| N. 8 | Novembre 2020
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA
E
ARTE
DEL
PACKAGING
www.packagingspace.net
L’industria cosmetica rallenta ma non si ferma!
L’Indagine congiunturale di Cosmetica Italia mostra come la pandemia stia delineando un nuovo panorama in cui si stanno definendo nuovi trend e modalità di consumo. È decisiva la resilienza del settore e la capacità di reazione delle aziende nell’interpretare i cambiamenti in atto nelle abitudini e nei canali di acquisto. Il settore della cosmetica si caratterizza per un atteggiamento attento e positivo degli operatori. pagina 4
E-commerce e logistica una spinta all’innovazione Sono tante le opportunità che l’e-commerce e il digital retail possono generare per il nostro Paese, specialmente in questo particolare periodo storico. Questo settore è supportato da una rete di imprese logistiche innovative. Il Covid, infatti, ha portato sotto i riflettori l’importanza della resilienza del sistema logistico produttivo, la digitalizzazione, la sicurezza e la semplificazione dei flussi. pagina 22
La stampa digitale nel futuro dell’ondulato Il digitale ha fatto irruzione sul mercato della stampa, anche su cartone ondulato, portando con sé infinite nuove possibilità. Per portare il proprio business al successo è importante conoscere a fondo queste nuove tecnologie e saperle integrare con gli esistenti sistemi analogici. pagina 54
➧ Converting&Label I numeri del primo semestre del 2020 rivelano come il settore dell’industria grafica, sebbene non sia tra i più colpiti dalla crisi, sia stato interessato da un andamento negativo. In questo contesto, Gipea ribadisce l’importanza degli investimenti nella formazione di figure professionali. pagina 58
➧ Eventi È una fiera in presenza quella che si preannuncia come il grande ritorno di Meat-Tech, la manifestazione dedicata alle soluzioni di processing e packaging per l’industria delle carni, dei derivati e dei piatti pronti, prevista a Milano dal 17 al 20 maggio 2021. pagina 61
MG2. Capsule fillers & packaging technology. We squared the circle. Year 2000: Planeta, the innovative continuous-motion capsule filler, is born. It is the first round-designed machine, which turned out to become MG2 best seller with its more than 150 sold copies. Year 2020: from the circle of Planeta, the square of Planeta Q is born; the same flexibility from low to high production capacity, but a new green soul in a capsule filler with containment system. #MG2squaredthecircle #MG2PlanetaQ
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SOMMARIO Sommario
Novembre 2020
Primo PIANO
24 Logistica, il Covid-19 accelera l’innovazione
24
4
L’industria cosmetica rallenta ma non si ferma! 8 A&D e Valmatic, insieme per una bellezza “sostenibile” 10 Dumek, flessibilità e automazione per l’industria cosmetica 11 Herma, no label look? Nessun problema! 12 Schubert, riempimento e confezionamento anche per piccoli lotti
Fatti&TENDENZE 18 Birra, una costante nel carrello degli italiani
CaseHistory 28 L’innovazione Siemens migliora le performance del pharma 30 Unifarco sceglie RAJA Italia per un packaging sicuro e sostenibile 32 Ufa e Robatech, pallettizzazione stabile e sicura senza plastica
34 Edigit entra in TiKappaPi 36 Multi Import, soluzioni ad hoc per il packaging 37 La vision di Gimatic per un futuro sempre più innovativo
Dossier 22 La filiera dell’e-commerce nel mercato italiano
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING
www.packagingspace.net Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu
Prodotti&Tecnologie 38 HarleNIR, il sistema iperspettrale per l’ispezione dei farmaci tra evoluzione e innovazione 40 Standardizzazione, flessibilità ed efficacia nell’integrazione tra MG2 e Optel
Grafica e impaginazione Amalia Pari
Converting&LABEL 54 La stampa digitale nel futuro dell’ondulato 56 Neri Labels e Biemme diventano Neri Group e creano sinergia 58 Industria delle etichette verso il futuro 59 Un nuovo progetto per un settore più virtuoso
Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 60 euro - Europa 100 euro
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Eventi 60 Non-food, protagonista a Ipack-Ima 61 Meat-Tech guarda con fiducia al futuro
IL NETWORK
Stampa e confezione Roto3 - Castano Primo (MI) Costo produzione copia € 2,40
Rassegna dell’imballaggio
FM Food Machines BM Beverage Machines
Rassegna Grafica
Normativa UE 1169/2011
Editore
Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Stefano Legnani Chiara Riccardi
Imballaggi &AMBIENTE 44 Sun Chemical rinnova il suo impegno alla sostenibilità 46 Aliplast e NextChem, insieme per il riciclo delle plastiche
Aziende&Strategie
18
41 TSC Printronix Auto ID, funzionalità estese per la stampa di etichette
Gestione Editoriale
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L’industria cosmetica rallenta, ma non si ferma!
Secondo l’Indagine congiunturale di Cosmetica Italia, la pandemia ha delineato un nuovo panorama in cui si stanno definendo nuovi trend e modalità di consumo. È decisiva la resilienza del settore e la capacità di reazione delle aziende che interpretano i cambiamenti in atto nelle abitudini di acquisto e nei canali. Dall’analisi emerge infatti un atteggiamento attento e positivo degli operatori della cosmetica.
L’
Indagine congiunturale presentata dal Centro Studi di Cosmetica Italia delinea un panorama diverso dalla rilevazione pre-Covid e offre un’analisi delle principali ripercussioni che l’emergenza sanitaria ha avuto sul settore cosmetico. Il 2020 era infatti iniziato con una sostanziale tenuta degli indicatori economici, situazione completamente ridefinita dal lockdown e dalla rimodulazione delle dinamiche di mercato. A fine anno si stima che il fatturato globale del settore cosmetico registrerà una contrazione dell’11,6% per un valore di 10,5 miliardi di euro; a condizionare questo risultato è il mercato interno (-9,3%), ma soprattutto l’export che segna un calo del -15%.
contigui non food. “Nel leggere questi dati caratterizzati da un segno negativo dobbiamo innanzitutto comprendere le difficoltà che le nostre aziende hanno affrontato: dal lockdown alla chiusura di molti esercizi distributivi, dalle tensioni sui mercati esteri e nel reperire le materie prime al cambiamento delle abitudini di acquisto”, commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia. “Queste stime, ben più contenute rispetto a quanto ci saremmo aspettati solo pochi mesi fa, testimoniano la decisiva capacità di reazione del nostro settore che, in un contesto di crisi, dà prova di solidità, capacità imprenditoriale e resilienza. Un atteggiamento dimostrato anche dagli investimenti in ricerca e innovazione che continuano a rappresentare il 6% del fatturato, il doppio della media nazionale”. Uno sguardo all’andamento dei canali rivela in maniera ancora più evidente alcune importanti novità nelle abitudini di consumo. È infatti l’e-commerce il solo canale che registra un andamento positivo con una crescita stimata del +35% a fine 2020.
Le conseguenze della “nuova normalità” Il confronto tra la bilancia commerciale del primo semestre 2020 e quella dell’analogo periodo 2019 registra una variazione negativa di 311 milioni di euro, performance ben migliore di altri settori
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Confezionamento COSMETICO
Il mass market, seppur con una lieve contrazione del -1,7%, continua a coprire oltre il 40% del mercato cosmetico seguito, novità di questa rilevazione, dalla farmacia che si stima chiuderà l’anno in calo di due punti percentuali. Viene così sorpassata la profumeria, che vede ulteriormente indebolita la propria tenuta a seguito della crisi sanitaria (-24% rispetto al 2019), analogamente ai canali professionali che scontano le chiusure forzate di circa tre mesi: le previsioni di chiusura anno per l’acconciatura professionale indicano un -29%, mentre per l’estetica si stima un -28,3%. Il calo delle frequentazioni pesa anche sul canale erboristeria (-25%) e sulle vendite dirette porta a porta e per corrispondenza (-30%). Infine, la contrazione della domanda estera influenza sicuramente le stime sull’andamento del contoterzismo, orientato ai mercati internazionali, per cui si prevede un -14% a fine anno. «L’Indagine congiunturale delinea i contorni di una ‘nuova normalità’ che anticipa trend e modalità di consumo: si tratta di cambiamenti che, se non avessimo dovuto confrontarci con l’emergenza sanitaria, avremmo considerato nel medio periodo”, evidenzia Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia. “L’analisi costante del sentiment degli operatori ci consente di rilevare un atteggiamento attento verso l’evoluzione del panorama sanitario, economico, politico e sociale, ma al contempo orientato al cauto ottimismo: due intervistati su tre (60,3%) dichiarano infatti che già nel 2021 si vedrà il ritorno a una situazione di equilibrio”.
rato con grande impegno per garantire, senza interruzioni, l’accesso ai beni essenziali di igiene personale e la fruizione dei servizi di cura alla persona secondo i più alti standard di sicurezza. Per questo vuole scongiurare una nuova eventuale chiusura dei canali di vendita dei prodotti cosmetici e di igiene personale, dei saloni di acconciatura e dei centri estetici”. L’intero comparto cosmetico nazionale, consapevole di quanto i prodotti di igiene personale rappresentino un bene fondamentale per contrastare l’emergenza sanitaria, si fa portavoce di un messaggio di responsabilità promuovendo le tre semplici azioni fondamentali per limitare la diffusione dei contagi: distanziamento sociale, mascherina e igiene delle mani. Quest’ultimo punto, il lavaggio frequente delle mani, indicato da tutte le autorità sanitarie, a partire dall’OMS, come una delle principali misure precauzionali per limitare la propagazione del virus, riguarda direttamente il settore della cosmesi. Un comparto che, infatti, non si è mai fermato, neanche durante il lockdown della scorsa primavera, per garantire la fornitura di prodotti indispensabili per la protezione, la prevenzione e la cura di sé, quali – tra gli altri – saponi e igienizzanti per le mani, prodotti per l’igiene orale, detergenti per il corpo e per i capelli. In questa fase di recrudescenza della pandemia, l’associazione di categoria del settore cosmetico ribadisce l’importanza di continuare ad assicurare la fabbricazione di queste tipologie di prodotto e la loro distribuzione, presso gdo, profumerie, erboristerie, negozi monomarca e specializzati in casa&toelette. Questi punti vendita, infatti, sono per i cittadini, i principali canali di accesso a questi beni indispensabili. Anche la prosecuzione in sicurezza dei servizi di cura persona, quali saloni di acconciatura ed estetica, è stata garantita in queste settimane. Grazie ai rigidi protocolli anti-contagio legati all’emer-
Il ruolo della cosmesi contro la pandemia “In questa situazione di grave emergenza e con pieno spirito di responsabilità, la nostra industria – commenta il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti – non si è mai tirata indietro e ha lavo-
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ormai da qualche anno dal brand UK Lush che ha già lanciato nei suoi negozi una linea senza packaging tradizionale. Ugualmente rilevante per i produttori la tendenza verso prodotti con minore contenuto di acqua (L’Oreal e Unilever si sono già spinte in questa direzione). Una nuova frontiera si sta aprendo nello studio di cosmetici personalizzati e legati al microbiota cutaneo, popolato da innumerevoli specie di microrganismi, batteri, funghi, virus e archea che contribuiscono all’equilibrio della nostra pelle. L’uso di nuove componenti come estratti naturali e l’analisi della pelle di ciascun cliente potrà portare a una totale personalizzazione nell’offerta dei cosmetici. La tendenza verso prodotti e processi più green è confermata anche dai dati emersi nel corso del convegno promosso dal Gruppo Cosmetici Erboristeria di Cosmetica Italia, che si è svolto tra i padiglioni di SANA Restart, sabato 10 ottobre 2020. Il calo dei consumi ha colpito molti settori, ma i cosmetici a connotazione naturale, in controtendenza, registrano una lieve crescita. Complice del risultato il bisogno di prendersi cura di sé e riconciliarsi con la natura in un momento di difficoltà. Renato Ancorotti, Presidente di Cosmetica Italia, ha ricordato il valore economico, scientifico e sociale della cosmesi, con un focus sui prodotti a connotazione naturale: “La diffusione di questa tipologia di cosmetici è un fenomeno che Cosmetica Italia monitora e analizza con grande attenzione e che, secondo le ultime rilevazioni pre-crisi del nostro Centro Studi, tocca un valore di 1,1 miliardi di euro. Nella cosmesi, al valore economico, se ne accostano sempre almeno altri due. Uno è quello scientifico: basti pensare che in Europa oltre 26.000 scienziati sono impegnati nella ricerca per il settore cosmetico e che il nostro comparto investe in innovazione il doppio della media del manifatturiero, circa il 6% del fatturato, contro il 3-4%. E, in ultimo ma non ultimo, quello sociale. Nel caso della cosmesi a connotazione naturale, risulta del tutto evidente come l’utilizzo quotidiano dei prodotti cosmetici, oltre a una buona pratica per l’igiene, la salute e il benessere di ciascuno di noi, sia anche uno specchio del nostro stile di vita, un’espressione della nostra personalità”.•
genza Covid, che si sono sommati alle già severe norme a tutela della salute e del benessere dei clienti di questi esercizi, non si hanno notizie di focolai sviluppatisi in questi ambienti. Come noto, infatti, già dalla riapertura del 18 maggio, in seguito all’interruzione legata al lockdown, queste attività non presentano rischi di assembramento, grazie al contingentamento degli ingressi, fissati su appuntamento. Interrompere queste attività, inoltre, porterebbe ad un’impennata del lavoro nero a domicilio che, essendo svolto senza controlli né misure di sicurezza, incrementerebbe in modo esponenziale il pericolo di contagio che le restrizioni vorrebbero evitare. “Per uscire da questa crisi – conclude Ancorotti – c’è bisogno dell’impegno di tutti e la cosmesi vuole fare la sua parte e continuare ad essere un’industria che fa bene al Paese, contribuendo in modo concreto alla definizione di misure economicamente e socialmente sostenibili per il contrasto alla pandemia”.
I motori della futura domanda di cosmetici Secondo un’analisi di Workinvoice, in prospettiva diventa importante capire quali trend già in atto vengano accelerati dallo shock che ha colpito ormai tutti i mercati internazionali, sui quali si muovono sia i giganti della cosmetica che i nuovi paladini del consumo responsabile. Nella cosmetica comanda sempre più chiaramente il consumatore con i suoi gusti e la capacità di scelta. Si sta sviluppando il segmento maschile, ma alcuni trend “socialmente responsabili” che stavano emergendo già prima dello scoppio della pandemia potrebbero determinare svolte importanti nella filiera di produzione e distribuzione. Fra questi sicuramente la tendenza a prodotti più eco-friendly e sostenibili, una linea cavalcata
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R E S TA R T I N G F R O M
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
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A&D S.p.A. e Valmatic
insieme per una bellezza “sostenibile” In questa intervista, Chiara Mirino di A&D S.p.A. - Gruppo Alimentare e Dietetico e Graziana Tassinari di Valmatic ci parlano del progetto di co-marketing, che ha visto le due aziende collaborare per la realizzazione della linea viso AgeActiv®, una soluzione antiage all’avanguardia, non solo dal punto di vista del contenuto, ma anche della confezione.
➥ A&D è un’azienda italiana che opera nel settore della Grande Distribuzione. Ce ne parla? Chiara Mirino: L’azienda è nata nel 1996 e opera sul mercato con due importanti marchi di proprietà, Matt e Forsan, focalizzati su tre diverse categorie merceologiche: integratori alimentari, alimentazione biologici e funzionali e cosmetici. All’interno del portafoglio aziendale, Matt AgeActiv® è la linea di cosmetici per il viso lanciata nel 2010, che ha trovato nuova vita nel 2019 grazie ad un importante rilancio del brand. Propone soluzioni antiage all’avanguardia serie ed affidabili per combattere con efficacia le rughe e i segni del tempo.
➥ Ci parla del prodotto della linea Matt AgeActiv® entrato nel progetto di comarketing con Valmatic? Chiara Mirino: Referenza strategica all’interno del Programma di Bellezza AgeActiv® è il Trattamento Urto, un concentrato di principi attivi puri in pratiche fiale monodose che donano un vero e proprio effetto booster alla pelle. I Trattamenti Urto AgeActiv® offrono, nella loro forma più pura, gli stessi principi attivi utilizzati
in medicina estetica in pratiche fiale monodose, per un trattamento di 7 giorni ad azione «strong». Sono disponibili in cinque varianti, ognuna con una funzione specifica.
➥ Per Valmatic si tratta di un progetto molto importante. Quali le motivazioni? Graziana Tassinari: Per la prima volta Valmatic fornisce un prodotto completo, compreso di bulk, cioè il trattamento. Collaboriamo infatti con un nostro partner che ha sviluppato sieri specifici per il trattamento 7 giorni. Per quanto riguarda Valmatic, la collaborazione con questo cliente è stata estremamente proficua, perché reciproca sotto molteplici punti di vista. Abbiamo progettato e presentato al cliente questo nuovo prototipo di astuccio, che chiamiamo “travel kit”, ideale per essere esposto a scaffale e, una volta aperto, garantisce ottima visibilità al prodotto. Inoltre, lo spazio sulla confezione consente di poter comunicare con il consumatore, un aspetto che oggi diventa sempre più indispensabile. Possiamo dire di aver creato un prodotto unico, con elevato appeal, partendo da un’idea creativa e soprattutto innovativa. Ciò ha convinto e soddisfatto
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Case Confezionamento HISTORY COSMETICO
il cliente, certo della totale garanzia e affidabilità. Già immesso sul mercato, questo prodotto ha attirato i consumatori e il suo consumo sta crescendo.
➥ E dal punto di vista della sostenibilità? Graziana Tassinari: Questo fattore è stato fondamentale nella scelta: le fialette viso sono realizzate in materiale riciclato, derivante fino all’80% dal riciclo delle bottiglie d’acqua in plastica del mercato europeo, tutto assolutamente certificato. Valmatic si sta orientando sempre di più su materiali riciclati e nel giro di due anni utilizzeremo esclusivamente questo tipo di materia prima. Per lavorarli, abbiamo dovuto apportare anche delle modifiche tecniche sulle macchine. Il riciclato oggi costa fino al 20% in più dei materiali vergini che si trovano sul mercato. Nonostante ciò, lo acquistiamo e i nostri clienti lo apprezzano. Abbiamo voluto così far passare un messaggio importante: oggi il monodose è più sostenibile che mai. A questo si aggiungono altri vantaggi come il dosaggio controllato e il mantenimento del prodotto sempre fresco, con una formulazione diversa e più delicata rispetto a un flacone o un tubo che deve durare nel tempo. A differenza del vetro, la nostra fialetta è spremibile ed è ideale per sieri con consistenza gel, non è pericolosa perché ha un’apertura easy-open che evita possibili tagli. È personalizzabile e si può “giocare” con le grafiche, che abbiamo realizzato in color oro e nero.
➥ Dal vostro punto di vista, quali sono i plus del nuovo monodose e quali i vantaggi ottenuti? Chiara Mirino: La scelta delle fiale monodose “Made in Valmatic” genera molti vantaggi aumentando l’offerta di servizio verso il consumatore: le fiale monodose sono ideali durante i viaggi e gli spostamenti grazie al ridotto contenuto in ml, suggeriscono al consumatore una quantità predefinita di prodotto da utilizzare, evitando sprechi, e inoltre salvaguardano l’efficacia del prodotto contenuto, dal momento che la confezione non resta aperta nel tempo rischiando così di svanire.
composto da un astuccio in carta e fiale in materiale plastico. Sensibile al tema della sostenibilità ambientale, l’azienda ha scelto fin da subito di collaborare con Valmatic per la produzione delle sue fiale composte da materiale plastico al 90% riciclato.Tutti i pack riportano le indicazioni di destinazione in modo semplice, così da incentivare la raccolta differenziata ed il corretto smaltimento dei rifiuti.
➥ Come valutate questa collaborazione? Chiara Mirino: La Partnership con Valmatic è per Noi motivo di estrema soddisfazione. Abbiamo trovato nell’Azienda un interlocutore flessibile, attento alle nostre esigenze e non privo di spunti interessanti per il prosperare di questa collaborazione. Siamo una azienda italiana di medie dimensioni, i fornitori per noi non sono e non possono essere meri esecutori, al contrario la nostra forza si basa sul fare network con una filiera di piccole medie imprese in direzione di un reciproco vantaggio. Valmatic e A&D hanno intrapreso ormai da qualche anno questo strada insieme, un percorso in cui il profitto di uno si traduce nel profitto dell’altro e in cui la collaborazione è la strada per un successo condiviso. Graziana Tassinari: Per quanto ci riguarda, siamo orgogliosi di questa collaborazione. A&D è per noi un eccellente testimonial che sta mostrando al mercato il nostro know how tecnologico e la nostra capacità creativa. Questo progetto ci ha anche aperto una nuova strada verso i trattamenti viso, occhi e skincare in generale.•
➥ Come rientra questo progetto nelle vostre strategie di sostenbilità? Chiara Mirino: Matt AgeActiv Trattamento Urto è
9 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Dumek
flessibilità e automazione per l’industria cosmetica Dumek, azienda specializzata nella realizzazione di soluzioni di processo e parte di Marchesini Group, ha presentato due nuove soluzioni per il processo dei prodotti cosmetici.
I
nsieme ad altri importanti progetti che saranno annunciati nel prossimo futuro, Dumek ha lavorato negli ultimi mesi su due innovative soluzioni per il processo: il Flex Melter, nuovo fusore ad ancora intercambiabile e l’e-FILLY, nuova serie di riempitrici full electric.
Flexibilità e modularità con Flex Melter Sulla tradizione del fusore Melter - unità ausiliaria a servizio dei turbo emulsionatori Turbomek per riscaldare la fase acquosa o grassa - Dumek ha realizzato il nuovo Flex Melter: un macchinario estremamente flessibile e configurabile che, anche grazie allo spostamento della motorizzazione sul fondo del recipiente, consente un equipaggiamento con diverse ancore e pale di mescolazione, rapidamente intercambiabili per garantire una maggiore versatilità nel trattamento delle materie prime. Ulteriore novità è l’installazione a bordo di un circuito di ricircolo dell’acqua di riscaldamento, che rende lo scambio termico più efficiente e rapido. Infine, grazie ad un accordo con un primario fornitore di acciaio Inox, il nuovo Flex Melter si presenta esteticamente migliorato grazie alla possibilità di essere allestito con acciaio Inox colorato. Mutuata dall’automotive, l’elettro-pigmentazione delle lastre garantisce, oltre a una personalizzazione del proprio Flex Melter con colori customizzati, anche una maggiore resistenza alla corrosione rispetto all’acciaio Inox tradizionale.
Flex Melter
Riempimento automatico con e-FILLY La nuova e-FILLY è una macchina da laboratorio adatta al riempimento di prodotti liquidi, cremosi e pastosi senza necessità di sostituire alcun componente. Rispetto al modello originario, e-FILLY è una soluzione dotata di servo motore e totalmente elettronica che non richiede utilizzo di aria compressa. Ulteriore punto di forza di questa riempitrice è la regolazione della dosata: mentre nel modello classico occorreva intervenire con regolazioni manuali sulla macchina, con e-FILLY è possibile regolare la dosata automaticamente da pannello operatore. La presenza di un servomotore consente di gestire elettronicamente i parametri di funzionamento, tra cui velocità di riempimento e l’accelerazione di inizio riempimento, al fine di evitare la schiumatura dei prodotti. Disponibile anche la memorizzazione di set di ricette diverse, richiamabili da pannello operatore. Infine, e-FILLY vanta un Optional D-Connect: una connettività remota tramite App per collegarsi via Wifi alla macchina, modificarne i parametri di riempimento e verificarne lo stato di funzionamento. A partire da gennaio 2021, Dumek si trasferirà dalla sua attuale sede bolognese per occupare parte della nuova Beauty Division del Gruppo: un nuovo stabilimento eretto accanto il quartier generale di Pianoro (Bologna), che fungerà da raccordo per tutti i marchi della galassia cosmetica di Marchesini Group. Questo avvicinamento alla casa madre permetterà a Dumek - il cui fatturato è passato dai 3,5 milioni di euro del 2016 ai 5,6 milioni di euro del 2019 - di disporre di uno spazio quattro volte più grande dell’attuale, che sarà utilizzato per ampliare la produzione di modeli già consolidati e realizzarne di nuovi. •
e-FILLY
10 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Confezionamento COSMETICO
Herma
no label look? Nessun problema! Herma ha sviluppato nuovi materiali adesivi standard per applicazioni trasparenti su trasparenti: due pellicole OPP trasparenti ultra chiare per etichette praticamente invisibili. L’adesivo 62C di recente sviluppo è estremamente trasparente e offre le migliori proprietà adesive e di lavorazione.
P
er i consumatori, le etichette no label look sono un’indicazione di elevata qualità del prodotto nel settore dei beni di consumo. Per consentire ai brand owner di mantenere questa promessa di qualità, i produttori di etichette devono elaborare i materiali adesivi trasparenti più avanzati. Avendo già acquisito una reputazione particolarmente forte con i film in PP utilizzati in questo contesto, HERMA si è posta l’obiettivo di fornire agli utenti soluzioni ancora più interessanti e fresche dal nuovo impianto di rivestimento nella sua sede ampliata a Stoccarda. sumatore una visione cristallina del suo contenuto. Allo stesso tempo è insensibile, ad esempio, all’umidità, ai saponi e all’olio, e quindi particolarmente indicato per le etichette di prodotti nei settori alimentare, delle bevande e dei cosmetici. L’adesivo 62C offre anche una resistenza particolarmente buona alla luce, al calore e all’invecchiamento. Nelle applicazioni di etichettatura si caratterizza per le sue proprietà di scorrimento e adesione affidabile. “L’elevata coesione, unita a una bassa tendenza allo scorrimento, contribuisce alla sua eccezionale lavorabilità”, spiega Ralf Drache, direttore delle vendite di HERMA. “L’elevata forza interna che tiene insieme lo strato adesivo evita efficacemente il difetto della fuoriuscita dell’adesivo. Ciò garantisce una lavorazione affidabile nell’ambiente di produzione, senza esporre l’utilizzatore ad alcun compromesso per quanto riguarda il tack iniziale e l’adesione finale”. A proposito del potenziale di mercato, Drache commenta: “I due nuovi prodotti ampliano la nostra gamma standard in un segmento di mercato in cui i nostri clienti possono sfruttare un potenziale aggiuntivo purché abbiano accesso a un materiale adesivo particolarmente affidabile. Grazie alle soluzioni innovative del nostro nuovo impianto stiamo offrendo ai clienti ogni opportunità per raccogliere i frutti”.•
Nuovi gradi, proprietà ideali HERMA sta ora presentando il suo assortimento standard di materiali adesivi in film PP aggiungendo due gradi caratterizzati dal loro aspetto premium e dall’eccellente lavorabilità. Queste caratteristiche derivano dall’adesivo 62C, che è stato sviluppato appositamente per offrire la massima trasparenza in combinazione con una formidabile resistenza alla torbidità ai bordi dell’etichetta in caso di contatto prolungato con l’acqua. I materiali adesivi stanno entrando a far parte della gamma dei prodotti standard con caratteristiche perfette per applicazioni senza etichetta. Viene garantita la pronta disponibilità anche per piccoli quantitativi. HERMA PP trasparente tc (grado 885) viene accoppiato il liner HERMA PET 565, che ha uno spessore di 30 µm; e HERMA PP 50 trasparente super tc (grado 886) è combinato con il liner HERMA PET 560 da 23 µm. Le nuove soluzione aggiunte soddisfano la maggior parte dei requisiti di lavorazione, inclusa l’erogazione ad alta velocità e l’elevata affidabilità di fustellatura. Per quanto riguarda la produzione di etichette, i due gradi offrono un’ottima qualità di stampa con tutte le tecniche di stampa convenzionali.
