L'Eco Atalanta-Roma 2-2 1990

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IIECODI BERGAMO &d

Lunedì 31 dicembre 1990

romanzesca

Neroazzurri in gol al 3’ (Bordi@ e al 25’ (Caniggia) - I giallorossi hanno ridotto le distanze al1 ‘inizio del secondo tempo, col giovane Muzzi, dopo sei minuti: determinante comunque una deviazione di Bigliardi - La rete delpareggioflrmata da Giannini al 62’ - In entrambe le circostanze la difesa atalantina si è fatta nettamente sorprendere - Nel bilancio romanista anche un palo colpito da Voellerpoco dopo il due a uno - Nella ripresa una l’Atalanta: gran parata di Cervone sulla... testa di Maniero, subentrato ad Evair - Neljìnale espulso anche Zinetti, secondo portiere* della Roma, per essersi alzato dalla panchina per protestare

Atalanta double face. Nel primo tempo si vede la squadra pimpante chefa gioco e lo impone all’avversario. La Roma è subito in difficoltà, va sotto di un goal dopo 3’ e subisce il raddoppio al 25: rimane con un uomo in meno al 31’ quando Pairetto è costretto a mandare anzitempo negli spogliatoi Aldair che per bloccare Perrone lanciato a rete è costretto a un pla-

da Bianchi quasi inaspettatamente) Frosio ha piazzato Bonacina, il quale per nulla preoccupato dal fatto che il ((principe)) (delle proteste?) giocasse quasi come seconda punta, ha partecipato costantemente al gioco offensivo contribuendo ad ccalimentare)) Caniggia ed Evair, il cui movimento ha disorientato in modo perenne la retroguardia romanista.

Per un tempo c’è stata in campo una squadra sola: l’Atalanta. Un ‘Atalanta bene organizzata, decisa, determinata, sorretta da una difesa esemplare in Bigliardi, il quale giocando d’anticipo ha bloccato sul nascere le velleità di Voeller. Porrini ha marcato a distanza Salsano per poi passare su Giannini quando è stato espulso Aldair. Sulla fascia destra co-

me già detto Perrone ha agito da tornante e smentendo in parte le mie previsioni, si è anche imposto con molta sicurezza in un paio di situazioni difensive. A sinistra Pasciullo ha giocato praticamente come uomo di spinta, vista la pochezza di Berthold, senza riuscire a sfruttare a fondo alcune situazioni favorevoli. Alle loro spalle Pregna non ha avuto proble-

mi, a tal punto da concedersi il lusso di andare pure lui a tentare di percorrere la strada del gol trovandola apertissima nel finale del tempo, ma dimostrando incapacità a sfruttarla. Queste erano le considerazioni e le valutazioni naturali dopo quei 45’giocati alla grande, nei quali a dire il vero non si era assolutamente avvertito il peso di tante as-

Bianchì ha cfiuerito il wmettone -

Non era evidentemente una partita adatta ai brasiliani, quella di ieri. Il confronto tra Paulino Aparecido Evair e Nascimento dos Santos Aldair, uno dei motivi più interessanti della partita, è durato poco: espulso il romanista dopo appena 31 minuti, sostituito l’atalantino dopo poco più di un’ora, anche se Maniero non ha avuto molta più fortuna di lui (o meglio, tanti si aspettavanoin quel momento di vedere in campo le tre punte e con un uomo in più.. .). Facevano anche coreografia i due brasiliani, entrambi protetti dai guanti come Corni e Giannini; mentre impressionava anche la spavalderia di Desideri, presentatosi come il solito Bigliardi in tenuta praticamente estiva, con maniche corte. Per tornare ad Evair, però, la Roma non sembra la squadra ideale per il cannoniere atalantino: pensate che nei quattro confronti disputati negli ultimi due campionati con i giallorossi Evair era in campo solo in uno di questi e cioè il 12 febbraio 1989a Bergamo, per l’ultima giornata d’andata. Anche allora finì 2-2 con i giallorossi. Evair segnò, l’altro gol atalantino fu realizzato da Madonna, mentre per la Roma andarono in gol

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Massaro e Voeller. Ma il brasiliano fallì un rigore decisivo per la vittoria dei nerazzurri: poteva essere il suo ottavo gol nel campionato di due anni fa, in un girone d’andata favoloso, al ritmo di un gol ogni due partite. Poi Evair rallentò un PO’, ma ugualmente arrivò alla fine a quota dieci, di tutto rispetto. Ieri ha provato e riproveito, ma non c’è stato nulla da fare. ~. È andata bene invece a Ottavio Bianchi, che più di tutti temeva ieri le conseguenzedel panettone. 1 giornali si erano sbizzarriti in settimana a documentare quanto siano stati indigesti per l’ex allenatore atalantino gli incontri immediatamente successivi alla sosta natalizia. Pensateche occorreva risalire alla stagione 1985-86per ritrovare una squadra allenata da Bianchi imbattuta a fine anno: è il caso del Napoli, uscito con un pareggio dal campo di Como dove Bianchi era un ex. E infatti l’ultima vittoria, sempre dopo la sosta natalizia, per Bianchi risale alla stagione ancora precedente, quella 1984-85 sulla panchina del Como, quando i lariani sconfissero in casa per 2-1l’Avellino.

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Bianchi ha giocato assieme al presidente atalantino Percassi e ieri è riuscito a dargli un mezzo dispiacere, impedendogli di brindare ad una vittoria che l’Atalanta attende dal 25 novembre (gol di Evair su rigore al Pisa 1-O).«Al Nord è sempre diversa la reazione dopo le feste», ricordava l’allenatore giallorosso «e non c’è la stessa aria festaiola che si respira al Sud. In passato le ho tentate tutte, ma senza risultati, negli ultimi anni non c’è stato niente da fare dopo le feste: hai voglia a imporre ritiri, a variare la preparazione, a istituire allenamenti doppi e tripli, a fare veri e propri studi psicologici)). Eppure ieri la Roma è uscita non solo imbattuta dal Comunale ma, pur senza esaltare, ha creato qualche grattacapo ai nerazzurri, giocando decisamente meglio in dieci. Ed è toccato invece all’Atalanta rimandare nuovamente la vittoria nel dopo-panettone: già abbiamo ricordato su questo giornale che bisogna risalire alla serie C per ritrovare un’Atalanta vincente a fine anno. Forse era la partita adatta per smentire le statistiche, almeno certe statistiche. Come quella che ricordava la Roma sempre imbattuta

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senza il suo capitano Giannini: tre vittorie e due pareggi nelle ultime esibizioni dei giallorossi privi del «principe)). Ma anche ieri la Roma non ha perso ed,ha presentato in campo il suo numero dieci, quest’anno alla decima stagione in maglia giallorossa. Che non è poco, per un giocatore di appena 26 anni, anche se non riscuote molte simpatie tra il pubblico (si è sentito anche ieri e si è visto in campo, con qualche atteggiamento indisponente del giocatore soprattutto nei confronti di Pasciullo, che con rabbia vedeva sfumare la vittoria mentre l’avversario gli faceva perdere tempo). Nemmeno si può dire che Giannini entusiami come regista della Nazionale, a parte la stima del citì Vicini. Il capitano giallorosso aveva promesso al suo presidente una vittoria: e il convalescente Viola aveva fatto i salti di gioia, promettendo (in tal caso) di anticipare di cinque giorni la guarigione. Per fortuna dell’Atalanta, dopo il patatrac dei due gol romanisti non ci sono stati altri errori difensivi. Aspettiamo allora il primo incontro del 1991per poter brindare con un successoatalantino al nuovo anno. Alberto Porfidia

