E N J O Y R I V I E R A & C Ô T E D ’A Z U R
12th YEAR WINTER 2O23/24
LUXURY & LIFESTYLE MAGAZINE
ditoriale Alessandra Chiappori Le giornate brevi, l’aria natalizia, ma subito dopo le promesse di gennaio e il sole che fa di nuovo capolino posticipando il tramonto. Il numero di dicembre quest’anno ci traghetta nel passaggio di anno tra cartoline narrate. Tante sono le proposte per scoprire la Riviera, la Costa Azzurra e il Basso Piemonte tra affascinanti paesaggi, personaggi che hanno segnato la storia e gustosi assaggi. Chissà se, per esempio, sarà la neve ad accompagnare il treno delle meraviglie in Val Roia, pronto a scortarci fino a Limone per immergerci nel paesaggio alpino. Potremmo invece scegliere Nizza come meta di un’escursione dedicata a Marc Chagall, che è solo la prima di una serie di personalità del mondo artistico e culturale ospitate tra le pagine di questo numero. Abbiamo scelto di dare spazio alle tele di Claude Francis Barry, che da Londra si spostò a Bordighera inseguendo il colore, memore di tante esperienze. Difficile non citare l’Istituto di Studi Liguri parlando di Bordighera: fu fondato da Nino Lamboglia, celebre archeologo al cui nome si legano numerosissime scoperte in Riviera, innovative tecniche e persino l’archeologia subacquea italiana. Il viaggio tra i grandi intellettuali prosegue con una sorpresa: Luigi Pirandello, protagonista della scena teatrale al Casinò di Sanremo negli anni Trenta, a ridosso della consegna del Nobel per la letteratura. A proposito di ricorrenze, non potremmo non chiudere il 2023 senza il centenario di Italo Calvino. Fervono intanto i preparativi per il Festival della Canzone Italiana, e mentre il mondo mediatico scalda i motori, vi portiamo alla scoperta del tempio della musica in città, il Teatro Ariston. Forte di sessant’anni di storia, il teatro più famoso d’Italia riserva tante sorprese per turisti e non solo: scopritele insieme a noi, all’insegna della buona musica! Buone feste a tutti!
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The arrival of shorter days brings with it the festive atmosphere of Christmas, soon to be followed by the promises of January when the sun begins to peek out again, extending the daylight hours. This December issue takes us on a captivating journey through the year with postcards that tell a story. There are many proposals for exploring the Riviera, Cote d’Azur and Lower Piedmont, revealing magnificent landscapes, historical figures and culinary delights. Who knows if snow will accompany the “Train of Wonders” in Val Roia as it prepares to transport us all the way to Limone amidst the picturesque Alpine landscape. Alternatively, we might choose to visit Nice for a cultural trip dedicated to Marc Chagall, who is only the first of a succession of esteemed artists and cultural icons featured in the pages of this issue. We have chosen to feature the works of Claude Francis Barry, whose pursuit of colour led him from London to Bordighera, enriched by a myriad of experiences. When discussing Bordighera, you can’t leave out the Institute of Ligurian Studies. It was founded by the renowned archaeologist Nino Lamboglia, whose name is associated with numerous discoveries along the Riviera, as well as innovative archaeological techniques and even Italian underwater archaeology. The journey among the great intellectuals continues with a surprise: Luigi Pirandello, the protagonist of the theatre scene at the Sanremo Casino in the 1930s, not long before being honoured with the Nobel Prize in literature. Speaking of milestones, we couldn’t end 2023 without mentioning the centenary of Italo Calvino’s birth. Meanwhile, as preparations for the Italian Song Festival intensify and the media warms up its engines, we invite you on a captivating tour of the city’s temple of music, the Ariston Theatre. Boasting sixty years of illustrious history, Italy’s most famous theatre has many surprises in store for tourists and music enthusiasts. Join us as we explore the musical treasures it holds! Happy holidays!
Les journées qui raccourcissent, le climat de Noël, mais bientôt les bonnes résolutions de janvier et le soleil qui réapparaît, repoussant le coucher du soleil. Le numéro de décembre de cette année nous fait passer le cap de l'année entre deux cartes postales racontées. Nombreuses sont les propositions pour découvrir la Riviera, la Côte d'Azur et le Bas Piémont au milieu de paysages fascinants, de personnalités qui ont marqué l'histoire et de délices savoureux. Qui sait si, par exemple, ce ne sera pas la neige qui accompagnera le train des merveilles dans la Vallée de la Roya, prête à nous escorter jusqu'à Limone pour nous immerger dans le paysage alpin. Nous pourrions plutôt choisir Nice comme destination d'une excursion consacrée à Marc Chagall, qui n'est que la première d'une série de personnalités du monde artistique et culturel que nous accueillons dans les pages de ce numéro. Nous avons choisi d'accorder une place aux toiles de Claude Francis Barry, qui a quitté Londres pour s'installer à Bordighera en quête de couleurs, fort de ses nombreuses expériences. Il est difficile de ne pas mentionner l'Institut d'études ligures lorsqu'on parle de Bordighera : il a été fondé par Nino Lamboglia, célèbre archéologue dont le nom est lié à de nombreuses découvertes faites sur la Riviera, à des techniques innovantes et même à l'archéologie sous-marine italienne. Notre voyage parmi les grands intellectuels se poursuit avec une surprise : Luigi Pirandello, protagoniste de la scène théâtrale du Casino de Sanremo dans les années 1930, juste avant l'attribution du prix Nobel de littérature. À propos de commémorations, nous ne pouvions pas clore l'année 2023 sans évoquer le centenaire d'Italo Calvino. Entre-temps, les préparatifs du Festival de la chanson italienne battent leur plein, et pendant que le monde des médias fait tourner les moteurs, nous vous emmenons visiter le temple de la musique de la ville, le théâtre Ariston. Fort de ses soixante ans d'histoire, le théâtre le plus célèbre d'Italie réserve bien des surprises aux touristes et à bien d'autres : découvrez-les avec nous, sous le signe de la bonne musique ! Joyeuses fêtes à tous !
Contents 2 Pirouette 8 Abate 10 Royal Hotel Sanremo 14 Sanremo Hit Award 2024 18 60 anni di Ariston 24 I Manifesti del Festival di Sanremo 28 Dietro le quinte 32 Italo Calvino 38 Calvino Cantafavole 42 Luigi Pirandello in Riviera 48 Alla scoperta del colore 54 Il Museo Marc Chagall a Nizza 58 Festival del Circo di Monte-Carlo 62 Limone Piemonte 68 La Ferrovia delle Meraviglie 72 Nino Lamboglia 76 Alla scoperta di Tana Bertrand 80 Turismo enogastronomico 84 Milan Krajnc 88 Nuove geografie 92 Editoriale
L’ARIA NATALIZIA CI TRAGHETTA NEL PASSAGGIO DI ANNO
LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DI VHERNIER NEL MONDO DELLA GIOIELLERIA
LA PASSIONE PER IL BELLO ATTRAVERSO LE GENERAZIONI
UN INVERNO DI METAMORFOSI E INNOVAZIONE
LA CLASSIFICA DI GRADIMENTO DELLE CANZONI DEL FESTIVAL
CONTINUANO I FESTEGGIAMENTI CON UN RICCO CARTELLONE
NELLA COLLEZIONE DEL TEATRO ARISTON
ALLA SCOPERTA DEL TEATRO ARISTON
LA SUA LIGURIA IN MOSTRA ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE DI ROMA
NEL BOSCO DEL FANTASTICO A PALAZZO DUCALE
I 90 ANNI DELLA COMPAGNIA STABILE “SANREMO MARTA ABBA”
CLAUDE FRANCIS BARRY DA LONDRA A BORDIGHERA
TRA ARTE E SPIRITUALITÀ UN TUFFO NELLA BELLEZZA
I PRIMI 50 ANNI DI UN APPUNTAMENTO STORICO
LA “MONTAGNA DELLE DUE RIVIERE”
UN SECOLO EROICO
ARCHEOLOGO SULLE TRACCE DEGLI ANTICHI LIGURI
BADALUCCO E IL NUOVO MUSEO G.M. CROWFOOT
PROSPETTIVE PER LA RIVIERA DEI FIORI
NEL MIO CUORE C'È IL PRINCIPATO DI MONACO
AL TEMPO DEL TAG SOCIAL
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Testata registrata presso il Tribunale di Sanremo Iscrizione nel Registro Giornali e Periodici n°8 del 08-08-2012 Periodicità: trimestrale Luogo di pubblicazione: Bordighera, Via F.lli Biancheri, 1 Editore: Innovation Media sas Via F.lli Biancheri, 1 - Bordighera - Italy info@innovationmedia.it info@sanremo.it Direttore Editoriale, Commerciale e Multimedia & IT: Luca Giovannetti +39 334 18 32 828 luca.giovannetti@sanremo.it Direttore responsabile: Alessandra Chiappori Redattori: Maria Bologna Anna Maria Castellana Alessandra Chiappori Emanuela Dho Luca Giovannetti Flaminio Spinetti Progetto grafico: Kreameta - Imperia info@kreameta.com Traduzioni: GLocal Media | IH Tem Lingue (EN/FR) Foto: Dove non specificato ©Depositphotos.com, ©Wikipedia, ©Redazione Foto di copertina: Il Teatro Ariston di Sanremo © Teatro Ariston Stampa: Tipolitoeuropa s.n.c. Via degli Artigiani, 17, 12100 Cuneo CN Sanremo.it .it ® © n° 0001268952 N° iscrizione ROC: 22738 WWW.SANREMO.IT
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PIROUETTE
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in dalla fondazione, Vhernier ha condotto una rivoluzione silenziosa nel mondo della gioielleria. Si distingue in modo unico per aver creato il proprio stile, guidato innanzitutto dal design e, secondariamente, dalla lavorazione artigianale di mani esperte e da materiali di altissima qualità. Vhernier, scultore della bellezza, innova ispirandosi alle forme pure della scultura moderna. Constantin Brancusi, Barbara Hepworth e Max Bill sono solo alcuni degli scultori a cui guarda quando crea i suoi audaci e puliti volumi. La rivoluzione di Vhernier consiste nel creare gioielli che esistono in armonia con il corpo; non solo belli da vedere, ma belli da vivere e con cui vivere. Ogni creazione abbraccia e accarezza perfettamente la figura umana. I primissimi prototipi dei gioielli Vhernier furono disegnati alla metà degli anni Ottanta e presero vita grazie a un laboratorio di creazione e produzione. La potente bellezza della semplicità conquistò i cuori dei primi clienti di Vhernier fin dall’apertura della sua prima boutique nel 2002 a Milano. Oggi Vhernier è una casa di creazione in cui si scolpiscono gioielli innovativi e ispirati al design secondo la pura eleganza milanese. Sospinta da uno spirito incessantemente volto all’innovazione, Vhernier sonda territori inesplorati e segue il suo istinto
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affinato, portando alla luce nuove forme di bellezza. Gioielli senza tempo le cui forme, i cui materiali e abbinamenti confluiscono in creazioni moderne oggi e sempre nuove domani. Vhernier ha sempre utilizzato i classici materiali preziosi che definiscono il mondo della gioielleria. Tuttavia, ha anche aperto la strada, ricorrendo a materiali irrituali che conferiscono un accento di sofisticata innovazione. Vhernier è pioniere nell’uso di materiali non convenzionali che vengono sempre abbinati ad almeno un elemento prezioso classico. Dall’ebano al giaietto, passando per il titanio, il bronzo e l’alluminio, Vhernier li valorizza abbinandoli all’oro, ai diamanti e ai diamanti incastonati. Un esempio perfetto della vocazione alla scultura di Vhernier e del suo impiego dei materiali è l’iconico anello Pirouette. Caratterizzato da un design essenziale e scultoreo, Pirouette è stato il primo
anello di Vhernier. Il suo debutto, nel 1990, sorprese il mondo, ma presto diventò l’emblema della capacità del marchio di innovare e di non conformarsi. La fascia bombata e inclinata segue la forma delle dita: questo gioiello è l’esempio perfetto dell’identità del marchio. Nel corso degli anni la collezione è stata reinterpretata in numerose varianti e lo scorso anno ha finalmente visto l’arrivo degli orecchini complementari: scultorei ma leggeri, con una forma fluida che avvolge il lobo. L’ampia superficie convessa degli orecchini illumina il viso con riflessi tenui. Anello e orecchini scultorei dal volume generoso e dalle linee pulite, un design fluido che è espressione completa della visione gioielliera di Vhernier. Di fatto, la collezione Pirouette incarna perfettamente i quattro capisaldi del linguaggio di design di Pirouette, tutti ugualmente importanti: energia, mistero, sensualità e purezza.
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xès sa fondation, Vhernier a mené une révolution silencieuse dans le monde de la joaillerie. Elle se distingue particulièrement en créant son propre style, guidé tout d'abord par le design et ensuite par le savoir-faire artisanal de mains expertes et par des matériaux de la plus haute qualité. Vhernier, sculpteur de la beauté, innove en s'inspirant des formes pures de la sculpture moderne. Constantin Brancusi, Barbara Hepworth et Max Bill ne sont que quelquesuns des sculpteurs auxquels il s'adresse pour créer ses volumes audacieux et épurés. La révolution de Vhernier est de créer des bijoux qui existent en harmonie avec le corps ; non seulement beaux à regarder, mais aussi beaux à vivre et avec lesquels vivre. Chaque création embrasse et caresse parfaitement la silhouette humaine. Les premiers prototypes de bijoux Vhernier ont été créés au milieu des années 80 et ont vu le jour grâce à un atelier de création et de fabrication. La beauté puissante de la simplicité a conquis le cœur des premiers clients de Vhernier dès l'ouverture de sa première boutique à Milan en 2002. Aujourd'hui, Vhernier est une maison de création où des bijoux innovants, inspirés du design, sont sculptés dans la plus pure élégance milanaise. Animé d'un esprit résolument tourné vers l'innovation, Vhernier explore des territoires
and just as new tomorrow. Vhernier has always used the classic precious materials that define the world of jewelry. However, it has also led the way with its use of unconventional materials that impart an air of sophisticated innovation. Vhernier is a trail-blazer in the use of unconventional materials, which are always paired with at least one classic precious element. From ebony to jet and even titanium, bronze and aluminium, Vhernier highlights these by pairing them with gold, diamonds and pavé-set diamonds. A perfect example of Vhernier sculpturality and use of materials is the iconic Pirouette ring. An essential and sculptural design, the Pirouette was Vhernier’s first ring. When it debuted in 1990 it surprised the world, but it soon became the emblem of the brand’s
capacity for invention and nonconformity. The domed and slanted band follows the shape of the fingers: this jewel is a perfect example of the identity of the brand. The collection was re-interpreted over the years in numerous variations, and last year it finally received complimenting earrings: sculptural yet light, with a fluid shape that embraces the lobe. The earclips’ wide convex surface, illuminates the face with soft reflections. Sculptural ring and earclips with generous volume and clean lines, fluid design that is a complete expression of Vhernier’s jewelry vision. Indeed, the Pirouette collection embodies perfectly Vhernier's design language four cornerstones, and they are all equally important: energy, mystery, sensuality and purity.
inexplorés et suit son instinct aiguisé, mettant en lumière de nouvelles formes de beauté. Des bijoux intemporels dont les formes, les matériaux et les combinaisons se fondent dans des créations modernes aujourd'hui et toujours nouvelles demain. Vhernier a toujours utilisé les matériaux précieux classiques qui définissent le monde de la joaillerie. Cependant, elle a également ouvert la voie en utilisant des matériaux insolites qui apportent des accents d'innovation sophistiquée. Vhernier est un pionnier dans l'utilisation de matériaux non conventionnels qui sont toujours associés à au moins un élément précieux classique. De l'ébène au jais, en passant par le titane, le bronze et l'aluminium, Vhernier les met en valeur en les associant à l'or, aux diamants et aux diamants sertis. Un exemple parfait de la vocation de Vhernier pour la sculpture et de son utilisation des matériaux est l'emblématique bague Pirouette. Caractérisée par son design essentiel et sculptural, Pirouette a été la première bague de Vhernier. Son lancement en 1990 a surpris le monde entier, mais elle est rapidement devenue l'emblème de la capacité de la
marque à innover et à ne pas se conformer. Le ruban incurvé et incliné épouse la forme des doigts : ce bijou est le reflet parfait de l'identité de la marque. Au fil des ans, la collection a été réinterprétée dans de nombreuses variations et l'année dernière, elle a enfin vu l'arrivée des boucles d'oreilles complémentaires : à la fois sculpturales et légères, elles ont une forme fluide qui enveloppe le lobe. La large surface convexe des boucles d'oreilles illumine le visage de doux reflets. Une bague et des boucles d'oreilles sculpturales au volume généreux et aux lignes épurées, un design fluide qui exprime pleinement la vision joaillière de Vhernier. En fait, la collection Pirouette incarne parfaitement les quatre piliers du langage de design de Pirouette, tous d'égale importance : l'énergie, le mystère, la sensualité et la pureté. www.vhernier.com
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ver since its founding, Vhernier has led a silent revolution in the world of jewelry. It stands uniquely apart by creating its own style of jewelry, one that is first and foremost driven by design and secondly by expert craftsmanship and top-quality materials. Vhernier, a sculptor of beauty, innovates by drawing inspiration from the pure forms of modern sculpture. Constantin Brancusi, Barbara Hepworth and Max Bill are just some of the sculptors it looks to when creating its bold and clean volumes. Vhernier’s revolution consists of creating jewelry that exists in harmony with the body; not just beautiful to look at, but beautiful to live in and live with. Each creation perfectly embraces and caresses the human figure.The earliest prototypes of Vhernier jewelry were designed in the mid1980s and brought to life by a workshop of creation and production. The powerful beauty of simplicity won the hearts of Vhernier’s earliest clients as soon as its first boutique opened in Milan in 2002. Today, Vhernier is a House of creation, sculpting innovative design-driven jewelry in pure Milanese elegance. A spirit of ceaseless innovation drives Vhernier to explore unchartered territory and follow its finely-honed instincts, bringing new forms of beauty into light. Timeless jewelry whose forms, materials and pairings combine to make it modern today
Corso Imperatrice, 3 - Sanremo Via Matteotti, 39 - Sanremo SANREMO . IT
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LA PASSIONE PER IL BELLO ATTRAVERSO LE GENERAZIONI
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’è ristrutturazione e ristrutturazione. E questa volta Abate ha deciso di fare le cose in grande. Il negozio di Corso Imperatrice, acquisito dalla famiglia nel 1934, è stato ampliato in maniera più che significativa, raddoppiando la superficie e i piani. Ancora una volta, gli eredi possono ringraziare la lungimiranza del nonno Michele: fu lui a cogliere l’occasione di acquistare l’appartamento al primo piano del palazzo, diventato poi casa di famiglia. La disponibilità di questi locali ha permesso di mettere in atto un progetto ambizioso, per consegnare una realtà sempre più salda alla prossima generazione. A volte una semplice modifica non basta. La sala di vendita all’entrata, iconica, aveva finora conservato il suo aspetto originario, con boiserie Fin de Siècle intagliata e dipinta nel blu e oro distintivi dell’azienda e un grande lampadario in vetro di Murano. Superato da poco il traguardo dei 100 anni di attività, quest’area è stata completamente rinnovata, e lo spirito architettonico d’antan trasposto nei decori del nuovo, grande salone al primo piano. Affacciato con tre luminose finestre
sul Casino, è un salotto accogliente e raffinato, dove Abate esporrà le proprie creazioni di alta gioielleria, tornando così in contatto con la passione per la bellezza che il nonno Michele esprimeva nelle sue creazioni, per coccolare il cliente con un’esperienza esclusiva, in completa discrezione e tranquillità. Sarà inoltre locus privilegiato per presentazioni di prodotto e piccoli eventi. Cambiano la disposizione dei marchi e la distribuzione degli spazi, ma l’eleganza senza tempo degli ambienti continua a rispecchiare la ricerca del bello, caposaldo dell’attività. La sala blu non è l’unica ad aver cambiato pelle. Al piano alto troviamo anche un nuovissimo laboratorio Rolex e gli uffici amministrativi. Grazie a questi spostamenti strategici, è stato possibile dedicare l’intero piano terra alla vendita, con due esclusive zone personalizzate per Rolex e Patek Philippe, congiunte da un’ulteriore parte multimarca. La ristrutturazione conferma le capacità e la passione per la bellezza di Abate, che affondano le radici nella tradizione e nei valori di famiglia, attraverso le generazioni e in coerenza con gli esclusivi marchi rappresentati. SANREMO . IT
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ABATE, the passion for beauty through generations here is renovation and renovation. And Abate has decided to go big this time. The store located on Corso Imperatrice, acquired by the family in 1934, has undergone a substantial expansion, doubling its space and floors. Once again, the heirs owe gratitude to their grandfather Michele, whose foresight led to the purchase of the apartment on the first floor of the building, which later became the family home. The availability of these rooms paved the way for an ambitious project aimed at passing on a more solid reality to the next generation. Sometimes, a simple change is not enough. The iconic sales area at the shop's entrance had until now retained its original appearance, featuring Fin de Siècle carved wood panelling painted in the company’s distinctive blue and gold and an imposing Murano glass chandelier. Having recently celebrated its centenary, this area has undergone a complete transformation, transposing the architectural spirit of the past to the décor of the new, large hall on the first floor. Featuring three bright windows overlooking the Casino, this welcoming
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and refined hall will display Abate’s fine jewellery creations. Here, the company aims to revive the passion for beauty expressed in Michele’s original creations, offering customers an exclusive experience in an atmosphere of discretion and tranquillity. It will also be an ideal space for product launches and small gatherings and events. The layout of the brands and distribution of the spaces may have changed, yet the timeless elegance of the rooms continues to reflect the perpetual pursuit of beauty – a fundamental principle of the business. However, the blue room is not the only one that has undergone a transformation. The top floor now houses a new Rolex workshop and the administration offices. These strategic changes have enabled the entire ground floor to be dedicated to sales, featuring two exclusive bespoke areas for Rolex and Patek Philippe, joined by another area dedicated to various other brands. The renovation confirms Abate’s expertise and passion for beauty, which are steeped in family tradition and values passed down through generations, harmoniously resonating with the prestigious brands it represents.
