Scuola statale dell’infanzia “Agorà”
I.C. Carpi 2
I bambini e le bambine della sezione 4 anni
Premessa … In che modo i bambini percepiscono l’amicizia? Cosa si aspettano da quello che chiamano “amico”?
Inizialmente vedono nel loro amichetto colui che compie attività comuni e che, materialmente, è vicino. In questo senso la scuola rappresenta un luogo privilegiato, perché costituisce uno spazio in cui i bambini si muovono liberamente, senza la presenza dei genitori, ma pur sempre all’interno di una comunità in cui vigono regole ben definite. In questo ambiente il bambino sperimenta la sua dimensione sociale, mette in gioco le sue competenze ed esprime le sue esigenze e i suoi timori. Si comincia insomma a delineare la sua “immagine pubblica”. All’interno del gruppo ogni bambino assume un ruolo: qualcuno assume il ruolo di leader, altri invece rimangono più defilati e si conformano alle regole del gruppo, altri ancora svolgono quasi un ruolo di collante, tenendo insieme caratteri e atteggiamenti diversi. L’amicizia che nasce a scuola tra i bambini è un intreccio di relazioni, incontri e approfondimenti continui e il tempo è un alleato importante per farla nascere, crescere, sviluppare e consolidare.
E un’amicizia è fatta di sguardi, di sorrisi, di gesti, di complicità che rappresentano un fiume sommerso di relazioni. È il piacere di stare insieme e ritrovarsi per iniziare la giornata: “Si gioca insieme…” “Decidiamo se facciamo un disegno, se giochiamo dalla cucina…” per riprendere un gioco interrotto: “Io porto i mini pony che ci gioco con le mie amiche…” o per inventare un nuovo gioco insieme: “Prima decidiamo che gioco vogliamo fare, poi giochiamo…” “Possiamo inventare delle idee…” “Andiamo alla ricerca dei bastoni...” Quindi l’amicizia non è innata, per diventare amici bisogna saper empatizzare, riuscire a mettersi nei panni dell’altro, solidarizzare e, soprattutto, gestire il conflitto.
Questa lettura vuole riconsegnare a noi e a voi un piccolo frammento del sentire dei bambini, dove si coglie il bisogno di appartenere ad un gruppo, la gioia di trovare nuove solidarietà, nuovi amici e dove gli incontri quotidiani, hanno creato quella consuetudine così importante nell’amicizia.
L’amicizia è fatta di…
È una cosa che fanno i bambini che si vogliono bene. Francesco È una cosa che fa qualcuno amico di qualcun altro. Sara Vuol dire che qualcuno vuol bene a un altro. Nidia È la pace perché dopo si gioca. Nora Quando uno gioca con l’altro giocano insieme e sono amici. Gabriele Perché l’amicizia è che si vogliono bene. Tommaso Sono amici perché stanno insieme. Leonardo È una cosa che si fa l’amore. Riccardo È quando uno vuole bene a un altro. Daniel È così che si diventa amici. Tommaso Così sono felici tutti perché ci si vuole bene e si gioca insieme. Giulia Bisogna avere degli amici perché altrimenti si è tristi. Aurora Gli amici giocano insieme, si abbracciano. Martina F Si danno i baci, si abbracciano perché si vogliono bene. Alessandra Bisogna avere degli amici… Se uno non ha amici è triste, c’è la noia. Nicolò
“Io e la Martina stiamo andando in bicicletta insieme e ci stiamo divertendo molto.�
Gabriele
“Siamo io l’Aurora e la Giulia che giochiamo insieme perché siamo amiche, ridiamo insieme.” Miriam
“Io e Francesco che peschiamo insieme”. Nicolò
“Ho fatto io e i miei amici Tommaso, Gabriele, Federico, Leonardo che giochiamo a correre.� Jacopo S.
accordi L’amicizia è fatta di…
Quando tu vuoi molto bene ad un amico, (lui) sta sempre con me, se lui mi dice una cosa io la faccio subito e se io dico una cosa lui la fa subito perché è così l’amicizia. Nicolò È quello che si fa la pace così poi si gioca insieme. Francesca È quello che fanno i bambini perché vogliono giocare insieme. Miriam Però delle volte si litiga e delle volte no perché è così che tutti gli amici fanno. Nidia Vuol dire che uno è amico dell’altro e si fa amicizia insieme, si gioca insieme. Lorenzo Quando uno vuole giocare con un altro ci gioca e dopo sono amici. Alessandra È una cosa che bisogna mettersi d’accordo, quando uno porta un gioco a scuola dopo gli altri amici ci giocano insieme a lui, si fa un po’ per uno. Lorenzo Quando uno vuole un amico lo deve trovare e gli dice: “Vuoi essere mio amico?” e lui dice: “Si!” Davide Perché se uno è amico lo deve trovare, lo chiamo e se dice di no vado a cercare un altro. Riccardo Quello che dice: “Si!”. Davide Se uno trova un amico una femmina o un maschio gioca, quando litigano piangiono, quando giocano bene è contento. Jacopo A. Io chiamo un amico e ci dico: “Vuoi giocare con me?” e anche lui vuole giocare con me. Jacopo S. Se no non sono amici. Nora È qualcuno che vuole giocare con lui, si gioca a quello che vuole giocare quel bimbo lì. Martina F. L’amicizia fa conoscere gli altri bambini, fanno l’amicizia e poi giocano insieme. Sofia Gli chiedo se vuole giocare con me e se dice di si io allora ci gioco e siamo amici. Martina D.
