Il disastro della diga del Gleno, la prima pagina de L'Eco di Bergamo

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la parola,minimoL. b

3 diwmbre 1923.

produce un immane disastro in V

di Sc&e

ed in Vglle Camonic;

1 PAESI DISTRUTTIIA E CENTINAIA DI VITTIME - MILIONI E MILIONI DI DANNI l

minano, del loro bagliore fmmortalc, il dolore che colpisce la nostra Beri gamo . s in una s delle più elette porzioni

che gelate che parevano voler rìserbare a sk il compito di spazzare la traccia - immensa traccia macabra - dell’orribile rovina, il sole E riapparso. Ma c’è sembrato ieri il sole nulla più che una mastodontica lampada futi neraria accesa da Dio per illuminare la tomba immane in cui sta rinchiusa, - sigillata in pietra, - la vita spezzata di un popolo intero. Aleggia sulla tomba, J- avvolto nel suo negro manto, - l’angelo del dolore. Noi lo riguardiamo cogli occhi in -. pianfo, con l’animo angosciato, ma col cuore aperto alle migliori speranxe. Qwnque arriva II suo raggio, rechi il sole l’anima angosciata di Bergamo e l’angelo del dolore dica a tutti i fratelli italiani che noi avremo portato con generositit il peso immane della sVentura che ci ha colpito, se sui campi macabri della rovina, irrorato dalle nostre lagrime, - ci sar8 dato di veder spuntare il fiore della solidarieth che soccorre, dell’amore che feconda, della fratellanza che allieta.

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serizie o d’altro. Enormi macigni, alcuni alti -causato - anche in Valle df Angolo, docndeeI e grossi diecine e diecine di metri, qui ac- & disceso poco prima. cumulati dalle acque precipitatesi dal Dezzo; La via Mala, specialmente al disopra Sempre insieme coi colleghi Pesenti e Be- avallamenti profondi che non lasciano più Doveva essere giornata di festa qcreC def SUo popolo* retta ci avanziamo sulla sponda destra d!el- immaginare neppure dove potevano essere Gorzone e di Angolo, non solo B in gr Per noi ‘cristiani che abbiamo una l’Oglio, sulla strada provinciale che ora in- le vie e le contrade, dov’era il ponte sul parte rovinata, ma 6 per parecchi chilome la di ieri. E avevano ben diritto ì nocomincia ad emergere dalle acque. Siamo in Dezzo, ecc. La farmacia, il cinematografo; i caduta, con gravissimo danno special,mer fede ta quale sa dominare tutte Ze anstri cari mutilati di vedere stretti intortenere del Comune di Bessimo; il cui abi- bars, le botteghe, le case per gli impiegati 0 Per la Provincia di Bergamo : cosicche no a sè, in un impeto di amore ricono- goscìc umane, c’è anche una econotato perb è su per la montagna e percib per gli operai dei vicini stabilimenti, lo sta- Valle Ca,monica non B più possibile sali stente, tutta Bergamo, la bergamasca mia divina del doZo;è; c’è una connon danneggiatg. Ma le sottostanti campa- bilimento carburanti Baslini e C.i ed altri in Valle di Scalve, se mon forse attraver / forteoolc nostra e l’Italia intera. - gne, quale desolazione presentano! Ancora opifici, putroppo non sono più che un ri- I, qualche sentiero di montagna. . .11 I)fiducia nella provvidenzialità delle Lagrime. Sono le lagrime, inin gran parte allagate; ricoperte altre da un tordo. Sarebbe difficile segnare con preci- ; Egli ci narra della immane massa di a Sono Venute infatti le rappresenta?