Giornata mondiale della poesia

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Scuola dell’infanzia Agorà IC Carpi 2

21 Marzo 2017

Giornata mondiale della poesia A.S. 2016-2017


“La poesia è vitamina della lingua. Alla lingua per crescere e maturare, non bastano riso, carne, patate, (lettura, scrittura, grammatica), elementi che creano massa corporea: ha bisogno di vitamine, ormoni, enzimi, sostanze esigue e concentrate che lavorano su strati più profondi, per progettare e orientare quella crescita.” Bruno Tognolini


Poesia è…


Le parole dei bambini e delle bambine... E’ una canzoncina… Un tipo di parolina però un po’ più corta… La mia nonna me le dice sempre che servono per dormire e raccontare… Io non ne ho mai sentita una… E come facciamo a metterle a memoria se non l’ho mai vista?!? La poesia è aria ed esiste solo nella tua mente e alcune volte nella verità… E’ solo una parola… Le parole sono in giro per tutto il mondo...


Una poesia è tipo una canzone o una favoletta... E’ tipo che scrivi delle parole e invece di essere una canzone sono parole che puoi dire messe insieme... È una cosa composta da tante immagini e scritte… Una poesia è che puoi scrivere una lettera alla mamma… È anche come se la mamma ha fatto un incidente e non c’è piu’ e c’è solo il papà e tu scrivi una poesia per la mamma…. La poesia è d’amore che scrivi a qualcuno tipo la mamma il papà o la sorella… … è una poesia dolce, ci sono scritte delle cose molto belle tipo:“ti voglio bene!”.


Bibliografia


Filastrocche in cielo e in terra

di Gianni Rodari

Le filastrocche del cavallo parlante

di Gianni Rodari

Il libro delle parolacce

di B. Tognolini

Piccole poesie

di R.Piumini

I bambini si incontrano

di R. Tagore

Maternità

di R. Tagore

Quando il bambino era bambino

di Peter Handke


Le poesie sono di tutti i tipi: buffe, carine, belle, tranquille, paurose… felici… Una fa ridere e l’altra no… Le poesie sono fatte di buffo… O di paura… Da ascoltare… Ci fanno felici… Se metti due poesie fanno la rima, altre no… Ma che cos’è la rima? Che due parole sono uguali… La poesia è una magia molto bella, quella poesia parlava di un bambino molto piccolo che voleva che tutto avesse un’anima…


Sono molto importanti le poesie … La mia nonna mi dice questa: “Stretta la foglia, larga la via voi dite la vostra che io ho detto la mia”… Ma che sciocchina… fa ridere!!! Io ho fatto una poesia molto divertente! A volte fanno ridere a volte sono tristi…

L’unica cosa che ci deve essere in una poesia che sia bella e che ci siano parole che piacciono alle persone...


A volte una poesia può trasformarsi in una canzone…

“Un signore di Scandicci” di Sergio Endrigo


Un signore di Scandicci Un signore di Scandicci, un signore di Scandicci Buttava le castagne, buttava le castagne E mangiava i ricci Quel signore di Scandicci. Un suo amico di Lastra a Signa, un suo amico di Lastra a Signa Buttava via i pinoli, buttava via i pinoli E mangiava la pigna Quel suo amico di Lastra a Signa. Tanta gente non lo sa, non ci pensa e non si cruccia. La vita la butta via e mangia soltanto la buccia.

Suo cugino in quel di Prato, suo cugino in quel di Prato Buttava il cioccolato, buttava il cioccolato E mangiava la carta Suo cugino in quel di Prato. Un parente di Figline, un parente di Figline Buttavia via le rose, buttava via le rose E odorava le spine Quel parente di Figline.

Tanta gente‌ Un suo zio di Firenze,un suo zio di Firenze Buttava in mare i pesci, buttava in mare i pesci E mangiava le lenze Quel suo zio di Firenze. Un compare di Barberino, un compare di Barberino Mangiava il bicchiere, mangiava il bicchiere E buttava il vino Quel compare di Barberino. Tanta gente non lo sa, non ci pensa e non si cruccia. La vita la butta via e mangia soltanto la buccia! La vita la butta via e mangia soltanto la buccia! Testo di Gianni Rodari Musica di Sergio Endrigo e Bacalov


Le nostre poesie‌ (rime, filastrocche, limerick)


Le brevi poesie a rime inventate insieme ricordano una forma di poesia divertente e paradossale: i LIMERICK Il Limerick è un particolare “NON-SENSE” che significa assurdo, senza senso. Una composizione in versi che ha lo scopo di far ridere, di divertire, un piccolo componimento buffo e surreale. Il Limerick deve rispettare particolari regole di forma e di contenuto che noi in realtà abbiamo ignorato, abbiamo però cercato di mantenere un aspetto importante: le nostre piccole storie sono buffe e se non ridere, ci auguriamo che facciano almeno un po’ sorridere.