“Io e Miriam che giochiamo a mamma: io faccio la bimba e la
Miriam fa la mamma.�
Martina F
“Ho fatto io che telefono a Gabry perché lo invito a casa mia a giocare perché siamo molto amici, giochiamo sempre insieme.“ Alessandro
“Siamo io e Gabri. Ci dico: - Vieni con me a giocare?- e lui dice di si.� Martina D
luoghi L’amicizia è fatta di…
Se uno vuole trovare un amico cammina da tutte le parti e poi lo trova. Lorenzo Gli amici si trovano al giardinetto. Nidia No, all’asilo perché sono lì. Lorenzo Se vuoi un amico lo cerchi da tutte le parti: ai giardinetti, a scuola, al mare … io ho trovato un amico anche quando ero piccola ma adesso non lo trovo più perché è andato in un altro mare. Sofia Si incontrano al parco, ci giochi e diventano amici. Leonardo Si trovano a calcio perché tanti bambini giocano a calcio. Lorenzo Anche a giocare a pallavolo. Federico Anche all’asilo si trovano gli amici perché ci sono tanti bambini che vengono a scuola così si fanno degli amici e ci giocano. Martina D. Io li trovo anche a casa mia gli amici, perché delle volte vado a casa della Nidia. Sara Gli amici ci sono anche al parco perché ci sono le molle che ci vanno (insieme), quelli che sono amici. Alessandra Si trovano anche ad andare al parco in bicicletta, io ho trovato Daniel, Jacopo, Miriam e Federico. Lorenzo Io però non ci avevo la bici. Miriam
“Io e la Martina che siamo in giardino, stiamo andando sull’altalena insieme.� Aurora
“Io e la Nidia che ci abbracciamo perché siamo arrivati a scuola e siamo felici di vederci.” Francesco
“Io e la Francesca siamo al parco e ci abbracciamo perché ci vogliamo bene, siamo amiche.” Nora
“Io e Daniel che andiamo al parco a giocare con le
nostre biciclette. C’è anche il mio papà ma non si vede perché è troppo grande.” Lorenzo
piacere L’amicizia è fatta di…
Quando uno vuole bene ad un amico e ci gioca insieme si diverte a giocare con quell’amico lì. Daniel Perché si gioca con gli amici, io sono amico di Nicolò e di Gabri. Leonardo Facciamo il rock insieme. Nicolò Quando uno è amico ci piace stare insieme. Riccardo È qualcosa che fa aiutare i bambini più bravi a fare i giochi con gli amici e a divertirsi, gli amici servono a divertirsi insieme. Elisa Non si può giocare da soli, perché i bambini sono tristi se sono soli. Franceso Un amico è qualcuno che vuole bene, che vuole bene a un altro amico. Giulia Tipo io che sono contento perché io e la Nidia siamo diventati amici. Francesco Mi piace molto giocare con gli amici perché a me piace giocare alla parrucchiera con l’Alessandra. Miriam Quando i bambini giocano insieme sono felici perché possono leggere un libro insieme, disegnare insieme... Nora Possono giocare con gli animali e tutto quello che vogliono, sono felici. Elisa Perché tu ci vuoi bene, hai fatto amicizia e dopo puoi giocare insieme. Martina D Io mi sento un po’ felice quando un amico gioca con me. Sara Ti senti bene perché con gli amici si può giocare. Nidia Di solito quando vedi un’amica sorridi perché sono contenta di vederla, se non vedo un’amica sono triste perché non mi diverto a giocare da sola. Melissa Delle volte quando la Melly mi vede, mi vede (guarda), arrabbiata forse perché non si ricorda che sono venuta a casa sua allora mi guarda con il broncio. Sara Forse perché gli è capitato qualcosa, non si ricorda che è tua amica. Elisa Perché mi succede delle volte che quando il mio papà non mi saluta (al mattino), dopo sono un po’ arrabbiata. Melissa Allora quando vede un amico gioca poco, deve aspettare che gli passa la rabbia. Alessandro
“Sono io che do la mano alla Nora… a me piace giocare con la Nora, è la mia amica.” Francesca
“Sono io con le mie amiche che giochiamo insieme.� Alessandra
“Io dico alla Melissa: -Vuoi giocare con me? Lei dice: - Ok- e dopo non è più triste.” Elisa
scelte L’amicizia è fatta di…
Se uno non ha amici allora uno li deve cercare. Francesco Se qualcuno è da solo, è senza amico, lo trovo io per lui. Jacopo A Se uno non ha un amico cerca, cerca, cerca e trova un amico. Sofia Guarda da tutte le parti, poi ne prende uno e ci gioca. Miriam Quando uno gioca se non c’è un amico con lui allora lo va a cercare, lo trova così dopo non è più da solo e si diverte. Aurora L’amicizia è quando qualcuno si gioca e fanno una cosa molto bella: gioca a palla, a scrivere… perché è così che si gioca con gli amici. Davide Quando uno vuole un amico guarda con gli occhi, poi sceglie il bambino che è il suo amico. Federico Ci dici: “Posso giocare con te?” e lei dice o no o si e se dice si, posso giocare con lei. Melissa Gli dico: “Come ti chiami?” e poi gli chiedi: “Vuoi diventare mio amico”. Sofia Gli dici: “Ti invito a casa mia” oppure lo telefono e lui viene da me a giocare. Alessandro Se un’amica non mi vuole io vado a giocare con un’altra amica. Melissa Se un amico non ti vuole bisogna dire che facciamo la pace. E dopo ti vuole perché è ancora amico di te. Jacopo S.
