Genderquality - Dossier OpenPolis

Page 1

mini dossier

Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro

La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne Numero 3 | Marzo 2015


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

Sommario 3

INTRODUZIONE

5

Politica Quanti e quali incarichi le donne ricoprono in Italia e in Europa • Politici nelle Istituzioni • Comuni guidati da donne distribuiti per Regione • Regioni: Presidenti, Assessori, Consiglieri • Paesi UE: i politici nazionali • Camera e Senato: la storia delle donne in Parlamento • Ministri: la storia delle donne nel Governo • Governo Renzi: parità ma solo per un po’ • Parlamento Europeo: chi ha eletto più donne

13

Imprese Ruoli di responsabilità nel pubblico e nel privato divisi per genere • Società quotate in borsa: andamento delle donne nei cda • Società quotate in borsa: Paesi UE a confronto • Società quotate in borsa: donne executive • Dirigenti PA: Paesi UE a confronto

16

LAVORO La vera questione femminile nel 2015 • Disoccupazione: uomini e donne nei Paesi UE • Laureati Universitari: uomini e donne nei Paesi UE • Lavoratori Precari: uomini e donne nei Paesi UE • Occupazione per numero di bambini: uomini e donne nei Paesi UE • Pay Gap: Paesi UE a confronto • Gender Pay Gap durante la crisi

2

mini dossier


mini dossier

1.068

donne Sindaco in Italia

94.000

incarichi analizzati

28

Introduzione

paesi confrontati

72

donne nominate Ministro

520

le donne nei consigli di amministrazione di socità quotate in borsa

155

le donne laureate per ogni 100 uomini

20

giunte e consigli regionali presi in considerazione

8.048

Comuni analizzati

17

Legislature confrontate

60

Governi presi in considerazione

284

le donne in Parlamento

9

le istituzioni fra europee e nazionali confrontate

613

le aziende europee prese in esame Le elaborazioni del rapporto si basano su dati ufficiali pubblicati al 23 Febbraio 2015 dai siti Openpolitici, Eurostat, Consob.

La questione di genere continua a rimanere un argomento centrale nell’attuale dibattito politico e sociale italiano. Il tema negli anni ha vissuto varie evoluzioni, dall’essere una novità assoluta al diventare un caposaldo di molte campagne elettorali. Ma quello che si nasconde dietro a slogan, obiettivi programmatici e promesse elettorali, sono numeri e dati che descrivono ancora un lungo percorso da compiere. Se storicamente l’uguaglianza di genere è sempre stata un’utopia, legislatori italiani ed europei hanno tentato negli anni di forzare la mano, utilizzando lo strumento delle “quote rosa” come mezzo per velocizzare i tempi. Mentre a livello europeo ed internazionale sono stati definiti standard e linee guida attraverso convenzioni e raccomandazioni, maggiore concretezza è riscontrabile a livello nazionale. Le ultime due Legislature sono state un chiaro esempio di tutto ciò, con la legge sulle quote rosa nei Cda delle società quotate sotto il Governo Monti, e la più recente doppia preferenza di genere imposta per l’elezione del Parlamento Europeo. Nel MiniDossier si analizzeranno vari aspetti della nostra società, per verificare se l’imposizione di quote rose, e la recente maggiore attenzione data all’argomento, abbiano modificato la situazione della donne nel nostro Paese. Dalla politica, al mondo delle imprese, passando per la situazione lavorativa, sono vari gli aspetti della nostra società che sono stati presi in considerazione. Tutti egualmente responsabili per il miglioramento, o peggioramento, dell’uguaglianza di genere. Rispettare delle quote numeriche (per l’ambito lavorativo), o imporsi delle soglie specifiche (in ambito elettorale), non sono però sufficienti per un effettivo progresso. Occorre guardare alla “qualità” di questi numeri: che deleghe vengono assegnati ai Ministri donne? Quanto guadagnano le donne rispetto agli uomini? Quante donne hanno incarichi apicali o dirigenziali nelle aziende italiane? Che possibilità lavorative hanno le donne con uno o più bambini? Come se non bastasse, il confronto europeo ci permetterà di contestualizzare meglio il dato italiano. Far parte dell’Unione Europea permette il constante raffronto con gli altri Stati Membri, un modo semplice e diretto per sottolineare le più grandi criticità sul tema a livello nazionale.

