Periodico di informazione raccomandato dalla Camera Europea per la Cooperazione ed incentivo al Parlamento
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 1, DCB MILANO
ANNO XXII
L’AMBIENTE PERIODICO TECNICO-SCIENTIFICO DI CULTURA AMBIENTALE
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N. 5 SETTEMBRE - OTTOBRE 2015 Anno XXII - n. 5 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 70 del 5 febbraio 1994 Produzione Studio L'Ambiente www.sulzer.it
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editoriale
Saltabecca italiana
energia e ambiente 5
scienza e inquinamento
Prima e dopo il mettersi a tavola
Drenaggio urbano: la tecnica dei pozzi superficiali di infiltrazione e laminazione
Tutela ambientale e certificazione
Energia rinnovabile e compost da rifiuto organico
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osservatorio ambientale Sistemi di supporto decisionale nella gestione ambientale
rubriche
VinylPlus: l’industria del PVC verso un’economia circolare a basse emissioni di carbonio
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Global Water Expo, ad Ecomondo va in scena il mondo dell’acqua
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Il libro
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Attivi per l’ambiente
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Prodotti & Servizi
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Libri
analisi e strumentazione Misurare anziché calcolare
Nuovi misuratori di portata per fornire soluzioni complete
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report
Austep: un investimento sicuro
6
legislazione e qualità
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le aziende informano Xylem
50
Econorma
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Vauché Bioma Italia
tecnologie applicate
Simpec
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Raccolta differenziata 2.0 34 L’economia circolare e il settore tissue 40 Riciclo e rinnovabilità del cartone per bevande 42
M.M.
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Megasystem
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Sedo
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Editoriale
SALTABECCA ITALIANA In uno dei miei passati editoriali ho affermato testualmente :”Prima di
poi, date le evidenze, abbandonarlo (non tutti) accordandogli l’onore
governare bene o male è necessario conoscere “l’arte del governare”.
delle armi o per lo meno l’oblio politico. Risultati? Neppure l’ombra, di
A quale motivo tale preambolo? Perché dopo un anno e mezzo di Governo
quelli positivi.
Renziano è lecito fare un primo bilancio, compendiare un rendiconto o
Dopo l’esperienza professorale di Monti e dell’onesto poco appariscente
perlomeno formulare un’opinione del periodo amministrativo preso in
Enrico Letta ora noi tutti ci ritroviamo con Matteo. Di lui sono riuscito
esame.
a crearmi un’opinione ben precisa. Culturalmente lo ritengo di livello
Prendiamo spunto da un recentissimo episodio (che i maggiori network
medio; è dotato di una gran voglia di fare, un po’ anche per narcisismo,
nazionali, dopo averlo diffuso, si sono subito preoccupati di cancellare),
il che alimenta l’ottimismo innato e l’entusiasmo; convinto italiano doc è
lo riferiamo come ci è stato raccontato: siamo a Udine, la platea del
giustamente assertore delle potenzialità del nostro Paese. Renzi appare
teatro è affollata, in attesa del Presidente del Consiglio. Non appena
europeista convinto, ma con una visuale di unione del tutto soggettiva.
questi appare sul palco, lo accoglie non con applausi bensì con grida
Accattivante sulla scia del suo predecessore Berlusconi, talora
di buffone, buffone. Al che il buon Renzi (forse un po’ sconcertato)
autoritario e brusco sino all’arroganza (anche verso i partners europei),
replica: ”Prima di urlare, fatemi parlare…”. Giustamente, un suo diritto sacrosanto. E’ del tutto probabile che in quel momento egli, ragazzo toscano esuberante, buon portatore di quell’appellativo un po’ forte ma senza alcun significato dispregiativo, fors’anche affettuoso, di “toscanaccio”, non si sia neppure posto la domanda se i suoi ascoltatori una qualche buona ragione l’avessero avuta per apostrofarlo in tal modo. In ogni caso, lo ritengo certo, Renzi non dovette nemmeno essere sfiorato dal dubbio se i diciotto mesi di gestione “inter nos”, perché non eletto da un popolo costituzionalmente sovrano ma uscito dal cilindro di un partito ed avallato dalla benedizione di un Presidente della Repubblica, avessero conseguito risultati in qualche misura accettabili; o se invece la messe di travolgenti e stravolgenti provvedimenti, trasformazioni, stranezze anche istituzionali avessero soltanto dilatato la confusione nel Paese. Insomma, un buon “toscanaccio”, nella sua presunzione di pensarla sempre giustamente. Gli italiani, ad eccezione di una minoranza sparuta, sono di bocca buona. Tornando indietro nel
decisionista e pur fantasmagorico. Gran lavoratore, ma non sulle ”sudate carte”, bensì nella partecipazione a network ed andando in giro per il mondo. Con la sua ascesa ogni decisione viene presa quasi per decreto… molto più che nell’era Berlusconi. Renzi sta rivoltando l’Italia come un calzino, ma in questo trambusto spesso capiscono qualcosa soltanto i gufi che costituiscono la sua passione. Pure, le intenzioni di mettere ordine sono veritiere, ma traspare tutta l’incapacità di seguire un filo conduttore costante. Si trae l’impressione che dal cronicismo del malaffare si stia passando alla cancrena: bisogna dire che la sua squadra non sembra sia di molto aiuto al “Capo”, appare ostinata ma supina, soprattutto la componente femminile. Si dice che in Italia, economicamente parlando, la situazione sia migliorata, insomma che finalmente è arrivata la ripresa; ovviamente siamo sempre agli 0,%. Tali miglioramenti sono il frutto di alcuni fondamentali: il crollo del petrolio, l’abbattimento delle quotazioni
tempo, lo sono stati con un altro Presidente del Consiglio, però eletto dal
delle materie prime, il mercato attualmente molto concorrenziale delle
popolo, il quale spiegava a destra e a manca come il governare potesse
auto, alcuni comparti del made in Italy, specie alimentare e “lusso”. Il
identificarsi nella guida di un’azienda, ossia raffrontarsi ad una qualifica
famigerato Jobs Act in un certo qual senso è di aiuto alle imprese, ma
manageriale. Il problema è come si intende l’attività imprenditoriale:
appare più che altro un rimedio tampone più che un provvedimento
come progettazione, creazione e produzione di un bene oppure nella
di efficacia determinante. Un’unica valenza appare certa: la forbice
forma mercantile e promozionale. Aspetti assolutamente differenti: nel
dei divari sociali si è allargata a favore delle categorie abbienti, la
primo caso bisogna impegnare il cervello, realizzare, affinare, rischiare
confusione è divenuta sovrana, e la questione morale ha oltrepassato
economicamente; nel secondo basta avere buon fiuto mercantile e
abbondantemente il limite dell’accettabilità. Chiacchiere e selfie: nella
sapere cogliere l’occasione. Il personaggio in questione si presentava
politica italiana niente “sudate carte”, ma smartphone bollente. Tutto
(del resto lo fa ancora oggi) simpatico, accattivante, dal piglio cordiale,
viene deciso nel giro di poche ore, anche l’andarsene dall’Afganistan.
sempre democratico, naturalmente come lo può intendere un uomo
Carissimo Renzi, se gli States se ne andassero, lei i nostri ragazzi li
ricchissimo. Il popolo italiano lo ha seguito con grande speranza per
lascerebbe lì, in attesa dei ringraziamenti di Washington? Il direttore responsabile
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Scienza & Inquinamento
Prima e dopo il mettersi a tavola Prevenire lo spreco alimentare e valorizzare i rifiuti organici Giorgio Ghiringhelli, Presidente ARS ambiente Srl - Mario Santi, Rifiutologo - Email: ghiringhelli@arsambiente.it
Mettersi a tavola, a casa, al ristorante, in mensa, presuppone che del cibo sia stato prodotto, in alcuni casi confezionato e trasportato, che lo si sia acquistato e preparato, e infine consumato, del tutto o in parte. E a tavola possono prodursi scarti ed avanzi, quando non succeda che intere porzioni vengano lasciate intatte. Possiamo percepire immediatamente che fine fa quello che scartiamo e non consumiamo noi. Sappiamo che dalla nostra tavola può prendere la strada della raccolta differenziata dell’umido. Se siamo più virtuosi (e abbiamo un giardino o un balcone) lo destiniamo al compostaggio domestico. Se siamo meno attenti lo buttiamo nel rifiuto urbano residuo. Se mangiamo in mensa o al ristorante, sappiamo che scarti e porzioni non consumate diventano rifiuti, e prendono la strada della raccolta differenziata dell’umido (almeno dove questa è attiva e consolidata). Se ci pensiamo, possiamo immaginare che anche in ognuna della fasi della filiera del cibo, cioè in quelle che lo “portano a tavola”, possono crearsi eccedenze, o resti e scarti, di seguito esemplificate:
Figura 1 - Gli scarti alimentari.
nella sua produzione, quando l’offerta supera la domanda, o per globali: l’analisi realizzata nel 2011 dalla FAO stima gli sprechi alimentari
inefficienze del sistema produttivo; nel confezionamento e nel trasporto, e in tutti i passaggi di filiera
nel mondo in 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, pari a circa un terzo
“dalla produzione alla cucina”, durante i quali qualcosa va perso e
della produzione totale di cibo destinato al consumo umano, mentre
una parte si deteriora;
un’altra ricerca indica che solo il 43% dell’equivalente calorico dei
nel cucinare e preparare i piatti, con gli scarti e gli altri sfridi che
prodotti coltivati a scopo alimentare a livello globale viene direttamente consumato dall’uomo.
accompagnano queste fasi;
Istituzioni e letteratura specializzata definiscono gli sprechi alimentari in
a fine pasto ci possono essere degli avanzi.
modi diversi, non esistendo una definizione univoca del fenomeno, né Il tema è di grande attualità, in particolare in Italia grazie a EXPO Milano
dati omogenei e confrontabili.
2015, il cui titolo è “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e dove è stata
Il progetto comunitario FUSION offre però una definizione del Food
firmata la “Carta di Milano” che rappresenta l’eredità culturale di Expo
Waste: “Food waste is any food, and inedible parts of food, removed
Milano 2015 e che è servita da spunto per un recente e innovativa
from the food supply chain to be recovered or disposed (including
proposta di legge sul tema.
composted, crops ploughed in/not harvested, anaerobic digestion,
Il dibattito si è arricchito anche dell’Enciclica di Papa Francesco
bio-energy production, co-generation, incineration, disposal to sewer,
“Laudato si - sulla cura della casa comune” che tratta dell’equilibrio del
landfill or discarded to sea”. Limitandosi agli sprechi domestici e
pianeta, dell’economia circolare e dell’uso etico delle risorse naturali .
utilizzando diverse fonti statistiche nazionali (che non sempre sono
(1)
del tutto comparabili) risulta che all’anno ogni persona spreca: 110
I numeri globali dello spreco alimentare
kg di cibo commestibile negli Stati Uniti, 108 in Italia, 99 in Francia,
Se passiamo dalla tavola del nostro esempio al complesso della filiera
82 in Germania e 72 in Svezia. Nei paesi in via di sviluppo, invece, lo
di produzione e consumo di cibo sono disponibili dei numeri che ci
spreco alimentare si verifica soprattutto attraverso le perdite a monte
danno la dimensione dello “spreco” in atto. Un fenomeno complesso,
della filiera. La tabella riportata di seguito illustra come un terzo della
lo spreco alimentare, che rappresenta uno dei principali paradossi
produzione mondiale di cibo finisca nella spazzatura: rapportato al
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l’Ambiente nostro paese questo significa che ognuno di noi in media “butta via 146
ambito energetico oppure finisce nella spazzatura.
kg di cibo ogni anno” (2).
Anche in questo caso occorre verificare l’incidenza relativa dei vari stadi della filiera. Il dato più virtuoso è di nuovo quello della trasformazione,
Le eccedenze alimentari in Italia
che riesce a recuperare il 55% delle sue eccedenze. Seguono la
Secondo una indagine del Politecnico di Milano (3), ogni anno in Italia
produzione primaria, che recupera il 12%, la ristorazione (9%) e la
vengono generate 6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari: 2,5
distribuzione (8%). Purtroppo per quanto riguarda i consumatori finali
milioni da parte dei consumatori, l’anello finale della filiera, 2,3 milioni
la percentuale di spreco degli scarti è stimabile nell’intorno del 100%.
dai produttori primari (gli agricoltori e allevatori, il primo anello) e il resto nella fase di trasformazione (0,18 milioni), distribuzione (0.77 milioni) e
Come si affronta lo spreco alimentare
ristorazione (0,2 milioni).
Il problema dello spreco alimentare, abbiamo visto, è un problema
Le eccedenze generate nei campi sono il 2,9% della produzione agricola
complesso che richiede soluzioni specifiche e soprattutto la modifica
totale, mentre quelle generate nella fase di distribuzione rappresentano
dei comportamenti, personali e collettivi, di persone e di categorie
il 2,5% di tutte le merci mobilitate. Ancora meglio accade nelle aziende
economiche, con un contributo al tema degli Enti pubblici che è
di trasformazione le cui eccedenze sono pari allo 0,4%, mentre sono
fondamentale.
maggiori gli impatti nella ristorazione (6,3%) e tra i consumatori (8%).
Le politiche del cibo - che possono essere sviluppate a livello locale
Questi dati evidenziano che in Italia le eccedenze alimentari sono
e regionale, in modo che tutti i soggetti della filiera alimentare di
più basse rispetto ad altri paesi e già si fa molto per ridurle. Se però
produzione e consumo del cibo siano coinvolti in un progetto sinergico
consideriamo quante di queste eccedenze si trasformano in spreco il
- partono da tre obiettivi:
quadro è meno positivo, visto che ogni anno anno vengono gettate ben
sviluppare la qualità in tutte le sue fasi, dalla produzione alla proposta
5,5 milioni di tonnellate di cibo per un valore di 12,3 miliardi di euro.
commerciale e ristorativa e ricettiva, dall’educazione alimentare al
Di questa enorme quantità solo mezzo milione di tonnellate di quanto
consumo e al rapporto col cibo.
prodotto in più viene recuperato a scopo alimentare e donato a fini
Il nostro paese può sviluppare e valorizzare le sue eccellenze
solidaristici. Il resto viene riutilizzato per alimentazione animale o in
enogastronomiche, che nascono dalla ricchezza della agro
Figura 2 - Le cause e gli impatti dello spreco alimentare.
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Scienza & Inquinamento biodiversità e dalle tradizioni locali. Le buone produzioni del settore
consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale” (7), in questo
primario che caratterizzano ed esaltano i territori e il tessuto
momento in discussione alla Commissione affari sociali della Camera
dell’ospitalità recettiva e ristorativa ad esse legate possono essere
dei deputati, punta a “favorire il recupero e la donazione dei prodotti
parte fondante del rilancio delle economie territoriali;
invenduti a fini di solidarietà sociale”, oltre che a “contribuire ad attività di
accorciare il più possibile i passaggi e le intermediazioni lungo la
ricerca, informazione e sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni”.
filiera alimentare. Lo sviluppo ad esempio di Gruppi di acquisto
Questa proposta di legge, che pare il testo su cui stiano convergendo
solidale (GAS), dei mercati locali a km 0 (di vendita diretta da parte
le principali forze politiche anche se vi sono altre proposte alternative
dei produttori), e dell’ospitalità agrituristica che parte dall’offerta dei
(ad esempio basate su proposte di leggi in altri paesi UE), è nata anche
propri prodotti, i loro legami con il turismo culturale e sostenibile
grazie ad un meccanismo partito dal basso (bottom-up), ovvero grazie
sono la prova dell’attualità di questa ipotesi economica e culturale;
agli stimoli provenienti dalla società civile e dal volontariato sul tema
limitare la produzione di eccedenze (e più in generale di scarti
della riduzione e reimpiego sociale delle eccedenze alimentari. La
che diventeranno rifiuti) in tutte le fasi (della produzione primaria,
proposta vuole dare attuazione alle indicazioni contenute nella Direttiva
della lavorazione e distribuzione del cibo, del suo utilizzo), puntare
2008/98/CE, nel Programma nazionale di prevenzione Rifiuti (PNPR) e
comunque al loro recupero e all’immediato avvio al consumo
nel Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas),
nell’alimentazione sociale. Qui la donazione delle eccedenze
promuovendo una transizione verso un’economia circolare, con una
delle aziende produttive si unisce all’attenzione alla limitazione
nuova organizzazione della produzione.
degli imballaggi e degli sfridi di lavorazione in fase di lavorazione
Al fine di promuovere una transizione verso un’economia circolare, il
e commercializzazione dei prodotti, alla consegna al cliente del
provvedimento persegue i seguenti obiettivi:
non consumato al ristorante o in mensa, alla capacità di cucinare
contribuire alla riduzione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle
(creativamente) con gli avanzi, e via dicendo.
risorse naturali, riducendo la quantità di rifiuti; incentivare cambiamenti nei modelli di produzione industriale
Fondamentali, soprattutto in Italia, sono le azioni del volontariato, del terzo settore e degli esercizi pubblici e commerciali che convogliano il cibo in eccesso alla “ristorazione sociale”, dalla mense ai pacchi di sostegno all’alimentazione dei meno abbienti, sono potenti strumenti di riduzione degli sprechi alimentari.
mediante l’adozione di nuove modalità organizzative e produttive e le innovazioni nel design dei prodotti; favorire il recupero e la donazione dei prodotti invenduti a fini di solidarietà sociale; contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal
Il “Programma nazionale per la prevenzione dei rifiuti” (PNPR) (4) si è dato
Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e dal Piano nazionale
un piano attuativo definendo il “Programma nazionale contro lo spreco
di prevenzione dello spreco alimentare e degli obiettivi di riduzione
alimentare” (PINPAS) dedicato a sviluppare e ottimizzare le innumerevoli
dello smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili;
iniziative oggi attive nel tessuto locale per mettere in comunicazione
contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione
donatori di eccedenze ed enti che le utilizzano, migliorando la dieta
dei cittadini e delle istituzioni sulla limitazione degli sprechi e l’uso
dei non abbienti (come ad esempio il Last Minute market e il Banco
consapevole delle risorse.
Alimentare). Tra le misure di semplificazione e di implementazione per la limitazione
La proposta di legge per ridurre gli sprechi alimentari in Italia
degli sprechi, prevede alcune norme di semplificazione della cessione,
La già citata Carta di Milano (5) prevede tra l’altro l’impegno a “individuare
invenduti e detta disposizioni per definire in maniera univoca gli
e denunciare le principali criticità nelle varie legislazioni che disciplinano
standard e le condizioni utili a consentire l’ulteriore trasformazione dei
la donazione degli alimenti invenduti per poi impegnarci attivamente
prodotti alimentari ad alta deperibilità ritirati dal mercato o invendibili
al fine di recuperare e ridistribuire le eccedenze” e “creare strumenti
per destinarli al consumo umano o animale.
di sostegno in favore delle fasce più deboli della popolazione, anche
Inoltre la legge dovrà stabilire le linee guida nazionali sui requisiti minimi
attraverso il coordinamento tra gli attori che operano nel settore del
igienico-sanitari necessari per la cessione gratuita dei prodotti di cui
recupero e della distribuzione gratuita delle eccedenze alimentari”.
alla legge 155/2003, dei prodotti ancora edibili e dei prodotti invenduti
Sullo stimolo della Carta di Milano e di spunti provenienti dalla società
e prevedere semplificazioni in materia fiscale, con alcune modifiche alla
civile e dal volontariato, il Governo Italiano ha presentato un Piano (6)
disciplina degli adempimenti connessi alla cessione dei prodotti a fini
per ridurre gli sprechi e potenziare le donazioni agli indigenti: l’obiettivo
benefici, affinché si possa godere delle agevolazioni fiscali relative ad
è raggiungere un milione di tonnellate di alimenti donati nel 2016, per
IVA e imposte dirette.
poter arrivare a distribuire da 65 a 100 mila tonnellate di cibo attraverso
Il Ministero della salute è impegnato a produrre un Regolamento per
le strutture degli enti caritativi in tutto il territorio. Il piano prevede misure
la definizione univoca degli standard e delle condizioni migliori per
per rendere più semplice e conveniente la donazione di cibo, progetti di
trasformare i prodotti alimentari ad alta deperibilità ritirati dal mercato
filiera contro gli sprechi in agricoltura, e l’approvazione della cosiddetta
o invendibili in prodotti destinati all’alimentazione umana o animale, e
“legge antispreco”.
“Linee Guida” nazionali sui requisiti minimi igienico-sanitari necessari
La proposta di legge “Norme per la limitazione degli sprechi, l’uso
per la cessione gratuita dei prodotti di cui alla legge 155/2003, dei
8
a fini di beneficenza, dei prodotti non più adatti alla vendita o rimasti
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l’Ambiente
Figura 3 - Intercettazione pro capite media provinciale di FORSU, 2006 - 2011. (Elaborazione ARS ambiente su dati ISPRA). prodotti ancora edibili e dei prodotti invenduti.
La raccolta differenziata degli scarti di cibo (Frazione Organica del
Vi sono altri temi che potrebbero trovare posto nella discussione
Rifiuto Urbano o FORSU) ha seguito in Italia un andamento praticamente
parlamentare e anche tra gli attori della filiera virtuosa del recupero
lineare di crescita, consolidatosi a partire dalla metà degli anni ’90. Le
delle eccedenze, come ad esempio quello della tariffazione puntuale
prime esperienze furono avviate a livello pioneristico all’inizio di quella
e l’effetto delle iniziative di devoluzione sul sistema di gestione rifiuti
decade in Lombardia e si è potuto riscontrare come il modello chiave
e i relativi costi evitati che si devono poter tradurre in incentivi per i
per garantire una intercettazione elevata di scarti di cucina, garantendo
soggetti virtuosi oppure l’obbligatorietà delle iniziative di devoluzione
al contempo un’alta qualità alla raccolta ed un sufficiente comfort per
con l’introduzione di sanzioni.
il cittadino, era quello basato sulla raccolta porta a porta e sull’utilizzo di sacchetti compostabili, con cestelli di piccole dimensioni di uso
La valorizzazione degli scarti “irriducibili”
domestico. Tale modello ha successivamente preso piede anche a
Quanto fino ad ora descritto (proposta di legge contro gli sprechi
livello internazionale (ad esempio Regno Unito, Catalunya). Attualmente,
alimentari e iniziative operative di riduzione delle eccedenze) rappresenta
la diffusione di questo modello è così ampia da far risultare l’Italia molto
ciò che si può attuare per la prevenzione del fenomeno della produzione
probabilmente il paese con la più elevata intercettazione pro capite di
di rifiuti alimentari dati dalle eccedenze, in ossequio al primo punto
scarto di cucina, inviato a recupero tramite compostaggio e digestione
e più importante, della “Gerarchia dei rifiuti” prevista nella Direttiva
anaerobica.
2008/98/CE. Tra le iniziative possono essere annoverati anche i sistemi
Recenti statistiche mostrano infatti come in Italia il sistema porta a
di Tariffazione Puntuale o Corrispettiva rifiuti, ovvero l’applicazione del
porta permetta di intercettare l’umido da cucina indipendentemente da
principio comunitario “chi inquina paga”, che prevede una riduzione
stagionalità e densità urbanistica del territorio, con pari efficacia nelle
della tariffa per la gestione dei rifiuti per le utenze virtuose che riducano
zone rurali e in quelle urbane ad elevata densità abitativa, con una
la produzione di rifiuti, che deve essere misurata puntualmente per
media di 70-80 kg/abitante*anno raccolti.
ciascuna utenza . Infine tra le iniziative di prevenzione/riduzione della (8)
produzione rifiuti da scarti alimentari più efficaci occorre ricordare il
Nel 2011 in Italia il sistema compostaggio - la cui qualità e sviluppo
compostaggio domestico e/o di comunità, ovvero la possibilità per le
è garantito anche dalla presenza del Consorzio Italiano Compostatori
utenze domestiche singole o aggregate di trasformare autonomamente i
(CIC) - ha permesso, grazie ai suoi 250 impianti il recupero di 4,4 milioni
propri scarti in compost da rimpiegare direttamente nell’orto o giardino.
di tonnellate di matrici organiche (di cui 2,2 di FORSU), la produzione
Come evidente dall’esperienza quotidiana e dai dati precedentemente
di 1,7 milioni di tonnellate di compost di qualità destinato all’agricoltura
illustrati, ogni passaggio della catena di utilizzo delle derrate alimentari
o al florovivaismo (9). Un ulteriore spinta al settore si è avuta con
(dalla produzione al consumo) genera, anche nelle condizioni ottimali,
la possibilità di produrre energia attraverso impianti di digestione
degli scarti che possono e devono essere correttamente gestiti, secondo
anaerobica della Forsu, attività che subirà ulteriore incremento grazie
i principi dell’”economia circolare” al fine di contribuire agli obiettivi di
alla recente approvazione delle norme per la produzione ed immissione
recupero di materia e riduzione della produzione di gas climalteranti.
in rete del biometano (10).
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Scienza & Inquinamento Bibliografia [1] M.Santi “L’Enciclica laudato si – sulla cura della casa comune - di
e l’agricoltura italiana”, luglio 2014;
papa Francesco e l’’economia circolare ”, Finestra sulla prevenzione dei
[7] Camera dei deputati, Norme per la limitazione degli sprechi, l’uso
rifiuti, Newsetter Rifiuti Lab n. 356, 1 settembre 2015”;
consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale, Proposta di legge
[2] Barilla Center for Food and Nutrition, “Lo spreco alimentare: cause,
presentata il 17 aprile 2015.
impatti e proposte”, 2012;
Per i commenti qui riportati ci si rifà allo stato dei lavori parlamentari sulla
[3] P. Garrone, M. Melacini e A. Perego, “Dar da mangiare agli affamati.
legge a metà settembre 2015.
Le eccedenze alimentari come opportunità”, Politecnico di Milano,
[8] M. Santi, “Qualcosa si muove nella lotta contro contro lo spreco
Fondazione per la Sussidiarietà e Nielsen Italia, Edizioni Guerini e
alimentare nel nostro paese. verso una legge”, Finestra sulla prevenzione
Associati;
dei rifiuti, Newsetter Rifiuti Lab n. 55, 4 agosto 2015;
[4] “Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti” adottato con
[9] G. Ghiringhelli, S. Astuti, G. Riggi, “Applicazione della tariffa puntuale
Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 del Ministero dell’Ambiente e
con sistema Rfid: un caso di successo, il Comune di Malnate”, L’Ambiente
della Tutela del Territorio e del Mare;
5-2004, Ranieri Ed.
[5] “Carta di Milano”, Expo Milano 2015;
[10] M. Giavini, G. Ghiringhelli, “L’Italia leader globale nella gestione
[6] MiPAF, “Piano di Settore per le Bioenergie. Le filiere bioenergetiche
della frazione organica di qualità”, L’Ambiente 1-2004, Ranieri Ed.
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5/2015
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Il design rivoluzionario del mixer Flygt 4320 accoppia un’idraulica ad alta efficienza e motori a magneti permanenti con un variatore di frequenza integrato nell’unità motore. Il mixer Flygt 4320 offre: • Semplicità di installazione perché il variatore di frequenza è integrato nel mixer sommergibile. • Regolazione semplice, la velocità e la spinta vengono regolati con un piccolo pannello o controllati da remoto. • Motore efficiente a magneti permanenti equivalente al livello Super Premium Efficiency IE4. • Elica a banana ad alta efficienza idraulica a 2 o 3 pale diametri da 1,4 a 2,5 metri. • Soft start e soft stop. • Diagnostica integrata e rilevazione degli allarmi. Mixer 4320 un’efficienza finora irraggiungibile.
