Pisani

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LECODIBERGAMO più forte

della

jella

TERZI I NERAZZURRI La formazionedi Mondonico

- Arcene

n PALLAVOLO

Senza la Phipps la Foppapedretti cede alla Roma

n SCI NORDICO

Gol di Obbedio

Secondo oro

fa 14 a Saronno

per Bruno Carrara

Avevamo scritto, alla vigilia, che avremmo fatto volentieri a meno di questa partita. Invece, c’è stato un momento, ieri pomeriggio allo stadio, che avremmo desiderato protrarre all’infinito: l’Atalanta, in un clima di forte tensione morale, stava letteralmente incantando gli spettatori, trascinandoli dalla compostezza del dolore per la morte di Pisani e della sua Alessandra, in una gioia, altrettanto composta ma dirompente, qua-

Inzaghi e Morfeo pregano, in un clima di viva commozione, durante il minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Federico Pisani, il loro giovane compagno tragicamente scomparso nella notte fra martedì e mercoledì in un incidente stra-

k.o.

dale in cui ha trovato la morte anche Alessandra Midali, la fidanzata del giocatore. Il minuto di raccoglimento si è protratto in un clima di grande compostezza: tutto lo stadio, compreso il settore dei tifosi del Vicenza, ha applaudito ininterrottamente.

torna a volare

si travolgente. I gioca tori nerazzurri, che per tutto il primo tempo si erano mossi con impaccio, con i muscoli impastati dal tremendo choc provocato dalla morte del loro giovane compagno, si erano finalmente liberati da quel macigno psicologico e stavano onorando la memoria di Federico con un gioco d’alta scuola. Sì è così assistito a una delle più belle partite di una stagione che di bellepartite ne ha già offerte parecchie. Inzaghi-

-Pippo Inzaghi prosegue nella sua travolgente rincorsa al titolo di capocannoniere. Grazie ai due gol infilati ieri nella rete del Vicenza (nella foto il secondo), l’attaccante dell’Atalanta è tornato da solo in cima alla classifica, distanziando il romanista Abel Balbo e il sampdoriano Montella, che hanno segnatoa loro volta, ma soltanto

Morfeo-Lentini, il trio delle meraviglie, ha incantato la platea e frastornato gli avversari, confermando di costituire, là davanti, una batteria d’artiglieri degna di una grande squadra. Una squadra che, non a caso, è salita al terzo posto della classifica insieme con l’lnte~ il Parma e il Bologna. E Inzaghi, autore di un’altra doppietta, è tornato a comandare da solo la classifica dei cannonieri. S’è ammirata un’Atalanta che in uno

dei momentipiù dolorosi della sua storia ha formato un tutt’uno con il proprio pubblico, trasformando un pomeriggio di dolore in unafesta della vita. Modo migliore per onorare Federico ed Alessandra non sarebbe stato possibile immaginare. E i genitori dei due poveri ragazzi, presenti in tribuna, non avrebbero potuto ricevere testimonianza più toccante.

Ildo Serantoni

una volta. Inzaghi ha segnato la prima volta con uno dei suoi tipici guizzi verso il primo palo, dove l’ottimo Sgrò gli aveva scodellato il più invitante degli assist; il secondo gol è arrivato, invece, a coronamento di una fantastica azione personale, conclusa con un bolide sotto la traversa. (Fotoservizio di MARCO RAVEZZANI e ROBERTO PILLA).

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ATALANTA

LUNEDÌ 17FEBBRAIO1997

5%IL TRIONFO/ GRAZIE ANCHEALLASCONFITTA CASALINGA DELLA SAMPDORIA

Adessoè dei nerazzurrila serie più lungadel campionatodi A Gli uomini di Mondonico infilano la decima partita consecutivasenza sconfitte e si insedianoal terzo postoinsiemecon Bologna,Inter e Parma

l

Il gol che apre la serie nerazzurra, autore Foglio su assist di Morfeo (Fotoservizio di MARCO RAVEZZANI e ROBERTO PILLA)

