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IL QUOTIDIANO ONLINE Editore: MTSM srl - Via Locatelli, 49 - ALMÈ (Bg) - Tel. 035.545100 - Direttore responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo n. 20 del 13/05/2008 - Anno IX - N. 4 - APRILE 2016

Terme: giù dal podio

Lo ammettiamo: siamo provinciali con l’aggravante di essere campanilisti e ci sentiamo colpiti personalmente quando toccano in negativo le nostre convinzioni. Negli ultimi anni ci siamo crogiolati nella convinzione che a San Pellegrino si stessero realizzando le più belle terme dell’universo conosciuto, che ci sarebbe stata la svolta definitiva del settore turistico, che l’intera valle sarebbe stata scossa da un fremito di ritrovato ottimismo. Con queste convinzioni ci siamo gettati a capofitto sul servizio che il portale Virgilio.it ha dedicato a «Benessere e relax: le terme più belle del nord Italia». Convinti di trovare San Pellegrino al primo posto in classifica ci ha preso un po’ di sconforto scoprire che questa posizione è invece occupata della terme di Abano (Pd), «una cittadina di pochi abitanti, sviluppata lungo la via delle terme, che ne costituiscono il cuore pulsante». Come ci piacerebbe scrivere un giorno le stesse cose per la cittadina della Val Brembana! Va beh, non siamo al primo posto, ma saremo sicuramente secondi. Invece troviamo le terme di Bormio, tra le righe leggiamo: «Qui sorge l’omonimo hotel QC Terme che offre ai propri clienti ben 70 tipologie di servizi termali, zona ristorante d’alta qualità, eventi dedicati a tecniche di rilassamento ed allenamento per corpo e mente, oltre alle varie opportunità di fare escursioni e praticare sport rigenerante e divertente sull’alta Valtellina». Ah, va bene: QC è la stessa società che gestisce anche l’immagine di San Pellegrino e avrà adottato la strategia di favorire la storica struttura termale, siamo sicuri che il terzo posto non ce lo leva nessuno. Invece in questa posizione troviamo le terme di Dolomia, in Val di Fassa, immerse nella natura e nell’aria pulita e sana delle montagne, attorniate da ampi e splendidi parchi. Ormai siamo giù dal podio, ma la nostra incrollabile fede ci convince che almeno la medaglia di cartone non ce la toglie nessuno. Ci pensano le terme di Saint Vincent, in Valle d’Aosta, ristrutturate da poco, con spazi moderni e curati oltre ad un’ottima veduta sulle montagne innevate. Lo ammetto, mi prende lo sconforto ma non resisto a sbirciare il quinto posto. Anche se vale poco, saremo nell’elenco che si conta sulla dita della mano. Speranza delusa, qui ci sono le terme di S.Lucia di Pescantina, zona Lago di Garda e a poca distanza da Verona. Ma allora? Mica ci avranno raccontato delle frottole?

Ospedale, la Val Brembana si mobilita «Non fateci rimpiangere Treviglio» In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda ospedaliera. Nicora rassicura: Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio La Val Brembana si schiera in difesa dell’Ospedale. Sono stati tantissimi, a migliaia, i cittadini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di tagli imposta dall’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. a pag. 3

Nasce la nuova Provincia dei Comuni Varato il decreto della nuova Area Vasta, sarà suddivisa in 11 zone omogenee. Nascono le Aree omo- di Bergamo. Venerdì 25 il decreto che articola genee della provincia marzo è stato firmato il territorio dell’Area vasta di Bergamo in undici raggruppamenti di Comuni, strumenta-

li a una nuova visione orientata alla promozione e allo sviluppo territoriale. a pag. 2

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APPROFONDIMENTO

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L’intervista. Il presidente della Provincia Matteo Rossi sulle Aree omogenee

«Una Provincia leggera per una politica forte La nuova Area Vasta agenzia per lo sviluppo territoriale» Nascono le zone omogenee della provincia di Bergamo. Venerdì 25 è stato firmato dal presidente della Provincia, Matteo Rossi, il decreto che articola il territorio dell›Area vasta di Bergamo (l›attuale Provincia) in undici raggruppamenti di Comuni, strumentali a una nuova visione orientata alla promozione e allo sviluppo territoriale. Lo scopo, come dichiarato nell›art.6 del nuovo Statuto della Provincia, da cui prende spunto la nuova configurazione, è quello di consentire lo svolgimento coordinato di funzioni a beneficio dei Comuni, delle Associazioni di Comuni, delle Unioni di Comuni e delle Comunità montane, assicurando la rappresentanza dei vari livelli di governo. «La nuova Provincia sarà soprattutto un›agenzia di sviluppo territoriale governata dagli enti locali - dichiara il presidente Rossi -. Crediamo in questo progetto e pensiamo che possa essere veramente utile al rilancio del territorio. E› qui, nella costruzione di un nuovo sviluppo, che ci giochiamo la capacità di essere centrali». Presidente Rossi, come si colloca il decreto che ha firmato oggi all’interno del percorso di riforma della Province? «Dopo l›approvazione del nuovo Statuto questo è il secondo atto amministrativo verso la nuova Provincia dei Comuni. Ci stiamo lavorando dal settembre scorso con un lungo percorso di condivisione, prima con gli Stati generali dei Comuni, poi con il viaggio in tutti i territori, infine con l›assemblea Ats dei Sindaci e gli ultimi suggerimenti avanzati dagli ambiti. Ora si apre ufficialmente il confronto

con la Regione (che incontreremo l›11 aprile) la quale, dopo il referendum costituzionale di ottobre sarà chiamata a legiferare nel quadro della nuova normativa nazionale. L›obiettivo che abbiamo condiviso con Maroni è di arrivare entro giugno a definire un modello lombardo che tenga insieme semplificazione e protagonismo del territorio e che sia capace di orientare le decisioni del governo». Qual è la visione strategica che sostiene questo percorso? «Da un lato ci sono le difficoltà quotidiane legate al bilancio, dall›altro un grande lavoro di presenza e condivisione sul territorio per costruire dal basso la nuova area vasta. Il futuro governo della bergamasca non potrà che essere policentrico e condiviso, tenendo insieme il capitale sociale delle nostre comunità con il valore aggiunto delle reti lunghi, sovraprovinciali e internazionali. Ogni territorio

sarà chiamato a costruire la propria idea di sviluppo, a mettersi in relazione con le altre zone, ma anche a rafforzare le proprie relazioni con le altre province, penso ai rapporti del sebino e della val di scalve con i territori bresciani, della pianura con Milano e Cremona, delle nostre valli con le realtà della macro regione alpina, infine l›area urbana della Grande Bergamo, dove sussistono asset come l›aeroporto, l›università, la fiera che rappresentano la porta d›ingresso e il trampolino di lancio della bergamasca verso il mondo, ma anche dove occorre lavorare per riqualificare le aree dismesse ex industriali della cintura creando le condizioni per nuovi insediamenti produttivi innovativi . Questo lavoro necessiterà di una regia politica forte, e questo sara› il ruolo della nuova area vasta, sempre meno ente amministrativo e sempre piu› agenzia di servizio e di sviluppo

governata dagli enti locali capace a sua volta di mettersi in rete con altre realtà, come abbiamo fatto costruendo il primo accordo con le Province della Lombardia orientale. In una battuta potremmo dire «una Provincia leggera per una Politica forte», come diceva il titolo del documento programmatico sul quale sono stato eletto». Presidente, in questi mesi l›abbiamo spesso sentita parlare di progetti di sviluppo e dei Sindaci come «nuova classe dirigente del territorio». Qual è la situazione dal suo osservatorio? «In questi mesi abbiamo lavorato sodo per radicare questo percorso di riforma nel cuore del territorio. Il nostro lavoro viaggia lungo tre direzioni. Rispetto alle funzioni provinciali per la prima volta i Comuni sono stati coinvolti nella definizione del piano dell›offerta formativa scolastica, è da poco cominciata la consultazione sulle priorità

viabilistiche di ogni territorio, la campagna «fiumi sicuri» e› stata costruita in sinergia con le Comunità Montane, quando verrà il momento il bilancio verrà prima discusso in ogni zona così come la seconda fase del percorso del Patto dei Sindaci sulla green economy. Si è dunque iniziato a condividere le scelte Provinciali con i Comuni. Sono stati attivati nuovi servizi per i Comuni a partire dai percorsi di formazione per dipendenti e amministratori che stanno vedendo una straordinaria partecipazione e che sono stati promossi in collaborazione con l›Università, le fondazioni, le banche e le imprese del territorio. L›ufficio Europa costituito col Comune capoluogo è un valido supporto per informare sui bandi e stendere progetti, e non appena venduta BigTlc, il know how di Big Fibra sarà orientato a costruire nuovi investimenti territoriali. Il terzo capitolo riguarda i progetti di sviluppo. Con il bando dello scorso dicembre abbiamo cominciato a premiare la capacità di costruire progetti pubblico/privati a livello sovracomunale. I risultati sono stati di gran lunga superiori alle aspettative e da parte nostra cercheremo di orientare i finanziamenti di imprese e fondazioni partecipate dalla Provincia su tutto il territorio. Sulla promozione turistica del territorio andremo a firmare un protocollo d›intesa tra la Provincia, Turismo Bergamo e i consorzi territoriali per definire le modalità di coordinamento delle politiche turistiche. Sui fondi europei per le aree interne che transiteranno per Regione Lombardia stiamo lavorando insieme alle comunità montane brembana, seriana e scal-

ve per la presentazione di progetti capaci di intercettare i milioni a disposizione. Il motore di tutte queste trasformazioni sarà il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che abbiamo avviato nel consiglio provinciale di marzo e che sarà accompagnato dall›Osservatorio del Territorio, il contenitore web di tutti i dati statistici, delle ricerche e delle buone pratiche». In questi anni si è spesso sentito parlare di obbligo delle gestioni associate dei servizi, sempre puntualmente rinviate. Come si inserisce il progetto delle zone omogenee nel dibattito sulle Gao? «Quella che stiamo perseguendo è una nuova idea di intercomunalità. Fare sistema tra enti locali e› ormai un›esigenza non piu rinviabile, ma questo tema fino ad oggi si e› esaurito nelle gestioni associate dei servizi o nei periodici appelli alla soppressione dei piccoli Comuni. Dobbiamo andare decisamente oltre. L›avvento delle zone omogenee coincide con il tramonto dell›esperimento delle gestioni associate obbligatorie, che con l›ennesima proroga disposta dal D.L.210/2015 si appresta ad essere definitivamente accantonato, e apre a nuove formule attraverso le quali le forme di cooperazione intercomunale vedranno coinvolti non solo i piccoli Comuni ma anche quelli di dimensione maggiore. Accanto alla dimensione comunale dell›interesse pubblico viene messa in rilievo la dimensione intercomunale del bene comune, che solo in parte si esaurisce nel tema delle gestioni associate, e che evoca l›esigenza di contenitori nei quali sviluppare politiche di coesione economico-sociale tra territori contigui ancorchè articolati in diverse entità amministrative».


