interValli

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Editore: MTSM srl - Via Locatelli, 49 - ALMÈ (Bg) - Tel. e Fax 035.4346350 - Direttore responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo n. 20 del 13/05/2008 - Anno VIII - N. 8 - AGOSTO 2015

San Giovanni Bianco: doppio taglio del nastro per idrocentrale e pista ciclopedonale

Enel rinnova l’idrocentrale: efficiente, sicura, ecosostenibile Sono stati presentati giovedì 30 luglio, nella sala consiliare del Comune di San Giovanni Bianco, i lavori che Enel Green Power ha realizzato per rinnovare l’impianto idroelettrico di San Pietro D’Orzio. Da ottobre dello scorso anno a giugno 2015, Enel Green Power ha portato avanti un consistente intervento di riqualificazione tecnologica che ha portato

la centrale ad essere in linea con i più moderni standard di efficienza e sicurezza. Al cantiere, durato 8 mesi, hanno lavorato 26 imprese locali, scelte per competenza e professionalità. Un rinnovamento, questo, caratterizzato anche dall’ecosostenibilità del cantiere, resa possibile grazie alla compensazione di Co2 prodotta, il riciclo al

100% dei rifiuti e utilizzando olio biodegradabile al 100%, attrezzature ad alimentazione

elettrica, vernici a basso contenuto di solventi, zero carta e legname per parapetti

Emergenza migranti: il sindaco di Sedrina Micheli scrive al prefetto Ferrandino

«Scelte discutibili, senza lungimiranza» Parole dure, pesanti, quelle indirizzate dal sindaco del Comune di Sedrina Stefano

Micheli al più alto ufficiale rappresentante dello Stato nella provincia di Bergamo,

il prefetto Francesca Ferrandino. Lo sfogo del primo cittadino è arrivato

attraverso una comunicazione inoltrata lo scorso 8 luglio proprio alla prefettura di Bergamo, ribadita poi nel Consiglio comunale del 29 luglio, dopo la scoperta dell’arrivo di altri «richiedenti asilo» presso la struttura della casa «San Giuseppe» a Botta di Sedrina. Un arrivo come sottolineato dello stesso sindaco avvenuto «senza un minimo di preavviso e cenno telefonico» e che nella situazione attuale vedrebbe incrementato il numero degli ospiti da 88 a 126.

La Scm Group di Rimini rileva dalla famiglia Aceti il 49% della zognese Cms

«Inizia un nuovo percorso di crescita» La Scm Group ha rilevato il pacchetto azionario detenuto dalla famiglia Aceti. Il 49% del capitale della Cms di Zogno passa così al gruppo di Rimini. La notizia è stata diffusa proprio nei giorni scorsi tramite una nota congiunta, con la quale l’amministratore delegato di Scm Group, Andrea Aureli, e Marco Aceti, a nome della famiglia Aceti, hanno reso noto il perfezionamento dell’acquisto delle restanti quote azionarie dell’azienda specializzata nella produzione di macchine a controllo numerico per la lavorazione del legno, marmo, vetro e plastiche speciali. Un’operazione questa che, come reso pubblico nella nota diramata a mezzo stampa, «consentirà all’azienda di accelerare il percorso di crescita sui mercati internazionali e di consolidare la leadership nei settori di riferimento. Stiamo puntando ad un nuovo percorso di crescita e il vecchio assetto societario non lo consentiva».

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2 La Scm Group di Rimini rileva dalla famiglia Aceti il 49% della zognese Cms

Cms, c’è l’accordo. A Scm le quote zognesi La Scm Group ha rilevato il pacchetto azionario detenuto dalla famiglia Aceti. Il 49% del capitale della Cms di Zogno passa così al gruppo di Rimini. La notizia è stata diffusa proprio nei giorni scorsi tramite una nota congiunta, con la quale l’amministratore delegato di Scm Group, Andrea Aureli, e Marco Aceti, a nome della famiglia Aceti, hanno reso noto il perfezionamento dell’acquisto delle restanti quote azionarie dell’azienda specializzata nella produzione di macchine a controllo numerico per la lavorazione del legno, marmo, vetro e plastiche speciali. Un’operazione questa che, come reso pubblico nella nota diramata a mezzo stampa,

Sono stati presentati giovedì 30 luglio, nella sala consiliare del Comune di San Giovanni Bianco, i lavori che Enel Green Power ha realizzato per rinnovare l’impianto idroelettrico di San Pietro D’Orzio. Da ottobre dello scorso anno a giugno 2015, Enel Green Power ha portato avanti un consistente intervento di riqualificazione tecnologica che ha portato la centrale ad essere in linea con i più moderni standard di efficienza e sicurezza. Al cantiere, durato 8 mesi, hanno lavorato 26 imprese locali, scelte per competenza e professionalità. L’intervento ha portato alla sostituzione dei 5 gruppi di generazione e dei relativi organi di potenza, all’istallazione di un nuovo impianto di automazione della centrale e di un nuovo sistema di diagnostica per manutenzione predittiva; alla posa di nuovi sgrigliatori e all’automazione delle due traverse. Infine è stato possibile effettuare lavori di messa in sicurezza idraulica complessiva e delle

«consentirà all’azienda di accelerare il percorso di crescita sui mercati internazionali e di consolidare la leadership nei settori di riferimento. Stiamo puntando ad un nuovo percorso di crescita e il vecchio assetto societario non lo consentiva». Confermati i vertici orobici: il cda, infatti, sarà composto dal riconfermato presidente Marco Aceti, dall’amministratore delegato Davide Masnada e dal consigliere Marco Mancini. Il Comune di Zogno proprio nell’ultimo consiglio comunale ha tenuto a sottolineare la ferma volontà di continuare la costruttiva collaborazione fin’ora intrapresa. «Ho ritenuto opportuno sottolineare l’importanza che Cms

spa riveste per il sistema economico e occupazionale di Zogno e dell’intera Valle Brembana – ha spiegato il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti-. Per tale motivo ho chiesto che nella trattativa fosse tenuta in considerazione l’importanza del radicamento territoriale dell’azienda, chiedendo esplicitamente che le strategie di sviluppo industriale perseguibili, anche alla luce della trattativa in corso, abbiano come punto di riferimento la collocazione a Zogno dell’azienda e la salvaguardia dell’occupazione locale». Gli incontri, ai quali ha partecipato anche il vicesindaco Giampaolo Pesenti, si sono tenuti presso la sede comunale con un

rappresentante della Scm Group, Dott. Aureli, e con un esponente della famiglia Aceti, Dott. Marco Aceti. «Ho ribadito gli sforzi comuni compiuti negli anni scorsi dalla famiglia Aceti e dal Comune di Zogno, che hanno portato ad una costruttiva collaborazione finalizzata ad agevolare l’insediamento di nuovi capannoni industriali a Zogno; ho ricorda-

Taglio del nastro per la rinnovata centrale idroelettrica di San Pietro d’Orzio: più efficiente e sicura. Inaugurato anche il nuovo tratto ciclabile sopra il canale Enel

Egp rinnova l’idrocentrale. E sul canale si va in bici

condotte forzate, con installazione di nuovi organi di protezione e nuove valvole di macchina. Un rinnovamento, questo, caratterizzato anche dall’ecosostenibilità del cantiere, resa possibile grazie alla compensazione di Co2 prodotta, il riciclo al 100% dei rifiuti e utilizzando olio biodegradabile al 100%, attrezzature ad alimentazione elettrica, vernici a basso contenuto di solventi, zero carta e legname per parapetti. «Abbiamo investito 7,3

milioni di euro per fare in modo che la centrale di San Pietro D’Orzio, ormai giunta a fine vita

tecnica, potesse continuare a produrre energia rinnovabile in modo efficiente e secondo i

to l’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale in termini di sgravi finanziari concessi per la realizzazione di un nuovo capannone industriale, e gli investimenti che hanno portato alla realizzazione di opere pubbliche a beneficio anche dell’azienda, quali il nuovo parcheggio dell’area ex Falck – ha aggiunto il sindaco Ghisalberti-. Nell’occasione ho

ribadito ad entrambe le parti la disponibilità dell’Amministrazione Comunale a proseguire sulla strada della collaborazione con le aziende del territorio, per individuare tutte le soluzioni volte ad agevolare nuovi insediamenti produttivi, finalizzati al mantenimento o allo sviluppo occupazionale».

più moderni standard ambientali», ha spiegato Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel Green Power. All’interno del progetto di rinnovamento della centrale idroelettrica di Enel è stata inclusa anche la realizzazione di una pista ciclabile al di sopra del canale derivatore della diga sul Brembo. Il nuovo tracciato (lungo 600 metri) collegherà la centrale idroelettrica di San Pietro d’Orzio a quella di San Pellegrino Terme. «L’amministrazione comunale si era posta come obiettivo quello di realizzare la nuova pista ciclopedonale in località Villag-

gio – ha sottolineato Marco Milesi, sindaco di San Giovanni Bianco-. Visto l’importante investimento di Enel Green Power, abbiamo richiesto alla società di inserire nell’intervento anche la realizzazione di tale opera proprio sul canale di derivazione. La società ha accolto la richiesta dell’amministrazione ed ha dimostrato grande collaborazione per il raggiungimento dell’obiettivo. Ora grazie al nuovo anello realizzato, e’ possibile cogliere in pieno sia dai turisti sia dai sangiovannesi questo meraviglioso scorcio del nostro territorio ad oggi rimasto nascosto».

Federico Marzullo

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3 L’istituto clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme da 90 anni al servizio del paziente

«Pionieri del benessere»

Sono trascorsi ben novant’anni da quando il dr. Francesco Merino Quarenghi diede nuova vita alla clinica dietetica con orientamento termale degli avi Mascheroni e Dalla Chiesa, una clinica dove il dr-Quarenghi si dedicò alla medicina finalizzata al recupero naturale dei ritmi , all’esercizio fisico, ai

regimi vegetariani , ai bagni idrici e di sale, ovvero una casa di cure vocata al raggiungimento del benessere psicofisico. In quegli anni la cittadina di San Pellegrino si stava espandendo ed il dr. Quarenghi non perse l’occasione di trasformare la “vecchia casa di famiglia”, mettendo grande atten-

zione in ogni dettaglio con una, regola principale, il vegetarianesimo in simbiosi con le cure idroponiche. Tutto questo lo fece affiancato dalla moglie signora Eugenia Feriani, che con lui condivise sempre tutta l’attività e quando nell’anno 1936 prematuramente venne a mancare il dr. Quarenghi, la signora Eugenia continuò con determinazione e con l’appoggio di noti professionisti. Vennero e passarono gli anni dell’evento bellico, la casa di cure fu requisita e solo al termine, due dei cinque fratel-

li, i dottori Valentino (Medicina ) e Angelo <Angiolino> (Chirurgia), ripresero le redini della clinica affiancati dai fratelli Egidio, Maria Chiara e Bruno agli incarichi amministrativi. Nell’anno 1947 venne celebrata la riapertura ufficiale della clinica, dotata di vari reparti specialistici e quale unico presidio ospedaliero per la Valle Brembana per circa 20 anni. Nel 1966 venne inserita la riabilitazione neuromotoria e nel 1976 quella cardiologica, diventando così <<istituto di Riabilitazione>. Fece

seguito lo sviluppo del contesto riabilitativo per le malattie respiratorie nel 2003, per pazienti obesi nel 2006 ed ancora la riabilitazione oncologica. Oggi la clinica può contare sulla collaborazione di 170 operatori tra cui 26 medici, 4 psicologi, 22 fisioterapisti, 2 logopedisti, 36 infermieri , 17 operatori socio sanitari, 4 tecnici sanitari, oltre personale non sanitario. 100 posti di degenza di cui 2 in Day Hospital affiancata dalla Casa Residence “Palazzolo” con appartamenti per parenti di degenti e non . Quale eccellenza della Sanità privata ,l’istituto ha avuto nell’anno 2014, 1500 pazienti per 33.000 giorni di degenza e 200.000 prestazioni ambulatoriali. Con i continui rinnovamenti strutturali, con la presenza di nuove figure professionali e moderne tecnologie , l’Istituto assicura cure adeguate ed assistenza mirata verso i pazienti. La struttura è accreditata per prestazioni sanitarie in regime di ricovero ambulatoriale presso la Regione Lombardia, in particolare per pazienti nella globalità del loro

aspetto medico psicologico. Dal 2004 con l’ampliamento della Casa di cura vi sono altri sei piani di circa 400 mq. ognuno: al piano terra la Diagnostica per immagini- e R.M. Nucleare ed all’ultimo una Vaca Terapeutica dotata di moderni dispositivi, mentre già si pensa nel prossimo futuro, ad altri ampliamenti strutturali. Fanno parte oggi amministrativamente: Bruno Quarenghi Direttore Amministrativo, nel Consiglio: Maria Chiara, Michèle Direttore Generale, Alberto e Laura Quarenghi, oltre Anna Maria, Chiara, Alberto, Alessandra e Paola coordinatrice fisioterapisti. Oggi la Casa di cure Quarenghi rappresenta l’Istituto specializzato in grado di fornire cure innovative e di eccellenza, con positivi risultati nel recupero della riabilitazione neuromotoria, con strumenti di ultima generazione in un ambiente assai confortevole e in un clima salubre e rilassante tra il verde dei suoi giardini e della Valle Brembana. Enzo Novesi