3


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

mini dossier

Riferimenti Normativi

Costituzione Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza ART. 3

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Costituzione “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni ART. 37

che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione [...]”

Costituzione “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici ART. 51

e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. [...]”

Costituzione “[...] Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena ART. 117

parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive [...]”

LEGGE “[...] Lo statuto prevede, inoltre, che il riparto degli 12 luglio 2011, n. 120 amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che ART. 1

assicuri l’equilibrio tra i generi. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti [...]”

LEGGE “[...] L’elettore puo’ esprimere fino a tre preferenze. Nel caso di 22 aprile 2014, n. 65 piu’ preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso ART. 1

diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza [...]”

Carta Dei Diritti “La parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in Fondamentali materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. dell’Unione Europea Il principio della parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che ART. 23

prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato”.

“La lavoratrice ha diritto alla stessa retribuzione del lavoratore quando le prestazioni

Decreto legislativo richieste siano uguali o di pari valore. I sistemi di classificazione professionale ai fini 11/04/2006 n. 198 della ART. 28

determinazione delle retribuzioni debbono adottare criteri comuni per uomini e donne.”

4


mini dossier

1

Politica Quanti e quali incarichi le donne ricoprono in Italia e in Europa

L’Italia è un Paese che è arrivato tardi a porsi il tema della rappresentanza di genere nelle proprie Istituzioni. Su tutti basta il dato che per avere la prima donna Ministro abbiamo dovuto aspettare il 1976. Da allora, e soprattutto negli ultimi anni, sono stati fatti passi in avanti. Non è un caso che, dal 1948 ad oggi, la Legislatura attuale sia quella con la maggior presenza di donne in Parlamento (30%) e che il Governo Renzi sia quello con il maggior numero di donne Ministro (50%) al momento del suo insediamento. Al tempo stesso, però, la disparità fra uomini e donne in politica resta molto forte e si accentua maggiormente quando gli incarichi sono più prestigiosi. Ad esempio in Parlamento, le donne presidenti di commissione sono pochissime: 1 su 14 alla Camera e 2 su 14 al Senato. Discorso simile si può fare per il Governo. Se al momento del suo insediamento sul totale dei Ministri le donne erano il 50%, restringendo il campo ai soli ministeri con portafoglio la percentuale scende al 30% e cala ancora fino al 27% prendendo in considerazione l’Esecutivo nella sua interezza, dopo la nomina dei vice-ministri e dei sottosegretari. Analizzando i diversi livelli istituzionali della Repubblica abbiamo recensito oltre 93.000 incarichi politici, di cui poco più del 21% è ricoperto da donne. Ad eccezione della Presidenza della Camera dei Deputati - Terza carica dello Stato - quello che si evidenzia è come raramente una donna guidi un’amministrazione o sia a capo di un organo monocratico: di una Regione (10%), di una Provincia (10%) o di un Comune (13%). Per quanto riguarda il contesto europeo, in fondo l’Italia non sfigura a confronto con gli altri Paesi. E’ il 13esimo per presenza di donne in Parlamento ed è quinto per la percentuale donne ministro.

