L'Eco di Bergamo 10 gennaio 1977

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L’ECO DI BERG A M O

Lunedì

10 gennaio

1977

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‘L ECO DI BER G AMO

due bespuls i, Ancora a pochi minuti dal termine (11’ per l’esattezza) ed ancora su calcio piazzato l’Atalanta coglie il premio per la sua prestazione coraggiosa superando di misura la Spal. Parlo di coraggio, perché in effetti solo possedendo questa qualità agonistica, s i poteva oggi accettare il confronto con i ferraresi. Non c ’è stata partita, non c ’è stato confronto, ma un autentico scontro fra una squadra (la Spal) che consapevole dei suoi notevoli limiti tecnici ha accentuato ritmo ed agonismo, tanto da sfiorare l’illecito in molti interventi dei suoi iocatori ed un’altra squadra (l’Atalanta) che, superata Ba sorpresa iniziale,, ha saputo reggere all’aggressione e rkpondere al gioco spesso intimidatorio di qualche ferrarese, con pari foga agonistica, x accettando insomma i termini di battaglia proposti dagli ospiti. Ne è uscita una partita molto spigolosa, nervosa, ricca di falli, scorrettezze, ammonizioni e persino due espulsioni (Tassara al 56: Mei al 73’). Questo tipo di gara sfugge indubbiamente ad ogni commento 0 rilievo tecnico. L ‘Atalanta nella prima mezz’ora di gioco ha cercato una certa coordinazione, ha tentato di ragionare, ma l’autentico pressing a tutto campo, cui è stata sottoposta, le ha impedito di connettere. Addirittura, per i primi venti minuti, la Spal ha avuto momenti di predominio, facilitata dal fatto che Bertuzzo, Pircber e Fanna non riuscivano a tenere fra i piedi un solo pallone perché, 0 venivano anticipati, oppure arrestati fallosamente, mentre a centrocampo il solo Rocca aveva capito che non era assolutamente il caso di andar tanto per il sottile, ma era semmai necessario ribattere colpo su colpo. Poi, è come sempre gradatamente cresciuto di tono Tavola, tanto da diventare il migliore in campo ed ha spianato la sua grinta anche Festa, pur non n’uscendo mai a trovare la necessaria precisione ed agilità. 11 solo Mastropasqua ha continuato a tentare di operare di fioretto, riuscendo a giocare pochi palloni utili per la squadra, senza rimanere costantemente nel v ivo del gioco come un centrocampista dovrebbe. Sul finire del tempo, dopo aver corso un grosso rischio per una mancata presa di Pizzaballa (che Rota all’ultimo momento aveva deciso di presentare al pubblico in sostituzione di Meraviglia) cui ha posto rimedio una pronta respinta sulla linea di Mei ed un susseguente intervento liberatorio di Andena, l’Atalanta ha a sua volta messo alle corde la Spal riuscendo però solo a collezionare una sequenza di calci d’angolo, per lo più improduttivi. Nell’area spallina era in pratica impossibile tentare il controllo della palla, proprio perché la minima esitazione veniva sfruttata da interventi sempre più decisi degli avversari. La Spal, pacando il gran’ dispendio di energie iniziali, non giocava piu a tutto campo ma s i limitava ad innalzare le barricate davanti alla sua area, richiamando in difesa anche Paina e lo scorretto Pagliari. Nella ripresa 1;4talanta accentuava 11 suo forcing e ottenendo mischie furibonde e poco più. Le punte braccate da Prini e Gelli, con una marcatura senza respiro, in pratica

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Elio C orbani

NELLA FOTO SOPRA IL TITOLO: Bertuzzo (nascosto dal capitano spallino, sulla destra) ha lasciato partire il tiro del goal-partita. Niente da fare per Orazi. (Foto EXPRESS)

ammoniti

G ran botta del “bomber,,

m Un po’ di dramma

ATALANTA: Pizzaballa; Andena, Mei; Rocca, Marchetti, Tavola; Fanna, Mastropasqua, Pircher (61’ Piga), Festa, Bertuzzo. SPAL: Orazi; Prini, Reggiani; Boldrini, Gelli, Tassara; Gibellini, Muggianesi, Paina, Jacolino (60’ Donati), Pagliari. ARBITRO: Frasso di Capua. RETE: 79’ Bertuzzo. allentato. Ammoniti: Jacolino, NOTE: giornata fredda e umida, terreno leggermente Mastropasqua, Pagliari, Gibellini, Reggiani, Paina e Festa. Espulsi: Tassara per fallo su Festa e a quattro per l’Atalanta. Mei per fallo di reazione ai danni di Paina. Calci d’angolo quattordici Spettatori paganti 5.789, abbonati 8.240, incasso 16.507290 lire.