siècle, sculptées et peintes dans le bleu et l'or caractéristiques de la maison, et son grand lustre en verre de Murano. Ayant récemment franchi le cap des 100 ans, cet espace a été entièrement rénové et l'esprit architectural d'antan a été transposé dans la décoration du nouveau et grand salon du premier étage. Ce salon, dont trois fenêtres lumineuses donnent sur le Casino, est accueillant et raffiné. Abate y exposera ses propres créations de haute joaillerie, renouant ainsi avec la passion pour la beauté que son grand-père Michele exprimait dans ses créations, pour choyer le client en lui offrant une expérience exclusive, en toute discrétion et en toute tranquillité. Il sera également un lieu privilégié pour les présentations de produits et les petits événements. La disposition des marques et la distribution
des espaces changent, mais l'élégance intemporelle des pièces continue de refléter la recherche de la beauté, véritable pilier de cette activité. La salle bleue n'est pas la seule à avoir changé de peau. Au dernier étage, on trouve également un tout nouvel atelier Rolex et les bureaux administratifs. Grâce à ces déplacements stratégiques, il a été possible de consacrer tout le rez-de-chaussée à la vente, avec deux espaces personnalisés et exclusifs pour Rolex et Patek Philippe, auxquels s'ajoute une section multimarque. La rénovation confirme les compétences et la passion d'Abate pour la beauté, qui puisent leurs racines dans la tradition et dans les valeurs familiales, au fil des générations et en cohérence avec les marques exclusives représentées.
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l y a rénovation et rénovation. Et cette fois, Abate a décidé de faire les choses en grand. Le magasin de Corso Imperatrice, acheté par la famille en 1934, a fait l'objet d'un agrandissement plus que considérable, doublant sa surface et ses étages. Une fois de plus, les héritiers peuvent remercier la clairvoyance de leur grandpère Michele : c'est lui qui a saisi l'occasion d'acheter l'appartement situé au premier étage de l'immeuble, qui est devenu par la suite la maison familiale. La disponibilité de ces locaux a permis de mettre en œuvre un projet ambitieux et de transmettre à la génération suivante une réalité toujours plus solide. Parfois, une simple modification ne suffit pas. La salle de vente de l'entrée, emblématique, avait jusqu'à présent conservé son aspect original, avec ses boiseries fin de
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ABATE, la passion pour la beauté au fil des générations
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Un inverno di metamorfosi e Innovazione al
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entre il freddo abbraccia la Riviera dei Fiori durante i mesi invernali, al Royal Hotel Sanremo non ci si ferma mai. Questa iconica struttura, simbolo di lusso e raffinatezza fin dal 1872, è in costante evoluzione per garantire ai suoi ospiti un soggiorno ancora più magico e speciale. Durante questa chiusura invernale, il Royal Hotel Sanremo è al lavoro per migliorare ulteriormente la sua offerta. Camere selezionate sono sottoposte a un rifacimento completo e un restyling per creare ambienti eleganti e confortevoli. L'efficienza energetica è al centro dell'attenzione, per contribuire a ridurre l'impatto ambientale dell'hotel. Inoltre, il lato mare dell’area intorno alla piscina è oggetto di un'importante opera di ristrutturazione, con il rifacimento del paiolato per offrire agli ospiti uno spazio di relax ancora più accogliente. Il Royal Hotel Sanremo darà il via alla nuova stagione con la riapertura prevista per il 3 febbraio 2024. In questo periodo, Sanremo si prepara a ospitare uno degli eventi più attesi dell'anno, il Festival di Sanremo. Questa celebre manifestazione porterà un'atmosfera di festa in città, e il Royal Hotel Sanremo sarà lieto di acco-
gliere gli ospiti che desiderano godere di questo spettacolo famoso in tutto il mondo.Durante la stagione invernale, il Royal Hotel Sanremo parteciperà anche attivamente a diverse fiere ed eventi in Italia e all'estero, con un focus sul lusso e il golf. La collaborazione con i partner locali aiuterà a promuovere la destinazione Sanremo, unitamente alle attività e le esperienze uniche che caratterizzano la Riviera dei Fiori. Il Royal Hotel Sanremo sarà così pronto a rinnovare la promessa di un'esperienza indimenticabile, in un ambiente di lusso e raffinatezza che è da sempre stato il marchio distintivo degli straordinari soggiorni dei suoi ospiti. La redazione
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A WINTER OF METAMORPHOSIS AND INNOVATION AT THE ROYAL HOTEL SANREMO
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hile the cold embraces the Riviera dei Fiori, the work at Royal Hotel Sanremo does not stop also during its usual winter closing period. A hallmark of luxury and refinement since 1872, this iconic hotel continues to evolve to provide an even more magical and unforgettable experience for its guests. During this winter pause, the Royal Hotel Sanremo is diligently working on improving its offerings. Selected rooms are undergoing a complete makeover and restyling to create elegant and comfortable environments. The hotel is prioritising energy efficiency in an effort to minimise its carbon footprint and protect the environment. In addition, the swimming pool area facing the sea is undergoing a major renovation. The decking is being resurfaced to create an even more inviting space where guests can relax and unwind. The Royal Hotel Sanremo will kick off the new season with the grand reopening scheduled for 3rd February 2024. During
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this period, Sanremo will be gearing up to host one of the most eagerly anticipated events of the year, the Sanremo Song Festival. This famous event will bring a vibrant and festive atmosphere to the city, and the hotel is keen to welcome guests who want to enjoy this unique and world-famous spectacle. Throughout the winter season, the Royal Hotel Sanremo will also actively participate in various luxury and golf-related exhibitions and tournaments in Italy and abroad. Collaborating with local partners, the hotel strives to promote Sanremo as destination, showcasing the unique activities and experiences that characterise the Riviera dei Fiori. With these initiatives, the Royal Hotel Sanremo will be ready to renew the promise of an unforgettable experience and to maintain its promise of offering guests an unforgettable experience, immersing them in an atmosphere of luxury and sophistication, which has always been the hotel’s hallmark. Editorial Staff
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lors que le froid s'abat sur la Riviera des Fleurs pendant les mois d'hiver, au Royal Hotel Sanremo, on ne s'arrête jamais. Cet établissement emblématique, symbole de luxe et de raffinement depuis 1872, évolue constamment pour garantir à ses hôtes un séjour encore plus magique et spécial. Pendant cette fermeture hivernale, le Royal Hotel Sanremo travaille pour améliorer encore son offre. Une sélection de chambres fait l'objet d'une rénovation complète et d'un relooking pour créer des espaces élégants et confortables. L'efficacité énergétique est au centre de l'attention, afin de réduire l'impact de l'hôtel sur l'environnement. De plus, le côté mer de la zone autour de la piscine fait l'objet d'une rénovation importante, avec le resurfaçage de la terrasse pour offrir aux clients un espace de détente encore plus accueillant. Le Royal Hotel Sanremo donnera le coup d'envoi de la nouvelle saison avec sa
réouverture qui est prévue pour le 3 février 2024. À cette date, Sanremo se prépare à accueillir un des événements les plus attendus de l'année, le Festival de la chansonne italienne de Sanremo. Ce rendez-vous célèbre apportera une atmosphère festive à la ville, et le Royal Hotel Sanremo sera ravi d'accueillir les clients désireux de profiter de ce spectacle de renommée mondiale. Pendant la saison hivernale, le Royal Hotel Sanremo participera aussi activement à divers salons et événements en Italie et à l'étranger, en mettant l'accent sur le luxe et le golf. La collaboration avec des partenaires locaux contribuera à promouvoir la destination Sanremo, ainsi que les activités et expériences uniques qui caractérisent la Riviera des Fleurs. Le Royal Hotel Sanremo sera ainsi prêt à renouveler la promesse d'une expérience inoubliable, dans une atmosphère de luxe et de raffinement. La rédaction
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UN HIVER DE MÉTAMORPHOSES ET D’INNOVATION AU ROYAL HOTEL SANREMO
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HIT AWARD 2O24
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Sanremo Hit è la classifica del gradimento da parte del pubblico delle canzoni del Festival di Sanremo e nel 2024 raggiunge i 15 anni: le nozze di cristallo, simbolo di fiducia e sincerità. Una sincerità che Sanremo Hit dimostra da sempre con il suo metodo di rilevamento del gradimento: solo dati oggettivi indicati dai sistemi utilizzati da tutti noi per l’ascolto della musica. Nata da un’idea di Luca Giovannetti nel 2009, ha registrato in tutti questi anni il gradimento degli ascoltatori tramite il supporto esclusivo prima con Nielsen Music, poi EarOne e ora con i dati di Youtube e Spotify. Oggi Sanremo Hit si genera dalla somma dei dati di Youtube e Spotify e alla chiusura della classifica, prevista per novembre, viene premiato il primo classificato con il Sanremo Hit Award.
Tutti noi ricordiamo ancora il palco finale del Festival di Sanremo 2023 con Lazza e Marco Mengoni, quest’ultimo acclamato vincitore dell’edizione. Una vittoria che ha poi permesso a Mengoni di rappresentare l’Italia all’Eurovision. Ma cosa ha preferito il pubblico? La canzone risultata prima in classifica, premiata con il Sanremo Hit Award ed entrata di diritto nell’albo d’oro Sanremo Hit Awards è “Cenere”, testo di Lazza, D. Petrella e Dardust, interpretata da Lazza. Un dato inatteso se si pensa all’esposizione mediatica di Marco Mengoni per la vittoria al Festival e per l’Eurovision. Complimenti a Lazza! Se poi analizziamo i dati in tabella possiamo osservare che le prime cinque posizioni vedono gli stessi artisti della classifica del Festival, a eccezione dello scambio di posizione tra Ultimo e
Madame, a svantaggio di quest’ultima. Se ci pensate, non trovate anche voi di aver ascoltato di più Madame? Vediamo poi il primo giovane alla quattordicesima posizione, mentre la classifica si chiude con Anna Oxa, non entrata evidentemente in sintonia con il Festival di oggi. Ricordiamo che il modo per vedere il vostro cantante preferito è solo uno: ascoltarlo e chiederlo alle tante radio. La canzone del Festival di Sanremo più ascoltata negli ultimi 15 anni? Sempre i Måneskin con il brano Zitti e Buoni, grazie a numeri inarrivabili: 605.445.279 visualizzazioni! Per tutti i curiosi di musica, le nostre playlist sono su Youtube, oppure sul sito: www.sanremohit.it Buon Festival a tutti!
LAZZA FIRMA IL TABELLONE CASASANREMO
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SANREMO HIT AWARD 2024
Sanremo Hit is the ranking of the most popular songs featured in the Sanremo Festival. In 2024, celebrate its 15th anniversary - the crystal wedding anniversary, symbolising trust and sincerity. A sincerity that Sanremo Hit has consistently demonstrated through its approval rating system, which relies solely on objective data sourced from the platforms we all use to listen to music. Born from the mind of Luca Giovannetti in 2009, over the years, it has tracked the listener’s preferences, initially with the
support of Nielsen Music, then EarOne and now YouTube and Spotify. Today, Sanremo Hit aggregates data from YouTube and Spotify, and the song that holds the top position at the close of the ranking in November wins the Sanremo Hit Award. We all still remember the 2023 Sanremo Festival final with Lazza and Marco Mengoni, where the latter emerged as the winner, allowing him to represent Italy in the Eurovision Song Contest. But what was the public’s top choice?
SANREMO HIT GOLD AWARD 2024 Artista Måneskin Mahmood Francesco Gabbani Boomdabash Mahmood, Blanco Lazza Colapesce, Dimartino Marco Mengoni Lo Stato Sociale Arisa Max Gazzè Francesca Michielin Modà feat. Emma Levante Arisa Nek Noemi Arisa Dolcenera Giusy Ferreri Irene Grandi
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The song that topped the ranking earning both the Sanremo Hit Award and a place in the Sanremo Hit Awards honour roll, was “Cenere,” performed by Lazza with lyrics by Lazza, D. Petrella and Dardust. This was an unexpected result considering Marco Mengoni’s extensive media exposure from winning the Festival and his participation in Eurovision. Congratulations, Lazza! If we analyse the data available, we see that the top five positions align with the Festival’s ranking, except for the swapping of positions between Ultimo and Madame, to the disadvantage of the latter. If you think about it, don’t you also feel as though you listened to Madame more? We then see that the first appearance of a “young artist” occurred at the fourteenth position, while Anna Oxa secured the bottom spot in the ranking, evidently failing to strike a chord with today’s Festival. Remember that the only way to support your favourite artist is by listening to their music and requesting the many radio stations to include it in their playlists. What Sanremo Festival song garnered the highest number of listens in the past 15 years? The answer is, of course, Måneskin’s “Zitti e Buoni,” with an impressive 605,445,279 views – a remarkable achievement!
05/11/2023
For all music lovers, our playlists are available on YouTube and www.sanremohit.it Enjoy the Festival!
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Festival
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Zitti e Buoni Soldi Occidentali’s Karma Per Un Milione Brividi Cenere Musica leggerissima L’essenziale Una Vita In Vacanza La notte Sotto casa Nessun grado di separazione Arriverà Tikibombom Controvento Fatti avanti amore Per tutta la vita Sincerità Ci vediamo a casa Il mare immenso La cometa di Halley
2021 2019 2017 2018 2022 2023 2021 2013 2018 2012 2013 2015 2011 2020 2014 2015 2009 2009 2011 2011 2010
1 2 7 5 3 4 6 8 9 10 13 12 21 11 14 15 16 17 19 18 20 Totale
427.876.855 227.299.259 44.729.259 110.435.801 139.294.896 128.493.315 76.905.386 33.774.383 32.724.870 31.210.495 17.185.859 21.512.607 940.540 28.171.825 12.006.532 10.676.425 4.907.427 4.021.144 1.790.756 1.858.250 1.284.510 1.357.100.394
3 2 1 4 7 10 5 6 8 9 12 13 11 16 14 15 17 19 18 20 21
177.568.424 205.870.428 277.514.604 117.403.341 78.039.571 61.977.332 95.914.338 80.534.608 68.698.155 66.576.807 51.696.767 43.652.281 57.860.805 23.999.606 37.218.252 27.439.344 10.041.888 6.884.803 8.392.513 2.390.008 1.370.676 1.501.044.551
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
605.445.279 433.169.687 322.243.863 227.839.142 217.334.467 190.470.647 172.819.724 114.308.991 101.423.025 97.787.302 68.882.626 65.164.888 58.801.345 52.171.431 49.224.784 38.115.769 14.949.315 10.905.947 10.183.269 4.248.258 2.655.186 2.858.144.945
SANREMO HIT AWARD 2024
représenter l'Italie à l'Eurovision. Mais qu'a préféré le public ? La chanson qui est arrivée en tête du classement, remportant le Sanremo Hit Award et entrant dans le tableau d'honneur Sanremo Hit Awards est Cenere, paroles de Lazza, D. Petrella et Dardust, interprétée par Lazza. C'est tout à fait inattendu quand on pense à l'exposition médiatique de Marco Mengoni
SANREMO HIT AWARDS 2023 Artista Lazza Marco Mengoni Mr. Rain Tananai Madame Rosa Chemical Elodie Ultimo Mara Sattei Paola & Chiara Coma_Cose Colapesce Dimartino Ariete Olly Gianmaria LDA Articolo 31 Modà Levante Leo Gassmann Giorgia I Cugini di Campagna Colla Zio Gianluca Grignani Will Sethu Shari Anna Oxa
Cenere Due vite Supereroi Tango Il bene nel male Made in Italy Due Alba Duemilaminuti Furore L’addio Spalsh Mare di guai Polvere Mostro Se poi domani Un bel viaggio Lasciami Vivo Terzo cuore Parole dette male Lettera 22 Non mi va Quando ti manca il fiato Stupido Cause perse Egoista Sali (canto dell’anima)
Categoria Big Big Big Big Big Big Big Big Big Big Big Big Big Giovani Giovani Big Big Big Big Big Big Big Giovani Big Giovani Giovani Giovani Big
Classifica Festival 2 1 3 5 7 8 9 4 19 17 13 10 14 24 22 15 16 11 23 18 6 21 20 12 26 28 27 25
Pour tous les curieux de musique, nos playlists sont sur Youtube, ou sur le site www.sanremohit.it Bon Festival à tous !
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03/11/2022
Titolo
pour avoir gagné le Festival et l'Eurovision. Bravo, Lazza ! Si l'on analyse ensuite les données du tableau, on constate que les cinq premières positions voient les mêmes artistes que dans le classement du Festival, à l'exception d'un échange de positions entre Ultimo et Madame, au détriment de cette dernière. En y réfléchissant, ne trouvez-vous pas aussi que vous avez écouté davantage Madame ? Nous voyons ensuite le premier jeune en quatorzième position, tandis que le classement s'achève avec Anna Oxa, qui n'a manifestement pas été en phase avec le festival d'aujourd'hui. Rappelez-vous qu'il n'y a qu'un seul moyen de voir votre chanteur préféré : l'écouter et le demander sur les nombreuses stations de radio. La chanson du Festival de Sanremo la plus écoutée des 15 dernières années ? Ce sont toujours les Måneskin avec leur morceau Zitti e Buoni, grâce à des chiffres imbattables : 605 445 279 vues !