senze. Bianchi, lui un paio di pezzi grossi li aveva recuperati, mandando in campo Cervone fra i pali e Giannini in mezzo al campo con compiti più offensivi che costruttivi. Giannini si era fatto solo ammirare per le proteste stucchevoli, inutili, sempre fuori luogo. Cervone sui due goal non aveva fatto scintille. Tutta la squadra era parsa comunque fuori fase. La difesa aveva imbarcato acqua da ogni parte. Il solo Carboni, sulla fascia destra, aveva dato quanto meno dimostrazione di una certa combattività. Berthold aveva randellato a non finire, così come Aldair non aveva fatto complimenti. Non vi dico di Corni: ridicolo, semplicemente, nel ruolo di libero. Tempestilli ce 1‘aveva messa tutta a seguire Caniggia, al quale non era comunque riuscito a impedire il goal del raddoppio. A centro campo un briciolo di combattività c’era stato da parte di Gerolin, tanto movimento ma anche confusione da parte di Salsano. Desideri si era fatto notare solo per una gran bordata da fuori, respinta con bravura da Ferron (unico serio intervento dei primi 45% mentre Voeller la palla non l’aveva proprio vista per la gran bravura di Bigliardi a giocare d ‘anticipo. Era stata una Roma allo sbando. Nessuno nel1 ‘intervallo avrebbe osato prevedere che nella ripresa tutto sarebbe mutato. Ma ecco cosa accade. Bianchi manda in campo Muzzi al posto di un Desideri inesistente e decide di tenere negli spogliatoi Corni, una specie di ((palo)) piantato in mezzo al1 ‘area. Frosio manda subito Porrini su Muzzi e Bonacina dovrebbe arretrare su Giannini. Dovrebbe, ma in effetti non è così perché nell’Atalanta comincia a farsi strada la regola dell’anarchia. Ognuno pensa a se stesso. Sono probabilmente tutti convinti di avere già la partita in tasca e ognuno va in cerca di gloria personale. Non funziona% iù il filtro a centro campo e P~1difesa ne risente. L’incredibile è che non funzionano più gli automatismi in avanti. Tutti i centrocampisti prendono palla e partono in dribbling. A fare che? Nessuno lo capisce. Per contro la Roma è decisa, tosta, risoluta. Bianchi deve aver dato a tutti una lavata di capo. Deve aver detto ai suoi che non ci sta a fare la figura di un allenatore di una squadra dipoveripellegrini. In effetti la Roma è trasformata, si batte con orgoglio, fa pressing a tutto campo. Nell’Atalanta non capisce la necessità di amministrare palla giocandola. Ognuno lavora per conto suo e decide di liberarsene solo quando è costretto e quando non ha più spazio, la tranquillità perfare il passaggio preciso. Catelli, Perrone, Bordin, Bonacina, Pasciullo, ma unpoco tuttifallistono sistematicamente la misura nel disimpegno, regalando ai giocatori della Roma quei palloni che avrebbero dovuto amministrare se avessero continuato a operare con la concentrazione del

Elio Corbani SEGUE A PAG. 12

’Fmsio,dopoun prknotempoeqezionale...

«Roba da darsi martellate in testa»-

La delusione che deve avere provato Frosio al rientro negli spogliatoi appare grande anche in sala-stampa, nonostante il tecnico atalantino vi giunga con notevole ritardo. - Ci domandiamo tutti come possa essersi materializzata una metamorfosi simile dal 46’in avanti... trI1 bello è che me lo chiedo pure io! Dopo aver disputato un primo tempo per me addirittura accezionale siamo rientrati dopo il riposo nel modo più sbagliato che si potesse immaginare. Dovevamo amministrare il vantaggio accumulato, con l’aiuto di un uomo in più, ed invece ognuno ha voluto giostrare per conto proprio, non si è più collaborato con i compagni, sono saltati tutti gli schemi, abbiamo sbagliato parecchio, non abbiamo più sviluppato azioni come nel primo tempo e dopo il primo goal si è aggiunta anche la paura di subire il secondo che puntualmente è venuto. In soldoni non siamo più stati bravi come nella prima parte della gara)).

- Perrone è stato onesto. Ha detto: abbiamo regalato un punto...

((Non ha tutti i torti visto il vantaggio su cui potevamo contare. In effetti questa volta dobbiamo darci delle martellate sulla testa perché diciamolo apertamente: una partita che si doveva vincere)).

- Così invece di guadagnare punti ne abbiamo perso un altro... ((Prima della partita il pareggio ci poteva anche stare contro la Roma, in quanto la gara si presentava estremamente difficile per le note vicende. Certo, poi da come si erano messe le cose, ripeto, il punto ci manca. Però per come si è svolto il match debbo dire che il pareggio fotografa 1‘andamento dello stesso)).

- C’è stato comunque qualche lato positivo nella giornata?

- Senza nulla togliere a chi era in campo, con gli assenti sarebbe avvenuta la metamorfosi? ((Sempre difficile rispondere a queste domande. Forse nel gestire il vantaggio l’esperienza degli assenti avrebbe avuto il suo peso, ma debbo subito aggiungere che nella prima fase tutti si sono espressi su toni molto elevati, creando gioco e reti. Non accamperei scusanti in tale logica)).

- Per carità non colpevolizziamo i gioctllprimo tempo è stato tutta una serie di positività, al di là dei duegoal a messi a se- vani... no! Nella ripresa tutti gno. Abbiamo evidenziato un gioco spu- non((Assolutamente siamo stati all’altezza, giocando, ripemeggiante, abbiamo creato diverse occasio- to, singolarmente e quando si fa così poi si ni da rete, brillantissimi insomma per tutrischia anche grosso, come è accaduto nel to il primo tempo. Poi invece tutto è cambia- fmalex to sebbene i due goals giallorossi siano sta- Hanno pure ignorato Caniggia nella ti casuali: ilprimo su autorete che ha spiazin modo totale... zato Ferron quando stava raccogliendo un ripresa ((Esatto, ed è la dimostrazione dei nostri tiro innocuo; e sul secondo siamo saltati errori. Non abbiamo fatto un solo controfuori tempo su di una palla alta che non piededi quelli giusti)). aveva i dettami dell’irresistibilità)). - E la prima volta che la squadra esce - La sostituzione di Evair?

((Purtroppo il brasiliano ha accusato già nel primo tempo una leggera distorsione alla caviglia che ne ha condizionato il gioCO.Aveva chiesto il cambio prima del ripoSO,poi nella ripresa ho preferito risoarmiarlo mettendo dentro iba$erou. S

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((Alla fine del primo tempo siamo stati applauditi perché avevamo giocato bene; nella ripresa era giusto chefossimofischiati in quanto abbiamo giostrato male)).

Giancarlo Gnecchi

ZINGONIA ---

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LECODI BERGAMO &d

Lunedì 31 dicembre 1990

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I misteri dell’Atalanta

dOubIe=face

(Se andiamo avanti così ci aspetta la zona retrocessione, questo è sicuro. Cos’è successo non lo so, però non può darsi che i difensori facciano gli attaccanti, gli attaccanti debbano fare i difensori e ognuno giochi per conto suo. Così proprio non vak

Quattro gol, un palo e due espulsioni

Così Claudio Caniggia, in modo amarissimo, ha detto la sua sulla metamorfosi dell’Atalanta, letteralmente trasformatasi, in senso negativo, tra il primo e il secondo tempo. L’analisi dell’attaccante argentino è la più pesante, tra quelle raccolte in riferimento alla prestazione double face dei nerazzurri, e non del tutto a torto. Caniggia infatti nel secondo tempo non è praticamente mai stato adeguatamente servito dai compagni, e lo precisa lui stesso: ((Non SO

cosa è successo, la partita sembrava 1‘avessimo in pugno, forse ci siamo deconcentrati. Certo che non ho più ricevuto un pallone giocabile, così non va proprio)).

Dopo di lui è la volta di Roberto Bordin, autore di un gol utile solo a metà: (Spiace non aver vinto - dice - ma dopo il primo tempo nessuno di noi pensava succedesse una cosa del genere. Forse non siamo partiti bene, ad inizio ripresa, nel senso che ci siamo messi un po’ troppo indietro, rinunciando ad aggredire gli avversari e dando loro modo di giocare il pallone nonostante 1 ‘inferiorità numerica ci favorisse in questo senso)).

