BEVERAGE MACHINES



















VOLTA: AVANTI A “PICCOLI TRATTI”
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SOMMARIO
In questo numero...
ANNO XXVIII
N. 1 Febbraio/Marzo 2025
PRIMO PIANO
4 Automazione industriale, il futuro è adesso
6 Lo stato dell’arte dell’industria digitale
7 Magazzini automatici, i vantaggi per le aziende
8 RiPower di Rittal, un nuovo strumento semplice e veloce
BEVERAGE MACHINES
Beverage Technologies
Direttore Responsabile
Stefano Legnani
Coordinamento editoriale
Chiara Riccardi chiara.riccardi@innovativepress.eu
Marketing e Vendita
Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu
Redazione
Chiara Bezzi
Silvia Ballabio
Grafica e impaginazione
Amalia Pari
Stampa e confezione
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Costo produzione copia € 1,50
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Redazione Innovative Press S.r.l. Via Caradosso 17 - 20123 Milano Tel. 02 21103102 info@innovativepress.eu www.innovativepress.eu
Alcune immagini presenti in questo numero sono tratte da: Freepik.com, Pexels.com e Pixabay.com
Beverage Machines è parte del NETWORK
p
9 Schubert, l’AI al servizio dei robot
10 Pilz, gestione degli accessi per macchine e impianti
12 Gimatic, soluzioni di presa personalizzate
13 Mitsubishi Electric, l’automazione per l’imbottigliamento
MERCATO
14 Whisky, un settore capace di evolversi
15 Filiera MDD, crescono fatturato e sostenibilità
FOCUS
16 Premiumisation is slowing, but there’s a counter-trend!
18 Berlin Packaging ottiene due prestigiosi riconoscimenti
DOSSIER
20 Il primato del made in Italy nelle tecnologie per enologia e imbottigliamento
24 P.E. Labellers, l’AI a bordo delle macchine
26 Amorim Cork Italia: efficienza, sostenibilità e sicurezza
28 Goglio investe nel vino con il bag-in-box
30 Omnia Technologies tra innovazione, sostenibilità e digitalizzazione
FOCUS
32 Birra, mercato in continua evoluzione
34 Il piacere della birra travalica le stagioni
CASE HISTORY
36 Cutting-edge innovation by Nissha and Tetra Pak
38 San Benedetto, tecnologie e controlli digitali con SACMI
38 San Benedetto, digital technology and control by SACMI
PRODOTTI&TECNOLOGIE
40 RS Italia, Speciale Sicurezza 2025 per il Food & Beverage
41 Robatech riduce i costi con l’hotmelt “stitching”
41 Gruppo LM, novità per la marcatura laser di lattine
42 Giunti rotanti R-RH: semplici, efficienti e personalizzabili
44 Corno Pallets, best seller e novità in mostra
STRATEGIE

Rassegna Grafica Rassegna dell’imballaggio
Food Machines FM
Innovative Press
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46 IMA Group, la sostenibilità del caffè tra sfide e opportunità
AMBIENTE
48 Filiera cartaria, la transizione ecologica è in atto
50 Imballaggi in legno, sostenibili e circolari
52 Aliplast, da rifiuto a risorsa
EVENTI
54 Djazagro, porte aperte per l’agroalimentare in Nord Africa
56 SPS Italia, viaggio nell’industria smart e sostenibile




E KNOW-HOW INCONTRANO
LʼINNOVAZIONE TECNOLOGICA

. QUANDO STORIA

NASCE IL MIGLIOR PACKAGING SUL MERCATO
INNOVA GROUP: IL PACKAGING DEL FUTURO Leader negli imballi e nella cartotecnica, da oltre 50 anni investiamo in tecnologia per realizzare packaging perfetti per i prodotti dei nostri clienti. Con una produzione autonoma dalla materia prima al prodotto finito, offriamo il miglior rapporto qualità prezzo sul mercato.
Automazione industriale il futuro è adesso
Per il settore manifatturiero in Europa si è concluso un anno difficile, caratterizzato da dati negativi in termini di crescita economica e da un calo della produzione industriale. Questa contrazione coinvolge anche le colonne del manifatturiero in Europa, ossia l’Italia e la Germania.
“La ricetta per risollevare l’Europa dalla ‘crisi’ è già nelle nostre mani: il Rapporto Draghi”, ha commentato Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia, in occasione della conferenza stampa per la presentazione di SPS Italia 2025, che si svolgerà a Parma dal 13 al 15 maggio. “In questo rapporto vengono elencati chiaramente i principi sui quali basare il rilancio dell’economia europea. Con investimenti ingenti si ritiene che, puntando sulla decarbonizzazione, sull’innovazione, sull’autonomia energetica e su una maggiore consapevolezza nell’ambito delle tecnologie avanzate, l’Europa potrebbe tornare a competere con gli Stati Uniti e la Cina. Un altro argomento chiave che viene citato da Draghi nel suo rapporto è quello
DALL’AI GENERATIVA AL PARADIGMA DI INDUSTRIA 5.0, DAI LIFELONG LEARNING ECOSYSTEMS ALLA CYBER SECURITY, FINO AL PASSAGGIO VERSO LA PLATFORM ECONOMY. SONO TANTI I TREND CHE CARATTERIZZANO L’AUTOMAZIONE E CHE LA STANNO GUIDANDO VERSO IL FUTURO.
dell’intelligenza artificiale, che dovrà essere adottata a 360° non solo nei nuovi settori, ma anche e soprattutto nei comparti trainanti del Made in Italy”. Andrea Bianchi, Presidente ANIE Automazione, ha dichiarato: “Dopo un anno decisamente sottotono, nel 2025 il settore dell’automazione si trova di fronte alla necessità di raccogliere le spinte di un auspicata crescita, continuare a smorzare molteplici e impreviste sollecitazioni e metabolizzare rapidi cambiamenti di prospettiva. Il complesso contesto internazionale si interseca, sul fronte interno, con la più volte posticipata partenza del Piano Transizione 5.0, forti deterrenti agli investimenti e all’avvio di nuovi progetti. Confidiamo, quindi, che la


vivacità delle nostre imprese e il fermento tecnologico che anima il settore possano rappresentare il volano del mercato di quest’anno”. In questo contesto, approfondiamo i trend più interessanti che stanno caratterizzando il settore dell’automazione industriale e che lo plasmeranno in futuro, già emersi nel corso della scorsa edizione di SPS Italia.
GENERATIVE AI IN MANUFACTURING
L’intelligenza artificiale generativa continuerà a evolversi e andrà a integrarsi e a potenziare anche altre soluzioni come ad esempio i “Digital Twin”. Oltre a utiliz-

zare l’AI come assistente per accedere a manuali e informazioni e per semplificare la scrittura di codice, le aziende utilizzeranno simulazioni in tempo reale e AI generativa per progettare, ottimizzare e gestire sistemi produttivi complessi, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di inattività. Grazie all’AI generativa sarà

possibile anche migliorare le strategie di manutenzione in chiave preventiva, favorendo la diffusione di nuovi modelli di business.
INDUSTRY 5.0: ENERGY EFFICIENCY AND REGENERATIVE MANUFACTURING
Efficienza energetica, sostenibilità, resilienza e umanocentrismo sono al centro del paradigma dell’Industria 5.0. Se l’aspetto legato al risparmio energetico è centrale per accedere agli incentivi previsti dal piano Transizione 5.0, le aziende si stanno focalizzando anche sulla creazione di catene di approvvigionamento resilienti e su processi produttivi che non solo minimizzano l’impatto ambientale, ma che rigenerano attivamente le risorse naturali e riducono a zero i rifiuti. Il

concetto di “economia circolare” verrà ampliato per includere il recupero di energia e materiali, e la rigenerazione dell’ambiente. Il concetto di Industry 5.0 sarà ulteriormente sviluppato, concentrandosi su una collaborazione ancora più stretta tra esseri umani e macchine, dove tecnologie come l’IA, la robotica collaborativa (cobot) e la realtà aumentata (AR) aumenteranno le capacità degli operatori umani. La “workforce aumentata” sarà un tema centrale, con un’enfasi sull’interfaccia uomo-macchina per migliorare il benessere, la sicurezza e la produttività dei lavoratori.
LIFELONG LEARNING
ECOSYSTEMS AND SKILLS MOBILITY
L’upskilling e il reskilling si trasformeranno in “lifelong learning ecosy-

stems”. Questo trend si concentrerà sulla creazione di percorsi di apprendimento continui e flessibili che permettano ai lavoratori di sviluppare nuove competenze rapidamente. Si vedrà una maggiore enfasi sulla “skills mobility”, con piattaforme che facilitano l’acquisizione di competenze e la loro trasferibilità tra diversi ruoli, aziende e settori.
CYBERSECURITY FOR SMART MANUFACTURING
Con la crescente digitalizzazione e connettività delle fabbriche intelligenti, la cybersecurity diventa un elemento essenziale per garantire la continuità operativa e la protezione dei dati sensibili. Questo trend si concentrerà su strategie e tecnologie avanzate di sicurezza informatica per proteggere l’ecosistema industriale da minacce sempre più sofisticate. Temi chiave includeranno l’implementazione di soluzioni di zero-trust architecture, l’uso di AI e machine learning per il rilevamento proattivo delle minacce, la protezione delle reti OT e l’integrazione di standard di sicurezza globali nelle infrastrutture digitali. L’obiettivo è creare una cultura della sicurezza in tutta l’organizzazione, dalla fabbrica al cloud.
INDUSTRIAL DATA
SPACES AND PLATFORM ECONOMY
L’adozione di nuovi modelli di business sarà accelerata dall’intelligenza artificiale, con un passaggio verso la “Platform economy”.
Le aziende utilizzeranno piattaforme digitali basate su AI per creare ecosistemi produttivi interconnessi, migliorare la collaborazione tra partner e sviluppare nuovi flussi di ricavi attraverso servizi digitali, come “manufacturing-as-a-service” e la personalizzazione di massa. In questo scenario gli Industrial data spaces permetteranno alle aziende di gestire i propri dati in ecosistemi standardizzati e di scambiare dati in modo sicuro e controllato, preservando la sovranità sui dati condivisi, aspetti fondamentali per creare ecosistemi industriali dinamici e favorire la trasformazione digitale a livello globale.
Fonte: SPS Italia – ANIE Automazione
Automazione e robotica
Lo stato dell’arte dell’industria digitale
IN UN CONTESTO SEMPRE
PIÙ ORIENTATO VERSO L’AUTOMAZIONE, L’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE E LA SOSTENIBILITÀ, IL FORUM
INDUSTRIA DIGITALE HA
RACCONTATO LO STATO
DELL’ARTE E HA
ESPLORATO LO SVILUPPO
FUTURO DELLE SOLUZIONI
PIÙ INNOVATIVE IN AMBITO HARDWARE E SOFTWARE IMPIEGATE NELL’INDUSTRIA.
La componente software è sempre più pervasiva nella realizzazione di soluzioni meccatroniche per l’industria digitale estesa. Stiamo assistendo a un’evoluzione delle piattaforme legate all’automazione e alla meccatronica, che evolvono sempre più nel segno dell’integrazione. Cresce il ruolo delle piattaforme software integrate che gestiscono tutte le fasi della vita del prodotto, dalla progettazione alla realizzazione, fino all’utilizzo in campo del prodotto e all’assistenza. Il dinamismo del territorio di Brescia e della sua manifattura hanno fatto da traino alla seconda edizione di Forum Industria Digitale, svoltasi lo scorso 5 febbraio. Oltre 300 i presenti alla mostra-convegno nata dalla collaborazione tra Gruppo Meccatronica e Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione, organizzata da Messe Frankfurt Italia. L’appuntamento si conferma un importante momento di confronto itinerante al servizio dei distretti produttivi italiani.
Andrea Bianchi, Presidente di ANIE Automazione: “Ci riteniamo molto soddisfatti dei risultati di questa edizione del Forum Industria Digi -
tale sia per la buona partecipazione – oltre 300 visitatori – che per il livello dei contenuti delle sessioni convegnistiche e per l’hands-on al Plug Fest dedicato al protocollo OPC-UA. Per quanto riguarda ANIE Automazione, abbiamo presentato il nuovo white paper ‘Il Digital Twin’, tema di grande attualità nella transizione digitale dell’industria. L’evento odierno si colloca dopo un 2024 che si è rivelato deludente per il settore. Continuiamo a ritenere che manifestazioni come questa contribuiscano a consolidare, proprio iniziando dai distretti, il rapporto tra fornitori e utilizzatori, condizione necessaria per un rafforzamento comune in un contesto complesso e in attesa della ripartenza. Oltre che della naturale ripresa del ciclo degli investimenti, l’auspicio è che la ripresa possa beneficiare del Piano Transizione 5.0. Grazie alle ultime semplificazioni potrebbe dare un contributo finalmente positivo”. Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia: “Primo appuntamento per l’industria di questo nuovo anno, Forum Industria Digitale ha raccolto l’interesse di un territorio eccellente per vocazione industriale e orientamento all’export. Un motore fondamentale quello delle imprese bresciane per la competitività del nostro Paese, che trova slancio nelle soluzioni di tecnologia, ben rappresentate dalle aziende partner del Forum. Il format ha favorito il confronto tra fornitori di componenti e sistemi, end-user e costruttori di macchine nell’ampio palinsesto dei convegni, apprezzato dai presenti. Siamo lieti di aver messo la nostra competenza organizzativa per l’ottima riuscita dell’evento e ci prepariamo ai prossimi appuntamenti, primo fra tutti SPS Italia, a Parma dal 13 al 15 maggio”.
IL PROGRAMMA E I TEMI
Robotica, meccatronica e intelligenza artificiale, digitalizzazione e sostenibilità, transizione 5.0, sono i focus tematici che hanno permeato il programma della giornata. Dopo la plenaria di apertura, nella quale sono intervenuti partner ed enti del territorio, si sono susseguite tre sessioni convegnistiche rispettivamente dedicate a interconnessione, progettazione e integrazione, processi intelligenti. Le tecnologie presentate hanno spaziato nei più diversi ambiti industriali e produttivi, dalla meccatronica alla digitalizzazione della catena del valore, ai processi intelligenti per arrivare anche alla virtualizzazione.
MOSTRA E PLUG-FEST OPC UA
Nella parte espositiva è stato possibile incontrare gli esperti di alcune tra le più importanti aziende del settore e approfondire i temi degli speech. Novità di questa edizione è stata l’allestimento di un’area specifica dedicata al Plug-Fest OPC UA finalizzato alla dimostrazione di benefici, potenzialità e vantaggi dello standard di comunicazione OPC UA rispetto alle esigenze concrete dei produttori di macchine industriali e aziende manifatturiere. Il PlugFest ha proposto demo live dedicate a casi concreti e basate sull’integrazione di dispostivi hardware e applicazioni software di molteplici vendor.
Le soluzioni implementate hanno mostrato come lo standard OPC UA può consentire l’interoperabilità tra piattaforme di automazione di produttori diversi e come unità di automazione industriale differenti possono cooperare in modo efficiente e sinergico attraverso l’utilizzo di uno standard aperto.

Automazione e robotica
Magazzini automatici i vantaggi per le aziende
INTEROPERABILITÀ E CAPACITÀ DI GIUSTIFICARE, ATTRAVERSO I DATI NUMERICI, LE SCELTE E I
LORO IMPATTI SONO DUE ASPETTI FONDAMENTALI DEI MAGAZZINI
CONTEMPORANEI. NE HA PARLATO GIANFRANCO SILIPIGNI, CEO & FOUNDER DI LCS GROUP.
La progettazione dei magazzini automatici sta subendo cambiamenti significativi grazie all’adozione di tecnologie avanzate e all’ottimizzazione dei processi. L’integrazione di robot e sistemi automatizzati è sempre più comune per compiti come il picking, il confezionamento e la movimentazione delle merci.
IL BELLO
DELL’INTEROPERABILITÀ, IL
PROTOCOLLO VDA 5050
Un elemento cruciale in questo cambiamento è l’uso di AGV (Automated Guided Vehicles) e AMR (Autonomous Mobile Robots), supportati dal protocollo VDA 5050. Questo protocollo standardizzato consente la comunicazione tra AGV e AMR di diversi produttori e un sistema di gestione centrale. Negli ultimi mesi,
abbiamo implementato sistemi di magazzino avanzati, basati su AGV e AMR compatibili con il protocollo VDA 5050. Queste soluzioni hanno semplificato la gestione operativa dei nostri clienti, garantendo un flusso più integrato ed efficiente, con un impatto positivo sia sull’efficienza che sui costi operativi.
AUTOMAZIONE,
SOSTENIBILITÀ, OTTIMIZZAZIONE:
TREND INARRESTABILI
Nel mondo dei magazzini automatici e dell’automazione, la sostenibilità, l’ottimizzazione e il risparmio energetico sono diventati elementi fondamentali, non solo per rispondere a pressioni esterne, ma anche per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi. L’automazione produce un impatto significativo sui temi di sicurezza e di ergonomia, diminuendo l’esposizione degli operatori a situazioni rischiose come il sollevamento e il trasporto di carichi pesanti. L’ottimizzazione dello spazio è un altro elemento chiave. L’implementazione di sistemi di stoccaggio automatici aiuta a massimizzare l’uso dello spazio disponibile. Questo non solo riduce la necessità di espansione fisica, ma limita anche l’uso di risorse e l’impatto ambientale associato alla

INTRALOGISTICA
ITALIA
27-30 maggio 2025
Fieramilano – Rho
costruzione di nuovi spazi. L’efficienza energetica viene assicurata dai software per la gestione del magazzino (WMS) e consente di analizzare i dati e ottimizzare i flussi di lavoro. Questi sistemi possono identificare aree di miglioramento e implementare strategie per ridurre il consumo energetico. In sintesi, la sostenibilità, l’ottimizzazione e il risparmio energetico non sono solo tendenze temporanee o dettate dalla politica, ma rappresentano un cambiamento strutturale nel modo in cui i magazzini vengono progettati e gestiti.
MONITORARE E MISURARE PER PROGETTARE MEGLIO
La velocità di risposta nel mondo dell’intralogistica e nella realizzazione di magazzini automatici è un aspetto cruciale e complesso, ma siamo consapevoli che perseguirla a ogni costo non è sostenibile, né economicamente né ambientalmente. Per migliorarla, la nostra esperienza ci insegna che è fondamentale effettuare una corretta analisi dei flussi e una pianificazione strategica. Comprendere il movimento delle merci all’interno del magazzino consente di ottimizzare i percorsi e le operazioni, riducendo i tempi di attesa e aumentando l’efficienza complessiva. Inoltre, una pianificazione accurata – come l’organizzazione delle merci in base alla frequenza di prelievo – facilita l’accesso e velocizza il processo di picking. Sebbene la velocità di risposta sia un obiettivo importante, è essenziale considerare anche i costi, non solo ambientali, per trovare un equilibrio sostenibile senza necessariamente adottare soluzioni più veloci. Inoltre, aiutare i clienti a trovare il giusto mix significa fornire dati concreti: grazie ai nostri strumenti di monitoraggio e analisi, possiamo dimostrare l’impatto di ogni scelta, non solo in termini di performance operativa, ma anche di costi e benefici ambientali.
Fonte: www.intralogistica-italia.com
Automazione e robotica
RiPower di Rittal un nuovo strumento semplice e veloce
GLI ECOSISTEMI INTERCONNESSI OFFRONO AMPIE OPPORTUNITÀ ALL’INGEGNERIA IMPIANTISTICA. IN QUESTO QUADRO SI COLLOCA IL NUOVO STRUMENTO DI PROGETTAZIONE RIPOWER DI RITTAL: GRAZIE A FLUSSI DI LAVORO SEMPLIFICATI, IL CONFIGURATORE
ACCELERA LA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DEI QUADRI ELETTRICI IN BASSA TENSIONE, MIGLIORANDO LA COLLABORAZIONE SU PIATTAFORMA CLOUD.
Iclienti chiedono rapidità nei progetti, ma al contempo hanno bisogno di sicurezza nella progettazione, trasparenza nei costi ed efficienza. Ciò significa che si riduce il tempo per la lettura dettagliata dei lunghi e complessi manuali di ciascun componente, per poter gestire manualmente la progettazione dell’allestimento dell’armadio o la generazione delle distinte base. Si tratta di un‘attività di non poco conto per progettisti e costruttori di impianti. Riconoscendo questa sfida, Rittal ha sviluppato il nuovo configuratore RiPower – il successore di Power Engineering – uno strumento semplice con cui gli utenti possono non solo effettuare il progetto del loro sistema in modo rapido e semplice, ma anche ottenere il massimo comfort di progettazione, grazie alla gestione dei dati garantita dalle soluzioni Rittal e dai software Eplan. Questo rende molto più semplice la gestione dei sistemi di distribuzione dell’energia e dei componenti per barre collettrici.
FACILITÀ D’USO IN UN
AMBIENTE FAMILIARE
RiPower è facile da utilizzare e user-friendly. Con un semplice clic
del mouse, gli utenti possono selezionare il configuratore RiPower da una serie di applicazioni con lo stesso design, come Eplan Data Portal, eStock o RiTherm. Questo strumento consente la configurazione non solo dei sistemi Ri4Power ma anche di RiLine e dei nuovi sistemi RiLineX. RiPower genera automaticamente il progetto del quadro elettrico, grazie a un sistema di query intelligenti. Sistemi conformi agli standard garantiscono la protezione delle persone e degli impianti e con RiPower è impossibile effettuare una progettazione errata.
Gli utenti beneficiano della creazione automatica della documentazione e delle verifiche di progetto in conformità alla norma IEC 61439-1; inoltre, possono creare le verifiche di progetto utilizzando un format dedicato.
TRASPARENZA
ANCHE DOPO LA CONFIGURAZIONE
Una volta completata la configurazione, RiPower genera istruzioni di assemblaggio che consentono un’in -
stallazione rapida e conforme agli standard. Su richiesta, il sistema può essere preassemblato presso il Rittal Application Center. Oltre a generare la documentazione di progetto, con un semplice click, gli utenti possono ordinare i componenti direttamente dal Rittal online shop o richiedere un’offerta dettagliata. RiPower si integra perfettamente nell’ecosistema esistente di Rittal ed Eplan: i dati generati dal configuratore, come le distinte base, possono essere ulteriormente elaborati in Eplan P8 o AutoCAD, ed è anche possibile collegare le macchine utensili del Rittal Automation System per la lavorazione del rame.
AFFRONTARE LE SFIDE DELL’INDUSTRIA
Con RiPower, Rittal affronta le sfide dell’industria, del settore energetico e della transizione energetica: una gestione dei progetti più rapida, una configurazione semplice, una trasparenza nei prezzi e una pianificazione più comoda rappresentano gli elementi chiave per una costruzione efficiente dei quadri elettrici.