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1 2 3 4 5 7 6 9 8 10 12 11 13 14 15 18 16 21 17 19 20 23 22 25 24 26 27 28
128.493.315 84.468.217 72.958.630 69.194.913 50.956.685 35.711.983 38.231.385 24.883.922 31.666.741 24.244.399 23.110.397 23.717.659 18.819.661 18.385.391 14.620.976 11.267.045 11.390.911 8.665.096 11.346.593 9.077.609 9.038.549 7.547.858 8.517.880 6.299.814 6.681.743 6.293.033 5.860.641 4.650.414
2 1 3 5 4 6 7 8 13 10 9 11 16 18 15 12 17 14 21 19 20 22 24 23 28 26 27 25
Passaggi 61.977.332 93.084.834 48.378.888 26.273.906 29.868.503 24.912.356 15.548.704 15.021.615 7.997.964 13.661.557 14.421.584 10.382.825 5.472.285 4.514.027 5.880.699 8.449.966 5.372.249 6.155.465 3.016.687 4.160.459 3.551.247 2.719.027 1.593.092 2.316.438 884.727 1.073.647 1.065.386 1.333.544
SANREMO HIT Spotify + Pos YouTube 1 190.470.647 2 177.553.051 3 121.337.518 4 95.468.819 5 80.825.188 6 60.624.339 7 53.780.089 8 39.905.537 9 39.664.705 10 37.905.956 11 37.531.981 12 34.100.484 13 24.291.946 14 22.899.418 15 20.501.675 16 19.717.011 17 16.763.160 18 14.820.561 19 14.363.280 20 13.238.068 21 12.589.796 22 10.266.885 23 10.110.972 24 8.616.252 25 7.566.470 26 7.366.680 27 6.926.027 28 5.983.958
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www.sanremohit.it
Le Sanremo Hit est le palmarès de la popularité des chansons du Festival de Sanremo, exprimée par le public. En 2024, fait 15 ans : les noces de cristal, symbole de confiance et de sincérité. Une sincérité que le Sanremo Hit démontre depuis toujours avec sa méthode de relevé des appréciations : uniquement des données objectives indiquées par les systèmes utilisés par chacun d'entre nous pour écouter de la musique. Fruit d'une idée de Luca Giovannetti en 2009, il a enregistré au fil des ans l'appréciation des auditeurs à travers un support exclusif d'abord avec Nielsen Music, puis avec EarOne et maintenant avec les données de Youtube et Spotify. Aujourd'hui, Sanremo Hit est généré à partir de la somme des données de Youtube et de Spotify, et à la clôture du classement, prévue en novembre, le vainqueur de la première place se voit décerner le Sanremo Hit Award. Nous nous rappelons tous de la scène finale du Festival de Sanremo 2023 avec Lazza et Marco Mengoni, ce dernier ayant été acclamé comme le vainqueur de l'édition. Une victoire qui a permis à Mengoni de
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anni di
ARISTON
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un Teatro in festa Anna Maria Castellana Foto © Teatro Ariston Continuano fino alla fine del 2023 i festeggiamenti per i 60 anni del Teatro Ariston di Sanremo, con un ricco e variegato cartellone. Il Teatro venne inaugurato nel 1963 grazie all’intraprendenza e alla lungimiranza della famiglia Vacchino, che ancora oggi lo gestisce. Tra gli anni ’40 e ’50 fu il Commendatore Aristide Vacchino ad avere l’idea di un grande cinema teatro e acquistò il terreno vicino alla centralissima piazza Colombo, seguendo le orme di suo padre Carlo, fra i primi a occuparsi di cinema a Sanremo. Una lungimiranza da sottolineare, perché la settima arte ebbe origine come forma di intrattenimento immediato e divertente e si sviluppò proprio col consenso del pubblico, che comprendeva persone adulte e ragazzi. Solo con il tempo e talvolta a fatica conquistò una dignità culturale e il favore della critica. A Sanremo mancava uno spazio capiente per gli spettacoli da quando il teatro “Principe Amedeo” venne bombardato nella Seconda guerra mondiale e mai più ricostruito. Per edificare il “Centro Ariston” furono chiamati i migliori architetti ed esperti di realizzazione d’interni dell’epoca. I materiali furono scelti con cura e fatti arrivare da tutta Italia e dall’estero. I battenti si aprirono ufficialmente il 31 maggio 1963, con la proiezione dell’allora attesissimo film “Gli ammutinati del Bounty”, con Marlon Brando. Alla cerimonia partecipò anche l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, una delle più importanti istituzioni culturali della Città dei Fiori. La facciata del Teatro è diventata famosa a livello internazionale dal 1977, da quando ospita il Festival della Canzone Italiana. Spesso si anima con le installazioni luminose di Marco Lodola, come “Il volto degli Altri” (2018) e la scultura dedicata ai 70 anni della kermesse canora (2019). Per la sua storia decennale, l’Ariston può essere considerato un esempio positivo di vita familiare, che si è intrecciata con la passione professionale. E rappresenta ancora oggi un felice connubio di estetica, comfort, funzionalità e attenzione alle ultime novità tecnologiche.
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60 YEARS FOR THE ARISTON A THEATRE IN CELEBRATION The celebrations for the 60th anniversary of the Ariston Theatre in Sanremo will continue until the end of 2023 with a rich and varied programme. The theatre was inaugurated in 1963 thanks to the initiative and foresight of the Vacchino family, who still run it today. Between the 1940s and 1950s, Commendatore Aristide Vacchino had the idea of opening a large cinema-theatre and purchased the land near the central Piazza Colombo, following in the footsteps of his father Carlo, one of the first to deal with cinema in Sanremo. A far-sightedness to be emphasised, because the seventh art originated as a form of immediate and entertaining entertainment and developed precisely with the consent of the public, which included adults and children. Only with time and sometimes with difficulty did it gain cultural dignity and critical favour. Sanremo lacked a large space for performances since the “Principe Amedeo” theatre was bombed in the Second World War and never rebuilt. The best architects
and interior design experts of the time were called in to build the “Centro Ariston.” The materials were carefully chosen and brought in from all over Italy and abroad. The doors officially opened on 31 May 1963, with a screening of the highly anticipated film “Mutiny on the Bounty” starring Marlon Brando. The ceremony was also attended by the Sanremo Symphony Orchestra, one of the most important cultural institutions in the City of Flowers. The façade of the theatre has become internationally famous since 1977, when it became the stage for the Italian Song Festival. It often comes alive with light installations by Marco Lodola, such as “Il volto degli Altri” (2018) and the sculpture dedicated to the 70th anniversary of the song festival (2019). For its ten-year history, the Ariston can be regarded as a positive example of family life intertwined with professional passion. It still represents a happy combination of aesthetics, comfort, functionality, and attention to the latest technological innovations.
CUNEO FOYER PARTICOLARE CARLA VACCHINO
ARISTIDE E GIUSEPPINA VACCHINO
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INCONTRO DI BOXE NINO BENVENUTI VS DON FULLMER - DICEMBRE 1968
UN THÉÂTRE EN FÊTE
Les célébrations du 60e anniversaire du Théâtre Ariston de Sanremo se poursuivent jusqu'à la fin de l'année 2023, avec un programme riche et varié. Le théâtre a été inauguré en 1963 grâce à l'initiative et à la clairvoyance de la famille Vacchino, qui le gère encore aujourd'hui. C'est le Commendatore Aristide Vacchino qui, dans les années 1940 et 1950, a eu l'idée d'un grand cinéma théâtre et a acheté le terrain près de la place du centre-ville Piazza Colombo, suivant les traces de son père Carlo, un des premiers à s'occuper
de cinéma à Sanremo. Une clairvoyance à saluer, car le septième art est né comme une forme de divertissement immédiat et amusant et s'est développé précisément avec l'accord du public, qui comprenait des adultes et des jeunes. Ce n'est qu'au fil du temps et parfois avec difficulté qu'il a acquis une dignité culturelle et une reconnaissance critique. À Sanremo, il manquait un grand espace pour les spectacles depuis que le théâtre « Principe Amedeo » avait été bombardé pendant la Seconde Guerre mondiale et n'avait jamais été reconstruit. Pour la construction du « Centre Ariston », on a fait appel aux meilleurs architectes et experts en décoration d'intérieur de l'époque. Les matériaux ont été soigneusement choisis et acheminés de toute l'Italie et de l'étranger. CUNEO FOYER PARTICOLARE CARLA VACCHINO Les portes ont été officiellement ouvertes le 31 mai 1963, avec la projection du film très attendu de l'époque, Les révoltés du
Bounty, avec Marlon Brando. L'orchestre symphonique de San Remo, une des institutions culturelles les plus importantes de la Cité des fleurs, a également participé à la cérémonie. La façade du théâtre est devenue célèbre dans le monde entier et ce, depuis 1977, année où elle a accueilli le Festival de la chanson italienne. Souvent, elle s'anime grâce aux installations lumineuses de Marco Lodola, telles que Il volto degli Altri (2018) et la sculpture dédiée au 70e anniversaire de ce concours de chant (2019). Fort de son histoire longue de dizaines d'années, l'Ariston peut être considéré comme un exemple positif où vie familiale et passion professionnelle se sont entremêlées. Aujourd'hui encore, elle représente une heureuse combinaison d'esthétique, de confort, de fonctionnalité et d'attention aux dernières nouveautés technologiques.
www.aristonsanremo.com
L'ARISTON A 60 ANS
31 MAGGIO 1963 - INAUGURAZIONE
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nella collezione del Teatro Ariston
del Festival di Sanremo
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Anna Maria Castellana Foto © Teatro Ariston
Il 1977 segnò una svolta per il Festival di Sanremo: in quell’anno andò in onda la prima edizione a colori in tv e la manifestazione si trasferì dal Casinò al Teatro Ariston. Eppure, la locandina di quell’edizione ha lo sfondo nero e il contenuto non è che l'elenco dei cantanti in gara, a testimoniare le tensioni sociali in atto e il bistrattamento della cosiddetta “canzonetta”. Negli anni '80 i poster del Festival diventano un tripudio di colori e si fa palese la promozione turistica della città attraverso la raffigurazione dei fiori, delle palme e della casa da gioco. Vedere la collezione completa dei manifesti del Teatro Ariston riserva sorprese e provoca emozioni incredibili. La prima grande
meraviglia è scoprirne gli autori: da Somigli, Tallarini, Forattini, Fiume, Attardi a tutti gli altri pittori, scenografi e disegnatori che si sono fregiati di apporre la loro firma sulla locandina dell'evento nazional-popolare per eccellenza. Nel 1984 con Paolo Grasso spunta la prima fotografia, la classica cartolina del mare e del verde rigoglioso di Sanremo. Nel decennio successivo il Festival decolla a livello internazionale e i manifesti diventano una vera e propria mostra collettiva dei migliori artisti, come Ugo Nespolo e Lele Luzzati. Nel 1993 il francese Arman, originario di Nizza, è il primo straniero chiamato a illustrare il Festival di Sanremo. Continua, poi, l'evoluzione sia dell'informazione che dell'immagine a sostegno del messaggio
più importante: la musica e la canzone italiana sono poste al centro dell'attenzione. Di conseguenza negli anni Duemila si avverte il cambiamento: la città sparisce e i manifesti assumono un carattere maggiormente pubblicitario, con tanto di slogan. A realizzarli sono affermate agenzie pubblicitarie come McCann Erickson nel 2001 e Armando Testa nel 2004. Comunque sia, quel foglio di carta sottile racchiude il lavoro di una squadra che, a ogni edizione, scende in campo cercando di rinnovarsi, e racconta decenni di storia che anno dopo anno hanno contraddistinto l’Italia e l’evoluzione della sua società. Per informazioni: www.aristonsanremo.com
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SANREMO FESTIVAL POSTERS
IN THE ARISTON THEATRE’S COLLECTION 1977 marked a turning point for the Sanremo Festival. It was the year of the first “colour” broadcast of the festival in Italy, and of the event moving from the casino to the Ariston Theatre. However, paradoxically, the poster for that edition featured a black background that only contained a list of the competing singers, reflecting the social tensions taking place and the neglect of the so-called “canzonetta.” In the 1980s, the Festival’s posters evolved into vibrant spectacles of colour, clearly promoting the city as a worthy tourist destination through the depiction of flowers, palm trees and the iconic gambling house. Seeing the complete collection of posters of the Ariston Theatre holds surprises and provokes incredible emotions. One of the
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first marvels lies in discovering the creators behind these artworks, which include Somigli, Tallarini, Forattini, Fiume, Attardi and an array of artists, graphic designers and illustrators who have left their indelible mark on the posters of the quintessential national-popular event. In 1984, Paolo Grasso introduced the first photograph, depicting the classic postcard imagery of Sanremo’s sea and lush green landscapes. In the following decade, the Festival took off internationally, and its posters became a captivating collective exhibition featuring esteemed artists like Ugo Nespolo and Lele Luzzati. In 1993, French artist Arman, hailing from Nice, became the first foreigner entrusted with illustrating the Festival of Sanremo. The evolution of both the
informational and visual content continued to reinforce the most important message: Italian music and song held the spotlight. Subsequently, in the 2000s, a shift emerged as the city vanished from the posters, replaced by a distinctly promotional tone, complete with slogans. They were produced by esteemed advertising agencies such as McCann Erickson in 2001 and Armando Testa in 2004. Nevertheless, that thin sheet of paper encapsulates the efforts of a team that, with every new edition, endeavours to renew itself while narrating decades of history that over the years have distinguished Italy and the evolution of its society. For more information, please visit www.aristonsanremo.com
LES AFFICHES DU FESTIVAL DE SANREMO L'année 1977 marque un tournant pour le Festival de Sanremo : c'est cette annéelà que la première édition en couleur est diffusée à la télévision et que l'événement est déplacé du Casino au Théâtre Ariston. Pourtant, l'affiche de cette édition avait un fond noir et le contenu n'était rien d'autre que la liste des chanteurs en compétition, témoignant des tensions sociales en cours et du discrédit pour ce que l'on appelait la « chansonnette ». Dans les années 1980, les affiches du Festival sont devenues une véritable explosion de couleurs et la promotion touristique de la ville s'est manifestée à travers la présence de fleurs, de palmiers et de la maison du jeu. La collection complète des affiches du Théâtre Ariston réserve des surprises et provoque des émotions incroyables. La
première grande merveille est de découvrir les auteurs : de Somigli, Tallarini, Forattini, Fiume, Attardi à tous les autres peintres, scénographes et illustrateurs qui ont pu se vanter d'avoir apposé leur signature sur l'affiche de l'événement de popularité nationale par excellence. C'est en 1984, avec Paolo Grasso, qu'apparaît la première photographie, la carte postale classique de la mer et de la végétation luxuriante de Sanremo. Au cours de la décennie suivante, le Festival prend un essor international et les affiches deviennent une véritable exposition collective des meilleurs artistes, comme Ugo Nespolo et Lele Luzzati. En 1993, le Français Arman, originaire de Nice, est le premier étranger appelé à illustrer le Festival de Sanremo. L'évolution de l'information et de l'image a ensuite continué à soutenir le
message le plus important : la musique et la chanson italiennes sont mises au centre de l'attention. Ainsi, dans les années 2000, le changement se fait sentir : la ville disparaît et les affiches prennent un caractère plus publicitaire, assorti de slogans. Ce sont des agences de publicité renommées qui les réalisent, comme McCann Erickson en 2001 et Armando Testa en 2004. Quoi qu'il en soit, cette mince feuille de papier représente le travail d'une équipe qui, à chaque édition, entre sur le terrain en essayant de se renouveler, et retrace des décennies d'histoire qui, année après année, ont marqué l'Italie et l'évolution de sa société.
