5 L’esperto risponde
magari conosciamo poco all’inizio, ma anche per tutte quelle combinazioni di farmaci già in commercio la cui sinergia viene segnalata come una nuova chance terapeutica per il paziente. Per questo particolare passaggio l’Italia si è dotata di una regolamentazione nel luglio 2015, attraverso una Determina che ha fissato i requisiti minimi cui deve rispondere una struttura per poter essere considerato un centro abile e adatto a questo tipo di sperimentazione. L’IRST IRCCS, in particolare, dopo un anno di adeguamenti alle procedure e alle facilities, ha creato un’unità di Fase 1: un’equipe il cui Direttore è il dott. Angelo Delmonte. Una volta superato il primo step di sperimentazione sull’uomo si passa alla Fase 2, in cui l’obiettivo principale è essenzialmente quello di valutare il tipo di tumore che risponde meglio al farmaco. Una volta stabilito il dosaggio ottimale e quali siano le neoplasie su cui il medicinale è più attivo, occorre affrontare un ultimo ostacolo: la Fase 3, in cui viene svolto un confronto con le terapie standard per quel determinato tipo di malattia di modo da stabilire se la nuova chance terapeutica offra effettivamente
un vantaggio significativo per il paziente. Questo è anche il passaggio in cui vengono valutati quelli che sono i possibili effetti collaterali nel lungo periodo per il paziente, e che quindi richiede un follow up più lungo e un numero di soggetti più corposo: se alla Fase 1 vengono ammessi poche decine di volontari, alla Fase 2 essi diventano qualche decina per ogni singola neoplasia studiata, che poi si allargano ad alcune centinaia o migliaia una volta entrati in Fase 3. Una volta stabilito che il nuovo farmaco apporta effettivi vantaggi per il paziente rispetto alla terapia standard, solo a quel punto si può procedere con la commercializzazione del farmaco. Riassumendo, a livello di tempistiche occorrono in generale 2 o 3 anni affinché la molecola superi la fase del laboratorio; dopo 1 o 2 anni di ricerca su cavie, in genere roditori, parte la sperimentazione sull’uomo, che varia dai 5 agli 8 anni. Ultimamente, per ottimizzare le tempistiche e colmare il divario che si è venuto a creare tra ricerca clinica e conoscenza biomolecolare del tumore, che ha compiuto passi da gigante ed è oggi sempre più precisa, si vedono
sempre più spesso sperimentazioni che accorpano Fase 1 e Fase 2. Tuttavia la sicurezza del paziente rimane sempre e comunque di primaria importanza, tanto da proseguire anche al di là dello studio della molecola: anche una volta entrato in commercio, se un farmaco dimostra di possedere possibili reazioni avverse che non sono state segnalate all’interno del foglietto illustrativo, il medico è tenuto a segnalarlo alle autorità di farmacovigilanza. Ad ogni modo, per darti un’idea ancor più precisa di come siano regolamentati i controlli, basti pensare che su 5.000 molecole studiate in laboratorio solo 500 passano alla sperimentazione animale; di queste, solo 50 arrivano alla Fase 1; e, come detto in precedenza, solo 1 supera tutto l’iter. Spero di esserti stata utile e di averti fornito una panoramica più precisa di cosa comporti fare ricerca scientifica. Cari Saluti, dott.ssa Oriana Nanni La dott.ssa Oriana Nanni è, dal 2007, Direttore dell’Unità Operativa di Biostatistica e Sperimentazioni Cliniche dell’IRST IRCCS di Meldola, nonché membro del Comitato Medico Scientifico dello stesso istituto romagnolo. Laureata a pieni voti presso la Facoltà di Scienze Statistiche ed Economiche dell’Università di Bologna, ha in seguito ottenuto la specializzazione in Statistica Sanitaria a Milano. Per vent’anni, dal 1988 al 2007, ha collaborato con l’Istituto Oncologico Romagnolo in qualità di Responsabile statistico e membro del Comitato Medico Scientifico.
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La Cardioncologia: una disciplina sempre più fondamentale Intervista a Michele Aquilina e Pietro Cortesi Il dott. Michele Aquilina è tra i padri fondatori della cardiologia forlivese, avendo eseguito i primi impianti di pacemaker e le prime coronarografie nella città romagnola. La sua carriera, iniziata nel 1968 presso l’Ospedale Morgagni, l’ha portato a diventare Primario di Cardiologia nel 1989. Grazie all’impulso del prof. Dino Amadori, il dott. Aquilina nel 2007 è passato all’IRST IRCCS di Meldola in qualità di consulente proprio per concentrarsi su una disciplina che sarebbe andata affermandosi durante gli anni successivi: la cardioncologia.
Dott. Aquilina, ci spiega cos’è la cardioncologia? È una nuova branca della Cardiologia che si sta affermando in virtù dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento del tasso di sopravvivenza del paziente oncologico. In Italia le stime odierne indicano che le persone che hanno sconfitto un tumore sono 3 milioni: una cifra che cresce ogni anno del 24%. Tuttavia l’entusiasmo per tale traguardo deve essere ridimensionato davanti ai possibili effetti collaterali che la chemioterapia e la radioterapia determinano sull’apparato cardiovascolare. L’evidenza inoltre che la stragrande maggioranza dei pazienti oncologici sia over-60 significa che molto spesso tumore e cardiopatia convivono, presentando fattori di rischio comuni come colesterolo, diabete, obesità, fumo e ipertensione. Occorrono quindi cardiologi specializzati che prendano in carico il paziente già prima della somministrazione delle terapie. La cardioncologia è una disciplina che in IRST viene portata avanti già dal 2007 per volere del prof. Amadori. L’equipe per cui collabora è stata ri-
conosciuta recentemente tra le eccellenze italiane nel suo campo. Si tratta di una bella soddisfazione: è la dimostrazione che qui in Istituto non si tralascia nessun aspetto della cura del paziente oncologico. La cardioncologia è fondamentale perché sono sempre più frequenti i pazienti che arrivano presso la nostra struttura presentando già delle disfunzioni contrattili del cuore post-infartuali o sono già stati sottoposti a procedure come l’angioplastica coronarica: persone fragili per le quali la nostra attenzione deve essere massima. Un recente studio sulle cause di decesso in 1.807 pazienti sopravvissuti al cancro ha dimostrato che il 33% muore per disturbi cardiaci. Come si scongiurano questi rischi? Quali sono i consigli principali per i pazienti e quali le prospettive future? Le strategie preventive sono riassumibili in una sigla coniata dai colleghi inglesi: ABCDE. A come Awareness, consapevolezza dei pericoli, e Aspirina; B come Blood pressure control, ovvero controllo della pressione sanguigna; C come Cigarette cessation, stop al fumo, e Colesterolo, i cui livelli devono essere mantenuti
sotto la soglia di sicurezza; D come Diabete, altro fattore di rischio, ma anche come Dose di chemioterapia e Dieta; infine E come Esercizio fisico. Esistono poi delle strategie che vengono applicate per identificare il più precocemente possibile l’insorgenza di danno cardiaco come la misurazione delle troponine, il monitoraggio seriato con l’ecocardiogramma bidimensionale o tridimensionale e l’elettrocardiogramma. Per il futuro prossimo speriamo di poter disporre della Risonanza Magnetica Cardiaca, che ci consentirebbe di individuare l’inizio del danno miocardico tramite la rilevazione precoce dell’edema e della fibrosi da chemioterapia: a questo proposito è partito già uno studio portato avanti presso il Centro Monzino di Milano, dove il mio collega dott. Pietro Cortesi ha svolto recentemente uno stage. Un altro capitolo sarà l’approfondimento dei polimorfismi genici per riconoscere, ancor prima dell’inizio del trattamento, quale possa essere il paziente più predisposto alla cardiotossicità e da quale terapia personalizzata possa trarre giovamento: ma temo che per quest’ultimo aspetto saranno necessari ancora diversi anni.