Adesivo speciale, opzioni esclusive Oltre a conferire al prodotto un ulteriore fascino, se applicato su imballaggi trasparenti, l’adesivo praticamente invisibile offre al con-
11 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Schubert
riempimento e confezionamento anche per piccoli lotti Le catene commerciali e i consumatori richiedono cosmetici sempre più personalizzati in edizioni limitate e contemporaneamente i quantitativi ordinati continuano a diminuire. Schubert-Cosmetics ha realizza una linea completa, dall’alimentazione dei componenti fino alla pallettizzazione, che risponde a queste esigenze.
N
ella produzione dei cosmetici, il trend di tirature limitate e personalizzazioni porta alla realizzazione di lotti sempre più piccoli che, a loro volta, richiederanno in futuro impianti di riempimento e confezionamento sempre più agili. Insieme a un produttore tedesco di cosmetici naturali, il team della Schubert-Cosmetics ha progettato e costruito una linea completa che va dall’alimentazione dei componenti, passando per il riempimento e il confezionamento, fino alla pallettizzazione. Con questo impianto il cambio del formato è realizzabile in meno di dodici minuti. I nuovi pezzi di formato vengono prodotti con una stampante 3D e sono disponibili in meno di quindici giorni.
Focus sulla flessibilità Il settore dei cosmetici è in continua mutazione. Se un tempo la cosa più importante era il riempimento e confezionamento monolinea della gamma di prodotti standard con una portata molto alta, oggi è richiesta la flessibilità. Per riempire e confezionare i prodotti cosmetici in confezioni diverse è necessario cambiare il formato della macchina. Gli impianti già esistenti però raramente sono così flessibili e hanno infatti dei tempi di ripreparazione molto lunghi. Per permettere un lancio rapido sul mercato la Schubert-Cosmetics ha sviluppato e prodotto insieme a un produttore tedesco di cosmetici naturali un impianto Vision agile con linee altamente efficienti, basato sui componenti di sistema della Schubert in grado di garantire lo svolgimento ininterrotto di tutte le fasi del processo. In una macchina TLM compatta i singoli pezzi della confezione come flacone, tappo e pompa vengono alimentati senza formato su un nastro. Il nuovo sistema di telecamere 3D della Schubert acquisisce tridimensionalmente gli oggetti che arrivano in ordine sparso e a volte Il nuovo sistema di telecamere 3D, dopo ogni prelievo del robot, acquisisce tridimensionalmente i componenti alimentati e calcola la posizione e il verso del prossimo prodotto da prelevare
L’impianto Vision permette l’alimentazione dei componenti senza formato e in ordine sparso grazie alla pratica funzione di “prelievo nel contenitore”
anche sovrapposti. Un robot pick-and-place preleva i componenti in modo preciso (“prelievo da un contenitore”, il cosiddetto “bin picking”) e li posa sul Transmodul, il robot trasportatore intelligente che li porta alla stazione di riempimento. Dopo il riempimento si controlla che tutti i flaconi abbiano il peso desiderato. Successivamente i contenitori vengono chiusi, etichettati e stampati. Il nuovo aggregato etichettatore, sviluppato recentemente e completamente integrato nella macchina confezionatrice, applica un’etichetta davanti e una dietro oppure un’etichetta a 360°. Il cartone per l’imballaggio viene formato e riempito con i prodotti nella stessa fase. Così, senza neanche un’interfaccia esterna, alla fine della linea efficiente si trova il pallet con i prodotti confezionati, pronto per la spedizione.
La stampa 3D riduce i tempi di consegna Una prestazione impressionante: il cambio di formato completo su questa linea è realizzabile in meno di dodici minuti. Quasi tutti i pezzi di formato vengono prodotti con una stampante 3D e vengono forniti entro due settimane oppure in futuro potranno addirittura essere prodotti in loco dal cliente stesso. Con questo nuovo impianto di confezionamento della Schubert i produttori di cosmetici possono reagire agilmente alle tendenze attuali. Il lancio rapido sul mercato di nuovi prodotti diventa così realizzabile in modo semplice ed efficiente su una sola macchina.• I pezzi di formato negli utensili della stazione di chiusura sono prodotti con una stampante 3D e si possono cambiare facilmente e velocemente secondo la forma dei tappi.
Confezionamento COSMETICO
Albèa verso un rivoluzionario imballaggio a tubo
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lbéa, produttore di riferimento di imballaggi per cosmetici, Origins, brand globale di prodotti per la cura della pelle, The Estée Lauder Companies (ELC), protagonista nel settore beauty premium, e SABIC, attore dell’industria chimica, hanno annunciato una partnership strategica per portare sul mercato nel 2021 un avanzato tubo in materiale riciclato. In qualità di pioniere nello sviluppo di imballaggi sostenibili per i marchi beauty, Albéa farà leva sulla propria esperienza nell’uso di resine riciclate avanzate per fornire a Origins un tubo ad alte prestazioni composto da una resina polimerica certificata prodotta da SABIC, polietilene circolare certificato e avanzate tecnologie di riciclo del polipropilene. Il riciclo avanzato restituisce le plastiche difficili da riciclare, altrimenti destinate all’incenerimento o alla discarica, ai loro elementi costitutivi di base. Una volta che la plastica è stata scomposta al suo stato molecolare viene quindi utilizzata per creare plastiche ad alte prestazioni simili a un materiale vergine. L’innovativo polimero circolare certificato di SABIC, parte del suo portafoglio di soluzioni circolari Trucircle, utilizza questa tecnologia, che è in grado di convertire continuamente la plastica nel polimero originale. In questo modo Albéa, Origins, ELC e SABIC stanno contribuendo ad accelerare l’innovazione lungo la catena del valore verso l’obiettivo di un’economia circolare della plastica. Impegnata nella protezione dell’ambiente e determinata a produrre imballaggi sempre più responsabili, Albéa è stato il primo produttore di imballaggi per cosmetici a firmare il New Plastics Economy Global Commitment della Fondazione Ellen McArthur nell’ottobre 2018. Questa firma impegna Albéa a garantire che il 100% dei suoi imballaggi sia riciclabile o riutilizzabile entro il 2025 e di incorporare il 10% di resine riciclate post-consumo (PCR) nel proprio portafoglio. In conformità con gli obiettivi di imballaggio sostenibile di ELC, che includono l’aumento della quantità di materiale riciclato post-consumo (PCR) nel suo imballaggio, la partnership strategica rafforzerà gli sforzi di Origins per garantire che almeno l’80% del peso del suo imballaggio sia riciclabile, ricaricabile, riutilizzabile, riciclato o recuperabile entro il 2023.
Oway sceglie flaconi e vasi in vetro
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l vetro rappresenta il materiale più sicuro, protettivo, inerte e igienico, ma anche naturale, conservativo e infinitamente sostenibile tra quelli utilizzati. Per questo motivo, già nel 2013 Oway, pioniere dell’agricosmetica professionale sostenibile, ha deciso di intervenire su un anello molto importante della propria filiera e di diventare il primo marchio italiano della cosmesi professionale ad aver scelto il vetro per i propri contenitori. Questa direzione è stata dettata dalla massima attenzione che Oway rivolge, sin dagli inizi, alla sostenibilità ambientale. Infatti, il vetro rimane la scelta vincente per la tutela dell’ecosistema, perché grazie alla raccolta differenziata, può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte e al 100%. Progettato per resistere al calore elevato, può proteggere il contenuto dalla luce e azzerare la possibilità di interazione con il prodotto. La forza del vetro non risiede solo nella sua reale sostenibilità, ma anche nella sua capacità di garantire totale protezione e sicurezza. In Europa, in media un consumatore su due sceglie il vetro nelle proprie abitudini d’acquisto alimentare perché lo considera l’imballaggio premium per ambiente, salute e gusto. Questa percezione deriva da un insieme di fattori, tra cui la possibilità di poter vedere il contenuto del prodotto che acquisti, seguita dalla consapevolezza che un contenitore di vetro sia in grado di offrire conservazione, freschezza, igiene e integrità. Grazie a queste proprietà, unite all’eleganza e a quel senso di cura che è sempre in grado di trasmettere, il vetro riflette lo stile di vita Oway, difendendo la purezza e la naturalità dei prodotti e garantendo protezione contro tutte le contaminazioni esterne. “Il vetro custodisce non solo le preziose formule dei nostri agricosmetici, ma rappresenta la sintesi di quello in cui crediamo: da quasi otto anni è la nostra scelta assoluta di sostenibilità, riuso, protezione, sicurezza, resistenza e durevolezza e rappresenta la nostra voglia di riscrivere il destino del contenitore all’infinito, il desiderio di preservare le risorse dell’ambiente e dei nostri prodotti”, ha dichiarato Luca Laganà, CEO di Oway. “È stata una decisione importante e impegnativa, ma il tempo ha dimostrato la sua profonda validità”.
13 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
L’Oréal nuovo sistema di gestione magazzino
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anhattan Associates Inc. ha annunciato che L’Oréal ha scelto di implementare Manhattan Active Warehouse Management, una soluzione globale, scalabile e agile basata su SaaS. Il lancio della prima implementazione è previsto per la metà del 2021, con uno completo sviluppo a livello mondiale nei centri di distribuzione di L’Oréal previsto per la fine del 2023. “La rete globale di centri di elaborazione ordini di L’Oréal svolge un ruolo significativo nel far sì che i prodotti giusti raggiungano i consumatori al momento giusto, con il minor impatto possibile sull’ambiente. Con Manhattan Active Warehouse Management, abbiamo una soluzione che migliorerà la nostra agilità attraverso
Cosfibel confanetti natalizi in metallo di Paco Rabanne
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l cofanetto natalizio in metallo di Paco Rabanne firmato Cosfibel è disponibile in sei diverse declinazioni di fragranze. Caratterizzati dallo stesso design, questi cofanetti in latta assumono il colore di ciascuna delle fragranze e racchiudono una selezione di prodotti: One Million, One Million Parfum, One Million Lucky, Olympéa, Black XS e Pure XS. Di forma semplice, hanno un coperchio tenuto in posizione da una scanalatura. All’interno i prodotti sono alloggiati in un cuneo trasparente sotto il quale un foglio di carta metallizzata increspata rispecchia il colore del cofanetto. Ancora una volta, il marchio ha scelto la latta per questa collezione festiva. Cosfibel ha sviluppato il coperchio e le pareti della scatola utilizzando una tecnica di goffratura, creando un effetto sulla superficie ottenuto allungando il metallo. La decorazione è protetta da uno strato di vernice. La guaina, tradizionalmente realizzata in PET, è stata intenzionalmente sostituita da una fascia in carta Kraft prodotta da Grumbe e stampata mediante stampa a caldo. la digitalizzazione, l’efficienza e la produttività dei nostri centri di distribuzione”, ha commentato Francisco Garcia Fornaro, group supply chain director di L’Oréal. Manhattan Active Warehouse Management è il primo sistema al mondo per la gestione del magazzino di classe enterprise nativo del cloud, in grado di unificare ogni aspetto della distribuzione e che non necessita mai di aggiornamenti. Le soluzioni della suite cloud Manhattan Active Solutions, progettate interamente a partire da microservizi, inaugureranno un nuovo livello di velocità, adattabilità e facilità d’uso all’interno dei centri di distribuzione di L’Oréal. Henri Seroux, vicepresidente senior, EMEA di Manhattan Associates ha aggiunto: “Siamo davvero entusiasti di aver superato il rigoroso processo di selezione globale e di essere in grado di portare l’innovazione, la scalabilità e l’agilità della nostra soluzione cloud-nativa Manhattan Active Warehouse Management alla rete globale della supply chain di L’Oréal”. “Il previsto lancio mondiale inizia con l’Europa. Con il team di servizi di Manhattan che fornisce l’implementazione su larga scala, mostreremo la capacità end-to-end che possiamo offrire a marchi multinazionali leader del settore come L’Oréal”, ha concluso Seroux.
14 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Confezionamento COSMETICO
Mktg Industry nuovi packaging facilmente riciclabili
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opo aver lanciato “Collezione GEA”, una linea di packaging per make-up eco-friendly pensata per ridurre il più possibile l’uso della plastica sostituendola con carta e cartone, Mktg Industry si è focalizzata su “Lipstick GEA” e “Face Stick GEA” facendo un ulteriore passo avanti verso la sostenibilità e la riciclabilità. I due packaging, realizzati con base in carta/cartone, meccanismo interno in plastica, sleeve in plastica e cap in carta/cartone consentivano già una riduzione della plastica fino al 60%, ma ora, con le nuove versioni “S2R” Separate To Recycle è possibile, dopo l’utilizzo, separare facilmente la base in carta/ cartone dalla sleeve e dal meccanismo interno in plastica e procedere al corretto smaltimento della carta con la carta e della plastica con la plastica. Un modo semplice ma efficace per ridurre l’utilizzo della plastica e facilitare un corretto riciclo, separato, dei due diversi materiali. Al fine di promuovere la tecnologia “S2R” e spiegare ai consumatori finali il gesto innovativo “Separate To Recycle”, Mktg Industry ha disegnato un logo che può essere utilizzato gratuitamente da tutti i clienti che sceglieranno di acquistare questi due packaging eco-sostenibili e innovativi. Ma non è tutto, “S2R” può significare anche “Separate To Refill”. Entrambe le soluzioni, infatti, possono anche essere utilizzate per creare un prodotto ricaricabile, semplicemente separando il meccanismo in plastica che contiene la formula e sostituendolo con uno nuovo che può essere venduto separatamente. Due eco-packaging studiati per il mercato del make-up che rispecchiano totalmente l’eco-concept delle 3R: Reduce, Replace e Reuse.
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Kenzoki sceglie la stampa digitale
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exen Beauty Partners ha implementato una tecnica di stampa digitale per il coperchio della maschera facciale Belle de Nuit di Kenzoki. Combinando flessibilità, qualità ed economicità, il processo ha soddisfatto le richieste del brand. Fino a poco tempo fa, la decorazione del cappuccio era realizzato utilizzando la tecnologia film transfer, con la quale erano necessari diversi passaggi per creare il motivo trasparente e delicato della foglia di loto. Oggi il brand ha rinnovato la sua fiducia in Texen Beauty Partners scegliendo la stampa digitale per la sua flessibilità nell’esecuzione e la possibilità di rendere perfettamente il colore e la nitidezza dell’immagine originale. Il tappo in PP è stato colorato in serie in nero e ha un inserto in PP e
un sigillo in PE. Scelta dal brand per i futuri sviluppi della gamma, questa tecnica di stampa presenta molti vantaggi. È flessibile e veloce da implementare, rispondendo alle esigenze delle capsule collection e delle miniproduzioni personalizzate. Cambiando semplicemente il file digitale, è possibile eseguire i test del colore prima di avviare la produzione su vasta scala fino a 5.000 pezzi al giorno, a seconda della complessità dell’immagine. La flessibilità del processo, i risparmi sugli strumenti e in termini di lavoro manuale sono ulteriori vantaggi.
Inoltre, questo tipo di stampa consente la metallizzazione e l’integrazione di riferimenti classici Pantone e sfumature metalliche. Consente l’aggiunta di una vernice UV applicata direttamente dalla macchina in tocchi selettivi (fino a 2 mm di spessore) o come strato protettivo sulla superficie, sebbene i risultati del test di resistenza della colla siano positivi anche prima della verniciatura.
Sisley packaging compatto per l’ombretto Phyto-Ombres
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er la sua ultima collezione estiva, Sisley ha immaginato un prodotto compatto, ergonomico ed esteticamente progettato per consentire ai consumatori di giocare con i suoi ombretti e creare effetti inaspettati. Texen Beauty Partners ha guidato lo sviluppo del packaging in stretta collaborazione con il team di Sisley. I Phyto-Ombres compongono una collezione di ombretti in 20 tonalità con una gamma di finish differenti (mat, satin, metallizzato, glow e glitter). Con questa gamma innovativa, Sisley ha permesso ai consumatori di creare facilmente un ombretto 3D, abbracciando una stesura del trucco completamente nuova. Texen Beauty Partners si è posta l’obiettivo di fornire un prodotto compatto che combinasse l’eleganza intrinseca del brand con la modernità del gesto di trucco creativo. La custodia è rivestita di un nero intenso e brillante. Con un mini-applicatore e uno specchio integrato, la custodia è facile da tenere in una mano, caratteristica che la rende perfetta per l’uso on-the-go. Il suo specchio originale è protetto da una pellicola in PET, entrambi forniti da Texen Beauty Partners.
Il percorso di sostenibilità di Regula Jar
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rodotto da Louvrette, azienda di Quadpack, il vaso Regula Jar incarna pienamente la strategia volta allo sviluppo di prodotti sostenibili di Quadpack. Quando si tratta di sostenibilità, trovarsi nella zona di comfort non è mai un’opzione. Anche un best-seller deve essere rivisitato per renderlo il miglior prodotto possibile! Prodotto al 100% in Europa, Regula Jar è l’esempio perfetto di come la ricerca di packaging eco-consapevole possa essere infinita. Ecco il suo percorso attraverso la strategia per lo sviluppo di prodotti sostenibili di Quadpack: Riduci – Partendo da un vaso con una struttura più spessa si arriva a una versione fino al 50% più leggera, senza perdere la “size impression”: queste sono le caratteristiche principali di Regula Light, un vaso leggero che riduce i costi e l’impronta di carbonio del trasporto. Ricicla – Qui la sfida era iniziare a rendere disponibili versioni riciclabili e riciclate di Regula Light, Louvrette ha scelto SusPET (materiale riciclabile puro) e PCR (materiale riciclato dopo il consumo). Così è nato Regula Eco! Sarà presto disponibile un nuovo Regula in vetro, un prodotto riciclabile di alta qualità. Recupera – È tempo di cercare alternative ancora più sostenibili: stiamo parlando di packaging compostabile, biodegradabile. Quadpack sta ultimando la realizzazione di alternative come Sulapac, che ci permette di sostituire la plastica tradizionale con materiale privo di microplastiche, fatto di legno e biopolimeri naturali. Riutilizza – Quadpack continua a cercare soluzioni di packaging più sostenibili, lavorando a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalle origini allo smaltimento. Perciò, perché non rendere sia la gamma di prodotti Regula, sia altri pack ricaricabili?
16 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Confezionamento COSMETICO FOOD, FRESH & CONVENIENCE LIQUID FOOD & BEVERAGE
PASTA, BAKERY & MILLING
SWEETS, CONFECTIONARY & SNACKS
INDUSTRIAL & DURABLE GOODS
PHARMA & NUTRITIONAL
Fare impresa ai tempi della pandemia
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l Gruppo Produzione Conto Terzi, all’interno di Cosmetica Italia, riunisce 163 aziende associate. In una riflessione sull’evoluzione del mondo delle imprese a fronte dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, è emerso come gli avvenimenti, a livello mondiale, abbiano segnato i primi mesi del 2020. Questo ha posto le aziende davanti a scenari completamente nuovi e all’urgenza di prendere decisioni in una situazione senza precedenti. “Cosa significa fare impresa ai tempi del Covid-19?” è il quesito a cui i portavoce di cinque aziende del settore, rappresentative dei diversi ambiti della filiera cosmetica, hanno provato a dare risposta, confrontandosi e offrendo il proprio punto di vista. “La produzione di cosmetici conto terzi è una vera e propria eccellenza del made in Italy, che vale oltre 1,6 miliardi di euro, – ha dichiarato Patrizia Poggiali, presidente del Gruppo Produzione Conto Terzi – i prodotti che escono dagli stabilimenti del nostro territorio sono distribuiti e apprezzati in tutto il mondo. Il lavoro del nostro Gruppo è sempre stato improntato alla valorizzazione di quest’eccellenza e allo sviluppo delle imprese a livello nazionale e internazionale, con iniziative dedicate, collettive presso le più importanti manifestazioni fieristiche e occasioni di formazione mirate. Quest’anno lo scenario mondiale è profondamente cambiato rispetto al passato, con una svolta inaspettata che ha avuto conseguenze tutt’altro che trascurabili sul mondo delle imprese. Con la discussione di oggi abbiamo voluto dar voce a cinque delle nostre aziende, con specializzazioni differenti e con sedi in diverse zone d’Italia, per rappresentare appieno la complessità e la ricchezza della nostra filiera e trovare insieme nuove strategie per reagire a questo delicato momento”. Tra gli argomenti più caldi, vi sono l’organizzazione del personale, l’accesso al credito, passando per la movimentazione delle merci e i contatti con i clienti. Particolare attenzione è stata data al tema della sicurezza dei dipendenti, un nodo cruciale per le aziende appartenenti a settori, come la chimica e la cosmetica, che non si sono mai fermati, anche durante il lockdown generale. A completare la riflessione, un intervento di Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, che ha voluto ricordare l’impegno dell’industria cosmetica a favore della cittadinanza, nei momenti più critici dell’emergenza: “Sono orgoglioso di poter affermare che il nostro settore, con impegno e responsabilità, ha dato un aiuto concreto al Paese. Numerose imprese, infatti, avendo a disposizione professionalità, materie prime e impianti si sono immediatamente attivate per incrementare o inserire ex novo nella propria produzione cosmetici per la pulizia delle mani ad azione igienizzante o altri prodotti per la detergenza particolarmente richiesti e introvabili nelle prime fasi dell’epidemia”.
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BIRRA una costante
nel carrello degli italiani Il legame indissolubile tra gli italiani e la birra al centro dell’indagine di BVA Doxa per la seconda edizione del Centro Informazione Birra - CIB di AssoBirra. Dallo studio emerge infatti che in epoca Covid-19 questo legame si rafforza nonostante il drastico cambiamento delle abitudini di consumo
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ove italiani su dieci hanno acquistato birra nell’ultimo mese, attestandone il ruolo di bevanda principalmente da pasto, sempre più versatile e adatta a una molteplicità di occasioni di consumo. Sono queste le principali evidenze della seconda edizione del Centro Informazione Birra, la fotografia trimestrale del mondo birra targata AssoBirra che ha come obiettivo quello di offrire una panoramica aggiornata e completa del settore birrario italiano attraverso l’ascolto di più voci: quella degli italiani, dei brand, della filiera e di AssoBirra, in collaborazione con la società di ricerche BVA Doxa.
Verso il “next normal” In casa o fuori casa, alla birra non si rinuncia. A dirlo è l’indagine di BVA Doxa per AssoBirra, appunto. E, seppur l’abbinamento con la pizza vada per la maggiore (è così per il 94% degli intervistati), la “bionda” più amata è sempre più al centro anche di degustazioni in abbinamento a cibi come formaggi (69%), aperitivi prima di pranzo o cena (66%) o in accompagnamento a piatti tra i più diversi della cucina mediterranea (66%).Non solo. Ancora una volta, la birra si conferma sinonimo di convivialità. Infatti, più di 8 italiani su 10 non hanno dubbi: la birra è adatta a qualsiasi occasione (86%) e favorisce la socializzazione (86%). Il gusto rimane il principale driver di scelta (38%) in particolare per la metà dei giovani dai 25 ai 34 anni (48%), seguito dal legame della birra con la tradizione (22%) e dalla connessione che ha con il territorio (16%).
GDO preferita, cresce l’e-commerce
Parola alla filiera A dispetto dell’amore degli italiani per la birra, l’intera filiera sta subendo un contraccolpo pesantissimo a causa della crisi sanitaria da Covid-19 in corso. Tanto più che le restrizioni decise a livello nazionale e territoriale hanno di fatto azzerato (o quasi) le possibilità di consumo fuori casa. Mettendo seriamente a rischio gli oltre 5,7 miliardi di euro di valore condiviso generato dalla birra e che sono da ricondursi all’Ho.Re.Ca. – su un totale di 8 miliardi di euro al 2018. Sul piatto anche 144.000 posti di lavoro da proteggere. Ma non c’è solo l’Ho.Re.Ca. a soffrire, lo fa anche l’intera rete distributiva; una categoria fondamentale che svolge un compito decisivo per la filiera agroalimentare italiana. E per questo è assolutamente da proteggere. Sull’importanza di un’azione congiunta di sistema, Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob, non ha dubbi: “La ripartenza non sarà semplice: occorrono piani di rilancio eccezionali e interventi strutturali. In altre parole: un grande sforzo collettivo, con le istituzioni in prima linea. Come Italgrob, auspichiamo un coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, anche perché soltanto con piani e progetti comuni potremmo intercettare le risorse del Recovery Fund e indirizzarle laddove servono realmente. Ad esempio, condividiamo pienamente il lavoro portato avanti da AssoBirra per richiedere una riduzione delle accise sulla birra: siamo convinti che potrebbe senz’altro essere uno degli strumenti da mettere in campo per sostenere il canale Ho.Re.Ca. e incentivare, al contempo, anche il consumatore finale”.•
La birra si compra prevalentemente al supermercato. La GDO, infatti, si conferma il canale elettivo per gli italiani che ritengono importante vedere fisicamente il prodotto prima di comprarlo. A maggior ragione alla luce delle ultime restrizioni sulla chiusura anticipata o totale dei punti di consumo out of home. Di fronte allo scaffale, crescono consapevolezza e attenzione nella scelta: la metà degli intervistati sceglie la birra in base al colore (55%), alla provenienza (47%), alle caratteristiche (37%) e allo stile (30%). In uno scenario in cui il ricorso al digitale si fa sempre più forte anche alla luce dell’evoluzione della crisi sanitaria, cresce il numero di italiani che acquistano birra online (19%): di questi, 1 su 4 dichiara di aver iniziato ad utilizzare il canale e-commerce proprio durante il primo lockdown. Tra i vantaggi dell’acquisto in rete, la possibilità di informarsi più approfonditamente (69%) e di lasciarsi ispirare da più varietà di birra presenti nelle vetrine virtuali (43%).