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Pierluigi

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Pizzaballa

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di pugno.

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Il portiere

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squadra che lo aveva lanciato EXPRESS)

anni fa. (Foto

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Consultato il segnalinee, l’arbitro sta per decretare l’espulsione di Mei par un fallo di reazione dopo un brutto colpo ricevuto da Rocca in azione di gioco. (Foto

tanti

Nonostante la buona volontà dell’arbitro, che non ha risparmiato ammonizioni ed espulsi oni, i giocatori hanno badato maggiormentf : ad ostacolare l’awersario, con interventi al limite del regolamento, piuttosto che irnpoi stare geometriche azioni d’attacco. Se gli ospiti h&no svettato per rudezza e caparbietà, i nerazzurri s i sono resi colpevoli di aver voluto ribattere colpo su colpo. Per un luneo neriodo infatti s i è assistito al non gioco: con azioni frammentarie ed improvvisate che favorivano e quasi premiavano la maggior veemenza degli spallini. Al 3’ Marchetrr salva in area su Paina ben lanciato a rete. Al 13’ la prima azione atalantina che genera una mischia in area ospite: la sfera giunge a Festa il tiro del quale v iene respinto d’istinto dal portiere. Poco dopo Mei spara sul fondo da buona posizione. Al 24’ Tavola, partendo dalla nostra area di rigore, avanza palla al piede verso Orazi, ma all’improwiso serve rasoterra Pircher che aggancia. Boldrini, intuito il pericolo s i avventa sul centravanti e lo mette a terra. La conseguente punizione v iene sprecata da Rocca sulla barriera. Quattro minuti dopo altro servizio di Tavola per Mastropasqua 3 tiro che s i perde sul fondo. Al 33’ occasione per gli ospiti. Su calcio. . d’angolo e conseguente uscita a vuoto dl Pizzaballa, le sfera giunge a Pagliari che tira

E’ un vero e proprio rompicapo. Eravamo staccati di tre punti dalla «terza» e adesso sono «due» da un terzetto, chi aveva intonato una specie di inno funebre adesso innalza un peana. E se Bertuzzo non ((indovinava)) con bravura il secondo proietto su punizione? Saremmo qui a morderci le dita, a s c iorinare millanta causa, a chiederci i perché e i per come. Ed è rompicapo anche all’interno della squadra con la magnifica «rosa» di giocatori disponibili e le sue spine. Pizzaballa esce una volta a farfalla e se al suo posto c i fosse stato Cipollini? Mastropasqua caracolla a centrocampo e se con quel passo avesse marciato Mongardi? Pircher sembra abbarbicato al terreno, incapace o quasi di v incere un duello diretto: la folla invoca Piga, che difatti gioca, s i muove ma nemmeno lui compie imprese mirabolanti. In tribuna ne parlo con Umberto Colombo. Sostiene: determinare una squadra-tipo e v ia così,

prontamente .ver!o la porta sguarnita., Mei, appostato sulla linea bianca, salva la rete _ .. . dalla capitolazione. Al 37’ mischia in area ospite conseguen te ad un tiro-cross di Fanna. Esce il portie re che però devia la palla. verso la . sua. port a. -. . Interviene Prmi in acrobazia e salva in angolo. Nella ripresa la squadra di casa cerca con determinazione il goal. Al - 3‘ passaggio smarcante di Marchetti per Bertuz zo che ben appostato controlla male e s i p orta la sfera sul fondo. Al 15‘ e al_- 25’ M*lastropasqua. servito rispettivamente da lavola e da Fanna, s i trova sul piede la palla-goal, ma sbaglia c lamorosamente in entrambe le occasioni. Al 34’ finalmente la rete della v ittoria. Per fallo di Boldrini su Rocca in area di rigore. l’arbitro comanda un calcio di punizione a due. -Festa s i incarica di battere: serve Bertuzzo che fa partire una gran botta con palla che scuote la rete di Orazi esterefatto. Le due squadre ormai giocano con dieci uomini per le c itate espulsioni. La Spal cerca disperatamente il pareggio e dopo un tiro di Paina che Pizzaballa devia in angolo, proprio allo scadere del tempo Paina serve Pagliari solo in area, ma il tempestivo intervento in acrobazia ,$.j -Andena salva definitivamente la r\r\r+o puira “~s-“T1711~cn II~Iclb.5UIIcl. 1”. ._ G ianni Barachetti