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Il dott. Pietro Cortesi è Referente del Reparto di Cardioncologia dell’IRST IRCCS. 37 anni, è in Istituto dal 2014. Dopo aver ottenuto la specializzazione ed essersi formato presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha ricoperto il ruolo di cardiologo presso l’Ospedale Pierantoni-Morgagni di Forlì e successivamente l’Ospedale Bufalini di Cesena. Dott. Cortesi, come ci si sente ad essere Referente di un’unità che è appena stata riconosciuta tra le eccellenze in Italia nel suo ambito a soli 37 anni? È sicuramente una soddisfazione: mi considero onorato di poter condividere questo percorso con il dott. Aquilina e i tanti colleghi qui in IRST. Cerchiamo di mantenere i piedi per terra e continuiamo a lavorare al servizio del paziente con la giusta umiltà ma anche con tanto entusiasmo, sul solco tracciato dal prof. Amadori. Prima di arrivare a Meldola e diventare cardioncologo, lei era cardiologo. Quali difficoltà ha riscontrato in questo passaggio? Il lavoro del cardioncologo è diverso da quello del cardiologo principalmente per due motivi. Il primo è che ci ritroviamo ad avere a che fare con un contesto clinico peculiare, nel quale la tipologia della malattia cardiovascolare differisce da quella che si riscontra tutti i giorni in un normale reparto di Cardiologia, perché legata per lo più agli effetti collaterali delle terapie somministrate. In seconda battuta, è molto diverso il rapporto che abbiamo col paziente, nonché la forma mentis dello stesso. In Cardiologia l’innovazione tecnologica ci permette spesso di offrire terapie urgenti e risolutive alle criticità che riscontriamo, cosa di cui al momento non disponiamo in Oncologia. Il paziente che riceve una diagnosi di tumore sa quindi di trovarsi di fronte a una montagna da scalare. L’emergere della cardioncologia è uno degli esempi più lampanti di come oramai la cura del paziente oncologico presupponga multidisciplinarietà.
La multidisciplinarietà rappresenta un valore aggiunto, e la cardioncologia è un piccolo ma valido esempio di ciò. Gli sguardi di un cardiologo e di un oncologo sono diversi: ma poter unire i punti di vista ci permette di colmare l’uno le lacune dell’altro. Da circa 2 anni, qui in IRST, grazie alla collaborazione del collega ematologo dott. Alessandro Lucchesi, il nostro Istituto vanta la presenza di un vero e proprio gruppo multidisciplinare, denominato COIR (Cardio-Oncologia IRST Romagna), che vede il coinvolgimento dei singoli specialisti che si riuniscono a cadenze regolari per discutere dell’approccio terapeutico da intraprendere per i nostri pazienti, per offrire loro un percorso il più possibile personalizzato e condiviso. Non dimentichiamo poi che, proprio per la natura di questo Istituto, la nostra collaborazione investe anche il campo della ricerca. Esistono statistiche in merito alle complicazioni cardiache legate all’utilizzo di farmaci chemioterapici? Quali i disturbi più frequenti? È complesso riuscire ad identificare una statistica chiara e definitiva sulle problematiche cardiovascolari. Tra le più comuni possiamo ricordare la disfunzione contrattile del ventricolo sinistro come effetto collaterale delle antracicline; la cardiopatia ischemica dovuta a terapie a base di fluoropirimidine o trattamenti radianti; o ancora problematiche tromboemboliche venose, ipertensione arteriosa o eventi aritmici come conseguenza indesiderata dell’assunzione di farmaci anti-angiogenetici o anti-tirosinchinasici. Le terapie ormonali, cui devono sottoporsi pazienti con tumore al seno o alla
prostata, possono provocare un incremento del colesterolo e dei trigliceridi. Persino i più moderni approcci, come l’immunoterapia o la target therapy, trattamenti che puntano non solo alla cura della malattia ma anche, laddove essa non fosse possibile, alla sua eventuale cronicizzazione, non sono scevri da effetti collaterali. Tuttavia, a mio parere, due evidenze sono molto chiare. La prima è che oggigiorno riscontriamo una netta riduzione della cardiotossicità dei farmaci, per merito proprio del progresso scientifico. La chemioterapia presenta una formulazione più precisa rispetto al passato; e i macchinari di cui disponiamo permettono di effettuare un trattamento radioterapico più mirato e schermato, risparmiando il più possibile gli organi sani circostanti. La seconda evidenza è la correlazione che si riscontra tra possibile cardiotossicità e profilo cardiovascolare del paziente. È ormai chiaro come fattori di rischio quali ipercolesterolemia, ipertensione, diabete, fumo e obesità contribuiscano ad incrementare la propensione ad eventuali effetti indesiderati. Per questo motivo risulta fondamentale, oltre al monitoraggio costante durante le cure, una valutazione cardiologica prima dell’inizio delle terapie, che punti a eliminare stili di vita dannosi e ad intraprendere il più precocemente possibile eventuali trattamenti farmacologici. Infine, la conoscenza approfondita dei comuni effetti collaterali cardiocircolatori di ciascuna molecola chemioterapica ci può portare a sviluppare schemi di monitoraggio o di trattamento precoce che diminuiscano i rischi.
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La gioia di curare i nostri bimbi Intervista alla dott.ssa Roberta Pericoli
Dottoressa Pericoli, la Romagna ha fatto notevoli passi avanti in questi anni dal punto di vista della cura dei piccoli pazienti malati di cancro: quello di Rimini è ormai un centro d’eccellenza riconosciuto a livello nazionale. Assolutamente; considerando anche che prima del 1999 un centro di oncoematologia pediatrica non esisteva. Siamo passati dal prendere in carico due o tre bimbi, a cui potevamo somministrare solo chemioterapia, a trattare 30 nuovi casi l’anno. Un numero importante, che ha imposto anche scelte organizzative di un certo tipo: da una situazione logistica un po’ disagiata, con due stanze dedicate in fondo al corridoio della Pediatria che rappresentavano la zona di isolamento per i pazienti immunodepressi, siamo passati ad avere una vera e propria area con quattro camere da letto. Grazie all’avvento della chirurgia pediatrica nel 2002 siamo in grado di trattare non più solo le leucemie ma anche linfomi e tumori solidi in genere: col day hospital possiamo inoltre somministrare terapie nell’arco della giornata, di modo che i bambini non debbano essere per forza ricoverati. Di recente, grazie anche alla collaborazione tra IOR e Mediafriends nell’ambito del progetto “La Fabbrica del Sor-
La dott.ssa Roberta Pericoli è dal 2013 Responsabile della Struttura Semplice di Oncoematologia Pediatrica nell’ambito della U.O. di Pediatria dell’Ospedale Infermi di Rimini. Laureata col massimo dei voti nel 1989 presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Alma Mater Studiorum con una tesi riguardante il Linfoma di Hodgkin, ha ottenuto il diploma di specializzazione in Pediatria nel 1993, frequentando il Sant’Orsola di Bologna. All’Ospedale Infermi dal 1996, ne è diventato Dirigente Medico due anni dopo, nel 1998.
