Food Machines n.2 - Novembre/Dicembre 2020

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FM Anno XXIV | N.

2 | Novembre/Dicembre 2020

Italian Food Technologies

FOOD MACHINES

Sicuramente Pilz. } Componenti } Sistemi } Servizi


DNA

I R O T A V O N DA IN

CON IL PATROCINIO DI

ISCRIVITI AL CONTEST CHE PROMUOVE, VALORIZZA E PREMIA LE MIGLIORI SOLUZIONI DI IMBALLAGGIO CHIUSURA ISCRIZIONI 29.01.2021

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CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI

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› Premio Carta Etica del Packaging

PER QUELLI PER CUI ETICA E INNOVAZIONE SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

› Premio Speciale Futuro

PER QUELLI CHE GUARDANO AVANTI, IMMAGINANO E PROGETTANO IL FUTURO DEL PACKAGING

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FULL CIRCLE FROM PROCESSING TO BOTTLING

Processo, imbottigliamento, etichettatura, confezionamento. Per ogni fase di produzione, la sicurezza di un unico partner. Dalla primissima fase del ciclo produttivo fino al confezionamento in bancale, dalle apparecchiature standard, fino ai più elevati livelli di automazione d’impianti. I macchinari per la lavorazione di qualsiasi sostanza liquida del Gruppo Della Toffola sono i sistemi più completi e tecnologicamente avanzati che un’azienda possa trovare in commercio. Birra, vino, bevande in genere, latte e altri prodotti caseari, olio, salse e prodotti alimentari, prodotti chimici, cosmetici e farmaceutici. Per ogni settore, il Gruppo Della Toffola garantisce impianti sicuri, affidabili e di facile utilizzo. A ciò si aggiunge un servizio di assistenza e consulenza evoluto, puntale ed efficiente che da oltre 60 anni contraddistingue l’esperienza e la professionalità Della Toffola. In tutto il mondo. www.dellatoffola.it www.ave-technologies.com www.z-italia.eu


sommario

sommario

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24 Carni e salumi, luci e ombre sul settore

dossier 28 Key sectors in the global food industry 32 Positive trends in food processing 33 Packaging for organic products, how sustainable is it really?

primo piano 4

Digitalizzazione e nuovi trend nell’industria dolciaria Cama Group: delicatezza, velocità e precisione IMA, ottimizzazione dei processi e prodotti accattivanti

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spotlight 10 Sweet temptation 13 Delicacy, speed & precision by Cama Group 14 IMA, process optimization and appealing products

case history 34 Attuatori, componenti chiave nell’industria alimentare 35 Gruppo Happy sceglie Ferretto Group per rafforzare la logistica 36 Quomi e Sealed Air contro lo spreco alimentare 37 I motori ABB Food Safe vincono la sfida del lavaggio

aziende&strategie 38 Crai promuove la tradizione con la nuova linea Piaceri

mercato

FM

ITALIAN FOOD TECHNOLOGIES

54 Lattiero-caseario tiene il mercato interno e cresce l’export 55 Gelato 4.0, al via la digital transformation 56 Formaggi italiani, ottimismo per il prossimo futuro 57 Nel formaggio del futuro conservanti che fanno bene 58 Casearia Carpenedo, visione creativa e novità esclusive 39 Metal packaging on the front lines of tackling food waste

prodotti&tecnologie 42 Mettler Toledo accelera la distribuzione 44 Pilz, safety and security in un unico Sistema

46 La svolta green degli imballaggi alimentari

fatti&tendenze 20 Export e digitale, il passaporto per la crescita del food&beverage 22 L’e-commerce cresce oltre la pandemia

la rivista del latte

food&ambiente

18 Sostenibilità e sicurezza, consumatori sempre più consapevoli

FOOD MACHINES

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focus

eventi

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62 Meat-Tech guarda con fiducia al futuro Food Machines è parte del NETWORK

Grafica e impaginazione Amalia Pari

Stampa e confezione Ancora Arti Grafiche - Milano Costo produzione copia � 1,50

Rassegna Grafica

ANNO XXIII | N. 2 NOVEMBRE/DICEMBRE 2020

Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Stefano Legnani stefano.legnani@innovativepress.eu

Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 2 numeri all’anno + 4 Beverage Machines. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 40 � - Europa 70 �

Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu

Gestione Editoriale

Redazione Chiara Bezzi Chiara Riccardi

Via Teocrito 47 - 20128 Milano Tel. 02252071 - Fax 0227000692 info@innovativepress.eu

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Rassegna dell’imballaggio

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Beverage Machines

Editore Aut. Trib. di Milano n. 713 del 07/12/1996 Iscrizione al ROC n. 5836 © BEMA-EDITRICE Tutti i diritti sono riservati - È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati. La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n. 47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it



primo piano

Digitalizzazione e nuovi trend

NELL’INDUSTRIA DOLCIARIA

L’innovazione è un concetto che sta caratterizzando l’industria dolciaria e che permette agli attori del settore di guardare al futuro con ottimismo. Tra i trend che si sono affermati in questo ambito, la digitalizzazione e l’applicazione del concetto di blockchain sono sotto i riflettori, insieme al food pairing e alla valutazione sensoriale degli alimenti.

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a digitalizzazione ha cambiato radicalmente molti aspetti dell’industria dolciaria e dei prodotti da forno. È importante riconoscere che un atteggiamento di rifiuto all’interno delle aziende del settore riduce drasticamente le possibilità di andare incontro a un futuro di successo. Questa consapevolezza è stata gradualmente acquisita in modo più o meno capillare nell’industria dolciaria a livello globale.

LE OPPORTUNITÀ DELLA BLOCKCHAIN

Due concetti chiave, sempre più spesso citati anche nell’industria alimentare e nello specifico nell’industria degli snack e dei dolciumi, sono l’intelligenza artificiale (AI) e la blockchain. Carola K. Herbst, Project Manager del Food Center della DLG (German Agricultural Association), che è partner della manifestazione di settore ProSweets Cologne, afferma con convinzione: “Nessuna delle aziende del settore alimentare sarà in grado di evitare di abbracciare i concetti di blockchain e AI a

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lungo termine. La tecnologia blockchain permette di combattere la falsificazione, è efficiente e affidabile. È progettata per relazioni complesse con i partner. Inoltre, promuove la trasparenza all’interno della catena di approvvigionamento alimentare, aspetto che consente di costruire la fiducia dei consumatori nei prodotti e nei marchi. “È un elemento sempre più importante, specialmente perché viviamo in tempi in cui i consumatori sono meglio informati e più esigenti. Alcuni brand sono stati sviluppati nel corso di decenni e una tempesta di attacchi virtuali o la necessità di richiamare un alimento può distruggere l’immagine faticosamente costruita in un lasso di tempo brevissimo”. L’esempio della piattaforma IBM Food Trust dimostra che la blockchain è un’idea il cui momento – come diceva Victor Hugo – è ormai giunto. La rete basata sula blockchain può risalire in pochi secondi alla provenienza di un determinato alimento, al momento di raccolta o produzione e a quale supermercato è stato consegnato. Con l’aiuto della


tecnologie per il dolciario blockchain, è possibile conservare informazioni come il produttore, il percorso di trasporto, la temperatura di trasporto e di conservazione o la data di ven- dita raccomandata. Quindi, nel caso delle campagne di richiamo, è possibile tracciare rapidamente e in modo affidabile in quali regioni e supermercati sono stati consegnati i prodotti in questione. La rete Food Trust facilita anche la sostenibilità e la prevenzione degli sprechi in quanto tutti gli attori della filiera sono coinvolti – dall’agricoltore al fornitore e grossista, fino al rivenditore – tutti consapevoli di quanto coltivano, producono o devono ordinare e consegnare. Condividendo queste informazioni si evitano molti sprechi. IBM ha lanciato un progetto nell’agosto 2017, in stretta collaborazione con alcuni dei principali attori dell’industria alimentare, al fine di definire gli ambiti di ingresso della blockchain nelle sue catene di approvvigionamento per una migliore sicurezza alimentare. I primi progetti pilota, tra cui quello con Walmart negli Stati Uniti e in Cina o con Carrefour in Francia, hanno già dimostrato con successo come la tracciabilità dei prodotti alimentari possa essere salvaguardata utilizzando la blockchain.

L’ASSOCIAZIONE TRA ALIMENTI

L’abbinamento alimentare, o food pairing, sta riscuotendo un crescente interesse nell’ambito dell’industria dolciaria. L’uso di ingredienti e prodotti alimentari nelle ricette è cambiato negli ultimi anni. In virtù della tendenza alla naturalità o alla regionalità, le scelte dei consumatori ricadono sempre più su prodotti locali e stagionali. C’è una maggiore attenzione alle esperienze sensoriali e l’insolita combinazione di ingredienti che porta a un’esperienza armoniosa è in sintonia con lo zeitgeist. Un abbinamento alimentare di successo si verifica se l’esperienza sensoriale della combinazione di aromi è più forte della somma dei singoli componenti, cioè se si verifica un effetto sinergico. Il concetto di associazione tra alimenti non comprende solo aromi chiave come base per la combinazione, ma include anche ulteriori aspetti come il gusto, la consistenza e la sensazione in bocca. Molti fattori concorrono al raggiungimento di un risultato di successo. Anche una bassa concentrazione di una componente aromatica può già essere attiva a livello sensoriale o dominante in un prodotto. Il valore dell’aroma corrisponde al rapporto tra la concentrazione e la rispettiva soglia di percezione. Tuttavia, per determinare il valore dell’aroma, è necessario conoscere i valori soglia nel rispettivo solvente o nella ri-

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spettiva matrice alimentare. Il rilascio degli aromi (volatili) avviene in base alla loro specifica lavorazione, ovvero alla rottura fisica delle cellule per taglio, la temperatura a cui sono esposti o il comportamento della soluzione (caratteristiche idrofile o idrofobiche dei componenti dell’aroma) all’interno della matrice alimentare. Le caratteristiche della matrice alimentare e la solubilità e percezione degli aromi variano individualmente e dipendono anche dal comportamento masticatorio, dal movimento del cibo in bocca, dalla circolazione dell’aria e dal relativo trasporto retro-nasale delle molecole aromatiche alla mucosa olfattiva. L’applicazione del food pairing offre grandi potenzialità al fine di ridurre stimoli indesiderati o sapori sgradevoli, diminuire gli zuccheri e innovare il prodotto. Tuttavia, la tecnica dell’abbinamento alimentare è ancora un campo sperimentale.

LA VALUTAZIONE SENSORIALE

La valutazione sensoriale degli alimenti è una componente della qualità molto importante. Secondo il “Nutritional Report 2019” del Ministero federale tedesco dell’alimentazione e dell’agricoltura, per il 99% degli intervistati sul tema dell’alimentazione il gusto è il fattore essenziale. Questo si applica in particolare ai cibi premium come i dolciumi e gli snack. In questo ambito il gusto e la consistenza devono soddisfare le aspettative del consumatore senza limitazioni. Quindi, la valutazione sensoriale è uno strumento importante in termini di sviluppo e modifica del prodotto, nonché nell’ambito della garanzia di qualità. I consumatori empiricamente continuano ad acquistare prodotti alimentari solo se, oltre al concetto di costo e di prodotto, il piacere multisensoriale sperimentato in combinazione con l’aspetto, il gusto, l’aroma e la consistenza/ sensazione tattile soddisfa le aspettative personali. Pertanto, una valutazione sensoriale professionale degli alimenti, sia in termini di processo analitico con esperti formati sia nell’ambito della ricerca di mercato in collaborazione con i consumatori, è più importante che mai nel segmento dolciario, in particolare sullo sfondo di un ambiente altamente concorrenziale. Una valutazione sensoriale che porta allo sviluppo di ricette e i profili dei prodotti in un modo che non si adatta ai bisogni del consumatore e che adegua il prodotto a disposizioni molto rigide, alla fine non soddisferà le reali esigenze dei consumatori. Fonte: www.prosweets.com

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primo piano

Cama Group

delicatezza, velocità e precisione La fornitura di marshmallow ricoperti di cioccolato in Perù è in buone mani grazie alle soluzioni di confezionamento secondario BTG di Cama Group.

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on il loro sottile e delicato rivestimento, i marshmallow ricoperti di cioccolato rappresentano una sfida interessante dal punto di vista del packaging, resa ancora più ardua dalla velocità e dal volume con cui vengono normalmente prodotti. Invece di limitare la produzione per adeguarsi alle capacità delle macchine per il packaging, le macchine stesse devono tenere il passo con la produzione manipolando i prodotti con molta delicatezza e imballandoli correttamente. Cama Group ha colto questa sfida in Perù per una linea di confezionamento in uno stabilimento appartenente a una delle più grandi aziende del settore confectionary e snack del mondo. “La nostra tecnologia robotica è stata sviluppata in-house specificamente per l’imballaggio secondario”, spiega Alessandro Rocca, Sales Engineer Director di Cama Group. “Non sono robot universali; si tratta di robot con un unico scopo: il confezionamento secondario su una macchina Cama. È una perfetta sinergia macchina/robot. Le funzionalità non sottostanno ai compromessi che caratterizzano le soluzioni robotiche generiche e rimuovendo i controller robotici di terze parti è possibile eludere qualsiasi potenziale conflitto di comunicazione che può influire sull’output. Insieme agli avanzati sistemi di visione che utilizziamo, le nostre soluzioni sono più che all’altezza di sfide come questa. Infatti, siamo riusciti a ridurre al minimo le possibilità che i prodotti non vengano catturati dai robot, anche a queste velocità di produzione. Se un robot non prende il marshmallow, lo farà il successivo”. Questa avanzata soluzione robotica è solo una parte dell’architettura di controllo Industria 4.0 sviluppata da Cama per le sue macchine Breakthrough Generation (BTG), che sta definendo lo standard nel confezionamento secondario. Questa architettura di controllo digitale completamente interconnessa offre vantaggi significativi in termini di prestazioni operative delle macchine, oltre all’accesso da

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remoto e la simulazione. La linea co-flow, in cui prodotti e cartoni si muovono alla stessa velocità e direzione, comprende due moduli primari interconnessi: due macchine formatrici di scatole della serie FA e un’unità di carico robotica multi-Delta della serie IG. Durante il funzionamento i marshmallow ricoperti di cioccolato escono da un tunnel di raffreddamento a una velocità di 400 prodotti al minuto, in più file, su un nastro trasportatore principale. All’ingresso nella confezionatrice serie IG, un sistema di visione rileva le posizioni del singolo prodotto sul nastro e questi dati vengono inviati al PLC centrale per la distribuzione degli otto robot lungo l’area di confezionamento lunga 10 m. I prodotti, che sono ancora a 20°C, vengono delicatamente raccolti e inseriti in cartoni (preassemblati dalle macchine della serie FA) che scorrono su un binario parallelo a quello principale. Un successivo sistema di visione viene utilizzato per accertare il riempimento ottimale, prima che entrino in azione altri due robot per chiudere e sigillare i cartoni in multipli in base al formato. Dopo la pesatura e il rilevamento dell’eventuale presenza di metallo, i cartoni pieni vengono trasportati in un imballatore terziario. “L’intera catena è visibile e controllabile utilizzando un solo HMI Allen-Bradley di Rockwell Automation”, spiega Rocca. “Inoltre, questa macchina è stata sviluppata per consentire l’aggiunta di altri due robot, il che significa che le velocità di produzione e confezionamento potrebbe aumentare fino al 20%. Poiché queste macchine sono progettate per confezionare prodotti ‘nudi’, anche l’igiene è un requisito primario. Di conseguenza, le abbiamo dotate di funzionalità che prevengono la contaminazione e tutti i componenti sono progettati specificamente per applicazioni nell’industria alimentare, sulla base non solo degli standard globali, ma anche degli standard locali peruviani”. Aggiunge Rocca: “La confezione da 20 costituisce il 60% della produzione, quella da 2 solo il 5%. I prodotti sono sempre gli stessi, cambia solo la dimensione della scatola. Utilizzando guide di cambio e unità di fasatura, in cui l’alimentazione è controllata automaticamente da servomotori, il cambio formato è semplice grazie a tutte le istruzioni fornite dall’HMI. Anche l’unità di chiusura deve essere modificata. Dalla prima unità di formatura al secondo robot di chiusura, con due operatori, l’intero processo richiede solo 30 minuti, il che è impressionante per un’intera linea, soprattutto se si considera che un’incartonatrice standard impiega 20 minuti per il cambio!”.


tecnologie per il dolciario ○○○ Il gruppo IMA è in grado di rispondere alle diverse e complesse esigenze di processo e confezionamento di un settore sempre in evoluzione come il Gum & Candy, un approccio flessibile alle esigenze dei clienti per nuovi prodotti e confezioni di grande appeal che assicurano un vantaggio competitivo in questo mercato.

Ima ottimizzazione dei processi per prodotti accattivanti

I

l Gruppo fornisce soluzioni chiavi in mano basate su decenni di esperienza e tecnologie di produzione propria che trasformano le idee in realtà. Un team internazionale con una profonda conoscenza del settore dolciario e un forte background tecnico nel processo e confezionamento è a disposizione dei clienti per fornire la soluzione richiesta. Dal confezionamento in compresse e rivestimento, al riempimento e tappatura, all’avvolgimento e all’astucciamento, fino al fine linea, IMA ha le risposte più flessibili per ogni fase del processo.

DAL PROCESSO…

Movimentazione, dosaggio, miscelazione, granulazione e compressione di polveri. Powder layering e rivestimento di nuclei, come compresse, piccoli granuli, mandorle o lenticchie di cioccolato. È il knowhow, o meglio, il know-why che sta dietro alle soluzioni tecniche che rende le tecnologie IMA adatte a qualsiasi applicazione. Miscelatori di contenitori Sono progettati per un’ottima miscelazione e omogeneizzazione di polveri e granuli in tempi molto rapidi. Tecnologie di granulazione In scala da laboratorio o industriale, permettono al cliente di ottenere massima resa riducendo la manutenzione al minimo. Comprimitrici PREXIMA può comprimere tutti i tipi di polvere per ottenere una vasta gamma di caramelle e chewing gum pressati. Bassine perforate e Solid Wall Miscelazione ottimale, spruzzatura accurata e aria di asciugatura controllata, combinati con una pulizia veloce, assicurano alta efficienza con bassi consumi nel rivestimento di una grande varietà di nuclei.

sagomata, contenitore in alluminio e blister. Per il secondario dispone di macchine per il confezionamento in wallet, sleeve oltre che al tradizionale astuccio. Da sempre IMA supporta i clienti anche nella progettazione di confezioni specifiche per il loro prodotto trovando la giusta combinazione tra marketing e applicabilità sulle tecnologie. Soluzioni di confezionamento in flowpack IMA ha più di 50 anni di esperienza nella produzione di macchine per confezionamento in flowpack di prodotti come caramelle, gelatine, lecca-lecca, gomme da masticare, cioccolato, cracker, torte a strati e pan di spagna, marshmallow, biscotti semplici e ripieni, snack, barrette, cialde e dolci in genere. Soluzioni per avvolgimento e display box Al fine di garantire che i prodotti rimangano in perfetta forma più a lungo in ogni punto vendita, le macchine di avvolgimento IMA offrono precisione e qualità premium. Le versioni Fin Seal sigillano ermeticamente ogni confezione per proteggere il contenuto dall’umidità e prolungarne così la durata. Non solo semplici vassoi, ma una serie di soluzioni per display box che riducono i costi di produzione mantenendo una presentazione di alta qualità. Soluzioni di fine linea IMA ha una lunga tradizione nella progettazione e produzione di macchine di fine linea. I sistemi e le unità di alimentazione sono estremamente flessibili e consentono la lavorazione di innumerevoli tipologie di prodotto e confezione. Il flusso costante di idee generato dal team di IMA ha portato a una serie di concetti innovativi come riduzione di ingombro, soluzioni di imballaggio integrate, cambio formato rapido e gestione di prodotti complessi o non standard. Semplici da usare e facilmente accessibili, garantiscono la massima protezione sia per l’operatore che per il prodotto.

…AL CONFEZIONAMENTO

Riempimento verticale Per cioccolato ricoperto, frutta secca, confetti, gomme da masticare, caramelle dure e morbide (incartate e non), polveri, mentine pressate, IMA fornisce tecnologie ad alte prestazioni per il confezionamento primario in astuccio flip top/push box, flacone di forma regolare o

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primo piano DOLCI NOVITÀ DA FIOR DI LOTO Fior di Loto, marchio di riferimento nello sviluppo di prodotti biologici in Italia, che dal 1972 ha fatto dell’alimentazione sana, sostenibile e consapevole uno stile di vita, ha lanciato una serie di dolci novità per tutti i gusti: veg, gluten-free e anche senza lattosio! Il succo di mela Fior di Loto è disponibile in un nuovo formato famiglia da 3 litri: ottenuto spremendo mele intere biologiche italiane a filiera controllata, il risultato è un succo non filtrato e senza zuccheri aggiunti che, oltre ad un gusto piacevole e bilanciato, mantiene intatte le proprietà organolettiche del frutto. Il nuovo formato “bag in box”, con un minor prezzo al litro rispetto alla variante dello stesso succo in bottiglia da 750 ml, permette di conservare il prodotto a temperatura ambiente fino a un mese dalla sua apertura ed è 100% riciclabile. Fior di Loto amplia anche la sua gamma di prodotti a base di cocco con la crema spalmabile con latte di cocco e nocciole, golosa novità senza glutine e senza lattosio, realizzata con il 17% di latte di cocco e il 15% di nocciole tostate. Perfetta da spalmare su una fetta di pane o sui pancake per una colazione piena di gusto. Tra le dolci novità di Fior di Loto, ci sono infine i wafer al cacao, croccanti cialde arricchite da una deliziosa crema al cacao senza olio di palma. Uno snack ideale per gustarsi una sfiziosa merenda o concedersi un dolce fuoripasto in qualsiasi momento della giornata.

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GALUP PRESENTA LA GAMMA COMPLETA PER NATALE 2020 La collezione di Panettoni e Pandori studiati per Natale 2020 è all’insegna della migliore tradizione agroalimentare italiana, di ingredienti preziosi che arricchiscono l’impasto, di profumi che si rincorrono per la Penisola e di packaging sempre più eleganti che spaziano dal nero opaco al turchese. Una collezione davvero ricca di prodotti nuovi, che consolidano l’expertise della storica azienda dolciaria piemontese nel saper innovare e reinterpretare la classica e (quasi) secolare ricetta inventata da Pietro Ferrua nel 1922. Il Panettone di Filiera si presenta con un nuovo packaging per una nuova ricetta. Il Panettone di Filiera mette in prima linea le materie prime: tutto è chiaro sin dalla confezione, dove gli ingredienti sono disegnati e scritti per dare valore al tradizionale impegno di Galup nel garantire trasparenza e tracciabilità. Latte, uova, nocciole, farina, zucchero e burro sono ingredienti di Filiera Certificata ISO 22005. Ciliegie, arancia, Mandorle Avola, Nocciola Piemonte IGP sono ingredienti provenienti da filiera italiana, provenienti da una rete di fornitori che rispettano i valori della tradizione agroalimentare italiana. La consolidata Linea “Pop Art”, firmata dall’artista popsurrealista Max Ferrigno, si amplia con un nuovo Panettone dalla confezione unica, che valorizza l’arte. Si tratta del Gran Galup Amarene e Cioccolato, confezionato in scatola da 1 kg incartata con l’inedito poster tratto dall’olio su tela “Karechan”, opera realizzata da Max Ferrigno in esclusiva per Galup e presentata alla rassegna d’arte contemporanea “Art For Excellence 2019”. Il poster, che ritrae una fanciulla in stile manga, con sullo sfondo le parole chiave della storia di Galup, è da collezione. La rinomata Linea Black Edition cambia d’abito e sceglie un dress code ancora più elegante. La veste è quella delle occasioni importanti: sfondo nero opaco, scritte nere lucide tono su tono e un tocco minimal di rosso natalizio in tre motivi geometrici, che riprendono la forma circolare del panettone e quella a stella del pandoro. La Turquoise Edition esprime con naturalezza un’eleganza d’altri tempi, ma intramontabile, frizzante e insieme composta: il turchese pastello è la cifra cromatica distintiva di una linea che si posiziona tra i prodotti della pasticceria più raffinata. La grazia e la freschezza dell’azzurro, l’illustrazione gentile, l’uso del corsivo rimandano all’incanto di una tradizione classica. Infine, Galup presenta il panettone dedicato alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che festeggia i propri 90 anni. Perciò l’azienda piemontese Galup ha scelto di realizzare, in un anno così difficile per gli eventi, un Panettone in Edizione Speciale: si tratta di un Gran Galup alle Amarene e Cioccolato dall’incarto blu pregiato, il numero 90 rifinito in color oro e gli spaghi grezzi.


dolciario

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NUTELLA SPECIAL EDITION “TI AMO ITALIA” Da sempre ispira a vivere la vita con positività, Nutella ancora una volta vuole ricordarci che per cogliere il buono della vita non serve cercare lontano, a volte basta guardarsi attorno. Per questo è nata la Special Edition “Ti Amo Italia”, che ad ottobre 2020 è arrivata sul mercato per invitarci a realizzare quanta meraviglia ci circonda, promuovendo un processo di riscoperta dello straordinario nell’ordinario. Protagonista della special edition è proprio l’Italia, un luogo dove ogni cosa è straordinaria, anche se talvolta lo si dà per scontato. La ricchezza dell’Italia risiede infatti nella sua eterogeneità: i suoi luoghi, dai più noti ai più nascosti; le sue persone, di diverse età, etnie, genere; le sue ricette tradizionali, che sono espressione di tutte le sfumature d’Italia attraverso le diverse interpretazioni in cucina. La special edition “Ti amo Italia” è composta da una serie limitata di 30 vasetti che celebrano il nostro Paese, toccando tutte le regioni. Dai borghi alle montagne, dalle isole alle città, dalle acque cristalline ai paesi colorati: ogni vasetto è uno scorcio d’Italia! La Special Edition creata in collaborazione con ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, anche per valorizzare e promuovere il territorio italiano, si pone l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza sulla bellezza che ci circonda e su quanto questi luoghi straordinari siano a portata di mano e accessibili a tutti. I vasetti sono soltanto l’inizio di un viaggio che porta i consumatori a visitare virtualmente 30 località d’Italia, rimanendo comodamente seduti a casa. Inquadrando il QR code su ogni vasetto sarà infatti possibile vivere un’esperienza immersiva di virtual reality. I contenuti sono fruibili all’interno di una piattaforma digitale, dove ogni consumatore può inoltre mettere alla prova le proprie conoscenze legate al territorio, alla storia, alla cultura e godere di video-ricette legate alla tradizione culinaria del Paese rivisitate in chiave Nutella.

RITTER SPORT RISPARMIA SPAZIO IN MAGAZZINO CON SCHUBERT La Ritter Sport era alla ricerca di un impianto automatizzato per confezionare le tavolette da 100 g direttamente nella formazione corretta, riconoscendo in modo affidabile quante tavolette debbano essere inserite, sulla base dello spessore e del gusto, in un cartone. La nuova incartonatrice TLM compatta della Schubert ora esegue questo processo completamente in automatico, all’interno della catena di produzione, direttamente nello stabilimento di produzione. Grazie al cartone in un unico pezzo sviluppato appositamente, la Ritter risparmia inoltre il 30% circa di superficie nel magazzino. Il processo di confezionamento delle tavolette da 100 g è stato analizzato dal punto di vista della sostenibilità perché, a causa delle diverse dimensioni dei singoli gusti, il loro assortimento e il confezionamento per la vendita finora erano stati eseguiti a mano con un processo logistico esterno. L’impianto esistente infatti non riusciva a superare automaticamente la difficoltà presentata dalla differenza di spessore che arrivava anche fino a tre millimetri nei gusti come gianduia e nocciole intere.La macchina compatta è formata da un’unità di trasferimento, tre robot F2 per la formazione, il riempimento e la chiusura dei cartoni, nonché un aggregato di rotazione posizionato più avanti in un unico telaio. La macchina inoltre è costruita in modo così flessibile da poter essere collegata opzionalmente e secondo l’ordine di produzione, tramite un nastro di orientamento supplementare regolabile in altezza, con l’incartonatrice già esistente per il confezionamento in cartoni alternativi. Di solito le tavolette da 100 g vengono alimentate su una corsia direttamente dalla flowpaccatrice nell’impianto Schubert a una velocità di 400 tavolette al minuto. Su una catena di raggruppamento avviene l’assortimento delle tavolette, secondo lo spessore, con i numeri precisi per il riempimento dei cartoni. Prima di poter inserire la cioccolata nei cartoni, però, questi devono essere formati dai pretagliati monopezzo contenuti in un magazzino distesi. I pretagliati distesi vengono prelevati dal magazzino, incollati e premuti da un robot F2 in una cassetta di piegatura. Il modulo del cartone formato viene praticamente depositato a testa in giù su un trasportatore azionato a vuoto che trasporta le scatole nell’impianto fino al tavolo di raggruppamento. Qui un robot F2 per il riempimento inserisce i prodotti, anch’essi a testa in giù, nel coperchio del cartone. Successivamente un altro robot F2 chiude la parte del fondo pendente e mette il cartone nell’aggregato di rotazione che ruota i cartoni di 180° e li deposita sul nastro di uscita.