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DANS LA COLLECTION DU THÉÂTRE ARISTON
Pour plus d'informations : www.aristonsanremo.com
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Alla scoperta del dietro le quinte al
Teatro
Ariston di Sanremo 32
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Anna Maria Castellana Foto © Teatro Ariston
Il Teatro Ariston è il più grande cinema teatro di Sanremo e uno dei più celebri d’Italia. Deve la sua fama specialmente al Festival della Canzone Italiana che ospita dal 1977 insieme a ogni genere di performing arts, mostre e convegni. L’Ariston sorge lungo la centralissima via Matteotti ed è visitabile grazie a speciali tour che portano alla scoperta del dietro le quinte. Accompagnati dalla guida si scoprirà così che la sala principale ha la capacità di 1909 posti a sedere tra platea, galleria e palchi laterali, ma anche che il palcoscenico è profondo 15 metri e alto 24, e ancora che la buca d'orchestra può contenere fino a 100 orchestrali e che sul soffitto si possono ammirare i pregiati affreschi del pittore Carlo Cuneo. In 60 anni di attività (1963-2023) la struttura del teatro è cambiata. Per esempio sono state aggiunte sei sale per soddisfare le esigenze di tutto il pubblico amante del cinema, da quello di nicchia fino ai film 3-D. Gli amanti del cinema apprezzeranno, nella zona Roof, la possibilità di ammirare un antico proiettore a carboni perfettamente conservato. La visita guidata al
Teatro Ariston non è solo un viaggio alla scoperta della struttura, ma anche della storia di questo luogo: lungo il percorso si è accompagnati dalle immagini, che hanno fatto epoca, del Festival di Sanremo, ma non solo. Ci sono anche le fotografie di un’altra prestigiosa rassegna che si svolge sul medesimo palco ed è dedicata alla Canzone d’Autore, il Premio Tenco. L’Ariston Tour parte dalla hall, con la scultura luminosa di Domenico Modugno realizzata da Marco Lodola. Continua attraverso il labirinto degli oltre 30 camerini, sala trucco, sartoria, cucina, sala macchine per il funzionamento delle luci, dell’audio e delle traduzioni simultanee durante gli eventi. Si arriva poi alla zona forse più affascinante, il vero e proprio dietro le quinte fatto di fondali e dei molti congegni del palcoscenico. Una curiosità: la green room è situata esattamente sotto il palco ed è la stanza dove i cantanti in gara aspettano il loro turno per esibirsi. Ascoltando storie e aneddoti, infine, si arriva sul tetto, a godere di una vista mozzafiato della città dai monti al mare. Per maggiori informazioni: www.aristonsanremo.com/ariston-tour/ SANREMO . IT
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BEHIND THE SCENES
AT SANREMO’S ARISTON THEATRE The Ariston Theatre is the largest cinema-theatre in Sanremo and one of the most famous in Italy. It owes its fame primarily to being the home of the Italian Song Festival since 1977, as well as hosting an array of artistic performances, shows, exhibitions and conferences. The Ariston Theatre is situated prominently along Via Matteotti in the heart of Sanremo and can be visited thanks to special tours that take you behind the scenes. Accompanied by a guide, these tours will give you the opportunity to explore the main auditorium, which can accommodate up to 1909 people in its stalls, gallery and side boxes, as well as the 15-metre deep and 24-metre high stage, the orchestra pit that can hold up to 100 musicians and the ceiling magnificently frescoed by the painter Carlo Cuneo. Over its 60-year history (1963-2023), the theatre has undergone several structural changes. For example, six halls have been added to cater to diverse cinema audiences, from niche to 3D films. In the Roof area, movie lovers can marvel at a beautifully preserved antique coal projector. The guided tour of the Ariston Theatre not only allows you to explore its physical attributes but also
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its rich history. Along the way, you will be accompanied by epochmaking images of the Sanremo Festival and other important events. There are also photographs of another prestigious festival held on the same illustrious stage and dedicated to singer-songwriters, the Premio Tenco. The Ariston Tour starts in the lobby, decorated with a light sculpture of Domenico Modugno created by Marco Lodola. It continues through a maze of more than 30 dressing rooms, makeup chambers, costume department, kitchen, and a technical room for lighting, audio and simultaneous translations during events. This is followed by what might be the most fascinating area: the backstage filled with backdrops and numerous stage equipment. Fun fact: the green room, where competing singers wait their moment to perform, is located directly underneath the stage. Finally, while listening to stories and anecdotes, the tour arrives at the rooftop, offering a breathtaking view of the city from the mountains to the sea. For more information: www.aristonsanremo.com/ariston-tour/
À LA DÉCOUVERTE DES COULISSES
Le Théâtre Ariston est le plus grand cinéma théâtre de Sanremo et un des plus célèbres d'Italie. Il doit sa renommée notamment au Festival de la chanson italienne qu'il accueille depuis 1977, ainsi qu'à tous les types d'arts du spectacle, d'expositions et de conférences. L'Ariston se trouve au centre de la ville, sur la Via Matteotti, et peut être visité dans le cadre de visites spéciales qui permettent de découvrir ses coulisses. Accompagné d'un guide, on découvrira que la salle principale compte 1909 places assises en parterre, dans la galerie et les loges latérales, que la scène a une profondeur de 15 mètres et une hauteur de 24 mètres, que la fosse d'orchestre peut accueillir jusqu'à 100 musiciens et que le plafond est décoré de précieuses fresques réalisées par le peintre Carlo Cuneo. En 60 années d'activité (1963-2023), la structure du théâtre a changé. Par exemple, six salles ont été ajoutées pour répondre aux besoins du public cinéphile, qu'il s'agisse de films d'auteur ou de films en 3D. Les amoureux du cinéma apprécieront, dans la zone Roof, la possibilité d'admirer un ancien projecteur à charbon parfaitement conservé. La visite guidée du Théâtre Ariston n'est pas seulement un voyage à la découverte des lieux, mais aussi de leur histoire : tout au long du parcours, on est accompagné par les images, témoignages d'une époque, du Festival de Sanremo, mais ce n'est pas tout. On y trouve aussi des photos d'un autre événement prestigieux qui se déroule sur la même scène et qui est consacré à la Chanson à texte d'auteurs-compositeurs-interprètes, le Prix Tenco. La visite guidée de l'Ariston commence dans le hall d'entrée, avec la sculpture lumineuse de Domenico Modugno réalisée par Marco Lodola. Elle se poursuit dans le labyrinthe des plus de 30 loges, de la salle de maquillage, de l'atelier de couture, de la cuisine, de la salle des machines destinées à l'éclairage, à l'audio et aux traductions simultanées pendant les événements. Vient ensuite l'espace peut-être le plus fascinant, les coulisses proprement dites, composées des toiles de fond et de nombreux mécanismes de scène. Une curiosité : la green room, située juste en dessous de la scène, est la pièce où les chanteurs en compétition attendent leur tour pour se produire. Au fil des histoires et des anecdotes, on arrive enfin sur le toit pour profiter d'une vue imprenable sur la ville, depuis les montagnes jusqu'à la mer. Pour plus d'informations : www.aristonsanremo.com/ariston-tour/ SANREMO . IT
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La Liguria di
ITALOCALVINO
in mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma
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Alessandra CHIAPPORI Foto © Alberto novelli Per Scuderie del Quirinale Ad accogliere il visitatore, sullo scalone di ingresso, c’è uno dei testi più liguri di Italo Calvino: “Dall’opaco” (oggi in “La strada di San Giovanni”), in cui lo scrittore squaderna il suo “luogo geometrico dell’io”, un golfo affacciato sull’orizzonte marino e cinto da promontori a ponente e levante. Siamo indubbiamente a Sanremo: alla terra dove lo scrittore imparò a guardare il mondo sono dedicate le prime sale della mostra “Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri”, fino al 4 febbraio 2024
alle Scuderie del Quirinale di Roma. Curato da Mario Barenghi, tra i più noti studiosi dello scrittore, il percorso accompagna nel mondo favoloso di Calvino con oltre 400 tra documenti, autografi, prime edizioni e opere d’arte in dialogo con temi e ispirazioni. Un universo che ha il suo nucleo nella Liguria di Ponente: “ho vissuto i primi venticinque anni (o quasi) della mia vita dentro un paesaggio. Senza mai uscirne. È un paesaggio che non posso più perdere, perché solo ciò che esiste interamente nella memoria è definitivo” dichiarava Calvino. Il viaggio parte da Sanremo con le foto della città vecchia dell’Archivio Moreschi, il celebre ritratto con i compagni di liceo, tra cui Eugenio Scalfari, su Corso Imperatrice, e la mulattiera per San Giovanni. È una Sanremo doppia, città cosmopolita e insieme agricola, caratteristica che Calvino interiorizzerà nel suo modo di guardare a questo spazio. Una geografia che ha le sue radici nella casa-stazione di floricoltura, Villa Meridiana, il regno vegetale dei genitori scienziati. Il loro profilo biografico è raccontato in mostra con documenti del fondo Mario Calvino della biblioteca civica Corradi di Sanremo: opuscoli, dizionari botanici, foto della Stazione, copie di “Il giardino fiorito”, rivista creata da Mario ed Eva Mameli, carte dedicate alla lotta contro la formica argentina. Affascinante tuffo nei mondi di Calvino, la mostra è così anche l’avvincente inseguimento delle tracce di una Liguria vissuta e fattasi di inchiostro e di uno scrittore schivo, del quale tuttavia esistono tantissime immagini. Tra queste, un altro prezioso frammento ligure: il ritratto di Calvino, esposto in una serie di nove, che Carlo Levi eseguì nel 1961, in prestito a Roma dalla Pinacoteca comunale di Alassio. SANREMO . IT
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ITALO CALVINO’S LIGURIA
SHOWCASED AT THE SCUDERIE DEL QUIRINALE IN ROME Welcoming visitors on the entrance staircase is one of Italo Calvino’s most quintessentially Ligurian works: “Dall’opaco” (today in “La Strada di San Giovanni”). Here, the author describes his “geometric place of the I”, a gulf overlooking the horizon of the sea and surrounded by promontories to the west and east. We are undoubtedly in Sanremo. The first rooms of the exhibition “Fabulous Calvino. The World as a Work of Art. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti and Others” are dedicated to this very land where the writer cultivated his unique perspective on the world. The exhibition will run until 4 February 2024 at the Scuderie del Quirinale in Rome. Curated by Mario Barenghi, a distinguished authority on the writer, the exhibition takes visitors into Calvino’s fabulous world through a collection of over 400 documents, autographs, first editions and artworks, all
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engaging in a dialogue with his themes and inspirations. A universe that has its core in western Liguria: “I spent the first twenty-five years of my life (or thereabout) inside a landscape. Without ever getting out of it. I can never lose this landscape because only what exists entirely within one’s memory is definitive,” declared Calvino. The journey starts in Sanremo, featuring photos of the old town from the Moreschi Archive, the iconic portrait with high school friends, among them Eugenio Scalfari, on Corso Imperatrice, and the ancient mule track leading to San Giovanni. It is a Sanremo with a dual identity – a cosmopolitan and, at the same time, agricultural city – a characteristic that profoundly influenced Calvino’s perception of this space. This geography has its roots in the floricultural home-station, Villa Meridiana, the plant kingdom created by his scientist
parents. The exhibition eloquently narrates their biographical profile with documents from the Mario Calvino Fund of the Corradi Civic Library in Sanremo. The exhibits include pamphlets, botanical dictionaries, photos of the station, copies of “Il giardino fiorito”, a magazine created by Mario and Eva Mameli, and papers chronicling their fight against the Argentine ant. A fascinating plunge into the worlds of Calvino, the exhibition thus becomes an intriguing exploration of the tracks left by a Liguria lived and made of ink and of a reserved writer, of whom, nevertheless, there are many images. These include another precious Ligurian fragment: the portrait of Calvino, displayed in a series of nine, painted by Carlo Levi in 1961, and on loan to Rome from the Municipal Art Gallery of Alassio.
LA LIGURIE D'ITALO CALVINO Pour accueillir le visiteur, sur le grand escalier d'entrée, on trouve un des textes les plus liguriens d'Italo Calvino : De l'opaque (aujourd'hui dans La route de San Giovanni), dans lequel l'écrivain déploie son « lieu géométrique de l'ego », un golfe surplombant l'horizon marin et entouré de promontoires à l'ouest et à l'est. Nous sommes sans aucun doute à Sanremo : c'est à la terre où l'écrivain a appris à regarder le monde que sont consacrées les premières salles de l'exposition Favoloso Calvino. Il mondo come opera d'arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e altri (Fabuleux Calvino. Le monde comme œuvre d'art. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti et d'autres) jusqu'au 4 février 2024 aux Écuries du Quirinal à Rome. Sous la direction de Mario Barenghi, un des plus célèbres spécialistes de l'écrivain, l'itinéraire nous accompagne dans le monde fabuleux de Calvino avec plus
de 400 pièces dont des documents, des autographes, des éditions originales et des œuvres d'art qui dialoguent avec les thèmes et les sources d'inspiration. Un univers dont le noyau se trouve en Ligurie occidentale : « J'ai vécu les vingt-cinq premières années (ou presque) de ma vie à l'intérieur d'un paysage. Sans jamais en sortir. C'est un paysage que je ne peux plus perdre, car seul ce qui existe entièrement dans la mémoire est définitif », déclarait Calvino. Le voyage commence à Sanremo avec des photos de la vieille ville provenant des Archives Moreschi, le célèbre portrait avec des amis de lycée, dont Eugenio Scalfari, sur le Corso Imperatrice, et le sentier muletier vers San Giovanni. C'est un double Sanremo, une ville à la fois cosmopolite et agricole, une caractéristique que Calvino intériorisera dans sa façon de regarder cet espace. Une géographie qui puise ses racines dans la maison-station
de floriculture, Villa Meridiana, le royaume végétal de ses parents scientifiques. Leur parcours biographique est retracé dans l'exposition à travers des documents provenant du fonds Mario Calvino de la bibliothèque municipale Corradi de Sanremo : livrets, dictionnaires botaniques, photos de la Station, exemplaires de Il giardino fiorito, une revue créée par Mario et Eva Mameli, documents consacrés à la lutte contre la fourmi argentine. Une immersion captivante dans les mondes de Calvino, l'exposition est donc aussi une recherche passionnante des traces d'une Ligurie vécue, tachée d'encre, et d'un écrivain effacé, dont les images sont pourtant si nombreuses. Parmi celles-ci, un autre précieux fragment ligure : le portrait de Calvino, exposé dans une série de neuf, que Carlo Levi a réalisé en 1961 et qui a été prêté à Rome par la Pinacothèque communale d'Alassio.
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www.scuderiequirinale.it/exhibition/favoloso-calvino
EXPOSÉE AUX ÉCURIES DU QUIRINAL À ROME
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Nel bosco del fantastico a Palazzo Ducale con
CALVINO CANTAFAVOLE Alessandra CHIAPPORI Foto © Francesco Margaroli
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Cantacronache, le carte dei tarocchi, il teatro, la tv, l’arte e la grafica. Nella selva fiabesca si incontrano le numerose ispirazioni, ma anche le collaborazioni di Calvino con artisti tra i quali spicca un consistente fondo ligure. Come nella mostra “Favoloso Calvino” di Roma, anche in questo itinerario la radice ligure dello scrittore, trasposta in immaginazione e invenzioni fantastiche, si rivela chiave di lettura per raccontare l’influenza delle origini e il legame mai dimenticato con Sanremo. È a Villa Meridiana che Italo ragazzino divorava il “Corriere dei piccoli”, nutrimento per la sua futura scrittura. La formazione dello sguardo parte anche dai fumetti e dagli albi illustrati, tra gli altri, dal sanremese
Antonio Rubino e dalle sue storie e personaggi. In mostra compare non a caso la “Faunetta”, in prestito dal Museo Civico di Sanremo. Altra forte ispirazione sono i tarocchi, nati nella loro versione a stampa a Finale Ligure. Carte visionarie, colpiranno Calvino e accompagneranno le sue collaborazioni con Tonino Conte, Lele Luzzati, fino agli echi liguri del canzoniere di De André. La Liguria si vede e risuona tra capriole della fantasia: nelle opere teatrali scritte da Calvino sulle musiche dell’imperiese Luciano Berio, ma anche nel genius loci che ha svariati alfieri paesaggistici tra cui i libri di Nico Orengo, le tele di Carlo Levi, ma anche un’insolita veduta di Èze di Edward Lear, altro prestito dal Museo sanremese.
Si intitola “Calvino Cantafavole” la mostra visitabile a Palazzo Ducale di Genova fino al 7 aprile 2024. Parte delle celebrazioni per il centenario dello scrittore, la mostra è organizzata dalla casa editrice Electa in collaborazione con le Scuderie del Quirinale, di cui prosegue il racconto, e con Teatro della Tosse e Lele Luzzati Foundation. Un bosco di simboli e cavalieri accoglie il visitatore nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale: è la scenografia spettacolare creata dal Teatro della Tosse, un “palcoscenico” vegetale che omaggia il barone rampante e la fantasia, filo conduttore del percorso curato da Eloisa Morra e Luca Scarlini. Sono tante le ramificazioni dell’albero calviniano del fantastico raccontate con le oltre 200 opere esposte: l’editoria, l’esperienza dei SANREMO . IT
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“CALVINO CANTAFAVOLE”
ENTER THE FOREST OF FANTASY AT PALAZZO DUCALE WITH The exhibition entitled “Calvino Cantafavole” (Calvino’s Fairy Tales) can be visited at Palazzo Ducale in Genoa until 7 April 2024. Part of the celebrations for the centenary of the writer’s birth, the exhibition is organised by the Electa publishing house in collaboration with the Scuderie del Quirinale, whose story continues, and with the Teatro della Tosse and Lele Luzzati Foundation. Visitors to the Loggia Degli Abati in Palazzo Ducale are greeted by a forest filled with symbols and knights. This spectacular setting was created by the Teatro della Tosse, a vegetal “stage” that pays tribute to RAI 1’s “Barone Rampante” and fantasy, the leitmotif of the exhibition curated by Eloisa Morra and Luca Scarlini. Many branches of Calvino’s tree of fairy tales are recounted in over 200 exhibits ranging from published works, the Cantacronache experience, tarot cards, theatre, television, and diverse art forms and graphics. Within the enchanting fairy tale forest dwell Calvino’s many inspirations, as well as his collaborations with artists, many hailing from Liguria. Much like the “Fabulous Calvino” exhibition in Rome, this itinerary unveils the writer’s Ligurian roots, transposed into imagination and fantastic creations. It proves to be the key to recounting the influence of his origins and enduring bond with Sanremo. It was at Villa Meridiana that young Italo immersed himself in the pages of the “Corriere dei Piccoli”, nurturing his future as a writer. His visual acumen began to take shape through the comic strips and albums illustrated by artists like Antonio Rubino, a resident of Sanremo, and his stories and characters. It is no coincidence that “Faunetta”, on loan from the Sanremo Civic Museum, also appears in the exhibition. Another great source of inspiration for Calvino was the tarot cards, originating in their printed version in Finale Ligure. These visionary cards resonated deeply with Calvino and accompanied his collaborations with Tonino Conte and Lele Luzzati, up to the Ligurian echoes found in De André’s songbook. Liguria is seen and permeates through flights of imagination. It is depicted in Calvino’s plays written to the music of Imperia-native Luciano Berio, but also in the genius loci that has several landscape standard bearers, including the books of Nico Orengo, paintings of Carlo Levi, and an unusual portrayal of Èze by Edward Lear, also on loan from the Sanremo Museum.
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DANS LA FORÊT DU FANTASTIQUE,
"CALVINO CANTAFAVOLE"
Calvino Cantafavole (Calvino conteur), c'est ainsi que s'intitule l'exposition qui se tient au Palais ducal de Gênes jusqu'au 7 avril 2024. L'exposition, qui s'inscrit dans le cadre des célébrations du centenaire de l'écrivain, est organisée par la maison d'édition Electa en collaboration avec les Écuries du Quirinal, dont elle poursuit le récit, ainsi qu'avec le Teatro della Tosse et la Lele Luzzati Foundation. Une forêt de symboles et de chevaliers accueille le visiteur dans la Loggia des abbés du Palais ducal : c'est le cadre spectaculaire créé par le Teatro della Tosse, une « scène » végétale qui rend hommage au baron perché et à la fantaisie, fil conducteur du parcours proposé par Eloisa Morra et Luca Scarlini. Nombreuses sont les branches de l'arbre calvinien du fantastique, racontées dans les plus de 200 œuvres exposées : l'édition, l'expérience des Cantacronache, les cartes de tarot, le théâtre, la télévision, l'art et le graphisme. Dans la forêt féerique, on retrouve les nombreuses inspirations, mais aussi les collaborations de Calvino avec des artistes, parmi lesquels se distingue une importante composante ligure. Comme dans l'exposition Favoloso Calvino à Rome, dans cet itinéraire aussi, les racines ligures de l'écrivain, transposées dans l'imagination et les inventions fantastiques, s'avèrent être la clé de lecture pour raconter l'influence de ses origines et le lien jamais oublié avec Sanremo. C'est à Villa Meridiana que le jeune Italo dévorait le Corriere dei piccoli, nourriture de sa future écriture. La formation de son approche commence également avec les bandes dessinées et les albums illustrés, entre autres, par l'artiste de San Remo, Antonio Rubino, ses histoires et ses personnages. Dans cette exposition figure la Faunetta, prêtée par le Museo Civico de Sanremo, et ce n'est pas un hasard. Une autre source d'inspiration importante sont les cartes de tarot, nées dans leur version imprimée à Finale Ligure. Ces cartes visionnaires ont frappé Calvino et accompagné ses collaborations avec Tonino Conte, Lele Luzzati, jusqu'aux échos liguriens du recueil de chansons de De André. On voit la Ligurie résonner au milieu d'envolées fantaisistes : dans les pièces écrites par Calvino sur la musique de Luciano Berio, originaire d'Imperia, mais aussi dans le genius loci, qui compte plusieurs enseignes paysagistes, dont les livres de Nico Orengo, les toiles de Carlo Levi, mais aussi une vue insolite d'Èze par Edward Lear, un autre prêt du musée de Sanremo. SANREMO . IT
www.palazzoducale.genova.it/mostra/calvino-cantafavole
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Luigi Pirandello in Riviera 48
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I 90 anni della Compagnia Stabile “Sanremo Marta Abba” Alessandra CHIAPPORI
MARTA ABBA
Era l’8 novembre 1933 quando al Teatro del Casinò di Sanremo andava in scena, accolta da applausi trionfali, la prima europea della commedia “Quando si è qualcuno”. Autore: Luigi Pirandello. A un anno di distanza, l’8 novembre del 1934, il commediografo siciliano ritirava all’Accademia di Svezia il Nobel per la letteratura. Grazie alla gestione illuminata di Luigi De Santis, amministratore dal 1928 al 1934, il Casinò di Sanremo visse nella prima metà del Novecento una stagione di fervore culturale, diventando uno dei maggiori centri europei di promozione e diffusione dello spettacolo. De Santis creò un palinsesto di musica, teatro, arte e letteratura che consolidò il prestigio del Casinò di Sanremo grazie a intellettuali di fama. Tra questi Pirandello che, insieme all’impresario e regista Guido Salvini, battezzò la prima compagnia stabile italiana, la “Sanremo Marta Abba”, con sede al Teatro del Casinò. Direttore era lo stesso commediografo, mentre la prima attrice era Marta Abba, sua musa ispiratrice, maggior interprete del teatro
PIRANDELLO E MARTA ABBA
pirandelliano e tra i volti più noti dell’epoca. Pirandello aveva partecipato alla preparazione di “Quando si è qualcuno” seguendone le fasi di lettura e prova. Nel periodo di vita della Compagnia Stabile non era insolito vederlo in città, anche per stare accanto alla Abba, compagna nel lavoro e nella vita privata. Per le sue lunghe permanenze a Sanremo l’attrice aveva acquistato un pied-à-terre nella città vecchia, in via dei Palmari. Furono diverse le opere pirandelliane messe in scena dalla Compagnia a Sanremo: “Trovarsi”, “Come tu mi vuoi”, per esempio. Prima di spegnersi, dopo la morte improvvisa di De Santis nel 1934, la Stabile partì in tournée toccando anche Napoli e Roma e portando in scena testi di Pirandello, Rino Alessi e Luigi Antonelli. “Non parlo di me”, così si intitolava emblematicamente la conferenza che Pirandello tenne il 23 gennaio 1933 ai Lunedì Letterari del Casinò. In fondo basta la storia della Compagnia stessa a raccontare una pagina vivissima di cultura italiana: non stupirà che vi abbiano recitato, in quegli anni, anche due giovanissimi Vittorio De Sica e Amedeo Nazzari.