4 Passa a 126 il numero dei migranti ospitati a Botta di Sedrina. Nodo residenza: dopo tre mesi legittimata l’iscrizione anagrafica e migranti in carico dallo Stato ai Comuni

Emergenza migranti, Micheli diffida Ferrandino

Parole dure, pesanti, quelle indirizzate dal sindaco del Comune di Sedrina Stefano Micheli al più alto ufficiale rappresentante dello Stato nella provincia di Bergamo, il prefetto Francesca Ferrandino. Lo sfogo del primo cittadino è arrivato attraverso una comunicazione inoltrata lo scorso 8 luglio proprio alla prefettura di Bergamo, ribadita poi nel Consiglio comunale del 29 luglio, dopo la scoperta dell’arrivo di altri «richiedenti asilo» presso la struttura della

casa «San Giuseppe» a Botta di Sedrina. Un arrivo come sottolineato dello stesso sindaco avvenuto «senza un minimo di preavviso e cenno telefonico» e che nella situazione attuale vedrebbe incrementato il numero degli ospiti da 88 a 126. «Tutto ciò mi indispone e mi fa comprendere, con rammarico, che gli accordi collaborativi intrapresi sono stati disattesi – scrive nella nota il primo cittadino-» . 90 persone era limite massimo concordato: una quota notevole per una

frazione che conta circa 900 abitanti. Ora l’aumento a 126 migranti ( circa il 40% in più di quanto previsto) e «senza il minimo coinvolgimento, richiesta di parere e informazione preventiva: è davvero inaccettabile e insostenibile – sottolinea il sindaco Micheli-». «La mancanza di dati in mio possesso rende pressoché impossibile procedere con qualsiasi tipo di rapporto informativo con i miei cittadini. Mi sono impegnato al fine di garantire che l’accoglienza dei migranti e la

L’Ospedale civile di San Giovanni Bianco afferirà a Bergamo, i servizi territoriali a Seriate. Milesi: Replicherebbe le criticità vissute con Treviglio

Sindaci uniti sul futuro dell’Ospedale: «Servizi a Bergamo e più investimenti» «No all’Azienda di Seriate. Che sia Bergamo a gestire i servizi socio sanitari della Val Brembana». Una presa di posizione netta quella dell’Assemblea dei sindaci, che proprio il 13 luglio scorso si è riunita a Piazza Brembana per discutere della riforma sanitaria all’esame del Consiglio regionale; dall’incontro è scaturita la richiesta unanime alla regione da parte di tutti i sindaci vallari di salvaguardare il presidio brembano e garantirne la funzione di ospedale di montagna. L’attuale testo di riforma prevede sì l’afferimento dell’Ospedale civile di San Giovan-

ni Bianco all’Azienda ospedaliera di Bergamo, ma al contempo la gestione dei servizi di cura sul territorio legati all’Asst di Seriate. Una scelta questa che «replicherebbe soltanto le gravi criticità e problematiche vissute in questi anni nell’esperienza trevigliese – ha dichiarato Vittorio Milesi,

sindaco di San Pellegrino Terme. Riteniamo necessario che l’ambito della Valle Brembana sia inserito nell’Asst che comprende il Comune di Bergamo anche al fine di evitare che la gente brembana sia nuovamente costretta per alcuni servizi a far capo anziché a Treviglio, alle realtà

loro permanenza temporanea con i cittadini di Botta fosse gestita al meglio e sotto controllo – prosegue-. Ma tutto ha un limite ed il modus operandi intrapreso non mi consente di operare più in tal senso». A concludere la nota l’invito del sindaco di Sedrina (a cui per ora non è pervenuta risposta) allo stesso prefetto di Bergamo e a chi ha messo a disposizione la struttura a «convocare a tal proposito un’assemblea pubblica per dare risposte ai cittadini e informare direttamente loro di queste scelte alquanto discutibili e senza lungimiranza». Parallelamente continua a tenere banco il nodo residenza: per le linee guida del Ministero dell’Interno ( documento scaricabile al link: http://goo.gl/ IFswRS ) «la permanenza superiore a 3 mesi in un centro d’accoglienza costituisce

dimora abituale e pertanto legittima la richiesta di iscrizione anagrafica». Passati tre mesi gli oltre 800 migranti al momento distribuiti nelle 18 strutture di tutta la bergamasca ( in Valbrembana sono complessivamente 171 suddivisi tra Botta di Sedrina e Roncobello) potranno richiedere ed ottenere la residenza: in forma di convivenza anagrafica, in caso di centri d’accoglienza collettivi, in via ordinaria se accolti in singoli appartamenti. E previsto, infatti, che sia per i rifugiati che per i richiedenti asilo in attesa di riconoscimento della protezione internazionale lo Stato conceda il diritto di residenza e, al tempo stesso, rilasci obbligatoriamente un titolo di viaggio valido, in quanto prerequisito necessario per l’iscrizione anagrafica ( così come sancito dalla convenzione di Ginevra

di Seriate, Gazzaniga o Trescore Balneario – ha poi sottolineato il sindaco della cittadina termale-». Sulla questione era intervenuto più volte in passato proprio il sindaco Vittorio Milesi, che nel 2006 con ben oltre 9000 firme aveva chiesto a gran voce l’afferimento del presidio brembano a Bergamo: «La Regione Lombardia ha finalmente riconosciuto quello che i cittadini della Valle Brembana per prima e poi la stragrande maggioranza degli Amministratori della stessa

Valle hanno chiesto in questi anni e cioè l’afferimento dell’Ospedale di San Giovanni Bianco all’Azienda Ospedaliera di Bergamo. L’auspicio – aggiunge Milesi - è che nella discussione in Consiglio regionale vengano apportati i necessari aggiustamenti per l’individuazione di scelte e soluzioni più adeguate e corrette per una realtà montana come quella brembana; la geografia e la storia non si cancellano e dicono che il legame naturale della Val Brembana in campo sanitario, socio sani-

del 1951 art. 26 e 27). Avvenuto il passaggio i migranti passeranno automaticamente in carico dallo Stato ai Comuni, che dovranno così farsi carico del loro sostentamento tramite l’ente gestore: ogni migrante costa allo Stato 35 euro al giorno, 120 euro ( la tariffa è quasi triplicata) se si tratta di un minore. Ma il rischio è che anche in mancato o ritardato pagamento da parte dello Stato siano sempre i comuni ospitanti ad «anticipare» il corrispettivo all’ente gestore. «Non sappiamo se ci sia la volontà da parte di queste persone a chiedere l’iscrizione anagrafica presso il nostro Comune ma se così fosse si andrebbe a creare un problema non da poco, considerando la mancanza di fondi – ha affermato Enzo Galizzi, consigliere di minoranza del Comune di Sedrina-. Quindi, nell’eventualità dove si andrà a reperire risorse è e resta un’incognita». Federico Marzullo

tario e sociale è con la città capoluogo». Nel documento inoltrato al Pirellone anche la richiesta avanzata dal sindaco del Comune di Zogno Giuliano Ghisalberti di «riconfermare l’Ospedale civile quale ospedale per acuti garantendo i necessari investimenti ed il potenziamento dei servizi ospedalieri offerti, al fine di assicurare parità di accesso dei cittadini e salvaguardare gli ospedali di montagna con standard di prestazioni garantite in modo omogeneo».


5 Dalle Grotte delle Meraviglie fino alla taragna di Stabello: l’11 settembre c’è la «camminata universale»

Zogno prepara la camminata per Expo Raduno provinciale dei gruppi di Cammino, venerdì 11 settembre, con ritrovo alle ore 15 presso l’area mercato. L’iniziativa, che rientra nell’ambito dei progetti promossi in occasione della Festa della Terza Età, in collaborazione con la rete del volontariato Val Brembana ( progetto Promuovere il Territorio), è promossa dal settore Servizi Sociali del Comune di Zogno e prevede la visita delle grotte delle Meraviglie. Nello specifico il progetto si inserisce in una iniziativa più ampia, Regione Lombardia ed ASL Bergamo, attraverso i Gruppi di Cammino, in occasione dell’Expo 2015, hanno pensato di sensibilizzare ulteriormente tutta la popolazione alla promozione della cultura della salute ed al raggiungimento di obiettivi di natura sociosanitaria, con attenzione non solo ai residenti nella bergamasca ma anche a tutti i potenziali visitatori dell’esposizione universale, favorendo dei momenti condivisi che permettano la conoscenza amplia sia del proprio territorio che della promozione della salute attraverso Percorsi “Salutari” in provincia di Bergamo. Radunati presso l’Area Mercato di Zogno, una volta raggiunto il numero di circa 30 persone, si verrà trasportati con una “navetta” nella zona Grotte delle

Meraviglie. Attraverso un breve percorso leggermente in salita si raggiungerà l’ingresso delle Grotte, dove si accederà per la visita guidata. Conclusa la visita s i scende per riprendere il percorso lungo i Ponti di Sedrina, dove si devierà per andare alle Contrade di Cassettone , Patromano e raggiungere la frazione di Stabello. Questa località è famosa per aver dato i natali al poeta Pietro Ruggeri ed oggi rinomata per la Sagra della Taragna. Qui è previsto la degustazione di questo tipico prodotto gastronomico, il cui ristoro ci permetterà di affrontare la restante parte della camminata, passando da pizza Monaci, pizza Martina, scendere al Ponte Vecchio e raggiungere nuovamente l’area mercato (già punto di ritrovo). Sempre nell’ambito delle iniziative promosse dal settore Servizi Sociali del Comune di Zogno, attraverso la partecipazione al progetto Città Sane, rientra anche l’istituzione di ben due parcheggi rosa (regolamentati da disco orario) “dedicati”

alle donne neo mamme o che lo stanno per diventare. «Abbiamo voluto dedicare due, dei

parcheggi del nostro centro storico a tutte le neo mamme che con passeggini e neonati al

seguito, hanno spesso la necessità di trovare un posto auto nel certo storico. Oppure a tutte quelle donne che portano in grembo una piccola creatura che impedisce loro di avere dei movimenti agili e agevoli – ha spiegato Claudio Sonzogni, consigliere delegato ai Servizi Sociali del Comune di Zogno-. I due parcheggi rosa, uno in Piazza Belotti e uno in Piazza del Comune, non sono dei parcheggi riservati e

Facciamo crescere il Paese, dice lo slogan del Governo.