5


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne

mini dossier

1.1. Politici nelle Istituzioni 1

Presidente della Repubblica

1

Commissario Europeo

2

Vicepresidenti Parlamento Europeo

73

Deputati Parlamento Europeo

1

Presidente del Consiglio

15

Ministri

9

Viceministri

35

Sottosegretari

1

Presidente della Camera

4

Vicepresidenti della Camera

1

Presidente di commissione Camera

630

Deputati

1

Presidente del Senato

4

Vicepresidente del Senato

14

Presidenti di commissione Senato

315

Senatori

6

Senatori a vita

20

Presidenti Giunta Regionale

21

Vicepresidente Giunta Regionale

157

Assessori regionali

20

Presidenti Consiglio Regionale

40

Vicepresidenti Consiglio Regionale

973 Consiglieri regionali

94 Presidenti Giunta Provinciale

1.606 Consiglieri Provinciali

8.047 Sindaci

5 Vicesindaco facente funzione sindaco

17.169 Assessori comunali

63.832 Consiglieri comunali

100,00% 100,00% 100,00% 36,99%

63,01%

100,00% 40,00%

60,00%

100,00% 28,57%

71,43%

100,00% 25,00%

75,00%

7,14% 92,86%

30,79%

69,21%

100,00% 50,00% 14,29%

85,71%

28,25% 16,67%

50,00%

71,75% 83,33%

10,00% 90,00% 33,33%

66,67%

32,48%

67,52%

10,00% 90,00% 10,00% 90,00% 15,62%

84,38%

10,64% 89,36% 16,31%

83,69

13,27%

86,73%

20,00% 27,50% 23,22%

80,00% 72,50% 76,78%

6


mini dossier

Politica

1.2. Comuni guidati da donne distribuiti per regione

Valle d’Aosta 74

Lombardia 1531

12 (16,22%)

numero di comuni

Trentino Alto Adige 326

253 (16,53%)

41 (12,58%)

donne sindaco

Friuli Venezia Giulia 216

35 (16,20%)

Veneto 579

106 (18,31%) Emilia Romagna 340 Piemonte 1206

208 (17,25%)

71 (22,88%) Liguria 235

Abruzzo 305

28 (11,91%) Toscana 279

47 (16,85%)

Marche 372

49 (13,17%)

31 (10,16%) Umbria 92

13 (14,13%)

Molise 136

13 (9,56%)

Lazio 378

Puglia 258

26 (6,88%)

16 (6,20%) Campania 550

Sardegna 377

25 (4,55%)

48 (12,73%)

Calabria 409

30 (7,33%)

Sicilia 390

18 (4,62%)

7

Basilicata 131

11 (8,40%)


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne

mini dossier

1.3. Regioni: Presidenti, Assessori, Consiglieri

Abruzzo 6,45%

Donne in CONSIGLIO

16,67%

Basilicata

0,00% 25,00%

Donne in GIUNTA

6,67%

Calabria 0,00% Campania

22,73% 9,09%

Emilia Romagna

33,96% 50,00% 20,75%

Friuli Venezia Giulia 50,00% 17,65%

Lazio 50,00% 15,91%

Liguria 18,18% 18,52%

Lombardia 42,86% 15,56%

Marche 37,50% Molise

13,64% 0,00% 25,49%

Piemonte 36,36% Puglia

4,29% 36,36%

Sardegna

5,33% 41,67% 15,22%

Sicilia 50,00% Toscana

15,52% 40,00% 22,86%

Trentino Alto Adige 25,00% Umbria

16,13% 28,57% 13,89%

Valle D’Aosta 12,50% Veneto

4,62% 18,18%

8


mini dossier

Politica

1.4. Paesi UE: i politici nazionali Donne in Parlamento

Donne nel Governo CG: Capo del Governo

CS: Capo di Stato

Austria 31% 28,57% CG: Werner Faymann CS: Heinz Fischer

Irlanda 16% 13,33% CG: Enda Kenny CS: Michael D. Higgins

Paesi Bassi 37% 36,84% CG: Mark Rutte CS: Re Guglielmo Alessandro

Belgio 38% 23,08% CG: Charles Michel CS: Filippo del Belgio

Italia 30% 40,00% CG: Matteo Renzi CS: Sergio Mattarella

Polonia 24% 29,41% CG: Ewa Kopacz CS: Bronisław Maria Komorowski

Bulgaria 20% 30,00% CG: Bojko Borisov CS: Rosen Asenov Plevneliev

Lettonia 18% 23,08% CG: Laimdota Straujuma CS: Andris Berzinš

Portogallo 31% 28,57% CG: Pedro Passos Coelho CS: Aníbal António Cavaco Silva

Cipro 14% 20,00% CG: Nicos Anastasiades CS: Nicos Anastasiades Croazia 26% 20,00% CG: Zoran Milanović CS: Kolinda Grabar-Kitarović

Regno Unito 23% 12,50% CG: David Cameron CS: Regina Elisabetta II

Finlandia oltre il 60% di donne al Governo Danimarca capo di stato e capo di Governo donne