1 \

Atalanta e Inzaghi: che spettacolo ! Lode all’Atalanta. Lode per il successo, per la prestazione, per il comportamento. Si era detto alla vigilia che questa non sarebbe stata una partita normale, che lo stato d’animo degli atalantini, scossi dalla tragica morte di Pisani, avrebbe potuto provocarereazioni ed atteggiamenti imprevedibili. In effetti per circa mezz’oraabbiamo visto in eampo un’Atalanta diversa’dal solito, una squadra che, pur giocando con grande impegno e assoluta volontà, facevaun grandefatica a comportarsi come le è abituale da qualche tempo a questaparte. La squadraè parsa preoccupata,tesa,incapacedi dare continuità al suo gioco. La si è vista muoversi a sprazzi, quasi impaziente di trovare la soluzione immediata per sbloccare il risultato. Il Vicenza, tenendo la squadra corta, ha creato non pochi problemi alla costruzione del gioco. Per cercare di sottrarre Morfeo al pressing dei biancorossi, Mondonico gli ha fatto assumere una posizione avanzata nella prima parte della gara. Cosìfacendol’atalantino ha finito per sottoporsi alla stretta marcatura del grintoso Belotti. La speranzache Morfeo potessetrovare qualche combinazione vincente con il dinamicissimo ma nervoso Inzaghi è subito risultata vana. Per di più l’avanzamento di Morfeo finiva per impoverire un poco il centrocampo,doveSgrò e Gallo venivano presi in mezzo dal trio Amerini-Viviani-Maini ed erano costretti ad esaurire il loro apporto in fase di copertura. Mondonico, con l’abilità che gli è abituale, ha allora cambiato l’impostazionetattica della squadra arretrando di una decina di metri Morfeo, soprattutto spostando Bonacina a stretto contatto con Amerini, . affidando a Foglio il controllo della fascia sinistra e consentendo così a Sgrò di assumere una posizione più avanzata. Con le sue continue, anche plateali sollecitazioni, il tecnico ha aiutato la squadra a superare quel blocco psicologico che l’aveva condizionata sino a quel momento. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo l’Atalanta è entrata veramente in partita. Ha cominciato a sviluppare gioco con impressionante continuità, costringendo il Vicenza ad arretrare sempre più il suo baricentro. Quel Morfeo, libero di impostare gioco dalle retrovie, ha vanificato i tentativi di pressing dei biancorossi con le sue giocate volanti, con le quali riusciva a far viaggiare palla prima dell’arrivo degli avversari. Gli uomini di Guidolin sono andati in difficoltà. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo aveva dunque detto chiaramente che l’Atalanta era tornata ad esserela squadra di sempre: autoritaria, convinta delle sue possibilità, decisa ad imporre il suo gioco. Ad affidarsi al contropiedeera stato il Vicenza, senzamai riuscire ad impensierire realmente Pinato. Nell’intervallo Mondonico deveancoraancor più spronato

PINATO BONACINA CARRERA SOTTIL MIRKOVIC (17’ st Rossini) FOGLIO (44’ st M. Morfeo) SGRO’ (35’st Carbone) D. M~RFE~

la squadra,che ha iniziato la ripresa con un deciso atteggiamento offensivo, arrivando vicino al gol con una grande azione Morfeo-Lentini-Inzaghi conclusa da quest’ultimo con una girata sul fondo; ha però anche offerto, l’Atalanta, la possibilità di subire un pericolosocon-

,-“~, IL MOMENTO

MONDINI \ MENDEZ BELOTTI MJ LOPEZ D’IGNAZIO (15’ st Ambrosetti) AMERINI (15’st Rossi) VIVIANI MAINI

tropiede provocato da una grande azione di Otero, sul cui centro si è creato un malinteso fra Sotti1e Pinato, la palla è finita sui piedi di Viviani il quale ha mancato la correzione vincente nella porta sguarnita. È stato l’unico acuto della formazioneveneta.Poi è stata l’A-

DECISIVO

talanta a prendere il sopravvento totale, accentuando la sua spinta offensiva, sbilanciandosi anche in eccesso,tanto da costringere Pinato ad improvvisarsi battitore libero per neutralizzare sulla tre quarti una pericolosa incursione di Mendez.Il crescenteapporto di uno scatenatoLentini ha fatto definitivamente decollare l’Atalanta. In difficoltà si è trovato non solo Mendez,suo diretto avversario, ma anche Belotti, costretto a ricorrere spessoal fallo, tanto da buscarsi una prima ammonizione. L’Atalanta ha avuto la forza di accentuare ancora di più il ritmo del suo gioco e il presagio di affidarsi alle invenzioni di Morfeo, che al ,l2’ ha regalato a Foglio, scattato con puntuale prontezza,la palla del vantaggio. Guidolin ha pensatobene di rivoluzionare la sua formazione con un doppio cambio, inserendo Rossie Ambrosetti al posto di Amerini e D’Ignazio; Mondonico ha subito risposto inserendo Stefano Rossini come marcatore di Rossi e ha rinunciato a Foglio. A rovinare tutto, in modo definitivo per il