“Io e Francesco che stiamo giocando a calcio.” Riccardo
“Io e Nicolò che giochiamo con il castello e i cavalieri, perché io gli ho
detto: -Amico vieni a giocare con me?-”
Davide
“Sono io che chiamo le mie amiche a giocare con me.� Melissa
vicinanza L’amicizia è fatta di…
Se un amico lo vedi sempre a scuola, ci giochi e si diventa amici. Gabriele E gioca sempre con te. Francesca Quando uno gioca e quell’amico lo vuole a casa sua perché vuole giocare sempre con lui perché è suo amico e ci vuole tanto bene, deve dirlo alla mamma e poi viene a casa sua a giocare insieme. Tommaso Sono amici perché stanno insieme. Francesca Delle volte gli amici abitano vicini e giocano insieme. Martina D Gli amici devono stare insieme perché si vogliono bene, se quell’amico abita lontano vai a casa sua a giocare. Elisa Io e la Melly abitiamo nello stesso palazzo, siamo amiche perchè abitano vicine. Martina D Alcuni, degli altri (amici), abitano un po’ lontani. Federico Allora uno va a casa dell’altro o si vedono quando vanno a scuola. Nicolò O si vedono anche in pizzeria, alle giostre... Alessandro Io alla Coop ho incontrato la Martina Fierro. Miriam Gli amici si devono solo incontrare e poi giocano insieme. Martina D
“Io e l’Aurora che stiamo raccogliendo i fiorellini insieme.”
Sofia
“Io e Jacopo che giochiamo con la palla perché lui è mio amico, gioca sempre con me.” Daniel
“Io e la Francesca che andiamo sull’altalena insieme.” Giulia
regole L’amicizia è fatta di…
Quando qualcuno gioca con quell’altro, fanno una cosa insieme e non litigano, sono amici. Aurora Non bisogna dare i pugni e i calci se no uno non è più amico. Federico Devi chiedere per piacere, non si può togliere i giochi dalla mano senza chiedere il permesso. Alessandro Con gli amici bisogna essere gentili. Giulia Io se uno mi picchia non sono più suo amico. Jacopo A Bisogna comportarsi bene. Jacopo S Se no uno non è più amico di lui. Nidia Uno deve chiedere a quell’altro di fare una cosa insieme, se lui accetta ci giochi, se dice di no bisogna cercare un altro amico. Gabriele Gli amici devono essere un po’ bravi. Jacopo A. Perché se no si fanno male e dopo piangono e non sono più amici. Nora Delle volte gli amici si picchiano perché delle volte si arrabbiano a vicenda, però dopo fanno pace e ridiventano amici. Francesca Dopo si calmano e fanno “Pace pace mille patate”. Gabriele Bisogna che ci si calma, si aspetta un po’, si gioca con degli altri amici e poi si gioca ancora con quell’amico lì. Nicolò Se gli amici si picchiano si chiede scusa perché è quello che fanno gli amici e dopo giocano ancora insieme. Federico Bisogna essere bravi e fare tanti giochi, no litigare e picchiare. Jacopo S. Bisogna giocare bene, non dare gli schiaffi e non dare i calci. Davide Si litiga perché delle volte uno vuole un gioco e l’altro vuole il gioco di lui e dopo si picchia e non è più suo amico. Jacopo A Delle volte lo puoi perdere un amico se lui va troppo lontano, tu lo cerchi, ma non lo vedi più. Federico Allora lo devi cercare dappertutto e poi lo trovi. Aurora
“Sono due bimbi che piangono perché si sono picchiati perché uno non ci ha un gioco e piange, lo vuole anche lui. Non bisogna picchiare, si fa un po’ per uno, bisogna dare i giochi agli amici.” Jacopo A
“Ho disegnato Lorenzo che mi dice che devo andare a casa sua a giocare. Bisogna telefonare così le mamme si mettono d’accordo.” Tommaso
“Richi, Davide,
Francesco e io che giochiamo a calcio. Noi siamo bravi a giocare a calcio.” Leonardo
complicità. L’amicizia è fatta di…