- Non è che consideravate la partita già conclusa?

«Per niente, eravamo coscienti dei rischi di rimonta che si potevano correre, solo che è venuto subito il loroprimo gol che certamente ci ha innervositi)).

E il nervosismo è anche una delle motivazioni di Domenico Progna, per l’occasione con la fascia di capitano al braccio e costretto a commentare a nome di tutti un risultato non certo soddisfacente, visto il modo in cui è maturato: oNon SOcosa sia

successo, se l’avessimo saputo ci avremmo posto subito rimedio. Dopo l’intervallo eravamo convinti di non perdere assolutamente la concentrazione, perché in questo caso la Roma ci avrebbe creato dei problemi. Ma forse è subentra to un po ‘di nervosismo e il gol di Muzzi ci ha creato ulteriori difficoltà, da questo punto di vista. Peccato perché era una partita che si poteva vincere)).

Bianchi: dh primo Non avrei resistito ((Non avrei potuto sopportare per altri 45 minuti la Ro-

ma del primo tempo, quella era una cosa folle, dovevamo cambiare registro. L’abbiamo fatto, e ne è uscita la gara più incredibile che io abbia mai visto in tanti anni di cal-

cio. Difficile da dimenticare e difficile da spiegare. Una partita stranissima».

Ottavio Bianchi ha cominciato così le sue considerazioni sul pareggio di ieri pomeriggio, aggiungendoci un inedito e comprensibile sor-

riso quasi per farsi perdonare la mezz’ora abbondante di attesa cui ha costretto i cronisti. Ma il suo collega Frosio non è stato da meno, così con la postazione occupata dal tecnico atalantino, Bianchi si mette a raccontare le

Pietro

Serina

sue impressioni sulla gara in mezzo al corridoio: &osa

dire, io ho guardato la mia squadra e giudico quella, senza problemi. Nel primo tempo abbiamo fatto tutto quello che non dovevamo, .regalando gol e occasioni al1‘Atalanta, in modo incredibile ed incomprensibile. Poi quando ci siamo trovati sotto di due gol e con un uomo in meno abbiamo sconvolto 1‘assetto della squadra, ed è cambiato tutto)).

c(A quel punto noi potevamo scegliere solo quella strada, ovvio che per riuscirci devi continuamente provare e riprovare in allenamento, e che mi conforta del secondo tempo è proprio questo: in fondo il lavoro paga, stavolta ne abbiamo avuto la dimostrazione. Perché quel che ha fatto la Roma nel secondo tempo tutto sommato bisogna essere capaci difurlo, abbiamo preso un palo, fatto due gol, creato altre occasioni. Con un uomo in meno ma con tanta voglia in più)).

cesso che questo è il calcio, ed il calcio è bello proprio per questo. Inutile cercare chissà quali motivazioni, non scordiamoci che c’è del1 ‘irrazionalità in queste esperienze, altrimenti la classifica si potrebbe fare a tavolino, già in agosto. Invece no, perché il calcio è così)).

meriti dell’Atalanta si debba parlare dei meriti della Roma. Perché siamo stati noi a cambiare, dopo la strigliata del mister negli spogliatoi e la vergogna che abbiamo provato per quel primo tempo. Roba da non credere, mai avevamo giocato così male. Così ci siamo guardati negli occhi ed è successo quel che è successo, schierandoci a zona abbiamo rimediato al1 ‘inferiorità numerica e mi sembra sia cambiato 1‘atteggiamento di tutta la squadra. L’Atalanta ne ha subito le conseguenze, fondamentalmente perché nel primo tempo aveva speso troppo)).

tempo folle altri 45%

-La chiave di volta s’è registrata tra un tempo e l’altro. Lei ha effettuato due cambi schierando la difesa con quattro uomini in linea e rinunciando al libero ed ha inserito la seconda punta. La Roma ha cambiato completamente modo di giocare.

Nessuna spiegazione convincente insomma, lo spogliatoio atalantino è risultato in difficoltà di fronte alle richieste di spiegazione di una simile metamorfosi. E mentre qualcuno paragona il secondo tempo della gara con la Roma al primo tempo di Parma ed al secondo di Bologna, parlando di possibili remore psicologiche, ad evitare ulteriori complicazioni ecco il parere del presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, che chiude l’anno con il buonsenso dei yalligiani: ((Cos’èsuccesso? E suc-

Naturalmente diversa è invece la spiegazione fornita all’andamento dell’incontro dalla sponda romanista. Con Bianchi che parla solo della sua squadra e non degli avversari non resta che accontentarsi del giudizio di Cervone, il portiere degli ospiti, al rientro con la maglia di titolare: ((Io ritengo - ha detto Cervone -che più che dei de-

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- Ma lei cos’ha detto alla squadra, nell’intervallo?

((Niente, ho solo indicato le modifiche tattiche che intendevo apportare)).

- Il risultato lo considera giusto?

Sfiorata primo tempo. Invece si fa strada un briciolo di presunzioneperché tutti sonoprobabilmente convinti di avere al sicuro il risultato. Convinzione errata. Ci si mette anche la sfortuna, perché dopo 6’un tiro innocuo di Muzzi trova la sfortunata deviazione di Bigliardi che involontariamente-fa secco Ferron. Potrebbe essere un campanello d’allarme, ma l’Atalanta non lo avverte 0 forse lo avverte su una tonalità diversa. Forse c’è in campo qualcuno che comincia ad avere paura e allora si continua ad arretrare il baricentro. Si spera che questa sia la premessa per costruire gioco di rimessa. Ma Evair e Caniggia continuano a essere ignorati. Il brasiliano ha un piede dolorante e già nel-finale del primo tempo aveva chiesto la sostituzione.

la beffa Il pasticcio arriva al 17: su una punizione dalla sinistra Bordin manca completamente 1‘intervento di testa per cui Berthold può mandare nel centro dove Bonacina salta più che può per raggiungere la palla che lo scavalca e arriva a Giannini. Stop e tiro al volo sono cose che sa ancora fare (oltre a protestare) per cui siamo al 2-2. L’Atalanta si sveglia dal suo torpore, ma la Roma ora si chiude. I neroazzurri perdono Evair, rilevato da Maniero che si dimostra subito impacciato anche se è lui a sfiorare il goal deviando di testa una palla lavorata molto bene da Pasciullo, Bonacina,, Caniggia, ancora Bonacina. L’altro tentativo è di Porrini, che spara al volo a lato di poco il pallone centrando Pasciullo. Ma la Roma è sempre lì, chiude attenta, determinata. Vuo-

le legittimare ilpareggio ottenuto anche con un briciolo di fortuna, e vi riesce anche perché nel recupero rischia addirittura di essere lei a fare goal in contropiede. La gentefischia e ha ragione. L’Atalanta non può che battersi il petto. Altro che recuperare i punti persi, ne ha perso un altro importantissimo perché la classifica si è ùlteriormen te accorciata. La Roma non ha rubato nulla. L’Atalanta le ha fatto un gentile omaggio, uno dei tanti fatti in questa prima parte del campionato. Certo nella ripresa si è molto avvertita 1 ‘assenza di uomini d’esperienza come Contratto, Nicolini e Stromberg ma anche senza di loro il successo doveva e poteva essere ottenuto. La mancanza di umiltà è stata fatale.

«Direi di sì, nel senso che non era tutto vero il male del primo tempo e probabilmente non è tutto vero neppure quanto di bello s’è visto nella ripresa. Però il 2-2 è un risulta to equo)).

- Che accontenta entrambe le squadre?

((Sicuramente accontenta la Roma, per l’Atalanta bisogna chiedere a Frosio)).

- Già l’Atalanta...

cScusatemi ma io già fatico di solito a guardare come devo la mia squadra, oggi poi con tutto quello che è successo non sono proprio in grado di giudicare gli avversari)).

-Mister, lei viene a pareggiare a Bergamo in questo modo e non parla dell’Atalanta?