riso”, è stata installata la tomoterapia presso l’IRST IRCCS, che permetterà alla Romagna di disporre di un Centro di Riferimento Radioterapico Pediatrico. Quali saranno i vantaggi per i nostri pazienti? In primo luogo, non saremo più costretti a trasferire bambini che devono essere sottoposti a trattamento radiante presso altri ospedali di città lontane: la prossimità di cura è un aspetto fondamentale affinché i nostri pazienti e le loro famiglie possano concentrarsi esclusivamente sul percorso di guarigione, senza ulteriori fonti di stress. Inoltre, la tomoterapia è una strumentazione che ci permette di somministrare radioterapia con maggiore precisione, senza intaccare tessuti sani: questo significa minori possibilità di effetti collaterali per quello che, non dimentichiamo, è comunque un organismo delicato e in crescita. Di conseguenza, potremo prendere in carico casi di neoplasie solide che in precedenza non potevamo trattare. Quali sono le altre peculiarità del paziente oncologico pediatrico? Quello pediatrico è un tipo molto particolare di paziente. È diverso dagli altri bimbi affetti da differenti patologie: la
malattia ha una durata molto più lunga, che pur non essendo cronica presenta ripercussioni per un periodo di tempo prolungato. Il tumore lo costringe a una routine terapeutica precisa e lo pone a rischio di vita: ciò nonostante presenta una prognosi migliore rispetto all’adulto colpito dalle medesime neoplasie. Le statistiche ci dicono che otto bambini su dieci riescono a guarire. Cosa significa per lei come persona e come professionista vedere un piccolo paziente entrare presso il vostro reparto e uscirne completamente guarito? Il bello del mio lavoro è che la stragrande maggioranza dei bambini riesce a sconfiggere il cancro. Vedere un piccolo paziente passare attraverso un percorso faticoso, complesso, doloroso, per poi finalmente tornare alla vita di tutti i giorni per noi rappresenta una grande gioia. Vederli andare a scuola; osservarli tornare per i controlli con i capelli più lunghi; persino sapere che si sono fatti male giocando coi compagni è un sollievo. Sembrerà strano, ma significa che il paziente è finalmente uscito non solo fisicamente ma anche psicologicamente dalla campana di vetro che gli impone la terapia. Tornare alla normalità per un
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bambino significa anche questo: sentirsi libero di potersi far male. Viceversa non si può nemmeno immaginare la tristezza che prova tutto il reparto per quei due pazienti sfortunati su dieci che non ce la fanno. È terribile: quei due bambini restano nel cuore, come una ferita aperta che non si chiude mai. In tutti questi anni avremo perso venti, trenta pazienti al massimo: ma li ricordiamo ancora tutti, come se fossero ancora qua con noi. Rappresentano una esperienza negativa talmente forte da farti mettere in dubbio se valga la pena di fare il tuo lavoro: ma poi magari vengono in reparto per un saluto ex pazienti che stanno per sposarsi, o che avranno un figlio, e allora tutto assume una luce molto diversa. La bellezza del vostro reparto è anche data dal fatto che qualsiasi persona, prima di entrare, si aspetterebbe un luogo di sofferenza per i pazienti e per le loro famiglie: invece è la gioia a farla da padrona. Dev’essere difficile mantenere un clima di questo tipo. In realtà non direi: è la presenza dei bambini stessi che contribuisce a fare del nostro dipartimento un luogo di serenità. I ragazzi sono così: trascinano noi professionisti all’interno dei loro giochi, anche durante la visita. Non esiste una formazione specifica che ci aiuti a mantenere la serenità in corsia: chiunque trascorra tempo nel nostro reparto ha il sorriso sulle labbra, un sorriso che viene dal cuore. È questo il regalo più prezioso che ci fanno i nostri bambini. Alcune realtà del territorio, come la Nove Colli o le società di basket della Romagna, sono scese in campo per aiutarvi a mantenere questo clima e per sostenere i progetti che lo IOR porta avanti in reparto e che contribuiscono a rendere meno pesante il percorso di guarigione. Ho saputo, e siamo molto grati a tutti per l’aiuto che ci daranno. So che alcuni grandi campioni dello sport proveranno
La dott.ssa Pericoli insieme al Prof. Dino Amadori
Un paziente dell’Oncoematologia Pediatrica durante una pausa dalle terapie
a percorrere i 130 km in bicicletta della Nove Colli in meno di 4 ore per sostenere il progetto di pet therapy che lo IOR porta avanti: mi sembra un’impresa titanica, anche più complicata di curare un bimbo dalla leucemia, ma sono sicuro che daranno il massimo. Ringrazio anche col cuore le società di basket della Romagna, che si sono fatte promotrici dell’acquisto di un ecodoppler per veni-
puntura: una strumentazione che ci aiuterà a stabilire da subito un forte legame tra medico e paziente, contribuendo a stringere quell’alleanza terapeutica indispensabile nella lotta alla neoplasia. È bello vedere tante realtà impegnate a fare la differenza per rendere il lavoro dei nostri professionisti e il percorso di guarigione dei nostri bambini il più agevole possibile.
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#novecolli4children:
IOR e ASD Fausto Coppi a sostegno dei piccoli pazienti
Le due star Paolo Bettini e Yuri Chechi
Ivan Basso, Joaquim ‘Purito’ Rodriguez, Yuri Chechi, Antonio Rossi: sono solo alcuni dei campioni che correranno nel Dream Team che la Nove Colli – Selle Italia ha selezionato nell’ambito dell’iniziativa “Nove Colli 4 Children”. L’obiettivo: sostenere i numerosi progetti che l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) porta avanti presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, centro di riferimento dei tumori infantili in Romagna. Per farlo, la squadra che prenderà parte al percorso da 130 km dovrà fermare il tempo sotto le 4 ore: una vera e propria cronometro, una gara nella gara che vedrà coinvolti anche gli altri partecipanti alla corsa, che potranno aiutare i campioni nell’impresa. Se il Dream Team riuscirà nell’intento, Nove Colli – Selle Italia donerà la cifra di 10.000 euro all’Istituto Oncologico Romagnolo, che li utilizzerà per sostenere e implementare i servizi a favore dei bambini coraggiosi. Negli ultimi anni, lo IOR ha intensifica-
Un momento di pet therapy presso l’Oncoematologia Pediatrica di Rimini
to gli sforzi dedicati ai piccoli pazienti oncologici e alle loro famiglie. Nel 2016 è stato realizzato un investimento che ha portato all’acquisto di quattro poltrone – letto da collocare accanto ai letti ospedalieri dei piccoli pazienti, in maniera che il famigliare che presta loro assistenza nei lunghi periodi di degenza possa riposare in maniera migliore. L’impegno è proseguito con il supporto
della preziosa attività di psiconcologia portata avanti da oramai quindici anni dalla dott.ssa Samanta Nucci, per poi sfociare ultimamente nella realizzazione di una serie di eventi che riguarda un’alimentazione che risponda alle esigenze specifiche dei bambini malati. Il fiore all’occhiello di questo impegno è però forse la pet therapy, importante progetto realizzato in collaborazione con
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Foto di gruppo durante la conferenza stampa di #novecolli4children
AUSL Romagna, SGR – Società Gas Rimini e la Dog Galaxy ASD. I piccoli pazienti hanno potuto giocare in corsia assieme a quattro cuccioli opportunamente addestrati, che li hanno aiutati a vivere più serenamente la propria degenza e a distogliere l’attenzione dalle terapie necessarie, affrontando meglio i suoi aspetti più dolorosi. “La pet therapy aiuta a sviluppare un approccio più partecipativo e collaborativo nei confronti dei trattamenti, che in questo modo risultano più efficaci”, spiega la dott.ssa Samanta Nucci, psicologa IOR in servizio presso il reparto. “La risposta è stata tale che uno dei nostri pazienti ha addirittura protestato quando l’abbiamo dimesso per tornare a casa: sapendo che i suoi amici a quattro zampe torneranno presto non voleva assolutamente mancare. Il cane ha l’incredibile capacità di sviluppare un’immediata empatia con i bimbi, un’empatia che noi esseri umani non siamo in grado di stabilire.” “Quando i piccoli pazienti di Rimini espri-
mono un bisogno tramite il lodevole staff dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi, lo IOR non si tira mai indietro”, ha spiegato il Direttore Generale Fabrizio Miserocchi nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, tenutasi martedì 13 marzo a San Benedetto del Tronto, poco prima della tappa a cronometro che ha chiuso la Tirreno-Adriatico. “Grazie al sostegno dei nostri amici della Nove Colli continueremo a fornire servizi che potranno fare la differenza per i ragazzi e per le famiglie che si trovano ad affrontare il difficile percorso di guarigione. Sono circa 30 i nuovi casi annui che questo Centro di Riferimento Romagnolo riesce a prendere in carico: un numero importante se pensiamo che per la maggior parte di essi le terapie proseguono per periodi di tempo anche superiori a un anno. A questo si sommano le visite di controllo, da tenersi anche negli anni successivi alla scomparsa della malattia”.
