Odissea - raccontata dai bambini di 5 anni

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Odissea Raccontata dai Bambini

Scuola dell’Infanzia AGORA’


A cura dei: Bambini e delle Bambine della sezione dei 5 anni Insegnanti: Maura Marastoni - Rita Morellini Insegnanti di Sostegno: Omayra Prampolini - Diletta Ronzoni P.e.a. Jessica Cerchiari - Vittoria Nascimbeni Ausiliaria: Maria Messina


Premessa L’Odissea narra del viaggio di ritorno durato circa 10 anni del protagonista Odisseo, o Ulisse con il nome latino, dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell'Iliade. Odisseo sarà sottoposto a diverse prove per poter giungere sano e salvo alla sua patria, nella quale, con il costante appoggio della dea Atena, riuscirà, dopo grandi sforzi, a tornare. Durante il viaggio sua moglie Penelope è contesa dai pretendenti che spadroneggiano in assenza di Odisseo. Gli episodi più significativi sono l'incontro con la ninfa Calipso che, invaghita di lui, lo tratterrà presso la sua abitazione per sette anni circa; successivamente si imbatterà in altri personaggi quali Nausicaa, figlia del re dei Feaci, che lo condurrà al palazzo; Polifemo, che verrà accecato e dal quale Odisseo riuscirà a sfuggire grazie alla genialità del suo stratagemma; la maga Circe, le sirene e molti altri.. Il poema si conclude con il ritorno in patria di Odisseo, la strage dei Proci e il riconoscimento di Odisseo da parte di Penelope e di Laerte, suo padre.


Ma perché leggere un poema epico ai bambini?

Perché l’Iliade, come l’Odissea, sono anzitutto grandi storie: le storie di tutte le storie, che si sono tramandate nel corso dei secoli attraverso la narrazione orale. Non dobbiamo sottovalutare i giovani lettori. Anche loro, come gli adulti, chiedono alla letteratura di parlare con coraggio delle questioni decisive: la vita, il dolore, l’amore, la morte. Come diceva Italo Calvino “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha veramente da dire.”


I Erano passati venti anni dalla fine della guerra di Troia ed era da venti anni che non si vedeva piĂš Odisseo e tutti credevano che era morto ma solo due speravano che fosse vivo: era Penelope che era sua moglie e Telemaco che era suo figlio.

Penelope e Telemaco


I Proci che erano i principi di Itaca, consumavano tutte le sue ricchezze, sprecavano tutto, uccidevano tutti i suoi buoi, tutte le sue pecore e si ubriacavano senza pietà, gli consumavano anche tutte le sue scorte di vino. Perché i Proci volevano che la madre di Telemaco sposasse uno di loro e lei diceva: “Quando avrò finito di finire il telo che serve per avvolgere il papà di Odisseo quando muore, dopo sposo uno di voi”.

Invece di notte Distruggeva il telo. Non lo distrugge, ne disfa un pochino così non finisce mai. Di giorno telava e di notte disfava così non poteva sposare i Proci.

Penelope che tesse la tela


La dea Atena vuole aiutare Telemaco e si trasforma in Mente un amico di suo padre1. Gli dice di fare una riunione e di chiamare tutti gli abitanti di Itaca nella piazza più grande del paese. Quando ci sono tutti Telemaco dice che i Proci non vogliono andare a casa loro e gli stanno consumando tutte le sue ricchezze. I Proci erano tantissimi perché erano di tante città, il più coraggioso dei Proci era Antinoo che dice: “Cosa vuoi fare? Scatenare una guerra contro di noi? È colpa di tua madre perché promette una cosa ma poi non la fa mai. Quindi andate tutti a casa.” Giù dal cielo allora scendono due aquile che si graffiano il collo e la testa: era un segno di morte per i Proci. I cittadini vanno tutti a casa e il gruppo si scioglie resta solo Telemaco, e Atena si trasforma in Mentore, un amico di Odisseo e ci dice: “Prendi le provviste, il vino e delle cose buone da mangiare, io prenderò una nave e venti comandanti (marinai), per andare a cercare notizie di tuo padre a Pilo e a Sparta”. Telemaco va nel suo palazzo nella stanza segreta e prende il tesoro con la serva vecchia di Odisseo e lo porta sulla nave quando è notte, però non dice niente a sua madre perché è un segreto. 1 In verità gli uomini non possono vedere gli dei perché ”i dei” non si possono far vedere dagli umani perché sono accecanti.