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18 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Fatti &TENDENZE Le sfide della distribuzione automatica
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emergenza sanitaria rischia di mettere in ginocchio il settore della distribuzione automatica, che in Italia si compone di 3.000 aziende e circa 30.000 lavoratori (a cui si aggiunge un indotto di altri 12.000). Secondo Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, il comparto è arrivato a perdere, ad aprile, anche il 70% del fatturato e, dopo una breve ripresa, a partire da ottobre sta di nuovo diminuendo. A pesare sulle condizioni del settore è il forte calo delle consumazioni (-33,79% la perdita progressiva dei primi sei mesi, con stime ancora più gravi per il periodo della prima ondata di Covid-19) nei luoghi dove il vending è più forte. Nei primi sei mesi dell’anno, secondo dati Confida elaborati da Ipsos, le principali categorie di consumazione del vending hanno subito un forte calo: rispetto allo stesso periodo del 2019 sono stati venduti il 27,51% in meno di caffè e il 42,98% in meno di bottigliette d’acqua. Consumi quasi dimezzati (-46,52%) per gli snack salati – patatine, taralli, cracker e schiacciatine – e netta diminuzione
delle vendite (-38,61%) anche per quelli dolci come biscotti, brioches e merendine. “Confida – dichiara Massimo Trapletti, presidente dell’Associazione – a nome delle aziende del settore della distribuzione automatica chiede che il Governo si impegni a prendere misure a favore del comparto come la cassa integrazione covid-19 in deroga giornaliera, l’inserimento del settore tra quelli sostenuti dai DL Ristori, il credito d’imposta al 70% dell’importo dei canoni concessori per l’anno 2020-2021, la messa in campo di contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione, digitale e sostenibilità, e infine la riduzione dell’aliquota IVA del vending dal 10% al 4% per il 2021”. Senza queste misure, si aggraverebbe la già critica situazione di un settore in cui l’Italia è leader a livello internazionale. L’Italia, infatti, è prima in Europa per numero di vending machine installate (oltre 820 mila), seguito da Francia (590 mila), Germania (545 mila) e Inghilterra (421 mila). Il settore nel 2019 erogava oltre 6 miliardi di consumazioni l’anno (di cui quasi 5 miliardi nel solo mercato automatico).
LA SOLUZIONE PERFETTA PER APPLICAZIONI DI ETICHETTATURA ED IMBALLAGGIO Installazione di oltre 5 milioni di stampanti di codici a barre nel mondo Tra i primi 5 fabbricanti di stampanti nel mondo Più di 30 anni di attività totalmente incentrati nello sviluppo di stampanti robuste, affidabili e convenienti
La Scelta Più Intelligente per
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LE STAMPANTI DI ETICHETTE
Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Giflex e il futuro del packaging flessibile
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rande soddisfazione per il webinar Giflex “Il futuro del packaging flessibile” tenutosi lo scorso mercoledì 11 novembre, che ha registrato un numero piuttosto elevato di partecipanti (circa 150). Hanno partecipato all’evento come relatori: il Sen. Gianni Pietro Girotto – Presidente della 10ª Commissione Industria del Senato, il Dott. Lelio Cacciapaglia – Direttore Tributario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Dott.ssa Claudia Brunori – Responsabile Divisione Uso Efficiente delle Risorse e Chiusura dei Cicli di ENEA, il Dott. Maurizio Del Conte – Professore Ordinario dell’Università Bocconi esperto in Diritto del Lavoro. L’evento si è aperto con i saluti del Presidente uscente Michele Guala, che chiude così un fruttuoso doppio mandato alla guida del gruppo di specializzazione Assografici. A seguire l’intervento del Sen. Girotto che oltre a illustrare i principali provvedimenti del Governo atti a incentivare la transizione verde e digitale delle aziende, ha suggerito una promettente apertura alle istanze del gruppo in materia di sostenibilità, invitando le aziende a un proficuo dialogo di collaborazione con l’istituzione. Il secondo intervento, tenuto dal Dott. Cacciapaglia, è stato di taglio più tecnico e ha illustrato le principali normative di vantaggio fiscale a sostegno dell’innovazione delle imprese con un focus particolare sulle PMI. La relazione è andata nel dettaglio di misure la cui portata in alcuni casi non era stata completamente compresa dalle aziende, che hanno prontamente risposto con estrema curiosità e molteplici quesiti. Il terzo intervento è stato quello della Dott.ssa Brunori di ENEA, che ha
presentato i principali provvedimenti europei in materia di Economia Circolare che riguarderanno l’industria del packaging e della plastica in particolare nei prossimi anni. A seguire, un interessante quadro comparativo sul recepimento delle misure europee nei principali stati UE (Italia, Germania, Francia e Spagna) e l’introduzione ai lavori dei tavoli ECESP - European Circular Economy Stakeholder Platform e ICESP (il suo corrispettivo a livello nazionale). A chiusura dell’evento il focus del Dott.
Del Conte sull’evoluzione della normativa dello smart working. Il Professore ha illustrato i nodi giuridici principali in materia, per poi passare alla presentazione di alcuni casi particolarmente virtuosi di aziende che già hanno affrontato processi di trasformazione organizzativa volti ad implementare il lavoro agile. Nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore incontro del Gruppo che vedrà l’apertura del mandato del nuovo Presidente, nominato dall’esecutivo entro la fine di novembre 2020.
Ortofrutta, un settore innovativo e sostenibile
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nnovativo, dinamico e pioniere della sostenibilità ambientale: il settore ortofrutticolo italiano è pronto alla grande sfida della transizione verde europea. A dirlo, dati alla mano, è Cia-Agricoltori Italiani, che ha messo a fuoco i punti di forza del comparto e stilato le priorità per la svolta sostenibile. L’ortofrutta non rappresenta solo un pilastro dell’agricoltura Made in Italy, crescendo anche durante il lockdown con un balzo del 20% per la frutta e del 13% della verdura, ma traina l’intero sistema agroalimentare del Paese pure in fatto di propensione al cambiamento, forte delle 300 mila aziende del comparto che fatturano quasi 13 miliardi di euro e investono da tempo per essere all’avanguardia dal punto di vista economico e ambientale. Oggi, infatti, il 28% delle imprese ortofrutticole nazionali fa biologico e il 36% si dedica alla produzione integrata. Sono aziende tecnologiche -come ha spiegato Nomisma nel corso del webinar Cia- che utilizzano software di gestione (il 14%), centraline meteo (8%), macchine con guida assistita, semi-automatica e Gps inte-
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grato (7%), applicazione a dosaggio variabile e sensori della pianta e del suolo (4%). Inoltre, il 71% delle aziende dell’ortofrutta ricorre a impianti per il risparmio idrico e il 33% produce energie rinnovabili, in prevalenza fotovoltaico, in minor parte caldaie e biomasse. Si tratta di numeri che confermano quanto gli agricoltori del settore siano sensibili a temi quali innovazione e sostenibilità, centrali nel Green Deal dell’Europa. Con le strategie Farm to Fork e Biodiversity, saranno cruciali obiettivi cardine quali la riduzione dell’uso di agrofarmaci, l’incremento della produzione bio e la salvaguardia della biodiversità. Per Cia, quindi, il settore è pronto alla sfida della transizione verde, ma a determinate condizioni. Le istituzioni europee e nazionali dovranno, infatti, tenere conto di una serie di priorità: garantire agli agricoltori strumenti ad hoc per continuare a produrre e fare reddito; aumentare la resistenza alle crisi di mercato; far fronte ai crescenti rischi fitosanitari con minor disponibilità di sostanze attive; soddisfare i bisogni dei consumatori, sempre più interessati a prodotti ortofrutticoli 100% Made in Italy (60%), da filiera controllata e legati al territorio (45%), bio (34%), salutistico (32%) e in confezioni ecosostenibili (30%).
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Fatti &TENDENZE Osservatorio, consumi ancora in flessione
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eggiora il mese di ottobre con una flessione, ampiamente prevista, del -24,7% in forte calo rispetto ai dati che abbiamo letto ad agosto e settembre. Il dato del progressivo anno si attesta al -33,5%, che sale al -41% se consideriamo gli 8 mesi marzo-ottobre. La situazione è in decisivo peggioramento per effetto delle restrizioni adottate in ottobre con le chiusure dei centri commerciali nei week-end. Queste le principali evidenze registrate dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY, su cui pesa il pessimismo dovuto al susseguirsi delle restrizioni territoriali, che blocca i consumi ed è indice di una situazione economica difficile. Sul mese di ottobre perde terreno la ristorazione (-27,2%) con 11 punti rispetto a settembre, anche se il settore che ha perso maggiormente èl’abbigliamentocon -26,5% (-12,9punti in settembre), mentre altro non food è 15 punti percentuali migliore (-12,2%). Tra i canali continua la discesa inarrestabile del travel con -64,6%, che porta a -60,3%il progressivo anno e -71,1% negli 8 mesi marzo-ottobre. Continua, dunque, la desertificazione di aeroporti e stazioni per effetto della mancanza del turismo straniero e dell’indotto nel commercio, nei bar e ristoranti, che si riflettono di conseguenza sull’intera filiera. Le aree Nord-Est e Sud riportano dati migliori rispetto alle aree Nord-Ovest e Centro. In particolare, negative Lazio, Sardegna, Liguria e Toscana, anche se la maglia nera va alla Campania con -31,5%. “Il mese di ottobre gela la lenta ripresa dei consumi – commenta
Nasce Ucimu Academy, competenze al servizio dell’industria
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Mario Maiocchi, direttore Centro Studi Confimprese –. L’introduzione di misure restrittive nelle grandi superfici di alcune regioni e nella ristorazione, insieme a un clima di preoccupazione per il rinvigorire dei contagi e alla confusione generata nei consumatori da un susseguirsi di regole e limitazioni in continuo cambiamento e sovrapposizione nazionale, regionale e comunale, hanno contribuito a questa brusca inversione di trend. Il timore è che si possa prospettare ancora per i prossimi mesi un’alternanza di periodi simili al primo lockdown (-77,9%) e al post lockdown (-21,4%) con le pesanti conseguenze che si possono immaginare sulla tenuta del settore”. Inoltre, da una flash survey del centro Studi Confimprese emerge che nelle prime 2 settimane di novembre le politiche restrittive impattano fortemente sulle performance del comparto retail ristorazione e non food. Si accentuano le criticità del settore ristorazione con un trend fortemente negativo nelle vendite e una flessione media del -46,7% rispetto al periodo corrispondente del 2019. L’abbigliamento e accessori vede contrarsi le vendite del -48%, il non food limita i danni con un calo delle vendite pari al -19,3%. Male anche le rilevazioni nei centri commerciali, che evidenziano un calo degli ingressi rispettivamente del 51% nella prima settimana di novembre con ulteriore aggravamento al 60% nella seconda,cosa che fa presagire un fine mese ancora più negativo.
Advocacy e comunicazione per promuovere il Made by Italy
otto l’egida di Fondazione UCIMU nasce UCIMU Academy, organizzazione creata per favorire e sostenere la formazione delle persone che opereranno nell’industria costruttrice di macchine utensili. La preparazione del personale impiegato nelle imprese è il fattore chiave di competitività soprattutto in un settore ad alto contenuto tecnico-tecnologico quale è quello dei sistemi di produzione. Purtroppo ancora oggi in Italia le imprese del settore della macchina utensile incontrano grandi difficoltà nel trovare personale preparato a operare su tecnologie di ultima generazione. UCIMU Academy nasce proprio con l’intento di ridurre questa problematica. La partenza di UCIMU Academy rappresenta, infatti, il primo passo per lo sviluppo di un piano organico che permetterà al settore di poter contare su persone con skill adeguate alle necessità delle aziende e dei loro clienti. Il progetto, fortemente voluto dalla neo-presidente di Fondazione UCIMU, Barbara Colombo, per il primo step sarà gestito dal Centro Studi e Cultura d’Impresa della Fondazione in collaborazione con Energheia Impresa Sociale Srl, società che da anni opera nel campo della formazione giovanile.
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assare da una comunicazione di prodotto a una corporate. Coinvolgere sempre più la filiera per creare una community di valori e interessi condivisi. E focalizzarsi sulle direttrici future del settore, in un continuo processo di innovazione. Tutto questo per fornire servizi sempre più efficaci agli associati. Sono questi i focus dell’intervento “Shifting communication, a tool for our companies” di Acimga alla drupa preview, trasmesso in diretta streaming il 17 novembre. Andrea Briganti, direttore di Acimga e della Federazione Carta e Grafica, è partito dalla vision dell’associazione e dalla sua mission, sottolineando come Acimga rappresenti tutte le tecnologie di stampa anche attraverso i gruppi di specializzazione, e la capacità di fare rete attraverso un network di associazioni partner che miri a coinvolgere sempre di più la supply chain internazionale. In questa visione la comunicazione ricopre un ruolo cruciale: un lavoro che consiste nel diventare una voce per gli associati (advocacy), nel costruire relazioni e contenuti, brand identity e strategie innovative. Il tutto intorno a tre tematiche che rappresentano le direttrici e le sfide future del settore: sostenibilità, industria 4.0 e servitizzazione. Gwyn Garrett, international account di Acimga, ha raccontato come la comunicazione dell’associazione sia stata declinata attraverso una serie di attività di internazionalizzazione: la Print4All Conference – Future Factory di giugno (circa 1300 iscritti), nonché gli Streaming Roadshow attualmente in corso (il 10 e il 16 dicembre le ultime due tappe rispettivamente in Egitto e Algeria).
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La filiera dell’e-commerce nel mercato italiano
Sono tante le opportunità che l’e-commerce e il digital retail possono generare ogni giorno per il nostro Paese. La rete del valore dell’e-commerce e del digital retail in Italia genera ricavi per circa 58,6 miliardi di euro nel 2020. In valore assoluto, i tre comparti che contribuiscono maggiormente alla crescita sono food&grocery, informatica ed elettronica di consumo e abbigliamento.
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econdo la ricerca “Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita e alla trasformazione digitale” condotta da The European House - Ambrosetti per Netcomm, nel 2019 più di un terzo (34%) del totale delle imprese di capitali in Italia è coinvolto nella rete del valore dell’e-commerce e del digital retail, e oltre il 46% del fatturato di questo ecosistema è concentrato nel Nord-Ovest (40% in Lombardia).
e B2B) e Brand owner, quanto la rete di business partner che “abilitano” il settore del commercio elettronico (servizi integrati per la presenza web, piattaforme pubblicitarie online, attività di customer care, packaging e logistica), secondo relazioni di collaborazione e/o outsourcing. L’impatto dell’e-commerce sull’occupazione e sul fatturato delle aziende italiane distribuito per regioni. Tra i 290mila italiani occupati nella rete dell’e-commerce e digital retail nel 2019, 154mila lavoratori sono impiegati nel macro-settore delle vendite online (con una crescita annua del 12% tra il 2015 e il 2019) e 136mila nell’aggregato dei servizi a supporto (con un tasso di crescita media del 14,2%). L’e-commerce è stato uno dei settori che ha incrementato di più il proprio peso relativo sul fatturato complessivo delle imprese italiane con una crescita del 19,2%. Le crescite più decisive sono quelle del settore della fabbricazione dei prodotti chimici
L’incidenza dell’e-commerce in Italia La rete del valore dell’e-commerce è al terzo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato del settore privato in Italia nel 2019, con un peso del 19,2% sulla crescita di fatturato del totale delle attività economiche italiane. Nello stesso anno, inoltre, la rete ha inciso profondamente sulla crescita dell’occupazione delle imprese italiane, con un contributo del 6,7% sul totale, collocandosi, anche in questo caso, al terzo posto tra i settori economici per variazione dell’incidenza sull’occupazione italiana. Il settore legato agli acquisti online in Italia nel 2020 genera un incremento di ricavi per 3,5 miliardi di Euro (+6,3% sul 2019, un trend decisamente più contenuto rispetto al tasso medio del +18% degli ultimi 5 anni). Quasi il 70% degli operatori del segmento, ossia i Merchant (gli operatori che offrono prodotti e servizi) e i Brand owner (distributori di prodotti di marca che hanno attivato strategie e canali di vendita diretta online) e il 60% delle aziende che forniscono servizi alla filiera (business partner) prevedono inoltre di rafforzare la propria forza lavoro per il canale e-commerce nel 2020, andando a incrementare un’occupazione di settore che già lo scorso anno, prima della pandemia, contava oltre 290mila lavoratori nel nostro Paese. La ricerca ha ricostruito, per la prima volta in Italia, il perimetro del settore partendo dai valori di bilancio 2015-2019, evidenziando i dati relativi all’occupazione e alla distribuzione del fatturato a livello regionale. Il perimetro dell’indagine considera tanto gli attori del macro-settore formato da Marketplace, Retailer online (B2C
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E-commerce &LOGISTICA (+32,8%), del commercio al dettaglio (+18,1%), della fabbricazione di materiali e apparecchiature nca (+17,8%) e della ristorazione (+9,2%). Le imprese della rete del valore dell’e-commerce rappresentano il 34% del totale delle imprese di capitali in Italia (1,9 milioni) e sono equamente distribuite sul territorio. Il 21% è situato in Lombardia, il 16,8% in Lazio, il 9,6% in Campania, il 7,7% in Emilia-Romagna, il 7,6% in Veneto, il 7,0% in Toscana, il 5,4% in Sicilia, il 5,0% in Puglia e il 4,6% in Piemonte. Più del 46% del fatturato di queste è concentrato nel Nord-Ovest. In testa alla classifica troviamo sempre la Lombardia con 22,2 miliardi di euro (39%), seguita dal Lazio con 5,3, il Veneto con 4,3, l’Emilia-Romagna con 3,8, la Campania 3,7, il Piemonte con 3,3, la Toscana con 2,2, la Sicilia con 1,4 e la Puglia con 1,3 miliardi di Euro. L’e-commerce e il digital retail generano opportunità e sono orientati verso modelli più sostenibili. Quasi la metà del fatturato delle imprese della rete del valore dell’e-commerce e del digital retail nel 2019 è stato generato da imprese di grandi dimensioni (43,9%), ma anche le PMI e le microimprese hanno visto il loro fatturato aumentare: le piccole imprese contano per il 22,2% del totale, le medie imprese per il 18,8% e le microimprese per il 15,1%.
rispetto al 2019) e l’Arredamento e home living 2,4 miliardi (+32%). Buona anche la crescita delle categorie racchiuse in “Altri prodotti” (+37% rispetto al 2019), come Beauty e Pharma, ma anche Giochi e Ricambi d’auto. In valore assoluto sono tre i comparti che contribuiscono maggiormente alla crescita: dei 5,5 miliardi di euro di incremento totale, 1,1 miliardi sono realizzati dal Food&Grocery, 1 miliardo dall’Informatica ed elettronica di consumo e 700 milioni dall’Abbigliamento. Nei servizi, il settore Turismo e trasporti, subisce un importante arresto. La diffusione del Covid-19 nel nostro Paese e il conseguente lockdown hanno danneggiato fortemente il settore, che registra una decrescita del -56% e precipita a un valore di 4,8 miliardi di euro. Riducono il proprio valore anche i comparti di servizio aggregati in “Altro” (-30%) che valgono 805 milioni di euro. Particolarmente critica la situazione nel Ticketing. In controtendenza gli acquisti online nelle Assicurazioni, che registrano una crescita del +6% e si assestano su 1,6 miliardi di euro. Nel 2020, nei comparti più sviluppati online, la penetrazione online vale il 40% nel Turismo e trasporti, il 34% nell’Informatica ed elettronica, il 29% nell’Editoria e il 15% nell’Abbigliamento. Nei comparti meno maturi, l’Arredamento e home living raggiunge il 13%, le Assicurazioni l’8% e il Food&Grocery l’1,7%.•
L’e-commerce e l’emergenza sanitaria In un mondo in continua trasformazione, l’emergenza sanitaria ha stimolato l’accelerazione dell’evoluzione del retail italiano per quanto riguarda processi, modalità di vendita e comunicazione. Gli store fisici con offerte multicanale hanno infatti guidato una buona parte della crescita delle vendite online da inizio 2020 e, una volta conclusa la pandemia, ci si aspetta che il legame tra store online e fisici si rafforzi ulteriormente. Inoltre, gli operatori, a partire da quelli di maggiori dimensioni, stanno promuovendo una graduale transizione verso modelli di business più sostenibili: per aiutare l’e-commerce a diventare nel medio-lungo termine un settore carbon neutral, vengono ad esempio utilizzati imballaggi in materiali facilmente riciclabili o riutilizzabili (come il cartone) e standard dimensionali per facilitarne il trasporto e ottimizzarne le dimensioni. Nel 2020, a fronte di una riduzione del turismo, si è verificata una perdita nel commercio da shopping tourism pari a 5,7 miliardi di Euro (il 75% del totale), a causa della forte diminuzione dei turisti stranieri (-58%). Per far fronte al calo dei consumi in corso è necessario sfruttare il canale digitale per promuovere i prodotti Made in Italy nel mondo, riducendo il gap determinato dalla crisi da Covid-19 e creando al contempo una base di interesse per i turisti stranieri che vorranno venire in Italia alla fine della pandemia. Una possibile soluzione è favorire una crescente integrazione dei siti web di promozione turistica dei territori (Comuni, Province, Regioni) e delle produzioni locali tipiche con piattaforme digitali che permettano al visitatore di effettuare l’esperienza di acquisto online.
I mercati Anche l’Osservatorio eCommerce B2c della School of Management del Politecnico di Milano ha analizzato il nuovo scenario che si è concretizzato in seguito all’emergenza sanitaria. Gli acquisti di prodotto segnano l’incremento annuo più alto di sempre (+5,5 miliardi di euro) e raggiungono quota 23,4 miliardi di euro. Nei prodotti, i settori più maturi crescono con un tasso sostenuto ma sotto la media di mercato: nel 2020 l’Informatica ed elettronica di consumo vale online 6,2 miliardi di euro (+20%), l’Abbigliamento 3,9 miliardi (+22%) e l’Editoria 1,2 miliardi (+18%). I comparti emergenti registrano ottimi risultati con ritmi di crescita molto più alti: in particolare il Food&Grocery genera 2,7 miliardi di euro (+70%
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Logistica
il Covid-19 accelera l’innovazione Durante il lockdown crolla il fatturato delle imprese logistiche, fatta eccezione per e-commerce, food e healthcare. Ma a partire da giugno il settore segna una robusta ripresa, con un +6% dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2019. Il Covid cambia le priorità dei manager logistici: resilienza del sistema logistico-produttivo, digitalizzazione, sicurezza e semplificazione dei flussi.
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ome è emerso dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano, la logistica è stata uno dei settori più sollecitati dall’emergenza sanitaria e ha risposto positivamente. Uno dei suoi punti di forza è stata la capacità gestionale dei manager logistici, che hanno saputo prendere decisioni rapide e hanno creato delle task force per gestire efficacemente i flussi. Fondamentale è stato l’apporto dell’outsourcing, che ha consentito un rapido adeguamento della capacità operativa, spostando personale da comparti fermi ad altri con picchi di domanda, e ha aiutato a riconfigurare velocemente il network logistico, aprendo nuovi depositi e spostando grandi quantità di merce. Si sono diffusi anche il trasporto intermodale strada-ferrovia e la condivisione di asset provenienti da altri settori bloccati durante il lockdown. È cresciuta, infine, la consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione dei processi e della visibilità della supply chain. “Il modello della Logistica conto terzi si è rivelato un punto di forza e il Covid-19 sta amplificando gli elementi di cambiamento già in atto”, afferma Elena Tappia, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics. “nella gestione dei magazzini, ad esempio, c’è una maggiore attenzione all’organizzazione dei fornitori di servizi logistici, lo sviluppo di realtà strutturate con competenze HR sempre più sviluppate e la ricerca di una maggiore visibilità reciproca tra com-
mittente e fornitore”. L’emergenza ha mostrato alcune fragilità del settore su cui sono necessari investimenti e miglioramenti per rendere il settore più resiliente. Il boom dell’e-commerce e i cambiamenti delle tradizionali tratte di consegna delle merci hanno confermato la necessità di rafforzare la distribuzione locale. La crescita della domanda ha evidenziato anche i limiti riguardo al trasporto intermodale che dovrà essere potenziato. È cresciuta, infine, la consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione dei processi e della visibilità della supply chain.
La risposta del settore alla pandemia Nel 2020 si attende un calo del 9,3% del mercato della Contract Logistics, a causa della riduzione dell’export e del traffico merci dovute alle restrizioni imposte dall’emergenza Covid, con un fatturato previsto di 77,8 miliardi di euro. La pandemia ha avuto un impatto anche sulle operazioni di fusione e acquisizione nel settore: delle 92 operazioni concluse fra il 2015 e il 2020, che hanno coinvolto fornitori di logistica internazionale (nel 34% dei casi) e nazionale (66%), solo 9 hanno avuto luogo quest’anno, contro le 16 del 2019, ed è calato notevolmente il fatturato delle aziende acquisite, pari a 100 milioni di euro contro i 500 milioni dell’anno precedente. Una forte contrazione che però non è stata omogenea durante l’anno, registrando un crollo dei volumi du-
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E-commerce &LOGISTICA
rante la quarantena per la maggior parte dei settori e dei canali di vendita, eccetto l’e-commerce e i settori Food e Healthcare, e una robusta ripresa a partire da giugno, quando i volumi sono aumentati del 6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le imprese della logistica hanno reagito positivamente all’emergenza, grazie alla capacità dei manager logistici di riconfigurare velocemente le reti di distribuzione e alla condivisione di asset lungo la filiera. Le criticità emerse, come la sicurezza dei lavoratori, la necessità di rafforzare la distribuzione locale per far fronte al boom dell’e-commerce e di potenziare il trasporto intermodale, sono state trasformate nelle priorità su cui intervenire nel 2021, che vedono ai primi posti la maggior flessibilità e resilienza del sistema logistico (per il 62% dei manager), la digitalizzazione dei processi (50%), la sicurezza di tutti gli operatori lungo la filiera (38%) e la semplificazione della gestione dei flussi logistici (27%). Nonostante la pandemia, la spinta all’innovazione nel settore non si è fermata, ma è persino aumentata: sono 501 le startup a livello internazionale che forniscono soluzioni hardware o software per la logistica, nuovi servizi innovativi per quanto riguarda l’area geografica servita, le attività o le tecnologie impiegate, o piattaforme che incrociano domanda e offerta di servizi logistici (+57% rispetto al 2018), per un finanziamento complessivo pari a 9,56 miliardi di dollari (+92%). L’emergenza sanitaria ha interrotto un trend di crescita pluriennale del settore, che nel 2019 aveva raggiunto un fatturato previsto pari a 86 miliardi di euro, +0,8% in termini reali sul 2018, e a 84,8 miliardi nei dodici mesi precedenti, +1,6% rispetto al 2017. La crescita del 2018 è trainata dai grandi operatori, che mostrano un incremento del 3,6%, mentre la redditività cala dal 3,9% al 3,6%. A incidere è anche la spinta della logistica in outsourcing, che raggiunge un valore di 49,3 miliardi di euro (+2,8%) e rappresenta il 42,4% delle attività logistiche in Italia, complessivamente pari a 116,4 miliardi. La Strategic Contract Logistics, cioè l’esternaliz-
zazione di una parte rilevante del processo logistico a un unico fornitore, cresce più del mercato complessivo (+26,2% dal 2009 contro il +16,6% del mercato della Contract Logistics), toccando quota 10,3 miliardi di euro. Nel 2018 sono 89mila le aziende che operano nella logistica conto terzi, in calo dell’8,2%; la maggior parte sono autotrasportatori (68mila, -8,8%), poi gestori di magazzino (4.400), spedizionieri (2.200, -2,5%) e operatori logistici (900, -9,2%); crescono solo i corrieri (+4,4%).