Svezia 44% donne in Parlamento

Repubblica Ceca 20% 18,75% CG: Bohuslav Sobotka CS: Milos Zeman

Danimarca 39% 30,00% CG: Helle Thorning-Schmidt CS: Regina Margherita II

Romania 14% 13,64% CG: Victor Ponta CS: Klaus Iohannis

Estonia 20% 38,46% CG: Taavi Rõivas CS: Toomas Hendrik Ilves

Slovacchia 20% 0,00% CG: Robert Fico CS: Andrej Kiska

Finlandia 42% 62,50% CG: Alexander Stubb CS: Sauli Niinistö

Grecia-Slovacchia-Ungheria 0 donne Ministri

Slovenia 38% 43,75% CG: Miro Cerar CS: Borut Pahor

Francia 26% 50,00% CG: Manuel Valls CS: Francois Hollande

Lituania 24% 28,57% CG: Algirdas Butkevcius CS: Dalia Grybauskaité

Spagna 41% 30,77% CG: Mariano Rajoy CS: Re Filippo VI

Germania 36% 26,67% CG: Angela Merkel CS: Joachim Gauck

Lussemburgo 28% 26,67% CG: Xavier Bettel CS: Granduca Enrico di Lussemburgo

Svezia 44% 50,00% CG: Stefan Löfven CS: Re Carlo XVI

Grecia 21% 0,00% CG: Alexis Tsipras CS: Karolos Papoulias

Malta 13% 6,67% CG: Joseph Muscat CS: Marie Louise Coleiro Preca

Ungheria 10% 0,00% CG: Viktor Orbán CS: János Áder

9


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

mini dossier

1.5. Camera e Senato: la storia delle donne in Parlamento % donne alla CAMERA

% donne al SENATO 31,30%

30

29,60%

25 20 15 10 5

3,10% 2,80% 48

19

53

19

58

19

63

19

68

19

72

19

76

19

79

19

83

19

87

94

92

19

96

19

19

01

19

20

06

20

08

20

13

20

1.6. Ministri: la storia delle donne nel Governo RENZI 50%

50

40 LETTA 31,82% 30

D’ALEMA I 22,22% D’ALEMA II 19,23%

20 CIAMPI 10,71%

PRODI I 13,64%

2

9 19

DINI BERLUSCONI I 5% 3,85% 3 96 9 95 94 19 19 19 19

BERLUSCONI IV 24%

MONTI 15,79%

AMATO II 15,38%

10 AMATO I 7,41% 0

PRODI II 22,22%

BERLUSCONI II 8,33% 8

9 19

9

9 19

9

9 19

10

1

0 20

BERLUSCONI III 8% 5

0 20

6

0 20

8

0 20

11

20

13

20

14

20


mini dossier

Politica

1.7. Governo Renzi: parità ma solo per un po’

50%

50

40

+9

-2

32%

+1

+19

30

30%

+17

+1 -1 -1 28% 27%

27%

20 ri ist in 014 a M /2 in /02 m 2 No 2

!

a in ri m t No inis 14 M 20 ce 02/ i V 8/ 2

a in ri m a No ret 14 g 0 se 2/2 o t 0 t / So 28

ti en ari m a et 4 nd egr 201 e c vi tos 3/ Av Sot 0/0 1

Il Governo nel suo complesso non è stato formato lo stesso giorno, ma si è proceduto a nomine successive per le diverse componenti. Prima i Ministri, poi i ViceMinistri e infine i Sottosegretari. Se a questo aggiungiamo gli avvicendamenti avvenuti in corso, evidenziamo come l’iniziale parità di genere sia stata subito abbandonata per arrivare ad oggi ad un dato ben lontano: 27%.

11

ni io i si s rin 4 m e 1 Di ogh /20 M 10 / 31

ni io si s etta 5 m z 1 Di Lan /20 1 /0 31


12 Lituania 9%

Belgio 24% Repubblica Ceca 24% Grecia 24% Polonia 24% Ungheria 19% Cipro 17%

Bulgaria 31% Slovacchia 31% Romania 28%

Germania 36% Lussemburgo 33%

Danimarca 38% Portogallo 38% Slovenia 38%

Francia 42% Paesi Bassi 42% Regno Unito 41% Italia 40%

55% 54% 50% 50% 45% 44% 43%

55%

67%

Media UE 37% Malta Irlanda Svezia Finlandia Estonia Lettonia Croazia Austria Spagna

Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne

mini dossier

1.8. Parlamento Europeo: chi ha eletto piĂš donne

473 276

TOTALE 749


mini dossier

Imprese Ruoli di responsabilità nel pubblico e nel privato divisi per genere

Come per la politica, la qualità degli incarichi affidati alle donne risulta determinante per capire quanto sia lungo il cammino per ottenere la piena parità di genere. Ancora una volta è importante partire dal presupposto normativo, fondamentale per capire cosa abbia mosso realmente il cambiamento. Fino al 2011 le donne presenti negli organi di amministrazione di società italiane quotate in borsa non raggiungeva le 200 unità (7,4%), dati Consob. Proprio in quell’anno il Governo guidato da Mario Monti approvava una legge per assicurarsi la parità di genere nei Cda di aziende quotate “Art. 1 - Lo statuto prevede, inoltre, che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti” “Magicamente” dal 2012 in poi le donne presenti negli organi di amministrazione sono fortemente cresciute. L’ultimo dato rilevato registra per il 2014 520 donne in Cda di aziende quotate in borsa, superando il 22% del totale dei componenti, quasi il doppio rispetto al 2012, primo anno pieno con la nuova Legislazione in vigore. Nel contesto europeo l’Italia si classifica all’ottavo posto, nella parte alta della classifica e sopra la media europea ferma al 20%. Classifica guidata da Francia (32%), Lettonia (32%) e Finlandia (29%). Ancora meglio facciamo allargando la fotografia alla percentuale di donne dirigenti delle stesse aziende, con il nostro Paese che sale persino sul podio raggiungendo quota 29%, dietro sempre a Lettonia (32%) e Francia (33%). Percentuale più alta ma posizione in classifica più bassa per quanto riguarda i Direttori Generali della Pubblica Amministrazione italiana. In Italia il 33% degli incarichi sono ricoperti da donne, ma il nostro Paese è ben sotto la media europea fissata al 40%, e soprattutto ben lontana dai vertici alti della classifica continentale, posizionandosi solamente al 16° posto.

13

2


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

mini dossier

2.1. Società quotate in borsa: andamento delle donne nei cda 22,5

22,20%

17,80%

17,5

12,5 11,60%

Legge quote rosa nei cda 7,5 5,90%

08

20

6,30%

09

20

6,80%

10

20

7,40%

11

20

12

20

13

20

14

20

LEGGE 12 luglio 2011, n. 120 - Articolo 1 - [...] Lo statuto prevede, inoltre, che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi. Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti [...]

!

Fonte: Consob. Dati relativi alle società quotate sul segmento Mta gestito da Borsa Italiana spa

14


mini dossier

Imprese

2.2. SocietĂ quotate in borsa: Paesi Ue a confronto

Presidenti 7%

Membri CdA 5%

20%

95%

93%

24%

76%

80%

2.3. SocietĂ quotate in borsa: donne executive

CEO

Dirigenti Senior

3%

0%

97%

100%

Dirigenti 8%

13%

87%

29%

21%

92%

79%

71%

2.4. Dirigenti PA: Paesi UE a confronto

Segretario Generale / Capo di Dipartimento 31%

69%

Direttore Generale

31%

40%

69%

60%

15

33%

67%


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

mini dossier

Lavoro La vera questione femminile nel 2015

Ulteriori analisi economico-sociali non fanno altro che supportare la teoria che, per quanto sia un buon inizio, non basta introdurre le cosiddette “quote rosa” per risolvere la questione di genere. Partiamo dicendo che in Italia, come in tutti i Paesi europei, ci sono più laureate donne che uomini, e per essere precisi ben 155 per ogni 100 uomini. Nonostante questo è più alta la percentuale di donne disoccupate e precarie rispetto alle percentuale di uomini. Altra questione è quella dell’occupazione di donne con bambino. In generale le donne italiane occupate con un solo bambino sono il 57,8% (gli uomini l’86%), ben sotto la media europea del 63,4%. La situazione, e il confronto con gli uomini, diventa ancora più allarmante considerando adulti con tre o più bambini. Qui l’occupazione maschile rimane stabile sopra l’80% (80,4), mentre quella femminile scende al 35,5% (sempre sotto la media Eu-28 fissata al 45,6%). Per dare un altro dato a sostegno, le donne con tre o più bambini in Danimarca lavorano di più delle donne con un bambino in Italia (77% versus 57,8%). Se da un lato la situazione per il nostro Paese non è molto edificante, altri indicatori regalano un quadro più rassicurante. Il Gender Pay Gap misura il divario salariale fra uomini e donne, sottolineando le discriminazioni e le disugaglianze nel mercato del lavoro fra i due sessi. La situazione in Italia è fra le migliori d’Europa, con le donne che guadagnano il 7,3% in meno rispetto agli uomini. Italia quarto paese con minor gap fra i due livelli salariali, con una percentuale che è meno della metà della media europea (16,40%). Seppur in peggioramento (nel 2008 la percentuale era al 4,9%), il nostro Paese è ben sotto gli altri grandi Stati Membri dell’Unione Europea: la Francia ha un gap del 15,20%, il Regno Unito del 19,70% e la Germania del 21,60%.