sé che,dopoaver sfiorato il goal con una combinazioneLentiniMorfeo, lo ha ottenuto con una grande giocata di Sgrò, sul cui dosato passaggioInzaghi, con la prontezza che gli è abituale, ha infilato l’esterrefatto Mondini. A questo punto tutto è diventato facile per i nerazzurri. A 10’dal termine MondoniCO,visto che il terzo gol stentava ad arrivare, ha pensato bene di mettersi al sicuro togliendo il bravissimo Morfeo per inserire Carbonea dare più consistenza al centrocampo. Con grande sicurezzal’Atalanta ha amministrato il suo solido vantaggio. Quando poi l’arbitro ha concessoil rigore trasformato da Otero, si è temuto di dover soffrire nel finale l’arrembaggio dei biancorossi; ma ad allontanare ogni pericolo ci L’esordiente Mario Morfeo ha pensato Inzaghi con un gol Vicenza, ci ha pensatoLentini fantastico, da autentico capopartendo con uno strepitoso cannoniere. Un gol che ha ancontropiede, tale da costringe- cor più legittimato un successo re Belotti al fallo da tergo. Il se- stupendo, strameritato, concondo cartellino giallo ha com- quistato dalla squadra, dalla portato l’espulsione. societàe da tutto l’ambiente neIl Vicenza in dieci non è più razzurro. stato in grado di reagire di fronte ad un’Atalanta sicura di Elio Corbani

Il gol del Vicenza realizzato da Otero su rigore. Dopo 758’ cade I’imbattibilità

di Pinato.

/ MORFEO ISPIRA, FOGLIOSEGNA:SONODUE((PRIMAVERA», EXCOMPAGNIDlSQUADRA DlPISANI, AD APRIRE LASTRADA ALSUCCESSO

Ticca alla ((bandaPrandellb far saltare la serratura

Inzaghi, qui in dribbling

fra Viviani e Mendez, è stato per tutta la partita una spina nelle carni della difesa del Vicenza. E alla fine le ha rifilato due gol.

Non poteva che esserecosì, non poteva che risolverla la «banda Prandelli» questa partita. Cioè Domenico Morfeo e Paolo Foglio, dato che gli altri ragazzi di quel gruppo ieri erano in giro, impegnati un po’su tutti i campi d’Italia. E la memoria di Federico Pisani al Comunale andava onorata in modo adeguato. «Ci eravamo messi d’accordo io e Domenico - dice Foglio - mentre facevamo riscaldamento. Sefacciamo gol andiamo là, alla sua maglia, dietro la porta ci siamo detti. Mai però avrei immaginato che il gol sarebbevenuto proprio da noi due...». E invece dopo un primo tempo difficile, al 12’ della ripresa ecco la rete poi diventata anche il momento decisivo dell’incontro: da Lentini a Morfeo, palla messadal fantasista in profondità per Foglio, deviazione decisiva del terzino: 1-O per l’Atalanta, loro due a correre dietro la porta e tutta la squadra a seguirli, verso quella maglietta numero 14con Pisani scritto sopra appesa dalla curva contro la recinzione. Poi il ritorno a centrocampo,e Morfeo è andato sotto la tribuna a indicare il papà di Federico Pisani, Enrico, seduto a un posto da quella che era la seggiola occupatadal dottor Enzo Sensi, altro lutto recente della storia dell’Atalanta. E tutto lo stadio in piedi, ad applaudire. «È stata una liberazione - dice Morfeo -, quando ho visto l’inserimento di Foglio ho giocato la palla per metterla là, lui è stato bravissimo a sorprendere la difesa in linea del Vicenza, dovevo fare il possibile per metterlo in condizione di fare gol. Nel momento in cui ho visto la palla entrare sono partito verso la maglia, ci hanno seguito tutti, è stato bello. Poi sono andato dal papà di Chicco perché abbiamo avuto storie parallele noi due, molto simili: siamo venuti via da casa molto giovani, abbiamo condiviso gioie e dolori alla “Casa del Giovane”, anche con la prima squadra siamo cresciuti insieme. E quel papà è un po’come il mio)). Poi Paolo Foglio, il cui secondogol in serie A pesa come un macigno. «Non sono completamente felice perché penso a Chicco, ormai da quattro giorni qui ci manca un amico, uno di noi. Siamo stati insieme sei anni, abbiamo vinto tutto da ragazzini, quando ho tagliato dentro ad inizio ripresa proprio non pensavo che Do-