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Scienza & Inquinamento
Drenaggio urbano: la tecnica dei pozzi superficiali di infiltrazione e laminazione Luigi Fanizzi, Ecoacque - Email: info@ecoacque.it
La tecnica dei pozzi superficiali d’infiltrazione (od assorbenti), è adatta
a protezione della falda, in modo che si possano attivare i fenomeni
al caso di suoli poco permeabili e può essere adoperata per interventi
di autodepurazione, tipici della percolazione, in terreno non saturo,
a piccola scala (acque provenienti da tetti isolati; S. Artina et Al., 1997))
prima che le acque pervengano alla falda (L. Masotti et Al., 2005). I
ovvero a media-grande scala (emissari di fognature pluviali) [J. D. Balades
pozzi assorbenti non necessitano dei sifoni di cacciata ma solo di
et Al., 1991]. Da un punto di vista costruttivo, i pozzi d’infiltrazione sono
una tubazione di alimentazione a tenuta, da disporre in terreno ben
costituiti da un condotto, senza fondo, che penetra in verticale, sotto la
compattato (con pendenza ≥ 2 %), e deve entrare nel pozzo per 0,30 m
superficie del suolo, anche a profondità di 4,00 m [Parere del Ministero
(E. de Fraja Frangipane et Al., 1994). Quando la falda è molto profonda,
dell’Ambiente e Tutela del Territorio N. Prot. 6983/TAI/DI/PRO del
rispetto alle dimensioni del dispositivo infiltrante, allora il moto si
07.08.2002], in modo da interessare strati particolarmente assorbenti.
sviluppa, prevalentemente, in direzione verticale (Fig. 2; A. Muraca et Al.,
Sui lati e sul fondo sono previste delle finestrature, in comunicazione
2006). In tali condizioni, una soluzione classica, per pozzi d’infiltrazione
con appositi drenaggi, attraverso i quali l’acqua percola, infiltrandosi nel
a simmetria assiale, inseriti in un suolo omogeneo, è quella indicata
terreno. La Figura 1 riporta la sezione di un tipico pozzo d’infiltrazione.
dalla equazione proposta da F. Sieker [1984]:
Si tratta di un sistema che, in teoria, potrebbe trovare applicazione quando il livello massimo di risalita della falda idrica sotterranea è situato sempre, in qualsiasi stagione, almeno 2,00 m al disotto del
(
)
K K L + hw (1) Qf = ___ ∙ J ∙ Af = 3.600 ∙ ___ ∙ _________ ∙ Af [m3/h] 2 2 L + hw 2 dove:
fondo del pozzo [Norme tecniche generali di cui all’Allegato 5 della Deliberazione del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque
Qf è la portata complessivamente infiltrata [m3/h];
dall’Inquinamento del 4 febbraio 1977], verificando che fra il fondo
k/2 è la permeabilità media del terreno insaturo [m/s];
del pozzo e la falda esista uno strato di terreno a granulometria fine,
J
è la cadente piezometrica [m/m];
Figura 1 - Tipica configurazione di pozzo superficiale d’infiltrazione e stoccaggio.
12
5/2015
l’Ambiente L
è la distanza tra la base del pozzo e la superficie di falda [m];
Af è la superficie drenante orizzontale efficace del pozzo, diversa dall’area effettiva della sezione del pozzo Ap, di raggio r [m], calcolabile come una corona circolare di larghezza hw/2 dalla quale è escluso l’occludibile fondo [m2]; hw è il livello idrico nel pozzo [m]. Il calcolo dell’area efficace di drenaggio, si ottiene dalla relazione geometrica: π (2) Af = ___ ∙ [(D + hw)2 - D2] [m2] 4 La cui profondità pratica può considerarsi ad una profondità di (L. Fanizzi et Al., 2006): (3)
H = 1,5 ∙ (D + 2 ∙ hw) [m]
Da un punto di vista idraulico, i pozzi di infiltrazione sono dei bacini artificiali cilindrici, realizzati allo scopo di smaltire le portate di piena, entro limiti prefissati, dipendenti dalla conducibilità idraulica del terreno. Per operare lo smaltimento e la laminazione delle portate, il pozzo d’infiltrazione deve avere una capacità atta a determinare un processo d’invaso temporaneo dell’onda di piena in arrivo ed il suo smaltimento, graduale, nel tempo.
Figura 2 - Schema di pozzo d’infiltrazione secondo F. Sieker.
Tale processo, di accumulo e laminazione temporale, è descritto, matematicamente, dalla seguente equazione di continuità: dW(t) (4) Qp (t) - Qf (t) = ________ dt Il progetto del pozzo di infiltrazione consiste, essenzialmente, nella determinazione della capacità minima che esso deve avere. Questa capacità equivale al volume massimo invasato, che si verifica, come risulta dall’equazione di continuità, quando la portata in smaltimento diventa uguale a quella in entrata. Riportando in un grafico la portata di piena entrante e quella uscente, in infiltrazione, dal pozzo, il massimo volume d’invaso W0 è dato dall’area compresa tra le due curve, fino al raggiungimento della portata uscente massima Qf (Fig. 3). I fattori che influiscono sull’effetto di laminazione operato dalle opere d’invaso sono il volume massimo, in esso contenibile, la sua geometria e la conducibilità idraulica legata alle caratteristiche del terreno. Il processo di laminazione, nel tempo t è descritto, matematicamente, dal
Figura 3 - Rappresentazione schematica del processo di laminazione.
seguente sistema di equazioni (mod. A. Peruginelli, 2011): dW(t) Equazione differenziale di continuità: Qp (t) - Qf (t) = ________ ; dt Legge di Darcy (1856), che governa i volumi di infiltrazione:
k/2 ∙ Af ∙ J ∙ t;
Curva d’invaso, esprimente il legame geometrico tra il volume invasato ed il battente idrico nell’invaso: W = W[h(t)].
sistema di equazioni, per diverse durate di pioggia, ricercando l’evento critico per l’invaso di laminazione. E’ bene evidenziare che l’evento critico per l’invaso non è necessariamente coincidente con quello a cui corrisponde il valore massimo della portata in arrivo (evento critico per il sistema idraulico, in arrivo da monte). Per la valutazione dell’evento critico, uno schema di calcolo semplificato è quello che si basa sull’ipotesi di “laminazione ottimale”, intesa come la laminazione che si
La determinazione del volume necessario, alla desiderata laminazione,
ottiene quando la portata uscente è costante, durante la fase di colmo
può effettuarsi, in generale, attraverso l’integrazione del summenzionato
(Fig. 3). Questo metodo si basa sul confronto tra la curva cumulata delle
5/2015
13
Scienza & Inquinamento portate entranti e quella delle portate uscenti dal pozzo d’infiltrazione, introducendo le seguenti ipotesi semplificative: Effetto trascurabile della trasformazione afflussi-deflussi, operata dal
in cui D2 (7) Ap = N π ∙ ___ [m2] 4 è l’area effettiva, fissata per la sezione del pozzo ed N è il numero dei pozzi
bacino e dalla rete drenante; Ietogrammi netti di pioggia ad intensità costante;
adottati. Il termine ΔW, ovviamente, tenderà a crescere fino a raggiungere
Svuotamento del pozzo con portata pari a Qf.
un valore massimo in corrispondenza dell’esaurirsi dell’evento piovoso.
In tali condizioni, applicando uno istogramma netto di pioggia, ad
può essere posto pari, rispettivamente, a (mod. G. Becciu et Al., 2013):
Fissato un passo temporale di calcolo Δt, il termine Qp, in funzione di t, intensità costante, l’espressione del volume ΔW [m3], invasato nel pozzo d’infiltrazione, si può scrivere in funzione della durata della pioggia Δt [h], della portata uscente dall’invaso Qf [m3/h], del coefficiente di afflusso ϕ [n.p. ≤ 1], dell’area del bacino scolante As [m2] e dei parametri a [mm/hn]
t t __ (8) Qp (t) = Qc ∙ ___ ∙ e1 - tc [m3/h] tc
(9) Qp (t) = Qc ∙ e - (
ed n [n.p.] della curva di possibilità pluviometrica:
(5)
ΔW = (Qp − Qf) ∙ Δt
(
[
)
t __ - 1) tc
[m3/h]
per la fase discendente dell’idrogramma di piena h con Qc = As ∙ ϕ ∙ ________ [m3/h] 103 ∙ tc
ossia:
{
per la fase ascendente dell’idrogramma di piena
]}
portata critica ed h [mm] altezza di pioggia.
k L + hw π (5)’ ΔW = Qp - ___ ∙ 3600∙ ________ ∙ ___ ∙ (D + hw)2 - D2 ∙ ∆t [m3] 2 L + hw 4 2 in cui:
Progettando il sistema d’infiltrazione per la condizione più gravosa (falda al fondo del pozzo → L = 0), l’unica incognita, presente nei due
Qp [m /h] = portata dell’afflusso meteorico al tempo t;
membri dell’equazione, è hw. L’espressione (5) va risolta, quindi, con
Qf [m3/h] = portata d’infiltrazione, nel terreno, al tempo t;
un procedimento a passi temporali discreti. In pratica, inizialmente, si
Δt [h]
= passo di calcolo temporale;
pone hw = 0 [m], cioè Qf = 0 [m3/h] e, in corrispondenza del primo passo
ΔW [m3] = volume invasato nel pozzo.
temporale di calcolo, Δt, si risolve l’equazione (5). Il primo valore di hw si
3
ottiene, quindi, con la relazione: Infine, il termine ΔW, è espresso, anche, dalla relazione: (6)
ΔW = Ap ∙ hw [m3]
∆W1 Qp (10) hw1 = _______ = ______ ∙ ∆t [m] Ap Ap
t (h)
Qp [m3/h]
Qf [m3/h]
ΔW [m3]
hw [m]
0,100
19,18
0,00
1,92
0,61
0,200
29,88
1,99
4,71
1,50
0,300
34,91
5,82
7,62
2,43
0,400
36,25
11,01
10,14
3,23
0,500
28,23
16,49
11,31
3,60
0,600
21,99
19,35
11,58
3,69
0,610
21,44
20,02
11,72
3,73
0,620
20,91
20,39
11,77
3,75
0,630
20,40
20,52
11,76
3,74
0,640
19,89
20,49
11,70
3,73
0,650
19,40
20,34
11,61
3,70
0,700
17,12
20,10
11,31
3,60
0,800
13,33
19,34
10,71
3,41
0,900
10,39
17,85
9,96
3,17
1,000
8,09
16,07
9,16
2,92
Tabella 1 - Dati di elaborazione per N = 1 pozzi d’infiltrazione (Δt = 0,10 h).
14
5/2015
l’Ambiente Utilizzando il valore di hw, così ricavato, si calcola il valore di Qf e lo si introduce nella (5). Il nuovo valore di hw, in corrispondenza del secondo passo temporale ossia in corrispondenza del tempo 2 ∙ Δt, si ottiene risolvendo, quindi, nuovamente, la (5):
{
]}
[
π (11) ΔW2 = ΔW1 + Qp - k ∙ 3600 ∙ 1∙ ___ ∙ (D + hw)2 - D2 ∙ 2∆t [m3] 4 onde ∆W2 (12) hw2 = ______ [m] Ap Il termine ΔW, ovviamente, tenderà a crescere, fino a raggiungere un valore massimo in corrispondenza dell’esaurirsi dell’evento piovoso. Il procedimento deve essere reiterato, pertanto, fino ad un tempo pari, almeno, alla durata dell’evento meteorico (periodo in cui hw assume
Figura 4 - Idrogramma delle portate, entranti ed uscenti, dal pozzo d’infiltrazione.
il suo valore massimo). Ad esempio di quanto teoricamente esposto, si riporta il calcolo di un sistema di smaltimento, a pozzi superficiali d’infiltrazione, del diametro interno D = 2,00 m, asserventi un bacino
Si prevede, pertanto, la realizzazione di n° 1 pozzo di infiltrazione, ad
scolante avente una superficie As = 1.000 [m ] ed un coefficiente
anelli prefabbricati in CAV, del diametro interno di 2,00 m, sfinestrato,
di deflusso ϕ = 0,75 (area impermeabile). Per il sito geografico di
perimetralmente, e per un’altezza utile, pari a 3,75 m. I suddetti manufatti
detta superficie, si ipotizza una curva di probabilità pluviometrica,
poggeranno su uno strato di pietrame (30 mm ÷ 60 mm) e pietrisco (15
corrispondente ad un tempo di ritorno idrologico Tr = 5 anni (p.to
mm ÷ 30 mm), per uno spessore di circa 0,50 m; uno strato di pietrisco
8.3.5 - Drenaggio urbano, di cui al DPCM 4 marzo 1996: “Disposizioni
sarà sistemato ad anello, esternamente, intorno alla parte di parete con
in materia di risorse idriche”), avente equazione monomia h = 32 ∙ t
feritoie per uno spessore orizzontale di circa 0,50 m; in prossimità delle
[mm], con t durata della pioggia [< 1 h] espressa in ore (Stazione
feritoie e alla base dello strato di pietrisco, il pietrame sarà di dimensioni
pluviometrica di Bari Osservatorio). Sempre per suddetto bacino si
più grandi del rimanente pietrisco soprastante. Si porranno dei tubi di
stima, inoltre, un tempo di corrivazione, alla sezione d’interesse, tc
aerazione di opportuno diametro (DN ≥ 80 mm), penetranti dal piano
= 0,040 [h], una permeabilità media del suolo k = 2,5 ∙ 10 -
campagna almeno 1,00 m nello strato di pietrisco (Norme Tecniche di
2
0,55
4
[m/s]
(calcare carsificato e/o fratturato).
cui all’Allegato 5 della Delibera del CITAI 4 febbraio 19779).
Bibliografia [1] L. Masotti, P. Verlicchi (2005): “Depurazione delle acque di piccole
[6] J. D. Balades, P. Bourgogne, A. Bachoc, H. Madiec, G. M. Fraup
comunità”, Ed. Hoepli, Milano;
(1991): “ Un moyen de lutte contre la pollution des rejets urbains de
[2] S. Artina, G. Calenda, F. Calomino, C. Cao, G. La Loggia, C. Modica,
temps de pluie”, TSM, L’Eau, n. 12, Ed. Astee, Nanterre Cedex.
A. Paoletti, S. Papiri, G. Rasulo, P. Veltri (1997): “Sistemi di fognatura,
[7] F. Sieker (1984): “Stormwater infiltration in urban areas”,
manuale di progettazione”, Ed. Hoepli, Milano;
Proceedings of the Third International Conference on Urban Storm
[3] A. Muraca, V. Mangione (2006): “Drenaggio urbano: teorie ed
drainage, Goteborg.
applicazioni per l’accumulo, il trattamento e lo smaltimento delle acque
[8] L. Fanizzi, G. Chiesa: (2006): “Lo smaltimento nel sottosuolo
meteoriche”, Ed. Nuova Bios, Castrolibero;
superficiale mediante pozzi d’infiltrazione”, L’ambiente, n. 6, Ed. ICSA,
[4] E. de Fraja Frangipane, G. Pastorelli (1993): “Impianti di depurazione
Milano;
di piccole dimensioni”, Ed. C.I.P.A. Milano;
[9] A. Peruginelli (2011): “Vasche di laminazione per fognature”, Ed.
[5] G. Becciu, A. Paoletti (2013): “Fondamenti di costruzioni idrauliche”,
CompoMat, Configni.
Ed. UTET, Torino;
Oscar dell’imballaggio 2016 Novità in arrivo per l’Oscar dell’imballaggio 2016, il contest che premia i migliori packaging dell’anno. Nel 2016 sarà l’anno del best packaging per l’ambiente e l’organizzazione sarà in collaborazione con CONAI. Il concorso sarà patrocinato da Altroconsumo e dalla Scuola del design del Politecnico di Milano. E’ confermato il contributo di Conai pari al 50% del fee di
5/2015
partecipazione per le candidature che supereranno la selezione. Le iscrizioni chiuderanno il 15 dicembre 2015. Per tutti i dettagli e la modalità di partecipazione vedere il regolamento a questo link http:// www.istitutoimballaggio.it/oscar/
15
Legislazione & Qualità
Tutela ambientale e certificazione Il caso del Parco Nazionale delle Cinque Terre Luigi Bottos, Carbon Inventory & EU ETS Schemes Responsible di DNV GL - Business Assurance - Email: milcert@dnvgl.com
Sebbene l’attenzione verso l’ambiente, nonché la valutazione e certificazione degli impegni ambientali da parte di un’organizzazione, abbia trovato una sua collocazione istituzionale soltanto “di recente”, la centralità dei temi ambientali risale alla fine degli anni ‘80. I diversi disastri ambientali intercorsi negli ultimi decenni, tra cui l’incidente nucleare di Fukushima dell’11 marzo 2011, la scoperta di discariche abusive di rifiuti pericolosi avvenuta anche recentemente in Italia, dimostrano al mondo che ciò che accade all’interno di un’impresa non è un fatto isolato, ma inevitabilmente condiziona la vita delle comunità in cui essa vive e opera. La rilevanza di adottare politiche ed attivare comportamenti virtuosi nell’ambito della sostenibilità, in particolare di quella ambientale, è stata reiterata per anni in numerosi incontri internazionali. Recentemente, il Consiglio d’Europa nella sua Sustainable Development Strategy ha nuovamente sottolineato la necessità che sia la società, nella sua accezione più ampia, a farsi carico delle sfide dello sviluppo sostenibile. La Sustainable Development Strategy individua sette aree prioritarie, molte delle quali focalizzate proprio sull’ambiente: cambiamento climatico ed energia verde trasporto sostenibile consumi e produzione sostenibile conservazione e gestione delle risorse naturali, salute pubblica, inclusione sociale, demografia e migrazione povertà globale e sfide legate alla sostenibilità. In questi anni gli strumenti sviluppati per supportare le organizzazioni nella quantificazione e riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività sono stati numerosi: dall’implementazione dei sistemi di gestione ambientale volontari quali l’ISO 14001 “Sistemi di gestione ambientale -
Figura 1 - Via dell’amore tra Riomaggiore e Manarola.
Requisiti e guida per l’uso” e il Regolamento EMAS (Eco Management and Audit Scheme); dal calcolo dell’Impronta di Carbonio (Carbon Footprint) a quello dell’Impronta Idrica (Water Footprint) di un individuo o di un’organizzazione; dalle etichette ambientali alla Environmental Product Declaration (EPD).
libertà di scegliere i propri obiettivi, anche in funzione delle possibilità di investimento e del proprio livello tecnologico. Restano tuttavia imprescindibili alcuni presupposti, quali l’impegno del Top Management per il rispetto dei requisiti ambientali prescritti dalle norme volontarie e da
I sistemi di gestione ambientale e la loro certificazione La Certificazione dei Sistemi di Gestione Ambientale fornisce alle
quelle cogenti oltre alla definizione di obiettivi di miglioramento continuo.
organizzazioni e agli stakeholder di riferimento la garanzia che le
Lo standard ISO 14001
questioni di carattere ambientale legate all’attività dell’azienda o
Un sistema di gestione ambientale, così come definito dallo standard
dell’organizzazione siano monitorate e tenute sotto controllo.
internazionale ISO 14001, si basa sul criterio di gestione definito dal
La logica “volontaria” dell’ISO 14001 lascia all’organizzazione piena
ciclo “Pianificazione - Azione - Controllo - Azione” (Plan-Do-Check-Act)
16
5/2015
l’Ambiente
Figura 2 - Volastra, frazione di Manarola.
Figura 3 - Riomaggiore visto dalla via Litoranea.
e richiede all’organizzazione di valutare l’impatto delle proprie attività
regionale di riordino delle aree protette (L.R. 22 febbraio 1995, n. 12).
sull’ambiente, di comprendere come gestirlo efficacemente e di definire
Di lì a poco, nel 1999, è stato istituito il Parco Nazionale delle Cinque
chiari obiettivi per il miglioramento sistematico delle proprie performance
Terre ai sensi della legge 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette) e
ambientali. Esige, inoltre, processi e procedure specifici per gestire il
all’assegnazione della gestione all’Ente Parco, istituito contestualmente
personale, comprese le relative competenze, e le attività dell’azienda.
al Parco Nazionale.
L’adozione di un sistema di gestione ambientale è una scelta strategica
Cinque Terre, area protetta
che richiede uno sforzo economico e organizzativo capace di mettere
Le aree protette sono territori che ospitano beni naturali e storico-culturali
l’impresa in condizione di:
di elevato valore, di importanza per lo sviluppo socio-economico locale
avere un approccio strutturato per definire gli obiettivi ambientali e
da tutelare con particolari misure; nascono con l’esigenza di collegare
per individuare gli strumenti necessari a raggiungerli; identificare i rischi ambientali e le opportunità di miglioramento per ridurre l’impatto ambientale del proprio business; avviare un processo di miglioramento continuo della performance ambientale; programmare nel tempo interventi e investimenti per adeguare la struttura esistente a nuove disposizioni legislative;
le necessità dello sviluppo con quelle di conservazione della natura. In Italia la gestione delle aree protette è codificata dalla legge quadro 394/91, che individua gli organi e gli strumenti per gestirle, in particolar modo indicando come istituzione di riferimento l’Ente Parco. La legge 394 pone sotto regime di tutela i territori con finalità di: conservazione di specie animali, vegetali e del territorio in generale; applicazione di metodi di gestione ambientale idonei a realizzare
accrescere il vantaggio competitivo dell’impresa sul mercato,
un’integrazione fra uomo e ambiente naturale, anche mediante
grazie alla crescita della sua reputazione di azienda impegnata nella
la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e
sostenibilità; inserirsi e integrarsi nel territorio migliorando i rapporti con Autorità Pubbliche, di Controllo e con gli Enti e le Comunità Locali;
architettonici; sviluppo di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, nonché di attività ricreative compatibili con la salvaguardia;
rispondere ai requisiti richiesti da clienti e fornitori.
difesa e ricostituzione degli equilibri idrogeologici.
La certificazione ISO 14001, da parte di un organismo di terza parte
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre è un’oasi naturalistica che ha
indipendente accreditato, rappresenta un’ulteriore garanzia della reale
preservato nel tempo le caratteristiche di una natura incontaminata.
affidabilità del sistema applicato.
L’area presenta spiccati caratteri mediterranei che contrastano con il resto della Liguria e - malgrado l’intensa trasformazione dovuta
Il caso del Parco Nazionale delle Cinque Terre
ai terrazzamenti - l’assenza di altri elementi di impatto antropico ha
Il nucleo originario del Parco Nazionale delle Cinque Terre - che
consentito di mantenere notevoli caratteri di naturalità. Ciò è vero
si estende su una superficie complessiva di 4.226 ettari - nasce nel
specialmente lungo costa (sia a terra, sia in mare) dove la morfologia
1985. In quell’anno la Regione Liguria, con L.R. n.12 del 18 marzo
particolarmente accidentata limita ulteriormente l’incidenza umana. Il
1985, ha promosso la costituzione di un’area protetta, la cui natura di
Parco, inoltre, costituisce l’habitat per varie specie faunistiche che qui
Parco Naturale Regionale si perfezionò dieci anni dopo, con la legge
trovano le condizioni ideali per vivere e riprodursi.
5/2015
17
Legislazione & Qualità Certificazione del sistema di gestionale ambientale Le questioni ambientali occupano uno spazio fondamentale nelle attività di gestione di un parco. Saper definire buone pratiche di gestione ambientale è fondamentale, parimenti al saper sviluppare modalità di dimostrazione/comunicazione agli stakeholder del rispetto delle leggi e dell’impegno per la tutela e la protezione dell’ambiente. Tra gli strumenti di politica ambientale volontari e pro-attivi, capaci di guidare le organizzazioni, i sistemi di gestione ambientale hanno assunto un ruolo importante. A livello internazionale, lo standard di riferimento è costituito dalla norma ISO 14001 e a livello Comunitario dal Regolamento CE n. 1221/2009 (EMAS). Il Parco Nazionale delle Cinque Terre si è dotato di un sistema di gestione ambientale aderente ai requisiti della Norma ISO 14001 che, principalmente, prevede le seguenti attività ed azioni di: pianificazione, gestione e tutela del parco attraverso la gestione diretta delle attività di conservazione, valorizzazione e sorveglianza
Figura 4 - Monterosso, la sua spiaggia e il litorale.
del territorio e dell’Area Marina Protetta in coordinamento con le Autorità Competenti (inclusa la raccolta dei rifiuti galleggianti per l’Area Marina Protetta); coordinamento della ricerca scientifica, insieme alla valorizzazione
Nel 2014, a seguito del superamento positivo dell’audit iniziale svolto
e conservazione della biodiversità. L’ente, inoltre, si occupa delle
dall’ Organismo di certificazione internazionale DNV GL - Business
attività di comunicazione e formazione ambientale e della promozione
Assurance, l’ente Parco Nazionale delle Cinque Terre ha ottenuto la
della mobilità sostenibile attraverso l’incentivazione del trasporto
certificazione ISO 14001 per il sistema di gestione ambientale.
pubblico locale con finanziamenti e con la Carta Multiservizi;
Il riconoscimento è stato rilasciato al soggetto giuridico responsabile
gestione indiretta delle attività di conservazione e tutela del
del sistema di gestione ambientale del parco, soggetto giuridico che
patrimonio rurale, agricolo – forestale e sentieristico; la gestione dei
sul territorio svolge attività di tutela e che ha delle responsabilità ben
centri di accoglienza e dell’ostello di Corniglia;
definite perché, attualmente, non può essere rilasciato ad un “territorio”.
gestione indiretta della manutenzione degli immobili e dei relativi impianti tecnologici, degli automezzi e dei natanti.
A seguito dell’esito positivo dell’audit del 2015, la certificazione è stata confermata per un ulteriore anno.
SAIE 2015: successo della formula Smart House SAIE, evento leader dell’edilizia organizzato da BolognaFiere chiude la sua edizione 50+1 (la prima dopo il cinquantesimo anniversario celebrato lo scorso anno), con un buon risultato del nuovo format a tema, dedicato quest’anno a Smart House; un SAIE tutto focalizzato alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali per la progettazione e la realizzazione integrata degli edifici per ottenere più efficienza e risparmio energetico, più sicurezza e qualità ambientale. Nei Saloni del SAIE, al posto degli strumenti tradizionali dei vecchi cantieri, sono ancor di più cresciute le presenze delle nuove imprese di software con le soluzioni più avanzate per la realizzazione e ristrutturazione degli edifici con l’obiettivo della riqualificazione in chiave di sostenibilità. Si è aggiunta quest’anno, a questa presenza, l’Area specializzata All Digital Smart Building - curata da CNA - che ha declinato le nuove opportunità per l’impiantistica nelle case che, dopo la recente legge 167, dovranno essere connesse alle nuove reti digitali da svilupparsi nelle città. Nel Salone Smart City Exhibition, si è approfondito il tema delle connessioni intelligenti tra case cablate e reti esterne, per produrre e utilizzare i dati sensibili necessari alle nuove soluzioni nelle case e nelle città intelligenti per le regolazioni ambientali. Da questa collaborazione, e dal contributo nato nei veri e propri in-
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contri di lavoro realizzati nei giorni di fiera, e dalle soluzioni di domotica esposte e dimostrate, nasce e viene indirizzata ora all’attenzione del Governo la “Carta per l’edificio 4.0”, un documento che evidenzia come dall’integrazione di singoli interventi per il risparmio energetico nell’abitazione - in un sistema di gestione digitale integrato degli impianti e delle apparecchiature domestiche - può derivare un plus di risparmio. Si propone quindi, nel documento che verrà sottoposto ai Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, che vi sia un plus rispetto agli attuali incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici che sostenga l’adozione di tali innovativi sistemi integrati di software e di controllo digitale. SAIE ritornerà nell’ottobre 2016, nel format di grande piattaforma di tutto il costruire italiano con la presenza, accanto ai saloni di quest’anno, anche della manifestazione ExpoTunnel, dedicata alle tecnologie per sottosuolo e le grandi infrastrutture, e di H20, Salone leader delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell'acqua potabile e il trattamento delle acque reflue e ospitando, di nuovo, la più ampia esposizione italiana di macchinari per l’edilizia e per il cantiere.
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Report
VinylPlus: l’industria del PVC verso un’economia circolare a basse emissioni di carbonio Brigitte Dero, Direttore Generale di VinylPlus - Email: info@vinylplus.eu
Il 2015 è un anno cruciale per un’azione globale che assicuri un futuro
prodotti e guidando l’industria europea del PVC verso un economia
sostenibile per tutti. Due incontri internazionali di alto livello in autunno
circolare.
hanno definito e definiranno l’agenda globale fino al 2030: il Summit
“Nella corsa per la sostenibilità i ritardatari usciranno sconfitti.
delle Nazioni Unite per l’adozione dell’agenda di sviluppo post-2015,
Consideriamo l’iniziativa VinylPlus come pioniera e il modello da seguire
a New York, in settembre; e il Summit di Parigi sul Clima (COP21) a
per uno standard globale dell’industria” ha affermato Christophe Yvetot,
dicembre.