senza troppi e continui mutamenti. G iusto, il difficile sta nel trovare la «tipo», tenuto conto degli incontri in casa e in trasferta. La v ittoria cancella remore e titubanze ma per quanto possa sembrare assurdo anche il doppio zero non poteva portarci a conclusioni troppo severe. La logica calcistica impone grosse difficoltà a una squadra proiettata in avanti con l’altra decisa a difendersi praticando la difesa a «uomo». con buon ritmo e notevole senso dell’anticipo. Mastro s i 6 trovato male in mezzo al gioco «cortd» di centrocampo degli spallini, anche per qualche ritardo in talune azioni di Festa. E’ stato quando Rocca e Iavola hanno pigiato sull’ acceleratore provenendo dalle fasce laterali che s i è migliorato decisamente, s icché poi tutti hanno dato il loro contributo in un forcing «ansioso» di notevole e comprensibile disordine geometrico. Le espulsioni (una per parte) hanno... ampliato lo spazio di

Reggiani (come indica la freccia) aggancia il piede di Piga in piena area: era rigore! Inutili le proteste degli atalantini. (Foto EXPRESS) 1 tifosi sono liberati dalla tensione quando l’arbitro emette il lungo fischio che segna la fine della partita, una partita che a tratti è stata drammatica. Ora i tifosi la ricostruiscono a modo loro e cercano di individuare i responsabili. hanno caratterizzato la gara.o presunti tali3 dei fatti che «L’arbitro doveva essere severo s in dall’inizio, se lo fosse stato, s icuramente il nervosismo non avrebbe raggiunto le punte toccate. Peccato per Mei che dovrà quasi s icuramente saltare la partita con il Vicenza: certo che il suo avversario di falli ne aveva commessi nel corso della partita e lui s i è fatto “beccare” proprio a pochi passi dal guardalinee». La foga con cui la squadra ospite ha giacato la partita è indicata da tutti come la causa della poca spettacolarità

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manovra a nostro beneficio; batti e ribatti s i è giunti all’episodio risolutore. Sciogliere i due rompicapo-enigma (estremo equilibrio del campionato con conseguente difficoltà nel determinare la percentuale di promozione, equivalenza di valori nei giocatori atalantini disponibili) è abbastanza complicato: è una vera e propria guerra dei nervi. 11 Monza che ha disputato fior di campionato ha soltanto due punti più di noi, e allora anche noi s iamo bravi... Il Pescara squadra da metà-classifica ha 19 punti contro i nostri 17 e allora vuol dire che valiamo poco... L’importante (giova ripeterlo ancora una volta) è stare nel mazzo delle prime, non perdere i contatti, in attesa di una volata alla quale abbiamo i titoli per partecipare: a primavera emergerà chi avrà buoni garretti e tecnica dalla sua. Quanto alla rosa Rota sembra ormai orientato SU alcune scelte almeno per otto giocatori: il

I

BER G AMO Via S.G iorgio,3~Tel.21.00.21

Antonio Beni

portiere (Pizzaballa), il libero (Marchetti), i terzini-marcatori e non soltanto rompitori (Andena e Mei), i centrocampisti (Tavola, Rocca, Festa), la prima punta (Bertuzzo). Poi gli altri tre variano: Fanna mezza-punta in casa, in staffetta fuori: Mongardi o Mastropasqua a centrocampo, Pircher, Piga, o Chiarenza seconda punta, Scala, Percassi, Cipollini, Meraviglia in lista d’attesa. Il disaccordo è minimo perché dobbiamo basarci sul collettivo e non sul giocatore s ingolo, nessuno è il salvatore della patria calcistica. Il pubblico l’ha capito e se in tribuna s i parteggia per qualcuno a metà-partita non e tanto per convinzione tecnica: s i esprime la speranza che il nuovo arrivato riesca a centrare l’obbiettivo del gol, fallito prima dei compagni. E la speranza fa parte del calcio come della v ita: per fortuna possiamo contare sempre su una buona riserva.