menico mi avrebbe messo quel pallone, me lo sono trovato nei pressi ed ho pensato a Pisani. Devo fare gol per lui, ho pensato, e dato che di piatto non ci sarei arrivato sono andato con i tacchetti. Avevo il quindici, è stata la mia fortuna. Con il tredici rischiavo di non arrivarci...)). E invece ecco il gol che ha cambiato l’incontro, l’Atalanta galvanizzata dal vantaggio, il Vicenza costretto a farsi avanti ed a lasciare spazio ai contropiedi. Poi l’espulsione di Belotti e l’ennesimo show di Inzaghi, che ha raddoppiato e chiuso la partita da campione. Ma quel gol confezionato dai due ragazzi della «bandaPrandelli», a inizio ripresa, ha davvero cambiato l’andamento dell’incontro. Dice Guidolin: «Suecede, quando c’è un sostanziale equilibrio in campo, che a decidere le partite siano le invenzioni dei singoli. Morfeo prima e Foglio poi l’hanno fatto, noi del Vicenza invece per fare risultato dobbiamo sempre giocare una buona partita come squadra, perché non prevalgonole individualità. Oggi è andata esattamente così, grandi tensioni in campo,l’ombra di Pisani, l’Atalanta che ha vinto la partita con quella giocata. Perché noi che appena prima potevamo andare in vantaggio ci siamo trovati sullo O-l, subito dopo abbiamo perso Belotti e quindilil secondo gol. Partita finita a quel punto, anche se abbiamo avuto il sussulto del rigore...». E il presidente Ruggeri, a proposito di quel primo gol dei suoi ragazzi: «Quando l’azione Morfeo-Foglio ci ha portati in vantaggio mi si è fermato il cuore: l’hanno fatto per Pisani, proprio loro due, mi sono detto, e da quel momento sono arrivati un paio di minuti di emozione grandissima. Vederli insieme andare a quella maglia, baciarla, ritrovare Domenico sotto la tribuna che cercavail papà di Chicco. Che giornata, ragazzi)). Una giornata da non dimenticare, perchéquel che è successoin settimana dovrà restare nei pensieri di tutti, dice Mondonico: ((Estata una lezione, serve per diventare tutti più adulti, nessuna componentestavolta è venuta meno ai suoi doveri, è un onore essereda Atalanta. E quei ragazzi lo SOche l’hanno fatto per Pisani. Non ho dubbi)). Pietro Serina


ATALANTA

LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 1997

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DIMARIOMORFEO, LACOMMOZIONE DlDOMENICO, CHENEGLI SPOGLIATOI HAPIANTO - FOGLIO:((HOPERSO UNFRATELLO)) .‘j i@SPOGLIATOIATALANTINI/ LAFELICITA -l

ji1,dl!3-1èdaincorniciare: cometrofeomisonotenutolamagliadiPisani, la vittoriaètuttaperlui))- L’abbraccio conigenitori 6‘

b

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«Non mi sarei aspettato una 2: partita del genere,proprio og;’; gi. Faccioun applausoa questa ( Atalanta, non pensavoche po, *’ tessimo presentarci in queste 1: condizioni, dopo quel che ci è b successo.Ma forse Chicco ci ha ’ J dato una carica in più. E grazie +L anche al nostro pubblico, fanI ‘, tastico come sempre». Occhi Yd bassi, molto commosso,Pippo “a., Inzaghi ha ripagato l’amico * * scomparso con una doppietta, j la terza stagionale (dopo Fioe Piacenza).In cambio, \* rentina si è preso il trofeo più bello della giornata, la maglia di Fede. rito che era sotto la curva s Nord: «La terrò come ricordo, eravamomolto amici, sarà contento di questavittoria)). Pippo è di nuovo il re dei can,~ nonieri, da solo: ha risposto da campione all’attacco di Balbo, che avevasegnatoquasi in con! temporaneacon Foglio, portandosi provvisoriamente al co, mando. «Davvero aveva fatto gol?Non lo sapevo.Meglio, non 9 mi sonofatto condizionare». . Gran bella rete, quella del 3-1. , c<Ela più bella che ho segnato +s quest’anno,in quel tiro ho scaricato tutta la rabbia che avevo accumulato in questi giorni. I Ero scioccato». 0. Dove andrà quest’Atalanta? \” Il suo uomo-golfrena ma...«Ormai non c’è più motivo di stu. SI

pii-si. Pensiamosemprealla salvezza,però domenicaandremo a San Siro senzanulla da perdere. E il terzo posto è bellissimo, anche se non si riesce a gioire». Infatti. Provate a far parlare Foglio, l’autore del primo gol. Sabato mattina si era portato sulle spalle la bara, per l’ultimo viaggio dell’amico. Racconta Foglio: «Quandosiamo entrati in campo e abbiamo visto la maglia di Pisani, là sotto la ourva, io e Morfeo ci siamo promessi:sefacciamogol andiamo a baciarla. E andataproprio così. Ero in area, mi son fatto vedere e Domenico mi ha servito un pallone d’oro che ha tagliato la difesa. Dovevosolo metterlo in rete. Poi siamo andati da Chicco,a baciarela sua maglia. Per me era come un fratello, siamo cresciuti assieme otto anni, la sera uscivamo sempre assieme.Questo gol è come se l’avessefatto lui. Speriamo di potergli fare altri regali». Testaalta in campo,a regalare le suepennellatepreziosissime, una tristezza infinita fuori. DomenicoMorfeo è anchescoppiato a piangere negli spogliatoi: «Ci siamo commossitantissimo tutti quando,a fine partita, sono venuti a salutarci i genitori di Chicco e Alessandra. Dopo il primo gol sono andato