Non è una Buona Scuola senza il Buono Scuola

Anche se La Buona Scuola è stata approvata dalla Camera, per rendere operativa la riforma, il governo dovrà assolvere una serie di adempimenti nel corso dei prossimi mesi. Di questo lungo periodo, durante il quale si è amplificata la discussione, ci rimangono alla mente quasi solo le iniziative di contrapposizione programmate dalle diverse e numerose sigle sindacali, mentre si è persa l’occasione di costringerci a discutere in modo serio della libertà di educazione. A fine anni Novanta, sul tema ci fu un dibattito vero: stroncato dal classico “scambio politico”. Alla richiesta di chi chiedeva il buono scuola - cioè uno strumento per consentire la libertà di scelta per

le famiglie - il governo di allora rispose rassicurando la Conferenza Episcopale Italiana su agevolazioni e sussidi per una tipologia specifica di scuole private, gli istituti confessionali. Il dibattito si spense repentinamente e di buono scuola non si parlò più. Sono in molti quelli che pensano che l’educazione possa essere garantita solo dalla scuola pubblica, aperta a tutti e uguale per tutti, perché solo lo Stato garantirebbe la libertà di educazione e l’accesso ad essa. Noi riteniamo, al contrario, che le famiglie hanno diritto a scegliere l’istruzione per i propri figli e non affidare a un monopolio un settore tanto importante per il futuro del

Paese, da cui dipende il nostro capitale umano. Il buono-scuola consentirebbe alle famiglie di scegliere in che istituto mandare i propri figli: scuola pubblica, scuola privata cattolica, scuola privata laica. Il buono scuola risolverebbe l’anomalia della “scuola pagata due volte” da quei genitori che, con le tasse, sostengono la scuola di Stato e mandano i figli a quella privata e produrrebbe un effetto importante per le famiglie che hanno meno possibilità offrendo anche a loro l’opportunità di scegliere, privilegio per ora riservato a ci ha più disponibilità di spesa. Questa riforma è, comunque, un punto di partenza, la strada è ancora lunga. Ma final-

non sono nemmeno regolamentati dal codice della strada, ma vogliono essere un piccolo gesto che l’Amministrazione dedica alle nostre donne. Un gesto di cortesia e di civiltà che tutti noi dovremmo rispettare senza esserne obbligati. Ci piace questa nuova idea di un paese accogliente alle nostre donne spesso “trafelate” e di corsa che hanno anche questo onere ed onore di essere neo o futura mamma».

mente anche in Italia iniziano a crollare muri ideologici: merito, valutazione, autonomia, rapporto scuolalavoro, libertà di scelta educativa, quest’ultima anche se in forma edulcorata. Bisogna incentivare la diversità, e usare la concorrenza per produrre qualità. Ma perché questo avvenga, bisogna rivendicare, a voce alta, la libertà di scelta. E’ sicuramente importante conoscere le modifiche che verranno apportate all’attuale struttura scolastica, dal ruolo del dirigente alle assunzioni e al concorso, dalla chiamata diretta alla valutazione e alle deleghe, ma ci sarebbe piaciuto che in questo calderone si fosse trovato spazio per chi la parola scuola non rappresenta solo un posto di lavoro. Invece, tutti sullo stesso treno.. e senza una meta precisa Antonio Martinelli


6 Giunge al termine la terza edizione di «In viaggio sulle Orobie». Paesaggi, tradizioni e una straordinaria partecipazione della comunità

La buona terra: obiettivo raggiunto

Dal 4 luglio al 4 ottobre al Museo dei Tasso fotografie in mostra. Personaggi e luoghi di Camerata Cornello raccontati da Antonio Facchinetti

Un altro mondo: fotografie delle Orobie e dell’Alto Adige

Tornare al ritmo dei 4 chilometri orari: era questa la missione di respiro e bellezza che i 14 camminanti de «In viaggio sulle Orobie avevano intrapreso il 9 luglio scorso. La stessa che quattro giorni dopo, il 12 luglio, hanno concluso con grande emozione. Un percorso che li ha portati ad attraversare montagne e laghi, tra Orobie, Lario e Svizzera, ammirando antichi borghi e scoprendo piccole comunità, per vivere tutte le sfaccettature della «Buona Terra», tema scelto per la terza edizione dell’iniziativa organizzata dalla riviste Orobie. Un tour nato per ricordare il tempo del paesaggio, privo di meccanismi digitali e naturalmente affascinante, perché legato alla bellezza e alla semplicità dei sensi: dall’ascolto alla fatica, dal gusto dei cibi genuini al contatto ruvido della terra, con lo zaino carico di racconti, progetti, sogni e farine, quelle preziose che nelle valli orobiche vengono prodotte grazie al recupero di antiche varietà di mais, perfette da abbinare ai formaggi brembani. A guidare i viaggiatori, le storie del tempo che fu, come quella dei contrabbandieri del Lario e dei prodotti di «sfroso» che per ottenere il mais dalla Bergamasca o il riso dalla Lomelli-

na, venivano barattati in una continua lotta per la sopravvivenza. Gli alpinisti Simone Moro e Mario Curnis, la photoreporter Monika Bulaj, il collega Marco Mazzoleni, l’artista Italo Chiodi, il video maker e fotografo Baldovino Midali, il musicista Martin Mayes, l’attore Michele Fiocchi, lo chef Michele Sana, l’alpeggiatore Ferdy Quarteroni e il blogger Federico Balzan, scortati dalla guida alpina Giulio Beggio sono stati i protagonisti di questo scambio di saperi senza tempo e senza confine che per il primo anno ha coinvolto rifugi e montagne ma anche laghi, paesi e comunità. Si è passati così, dal borgo di Ornica alla Valle d’Inferno, dal cuore dell’alta Valsassina, Premana, a Colonno, fra i tragitti più illustrati dai macchiaioli lombardi, per poi arrivare a Casasco e infine ad Arogno dove, alla comitiva si sono aggiunti altri viaggiatori vestiti da contrabbandieri e spalloni per rievocare con i costumi tipici il passato di una terra tanto legata al contrabbando, concludendo infine l’ultima tappa con la partecipazione straordinaria di Davide Van De Sfroos, cantautore d’anime e di territori, e con un singolare gemellaggio italo svizzero che ha

visto viaggiatori e passanti riunirsi attorno ai tanti sapori del territorio e per ultimo al gusto sincero della polenta taragna: un piatto diffuso, con nomi e versioni leggermente diverse, anche in terra svizzera. Un viaggio in fila indiana, dunque, condotto con la testa al cielo e i piedi ben piantati sulla terra, per scoprire, in un intreccio prezioso tra uomo e natura, quella che Carlo Cattaneo definiva «la grande màchina agraria» lombarda e il suo «pòpolo di giardinieri». «È stata un’esperienza magica che ha saputo unire e coinvolgere paesi e comunità – ha commentato Emanuele Falchetti che ha seguito il trekking per Orobie-. Il tragitto, infatti, è stato accompagnato sì dalla spettacolare unicità delle nostre montagne e delle nostre valli, ma anche dal grande calore umano delle genti che vivono ancora questo territorio tanto ricco di tradizioni. Un affetto e una voglia di partecipazione dimostrate con l’organizzazione di eventi in nostro onore con nuovi viaggiatori che si sono uniti al nostro gruppo. Ancora una volta, quindi, In Viaggio sulle Orobie, si è dimostrata un’esperienza da non perdere, un dono inaspettato per il nostro territorio, ma prima di tutto, per le nostre anime».

Sabato 4 luglio 2015, alle ore 15.00, presso la Sala Mercatorum del Museo dei Tasso e della Storia Postale a Camerata Cornello, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica «Un altro mondo» di Antonio Facchinetti. Dopo la mostra monografica di Bergamo, al Teatro Sociale e la pubblicazione del libro «Un altro mondo» con i testi di Pino Capellini, edito nel 2013 da GAM editrice, le fotografie di Antonio Facchinetti approdano a Cornello nello spazio dedicato alle mostre temporanee del Museo dei Tasso e della Storia postale. Gli scatti del fotografo bergamasco Antonio Facchinetti ritraggono gente della montagna e dintorni, qui, vicino a noi, sopra Bergamo. Istantanee piene di poesia e sudore di luoghi in parte immutati e persone che sono svanite insieme alle usanze e ai riti di tempi che non ritorneranno più. Un libro pieno di nostalgia per un tempo passato, anche

se in certo modo molto vicino a noi: tanto è viva la sensazione che la nostra anima, i nostri vestiti, perfino l›aria che respiriamo sprigionino i profumi che arrivano da allora, dalla vita nei nostri monti di alcuni decenni fa. Tanti o pochi che siano gli anni passati, il divario è palese nel racconto delineato dalle 190 fotografie del libro, tutte in bianco e nero per scelta dell›artista. Immagini che sono solo una parte del lavoro di molti anni di ricerca svolto da Antonio Facchinetti. Le fotografie del libro sono state scattate nel corso di lunghi soggiorni tra i montanari che accolsero e ospitarono l›autore, consentendogli di raccogliere preziose testimonianze di un mondo che stava scomparendo. Sono momenti di una testimonianza preziosa della vita della gente in montagna: una vita dura, costruita giorno dopo giorno con grande semplicità, seguendo l›andamento delle stagioni, sempre rispetto-

sa della natura in tutti i suoi aspetti. Facchinetti ha avuto la possibilità di entrare un po› alla volta nel mondo di un gran numero di persone, alle quali ha offerto i sentimenti più sinceri assieme al massimo rispetto. Ne è stato ricambiato ampiamente. E› così nata una amicizia affettuosa e profonda: è stato questo lo stimolo che ha alimentato in lui la passione e l›amore per la fotografia. Nel libro sono accostati gli abitanti della Val d›Ultimo e delle Valli bergamasche. «Molto diversi tra loro per tradizione e cultura -scrive nella prefazione Pino Capellini-.il fotografo li ha avvicinati nella vita quotidiana, nella fatica, nei sacrifici, nel continuo contatto con la natura e con l’ambiente, ed è stato proprio tra gli ultimi contadini e allevatori che il fotografo Facchinetti ha documentato le superstiti testimonianze di una cultura e di tradizioni che stavano scomparendo». Enzo Novesi


7 I lavori partiranno nel 2016, in 2 anni e mezzo il restauro completo. Così tornerà a splendere il gioiello liberty della Val Brembana

Grand Hotel, 12 imprese per il restayling

Un altro decisivo passo avanti nella ristrutturazione del Grand Hotel di San Pellegrino, costruito instile liberty nel lontano 1902 in appena 22 mesi, chiuso nel 1978, parzialmente restaurato tra il 2008 e il 2009. Alto 40 metri suddivisi su sei piani, l’hotel conta un centinaio di camere e per per decenni è stato uno degli alberghi di lusso più belli d’Europa che, nell’epoca d’oro ha ospitato regine, sultani,

generali, poeti e grandi squadre di calcio. Ora, dopo anni di abbandono, la rinascita sembra vicina. Nei giorni scorsi, infatti, sono state svelate le 12 imprese (o associazioni di imprese) che si contenderanno l’appalto milionario per la ristrutturazione e il consolidamente della struttura: una sola la concorrente bergamasca in gara (un’associazione temporanea di imprese con capo a Telgate); quattro

le imprese venete, due quelle milanesi, una di Monza, due piemontesi, una romana e una pugliese. Per la valutazione da parte della commissione che dovrà decidere a chi affidare i lavori conterà non solo il ribasso del prezzo a base d’asta, ma anche la qualità dell’intervento proposto e il curriculum della ditta. Allo stato attuale c’è a disposizione un progetto definitivo, pronto dal 2009 e redatto da un

In migliaia per le vie del centro termale per una serata di grandi eventi, musica, arte e cultura. Il 14 agosto si replica con street art, mascotte e concerti

Grande successo per la notte bianca di San Pellegrino Terme Spettacoli, musica e animazione per le vie di San Pellegrino, è stata un successo la Notte Bianca di San Pellegrino Terme gli scorsi giorni per il centro della cittadina termale. Una serata di grandi

eventi, musica, arte e cultura. Presente il pubblico delle grandi occasioni, ovvero residenti della Valle Brembana, villeggianti e turisti, presenti anche ragazzi dell’hinterland di Bergamo. La Notte bianca

ha quindi previsto un mix di appuntamenti ed esibizioni promossi da Comune e associazione Operatori turistici, con l’obiettivo di promuovere il territorio e il commercio locale. Ben 15 gli spettacoli che

pool di architetti guidato da Marco De Vecchi di Bergamo. Chi vincerà l’appalto, quindi, dovrà realizzare il progetto esecutivo. In palio ci sono i 18 milioni di euro che lo scorso aprile il governo Renzi ha messo a disposizione del Comune di San Pellegrino Terme per il recupero del Grand Hotel (di proprietà comunale), nell’ambito del decreto Sblocca Italia. I fondi a disposizione consentiranno il consolidamento strutturale, la ricostruzione integrale delle cucine; il recupero della facciata posteriore, quella di fronte al fiume Brembo; la realizzazione dei corpi scala esterni, di nuovi ascensori (l’albergo ne aveva solo uno), dei nuovi serramenti, parte degli impianti (il Grand Hotel, funzionante solo in estate, non aveva riscaldamento), e il rifacimento dell’enorme cupola scenografica, composta da lamelle di zinco e rame. «L’appalto sarà assegnato entro agosto – spiega il sindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi – , quindi occorrerà rispettare

l’iter e i tempi della burocrazia, con il cantiere che dovrebbe aprirsi all’inizio del prossimo anno. Serviranno poi due anni e mezzo di lavori: se tutto va come dovrebbe, nel 2019 il cantiere dovrebbe chiudere». Per la riapertura completa dell’albergo, che sarà un cinque stelle la cui gestione potrebbe essere affidata alla catena americana Hilton, serviranno poi altri 20 milioni di euro circa. Denaro che dovrebbe arrivare dal Gruppo

Percassi, in base all’accordo di programma sottoscritto con Comune, Regione e Provincia. Il Gruppo Percassi ha fatto sapere di attendere il nome dell’impresa vincitrice, per analizzare il progetto di recupero e valutare con essa la possibilità di realizzare alcuni lavori contemporaneamente». Intanto Percassi ha avviato la progettazione di un nuovo hotel nei pressi del rinnovato centro termale.

si sono alternati per le vie e piazze del paese, attività pensate per famiglie, giovani e adolescenti. Si è iniziato alle 20.30 da viale Papa Giovanni con il concerto bandistico e strumenti musicali tradizionali, quindi alle 21 si è accesa la musica con scuole di ballo, rispettivamente animazione latina e danza classica e moderna. In via Aldo Moro un pubblico d’eccezione ha accolto la scuola di ballo My dance, diretta da Piera Daidone, con

le sue giovani ballerine. La notte bianca di San Pellegrino si conferma come uno degli appuntamenti di maggior richiamo in Valle Brembana. Soddisfazione è stata la parola d’ordine per Vittorio Milesi e Gianluigi Scanzi, rispettivamente sindaco e vicesindaco della cittadina termale: «Si tratta di una serata di festa e aggregazione per promuovere San Pellegrino e il territorio locale -spiegano Milesi e Scanzi-, vogliamo nel

contempo incentivare il commercio, la rete di negozi che offrono servizi di qualità. La Notte bianca è uno dei tanti appuntamenti promossi nel corso della stagione estiva a San Pellegrino». I prossimi eventi che caratterizzano il mese di agosto della cittadina termale, il 14 agosto una seconda notte bianca dalle 20 all’1, mentre il giorno di ferragosto, lo spettacolo piromusicale alle 22 a seguire un maxischiuma party aperto a tutti.