((Abbiate pazienza, non mi sento proprio in grado di farlo. Posso solo dire che sono soddisfatto per il modo in cui la mia squadra ha conquistato il pareggio)).

- Con il temperamento di Bianchi...

(Con il suo temperamento di squadra vera, quello che serviva dopo un primo tempo assurdo...r). - Ma lei ci credeva nelle

possibilità di recuperare il risultato?

«Io ci credo sempre, 1‘importante però è che ci creda la squadra. E quanto è successo oggi dimostra che questa Roma e in grande evoluzione, sia dal punto di vista tattivo che sotto il profilo caratteriale)).

- A proposito di carattere, l’Atalanta.... r(Lassém pert - esclama

-. Scusatemi ma ho 1‘aereo che mi aspetta per tornare a casa.. . ~1e con una risata il

tecnico della Roma si avvia all’uscita, per raggiungere la famiglia in Città Alta. Senza aereo naturalmente, e senza aver giudicato l’Atalanta. Buon anno comunque, mister Bianchi. p.ser.

2’: primo vero affondo della partita, e’l’Atalanta va in vantaggio. Perrone batte una punizione sulla sinistra, il pallone attraversa tutta l’area e dalla parte opposta arriva Bordin che con un colpo di testa dall’effetto stranissimo costringe Cervone ad avvitarsi per cercare, vanamente di respingere il pallone. 16’: ci prova Gerolin dal limite, il suo sinistro manda la sfera alta sopra la traversa. 23’: l’Atalanta vive un gran momento ma non sfrutta le occasioni favorevoli: Bordin perde l’attimo giusto per tirare dal limite dopo un bell’affonfo, Perrone invece tira ma fuori dallo specchio della porta di Cervone. 25’: nasce ancora dalla sinistra, il raddoppio dell’Atalanta. L’affondo è di Pasciullo, il traversone è ben controllato da Caniggia che si gira e prende controtempo gli avversari infilando Cervone con un preciso rasoterra. 29’: gran conclusione di Desideri da fuori area, Ferron respinge da campione. 31’: Perrone in contropiede attraversa tutto il campo vanamente inseguito da Carboni. Ma gli si fa incontro Aldair che dopo un ulteriore allungo del nerazzurro, lanciato a rete, lo atterra. L’arbitro concede la punizione all’Atalanta ed espelle il difensore brasiliano della Roma. 34’: punizione di BertJwld; b1occa.a terra Fer- roa.!.,,* 44’: Progna e in ottima posizione, sulla destra, dentro l’area di Cervone, ma il suo tiro di esterno manda il nallone fuori dallo specchio della porta avversaria. 51’: la rimonta della roma comincia da un rasoterra di Muzzi che, deviato da Bigliardi, cambia direzione > spiazza Ferron. 52’: Voeller s’incunea nella difesa atalantina sulla sinistra, il suo tiro rasoterra è violento e colpisce la base del palo alla destra di Ferron prima di perdersi sul fondo.

ATALANTA: Ferron; Porrini, Pasciullo; Bonacina, Bigliardi, Progna; Perrone, Bordin, Evair (64’ Maniero), Catelli, Caniggia. All. Frosio (12 Pinato, 13 Maretti, 14 Monti, 15 Poloni). ROMA: Cervone; Tempestilli, Carbone; Berthold, Aldair, Corni (46’ Nela); Desideri (46’ Muzzi), Salsano, Voeller, Giannini, Gerolin. All. Bianchi (12 Zinetti, 13 Pellegrini, 15 Piacentini). ARBITRO: Pairetto di Torino. RETI: 2’Bordin, 25’Caniggia, 51’autorete. Bigliardi, 62’ Giannini. NOTE: Cielo sereno, terreno irregolare per il maltempo delle scorse settimane; spettatori 17.123 (di cui 8.290 abbonati) per un incasso di 392.682.000 lire (231.228.000 lire la quota abbonati). Ammoniti Pasciullo e Perrone dell’Atalanta, Cervone e Carboni della Roma. Espulsi al 31’ Aldair per fallo su Perrone, a11’85’Zinetti (portiere di riserva della Roma) per proteste. Angoli 2-O per l’Atalanta. 62’: punizione dlla sinistra di Salsano. dalla narte :ntro dl tesa, 31La scavalcare dal pallone e alle sue spalle Giannini ha modo di controllare e di battere con un gran tiro Ferron. ’ 71’: sulla sinistra c’e un triangolo tra Bonacina e Caniggia, è il mediano nerazzurro a mettere a centroarea e il successivo colpo di testa di Maniero e ribattuto d’istinto da Cervone, uscitogli incontro. 78’: cross dalla sinistra di Pasciullo che attraversa tutta l’area senza che nessuno intervenga, dalla parte opposta gran tiro dell’accorrente Porrini che si perde a lato. 80’: lancio dalle retrovie di Progna, Maniero cade a terra in area a contatto con Nela. Gli atalantini reclamano invano il calcio di rigore. 85’: entrata carogna di Pasciullo su un avversario, Zinettidalla panchina ,l della Roma scatta in piedi a protestare, l’arbitro lo espelle per proteste, ammonendo poi Pasciullo e concedendo un calcio di punizione alla Roma. P.S.

Autoretedi Cervone? Ieri sera la moviola della «Domenica sportiva» ha mostrato una deviazione, forse determinante, di Cervone sul colpo di testa di Bordin per l’uno a zero dell’Atalanta. In verità nel dopo-partita lo stesso Cervone non ha parlato di autorete; e l’impressione è che, comunque, la palla avrebbe varcato la linea di porta anche senza l’intervento dell’estremo difensore romanista,

Nell’lntetvallo IQDC

Prevista la aran rimonta della Roma -

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In tribuna accanto a Stromberg un ex di lusso: Cantarutti. Si è lasciato crescere il pizzetto che gli dà un’aria più seriosa. Pairetto ha appena fischiato il riposo e Cantarutti commenta favorevolmente la prova dell’Atalanta: (Un’ottima squadra. Ha letteralmente schiacciato una Roma priva di gioco, una squadra che non ha avuto alcuna possibilità di creare situazioni pericolose; anzi, ha rischiato di subire altre reti. Attenti però alla ripresa. Quando gli avversari giocano con l’uomo in meno, si caricano maggiormente e sicuramente nella ripresa vedremo un’altra Roma». E la ripresa ha dato purtroppo ragione a Cantarutti; la Roma, sia pure aiutata dalla fortuna, ha pareggiato. «Te lo avevo detto che sarebbe stato un secondo tempo difficile. Purtroppo l’Atalanta ha avuto dieci minuti “balordi” nel corso dei quali ha buttato al vento la grossa opportunità di vincere una

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partita che aveva saldamente tenuto in mano per oltre 50 minuti. Il calcio è anche questo. Se Maniero fosse riuscito ad angolare maggiormente la sua conclusione nel finale, ora saremmo qui ad esaltare l’Atalanta. Spiace vedere sciogliersi in pochi minuti un vantaggio matI,rato nel corso di un primo tempo eccezionale,ma io sono certo che questa squadra saprà ritrovare presto la strada giusta e ritornerà alla vittoria. Comunque, anche se ho sofferto nel secondo ’ tempo, sono contento di aver rivisto questa squadra che ho ancora nel cuore». Prima di congedarci abbiamo chiesto a Cantarutti notizie sui suoi malanni che lo tengono lontano dai campi di gioco da tempo: «Ora mi sto riprendendo, però non sono ancora in grado di sapere se potrò nuovamente ritornare a giocare. Solo i medici potranno darmi le giuste indicazioni, sono nelle lo. ro mani». a.b.