Schubert l’AI al servizio dei robot
SCHUBERT, SEMPRE ALLA RICERCA DI INNOVAZIONI, DA ANNI STUDIA IL POTENZIALE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E HA GIÀ
SVILUPPATO NUOVE TECNOLOGIE PER SOLUZIONI DI CONFEZIONAMENTO ROBOTIZZATE. I SUOI
CLIENTI, PER LA MAGGIOR PARTE PRODUTTORI DI BENI DI CONSUMO, GODONO DI MAGGIORE EFFICIENZA, COSTI PIÙ CONTENUTI, FACILE MANIPOLAZIONE E PIÙ FLESSIBILITÀ.
Lungo la catena di fornitura, dalle materie prime fino al prodotto di consumo pronto per la vendita, oggi si discute delle diverse possibilità di impiego dell’AI per migliorare i processi. Un approccio concreto è sicuramente l’impianto per il confezionamento robotizzato. Ricerca e sviluppo delle applicazioni di AI sono già da anni un ambito importante di cui si occupa Gerhard Schubert GmbH. Per Ralf Schubert, socio amministratore dell’azienda, il tema dell’intelligenza artificiale ha dei contorni precisi: “Io vedo ovunque possibilità di impiego dell’IA, laddove la programmazione di algoritmi è troppo complicata o gli algoritmi sono troppo lenti”. Un esempio evidente di come l’IA fornisca ai clienti facile manipolazione e alta flessibilità sulla base delle reti neurali è il Cobot tog.519 della Schubert.
PRELIEVO VELOCE
DALL’ORDINE SPARSO
Il Cobot è pensato per le applicazioni pick-and-place ad alta portata di prodotti leggeri fino ad arrivare al cosiddetto bin-picking, il prelievo di pezzi disordinati da una cassa. Con i suoi 90 cicli al minuto il tog.519 preleva i prodotti o i materiali più svariati, ordinati o disordinati, e li de-

posita in qualsiasi posto, senza bisogno di programmazione.
Ralf Schubert spiega il suo funzionamento: “Alla base del controllo del tog.519 abbiamo introdotto l’elaborazione delle immagini sostenuta dall’AI che abbiamo sviluppato noi. Questa riconosce sia i prodotti durante il prelievo che lo spazio circostante in cui questi devono venire posizionati. Per farlo ci basta utilizzare una comune camera 2D, anche nel caso del bin-picking, perché l’AI crea per il Cobot le immagini tridimensionali necessarie”. In caso di cambio formato o di nuovo compito da svolgere in un luogo diverso non è più necessario un processo di apprendimento o di guida: una volta messo in funzione, il Cobot tog.519 parte immediatamente. La rete neurale del Cobot è stata addestrata per fare in modo che il robot sia in grado di lavorare immediatamente i prodotti dello stesso gruppo, per esempio, le confezioni pouch di diverse dimensioni o le bottiglie di diverse forme e materiali. Il team della Schubert ha sfruttato la flessibilità dell’AI in modo da accettare dimensioni, materiali, superfici o spessori variabili all’interno di un gruppo di prodotti.
ADDESTRAMENTO CON UN SET DI IMMAGINI GENERATE L’addestramento delle reti neurali, chiamato machine learning, però ha ancora tempi lunghi. Generalmente si distingue fra supervised learning e reinforcement learning. Entrambi si basano su un grande set di dati immagine, ma si differenziano nell’esecuzione. “Nel supervised learning il risultato dell’azione desiderata è noto e precisamente definibile”, spiega Ralf Schubert, “nel reinforcement learning invece no”. Quindi, per il supervised learning ogni immagine del set di dati deve essere previamente etichettata univocamente, invece per il reinforcement learning è sufficiente un numero molto più limitato di immagini, che non hanno bisogno
di essere contrassegnate. La rete in questo caso si addestra quasi da sé con un ciclo ripetuto, ma deve però poter riconoscere l’ambiente circostante. Questo significa che nel robot devono essere integrati telecamere e sensori diversi in grado di fornire un feedback sulle posizioni attuali di robot, confezione e prodotto.
“Per creare un nuovo gruppo di prodotti noi lavoriamo per esempio con 50.000 immagini che vengono generate in due giorni”, spiega Ralf Schubert. “Successivamente la rete viene addestrata per altri due giorni qui da noi in sede. Se in seguito sono necessari ampliamenti del gruppo di prodotti, questo può essere fatto dai nostri clienti con un paio di immagini nella propria azienda”.
AUMENTO
DELL’EFFICIENZA
E RISPARMIO DI COSTI
Per la Schubert l’AI non aiuta soltanto il Cobot a “vedere”, ma aiuta anche i robot nelle macchine confezionatrici a percorrere traiettorie migliori con movimenti organici. Il piccolo team Schubert di Dresda, altamente competente, ha sviluppato il software Motion, che trova impiego nel robot F2 per la produzione in serie.
Con il software controllato dall’AI si possono ottimizzare i movimenti dei robot confezionatori, rendendoli più veloci, riducendo in modo significativo le vibrazioni o addirittura migliorandone l’efficienza energetica. Ralf Schubert parla della sua stretta collaborazione con il team di Dresda: “Schubert Motion significa che le traiettorie dei robot vengono create da noi con l’aiuto dell’AI e migliorate. Rispetto alle traiettorie dei robot programmate dall’uomo, lo svolgimento dei movimenti con Motion è fino al 20% più veloce, risparmia energia e protegge le parti meccaniche riducendo gli impatti”.
Automazione e robotica
Pilz gestione degli accessi per macchine e impianti
GRAZIE ALLA GAMMA
DI SERVIZI DI “IDENTIFICATION AND ACCESS MANAGEMENT”, PILZ PROPONE
UN’OFFERTA COMPLETA ED ESAURIENTE DI PRODOTTI, SOLUZIONI E SOFTWARE PER L’IMPLEMENTAZIONE DI TASK DI SAFETY E ANCHE DI SECURITY.
Per una protezione globale del personale e una messa in sicurezza ottimale delle macchine è necessario un approccio alla sicurezza olistico che tenga in considerazione aspetti di safety e anche di security.
PROTEZIONE DA RIAVVIO NON AUTORIZZATO
La soluzione di manutenzione sicura “Key in pocket” garantisce che una macchina non possa essere riavviata fintanto che nella zona pericolosa è rilevata la presenza di persone. La manutenzione sicura “Key in pocket” è stata sviluppata per macchine con zone pericolose che sono protette da ripari e che prevedono l’accesso da parte del personale, come ad esempio le celle robotizzate.
Rispetto ai sistemi convenzionali di
lockout-tagout (LOTO), la manutenzione sicura con la soluzione “Key in pocket” viene realizzata con chiavi RFID dotate di relative autorizzazioni e di una lista protetta all’interno dei sistemi di controllo Pilz. Si tratta di una protezione contro il riavvio totalmente elettronica che rende superflui ulteriori dispositivi e i cartelli di segnalazione.
Al momento di accedere all’impianto, l’operatore si autentica con la chiave a transponder personale al PITreader sui ripari mobili. Il sistema controlla l’autorizzazione dell’utente e, dopo l’autenticazione, l’ID di sicurezza dell’utente viene salvato in una lista protetta nel sistema di controllo Pilz (PNOZmulti 2 o PSS 4000). Se l’operatore si è autenticato, può portare la macchina in uno stato di sicurezza, aprire il riparo, rimuovere la chiave a transponder ed entrare nell’impianto. Il transponder rimane letteralmente “in tasca” all’operatore (key in pocket). Anche altri utenti possono eseguire il login con la loro chiave personale seguendo la stessa procedura ed accedere alla macchina. È possibile utilizzare ripari mobili diversi per entrare e uscire dalla macchina. Per rimettere l’impianto in modalità produttiva, è necessario che tutte le persone, dopo avere abbandonato l’impianto e avere chiuso i ripari con la chiave personale mediante PITreader, abbiamo effettua-

to il logout. Gli ID di sicurezza vengono quindi rimossi dalla lista protetta nel sistema di controllo. Quando l’elenco è vuoto è possibile riavviare la macchina. Sugli impianti di grandi dimensioni, con zone a scarsa visibilità, viene utilizzato anche il “blind spot check” secondo EN ISO 13849-1 5.2.2. In questo caso, è richiesto un controllo visivo dell’impianto nelle aree con scarsa visibilità prima di potere riavviare la macchina.
SELEZIONE DELLA
MODALITÀ OPERATIVA
SICURA FINO A PL D CAT. 3
La selezione della modalità operativa è parte della sicurezza funzionale quando si deve commutare tra livelli e/o funzioni di sicurezza differenti. Ciò accade spesso quando si deve sostituire un utensile oppure è necessario riconfigurare una macchina. A seconda della modalità operativa selezionata, vengono attivati o disattivati uno o più dispositivi di sicurezza, come ripari mobili o pulsanti di enable. È pertanto indispensabile ridurre al minimo l’elevato rischio associato di danni all’impianto e il pericolo di lesioni per il personale. Per poter escludere al meglio errori operativi e manipolazione, è necessario limitare l’accesso alla selezione della modalità operativa a personale qualificato e configurare l’accesso per l’utente nel modo più semplice e comodo possibile. Il sistema di selezione della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso PITmode garantisce non solo la commutazione sicura dal punto di vista funzionale del modo operativo mediante autocontrollo fino a PL d Cat. 3 secondo EN ISO 13849-1 e/o SIL CL 2 secondo EN 62061, ma anche la regolamentazione dei diritti di accesso, diventando così la soluzione ideale per le macchine. Grazie alle sue chiavi elettroniche, offre maggiore sicurezza rispetto alle chiavi tradizionali che, troppo spesso, restano inserite nella
Automazione e robotica


macchina e che, con la password solitamente conosciuta da tutti, offrono un grado di sicurezza poco efficace. PITmode fusion può essere utilizzato con tutti i sistemi di controllo fail-safe. L’unità di valutazione sicura (Safe Evaluation Unit) riconosce la modalità operativa predefinita, la valuta e la commuta in modo sicuro dal punto di visto funzionale. Con il sistema di controllo compatto PNOZmulti 2 o con il sistema di automazione PSS 4000, l’implementazione risulta ancora più semplice: l’unità di controllo di sicurezza per la lettura della modalità operativa è già contenuta come blocco software. La selezione della modalità operativa avviene quindi tramite pulsante (PITmode flex) o input tattile di un terminale operatore PMI (PITmode flex visu).
AUTORIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI ACCESSI
Un accesso selettivo a macchine pericolose mediante autenticazione dell’utente protegge il personale dal
rischio di lesioni e le macchine da danni e uso improprio. In entrambi i casi, si evitano i tempi di inattività assicurando la produttività.
Il sistema di autorizzazione all’accesso PITreader consente di realizzare numerose impostazioni per attività e compiti con riferimento alle autorizzazioni all’accesso. Le opzioni spaziano dalla semplice abilitazione in sostituzione di una password, all’autenticazione per determinate funzioni di parte della macchina e alla messa in sicurezza di ripari mobili fino a includere una complessa matrice gerarchica di autorizzazione e codifiche specifiche dell’azienda per una protezione da manipolazioni/manomissioni supplementare.
Il sistema di autorizzazione all’accesso PITreader offre un pacchetto di sicurezza aggiuntivo, in particolare per la messa in sicurezza dei ripari mobili richiesta per numerose macchine. In questo modo, è possibile sbloccare un riparo solo dopo l’autenticazione. Ciò vale anche per le
unità di comando, come l’unità pulsanti PITgatebox. Con il sistema di autorizzazione all’accesso PITreader integrato, l’unità pulsanti è la soluzione ideale per l’autenticazione e il controllo in un unico dispositivo e garantisce che solo il personale autorizzato possa eseguire comandi come arresto, sblocco, interblocco o reset sull’impianto.
Con l’unità pulsanti PITgatebox dotata di PITreader integrato e con la valutazione attraverso il modulo compatto di sicurezza PNOZmulti 2 si fondono soluzioni di safety e security per il controllo dell’autorizzazione all’accesso a un riparo.
PROTEZIONE DEI DATI E SICUREZZA DELLA RETE
La protezione dei dati e la sicurezza delle reti nell’ambiente degli impianti industriali stanno diventando sempre più importanti. Oltre agli aspetti di safety, un concept di sicurezza deve tenere conto anche degli aspetti legati alla security. Il firewall industriale SecurityBridge protegge il flusso dei dati verso il sistema di controllo Pilz da minacce “esterne”, come ad esempio attacchi hacker, e li protegge da manipolazioni/manomissioni.
Il firewall supervisiona il traffico dei dati tra PC e sistema di controllo e notifica modifiche non ammesse al progetto del sistema di controllo. In questo modo protegge le reti di automazione da attacchi basati su rete e da accesso non autorizzato. L’interfaccia USB attivabile PIT oe USB protegge da pericoli dall’interno, dovuti sia a negligenza che a dolo. In combinazione con il sistema di autorizzazione all’accesso PITreader e l’autenticazione del transponder RIFD personale, la porta USB viene attivata solo per le persone autorizzate ed è rilasciata unicamente a questi utenti per l’utilizzo di dispositivi USB sulla macchina del cliente. Questo garantisce una maggiore sicurezza quando si tratta di utilizzare dispositivi come il mouse o la tastiera, ad esempio, o di caricare o scaricare dati tramite un dispositivo USB. In combinazione con PITreader è possibile permettere solo al personale autorizzato l’accesso all’impianto con un’autorizzazione corrispondente.
Automazione e
Gimatic soluzioni di presa personalizzate
NEL DINAMICO SETTORE DEL BEVERAGE, L’EFFICIENZA E LA PRECISIONE NEI PROCESSI DI MOVIMENTAZIONE E CONFEZIONAMENTO SONO FATTORI CRUCIALI PER IL SUCCESSO. GIMATIC SI PONE COME PARTNER STRATEGICO PER LE AZIENDE CHE DESIDERANO OTTIMIZZARE LE PROPRIE LINEE DI PRODUZIONE.
La filosofia di Gimatic, azienda di riferimento nel settore dell’automazione, si basa su un approccio integrato che abbraccia l’intero ciclo di sviluppo del prodotto, dall’ideazione al design, dalla progettazione tecnologica alla realizzazione. L’azienda è in grado di gestire internamente tutte le fasi del processo, garantendo un controllo completo sulla qualità e sull’innovazione. Allo stesso tempo, Gimatic persegue un costante dialogo con i propri clienti, ascoltando attentamente le loro esigenze e trasformandole in soluzioni personalizzate. Questa sinergia tra competenze interne e feedback esterni permette a Gimatic di sviluppare soluzioni all’avanguardia che rispondono perfettamente alle sfide specifiche del settore del beverage.
Negli ultimi anni, Gimatic ha sviluppato alcuni progetti dedicati al settore, offrendo soluzioni innovative per diverse applicazioni.
OTTIMIZZAZIONE DELLA
MANIPOLAZIONE
DI BOTTIGLIE IN PET
Un cliente costruttore di macchi ne per il riempimento e confezio

namento di bottiglie e flaconi in PET ha identificato la necessità di migliorare l’efficienza e l’affidabilità del processo di manipolazione delle bottiglie sulle proprie linee di produzione. In risposta a tale esigenza, è stata selezionata una pinza parallela a due griffe con movimento auto-centrante della serie SZ di Gimatic. Tale pinza si distingue per la sua capacità di garantire la forza di presa necessaria per la manipolazione, pur mantenendo dimensioni compatte e un peso contenuto. La robustezza della guida, combinata con le suddette caratteristiche, rende questo prodotto particolarmente adatto a tale applicazione. Per ottimizzare ulteriormente le prestazioni della pinza, sono state implementate due soluzioni tecnologiche: - dita di presa personalizzate: attraverso l’impiego della stampa 3D, sono state realizzate dita di presa con un design ottimizzato per la specifica forma delle bottiglie da manipolare. Tale approccio ha consentito di ottenere una riduzione del peso e un miglioramento delle performance di presa. Inoltre, sono stati integrati dei pad in HNBR sull’estremità delle dita, nella zona di contatto con la bottiglia, al fine di incrementare l’attrito e favorire una presa più salda e sicura; - sensore di rilevamento integrato: la tecnologia di stampa 3D ha permesso di integrare, nella parte superiore della pinza, una base di fissaggio per il sensore magnetico di rilevamento meccanico SR-G di Gimatic. Questo sensore è in grado di verificare la presenza della bottiglia tra le griffe durante l’applicazione e di comunicare l’avvenuta pre-


sa al sistema di controllo prima che la manipolazione venga effettuata.
OTTIMIZZAZIONE DELLA MANIPOLAZIONE DI SUPERFICI IRREGOLARI
Nell’ambito del vuoto industriale, si è presentata la sfida di dover manipolare oggetti con superfici irregolari, richiedendo un prodotto che combinasse flessibilità e stabilità di presa per garantire la massima aderenza. Per rispondere a questa esigenza specifica, è stata sviluppata una soluzione innovativa: le ventose a 2,5 soffietti in poliuretano (PU) della serie VG.ISX.
Queste ventose si distinguono per le seguenti caratteristiche tecniche e funzionali:
- labbro adatto a superfici irregolari: il corpo della ventosa è realizzato con una doppia durezza: un labbro flessibile che si adatta alle superfici irregolari e soffietti rigidi che garantiscono una presa stabile sull’oggetto; - manipolazione orizzontale: la forma conica dei soffietti conferisce alla ventosa una compattezza che le permette di operare come una ventosa piatta, offrendo un ingombro ridotto e una maggiore versatilità. Grazie alla loro notevole stabilità, queste ventose sono in grado di manipolare oggetti anche in orizzontale; - compensazione di livello verticale: la geometria e i soffietti da 2,5 consentono una significativa compensazione dell’altezza senza sacrificare la stabilità durante la rotazione.
Mitsubishi Electric l’automazione per l’imbottigliamento
BORELLI GROUP HA SCELTO LE SOLUZIONI DI AUTOMAZIONE DI MITSUBISHI ELECTRIC PER LE PROPRIE MACCHINE AUTOMATICHE DI SCIACQUATURA, RIEMPIMENTO E TAPPATURA.
Borelli group è un’azienda nata ufficialmente nel 1994 reinterpretando in chiave moderna l’esperienza e l’eredità tecnica di una precedente attività imprenditoriale della famiglia Borelli, specializzata nella produzione di sistemi di chiusura di bottiglie in vetro di media velocità, principalmente rivolti al settore enologico, che si è poi progressivamente diversificata con le riempitrici e i primi monoblocchi riempimento/tappatura. Oggi l’azienda realizza soluzioni mirate per la sciacquatura, il riempimento e la chiusura di bottiglie in vetro e in plastica per vino, olio, distillati, liquori, acqua naturale, liquidi gassati e non in genere, fino alla velocità di 20.000 bph, con una produzione di oltre 250 macchine l’anno ed oltre 5.000 macchine in esercizio, numero in costante aumento.
UNA PARTNERSHIP
DI SUCCESSO
Borelli group ha scelto di affidarsi a Mitsubishi Electric per le soluzioni di automazione della propria linea di monoblocchi automatici di sciacquatura, riempimento e tappatura. Queste macchine sono pensate per offrire il massimo della flessibilità: infatti, sono possibili infinite combinazioni con uno o più sistemi di sciacquatura, riempimento e tappatura/chiusura implementati sullo stesso basamento adattandosi alle reali esigenze dell’utilizzatore. I monoblocchi della serie EURO System sono equipaggiati con i PLC FX5, gli HMI GS2107 e gli inverter FX5 di Mitsubishi Electric.
“Borelli group ha apprezzato molto la semplicità di utilizzo e il design elegante dei nostri HMI, che permettono di implementare anche le grafiche della macchina in modo che un operatore privo di competenze ingegneristiche possa utilizzarla agevolmente. Altro grande vantaggio dei nostri HMI è il fatto di poter scambiare le informazioni riguardanti tutti i parametri di processo e di produzione con i sistemi informativi di fabbrica, in ottica Industria 4.0. Per quanto riguarda il PLC FX5, invece, le caratteristiche più apprezzate dal cliente sono state sia la sua compattezza, che ne permette l’utilizzo anche in spazi ristretti, che la possibilità di collegarsi alle macchine a monte e a valle della linea, come le etichettatrici, incartonatrici, i pallettizzatori e il sistema di alimentazione delle bottiglie vuote”, spiega Massimo Proverbio, Business Developer Food & Beverage, Life Science e Packaging di
operazioni effettuate, come ad esempio “cosa, quando e come” un’operazione è stata eseguita, rispettandone l’ordine cronologico. Questi dati vengono poi salvati nella memoria SD integrata nel pannello operatore. L’utilizzo del registro delle operazioni, combinato con la funzione di autenticazione dell’operatore, permette anche la registrazione di ulteriori informazioni su “chi” ha eseguito l’operazione. Grazie a queste caratteristiche integrate e alla funzione VNC, è possibile visualizzare pagine appositamente create su qualsiasi browser. Ciò consente di monitorare l’impianto dal proprio ufficio e intraprendere azioni correttive in real time qualora si verifichi un problema.
PLC COMPATTO
E USER-FRIENDLY

MASSIME PRESTAZIONI E CONNETTIVITÀ
I pannelli operatore GOT GS2107 di Mitsubishi Electric garantiscono elevate prestazioni in termini di velocità di elaborazione e funzionalità integrate. Hanno una capacità di memoria utente fino a 15MB e ampio spazio per la decorazione grafica delle pagine. Inoltre, gli HMI della serie GS offrono la possibilità di registrare le informazioni relative alle
Il PLC MELSEC FX5 di Mitsubishi Electric è progettato per favorire la trasformazione digitale, offrendo una soluzione di controllo funzionale e user-friendly. Si tratta di un PLC compatto ad alte prestazioni, perfetto per implementare applicazioni di piccole dimensioni per il settore Food & Beverage. Semplice da configurare e utilizzare, il controllore FX5 permette agli utenti di avviare l’installazione degli impianti più velocemente. Questo sistema intuitivo, inoltre, porta con sé un livello di prestazioni ad alta velocità che permette di sviluppare le applicazioni di posizionamento. Utenti finali e costruttori di macchine possono fare affidamento sul PLC FX5 di Mitsubishi Electric per sviluppare e implementare macchinari efficienti a un costo contenuto. Queste soluzioni supportano le funzionalità e la connettività IoT, riducendo al minimo gli investimenti necessari per digitalizzare le operazioni chiave in ottica Industria 4.0.

Whisky un settore capace di evolversi
Secondo un’indagine pubblicata da Statista, il mercato globale di whisky nel 2024 ha raggiunto il valore totale di 89 miliardi di dollari, segnando per la prima volta un ritorno ai livelli pre-pandemia, superando gli 86 miliardi registrati nel 2019. Secondo le proiezioni, il settore è destinato a crescere fino a 104 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, con un aumento complessivo del 18% e un tasso di crescita annuale composto al 3,2%. Questa dinamica è confermata anche dalle tendenze social: solo su Instagram si contano infatti ben 23 milioni di post in cui sono presenti gli hashtag #whisky o #whiskey.
“In un articolo riportato recentemente dal Financial Times si è cercato di far luce sulle evoluzioni del settore in termini di consumatori: il sito britannico indica che i Millennial stanno diventando sempre più esigenti, prediligendo la qualità rispetto alla quantità, mentre il mercato dei più giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ha visto un aumento del 25%
IL GIRO D’AFFARI DA OLTRE 89 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2024 SUPERA PER LA PRIMA VOLTA IL FATTURATO 2019 (86 MILIARDI) E CONFERMA LA NETTA RIPRESA DEL SETTORE DOPO IL CALO DOVUTO ALLA PANDEMIA: SI PREVEDE CHE CRESCERÀ ANCORA FINO AI 104 MILIARDI NEL 2029 (+18%). I CONSUMATORI SONO SEMPRE PIÙ DIVERSIFICATI GRAZIE ALLE IDEE INNOVATIVE PORTATE DALLE AZIENDE DI SETTORE, CON UNO SGUARDO ATTENTO ALLA QUALITÀ DEI PRODOTTI.
anno su anno del consumo di whisky dal 2021, secondo un sondaggio a cura di YouGov – spiega Chiara Pigini, marketing manager di Mavolo Beverages –. Inoltre, un rapporto di Distill Ventures stima che le donne rappresentino oltre il 35% dei bevitori di whisky nel Regno Unito e negli Stati Uniti: questi dati dimostrano come il settore sta coinvolgendo un bacino sempre più ampio di consumatori”.
CREATIVITÀ E
INNOVAZIONE
Questo slancio del mercato, anche tra i giovani, è da ricondurre alle in -
LE TEnDEnzE DEL wHiSky nEL 2025
Secondo il sito specializzato Verified Market Reports, sette trend caratterizzeranno il settore:
- premiumization: i consumatori mostrano un crescente interesse per prodotti premium, come whisky artigianali o varietà invecchiate, apprezzati per le loro esperienze sensoriali uniche e memorabili;
- diversità di sapori: il boom delle distillerie artigianali ha ampliato ingredienti e tecniche di produzione, offrendo una gamma sempre più ampia di spirits innovativi accanto alle varietà tradizionali;
- ready-to-drink (RTD): i whisky pronti da bere stanno guadagnando popolarità grazie alla loro praticità, conquistando in particolare le nuove generazioni;
- cocktail al whisky: questa acquavite di cereali si sta affermando come un ingrediente versatile e ricco di complessità, rendendolo sempre più centrale nella mixology moderna;
- turismo del whisky: cresce l’interesse per esperienze immersive nelle regioni di produzione di questo distillato, con viaggiatori desiderosi di scoprire la cultura e i processi produttivi che lo caratterizzano;
- whisky in cucina: il whisky è sempre più utilizzato come ingrediente culinario per esaltare i sapori dei piatti, con chef di tutto il mondo che ne esplorano le potenzialità creative;
- whisky come investimento: collezionisti e investitori puntano su prodotti rari e invecchiati, considerati beni di valore oltre che di consumo.
novazioni creative e alle proposte uniche ideate dalle aziende specializzate: le realtà sono sempre alla ricerca di spunti o idee che raggiungano un pubblico sempre più vasto di utenti, senza mai perdere di vista la qualità dei prodotti. Tra i protagonisti troviamo Brave New Spirits, brand produttore di whisky scozzesi che ha recentemente lanciato la linea Whisky Heroes ridefinendo il concetto di etichetta e storytelling: le loro bottiglie, caratterizzate da vivaci illustrazioni in stile fumetto, combinano un’esperienza innovativa con la qualità premium del prodotto, attirando un pubblico sempre più diversificato. “La capacità d’innovare, mantenendo un forte legame con la tradizione, si conferma un motore di crescita per l’intero mercato. Le proposte audaci come quelle di Whisky Heroes, distribuite nel catalogo premium di Anthology, non solo intercettano i gusti delle nuove generazioni, ma contribuiscono anche a consolidare il posizionamento del whisky come una scelta contemporanea e dinamica nel panorama delle bevande alcoliche”, conclude Chiara Pigini.