16

3


mini dossier

Lavoro

3.1. Disoccupazione: uomini e donne nei Paesi UE

<>

Uomini

Differenza

Donne

Germania

5,50%

-0,60%

4,90%

Austria

4,90%

=

4,90%

Lussemburgo

5,60%

+0,60%

6,20%

Malta

6,50%

-0,20%

6,30%

Paesi Bassi

7,10%

-0,80%

6,30%

Romania

7,70%

-1,40%

6,30%

Regno Unito

8,00%

-0,90%

7,10%

Danimarca

6,70%

+0,60%

7,30%

Finlandia

8,80%

-1,30%

7,50%

Svezia

8,20%

-0,30%

7,90%

Belgio

8,70%

-0,50%

8,20%

Estonia

9,10%

-0,90%

8,20%

Repubblica Ceca

5,90%

+2,40%

8,30%

Ungheria

10,20%

-0,10%

10,10%

Francia

10,30%

-0,10%

10,20%

Lituania

13,10%

-2,60%

10,50%

Irlanda

15,00%

-4,30%

10,70%

Slovenia

9,50%

+1,40%

10,90%

Lettonia

12,60%

-1,50%

11,10%

Polonia

9,70%

+1,41%

11,11%

Bulgaria

13,90%

-2,10%

11,80%

Italia

11,50%

+1,60%

13,10%

Slovacchia

14,00%

+0,50%

14,50%

Cipro

16,60%

-1,40%

15,20%

Portogallo

16,30%

+0,30%

16,60%

Croatia

17,70%

-0,90%

16,80%

Spagna

25,60%

+1,10%

26,70%

Grecia

24,50%

+6,90%

31,40%

17


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne

mini dossier

3.2. Laureati Universitari: uomini e donne nei Paesi UE Donne laureate per ogni 100 uomini 207,7

Lettonia Estonia

Polonia

204,1 193,9

Slovacchia

177,8

Ungheria

177,4

Lituani

176,8

164,5

Repubblica Ceca Svezia

160,3

Finlandia

156,3

Italia

155,8

Bulgaria

155,3

Portogallo

153,2

Cipro

152,2

Slovenia

151,7

Romania

Belgio

145,7

Croazia

145,6

Grecia

144,2

148,6

Lussemburgo

137,8

Danimarca

136,1

Malta

134,9

Regno Unito

130,6

Paesi Bassi

130

Francia

128,6

Spagna

128,1

Germania

122,4

Austria

122,2

Irlanda

120,0 18

EU 28: 134,20


mini dossier

Lavoro

3.3. Lavoratori Precari: uomini e donne nei Paesi UE

<>

Uomini

Differenza

Donne

Romania

1,80%

-0,60%

1,20%

Lituania

3,50%

-1,60%

1,90%

Estonia

4,10%

-1,20%

2,90%

Lettonia

5,30%

-1,90%

3,40%

Bulgaria

6,10%

-1,00%

5,10%

Regno Unito

5,60%

+0,90%

6,50%

Slovacchia

6,60%

+0,40%

7,00%

Malta

6,80%

+1,60%

8,40%

Lussemburgo

5,60%

+3,20%

8,80%

Austria

9,40%

-0,40%

9,00%

Belgio

7,20%

+1,90%

9,10%

Danimarca

8,10%

+1,40%

9,50%

Irlanda

10,10%

-0,30%

9,80%

Ungheria

11,20%

-0,80%

10,40%

Repubblica Ceca

7,60%

+3,30%

10,90%

Grecia

9,30%

+2,00%

11,30%

Germania

13,30%

+0,20%

13,50%

Croazia

14,80%

-0,70%

14,10%

Italia

12,40%

+1,80%

14,20%

Francia

15,10%

+1,60%

16,70%

Slovenia

15,60%

+1,50%

17,10%

Finlandia

12,20%