verso la tribuna proprio per dedicarlo a loro». Un dramma vissuto due volte, per Morfeo. Che già mercoledì seraera dovuto scenderein campo,a poche ore dalla scomparsa dell’amico. «Avevoappena saputo della tragedia, però dovevogiocare.E andata molto meglio oggi, questa vittoria la dedichiamo tutta a lui. La perdita di Chicco ci ha ferito moltissimo, però la vita continua, dobbiamoandare avanti anche per lui. Pensosarà contento di quel che abbiamo fatto». Sognare? Morfeo fa un po’ il.. . Mondonico: «Ci mancano nove punti per salvarci, poi vedremo. Potremo divertirci. In un giorno tanto triste, sono comunque contento per mio fratello)). Che ne dice, Mario? ((Domenico è un amico più che un fratello. Mi dà consigli, sto imparando da lui soprattutto ad essereconcreto,perchè così bisogna esserese si vuol sfondare nel calcio di oggi. Io ho compiuto 18anni il 1”novembre,ho esordito in una giornata molto particolare. Sonofelice, ringrazio il mister e mi impegnerò per ritrovare posto:intanto Domenico mi ha fatto i complimenti, a fine partita mi ha stretto la mano)). Marco Sgrò uomo-assist. E

che assist.«Sonolì per quello. Faccio il centrocampista,gli altri devono segnare. Certo che questa Atalanta in casa vince sempre. Abbiamo cambiato marcia nel secondo tempo, il primo non era stato bello, eravamo un po’fermi sulle gambe. Poi siamo stati molto più determinati e si è vista un’altra Atalanta)). Qualcuno avevaforse pensato di non giocare questa partita, dopo la scomparsa di Pisani? SentiamoPinato: «Io in settimana ho pensato veramente poco alla partita, però bisognava trovare la concentrazione giusta. Siamo professionisti, no? Era una giornata difficile per tanti motivi, poi abbiamo trovato una squadra scorbutica, il primo tempo è stato difficile». Spettacolare,la sua uscita di testa a trequarti di campo.((Dovevostare attento, pronto a fare il secondolibero. E’andata bene». Rossini, un pensiero, da ex, all’Inter? «Viviamo alla giornata, certo nessunoavrebbepensato di trovarci al terzo posto. Chissà che anche a San Siro... Però questo successovale doppio e lo dedichiamo tutto a Pisani)).

f& IA PARTITA MINUTO PERMINUTO: FOGLIOINGOLCON ITACCHETTI

E micidiale ltmodue .%del re dei cannonieri ’ 18’: Le due squadre cominciano bloccate dal: : la tensione conseguentealla tragica scomparsa . di Pisani. La prima azione di rilievo al 18’.Mor. feo serve in profondità Inzaghi, Pippo lascia la palla a Lentini che incrocia e la conclusione ; piazzata dell’ex milanista sfiora il palo alla si9 nistra di Mondini. “r )1 24’: prima parata di Pinato, su conclusione di Maini in mischia. *.” ravvicinata 33’: punizione di Morfeo dalla sinistra, Gallo *, gli ferma la palla a un metro, la conclusione «a ,?1 giro» del fantasista nerazzurro cerca l’incrocio +> il pallone escedi poco. w. ma40’ :splendida azione dell’Atalanta, la palla va . da Inzaghi a Lentini sulla sinistra, torna a Morfeo al limite dell’area, viene toccata in orizzontale all’accorrente Foglio, conclusione rasoterra deviata da Mondini in angolo. Ripresa. 2’: cross di Lentini da sinistra, Inzaghi anticipa tutti ma la palla finisce sul fondo. 4’: affondo di Otero sulla destra, palla messa in area, malinteso tra Sotti1 e Pinato e conclusione da buonissima posizione di Viviani che però calcia malamente sul fondo. 12’: dopo un’uscita di testa di Pinato a centrocampo, in anticipo su Otero, e una girata alta di Amerini dopo una mischia nell’area dell’Atalanta, al 12’nerazzurri in vantaggio. Mor6.