8 Il 12 luglio a San Pellegrino Terme la 51° scalata del monte Zucco, gara nazionale di corsa in montagna organizzata dal Gesp

Baldaccini «conquista» il monte Zucco Uno spettacolo sportivo, mero di appassionati di Tutti con un unico obietdi gente e di folklore in corsa in montagna dav- tivo: quello di arrivare ad ogni costo ai 1232 metri grado di adunare un nu- vero notevole. del monte Zucco, uno dei luoghi più caratteristici e suggestivi della montagna bergamasca. Anche quest’anno, come ormai da tradizione dal lontano 1965, è andata in scena a San Pellegrino Terme la «Scalata allo Zucco», la gara nazionale di corsa in montagna organizzata dal Gruppo escursionisti San Pellegrino ( Gesp) a ricordo dei caduti delle guerre e della montagna. Una cinquantunesima edizione, quella dello scorso 12 luglio, che ha visto la «conquista» dello Zucco da parte di Alex Baldaccini, classe 1988, che ha percorso i 13 chilometri che sepa-

rano piazza San Francesco dal rifugio del monte Zucco in un ora, due minuti e trentacinque secondi. Ben quarantacinque in totale i partecipanti a questa edizione, che possiamo definire a tutti gli effetti uno spettacolo di gente e di folklore. Una vera e propria festa, quindi, iniziata già sabato 11 luglio alle ore 10 con la santa messa nella

Il 9 agosto a Zogno si corre in strada: c’è la gara nazionale targata Atletica Valle Brembana

Corrida di San Lorenzo, torna la grande manifestazione sportiva Giunge quest’anno alla sua 18° edizione la tradizionale «Corrida di San Lorenzo», la gara nazio-

nale di corsa su strada, organizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Atletica Valle

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Brembana in collaborazione con il Comune di Zogno, il patrocinio di Regione Lombardia e il

sostegno di Fondazione Credito Bergamasco. La gara si disputerà domenica 9 agosto con ritrovo alle ore 19 in piazza Italia e si snoderà su un anello di circa un chilometro da compiere ben otto volte per la gara maschile, quattro volte per la gara femminile ( gli atleti doppiati verranno fermati sulla linea d’arrivo e verranno classificati). La gara è riservata agli atleti delle categorie juniores, promesse e seniors, maschili e femminili tesserati Fidal 2015 e per quanto riguarda le iscrizioni sarà possibile far pervenire la propria adesione entro le ore 18 di sabato 8 agosto. «La

cappelletta ai piedi della grande croce di ferro sulla cima dello Zucco (quest’anno decorreva il cinquantesimo anno della costruzione della croce). E conclusa poi il giorno dopo con la consegna dei premi per la «scalata», a cui ha fatto seguito la pausa di mezzogiorno con ricchi piatti di polenta, cotechini e vino, piatti freddi e bi-

bite in grandi quantità per tutti. Dopo la doverosa pausa rifocillante, si sono susseguite gare campestri per grandi e piccini, giochi e canti della montagna eseguiti da gruppi spontanei riuniti per l’occasione, che hanno fatto riassaporare e rivivere a tutti i presenti le tradizioni che gradualmente si vanno riscoprendo e valorizzando.

corrida è diventata maggiorenne, questa è la sua diciottesima edizione: un traguardo che da solo testimonia che la nostra associazione e la sua manifestazione stanno crescendo e stanno dando i loro frutti – ha spiegato Roberto Ferrari, presidente dell’Atletica Valle Brembana-. Un traguardo importante, che testimonia come si stia lavorando tutti insieme a testa bassa per proporsi poi a testa alta con i propri atleti negli scenari dell’atletica nazionale. E il lavoro duro paga sempre – ha sottolineato il presidente Ferrari-». Oltre alla ormai classica Corrida che riverserà nelle strade del capoluogo brembano tantissimi sportivi, si svolgerà sempre nella stessa giornata anche una gara di corsa a staffetta riservata a squadre composte da due atleti delle

categorie allievi, juniores, promesse e seniors maschili ( il percorso di un chilometro è quello classico della Corrida di San Lorenzo). «Questa manifestazione è l’emblema dello sport fatto di sani principi e valori quali elementi portanti per tutti gli appassionati – ha affermato Giuliano Ghisalberti, sindaco del Comune di Zogno-. Principi e valori ben rappresentati dall’Atletica Valle Brembana, che con i suoi ragazzi e volontari ha saputo raggiungere importanti risultati sportivi; soprattutto grazie alla tenacia e alla perseveranza del presidente Ferrari, che ha saputo allargare i propri confini coinvolgendo l’intera Val Brembana, diventando così un punto di riferimento per tanti atleti»

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9 L’11 luglio taglio del nastro per il nuovo circuito di motocross nelle ex cave a Paglio. Il Moto club Brembana: «l’enduro porta turismo»

Dossena, inaugurato il nuovo crossodromo

È stato inaugurato sabato 11 luglio il nuovo crossodromo di Dossena ( località Paglio), un circuito di un chilometro e cento metri ricavato nelle ex cave di fluorite e compreso in un’area di 35mila metri quadrati. L’intervento di sistemazione, che ha visto la messa in sicurezza del circuito, allargato e attrezzato a campo scuola e allenamento, è stato possibile grazie al finanziamento di 50mila euro da parte della Comunità montana Valle Brembana e di 20mila euro da parte del moto club Ktm Racing. Un risultato di assoluto prestigio per il moto club brembano che è riuscito finalmente ad avere a propria disposizione un circuito per sviluppare le proprie attività. «Una bella soddisfazione visto che in tutta la provincia c’è solo un altro circuito, quello di Ponte Nossa – ha dichiarato il presidente del moto club Franco Contenti -. Tracciati così ci consentono di non utilizzare i sentieri e le mulattiere». E il

riferimento agli agguati mortali dei fili metallici riservati agli enduristi sulle vicine mulattiere

segnalati e gli autori di quel gesto non sono stati identificati – hanno precisato dal Moto club Brembana-». In tutto sono serviti un mese di lavori, conclusi a fine giugno, per la messa in sicurezza del circuito, ampliato e sistemato. Una attrazione unica sul territorio e sul quale in molti sono pronti a scommettere, tra cui lo stesso presidente Contenti: «L’area sportiva richiama molti piloti, e da un punto di vista economico si ridello scorso aprile è paflette sulla vita del palese. ese di Dossena; basta «Da allora episodi si- pensare che nell’Ottomili non sono stati più bre 2012 abbiamo or-

ganizzato a San Pellegrino Terme una prova del trofeo Ktm portando ben 270 piloti e circa 1200 persone che gravitano intorno ad essi, riempiendo gli alberghi della cittadina vallare per 3 giorni». Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco del Comune di Dossena Fabio Bonzi, che ha condiviso il compito con l’assessore delegato al Turismo della Comunità montana Valle Brembana Giovanni Fattori. Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale Alessandro Sorte, il consigliere provinciale Jonathan Lobati, il rappresentante del Cai Alta Val Brembana Decio Galbiati e alcuni rappre-

In centinaia al raduno riservato alle auto Subaru. Il ritrovo a Zogno, poi tour panoramico della Val Serina e Val Taleggio

«Subaristi» alla scoperta del territorio: quando lo sport è turismo

È arrivata la bella stagione e con lei anche le sempre più numerose proposte per i weekends a motore. Davvero tantissimi infatti gli appuntamenti che si sono susseguiti per tutto il mese di luglio a favore degli appassionati del settore ( e sono tanti) ma anche di turisti e cittadini, che hanno avuto l’imbarazzo della scelta tra raduni di auto e moto d’epoca o moderne, con esibizioni e tour panoramici lungo tutto il territorio della Val Brembana. Tra questi il settimo raduno riservato alle auto Subaru, organizzato domenica 5 luglio dal Subaru Impreza Bèrghem Club (Sibc) in collaborazione con il Comune di Zogno. «Un centinaio

le persone che hanno preso parte all’evento, con appassionati provenienti da tutta la bergamasca: 50 gli iscritti ufficiali e non solo auto a marchio Subaru - fanno sapere Diego, Giuliano e Fabio del direttivo di Sibc-». A iscriversi, infatti, oltre alle ben quarantaquattro auto a marchio Subaru Im-

preza, anche tre Lancia Delta, una Mitsubishi Lancer, una Toyota Celica GT Four e una Punto Abarth. «Anche quest’anno il punto di ritrovo è stato il piazzale del mercato di Zogno, da lì poi è iniziato il tour panoramico che ci ha visto sfrecciare tra alcune delle più belle località della Val Seri-

na e della Val Taleggio, per un itinerario che può vantare ben 95 km di percorrenza». L’edizione 2015 ha portato anche la novità del concorso sull’automobile più bella: «la più votata è stata la Mitsubishi Lancer TME (Tommy Makinen Edition), che si è aggiudicata la vittoria». Ma a vincere davvero è stata la passione per i motori, visto il grande successo ottenuto da questa edizione sia in strada che sui social. «L’organizzazione è stata perfetta, così come fantastico il giro delle valli – precisano dal direttivo Sibc-. Abbiamo avuto ottimi riscontri anche sul web, con commenti assolutamente positivi». E sull’ottimo riscontro

sentanti del Moto Club Bergamo e Federazione Nazionale. «Si è investito per dare spazio ad una disciplina sportiva molto praticata e amata qui in valle; al tempo stesso, questo intervento ci ha permesso di salvaguardare i nostri sentieri – ha affermato Giovanni Fattori, vicepresidente delegato al Turismo della Comunità montana Valle Brembana-. Un valore aggiunto è sicuramente dato dalla sottoscrizione al progetto da parte del Cai Alta Valle Brembana, che insieme a Ktm Italia hanno reso possibile questo intervento impegnandosi reciprocamente per raggiungere tale obiettivo». Enzo Novesi

della kermesse non aveva dubbi il delegato allo Sport del Comune di Zogno Diego Donadoni: «Sebbene siamo solo agli inizi dell’estate, il raduno delle valli bergamasche rappresenta sicuramente uno dei momenti clou della stagione estiva. Una kermesse importante per Zogno e, più in generale, per tutto il territorio della nostra Valle, perché è proprio grazie a questi eventi che si riescono a valorizzare e promuovere le innumerevoli bellezze che compongono il nostro ricco patrimonio culturale ed ambientale – sottolinea il consigliere Donadoni-. E si sa, Zogno, così come tutta la Val Brembana, proprio in questo periodo propone tantissimi appuntamenti volti alla scoperta del territorio e al rilancio del turismo sportivo». Federico Marzullo


10 Dal 10 dicembre nelle sale arriva il professor cenerentolo di Leonardo Pieraccioni. Nel cast anche l’attore comico bergamasco Pietro Ghislandi

