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CON IL "GEMELLO" LA FABBRICA È PIÙ SMART
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La tecnologia che fa riferimento al virtual twin non è nuova, con tagli e nomi diversi viene applicata da anni da molte aziende manifatturiere per accelerare, efficientare e rendere più sostenibili diversi processi: dalla progettazione alla manutenzione, dalla produzione al marketing. In estrema sintesi si tratta di creare un “gemello virtuale” di un prodotto, un macchinario, una fabbrica, per simularne il comportamento senza affrontare i costi dello sviluppo fisico del processo/oggetto. Technopolis ha intervistato Marco Oldani, Director Of Business Development, Consultant & Manufacturing Team di Dassault Systèmes, per capire meglio caratteristiche e prospettive dei virtual twin
Che cos’è esattamente un virtual twin?
È una copia virtuale di un asset reale sul quale è possibile mappare i dati che arrivano dal campo, e su cui si possono fare simulazioni di diversa natura, come performance e sostenibilità, per valutare diversi scenari alternativi e con i quali possiamo ad esempio disegnare scenari collaborativi.
Perché sostenete che il virtual twin sia un concetto, prima ancora che una tecnologia?
Perché porta vantaggi a prescindere dai risultati puntuali: il gemello virtuale introduce un vero cambiamento in azienda, abilitando la trasformazione di prodotti e processi.
In che senso “processi”?
Ad esempio la ridefinizione della supply chain: oggi le catene di fornitura sono molto “volatili”, le aziende devono essere molto veloci e reattive per modificarle in tempi stretti. Il gemello virtuale può permettere di studiare diverse alternative, calcolando i Kpi di performance ma anche di sostenibilità (ad esempio quanta CO2 viene consumata lungo l’intero processo), prima di aprire un nuovo centro produttivo in una qualsiasi regione del mondo. Con i nuovi paradigmi globali-locali e con la logistica collaborativa, il gemello virtuale resta uno dei pochi strumenti in grado di direzionare le imprese verso le decisioni migliori. Un secondo esempio è l’ottimizzazione dei processi produttivi. Si è sempre cercato di renderli efficienti, ora i manager devono sapere anche quanto impattano. Fare un cambiamento nel mondo reale richiede tempo ed energie, nel mondo virtuale è possibile proporre varie alternative in poche ore o giorni.
Perché ha citato la collaborazione? Che cosa ha a che vedere con il gemello virtuale?
Se è vero, come è vero, che oggi è fondamentale la collaborazione tra diversi dipartimenti e ovviamente tra diverse persone, oggi che la produzione è delocalizzata e segmentata in diversi siti ci sono meno possibilità che tutti gli attori del processo possano vedere e toccare fisicamente le macchine e i manufatti. Questo porta a un minor coinvolgimento ma anche a errori e difetti nel prodotto finale. I gemelli virtuali, sui quali tutti possono interagire anche a distanza, possono aiutare a ritrovare quello spirito collaborativo che rischiava di venire meno. Chi lo ha provato, nei diversi reparti come progettazione, ingegneria, produzione, fino ad arrivare ai responsabili di stabilimento e al procurement (i virtual twin consentono di ottimizzare i codici e ottenere quindi prezzi e costi inferiori), non tornerebbe più indietro. Perfino nel marketing e nelle vendite, oggi soprattutto nei mercati del lusso, i gemelli virtuali vengono utilizzati con efficacia per indirizzare e collezionare i feedback dei clienti.
Come Dassult Systèmes può aiutare le aziende nel loro percorso?
Implementare il concetto di gemello virtuale richiede una trasformazione, perché è proprio un modo diverso di lavorare. Questa trasformazione deve essere abilitata dalla tecnologia. Dassault ha reso disponibile la piattaforma Experience, in cloud oppure on-premise, che consente a diverse aziende (dalla produzione di barche di lusso fino alle t-shirt) di implementare gemelli virtuali. La nostra piattaforma si differenzia da altre sul mercato perché abbraccia veramente tutti i processi e può aiutare tutte le industry. Ci sono poi in Dassault diverse figure professionali che supportano il cliente nell’affrontare il percorso di trasformazione: di solito il difficile è fare il primo passo, poi però molto presto si vedono i risultati e si procede spediti.