+ vero, il cui misterioso battesimo attrai alto’strato di melma biancastra; gli alberi sione il punto stesso dov’essi sorgevano. que, di terriccio, di fango, di alberi, di tr xc di ogni parte d’ltalia, ed anche, abbattuti e div’elti, le viti e le altre coltivi, di muri, di macigni che ha percorso Verso iZ quale l*anìma si purifica e si E le vittime umane? Quante sono? Dove molfissime, dai punti più lontani della v(aziohi strappate, le cascine rovinate; dap- sono? torrente Dezzo con una vertigini>sit& impri nobilita ; è il crogiuolo sublime del donostra Provincia. Sono Venute, in gran pertutto grossi sassi, pezzi di muro, masseLs notizie da noi pubblicate Rn da sabato sionante, facendo salire il livello del torre lore che sa fondere l’unfth spirituale parte, ignare della immane sventura rizie domestiche ed agricolse,animali morti, sembrmo corrispondere, purtroppo, ad una , te, gi8 sprofondato tra le due montagne c della Patria nella fratellanza più sentravi, tavole, tronchi d’albero, e, purtroppo, dolorosissima realta. Famiglie intiere di ter- lo incaswno, fino sopra il livello della strac che ha colpito questa industre e bue- / tita di tufti i suoi figli. cadaveri ed arti umani qua e 18 disseminati. razzani, di impiegati, di operai, sono. scom- fin sopra il ponte di Angolo che ne & stt na terra bergamasca in una delle parBergamo doveva essere colpita treIl pretore di Lovere, avv. Scaletti, si è parse, senza che piU nessun membro ne sia travo1to* zioni pizi elette del suo popolo. dato la pietosa cura di raccoglierne alcuni rknasto, Ci si narrano episodi pietosiwimi, mendamente COSI, perchk verso di lei L’enlorn;e valanga di acque ha determin Volevano essere - ieri - gli 3quiC e li ha fatti adagiare in parte a monte ed commoventissimi; ma ci rrìanca il tempo p:r to dappertutto sulle duo sponde del I$z st orientassero tutte le regioni d’Italia li di fanfara inneggianti olla giornata altri a valle della strada provinciale, Che ma- rwcogliergli. scosccndlment?e danni sensibilissimi. che hanno, ieri stesso, mandato a Bercabro spettacolo! Sono uomini, donne, fandi bontà piena di Xwol wnza joschie, Le grandi- centrali elettriche che 801 Nella cappellstta del Sacro Cuore rimagamo, la loro rappresentanza ptii puciulli, bambini, qrragi irriconoscibili, tutti a senza fremiti di dolore. sparse lungo i\ corso dei Dezzo sono aparl sta in piedi visitiamo pietosamente altri CBra e più sacra. pezzi, tutti a brandelli, quasi tutti denudati in un attimo, travolte, coi rispettivi maccl daveri e resti di cadaveri cha vi sono stati Un veto tristissimo, inuece, avvolge dalla violenza delle acque, dall’urto dei maNell’ora di una letizia Velata di lanari e tubazioni, dalla violenza delle acqu profondo i cuori c le anime, un do cigni. Aiutato dai Carabinieri, dai nostri com- racco1ti. Le scene che vi avvengono per grime, Bergamo pu6 c deve diventare Parimenti sono spariti oosi da non rim parte di alcuni parenti superstiti sono strache neppure I’impeto dell’amore ritopagni di viaggio e da due bravi giovanotti neme pih vestigio tutti gli altri opifici f zianti. Mescoliamo colle loro le nostre lail centro irradiatore di una onda purisdi Rogno - certi Passerini Battista e Luigi nascente nelle ore di gioia profonda e le nostre preghiere. Vorremmo ten- edifici che erano gih lungo il corso del De sìma di bontà. -, fa caricare quei miseri resti umani sopra grime per quelli che cosfìtuiscono la parte, tare espressioni di conforto; ma un nodo ci zo, alimentati dalle sue acque : segheri Il sole, ieri, dopo le giornate grigie un carro requisito per trasportarli nel Cimieletta d’Italia - i nostri carissimi, glo- ! stringe alla gola e ci vieta di parlare : qual-. mulini, eoc. tutto 6 scomparso in un baler tero di Bessimo o