«Vi racconto il mio professor cenerentolo» Uscirà nelle sale solo il prossimo 10 dicembre ma se ne parla tantissimo già ora. E a dirla tutta la sensazione è che sarà un gran bel successo. Stiamo parlando del nuovo film con protagonista l’attore e regista toscano Leonardo Pieraccioni. Prodotto da Marco Belardi per Lotus Production con Rai Cinema e Levante e in collaborazione con Latina Film Film Commission. Le riprese del nuovo film di Pieraccioni si sono svolte tra Roma, l’isola di Ventotene e potrebbero concludersi, nei prossimi giorni, nei pressi di Latina. La sceneggiatura

è stata scritta dallo stesso Pieraccioni, insieme a Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo. Nel cast sono tanti i volti noti del grande schermo: Massimo Ceccherini, Laura Chiatti, Davide Marotta, Flavio Insinna e Pietro Ghislandi. All’attore comico bergamasco abbiamo rivolto qualche domanda, per capire le prime personali impressioni sul set e soprattutto farci raccontare qualche

piccola curiosità sulla nuova pellicola. Come prima domanda ti chiederei di raccontarci della trama del film “Il professor cenerentolo”… «Il film racconta la storia di Umberto (Leonardo Pieraccioni) che per scongiurare il fallimento della sua ditta di costruzioni tenta un colpo in banca insieme a un suo dipendente (il sempre stralunato e imprevedibile Massimo Ceccherini, che per Pieraccioni è un vero ‘fratello’). Ma il furto dei due sprovveduti ladri viene sventato, e i mal-

capitati vengono arrestati e messi in galera nella prigione di Ventotene (il carcere di Santo Stefano, che durante il Confino ha visto prigionieri tanti illustri uomini politici e intellettuali). Arrivato quasi alla fine del suo periodo di detenzione, il compito di Umberto (Pieraccioni) è quello di lavorare durante il giorno nella biblioteca del paese (che nella finzione scenica è appunto quella di

Ventotene). Qui per caso conosce Morgana (Laura Chiatti), dolce e bella, la quale ignora completamente che l›uomo che vede sempre alle prese con libri, fogli ed elenchi sia un detenuto. Una cosa poi che la riempie di curiosità è il fatto che ogni sera, quando scocca mezzanotte, Umberto deve andare via di corsa, proprio come faceva Cenerentola alla famosa festa del principe (da qui il titolo del film). Ma molto dipende dal direttore del carcere (Flavio Insinna) che potrebbe revocare a Umberto il permesso di uscita. Come andrà a finire? Non resta che at-

tendere l›uscita de Il professore Cenerentolo». Qual è il tuo ruolo e cosa ti piace del tuo personaggio? «Nel film sono Pangrattato, il compagno di cella ( di Pieraccioni). Sono spiccatamente bergamasco non col dialetto ma con la cadenza. Un personaggio nel quale si può avvertire un pizzico di autoironia, che non guasta mai. E poi si sa, nel

cinema caratterizzarsi e l’essere il più spontaneo possibile nel proprio personaggio la spontaneità è il vero segreto per una buona riuscita». Come ti sei trovato sul set? «Molto a mio agio, volendo fare un paragone potrei equipararlo ad un master universitario. Grande spontaneità da parte dell’attore regista Pieraccioni, da cui ho potuto cogliere ed apprezzare tantissime cose che migliorano dal punto di vista professionale». Passione per il cinema: quali sono state le tappe

fondamentali della tua vita artistica e quando hai deciso di fare l’attore? «Nasce fin da piccolo. Infondo, la recitazione è alla base della vita per tutti: a volte un venditore di auto recita meglio di un attore. Una passione che è nata ascoltando sui 45 giri le voci di attori come Vittorio Gasmann, Alberto Lupo, Giorgio Albertazzi. Una passione che mi ha portato a collezionare circa 400 autografi di attori e personaggi internazionali che si esibivano al teatro Doninzetti di Bergamo. Alla passione per il cinema ho abbinato la preparazione artistica e musicale di buon livello, da qui poi ho deciso di essere artigiano – attore della voce. Nell’86 mi “invento” la ventriloquia con il mio pupazzo, che mi ha portato poi ad approdare alla televisione».

Cosa serve per fare questo mestiere? «Il coraggio è partire dalla provincia a fare questo lavoro. Quindi, grande coraggio e poi deve essere uno stile di vita. L’intelligenza di dire: non voglio essere uno dei tanti e avere un personalità versatile e poliedrica aiuta». Nella vita di ogni artista è fondamentale essere critici persino con se stessi, non trova? «Io non mi piaccio mai. Forse, tra tutti i miei spettacoli me ne saranno piaciuti veramente due o tre. Credo che l’autocritica sia fondamentale, ti insegna a crescere professionalmente». Se fosse un attore che ha fatto la storia, chi vorrebbe essere? «Sicuramente Jack Nicholson».

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11 Ecco il nuovo ponte sul Brembo: a breve i lavori di rifinitura, poi il collaudo

Zogno riqualifica e mette in sicurezza la sua «greenway» Pedoni e ciclisti potranno finalmente spostarsi in tutta sicurezza dalla zona del vecchio sedime demaniale alla parte destra dell’abitato di Ambria ( frazione di Zogno), passando sopra la nuova passerella ciclopedonale. Da venerdì 24 luglio con la posa del nuovo ponte sul Brembo, lungo circa quaranta metri, largo due e mezzo e in legno lamellare ad un’unica arcata, queste due zone sono virtualmente collegate per pedoni e ciclisti che decideranno di percorrere il tratto di pista ciclabile che collega Zogno a San Pellegrino Terme. Virtualmente perchè il tratto sarà transitabile solo alla

fine dell’estate. «Mancano alcune piccole opere di rifinitura, come la collocazione di barriere di sicurezza e rivestimenti ornamentali in pietra – ha spiegato Enrico Mazzoleni, assessore delegato ai Lavori Pubblici del Comune di Zogno -. Il prossimo step prevede il collaudo del ponte, sia statico che dinamico. Alla realizzazione di quest’opera abbiamo voluto affiancare la variazione del tracciato ciclopedonale, che permetterà di migliorare la sicurezza per tutti i fruitori del tratto ciclabile – ha aggiunto l’assessore Mazzoleni-». Al cantiere stanno lavorando la società Orobi-

ca di Zogno, per quanto riguarda le opere edili ( punti di sostegno del ponte e raccordo del nuovo tracciato), e la Holz Albertani di Berzo Demo (Brescia), che si è occupata, invece, della realizzazione della passerella. I lavori di realizzazione dell’opera sono iniziati nel mese di aprile grazie ad un finanziamento complessivo di circa 300mila euro, di cui 280mila euro dalla Comunità montana Valle Brembana (220mila destinati alla passerella sulla pista ciclabile e 60mila per la riqualificazione sentieristica), attraverso il finanziamento regionale ottenuto dal Pisl

Il 29 agosto torna il trofeo Barbara Aramini, organizzato dallo Sci Club Bremboski

Zogno, aspettando la neve si «scia» in strada Anche quest’anno tra i tanti protagonisti dell’estate brembana ci saranno gli skiroll: in pratica gli scii con le rotelle. A Zogno invece che con la neve si scierà sull’asfalto, semplicemente per divertirsi o magari per allenarsi in vista dell’ormai prossimo 4° trofeo «Barbara Aramini», organizzato per il 29 agosto dallo Sci Club Brembo Ski con il patrocinio del Comune di Zogno. L’evento si svolgerà lungo il tratto stradale che collega il capoluogo brembano alla frazione di Sant’Antonio Abbandonato, per un per-

corso tortuoso ed impegnativo di ben 8 km per 700 metri di dislivello, che interesserà tutte le categorie partecipanti alla gara promozionale: junior, senior e master. «Questo trofeo nasce per ricordare Barbara

Aramini, che tanto aveva amato lo sport: lo sci di fondo in particolare - ha spiegato Gianluigi Ferrari, uno degli organizzatori del trofeo Aramini-. Un trofeo che piace, non solo agli appassionati della

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Montagna e 50mila euro finanziati dal Comune di Zogno. «Questo intervento nasce dalla necessità di porre rimedio ad una situazione di criticità nota ormai da tempo – ha aggiunto Giovanni Fattori, vicepresidente delegato al Turismo della

Comunità Montana Valle Brembana-. In accordo con il Comune di Zogno, che ha aderito e partecipato con assoluto entusiasmo al progetto, finanziandolo con una somma non di poco conto. Abbiamo lavorato in modo da migliorare la

viabilità, mettendo in sicurezza pedoni e ciclisti; al tempo stesso, non abbiamo voluto trascurare la bellezza del paesaggio, che grazie proprio alla nuova passerella ne risulterà ancor più valorizzato, suggestivo e d’impatto».

disciplina ma anche a tantissimi atleti che si preparano alle ormai prossime gare di sci di fondo». Alla gara promozionale di skiroll, in salita a tecnica classica con partenza in linea, potranno iscriversi tutti gli atleti tesserati alla Federazione Italiana Sport Invernali ( fisi) o alla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio ( fihp) e tutte le persone in regola con il

certificato medico agonistico di base. Sarà possibile iscriversi fino al giorno stesso della gara, fino ad un’ora prima dalla partenza. Anche quest’anno il ricavato della manifestazione sarà interamente devoluto in beneficienza, nello specifico quest’anno alla Fondazione aiuto alla ricerca malattie rare Onlus ( Armr). «Una manifestazione di prestigio

quella organizzata dallo sci club, che anno dopo anno vede sempre più l’interessamento e la partecipazione di atleti anche di livello nazionale - afferma Diego Donadoni, consigliere delegato allo Sport del Comune di Zogno-. Un evento importante per il capoluogo brembano, per tutti gli appassionati alla disciplina e dalla profonda valenza umana, che da sempre noi come Amministrazione comunale teniamo a ricordare e sottolineare. Un impegno concreto, dovuto e reso possibile soprattutto grazie alla collaborazione della Polizia locale e della Protezione civile, sempre in prima linea a garantire l’ordine e la sicurezza durante tutto l’arco dell’evento».

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12 Successo per la prima edizione del festival della bicicletta a Piazza Brembana. Per due giorni la Valle si è trasformata in un parco giochi per ciclisti

Orobie Bike Fest: buona la prima Un’intera valle lo scorso 25 e 26 luglio è confluita a Piazza Brembana per celebrare la bicicletta. L’Orobie Bike Fest non ha tradito le aspettative, con una prima edizione ricca di eventi organizzati da associazioni e operatori del settore della Val Brembana, come Mystic Freeride, Guide Mtb e Brembo Bike Park di Foppolo. Due giorni, appunto, dedicati interamente al mondo delle

due rote: la giornata di sabato 25 è stata caratterizzata dal raduno del down hill sulle piste offroard del parco ciclistio di Foppolo e il corso di mountain bike dedicato ai piccoli ciclisti al Skill Center di Branzi. A chiudere la giornata sono state le degustazioni dei vini valtellinesi al Bike&Wine, seguiti dai racconti serali dei viaggiatori a pedali, entrambe ad Olmo al Brembo. Do-

menica 26, invece, sono andate in scena numerose escursioni accompagnate con partenza da Piazza Brembana, dove è stata allestita un’area espositiva con la presenza di diverse aziende del settore dei pedali elettrici, tra le quali Flyer, che hanno messo a disposizione i propri cicli per dei test bike. Ma non solo, in scena anche tantissimi show su due ruote, come i bike trial, e spetta-

coli musicali e di intrattenimento per tutti, grandi e piccini. Tra le numerosissime gite, le più apprezzate sono state quelle lungo la pista ciclabile che costeggia il fiume Brembo, la scalata al Passo San Marco, il cross country in Valle del Drago, il percorso enduro nella zona delle Trocole di Piazzatorre e l’impegnativo offroad nel periplo del Monte Pegherolo.