APPROFONDIMENTO

Ospedale, la Val Brembana si mobilita «Non fateci rimpiangere Treviglio» In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda ospedaliera. Nicora rassicura: Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio La Val Brembana si schiera in difesa dell’Ospedale. Sono stati tantissimi, a migliaia, i cittadini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di tagli imposta dall’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La riduzione dei servizi di pediatria, ortopedia e radiologia in vigore dal 1 aprile ha destato preoccupazione ed allarme tra primari e personale medico sanitario (da cui è partita la prima segnalazione). Da qui la scelta di alcuni residenti di costituire un comitato pro Ospedale ed organizzare il corteo per chiedere il mantenimento dei servizi ed il ripristino di quelli già disattivati.

zione, con convocazione da parte del presidente Alberto Mazzoleni e del presidente di ambito Patrizio Musitelli, presso la Green House di Zogno si è tenuto il lungo faccia Il faccia a faccia – A a faccia con il direttore mobilitarsi è stata anche dell’Ats Azzi e dell’Asst la Comunità Montana Nicora. Un confronto Valle Brembana. Alla schietto e sincero nel vigilia della manifesta- quale è stato più volte «Candidati sindaco cercasi». Sembrerà strano ma a poche settimane dalle elezioni amministrative a mancare sono proprio loro, i candidati alla poltrona di primo cittadino. Il problema riguarda anche Comuni non proprio piccoli come San Pellegrino Terme (4894 abitanti) e San Giovanni Bianco (4908 abitanti), dove per il momento ad essere in lizza sono solo i sindaci uscenti. Insomma, il mestiere del sindaco non è più in voga. La politica non interessa più a nessuno, o quasi, e la sensazione è che anche stavolta quel «partito» mix esplosivo di antipolitica ed assenteismo la faccia da padrone. Poco riconoscimento (anche economico) e troppi grattacapi i motivi che sempre di più allontanano i cittadini dal «Palazzo». Ma dovrà esserci una ragione tutta politica se ormai in troppi mormorano «sono tutti uguali» e prima si allontanano schifati, poi dal rancore appena sussurrato al mugugno solitariamente covato passano al contrattacco. Come si può liquidarli definendoli antidemocratici e reazionari qualunquisti? Se dentro il

ribadito che «nessuno ha mai pensato o detto di chiudere l’Ospedale, tanto meno il pronto soccorso». I direttori si sono detti «sorpresi» dalle «voci infondate» rispetto alle presunte riduzioni di servizi, manifestando la piena volontà nel potenziarli riorganizzandoli. «Ci siamo messi a di-

Amministrative 2016 con pochi protagonisti

A.A.A. Candidati cercasi

termine «qualunquismo» ci riversiamo tutto ciò che tenta in qualche modo di arginare l’intrusione invasiva nella politica, non c’è da stupirsi se questa viene poi letteralmente sbranata. Viene sbranata da una società civile divenuta, a suo modo, anche società politica. Ma si è davvero così ciechi per non accorgersi che questo fenomeno rappresenta una reazione a quel raggelante e insopportabile teatrino tutto all’italiana della politica, che non fa ciò che promette e passa il tempo a promettere ciò

che dovrebbe fare? L’antipolitica si sta rivelando un uragano che rischia molto seriamente di travolgere tutto quello che rimane della politica, anche perché un’altra buona parte se l’è mangiata già la tecnica ed il potere economico – finanziario. È vero o forse no che i processi macroeconomici sono indipendenti dalla politica? Fanno a meno, cioè, della legittimazione democratica. Ma oltre a questo, è fatto noto che c’è un rapporto, quello con la società, totalmente lacerato. Se

sposizione per esaminare insieme il piano che ci verrà presentato nei prossimi mesi – ha dichiarato il presidente di ambito Musitelli-. Siamo consapevoli del periodo di transizione legato all’applicazione della nuova riforma lombarda e della conseguente riorganizzazione territoria-

3 le. Chiediamo alle forze politiche di sostenere il mantenimento dei servizi nelle aree montane, che necessitano di una attenzione particolare». «Il nostro impegno sarà quello di affiancare i cittadini – aggiunge il presidente Mazzoleni, per garantire un sistema che risponda alle loro reali esigenze, operando con una funzione di stimolo e proposizione verso le due direzioni Ats e Asst, che devono garantirci un presidio ospedaliero adeguato e sicuro». La piazza – Dal corteo la voce è univoca: «Ridateci i nostri servizi». Striscioni, palloncini colorati e tanti giovani. Tutti uniti, con un unico obiettivo: difendere il proprio ospedale. A presenziare anche la CMVB, rappresentata dall’assessore delegato Ernestina Molinari, oltre che diversi sindaci della valle e consiglieri regionali. Al termine del corteo spazio anche agli interventi delle autorità politiche. «Chiediamo alla direzione del Papa Giovanni di non farci rimpiangere Treviglio – tuona il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi-.

Ci siamo battuti per anni contro una dirigenza che ha trattato questa struttura nel modo peggiore possibile. I primi responsabili siamo anche noi amministratori – aggiunge poi Milesi-, non siamo stati sufficientemente attenti. A Nicora abbiamo chiesto di ragionare a carte scoperte: non pensino di tagliare di nascosto i servizi, quello che succede lo conosciamo. Occorre ragionare sui problemi e sul rilancio dell’ospedale». Poi la riflessione del sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi: «Siamo partiti dalla scelta scellerata fatta negli anni 90’ di afferire questa struttura a Treviglio, lontanissima dal punto di vista mentale e di ragionamento. L’afferimento a Bergamo è stato voluto per salvare il salvabile – ha poi sottolineato-. Per andare in controtendenza allo spopolamento della valle occorre percorrere due strade: creare occupazione e mantenere i servizi sul territorio. Chiediamo una cosa sola, fare il possibile per cui vivere in montagna non sia impossibile. Questa gente merita rispetto». Federico Marzullo

questo non sarà prontamente ricucito da concreti e univoci comportamenti, i necessari atti politici resteranno comunque puro «flatus vocis», e i cittadini sapranno di certo come regolarsi. Se la politica continuerà a perder tempo, ad inseguire impalpabili identità e ad alimentare anime morte, l’antipolis – quel miscuglio esplosivo fatto di tecnica, finanza, qualunquismo populistico, ma anche rivolta di una società politicizzata- cesserà di essere soltanto un incubo, perchè diventerà il nostro unico futuro. Federico Marzullo

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«Un nuovo polo socio sanitario nell’ex Gres tra Ponteranica e Sorisole»

questa potrebbe essere suscettibile allo sviluppo di attività correlate, come social housing o attività economiche a corredo della struttura.

Il sindaco Nevola lancia l’idea: «È tra le vocazioni del comparto. Pronto il Masterplan avvieremo le consultazioni Come nasce l’idea del Qual è l’ indirizzo po- sto comparto e l’abitato plan di riferimento, per recupero dell’area in- litico pensato per il dei due Comuni, oggi al iniziare le consultaziodustriale dell’ex Gres. futuro di quest’area? di là della SS470». ni pubbliche mirate a «Le diverse destinazio- «Abbiamo immaginato finalizzare l’intervento ni urbanistiche delle il comparto come uni- Questo come? rispetto le esigenze deldue aree del compar- co, prescindendo dai «O tramite la realizza- la cittadinanza». to sito tra Ponteranica confini amministrativi, zione di sottopassi o soe Sorisole rendevano con un occhio di riguar- vrappassi. Non ci sono La vostra idea a riparticolarmente diffici- do al consumo di suolo alternative». guardo? le progettare la riquali- da parte del privato. «Per le caratteristiche ficazione per la proprie- L’operazione sarà infat- E per le funzioni da del comparto vedremtà. ti a “consumo di suolo insediare? mo bene una struttura Così, ci siamo fatti pro- 0” o addirittura con re- «No alla grande distri- di tipo socio sanitario». motori dell’accordo, cupero di suolo libero. buzione. Abbiamo lacoinvolgendo anche il Inoltre, immaginiamo sciato aperta ogni altra Di che tipo? Parco dei Colli come soluzioni progettuali possibilità. Tra 6 mesi «Non una Rsa o Centro garante della qualità che permettano di ricu- la proprietà presenterà Diurno ma una struttudell’intervento». cire la frattura tra que- un primissimo Master- ra nel quale il cittadino

possa accedere per richiedere servizi e trattamenti relativi a questo ambito. Sono ipotesi di lavoro, ma tra le vocazioni che si prestano ad una valorizzazione dell’area,

Quali potrebbero essere i pregi per una soluzione del genere? «Senz’altro quello di godere di una posizione assolutamente strategica, grazie alla vicinanza della città di Bergamo. Senza dimenticare che l’area si trova anche ai piedi delle valli Brembana e Imagna, alle spalle di un ampio polmone verde. E la prospettiva di essere servita in futuro dalla tramvia»

2014 ebbi l’occasione di entrare in possesso della casa delle mie vacanze estive e finalmente, sono ritornato a Cavaglia stabilmente”. I Busi sono un antico e nobile casato e nel 1996 iniziai delle ricerche per avere più documenti ed informazioni sulle nostra storia. In questi vent’ anni ho raccolto una mole ragguardevole di documenti girando archivi storici, biblioteche storiche, parrocchie, comuni e consultando libri. Nel

2012 iniziai a scrivere degli appunti per dare un ordine cronologico alle scoperte ed al lavoro che avevo fatto. Ne uscì un libretto che ho intitolato “ Antica Casata de’ Busi” dedicato inizialmente alla mia famiglia, poco a poco ho incluso anche i Busi di Brembilla, della Val Brembana ... e oltre Aspettando che i Busi, sparsi in ogni angolo del mondo, rispondano all’appello questi sono i contatti ed il programma della giornata.