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LUIGI PIRANDELLO IN THE RIVIERA THE 90TH ANNIVERSARY OF THE “SANREMO MARTA ABBA” THEATRE COMPANY
On 8 November 1933, the Teatro del Casino in Sanremo witnessed the European premiere of the theatrical masterpiece “Quando si è Qualcuno,” which was met with thunderous applause. The Author was Luigi Pirandello. Just a year later, on 8 November 1934, the Sicilian playwright received the prestigious Nobel Prize for Literature from the Swedish Academy. The Sanremo Casino flourished as an important cultural centre in the first half of the 20th century under the visionary leadership of Luigi De Santis, who managed the casino from 1928 to 1934. It became one of the most prominent places in Europe for promoting and spreading entertainment. De Santis created a rich program of music, theatre, art and literature, elevating the Sanremo Casino to prominence through collaborations with renowned intellectuals. Notably, Pirandello and impresario-director Guido Salvini, who, together, established the first Italian theatre company, the “Sanremo Marta Abba”, housed in the Teatro del Casino. Pirandello assumed the
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IL PALCOSCENICO
role of director, while the leading actress was Marta Abba, his muse and the greatest interpreter of his works and one of the bestknown faces of the time. Pirandello participated in the preparation of “Quando si è Qualcuno”, overseeing its reading and rehearsal phases. During the Theatre Company’s existence, it was not uncommon to see him in the city as he wanted to be close to Abba, his companion in both his private and professional life. For her extended stays in Sanremo, the actress acquired a residence in the old part of the city, in Via dei Palmari. The Theatre Company staged several of Pirandello’s plays in Sanremo, including noteworthy productions like “Trovarsi” and “Come Tu Mi Vuoi.” Before its dissolution, after the sudden passing of De Santis in 1934, the Company embarked on a tour, captivating audiences in Naples and Rome and performing plays by Pirandello, Rino Alessi and Luigi Antonelli. “Non Parlo di Me” was the emblematic title of the lecture delivered by Pirandello on 23 January 1933 during the Casino’s “Lunedì Letterari.” The history of the Company itself stands as a testament to a vibrant chapter in Italian culture. It will come as no surprise that two budding actors, Vittorio De Sica and Amedeo Nazzari, also graced its stage during those years.
LUIGI PIRANDELLO SUR LA RIVIERA
LE 90E ANNIVERSAIRE DE LA COMPAGNIA STABILE « SANREMO MARTA ABBA » C’est le 8 novembre 1933, qu’est jouée la première européenne de la pièce Quand on est quelqu'un au Théâtre du Casino de Sanremo, sous des applaudissements triomphaux. L’auteur : Luigi Pirandello. Un an plus tard, le 8 novembre 1934, le dramaturge sicilien reçoit le prix Nobel de littérature de l'Académie suédoise. Grâce à la gestion éclairée de Luigi De Santis, administrateur de 1928 à 1934, le Casino de Sanremo a connu une saison de ferveur culturelle dans la première moitié du XXe siècle, devenant un des principaux centres européens de promotion et de diffusion du spectacle. De Santis a créé un programme de musique, de théâtre, d'art et de littérature qui a consolidé le prestige du Casino de Sanremo grâce à des intellectuels de renom. Parmi eux, Pirandello qui, avec l'impresario et metteur en scène Guido Salvini, a baptisé la première compagnie italienne stable, la « Sanremo Marta Abba », basée au Théâtre du Casino. Le metteur en scène était le dramaturge lui-même, tandis que l'actrice principale était Marta Abba, sa muse inspiratrice, la plus grande interprète du théâtre de Pirandello et un des visages
les plus connus de l'époque. Pirandello avait participé à la préparation de Quand on est quelqu'un, en suivant les étapes de lecture et de répétition. Pendant la vie de la Compagnia Stabile, il n'était pas rare de le voir en ville, également pour être près d'Abba, sa compagne dans le travail et dans la vie privée. Pour ses longs séjours à Sanremo, l'actrice avait acheté un pied-à-terre dans la vieille ville, Via dei Palmari. Plusieurs pièces de Pirandello ont été montées par la Compagnia à Sanremo : Se trouver et Comme tu me veux, par exemple. Avant de mourir, après la mort soudaine de De Santis en 1934, la Stabile est partie en tournée, touchant également Naples et Rome et mettant en scène des textes de Pirandello, Rino Alessi et Luigi Antonelli. Je ne parle pas de moi, c'est le titre emblématique de la conférence que Pirandello donna le 23 janvier 1933 aux Lunedì Letterari du Casino. En fin de compte, l'histoire de la compagnie elle-même suffit à raconter une page vivante de la culture italienne : on ne s'étonnera pas que deux très jeunes acteurs, Vittorio De Sica et Amedeo Nazzari, y aient également joué dans ces années-là.
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DOLCEACQUA
alla scoperta del colore
Claude Francis Barry Da Londra a Bordighera
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Tra i molti artisti, italiani e stranieri, che dalla Emanuela DHO in Francia. Verso il 1913, però, il suo animo fine del 1800 trovarono nella Liguria di Ponente Foto © Amyl Holdings Ltd inquieto lo portò dapprima a mutare tecnica un luogo di eccezionale ispirazione, rifugio e cura David Capps espressiva, avvicinandosi all’incisione, e poi a del corpo e dello spirito, il nome di sir Claude lasciare moglie e figli per viaggiare. Giunse a Francis Barry non è certo il più noto. Eppure, questo eccentrico Bordighera nel 1920, ospite degli zii per curare una “galoppante pittore e incisore inglese fu, forse, uno dei più legati alla Riviera, consunzione”, e qui rimase a lungo, realizzando oltre cinquanta non solo come soggetto da ritrarre, ma anche per motivi familiari. opere che raffiguravano non solo la cittadina, ma anche vedute Barry, infatti, era discendente di Clarence Bicknell, grande botanico delle località vicine, da Dolceacqua a Sanremo, e alcuni nudi con e archeologo, e nipote di la costa sullo sfondo. Il suo Edward e Margaret Berry, stile fu fortemente influenzato autori della celebre guida dalla vivacità della luce della “Alla porta occidentale Riviera, sprigionando colori d'Italia”, che di Bordighera puri dapprima trattenuti, ma avevano fatto una seconda che nel corso degli anni patria. divennero centrali nella Nato a Londra nel 1884, sua opera. Dopo essersi nonostante le nobili avvicinato alla tecnica origini ebbe un’infanzia divisionista, nella vecchiaia infelice e travagliata, spostò il suo interesse verso sballottato tra parenti e l’arte naif e verso lo stile tutori in seguito alla morte della ceramista inglese precoce della madre. Fin Clarice Cliff, costruendo i da giovanissimo, trovò soggetti con grandi blocchi nell’arte quel conforto di colore e contorni. che non aveva avuto Scomparso nel 1970, da dalla famiglia: formatosi allora i suoi lavori sono come artista nella Scuola sempre più apprezzati Newlyn dedicata alla soprattutto all’estero, contesi pittura realista, ottenne ben tra case d’aste e collezionisti presto un certo successo privati ed esposti in vari sia in Inghilterra che musei e gallerie d’arte. SANT'AMPELIO BORDIGHERA (ACQUAFORTE)
FRANCIS BARRY IN ST. IVES 1945 OLD TOWN BORDIGHERA
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EXPLORING COLOUR:
CLAUDE FRANCIS BARRY’S
JOURNEY FROM LONDON TO BORDIGHERA Among the many Italian and international artists who, since the late 19 th century, discovered in western Liguria an unparalleled source of inspiration, solace and regeneration for both body and spirit, Sir Claude Francis Barry is certainly not the most well-known. Yet, this eccentric painter and engraver stood out as possibly one of the most devoted to the Riviera, not just as a subject for his artworks but also for family reasons. In fact, Barry, was a descendant of the eminent botanist and archaeologist Clarence Bicknell, as well as the grandson of Edward and Margaret Berry, authors of the famous guide “At the Western Gate of Italy, who made Bordighera their second home. Born in London in 1884, despite his noble origins, Claude Francis Barry endured an unhappy and tumultuous childhood, bouncing around between relatives and guardians following the untimely death of his mother. From a very young age, he found in art the solace he had not received from his family. Trained as an artist in the Newlyn School of realist painting, he quickly achieved some success in both England and France. Around
1913, however, his restless soul prompted him first to change expressive style, moving towards engraving, and then to leave his wife and children to travel. His travels brought him to Bordighera in 1920 as a guest of his aunt and uncle, where he sought respite from a severe illness dubbed as “galloping consumption.” He stayed for a long time, creating over fifty works depicting not only the town but also views of neighbouring towns such as Dolceacqua and Sanremo, as well as some nudes with the coast in the background. His style was strongly influenced by the radiant light of the Riviera, unleashing pure colours that were initially restrained but that, over the years, emerged as the centrepiece of his creations. After experimenting with Divisionism, in his later years, he became interested in naïve art and the style of English ceramist Clarice Cliff, constructing his subjects using large blocks of colour and outlines. He died in 1970, and since then his works have become increasingly popular, especially abroad, where they have been sought after in auction houses, coveted by private collectors and exhibited in various museums and art galleries.
LA CITTÀ VECCHIA DI BORDIGHERA DA VILLA MONTE VERDE
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LA RIVIERA FRANCESE DA BORDIGHERA - 1931 (ACQUAFORTE)
CLAUDE FRANCIS BARRY
DE LONDRES À BORDIGHERA, À LA DÉCOUVERTE DE LA COULEUR Parmi les nombreux artistes, italiens et étrangers, qui, depuis la fin du XIXe siècle, ont trouvé dans la Ligurie occidentale un lieu d'inspiration exceptionnel, un refuge et un remède pour le corps et l'esprit, le nom de Sir Claude Francis Barry n'est certainement pas le plus connu. Pourtant, cet excentrique peintre et graveur anglais a peut-être été un de ceux qui étaient le plus liés à la Riviera, non seulement car il y trouvait un sujet à peindre, mais aussi pour des raisons familiales. Barry était, en effet, un descendant de Clarence Bicknell, grand botaniste et archéologue, et le petit-fils d'Edward et Margaret Berry, auteurs du célèbre guide At the Western Gate of Italy, qui avaient fait de Bordighera leur seconde patrie. Né à Londres en 1884, malgré ses origines nobles, il a eu une enfance malheureuse et troublée, brimbalé entre membres de sa famille et tuteurs, à la suite du décès précoce de sa mère. Dès son plus jeune âge, il a trouvé dans l'art le réconfort qu'il n'avait pas reçu de sa famille : il a été formé à l'école de Newlyn, spécialisée dans la peinture réaliste, et a rapidement connu un certain succès tant en Angleterre qu'en France. Vers 1913, cependant, son âme inquiète l'a conduit d'abord à changer de technique d'expression, en s'orientant vers la gravure, puis à quitter sa femme et ses enfants pour voyager. Il est arrivé à Bordighera en 1920, invité par son oncle et sa tante pour soigner une « consomption galopante », et y est resté longtemps, produisant plus de cinquante œuvres représentant non seulement la ville, mais aussi des vues de localités voisines, de Dolceacqua à Sanremo, et quelques nus avec la côte en arrière-plan. Son style a été fortement influencé par l'éclatante lumière de la Côte d'Azur, libérant des couleurs pures qui, d'abord retenues, sont devenues au fil des ans l'élément central de son œuvre. Après s'être approché de la technique divisionniste, il s'est intéressé, dans sa vieillesse, à l'art naïf et au style de la céramiste anglaise Clarice Cliff, construisant des sujets avec de grands blocs de couleur et des contours. Décédé en 1970, ses œuvres sont, depuis lors, de plus en plus appréciées, surtout à l'étranger, convoitées par des maisons de vente aux enchères et des collectionneurs privés, et exposées dans divers musées et galeries d'art.
ROCCHETTA NERVINA E IL PONTE MEDIEVALE
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WAVE CREATION 2 © ILIA OSOKIN
Il Museo Nazionale
Marc Chagall a Nizza
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CHAGALL "LE PARADIS ESQUISSE" FOTO © RMN GÉRARD BLOT
Tra arte e spiritualità un tuffo nella bellezza Emanuela DHO
Sorge sulla collina di Cimiez, poco lontano dal centro dinamico di Nizza, eppure questo luogo sembra sospeso nello spazio e nel tempo, un’oasi di pace in cui anche gli animi più inquieti si placano nella contemplazione. Il Museo Nazionale Marc Chagall fu realizzato agli inizi degli anni ’70 dall’architetto francese André Hermant, in sinergia con lo stesso Chagall, che volle fortemente questo spazio, plasmandolo come se fosse parte della sua monumentale opera. L’artista, infatti, che all’epoca viveva a Saint Paul de Vence, aveva concepito questo luogo quasi come un tempio, in cui la profonda spiritualità delle sue opere potesse liberarsi, pervadendo gli interni e gli esterni del museo come un’onda di energia positiva. Non a caso l’edificio include anche un Auditorium, che ospita regolarmente concerti e spettacoli di rilievo internazionale, e un curatissimo giardino mediterraneo, ove il visitatore può riposare, tra ulivi, cipressi e pini marittimi che si alternano ad aiuole fiorite nei colori del bianco e del blu (il preferito del pittore). L’intero percorso espositivo è un’emanazione dell’estro
artistico di Chagall: le pareti chiare, scolpite da sottili finestre verticali, esaltano rilievi e colori delle tele, mentre le grandi vetrate policrome dell’Auditorium spiccano nell’ombra, in un crescendo di drammaticità. Attualmente il Museo costituisce una delle più importanti collezioni monografiche al mondo, ospitando quasi mille opere, inclusi gli oltre trecento dipinti inizialmente donati dallo stesso Chagall. Cuore dell’esposizione è indubbiamente il celebre “Ciclo del Messaggio Biblico”, composto da dodici enormi tele, legate a episodi della Genesi e dell’Esodo, e cinque più piccole ispirate al Cantico dei Cantici. Inizialmente create per ridare vita alla Cappella del Calvario, da tempo abbandonata, in seguito il pittore preferì offrirle allo Stato, perché trovassero collocazione in un luogo laico, in modo da sottolinearne il significato umanistico universale. Come egli stesso disse nel discorso di inaugurazione: “Forse in questa Casa giovani e meno giovani verranno a cercare un ideale di fratellanza e di amore come i miei colori e le mie linee l'hanno sognato”. SANREMO . IT
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THE MARC CHAGALL NATIONAL MUSEUM IN NICE
A JOURNEY INTO BEAUTY BETWEEN ART AND SPIRITUALITY
blue. Every facet of the exhibition itinerary resonates with Chagall’s artistic brilliance: the light-coloured walls, sculpted by slender vertical windows, enhance the textures and hues of the paintings, while the Auditorium’s multicoloured windows stand out in the shadows in a crescendo of dramatic intensity. Today, the Museum houses one of the world’s most important monographic collections, boasting nearly a thousand artworks, including over three hundred paintings donated by Chagall himself. The centrepiece of this collection is undoubtedly the famous “Ciclo del Messaggio Biblico” (Cycle of the Biblical Message), comprising twelve huge canvases depicting episodes from Genesis and Exodus and five smaller ones inspired by the Song of Songs. Initially created to restore life to the Cappella del Calvario, which had been abandoned for some time, the painter later opted to donate them to the State so that they could be displayed in a secular setting to emphasise their universal humanistic value. As he himself said in his inauguration speech: “Perhaps in this House young and old will come to seek an ideal of brotherhood and love as my colours and lines have dreamed.” MUSEE CHAGALL - NICE - © GILLES EHRENTRANT
SERGE BLOCH "DES ÉPINES ET DES HERBES AMÈRES"
Perched atop the hill of Cimiez, not far from the vibrant city of Nice but appearing as if detached from the usual confines of space and time, exists an oasis of peace where even the most restless souls find comfort through moments of quiet contemplation. The Marc Chagall National Museum was built in the early 1970s by the French architect André Hermant in collaboration with Chagall himself, who strongly desired this space, shaping it as if it were part of his monumental work. In fact, the artist, then residing in Saint Paul de Vence, envisioned this space as a temple where the profound spirituality of his works could be released, pervading the interior and exterior of the museum like a wave of positive energy. It is no coincidence that the building includes an Auditorium, which regularly hosts internationally renowned concerts and performances, and a wellkept Mediterranean garden where visitors can relax amidst olive trees, cypresses and maritime pines alternating with flowerbeds in the painter’s favourite colours, white and
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MUSÉE NATIONAL MARC CHAGALL
LE MUSÉE NATIONAL MARC CHAGALL À NICE ENTRE ART ET SPIRITUALITÉ, UNE IMMERSION DANS LA BEAUTÉ
fortement voulu cet espace, le façonnant comme s'il faisait partie de son œuvre monumentale. En fait, l'artiste, qui vivait à l'époque à Saint-Paul-de-Vence, avait conçu ce lieu quasiment comme un temple, où la profonde spiritualité de ses œuvres pouvait être libérée, imprégnant l'intérieur et l'extérieur du musée comme
© GILLES EHRENTRANT
une vague d'énergie positive. Ce n'est pas un hasard si le bâtiment comprend également un Auditorium, qui accueille régulièrement des concerts et des spectacles de niveau international, ainsi qu'un jardin méditerranéen très bien entretenu, où les visiteurs peuvent se détendre au milieu des oliviers, des cyprès et des pins maritimes, qui alternent avec des parterres de fleurs dans les tons de blanc et de bleu (la couleur préférée du peintre). L'ensemble du parcours d'exposition est une émanation du sens artistique de Chagall : les murs clairs, sculptés par de fines fenêtres verticales, mettent en valeur les reliefs et les couleurs des toiles, tandis que les grandes baies vitrées polychromes de l'Auditorium se détachent dans l'ombre, dans une dramaturgie en crescendo. Aujourd'hui, le musée constitue une des plus importantes collections monographiques au monde, comptant près d'un millier d'œuvres, dont plus de trois cents peintures offertes à l'origine par Chagall lui-même. Le cœur de l'exposition est sans nul doute le célèbre Cycle du message biblique, composé de douze immenses toiles, liées à des épisodes de la Genèse et de l'Exode, et de cinq plus petites inspirées du Cantique des cantiques. Initialement créées pour redonner vie à la Chapelle du Calvaire, abandonnée depuis un certain temps, le peintre a ensuite préféré les offrir à l'État, afin qu'elles soient placées dans un lieu laïc, afin de souligner leur signification humaniste universelle. Comme il l'a dit lui-même dans son discours d'inauguration : « Peut-être que dans cette Maison, jeunes et moins jeunes viendront chercher un idéal de fraternité et d'amour comme mes couleurs et mes traits l'ont rêvé ». SANREMO . IT
www.musees-nationaux-alpesmaritimes.fr/chagall
Il se dresse sur la colline de Cimiez, non loin du centre dynamique de Nice, et pourtant ce lieu semble suspendu dans l'espace et le temps, un havre de paix où même les âmes les plus inquiètes s'apaisent dans la contemplation. Le Musée national Marc Chagall a été construit au début des années 1970 par l'architecte français André Hermant, en synergie avec Chagall lui-même, qui a
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Il Festival Internazionale del
irco di Monte-Carlo Maria BOLOGNA
compie 50 anni!