Telemaco va prima a Pilo e c’era anche Mentore che però era Atena in verità. Quando arriva c’è il re di Pilo Nestore, che è un amico di suo padre che fa un banchetto sulla spiaggia, lo hanno accolto e ci dice che può stare qua a dormire per un giorno e ci danno i vini più dolci e i cibi più buoni. Mentore dice: “Io dormo sulla nave e sto in piedi per sicurezza” poi gli ha detto al Re di Pilo, di portare a Telemaco una carrozza e dei cavalli per andare a Sparta da Menelao. Nestore ci racconta che quando hanno vinto Troia i greci hanno litigato, alcuni si sono schierati con Agamennone che volevano fare una preghiera ad Atena e gli altri si sono schierati con Menelao che volevano tornare subito a casa. Odisseo voleva stare con Menelao ma poi è tornato indietro con la sua nave, da Agamennone con quella metà dei greci, perché ha litigato con Menelao.

Navi di Odisseo


Quando torna mattina Telemaco va a Sparta con il figlio giovane di Nestore e anche là c’era un banchetto perché festeggiavano il matrimonio dei figli di Menelao e di Elena che erano diventati grandi. Menelao e Elena ci dicono a Telemaco che assomiglia tanto a suo padre Odisseo e tutto quello che è successo: che il suo papà è stato molto bravo e che non l’hanno visto mai più. Poi un indovino ci ha detto una cosa molto importante: mentre stava tornando da Agamennone Odisseo si è scontrato contro un’isola Ogigia della dea Calipso, e lei lo ha tenuto prigioniero. Telemaco racconta quello che stanno facendo i Proci a casa sua e Menelao si arrabbia perché se torna Odisseo i Proci vedranno la morte. I Proci scoprono da un mendicante (mercante), mentre stavano giocando a freesbee e al giavellotto, che è andato via Telemaco e una cattiveria li assalì e gli vogliono fare un’imboscata2. La serva vecchia di Odisseo dice a Penelope di non avere paura perché tornerà suo figlio, è andato via con qualcuno che gli poteva salvare la vita: Atena. 2 Imboscata è quando ti nascondi che non ti vedono e poi salti fuori e combatti


II Gli dei sapevano che Odisseo era vivo sull’isola di Ogigia prigioniero della dea Calipso. Atena parla con tutti i dei di lasciare andare Odisseo, allora fanno una riunione e Zeus dice di far andare Ermes sull’isola Ogigia e dire a Calipso3 di lasciare andare Odisseo. Però un “deo” del mare Poseidone, non voleva aiutare Odisseo che aveva accecato suo figlio Polifemo. Poseidone era il papà dei ciclopi.4

Dea Calipso

3 Calipso cerca di togliere ad Odisseo il ricordo della sua isola, di sua moglie e di suo figlio ma non ci riesce perché niente può togliere dal cuore la nostalgia di Itaca, di sua moglie e di suo figlio. 4 Il ciclope è un gigante grandissimo, alto come una montagna o come un palazzo, con solo un occhio nella fronte.


Ermes si mette gli stivali d’oro, no erano i sandali d’oro, così può volare sul mare però prima impugna il suo bastone e dopo parte per andare sull’isola Ogigia, scende nella grotta di Calipso e gli dice di lasciare andare Odisseo. Lei è disperata però è costretta perché lei è meno forte di Zeus, allora va da Odisseo che cià gli occhi bagnati dalle lacrime e dice: “Smettila di piangere, domani partirai per andare a costruire una zattera”. Quando viene l’aurora 5 il sole stava sorgendo, erano passati quattro giorni e la zattera era finita e Odisseo è partito. Un onda gli fa a pezzi la zattera, è stato il dio del mare Poseidone che era tornato da una vacanza a fargli questa onda perché era arrabbiato che gli aveva accecato suo figlio Polifemo, non voleva che tornasse a casa. Vede che gli dei lo hanno aiutato e allora il papà di Polifemo scatena una onda gigante che solleva la zattera che si rompe.

Zattera di Odisseo

5 l’aurora è quando il sole viene su presto, presto la mattina, prima del canto del gallo, prima che la sveglia suona.