“Per fortuna la letteratura medica ci dice che circa l’80% dei ragazzi riescono a sconfiggere il tumore – prosegue Fabrizio Miserocchi –, tuttavia si tratta di un percorso lungo e faticoso. Il cancro costringe i piccoli ad essere completamente isolati da tutto il contesto che li riguarda: non possono andare a scuola e sono costretti a stare lontani dai loro amici a causa dell’immunodepressione che le terapie comportano. La campana di vetro sotto cui viene posto un paziente di questo tipo da una parte lo protegge, ma dall’altra lo proietta in una dimensione di forte solitudine. Per questo motivo grazie al grande impegno della Nove Colli e di Sportful non supporteremo solo il progetto di pet therapy: la nostra idea è anzi quella di mettere a disposizione delle borse di studio per gli adolescenti obbligati dai lunghi periodi di ospedalizzazione a perdere corsi e lezioni, in modo che la malattia non li costringa a rimanere indietro rispetto ai coetanei”.
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La Romagna va a canestro contro il cancro
Le squadre di basket della Romagna si sono unite sotto un’unica bandiera per un grande scopo: donare una strumentazione fondamentale ai piccoli pazienti malati di cancro dell’Oncoematologia Pediatrica di Rimini, un’ecodoppler per individuarne le vene al primo colpo, grazie all’iniziativa di crowdfunding “Schiacciamo il Cancro!”, pubblicata a fine marzo sulla piattaforma Eticarim. “Il momento del prelievo e delle iniezioni è sempre complicato da affrontare per un bambino”, spiega il Direttore Generale Fabrizio Miserocchi. “Penso che tutti si ricordino del terrore, della paura che ci faceva l’ago le poche volte che dovevamo sottoporci ad una puntura. Purtroppo ci sono bambini sfortunati che questa angoscia devono viverla tutti i giorni, più volte al giorno, per mesi: a volte per somministrare loro le cure necessarie a sconfiggere la leucemia; a volte per controllare che quelle stesse cure stiano effettivamente dando i risultati sperati”. “I bimbi malati di tumore devono sottoporsi a varie procedure dolorose, come prelievi di sangue e infusione di farmaci chemioterapici: procedure effettuate tramite catetere venoso centrale, dispositivo inserito chirurgicamente in anestesia generale”, aggiunge la dott. ssa Roberta Pericoli, Responsabile del Reparto di Oncoematologia Pediatrica. “L’ecodoppler in questione ci darebbe
Cristian Villani, giocatore di basket dei Tigers Forlì, insieme a un piccolo tifoso
la possibilità in alcuni casi di evitare ai bambini il disagio non solo della sala operatoria, ma anche quello di portare un tubicino che esce dal torace grazie all’utilizzo delle vene periferiche”. Un catetere venoso centrale il cui posizionamento prevede peraltro un intervento chirurgico in anestesia generale. Non si tratta però dell’unico vantaggio di questa strumentazione. Le piccole vene dei pazienti sono spesso stressate, affaticate, difficili da individuare anche per il personale più esperto. Questo significa che, a volte, sono necessarie più tentativi per ‘fare centro’. La paura e il dolore che provano per queste frequenti punture rendono i bimbi meno collaborativi verso terapie che potrebbero salvar loro la vita. “Lo stress cui è costretto un bimbo al momento del prelievo contribuisce a rendere ancor più traumatico l’approccio alla malattia e al percorso di guarigione”, afferma la psiconcologa IOR, Samanta Nucci. “Questo significa che da subito il personale incaricato di somministrare le terapie diventa un po’ il ‘nemico’ agli occhi del paziente e dei genitori che
vedono il proprio figlio soffrire. Questa strumentazione ci permetterà di diminuire al minimo il dolore che prova il ragazzo in sede di puntura, contribuendo a costruire così quel rapporto di fiducia necessario a stabilire quell’alleanza medico-paziente fondamentale affinché le terapie siano efficaci”. Per questo motivo le società di basket della Romagna, l’Istituto Oncologico Romagnolo e Panorama Basket, trasmissione d’approfondimento di Teleromagna, condotta dal giornalista Enrico Pasini insieme a Franceska Picari, hanno deciso di “schiacciare il cancro” tutti insieme, scendendo in campo come una sola squadra, la grande squadra della pallacanestro romagnola. “Per poter donare questa fondamentale strumentazione al centro di riferimento dell’oncologia pediatrica della Romagna abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: giocatori, allenatori, tifosi”, conclude Fabrizio Miserocchi. “Ci servono 5.000 euro per evitare, per quanto possibile, dolore inutile ai piccoli pazienti. Sono sicuro che, tutti insieme, riusciremo a raggiungere e superare la cifra necessaria”.
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Insalata di razza pane carasau e marmellata di radicchio rosso La Ricetta dello Chef Luca Zannoni La razza è un pesce molto magro e costituisce una buona fonte di vitamina A e di Sali minerali come il potassio e il fosforo. È un alimento leggero molto indicato nella dieta dei bambini e degli anziani. Lo possono consumare tranquillamente anche le persone che seguono un regime alimentare dietetico e quelle che soffrono di colesterolo. La razza ha solamente 68 kilocalorie ogni cento grammi di parte edibile.
Ingredienti per 4 persone: • razza fresca • misticanza • radicchio tagliato grossolanamente a julienne 500 g • zucchero 150 g • arancia non trattata buccia e succo a fine cottura
Procedimento: pulire la razza e cuocerla a vapore o lessarla in acqua, raffreddarla e spinarla. confezionare la marmellata di radicchio rosso in maniera classica facendo sobbollire radicchio e zucchero per circa 30’ aggiungere a fine cottura la buccia dell’arancia grattata ed il succo, lasciar cuocere per altri 5’, raffreddare e mantenere in frigo.
17 Eventi
Lugo sabato 12 e domenica 13 maggio Ipercoop-Globo e p.zza Baracca sabato 12 vicino al Crai Pagliuti Alfonsine sabato 12 maggio nel p.le Coop, in p.zza Gramsci e in p.zza Monti Bagnacavallo sabato 12 maggio Superstore Conad La Fonte di Tiberio e Centro Commerciale La Pieve sabato 12 e domenica 13 maggio in via Mazzini Portico Opere Pie Bagnara sabato 12 maggio p.zza Marconi Barbiano sabato 12 maggio p.zza Alberico Belricetto sabato 12 maggio parcheggio vicino a Blu Village Cafè Bizzuno sabato 12 maggio Supermercato Crai Conselice sabato 12 maggio Coop e Conad sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Foresti Cotignola sabato 12 maggio Conad, Crai Pagliuti e p.zza Vittorio Emanuele II Filo d’Argenta venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 maggio Sagra del Pesce Azzurro Fusignano sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Corelli Giovecca sabato 12 maggio vicino al Forno Lavezzola sabato 12 maggio p.le Coop Masiera sabato 12 maggio vicino al Bar Massalombarda sabato 12 maggio p.le Coop, Conad, Lidl e Crai sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Matteotti Sant’Agata sul Santerno sabato 12 maggio p.zza Umberto I e vicino al Supermercato Conad La Caveja San Bernardino sabato 12 maggio p.zza San Bernardino San Lorenzo sabato 12 maggio p.zza 8 Marzo San Patrizio sabato 12 maggio p.zza Mameli San Potito sabato 12 maggio vicino al forno Santa Maria di Fabriago sabato 12 maggio p.zza Versari Traversara sabato 12 maggio parcheggio della Chiesa
Villa San Martino sabato 12 maggio