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
Eliminazione della povertà, modifica dei modelli di consumo e produzione
(UNIDO), al Vinyl Sustainability Forum 2015.
non sostenibili e promozione di modelli sostenibili, protezione e gestione delle risorse naturali fondamentali per uno sviluppo economico
Fare meglio con meno
e sociale, sono le finalità generali degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Secondo i principi di un’economia circolare descritti nella Roadmap
(SDGs) che i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri delle Nazioni
dell’UE verso un Europa Efficiente nell’Impiego delle Risorse e nel
Unite hanno adottato a settembre. Gli SDGs saranno olistici e universali,
Piano d’Azione “Produzione e Consumo Sostenibili”, le imprese devono
e tutti dovranno dare il proprio contributo.
ripensare e riprogettare i loro prodotti e processi per ridurre il consumo
Il COP21 sarà una conferenza fondamentale, dal momento che deve
di materie prime ed energia, allungare il loro ciclo di vita, riutilizzare e
raggiungere un nuovo accordo internazionale sul clima, applicabile a
riciclare il più possibile.
tutti i Paesi, con l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale sotto i
Il PVC è una delle materie plastiche più diffuse al mondo. Grazie alla
2 °C. Un accordo universale, giuridicamente vincolante, che consentirà
sua versatilità, il PVC è ampiamente utilizzato in una vasta gamma
ai Paesi di combattere efficacemente i cambiamenti climatici e di
di applicazioni industriali, tecniche e di largo consumo. Il PVC è
stimolare la transizione verso società ed economie resilienti, a basse
intrinsecamente un materiale plastico a ‘basso impiego di carbonio’
emissioni di carbonio.
(il 57% del suo peso molecolare è cloro, derivato dal sale comune, il 5% è idrogeno e il 38% carbonio), e consuma meno energia primaria
Contrastare i cambiamenti climatici e promuovere programmi di sviluppo
nella fase di produzione rispetto ad altri materiali plastici comunemente
sostenibile sono due facce della stessa medaglia che si rafforzano
utilizzati. Sono innumerevoli i benefici intrinseci del PVC come materiale,
reciprocamente. Governi, istituzioni, ONG, industria, organizzazioni
ma naturalmente, come qualsiasi materiale e attività umana, ha una
pubbliche e private, tutti sono chiamati ad affrontare queste sfide
carbon footprint e un impatto sull’ambiente.
globali. Anche l’industria europea del PVC ha un ruolo da svolgere: “Sarebbe
Attraverso l’iniziativa VinylPlus, l’industria europea del PVC mira a ridurre
eccessivo pensare che la nostra filiera possa salvare il clima del mondo,
progressivamente le emissioni di gas serra (GHG – Green House Gas)
ma dal momento che i nostri prodotti sono versatili grazie alla loro
lungo l’intera filiera produttiva: identificando e misurando l’impronta
impronta ambientale positiva, alla loro resistenza, longevità, proprietà
GHG di tutti i componenti e processi produttivi; stabilendo obiettivi di
di preservare energia e risorse, riteniamo di poter essere parte della
riduzione delle emissioni di gas serra; cercando di aumentare l’uso di
soluzione e non del problema” ha dichiarato Michael Träger, Presidente
energia rinnovabile e di tecnologie in grado di accrescere l’efficienza
di VinylPlus, in occasione del Vinyl Sustainability Forum 2015 tenutosi
dei materiali utilizzati; e implementando questi impegni con partner
a Cannes in Francia.
commerciali e stakeholder. Sono già in atto iniziative in questo senso tra le quali, ad esempio,
More Vinyl, Less Carbon
l’obiettivo di una riduzione del 20% entro il 2020 nel consumo di energia
Il tema del Vinyl Sustainability Forum di quest’anno “More Vinyl, Less
per la produzione di PVC resina (-10,2% ad oggi); la definizione di
Carbon” sintetizza la principale sfida per il PVC nei prossimi anni,
una nuova metodologia chiamata “EPDplus”, per valutare l’uso delle
ma conferma anche come l’Impegno Volontario VinylPlus stia già
sostanze impiegate come additivi nei prodotti in PVC in una prospettiva
affrontando i cambiamenti climatici, migliorando la sostenibilità dei
di sviluppo sostenibile, che integra gli attuali standard delle Dichiarazioni
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5/2015
l’Ambiente
Figura 1 - Rivestimento per piscina - Renolit (Fonte: Progress Report 2015 di Vinylplus).
Figura 3 - Pavimentazione palestra in PVC – Polyflor (Fonte: Progress Report 2015 di Vinylplus).
Figura 2 - Tetto verde - Renolit Ondex (Fonte: Progress Report 2015 di Vinylplus).
Figura 4 - Rivestimento per parete in PVC - Profine GMBH (Fonte: Progress Report 2015 di Vinylplus).
Ambientali di Prodotto (EPDs) con i criteri di sostenibilità di The Natural
L’utilizzo di PVC riciclato aiuta a raggiungere gli obiettivi di efficienza
Step (TNS); lo studio di valutazione sulla fattibilità della produzione di
delle risorse e consente di preservare le risorse naturali. È stato calcolato
PVC resina con etilene da biomasse, dissociando così la produzione di
che con il PVC riciclato è possibile ottenere un risparmio di CO2 fino al
plastica dal consumo di petrolio.
92%: la domanda di energia primaria del PVC riciclato è generalmente tra il 45% e il 90% inferiore rispetto alla produzione di PVC vergine (a
Più riciclo, miglior PVC riciclato
seconda del tipo di PVC e del processo di riciclo). Inoltre, secondo una
“VinylPlus può essere considerato come un’iniziativa di riferimento per
stima prudenziale, per ogni kg di PVC riciclato, vengono risparmiati 2 kg
l’economia circolare” ha dichiarato Gwenole Cozigou, Direttore del DG
di CO2. Su questa base, il risparmio di CO2 derivante dal riciclo di PVC in
Growth (Direzione Generale Mercato interno, industria, imprenditoria
Europa è attualmente intorno a 1 milione di tonnellate l’anno.
e PMI) della Commissione Europea al Vinyl Sustainability Forum
Inoltre, secondo uno studio condotto da TAUW, una società europea
2015. L’industria europea del PVC sta gestendo i flussi di rifiuti con
indipendente di consulenza e ingegneria, per riciclare 500 tonnellate all’anno
un approccio controllato del ciclo di vita e, sebbene ci sia ancora del
di PVC è necessario, in media, l’impiego di un lavoratore. Di conseguenza
lavoro da fare in questo ambito per raggiungere l’obiettivo di VinylPlus
le 481.000 tonnellate di PVC riciclate nel 2014 hanno contribuito alla
di riciclare 800.000 tonnellate di PVC all’anno entro il 2020, il riciclo
creazione di circa 1.000 posti di lavoro diretti negli impianti di riciclo.
del PVC sta diventando un business economicamente percorribile. Nel 2014 la quantità di PVC a fine vita riciclato nell’ambito di VinylPlus
Meno emissioni e trasporto sicuro
è stata di 481.000 tonnellate, pari a circa il 20% del totale dei rifiuti
VinylPlus sta cercando di ridurre le emissioni di gas serra connesse
derivanti da PVC, secondo una stima del 2013 della società tedesca di
al trasporto, in tutte le fasi della filiera, lavorando insieme ai fornitori
ricerche di mercato Consultic.
di servizi di trasporto per lo sviluppo di modelli di trasporto sicuri,
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Report trasparenti ed efficaci e per misurare e comunicare i progressi agli stakeholder, e identificare aree di miglioramento.
Consumo sostenibile Grazie al suo peso relativamente leggero, alla sua durata e stabilità, il PVC può offrire benefici in termini di efficienza energetica, dei costi e dei materiali per settori quali edilizia e costruzioni, distribuzione dell’acqua, salute e trasporti. I prodotti in PVC possono contribuire in modo significativo al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (il British Fenestration Rating Council, per esempio, stima che oltre l’80% delle finestre in classe energetica “A” siano di PVC). Innovazione, eco-design e un maggiore uso di PVC riciclato stanno ulteriormente incrementando il contributo dei prodotti in PVC in questa direzione, come
evidenziato
dai
trasformatori
al
Vinyl
Grafico 1 - Nel 2014 la quantità di PVC a fine vita riciclato nell’ambito di VinylPlus è stata di 481.000 tonnellate, pari a circa il 20% del totale dei rifiuti derivanti da PVC.
Sustainability Forum 2015. VinylPlus intende aiutare gli utenti finali di prodotti in PVC a ridurre le
Infatti quadri politici prevedibili e affidabili sono fondamentali per gli
proprie emissioni di gas serra, lavorando con gli stakeholder (compresi
investimenti di lungo termine dell’industria in ricerca, innovazione e
i distributori) per identificare settori, prodotti e servizi per i quali il PVC
sviluppo tecnologico.
offre benefici climatici e altri vantaggi in termini di sostenibilità. I prodotti in PVC risparmiano energia durante l’uso, e sono essenziali in tecnologie
Affrontare le sfide globali
per le energie rinnovabili. Alcuni esempi sono: tubi trasparenti per foto-
“UNEP accoglie con favore tutte le iniziative di settore quali VinylPlus, che
bioreattori, celle fotovoltaiche su membrane in PVC riflettenti per tetti,
riconoscono le sfide, stabiliscono obiettivi, coinvolgono gli stakeholder
pale eoliche, tubi a pressione in progetti geotermici, tubi in impianti di biogas o membrane di supporto per pannelli solari. Grazie alla facilità di utilizzo, il PVC offre convenienza ed efficacia economica per molte applicazioni commerciali, aiutando in tal modo molte piccole e medie imprese (PMI) nella creazione di posti di lavoro e nella crescita economica.
Ambiente competitivo e quadro politico prevedibile
e dimostrano progressi. Il 2015 definirà l’agenda di sostenibilità per il 2030 e oltre. Indipendentemente da come si reagisce, le tendenze che guideranno il pianeta guideranno anche il mercato. Il settore privato può vederle come una nuova serie di regolamenti, restrizioni e burocrazia, oppure come una storica, immediata opportunità di innovare, sviluppare nuovi mercati, e costruire nuove relazioni con clienti e altri stakeholder per aiutare la società ad affrontare la sfida del cambiamento. UNEP è
VinylPlus sta mantenendo i suoi impegni e lo sta facendo nonostante
pronto a lavorare con questi visionari” ha dichiarato Arab Hoballah,
il contesto europeo sia mutato - a causa della crisi economica, dalla
Direttore Stili di Vita, Città e Industria Sostenibili del Programma delle
quale progressivamente stiamo uscendo, ma anche di oneri normativi
Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), intervenendo al Vinyl Sustainability
emersi nel corso del tempo. È importante, però, che l’industria
Forum 2015.
europea del PVC rimanga competitiva per poter continuare ad
Le sfide sociali, ambientali ed economiche presenti e future sono
investire nel programma VinylPlus e contribuire alla transizione ad una
interconnesse e devono essere affrontate con un approccio integrato,
società e un economia resilienti, a basse emissioni di carbonio. La
da parte di governi, imprese, società civile e sistema ONU che devono
competitività dell’industria europea del PVC dipende da due fattori
lavorare insieme per ottenere un cambiamento radicale.
principali: costi di energia e materie prime competitivi - e attualmente la politica energetica e climatica dell’UE non sostiene la competitività
I risultati ottenuti finora da VinylPlus posizionano bene l’industria
dell’industria a livello mondiale.
europea del PVC e i suoi prodotti per essere parte della soluzione per
L’industria europea del PVC si augura che un solido accordo globale
la mitigazione dei cambiamenti climatici e la sostenibilità. La revisione
al Summit di Parigi sul Clima (COP21) definisca il quadro politico
di medio termine degli obiettivi di VinylPlus nel 2015 offre all’industria
affidabile e prevedibile necessario per contrastare efficacemente i
del PVC l’opportunità di inserire il suo programma di sostenibilità nel
cambiamenti climatici, evitando al contempo distorsioni economiche e
contesto degli sviluppi socio-economici e ambientali in atto, tenendo
nella concorrenza e prevenendo trasferimenti di emissioni di carbonio
conto degli input e contributi degli stakeholder, con l’intento di rafforzare
tra regioni e settori.
il suo contributo per far fronte alle sfide globali (www.vinylplus.eu).
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5/2015
l’Ambiente
Glossario Lanciato nel 2011, VinylPlus è il nuovo Impegno Volontario decennale
Sustainable Society” di The Natural Step: gestione controllata del ciclo
dell’industria europea del PVC per lo sviluppo sostenibile. Il programma
di vita (gestione dei rifiuti, riciclo, utilizzo di PVC riciclato); emissioni di
VinylPlus è stato sviluppato in un processo di dialogo aperto con
organo clorurati (emissioni, trasporto); utilizzo sostenibile degli additivi
gli stakeholder, coinvolgendo i diversi settori dell’industria, ONG,
(formulazioni responsabili); riduzione nell’uso di energia e materie prime
legislatori, rappresentanti pubblici e utilizzatori finali. Sono state
(riduzione del consumo); consapevolezza della sostenibilità (impegno
individuate cinque sfide chiave sulla base del “System Conditions for a
etico, sensibilizzazione degli stakeholder).
Energia dalla depurazione delle acque Sarà il primo impianto di taglia industriale in Europa che consentirà di ottenere energia ad alta efficienza sfruttando la tecnologia delle celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC), il primo al mondo alimentato dal biogas ottenuto dalla depurazione delle acque, quello che verrà realizzato grazie al progetto europeo DEMOSOFC. Il progetto è coordinato dal professor Massimo Santarelli del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e prevede un partenariato di 5 istituti di ricerca e aziende europei: Politecnico di Torino e Gruppo SMAT per l’Italia, l’azienda finlandese Convion Oy, produttrice di sistemi SOFC, il centro di ricerca finlandese VTT ed infine l’Imperial College of Science, Technology and Medicine (Londra). Il progetto ha un budget complessivo di circa 5.9 milioni di euro, ed è finanziato dall’Unione Europea con 4.2 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020, piattaforma FCH-J (Fuel Cell and Hydrogen Joint Undertaking). L’impianto DEMOSOFC vedrà impiegati tre moduli fuel cell in grado di produrre in cogenerazione 175 kW elettrici e 90 kW termici, con un’efficienza elettrica del 53%. Il Sistema verrà installato nell’impianto di trattamento acque reflue di SMAT Collegno (Torino), dove attualmente il biogas è prodotto dalla digestione anaerobica dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane. L’impianto a fuel cell garantirà la fornitura di circa il 30% del fabbisogno elettrico del sito (attualmente coperto interamente dalla rete) e del 100% del fabbisogno termico. L’impianto impiegherà la tecnologia SOFC (Solid Oxide Fuel Cell), ovvero le celle a combustibile ad ossidi solidi che funzionano a circa 800 °C e che possono essere alimentate anche direttamente a gas metano o a biogas. Le SOFC rappresentano la tecnologia più efficiente tra le varie tipologie di fuel cell disponibili. DEMOSOFC prende avvio dai risultati del progetto SOFCOM, recentemente concluso e sempre coordinato dal Politecnico di Torino, che nasceva dalla necessità di rendere produttivo dal punto di vista energetico un processo necessario, cioè la depurazione delle acque di scarico. Un processo che, applicando
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il procedimento messo a punto dal progetto (che ha visto la realizzazione di un primo prototipo funzionante a scala ridotta), permette non solo di ottenere energia elettrica e calore (caratteristica di un sistema cogenerativo), ma anche altri due “prodotti”: acqua pulita e il ri-fissaggio del contenuto di Carbonio del combustibile primario (biogas) in forma di biomassa (alghe) che può essere reimpiegata. Partendo dal biogas - un combustibile rinnovabile - si procede alla separazione dello zolfo e di altri contaminanti, per poi avviare la reazione negli elettrodi di cella che permette di produrre energia elettrica ad alta efficienza (fino al 50% quando di solito a pari condizioni di taglia una macchina termica si attesta intorno al 30-35%). Il sistema è cogenerativo, in quanto consente inoltre il parziale recupero del calore prodotto dalla cella. DEMOSOFC si propone di p rtare la tecnologia sviluppata da SOFCOM alla scala industriale, fornendo un prodotto/processo pronto per la commercializzazione. (www.polito.it)
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Report
Global Water Expo, ad Ecomondo va in scena il mondo dell’acqua Maria Mazzei, Utilitalia - Email: maria.mazzei@utilitalia.it
Rinnovabili, efficienza energetica, rifiuti, economia circolare e … acqua.
per la gestione delle acque reflue, provenienti sia dal territorio nazionale
Alla 19° edizione di Ecomondo (Rimini, 3 - 6 novembre) l’acqua sarà
(in particolare, le Regioni in procedura di infrazione per il mancato
la nuova protagonista, ampliando il più noto salone espositivo delle
trattamento dei reflui) sia dall´estero (area balcanica, mediterranea,
tecnologie, dei servizi e dei saperi legati all’ambiente alla risorsa più
medio-orientale, sud-americana …).
delicata e importante per la sostenibilità e la vita sul pianeta.
Tra gli appuntamenti più importanti per gli operatori e gli amministratori
Con un padiglione interamente dedicato alla filiera industriale dell’acqua,
- e anche tra i più nuovi nel panorama dei servizi pubblici locali in
Global Water Expo esplorerà tutti i segmenti del ciclo idrico integrato:
Italia - i “Nuovi sistemi e metodi di regolazione e finanziamento
dalla captazione alla potabilizzazione, dalla distribuzione al collettamento
dei servizi idrici”, un convegno che vedrà tra i protagonisti l’Autorità
e depurazione.
per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema idrico (Aeegsi), l’Associazione nazionale autorità e enti d’ambito (Enea) e Utilitalia. Sarà svolta
Global Water Expo nasce dall’accordo strategico siglato tra Utilitalia
un’analisi approfondita delle soluzioni di governance territoriali adottate
(ex Federutility, l’associazione dei gestori idrici in Italia, poi aggregatasi
da Regioni e Comuni, con un’attenzione particolare alla necessità di
con Federambiente) e Rimini Fiera, come evoluzione concettuale
imprimere impulsi verso investimenti e innovazione.
ed espositiva della sezione “Oro Blu”. Grazie a questo accordo, la
La regolazione dell’Aeegsi - e saremo alla vigilia del secondo periodo
manifestazione offrirà contenuti scientifici e opportunità di business
regolatorio del Metodo tariffario Idrico (Mit) atteso per il 2016 -, insieme
sulle tematiche del ciclo idrico e della tutela della risorsa, a partire dalle
a soluzioni innovative di water financing, ha già consentito di fare alcuni
criticità che la pressione antropica determina su approvvigionamenti e
passi in avanti per colmare il deficit di infrastrutture e di innovazione
disponibilità futura.
tecnologica. Tuttavia, permangono ancora problematiche strutturali,
Per Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia (e di A2A), “Ecomondo è
legate principalmente all’inerzia amministrativa o alla scarsa sensibilità
l’unico evento fieristico che tratta in modo organico e coordinato tutte
verso le tematiche di protezione ambientale che una corretta gestione
le tematiche relative all’ambiente, alla sua tutela ed alla gestione dei
del servizio potrebbe garantire. Oltre ad un’analisi sulla tariffa come
servizi industriali ed energetici collegati, esattamente come molte
strumento di finanziamento degli investimenti, saranno illustrati anche
nostre associate multiutility. Il nuovo padiglione Global Water Expo -
veicoli finanziari più innovativi, quali gli hydrobond o il ricorso alla Banca
che come Utilitalia abbiamo contribuito ad ideare e che inauguriamo
Europea degli Investimenti (Bei).
insieme in questa edizione - è il naturale completamento di questo approccio”. Se il servizio idrico integrato sconta ancora in Italia il grave
Depurazione, tra protezione ambientale e riuso
ritardo accumulato negli scorsi decenni (dalla Riforma della Legge Galli
Se la depurazione, segmento finale del ciclo idrico, è il processo
del 1994), oggi assistiamo ad una accelerazione particolare, tale da
più critico per il nostro Paese - dove circa 2.500 Comuni sono stati
consentire, in potenza, al settore di recuperare il gap infrastrutturale e
condannati o sottoposti a procedura di infrazione dalla Corte di Giustizia
contribuire alla riqualificazione ambientale di interi territori, in particolare
e dalla Commissione Ue per il mancato trattamento dei reflui urbani -
a vocazione turistica. Come sottolinea ancora Valotti, “questi sono
il Global Water Expo illustrerà i processi innovativi legati non solo alla
anni determinanti, con una ripresa degli investimenti ed una nuova
depurazione ma al riuso delle acque depurate. Benché l´obiettivo primario
regolazione tariffaria, che avviano finalmente lo sviluppo atteso da
della depurazione sia la restituzione all´ambiente di acque compatibili con
decenni”. Di qui, “la sfida - culturale e industriale - di fissare in un luogo
l´ecosistema ricettore, sempre più l´attenzione si rivolge alle possibilità
riconosciuto come Ecomondo il punto di incontro tra i gestori del ciclo
di sfruttamento delle risorse materiali ed energetiche dei liquami. Alcune
idrico integrato ed il mondo scientifico legato all’acqua”.
soluzioni sono già da tempo in uso: si pensi, ad esempio, al riuso sia delle acque depurate sia dei fanghi in agricoltura o all´adozione di pre-
Gap infrastrutturale: come finanziare gli investimenti idrici?
trattamenti della digestione anaerobica dei fanghi, per massimizzare la
Alla gestione e depurazione delle acque reflue, urbane ed industriali,
I ricercatori e le principali aziende del settore stanno anche studiando
e delle acque meteoriche sarà dedicata una importante sezione
ulteriori alternative in questa direzione, avendo in alcuni casi anche
convegnistica che illustrerà i mercati attuali e prossimi futuri, italiani ed
già sviluppato impianti pilota a scala industriale: dal recupero delle
esteri, e le tecniche ready-to-market, applicate in impianti dimostrativi
fibre di cellulosa alla produzione di biopolimeri estratti dalla biomassa
e pronte per ottimizzare i sistemi su vasta scala. Saranno presenti gli
per produrre plastiche biodegradabili, dalle Microbial Fuel Cells alla
stakeholders, che si accingono a colmare i grossi deficit infrastrutturali
produzione di idrogeno, solo per citare alcuni esempi.
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riduzione dei solidi volatili e quindi la produzione di energia.
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l’Ambiente
Figura 1 - Particolare di uno stand, Ecomondo 2014, Rimini.
Figura 2 - Particolare di un padiglione a Ecomondo 2014.
Acque ed energia, anche nel progetto Horizon 2020
direttive Ue approvate recentemente. Enerwater è inoltre impegnata
Altro tema di grande rilevanza ai fini del risparmio ambientale e dell’uso
riduzione energetica all’interno dell’Unione europea entro il 2020,
sostenibile delle risorse è il binomio tra acqua ed energia. Sono numerose
assicurando la qualità dell’acqua depurata, la difesa dell’ambiente e
le interrelazioni, anche se non ancora adeguatamente considerate nella
l’osservanza delle direttive.
a fissare passaggi condivisi per il raggiungimento degli obiettivi di
pianificazione nazionale e regionale e sfruttate nelle politiche di sviluppo aziendali. Manca ancora una visione globale o integrata dei due “mondi”,
Acqua e cooperazione idrica
capace di affrontare le sfide congiunte in modo sinergico, considerando
Nell’anno dell’Esposizione Universale e del Festival dell’Acqua -
che entrambe sono risorse di disponibilità limitata. Le stesse politiche
manifestazione biennale svoltasi a Milano e appena conclusasi, www.
europee su acqua e energia non sono state sufficientemente integrate,
festivalacqua.org -, Utilitalia ha posto anche ad Ecomondo il delicato
risultando spesso trascurate le utili ricadute nel caso di una loro
tema dell’accesso all’acqua nelle aree critiche del pianeta. Molti soggetti
gestione integrata. Le recenti novità del Decreto Legislativo 4 luglio
del variegato mondo della cooperazione idrica internazionale hanno
2014 n. 102 sull´efficienza energetica hanno introdotto l’obbligatorietà
posto l’accento sulla gestione nelle situazioni di emergenza, dovute a
di audit energetico per molte aziende di gestione del servizio idrico
conflitti o a catastrofi naturali. Accanto all´emergenza umanitaria che
integrato, aprendo di fatto ad opportunità di efficientamento e recupero
resta prioritaria in tali situazioni, una particolare importanza assume
energetico. Al centro del convegno – che vedrà tra i protagonisti Centri
l´emergenza ambientale che è fortemente interconnessa con gli aspetti
di ricerca scientifica italiani e internazionali, insieme ad Utilitalia –
di sicurezza e salute dell´uomo. Individuare criteri operativi e soluzioni
verrà posta la gestione integrata di acqua ed energia, con particolare
appropriate per affrontare in modo efficace le emergenze ambientali
riferimento ai casi di studio virtuosi proposti dai gestori italiani per la
diventa fondamentale per ridurre nell´immediato i rischi per la salute
riduzione e il recupero di energia nelle varie fasi del processo gestionale.
dell´uomo e, nel contempo, per sostenere successivi interventi nelle fasi di post-emergenza e sviluppo. Tra i temi ambientali prioritari in condizioni
Alla depurazione, ma anche all’energia, è dedicata del resto anche una
di emergenza, rientra senz’altro quello dell’approvvigionamento idro-
sezione del programma scientifico europeo. Horizon 2020 Enerwater
potabile, dei servizi igienici di base e della gestione dei reflui. Agenzie
ha infatti come obiettivo quello di sviluppare e diffondere uno standard
internazionali e Ong (e gestori idrici) sono da anni impegnati in progetti
metodologico innovativo per valutare e migliorare la prestazione
di cooperazione finalizzati a individuare strategie e soluzioni per una
energetica generale degli impianti di depurazione. A questo scopo è
gestione sostenibile delle risorse idriche. Anche le Università sono
stato allestito uno schema di collaborazione nel settore del trattamento
sempre più attivamente coinvolte per supportare tali iniziative con
delle acque, che ha incluso nei gruppi di ricerca autorità idriche,
esperienze di ricerca, orientate a individuare soluzioni efficaci. Questo
gestori, enti locali e settore industriale. Enerwater sta producendo sforzi
evento sarà l’occasione per presentare i tanti programmi in corso sul
significativi per fare in modo che questi metodi vengano adottati su
tema dell´acqua in situazioni di emergenza, ma anche per fare il punto
larga scala. Tra gli obiettivi finali, quello di promuovere il dialogo per
su ricerche e applicazioni sul campo nei paesi del sud del Mondo
la creazione di una legislazione europea specifica, sulla falsa riga delle
sviluppate da enti di ricerca e Università.
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Analisi & Strumentazione
Misurare anziché calcolare Efficiente misura dei gas serra direttamente a camino Salvatore Squillaci, Product manager Sistemi di Analisi e Soluzioni per la Portata - Email: marketing@sick.it
Il rilevamento delle emissioni di gas serra generate dai combustibili in
sulla base dei valori di misura rilevati. Il risultato finale è una statistica
impianti azionati a petrolio o gas è relativamente facile, perché questi
annuale delle emissioni orarie. L’affidabilità e l’accuratezza di misura
combustibili sono molto omogenei e la loro composizione è nota. Non
sono determinanti e inoltre questo sistema di misura dei gas serra è
così semplice è invece per il carbone, nel quale variano sensibilmente
praticamente esente da manutenzione. Garantisce una disponibilità
la composizione e l’umidità, oltre ad altri fattori correlati alla percentuale
superiore al 97% e un’incertezza di misura inferiore al 2,5%.
di carbonio contenuto. La semplice pesatura non fornisce informazioni affidabili con sufficiente
Calibratura precisa come sfida
precisione di misura. Le attuali procedure richiedono, per ogni centrale
Inizialmente sembrava che la misura a camino non fosse possibile
elettrica a carbone, la pesatura sul nastro trasportatore, il costante
perché calibrare affidabilmente il sistema sembrava troppo complicato.
prelevamento di campioni e un laboratorio per l’analisi dei campioni
Per questo motivo gli esperti di Indmeas Oy, una ditta specializzata nelle
prelevati. In base ai valori rilevati è possibile calcolare le emissioni prodotte.
misurazioni industriali, furono coinvolti nel progetto con il compito di
Il metodo di calcolo comporta elevati costi e un enorme impegno.
analizzare l’incertezza di misura. La maggiore sfida era rappresentata dall’attestazione dell’effettiva accuratezza del sistema di misura,
Misurazione costante dei gas serra
correlata alla domanda se fosse possibile effettuare una calibrazione
La centrale di Martinlaakso è uno dei più grandi termo impianti (CHP)
sufficientemente precisa. La soluzione fu utilizzare gas naturale come
per la produzione di energia della Finlandia. Nel 2013 questa centrale ha
combustibile per la caldaia.
prodotto il 14% della corrente venduta da Vantaan Energia e la maggiore
Prima della messa a riposo estiva la caldaia viene fatta funzionare
quota percentuale di teleriscaldamento. Nella centrale si trovano due
per 3-4 giorni con solo gas naturale, il cui contenuto di carbonio è
impianti a caldaie, due turbine a vapore e una turbina a gas separata. Il
adeguatamente omogeneo. Per rilevare il flusso volumetrico devono
combustibile principale dell’impianto a caldaia Mar 2 è il carbone.
essere note la velocità di flusso del gas di scarico e il diametro esatto
“La direttiva EU, emanata per il periodo 2013 – 2020, impone
del camino. La misurazione del diametro di un camino di acciaio con
un’imprecisione di misura massima del 2,5% per la misurazione delle
accuratezza millimetrica è relativamente semplice, ma per assolvere
emissioni complessive di CO2 di impianti con le caratteristiche della
ai requisiti di precisione richiesti deve essere anche considerata la
nostra caldaia a carbone”, spiega Samuli Björkbacka, ingegnere di
dilatazione termica. Questa misurazione precisa e il relativo calcolo con
produzione presso Vantaan Energia. “Nel 2012 abbiamo lavorato
fornitura di attestato sono stati assegnati al partner esterno di Indmeas.
intensamente alla formulazione dei report, al confronto di diverse
Per la calibrazione regolare del sistema, prima della messa a riposo
tecniche di misura e al chiarimento di innumerevoli dettagli tecnici.
estiva, Indmeas misura la quantità di gas utilizzata dalla caldaia, e
L’utilizzo di un metodo tradizionale risultava molto complicato. Il
valuta la quantità di carbonio nel combustibile durante il funzionamento
prelevamento di campioni in loco non sarebbe stato possibile perché
dell’impianto con gas naturale. Successivamente viene effettuata la
sarebbe dovuto avvenire sul nastro trasportatore. Si sarebbe dovuto
misurazione della velocità di flusso dei gas di scarico e viene calcolata
prelevare un campione all’ora, dividerlo e analizzarlo. Il metodo sarebbe
la quantità complessiva di biossido di carbonio, misurando la sua
stato troppo costoso e avrebbe richiesto l’impegno costante di mezza
concentrazione nei gas e mettendola in relazione alla quantità introdotta
forza lavoro”. Le persone interessate al progetto conoscevano già Sick
nella caldaia o alla quantità di carbone bruciato.
e avevano avuto già in passato positive esperienze di collaborazione. La soluzione CEMS GHG-Control sviluppata da Sick per il rilevamento dei
Possibilità di miglioramento per misurazione e report
gas serra fu pertanto presa in considerazione come alternativa.