Nella foto in alto:
Filiera MDD crescono fatturato e sostenibilità
Nel 2024, i prodotti a marchio del distributore (MDD) hanno raggiunto i 26 miliardi di euro (DMO+discount) di fatturato (+2,4% rispetto al 2023 e +35,4% sul 2019) e cumulati in un’unica azienda sarebbe la quarta in Italia. I dati emergono dall’analisi “Il ruolo guida della Distribuzione Moderna e della Marca del Distributore per la transizione sostenibile della filiera agroalimentare” a cura di TEHA (The European House - Ambrosetti), che è stata presentata a MARCA by BolognaFiere 2025.
Più di 8 italiani su 10 fanno riferimento oggi alla distribuzione moderna per la propria spesa alimentare: il 65% tra supermercati e ipermercati, mentre il 16% preferisce il discount. Il restante 20% circa di consumatori frequenta mercati rionali (6,2%), si reca direttamente dal produttore (4,8%) o fa i propri acquisti in gastronomia (4,7%). “La Distribuzione Moderna – ha commentato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, TEHA – genera in Italia 208 miliardi di euro di valore aggiunto, il 10% del PIL tra il valore diretto (oltre 27 miliardi) e la filiera indiretta (181 miliardi). Un settore chiave che da anni coniuga la sostenibilità nella sua accezione più ampia alla crescita ascoltando le esigenze del mercato: secondo una nostra ricerca recente tre quarti degli italiani intervistati sono stati disposti a spendere fino al 20% in più per un prodotto sostenibile”.
SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Secondo l’analisi TEHA per ADM (Associazione Distribuzione Moderna) le aziende il cui giro d’affari deriva per oltre l’80% dai prodotti a marchio del distributore, tra 2015 e 2023, hanno avuto un incremento medio annuo di fatturato dell’8,5%, meglio della media dell’industria alimentare (+3,9%). Analogamente chi aumenta l’offerta in MDD ha creato più occupati (+5,5% all’anno tra il 2015 e il 2023 per chi ha un’offerta di MDD
SE I PRODOTTI A MARCHIO DEL DISTRIBUTORE (MDD) FOSSERO REALIZZATI DA UN’UNICA AZIENDA, SAREBBE LA QUARTA PER FATTURATO IN ITALIA. IL SEGMENTO ESPRIME I REQUISITI DI SOSTENIBILITÀ DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA CHE CRESCE NELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA (+10% VALORE AGGIUNTO DAL 2021), SOCIALE (OLTRE 3 MILIONI DI OCCUPATI NELLA FILIERA ESTESA) E AMBIENTALE (-30% DI EMISSIONI PER EURO DI FATTURATO IN 10 ANNI).

oltre l’80%) e valore aggiunto (+9,3%). “La marca del distributore – ha commentato Mauro Lusetti, Presidente ADM - Associazione Distribuzione Moderna – si dimostra, nel contesto della distribuzione moderna, una leva di crescita per il tessuto economico del Paese: è un acceleratore per i ricavi e per gli investimenti delle piccole imprese che contemporaneamente stimola le scelte sostenibili”.
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
La distribuzione moderna impiega direttamente 447 mila persone e considerando la filiera sostiene oltre 2,9 milioni di posti di lavoro. Secondo i dati TEHA i contratti a tempo indeterminato rappresentano l’89% dei rapporti di lavoro con un’alta incidenza di donne (65%) e under 30 (20%). Negli ultimi anni l’inflazione alimentare ha raggiunto picchi del 13,5% mettendo in sofferenza i bilanci familiari soprattutto delle famiglie a basso reddito. Grazie ai prodotti a Marca del Distributore, però, sono stati generati quasi 20 miliardi (19,8) di euro di risparmi complessivi per le famiglie dal 2020 al 2024, grazie a prezzi rimasti mediamente più bassi rispetto ai prodotti
di marca, consentendo un accesso più democratico a stili alimentari sani e sostenibili. “Sempre nell’ottica della sostenibilità, nel 2024 – ha sottolineato il presidente di ADM –sono state recuperate 14 mila tonnellate di cibo nel 2024 solo grazie alla collaborazione con Banco Alimentare (pari al fabbisogno annuo di 18 mila persone in difficoltà)”.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Dal 2013 alla fine del 2022 si è passati da 8,7 kg di CO2 per euro generato dalla distribuzione moderna a 6,2 kg, una diminuzione del 30%. All’aumentare del fatturato le emissioni sono calate, un obiettivo e uno stimolo per tutti gli operatori della filiera. “Secondo un sondaggio che abbiamo realizzato insieme ad ADM in questi ultimi mesi – ha dichiarato De Molli – oltre il 46% delle imprese dell’industria alimentare migliorerà l’efficienza dei processi produttivi, ma è la Distribuzione Moderna che assume il ruolo di guida per il 58% delle imprese alimentari coinvolte: oltre la metà di loro ha dovuto introdurre cambiamenti per soddisfare i requisiti di sostenibilità della Distribuzione Moderna con un impatto molto o abbastanza significativo”.

After over two decades of steadily increasing spend levels, consumers in key alcohol consumption markets accelerated their more expensive tastes during Covid, motivated by additional unspent income and restrictions on travel and other leisure activities. Now the trend appears to be reversing as a combination of economic pressures and a trend for moderating consumption generally holds sway.
For beverage alcohol, the question of what’s happening with premiumisation is consequential for a number of reasons. Many leading beverage alcohol manufacturers have tied their strategies for the 2020s into building up their premium-and-above offerings as a way of mitigating the general decline in alcohol volumes seen in more mature markets. The ‘drink-less-butbetter’ trend also boosts bottom lines:
Premiumisation
is slowing but there’s a counter-trend!
THE CONSUMPTION OF PREMIUM BEVERAGE IS EVOLVING. BEHIND A SEEMING STALL IN THIS MARKET, A NEW GROUP OF CONSUMERS IS EMERGING. WHAT, AND WHO, IS KEEPING THIS PREMIUMISATION ENGINE RUNNING?
selling one bottle of expensive spirits yields the producer a lot more money than selling two cheaper bottles, partly because of the impact of tax in the price paid, which in most markets is a flat rate based on alcohol level.
IWSR’s market data shows that spirits sales, which have been the biggest beneficiaries of premiumisation, have lost momentum. This was particularly true at the IWSR’s Premium price tier (which covers spirits 75cl bottles that are priced between USD 22.50 and USD 30.50 at retail in the US market) and equivalent prices adjusting for purchasing power and local taxes in other markets.
However, within the overall trend lies a fascinating counter-trend: at the Super-Premium price tier and above (spirits that cost more than USD 30.50 or equivalent per 75cl bottle), sales continue to grow. In fact, volume and
value at the Super Premium-andabove price tier have been growing persistently for the last 20 years, with only slight pauses during the global financial crisis in 2009 and in 2020.
PREMIUMISATION
EVOLVES Premiumisation decelerated further, with volume declines in the core premium price band for both spirits (-3%) and wine (-3%), although super-premium-and-above price tiers showed more resilience (0% and -2% respectively). Premium beer outperformed, gaining +2% in volume and +5% in value, as consumers increasingly prioritised affordability alongside quality. Premiumisation continued in global travel retail –despite a notable rise in promotional activity among the higher price echelons. “Future growth is now no longer guaranteed to come from
core premium price tiers, although the prospects here should begin to brighten from 2025 onwards,” remarks Emily Neill, COO Research and Operations, IWSR.
THE NEW PREMIUM CONSUMER
In the bellwether US market, it would appear to be an emerging group of middle-income legal drinking age consumers who skew younger and increasingly female. The traditional drivers of demand for high priced spirits – older, male, higher income –are still present. However, this newer, younger and more gender-balanced segment tend to have broader tastes, more adventurous mindsets and connect more strongly to the mixed drinks and cocktail culture. The needs of this emerging group tend to be broader than simply seeking a desirable tasting product wrapped up in aesthetically pleasing packaging. Their education in luxury is more holistic, around the wider positioning of a given brand in society, the experiences and touch points it offers, and therefore the broader meaning of their alignment with that brand. Take the US whiskey category for example, encompassing Bourbon, Rye and Tennessee whiskey. It is a good example of the long-run premiumisation trend within the US spirits market: retail sales value at


Premium-and-above price points outpaces Standard-and-below price tiers by a factor of three to one. In 2021, for the first time since IWSR started recording data 50 years ago, US whiskey volumes at Premium-andabove outpaced those at Standardand-below. Looking at IWSR’s Bevtrac consumer tracking data over 2023, the US consumer profile for US whiskey has evolved into one that’s more Millennial (27-42), female (rising to just over a third of drinkers) and likely to be living with a partner, possibly with young children at home. Middle- and upper-income cohorts tend to drive demand for Super Premium+ products anyway, but the interesting difference in the US whiskey category is that the biggest driver appears to come from the “middle upper” tier, ie those households earning from around USD 100,000 to USD 150,000 per year. The occasions for consumption appear to be shifting more towards socialising, but still mainly in the home (an enduring legacy of Covid) and, within the US whiskey category, more likely to involve a mixed drink or a cocktail than having the product ‘straight’. An interesting one to watch for the future: trending Bevtrac data is showing that one in six US whiskey occasions were accompanying food –a slight rise on the year prior. Crucially for the industry, this Millennial group tends to be more likely to meet the top-end of their spend per bottle at a higher level than their older counterparts within US Whiskey. According to Bevtrac data, the average highest spend on a
bottle over the first half of 2024 for the Millennial cohort was USD 55, compared with USD 44 for Gen X and USD 39 for those in the Boomer cohort. Similar patterns can be seen across other spirits categories in the US market where there is an established ladder of products going up through the Super Premium and above price tiers. Tequila’s stunning growth story at Super Premium+ is largely driven by this same Millennial middle- and upper-income segment, and similar occasions: socialising in the home, cocktails, small groups. The one contrast with US whiskey: tequila consumption skews almost 50-50 male-female.
Source: IWSR

Berlin Packaging ottiene due prestigiosi riconoscimenti
Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale, si è aggiudicato due importanti riconoscimenti in occasione del concorso WorldStar Awards 2025 indetto dalla World Packaging Organisation (WPO) che premia le aziende che più si distinguono nell’innovazione del packaging su scala globale. L’edizione 2025 del concorso WorldStar ha ricevuto un totale di 550 candidature da 40 Paesi. Questo è il secondo anno consecutivo in cui Berlin Packaging ottiene due WorldStar Awards. Berlin Packaging si è aggiudicata due premi WorldStar nella categoria Alcoholic Beverages: uno per Obsession Gin e uno per Dutch Head Premium Rum.
OBSESSION GIN
Per Obsession Gin, Berlin Packaging e il suo team di designer Studio One Eleven® hanno creato una bottiglia persona lizzata ispirata alle serre e alle strutture in vetro e ferro della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo. La forma a cupola arrotondata del collo della bottiglia e i dettagli architettonici delle nervature rendono omaggio al romanticismo e all’eleganza di splendidi edifici storici, mentre le rigogliose piante botaniche sul design dell’etichetta alludono all’ispirazione del nome del marchio: l’ossessione di Adamo per la mela nel Giardino dell’Eden.
PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO, BERLIN PACKAGING SI È AGGIUDICATA DUE PREMI WORLDSTAR
NELLA CATEGORIA ALCOHOLIC BEVERAGES: UNO PER OBSESSION GIN E UNO PER DUTCH HEAD PREMIUM RUM.


bottiglia a forma di testa di leone, unica nel suo genere, che potesse servire come oggetto da collezione per il rum in edizione limitata del marchio. Il leone è un simbolo di forza, coraggio e indipendenza, oltre a essere una parte importante dello stemma dei Paesi Bassi, quindi i progettisti strutturali e gli ingegneri dello Studio hanno lavorato meticolosamente per dare vita a un design ricco di dettagli.
VINCERE I WORLDSTAR AWARDS
DUTCH HEAD PREMIUM RUM
Per il Dutch Head Premium Rum, il team di Studio ha superato una serie di sfide “da leoni” per creare una
Affinché un packaging possa vincere un WorldStar Award, deve aver ricevuto un premio nazionale o regionale per il packaging negli ultimi due anni in un concorso riconosciuto dalla
WPO. Entrambi i packaging sono stati vincitori ai 2024 National Association of Container Distributors (NACD) Packaging Awards, con il Dutch Head Rum che ha ricevuto il People’s Choice Award e l’Obsession Gin che ha ricevuto un bronzo nella categoria Beverage Spirits. Obsession Gin ha ricevuto anche un prestigioso Liderpack Award nel 2023. I prestigiosi WorldStar Awards evidenziano il notevole talento e le incredibili capacità globali di Studio One Eleven, la divisione dedicata al design e all’innovazione di Berlin Packaging. Con nove sedi in tutto il mondo, lo Studio offre strategia di branding, sviluppo di packaging e servizi di consulenza sulla sostenibilità, rinunciando alle commissioni in cambio dell’opportunità di fornitura di packaging. I vincitori del WorldStar Award saranno premiati alla cerimonia di premiazione WorldStar Awards il 30 maggio 2025 a Milano, in Italia, durante la fiera IPACK-IMA.


Il primato del made in Italy nelle tecnologie per enologia e imbottigliamento

Secondo le stime dell’Osservatorio del vino Uiv, il comparto italiano delle macchine per bevande, enologia e imbottigliamento vale circa 5 miliardi di euro l’anno (3 per la sola filiera del vino) con una bilancia commerciale attiva di 2,2 miliardi di euro.
Secondo un sondaggio realizzato dall’Osservatorio del vino Uiv su un panel rappresentativo del settore italiano delle macchine per bevande, enologia e imbottigliamento (oltre 1 miliardo il fatturato aggregato) in occasione della 30esima edizione di Simei, la propensione all’export è del 46%,
con una presenza capillare sulle piazze in tutti i continenti e, in particolare, tra i principali produttori mondiali di vino e bevande. Secondo la fotografia scattata dal sondaggio dell’Osservatorio Uiv, il 61% del comparto stima un calo del fatturato attorno al 4% nel 2024, mentre sono rispettivamente il 25% e il 14% quelli che stimano un 2024 in linea o in crescita rispetto al 2023.
“In 9 cantine su 10 in tutto il mondo sono presenti macchine o componenti progettati e realizzati in Italia – ha spiegato il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti –. Si tratta di un comparto spesso trascurato nelle
INNOVAZIONE TECNICA E PRESIDIO DEI MERCATI INTERNAZIONALI: È LA RICETTA “ANTI-CRISI” DEL COMPARTO ITALIANO DELLE MACCHINE PER BEVANDE, ENOLOGIA E IMBOTTIGLIAMENTO, CHE CON LA SUA ECCELLENZA TECNOLOGICA, SUPPORTATA ANCHE DALLA RICCA TRADIZIONE ENOLOGICA DEL NOSTRO PAESE, SI CONFERMA UN PUNTO DI RIFERIMENTO A LIVELLO GLOBALE.
analisi di settore, che tuttavia rappresenta un asset importante e cruciale per l’indotto dell’intero sistema vino che, sappiamo, vive una congiuntura complessa. In questo scenario – ha aggiunto Castelletti – assumono ancora più importanza i contratti di filiera attesi per il 2025, finanziati con i fondi del PNRR, che prevedono investimenti fino al 2027 per un valore complessivo di 5 miliardi di euro, finanziati al 40% a fondo perduto (2 miliardi di euro)”.
Per Marzio Dal Cin, presidente di Anformape – Associazione Nazionale Fornitori Macchine Accessori e Prodotti per l’Enologia: “L’Italia vanta la
leadership globale per l’impiantistica, un primato importante trainato anche dal balzo degli Stati Uniti negli ultimi anni. Chiaramente il contesto economico, con il rallentamento dei mercati, e quello politico internazionale, considerato l’effetto che la nuova presidenza USA può avere sulla politica commerciale americana, si riflettono anche sull’andamento di questo comparto, che – conclude Dal Cin – inizia ad esprimere qualche preoccupazione”. In particolare, coerentemente con la dinamica del mercato, a destare maggiore attenzione è proprio il settore vino, da cui per il 2024 è stimata una riduzione della domanda da parte dell’85% degli intervistati, a fronte di un 2% di ottimisti che segnalano una crescita e un 13% che la valuta stabile. Sempre incerte, ma sicuramente più positive, le previsioni per birra (stabile per il 50% dei rispondenti e in contrazione per il 43%), spirits (in contrazione per il 41% e stabile per il 33%, ma visti in crescita dal 27%) e olio (stabile per il 53% e in contrazione per il 38%).
Tra le destinazioni più frequenti dell’export per gli intervistati, le grandi piazze Ue – in ordine Francia, Germania, Spagna e Est Europa – e gli Stati Uniti, mercato in piena espansione.
VOLA L’EXPORT DI MACCHINARI MADE IN ITALY
Con quasi 2,5 miliardi di euro di export e una bilancia commerciale in attivo per più di 2,2 miliardi, il 2023 sigilla il recupero e la rimonta sui livelli del pre-covid per il settore delle macchine

LE principALi TEnDEnzE winE
Proposta Vini, azienda di distribuzione beverage italiana di riferimento, che vanta più di 3.500 referenze wine e 350 referenze spirits a catalogo, traccia una linea di quelli che saranno i principali trend che caratterizzeranno il mondo del vino e dei distillati nei prossimi mesi.
Secondo Gianpaolo Girardi, fondatore dell’azienda di Pergine Valsugana (TN), che ha chiuso il 2024 con una previsione di aumento del fatturato del 3-4%, il mercato del vino nello scorso anno ha ricalcato lo stesso andamento del 2023 e lo scenario per il 2025 si prevede piuttosto simile:
- champagne: nel 2024 le bollicine made in France hanno subito un calo medio del 20%, con una forte penalizzazione delle etichette più care e delle Gran Riserve, un trend che proseguirà anche nel 2025;
- spumanti: le bollicine prodotte nel nostro Paese hanno registrato nel corso del 2024 volumi di vendita uguali all’anno precedente. Prevediamo che i consumi continueranno ad aumentare grazie a una sempre maggior diffusione della tendenza ad accompagnare questa tipologia di prodotto a tutto il pasto e non solo in occasioni speciali come le festività. Una crescita in termini di numeri che si traduce anche in una maggiore attenzione alle diverse espressioni della spumantistica prodotta con uve italiane, abbracciando produzioni non solo circoscritte alle aree più famose e storicamente più vocate ma anche realtà più piccole ed emergenti dislocate lungo tutto lo Stivale;
- vini bianchi: nel 2025 il segmento dei vini bianchi terrà bene, in particolare di tutte quelle etichette che esprimono al meglio l’identità e la tipicità del territorio di produzione;
- vini rossi: nel 2024 si è assistito e si continuerà ad assistere anche nei prossimi mesi a un calo dei consumi dei grandi rossi come Supertuscan, grandi bordolesi e amaroni non solo per ragioni economiche legate ai prezzi di questa tipologia di vini, ma anche a un cambiamento delle abitudini dei consumatori che prediligono per i loro momenti di convivialità prodotti meno corposi e strutturati;
- vini rosati: non si ravvedono per questo segmento grandi novità, dal momento che la quota di mercato è rimasta invariata dal 2006, con una percentuale di vendite ferma al 7% da 18 anni a questa parte;
- vini naturali: anche se al momento rappresentano solo una nicchia di mercato, l’attenzione dei consumatori verso questa tipologia di prodotti è indice di una sempre maggior sensibilità verso l’ambiente, un tema sempre più attuale a cui il mondo del vino deve porre sempre più attenzione.

per bevande, enologia e imbottigliamento. Secondo le elaborazioni su dati Istat dell’Osservatorio del vino di Unione italiana vini, il consuntivo del 2023 segna infatti un +18,5% rispetto al 2022 – che aveva di poco mancato il pareggio con il 2019 – e +13,2% rispetto alla performance pre-pandemica.
Questo trend positivo, confermato da un’ulteriore crescita tendenziale del 12,7% delle vendite fuori confine nei primi 7 mesi del 2024 (per un controvalore di quasi 1,6 miliardi di euro), salvo imprevisti dovrebbe portare il saldo net exports di fine 2024 ad almeno 2,2 miliardi di euro. “Si tratta di uno dei

comparti con la più alta propensione all’export – spiega Paolo Castelletti –, un altro primato del made in Italy e un asset per l’intero settore vino e bevande che trova il suo punto di forza nella tecnologia e nell’innovazione”. Secondo l’analisi dell’Osservatorio, la ripresa del comparto negli ultimi 5 anni è stata sostenuta in particolare dai mercati extra-Ue, che lo scorso anno rappresentavano quasi i due terzi delle vendite internazionali di macchine per bevande, enologia e imbottigliamento, in crescita del 15% rispetto ai valori del 2019. A trainare questa rimonta, le esportazioni nel primo mercato di sbocco del vino tricolore, gli USA, che
nel quinquennio hanno ampliato la quota di mercato dal 10,5% al 15,5% grazie ad un balzo delle vendite del 67,5%. Cresce in doppia cifra, ma sotto la media, anche il valore delle vendite nei mercati comunitari (+9,9% sul 2019), dove Germania e Francia fanno particolarmente bene (rispettivamente +16,8% e +14,7%) per poi rallentare la corsa tra gennaio e luglio del 2024. A fronte di una timida crescita delle piazze Ue (+2,4% il risulta -
to complessivo dell’area nei 7 mesi), risultano infatti in calo del 16,2% le esportazioni verso la Francia, mentre sono stabili quelle verso la Germania, che si lascia scavalcare dalla Spagna (a +11,5%) per valore delle vendite. Prosegue invece in volata la corsa dei mercati extra-europei, che mettono a segno un +18,4%, con l’Asia a +31,6%, l’America settentrionale a +11% (gli Usa a +9,9%), e l’America centro-meridionale +9,8%.
CRESCONO LE TECNOLOGIE PER DEALCOLATI
“Negli States preferiamo chiamarli low sugar più che low alcol”: il diverso sguardo – pragmatico e non ideologico come accade nel Belpaese – sul tema dei vini dealcolati lo sintetizza Randy Ullom, enologo e vicepresidente del colosso californiano del vino Jackson Family Wines. In questo momento, le tecnologie per la dealcolizzazione sono quelle che stanno registrando maggior interesse.


A fargli eco è David Crippen, director of winemaking di Bear Creek Winery, la sesta più grande azienda vinicola e vitivinicola a conduzione familiare degli Stati Uniti: “Quasi tutte le attrezzature che abbiamo in cantina sono italiane – ha detto – e il salto di qualità che hanno fatto i vini tricolori negli ultimi 40 anni è probabilmente correlato anche a queste tecnologie”. Una tendenza produttiva Nolo (no e low alcol) che incontra l’offerta made in Italy, Paese leader nelle tecnologie per il vino che vuole rimanere della partita, nonostante il divieto alla dealcolazione ancora in vigore. “Lo scorso anno – ha detto il consigliere delegato di Mionetto, Alessio del Savio – grazie alla controllante tedesca Henkel abbiamo prodotto e venduto 2 milioni di bottiglie di spumante, quest’anno abbiamo raddoppiato e siamo a 4 milioni.
Tutte vendute, in particolare in Germania, negli USA, nei Paesi nordici e nell’Est Europa”.

