IN PALESTRA C'ERA IL FAR WEST

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IN PALESTRA C’ERA IL FAR-WEST!!!


Premessa La palestra è stato un pretesto per scoprire lo spazio e il proprio corpo in modo diverso, un modo di stare musicale. La proposta, si è articolata in tre giochi: 1- “l’automobile”- per prendere confidenza con uno spazio molto grande in uno contenuto (il telo) . 2 - “la danza delle sciarpe”- un gioco musicale con una sequenza precisa su cui fare una piccola coreografia. 3 - “il cavallo” un ascolto dinamico dove spazio, musica, teatro d’ombra e fantasia si fondono in un unico linguaggio.


L’ AUTOMOBILE Ti aiuto Ti tengo Mi tieni Mi fido Mi affido


Andrea S: era bellissimo, mi piaceva essere trasportato, si sentiva la forza di guidare che andava veloce e mi veniva voglia di guidare! Nicole: io tiravo Thomas e lui scivolava sempre perché non gli piaceva … forse aveva paura che lo lanciavo … o di cadere e di farsi male la testa. Poi ho tirato la Bahia e la Martina. Io non avevo paura e mi veniva da ridere! Sofia: io tiravo Amedeo, era divertente perché strisciavamo per terra. Emma: io Tiravo Mattia, aveva paura solo un pochino! Daniele: io guidavo e tiravo, andavo forte, aiutavo la Francesca a aprire il tappeto, che dopo si può tirare, io sono gentile e aiuto.


Matteo: io tiravo l’Emma, era pesante!!! Giuseppe: Guidava Riccardo Bau, era divertente perché si andava fino in fondo e la strada era lunga! Che fatica tirare Riccardo, ma io ci sono riuscito!!! Bahia: tiravo Nicole, difficile, ridere, bello! Francesca: in palestra facevo il gioco del tappeto che si tira! Perché ci sono le macchine che guido, io tiravo l’Anna che era dura… che ridere!!!

Mattia M: io tiravo Sebastiano, andavamo lontano, in piazza, mi sentivo forte e felice, felice per la forza! Riccardo: stavo facendo finta che il telo era una macchina e tiravo Giuseppe, andavo lontano, ho tirato con tutta la mia forza!!! Allora con la forza posso fare un gioco divertente. Sebastiano: mio amico Meschieri, tirare grande.


Amedeo: mi piaceva di più farmi tirare perché mi riposavo seduto che tirare era faticoso, però mi veniva da ridere. Mattia C: Facevamo il gioco delle macchinine, io aiutavo a mettere il tappeto! Io tiravo con le braccia dietro la schiena, così, però ha vinto Riccardo che lui andava più veloce e anche io volevo andare veloce! Martina: era dura tirare e se tiravo da sola… Mi piace farmi portare che sentivo il pavimento e mi girava la testa e girava anche il pavimento!!! Mi veniva tanto da ridere quando mi tiravano… Anna: Mi piace la palestra, mi scoppia da ridere!!! Io ho tirato Amedeo tutta da sola: sono proprio forte!!!




LA DANZA DELLE SCIARPE… …SENZA SCIARPE


“L’attenzione è la forma più rara e più pura della generosità” (Simone Weil).

La musica organizza la sequenza Ascoltare con il corpo Attenzione Ti scelgo Facciamo insieme Ogni contatto è diverso Mi accordo Ti dirigo Ti seguo


Martina: Iniziava a stare fermi, poi un giro per cercare un amico, e poi gli davo la mano, e dopo ho battuto le mani, e poi sottobraccio prima di qua e poi di la, e poi saluto e poi ancora uguale, io ho fatto la danza con Anna e Andrea G. Anna: abbiamo fatto un gioco con la musica: facevo un giro poi davo la mano e poi scambio braccio e poi finisce con il saluto. La Martina era la piĂš brava. Questo gioco mi faceva ridere! Andrea G: a me piaceva il sottobraccio con la Martina che era molto brava, a lei piaceva molto ballare e anche a me... era bello cercare gli amici. Sebastiano: la canzone si chiama a danza delle sciarpe, no sciarpe, io sciarpa!!! io cercavo Riccardo Bau


Giuseppe e Sofia raccontano Mattia Giuseppe: gli piaceva tanto correre e battere le maniSofia: Era felice che rideva, io l'ho preso per mano e abbiamo fatto il giro, lui ci riusciva ed era felice! Giuseppe: Io ho battuto le mani con lui, e anche la Sofia.

Nicole: la danza delle sciarpe si fa che si battono le mani con la Francesca, quando batto le mani sono ferma, anche subito, poi cammino, poi do la mano, poi si prende le spalle poi giro poi ciao!


Matteo racconta Thomas: Batteva le mani, e la sua faccia era bella che gli piaceva che ci aveva il sorriso ed era morbidissimo. Andrea S: ho fatto il batti - batti nella danza delle sciarpe. Inizia la musica e bisogna aspettare un pochino, poi cammino e poi cerco l'amico che camminiamo e poi batti-batti, che è il mio preferito, poi si prende il braccio e giro, e faccio ciao ciao!

Lorenzo: stavamo facendo la danza delle sciarpe, che inizia ferma, poi si parte e si cammina e con gli occhi cerchi un amico perché ci devi dare la mano per ballare che si cammina, poi si fa batti-batti, poi “sottobasso” che giri e poi saluto. A me piaceva fare “sottobasso”. Matteo: abbiamo fatto il ballo della sciarpa senza sciarpa: si battono le mani, poi si fa cosi, che ci si prende per l'ascella e si gira, poi saluto e vado da solo, però guardo di prendere per mano un amico.