L’agenda 2021 Nel corso degli ultimi mesi, l’attenzione dei manager logistici si è spostata dalla necessità di garantire il servizio, nella fase più acuta della pandemia, all’analisi delle criticità emerse, dei meccanismi organizzativi da ripensare e alla progettazione di nuove soluzioni. Per il 2021 la priorità sarà lavorare ad azioni mirate a una maggior resilienza del sistema logistico in termini di capacità di adattamento a nuovi contesti, indicata dal 62% del campione analizzato, seguita dall’introduzione di soluzioni per la digitalizzazione dei processi (50%), con particolare attenzione ai Big Data Analytics, per un miglior monitoraggio delle attività aziendali e dei processi di filiera. Cresce anche l’attenzione per la sicurezza dei lavoratori (38%) e per la semplificazione della gestione dei flussi logistici (27%), raggiungibile anche con la revisione e digitalizzazione di alcuni processi.
La trasformazione degli immobili logistici L’emergenza sta influenzando anche la trasformazione degli immobili logistici, con modalità diverse a seconda della tipologia di magazzino (magazzino di stoccaggio, di fabbrica e di distribuzione, di prossimità con stock o senza stock, fulfilment center in aree urbane). Aumentano la complessità dei network logistici, con il 47% del campione coinvolto nella ricerca che utilizza tutte e quattro le tipologie di magazzino, e la capillarità, con il 40% che dichiara
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una crescita dei magazzini di prossimità e dei centri di smistamento. Il Covid-19 spinge lo sviluppo dell’ultimo miglio, si trasformano i magazzini di prossimità e di smistamento e nascono i micro-fulfilment center, dove le operazioni di prelievo sono automatizzate e integrate con il trasporto nell’ultimo miglio, mentre crescono l’esigenza di una strategia omnicanale e l’attenzione alla sostenibilità dei magazzini anche attraverso il ricorso all’automazione. L’Osservatorio ha mappato 2,8 milioni di metri quadrati di magazzini, rilevando che i nuovi immobili logistici sono sempre più vicini a diventare carbon neutral, cioè a zero emissioni di anidride carbonica. La differenza di emissioni fra i magazzini progettati più di dieci anni fa e i nuovi immobili o quelli sottoposti a rinnovamento è risultata pari al 60%.
Le startup logistiche Le direzioni di sviluppo intraprese dalle startup sono di forte interesse per gli operatori tradizionali: nel perseguire l’innovazione le imprese esistenti seguono diverse strategie, quali l’acquisizione di startup già consolidate, la creazione di una startup propria / lo sviluppo di una soluzione interna oppure il finanziamento di startup non appartenenti al proprio gruppo/organizzazione. Sono 501 le startup logistiche censite a livello internazionale dall’Osservatorio, in crescita del 57% rispetto al 2018, per un finanziamento complessivo pari 9,56 miliardi di dollari, quasi il doppio dell’anno precedente (+92%). Le startup più finanziate sono i fornitori di soluzioni hardware per le attività logistiche (85, +174%), con 3,28 miliardi di dollari raccolti (+913%), e i nuovi player della logistica che offrono servizi logistici innovativi in termini di area geografica, attività o tecnologie (160 startup, +45%), con quasi 3 miliardi di investimenti raccolti (+12%). Le più numerose sono le nuove imprese che sviluppano software per la gestione dei flussi logistici, con 168 startup nel 2020 (+115%), che hanno ricevuto 1,86 miliardi di dollari (+400%). Calano del 10%, invece, sia come numero sia come finanziamenti le piattaforme che incrociano domanda e offerta di servizi logistici (85 startup, 1,42 miliardi di dollari raccolti). Fra i nuovi player della logistica, il 65% offre soluzioni per la distribuzione nell’ultimo miglio, proponendo la consegna a domicilio in nuovi settori come il farmaceutico e sperimentando servizi di ritiro e con-
segna a basso impatto ambientale attraverso minicassoni e bici elettriche, l’impiego di droni per il trasporto o di soluzioni automatizzate con la creazione di micro-fulfilment center. Il 29% propone soluzioni basate sulla digitalizzazione e l’integrazione delle informazioni fra i diversi attori coinvolti, sul modello Physical Internet, che prevede flussi modulari e la decentralizzazione delle decisioni, e sulla condivisione di mezzi di trasporto, spazi di stoccaggio e suolo pubblico. Le piattaforme incrociano prevalentemente la domanda e l’offerta di servizi di trasporto e stoccaggio, confrontando le alternative disponibili e selezionando la migliore attraverso algoritmi che analizzano parametri quali il mezzo utilizzato, la distanza dal punto di spedizione, il volume e il peso del collo da trasportare. Stanno esplorando nuovi ambiti applicativi, quali la gestione e movimentazione di container vuoti, il trasporto intermodale, o l’identificazione di aree di sosta per mezzi pesanti. La maggior parte dei fornitori di software offre soluzioni di Supply Chain Visibility (65 startup) e Inventory e Order Management (35 startup), che insieme raccolgono 460 milioni di dollari di finanziamenti. Le nuove frontiere delle startup specializzate in soluzioni hardware riguardano soprattutto i veicoli smart (31 startup) e la robotica di magazzino (21), che insieme rappresentano il 61% delle startup di categoria e hanno ricevuto il 97% dei finanziamenti hardware (3,18 miliardi di dollari).
I Big Data Analytics nella logistica I Big Data Analytics durante l’emergenza hanno aiutato le imprese a reagire alle difficoltà, accelerando i tempi di adozione delle tecnologie e consentendo di reinventare i processi, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle scorte e la previsione della domanda. Nella logistica possono trovare applicazioni nelle attività di magazzino, di trasporto e nei processi di filiera. Sono tre le funzionalità principali delle applicazioni di Big Data Analytics che possono migliorare i processi logistici: Descriptive è la capacità di descrivere il processo analizzato, monitorarne l’andamento e identificarne le cause; Predictive è la funzionalità in grado di prevedere l’andamento di una variabile di interesse nel tempo; Prescriptive, infine, è la capacità di dare supporto a chi si gestisce una particolare attività fino a poterlo sostituire all’occorrenza.•
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Materiali &NOBILITAZIONE
STABILIZZARE I PALLET SENZA FILM PLASTICO Vogliamo ridurre l’emissione di tonnellate di rifiuti? L’incollaggio Antiscivolo consente una stabile pallettizzazione di scatole in cartone, sacchi o bottiglie, per un ancoraggio sicuro durante il trasporto e lo stoccaggio. Un modo efficiente di ridurre i costi, verso una maggiore sostenibilità. www.robatech.com/pallet-stabilization
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L’innovazione Siemens
migliora le performance del pharma Non solo per il settore farmaceutico, ma anche per il cosmetico, l’alimentare, il chimico… Siemens è al fianco dei costruttori di macchine automatiche con la propria esperienza e con una gamma di prodotti completa e soluzioni di automazione innovative che consentono l’incremento di prestazioni e affidabilità delle macchine da packaging.
V-SHAPES SIEMENS, PARTNER PER IL CONFEZIONAMENTO INNOVATIVO
U-PACKAGING LE SOLUZIONI SIEMENS MIGLIORANO PERFORMANCE E AFFIDABILITÀ
V-Shapes è una start up innovativa bolognese dalle grandi potenzialità. Qui si progettano, disegnano e costruiscono macchine per l’imballaggio monodose per qualsiasi tipologia di prodotto e con il supporto tecnologico di Siemens. V-Shapes è un packaging monodose brevettato che, grazie ad un sistema di apertura ad una sola mano, impedisce spazi di aria all’interno della monodose, fornendo un’efficace barriera a qualsiasi prodotto in essa contenuto, da quello alimentare, cosmetico o chimico. La macchina Alpha si avvale della perfetta integrazione della tecnologia Siemens, dal sistema di controllo, drive, motori, fino al sistema di comunicazione. Con la collaborazione di Siemens, V-Shapes si spinge anche verso le tecnologie tipiche dell’industria 4.0. Grazie a Mindsphere, V-Shapes ha la possibilità di monitorare costantemente il proprio installato nel mondo, oltre a storicizzare ed analizzare i dati.
U-Packaging è una realtà nata a Bologna, con una solida tradizione nel campo del confezionamento primario e secondario di prodotti farmaceutici e cosmetici. La sinergia fra Siemens e U-Packaging ha preso forma con la macchina Galaxy 600 dove, grazie al motion controller SIMOTION D, al drive modulare SINAMICS S120 e ai servomotori della famiglia SIMOTICS 1FK7, U-Packaging offre, ad un mercato esigente come quello farmaceutico, una blisteratrice flessibile ed altamente affidabile. L’engineering software della macchina, quindi motion, interfaccia operatore e funzioni decentrate, gestite con il sistema ET200SP, sono completamente realizzate con il TIA Portal. Il mercato in cui si colloca U-Packaging evolve verso il progressivo aumento del numero dei lotti, di dimensioni sempre più contenute. Allo stesso tempo, sono richieste produzioni di alta qualità. Realizzare macchine capaci di competere in questo scenario necessità partner come Siemens. Inquadra il QRcode e guarda il video.
Inquadra il QRcode e guarda il video.
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Unifarco sceglie RAJA Italia per un packaging sicuro e sostenibile Unifarco, il gruppo farmaceutico bellunese, sceglie la vasta offerta e la consulenza altamente specializzata di RAJA Italia, azienda di riferimento in Europa nella distribuzione di imballaggi e forniture aziendali, per una logistica più sostenibile e in linea con il grande progetto interno “Unigreen”.
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uando Unifarco, realtà nata nel 1982 ai piedi del Parco Nazionale delle Dolomiti e divenuta nel 2005 una società per azioni che oggi conta oltre 350 soci, più di 5.500 clienti e circa 530 risorse tra dipendenti in sede e collaboratori sul territorio, si è rivolta a RAJA Italia il suo obiettivo principale consisteva nella riduzione della plastica nelle spedizioni ai clienti. Da qui la decisione di affidarsi ad un player leader nel mondo degli imballaggi con un’anima fortemente green. Da anni, infatti, l’azienda piacentina è profondamente impegnata in una proposta ecosostenibile volta a fornire soluzioni caratterizzate dall’utilizzo di materiali riciclati e rispettose dell’ambiente. Un’attenzione al pianeta che RAJA Italia racchiude in un’offerta di oltre 1.700 prodotti ecologici.
teggere i prodotti durante il trasporto verso le 5.000 farmacie europee clienti. La plastica degli imballaggi è stata finalmente sostituita con componenti riciclabili al 100% come carta alveolata, contenitori in polpa di cartone e cuscini a bolle d’aria totalmente compostabili.
Obiettivo “plastic-free”
Le soluzioni adottate
“RAJA si è rivelato un partner indispensabile per raggiungere il traguardo ‘plastic-free’ nelle spedizioni e portare avanti con successo il progetto Unigreen”, afferma Giovanni Giovenco, Santa Giustina Outward Coordinator & Project Leader “Unigreen” di Unifarco. “Grazie a questa partnership Unifarco ha assistito non solo ad un importante upgrade tecnologico, ma anche e soprattutto ad un evidente miglioramentodella sostenibilità senza rinunciare alla massima protezione degli articoli”. Grazie alla partnership con RAJA Italia, la Spa dei farmacisti testimonia il suo costante impegno a salvaguardia dell’ambiente anche nella cura e nell’attenzione riposti nella scelta di materiali ecosostenibili per pro-
Tra le soluzioni di RAJA adottate da Unifarco primeggiano il sistema di riempimento a cuscini d’aria RAJA AIR2 con il tappeto a bolle AIRBIOW8 e il sistema di riempimento Geami WrapPak. Il sistema di riempimento a cuscini d’aria RAJA AIR2 si è rivelato una soluzione versatile e compatta, capace di garantire la massima protezione durante la spedizione. Facile da usare, programmabile e modulabile il sistema consente di produrre cuscini d’aria, tappeti di cuscini o di film a bolle per avvolgere e bloccare i prodotti in modo efficace. Ampia la scelta di film anche ecologici come quello a bolle adottato da Unifarco. L’introduzione del sistema di riempimento Geami WrapPak ha permesso, invece, di sostituire il pluriball interno con materiale in carta antishock 100% naturale, riutilizzabile e riciclabile, aumentando la qualità della confezione per i prodotti più delicati e fragili e riducendo gli ingombri in magazzino. Le novità però non si fermano qui. Unifarco ha infatti intenzione di proseguire questo nuovo percorso green introducendo altri prodotti targati RAJA come lo scotch di carta, la tasca porta documenti di carta e la busta sempre di carta. “Supportare Unifarco in un progetto così ambizioso e lodevole come l’eliminazione della plastica a favore di un Pianeta migliore è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione”, dichiara Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA Italia. “Siamo davvero felici di poter essere il loro partner principale in questa importante evoluzione e di accompagnarli con le nostre soluzioni eco-friendly in un cambio di paradigma oggi sempre più necessario”.•
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Venditalia 2021: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
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Paesi Partecipanti
UFA e Robatech
pallettizzazione stabile e sicura senza plastica Dal 2008 il sistema AntiSlip Gluing di Robatech stabilizza i sacchi pallettizzati alla UFA AG di Sursee, Svizzera. L’applicazione della colla a caldo a spray, senza contatto, avviene in modo affidabile e garantisce la sicurezza durante il trasporto senza ricorrere alla pellicola di plastica. Un motivo più che sufficiente per convincere la UFA AG a dotare nel 2018 il suo nuovo impianto di insacco con l’AntiSlip Gluing.
A
ttualmente in tutto il mondo si parla molto della necessità di evitare il più possibile l’uso della plastica. Come possiamo rinunciare alla plastica senza problemi? Da dove dobbiamo iniziare a ideare soluzioni alternative? Produttori e consumatori sono chiamati a impegnarsi in tal senso. La UFA AG, un produttore svizzero di mangimi composti, sali minerali e latte in polvere, già nel 2008 aveva valutato la possibilità di eliminare i rifiuti di plastica derivanti dalla pallettizzazione dei suoi sacchi di mangimi composti. A quel tempo l’azienda aveva optato per la soluzione innovativa ed economica AntiSlip Gluing offerta da Robatech. Nel 2018, dopo l’acquisto di un nuovo impianto di insacco per la fabbrica di mangimi speciali nella sede di Sursee, il processo di pallettizzazione era di nuovo sotto giudizio: si doveva tornare a incollare o utilizzare la termoretrazione con film estensibile di plastica?
smaltire e in aggiunta avrebbero avuto anche pile di plastica”, Urs Steiner ne è ben consapevole, perché la consegna di merce pallettizzata per la fornitura dei mangimi comporta ogni anno più di 2 tonnellate di pellicola di plastica da smaltire.
Stabilizzazione ecocompatibile Nel nuovo impianto di insacco vengono riempiti, cuciti ed etichettati 500 sacchi all’ora. Per la successiva pallettizzazione due pistole spray AX-Diamond applicano senza contatto quattro spirali di colla a caldo sulla superficie di ciascun sacco che passa sul nastro. Dopo di che un robot impila tre sacchi sul pallet, formando un primo strato. Una volta formati due strati, una piattaforma elevatrice solleva il pallet e spinge i sacchi brevemente contro la pressa. In questo modo gli strati aderiscono meglio tra di loro e la pila completamente palletizzata può infine essere trasportata in tutta sicurezza. Ogni strato viene pressato, mentre un contatore di prodotti del sistema di applicazione Robatech assicura che la colla non venga applicata sugli ultimi tre sacchi. L’automatizzazione deve essere affidabile “La nostra azienda aspira a un elevato grado di automazione - afferma Urs Steiner. - Gli inconvenienti danno da fare. Abbiamo così tanti impianti e tutti devono funzionare il più possibile senza interruzioni operative. La nostra filosofia non è quella di cercare la soluzione più conveniente, ma quella più affidabile. Con Robatech abbiamo praticamente eliminato i fermi macchina non programmati. Se mai si presenta un problema, non è sicuramente una cosa grave e in ogni caso l’assistenza tecnica interviene immediatamente. Siamo estremamente soddisfatti”.
Semplificare la vita al cliente Urs Steiner, responsabile della produzione di UFA Sursee ci teneva a un’accurata valutazione: “Abbiamo effettuato un sondaggio all’interno della nostra azienda e la decisione è stata inequivocabilmente a favore dell’applicazione della colla a caldo. Con la termoretrazione avremmo avuto un maggiore spreco di risorse, una maggiore necessità di spazio e anche costi di materiale più elevati, calcolando un consumo di 25.000 pallet all’anno. I nostri clienti hanno già i nostri sacchi di mangime da
Flessibilità grazie alla modularità Il processo produttivo della UFA AG prevede due fasi. Nello stabilimento dei mangimi composti, le sostanze in polvere vengono pesate in lotti, miscelate omogeneamente e immagazzinate in un silo. La fase successiva prevede che la miscela in polvere venga mossa continua-
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Case HISTORY mente da aria insufflata dall’alto all’interno di una torre di spruzzatura, dove, in caduta libera, viene arricchita di grassi caldi, spruzzati lateralmente. L’aria fredda immessa dal basso fa cristallizzare il prodotto e lo rende scorrevole. “Con il nuovo impianto di insacco abbiamo potuto aumentare gli strati da otto a dieci. È un vantaggio logistico non indifferente, - sottolinea Urs Steiner, indicando l’incremento di efficienza ottenuto. - Tuttavia, a questo scopo abbiamo dovuto non solo modificare la nostra scaffalatura a gravità, ma anche adattare il nostro vecchio processo di applicazione adesivo. Prima incollavamo soltanto un lato e funzionava bene. Avendo però aumentato a dieci strati il carico di ogni pallet, era necessaria una maggiore stabilità”. Così Robatech ha dotato il vecchio fusore Concept di due pistole spray AX di nuova generazione. “Grazie all’elevata retro compatibilità e alla struttura modulare dei prodotti Robatech, il retrofit non ha comportato alcun problema, - rammenta Urs Steiner. - A ciò si aggiunge che, con l’isolamento CoolTouch, di cui sono dotate le pistole spray della serie Diamond non si corre più il pericolo di ustioni e l’efficienza energetica è molto migliorata, per il fatto che le pistole applicatrici coibentate mantengono una temperatura costante della colla”.
Depallettizzazione semplice La qualità affidabile dell’incollaggio è determinante per una pallettizzazione sicura e una depallettizzazione semplice. È fondamentale che i sacchi arrivino dal cliente senza danni e che non si strappino durante le operazioni di scarico. In conclusione, Urs Steiner riassume la sua esperienza con la stabilizzazione dei pallet di Robatech con queste parole: “Con AntiSlip Gluing ci siamo trovati benissimo. Questo processo è un’ottima cosa per noi, per i nostri clienti e per l’ambiente grazie all’eliminazione dei rifiuti di plastica”. •
Edigit entra in TiKappaPi TiKappaPi è un punto di riferimento irrinunciabile per le aziende che cercano un unico partner informatico di valore. Ad un solo anno dalla sua costituzione, nata dall’unione delle storiche Tecnobiemme e Kirio, sono molte le realtà che vogliono farne parte. Tra queste vi è Edigit, la prima realtà gestionale specializzata per il settore delle arti grafiche.
A
bbiamo intervistato Enrico Parisini e Gabriele Montanari, rispettivamente fondatore e Direttore Generale di Edigit, e Bruno Pisani, socio fondatore e direttore generale di TiKappaPi, che ha alle spalle un’ultra ventennale esperienza come manager in Zucchetti, la prima software house in Italia, di cui TiKappaPi è orgoglioso partner ufficiale.
le arti grafiche ciò che mancava. Ho deciso di mettermi in proprio facendo consulenze ad aziende grafiche, soprattutto nell’ambito del processo produttivo, in quanto ritenevo che occorresse informatizzarle, partendo dall’esigenza primaria: la gestione del preventivo. Ho capito per primo le necessità del settore e negli anni Novanta vendevamo anche 15-20 programmi al mese, fino ad arrivare a 1460 installazioni. Con il supporto di Gabriele Montanari e di sempre più collaboratori, Edigit ha potuto estendere la propria presenza su tutto il territorio nazionale con installazioni di ogni tipo e complessità, ed oggi, anche grazie al contributo di TiKappaPi, è la proposta completa n.1 indiscussa nel settore ERP per le arti grafiche.
➥ Bruno Pisani, come vede TiKappaPi ora che il progetto si concretizza sempre di più? TiKappaPi rispecchia assolutamente il progetto che io e Fausto Montanini (socio fondatore di Tecnobiemme e di TiKappaPi) avevamo in mente all’inizio. Rappresenta l’unione delle esperienze e delle altissime competenze portate da ogni persona e da ognuna delle sue divisioni specializzate, con l’obiettivo di offrire professionalità ad altissimo livello che spaziano dalla consulenza allo sviluppo, dall’IT al software di settore e molto altro. TiKappaPi rappresenta un importante ventaglio di strumenti e di servizi a disposizione delle aziende, costruiti sulla sinergia di un team di eccellente qualità e sempre più ampio, sempre pronto a mettersi in gioco, avendo come unico obiettivo la soddisfazione del cliente. Per questo facciamo di tutto per garantire a tutti i collaboratori un ambiente lavorativo sereno, dinamico e ricco di stimoli, che sia orientato al benessere del dipendente e alla sua costante crescita.
➥ Come ha conosciuto TiKappaPi e i suoi soci? Parisini: Edigit rispondeva a tutte le esigenze di gestione del settore: dal preventivo fino alla contabilità industriale. Con il passare del tempo per le aziende più strutturate si è reso necessario fornire anche l’integrazione con la parte contabile e amministrativa. Ho conosciuto Fausto Montanini e la Tecnobiemme di Modena quando mi interessava l’integrazione con Mago, e la Tecnobiemme era molto esperta nelle verticalizzazioni sul gestionale Mago, così gli ho parlato del progetto e lui ha accettato di sviluppare l’interfaccia che ci ha completato quel tipo di offerta. I rapporti tra noi sono sempre stati buoni e corretti anche in seguito, quando il nostro software si è aperto ad altre integrazioni con diversi gestionali contabili. Poi negli ultimi anni cercavo un modo per dare continuità alla Edigit, ma non volevo lasciare l’azienda nelle mani di chi non le avrebbe dato la continuità che volevo io. Così Fausto Montanini e Bruno Pisani mi hanno parlato del progetto TiKappaPi, e mi è piaciuto molto perché era l’unico che avrebbe completato l’offerta Edigit, senza stravolgerla.
➥ Chiediamo ad Enrico Parisini, ideatore e fondatore di Edigit, com’è nata la sua impresa nel 1990 e come si è evoluta in questi trent’anni, divenendo leader nell’ERP per le arti grafiche: editoria, stampa, etichettifici e packaging?
➥ Come i suoi collaboratori vivono il cambiamento?
Mi sono licenziato da ruoli dirigenziali importanti nel settore dell’editoria, per impegnarmi con tenacia nel tentativo di dare al settore del-
Parisini: Io sono sempre stato il capo indiscusso, ma delegavo molto. Chiedevo opinioni e lasciavo spesso le decisioni agli altri. L’unica parte che non ho mai delegato totalmente era la comunicazione. Credo che la mia assenza si sentirà poco… Ho riposto la massima fiducia in Gabriele Montanari a cui ho lasciato la direzione prima e l’azienda adesso.
Gabriele Montanari, Direttore Generale di Edigit,
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Aziende &STRATEGIE ➥ Gabriele Montanari, cosa l’ha portata in Edigit e come è approdato in TiKappaPi?
360 gradi ai clienti, un valore senza prezzo, l’elemento di distinzione netta dagli altri competitor di prodotto.
➥ Come si trova a lavorare con Bruno Pisani e Fausto Montanini? Montanari: Ho trovato in loro persone che, oltre ad essere fidate, hanno una visione di impresa simile alla mia. Con loro ci troviamo concordi su molti aspetti organizzativi e già dalle prime settimane ho sperimentato l’apertura al confronto e l’approccio costruttivo e collaborativo che speravo per trovare le soluzioni migliori ad ogni cosa. Sono molto soddisfatto e sereno, convinto di aver fatto la scelta giusta.
Il mio impiego in Edigit inizia nel Bruno Pisani, socio fondatore e direttore generale 1994 prima come di TiKappaPi e Fausto Montanini, socio fondatore analista, tecnico, di Tecnobiemme e di TiKappaPi. commerciale, dimostratore, e poi come coordinatore sui nuovi progetti gestionali fino ad occuparmi della direzione generale dell’azienda. La crescita di Edigit dalla sua nascita è sempre stata costante e capace di seguire le esigenze del settore. L’azienda ha sempre investito nelle risorse umane e nella loro formazione, anche nei periodi di difficoltà, e questo le ha permesso di superare ogni ostacolo nella maniera migliore. Nella sua evoluzione l’azienda ha modificato la sua organizzazione, inserendo una struttura di help desk, una struttura di R&D e assumendo personale tecnico e commerciale, sempre nell’ottica di dare il miglior servizio possibile ai clienti e nel modo più veloce. Ho sempre condiviso questo tipo di gestione e crescevo anch’io con l’azienda. Non mi sono mai sentito solo un dipendente, ma agivo come se l’azienda fosse mia. Consigliavo il mio titolare Enrico Parisini e lui spesso mi ascoltava. Così non appena mi ha concesso il ruolo di direttore generale, ho contribuito a dare all’azienda un volto nuovo, con un’organizzazione di team, dividendo compiti e responsabilità con i collaboratori e formando le persone ad una visione di impresa più moderna. E quando ho conosciuto il progetto TiKappaPi mi è subito piaciuto perché era in sintonia con la mia visione del futuro dell’azienda.
➥ E per lei, Bruno Pisani, cosa rappresenta l’ingresso di Edigit in TiKappaPi? Per me Edigit è parte integrante della fondazione di TiKappaPi, anche se formalmente abbiamo concluso le pratiche con tempi più lunghi. Alle spalle, le tre società Tecnobiemme, Kirio ed Edigit hanno decenni di proficua e intensa collaborazione e godevano della massima stima e fiducia reciproche, per questo il progetto è stato costruito e condiviso sin dalle origini. L’ingresso formale di Edigit nella famiglia TiKappaPi è un grande orgoglio per me e lavorare con Gabriele Montanari e Fausto Montanini è davvero molto bello e appassionante ogni giorno. Siamo consapevoli della qualità delle persone dei team che hanno fatto la storia che ci ha portato fin qui e siamo altrettanto convinti che insieme saremo sempre più forti nell’affrontare le sfide del mercato al fianco dei clienti più esigenti.
