NESSUNO E' UGUALE, UTTI SIAMO DIVERSI PERCHE' SIAMO NATI IN QUESTO MONDO

Page 1

I.C. Carpi 2

Scuola dell’infanzia “Agorà”

«Nessuno è uguale, tutti siamo diversi perché siamo nati in questo modo...» A.S. 2015 / 2016


Il valore della diversità, la diversità come valore La scuola è una comunità di adulti, bambini e bambine coinvolti in un’esperienza di vita comune che diventa occasione di crescita se riesce a creare condizioni educative inclusive, capaci di accogliere e sostenere il valore della diversità religiosa, sociale, affettiva e di genere. Soprattutto tra i 3 e 6 anni i bambini sono naturalmente curiosi e disponibili a conoscere e interagire con i loro pari. È proprio in questi anni che è possibile, da parte degli adulti, favorire relazioni significative tra i bambini, ognuno con la sua «diversità».


«Siamo tutti diversi, non esiste un bambino “ideale”, bensì il bambino con la sua storia, le sue caratteristiche fisiche, psichiche, emotive, la sua personalità, i suoi sogni, i suoi bisogni, i suoi interessi, i suoi limiti e le sue potenzialità». Fare insieme, cooperare, trovare soluzioni condivise fra i bambini rappresenta la strada maestra che porta all’integrazione di un gruppo dove l’operare degli uni influenzi e stimoli quello degli altri favorendo la nascita di una «sensibilità» socialmente positiva ed accogliente in cui

ognuno possa riconoscersi soggettivamente competente e oggettivamente importante per la comunità.


Indipendentemente dalla disabilità è importante acquisire la consapevolezza del bisogno dell’altro…

empatia


«L’empatia è il modo specifico in cui «incontriamo» l’altro, ci rendiamo conto che i suoi occhi «parlano», che non solo le sue mani ma anche il suo cuore ‘trema’.» Quando un bambino non parla e non si muove la comunicazione può avvenire solo attraverso il codice del non «detto», che è fatto di sguardi, interpretazioni, che ognuno traduce con la propria sensibilità

«Quando piange gli vengono le lacrime… come a me! devi guardare l’altro!!!»


«La dimensione del noi non cancella l’Io, semplicemente lo inserisce dentro il

gruppo in una continua dinamica che porta le qualità di ciascuno nell’insieme…» (V. Andreoli)

Insieme ad S. i bambini hanno scoperto di poter diventare spontanei facilitatori e intermediari tra il suo mondo e il loro, attraverso il gioco e il confronto quotidiano con realtà dirette e semplici.

“ A noi vengono fuori le parole a lui no...” “Io gli posso insegnare a fare una cosa sopra il suo foglio!”


«L’educazione si fonda sul gruppo, sulla collaborazione, sulla solidarietà e sull’aiuto reciproco che non escludono il talento del singolo, che semplicemente si sviluppa e si esprime dentro il gruppo.» (V.Andreoli)


Alcune esperienze vissute quest’anno a scuola…


L’incontro poli-sensoriale con la materia si configura come un’esperienza che coinvolge il bambino nella sua interezza e soddisfa in lui il bisogno di conoscenza attraverso il corpo.


Il bambino costruisce la propria conoscenza attraverso un intervento diretto sulle cose: ne scopre caratteristiche, ne studia proprietĂ e ne sperimenta possibilitĂ di utilizzo.


L’approccio con il materiale diventa allo stesso tempo un tramite per approfondire relazioni ed intese amicali evolvendo da “un fare individuale ad un fare condiviso�.


‚Non esiste momento più bello di quando intrecci le dita in quelle dell’altro … e lui te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità‛ M. Gramellini


Le avventure di Cipi’ di M. Lodi hanno coinvolto ed entusiasmato tutti i bambini della sezione: da questo interesse è nata l’occasione per esplorare la molteplicità dei linguaggi utili a raccontare, elaborare e interiorizzare una narrazione o un’esperienza.


Il testo, che manca di immagini, ha reso indispensabile l’utilizzo di linguaggi alternativi per dare forma ai pensieri e alla fantasia. Questo passaggio dall’astratto al figurato risultava per P. difficoltoso. Abbiamo quindi intrapreso un percorso parallelo e facilitato di lettura per immagini e riproduzione grafica, a piccolo gruppo.


Attraverso la musica e il linguaggio del corpo ha preso forma una trasposizione musico/teatrale del racconto che ha portato i bambini a collaborare attivamente tra loro nella produzione delle musiche, delle scenografie e del testo narrato, in cui P. è il protagonista principale.