piazzetta dott. Montevecchi Villanova di Bagnacavallo sabato 12 maggio p.zza Martiri Voltana sabato 12 maggio p.zza Unità Ravenna da mercoledì 9 a venerdì 11 maggio ingressi Ospedale Ravenna via Missiroli e viale Randi, Hospice Villa Adalgisa sabato 12 maggio p.zza Einaudi, p.zza XX Settembre, p.zza San Francesco. via Cavour, ESP Shopping Center, Conad Galilei via Newton 28, Conad La Fontana Vicolo Tacchini 33, Famila via Faentina 149 domenica 13 maggio p.zza San Francesco e p.zza XX Settembre Cervia sabato 12 maggio Coop di viale Roma, Coop via Mazzotti, Conad via Caduti della Libertà Marina di Ravenna sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Dora Markus Mezzano sabato 12 maggio Coop di via Borghi e DPIU’ via Reale 290 Pinarella di Cervia sabato 12 maggio Conad via Platone Porto Corsini sabato 12 maggio Farmacia Comunale 3 via Po Porto Fuori sabato 12 maggio Conad via Staggi 27 Punta Marina sabato 12 maggio Conad viale dei Navigatori 88 Russi venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Farini sabato 13 maggio Coop e Conad San Pietro in Vincoli venerdì 11 via Farini 89 Sant’Alberto sabato 12 maggio Conad via Guerrini 152 San Zaccaria sabato 12 maggio Conad di via del Sangiovese Savarna sabato 12 maggio COOP via dei Martiri 1 Savio di Cervia sabato 12 maggio Forno Saviotti via Romea Nord 220 Savio di Ravenna sabato 12 maggio Conad via Saviazzo 12 Riccione sabato 12 e domenica 13 maggio p.le Turismo venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 maggio Centro Commerciale Perla Verde venerdì 11 e sabato 12 maggio Ospedale Ceccarini venerdì 11 e domenica 13 maggio Corso Fratelli Cervi p.le ex-ACLI sabato 12 e domenica 13 maggio viale Dante Cattolica venerdì 11 e sabato 12 maggio Ospedale Cervesi
sabato 12 e domenica 13 maggio p.le Nettuno sabato 12 p.zza De Curtis davanti al bar Mattosacco Coriano sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Don Minzoni Gabicce Mare sabato 12 e domenica 13 maggio p.zza Matteotti domenica 13 maggio Chiesa di Gabicce Mare domenica 13 maggio Chiesa a Ponte Tavollo Misano Adriatico sabato 12 maggio Conad Rio Agina domenica 13 maggio p.zza Della Repubblica Morciano sabato 12 maggio Conad e Fratelli Del Magno Pianventena venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 maggio Edicola Serafini Paolo San Giovanni in Marignano domenica 13 maggio p.zza Silvagni Rimini da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Tre Martiri, p.zza Cavour, Arco d’Augusto, p.le Fellini, Le Befane Shopping Centre, Conad Tiberio, Centro Commerciale I Malatesta sabato 12 e domenica 13 maggio Ospedale Infermi Bellaria da venerdì 11 a domenica 13 maggio Isola dei Platani e Conad Miramare da venerdì 11 a domenica 13 maggio Chiesa Sacro Cuore via Marconi Sant’Agata Feltria da venerdì 11 a domenica 13 maggio Conad Torre Pedrera da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Sacchi e Farmacia Lido via San Salvador Viserba da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Pascoli e Conad La Fonte Santarcangelo da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Ganganelli sabato 12 e domenica 13 maggio Coop Fornace via Costa Pietracuta da venerdì 11 a domenica 13 maggio Chiesa Parrocchiale viale Umberto I e Bar Sport via Antonio Gramsci San Leo da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Dante Alighieri Verucchio da venerdì 11 a domenica 13 maggio p.zza Malatesta Villa Verucchio sabato 12 e domenica 13 p.zza Europa, Conad via Casale 60 e Simply Piazzetta Valle del Marecchia
18 Eventi
Lo IOR in corsia festeggia le donne “Ogni donna, un fiore”: è questo il nome dell’iniziativa dell’Istituto Oncologico Romagnolo, pensata in occasione dell’8 marzo 2017 e che quest’anno viene riproposta per festeggiare il ‘versante rosa’ della lotta contro il cancro. La ONLUS, grazie all’attività svolta dai suoi Volontari, l’anno scorso non ha solo ‘invaso’ le piazze della Romagna con le sue mimose solidali, ma ha voluto anche presentarsi nelle corsie del nostro territorio per omaggiare tutte quelle donne che oggi non possono prendere parte alle celebrazioni, perché impegnate in esami di routine, ricoverate o semplicemente nell’atto di svolgere il loro fondamentale lavoro. Così, le pazienti, le infermiere e le dottoresse nei vari ospedali e negli Hospice della Romagna, si sono viste recapitare un piccolo omaggio: una gerbera, simbolo del Progetto Margherita, il
servizio gratuito dell’Istituto Oncologico Romagnolo messo a disposizione - grazie alla competenza di un parrucchiere Volontario - di tutte quelle donne che, durante il loro percorso di cura da una neoplasia, affrontano il delicato momento della caduta dei capelli a causa della chemioterapia. In una giornata i volontari dello IOR hanno distribuito
2.300 fiori ad altrettante donne che lottano contro il cancro. Ma l’impegno di chi presta gratuitamente il proprio tempo a favore delle attività dello IOR non si è limitato a questo. Da Imola a Cattolica, come detto in precedenza, i nostri volontari sono stati presenti in tutte le piazze della Romagna con le mimose solidali, il cui ricavato ha portato l’incasso record di 30.537 euro a favore del Progetto Margherita. Un servizio la cui importanza è confermata dai numeri - nell’arco del solo 2017 sono state 353 le parrucche consegnate a donne in chemioterapia, quasi una al giorno - e che recentemente, dalle sole sedi IOR di Rimini, Ravenna e Forlì, è stato attivato anche a Imola e Cesena.
20 Le nostre storie
La storia di Valter Marcelli
“Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”, affermava Eraclito secondo Platone, per spiegare che tutto scorre ed è in eterno divenire. Così, una persona che si immerga in due momenti distinti nel medesimo corso d’acqua si troverà all’interno di un diverso torrente. E come il fiume sarà cambiato, lo stesso sarà per l’uomo. Chissà se è a questo che pensa Valter Marcelli, mentre taciturno si immerge fino alle ginocchia nei torrenti a lui così famigliari per praticare l’amata pesca con la mosca, quell’esca che in maniera certosina prepara con giorni d’anticipo con le sue mani. I suoi amici, sparpagliati lungo il corso d’acqua, ogni volta che catturano una trota provano a pungolarne l’orgoglio con qualche battuta figlia di una sana competizione tra uomini, ma non ottengono granché. Il suo viso semi-nascosto sotto un cappello rimane imperturbabile e fisso verso l’orizzonte, l’orecchio teso verso il brontolare dell’acqua: nulla disturba quell’armonia perfetta con la natura, che traspare da un sorriso di beatitudine. Non c’è spazio per la competizione nell’animo di Valter. Lo sport sì, quello c’è sempre stato, fin da quando, da bambino, organizzava assieme ai coetanei del quartiere le “Olimpiadi del Ghetto”; e le strade di Riccione diventavano il teatro perfetto delle più svariate discipline agonistiche. Oddio, perfetto è una parola grossa. Saltare in lungo sull’asfalto provocava delle escoriazioni alle ginocchia che diventavano ancor più spaventose dopo il mezzo litro di mercurio cromo che mamma gli versava sopra. Per il salto in alto bisognava accontentarsi del muretto, o al più di una corda tesa tra due tronchi d’albero. Le corse in bici erano spesso falsate dagli specchietti
Tornare alla corsa per tornare alla vita
delle auto in sosta, dallo scatto di un gatto dispettoso o da un semaforo. L’unica cosa che niente poteva ‘disturbare’ era la corsa: lì non c’era niente da fare, vinceva chi ne aveva di più. E Valter ne aveva parecchia. Valter ne aveva talmente tanta che il “tutto scorre” l’ha trasformato in “tutto corre”; e qualche anno dopo le “Olimpiadi del Ghetto” è andato a Venezia a tentare la sua prima maratona. Quarantadue chilometri, una montagna da scalare a cui aveva scelto di approcciarsi in maniera timorosa, quasi reverenziale. Aveva deciso di procedere con calma: non gli importava, non gli interessava vincere. Anche gli amici più esperti l’avevano messo in guardia: “occhio a non partire troppo forte se non vuoi andare fuori giri!”. Così, correva e aspettava il momento della crisi; ma i chilometri passavano e questa non arrivava. Infine, a cinque chilometri dal traguardo, aveva