“Per la misurazione ci avvaliamo di un sistema di report in cui sono
Il sistema di misura dei gas serra GHG-Control rileva la concentrazione
indicati i valori di misura”, spiega Samuli Björkbacka, e afferma che il
di CO2 e, se necessario, la concentrazione di CO o di N2O direttamente
sistema funziona senza problemi. Nel sistema è stata finora effettuata
sul camino. L’analizzatore di gas in situ GM35, basato sulla misura
solo manutenzione preventiva. Le percentuali delle emissioni sono
dell’assorbimento dei raggi infrarossi, determina la concentrazione di
stabili, soprattutto in inverno quando la caldaia viene fatta funzionare a
CO2 che transita nel condotto di scarico, mentre il dispositivo Flowsic100
piena potenza. La qualità del carbone è soggetta a sensibili variazioni.
misura la velocità dei gas usando una coppia di sensori ad ultrasuoni.
In inverno, ad esempio, la percentuale di acqua presente nel carbone è
Almeno una volta ogni minuto viene calcolata la quantità di emissioni
superiore rispetto all’estate.”
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l’Ambiente
Figura 1 - Il misuratore di portata volumetrica FLOWSIC100 misura la velocità di flusso dei Gas.
Figura 2 - L’analizzatore di gas in situ GM35 è installato nel camino e rileva la concentrazione di CO2 direttamente nel canale dei gas di scarico.
In base alla produzione, la caldaia alimentata a carbone fossile viene
di fabbrica rispondeva alle aspettative cosicché la misura è iniziata ed è
fatta funzionare in stati d’esercizio. Precedentemente il flusso del gas
risultata affidabile subito dopo il montaggio.
di scarico veniva calcolato utilizzando l’equazione del flusso in base questa valutazione non era più corretta. Ora l’equazione del flusso non
Soluzioni per il controllo di emissioni e processo in un nuovo inceneritore
viene più utilizzata e per il calcolo delle emissioni è possibile basarsi su
Nell’autunno 2014 è stato messo in funzione il nuovo inceneritore di Vantaan
valori esatti e realmente misurati.
Energia. Anche in questo impianto sono ampiamente utilizzati analizzatori
“La pesatrice a nastro esistente per il carbone non avrebbe soddisfatto
di gas, dispositivi di misura delle polveri, soluzioni di analisi e dispositivi
le esigenze più recenti nel rilevamento della quantità di carbone”, dice
di misura del flusso del gas a ultrasuoni di Sick. L’inceneritore dovrebbe
Björkbacka. Il nuovo sistema di misura fornisce valori più accurati e offre
produrre 900 GWh all’anno per il teleriscaldamento, corrispondente
migliori possibilità di utilizzare tali informazioni nel monitorare i processi
a una potenza media di ca. 100 MW, che comprende quasi due terzi
produttivi. Björkbacka spiega che per la misurazione e per l’emissione
dell’energia per teleriscaldamento prodotta dalla caldaia a carbone fossile
del report esistono ancora possibilità di miglioramento, sottolineando
di Martinlaakso. La durata della messa a riposo estiva dell’impianto è
che il report dei dati rilevati è importante quanto la misurazione stessa.
stata di due mesi negli ultimi anni, ma ora secondo Samuli Björkbackas
all’angolazione delle pale del ventilatore. Verso la fine del periodo
tale periodo potrebbe essere prolungato fino a 5-6 mesi. Se l’inceneritore
Collaborazione in armonia con gli esperti SICK
produce più calore, la caldaia a carbone fossile viene spenta prima.
Samuli Björkbacka è soddisfatto delle prestazioni fornite da Sick. Alcuni
Vantaan Energia è sempre stata un’azienda che produce energia in modo
collaboratori addetti alla manutenzione nell’azienda di Martinlaakso
responsabile. In aggiunta alle molte altre variazioni, l’introduzione della
hanno lavorato per una settimana alle predisposizioni in loco, e dopo
misurazione precisa delle emissioni riflette lo spirito innovativo dell’azienda.
pochi giorni è stato possibile installare il sistema. I singoli dispositivi
Attualmente a Martinlaakso la misurazione delle emissioni di biossido di
sono stati forniti come previsto e il processo di montaggio è avvenuto
carbonio avviene esattamente con l’incertezza di misura prescritta dall’UE.
secondo gli accordi. L’accuratezza del sistema secondo la calibratura
La nuova tecnologia di Sick ha fatto e fà risparmiare tempo e denaro.
I prodotti: GM35 e Flowsic100 Analizzatore di gas in situ GM35 misura simultaneamente i valori di CO2 e CO o N2O. L’unità emettitore - ricevitore e il riflettore si trovano installati contrapposti sul camino. Il raggio luminoso attraversa due volte l’intero diametro del camino per aumentare l’accuratezza. Sono integrate funzioni di autoverifica e di controllo delle prestazioni. Sistema di elaborazione dei dati di misura MEAC: gestione moderna dei dati sulle emissioni, costante rilevamento, analisi, visualizzazione e trasferimento di dati su emissioni e stati d’esercizio; PC e software, salvataggio
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automatico di tutti i valori di misura; collegabile fino a 16 punti di misurazione, possibilità di collegamento a sistemi di gestione processo. Misuratore di portata volumetrica Flowsic100: trasduttori a ultrasuoni estremamente precisi e robusti in titanio garantiscono una lunga durata e affidabilità di misura. Per raggiungere il target di incertezza è possibile sceglier una misura su un percorso o più percorsi. Integra un sistema automatico che verifica ciclicamente lo zero e lo span per mantenere sotto controllo la qualità della misura.
27
Analisi & Strumentazione
Nuovi misuratori di portata per fornire soluzioni complete Inderpreet Shoker, ARC Advisory Group – Email: strumentazione.processo@it.abb.com
Il gruppo ABB continua a investire ingenti risorse in ricerca e sviluppo per mantenere il proprio primato in ambito tecnologico ed è tra le pochissime società che offrono una piattaforma tecnologica comune per la propria gamma di prodotti di misura. Le famiglie di strumenti ABB usano le stesse piattaforme Top Works, condividendo componenti elettronici, interfacce uomo-macchina (HMI), software, diagnostica e sistemi di alimentazione. Esistono quattro piattaforme Top Works: a due fili, a quattro fili, di campo e avanzate, che possono essere supportate dalle tecnologie wireless di ABB. In queste piattaforme, i sensori di base (analisi, di portata, di pressione, di livello, temperatura e forza) possono condividere la stessa piattaforma Top Works. Poiché tutti i dati di configurazione vengono salvati nel sensore di base, non è necessario riconfigurare il dispositivo in caso di installazione di nuovo hardware di componenti elettronici. L’esistenza di elementi comuni tra le linee di prodotti ABB consente di ridurre il TCO (Total Cost of Ownership) perché diminuiscono i costi di ingegnerizzazione, addestramento, manutenzione e inventario dei ricambi.
Un’offerta ottimizzata ABB Measurement & Analytics offre una vasta gamma di strumenti di misura della portata, tra cui misuratori magnetici, a pressione differenziale (DP), a vortice, ad area variabile, massici a Filo Caldo (Thermal mass) e Coriolis, e continua ad arricchire la propria gamma con nuovi prodotti e tecnologie d’avanguardia. L’offerta di ABB al momento non comprende misuratori di portata a ultrasuoni e a turbina, ma ARC ritiene che verranno presto integrati. Attualmente ABB offre nuovi misuratori di portata di tipo “swirl”, parenti stretti dei misuratori vortex tradizionali. Secondo ABB, i misuratori swirl
Figura 1 - Flow XP.
hanno requisiti migliori rispetto ai sistemi vortex e ad altre tecnologie tradizionali perché è possibile installare lo strumento con tratti lineari molto corti a monte e valle del punto di misura. Pochissime società oltre ad ABB propongono una tecnologia simile.
orientata ai prodotti, ABB sta rapidamente evolvendo verso l’offerta di
Nel frattempo ABB continua ad ampliare e migliorare la propria offerta di
soluzioni complete, studiate per rispondere alle esigenze specifiche di
prodotti. Nel 2012 ha aggiornato la linea Coriolis lanciando i nuovissimi
ogni settore industriale. L’azienda sta inoltre ridefinendo le proprie linee
CoriolisMaster con doppio tubo di misura dal diametro interno più
di prodotti per rispondere ai requisiti critici delle industrie e rafforzare la
ampio, che riducono del 50-90% le perdite di carico con ampi campi di
value proposition per i clienti. ABB offre ad esempio dei misuratori di
misura. Il design ottimizzato offre stabilità del punto zero e una migliore
portata elettromagnetici progettati appositamente per le applicazioni oil
stabilità termica. ABB dichiara che questi prodotti sono “tra i misuratori
& gas. Questi misuratori di portata completamente in acciaio inossidabile
più compatti del settore”.
sono in grado di resistere alle condizioni di esercizio più estreme, tipiche del settore oil & gas, e sono certificati secondo gli standard specifici di
ABB crea soluzioni ad hoc per i propri mercati chiave: oil & gas
categoria. I dispositivi hanno inoltre ricevuto l’approvazione di DNV, un
upstream, midstream e downstream, settore chimico, produzione
ente di certificazione internazionale che opera principalmente in campo
energetica, settore idrico e trattamento delle acque reflue. Da società
navale e delle piattaforme offshore.
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l’Ambiente Soluzioni per il settore oil & gas L’obiettivo di ABB Measurement & Analytics, e in particolare dell’unità Flow Measurement, consiste nel rafforzare la propria presenza nel segmento oil & gas, offrendo una gamma di soluzioni più ampia e differenziata. In questa gamma rientrano la linea Coriolis, i misuratori elettromagnetici, ad area variabile (VA meter), massici a Filo Caldo (Thermal mass) , misuratori per applicazioni sotto il livello del mare a pressione differenziale (DP), orifizi speciali, i misuratori di portata vortex e swirl, i misuratori per gas umidi (wet-gas), i misuratori di portata multifase, le unità di calcolo di portata per liquidi e gas, le RTU e le soluzioni integrate montate su skid (ad esempio per l’automazione delle teste di pozzo e l’ottimizzazione dei sistemi di sollevamento artificiale). Per ampliare il portafoglio dedicato all’oil & gas, ABB ha aggiunto due nuovi prodotti: il misuratore multifase VIS e le unità di calcolo di portata Spirit IT. L’azienda ha inoltre ridefinito la propria gamma di misuratori di portata DP per soddisfare le gravose esigenze delle società di esplorazione e produzione upstream.
Misuratore di portata multifase VIS Recentemente ABB ha lanciato un nuovo misuratore di portata multifase (MPFM, Multi-Phase Flow Meter) denominato VIS (Vega Isokinetic Sampling). Il dispositivo VIS presenta diverse funzionalità innovative, tra cui la capacità di gestire le applicazioni wet-gas (Gas Volume Fraction o GVF >80%) con una soluzione non radioattiva, tramite campionamento ad alta velocità e separatore integrato. Grazie al design compatto, i misuratori VIS possono essere inseriti direttamente nelle linee di processo per applicazioni “topside” offshore e onshore, sfruttando la tecnologia brevettata di campionamento isocinetico. Questi dispositivi possono essere impiegati come unità mobili per
Figura 2 - Nuovo misuratore di portata multifase denominato VIS, per il monitoraggio e l'ottimizzazione della produzione nell'Oil and Gas.
i test dei pozzi, sono adatti ad applicazioni di stoccaggio gas e supportano la funzione di accesso remoto; rappresentano quindi un
A differenza di altri dispositivi di portata DP, il misuratore a cuneo
importante valore aggiunto per le piattaforme offshore e per i pozzi
garantisce prestazioni ottimali anche con bassi numeri di Reynolds (fino
onshore remoti. Secondo ABB, si tratta dell’unica soluzione MPFM
a Re = 500), permettendo la misurazione di fluidi viscosi. Grazie a sei
non a raggi gamma in grado di garantire elevati livelli di precisione
“rapporti” standard di restringimento, un singolo misuratore è in grado
anche in condizioni estreme (GVF >95%) e di fornire accurati riscontri
di operare su un ampio range di portate. Il misuratore può essere dotato
sulla produttività in tempo reale, fondamentali per la gestione e il
di prese multiple di pressione DP per soddisfare i requisiti di ridondanza
controllo dei pozzi.
nella misura di portata.
ABB ritiene che l’unità rappresenti la soluzione ideale per il monitoraggio delle portate di petrolio, gas e acqua in prossimità della
Unità di calcolo di portata Spirit IT
testa di pozzo, in quanto fornisce l’accuratezza tipica dei separatori
L’acquisizione di Spirit Innovative Technologies (Spirit IT) ha permesso
di test tradizionali ma senza la necessità di condotte aggiuntive. Nel
ad ABB di consolidare il proprio portafoglio di unità di calcolo di portata,
Regno Unito, il NEL (National Engineering Laboratory) ha confermato
per offrire soluzioni di automazione complete ai clienti del settore oil &
la piena idoneità all’uso in questa applicazione, a ulteriore garanzia di
gas, includendo i controller di flusso modulari Flow-X e la piattaforma
affidabilità per proprietari e operatori.
software eXLerate per la supervisione delle misure, progettata appositamente per creare sistemi di supervisione delle misure di portata
Misuratore Wedge (a cuneo)
in applicazioni di misure Fiscali. eXLerate offre strumenti HMI completi
Il primario Wedge di ABB, in produzione da oltre 50 anni, si addice alle
per il controllo e la gestione dei dati di misura, attuali e storici.
applicazioni oil & gas più complesse. I modelli disponibili sono provvisti
L’entrare a far parte di un gruppo leader globale nel campo
di connessioni per trasmettitore DP con separatore remoto, nel formato
dell’automazione ha consentito a Spirit IT di coprire una più vasta
flangiato o “chemical tee”. Il cuneo di restringimento del misuratore
gamma di applicazioni, aree geografiche e settori. Le soluzioni di Spirit
consente il passaggio dei solidi, evitando ostruzioni e blocchi. L’assenza
IT hanno registrato una crescita esponenziale dopo l’acquisizione e
di bordi affilati lo rende ideale anche per fanghi e fluidi abrasivi.
ABB prevede che questa tendenza proseguirà anche in futuro.
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Analisi & Strumentazione Servizi specialistici globali Oltre alle tecnologie, l’offerta e le soluzioni integrate di ABB comprendono anche un ampio ventaglio di servizi, tra cui consulenza per applicazioni di processo, messa in servizio e avviamento, componenti e logistica, addestramento e formazione. L’azienda sta inoltre potenziando le proprie capacità di monitoraggio e assistenza in remoto. ABB ha investito ingenti risorse nella costruzione di una solida identità a livello locale e nella messa a punto di una valida offerta di servizi che, secondo la stessa azienda, rappresenta uno dei suoi punti di forza.
Conclusione
Figura 3 - La soluzione di ABB per le teste di pozzo.
Il gruppo ABB e l’unità Measurement & Analytics hanno enormemente rafforzato le value proposition per i clienti dei
Da società orientata ai prodotti, ABB sta diventando una società basata
settori target. Lo testimoniano l’ottimizzazione dell’offerta, ad esem-
sull’offerta di soluzioni e servizi. ARC ritiene che, grazie all’efficiente rete
pio con l’adozione di una piattaforma elettronica comune per tutti gli
di assistenza globale e alla vasta gamma di prodotti e servizi specialistici,
strumenti, e lo sviluppo di nuovi prodotti come i misuratori di portata
ABB saprà offrire ai propri clienti soluzioni sempre più complete e ad alto
swirl e VIS multifase.
valore aggiunto.
Il Padiglione austriaco Breathe.Austria premiato. Dal tema centrale di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” nasce il progetto “Towards a Sustainable Expo”, promosso dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Expo 2015 SpA. L’iniziativa è un contest che si rivolge ai partecipanti all’Esposizione Universale e premia chi si è particolarmente distinto e impegnato per ridurre, nell’arco della durata dell’esposizione, il proprio impatto ambientale attraverso soluzioni sostenibili. Il Padiglione Austriaco con il Progetto “Breathe.Austria” del team breathe.austria, il cui leader è l’Architetto Klaus K. Loenhart direttore dell'Istituto di Architettura e Paesaggio presso l'Università di Graz, è risultato essere tra i 6 leader che si sono distinti per numero e rilevanza di iniziative nella categoria Design & Material. Il Padiglione Austriaco è un esempio virtuoso di connubio tra soluzioni architettoniche e progettazione urbana futuristica che sfrutta la performance della natura. Ospita infatti un tipico bosco austriaco che si estende su una superficie di 560 mq, produce 62,5 kg di ossigeno all’ora e assorbe 92kg di CO2 al giorno, creando così un microclima che mantiene una temperatura 5°C inferiore rispetto all’esterno, senza l’utilizzo di nessun climatizzatore. All’interno del Padiglione è presente un sistema di nebulizzazione che garantisce il corretto afflusso di acqua alle piante ed è regolato da remoto con un impianto di domotica, che controlla anche il consumo energetico, per evitare così eccessivi sprechi. Anche per la produzione dell’energia ci si è ispirati all’intelligenza della natura: per la produzione di corrente vengono usate celle solari a colorante, le cosiddette celle di Grätzel, la cui tecnologia si basa sul principio della
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fotosintesi, che trasforma la luce in energia elettrica. Alla fine dell’Esposizione la vegetazione boschiva rimarrà in Italia come simbolo della presenza austriaca a Expo Milano 2015 e il bosco sarà ripiantato nel nord Italia. Il legno delle pareti interne verrà riciclato e riutilizzato per altri scopi (www.advantageaustria.org/it).
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Il Libro Il crollo della civiltà occidentale Autori: Naomi Oreskes, Erik Conway - Casa Editrice: Piano B Edizioni
Sussiste un motivo particolare per cui viene accordato a questo volume una posizione di rilevanza: il riconoscimento dell’originalità e una costruzione di insieme non comuni. Come impostazione architettonica letteraria, ma anche lucida analisi ecosociale di un passato che nient’altro è che il nostro presente. Il primo contatto con questo volume, una simbiosi di saggio tecnico ambientale ed intervista agli autori, crea un’impressione di perplessità, di navigazione lungo un limite assai labile che separa la realtà dalla irrealtà, in uno sdoppiamento fra la presenza nello stato attuale ed un fumoso futuro. Gli autori di questo singolare saggio - scritto dal futuro ma rivolto al presente - non sono persone comuni od alla loro prima esperienza sia con le dinamiche letterarie, e soprattutto con i temi drammatici (per la specie umana) e relative conseguenze globali che si trovano ad affrontare. Naomi Oreskes, dottore Geologo, insegna Storia della Scienza e Scienze Planetarie all’Università di Harward; Erik M. Conway, a sua volta, storico della scienza e della tecnologia, lavora alla NASA. Il saggio che presentiamo parte da un’impalcatura surreale, da fantascienza: l’analisi e relativa valutazione dell’attuale periodo storico sono proiettate in avanti nel tempo di ben tre secoli, al 2393. L’eroe di tale analisi è un giovane storico di una presunta quanto fantomatica Seconda Repubblica Popolare Cinese, punto dalla curiosità di indagare sul Crollo Catastrofico della Civiltà Occidentale, avvenuto ben trecento anni prima. Secondo la mia opinione gli autori peccano (in buona fede) di due errori fondamentali: il primo è che al momento attuale nessuno può prevedere il futuro della specie umana da qui ai prossimi trecento anni (questo in considerazione dell’evoluzione globale del periodo antropocene ancora in atto); il secondo è che anche al di fuori del contesto strettamente scientifico la normale intelligenza si trova in grado di analizzare sino alla sua conclusione finale, purtroppo negativa, il binomio ormai indissolubile cambiamento climatico/uomo sapiens (o insapiens). L’analisi del presente da parte degli autori è severa, puntuale, consapevole, acritica nella critica. Ma, cari Autori, una domanda si potrebbe rivolgere anche a voi: "siete veramente convinti che una inversione di rotta sia ancora possibile? E che il destino del pianeta Terra sia nelle mani dell’uomo? E non viceversa? Nel senso molto probabile che la specie umana costituisca soltanto una variabile nella globalità, quantunque dominante?" Francamente mi sembra difficile riuscire ad analizzare l’oggi in un’ottica proiettata in un futuro tanto lontano… Resta il fatto che questo saggio risulta molto accattivante, per cui ne consiglio la lettura. Franco Ranieri
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Tecnologie Applicate
Raccolta differenziata 2.0 Il telecontrollo a servizio di un futuro sostenibile Recchia Simone, General Manager Technical Department Panasonic Electric Works Italia srl - Email: simone.recchia@eu.panasonic.com
La produzione e la gestione dei rifiuti all’interno di uno stato viene
essere il vero problema per la gestione dei rifiuti del nostro paese, in
considerato sempre più come parametro atto a misurare il grado di
cui vi sono delle aree dove tale percentuale supera addirittura il 90%.
civiltà e benessere di un paese. In Italia, l’ISPRA (Istituto Superiore per
Tra i rifiuti destinati alla discarica circa 118 Kg/abitante sono RU
la Protezione e la Ricerca Ambientale) esegue annualmente dei rapporti
biodegradabili.
che descrivono la situazione relativa ai conferimenti urbani, sulla base
Considerando gli interessi economici che ruotano attorno al processo
dei dati che i vari enti pubblici, che hanno il compito di organizzare
della raccolta differenziata, nel 2011 i costi nazionali specifici diretti di
e gestire la raccolta dei rifiuti, sono obbligati a comunicare secondo
gestione per kg di rifiuto sono stati:
quanto previsto dall’articolo 16 del d.lgs 205 del Dicembre 2010.
20,88 eurocentesimi/kg per la gestione dei rifiuti indifferenziati; 17,38 eurocentesimi/kg per la frazione differenziata
Il confronto dell’Italia con gli altri stati membri Nel Rapporto su Rifiuti Urbani per l’anno 2013 vengono fatte analisi che,
Per un totale complessivo di 9358 milioni di €, l’importo è considerevole
partendo dalla comparazione dell’ Italia con gli altri stati della comunità
e non tiene in considerazione gli investimenti necessari in termini di
Europea, arrivano sino ad un’analisi locale dei comuni e degli enti
infrastrutture, comunicazione e analisi di nuove soluzioni necessari per
proposti alla raccolta.
ridurre l’ammontare dei rifiuti che vengono conferiti in discarica.
A livello Europeo si può vedere come l’Italia, nella produzione pro-
Inoltre, i rifiuti conferiti in discarica presentano dei costi non documentati
capite di rifiuti urbani (RU) dell’ultimo triennio, risulti in linea con i paesi
di gestione delle discariche, pensiamo per esempio al problema
Europei dove l’economia è più forte e facenti parte dell’UE15, ossia
del percolato che rischia di inquinare le falde acquifere, che sono
della prima fase di creazione della comunità Europea (quali ad esempio
difficilmente preventivabili e, per questo, fanno parte di quei costi oscuri
Germania e Francia) attestandosi attorno ai 500 Kg/abitante all’anno
che gli enti locali si devono trovar ad affrontare con grosse difficoltà
(Figura 1). I nuovi stati membri (NSM) presentano una produzione
per le economie locali. L’obbiettivo imposto dalla comunità europea
pro-capite inferiore che in media si attesta attorno ai 350Kg/abitante,
di portare al 65% la parte di rifiuti urbani riciclati entro il 2012 è stato
tale parametro potrebbe avere diverse interpretazioni ed indicare uno
ampiamente disatteso dall’Italia che, nonostante possa vantare delle
sviluppo ed un’industrializzazione con ampi margini di espansione ma
aree di eccellenza al suo interno, risulta nel suo complesso ancora
potrebbe essere anche frutto di una struttura di controllo dell’RU e di
non sufficientemente strutturata per eseguire una raccolta differenziata
raccolta dei dati non strutturata e quindi che può presentare informazioni
efficace che ben si integri con le diverse esigenze di un territorio che
incomplete.
per conformazione e densità abitativa presenta sfide ardue da superare. Nel Report “Screening of Waste Management Performance of EU
La riduzione di qualche punto percentuale nella produzione pro-capite
Member States” pubblicato dalla Commissione Europea a Luglio 2012,
avuta negli ultimi anni, che si può notare per buona parte dei paesi
viene messo in evidenza come l’Italia, a fronte delle attività che sta
membri, è da imputare più che ad una diminuzione della produzione
adottando, viene messa nel gruppo degli stati dell’UE che meno stanno
dovuta a delle virtuose contromisure, alla crisi che ha abbassato i
facendo in termini di prevenzione ed organizzazione nello smaltimento
consumi e, quindi, anche i rifiuti che questi consumi inevitabilmente
dei rifiuti. La scelta del modello di raccolta da adottare è sicuramente
producono. Differente è invece la situazione considerando la
uno dei motivi principali del successo o meno della raccolta stessa in
percentuale dei rifiuti conferiti che vanno in discarica rispetto a
quanto deve tener conto di diversi aspetti legati al territorio.
quella riciclata o bruciata ai fini di creare energia. Il confronto con gli altri stati membri evidenzia come il GAP verso le economie più forti
La scelta del modello di raccolta
sia consistente a causa dell’alta percentuale dei rifiuti che ancora
La modalità con cui viene eseguita la raccolta dei rifiuti si può considerare
vanno in discarica.
ancora nella sua fase di sperimentazione, per quanto, il sistema “porta a porta”, sembri essere il metodo che dà il maggior riscontro in
Alcuni Macro Numeri
termini di percentuale di differenziato raggiunta. La bontà del sistema
Come è evidente dal grafico di Figura 2 la percentuale di rifiuti finiti in
differenziato “porta a porta” sta essenzialmente nel fatto che ha messo
discarica nel 2012 è pari al 42,1% dei rifiuti urbani prodotti (13,2 milioni
il cittadino di fronte ad un impegno non eludibile nella suddivisione dei
di tonnellate di rifiuti). Tale quantità di rifiuti conferiti in discarica risulta
vari materiali, imponendogli una sorta di nuovo stile di vita che dopo una
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5/2015
l’Ambiente resistenza iniziale è stato comunque assimilato ed è divenuto oramai un approccio alla gestione dei rifiuti consolidato. Dando, quindi, per acquisita una certa abitudine alla differenziazione all’interno delle famiglie che già adottano il sistema della raccolta “porta a porta”, stanno nascendo nuove soluzioni che affiancate al “porta a porta” o in sua sostituzione possono dare delle valide alternative tenendo in considerazione altri parametri importanti per la scelta di un metodo che ben si integri nel territorio, quali: economicità,
rispetto
dell’ambiente,
igienicità,
funzionalità, estetica, impegno logistico misurabile in produzione di PM10, CO e CO2, alta efficienza di recupero, buona assimilazione da parte dell’utente medio. Si deve tenere in considerazione che buona parte
Figura 1 - Produzione rifiuti urbani [Kg/ abitante] all’interno dell’UE (Fonte ISPRA).
dell’Italia ha nel turismo una delle sue principali industrie e il turista è spesso poco predisposto ad eseguire una raccolta differenziata se la stessa non è ben organizzata, gli apporta uno sforzo minimo ed un disagio accettabile. In effetti le aree turistiche sono quelle che, ad oggi, soffrono maggiormente il problema della raccolta dei rifiuti in quanto anche il sistema “porta a porta” viene spesso vissuto come una forma di degrado che inevitabilmente si presenta nel momento subito prima della raccolta stessa. Inoltre, la popolazione cambia in numero in modo difficilmente programmabile, soprattutto ora che l’avvento della crisi ha cambiato anche la modalità con cui vengono fatte le vacanze, sempre più ridotte in numero di giorni e last minute. In certe aree si arriva talvolta a decuplicare la popolazione normalmente residente. Altra situazione di difficile gestione è la raccolta differenziata nelle grandi
Figura 2 - Ripartizione percentuale rifiuti urbani all’interno dell’UE (fonte ISPRA).
metropoli, le prime 3 città Italiane - Roma, Milano e Napoli - non riescono ad andare oltre il 35% di differenziato. Anche in questi contesti il “porta a porta” è spesso di difficile applicabilità per diverse ragioni: il territorio
oppure interrate qualora l’impatto visivo di un container a cielo aperto
esteso da coprire, la necessità di garantire un servizio minimo e quindi
fosse non sostenibile per l’area urbana.
una flotta adeguata allo scopo, le abitazioni delle metropoli hanno spesso dimensioni inferiori rispetto alle periferie e quindi diventa
Il conferimento dei rifiuti dopo accreditamento
difficoltoso per l’utente stoccare il rifiuto per il periodo prima della
Ecologia Soluzione Ambiente, con la collaborazione di Panasonic, ha
raccolta. Inoltre, il “porta a porta” in prossimità di grandi condomini
sviluppato un sistema di conferimento in grado, grazie ad un elevata
con centinaia di famiglie presenta sempre un impatto di degrado a
automazione ed un intensivo scambio di informazioni con il centro di
cui è difficile abituarsi. Per questi ed altri motivi, la possibilità di un
controllo delle Public Utility, di mantenere un controllo sulla qualità
conferimento da parte del cittadino in isole ecologiche opportunamente
del rifiuto anche nel caso di una raccolta eseguita con un sistema non
attrezzate e con la possibilità di non avere un calendario per la raccolta
“porta a porta”. Il principio alla base della nuova soluzione consiste
da rispettare, viene sempre più vista come una valida soluzione.
nel conferimento del rifiuto solo dopo accreditamento, dando quindi la
Le isole che si vanno ad installare potrebbero essere installate all’esterno,
possibilità di associare il rifiuto stesso ad un utente ben definito e quindi
nel caso siano disponibili grandi aree normalmente frequentate dagli
essendo in grado di correggere in modo puntuale eventuali abusi ed usi
utenti come per esempi parcheggi di ipermercati e/o centri commerciali,
impropri del metodo di smaltimento.