Chi desiderasse partecipare potrà contattare il 3497810441 oppure via mail a : dariobusi2@gmail.com Il programma prevede : ore 11,00 aperitivo offerto da Dario; ore 12,00 pranzo con ricco menù al prezzo di circa 15 euro; ore 15,00 benvenuto e presentazione delle origini dei Busi; ore 16,00 visita guidata a Cavaglia ed alla chiesa di Brembilla; ore 18.00 Santa Messa.

Primo raduno mondiale dei Busi Sabato 7 maggio 2016 si svolgerà a Brembilla (val Brembilla) il primo raduno mondiale dei Busi, organizzato con l’intenzione di far conoscere a tutti i Busi del Mondo le proprie origini. Hanno già aderito all’invito molti Busi sparsi in angoli diversi dell’Italia e poi Argentina, Inghilterra e Fran-

cia. Ideatore dell’iniziativa è Dario Busi: “Le mie origini sono brembillesi,- esordisce - il primo documento di Giovanni Busi di Brembilla data 15 agosto 1352, non sapendo se suo padre Gio’ Batta fosse nato pure lui a Brembilla, quindi su questo territorio la mia ascendenza familiare ha una storia di quasi

700 anni. Tutti i miei avi sono nati a Cavaglia, contrada storica di Brembilla, compresi i miei fratelli, io a Milano dove vissi per 40 anni e la cosa in verità mi ha sempre dato un poco di fastidio, anche se a Cavaglia ci andavo, sopratutto da bambino per le vacanze estive. Andato in pensione, nel


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Una settimana ecologica per l’ambiente Così Zogno tutela il territorio Incontri informativi e laboratori didattici dedicati a studenti e famiglie.

Il Comune di Zogno torna in campo per l’ambiente. E lo fa attraverso «Greenweek», la Settimana Ecologica. Dall’11 al 16 aprile incontri con gli studenti e laboratori didattici coinvolgeranno la cittadinanza e gli studenti dell’Istituto comprensivo di Zogno all’interno della manifestazione dedicata alla tutela delle risorse ambientali e alla valorizzazione del territorio. «L’iniziativa offrirà agli studenti un’occasione di confronto con i loro compagni, con gli insegnanti e le famiglie, con l’intenzione di capire ed approfondire insieme l’importanza e l’impegno che ognuno di noi deve avere per tutelare l’ambiente che ci circonda», ha spiegato l’assessore delegato del Comune di Zogno, Selina Fedi. Ma non solo, gli incontri proseguiranno con ulteriori due date (18 e 27 aprile) nel quale verranno attivate ulteriori iniziative di

informazione e formazione, oltre che uscite sul territorio per opere di riqualificazione che coinvolgeranno gli studenti dell’Istituto Turoldo.

mana Ecologica è prevista la «Festa degli Alberi», che si celebrerà nella mattinata di mercoledì 13 aprile. «Nel corso di questa festa – ha aggiunto l’assessore all’AmFesta degli Alberi biente Fedi-, gli alunni Anche quest’anno delle scuole materne, all’interno della Setti- elementari e medie

presenteranno varie attività a tema e – come ormai da tradizione – ci sarà la piantumazione di alcuni piccoli alberelli. Quest’anno – prosegue Fedi-, abbiamo deciso svolgere questa attività nell’area adiacente alla nuova passerella ciclopedo-

nale della frazione di «Quest’anno siamo Ambria». riusciti a garantire la partecipazione gratuita Corso di giardinag- al corso, per il quale gio – Parallelamente solitamente era previpartirà anche il corso di sta una quota di partegiardinaggio. cipazione a carico dei Si tratta di cinque le- cittadini – ha sottolinezioni a tema che si ato l’assessore Fedi -. svolgeranno ogni saba- Avevamo le risorse, le to del mese di aprile, a abbiamo stanziate. A cura del perito agrario testimonianza dell’imGino Calliari, vincito- pegno e dell’attenzione re nel 2007 del premio di questa amministra«Garofano d’Argento» zione sul tema ambienper il florovivaismo. te».

Lo sportello Siae resta in Valle Sarà spostato nella Green House Si rischiava chiusura e decentramento ad Albino. È stato trasferito dal Centro servizi comunale di Zogno alla Green House. Riapre a partire da mercoledì 6 aprile, all’interno dei locali della green house della Comunità Montana Valle Brembana a Zogno lo sportello Siae. Si tratta di un servizio di grande utilità soprattutto per le tante attività commerciali della Valle e per gli enti pubblici ed associazioni che durante tutto il periodo estivo promuovono numerosi eventi ed iniziative sul territorio. Lo sportello si era attivato nel giugno del 2014 grazie all’accordo raggiunto tra Comune

di Zogno e la Società Italiana Autori Editori (Siae), che aveva ottenuto dall’ente pubblico uno spazio all’interno del Centro servizi comunali di via Martiri della Libertà. Succes-

sivamente, il sempre maggiore crescente numero di frequentatori dello sportello, ha richiesto un aumento degli spazi da mettere a disposizione dell’utenza. «Da quel momento

ci siamo immediatamente attivati per risolvere la situazione e far sì che questo servizio per la comunità trovasse un suo sviluppo, e non rischiasse nuovamente di essere perso ha dichiarato il sindaco del Comune di Zogno, Giuliano Ghisalberti-. L’idea è stata quella di segnalare e di coinvolgere la Comunità Montana, che si è poi impegnata a risolvere il problema». «Dal momento della segnalazione arrivata dal Comune di Zogno – ha poi spiegato il vi-

cepresidente della Comunità montana Valle Brembana, Giovanni Fattori -, si è lavorato in sinergia per trovare una soluzione. D’accordo con la Giunta della Comunità Montana abbiamo proposto alla Siae di spostare lo sportello all’interno di uno dei locali della green house. E così è stato. Perdere questo servizio – ha poi concluso il vicepresidente Fattori -, voleva dire costringere i commercianti e i volontari delle nostre associazioni territoriali a recarsi fisicamente ad Albino per usufruire di questo sportello. Un dispendio di mezzi e di tempo di cui fortunatamente i cittadini faranno a meno».


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WiFi gratis nei Comuni del Dat Ora internet è a portata di «Famiglia» Access point in 10 comuni di quattro valli, dalla Valbrembana alla Valsassina. L’attrattività passa dalla rete Un nuovo e completo sistema di WiFi gratuito al servizio dell’attrattività di un territorio. È uno dei risultati concreti, legati al distretto dell’attrattività VallinF@ miglia composto dai comuni di Zogno (ente capofila), Val Brembilla, Sedrina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina Valsassina, Cremeno e Pasturo. Un patto trasversale ai territori (quattro valli delle pro-

vince di Bergamo e Lecco), finanziato da Regione Lombardia con un contributo di 360 mila euro, utilizzato in parte per incentivare le imprese private del comparto turistico e commerciale negli investimenti (sono stati accordati oltre 102 mila euro di contributo per far fronte a più di 200 mila euro di investimenti), in parte per promuovere l’attrattività ed aumentare i servizi a disposizione dell’utenza

turistica e commerciale. Proprio in questa seconda sfaccettatura rientra il percorso di strutturazione di una rete di free wifi, un investimento di oltre 60 mila euro. Il servizio permette di accedere liberamente ad internet in alcuni punti del territorio, a partire dal mese di maggio 2016. Semplice e immediato l’utilizzo: basta recarsi in un’area coperta dal servizio ed avere la configurazione di rete wireless in con-

figurazione automatica e selezionare la rete. Al primo accesso è necessario registrarsi tramite procedura che fornisce le credenziali via sms oppure tramite account Facebook. Ad indicare le aree d’accesso, l’apposizione di specifici cartelli con il logo del distretto dell’attrattività. Unica limitazione: l’accesso è consentito gratuitamente per 180 minuti al giorno, utilizzabili anche in più collega-

menti mentre è prevista la disconnessione automatica dopo 10 minuti di inattività. Un servizio innovativo e particolarmente utile, soprattutto in funzione dell’estensione territoriale, che si aggiunge alle tante azioni che il distretto dell’attrattività ha completato e va completando in questo periodo: l’educational riservato ai giornalisti, il primo festival dello storytelling, la strutturazione di una nuova applicazione digitale e di un portale web, la realizzazione di un filmato in realtà virtuale (che sarà disponibile a breve), la trasposizione di tutti i contenuti digitali in E015, l’organizzazione della kermesse Sapori&Cultura su scala distrettuale, la produzione di brochure cartacee per venire incontro alle esigenze informative anche dell’utenza meno propensa al digitale, oltre al bando per le imprese private, che è stato affiancato da un impor-

tante percorso di formazione indirizzato alle imprese stesse, a titolo totalmente gratuito. A tirare le fila del progetto – affiancato dai consulenti di Saef Srl, società specializzata in questo tipo di attività -, il comune di Zogno, in quanto capofila, attraverso l’Assessorato al Commercio guidato dal vicesindaco, Giampaolo Pesenti: «Il nostro distretto ha tenuto esattamente fede al piano di intervento finanziato dalla Regione Lombardia – ha spiegato il vicesindaco Pesenti-. Abbiamo volto molte azioni di promozione e gestione del territorio destinate a dare frutti immediati ma anche futuri. Con questi nuovi servizi crediamo di avere migliorato significativamente la qualità del tempo che turisti e utenti possono passare nel nostro territorio. Proprio come regione Lombardia ha chiesto di fare con questo specifico bando».