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spotlight

SWEET TEMPTATION T

here are many occasions that call for colourful special editions: Mother’s Day, Valentine’s Day, Easter, Thanksgiving, Christmas and Halloween. From year to year, trademark owners and packaging manufacturers outdo one another with new ideas for products, flavours and designs, all in accordance with customer demands. Because variety, after all, is what consumers desire above all else. Launching new and innovative products is one of the key success factors in the industry.

The confectionery and baked goods segment is an excellent example of the important impact packaging can have on consumer decisions at the point of sale (POS). Almost no other industry benefits as strongly from seasonal trade, which depends considerably on packaging.

RESPONSIVE AND ADAPTABLE

Doing so requires state-of-thear t technologies and equipment that meet the demands of smart manufacturing. As product variety increases, life-cycles of products shorten and batch sizes decrease. As a result, machines and plants have to be responsive and flexible. Short changeover times are in high demand, as are easy conversions of products, quantities and Melanie Streich formats as well as modular concepts with the aid of which production and packaging NEW VARIETIES lines can be combined and expanARE KEY TO ded as necessary. SUCCESS Ralf Schäffer, Head of Distribution German chocolate manufacturer and Member of the Management Ritter Sport has recognised this. Board at Sollich KG, a manufacturer “Chocolate consumers are a lot of specialised machines for the like wine drinkers. Their tastes confectionery industry, is well mature over the course of their aware of the challenges that arise lives. Accordingly, we have to from the consumer demand for ensure that our product remains more variety in production. “The captivating and offer consumers large variety of confectionery a wide variety of flavours. After products means that it is virtualall, our colourful variety is our ly impossible for machines to brand essence” summarises Ritter ensure serial production. With Sport Managing Director and increasing automation and fast-paced changes, Ritter Sport Supply Chain Manager Asmus Wolff. Food pairing the challenge lies in remaining flexible,” explains is a new trend in the confectionery industry and Ralf Schäffer. Family-run business Sollich takes means the combination of different ingredients, customer demands as well as specific product for example chocolate with matcha and cranrequirements into account; these can even result berry, which are supposed to create a multisensory taste in completely new designs. At the same time, the company experience when consumed. Variations in textures and inhas to bear short lead times in mind. clusions in confectionery and baked goods as well as various packaging types and sizes have led to a larger product vaTHE MARKET FOR riety in our supermarkets as well as significantly more comCONFECTIONERY MACHINES plex production processes. As a result, manufacturers of conThe confectionery machine segment is characterised by high fectionery and baked goods and packaging experts have to specialisation and considerable process-related know-how. be able to anticipate consumer demands and include these in Strong fluctuations in international business are quite common production planning and delivery. in this sector, as it strongly depends on large-scale projects. In

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confectionery technologies

2018, the total volume of confectionery machines in international trade amounted to 972 million euros, according to VDMA statements. German plant manufacturers hold a leading position in the export business with a market share of 35 percent. This is followed by the Netherlands in second place, with a market share of 16 percent, and Italy in third place, with 14 percent. Since as early as 2016, German manufacturers of confectionery machines have noticed a significant increase in deliveries to Africa as well as the Middle East. In these regions, globalisation has led to an increase in the significance of protective packaging for higherquality confectionery. This in turn needs to be tailored to meet the specific requirements that arise due to the usually quite challenging climatic conditions. Besides visuals, these regions focus on hermetically sealed packaging that provides ideal product protection. Companies such as Theegarten-Pactec are currently hard at work to ensure that in future, other attractive types of packaging besides tubular bags can provide sufficient protection for products in tropical climates.

PROTECTION AND HYGIENE

One topic that has had a lasting effect on the confectionery as well as the baked goods sector is safe and hygienic production conditions. Hygienic design is a key term that refers to the development of machines and equipment whilst taking the

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Theegarten-Pactec

high demands on flawless production into account and complying with international standards and directives. In this field, manufacturers avoid corners and cavities in particular in their designs, as product residue, micro-organisms and dirt can accumulate in these areas. This reduces cleaning costs and efforts, shortens downtimes and minimises material waste. At the same time, the plant’s productivity increases. These procedures, known as CIP (Cleaning in Place), have gained popularity in the last years. Special CIP sensors alert users when a machine needs cleaning. This avoids unnecessary, extensive cleaning processes and thus saves water, cleaning agents and energy, and with it, costs. Especially when it comes to baked goods, strict hygiene conditions apply. This is because baked goods – and bread in particular – provide an ideal breeding ground for mould. Mould means re-contamination, as baked goods are always sterile when they come out of the baking ovens. Special procedures and the right packaging can extend the shelf-lives of baked goods, meaning that industrially- packaged bread can keep for up to three weeks, depending on type. When it comes to small baked goods such as pre-baked rolls, industrial bakeries use the exchange of atmosphere in tubular packaging to extend shelf-lives. In this process, the oxygen content in the packaging is replaced by oxygen-free gases. Pasteurisation is another procedure that is often used. This involves maintaining a constant baking temperature of 75 degrees in the oven over an extended period of time. The procedure usually uses standard polyethylene bags with clip closures. These prevent too strong a pressure, which can result in bags inflating during the pasteurisation process. At the same time, they are easy to open and close. In future, food safety will gain further importance due to the continuing increase in globalisation and the considerably more complex value chains as well as changing consumer habits. Climate change will also impact food safety. This applies particularly to locations in which changes in temperature related to the production, storage and distribution of food can change food safety risks. These factors, as well as the rising growth in population, mean new challenges for global food safety. As a result, food manufacturers and processors bear an even greater

Theegarten-Pactec

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spotlight Sollich KG

responsibility to produce safe and sustaiprepared to assume responsibility and be part of nable foods. Thanks to digitalisation and the solution for a sustainable world in which food automation, bakery machines are also bewaste and loss is reduced to a minimum. CTO Ian coming more efficient and flexible in adapRoberts makes this quite clear. “We have to radicalting to the rising consumption of baked ly change our behaviours as an industry, as a comgoods and snacks on-the-go. As a result of pany, and as individuals.” The company therefore changed shopping and eating habits and decided to increase their sustainability targets and the increase in single-portion packaging, to expand them to include water. The next genethe global production of bakery machines ration of Bühler process solutions is to be 50 percent has also risen. According to VDMA statemore economical. Which means: Consuming 50 ments, bakery machines (including nonepercent less energy, 50 percent less water and prolectric baking ovens) achieved a turnover ducing 50 percent less waste. With these targets, in international trade of over 2.7 billion Bühler has assumed an exemplary role within the euros in 2018. With a share of 31 percent, confectionery and baked goods industry. In order Kellogg’s Italy is the largest manufacturer and exporto achieve global climate goals, we need sustaiter of bakery machines, including pasta nable solutions like these. And this requires that machines. German machine manufacturers hold second place we use digital technologies more intensively, and successfully with a market share of 11 percent and the Netherlands come in establish partnerships with customers, suppliers and start-ups. third with a share of 7 percent.

SUSTAINABLE SOLUTIONS

Sustainable production and packaging of confectionery and baked goods is one of the main issues industry participants are currently focusing on. In light of increasing global warming and the fact that global population is expected to grow to almost 10 billion people by 2050, solutions are in urgent demand – and have already arrived, as interpack 2020 will show. The product range of global group Bühler, for example, includes Mill E3, an industrial milling solution. Thanks to the TUBO tubular conveyor, the integrated grinding system and the modular feeder systems, the Mill E3 takes up 30 percent less space and consumes 10 percent less energy, whilst at the same time increasing revenue by several percent. New baking ovens, like the Franz Haas SWAKT-Eco for flat and hollow wafers, are further able to reduce gas consumption by up to 30 percent and emissions by up to 90 percent. During its Networking Days 2019, Bühler was one of several companies that proved the industry is

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Bühler Group


confectionery technologies

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Delicacy, speed & precision by Cama Group Peru’s supply of tea cakes is in good hands, thanks to Cama Group’s BTG secondary packaging solutions. High speed, high accuracy and gentle handling combine on advanced robot-based packaging machine.

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ith their thin delicate skin of chocolate, chocolate-coated marshmallow treats present an interesting challenge from a packaging perspective… a challenge which is compounded by the speed and volume by which they are normally manufactured. So, rather than throttling production to match the capabilities of the packaging machines, the packaging machines instead have to keep up with production… while still handling the products very gently and packing them correctly. Cama Group was given just such a challenge for a packaging line at a plant in Peru that belonged to one of the world’s biggest confectionary and snack companies. The reason behind Cama’s confidence in its machines’ capabilities, is its in-house developed robotic solutions. “Our robotic technology has been developed in-house specifically to undertake secondary packaging,” Alessandro Rocca, Sales Engineer Director at Cama Group explains. “These are not universal robots; these are robots with one single purpose – secondary packaging in a Cama machine – it’s perfect machine/ robot synergy. There is no trade-off of capabilities that you may see with general-purpose robotic solutions, and by removing third-party robotic controllers, we can sidestep any potential communication conflicts that can affect output. And, when closely allied to the advanced vision systems we use, the combination is second to none, and more than up to the challenge of applications like this. In fact, by enhancing the common working envelope of the robots we have actually minimised the chances of products being missed – even at these throughput speeds. If one robot does not catch it, the next one will.” The advanced robotic solution is just one part of the full Industry 4.0 control architecture Cama has developed for its Breakthrough Generation (BTG) machines, which are setting the standard in secondary packaging. This fully interconnected di-

gital control architecture delivers significant advantages when it comes to the operational performance of the machines, but the recent COVID-19 pandemic has also highlighted another major benefit and that is remote access and simulation. The co-flow line, where products and cartons move at the same speed and direction, comprises two primary interconnected modules – FA series two head box-forming machines and IG Series multi-Delta, vision-guided robotic loading units. In operation the teacakes exit a cooling tunnel at a rate of 400 products per minute, in multiple rows on a main transport conveyor. Upon entry to the IG series packaging machine, a vision system ascertains the individual product’s positions on the belt and this data is fed to the central PLC for disbursement to the eight robots along the 10 m long packaging area. The products, which are still at 20°C, are gently picked and placed into cartons (pre-assembled by the FA Series machines) running on a track parallel to the main conveyor. A subsequent vision system is used to ascertain optimum filling, before two more robots are used to close and seal the cartons in multiples based on the format count. After weighing and metal detection the filled cartons are transported to a tertiary packer. “The entire run is visible and controllable using a single Allen-Bradley HMI from Rockwell Automation,” Rocca explains. “What is more, this machine has been developed to allow the addition of two more robots, meaning that the production and packaging speeds could go up by as much as 20%. As these machines are designed to package ‘nude’ products, hygiene was a primary requirement too. As a result, we equipped them with features that prevent contamination and all components are designed specifically for food industry applications, based not only on global standards, but local Peruvian standards too.

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spotlight

Ima process optimization

and appealing products scale equipment, they allow the customer to achieve maximum product yield while reducing maintenance to a minimum. Tablet presses - PREXIMA is the best solution to handle all powdery substances to obtain a huge variety of pressed candies and chewing gums. Coating pans - Optimal mixing, accurate spraying and controlled air drying, combined with fast cleaning operations, ensure high efficiency with minimum consumption in the coating of a wide range of cores.

…TO PACKAGING

A flexible approach to customers’ needs and the ultimate in packaging variety will enhance the confectionery products, giving them a competitive edge on the market thanks to their additional appeal. In today’s world of fastmoving confectionery trends, IMA Group has the ability to respond to the most diverse processing and packaging requirements.

I

MA can provide turnkey solutions based on decades of experience and home-grown technologies which will transform ideas into reality. A team of international sales staff with in-depth knowledge of the confectionery sector and a strong technical background in processing and packaging are at customers’ disposal to deliver the requie solution. From tableting and coating to filling and capping to wrapping and cartoning, right up to end-of-line requirements, IMA has the most flexible answers for each step of the process.

FROM PROCESS…

Powder handling, dosing, mixing, granulation or compression. Powder layering and coating of cores, should they be tablets, small pellets, almonds, or chocolate units. It is the know-how, or better, the knowwhy behind the technical solutions that makes IMA technologies suitable for any application. Bin’s tumblers - They are designed for blending and homogenizing powders and granules in minimum time. Granulation technologies - From laboratory scale to industrial

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Filling and cartoning machines - The art of feeding soft and hard candies, gum pellets and other solid products is one of IMA’s strong points, offering a wide range of packaging solutions in plastic and metal containers of various types and sizes, with dispensers or top opening, pressure or screw caps, to best meet all of the requirements. In secondary packaging, IMA offers machines for wallet pack, sleeve and traditional cartons. IMA has always worked with their customers in the design of specific packaging, finding the right combination of marketing and applicability on technologies. Flow packaging solutions - IMA has more than 50 years of experience in manufacturing automatic flow packing machines and lines for A flexible approach to customers’ needs and the ultimate in packaging variety will enhance the confectionery products, giving them a competitive edge on the market thanks to their additional appeal. In today’s world of fast-moving confectionery trends, IMA has the ability to respond to the most diverse processing and packaging requirements. handling, feeding and packaging products such as candies, jellies, lollipops, bubble gums, chewing gums, chocolate, crackers, instant noodles, layer and sponge cakes, marshmallows, plain and filled biscuits, snacks, bars, wafers and sweets in general. The company offers standardised machine models and tailor-made fully customised systems. Overwrapping and display boxing solutions - In order to ensure the confectionery products stay in perfect shape for longer at each point of sale, IMA’s overwrapping solutions offer precision and premium quality. The Fin Seal versions hermetically seal each package to protect the contents from moisture and thus prolong their shelf-life. Not just simple trays, but an array of packaging solutions for display boxes that, with minor technical adjustments, can help to cut production costs while maintaining high quality countertop presentation. End-Of-Line-Solutions - IMA has a long tradition of designing and manufacturing end-of-line machines. The machines and feeder units are extremely flexible, enabling the processing of countless types of product and package. The constant flow of ideas generated by IMA’s close-knit team has resulted in a number of innovative concepts such as machines with a small footprint, integrated packaging solutions, rapid size changeover and the handling of complex or non standard products. Simple to use and easily accessible, they guarantee maximum protection for both operator and product, at every stage of production.

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mercato Il valore aggiunto prodotto da agricoltura e industria alimentare si avvicina ai 59 miliardi di euro, posizionando l’Italia al terzo posto in Europa. In questo periodo di incertezza globale, le filiere agroalimentari italiane devono agire in modo integrato per crescere secondo una logica di sviluppo sostenibile.

AGROALIMENTARE

asset strategico per il Paese

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a filiera agroalimentare italiana rappresenta un asset strategico per il nostro Paese anche per la sua elevata rilevanza socioeconomica: considerando solo la fase produttiva (agricoltura e industria alimentare), il valore aggiunto prodotto si avvicina ai 59 miliardi di euro, posizionando l’Italia al terzo posto in Europa dopo Francia (78 miliardi) e Germania (61 miliardi). Tuttavia, questo dato aggregato nasconde le “differenti” velocità alle quali corrono le singole filiere agroalimentari. Inoltre, questo “patrimonio” non è risultato immune dai colpi inferti dalla pandemia da Covid-19. Questi sono alcuni dati emersi dall’approfondimento realizzato da Nomisma e presentato durante il Forum delle Eco-

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nomie sulla filiera Agrifood promosso da UniCredit, Slow Food e Nomisma. “Il Green Deal – ha dichiarato Remo Taricani, Co-Ceo Commercial Banking Italy di UniCredit – pone sfide non più procrastinabili al nostro settore agroalimentare e se da un lato potremo contare sulle importanti risorse di Next Generation UE, dall’altro siamo tutti chiamati ad una attenta opera pianificazione e condivisione degli interventi strategici. Partendo da questa consapevolezza, abbiamo avviato una partnership con Nomisma che cercherà di identificare le principali aree d’intervento e i migliori percorsi operativi utili alle nostre filiere integrate per vincere la sfida e crescere secondo una logica di sviluppo sostenibile”. “Questo annus horribilis – ha sottolineato Francesco Sottile, di Slow Food Italia – ci sta restituendo una visione della produzione agricola estremamente fragile soprattutto nelle filiere locali del cibo. Da qui bisogna partire per capire come rafforzare un sistema di produzione che non può rimanere ai margini dell’interesse politico, ma deve conquistare sempre maggiore spazio e dare valore al proprio contributo a favore di una reale transizione ecologica. Abbiamo bisogno di politiche che volgano lo sguardo al mondo della piccola scala, che è costituita dalle migliaia e migliaia di piccole aziende agricole che insieme rappresentano tessere di un mosaico di valore inestimabile per il un ruolo importantissimo che giocano dal punto di vista, oltre che economico, anche agronomico, ecologico e culturale. Non si può condividere alcuna politica che dia maggiore forza al mondo agricolo industriale creando substrato fertile per un modello di produzione che non


agroalimentare

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riesce a tenere in considerazione il valore della biodiversità, dell’uso delle risorse naturali. Se il settore agroalimentare in Italia e in Europa viaggiasse con regole e opportunità uguali per tutti allora si comincerebbe a parlare di mercato realmente libero e condizionato solo dalle capacità e dal saper fare”. “Per quanto resiliente – ha dichiarato Denis Pantini, Responsabile Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma – anche il sistema agroalimentare italiano sta soffrendo a causa di uno scenario di mercato dominato dall’incertezza a livello globale, dove la pandemia genera di continuo nuove sfide a cui sono chiamate le nostre imprese. È in questo scenario così complicato che si inserisce la collaborazione tra Nomisma e Unicredit: attraverso un’analisi innovativa e una condivisione strategica degli obiettivi tra gli stakeholder delle filiere agroalimentari, potrà essere raggiunta una migliore combinazione tra risorse private e pubbliche in grado di permettere una completa riuscita dei progetti di sviluppo necessari a garantire una ‘competitività sostenibile’ al sistema agroalimentare italiano”.

SFIDE E RALLENTAMENTI

Secondo i dati Nomisma il settore agroalimentare ha accusato i colpi inferti dalla pandemia da Covid-19. Sebbene nei primi mesi dell’anno (e quindi anche durante il lockdown) le vendite al dettaglio sul mercato nazionale nonché l’export di prodotti alimentari siano cresciuti a fronte di un settore manifatturiero in forte crisi, a partire dall’estate anche le performance del settore agroalimentare sono passate in territorio negativo. La chiusura della ristorazione e di tutto il fuori casa (che in Italia incide per circa un terzo sul valore dei consumi alimentari ma in Paesi come gli Stati Uniti arriva a pesare fino al 45%) e il crollo degli arrivi di turisti dall’estero (nel 2019, la spesa presso i ristoranti italiani dei turisti stranieri era stata di 10 miliardi di euro) rappresentano i principali “colpevoli” di questa riduzione delle performance per il settore e, in particolare, di alcuni comparti. Nel primo trimestre di quest’anno, il calo delle vendite alimentari in Italia nel canale on-trade è risultato più basso del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; nel secondo trimestre, complice il lockdown, il calo è stato del 64%. Tra chi è stato maggiormente colpito dalla crisi figura il vino, una delle nostre eccellenze del made in Italy, che nei primi sette mesi del 2020 ha visto calare l’export a valori di oltre il 3%. E all’interno del settore, i vini a denominazione (DOP) sono quelli ad aver sofferto di più, si pensi ai rossi Dop della Toscana che hanno perso quasi il 7% di valore all’export o a quelli veneti con un -6%. Al contrario, ci sono stati altri prodotti che proprio grazie al lockdown hanno registrato aumenti nell’export a doppia cifra. È il caso della pasta, cresciuta del 23% e della passata di pomodoro con un +10%.

IL CONSOLIDAMENTO DELL’E-COMMERCE

Le sfide che il Covid-19 ci pone sono tante. Dalla forte riduzione del Pil prevista per l’anno in corso che porterà a minori redditi per le famiglie, alle evoluzioni nelle modalità distributive e nell’approccio al consumo, dove lo sviluppo dell’e-commerce e la diffusione della digitalizzazione ne rappresentano forse l’emblema. Come rilevato da

Nielsen, se nei 12 mesi terminanti a febbraio 2020 le vendite online di prodotti grocery erano aumentate del 63% rispetto all’anno precedente, nel periodo del lockdown (febbraio-maggio 2020) e nei 4 mesi successivi (maggio-agosto), la variazione è stata rispettivamente del +185% e +172%, a dimostrazione di come lo sviluppo dell’e-commerce si sia ormai consolidato a prescindere dal Coronavirus.

UNA PANORAMICA SUL FUTURO

Ma la pandemia ci lascia in eredità altri mutamenti, i cui effetti si consolideranno anche nei prossimi anni. La maggior attenzione da parte dei consumatori all’italianità delle produzioni porterà ad un rafforzamento delle relazioni tra gli operatori lungo la filiera, gli obiettivi di sostenibilità ricercati dai consumatori ma anche imposti dalle politiche comunitarie (Green Deal) favoriranno gli investimenti green nelle imprese. Senza dimenticare le altre sfide di mercato che attendono le nostre aziende agroalimentari: dalla Brexit all’evoluzione dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, a seguito dell’esito delle recenti elezioni presidenziali, fino alla necessità di una maggior diversificazione dei mercati di sbocco, i cui limiti sono divenuti evidenti con la pandemia, e per i quali il grado di concentrazione sull’export alimentare italiano risulta pari al 52%, contro il 47% di quello francese o il 44% di quello tedesco.

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mercato

SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA consumatori sempre più consapevoli

Le scelte di acquisto dei consumatori sono sempre più guidate dalle loro preoccupazioni per la sicurezza alimentare e il benessere personale, insieme alla sostenibilità ambientale e sociale. La trasparenza sull’origine degli ingredienti e il modo in cui questi vengono trattati è diventata prioritaria.

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a sicurezza alimentare (66,5%) e gli aspetti direttamente legati alla salute (59,1%) sono in cima alle preoccupazioni dei consumatori del Bel Paese quando si tratta di fare scelte d’acquisto alimentari. A seguire le questioni ambientali (42,3%) e gli aspetti sociali legati alla produzione (36,1%). È quanto emerge da una ricerca condotta dall’ente di certificazione internazionale DNV GL sulle abitudini di acquisto di 4.500 consumatori in 15 Paesi, tra cui l’Italia.

L’ORIGINE CONTA

Ciò che ha un impatto sulla propria salute e sul proprio benessere personale è una discriminante importante all’acquisto per i consumatori italiani. Le informazioni sull’origine degli ingredienti e dei prodotti sono prioritarie (31,5%; +7,1% rispetto alla media internazionale). Altresì fondamentale sapere esattamente quali ingredienti sono presenti nel prodotto (23,6%) e quali pratiche igieniche sono state adottate per prevenire contaminazioni (24,3%). Tra gli aspetti su cui i consumatori vorrebbero maggior trasparenza, anche se non direttamente correlato con il benessere personale, si posiziona in cima alla lista anche la sostenibilità del packaging (24,9%), con punteggi ben più alti del benessere animale (17,1%) o dei diritti umani (15,9%).

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IL PRODOTTO “DEVE PARLARE”

Il passaggio da scaffale a carrello non è per niente automatico. Più di 1 italiano su 2 (56,8%) si aspetta di trovare le specifiche che cerca direttamente sul prodotto. Meglio se verificate. L’83%, infatti, si dice disposto a pagare di più per un prodotto alimentare se le informazioni relative agli aspetti qualitativi sono certificate da una terza parte. Un atteggiamento diffuso anche a livello internazionale (69%) e particolarmente marcato per il target dei millenial (79,3%).

IL RICORSO ALLA TECNOLOGIA

La sicurezza alimentare degli alimenti che troviamo a scaffale non è dunque data per scontata da parte degli italiani. I consumatori tendono a farlo (in larga o in qualche misura) se il prodotto è di marca e confezionato (92,4%), ma la fiducia è minore quando si tratta di acquistare cibo sciolto (81,7%) e – soprattutto – cibo confezionato non di marca (60,8%). Per poter verificare e avere accesso alle informazioni sul prodotto che si sta per acquistare, il 52,5% dichiara di aver scannerizzato i QR code presenti sulle confezioni. Il 18% lo fa spesso o regolarmente e più del 60% sarebbe disposto a farlo se ciò consentisse di avere accesso ai dati ricercati. Francesco Di Sarno, direttore vendite Digital Assurance & Supply Chain di DNV GL - Business Assurance Italia, ha commentato: “Dalla nostra ricerca emerge chiaramente come i consumatori oggi vogliano poter verificare in prima persona cosa stanno acquistando. Per andare incontro alle legittime richieste dei consumatori, da un lato, e per consentire alle aziende di valorizzare il percorso che porta al prodotto finito, dall’altro, abbiamo introdotto “My Story”. Una soluzione di digital assurance, abilitata dalla blockchain, che va ben oltre il monitoraggio di un prodotto dal produttore al consumatore e che contribuisce al miglioramento delle performance, dell’efficienza e della trasparenza dei processi delle aziende. Processi e informazioni che il consumatore può verificare direttamente mediante un QR code posizionato direttamente in etichetta. Sono diverse le aziende del made in Italy alimentare che nell’ultimo anno hanno deciso di farvi ricorso e che han già completato il percorso di tracciamento digitale, sia nell’ambito delle filiere del vino e dell’olio, sia delle conserve”.


industria alimentare

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OLIO, CALA LA PRODUZIONE MA SI CONFERMA L’ECCELLENZA Crolla la produzione di olio extravergine d’oliva italiano ma la qualità di uno dei prodotti simboli del made in Italy resta eccellente. È quanto emerge dall’esclusiva indagine condotta dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari, che fotografa un’Italia dell’olio spaccata in due, con la produzione al Sud in forte calo a differenza della netta ripresa, rispetto allo scorso anno, delle regioni centrali e settentrionali. La campagna che sta iniziando segnerà un netto -36% con una previsione di poco più di 235.000 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte a fronte delle oltre 366.000 tonnellate della scorsa stagione. A trascinare al ribasso le stime saranno, appunto, le Regioni del Sud, da cui dipende gran parte della produzione italiana: evidente il calo della Puglia (-51%) che risente in maniera pesante della ciclicità del raccolto, con l’attuale stagione di scarica, a due anni dalla gelata che azzerò la raccolta nelle province di Bari, Bat e Foggia destabilizzando le piante. Non si arresta il crollo del Salento flagellato dalla Xylella, dove si stimano 2000 tonnellate di olio ed un calo del

50% rispetto allo scorso anno. Puglia che, nonostante quest’annata difficile, resta il polmone olivicolo nazionale con le 101mila tonnellate di prodotto stimate, pari al 44% della produzione italiana complessiva. Al secondo gradino del podio sale, a sorpresa, la Sicilia (-17% rispetto allo scorso anno) che scalza la Calabria (-45%) grazie alle buone temperature di queste settimane. Segno negativo anche per altre regioni importanti dal punto di vista produttivo come Campania (-12%), Basilicata (-20%), Molise (-20%), Sardegna (-26%) e Abruzzo (-33%). Situazione ribaltata nelle regioni centrali e settentrionali, invece, grazie al clima positivo durante il periodo

della fioritura e agli attacchi contenuti della mosca. Sostanzialmente stabile la produzione nel Lazio (+6%), ottimi rialzi per Toscana (+24%), Umbria (+40%), Marche (+48%), ed Emilia-Romagna (+52%). L’oscar per il miglior incremento produttivo, nonostante le quantità sempre di molto inferiori alle regioni a maggior vocazione olivicola, è stato vinto dalla Lombardia (+1727%), che passa da 123 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte alle 2248 tonnellate stimate per quest’annata. Grande crescita anche per Liguria (+145%), Trentino-Alto Adige (+265%), Friuli Venezia Giulia (+770%) e Veneto (+995%).