Musica live e fiumi di birra al via Priula: il lunedì è di movida a San Pellegrino Terme

«Sanpe in Banda» al Via Priula, il 17 agosto si degusta all’aperto Aspettando il «Beer in Black», evento clou dell’inverno brembano dedicato alle sole birre nere, anche per tutti i lunedì del mese di agosto a San Pellegrino Terme sarà possibile degustare le fantastiche birre artigianali del birrificio Via Priula all’aperto, proprio appena fuori il porticato Colleoni. Lo spazio esterno ( direttamente sulla strada che sarà chiusa al traffico) sarà allestita con panche e tavoli e si potrà, quindi, degustare le ottime birre artigianali del via Priula e, perché no, godere dei loro incredibili aromi assieme qualche ottimo piatto preparato con alcuni dei tipici prodotti locali brembani ( tanto per fare un esempio il Branziburger). «Abbiamo deciso di proseguire con questa iniziativa anche per il mese di agosto, visto l’ottimo successo riscontrato già nel mese di luglio: 4 serate all’insegna del gusto e della

buona musica – spiega Mauro Zilli, proprietario del birrificio Via Priula-». Un’iniziativa di pregio, che nasce dalla volontà di potenziare l’offerta della ricca estate di eventi a San Pellegrino Terme ed organizzata proprio in concomitanza con il mercato serale lungo il fiume Brembo: «Non solo buona birra e ottimi piatti, da degustare all’aperto – aggiunge Zilli-, ma anche musica live che accompagnerà ed allieterà la serata dei presenti. E per lunedì 17 agosto è previsto l’evento clou: con la seconda edizione di Sanpe in Banda». Ad esibirsi il 17 agosto, infatti, saranno alcuni dei membri della Banda San Pellegrino Terme e del Orobian Pipe Band, che proporranno con cornamuse e percussioni tradizionali musiche sia scozzesi che tradizionali bergamasche. «Eseguiremo un repertorio studiato appositamente per questo

evento: sarà un quartetto di musicisti professionisti formato da una chitarra e una fisarmonica, una cornamusa ed un flauto - ha aggiunto Carlo Musitelli, maestro della Banda San Pellegrino Terme-». Per l’occasione anche tutti gli esercenti di San Pellegrino Terme sono stati coinvolti in questa iniziativa. «Abbiamo cercato di rendere partecipi tutti – aggiunge Musitelli-. Circa una trentina di attività commerciali abbelliranno la propria vetrina a tema con elementi che richiameranno sia il mondo della scozia, sia il mondo delle bande musicali più in generale. Proprio per iniziare la settimana di musica di Sanpe in Bnada lunedì 17 abbiamo abbiamo deciso di associarci alla realtà del via Priula: tutti sanno che la birra è un prodotto molto amato anche in Scozia e di conseguenza il birrificio di San Pellegrino Terme ben si coniuga con l’e-

vento che andremo a presentare. Non sarà il solito concerto – conclude Musitelli-, sarà sì un evento con più sfaccettature ma

con un filo conduttore ben preciso: quello del mondo scozzese». Sanpe in Banda proseguirà anche dopo il 17 agosto: venerdì 21 ci sarà l’esibizione del Corpo Musicale di Dossena; sabato 22 quello del complesso bandistico di Brembana; domenica 23 agosto, invece, ci sarà l’intrattenimento musicale del Corpo

Musicale Ponte San Pietro ed il concerto del Corpo musicale San Pellegrino Terme e dell’Orobian Pipe Band. Questi eventi, ad eccezione di quello organizzato per luned’ 17 agosto, si terranno al viale Papa Giovanni XXIII ( in caso di maltempo ci si sposterà nella struttura della palestra comunale).

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13 Presentata a Bergamo «La Cattedrale vegetale» di Oltre il Colle, iniziativa umanitaria a favore del Nepal

Un ponte umanitario dalle Orobie al Nepal

Da Oltre il Colle al Nepal, la natura si unisce all’arte e alla solidarietà, trasportata dall’energia cosmopolita di Expo 2015. Nella splendida Domus Bergamo Wine di piazza Dante, il Parco delle Orobie bergamasche ha presentato, nella cornice del progetto La Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle, l’iniziativa umanitaria a favore del Nepal, Paese duramente colpito dal devastante sisma dello scorso aprile. Di fianco al Parco nell’iniziativa di solidarietà, il Comune di Oltre il Colle, Caritas Bergamo, l’associazione Ev-K2-Cnr. Il sito artistico di Oltre il Colle, infatti, nato tra le braccia di Bergamo Experience 2015, sarà valorizzato attraverso eventi e iniziative a sfondo benefico rivolte al territorio bisognoso di aiuto. Dopotutto, la Cattedrale Vegetale, monumento evocativo costruito interamente da materiale vegetale autoctono e pensato dalla genialità artistica di Giuliano Mauri per esaltare la ricchezza e l’unicità delle specie vegetali alpine che crescono sui crinali delle Orobie Bergamasche, è da sempre metafora di incontro tra culture e popoli, per riflessioni lega-

te al rapporto tra natura e uomini. La Cattedrale riscopre così la sua identità più profonda che fin dalle origini del progetto guidato dal Parco delle Orobie Bergamasche e sostenuto dai Comuni del territorio, in primis dall’amministrazione comunale di Oltre il Colle, la accomuna a quella del territorio nepalese. In particolare, a rendere le due realtà tanto vicine, è la stretta connessione tra la spiccata spiritualità della Cattedrale e la fortissima congiunzione tra terra e cielo, corpo e anima che da sempre caratterizza le cime del Nepal. Un vero e proprio gemellaggio culturale, artistico e ambientale che vede protagonisti due territori di grande fascino e che culminerà, a settembre, nella presentazione della Cattedrale Vegetale al padiglione Nepal di Expo 2015 con una mostra fotografica dedicata alla straordinaria struttura, corredata dalla proiezione di un video promozionale realizzato specificatamente per l’appuntamento milanese. Ma è a seguito del devastante terremoto, che la vicinanza tra i territori si è fatta ancora più diretta e sentita: il Parco delle Orobie Bergamasche e gli attori

coinvolti nel progetto, infatti, hanno deciso di avviare azioni mirate per raccogliere aiuti umanitari e favorire la ricostruzione di una della aree più belle e fragili del mondo. La Cattedrale vegetale contribuirà, promuovendo la raccolta fondi di aiuti attraverso numerose azioni di sensibilizzazione della cittadinanza: dallo spettacolo teatrale “Come Angeli dal Cielo” a opera della compagnia Silence del teatro di Lovere che sarà ospitato il prossimo 9 agosto, alle 11.30, sotto ai suggestivi intrecci della Cattedrale Vegetale, per evidenziarne ancor di più la natura mistica, ai momenti di incontro e discussione organizzati presso lo spazio dedica-

to nel padiglione Nepal, fino ai contest fotografici in collaborazione con Montagna.tv ed altre iniziative di pubblico interesse. «Intendiamo da sempre la natura come simbolo di comunione e solidarietà e la Cattedrale Vegetale è l’esempio di come un’opera umana possa essere capace

di integrarsi nel ciclo della natura - commenta Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie Bergamasche-. A partire da questa consapevolezza, guardiamo al mondo e, dunque, al Nepal, territorio che tanto è legato nella sua essenza più profonda alle nostre Orobie e che si trova oggi a dover affrontare

la sfida della ricostruzione. Per questo abbiamo scelto di sostenerlo, concretamente, con l’ambizione di poter contribuire alla sua rinascita per far sì che una delle aree montane tra le più belle e fragili del mondo possa tornare a vivere, anche grazie a noi, anche grazie a Cattedrale Vegetale e a Expo2015».

Berbenno: sito web e app per un confronto virtuale

Il Comune di Berbenno ha da poco aperto il sito web www.lapiazzadiberbenno.it. Si tratta di un forum – un luogo di discussione virtuale – dove gli abitanti di Berbenno possono confrontarsi su diversi temi relativi alla vita del loro paese. La Piazza di Berbenno, sviluppato dal team locale Byte Solutions Informatica, è suddiviso in più aree tematiche: news, istruzione, sport, turismo, furti, disservizi e viabilità. Non solo il sito: l’amministrazione di Berbenno ha fatto recentemente sviluppare (sempre dai ragazzi di Byte Solutions Informatica) anche un’applicazione per dispositivi Android (2.2 o versioni successive), che presenta le stesse caratteristiche della versione desktop. In questo modo i berbennesi avranno a disposizione il forum anche in mobilità, con la comodità di un software appositamente studiato per smartphone e tablet e quindi completamente compatibile con le moderne tecnologie di comunicazione. La Piazza di Berbenno è uno strumento immediato, semplice e non richiede alcuna registrazione, a differenza della maggior parte degli altri forum presenti sul web. Sia sull’app che sul sito, per scrivere un nuovo commento è sufficiente premere sull’icona a forma di penna presente in alto a destra. Fatto ciò, comparirà una pagina al cui interno è possibile inserire il proprio nome, una e-mail (che non verrà resa pubblica) e, ovviamente, il testo della propria richiesta, critica, consiglio o semplice osservazione. Marco Locatelli


14 ente Ersaf, ha realizzato all’interno della Foresta regionale Azzaredo Casù, nel comune di Mezzoldo (proprio sopra la casa di vacanze della diocesi Madonna delle Nevi) il rifugio dedicato a Marco Balicco, già sindaco del comune. La richiesta di dedica è venuta dal territorio: lo stesso Comune e la sezione del Cai Alta Valle Brembana che, tramite una convenzione con Ersaf, gestirà il rifugio per i prossimi sei anni. Quest’anno sarà una gestione volontaristica, affidata a gari, ma non nello stile la lacuna è stata colturno ai soci Cai, senza mata. Regione Lom- pretesa di garantire tutdi chi fa trekking. Da domenica 26 luglio, bardia, tramite il suo ti i servizi di un rifugio

Aperto il rifugio all’Azzaredo, nel comune di Mezzoldo. È il Balicco (1963 m), 12 posti letto, moderno e confortevole. Sarà gestito dal Cai Alta Valle Brembana

Inaugurato il nuovo rifugio sul «Sentiero delle Orobie» Mancava un rifugio sul sentiero 101, in quel tratto di Sentiero delle Orobie che collega il rifugio Benigni al rifugio Dordona. E la mancanza costituiva un problema serio per gli escursionisti che avevano necessità di fare sosta in zona ed erano costretti a fare tappe lunghissime, oppure a soggiornare in albergo: soluzione comoda, ma-

L’assessore regionale Fava in visita nella Val Taleggio, tra caseifici e imprese agricole. Nuovo Psr: 1,5 mln a disposizione del sistema agricolo

«Indennità compensativa entro l’estate» «Entro l›estate Regione Lombardia salderà agli agricoltori la Misura sull›indennità compensativa 2014 ed entro l›inverno salderemo il 2015». La notizia arriva direttamente dall’assessore all›Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, in visita il 22 luglio nelle imprese agricole e caseifici della Val Taleggio. «È un›agricoltura eroica, di sacrificio - ha dichiarato Fava -, ma che mantiene le tradizioni del territorio e ne è un fondamentale presidio». Sotto la lente il nuovo Programma di sviluppo rurale, che mette a disposizione del sistema agricolo lombardo 1 miliardo e 157 milioni di euro. «Fra una decina di giorni sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia il

bando della Misura 4.1 per l›ammodernamento delle aziende agricole e l›innovazione - ha assicurato Fava -, con un plafond di 60 milioni di euro». Fra le novità del Psr 2014- 2020 anche le procedure legate alle graduatorie: ce ne sarà un›unica su base regio-

nale, mentre le istruttorie per quest›anno saranno gestite ancora dalle Province. Cooperativa Sant’Antonio di Reggetto La prima tappa del tour in Val Taleggio è stata alla Cooperativa agricola Sant’Antonio di Reggetto di Vedeseta. Il

presidente della cooperativa è Flaminio Locatelli. I soci sono 25, dei quali 6 conferenti. La produzione è di 7.500 quintali di latte, trasformati principalmente in Strachìtunt (5.000 forme) e Taleggio (10.000 forme). Ad accompagnare l’assessore Fava

quali siamo abituati sulle nostre montagne. Il rifugio è un simpatico ed elegante edificio in legno, che si integra con una baita in pietra, tipica delle montagne bergamasche; è stato costruito su una precedente costruzione. Dodici i posti letto e una trentina quelli a tavola. Moderni gli impianti di captazione dell’acqua, di riscaldamento, di produzione di acqua calda con impianto solare termico. Arredamento moderno e confortevole, senza cedimenti al finto rustico. La nuova costruzione, posta a 1963 m, si colloca a poca distanza dal bivacco Alberto

Zamboni, anch’esso di proprietà di Ersaf e gestito dal CAI dell’Alta Valle, di cui ogni anno si celebra la festa ogni fine luglio. L’edificio è stato realizzato dall’impresa Magnati Renato, con sede a Ponteranica ma storicamente mezzoldese, su progetto dello studio Flavio Della Vite e Carlo Fornoni architetti associati, di Bergamo, con cui hanno collaborato una serie di professionisti bergamaschi: Studio 28 A, studio Bergamini Villa (strutture), perito Massimo Poletti (impianti meccanici), ing. Tranquillo Zamboni (impianto elettrico).