di Lovere; noi recitiamo riosi mutilati - 2 sufficiente a apez- 1 di pioggia instancabile, dopo le raffiLe vittime umane, fIno allora accertate sopra di essi le pr’eci dei defanti e ,impar- che stretta di mano dice loro tutta la nostra solidarieta nell’ immenso loro dolore. Valle di Ahgolo erano quindici, ma ce ne d zare. tiamo la benedizione. E’ un momento di irI veva essere un numero maggiore. Tra es! Sulle rovine di Coma s’ aggira pallido, terL’ondata tremenda dì distruzione I tefrenabile commozione. impiegati e custodi delle Centrali colle 1 reo, cadaverico, cogli occhi gon@ di pianto, Ci spingiamo avanti, come meglio possiache è passata su paesi e contrade, pe- 1 1 il giovane Curato, spendendosi e sopraspenspettive famiglie. mo, verso Corna. Troviamo tra i già accorsi za come incubo sopra ktti, sopra cia-, I Vorremmo rimanere più oltre sulle rovi in luogo, i rappresentanti della Federazione dendosi con LU gmerosita ammirabile. wzno di noi. E i superstiti dove sono? , di Corna, ma dobbiamo affrettare il nost PoichB le prime sommarie e confuse no- dotte un ammassoed un avallamento informe Provinciale Combattenti di Bergamo, la Cro&a penna ci trema fra mflno c? seAlcuni si aggirano qua e 18 sulle rovine ’ ritorno a Lovere, per salire a Clusone e ce Rossa e 1’ Assisteqza Pubblica pure di ma, a stento le sue ir’nes, intingendosi tizie di sabato mattina lasciavano cred,ere di fango, di sassi, di alberi, di masserizie, Bergamo e i Pompieri di Gazzaniga, Si so- mutoli, inebetiti, quasi istupiditi, ancora par- là alla Cantoniera della Presolana e giui che un disastro fosse avvenuto a Lovere o no specialmente distEntele Centurie del Fa- tando sul viso e speci,ahnentenegli occhi le ; gere da quella parte in Valle di Scalve, do1 zel calice amarissimo di una dasola- neli dintorni, partivano tosto ali& wita di di tutto. impreSSiOAi e quasi le stigmate dello Spa- 1 ci attende lo spettacolo lugubre di altre ir Troviamo sul luogo i medici dott. Chiesa zione cAe non ha confronto. quella borgata il nostro Direttore tav. uff, di Darfo i; *Cornae dott. Pennacchio di Esi- scio e della Milizia Nazionale di Lovere Inei vento provato nello scampatopericolo, e delI mense rovine e di altre parecchie centina lavot! per l’ impianto di passerelle, del teleDella vallata di Dezzo - cos1 bella don Clienze Bortolotti ed il nostro Redaww ne! ii2tenGprsmunos~mante3 far raccogliere grafo, del telefono, della luce elettrica. Qui la profondissima ambascia che provano per di vittime. nel suo orrido, casi industre ncll’ope- Capo Cronista sig. Pesenti Gio. Battista coi i cadaveri SC a wrare i xn molti feriti, giB erano state poco piima le Autorita di Ber- la scomparsa di tanti loro cari. Altri sono Intanto B calata la sera ed & sopraggiun sig. Beretta addetto all’Almministrazione del yosith dei suoi gagliardi montanari, nostro giornale. Prima di mezzogiorno erano pictQsament@raccolti neil’Ospedale di Darfo ga(no cc\n a capo il Prefetto Cantore, che stati dai superstiti ritirati nelle poche ase la ___notte. __- -- i,tilla ha W+er!:~ srsser,doin posizione e- poi soqq sorse in Valle di Scalve. Sono in rimast 3, per prodigar loro quei conforti ed f giusta ragione chiamati CCesemplari gik a Lovere; ma ivi appresero che ,doveva cha leva&, ‘z’ q;i; &vc ti si wnferma che si trat- 1 lllogo anche le AutoritA bresciane, perchk il aiuti ( i cui SOIIO suscettibili nella immensa 1l Torniamo a tarda ora a Bergamo, lakckx do sui luoghi del disastro e della tiorte magnifici delle stirpi italiane 