ORTOFRUTTA, UN SETTORE INNOVATIVO E SOSTENIBILE Innovativo, dinamico e pioniere della sostenibilità ambientale: il settore ortofrutticolo italiano è pronto alla grande sfida della transizione verde europea. A dirlo, dati alla mano, è Cia-Agricoltori Italiani, che ha messo a fuoco i punti di forza del comparto e stilato le priorità per la svolta sostenibile. L’ortofrutta non rappresenta solo un pilastro dell’agricoltura Made in Italy, crescendo anche durante il lockdown con un balzo del 20% per la frutta e del 13% della verdura, ma traina l’intero sistema agroalimentare del Paese pure in fatto di propensione al cambiamento, forte delle 300 mila aziende del comparto che fatturano quasi 13 miliardi di euro e investono da tempo per essere all’avanguardia dal punto di vista economico e ambientale. Oggi, infatti, il 28% delle imprese ortofrutticole nazionali fa biologico e il 36% si dedica alla produzione integrata. Sono aziende tecnologiche -come ha spiegato Nomisma nel corso del webinar Cia- che utilizzano software di gestione (il 14%), centraline meteo (8%), macchine con guida assistita, semiautomatica e Gps integrato (7%), applicazione a dosaggio variabile e sensori della pianta e del suolo (4%). Inoltre, il 71% delle aziende dell’ortofrutta ricorre a impianti per il risparmio idrico e il 33% produce energie rinnovabili, in prevalenza fotovoltaico, in minor

parte caldaie e biomasse. Si tratta di numeri che confermano quanto gli agricoltori del settore siano sensibili a temi quali innovazione e sostenibilità, centrali nel Green Deal dell’Europa. Con le strategie Farm to Fork e Biodiversity, saranno cruciali obiettivi cardine quali la riduzione dell’uso di agrofarmaci, l’incremento della produzione bio e la salvaguardia della biodiversità. Per Cia, quindi, il settore è pronto alla sfida della transizione verde, ma a determinate condizioni. Le istituzioni europee e nazionali dovranno, infatti, tenere conto di una serie di priorità: garantire agli agricoltori strumenti ad hoc per continuare a produrre e fare reddito; aumentare la resistenza alle crisi di mercato; far fronte ai crescenti rischi fitosanitari con minor disponibilità di sostanze attive; soddisfare i bisogni dei consumatori, sempre più interessati a prodotti ortofrutticoli 100% Made in Italy (60%), da filiera controllata e legati al territorio (45%), bio (34%), salutistico (32%) e in confezioni ecosostenibili (30%).

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fatti&tendenze Il peggio è davvero passato? Mentre l’Asia e l’Europa si avviano gradualmente verso la “nuova normalità”, le Americhe stanno ancora fronteggiando il picco dell’epidemia e molti Paesi sono impegnati a contenere possibili nuovi focolai e le conseguenze economiche sono ancora incerte. L’agroalimentare ha finora risentito meno di altri settori ma, avverte la FAO nel suo Food Outlook Report di giugno, c’è ancora da lavorare per evitare che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza alimentare.

EXPORT E DIGITALE il passaporto per la crescita del food&beverage I l ruolo del commercio internazionale, sottolinea la FAO, sarà fondamentale perché l’emergenza sanitaria non si trasformi in emergenza alimentare: a oggi il Report prevede una crescita del 2,2% tra 2020 e 2021 per i cereali e moderati incrementi anche per carni, ittico e oli vegetali.

SCAMBI INTERNAZIONALI RESILIENTI E… SORPRENDENTI

Secondo il Food Industry Monitor dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con Ceresio Investors, per il 2020 la mancata crescita nel Food & Beverage sarà del 5% circa, un dato non certo incoraggiante ma relativamente positivo se confrontato con il calo previsto per il PIL mondiale, -9,5%. Il 2021 sarà l’anno del rimbalzo, con un tasso del +7,7% per il comparto. Anche il FIM conferma che il traino saranno gli scambi internazionali: le esportazioni del settore cresceranno mediamente dell’11% nel biennio 2020-2021. Meglio degli altri comparti faranno distillati, farine, food equipment, dolci, acqua, caffè e latte. I comparti salumi, vino, birra e packaging si presente-

ranno in linea con la media del settore. I comparti delle conserve e della pasta registreranno la progressione più limitata. I dati dell’export italiano nel primo trimestre dell’anno, appena pubblicati dall’ISTAT, sembrano confermare la resilienza del settore. La pasta italiana, in particolare, dopo il record di 2,6 miliardi di euro in

esportazioni nel 2019 a marzo ha fatto registrare un ulteriore balzo nelle vendite all’estero di ben il 21% in volume, con 97 mila tonnellate esportate in più, di cui 72 mila sui mercati comunitari. Positivo contro ogni aspettativa anche il risultato del vino, con un +5,1% sui mercati extra UE nel primo quadrimestre 2020.

INTERCETTARE UNA DOMANDA GLOBALE IN EVOLUZIONE

Ma quali sono i fattori davvero importanti per i consumatori internazionali, quando acquistano un prodotto? La ricerca “What matters


ettere m m o c s i u c u s Cinque trend i per restare. Anche nel food. Anche i piccseolimneprequ erta dell’e-commerce è nno scoprendo il digitale, per un’off Millennial. 1. Ilgoboziom i sta e i m nt co de i, nt en ip e i locali ind ste di target esige 2. 3.

atta anche alle richie i più scettici si sono più diversificata e ad è una moda. Con l’emergenza, anche biente, le persone m n l’a La sostenibilità no re un approccio responsabile verso l inuare a crescere ne ta resi conto che adot nwashing, ma una necessità per cont ee gr e le risorse non è consapevoli e infor ine. medio-lungo term tti i sensi. Che i consumatori siano più rpresa, non sono so tu E, in ti lo confermano. ficata, per cui sono La qualità paga o da tempo, ma i da rti mati ce lo ripetiam ano di più le etichette e una qualità ce poi tanto social: cont ù. pi consumatore si fida disposti a pagare di areness. Le ricerche confermano che il può essere “marca” l aw be d anche il White La Costruire la bran che conosce bene. E and awareness sono di più delle marche tigio della catena. Investire sulla br es pr l se sostenuto da a sosteercio internazionale ercati m m co il tto soldi ben spesi. tu at pr m ondo. Sarà so ra aperto ai Il tuo mercato è il m 2020 e il 2021. Per chi non si è anco affidabili. li il na tra zio sa itu re ist rip partner nere la di farlo, scegliendo esteri, è il momento

4. to consumers when buying food?” condotta a livello globale da DNV GL – tra gli enti di certificazione più attivi nel settore – evidenzia come l’emergenza Covid abbia portato in primo piano i temi della sicurezza alimentare, prima preoccupazione per il 55%, insieme alla salute, per il 53%. Importanti anche gli aspetti ambientali (38%) e sociali (35%). In particolare, i consumatori sono attenti a una lista ingredienti chiara (65%) e all’origine del prodotto e degli ingredienti (64%), ma anche ad aspetti di sostenibilità come confezioni compostabili o riciclabili (68%), misure per ridurre lo spreco alimentare (61%) e rispetto per il benessere animale (53%). Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è che per i consumatori la principale fonte di informazioni è il prodotto stesso: circa la metà, il 49%, si informa principalmente leggendo le etichette e le diciture o scansionando i QR code sulla confezione. Un po’ a sorpresa, solo il 24% ricerca informazioni su social media (il dato più basso in assoluto) e il 31% sui siti delle aziende, mentre il 27% si affida al passaparola e il 28% alla pubblicità. Da notare la fiducia nei brand: l’85% ritiene che i prodotti di marca siano sicuri, mentre lo pensa solo il 69% riguardo a quelli non di marca. Per l’alimentare non confezionato il valore è 80%. Assieme ai cinesi con il 95,2%, gli italiani (92,4%) sono i consumatori con la più elevata fiducia nei prodotti di marca, a conferma del buon lavoro portato avanti negli ultimi anni dal Made in Italy per consolidare e promuovere la qualità. Il 67,5% degli intervistati a livello mondiale, inoltre, si dice disposto a pagare di più per un prodotto se le informazioni sono certificate. Uno dei principali impegni che attende la GDO è supportare i consumatori nella loro esigenza sempre più sentita di fare scelte consapevoli: ad esempio rispetto agli ingredienti o i valori nutrizionali, ma anche sulla storia del prodotto e la sua sostenibilità. La spinta alla territorialità e alla prossimità, di per sé positiva, va mo-

5.

nitorata con attenzione. Se da un lato, durante la pandemia, si è accresciuto il valore delle certificazioni e delle denominazioni di origine come garanzia di sicurezza, dall’altro si sono osservati cali negli acquisti di alcuni brand solo perché le rispettive merceologie non sono normalmente associate nella mente del consumatore a quel Paese o regione di origine. È probabile tuttavia che con la ripresa dei commerci internazionali questa dinamica si possa attenuare, ma un effetto a mediolungo termine sarà che sicuramente i brand dovranno porre ancora più attenzione agli aspetti reputazionali.

I MERCATI SU CUI PUNTARE

Quali Paesi tenere d’occhio nel Food & Beverage, quindi? Il Consumer Spending Tracking di IRI analizza la spesa nella distribuzione organizzata in 8 principali mercati avanzati (Italia, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Nuova Zelanda). La più recente edizione (maggio) segnala, per l’alimentare in generale, le crescite più elevate in Nuova Zelanda (+21,2%) e Stati Uniti

(20,3%) mentre tra gli inseguitori troviamo Paesi Bassi (12,5%), Spagna (12,2%) e Regno Unito (10,4%). Meno dinamiche ma comunque in partita Germania (8,9%) e Italia (6,4%), mentre fanalino di coda è la Francia (-0,7%). Fra i trend generalizzati più interessanti, continua in tutti Paesi in varia misura la crescita del private label, con la parziale eccezione del Regno Unito e dei Paesi Bassi. I prodotti a etichetta bianca valgono il 33,9% del Food in Francia (+1,7%), il 30,9% nei Paesi Bassi (+0%), il 19,7% in Italia (+2%) e il 18,7% negli Stati Uniti (+0,5). Nel Regno Unito la crescita è negativa (-2,4%), ma a fronte di una penetrazione che vale già oltre la metà del totale (53%), di gran lunga la maggiore nei Paesi analizzati. Riguardo all’Italia, la priorità sarà diversificare i canali. Il primo della classe del 2020 sarà sicuramente l’e-commerce, con una crescita del Food & Grocery che l’Osservatorio eCommerce B2C, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, stima al +55% per un totale di quasi un miliardo di euro in valore. Bene anche i negozi di prossimità. Fonte: Tutto Food Milano

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fatti&tendenze La crescita dell’e-commerce è inarrestabile e richiede una riorganizzazione da parte delle aziende coinvolte, dal retailer al grande operatore di logistica. Molti nuovi utenti, infatti, rimarranno fedeli agli acquisti online anche oltre la pandemia, affiancando questo canale di acquisto ai negozi fisici.

L’E-COMMERCE cresce oltre la pandemia

C

hi pensava che l’improvviso aumento degli acquisti online di quest’anno fosse dovuto solo al lockdown di questa primavera, e che sarebbe tutto tornato alla normalità nel mondo dell’e-commerce una volta superata l’emergenza, dovrà ricredersi. Infatti, da un lato, la crescita esponenziale degli acquisti è stata una conseguenza dell’impatto della pandemia, ma dall’altro, è ormai chiaro che il cambiamento innescato è destinato a durare ben oltre. Lo confermano i dati finora disponibili. Come previsto nei mesi di confinamento, la crescita esponenziale ha subito un naturale rallentamento e i volumi d’acquisto si sono prima stabilizzati e poi sono diminuiti, ma la curva in salita resta comunque costante. Come mai?

CHI PROVA L’E-COMMERCE POI CONTINUA A USARLO

Il fattore più significativo di quest’anno è l’aumento della base utenti. Non potendo uscire di casa, anche i più scettici si sono convinti a fare acquisti online. E dopo il confinamento, hanno iniziato a utilizzare entrambi i canali: in parte sono tornati a quello fisico del negozio, ma in parte hanno continuato a usare quello digitale dell’e-commerce. Insomma, molti dei “nuovi utenti” sono rimasti fedeli agli acquisti online, perché dopo aver sperimentato il canale si sono resi conto del saving in termini di risparmio di tempo e si sono convinti che per determinate categorie merceologiche l’acquistare tramite e-commerce non influisce in maniera negativa sull’esperienza d’acquisto (al contrario, è un’esperienza positiva).

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Quindi, una volta infranta la barriera della fiducia nel concedere i propri dati personali e quelli legati agli strumenti di pagamento, risulta confortevole continuare ad utilizzarlo. Oltre a ciò, anche il fatto che il problema Covid non sia sparito contribuisce a mantenere attivo il canale online nella quotidianità di molti neo-utenti. Secondo il Centre for Retail Research (CRR) di Savills, in Italia, le vendite tramite canali digitali sono passate dal rappresentare il 3,7% del totale nel 2019 al 6% nel 2020. La normalizzazione dei modelli di consumo, con la riapertura dei negozi, provocherà nel prossimo anno una leggera contrazione della crescita, comunque sensibile, con una previsione del 5,8% nel 2021. Una parte della spesa dei consumatori tornerà nei negozi, ma c’è stato un vero e proprio cambiamento nella quantità di consumatori che ora fanno acquisti online ed è probabile che l’andamento continuerà in questa direzione. Nella valutazione è poi necessario includere un’ulteriore variabile che è rappresentata dalla chiusura dei negozianti messi definitivamente in ginocchio dalla seconda ondata di Covid. È plausibile pensare che una parte di utenti si dovrà necessariamente riversare sull’e-commerce anche nel medio periodo, dato che l’offerta del numero dei retail presenti sul mercato, alla fine di questa seconda ondata, vedrà una nuova e più sensibile contrazione.

IL CONSOLIDAMENTO DELL’E-COMMERCE È GLOBALE

Sempre secondo le analisi di Savills, nel mondo “l’effetto Covid” è destinato ad anticipare di un anno la penetrazione dell’e-com-


merce, raggiungendo il 15,3% delle vendite complessive entro il 2021. In generale, secondo i dati più recenti raccolti dal Politecnico di Milano insieme a Netcomm, quest’anno l’e-commerce ha subito una forte crescita nonostante la drammatica frenata degli acquisti di servizi (-47%, in particolare a soffrire maggiormente sono i settori del turismo e dei trasporti), controbilanciata però da un importante aumento delle vendite di prodotto – specialmente di informatica ed elettronica e del settore food&grocery. Ad esempio, un’azienda come Logitech, protagonista nella produzione e vendita di mouse, tastiere, webcam e articoli analoghi, tra luglio e settembre ha visto il fatturato trimestrale salire per la prima volta oltre il miliardo di dollari. In particolare, i ricavi delle periferiche di gioco sono cresciuti dell’85% raggiungendo i 300 milioni di dollari. Le vendite di webcam ammontano a 201,6 milioni di dollari con un incremento record del 256% in confronto al 2019, mentre i servizi di videoconferenza sono aumentati del 164% arrivando a 236,7 milioni di dollari. La forte crescita è stata determinata dalla maggiore domanda di prodotti per effettuare videochiamate e dall’esigenza delle aziende di rinnovare gli uffici per ottemperare alle restrizioni di distanziamento. In valore assoluto, sono tre i comparti che contribuiscono maggiormente alla crescita: dei 5,5 miliardi di euro di incremento totale, 1,1 miliardi sono realizzati dal food&grocery, 1 miliardo dall’informatica ed elettronica di consumo e 700 milioni dall’abbigliamento. Con riferimento ai comparti emergenti, registrano ottimi risultati, con ritmi di crescita molto alti, proprio il food&grocery che genera 2,7 miliardi di euro (+70% rispetto al 2019) e l’arredamento e home living con 2,4 miliardi (+32%). Si parla di un processo globale: entro la fine del 2020, il valore degli acquisti online di prodotto dovrebbe raggiungere i 2.600 miliardi di euro nel mondo (+16% circa rispetto al 2019), consolidando di fatto la presenza e il ruolo dell’e-commerce.

RETAILER E PLAYER DELLA LOGISTICA, È IL MOMENTO DI STRUTTURARSI

Il calo di vendite rispetto al lockdown è reale, ma d’altra parte ci aspettiamo uno nuovo picco a Natale, da sempre il momento forte per eccellenza. In generale, dopo quest’anno è chiaro che dovremo prepararci a un andamento altalenante. Già ora, con la crescita del numero dei contagi di queste ultime settimane, ci possiamo aspettare un surplus di picco, dato dalla seconda ondata, che andrà a sommarsi al tradizionale picco natalizio, dando vita a un incremento delle vendite mai visto prima. E allora ecco che è importante essere preparati. Questo nuovo andamento richiederà un ripensamento completo da parte dei retailer per quanto riguarda offerta ed experience,

luoghi di stoccaggio, capacità di consegna e servizi logistici. Ci aspettiamo che questa nuova era dell’e-commerce guidi, ad esempio, la domanda di spazi logistici a livello europeo. In Italia, già nel primo semestre del 2020, gli investimenti nel settore della logistica ammontavano a circa 290 milioni di euro, in forte aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (+88%), e si prevedeva un andamento simile anche per la seconda metà dell’anno (dati Savills). E oggi più che mai, per le aziende di logistica, è il momento di strutturarsi, per poter davvero cavalcare l’onda dei picchi di richieste dei prossimi mesi. Cosa dovranno fare quindi i player della logistica? Dovranno investire in strumenti e tecnologia; aumentare i servizi per rispondere alle esigenze nuove degli utenti (in particolare considerando che uno dei settori cresciuti di più è quello food&grocery, bisognerà aumentare le offerte di servizi Now o Same Day); potenziare i servizi di consegna, per poterli garantire anche nei momenti di maggiore richiesta. I temi su cui bisognerà concentrarsi maggiormente sono l’adozione di nuove tecnologie e strumentazioni che aiutino nella gestione di volumi importanti, e le consegne Same Day. Questo perché solo implementando soluzioni di automatismo la gestione potrà diventare più flessibile e in grado di sopportare (e supportare) gli alti volumi di richiesta. In Italmondo questo processo di sviluppo e di implementazione di soluzioni innovative è partito nel 2014 con la piattaforma di System Integration di Sendabox, incubata in Supernova Hub. L’ultimo step di questo percorso di evoluzione che passa anche per investimenti hardware, è stato il recente acquisto di un nuovo macchinario all’avanguardia per la creazione e gestione automatizzata di packaging ed imballaggio per grandi flussi. Una soluzione di questo tipo riduce i tempi di imballaggio e smistamento dei pacchi, limitando anche i costi dei materiali e quelli del provider dell’ultimo miglio, dal momento che la macchina è in grado di produrre pacchi su misura per il contenuto. A cura di Federico Pozzi Chiesa, Founder di Supernova Hub e AD di Italmondo

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focus L’emergenza Covid-19 e il lockdown di marzo-aprile hanno fatto crollare il fatturato dell’industria della carne, un calo dovuto al blocco del canale Ho.Re.Ca. solo parzialmente compensato dall’incremento delle vendite nella GDO e nel dettaglio tradizionale.

A

CARNI E SALUMI luci e ombre sul settore

SSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito di Confindustria, rappresenta le imprese di produzione dei salumi (sia di carne suina sia di carne bovina), di macellazione suina e di trasformazione di altri prodotti a base di carne (carne in scatola, grassi e strutto, ecc.). ASSICA raggruppa 176 aziende che rappresentano circa l’80% del fatturato del settore che nel 2019 è stato pari a 8,128 miliardi di euro. L’annuale assemblea dell’Associazione è stata un momento di riflessione che è servito per fare il punto su un settore che aveva già vissuto nel 2019 il suo “annus horribilis”. Ricordiamo infatti che nel corso del 2019 il forte incremento dei costi della materia prima, dovuto all’esplosione della domanda cinese seguita alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA) in Oriente, ha creato uno shock nel mercato delle carni suine. Le aziende si sono trovate a fronteggiare da un lato costi della materia prima ar-

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rivati a livelli record, dall’altro un mercato, sia nazionale sia estero, in difficoltà. “Con la diffusione del Covid-19, siamo stati catapultati da una situazione che ci sembrava difficile ad una realtà ancora più dura, inimmaginabile, e con gravi effetti sulle persone e sull’economia mondiale. In questa situazione”, ha affermato Nicola Levoni, Presidente di ASSICA, “ci siamo tutti impegnati per continuare a produrre garantendo la sicurezza per i nostri lavoratori e le loro famiglie, assicurando al contempo le forniture di cibo buono, sano e sicuro”.

SUL FRONTE DELLA PRODUZIONE

Nonostante le aziende alimentari non si siano fermate, questo non le ha preservate dalle perdite che ci sono state nella produzione, nei consumi e nell’export. Dal lato della produzione, gli impianti di macellazione e di lavorazione hanno registrato un rallentamento sia per l’implementazione di norme di distanziamento volte a garantire la sicu-

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rezza lungo le catene produttive sia per le aumentate assenze dal lavoro dovute alla fruizione dei congedi, con un calo produttivo rispetto alla situazione”preCovid-19” di circa il 20%. Queste dinamiche hanno determinato una spinta depressiva sui prezzi di suini e carni suine, soprattutto con riferimento al circuito delle produzioni tipiche. In particolare, sul fronte della macellazione dei suini la situazione non è stata confortante: il rallentamento sulle linee di produzione ha comportato un problema di gestione degli animali vivi e di forniture e scorte che sta mettendo a rischio tutta la filiera suinicola. Nel periodo gennaio-marzo 2020, secondo i dati ISTAT, le macellazioni di suini hanno registrato un -14,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con picchi del -19,9% in febbraio e -18,4% in marzo.

CRESCONO I PREAFFETTATI

Sul fronte della domanda, il lockdown e la chiusura del canale Ho.re.Ca. hanno


carni & salumi ○○○ determinato le conseguenze più rilevanti: un calo repentino, intorno al 20%, della domanda interna e un rallentamento delle vendite verso i Paesi che hanno adottato provvedimenti simili a quelli italiani. Per quanto riguarda i consumi interni, si è assistito ad un cambiamento nelle abitudini dei consumatori che, nei mesi di lockdown, hanno preferito l’acquisto di salumi preaffettati invece che quelli venduti al banco taglio. Una soluzione questa che aveva in sé due vantaggi: maggiori scorte alimentari e riduzione del tempo di permanenza nel supermercato. Il preaffettato è stato quindi il prodotto che ha permesso di contenere le perdite, non solo nel mercato interno ma anche a livello internazionale. “Nel primo trimestre 2020 l’export ha mostrato un risultato davvero inatteso, registrando un contenuto calo in quantità (-1,0% per 40.961 ton) ma una importante crescita in valore (+10,1% per 385,6 milioni di euro) grazie alle esportazioni di prodotti ad elevato valore aggiunto, in particolare salumi preaffettati”, ha continuato Levoni.

LE VENDITE NELLA GDO

La diffusione del Covid-19 ha avuto un profondo impatto sulla filiera suinicola italiana, innanzitutto perché si è sviluppato proprio a partire dalle regioni più importanti dal punto di vista produttivo (Lombardia ed Emilia-Romagna), in se-

condo luogo perché l’Italia, che ha pagato un duro prezzo in termini di decessi, ha adottato misure restrittive incisive per un periodo piuttosto lungo. La chiusura del canale Ho.re.Ca ha sottratto una fetta importante di consumi di carni fresche e di salumi penalizzando principalmente prodotti ad alto valore aggiunto. A fronte di queste dinamiche, soprattutto nella prima fase dell’emergenza, sono cresciuti gli acquisiti di carni e salumi in GDO che hanno registrato veri e propri picchi; basti pensare che nella settimana terminante il 15 marzo 2020, quella successiva all’inizio del lockdown, si registrò un vero e proprio “assalto dei supermercati” a causa dei timori della popolazio-

ne su possibili interruzioni nella catena degli approvvigionamenti. Questa tendenza si è tuttavia stemperata con il passare delle settimane, pur assestandosi le vendite in GDO su livelli superiori a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente. Dal 24 febbraio al 24 maggio gli acquisti in GDO sono cresciuti complessivamente del +4,6% a volume e del +8,5% a valore. Particolarmente vivaci sono risultate le vendite a peso imposto (+13,8% a volume e +22,8% a valore), mentre il banco taglio ha evidenziato un calo (-7,4% a volume e -6,3% a valore), a causa delle mutate abitudini di acquisto, che hanno privilegiato prodotti (prevalentemente preaffettati) caratterizzati da una shelf life più lunga e modalità di acquisto più rapide. Le vendite in GDO non hanno compensato la flessione delle vendite nell’ Ho.Re.Ca.

I TIMORI SUL FUTURO

I dati mostrano come i timori circa un pesante blocco delle esportazioni, ipotizzato nelle prime fasi dell’emergenza, siano stati affrontati rapidamente grazie a due fattori chiave: l’intervento della UE che ha impedito che le misure di contenimento del contagio adottate dagli Stati Membri si trasformassero in situazioni discriminatorie nel mercato unico, l’innovazione contenuta nei nostri prodotti e l’elevato livello delle misure igienico-sanitarie adottate dai nostri

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focus da sempre sono il prodotto di punta del nostro export; in secondo luogo l’arretramento, sempre in termini di volumi, dei nostri due principali mercati di riferimento – Francia e Germania – e della UE; infine l’indebolimento a livello mondiale dell’economia. Il timore è che, passato questo periodo di emergenza in cui la priorità dei consumatori è stata quella di garantirsi gli approvvigionamenti di cibo sicuro, si passi ad una seconda fase in cui la riduzione dei redditi possa compromettere anche la domanda estera”. “Abbiamo bisogno di interventi che permettano alle aziende di sopravvivere a questo difficile momento e chiediamo al Governo di attuare misure di supporto per tutti gli anelli della filiera: dalle aziende di trasformazione, alla macellazione, fino all’allevamento. È inoltre prioritario affrontare la questione interna al nostro Paese, dove i danni subiti da tutte le parti in causa stanno mettendo a rischio la produzione del suino “pesante” e con esso tutte le produzioni della tradizione salumiera italiana. In questo difficile scenario economico, e tenuto conto delle nuove abitudini e paradigmi di consumo, l’impegno futuro di ASSICA sarà indirizzato a promuovere una cultura della sostenibilità in tutti gli operatori della filiera, attraverso incontri, seminari, webinar e video tutorial. Dobbiamo ripartire tutti insieme e in modo sostenibile!” ha concluso Levoni.

li italiani g e d e z n re fe re p le i, Salum o der per il mercato italian produttori che ha permesso di proporre prodotti sicuri e in grado di offrire, in fase d’acquisto, le garanzie richieste dal consumatore. “Nonostante il risultato complessivo dei primi tre mesi sia confortante rispetto alle aspettative, i dati evidenziano diverse fragilità che ci preoccupano: innanzitutto l’importante calo a volume negli invii di prosciutti crudi stagionati, che

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il prodotto lea dalla oltre 289.000 tonnellate crudo con oltre 280.000 e È il prosciutto cotto con 9, seguito dal prosciutto si 201 al che o riti rife ssiv A ple SIC AS com i ri dat ffa secondo i per un volume d’a e, llat ne ton 0 a.00 ssiv 160 , comple mortadella a distanza con inseriti in un mercato che i di euro. Prodotti leader nza sanitarge me ll’e de o ett eff vo attesta oltre i 4.850 milion 0 grazie a un positi 202 l ne i lion visto una mi ha 60 7.7 nto re cifico segme mente, vale olt umi e affettati. Questo spe sal di i io anno. sum iniz di con i % +6 nto un spi ria che ha rgenza, partendo da me ll’e de do rio pe nel o o della crisi e l’increscita del +17,4% propri e criticità, complice l’effett un alc rò pe o lan rive 4 202 GR a -3.0% per il mercato Le prospettive per il con un previsto calo del CA si, me i 6.870. ssim pro i e olg euro si aggira attorno ai certezza che avv che espresso in milioni di to rca MECS me con di ne zio ore ora val lab un r col italiano, pe ck Ima Business Monitor in

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Fonte: Ipa


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dossier

KEY SECTORS

in the global food industry Fruit and vegetables, meat, fish and dairy products are the basis of our diet and their markets remain strong worldwide. Besides these sectors, we are witnessing the growth of other food segments such as delicatessen, frozen food, organic products and ready meals.

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food industry ○○○

B

elow we present an overview of the various sectors that make up the food industry, with specific data related to production, consumption and growth forecasts for each market.