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Piazza Brembana (BG) Via Monte Sole, 2 Tel. 0345.82434 Fax 0345.82268 info@donpalla.org www.donpalla.org

Servizi Residenziali: RR.S.A. S A (Residenza Sanitaria Assisten Assistenziale) nziale) - Reparto Hospice - Nucleo Alz nz AAlzheimer zheimer Servizi Domiciliari: A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) - S.A.D. (Servizio di Assistenza Domiciliare) Servizi al cittadino: Consultorio Familiare - Centro di Mediazione - Ambulatorio Ecografico - Ambulatorio Ginecologico - Ambulatorio Urologico


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San Pellegrino Terme, l’Outlet Village porterà 800 nuovi posti di lavoro Cantiere al via entro il prossimo anno, poi partirà la campagna di recruiting

L’operazione di rilancio turistico di San Pellegrino Terme e dell’intera Val Brembana entra nel vivo. A fine febbraio gli enti pubblici e privati coinvolti nel progetto partito nel lontano 2007 con la sottoscrizione dell’Accordo di programma, si sono dati appuntamento al Casinò di San Pellegrino per la firma sul terzo atto inte-

grativo. Il rilancio della località termale si inserisce in un più ampio progetto di recupero, per il quale la Regione Lombardia ha stanziato 8 milioni di euro e il Gruppo Percassi ne ha messi a disposizione altri 90, un finanziamento che prevede anche la realizza- del Grand Hotel e la ri- questa operazione di rizione del nuovo Outlet lancio del territorio avrà Village, oltre che il re- attivazione della funico- notevoli risvolti sull’occupero (seppur parziale) lare Vetta. È chiaro che cupazione, tanto che, già nei mesi scorsi, si stimava che potranno essere 800 i posti di lavoro da coprire all’interno dello shopping center. Il complesso - La reIl deputato forzista: «Ultimo tassello per rilancio e sviluppo dell’attività alizzazione del nuovo turistica. Serve un fronte comune per convincere il Governo centro commerciale è stata affidata alla Arcus Dopo il presidente della Real Estate, divisione Regione Sicilia Crocetimmobiliare del Gruppo ta, anche il deputato di Percassi. Il centro verrà Forza Italia Gregorio costruito a soli 30 minuti

Casinò, l’appello di Fontana per la riapertura a San Pellegrino Terme

Fontana torna sull’argomento dell’apertura di nuovi casinò. «L’idea sarebbe quella di riaprire il casinò di San Pellegrino Terme – fa sapere Fontana-. Dopo il positivo sblocco dei fondi Cipe per il Grand Hotel e il recente avvio della nuova stazione termale manca solo il via libera alla riapertura del Casinò, per consentire a San Pellegrino, e a tutta la Val Brembana, di disporre di un insieme di infrastrutture turistiche che possano favorire un serio rilancio e sviluppo dell’attività turistica». «Il decreto attuativo della delega fiscale relativo ai giochi - continua il deputato bergamasco -, in fase di definizione nelle prossime settimane, rappresenta una straordinaria occasione per chiedere al Governo di far si che faccia ciò che aveva promes-

so con l’accoglimento dell’ordine del giorno alla legge di Stabilità, da me presentato, che impegnava l’Esecutivo a prendere iniziative volte alla riapertura del Casinò di San Pellegrino e delle altre realtà simili a livello nazionale. Mi auguro quindi che il Governo colga questa occasione inserendo, nel provvedimento attuativo della delega fiscale, il via libera per l’apertura di nuovi Casinò, in particolare San

Pellegrino e Taormina, che da più tempo hanno presento la richiesta». Infine lancia un appello a tutti i parlamentari, a tutte le forze politiche bergamasche, ai sindaci e ai rappresentati del territorio per «creare un fronte comune per sbloccare l’attuale situazione e convincere, in tempi brevi, il Governo a dare il via libera alla riapertura della casa da gioco di San Pellegrino».

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dal centro di Bergamo, a un’ora da Milano, e sarà facilmente raggiungibile da tutte le principali città del nord Italia grazie alla vicinanza dall’uscita A4 Torino - Venezia. Il centro shopping, che si estenderà su un area di 13mila metri quadrati, avrà un bacino di utenza di oltre 6 milioni e mezzo di visitatori entro i 90 minuti e un potenziale di oltre 3 milioni di turisti, conterrà circa 50 negozi aperti 363 giorni l’anno, oltre a numerosi bar, ristoranti, e un complesso residenziale con circa 1500 posti auto. È facile immaginare quindi che le gestione e il funzionamento di una struttura così imponente richiederanno l’impiego di numerose risorse umane, e dunque plausibile la stima che potranno rendersi necessarie fino a 800 assunzioni. Le figure ricercate - È ancora presto per parlare

di selezioni aperte, ma per quello che riguarda le figure ricercate è facile immaginare che si tratterà di profili impegnati normalmente all’interno di un centro commerciale, quindi addetti alle vendita, responsabili, addetti alle casse, addetti alle pulizie, baristi, addetti alla sicurezza, operatori di ristorazione e tanti altri. Le opportunità di lavoro riguarderanno certamente sia figure con esperienza che giovani al primo impiego. Ovviamente non trattandosi di un’imminente apertura (i lavori potrebbero iniziare entro il prossimo anno) non è ancora possibile inviare le candidature per i posti di lavoro che verranno creati al San Pellegrino Outlet Village, per cui bisognerà aspettare l’avanzamento dei lavori e l’apertura della campagna di recruiting.


VALLE BREMBANA

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Start up innovative nell’ex padiglione Kuwait E nuova ciclabile per una migliore viabilità Al via il progetto di marketing territoriale «Turnà a ‘ndomà». Il sindaco Zambelli: così progettiamo la Val Brembilla del futuro «Turnà a ‘ndomà». È il nome del progetto di marketing territoriale promosso dal Comune di Val Brembilla e sottoscritto tramite un protocollo d’intesa da Provincia di Bergamo, Comunità Montana Valle Brembana, Confindustria e Confartigianato, Distretto dell’Attrattività Valli in F@miglia. Il documento è stato presentato in Municipio il 23 marzo e prevede una serie di iniziative volte alla valorizzazione e alla promozione del territorio. «Il piano delle attività include la divisione del progetto in azioni speci-

fiche – spiega il sindaco di Val Brembilla, Damiano Zambelli-. Da un lato si ipotizza la sistemazione della Sp24 attraverso la realizzazione di una

pista ciclopedonale, che permetterà il consolidamento delle aree cedevoli ed il recupero delle esistenze storiche lungo il tessuto stradale, dall’al-

tro s’intende creare all’interno dell’ex padiglione Kuwait di Expo Milano 2015 un laboratorio in cui aziende e giovani possano collaborare realizzan-

do progetti di start up. Questo edificio polifunzionale – aggiunge poi il sindaco Zambelli-, sarà anche un luogo d’incontro per associazioni, uno spazio destinato a manifestazioni ed eventi di varia natura». La struttura utilizzata ad Expo 2015, in acciaio, vetro e legno, darà al paese un immagine moderna, richiamando così i criteri di costruzione delle numerose aziende presenti in Valle, in una logica di sostenibilità ambientale, economica ed energetica. A mettere in moto la «macchina del futuro» saranno sei laboratori che seguiranno la filosofia «made with care», secondo cui le attività all’interno dovranno far riferimento a quattro parole chiave che indicheranno la direzione

da seguire: collaborare, apprendere, riutilizzare, efficientare. «Questi non sono però i soli traguardi che il progetto si è prefissato di raggiungere – ha assicurato il sindaco Zambelli-, al contrario vogliono essere il punto di partenza da cui decolleranno una serie di iniziative in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini, incrementando i servizi offerti da un lato e supportando i trend positivi occupazionali dall’altro. Abbiamo voluto andare oltre e pensare più in grande, immaginare come contribuire a potenziare il nostro territorio per il futuro – ha concluso -. Perché vogliamo costruire la Val Brembilla che sarà tra 30 anni».

storia e le caratteristiche delle miniere, attive fino alla metà del secolo scorso. La giornata proseguirà quindi con il «Pranzo del Minatore», preparato dal Gruppo Giovani di Dossena, a seguire laboratori per bambini e un’area relax speciale. Nel pomeriggio un Coro Alpino si esibirà proprio all’interno della Miniera, in un’atmosfera del tutto suggesti-

va per ricordare le tradizioni dei minatori nei pochi attimi di svago. Immancabili, poi, i prodotti locali della Valle Brembana: durante l’Aperitivo in Miniera sarà infatti possibile assaporare formaggi, salumi e altre prelibatezze direttamente i produttori che proporranno le loro specialità, acquistando un pass che includerà diversi assaggi.