Settimana della poesia C’era un asinello caccia topi che prendeva molti topi abitava in un palazzo a forma di pupazzo.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una volta una ciabattina con una pantofolina giocano ad acchiapparella e gli cade la padella.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una tata sullo scivolo rosso e faceva un salto grosso poi finisce dentro un pentolino e si cuoce come un salamino.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia Di nome Micia, di cognome Tortellina scivola dalla nonna Mina diventa molto cicciona perché mangia troppo e va al galoppo.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una volta un gigante stordito che si fece male ad un dito corse allora all’ospedale ma inciampò in un animale.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia Un re dormiva per terra faceva la guerra nella serra , un giorno andò pure al mare e cosi’ trovò un alveare.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia Un papà faceva il poppante e mangiava pollo interessante, si trasformava in una formica pappamolla come la mollica.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una volta una bella principessa che era un po’ sconnessa. Non si ricordava chi doveva sposare e quindi è caduta nel mare.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una volta una tartaruga senza guscio che stava sempre davanti all’uscio, allora si costruì una casa e camminò fino in Asia.

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Settimana della poesia C’era una volta un vigile grasso che faceva molto chiasso mangiava tante patate ma erano tutte bruciate

Scuola d’infanzia “Agorà” – IC Carpi 2


Martedì 21 Marzo

“Giornata mondiale della Poesia”


In occasione della “Giornata mondiale della poesia”

partecipiamo all’iniziativa

“Attacchi Poetici”

I bambini regalano le poesie inventate ai passanti e agli esercizi commerciali, alcune vengono lasciate sulle panchine o appese agli alberi in attesa di un lettore.


Oggi siamo andati a distribuire le poesie a tutti. Io dicevo: Oggi è la giornata della poesia, bisogna leggere la poesia così ci ricordiamo della poesia… È la Giornata MONDIALE della poesia, è per tutti!!!.


Io l’ho data al bar a un signore che compiva gli anni e allora ci abbiamo cantato “Tanti auguri a te!” E lui ci ha dato i cioccolatini perché siamo stati bravi…


C’erano anche dei ragazzi e delle ragazze che ci hanno regalato delle poesie... e noi ci abbiamo dato le nostre... Ci dicevano “Grazie!” Le sue erano belle, un po’ lunghine, ma non facevano ridere... Tutti le volevano le nostre poesie perché erano belle e facevano molto ridere!!!


Abbiamo distribuito tutte le nostre poesie... Io l’ho messa dentro a un buco...nella posta! Pablo ha messo la poesia sull’albero…


Io invece sotto un portico del palazzo grande! Poi l’ha presa la signora... Si sarà detta dentro di lei che la vuole leggere... Si è sentito che gli è piaciuta... Perché magari se leggi quelle poesie, magari parla d’amore… La gente era felice di avere le poesie...



ÂŤIn giro dicono che i bambini vogliono fare felici tutte le persone con la poesia ...Âť


Anche i bambini della primaria hanno inventato le poesie‌ hanno lanciato gli aerei con le poesie per darle a noi!!


Rendiamo partecipi le famiglie di questa iniziativa consegnando ai genitori una poesia da leggere ai loro bambini


Gli uomini blu Giovannino Perdigiorno, girando intorno a Corfù, capitò nel paese degli uomini blu. Vedendo un uomo bianco quelli si spaventarono: lo legarono mani e piedi e in gabbia lo ficcarono. Poi dodici professori e duecento studenti lo studiarono in lungo e in largo, gli contarono i denti, misurarono la testa, scoprendo con stupore che aveva due occhi, un naso e il raffreddore. Lo fecero camminare, parlare del meno e del più e conclusero:” Ma guarda, sei un uomo pure tu! Credevamo fossi un mostro, perché non sei turchino : tante scuse per lo sbaglio, vieni, bevi un bicchierino…” Gianni Rodari


…e la poesia continua…


C’era una volta una margherita che esce dalla terra e va dalla Rita, la Rita non c’era e va dalla Maura, la Maura non c’era e va dalla Laura. Un cane grosso cade giù nel fosso c’era un granchio blu e va nell’iglù.

Nel prato c’è una margherita che c’ha le mani, le gambe e le dita corre come una lepre, va nel cestino ma prima, mangia un pochino.


L’otto è un numero strano perché ha una palla e un’altra sopra e ne voleva solo una e anche una mano. Un giorno decide di staccare una palla ma diventò gialla. C’era una volta un formichiere che andava a prendere l’acqua col bicchiere e mangiava anche tante uova da diventare una gallina che cova.


Un gattino cinesino portava lettere al postino, ma si schiaccia sotto la bicicletta andando veloce come una saetta!

Un cuore nero voleva diventare rosso ma si era rotto un osso! Una mamma che beveva il latte faceva i salti con le ciabatte, scivola sul pavimento con la testa era strana ma molto onesta.


C’era una volta un fiorellino con tutti i petali di colore diverso che nel prato si era immerso. Con la primavera fioriscono i ciliegi fioriscono le albicocche, ritornano le rondini a rallegrare il cielo con un canto leggero.


“La poesia non deve

essere un’arma, deve essere un abbraccio, un’invenzione, uno scoprire negli altri quello che accade dentro. Una scoperta, un respiro, un’aggiunta, un brivido.” Gloria Fuertes, scrittrice


A cura di: i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia Agorà ;

le insegnanti: Clemente M.Giulia, Ricciardi Anna Maria, Marastoni Maura, Morellini Rita, Munari Manuela, Sala Enrica, Matarese Amalia, Rocchi Ilenia, Ronzoni Diletta, Cerchiari Jessica, Nascimbeni Vittoria.


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