Paolo Arzano


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Mei confesszi lo sbaglio Meraviglia qa terra> > \

Pircher e il portiere spalflno preceduti sotto porta da Gelli che usparzaw in corner, (Foto EXPRESS)

Pizzaballa: «Io sono venuto all’Atalanta per dare una mano se c’era bisogno; quando stamani Rota mi ha detto se me la sentivo d,i andare in campo, non ho avuto esitazioni. Certo che tornare tra i pali che mi hanno lanciato, all’inizio mi ha un poco emozionato. Credo di aver fatto la mia parte». Ma veniamo al protagonista numero uno della partita: Bertuzzo, che ancora una volta ha sbloccato la contesa: ((Una cosa è certa, che se non entrava quella palla finiva zero a zero. Loro infatti sono stati bravissimi a chiudere ogni varco e non si riusciva veramente in nessun modo a tirare. Ti dirò che dopo il primo tentativo su quella punizione a due respinta dalla barriera mi sono visto perduto. Poi l’arbitro ha fatto ripetere ed allora mi sono concentrato ancor di più. Festa mi ha dato la palla ed ho visto che un difensore aveva aperto una smagliatura in barriera. Ho mirato quel corridoio ed ho sparato con tutte le mie forze. Sì, ho avuto un pizzico di fortuna, ma credo che ce l’eravamo meritato». Dall’altra parte della barricata ovviamente la sconfitta non viene accettata molto serenamente. Paina parla per tutti: «Solo su rigore o su di una combinazione fortunata l’Atalanta poteva passare; ha azzeccato il jolly con Bertuzzo e noi per l’ennesima volta torniamo a casa con le pive nel sacco non del tutto meritatamente. In fin dei conti se vogliamo ben vedere, le occasioni più favorevoli le abbiamo avute noi, anche se la superiorità territoriale è stata nettamente orobica. Nel primo tempo infatti Mei ha salvato sulla linea il tiro di Pagliari su quella uscita a vuoto di Pizzaballa, e nel finale il pprtiere vostro è stato bravo su quel mio tiro a fil di traversa. Orazi invece di parate difficili non ne ha mai fatte, e questo particolare denota in un certo senso l’amarezza di tutti noi. Ma nel calcio ha sempre ragione chi vince e quindi bravo all’Atalanta)). Fanna ha cercato in tutti i modi! a dire la verita, insieme agli altri compagni di impensierire Orazi e lo afferma categoricamente: «Non SOse voi dal di fuori vi accorgiate di come sia sempre più difficile giocare contro squadre arroccate in difesa. Anche oggi Reggiani non mi ha mai concesso un attimo di respiro ed il suo fiato era sempre lì, sul mio collo. Manovrare in spazi così stretti e per di più in un match grintoso e robusto come l’odierno diventa oltre * modo problematico. Speriamo che domenica contro il Vicenza la musica cambi, ma, ormai non mi faccio più illusioni». Signori, la Serie B sta proprio qui! . Giancarlo Gnecchi

Ormai è diventata una tradizione! In casa si vince, ma dopo aver sofferto le pene dell’inferno e con un goal nella parte finale della contesa. Forse gli atalantini hanno scoperto il modo per non far annoiare gli spettatori e per rimandarli a casa felici e contenti con ancora in corpo il sollievo e la gioia appunto del goal vincente. Lo chiediamo a Rocca quando esce dallo stanzone nerazzurro: «Forse non hai tutti i torti, ma io sono certo che sia noi giocatori sia i tifosi fumerebbero subito un contratto che prevede appunto da qui a giugno un copione simile! A parte gli scherzi, già che hai accennato al pubblico debbo dire che una buona fetta di questi successi in extremis la si deve proprio agli sportivi. Ci sostengono dal principio alla fine, capiscono che in campo non andiamo a farfalle, ma battagliamo come draghi e che dobbiamo pur sempre fare i conti con gli avversari che non sono mai dei “frilli”. Guarda la Spal; naviga nelle ultime posizioni della classifica, eppure ha lottato fino alla fine con una determinazione assoluta. Anzi, a volte ci sono state anche delle entrate un po’ azzardate, ma il gioco del calcio è fatto anche di questo. L’importante oggi era vincere ed un certo nostro nervosismo proveniva proprio da questo imperativo, Ora con i due punti in tasca anche il Vicenza lo guardiamo con altre prospettive; a prescindere che in partenza nessuno ci fa mai paura». Col Vicenza quasi certamente non ci sarÈl Mei, espulso per un fallo di reazione: «Ammetto il mio sba lio; ho peccato grossolanamente e sono pronto a pren crermi le responsabilltk. Però non si può prenderle di santa ragione come oggi per tutti i novanta minuti, senza poi farsi accecare dai nervi. D’accordo, io dovevo stare al mio posto, però certe provocazioni non sempre le assorbi; e pensare che una cosa del genere non mi era mai capitata in passato». Sul piano del «morale a terrau,, Meraviglia ieri era secondo a nessuno; aveva sognato di entrare colla maglia numero uno a Bergamo da tanto tempo. L’occasione ormai era lì, a portata di mano, ed ancora sabato ce ne parlava con entusiasmo quasi infantile; invece, ancora panchina, Ma il verdellese, anche se lo stuzzichiamo, riconferma la sua grande correttezza professionale: «E’ stata una scelta tecnica del mister ed io la rispetto appieno, No comment)). Ma dietro a quel no-comment abbiamo intuito un ((dramma)) umano -non da poco, E come sempre accade nella vita, se c’è un uomo che deve chinare la testa, ne esiste un altro invece che sale: e nella circostanza è

