Avellino.
G%netti? Se è vero che & stato confermato 6 il più grosso acquisto che Bortolotti poteva farem: il commento è di Roberto Donadoni, (<fiorealI’occhielloB dell’Atalanta, come l’ha definito il suo allenatore. 1 giocatori subito dopo ;la partita ancora non lo sapevano, o forse hanno solo intuito qualcosa, ma ieri il presidente ha ufficializzato negli spoliatoi il suo primo acquisto. r5‘annuncio è stato dato in diretta, attraversò i microfoni di Radio Alta, sotto i riflettori delle tivù private e davanti ai taccuini spianati dei cronisti. A cosa si deve la-sua presenza?e’stato chiesto a Cesare Bortolòtti che, per la prima volta in questo campionato, si era seduto a fianco del *misterw nella saletta delle interviste. E allora il presidente ha chiarito il mistero: uC!onla vittoria di oggi abbiamo grosse probabilità di rimanere in A per il temo anno consecutivo: era da un po’ di tempo che non succedeva, sia
sconfitto
con
uha dop
Urrah Atalanta! Cinque punti di vantaggio ’sulla terzultima (anche se c’i! di mezzo ancora la trasferta di Udine) sono un margine, a tre giornate dal termine, che non dovrebbe procurare emicranie. Ma C’È!di più: l’Atalanta, con la sofferta quanto stupendavittoria sull’Avellino, si trova adessoaddirittura all’ottavo posto in classifica in tutta solitudine; inoltre il record assoluto neroazzurro per la serie A a sedici squadre è li ad un solo punto (i ventotto dello scorso anno). Ha ragione Sonetti - confermatissimo e #pimpantecome mai - quapdo se la prende con certi atrombonim(giornali nazionali e tivh) che-esaltano altre squadre provinciali dimenticandosi bellamente della UsuaBformazione: forse che quello dell’Atalanta non & un campionato col punto esclamativo? E .allora, miei cari signori - invita il tecnico -, mettiamoceli questi esclamativi! La celebratissima Sampdoria ti sotto di due punti, il Verona tricolore di uno. 1 veneti sono un esempio da non buttare nel cestino: stanno ridimensionando le spese, pur con lo scudetto sul petto hanno upersom iocatori determinanti. Una storia che dovre%be dirla lunga. E la Samp? A Genova han li una squadra valutata quaranta miliardi, mica noccioline, e dove si trovano? Ora qui a Bergamo la Nord *vuole* 1’Uefa (a chi non piacerebbe?), i dirigenti rispondono che anche loro vorrebbero conquistare l’Europa e, perchb no?, pure lo scudetto; ma, purtroppo, ci son sempre di mezzo i conti - dopo la Legge 91 - da afar tornarem (solo per gli ingaggi, comprensibili delle tasse, sono sette miliardi). La Nord rifiuta ra ionamenti così aprosaicim (sic), chiede *solai soldim a Bortolotti, invoca la riconferma di Donadoni (URobyresta con noim), polemizza con la stam’ pa. Personalmente il, *nostro Donadonabmi piace un sacco, quando c’& lui anche una partita
ietta
di Str
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I mberg
squallida riesce a farmi divertire. Ma se la socie& dovessecederlo (facendo bene i conti, economici e tecnici), che c’entra la stampa? Da un bel po’, se mai lo b stata, la stampa non & più il quarto potere... Con una tigrande% Atalanta, tra l’altro, i giornali vendono di più. Perché mai ci si dovrebbe tirar la zappa sui piedi? Ed ecco che, curiosamente, la stravagante Bergamo (eh si) può concedersi il lusso di contestare nel momento forse più esaltante della stagione. Il calcio è aacbe questo; e sia. Intanto godiamoci questa ‘nuova vittoria, inneggiamo a Stromberg che si improvvisa uomo-gol: due ne mette a segno, altrettanti se ne mangia. L’Ottorino Piotti, da parte sua, qua e 18 ci mette una pezza; quando non ci arriva, provvede la traversa (due volte). Novanta minuti col cuore in gola, le emozioni ieri al Comunale non son certo mancate. Urrah Atalanta, regina delle provinciali e astellamdi Lombardia (nelle sfide regionali i bergamaschi conduconola speciale classifica con otto punti, secondo il Milan con cinque, terzo il Como con quattro, infine l’Inter con tre). Altri primati di ‘sta squadra: è quarta nella classifica dei punti conquistati in trasferta (undici contro i quindici della Juve) ; & seconda per numero di reti subite fuori ,casa (dodici contro le dieci della solita Madama), quinta nel totale - fin qui - delle sconfitte (sette), terza per il minor numera di sconfitte in trasferta (cinque), sestaper i pareggi (cinque) ottenuti in campo esterno, ancora sesta nel totale dei gol realizzati in trasferta. Come si vede, sono tutte posizioni d’eccellenza. E Sonetti commenta, mordendosi le mani: ah, se fossimo partiti col piede destro... Renato Ravanelli
per l’Atalanta che per la gestione Bortolotti. Quindi è un grosso successo, soprattutto perchd ottenuto di nuovo insieme a Sonetti, che prima di tutto è un amico e poi è uno dei migliori allenatori in circolazione~.