Per fortuna una dea lo aiuta ad affrontare le onde del mare arrabbiato e gli dice: “Metti questo velo divino”. Odisseo se lo mette e nuota fino sulla spiaggia dei Feaci. Si toglie il velo, lo butta in mare perché lo ridà alla dea. Aveva bevuto tanta acqua ma per fortuna non era morto! Vengono delle ragazze che giocano a palla con Aurora (Nausicaa e le sue ancelle), vedono Odisseo che dorme in un cespuglio e vanno tutte via perché pensavano che era un mostro, era tutto sporco, ma era buono e allora lo mettono in un fiume e lo lavano, ci danno da mangiare che ci aveva tanta fame che era tanti giorni che non mangiava e poi dice la principessa: “Vai a piedi con le mie ancelle e io vado piano con il carro, poi io vado con le mie ancelle nel mio castello e tu vai nel campo sacro di Atena e dopo, tra qualche minuto, vieni al castello e chiedi aiuto a mia madre”.

Castello dei Feaci


Odisseo va nel castello e si butta per terra davanti ai piedi della regina e fa delle preghiere di accompagnarlo a Itaca e lei dice:”Domani avrai una nave tutta tua”. Poi fanno un banchetto e un mendicante suona, no è un cantante che canta la guerra di Troia e a Odisseo ci vengono le lacrime perché si ricorda la guerra di Troia che sono morti tanti guerrieri.

Cavallo di Troia

Allora vanno fuori a fare dei giochi, delle gare: il pugilato, la corsa, la lotta, il lancio del disco… così non è più triste.


Arriva un principe che fa arrabbiare Odisseo che non voleva giocare con lui. Ci dice: “Sei troppo vecchio per giocare, non ci hai abbastanza forza”. Odisseo allora prende un disco grande, grande e lo lancia. Fa un lancio grandissimo che supera tutti gli altri dischi e dopo l’assemblea era tutta muta perché era un lancio impossibile e dopo quel principe ci chiede scusa e ci da la sua spada per fare la pace. Poi Odisseo racconta tutte le sue avventure ai Feaci, al Re Alcinoo e alla regina. Ci racconta che prima va dagli amici dei troiani (Ciconi), e combatte anche contro di loro perché così prende tutte le loro ricchezze.

Odisseo combatte i Ciconi


Poi va dove mangiano il loto che è una frutta buonissima e i suoi soldati vogliono sempre stare lÏ a mangiarla e li deve legare per portarli via.

Lotofagi: i mangiatori di loto


Dopo con le sue navi ha incontrato il ciclope nell’isola dei ciclopi. Odisseo voleva vedere come sono fatti i ciclopi e ci va con i suoi dodici compagni e gli altri tengono a bada le navi . Vanno dentro alla caverna del ciclope e quando arriva ha chiuso l’ingresso della caverna, si è messo a mungere le pecore poi dopo ha acceso il fuoco per fare il formaggio e ha visto che c’erano degli uomini. Gli ha detto: “Chi siete voi?” Odisseo gli ha detto che erano dei provenienti da Troia. Il ciclope allora ne ha presi due, li ha sbattuti tre volte per terra e c’era tutto il sangue e il cervello fuori. Poi li ha tagliati con il coltellaccio e li ha mangiati e poi ha bevuto il latte e si è messo a dormire.

Ciclope Polifemo


La mattina mangia altri due uomini, così rimangono in otto poi chiude la caverna con il sasso così non scappano. Ma Odisseo era furbo, ha un’idea: prende un ramo lungo e con i suoi soldati ci fa la punta, lo infuoca e quando viene Polifemo lo nasconde. Polifemo mangia altri due uomini così rimangono solo in sei, Odisseo ci porta del vino buono da bere e lui ci dice che gli fa un dono 6 : lo mangerà per ultimo. Polifemo ci chiede come si chiama e lui dice: “Nessuno” perché era più furbo, non ci vuole dire il suo vero nome e poi si è addormentato perché si è ubriacato. Allora prendono il bastone infuocato e lo mettono dentro l’occhio di Polifemo e con la punta ci fanno male e la girano nell’occhio per farla entrare più bene.

Odisseo e i compagni accecano Polifemo

6 Ma non è un dono, perché dopo che li ha mangiati tutti mangia anche lui. Un dono è tipo che non lo mangia, un dono è che lo aiuta ad andare via da quell’isola, oppure fargli un regalo, o spostare la roccia e lasciarlo libero con i suoi compagni, almeno aiutarlo.