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Evair: ((Ho chiesto io la sostituzione, sono uscito per una distorsione alla caviglia» - Perrone: t~Altropunto regalato, siamo andati nelpallone N - Progna: &olpa nostra i gol della Roma» Porrini: «Ci è mancata la concentrazione~~ - Bigliardi: 4In netto calo di tensione, ed ecco lacfrittata~~

Stromberg in campo solo per ricevere il Premio Bortolotti Glenn Peter Stromberg, costretto a dare forfait per il solito malanno alla schiena, è sceso ugualmente in campo pochi istanti prima che iniziasse la partita tra Atalanta e Roma. Lo svedeseera atteso ad una cerimonia importante, che già doveva avvenire dieci giorni fa, alla Casa del Giovane, ma che poi era stata rinviata all’ultimo incontro casalingo dell’anno. C’era anche una platea molto più vasta, ieri, per attribuire il meritato applauso al capitano dei nerazzurri, vincitore del Premio Cesare Bortolotti, voluto dagli Amici dell’Atalanta per ricordare il compianto presidente, scomparso tragicamente nel giugno scorso.

Il Premio (una medaglia d’oro) viene assegnato ogni anno all’esponente atalantino che si è particolarmente distinto. È stato Felice Gimondi, presidente del Club Amici, a consegnare il riconoscimento, tra gli applausi del pubblico, allo svedese, che era accompagnato dal presidente Antonio Percassi.- Club Amici ha premiato il giocatore che attualmente vanta la militanza più lunga nelle file atalantine (è al settimo anno) ed ha avuto modo di farsi apprezzare non solo per l’eccellenza delle sue prestazioni ma anche per la serietà dei suoi comportamenti. Un premio all’atleta, insomma, ma anche all’uomo.

«Freddo» anche nel calore aaonistico -u-

Un’Atalanta sprecona, distratta e, col passare dei minuti, sempre più senza raziocinio, ha dimostrato come si puo scialacquare il patrimonio di due reti ed il vantaggio di un romanista espulso. Innervosendosi, pericolosamente anche per la reazione sonoramente critica del pubblico. In tutto questo quadro l’arbitro Pierluigi Pairetto di Torino (38 anni, professione veterinario, con interessi anche politici) ha amministrato la partita con valido equilibrio e raziocinio, ben tesaurizzando la sua qualitativa esperienza. Trnquillo e sereno, anche nei momenti di maggior calore agonistico specie dopo il pareggio della Roma, non ha dato motivo di valida rivalsa per il suo operato. Dirò, anzi, che Pairetto ha usato molto buon senso nel saper interpretare interventi ed atteggimaneti di alcuni giocatori (Carboni, Catelli, Tempestilli, Pasciullo) sapendo valutare i limiti di un comportamento non doloso, ma che traeva origine solo da una comprensibile tensione agonistica. 1 «colloqui chiarificatori)) con gli interessati (69’ e 81’) hanno avuto... buon esito e cancellato ogni traccia di wuggine)). Quindi un bravo, non so’lo in questo contesto, per Pairetto che non ha mai snobbato la partita anche quando questa sembrava ormai avviata sul... velluto. Come non ha mai ignorato la bella applicazione di quel vantaggio sempre difficile da valutare e gestire. La concreta prosecuzione dell’azione smorzava

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1 giocatori quando escono dallo spogliatoio non si nascondono dietro il classico dito: ognuno si prende le proprie responsabilità ed ognuno cerca di mettere il dito nella piaga al fine di uscirne in futuro. Così Caniggia, oltre ad essere il più amareggiato è anche il più lucido. - Cosa è successonella ripresa? ((Incredibile come la squadra abbia cambiato registro nel giro di pochi minuti! Nel primo tempo tutti abbiamo giocato in modo giusto, rispettando i propri ruoli, secondo gli schemi abituali, tanto è vero che la Roma non è mai esistita ed abbiamo segnato due goals. Poi nella ripresa improvvisamente ognuno se n’è andato per la propria strada, gli schemi sono saltati e non ci si capiva più in campo)).

recuperare le due reti, in questa maniera)).

-Quindi so...

alto altro per-

((Altro punto regalato!)).

Passiamo a capitan Progna che giostrava nei pressi di Ferron per capirne di più. - Quale la tua interpretazione? ((Sicuramente loro sono apparsi più caricati di noi dopo il riposo. Chiaro che dopo aver subito il primo goal

ci è venuto addosso un poco la paura di beccare il secondo e così infatti è stato! Comunque dobbiamo fare autocritica in quanto i loro due goal sono venuti più per disattenzioni nostre che per meriti loro)).

Porrini appariva alquanto demoralizzato: ((Purtroppo

quando sembrava tutto fatto ci è venuta a mancare un poco la concentrazione, siamo andati in barca ed abbiamo gettato alle ortiche un punto

praticamentegià conquistato e che ora ci manca. Quindi molto amaro in bocca, ma il calcio è fatto così)).

palla abbia incocciato nel mio piede spiazzando totalmente Ferron. Comunque vedremo in televisione)).

Bigliardi è l’ultimo ad uscire e subito gli chiediamo precisazioni sul primo goal romano. - È stata tua la deviazione?

-Anche per te la solita domanda odierna: cosa è successo?

c(A dir la verità manco mi sono accorto. Vicino a me c’era Progna, ma credo proprio che inavvertitamente la

((Forse un calo di tensione dato che avevamo troppi fattori a nostro favore. Eravamo convinti di aver chiuso ormai il match, un uomo in più, era insomma fatta. La Roma da parte sua è stata

- Colpa di chi? ((Di tutti e di nessuno. Una cosa è certa: non si può andare avanti in questo modo. Nella ripresa i difensori facevano gli attaccanti, gli attaccanti i difensori, il gioco di squadra non esisteva per niente e così abbiamo gettato alle ortiche una vittoria molto importante. Occorre che ci si debba dare una registrata, che ci si convinca di giocare sempre per la squadra. Nella ripresa non ho avuto una palla da giocare: era come se non esistessi in campo, ed eravamo in vantaggio di un uomo! Dobbiamo pensare profondamente in prospettiva perché se procediamo di questo passo ben presto saremo inghiottiti dai bassifondi della classifica)).

L’analisi di Caniggia non fa una grinza e sarà bene meditarci sopra a lungo al tine di cambiare registro già da domenica contro il Cesena. Evair da parte sua aggiunge altra chiarezza: 4Soliti er-

rori, soliti problemi, solite ingenuità! Purtroppo gettiamo al vento quanto di buono siamo capaci di costruire. Per quanto mi riguarda nel primo tempo mi sono beccato una distorsione alla caviglia e prima del riposo avevo già chiesto il cambio. Ho insistito nella ripresa, poi quando siamo stati raggiunti ho pensato bene che era meglio lasciare il posto ad un compagno fresco ed in salute. Peccato!)).

- Come ti spieghi quanto accaduto?

ogni accenno di rimostranze di chi aveva subito il falloso intervento. Devo dargli inoltre atto che le decisioni disciplinari sono state sempre motivate da non discutibli intrepretazioni, ma solo da una esatta applicazione del regolamento. 31’: espulso Aldair per uno sgambetto a Perrone ormai lanciato verso un’area di rigore ndel tutto sguarnita)); nel caso ha ammonito anche Carboni per ripetute proteste, del tutto immotivate stante la chiara, indiscutibile motivazione dell’espulsione del compagno di squadra; 61’: ammonito Perrone per fallo su Muzzi; 81’: ammonito Cervone per comportamento non regolamentare (pantomime per ritardare l’esecuzione del calcio di rinvio): 84’: ammonito Pasciullo

per un fallo decisamente brutto su Voeller; nella circostanza espulso Zinetti che, alzatosi dalla panchina, aveva platealmente protestato. Mi è rimasto, invece, solo un dubbio fra tutti gli interventi tecnici sempre s correttamente interpretati. Mi riferisco a quel contrasto su Maniero (80’) con conseguente caduta in piena area di rigore romanista. Dalla mia posizione l’«accaduto» aveva molte componenti per creare più di una perplessità. Ma la vicinanza all’azione e la corretta posizione per ben giudicare non può che accreditare la valutazione assolutoria di Pairetto che dall’alto, non solo fisica, della sua bella maturità ben merita le mie congratulazioni.