Il 1 maggio visite e percorsi enogastronomici per valorizzare gli antichi cunicoli della Val Brembana

Dossena, cultura e gastronomia s’incontrano alla scoperta delle miniere con gusto

Domenica 1 maggio riaprono le miniere di Dossena. Torna «Una Miniera di Gusto», con un ricco programma di appuntamenti che permetteranno di scoprire gli storici cunicoli del-

la Val Brembana e trascorrere una giornata in un mondo solitamente nascosto attraverso percorsi enogastronomici. L’evento, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è

organizzato da Gruppo Giovani in collaborazione con il Comune di Dossena. Le miniere – poste nella località di Paglio Pignolino, sulla costiera montana che si trova tra

«Da 30 anni al servizio delle aziende e dei privati»

la Valle Brembana e la Valserina, andando a congiungersi al Monte Menna ed al Pizzo Arera– sono forse tra quelle di più antica coltivazione della montagna bergamasca. Sono ben conosciute dagli storici e da coloro che si occupano del sottosuolo. Risalirebbe addirittura all’età del bronzo la più remota coltivazione di questo comprensorio minerario, per cavare dalle viscere della montagna zinco, piombo e calamina. Proprio durante questa kermesse sarà possibile percorrere le gallerie accompagnati da guide che racconteranno la

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Lo Studio CFC essendo soggetto incaricato del CAF NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI (CAF DOC DOTCOM) anche quest’anno, oltre ai molteplici servizi che già fornisce sia alle aziende che ai privati, offre un’ulteriore prestazione: la compilazione del modello 730/2016. A partire dal 1 aprile - ed entro la scadenza del 31 maggio salvo proroghe telefonando al numero 035.545100 selezionando il tasto 1 contabilità, potrete fissare un appuntamento per la compilazione immediata della vostra dichiarazione con personale qualificato. Il costo del servizio sarà così ripartito:

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VALLE BREMBANA

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Economia della cultura, un nuovo modello di sviluppo locale sostenibile 5 Comuni ed un unico progetto. Riorganizzare le risorse locali per elevare la competitività dei territori e la qualità della vita

Mercoledì 2 marzo a San Giovanni Bianco è stato siglato il protocollo d’intesa «Economia della Cultura», che vede interessati i comuni di Dossena (ente

capofila), Camerata Cornello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Serina. Cinque comuni e un unico progetto, con il quale si intende elaborare un per-

corso metodologico che sia in grado di orientare sindaci ed imprenditori verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile locale all’interno degli strumenti di pianifica-

Ingressi gratis al Museo dei Tasso e visite guidate al Borgo di Cornello Tre domeniche per visitare uno dei borghi più belli d’Italia. Alla scoperta dei Tasso e della Storia postale

zione territoriale esistenti (Pgt, Ptcp, Ptra). In particolare, all’interno del documento, si richiama al Ptra delle Valli Alpine: le Orobie bergamasche e l’Altopiano Valsassina per la promozione dello sviluppo economico, sostenibile, compatibile, e l’Accordo di Programma (sottoscritto nel 2007) riguardo la realizzazione di interventi di riqualificazione e valorizzazione delle nuove terme di San Pellegrino e per il rilancio turistico, la formazione e lo sviluppo occupazionale. Il primo passo di questo percorso metodologico sarà individuare le risorse necessarie a finanziare uno studio di fattibilità unitario che indichi le macro tematiche di sviluppo per organizzare le risorse locali in forma sovracomunale. «Tutto nasce dalla consapevolezza che fare da soli può non portare risultati, al contrario fare squadra tra Comuni può aiutare a svilupparsi e a completarsi a seconda delle vocazioni, per offrire risposte concrete ai

cittadini – ha spiegato il sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi-. Occorre individuare quelle che sono le priorità di un territorio più vasto, e non solo in ambito turistico. Proprio attraverso questo strumento si potrà avere una mappatura chiara delle potenzialità presenti sui cinque comuni, a 360 gradi e in tutti gli ambiti», ha poi aggiunto. Un ulteriore passo sarà quello di coinvolgere la Regione Lombardia (Assessorato al Territorio, Ambiente e sottosegretariato alle Politiche per la Montagna), per attivare l’affiancamento ed il sostegno a questa esperienza pilota ed estendere il partenariato pubblico – privato, fondamentale per individuare le risorse neces-

sarie ad attivare la seconda fase del percorso metodologico. Fase nel quale è prevista la stesura del masterplan delle azioni e degli interventi, le cui tematiche saranno oggetto di confronto con cittadini ed associazioni di categoria affinchè il modello di sviluppo sia comprensibile per tutta la collettività. «Trovare i fondi sarà determinante per l’avvio e la realizzazione di questo progetto condiviso – conclude il primo cittadino di San Giovanni Bianco -, ma indipendente da questo, il protocollo d’intesa è un passo per poter iniziare a ragionare insieme su possibili sinergie e nuove opportunità di sviluppo che potranno emergere nel futuro a livello sovracomunale».

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Tre domeniche alla scoperta del borgo di Cornello dei Tasso, a Camerata Cornello, in Alta Val Brembana. Un borgo di origine medievale, decretato come tra i più belli d’Italia, che sorge su uno sperone roccioso a picco del fiume Brembo e a cui, ancora oggi, si può accedere soltanto a piedi. Appuntamento fissato quindi per domenica 3 aprile e 1 maggio (alle ore 15) e domenica 5 giugno (alle ore 16), presso il Museo dei

Tasso e della Storia postale per le visite guidate gratuite al borgo medievale, alla Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano e al Museo della Storia postale. Durante queste tre giornate sarà possibile così visitare il luogo d’origine della famiglia Tasso, nota in tutto il mondo per l’opera letteraria di Torquato Tasso e per l’abilità imprenditoriale di alcuni dei suoi esponenti, che fondarono e gestirono per secoli il servizio postale europeo. Ma

non solo, sarà possibile inoltre godere degli affreschi della Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano e del primo francobollo emesso al mondo: il Penn Black, custodito proprio nel museo. Per informazioni ed adesioni è possibile contattare lo 0345.43479. Oppure è possibile inviare una e-mail all’indirizzo info@museodeitasso. com e visitare il sito www.museodeitasso. com.

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Val Serina, riapre parzialmente la Sp27 A metà maggio la conclusione dei lavori Attivo il senso unico alternato dal 19 marzo. Proseguono i lavori al cantiere. Dopo oltre due anni di attesa la Val Serina può tornare a tirare un sospiro di sollievo. Riapre (anche se per ora solo parzialmente) la strada provinciale 27 nel tratto in località Rosolo, tra i Comuni di Costa Serina e Algua. La riapertura è avvenuta ufficialmente sabato 19 marzo. La strada è attualmente percorribile a senso unico alternato (regolato da semaforo) dal lunedì al venerdì, tra le 17.30 e le 8.30, e il sabato e la domenica per l’intera giornata. Nelle ore diurne da lunedì a venerdì proseguiranno quindi i lavori di allargamento stradale che richiedono ancora la chiusura della provinciale. La riapertura totale della strada è prevista tra circa due mesi, per la metà del mese di maggio. Si tratta di uno snodo fondamentale per la viabilità della valle Serina, letteralmente bloccata dal 2 dicembre 2013. L’interruzione del tratto stradale è stato causato da una frana composta da 2mila metri cubi di roccia che nella caduta ha distrutto il ponte e danneggiato un tratto

stradale di circa 50 metri. I lavori di consolidamento della parete interessata dalla frana, lunga circa 200 metri, sono iniziati a nel mese

di maggio dello scorso anno. I soldi necessari per il completamento dell’opera, 1 milione e 200mila euro, sono stati finanziati interamente

dalla Regione Lombardia al Comune di Serina in qualità di ente capofila dell’intervento. A rallentare i lavori sono state soprattutto

«le gravi difficoltà che la Provincia di Bergamo ha dovuto affrontare lo scorso anno, e che hanno portato ad approvare il bilancio di previsione 2015 soltanto ad ottobre- fanno sapere da via Tasso, attraverso un comunicato-. Solo dopo l’approvazione del bilancio si è riusciti a stanziare i fondi, 305mila euro per il ripristino del ponte, che è stato effettuato da novembre 2015 a febbraio 2016, e i 150mila euro per la sistemazione della strada». «Ringraziamo tutte le persone che hanno avuto la pazienza di comprendere come questi lavori, che avrebbero dovuto essere in carico ad altro Ente, fossero realmente non solo difficili da realizzare ma anche complessi da progettare, nella consapevolezza che prima di ogni altra cosa siamo stati animati dalla necessità di garantire sicurezza ed incolumità ai nostri cittadini – hanno dichiarato il sindaco del Comune di Costa Serina, Fausto Dolci, e del Comune di Serina, Giovanni Fattori-. Vogliamo che sia chiaro e nitido che come Amministratori, per senso di responsabilità, ci siamo assunti l’onere e abbiamo da subito e sempre lavorato con determinazione,

combattuto con forza perchè si giungesse il prima possibile alla riapertura della strada – hanno poi aggiunto i sindaci-. Malgrado siamo stati bersaglio di offese gratuite, inutili e spesso pretenziose, rilasciate da parte di chi poi non abbia mai fatto nulla di oggettivamente concreto, ma che magari ora vuole ergersi a salvatore della Valle», hanno poi sottolineato Dolci e Fattori. «Vogliamo ringraziare tutti i cittadini per la pazienza, e quanti hanno lavorato e stanno ancora lavorando: i tecnici del Comune di Costa Serina e del Comune di Serina, con l’Ing. Frassoni e i Geologi Maggi e Micheli; la ditta Dapam; il consigliere delegato Gandolfi, con i dipendenti della Provincia e in particolar modo l’Ing. Centurelli; le ditte L’Orobica, Cabrini e Ragazzoni; il Bim, i dirigenti di Ster e di Regione Lombardia Merati, Marchetti, Fossati; il Presidente Maroni e gli assessori regionali Terzi e Bordonali; il Consigliere regionale Lara Magoni; e ci sia consentito il più grande ringraziamento e pensiero all’Ing. Stilliti, che ci ha aiutato e accompagnato».