BOTTA E RISPOSTA CON 1 TECNICI

ROTA’ dna : battaglia, Titta Rota è visibilmente soddisfatto per i due punti conquistati; la radio ha a pena confermato le sconfitte di Vicenza e hl onza, e questo pensiamo abbia migliorato ancor più il suo morale. «Abbiamo sostenuto - esordisce - l’ennesima battaglia, ma quanto soffrire. E’ stata la vittoria della volontà e per questo debbo lodare tutti indistintamente i miei giocatori. La Spal è stata grintosa sin dall’inizio e questo ha non poco contribuito a portare i nervi a fior di pelle. Potete controllare voi stessi: i ragazzi sono tutti in qualche modo segnati, da Marchetti sino all’ultimo dei suoi compagni, questo dimostra che si è combattuta una battaglia. Comunque l’importante per noi era concludere vittoriosamente e l’esserci riusciti dimostra una volta di più . che tutti si dannano per vincere)). Chiediamo al mister di spiegare la «sorpresa» di Pizzaballa al posto di Meraviglia: «La decisione è maturata in mattinata. Ho ascoltato il “ragazzo” e lui si è detto pronto a ortare il proprio contributo alla squadra. 3-.o ripeto: abbiamo diversi giocatori a disposizione e tutti saranno chiamati quando l’occasione si presenterà )). Ritorniamo sull’argomento Spal e sulla partita. «Abbiamo sofferto sin dall’inizio perché gli awersari - spiega Rota - chiudevano sempre tutti gli spazi e in talune circostanze sono stati aiutati dalla fortuna. La loro grinta è stata poi in taluni casi eccessiva e questo ha contribuito in qualche modo a ritardare il gol-partita. Certo mi auguro che non tutte le squadre giochino sempre in questo modo, anzi spero proprio che sin da domenica si possa giocare al calcio)). A proposito della partita con la capolista, quali sono le sue previsioni? «Il fatto che oggi abbiamo ottenuto i due punti ci porta alla gara con il Vicenza con una certa tranquillita. Se non avessimo conquistato i due punti con la Spal, sicuramente lo spirito della squadra sarebbe stato scosso e avrebbe portato i giocatori a preparare la partita in altro modo. Comunque abbiamo tempo una settimana per pensarci, ora godiamoci questo nuovo successo casalingo, che è stato sofferto, ma non per questo 1 immeritato». Lasciamo il mister ai colleghi delle radio e TV e ascoltiamo Bugatti, Co-allenatore con Bianchi della squadra ospite. Il mister si presenta «grintoso» come i suoi giocatori e questo lascia pensare che l’ultimo posto in classifica abbia esasperato un po’ tutto l’ambiente. «Ho visto una buona Atalanta - dice -, e questo rende meno amara la sconfitta della mia squadra. Scherzi a parte, la Spal ha lottato su ogni pallone, ha cercato di imbriliare l’awersario in ogni frangente e, se non f osse stato per quella punizione ripetuta due volte, forse ora non s’taremmo qui a recriminare. Certq la difesa ha le sue colpe nella circostanza del goal, la barriera si è improwisamente aperta lasciando a Bertuzzo lo spiraglio buono per centrare la porta». Riferiamo le dichiarazioni di Rota circa Ii giocatori acciaccati per i colpi ricevuti. Bugatti si inalbera: «Io non so come sono i iocatori atalantini, io SO solo che i miei f amentano tutti qualche botta, quindi penso che la faccenda si equilibri)).