nella sua visita il sindaco di Taleggio Alberto Mazzoleni, che è anche presidente della Comunità montana Valle Brembana, l’assessore all’Agricoltura in Comunità montana Orfeo Damiani, il sindaco di Vedeseta Silvestro Arrigoni e il presidente del Consorzio Strachìtunt Alvaro Ravasi. Stalla Locatelli La seconda tappa della visita è stata la stalla di Guglielmo Locatelli e figli, allevamento tra i più premiati a livello nazionale dall’Associazione della razza Bruna (Anarb). Sono 180 i capi allevati, con una produzione media annua di 93 quintali per bovina, finalizzata alla produzione di Strachìtunt e Stracchino all’antica, che è un presidio Slow Food. Cooperativa Manterga Produzione, trasformazione e vendita diretta nel campo ortofrutticolo per la cooperativa Manterga, quattro soci

e una produzione - raccontata dal presidente Virginio Rota - a 800 metri di altezza. Fra le varietà coltivate ci sono pomodori rossi e gialli, meloni retati, mais nero, patate blu, viola e a polpa rossa, grani antichi, mele e pere autoctone, fagioli autoctoni screziati di viola, basilico, sei tipi di cavolfiore, piccoli frutti, aglio orsino. Vengono prodotti e venduti anche nettari, composte e marmellate. Stabilimento Casarrigoni L’ultima tappa dell’assessore Fava sul territorio è stata a Peghera, allo stabilimento Casarrigoni. Una realtà che fattura 10 milioni di euro (con una quota export del 50 per cento a valore). Il presidente è Tina Arrigoni, che gestisce l’impresa insieme al fratello Marco e al marito Alvaro Ravasio. Enzo Novesi

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15 Arabescato orobico: a breve l’estrazione dei primi blocchi, 71mila mq nei prossimi vent’anni. A settembre «in vetrina» alle Fiere internazionali di Verona, Usa e Cina

Il rilancio passa dalle cave di marmo di San Giovanni Bianco L’industria del marmo italiano torna a crescere prepotentemente sui mercati internazionali. Dopo il buon consolidamento dei risultati nel 2014, il 2015 segna una forte ripresa delle esportazioni. A guidarla, il balzo in avanti del 18,6% nelle vendite all’estero di tecnologie per la lavorazione e l’estrazione dei materiali lapidei, che raggiungono 260 milioni di euro di controvalore. Sempre in positivo anche l’export di marmi, graniti e pietre naturali, che, tra prodotti lavorati e grezzi, registra un aumento del 3,2%, grazie a 416,6 milioni di euro di ordinativi da oltreconfine. In questo clima assolutamente favorevole si

inserisce il rilancio della cava di marmo arabescato orobico di San Giovanni Bianco, località Paglio, nella zona della Val Parina. A giugno la cava è stata data in affitto all’azienda bergamasca «Marmi Orobici Graniti» di Telgate, che

sta terminando le attività autorizzative per poter portare questa pietra ornamentale sul mercato internazionale. «Si sta procedendo con la creazione della viabilità: un piazzale ed una strada di cantiere, per poi passare subito alla fase estratti-

va dei primi blocchi – ha affermato Marco Milesi, sindaco di San Giovanni Bianco-. L’obbiettivo è di ottenere materiale entro il mese di settembre; materiale che sarà eventualmente esposto alla Fiera Internazionale di Verona e, quindi, anche con le successive Fiere Internazionali per i mercati di Usa e Cina, visto il forte interessamento e curiosità verso questa pietra ornamentale di assoluto pregio da parte di diversi operatori stranieri». Attualmente il giacimento ospita circa 700mila metri quadri di marmo pregiato: il progetto sviluppato sulla cava prevede l’estrazione di circa 71mila mq di materiale nei prossimi venti anni. Un aspetto

fondamentale di questo progetto è che proprio grazie alla volontà di costituire un importante punto di riferimento per questo tipo di attività, si riuscirà a creare occupazione. E le linee guida del bando di affitto della cava tracciano un percorso che si orienta proprio in questa direzione: «Abbiamo voluto inserire una riduzione del 20% del canone se il 60% del materiale viene

lavorato a San Giovanni Bianco, del 10 % se lavorato in Val Brembana – ha sottolineato il primo cittadino-. Il tutto rappresenta un buon ritorno economico anche per il Comune di San Giovanni Bianco, in quanto si ipotizza in base all’estrazione del 10% del giacimento un tasso d’affitto annuo attorno ai 160mila euro».

estiva 2015 le «Grotte del Sogno» saranno aperte nei mesi di luglio e agosto dal lunedì al giovedì su prenotazione, venerdì dalle 14 alle 17.30, sabato e

domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.30. Nel mese di settembre, invece, dal lunedì al sabato su prenotazione, la domenica dalle 14 alle 16.30. Per info e

prenotazioni è possibile contattare l’ufficio turistico al 0345. 21020 o scrivendo a info@turismosanpellegrinoterme.it.

Enzo Novesi

Gite fuori porta: proseguono per tutta la stagione estiva le visite guidate alle «Grotte del Sogno» di San Pellegrino Terme

«Alla scoperta del mondo ipogeo» Poco sopra San Pellegrino Terme, in località Vetta, una vecchia funicolare non più funzionante è la muta testimone di un passato glorioso in cui, nei primi decenni del secolo scorso, la zona era uno sfavillante fiorire di residenze esclusive in stile liberty dove i borghesi e aristocratici milanesi amavano trascorrere le proprie vacanze estive. Proprio a pochi passi da qui, nel 1931, Ermenegildo Zanchi scoprì le «Grotte del

Sogno» durante una passeggiata tra i boschi. Nel giro di un anno vennero adattate e aperte al pubblico finché, circa trent’anni fa, vennero definitivamente abbandonate all’incuria e al vandalismo di curiosi e amanti del brivido. Solo nella primavera del 2012, grazie all’associazione di volontari «K28» di Antea, le grotte vengono riaperte al pubblico dopo un intervento di recupero e di messa in sicurezza. La visita guidata, che

dura circa 30 minuti, permette di percorrere gli affascinanti interni delle grotte e di scoprirne curiosità e segreti. Un’attrattiva per turisti e naturalisti che possono visitare queste grotte formate da un’ampia voragine scavata nella montagna, ricca di concreazioni calcaree, sagome scultoree dai curiosi effetti cromatici e completate da lastre levigate e piccoli laghetti, con un percorso verticale tramite passerelle. Anche per la stagione

Enzo Novesi


16 Il 4 luglio nel cuore del capoluogo brembano 1581 metri di musica, spettacoli, cultura e shopping. E il 29 agosto si replica

Zogno si tinge di bianco, per una lunga notte di festa

Quattro ore di festa per 1581 metri di musica, spettacoli, cultura e shopping. La notte più lunga dell’estate ha «scaldato» il cuore dell’abitato zognese nel vero senso della parola, grazie a tutta una lunga serie di spettacoli musicali e di animazione, visite gratuite nei maggiori luoghi d’interesse culturale ma anche sconti esclusivi in tutti gli esercizi commerciali associati a Punto Amico Zogno. Tantissimi gli eventi che si sono susseguiti nel corso della serata del 4 luglio, a partire dal concerto della banda musicale di Zogno, che per l’occasione si è esibita con le nuove divise. Non sono mancati anche spettacoli di cabaret, latino

Yuri Giupponi c’è l’ha fatta: il ventitreenne zognese è riuscito a percorrere in bicicletta e senza sosta i quasi mille chilometri che separano la Torre Eiffel di Parigi da Zogno. Le «gambe» più veloci della Val Brembana sono riuscite a divorare la distanza di 932 km in sole 43 ore ( 36 in movimento), per una media a dir poco mostruosa di 25 km all’ora. Il tutto costantemente supportato e monitorato dal suo staff, che ha tenuto aggiornati i media così come i tantissimi followers (circa 60.000) in suspance per l’esito dell’impresa. Un vero e proprio record quello di Yuri, che probabilmente neanche lui stesso pensava di ottenere. Così come, forse, anche la straordinaria e calorosa accoglienza al suo ritorno la sera del 4 luglio, appena in tempo per godersi la «Notte Bianca» di inizio estate. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare com’è andata. Partiamo dalla fine: sei arrivato a Zogno come un razzo in sella alla tua bici, proprio nel bel mezzo della Notte Bianca. Come ti è sembrata l’accoglienza al tuo ritorno? «Sinceramente mi aspettavo qualcosa, ma mai potevo pensare ad una festa pensata così in grande. Una bella soddisfazione, davvero. Anche per il riconoscimento che ho avuto dal Comune di Zogno, che mi ha premiato con una

americano, zumba e le performance musicali e teatrali degli studenti dell’Istituto Turoldo. È stata una Notte Bianca dedita anche all’arte, con esposizioni di artisti del legno, hobbisti ed esposizioni d’ogni genere, come quella di

Orlando Gervasoni, che ha reso fruibile a tutti la sua collezione privata di cartoline antiche presso il centro servizi comunale. Tante anche le attrazioni dedicate ai più piccoli come i gonfiabili, trucca bimbi, spettacoli d’intrat-

tenimento e fiabe della buonanotte. Per finire poi a tarda serata con dj, animazione e schiuma party per tutti. Divertimento, quindi, ma non solo. La Notte Bianca zognese infatti ha saputo conciliare svago ed intrattenimento a

cultura e shopping: grazie agli ingressi gratuiti per tutta la serata nei luoghi di maggior interesse culturale, come il museo della Valle e le visite guidate presso il battistero, la parrocchiale e il museo di San Lorenzo; e gli sconti esclusivi del 5% su tutti i prodotti dei negozi del centro commerciale naturale del Punto Amico Zogno. Un centro storico che si prepara a tornare prepotentemente alla ribalta il 29 agosto con la seconda Notte Bianca, quella che servirà a salutare la stagione estiva. Ma lo farà senza la sua «stella»: Yuri Giupponi, che proprio la sera del 4 luglio ha compiuto l’impresa di pedalare

Da Parigi a Zogno in sole 36 ore, pedalando no stop: Yuri Giupponi fissa il record

Nella Notte Bianca zognese «brilla» la stella Giupponi

targa. Un grazie va anche alle tantissime persone che sono venute in piazza ad aspettare il mio ritorno da Parigi». Al contrario dell’impresa di Roma, questa, è stata molto più strutturata. Basta pensare allo staff tecnico, di comunicazione e le persone che ti hanno seguito lungo tutto il tragitto in camper… Quanto sono stati determinanti per te? «Parte del merito è anche loro. Al contrario di Roma, per diversi fattori era impossibile andare soli e quindi la loro presenza è stata fondamentale, essenziale direi. Ringrazio Andrea Fustinoni, Alessandro Gotti, Jacopo Berlendis e anche Palmiro Rocca, che mi hanno seguito in questa avventura. Ma anche

Luca Castiglioni, Antonio Ferrari e Massimo Pesenti, per tutta la parte di comunicazione». A livello mediatico è stato un vero e proprio successo: tantissimi i media sponsor ma soprattutto abbiamo visto numeri vertiginosi anche sulla fan page di Facebook, che ha contato circa 60.000 visualizzazioni. Ti aspettavi un feedback del genere? «Sinceramente no. Non me lo sarei mai aspettato, soprattutto perché molti mi hanno seguito da oltre confine, dalla Francia appunto». Veniamo al dunque: com’è stata l’impresa nel suo complesso? «Faticosa, più per il caldo che altro. Le prime due o

tre ore sono state difficili perché non ho potuto avere l’ausilio del camper a causa del traffico. Fortunatamente dopo questo intervallo di tempo sono riusciti a raggiungermi. Avere un team a sostegno costante è stato fondamentale».