Quel bastone per lui era come una scheggia però gli fa male e lo acceca e urla, vengono gli altri giganti che erano i suoi fratelli che erano lì accanto, e lui dice: “E’ stato Nessuno” e allora vanno via. Poi loro (Odisseo e compagni), erano ancora tanto furbi che si mettevano sotto le pecore legati con una corda e Polifemo li sentiva con le mani solo sopra, no sotto la pancia, cosi scappano dalle navi. Quando sono un po’ lontani Odisseo gli dice il suo nome vero, Polifemo si arrabbia, gli lancia i sassi ma loro scappano.

Odisseo e i compagni si nascondono sotto le pecore per sfuggire a Polifemo


Arrivano dal dio del vento Eolo che gli da tanti venti dentro a un sacco e gli dice: “Non apritelo che ci sono i venti che vi portano indietro”. Dopo però Odisseo si è addormentato e quando sono vicino a Itaca aprono i venti. Loro, i suoi compagni, erano tanto curiosi che l’hanno aperto e così vanno lontano da Itaca che erano già arrivati, credevano che c’era l’oro e invece c’erano solo i venti. La nave torna indietro dal dio del vento che si è stupito, Odisseo gli dice quello che hanno fatto i suoi compagni e dopo non li aiuta più, gli da un vento che li fa allontanare.

Eolo il dio del vento


Vanno sull’isola dei giganti cannibali che prendono i sassi e affondano tutte le barche dei compagni di Odisseo ma la sua no perché l’ha legata a un sasso un po’ lontano perché non si fidava mica tanto a stare vicino, ha fatto bene!!!

Lestrigoni: i cannibali giganti


Dopo arrivano nell’isola della dea Circe, i compagni di Odisseo vanno a vedere cosa c’è su questa isola e vengono trasformati in maiali, erano stati incantati dal canto della dea dalla voce umana e dopo Circe ci ha dato da mangiare e da bere un vino che li ha fatti diventare dei maiali. Uno si era nascosto dietro all’albero è andato da Odisseo e gli dice di venire. Prepara l’arco, le frecce e la spada e poi Odisseo va a vedere cosa è successo. Ermes gli dice: “Mangia questa pianta così non può trasformarti in maiale”. È un erba magica dal fiore bianco. Odisseo mangia e beve ma non si trasforma in un maiale, non fa nessun effetto, prende la spada e gli salta addosso come se la volesse uccidere e Circe dice: ”Me lo aveva detto Ermes che tu tornavi. Tu sei Odisseo. Vieni con me nel mio letto a fare l’amore”. “No, devi liberare tutti i miei compagni e non ingannarmi.” Vanno nel porcile e gli uomini non sono più dei porcellini, sono trasformati in umani e loro sono felici e festeggiano.


Dea Circe


Circe dice che prima di andare via deve però andare nel paese dei morti (Ade), che un indovino Teresia, gli deve dire il suo destino. Ma lì c’è solo nebbia, non si vede niente. Odisseo taglia la testa a una capra nera e un’altra nera e dopo l’indovino viene e beve il sangue della capra e dopo dice delle cose vere: che non può sfuggire alla rabbia di Poseidone ma se non fa niente ai buoi sacri e le vacche sacre, non è detto che il suo ritorno sarà impossibile, ma se le mangiano Zeus scatena la rabbia degli dei. Poi vede sua madre, la abbraccia ma però non ci riesce.7 Poi parla con i soldati che sono morti in battaglia: Agamennone, Achille, Aiace…

Ade: il regno dei morti

7 Perché lei è morta, quando uno muore ci viene prima lo scheletro poi niente. La sua mamma è diventata come un fantasma, è come un ombra, non si può abbracciare.


Torna dalla dea Circe che dice: “Quando vai a casa stai attento alle sirene che ti incantano e vai vicino allo scoglio di Scilla invece che quello di Cariddi perché lei ha solo sei bocche che mangiano invece Cariddi fa un tornado con la sua bocca risucchia tutta la nave e la risputa. È meglio perdere un po’ di uomini, no tutti.”

Sirene


E loro vanno in quello di Scilla che apre tutte le sue bocche e mangia solo sei uomini però prima vanno dalle sirene. Odisseo taglia dei pezzettini di cera, li rotola e li mette dentro le orecchie dei suoi amici poi lo legano i suoi amici cosÏ non può scappare e andare dalle sirene che cantano molto bene ma se vai da loro ti uccidono.