L’amicizia è una cosa che gli amici fanno con gli altri amici, è per condividere con un altro amico. Sofia I miei amici sono Tommaso, Francesco e Davide perché facciamo una musica rocchissima, io suono la batteria e il basso, Davide la chitarra, Tommaso suona la batteria come me anche. Poi giochiamo con i pesci e andiamo alla ricerca dei bastoni… Nicolò Prima diciamo il nostro nome e poi giochiamo insieme a fare le torri. Alessandro Si gioca, si ride insieme. Gabriele Si può guardare i cartoni, i film insieme, andare al cinema insieme… Daniel Si può sedere vicino a un’amica a mangiare insieme. Giulia Andare a saltare insieme, è una cosa bella, ti diverti molto. Sara Se un tuo amico è un po’ triste gli puoi dare tutti i giochi che gli interessano. Nicolò Dopo è contento e non è più triste. Daniel Posso giocare con lei, le posso dire: “Calma” e dopo lei fa il sorriso. Elisa Si può giocare con lui così ridiventa felice. Sofia Io quando gioco con la Melissa sono felice. Alessandra
“Io e la Sara che stiamo giocando in giardino con le bambole.� Nidia
“Io e la Nidia che guardiamo un libro insieme che quando si è amiche si fa le cose insieme, ci si mette d’accordo e non si litiga.” Sara
“Io che corro con i miei amici Tommy e Nicolò.”
Federico
I corti
La catapulta
Oktapodi
Simon’s Cat
Il ĂŠtait une chaise
Big Buck Bunny
Siamo gatti
Fluffy
Dinosaur trampoline
Che idea!!!
Pennuti spennati
Ani nishar ani
Gumball wars
La catapulta
Oktapodi
Simon’s Cat
Il ĂŠtait une chaise
Big Buck Bunny
Siamo gatti
Fluffy
Dinosaur trampoline
Che idea!!!
Pennuti spennati
Ani nishar ani
Gumball wars
Bibliografia
Helen Cooper
Claude Boujon
Florence Seyvos
“ Zuppa di zucca”
“ Il litigio”
“L’amico del piccolo dinosauro”
ed: Fabbri
ed: Babalibri
ed: Babalibri
Brian Wildsmith
Satoe Tone
Olivier Jeffers
“ Pablo e il cacciatore”
“ Il mio migliore amico”
“ Chi trova un pinguino”
ed: Il Castoro
ed: Kite
ed: Zoolibri
L’amicizia costringe il bambino a confrontarsi con gli altri e a spostare la sua attenzione al di fuori di sé. Per mantenere le sue amicizie deve imparare a controllare anche quegli atteggiamenti che, in famiglia possono essere tollerati ma non in società, come un eccessivo egocentrismo o un’esasperata possessività.
L’amicizia in ogni caso, svolge per il bambino compiti evolutivi fondamentali, le prime liti insegnano ad accettare la possibilità di essere rifiutati o di non andare sempre d’accordo, la consapevolezza di poter sbagliare, di dover chiedere scusa e così via.
Erano cattivi quei giochi (nel corto), perché lanciavano sempre delle cose. Miriam Erano cattivi perché ci facevano del male ma poi succede che gli fa una punizione. Elisa Si prende una bella punizione perché è vietato fare male. Sara Perché è stato birichino. Nora Così impara a non fare più male perché può anche morire, può anche piangere. Melissa Dopo non è più contento. Alessandra Si infuria. Nicolò Non è più amico se uno è cattivo, io sono amica dei bimbi buoni che sono gentili. Giulia Anche io non sono amico perché se mi fa male ci do un pugno così impara poi dico: “ha iniziato lui”. Federico Ieri mio fratello mi ha picchiato, io l’ho detto e mamma gli ha detto che deve lasciarmi in pace. Jacopo S Uno non può essere prepotente. Nicolò Che cos’è prepotente? Federico Qualcuno che ha fatto qualcosa di brutto. Elisa Vuol dire che gli ha strappato qualcosa di mano. Lorenzo O vuol dire che se uno lo prende in giro dopo lui piange, e dopo gli dispiace e gli chiede scusa. Nicolò Se uno prende in giro dopo l’altro si dispiace. Martina D Se uno prende in giro, l’altro lo va a dire alla tata. Alessandro
Non si può prendere in giro perché quel bimbo sta male, piange. Nora Se uno non mi vuole mi sento che mi sto proprio arrabbiando. Sara Se uno non mi vuole io lo dico alla tata. Melissa Io vado a giocare da un’altra parte con dei bimbi più gentili. Elisa Bisogna usare le parole: “Posso giocare con voi?” Ma se uno va da un amico e gli dice di no è proprio un prepotente. Martina D E allora litiga, fa come la guerra. Leonardo Ci deve dire: “Vuoi giocare con me?” Daniel Perché non si può buttare i giochi addosso ai bambini e ridere perché quel bambino è triste, altrimenti io me ne vado. Aurora Si deve chiedere scusa se no l’altro se ne va via e non è più tuo amico. Sofia Se uno ti fa male lo dici alla tata o vai a giocare con qualcun altro. Francesca Non sempre alla tata, un bimbo può anche badarsi da solo. Francesco Se un bimbo mi prende in giro io sono triste e ci dico: “Smettila” e dopo è ancora amico. Giulia Perché se prende in giro, uno non si diverte, uno non è molto felice. Davide