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Serina, confermati «bonus bebè» e trasporto scolastico gratuito

la materna, elementare e media, a cui già dallo scorso anno si è aggiunto il contributo di 13 le famiglie che hanno beneficiato dei contributi per i nuovi nati nel 2015. 100 euro a studente per Confermata anche la quota per il trasporto extraurbano a sostegno degli student ridurre le spese di abboContributi per il tranamento al servizio di sporto scolastico e «botrasporto extra urbano nus bebè». Il Comune di a carico delle famiglie. Serina anche quest’an«Si tratta di un ulteriore no continua ad intertassello di un impegno a venire a sostegno delle favore delle nostre nuofamiglie. Per quanto rive generazioni, coinguarda i contributi ecovolte così dalla nascita nomici relativi alle nafino alla giovinezza – ha scite avvenute nel 2015, aggiunto il sindaco di l’importo complessivo con cui vogliamo ma- ti dei nuovi cittadini di ai contributi destinati al Serina-. Sono esempi di stanziato dal Comune è nifestare tutta la nostra Serina». Altro capitolo, trasporto gratuito per welfare locale con cui stato di 8.400 euro (600 attenzione nei confron- invece, è quello relativo gli studenti della scuo- intendiamo esprimere euro per ogni bambino). A beneficiarne sono state 13 famiglie serinesi; La salute viaggia su 14 i nuovi nati di cui 2 milioni di etichette due gemelli. La cerimoAcqua Bracca dedinia di consegna dei concate alla prevenziotributi – come da tradine delle malattie da Eventi ed incontri in occasione della Giornata nazionale di lotta alla Trombosi zione - è avvenuta a fine Trombosi in occasione febbraio, presso la sala della Giornata Nazio- sizione informazioni consiliare del Comune nale per la Lotta alla fondamentali che la di Serina, alla presen- Trombosi, organizzata scienza fornisce e che za del primo cittadi- da Alt Onlus mercole- permettono e permetno, Giovanni Fattori, e dì 13 aprile. Eventi ed teranno a molti di evitarle. dell’Amministrazione incontri in tutta Italia Lo fa grazie alla colcomunale. «Rispetto per proteggere milioni laborazione dei suoi agli anni precedenti, nel di persone da malattie sostenitori e di aziende 2015 Serina ha visto un evitabili come infarto, che amplificano questo lieve calo delle nasci- ictus, embolia, trombo- impegno. Alt sostiene te – ha spiegato il sin- si. Perché una giornata da anni la ricerca sciendaco Giovanni Fatto- contro la trombosi? tifica nel campo della ri-. Nonostante questo, Perché le malattie da trombosi: è dalla ricer- prevenzione, arrivando stratore delegato del abbiamo confermato trombosi colpiscono il ca che arrivano le risulla tavola di milioni di Gruppo Bracca. il contributo economi- doppio dei tumori ma sposte che permetteranco, incrementandolo. possono essere evitare no a molti di evitarle. italiani, per questo ab- Il messaggio viaggeSi tratta di un sostegno almeno 1 caso su 3. Alt «Vogliamo che la nostra biamo deciso di soste- rà attraversando molte concreto che eroghia- dal 1987 lotta perché acqua contribuisca nere Alt», spiega Luca città d’Italia con iniziamessaggio di Bordogna, Ammini- tive organizzate dai somo da ben 12 anni e tutti abbiano a dispo- al

2 milioni di volte «Alt Pigrizia» Acqua Bracca porta in tavola la salute

tutta la nostra vicinanza alle giovani famiglie, cercando così di contrastare anche lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna. Noi – aggiunge- stiamo cercando di arginare questa tendenza e lo stiamo facendo non riducendo la spesa per i servizi, ma cercando anno dopo anno di incrementarla. E tutto questo – chiosa Fattori- nonostante le continue riduzioni e tagli applicati ai Comuni».

F. Mar

stenitori e attraverso il web sul sito www.giornatatrombosi.it e sui social network dove chi vorrà diventerà a sua volta un messaggero anti pigrizia postando un «Healthy selfie», per mostrare a tutti i propri contatti come concretamente ha scelto di dire Alt alla pigrizia, anche attraverso Instagram, Facebook e Twitter utilizzando l’hashtag #ALTpigrizia! Tutti sono invitati a partecipare e a collaborare, a qualunque età, perché «Chi impara presto, campa 100 anni», slogan di Alt per la quinta edizione. Sara Alborghetti

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12 La settima edizione di Erbe del Casaro vi Dal 28 maggio al 5 giugno appuntamenti da non perdere con aspetta negli undici sapori, cultura e tradizioni. comuni di AltobremNella natura del Parco delle Orobie bergamasche bo (Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Santa Brigida, Valtor- 2016. La rassegna met- enogastronomici, espoOlmo al Brembo, Orte in mostra le ricchez- sizioni artistiche, escurnica, Piazza Brembana, ta) da sabato 28 maggio ze della Valle, frutto sioni, conferenze, visite Piazzatorre, Piazzolo, a domenica 5 giugno di cultura, saperi e tra- in aziende agricole, e

Tornano le «Erbe del Casaro»

dizioni del territorio e delle sue genti attraverso un ricco programma di iniziative per adulti, bambini e famiglie con l’obiettivo di valorizzare erbe spontanee, formaggi brembani e vini della bergamasca. Il calendario prevede eventi per tutti i gusti: appuntamenti culinari, corsi di cucina, degustazioni, percorsi

molto altro ancora. Erbe del Casaro è un vero e proprio evento diffuso in quanto accompagna il turista alla scoperta del territorio e dei paesi in cui è organizzata, dando risalto a località e scorci di particolare interesse e fuori dalle solite rotte turistiche. Nel corso della rassegna i ristoranti locali

propongono menu a prezzi convenzionati a base di erbe spontanee e formaggi brembani e i bar promuovono gli «Aperitivi del Casaro» abbinando all’aperitivo tre tipi di formaggi e stuzzichini a base di erbe in modo tale da

portare sulla tavola i sapori della tradizione e della cultura della Valle Brembana. Primizie primaverili, prodotti caseari e iniziative di alta qualità: undici paesi, un unico grande territorio da scoprire.

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La Valle dei 5 Campi entra nel vivo: 15 mila euro dalla Provincia Al via le prime azioni: completamento Sentiero dei Giganti, sostegno ai giovani agricoltori e affitto diffuso

Grazie ad un finanziamento di 15 mila euro concesso dalla Provincia, il progetto per

Voglia di cambiamento per generare futuro. E’ questo che si respira in Valle Imagna, quinta tappa del viaggio del presidente Matteo Rossi alla scoperta dei progetti territoriali: la determinazione a riscoprire la bellezza e le ricchezze di questa terra per dare ai suoi abitanti l’opportunità di vivere, lavorare, crescere. Agricoltura e turismo sono i due cardini su cui si innesta la progettualità in atto, perché la Valle Imagna si distingua per essere la patria dell’economia ecosostenibile. I racconti dei rappresentanti dei vari Comuni, intervenuti all’incontro con la Provincia che si è svolto venerdì 4 marzo nella sede del Comune di Corna Imagna, parlano di un processo già pienamente in corso di riscoperta delle potenzialità del territorio: negli ultimi tempi la coltivazione di erbe officinali, erbe spontanee commestibili e persino zafferano è stata la scelta di vita di diverse persone che hanno trovato qui il luogo ideale per praticarla. L’ambizione con cui

il rilancio di turismo e agricoltura «La Valle dei 5 Campi» voluto dai comuni di Cor-

na Imagna, Locatello, Rota Imagna, Fuipiano e Brumano (in collaborazione con Comunità

Montana Valle Imagna, Provincia e Coldiretti) può cominciare a muovere i suoi primi passi. «La Provincia – dichiara Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo - ha condiviso il progetto La Valle dei 5 Campi che nasce dall’aggregazione dei comuni e dalla premialità che il nostro ente ha riconosciuto attraverso il bando per lo sviluppo dei nostri territori. Un anno fa i sindaci ci avevano chiesto di credere insieme al rilancio di questo territorio. Lo abbiamo fatto. La Valle Imagna ce la può fare in termini di rilancio turistico e occupaziona-

Progetti territoriali: l’incontro a Corna Imagna Il rilancio passa dal rilancio dell’agricoltura e del turismo. La Valle Imagna verso un nuovo modello di economia sostenibile.

gli enti del territorio hanno dato vita al progetto «La Valle dei cinque campi», è quella di far sì che le donne e gli uomini della Valle Imagna possano trovare la loro realizzazione di vita: «Vogliamo che il nostro territorio sia generatore di progettualità, che non venga vissuto dai suoi abitanti come un semplice dormitorio con la necessità di cercare altrove la propria realizzazione - ha spiegato il sindaco di Corna Imagna Giacomo Invernizzi ci aspettiamo che la Provincia sia un punto di riferimento per i piccoli Comuni di montagna. Ci sono state e ci sono diverse opportunità di finanziamento per singole iniziative, ma noi abbiamo bisogno di continuità e struttura». La struttura è quella che la Provincia ha creato con il nuovo Servizio Sviluppo, come ha spiegato il presidente

Rossi: «Abbiamo creato un ufficio ad hoc per dare una mano al territorio e mettere in piedi le zone omogenee. Le risorse sono poche, abbiamo deciso di darci delle priorità partendo da questo piccolo finanziamento di 100mila euro complessivi. I tempi del bando per accedere ai contributi sono stati volutamente molto stretti; il nostro ragionamento è stato: chi si candida in due settimane significa che ha già in cantiere un progetto maturo, e che esiste un›alleanza tra enti concreta. Sicuramente la Valle Imagna ha dimostrato di saper andare nella direzione giusta. Noi ci siamo, utilizzateci e contate su di noi». La capacità di questo territorio di saper fare squadra è dimostrata anche dalla partecipazione al Gal Valle Brembana, che concorre all›ottenimento dei finanziamenti europei per lo sviluppo rurale.