P.E. Labellers
l’AI a bordo delle macchine “C
onosciamo così a fondo i nostri clienti che abbiamo progettato una nuova soluzione di digitalizzazione per macchine etichettatrici basata sull’IA, in grado di aiutare le aziende a lavorare meglio, più facilmente e in modo più efficace. TelescoPE è una soluzione avanzata, intelligente e adattiva che utilizza tecnologie AIoT per gestire in modo completo ed efficiente la macchina etichettatrice e tutti i processi associati. Fornisce non solo un monitoraggio preventivo e continuo, ma anche un supporto intelligente per ottimizzare le operazioni e rispondere alle esigenze dinamiche dell’ambiente produttivo. In sintesi, TelescoPE consente una via d’accesso che permette di avere una nuova visione delle etichettatrici, con un livello di profondità mai sperimentato, come osservandole attraverso un Telescopio. Queto abilita una gestione molto più ottimizzata della produzione”, spiega Emanuele Piva, Global Sales Director P.E. Labellers. L’intelligenza artificiale a bordo macchina ne facilita grandemente l’uso: l’etichettatrice diventa un vero proprio partner, tanto per l’operatore che la utilizza quanto per l’azienda che si trova a disposizione in modo facile ed intuitivo tanti dati che prima erano difficili da aggregare. La soluzione TelescoPE offre infatti suggerimenti per ottimizzare vari processi, anche i più delicati come il cambio formato, indicando all’operatore come gestire e migliorare i passaggi da un formato all’altro. Grazie all’AI, attraverso un processo di auto apprendimento, la macchina etichettatrice riesce anche a dare suggerimenti utili per la manuten-
NON SOLO MACCHINE ETICHETTATRICI ESTREMAMENTE EVOLUTE, SUPER FLESSIBILI E COMPLETAMENTE ERGONOMICHE, MA DA OGGI ANCHE INTELLIGENTI. LA GRANDE NOVITÀ INTRODOTTA DA P.E. SI CHIAMA TELESCOPE ED È UNA SOLUZIONE DI DIGITALIZZAZIONE MACCHINE BASATA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: L’ETICHETTATRICE SI EVOLVE IN UN’OTTICA DI AUTO-APPRENDIMENTO E DIVENTA UN VERO E PROPRIO PARTNER IN OGNI FASE DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA, CON GRANDI BENEFICI PER TUTTI I SETTORI, IN PRIMIS PER IL WINE & SPIRITS.

zione ordinaria e straordinaria: riduce la necessità di interventi tecnici esterni, indica le attività necessarie in modo semplice, analizza tutte le criticità in modo – finalmente – proattivo. L’intelligenza artificiale a bordo macchina è proposta da P.E. Labellers come opzionale per le proprie macchine di ultima generazione, destinata a tutte le aziende, anche quelle di dimensioni medio-piccole.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
ADATTIVA
Grazie a un processo di apprendimento continuo, l’intelligenza artificiale di TelescoPE non solo rileva problemi o inefficienze, ma è anche in grado di valutare l’impatto dei suoi suggerimenti sulla velocità di risoluzione di problemi e sull’efficienza delle procedure.
CARATTERISTICHE
PRINCIPALI
TelescoPE utilizza l’intelligenza artifi -
ciale per adattarsi dinamicamente alle esigenze di tutte le figure aziendali. Questo include operatori, manutentori, capolinea e direttori di produzione. L’intelligenza artificiale impara dai dati storici e in tempo reale, fornendo suggerimenti e risposte mirate all’ottimizzazione delle operazioni e al miglioramento dell’efficienza complessiva.
I VANTAGGI
TelescoPE offre diversi benefici: - miglioramento efficienza operativa; - riduzione costi di manutenzione; - incremento qualità e riduzione scarti; - supporto decisionale data-driven.
OTTIMIZZAZIONE
DELL’INTERA LINEA
DI PRODUZIONE
TelescoPE diventa il nuovo strumento per ottimizzare la gestione del processo produttivo e aumentare la produttività dell’intera linea. Collegare anche le altre macchine della linea di produzione accresce i vantaggi in termini di miglioramento continuo, consentendo la ricerca ed analisi dei bottle neck, la tracciabilità del prodotto e l’analisi dei consumi. TelescoPE può essere integrato al MES/ ERP utilizzato dal cliente.
PROTEZIONE DEI DATI
L’accesso ai dati è completamente protetto. Il tipo di cifratura usato garantisce la riservatezza sia delle informazioni in transito che di quelle archiviate.
iL DEbuTTo Di TELEScopE

Cristiana Rondini, Marketing Director di P.E. Labellers
TelescoPE è stata presentata alla scorsa edizione di Simei e ha ottenuto il prestigioso premio Innovation Challenge “Lucio Mastroberardino” Simei 2024. Ne abbiamo parlato con Cristiana Rondini, Marketing Director di P.E. Labellers.
P.E. Labellers ha presentato a Simei 2024 una grande novità per la digitalizzazione dell’etichettatura. Di cosa si tratta?
TelescoPE è la nuova soluzione basata sull’Intelligenza Artificiale per la digitalizzazione delle macchine etichettatrici. Per la prima volta, l’Intelligenza Artificiale viene integrata a bordo delle macchine e si evolve in un’ottica di autoapprendimento, grazie alle azioni concrete che gli operatori eseguono quotidianamente. Questa soluzione ha già suscitato moltissimo interesse a Simei. Inoltre, siamo orgogliosi di annunciare che abbiamo ricevuto l’Innovation Challenge Technology Award, il premio Lucio Mastroberardino, nella categoria che più ci interessa, cioè quella dell’innovazione. Lanciare sul mercato una soluzione che ha già conquistato una giuria tecnica di alto livello è sicuramente un grandissimo vantaggio, un traguardo importante. TelescoPE ha già suscitato un grande interesse e ottenuto un riconoscimento importante grazie ai benefici concreti che è in grado di offrire a tutti i settori, in primis al Wine & Spirits. Un esempio significativo riguarda la sequenza del cambio formato: l’Intelligenza Artificiale è in grado di dare risposte risolutive, in modo proattivo, suggerendo la migliore sequenza di cambio formato in base ai piani di produzione aziendali. Inoltre, ottimizza l’analisi delle efficienze, dei consumi e interagisce con l’operatore, suggerendo i passaggi migliori per garantire un’ottimizzazione generale, migliorare il controllo qualità e ridurre gli scarti. Non solo: TelescoPE supporta anche la manutenzione ordinaria e straordinaria, riducendone la frequenza e migliorando la gestione della ricambistica nel breve, medio e lungo periodo. Questa capacità lo rende un sistema innovativo anche in ottica di after-sales.
Il 2024 è stato un anno molto speciale per P.E. Labellers, ce ne vuoi parlare?
Il 2024 è stato davvero un anno molto importante, abbiamo celebrato il cinquantesimo anniversario dell’azienda: 50 anni di successi, durante i quali siamo diventati leader mondiali nell’etichettatura. Siamo riconosciuti globalmente per la progettazione di macchine etichettatrici davvero improntate all’innovazione. L’Innovation Design è il cuore pulsante della nostra filosofi a produttiva: il nostro dipartimento R&D è costantemente orientato allo sviluppo di macchine etichettatrici efficienti, ergonomiche e modulari ma anche di sistemi stand-alone da caricare a bordo macchina – come TelescoPE – in un’ottica di ottimizzazione continua per tutti i nostri clienti. Siamo entusiasti di aver festeggiato questi 50 anni di gloria... ed ora è già il momento di guardare avanti: il meglio deve ancora venire.
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Amorim Cork Italia efficienza, sostenibilità e sicurezza
Amorim Cork Italia ha celebrato a Simei 2024 il suo 25esimo anniversario. Quali sono i risultati raggiunti?
Sono stati 25 anni fantastici. Amorim Cork Italia è nata da zero, era un’azienda piccolissima, mentre oggi abbiamo raggiunto un volume di circa 650 milioni di tappi all’anno. La nostra presenza sul territorio italiano è capillare: serviamo oltre 3.700 cantine di piccole, medie e grandi dimensioni.
Siamo un riferimento per quanto riguarda le chiusure in sughero naturale. In armonia con la materia prima che utilizziamo, Amorim Cork Italia strizza l’occhio alla sostenibilità, la carbon balance è molto importante per noi e continueremo a lavorare in questa direzione. Ma non dobbiamo dimenticarci il ruolo fondamentale delle chiusure: garantire che le caratteristiche organolettiche del vino rimangano inalterate. Infatti, il tappo in sughero è un prodotto naturale ma, allo stesso tempo, altamente performante. Grazie a tutta la tecnologia sviluppata da Amorim Cork Italia nel corso di questi 25 anni, siamo in grado di offrire soluzioni veramente sicure.

AMORIM CORK ITALIA È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’ENOLOGIA DEL NOSTRO PAESE, SUL QUALE IL GRUPPO HA FORTEMENTE INVESTITO. LE SUE COLONNE PORTANTI SONO L’AMPIO PORTAFOGLIO PRODOTTI E IL SERVIZIO DI ASSISTENZA EFFICIENTE E CAPILLARE. A SIMEI 2024 ABBIAMO INCONTRATO DANIELE STANGHERLIN, DIRETTORE COMMERCIALE E MARKETING DI AMORIM CORK ITALIA.

Su quali prodotti avete puntato i riflettori in fiera?
A Simei 2024 abbiamo portato due linee fondamentali all’interno della nostra offerta: Xpür®, NDtech® e un prodotto innovativo Helix®.
Xpür® si compone di tappi in microgranina di sughero, a cui abbiamo dedicato un corner speciale a Simei 2024. Grazie alla tecnologia supercritica, che sanifica in profondità la granina che compone i tappi, offre un profilo sensoriale veramente neutro. È un sistema brevettato in casa Amorim: attualmente abbiamo nove reattori per questa operazione, con una capacità di produzione di circa 900 milioni di tappi. Il Gruppo, che produce attualmente quasi 6 miliardi di tappi, intende investire tantissimo in nuove tecnologie. Offriamo la linea Xpür® nella sua versione classica con un collante per alimenti certificato FDA oppure in chiave ancora più sostenibile,
costituito per il 98% da sughero e per il 2% da un collante vegetale che deriva dall’olio di vinacciolo.
Anche NDtech® è un’importante gamma di prodotti, pensata specificamente per l’universo dei tappi monopezzo di altissimo livello. Il tappo NDtech® è l’entry level della linea, NDtech® Icon è pensato per vini di una classe superiore e NDtech® Icon Fiore per i prodotti di fascia più luxury. Gli ultimi due sono disponibili con rivestimento superficiale BeeW, un trattamento che limita la migrazione di ossigeno riducendo la variabilità tra una bottiglia e l’altra. In questo modo, il tappo monopezzo si comporta in maniera molto simile a un tappo tecnico, mantenendo inalterate le sue caratteristiche naturali.
Infine Helix®, è una chiusura già presente nel mercato da diversi anni ma che stiamo rilanciando proprio in occasione del Simei perché crediamo che il conte-
sto di mercato sia favorevole a prendere in considerazione questa chiusura alternativa. Si tratta di un tappo tecnico che replica la praticità di apertura del tappo a vite ma è realizzato in microgranina di sughero. Infatti, è naturale e sostenibile, ma anche pratico e performante incontrando le esigenze delle nuove generazioni. Dal punto di vista dell’esperienza sensoriale, si hanno tutti i vantaggi del tappo in sughero, a cui si aggiungono l’elevato livello di sicurezza del prodotto e la comodità d’uso. Nonostante il settore vitivinicolo sia molto tradizionale, soprattutto in Italia, molte aziende vitivinicole stanno cercando nuovi spunti. In questo momento Helix® sta riscontrando successo all’estero, ma anche i consumatori italiani si stanno preparando ad accoglierlo.
Quale obiettivo si pone Amorim Cork Italia per il futuro?
Per i prossimi 25 anni, l’azienda ha importanti progetti di crescita. Presso la sede di Conegliano, infatti, sono in corso i lavori di ampliamento dello stabilimento, che passerà da 3.600m2 a 8.000m2. La capacità produttiva e la capacità di stoccaggio verranno potenziate, con l’obiettivo di passare da 1.200.000 a 1,8 milioni di tappi prodotti al giorno. Perché intraprendere un investimento così impegnativo?
Perché l’obiettivo del Gruppo è puntare sul mercato italiano, rendendolo uno dei più importanti a livello internazionale, arrivando a un totale di 1 miliardo di tappi. Inoltre, con il potenziamento della sede a Conegliano riusciremo a offrire anche un servizio di consegna rapidissimo, spedendo i tappi entro 24h. Oggi, infatti, le cantine non fanno più magazzino poiché il mercato sta diventando sempre più imprevedibile. Per questo, noi ci siamo strutturati per lavorare nel corto raggio ed essere veloci.
Qual è la filosofia alla base del successo dell’azienda?
Xpür®

Amorim Cork Italia offre un catalogo di soluzioni molto ampio. Non esiste un singolo tappo adatto a tutti i progetti, perché ogni vino ha la sua anima. Noi offriamo un prodotto tailor-made in quanto ogni azienda ha le sue esigenze e aspettative. Per questo Amorim Cork Italia non vende solo tappi ma offre anche una consulenza tecnica: lavoriamo sul lungo termine, ci piace costruire un rapporto solido basato sulla fiducia tra l’azienda e i clienti, facendo combaciare le loro necessità con le nostre proposte. Tutto ciò significa offrire un servizio di prossimità al cliente. In Italia abbiamo un team di cinque figure che si occupa proprio di vicinanza tecnica, che offre assistenza e consulenze in situazioni specifiche.



Goglio investe nel vino con il bag-in-box
In occasione di Simei 2024, Goglio ha fatto il suo debutto nel settore vinicolo. Quali sono le motivazioni e gli obiettivi di questo nuovo percorso?
Nadia Pante: Ci presentiamo a questo settore con una soluzione bagin-box insieme a due aziende già introdotte nel mondo del vino, con un portafoglio prodotti complementare alla nostra proposta. Le nostre soluzioni, che spaziano dalla riempitrice automatica Vertical Form Fill & Seal G18 WW all’imballaggio flessibile, si integrano con gli erogatori iTap, un brand by Giflor, e gli imballi secondari di CG Europoligrafico. Con queste partnership, Goglio vuole dare forza e completezza alla sua proposta di soluzioni bag-in-box dedicandosi a un settore trainante per l’Italia come quello vinicolo, con l’idea di aprirsi ad altri prodotti complementari come l’olio. Ci stiamo orientando verso soluzioni di confezionamento bag-inbox per prodotti destinati al retail, quindi con formati da 3 L fino a 10 L. Gabriele De Santis: Goglio vanta una profonda esperienza nei materiali barriera all’ossigeno e siamo già strutturati per la produzione di bag-in-box destinati ad altri settori. Ci stiamo dotando di nuovi impianti
GOGLIO HA DEBUTTATO NEL SETTORE VINICOLO, INSIEME AI PARTNER ITAP E CG EUROPOLIGRAFICO, CON UNA SOLUZIONE COMPLETA DI CONFEZIONAMENTO IN BAG-INBOX PER IL VINO. NE ABBIAMO PARLATO CON NADIA PANTE, PRODUCT MANAGER ASEPTIC BAGS, E GABRIELE DE SANTIS, SALES ACCOUNT WET AND LIQUIDS DI GOGLIO.
per aumentare la produzione ed entrare in mercati nuovi per noi, come quello vinicolo, con tutte le nostre competenze a livello di riempimento e di preservazione del prodotto. Il mercato del vino, specialmente quello nordeuropeo, chiede sempre più bag-in-box: il nostro obiettivo è soddisfare questa richiesta con soluzioni sempre nuove e con performance sempre più elevate. A Simei abbiamo presentato, infatti, una linea automatica che crea il bag-in-box, applica l’erogatore e lo riempie. Si tratta di una soluzione ideale per chi cerca alti livelli di produttività. Inoltre, attraverso la stampa digitale in linea possiamo stampare codici QR per inserire informazioni aggiuntive sul prodotto e sulla tracciabilità. Tutti i nostri macchinari vengono prodotti a Zeccone, in provincia di Pavia, e gli imballaggi flessibili a Daverio, in provincia di Varese, quindi offriamo anche un servizio di assistenza post-vendita radicato sul territorio


italiano ma presente anche all’estero.
Quali sono i vantaggi del bag-inbox nella preservazione della qualità del vino?
Gabriele De Santis : Quando si consuma un bicchiere di vino al giorno, il prodotto che rimane nella bottiglia, entrando in contatto con l’ossigeno, si deteriora. Al contrario, l’erogatore del bag-in-box riduce al minimo il contatto del vino con l’ossigeno. Inoltre, la riduzione dell’ingresso di ossigeno nel packaging permette di

diminuire la quantità di solfiti, che vengono impiegati per preservare il prodotto inalterato. Si ottiene così un vantaggio in termini di qualità del prodotto, con proprietà organolettiche migliori e minore presenza di additivi.
Nadia Pante : Dal punto di vista tecnico, il punto debole del bag-in-box è sempre stata la shelf-life, più breve rispetto a quella della bottiglia in vetro. È proprio in questo contesto che Goglio può fare la differenza con imballaggi flessibili più performanti, con una barriera all’ossigeno molto elevata, che provengono dalla nostra lunga esperienza nel confezionamento in asettico di prodotti facilmente ossidabili. Prolungare la shelf-life del vino confezionato in bag-in-box permette alle aziende italiane di esportare questo prodotto in Paesi lontani con tempistiche di trasporto più lunghe. Inoltre, il metodo con cui realizziamo i nostri bagin-box è molto scrupoloso a livello di contaminazione delle confezioni. I film che utilizziamo provengono direttamente dalle camere di estrusione, quindi garantiscono un livello igienico molto alto.
Il confezionamento in bag-in-box presenta benefici anche dal punto di vista della sostenibilità?
Nadia Pante: Certo, sia dal punto di vista ambientale che di gestione aziendale in quanto questa soluzione snellisce varie fasi del processo produttivo. Innanzitutto, il trasporto
dei materiali di confezionamento e lo spazio di stoccaggio hanno un impatto ridotto poiché la nostra linea non lavora con bag-in-box già formati ma utilizza i materiali in bobina. Inoltre, il trasporto di vino in bag-inbox risulta più vantaggioso rispetto al trasporto di vino in bottiglia. Quindi, a livello logistico il nostro prodotto risponde a diversi requisiti di sostenibilità.
Come viene accolto il bag-in-box dal settore del vino, così tradizionale nel nostro Paese?
Gabriele De Santis : Ovviamente, quando si pensa al vino la prima immagine che viene alla mente è la bottiglia, con il suo rituale di stappatura. Tuttavia, il vino è anche una bevanda di consumo quotidiano, che ha bisogno di essere conservata correttamente una volta aperta la bottiglia e che deve essere traspor-
tata nella maniera più efficiente possibile. Alcuni vini devono rispettare un disciplinare che non permette l’uso di imballaggi e chiusure alternativi, ma altri possono invece essere valorizzati dal confezionamento in bag-in-box, sia a livello di trasporto che di preservazione del prodotto. Infatti, il bag-in-box è cresciuto molto negli ultimi anni, all’estero ci sono mercati estremamente interessati a questa soluzione e ciò rappresenta una grande opportunità per le cantine italiane che esportano.
Da quali soluzioni software viene integrato questo sistema di confezionamento completo per il vino?
Gabriele De Santis : Tutte le nostre macchine sono equipaggiate con la piattaforma Goglio MIND, che costituisce un collegamento diretto tra noi e i nostri clienti. Goglio conosce in tempo reale i dati e le performance relativi a tutte le sue macchine installate sul mercato.
L’analisi dei dati su un determinato periodo permette di conoscere lo stato di salute della macchina. Se notiamo un calo di performance, possiamo eseguire la manutenzione predittiva e inviare i pezzi di ricambio necessari in anticipo per evitare fermi e perdite di tempo, oppure posticipare la manutenzione prevista se la macchina mantiene performance ancora elevate. Questo ci permette anche di gestire nel modo più corretto i rifornimenti di consumabili. Grazie a Goglio MIND, riusciamo a incrementare del 20% le performance delle nostre macchine.

Omnia Technologies tra innovazione, sostenibilità e digitalizzazione
Omnia Technologies, società di riferimento per le tecnologie di automazione e imbottigliamento per i settori delle bevande non alcoliche, dei distillati, del vino, dei prodotti lattiero-caseari e del farmaceutico, si è aggiudicata cinque premi assegnati dall’Innovation Challenge di SIMEI 2024, confermando l’impegno e i risultati raggiunti negli ambiti dell’innovazione, della sostenibilità e della digitalizzazione. “Omnia Technologies è composta da grandi specialisti di automazione ispirati dai valori di tecnologia, sostenibilità e servizio. I cinque riconoscimenti ricevuti dalla prestigiosa giuria di esperti di SIMEI in tre categorie diverse premiano lo straordinario lavoro che i nostri 400 colleghi ingegneri e tecnici svolgono ogni giorno sui temi della innovazione per farci crescere come il partner a servizio dei propri clienti per le tecnologie e le linee complete di automazione” ha sottolineato Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.
NEW TECHNOLOGY
Tra le innovazioni per il mondo del vino premiate all’interno della categoria “New Technology” spiccano le nuove soluzioni per la dealcolazione, segmento di mercato in forte espansione e per il quale Omnia Technologies ha sviluppato una tecnologia che unisce olisticamente le compe-
PUNTO DI RIFERIMENTO NEL SETTORE ENOLOGICO E NON SOLO, OMNIA TECHNOLOGIES HA RICEVUTO CINQUE
IMPORTANTI RICONOSCIMENTI NELLE CATEGORIE “NEW TECHNOLOGY”, “GREEN INNOVATION” E “TECHNOLOGY INNOVATION” DELL’INNOVATION CHALLENGE DI SIMEI 2024, A CONFERMA DEI RISULTATI RAGGIUNTI IN MATERIA DI INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ E DIGITALIZZAZIONE.
tenze maturate nei decenni in ambito di filtrazione e di distillazione. L’offerta per la dealcolazione è stata presentata con il marchio Permeare nelle versioni Libero Wine e Libero Beverage. Nella stessa categoria – “New Technology” – è stata premiata anche la tecnologia Win&Fit del brand Win&Tech, marchio di eccellenza in materia di microfiltrazione, che automatizza la misurazione dell’indice di filtrabilità dei vini e ottimizza tempi, efficienza e stabilità di processo delle operazioni in cantina.
GREEN INNOVATION
Passando alla categoria “Green Innovation” la giuria di esperti del SIMEI ha premiato la Low Emission Distillery, ovvero la distilleria a marchio Frilli che minimizza il consumo di combustibili fossili e l’emissione di CO2 in atmosfera grazie al recupero del calore generato durante il processo di trasformazione, e il Recycling Gas System, soluzione ad alta sostenibilità per l’imbottigliamento dei vini spumanti realizzata da Bertolaso che ottimizza il consumo di energia della linea recuperando fino al 70% del gas generato durante le fasi produttive.

omniA TEcHnoLogiES AcquiSiScE AcrAm
TECHNOLOGY
INNOVATION
Infine, nell’ambito dell’automazione digitale 4.0 e 5.0, la piattaforma I-Get di Omnia Technologies si è aggiudicata il premio nella categoria “Technology Innovation” ponendosi come la soluzione IoT di eccellenza per ottimizzare stabilità, efficienza e sostenibilità delle prestazioni delle linee produttive.
Omnia Technologies ha completato l’acquisizione di ACRAM, potenziando il suo portafoglio di soluzioni tecnologiche per la microfiltrazione di Omnia Technologies. Fondata nel 1991 a Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona), infatti, ACRAM è un’azienda che opera nei settori delle apparecchiature di microfiltrazione e dei sistemi di misurazione. Grazie alla sua consolidata esperienza, ACRAM fornisce sistemi di microfiltrazione automatizzati e soluzioni tecnologiche specializzate per l’industria delle bevande, in particolare in ambito enologico e lattiero-caseario. Nel 2023, l’azienda ha generato 7 milioni di Euro di fatturato a fronte di circa 40 dipendenti. ACRAM rafforzerà la divisione Components and Plants di Omnia Technologies, che unisce le competenze dei migliori specialisti in microfiltrazione, orientamento dei tappi, confezionamento e soluzioni di fine linea per una gestione integrata, efficiente e sostenibile delle linee di produzione. L’acquisizione consentirà inoltre di realizzare importanti sinergie commerciali, commercializzando i prodotti ACRAM attraverso la rete internazionale di Omnia Technologies. “L’acquisizione di ACRAM arricchisce il portafoglio di soluzioni di microfiltrazione di Omnia Technologies, consentendo di fornire ulteriore know-how e tecnologie all’avanguardia ai nostri clienti attraverso la nostra divisione Components and Plants”, ha commentato Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.
SEW-EURODRIVE soluzioni pronte al futuro del beverage
Anformape e Ucima nuove prospettive di crescita e sviluppo

Riduttore a ingranaggi cilindrici
SEW-EURODRIVE ha presentato a Simei 2024 le soluzioni di automazione – drive, inverter, PLC, APPredict – ideali per il settore del beverage. L’elevata flessibilità è garantita grazie alla piattaforma per l’automazione MOVI-C®, che con la sua modularità si adatta a produzioni molto diverse: vetro, PET, lattine o fusti. Il settore del Beverage presenta un’enorme varietà di prodotti, che si rinnovano ogni anno negli ingredienti, nei formati e nei gusti rendendo necessarie soluzioni in grado di rispondere a un mercato così esigente e caratterizzato da trend mutevoli. Le soluzioni SEW sono ad alta efficienza energetica e a bassa manutenzione, per supportare le aziende nel loro impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 e per la transizione 5.0. Il sistema modulare SEWEURODRIVE consente di avere un unico interlocutore per tutti gli aspetti, dai componenti alle soluzioni di automazione complete, e una gamma di servizi che si estende all’intero ciclo di vita del sistema. Una soluzione ideale per gli impianti di beverage in tutte le loro aree tipiche: tecnologie di trasporto, macchine, tecnologie di processo. Componenti ad alta efficienza energetica ed un elevato livello di connettività rendono la tecnologia di trasporto più flessibile ed efficiente, aumentando al tempo stesso la disponibilità del sistema. In fiera, i riflettori sono stati puntati su MOVIGEAR® performance, l’unità di azionamento con inverter integrato con classe di efficienza del motore IE5 (massima efficienza energetica) e design per ambienti umidi, e MOVITRAC® advanced, l’inverter flessibile e scalabile con messa in servizio rapida e semplice.
I moduli macchina sono personalizzati e flessibili per rispondere alle esigenze in continua espansione del settore: flessibilità, flusso di produzione ad alta precisione, messa in funzione rapida. In questo ambito, i prodotti in mostra erano: i servomotoriduttori in acciaio inox serie PSH.. CM2H.. - Hygienic design IP69K, perfetti per i sistemi di riempimento asettico, e MOVIDRIVE®, inverter con funzioni di risparmio energetico e supporto dei principali protocolli fieldbus. Per quanto riguarda il processo, le innovative tecnologie di azionamento ottimizzano il potenziale di risparmio e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Tra i prodotti principali: i motori AC trifase serie DR.. con sistema modulare, combinabili con riduttori industriali, e i riduttori a ingranaggi cilindrici R, con ampia gamma di rapporti di riduzione e un elevato livello di efficienza. Allo stand ha trovato spazio anche la collaborazione con la piattaforma di 40Factory, start-up specializzata nello sviluppo di soluzioni Industrial IoT scalabili, destinate sia ai costruttori di macchine industriali sia agli utilizzatori finali. Infine, SEW-EURODRIVE ha presentato APPredict, l’app web-based per la manutenzione predittiva che, grazie ai sensori wireless installati direttamente sui componenti, consente di monitorare lo stato di salute e l’usura di motori e di altri componenti, evitare i guasti e pianificare le operazioni di manutenzione.
Anformape – Associazione Nazionale Fornitori Macchine Accessori e Prodotti per l’Enologia, organismo costituito in seno alla Confederazione Italiana della Vite e del Vino, Unione Italiana Vini – e Ucima –Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il packaging – hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato a offrire nuove opportunità di crescita agli associati di Anformape. Attraverso questo accordo, siglato in occasione di Simei 2024, le aziende del settore impiantistico avranno accesso a servizi strategici erogati da Ucima, come programmi di formazione avanzata, supporto nella gestione finanziaria, attività promozionali e studi di mercato per facilitare l’internazionalizzazione e l’espansione dell’export e consulenza tecnica e legislativa per l’interpretazione e l’adeguamento alle direttive. La partnership tra Anformape e Ucima permetterà di sviluppare una visione comune e integrata, che favorisce la creazione di standard condivisi e il miglioramento continuo delle competenze nel settore, a beneficio di tutte le imprese coinvolte. “Siamo molto soddisfatti per la firma di questo protocollo d’intesa”, ha commentato il presidente di Anformape, Marzio Dal Cin. “Questa partnership rappresenta un punto di partenza e un valore aggiunto importante per i nostri associati del settore impiantistico, in particolare dal punto di vista dell’accesso all’informazione, anche in un’ottica di internazionalizzazione e sviluppo dell’export”.
L’accordo è stato accolto con favore anche dal presidente di Ucima, Riccardo Cavanna, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le due realtà per la crescita dell’industria italiana: “Con questo accordo Ucima si impegna a mettere a disposizione di Anformape le proprie competenze e i propri servizi, creando sinergie che favoriranno l’innovazione e la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali andando a rafforzare il valore del Made in Italy”, ha dichiarato il Presidente di Ucima. L’accordo si inserisce in un contesto di crescente necessità per le imprese italiane di competere in un mercato globale, dove la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, unita all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, è un elemento cruciale per il successo. Grazie a questo protocollo, gli associati di Anformape potranno quindi beneficiare del know-how e delle risorse della struttura di Ucima, rafforzando le proprie capacità competitive e accedendo a una rete di informazioni e supporto di alto valore.