Alberto

Porfìdia

Ruggeri:lacrime e &fh al cuore Mai visto così provato il presidente atalantino Ivan Ruggeri. Parla a fatica, gli trema la voce,trattiene le lacrime a stento. Prima del match è stato vittima di una specie di blocco e non voleva entrare in tribuna. «Il pensiero di quei due ragazzi mi tormenta ogni minuto; all’inizio le gambeproprio non mi portavano verso il mio posto.Poi qualcuno mi deveaver spinto. Sonorimasto semprein silenzio e guardavospessoil cielo)). Pomeriggio

straordinario

sul piano umano?

«Condivido, perché mai avevovisto un pubblico così unito e così partecipe nel ricordo di Chicco ed Alessandra.Però non ci restituisce i due giovani e quindi torniamo al punto di partenza: il vuoto rimane incolmabile)). Straordinari

anche i giocatori

in campo...

«Volevanoa tutti i costi dedicare la vittoria a Chicco ed alla sua Alessandra e credo che siano riusciti nel migliore dei modi. Ad ogni gol mi si bloccava il cuore, mi mancava il respiro vedendole dediche,sentendoi cori e gli applausi, tutti dedicati a loro due. Però, ripeto, loro non sono più con noi». Guidolin ha detto che il circo prosegue, volenti o nolenti, ed in questa ottica l’Atalanta continua a volare...

«La vita continua e forse per fortuna è così. Se proprio vogliamo parlare di calcio, ormai stiamo superandoogni tipo di ostacolo.Non poniamo limiti a nulla ed i conti li faremo alla fine. Lo dicevamo quando eravamo ultimi, figuriamoci oggi. Però guai a perdere le nostre vere caratteristiche di provinciale, di squadracombattiva. Ora dobbiamoritrovare un po’di serenità, anche se sarà difficile. Questasquadra ormai non mi stupiscepiù e quindi proseguiamonel nome di Pisa)).(G.C.G.) Lentini, di fronte, e Inzaghi, a terra, lottano con Belotti che compie un salto mortale.

Nel racconto del tecnico un pomeriggio diverso dal solito, con poca voglia di parlare di calcio

Mondo:d mieisonouominiveri)) «Da giorni erano sotto choc, ma in partita hanno saputo reagire e vincere per quei due ragazzi che non ci sono piib

feo riceve palla al limite, vede l’inserimento in area di Foglio e mette uno spiovente davanti alla porta sul quale irrompe l’esterno che con i tacchetti spinge il pallone in rete. 18’: Belotti, già ammonito, commette un fallo più plateale che cattivo su Lentini, lanciato in contropiede; l’arbitro lo ammonisce di nuovo e quindi lo espelle. 23’: l’Atalanta raddoppia, è Sgrò che sulla destra, appena dentro l’area, controlla un rinvio sbilenco della difesa vicentina, salta D’Ignazio e mette sul primo palo il solito pallone teso che prima di tutti vede arrivare Inzaghi, la cui deviazione vale il 2-O. 32’: Carrera tocca indietro, di testa, un pallone sul quale Pinato arriva appenain tempo, in anticipo su Rossi. 43’: Carrera da dietro atterra Maini in area su una punizione messa tesa, a mezz’altezza, nell’area di Pinato; Braschi rileva il fallo e fischia il calcio di rigore. batte Otero che spiazza Pinato: il record personale d’imbattibilità del portiere nerazzurro si ferma a 758minuti. 44’: la partita, che sembravariaperta, si chiude subito. Inzaghi prende palla quasi sulla linea di fondo, salta un avversario, convergeverso la porta e appena ne vede lo specchiolascia partire un diagonale che si infila sotto la traversa di Mondini. È il gol del definitivo 3-1.(P.S.)

Pomeriggio straordinario sul piano umano quello di ieri: mille episodi lo stanno a significare ed emblematico negli spogliatoi l’affettuoso e caloroso abbraccio tra Mondonico e Guidolin che fin qui non si erano proprio molto amati. In sala stampa Mondo attacca subito, prevedendo le domande: «Credo che oggi non sia il caso di parlare di calcio, quanto meno non è molto importante. Cercavamo tutti delle risposte ben precise, segnali importanti da parte di questi ragazzi che da una settimana ormai erano sotto choc ed avevano la mente rivolta all’amico, al compagno che non c’è più. Questa è una delle poche cose vere che ancora esistono nel nostro mondo. Avevamo promesso ai genitori di Chicco e di Ale che oggi avremmo vinto per loro, e loro stessi dopo i funerali ce lo avevano chiesto espressamente.Forse era il modo più bello ed opportuno per ricordare la loro gioventù strappata così atrocemente. Ma non era facile, credetemi, ed infatti nella prima parte della gara s’è notato come faticassero a sbloccarsi. Era logico, naturale, umano». Poi nella ripresa

Fabio Gallo si è confermato

prezioso uomo di centrocampo.

sono dilagati...