Bruno Orlando

Duepartite in una; difficile da spiegare, anche perché nel secondo tempo eravamo irriconoscibili. Brava la Roma, che si è messa a zona, e così ci ha posto nei guai. Siamo andati nel pallone invece di approfittare degli ampi spazi che ci offrivano nei pressi di Cervone)).

- Quindici minuti di follia soprattutto... ((Direi proprio di sì perché poi abbiamo ripreso un poco in mano le redini; ma non più con quella determinazione e concentrazione del primo tempo)).

- Ci ha giocato un poco la deconcentrazione? ((Nel primo tempo in effetti avevamo confezionato una partita eccezionale. Forse siamo ritornati in campo con la convinzione di aver ormai in mano il risultato, anche se nello spogliatoio durante il riposo ci siamo ripetuti più volte che avremmo dovuto sudare ancora duramente. Ma visto il risultato qualche cosa deve essere accaduto nella nostra testa perché è inammissibile che un avversario, ridotto in dieci uomini, riesca a

FERRON - Deve essere dura subire due gol senza averne la benchè minima responsabilità e senza avere la possibilità di dimostrare il proprio valore. In tutta la gara effettua solo tre interventi: due nel primo tempo quando si oppone ad una gran botta di Desideri e ad una punizione calciata da Berthold; uno nella ripresa quando esce a bloccare in presa alta un pallone centrato su calcio piazzato, rimediando anche un caltetto di Voeller. Sul primo goal è beffato dalla deviazione di Bigliardi, sul secondo nulla può fare di fronte al liberissimo Giannini. PORRINI - Nel primo tempo gioca con molta sicurezza sia su Salsano la cui posizione arretrata gli consente anche qualche tentativo di inserimento in avanti, sia su Giannini, che prende in consegna dopo l’espulsione di Aldair. Nella ripresa si trova un poco in difficoltà, quando ha l’incarico di opporsi a Muzzi, che fa molto movimento. Il giallorosso ne approfitta per propiziare l’autorete di Bigliardi. Si rinfranca con il passare dei minuti, ma senza mai dimostrare assoluta sicurezza. Si porta in attacco sferrando un gran tiro, che va a lato di poco e nel finale risolve bene una situazione pericolosa creata da Voeller. PASCIULLO - Non riesce più ad essere il giocatore sicuro di un tempo, soprattutto non riesce a dare concretezza alle sue sgroppate offensive, che pure mettono in

serio affanno l’avversario. Comunque il suo primo tempo è buono e propizia il raddoppio di Caniggia. Nella ripresa invece non sa più aprofittare dello spazio che si trova spesso libero davanti a lui. Porta palla, ma dà spesso la sensazione di non saperne poi cosa fare. Una sola volta va fino sul fondo, centrando bene e per poco Porrini non fa goal. Nel finale si busca una giusta ammonizione, per una entrata molto brutta su Giannini. Domenica sarà squalificato. BONACINA - Primo tempo positivo con controllo sicuro e facile su Giannini, addirittura con qualche intervento su Desideri, ed un buon lavoro di raccordo in mezzo al campo. Conquista palla e promuove gioco d’offesa, sollecitando triangolazioni, che spesso gli riescono con Pasciullo. Nella ripresa appare disorientato, si dimentica che Giannini va marcato stretto e si fa trovare a mezza strada dall’assist di Berthold che lo scavalca. Molti sostengono che abbia mancato l’intervento di testa. A mio giudizio la palla era troppo alta e non è riuscito a raggiungerla. Si... ridesta dopo il goal del pareggio, va avanti anche a proporre l’unica palla goal che Cervone, annulla respingendo d’istinto la deviazione di Maniero. BIGLIARDI - Sicuramente il migliore dell’Atalanta, per la sicurezza che dimostra su Voeller, al quale non fa letteralmente toccare palla nel primo tempo. Splendidi soprattutto i suoi interventi in anticipo. Nella

brava, creduto grande toccata

perché ci ha sempre e s’è battuta con un cuore e così a noi è la beffa)).

- Punto quindi perso? ((Ci ritroviamo sempre a ripetere le stesse cose quando veniamo raggiunti. Alla vigilia il pari ci stava, alla fine recriminiamo; in effetti è un punto perso perché l’abbiamo gettato noi)). g.c.g.

ripresa, in un paio di circostanze, appare in difficoltà anche perchè lasciato allo scoperto dai compagni. Comunque rimane fra gli atalantini quello che sbaglia meno, anche nella seconda sconcertante fase di gioco. Non è in grandissima giornata e PROGNAlo si intuisce da come spesso sbaglia la misura dei passaggi, o dei disimpegni. In compenso è puntuale e prezioso nell’interdizione. Si porta anche in avanti e quando al 45’ si trova sul piede la palla del possibile tre a zero, fa la sola cosa che non dovrebbe: la manda in curva. Nella ripresa perdurando nella sua imprecisione, contribuisce a rendere frammentario il gioco. In compenso salva il pareggio con un grande intervento in scivolata su Voeller lanciato a rete al 91’. PERRONE - Il suo primo tempo è strabiliante per continuità e concretezza. Gioca da tornante puro e quindi non fa solo gioco in funzione offensiva ma rientra anche a dare manforte ai compagni. Sembra proprio intenzionato a smentire la mia previsione. Al 3’ propizia il goal di Bordin con una punizione molto ben calciata. Manca di poco il gol personale tirando a lato. Provoca l’espulsione di Aldair al termine di una fantastica galoppata. Nella ripresa si inceppa pure lui. Sbaglia, tanto, sbaglia soprattutto a partire sempre sistematicamente in dribbling, per cui il suo apporto perde di concretezza. BORDIN - Frosio lo schiera in posizione centrale, dove fa un gran lavoro imponendosi in modo notevole a Desideri. Non si limita al lavoro di interdizione ma si porta continuamente in avanti. La prontezza con cui sigla il goal iniziale, è spettacolosa. Potrebbe forse tentare il bis verso la fine del primo tempo, ma avuta palla in posizione giusta, non si decide a tirare. Nella ripresa anche lui va in confuzione e soprattutto stecca l’intervento di testa nell’azione del 2-2. Sul centro dalla sinistra, si alza per colpire di testa, ma arriva fuori tempo e la palla lo scavalca per Berthold che può fare l’assist per Giannini. EVAIR - Gioca praticamente solo un terzo di partita, facendo buone cose, maltrattato comunque da Aldair. In una caduta si procura infatti una distorsione alla caviglia, che condizionerà la sua attività. Probabilmente anche per questo, nel finale del primo tempo non si decide a calciare a rete, quando avrebbe l’opportunità di farlo. Dopo il 2-2 viene sostituito da Maniero. CATEUI - Lo rivedo molto sicuro in mezzo al campo, fare buone cose senza voler strafare. Sa gestire bene la palla, tentando anche inserimenti offensivi, che non gli riescono per una carenza di velocità di base. Purtroppo non mantiene l’identica lucidità nella ripresa, quando un calo di concentrazione, forse un briciolo di presunzione, lo portano a sbagliare più di quanto dovrebbe. Il campo estremamente pesante, frena qualche suo tentativo di triangolazione in spazi ristretti. Mi è parso migliorato in fase di interdizione (parlo del primo tempo ovviamente). CANIGGlA - Lui il suo goal se l’è inventato anche stavolta, giocando la palla al limite dell’impossibile, resistendo ad una carica, ed infilandola in rete con prontezza. Gli avversari lo hanno marcato stretto, quasi collettivamente, e poco i compagni hanno fatto per metterlo a suo agio per sollecitarlo all’azione. In tutta la ripresa gli avranno dato si e no tre palloni giocabili e da uno di questi ha inventato un assist splendido per Bonacina. MANIERO - Entra al posto di Evair nel momento meno indicato, quando la Roma, a pareggio raggiunto, si chiude. Maniero si trova a disagio, anche perché non sembra brillare in rapidità, anche se è poi lui il solo ad impegnare Cervone con una incornata di testa, che con maggior fortuna avrebbe potuto propiziare anche il goal. e.c.