➥ In questo periodo difficile per tutte le aziende, come avete trascorso questi mesi? Pisani: Dal punto di vista pratico eravamo già tutti molto abituati a lavorare in modalità da remoto, quindi lo smartworking è stata solamente una modalità che abbiamo implementato ai clienti che non la utilizzavano. Sul piano organizzativo e direzionale non ci siamo mai fermati un attimo, abbiamo continuato ad investire nelle risorse continuando i percorsi di assunzione e di formazione avviati in precedenza, abbiamo attinto a tutti gli accantonamenti per evitare il più possibile disagi. Abbiamo guardato avanti, convinti che a un momento difficile ne segua uno migliore, e questo ci ha dato la forza di restare uniti e di sostenerci, così insieme abbiamo supportato i clienti in maggiore difficoltà. È questo lo spirito che desideriamo far crescere: quello di una grande famiglia di competenze, di una squadra speciale che fa sempre la differenza.•
➥ Cosa ha visto in TiKappaPi e cosa l’ha spinta a farne parte? Montanari: L’obiettivo di Enrico Parisini era quello di dare continuità all’azienda ed io mi sentivo in dovere di supportarlo condividendo lo scopo di dare nuova linfa alle persone che la compongono e nuova spinta per crescere in un gruppo stimolante e affiatato. Conoscevo Fausto Montanini da anni e quando mi ha parlato del suo progetto ho sentito subito di poterne fare parte. TiKappaPi, come insieme di divisioni specializzate, era la soluzione ideale di crescita professionale reciproca del team nel team, inoltre dava la possibilità di offrire servizi a
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TH
Anniversary
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Multi Import
Soluzioni ad hoc per il packaging
Da oltre sessant’anni il Gruppo Multi Import fornisce al settore soluzioni per il confezionamento, la finitura e la trasformazione mediante attrezzature di elevata qualità. L’azienda è distributore esclusivo per l’Italia di marchi prestigiosi. Mario Cosattini, managing director Multi Import, ci racconta le novità a livello strategico e di prodotto che l’azienda sta portando avanti. ➥ Come si presenta oggi Multi Import al mercato? Multi Import è un partner di riferimento per il settore grafico e questo lo ha portato a creare rapporti di collaborazione con case internazionali di alto livello. Attraverso una rete capillare di vendita, commercializziamo in tutta Italia prodotti dei migliori marchi nazionali e internazionali. Inoltre, siamo presenti nel settore del packaging e siamo leader nel mercato italiano delle fascettatrici e dei sistemi automatici di fascettatura. Oggi il mercato ci sceglie per diversi motivi. Il primo è sicuramente la bontà dei nostri prodotti di finitura e l’ampia gamma di modelli. In questo modo, riusciamo veramente a offrire al cliente il modello di macchina più adatto alle sue esigenze. Inoltre, la nostra esperienza, che deriva da 50 anni di consulenza, assistenza tecnica e fornitura di ricambi a magazzino, consente di far fronte alle esigenze dei clienti. I nostri tecnici ed esperti offrono un ulteriore valore aggiunto.
➥ Tra i servizi che offrite sta riscontrando molto favore il noleggio… ce ne parla?
CASE HISTORY
Il noleggio dà la possibilità di avere un esborso iniziale molto limitato.
La società di noleggio con cui lavoriamo, anche per ordini acquisiti e controfirmati nel 2020, offre la possibilità di pagare la prima rata da gennaio 2021. Ovviamente adesso a fine ottobre il vantaggio è meno interessante, ma i clienti che hanno acquistato la macchina a maggio o giugno hanno avuto una grande opportunità di disporre del bene fin dall’inizio, prima di iniziare a pagare. Il noleggio ha il vantaggio di spalmare il costo in piccole rate nell’arco di 5-6 anni. Finito di pagare la macchina può essere riscattata dal cliente, che naturalmente ha convenienza nell’acquistarla. Questo servizio, proprio per i vantaggi fiscali che offre, è estremamente apprezzato.
➥ In particolare, può parlarci delle laminatrici Foliant? Le laminatrici Foliant sono ideali per plastificare stampati offset o digitali anche in bianca e volta in un unico passaggio. Opzione molto apprezzata dagli utilizzatori è la possibilità di applicare il toner foil su pellicola per nobilitare lo stampato e creare valore aggiunto in maniera semplice ed economica. Alcuni modelli Foliant trattano supporti con spessori fino a 600 g/mq, ideali anche per il mercato della cartotecnica.
➥ Oltre al mercato grafico, servite anche quello del packaging… in che modo? Molte aziende grafiche, avendo meno sbocchi nella stampa commerciale tradizionale, si stanno orientando al packaging. Multi Import ha seguito questo trend e ha ampliato la gamma con soluzioni dedicate. Tanti nostri clienti ormai possono offrire applicazioni di packaging grazie ad attrezzature sviluppate ad hoc per produrre piccoli lotti di astucci e confezioni. Tali sistemi sono commisurati alle piccole produzioni in brevi tirature da 1000 a 2000 pezzi e svariati cambi lavoro. Proprio in questo ambito entra in gioco Multi Import con le sue soluzioni di confezionamento. •
Tipolito F.L. sceglie Multi Import
T
ra le più recenti installazioni, di cui il Gruppo Multi Import è particolarmente orgoglioso vi è la collaborazione con Tipolito F.L., azienda bresciana specializzata tra l’altro nella produzione di bugiardini, i foglietti illustrativi
farmaceutici. Durante il lockdown l’azienda non ha mai fermato la propria produzione, nonostante avesse sede in una delle zone più colpite dalla pandemia, ma ha avuto un’esigenza urgente di implementare il parco macchine con una nuova piegatrice. Proprio per questo, l’azienda si è rivolta a Multi Import, che ha prontamente fornito loro a fine luglio la piegatrice MB Bauerle Multi Master 38 a 6 pieghe con uscita verticale. Il titolare Daniele Pinzi ci racconta la sua esperienza.
➥ Come considera il servizio offerto? Sebbene i tempi tecnici di consegna standard non collimassero con la nostra deadline, Multi Import ha assecondato comunque la nostra esigenza, offrendoci gratuitamente la stessa macchina usata in attesa dell’arrivo della nuova appena ordinata. Oltre all’affidabilità della Multi Master, questa è stata una delle ragioni che mi ha spinto a scegliere Multi Import, un fornitore in grado di mettere in campo una squadra di specialisti per l’assistenza tecnica pronta e ➥ Perché ha scelto questo sistema? preparata. Sono stato trattato con serietà e proConsidero la Multi Master come la macchifessionalità, come se fossi stato il loro miglior na piegatrice per definizione, è robusta e ha la cliente, uno degli storici, mentre in realtà era il mio primo struttura meccanica migliore. È una macchina che acquisto. La nuova macchina è entrata in produzione nel 36alle sue spalle ed eravamo giro di poche ore dalla sua consegna e questo ci ha perha una storia di qualità a conoscenza delle numerose installazioni premesso di dare continuità alla produzione e di conferRassegna | n. 8 | Novembre 2020 mare l’elevata competenza e serietà del fornitore. sentidell’Imballaggio sul mercato.
Aziende &STRATEGIE
La vision di Gimatic per un futuro sempre più innovativo
Costantemente orientata verso le tecnologie più avanzate, Gimatic, attiva nel settore dell’automazione industriale, propone soluzioni che puntano a offrire maggiore efficienza, maggiore durata e minori sprechi. In particolare, la sua gamma Plastics comprende un range di articoli perfettamente integrati tra loro, volti a rispondere ad ogni tipo di necessità.
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imatic, fin dalle sue origini nel 1985, ha da sempre offerto al mercato non solamente un prodotto fine a sé stesso bensì una soluzione, qualcosa che potesse, integrando le caratteristiche di innovazione dell’azienda, realizzare un’idea. Costantemente orientata a sviluppare le più moderne tecnologie disponibili, Gimatic punta a proporre qualcosa che permetta al cliente di ottenere qualcosa di più dai suoi macchinari e dalla sua produzione. Maggior efficienza, maggior durata, minori sprechi.
La gamma Plastics Questa che a tutti gli effetti è definibile come una filosofia, nell’arco della sua storia si è perfettamente applicata in quello che oggi è per Gimatic il range di prodotti più significativo e più rappresentativo: la gamma Plastics. Essa comprende tutti quei componenti che, con infinite combinazioni tra loro, creano un organo di presa dedicato e che permette a un qualsiasi tipo di robot o di automazione, di prelevare efficacemente ed in sicurezza, i prodotti stampati a presso-iniezione dallo stampo. Le mani di presa così realizzate, note anche nel loro acronimo internazionale EOAT (End Of Arm Tools), diventano lo strumento più indicato per consentire all’operatore di maneggiare i manufatti senza danneggiarli, movimentandoli nel modo più rapido o integrando nel ciclo operazioni di finitura e assemblaggio. La gamma Plastics offre un range di articoli perfettamente integrati tra loro, compatibili ed omoge-
nei, volti a rispondere ad ogni tipo di necessità. Dai più piccoli particolari dei settori farmaceutico o elettronico (grazie a pinze, ventose e sospensioni miniaturizzate) agli oggetti più grandi del settore dei casalinghi o automobilistico (con l’ausilio di strutture, slitte ed elementi di guida dalle formidabili capacità di carico e precisione) la struttura globale di Gimatic realizza soluzioni integrate a partire dal braccio del robot fino al più piccolo dei taglierini di finitura più periferico.
Una filosofia vincente È questa quindi la visione di Gimatic, in grado di generare una delle offerte più complete presenti sul mercato. La casa madre bresciana, efficace collettore di identità territoriali ed esperienze internazionali. La rete capillare ed organizzata in continua espansione e crescita, caratterizzata attualmente da 20 filiali in tutto il mondo. I due centri di competenza tecnica locali, quello serbo per il mercato europeo e quello cinese per il mercato asiatico. Una filosofia vincente, quella di Gimatic. •
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HarleNIR
il sistema iperspettrale per l’ispezione dei farmaci tra evoluzione e innovazione
HarleNIR, esempio di installazione su macchine contatrici
Matteo Barbieri, Business Development Manager di SEA Vision, racconta l’ultima tecnologia nata in casa SEA Vision: HarleNIR, un sistema iperspettrale di controllo per effettuare analisi qualitative e quantitative sulla composizione chimica dei farmaci durante il processo di confezionamento.
la storica - nata proprio con SEA Vision, negli stessi anni della sua fondazione - e comprende tutti i controlli qualitativi utilizzati nelle linee di produzione e confezionamento del farmaco. Fin dal 1995 abbiamo sempre sviluppato al nostro interno tutta l’algoritmica sui cui abbiamo costruito i nostri sistemi. Ciò ci ha sempre consentito di fornire soluzioni flessibili per soddisfare le più disparate esigenze di controllo, su linee esistenti o nuove. Grazie a questa caratteristica è inoltre possibile garantire sempre la retrocompatibilità dei sistemi. Lo sviluppo in house di tutto il software, algoritmi inclusi, è un aspetto chiave trasversale su tutta la nostra offerta tecnologica e ci accompagna da sempre, è questo il segreto del successo. Il primo applicativo che abbiamo sviluppato è stato Harlequin, il primo sistema al mondo a colori per la verifica di forma, dimensione e colore di solidi orali su macchine blisteratrici. Per fare solo un esempio, possiamo identificare con questo software le caratteristiche geometriche e pittoriche di tutti gli oggetti negli alveoli del blister in una macchina termoformatrice.
➥ Rassegna dell’imballaggio: Ci racconta di SEA Vision e delle soluzioni tecnologiche che offre? Matteo Barbieri: SEA Vision si occupa di sistemi di visione industriale per l’industria farmaceutica e opera all’interno di questo settore in tre principali business units: 1. Software di visione per il controllo qualitativo di prodotti farmaceutici (forma e colore) e del packaging esteriore (conformità qualitativa e controllo codici/caratteri stampati); 2. Soluzioni per la tracciabilità del farmaco lungo la catena distributiva; 3. Suite Software 4.0 per la gestione delle linee di confezionamento dei farmaci e per la raccolta e l’analisi dei dati di processo (data collection e Business Intelligence). La qualità delle tecnologie sviluppate dall’azienda, unita alla expertise ventennale nell’ambito farmaceutico, hanno portato SEA Vision ad essere riconosciuta come punto di riferimento dell’eccellenza italiana nel mondo, e si colloca a livello globale tra i primi 5 leader di mercato nel settore della visione artificiale.
➥ Ri: Il controllo qualitativo dei farmaci è da sempre il vero Core business di SEA Vision…
Sistema di visione per il controllo presenza, forma e colore
MB: La prima business unit, quella della visione appunto, è quel-
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Prodotti &TECNOLOGIE ➥ Ri: Il sistema di visione Harlequin, in questi 25 anni, come si è evoluto per stare al passo con i tempi? MB: Un’evoluzione tecnologica significativa di Harlequin - è stata l’introduzione della tecnologia NIR. Fino all’anno scorso il software controllava sotto l’aspetto esteriore del farmaco, per così dire il suo “visibile”; adesso il sistema che prende il nome di HarleNIR utilizza la tecnologia iperspettrale per effettuare analisi qualitative e quantitative sulla composizione chimica dei farmaci. Questo nuovo e innovativo sistema di controllo non distruttivo è basato sulla tecnologia iperspettrale, ed è stato sviluppato per rilevare il contenuto chimico dei prodotti durante il processo di confezionamento. Il sistema è stato progettato per evitare accidentali mix-up di prodotti con una diversa composizione chimica, o un errato dosaggio di principio attivo. Combinando controlli divisione standard con un sistema iperspettrale che lavora nella banda del vicino infrarosso (Near Infra Red), HarleNIR è capace di identificare e scartare i prodotti che appaiono simili agli altri per forma e colore ma che in realtà presentano difetti di composizione chimica, dosaggio o una concentrazione errata o non uniforme del principio attivo (API). E il tutto, avviene direttamente in linea - senza limitare in alcun modo le performance della macchina. HarleNIR supporta diverse tecnologie per il controllo di una gamma variegata di prodotti, da prodotti solidi, a polveri e liquidi: camere iperspettrali, spettrometri a fibra ottica o laser.
Il Software di Serializzazione SEA Vision
legati alla tracciabilità del farmaco, ed abbiamo creato una soluzione di Track & Trace che gestisce dal livello 1 al livello 4 previsto dalla normative per la lotta alla contraffazione in diversi Paesi. Si tratta di un sistema che copre l’intero processo di serializzazione del farmaco: comunica infatti con i sistemi di campo sulle linee e con gli enti regolatori o le Autorità Nazionali - rendendo possibile sia la ricezione dei codici seriali univoci da stampare e controllare su ogni confezione, sia la loro trasmissione a fine processo.
➥ Ri: Come, l’innovazione digitale, sta cambiando il settore farmaceutico in ottica 4.0? MB: Per il settore farmaceutico si stanno aprendo nuove opportunità in chiave data driven, proprio sulla spinta di fenomeni di settore, come ad esempio la compliance normativa o di mercato, come le crescenti dinamiche competitive. Per questo, negli ultimi anni accanto al business tradizionale legato al controllo qualità e ai sistemi di visione e serializzazione, abbiamo sviluppato la nostra terza Business Unit dedicata al mondo 4.0. È in questo ambito che si colloca la nuova Software Suite dedicata al mondo Pharma 4.0 sviluppata da SEA Vision, fulcro della strategia aziendale attuale: yudoo. La Suite racchiude in sé numerose funzionalità necessarie per eseguire tutte le principali attività operative che caratterizzano gli ambienti produttivi farmaceutici, per una gestione totale della produzione e funzionalità di analisi avanzate. Si tratta infatti di un ecosistema modulare che consente non solo la gestione centralizzata di tutte le operazioni, ma anche il controllo dei processi produttivi, la raccolta dei dati e la loro analisi tramite strumenti di Business Intelligence.• www.seavision-group.com
Vista dal basso della telecamera iperspettrale di HarleNIR
Con questa soluzione la total quality del prodotto è garantita, ed è possibile evitare rischiosi di recall di prodotto - uno dei problemi più sentiti nell’industria farmaceutica. Il software permette un’analisi in tempo reale e consente all’azienda di modificare anche i parametri di processo retroattivamente. Su una comprimitrice che produce compresse, ad esempio, permette di retro-azionare il processo in maniera attiva per correggere le influenze ambientali o eventuali problematiche di processo. I grandi vantaggi offerti da questo innovativo sistema sono quindi la possibilità di effettuare l’ispezione del 100% dei prodotti direttamente in linea riducendo gli scarti (a integrazione delle procedure standard per testare i prodotti nei laboratori prima di iniziare la produzione), contribuendo a migliorare le prestazioni complessive di linea aumentandone l’efficienza e la produttività.
➥ Ri: Parliamo di tracciabilità. È un tema che ha toccato da vicino aziende come la vostra che sviluppano software per la serializzazione del farmaco. Come avete affrontato la sfida?
La Suite Software Yudoo per il Pharma 4.0
MB: Da circa 10 anni SEA Vision si confronta con tutti gli aspetti
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Standardizzazione, flessibilità ed efficacia nell’integrazione
tra MG2 e OPTEL Al centro di questa collaborazione di successo ci sono l’incartonatrice GLS10 di MG2 e i sistemi di visione industriale OPTEL. Le due aziende hanno sviluppato un protocollo di comunicazione standard per l’integrazione rapida ed efficace dei sistemi di serializzazione e aggregazione OPTEL alle apparecchiature di confezionamento del fine linea MG2.
U
no dei punti di forza di MG2 è rappresentato dalla sua tradizione tecnologica applicata allo sviluppo di macchine flessibili, ad alta efficienza e adattabili a ogni contesto produttivo per processing e packaging. Questa è la base del progetto di successo sviluppato da MG2 insieme a OPTEL Group, multinazionale canadese specializzata in sistemi di serializzazione e tracciamento con diversi uffici in tutto il mondo e certificata B-Corporation. Una partnership che, nel corso di diversi anni, ha permesso lo sviluppo di un protocollo di comunicazione standard per l’integrazione rapida ed efficace dei sistemi di serializzazione e aggregazione OPTEL alle apparecchiature di confezionamento del fine linea MG2.
Questa macchina ergonomica e compatta è integrata con la tecnologia OPTEL per la codifica, la verifica della singola confezione e l’aggregazione dell’intero lotto prodotti. Per raccogliere tutte le informazioni all’interno del cartone ed effettuare il tracking, l’incartonatrice è suddivisa in 5 zone operative: impilaggio prodotti, riempimento cartone, chiusura, etichettatura print&apply, ispezione dell’etichetta e aggregazione dei codici QR. Grazie all’implementazione di un registro a scorrimento, la posizione dei prodotti all’interno della GSL10 viene costantemente monitorata con continui scambi di segnali tra il PLC MG2 e il software OPTEL. Nella prima fase di impilamento del prodotto, è stata integrata una telecamera OPTEL. Rappresenta il giusto compromesso tra grandangolo e teleobiettivo, garantendo così una chiara visualizzazione dei codici QR, senza distorsioni o sfocature dell’immagine. La scelta di questa telecamera è stata fatta al fine di garantire il suo perfetto funzionamento per l’intera gamma di formati dell’incartonatrice GSL10. Progressivamente, i prodotti vengono inseriti all’interno del cartone che, dopo la fase di chiusura, procede alla etichettatrice print&apply. Dopo questa fase, la seconda telecamera OPTEL con illuminatore verifica la corretta aggregazione dei codici QR dei prodotti all’interno di ciascun cartone. Se il controllo della telecamera OPTEL ha esito positivo, il cartone termina il suo percorso verso l’uscita della macchina, altrimenti viene rifiutato.
L’integrazione dei sistemi I due sistemi di ispezione OPTEL scelti per garantire una chiara visualizzazione dei codici QR, senza distorsioni o sfocature sono due telecamere con illuminatori: una per la lettura dei codici QR stampati sui prodotti impilati e una per il controllo dell’etichetta stampata sul cartone riempito. Protagonista targata MG2, l’incartonatrice orizzontale a carica laterale GSL10, con velocità fino a 10 cartoni al minuto.
Parola chiave: flessibilità Caratteristica unica della riuscita integrazione tra MG2 e OPTEL è la flessibilità assicurata dalla scelta di un’unica soluzione tecnica che copre l’intera vasta gamma di formati dell’incartonatrice, non imponendo personalizzazioni o aggiustamenti per cambi formato specifici. Anche il dialogo tra i due sistemi è standardizzato per favorire l’efficace scambio dati e la replicabilità del modello di integrazione anche in contesti diversi senza alcuna ulteriore ingegnerizzazione specifica. Per MG2 questo protocollo di comunicazione diventa un punto di forza che consente all’azienda di velocizzare tutte le procedure, a partire dalle fasi iniziali di costruzione meccanica fino ai test accelerati di validazione macchina (FAT e SAT) e l’installazione finale presso il cliente. •
40 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Prodotti &TECNOLOGIE
TSC Printronix Auto ID
funzionalità estese per la stampa di etichette TSC Printronix Auto ID, punto di riferimento per la stampa di etichette con codici a barre in tutto il mondo, annuncia il lancio della sua linea di stampanti RFID Printronix Auto ID aggiornata con funzionalità di stampa e codifica estese.
T
SC Printronix Auto ID ha aggiornato l’intera gamma di stampanti per etichette con codici a barre & RFID. L’aggiornamento di prodotto si applica alle stampanti Printronix Auto ID T800, T4000 e alle pluripremiate stampanti RFID T6000e. Le stampanti sono in grado di soddisfare le esigenze di stampa sia desktop che industriale su tutte le etichette e cartellini RFID tradizionali, standard e su metallo con impronte da 4 a 6 pollici e risoluzioni di stampa di 200, 300 e 600 dpi.
nel caso in cui si risolvessero per un’iniziativa RFID in un secondo momento”. Progettate da zero, le stampanti RFID Printronix Auto ID possono stampare sia su etichette standard che su metallo. La T800 supporta etichette standard su metallo mentre le stampanti T4000 e T6000e supportano una gamma completa di etichette su metallo dei principali produttori. L’uso di etichette su metallo garantisce una maggiore visibilità operativa su asset di alto valore ed è ideale per elementi quali apparecchiature IT, strumenti di produzione e marcatura di parti nell’industria automobilistica e aeronautica. La maggior parte delle stampanti RFID rientra o nella classe di prodotti desktop di fascia alta, o nella classe industriale. La stampante RFID industriale entry level T4000 riempie un vuoto nel mercato, offrendo funzionalità di classe industriale in un formato compatto e robusto. Mentre la tecnologia RFID sta diventando un metodo sempre più popolare per aiutare le aziende con il monitoraggio delle risorse e la visibilità della catena di approvvigionamento, questo aggiornamento di prodotto è particolarmente vantaggioso per i clienti che desiderano far risparmiare tempo e denaro alla propria organizzazione fornendo tracciabilità in tempo reale e analisi di margine sul loro inventario. I capitolati di alcune grandi gare di appalto, specialmente governative, impongono che le stampanti di etichette con codici a barre siano predisposte per l’aggiornamento a RFID. Le stampanti RFID Printronix Auto ID ora soddisfano con successo questi requisiti, consentendo ai clienti di espandere la propria attività e il proprio parco stampanti in modo conveniente nel tempo.•
Le nuove funzionalità Il nuovo parco stampanti RFID Printronix Auto ID ora include l’aggiunta di codifica ad alta velocità, codifica ad elevata capacità di memoria e kit di aggiornamento RFID. Con la funzione di codifica ad alta velocità, i clienti possono ora stampare e codificare etichette in pochi secondi, laddove alcuni altri modelli della concorrenza possono richiedere interi minuti. L’aggiunta della codifica ad alta capacità di memoria offre ai clienti la possibilità di memorizzare i dati del prodotto direttamente con l’articolo anziché in un database remoto. Un’altra novità è il lancio di kit di aggiornamento RFID compatibili con le stampanti T4000 e T6000e. I kit di aggiornamento RFID consentono ai clienti di trasformare sul campo le loro stampanti standard in stampanti RFID. Il cliente può ora usufruire di una soluzione economica e scalabile per integrare la tecnologia RFID nelle proprie operazioni quando se ne presenta la necessità ed evitare così di affrontare costi elevati in anticipo. “Quest’ultima versione di velocità di codifica ad alte prestazioni offre ai clienti la certezza che il processo di stampa e codifica non influirà sulla loro produttività operativa”, afferma Angelo Sperlecchi, Direttore vendite di TSC & Printronix Auto ID per Sud-Ovest Europa, Turchia e Israele di Printronix Auto ID. “I kit di aggiornamento RFID ampliati proteggono ulteriormente gli investimenti dei nostri clienti consentendo un percorso per la stampa e la codifica RFID
41 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
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Honeywell PX940 UNA STAMPA DI ETICHETTE A PROVA DI ERRORE!
È
ora possibile una stampa su etichette senza errori grazie a PX940, stampante industriale robusta e dalle alte prestazioni! PX940 è la nuova serie di stampanti industriali di Honeywell, che presenta una tecnologia integrata di verifica delle etichette e consente appunto una stampa senza errori. PX940 è la nuova soluzione di stampa per etichette, fornita da Eurocoding, in grado di rispettare gli standard normativi evitando multe per non conformità e spedi-
B
zioni restituite a causa di codici a barre illeggibili o non esplorabili. La sua potenzialità arriva fino al punto di analizzare in tempo reale la correttezza delle certificazioni ISO 15 915 (per i codici a barre bidimensionali) e ISO 15 416 (per quelli invece monodimensionali) e le etichette che non rispettano gli standard definiti vengono annullate e ristampate. La serie PX940 consente perciò di produrre codici a barre sempre leggibili al 100%, evitando perdite di denaro a quelle aziende soggette a sanzioni e/o a resi dovuti a codici a barre illeggibili. E sempre in termini di denaro, interessante è anche il rapporto qualità/prezzo. La stampante può essere gestita direttamente dall’operatore tramite un display touchscreen ed è fornita di un potente software per analizzare i parametri di stampa, in dotazione standard. Al primo utilizzo non richiede un lavoro preliminare di setup e configurazione al fine di comunicare alla macchina quale parametro di etichette seguire. Gestisce un’ampia varietà di supporti, tra i quali i nastri ink-in e ink-out con dimensioni dell’anima di 25 mm, per consentire il massimo tempo di attività tra la sostituzione dei supporti. I tempi di stampa ed etichettatura son più rapidi e raggiungono fino a 350 mm/s (14 ips) garantendo l’adattabilità di PX940 alle mutevoli esigenze delle operazioni dinamiche. La stampante PX940 è ideale per i settori dei trasporti e della logistica, gli ambienti farmaceutici e sanitari, i centri di spedizione e distribuzione, gli ambienti di produzione industriale, i fornitori di componenti per il
settore automotive e le applicazioni regolamentate che richiedono una stampa priva di errori e ad alta precisione. www.eurocoding.com
Bruni Glass PRESENTA “SUBLIME”, DEDICATA AGLI SPIRITS
runi Glass, realtà di riferimento nel mondo dei contenitori speciali in vetro di alta gamma destinati a diversi mercati, presenta “Sublime”, una nuova collezione per la gamma Spirits che consta di quindici nuove bottiglie per i prodotti più esclusivi dei segmenti Prestige, Super Premium e Premium. Bruni Glass, dal 2016 parte integrante del gruppo Berlin Packaging, ha progettato la nuova collezione “Sublime – everlasting charme” all’interno dell’Innovation Center di Bruni Glass, centro riconosciuto a livello internazionale nello studio e nella ricerca di soluzioni innovative nel packaging. Le bottiglie dedicate al segmen-
to Prestige sono caratterizzate da un design sofisticato, valorizzato dalla purezza che contraddistingue la qualità superiore del vetro utilizzato. Si tratta di decanter che si adattano perfettamente a whisky di vecchie annate, grappe invecchiate, brandy e cognac. I 5 prodotti sviluppati spaziano da una bottiglia come Nausica, dalla base ampia e possente che dona rilievo e imponenza ai distillati, ad un prodotto come Momentus, dalle linee curve o Elrey dalla sagoma squadrata ma ingentilita dalle sinuosità del collo, che conferiscono unicità e prestigio al packaging dedicato ad alcolici di alta gamma. La linea Super Premium è pensata per i barman professionali, e propone un insieme di 5 bottiglie dal design funzionale, dove il lato estetico trova la sua perfetta armonia dialogando con la razionalità di utilizzo grazie a forme e disegni in equilibrio tra tradizione e innovazione. Tra le principali creazioni di questo segmento spiccano l’eleganza dalle linee slanciate e dalla leggera bombatura della bottiglia Soubrette, così come la proposta Allison che trae ispirazione dagli alambicchi delle più antiche distillerie artigianali. Infine, la linea Premium è la linea dedicata a mixology per tipologia di liquori come vermut e amari. Presenta una serie di 5 bottiglie legate dalla versatilità del design, che consente una composita gamma di destinazioni grazie a forme armoniose in grado di destare stupore e meraviglia. Ne sono un esempio il modello Nobilis, un contenitore in vetro di alta gamma dal tocco sinuoso progettato per liquori di grande personalità, piuttosto che Alfie, che si contraddistingue per l’essenzialità delle linee impreziosite da due anelli, in un gioco di forme moderne.