«In Valle Imagna i dati della produzione agricola e del turismo sono in crescita, que-

le, mettendo al centro la sua capacità di fare rete, e di puntare su tradizione e innovazione». Il finanziamento della Provincia più altri 6 mila euro che verranno erogati successivamente dai comuni coinvolti e dal Bim serviranno per dare vita ad una prima infornata di iniziative. In primis il completamento e la manutenzione del sentiero turistico paesaggistico «Sentiero dei Giganti» che attraversa proprio i cinque comuni de La Valle dei 5 Campi. La seconda iniziativa riguarda il sostegno all’apertura di nuove aziende agricole, con attenzione ai giovani. Altro punto interessante del progetto La Valle dei 5 Campi è la rivitalizzazione dei beni immobili improduttivi dei cinque paesi. «L’i-

dea – spiega Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna – è quella di valorizzare gli appartamenti che oggi non trovano grande utilizzo a livello turistico attraverso una nuova modalità di accoglienza simile all’albergo diffuso, che chiameremo affitto diffuso, e che prevede una gestione molto veloce e grazie alla quale i turisti potranno alloggiare anche solo per qualche giorno». Il programma vuole favorire anche la messa a disposizione dei terreni agricoli liberi a nuovi agricoltori e contadini. Il tutto verrà coordinato tramite il sito internet della Valle dei 5 Campi, che verrà realizzato prossimamente. Non mancheranno, infine, eventi di promozione turistica.

sti sono i due filoni su cui investire per il futuro - ha spiegato Demis Todeschini, consigliere provinciale delegato all›Agricoltura - l›idea della Provincia di mettere in piedi una struttura dedicata allo sviluppo territoriale e alle zone omogenee è

nata in un momento in cui non c›erano risorse, prima ancora che si creasse la possibilità di questo primo finanziamento. Mi sembra un segnale evidente della volontà politica di questa amministrazione di scommettere sui territori».

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«In Valle Imagna la popolazione smette di crescere» Sant’Omobono Terme fra i paesi con la maggior decrescita. Il sindaco Dolci: soffrono soprattutto le zone periferiche Dopo la forte e costante crescita demografica degli ultimi vent’anni, la popolazione della Valle Imagna si ferma. A dirlo sono gli ultimi dati Istat, secondo i quali il numero di abitanti è passato dalle 30.330 unità di fine 2014 alle 30.216 di novembre 2015 (114 abitanti in meno). Una battuta d’arresto non preoccupante e perlopiù fisiologica, soprattutto alla luce del forte incremento demografico registratosi dal 1991 al 2011. Il conteggio tiene conto La cooperativa agricola Il Tesoro della Bruna di Corna Imagna abbraccia la filosofia vegetariana e cruelty free avviando la produzione di formaggi con caglio vegetale. «Da un mese – spiega Gregorio Salvi, socio della cooperativa – stiamo lavorando con il caglio vegetale. Una scelta dettata dalla sempre più forte attenzione da parte dei nostri clienti al mondo animale e al vegetarismo. Per ora stiamo vendendo solo lo stracchino con caglio vegetale perché gli altri formaggi richie-

dei 15 Comuni della Comunità Montana Valle Imagna (anche Palazzago). Uno dei comuni ad aver perso più abitanti nel

2015 è Sant’Omobono Terme, motore socio economico dalla media e alta valle, che passa dai 3.953 abitanti del 2014 ai 3.913 di novembre 2015.

«Le zone centrali del paese, rinnovate e rivalutate – spiega il primo cittadino Paolo Dolci – continuano a vedere un sempre maggiore flusso in entrata di nuovi cittadini. Di contro le zone periferiche del paese stanno un po‘ soffrendo anche a causa delle tipologie abitative non più allineate con le attuali esigenze del mercato immobiliare. È comunque un dato di fatto – prosegue Dolci – che la qualità della vita nel nostro comune sia di gran lunga superiore alle zone periferiche di Bergamo, caratterizzate da una forte presenza di microcriminalità e pervase da un generale senso di insicurezza.

Tesoro della Bruna, lo strachì diventa vegetariano

La cooperativa di Corna Imagna comincia a produrre stracchino con caglio vegetale: meno acido e più cremoso. Ma si rischia di perdere il Presidio Slow Food dono una stagionatura più lunga, di 6-7 mesi. Il caglio vegetale che utilizziamo – prosegue Salvi – si ricava dal liquido di macerazione dei fiori di carciofo. Alcuni mettono direttamente il fiore nella cagliata, ma ciò potrebbe creare grossi rischi di contaminazione che noi preferiamo evitare. Il caglio animale viene invece estratto dallo stomaco di

vitelli di giovane età». Se da un lato il caglio vegetale non influisce su lavorazione e costi di produzione, è a livello di sapore che si notano alcune differenze: «Il sapore dello stracchino risulta meno acido e più cremoso. Una differenza che notano soprattutto i puristi, come la gente del posto, alcuni dei quali preferiscono ancora il sapore conferito dal ca-

glio animale. Nonostante ciò, abbiamo deciso di passare gradualmente al caglio vegetale. Molti produttori stanno andando in questa direzione perché la richiesta di formaggio vegetariano è sempre più importante, e si nota soprattutto nei mercati della bassa bergamasca». Il passaggio al formaggio «vegetariano» nasconde però un problema per la

Chi sceglie di abbandonare la valle lo fa spesso più per esigenze contingenti che per migliorare il proprio tenore di vita e sempre più spesso anche chi lavora fuori sceglie casa a Sant‘Omobono Terme». Crescita non sempre è sinonimo di miglioramento, soprattutto se si tratta di un fenomeno incontrollato e schizofrenico, come sottolinea Dolci: «Sicuramente è compito di amministratori e società civile garantire questa qualità della vita, attraverso una maggiore valorizzazione della nostra identità culturale e del nostro stile di vita. La critica che sento più spesso rivolta alla valle è di avere poche opportunità di lavoro, di

svago e divertimento ma onestamente credo che proprio questo nostro vivere sobrio ci consenta e ci consentirà in futuro di continuare a garantire qualcosa che altrove si sta sempre più perdendo: la tranquillità di una vita serena. Mantenere quello che abbiamo – conclude Dolci –, promuovendo un recupero intelligente del patrimonio edilizio e puntando sulla qualità dell’accoglienza possono essere delle valide leve per continuare a crescere in modo armonico e coerente, evitando un incremento demografico del tutto incontrollato che genera enormi costi sociali e benefici del tutto marginali».

cooperativa: lo stracchino del Tesoro della Bruna ha ottenuto il riconoscimento Presidio Slow Food – organizzazione che sostiene le piccole produzioni tradizionali – come stracchino all’antica delle valli orobiche, ma il contrassegno rischia di andare perso visto che lo strachì originale vuole il caglio animale. I soci del Tesoro della Bruna chiederanno all’associazione se sarà possibile mantenere il presidio nonostante l’introduzione del caglio vegetale. Giovani e agricoltura è di-

ventato un binomio sempre più concreto a Corna Imagna, e la cooperativa Il Tesoro della Bruna ne è la testimonianza, come sottolinea Gregorio Salvi: «Negli ultimi 15 anni molti giovani hanno deciso di dedicarsi all’allevamento delle mucche. Attualmente alcuni ragazzi del paese stanno frequentando la scuola di Agraria, e speriamo davvero che abbiano intenzione di proseguire in questo settore e portino una ventata di aria fresca, un modo diverso di vedere le cose». Marco Locatelli

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17 progetto sulla mobilità sostenibile. Si tratta di flotte aziendali ad emissioni zero. Proprio con questi partners condividiamo la il raggio verso le fami- ascoltarli, e perché no: visione di un mondo glie». bere anche un caffè in- più pulito. Vogliamo dare un seCome si orienta un sieme». cliente? «Ti devi fida- Cosa c’è nelle vostre gnale chiaro, ossia che la mobilità elettrica re di chi hai davanti. Il prospettive? rapporto di fiducia per «Apriremo delle nuove sarà il futuro». noi fondamentale. Noi sedi a Torino e PadoUna filosofia già abvogliamo parlare alle va, ed altre sedi nella bastanza radicata nel persone. provincia di Bergamo. nord Europa, poco in E proprio per questo Cercheremo di creare Italia. Questo potrà a breve apriremo uno sinergie e nuove part- davvero essere il futusportello a Treviolo, nership con le aziende ro? in via Falconi 12. Lì i bergamasche. Recente- «Dovrà essere il futuro, nostri clienti potranno mente abbiamo attivato come declinarlo è diffichiedere informazio- con il gruppo Iperauto cile dirlo. ni e noi saremo lì per Bergamo e la Ing srl un Attorno questo mondo

L’intervista. l’Ad Alfredo Frigerio di Green Energy

«Radicati sul territorio, vicini alle persone e alle imprese» Chi è e che servizi offre Green Energy? «Siamo una realtà che da oltre un anno opera nel mercato dell’Energia. Offriamo servizi su tutto il territorio nazionale, isole comprese, e ci occupiamo nello specifico della vendita e della fornitura di energia elettrica e gas metano, con la maggior concentrazione della propria clientela nel Nord Ita-

lia, con una particolare attenzione alla Lombardia, a Bergamo». Con che tipo di clientela si interfaccia la vostra azienda? «Dalla grande industria fino alla singola famiglia. Attualmente siamo piuttosto spostati sulla Pmi, con un buon numero anche di clienti domiciliari. Per i prossimi anni puntiamo ad allargare

ruotano anche scelte politiche, scelte di vita, che non sono di nostra competenza. Ragiono sui numeri: nei paesi del nord Europa la mobilità elettrica è forte, in Svezia lo scorso anno sono state vendute 47mila auto elettriche. In Italia solo mille. Numeri bassissimi, anche perché non vi è l’infrastruttura adeguata. Tuttavia, Regione Lombardia si sta impegnando su questo settore e credo che nei prossimi anni vedremo un incremento di questi numeri anche in Italia. Basta pensare che entro il 2017 solo a Bergamo dovranno esserci 77 stazioni di ricarica, oggi ce né solo una». E per quanto riguarda i costi? «100 km percorsi con un auto elettrica costano circa 2 euro e 80 centesimi. Un veicolo in spesa media può costare tra i 20 e i 30 mila euro. Ma bisogna sottolineare che si potrà beneficiare dell’esenzione regionale al bollo auto, dell’esenzione dai costi di parcheggio a strisce blu, niente blocchi del traffico e addio ai costi di manutenzione. Sul lungo periodo il risparmio è notevole».