MEAT MARKET

The world’s biggest meat enthusiasts are the United States, Australia and Argentina, topping the list of meat-eating countries and averaging more than 100 kg of meat a year and per person. Europe, Canada, China, Russia and Africa are just behind, with approximately 80 kg of meat consumed per inhabitant each year. Butcher’s meat (excluding poultry and game) and tripe products are popular with consumers. Worldwide, pork is the most-consumed meat. China is the world’s leading producer and consumer, with 56 million tonnes consumed in 2018. In Europe, pork consumption is also high with an average of 41 kg per inhabitant and per year. Bovine meat is also quite widespread around the world. Production has even virtually doubled since the 1960s and today amounts to 72 million tonnes. The United States are the third biggest exporter of bovine meat, behind Brazil and Australia, and ahead of India and New Zealand. By comparison, consumption of ovine meat is much lower, with only 15 million tonnes produced in 2018. Highly appreciated all over the world for its taste and its affordability in comparison with other meats, poultry consumption is rising. In parallel, its production has shot up in recent years: +55% in the past 15 years and +13% between 2011 and 2017 alone. In total, world production stands at about 122 million tonnes, of which 11% is exported. Poultry represents 21% of worldwide trade in meat, making it the second most-exported meat in the world. Top of exporting countries are Brazil, the United States, Poland and the Netherlands. Today, poultry alone accounts for 35% of the meat consumed in the world, just behind pork. An average of 13 kg is eaten per year and per inhabitant, and this should continue to rise: according to projections by the FAO and the OECD, poultry production should continue to rise by 1.24% annually in the world between 2017 and 2026, mainly in the least developed countries (+2.48% forecasted). It is the USA that eats the most poultry, with overall consumption of 16.2 million tonnes of chicken in 2018, according to data from the United States Department of Agriculture (USDA). China arrives in second place with 11.6 million tonnes consumed, followed by the EU (11.5 million tonnes), Brazil (9.7 million tonnes), India (4.85 million tonnes), Russia (4.8 million tonnes), Mexico (4.3 million tonnes), and Japan (2.8 million tonnes), also according to USDA figures. Cured meat, in raw, salted or cooked form, is a big hit with a lot of people all over the world. Europe is a prime market for cured meat, with market turnover exceeding €62 billion and production of 14.5 million tonnes, according to data from IFIP-Eurostat-PRODCOM. In this zone, Germany tops the list of cured meat producing countries. It accounts for a quarter of all European production. Next come Italy (10% of European production), Spain, France and Poland (each with 9%), then the United Kingdom (8%). Asian countries such as China, Taiwan, South Korea and Japan are big enthusiasts of pork and are also among the leading export targets for cured and salted meats. Meanwhile, the United States are particularly fond of Italian products, which have penetrated the market to the point of being essential and unavoidable.

FRUIT AND VEGETABLES

Fruit and vegetables are one of the most essential basics in our everyday diet. Worldwide production amounts to 500 million tonnes a year for fruit and 700 million tonnes for vegetables. In total, this market is worth $360 billion. The market should continue to expand with a prospect of 5.4% growth between now and 2023 (source: Statista). Fruit is the most imported food category in the world: imports of fruit account for 11.5% of all food imported. The largest consumers of fruit in the world are the Colombians - who eat 145 kg per year per person - followed by the Norwegians (140 kg), the Italians (139 kg), the Canadians (135 kg) and the British (127 kg). With annual per capita consumption clocking in at 114 kg, 104 kg and 94 kg respectively, France, the United States and China arrive much further down the list. With regard to production, the countries that export the most fruit in the world are the USA, Spain, the Netherlands, Chile, Mexico and Vietnam. Vegetables are also a highly represented category in world trade, accounting for 6.1% of worldwide food imports. The biggest exporters in the world are China, the Netherlands, Spain, Mexico and the USA. China is not only the leading world vegetable exporter, but also the leading consumer, with an average consumption of 348 kg per year per person. This is more than three times the average consumption of the French (97 kg) and more than twice that of the Portuguese (152 kg), whose consumption nonetheless ranks among the highest in the world. The most popular vegetables are tomatoes (although they are qualified as a fruit) with worldwi-

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dossier

de production exceeding 177 million tonnes. They clock in a long way ahead of onions, occupying second place in this ranking with worldwide production of 93 million tonnes, followed by cucumbers-gherkins and cabbages (each weighing in at 71 million tonnes).

SEAFOOD PRODUCT MARKET

Seafood (fish and shellfish) represents the main form of protein intake for 1.4 billion people in the world, representing 20% of their total food intake. Over the last 50 years, the consumption of seafood has doubled around the world, rising from 10 kg per person in 1960 to more than 20 kg in 2014 according to a report by the FAO published in 2016. Today, this consumption may even be as high as 22 kg per inhabitant. Topping the charts as the largest consumers of marine food are the Koreans, with 78.5 kg per habitant per year. Still in Asia, Korea is followed by Burma (59.9 kg per person), Malaysia (58.6 kg) and Japan (58 kg). China is the country that consumes the most seafood by volume. Europe is also a substantial market for seafood. Consumption stands on average at approximately 25.5 kg per year and per inhabitant for total sales of €54 billion in 2015, comprising both fisheries and aquaculture, according to the European Market Observatory for Fisheries and Aquaculture Products (Eumofa). The European Union is even the world’s largest importer of fisheries and aquaculture products by value. Foreign trade amounted to €49.3 billion and 13.8 million tonnes in 2015. In this zone, the Portuguese are the most frequent consumers of seafood products. 75% of Portuguese people eat seafood at

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least twice a week, compared with only 31% of Germans, for example. Next in the list come Norway (71%), Spain (67%), Italy (48%), Britain (43%) and Sweden (36%), according to a Kantar TNS report.

DAIRY PRODUCTS

According to the International Dairy Federation (IDF), the worldwide consumption of dairy products grew by 2.5% in 2018, mainly thanks to regions such as Southeast Asia, where milk was until recently not a true part of the local food culture. In these countries as well as in India, the consumption of dairy products is growing by 5 to 6% per year! By comparison, it is only rising by 1.5% and 1% in the USA and in the countries of the European Union, which are nonetheless big consumers of dairy products. In Latin America, this growth is stronger: from 2 to 3% per year. This does not mean however that Western countries have abandoned dairy products. The demand for butter, for example, remains very high in these countries, with the United States and Canada leading the way, and in the European Union. This product is frequently used by the majority of consumers in their daily diets. Butter can be consumed fresh, but also used as a fat to cook with and make cakes and pastries.

FROZEN PRODUCTS

Whether they are simple and uncooked (unprepared fruit, vegetables, fish and meat) or more processed, frozen food products appeal to consumers around the world due to their convenience. Indeed, the worldwide frozen food market generated sales of nearly $220 billion in 2018, according to Markets and Markets.


food industry ○○○ And the sector should continue to grow to reach $231 billion in sales revenue between now and 2023 (+5.1% in five years). In volume, the majority of sales worldwide are accounted for by vegetables (6.473 million tonnes), ready to eat meals (4.973 million tonnes) and meat products (3.378 million tonnes).

GROCERY PRODUCTS

The savoury grocery sector encompasses a wide variety of product categories. These range from condiments, oils and vinegars, sauces, spices and flavourings, to coffee and tea, but also pasta, rice, couscous and noodles. Also in this sector are soups and stocks, pulses and dried vegetables, canned food, olives, exotic products and appetisers. This is a highly competitive sector with many major players established on the market worldwide. To stand out, most of them seek to rotate their references rapidly, shift upmarket and display originality with brand-new products. Traditionally-made preserves, original spreads, regional specialities or luxury products: while delicatessen was for many years reserved for special occasions, it can now be found on dining tables every day. The world fine food market is mainly driven today by Europe and North America. And these markets will continue to prosper, with the growth prospects of our transatlantic neighbours set at 5.9% between now and 2023 (source: Mintel). However, opportunities will be the ripest in Asia Pacific, and more specifically in India and China, where the delicatessen market should grow by 5.8% per year between now and 2025 (Source: Grand View Research). Sweet groceries comprise biscuits (dry biscuits, cakes, breakfast, chocolate and fruit), cookies and other teatime products. Everything revolving around confectionery and chocolate, including chewing gum, also falls within this market segment. It also includes sugars and flours, fruit in purée and tinned form, and rusks, bread and other bakes for breakfast. As it is a primarily “indulgent” market, sweet groceries experienced a major decline worldwide during the 2008 recession. Since then, the sector has picked up again, partly driven by sales in Western Europe, North America and Russia. The global confectionery market, for example, amounted to $156.4 billion in sales in 2016 (source: GlobalData), 29.6% of which generated in Western Europe. But the Asia-Pacific zone is becoming increasingly attractive for sweet groceries which should record its fastest growth there between now and 2021 (7.2% per year).

Aware of the benefits of organic products to their health and the environment, consumers all over the world are increasingly adopting organic products. Between 1999 and 2015, the worldwide organic market grew six-fold, rising from $15.2 billion to $87.3 billion, according to FIBL and IFOAM. However, the lion’s share of the market belongs to North America and Europe: 90% on average of organic consumption happens in these regions. The USA tops the list of the biggest organic consumers (chiefly fruit and vegetables) with 46% of the worldwide market and turnover estimated at $43 billion in 2016. Next on the list are Germany (11%), France (7%), China (6%) and Canada, Italy, the United Kingdom, Sweden and Switzerland, all level on 3%. While the market share of organic remains modest in other countries, it is nonetheless experiencing growth.

READY MEALS AND FOOD TO GO

The global market of ready meals alone is worth $228 billion in turnover, and the sector should continue to grow annually by 4.3% between now and 2023, according to Statista. On this market, North American and European countries rank among the biggest consumers in the world. And most notably the United States, the world’s leading country for the consumption of ready meals, accounting for 20% of the global market, or $68 billion of revenue. The Americans are regular consumers of ready-made dishes: 28.3 kg per year and per capita. Europe is also fond of ready meals and arrive in second place behind the United States, with a market worth an estimated $52 billion, or 23% of worldwide turnover for ready meals. Together, the United Kingdom, France and Germany account for half of the sales of ready meals in Europe. The market is thus concentrated essentially around these three countries. Outside North America and Europe, the consumption of ready meals is not as widespread. At the present time, the market is therefore dominated by mainly wealthier nations. However, consumer habits are starting to change in certain parts of the world such as Asia. Source: www.sialparis.com

ORGANIC AND HEALTH FOOD MARKET

Following decades of using industrial techniques and phytosanitary products, agriculture and the food industry are slowly but surely turning to organic. The trend is as yet in its early stages, since the vast majority of cultivated land is not yet organically certified. In 2015, only 1.1% of the worldwide utilised agricultural area, equating to 51 million hectares, was certified as organic or in the process of converting to organic, according to Agence Bio.

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dossier

POSITIVE TRENDS in food processing The food sector naturally includes raw products but also, more predominantly, processed products. In other words, fresh products of animal or plant origin which have required one or more operations before they reach the consumer. These operations are many and varied.

T

he transformation of food using industrial processes, otherwise known as food processing, is a huge market valued by McKinsey at approximately $100 billion. Three categories make up the food process market: food processing, foodservice equipment and packaging. Food processing comprises all the equipment and machinery required for the industrial transformation of food: processing, grading, sorting, heating and milling, for example. These are packing and manufacturing machines, equipment for food processing plants or measuring systems. Taken alone, this sector is worth $45 billion, or 45% of the total food processing and handling market. And it is relatively concentrated, since the 10 main market players account for 20% of global industry revenue. The second largest subsector by value is foodservice equipment, in other words, [everything used to transport, store and manage the logistics of products] restaurant preparation, heating/cooling, and finishing equipment. This market is valued at $37 billion with, once again, major market players ruling the roost: the top 10 leaders account for approximately 25% of this subsector. Finally, the packaging sector is worth approximately $16 billion in revenue. Market concentration here is even stronger than in food processing and food service equipment: the leading 10 market players account for approximately 40% of global revenue.

PROMISING GROWTH PROSPECTS

Today, the majority of the food we eat is processed. Consumers are increasingly turning towards these higher value products that fulfil a diverse range of needs: taste, time-saving, convenience, etc. As a result, the food processing market is growing,

generating 2.6 percentage points of average annual economic profit, well above the 1.5 point average in the wider industrials group. This performance gives it a spot among the top five most profitable manufacturing sectors. In the space of 10 years, it has jumped 7 places in the rankings of manufacturing industries, according to McKinsey. And this trend is set to continue, according to the forecasts of the same consultancy: the sector’s turnover is expected to grow by 5% per year on average in the five years from 2016 to 2021. The development of the food process sector is directly connected with the development of the food sector. Several factors contribute to the growth of this market on a worldwide scale. The first is the increase in city-dwelling populations. Between now and 2050, two thirds of the world’s population will live in urban centres, which will logically increase the demand for processed food and proteins. Asia will lead the way in this trend, with demand for protein forecasted to rise by 128% between now and 2050 on this continent. In parallel, rising living standards, urbanisation and emerging market growth will channel demand towards higher added value food products. In other words, processed and packaged food, the increasing demand for which will logically drive an increase in the amount of equipment needed to process them. Packaging should be one of the subsectors most likely to benefit from this, in particular in emerging economies in which there is high demand for on-the-go and convenience products. Source: www.sialparis.com

Good news for food processing machinery With an overall global value of over 75,200 million euros and a growth forecast of 5.5% by 2024, the economic data of the segment show an upward trend thanks to the forecast of 85,992 million euros in 2024. Africa and the Middle East are leading the restart, with a 20-24 CAGR expected at + 7.1%, Eastern Europe at + 6.6% and Western Europe at + 4.9%, a trend that translated into millions of euros means respectively 1,709, 3,387 and 31,004. Positive news even if we enter into the detail of the process machines for food and beverage,

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expected to grow in the period 2020-2024. The food processing machinery, in fact, is expected to grow by 5% with a leap from 32,904 million euros in 2019 to 40,936 million in 2024. Furthermore, in the milk and beverage processing machinery category, the acceleration expected for 2024 is even more significant with the CAGR at + 6.3% for a market value that in 2024 will reach over 20,200 million euros. Source: data processed by Ipack Ima Business Monitor in cooperation with MECS


food industry ○○○ The organic sector has to deal with the same questions of environmentally friendly packaging as conventional manufacturers to live up to its sustainability claims. Although there is still some room for improvement, the industry players have already turned sustainable packaging for organic products into reality.

PACKAGING FOR ORGANIC PRODUCTS how sustainable is it really? P ackaging expert and sustainability specialist Carolina Schweig is positive: “The will is there, and it just needs to be guided in the right direction!” Then, the organic sector, with its customers and their expectations, and the margins it can achieve in this area, could lead the way with the sensible use of organic plastics, for example. Schweig also notes that Europe’s organic sector could play a crucial role with regard to target recycling rates if it paid rigorous attention to the recyclability of its packaging solutions.

GREEN IS GOOD FOR YOUR IMAGE

Some manufacturers have already showed how to use more environmentally friendly materials. But Schweig also believes there is room for improvement here. To date, for example, there have been delays in considering and implementing approaches for cutting down on packaging and promoting the use of mono-materials or packaging that is easier to recycle. “In many cases, it’s because the sector has a different, very idiosyncratic definition of environmental protection and sustainability in line with its perception of itself,” she observes. In particular, she notes, young start-ups and organic companies that are part of conventional parent companies are taking a different path. They are quite deliberately using the EU requirements and the Packaging Act for their own brand positioning: “Not only does that improve their image and customer acceptance, but minimized or recyclable packaging also provides a financial benefit for the companies.” This is one of the reasons why the companies can set themselves the task of achieving a positive life-cycle assessment with their packaging and win critical customers over, since many customers would like to see their preferred brands in environmentally friendly packaging.

PAPER OR PLASTIC?

To satisfy customer expectations for sustainable packaging, many manufacturers are now turning to paper or film with a “wrapping paper appearance”. Many companies, not only those in the fields of natural foods and cosmetics, are currently getting a lot of mileage for their own marketing purposes from the subjective perception that

paper is environmentally friendly. But even so, some of them are quite aware that their paper packaging offers no environmental benefits at all: their paper bags, for example, are larger than the plastic versions, simply because more material is needed to produce reasonably sealed bags on the filling lines using stiff paper. Besides questions like packaging weight, use of resources, type of paper, and the possibility that the packing plant will consume more power, that we need to look at where the pulp comes from. After all, pulp is no longer necessarily sourced from forests in Scandinavia, but can also originate from less sustainable plantations. “The only way to avoid the danger of ‘greenwashing’ is if you have taken all these factors into consideration,” says Schweig. Source: www.fachpack.de

Foodstuff packaging gets lighter and lighter Packaging protects the contents against harmful influences and ensures a longer shelf life, in addition to food safety. Thanks to the latest packaging materials, these requirements can now be fulfilled with much less material than a few years or decades ago. Packaging designers have succeeded in developing packaging from thinner and thinner material, while improving its protective function. According to IK Industrievereinigung Kunststoffverpackungen (the Plastic Packaging Industry Association), packaging has become 25% lighter since 1991. Increases in material efficiency in plastic packaging since the same year resulted in a saving of around 2.6 million tonnes of CO2 in 2013, gvm reports. This was made possible by reducing wall and film thicknesses, improved material properties, and optimised shaping and processing techniques. Despite increased demands on packaging such as re-sealing and divisibility into smaller units, it was still possible to save materials.

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case history Gli attuatori di HepcoMotion forniscono una soluzione a bassa manutenzione su applicazioni per impieghi gravosi. Ne è testimone l’azienda di prodotti da forno David Wood, che ha scelto questa tecnologia per fronteggiare l’aumento della domanda.

S

ituata a Newport, nel sud del Galles, l’azienda David Wood produce pane per i più grandi rivenditori del Regno Unito. Gestendo una linea di produzione completamente automatizzata, dalla pesatura iniziale, miscelazione degli ingredienti e lievitazione alla cottura al forno e al raffreddamento, fino all’affettatura e al confezionamento, l’azienda oggi produce oltre 420.000 pagnotte la settimana. Si tratta di un sistema per impieghi gravosi che necessita di una bassa manutenzione e che sia affidabile.

LA SCELTA DEGLI ATTUATORI

In quest’applicazione per carichi pesanti, l’azienda ha scelto di impiegare gli attuatori Hepco Motion DLS4 che comprendono: moduli lineari a cinghia, un pacchetto motore/inverter CA e una gamma di riduttori epicicloidali compatti da utilizzare con servomotori. Sono inoltre disponibili opzioni resistenti alla corrosione, un requisito chiave nell’industria alimentare e degli imballaggi, in cui sono spesso richiesti lavaggi frequenti. HepcoMotion è specializzata in soluzioni lineari e componenti di automazione di alta qualità che richiedono una bassa manutenzione. I prodot-

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Attuatori

componenti chiave nell’industria alimentare ti Hepco Motion sono distribuiti in Italia dal Gruppo Mondial.

GLI ATTUATORI NEI PROCESSI CHIAVE

Nelle tre aree chiave dell’applicazione sono stati utilizzati un totale di dieci DLS4: due sono impiegati per spingere le pagnotte nel forno, quattro per l’ingresso e l’uscita dall’area di raffreddamento e quattro per facilitare l’imballaggio delle pagnotte nei cestini di consegna. Il DLS4 è una soluzione affidabile che richiede una bassa manutenzione e offre un funzionamento continuo grazie alla comprovata tecnologia della guida a V, grazie alla lunga durata di vita del sistema. Disposto in parallelo e funzionante con un singolo motore, il primo set di DLS4 è collegato a un braccio di spinta che sposta i vassoi con le pagnotte su un nastro trasportatore nel forno, a una temperatura di oltre 200°C. Operando in prossimità del forno, i cuscinetti a doppia corona sono adatti alle alte temperature. HepcoMotion offre anche cuscinetti adatti ad applicazioni a temperature estremamente elevate o estremamente basse. 32 pagnotte vengono immesse e cotte contemporaneamente nel forno per oltre 20 minuti. Gli attuatori ripetono costantemente questo processo ogni 30 secondi, 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Come sistema a gioco zero, i DLS4 sono in grado di offrire la maggiore ripetibilità e precisione richieste per questo tipo di applicazione. Dopo che le pagnot-

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te sono state cotte nel forno, vengono trasportate in una struttura dove per due ore ruotano su una griglia di raffreddamento. Questa procedura è una parte fondamentale del processo di produzione del pane, per evitare che la crosta inferiore diventi umida e molle. David Wood Foods conta circa 9 kg di pagnotte nel frigorifero contemporaneamente. Lavorando in parallelo con un singolo motore attaccato a un braccio di spinta, un set di DLS4 spinge 22 pagnotte sul nastro, mentre l’altro set di attuatori spinge le pagnotte sul nastro trasportatore per essere poi tagliate e impacchettate.

PROTEZIONE DALLE PARTICELLE DI SPORCO

Le briciole e la polvere creano un ambiente ostile e difficile. Se le particelle di sporco si fanno strada oltre le guarnizioni di qualsiasi componente del movimento lineare, lo danneggiano e il sistema si blocca compromettendo il moto. Il DLS4, tuttavia, è perfettamente adatto a questo ambiente difficile grazie al suo sistema di guida a V che funziona sulla base di un rigoroso controllo geometrico sulla corrispondenza delle guide e dei cuscinetti a V. Per questo, garantisce un’azione di pulizia che espelle i detriti, mantenendo le macchine perfettamente funzionanti e affidabili.


case history Il gruppo specializzato nel packaging alimentare conferma la sua fiducia in Ferretto Group per l’ampliamento di 5.000 mq dei magazzini realizzati di recente dalla stessa azienda vicentina. La crescita del Gruppo Happy ha, infatti, reso necessario l’aumento della sua capacità di stoccaggio.

sceglie Ferretto Group per rafforzare la logistica

F

erretto Group progetta 5.000 metri quadrati di nuovi magazzini automatici per il Gruppo Happy. L’azienda vicentina è stata infatti chiamata a realizzare l’ampliamento delle aree logistiche dell’importante polo produttivo e commerciale lombardo specializzato nella produzione e commercializzazione dei contenitori per alimenti. Gli interventi verranno effettuati su impianti che sono stati realizzati da Ferretto Group negli scorsi anni e che oggi richiedono un aumento di capacità a seguito delle nuove necessità di stoccaggio imposte dalla crescita del Gruppo Happy.

UN DUPLICE INTERVENTO

Gruppo Happy

Nello specifico, Ferretto Group è chiamata a un duplice intervento. Il primo riguarda Happy Srl e porterà all’ampliamento del magazzino automatico autoportante per pallet che la stessa azienda vicentina aveva realizzato nel 2016 a Verolavecchia. Il progetto prevede l’inserimento di tre trasloelevatori per un totale di 17.472 nuovi posti pallet. La superficie dell’ampliamento è pari a 5.000 mq e sarà destinata allo stoccaggio del prodotto finito pronto per la spedizione. Il secondo intervento verrà invece realizzato per Esperia Srl, altra azienda

del Gruppo Happy, e porterà all’inserimento di un nuovo trasloelevatore all’interno del magazzino automatico per bobine in plastica installato nel 2015 nel bresciano, per aumentare le prestazioni dell’impianto stesso.

UNA PARTNERSHIP CONSOLIDATA

“Da sempre – sottolinea Riccardo Ferretto, Presidente di Ferretto Group – siamo convinti che il nostro lavoro non debba mai finire nel momento dell’installazione di un magazzino: con i nostri partner instauriamo un rapporto che parte dalla condivisione delle esigenze, passa per la fase di progettazione e realizzazione, e continua poi nel tempo con l’affiancamento e la consulenza nello sviluppo e nel miglioramento tecnologico. Questo significa essere veri partner logistici ed è quello che sta avvenendo con il Gruppo Happy: l’esperienza di questi anni si trasforma oggi in un nuovo passo di un comune percorso di crescita”. Le due richieste di ampliamento arrivano infatti a qualche anno di distanza dai precedenti interventi e nascono a seguito della decisione del Gruppo Happy di dotarsi di nuove aree di stoccaggio, per rispondere a una crescita costante della produzione e alla volontà di

investire sul continuo miglioramento delle prestazioni per offrire ai propri clienti massima qualità ed efficienza. Con oltre 25 anni d’esperienza, il Gruppo Happy è oggi un polo produttivo e commerciale consolidato a livello europeo nel settore dei contenitori per alimenti: grazie alla sua rete di aziende è in grado di offrire prodotti, sistemi e servizi per l’imballaggio alimentare, capaci di soddisfare pienamente le più svariate esigenze di confezionamento, sia quantitative che tecnico-qualitative, dell’industria alimentare e della moderna distribuzione.

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case history L’e-commerce di alimenti freschi ha vinto la sfida allo spreco alimentare insieme a Sealed Air grazie alla soluzione di imballaggio a temperatura controllata TempGuard, che garantisce l’integrità del prodotto e la riciclabilità al termine del suo utilizzo.

Quomi e Sealed Air

contro lo spreco alimentare

Q

uomi, la società di “meal-kit” di alimenti freschi online, ha registrato un aumento delle vendite e una riduzione dello spreco alimentare da quando ha iniziato, all’inizio di quest’anno, la collaborazione con Sealed Air, il gruppo di riferimento a livello globale per il confezionamento.

UN PACKAGING OTTIMALE

Con sede a Milano, l’azienda di e-commerce ha incaricato Sealed Air di affrontare il problema dello spreco alimentare. Dopo essere passata al prodotto TempGuard di Sealed Air, Quomi ha ridotto lo spreco alimentare del 7%, migliorando la soddisfazione dei clienti e la percezione del marchio, offrendo imballaggi sostenibili nelle consegne a domicilio, utilizzando un imballaggio facilmente riciclabile per soddisfare la crescente domanda di soluzioni di packaging sostenibili da parte dei consumatori. Andrea Bruno, co-fondatore di Quomi, ha dichiarato: “I sacchi a temperatura controllata e le scatole di consegna che stavamo utilizzando per proteggere e mantenere gli ordini di prodotti freschi non erano efficaci

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al 100% e causavano sprechi alimentari durante la spedizione. Pertanto, avevamo urgentemente bisogno di un materiale di imballaggio sostenibile che avesse proprietà isolanti superiori per mantenere il cibo fresco, oltre a essere facilmente riciclabile per le famiglie così da poter rispondere alle crescenti richieste dei nostri clienti”. Per rispondere alle esigenze di Quomi e del consumatore finale, Sealed Air ha proposto la propria soluzione TempGuard per migliorare l’integrità del prodotto e l’esperienza del marchio per i clienti di Quomi. Giovanni Masciali, Strategic Account Manager di Sealed Air, ha spiegato: “TempGuard è progettato per la spedizione di merci che necessitano una temperatura controllata durante il trasporto. Offre un ottimo isolamento termico e un efficiente strato di imbottitura protettiva. Questa combinazione di prestazioni garantisce che i prodotti arrivino al consumatore con una qualità ottimale, in imballaggi facilmente e ampiamente riciclabili”. Sono stati effettuati test sulle confezioni per dimostrare a Quomi la qualità di Sealed Air TempGuard. All’azienda è stata quindi invia-

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ta una selezione di campioni di diverse dimensioni per testare il prodotto, prima di iniziare la collaborazione. Andrea Bruno ha aggiunto: “L’esperienza e i prodotti di Sealed Air ci hanno permesso di accelerare la crescita della nostra attività fornendo imballaggi efficaci e sostenibili che i nostri clienti apprezzano. Inoltre, grazie alla partnership con Sealed Air, stiamo ora collaborando con uno dei più importanti produttori di pesce in Italia, fornendo pesce confezionato con la tecnologia Cryovac tray skin. Questo ci consente di proteggere i prodotti ittici durante la fase logistica e garantire una confezione premium”.

CHI È QUOMI

Quomi, lanciata nel 2015 da una coppia di imprenditori trentenni, Andrea Bruno e Daniele Bruttini, è un player innovativo del crescente mercato della consegna a domicilio di meal-kit. Suggerisce cosa mangiare attraverso una selezione di menù. Risparmiando tempo per i consumatori nello shopping e riducendo gli sprechi inutili, l’azienda consegna gli ingredienti alla porta del cliente e fornisce istruzioni facili da seguire per cucinare i pasti scelti.


case history Test rigorosi effettuati presso laboratori specializzati, hanno verificato che i motori ABB in acciaio inox possono sopportare sanitizzazioni frequenti. I motori sono risultati perfettamente funzionanti dopo essere stati sottoposti a test di lavaggio, simulando anni di funzionamento in ambienti con condizioni estreme.