Sofia: era una danza che con le gambe si camminava, e poi si batteva le mani con un amico, mi sembrava di essere una principessa! Dopo che io salutavo ho fatto ancora con il mio amico Giuseppe. Giuseppe: ho usato le mani e il passo allegro, era facile poi c'era da salutare e poi si ricomincia, io l'ho fatto con la Sofia, che è la mia morosa.


Baiha: camminare, manina, batti-batti, giro braccio, poi saluta, bello! Emma: si fa con una mano, poi si batte, poi si da un braccio e gira, poi l'altro braccio, saluto e faccio un altro giro. Quella musica li era bella e divertente! Francesca: ci diamo la mano e si cammina per fare la danza delle sciarpe, mi piace tanto la musica. Daniele: bisogna battere le mani, girare tutto intorno, darsi la mano, io ballavo con la Francesca.

Mattia C: abbiamo preso la mano, fatto dei giri, battuti la mano, poi sotto l'ascella e poi abbiamo salutato. Era facile e quando abbiamo finito abbiamo salutato la palestra: 1, 2, 3 AGORA' OLEEE'!!!


IL CAVALLO Né lo spazio vuoto, né un tempo vuoto, esistono. Qualcosa da vedere, qualcosa da udire, c’è sempre”. John Cage


Sulle note de “il Buono, il Brutto e il Cattivo” di Ennio Morricone, galoppiamo con i nostri cavalli…

Mattia M: stavo andando a cavallo, andavo veloce, e il mio cavallo saltava per fermarsi. Giuseppe: io non volevo perché avevo paura di non riuscire ad andare a cavallo, dopo ho provato e ci sono riuscito.


Anna racconta l’esperienza di Mattia A: Era bello, sorrideva correva un pochino, ma a lui piaceva correre senza cavallo!!! Riccardo: io ero molto veloce, quando la musica era lenta io andavo lento e quando era veloce andavo veloce.

Sebastiano: io forte, anche io andavo forte.


Sofia: io correvo con Martina eravamo felici e sembrava di essere cow-boy veri! Martina: verissimi!!! Andrea G: io andavo molto veloce e anche molto lento, mi piace questo gioco!

Andrea S: stavo cavalcando che mi tenevo stretto il cavallo, io cavalcavo con Daniele, il cavallo mi faceva emozionare‌


Daniele: io sto cavalcando con Lorenzo con la canzone del cavallo, mi piaceva cavalcare molto veloce! Lorenzo: è interessante cavalcare con Daniele, era molto bello cavalcare. Matteo: stavo cavalcando pianino, andavo piano e poi veloce andavo cosÏ veloce che mi cadeva il cappello!


Nicole: andavo cosi veloce come un topino, ridevo che andavo veloce! Francesca: mi scappava da ridere mentre cavalcavo con Matteo.

Emma: andavo veloce e pianino, andavo piano perchÊ c’era la musica piano, ma mi piaceva andare veloce.


Anna: era facile, si può andare in 10 modi: veloce, piano, insieme a Mattia Ciriello. Mattia C: io corro veloce e i capelli del cavallo vanno tutti in su, sembra che sto volando!!! Ero tutto contento.


Santini racconta l’esperienza di Thomas: Thomas ci voleva provare e ha preso il cavallo da solo e lui andava piano con la musica, e poi veloce come l’Emma.


A CAVALLO… CON L’OMBRA …


Sebastiano: io a cavallo veloce “ombra” grande, grande!!! Mattia C: c’era la nebbia (ombra) e le montagne, e io andavo a cavallo. Andrea G: la mia ombra cambiava, che diventa grande e piccola, avevo la maglia di spiderman, ma nell’ombra non si vedeva… ma le montagne si! Martina: in palestra c’erano le montagne, ma erano finte, le faceva quello della luce (videoproiettore), ci veniva l’ombra, la mia e quando andavo avanti lei si abbassava e quando tornavo indietro

s’ingrandiva!

Giuseppe: in palestra c’era il far-west che io l’ho visto in tv con lo sceriffo… e ci veniva l’ombra. La mia, lo sai che cambia: diventa grande come un Ciclope e piccola come un bambino Ciclope… però l’ombra non ha gli occhi…


Amedeo: mi piaceva giocare con le ombre, mi facevano ridere perché avevo una mano e un piede, e anche l’ombra aveva una mano e un piede. Quando andavo lontano diventavo grande come un gigante che combattevano!

Anna: c’era una discesa e il cavallo andava giù per la discesa… Francesca: c’erano le montagne che le vedevo vicine… Bahia: in palestra, camminare, fare ombra… cambiava: grande e piccola! Nicole: ho scoperto che ero piccola quando andavo vicinoal muro… e se vado lontano dal muro dopo sono grande. Emma: avevamo fatto un cerchio e ballavamo… Francesca: una danza dolce


Lorenzo: era bellissimo e mi piaceva correre che c’erano le montagne e io vedevo la mia ombra che andava a cavallo e lei fa tutto quello che faccio io. Andrea S. c’erano le ombre e io facevo il 4 che avevo compiuto gli anni! L’ombra si muove perché quando io mi muovo anche lei si muove, e quando sento quella canzone mi viene voglia di galoppare!!! Riccardo: io ho visto la mia ombra se mi allontanavo diventavo grande, se mi avvicinavo diventavo piccolino, mi divertivo a cavalcare, prima il cavallo non ubbidiva … poi mi ha ascoltato… lo sai che questa musica inizia lenta e dopo forte e veloce? Matteo: c‘erano le montagne e i cow boy con i cavalli: vacca se andavo veloce!!! Daniele: abbiamo cavalcato con i cow boy in palestra: io ero più grande dei cow boy e andavo veloce!!!


Scuola d’infanzia AGORA’ - IC CARPI2 - A.S. 2015/16 - SEZIONE 3 ANNI


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