Scilla e Cariddi


Remano veloci e vanno nell’isola del Sole e uccidono le vacche sacre e le pecore sacre perché si sono dimenticati la promessa di Odisseo e perché hanno così tanta fame che le hanno uccise. Odisseo aveva sentito l’odore di carne arrosto e aveva capito subito che l’avevano fatto, li sgrida e fa una preghiera a Zeus. Ma Zeus lancia un fulmine, fa una tempesta e distrugge tutta la nave e muoiono tutti ma Odisseo no e finisce dalla dea Calipso, dopo scappa e finisce dai Feaci ma lì non lo racconta perché loro lo sanno, era già lì.

Isola del sole


Il re dei Feaci Alcinoo dice a Odisseo di non partire subito perchè gli vogliono dare dei regali, il giorno dopo lo portano a Itaca ma lui sta dormendo è troppo stanco perchÊ ha combattuto tanto allora lo mettono a letto sulla spiaggia con la coperta tutta avvolta e tutti i regali. Il dio del mare si arrabbia con i Feaci che hanno aiutato Odisseo e fa diventare la nave uno scoglio piantata per terra in fondo al mare e loro sono morti annegati.

La nave dei Feaci giace in fondo al mare


III Atena aveva fatto tutta la nebbia e non si poteva vedere niente . Quando si sveglia Odisseo vede un signore e ci dice: “Ma dove mi trovo?” perché lui non sapeva che era Itaca, dormiva quando sono arrivati. In verità era Atena travestita che ci dice che è a Itaca, tira via tutta la nebbia e diventa lei così Odisseo la riconosce e poi va a dire a Telemaco che il suo papà è arrivato. Odisseo si incammina nei boschi e va da un suo fedele compagno, Eumeo, che era un guardiano dei porci. Non vede che è Odisseo perché Atena lo aveva trasformato come un vecchio ma lo accoglie e ci prepara da mangiare due porcellini arrosto.8

8 Perché i greci dovevano essere gentili con gli ospiti e gli invitati, sennò gli dei si arrabbiavano moltissimo.


Telemaco è a Sparta che stava dormendo e non riusciva a dormire perché pensava a suo padre. Atena gli dice che non doveva passare con la nave dagli scogli di Itaca, perche lì vicino i Proci lo stavano aspettando per un agguato 9 Allora di notte Telemaco sale sulla sua nave e va a Itaca così non lo vedono i Proci perché non ci va vicino agli scogli. Poi va da Eumeo il guardiano dei porci, perché lì c’era suo padre che glielo aveva detto Atena di andare lì ma lui non lo sapeva che c’era Odisseo. Ci dice: “Chi sei?” lui dice che è Odisseo e lo abbraccia e lo bacia. Però prima Telemaco non è molto sicuro, poi quando capisce che è il suo papà davvero perché ci ha fatto vedere la cicatrice nella gamba, lo abbraccia e lo bacia. Fanno un piano per uccidere tutti i Proci. Prima Telemaco va da solo al palazzo e dopo dice a suo padre di dire a Eumeo di accompagnarlo al palazzo, però si deve vestire da mendicante così nessuno lo riconosce.

9 Un agguato è tipo un’ imboscata, è quando qualcuno si nasconde, si avvicina e poi spara.


I Proci quando lo vedono ridono, lo prendono in giro, gli danno un calcio poi gli dicono vattene e gli rompono sulla schiena una sedia ma lui non si muove come una roccia perchÊ è forte e non si è fatto niente, ha dei muscoli di ferro.

Un Procio rompe una sedia sulla schiena di Odisseo


Telemaco dice: “Meno male che l’ospite non si è fatto male se no vi avrei ucciso” Ma un altro mendicante dice: “Vattene via dal castello” Odisseo dice: “C’è spazio per tutti e due” ma l’altro non vuole, fanno la lotta e con un solo pugno Odisseo stende l’altro mendicante e lo trascina fuori per un piede. Penelope chiede a Odisseo come si chiama, da dove viene e lui si inventa che è un principe di Creta. Non gli dice la verità perché se dopo lo dice a tutti non può fare la sua vendetta. I Proci ci dicono a Penelope: “Guarda che lo abbiamo capito che tu di giorno la fai (la tela), e di notte la disfacevi…” - “Va bene, allora facciamo una gara, sposo quello che riesce a tendere l’arco di Odisseo e attraversare tutti gli scudi (le scuri).” Ma non ci riescono perché ci riesce solo lui, è il più forte di tutti, vince Odisseo e i Proci si arrabbiano.