Bean

PIZZABALLA

squadra

impensato. mancata

Improvvisamente che alcuni

Rota lo chiama in mesi fa sembrava persino

Gigi rischia grosso nel primo

presa

meritatamente, a mo’ di za, il suo B pronto rione di

Pagliari

-

per un ritorno su calcio

d’angolo

ma

tempo,

la fortuna

su una lo assiste

facendo intervenire prima Mei e poi Andena

salvataggio. Nella ripresa dimostra la sua esperiem mestiere, uscendo di piede al limite dell’area, poi a deviare stupendamente sulla traversa una conclu-

Paina e sembra ben piazzato nel finale, quando si presenta minaccioso in area, ma Andena lo

anticipa. Un comprensibile

rientro ‘quindi per un atleta

con un solo neo, più che cui manca da troppo tempo

l’abitudine a operare in partita. ANDENA - Pagliari si presenta per lui come un avversa-

Orazi è battuto, ma il pallone calciato da Mastropasqua finirà sul fondo dopo avere sfiorato il palo. (Foto EXPRESS)

Coraggiosa

uscita

di Pizzaballa.

(Foto

EXPRESS)

rio estremamente spigoloso. Il giovane attaccante scalcia a destra e a sinistra, sino a quando Andena glielo consente. Poi I’atalantino decide di... restituire il ricevuto 8 ne esce uno scontro incandescente, sempre sul filo del regolamento. Salva bene in aree nel primo tempo, ha una lieve esitazione nella ripresa ma interviene Rocca e rimedia quindi nel finale, con una prodezza in acrobazia, mette al sicuro la vittoria. Non hanno avuto invece grande fortuna i suoi tentativi di inserimento in avanti. MEI - La marcatura di un Paina estremamente mobile e deciso lo impegna notevolmente. Manca un paio di interventi di testa ma poi riesce per lo più ad anticipare l’avversario che pure non gli risparmia qualche scorrettezza,. Non esita a lanciarsi in avanti, crea anche una favorevole situazione subito all’inizio, tenta addirittura un paio di conclusioni nella ripresa ma non ha fortuna. Viene espulso per una reazione nei confronti dello scorretto Paina ed A un peccato, soprattutto pensando alla possibile squalifica per dome nica prossima. ROCCA - E’ il primo a capire che in quel clima di battaglia non bisogna andare molto per il sottile. Si produce sin dall’inizio in una serie di inserimenti offensivi, B raro il

UNGOL non trovavano spazio er agire. Lo stesso Farina, SOPfrendo la marcatura ruvida di Reggiani, cercava di liberarsi in dribbling ma le poche volte che vi riusciva veniva messo a terra. L’arbitro intuiva che la gara rischiava di degenerare ed espelleva Tassava sicuramente meno reo di un paio di altri spallirri. Ridotta in dieci, la Spal si chiudeva in trincea e l’Atalanta l’aggrediva senza concederle resprro. Il solo Marchetti, che pure al 3’ aveva servito una splendida palla a Bertuzzo, artendeva in zona per evitare il contropiede degli avversari che si presentavano comunque minacciosi in area al 14’ con Paghi anticipato in extremis da Rocca.

Mei abbandona mestamente il campo, con Luciano Passirani, dopo I’espulsione. (Foto EXPRESS)

Bianchi mandava in campo Fiorucci in sostituzione di Jaco!ino che ormai più non si reggeva e Rota tentava la carta Piga visto che Pircber, in quell’ area affollata, non trovava modo d’imporsi. Nel centrocampo alalantino si correva molto ed

anche con un certo affanno. Il solo giocatore che pareva estraneo al clima di battaglia era Mastropasqua, mentre l’uomo dalle Idee chiare era l’inesauribile Tavola. Mei si proiettava spesso al limite dell’area, ma nelle sue offensrve non aveva fortuna. Tavola offriva una splendida palla-goal a <<Mastro)), che arrestava bene di petto, ma poi gli mancava quella prontezza, quella decisione che proprio in sede di presentazione avevo auspicato, er cui Boldrini, sfrurtando P‘indecisione, rimediava in airgolo. Poi <(Mastro,), che giocando con maggior distacco (non è un merito, sia chiaro), nusciva ad aver maggior freddezza e freschezza, si costruiva un’altra palla-goal, scambiando con Piga, ma anziché tirare a rete con rabbia, come avrebbe dovuro’ ha calcialo tra le braccia accoglienti di Orazi. Il vantaggio numerico non favoriva i neroazzurri ma aumentava il caos. L’espulsione di Mei per uno scambio di.,. cortesie con Paina rimetteva equilibrio fra IC squadre e manco a farlo apposta ritornava