1 microfoni si sono spostati allora sull’allenatore : cosa ne pensa Sonetti? #Come sono triste...n, e giù una risata. Il sor Nedo & poi ridiventato serio, almeno quel tanto per continuare il discorso:
L’Atalanta esce dal tunnel salvezza. Si impone all’Avellino con pieno m@to, facendo soffrire oltre masura i suoi sostenitori, ma con il goal finale di Stromberg chiude la gara in modo trionfale. Bortolotti negli spogliatoi annuncia la conferma di Sonetti (una notizia scontata, ma comunque importante) inneggiando al terzo anno consecutivo di serie A. Mi unisco a tanta euforia facendo i debiti scongiuri. Nel “72 con cinque punti di vantaggio, a tre domeniche dalla fine e con un calendario favorevole (due partite casalinghe sulle tre in programma) l’Atalanta fini in serie B. Non credo comunque sia il caso di temere in una ripetizione di qtiel disgraziato evento. Questa squadra non si concederà distrazioni, ma continuerà a battersi come ha
#Mi sono trovato questa settimana con il presidente,, abbiamo litigato e deciso di continuare questo rapporto. Che posso dire d’altro? Sono d’acsordo con il presidenteM.
- Quali progetti avete fatto?
*Prima dobbiamo terminare il campionato e cerchereEmodi farlo nel migliore dei modi; poi c’è un’estrema volontà di costruire insieme qualcosa di importarates.
Si può sapere qualcosa di più? Ha insistito un cronista.
aPosso solo ripetere che faremo buone cose, cosa volete che vi dica? Dobbiamo pur tracciare insieme un programma, in questo momento come si fa a promettere chissa che? Faremo tutto il possibile per realizzare qualcosa di buono e dare soddisfazioni alla gente che anche oggi ci ha sostenuto dal primo all’ultimo minutoB.
fatto ieri con grande determi-
nazione, con grande intelligenza, tanto da riuscire a mascherare alcuni suoi problemi, soprattutto a centrocampo, dove non sempre tutto ha funzionato a dovere. La svolta in positivo della partita la si è avuta dopo soli 4’ di gioco. 11 solito fallo su Donadoni, la solita punizione calciata magistralmente da Magrin, lo slancio di testa di Stromberg il quale sfiorandg in modo talmente debole da quasi non accorgersene (in-. fatti dopo il goal non ha avuto un solo cenno di esultanza) ha messo fuori causa Coccia. L’Avellino, arrivato a Bergamo per giocare una gara di contenimento, è stato quindi
- Cosapensate della classifica? Bortolotti: MDevo guardarlu ancora bene...*.
Sonetti: 4 ragazzi devono discutere i premi per la Coppa Uefa. Lasciateci sognare un pochino, almeno in qùesto momento. Nessuno lo vietdm.