1) - del- trattarsi della diga del Gleno precipitata e ta della caduta delia ciiga dei Zleno e della ! svefitu Fa. twitwio appwfiene alla provincia di Brel nostro capocronista sig. Psenti C. B. e T vallata di Dezzo che cosa rimane? che a Corna ed a Darfo e forse a Casino precipitata enorme massa del!2 acque di quel.i ci2. ~1 fi danni ’ Boario doveva essersi abbattuto un immane , 1 sig. Beretta‘he cosa rimane della piccola e ridenl’immenso serbatoio: dove acquistiamo Ia d+ Si3mo F Corna, 0 xeglio siamo sulle roLa notte è buia; ma nell’animo n6strD ie conca verde, formante la valletta di disastro, perchè il lago aveva improvvisa- lorosissima convinzione che, quindi, anche 1 vine di Cornc’i; neg!io ancora sul iuogo do,,,ml in ,,fi,,e di A1bn,o 1 è un buio più denso ancora: sono le te mente alzato sensibilmente il livello delle 4ntolo che costituiva al punto in cui acque e l’Oglio continuava a rigurgitare nel alcuni paesi della nostra Valle di Scalve deb- ve già sorgeva Corna e dove nessuno crederibili visioni delle rovine 3 delle morti c ai stringeva in un angusto burrone uno lago alberi, travi tav’ole, masserizie, a- bono essere distrutti; e dove dall’egregio d.r rebbz che possa essere ezisti’o Gr.2 a poche abbiamo assistito ed k il profondo lutto pi Tr?viamo il Sindaco di Angolo cav, K:.: ti- tanta sventura! dei punti più suggestivi delle Alpi? nimali morti, ecc., che poi i lovere- Chilesa,che ne fu testimonio oculare e che è ore prima un intiero paese. Non solo non ci ancora in pr,edaa visibile orgasmo, sentiamo Gran Dio, quanto sono terribili e impe si rastrellavano sul loro porto. Sapem- la terrificante descrizione dello sbocco vio- sor, piU le case t: gli stabilimenti; ma non si sini, antica e cara nostra conoscenza, 7~ .ia Che cosa rima=? veggono più neppure i muri che le compo- lui, che è profondamentecommosso, appren- scrutabili i vostri giudizi 1 mo lì che 1’ Oglio aveva recato nel lago Vorremmo dire : ,R(un cumulo di D. C. R. anche delle membra umalne; e che già squa- lentissimo di una enorme montagna di ac- nevano. Non B poi neppur a parlare di mas- diamo notizie dei davni che il &mtro ha macerie )) SC la furia tremenda del mo- dre della milizia nazionale. di fascisti e di que e di macigni dal letto del fiume Dezzo, . str0 devcrstatore non avesse spazzato altri tittadini erano volate’in Valle Ca&- discendente dalla Val di Scalve per la Val Mala, sopra il paese di Corna e nel sottovia Ie rovine stesse, prima ancora che nica* A Ponte Barcotto trovammo i primi segni stante fiume Oglio, e della fulminea sparitempo gli fasse concesso p& accutkudi una immensa inondazione su tutto il va- zione di gran parte del paese di Corna e di larle. stissimo piano Idi Artogne, di Darfo, di Cor- parte di quello di Darfo. Fu la più terribile’ cavalcata della na ecc. e apprendemmocon raccapriccio che per quanto tumultua. Quella narrazione, ___- morte, che passò come in una visione verso le ore 8.30 un uomo ed una donna, ria, a monosillabi commisti con lagrime., ci di fregenda sugli uomini e sulle cose, giacenti anc.ora sopra un materasso, trasci- rkmpie l’anima di una indicibile angoscia. 