I motori ABB Food Safe

N

egli stabilimenti alimentari la sicurezza del prodotto finale e delle bevande richiede standard igienici rigorosi. Sono necessari lavaggi frequenti per evitare contaminazioni. La sfida raccolta da ABB è che i motori elettrici utilizzati in queste strutture non vengano danneggiati da una pulizia aggressiva. I motori progettati specificatamente per queste applicazioni possono contribuire a garantire la sicurezza alimentare, migliorare l’affidabilità e ridurre il rischio di fermi macchina imprevisti. I motori ABB Food Safe sono progettati per affrontare la sfida del lavaggio. Sono dotati di una carcassa in acciaio inossidabile per resistere alla corrosione e di un grado di protezione IP69 per garantire che l’acqua spruzzata ad alta pressione e ad alta temperatura non causi danni. Inoltre, l’acqua non rischia di ristagnare sulla superficie esterna del motore, liscia e autodrenante, e di creare così accumulo di potenziali contaminanti.

I MOTORI FOOD SAFE SUPERANO I TEST

“I nostri motori Food Safe sono già in uso in numerosi stabilimenti”, afferma Tero Helpio, Global Product Manager, motori IEC Food Safe, ABB Motion. “Al fine di dimostrare le prestazioni a lungo termine

vincono la sfida del lavaggio in condizioni di lavaggio realistiche, abbiamo collaborato con un laboratorio di igiene all’avanguardia a Västerås, Svezia, per ideare una serie di test che replicassero le procedure di sanificazione di tipo industriale”. Il test riproduce le tipiche pratiche di pulizia adottate nel settore alimentare, con un ciclo di sette fasi che rappresenta una settimana di lavaggi quotidiani. Il detergente e il disinfettante sono stati applicati durante ogni fase, mentre l’acido è stato applicato una volta per ciclo (seguendo la comune pratica industriale di lavare con acido una volta alla settimana). Il liquido utilizzato ha raggiunto temperature fino a 55 °C e pressioni fino a 25 bar. In tutto, sono stati eseguiti un totale di 158 cicli, corrispondenti a 1.106 lavaggi e 418 ore totali di test. Per il test in oggetto sono stati utilizzati due motori IEC in acciaio inossidabile Food Safe e alla fine del programma di test i motori sono rimasti inalterati e ancora perfettamente funzionanti. In particolare, all’interno dei motori non è stata riscontrata acqua, condensa o segni di corrosione. Tutti e tre gli O-ring principali e i tappi di scarico sono rimasti correttamente serrati. A scopo di confronto, è stato testato anche un motore standard in alluminio verniciato. Il motore standard ha iniziato a deteriorarsi molto rapidamente e si è guastato ben

prima della fine del test. La vernice si è riempita di vesciche e si è sfaldata, l’albero e altri componenti in acciaio hanno subito una grave corrosione. I prodotti chimici di lavaggio sono penetrati sia nella morsettiera che nella carcassa principale, provocando cortocircuiti tra le fasi e la terra. La targhetta in alluminio si è staccata dal motore. “Scaglie di vernice, ruggine e particelle potrebbero contaminare i prodotti alimentari, portando a un costoso richiamo di prodotto”, spiega Helpio. “Alcune fabbriche cercano di aggirare questi problemi proteggendo i loro motori standard con carter protettivi, ma i carter stessi possono essere fonte di nuovi problemi. Le particelle di cibo infatti possono accumularsi al loro interno, nascoste alla vista, fornendo l’ambiente ideale per la prolificazione batterica”. I motori in acciaio inossidabile Food Safe eliminano la necessità di carter protettivi del motore, fornendo un accesso a 360 gradi per l’ispezione e la sanificazione. Superfici facili da pulire significano anche meno acqua, meno prodotti chimici e meno tempo. I test dimostrano che i motori Food Safe resistono con successo alle condizioni di lavaggio più estreme, dando agli operatori dell’impianto garanzia di maggiore affidabilità e riduzione dei tempi di fermo non programmati.

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aziende&strategie Il Gruppo Crai rinnova la linea premium lanciando Piaceri, il nuovo marchio caratterizzato da due segmenti: Piaceri Italiani e Piaceri dal Mondo. Da un lato le migliori eccellenze gastronomiche della tradizione italiana, dall’altro una selezione dei migliori prodotti oltre confine.

Crai promuove la tradizione

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l Gruppo Crai rinnova il segmento premium di prodotti a marchio lanciando la linea Piaceri, un viaggio attraverso la buona tavola. Il marchio premium Piaceri sarà composto da due linee. Piaceri Italiani è un percorso in cui i sapori raccontano le regioni, i territori, i microclimi e le diverse tradizioni che nel corso dei secoli hanno reso il patrimonio gastronomico italiano unico al mondo. Tutto in una linea di prodotti premium valorizzata dalla presenza dei marchi di tutela dei consorzi. Piaceri dal Mondo, invece, è una vera e propria ricerca dell’eccellenza al di fuori dei nostri confini.

VIAGGIARE CON IL PALATO

Il lancio della nuova linea sarà accompagnato dalla realizzazione di dodici soggetti grafici dal claim “Hai mai viaggiato con il palato?”, caratterizzati da una rappresentazione grafica dei principali monumenti storici italiani, attraverso un viaggio “palatale”

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con la nuova linea Piaceri tra le prelibatezze del Belpaese senza muoversi da tavola. E così, tra i dodici soggetti che ci portano in giro da Nord a Sud, tra ricette sfiziose e prodotti straordinari, scopriremo, tra gli altri, un pecorino romano che ha la forma del Colosseo, la piazza del Plebiscito a Napoli creata con la pasta fresca, una tagliata di fassona piemontese che riprende le forme della Mole Antonelliana, le Torri degli Asinelli fatte di Parmigiano Reggiano, la facciata della Certosa di Pavia realizzata in gorgonzola, un nuraghe di pecorino sardo, un panettone con le guglie gotiche e persino un tempio agrigentino con la struttura di gelato col cioccolato di Modica e i biscotti che fungono da colonna. “Il fil rouge che abbiamo seguito – afferma Mario La Viola, direttore marketing, format, rete e sviluppo di Crai – è stato molto semplice: ci siamo ispirati alle nostre ricette, alle nostre radici e a una tradizione culinaria italiana.Non si tratta di un semplice restyling grafico della nostra storica linea Piaceri Italiani, ma di un

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progetto di rafforzamento della nostra offerta premium attraverso una vera e propria strategia di marca.

UN’AMPIA GAMMA DI PRODOTTI SELEZIONATI

La nuova linea Piaceri è composta da oltre 280 prodotti e presidia le principiali categorie merceologiche. Nella drogheria alimentare si spazia dalle lenticchie al dolcetto, passando per la salsa di pomodoro, l’olio extravergine e i grissini. Nel fresco e freschissimo troviamo prodotti appena fatti, subito confezionati, per portare in tavola tutta la fragranza e il sapore dei migliori prodotti della tradizione, dagli affettati ai formaggi e alla pasta fresca. Nel banco taglio trova spazio un’accurata selezione di formaggi e salumi, in prevalenza DOP e IGP. Per quando riguarda le bevande, una selezione di liquori da fine pasto affianca i migliori classici, come mirto e limoncello, a chicche meno conosciute e assolutamente da scoprire. Infine, nel segmento surgelati, una gamma ricca include sia le classiche eccellenze come gelati e dessert sia le tipiche specialità salate provenienti dalle diverse regioni italiane. “La nuova linea Piaceri ha l’obiettivo di custodire e tramandare il gusto dell’Italia di una volta attraverso una linea di prodotti alimentari freschi e secchi, altamente selezionati”, afferma Pietro Poltronieri, responsabile prodotti a marchio di Crai.


company&strategies Didier Sourisseau, President of Crown Packaging Europe, looks at the impact food waste has on the environment and how metal packaging can play a key role in its reduction.

A

ccording to the United Nations Environment Programme, approximately one third of the food produced in the world each year - more than 1.3 billion metric tons – is wasted. This is not only a huge waste of resources, but also has a significant impact in terms of greenhouse gas emissions – the food wasted globally represents 3.3 billion metric tons in annual carbon dioxide emissions. To put this into perspective, if food waste were a country it would be the third largest producer of greenhouse gases (GHGs) in the world, after China and the U.S.1

Metal packaging

on the front lines of tackling food waste

Much of this wasted food could be put to better use if manufacturing processes, attitudes and the general approach to this important issue evolved. Wasting food results in wastage of all of the energy, water, soil nutrients and natural resources used to grow, package, transport and market that food2, which many may not consider. This is especially true for consumers who may feel far removed from the growing process when they mostly purchase food in supermarkets. Aside from the obvious financial element, the greatest and most tragic statistic is that one in nine people globally do not have enough food to live a healthy life. This is particularly difficult to comprehend when we consider that food wasted in the U.S. and Europe alone would alleviate the hunger of those 1.5 billion people living in poverty worldwide. To put this into further perspective, statistics show that:3 • Almost half of the fruit and vegetables produced in Europe go uneaten. • In the U.S., two thirds of food is wasted due to spoilage. • 1.3 million metric tons of food is thrown away while still in its packaging. • The average family in the U.K. throws away £400 worth of food per annum.

• How packaging can represent a waste

prevention tool? Packaging has received some negative attention in recent years, with brands constantly looking to lightweight and reduce packaging of their products. However, it is important to consider that, in fact, packaging can make a significant contribution to food waste reduction. This conclusion, along with the fact that food waste can actually have a greater impact on the environment than packaging waste,is supported by a

research study under taken by Dr. Lilly DaGama, a food waste consultant and founder of The Food Waste Doctor. The study encourages brands to take both food and packaging waste into consideration when selecting formats for food and beverage products. If we look at a product’s journey from the production line to the retail shelf, we will see that packaging efficiently contains and protects food sand beverages, plays a critical role in maintaining freshness, taste, nutritional value and safety, and prolongs shelf life. Finally, packaging can deliver portion control, which can also help to reduce food waste. Metal packaging, for example, offers great size versatility, allowing brands to manufacture products of the same superior quality whether sold in single-serve packages or family-sized versions. This helps consumers minimize wastage by giving them a choice to buy according to their needs. This versatility can also be extended to ergonomics – packaging that is easier to grip or open for those with reduced dexterity– which can prevent unnecessary spillages. Metal is also incredibly robust and reliable, providing the most tamper-resistant and tamper-evident package on the market. Its strength enables it to withstand processes such as heat sterilization and effectively locks in nutrients until consumption, whereas fresh products lose their nutrients from the moment they are harvested.

• What are the main benefits of metal packaging? As a packaging format that is hermetically sealed, cans keep the good in and the bad out. Both light and oxygen are key contributors to the premature degra-

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company&strategies

dation of food and beverage products, and the can provides a 100% impenetrable barrier to both. In addition, in food processing, canning destroys a variety of pathogens and deactivates enzymes that might otherwise cause continued deterioration of the contents within. The format has an unprecedented safety record in terms of food-borne illness.

and similar data was presented for many other food items. Fruit and vegetable wastage in the U.S. alone costs approximately $50 billion annually, but by packaging in metal cans the country could in theory save ~340million liters of food. This figure, once extrapolated, means that metal food cans globally could save >1billion liters of food.

nitely recyclable without loss of properties, and the infrastructure in place to ensure it is kept in the material loop is outstanding around the world. It is estimated that 80% of aluminum and steel extracted globally is still in use today, therefore it is the packaging format that keeps on giving from the beginning of the supply chain to the end.

• What’s the impact of cans on food waste? In terms of reducing food waste, packaging formats that contribute to long shelf lives – such as the can – can have a huge impact. Research conducted by Crown in partnership with the University of Delaware calculated the extent of the impact metal packaging has on reducing food waste in North America. The exercise focused on fruit and vegetables, due to the high percentage (on average about 50%) of food loss in this category. The results were interesting and for many of the products examined, canned varieties had the lowest consumer loss estimate. Below are two examples: - Sweetcorn: Fresh = 32% loss / Frozen = 36% loss / Canned = 7% loss - eaches: Fresh = 42% loss / Frozen = 35% loss / Canned = 8% loss In addition, five times less pineapple was wasted when compared to fresh and frozen

• How do cans deliver environmental benefits? Canning, without question, saves energy and resources and the packaging itself is effortlessly sustainable. The global metal packaging industry saves ~110,000,000 Gigajoules(GJ) compared to if the same products were refrigerated, and an extraordinary ~500,000,000 GJ when compared to if that product was frozen. One GJ is equivalent to a barrel of oil and, based on the average consumption of electricity, some 34 million households worldwide could be powered by the energy saved by the metal packaging industry using cans to preserve food, instead of freezing food. In terms of transportation, metal cans stack high and efficiently, can be transported at ambient temperatures and require three times less energy than is required to transport and store frozen produce. Finally, the material itself is a key contributor to the circular economy. Metal is infi-

• How can consumers make an impact? There is no easy fix to the food waste issue worldwide, but by looking at sustainable, common sense packaging to reduce the amount of food we waste, consumers can make a big impact. Whether cannings weetcorn instead of selling it fresh – particularly if there is a glut of the product – or simply provide singleserve alternatives to the standard options for certain fruit or vegetables, metal has the credentials to deliver. The stakes are high, but by making changes, we can combat global hunger, raise income, improve the standard and quality of life for those living in poverty, and improve global food security. All of this, and we contribute to the protection of our environment too. In short, where packaging is needed, metal makes

https://www.bbc.com/future/article/20200224-how-cutting-your-food-waste-can-help-the-climate www.wrap.org.uk 3 http://www.fao.org/news/story/en/item/74192/icode/ 1

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pomodoro

San Marzano

nimax: la qualità vuole qualità Sistemi di codifica e marcatura ad alto rendimento per ogni tipologia di prodotto e di linea produttiva. Tecnologie ink jet in alta e bassa risoluzione in linea e su fine linea, laser, sistemi stampa & applica, stampanti a trasferimento termico, drop-on-demand, ink jet termico, stampanti per etichette a colori in alta qualità, software specifici di gestione della codifica e interfacciamento. Oggi la codifica è essenziale per valorizzare l’unicità del prodotto. Per questo Nimax propone una gamma completa di prodotti che garantiscono una perfetta leggibilità su tutti i supporti, l’integrazione ottimale con ciascuna linea produttiva, la riduzione dei fermi macchina, il contenimento dei costi di esercizio reali. Chiedi un incontro con i Consulenti Nimax per individuare la soluzione ideale per le tue specifiche esigenze di codifica: nelle offerte Nimax la qualità non è un optional.

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prodotti&tecnologie Mettler Toledo presenta il programma di spedizione rapida Configure to Order (CTO) per i sistemi di controllo peso C33 e i sistemi a raggi-X X33 e X34, che permette alle aziende manifatturiere di far fronte alla domanda di prodotti.

Mettler Toledo

accelera la distribuzione

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a Divisione Ispezione Prodotti di Mettler Toledo ha introdotto il programma di spedizione rapida (in 10-15 giorni lavorativi) Configure to Order (CTO) per i sistemi di controllo peso Garvens C33 e i sistemi a raggi-X Safeline X33 e X34. Il programma è già attivo e punta a un miglioramento significativo dei tempi di consegna per le soluzioni di ispezione prodotti. L’effetto domino sarà straordinario: i produttori riusciranno a rispettare subito i requisiti di conformità alle normative in materia di sicurezza alimentare e ad ottenere l’approvazione ai sensi della direttiva MID (Measuring Instruments Directive). Il vantaggio finale è l’accelerazione della distribuzione dei prodotti ai rivenditori.

RAPIDITÀ, FLESSIBILITÀ E SEMPLIFICAZIONE

I sistemi di controllo peso C33 funzionano negli ambienti produttivi con un clima secco e sono disponibili in sei configurazioni diverse per specifiche esigenze di pesatura. Il programma consente di aggiungere un nuovo sistema di controllo peso alla linea di produzione, oppure di sostituire una soluzione esistente, approfittando di un servizio rapido e semplificato di progettazione e consegna.

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I sistemi X33 e X34 sono una soluzione ideale per le aziende che cercano un sistema d’ispezione rapido ed efficiente per prodotti confezionati di piccole e medie dimensioni, con un rendimento fino a 300 articoli al minuto. I sistemi di controllo peso hanno una sensibilità di rivelazione elevata e ispezionano ogni confezione alla ricerca di contaminanti, come frammenti di metallo, vetro, pietre minerali, ossa calcificate, gomma e plastica ad alta densità. In contemporanea verificano la qualità e l’integrità delle confezioni per garantire la tutela del marchio. “Per effetto del Coronavirus, quest’anno abbiamo registrato un aumento senza precedenti della domanda di prodotti alimentari. Questa tendenza è emersa in ogni categoria durante il periodo della quarantena. In quest’ottica abbiamo messo a punto un programma di spedizione rapida, che consente ai produttori di adeguarsi rapidamente alla domanda e distribuire prodotti che siano sicuri per i consumatori e in linea con i rigorosi requisiti di conformità alimentare”, ha di-


chiarato Mike Pipe, responsabile delle vendite globali e della gestione dei prodotti della Divisione Ispezione Prodotti di Mettler-Toledo. I programmi di spedizione rapida hanno come punti di forza la possibilità di configurare le opzioni e una grande flessibilità delle specifiche per i sistemi di ispezione a raggi-X e controllo peso.

IL SERVIZIO CONFIGURE TO ORDER

Il programma per i sistemi X33 e X34 prevede la spedizione dei sistemi di ispezione a raggi-X entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione dell’ordine. I sistemi sono disponibili in diverse configurazioni: con una lunghezza da 800 mm o 1800 m, con altezze della linea da 850 mm, 950 mm e 1050 mm, e con rivelatori larghi 300 mm o 400 mm. Il sistema X33 utilizza solo un quinto dell’energia richiesta dai sistemi a raggi-X tradizionali per ottenere livelli di sensibilità di rivelazione elevati, mentre il sistema X34 integra un generatore a bassa potenza che limita il consumo energetico. Le funzioni dedicate alla Due Diligence comprendono sistemi di allarme acustico, controllo espulsione, trasporto scarti, verifica degli scarti a contenitore pieno, sensori normali e ad ampio raggio con specifiche conformi ai requisiti di conformità dei rivenditori di fascia media. I sistemi di controllo peso C33 che rientrano nel programma di spedizione rapida sono inviati entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione dell’ordine. Sono disponibili in sei configurazioni diverse: con nastri trasportatori ampi 200 mm o 300 mm e lunghi 300 mm o 400 mm, interfacce uomo-macchina da 7” o 12”, meccanismi di espulsione pneumatica o di scarto a spinta. I sistemi di controllo peso hanno un rendimento fino a 300 confezioni al minuto e un intervallo di pesatura da 7 g a 7,5 kg. Oltre a supportare ProdX, il software per la gestione dei dati di Mettler Toledo, integrano soluzioni per la connettività come OPC-UA, dedicato alla trasmissione dei dati sul peso, all’archiviazione dei risultati statistici e alla gestione degli articoli. Il programma di spedizione rapida per i sistemi C33 comprende anche un pacchetto per la Due Diligence, con opzioni per il monitoraggio della pressione dell’aria nei sistemi di scarto, sensori per il controllo di conferma dei prodotti buoni e meccanismi di alimentazione in uscita.

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prodotti&tecnologie Macchine e impianti complessi richiedono autorizzazioni di accesso e modalità operative differenti con l’obiettivo di garantire un azionamento sicuro dal punto di vista funzionale. Oltre alla necessità di proteggere l’uomo dalla macchina, è la macchina stessa che deve essere protetta da manipolazioni e manomissioni commesse dall’uomo. I sistemi di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso svolgono questi compiti senza complicare ulteriormente la gestione della macchina o dell’impianto per l’operatore.

A

Pilz

safety e security in un unico sistema

Il sistema modulare di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso PITmode fusion di Pilz unisce Safety e Security in un unico sistema

dipendenti e collaboratori non opportunamente formati all’utilizzo di determinate macchine e impianti, non dovrebbe essere consentito l’accesso ad aree pericolose adiacenti ai macchinari. Solo le persone autorizzate ed esperte ottengono la necessaria approvazione ed esclusivamente per specifiche modalità operative, come, ad esempio, il funzionamento automatico, interventi manuali limitatamente a certe condizioni o gli interventi di assistenza. Un funzionamento e un comando semplici e intuitivi supportano nella gestione di guasti ed errori evitando inoltre incidenti e infortuni.

ste modalità operative al fine di garantire la sicurezza funzionale. È quindi necessario assicurare che sia selezionata e attiva sempre e solo una modalità operativa e che quest’ultima sia visibile in modo chiaro. Il responsabile della macchina decide le singole persone preposte ad occuparsi di una particolare modalità operativa. Successivamente saranno modificate anche le funzioni di sicurezza: grazie a queste sarà ad esempio possibile azionare una macchina in modalità operativa “Regolazione/allestimento” con una velocità sicura ridotta e addirittura in presenza di riparo mobile aperto.

A OGNI AUTORIZZAZIONE, IL SUO ACCESSO

CHI È AUTORIZZATO?

Svariate norme di tipo C prevedono che a ogni modalità operativa della macchina debba corrispondere un’idonea funzione di sicurezza. La norma EN ISO 16090-1 prescrive, ad esempio, che i centri di lavorazione e le macchine speciali dispongano obbligatoriamente di almeno due di que-

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Accanto alla scelta della modalità operativa sicura dal punto di vista funzionale, è importante la regolamentazione dell’autorizzazione all’accesso per proteggere macchine e impianti da accessi non autorizzati garantendone quindi la “security”. Vengono quindi individuati i dipendenti e i collaboratori che, a motivo della loro man-

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sione o qualifica, devono avere accesso alla macchina o all’impianto. A seconda delle dimensioni dell’azienda può essere opportuno realizzare una gestione delle autorizzazioni basata su gruppi. In quel caso le diverse abilitazioni non saranno trasferite a singole persone bensì assegnate a gruppi con diritti di accesso identici. Al contempo, i diritti di accesso di un tipo di macchina, utilizzata a livello di intero gruppo aziendale, potranno ad esempio essere mantenuti identici e assegnati a livello centrale. Questa opzione semplifica considerevolmente assegnazione e gestione delle autorizzazioni di accesso per aziende con più sedi.

MANOMISSIONI E MANIPOLAZIONI NON HANNO CHANCE

Con il rilascio di autorizzazioni di accesso è tuttavia necessario prendere in considerazione anche l’aspetto della protezione contro manipolazioni e manomissioni di macchine e impianti. Un sistema di scelta


prodotti&tecnologie delle modalità operative e di autorizzazione all’accesso, quale è ad esempio PITmode fusion di Pilz con la sua struttura modulare, offre questa doppia funzionalità. PITmode fusion è composto dall’unità di lettura PITreader con tecnologia RFID e web server integrato oltre a un’unità di valutazione sicura nota come Safe Evaluation Unit (SEU). Ogni operatore riceve una chiave a transponder RFID provvista di autorizzazione individuale di accesso. La chiave viene inserita in memoria e quindi acquisita dall’unità di lettura PITreader. Per incrementare il livello di protezione contro manipolazioni e manomissioni, è possibile codificare le chiavi RFID con PITreader codificati in modo specifico per l’azienda, ovvero alle chiavi viene assegnata, tramite codifica con AES (Advanced Encryption Standard), una firma privata e protetta da password. A tutte le chiavi non codificate con questa firma non sarà consentito l’accesso.

DATI SENSIBILI OTTIMAMENTE CONSERVATI

Tra PITreader e la chiave RFID il trasferimento dei dati ha luogo in modo sicuro tramite tecnologia RFID a 13,56 MHz, la stessa tecnologia impiegata ad esempio per i pagamenti contactless. Ogni chiave è univoca (codifica unica) ed è provvista di un ID di sicurezza a 64 bit. Grazie a questo ID individuale, l’utente può assegnare la chiave RFID al sistema di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso. Le chiavi possono quindi essere semplicemente tenute in giacenza e codificate poco prima dell’utilizzo. Non appena la configurazione della chiave RFID è completata e non è più possibile apportare alcuna modifica, l’elaborazione della chiave può essere bloccata.

UN KEY MANAGEMENT EFFICIENTE

Con le chiavi RFID e PITreader è inoltre possibile realizzare una gestione delle

costituito da un numero eccessivo di componenti diversi. Un sistema modulare di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso come PITmode fusion ne consente l’integrazione specifica nel design di un pannello operatore già esistente, grazie alla struttura modulare. In questo modo è possibile utilizzare anche pulsanti già presenti, fatto questo che permette all’utente di sfruttare un miglior Il dispositivo compatto “all-in-one” PITmode controllo e comando. Un di Pilz include i pulsanti per la scelta della modalità anello LED luminoso multioperativa e SEU. In questo modo può essere installato colore posto su PITreader con un notevole risparmio di spazio visualizza le informazioni autorizzazioni basata su gruppi. Su tutte utente con colori specifici e indica, ad le chiavi a transponder RFID è preinstalesempio, con la “luce verde” un’autorizlato una range comprendente 32 gruppi, zazione concessa. Poiché con l’ausilio di ciascuno contenente un numero di livelun sistema di scelta della modalità opeli di autorizzazione compreso tra 0 e 64. rativa e di autorizzazione all’accesso è All’interno di un’area utente libera sarà possibile raggruppare più chiavi meccaammessa, in futuro, anche la realizzazioniche in una chiave a transponder, l’une di matrici di autorizzazione gerarchitente non ha più l’esigenza di gestire che complesse. Oltre all’autorizzazione chiavi o schede di accesso diverse. all’accesso e alla scelta della modalità operativa, con PITmode fusion si possoSAFETY E SECURITY: no realizzare molteplici funzioni. Può TUTTO IN UN UNICO trattarsi di una semplice autorizzazione SISTEMA a sostituire un interruttore a chiave nel Una gestione della scelta della modalità pannello operatore, ma anche dell’autooperativa e dell’autorizzazione all’accesrizzazione di accesso per una macchina so ben congegnata fa in modo che le non pienamente autonoma. procedure di produzione siano più efficienti in macchine e impianti in cui è riGESTIONE SEMPLICE, chiesta la commutazione tra diversi proREGOLAMENTAZIONE cessi di controllo e modalità operative. CHIARA E TRASPARENTE Allo scopo di ovviare a manipolazioni, L’obiettivo dovrebbe essere quello di manomissioni e azionamenti errati domantenere una gestione e un funzionavrebbe essere chiara, trasparente e di mento semplici grazie a un concept di semplice impiego. I sistemi modulari di comando e controllo immediato nonoscelta della modalità operativa e dell’austante le molteplici funzioni, in quanto torizzazione all’accesso come PITmode aiuta ad evitare errori, guasti, manipolafusion offrono Safety e Security in un zioni e manomissioni. È per questa ragiounico sistema, rendono efficienti procesne che il pannello operatore dovrebbe si e procedure e riducono i tempi di feressere chiaro e intuitivo e non essere mo macchina.

PITmode per Safety e Security Il sistema di scelta della modalità operativa e di autorizzazione all’accesso PITmode è disponibile in tre diverse varianti: come dispositivo compatto “allin-one”, PITmode include i pulsanti per la scelta della modalità operativa e SEU che permette di risparmiare spazio in fase di installazione. Il nuovo PITmode fusion è per contro concepito in modo modulare e può essere integrato in modo personalizzato nel design di pannelli operatore esistenti. È composto dall’unità di lettura PITreader con tecnologia RFID e web server integrato oltre

a un’unità di valutazione sicura nota come Safe Evaluation Unit (SEU). L’unità di lettura PITreader può essere implementata per la regolamentazione delle autorizzazioni di accesso, in particolare come dispositivo stand-alone o in combinazione a un sistema di controllo Pilz, come il modulo compatto configurabile PNOZmulti o il sistema di automazione PSS 4000. PITmode e PITmoFOODuna MACHINES | NOVEMBRE/DICEMBRE de fusion offrono scelta della modalità operativa e2020 un’autorizzazione 45 all’accesso sicure dal punto di vista funzionale fino a PL “d”.


food&ambiente Tanti proclami, ma pochi fatti. Secondo i dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy infatti solo il 6,2% dei prodotti food ha un packaging totalmente riciclabile e 3 prodotti su 4 nemmeno riportano info per lo smaltimento. Un trend destinato a mutare: secondo Food Packaging Forum il mercato globale delle confezioni eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 a 249,5 miliardi entro il 2025.