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RUBRICHE

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Il parere del Notaio. A cura di Paolo Divizia

La donazione può essere revocata? Continua anche in questo numero l’analisi dello strumento della donazione. Molti sono gli aspetti che è opportuno conoscere. Riprendiamo il discorso con un esperto, il dr. Paolo Divizia, Notaio con sede a Bergamo ed ufficio secondario in Val Brembana a San Giovanni Bianco. Notaio, è vero che la donazione è revocabile? Cioè si possono annullare gli effetti di una donazione già fatta? «La donazione è un atto liberale che può essere revocato, ma solo in alcuni precisi casi. Quindi,a differenza di ciò che spesso si ascolta, va affermato che la donazione è un negozio giuridico stabile, che attribuisce la proprietà di uno più beni o diritti in maniera sicura. La possibilità di revoca esiste ma è prevista dalla legge solo al ricorrere di alcuni precisi eventi. In parole più semplici, la scelta di revocare una donazione già fatta non può essere arbitraria». Quali sono questi casi in cui è ammessa la revoca. Sono frequenti? «Diciamo che la revoca della donazione è una ipotesi abbastanza rara nella pratica. Se ne parla con una certa insistenza, ma le ipotesi di applicazione reale sono isolate. E’ tuttavia indiscutibile che si tratti di casi in cui il fare venir meno la donazione effettuata risponde ad una esigenza di giustizia ed equità sociale»

dovuti in forza dei vin- sono a rischio di revocoli parentali o adotti- cazione? vi». «Non tutte le donazioni sono assoggettabili Notaio, è vero che se io a revocazione. Ai senprima faccio una dona- si dell’art. 805 cod.civ. zione e poi mi nasce un non possono revocarsi figlio la donazione fat- per causa d’ingratitudita in precedenza è re- ne, né per sopravvenienvocabile? «Certamente. za di figli, le donazioni Questa è l’ipotesi più rimuneratorie e quelle conosciuta fra le perso- obnuziali, cioè fatte in ne. Ai sensi dell’art. 803 riguardo di un determicod.civ. le donazioni nato matrimonio. Quefatte da chi non aveva o sta esenzione ha una ignorava di avere figli al sua spiegazione. Infatti, tempo della donazione, si tratta di disposizioni possono essere revocate perfezionate allo scopo per la sopravvenienza o di manifestare la prol’esistenza di un figlio (o discendente legittimo) del donante. Aggiungo “Questo mese abbiapoi che la norma assume mo scelto di compiere in considerazione anche con Anna Gagliardo l’eventualità in cui abbia un viaggio meraviglioluogo il riconoscimento so nel mondo degli andi un figlio naturale». ziani. Bambini troppo adulti dei quali spesso Quindi ogni volta che la società si dimentinasce un figlio al doca. Desidero porre la nante la donazione è a rischio? «Questo è vostra attenzione su vero ma solo in parte. quella che definisco Mi spiego. La revoca- una “buona pratica”. zione della donazione In fondo questa nostra opera solo «per il pri- bella e grande Italia ci mo figlio». Cioè, opera lascia ancora sperare”. solo per l’ipotesi in cui il Ursula Vaniglia Orelli. donante non ha alcun figlio, effettua la donazio- L’espulsione dal prone e poi diventa padre o cesso lavorativo, l’aumadre. Al contrario, se il mento del disagio psidonante già ha un figlio, cofisico dovuto al deeffettua la donazione e cadimento biologico, poi gli sopravviene un portano spesso a una secondo figlio, la donazione è stabile e non revocabile». Ma questa revocazione scatta in automatico? «Assolutamente no. La revocazione è una possibilità e passa sempre attraverso l’avvio di un’azione davanti al Tribunale competente. Ad esempio, l’art. 804 del codice civile dispone che l’azione di revocazione per sopravvenienza di figli debba essere proposta entro cinque anni a far tempo dal giorno della nascita dell’ultimo figlio o discendente legittimo ovvero dalla notizia dell’esistenza del figlio o discendente, ovvero dell’avvenuto riconoscimento del figlio naturale. Di regola questa azione giudiziaria può essere promossa dal donante ovvero dal figlio sopravvenuto».

Notaio, cosa intende? Può fare qualche esempio? «Certamente. Si veda la prima ipotesi, ossia la revoca della donazione per ingratitudine. Si pensi al caso di colui che, dopo aver ricevuto la donazione, tenti di uccidere il donante ovvero proceda ad ingiuriarlo pesantemente, ferendone l’onore, il rispetto e la dignità. In queste ipotesi il codice civile ritiene giusto fare venir meno la donazione ricevuta. Altra ipotesi è poi quella dell’ indebito rifiuto del donatario di erogare al donante gli alimenti che gli siano Ma tutte le donazione

pria riconoscenza o per dotare di mezzi economici una nuova compagine familiare. Si tratta di una precisa scelta del legislatore». Revocazione della donazione e mutuo dissenso sono la stessa cosa? «Assolutamente no. La revocazione determina lo scioglimento degli effetti della donazione per volontà del donante (o, in generale, di un suo discendente) solo al ricorrere delle ipotesi previste dalla legge e sempre passando

attraverso il giudice. Il mutuo dissenso, invece, è un contratto attraverso cui il donante e colui che ha ricevuto, d’accordo fra loro e con il solo intervento del Notaio, annullano l’effetto della donazione e, diciamo, «fanno tornare

La rubrica. A cura della scrittrice Ursula Vaniglia Orelli.

Giù le maschere restrizione dai ruoli sociali e familiari nella persona anziana. Che cosa possono fare i servizi socioassistenziali per sopperire a questa emarginazione? Un aiuto importante viene dai servizi di assistenza domiciliare. Si tratta di un servizio di assistenza alla persona attraverso l’igiene fisica e domestica, il disbrigo pratico e la socializzazione, al fine di mantenerne l’autonomia e i propri punti di riferimento. Da circa un anno lavoro nel

SAD del comune di Jesolo, al progetto “VECCHIO IO?!” del centro Anziani Sandro Pertini, luogo d’incontro e scambio nelle ore diurne per anziani parzialmente autosufficienti. La giornata inizia con l’accoglienza da parte dell’educatrice e degli oss. Sono svolte varie attività socio-relazionali: tombola, giardinaggio, pet-terapy e lavori di cucina. Il coinvolgimento dei bambini della scuola materna è il momento

indietro» il bene donato nel patrimonio del donante. Ma di questo tema, spesso oggetto di richiesta da parte delle banche prima della concessione di un mutuo con ipoteca, parleremo nel prossimo numero».

di scambio generazionale. Ognuno è libero di esprimere se stesso nel pieno rispetto dell’altro. All’inizio vi era titubanza nella frequentazione del Centro, oggi affermiamo con orgoglio che siamo diventati un vero e proprio punto di riferimento sia per l’anziano sia per la famiglia. Gli anziani sono portatori sani di storie che vale la pena ascoltare e sono per chi è giovane una risorsa preziosa,da utilizzare per imparare a guardare il futuro anche con gli occhi di chi ha visto il passato. Anna Gagliardo


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e dolce, volentieri di origine straniera. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377 ELENA 39enne impiegata, alta e mora, vive sola. Ha vissuto per un periodo a Milano e da poco è tornata in Val Brembana della quale è originaria. Ama la vita tranquilla, no il caos, no vita superficiale. Stanca della singletudine conoscerebbe uomo con i piedi per terra, razionale e lavoratore. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377. GIORGIA 59enne della zona di Almenno, da poco in pensione, vedova con figli indipendenti. E’ una donna d’altri tempi, dal carattere mite e dolce. Trascorre il suo tempo curando la casa e dedicandosi al prossimo. Incontrerebbe un Signore educato, calmo e motivato ad eventuale convivenza. La Signora è disposta ad ospitare o trasferirsi. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377. MARIA ha 36 anni. Vive con la zia in quanto i genitori sono mancati parecchi anni fa. E’una ragazza dolce e tenera. Bel viso sorridente dal quale traspare la sua timidezza. Non ha mai avuto una vera storia. Conoscerebbe un bravo ragazzo, affettuoso, motivato a serio e complice rapporto di coppia. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377. ENNIO 59enne, bancario, vicino alla pensione. Desidera conoscere una donna dinamica e frizzante che come lui abbia voglia di viaggiare, che ami il teatro e il cinema, motivata a seria e complice conoscenza. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377. SILVIA 36enne, mai stata sposata. E’ una ragazza volenterosa. Lavora metà giornata fuori casa e l’altro tempo lo dedica all’attività agricola di famiglia. Vuole conoscere un uomo che ami la terra e sia legato alle tradizioni camune. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377 LAURA ha 44 anni, minuta, dai dolci occhi verdi. Lavora in ambito sanitario e si sente contenta per questo. Ama dialogare e confrontarsi con le persone. Vorrebbe incontrare un uomo serio per creare una storia davvero coinvolgente e all’insegna della complicità. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377. GIORGIO 37enne, ragazzo in gamba. Dopo le superiori ha iniziato a lavorare ed ha continuato gli studi laureandosi in ingegneria. Alto, longilineo, dinamico, sensibile, allegro. Ha un bel gruppo di amici, fa volontariato, segue la politica. Incontrerebbe ragazza carina e sensibile, vitale e dolce con la quale condividere tutto. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.

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