Prendere in giro vuol dire fare qualcosa di male. Sofia Se lo prende in giro non è mica d’aiuto. Tommaso Perché non si può fare i cattivi. Leonardo È giocare male se ci dà un calcio, è giocare male se dà i pugni anche quando lancia una cosa addosso ad un amico. Riccardo Se uno fa la guerra gioca male, si deve fare amicizia. Si fa “Pace pace mille patate”. Leonardo Quando si è amici si gioca insieme. Jacopo S Gli amici fanno tutto insieme. Aurora Fanno come una squadra, come noi. Nidia Gli amici si devono unire quando c’è un cattivo perché così fanno spaventare quel cattivo. Riccardo
Noi facciamo la squadra perché siamo bravi, siamo tutti amici. Giulia Amici per la pelle. Tommaso Siamo tutti amici e possiamo giocare insieme. Miriam Così i bambini sono felici, tanto felici perché sono insieme. Francesca Gli amici si vogliono bene, io voglio bene alla Miriam perché è bella e gioca con me. Martina F Se un bambino non ha amici è triste perché è rimasto solo senza i suoi amici. Davide Allora piange perché non ci sono più gli altri. Daniel Perché quando uno non ha più gli amici è triste perché li vuole gli amici perché gli amici servono per giocare, per andare al parco, per essere felice. Sofia Quando hai gli amici giochi, quando non hai gli amici piangi perché sei triste, sei dispiaciuto quando arrivano gli amici smetti subito. Tommaso Se però uno vuole stare un po’ in pace ci dice: “Adesso gioco un po’ da solo”. Nidia
Dopo quando ha ancora voglia va a giocare con quell’amico e poi ci chiede scusa. Gabriele E se dopo quel bambino non vuole più va da un’altra parte a giocare con degli altri bambini. Alessandro O pensa una cosa per farlo felice. Nicolò Sta provando a capire cosa vuole. Gabriele Cerca un modo per farlo felice. Francesco Ma non sa cosa fare. Federico Poi ci viene un idea, fanno la pace e giocano insieme. Jacopo A
Le nostre storie
Per fare uno spettacolo di amicizia devi fare una storia. Tommaso La devi pensare e poi decidi di farla. Lorenzo Prima ti devi inventare la storia, poi si fa con gli ingredienti: i pesci, le macchine, la strada, il buco‌ Nicolò Servono i personaggi fatti con la carta. Riccardo Abbiamo fatto un disegno. Io ho disegnato una bambina che voleva la bambola. Francesca
Poi abbiamo disegnato l’albero, i fiori e i bambini che stavano litigando. Giulia
Un bambino faceva il burattino e l’altro faceva le lacrime che piangeva. Daniel Li abbiamo tutti ritagliati. Martina F Si può fare anche il sole e le nuvole. Davide Poi abbiamo fatto il giardino che era diventato come uno spettacolo e si muovevano i personaggi… Francesco Oppure si può usare i pupazzi e le macchine, o i dinosauri… quello che uno vuole. Nidia
Io ho scritto: “Per favore” perché bisogna dire per favore, perché è così che si gioca insieme. Francesco Abbiamo fatto la storia dei pesci, e poi li abbiamo mossi con le mani però senza farsi vedere. Miriam
Abbiamo fatto tante fotografie con la fotografica. Leonardo Ci fai tutte le fotografie e devi spostare le macchinine se no le macchinine stanno ferme, non si spostano da sole. Nora Li muovevo pianino se no si scontravano e si rompevano. Jacopo A La macchina fotografica l’abbiamo messa sul cavalletto e avevamo puntato la macchina fotografica sulla strada, sulle macchine e sul buco e abbiamo fotografato. Lorenzo
Un bimbo doveva schiacciare un puntino che era sulla macchina fotografica e così ci scattava la foto. Bisogna guardarci prima, mettere a posto i pesci e poi fare la foto. Gabriele Guardi se si vedeva bene se no la metti ancora a posto e poi schiacci e poi fai tante foto e sposti un pochino i pesci. Martina D