deciso che il momento delle cortesie era finito e liberato le gambe da quel guinzaglio di scrupoli e preoccupazioni. Per un attimo si era sentito nuovamente bambino, come quando alle “Olimpiadi del Ghetto” metteva in fila uno dopo l’altro gli avversari dei quartieri limitrofi: solo che stavolta c’era la Riva dei Sette Martiri di Venezia gremita ad applaudirlo. La montagna era scalata; era il momento di esultare, ma era quasi deluso. Quando finalmente aveva ritrovato gli amici in mezzo a quel carnaio li aveva rimproverati: “Beh, è tutto qui?”. L’adrenalina dell’impresa ha iniziato a scorrere nelle sue vene solo nei giorni immediatamente successivi, scalfendo all’interno della sua mente un pensiero fisso: quello di correre ancora, quello di
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correre di più. Ora che sapeva cosa lo aspettava non vedeva l’ora di affrontarlo col cuore libero dalle raccomandazioni altrui, per poter migliorare i suoi tempi. Ecco l’unica competizione che Valter concepisce: quella contro sé stessi. D’altronde il running è uno sport strano: come tutte le discipline il primo viene celebrato, ma c’è gloria anche per tutti gli altri. Anzi, paradossalmente sono proprio gli ultimi ad essere gli atleti più eroici, se non altro per il fatto di essere costretti a sacrificarsi per un tempo molto più lungo dei più bravi. Non hanno alcuna speranza di vincere: eppure vogliono raggiungere comunque il traguardo. Nessuna sorpresa che sia proprio questo il genere di sport che ha fatto innamorare Valter. Ora Valter si trova di nuovo nel mezzo di un fiume che è diverso pur essendo lo stesso. Sente la corrente tentar di trascinarlo via: le sue gambe, abituate a mulinare sull’asfalto, ora sono invece ben
piantate nel limaccioso letto del corso d’acqua grazie agli stivali di gomma. È qualche anno che si allaccia le scarpe da running in maniera molto più saltuaria: esattamente dal 2013, quando è stato costretto a rallentare vertiginosamente a causa di un tumore all’intestino. Un ospite tanto indesiderato quanto invadente, che gli ha lasciato in eredità due doni particolarmente sgraditi: due metastasi al peritoneo, comparse nel 2015 nel corso di alcuni esami. E dire che dopo l’operazione chirurgica e la seguente chemioterapia era tornato alla sua vita normale: aveva persino ricominciato a correre, anche perché non esiste vita normale per Valter senza corsa. I medici gli hanno detto che stavolta il bisturi avrebbe dovuto scavare in maniera troppo invasiva perché l’intervento potesse essere un’opzione effettivamente percorribile. Si sono affidati da subito alla chemioterapia: ma dopo tre mesi i risultati non si sono dimostrati sufficienti, quantomeno non abbastanza da giustificare l’intollerabile malessere che Valter provava l’indomani di ogni seduta. Un malessere per cui non era pronto e
che non aveva sperimentato al termine dell’intervento chirurgico e della prima sessione di chemioterapia: se dopo l’operazione avrebbe voluto riprendere a correre anche coi punti di sutura a segnargli l’addome, stavolta diventava difficile persino alzarsi dal letto. “È difficile accettare una malattia di questo tipo: ma la corsa mi ha insegnato che bisogna andare avanti, nonostante gli alti e bassi”. È con questo spirito che Valter ha accettato di sottoporsi al protocollo sperimentale di immunoterapia che gli hanno proposto gli oncologi di Modena: un trattamento che sta dando buoni risultati, senza fiaccare troppo le sue energie. Con l’immunoterapia è tornata la speranza, e con la speranza è tornata la corsa. O forse è il contrario, forse è venuta prima la corsa, e poi la speranza, ma per Valter sono un po’ la stessa cosa. E assieme agli altri pazienti nell’ambito del progetto dello IOR “Move Your Life” ha deciso di iniziare la preparazione per i 42 km della Rimini Marathon: correndo per sé, ma aiutando anche gli altri a tagliare questo importante traguardo.
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CESENA Festa della Donna
Il 7 e 8 marzo, come da tradizione, i Volontari IOR di Cesena si sono dati appuntamento per festeggiare la Festa della Donna con la consueta distribuzione di mimose in piazza del Duomo, presso l’Ipercoop del Savio e al Famila di Torre del Moro. Novità di quest’anno è stata l’apertura di uno stand anche all’Iper di Savignano. Alla generosità dei passanti si è aggiunta anche quella di
Confcommercio Cesena e dell’Agenzia Immobiliare Rubboli, che hanno deciso di donare alle proprie collaboratrici e dipendenti i nostri rametti solidali. Tutto ciò ha reso possibile una raccolta record di oltre 4.500 euro.
Pasqua Solidale IOR
Anche quest’anno la Pasqua Solidale IOR si è riconfermata nel cesenate con ottimi risultati, grazie alla distribuzione
delle uova di cioccolato nei weekend antecedenti la festività. Oltre che ai nostri Volontari, presenti a Cesena e a San Mauro Pascoli, un sentito ringraziamento va anche ai parrucchieri volontari del Progetto Margherita e all’estetista Annamaria Foschi di Cesenatico del progetto “La Forza e il Sorriso”, che hanno esposto nei loro saloni queste dolci tentazioni.
San Giovanni si avvicina
In vista del 24 giugno, giornata in cui a Cesena si festeggia il patrono, le infaticabili volontarie IOR stanno ultimando le consuete creazioni che, assieme alle confezioni floreali con lavanda e aglio, simboli di San Giovanni, continuano a riscuotere un grande successo. Vi aspettiamo dunque numerosi dal 22 giugno lungo Corso Sozzi.
Le volontarie Manuela e Giorgia distribuiscono le mimose solidali
Gli stand IOR per la Festa del Patrono
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FAENZA Mercatino a Casola Valsenio
Come da tradizione, le volontarie del Punto IOR di Casola Valsenio si sono impegnate, nel periodo antecedente il Natale, nel mercatino allestito presso i locali dell’ex Ferramenta Conti in corso Matteotti. La distribuzione in cambio di offerte di oggetti vari e di prodotti realizzati a mano ha reso possibile un incasso di 1.250 euro.
Festa della Donna
In occasione dell’8 marzo sono state tante le iniziative messe in campo al fine di raccogliere fondi da destinare al nostro Progetto Margherita, il servizio gratuito di fornitura di parrucche alle pazienti oncologiche. Desideriamo ringraziare sentitamente le aziende che ci hanno sostenuto: i Punti Vendita Delithia, il Forno Ciani e le Carrozzerie Nitrocolor. Inoltre i nostri volontari hanno visitato le strutture ospedaliere per omaggiare tutte quelle donne che non hanno potuto prendere parte alle celebrazioni, perché impegnate in esami di routine, ricoverate o semplicemente nell’atto di svolgere il loro fondamentale lavoro. Così le pazienti, le infermiere e le dottoresse del reparto di Oncologia e di Chirurgia, nonché dell’Hospice Villa Agnesina, si sono viste recapitare un piccolo omaggio: una gerbera bianca.
Tale gesto è stato possibile grazie al contributo del Ristorante Pizzeria Felix.
coinvolti che hanno dimostrato grande impegno e sensibilità.
Alternanza scuola/lavoro
Messa Pasquale
I progetti di alternanza scuola lavoro in essere tra il nostro Istituto e il Liceo Torricelli Ballardini di Faenza hanno permesso agli studenti delle classi terze dell’indirizzo linguistico di partecipare alle iniziative di raccolta fondi promosse in occasione della Festa della Donna e della Pasqua. Grazie di cuore ai ragazzi
Martedì 27 marzo, presso l’Hospice Villa Agnesina, è stata celebrata da Monsignor Mario Toso la Santa Messa di Pasqua a favore dei degenti e dei famigliari presenti in struttura. Alla cerimonia hanno preso parte anche i volontari IOR, l’equipe dell’Hospice e il responsabile medico dott. Luigi Montanari.