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a sostenibilità ambientale deve essere una priorità: se in principio sono state le proteste degli attivisti di Fridays For Future con Greta Thunberg a sensibilizzare governi e multinazionali sull’importanza di mantenere in salute il Pianeta, oggi è l’opinione pubblica a rispondere concretamente al problema. Basti pensare che secondo un recente sondaggio pubblicato da Environmental Leader ben il 74% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto dal packaging sostenibile. Ma se molto è stato detto, poco è stato fatto: secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy infatti soltanto il 25,4% dei prodotti alimentari nella GDO riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltirne correttamente la confezione e solo il 6,2% dei prodotti ha un packaging completamente riciclabile. Questo significa che il 74,6% dei prodotti non riporta alcuna informazione. Carenze che rappresentano un enorme problema per l’ambiente: il peso del packaging determinato dagli acquisti di prodotti di largo consumo degli italiani nel 2019 ammonta infatti a quasi 3 milioni di tonnellate.

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LA SVOLTA GREEN

degli imballaggi alimentari

IL CAMBIO DI DIREZIONE

Il futuro però appare più roseo: un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum stima che il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%), registrando un tasso annuo di crescita composto del 7,4%. Sono sempre di più infatti le aziende che investono sulla sostenibilità, come l’italiana Vitavigor, pronta a lanciare una nuova linea di snack con carta 100% riciclabile. “Soprattutto negli ultimi tempi i discorsi generatisi intorno al tema della sostenibilità e del riciclo hanno permeato tutti gli ambiti della nostra vita e non possono più essere ignorati, né dalle istituzioni né dalle aziende”, ha affermato Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor. “Mia zia si è sempre prodigata nel garantire che i nostri pack fossero 100% riciclabili e che il tutto venisse comunicato correttamente ai consumatori. Un’attenzione costante, dunque, che si protrae nella nostra azienda da circa 30 anni e che ci ha permesso di fare oggi un passo ulteriore spingendoci a introdurre un packaging con carta 100% riciclabile per la nuova linea VitaPop. Uno sguardo verso un futuro più green nei consumi che possa determinare il bene per l’ambiente in cui viviamo. Per i nostri clienti infatti è sempre più importante poter contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale anche nei piccoli gesti quotidiani, come l’acquisto di un prodotto piuttosto che un altro”.

ALIMENTARE, IL SETTORE PIÙ GREEN

Ma quali sono le aree merceologiche che comunicano maggiormente la riciclabilità dei packaging sulle etichette? Secondo lo studio di Osservatorio Immagino di GS1 Italy, ai primi posti possiamo trovare l’orto-

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frutta (43,7%), il freddo (41,5%) e la drogheria alimentare (31,8%), seguiti dal fresco (26,5%), il cura casa (24,3%) e le carni (14,6%). Le percentuali dei prodotti che indicano la possibilità di riciclo restano basse invece per quanto riguarda le bevande (14,6%), il pet care (13,1%) e la cura persona (11,5%). Per quanto riguarda invece i prodotti all’interno delle singole categorie merceologiche, l’acqua minerale trionfa con il 100% delle referenze dichiarate totalmente o largamente riciclabili sull’etichetta. Poco più in basso, con oltre il 90% delle referenze, abbiamo il cura casa, con prodotti per detergenza bucato e stoviglie, le bevande piatte e gassate, le carni e l’ortofrutta, mentre intorno all’80% ci sono i prodotti di drogheria alimentare, del fresco, del freddo e del pet care. Infine, fra i prodotti con il minor grado di riciclabilità del packaging ci sono i preparati e i piatti pronti (41,2%), i prodotti da ricorrenza (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%). “Diventa sempre più importante comunicare al consumatore le informazioni sulla riciclabilità per favorirne la consapevolezza, aiutarlo nelle scelte d’acquisto e soprattutto nel corretto smaltimento del packaging di prodotto”, ha spiegato Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager GS1 Italy. “Affinché l’intero processo sia virtuoso, infatti, è necessario che arrivi fino in fondo”.


food&ambiente ECOLEAN CONQUISTA LA FIDUCIA DELLA COREA DEL SUD

NUOVA PARTNERSHIP PER CASSETTE ORTOFRUTTA SOSTENIBILI FederlegnoArredo e FederBio hanno siglato un Protocollo d’Intesa per diffondere e consolidare l’utilizzo di cassette in legno nel settore biologico. A tal fine è stato condiviso tra le parti un disciplinare per la coltivazione biologica del pioppo e la produzione di imballaggi in legno che regolamenta il ciclo di vita della cassetta ortofrutticola, dalla coltivazione del pioppo alla produzione, esempio virtuoso di economia circolare applicato al trasporto dell’ortofrutta bio, garantendone freschezza e qualità. Si tratta di un’intesa all’insegna dell’innovazione dei materiali e della promozione del biologico quella tra FederlegnoArredo, che rappresenta le imprese italiane della filiera legno-arredo, e FederBio, la Federazione nazionale che dal 1992 tutela la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica. FederBio svolge attività di ricerca grazie all’istituzione di un Comitato Tecnico tra i cui membri annovera il CREA, prestigioso ente di ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria afferente al MiPAAF. FederlegnoArredo e FederBio intendono, infatti, essere parte attiva nella divulgazione delle caratteristiche specifiche della pioppicoltura biologica certificata e d’impiego degli imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli con caratteristiche di sostenibilità e riciclo certificate secondo disciplinari di coltivazione sostenibile riconosciuti a livello nazionale e regionale. “FederlegnoArredo intende avviare un’attività di definizione di standard e di promozione degli imballaggi in legno di pioppo con caratteristiche di sostenibilità e riciclo idonei per la movimentazione e il confezionamento dei prodotti biologici certificati. Il tutto a garanzia dei consumatori, sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e alla salvaguardia dell’ecosistema”, spiega Cosimo Messina, consigliere nazionale del Gruppo imballaggi ortofrutticoli di Assoimballaggi. “Gli imballaggi in legno sono i primi e gli unici ad aver intrapreso questa strada, e questo non è un caso: è stato possibile proprio grazie alle proprietà ambientali intrinseche dell’imballaggio in legno, che solo il legno possiede”. “L’impegno di FederBio si realizza nello sviluppo di iniziative di sostenibilità ambientale che favoriscano l’impiego di materiali riciclabili a sostegno di un modello di economia circolare. L’accordo con FederlegnoArredo va in questa direzione, stabilendo specifiche tecniche per gli imballaggi in legno di pioppo con caratteristiche di sostenibilità e riciclo certificate, molto importanti per tutto il settore biologico”, dichiara Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio. L’Italia vanta 150 aziende produttrici presenti su tutto il territorio nazionale, rappresentate da Assoimballaggi, l’associazione di categoria che fa capo a FederlegnoArredo. Ogni anno producono circa 450 milioni di pezzi collocando l’Italia ai primi posti della classifica mondiale dei produttori di settore.

Il Ministero dell’Ambiente della Corea del Sud ha riconosciuto la riciclabilità degli imballaggi asettici di Ecolean, che si collocano al di sopra della maggior parte delle altre soluzioni di confezionamento per alimenti e bevande nel nuovo sistema di classificazione della riciclabilità del Paese. Grazie all’assenza di alluminio, che viene spesso utilizzato nei cartoni asettici e altri imballaggi per alimenti liquidi, il portfolio di Ecolean si è classificato come “buono” in una scala di quattro gradi per determinare la facilità con cui gli imballaggi possono essere riciclati. L’annuncio segue l’introduzione da parte della Corea del Sud, a dicembre 2019, della legge sulla promozione del risparmio e del riciclo delle risorse, che impone che gli imballaggi di alimenti e bevande contengano etichette che mostrano il grado di riciclabilità di un materiale, incoraggiando così l’efficienza delle risorse e l’uso di imballaggi facili da riciclare. Il periodo di nove mesi concesso alle imprese per conformarsi alle nuove normative è terminato a settembre. Il portfolio leggero di Ecolean è costituito da imballaggi flessibili e asettici a base di poliolefine e fino al 35% di gesso, che conferisce alle confezioni resistenza, rigidità e una superficie liscia. Le confezioni stampate, sagomate e completamente sigillate vengono sterilizzate mediante trattamento a fascio di elettroni prima di arrivare alla linea di riempimento presso la sede del cliente. Prima dell’apertura, del riempimento e della sigillatura nelle macchine riempitrici, le superfici esterne delle confezioni vengono desterilizzate utilizzando un sistema di spray con perossido all’1% e raggi UV. “Il fatto che il nostro processo di sterilizzazione sia separato dalle macchine di riempimento ed eseguito negli stabilimenti di produzione Ecolean è piuttosto unico nel settore e di questo siamo molto orgogliosi. Rende il processo più semplice per i nostri clienti e questa caratteristica, insieme alla sostenibilità, è fondamentale nella progettazione delle nostre soluzioni di imballaggio leggero. La confermata riciclabilità delle nostre confezioni in Corea si aggiunge al fatto che il nostro approccio unico è fondamentale per l’industria delle bevande, dei latticini e degli alimenti liquidi”, ha affermato Paul Mellbin, Senior Advisor, Ambient Technology di Ecolean. Ecolean ha rafforzato la sua presenza in Corea del Sud lo scorso anno con Yakult, che ha selezionato la sua gamma Air Aseptic per due nuovi lanci nel Paese. “Il packaging Ecolean è la soluzione perfetta per noi, poiché è leggero e flessibile, ma estremamente resistente. Abbiamo già riscontrato un enorme interesse da parte dei consumatori”, ha affermato Jeonghyeon Hong, Marketing Manager, Yakult Korea.

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food&ambiente CORNO PALLETS E LA SFIDA DELL’ECONOMIA CIRCOLARE CON PRESSPALL Che cos’è l’economia circolare? Per definizione si intende “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”. (Ellen MacArthur Foundation). Questo nuovo modello economico si basa sulle tre R, RIDURRE, RIUTILIZZARE E RICICLARE: ridurre gli sprechi, riutilizzare i beni il più possibile e riciclare i rifiuti che non possono essere più utilizzati. Tutti gesti che, se svolti nel nostro quotidiano, possono migliorare il futuro del nostro Pianeta. Cosa ha a che fare il pallet con l’economia circolare? Il pallet è senza dubbio lo strumento indispensabile per stoccare e movimentare le merci da un continente all’altro in sicurezza, e quello in legno è ancora oggi la tipologia più diffusa in tutto il Mondo. Il ciclo vitale del legno può durare all’infinito, con benefici ecologici ed economici: riciclare il legno significa risparmiare energia, migliorare lo stato qualitativo dell’aria e al contempo evitare gli sprechi. Il sistema del recupero del legno rappresenta in Italia un vero e proprio esempio di economia circolare, che negli ultimi vent’anni ha portato moltissimi risultati sia in termini di sostenibilità ambientale che di occupazione e sviluppo. Che cosa è Rilegno? Grazie al sistema Rilegno nel 2019 sono stati recuperati e riciclati circa 2 milioni di tonnellate di legno, con un incremento dei volumi del 1,77% sull’anno precedente. Rilegno è un consorzio nazionale che garantisce il raggiungimento di obbiettivi, fissati dalla legge, in materia di recupero e riciclo di imballaggi legnosi. La maggior parte del materiale riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali ed ortofrutticoli, ma una quota importante proviene dalla raccolta urbana. Una prima lavorazione dei rifiuti legnosi avviene nelle piattaforme convenzionate con il Consorzio, dove viene effettuata la raccolta degli imballaggi ed una prima lavorazione per ridurne il volume tramite pressatura, cippatura o frantumazione. Il viaggio prosegue verso i centri di riciclo, dove si compie il vero e proprio processo di recupero, ed il legno inizia un nuovo ciclo di vita generando una nuova materia e quindi nuovi prodotti.

Perché il pallet in legno pressato Presspall sostiene la crescita dell’economia circolare? Il 95% del legno riciclato viene utilizzato per la produzione di pannelli truciolari e OSB ed altri prodotti come blocchi di legno per l’edilizia, pasta legno per le cartiere, compost e pallet pressati. Il legno riciclato, amalgamato con resine naturali, è utilizzato per creare nuovi prodotti come il pallet di legno pressato PRESSPALL-By Corno Pallets. Nel mondo degli imballaggi Presspall, composto per l’85% da legno truciolare da riciclo e per il 15% da resina ureica ecologica, risulta una scelta ecologica a 360°. Possiede la certificazione PEFC, che garantisce la provenienza delle materie prime utilizzate, da boschi a gestione sostenibili. I boschi e le aziende che lavorano con certificazione PEFC forniscono un contributo contro la distruzione di inestimabili risorse boschive ad opera di disboscamenti e sfruttamento incontrollato delle risorse. Con la certificazione PEFC, gli utilizzatori di PRESSPALL hanno la garanzia di acquistare pallet a perdere ecologici e contribuire alla tutela delle nostre foreste. Ma non è solo il materiale di cui è composto PRESSPALL a renderlo un prodotto rispettoso per l’ambiente. È stato infatti il primo di tipologia impilabile ad essere immesso sul mercato e proprio l’impilamento permette che su un camion della capienza di c.ca 750 europallets di legno tradizionale è possibile caricare oltre 2000 PRESSPALL formato euro; una forte riduzione dei costi, del trasporto dei vuoti e conseguenti benefici vantaggi sulle emissioni di CO2.

ILIP, SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE ILIP ha pubblicato la sua prima EPD sui cestini per ortofrutta realizzati in PET riciclato. Nello specifico, l’azienda ha scelto come oggetto dello studio il cestino termosaldabile B40RPET85FP, l’articolo più venduto nella sua categoria nel 2018, anno di riferimento dell’analisi. L’EPD è una dichiarazione ambientale di prodotto verificata e certificata da parte terza che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025. Lo scopo della EPD è comunicare la prestazione ambientale di un prodotto

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e permettere un confronto oggettivo tra prodotti che hanno la stessa funzione, stimolando così il potenziale per un continuo miglioramento ambientale guidato dal mercato.Per la creazione di una EPD è necessario sviluppare uno studio di LCA (Life Cycle Assessment) tenendo conto delle regole di calcolo specifiche per la categoria del prodotto indagata contenute nella rispettiva PCR (Product Category Rules). I risultati dello studio e altre informazioni, come richiesto dalle PCR, sono riportate nella EPD che viene poi verificata da una parte indipen-

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dente accreditata. Nel caso di ILIP da parte di SGS Italia. “Per la pubblicazione della nostra prima EPD, frutto di un processo nato in seno all’associazione di categoria Profood, di cui ILIP è membro fondatore – spiega Nicola Ballini, General Manager di ILIP – ci siamo dotati di una nuova figura professionale in azienda, l’LCA Expert”. “Questa EPD – continua Nicola Ballini – si inserisce all’interno della nostra politica sulla sostenibilità, che si inquadra nella nostra più generale Responsabilità Sociale d’Impresa e che nei prossimi mesi vedrà impor-


food&ambiente SORMA GROUP, NUOVO PACK IN CARTA 100% RICICLABILE Con Sorma Group arrivano le confezioni per ortofrutta al 100% in carta, quindi completamente riciclabili. I modelli progettati, che si prestano a confezionare frutta e verdura, vantano una componente innovativa e differenziante rispetto all’offerta presente sul mercato: sono dotati di una finestra costituita di una rete in cellulosa, grazie alla quale il prodotto all’interno “respira” prolungandone così la shelf-life e, allo stesso tempo, garantendone un’ottima visibilità. Cinque, in particolare, sono i modelli nei quali sarà disponibile la confezione in carta di Sorma Group: “PaperPillow”, in versione con o senza presa per le dita, “PaperStandup”, anch’essa con o senza manico, e PaperVertbag. Ogni versione è realizzata al 100% in carta certificata FSC (Forest Stewardship Council) ed è dotata di una “finestra” in rete, in viscosa di cellulosa: l’apertura permette al prodotto di respirare e dà la possibilità al consumatore di controllarne la qualità. Un ulteriore punto di forza risiede poi nella adattabilità del nuovo materiale alle macchine di confezionamento: sarà infatti possibile utilizzare la carta sul modello SBU delle confezionatrici Sorma, già largamente diffuse, applicando un semplice kit. Senza quindi la necessità di

acquistare macchine apposite per la lavorazione della carta, con conseguente contenimento sensibile dei costi. “Abbiamo già intrapreso i primi test per le nostre nuove confezioni – aggiunge Andrea Casali, direttore commerciale Italia di Sorma Group – e i risultati sono stati estremamente positivi. Nello specifico, abbiamo introdotto la linea in carta sul mercato francese, uno dei più ricettivi e attenti alle soluzioni riciclabili in carta, e condotto dei test in Italia anche con l’a-

zienda bolognese Romagnoli F.lli spa, una delle principali realtà italiane attiva nel settore della lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, in particolare patate e cipolle, da sempre impegnata nelle tematiche relative alla sostenibilità. L’obiettivo è quello di assicurare la massima componente di servizio a tutte le aziende del settore e alle catene del retail che intendono investire su forme di packaging innovative e ad alto valore aggiunto, in tutti i paesi di destinazione del Gruppo”.

UN SACCO GREEN PER L’INSALATA DIMMIDISÌ Ideata in un pack compostabile e orgogliosamente made in Italy che rappresenta una concreta alternativa alla plastica, arriva sugli scaffali Un Sacco Green: la gamma di insalate fresche in busta proposte a marca DimmidiSì nell’innovativa confezione biodegradabile e compostabile. È frutto di un progetto tutto italiano e ‘amico dell’ambiente’, è un primo passo tangibile, in risposta alle attese del consumatore che è molto sensibile alle tematiche ambientali, in particolare a quelle legate al packaging. La gamma Un Sacco Green è caratterizzata da un sub-brand forte e didascalico, ha una grafica chiara, evocativa e virata su codici colore che rimandano al mondo della sostenibilità. La nuova busta, grazie all’innovativo materiale bioplastico biodegradabile e compostabile di cui è fatta, ha un aspetto lattiginoso che spicca a scaffale. Questa evidente differenziazione aiuta i consumatori, a colpo d’occhio, a capire che è diversa dalle altre e che va raccolta nell’Umido di casa e poi nella raccolta organica: dopo il trattamento di smaltimento diventerà, infatti, compost, ovvero concime.

Un Sacco Green gioca, quindi, anche un ruolo educativo dialogando costruttivamente con i consumatori, chiamandoli all’azione: la catena virtuosa iniziata dall’azienda, infatti, si chiude solo se anche loro smaltiranno correttamente la confezione. Il packaging di Un Sacco Green nasce da un impegnativo progetto di filiera completamente italiana che ha visto al fianco del project leader La Linea Verde: Novamont, Ticinoplast e Carton Pack. Grazie a questa stretta collaborazione made in Italy, il MaterBi® l’innovativa bioplastica di Novamont che utilizza risorse rinnovabili per fornire soluzioni a ridotto impatto ambientale arriva per la prima volta nel mercato dell’ortofrutta fresca pronta al consumo. A garanzia di biodegradabilità in un impianto di compostaggio industriale, la confezione reca il marchio ‘OK compost INDUSTRIAL’. È una certificazione che valorizza Un Sacco Green, è attribuita da TUV Austria ed è valida a livello europeo. “Disponibili in cinque referenze – Gaia, Valeriana e da filiera agricola esclusivamente italiana: Misticanza, Rucola e Lattughino – le insalate fresche Un Sacco Green rappresentano il compimento di un progetto ambizioso e impegnativo amico dell’ambiente”, dichiara Andrea Battagliola, direttore generale de La Linea Verde. “Portiamo sul mercato una nuova possibilità per il consumatore: fare una scelta green davanti a una proposta chiara, semplice e concreta presente a scaffale. Ne siamo particolarmente orgogliosi, anche perché frutto della collaborazione di varie expertise tecniche di eccellenze italiane”.

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breaking news LA DISTRIBUZIONE LANCIA LA SFIDA OLTRE IL BIOLOGICO Essere bio oggi non basta. Il mercato italiano è sempre più evoluto in tema di cultura alimentare e lo si evince dalla ricerca The Future of Food 2020, realizzata dall’agenzia di brand experience FutureBrand e presentata nell’ambito di B/Open, rassegna dedicata al bio food e al natural self-care. “I trend attuali del mercato nazionale sono benessere, scelta di prodotti premium e presa di posizione. Il bio ha reso il consumatore più consapevole nella fase di acquisto, che è sempre più indirizzata verso prodotti non processati, ha stimolato la ricerca di prodotti premium e, infine, ha creato la coscienza di una responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo”, ha affermato Stefano Buschi, Strategy Director di FutureBrand. Ma cosa ci riserva il futuro? È inevitabile che un’estremizzazione di tali trend porterà ad una segmentazione dei prodotti a scaffale, dove il valore emerge e diventa la chiave di volta di una scelta sempre più consapevole. “Il biologico – ha specificato Buschi – non è più solo un requisito. Sarà opportuno, quindi, saper raccontare la sostenibilità, prediligere produzioni locali, e fare spazio alla biodiversità”. Attenzione alla sostenibilità, coerenza del packaging e della logistica per migliorare l’efficienza ambientale, sostegno a politiche di informazione e formazione nei confronti del consumatore per raccontare il valore del prodotto e la corretta remunerazione di tutti gli anelli della filiera accomunano il mondo della distribuzione in Italia. Solo rispettando questi parametri, secondo gli operatori intervenuti alla tavola rotonda, ci si orienta verso una democratizzazione del biologico, senza cadere nella banalizzazione del prodotto. Per Roberto Simonetto, direttore vendite di Carrefour, il biologico “è il punto di riferimento della transizione alimentare verso la sostenibilità. Oggi il 93% dei nostri clienti acquista biologico, abbiamo oltre 2.000 referenze, delle quali 360 a marchio Carrefour, che nel 2021 diventeranno 400. Siamo però consapevoli che accanto al bio servano oggi anche altri valori, proprio per non banalizzare i prodotti in vendita. Con i produttori abbiamo rapporti consolidati, che ci permettono di pianificare azioni di crescita a medio e lungo termine e ci permettono di non avere intermediazioni”. Passando dalla multinazionale alla piccola distribuzione organizzata, non cambia la consapevolezza che il biologico da solo non basti più. “Negli anni – racconta Eleonora Graffione, presidente di Coralis – abbiamo portato avanti un progetto che individuava prodotti con requisiti etici, chiamato Etichetto, che ci ha permesso di fare una selezione di prodotti i cui parametri di selezione erano molto vincolanti. Oggi dobbiamo semplificare gli assortimenti e migliorare la comunicazione, così da far capire al cliente il vero valore del prodotto e renderlo consapevole che il prezzo è giusto e mirato a dare la corretta remunerazione a tutti gli attori della filiera, rispettando così l’etica del lavoro”.

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BREXIT, EXPORT E PALLET PRESSATO: LA SOLUZIONE DI CORNO PALLETS Con la Brexit si è avviato il processo di uscita del Regno Unito dalla Ue, a seguito del referendum del 23 giugno 2016. Con la vittoria del sì, il processo di uscita inizia nel marzo 2017. Dopo negoziati, rinvii e bocciature si è arrivati fino al 31 gennaio 2020, ultimo giorno di permanenza del Regno Unito nella Ue. Da quel momento siamo in un periodo di transizione, previsto per introdurre tutte le misure utili a rendere effettiva la Brexit dal 1° gennaio 2021. L’evoluzione di questo processo di separazione sta generando effetti importanti sulle procedure di importazioneesportazione delle merci da e verso la Gran Bretagna, e renderà le regole doganali dell’Unione Europea non più applicabili al Regno Unito. Il 27 agosto la Timber Packaging and Pallet Confederation (TIMCON) l’associazione dei produttori di imballaggi in legno del Regno Unito e Irlanda, ha pubblicato una circolare dove si attesta che dal 1° gennaio 2021 tutti gli imballaggi in legno che transiteranno tra UE e Gran Bretagna dovranno essere conformi allo Standard ISPM-15. L’interscambio delle merci quindi, dal punto di vista doganale, avrà lo stesso iter previsto per quelle da e per i Paesi extra Ue. L’ISPM-15 (International Standards of Phytosanitary Measures) è una normativa internazionale che prevede il rispetto di alcune misure fitosanitarie da applicare agli imballaggi in legno nel commercio internazionale per ridurre la diffusione di organismi nocivi e parassiti tra i vari continenti. Il legno degli imballaggi viene sottoposto a trattamento termico e siglato con il marchio IPPC/FAO, che ne attesta la conformità allo standard ISPM-15. Sono considerati conformi a tali normative e quindi liberi di circolare tutti gli imballaggi in legno creati tramite l’utilizzo di collanti e calore, proprio come il pallet in legno pressato. Il pallet Presspall, realizzato tramite lo stampaggio a caldo di trucioli di legno essiccati e collanti naturali, rientra nella categoria “processed wood pallet” e pertanto esente da qualunque ulteriore trattamento antiparassitario e marchiatura ai sensi della normativa ISPM-15. Presspall quindi viaggia in sicurezza in tutte le dogane del Mondo con il suo certificato per l’esportazione che è possibile scaricare direttamente dal sito www.cornopallets.it. Visitando il sito della Conlegno è possibile visionare la suddetta circolare di TIMCON e la relativa traduzione.


breaking news INDAGINE CORTILIA, NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI POST-LOCKDOWN In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l’anniversario della data di fondazione della FAO, Cortilia, e-commerce che consegna direttamente a domicilio una spesa di qualità a filiera corta attraverso un servizio efficiente e sicuro, ha realizzato un sondaggio tra i suoi utenti, allo scopo di indagare i cambiamenti nelle abitudini alimentari dopo il lockdown causato dalla pandemia Covid-19. Oltre il 66% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato le consuetudini relative alla spesa alimentare rispetto a prima del lockdown. Nonostante per più della metà delle persone la frequenza della spesa alimentare sia rimasta la stessa (54%), sono cambiati i canali di acquisto. Se il 77% degli utenti ha risposto che prima della pandemia sceglieva il supermercato per i propri acquisti alimentari Spesso o Sempre, solo il 49% ha confermato di fare la spesa al supermercato Spesso o Sempre anche attualmente. Il 54% del campione ha affermato che prima del lockdown faceva la spesa online Raramente o Mai; questa percentuale ora è scesa al 13%, mentre il 25% preferisce l’online Sempre e il 61% Spesso. Infine, aumenta di 5,05 punti la percentuale di chi sceglie il food delivery da ristoranti Spesso. Per quanto riguarda il basket, persiste l’abitudine, per molti acquisita durante l’emergenza, di comprare ingredienti o preparati per realizzare in casa prodotti da forno e pasticceria; più del 28% li acquista Più spesso rispetto al passato. Anche il segmento dell’ortofrutta è cresciuto, con il 31% dei consumatori che sostiene di acquistare Più spesso questi prodotti. Ben il 61,4% degli intervistati ha cambiato abitudini di lavoro dopo l’emergenza sanitaria. In questo contesto, inevitabilmente anche le tendenze di consumo alimentare fuori casa sono variate.

Una buona parte degli utenti ha confermato di mangiare fuori casa Meno spesso rispetto a prima del lockdown, soprattutto nel caso del pranzo (66,43%) e della cena (68,36%). Significativo il dato sul pranzo fuori casa, che nel 47,7% dei casi è consumato al bar o ristorante e per il 42,7% è portato da casa, mentre solo il 9,6% usufruisce di una mensa aziendale. La quasi totalità di chi ha la possibilità di lavorare da remoto consuma piatti preparati in casa (94,8%). Il nuovo contesto sociale e le nuove situazioni lavorative corrispondono per il 48,2% dei contatti a un miglioramento della qualità della propria alimentazione. Al contempo, però il 48,2% ha dichiarato di avere una vita più sedentaria rispetto al periodo pre-Covid.

AMADORI SCEGLIE LA MANIFATTURA ADDITIVA DI ELMEC 3D Dare “nuova vita” a un macchinario industriale desueto, offrendo la propria expertise a servizio dell’industria alimentare. È quanto ha fatto di recente Elmec 3D per AVI.COOP. L’azienda, con sede a Cesena e parte del sistema Amadori, si è rivolta alla manifattura additiva e, nello specifico, a Elmec 3D per realizzare una mano di presa per braccio meccanico andato fuori produzione, migliorando ulteriormente velocità e prestazioni del robot. Il progetto, a cura di Elmec 3D, ha visto in una prima fase la riproduzione del componente originale tramite tecnologia Multi Jet Fusion di HP, comportando già un primo alleggerimento e una riduzione dei costi di produzione. Dopo una fase di ottimizzazione, il risultato è stato una nuova mano di presa dal peso dimezzato e dal costo di produzione ridotto del 97%, con conseguenti vantaggi in termini di performance del robot e della catena di produzione. “La collaborazione con Elmec 3D è stata fondamentale”, spiega Christian Franceschini, uno

dei responsabili di stabilimento dell’azienda alimentare. “Insieme abbiamo studiato tutto il sistema e siamo riusciti ad arrivare ad una soluzione ottimale che oggi ci garantisce il proseguo della vita della macchina senza particolari problematiche, essendo il pezzo totalmente in-

tercambiabile a quello originale, anzi addirittura migliorativo. Abbiamo intenzione di proseguire la collaborazione con Elmec 3D per mettere a punto altre idee e altri pezzi, per ottimizzare e migliorare pesi e costi, dato che la tecnologia permette da un lato di studiare e progettare componenti e attrezzature a nostro piacimento, dall’altro di contenere i costi”. “Siamo di fronte dunque ad una vera e propria svolta nell’ambito della produzione”, afferma Martina Ballerio, Business Unit Manager di Elmec 3D. “Infatti oggi, grazie alla tecnologia di stampa 3D, la presenza di un componente a fine vita non costituisce più un problema ma un’opportunità. Siamo lieti di aver collaborato con un Gruppo come Amadori e di aver contribuito al miglioramento del loro impianto di produzione”.