Poi tu li metti sul computer e si vede che si spostano. Sofia Però non si vedevano le nostre mani che spostavano i pesci perché andavano da soli. Jacopo S No, perché le fai (vedi le mani), solo quando fai le fotografie, quando viene il film dopo non le vedi. Alessandro
Perché quando c’è il cartone le mani sono un po’ avanti che non si vedono. Sara Non si devono vedere se no il film è brutto. Melissa
L’abbiamo spostato un po’ con le mani e poi facevi la foto, le nostre mani non c’erano, erano a schiacciare la foto. Devi fare tante foto che muovi i personaggi così ci fai un cartone. Elisa
Sembrava che si muovessero da soli. Aurora A me quando mangiava il pesce mi sembrava che lo mangiasse per davvero. Federico Non è una magia, è un trucco. Giulia
Si dice la storia e il registratore la scrive. Jacopo A Io ho detto la storia del Robot. Martina F E poi si sente la voce nella storia che parlano i bimbi. Alessandra
Era bella la storia, si sentiva la mia voce che parlava. Leonardo
“Il Robot”
“Il Robot” Martina F: Leonardo: Nidia: Davide: Jacopo A: Francesco: Giulia:
Un bimbo gioca con il suo robot. Arriva un suo amico che vuole il robot ma non può darglielo perché glielo ha regalato una sua amica. Si arrivano a picchiare perché quel bimbo lo vuole tutto per se. Loro si litigano e piangono perché si sono fatti male. Uno si porta via il robot e uno piange perché non ce l’ha più Allora quello che è scappato torna indietro e ci dice: “Scusa”. Anche l’altro ci dice: “Scusa, giochiamo insieme!” e dopo non litigano più.
“La ruspa cattiva”
“La ruspa cattiva”
Elisa:
C’era una ruspa molto dispettosa che voleva fare un buco nella strada così tutti ci cadevano dentro. Melissa: Passa una macchina vede il buco e dice: “Posso passare?” ma la ruspa dice di no e allora la macchina fa il giro intorno. Lorenzo: Passa l’ambulanza stava quasi per cadere dentro ma poi fa dietro marcia e va via. La ruspa ride perché l’ambulanza stava per cadere, era proprio maleducata. Nora: Viene il carro attrezzi non lo vede il buco e ci cade dentro e la ruspa ride perché era molto dispettosa. Nicolò: Il carro attrezzi non riesce più a venire fuori e dice: “Aiuto, aiuto!” Passa un aereo lo vede e dice: “Ti aiuto io” prende una corda e lo tira fuori e lo rimette nella strada. Alessandro: Allora il carro attrezzi si è molto arrabbiato, tira fuori il gancio e la porta via dalla polizia perché è stata molto cattiva.
“Si dice per favore” Aurora:
“Si dice per favore”
Daniel: Francesca: Tommaso: Sofia: Riccardo:
C’era una volta una bimba che giocava in salotto con la sua bambola. Arriva una sua amica senza bambola ma la vuole anche lei per giocarci. Si litigano e si danno gli schiaffi e si mettono a piangere perché si fanno male. L’altra bimba la strappa di mano a quella che ce l’aveva perché non l’aveva mai avuta. Arriva la mamma che dice: “Gli stai facendo male, si fa un po’ per uno senza strappare di mano. Si chiede per favore”. Anche il papà dice: “Bisogna fare la pace non si fa così, si dice per favore” e dopo giocano insieme.
“L’acquario” Miriam:
“L’acquario”
Jacopo S: Federico: Gabriele: Sara:
Martina D: Alessandra:
C’erano due pesci a righe, il polipo e la balena che erano amici perché giocavano sempre insieme. Nel mare c’era uno squalo, stava nuotando perché voleva mangiare un pesce. Lo squalo vede quei due pesci a righe che se li mangia così: “Aaaam”. La balena si arrabbia che ha mangiato i suoi amici e lo spaventa e lo squalo scappò. Il polipo e la balena sono tristi perché lo squalo ha mangiato i pesciolini e loro vogliono liberarli dalla sua pancia. Quando lo squalo apre la bocca i due pesci a righe scappano fuori e vanno dai suoi amici. Sono contenti la balena e il polipo perché sono ancora tutti insieme. La balena ci dice: “Vai via e non tornare più”.