Ogni bambino ha potuto mettersi alla prova, sperimentando le proprie capacità espressive e i propri limiti: ne è scaturito un vero e proprio percorso cooperativo nel quale ognuno ha messo a disposizione le proprie risorse cinquepositivamente anni scoprendosi competente nel grande gruppo.


Le esperienze vissute in questi anni, anche se condivise, hanno coinvolto principalmente i bambini della sezione dove era presente il bambino disabile. Con il tempo si è reso inevitabile spostare l’orizzonte aldilà dei confini delle sezioni e delle barriere invisibili che inconsapevolmente si creano nel vivere quotidiano dentro e fuori la scuola. Per andare oltre con lo sguardo abbiamo compreso che non poteva più essere una esperienza legata alla sezione dov’è presente in quel momento il bambino disabile, ma doveva essere un’ esperienza diffusa, aperta, sempre più allargata ai bambini di oggi, futuri cittadini domani, e a tutti i soggetti coinvolti nella vita scolastica e sociale.


2 Aprile 2016 Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo

Le persone hanno una cosa in comune: sono tutte differenti. (Robert Zend)


Attraverso immagini, racconti e musiche possiamo avvicinare i bambini al tema della diversità, dell’inclusione,

dell’accoglienza… ai valori dell’amicizia e del rispetto reciproco.


Le storie, i corti, le parole dei bambini e delle bambine intorno all’autismo e alle disabilità ‌


Martino Piccolo Lupo «… il lupo è come la luna che non sa parlare… l’oca ha chiesto al lupo di diventare suo amico, non ha usato le parole… ha usato le ciliegie sul naso…»


L’unicorno triste «… è la storia di un piccolo unicorno triste … è nato triste, non giocava e se uno lo toccava aveva paura che gli facesse male … non voleva giocare con loro perchè non era tranquillo …» «… quando si è tranquilli si sta bene con gli amici …»


Il mio fratellino dalla luna «…è un cartone di bimbi, al fratellino ci piace la luna, la guarda sempre… piange e urla per dire “non voglio”…non vuole giocare con gli altri bambini guarda solo il cielo, è dentro a una nuvola…quando la sorella parla uguale al fratello ridono insieme… Hanno tante cose dentro la testa che non riescono a dirle tutte… allora si arrabbiano»


La corda «…Maria è una bambina che va in una scuola dove arriva un bambino in carrozzina.. Maria ha acceso la musica e mentre ballavano potevano fare lo stesso sogno… Fare lo stesso sogno vuol dire immaginare di essere liberi di giocare senza la carrozzina…Maria capisce che lui vuole giocare a pallone perché lo guarda negli occhi…allora gli lega una gamba e gli fa fare gool!!!»


L’ascolto di storie e la lettura del «Vademecum dell’Amicizia» (trovato su internet dalla mamma di T e M ), condiviso con tutte le sezioni, ha permesso ai bambini di scambiarsi idee, pensieri, riflessioni… e di cercare insieme un modo per poter comunicare e instaurare un contatto con loro.



«Si saluta chi si conosce perché sono felice di vedere un amico. Ci salutiamo perché ci vogliamo bene … delle volte mandano anche i bacini…»


Dobbiamo parlare pianino (lentamente) e non urlare‌ con la mano puoi dire: -Vieni amico!-


«Senza parole è difficile farsi capire… si fa con i gesti … dalla faccia io capisco se è arrabbiato o felice…»


«Delle volte vuole tanto giocare ma non sa dire: -Voglio questoe allora sceglie il gioco sbagliato e si arrabbia… però dopo la rabbia va via ed è felice…»


«Stavo disegnando… io usavo il verde e P. usava il giallo, l’ho aiutato a fare un pezzo del disegno ... di Cipì e Passerì... alla fine è diventato bellissimo!! Lo guardavo e cercavo di capire se lui pensava le cose che pensavo io…»


LA SPILLA DELL’AMICIZIA


«Questa è la -spilla degli amici…- che vuol dire che sei amico di tutti!!! La spilla dell’amico vero… la mettiamo sul cuore dove si tengono gli amici!»


"Ognuno con la sua storia, ognuno con i suoi occhi, ognuno con i suoi tempi,

tutti con la stessa voglia di vivere la vita a colori… … ognuno diversamente uguale all’altro‛ E. Romagnoli


I.C. Carpi 2

Scuola dell’infanzia “Agorà”


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.