«Sì, ed ora debbo fare ammenda maga-

ri nei confronti degli avversari per il fatto che nel primo tempo mi sono agitato forse troppo. Ma l’ho fatto artatamente, perché bisognava che qualcuno o qualche cosa risvegliasse i miei giocatori e li riportasse alla realtà. Occorreva solo attenderli e sono stati bravissimi poi a dare un po’di felicità, se si può ancora usare questo termine, a loro due lassù ed ai genitori. 1 papà a fine partita sono venuti nello spogliatoio, ci siamo abbracciati ed è stato il momento più significativo, più bello, più sentito del pomeriggio». La reattività dei giocatori infatti alla fine è stata travolgente...

((Ma questo è un vero gruppo di uomini ed i ragazzi sono parte di una società straordinaria; lo abbiamo notato soprattutto nei giorni scorsi. Sono fiero di far parte di questa società perché rende tutto sempre più facile, più sereno ed in questa occasione hanno superato ogni lìmite. 1 giocatori ovviamente fanno parte di questa realtà e da sempre si comportano in modo straordinario». Il presidente non riusciva trare in tribuna, e voi?

ad en-

«È da mercoledì che dobbiamo fare forza su noi stessi per entrare in campo, per

allenarci, per essere all’altezza della situazione pur avendo la testa lontano mille miglia. Specie sabato quando abbiamo rifinito la preparazione dopo aver dato l’ultimo addio a Chicco. Abbiamo subito cercato la motivazione giusta per proseguire e l’abbiamo trovata, i ragazzi l’hanno trovata in modo esemplare)). La classifica?

((Okay,siamo lassù, ma guai a perdere le caratteristiche da Atalanta, e non sentirsi orgogliosi di vestire e di soffrire per questi colori. Ma oggi non parliamo di calcio, bensì di quanto abbiamo provato, visto, vissuto in questi giorni. Non dovremo mai dimenticarci dei due ragazzi, dovremo sempre riportarli alla memoria e far tesoro degli insegnamenti profondi che sono venuti a galla. La folla oggi, l’ambiente intero in questi giorni hanno dato una lezione di umanità straordinaria, anche se purtroppo non ci vengono restituiti i nostri cari. Una cosa è certa: nella tragedia tutti sono stati da Atalanta e credo che sia un passaggio molto importante soprattutto in prospettiva». Giancarlo Gnecchi

@ iZ! LE PAGELLEDELL’ATALANTA/ BRAVISSIMI TUTTI,PERÒI VOTI PIÙALTISELI GUADAGNA IL «TRIODELLEMERAVIGLIE»

-QuandoMorfeoaccende la luceè da otto

Buffetto di Mondonico

a Morfeo, che esce fra gli applausi.

PINATO 6,5 - La valutazione tiene conto del poco lavoro svolto non certo per sua responsabilità. L’intervento più difficile è sicuràmente quello che effettua al 7’ della ripresa, quando esce di testa di almeno 20 metri fuori dall’area anticipando Mendez scattato in contropiede. Sul centro di Otero al 3’della ripresa, forse per un malinteso con Sottil, non riesce a trattenere la palla che Viviani potrebbe poi calciare in rete ma che, fortunatamente per lui e per l’Atalanta, calcia sul fondo. CARRERA 7 - Sul suo conto ci si deve ripetere: è pedina fondamentale della squadra perché interpreta in chiave moderna il ruolo di libero. Sa farsi valere come ultimo uomo, ma parecchie volte gioca anche davanti ai difensori, intervenendo su centrocampisti nel momento in cui cercano di rifinire per le punte. Sicuro in ogni intervento, commettepochissimi falli, anche se si fa pescare dall’arbitro Braschi con una trattenuta ed è rigore. MIRKOVIC 7 - Ancora una nrestazione convincente,con qualche difficoltà nella parte iniziale quando Otero, con il suo movimento, cerca di disorientarlo. Il serbo non demorde e con il passare dei minuti riesce a trovare la giusta posizione imponendosi all’avversario in modo autoritario e con grande correttezza. Limita al massimo i suoi inserimenti offensivi per evitare di farsi trovare allo scoperto. Da applausi, anche se molto rischioso, un salvataggio al 36’della ripresa quando con un colpo di tacco mette fuori causa un vicentino che si apprestavaad effettuare la conclusione. BONACINA 6,5 - Nella parte iniziale gioca sulla fascia destra a stretto contatto con Beghetto,che brilla per la sua nullità. Poi Mondonico lo spostain posizione centrale, a stretto contatto con Amerini, sul quale Bonacina esercita un controllo sicuro, portandosi poi ripetutamente in avanti. Molto bene nella ripresa con un ottimo lavoro a centrocampo: fa sentire la sua carica agonistica, buscandosi però un’altra ammonizione.

