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IL LAVORO IBRIDO DÀ NUOVO IMPULSO ALLE STAMPANTI
Secondo le stime di AssoIT, nel 2022 il segmento consumer & office ha raggiunto un giro d’affari di 1,666 miliardi di euro. Crescono i servizi.
Il mercato delle stampanti in Italia ha subìto l’effetto di numerosi fattori, che spaziano dalla digitalizzazione dei documenti al lavoro remoto, per arrivare alle esigenze di sostenibilità, che spingono anche le aziende a contenere il più possibile lo spreco di carta. L’andamento del segmento consumer & office ne ha risentito e, dopo aver chiuso il 2019 con un volume di vendite pari a 1,923 miliardi di euro, l’anno successivo ha registrato un calo di poco inferiore al 20%. Un calo per ora non recuperato, nonostante la lenta ripresa in corso. I numeri arrivano da AssoIT, l’associazione che raccoglie i produttori di soluzioni di stampa, digitalizzazione e gestione documentale, e che rappresenta un comparto da 70mila addetti e circa tre miliardi di valore, includendo anche tutto il mondo industriale e della grafica. “Usciamo da un periodo difficile, contraddistinto da nuove sfide e problematiche come lo shortage di materie e componenti, però possiamo dire di averlo affrontato bene e di po- ter guidare le evoluzioni in corso con i nostri gruppi di lavoro”, ammette il presidente Marcello Acquaviva, che è anche managing director di Brother Italia.
Se il segmento commercial & graphics ha segnato una ripresa più netta ed entro il 2024 dovrebbe recuperare i valori del 2019, quello legato agli uffici e al consumer ha maggiormente sofferto di il rallentamento della produzione, pur avendo chiuso il 2022 con una crescita dello 0,9%, per un valore complessivo di 1,668 miliardi di euro. “Ancora non riusciamo a evadere il backlog di domanda accumulato”, commenta Rossella Campaniello, vice presidente di AssoIT e printing system business director di Hp Italia. “Ci sono però importanti elementi di spinta. A cominciare dal rinnovo tecnologico, che incide soprattutto sulle vendite dell’hardware e ci porta a stimare che il segmento nel suo complesso crescerà dell’1,8% nel 2023”.
A fare da traino non c’è solo la necessità di ammodernare il parco instal- lato, ma anche la crescita dei servizi. “Il luogo di lavoro”, conferma Campaniello, “oggi è un concetto più allargato e fluido rispetto al passato e questo genera una nuova domanda di servizi di stampa gestita, ma anche di sicurezza dei processi e di riduzione dell’impatto ambientale. Si cerca una qualità certificata e l’appoggio a fornitori affidabili per gestire la transizione”. Questo segmento vale oggi 265 milioni di euro e crescerà in termini di peso percentuale sul valore totale, con la parte dei servizi innovativi destinata ad arrivare al 35,4% nel 2024. AssoIT ha delineato una mappa delle trasformazioni in atto e del loro peso strategico, indicando che la mobilità in supporto al lavoro ibrido e la scansione come leva per la dematerializzazione sono i fattori a minor complessità e con orizzonte di breve termine. Cybersecurity in ottica Gdpr, gestione documentale come evoluzione della stampa gestita e sostenibilità sono, invece, le tendenze che richiederanno più impegno e tempo per compiersi, coinvolgendo valenze tanto operative quanto sociali.
Da una ricerca delle stessa AssoIT è risultato che dal 2011 a oggi ci sia stata una riduzione del 46,2% nel consumo energetico del sistemi di stampa e sono altissime (sopra il 90%) le percentuali di riutilizzo dei materiali e di corretto smaltimento dei consumabili. “Parliamo di un mondo che appare virtuoso e che va comunque guidato verso l’adozione di buone pratiche in fase di acquisto, formazione agli utenti e policy di sicurezza e, infine, utilizzo consapevole”, sottolinea Massimo Pizzocri, vice presidente di AssoIT e amministratore delegato di Epson Italia.
Roberto Bonino