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IL MACHINE LEARNING INCONTRA LA GESTIONE DOCUMENTALE

L’intelligenza artificiale che velocizza e migliora il lavoro si applica anche alla classificazione automatica dei documenti. Si chiama AI Classifier l’ultima novità di Siav: un programma che mette insieme funzioni di machine learning e di gestione documentale. Gli algortimi integrati consentono di individuare la categoria di appartenenza di un documento, di classificarlo e di inserirlo nei flussi più adeguati, riducendo in tal modo il carico di lavoro manuale solitamente destinato a queste operazioni.

“Siamo partiti da un prototipo e lo abbiamo sperimentato inizialmente al nostro interno”, ha raccontato Stefano Delli Ponti, head of innovation di Siav. “Ora abbiamo una soluzione facilmente personalizzabile sulle caratteristiche dei nostri clienti, scalabile e fruibile in modalità SaaS e completamente integrata nel nostro sistema di gestione documentale Archiflow”. La classificazione automatica si può applicare a moltissimi ambiti, tra cui anche la Pec. “Le aziende ricevono ogni giorno comunicazioni di tutti i tipi, raramente collegate tra loro, e sono spesso oggetto di flussi molto elevati di messaggi, che devono essere smistati a diversi destinatari interni”, ha fatto notare Alessandro Fabris, product manager di Siav. “Grazie all’integrazione con AI Classifier, il Pec manager di Archiflow è in grado di classificare il testo e gli allegati delle email senza alcun intervento manuale. Questa funzionalità, in combinazione con un sistema di smistamento basato su regole, consente di attivare meccanismi di inoltro automatico delle email al destinatario di competenza in base alla classificazione del messaggio. Si alleggerisce così il lavoro delle segreterie, minimizzando al contempo il tasso di errore”.

Più in generale, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale aiuta ad accedere in modo puntuale alle informazioni e individuare ciò che serve all’interno di archivi anche molto voluminosi. La capacità di predire quale percorso seguirà un certo documento, all’interno dei processi definiti nelle aziende, è un altro elemento distintivo, mentre l’integrazione nativa con il sistema documentale permette l’archiviazione dei messaggi e delle ricevute secondo logiche sicure e aderenti alle normative.

Per ora a beneficiare della novità è il prodotto-faro di Siav, ovvero il sistema di gestione documentale Archiflow. A seguire arriverà anche l’integrazione in Silloge, programma che mette insieme il document management, la collaborazione e la gestione dei workflow. “Il consolidamento del lavoro ibrido ha fatto esplodere le comunicazioni digitali”, aggiunge Fabris, “ragion per cui diventa essenziale per le aziende riuscire a governare questa massa di informazioni e i relativi processi”. Siav sta anche esplorando il campo dell’intelligenza artificiale generativa, per la quale prevede ci possano essere ”sviluppi molto interessanti per i clienti, per esempio integrando OpenAi con l’information retrieval e coniugare la gestione documentale di base con la capacità di selezionare contenuti sulla base di argomenti specifici”, ha spiegato Delli Ponti. R.B.

STANDARDIZZAZIONE FLESSIBILE, LA “TERZA VIA” DEL SOFTWARE

Talentia Software propone due piattaforme (Human Capital Management e Corporate Performance Management) con declinazioni verticali e nazionali, ma rapide da implementare.

Meglio un software standardizzato, uguale per tutti, già “pronto all’uso”, o meglio una soluzione personalizzata in base alle necessità del singolo contesto? Talentia Software, multinazionale francese specializzata in tecnologie per le risorse umane e la gestione finanziaria e amministrativa, ha scelto la “terza via” della standardizzazione flessibile. I suoi software dialogano con i principali Erp, Crm e altri prodotti diffusi sul mercato, ma con verticalizzazioni e declinazioni geografiche specifiche e con la possibilità di impostare parametri personalizzati per il singolo contesto d’uso. Un modo per consentire ai clienti (tipicamente, medie e grandi aziende) di adottare una soluzione customizzata, che si adatti alle dinamiche del settore di riferimento ed sia conforme alla regolamentazione nazionale. Senza, però, impiegare molti mesi o anni per partire. Un esempio è, in Italia, l’integrazione nativa con il gestionale di Zucchetti. “La nostra forza è il fatto di avere dei modelli preconfigurati ma allo stesso tempo adattabili alle esigenze dei clienti. Ci adattiamo alle esigenze di settori verticali differenti, dal retail, all’industria della moda, ai servizi”, ha raccontato Marco Bossi, head of Hcm business unit di Talentia Software in occasione di un recente incontro con la stampa. La sigla Hcm sta per Human Capital Management ed è una delle due aree di offerta: una piattaforma per la gestione e la valorizzazione delle risorse umane, che mette insieme funzionalità di e-learning, recruitment, misurazione delle performance, sviluppo delle carriere e altro ancora. L’altra area è quella del Corporate Performance Management (Cpm), che si concretizza in una piattaforma di reporting finanziario con funzioni di gestione del budget, previsioni, consolidamento, closing e analisi dei dati tesa a migliorare i processi decisionali. La tecnologia di Talentia si pone “a cappello” delle soluzioni di gestione delle paghe e all’Erp, ovvero rende omogenei i dati contenuti in altre applicazioni.

Per entrambe le componenti dell’offerta le vendite sono in crescita, anche in Italia. In ordine di “peso” sui ricavi della multinazionale, il primo Paese su scala globale è la natia Francia, cui seguono Svizzera (dove la concentrazione di banche e società di servizi finanziari alimenta la domanda di soluzioni Cpm) e l’Italia al terzo posto con un giro d’affari annuo di 11,5 milioni di euro. “Il mercato italiano è molto importante per noi e ha avuto nell’ultimo anno una crescita di fatturato del 24%”, ha commentato Bossi. “Un risultato ottenuto puntando su SaaS, che ci permette di strutturare non solo la vendita del software ma anche di tutti i servizi collaterali”. Tra i clienti italiani spiccano Ferrovie dello Stato, Coop Alleanza 3.0, Ovs, Benetton, De Agostini e Damiani. Alcuni hanno adottato le soluzioni Hcm, altri quelle di Cpm, altri ancora entrambe. “I due sistemi si incontrano”, ha spiegato Pascal Palmisciano, Cpm professional service director di Talentia Software. “I dati del modulo Hcm relativi ai dipendenti e al budget delle HR possono integrarsi con il sistema di gestione delle paghe”. La filiale italiana funge anche da competence center internazionale e inoltre nella sede Bari (oltre che in Francia e in Romania) si realizzano le attività di sviluppo software. “Oggi reclutiamo neolaureati e li formiamo internamente, con un percorso che dura almeno tre anni”. Lo staff della filiale italiana conta attualmente una novantina di collaboratori, e l’azienda è sempre alla ricerca di nuovi talenti.

V.B.

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