+6,10%

18,30%

Svezia

14,00%

+4,60%

18,60%

Paesi Bassi

19,30%

+2,10%

21,40%

Portogallo

21,20%

+0,40%

21,60%

Spagna

22,20%

+2,00%

24,20%

Cipro

10,30%

+13,90%

24,20%

Polonia

27,20%

-0,90%

26,30%

19

13,20%

<>

+1% 14,20%


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilità fra uomini e donne

mini dossier

3.4. Occupazione per numero di bambini: uomini e donne nei Paesi UE % Donne Occupate 1 bambino

2 bambini

3 bambini

73

82,6

77

Svezia

73,1

80,8

75,7

Slovenia

70,4

77,7

70,5

77

78

63,8

Austria

75,8

68,7

57,5

Lettonia

65,8

62,8

57,1

Cipro

67,1

72,9

55,1

Lituania

70,4

76,1

53,7

Portogallo

70,4

72,1

53,4

Estonia

48,3

54,1

51

Belgio

70,2

73,5

50,3

Polonia

60,9

58,6

49,2

Lussemburgo

81,7

75

48,5

Francia

75,5

67,3

47,8

Irlanda

65,3

60,8

46,6

Spagna

57,9

54,5

45,6

Finlandia

62,2

64,9

43,8

Regno Unito

67,2

62,9

42,4

Germania

66,7

61,1

42,2

Croazia

57,9

55,2

41,1

Romania

57,2

57,9

40,6

Grecia

50,3

48,2

39,5

Repubblica Ceca

40

44,9

37,9

Malta

63

55,2

37,3

Italia

57,8

50,9

35,5

Slovacchia

37,7

36,2

29,9

Bulgaria

52,8

53,9

27,4

Ungheria

36,5

40,9

23,4

Danimarca

Paesi Bassi

20

63,4% 60,6% 45,6%

Le donne con tre o più bambini in Danimarca lavorano di più delle donne con un bambino in Italia (77% versus 57,8%)


mini dossier

Lavoro

3.5. Pay Gap: Paesi UE a confronto Slovenia

3,20%

Malta

5,10%

Polonia

6,40%

Italia

7,30%

Lussemburgo

8,60%

Romania

9,10%

Belgio

9,80%

Portogallo

13,00%

Lituania

13,30%

Bulgaria

13,50%

Irlanda

14,40%

Lettonia

14,40%

Grecia

15,00%

Francia

15,20%

Svezia

15,20%

Cipro

15,80%

Paesi Bassi

16,00%

Danimarca

16,40%

Ungheria

18,40%

Finlandia

18,70%

Spagna

19,30%

Regno Unito

19,70%

Slovacchia

19,80%

Germania

21,60%

Repubblica Ceca

22,10%

Austria

23,00%

Estonia

29,90%

21

Media Ue 16,40%

!

Il Gender Pay Gap misura il divario salariale fra uomini e donne, sottolineando le discriminazioni e le disugaglianze nel mercato del lavoro fra i due sessi. Maggiore è il valore dell’indicatore e meno sarà pagata una donna per svolgere la stessa mansione di un uomo.


Gender Equality fra Politica, Imprese e Lavoro La ripartizione delle posizioni di responsabilitĂ fra uomini e donne

mini dossier

3.6. GENDER Pay Gap durante la crisi intervallo di tempo 2007-2013

- diminuzione del gap e quindi miglioramento per le donne + aumento del gap e quindi un peggioramento.