FOCUS
Birra mercato in continua evoluzione
IL MERCATO DELLA BIRRA STA REGISTRANDO
CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI
NEI MODELLI DI CONSUMO E NELLE TECNOLOGIE
UTILIZZATE PER LA PRODUZIONE
E LA DISTRIBUZIONE. DAL PUNTO DI VISTA DEL PACKAGING, LA BOTTIGLIA
IN VETRO CONTINUA
AD ESSERE LA SCELTA PREFERITA
DAI CONSUMATORI
MENTRE PER IL FUTURO SI PREVEDE UNA CRESCITA DELLE LATTINE.
Secondo l’ultimo report pubblicato dalla società di ricerche Grand View Research la dimensione del mercato globale della birra è stata valutata a 839,3 miliardi di USD nel 2024 e si prevede che crescerà con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 6,8% dal 2025 al 2030. Il mercato globale della birra sta registrando un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori verso birre premium e artigianali. L’aumento del reddito disponibile e la crescente preferenza per prodotti di alta qualità stanno alimentando questa tendenza, soprattutto nei mercati sviluppati come Nord America ed Europa. Le birrerie artigianali sono diventate popolari per i loro sapori unici, la produzione in piccoli lotti e l’attenzione all’innovazione, attirando una fascia demografica più giovane. Questa tendenza si sta diffondendo anche nei mercati emergenti, dove i consumatori stanno mostrando un crescente interesse per varietà di birra premium e importate, supportando ulteriormente l’espansione del mercato.

CAMBIANO I MODELLI DI CONSUMO
I consumatori attenti alla salute si stanno sempre più orientando verso birre a basso contenuto alcolico e analcoliche, trasformando il mercato globale. L’ascesa delle tendenze legate al benessere ha portato allo sviluppo di nuove linee di prodotti, come birre a basso contenuto calorico e a basso contenuto di carboidrati. Inoltre, le principali aziende birrarie stanno innovando lanciando varianti analcoliche che si rivolgono a questo segmento, in particolare in regioni come Europa e Nord America, dove le preoccupazioni legate alla salute e le scelte di stile di vita in evoluzione stanno influenzando i modelli tradizionali di consumo di alcol. Il profilo demografico in evoluzione dei consumatori sta influenzando in modo significativo i modelli di consumo della birra a livello globale. I Millennial e la Generazione Z sono i principali motori della crescita del mercato, poiché apprezzano l’autenticità del marchio, le pratiche sostenibili e la differenziazione del
prodotto. Questi consumatori sono più propensi a sperimentare nuovi sapori e categorie di nicchia, come birre aromatizzate e infuse con frutta. Inoltre, i marchi di birra stanno puntando a questi gruppi attraverso strategie di marketing digitale, marketing esperienziale e collaborazioni con influencer, aumentando ulteriormente la visibilità del marchio e l’engagement dei consumatori.
NOVITÀ TECNOLOGICHE
Le innovazioni tecnologiche nei processi di produzione e nei canali di distribuzione stanno trasformando l’industria della birra. Dalle soluzioni di produzione basate sull’intelligenza artificiale all’imballaggio sostenibile e all’automazione nell’imbottigliamento, la tecnologia sta migliorando la qualità del prodotto e l’efficienza operativa. Inoltre, la crescita delle piattaforme di e-commerce e dei modelli direct-to-consumer ha ampliato la portata dei marchi di birra, specialmente durante la pandemia di Covid-19, quando le vendite online sono aumentate. Le aziende stanno
sfruttando l’analisi dei dati e il marketing digitale per ottimizzare le loro strategie di distribuzione e raggiungere un pubblico più ampio. La sostenibilità è diventata un obiettivo centrale per molti produttori di birra, mentre crescono le preoccupazioni ambientali. Le aziende stanno investendo in approvvigionamenti sostenibili, conservazione dell’acqua e soluzioni di imballaggio ecologiche. L’uso di ingredienti biologici e l’implementazione di iniziative per la riduzione delle emissioni di carbonio stanno guadagnando terreno nell’industria. Questo focus sulla sostenibilità non solo aiuta le aziende ad allinearsi ai valori dei consumatori, ma offre anche un vantaggio competitivo, poiché i consumatori ambientalmente consapevoli preferiscono i marchi che danno priorità a pratiche sostenibili.
I PACKAGING PIÙ UTILIZZATI
Le birre in bottiglia hanno rappresentato una quota di mercato del 45,8% delle entrate globali nel 2024. Questa significativa presenza di mercato può essere attribuita alla preferenza consolidata dei consumatori per la bottiglia, grazie alla sua praticità, appeal premium e durata di conservazione più lunga rispetto ad altri formati di imballaggio. Le birre in bottiglia sono spesso associate a birre di alta qualità e marchi premium, diventando la scelta di packaging per molte birrerie artigianali e marchi consolidati che vogliono

mantenere un’immagine raffinata. Inoltre, la capacità della bottiglia di preservare il sapore e la carbonatazione della birra per periodi più lunghi ha reso questo formato una scelta popolare per i consumatori alla ricerca di un’esperienza di consumo costante.
Si prevede che il segmento delle birre in lattina cresca con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 7,2% dal 2025 al 2030. La natura leggera delle lattine le rende ideali per attività all’aperto, raduni sociali e viaggi, aumentando così la loro domanda in vari contesti di consumo. Inoltre, le lattine offrono una protezione superiore contro la luce e l’ossigeno, preservando la freschezza e il gusto della birra per un periodo più lungo rispetto ad altri formati di imballaggio. Questa qualità, combinata con innovazioni nel

design delle lattine e nell’estetica dell’imballaggio, ha reso le birre in lattina un’opzione attraente per sia i marchi consolidati che le birrerie artigianali che cercano di distinguersi sugli scaffali dei negozi.
ON-TRADE VS OFF-TRADE
La distribuzione on-trade di birra ha rappresentato una quota di mercato del 51,0% delle entrate globali nel 2024. Questa quota dominante sottolinea l’importanza dei contesti sociali ed esperienziali di consumo, dove i consumatori sono disposti a pagare un prezzo premium per un’esperienza birraria curata. Il segmento on-trade beneficia significativamente dalla preferenza culturale per la birra come bevanda sociale, contribuendo alla sua forte presenza sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. La ripresa delle attività notturne e la crescente tendenza a abbinare birre artigianali a piatti gourmet hanno ulteriormente spinto la domanda on-trade, rendendolo un canale di distribuzione critico per le birrerie che desiderano migliorare la propria immagine del marchio e l’engagement con i consumatori. Si prevede che la distribuzione off-trade di birra cresca con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 5,7% dal 2025 al 2030. La distribuzione off-trade comprende le vendite tramite supermercati, negozi di convenienza, negozi di liquori e piattaforme di e-commerce, rendendola un canale vitale per le birrerie che puntano a raggiungere un pubblico più ampio. La crescente tendenza al consumo domestico, alimentata dalla comodità di acquistare birra in grandi quantità e dall’aumento degli acquisti online di generi alimentari, ha contribuito in modo significativo a questa crescita. Inoltre, l’espansione della birra artigianale e dei prodotti premium nei punti vendita off-trade sta spingendo ulteriormente la crescita del mercato. Con la continua crescita dell’e-commerce, le birrerie stanno adattando le loro strategie per includere vendite online e modelli direct-to-consumer, sfruttando la comodità e l’accessibilità offerte dai canali off-trade.
Fonte: Grand View Research

Il piacere della birra travalica le stagioni
L’inverno è la stagione che celebra i piaceri semplici e autentici, le atmosfere intime e i momenti da vivere con lentezza. È un periodo che invita a riscoprire la bellezza dei piccoli gesti quotidiani, a creare rituali di comfort e convivialità, a vivere momenti dedicati al relax e alla riscoperta delle tradizioni. In questo contesto la birra si afferma come una bevanda capace di accompagnare questi momenti, diventando un lusso accessibile e un complemento per arricchire i piccoli piaceri quotidiani e le tavole delle festività. Grazie alla sua versatilità si adatta a ogni occasione, dal calore domestico ai brindisi natalizi, esaltando non solo i momenti di condivisione, ma anche la cucina italiana, confermandosi un elemento polivalente e trasversale anche per
LA NUOVA EDIZIONE DEL CENTRO INFORMAZIONE BIRRA (CIB) DI ASSOBIRRA ACCENDE I RIFLETTORI SUL RUOLO DELLA BIRRA NEL TREND DEL “SOFT PLEASURE”, INDAGANDO COME LA BIONDA PIÙ AMATA SIA IN GRADO DI ACCOMPAGNARE ANCHE I MOMENTI DI RELAX DOMESTICO E I PIACERI QUOTIDIANI DEL PERIODO INVERNALE.
la stagione invernale. Sono queste alcune delle evidenze emerse dall’ultima indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, la fotografia periodica sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra, che per questa edizione accende i riflettori sul ruolo della birra nel trend del “soft pleasure” durante la stagione invernale. La ricerca evidenzia una destagionalizzazione del consumo di
birra: quasi il 30% degli italiani trova la birra particolarmente appagante nei momenti di relax casalingo, accanto a bevande calde come tè e cioccolata. Un risultato che dimostra come la birra stia ridefinendo il concetto di bevanda per tutte le stagioni.
LA RISCOPERTA DEI PICCOLI
PIACERI
L’inverno trasforma i gesti quotidiani degli italiani in veri e propri rituali di comfort e relax. La casa è il luogo preferito e il fulcro di queste espe -
rienze per l’86% degli intervistati: attività come guardare la TV (70%), rilassarsi sul divano (65%) o concedersi una doccia calda (62%) sono tra le preferite per ritrovare sensazioni di rilassamento e serenità. La Gen Z si distingue per la capacità di ritagliarsi più frequentemente momenti dedicati ai soft pleasure, fino a 4 volte a settimana. Il contatto con la natura è un altro elemento apprezzato, con circa il 40% degli intervistati che dichiara di trovare piacere nelle passeggiate all’aperto o nei momenti contemplativi accanto al camino. Le generazioni si mostrano in sintonia anche sul valore della condivisione, con il 63% che vive questi momenti in compagnia del partner o di amici, in particolare i Millennials (68%), mentre quasi la metà degli intervistati preferisce dedicarsi a questi rituali in solitudine.
COME LA BIRRA
ARRICCHISCE L’INVERNO DEGLI ITALIANI
La scelta di una bevanda per accompagnare i momenti di relax invernale è una costante per quasi tutti gli italiani, con il 90% degli intervistati che dichiara di consumare regolarmente bevande calde o fredde durante i propri soft pleasure. Tra le preferenze spiccano tisane (64%), cioccolata calda (63%) e tè (62%), ma tra le bevande moderatamente alcoliche la birra si distingue come protagonista, scelta da circa la metà

degli intervistati (48%), superando anche il vino (46%). Anche nel contesto invernale la birra si conferma dunque un alleato apprezzato per la sua capacità di esaltare ogni esperienza e in grado di ridefinire il concetto di bevanda per tutte le stagioni. Quasi 1 italiano su 3 (29%) trova la birra particolarmente appagante nei momenti di relax casalingo, anche grazie al suo basso tenore alcolico. Tra le generazioni, Millennials e Gen X (48% complessivamente) associano la birra a momenti di relax e convivialità. La Gen Z, invece, la interpreta in chiave più dinamica e ne apprezza la versatilità (39%), percependola come una bevanda ideale per arricchire attività creative come cucinare, decorare per le feste o organizzare serate di intrattenimento.

CONSUMO DESTAGIONALIZZATO
“La birra è un pilastro della tradizione alimentare italiana, in grado di adattarsi a ogni stagione e occasione,” dichiara Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra. “Se da un lato evoca momenti estivi di condivisione e leggerezza, i dati di quest’ultimo CIB dimostrano come sia altrettanto protagonista dell’inverno: dal relax in casa ai brindisi natalizi, fino agli abbinamenti raffinati delle tavole festive. Si conferma così un alleato versatile, capace di esaltare l’autenticità della convivialità italiana. Questa edizione mette in luce un tema chiave: la destagionalizzazione del consumo. La birra non è legata a un solo periodo dell’anno, ma si integra nei piaceri di ogni stagione, riflettendo la ricca cultura gastronomica del nostro Paese. Inoltre, il crescente interesse per il food pairing evidenzia consumatori sempre più consapevoli, che la vedono non solo come una bevanda, ma come un mezzo per esplorare sapori e creare connessioni autentiche. Questo ruolo unico la rende protagonista sia dei momenti più intimi che delle celebrazioni festive, valorizzando il piacere dello stare insieme tutto l’anno”.
Nota metodologica: l’indagine è stata condotta da BVA Doxa per AssoBirra tramite interviste online CAWI nel mese di novembre 2024 su un campione di 601 individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Cutting-edge innovation by Nissha and Tetra Pak

Several years of collaboration between Nissha Metallizing Solutions (NMS) and Tetra Pak successfully materialised into a world first – an aseptic beverage carton featuring a paperbased barrier.
“We are extremely proud of this achievement. Our joint effort to develop this solution supports the journey of increasing paper content and reducing carbon emissions in aseptic beverage cartons. Our paper-based solution offers barrier properties that help the package to deliver comparable shelf life and food protection as traditional aseptic cartons for liquid dairy products, such as milk,” says Giorgio Bosso, CEO, NMS.
ADVANTAGES OF THE PAPER-BASED BARRIER
The portfolio offered by NMS includes paper-based solutions that are classified as recyclable, renewable and mono-material ones. The company uses paper from FSC® (FSC-C109768) – certified forests and other controlled sources. These solutions can deliver
NISSHA AND TETRA PAK DEVELOP AN ASEPTIC CARTON FOR MILK WITH A PAPER-BASED BARRIER USING FSC® CERTIFIED PAPER – A WORLD FIRST.
the required level of protection from oxygen and light, for example through the application of different coatings. And paper as such is a material that comes from renewable sources which, when responsibly sourced, can grow back and absorb CO2 from the atmosphere as they do so. Moreover, NMS products decrease dependence on non-renewable resources compared to the barrier layer used in traditional aseptic cartons.
Commenting on the paper-based solution offered to Tetra Pak, Marco Marchetti, Vice President of Packaging Materials and Sales Distribution Systems, Tetra Pak, says: “Tetra Pak has always believed in the power of paper, and now we’re taking that even further. Building on the high share of paper in our cartons today, the paper-based barrier pushes the paper content in our cartons to approximately 80% and, when combined with plant-based polymers, increases the total renewable content of a carton to 90% – cutting the carbon footprint by one-third (33%)*. The Tetra Brik® Aseptic 200 Slim Leaf carton with a paperbased barrier, which we launched with a leading dairy producer in Portugal in November 2023, demonstrates how the paper-based barrier can pave the way towards tomorrow’s low carbon circular economy for packaging.”

DOWNSTREAM BENEFITS
Further benefits of the paperbased barrier are expected also downstream, where cartons with a higher fiber yield are likely to become more attractive to paper mills. In this context, the paper-based barrier represents an opportunity for recycling infrastructures and their efficiency, since it changes the material structure of the carton package from three to just two main

materials - paper and polymers. “The project carried out in cooperation with Tetra Pak perfectly mirrors Nissha’s and Nissha Group’s values and strategic pillars. With social responsibility and product innovation at its core, Nissha has always been committed to anticipating market trends and to developing solutions in cooperation with its customers to help them thrive in an increasingly competitive and sustainabilitysavvy market,” concludes Giorgio Bosso.
ABOUT NISSHA AND TETRA PAK
Nissha Metallizing Solutions (NMS) is the world leader in the production of sustainable coated metallized paper for flexible packaging and labels. NMS serves food, beverage, consumer packaging goods, and entertainment industries. It supplies its innovative products to customers worldwide from its production sites around the word. Thanks to a continuous investment in people, technology, quality and environmental protection, NMS consists of a group of over 700 highly committed and passionate people, guaranteeing a high level of specialist expertise.
NMS realizes the enrichment of people’s lives by creating technology and developing it into economic and social value through the diverse capabilities, passion and leadership of the global Nissha Group.
Tetra Pak is a world leading food processing and packaging solutions company that works with customers and suppliers to provide access to safe, nutritious food for hundreds of millions of people in more than 160 countries every day. With over 24,000 employees worldwide, Tetra Pak commits to making food safe and available, everywhere, and promises to protect what’s good: food, people and the planet.
* Source: Carbon Trust - verified Tetra Pak ‘Carton CO2 Calculator’ model version 9 (valid from 2023-01-01). Scope: cradle-to-grave measurement of a Tetra Brik® Aseptic 200 Slim Leaf carton with plant-based polymers in coating and paper-based barrier compared to a standard Tetra Brik® Aseptic 200 Slim Leaf package. Geography: EU Industry data.


San Benedetto tecnologie e controlli digitali con SACMI
“RICAVARE IL MASSIMO VANTAGGIO DAI DATI DELLE MACCHINE E DEL PROCESSO” È LA MISSION DI SAN BENEDETTO, REALTÀ DI RIFERIMENTO IN ITALIA NEL TOTAL BEVERAGE. UN OBIETTIVO RAGGIUNTO CON IL SUPPORTO DELLE TECNOLOGIE E DEI NUOVI TOOL DIGITALI SACMI PER SOSTENIBILITÀ, EFFICIENZA E PERFORMANCE AL TOP.

San Benedetto conferma il valore strategico del proprio approccio tecnologico e digitale, che si traduce in maggiore produttività, sostenibilità e capacità di risposta proattiva al mercato. Con la tecnologia e i servizi SACMI, l’azienda guarda al futuro pronta a consolidare il proprio primato nel beverage italiano.

QUALITÀ E INNOVAZIONE
PER ANTICIPARE LE SFIDE DEL MERCATO
San Benedetto produce la sua prima acqua in bottiglia nel 1956 e, da allora, cresce fino a
diventare un punto di riferimento in Italia nel total beverage, distinguendosi come l’unica azienda del settore a capitale interamente italiano. “La nostra mission si fonda su qualità, sicurezza e innovazione, valori che perseguiamo con investimenti costanti nel miglioramento degli standard qualitativi interni e nell’ottimizzazione dei processi aziendali”, spiega Mauro Pelosin, direttore tecnico Acqua Minerale San Benedetto SpA. San Benedetto ha investito significativamente in tecnologia, installando le presse a compressione SACMI CCM per la produzione delle capsule. “Insieme, abbiamo sviluppato innovazioni importanti e uniche per il nostro settore”, aggiunge Pelosin. Tra queste, la recente sfida del tethered: “Siamo stati i primi in Italia a lanciare il tappo tethered, ben prima dell’entrata in vigore dell’obbligo normativo. Tuttavia, l’upgrade tecnologico è solo una parte
San Benedetto, digital technology and control by SACMI
San Benedetto understands that a technological-digital approach has enormous strategic value, as it delivers greater productivity, sustainability and an ability to respond to market needs proactively. With SACMI technology and services, the company looks to the future with confidence, ready to strengthen its leadership in the Italian beverage sector.
Overcoming market challenges with quality and innovation
San Benedetto started producing bottled water in 1956. Since then, it has grown to become Italy’s reference company in the ‘total beverage’ sector
SAN BENEDETTO, THE REFERENCE TOTAL BEVERAGE PLAYER IN ITALY, AIMS TO “MAXIMIZE THE ADVANTAGES PROVIDED BY MACHINE AND PROCESS DATA.” AND AS MAURO PELOSIN, TECHNICAL DIRECTOR OF ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO SPA, POINTS OUT, IT ACHIEVES THAT GOAL BY DRAWING ON THE LATEST SACMI TECHNOLOGIES AND DIGITAL TOOLS, DESIGNED TO ENHANCE SUSTAINABILITY, EFFICIENCY AND PERFORMANCE.
and stands out as the only company in the industry with fully Italian capital.
“Our mission is all about quality, safety and innovation, which we pursue by constantly investing in better internal quality standards and optimizing processes,” explains Mauro Pelosin.
Over the years, San Benedetto has invested heavily in technology by,
for example, installing SACMI CCM compression presses for cap production. “Together, we’ve developed some major industry breakthroughs,” adds Pelosin. For example, the recent tethered challenge comes to mind: “We were the first Italian company to launch the tethered cap, long before the standard came into force. However, technological upgrades are
di un approccio più ampio, che punta sull’analisi dettagliata di ogni fase del processo per renderlo più performante ed efficiente”.
SMART SERVICES E HERE SACMI
PER DECISIONI “DATA DRIVEN”
Dopo anni di costanti investimenti nell’innovazione, San Benedetto ha raccolto la sfida del controllo di processo, introducendo i nuovi servizi digitali sviluppati con il partner SACMI. Tra questi, l’installazione di sensoristica avanzata sulle presse con l’integrazione del sistema Smart Pack. “Questo ci ha permesso di ottimizzare ricette e settaggi, oltre a migliorare il controllo di processo monitorando le performance e pianificando manutenzioni proattive”, sottolinea Pelosin.
Una componente altrettanto centrale è SACMI
Smart Care, che si basa sulla condivisione e analisi dei dati provenienti dalle macchine e dai processi. “Organizziamo incontri periodici con i tecnici SACMI per analizzare lo stato di salute delle macchine, suggerire interventi e pianificare le manutenzioni. Questo approccio ci consente di prendere decisioni basate sui dati, ottimizzando la pianificazione degli interventi manutentivi in base allo stato effettivo delle macchine”, spiega Pelosin. Un altro elemento chiave è l’adozione del
software HERE di SACMI, che consente un monitoraggio costante degli indici di performance dello stabilimento. “HERE è un sistema aperto che collega non solo le macchine SACMI, ma anche altre soluzioni come presse, sistemi di visione e assemblatrici, integrandole con moduli specifici, come quello per il tracking basato su bar-code,” prosegue Pelosin. “Questo sistema ci ha permesso di digitalizzare completamente i processi, portando enormi vantaggi in termini di efficienza”.
VERSO LO “ZERO WASTE”:
IL DIGITALE AL SERVIZIO DELLA SOSTENIBILITÀ
Anche la sostenibilità si fa con il digitale: “Massimizzare l’utilizzo dei dati consente di individuare aree di miglioramento, controllare le performance e pianificare interventi, riducendo costi e sprechi. Questo comporta, tra gli altri vantaggi, una significativa riduzione dell’impatto ambientale”, osserva Pelosin. “Per esempio, l’ottimizzazione dell’uso delle materie prime è cruciale per il futuro del nostro settore. La collaborazione con SACMI è fondamentale per realizzare un approccio ‘zero waste’, grazie a soluzioni tecnologiche e digitali integrate”.

only a part of a wider approach, which involves detailed analysis of every stage of the process to boost efficiency and performance.”
Smart services and SACMI HERE: enabling data-driven decisions
After years of investment in innovation, San Benedetto now takes up the challenge of process control by introducing new digital services codeveloped with SACMI. These include the installation of sophisticated sensors on presses via the Smart Pack system. “Doing so has allowed us to optimize recipes and settings. It has also enhanced process control by letting us monitor performance and plan proactive maintenance,” highlights Mr. Pelosin. Another key component is SACMI
Smart Care, which involves sharing and analyzing data from machines and processes. “We meet regularly with SACMI technicians to analyze the ‘health’ of the machines, identify any tasks and plan maintenance. This approach lets us make data-driven decisions and optimize maintenance plans according to actual machine status,” explains Pelosin. Another key element is the adoption of SACMI HERE software, which constantly monitors plant performance indicators. “HERE is an open system that connects not only SACMI machines but other solutions such as presses, vision systems and assembly machines, interlinking them with specific modules, such as the one for barcode-based tracking,” continues Pelosin. “This
system has allowed us to completely digitalize processes and reap huge advantages in terms of efficiency.”
Towards ‘zero waste’: digitallypowered sustainability
Likewise, sustainability is digitally-driven: “Getting the most from the data allows us to identify areas of improvement, monitor performance and plan work, reducing both cost and waste. Further advantages include significantly lower environmental impact,” observes Pelosin. “For example, optimizing the use of raw materials will be a must for the future of our industry. The partnership with SACMI – and the integrated technological and digital solutions it provides – is vital to a ‘zero waste’ approach.”
RS Italia Speciale Sicurezza 2025 per il Food & Beverage
LA FILIERA ALIMENTARE È SOGGETTA A NORMATIVE RIGOROSE CHE COPRONO OGNI FASE PRODUTTIVA, DALLA LAVORAZIONE ALLA TRASFORMAZIONE, FINO AL CONFEZIONAMENTO E ALL’ETICHETTATURA. PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL SETTORE, RS ITALIA PRESENTA LO SPECIALE SICUREZZA 2025: OLTRE 30.000 DPI E SOLUZIONI PER L’IGIENE DEGLI AMBIENTI, IDEALI PER MITIGARE RISCHI MECCANICI, CHIMICI, ELETTRICI E AMBIENTALI.
Nel settore Food & Beverage, la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute pubblica sono obiettivi primari. La filiera alimentare è soggetta a normative rigorose che coprono ogni fase produttiva, dalla lavorazione alla trasformazione, fino al confezionamento ed etichettatura. A queste esigenze si aggiunge la protezione dei lavoratori da rischi quali scivolamenti, cadute o contatto con sostanze nocive. Un solo incidente può causare danni reputazionali, sanzioni legali e costi aggiuntivi, rendendo indispensabile l’approvvigionamento regolare di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Per affrontare queste sfide,
RS Italia presenta lo Speciale Sicurezza 2025: oltre 30.000 DPI e soluzioni per l’igiene degli ambienti, ideali per mitigare rischi meccanici, chimici, elettrici e ambientali. Dalle calzature antinfortunistiche all’abbigliamento tecnico, dalle protezioni per le vie respiratorie, la testa, gli occhi e l’udito, ai dispositivi LockOut/TagOut, passando per gli strumenti di sanificazione, l’offerta risponde a esigenze operative complesse, supportando un settore dove la conformità normativa e la continuità produttiva sono fondamentali.
QUALITÀ, SOSTENIBILITÀ E AFFIDABILITÀ
Al centro dell’iniziativa vi sono qualità e sostenibilità. RS Italia propone marchi leader e la linea RS PRO, con prodotti testati secondo standard rigorosi. Il Sigillo di Approvazione RS PRO garantisce affidabilità, mentre la linea Better World offre DPI a minore impatto ambientale, facilmente identificabili grazie a un’apposita etichetta. In questo modo, le aziende possono integrare soluzioni ecocompatibili, rispondendo a requisiti etici e ambientali sempre più sentiti dal mercato.
SOLUZIONI INNOVATIVE PER L’APPROVVIGIONAMENTO
Per semplificare la gestione dei DPI, RS Italia propone RS VendStock®, un sistema di vending machine IoT che posiziona i dispositivi direttamente a bordo linea. Così, gli operatori hanno accesso immediato ai prodotti, senza ritardi o sprechi, con una tracciabilità digitale che consente di ottimizzare consumi e ordini.