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Prodotti &TECNOLOGIE
ABB NUOVO SOFTWARE DI DATA ANALYTICS E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
A
BB lancia un software di data analytics e relativi servizi avanzati che combina dati operativi con dati di ingegneria e IT per fornire informazioni utili a supporto del processo decisionale. La suite ABB Ability Genix Industrial Analytics and AI è una piattaforma di data analytics scalabile, con applicazioni e servizi preconfigurati e semplici da utilizzare. ABB Ability Genix raccoglie, contestualizza e converte i dati operativi, di ingegneria e informatici in informazioni che aiutano le aziende a migliorare le proprie attività operative, ottimizzare la gestione degli asset e velocizzare i processi di business in modo sicuro e sostenibile. ABB Ability Genix è costituita da una piattaforma e da applicazioni di data analytics ed è integrata con servizi ABB. La suite aiuta i clienti a determinare quali asset, processi e profili di rischio possono essere migliorati e li supporta nella creazione e nell’implementazione di queste analisi. ABB Ability Genix include una libreria di applicazioni così che i clienti possano sottoscrivere, in base alle esigenze aziendali, una vasta gamma di analisi on-demand. Questo permette di velocizzare il processo di richiesta e la programmazione del supporto necessario da parte dei fornitori. Scalabile dall’impianto produttivo all’azienda, ABB Ability Genix supporta una serie di installazioni tra cui cloud, ibrida e in loco. Grazie alla partnership strategica di ABB con Microsoft, ABB Ability™ Genix si basa su Microsoft Azure per la connessione e i servizi cloud integrati. Un componente chiave di ABB Ability Genix è ABB Ability Edgenius Operations Data Manager che collega, raccoglie e analizza i dati operativi direttamente dall’impianto produttivo. ABB Ability Edgenius utilizza i dati generati dal DCS (Distributed Control System) e dalle apparecchiature di campo per produrre analisi volte a migliorare i processi di produzione e l’utilizzo degli asset. ABB Ability Edgenius può essere implementato da solo o integrato con ABB Ability Genix, così che i dati operativi vengano combinati con altri dati per un’analisi strategica del business.
Phoenix Contact IL RUOLO CHIAVE DEI DATI DIGITALI
P
er ottimizzare e progettare i processi senza soluzione di continuità nella costruzione di quadri elettrici è necessario considerare le fasi del processo e le interfacce prima ancora della progettazione vera e propria. La ricerca, l’approvvigionamento, la preparazione, la revisione e l’adattamento dei dati degli articoli per il loro utilizzo in un programma CAE consumano risorse preziose in molte aziende di costruzione di quadri elettrici, prolungando i tempi di produzione. Una chiave per l’efficienza nei processi di progettazione è quindi la disponibilità di dati degli articoli completamente sviluppati nei portali dati dei programmi CAE utilizzati. Uno dei portali dati è Zuken Component Cloud per gli utenti di E3.series. In qualità di partner ufficiale di Zuken, Phoenix Contact fornisce dati di componenti convalidati e di alta qualità in Zuken Component Cloud. I dati dell’articolo possono essere scaricati gratuitamente e utilizzati direttamente nella banca dati E3.series. I dati vengono generati in tempo reale dai dati eCl@ss erogati e forniscono tutte le informazioni geometriche come dimensioni, slot, marcature e punti di connessione dell’articolo. Le lunghe fasi di lavoro manuale come la creazione del componente, l’inserimento dei dati e l’assegnazione dei punti di collegamento non sono più necessarie. L’utilizzo dei dati digitali da Zuken Component Cloud è circa 10 volte più veloce della preparazione e creazione manuale dei dati, rendendolo un vero e proprio motore di efficienza nel processo di progettazione.
Turck Banner UN RISOLUTIVO SENSORE PER LA RILEVAZIONE DI OGGETTI E IMBALLAGGI
T
urck Banner Italia presenta al mercato italiano il sensore retroriflettente ad ampio raggio Q76E, un innovativo sensore in grado di rilevare su trasportatori di ogni genere oggetti e pallet dai bordi irregolari o imballati in modo non uniforme. Le modalità di confezionamento si sono col tempo ampiamente diversificate e sui trasportatori transitano, pallet irregolari, di materiali diversi, imballati in modo non uniforme e oggetti molto disparati, quali sacchetti, poly bags, blister, buste, tubi e altri oggetti difficili da rilevare. Il nuovo sensore Q76E di Turck Banner rileva sui trasportatori in modo affidabile il bordo anteriore di oggetti complessi da rilevare o di forma irregolare anche rivestiti con pellicole termoretraibili, sacchetti plastici e imballi perforati o pluriball, offrendo allo stesso tempo livelli di sensibilità selezionabili per rilevare oggetti molto piccoli con spessore fino a 8 mm. Ogni sensore genera un ampio raggio di rilevamento a luce rossa visibile per semplificare l’allineamento ed è dotato di LED luminosi per l’indicazione visiva. La portata del nuovo sensore Q76E raggiunge i 4 metri e consente una straordinaria flessibilità di montaggio, grazie alla soluzione a retroriflessione polarizzata che consente di utilizzare il sensore con riflettore catarifangente, consentendo il risparmio nei tempi di installazione, spazi e costi per il cablaggio. Il Q76E dispone inoltre di una elevata frequenza di commutazione di 250 Hz ideale per le linee di produzione ad alta velocità. Il nuovo sensore è offerto anche con IO-Link per una maggiore disponibilità di dati, configurazione e monitoraggio remoto, e una semplice sostituzione del dispositivo. L’innovativo sensore Q76E di casa Turck Banner trova il suo ideale utilizzo sia su impianti trasportatori, di movimentazione pallet e materiali stoccati in magazzini, sia su impianti di trasporto di oggetti da e verso la produzione assolvendo sempre in modo ineccepibile la sua funzione di rilevamento di oggetti a forma irregolare.
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Sun Chemical rinnova il suo impegno alla sostenibilità Sun Chemical ha rilasciato il Bilancio di Sostenibilità 2019 che si concentra sull’impegno per la sostenibilità e ha portato allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per migliorare gli obiettivi di eco-efficienza dei clienti. Pubblicata anche la nuova guida agli imballaggi sostenibili.
I
n qualità di più grande produttore al mondo di inchiostri da stampa, vernici, pigmenti e polimeri, Sun Chemical lavora costantemente con la sua società madre, DIC, per promuovere soluzioni sostenibili. Come dichiarato da Myron Petruch, Presidente e Amministratore Delegato di Sun Chemical, “Il nostro approccio alla sostenibilità guida il modo con cui sviluppiamo, produciamo e distribuiamo i prodotti così come il modo con cui lavoriamo con i nostri clienti e fornitori. Lavorando con industrie leader, stiamo riducendo le emissioni globali di CO2 aumentando l’utilizzo di materiali bio-rinnovabili e riciclabili, promuovendo il valore di queste attività in tutta la catena di fornitura”.
Bilancio di Sostenibilità 2019 L’ultimo Bilancio di Sostenibilità di Sun Chemical si concentra sull’impegno per la sostenibilità che ha portato a nuovi prodotti e servizi per migliorare gli obiettivi di eco-efficienza dei clienti. Il rapporto del 2019 condivide i punti salienti della ricerca e dello sviluppo e i contributi di Sun Chemical a un futuro più sostenibile, come: - un obiettivo strategico a lungo termine di ridurre i livelli di emissioni di CO₂ almeno del 30% entro il 2030; - programmi di riduzione dei rifiuti incentrati sul
miglioramento dell’utilizzo dei materiali in entrata, sulla promozione del riciclo e sull’ottimizzazione del fine vita di un prodotto o materiali; - una valutazione di responsabilità sociale d’impresa come evidenziato da EcoVadis, un’organizzazione di terze parti che misura una varietà di categorie, tra cui ambiente, lavoro e diritti umani, etica e approvvigionamento sostenibile; - partnership con varie associazioni di settore e consorzi focalizzati su obiettivi di sostenibilità su larga scala; - prodotti sviluppati con materie prime bio-rinnovabili; - soluzioni progettate per migliorare il riciclo e il compostaggio delle bottiglie in PET. Oltre a partecipare attivamente ai gruppi di lavoro come CEFLEX, l’Alleanza per il Packaging Sostenibile e Migratox, Sun Chemical continua a guidare il settore aumentando la sostenibilità attraverso l’innovazione dei propri prodotti e soluzioni. “In Sun Chemical, comprendiamo l’importanza della sostenibilità e le richieste dei consumatori per garantire che l’ambiente sia al primo posto nello sviluppo e nella produzione di imballaggi”, ha affermato Gary Andrzejewski, Corporate Vice President of Environmental Affairs, Sun Chemical. “Siamo orgogliosi di essere un partner con cui i nostri
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Imballaggi &AMBIENTE clienti possono sentirsi sicuri di lavorare, sapendo di fare tutto il possibile per dare priorità alla sostenibilità sia nella nostra offerta di prodotti che nelle nostre operazioni”. “Il rapporto sulla sostenibilità 2019 mostra che stiamo prendendo le iniziative necessarie per raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità e, a nostra volta, aiutando i nostri clienti a raggiungere anche i loro obiettivi di eco-efficienza”, ha affermato Michael Simoni, Global Product Stewardship Leader, Sun Chemical. “Con l’introduzione di programmi strategici, la collaborazione con le organizzazioni del settore e l’implementazione di soluzioni per ridurre il nostro consumo di energia, Sun Chemical sta lavorando per il suo più grande obiettivo: ridurre le emissioni di CO₂ e contribuire a un ambiente più sostenibile”. Le iniziative dell’azienda per un prodotto sostenibile possono essere riassunte in tre tematiche: 1. Le materie prime utilizzate e i processi di produzione - aumentare il contenuto vegetale bio-rinnovabile (BRC) e/o riciclato nei prodotti di SunChemical. Ciò riduce l’impatto ecologico dei prodotti e riduce la dipendenza da risorse limitate quali petrolio e carbone. Avere meno carbonio da fonti fossili negli imballaggi aiuterà a contrastare il cambiamento climatico. 2. Il ruolo funzionale dei nostri prodotti e il loro impatto ambientale - sviluppare soluzioni che aiutino a risolvere questioni sociali, come lo spreco alimentare. 3. Il fine vita dei nostri prodotti e come essi interagiscano con i processi di riciclo - Sun Chemical assiste i clienti nella realizzazione di prodotti più facili da riciclare e promuove lo sviluppo di economie circolari. Il riciclo può avvenire attraverso un percorso meccanico/chimico o biologico.
Diventare più sostenibili Il percorso migliore per garantire che qualsiasi materiale utilizzato nell’imballaggio sia il più sostenibile possibile è di promuovere un’economia circolare. Costruire un’economia circolare non significa solo utilizzare o produrre meno plastica, ma anche assicurare che la plastica, o qualsiasi materiale per imballaggio, possa essere riutilizzato, riciclato o diventare compost. Ma come si definisce la sostenibilità? Usando gli inchiostri da stampa come esempio, la definizione del converter di un “inchiostro sostenibile” di successo potrebbe essere semplicemente che l’inchiostro e i materiali interagiscono così bene tra loro da ottimizzare il processo di stampa. Gli inchiostri che migliorano la produttività sulla macchina da stampa o riducono gli scarti potrebbero essere considerati come “green”, ma i termini normativi chiave comunemente usati nell’industria del packaging sono “biodegradabili”, “bio-rinnovabili” e “eco-efficienti/ecologici”. La biodegradabilità è la capacità di un materiale di essere decomposto da microrganismi. Più rilevante per la sostenibilità è
la compostabilità, dove la decomposizione del microrganismo si verifica entro un tempo prestabilito e con parametri importanti ben definiti di acqua, ossigeno e temperatura. Secondo la National Association of Printing Ink Manufacturers degli Stati Uniti (NAPIM), un inchiostro bio-rinnovabile deriva da alberi e piante. Questa definizione può includere resine, gomme, oli, cere, solventi e altri elementi costitutivi dei polimeri. L’eco-efficienza si riferisce alla gestione dei materiali sostenibili per gli imballaggi. Molti programmi, come BioPreferred® del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, offre incentivi alle imprese per aumentare l’utilizzo di risorse agricole rinnovabili nei loro prodotti. L’industria ha la responsabilità di innovare e sviluppare soluzioni per cambiare drasticamente il modo in cui viene consumata la plastica. Sun Chemical sta già facendo questo. In primo luogo, nello sviluppo di prodotti che permettono l’impiego di mono materiali nel settore dell’imballaggio a scapito dei materiali multistrato difficilmente riciclabili. In secondo luogo, producendo soluzioni da carta e cartone, la cui materia prima utilizzata è la risorsa più sostenibile dell’industria.
L’approccio di Sun Chemical al packaging sostenibile In linea con il suo approccio globale alla sostenibilità e come azienda produttrice di inchiostri che costituiscono una parte importante e integrante dell’imballaggio finito, Sun Chemical si impegna a supportare l’industria del packaging per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità, ad esempio, cercando di aumentare la quantità di materie prime ottenute da fonti bio-rinnovabili. Un modo per farlo è utilizzare solo olio di soia proveniente da colture di soia già esistenti in campi che sono stati certificati non sostitutivi di altre biodiversità naturali preesistenti. Uno dei motivi principali per cui gli imballaggi in plastica sono così difficili da riciclare è perché sono composti da più materiali. Un’area dove Sun Chemical sta facendo progressi verso l’obiettivo di un’economia veramente circolare è lo sviluppo di monomateriali. Eliminare gli strati di imballaggio e ridurne la complessità rende il processo di riciclo e, in alcuni casi, il processo di compostaggio più semplice. Sebbene ci siano alcune preoccupazioni logistiche sull’utilizzo della carta e sulla sua robustezza, le sue qualità di leggerezza la rendono un materiale conveniente per il packaging oltre ad essere una delle materie prime più sostenibili a disposizione. •
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Per richiedere il Bilancio di Sostenibilità 2019 e la Guida agli imballaggi sostenibili contattare Sun Chemical www.sunchemical.com
Aliplast e NextChem insieme per il riciclo delle plastiche È una partnership di grande valore strategico quella siglata alla fine dello scorso ottobre tra Aliplast, società del Gruppo Hera leader nella raccolta e rigenerazione della plastica, e NextChem, realtà del Gruppo Maire Tecnimont specializzata nello sviluppo di progetti e tecnologie per la transizione energetica. L’accordo tra le due aziende è finalizzato alla realizzazione di un impianto che possa trattare rifiuti plastici post consumo per ricavarne prodotti riciclati “su misura”.
Il momento dell’accordo tra NextChem e Gruppo Hera
L’
accordo prevede la fornitura da parte di Nextchem delle competenze ingegneristiche per la realizzazione di un sito che, attraverso la tecnologia proprietaria all’avanguardia MyReplastTM, trasformi i rifiuti plastici in polimeri ad alto valore aggiunto. I prodotti così riciclati saranno in grado di rispondere alle richieste di ogni cliente e ai massimi standard di qualità del mercato, con caratteristiche e proprietà analoghe a quelle dei polimeri vergini di origine fossile. Una volta a regime, il nuovo impianto – che grazie a Herambiente potrà attingere per il proprio funzionamento a fonti energetiche green - sarà capace di esprimere una produzione di polimeri intorno alle 30 mila tonnellate all’anno. Si tratta di una prima collaborazione che intende mettere a fattor comune le eccellenze di due realtà leader nei rispettivi settori.
per l’economia circolare, secondo un approccio industriale innovativo focalizzato sull’ingegnerizzazione di processi di trasformazione che permettano di produrre materiali polimerici ad alto valore aggiunto che sostituiscano effettivamente i materiali vergini prodotti a partire da risorse fossili.
L’impianto: come sarà fatto e cosa farà Costruito su un sito di proprietà del Gruppo Hera, il nuovo impianto farà leva sulla tecnologia innovativa MyReplastTM sviluppata da NextChem, che permette di realizzare polimeri riciclati di elevata purezza e qualità in grado di raggiungere prestazioni chimico/fisiche e meccaniche di alto livello. L’impianto garantirà alti standard di sicurezza e avrà caratteristiche innovative quali, ad esempio, la profonda automazione dei processi e l’elevata digitalizzazione in ottica di data analytics, consentendo anche di massimizzare l’efficienza energetica con conseguenti benefici ambientali. Grazie a quest’accordo, Aliplast intende dare nuovo slancio a un impegno che da anni la vede fra le realtà di eccellenza, anche a livello internazionale, nel comparto del riciclo e della rigenerazione dei materiali plastici.
I protagonisti... Aliplast e NextChem Il Gruppo Hera, attraverso i 90 impianti di Herambiente – primo operatore in Italia per volumi di rifiuti trattati –, vanta infatti un know how esclusivo nella gestione dell’intera filiera ambiente, cui Aliplast contribuisce in misura strategica presidiando in maniera sempre più integrata e circolare il comparto della plastica. Prima azienda italiana ad aver raggiunto la piena integrazione lungo tutto il ciclo di vita della plastica e a gestire in completa autonomia e indipendenza il suo ciclo integrato, Aliplast è infatti presente con i propri impianti anche in Francia, Spagna e Polonia ed è leader nella produzione di film flessibili in PE e di lastre in PET, con 90 mila tonnellate annue di prodotti finiti/polimeri rigenerati in uscita e oltre il 90% di recupero/riciclo rispetto ai volumi lavorati. Dall’altra parte il Gruppo Maire Tecnimont, leader mondiale nel settore dell’ingegneria di processo e fortemente impegnato, attraverso la controllata Nextchem, nello sviluppo di progetti e di tecnologie per la transizione energetica e in particolare
Gli orizzonti del progetto La partnership con NextChem consentirà inoltre ad Aliplast di sfruttare le opportunità del riciclo e compounding per espandersi nel settore di alcune particolari plastiche rigide, come PP, HDPE e ABS, che il solo riciclo meccanico non consente di trattare in maniera adeguata. L’obiettivo è quello di continuare a servire i propri clienti offrendo loro uno spettro sempre più ampio di plastiche riciclate di alta qualità, in direzione di modelli avanzati di economia circolare che siano in linea non soltanto con i target di UE e ONU, ma anche con il New Plastics Economy Global Commitment della Fondazione Ellen Mac Arthur, importante network internazionale sull’economia circolare di cui il Gruppo Hera –anche e soprattutto grazie ad Aliplast – è membro.•
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Imballaggi &AMBIENTE
ACQUA FRASASSI, NUOVE BOTTIGLIE IN RPET
A
cqua Frasassi è ora disponibile nella nuova bottiglia realizzata per il 50% in rPet, ovvero con il 50% in plastica riciclata e riciclabile al 100%. In anticipo sui tempi perché la nuova Direttiva (UE) 904/2019 relativa all’utilizzo della plastica, stabilisce che le bottiglie PET immesse sul mercato dal 2025 contengano almeno il 25% di plastica riciclata, con un obiettivo del 30% entro il 2030. Frasassi invece da quest’anno, sceglie il 50%, il massimo consentito dal legislatore. Una scelta consapevole che rispetta anche la salubrità e la sicurezza del prodotto. Una nuova veste dunque per quest’acqua che emerge risalendo dalle fratture della Scaglia rossa, un’antica roccia formatasi decine di milioni di anni fa. L’evoluzione geologica ha dato origine alla dorsale montuosa del Monte di Frasassi in cui l’incessante azione delle acque ha scolpito le incise Forre e le straordinarie Grotte di Frasassi. Un’area dalla natura incontaminata, aria pura e protetta da fonti inquinanti, in cui è garantita l’integrazione tra l’uomo e la tutela dell’ambiente naturale. È proprio per tutto questo che oggi Acqua Frasassi si fa portavoce di un nuovo impegno verso la responsabilità etica per la sensibilizzazione sulla salvaguardia del pianeta, promuovendo più consapevolezza anche nella scelta delle piccole cose di tutti i giorni, come questa nuova bottiglia da mezzo litro d’acqua, naturale o frizzante, che contribuisce a contenere gli sprechi perché parte di un’economia circolare: “bottle to bottle”. Non solo, Acqua Frasassi sta sviluppando un progetto corposo e deciso, Frasassi ReFriends, un circolo virtuoso che si occupa delle tematiche ambientali a tutto tondo e che sintetizza tutta la sua attenzione verso la Responsabilità condivisa. Un’acqua indicata per tutti, dai lattanti perché idonea per la preparazione dei loro alimenti, ai più anziani, garan-
tita dalle più importanti certificazioni già ottenute da Acqua Frasassi: ISO 9001:2015 per la qualità; ISO 14001:2015 per l’impegno concreto nel minimizzare l’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi; BRC – British Retail Consortium per la sicurezza alimentare; IFS – International Food Standard per la conformità alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge. Ed è in arrivo a breve anche EPD - Environmental Product Declaration, a garanzia delle informazioni che il produttore fornisce a distributori e clienti su impatto e requisiti ambientali, e offrire così a tutti strumenti utili a fare scelte sempre più consapevoli.
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
24/01/20 12:47
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ECOMONDO E KEY ENERGY, VALIDA PIATTAFORMA DI BUSINESS
n attesa di tornare dal vivo nel novembre 2021, a Rimini, i saloni di Italian Exhibition Group si sono svolti su piattaforma online dal 3 al 15 novembre scorsi, attivando una prontissima risposta alle limitazioni di contrasto alla pandemia decise dal governo a pochi giorni dal loro inizio. Sono state 400 le aziende attive, su un totale di 735 presenti in piattaforma. Oltre 5.000 le opportunità di business generate nel corso delle attività. 73.479 le visualizzazioni complessive alle pagine degli espositori, con oltre 21.000 utenti durante la manifestazione. Infine, 33.897 sono stati i partecipanti complessivi alle conferenze. Ottima l’audience media: ad oggi per Ecomondo e Key Energy Digital Edition sono stati 5.620 i servizi stampa e web, 109 le uscite tv e radio, per un totale di 416.873.154 contatti lordi raggiunti. E le uscite sui media esteri salgono a 470. La fidelizzazione degli espositori proietta i saloni verso l’attesa edizione fisica del 2021 con uno strumento in più. Italian Exhibition Group, infatti, riattiverà la piattaforma digitale in corrispondenza dei più significativi appuntamenti nazionali e internazionali
della comunità Green, come per esempio la settimana europea per la prevenzione dei rifiuti, la Giornata mondiale dell’Ambiente ed altri, per moltiplicare nel tempo e nello spazio le opportunità di business per le aziende della Green Economy e trattare i relativi temi in chiave normativa e applicativa, sempre con il supporto del Comitato tecnico scientifico e del mondo associativo. Una “road map” che condurrà espositori, buyer e istituzioni all’appuntamento in presenza a Rimini, nella destinazione leader del business. Ecomondo e Key Energy si sono confermate anche vero e proprio think-tank, che ha affrontato le tematiche oggi al centro delle agende di tutti i governi, del mondo imprenditoriale, finanziario e della Pubblica amministrazione e cioè quelle connesse al Green Deal europeo, con una peculiare capacità propositiva, oltre che descrittiva. Come è accaduto per esempio con il pacchetto di proposte per accelerare la transizione Green in Italia arrivate dagli Stati Generali della Green Economy e dal manifesto per l’eolico di ANEV. Importante e qualificata, inoltre, la partecipazione governativa italiana, così come l’egida della Commissione europea.
ECOLEAN CONQUISTA LA FIDUCIA DELLA COREA DEL SUD
I
l Ministero dell’Ambiente della Corea del Sud ha riconosciuto la riciclabilità degli imballaggi asettici di Ecolean, che si collocano al di sopra della maggior parte delle altre soluzioni di confezionamento per alimenti e bevande nel nuovo sistema di classificazione della riciclabilità del Paese. Grazie all’assenza di alluminio, che viene spesso utilizzato nei cartoni asettici e altri imballaggi per alimenti liquidi, il portfolio di Ecolean si è classificato come “buono” in una scala di quattro gradi per determinare la facilità con cui gli imballaggi possono essere riciclati. L’annuncio segue l’introduzione da parte della Corea del Sud, a dicembre 2019, della legge sulla promozione del risparmio e del riciclo delle risorse, che impone che gli imballaggi di alimenti e bevande contengano etichette che mostrano il grado di riciclabilità di un materiale, incoraggiando così l’efficienza delle risorse e l’uso di
imballaggi facili da riciclare. Il periodo di nove mesi concesso alle imprese per conformarsi alle nuove normative è terminato a settembre. Il portfolio leggero di Ecolean è costituito da imballaggi flessibili e asettici a base di poliolefine e fino al 35% di gesso, che conferisce alle confezioni resistenza, rigidità e una superficie liscia. Le confezioni stampate, sagomate e completamente sigillate vengono sterilizzate mediante trattamento a fascio di elettroni prima di arrivare alla linea di riempimento presso la sede del cliente. Prima dell’apertura, del riempimento e della sigillatura nelle macchine riempitrici, le superfici esterne delle confezioni vengono desterilizzate utilizzando un sistema di spray con perossido all’1% e raggi UV. “Il fatto che il nostro processo di sterilizzazione sia separato dalle macchine di riempimento ed eseguito negli stabilimenti di produzione Ecolean è piuttosto unico nel
settore e di questo siamo molto orgogliosi. Rende il processo più semplice per i nostri clienti e questa caratteristica, insieme alla sostenibilità, è fondamentale nella progettazione delle nostre soluzioni di imballaggio leggero. La confermata riciclabilità delle nostre confezioni in Corea si aggiunge al fatto che il nostro approccio unico è fondamentale per l’industria delle bevande, dei latticini e degli alimenti liquidi”, ha affermato Paul Mellbin, Senior Advisor, Ambient Technology di Ecolean. Ecolean ha rafforzato la sua presenza in Corea del Sud lo scorso anno con Yakult, che ha selezionato la sua gamma Air Aseptic per due nuovi lanci nel Paese. “Il packaging Ecolean è la soluzione perfetta per noi, poiché è leggero e flessibile, ma estremamente resistente. Abbiamo già riscontrato un enorme interesse da parte dei consumatori”, ha affermato Jeonghyeon Hong, Marketing Manager, Yakult Korea.