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breaking news SALSE HEINZ, SAPORI AUTENTICI Esiste una salsa per ogni personalità e la gamma Heinz ne è la prova con una ricca offerta di gusti da abbinare a qualsiasi tipo di pietanza, sia a casa, con ricette gourmet, che in pausa pranzo a lavoro per uno spuntino veloce ma saporito! Oltre 150 anni di innovazione e autenticità del gusto hanno definito infatti i punti di forza Heinz, capace di soddisfare le esigenze dei consumatori in continua evoluzione. Il ketchup è una salsa a base di pomodoro dolce e pungente, ottenuta mediante la cottura di pomodori insieme a zucchero, aceto e un mix spezie. È dall’elevatissima qualità dei pomodori utilizzati che nasce il gusto inconfondibile del Ketchup Heinz: la nostra ricetta non contiene concentrato, ma solo pomodori coltivati da semi Heinz e tracciati fino all’imbottigliamento. Principale salsa da accompagnamento della cucina italiana, la maionese viene ottenuta emulsionando olio vegetale, uova, e succo di limone o aceto. Comunemente consumata naturale, trova largo impiego anche come base per altre salse. La salsa burger, nasce per essere una salsa perfetta da aggiungere agli hamburger. La ricetta Heinz è contraddistinta dalla base pomodoro, insaporita dalle note di cipolla, senape e salsa Worcester. Arriva a tavola tutto il sapore della salsa curry mango di origine indiana, tendenzialmente piccante, solitamente composta da cumino, curcuma, coriandolo, pepe nero e cannella. Nella versione di Heinz, sono presenti note dolci di mango e albicocca per un sapore leggermente agrodolce. Tradizionale salsa a base di maionese e ketchup, la ricetta Heinz della salsa cocktail è addolcita da un tocco di sherry, vino liquoroso di origine spagnola che dona carattere, ed è arricchita da polvere di senape e pepe. Con una ricca nota al tartufo nero in grado di far pizzicare le papille gustative, Heinz Maio al Tartufo è la salsa ideale per perfezionare ogni piatto, buona anche da spalmare sulle tartine o da versare sulle patatine fritte.

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AMARENA FABBRI CONQUISTA L’ORO AL PANETTONE DAY 2020 C’è Amarena Fabbri sul gradino più alto del podio al Panettone Day 2020, concorso nazionale alla sua ottava edizione: il 15 settembre scorso, nella Sala Mengoni del Ristorante Cracco a Milano, Barbara Veronica Braghero ha vinto l’oro nella categoria “Cioccolato Ruby” con il suo Panettone al Cioccolato Ruby e Amarena Fabbri. A decretare la vittoria, una giuria d’eccezione: i Maestri Iginio Massari, Debora Massari, Sal De Riso con Francesco Bertolini, vincitore dell’edizione 2019, e Vittorio Santoro, fondatore e direttore di CAST Alimenti. “Per me una grande soddisfazione, soprattutto considerando i giurati che mi hanno premiata. Inoltre ero in gara con bravissimi pasticceri, non era una vittoria facile: sono quindi particolarmente felice di questo successo”, racconta Barbara Veronica Braghero, classe 1985, titolare della pasticceria “Storie di un chicco di grano” (Fiumefreddo, CT). L’abbinamento scelto è stato infatti particolarmente apprezzato dai giurati: “Ho utilizzato Amarena Fabbri direttamente nell’impasto al posto dei tradizionali canditi, nella versione in sciroppo e calibro 18/20, tagliando il frutto a metà: il lievitato e il tipo di cioccolato utilizzato si sono sposati perfettamente con Amarena Fabbri che per la dolcezza, il profumo intenso, le caratteristiche persistenti ha dato vita ad una combinazione che si è rivelata vincente”. Versione in sciroppo, qui, ma Amarena Fabbri è disponibile anche sgocciolata: ideale per panettoni e in generale tutti i lievitati, poiché non macchia e non inumidisce l’impasto. Il Panettone con Cioccolato Ruby e Amarena Fabbri sarà protagonista del Temporary Store Panettone Day di Milano, in Via Garibaldi dal 12 ottobre al 9 novembre, dove saranno in vendita i dolci finalisti e vincitori: appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di questo lievitato, dove trovare l’eccellenza abbinata all’originalità. Amarena Fabbri, emblema e prodotto di punta di Fabbri 1905, nasce da un’accurata selezione dei frutti migliori, denocciolati e canditi in sciroppo secondo un procedimento di lavorazione che segue l’originale ricetta del 1915, tramandata dalla famiglia di generazione in generazione. Amarena Fabbri si distingue per la croccantezza dei suoi frutti che proteggono la morbida polpa, mantenendo la sua rotondità originale perfetta. Disponibile in quattro calibri diversi, con sciroppo o sgocciolata, intera o in pezzi per intercettare ogni esigenza del professionista, è sinonimo di bontà e genuinità, ed è la scelta “vincente” per rendere speciale ogni preparazione di pasticceria classica e non solo.


breaking news RITTAL, L’EVOLUZIONE DELL’ARMADIO COMPATTO Negli anni, l’armadio compatto Rittal AE è stato continuamente migliorato e oggi è utilizzato in quasi tutti i settori industriali, con milioni di installazioni in tutto il mondo. Con l’introduzione delle nuove gamme AX e KX, Rittal ha riprogettato e rilanciato l’intera offerta di armadi compatti e contenitori di piccole dimensioni. Oggi i clienti possono avvalersi delle nuove funzionalità che semplificano e accelerano i processi della catena del valore, aumentando nel contempo versatilità e affidabilità. L’armadio compatto AE è un prodotto di eccellente qualità, disponibile in un’ampia varietà di dimensioni e materiali. Ne sono stati venduti circa 35 milioni di pezzo e circa 230.000 sono disponibili su richiesta off-the-shelf nelle versioni standard. La finitura con triplice trattamento superficiale e la versione opzionale in acciaio inox ne hanno fatto il prodotto ideale per molte applicazioni in cui era necessario proteggere la componentistica elettrica. Fondamentali le molteplici opzioni di installazione, l’ampia gamma di accessori e le certificazioni internazionali hanno permesso una diffusione mondiale. Le nuove linee di armadi compatti AX e contenitori di piccole dimensioni KX offrono una soluzione per qualsiasi esigenza. I prodotti KX, nelle dimensioni da 150 x 150 x 80 mm, sono adatti ad alloggiare un piccolo numero di componenti. I contenitori AX sono disponibili con profondità comprese tra 210 mm e 400 mm e con dimensioni massime di 1000 x 1400 mm. In totale, il nuovo AX è realizzato in circa 40 varianti dimensionali. Per la maggior parte dei modelli è possibile scegliere tra lamiera d’acciaio verniciata a spruzzo o acciaio inossidabile. Gli utenti hanno quindi a disposizione numerose opzioni per scegliere un contenitore adatto alle loro esigenze specifiche. Sia l’AX che il KX sono prodotti nel nuovo stabilimento di Haiger. Si tratta dell’impianto di produzione di contenitori compatti più

avanzato al mondo, che sfrutta le tecnologie di Industria 4.0 e un elevato grado di automazione per garantire la disponibilità continua dei prodotti. Sfruttando la vicinanza con il Global Distribution Centre (GDC), Rittal è quindi riuscita a stabilire un processo da fornitore a cliente “end-to-end” completamente automatizzato. Il nuovo impianto di produzione è la chiave di questo concetto che offre un notevole valore aggiunto: i clienti ricevono i prodotti ordinati direttamente dal magazzino entro 24 ore. Oggi questo servizio è attivo in Germania ma anche l’Europa vedrà a breve l’introduzione graduale del servizio di consegna nelle 24 ore. I nuovi armadi compatti e i contenitori di piccole dimensioni dimostrano la capacità di Rittal di pensare al futuro e di rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione per gli effetti della trasformazione digitale e dell’automazione. Anche i vantaggi per i clienti sono significativi e si possono riassumere in una maggiore efficienza e versatilità.

SCOIATTOLO, LA PASTA REALIZZATA IN MODO TRASPARENTE Il Raviolificio Scoiattolo di Lonate Ceppino (VA) produce pasta fresca da quasi quarant’anni e cerca di renderla da sempre un momento di piacevole scoperta. Da oggi questo impegno è ancora più sentito grazie al progetto “In modo trasparente”, che coinvolge tutto il processo di produzione della pasta Scoiattolo: dalla scelta delle materie prime fino al packaging, per garantire una sempre maggiore trasparenza della filiera e delle scelte produttive. Attraverso la grande “finestra” sulla confezione, ampliata nell’ultimissimo restyling messo a punto a settembre 2020, Scoiattolo invita i consumatori a iniziare un viaggio alla scoperta delle caratteristiche distintive della sua Pasta Fresca: ingredienti selezionati di altissima qualità, fornitori scelti sul territorio italiano, crescente attenzione alla sostenibilità del prodotto. Si parte dalla sfoglia che viene realizzata utilizzando solo grano duro italiano, un progetto in cui Scoiattolo crede molto e che coinvolge diversi agricoltori a livello nazionale. Questa scelta consente di accorciare la filiera riducendo le fasi della lavorazione, offre sostegno all’agricoltura italiana locale e permette un maggiore controllo dei fornitori a garanzia

del prodotto. Per la stessa Scoiattolo utilizza inoltre solo uova fresche italiane di categoria A, cioè deposte solo pochi giorni prima dell’utilizzo, e allevate a terra. Scelte che permettono di ottenere inoltre una sfoglia dalla consistenza tenace, gustosa e decisa, capace di valorizzare al meglio il ripieno. Il viaggio “In modo trasparente” si conclude con la confezione. Grazie a test produttivi e nuove forniture è stato possibile un restyling del packaging, più rispettoso dell’ambiente e al tempo stesso compatibile con le esigenze di conservazione della freschezza del prodotto. I ravioli Scoiattolo infatti sono privi di conservanti e necessitano di una vaschetta molto resistente che non permetta l’ingresso dell’ossigeno. Le nuove confezioni sono realizzate in plastica riciclata al 70% per dare una nuova vita alla plastica esistente senza immetterne di nuova sul mercato. Anche le etichette sul retro sono state scelte in ottica sostenibile con carta riciclata al 100%: per realizzarle vengono utilizzati materiali sussidiari alternativi completamente rigenerati. È questo l’impegno di Scoiattolo per una pasta fresca ancora più buona, perché più consapevole.

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RL La rivista del latte

LATTIERO-CASEARIO

Il 2020 si candida a essere un anno importante per il comparto lattierocaseario italiano: il valore delle esportazioni supererà quello delle importazioni, portando la bilancia commerciale in positivo per più di 100 milioni di euro dopo decenni caratterizzati da una bilancia in “rosso”. Lo ha annunciato Assolatte.

tiene il mercato interno e cresce l’export

A

lla crescita dell’export complessivo dei prodotti lattiero-caseari ha contribuito l’espansione delle vendite all’estero dei formaggi italiani che, nonostante le criticità indotte dalla pandemia, hanno strappato un +3% in volume, confermando un trend espansivo che prosegue da anni. Anche sul mercato interno Assolatte ha registrato la performance positiva dei prodotti lattierocaseari, che nel corso del 2020 hanno aumentato la loro presenza nel carrello della spesa. Nel primo semestre le vendite sono aumentate dell’11,5%, confermando come i prodotti lattiero-caseario siano immancabili nell’alimentazione e nella cucina degli italiani. Un ruolo comprovato dall’incidenza che i prodotti lattiero-caseari hanno sulla spesa domestica: latte e derivati sono i prodotti alimentari per cui gli italiani hanno speso di più durante il primo semestre 2020 e rappresentano il 14,2% del budget alimentare delle famiglie italiane.

sumatori riconoscono ai formaggi in quanto alimenti imprescindibili dell’alimentazione italiana”, sottolinea Assolatte. Il mercato del latte è arrivato al 30 giugno 2020 con vendite in aumento del 7,9%, trainate dall’exploit del latte Uht (+13%), premiato dalla maggior conservabilità e dalla spesa “effetto stock” preferita per diminuire gli accessi ai punti vendita. Questi stessi motivi hanno penalizzato il latte fresco, che nei primi 6 mesi del 2020 ha registrato un calo dell’1,3% delle vendite su base annua. Per quanto riguarda lo yogurt quest’anno le vendite risultano in crescita del 3,3%. L’effetto Covid si fa sentire soprattutto sul mercato degli yogurt funzionali: nell’anno finito a giugno 2020 le vendite dei prodotti a difesa o rinforzo del sistema immunitario sono aumentate del 3,7% a valore e del 4,1% a volume. Tra le tante innovazioni lanciate negli ultimi tempi spicca la bella performance del kefir.

IL MERCATO INTERNO

La pandemia di Covid-19 e i vincoli sanitari introdotti in gran parte dei Paesi di tutto il mondo hanno rallentato ma non hanno fermato la crescita delle esportazioni dei formaggi italiani. Nel primo semestre del 2020 le esportazioni casearie italiane hanno registrato un +3% in volume e un +1% in valore rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il trend migliore è stato quello dei formaggi confezionati a peso fisso (+15,2%), di cui i consumatori hanno riconosciuto il vantaggio in termini di velocità della spesa. Ma in questo 2020 sono comunque cresciuti anche i formaggi venduti a peso variabile (+5,5%). “Un segnale inequivocabile del ruolo che i con-

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LA CRESCITA DELL’EXPORT

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Tra gennaio e giugno 2020 sono cresciuti soprattutto i formaggi freschi (+14,1% rispetto al primo semestre 2019), i grattugiati (+6,2%), la mozzarella (+1,3%) e Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+0,6%). Tra i formaggi italiani Dop la performance migliore è quella del Gorgonzola, con un + 3,2% a volume e un +1,1% in valore. Il mercato unico europeo si rivela, ancora una volta, di vitale importanza per il comparto caseario italiano. Tra le principali destinazioni nella Ue crescono in modo deciso i Paesi Bassi (+13,5%), il Belgio (+12,5%), la Francia (+10,6%) e la Germania (+5,0%). In controtendenza la Spagna, che ha ridotto del 10,8% gli ordini. Guardando al resto del mondo, il primo semestre del 2020 conferma il calo dell’export dei formaggi italiani negli Stati Uniti (-22,9%) e registra l’inaspettata contrazione delle vendite in Giappone (-7,7%). Buone soddisfazioni arrivano, invece, da Canada e Corea del Sud (rispettivamente +46% e +18%), diretta conseguenza degli accordi commerciali siglati con l’Ue. Cresce anche la Cina (+2,4%), che resta uno dei mercati a maggiori potenzialità di sviluppo, anche alla luce del recente accordo bilaterale Ue-Cina, che entrerà in vigore nel 2021, riconoscendo e tutelando 100 indicazioni geografiche europee, tra cui i principali formaggi italiani.


La rivista del latte

Gelato 4.0

al via la digital transformation Tonitto 1939, azienda produttrice di gelati e sorbetto di riferimento in Italia, ha avviato un ambizioso progetto di digital transformation legato all’industria 4.0 grazie alla partnership con C.A.T.A Informatica. L’azienda ligure punta a migliorare i propri processi interni, renderli più efficienti e più controllabili su tutte le aree aziendali a 360°: dall’area finance a quella commerciale fino all’intero processo produttivo.

T

onitto, di proprietà della famiglia Dovo da tre generazioni, ha stabilito che il proprio sistema informatico non riusciva più a stare al passo con i piani di crescita dell’azienda italiana e internazionale. Per questo motivo la scelta è caduta su C.A.T.A Informatica e Team System Enterprise, binomio che coinvolge software e system integrator calati per ogni esigenza, con un progetto che dovrà trovare la propria realizzazione completa entro giugno 2021.

LA RIVOLUZIONE 4.0

Le novità riguardano l’implementazione di TeamSystem Enterprise, ovvero la soluzione ERP (Enterprise Resource Planning) pensata per la trasformazione digitale. Si tratta di un software ideale per le imprese che cercano un sistema ERP completo, veloce e flessibile, in grado di sfruttare pienamente tutte le possibilità offerte dalle tecnologie digitali di ultima generazione. A questo bisogna aggiungere, per esempio, il nuovo CRM (Customer Relationship Management) che occupa il 5% del progetto ed è un modulo e fa parte dell’ERP utilizzato per gestire tutti i punti di contatto con i clienti o i potenziali clienti. Il progetto dell’azienda genovese prevede un profondo intervento di ammodernamento anche nell’area del confezionamento dei prodotti: raccogliere dati inerenti alle performance delle linee produttive e allinearli al nuovo ERP nel pieno spirito di Industria 4.0.

Allo stesso modo nel reparto di pastorizzazione è iniziato un piano sistemico sia software che hardware per snellire le procedure e automatizzare integralmente i processi di produzione (mixing degli ingredienti, omogeneizzazione e pastorizzazione delle miscele) legando tutte le attività di carico e scarico dei componenti all’ERP. Infine nei magazzini, sia materie prime e imballi sia prodotto finito, l’obiettivo è quello di efficientare gli spazi con sistemi di tracciatura dei pallet e mappatura di magazzino tramite lettura di codici a barre univoci. “I mercati sono sempre più complessi, competitivi e internazionali, di conseguenza aumenta il livello di garanzia e qualità da garantire ai propri clienti”, afferma Alberto Piscioneri, Sales & Marketing Director di Tonitto 1939. “Tutto questo, bisogna metterlo in pratica attraverso strumenti software in grado di supportare un’adeguata strategia

aziendale di information technology e digital transformation che sappia creare una vera e propria business intelligence. Con C.A.T.A. informatica abbiamo trovato il partner ideale per diventare un’azienda “data driven” e realizzare questa rivoluzione digitale che siamo certi possa portare numerosi benefici alla nostra azienda sotto il punto di vista commerciale, organizzativo e produttivo”. “C.A.T.A. Informatica è un integratore di sistemi specializzato nell’implementazione di sistemi informativi e di software gestionali per la piccola media impresa”, sottolinea Mattia Macellari, direttore commerciale C.A.T.A. Informatica. “Siamo un’azienda che da oltre 35 anni è focalizzata nel portare soluzioni digitali alle imprese in ottica industria 4.0 sviluppando internamente competenze ed esperienze per essere la finestra dell’innovazione delle PMI. Per Tonitto abbiamo messo mettiamo l’esperienza maturata su altri clienti del settore alimentare, la conoscenza dei loro processi e quindi anche la condivisione di best practice e poi il tutto applicato ad un software”. Il cambiamento tech di Tonitto è stato pensato per essere fruibile ovunque. La scelta dell’azienda ligure è stata infatti quella di utilizzare le potenzialità di una piattaforma cloud per abilitare il proprio business scegliendo di non fare un investimento sull’infrastruttura tecnologica in casa, ma decidendo di poter usufruire in ogni dove del massimo della sicurezza informatica del software e anche della scalabilità della soluzione.

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RL La rivista del latte Formaggi italiani

ottimismo per il prossimo futuro Buone notizie sul fronte dell’export per i formaggi italiani. Il primo semestre di quest’anno si è chiuso con un +3,0% in volume e un +0,8% in valore. Leader della crescita dei volumi sono i formaggi freschi, mentre i DOP subiscono ancora gli strascichi del lockdown.

elevate potenzialità di sviluppo per l’alimentare italiano. A Bruxelles è stato firmato l’accordo bilaterale, dopo l’intesa di massima dello scorso novembre per il riconoscimento e la tutela di ben 100 Indicazioni Geografiche europee. “L’accordo entrerà in vigore nel 2021 sancendo un nuovo scenario per i nostri formaggi DOP”, evidenza Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. “È un passo importante che rafforza la tutela internazionale delle nostre eccellenze casearie”.

CRESCE ANCHE LA GDO

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econdo Assolatte, le performance del mese di giugno 2020 sono emblematiche perché sanciscono la ripresa dell’export formaggi che, dopo i cali registrati nei mesi precedenti, registra un +6,0% in volume e +0,8% in valore.

I formaggi si confermano tra i prodotti a maggior crescita delle vendite GDO del 2020. Lo riferisce Assolatte, partendo dai dati più recenti elaborati da IRI: in Italia, dall’inizio dell’anno gli acquisti di prodotti caseari nella GDO sono cresciuti del 10,5%. La performance messa a segno tra gennaio e agosto assegna ai formaggi la medaglia d’argento nella classifica dei prodotti alimentari a maggiore crescita delle vendite. Solo le uova, con un +21,0% a valore, hanno fatto meglio di mozzarelle e pecorini, caciocavalli e stracchini, formaggi da grattugia e robiole, grana padano burrate e tomini. La straordinaria versatilità dei formaggi li ha fatti entrare in tutti i panieri di spesa preferiti dagli italiani nel corso del 2020. A partire dal carrello della spesa improntato alla comodità, che racchiude i prodotti alimentari che aiutano a cucinare in modo semplice e alla portata di tutti, a quello improntato all’indulgenza, che ha visto salire il suo gradimento soprattutto nei mesi estivi dopo mesi di lockdown.

frattura tra l’export comunitario e quello extra-Ue”, sottolinea Assolatte. Il Mercato Unico si rivela ancora una volta di vitale importanza: tra le principali destinazioni Ue crescono in modo deciso i Paesi Bassi (+13,5%), il Belgio (+12,5%), la Francia (+10,6%) e la Germania (+5,0%). In controtendenza la I FORMAGGI ITALIANI Spagna, che ha ridotto del 10,8% gli ordini. OLTRE I CONFINI Guardando al resto del mondo, si conferma Relativamente all’export del semestre, creil calo dell’export dei formaggi italiani negli scono i formaggi freschi (+14,1%), i grattuStati Uniti (-22,9%) ma si registra anche una giati (+6,2%) e la mozzarella (+1,3%); stabili inaspettata contrazione delle vendite in invece le prestazioni dei duri come Grana Giappone (-7,7%), dovuta ai Padano e Parmigiano Reggiano che insieme vistosi cali di maggio e giugno. non vanno molto oltre i risultati del primo Canada e Corea del Sud si risemestre 2019, con un (+0,6%). Meno brilconfermano invece le destinalante, invece, la situazione degli altri formagzioni extra-Ue di maggior sod% con un CAGR al + 0,9 gi stagionati. La palma d’oro per l’export dei disfazione (+46% e +18%) ello caseario, previsto livello mondiale passa qu ne tie e ch to rca che a È un me formaggi DOP spetta al Gorgonzola, l’unico grazie soprattutto agli accordi scita , con una produzione nel periodo 2020-2024 agli stimati 21.682 kg. del 2024. Valori in cre un no 20 ca 20 della categoria a registrare un significativo commerciali siglati con l’Unione. l nifi de sig . kg ro 8 eu .89 in dotti dai 20 ra contenuta, che tra a creincremento: 3,2% in volume e 1,1% in valore. Cresce anche la Cina (+2,4%), che quindi, seppur in misu 8.795 milioni di Euro per una complessiv ess 17 sin di Bu le a zia Im ck ten pa po ll’I to merca rate da “Il primo semestre 2020 conferma anche la resta uno dei mercati con più o le previsioni elabo sguarscita del 2,1%, second llaborazione con il centro studi MECS. Uno dotti co pro in Kg to di za liz ni lio rea mi or 73 Monit mostra stabilità con 9.7 decredo al mercato europeo , di cui 877 sul mercato italiano previsto in .207 24 75 20 da l de to i rca ion me vis un pre nelle nifica valore economico sig 56 FOOD MACHINES | NOVEMBRE/DICEMBRE 2020 scita con il -0,3%. In , e di 8.840 milioni in Italia. CS eo Fonte: Ipack Ima - ME milioni a livello europ

Caseario, tiene iale il mercato mond


speciale FORMAGGI

Nel formaggio del futuro

conservanti che fanno bene

È sempre più diffusa nei consumatori la tendenza a prediligere alimenti naturali che non contengano additivi chimici. Uno studio ha dimostrato come diversi composti di origine vegetale svolgano un’efficace funzione conservante sui formaggi, alla quale si aggiungono anche i benefici per la salute che queste erbe naturali portano.

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a quando il consumatore è venuto a conoscenza dell’uso dei conservanti alimentari il mercato ha registrato un incremento della domanda di prodotti cosiddetti “bio”. Ma una rassegna condotta dal CREA, Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione di Roma, dimostra come sia possibile fare ricorso anche alle piante per conservare, ad esempio il formaggio, ed ottenerne addirittura dei benefici per la salute.

CONSERVANTI E SICUREZZA ALIMENTARE

A seguito della rapida globalizzazione della produzione e del commercio alimentare, c’è stato un marcato aumento della probabilità di incidenti internazionali che coinvolgono alimenti contaminati. L’urgente necessità di affrontare la sicurezza alimentare su scala globale ha portato alla creazione nel 2004 di un programma congiunto delle Nazioni Unite, della Fao, dell’Oms e della International Food Safety Authorities Network che mira a prevenire la diffusione internazionale di alimenti contaminati e malattie di origine alimentare e a rafforzare i sistemi di sicurezza alimentare a livello globale. Sebbene i conservanti siano sicuri per la salute umana nel dosaggio consentito (secondo il regolamento europeo 1129/2011), e

ampiamente utilizzati nell’industria alimentare, il consumo di una grande quantità di questi additivi può dare origine a determinati problemi. Pertanto, le preoccupazioni per la sicurezza di alcuni conservanti chimici e la percezione negativa dei consumatori nei confronti degli additivi sintetici hanno portato a un crescente interesse per alternative più naturali, tra cui i composti a base vegetale. L’uso di erbe e spezie nella produzione del formaggio è una pratica diffusa fin dall’antichità. Numerosi sono i formaggi già trattati con erbe naturali, in particolare in Italia, dove la tradizione casearia è antichissima, pertanto la ricerca scientifica è attualmente concentrata sullo sviluppo di nuovi metodi per utilizzare estratti naturali come conservanti. I composti naturali che esercitano attività antimicrobica e che si trovano in concentrazioni più elevate nelle piante sono composti fenolici, terpeni (monoterpeni, sesquiterpeni), aldeidi e chetoni, composti contenenti zolfo. L’attività antibatterica dei composti naturali viene generalmente valutata contro i principali microrganismi patogeni comunemente riportati nei formaggi, come Listeria monocytogenes, Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Salmonella. Tra le piante più efficaci, l’olio di semi di cumino nero integrato

con un formaggio a pasta molle ha mostrato un’attività antibatterica generale contro tutti i principali batteri patogeni del formaggio. Alcuni composti di origine vegetale, invece, hanno anche mostrato risultati promettenti una funzione antimicotica nell’inibire la crescita di funghi patogeni. Diversi olii essenziali (cannella, basilico, zenzero, limone, menta piperita, ago di pino e menta verde) hanno mostrato in vitro una attività antifungina contro Penicillium spp. e, tra questi oli essenziali, quelli di foglie e cortecce di cannella sono stati testati come antimicrobici durante la stagionatura del formaggio.

I BENEFICI

Erbe e spezie hanno numerosi composti bioattivi che forniscono potenziali benefici per la salute. Gli studi hanno dimostrato che la maggior parte degli effetti sulla salute di erbe e spezie su diverse malattie, come cancro, malattie cardiovascolari, artrite e protezione della salute mentale, possono essere mediati dai loro forti effetti antiossidanti. L’azione antiossidante dei composti di origine vegetale è dovuta principalmente all’elevata concentrazione di composti fenolici, mentre il formaggio, di per sé, contiene una bassa quantità di questi composti.

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RL La rivista del latte Casearia Carpenedo

visione creativa e novità esclusive Quando il formaggio va oltre l’assaggio, regalando una vera esperienza emozionale, frutto di visione creativa, innovazione e memoria. È questa la strategia della Casearia Carpenedo che sotto l’albero ci regala due novità: tutta l’unicità distintiva di BLU61® e BASAJO®.