1 morti di Corna - ci accertano i due per imprimervi Xe stigme dei suoi ma- nati dal corso dell’Oglio improvvisamente di/ Dezzo, 2 dicembre 1923. pa e che di disgrazie e di disastri, per ra- raistenza all’onda travolgerte che g!i tru lagato, gridavano : aiuto/ aiuto! ; aiuto che medici - debbono sicuramente essere , più cabri, inesorabili trionfi. purtroppo non fu potuto loro prestare util- di cenro; e ci dicono le famiglie cui apparPer quanto iI giarna1.ifaranno 6 diranino, ’ giani profess’~naii, ‘ne ho pur visto e de- cava il corpo; vedeva ancora sulla piann Noi chiniamo la fronte dinnanzi a mznte, onde perirono miseramente nel fiu- tenevano, così come furono indicate nella no- non rkrscirarmo mAi a dare anche solo una scritti parecchi, mai ho visto T@udito altra Artogne quella mamma che shingeva al 5 Dio, ed adoriamo - nel siknzio dei me. 1 no il suo bambino di due o tre mesi ; ved’e? stra relazione telefonica di sabato, 11,dott. pallida idea ai loro lettori dell’enormith del ma simile. cuori angosciati - le Jmmx?scrutabilk’ Giunto ieri sera con l’automobile a C’u- ancora gl(i arti stroncati deformati,. i bw Chiesa vorrebbe indicarci anche le loro abi- disastro che ha culpito per prima la nostra h sme, sono stato letteralmente aggredito dal- nudi, gonfi, orrendi, fantasticamente seri vie della Provvidenza. taziwi sulla opposta sponda dell’Oglio; ma ValIle di Scalve. Ia popolazione ansima di partimlarj e Ghe nati, oome in urIa danzo mwabra, nel fre E’ stato un enorme spaventoso, indescriahi I che ‘ delle case non vi B pih neppure il Può però non essere senza significaPoichB ancora non era possibile il transito ha costretto 81 sostare in luogo, perche do livido del grig;o 6 minaccioso p &rw via della spondabergamasca,ancora in- mir!im? v~est’g!~~tuttot tutto B- stato *‘j3 vibile cataclisma; B stata - per usare la mi to s -. ._ in Val di Scalve non avrei rpotuto tware n morte f PL che, proprio nel giorn8 In cut tutta sulla frase stesa d’ un testimone dell’ a tremenda Hergamo sì stringeva, in un patto di v,asa dalle acque limacciose, passammo il furIa lrrerrenatwe delle violenti acque, ab- &cen8 -- B stata una montagna d’acqua che 1 da Cenare nb da dwmire. Impossibile dormire : la tragica vis:we battuto, devastato, asportato; e dove era il fratellanza cristiana, attorno ai suoi fiume Barcotto ancora lambito dalle acque florente paese di Corna, ora non B pih che s’B staccatadlal Gleno e che con spaventosa ’ l”incrubo pih oppriment,e stringono .fort,e dell’Oglio che peru andavano decrescendo, g81a e premono dolororsam~ente sul cuore. mutìlatì hdxdi viventi della più e constatammo che l’improvvisa inon(dazione un ammasso di enormi macigni qui traspor- velocitA ed immane fragore, siI B rovesciata Non si puh dormire 1 <nelIsa sottostante, vall,ata,, tutto schiantando pura fiamma italiana e cristiana Ho paissatodunque la notte al Baradello; aveva superato anche la sede delta ferrovia tati dalle acque devastatrici, che hanno fatto 6 tutto tratilgendo: case, centrali elettriDai, campanifli intorno piovono tutte le 0 ma avrei potuto anche mori sostare e con~ pu6,’ diciamo, non csscrC senza signC camuna qua e 18 sensibilmente danneggiata un cumulo di rovine e di vittime umane. rhe, enormi maochinarii del pew di parec- tinuare senz.‘altr\bil doloroso pellegrinlaggio, e sembramo tante agonie. Come ,dormi’! Vorremmo proseguire la via 8 passare il chie centinaia di quhntali, per la traduzione ficofo che la giocondità sia cosparsa e piti òltre interrotta. Lungo la scarpa della perch8 ho passato una notte completamente m,entre tanti poveri morti - quanti? 