Alberto
Porfidia
costretto a mutare la sua im-
postazione tattica. Ha dovuto assumere l’iniziativa e lo ha fatto dando prova di notevole
efficacia a centrocampo. O-
perando sempre su ritmi elevati, esercitando il suo pressing con una certa continuità, ha creato non poco disagio agli atalantini. Sonetti azieva in pratica adottato una sola
stretta marcatura mandando Osti su Diaz e aveva tenuto
Gentile sulla fascia destra e Boldini su quella sinistra. Sempre posizionato sulla fascia destra Vella, quindi a
, ! . /
ATALANTA: Piotti; Osti, Gentile; Perito, SoldB, Boldini; Stromberg, Vella (67’Rossi), Magrin, Donadoni, Simonini (68’ Codogno). (12. Malizia, 15. Valoti, 16. Piovanelli). AVELLINO: Coccia; Ferroni, Amodio (31’Murelli); De Napoli, Zandonà,Benedetti; Bertoni, Agostinelli (63’Alessio), Diaz, Batista, Colomba. (12. Zaninelli, 14. Garuti, 15.Galvani). ARBITRO: Bianciardi di Siena. RETI: al 4’ e al 90’Stkomberg. NOTE: tempo nuvoloso, terreno le ermente allentato; ammoniti: De Napoli, Murelli, Boldin P, Zandona per gioco scorretto; Stromberg per comportamento non regolamentare. Al 31’ Amodio ha abbandonato il campo per uno strappo muscolare. Angoli 7 a 4 per l’Avellino. Spettatori paganti 11.550
per un incasso di 113.169.500lire; più 11.649 abbonati’per una quota-partita di 144.885.000lire.
filtrare il gioco in posizione centrale il solito Perito, protetto anche dai ritorni di Magrin e di Stromberg. Donadoni libero di giostrare su tutto il fronte per mettere in grande difficoltà De Napoli, Simonini davanti a tutti, sotto le sgrinfie di Amodio, come punto di riferimento offensi-
vo.
. Questa impostazione prevalentemente a zona non b parsa in grado di reggere nel
modo migliore. Gli irpini, muovendosi freneticamente, avevano dato la sensazione di poter mantenere l’iniziativa, costringendo i centrocampisti atalantini a impegnarsi prevalentemente in fase difensiva. Con il passare dei minuti Sonetti ha modificato l’assetto della sua squadra, mandando Gentile su Colomba, Boldini su Bertoni e affidando prevalentemente a Perito il controllo di Agostinel-
li. A Magrin è stato chiesto di rwn dare spazio a Benedetti (che sui calci piazzati veniva puntualmente preso in consegna da Stromberg, l’unico tra grado di opporsi validamente nello stacco di testa) mentre Velia, continuando a tenere d’occhio la sua zona destra, ha controllato a distanza Batista. Si è creato tosi un maggiore equilibrio in campo. L’Atalanta non si 4 più trovata con un uomo circondato da più. avversari come era avvenuto nèlla.prima parte della gara. L’equilibrio ha consentito alla squadra di Sonetti di costruire gioco anche in attacco, non
più
affidandosi esclusiva-
mente alle impennate delùiose di Donadoni. Gli h-pini, pur mantenendo una certa prevalenza territoriale, non hanno mai creato una sola palla goal (c’era stato all’inizio solo la traversa colpita da un
tiro improvviso ed estemporaneo di Diaz), mentre in due circostanze l’Atalanta ha liberato un uomo a rete mancando poi la conclusione. Per tutto il primo tempo però si è avuto la sensazione di una certa difficoltà da parte dei neroazzurri ad assumere l’iniziativa a.centrocampo. Bravi nel lavoro di contenimento, gli uomini di Sonetti non erano riusciti a rendere fluida la loro azione nell’impostazionedel gioco. Nel loro comportamento non c’era forse stata quella determinazione assoluta, quella aggressività che invece erano riusciti a sfoderare gli irpini, sia pure con qualche fallo di troppo. Questa sensazione deve averla avvertita certamente anche Sonet#. Non SO cosa abbia detto ai suoi nell’intervallo, ma nella ripresa
si è vista un’Atalanta diversa, più decisa, più convinta nell’operare
in attacco. Non
si d limitata a controllare gli avversari, ma li ha attaccati,
quasi aggrediti, creandosi non meno di quattro opportunità per mettere al sicuro il
risultato. La lucidità, la sicuElio Corbani SEGUE A PAG. 11