Inoltre, i servizi di e-Procurement (RS PurchasingManager™, eOrdering e RS PunchOut) integrano il catalogo RS nei sistemi aziendali, facilitando il monitoraggio della spesa, riducendo errori e velocizzando l’intero ciclo di approvvigio-
namento. Nel Food & Beverage, dove ogni rallentamento può compromettere la produttività, un flusso di acquisti snello e trasparente rappresenta un vantaggio competitivo notevole.
CONSULENZA
SPECIALISTICA E SUPPORTO COSTANTE
A completare l’offerta vi è la consulenza specialistica di RS Italia. Grazie a sopralluoghi, analisi dei Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) e incontri con i reparti Health, Safety & Environment (HSE) e i Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), l’azienda supporta i clienti nell’individuare i DPI più adatti e nel garantire la costante conformità alle normative. Attraverso dual visit con i fornitori e revisioni periodiche della lista DPI, è possibile aggiornarsi sulle innovazioni tecniche e introdurre miglioramenti operativi.
ECOSISTEMA INTEGRATO PER LA
SICUREZZA
NEL FOOD & BEVERAGE
Lo Speciale Sicurezza 2025 offre un sistema completo di prodotti, servizi e consulenza, nato per aiutare le aziende del Food & Beverage a mantenere standard elevati, minimizzare i rischi, rispettare le leggi e tutelare la propria immagine. Investire in DPI di qualità, soluzioni sostenibili, tecnologie di e-Procurement e consulenza su misura significa proteggere gli operatori, garantire l’efficienza della produzione e rafforzare la competitività sul mercato. Un approccio integrato che contribuisce a un futuro più sicuro, responsabile ed efficace. Inquadra il QR code e scopri l’offerta per lo Speciale Sicurezza 2025 di RS Italia

Robatech riduce i costi con l’hotmelt “stitching”
La pistola Robatech Volta, completamente elettromagnetica, è stata ulteriormente ottimizzata con un’implementazione tecnica che ne affina le prestazioni. Ora, grazie alla funzione “stitching” integrata (tratteggio), è possibile ridurre in maniera essenziale il consumo di adesivo fino al 60%, offrendo una soluzione efficace per contrastare l’aumento dei costi di produzione. Ora sarà ancora più semplice suddividere i cordoli di adesivo in tratti o punti di dimensioni inferiori con Volta. La pistola potrà essere programmata fuori linea e una volta in produzione la quantità di adesivo da applicare sarà rispettata senza la necessità di un programmatore esterno. Questo procedimento riduce significativamente il consumo di adesivo, semplifica notevolmente la configurazione dell’impianto, senza compromettere la qualità dell’applicazione. Al contrario, ciò migliora addirittura l’incollaggio.

Oltre al potenziale di risparmio in termini di adesivo, Volta si distingue per un consumo energetico inferiore del 60% rispetto alle tradizionali pistole pneumatiche. Il funzionamento non necessita di aria compressa, il che riduce gli oneri di manutenzione e i costi operativi. Inoltre, la pistola è robusta e durevole, ora con una durata fino a 2 miliardi di cicli operativi. Tutto ciò contribuisce a ridurne sensibilmente l’impronta di CO₂. “Volta è la risposta alle crescenti sfide poste dall’aumento dei costi di produzione”, spiega Rolf Gräser, Industrie Manager Packaging. “Con questa soluzione offriamo ai nostri clienti non solo un risparmio economico, ma anche un’alternativa sostenibile e orientata al futuro per l’applicazione di adesivo.” La pistola Volta può essere facilmente integrata nelle linee di produzione esistenti, indipendentemente dal brand dell’impianto di incollaggio originale. Pilotabile direttamente da PLC, tramite segnale 24 VCC (senza booster), non necessita di alcun programmatore esterno nemmeno per la funzione di stitching.

Gruppo LM novità per la marcatura laser di lattine
Magnoni, brand del gruppo modenese LM, ha finalizzato un nuovo prodotto da destinare alle multinazionali del beverage: si tratta dell’ultimissima versione del sistema integrato per la marcatura laser su lattine vuote, che migliora le performance della versione precedente grazie all’installazione di una supplementare “stazione” di controllo.
L’impianto riceve il prodotto in accumulo su un’unica fila di lattine che comincia a scorrere su un nastro aspirato. L’aspirazione avviene dal basso tramite un sistema che permette di mantenere stabili le lattine nel suo percorso, ed attraversare cadenzate il primo sistema di controllo che monitora interno e bocca delle lattine. Successivamente le lattine vengono prese in carico dal trasporto che segue che ha la presa di aspirazione dall’alto. In questo modo il sistema laser può marcare i prodotti sul fondo. Ogni fase di controllo ha il proprio sistema di scarto con tracciabilità gestita da encorder che permette di gestire con precisione gli scarti e ridurre al minimo gli errori. La fila poi prosegue sul nastro successivo, con aspirazione sempre dal basso che ne garantisce la stabilizzazione, per poi raggiungere la successiva fase di produzione. Questo sistema, di cui un esemplare è già in partenza per un importante stabilimento italiano di una nota multinazionale, è anche molto più prestazionale: riesce a raggiungere infatti le 90mila lattine trattate all’ora, 30mila in più della versione precedente.
Grazie alle due “stazioni” di controllo e ai due relativi gruppi per la gestione dello scarto delle lattine non a norma, si limitano al massimo gli scarti inutili, perché si separano le due fasi di controllo, quella sulla integrità della lattina e quella della marcatura, garantendo più precisione ed efficienza. L’impianto garantisce anche sicurezza, grazie a sportelli laterali che evitano manomissioni e proteggono dal sistema laser. Sul fronte del software, la macchina è compatibile con qualsiasi modello di sistema di visione industriale.


Giunti rotanti R-RH semplici, efficienti, personalizzabili
CON I GIUNTI ROTANTI R-RH DI JOHNSON-FLUITEN SI PUÒ UTILIZZARE LO STESSO COMPONENTE PER UNA VASTA GAMMA DI MACCHINARI E ALLO STESSO TEMPO OTTENERE IL LIVELLO DI PRESTAZIONI CHE SOLO UNA SOLUZIONE CUSTOMIZZATA PUÒ OFFRIRE. QUESTO È RESO POSSIBILE DALLA CAPACITÀ DEL GIUNTO DI ADATTARSI A PROCESSI DIVERSI CON POCHE SEMPLICI MODIFICHE.
Le applicazioni dei giunti rotanti nell’industria sono molteplici: convogliare un fluido verso un elemento che ruota, spesso a velocità elevata, è un’esigenza comune nei processi produttivi di svariati settori, dall’alimentare al tessile, dal chimico-farmaceutico al converting. Come selezionare il giunto rotante ideale per un macchinario? Non tutti i segmenti produttivi hanno le stesse esigenze: il tipo di fluido utilizzato e la temperatura che raggiunge nelle condizioni operative di processo

possono variare sensibilmente. Non occorre però dotarsi di un giunto diverso per ogni macchinario: esiste la possibilità di adottare componenti versatili, adatti alla maggior parte degli utilizzi, con caratteristiche facilmente modificabili per renderli perfetti in condizioni specifiche. Quali sono questi componenti e che vantaggi apportano? Lo abbiamo chiesto a Luigi Rolfini, Sales Manager Industry di Johnson-Fluiten, azienda che da oltre vent’anni progetta e produce giunti rotanti per l’industria.
Quali caratteristiche devono avere i giunti rotanti per svolgere al meglio la loro funzione nei diversi processi produttivi?
La tenuta e la robustezza sono fondamentali in un giunto rotante: l’affidabilità del processo, la sicurezza dell’impianto e l’efficienza della produzione non possono prescindere da queste caratteristiche. Il giunto deve convogliare il fluido senza perdite, con precisione, nelle quantità necessarie e al punto giusto; pur trattandosi di componenti soggetti a usura, è anche importante che non richiedano frequenti interventi di manutenzione e che, nel caso l’esigenza si verifichi, gli impianti possano riprendere a funzionare perfettamente in tempi rapidi. Queste caratteristiche sono presenti nei nostri giunti R-RH: robusti e versatili, trovano applicazione in tutti i segmenti industriali per il raffreddamento e il riscaldamento, gestendo temperature elevate e funzionando perfettamente con diversi media. Oltre alla versatilità che ne permette l’utilizzo in diversi macchinari, l’altra caratteristica che rende questi giunti particolarmente apprezzati dalle industrie è la capacità di adattarsi a svariati processi produttivi semplicemente cambiando la tenuta: un’operazione che, grazie agli appositi kit da noi forniti, può
essere svolta in pochissimo tempo senza dover smontare il giunto dalla macchina e minimizzando quindi i tempi di interruzione del processo produttivo.
Quali tipi di tenuta può scegliere il cliente per il giunto rotante R-RH in modo da avere un componente perfetto per il suo processo?
I giunti rotanti R-RH sono forniti con una configurazione di base (B3) in cui le tenute comprendono, fra l’altro, un anello di grafite resistente e con proprietà autolubrificanti, un robusto controanello in carburo di silicio resistente alla corrosione e una guarnizione in Viton, un elastomero a base gomma fluorata dall’elevata resistenza al calore.
Nella configurazione B3, il giunto rotante R-RH può operare con temperature fino a 120° e funzionare con acqua e aria.
Con poche semplici operazioni, il cliente può sostituire la configurazione B3 con un’ampia gamma di tenute: - B4, dove, rispetto alla B3, l’elastomero Viton è rimpiazzato dal copolimero Aflas, resistente, oltre che al calore, anche agli agenti chimici aggressivi, ottenendo così una versione “heavy duty” del giunto utilizzabile con temperature fino a 180°C e molto apprezzato nei settori alimentare e tessile;
- C3, dove l’anello anziché in grafite è in carburo di tungsteno, offrendo una tale resistenza all’usura da poter essere utilizzato in applicazioni con particelle in sospensione o abrasivi e rendendo il giunto ideale per applicazioni nell’industria chimico-farmaceutica;
- C4, versione potenziata della C3 con guarnizione in Aflas, adatta ad applicazioni con temperature fino a 180°C;


- T4, in cui l’anello in carburo di tungsteno della C4 è sostituito da uno in bronzo in modo da poter essere utilizzato con olio diatermico fino a 180°C in una varietà di settori – tessile, farmaceutico, converting – dove le applicazioni siano particolarmente gravose.
Tenute meccaniche per tutti gli impeghi, quindi. Ma è il solo aspetto dei giunti R-RH che può essere variato su richiesta del cliente?
La tenuta meccanica è l’elemento che offre la possibilità di personalizzazione più evidente, anche perché il cliente stesso può in molti casi attuarla in autonomia: i nostri giunti R-RH sono infatti progettati con il sistema “Quick Replacement Design” (QRD) che consente una rapida sostituzione della tenuta meccanica senza dover rimuovere il componente dalla macchina e senza che siano richieste competenze particolari. Ma la tenuta non è la sola parte “personalizzabile”, nei giunti rotanti R-RH anche i componenti quali; il rotore, il corpo e la testa possono essere forniti al cliente in
più versioni. Rotore, corpo e testa sono generalmente forniti in acciaio inox, la versione più richiesta dai settori farmaceutico o alimentare, e sono molto apprezzati in applicazioni dove gli stringenti requisiti di igiene comportano pulizia con detergenti aggressivi (standard FDA) e in settori dove esiste il rischio di esplosioni (standard ATEX). L’acciaio inox non è peraltro l’unica opzione: queste parti possono essere forniti in lega Hastelloy 22, una lega nichel-cromo-molibdeno versatile e fra le più resistenti alla corrosione, utilizzata in applicazioni speciali quali le turbine eoliche. Il corpo dei giunti rotanti R-RH è disponibili anche in ottone, lega molto apprezzata per la sua capacità di mantenersi a lungo inalterata anche in ambienti umidi e salini. Esiste infine la possibilità di scegliere giunti rotanti R-RH con corpo in alluminio, un metallo resistente alla corrosione ma noto soprattutto per la sua leggerezza; questa permette di utilizzare una minor quantità di energia per movimentare le parti con le quali è realizzato, conseguendo anche un risparmio energetico.
Giunto rotante R-RH e personalizzazione dei materiali
Un giunto “universale” dalle applicazioni “sartoriali”: che vantaggi offre questa combinazione?
Le aziende che producono una vasta gamma di macchinari possono standardizzare progetti e ordinativi utilizzando nella maggior parte dei casi i nostri giunti R-RH, e allo stesso tempo garantire prestazioni ottimali e differenziate per ciascun macchinario, modificando la tenuta a seconda del processo produttivo al quale sarà destinato il macchinario. Questo riduce la necessità di tenere a magazzino numerosi tipi di giunti diversi e consente di avere sempre a disposizione il giunto ideale gestendo solo i vari tipi di tenuta, con un immobilizzo finanziario e un’occupazione di prezioso spazio in magazzino notevolmente inferiori. Anche per i clienti di queste aziende, che acquistano i macchinari per svolgere la loro attività produttiva, la consapevolezza di avere un giunto perfettamente rispondente alle loro necessità si unisce alla possibilità di tenere a magazzino solo le tenute, invece dell’intero giunto, e di cambiarle quando si usurano in pochi minuti, senza dover smontare il giunto dalla macchina. Si tratta di vantaggi non trascurabili, che rendono nel complesso la produzione più affidabile, il processo produttivo più efficiente e l’offerta più competitiva.
Corno Pallets best seller e novità in mostra
CORNO PALLETS È A
MECSPE 2025 PER MOSTRARE LA PROPRIA
GAMMA DI PALLET PROGETTATI PER RISPONDERE ALLE DIVERSE ESIGENZE DI IMBALLAGGIO E LOGISTICA. I RIFLETTORI
SARANNO PUNTATI SUI BEST SELLER DELL’AZIENDA, AD ESEMPIO PRESSPALL, E SU ALCUNE INTERESSANTI NOVITÀ, TRA CUI EVOLUTION.
Corno Pallets, azienda di riferimento nel settore dell’imballaggio dal 1952, è orgogliosa di partecipare per la prima volta a Mecspe, la fiera internazionale di riferimento per l’industria manifatturiera che si terrà presso Bologna Fiere dal 5 al 7 marzo 2025. L’edizione 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per scoprire le tecnologie e le soluzioni più avanzate per ottimizzare i processi
Nuovo look per Misa
Misa, protagonista nella progettazione e produzione di celle frigorifere modulari, inaugura una nuova era con un rebranding che va oltre l’aspetto estetico per declinarsi in una visione strategica, basata sui vantaggi competitivi quali maestria, integrazione, sicurezza e affidabilità. Un’identità che ne riflette l’evoluzione, anche a seguito dell’ingresso nel Gruppo Purever Industries, player globale specializzato in soluzioni di isolamento tecnologicamente avanzate per il mondo Life-Science, Food Chain, Supermarket & Food Retail. Il nuovo brand, in armonia con il look & feel del Gruppo, si connota per il suo design moderno ed essenziale, che conserva gli elementi distintivi originari:

produttivi, in un contesto che promuove l’innovazione e la crescita industriale. Il programma di Mecspe
2025 si sviluppa su tre filoni tematici ispirati dai pilastri fondamentali per la crescita in ottica Industry 4.0: formazione, digitalizzazione e sostenibilità. Questi temi guideranno il confronto tra esperti del settore e aziende, tramite panel divulgativi e dimostrazioni pratiche.
DA PRESSPALL A EVOLUTION
All’interno del padiglione 29 dedicato alla logistica, Corno Pallets presenterà ai propri visitatori l’intera gamma di pallet ed imballaggi ideali per il settore manifatturiero primo tra tutti il pallet in legno pressato Presspall. Presspall si conferma come la soluzione di imballaggio più richiesta da tutte le aziende che vogliono spedire in sicurezza in Italia e all’estero, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità. È frutto di un processo virtuoso che utilizza esclusivamente legno post-consumo e di recupero. Certificato PEFC, esportabile in tutto il mondo, robusto e impilabile, è l’alternativa ideale ai pallet tradizionali
le iconiche frecce, di cui tre orientate verso l’alto che simboleggiano l’aria calda, e una rivolta verso il basso, l’aria fredda, a emblema del ciclo frigorifero. Il restyling del logo si inserisce, così,
in un piano di più ampio respiro volto a coniugare tradizione e progresso, a testimonianza del costante impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo, preservando al tempo stesso i

per ogni spedizione. Ma l’attenzione sarà tutta rivolta a Evolution, la novità di Presspall in grado di rivoluzionare completamente il settore delle spedizioni e dell’imballaggio. Da oggi, il nuovo sistema di “roller” posizionato sotto i nove piedi del pallet Presspall formato 1200x800 mm, gli consente di essere stoccato in sicurezza anche su scaffalature automatiche e di muoversi con tranquillità e sicurezza su qualsiasi rulliera o sistema di movimentazione.
Certificato PEFC, esportabile in tutto il mondo, disponibile in materiale vergine o riciclato e con diverse capacità di carico (450900-1200 Kg), Evolution racchiude in sé tutte le caratteristiche necessarie a un’azienda che vuole spedire in sicurezza, unificando le proprie spedizioni in un unico prodotto. Corno Pallets invita i visitatori di Mecspe presso il proprio stand G61, nel padiglione 29. Sarà una preziosa occasione per discutere delle esigenze di imballaggio con i commerciali, conoscere le nuove soluzioni proposte dall’azienda e individuare il prodotto che meglio soddisfa le aspettative dei clienti.
CORNO PALLETS È A
MECSPE 2025
PAD. 29 – STAND G61
valori che l’hanno definita nel tempo. Al cuore pulsante di Misa, precursore nello sviluppo di pannelli isotermici, con una finitura esteticamente impeccabile, vi è, infatti, la sua maestria, frutto di oltre 50 anni di ricerca ed esperienza sul campo nell’ambito della refrigerazione industriale e commerciale. Un know-how senza eguali, che si fonde con le tecnologie all’avanguardia e l’expertise degli altri brand del gruppo Purever Industries, quali Dagard, Portiso, Coldkit e Ardmac, per tradursi in una flessibilità progettuale e produttiva di sistemi completi, versatili e pronti all’uso o proposti in versione custom, dagli elevati standard qualitativi. Ulteriore punto di forza di Misa è la capacità di proporre soluzioni complete
StarLITE®-R STILL a new bottle base by Sidel

StarLITE®-R STILL is a new bottle base that ensures 100% recycled PET (rPET) integration, lightweighting, and high-speed production for water, juices, milk, and edible oil from 0.25L up to 2.5L.The StarLITE®-R STILL bottle base features Sidel’s patented technology which includes smooth material stretching and precise distribution; optimised venting for easy shaping; and an efficient base cooling circuit ideal for rPET which is likely to be processed at higher temperatures. The new design ensures the base does not deform or break, crucial for maintaining the bottle’s integrity during production, conveying, storage, transportation, and use. The mould base’s rounded-edge design makes it easier to shape during blow moulding, which increases the bottle base resistance to defects such as bursts during the blowing process. This feature is particularly important for lightweight bottles, which are more prone to such issues due to the use of thinner material. With a high base clearance, the structural design prevents deformation, ensuring functionality and stability even in high-temperature conditions. The bottle base also performs reliably during high-speed production, thanks to an efficient cooling. This cooling process prevents deformation and defects, maintaining consistent quality at rapid manufacturing speeds. The bottle production process can use up to 20% less blowing pressure due to improved mould venting of the StarLITE®-R STILL mould base. The carefully designed grooves and venting holes in the mould ensure that air escapes efficiently, allowing the bottle base to take its desired shape perfectly, even at lower pressures. This reduces energy consumption and production costs while maintaining quality. By switching from virgin PET to 100% rPET thanks to StarLITE®-R STILL, manufacturers can benefit from a reduction in 2,400 tonnes of CO2 equivalent each year. This bottle base can also be blown at lower pressure, only requiring 16 bars – a reduction of up to 20% on standard air blowing operations, translating to a further saving of 51 tonnes of CO2 equivalent and to 205,000€ saved, each year. The bottle base is
che prevedono l’integrazione delle maxicelle, celle e minicelle con le porte e l’unità di refrigerazione monoblocco, a garanzia della massima compatibilità tra i vari componenti. A questo si aggiunge, la possibilità di configurare diversi layout di cella, in modo semplice e veloce, grazie ai suoi brevetti di centraggio Fast-Fit e di aggancio Fastner, affinché le pareti e gli angolari siano sempre allineati in modo perfetto. In termini di sicurezza, i pannelli plastificati in acciaio-PVC atossici e con trattamento antibatterico, risultano ideali per essere impiegati in condizioni molto aggressive, come nell’ambito della lavorazione di prodotti caseari o ittici, assicurando una perfetta igiene e conservazione di alimenti freschi, oltre a prestazioni durature nel tempo.
also compatible with a wide range of weights, including very lightweight bottles as low as 7g for 500ml format. Sidel’s latest StarLITE®-R bottle base provides manufacturers with increased versatility as it is compatible with round, squareround and rectangular shaped bottles as well as suitable for single or multi-serve sizes from 0.25L up to 2.5L. It can also be used with transparent or white PET. This new bottle base is easy to integrate onto existing manufacturing lines and is qualified for high production speeds across various bottle formats. It supports single-serve production rates of up to 2,700 bottles per hour per mould and multi-serve rates of up to 2,400 bottles per hour per mould. The StarLITE®-R STILL can also be used with virgin PET as well as rPET and be produced utilising Sidel’s EvoBLOW, Universal, and Series 2 blow moulders.
IMA Group la sostenibilità del caffè tra sfide e opportunità
IN OCCASIONE
DELL’EVENTO DI PRESENTAZIONE UFFICIALE
DELLA TERZA EDIZIONE
DELLA “GUIDA DEI CAFFÈ E DELLE TORREFAZIONI
D’ITALIA 2024-25”, ARRICCHITO DALLA
CONSEGNA DEGLI AWARD
TORREFAZIONE E PRODOTTO 2024-2025, IMA
HA ORGANIZZATO LA CONFERENZA DAL TITOLO: “LA SOSTENIBILITÀ DEL CAFFÈ: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE TORREFAZIONI TRA ETICA, NORMATIVE E INCENTIVI PER L’INNOVAZIONE”.
Lo scorso venerdì 22 novembre 2024, presso l’IMA Coffee Lab, lo spazio formativo interamente dedicato alle tecnologie e alle innovazioni del caffè del Gruppo IMA, con sede nello stabilimento
produttivo di IMA Petroncini a Sant’Agostino (Ferrara), si è tenuto l’evento di presentazione ufficiale della terza edizione della Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia 2024-25 e di consegna degli Award Torrefazione e Prodotto 2024-2025, assegnati ai caffè e alle torrefazioni italiane che si sono distinti in qualità ed eccellenza. L’evento ha riunito le torrefazioni di tutta Italia premiate dalla Guida ed è stato un’occasione unica per celebrare l’eccellenza del caffè italiano, alla presenza dei Presidenti delle associazioni di categoria, di esperti e Ambassadors del settore, con una serie di attività dedicate alla degustazione, all’innovazione e alla sostenibilità del caffè.
UNA CONFERENZA RICCA
DI SPUNTI INTERESSANTI
L’impegno di IMA nel sostenere lo sviluppo della filiera del caffè si è concretizzato in questa occasione nell’organizzazione di una conferenza
Nicola Panzani, Amministratore Delegato di IMA Petroncini e Direttore Vendite di IMA Coffee Hub, insieme a Mauro Illiano e Andrej Godina, curatori della Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia

pensata per fornire alle torrefazioni presenti una panoramica aggiornata del settore, affrontando temi di grande rilevanza e attualità. La conferenza dal titolo “La sostenibilità del caffè: sfide e opportunità per le torrefazioni tra etica, normative e incentivi per l’innovazione”, moderata da Nicola Panzani, CEO di IMA Petroncini e Direttore Vendite di IMA Coffee Hub, Andrej Godina e Mauro Illiano, curatori della Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia, è stato un momento di confronto di particolare rilevanza per il settore caffeicolo. Sono intervenuti come relatori: Emanuele Musini, Esperto dei mercati del caffè, Marina De Cristofaro, Account Manager di Value Target, Eleonora Gelmini, Technical Consultant di Value Target, Michelangelo Parro, Head of Product Management di IMA Petroncini, Manuel Marcelli, Managing Director di ReiCat Solutions Italia, ed Emanuele Simonini, Packaging Materials Technologist di IMA OPENLab.
La conferenza si è aperta con un’analisi del mercato caffeicolo ad opera di Emanuele Musini, esperto dei mercati del caffè, con una panoramica volta ad una miglior comprensione delle tendenze globali del caffè, inclusi aspetti economici e culturali. Musini si è concentrato particolarmente sui dati della transizione verso sistemi sostenibili e strategie orientate al mercato del caffè di alta qualità. Un momento particolarmente atteso dai presenti è stato il focus sulla finanza agevolata per le aziende italiane, con Marina De Cristofaro ed Eleonora Gelmini di Value Target, che hanno offerto preziosi insights su come accedere a supporti finanziari per investire in progetti orientati all’innovazione e alla sostenibilità. Con la presentazione dal titolo “Normative, sfide ed opportunità in materia di innovazione digitale e tecnologica”, Value Target ha

presentato strumenti per identificare e gestire le agevolazioni fiscali previste dalle normative vigenti (benefici fiscali automatici o a bando) che, attraverso un processo di analisi tecnica e rendicontazione efficace, generano benefici fiscali per le aziende e contribuiscono allo sviluppo di progetti di valore, in linea con la loro strategia d’impresa.
LE STRATEGIE GREEN DI IMA
L’impegno di IMA per la decarbonizzazione è da anni una pietra miliare della sua strategia operativa e comunicativa, che riflette la dedizione dell’azienda alla responsabilità ambientale e all’innovazione. Nella costruzione di nuove macchine automatiche per il packaging e macchine e impianti per il processo, IMA non solo ha tenuto conto della responsabilità ambientale di impresa, ma ha voluto sensibilizzare l’acquirente sugli effetti benefici per l’ambiente nell’adozione delle nuove tecnologie a basso impatto.
Ne ha parlato approfonditamente Michelangelo Parro, Head of Product Management di IMA Petroncini e Sales Area Manager di IMA Coffee Hub, portando all’attenzione gli elementi chiave per la costruzione di una torrefazione innovativa e green, con un particolare focus sulle ultime innovazioni tecnologiche in materia di processo e confezionamento, e strumenti digitali per le torrefazioni studiati per rendere la produzione del caffè meno impattante sull’ambiente, riducendo gli sprechi di materiali e risorse energetiche, e allo stesso tempo più efficiente, ottimizzando i cicli produttivi. È il caso, ad esempio, delle macchine TMR Petroncini per la tostatura del caffè
con sistema di recupero del calore di tostatura, che consentono un risparmio energico del 40% rispetto alle tostatrici classiche e al contempo l’abbattimento delle emissioni, con limiti di esercizio ben inferiori a quelli imposti dalle legislazioni internazionali in materia di emissioni, o anche sistemi di degasaggio con il recupero di azoto.
Il tema dell’abbattimento delle emissioni è stato approfondito da Manuel Marcelli, Managing Director di ReiCat Solutions Italia. ReiCat Solutions è un’azienda tedesca specializzata nella progettazione, produzione e installazione di impianti per la purificazione e il riciclo di gas, aria e gas di scarico, ed opera in diversi settori, tra cui alimentare, chimico, plastico e gas naturale. I suoi prodotti includono sistemi per la purificazione di gas, il riciclo di idrogeno e la depurazione di gas di scarico e aria. Un aspetto distintivo è l’impegno dell’azienda verso soluzioni sostenibili, come la riduzione delle emissioni derivate dai processi di tostatura del caffè. ReiCat offre tecnologie di purificazione dell’aria che opera no a temperature più basse rispetto ai bruciatori tradi zionali, riducendo il consumo energetico e migliorando l’effi cienza ambientale. Per quanto riguarda il confezionamento del caffè, oggigiorno le tecnologie per il riempimento e la si gillatura di confezioni
monodose, per esempio, devono essere il più possibile flessibili per adattarsi non solo ai diversi ritmi di produzione, ma anche ai diversi materiali di confezionamento primario e secondario.
MATERIALI SEMPRE
PIÙ SOSTENIBILI
La richiesta di materiali di imballaggio compostabili da parte del mercato è in aumento. È in crescita la percentuale delle capsule in commercio costituite di alluminio che segue il principio della riciclabilità e, al tempo stesso, la maggior parte dei consumatori di caffè europei dichiara di essere più propenso ad acquistare un prodotto confezionato con materiale più eco-sostenibile rispetto alla plastica. Per rispondere a questa esigenza, il Gruppo IMA ha creato la rete di laboratori tecnologici e aree di sperimentazione IMA OPENLab, dedicata alla ricerca su materiali, tecnologie e processi di ottimizzazione della produzione sostenibili. Il tema dei materiali di imballaggio sostenibili ha portato i riflettori sulle più recenti innovazioni nell’ambito del packaging. Emanuele Simonini di IMA OPENLab ha illustrato le nuove soluzioni di materiali ecocompatibili che stanno ridefinendo gli standard del confezionamento del caffè, con l’approfondimento di alcuni interessanti casi di successo. È stato approfondito l’impegno di IMA nello sviluppo di macchinari capaci di trattare materiali sostenibili e all’avanguardia, insieme a progetti sviluppati insieme ai produttori di materiali: collaborazioni cruciali per il futuro del packaging green e per una filiera del caffè sempre più consapevole e responsabile.

e imballaggi sostenibili
Filiera cartaria la transizione ecologica è in atto
La transizione ecologica è una sfida che la filiera della carta e del cartone sta affrontando con determinazione. Lo dimostrano i risultati dell’indagine sulla transizione ecologica e le imprese della filiera di imballaggi in carta e cartone promossa da Comieco, Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici, e realizzata da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. L’indagine rientra nel rapporto “L’Italia del Riciclo 2024”, presentato nella sua interezza a Milano.
ENERGIA ED EMISSIONI: LA VIA VERSO LA DECARBONIZZAZIONE
Dallo studio, condotto su un campione rappresentativo di 235 aziende della filiera cartaria, emerge un quadro positivo: quasi 8 aziende su 10 adottano pratiche volte a ridurre le emissioni di gas serra. Le misure più diffuse mirano a ridurre i consumi di energia destinati alla produzione, agli edifici e impianti e rappresentano il principale impegno dei 2/3 delle grandi imprese e del 50% delle cartiere: tra queste ultime il 22% utilizza energia termica generata da fonti rinnovabili nei propri impianti. Il 40% delle piccole-medie imprese dichiara invece di non aver ancora avviato alcuna azione per la riduzione di emissione gas serra.
CIRCOLARITÀ E MATERIE
PRIME E SECONDE
Il 72% delle aziende intervistate considerai temi legati alla circolarità rilevanti per migliorare gli impatti ambientali e climatici; in particolare, il 66% ritiene che ci si debba occupare in primis dell’utilizzo di materie prime e seconde provenienti dal riciclo. Il 50% delle aziende utilizza almeno un indicatore di circolarità:
IN UN’INDAGINE SU “LA TRANSIZIONE ECOLOGICA E LE IMPRESE DELLA FILIERA DI IMBALLAGGI IN CARTA E CARTONE”, PROMOSSA DA COMIECO, 235 AZIENDE DEL SETTORE CARTARIO CONDIVIDONO ASSET PER FAVORIRE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA, PUNTANDO SU DECARBONIZZAZIONE (77%), CIRCOLARITÀ (72%) E CERTIFICAZIONI (74%).
il più diffuso è la misurazione della quantità di rifiuti generati dal processo produttivo (45%), seguito dal la quantità di materie prime (34%) e seconde (30%) immesse nel processo. Lo studio rileva inoltre come le piccole imprese presentino una maggiore incidenza nel mancato utilizzo di indicatori (61%).
CERTIFICAZIONI: MATERIE PRIME E PROCESSI
La dotazione di certificazioni all’interno della filiera della carta riguarda il 74% delle aziende. Anche in questo caso sono le piccole-medie imprese a presentare il gap maggiore con il 57% delle aziende ancora sprovviste di certificazione.
“Da questa indagine emerge con chiarezza che la transizione ecologica, nei suoi contenuti portanti, è ormai entrata nella visione e nelle attività di gran parte delle imprese della filiera della carta che sono altresì consapevoli di dover aumentare nel prossimo futuro il loro impegno in questa direzione”, commenta Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. “Una sensibilità ed un impegno concreto che si riscontra tra le grandi, le medie e le piccole imprese. Per quest’ultime, data la loro larga diffusione, emerge anche dall’indagine l’esigenza di una particolare attenzione e di specifiche misure di sostegno, in particolare per la formazione e il supporto tecnico”. “La filiera cartaria italiana gioca un
ruolo chiave verso la transizione ecologica, come dimostrano i numeri: lo scorso anno sono state avviate a riciclo complessivamente oltre 3,7 milioni di tonnellate di carta e cartone con un risparmio stimato di emissioni di CO 2 di quasi 4 milioni di tonnellate, equivalenti al blocco del traffico veicolare nazionale di due settimane. Inoltre, il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha superato in 90%, oltre gli obiettivi UE fissati al 2030”, commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “Molto si sta facendo e si continuerà a fare, soprattutto per quanto riguarda le piccole-medie imprese tradizionalmente più diffuse sul territorio nazionale: una spinta in questo senso arriverà dal PNRR che con un contributo da 105 milioni di euro aumenterà gli investimenti dell’industria cartaria consentendo in breve all’intero settore di allinearsi, oltre a fornire un potenziale di raccolta differenziata di carta e cartone aggiuntivo di oltre 600 mila tonnellate”.














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e imballaggi sostenibili
Imballaggi in legno sostenibili e circolari
Nell’ambito di Ecomondo 2024, fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, Assoimballaggi di FederlegnoArredo ha portato al centro del dibattito uno dei temi più rilevanti per il settore degli imballaggi: l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) dei prodotti. In particolare, durante il convegno “Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione: dalla materia prima alla riciclabilità e compostabilità” è stato presentato lo “Studio LCA sugli imballaggi industriali in legno e casse pieghevoli”, una ricerca pionieristica per il comparto. Condotto dall’Università di Firenze per conto di AssoImballaggi, si tratta di uno strumento fondamentale per conoscere quali sono gli impatti generati da un singolo prodotto lungo l’intero ciclo di vita, e fornisce dati cruciali per comprendere gli ambiti in cui intervenire per migliorare le performance complessive lungo tutta la filiera. Gli imballaggi industriali in legno oggetto dello studio sono un prodotto strategico per la logistica italiana e vengono utilizzati per trasportare in modo sicuro merci di qualsiasi dimensione. Progettati su misura, rappresentano un prodotto unico nel suo genere, i cui benefici ricadono su produttori, rivenditori e consumatori. Lo studio mette in evidenza che l’intero ciclo di vita di un imballaggio


GLI IMBALLAGGI INDUSTRIALI IN LEGNO SONO UN PRODOTTO STRATEGICO PER LA LOGISTICA ITALIANA E VENGONO UTILIZZATI PER TRASPORTARE IN MODO SICURO MERCI DI QUALSIASI DIMENSIONE. PROGETTATI SU MISURA, RAPPRESENTANO UN PRODOTTO UNICO NEL SUO GENERE, I CUI BENEFICI RICADONO SU PRODUTTORI, RIVENDITORI E CONSUMATORI.
industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO 2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, possono essere facilmente riciclati per produrre altri prodotti a base legnosa, come ad esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO 2
LA FILIERA
DEL LEGNO-ARREDO
Il convegno ha anche offerto un’analisi approfondita della filiera dell’imballaggio, dalla gestione sostenibile delle foreste alla riciclabilità del prodotto finale. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, un aspetto strettamente correlato allo studio LCA riguarda gli impatti dei trasporti per l’approvvigionamento delle materie prime, oggi prevalentemente importati da altri paesi UE o extra UE. Una delle sfide importanti in questo ambito è riuscire a sviluppare delle filiere forestali nazionali, consapevoli che queste possono portare ad importanti benefici sia in termini ambientali, con la riduzione degli impatti dei trasporti, ma anche sociali ed economici. Proprio in questo ambito sta lavorando FederlegnoArredo, essendo uno dei soci fondatori del Cluster Italia Foresta Legno, che si pone l’obiettivo di supportare progetti che promuovano filiere forestali corte.
Inoltre, Assoimballaggi si sta occupando anche di affrontare alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene
utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. In questo periodo è in discussione l’aggiornamento dello standard europeo, e Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione. Il legno, infatti, è un materiale biodegradabile e compostabile. La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, (pallet, casse, cassette, ecc), una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, subiscono un processo per cui divengono componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo.
FederlegnoArredo ha lavorato molto con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo – anche per finalità differenti dall’imballaggio da cui deriva – è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Un risultato che consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, comprese cassette in legno e imballaggi industriali, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera.

e imballaggi
Aliplast da rifiuto a risorsa
LA PLASTICA È STATA SPESSO DEMONIZZATA NEGLI ULTIMI ANNI MA RIMANE UN MATERIALE INDISPENSABILE. PER QUESTO MOTIVO DEVE ESSERE INTEGRATA NEL PROCESSO DI TRANSIZIONE ECOLOGICA CHE STA COINVOLGENDO SEMPRE PIÙ SETTORI. A ECOMONDO 2024 ABBIAMO INCONTRATO MICHELE PETRONE, AMMINISTRATORE DELEGATO DI ALIPLAST, CHE CI HA PARLATO DEL PERCORSO VIRTUOSO INTRAPRESO DALL’AZIENDA NEL RICICLO E NELLA RIGENERAZIONE DEI RIFIUTI PLASTICI.
Aliplast è sempre protagonista a Ecomondo. Come vi siete presentati quest’anno? Su quali progetti avete focalizzato l’attenzione?
A Ecomondo siamo presenti a fianco della capogruppo Herambiente, per dimostrare che il settore del riciclo delle plastiche è un pilastro fondamentale della transizione ecologica. Siamo convinti del nostro ruolo chiave in questa rivoluzione, infatti stiamo realizzando nuovi investimenti, come la costruzione di un innovativo impianto per il riciclo delle plastiche rigide a Modena e l’ampliamento dell’impianto di Novara. Con queste iniziative, puntiamo a rispondere alla crescente richiesta di materiali riciclati. Oggi, Aliplast fornisce una capacità produttiva di circa 100.000 tonnellate, destinata a rad -

doppiare entro il 2028, un’evoluzione necessaria dato il crescente interesse del mercato per soluzioni sostenibili. Crediamo fermamente che questi sforzi non solo contribuiranno a rendere il nostro ambiente migliore, ma ci posizioneranno anche come leader nel settore, permettendoci di contribuire in modo significativo alla riduzione dei rifiuti plastici a livello globale.
Nell’ambito degli imballaggi, quali sono i settori chiave per Aliplast? Attualmente ci concentriamo su due principali tipologie di plastiche: PET e LDPE, che costituiscono il 90% del nostro business. Con questi materiali serviamo principalmente il settore alimentare, della cosmetica e quello dell’imballaggio in generale, oltre ai settori edile e agricolo. Con i nostri prodotti di altissima qualità, che non si limitano al solo riciclo e rigenerazione delle plastiche, ma comprendono anche prodotti finiti come lastre in PET e film per imballaggio, ci siamo distinti dai nostri competitor. Spesso ci confrontiamo con operatori molto verticalizzati, ma noi abbiamo scelto una strategia di differenziazione che ci ha spinto a esplorare nuovi settori. L’impianto di Modena è la concretizzazione di questa filosofia, che ci sfida sia per i materiali trattati sia per le opportunità che ci offre, come guardare a settori come l’automotive e le apparecchiature elettroniche, che in futuro dovranno impiegare plastiche riciclate.
Lo scorso settembre, Aliplast è stata protagonista alla Milano Beauty Week. Ci può parlare di questo progetto?
Si tratta di un’iniziativa entusiasmante che si inserisce perfettamente nella nostra mission degli ultimi anni: vedere i rifiuti come risorse. Abbiamo aggiunto anche “per il bello”, riferendoci al settore beauty. La collaborazione con Cosmetica Italia, iniziata qualche anno fa, ci ha portato a definire le linee guida per un imballaggio cosmetico sostenibile e riciclabile. Le abbiamo poi realizzate, coinvolgendo tutti i partner per dare vita a un flacone per olio micellare che abbiamo anche replicato a Ecomondo. Noi, l’imbottigliatore, l’etichettatore e il produttore del cosmetico ci siamo uniti per seguire le linee guida e inviare un messaggio importante: la cosmetica deve essere sempre più sostenibile. Questo progetto non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per guardare al futuro, cavalcando l’entusiasmo che ha unito tutti i partecipanti e dimostrando che anche nel settore cosmetico è possibile fare innovazione partendo dai rifiuti.
Qual è stato il riscontro avuto nel settore cosmetico?
Abbiamo ricevuto un riscontro estremamente positivo. Aliplast è partner della Milano Beauty Week sin dall’inizio dell’iniziativa. Abbiamo combinato due aspetti fondamentali: Aliplast e il progetto Scart, che trasforma gli scarti di imballaggio in opere d’arte. Il riscontro maggiore è stato l’armonia tra la nostra azienda e questo progetto, che ci ha permesso di trasmettere il messaggio che i rifiuti hanno un lato bello. In particolare, il corretto conferimento dei rifiuti al riciclo ottimizza il flusso. Quest’anno, abbiamo creato il Duomo di Milano utilizzando materiali

di scarto dei prodotti cosmetici. La plastica, pur essendo stata spesso demonizzata, rimane un materiale fondamentale e va utilizzato correttamente.
Alla luce del suo recente ingresso in Aliplast come Amministratore Delegato, quali sono i suoi obiettivi per il futuro e le strategie a lungo termine? Il ruolo che mi è stato conferito mi rende orgoglioso e carico di responsabilità. Aliplast sta portando avanti un piano di sviluppo che prevede investimenti fondamentali per tutto il Gruppo Herambiente. Il nostro obiettivo è valorizzare le potenzialità di tutte le persone che lavorano in Aliplast, che oggi sono oltre 400, con un aumento di 100 unità grazie ai nuovi investimenti. Gli obiettivi nel piano industriale riguardano tre ambiti: approvvigionamento, produzione e vendite. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, vogliamo fidelizzare ulteriormente la clientela, garantendo lo stock qualitativo che ci ha sempre distinto. In produzione, puntiamo a migliorare l’efficacia, ma anche la capacità di mettere alla prova i vari comparti. Per le vendite, l’obiettivo è ampliare la nostra rete con partnership, anche con grandi gruppi, consolidando la nostra presenza in Italia e all’estero, anche in risposta a normative che stanno favorendo la richiesta di materiale riciclato. Attualmente, il 60% dei nostri clienti è italiano, mentre il 40% è internazionale. La nostra missione è applicare correttamente le normative per dare una spinta decisiva al settore del riciclo, che dovrà essere uno dei principali protagonisti della transizione ecologica.

Imballaggi compostabili per bustine di tè
Vicentini 1920 S.r.l è un’azienda italiana a conduzione familiare, fondata all’inizio del ventesimo secolo. Inizialmente fornitrice di dolciumi in Europa, la passione per i prodotti di qualità è stata tramandata per quattro generazioni della famiglia Vicentini e la stessa attenzione si applica alla sua gamma di tè e infusi.
Il marchio Regina Di Fiori di Vicentini offre una linea di tisane in pratiche ed eleganti confezioni per il consumatore. Le bustine di tè sono avvolte singolarmente, per garantire che il loro aroma sia protetto ed evitare che il prodotto venga toccato da più persone. Oggi, Vicentini utilizza un film compostabile NatureFlex™ per mantenere la qualità del suo tè lungo tutta la filiera. L’involucro preserva gli aromi e i sapori di ogni singola bustina di tè e il suo sapore delicato. Ciò è particolarmente importante nelle scatole di aromi misti, poiché è necessario evitare la contaminazione incrociata e proteggere ogni aroma delicato fino a quando non raggiunge il consumatore. Oltre a essere utili, queste confezioni singole, dopo l’utilizzo possono essere compostate insieme alle bustine di tè. I film NatureFlex™ sono prodotti da polpa di legno rinnovabile, raccolta da piantagioni gestite in modo responsabile. I film soddisfano tutti gli standard per il compostaggio industriale, inclusi UE (EN13432) e USA (ASTM D6400). Oltre a essere compostabili industrialmente, sono anche certificati per il compostaggio domestico secondo il protocollo OK Compost Home o da Din Certco / ABA per gli standard di compostaggio domestico francesi o australiani. I tè Vincentini comprendono anche un’etichetta di cartone collegata al filtro che può essere compostata insieme alla pellicola per offrire una confezione completa. Tutti questi elementi sono stati attentamente considerati per il raggiungimento dei loro obiettivi aziendali per l’ambiente. Marco Vicentini, CEO di Vicentini 1920 S.r.l, ha commentato: “NatureFlex™ offre tutte le proprietà tecniche di cui il nostro imballaggio ha bisogno per proteggere i sapori e gli aromi. Inoltre, la pellicola funziona bene sulla nostra macchina confezionatrice. Per soddisfare entrambi questi elementi chiave, ma anche per essere compostabile, sia a casa che a livello industriale, NatureFlex™ ci fornisce la soluzione di imballaggio completa”.




Djazagro porte aperte per l’agroalimentare in Nord Africa
Quali sono le novità dell’edizione 2025? Quanti espositori e visitatori sono attesi?
L’edizione 2025 di Djazagro promette di essere più dinamica che mai, evidenziando le principali tendenze emergenti del settore agroalimentare. Riunirà 600 espositori provenienti da 28 Paesi e circa 23.000 visitatori professionali. Tra le varie attività in programma, ci sarà Djaz’Pack, uno spazio creato nel 2024 e dedicato alle innovazioni nel packaging, pilastro essenziale della filiera agroalimentare. Il concorso Djaz’Innov, invece, tornerà per la sua quarta edizione per premiare le iniziative più audaci e capaci di stimolare la crescita del
DJAZAGRO, IN PROGRAMMA DAL 7 AL 10 APRILE 2025 AL SAFEX EXHIBITION PARK DI ALGERI, RAPPRESENTA PER LE AZIENDE ITALIANE DEL SETTORE AGROALIMENTARE UN’IMPORTANTE OPPORTUNITÀ DI ESPANSIONE DEL PROPRIO BUSINESS IN NORD AFRICA. L’ALGERIA, CON UN MERCATO DA 14 MILIARDI DI EURO E 45 MILIONI DI CONSUMATORI, COSTITUISCE INFATTI UN TERRENO FERTILE PER LA COOPERAZIONE TRA I DUE PAESI. NE ABBIAMO PARLATO CON CHANTAL DE LAMOTTE, DIRETTRICE DEL SALONE.
mercato agroalimentare algerino. L’Agora des Experts, crocevia di idee, proporrà un ricco programma di conferenze tenute da specialisti del settore. In collaborazione con Agroligne, uno dei principali organi di in-
formazione agroalimentare in Africa e a livello internazionale, e Nutrimarketing, azienda esperta in tendenze alimentari e innovazioni nutrizionali, questo spazio metterà in luce le questioni chiave del settore agroalimentare.