48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Imballaggi &AMBIENTE
POLYEDRA NUOVA PATINATA RICICLATA RECYTAL MATT PRODOTTA DA LECTA Lecta conferma il proprio impegno ambientale e punta sulla sostenibilità sia in pacchi sia in bancali, Recytal Matt è la offrendo soluzioni di qualità come la nuova Recytal Matt, carta patinata scelta ideale per qualsiasi tipo di stampa e finiriciclata con una tonalità bianco naturale, che garantisce eccellenti risul- tura di alta qualità per applicazioni quali libri, tati in tutti i processi di stampa. Con il lancio di questa nuova referenza, brochure, cataloghi, direct mail, cartelle, inserti, che segue di pochi mesi quello di Lenza Top Recycling Pure, Polyedra riviste e rapporti ambientali. Ma le novità non finiarricchisce ulteriormente la propria gamma di carte riciclate andando di scono qui: è già stata testata la produzione di gramfatto a sostituire con un’offerta ancora più evoluta la storica carta Cyclus, mature più basse, per avere una gamma Recytal non più in commercio. L’esigenza di ampliare la proposta di carte green Matt ancora più completa! nasce dalla continua crescita della domanda, che registra incrementi annui del 2,5%. Un trend legato non solo alla maggiore sensibilità dei clienti verso le tematiche ambientali, ma anche alle nuove direttive europee in tema di sostenibilità che promuovono un utilizzo consapevole della carta, fuori e dentro il settore. Ottenuta da fibra riciclata al 100%, Recytal Matt è distribuita in esclusiva italiana da Polyedra, società del Gruppo Lecta, da oltre 20 anni leader nella distribuzione di cartoncini e carte per la grafica, l’editoria e l’ufficio, prodotti per l’imballaggio, supporti e hardware per la visualcom. Da sempre Polyedra condivide con Lecta l’orientamento alla sostenibilità promuovendo l’utilizzo di carte riciclate e contribuendo a conferire valore ai supporti green friendly con iniziative di sensibilizzazione. Recytal Matt, in particolare, sostiene l’economia circolare, grazie alla possibilità di recupero e riutilizzo degli scarti. Inoltre, l’intera gamma è garantita dalla certificazione forestale della Sistemi di codifica e marcatura ad alto rendimento per ogni tipologia di prodotto Catena di Custodia FSC® C011032 che e di linea produttiva. ne attesta la produzione secondo rigidi Tecnologie ink jet in alta e bassa risoluzione in linea e su fine linea, laser, sistemi stampa & applica, standard di tutela delle foreste. Dispostampanti a trasferimento termico, drop-on-demand, ink jet termico, stampanti per etichette a colori in alta qualità, software specifici di gestione della codifica e interfacciamento. nibile nelle grammature da 115 a 240 g/m2, con servizio celere da magazzino Oggi la codifica è essenziale per valorizzare l’unicità del prodotto. Per questo Nimax propone una gamma completa
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
29/09/20 12:13
Nuova Birra Natale FORST in edizione limitata
Misteriose lattine dorate per Punk IPA
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irra FORST lancia per la 17° volta, in edizione limitata, la sua Birra di Natale nella pregiata bottiglia da 2 litri in vetro. Il decoro unico la rende un oggetto da collezione ambito e un’idea regalo esclusiva. L’edizione 2020 della bottiglia di Natale raffigura l’ingresso della sede Birra FORST con la sua architettura tradizionale e il caratteristico ponte in legno. Dall’alto Re Gambrinus veglia sullo stabilimento. Birra FORST è stata la prima azienda in Italia a introdurre la tradizione della Birra di Natale, producendo appositamente per questo periodo la speciale Birra di Natale FORST, proponendola come ideale accompagnamento alle gustose pietanze tipiche di questo momento dell’anno. La Birra di Natale FORST, conosciuta anche come “Christmas Brew FORST” e il cui decoro varia di anno in anno, è il risultato della creatività di un lavoro fatto a mano nell’officina artigianale di pittura all’interno dell’azienda. Anche questa 17° edizione limitata della pregiata bottiglia da 2 litri in vetro con comodo tappo meccanico sarà disponibile in una pratica confezione regalo. Per il Natale 2020 è stata scelta un’immagine dai colori ramati che richiamano le tonalità dei tradizionali tini di cottura. La composizione raffigura l’ingresso dello storico stabilimento di Birra FORST, i suoi edifici decorati ad opera d’arte e il nostalgico ponte di legno che collega il noto villaggio natalizio con lo stabilimento e il tradizionale ristorante Bräustüberl. A completare la rappresentazione veglia sopra gli edifici in posizione centrale, con abito sfarzoso, il mitico re Gambrinus, patrono della birra che protegge l’azienda con la sua presenza imponente. In testa una corona di spighe d’orzo e luppolo, un boccale di birra in una mano, uno scettro e un fusto di legno nell’altra. La Birra di Natale FORST, ideata appositamente per le festività natalizie, si contraddistingue per il suo colore marcatamente ambrato, il suo sapore gradevolmente luppolato e l’inimitabile aroma di malto con una bella schiuma a pori fini. Il suo corpo armonioso richiama piacevoli sensazioni di dolce che si incontrano con delicate sensazioni luppolate ed il suo retrogusto è leggero e morbido. Per una sua degustazione Birra FORST propone il boccale natalizio dai caldi colori festivi quali il rosso, il verde e l’oro.
ames Watt, uno dei fondatori del birrificio artigianale scozzese Brewdog, ha postato su twitter una misteriosa foto di una lattina d’oro, con la scritta: “Lattine di Punk IPA d’oro a 24 carati. Le nasconderemo in 12 confezioni casuali a novembre. Maggiori dettagli in arrivo…”. Subito sono arrivati numerosi commenti. Molti hanno notato la somiglianza con i biglietti d’oro nascosti nelle tavolette di cioccolato da Willy Wonka nella Fabbrica di Cioccolato e ipotizzano che i fortunati che troveranno le lattine d’oro vinceranno un tour speciale del birrificio con birra senza limiti. Vedremo se sarà soltanto uno scherzo e un’iniziativa di marketing che avrà successo.
The Spiritual Machine e DelMagoDrinks, nuove ricette esclusive
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he Spiritual Machine, giovane azienda piemontese che realizza su commissione linee personalizzate di Gin, Vermouth, Bitter, Amari e New Spirit e che ad oggi vanta il più alto numero di marchi di vermouth al mondo, è orgogliosa di essere il partner tecnico esclusivo di DelMagoDrinks, un nuovo marchio beverage unico nel suo genere, firmato da Marcello Trentini, Chef del noto stellato torinese Magorabin. Sei ricette create ad hoc e pronte per essere assaporate: Vermouth Rosso, Gin e 4 cocktail ready to drink. Tante sono state le prove di ricettazione e complesso il fine tuning che ha dato vita a queste 6 miscele, risultato dell’armonica combinazione di storia e innovazione. “Si parte da una base tradizionale a cui va ad aggiungersi qualche guizzo di creatività”, racconta Elisa Cravero co-founder e CEO di The Spiritual Machine, e continua: “Nel nostro lavoro la passione per i prodotti di qualità è la base di tutto e con Marcello abbiamo trovato un partner ideale. È stato un piacere lavorare e sperimentare con lui e con tutto il team di progetto. Grazie alla sua visione e lungimiranza abbiamo testato i nostri limiti e li abbiamo superati. Siamo riusciti a creare dei prodotti unici e di altissima qualità, speriamo che tutti possano assaggiarli e vivere questa esperienza dei sensi”. Le due linee ‘Spiriti Assoluti’ composta da Vermouth Rosso e Gin e i ready to drink ‘Cocktails d’Alta Cucina’ Negroni, Mi To, Vesper e Boulevardier già miscelati e pronti da bere con l’aggiunta di ghiaccio vestono la creatività dell’artista torinese Gianluca Cannizzo che per l’occasione, ha disegnato e realizzato sei etichette inedite, dal look accattivante, fresco e leggero. I drink nati da questa partnership si caratterizzano per purezza, unicità e altissima qualità infatti, nella miscelazione non vengono usati prodotti commerciali di altri marchi, i cocktail hanno un’impronta altamente artigianale e sono creati esclusivamente con ingredienti proprietari DelMago, dal Vermouth al Gin al Bitter. La produzione è affidata alla storica distilleria Magnoberta di Casale Monferrato.
50 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Packaging DESIGN
L’aperitivo italiano in Digital Art
L’
artista che meglio ha saputo rappresentare e realizzare con la Digital Art l’aperitivo italiano, firmato ITALICUS Rosolio di Bergamotto, è Jean Philippe Vaquier, 29 anni, italiano che vive a Rieti di origine francese. È lui il primo classificato di Art of ITALICUS 2020 Creative Talent, il contest di arte digitale ideato da ITALICUS durato tutta l’estate. Il concorso internazionale ha visto sfidarsi artisti emergenti tra i quali illustratori, grafici, pittori e digital artists desiderosi di rappresentare al meglio la tradizione dell’aperitivo italiano. La competizione è stata lanciata in collaborazione con Moniker Art Fair, leader nella valorizzazione dell’arte urbana e contemporanea. Hanno partecipato più di 100 artisti emergenti professionisti e non, tra i 21 e 35 anni, provenienti da 14 Paesi del mondo. In una prima fase, le opere sono state votate dal pubblico che ha potuto esprimere on line le proprie preferenze. Una volta definita la rosa dei dieci semifinalisti, la giuria di esperti ha proclamato il vincitore. L’opera con cui Jean Philippe Vaquier è riuscito a salire sul gradino più alto del podio si chiama The compenetration of lights: un’im-
magine che mostra in modo nitido la scomposizione di luci nei toni del verde, del blu e del giallo, richiamando tutti gli elementi che incarnano l’essenza di ITALICUS. L’astrazione ne evoca la bottiglia in chiave moderna e interpretativa, con i suoi colori e le sue geometrie. Futurismo e modernismo in quest’opera si mescolano per proiettare in avanti la tradizione italiana legata all’aperitivo. Giocando con forme, linee stilizzate, luci e colori tipici di ITALICUS, il vincitore ha saputo cogliere con acuto estro lo spirito artistico del Rosolio di Bergamotto. Jean Philippe Vaquier è un fotografo ed esperto di comunicazione, amante della tradizione enogastronomica italiana e del savoir-vivre. I suoi riferimenti artistici sono movimenti d’avanguardia tra cui futurismo, cubismo e surrealismo. In giuria, Rowan Miller, Direttore creativo di Stranger & Stranger, spiega la scelta di quest’opera: “Rappresenta una decomposizione netta del packaging, dello stile e dei colori di ITALICUS. La ‘ricostruzione’ che si ottiene nel complesso dell’opera esprime la versatilità e la creatività che il ITALICUS offre alla moderna occasione dell’aperitivo italiano”.
Kimbo, nuovi prodotti per il canale Ho.Re.Ca.
L
e novità hanno come protagonista la gamma Caffè Filtro e i golosi Kimbo Choco Chicchi, proposte con la nuova identità visiva che si ispira all’arte antica del talento napoletano della tostatura, di cui l’azienda è custode, e in cui il marchio “Kimbo Il Caffè di Napoli” assume un ruolo centrale nel pack. Con il lancio di questi due nuovi prodotti il brand continua il suo percorso di innovazione, proponendo non solo prodotti di qualità ma anche capaci di andare incontro alle esigenze dei consumatori, che oltre al classico espresso italiano e alle differenti e numerose estrazioni, hanno voglia di provare nuove varianti come il caffè all’americana che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Partendo dalla prima novità, la linea dei caffè Filtro Kimbo si amplia la gamma con due nuove miscele disponibili in diversi formati. Filtro 100% Arabica è una miscela dal gusto equilibrato e un aroma floreale con note di mandorla esaltate da una tostatura scura, disponibile nei formati da 1kg, da 226g e 64g. Filtro Decaffeinato è una miscela di caffè decaffeinato con metodi naturali per un gusto intenso e un aroma con note di castagna esaltati da una tostatura media, disponibile nei formati da 226g e 64g. Altra novità è rappresentata dai Kimbo Choco Chicchi, sfiziosi chicchi di caffè 100% Arabica, avvolti da uno strato di goloso cioccolato fondente e polvere di caffè.
I Kimbo Choco Chicchi sono disponibili in vendita in un pratico astuccio da 30g, perfetto per un consumo on the go. Tutti i prodotti ripropongono gli elementi visivi introdotti dal recente restyling della gamma Horeca Kimbo: la coccarda Italian Quality che sancisce e avvalora la qualità superiore del made in Italy; la descrizione del prodotto che mette in evidenza le sue caratteristiche sensoriali e ne illustra le peculiarità. Ogni confezione è inoltre caratterizzata dal visual dei chicchi di caffè appena tostati con un chiaro rimando al talento napoletano della tostatura di Kimbo. Queste nuove proposte sottolineano la volontà da parte di Kimbo di soddisfare le richieste dei professionisti del canale Ho.re.ca., in Italia e all’estero, con una gamma di prodotti sempre più ampia volta ad intercettare le diverse esigenze del mercato.
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Un brindisi con la Gryla, la birra di Natale firmata OV
L
o storico birrificio artigianale l’Orso Verde di Busto Arsizio ha recentemente rinnovato la propria immagine con un nuovo logo e un restyling grafico che ha coinvolto bottiglie e lattine. Il nuovo logo vede al centro un orso verde in posizione eretta, con le zampe ben salde sulle radici della propria storia e lo sguardo rivolto verso il futuro, come chi non dimentica le sue origini e i valori della tradizione. Due iniziali dal significato inequivocabile - O V - e un motto che non lascia dubbi: “Birra Artigianale Indomita dal 2004”. Un restyling che non arriva per caso, ma è contestuale all’ampliamento del birrificio che a gennaio si trasferirà in un nuovo sito produttivo (nell’ex stabilimento della Coca-Cola di Busto Arsizio) più funzionale, tecnologicamente all’avanguardia e in grado di soddisfare un aumento della capacità produttiva, ma sempre di altissima qualità. L’Orso Verde quindi cambia pelle (o sarebbe meglio dire pelliccia) ma non sostanza, continuando nel solco di quella qualità che ha costruito negli anni il successo di OV e da sempre caratterizza le sue birre artigianali. Una qualità assoluta e senza compromessi che è nel DNA stesso di OV. Il refresh non si ferma al logo, ma coinvolge anche bottiglie e lattine (da poco introdotte) oggetto di un restyling grafico significativo che punta a valorizzare le diverse personalità delle singole birre attraverso le immagini e i nomi che sono diventati iconici per OV: un linguaggio più contemporaneo che ha lo scopo di consolidare la forza e lo stile del birrificio in uno scenario oggi più dinamico e competitivo. In questa nuova veste, a Natale il birrificio l’Orso Verde dedica una birra speciale in edizione limitata. Scura e impenetrabile come la figura dark da cui prende il nome, la Gryla è la birra Doppelbock e a bassa fermentazione che OV dedica alle festività di fine anno. Il suo colore mogano lascia presagire un corpo avvolgente e strutturato che la rende l’abbinamento perfetto per i piatti della cucina invernale come stufati e arrosti, ma anche per accompagnare formaggi stagionati. Al naso sprigiona profumi di mandorla, frutti rossi, caramello e mou, aromi che al palato evolvono in sensazioni retrolfattive ricche e persistenti accompagnate da note speziate di pan di zenzero. Grazie alla sua personalità forte e decisa, la Gryla è la birra perfetta per scaldare le fredde serate invernali e anche, perché no, per esorcizzare con ironia i timori e la fatica di questi mesi. Nettamente in antitesi con il più rassicurante e generoso Babbo Natale, secondo la tradizione folkloristica islandese, la Gryla è infatti una crudele strega natalizia, una specie di gigantesco Troll che viaggia dalle montagne in cerca di bambini cattivi da rapire e mangiare.
Absolut Movement Limited Edition
A
bsolut, l’iconico brand di vodka che da sempre si contraddistingue per la sua visione contemporanea, fuori dagli schemi, presenta la nuova limited edition Absolut Movement, una bottiglia in edizione limitata, il cui obiettivo è ispirare l’unione e la connessione tra le persone. In un periodo storico in cui si ha bisogno di energia positiva, coesione è necessario agire insieme, in un movimento continuo e costante capace di generare un cambiamento positivo. “In quanto esseri umani, siamo essenzialmente sociali e siamo molto più potenti come collettività. Siamo diversi e questa diversità è una ricchezza: grandi cose accadono quando menti diverse si uniscono”, sostiene Claire Alexandrescou, Senior Brand Manager Pernod Ricard. Inclusività, diversità di identità e di opinione, fiducia nel cambiamento sono alcuni dei valori cari all’azienda che, con Absolut Movement, ha deciso di comunicare messaggi forti e positivi, anche attraverso l’insolita forma della bottiglia. Il design della bottiglia, la prima ad essere realizzata con il 60% di vetro riciclato – da questo deriva il particolare colore del vetro sabbiato blu –, è caratterizzato da 16 scanalature che disegnano una spirale ascendente. La spirale che rappresenta un imponente movimento vorticoso, in grado di catturare l’energia positiva che si scatena dal confronto tra le persone è metafora di un cambiamento aspirazionale, un ciclo senza fine, di cui tutti risultiamo, quindi, essere i principali attori. La bottiglia è simbolo del progresso, una celebrazione dello spirito umano che può arricchirsi solo se le diverse visioni delle persone convergono in un unico punto, annullando la distanza, non fisica, e generando così un cambiamento positivo. One Source, una sola fonte, è la filosofia di produzione di Absolut Vodka da più di 100 anni: ogni aspetto del percorso produttivo si svolge nel piccolo villaggio di Åhus nel sud della Svezia. Ogni goccia d’acqua e ogni seme di grano derivano da una sorgente, un villaggio e una comunità, una sola fonte, ed è per questo che la qualità Absolut mantiene un livello eccellente in tutto il mondo. Realizzata esclusivamente con ingredienti naturali, Absolut Vodka ha un gusto ricco, corposo e complesso, ma allo stesso tempo morbido, con un netto carattere di grano. Si percepiscono note di caramello e vaniglia, mentre la nota finale è fresca e fruttata.
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Packaging DESIGN
VitaPop, ricette gourmet e packaging sostenibile
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itavigor, azienda milanese famosa da oltre 60 anni nel mondo per la qualità del “Super Grissin de Milan”, decide di puntare su sostenibilità e gusto made in Italy: la nuova linea di snack VitaPop è contraddistinta da un modello di confezionamento in carta 100% riciclabile e da gusti ispirati a rinomate ricette italiane come “cacio e pepe” e “diavola” Completo restyling grafico, nuovo packaging attento alla sostenibilità ambientale e gusti ispirati a famose ricette gourmet italiane. Sono questi i punti di forza della nuova linea VitaPop lanciata sul mercato da Vitavigor, una delle più rappresentative aziende italiane di grissini di alta qualità a livello mondiale con 60 anni di storia alle spalle. Disponibili nel formato busta da 120 grammi, gli snack sono proposti in quattro diverse e gustose varianti che stimolano il palato: VitaPop con farina di mais, salati in superficie, VitaPop integrali, ricchi di fibre, VitaPop con Cacio e Pepe, e VitaPop alla Diavola. Questi ultimi, in particolar modo, rappresentano dei veri e propri nuovi gusti che irrompono per la prima volta nel mercato degli snack e dei sostitutivi del pane in Italia. Ideali per una merenda o un aperitivo in compagnia, trasformano ogni boccone in una divertente esperienza culinaria. I nuovi VitaPop, inoltre, si contraddistinguono per
L
una forma particolare e unica: soffiati al loro interno, in modo da sprigionare a ogni morso una sensazione di gusto, mantenendo al tempo stesso una leggerezza inimitabile. Ma non è tutto, perché grazie a un innovativo packaging realizzato con carta 100% riciclabile e una finestra che garantisce un’agevole visione dei prodotti, l’azienda punta a ridurre l’impatto ambientale assecondando le attenzioni dei consumatori. “Abbiamo deciso di vestire sostenibilmente la nostra linea di VitaPop soffietti per dimostrare la nostra sensibilità alle tematiche legate all’ambiente. Riteniamo che l’attenzione allo scenario
green rappresenti uno dei principali driver di acquisto da parte dei consumatori e anche il mondo della GDO si sta adattando in maniera graduale ma inesorabile a questa nuova filosofia eco-friendly e vicina alla natura”, ha spiegato Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor. “Questo nuovo modello di confezionamento, caratterizzato da carta smaltibile al 100%, sarà poi esteso in futuro da una nuova linea di prodotti contraddistinta da snack con alto contenuto nutrizionale bilanciato, leggeri e non unti. Una vera e propria novità nel panorama degli snack e dei sostitutivi del pane”.
Bacardi, bottiglie per alcolici biodegradabili al 100%
e bottiglie per alcolici più amiche dell’ambiente al mondo si biodegraderanno dopo 18 mesi. Bacardi cambia il petrolio grezzo con l’olio di semi poiché le plastiche ricavate dal petrolio vengono sostituite da materiale a base vegetale, l’asso nella manica della lotta contro l’inquinamento da plastica. Bacardi eliminerà almeno 3000 tonnellate di plastica attualmente prodotte ogni anno e aiuterà a ribaltare la situazione dell’intero settore, mettendo i concorrenti a conoscenza della nuova tecnologia. Bacardi, la più grande compagnia al mondo a proprietà familiare, ha fatto oggi un salto da gigante nella lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento da plastica, con la rivelazione dei piani per mettere sugli scaffali nel 2023 la bottiglia di alcolici più sostenibile al mondo. La nuova bottiglia biodegradabile al 100% sostituirà gli 80 milioni di bottiglie di plastica attualmente prodotti da Bacardi ogni anno per il suo portafoglio di marche. Questa mossa rivoluzionaria di Bacardi è possibile grazie alla sua stretta collaborazione con Danimer Scientific, sviluppatore e fabbricante leader di prodotti biodegradabili.
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Converting&LABEL LA STAMPA DIGITALE nel futuro dell’ondulato
Il digitale ha fatto irruzione sul mercato della stampa, anche su cartone ondulato, portando con sé infinite nuove possibilità. Per portare il proprio business al successo è importante conoscere a fondo queste nuove tecnologie e saperle integrare con gli esistenti sistemi analogici.
Acquistare una macchina da stampa digitale non è come acquistare le prime auto, per le quali la scelta nel 1896 era molto limitata. I produttori, abbastanza coraggiosi da investire ingenti somme necessarie alla ricerca e sviluppo delle innovative tecnologie di stampa digitale, sono stati accolti con trepidazione dai potenziali acquirenti dei loro sistemi, ma ciò che ne è seguita è una storia di installazioni fallite o inaffidabili. Questo non è stato positivo per la futura fiducia del settore del cartone ondulato nel digitale, ma la situazione sta cambiando. Dunque, quale macchina da stampa digitale devo acquistare? Nonostante la relativa giovane età della tecnologia, la scelta delle macchine da stampa digitali è già così ampia da dover analizzare ogni dettaglio del prodotto che si sta acquistando prima di prendere una decisione. Sbagliare potrebbe essere molto costoso! Di conseguenza, iniziamo esaminando in breve le tecnologie di queste piattaforme.
NICK KIRBY
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l mio bisnonno, Thomas Kirby, una volta disse: “La saggezza non sta nel rimpiangere l’inevitabile, ma nell’adattarsi al nuovo stato delle cose”. Ha stampato questa dichiarazione nella sua pubblicazione, “Saddlery and Harness”, ovvero “Selleria e finimenti”, in risposta al clamore suscitato nei suoi lettori dalla vista della prima automobile a Walsall, nel Regno Unito, nel 1896. Il motore a combustione interna fu percepito come l’inizio della fine per il locale commercio di cavalli e di conseguenza i suoi lettori avrebbero voluto distruggere questa minaccia per proteggere le loro attività legate al mondo equestre. Thomas è stato un uomo coraggioso nello sfidare il cinismo dei suoi clienti esortandoli a cambiare! È possibile mettere in relazione l’affermazione di Thomas al mondo digitale in cui viviamo oggi per diversi aspetti, poiché ha messo in discussione i metodi analogici tradizionali. Dagli smartphone a Internet e ad Amazon, negli ultimi 25 anni circa abbiamo assistito a cambiamenti radicali dovuti alle tecnologie digitali.
Multi-Pass Queste macchine sono state sviluppate specificamente per i settori della segnaletica di grande formato e del punto vendita e hanno svolto un ruolo importante nella diminuzione delle nuove installazioni di macchine offset di grande formato. In genere, le più moderne macchine da stampa multi-pass hanno una produttività compresa tra 500 e 1.000 mq/ora utilizzando inchiostri UV di altissima qualità.
Sigle-pass alimentate a foglio Queste macchine di produzione per alti volumi utilizzano la tecnologia single-pass, dove il foglio passa una sola volta sotto le teste di stampa. Più adatta agli imballaggi e alle lunghe tirature di applicazioni per il POS, la qualità di stampa è leggermente inferiore rispetto alle multi-pass, ma si caratterizzano per una produttività compresa tra i 5.000 e 7.000 mq/ora, abbastanza buona per
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Essentials OF PRINT sfidare i settori della High Quality Post Print (HQPP) e della laminazione offset. Le macchine sono disponibili con inchiostri UV, a base acqua o ibridi.
Digitali a bobina Le rotative digitali a banda larga (2,8 m) sono le Formula 1 della stampa digitale, con una produttività di oltre 25.000 mq/ora, ma, forse polemicamente, non vedo le bobine pre-stampate in digitale molto allineate al processo di ondulazione. Utilizzando inchiostri a base acqua, questa impressionante meraviglia dell’innovazione incontra la sua nemesi quando viene introdotta in un ondulatore in cui i principi di produzione sono apparentemente rimasti gli stessi per oltre 100 anni. Vapore, calore, pressione e sporcizia sono tutti nemici del digitale, quindi è un po’ come mettere il motore di una Ferrari in una Ford Model T, sicuramente al quanto inutile per motivi di compatibilità. La tecnologia per la produzione di cartone ondulato deve evolvere per sbloccare al massimo le opportunità offerte dal digitale.
Aggiungere valore
Inchiostri
Dopo aver acquistato una nuova risorsa, la lungimiranza e la visione per accrescere le capacità della tecnologia digitale sono fondamentali per il successo. Attenzione a non commettere questo errore: il digitale non deve essere inteso come un sostituto dei processi HQPP o litografici esistenti, piuttosto una soluzione complementare che offra nuove opportunità alle proprie “armi di vendita”. Il più delle volte, stampe multiple per imballaggi in cartone ondulato tradizionali, packaging per l’e-commerce, esigenze di personalizzazione, stampa on-demand e una maggiore interazione con i consumatori sono tutte aree che possono essere servite dal digitale in modo più efficiente rispetto all’analogico tradizionale. Tuttavia, la creazione di una soluzione che genera una maggiore domanda dei consumatori attraverso l’innovazione della stampa non dovrebbe mai essere sottovalutata. Dopo tutto, il digitale ha fornito un’opportunità che altrimenti sarebbe stata persa. È per questo motivo che i prezzi di mercato per il digitale non dovrebbero essere guidati dalla strategia sbagliata della sostituzione della stampa analogica tradizionale.