S.A.S. IL PRINCIPE RANIERI III CON ALBERTO DI MONACO
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Terminano, con l'edizione 2024 del Festival internazionale del Circo di MonteCarlo, le celebrazioni dei 100 anni dalla nascita del Principe Ranieri III, colui che lo ha creato e fortemente voluto, soprattutto per il grande amore per gli animali. Il giardino zoologico di Monaco, allestito proprio sotto la Rocca, ne era una concreta testimonianza. Alcune foto ritraggono il Principe proprio lì, abbracciato dagli scimpanzé o vicino a tigri che accoglieva o accudiva quando non erano più in grado di esibirsi in giro per il mondo. La loro vicinanza lo rendeva felice, ed era esultante durante gli spettacoli che si svolgevano sotto la tensostruttura allestita a Fontvieille, dapprima in affitto alla famiglia Togni e poi acquistata definitivamente. “Le Prince au cœur du cirque” è la mostra che, nell'ambito del centenario e fino al 28 gennaio 2024, espone decine di fotografie, alcune inedite e mai mostrate al pubblico, che ritraggono il Sovrano e arrivano fino al 1974, anno in cui decise di riunire annualmente le migliori esibizioni di acrobati e numeri da circo, principalmente per sostenere come
mecenate le grandi famiglie che portavano avanti da generazioni l'arte circense. Da allora, trasmesso durante le feste natalizie sul canale nazionale italiano, quello di Monte-Carlo è diventato il Festival circense più prestigioso del mondo e il Clown d'Oro, il premio assegnato ogni volta alle migliori performance, è tuttora ritenuto l'unico, se non il più ambito, riconoscimento della bravura e all'originalità delle esibizioni degli artisti del settore. Il Festival di quest'anno segna il cinquantesimo dalla sua creazione e avrà dunque un significato speciale anche se, a ben vedere, le edizioni svolte sono 46. La manifestazione, infatti, per quattro volte non si è svolta: tra gli ultimi “salti” c’è stato per esempio il 2021, in cui il mondo del circo si è fermato per la pandemia del coronavirus. Sappiamo tuttavia che anche questa edizione 2024 sarà all'insegna dell'incanto con le più incredibili esibizioni selezionate in tutto il mondo e pronte a stupire il pubblico nella formula più tradizionale, come ha richiesto colei che, nel 2006, ha preso in mano la presidenza, la Principessa Stéphanie di Monaco. SANREMO . IT
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THE MONTE CARLO INTERNATIONAL
CIRCUS FESTIVAL TURNS 50! The 2024 edition of the Monte Carlo International Circus Festival will mark the end of the celebrations honouring the centenary of the birth of Prince Ranieri III. The Prince was the creator and a strong advocate of the festival, especially due to his great love of animals. The Monaco Zoological Gardens, located on the southern side of the Rock, was concrete testimony of this. Some photographs capture the Prince right there, embraced by chimpanzees or next to tigers, animals he took in or cared for when they were no longer able to perform around the world. His closeness to these animals brought him immense joy, and this was particularly evident during the shows held under the marquee set up in Fontvieille, initially rented from the Togni family and later purchased outright. As part of the celebrations of Prince Rainier III’s centenary, an exhibition entitled “Le Prince au cœur du cirque” (The Prince at the Heart of the Circus) has been organised. Running until 28 January 2024, the exhibition features numerous photographs of the Sovereign, including some unpublished and exclusive images not previously shown to the public.
They date back to 1974, the year in which he devoted himself to bringing together the finest acrobats and circus acts, mainly to support and help longstanding circus families. Since then, the Monte Carlo Festival, aired during the Christmas holidays on Italian TV, has become the world’s most prestigious circus extravaganza. The esteemed Clown d'Oro (Gold Clown) award, bestowed upon the best performances, remains one of the most coveted recognitions in the field, acknowledging the skill and creativity of the artists. This year’s Festival marks the 50th anniversary of its creation, a significant milestone, although upon closer inspection, only 46 editions have been held. In fact, the event experienced four interruptions during its history. The most recent “hiatus” occurred in 2021, when the circus world came to a halt due to the Covid-19 pandemic. Nonetheless, the 2024 Festival promises to enchant and amaze audiences with incredible acts selected from all over the world, adhering to the time-honoured format as requested by Princess Stephanie of Monaco, who took over the presidency in 2006.
LA FAMILLE PRINCIÈRE À L'INAUGURATION DE L EXPOSITION LE PRINCE AU CSUR DU CIRQUE PHOTO © DIRECTION DE LA COMMUNICATION FRÉDÉRIC NEBINGER
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LA FAMILLE PRINCIÈRE AU FESTIVAL DU CIRQUE
LE FESTIVAL INTERNATIONAL DU CIRQUE C'est avec l'édition 2024 du Festival international du cirque de Monte-Carlo que s'achèvent les célébrations du 100e anniversaire de la naissance du Prince Rainier III, l'homme qui l'a créé et fortement souhaité, en raison notamment de son grand amour des animaux. Le jardin zoologique de Monaco, situé sous la forteresse, en est un témoignage concret. Certaines photos montrent le Prince là, enlacé par des chimpanzés ou à côté de tigres qu'il a recueillis ou soignés lorsqu'ils n'étaient plus en mesure de se produire à travers le monde. Leur proximité le rendait heureux et il exultait lors des spectacles qui se déroulaient sous le chapiteau installé à Fontvieille, d'abord loué à la famille Togni, puis acheté définitivement. Le Prince au cœur du cirque est l'exposition qui, dans le cadre des
célébrations du centenaire et jusqu'au 28 janvier 2024, présente des dizaines de photographies, dont certaines inédites et jamais montrées au public, représentant le Souverain et remontant jusqu'en 1974, année où il décida de réunir annuellement les meilleurs spectacles d'acrobates et de numéros de cirque, notamment pour soutenir en tant que mécènes les grandes familles qui perpétuaient l'art du cirque depuis des générations. Depuis lors, retransmis pendant les vacances de Noël sur la chaîne nationale italienne, le Festival du cirque de MonteCarlo est devenu le festival de cirque le plus prestigieux au monde, et le Clown d'Or, prix décerné à chaque fois aux meilleurs spectacles, est toujours considéré comme la seule, sinon la plus convoitée,
reconnaissance du talent et de l'originalité des prestations des artistes du secteur. Le Festival marque, cette année, le 50e anniversaire de sa création et revêtira donc une importance particulière, même si, à y regarder de plus près, il y a eu 46 éditions. En effet, l'événement n'a pas eu lieu à quatre reprises : on l'a « sauté » dernièrement en 2021, lorsque le monde du cirque s'est arrêté en raison de la pandémie de coronavirus. Toutefois, nous savons que cette édition 2024 se fera également sous le signe de l'enchantement avec les plus incroyables performances sélectionnées dans le monde entier et prêtes à émerveiller le public dans la formule la plus traditionnelle, comme l'a souhaité celle qui a pris la présidence en 2006, la Princesse Stéphanie de Monaco. SANREMO . IT
www.montecarlofestival.mc
DE MONTE-CARLO FÊTE SES 50 ANS !
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Limone More Mountain (LIMM) è una gemma incastonata nel cuore di Limone Piemonte a Quota 1400, luogo d'elezione per gli amanti dello sci e della natura alpina, a un soffio dalla Costa Azzurra. Il paesaggio unico di questo luogo abbraccia la tranquillità e il comfort di un resort pensato per essere vissuto come un'oasi di relax e piacere. Limone More Moutain inizierà ufficialmente le sue attività a settembre 2024.
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LIMONE PIEMONTE la “Montagna
delle due Riviere” 68
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A cavallo tra mare e monti, è una delle più antiche stazioni sciistiche italiane. Ma la cittadina in provincia di Cuneo riserva sorprese tutto l’anno e per tutti i gusti, dagli amanti della storia a quelli delle attività outdoor Flaminio SPINETTI Foto © Riserva Bianca Nata a ridosso del valico dell’antico Monte Cornio e punto di transito obbligato tra Riviera Ligure, Costa Azzurra e Piemonte, la cittadina di Limone Piemonte ha sempre saputo sfruttare al meglio i vantaggi della sua posizione privilegiata. Se per secoli è stata una tappa fondamentale delle vie commerciali che connettevano il Mar Ligure e il Nord Europa, nel corso dell’ultimo secolo è diventata una delle mete turistiche invernali più apprezzate della provincia di Cuneo e delle Alpi Marittime. Molti liguri e nizzardi, infatti, possono dire di aver imparato a sciare proprio su una delle piste del Comprensorio sciistico Riserva Bianca, con i suoi 80 chilometri
di piste e 17 impianti di risalita di ultima generazione. Questo sodalizio tra sport invernali e Limone ha ormai più di un secolo: grazie al collegamento ferroviario, la “Montagna delle due Riviere” divenne già a inizio Novecento una delle capitali dello sci in Italia. In principio, ad apprezzarne le distese nevose furono gli “Alpini Skiatori” del corpo degli Alpini nel 1907, seguiti nel 1915 dai soci fondatori dello sci club della cittadina. Per il primo e molto "artigianale" impianto di risalita si dovette attendere il 1937, quando venne inaugurato lo “slittone” che collegava l’imbocco del Colle di Tenda al rifugio “Tre Amis”. Da allora, come si suol dire, il resto è storia.
Limone Piemonte riserva però molte sorprese anche a chi non ama cimentarsi negli sport invernali. Per esempio, il suo grazioso centro storico in tipico stile alpino: una serie di viuzze con antiche case in pietra abbellite da imposte e balconi in legno, colorati durante la bella stagione da vasi in fiore. Imperdibile la piazzetta del Municipio, con il palazzo del Comune, la chiesa in stile gotico di San Pietro in Vincoli e una bella fontana in pietra risalente al XVI secolo. Uno scorcio incantevole, perfetto per godersi un caffè o un aperitivo dopo una delle tante escursioni che è possibile fare nei dintorni durante la bella stagione, quando Limone diventa una meta imperdibile per gli amanti delle attività outdoor in montagna.
Per far fronte al blocco della SS 20 Colle di Tenda lungo la Val Roja, durante la stagione invernale sono previsti anche dei treni navetta dal Comune di Tenda a Limone Piemonte. Maggiori informazioni su: www.riservabianca.it SANREMO . IT
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Nestled between the sea and mountains, Limone Piemonte is one of Italy’s oldest ski resorts. But the town in the province of Cuneo offers surprises all year round, catering to all tastes, from history lovers to outdoor adventurers
LIMONE PIEMONTE
THE “MOUNTAIN OF THE TWO RIVIERAS” Emerging near the ancient Monte Cornio pass and serving as an essential junction linking the Ligurian Riviera, the Cote d’Azur and Piedmont, Limone Piemonte has always known how to make the most of its privileged position. For centuries, it was a crucial stop along the trade routes that connected the Ligurian Sea to Northern Europe. However, in the last century, it has become a popular winter tourist destination in the province of Cuneo and the Maritime Alps. In fact, many people from Liguria and Nice can say they learned to ski in the Riserva Bianca Ski Resort, which offers 80 kilometres of slopes and 17 stateof-the-art ski lifts. This alliance between winter sports and Limone has roots extending back over a century. Facilitated by a railway link, the “Mountain of the Two Rivieras” emerged as one of Italy’s premier skiing hubs in the
early 20th century. It was initially made popular in 1907 by the “Alpine Skiers” of the Alpine Corps, who appreciated its snowing expanses, and then in 1915 by the founding members of the town’s ski club. The first and very “rudimentary” ski lift, known as the “slittone,” was inaugurated in 1937, connecting the entrance to the Colle di Tenda with the “Tre Amis” refuge. Since then, as they say, the rest is history. However, Limone Piemonte also has plenty to offer those who are not very fond of winter sports. For example, its picturesque historical centre in typical Alpine style presents a tapestry of narrow streets lined with ancient stone houses embellished with wooden shutters and balconies decorated with colourful flower pots that bloom vibrantly during the sunnier months. Also worth visiting is the Municipal Square, featuring the Town Hall, the Gothic-style church of San Pietro in Vincoli and an exquisite stone fountain dating back to the 16th century. This enchanting spot is perfect for enjoying a coffee or an aperitif after an invigorating hike in the surrounding area during the warmer months, when Limone becomes an irresistible destination for lovers of the outdoors and mountains. It's an experience too special to pass up.
During the winter months, when the SS20 Colle di Tenda State Road is blocked along Val Roja, shuttle trains operate between the Municipality of Tenda and Limone Piemonte as an alternative solution. For more information, visit www.riservabianca.it
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LIMONE PIEMONTE À cheval entre mer et montagne, il s’agit là d'une des plus anciennes stations de ski d'Italie. Mais la ville de La province de Coni réserve des surprises tout au long de l'année et pour tous les goûts, des passionnés d'histoire aux amateurs d'activités de plein air
Née à proximité du col de l'ancien Mont Cornio et point de passage obligé entre la Riviera ligure, la Côte d'Azur et le Piémont, la ville de Limone Piemonte a toujours su exploiter au mieux les avantages de sa position privilégiée. Si, pendant des siècles, elle a été une étape essentielle des voies commerciales reliant la mer Ligure à l'Europe du Nord, elle est devenue, au cours du siècle dernier, une des destinations touristiques hivernales les plus prisées de la province de Coni et des Alpes Maritimes. En effet, nombreux sont les Liguriens et les Niçois qui peuvent dire qu'ils ont appris à skier sur une des pistes de la station de ski Riserva Bianca, avec ses 80 kilomètres de pistes et ses 17 remontées mécaniques des plus modernes. Cette corrélation entre les sports d'hiver et Limone remonte à plus d'un siècle : grâce à la liaison ferroviaire, la « Montagne des deux rivieras » est devenue, dès le début du XXe siècle, une des capitales du ski en Italie. Au début, ce sont les « chasseurs alpins skieurs » du corps des chasseurs alpins qui ont apprécié ses étendues enneigées en 1907, suivis en 1915 par les membres
fondateurs du ski-club de la petite ville. Pour la première remontée mécanique, très « artisanale », il faudra attendre 1937, date de l'inauguration du « slittone », qui reliait l'entrée du Col de Tende au refuge des « Tre Amis ». Depuis lors, comme on dit, le reste appartient à l'histoire. Limone Piemonte réserve toutefois de nombreuses surprises à ceux qui ont choisi de ne pas pratiquer les sports d'hiver. Par exemple, son joli centre historique au style typiquement alpin : une série de rues étroites avec de vieilles maisons en pierre, embellies par des volets et des balcons en bois, que des pots de fleurs viennent colorer aux beaux jours. À ne pas manquer : la petite place de la Mairie, avec l'hôtel de ville, l'église de style gothique de San Pietro in Vincoli et une belle fontaine en pierre datant du XVIe siècle. Un cadre enchanteur, idéal pour prendre un café ou un apéritif après une des nombreuses randonnées que l'on peut faire dans les environs pendant la belle saison, lorsque Limone devient une destination incontournable pour les amateurs d'activités de plein air en montagne.
www.riservabianca.it
LA « MONTAGNE DES DEUX RIVIERAS »
Pour faire face au barrage de la route SS 20 Col de Tende le long de la Vallée de la Roya, des trains-navettes de la municipalité de Tende à Limone Piemonte sont également mis en place pendant la saison hivernale. Plus d'informations sur : www.riservabianca.it SANREMO . IT
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La Ferrovia delle Meraviglie:
un secolo “eroico” Flaminio SPINETTI
Poche altre tratte ferroviarie in Europa possono vantare panorami suggestivi e opere dell’ingegno umano in grado di competere con la Ventimiglia-Cuneo Quindi, tutti in carrozza per scoprirla
La bellezza delle Alpi marittime e il tracciato di una delle linee ferroviarie più suggestive in Europa. Questo è ciò che attende i passeggeri della Ferrovia delle Meraviglie: oltre 100 chilometri e poco meno di tre ore di traversata che da Ventimiglia portano a Cuneo, capoluogo della “Provincia Granda”. Mentre si attraversano la suggestiva Val Roja e i suoi panorami mozzafiato rischia di passare in secondo piano l’incredibile sforzo tecnico ed economico che la costruzione di questa ferrovia ha rappresentato. La necessità di collegare il Piemonte alla Liguria fu evidente già prima dell’Unità d’Italia, ma i lavori iniziarono soltanto nel 1882. Anche se diversi tronconi della ferrovia furono aperti nel corso degli anni, la tratta completa fu inaugurata soltanto il 30 ottobre 1928. Al taglio del nastro, la Ferrovia delle Meraviglie vantava lungo il tracciato ben 81 gallerie e oltre 400 tra ponti e viadotti. Tra i più incredibili si trova la galleria
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elicoidale di Vernante, che in circa 1600 metri di estensione sale di 32 metri di dislivello, la galleria del Colle di Tenda con i suoi 8099 metri di lunghezza, la galleria
a ferro di cavallo di Bosseglia (lunga 1584 metri) e quella di Berghe (1883 metri e 70 metri di dislivello). Dalla sua apertura, la Ferrovia delle Meraviglie ha attraversato diverse vicissitudini, tra cui i danni subiti durante la Seconda guerra mondiale a opera delle truppe tedesche in ritirata. Poi, per oltre 30 anni, fu in funzione solo la tratta tra Cuneo e Limone Piemonte. Dal 1947 all’ottobre del 1979 la ferrovia fu infatti “spezzata in due” a causa della cessione di alcuni territori della provincia di Cuneo alla Francia in seguito al trattato di pace tra Roma e Parigi. Oggi la Ferrovia delle Meraviglie affronta nuove sfide, soprattutto per il calo costante del numero di passeggeri. Un motivo in più per donarle nuova vita e “riscoprirla”, anche nel periodo invernale. Infatti, perché prendere l’auto per un weekend sulla neve a Limone Piemonte se la si può raggiungere comodamente a bordo di un treno così speciale?
COMUNE DI BORGO SAN DALMAZZO - VIADOTTO RIVOIRA - FOTO © LUCA OLIVIERI
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LE TRAIN DES MERVEILLES DEVANT LA GARE DE BREIL-SUR-ROYA
THE FERROVIA DELLE MERAVIGLIE (RAILWAY OF MARVELS): A “HEROIC” CENTURY
FEW OTHER RAILWAY ROUTES IN EUROPE CAN BOAST SPECTACULAR SCENERY AND REMARKABLE FEATS OF HUMAN INGENUITY TO RIVAL THE VENTIMIGLIA-CUNEO LINE. STEP ABOARD TO DISCOVER IT. Embark on a journey through the stunning beauty of the Maritime Alps along one of Europe’s most spectacular railway lines. Welcome to the Ferrovia delle Meraviglie - a journey spanning over 100 kilometres and just under three hours from Ventimiglia to Cuneo, the capital of the “Provincia Granda.” The immense
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LA GARE DE BREIL - 20 AVRIL 1947
technical and economic effort involved in constructing this railway often fades into the background when crossing the captivating Val Roja and its spectacular views. The necessity to link Piedmont and Liguria was evident even before the unification of Italy, yet construction on the railway did not begin until 1882. Despite the fact that many sections of the railway were opened over the years, the entire line wasn’t inaugurated until 30 October 1928. When the ribbon was cut, the Ferrovia delle Meraviglie boasted 81 tunnels and over 400 bridges and viaducts along its route. Notable among these architectural wonders was the Vernante helical tunnel, ascending 32 metres over approximately 1600 metres, the 8099-metre-long Colle di Tenda tunnel, the Bosseglia horse-shaped tunnel (1584 metres long) and the Berghe tunnel (1883 metres long and 70 metres in height
difference). The Ferrovia delle Meraviglie has been through numerous ups and downs since its establishment, including significant damage inflicted by retreating German troops during World War II. Then, for over three decades, only the stretch between Cuneo and Limone Piemonte remained in use. In fact, from 1947 until October 1979, the railway was “split in two” due to the cession of some territories in the province of Cuneo to France following the Rome-Paris Peace Treaty. The Ferrovia delle Meraviglie is currently facing new challenges, primarily due to a steady drop in passenger numbers. All the more reason to revitalise and “rediscover” it, particularly throughout the winter months. Why take your car to Limone Piemonte for a weekend in the snow when you can get there comfortably aboard this exceptional train?