Erano cattivi quei giochi (nel corto), perché lanciavano sempre delle cose. Miriam Erano cattivi perché ci facevano del male ma poi succede che gli fa una punizione. Elisa Si prende una bella punizione perché è vietato fare male. Sara Perché è stato birichino. Nora Così impara a non fare più male perché può anche morire, può anche piangere. Melissa Dopo non è più contento. Alessandra Si infuria. Nicolò Non è più amico se uno è cattivo, io sono amica dei bimbi buoni che sono gentili. Giulia Anche io non sono amico perché se mi fa male ci do un pugno così impara poi dico: “ha iniziato lui”. Federico Ieri mio fratello mi ha picchiato, io l’ho detto e mamma gli ha detto che deve lasciarmi in pace. Jacopo S Uno non può essere prepotente. Nicolò Che cos’è prepotente? Federico Qualcuno che ha fatto qualcosa di brutto. Elisa Vuol dire che gli ha strappato qualcosa di mano. Lorenzo O vuol dire che se uno lo prende in giro dopo lui piange, e dopo gli dispiace e gli chiede scusa. Nicolò Se uno prende in giro dopo l’altro si dispiace. Martina D Se uno prende in giro, l’altro lo va a dire alla tata. Alessandro
Non si può prendere in giro perché quel bimbo sta male, piange. Nora Se uno non mi vuole mi sento che mi sto proprio arrabbiando. Sara Se uno non mi vuole io lo dico alla tata. Melissa Io vado a giocare da un’altra parte con dei bimbi più gentili. Elisa Bisogna usare le parole: “Posso giocare con voi?” Ma se uno va da un amico e gli dice di no è proprio un prepotente. Martina D E allora litiga, fa come la guerra. Leonardo Ci deve dire: “Vuoi giocare con me?” Daniel Perché non si può buttare i giochi addosso ai bambini e ridere perché quel bambino è triste, altrimenti io me ne vado. Aurora Si deve chiedere scusa se no l’altro se ne va via e non è più tuo amico. Sofia Se uno ti fa male lo dici alla tata o vai a giocare con qualcun altro. Francesca Non sempre alla tata, un bimbo può anche badarsi da solo. Francesco Se un bimbo mi prende in giro io sono triste e ci dico: “Smettila” e dopo è ancora amico. Giulia Perché se prende in giro, uno non si diverte, uno non è molto felice. Davide
Prendere in giro vuol dire fare qualcosa di male. Sofia Se lo prende in giro non è mica d’aiuto. Tommaso Perché non si può fare i cattivi. Leonardo È giocare male se ci dà un calcio, è giocare male se dà i pugni anche quando lancia una cosa addosso ad un amico. Riccardo Se uno fa la guerra gioca male, si deve fare amicizia. Si fa “Pace pace mille patate”. Leonardo Quando si è amici si gioca insieme. Jacopo S Gli amici fanno tutto insieme. Aurora Fanno come una squadra, come noi. Nidia Gli amici si devono unire quando c’è un cattivo perché così fanno spaventare quel cattivo. Riccardo
Noi facciamo la squadra perché siamo bravi, siamo tutti amici. Giulia Amici per la pelle. Tommaso Siamo tutti amici e possiamo giocare insieme. Miriam Così i bambini sono felici, tanto felici perché sono insieme. Francesca Gli amici si vogliono bene, io voglio bene alla Miriam perché è bella e gioca con me. Martina F Se un bambino non ha amici è triste perché è rimasto solo senza i suoi amici. Davide Allora piange perché non ci sono più gli altri. Daniel Perché quando uno non ha più gli amici è triste perché li vuole gli amici perché gli amici servono per giocare, per andare al parco, per essere felice. Sofia Quando hai gli amici giochi, quando non hai gli amici piangi perché sei triste, sei dispiaciuto quando arrivano gli amici smetti subito. Tommaso Se però uno vuole stare un po’ in pace ci dice: “Adesso gioco un po’ da solo”. Nidia
Dopo quando ha ancora voglia va a giocare con quell’amico e poi ci chiede scusa. Gabriele E se dopo quel bambino non vuole più va da un’altra parte a giocare con degli altri bambini. Alessandro O pensa una cosa per farlo felice. Nicolò Sta provando a capire cosa vuole. Gabriele Cerca un modo per farlo felice. Francesco Ma non sa cosa fare. Federico Poi ci viene un idea, fanno la pace e giocano insieme. Jacopo A
Per fare uno spettacolo di amicizia devi fare una storia. Tommaso La devi pensare e poi decidi di farla. Lorenzo Prima ti devi inventare la storia, poi si fa con gli ingredienti: i pesci, le macchine, la strada, il buco‌ Nicolò Servono i personaggi fatti con la carta. Riccardo Abbiamo fatto un disegno. Io ho disegnato una bambina che voleva la bambola. Francesca
Poi abbiamo disegnato l’albero, i fiori e i bambini che stavano litigando. Giulia
Un bambino faceva il burattino e l’altro faceva le lacrime che piangeva. Daniel Li abbiamo tutti ritagliati. Martina F Si può fare anche il sole e le nuvole. Davide Poi abbiamo fatto il giardino che era diventato come uno spettacolo e si muovevano i personaggi… Francesco Oppure si può usare i pupazzi e le macchine, o i dinosauri… quello che uno vuole. Nidia