Gli studenti dell’alternanza scuola/lavoro del Liceo Torricelli Ballardin
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FORLÌ Dedicato a tutte le donne
La sede IOR forlivese celebra solo da pochi anni la Festa della Donna organizzando eventi e manifestazioni di raccolta fondi dedicati alle pazienti oncologiche. L’8 marzo si è rivelato un momento di solidarietà molto speciale e atteso dalle
240 tra pazienti e personale sanitario dei reparti di Prevenzione Oncologica, Day Hospital, Chirurgia, Geriatria e Ostetricia hanno ricevuto in dono dalle mani della volontaria Liana e di suo marito le gerbere del Progetto Margherita. Grazie ai volontari e alle volontarie IOR
L’equipe di Senologia dell’Ospedale Morgagni Pierantoni con le gerbere
I volontari Alberto e Gerry distribuiscono mimose al Conad di via Bengasi
volontarie IOR, dalle numerose persone e dalle tante aziende del nostro territorio che in tale occasione ci supportano. Ringraziamo Superstore Bengasi, Ristorante Da Mario, Formula Servizi, Romagna Acque, Dorelan, Grand Hotel Forlì, AB Parrucchieri, Unipol Assicoop, Conad Ville Unite di San Pietro in Vincoli, Conad City di San Zaccaria che hanno scelto di donare la bella mimosa solidale IOR a dipendenti e clienti. Un ringraziamento speciale anche a Casadei & Pellizzaro e la fioreria COPIF: con il loro prezioso supporto giovedì 8 marzo all’Ospedale Morgagni Pierantoni
che ci hanno come sempre permesso di mettere in pratica i nostri progetti solidali distribuendo la mimosa nei vari punti organizzati.
magnole. Ringraziamo i numerosi amici che ci hanno aiutato facendosi carico personalmente della distribuzione delle nostre uova IOR a conoscenti e parenti, nei luoghi di lavoro e abitualmente frequentati. Questo fondamentale aiuto fa davvero la differenza, quindi ancora un grazie di cuore a tutti per il grande coinvolgimento.
500 grammi di bontà
Durante il weekend del 1 aprile si sono tenuti i Mercatini di Pasqua dello IOR. Nel 2018 sono state più di 800 le uova di cioccolata distribuite nella sola provincia di Forlì: un risultato notevole in linea con la distribuzione tenutasi durante l’anno precedente. Il ricavato andrà interamente a sostenere i progetti di prevenzione nelle scuole ro-
La volontaria Riccarda nello stand in Corso della Repubblica
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IMOLA Infanzia a colori
Nell’ambito della convenzione che l’Istituto Oncologico Romagnolo ha con l’Ausl di Imola per la diffusione nelle scuole dei progetti regionali di promozione della salute a partire dallo scorso anno scolastico, si è consolidata una collaborazione che ha visto la dr.ssa Monti dello IOR lavorare a fianco degli operatori Ausl con il progetto “Infanzia a colori”. Scopo dell’iniziativa quello di promuovere nei bambini e nelle loro famiglie esperienze legate ad una sana alimentazione e all’importanza del movimento, soprattutto all’aperto. Per dare visibilità al lavoro fatto lo scorso anno dalle scuole aderenti del comprensorio imolese e per rinforzare l’adesione per questo anno il gruppo di lavoro ha organizzato un evento, lo scorso 10 marzo, al Teatro Lolli, che ha visto intervallarsi interventi del Direttore generale dell’Ausl, momenti formativi a cura del dott. Gris e condivisione delle proprie esperienze da parte degli studenti coinvolti. Al termine dell’incontro, per mantenere vivido quanto appreso, la dr.ssa Monti ha distribuito alle insegnanti presenti i gadget che lo IOR ha predisposto per le classi coinvolte nel progetto: i giochi della salute.
Mimose e burraco
Dopo due anni sono tornate con grande successo a Imola le mimose solidali dello IOR, il cui ricavato ha permesso alla nostra sede di incassare circa 650 euro a favore del Progetto Margherita, attivo dal mese di ottobre. Questo risultato è stato possibile grazie alla volontà e alla disponibilità dei volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo per aiutare nel confezionamento e distribuzione delle mimose. “Provo grande soddisfazione nel vedere concretizzarsi gli sforzi che facciamo in un accessorio tanto importante per le signore che la indossano”, è quanto affermato da un nostro volontario che sottolinea lo spirito che anima queste persone e l’impegno che mettono in ogni attività. Il banchetto delle uova solidali
La Pasticceria “La Rocca” gremita per il primo
A sostegno ancora del Progetto Margherita il 15 aprile è stato organizzato, in collaborazione col Centro Sociale La Stalla e Club Burraco 108, un torneo solidale.
I colori della Pasqua
Dalle aziende ai bar, passando per parrucchieri, centri sociali e negozi, si sono schiuse le uova più dolci: grazie ai volontari e a tutti coloro che hanno colorato i loro locali dei colori della solidarietà mettendo in esposizione i nostri prodotti e aiutandoci così nella distribuzione.
Prossimi appuntamenti
Non dimenticate l’azalea per la Festa della Mamma, nel mese di maggio, dal 10 al 13 al centro Leonardo e 8, 10, 12, 13 maggio in centro storico. I volontari durante la Pasqua IOR
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LUGO Tempo di Sagre
L’arrivo della bella stagione coincide con l’inizio del calendario delle varie sagre: appuntamenti imperdibili oramai divenuti, per tutti gli abitanti del territorio lughese, tradizioni consolidate che attirano migliaia di persone, anche da fuori del comprensorio. Da tempo, questi eventi sono legati a doppio filo con le attività di assistenza gratuita dei pazienti, di sostegno della ricerca scientifica e di prevenzione nelle scuole che lo IOR porta avanti, divenendo così un’occasione unica per trascorrere alcune ore all’insegna del divertimento e della buona cucina della nostra tradizione, facendo al contempo la differenza per la lotta contro il cancro in Romagna. Si parte già venerdì 11 maggio, per il weekend della Festa della Mamma, con la “Sagra del Pesce Azzurro” di Filo d’Argenta: un evento che sostiene lo IOR dal 1986 e che, in trent’anni di attività, ha donato quasi 200.000 euro all’Istituto. Si prosegue con la “Sagra della Porchetta e del Tortellino” di Conselice, evento che attira ogni anno circa 10.000 visitatori. Infine la “Sagra del Cappelletto” di Massa Lombarda e la “Sagra del Tortellone Sanpatriziese”: due manifestazioni oramai di culto per qualsiasi abitante del territorio di Lugo. Vi aspettiamo.
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MELDOLA Cercasi volontari
Oltre al gruppo dei nostri numerosi volontari impegnati dal 2009 nello svolgimento del Progetto Virgilio, servizio di accoglienza e trasporto istituito dall’IRST a favore degli utenti e dei loro famigliari, esiste un altro gruppo di volontari IOR che, fin dalla nascita dell’Istituto di Ricerca di Meldola, si occupa di assistenza ai pazienti ricoverati nel Reparto di Degenza svolgendo una preziosa opera di compagnia e ascolto rivolta alle persone allettate. Luisa, da tempo impegnata in questa fondamentale attività, si illumina mentre parla dei ‘suoi pazienti’ e dice: “Sono tutti felicissimi quando ci vedono arrivare, hanno bisogno di parlare con qualcuno
I nostri volontari in Piazza Orsini per la Pasqua
che sia al di fuori della loro sfera famigliare, soprattutto chi viene ricoverato per la prima volta, che entra col nodo in gola e non sa a che cosa andrà incontro. Quando mi reco nelle stanze dei pazienti cerco di dare il massimo, ma sono sempre loro che mi danno molto più di quello che do io. Sono i pazienti che mi danno la forza di tornare la volta dopo”. Da questa testimonianza si evince l’importanza del servizio che però, purtroppo, negli ultimi tempi, per eventi che nella vita delle persone naturalmente si verificano, vede ridursi il numero di persone addette: questo vuole essere pertanto un sentito appello a tutti coloro che abbiano voglia di donare qualche ora del loro tempo per dedicarsi ad un’opera
tanto meritoria ma soprattutto altamente gratificante, che arricchisce veramente chi la svolge. Chi fosse interessato può rivolgersi alla sede IOR di Meldola al numero 0543/739555 dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 15.
Pasqua a Meldola
Grande successo, anche quest’anno, ha avuto la distribuzione delle uova pasquali nel nostro banco all’interno dell’IRST ed in Piazza Orsini. Grazie alla generosità dei cittadini meldolesi, dei pazienti e delle loro famiglie, nonché dei collaboratori dell’Istituto di Ricerca, abbiamo raccolto un contributo di 4.892 euro da destinare alle nostre attività istituzionali.