Odisseo trapassa le scuri tirando una freccia con l’arco


Odisseo dice ai suoi servi: “Chiudi la porta e legala con una corda” così nessuno può entrare e neanche scappare. Quando Odisseo tende l’arco, i Proci diventano pallidi perché trapassa 10 il collo di Antinoo. “Hai ucciso il più forte di noi, adesso noi ti uccidiamo”. Ma i Proci non lo sanno che quello è Odisseo sennò non lo dicevano, ci dicevano. “Scusa!”. Dice: “Io sono Odisseo” i Proci volevano scappare ma lui non ci ha pietà, per loro non c’è rifugio perché hanno chiuso tutte le porte, non si può né entrare né uscire. Vogliono prendere le armi ma non ci sono perché le hanno messe in una stanza segreta 11. I Proci c’hanno solo le loro spade e combattono ma Odisseo è fortissimo, combatte anche Telemaco, Eumeo e un altro suo amico e poi Atena li aiuta. I colpi dei Proci li fa andare fuori bersaglio, quelli di Odisseo e dei suoi amici li fa andare in centro.

10 Quando la freccia entra di qua (davanti al collo) ed esce di qua (dietro al collo), entra e esce in un colpo solo 11 Erano molto furbi loro, i Proci non possono far niente, hanno anche staccato tutte le spade, gli scudi, gli elmi che erano appesi nel muro.


Odisseo uccide il guardiano delle capre che lo aveva insultato12 poi chiama le serve (ancelle), che non gli sono state fedeli e gli fanno pulire tutto il pavimento sporco di sangue, portare i cadaveri dei Proci fuori e dopo Telemaco le impicca 13. E adesso la vendetta è compiuta!

Odisseo uccide i Proci

12 Gli aveva detto delle brutte parole, lo aveva preso in giro. 13 Ti appendono al muro per il collo, ci legano una corda nel collo e poi loro si strozzano e muoiono. Quando sulla bocca ci mettono un nastro adesivo per non parlare, non mangiano da giorni e allora muoiono. Quando lo strozzano uno non riesce piĂš a respirare e se non respiri muori, si perchĂŠ se uno lo leghi dal collo non respiri piĂš.


Odisseo chiama Penelope, allora Euriclea la va a svegliare e ci dice che è Odisseo quel mendicante. Lui subito ci racconta un’altra storia ma dopo ci dice la verità ma lei non ci crede: “Non può essere, Odisseo è morto” allora lui gli fa vedere la cicatrice ma lei non ci crede lo stesso. Penelope vuole fare una prova, vuol far venire il suo letto di legno, ma Odisseo dice che il letto non si può spostare perché è radicato nella terra. Penelope si convince che è proprio Odisseo quello lì perché solo lui lo sapeva: lo aveva fatto lui. Vanno insieme nel letto e si raccontano le storie: Odisseo racconta il suo viaggio e lei di quello che è successo a Itaca e di quello che hanno fatto i Proci. Al mattino Telemaco, Odisseo e i suoi servitori vanno dal suo papà Laerte si inventa una storia che è un uomo che viene dalla Sicilia per vedere Odisseo e il suo papà di Odisseo strappo la terra e se la buttò in testa. Quando vede il suo papà piangere smette di mentire e gli dice la verità gli fa vedere la cicatrice e gli ricorda quando un cinghiale l’ha ferito poi si butta addosso piangendo al suo papà e gli dice che ha fatto la sua vendetta, che ha ucciso tutti i Proci però adesso i papà dei Proci vogliono uccidere lui.


Laerte chiama tutti i suoi servi, si mettono la lancia e gli scudi per combattere. Adesso sono in dodici ma poi si aggiunge un altro guerriero con gli occhi azzurri che sembra Mentore ma è Atena. Laerte aiutato da Atena, scaglia la lancia che trapassa la testa del papà di Antinoo poi tutti combattono. Odisseo si scaglia sulla prima fila e li uccide tutti poi anche quelli della seconda, poi Atena dice: “Basta! Fermati Odisseo se non vuoi attirare l’ira di Zeus” urla così forte che fa cadere a tutti le armi ai guerrieri perché non vuole altro sangue.

Odisseo si ferma e così finisce la guerra.

Odisseo smette di combattere


Il viaggio di Odisseo


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