La sostenibilità sarà al centro dell’attenzione delle generazioni a venire, ma come influirà sulla scelta della macchine che verranno acquistate? L’inchiostro UV consente una maggior stabilità dell’attrezzatura durante la stampa, ma ha effetti cancerogeni e non è adatto agli imballaggi a contatto diretto con gli alimenti, sebbene in alcuni casi sia conforme ai requisiti richiesti per la produzione di imballaggi secondari per il settore alimentare. L’inchiostro UV si caratterizza anche per l’odore caratteristico e l’effetto lucido finale, ma non è così scontato che questi fattori saranno a lungo tollerati dal mercato. L’inchiostro UV nei prodotti per l’esposizione, invece, è ampiamente accettato e non pone le stesse preoccupazioni. Tuttavia, le tecnologie degli inchiostri a base acqua si stanno sviluppando rapidamente, ma i sistemi per l’essiccazione di questi inchiostri sono più complessi e dispendiosi. Nonostante gli inchiostri a base acqua siano meno costosi degli inchiostri UV, la quantità di energia necessaria per asciugarli ad alta velocità può essere molto elevata. Quindi, valutare attentamente i pro e i contro della tecnologia a base acqua o dell’UV prima di investire è fondamentale per il mercato in cui si intende operare a lungo termine.
Know how nelle vendite Conoscere i mercati di destinazione e comprendere i pregi e le debolezze del digitale è fondamentale per lo sviluppo e il successo di opportunità finora non sfruttate. La combinazione di tecnologie analogiche e digitali può spesso fornire la soluzione migliore. La soluzione, in questo ambito, è rieducare le persone e modificare i processi che avvengono in prestampa. Ad esempio, i venditori di imballaggi, brand owner, acquirenti, creatori di progetti grafici e operatori di marketing devono capire che la sensibilità ai prezzi del digitale può spesso essere influenzata da una scarsa previdenza. È per questo motivo che tutte le parti devono essere allineate per massimizzare il vantaggio del digitale.
Il consumatore Nonostante le considerazioni appena fatte, non bisogna sottovalutare il potere del consumatore. Sostenibilità, riduzione degli sprechi, maggiore conoscenza del prodotto, interazione, praticità e riconoscimento del marchio negli imballaggi sono tutte esigenze guidate dal consumatore. La stampa digitale su cartone ondulato soddisfa tutte queste tendenze e lo farà anche in futuro.• Fonte:Drupa
55 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Converting&LABEL NERI LABELS E BIEMME diventano Neri Group e creano sinergia Biemme Etichette Autoadesive e Neri Labels sono due aziende indipendenti che fanno capo entrambe alla stessa proprietà, la famiglia Neri. Nei mesi scorsi sono entrate in produzione presso i due stabilimenti due nuove Gallus Labelmaster 440 con configurazione gemella. L’obiettivo è un modello di business produttivo efficiente e flessibile grazie alla complementarietà dell’offerta.
B
iemme nasce nel 1981 come azienda a conduzione famigliare operativa nel settore della produzione di etichette autoadesive in bobina. Da allora si è sviluppata raggiungendo posizioni di assoluta eccellenza nei settori delle calze, detergenza, food, vino e olio. Nuovo progetto dell’azienda è una serie di servizi dedicati alla tracciabilità dei prodotti e all’anticontraffazione. Dal 1977 Neri Labels produce etichette e imballaggi di alta qualità in bobina e fogli per l’industria farmaceutica nazionale e internazionale, veterinaria e per il settore alimentare. È considerata una delle prime tre aziende italiane nel suo ambito. Vanta tecnologie all’avanguardia e un team R&D estremamente qualificato.
Sfruttare le sinergie La prima Labelmaster firmata Gallus è entrata in produzione a giugno 2020 alla Biemme Etichette Autoadesive di Pozzolengo, in provincia di Brescia. Anche se il rapporto di Biemme con Gallus parte da molto più lontano. La seconda Labelmaster gemella è stata installata presso Neri Labels a Barberino di Mugello, in provincia di Firenze, quest’autunno. Entrambe le macchine da stampa sono in configurazione 8 colori, dotate di un’ampia gamma di attrezzature accessorie come la finitura con lamina a freddo o la stampa sul lato adesivo. Le due aziende possono sfruttare importanti sinergie commerciali, complementarietà di macchinari e potere di acquisto verso i fornitori di materie prime. Enrico Neri, Amministratore Delegato di Neri Group, commenta: “Questa partnership è vincente, perché non parte semplicemente dall’idea di fare business, ma di dare continuità a quello che è stato costruito, investendo sull’azienda. La nostra strategia è creare un gruppo sinergico con due aziende complementari in grado di fare squadra. Il doppio acquisto della Gallus si sposa perfettamente con un modello produttivo, che ci consentirà di poter lavorare in parallelo, essere intercambiabili e poter rispondere a più elevate esigenze produttive”. Il formato della Labelmaster 440, un’innovativa serie di accessori e la
qualità della flexo consentiranno alle due aziende di poter rispondere in maniera flessibile a qualsiasi richiesta del mercato. La qualità che garantisce la flexo è molto più elevata rispetto ad alcuni anni fa. Inoltre, la Labelmaster 440 è adatta alla stampa su film e spessori sottili e, stampando in formato estremamente piccolo, consente di ottimizzare i costi. Massimo Cungi, Chief Operating Officer di Neri Group, spiega: “Il nostro core business sono le autoadesive e le etichette in film. Quest’ultimo rappresenta un mercato che stiamo guardando con attenzione e che intendiamo approcciare nel prossimo futuro”. E prosegue: “Vogliamo continuare a investire in quelli che consideriamo i nostri punti di forza: un processo tecnologico all’avanguardia e un’organizzazione efficiente fatta di persone competenti. Sulle tecnologie stiamo investendo notevolmente per tenere il passo ed essere competitivi, mentre in ambito R&D, già da tempo, abbiamo acquisito un know how di elevato livello. Puntiamo a un consolidamento dei nostri settori di riferimento e a una crescita del business in nuovi mercati, grazie all’ampliamento della nostra rete commerciale”.
Le etichette oltre lo spazio fisico Tra i progetti che porterà l’azienda nel futuro, vi è un nuovo servizio dedicato alla rintracciabilità dei prodotti, grazie all’utilizzo di tag Rfid e NFC. “L’anno scorso il gruppo ha deciso di intraprendere questa nuova strada – spiega Gianmarco Godi, Business Developer. – Abbiamo stabilito delle connessioni con partner top player del mercato che offrissero questo tipo di servizio e fruibilità delle loro piattaforme software che consentono alle aziende di fare analisi, raccogliere dati che andrebbero persi e metterli a disposizione dei gestionali CRM. Le aziende comprendono il valore di queste tecnologie e questi investimenti godono dei benefici di legge del piano Industry 4.0. Il limite di contenuto imposto dallo spazio fisico dell’etichetta viene superato grazie ai tag che rendono tali contenuti potenzialmente infiniti sfruttando le opportunità della rete”.•
Converting&LABEL INDUSTRIA DELLE ETICHETTE verso il futuro con proattività e formazione Quali sono stati gli effetti della pandemia sul mercato italiano e internazionale? Quali gli scenari futuri? Questi temi sono stati al centro del webinar Gipea tenutosi lo scorso ottobre durante il quale è stata presentata un’analisi macroeconomica dell’industria grafica, oltre alle attività formative intraprese dall’associazione per studenti e aziende.
I
numeri del primo semestre del 2020 rivelano come il settore dell’industria grafica, sebbene non sia tra i più colpiti dalla crisi, sia stato interessato da un andamento negativo nel primo semestre 2020, con un calo del fatturato pari a -4,5% e un calo della produzione totale pari a -3,3%. Da un’indagine interna di Assografici nei primi mesi del lockdown è emerso che durante le settimane di lockdown si è registrato un calo della produzione pari al 37% per il comparto grafico e del 13% per la cartotecnica trasformatrice. Questi numeri si sono tradotti in perdite economiche rispettivamente pari a 1.158 milioni di euro e a 418 milioni di euro.
Cruciale, in questo percorso, anche la valorizzazione dei manager sulla base della loro capacità di far crescere i talenti all’interno del proprio team e un sistema di target e riconoscimenti che consenta di individuare e far crescere i top perfomer, investendo su capacità e competenze.
Il rapporto con il mondo accademico Gipea ha avviato una partnership con il Politecnico di Torino, il quale ha lanciato un nuovo master di eco-packaging design. L’associazione si è impegnata a sponsorizzare una tesi sul mondo delle etichette autoadesive, offrire stage agli studenti, fornire al Politecnico interventi di docenza, seminari o testimonianze nell’ambito delle attività didattiche del master e ospitare la presentazione della tesi in un evento Gipea. Tutti i soci Gipea possono partecipare alle attività formative di Assografici. In particolare, sono stati attivati corsi ITS dislocati in tre sedi: ITS Academy cartario cartotecnico a Verona; ITS Paper 19 Academy cartario, cartotecnico e meccanico a Lucca; ITS Academy Stampa & Packaging a Milano. Tra le novità in ambito formativo anche il Corso di Alta Formazione DESI - Design e Sostenibilità Imballaggi. Organizzato da Assografici, ENIPG e Fondazione Democenter con il supporto tecnico scientifico di docenti universitari e professionisti, il corso mira alla formazione di figure professionali che sappiano abbinare alta specializzazione, conoscenze tecniche di materiali e tecnologie a capacità progettuali orientate all’innovazione e al cambiamento dell’industria cartotecnica e del packaging. A livello federativo è stato inoltre avviato il progetto “Sostenibilità e circolarità nella value chain: come promuoverle e comunicarle?”, volto a fornire alle aziende linee guida di settore e un tool set operativo utile a misurare e raccontare la propria attenzione al tema della sostenibilità e dell’economia circolare. Attraverso il progetto è possibile consolidare la propria reputazione sul mercato e accedere a credito e a finanziamenti sostenibili (criteri Environment Social e Governance).•
Andamento e scenari futuri Il lockdown ha dato origine a uno scenario di crisi differente da tutti i precedenti: a causa delle restrizioni, si è verificato non solo uno shock della domanda, ma anche dell’offerta. In Italia, il principale canale di trasmissione degli effetti della pandemia all’attività di impresa è risultato essere il calo della domanda, sia estera, sia nazionale. Gli impatti sono ricaduti prevalentemente sulle politiche del personale, con una riduzione della forza lavoro, il ricorso alla cassa integrazione e allo smartworking. Si è frequentemente optato per la dilazione dei pagamenti, mentre si è ricorso in maniera secondaria a una variazione dei prezzi. Le previsioni per il commercio mondiale indicano un calo a fine 2020 poco oltre il 9%, che però riflette un trend che era già in atto da alcuni anni, dovuto prevalentemente alle tensioni tra Cina e Stati Uniti. In Italia, questo processo di rallentamento è dovuto fondamentalmente a un calo della produttività, che di fatto ha smesso di crescere dal 1995. L’andamento del Total Factor Productivity (TFP) in Italia è stato fortemente influenzato dall’incapacità di evolvere e innovare: il modello virtuoso che negli anni Settanta era un modello per tutto il mondo, a partire dalla metà degli anni Novanta ha smesso di essere efficace, ma l’industria italiana non ha saputo rispondere con proattività alla rivoluzione tecnologica in corso.
58 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Converting &LABEL FINAT, l’associazione europea di riferimento per l’industria dell’etichettatura autoadesiva, è lieta di annunciare formalmente il lancio di “CELAB-Europe”, una nuova importante iniziativa progettata per creare un modello di economia circolare nel settore dei materiali per etichette autoadesive in Europa.
UN NUOVO PROGETTO per un settore più virtuoso
I
n qualità di organizzazione a rappresentanza dell’intera catena del valore, CELAB Europe lavorerà per identificare collettivamente soluzioni di riciclo e riutilizzo di liner e matrici di etichette autoadesive. L’iniziativa mira a sviluppare un modello di business sostenibile e circolare per oltre il 75% di liner e matrici utilizzati in Europa entro il 2025. Il consorzio CELAB-Europe fa parte di CELAB, una più ampia iniziativa globale dell’industria delle etichette autoadesive per creare una filiera sostenibile fornendo soluzioni e la formazione necessaria per consentire il riciclo di matrici e liner. CELAB-Europe è stata creata all’inizio di quest’anno per iniziativa di quattro fornitori di etichette – Arconvert-Ritrama, Avery Dennison, Herma, UPM Raflatac – e FINAT. Da allora, quasi 20 attori di spicco di tutta la catena del valore delle etichette in Europa si sono impegnati a sostenere il progetto, compresi i produttori di materie prime (carte, film, siliconi, adesivi), i produttori di etichette e gli etichettifici. In qualità di associazione di riferimento per il settore, FINAT è orgogliosa di annunciare la sua partecipazione al progetto, con la gestione assunta dall’olandese SLOOP Consulting, che è stato coinvolta anche nella fondazione e nella gestione del consorzio per gli imballaggi flessibili CEFLEX. Nato da attori del settore delle etichette, CELAB-Europe accoglie tutti i partner dell’ampia catena del valore del riciclo e della logistica, nonché i brand owner e i rivenditori.
Gli obiettivi CELAB-Europe ha identificato una serie di risultati da conseguire entro il 2025 che sono stati suddivisi in quattro “flussi di lavoro” interconnessi: - data mining: “mappa di calore” geografica dell’utilizzo dei materiali per identificare dove questi diventano rifiuti e in quali quantità; - soluzioni di riciclo: identificazione, verifica e supporto allo sviluppo di mercati finali sostenibili per liner e matrici da riutilizzo/riciclati; - logistica: collegamento con il settore europeo dei trasporti e del riciclo per sviluppare e ottimizzare i sistemi di raccolta per liner e matrici; - quadro legale: monitorare e sostenere lo sviluppo di regolamenti e linee guida che supportino la crescita di un modello di business sostenibile per il riciclo in Europa. Il presidente di FINAT Chris Ellison (OPM Labels & Packaging, Regno Unito) ha dichiarato: “FINAT è sempre stata attiva nell’accrescere la consapevolezza sul riciclo dei materiali per liner e matrici e nella promozione di soluzioni di riciclo di successo. Sono orgoglioso ed entusiasta che il nostro settore stia ora sfruttando le proprie risorse in modo collaborativo per portare questa importante opportunità al livello successivo. Solo con uno sforzo collettivo condiviso da tutta la catena del valore possiamo fare la differenza e dare il nostro contributo al raggiungimento di un modello di business circolare per l’industria delle etichette e degli imballaggi in Europa”. “È arrivato il momento di creare una piattaforma focalizzata a livello globale sulle soluzioni di riciclo per le etichette autoadesive”, ha affermato Paul Nathanson, Senior Principal presso Bracewell LLP e portavoce di CELAB. “La struttura di CELAB include un comitato direttivo globale che funge da ‘punto di smistamento’ per le migliori pratiche e soluzioni sviluppate da CELAB-Europe e da altre filiali regionali che saranno promosse a livello globale. Con una maggiore capacità di riciclo che emerge gradualmente nei fornitori e produttori, nella gestione dei rifiuti, nei riciclatori meccanici e chimici e altri, ci troviamo davanti a un’enorme opportunità per facilitare la collaborazione a livello globale con i partner ad ogni livello della catena del valore di questo settore”. •
59 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Non-food
protagonista a IPACK-IMA
IPACK-IMA, la manifestazione internazionale in programma dal 3 al 6 maggio 2022 a Milano, offre interessanti opportunità di “cross-contamination” tra i comparti produttivi del mondo del processing e del packaging. In particolare, i riflettori saranno puntati sul settore chimico-farmaceutico in virtù del ruolo da protagonista che sta svolgendo in questo particolare periodo storico.
I
n programma dal 3 al 6 maggio 2022, IPACK-IMA costituisce il punto di riferimento internazionale per il mondo del processing e del packaging. Un’eccellenza scelta nel 2018 da oltre 74.000 visitatori dell’alimentare, del beverage e del comparto non-food che hanno potuto incontrare oltre 1.500 espositori con una proposta di innovazione tecnologica unica in ogni fase della filiera produttiva: dal processo al confezionamento, dal design allo studio di materiali innovativi, dall’etichettatura al fine linea, dall’automazione alla digitalizzazione. IPACK-IMA 2022 è quindi un appuntamento che, superate le difficoltà della ripartenza, rappresenta l’unico punto di approdo per le filiere produttive.
individuale, farmaci e parafarmaci, vaccini, dispositivi medici, prodotti per la sanificazione degli ambienti o soluzioni per la bellezza o la cura della persona, il settore è in prima linea per rispondere alle nuove esigenze di consumo sulle quali incideranno gli aspetti igienico-sanitari derivanti dalla cosiddetta nuova normalità, unitamente alla crescente domanda di sostenibilità ambientale. Sistemi di packaging sempre più efficaci e avanzati, ricerca di materiali innovativi e green, tecnologie per la produzione, incapsulamento, confezionamento, serializzazione, controllo qualità sono solo alcuni degli ambiti in cui si giocherà la battaglia competitiva nel settore chimicofarmaceutico e che in IPACK-IMA troveranno risposta grazie alle proposte di espositori specializzati che hanno già scelto di essere presenti. IPACK-IMA punta infatti nel 2022 a consolidare un intero padiglione per il settore chimico-farmaceutico che, abbinato ad una ricca proposta di contenuti ed eventi dedicati, offre un ecosistema unico per le business community di riferimento.
Focus sul chimico-farmaceutico Rinnovato il focus sul non-food per il 2022 con particolare riferimento al settore chimico-farmaceutico che – protagonista del periodo di emergenza sanitaria – stando alle previsioni nel 2022, sarà alla ricerca di nuove opportunità di sviluppo. Che si parli di presidi di protezione
Un approccio trasversale La completezza espositiva di IPACK-IMA offrirà inoltre opportunità uniche in termini di trasferimento tecnologico in una logica di “cross-contamination” rivolta a tutta l’industria del largo consumo e beni durevoli, con forti sinergie tra i diversi settori produttivi. A rafforzamento di un approccio che coniuga comparti diversi, due interi padiglioni saranno dedicati alle soluzioni trasversali applicabili a tutti i settori quali i sistemi per il fine linea, la pallettizzazione, la codifica, la marcatura, l’etichettatura e l’intralogistica. Offerta espositiva completa, opportunità di trasferimento tecnologico e un ricco panorama di eventi fanno di IPACK-IMA una manifestazione ideale per gli operatori alla ricerca di nuove soluzioni per il proprio business con una data di svolgimento, 3-6 maggio 2022, che gli analisti prevedono rappresenti la vera ripartenza a livello industriale.•
60 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Eventi &FIERE È una fiera in presenza quella che si preannuncia come il grande ritorno della manifestazione dedicata alle soluzioni di processing e packaging per l’industria delle carni, dei derivati e dei piatti pronti, prevista a Milano dal 17 al 20 maggio 2021.
Meat-Tech
guarda con fiducia al futuro
L
a concomitanza con TUTTOFOOD a maggio 2021 rafforza l’immagine di una fiera che unisce le filiere, crea relazioni, intercetta pubblici diversi offrendo una panoramica del mercato a 360°. Unico evento previsto nel 2021 per il segmento, MEAT-TECH si svolgerà in accordo con i più rigidi protocolli di sicurezza anti-Covid previsti da Fiera Milano a garanzia di espositori e visitatori, già sperimentati con le fiere del secondo semestre 2020. Sostenibilità, tracciabilità, food safety, ingredienti innovativi sono solo alcuni dei trend topic guida di MEAT-TECH, scelti per fornire alle filiere produttive presenti in fiera, elementi e applicazioni capaci di coniugare innovazione, efficienza produttiva e logiche di trasferimento tecnologico per i prodotti dell’oggi e del domani.
Bio, per un mercato più consapevole In un anno complesso come quello in corso, sono molti gli elementi di cambiamento che il mercato dovrà affrontare, a cominciare dalle mutate abitudini di consumo che vedono in crescita la sensibilità verso i temi ambientali e il bio, scelto dal 20% in più di consumatori, in un percorso coerente che alla qualità delle materie prime, associa scelte più sostenibili anche sul fronte del packaging. La sensibilità ambientale accresciuta dall’emergenza parte dalla scelta del prodotto per trasfe-
rirsi alla confezione, tanto che 9 consumatori su 10 ritengono che il packaging green sia un complemento indispensabile per il prodotto bio (Fonte: Nomisma).
Altri settori trainanti Ma il bio non è il solo segmento a crescere in un 2020 che, nelle sue battute finali, vede il consumo del settore insaccati pari a 130.000 tonnellate vendute per un valore di oltre 1.030 milioni di euro, che segue le 413.000 tonnellate del segmento processed meat, per un volume d’affari di 2.978 milioni di euro (Fonte: ASSICA). A livello mondiale, buone performance anche per il settore Fish & Seafood che, con oltre 126.400 milioni di euro di valore delle vendite, vede dati in crescita del +4,7% stimato nel periodo 2021 – 2024 (Fonti: Ipack Ima Business Monitor in collaborazione con MECS). Tra i focus della fiera c’è anche il Dairy, in particolare i formaggi, che vedono 886 milioni di kg previsti in vendita entro la fine dell’anno, per un valore di oltre 9.000 milioni di euro, con prospettive di crescita del mercato mondiale nel periodo 2021-2024 di un + 0,9%, pari a 21.682 milioni di Kg per 178.795 milioni di euro di vendite. Alla trasversalità dei temi presenti in fiera si aggiunge, infine, la proposta di ingredienti innovativi per ricette complesse che guardano con crescente interesse al mercato dei prodotti free from o a base vegetale.
Know how e scambio competenze I partner che sostengono MEAT-TECH, portando con sé competenze, saperi e opportunità di networking rappresentano l’eccellenza produttiva italiana: UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) in rappresentanza delle imprese di produzione dei salumi, dai prodotti trasformati di carne suina e bovina alla macellazione suina e ANIMA ASSOFOODTEC (Associazione Italiana Costruttori Macchine, Impianti, Attrezzature per la Produzione, la Lavorazione e la Conservazione Alimentare). •
61 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
61
Digital
Edition
30 novembre-2 dicembre 2020 Salone internazionale del packaging di lusso www.luxepack.com
Bologna 24-25 marzo 2021 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiere.it
PROSWEETS COLOGNE
Colonia 31 gennaio-3 febbraio 2021 Fiera internazionale per l’industria dolciaria www.prosweets.com
METPACK
Essen 23-27 febbraio 2021 Fiera internazionale per il packaging in metallo www.metpack.de
Düsseldorf 25 febbraio-3 marzo 2021 Fiera internazionale per il processo e l’imballaggio www.interpack.com
Milano 10-13 marzo 2021 Fiera internazionale della distribuzione automatica www.venditalia.it
Live &Digital
SIGEP
Rimini 15-19 Marzo 2021 Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè www.sigep.it
Edition
Bologna 18-21 marzo 2021 Fiera del packaging per il settore cosmetico www.cosmoprof.com
Milano 25-27 maggio 2021 Esposizione per il packaging di lusso www.packagingpremiere.it
Live &Digital
Edition 11-15 aprile 2021 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
VINITALY
Verona 18-21 aprile 2021 Salone internazionale dei vini e dei distillati www.vinitaly.com
Parma 25-27 maggio 2021 Fiera dell'automazione digitale per l'industria www.spsitalia.it
UPAKOVKA
Mosca 25-28 gennaio 2022 Fiera per le macchine del packaging e del processo www.upakovka-tradefair.com
ACHEMA
Düsseldorf 20-28 aprile 2021 Salone del mercato mondiale dei print media, publishing e converting www.drupa.com
Milano 17-20 maggio 2021 Fiera internazionale per l'industria della carne www.ipackima.com - www.meat-tech.it
Berlino 18-20 maggio 2021 Fiera del processo e del packaging per l’ortofrutta www.fruitlogistica.it 62 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre 2020
Francoforte 4-8 aprile 2022 Salone internazionale dell'industria del processo www.achema.de
Milano 3-6 maggio 2022 Fiera specializzata del processing e del packaging www.ipackima.com
Parigi novembre 2022 Salone internazionale dell’imballaggio e dell’intralogistica www.all4pack.com
Restare aggiornati è un must per il futuro del PACKAGING Giugno-Luglio 2019 | N.5 | anno 39°
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA
E
ARTE
DEL
PACKAGING
www.packagingspace.net
Soluzioni e materiali per l’imballaggio e il confezionamento – packaging, etichettatura, codifica e automazione – con focus sul design e l’ambiente.
IMBALLAGGI verso un futuro “zero waste” Il dibattito sulla questione ambientale e, in particolare, sull’obiettivo “zero waste” è sempre più attuale. Cresce la consapevolezza delle persone sullo stato di salute del pianeta e le aspettative nei confronti delle aziende in tema di impatto ambientale si fanno sempre più esigenti. È però impensabile vivere in un mondo senza imballaggi, infatti grandi e piccole aziende del settore si stanno attrezzando per realizzare packaging eco-sostenibili.
PAGINA 50
Farmaceutico una sfida per tutta la filiera
8 numeri all’anno
Un importante contribuito al positivo andamento del settore farmaceutico deriva certamente dalle aziende produttrici di macchine e sistemi per il processo e confezionamento. L’Italia, in tal senso, può vantare diverse eccellenze a livello mondiale che sviluppano soluzioni capaci di rispondere efficacemente alle esigenze di produzione dei farmaci. PAGINA 20
Abbonamenti
Accademia del profumo tra fragranze e packaging eccellenti
Rivista
Italia 60 euro - Europa 100 euro
L’Accademia del Profumo, iniziativa giunta alla 30esima edizione, ha lo scopo di valorizzare e promuovere il profumo e favorire lo sviluppo dell’industria profumiera in Italia. Sì Passione Giorgio Armani e Dior Sauvage Eau de Parfum sono gli eletti dai consumatori. Una giuria tecnica di esperti ha invece individuato i vincitori di cinque differenti categorie di gara, tra cui il miglior packaging: Chloè Nomade. PAGINA 42
Bonifico bancario a INNOVATIVE PRESS Banco BPM: IT 61W0503433473000000018159
➧ FOCUS L’ultimo rapporto sull’industria dei surgelati parla di consumi pari a 841.500 tonnellate, in crescita del +2,1% (824.480 tonnellate), per un valore di mercato complessivo stimato in 4.200/4.500 milioni di euro. Oltre alle innovazioni e il miglioramento nella qualità del prodotto, non manca l’attenzione dei produttori anche alle confezioni più pratiche, sicure e naturalmente ecosostenibili. PAGINA 22
➧ EVENTI
FachPack, la fiera del packaging, dei processi e della tecnologia che andrà in scena a Norimberga dal 24 al 26 settembre 2019, darà nuova linfa al tema della sostenibilità degli imballaggi soffermandosi sul riciclo, sui materiali sostenibili, sulle soluzioni riutilizzabili e sui processi innovativi. PAGINA 58
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