L'Eco 1984

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Lunedì 17 settembre 1984

La

Pagina

«grande» ,

è... l’Atalanta

ATALANTA: Benevelli; Osti, Gentile; Perito, Sold&, Magnocavallo; Agostinelli, Magrin, Pacione, Stromberg (88 Vella), Donadoni. (12. Dra o, 13. Codogno, 15. Moro, 16. Fattori). INTE 1 : Zenga; Ber o mi, G. Baresi; Mandorlini (57’ M a rini), Collovati, d Ferri; Causio (70’ Pasinato), Sabato, Altobelli, Brad , C. Muraro. (12. Recchi, 13. Bini, P6. M. Pellegrini). ARBITRO: Longhi di Roma. RETI: 7’ Muraro, 47’ Osti. NOTE: tempo sereno, terreno in ottime condizioni. Ammonito per scorrettezze Causio. Esordienti in Serie c(A)) Magnocavallo, Magrin, Pacione e Donadoni. Spettatori 45 mila. Paganti 25.695 per un incasso di 288821.500 lire; iù 17.731 abbonati per una quotapartita di 180.600. Ir00 lire.

l

La seconda traversa, con un pallonetto

di testa, colpita da Pacione

Due traverse-di Pacione!

Una clamorosa pajlagol

fallita

da Pacione

Servizio fotografico

di BEPPE BEDOLIS

E adesso signori mettiamoci il cuore in pace: uesta Atalanta è da Serie 1 Lo, “I, fiy ostra to contr’o rabadendo quanto avevi lasciato intendere contro b Juventus. Credo sia uesta l’indicazione più ca iara emersa da questa ara d’esordio. L’Atalanta f ‘ha giocata alla grande, o me ho, l’ha ‘ocata secondo aCFsuo sti$e abituale. Non si è lasciata in timorire da11‘avversario. Non si è lasciata disorientare nemmeno uando ha subito (dopo 7 ‘30”) il gol di Muraro. Non si è scora iata nemmeno quando ff a mancato un palo di facili conclusioni per pareggiare. Il suo gioco continuo, pressante, ha messo in grossa difficoltà Un ter, tanto da costringerla a subire in continuatà, come rammente ci era capitato di vedere a Bergamo, anche da s uadra di B, nella passata sPagione. A questa Atalanta sta stretto solo il risultato, che comunque non è ingiusto. Forse la squadra paga in eccesso que li errori in fase conc f usiva, quella sua incapacità a concretizzare la manovra, che è uno dei suoi problemi tuttora da risolvere. C’è semmai da recriminare su quel rigore non concesso, per un fallo netto commesso ai danni di Pwione nella ripresa. Ho sentito Longhi al termine della gara sussurrare al collega Gazzaniga che il difensore in terista Pr:?; aveva toccato la mandandola in ango Po e successivamente il giocatore. Se sino a quel momento potevo ritenere la sua dec uione de terminata da una svista, ora sono porta‘to ad affermare che quanto meno nella sua giustificazione e spiegazione c’è della disonestà. Un arbitro può non vedere, ma non può vedere esattamente 1’ opposto di quel che si è verificato. Può non aver visto lui ma il segnalinee potrebbe a fine partita avergli detto qualcosa. Invece si è preoccupato di venire in sala stampa 4 sussurrare la sua versione prima a Nino. Petrone e poi a Gazzaniga. I fatti parlano chiaro e Longhi dopo avere visto le riprese filma te dovrebbe vergognarsi. Non facciamoci cattivo sangue per questo episodio. Purtroppo la cosiddetta sudditanza psicologi-

ca esiste, con ’0 senza sorteggio. Prepariamoci anzi a subirne anche di peggio. Una sola cosa chiediamo: non essere presi in giro. Posso comprendere l’amarezza di molti bergamaschi nel vedere sfumata h: possibilità di un successo pieno, ma credo proprio che questa amarezza sia stata lar amente compensata dal i a grande prestazione della squadre. I nerazzurri hanno giocato calcio autentico, calcio vero. Lo hanno condito di sano agonismo, ma soprattutto lo hanno praticato con grande intelligenza. L’Inter ha subito an continuità, disorientata a centrocampo dalla con-