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Tecnologie Applicate Touch Screen per la selezione del rifiuto da conferire
Avvolgibile rifiuto 2
Avvolgibile rifiuto 1
Lettore Bar code per accreditamento Figura 3 - Container per esterni che permette il conferimento di due tipologie di rifiuti.
Va da sè che l’utente - che dopo l’accredito dovesse gettare dei
che si aprono dopo l’accreditamento e dopo aver selezionato sul Touch
rifiuti non conformi - potrebbe essere richiamato ad una più solerte
Screen il rifiuto che si vuole eliminare. All’occorrenza i tipi di rifiuti che
operazione di differenziazione o addirittura multato nel caso l’infrazione
possono essere conferiti possono cambiare fornendo per esempio
fosse ripetuta. Per eseguire il controllo sui rifiuti conferiti il sistema
dei servizi diversi per ogni settimana. Il PLC all’interno del container
prevede una fotografia del rifiuto stesso, in questo modo il controllo
controlla tutta l’automazione del container, dalla lettura del Bar code per
visivo che fa l’operatore al momento della raccolta nel sistema “porta a
l’accreditamento al sollevamento degli avvolgibili sulla base del rifiuto
porta” rimane attivo con il benefico effetto dissuasore che tale controllo
selezionato alla lettura del peso con relativa stampa dello scontrino.
apporta sulla qualità della differenziazione adottata.
Ovviamente il controllore avrà anche in carico la gestione meccanica del
Inoltre, il sistema prevede anche la pesatura del rifiuto e rilascia all’utente
rifiuto una volta che l’avvolgibile si è richiuso, scegliendo una modalità di
uno scontrino fiscale che attesta il tipo e la quantità del conferimento
stoccaggio opportuna sulla base del rifiuto. Per esempio, qualora fosse
eseguito; in questo modo la Public Utility ha gli strumenti per attivare
stata portata della plastica, prima di procedere allo stoccaggio il rifiuto
una serie di azioni premianti verso l’utente stesso.
verrebbe prima pressato in modo da ridurre lo spazio occupato dall’aria;
In questo modo la raccolta differenziata ben eseguita potrebbe
se invece il conferimento fosse di un rifiuto organico, successivamente
trasformarsi in un effettivo rendiconto personale certamente incentivante
allo stoccaggio verrebbe pulito il piano di raccolta in modo da togliere
visti i continui aumenti e rivoluzioni sulla tassa sui rifiuti.
anche i cattivi odori che l’organico inevitabilmente produce. La gestione meccanica del rifiuto, che viene eseguita solo ad avvolgibile chiuso,
Descrizione del sistema di conferimento
rende il sistema sicuro per l’utente che non si trova mai a contatto con le
Come descritto nei paragrafi precedenti, il sistema di raccolta progettato
parti meccaniche interne. La soluzione outdoor ha il vantaggio di poter
consiste in un container automatizzato che permette di interagire in
essere resa indipendente dal punto di vista energetico grazie un sistema
modo intensivo con il centro di controllo della Public Utility.
di batterie e pannelli fotovoltaici posizionati sulla parte superiore della
Ogni container (Figura 3) prevede la possibilità di conferire due
struttura. L’indipendenza energetica rende la soluzione flessibile e
tipologie di rifiuti Bi-Comp, mediante delle apposite finestre avvolgibili,
mobile. Si possono così soddisfare esigenze legate a un aumento della
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5/2015
l’Ambiente
Figura 4 - Layout della tecnologia impiegata.
domanda di conferimento circoscritto in un limitato periodo temporale:
si vede come la comunicazione tra i tre device su diversi bus di
feste di paese, luoghi turistici stagionali, mercati.
comunicazione (Ethernet, RS232 e RS485) permette di gestire tutte le
I dati registrati dal sistema vengono inviati ad un centro di controllo
periferie di campo.
che li elabora al fine di definire un profilo dettagliato delle abitudini di conferimento per zona e orario. Sulla base di queste elaborazioni si
La connettività
potrà arrivare a una ottimizzazione dei percorsi dei mezzi di raccolta
Dall’isola attrezzata al centro di controllo
in modo da garantire un flusso ordinato ed efficiente verso i centri di
L’isola attrezzata è sempre connessa ad internet mediante modem
smaltimento.
UMTS ed è in grado di aprire una connessione OPEN VPN verso il centro di controllo (CdC).
La tecnologia impiegata
L’apertura della connessione OPEN VPN viene lanciata dal PLC e può
Il cuore tecnologico dell’isola ecologica sono il PLC ed il Web Server.
essere eseguita all’accensione dell’isola attrezzata, qualora si volesse
Il PLC si occupa dell’automazione dell’isola ecologica: avvolgibili,
avere un controllo da remoto continuo dell’isola stessa oppure con una
compattatori se necessari, conferimento del rifiuto nell’apposito
periodicità impostabile per permettere al CdC di accedere all’isola.
cassonetto interno assicurandone il riempimento in modo omogeneo,
Qualora si verificassero delle anomalie o dei malfunzionamenti
controllo pulizia e profumazione vano conferimento, controllo del livello
possono essere inviati dei messaggi via email o via SMS agli operatori
di riempimento, attivazione chiamata operatore per svuotamento.
ecologici che possono tempestivamente intervenire per ripristinare
Il Web Server invece gestisce la comunicazione verso il centro di
il corretto funzionamento. All’approssimarsi del riempimento del
controllo, il data logging, l’interfaccia web dell’isola ecologica, la
container per uno od entrambi i rifiuti gestiti, l’isola invia un SMS
gestione allarmi e chiamate. Altro elemento importante è il panel PC
all’operatore ecologico addetto allo svuotamento. Eventuali momenti
touch screen che oltre alla funzione di interfaccia verso l’utente ha il
di mancanza di servizio per riempimento del container vengono
compito di mantenere registrate nella memoria interna tutte le foto
segnalati all’utente specificando anche il tempo entro il quale è
fatte, tramite l’IP Camera, sui rifiuti conferiti. Nel layout sotto riportato
presumibile che il servizio torni attivo.
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Tecnologie Applicate Il Servizio SNTP permette di sincronizzazione il Real Time Clock del
Conclusioni
PLC via Internet con i servizi di orologio atomico disponibili sulla rete
Con il sistema presentato, la raccolta differenziata può trovare altre
garantendo quindi una buona precisione alle date ed ora associate
soluzioni che possono integrarsi con le soluzioni esistenti e dare quelle
alle registrazioni dei rifiuti conferiti. Tutte le operazioni possono essere
risposte in termine di percentuale di differenziato che ci si aspettano da
eseguite da programma del PLC mediante l’utilizzo di una FB per ogni
un paese evoluto.
funzione utilizzata, lato Web Server basta invece una configurazione per
I parametri che si devono valutare per effettuare la scelta più
l’abilitazione delle diverse funzioni.
adeguata sono diversi e fra loro eterogenei andando dall’analisi della
Dal centro di controllo all’isola attrezzata
popolazione in termini di numerosità e caratteristiche socio-abitative fino all’inquadramento delle condizioni geografiche e del contesto climatico.
Una volta aperta la connessione da parte della stazione remota
Qualunque soluzione ha comunque degli aspetti positivi e dei fattori
è possibile eseguire contemporaneamente diverse operazioni di
negativi con cui si deve in qualche modo convivere.
manutenzione e controllo. Tramite l’ambiente di programmazione è, infatti, possibile programmare il PLC da remoto e impostare eventuale settaggi ed adattare l’isola attrezzata sulla base dei riferimenti avvenuti. La parte di controllo può essere fatta a diversi livelli: tramite SCADA utilizzando il protocollo standard del PLC o il MODBUS TCP, oppure sfruttando il protocollo IEC60870-104 che permette una raccolta dati in grado di gestire eventuali malfunzionamenti dovuti al vettore di comunicazione, l’utilizzo del tipo di SCADA e dell’eventuale protocollo da impiegare dipende da come è strutturato il CdC. mediante pagine HTML residenti sul modulo WEB Server, tali pagine sono state sviluppate in tecnologia AJAX che è un’estensione del linguaggio JAVA Script. Tale tecnologia permette l’aggiornamento dei soli dati presenti sulla pagina secondo dei tempi di refresh impostabili per ogni singolo dato e senza l’utilizzo di SW preventivamente installati sul device di comunicazione sia esso PC, tablet o Smart phone quali per esempio la JVM. con l’accesso via FTP è possibile aggiornare periodicamente l’elenco degli utenti che si possono accreditare, tale elenco sarà residente sull’SD card del modulo WEB Server e verrà poi successivamente trasferito sulla memoria dati aggiuntiva del PLC per un accesso più
Va inoltre ricordato che la raccolta differenziata è comunque una gestione del problema ma non la soluzione del problema stesso, e questo è messo in evidenza dall’articolo 4 del d.lgs 205 del Dicembre 2010 che definisce la gerarchia delle azioni che devono essere messe in atto nella gestione dei rifiuti. Sempre dal d.lgs 205 del Dicembre 2010 all’articolo 2 si può evincere un altro importante principio, ossia: chi inquina paga. La soluzione proposta da Ecologia Soluzione Ambiente con la collaborazione di Panasonic ha sovvertito questo principio nella sua accezione positiva ossia: chi è virtuoso nella differenziazione non paga. In questo modo il rapporto tra Ente Gestore e Collettività viene convertito in un rapporto più diretto tra Ente Gestore e singolo utente (cittadino) con benefici per entrambi gli attori. La soluzione utilizzata da Ecologia Soluzione Ambiente con la collaborazione di Panasonic ha integrato alcune delle tecnologie messe a disposizione dall’abbinata PLC e WEB Server alle esistenti tecnologie del mondo consumer. La possibilità di accedere all’isola via Tablet o Smart Phone ha dato al sistema di controllo un approccio user friendly. L’utilizzo di accesso wireless criptato per il controllo locale e di una connessione OPEN VPN anch’essa criptata verso il centro di controllo ha dato alla stazione di stoccaggio un’elevata connettività mantenendo comunque un grado di sicurezza elevato. Ulteriore vantaggio si è avuto dalla gestione del dato secondo diversi protocolli, protocollo
rapido ed immediato al dato al momento dell’accreditamento da
proprietario e Modbus TCP per lo scambio dati in real Time, IEC60870-
parte dell’utente.
104 per lo scambio dati con buffer per la storicizzazione integrato e FTP per la gestione dei file, tutti integrati nella soluzione e disponibili
Dall’operatore ecologico all’isola attrezzata
contemporaneamente. Sul campo l’utilizzo di diversi mezzi fisici per
Come visto nei paragrafi precedenti, l’operatore ecologico viene
lo scambio dati con i Device ha garantito un elevata flessibilità di
avvertito della necessità di svuotare l’isola ecologica via SMS. In questo
interfacciamento.
modo la raccolta non viene eseguita secondo un calendario predefinito ma sulla base delle effettive necessità di svuotamento, eliminando le
La tecnologia messa in campo ha dato risposta alle esigenze del gestore
raccolte non necessarie, e garantendo sempre il massimo servizio,
aprendo quindi nuove opportunità nella gestione dei rifiuti, starà poi ai
ossia evitando che il container risulti pieno e non più utilizzabile.
gestori dei servizi ed al cittadino saperle sfruttare a pieno nel reciproco interesse. Inoltre ha evidenziato come il telecontrollo sia strumento
A regime, quindi, tale sistema può permettere anche una consistente
sempre più efficace per la soluzione di diverse tipologie di richieste e
riduzione della flotta necessaria al servizio, ed una riduzione degli
non solo applicato ai settori storici quali energia ed acqua. Così facendo
spostamenti dei mezzi di raccolta con un immediato beneficio per
ogni elemento è sempre più vicino ad un’elevata integrazione e grazie
l’inquinamento ed il traffico. Giunto a destinazione l’operatore, a bordo
ai protocolli TCP è in grado di essere parte attiva nello scambio dati,
del mezzo di raccolta, potrà gestire l’operazione di svuotamento
creando così le premesse per una nuova generazione di oggetti e servizi
mediante Tablet o Smart Phone accedendo via Wireless alle pagine
in grado di comunicare tra di loro attraverso internet IoE (Internet of
HTML residenti a bordo del WEB Server.
Everything).
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Tecnologie Applicate
L’economia circolare e il settore tissue Tommaso De Luca, Responsabile Comunicazione Ambientale Lucart - Email: info@lucartgroup.com
I 1.200 dipendenti, 6 stabilimenti e una capacità produttiva pari a oltre
essere trattate. Da qui Pasquini intuì che le straordinarie competenze
300mila tonnellate di carta all’anno. Questa in sintesi è Lucart Group,
e l’esperienza di Lucart nel riciclo delle fibre di carta, potevano essere
gruppo multinazionale leader nel settore degli articoli di carta per
usate per trasformare un problema in una grande opportunità.
l’utilizzo quotidiano. Da oltre 60 anni l’Azienda è impegnata a sviluppare
Fu avviato un progetto di investimento di oltre 10 milioni di Euro per
un progetto di business sostenibile, adottando un modello circolare di
costruire impianti in grado di sfruttare quel materiale, altrimenti destinato
produzione che limiti al massimo l’utilizzo di risorse non rinnovabili e
alla discarica, recuperando sia le fibre di cellulosa, sia la parte composta
massimizzi l’efficienza del riutilizzo, rendendo sempre più armonico il
da plastica ed alluminio. Con le prime Lucart ha quindi lanciato nuove
rapporto tra impresa e ambiente.
linee di prodotti in carta sia per il mercato consumer che per il mercato professionale, e con le rimanenti componenti plastiche ha stretto
Fiore all’occhiello di questa strategia è il progetto Fiberpack®, che
delle partnership di ricerca con altre aziende, che hanno già portato
testimonia la piena applicabilità dei principi dell’economia circolare al
alla realizzazione di vari oggetti di uso quotidiano. In particolare sono
settore tissue.
stati realizzati i così detti pallet in Al.Pe.®, il materiale plastico ottenuto
L’innovativa tecnologia, unica in Italia, messa a punto nel 2011 grazie
dal processo di riciclo dei cartoni per bevande, che la stessa Lucart
alla collaborazione con Tetra Pak®, permette di produrre carta 100%
utilizza per il trasporto degli articoli delle linee Natural. Pallet quindi
ecologica ottenuta dal riciclo dei contenitori di bevande. Il tutto è nato
che sono riciclati e riciclabili al 100% e che possono essere utilizzati in
dall’intuizione di Guido Pasquini, direttore commerciale Lucart, che
sostituzione dei tradizionali pallet in legno. Grazie all’economia circolare
durante un convegno in Francia sentì parlare di combustibile creato
di Lucart, in un anno, sono stati recuperati 995 milioni di cartoni per
dalla barbabietola da zucchero. Sempre per caso Guido Pasquini scoprì
bevande (da 1 litro), evitando più di 68.000 metri cubi di discarica. Oltre
che in Francia si effettuava anche una particolare raccolta differenziata
a 28.715 t di CO2 in meno emessa in atmosfera e 165.000 alberi non
e il Tetra Pak veniva diviso dal resto della carta. Le tonnellate di
tagliati, pari a una superficie boschiva di 556.000 mq (l’equivalente di
confezioni raccolte ogni anno venivano poi inviate in altri paesi per
78 campi da calcio).
®
Figura 1 - Stabilimento Lucart a Diecimo (LU).
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l’Ambiente
Figura 3 - Gamma Lucart Professional Eco Natural.
Il successo di Fiberpack® è il frutto dell’impegno di tutti gli attori coinvolti nella filiera: a partire da Tetra Pak®, che produce soluzioni per il confezionamento degli alimenti; ai cittadini che separano i contenitori in modo tale da facilitare il compito delle società che gestiscono la raccolta differenziata; a Lucart che li ricicla per dare vita a carta 100% ecologica senza tagliare alberi e infine, a quegli operatori della distribuzione, che condividendo il valore del progetto, offrono al mercato il prodotto finito ottenuto dal riciclo dei contenitori tipo Tetra Pak®.
Progetto Fiberpack® Il marchio Fiberpack® (www.fiberpack.com) identifica la materia prima fibrosa realizzata con l’esclusivo processo di trattamento dei cartoni per bevande di Lucart ed utilizzata per produrre le referenze a marchio EcoNatural e Grazie Natural. La vita di Fiberpack® inizia con la raccolta differenziata dei cartoni per bevande tipo Tetra Pak®. Per la raccolta, i contenitori possono essere agevolmente piegati o compressi; in ogni caso è opportuno provvedere a togliere i residui di latte, sugo o succo di frutta con un semplice getto d’acqua. Dove termina la missione del contenitore, inizia la seconda vita delle fibre di cellulosa, polietilene e alluminio... Il processo produttivo utilizza una tecnologia innovativa: per effetto di un’azione fisico-meccanica le fibre di cellulosa presenti nei cartoni per bevande sono separate dal polietilene e dall’alluminio senza l’utilizzo di sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente. Le fibre di cellulosa sono utilizzate per ottenere prodotti tissue mentre alluminio e polietilene sono recuperati in altre industrie per fabbricare manufatti dalle molteplici destinazioni: dall’edilizia all’arredo urbano, da oggetti di uso comune quali penne e righelli, ai pali di ormeggio a Venezia. Con Fiberpack® è possibile produrre carta per tutti gli usi domestici e professionali. La carta ottenuta è estremamente morbida e soffice ma anche resistente e assorbente, caratteristiche ideali per fazzoletti, tovaglioli, strofinacci e carta igienica. Tutti i prodotti sono certificati Ecolabel e FSC® Recycled che identifica i prodotti contenenti solo materiali riciclati, di cui almeno l’85% post-consumo, cioè materiale
Figura 2 - La nuova vita dei cartoni per bevande.
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non più utilizzabile.
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Tecnologie Applicate
Riciclo e rinnovabilità del cartone per bevande Parla Michele Mastrobuono Direttore Ambiente e Relazioni Esterne Tetra Pak® Italia Valentina Ferrari, Redazione - Email: lambiente@ranierieditore.it
Le materie prime rinnovabili sono quelle risorse naturali che vengono
sigillare il liquido e proteggere il
trasformate in materiali di uso comune e che, se correttamente gestite,
prodotto dall’umidità esterna.
non si esauriscono. Ne sono un esempio il legno e la cellulosa che se
Le confezioni Tetra Pak per la
ne ricava.
conservazione degli alimenti senza
Dal momento che più del 70% di una confezione Tetra Pak è costituita da
refrigerazione contengono an-
cartone, e quindi a base di cellulosa, per Tetra Pak è fondamentale che
che un sottile strato di allumi-
la gestione di questa materia prima avvenga in maniera responsabile.
nio, che protegge il prodotto dagli effetti ossidanti dell’os-
“Siamo orgogliosi di poter “indossare” il marchio FSC del Forest
sigeno e dalla luce. La tec-
Stewardship Council®, un’organizzazione non-governativa indipendente e
nologia di accoppiamento
senza scopo di lucro, che promuove la gestione responsabile delle foreste
dei materiali consente co-
in tutto il mondo. Attraverso standard riconosciuti a livello internazionale
munque alle confezioni di
e un sistema di certificazione rigoroso, FSC fornisce un marchio di
essere riciclate una volta con-
garanzia e un servizio di accreditamento per le aziende, le organizzazioni
ferite nella raccolta differenziata:
e le comunità che lavorano per una gestione forestale sostenibile” -
nel solo 2014 in Italia sono state
commenta Michele Mastrobuono, Direttore Ambiente e Relazioni Esterne
22.700 le tonnellate di contenitori ri-
di Tetra Pak Italia - “Il nostro obiettivo finale è quello di offrire confezioni
ciclati, pari a circa un miliardo e trecen-
in cartone per gli alimenti liquidi completamente rinnovabili. Siamo stati
to milioni di confezioni.
la prima azienda del settore ad aver introdotto tappi in plastica di origine
Le modalità di raccolta di questi contenitori
vegetale, cioè utilizzando un polimero ricavato dalla lavorazione della
variano da comune a comune. La tipologia
canna da zucchero, e siamo all’avanguardia nell’uso di questo polimero
prevalente è con la carta, come a Milano,
per la produzione del film che riveste le nostre confezioni”.
Torino e Bologna, ma in altre città essi vengono raccolti nel multi-materiale, insieme
Per i propri contenitori, Tetra Pak utilizza la quantità di cartone necessaria
a plastica e metalli, come a Parma e Firenze.
FSC fornisce un marchio di garanzia e un servizio di accreditamento per le aziende che lavorano per una gestione forestale sostenibile.
e sufficiente a rendere il pacchetto stabile, senza aggiungere peso inutile. Ad essa vengono uniti sottili strati di polietilene sovrapposti per
È possibile scoprire come nel proprio Comune viene effettuata la raccolta differenziata delle confezioni Tetra Pak - ed in quale cassonetto conferirle - consultando l’apposita mappa interattiva messa a disposizione dal sito www.tiRiciclo.it. In caso di dubbi sulle modalità di raccolta locali è comunque sempre consigliabile rivolgersi direttamente all’Ufficio competente del proprio Comune di residenza. Grazie alla raccolta differenziata, i contenitori usati vengono portati presso gli impianti di riciclo. Qui, la parte cellulosica viene separata dalla plastica e dallo strato di alluminio, per essere quindi trasformata in nuovi prodotti come scatole di cartone, fazzoletti e rotoli da cucina, sacchetti per la spesa e molto altro. La plastica e l’alluminio vengono recuperati per ottenere nuovi oggetti a base plastica, come vasi o utensili per la casa. Grazie all’accordo siglato con Comieco nel 2003, il servizio di raccolta differenziata oggi è attivo in circa 4.500 comuni e disponibile per oltre 38 milioni di cittadini italiani. Questi numeri continuano a crescere
Nel 2014 in Italia sono state riciclati 22.700 tonnellate di contenitori Tetra Pak (un miliardo e trecento milioni di confezioni).
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in maniera importante, grazie anche alle continue iniziative e campagne locali che Tetra Pak porta avanti su tutto il territorio nazionale.
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LE ATTIVITÀ Rifiuti industriali Rifiuti urbani Raccolte differenziate Selezione meccanica Trattamenti e recuperi Riciclaggio
GLI IMPIANTI Impianti di selezione della raccolta differenziata Impianti di selezione dei rifiuti urbani Impianti di selezione dei rifiuti industriali Impianti di trattamento scorie pesanti da incenerimento rifiuti Impianti di trattamento meccanico / biologico
Vauché Bioma Italia s.r.l.
Corso Bra, 30/6 - Alba (CN) Tel. 0173.366533 – Fax 0173.364023 Email: info@vauche.it – Sito Web: www.vauche.com
Attivi per l’ambiente a cura di Mariano Votta e Tiziana Toto
Al via Citizenergy Progetto europeo per ridurre l’impatto ambientale del settore energetico e stimolare gli investimenti dei cittadini nelle rinnovabili A cura di Mariano Votta e Tiziana Toto, con la collaborazione di Emily Leporatti - Email: m.votta@cittadinanzattiva.it
Tra le finalità della politica energetica dell’UE vi è anche quello di ridurre
supporto alle PMI e alle start-up. Nel settore energetico il crowdfunding
l’impatto ambientale del settore energetico. Per riuscirci, l’Unione
può essere di aiuto per il raggiungimento degli obiettivi 2020 in termini
Europea si è prefissata obiettivi molto ambizioni in materia di clima ed
di produzione di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico,
energia per gli anni a venire: progressiva riduzione delle emissioni di gas
promuovendo iniziative ad alto impatto di partecipazione civica in progetti
a effetto serra (del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, del 40%
di sviluppo di energia rinnovabile.
entro il 2030), contestuale incremento della produzione di energia da fonti
In sostanza, Citizenergy ambisce a creare una piattaforma di investimento
rinnovabili (del 20% entro il 2020, del 27% entro il 2030), e più in generale
online a livello europeo quale soluzione per colmare il divario tra la
miglioramenti nell’efficienza energetica.
consapevolezza dei cittadini sui vantaggi delle energie rinnovabili e la
La prospettiva, e l’auspicio, è un’Europa capace di trasformarsi a medio
partecipazione attiva allo sviluppo delle stesse.
termine in un’economia sostenibile, a basse emissioni di carbonio
L’intenzione è infatti quella di promuovere sinergie tra iniziative esistenti,
e rispettosa dell’ambiente, capace di assumere a livello mondiale la
individuare le barriere che ostacolano gli investimenti dei cittadini,
guida nel campo della produzione di energia rinnovabile e nella lotta al
facilitare la diffusione in Europa dei principali modelli di business, e
riscaldamento globale. I dati ufficiali mostrano come l’UE sia sulla buona
soprattutto, coinvolgere i cittadini che sono interessati ad investire in
strada per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020: i gas serra si sono
progetti di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Tutto ciò deve
ridotti del 18% tra il 1990 e il 2012 e la quota di energie rinnovabili è
ovviamente avvenire in un modo semplice, trasparente, imparziale e
passata dall’8,5% del 2005 al 14,1% del 2012.
con informazioni complete, nonché nel pieno rispetto dei diritti e delle
Per incrementare quest’ultimo aspetto, in particolare, da anni la
tutele dei cittadini.