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L’ECO DI BERGAMO ct&=

Lunedì 31 dicembre 1990

C’erail Cinaquasiin lacrimee il Principe esultava CERVONE -È uno dei tre portieri della Roma: squalificato Peruzzi per la squallida storia del doping, Cervone era stato messo «out)) da un infortunio. Alla ribalta era così salito Zinetti, portiere dalla carriera altalenante. Un po’ su, soprattutto giù: grandi parate (poche) e grandi papere (molte). Ieri Zinetti si è tirato in disparte, ma è riuscito comunque a farsi espellere agitandosi troppo in panchina. Quanto a Cervone non è che abbia entusiasmato. Sul primo gol, ad esempio, ha combinato con i compagni un gran pasticcio. Si è comunque rifatto neila ripresa con una gran parata sulla... testa di Maniero. Voto: sei. TEMPESTILLI - Trent’anni, classico difensore «roccioso)), fortissimo nei colpi di testa. Un po’ su Caniggia, un po’ su .Evair; ma soprattutto non ha mollato l’argentino, che ben poche volte è riuscito a giocare palloni «decenti)). Una delle poche, Tempestilli è andato letteralmente in tilt e il Claudio Pau1 non ha perdonato (due a zero). Voto: sei. CARBONI - Quando si dice l’<copinione personale»: a Boskov ‘sto giocatore stava sullo stomaco, non riusciva a digerirlo e gli dava dell’incapace anche pubblicamente (sembrava quasi che tutti i guai

della Samp discendessero dalle cattive prestazioni di ‘sto difensore venticinquenne, psicologicamente distrutto). Bianchi invece wrede» in Carboni, è stato proprio lui a volerlo a Roma. Ieri, come dicono a Roma, non è andato malaccio; ma è stato anche agevolato dal fatto che sulla sua fascia non è che ci sia stata gran lotta. E comunque tra gli imputati per il gol di Bordin. Voto: sei. BERTHOLD - Non è che Bianchi gradisca molto ‘sto tedesco; ma con tutti i guai capitati alla Roma, l’Ottavio è costretto a fare dì necessità virtù e a chìudere spesso un occhio (non soltanto quando schiera Berthold). Da parte sua il Thomas ieri, nella prima mezz’ora, ha cercato di cccucirebbdifesa e centrocampo in particolare «coprendo)) la fascia di Pasciullo; al tirar delle somme, prima di passare in marcatura per l’espulsione di Aldair, non si era dimostrato un abile warto)). Voto: sei. ALDAIR - Come mise piede a Roma, si presentò come <ci1nuovo Falcao)). 1 tifosi naturalmente non gli credettero, gli dissero sul muso che «a noi basterebbe che tu non fossi un nuovo Andrade)). Viola lo ha pagato quasi cinque miliardi e gli passa un ingaggio di 550 milioni: troppo

forse per uno silurato in nazionale da Lazaronì e ceduto sbrigativamente dal Bentica. Infatti non è che fin qui abbia combinato granché; oltretutto ieri si è fatto di nuovo espellere mettendo così fin troppo presto la parola fine ad un duello tutto brasiliano (e molto atteso) con Evair. Voto: cinque. COMI - Sono ormai lontani, per la difesa della Roma, i tempi della zona di Liedholm; come Radice, anche Bianchi pretende il marcamento ad uomo con un libero, due «francobollatori)) e due fluidificanti di fascia. Per il libero, la scelta alla fine è caduta su Corni che però, dopo il primo tempo, è stato da Bianchi lasciato negli spogliatoi (a che pro difendere uno zero a due?). Voto: sei meno. NEIA - Costui sembra che stia giocando nella Roma da un secolo; invece non ha ancora compiuto trent’anni. Epperò molti critici ne parlano come di una wecchìa gloria» e tempo fa (un paio di mesi) uno dei critici più maligni ha sparato a zero su di lui: in pratica gli ha dato del broccone senza usare troppe perifrasi. Ieri invece se l’è cavata con sufficienza, dopo aver sostituito Corni e con Bianchi che aveva ordinato la difesa (cin

linea)). Ma l’Atalanta della ripresa era solo la brutta copia della squadra ammirata nelprimo tempo. Voto: sei. DESIDERI - Ragazzo di borgata, tanta potenza e voglia d’emergere (ma non sempre con le idee chiare; dico, in campo). Giunto ai 25 anni, si stupisce che Vicini ancora non lo abbia chiamato in nazionale. Guarda caso, ieri Bianchi lo ha addirittura sbattuto fuori dopo quarantacinque minuti. Ma si è trattato più che altro di una scelta tattica: dentro una seconda punta (Muzzi) per tentare di recuperare senza rischiare il crollo. In quei suoi quarantacinque minuti Desideri ha percorso chilometri da destra a sinistra e viceversa. Suo, tra l’altro, l’unico tiro nello specchio della porta. Voto: sei. MUZZI - E il concorrente «numero uno)) di Maniero, quando si infortuna Melli, nella Under 21 (come è accaduto la scorsa settimana contro Cipro). Come I’atalantino, anche Muzzi ha tanta voglia di sfondare e ieri gli è anche riuscito di metter dentro un gol. Se vogliamo, un gol fortunoso per la deviazione di Bigliardi; ma al romanista va riconosciuto il merito di aver tentato (per gli atalantini sembrava invece proibito tentare la conclusione da fuori area). Voto: sei.

SALSANO - Sembra il classico soprammobile fubbaliero: piccoletto, ben modellato, giocoliere sopraffino. Troppo spesso però più fumo che arrosto per convincere appieno (e infatti Boskov non ha fatto una piega quando ha saputo della sua cessione alla Roma). Ieri ogni tanto Porrini gli ha soffiato sul collo e il piccoletto si è «sciolto~). Voto: sei meno. VOEUER - Perso Carnevale, a Roma temevano che il Rudi (diminutivo di Rudolf) andasse in crisi; o quasi. Come quando un comico resta senza ia sua wpalla)). Invece il bomber tedesco ha reagito al meglio. Addirittura il suo rendimento, rispetto al passato, è completamente migliorato. E anche sul due a zero era l’unico a battersi con tanta grinta; ì compagni, per lo più, sembravano rassegnati. Dopo l’intervallo comunque il tedesco non è stato il solo a spianare la grinta e la Roma ha così raggiunto un pareggio davvero insperato. Il prode Rudi non ha segnato, ma Bigliardi se lo sognerà per un paio di notti (anche Ferron, salvato dal palo). Voto: sette.

- Al Principe, con un condavvero ccmeticoloso», non è che

GIANNINI

trollo

tino al gol del due a due Bonacina avesse concesso molto. Il regista della nazionale sì era fin lì dovuto accontentare del solito tic-tic tot-tot, bruciato da certi anticipi del Cina che avevano fatto sembrare Giannini il bello addormentato nel bosco. Era stato persin patetico, il Principe, quando verso la mezz’ora s’era tuffato in area alla ricerca del rigore. Poi ha avuto la fortuna di mettere a segno il gol del due a due, approfittando di un vistoso errore del buon Bonacina (saltato fuori tempo), ed è diventato agli occhi dei romanisti - l’(ceroeb) della partita. Tremendo. Voto: sei. GEROLIN - Questo biondo è capace di giocate da antologia come di tcnumerib) da broccone. Di norma comunque le sue prestazioni sono sempre sufficienti. Una volta si diceva: senza infamia e senza lode. Costretto dagli eventi, ma anche per una decisa scelta tattica, ieri Bianchi lo ha schierato con la maglia numero undici. Vero che ormai nel calcio i numeri contano ben poco, ma la scelta del tecnico ex atalantino la dice lunga su come la Roma ha interpretato la partita per tutto il primo tempo. Voto: sei meno.