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a Casearia Carpenedo, oggi riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia nasce dalla grande visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo, fin da bambino animato da una passione che da sempre è inscritta nel dna di famiglia. Ogni singola creazione infatti è molto di più di un semplice prodotto caseario, è un’arte interpretata con cura e passione lavorando materie prime selezionate e regalando profumi e sentori unici, é la narrazione di una storia sempre diversa frutto di una estrema sensibilità e amore per la famiglia e la vita.

amico tecnico casaro impara l’arte del formaggio da autodidatta. Nel 1965 Antonio fu uno dei primi a esportare fuori dalla provincia di Treviso e poi in altre regioni la “Casata Carpenedo” oggi conosciuta ed apprezzata come Casatella Trevigiana Dop. Il 1976 segna l’inizio di un’altra avvincente

ORIGINI ED EVOLUZONE

La storia de La Casearia Carpenedo ha inizio nei primi del 1900 quando Ernesto Carpenedo, padre di Antonio, iniziò come “casoin” (in dialetto veneto, pizzicagnolo) in un negozio di alimentari a Preganziol. Antonio Carpenedo cresce nella bottega del padre ereditando una passione che da sempre appartiene al DNA di famiglia. La sua avventura come casaro prende il via negli anni ’60 con la gestione di un piccolo caseificio in provincia di Treviso dove con l’aiuto di un

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sfida, quella di affinatore, quando Antonio Carpenedo riscopre un’antica tradizione contadina della zona del Piave, ossia riporre il formaggio sotto le vinacce durante la vendemmia; un’usanza che pare abbia origine nella prima guerra mondiale quando i contadini, per preservare le forme di formaggio


speciale FORMAGGI

dalle razzie le nascondevano sotto le vinacce in fermentazione. Fu allora che Antonio produsse le prime forme di formaggio affinato in vino e vinaccia che decise di chiamare Ubriaco e che diventa un marchio registrato di proprietà esclusiva dell’azienda. Da quel tempo Antonio esprime a pieno la sua innata creatività e forte visione trasformando la sua azienda nel primo laboratorio di affinamento riconosciuto in Italia. Dall’utilizzo delle vinacce, passa alla sperimentazione di nuovi ingredienti come fieno, foglie di noce, pepe, spezie, birra, liquori e molti altri che oggi compongono il vasto repertorio dei “Formaggi di Cantina”. Oggi l’azienda è guidata dai figli di Antonio, Ernesto e Alessandro, che con grande impegno e caparbietà sono riusciti ad inserirsi nel mercato internazionale, tanto che i loro prodotti sono presenti in oltre 30 Paesi nel mondo.

avvenuta appunto nel 1961. È un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. Peculiare per la sua eleganza e armonia, ha una pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all’erborinatura, sprigiona una sorprendente sinfonia di profumi e ha un gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Ottimo in purezza ma anche abbinato a fondue di crostini di cipolla, per contrastare bene l’acidità dei cranberries, come anche a risotti o carni. Si abbina con vini passiti

rossi. Presentato in una preziosa confezione luxury da 150 g, equivalenti a 4/5 porzioni di assaggio, è sigillato con una speciale ed esclusiva tecnica skin, quasi invisibile e vantaggiosa perché evita gli sprechi e ha un utilizzo immediato. Dal 2012 è presente nell’assortimento del prestigioso negozio Harrod’s a Londra. BASAJO® è un formaggio il cui nome richiama la purezza e l’innocenza dell’infanzia. Nasce infatti dall’esclamazione della piccola nipote di Antonio Carpenedo, che per ricevere il bacino dal nonno pronunciava sempre questa parola dolce. Il Basajo® è esattamente questo; un formaggio puro, sincero, senza compromessi, frutto dell’operosità di mani sapienti e di giovani intuizioni. Regala una fantastica esperienza olfattiva e ha un impatto gustativo di grande complessità e piacevolezza, felice incontro di contrasti tra la forza del latte di pecora e la dolcezza del vino passito, perfetta combinazione per una degustazione da sogno. É un erborinato a pasta cremosa di latte crudo ovino, dal gusto carezzevole al palato, fondente in bocca per l’affinamento in pregiato vino passito bianco. Prima del confezionamento infatti vengono aggiunti in crosta acini passiti di pregiata uva bianca cilena. Ottimo da degustare in purezza o in abbinata a salse delicate di cipolle rosse, in vellutate vegetali, in antipasto o a fine pasto insieme a vini bianchi passiti. Presentato in una preziosa confezione luxury da 150 g, equivalenti a 4/5 porzioni di assaggio.

DUE NEW ENTRY NELLA GAMMA

La gamma di produzione comprende prodotti esclusivi tra formaggi erborinati, affinati o selezioni speciali in edizione limitata, per un’offerta di indiscussa eccellenza e varietà a prova dei palati più esigenti. Quale migliore suggerimento, in vista delle feste alle porte, se non due esempi dai nomi evocativi o intriganti da mettere sotto l’albero: BLU61® e BASAJO®. BLU61® è senza dubbio una delle perle dell’azienda, creato per celebrare l’unione tra Antonio Carpenedo e la moglie Giuseppina,

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RL La rivista del latte SI APRE IL MERCATO TELEMATICO PER IL PARMIGIANO REGGIANO

È stato firmato il Protocollo di Intesa tra il Consorzio e Borsa Merci Telematica Italiana, il cui scopo è quello di valorizzare il formaggio Parmigiano Reggiano attraverso specifiche iniziative tra cui la costituzione di un mercato telematico regolamentato riferito al prodotto Dop di montagna. Il Parmigiano Reggiano è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con oltre 1.100 allevatori che ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseificio. Il Consorzio nel 2015, con l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, oltre a quanto già previsto dai Regolamenti comunitari legati all’origine, ha definito un progetto specifico che prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura. Nasce così il “Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio” proprio per dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna e offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all’origine, anche alla qualità del formaggio. Il Parmigiano Reggiano certificato “Prodotto di Montagna – progetto Qualità Consorzio” è immediatamente riconoscibile grazie al suo colore paglierino intenso dovuto ai fieni, ai prati e alle essenze presenti in montagna. All’esame olfattivo sono apprezzabili aromi di frutta fresca, spezie e brodo di carne, mentre al palato emerge l’equilibrio perfetto tra i cinque sapori (acido, salato, dolce, amaro e umami) accompagnato da una buona granulosità e solubilità. Tramite il mercato telematico sarà possibile acquistare il prodotto ancora in fase di stagionatura in consegna differita. Questo meccanismo è una vera innovazione per i formaggi a lunga stagionatura e sarà operativo dal 2021. Il tutto avverrà sempre nel rispetto della trasparenza e della competitività dei mercati. Sarà l’occasione per capire l’impatto a livello internazionale e per valutare un’eventuale estensione anche a molti altri prodotti di qualità. “La piattaforma telematica di BMTI apre le porte a uno dei prodotti chiave del Made in Italy. Mi auguro che questo Protocollo sancisca l’inizio di una lunga collaborazione volta a promuovere il formaggio Parmigiano Reggiano a livello nazionale e internazionale assicurando sempre chiarezza nelle contrattazioni”, ha dichiarato Andrea Zanlari, presidente di BMTI. “La nuova piattaforma punta a promuovere una forma innovativa di vendita, cioè basata sull’acquisto con consegna differita. Un sistema ‘rivoluzionario’ per i formaggi a lunga stagionatura che ci auguriamo possa diventare un modello per altre mposti di origine vegetale eccellenze dell’agroalimentare italiano”, ha commentato Nicola Bertinelli, presieralmente un saporedente forte,del Consorzio Parmigiano Reggiano.

esenti in piccole quantità, ecchiature analitiche sono o di valutare il profilo aroormaggio, al fine di deterntributo reale di ciascun naturale all’aroma del forso.

Andrea Zanlari, presidente di BMTI, e Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano

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TREND IN CRESCITA PER IL MONTASIO DOP Il Montasio Dop conquista i consumatori: lo confermano i dati delle vendite che nei primi nove mesi del 2020 hanno registrato un incremento del + 7,8%. “I consumatori si fidano della nostra dop e il mercato ci premia”, commenta il presidente del Consorzio, Valentino Pivetta. “Il nostro è un formaggio dall’alto valore nutrizionale, legato alla tradizione e di qualità elevata che si distingue per le sue proprietà organolettiche e le caratteristiche di distintività. Si evidenzia, infatti, una crescita del Montasio di media stagionatura - oltre i 150 giorni - quando il formaggio raggiunge più gusto e armonia”. Il Consorzio continua le sue attività di valorizzazione della marca sottolineando come il formaggio Montasio sia un perfetto alleato per la salute e il benessere grazie al suo apporto energetico e per la sua naturale caratteristica di essere privo di lattosio. Una strada tracciata che prosegue attraverso un percorso complementare nel segno della sostenibilità e quindi legato ai temi di tutela del territorio, di benessere animale, di educazione nutrizionale per la salute dei consumatori e di valorizzazione delle produzioni locali. Aspetti fondamentali per la Dop Montasio la cui qualità, data anche dalla provenienza delle materie prime, è indissolubilmente legata al territorio di origine. Intenso sarà anche il piano di promozione studiato dal Consorzio che coinvolgerà le principali insegne della distribuzione organizzata anche del Nord e Centro Italia. Una particolare attenzione sarà dedicata al settore Ho.re. ca. e alle Gastronomie specializzate. Azioni che si estenderanno anche oltreconfine, nella vicina Austria, per tutto il 2021.


speciale FORMAGGI IL FORMAGGIO PIAVE CONQUISTA VIENNA Il formaggio Piave Dop, con il progetto Nice to Eat-Eu, conquista Vienna e con essa alcuni dei più prestigiosi ristoranti della città. Il Consorzio di Tutela, dopo aver testato la risposta della stampa e del pubblico di decision maker in ambito food con cene di degustazione in grado di trasmettere valori, gusti e caratteristiche di questa eccellenza europea, ha deciso di approfondire e diffondere ulteriormente il brand Piave Dop instaurando eccellenti collaborazioni con alcuni fra i più influenti chef della capitale austriaca. Il progetto Nice to Eat-EU, una Campagna promozionale promossa dal Consorzio per la Tutela Formaggio Piave Dop e co-finanziata dall’Unione Europea, si fa quindi sempre più largo nel mercato austriaco e in particolare nella capitale, dove tra ricette studiate ad hoc, degustazioni di prodotti e cene stampa mira a ritagliarsi un’importante fetta di consensi e apprezzamenti, come già accaduto a Graz nel 2019, quando gli ospiti degustarono la propria cena a base di Piave Dop sui meravigliosi piatti decorati con l’immagine prima classificata del Contest 2019 Nice to Eat-EU, rivolto a tutti i food blogger del paese. Nella capitale austriaca è partito un programma un intenso di promozione; un progetto, partito fisicamente con degustazioni al tavolo dei ristornati e trasformatosi oggi in “bontà delivery”, che vede coinvolti i più importanti chef della città. Ognuno di loro propone la propria personale interpretazione di questo straordinario formaggio, inserendolo in originali e inedite ricette studiate ad hoc. Otto le strutture che hanno aderito con entusiasmo al progetto: Cucina Cipriano, Altenberg, Cafe Restaurant Leto, Restaurant Marks, Trattoria Toscana La No, I Carusi, I Terroni e l’Osteria del Collio. Protagonista indiscusso delle ricette austriache una delle più apprezzate referenze Piave Dop, la Selezione Oro, pluripremiata eccellenza internazionale. Fra gli ultimi premi ricevuti c’è il Superior Taste Award - 3 stelle all’International Taste & Quality Institute (iTQi) di Bruxelles per il quinto anno consecutivo e Miglior Formaggio Italiano a pasta dura all’International Cheese & Dairy Awards di Nantwich (UK). Un prodotto autentico e naturale che nasce nel suggestivo territorio delle Dolomiti italiane, meraviglioso patrimonio dell’UNESCO.

CONCLUSA LA MARCHIATURA DEL FORMAGGIO BETTELMATT Le forme del formaggio ossolano Bettelmatt, prodotte nei sette alpeggi dell’Alta Val Formazza e dell’Alpe Devero, laterali dell’Ossola, tra settembre e novembre hanno ricevuto il simbolo a fuoco che ne determina la certificazione di originalità di vero Bettelmatt. Un formaggio la cui produzione è limitata, meno di 6 mila forme all’anno, in soli tre mesi di inalpamento, negli alpeggi attorno al Monte Arbola, come l’alpe Bettelmatt e l’alpe Sangiatto, ad un’altitudine compresa tra i 1800 e i 2400 m.s.l.m., caratterizzati dalla presenza dell’erba Mutellina (Muttolina in ossolano), che conferisce al latte un profumo ed un’aroma particolari. Sono 8 i produttori di Bettelmatt, 500 i capi di bestiame, 5 kg il peso medio di una forma, circa 50 litri di latte utilizzati per ognuna. L’operazione di marchiatura si è conclusa a novembre, sotto il controllo dei tecnici Agenform e dell’Unione Montana Alta Ossola, ente proprietario del marchio. “La stagione del Bettelmatt - dice il presidente dell’Associazione Produttori, Silvano Matli - che era partita bene e in anticipo, ha subito un rallentamento, a causa del clima secco nel mese di agosto. Nonostante questo la produzione è comunque di buona qualità e siamo soddisfatti soprattutto di poter sempre garantire un prodotto di pregio e gusto”. Ottenuto esclusivamente da latte vaccino crudo e intero, proveniente da una sola mungitura di bovine di razza Bruna piemontese, si tratta di un formaggio a pasta semidura dal colore giallo paglierino e a media stagionatura. La sua produzione risale al XIII secolo, periodo in cui veniva utilizzato come merce di scambio dalle popolazioni Walser insediate in Ossola.

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eventi

MEAT-TECH

guarda con fiducia al futuro

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È una fiera in presenza quella che si preannuncia come il grande ritorno della manifestazione dedicata alle soluzioni di processing e packaging per l’industria delle carni, dei derivati e dei piatti pronti, prevista a Milano dal 17 al 20 maggio 2021.

a concomitanza con TUTTOFOOD a maggio 2021 rafforza l’immagine di una fiera che unisce le filiere, crea relazioni, intercetta pubblici diversi offrendo una panoramica del mercato a 360°. Unico evento previsto nel 2021 per il segmento, MEAT-TECH si svolgerà in accordo con i più rigidi protocolli di sicurezza anti-Covid previsti da Fiera Milano a garanzia di espositori e visitatori, già sperimentati con le fiere del secondo semestre 2020. Sostenibilità, tracciabilità, food safety, ingredienti innovativi sono solo alcuni dei trend topic guida di MEAT-TECH, scelti per fornire alle filiere produttive presenti in fiera, elementi e applicazioni capaci di coniugare innovazione, efficienza produttiva e logiche di trasferimento tecnologico per i prodotti dell’oggi e del domani.

BIO, PER UN MERCATO PIÙ CONSAPEVOLE

In un anno complesso come quello in corso, sono molti gli elementi di cambiamento che il mercato dovrà affrontare, a cominciare dalle mutate abitudini di consumo che vedono in crescita la sensibilità verso i temi ambientali e il bio, scelto dal 20% in più di consumatori, in un percorso coerente che alla qualità delle materie prime, associa scelte più sostenibili anche sul fronte del packaging.

La sensibilità ambientale accresciuta dall’emergenza parte dalla scelta del prodotto per trasferirsi alla confezione, tanto che 9 consumatori su 10 ritengono che il packaging green sia un complemento indispensabile per il prodotto bio (Fonte: Nomisma).

ALTRI SETTORI TRAINANTI

Ma il bio non è il solo segmento a crescere in un 2020 che, nelle sue battute finali, vede il consumo del settore insaccati pari a 130.000 tonnellate vendute per un valore di oltre 1.030 milioni di euro, che segue le 413.000 tonnellate del segmento processed meat, per un volume d’affari di 2.978 milioni di euro (Fonte: ASSICA). A livello mondiale, buone performance anche per il settore Fish & Seafood che, con oltre 126.400 milioni di euro di valore delle vendite, vede dati in crescita del +4,7% stimato nel periodo 2021 – 2024 (Fonti: Ipack Ima Business Monitor in collaborazione con MECS). Tra i focus della fiera c’è anche il Dairy, in particolare i formaggi, che vedono 886 milioni di kg previsti in vendita entro la fine dell’anno, per un valore di oltre 9.000 milioni di euro, con prospettive di crescita del mercato mondiale nel periodo 2021-2024 di un + 0,9%, pari a 21.682 milioni di Kg per 178.795 milioni di euro di vendite. Alla trasversalità dei temi presenti in fiera si aggiunge, infine, la proposta di ingredienti innovativi per ricette complesse che guardano con crescente interesse al mercato dei prodotti free from o a base vegetale.

KNOW HOW E SCAMBIO DI COMPETENZE

I partner che sostengono MEAT-TECH, portando con sé competenze, saperi e opportunità di networking rappresentano l’eccellenza produttiva italiana: UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) in rappresentanza delle imprese di produzione dei salumi, dai prodotti trasformati di carne suina e bovina alla macellazione suina e ANIMA ASSOFOODTEC (Associazione Italiana Costruttori Macchine, Impianti, Attrezzature per la Produzione, la Lavorazione e la Conservazione Alimentare).

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news ○○○ MACFRUT DIGITAL RADUNA IL SETTORE DELL’ORTOFRUTTA ONLINE È andata in onda dall’8 al 10 settembre 2020 Macfrut Digital, la piattaforma di business dedicata agli operatori dell’ortofrutta. Unico l’evento, tre le rivoluzioni in atto: la prima è di mercato, con un diverso approccio dettato dal mutato panorama internazionale; la seconda è fieristica, per la difficoltà di organizzazione di eventi “fisici”; la terza è comunicativo, con un linguaggio smart consono ai nuovi strumenti. Tre novità che il settore ha recepito tanto da fare registrare il tutto esaurito. Complessivamente sono stati 530 i moduli espositivi per 400 espositori, suddivisi in 10 padiglioni. L’obiettivo di lancio era di 200 moduli per 150 operatori. Le iscrizioni sono risultate sold out a circa un mese dall’evento. Per quanto riguarda le aziende espositrici italiane, hanno rappresentato il 60% del totale, con quasi un’azienda su due dal mondo della produzione (47%). Se il made in Italy ha risposto “presente”, lo stesso è stato oltreconfine. Il 40% degli espositori infatti erano esteri, con adesioni da quattro continenti. La più rilevante è dalla Cina, con 87 espositori grazie alla collaborazione di ATPC (Agricultural Trade Promotion Center), l’ente di promozione del Ministero dell’Agricoltura. Sempre dall’Asia presenze da India e Indonesia con una collettiva di imprese. Ampia l’adesione dall’Africa nel Country Pavilion con Angola, Etiopia, Ghana, Kenia, Mozambico, Ruanda, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda. Arrivi anche da Centro e Sudamerica (Colombia, Cile e Repubblica Domenicana). Forte la presenza dall’Europa con Belgio, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Numerose le adesioni anche dall’Est Europa: Albania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina, Uzbekistan. I buyer in piattaforma sono stati 600, 550 dei quali esteri e 50 dall’Italia. Fondamentale per la presenza dei buyer è stato l’apporto degli uffici di ICE - Agenzia distribuiti nel mondo e della rete di agenti esteri di Cesena Fiera. Con accesso gratuito, previa registrazione obbligatoria, sono stati oltre 6000 i visitatori registrati, di cui il 70% esteri.

IFFA 2022 AMPLIA GLI ORIZZONTI Oltre al tradizionale focus sulla carne, IFFA aprirà le porte alle proteine alternative a partire dall’edizione 2022. Con il nuovo slogan “Technology for Meat and Alternative Proteins”, la fiera metterà in luce la rapida crescita delle alternative alla carne e i loro processi produttivi, offrendo così all’industria alimentare globale una piattaforma per l’innovazione e il networking. L’appuntamento è a Francoforte dal 14 al 19 maggio 2022. Wolfgang Marzin, presidente e amministratore delegato di Messe Frankfurt, spiega: “Il mercato delle alternative alla carne è attualmente uno dei settori in maggiore espansione al mondo e il nostro obiettivo è rappresentare questo sviluppo alla prossima IFFA. L’area centrale di competenza dei nostri espositori e visitatori ruotava da sempre intorno alla lavorazione, al confezionamento e alla vendita di carne e prodotti a base di carne. Pertanto, non vediamo l’ora di espandere il target presentando nuovi prodotti interessanti e discutendo di applicazioni intelligenti: un vero impulso all’innovazione”. Sebbene i prodotti a base vegetale siano ancora un mercato di nicchia, le previsioni di sviluppo per il mercato globale indicano una rapida crescita in futuro. Pertanto, le vendite annuali di alternative alla carne a base vegetale dovrebbero salire a più di 12 miliardi di dollari statunitensi entro il 2025. Ciò rappresenta una crescita annua di oltre il 18%. In confronto, si prevede che le vendite di carne lavorata raggiungeranno circa 319 miliardi di dollari nello stesso anno, con un tasso di crescita annuo di appena lo 0,2%. Per i produttori di macchine per la lavorazione e il confezionamento degli alimenti, nonché di spezie e additivi, questo sviluppo ha un enorme potenziale. I partecipanti alla prossima IFFA potranno assistere a questo ampliamento espositivo della fiera, che includerà tecnologie di lavorazione per carne e per le proteine alternative, oltre che nel campo degli ingredienti. Ciò copre non solo la produzione e la lavorazione di prodotti a base vegetale, ma anche prodotti a base di carne coltivata. Inoltre, una nuova key visual darà a IFFA un’immagine moderna che rifletterà questo sguardo più ampio e aumenterà il suo appeal non solo per i produttori alimentari affermati, ma anche per le giovani start-up, i professionisti della ricerca e gli investitori. Gli espositori potranno iscriversi a IFFA 2022 a partire dalla metà di gennaio 2021.

MARCABYBOLOGNAFIERE SLITTA A MARZO 2021 La 17esima edizione di MarcabyBolognaFiere, la manifestazione organizzata da BolognaFiere in collaborazione con ADM - Associazione Distribuzione Moderna per il settore della MDD in cui la GDO è protagonista, aggiorna le date di svolgimento. La diffusione del Covid-19 e il susseguirsi delle disposizioni governative finalizzate al contenimento della pandemia sono alla base della decisione di BolognaFiere e ADM di posticipare la data di svolgimento dell’evento fisico (previsto il 13 e il 14 gennaio 2021) al 24 e 25 marzo 2021 con l’obiettivo di creare le migliori condizioni per la programmazione e lo svolgimento dell’evento. Nuove date che consentiranno una riflessione ancora più puntuale sulle dinamiche di mercato e sulle problematiche che hanno caratterizzato il 2020, determinando il veloce adattamento alle mutate situazioni e il lancio di nuovi servizi e format. Un periodo che ha visto la Grande Distribuzione e la filiera agroalimentare protagoniste, anche in termini di flessibilità e reattività, per far fronte a un’emergenza inedita e alle mutate esigenze di consumatori. In questo scenario anche MarcabyBolognaFiere ha assunto un ruolo ancora più incisivo in termini di formazione e informazione attraverso una serie di webinar, particolarmente apprezzati dagli operatori, rispondendo alle esigenze di approfondimento del mercato. “È una decisione ponderata – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente BolognaFiere – guidata dalla volontà di individuare una finestra temporale che consentisse migliori condizioni di incontro per le migliaia di operatori che ogni anno concentrano su MarcabyBolognaFiere un’importante quota delle loro attività commerciali ma, anche, perché siamo consapevoli che uno slittamento della Fiera consentirà, agli espositori, di pianificare e promuovere meglio la loro partecipazione vista l’attuale situazione”.

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Abbiamo parlato di... pag. 24

ASSOLATTE Via Adige 20 20135 Milano mi Tel. 0272021817 - Fax 0272021838 www.assolatte.it

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ASSICA Strada 4 Palazzo Q8 20089 Rozzano MI Tel. 028925901 - Fax 0257510607 www.assica.it

ABB ITALY VIA LUCIANO LAMA 33 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI Tel. 0224141 - Fax 0224143713 www.abb.it CAMA GROUP VIA COMO 9 23846 GARBAGNATE MONASTERO LC Tel. 031879811 - Fax 031856373 www.camagroup.com

pag. 37

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CASEARIA CARPENEDO Via Santandrà 17 31050 Camalò di Povegliano TV Tel. 0422872178 - Fax 0422872210 www.lacasearia.com

pag. 58

CORNO PALLETS VIA REVELLO 38 12037 SALUZZO CN Tel. 017545531 - Fax 0175248293 www.cornopallets.it

pag. 43

CRAI SECOM Strada di Olgia Vecchia 20090 Segrate Mi Tel. 02210891 - Fax 0221080401 www.crai-supermercati.it

pag. 38

CROWN PACKAGING EUROPE BAARERMATTE CH-6340 BAAR Tel. 0041417591000 www.crowncork.com

pag. 39

DELLA TOFFOLA VIA FELTRINA 72 31040 SIGNORESSA DI TREVIGNANO TV Tel. 04236772 - Fax 0423670841 www.dellatoffola.it

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FERRETTO GROUP STRADA PADANA VERSO VERONA 101 36100 VICENZA VI Tel. 0444349688 Fax 0444349498 www.ferrettogroup.com

pag. 35

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GOGLIO VIA DELL’INDUSTRIA 7 21020 DAVERIO VA Tel. 0332940111 - Fax 0332940201 www.goglio.it

IV COP

GRUPPO HAPPY VIA DEL LAVORO 1 26030 GADESCO PIEVE DELMONA CR Tel: 0372837086 - Fax 0372839350 www.magicpack.it

pag. 35

HEPCOMOTION VIA KEPLERO 18 20124 MILANO MI Tel. 02668101 - Fax 0266810264 www.hepcomotion.com

pag. 34

IMA-INDUSTRIE MACCHINE AUTOMATICHE VIA EMILIA 428 40064 OZZANO DELL EMILIA BO Tel. 0516514111 - Fax 0516514610 www.ima.it IPACK IMA STRADA S. DEL SEMPIONE KM 28 20017 RHO MI Tel. 023191091 - Fax 0233619826 www.ipackima.it

pag. 7, 14

pag. 62

ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO VIA COSIMO DEL FANTE 10 20122 MILANO MI Tel. 0258319624 - Fax 0258319677 www.istitutoimballaggio.org

II COP

ITALIAN EXHIBITION GROUP VIA EMILIA 155 47921 RIMINI RN Tel. 0541744813 - Fax 0541744475 www.iegexpo.it

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KABELSCHLEPP ITALIA VIA MASSARI MARZOLI 9 21052 BUSTO ARSIZIO VA Tel. 0331350962 - Fax 0331341996 www.kabelschlepp.it

pag. 15

KOELNMESSE ITALIA VIALE SARCA 336/F 20126 MILANO MI Tel. 028696131 - Fax 0289095134 www.koelnmesse.de

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MESSE DÜSSELDORF POSTFACH 10 10 06 DÜSSELDORF Tel. 0049211456001 - Fax 004921145668 www.messe-duesseldorf.de

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METTLER TOLEDO VIA ANNA MARIA MOZZONI 2 20152 MILANO MI Tel. 02333321 Fax 023561244 www.mt.com

pag. 42

NIMAX VIA ARCOVEGGIO 59 2 40123 BOLOGNA BO Tel. 0514199111 Fax 0514199122 www.nimax.it

pag. 41

NUERNBERG MESSE ITALIA VIA RENATO FUCINI 5 20133 MILANO MI Tel. 0236753260 Fax 0236753279 www.nm-italia.it

pag. 33

PILZ ITALIA VIA GRAN SASSO 1 20823 LENTATE SUL SEVESO MB Tel. 03621826711 Fax 03621826755 www.pilz.it

I COP, 44

QUOMI VIA ABBONDIO SANGIORGIO 12 20145 MILANO MI www.quomi.it

pag. 36

SALONI INTERNAZIONALI FRANCESI VIA CARADOSSO 10 20123 MILANO MI Tel. 024343531 Fax 024699745 www.promosalons.com

pag. 28, 32

SEALED AIR - CRYOVAC EUROPE VIA TRENTO 7 20017 PASSIRANA DI RHO MI Tel. 029332233 Fax 029332382 www.sealedair.com

pag. 36

SIEMENS VIA VIPITENO 4 20128 MILANO MI Tel. 022431 Fax 0224364333 www.siemens.com

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TONITTO VIA N. S. DI LOURDES 5 16152 GENOVA GE Tel. 0106509494 www.tonitto.com

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Physical & digital

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11·12·13 aPrile 2021 digital agenda

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in contemporanea con

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