verso destra il valore diminuisce, verso sinistra il valore aumenta

30

20 25,5

Austria

10

23

-2,50%

10,1

Belgio 13,5 22,0

Cipro

primo anno considerato 2010

30,9

29,9 20,2

18,7 -1,50%

17,3

15,2 -2,10%

21,6

22,8

-1,20%

22,8

15,0

-6,50%

17,3

Irlanda

ultimo dato disponibile 2010

14,4

-2,90%

ultimo dato disponibile 2012

7,3

Italia

22,6

13,3

-9,30%

10,2

8,6

-1,60%

7,8

Malta 19,3

Paesi Bassi

-3,30%

6,4

-8,50%

13,0

Portogallo

+4,50%

8,5

19,7

20,8

Regno Unito

5,1 -2,70%

16,0 14,9

Polonia

-1,10%

23,6

-1,50%

22,1 12,5

Romania 23,6

-3,40%

9,1

19,8 -3,80%

5,0

Slovenia 18,1

19,3

+1,20%

17,8

Svezia Ungheria

5,1

+0,80%

Lussemburgo

Spagna

+2,20%

13,6

14,4

Lettonia

Slovacchia

5,7

-1,00%

Francia

Repubblica Ceca

+1,70%

-1,30%

Finlandia

Lituania

7,4

16,4

17,7

Danimarca

Grecia

12,1

+1,40%

15,8

-6,20%

Croazia

Germania

9,8

+1,40%

Bulgaria

Estonia

0

18,4

22

-2,60%

+2,10%

15,2

16,3

-1,80%

3,2


Credits Openpolis è un osservatorio civico sulla trasparenza della politica italiana. E’ assolutamente indipendente non ricevendo alcun finanziamento da partiti, politici o fondazioni e associazioni a loro riconducibili. Ha progettato e mantiene un network online che consente ai cittadini di ricevere gratuitamente e senza pubblicità un’informazione basata sui dati.

Openparlamento.it

Svolge costante attività di ricerca su e-democracy, e-gov, opendata. E’ tra i fondatori del Pan European e Participation Network (PEP-NET), riconosciuto e finanziato dall’Unione Europea, ed è referente italiano del network internazionale delle Parliamentary Monitoring Organizations (PMO’s).

Openmunicipio.it

Network openpolis: piattaforme per chi pone domande

Voisietequi.it Quali sono le posizioni dei partiti? In occasione delle elezioni individuiamo i temi dirimenti della campagna elettorale e chiediamo ai partiti di posizionarsi (favorevole/ contrario). Il cittadino rispondendo ad un questionario ha la possibilità di scoprire chi è più vicino alle sua posizioni.

Openpolitici.it Chi sono i politici italiani? La più grande e aggiornata anagrafe sui politici italiani. In oltre 250.000 schede sono disponibili biografia, carriera politica e storico degli incarichi istituzionali su ogni rappresentante dei cittadini italiani nei diversi livelli istituzionali, dal Comune al Parlamento Europeo.

Cosa fanno i politici eletti in comune? I comuni che aderiscono al progetto mettono a disposizione dati per aprirsi e rendere trasparente l’attività di consiglio e giunta. Ogni atto presentato viene immediatamente pubblicato online per consentire il confronto con la cittadinanza. A tal fine viene analizzato, categorizzato e georeferenziato.

Openbilanci.it Come i sindaci spendono le risorse dei comuni? abbiamo pubblicato i bilanci preventivi e consuntivi di tutti i comuni negli ultimi 10 anni. oltre al dettaglio delle singole amministrazioni locali, confronti, classifiche e indicatori permettono una migliore comprensione di dati e numeri considerati solo “per addetti ai lavori.

La presente pubblicazione è rilasciata tramite licenza Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

via degli Equi 42 00185 Roma Tel. 06.83608392 associazione@openpolis.it www.openpolis.it

Resta in contatto con noi

mister wolf srl | l’aquila

Pubblica la collana di approfondimento “MiniDossier”. L’impostazione di data journalism prevede la verifica, l’analisi e la comparazione dei dati provenienti da fonti ufficiali per fare emergere notizie e proporre un altro punto di vista. Sui temi principali come politica e finanza locale vengono prodotti e documentati indici e indicatori originali.

Cosa fanno i politici eletti in parlamento? Approfondimenti quotidiani su quanto accade alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica. E’ possibile attivare il monitoraggio su parlamentari, argomenti e singoli atti. Abbiamo elaborato indici utili a far emergere le differenze fra i politici per poterli valutare.


SOSTIENI OPENPOLIS Colleghiamo i dati per fare trasparenza, li distribuiamo per innescare partecipazione. Costruiamo strumenti liberi e gratuiti per “aprire la politica”.

ASSOCIATI

DONA

SCEGLI

IBAN IT47 C050 1803 2000 0000 0131 034 CODICE FISCALE 97532050586


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.