiche possono fare la differenza, regalando agilità (o, viceversa, rallentando) il business. Così dimostra il caso di Linea Light Group, azienda trevigiana nata nel 1976 e rappresentativa del made in Italy nel campo dell’illuminazione Led professionale e di design. Vi lavorano oltre 550 dipendenti, suddivisi fra le due sedi operative e gli stabilimenti italiani e le filiali e agenzie commerciali sparse in Europa e in Asia. A questa frammentazione geografica corrispondeva una scomoda frammentazione tecnologica: l’Erp utilizzato in Italia, basato su Ibm AS/400, era slegato dai vari sistemi in uso nelle varie filiali e agenzie del gruppo. L’azienda aveva bisogno di armonizzare le attività operative in tutti i Paesi esteri, semplificare l’accesso ai dati e di dotarsi di strumenti con cui poter automatizzare, snellire e sostenere le attività del gruppo. Esigenze a cui ha saputo rispondere Infor: il suo Erp specifico per il settore manifatturiero, Infor LN, ha attratto Linea Light Group per le sue caratteristiche di usabilità, per la gestione multilingua, per la capacità di offrire visibilità su dati altamente profilati e funzioni di ricerca della informazioni. In fase decisionale e nella realizzazione del progetto (che è tuttora in corso) l’azienda è stata supportata da 2WS, un partner di Infor. Per ogni tipologia di filiale e agenzia del gruppo sono stati definiti dei modelli “core” e dei modelli di gestione, tutti poi implementati in Infor LN. Si è partiti dal modello della filiale commerciale britannica, per proseguire con il modello agenzia, e con la sede di Singapore, arrivando poi nel 2019 allo sviluppo del modello filiale (nel quale sono state integrate le funzionalità
LA SOLUZIONE
Infor LN è un Erp con funzionalità specifiche per il settore manifatturiero, come il controllo completo della linea di assemblaggio e la visibilità sulla supply chain (produzione, spedizione, assistenza, garanzia e ricondizionamento). È disponibile in 21 lingue e offre conformità alle normative locali per 49 Paesi. per le attività di warehouse management per le sedi in Francia e Polonia. Ultime tappe, l’estensione alla filiale tedesca e il completamento dell’area Finance a Singapore e nel Regno Unito. Per poter integrare e automatizzazione i flussi di dati delle filiali e agenzie da e verso la corporate, è stata sviluppata un’interfaccia per far comunicare Infor LN con il sistema basato su AS/400 di Linea Light Italia. Nel corso della primavera del 2020 Infor LN è stato integrato con la soluzione di Business Intelligence aziendale, così da consentire l’analisi completa di sell-out e sell-in per tutte le filiali che utilizzano l’Erp. La tecnologia Infor ION, impiegata per integrare LN con il sistema in uso dalla Corporate, ha permesso di automatizzare i flussi intra-company relativi a listini, articoli, offerte di vendita, ordini di acquisto, fatture passive. Standardizzazione dei processi, integrazione e semplificazione dei flussi di dati, migliore visibilità sulle informazioni interne sono alcuni dei risultati raggiunti. “Infor LN rappresenta un’importante opportunità per il gruppo”, ha dichiarato Manuel Minute, group IT manager di Linea Light Group, “consentendoci di affrontare la digital transformation necessaria per gestire al meglio il business delle filiali worldwide, garantendo la visibilità completa delle informazioni e rinforzando controllo e supporto da parte degli headquarter”. Per il futuro, l’azienda trevigiana prevede di ottimizzare il modello generale e valutare l’estensione di Infor LN ad altre filiali e agenzie estere di Dubai, Russia e Spagna e alle agenzie commerciali italiane.
DIGITAL HUMAN INTERFACE - IL VOLTO UMANO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
dove: https://www.assintel.it/eventi/digital-human-interface/ quando: 13 aprile perché partecipare: Durante il webinar organizzato da Assintel (Associazione Nazionale Imprese Ict) si discuterà di chatbot, software di analisi dei dati e nuove tecnologie di intelligenza artificiale “empatica”.
SMART MOBILITY, TRANSPORT & LOGISTICS SUMMIT
dove: https://www.theinnovationgroup.it/events/smart-mobility-transport-logisticssummit/?lang=it quando: 21 aprile perché partecipare: L’evento di The Innovation Group, a partecipazione gratuita (previa iscrizione), aiuta a capire come stanno cambiando i servizi e le modalità di trasporto urbano, ma anche la logistica dell’e-commerce. I partecipanti all’evento riceveranno un ebook del professor Carlos Moreno, “Urban life and proximity at the time of covid-19”.
TRASFORMAZIONE DIGITALE & INNOVAZIONE 2021
dove: https://www.worldclassbusinessleaders.com/events/TDI21I#agenda quando: 21 aprile
perché partecipare:
L’evento racchiude casi studio, tavole rotonde, workshop e un’area per il networking con gli altri partecipanti e le aziende presenti come relatori o sponsor (Amplifon, Aws, Bayer, Bennet, Generali e altre).
IT’S ALL BANKIN& INSURANCE
dove: NH Milano Congress Centre e online quando: 18 maggio perché partecipare: La mostra convegno mette a confronto banche e assicurazioni sulle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica e di processo e sulle nuove sfide da affrontare per restare competitivi.
ADOBE SUMMIT
dove: https://summit.adobe.com/na/ quando: 27-29 aprile perché partecipare: L’evento virtuale gratuito (per tutti i titolari di account Adobe) riunisce keynote e 200 fra sessioni tecniche e workshop, e dà la possibilità di interagire con gli esperti.
RED HAT SUMMIT
dove: https://www.redhat.com/en/ summit quando: 27-28 aprile perché partecipare: Tra sessioni plenarie, aree demo, testimonianze dei clienti, si farà il punto sulle ultime novità e sul futuro dell’open source.
RSA CONFERENCE
dove: https://www.rsaconference. com/usa quando: 17-20 maggio perché partecipare: Uno dei più importanti appuntamenti annuali di cybersicurezza in questa edizione digitale esplorerà i trend del 2021 e il tema della resilienza.
In vista di possibili variazioni di data, suggeriamo ai lettori di consultare i siti Web degli organizzatori.