LE CHEMIN DE FER DES MERVEILLES: UN SIÈCLE « HÉROÏQUE » La beauté des Alpes maritimes et le tracé d'une des lignes ferroviaires les plus pittoresques d'Europe. Voilà ce qui attend les passagers du Chemin de fer des merveilles : plus de 100 kilomètres et un peu moins de trois heures de traversée qui, de Vintimille va jusqu'à Coni, chef-lieu de la « Provincia Granda ». En traversant la suggestive vallée de la Roya et ses panoramas à couper le souffle, on risque de ne pas se rendre compte de l'incroyable effort technique et économique qu'a représenté la construction de cette ligne de chemin de fer. La nécessité de relier le Piémont à la Ligurie était déjà évidente bien avant l'Unification de l'Italie, mais les travaux n'ont commencé qu'en 1882. Bien que plusieurs tronçons aient été ouverts au fil des ans, la ligne complète n'a été inaugurée que le 30 octobre 1928. Lors de la cérémonie d'inauguration, le Chemin de fer des merveilles comptait le long de son tracé pas moins de 81 tunnels et plus de 400 ponts et viaducs. Parmi les plus incroyables, citons le tunnel hélicoïdal de Vernante, qui sur environ 1 600 mètres de long atteint 32 mètres de dénivelé, le tunnel du Col de Tende avec ses 8 099 mètres de long, le tunnel en forme de fer à cheval de Bosseglia (1 584 mètres de long) et le tunnel de Berghe (1 883 mètres et 70 mètres de dénivelé). Depuis son ouverture, le Chemin de fer des
PEU DE LIGNES FERROVIAIRES EN EUROPE PEUVENT SE VANTER D'OFFRIR DES PANORAMAS SAISISSANTS ET DES OUVRAGES DE GÉNIE HUMAIN COMPARABLES À CEUX DE LA LIGNE VINTIMILLE - CONI. ALORS, TOUS À BORD POUR LA DÉCOUVRIR.
merveilles a connu diverses vicissitudes, notamment les dommages subis pendant la Seconde Guerre mondiale par les troupes allemandes en retraite. Ensuite, pendant plus de 30 ans, seul le tronçon entre Coni et Limone Piemonte a été exploité. De 1947 à octobre 1979, le chemin de fer a, en effet, été « coupé en deux » en raison de la cession de certains territoires de la province de Coni à la France à la suite du traité de paix entre Rome et Paris. Aujourd'hui, le Chemin de fer des merveilles doit relever de nouveaux défis, notamment en raison de la baisse constante du nombre de passagers. Raison de plus pour lui donner une nouvelle vie et le « redécouvrir », même en hiver. En effet, pourquoi prendre sa voiture pour un week-end sur la neige de Limone Piemonte si l'on peut s'y rendre confortablement à bord d'un train si spécial ?
MINUETTO - CONI-VINTIMILLE-GARE-LIMONE
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NINO LAMBOGLIA RECUPERA LE PRIME ANFORE DALLA NAVE ROMANA DI ALBENGA. FEBBRAIO 1950 - FOTO ARCHIVIO IISL BORDIGHERA
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Nino Lamboglia,
archeologo sulle tracce degli antichi Liguri Emanuela DHO
Dalla preistoria al Medioevo, sotto il mare e sotto la terra, con infaticabile dedizione e intuito quasi profetico, l’archeologo Nino Lamboglia ha indagato e ricostruito come nessun altro il passato della Liguria e dei suoi abitanti. Nato a Imperia Porto Maurizio nel 1912, appassionato fin da giovanissimo di storia e archeologia, nel 1937 fu posto alla guida del Museo Bicknell di Bordighera, che divenne in breve un centro vitale di ricerche archeologiche per la Liguria occidentale. Qui, infatti, Lamboglia stabilì la sede centrale dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri da lui fondato, fondamentale organo di ricerca sulla Liguria antica, con diverse Sezioni italiane ed estere e innumerevoli pubblicazioni all’attivo. Particolarmente legato all’estremo Ponente, per oltre vent’anni l’archeologo si dedicò allo studio dell’antica Albintimilium (l’attuale Ventimiglia), dando nuovo impulso agli scavi nel sito di Nervia e riportando completamente alla luce il teatro romano,
le antiche terme, alcune domus e numerose tombe facenti parte delle necropoli della città romana. Fu Lamboglia, tra l’altro, a introdurre il metodo stratigrafico anche per gli scavi archeologici, un’innovazione che avrebbe fatto scuola in Italia e nel mondo. Neppure la Seconda guerra mondiale fermò la sua attività di ricerca, anzi lo studioso fu incaricato dalla Soprintendenza del “salvataggio” di molte opere d’arte, come
alcuni monumentali manufatti di Pigna, i testi e i preziosi manoscritti della Biblioteca Civica Aprosiana, di cui era responsabile. Nel dopoguerra, inoltre, si batté per evitare la lottizzazione di Villa Hanbury, facendola acquistare dallo Stato e occupandosi della gestione attraverso l’IISL, recuperando il giardino e restaurando la villa. La fama internazionale venne, però, dall'archeologia sottomarina, una nuova branca d’indagini che ebbe origine nel 1950 con l’esplorazione di una nave romana nei fondali di Albenga, evento di eccezionale risonanza che portò alla creazione del Museo Navale Romano di Albenga, primo del genere in tutto il Mediterraneo. Per un curioso scherzo del destino, fu proprio il mare a porre fine alla sua instancabile attività di studioso: il 10 gennaio 1977, in una nebbiosa mattina, si inabissò nelle acque del Porto di Genova, cadendo con la sua auto dal molo per un errore di manovra. SANREMO . IT
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NINO LAMBOGLIA, AN ARCHAEOLOGIST ON THE TRAIL OF LIGURIA’S ANCIENT PAST From prehistory to the Middle Ages, under the sea and under the earth, archaeologist Nino Lamboglia has devoted himself tirelessly and with almost prophetic insight to uncovering and reconstructing the history of Liguria and its inhabitants unlike any other. Born in Porto Maurizio, Imperia, in 1912, Lamboglia’s passion for history and archaeology began at a very young age. In 1937, he became director of the Bicknell Museum in Bordighera, quickly transforming it into a pivotal hub for archaeological research in Western Liguria. It was here that Lamboglia established the headquarters of the International Institute of Ligurian Studies. This institute, which he founded, stood as a cornerstone for research on ancient Liguria, with various Italian and international sections and an extensive array of published works accredited to its name. Primarily focused on the far west, the archaeologist dedicated more than twenty years to studying ancient Albintimilium (now Ventimiglia). His efforts reinvigorated excavations at the Nervia site and completely brought to light the Roman theatre, ancient baths, multiple domus and numerous tombs within the Roman city’s necropolis. It was Lamboglia, among others, who introduced the stratigraphic method for archaeological digs, a groundbreaking innovation that set the standard in Italy and the world. His research activities even continued amidst the turmoil of the Second World War. In fact, the scholar was tasked by the Superintendency to “rescue” numerous artistic treasures, including monumental artefacts from Pigna, texts and priceless manuscripts from the Aprosiana Civic Library, for which he was responsible. Moreover, after the war, Lamboglia ardently opposed the allotment of Villa Hanbury, successfully securing its acquisition by the State and overseeing its administration through the International Institute of Ligurian Studies, restoring both the villa and its garden. However, it was his pioneering work in the field of underwater archaeology that earned him worldwide recognition. This new branch of investigation originated in 1950 with the exploration of a Roman ship resting on the seabed of Albenga. This momentous discovery led to the establishment of the Roman Naval Museum in Albenga, the first of its kind in the Mediterranean. In an ironic twist of fate, it was the sea itself that marked the end of his tireless activity as a scholar. On a foggy morning on 10 January 1977, he tragically perished in the Port of Genoa when his car veered off the pier and into the waters due to a manoeuvring error.
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NINO LAMBOGLIA SUGLI SCAVI DI ALBINTIMILIUM CON UN GRUPPO DI STUDENTI PARTECIPANTI FOTO ARCHIVIO IISL BORDIGHERA
NINO LAMBOGLIA NEI GIARDINI DELLA MOROLA 13 MARZO 1966 FOTO ARCHIVIO IISL BORDIGHERA
NINO LAMBOGLIA,
De la préhistoire au Moyen ge, sous la mer et sous la terre, avec un dévouement inlassable et une perspicacité quasi prophétique, l'archéologue Nino Lamboglia a fouillé et reconstruit le passé de la Ligurie et de ses habitants comme nul autre. Né à Imperia Port-Maurice en 1912, passionné d'histoire et d'archéologie depuis son plus jeune âge, il s'est vu confier en 1937 la direction du Musée Bicknell de Bordighera, qui est rapidement devenu un centre vital de recherche archéologique pour la Ligurie occidentale. C'est là, en effet, que Lamboglia établit le siège de l'Institut international d'études ligures qu'il a fondé, un organisme de recherche fondamental sur la Ligurie antique, avec plusieurs sections italiennes et étrangères et d'innombrables publications à son actif. Tout particulièrement lié à l'extrême région occidentale, l'archéologue s'est consacré pendant plus de vingt ans à l'étude de l'antique Albintimilium (l'actuelle Vintimille), donnant un nouvel élan aux fouilles du site de Nervia et mettant entièrement au jour le théâtre romain, les anciens thermes, quelques domus et de nombreuses tombes faisant partie des nécropoles de la ville romaine. Par ailleurs, c'est Lamboglia qui a introduit la méthode stratigraphique également pour les fouilles archéologiques, une innovation qui allait faire école en Italie et dans le monde. Même la Seconde Guerre mondiale n'a pas interrompu ses activités de recherche ; au contraire, le savant s'est vu confier par la Surintendance le « sauvetage » de nombreuses œuvres d'art, comme certains objets monumentaux de Pigna, ainsi que les textes et les précieux manuscrits de la Biblioteca Civica Aprosiana, dont il avait la charge. Dans l'après-guerre, il s'est également
battu pour empêcher le lotissement de Villa Hanbury, en la faisant acheter par l'État et en s'occupant de sa gestion par l'intermédiaire de l'Institut international des études ligures, récupérant le jardin et restaurant la villa. Cependant, c'est l'archéologie sous-marine qui lui a donné une renommée internationale ; cette nouvelle branche de fouilles a vu le jour en 1950 avec l'exploration d'un navire romain dans les fonds marins d'Albenga, un événement d'une résonance exceptionnelle qui a conduit à la création du Musée naval romain d'Albenga, le premier de ce genre dans l’ensemble de la région méditerranéenne. L'ironie du sort a voulu que ce soit la mer qui mette fin à son infatigable travail d'érudit : le 10 janvier 1977, par un matin brumeux, il a sombré dans les eaux du port de Gênes, tombant avec sa voiture de l'embarcadère à la suite d'une erreur de manœuvre.
www.iisl.it
ARCHÉOLOGUE SUR LES TRACES DES ANCIENS LIGURES
NINO LAMBOGLIA A BORDO DEL DRAGAMINE DAINO - LUGLIO 1960 FOTO ARCHIVIO IISL BORDIGHERA
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Alla scoperta di
Tana Bertrand Emanuela DHO
BADALUCCO e il nuovo Museo G.M. Crowfoot
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GRACE MARY CROWFOOT
Mistero. Avventura. Antiche sepolture che riemergono dopo migliaia di anni. Un’archeologa che sfida le convenzioni dell’epoca e compie una scoperta eccezionale. Sembrerebbe la trama di un film, e invece è la straordinaria storia della Tana Bertrand e della studiosa inglese che oltre un secolo fa ne rivelò i segreti. Nel cuore della Valla Argentina, sopra il paese di Badalucco, sul versante occidentale del Monte Faudo, Tana Bertrand è una fenditura lunga e stretta nella parete della montagna. Eppure, questa grotta di difficile accesso è uno dei siti archeologici più importanti del Ponente Ligure, una cavità a uso sepolcrale risalente all’Età del Rame. Il suo inestimabile tesoro, costituito dai resti di almeno dodici persone oltre ai numerosi monili, armi rudimentali e oggetti d’uso quotidiano del corredo funebre, fu individuato per la prima volta nel 1906 da Grace Mary Crowfoot, durante un’escursione naturalistica. Da allora successive campagne di scavo hanno restituito numerosi reperti, attualmente conservati in diversi musei, dal Civico di Sanremo all'Ashmolean di Oxford.
Il ritrovamento ha avuto un’importanza fondamentale per l’archeologia ligure, portando a rintracciare, nei decenni successivi, una serie di grotte sepolcrali lungo tutta la vallata. Questi siti raccontano di un popolo di antichi pastori, che si spostavano dalle Alpi liguri fin nel sudest della Francia, abili nella creazione di piccoli manufatti e raffinati gioielli in osso e pietra, con cui adornavano i loro defunti. Chiusa al pubblico – per ragioni di sicurezza e per preservarne il delicato ecosistema – Tana Bertrand sta per svelare i suoi misteri anche ai non addetti ai lavori, grazie a un innovativo allestimento fortemente voluto dall’amministrazione di Badalucco e in sinergia con Fondazione San Paolo e Ministero del Turismo. Il Museo Archeologico G.M. Crowfoot aprirà i battenti il prossimo anno, all’interno di una vecchia bottega recuperata lungo la passeggiata lungofiume: qui pannelli esplicativi e contenuti multimediali accompagneranno i visitatori in un vero viaggio nel tempo, sulle orme di una donna coraggiosa e tenace, alla scoperta di un territorio ricchissimo di storia e di millenaria cultura.
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the world, including the Civic Museum in Sanremo and the Ashmolean in Oxford. This groundbreaking discovery had a profound impact on Ligurian archaeology, paving the way for the uncovering of several burial caves throughout the valley in the following decades. These sites tell the story of an ancient community of shepherds who travelled from the Ligurian Alps all the way to southeastern France, skilled in crafting small artefacts and fine bone and stone jewellery which they used to adorn their deceased. Closed to the public – for safety reasons and to preserve its delicate ecosystem – the Tana Bertrand is about to reveal its mysteries to everyone, courtesy of an groundbreaking initiative promoted by the Badalucco town council in collaboration with the San Paolo Foundation and the Ministry of Tourism. The G.M. Crowfoot Archaeological Museum will open its doors next year in an old workshop recovered along the riverside promenade. Via explanatory panels and multimedia presentations, it will guide visitors on an authentic journey through time, tracing the footsteps of a courageous and tenacious woman to discover an area rich in history and ancient culture.
BADALUCCO AND THE NEW G.M. CROWFOOT MUSEUM DISCOVERING THE TANA BERTRAND Mystery. Adventure. Ancient burials re-emerging after thousands of years. An archaeologist who defies the conventions of time and makes an amazing discovery. It might sound like a movie plot, but instead it is the extraordinary story of the Tana Bertrand and the English scholar who unearthed its secrets over a century ago. Nestled in the heart of Valla Argentina, above the town of Badalucco, on the western slope of Monte Faudo, lies Tana Bertrand - a long, narrow crevice in the mountain wall. This difficult-
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to-access burial cave is one of the most important archaeological sites in Western Liguria, and dates back to the Copper Age. First identified in 1906 by Grace Mary Crowfoot during a naturalistic expedition, its invaluable treasures include the remains of at least twelve people, along with numerous jewellery pieces, rudimentary weapons and everyday objects buried together with the bodies. Subsequent excavation campaigns have yielded numerous artefacts, now preserved in various museums around
À LA DÉCOUVERTE DE BERTRAND Mystère. Aventure. D'anciennes sépultures qui réapparaissent après des milliers d'années. Une archéologue qui défie les conventions de l'époque et fait une découverte exceptionnelle. On dirait l'intrigue d'un film, mais c'est l'histoire extraordinaire de la Tana Bertrand et de la savante anglaise qui en a révélé les secrets il y a plus d'un siècle. Au cœur de la Valla Argentina, au-dessus du village de Badalucco, sur le versant ouest du Mont Faudo, la Tana Bertrand est une longue et étroite fissure dans la paroi de la montagne. Pourtant, cette grotte difficile d'accès est un des sites archéologiques les plus importants de la Ligurie occidentale, une cavité utilisée comme sépulture et datant de l'âge du cuivre. Son trésor inestimable, composé des restes d'au moins douze personnes ainsi que de nombreux bijoux,
d'armes rudimentaires et d'objets de la vie quotidienne provenant du matériel funéraire, a été identifié pour la première fois en 1906 par Grace Mary Crowfoot, au cours d'une excursion naturaliste. Depuis lors, des campagnes de fouilles successives ont permis de faire de nombreuses découvertes, aujourd'hui conservées dans divers musées, du Musée civique de San Remo
à l'Ashmolean d'Oxford. Cette découverte a été d'une importance fondamentale pour l'archéologie ligure, puisqu'elle a permis de retrouver, au cours des décennies suivantes, une série de grottes funéraires dans toute la vallée. Ces sites racontent l'histoire d'un peuple d'anciens bergers, qui se déplaçaient des Alpes ligures au sud-est de la France, habiles dans la création de petits objets et de bijoux en os et en pierre, dont ils ornaient leurs défunts. Fermée au public - pour des raisons de sécurité et de préservation de son délicat écosystème – la Tana Bertrand est sur le point de dévoiler ses mystères même aux non-initiés, grâce à un aménagement innovant, fortement souhaité par l'administration de Badalucco et en synergie avec la Fondation San Paolo et le Ministère du Tourisme. Le Musée archéologique G.M. Crowfoot ouvrira ses portes l'année prochaine, à l'intérieur d'un ancien atelier récupéré le long de la promenade le long du fleuve : ici, des panneaux explicatifs et des contenus multimédias accompagneront les visiteurs dans un véritable voyage dans le temps, sur les traces d'une femme courageuse et tenace, à la découverte d'une région riche d'histoire et de culture millénaire.
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www.tanabertrand.it
BADALUCCO ET LE NOUVEAU MUSÉE G.M. CROWFOOT
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TURISMO
enogastronomico Prospettive per la Riviera dei Fiori
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Continua a crescere in tutta Europa l’importanza delle esperienze legate al mangiare bene nella scelta di mete e viaggi. La Riviera dei Fiori è pronta per affrontare le nuove tendenze? Flaminio SPINETTI Monumenti storici e panorami da cartolina non bastano più ai viaggiatori al momento di scegliere una nuova meta. Secondo un recente studio della European Travel Commission, infatti, le proposte a tema cibo, vino e birra sono le più ricercate quando si programma una vacanza, soprattutto se a queste si affianca il paesaggio naturale che fa da sfondo alle esperienze enogastronomiche. E se per tutti i viaggiatori europei l’enogastronomia è ormai una priorità, per circa cinque milioni e mezzo di loro è addirittura la motivazione principale per partire. Il trend europeo è confermato dai dati italiani: nel 2023 il 58% dei viaggiatori italiani ha compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia, con un aumento del 37% rispetto al 2016. Ma la Riviera dei Fiori è pronta per andare incontro alle nuove aspettative dei viaggiatori italiani e internazionali? Per la professoressa Roberta Garibaldi, curatrice del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” 2023, la Liguria e la Riviera hanno diversi punti di forza su cui fare leva e da sviluppare come pratiche virtuose. Primo tra tutti, «il pesto, che è un prodotto molto riconoscibile. Oltre all’evento dei Campionati mondiali, è un esempio da portare a livello nazionale l’idea delle confezioni di pesto con bollino di riconoscimento per imbarcare il pesto nel bagaglio a mano in aeroporto». Ovviamente non può mancare l’olio e la sua cultura quando si parla di Liguria. In questo caso spiccano «un’iniziativa come Oliveti aperti, che soprattutto in provincia di Imperia vede aderire diversi produttori e frantoi storici, e il Museo dell’Olivo Carlo Carli. Il museo di Imperia è ormai considerato uno dei più rilevanti sul tema in Italia, con un’offerta che affianca alla parte espositiva lo shop e le degustazioni guidate». Altro dato rilevante è l’interesse dei viaggiatori per i mercati, che si piazzano subito dopo i ristoranti tipici e i locali storici nella classifica delle attrazioni più apprezzate. Ogni cittadina della Riviera ne può vantare uno, ma la professoressa Garibaldi consiglia soprattutto quelli di Ventimiglia e Sanremo.
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FOOD AND WINE TOURISM
PROSPECTS FOR THE RIVIERA DEI FIORI
The importance of good food experiences in choosing travel destinations continues to grow throughout Europe. Is the Riviera dei Fiori ready to cope with these emerging trends? Gone are the days when historical monuments and picturesque landscapes were the sole determinants for travellers in selecting new destinations. According to a recent study by the European Travel Commission, attractions centred around food, wine, and beer have become some of the most sought-after experiences when planning a holiday. This is particularly true when these offerings are accompanied by a natural landscape that provides the backdrop for exceptional food and wine experiences. For all European travellers, food
and wine have emerged as top priorities, with an estimated five and a half million of them even considering it the primary reason for embarking on a holiday. Italian data confirm the European trend: in 2023, 58% of Italian tourists embarked on at least one trip primarily motivated by food and wine, a 37% increase compared to 2016. But is the Riviera dei Fiori ready to meet the new expectations of both Italian and international travellers? According to Professor Roberta Garibaldi, editor of the 2023 “Report on Italian Food and Wine Tourism,” Liguria and
the Riviera possess numerous strengths that can be leveraged and cultivated as virtuous practices. First and foremost, “pesto, which is a very recognisable product. In addition to the World Championship, the concept of marking pesto packs with a sticker for carrying in hand luggage at the airport sets a precedent that should be adopted at the national level.” Of course, olive oil and its cultural heritage also play a pivotal role in Liguria. In this case, “an initiative like Oliveti Aperti, particularly prominent in the province of Imperia with the participation of various producers and historic oil mills, stands out, as does the Carlo Carli Olive Museum. Now recognised as one of the leading institutions on the subject in Italy, the museum in Imperia offers not just an exhibition but also a shop and guided tasting sessions.” Another relevant finding is the interest of travellers in markets, which rank closely behind typical restaurants and historical sites as highly sought-after attractions. Every town on the Riviera has one, but Professor Garibaldi particularly recommends those in Ventimiglia and Sanremo.