Commissione Europea sta promuovendo, mediante il programma pluriennale Intelligent Energy Europe, iniziative in grado di diffondere
Alla sua attuazione è impegnato, dal 2014, un consorzio composto da
una cultura della produzione di energia rinnovabile su scala anche locale
ben 14 attori, pubblici e privati, provenienti da undici paesi europei, tra
basata su una forte partecipazione civica, in cui venga data al maggior
start up aziendali, università, amministrazioni pubbliche, un’Agenzia
numero possibile di cittadini l’opportunità di essere coinvolti direttamente
intergovernativa (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo),
nel loro futuro energetico, sia in veste di “produttori-consumatori”, vale a
network europei impegnati sul versante dei cambiamenti climatici, del
dire produttori dell’energia che si consuma, sia in veste di piccoli investitori
crowdfunding e del coinvolgimento attivo dei cittadini nelle politiche
capaci di supportare con modeste somme progetti di produzione di
pubbliche.
energia rinnovabile: energia eolica, solare, idroelettrica e delle maree,
Per l’Italia partecipa l’organizzazione civica Cittadinanzattiva Onlus,
incoraggiando in questo modo anche lo sviluppo di una tecnologia meno
mediante la propria rete europea Active Citizenship Network, con il
inquinante, con conseguente riduzione di gas serra e minor dipendenza
compito specifico di definire i requisiti per una piattaforma web trasparente
sull’energia importata dai paesi extra UE.
in grado di incentivare i cittadini di tutta Europa, adeguatamente informati, ad investire nelle energie rinnovabili. A tal fine, cosa spinge un cittadino
Il progetto
ad investire in un progetto di sviluppo delle energie rinnovabili? Cosa
Nell’ambito della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile, a giugno
deve sapere rispetto al progetto nel quale ha intenzione di investire? Quali
2015, a Bruxelles, è stata presentato il progetto europeo “Citizenergy”,
sono i fattori principali utili a costruire la fiducia dei cittadini nei confronti
che si basa sul know-how sviluppato all’interno dell’UE da diverse
di una piattaforma online? Quali informazioni deve avere sul promotore
organizzazioni e iniziative imprenditoriali, per implementare gli investimenti
del progetto?
dei cittadini verso progetti di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.
A queste ed altre domande si è cercato di rispondere coinvolgendo
L’interesse di istituzioni ed operatori del settore per Citizenergy risiede
esperti provenienti da quindici paesi europei ed extra UE, individuati
nel fatto che questo progetto affronta alcune delle principali tendenze
tra rappresentanti delle associazioni civiche, professionisti in campo
attualmente in corso, riconosciute sia a livello comunitario che nazionale.
energetico e finanziario, leader delle associazioni di consumatori,
La Commissione Europea, infatti, individua nel crowdfunding una leva
ambientalisti, gruppi di riflessione, think tank, reti tematiche, universitari,
utile per sostenere e rilanciare l’economia, soprattutto come possibile
imprenditori, autorità di regolamentazione, ecc.
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5/2015
l’Ambiente
Informazioni sulla piattaforma web
Informazioni sulle offerte
Tutela degli investitori
Informare i promotori dei progetti e gli investitori sulle eventuali commissioni applicabili (82%)
Informazioni sulla restituzione dei fondi in caso di legittimo esercizio del diritto di revoca, nonché in caso di mancato completamento dell'offerta (88%)
In relazione all’investimento, il gestore della piattaforma deve fornire agli investitori, in modo conciso e facilmente comprensibile, informazioni relative al rischio di perdita del capitale investito (90%)
Informazioni sui criteri utilizzati nella selezione dei progetti (73%)
Termini e condizioni dell’offerta, compresa l’individuazione dei beneficiari, delle clausole di efficacia e revocabilità dell’accettazione (77%)
In relazione all’investimento, il gestore della piattaforma deve fornire agli investitori, in modo conciso e facilmente comprensibile, informazioni relative al rischio di illiquidità (81%)
Indicazione di eventuali costi o commissioni a carico dell'investitore (76%)
In relazione all’investimento, il gestore della piattaforma deve fornire agli investitori, in modo conciso e facilmente comprensibile, informazioni relative alla tassazione degli investimenti (79%)
Tempistica e modalità con cui verranno fornite le informazioni sulle adesioni, la somma sottoscritta ed il numero degli aderenti (54%)
In relazione alla gestione delle controversie, il gestore della piattaforma deve fornire agli investitori informazioni sulle misure che ha predisposto per gestire il rischio di frode, conflitti di interesse e reclami, e il corretto trattamento dei dati personali (64%)
Screening preliminare dei progetti (in base ai principi di legalità e al rispetto delle condizioni della piattaforma) (72%)
Accertare l'identità dei promotori del progetto (70%)
In relazione alla gestione delle controversie, il gestore della piattaforma deve fornire agli investitori informazioni sulla normativa e foro legale di competenza (55%)
Nome/forma giuridica della piattaforma/ data di costituzione, iscrizione presso il registro delle imprese (70%)
Come conferma la tabella, tra le informazioni considerate essenziali per
questo particolare contesto di diffusa crisi economica - di avventurarsi in
il maggior numero di intervistati vi sono quelle relative alle condizioni
iniziative ad alto tasso di rischio.
economiche dell’eventuale investimento. In particolare, sono ritenute
Un’indicazione estremamente significativa per il consorzio di Citizenergy,
imprescindibili quelle informazioni relative a:
chiamato all’arduo compito di vincere tale diffidenza con proposte serie
rischio di perdita del capitale investito (90%);
e credibili.
restituzione dei fondi in caso di legittimo esercizio del diritto di revoca, nonché in caso di mancato completamento dell’offerta (88%); eventuali commissioni applicabili (82%); rischio di illiquidità (81%) tassazione degli investimenti (79%). Il fatto che ben tre delle prime cinque caratteristiche da garantire abbiano a che fare con la tutela degli investitori la dice lunga su quale sia l’approccio guardingo che anima i cittadini europei, per nulla tentati - in
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CITTADINANZATTIVA-ONLUS C.F.: 80436250585 centralino: 06367181 (dal lunedì al venerdì 9.00/17.00 orario continuato); Per la tutela dei tuoi diritti, contatta il PiT Servizi: 0636718555 (lun. - merc. - ven. 9.30/13.30); pit.servizi@cittadinanzattiva.it; Per saperne di più sulle attività di Cittadinanzattiva, visita il sito, iscriviti alla newsletter gratuita su www.cittadinanzattiva.it e seguici su
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Energia e Ambiente
Energia rinnovabile e compost dal rifiuto organico A Gello di Pontedera - Pisa verrà realizzato il nuovo impianto di digestione anaerobica Geofor per il trattamento di 44.000 t/anno di FORSU Paolo Bozano Gandolfi, Valeria Nosiglia – Email: biotec@biotecsistemi.it
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” è la celebre frase del cantautore Fabrizio de Andrè che esprime con grande immediatezza come ciò che viene considerato ‘scarto’ dalla società può dar vita a qualcosa di migliore. A questo principio rispondono anche i rifiuti, che costituiscono uno dei principali problemi ambientali della nostra società, ma che, se inseriti in un’adeguata logica di economia circolare, possono divenire fonte di energia e materie rinnovabili. Su questo percorso, che l’Europa ci indica come strada da seguire verso uno sviluppo sostenibile, si inserisce il progetto dell’impianto di valorizzazione dell’organico di Gello di Pontedera che servirà il comprensorio di 24 comuni della provincia di Pisa. Valorizzare un rifiuto come l’organico significa poterlo convertire in energia e materia da riutilizzare, evitando così il suo impatto sull’ambiente, ed è
Figura 1 - Gli amministratori della Biotec Sistemi, Ing. Stefano Bozano e Ing. Paolo Bozano, al momento della firma con l’amministratore delegato di Geofor, Ing. Catarsi, nella sede del Comune di Pontedera, martedì 1 Settembre 2015.
quello che si farà nell’impianto di Gello, dove 44.000 tonnellate all’anno di organico da raccolta differenziata (scarti da cucine e mense), insieme a 7.000 t/anno di rifiuti da sfalci e potature verranno trattate e convertite in biogas e compost. Biotec Sistemi S.r.l., società genovese che opera nel settore delle energie rinnovabili dal 1997, si è aggiudicata, come capofila di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, la gara internazionale indetta nel 2011 da Geofor S.p.A. per la progettazione, realizzazione e messa a regime dell’impianto, il primo di questo genere in Toscana. Il costo totale dell’investimento ammonta a poco meno di 18.500.000 Euro. La società Geofor S.p.A. svolge attività di gestione dei rifiuti per un bacino di 360.000 utenti ed il progetto di trattamento dell’organico per la sua trasformazione in biogas e compost è nato nel 2008 nell’ambito del piano Straordinario di gestione integrata dei rifiuti dell’ATO Toscana Costa, che prevede anche la dismissione dell’attuale impianto di compostaggio di
Figura 2 - Impianto di Gello (Pisa), planimetria di insieme.
Gello, vetusto ed ormai insufficiente in termini di capacità. Attualmente la popolazione servita dalla raccolta differenziata è di 250.000 abitanti, con un trend in costante crescita verso la percentuale di raccolta differenziata del 65%, prevista dalla legge per il 2020 (oggi tale percentuale si attesta al 58%). In tale ottica l’impianto è già stato pensato per rendere possibile un futuro raddoppio, assicurando così la prossimità del trattamento dei rifiuti,
Articolazione dell’impianto Sarà realizzato su una superficie di 13.000 m2, all’interno dell’attuale piattaforma tecnologica di trattamento rifiuti sita in località Gello, nel territorio del Comune di Pontedera e sarà articolato in una sezione di
con evidenti vantaggi ambientali ed economici per l’evitato trasporto verso
pretrattamento della FORSU - Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani,
altri siti regionali o nazionali.
una sezione di digestione anaerobica per la produzione di biogas, e quindi
Dopo la lunga fase di gara, il primo settembre è stato firmato il contratto
energia elettrica e termica, ed una sezione di compostaggio aerobico per
tra la mandataria Geofor e l’RTI che si occuperà della progettazione e
l’ottenimento del compost.
realizzazione del progetto. La partenza dei lavori è prevista per la primavera
Al suo arrivo il rifiuto verrà stoccato in un’area di ricezione all’interno di
dell’anno 2016, a valle dell’ottenimento delle autorizzazioni, e la messa a
un edificio completamente confinato e dotato, come il resto dell’impianto,
regime della struttura avverrà nella primavera 2018.
di un sistema di aspirazione e trattamento dell’aria per evitare l’emissione
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l’Ambiente di cattivi odori nell’ambiente circostante e consentire ottimali condizioni di lavoro per gli operatori. L’organico passerà dopo poche ore dal suo conferimento al vero e proprio ciclo di lavorazione ed entrerà nel cuore dell’impianto costituito dalla sezione di pretrattamento e da quella di digestione anaerobica. Le produzioni di energia e compost avverranno entrambe con processi biologici completamente naturali, ma in condizioni controllate ed ottimali. Il
Figura 3 - Schema dell’impianto di Gello (Pisa).
primo, la digestione anaerobica, viene svolto in grandi serbatoi completamente chiusi, denominati digestori, dove - in assenza di ossigeno e con determinate condizioni di temperatura (36-38 °C), miscelazione e contenuto d’acqua - i microrganismi attuano una fermentazione della sostanza organica e
una frazione di inerti formata da frammenti di vetro, di plastica, di gusci d’uova o molluschi, da inerti quali sabbia o ghiaia di piccole dimensioni (< 10 mm).
producono biogas, una miscela di metano ed anidride carbonica; il compost
Una buona efficienza del pretrattamento assicura così non solo un’ottimale
sarà il risultato del successivo passaggio biologico di degradazione,
produzione di biogas, ma consente anche di ottenere un compost di
questa volta in presenza di ossigeno, in specifici box dedicati appunto al
ottima qualità, privo di impurità. La fase biologica di trasformazione in
compostaggio.
biogas viene svolta in due digestori dal volume di 4.000 m3 cad. Qui la sostanza organica viene aggredita dai batteri, che con successive reazioni
Tecnologia BTA
degradano le molecole più complesse a biogas e quindi a metano, il
La tecnologia che Biotec installerà, per il trattamento del rifiuto e la sua
quale si libera dalla massa liquida e si concentra nella parte superiore dei
conversione in biogas e compost, è la tecnologia ad umido BTA®, brevettata
digestori. Per assicurare una buona produttività i digestori hanno al loro
dall’azienda tedesca BTA International di cui Biotec Sistemi è attualmente
interno un efficiente sistema miscelazione con lance a biogas compresso
socia. Le due società collaborano dai primi anni ’90 e Biotec realizza impianti
e sono dotati di una copertura con funzioni di gasometro di accumulo
chiavi in mano, con tecnologia BTA, sia in Italia sia in alcuni progetti all’estero.
del biogas stesso, che viene successivamente inviato da una stazione
Inoltre Biotec fornisce, in tutti gli BTA le macchine chiave del processo e
di cogenerazione, previa desolforazione biologica. Qui un motore della
servizi di assistenza al montaggio, all’avviamento e alla gestione.
potenza di 1,487 MWel converte il biogas in energia elettrica e termica.
La tecnologia BTA® è stata applicata in oltre 50 impianti in tutto il mondo
Dopo la degradazione nei digestori il materiale in uscita viene addizionato
ed è caratterizzata da un’alta affidabilità ed un’ampia flessibilità nel trattare
con materiale strutturante ligneo-cellulosico ed inviato alla sezione di
rifiuti anche con caratteristiche molto differenti. Dopo il conferimento in
compostaggio e di maturazione in tunnel attrezzati, per un periodo
impianto il rifiuto viene così sottoposto ad una serie di passaggi in macchine
complessivo di circa 40 giorni, dopo i quali si ottiene un compost di ottima
progettate per separare la parte organica dai materiali non degradabili
qualità. I prodotti in uscita dall’impianto saranno così:
residui presenti nel rifiuto (plastiche, metalli, legno, vetro, inerti), finiti
4.500.000 Nm3 all’anno di biogas che viene convertito con un motore
®
accidentalmente o per noncuranza dei cittadini nel sacchetto dell’umido.
ad alta efficienza in energia elettrica (11.800 MWh/anno) e calore (7.400
Il pretrattamento BTA è un trattamento ad umido che sfrutta il normale
MWh/anno);
contenuto d’acqua presente nel rifiuto, insieme ad acqua di processo ricircolata, assicurando minimi consumi di acqua dalla rete. In particolare
9.500 tonnellate all’anno di compost di qualità, privo di impurità, utilizzabile come ammendante per usi agronomici o per florovivaismo.
il rifiuto, previo passaggio in un rompi-sacchi, viene introdotto insieme ad acqua di processo nel BTA® Waste Pulper, macchina con funzionamento
Conclusioni
a cicli, nella quale un sistema di miscelazione genera forti turbolenze che
L’impianto sarà capace di produrre una quantitativo di energia elettrica
modificano le caratteristiche del rifiuto alimentato: attraverso l’applicazione
necessario a soddisfare la richiesta giornaliera di circa 10.000 abitanti, al netto
di forze di taglio, si attua lo sfibramento della componente organica non
degli autoconsumi. Esso verrà realizzato con tecnologia all’avanguardia,
solubile e si ha così la formazione di una polpa organica che viene estratta
allo scopo di ottenere un efficiente sistema di valorizzazione del rifiuto
dalla macchina ed inviata alla successiva fase di trattamento tramite
con un bassissimo impatto sull’ambiente. L’opera costituirà un importante
ciclonatura in un BTA® Grit Removal System. In queste due fasi il rifiuto si
presidio per la valorizzazione del rifiuto, eliminando le problematiche legate
libera completamente dalla frazione non organica e diviene così una polpa
ad altri sistemi di smaltimento quali la discarica e l’impianto di trattamento
con caratteristiche ottimali per la sua degradazione anaerobica da parte dei
attuale, garantendo non solo un essenziale servizio per i cittadini, ma anche
batteri. Gli scarti inorganici separati dalle macchine, il cui destino finale sarà
una nuova fonte rinnovabile a vantaggio dell’intera collettività.
la vicina discarica, sono dati da:
Il progetto di Gello dà un forte impulso alle prospettive della Biotec Sistemi,
una frazione leggera costituita da plastiche, legno, tessili, polistirolo,
che sta attualmente completando le sue attività negli impianti di Glasgow
gomma, ecc.; una frazione pesante data da pietre, vetro, metalli, inerti, ecc. di grandi dimensioni;
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(Scozia) e Malta. La prevista acquisizione degli ulteriori progetti di Varennes - Quebec (Canada) e Terranuova Bracciolini ad Arezzo confermerà ulteriormente la leadership acquisita da Biotec e BTA a livello mondiale.
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Energia e Ambiente
al n Vi aspe ostr o sta ttiamo n Pad iglio d no. 1 5 ne D 5. 1, Acquisizioni e integrazioni, progetti di internazionalizzazione e sistemi innovativi confermano un andamento sempre in crescita
Austep: un investimento sicuro
Austep è una società italiana che opera dal 1995 nel campo delle energie da fonti rinnovabili attraverso la progettazione e realizzazione di impianti per il trattamento di acque reflue industriali e per la produzione di Biogas e Biometano da sottoprodotti agricoli e da FORSU (raccolta differenziata). Attraverso le attività di ricerca e sviluppo ed una strategia di acquisizioni mirate, Austep è diventata un EPC Contractor in grado di fornire soluzioni dalla A alla Z, di impianti a risultato garantito.
Un percorso in crescita I 20 anni di presenza sul mercato italiano, l’esperienza e la solidità spingono Austep ad andare oltre confine con un progetto di internazionalizzazione con una presenza significativa anche nei mercati esteri, incluso quello statunitense. In particolare negli USA si sta finalizzando la costruzione di vari impianti per la produzione di biogas da FORSU (Frazione Organica da Rifiuti Solidi Urbani) tra i quali due con una potenza rispettivamente di 5,2 MW da 117.932 tonnellate di rifiuti all’anno e di 3,2 MW con una gestione annua di 72.574 tonnellate di rifiuti. Ad oggi l’impianto da 5,2 MW è il più grande impianto di produzione di biogas da rifiuti urbani esistente negli Stati Uniti.
La svolta Ma la vera svolta è rappresentata da un cambio pelle sostanziale, un
e soluzioni su misura per la cogenerazione e trigenerazione a gas
posizionamento rinnovato come partner unico e come operatore globale,
naturale e biogas, con gamma di potenza da 30 kWe a 3.300 kWe
offrendo ai clienti anche soluzioni “all-in-one”. Un’evoluzione naturale che
unitari ed impianti multipli fino ad oltre 10 MWe. SPK progetta,
si trasforma in un percorso strategico conducendo Austep ad attivare
costruisce ed installa gli impianti anche chiavi in mano, ed inoltre
un programma di espansione tramite l’acquisizione di Pulifici - azienda
offre ai propri clienti una vasta gamma di servizi post-vendita e di
operante nell’ambito della movimentazione delle biomasse - e attraverso
manutenzione h24 sempre basati sulla performance garantita.
la conclusione della transizione dell’assetto societario di SPK Power Generation – avvenuta lo scorso giugno - da cui ha acquisito i cespiti
I mercati di riferimento dell’azienda spaziano dal residenziale al pubblico
strategici, compresi i brand commerciali e tutto il know-how della ex
ed all’industriale, con clienti in Italia ed all’estero. Il team di SPK vanta
Spark Energy srl, avviando anche un reale processo di integrazione delle
oltre 25 anni di esperienza tecnica nel settore.
competenze specifiche, a vantaggio dei clienti e dell’intero mercato della co-generazione.
Impianto a risultato garantito
Pulifici Steel Construction progetta e realizza sistemi di movimentazione
Austep attraverso la costruzione, gestione e manutenzione diretta dell’im-
e trasporto ad elevata efficienza e costituisce un interlocutore di
pianto, è in grado di garantirne l’EBITDA. La garanzia dell’investimento è
riferimento nel settore trattamento rifiuti, nei sistemi di valorizzazione
sicura e valida anche su impianti già esistenti di altra fornitura che risultano
energetica da FORSU e biomasse che prevedono linee complete di
mal funzionanti e non performanti. Attraverso il miglioramento delle rese
triturazione, vagliatura, selezione e trasporto negli impianti ecologici.
biologiche, del piano di alimentazione e modifiche impiantistiche, meccani-
SPK Power Generation S.r.l. opera nel mercato del power generation
che e software Austep è in grado di garantirne la ripresa ottimale e perfor-
e dell’efficienza energetica offrendo una vasta gamma di prodotti
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mance costanti nel tempo.
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Una rivoluzione nella miscelazione Tre le potenze dei motori disponibili (2, 4 o 8 kW) con due diverse configurazioni della celebre elica a banana Flygt con profilo anti-intasamento (2 o 3 pale) e tre differenti diametri delle eliche (1,4 m, 2,0 m e 2,5 m). Il risultato è quindi un range molto elevato di spinta che permette di scegliere Xylem ha recentemente presentato una nuova generazione di mixer con
una macchina con una opportuna riserva di spinta per
caratteristiche innovative che costituiscono una vera rivoluzione nel settore
adattarsi alle future variazioni di carico dell'impianto senza
della miscelazione.
influire sulla economicità dei consumi in ogni condizione
Obiettivo principale della progettazione di questa nuova famiglia di
di funzionamento. È stato calcolato che, rispetto ai
miscelatori è il risparmio energetico, ma le caratteristiche del mixer 4320
mixer tradizionali, si possono ottenere risparmi anche del 50%.
vanno ben oltre con una semplicità di impiego e di installazione unica
Il Flo-Maker High Effciency 4320 è indicato per la miscelazione
grazie al variatore di frequenza installato a bordo macchina.
di liquidi e fanghi contenenti fibre e solidi, in applicazioni in cui è richiesta una spinta molto elevata pur mantenendo un consumo energetico ridotto.
Il Flygt 4320 unisce una idraulica ad alta efficienza ad un motore sincrono a magneti permanenti, IE4 equivalente, e un variatore di frequenza integrato che permette di ottenere in ogni momento la spinta di miscelazione esattamente calibrata sulle richieste istantanee dell'impianto. Velocità e spinta del mixer vengono regolati semplicemente mediante un piccolo pannello operatore oppure controllati da remoto da un sistema di controllo via protocollo Modbus RTU.
Xylem Water Solutions Italia Srl Via Rossini, 1/A - 20020 Lainate (MI) Tel. 02.903581 - Fax 02.9019990 Email: watersolutions.italia@xyleminc.com Web: www.xylemwatersolutions.com/it
FT-105/RF-mini E’ un piccolo ed economico modulo radio della temperatura e umidità relativa %. Una vera novità per il monitoraggio ambientale wireless!! Le applicazioni tipiche sono nel controllo delle celle frigorifere e dei congelatori (HACCP), dei magazzini, nonché nei settori gestione del calore e microclima, agricoltura, ecologia, farmaceutica, ecc.
Il range di esercizio della Temperatura del modello con sensore interno, in ambienti chiusi, è compreso fra 0 °C e +50 °C con una accuratezza +/- 0,5. Il range della Umidità Relativa, sempre del sensore interno, varia da 0% al 100 U.R.%, con accuratezza 2% U.R. - Offset di calibrazione da software; Frequenza di trasmissione RF MHz 433,92 con omologazione CE. Contenitore in ABS: 66 x 50 x 20. Il modulo FT-105/RF-mini ha la possibilità di avere, a richiesta, un sensore di Temperatura digitale esterno con cavo da 1,5 oppure 5 m. con ampio range: -50,0 °C a +125,0 °C. I tempi di invio dati al PC sono fissi. Pertanto, in fase di ordine, si dovrà scegliere fra 1-5-10-20 minuti ed il modello richiesto. Le dimensioni ridotte, la lunga durata della batteria e la programmazione già predisposta in fase di acquisto, fanno di questo modulo wireless una vera novità nel settore del monitoraggio e telecontrollo.
Caratteristiche tecniche Questo sistema utilizza un micro-sensore di Temperatura/UR%, interno alla scheda elettronica, di notevole sensibilità. Il dispositivo wireless ha un numero univoco di serie ed una batteria al litio di lunga durata. Ad esempio: se l’intervallo dell’invio dati al ricevitore è di 10 minuti, la batteria avrà una durata di 4 anni, mentre, se fosse ogni 20 minuti sarebbe di 5 anni.
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Econorma S.a.s. Prodotti e Tecnologie per l’Ambiente Via Olivera, 52 - 31020 San Vendemiano (TV) Tel. 0438.409049 - Fax 0438.409036 E-Mail: info@econorma.com - Web: www.econorma.com
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Protagonisti dell’ambiente
Parte del Gruppo Vauché Europa, Vauché Bioma Italia progetta e realizza impianti per la selezione e il trattamento dei rifiuti. Presente sul mercato dal 1996, è in grado di progettare e fornire impianti chiavi in mano per la selezione, il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti urbani e industriali. Plastica, carta, imballaggi, rifiuti da raccolta differenziata e di derivazione industriale vengono valorizzati per tornare a nuova vita grazie agli impianti di trattamento proposti dall’azienda, presenti su tutto il territorio nazionale. L’esperienza e la conoscenza dei diversi tipi di rifiuti permettono la realizzazione di impianti anche in spazi ristretti senza inficiare la qualità del prodotto finito o l’affidabilità generale dell’impianto. Vauché Bioma Italia è inoltre in grado di proporre impianti modulari in grado di evolversi per adattarsi al tipo di rifiuti in ingresso con minimi investimenti. La competenza acquisita in molti anni di lavoro sul campo, permette di trovare le migliori soluzioni impiantistiche alle diverse richieste dei clienti. Vauché Bioma Italia fornisce anche singoli macchinari quali lacerasacchi, selettori ottici, vagli, separatori balistici o ad aria, nastri trasportatori, da inserire in impianti già operativi per renderli ancora più performanti. L’azienda offre inoltre un servizio di assistenza per affiancare il cliente finale. Vauché Bioma Italia è protagonista dei principali e più moderni impianti
pubblici e privati per la selezione dei rifiuti inaugurati in Italia negli ultimi anni. L’economia circolare, ossia la nuova scommessa europea per la riduzione dell’utilizzo delle materie prime, è quindi realtà anche grazie agli impianti Vauché che permettono la valorizzazione dei rifiuti per avviarli a nuova vita.
Vauché Bioma Italia srl Corso Bra, 30/6 - Alba (CN) Tel. 0173.366533 - Fax 0173.364023 Email: info@vauche.it - Web: www.vauche.com
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Un fornitore per ogni esigenza
Il trattamento delle acque, in particolare delle acque industriali, rappresenta un mondo molto complesso in cui metodologia e tecnologia debbono esprimere performances al massimo livello, sia in affidabilità del processo che in innovazione. I risultati finali devono essere rigorosi: qualità al top e sicurezza. Qualità e sicurezza del prodotto finale di un bene fondamentale, l’acqua, essenziale sia che vada al consumo umano ed animale, sia che abbia per destinazione ulteriori processi produttivi, la messa in riciclo od uso agricolo. E’ dal 1993 che Simpec opera nel settore acque. Durante l’arco della sua evoluzione industriale la società ha fatto tesoro di continui aggiornamenti tecnologici e della loro relativa applicazione pratica, nel rispetto attento della non impattibilità sull’ambiente. Si può sicuramente affermare che nel contesto tecnologico del ciclo dell’acqua, Simpec è riuscita a plasmare metodologie e processi al servizio di tutti i settori industriali che utilizzano e consumano acqua per i diversi processi produttivi.
I prodotti Grazie all’eccellenza dell’impiantistica, nel mondo sono oltre 600 gli impianti con marchio Simpec, che fanno di questa impresa italiana una leader di sicura attendibilità in ambito sia tecnico che commerciale. L’elenco dei suoi prodotti rispecchia la globalità dei trattamenti dell’acqua, sia come fonte primaria che di processo: Impianti di demineralizzazione Impianti trattamento scarichi
E, naturalmente, è sempre possibile la progettazione e realizzazione di
Tecnologie a membrane Acque primarie e di processo Tratta-
impianti speciali per esigenze particolari. Per il monitoraggio continuo
mento fanghi Impianti di trattamento a Batch Sistemi di control-
degli impianti e per assistere il Cliente nella gestione, Simpec progetta e
lo e campionamento Stoccaggio e preparazione di prodotti chimici
installa anche sistemi di controllo remoto.
Impianti SKID, compatti e containerizzati. L’azienda opera nel pieno rispetto delle normative europee e dei diversi paesi in cui è presente con i suoi impianti. E’ inoltre certificata UNI EN ISO 9001:9008 sia per la progettazione e costruzione, sia per l’assistenza tecnica.