A livello tematico, quale sarà il filo conduttore dell’edizione 2025?
Questa fiera, sempre fedele al suo ruolo di catalizzatore di opportunità, continua ad aprire nuove prospettive, fondendo innovazione e know-how tradizionale e rafforzando le partnership strategiche che fanno crescere il settore in tutta la regione. L’edizione del 2025 metterà in risalto l’innovazione e la sostenibilità nel settore agroalimentare, con particolare attenzione alle nuove tecnologie, alla transizione ecologica e alle tendenze emergenti di questo mercato.
Può parlarci delle iniziative Agora des Experts e Djaz’Innov?
L’Agora des Experts è uno spazio di discussione in cui esperti algerini e internazionali condivideranno le loro competenze su argomenti chiave quali la sicurezza alimentare, l’esportazione in Africa, il riciclo e molto altro. Djaz’Innov metterà in evidenza, invece, le innovazioni più significative in termini di macchinari, ingredienti, imballaggi e qualità/ sicurezza alimentare. I prodotti selezionati godranno di grande visibilità tra i visitatori e la stampa.
Cosa può dirci, invece, a proposito di Djaz’Pack? Il settore dell’imballaggio e del confezionamento è molto presente a Djazagro, infatti rappresenta circa il 25% degli espositori. Si tratta, inoltre, di un importante tema di interesse per i professionisti, in considerazione delle sfide che il settore deve affrontare. Djaz’Pack vuole essere un progetto con molteplici obiet-
tivi: informare i professionisti, puntare i riflettori sugli sviluppi del settore in Algeria e, attraverso i nostri partner, identificare le iniziative e le opportunità presenti in Algeria per i protagonisti del confezionamento agroalimentare. Affronteremo ovviamente il tema della circolarità, concentrandoci sui pilastri rappresentati dalle 3 R: riciclo, riutilizzo e riduzione.
Come si è evoluto il settore agroalimentare algerino e qual è la sua situazione attuale?
Il comparto agroalimentare è il secondo settore industriale del Paese, dopo quello degli idrocarburi, con un valore di 14 miliardi di dollari e una crescita media annua del +7%.
Si tratta di un settore promettente e in rapida espansione. Negli ultimi anni, infatti, ha compiuto notevoli progressi, occupando un posto sempre più importante nella fornitura di prodotti alimentari di base (farina, latte, zucchero, oli, ecc.) al mercato nazionale.
Da tempo le autorità pubbliche hanno attuato una politica di promozione della produzione locale, ad esempio vietando l’importazione di determinati prodotti finiti. Ciò ha creato numerose opportunità di investi -
mento in questo settore in forte espansione. Il settore cerealicolo è il mercato leader dell’agroalimentare algerino (grazie alla produzione di couscous, semola, farina, pasta, ecc.). Seguono le filiere del latte, dell’acqua e delle bevande. Il consumo alimentare si basa in larga misura su cereali e latticini, con un aumento dei prodotti biologici e una crescente consapevolezza sul tema della sicurezza alimentare. Stanno emergendo importanti prospettive di esportazione sfruttando la qualità e la natura biologica dei prodotti dell’agricoltura sahariana, offrendo così ulteriori opportunità commerciali ai Paesi africani e non solo. Ma per questo motivo, il packaging alimentare resta un elemento chiave nello sviluppo dell’industria agroalimentare algerina e nella sua volontà di esportare all’estero una parte della sua produzione.
Quali opportunità può offrire Djazagro ai fornitori italiani di tecnologia? Quale sarà la presenza italiana alla fiera?
L’Italia è uno dei principali Paesi espositori di Djazagro. Le aziende italiane troveranno un mercato in crescita, in particolare nei settori dell’imballaggio, del confezionamento e delle macchine alimentari.


L’Algeria investe nella modernizzazione delle infrastrutture produttive, creando così opportunità per i fornitori di macchinari, tecnologie di processo e imballaggi innovativi. Djazagro rappresenta una piattaforma strategica per rafforzare le partnership industriali tra Italia e Algeria.


SPS Italia viaggio nell’industria smart e sostenibile

La fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile, appuntamento di riferimento in Italia per scoprire le tecnologie abilitanti per la fabbrica e confrontarsi sulla trasformazione green e digitale del manifatturiero, è a Parma dal 13 al 15 maggio 2025. Nei padiglioni 3, 5 e 6 prodotti e soluzioni dei principali fornitori di componenti e sistemi per l’automazione industriale, robotica, meccatronica, digital&software, tecnologie per lo smart manufacturing e Industria 5.0. Tra i padiglioni 4, 7 e 8 si snoda invece il Digital District, un percorso espositivo dinamico con
CON 6 PADIGLIONI ESPOSITIVI E 800 ESPOSITORI ATTESI, SPS ITALIA SI PREPARA ALLA TREDICESIMA EDIZIONE, A PARMA DAL 13 AL 15 MAGGIO 2025, PER SCOPRIRE LE TECNOLOGIE ABILITANTI PER LA FABBRICA E CONFRONTARSI SULLA TRASFORMAZIONE GREEN E DIGITALE DEL MANIFATTURIERO. RIFLETTORI PUNTATI SU AUTOMAZIONE, DIGITALE, AI E COMPETENZE.
demo funzionanti e casi applicativi di Industrial IT & AI, Start Up e Education. Qui i fornitori di software industriale e i big player del digitale presentano le loro soluzioni tecnologicamente più avanzate. Il visitatore potrà incontrare le aziende leader specializzate in software e sistemi
per l’industria, cybersecurity, condition monitoring, analisi dei big data, blockchain, intelligenza artificiale, IIoT, cloud industriale, realtà aumentata. Completa l’area lo spazio “Focus AI” per l’implementazione e l’esplorazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore industriale.
SPS ITALIA ON TOUR
Pescara, Treviso e Salerno sono i distretti scelti per SPS Italia On Tour 2025, il percorso di avvicinamento a SPS Italia che in tre tappe incontra l’industria per parlare di automazione e digitale. Per ciascun appuntamento un focus tecnologico e applicativo definito sulle esigenze e le eccellenze della manifattura in collaborazione con il territorio.
• Pescara, giovedì 20 febbraio - Aurum, Sala D’Annunzio “Piattaforme aperte, integrate e scalabili per una manifattura future-proof sicura, resiliente e flessibile”
• Treviso, martedì 11 marzo - Camera di Commercio di Treviso-Belluno “Le tecnologie abilitanti per la fabbrica 5.0 intelligente e sostenibile”
• Salerno, mercoledì 9 aprile - Stazione Marittima di Zaha Hadid “Le condizioni per lo sviluppo della fabbrica umano-centrica”
Le tavole rotonde offrono un’opportunità unica alla rete nazionale degli Istituti tecnici: i seminari sono fruibili per tutti gli studenti tramite LIM, con la possibilità di interagire direttamente con i protagonisti dell’Industria. Un’esperienza per riprogettare la didattica e aiutare i ragazzi a comprendere le caratteristiche del manifatturiero e definire il proprio progetto di vita.
ACADEMY E EDUCATION ON TOUR
SPS Italia da sempre dedica attenzione e numerose iniziative alla sfera della formazione, costituendo un
vero ponte tra scuola e industria. A partire da aprile 2025 Education on Tour vuole favorire il dialogo tra gli espositori di SPS Italia e il mondo accademico, la divulgazione delle opportunità professionali in ambito industriale per le nuove generazioni e il matchmaking tra fornitori di tecnologie e ragazzi. Il primo appuntamento è il 2 aprile all’Università di Siena. Restano inoltre le iniziative dedicate durante la manifestazione: Lezioni in fiera, che consente agli studenti di Università e Istituti Superiori di partecipare a lezioni live direttamente agli stand degli espositori e l’area Education, nel padiglione 8, che mira a fare formazione e promuovere interesse verso le professioni emergenti affrontando il mismatch delle competenze.
POSITION PAPER
Progetto promosso da SPS Italia in collaborazione con il Comitato Scientifico della manifestazione, composto da oltre 180 membri tra realtà produttive e mondo accademico, che fornisce alle aziende italiane linee guida utili per orientarsi nel panorama delle tecnologie innovative. L’iniziativa, fino ad ora presentata in volumi disponibili online (spsitalia.it/it/position-paper), si evolve in una nuova formula con contenuti più immediati e fruibili. Tech ‘n go diventa così un appuntamento tematico che, per iniziare, si articolerà in quattro macro argomenti: nuove competenze per le fabbriche digitali e le skill di automazione; percorso verso la Sostenibilità col supporto delle tecnologie di automazione IT/

OT; Cybersecurity e Data Protection nel Contesto Industriale; IA, Big Data e impatto sui modelli di business. Al termine dei rilasci, capitoli descrittivi più consistenti andranno a costituire il Position Paper 2025.
SPS ITALIA UP CHALLENGE
La competizione per Start-up e PMI innovative che valorizza idee creative e realizzabili in ambito tecnologico e applicativo, in grado di generare un impatto positivo sulla società e di promuovere un’evoluzione dei modelli di business sostenibili. L’iniziativa offre alle aziende emergenti l’opportunità di candidarsi con i propri progetti (le selezioni sono aperte fino al 7 febbraio) per incontrare nuovi clienti e possibili partner. Le tre finaliste infatti potranno partecipare gratuitamente a SPS Italia 2025 con uno stand attrezzato nell’area Start-up della manifestazione. Tra queste, la vincitrice sarà annunciata in occasione di un evento dedicato in fiera.
SHE SPS ITALIA
La community che raccoglie e diffonde storie di mentorship al femminile nel campo dell’automazione industriale, mettendo in risalto le opportunità legate alle tecnologie e alle figure professionali emergenti. Un progetto educativo e divulgativo che negli ultimi anni ha creato collaborazioni con associazioni, docenti universitarie e comunità di riferimento, unite dalla volontà di promuovere il cambiamento e colmare il gender gap. L’iniziativa, partita rivolgendosi al network di SPS Italia raccontando storie, interviste, esperienze e conoscenze di donne nel mondo delle tecnologie per l’industria, si è ampliata negli anni con incontri di networking tra professioniste nelle sedi di aziende che promuovono gli stessi valori, capaci di ispirare le nuove generazioni e ripensare il futuro rispetto alla diversità di genere. Tavoli di lavoro e incontri sono organizzati anche durante la fiera a Parma, con la partecipazione di associazioni, gruppi e imprenditrici tra i quali Steamorienta, Women in 3D Printing, Women in engineering, Steamiamoci, Women in Action, AHK, Arter Emilia Romagna. Il primo giorno di fiera torna anche l’evento “SHE SPS Italia Award” che premia le migliori 4 memorie ricevute dagli espositori.
BBTech Expo l’innovazione nell’industria del beverage
BBTech Expo, organizzato da Italian Exhibition Group dal 16 al 18 febbraio alla Fiera di Rimini, torna insieme a Beer&Food Attraction con la migliore offerta espositiva della filiera tecnologica del Beverage e della Birra, dando vita a un’unica grande manifestazione che abbraccia l’intera Beverage Industry.
BBTech Expo e Beer&Food Attraction si confermano hub europei di riferimento per i professionisti del settore, grazie alla partecipazione di 600 aziende espositrici provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Germania, Regno Unito, Spagna e Belgio. Nel complesso, un’occasione di business e networking che, grazie alla collaborazione con ICE Agenzia e Ministero Affari Esteri, attira quest’anno 130 buyer esteri da 47 Paesi, con una forte presenza europea, rappresentata da Spagna, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia e, a livello extra-europeo, soprattutto dal Canada.
Un’esposizione ricca e specializzata – con un focus dedicato ad ogni fase della filiera:

materie prime, tecnologie di produzione, filling & packaging, attrezzature per la spillatura, sistemi di analisi e servizi – conferma BBTech Expo come il palcoscenico ideale per scoprire le ultime innovazioni e incontrare i protagonisti del settore.
Alla Beer&Tech Arena, punto di riferimento
per l’innovazione e il confronto nel settore birrario, si tengono una serie di talk su tematiche strategiche e di grande attualità. Lunedì 16 febbraio, alle 16.15, il dibattito “Per una filiera più efficiente” punta i riflettori su un tema centrale per migliorare la sostenibilità e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Il 17 febbraio alle 11.45, il CERB-Centro di Ricerca per l’eccellenza della Birra affronta uno dei trend in maggiore espansione con “Birra analcolica: produzione e controllo di qualità”, un focus sugli aspetti tecnici e qualitativi di un segmento in forte crescita. Il 18 febbraio alle 12, l’Università degli Studi di Udine propone “Nuovi approcci e futuri scenari per i microbirrifici artigianali”, analizzando sfide e opportunità per i piccoli produttori in un mercato sempre più competitivo. Subito dopo, alle 13.30, Unionbirrai tiene l’incontro “Fare cultura della birra, sul serio! Tra formazione, scuola e territorio”, un approfondimento sul ruolo della formazione nel diffondere la cultura brassicola e creare nuove opportunità per il settore.
I vini No-Low alcohol debuttano a Vinitaly
Parte il progetto pilota che amplia i contenuti di Vinitaly 2025, con i vini No-Low alcohol (NoLo) che entrano ufficialmente nell’offerta della 57^ edizione del Salone internazionale dei vini e distillati in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile.
L’annuncio è stato fatto a Jeddah dai vertici della Spa fieristica nel corso della masterclass “Italian Grapes
Reimagined: an Alcohol free Tasting Experience” totalmente a base di vini dealcolati e cocktail zero alcohol, realizzata da Vinitaly in occasione della tappa promozionale dell’Amerigo Vespucci. Un evento-prologo che si inserisce nel piano di sviluppo della manifestazione che punta così a completare gli

asset dell’unico brand fieristico di promozione del vino Made in Italy.
Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “Vinitaly è crocevia delle tendenze che da sempre intercetta, monitora e analizza al fine di potenziare servizi e contenuti per le nostre aziende espositrici e per il settore. In questa ottica, da quest’anno, i vini NoLo entrano per la prima volta nel programma della rassegna per potenziare il ruolo di Vinitaly, che apre nuovi mercati e affronta le sfide dell’evoluzione della domanda”.
“Il progetto pilota che va dal prodotto alla formazione fino alla tecnologia dedicata – ha proseguito il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini – si consoliderà nelle prossime edizioni diventando strutturale. L’obiettivo è di rappresentare un mercato complementare ai vini di denominazione in forte crescita su scala globale e di potenziare la competitività di Vinitaly in una fase di profonda trasformazione del settore”. Ad oggi il programma ‘dealcolato’ di Vinitaly 2025 contempla due focus: “Zero alcol e attese del mercato” (8 aprile) e “Tecnologia 0.0: produzione e innovazione a confronto” (9 aprile) realizzati in collaborazione con Unione Italiana Vini e con il supporto dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly per la lettura dell’evoluzione di questo segmento del mercato. Sul fronte espositivo, Vinitaly 2025 presenterà una enoteca dedicata ai vini dealcolati, con un banco mescita esclusivo e con i vini NoLo protagonisti anche nei cocktail del padiglione Mixology.

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GreenPlast il futuro sostenibile della plastica
GreenPlast 2025 si prepara ad essere l’evento chiave dell’anno per chi guarda al futuro sostenibile della plastica. Dal 27 al 30 maggio 2025, Milano ospiterà una mostra-convegno che offrirà un’occasione unica per scoprire tecnologie all’avanguardia, confrontarsi con esperti internazionali e approfondire le tendenze che stanno trasformando il settore. Impianti, materiali e tecnologie di trasformazione saranno protagonisti assoluti, offrendo ai partecipanti una visione completa e ispiratrice sulla sostenibilità della plastica. Nonostante le sfide globali attuali, GreenPlast 2025 si consolida come un punto di riferimento per l’industria della plastica sostenibile. Il numero di iscritti e lo spazio espositivo venduto sono in linea con l’edizione 2022, quando il contesto economico era sicuramente più favorevole e la voglia di ritorno alla normalità dopo il covid sosteneva tutte le manifestazioni fieristiche. Ad oggi si sono ampiamente superati i 100 espositori e raggiunto 4.000 metri quadrati di area espositiva netta. Ciò conferma il continuo interesse e supporto da parte del settore. Mario Maggiani, CEO di Promaplast, società organizzatrice della manifestazione, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di vedere GreenPlast 2025 consolidarsi come evento di riferimento per l’industria della

plastica sostenibile. Questo traguardo è il risultato di un impegno incessante e della capacità di anticipare le necessità di un mercato in continua trasformazione”. La promozione di GreenPlast 2025 è già a pieno regime. Il team di Promaplast è impegnato nei principali eventi del settore, tra cui: Mecspe (Bologna, 5-7 marzo); Plastimagen (Città del Messico, 11-14 marzo), Plastico Brasil (San Paolo, 24-28 marzo), PRSE (Amsterdam, 1-2 aprile), Chinaplas (Shenzhen, 15-18 aprile), SPS (Parma, 13-15 maggio).
Inoltre, grazie alla collaborazione con ICE Agenzia, sono state organizzate delegazioni di qualificati top buyer provenienti da Medio Oriente, Nord Africa, Europa centro-orientale e Balcani. Questo impegno mira a garantire una platea internazionale di alta qualità, promuovendo il networking e la creazione di nuove opportunità di business. Parallelamente, l’organizzazione sta selezionando relatori di spicco per il convegno Shaping a Sustainable Future for Plastics, che si terrà in concomitanza con l’evento espositivo. I protagonisti? Non solo costruttori di macchine ma anche trasformatori, produttori di materie prime, docenti universitari e ONG che presenteranno le ultime novità su sostenibilità, legislazione, innovazione produttiva e tecnologia.
Focus su materiali e ricerca a IPACK-IMA 2025
Tra le sfide più significative del mercato del packaging, industria impegnata da anni nella ricerca di soluzioni sostenibili, spicca lo studio sui materiali. Al packaging design innovativo, che riduce il materiale e gli ingombri abbattendo le emissioni di C02 e la produzione di rifiuti, si associa la ricerca di imballaggi sempre più green ma capaci di assicurare lo stesso potenziale di

protezione in qualunque mercato siano inseriti. Di innovazione nei materiali per il packaging si parlerà a IPACK-IMA, in programma a Fiera Milano Rho dal 27 al 30 maggio 2025: oltre 200 le aziende che arricchiranno l’offerta con proposte specializzate sul fronte dei materiali ecofriendly e smart, capaci di rispondere a esigenze di sostenibilità e razionalizzazione produttiva.
Un patrimonio che verrà nuovamente valorizzato, nei singoli stand all’interno della manifestazione, con il brand IPACKMat – Packaging Materials for Product Development, progetto che mira a rendere facilmente identificabili tra i padiglioni espositivi le aziende che propongono – in esclusiva o in abbinamento con macchinari e impianti – materiali di imballaggio primario, secondario e terziario. Main partner di IPACK-Mat è CONAI, che ha rinnovato il proprio interesse a patrocinare il progetto in veste di sponsor.
Dai materiali che garantiscono food waste e food security, la connessione con il
mondo delle certificazioni è inevitabile e necessaria. Ecco perché verrà riproposta la sezione espositiva Ipack Ima Lab – Solutions for Product Testing & Certification, realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano Imballaggio con lo scopo di dare spazio a laboratori, Istituti di certificazione e ricerca specializzati in verifiche di qualità e conformità legate a normative MOCA, materiali e oggetti che possono venire a contatto con gli alimenti. Una scelta ricaduta sulle aziende che garantiscono i più rigorosi standard qualitativi, concreto supporto alla fase R&D. Una rete di aziende selezionate e accreditate per la realizzazione di test specifici sulle proprietà di barriera dei materiali, che avranno non solo uno spazio dedicato, con stand ad hoc, ma anche la possibilità di ritagliarsi uno speech di presentazione nel palinsesto eventi di manifestazione. Ipack Ima Lab si configura dunque come un vero e proprio laboratorio all’avanguardia per il packaging all’interno di IPACK-IMA.
Innovazione responsabile e creatività a Packaging Première
Packaging Première & PCD Milan non è solo una vetrina di riferimento per il packaging, il design e l’innovazione responsabile, ma anche un’occasione importante per vivere tre giorni ricchi di appuntamenti, dibattiti e ispirazioni con i massimi esperti del settore e brand di rilevanza globale. Lara Castagna, Head of Event di Packaging Première & PCD Milan ha sottolineato: “Packaging Première & PCD Milan rappresenta un’occasione unica per esplorare le tendenze che stanno ridefinendo il mondo del packaging. Quest’anno ci spingiamo oltre i confini tradizionali, unendo tecnologia, creatività e sostenibilità, per ispirare tutti coloro che con il proprio lavoro quotidiano contribuiscono alla significativa evoluzione di questo settore”. Dal 13 al 15 maggio 2025, nella sala conferenze principale all’interno del padiglione, saranno protagonisti marchi come Lancôme, Twinings e Xerjoff, per citarne alcuni, che accompagneranno gli spettatori in un viaggio nei nuovi trend del design, della sostenibilità, del lusso, dei materiali e della tecnologia. Inoltre,
verrà allestita un’ulteriore sala conferenze, che si trasformerà in un vero e proprio “ring” per il dibattito sugli hot topics del momento, con l’obiettivo di scoprire le sfide e le opportunità del futuro. Ogni giornata sarà dedicata a uno dei tre pilastri di Avant-Garde, l’iniziativa di Packaging Première volta a ridefinire il concetto di packaging design: sostenibilità (13 maggio), materiali innovativi (14 maggio), design (15 maggio). Anche quest’anno, Avant-Garde presenterà una selezione esclusiva di progetti all’avanguardia, offrendo una panoramica sulle

Host sbarca in Arabia Saudita
La manifestazione si terrà a Riad e porterà nell’area GCC il format unico di HostMilano, in collaborazione con uno dei più autorevoli organizzatori di eventi dedicati al Food Service nella regione. L’Arabia Saudita rappresenta un mercato in forte espansione per il settore dell’ospitalità. Il Paese è al centro di una trasformazione epocale guidata dalla Vision 2030, con massicci investimenti infrastrutturali e un potenziamento del settore turistico che mira a creare oltre 300 mila nuove camere d’albergo entro il 2030, molte delle quali destinate a strutture di lusso. L’Arabia Saudita prevede di accogliere 150 milioni di turisti entro la stessa data, ponendosi come mercato strategico per l’ospitalità professionale.
Ecco perché Fiera Milano ha siglato un accordo con Semark, leader saudita nell’organizzazione di eventi nel settore Food Service, per portare a Riad a partire dal 2026 il format unico di HostMilano in una nuova partnership che andrà a rafforzare e rappresentare l’industria dell’ospitalità anche in altri mercati di grande potenziale come quello Saudita. La collaborazione con Semark, parte del prestigioso Gruppo Al Rajhi, garantisce solide basi di successo grazie alla consolidata esperienza del partner saudita nel promuovere eventi di alto profilo. Con queste premesse, la partnership valorizzerà il potenziale di
innovazioni più recenti che stanno plasmando il futuro del settore. La giuria, composta da rinomati esperti, sta ricevendo le ultime candidature per poter procedere poi alla valutazione e selezione dei nuovi progetti che saranno in mostra a Packaging Première & PCD Milan in un’area dedicata. Tra le novità più attese, l’interpretazione dell’Art Gallery a cura degli artisti Andrea Filippi e Gabriele Moschin, esperti nell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle loro opere, a cui è stata affidata la visione creativa di Packaging Première & PCD Milan 2025. Seguendo il fil rouge dell’edizione, “From AI to AI, dall’Intelligenza Artificiale all’Immaginazione Aumentata”, l’Art Gallery porterà i visitatori alla scoperta di un nuovo approccio metodologico per superare le applicazioni convenzionali di questa tecnologia nel campo dell’arte e del design, grazie ad una selezione di artwork realizzati da artisti e studenti che uniscono sapientemente Intelligenza Artificiale, natura e packaging.
crescita previsto per i prossimi anni nel mercato dell’ospitalità professionale in Arabia Saudita e i Paesi GCC. Secondo dati di ExportPlanning, in termini di interscambio UE-GCC, i settori di HostMilano hanno generato 1,31 miliardi di euro nel 2023, un valore che salirà a 1,6 miliardi di euro nel 2027 grazie a un CAGR del 6,2%. Con 455,9 milioni di euro (598,9 milioni nel 2027, CAGR +7,1%), l’Arabia Saudita è il secondo mercato, preceduta solo dagli Emirati Arabi Uniti con 612,2 milioni di euro (791 milioni nel 2027, CAGR +6,6%). Riguardo in particolare all’Italia – Paese leader in diversi comparti – sempre secondo Export Planning l’Arabia Saudita vanta il più rilevante interscambio commerciale di prodotti rappresentati a HostMilano, per un valore di 167,9 milioni di euro nel 2023 e destinato a crescere fino a 190,7 milioni di euro nel 2027. In termini di singoli settori, l’Arabia Saudita è il più grande mercato GCC di destinazione per il Food Service Equipment (100,5 M€ nel 2023, 110,5 M€ nel 2027) e per le Attrezzature per la panificazione e la pasticceria (18,7 M€ nel 2023, 20,0 M€ nel 2027), e il secondo per Arredo e Tavola (14,2 M€ nel 2023, 17,3 M€ nel 2027) e per le Macchine da caffè e il Vending (34,5 M€ nel 2023, 42,9 M€ nel 2027). Settori che attendono espositori a visitatori a Host 2025, a fieramilano – Rho dal 17 al 21 ottobre 2025.
AGENDA
I nostri appuntamenti per il 2025/2026

Rimini
16-18 febbraio 2025
Fiera professionale per le tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
VINITALY
Verona
6-9 aprile 2025
Salone internazionale dei vini e distillati www.vinitaly.com

Algeri
7-10 aprile 2025
Fiera internazionale della filiera agroalimentare www.djzagro.com

Parma
13-15 maggio 2025
Fiera dell’automazione e del digitale per l’industria www.spsitalia.it

Milano
13-15 maggio 2025
Fiera del packaging di lusso www.packagingpremiere.it

Milano
27-30 maggio 2025
Fiera internazionale del processo e del packaging per il settore food e non food www.ipackima.com

Monaco di Baviera
15-19 settembre 2025
Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com

Bruxelles
16-19 settembre 2025
Fiera internazionale per le tecnologie di stampa di etichette e di imballaggi www.labelexpo-europe.com

Monte Carlo 29 settembre - 1 ottobre 2025
Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepackmonaco.com
HOST MILANO
Milano
17-21 ottobre 2025
Salone internazionale per il mondo Ho.Re.Ca e Food Service www.host.fieramilano.it
LABOTEC
Parma
28-29 ottobre 2025
Evento dedicato alle tecnologie per laboratori e analisi www.labotec.one

Rimini 4-7 novembre 2025
Evento europeo per la transizione ecologica, l’economia circolare e rigenerativa www.ecomondo.com
MARCA
Bologna 14-15 gennaio 2026
Salone internazionale della marca del distributore www.marca.bolognafiere.it

Berlino 4-6 febbraio 2026
Salone internazionale del settore ortofrutticolo www.fruitlogistica.com
CIBUS TEC
Parma
27-30 ottobre 2026
Salone dedicato alle tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande www.cibustec.it

Norimberga 10-12 novembre 2026
Fiera internazionale dei beni strumentali per l’industria delle bevande www.braubeviale.de



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