Molti non avevano dubbi sull’esito dell’impresa record e ti hanno sostenuto fin da subito, quanto era il peso delle responsabilità sulle tue spalle? «Ero convinto di farcela, ovviamente poi c’è sempre un il rischio di fallire nell’impresa. Mi sarebbe dispiaciuto per gli sponsor e soprattutto per tutto il team che mi ha seguito in questa avventura. Come ho sempre detto: io ho pedalato per 48 ore, ma loro hanno lavorato sodo 48 giorni per rendere possibile tutto questo. Non potevo deluderli». Quali sono stati i Km più difficili e quando hai pensato anche per un solo istante “non c’è la farò”? «I km più difficili sicu-

i quasi mille chilometri che separano Parigi da Zogno. Accolto al suo arrivo dai tantissimi concittadini, Giupponi è stato premiato dall’Amministrazione comunale zognese sul palco di piazza Marconi: «Un augurio a Yuri di realizzare tante altre imprese sportive e nella vita. La sua tenacia ed impegno dimostra che anche i sogni si possono realizzare – ha affermato il sindaco del Comune di Zogno Giuliano Ghisalberti-. Sono soddisfatto perché anche questa edizione della notte bianca ha registrato una grande partecipazione di cittadini, dimostrando che il lavoro dell’amministrazione comunale, in collaborazione con i commercianti, volto anche a valorizzare Zogno prosegue in modo proficuo». ramente quelli prima del Gran San Bernardo. Proprio durante quel pezzo di tragitto, forse a causa dell’alimentazione, ho avuto un malessere allo stomaco. Tuttavia, non essendo un problema di gambe ho resistito e sono andato avanti». Quando hai capito, invece, che potevi tagliare il traguardo e riuscire nell’impresa? «Dopo il San Bernardo. Mancavano 300 km e avevo ancora abbastanza forza nelle gambe per riuscire a tagliare il traguardo». Pensi si prenderti una lunga “vacanza” o vuoi sorprenderci ancora? «Di imprese così non se ne preparano una al mese, per ora riposo. Ci penseremo per l’anno prossimo. Sicuramente, dopo il Colosseo di Roma e la Torre Eiffeil di Parigi, visiteremo qualcos’altro di interessante».


17 A settembre due weekends con la maratona gastronomica che insaporirà tutta la valle

Torna la festa della taragna: Stabello si prepara a far festa

Al campo sportivo di Stabello di Zogno, per due weekend a settembre, torna la festa della Taragna. Il fine settimana del 13 e del 20 settembre, dalle 18 alla mezzanotte, il profumo di cinghiale, capriolo e soprattutto polenta taragna insaporirà tutta la valle. Questa festa è del resto molto conosciuta

ed è una vera e propria maratona gastronomica che attira migliaia di buongustai da tutta la provincia, dal Milanese e dalla Brianza. Sono circa un centinaio i volontari, uomini, donne, giovani e ragazzi della parrocchia, che si mettono all’opera già alcuni mesi prima per predisporre il mate-

riale e le stoviglie, per organizzare i vari spazi e per preparare gli ordinativi della merce necessaria. La festa si terrà sotto la tensostruttura allestita nel campo parrocchiale. L’iniziativa ha sempre riscosso un grande successo e ogni anno cresce il numero delle persone che, amanti della buona cucina bergamasca, percorrono anche decine di chilometri, partendo dalla città o dalla pianura, per sedersi alle lunghe tavolate e gustare un buon piatto di polenta taragna fumante, accompagnata da carni di cinghiale e capriolo. Oltre a questo piatto base, che caratterizza la festa, gli instancabili cuochi del reparto cucina prepareranno anche primi piatti e grigliate con spiedini, cotechini

e bistecche di cavallo, per soddisfare le esigenze di tutti i palati. A correre su e giù dalla cucina ai tavoli ci sarà anche un nutrito gruppo di giovani e bambini che, con il loro impegno, intendono continuare questa gustosa tradizione del paese, che ha reso celebre la frazione. Ogni sera saranno proposti intrattenimenti musicali di diverso genere. «Il vero successo di questa festa è la massiccia presenza di giovani - aggiunge Massimo Pesenti fra i promotori della manifestazione. Lo scorso anno ad esempio arrivarono nella frazione 2 autobus da Milano. Giovani non solo seduti ad assaggiare i piatti tipici ma soprattutto nello staff».

L’app per smatphone e tablet del Distretto del Commercio disponibile in due lingue e su tutti i sistemi operativi per dispositivi mobili

Shop&Tour, ora anche in inglese e su Apple store Che siate possessori di un iPhone o di un dispositivo Android non importa, ora non ci sono più scuse per non scaricare direttamente sul proprio smartphone «Shop&Tour»: l’applicazione del Distretto del Commercio «La porta della Valle Brembana». Da oggi infatti anche i possessori di dispositivi mobili con sistema operativo Apple potranno scaricare tramite il loro Store l’applicazione ideata da Moma comunicazione, realizzata e lanciata da MidApp alla metà dello scorso anno, con l’obiettivo di valorizzare, promuovere e rendere fruibili tutte le attrattività commerciali e turistiche presenti sui territori comunali di Zogno, Val Brembilla e Sedrina. Tutti i possessori di questa fantastica app avranno la possibilità di visualizzare i percorsi naturalistici con relativa spiegazione e tracciato GPx (ove presente), oltre che una lista aggiornata di tutti gli esercizi commerciali, i ristoranti e gli alberghi situati nei singoli comuni del Distretto Intercomunale Diffuso. Ma non solo, Shop&Tour è anche una vera e propria guida personale che sfrutta la geolocalizzazione tramite gps: così sarà più semplice muoversi alla scoperta del territorio, visualizzare direttamente sulla mappa le attrazioni più vicine a se e raggiungere l’attrazione desiderata attraverso l’uso del navigatore. Sarà possibile quindi organizzare il proprio itinerario a seconda delle preferenze, sia con percorsi monotematici dedicati alla storia o alla natura, sia visitando distintamente tutte le attrazioni che i tre comuni hanno da offrire. Tutto questo direttamente dal proprio cellulare «intelligente», con la possibilità di visualizzare tutti i contenuti della app anche in lingua inglese. «Shop&Tour è l’applicazione per smatphone e tablet che coniuga la promozione delle bellezze turistiche dei vari comuni ed il settore del commercio - sostiene Giampaolo Pesenti, Assessore al Commercio e Turismo del Comune di Zogno-. Molto utile la versione inglese, per la fruizione dei turisti stranieri nell’anno di Expo 2015». Federico Marzullo

Dal 30 agosto al 7 settembre in Alta Valle Brembana torna la «Sagra del Fungo»

Fungolandia: una settimana tra natura e gastronomia Inizia la stagione più sfiziosa dell’anno, quella che permette di assaggiare quanto di più buono la terra sia in grado di produrre. Dal 30 agosto, in quel dell’Alta Valle Brembana, si terrà la rassegna Fungolandia che, fino al 7 settembre, permetterà di prendere parte a mostre micologiche e fotografiche, laboratori, escursioni e degustazioni a tema nei ristoranti e nei bar aderenti all’iniziativa

al fine di scoprire da vicino un mondo ricco di sapori, profumi e colori che raccontano le bellezze ambientali di un territorio ricco di cultura e tradizioni. Giunta alla decima edizione, la Sagra del fungo in Valle Brembana coinvolge non uno ma ben 11 paesi, quelli di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta, in

un programma ricco di appuntamenti. A dare il via alla rassegna, il primo weekend di Fungolandia, sarà l’Escursione con i micologi per scoprire le varie specie di funghi e il loro mondo. Alle 10 si terrà l’apertura ufficiale con degustazione di prodotti tipici. La rassegna, inoltre, prevede esposizioni fotografiche, naturalistiche, convegni di carattere naturalistico e culturale, visite guidate

sul territorio. Durante la settimana di Fungolandia, Altobrembo propone menu e Ape-

ritivi a base di funghi scoprire il programma e prodotti locali nei ri- completo: www.fungostoranti e nei bar ade- landia.it. Enzo Novesi renti all’iniziativa. Per


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Sport in estate: ecco cosa fare e come

ti ricchi di fibre quali le verdure, che aiutano a controllare la glicemia. Infatti è importante che non si consumino troppi carboidrati “ad alto indice glicemico” nelle due-tre ore prima dell’impegno sportivo”. Quale sport scegliere? “ La corsa lenta offre il vantaggio di potere essere praticata ovunque ma è bene evitare di correre sull’asfalto e su terreni in forte pendenza. Non è una disciplina adatta alle persone in notevole sovrappeso o obese; Il nuoto è lo sport salutare per eccellenza in quanto non sovraccarica le articolazioni e può essere praticato a tutte le età e persino quando si hanno parecchi chili di troppo.

Grazie alla presenza della bellissima pista ciclabile delle Valle Brembana il ciclismo può essere praticato in tutta sicurezza senza particolari problemi; infine il tennis è uno sport con un notevole impegno cardiorespiratorio e in grado di tonificare

tutta la muscolatura che va praticato solo con un buon livello d’allenamento. A chi mi chiede quale e per quanto tempo praticare sport per poter dimagrire suggerisco le discipline descritte sopra, svolte un giorno sì e uno

no (per poter recuperare le riserve di zuccheri) e soprattutto di svolgerlo per non meno di 30 minuti ogni seduta perché, in caso contrario, andremmo a coinvolgere il metabolismo dei carboidrati e non a bruciare i grassi in eccesso”.

E N O I Z O M PRO 2015

la promozione non è comulabile con altre iniziative

da una parte c’è la voglia di rimettersi in forma muovendosi all’aria aperta, dall’altra la fatica di allenarsi con il caldo. Cosa possiamo fare? “E’ sufficiente scegliere lo sport più adatto alle proprie esigenze, conoscere i propri limiti, seguire alcune regole per evitare ogni tipo di problema ci spiega il preparatore. Innanzitutto è bene privilegiare le prime ore del mattino e il tardo pomeriggio, in modo da evitare una eccessiva perdita d’acqua e sali minerali con il sudore. Altrettanto importante è non scegliere la sera per praticare i vostri esercizi fisici con la scusa che si suda di meno: rischiate di compromettere la qualità del sonno. E’ poi fondamentale bere tanto, prima, durante e dopo l’attività evitando di fare sport nelle due-tre ore successive ai pasti. Acqua e sali minerali devono essere costantemente reintegrati, bevendo piccole quantità d’acqua durante la sessione sportiva (ogni 15-20 minuti) e assumendo almeno due litri di acqua al giorno. L’alimentazione deve essere semplice e di facile assimilazione: la colazione dovrebbe prevedere una tazza di latte o uno yogurt magro, caffè, meglio se d’orzo, cereali, due o tre cucchiaini di miele, una spremuta di arancia o di pompelmo. A pranzo, si possono scegliere delle rinfrescanti insalatone, formaggi freschi oppure carni bianche, il tutto condito con olio extravergine d’oliva. Ben vengano infine macedonie di frutta fresca senza l’aggiunta di zucchero, in particolare pesche, albicocche, ribes e lamponi. Un regolare consumo di frutta aiuta inoltre ad avere un costante rifornimento oltre che di acqua e sali minerali, anche di fruttosio e vitamine. Per la cena, si può scegliere tra il riso integrale, il grano, il farro e l’orzo, seguiti da un buon piatto di pesce, con contorno di verdure fresche di stagione. E’ sempre meglio evitare di mangiare pasta o riso a meno che questi siano accompagnati da alimen-

* regolamento interno al punto vendita

Lo abbiamo conosciuto il mese scorso parlando della sua grande collezione di maglie indossate dai vari calciatori. Stiamo parlando di Diego Guirri, ventinovenne di Zogno, laureato con lode in Scienza dello Sport a Milano nonché Preparatore atletico professionista di calcio. Negli ultimi due anni ha svolto il suo lavoro nell’Empoli Calcio e grazie alla sua passione ha raccolto più di 700 divise ufficiali che molti amici giocatori e dirigenti gli hanno donato. In territorio bergamasco molti sono i calciatori con cui ha avuto a che fare. Fra questi, i due ragazzi con cui ha stretto i rapporti più forti sono lo zognese Mauro Minelli e il difensore di San Pellegrino Terme Davide Astori, lo scorso anno alla Roma, che ogni anno gli regalano una delle loro divise. Come sempre accade, un ricordo speciale è destinato all’amico Piermario Morosini, il giovane calciatore bergamasco deceduto in campo tre anni fa a causa di una malformazione cardiaca e che Diego racconta come “un ragazzo semplice, disponibile, sereno, benché fosse lontano da casa e privo degli affetti familiari più importanti a causa della prematura scomparsa del padre, della madre e del fratello. La sua umiltà e correttezza al giorno d’oggi dovrebbero essere insegnate fin da piccoli”. Data la sua grande passione e competenza sportiva abbiamo voluto chiedergli anche alcuni consigli destinati a chi, solo durante le ferie, riesce a dedicarsi alla pratica di uno sport. Diego, che è stato allievo ed amico del compianto Professor Enrico Arcelli, medico specializzato in Medicina dello Sport, Scienza dell’alimentazione e Medicina del Lavoro, ci confessa che frequentemente molte persone lo fermano per strada chiedendogli programmi di allenamento ed esercizi utili alla fatidica “prova costume”. Estate e sport, un binomio che alcune volte non è del tutto semplice da gestire;

DAL 20% AL 50%

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