Simpec srl Via Luigi Galvani, 18 - 20834 Nova Milanese (MB) Tel. 0362.912233 - Fax. 0362.912224 E.mail: info@simpec.it - Web: www.simpec.it
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Un’azienda attenta al suo potenziale verde La M.M. grigliati è una realtà industriale da quasi 40 anni attiva del nord-est italiano, che progetta e realizza manufatti in materiale plastico rinforzato con fibre di vetro. Le proprietà intrinseche della vetroresina PRFV (tra cui la resistenza alla corrosione, l’a-magneticità, l’isolamento elettrico e l’assenza di manutenzione) consentono un’elevata flessibilità di impiego. Forte di una lunga esperienza, la M.M. grigliati, è un importante player del settore in quanto in grado di soddisfare sia le richieste standard, attraverso la fornitura di grigliati, profili e strutture composite, sia di offrire ai suoi clienti una soluzione ad hoc per ogni specifica esigenza, attraverso l’offerta di servizi ad elevato valore aggiunto come la progettazione tecnica, il calcolo strutturale, lo studio di fattibilità di nuovi grigliati, studi sulla corrosione, consulenza, processi di taglio e sagomatura. La parola chiave attorno al quale ruota l’intera filosofia M.M. è qualità, intesa a 360°; quindi nella scelta di tutte le materie prime, durante il processo produttivo, nella consulenza e progettazione ad hoc e nella gestione del post vendita la M.M. grigliati è vicina e supporta tutti i suoi clienti. Proprio perché qualità è il leit motiv dell’azienda, la M.M. non trascura
Il ciclo di produzione dei manufatti in PRFV necessita di un minore
neppure i temi legati all’ambiente e allo sviluppo sostenibile. L’attenzione
impiego di energia elettrica (oltre l’80% in meno se la si confronta con la
dell’azienda è rivolta a offrire prodotti rispondenti alle più restrittive norme in
produzione in alluminio sia dei grigliati che dei profili). Inoltre sono nulle
tema di salute e tutela ambientale come la nuova linea di prodotti che utilizza
le emissioni in acqua e decisamente inferiori quelle in aria se paragonate
un PRFV dedicato e testato espressamente per il settore dell’acqua potabile.
alla produzione dell’alluminio e dell’acciaio.
Tutte le strutture in PRFV, progettate secondo la normativa EN ISO 14122,
A differenza dei materiali tradizionali i manufatti in vetroresina, proprio
possono essere autorizzate all’utilizzo a contatto con l’acqua potabile dal
per le caratteristiche del materiale composito, hanno un ciclo di vita
Ministero della Salute e hanno ottenuto la certificazione ACS (“Attestation
più lungo in quanto hanno una elevata resistenza agli agenti aggressivi
de conformité française” - attestazione ufficiale francese rilasciata dalla
chimici e atmosferici, non rammolliscono al calore, hanno un’elevata
Direzione generale della sanità)
stabilità dimensionale oltre ad una alta resistenza meccanica/peso. In
I prodotti M.M. possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione,
ultimo, ma non meno importante, l’introduzione di innovativi impianti
trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo
industriali consente di riciclare gli scarti (polverizzati) della lavorazione
umano, installandoli facilmente in torri piezometriche, serbatoi di raccolta
della vetroresina per creare altri prodotti a loro volta riciclabili.
e pozzetti di ispezione.
La M.M. grigliati sta lavorando per trovare soluzioni e tecnologie che siano in grado di integrare in modo armonico il benessere dei cittadini con le nuove
Quindi perché scegliere la vetroresina? Perché oltre ad essere un
necessità di vita e le risorse disponibili dando vita ad un modello industriale
materiale composito che unisce le migliori performance chimiche degli
integrato nel territorio dove le persone vivano bene in salute e sicurezza, nel
elementi plastici termoindurenti a quelli fisico-meccaniche del vetro è un
rispetto dell´ambiente, delle sue risorse e delle generazioni future.
materiale che consente di migliorare la propria Carbon Footprint (impronta ecologica, misura l’impatto delle attività umane sul pianeta terra). Il “potenziale verde” dei prodotti in PRFV è un dato di fatto; lo dimostrano
M.M. srl
alcuni studi svolti da agenzie internazionali, che evidenziano i migliori
Via Antonio Zanussi, 300/302 - 33100 Udine Tel. 0432.522970 - Fax 0432.522253 Email: info@mmgrigliati.it - Web: www.mmgrigliati.it
risultati nei test rispetto all’acciaio e all’alluminio sia durante l’intero ciclo di vita del prodotto sia per quanto riguarda il riscaldamento globale, le emissioni in aria e il consumo di energia richiesto per la sua produzione.
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Sonda riscaldata serie X1 Le sonde riscaldate sono utilizzate per campionamenti in emissione di polveri, microinquinanti, metalli e acidi per mantenere alta la temperatura sul mezzo filtrante a causa della presenza di sostanze condensabili nel gas da prelevare. X1 - PROBE è l’unica sonda disponibile sul mercato che include nel tubo riscaldato un tubo di prelievo, un tubo di misura (darcy) e un tubo separato per il campionamento dei gas. Al tubo supplementare per il campionamento dei gas è possibile collegare analizzatori di qualsiasi produttore. Collegando gli analizzatori Mega System dotati di sensore dell’Ossigeno (paramagnetico) e di sensore dell’Anidride Carbonica (NDIR), è possibile calcolare la densità dell’effluente gassoso in conformità alle normative vigenti anche nel corso del campionamento isocinetico. Può essere utilizzata per qualsiasi campionamento su qualsiasi condotto grazie alla possibilità di separare il box esterno (X1 - Box) dal tubo riscaldato e di montarlo ruotato di 90° per prelievi su condotti orizzontali. Al box esterno (X1 - Box) è possibile connettere la vasca per il contenimento degli impingers idonei per il metalli/acidi oppure l’X1 - Condenser idoneo per il campionamento di microinquinanti/IPA. La temperatura del tubo riscaldato e la temperatura del box esterno sono regolabili fino a 200 °C e sono controllate in modo indipendente tramite il termoregolatore che è posto sotto il box esterno. Le particolari resistenze utilizzate per riscaldare il tubo e il box esterno sono in inox corazzate per garantire un ottimo funzionamento anche in presenza di molta umidità nel camino. Il termoregolatore è dotato di 2 ingressi per sensori di temperatura ausiliari e porta USB per lo scarico dati. La funzione Data Logger permette di registrare i valori delle temperature ad intervalli programmabili. Il sensore T1 è idoneo per la rilevazione della temperatura del filtro interno al box, mentre il sensore T2 è idoneo per la rilevazione della temperatura in uscita al condensatore per microinquinanti. A richiesta, in alternativa al termoregolatore, è possibile predisporre la sonda per la connessione tramite cavo seriale al campionatore isocinetico X1-APIS con lo scopo di regolare e registrare in modo automatico dallo strumento tutti i segnali di temperatura. I dispositivi e gli accessori da inserire nella sonda riscaldata sono disponibili in vetro, quarzo, titanio e in acciaio inox. La sonda riscaldata è realizzata in acciaio inox per garantire la necessaria resistenza alla temperatura e alla corrosione dovuta all’aggressività dei gas nel condotto ma la particolare progettazione della stessa la rende pratica, leggera e facile da trasportare. Le sonde X1 PROBE sono disponibili in varie lunghezze: 1000 mm - 1500 mm - 2000 mm - 2500 mm.
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Mega System srl Via Don Fracassi, 41 - 20010 Bareggio (MI) Tel. 02.90361622 - Fax 02.90366880 Email: info@megasystemsrl.com Web: www.megasystemsrl.com
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Dogtoilet, un set per tutte le soluzioni
il cane, lo si sa, per antonomasia è l’amico inseparabile dell’uomo, irrinunciabile per moltissimi di noi. Si calcola che in Italia la popolazione dei nostri amici a quattro zampe abbia superato abbondantemente il numero di 50.000.000 , e che sia destinato a crescere ulteriormente. I preferiti sono gli animali di piccola taglia, poco costosi da mantenere, ma di grande compagnia. Però nelle città viene a crearsi un problema fastidioso, a volte di notevole rilevanza: i cani “sporcano” e non è affatto simpatico inciampare nelle loro deiezioni. E’ capitato a moltissimi di noi questo inconveniente, mentre percorriamo la strada senza tenere gli occhi fissi a terra, per poi metterci tacitamente a recriminare.
Davvero non rappresenta un piacere per il disgusto, il disagio giustificabile, la riluttanza nell’essere costretti a pulirsi le scarpe, sentirsi addosso gli sguardi a volte divertiti dei passanti. Insomma, il problema andava risolto, e Sedo si è premurata di risolverlo, dedicandovi intuizione, assiduità ed energie, al fine di trovare una soluzione adatta da rendere tutti soddisfatti. Sedo Ambiente Solution ha quindi progettato una linea armonica di strumenti di utilità accertata e di costi particolarmente convenienti per la clientela. La linea Dogtoilet risulta essere l’ideale per Comuni, campeggi, spiagge, condomini, cliniche veterinarie, alberghi, ed altre strutture sociali. I prodotti Dogtoilet sono di pratico e facile uso, e si basano principalmente su tre filiere di prodotto: Distributori di sacchetti per le deiezioni canine Bidoncini per rifiuti Sacchetti per cani. Gli effetti positivi sono evidenti: eliminazione di conflittualità fra padroni di cani e gli altri cittadini; una convenienza economica importante; una qualità dei materiali ad alto livello dal trascurabile impatto ambientale.
Sedo Via Julius-Dust, 66 – Bressanone (BZ) Tel. 0472.971141 – Fax 0472.201148 E.mail:info@sedo-bz.com-Web:www.sedo-bz.com
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Prodotti e servizi Grundfos
Moreschini
Grundfos ALPHA2 fa nuovamente la differenza, non solo per essere il circolatore più efficiente della sua classe; Grundfos offre un vantaggio ulteriore: 5 anni di garanzia su tutta la gamma ALPHA2 prodotta durante il 2015, come riprova della comprovata affidabilità della pompa. Con 60 anni di esperienza e oltre 3 milioni di ALPHA2 installate nel mondo, Grundfos continua ad occupare una posizione unica nel mercato, con prodotti di alta qualità che eccedono gli standard legali e le aspettative dei consumatori. Grundfos ALPHA2, è dotato di una tecnologia collaudata nei modelli precedenti ed è stato riprogettato interamente per offrire un’affidabilità ancora superiore. Il trattamento superficiale di cataforesi del corpo pompa è una procedura standard per la nuova ALPHA2. Questo le fornisce una resistenza alla corrosione senza precedenti e la rende ideale per applicazioni in acqua molto fredda. I cuscinetti e l’albero in ceramica, minimizzano gli attriti e garantiscono un prolungamento della vita della pompa. Verifiche effettuate da terze parti indipendenti, hanno dimostrato che la nuova ALPHA2 è la pompa più efficiente nel mercato dei piccoli circolatori, con un Indice di Efficienza Energetica di 0,15. Grundfos ALPHA2 è in grado di generare un risparmio energetico maggiore dell’85% rispetto ad un circolatore standard, a velocità costante. Questi livelli di efficienza da record sono stati raggiunti con una nuova progettazione del motore e utilizzando idrauliche avanzate che trasformano in modo più efficiente la rotazione del motore in flusso di acqua. La Direttiva UE sui prodotti che consumano energia, richiede che tutte le nuove pompe di circolazione immesse nel mercato dopo il 1° gennaio 2015, abbiano un Indice di Efficienza Energetica non maggiore di 0,23. La nuova ALPHA2 di Grundfos rispetta i requisiti UE ampiamente, con un Indice di Efficienza Energetica di 0,15. Grundfos ALPHA2 è il 35% più efficiente dei circolatori standard che semplicemente rispettano il livello EEI richiesto dalla normativa UE.
La Kuhn, azienda famigliare con oltre 80 anni di esperienza e leader tedesca nella costruzione di macchinari per depuratori e di coclee di sollevamento a vite di Archimede, presenta in Italia le sue centrali elettro idrauliche a coclea. Kuhn dispone di una efficientissima officina attrezzata per ricondizionare anche coclee di altri produttori ed ha una produzione di coclee con diametro da 500 a 4.000 mm a 2, 3 0 4 principi con lunghezza fino a 25 m ed inclinazione da 22° a 40°. Kuhn è all’avanguardia nella costruzione di centrali elettro idrauliche con coclee a vite di Archimede che hanno soppiantato le tradizionali centrali a turbine. Considerato che attualmente circa il 20% dell’energia elettrica prodotta al mondo viene generata da centrali idroelettriche si può comprendere l’importanza delle centrali idroelettriche a coclea di Archimede che possono utilizzare sia gli effluenti dei depuratori che qualsiasi corso d’acqua con un minimo di dislivello e che hanno il grande vantaggio di non essere intasabili e di non danneggiare la fauna ittica! Kuhn ha lanciato sul mercato impianti compatti per piccole centrali idroelettriche che possono sfruttare economicamente il potenziale inutilizzato di piccole quantità d’acqua. Premesso che le centrali idrauliche sono una delle più importanti fonti di energie rinnovabili, finora non si era mai sfruttato l’enorme potenziale dei piccoli corsi d’acqua e Kuhn è uno dei pionieri in questo campo ed ora con nuove innovazioni rende possibile lo sfruttamento economico per piccoli dislivelli fra 1 e 8 m e con portate da 500 l/s a 9 m3/s. Kuhn ha realizzato per queste piccole centrali idrauliche una validissima ed economica alternativa ad altri sistemi garantendo così tutti i vantaggi delle coclee per energia idraulica: robustezza ed affidabilità senza pericolo di guasti, poca manutenzione e minima pulizia, alto rendimento, ottime prestazioni anche con minima portata d’acqua e protezione della fauna ittica. La prima centrale KUHN entrata in funzione in Italia è stata inaugurata a Cordignano (TV) con portata di 2,7 mc/s e salto di 1,05 m: si tratta di una centrale con diametro della coclea di 2500 mm e con rese superiori ai 20 kW malgrado l'esiguità del salto. Altre centrali di maggior diametro e salto saranno avviate nei prossimi mesi.
Per informazioni: Grundfos Pompe Italia S.r.l. Tel. 02.95838112 – Fax 02.95309063 Email: rmarketing@grundfos.com - Web: www.grundfos.com
Per informazioni: Moreschini Rappresentanze snc Tel. 0124.32407 – Fax 0124.325346 Email: moreschini@moreschinisnc.it - Web: www.moreschinisnc.it
Da oggi 5 anni di garanzia Alpha2
Testo
Una nuova gamma dedicata alla logistica La nuova serie di data logger 184 è stata sviluppata appositamente per il mercato della logistica. I sei strumenti misurano temperatura, umidità e accelerazione e sono indicati per il monitoraggio dei prodotti sensibili nel campo farmaceutico (ad esempio vaccini o principi attivi), alimentare (ad esempio pesce, carne, e latticini) e museale (opere d’arte). Anche un solo superamento dei limiti impostati potrebbe danneggiare il prodotto o la sua efficacia. Ciò è particolarmente importante nel caso di prodotti farmaceutici: eventuali danni causati durante il trasporto spesso non possono essere rilevati visivamente o con l'olfatto, ma possono portare a gravi conseguenze. Il modello testo 184 G1, che misura anche gli urti oltre a temperatura e umidità, è
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Centrali elettroidrauliche
ideale per monitorare le condizioni durante l'invio di opere d'arte fragili, componenti high-tech o macchine particolari. Se all’arrivo della merce si scopre un danno, è di fondamentale importanza – soprattutto per la compagnia di assicurazione coinvolta – capire quando il danno si è verificato, e chi ne è il responsabile. Per visualizzare il report dei valori misurati, è sufficiente collegare il data logger al PC tramite la porta USB e automaticamente si genera un file in PDF nel quale è possibile rintracciare esattamente se temperatura, umidità e urti sono rimasti all'interno dei parametri definiti. Non è necessario nessun software né configurazioni particolari per la lettura dei dati, che possono anche essere letti sul posto con un smartphone Android NCF. La serie di data logger testo 184 è composta da 6 modelli che misurano temperatura (testo 184 T1, T2, T3 and T4), temperature e umidità (testo 184 H1), e temperatura, umidità e urti (testo 184 G1). Con 30 filiali e oltre 80 distributori e 2.500 dipendenti, Testo AG è il leader mondiale e motore di innovazione nel campo della tecnologia di misura di strumenti portatili e fissi. Nei laboratori e per il controllo qualità in genere si inseriscono le linee di datalogger, strumenti per il monitoraggio e per la taratura, termometri campione, igrometri campione, apparecchiature per la calibrazione e servizi di taratura.
Per informazioni: Testo S.p.A. Tel. 02.335191 - Fax 02.33519200 Email: info2@testo.it - Web: www.testo.it
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l’Ambiente
Weg Italia
Honeywell spa
WEG, produttore leader a livello mondiale nel campo della tecnologia dell'azionamento, ha introdotto sul mercato due nuove serie di generatori idroelettrici compatti, efficienti e di alta qualità - GH11 e SH11 - con una densità di potenza fino al 70% superiore a quella dei modelli precedenti. Ne consegue che i tecnici del settore possono beneficiare di una soluzione più leggera, salvaspazio e facile da installare. Inoltre, i tempi di consegna dei due nuovi generatori sono inferiori, permettendo alle centrali idroelettriche di ridurre i tempi di inattività e di aumentare la produttività. Con capacità nominale da 500 a 18.000 kVA., i generatori idroelettrici da 8 a 36 poli GH11 e SH11 sono disponibili con telai in taglia da IEC 630 a IEC 1800 e tensioni di uscita da 400 V a 13,8 kV a 50 o 60 Hz. I nuovi generatori idroelettrici offrono prestazioni eccellenti e affidabilitá. La serie GH11 è stata progettata per applicazioni standard con turbine di dimensioni relativamente ridotte e semplici, mentre la robusta serie SH11 è progettata per soddisfare le più esigenti specifiche di turbine e centrali idroelettriche complesse. I generatori SH11 hanno un design meccanico ed elettrico modificato che ne consente l'utilizzo in presenza di forze inerziali superiori e carichi assiali e radiali relativamente elevati, nonostante la loro struttura compatta. Possono inoltre resistere a condizioni avverse quali velocità elevate continue e turnazione nell'erogazione di elettricità. I generatori WEG sono facili da installare e mettere in funzione all’interno di impianti esistenti grazie al design basato su una piattaforma tecnologica standard. WEG ha standardizzato la produzione dei nuovi generatori e i componenti principali vengono approvvigionati nella fase di progetto preliminare. Di conseguenza, il processo di fabbricazione è simile a quello della produzione di serie e gli utilizzatori finali possono beneficiare di tempi di consegna ridotti. I generatori sono altamente versatili e possono essere facilmente adattati ai requisiti di applicazioni specifiche.
Honeywell ha aggiunto due nuovi prodotti alla sua popolare linea di guanti anti-taglio Check&Go (C&G). I guanti C&G DeepTril e C&G Skeleton si avvalgono entrambi dell'innovativo sistema numerico codificato a colori di Honeywell per semplificare l’identificazione del livello di resistenza ai tagli. I nuovi guanti sono adatti a svariati settori, tra i quali oil & gas, edilizio, ferroviario, trasporti, manufatturiero e della manutenzione. Honeywell Safety Products è stata la prima azienda a incorporare all'interno del design del guanto, in un formato facilmente leggibile, il numero indicante il livello di performance di protezione anti-taglio EN388. Il sistema di riconoscimento con codifica a colori aiuta i responsabili della sicurezza ad accertarsi che i lavoratori indossino guanti adeguati al livello di rischio di infortunio da taglio. Una delle novità all’interno della linea Check&Go è C&G DeepTril. Fabbricati mediante l'uso di una tecnologia da impregnazione e lavorazione a maglia e composti da 13 fibre sovrapposte, i guanti sono leggeri, comodi e flessibili e hanno un rivestimento in schiuma di nitrile completamente impregnato che offre protezione contro gli schizzi di liquido. Offrono una capacità di presa migliorata sia in condizioni bagnate che asciutte e un’eccellente resistenza all'abrasione per una durata maggiore e sono disponibili nei livelli di protezione dal taglio EN388 1, 3 o 5. Grazie a un'armatura esterna in gomma rinforzata per proteggere le ossa nella parte posteriore della mano, le dita e le unghia della mano, C&G Skeleton offre resistenza al taglio combinata a una migliore protezione dall'impatto. Il rivestimento in nitrile presente sui guanti offre una presa eccezionale così come un'eccellente resistenza all'abrasione. I guanti C&G Skeleton utilizzano una tecnologia di impregnazione e lavorazione a maglia che riduce il rischio di lacerazione a livello delle cuciture, un problema comune con i guanti tagliati e cuciti. Questa tecnologia garantisce inoltre che i guanti siano leggeri e comodi da indossare e che la destrezza degli utilizzatori non sia compromessa.
Per informazioni: Weg Italia Luciano Albertalli Tel. 02.61293535 - Fax 02.66013738 Email: albertalli@wegitalia.com - Web: www.weg.net/it
Per informazioni: Honeywell Safety Products Italia S.r.l. Tel. 02.89224280 - Fax 02.89224250 Email: info-italia.hsp@honeywell.com - Web: www.honeywellsafety.com
Generatori idroelettrici compatti
Nuovi guanti anti-taglio Check&Go
Wärtsilä Italia S.p.A.
In Giordania, grande centrale elettrica a motore E’ stata inaugurata la IPP3, la centrale elettrica con motore a combustione interna (MCI) più grande del mondo, presso la sede dell’impianto vicino ad Amman, Giordania. La centrale è alimentata da 38 motori Wärtsilä 50DF a tecnologia multi-fuel, con una capacità complessiva di 573 MW. A conferma delle sue dimensioni da record mondiale, la centrale è stata inserita nel Guinness dei primati. La centrale IPP3 sarà usata per coprire i grandi picchi giornalieri di fabbisogno energetico della Giordania. L’avviamento rapido e la capacità di aumentare e diminuire in modo veloce ed efficiente l’energia erogata sono caratteristiche chiave della tecnologia MCI. La centrale IPP3 e la sua centrale sorella, la IPP4 da 250 MW, sono
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entrate in funzione verso la fine del 2014. Secondo i dati forniti dal gestore della rete elettrica giordana NEPCO, il loro impatto sulla rete elettrica nazionale è stato notevole. Da quando le due centrali a motore sono riuscite a coprire la maggior parte dei picchi operativi, le grandi centrali della rete elettrica alimentate da turbine a gas sono state liberate da questo compito. In tal modo, le turbine sono ora in condizione di erogare un carico di base costante, lavorando in modo molto più efficiente. Ciò ha reso possibile un significativo risparmio in termini di combustibile, costi energetici ed emissioni di CO2. Una capacità di rapido intervento ausiliario sarà anche necessaria per bilanciare l’instabilità delle energie rinnovabili, dato che in Giordania si progetta di installare impianti solari per 600 MW e impianti eolici per 1200 MW da qui al 2020. In aggiunta alla flessibilità operativa, la centrale IPP3 fornisce flessibilità anche per quanto riguarda il combustibile. Infatti, questa centrale tri-fuel può essere alimentata con olio combustibile pesante (HFO), olio combustibile leggero (LFO) e gas naturale. Al momento, si sta utilizzando l’HFO a causa della scarsità di gas naturale, ma l’impianto comincerà a essere alimentato a gas naturale liquefatto (GNL) nel corso di quest’anno, non appena questo sarà disponibile.
Wärtsilä Italia S.p.A. Biljana Todic - Communication & Branding Manager Email: biljana.todic@wartsila.com - Web: www.wartsila.com
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Libri Piano e progetto di area verde Manuale di progettazione
A cura di Alessandro Taccolini Casa editrice Maggioli Editore Prezzo € 64,00 - Pagine 533 Quella che presentiamo è la quarta edizione di “Piano e Progetto di Area Verde”, la cui pubblicazione si è resa necessaria dopo l’ampio successo delle tre precedenti. Il suo autore, Alessandro Taccolini, ingegnere ed architetto, ben noto nell’ambiente professionale non solo italiano, è professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Milano. Come le edizioni che lo hanno preceduto questo testo può essere definito un manuale (meglio, un trattato) di pianificazione e progettazione delle aree verdi inteso nella più ampia espressione del termine, giacché comprende una visione globale che va dagli spazi verdi naturali a quelli per così dire “costruiti”, ossia agricoli od urbani. Questa quarta edizione - rispetto alle precedenti - risulta alquanto differente. Sotto l’aspetto puramente tecnico viene ribadito come il processo di pianificazione degli spazi verdi sia strettamente relazionato a quello della progettazione; detto “terra terra”, prima di prendere in considerazione l’espressione “come agire” bisogna essere consapevoli del “perché agire”. Il manuale è molto ben articolato in quanto propone un percorso progettuale integrato da proposte, esempi e tabelle di aiuto alla progettazione. Data l’intrinseca importanza viene fornita una sintesi adeguata della tecnologia GIS e CAD, ma forse la più interessante innovazione di questa quarta edizione consiste nel suo arricchimento di tre nuovi capitoli e di nuovi contenuti nel DVD allegato. I tre capitoli riflettono temi progettuali di attualità: gli spazi aperti delle scuole; i cosiddetti “giardini curativi”; il waterfront, ossia la fascia di territorio fra acqua e terra. Il DVD invece contiene un utilissimo software Arbor explorer 1.2, per la scelta delle piante arboree; offre una ricca selezione di immagini delle più diffuse essenze e venti casi di progettazione in aree verdi sia pubbliche che private.
Ecologia letteraria
Una strategia di sopravvivenza A cura di Serenella Iovino Casa editrice Edizioni Ambiente Prezzo € 16,00 - Pagine 158 Prima di esaminare questo testo di fattura singolare (nel senso di analisi culturale ambientale) è bene presentare la sua autrice, una delle personalità di riferimento nel panorama dell’ecocritica internazionale. Serenella Iovino insegna Letterature Comparate all’Università di Torino; autrice di molti saggi, di lei possiamo segnalare “Filosofie del’ambiente“ (Carocci, 2004) e “Material Ecocriticism”(Indiana University Press, 2014). Ma, cosa si intende per ecocriticism? L’espressione ”Ecologia Letteraria” cosa significa in realtà? Quali i suoi contenuti? Tali domande ci portano in America, negli ormai abbastanza lontani anni anni ‘80. I primi riferimenti risalgono ad alcuni articolisti come William Rueckert, padre fondatore del vocabolo “ecocriticism”. Questi a sua volta aveva ben presente l’opera di Joseph Meeker The Comedy of Survival: studies in Literary Ecology, un lavoro originale, inconsueto, oltretutto supportato dalla prefazione del grande naturalista Konrad Lorenz. In poche, semplici parole il concetto è sintetizzato dalla stessa Serenella Iovino: l’ecologia letteraria non solo ci permette di studiare la funzione della letteratura ed il modo in cui essa influisce sulla sopravvivenza della specie umana, ma anche di acquisire una consapevolezza del modo in cui le forme letterarie hanno agito storicamente nel configurarsi di una crisi ambientale. In breve, nel volume Serenella Iovino analizza acutamente gli assunti teorici dell’ecocriticism a partire dai suoi fondatori concettuali e li forgia plasmandoli in una elaborazione intellettuale del binomio natura/specie umana. Cioè viene proposta una interpretrazione delle opere letterarie (all’infuori del loro periodo storico) quale veicolo di una “educazione a vedere” drammi e tensioni che scuotono attualmente il nostro ecosistema. Ci sarebbe molto da scrivere, ma, mi sia concesso, la migliore presentazione di questo testo è l’acquisirlo per una lettura consapevole.
Recupero dei rifiuti e procedure semplificate Aggiornato con la legge n. 116/2014
A cura di Massimo Busà, Antonino Cimellaro Casa editrice Maggioli Editore Prezzo € 28.00 - Pagine 165 Non rappresenta una novità per nessuno come l’argomento “rifiuti” sia fonte di interpretazioni controverse, soprattutto sotto il profilo giuridico. Le procedure, anziché semplificarsi, appaiono sempre più articolate e complicate per gli operatori che vengono a trovarsi, come si suole dire, fra “Scilla e Cariddi”, ossia con una “spada di Damocle sul collo”, pur non avendo intenzione alcuna di operare al di fuori delle Norme. Per cui gli autori di questo compendio, entrambi avvocati specialisti e consulenti, hanno pensato di approntare un volume avente funzioni di guida operativa in grado di fornire le principali operazioni pratiche occorrenti, partendo dalla Normativa primaria - sia Comunitaria che contenuta nel D.lgs 152/2006 e s.m.i., in fattispecie il T.U.A. - ed esaminando tutti gli avanzamenti e le modifiche attuative succedutesi, in particolare sotto i profili sanzionatorio e penale. Quest’ultimo, infatti, sviluppatosi tra lo storico e conosciutissimo “Decreto Ronchi” (D.lgs n. 22/1997) e l’attuale, viene a risultare di rilevanza particolare. Il volume è ben articolato, suddiviso in cinque capitoli più un’appendice dedicata alla modulistica. Il primo capitolo pone il quadro normativo di riferimento; il secondo tratta delle procedure semplificate ex art. 214-216 T.U.A.; il terzo (di particolare importanza) analizza i Decreti Attuativi; il quarto prende in considerazione le procedure semplificate ed i procedimenti di VIA e RIA; infine, nel quinto, vengono trattate le cosiddette materie prime secondarie. E’ di opportuno rilievo che in questo volume venga esaminata la procedura semplificata di autosmaltimento dei rifiuti, come disciplinata dall’art. 215 del D.lgs 152/2006, purtroppo non ancora operativa perché risulta assente il relativo decreto ministeriale di attivazione.