A TRINCEA - AIROLE (IM) - FILARI DI VINO ROCCESE
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TOURISME ŒNOLOGIQUE ET GASTRONOMIQUE LES PERSPECTIVES DE LA RIVIERA DES FLEURS
Partout en Europe, l'importance des expériences gastronomiques dans le choix des destinations et des voyages ne cesse de croître. La Riviera dei Fiori est-elle prête à affronter ces nouvelles tendances ? Les monuments historiques et les panoramas de carte postale ne suffisent plus aux voyageurs lorsqu'ils choisissent une nouvelle destination. Selon une étude récente de la Commission européenne du voyage, les propositions sur le thème de la gastronomie, du vin et de la bière sont en effet les plus recherchées lors de la planification des vacances, surtout si elles sont accompagnées d'un paysage naturel qui sert de toile de fond aux expériences œnologiques et gastronomiques. Et si, pour tous les voyageurs européens, la gastronomie et le vin sont désormais une priorité, pour environ cinq millions et demi d'entre eux, il s'agit même de la principale motivation de départ. La tendance européenne est confirmée par
les données concernant l'Italie : en 2023, 58% des voyageurs italiens ont effectué au moins un voyage avec comme motivation principale la gastronomie et le vin, soit une augmentation de 37% par rapport à 2016. Mais la Riviera des Fleurs est-elle prête à répondre aux nouvelles attentes des voyageurs italiens et internationaux ? Pour la professeure Roberta Garibaldi, directrice du « Rapport sur le tourisme œnologique et gastronomique en Italie » 2023, la Ligurie et la Riviera ont plusieurs points forts sur lesquels s'appuyer et qu'il faut développer comme des pratiques vertueuses. En premier lieu, « le pesto, qui est un produit très reconnaissable. Outre l'événement des championnats du monde, l'idée à porter au niveau national
est celle des packs de pesto avec un label d'identification pour embarquer le pesto dans les bagages à main à l'aéroport ». Il est évident que l'huile et sa culture sont incontournables lorsqu'on parle de la Ligurie. Dans ce cas, « une initiative comme Oliveti aperti (Oliveraies ouvertes) qui, en particulier dans la province d'Imperia, voit la participation de plusieurs producteurs et moulins à huile historiques, ainsi que du Musée de l'Olive Carlo Carli ». Le musée d'Imperia est aujourd'hui considéré comme un des plus importants d'Italie en la matière, avec une offre qui associe à la partie d'exposition une boutique et des dégustations guidées ». Une autre donnée importante est l'intérêt des voyageurs pour les marchés, qui viennent immédiatement après les restaurants typiques et les lieux historiques dans le classement des attractions les plus appréciées. Toutes les villes de la Riviera peuvent s'enorgueillir d'en avoir un, mais la professeure Garibaldi recommande tout particulièrement les marchés de Vintimille et de Sanremo. SANREMO . IT
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Risiede nel Principato di Monaco, Milan Krajnc, realizzando un sogno che aveva fin da bambino, perché è proprio qui che voleva vivere e lavorare. Affermato consulente aziendale* e problem- solver di fama internazionale, Milan è iscritto all'Annuario degli Artisti di Monaco, ha partecipato al Salone del Libro di Monaco organizzato lo scorso aprile al Grimaldi Forum e rappresentato il Principato alla Buchmesse Frankfurt 2023. È stato candidato nel 2021 al Premio Nobel per l'economia per la sua dinamilogia, un innovativo studio attivo dei processi e dei fenomeni "vivi" legati all'uomo e alla natura. Di cosa si tratta? "È una nuova branca della scienza basata sui principi di fisica, psicologia ed economia. È una sorta di decodifica dei segreti della natura". In che senso? "Se osserviamo la natura, vediamo che tutto è semplice e funziona autonomamente. Ecco, con questo metodo potrebbe
succedere anche nella nostra vita" Facciamo un esempio… "Osserviamo un diamante: sappiamo che è fatto di carbonio, ma anche la grafite lo è. La differenza tra i due si trova unicamente nelle rispettive strutture atomiche. Ora, se trasferiamo questo fatto alla nostra economia, quanta grafite dovremmo commercializzare per ottenere un valore pari a quello di un diamante venduto?" Bella domanda, e la risposta? "Semplice, si tratta di mettere in pratica quello che ho chiamato Modello di leadership dinamica. Nel corso del processo vengono utilizzati esercizi psicologici e approcci organizzativi che ci aiutano a scaricare i fardelli del passato attraverso sette fasi di trasformazione. Dopodiché ci rendiamo conto che il mondo intero è dentro di noi e, scoprendo la nostra vocazione, possiamo realizzare le nostre vocazioni" È questa la sua missione? "Aiuto le persone e le organizzazioni
a superare le loro sfide, a raggiungere i loro obiettivi e a liberare il loro pieno potenziale. Ho un dottorato di ricerca in Management e molteplici credenziali in psicoterapia, fisica, lobbying e affari pubblici. Sono anche un prolifico scrittore, oratore e formatore, autore di numerosi articoli, libri e corsi su argomenti quali leadership, psicologia, comunicazione e innovazione. Metto a disposizione la mia esperienza per far emergere il meglio in ciascuno di noi. Come recita il mio motto "Prima di andartene, voltati per vedere cosa ti stai lasciando alle spalle. È così che sai dove sei nella tua anima". È importante in questo momento avere le idee chiare su quanto ci circonda, ma se non si è in grado di sviluppare il nostro potenziale, sprechiamo tempo e denaro senza raggiungere quello che tutti cercano: la felicità. E io credo proprio di esserci riuscito. Vivo a Monaco, il paese più iconico del Mediterraneo. Cosa volere di più?"
Maria BOLOGNA
Milan KNel miorajnc cuore c'è
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* Milan Krajnc insegna in numerose università ed è anche visiting Professor di Psicologia presso l'Università per la Pace delle Nazioni Unite e presso le Università di Barcellona, Valencia, Bologna e Coimbra, oltre ad essere membro ordinario sia della Reale Accademia delle Scienze e delle Arti della Serbia che dell'Associazione internazionale degli studiosi di management.
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* Milan Krajnc teaches at numerous universities and is also Visiting Professor of Psychology at the United Nations University of Peace and at the Universities of Barcelona, Valencia, Bologna and Coimbra, as well as a regular member of both the Serbian Royal Academy of Sciences and Arts and the International Academic and Management Association.
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“THE PRINCIPALITY OF MONACO IS IN MY HEART” Milan Krajnc lives in the Principality of Monaco, fulfilling his childhood dream of wanting to live and work in this city-state. An internationally renowned business consultant* and problem-solver, Milan is a member of the Monaco Artists Directory; he participated in the Monaco Book Fair held last April at the Grimaldi Forum and proudly represented the Principality at the Buchmesse Frankfurt 2023 (Frankfurt Book Fair). He was nominated for the 2021 Nobel Prize in Economics for founding Dynamilogy, a new branch of science that actively studies “living” processes and phenomena between human beings and nature. What is it? “It is a new branch of science rooted in the fundamentals of physics, psychology and economics. It is a kind of mechanism to decode nature’s secrets.” In what sense? “We observe that in nature, everything operates simply and automatically, and we aspire to apply the same principles in our lives.” Give us an example… “Let’s look at a diamond: we know that it is made up of carbon, but so is graphite. The only difference between the two is the placement of the atoms. Now, if we apply this analogy to our economy, how much graphite would we have to sell to get the same value as if we sell one diamond?”
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Good question, and the answer? “Simple. It’s a matter of implementing what I have called the Dynamic Leadership Model. This process uses psychological exercises and organisational approaches to help us unload our burdens from the past through seven phases of transformation. At this point, we realise that the whole world is inside us and that by discovering our calling, we can develop the brighter side of our lives.” Is this your mission? “I assist people and organisations in overcoming challenges, achieving their goals and unleashing their full potential. I have a PhD in Management and multiple credentials in psychotherapy, physics, lobbying and public affairs. I am also a prolific writer, speaker and educator, having authored numerous articles, books and courses on topics such as leadership, psychology, communication and innovation. I offer my experience to bring out the best in everyone. As my motto says: “Before you go, turn around to see what you’re leaving behind. That’s how you know where you are in your soul.” It is important to understand our surroundings, yet failing to realise our potential could lead to squandering both time and resources, ultimately missing out on the universal pursuit of happiness. And I believe I have attained this. I live in Monaco, the most iconic country in the Mediterranean. What more could I possibly want?”
MILAN KRAJNC
« DANS MON CŒUR, IL Y A LA PRINCIPAUTÉ DE MONACO » C'est dans la Principauté de Monaco que réside Milan Krajnc, réalisant ainsi un rêve qu'il caressait depuis l'enfance, car c'est précisément là qu'il souhaitait vivre et travailler. Consultant d'entreprise* reconnu et problem-solver de renommée internationale, Milan est inscrit à l'Annuaire des Artistes de Monaco, a participé au Salon du Livre de Monaco, organisé en avril dernier au Grimaldi Forum, et a représenté la Principauté à la Buchmesse Frankfurt 2023. Il a été nommé en 2021 pour le prix Nobel d'économie pour sa dynamilogie, une étude active et innovante des processus et phénomènes « vivants » liés à l'homme et à la nature. De quoi s’agit-il ? « Il s'agit d'une nouvelle branche de la science fondée sur les principes de la physique, de la psychologie et de l'économie. C'est une sorte de décodage des secrets de la nature. » Dans quel sens ? « Si nous observons la nature, nous remarquons que tout est simple et fonctionne de manière autonome. En fait, grâce à cette méthode, cela pourrait également se produire dans notre vie. » Prenons un exemple… « Observons un diamant : nous savons qu'il est composé de carbone, tout comme le graphite. La différence entre les deux réside uniquement dans leurs structures atomiques respectives. Or, si l'on transpose ce fait à notre économie, quelle quantité de graphite devrions-nous échanger pour obtenir une valeur équivalente à celle d'un diamant vendu ? » C’est une bonne question, et quelle est la réponse ? « C’est simple, il suffit de mettre en pratique ce que j’ai appelé Modèle
de leadership dynamique. Au cours de ce processus, on utilise des exercices psychologiques et des approches organisationnelles pour nous aider à nous décharger des fardeaux du passé à travers sept étapes de transformation. Ensuite, nous nous rendons compte que le monde entier est en nous et que c’est en découvrant notre vocation que nous pouvons réaliser nos vocations. » Est-ce là votre mission ? « J'aide les personnes et les organisations à surmonter leurs défis, à atteindre leurs objectifs et à libérer pleinement leur potentiel. Je suis titulaire d'un doctorat de recherche en management et j'ai de nombreuses qualifications en psychothérapie, en physique, en lobbying et en affaires publiques. Je suis également un écrivain prolifique, un conférencier et un formateur, auteur de nombreux articles, livres et cours sur des sujets tels que le leadership, la psychologie, la communication et l'innovation. Je mets mon expérience à la disposition de chacun pour permettre de donner le meilleur de soi-même. Comme le dit ma devise : ˝Avant de partir, retourne-toi pour voir ce que tu laisses derrière toi. C'est ainsi que tu peux savoir où tu en es dans ton âme ˝. Il est important en ce moment d'avoir une vision claire de ce qui nous entoure, mais si nous ne sommes pas capables de développer notre potentiel, nous perdons du temps et de l'argent sans atteindre ce que tout le monde recherche : le bonheur. Et je crois y être parvenu. Je vis à Monaco, dans l'endroit le plus emblématique de la Méditerranée. Que peut-on vouloir de plus ? »
* Milan Krajnc enseigne dans de nombreuses universités et est également professeur invité de psychologie à l'Université pour la Paix des Nations unies et aux universités de Barcelone, Valence, Bologne et Coimbra. Il est également membre titulaire de l'Académie royale des sciences et des arts de Serbie et de l'Association internationale des spécialistes en management. SANREMO . IT
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Nuove geografie al tempo del
tag social Flaminio SPINETTI
Per ridurre costi e tempistiche il mondo della comunicazione usa sempre più spesso fotografie di banche dati. Una scelta a rischio gaffe a causa di geolocalizzazioni errate e viaggiatori smemorati.
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Giornali, agenzie di comunicazione, aziende e amministrazioni pubbliche fanno sempre più spesso ricorso per il loro lavoro a una banca dati, una sorta di grande biblioteca digitale che raccoglie fotografie di luoghi ed eventi di tutto il mondo. Una decisione che nasconde però molti rischi, specialmente se si va a parlare di un territorio che non si conosce nel dettaglio. Ha fatto scalpore la recente “svista” della Zecca e del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiani che, per il centenario della nascita di Italo Calvino, hanno dedicato allo scrittore una moneta celebrativa da 5 euro che ritraeva Mentone presentandola come Sanremo, città di adozione dell’autore. Non si tratta di un caso isolato, come dimostra anche l’affaire “Open to meraviglia”, la campagna internazionale del Ministero del Turismo italiano che, volendo pubblicizzare le bellezze del Paese all’estero, ha utilizzato le immagini di una cantina e di un vino sloveno per promuovere la tradizione vinicola del FriuliVenezia Giulia.
Ma cosa causa questa ecatombe di gaffe? Il motivo è che molti archivi fotografici, in particolare quelli gratuiti e open source, sono alimentati dai contributi di privati e fotografi amatoriali. Comuni viaggiatori che al rientro caricano online i loro scatti con titoli imprecisi e localizzazioni sbagliate. Un errore che non è dovuto solo alla scarsa memoria dei singoli utenti, ma in parte ad alcuni limiti della funzione di geolocalizzazione degli smartphone. Questa, infatti, non si basa soltanto sui dati che arrivano dai satelliti Gps, ma anche sui segnali Wi-Fi. Per esempio, passando vicino a un esercizio commerciale dotato di Wi-Fi, i servizi di geolocalizzazione lo memorizzano e in alcuni casi possono associarlo a fotografie scattate nei paraggi. Un meccanismo che si autoalimenta, dato che molte immagini caricate in rete con lo stesso errore finiscono per “confermare” lo sbaglio anche a chi dedica del tempo a verificare l’informazione. Quindi, la prossima volta che caricate una vostra foto delle vacanze online, attenzione al geotag!
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NEW GEOGRAPHIES IN
THE AGE OF SOCIAL TAGS TO REDUCE COSTS AND TIME, THE WORLD OF COMMUNICATION INCREASINGLY RELIES ON PHOTOGRAPHS SOURCED FROM DATABASES. HOWEVER, THIS PRACTICE CARRIES THE POTENTIAL FOR BLUNDERS DUE TO INCORRECT GEOTAGGING AND FORGETFUL TRAVELLERS. Newspapers, communication agencies, companies and public administrations are increasingly relying on databases, which are vast digital libraries that collect photos of places and events from all over the world. However, this decision carries numerous risks, especially when referencing an area that you’re not familiar with. The recent “faux pas” involving the Italian Mint
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and Ministry of Economy and Finance exemplifies this: to mark the centenary of Italo Calvino’s birth, they depicted Mentone on a 5 euro commemorative coin, misrepresenting it as Sanremo, the author’s adopted city. This is not an isolated case, as evidenced by the “Open to Meraviglia” debacle – an international campaign by the Italian Ministry of Tourism. While aiming
to showcase Italy’s beauty abroad, it inadvertently used images of a Slovenian winery and wine to promote the winemaking tradition of Friuli-Venezia Giulia. But what causes this array of blunders? The root cause lies in the fact that many photo archives, particularly free and open-source ones, are populated by contributions from private individuals and amateur photographers. On returning from their trip, these ordinary travellers often upload their photos online with inaccurate titles and incorrect location details. This error stems not only from the poor memory of individual users but also partly from the limitations of the geolocation function of smartphones. In fact, this function does not only rely on data from GPS satellites but also on Wi-Fi signals. For instance, when people pass by a business or venue with Wi-Fi, the geolocation service might store and, in some cases, link this signal to photographs taken in the vicinity. This is a self-perpetuating mechanism, as numerous images shared online with the same mistake end up “confirming” the error, even to those who take the time to verify the information. Hence, next time you upload your holiday photos online, double-check and ensure the accuracy of the geotags!
Les journaux, les agences de communication, les entreprises et les administrations publiques font de plus en plus appel à une base de données pour leur travail, une sorte de grande bibliothèque numérique rassemblant des photographies de lieux et d'événements du monde entier. Une décision qui recèle toutefois de nombreux risques, notamment lorsqu'il s'agit d'un domaine dont on ne connaît pas tous les détails. La récente « inadvertance » de la Monnaie et du Ministère de l'économie et des finances italiens a fait grand bruit car, à l'occasion du centenaire de la naissance d'Italo Calvino, ils ont dédié une pièce de monnaie de 5 euros à l'écrivain, qui représentait Menton la présentant comme San Remo, la ville d'adoption de l'auteur. Il ne s'agit pas d'un cas isolé, comme le montre également l'affaire « Open to Meraviglia », la campagne internationale du Ministère italien du tourisme qui, souhaitant promouvoir la beauté du pays à l'étranger, a utilisé les images d'une cave et d'un vin slovène pour faire connaître la tradition vinicole du Frioul-Vénétie julienne. Mais d'où vient cette hécatombe de gaffes ? La raison est que de nombreuses archives photographiques, notamment celles qui sont libres et gratuites, sont alimentées par les contributions de particuliers et de photographes amateurs. De simples voyageurs qui mettent en ligne leurs clichés avec des titres imprécis
NOUVELLES GÉOGRAPHIES À
L'HEURE DU TAG SOCIAL
POUR RÉDUIRE LES COÛTS ET LES TEMPS, LE MONDE DE LA COMMUNICATION A DE PLUS EN PLUS RECOURS AUX PHOTOGRAPHIES DE BASES DE DONNÉES. UN CHOIX QUI PEUT ENTRAÎNER DES BÉVUES DUES À DES GÉOLOCALISATIONS ERRONÉES ET À DES VOYAGEURS OUBLIEUX. et des lieux erronés à leur retour. Une erreur qui n'est pas seulement due à la mauvaise mémoire des utilisateurs, mais aussi à certaines limites de la fonction de géolocalisation des smartphones. En effet, celle-ci n'est pas seulement basée sur les données provenant des satellites GPS, mais aussi sur les signaux Wi-Fi. Par exemple, lorsque l'on passe devant un établissement commercial équipé d'un réseau Wi-Fi, les services de géolocalisation enregistrent
ces données et, dans certains cas, peuvent les associer à des photos prises dans les environs. Il s'agit d'un mécanisme qui s'auto-alimente, car de nombreuses images téléchargées en ligne avec la même erreur finissent par "confirmer" cette erreur, même chez ceux qui prennent le temps de vérifier l'information. Alors, la prochaine fois que vous téléchargez votre photo de vacances en ligne, faites attention au géotag !
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LIMONE PIEMONTE 1953, Carlo Prandoni Impresso da Istituto grafico Bertello, Borgo S.Dalmazzo. Cm 70x100 Courtesy Galleria L’IMAGE - Manifesti originali del XX secolo / Original vintage posters www.posterimage.it Piazza dei Partigiani, 16 - 17021 Alassio (SV) - Tel. +39-0182-644362 Facebook Galleria L’Image Alassio - Instagram gallerialimage
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