FOGLIO 7 -Perfetta la scelta di tempo con cui irrompe sulla palla centrata splendidamente da Morfeo. Il ragazzoconferma grande sensotattico, dopo aver dimostrato sicura personalità nel primo tempo,con quel tiro fortissimo ed angolato da fuori area, su passaggio invitante di Morfeo. Molto attento anche in fase di copertura soprattutto nel primo tempo. SOTTIL 6,5 - Controlla agevolmente un Murgita che non riesce a far valere la sua prestanza atletica. L’ex fiorentino si dimostra insuperabile nel gioco aereo,ma è molto sicuro anche con la palla a terra. Nell’ultima parte della gara, dopo l’uscita di Murgita, va a marcare Otero senzaproblemi. SGRÒ 7 - Nella parte iniziale appare un poco in difficoltà, assorbito in prevalenza da compiti di interdizione a centrocampo talvolta su Amerinì, talvolta su Maini. Poi in quel settore Mondonico sposta Bonacina affidandogli il controllo di Amerini. Sgrò può finalmente avanzarela sua posizione, collabora nella costruzione del gioco,svariando spessosulla destra dove già al 5’della ripresa sfiora la rete personale, che gli viene negata da un grande intervento di Mondini. Rifinisce in modo splendido la palla del raddoppio, dopo averla messaa terra con un controllo deliziosoe dopo aver saltato un avversario con un dribbling secco. GALLO 7 -11 solito geniale regista che sa sacrificarsi nelle coperture, ma sa organizzare ilgioco in modo autoritario dalle retrovie. E diventato un punto di riferimento preciso della squadra,alla quale assicura, con impressionante continuità, un contributo fondamentale in ogni zona del campo. E un Gallo che sa imporsi autoritariamente sia a Maini che a Viviani, due centrocampisti osannati dalla stampa nazionale, che al cospetto di Gallo letteralmente spariscono. MORFEO DOMENICO 8 - Nella fase iniziale tiene una posizione avanzata giocando sulla stessalinea di Inzaghi: Belotti stringe su di lui la marcatura. Il ragazzo

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E PROVINCIA

intuisce la difficoltà della situazione, ne parla con Mondonico e da quel momento arretra la sua posizione, svariando da destra a sinistra, sottraendosi al pressing degli avversari con giocate di prima. Illumina, nel vero sensodella parola, il gioco dei compagni con la sua fantasia ed al 12’regala, con una giocata da fuoriclasse, la palla del vantaggio a Foglio. Cerca il gol personale,magari peccandodi un briciolo di egoismo in un paio di circostanze, ma la sua prestazione rimane da incorniciare. INZAGHI 8 - Due gol uno più bello dell’altro, uno diverso dall’altro. Nel primo c’è il gesto del rapinatore, nel secondola grinta, la determinazione del cannoniere che davanti alla porta non guarda in faccia ad alcuno. Prima si fa apprezzareper la velocità, poi per il suo dribbling secco,poi per l’esplosione del suo formidabile tiro dall’alto al basso.Due gemme incastonate nel contesto di una gara giocata con impressionante continuità, voglia di lottare, disponibilità al sacrificio. LENTINI 8 -- Gli manca solo il gol per rendere perfetta la sua prestazione. E un gol che cerca e sfiora già al 10’del primo tempo, che non riesce ad ottenere nel finale’sempre del primo tempo ed al quale arriva vicino anche nel finale della gara. Ma è un Lentini devastanteper gli avversari che non sanno trovare le giuste contrarie per condizionare il suo rendimento. Lentini si procura anche l’espulsione di Belotti. Molto generosoanche nelle coperture difensive. ROSSINI 6,5 - Entra nella ripresa al posto di Foglio, si piazza sulla fascia sinistra bloccando con sicurezza i tentativi di incursioni di Rossi, da poco inserito da Guidolin per potenziare l’attacco. CARBONE -- Gioca gli ultimi dieci minuti dimostrando sufficiente autorità a centrocampo. MORFEO MARIO - Mondonico gli regala una giusta passerella praticamente nei minuti di recupero dopo il 3-l. Elio Corbani

Ecco i due gol che consentono

a Inzaghi di tornare re dei cannonieri,

visti da Ilio Manfredotti.


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