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l’Ambiente La sostenibilità ambientale nei progetti di infrastrutture ferroviarie A cura di Michele Del Principe, Mauro Di Prete, Antonello Martino Casa editrice Aracne Editrice Prezzo € 11,00 - Pagine 107 Il D.lgs.n. 4/2008 introduce nella legislazione ambientale nazionale l’importante principio dello “sviluppo sostenibile”, che rappresenta un passo legislativo veramente importante (in particolare ci si riferisce ai commi 1 e 3 dell’articolo 3 quater del D.lgs 4/2008) in cui viene esplicato che: “ogni attività umana deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile... Il principio dello sviluppo sostenibile deve consentire di individuare un equilibrato rapporto,…, affinché nell’ambito delle dinamiche della produzione e di consumo si inserisca il principio di solidarietà per salvaguardare… la qualità dell’ambiente…”. Un testo legislativo che però stenta a concretizzarsi per le difficoltà incontrate nell’approccio alle valutazioni ambientali. Infatti si è portati a considerare soltanto gli effetti negativi, mentre non vengono contemplati quelli positivi che un’opera, soprattutto quelle ad alta complessità ingegneristica come può essere una infrastruttura ferroviaria, comporta in termini sociali. Ciò ha reso necessario una rilettura di temi ed aspetti ritenuti “tradizionali” in considerazione della presa in conto di una visione più ampia ed integrata dell’ambiente, una evoluzione valutativa che vuole andare oltre il mero impatto ambientale. E consentendo in particolare di individuare l’effettivo “bilancio ambientale” della messa in opera di una grande infrastruttura come, nel nostro caso, quella ferroviaria. Le vicende della TAV Torino-Lione possono dircene qualcosa. In particolare, in Italia, Italferr (società di ingegneria del Gruppo Ferrovie dello Stato) e l’Istituto I.R.I.D.E. (Istituto per la Ricerca e l’Ingegneria dell’Ecosostenibilità) hanno stipulato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di metodologie valutative per la sostenibilità ambientale. Tutto questo nell’intento di rendere più armonioso, consapevole e veritiero il rapporto Paese sociale/grandi opere infrastrutturali in un contesto di considerazioni di sviluppo collettivo.
Gestione ambientale e recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche A cura di Paolo Pipere Casa editrice Hyper Edizioni Prezzo n.c. - Pagine 214 Questo volume è patrocinato e divulgato dal Centro di Coordinamento RAEE. RAEE, come tutti sanno, è la sigla che sta per “Recupero Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”. In passato la messa sul mercato e l’uso di tali apparecchiature così importanti per la vita di tutti noi non presentava particolari esigenze di smaltimento, innanzitutto perché i quantitativi potevano essere considerati modesti in secondo luogo perché non si consideravano gli aspetti dannosi, ed anche tossici, di alcuni loro componenti. Ma il tempo è passato, e l’uso delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, così integrate nella nostra quotidianità, da parecchi anni ha intrapreso un percorso ad andamento esponenziale che è destinato a continuare. E, in parallelo, anche la funzione dei Sistemi Collettivi che operano nella gestione dei RAEE. Lo sviluppo dell’uso di apparecchiature elettroniche ha costretto l’UE ad interessarsene con una prima Direttiva 2002/96/CE del 27 gennaio 2003. Ma la materia è stata adeguatamente disciplinata con l’eliminazione di molteplici incongruenze dieci anni dopo, con la Direttiva 2012/19/UE, apportatrice di importanti modificazioni e precisazioni. In Italia il recepimento è avvenuto con il D,lgs 14 marzo 2014, n.49. Questo, in linea con la Direttiva, conferma gli obiettivi precedenti, ossia prevenire la formazione di rifiuti ed incrementare al massimo possibile il reimpiego delle apparecchiature. Finalità assoluta è la limitazione degli impatti ambientali, ed a contribuirvi sono chiamati tutti i soggetti interessati: importatori, distributori e rivenditori ai quali viene fatto carico il ritiro dell’usato in cambio del nuovo. Quello qui presentato è un testo molto specifico, con un taglio prettamente giuridico, e lo possiamo considerare un buon compagno di lavoro per quanti operano nel settore RAEE.
I due volti del mercato elettrico A cura di G.B. Zorzoli Casa editrice Axpo italia Prezzo n.c. - Pagine 319 Per entrare nell’ottica di questo volume è opportuno qualche accenno sul suo autore. G.B. Zorzoli è considerato fra i maggiori esperti di dinamiche energetiche, considerate anche nel più ampio contesto delle tematiche ambientali. Il suo curriculum professionale lo attesta largamente. Docente al Politecnico di Milano ha fatto parte dei Consigli di Amministrazione di ENEA ed ENE, ed è autore di numerose pubblicazioni. Anche l’Università di Roma Tre lo ha ospitato in qualità di docente nel Master “Management dell’Energia e dell’Ambiente”. Di cosa si occupa il presente volume? Un po’ di tutta la tematica energetica che, è noto, risulta sufficientemente complessa e parecchio articolata. Un processo che ha intrapreso un cammino evolutivo dinamico sia in fatto di fonti energetiche che sotto l’aspetto impiantistico. Ma il tema centrale di tutta l’opera, pur espresso con piglio quasi didattico nell’illustrare tecniche energetiche ed impianti, tratta soprattutto del mercato elettrico; un mercato strano, puntualizza l’autore. E se lo afferma lui che vi si è trovato tanto invischiato, vi è da credergli. Il testo è suddiviso in tre parti. La prima parte (introduttiva) può considerarsi storia dell’elettricità e dei suoi percorsi. La seconda tratta delle tecnologie e dell’evoluzione impiantistica nel corso degli anni: dalla prima generazione elettrica si passa al nucleare ed alle fonti rinnovabili. Molto interessante il capitolo “Il nucleare dopo Fukushima”. Ma, come abbiamo anticipato, il fulcro di questo volume è imperniato sul mercato dell’elettricità, un mercato dal doppio volto. Nel testo vengono affrontati i processi di liberalizzazione, globali e nazionali, viene delucidato come funziona, come nell’ambito di questo persistano molte perplessità. Vengono analizzate le fonti rinnovabili ed il sistema delle incentivazioni, si esaminano gli aspetti della concorrenza. Insomma, vi traspare il pro ed il contro. Il libro merita di essere letto.
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Osservatorio Ambientale
Sistemi di supporto decisionale nella gestione ambientale L’applicazione di sistemi informativi nella gestione dell’ambiente comporta di sovente il trattamento di dimensioni spaziali che conducono all’utilizzo dei cosiddetti SIG, i “Sistemi di informazione geografica”. Tale complesso sistema necessita di molteplici supporti multidisciplinari, ivi compresi la creazione e gestione di una base dati, la modellizzazione, la logistica. L’insieme di questi supporti si rende necessario per stabilire il Sistema a complemento delle decisioni. A seguire l’esposizione strutturale dei dati relativi al Sistema di Informazione Geografica e, di conseguenza, alla sua portata socio-economica riferita alle decisioni da prendere, riesce sufficientemente comprensibile come si renda necessario porre in rilievo i metodi analitici esaminati; specialmente quelli riguardanti la scelta multicriteriale basata sui processi della gerarchia analitica, i quali introducono un nuovo geoindice della qualità ambientale. Nuovo geoindice che troverà adeguata applicazione negli studi sulla qualità ambientale e nelle valutazioni edilizie in ambito ambiente urbano.
Cenno introduttivo Una oculata gestione dell’ambiente deve necessariamente utilizzare il supporto massivo dei moderni sistemi di informazione. Al tempo attuale non si rende più necessaria una presentazione dei dati tabellari alfa-numerici e della loro strutturazione grafica; questa è divenuta onnipresente e facilmente disponibile a tutti gli operatori del settore ambientale in tutto il mondo, compresi i Paesi in via di sviluppo. Pertanto a noi sembra più importante esaminare l’evoluzione e gli sviluppi dei sistemi informativi come input alla decisione definitiva; questi, infatti, vertono sui parametri fondamentali dell’ambiente, specificatamente dimensioni spaziali e geografiche in toto.
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Nelle sezioni che seguiranno a questa prima nota introduttiva verranno esposte alcune delucidazioni sui Sistemi informativi geografici. Di seguito, il criterio della scelta multicriteriale sarà affrontato tramite l’approccio soprannominato “Processo a gerarchia analitica”. Simile approccio offre una piattaforma semplice ma incisiva per trattare empiricamente i criteri e le preferenze che riguardano la qualità ambientale, preferibilmente in un contesto urbano. Gli studi sulla qualità dell’habitat e la
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I Sistemi di Informazione geografica, definiti anche Geomatica, offrono un quadro appropriato per rendere conto di tali parametri. In effetti, l’origine di tali Sistemi e delle loro prime riuscite applicazioni è da ricercarsi nella gestione delle risorse naturali, ovviamente nel ben definito contesto dell’osservazione del Pianeta tramite i satelliti artificiali. A partire dagli anni sessanta del secolo scorso vengono a costituire il mezzo indispensabile per trattare ed analizzare le immagini satellitari, sia per riferimento meteorologico, sia per la caratterizzazione dei suoli. Con la rapida crescita numerica di differenti tipi di satelliti multispettrali, il volume dei dati riguardanti l’ambiente terrestre è diventato tanto imponente da
necessitare della capacità di conservazione dei medesimi e del relativo trattamento; ciò appunto utilizzando i Sistemi informativi, con il fine ben preciso di trasformare la mole dei dati raccolti in informazioni di utilità e disponibilità immediate a favore dei gestori e decisori dell’Ambiente. Vi è però da aggiungere che, anche se i dati satellitari restano di primaria ed insostituibile rilevanza, ed in particolare nei Paesi in via di sviluppo, nelle nazioni a più alta industrializzazione si avverte l’esigenza di una ulteriore integrazione con altri dati più dettagliati, concernenti l’ambiente urbano. Tali dati provengono da misurazioni ufficiali e sono caratterizzati da una risoluzione geografica la quale varia da qualche centimetro a dozzine di metri; ad esempio, allorchè le immagini satellitari applicate a studi ambientali presentano tipicamente una risoluzione oscillante dai dieci metri a qualche chilometro. L’integrazione di questo tipo di dati dettagliati nella gestione ambientale si accompagna parimenti ad una integrazione di dati socio-economici riguardanti, per esempio, la demografia e le infrastrutture dei trasporti. L’applicazione pratica dei sistemi informativi geografici viene così a costituire un esercizio multidisciplinare il quale richiede stretta correlazione (fra gli altri parametri) tra elementi di informatica, statistica, e cartografia. Vi è da dire che molto di sovente i Sistemi di informazione geografica vengono applicati in un contesto relativamente statico in cui i parametri mutano lentamente come, per fare un esempio, nel caso di applicazioni nel settore catastale. Peraltro si avverte sempre più la necessità di applicazioni maggiormente dinamiche, per esempio riguardanti l’inquinamento atmosferico o fluviale. E questo implica una interconnessione dei Sistemi informativi con un nuovo utilizzo di sistemi di analisi e modellizzazione, il che sta a significare la creazione di sinergie nello sviluppo di sistemi a supporto della decisione spaziale.
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conseguente valutazione degli immobili urbani applicano un nuovo geoindice della qualità ambientale, il quale è costruito con l’apporto dei dati tratti dai Sistemi informativi geografici dell’ambiente urbano. Ma anche sulle preferenze empiriche connesse a criteri ambientali.
Struttura e rappresentazione dei dati geomatici Il fatto che il complesso quadro dei Sistemi di Informazione geografica sia multidisciplinare non ne ha sempre facilitato l’insegnamento ed il relativo apprendimento da parte dei tecnici. E’ bensì vero come esistano numerose trattazioni in materia, le quali esaudiscono in modo esaustivo concetti e contenuti in merito; per cui si può ben dire che gran parte della iniziale diffidenza nei confronti di tali Sistemi si è dissolta; comunque in ogni caso è opportuno sottolineare nuovamente l’importanza crescente delle performances attribuibili a tali Sistemi. Inizialmente questi si configuravano come sistemi di somiglianza, immagine; così definiti in quanto adattati al trattamento delle immagini satellitari. Generalmente siffatte immagini sono registrazioni in sequenza prodotte dai sensori dei satelliti, composte da piccoli elementi denominati “pixsels”, la cui forma geometrica definisce la risoluzione spaziale. Ogni pixel ha una identità costituita da una linea spettrale che fornisce una informazione riguardo le caratteristiche fisiche del punto registrato, ad esempio il tipo di vegetazione. Generalmente parlando, i Sistemi di informazione geografica immagazzinano i dati in una struttura matriciale in cui ogni elemento corrisponde ad un pixel ed il suo valore costituisce un attributo discreto e continuo. La rappresentazione grafica nell’elaborazione di una scheda del Sistema viene effettuata associando certi attributi ed intervalli di valore a colorazioni differenti. In tal modo si rende possibile creare una cartografia tematica semplice, ed allo stesso tempo procedere a trattamenti fotografici più o meno sofisticati. Una tale struttura si adatta bene ad una modellizzazione matematica dell’ambiente per il fatto che gli algoritmi dei modelli possono applicarsi direttamente, pixel dopo pixel, alla rappresentazione discreta dello spazio geografico. Con l’integrazione dei dati socio-economici nei Sistemi di informazione geografica è diventato più agevole utilizzare una struttura vettoriale dei dati. Per esempio, l’oggetto geografico costituito da una provincia, oppure un comune, viene rappresentato da un poligono la cui risoluzione geometrica può essere decisa dei tutto arbitrariamente; sia le linee che i punti delimitano tali poligoni al fine di consentire la rappresentazione vettoriale di qualsiasi oggetto dello spazio geografico. Di seguito, è possibile associare uno o più attributi ad ogni oggetto per creare in tal modo una base di dati spaziali. Concludendo, in tale modo si rende possibile una cartografia tematica associando colori differenti alle classi di attributi.
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La struttura di base di dati appartenenti ai Sistemi informativi geografici può essere del tipo semplice od razionale; in quest’ultimo caso sono pronti tutti gli strumenti di supporto ai dati razionali numerici. Per di più, fra le condizioni viene inclusa la possibilità di opzione degli operatori geografici del tipo “incluso interno” oppure “intersezione”. Ciò è di grande importanza perché significa che è possibile la selezione di oggetti fondamentali (punti, linee, poligoni, ecc.) assai complessi tenendo conto sia di un numero arbitrario di attributi quanto della loro localizzazione geografica rapportata a quelle delle altre entità: questo tipo di struttura risulta estremamente importante in tutti i casi di analisi ambientale. Sempre incorporato in un Sistema informatico geografico è uno strumento analitico di misurazione delle distanze, il che si rileva di estrema utilità negli studi di impatto ambientale: per fare un esempio, è possibile valutare facilmente il rumore a un incrocio stradale tramite l’esame della sua angolazione geometrica; a tale scopo è sufficiente realizzare delle aree tampone attorno ad assi rotanti, descritte come linee multiple. La costruzione di una tale zona, definita come l’insieme dei punti situati ad una distanza inferiore ad un valore massimale, ad esempio 50 metri, a una certa sequenza di intervalli, può essere effettuata direttamente ricorrendo ad una funzione standard compresa nel Sistema informativo geografico. In una situazione reale è necessario anche tenere conto delle differenze di attributi delle sezioni (numero di veicoli, velocità massima, pendenza) per potere calcolare, attraverso un modello di generazione del rumore, una cosiddetta “distanza effettiva”, e costruire così le aree da valutare. Il fatto che l’insieme dei dati siano presenti nel database, significa che questo tipo di calcolo è possibile restando nel quadro informatico del Sistema informativo geografico. A seguito dell’applicazione degli strumenti analitici, e della possibilità di costruire nuove entità geografiche, è possibile utilizzare differenti rappresentazioni tematiche per sottolineare l’importanza dei risultati ottenuti.
Il supporto alla decisione spaziale E’ opportuno iniziare col dire che non bisogna sottostimare il potenziale socio-economico di una applicazione combinata fra la geomatica e l'analisi dei Sistemi, debordando sul supporto alla decisione spaziale. Una indicazione semplice di tale potenziale consiste nel fatto che approssimativamente il 90% dei database utilizzati da Pubbliche Amministrazioni e da imprese private hanno un riferimento spaziale, nel senso che queste informazioni di riferimento portano ad un comune, un indirizzo, ed una località. Gli strumenti analitici dei database puramente alfa-numerici (cioè non spaziali) consentono già di esaudire numerosi compiti a supporto della decisione spaziale allorché l’analisi si presenti semplice e principalmente di natura statistica. Però è giocoforza constatare come sussistano numerosi casi in cui la di-
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Osservatorio Ambientale
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spaziale nell’ambiente urbano necessita di una precisione geografica che deve essere non troppo grande (il che potrebbe appesantire considerevolmente l’analisi), né eccessivamente piccola. Per meglio spiegarci, un’azienda chimica che desiderasse effettuare un’analisi di impatto ambientale riguardante una nuova installazione produttiva deve prendere in considerazione la gestione del sito produttivo, ma anche la realtà geografica dell’area urbana circostante di inserimento. Più in particolare, l’eventualità di una fuga di gas tossici necessita di un piano di intervento che sia consono alle urgenze che potrebbero presentarsi sul sito di produzione; ma ciò non basta, il piano deve prevedere interventi di evacuazione che si riferiscono anche all’area urbana limitrofa per un raggio di parecchie centinaia di metri, se non, a seconda dei processi di lavorazione, addirittura di chilometri. Tali eventualità di grande emergenza non sono per niente frequenti, fortunatamente, ma talvolta si sono verificate (anche da noi). Possiamo quindi dire che un Supporto alla decisione efficace per le imprese e per alcune Pubbliche Amministrazioni, necessita di una precisione spaziale dell’ordine di 10 metri. Ciò significa che la scelta delle carte geografiche deve risultare di un’ordine compreso fra 1:5000 e 1:10000, che corrisponde ad una carta normalmente disponibile per gli agglomerati urbani. Il Supporto decisionale basato su questo tipo di carta alfa-numerica ha il vantaggio di consentire una gestione locale dell’ambiente, garantendo una precisione di 10 metri, che certamente risulta utile per le esigenze ambientali, ma anche per una gestione regionale consistente in qualche decina di chilometri, quindi per tutte le esigenze di una pianificazione allargata.
L’analisi multicriteriale Le applicazioni pratiche dei Sistemi informativi geografici necessitano di strumenti analitici solitamente disponibili nella programmazione informatica in misura molto parziale, perché selettivi. Lo strumento più agevole per un’analisi tematica consiste nelle “richieste multiattributi” e nel linguaggio strutturato. Oltre a tali strumenti, presenti ripetutamente all’interno dei valori alfa-numerici, nel quadro dei Sistemi informativi geografici viene offerta la possibilità di includere operatori geografici che funzionino per un’interazione di più alta completezza. Per analisi e modellizzazioni più complesse si rende necessario applicare strumenti supplementari scaturiti dalla ricerca operativa e dalla logistica. Sovente gli studi ambientali implicano l’utilizzo di tecniche di scelta multicriteriale. E sempre in ambito dei Sistemi informativi geografici potrebbe risultare opportuno utilizzare il cosiddetto “Processo di gerarchia analitica”: in effetti, a seguito dell’applicazione di tale processo, diversi problemi di scelta multicriteriale sono stati trattati con successo utilizzando tecniche matematiche elaborate appositamente. Tali applicazioni hanno un excursus che dalle risoluzioni finanziarie si estendono all’utilizzo dei suoli. Il pregio
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mensione spaziale della problematica in esame venga persa in queste analisi, spesso molto semplicemente perché una relazione geometrica di prossimità è stata, ”come dire”, dimenticata; infatti è facile ignorare, ad esempio, che due indirizzi, o due municipi, sono vicini, quindi interdipendenti qualora venga a mancare una visione geografica nel Sistema informativo. Nella gestione ambientale la dimensione spaziale risulta essere di particolare importanza e sovente le decisioni da prendere risultano molto complesse: a fare un esempio, qualora considerassimo il caso del trasporto urbano, è del tutto evidente che una rappresentazione integrale dell’insieme della rete stradale è basilare con la conseguenza altrettanto ovvia di un apporto consistente di dati ed anche la definizione di una struttura particolare. Ne consegue che un sistema di informazione riferita alla gestione della circolazione quotidiana e di una pianificazione a medio e lungo termine necessita di strumenti analitici complessi. Parametri quali il consumo di carburante, l’inquinamento atmosferico, e la congestione del traffico, debbono essere incorporati ed ottimizzati nel contesto di una base di dati geografici e socio-economici. Pertanto,il problema è dinamico e necessita della messa in opera di un sistema di supporto alla decisione spaziale che sarà certamente complesso da sviluppare. Il supporto alla decisione spaziale viene applicato a differenti scale geografiche che dipendono dalla precisione della base dei dati disponibili nel Sistema informativo geografico. Le Pubbliche Amministrazioni utilizzano spesso le scale più piccole e quelle più grandi (di solito, 1:500 e 1:25000) per il fatto che queste dispongono facilmente di buone informazioni a proposito delle misure catastali e della topografia del paese. In siffatte situazioni il supporto decisionale si presenta piuttosto statico. Le possibilità offerte dalla collaborazione fra diversi partners pubblici (Dipartimenti dell’Interno, Lavori Pubblici, ecc.), Università, aziende private sono di rilievo e risultano di massima utilità pratica. Una dimostrazione di quanto appena detto la danno proprio i dati catastali di precisione d’ordine del centimetro, i quali costituiscono la base decisionale locale per lo sviluppo delle reti elettriche e del gas, acquedotti e fognature. Attività gestite dai Servizi Industriali o Multiutility. Trattandosi di pianificazione urbana è possibile utilizzare i dati dei Lavori Pubblici che, ad esempio, concernono la destinazione dei terreni e le aree da costruzione. Peraltro, è bene specificarlo, molteplici misurazioni dei servizi di ecotossicologia attinenti a rumore, inquinamento di acque ed aria, sono disponibili in formato geomatico e possono di principio essere integrati all’interno del Sistema di supporto alla decisione spaziale della gestione ambientale. Bisogna dire che molto di sovente le imprese hanno esigenze differenti rispetto ai dati geomatici degli Amministratori Pubblici. Effettivamente, il supporto decisionale
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principale del “Processo di gerarchia analitica” risulta essere la sua intrinseca semplicità di applicazione, a differenza di altri metodi assai più elaborati. Comunque resta evidente che, anche se la sua validità resta assai ampia, il trattamento di certi problemi necessita di una combinazione del processo suddetto con altri approcci specifici, oppure di soluzioni totalmente differenti. Il “Processo di gerarchia analitica”, considerato sotto il profilo matematico, non rappresenta un approccio del tutto coerente e avanti ad arrivare a risultati quantitativi esso viene influenzato da alcuni elementi arbitrari. Nella letteratura di merito sono state proposte alcune variazioni, però la semplicità della struttura matematica di base si è quasi sempre imposta nella maggior
parte delle applicazioni. Vuole essere una dimostrazione che gli aspetti arbitrari che influenzano il metodo possono sì condurre a risultati differenti, ma anche che le loro variazioni generalmente non appaiono di così grande importanza. Pertanto, per puntualizzare, è importante sottolineare come certe condizioni di coerenza metodologica possono non essere esaudite qualora si utilizza superficialmente la tecnica del Processo di gerarchia analitica. A farla breve, è consigliabile raccomandare una scala moltiplicativa di riferimenti della qualità ambientale e l’utilizzo di un calcolo simmetrico delle valenze sia dei criteri che degli errori.
Studio l’Ambiente
In Italia l’acqua va in salita E' il Rapporto Generale sulle Acque, presentato da Utilitalia, a rappresentare un po' la sintesi e il simbolo dei cinque giorni del Festival dell'acqua, tenutosi al Castello Sforzesco di Milano. Un volume in cui sono raccolti gli effetti e i difetti dell'acqua nel nostro Paese, i danni che può provocare e quelli che siamo in grado di procurare noi, un confronto internazionale sulla gestione delle risorse idriche e la spada di Damocle di 200 milioni di euro l'anno che saremo costretti a pagare all'Europa a causa dei ritardi della depurazione. Un percorso in salita, quello dell'acqua, ma che negli ultimi due anni registra inversioni di tendenza. Luci ed ombre al tempo stesso. Ad esempio, in Italia paghiamo le tariffe più basse d'Europa - 1,60 euro ogni mille litri in media in Italia, contro i 6,63 che si pagano a Copenhagen, i 5,70 a Berlino, i 4,20 euro a metro cubo che sostengono i parigini i 3,95 di Londra - ma questo primato paradossalmente non e' una buona notizia. Abbiamo infatti poche risorse economiche da investire in infrastrutture e questo si traduce in acquedotti che perdono e mancanza di impianti di depurazione che lasceranno un forte debito ambientale sulle spalle dei nostri figli. Abbiamo una recente Struttura di Missione del Governo sul dissesto idrogeologico e le infrastrutture idriche che - ha spiegato al Festival il responsabile, Mauro Grassi - per la prima volta ha realizzato un Piano Nazionale per la riduzione del rischio frane e alluvioni, ha fatto approvare 1,3 miliardi di euro per i punti critici del Paese e stanziato 754 milioni di euro che attendono il visto della Corte dei Conti per confluire nelle casse di alcune Regioni. Nonostante queste somme importanti, relative a stanziamenti non spesi tra il 2000 e il 2010, continua a comandare una farraginosità normativa e una lentezza burocratica che ne rende difficile l'effettivo impiego. Luci ed ombre che riguardano anche il tema degli investimenti, dell'economia e dell'occupazione, relativo al settore delle risorse idriche. L'ombra è data dai numeri impressionanti: per raggiun-
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gere livelli standard su infrastrutture e servizi, in Italia ci sarebbero da investire - secondo i dati dell'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico, il cui presidente Guido Bortoni è intervenuto nella sessione del Festival dedicata agli investimenti - circa 65 miliardi nei prossimi trent'anni. Traducibili secondo Utilitalia, in un flusso annuale di circa 5 miliardi, di cui uno per recuperare i ritardi in fognature e depurazione, tra i 2,5 e i 3,5 per sostituzione di reti o manutenzioni straordinari e un altro miliardo di euro per la tutela dei bacini e delle falde idriche. Inutile dire che gran parte di queste risorse sarebbero da destinare al Mezzogiorno, dove si registrano i maggiori ritardi nelle infrastrutture e nelle forme gestionali. La luce è data dal fatto che - si legge in più parti del Rapporto Generale sulle Acque - dopo decenni di immobilità del settore e sfiducia del settore creditizio per un comparto dalle normative instabili, il lavoro dell'AEEGSI sul Metodo Tariffario sta producendo una nuova attenzione dal mondo finanziario. Per un settore che conta su soldi pubblici solo per il 10,8% degli importi necessari (il resto coperto dal ricorso al credito), è importante poter ricorrere a finanziatori esterni trovando ascolto. Nel 2014, sulla base di questa nuova fiducia, sono stati finanziate opere per 1,8 miliardi di euro, segnando un +14% rispetto al 2011. Il quadro è oltretutto destinato al miglioramento, con ACEA di Roma che dichiara di voler investire 528 milioni di euro. A Milano, la società MM spa, mette sul piatto degli investimenti 200 milioni di euro per rinnovare acquedotti e fognature. Tutti i gestori si raccomandano di non abbandonare la nuova stabilità normativa raggiunta, compresa IREN, che a Genova investirà 210 milioni di euro in depuratori. Ma anche i singoli cittadini hanno la propria parte di responsabilità. Restiamo il Paese nel quale, a fronte di aumenti di bolletta di 10 euro l'anno, si legge il titolo "stangata sulle bollette", ma consumiamo e sprechiamo più acqua di tutti i nostri vicini europei (circa 200 litri per abitante al giorno, contro una media europea inferiore ai 165).
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00 014 1 . e 1 nel 2 r t Ol ori In concomitanza con rat e p
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