400 M’assenzio amarissimo di COS)orren- ferrovia, oltre1 la stazione di Artogne, co- ponte suU’Oglio tra Darfo e Corna, ma le dei quali eransi giA dovuti costruire appo- i--enne, Non mi B stato possibile di ch’u- 500 dai primi calcoli - vegliano intorno o: miaciammo, purtroppo, 8 trovare i primi vie di Darfo sono impraticabili e il ponte B gli occhi vitrei spalanati, mmentretante il da svenfura. . _ -. cadaveri o pezzi di cadaveri sparsi qua e là in buoria parte crollato con parecchie cose s%ente ponti e strade - i vecchi no$ d,ereocchio. La visione spaventosadi poche tere famiglile hanno trovato la morte. avrebbero potuto reggerne il peso e ehle ore prima <dIeIcarnaio umano sul piano di Forse non sarebbe stata COS) piena lungo le vaste caqwaw amor coperte delle ad esso adiacenti : cosicch8 per portarci sulora SO-0 scomparsi, si sono inabissati, si Aragne, di Darfo, di Bessimo e di Corna, cinque, quindi, accolgo comaeun r: acque o da un alto strato di melma, deval’onda fa dì fratellanza, ac solamente la spondla bergamasca e giungere dov’era -no com0 polverizzati ! Sono precipitati. con :n Valle Camonioa, mi è danzata ancora, per grtiAlle di liberazione Ia chiamata de!la cam Ie gioie purissime ne aVcssct0 formati state negli alberi, nelle piantagioni, negli Gonna - oggi bisogna proprio dire cos1 uomini e CM; sono stati travolti con bloc- quanto fu eterna la notte, davanti agli oc- ri,era, e filo via in automob’1.esu% strac argini, nelle cascine. Danni immensi ed im- ci 8 giuocoforza ridiscendere al Ponte Bar- chi enormi di macigni che sembrano mezze chi. to le liete Increspature. Bìsomava deserta verso la Cantoniera #dellaPwso!an mensa desolazione, Trovammo il parroco di cotto 9 ripassarlo. moritagne; sono scesi rimbalzando dal una Impossibile dormire, mentre i mucchi dei dove arrivo ch’è ancora notte. E’ nevicat se - perchh tl patto di amistà torna+ Artogne, quasi inebetito dallo spavento e dal Ne approflttia.moper telefonare a Bergamo spda all’altra, del Dezzo per il tratto d’una cadaveri gwfl, paonazzi, orrendamente de- Non si puib proseguire. Uno sbarramento se più saldo - che venisse cementato dolore, come quasi tutte le persone Che indalla trattoria Contessi le notizie che sono quirxlicfna di chi,lurnetri; hanno sfrondato la formati 6 muti’ati ‘ehe avevo visto in Valle carabinieri impedisce il transito a pedoni 6 dal palpita dì un immane do!ore. eontrammo. apparsò sabato su questo nostro giornale e gola fdi Cuma ce, sboccando sulla piana delSiamo a Darfo, che presenta un6 spetta- per prendere qualche poco di cibo, cos1 CO- l’Oglio giA ricca di sonanti offWne, vi hanno Camonica sulla piw~t, devastata, bimcai di a vekoli. Ed io sono tra i primi fermg 1 preziosi simboli viventi del doloi --melina. mi turbinavano paurosamente dab prortunatamente trovo qui all’albergn re che si è rovesciato sulla Patria In- colo desolante, Tutte le vie ingomb;e di m6 cv lo consentono le condizioni dell’ani- portato immense rovina e desolflaioni. vanti algli echi. Vedevsr ancora gli occhi va’rie autoritA ch,e vi hanro passato la not pantano e di macerie; molte case inondate Impossibile, ripete, dare anche solo una sbarrati di quel ragazzo<che sul margine e da esse raccolgo direttamente le prirr tcrn nez2’ora dez1a SUa Più josca bWW- fin quasi al secondo piano; altre abbattute mo e dello stomaco in preda l’uno e l’altro a spasmodiche contrazioni di dolora e di pnllida idea del disastro. 10, che pnr sono della StradIadi Be&mo tendeva tuttavia le notizie. Vi sono : il conte agy. Suardo, j*nv&n , - la tragedia dì guwa ) - Il& almeno in parte; le sottwtanti campagnari- rimpianto, un giornalilsta cos parchi anni sulla grop- 1 brac+cki prote- in uxw aforzo supremo d’ Guizzetti commissario di Clumn,e, l’in . t1

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