Al 37’ del primo tempo, Fanna - sul vertice destro dell’area di rigore - tira al volo un pallone proveniente da destra. Il portiere esce per respingere di pugno, ma il pallone si alza all’indietro, verso la porta sguarnita; Prini, in acrobazia, riesce a mettere in calcio d’angolo e a sbrogliare la pericolosa situazione.

Al 34’ dolla ripnsa, crlclo a duo in rnr spallina. La bwrlnr i composta de qurttro uomini, fra cui il capitano Reggiani cha - nol disporre i suoi uomini - trova modo di farsi ammonire dall’arbitro. E’ Festa sul pallono, tocco verso Bertuzro o Reggiani si lancia per ostacolare il tiro; ma la palla, violontomonte calciata dall’atalantino, pana proprio nel vuoto lasciato da

Reggiani

l

si insacca, imprrrbilmmto,

caso che debba essere chiamato in difesa, proprio perch6 nei confronti del diretto avversario hs quasi sempre la maglio. La gran foga non giova alla precisione, ma in una gara di questo tipo prima bisogna battersi poi giocare. E’ ancora lui, non lo si dimentichi, a provocare la punizione dalla quale scaturisce il goal-partita. MARCHETTI - Inizia alla grande con interventi decisi dimostrando notevole determinazione, ma B subito toccato duro da un avversario. Si rialza zoppicando e la menomazione condiziona il suo comportamento, peraltro irreprensibile, durante tutta la gara. Trovandosi in non perfette condizioni limita i suoi sganciamenti, anche perche con la squadra tutta proiettata in avanti 4 suo dovere preoccuparsi di coprire i compagni alle spalle. Offre una splendida palla a Bertuzto all’inizio della ripresa, ma l’attaccante si allarga I troppo sulla destra. TAVOLA - Come sempre stenta a trovare il giusto ritmo ma con il passare dei minuti cresce alla distanza, a tal punto da divenire il migliore in campo in senso assoluto. Perfetto nel controllare la fascia sinistra della difesa, effettua ripetuti sganciamenti in avanti, proponendo una serie di offensive ai compagni. Degli atalantini A il solo a giocare con grande determinazione, senza mai lasciarsi prendere dal nervosismo. Offre due splendide palle-goal a Mastropasqua che purtroppo non sfrutta con prontezza. FANNA - La grintosa marcatura che gli oppone Reggiani, in pratica gli impedisce di giocare. Fanna si muove molto ma l’avversario lo segue come un’ombra. #Tenta di assumersi qualche iniziativa ma le poche volte che riesce a in modo irregolare. Il imporsi viene prontamente fermato suo apporto, anche sul piano del movimento, cala con il passare dei minuti. Non c’B rassegnazione in lui ma probabilmente la consapevolezza di non.riuscire a spuntarla. MASTROPASQUA - E’ il più agile dei nostri centrocampisti ma il suo apporto si mantiene troppo frammentario. Gioca quasi con distacco, in una gara in cui in primo luogo occorre grinta e determinazione. Effettua un paio di lanci molto belli, ma poi noA segue l’azione come dovrebbe. Opera un paio di inserimenti veloci ma poi al momento della conclusione si smarrisce ed A questo il suo limite più evidente. La disabitudine al ruolo ha probabilmente il suo peso, ma A chiaro che per operare a centrocampo occorre più continuith. Che di tanto in tanto effettui qualche buon lancio o qualche utile inserimento B importante, ma B.anche assai più importante che i palloni li conquisti con una certa