Renato Ravanelli

((Dormivamo, ci ha svegliatiil

Percassi: «Signori, questo è il calcio)) «Dopo che nell’intervallo Bianchi aveva operato quel paio di sostituzioni, si è visto chiaramente che i neroazzurri erano entrati in confusione» Come un buon capitano di lungo corso il presidente Percassi lascia gli spogliatoi per ultimo. - Oggi hai fatto il... Boniperti; sei rientrato molto prima del fischio finale... {(Non ho voluto certamente imitare l’ex presidente juventino. Solo che soffrivo eccessivamente, non riuscivo più a star seduto e così per non impedire la vista a chi stava dietro ho preferito raggiungere gli spogliatoi anzitempo e guardare la partita dal prato)). - Tu hai giocato al calcio per anni: come si può spiegare una metamorfosi come l’odierna? MII calcio è bello anche per questi fatti! Questa volta però siamo noi i penalizzati. Dopo un primo tempo stupendo, con i ragazzi che hanno sostituito gli assenti alla grande, nella ripresa invece di controllare egestire il successoci siamo fatti prendere da una Roma determinata. Il fatto poi di aver subito il primo goal subito e su autorete ha creato un certo nervosismo e

debbo aggiungere che alla fine abbiamo anche rischiato di peggiorare ulteriormente la situazione)). - In Italia però non ci accorgiamo mai degli avversari: occorre pure sottolineare il «capolavoro» tattico di Bianchi che ha trasformato letteralmente la sua squadra... ((Hai centrato la questione; sono perfettamente d ‘accordo. Bianchi sappiamo quanto sia bravo e proprio in questo caso lo ha dimostrato ampiamente. Ha cambiato volto alla squadra e ci ha mandato in crisi)). - Però tre punti in queste due partite casalinghe erano l’obiettivo prefissovi... ((Può essere ancora centrato, però oggi potevamo incamerare già due punti. Dobbiamo battere il Cesena e non dimentichiamo che scontavamo assenzepiuttosto pesanti: anche questo particolare deve esseremesso sulla bilancia. Buon anno a tutti comunque)). g.c.g.

Il ‘SCDdell’Atalanta La redazione sportiva di Bergamo tivù propone questo pomeriggio, a partire dalle 16,30,in replica domani dalle 20,30, il programma «Annuario 1990dell’Atalanta». La trasmissione offrirà ai telespettatori tutte le sintesi delle partite di campionato, di Coppa Uefa e di Coppa Italia giocate al Comunale dall’Atalanta in questa annata. Immagini indimenticabili, partite che hanno decretato il settimo posto nel

campionato 1989-90della squadra atalantina e che le hanno così permesso di accedere a una competizione europea difficile come la Uefa. E poi in questa stagione il pareggio contro la Dinamo, la goleada contro il Fenerbahce e la sofferta vittoria contro il Colonia; per concludere, tutte le sfìde casalinghe del campionato 1990-91e naturalmente anche il pareggio di ieri contro la Roma.

Automobili

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Al termine della partita i giocatori della Roma quasi non credevano ancora di aver raggiunto il pareggio dopo quel primo tempo disastroso. Cosaha modificato la situazione? Lo abbiamo chiesto a Corni, il libero che Ottavio Bianchi ha lasciato negli spogliatoi all’inizio della ripresa: «Il mister ha deciso che era necessario mutare tattica: la sua scelta alla fine è risultata quella migliore, quindi è giusto dire che ha avuto ragione lui)). - E rimasto sorpreso della sostituzione? ((Alla luce del risultato finale potrei dire di no, ma nell’intervallo non ero certo contento. 11fatto importante comunque è quello di una Roma ritrovata, di una squadra che ha saputo lottare con il cuore per rovesciare una situazione davvero pessima». Arriva Aldair, il giocatore che è stato espulso e che ha determinato inconsciamen te la metamorfosi dei romani. Non vuole parlare, passa di corsa con la valigia e sì rifugia sul pullman. Arrivano altri protagonisti, il più soddisfatto è Cervone: «Visto che grinta nella ripresa? Questa è la vera Roma, la squadra che di fronte ad una situazione deficitaria sa riprendersi clamorosamente mettendo in campo tanto cuore e tanta voglia di riscatto». - Parliamo delle due reti subite... (Sulla prima qualcuno di noi ha commesso un errore; si sapeva che sui calci piazzati l’Atalanta è molto brava, quindi qualcuno doveva deviare quel pallone che invece è giunto a Bordin quasi sulla linea di fondo. Io ho deviato il pallone sul suo colpo di testa e quindi ho fatto il mio dovere, poi nella mischia non ho potuto vedere più nulla. Il secondo gol è stato ancora determinato da un fallo non rilevato dall’arbitro nei confronti di Tempestilli, quindi Caniggia ha avuto tutto il tempo per piazzare la botta decisiva. Ritengo di non avere responsabilità sulle due reti subite)). Ascoltiamo allora Tempestilli sull’azione citata da Cervone: «Guardate bene la tivù, Canìggia mi ha ostacolato con il braccio e mi ha fatto perdere l’equilibrio, perciò non ha avuto difficoltà a mettere in rete». - Visto che siamo in tema di contestazioni, cosa può dire sul battibecco con Pasciullo? «Il mio avversario è entrato alla spaccatutto, mi auguro che la tivù lo faccia vedere. A mio giudizio l’arbitro avrebbe dovuto espellere Pasciullo per quella entrata davvero cattiva)). - Sulla metamorfosi della Roma nei due tempi? ((11mister ci ha strigliati a dovere nell’intervallo. Il suo

smp.A.

intervento è servito a darci quella carica che avevamo smarrito. Nella ripresa abbiamo giocato senza libero e siamo riusciti a mettere in difficoltà un’Atalanta che nel primo tempo ci aveva ridicolizzati. Ci siamo guardati in faccia e quasi ci vergognavamo di come avevamo giocato quei 45 minuti. Poi abbiamo messo in campo tutta la nostra voglia di rivincita ed alla fine abbiamo avuto ragione noi». - Avete avuto un poco di fortuna in occasione delle vostre reti: sinceramente, pensavate di riuscire a rimontare? «Nel calcio tutto è possibile; alla Roma in precedenza alcune cose non erano andate per il verso giusto in campo esterno, ma contro l’Atalanta abbiamo visto che anche in trasferta e ridotti in 10 siamo in grado di tenere testa a qualsiasi avversario. L’Atalanta nel secondo tempo è stata presa in contropiede dalla nostra velocità e dalla voglia di rifarci. Non ha giocato male la squadra bergamasca, è la Roma che è stata grande. Quindi godiamoci questo risultato positivo e guardiamo al futuro con tanta tranquillità)). Arriva Muzzi, che ha dato il la alla rimonta della Roma: «Onestamente devo dire che il pallone da me calciato è stato deviato da Bigliardi, quindi la traiettoria della palla ha subito una deviazione che ha messo fuori causa Ferron. Il mio solo merito è stato quello di aiutare i compagni e nella circostanza sono stato aiutato da un poco di fortuna. Certo è stato esaltante riuscire a rovesciare una situazione che sembrava irreparabile. Questa è la vera Roma, quella che tutti auspicavamo)). Baffo Voeller arriva sorridente: Bigliardi non gli ha concesso molti spazi, però lui è riuscito a piazzare una botta che ha fatto tremare il palo della porta di Ferron. «È stata un’azione molto bella, io mi sono trovato nella posizione ideale per tentare il gol, peccato che il pallone non sia finito in rete; però Giannini ha rimediato subito dopo, quindi tutto è a posto». - Questa Roma dai due volti come la giudica? ((Nel primo tempo ci siamo fatti infilare senza reagire. In quei minuti avremmo anche potuto subire altre reti, ma poi nella ripresa se fossimo stati solo un pochino più intelligenti, avremmo anche potuto vincere. Loro ormai erano in tilt ma noi non abbiamo saputo sfruttare la favorevole occasione. Ma sta bene così, un tempo a testa e un punto prezioso per entrambe le squadre». Antonio Beni

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