Luisa, volontaria storica IOR
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RICCIONE Cena Solidale
140 persone hanno risposto all’invito alla tradizionale Cena Solidale della Sede di Riccione, tenutasi venerdì 23 marzo presso Hotel Nautico di Riccione. Presenti il Sindaco di Riccione Renata Tosi con la Vice Sindaco Laura Galli, il Professor Dino Amadori Presidente IOR ed il dott. Davide Tassinari, Direttore dell’U.O. Oncologica di Rimini. Durante la serata la Psicologa Elisa Ruggeri ha presentato il nuovo servizio di Assistenza Domiciliare IOR e la OSS Marica Innocenti, che da poco è entrata a far parte dell’equipe. Grazie agli esercenti che hanno donato i premi per la lotteria ed ai sostenitori Banca Malatestiana, S.I.S, Conad Fontanelle e Camping Adria sono stati raccolti 9150 euro.
La consegna dell’assegno presso il Parco 7 Nani
Festa della Donna
In occasione della Festa della Donna le volontarie hanno confezionato dei mazzolini di mimosa realizzando 865 euro che andranno a sostegno del Progetto Margherita. Un grazie ai nostri sostenitori Parco 7 Nani, Pasticceria Camellia, la Macelleria, Bar Zoe, Lorenzo del Centro Pilates Riccione ed il Pepper Cafè, che hanno aderito all’iniziativa. Le Volontarie del Progetto “Compagnia e ascolto” hanno donato, presso il Day Hospital Oncologico di Cattolica, le gerbere alle pazienti, alle famigliari e allo staff ‘rosa’ del Reparto. Questo è stato reso possibile grazie al contributo del Lions Club di Riccione che ogni anno ci sostiene in questa iniziativa al femminile.
Sfida di beneficenza Il taglio della torta durante la Cena Solidale
Domenica 11 marzo 52 squadre si sono sfidate, per il terzo anno consecutivo,
nel Torneo di Burraco organizzato con l’Associazione Burraco Riccione. Grazie di cuore alla Direzione dell’Hotel Nautico per l’ospitalità e ai Volontari ed esercenti che hanno messo a disposizione i premi, raccogliendo 1.440 euro.
Fiera di San Gregorio
Anche quest’anno i Volontari del Punto di Morciano sono stati impegnati dal 10 al 18 marzo nella Fiera di San Gregorio con i palloni e le uova Solidali.
Grazie di cuore
Un ringraziamento particolare al Presidente Francesco Dovuti del Parco 7 Nani di Riccione che ha consegnato 1.600 euro alla Responsabile della Sede IOR di Riccione, Ilva Melotti, ed al Presidente dell’Associazione Io Centro di Misano Alfredo Barnabè a sostegno delle attività delle due organizzazioni.
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RIMINI Mimosa solidale
A Rimini più di 15 volontarie si sono alternate e incontrate presso la nostra sede per confezionare circa 3.000 mazzolini di mimose richieste da più di 77 tra privati ed attività del territorio. Il tutto ha portato a un contributo di 8.692,50 euro: numero che testimonia la crescita costante dell’evento. Grazie a tutti coloro che con un gesto solidale hanno fatto sì che il nostro Progetto Margherita sia sempre più conosciuto e condiviso.
Aziende e privati hanno scelto il nostro cioccolato per un dono goloso ai pazienti del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini: un momento di gioia per tutti, per i piccoli pazienti e i loro genitori. Ringraziamo inoltre tutte le persone che hanno visto i nostri stand sparsi su tutto il territorio e hanno elargito un contributo per un uovo solidale che andrà per la prevenzione nelle scuole. Tutti insieme siamo riusciti ad arrivare a 9.046 euro di donazioni.
Gli studenti si sono rivelati entusiasti dell’esperienza, che si protrarrà per 2 anni a partire da quest’anno. Si tratta di un nuovo format di apprendimento dinamico studiato dalle professioniste dott.ssa Franca Gentilini e dott.ssa Maria Silvia Di Marco, rispettivamente biologa e psicologa IOR. Come primo step i ragazzi hanno effettuato una gita didattica presso l’IRST IRCCS di Meldola, rimanendo colpiti per la cortesia e la grande professionalità e dedizione di tutti coloro che hanno incontrato.
Parrucchiere volontarie
A Rimini le parrucchiere volontarie IOR sono presenti in ospedale per alleviare le lunghe giornate in Hospice e Degenza. Grazie di cuore a Adriana, Laura, Tamara, Giancarlo e Fabrizio per la loro preziosa collaborazione.
Assistenza domiciliare
Le nostre volontarie alle prese con le mimose solidali IOR
Uova solidali belle e buone
Sorprendente e sempre più importante è la richiesta che abbiamo nel territorio delle nostre Uova di Pasqua.
Alternanza scuola-lavoro
Il Liceo Serpieri ha aderito al progetto di alternanza scuola-lavoro con il nostro Istituto.
È ripartito, per tutti coloro che ne avessero bisogno, il servizio di assistenza domiciliare gratuito che lo IOR mette a disposizione per i pazienti del territorio di Rimini e per le loro famiglie. Chiunque avesse bisogno dell’aiuto della nostra operatrice socio-sanitaria può contattare lo 0541 29822.
31 Dalle sedi
SANTARCANGELO La carica dei nostri volontari
Un fiore è solo un fiore e un uovo di cioccolato è solo un dolce? Forse sì, ma se si aggiunge la carica di un gruppo di volontari ed una causa importante da sostenere, entrambi assumono un valore molto più alto. Con questo spirito i volontari della Sede IOR di Santarcangelo e Verucchio hanno affrontato due momenti tradizionali del nostro territorio: la Festa della Donna e la Pasqua. In occasione dell’8 Marzo, il gruppo della Sede ha confezionato centinaia di mazzi di mimose, offrendoli poi nei banchetti organizzati in piazza a Santarcangelo, a Verucchio, Vlla Verucchio, Pietracuta e a San Leo in cambio di offerte per sostenere il Progetto Margherita dello IOR, che offre gratuitamente parrucche alle donne che si trovano ad affrontare il delicato momento delle terapie oncologiche. Ma l’impegno non si è limitato a questo: armate di fantasia e con la solita abilità hanno anche realizzato segnaposti e piccoli mazzi per i ristoranti, bar ed esercizi commerciali della zona che, come sempre, hanno dimostrato la loro vicinanza aderendo numerosissimi all’iniziativa. Questo impegnativo lavoro ha permesso alla nostra Sede di incassare oltre 4.000 euro: risultato importante che ha
Volontarie in Piazza Ganganelli
ripagato i volontari del grande sforzo. Infine, una delegazione di Santarcangelo ha visitato il reparto di Chirurgia dell’Ospedale Franchini per omaggiare, come successo in tutta la Romagna, le pazienti e le operatrici della Gerbera IOR, simbolo ormai da due anni di augurio e vicinanza del nostro Istituto alle donne dei reparti del nostro territorio. Terminato il lavoro in occasione della Festa della donna, la squadra di Volontari si è subito buttata con impegno in un’altra “dolce” tradizione: la Pasqua Solidale. Presenti con le Uova IOR in piazza su tutto il territorio da Santarcangelo fino a San Leo, passando per Pietracuta, Verucchio e Villa, hanno dato la possibilità a tutti i romagnoli di aggiungere al classico dolce pasquale un ulteriore importante significato. Tutto il ricavato dell’iniziativa ha infatti permesso allo IOR
Volontarie in azione al laboratorio creativo
di continuare a finanziare i progetti di prevenzione sui corretti stili di vita attivi nelle scuole di tutta la Romagna. Come se non bastasse, grazie alla loro abilità le volontarie hanno anche confezionato oggetti artigianali ad hoc, addolciti con piccole uova di cioccolato: delicati cadeaux che sono ormai diventati una tradizione ricercatissima da tutti i santarcangiolesi e non solo. Questo importante impegno ha permesso alla Sede IOR di Santarcangelo e Verucchio di raggiungere quasi i 3.500 euro di incasso. Grazie di cuore a tutti i volontari impegnati, che hanno affrontato questi appuntamenti con il solito sorriso sulle labbra, vero segreto del loro successo.