Io ho scritto: “Per favore” perché bisogna dire per favore, perché è così che si gioca insieme. Francesco Abbiamo fatto la storia dei pesci, e poi li abbiamo mossi con le mani però senza farsi vedere. Miriam
Abbiamo fatto tante fotografie con la fotografica. Leonardo Ci fai tutte le fotografie e devi spostare le macchinine se no le macchinine stanno ferme, non si spostano da sole. Nora Li muovevo pianino se no si scontravano e si rompevano. Jacopo A La macchina fotografica l’abbiamo messa sul cavalletto e avevamo puntato la macchina fotografica sulla strada, sulle macchine e sul buco e abbiamo fotografato. Lorenzo
Un bimbo doveva schiacciare un puntino che era sulla macchina fotografica e così ci scattava la foto. Bisogna guardarci prima, mettere a posto i pesci e poi fare la foto. Gabriele Guardi se si vedeva bene se no la metti ancora a posto e poi schiacci e poi fai tante foto e sposti un pochino i pesci. Martina D
Poi tu li metti sul computer e si vede che si spostano. Sofia Però non si vedevano le nostre mani che spostavano i pesci perché andavano da soli. Jacopo S No, perché le fai (vedi le mani), solo quando fai le fotografie, quando viene il film dopo non le vedi. Alessandro
Perché quando c’è il cartone le mani sono un po’ avanti che non si vedono. Sara Non si devono vedere se no il film è brutto. Melissa
L’abbiamo spostato un po’ con le mani e poi facevi la foto, le nostre mani non c’erano, erano a schiacciare la foto. Devi fare tante foto che muovi i personaggi così ci fai un cartone. Elisa
Sembrava che si muovessero da soli. Aurora A me quando mangiava il pesce mi sembrava che lo mangiasse per davvero. Federico Non è una magia, è un trucco. Giulia
Si dice la storia e il registratore la scrive. Jacopo A Io ho detto la storia del Robot. Martina F E poi si sente la voce nella storia che parlano i bimbi. Alessandra
Era bella la storia, si sentiva la mia voce che parlava. Leonardo
“Il Robot”
“Il Robot” Martina F: Leonardo: Nidia: Davide: Jacopo A: Francesco: Giulia:
Un bimbo gioca con il suo robot. Arriva un suo amico che vuole il robot ma non può darglielo perché glielo ha regalato una sua amica. Si arrivano a picchiare perché quel bimbo lo vuole tutto per se. Loro si litigano e piangono perché si sono fatti male. Uno si porta via il robot e uno piange perché non ce l’ha più Allora quello che è scappato torna indietro e ci dice: “Scusa”. Anche l’altro ci dice: “Scusa, giochiamo insieme!” e dopo non litigano più.
“La ruspa cattiva”
“La ruspa cattiva”
Elisa:
C’era una ruspa molto dispettosa che voleva fare un buco nella strada così tutti ci cadevano dentro. Passa una macchina vede il buco e dice: “Posso passare?” Melissa: ma la ruspa dice di no e allora la macchina fa il giro intorno. Passa l’ambulanza stava quasi per cadere dentro ma poi fa Lorenzo: dietro marcia e va via. La ruspa ride perché l’ambulanza stava per cadere, era proprio maleducata. Viene il carro attrezzi non lo vede il buco e ci cade dentro Nora: e la ruspa ride perché era molto dispettosa. Il carro attrezzi non riesce più a venire fuori e dice: “Aiuto, Nicolò: aiuto!” Passa un aereo lo vede e dice: “Ti aiuto io” prende una corda e lo tira fuori e lo rimette nella strada. Alessandro: Allora il carro attrezzi si è molto arrabbiato, tira fuori il gancio e la porta via dalla polizia perché è stata molto cattiva.
“Si dice per favore” Aurora:
“Si dice per favore”
Daniel: Francesca: Tommaso: Sofia: Riccardo:
C’era una volta una bimba che giocava in salotto con la sua bambola. Arriva una sua amica senza bambola ma la vuole anche lei per giocarci. Si litigano e si danno gli schiaffi e si mettono a piangere perché si fanno male. L’altra bimba la strappa di mano a quella che ce l’aveva perché non l’aveva mai avuta. Arriva la mamma che dice: “Gli stai facendo male, si fa un po’ per uno senza strappare di mano. Si chiede per favore”. Anche il papà dice: “Bisogna fare la pace non si fa così, si dice per favore” e dopo giocano insieme.
“L’acquario” Miriam:
“L’acquario”
Jacopo S: Federico: Gabriele: Sara:
Martina D: Alessandra:
C’erano due pesci a righe, il polipo e la balena che erano amici perché giocavano sempre insieme. Nel mare c’era uno squalo, stava nuotando perché voleva mangiare un pesce. Lo squalo vede quei due pesci a righe che se li mangia così: “Aaaam”. La balena si arrabbia che ha mangiato i suoi amici e lo spaventa e lo squalo scappò. Il polipo e la balena sono tristi perché lo squalo ha mangiato i pesciolini e loro vogliono liberarli dalla sua pancia. Quando lo squalo apre la bocca i due pesci a righe scappano fuori e vanno dai suoi amici. Sono contenti la balena e il polipo perché sono ancora tutti insieme. La balena ci dice: “Vai via e non tornare più”.