Ancora record d’incasso (470 milioni) e dl spettatori (oltre 45 mila) l

tinuità di manovra degli uomini di Sonetti. Ha cerrato nelle prime battute di sottrarsi al pressing ata!antino, accennando 4 sua volta un ualcosa del genere, ma ìia subito intuito che su quella strada non poteva proseguire. Si è chium allora nella sua metà campo, ha cercato di difendere con i denti quel gol rapinato in partenza, senza riuscirvi Con il passare dei minuti la sua difesa è andata in affanno e più volte è stata sul punto di crollare. Un palo ha dato man forte a Zenga, salvato poi in due chiare occasioni dall’eccesso di precipitazione di PaCione. Ricamando sul campo un susseguirsi di manovre ben congeniate, l’Atalanta ha dato spettacolo, rìuscendo persino a tacitare quei (tbauscia)) milanesi che all’inizio, dando prova quanto meno di dubbio gusto, avevano in tonato dalla curva Sud il coro di Serie B, Serie B. Si è un

temuto che la poco squadra potesse pagare alla distanza i suoi sforzi, sopmttutto ensando a quello Strom t erg che aveva nelle gambe solo pochi allenamenti e nessuna vera partita. Ma anche Stromberg, magnifico protagonista in un esaltante centrocampo, ha saputo reggere, continuando ad assicurare alla squadra un contributo di importanza rilevante. Il segnale comunque che questa squadra aveva tanta birra in corpo, ed era consapevole di averlo, lo si è avuto nella ripresa. Dopo aver ottenuto il pareg ‘0, 1’ Atalanta non ha ri ff ‘stato, ha continuato con impressionan te continuità ad aggredire 1‘Inter, a costringerla a tenersi nella s!ua metà campo, a chiudersi nella sua area, a difendersi con affanno tale da rischiare prima un calcio di rigore, poi l’espulsione di Causio, che un arbitro giusto aure bbe certamen te decretato. E’ stata in questa fase che gli uomini di Sonettia hanno dato prova di quella autorità, convinzaone, che tutti noi avevamo ausp ita to er oterci sedere al tavo PB 0 ella Serie A senza essere considerati degli intrusi. Castagner ha anche cerca to di modificare l’assetto tattico della squadra, prima chiamando al vecchio Marini a sostituire un dison’entato Mandorlini, poi sostituendo l’esausto Causio che ormai cominciava a dare segni di nevrastenia, con il potente Pasina to. Il solo ritocco valido lo si è visto nello spostamento di Collovati su Pacione, con conseguente arretmmento di Ber orni nel ruolo di libero. !! 0 stretto controllo del Fulvio nazionale ha ridotto l’appor to dell’unica punta nerazzurra, mentre Ferri si è spostato su Strom berg per cercare di circoscrivere ed arginare la sua esaltante azione. Sino intorno al 30’ l’Atalanta ha continuato ad attaccare, a cer care il successo, poi ha timto i remi in barca, dimostrando anche in questo tanto buon senso e tanta intelligenza. All’Inter non è parso vero poter concludere in relax una gam sofferta in modo tremendo. Ho visto milanesi arricciare il naso quasi disgustati dalla prova della loro squadra. A loro dire l’Atalanta era stata gmnde per demerito dell’Inter. Sono semmai convinto dell’opposto e mi conforta il fatto di averne trovato conferma da non pochi colleghi milanesi. ctSe l’Atalanta giocherà sempre così - è stato detto - qui a Bergamo saranno in pochi a raccoliere punti e farà ,bene f ‘Inter a non sottovalutare0 l’importanza di non avere perso oggi». Mi auguro di riscontrare ueste affermazioni ancf e nei loro, commenti.

Elio Corbani Nelle foto sopra il titolo i gol di Muraro (a sinistra) e di Osti

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Ecco le immagini dell’episodio contestato. Pacione entra in area, Ferri tenta di intervenire in spaccata, ma non tocca la palla che gli passa (come si vede nelle foto sopra) proprio sopra la gamba. o meqlio tenta di Pacione continua

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