L’Atalanta un po’ d’ordine. cercava dl sf’kuttare Ir fasce laterali, collczronando altri angoli e su uno di questi c’era un intervento falloso a gamba tesa che Frasso puniva con una punizione a due in area. Era 11 goal di Bertuzzo, il goal-partita, 11 goal che premiava la sola squadra che aveva per lo meno tentato di praticare un minimo di gioco e castigava doverosameirte una Spal che aveva rinunciato al gioco per instaurare il clima di battaglia. Proprio questo clima, questo ricorso costante all’interwnto intimidatorio quasi sempre sul filo del regolamento, ha provocato il fallo per gioco pericoloso in area, dal quale ; venuto il goal di Bertuzzo. Su questa vittoria qualcuno ha arricciato il naso, ha parlato di brutta Atalanta ed onestamente non si Duò certo darlare di gran gioc; da parti della sauadra di casa nostra. MI chiedo per;> se in quelle condrzioni fosse possibile giocare. Dico coi2 tutta franchezza che- non mi h disgiaczuto vedere l’Atalanta ad un certo punto

rispondere colpo su colpo, accettare di battersi con umiltà, ma anche con coraggio, toccando livelli agonistici notevoli in quasi tutti Era i giocatori. importante vincere e si è vinto contro un avversario sicuramente scorbutico. Sarebbe stato piacevole veder giocare bene ed Invece si sono viste soprattutto delle gran botte. Sono sempre più convinto che per poter giocare bisogna essere in due a volerlo. La Spal invece non voleva né giocare né lasciar giocare. Voleva la battaglia e battaglia c’è stata. L’ba vinta l’Atalanta!

DRAMMA della gara. Poi, alla fine, si dicono però soddisfatti dei due punti conquistati e si sono augurati che la partita di domenica prossima sia migliore di quella giocata ieri. «Sicuramente contro il Vicenza - confermano - sarà diversa, anche perchè l’Atalanta

alla sinistra di Orazi.

determinazione e le azioni le concluda con altrettanta determinazione. Nella ripresa Mastro ha sul piede le due sole palle-goal, ma sulla prima ha quell’attimo di esitazione che consente a Boldrini di liberare, sulla seconda tira addirittura senza nerbo, senza convinzione, sul portiere. PIRCHER - Qelli lo annulla completamente con una marcatura molto attenta. Pircher si muove, cerca spazio, ma in quell’area affollata non trova modo di operare. Dalle retrovie non gli viene dato un solo pallone giocabile, se non un centro di Rocca dalla sinistra sul quale arriva in ritardo. Tenta una gran girata al volo ma stecca la palla. Combatte perb rientrando spesso e per questo va ammirato. Nella riprasa appare un poco appesantito e Rota giustamente lo sostituisce.

FESTA - Anche lui si trova a disagio in partenza per il gran ritmo degli awersari. La mancanza di agilitb gli 1, fatale in un paio di occasioni, cori come c’B una certa imprecisione nei suoi disimpegni. La pretesa di cercare un dialogo stretto con i compagni in una competizione del in diagonale nel primo genere 0 eccessiva. Bello un gran’tiro tempo. Decisa la sua ripresa, con continui inserimenti lungo la fascia laterale destra. Il suo mestiere gli wnsente di imporsi in più di una situazione ma non B certo il Festa migliore visto in altre occasioni. BERTUZZO - Inizia con grande impegno e volont8. E’ la sola punta che riesce a tenere in attacco qualche pallone, ma la marcatura di Prini e i suoi falli sono spietati. Bertuzzo ha la forza di non reagire e non disarmare. Non ha fortuna un suo tentativo di girata al volo. C’& un leggero calo nella ripresa. Manca il controllo su un invitante pallone di Marchetti all’inizio della ripresa e allargandosi troppa la palla si vede sfumare la favorevole occasione. Coglie comurr que il goal-partita con una splendida bomba su punizione calciata intelligentemente nello spazio lasciato libero dallo sganciamento di Reggiani, che abbandona la barriera per impedire la sua conclusione. PIGA - Subentra a Pircher nell’ultima mezz’ora e sino a che il risultato rimane bloccato, in pratica tocca un solo pallone. Trova infatti gli stessi problemi di Pircher, in quell’area affollata, problemi indubbiamente più difficili da

superare per un giocatore che subentra a freddo ha tetto potenza atletica. utile con generosi ritorni abbastanza pericolose.

A risultato sbloccato e un paio di iniziative

e che non si rende offensive

E. C.

con squadre di rango sa esprimersi al meglio». Il discorso ritorna sulla partita, tutti ci chiedono il perchè di Pizzaballa al posto di Meraviglia e affermano: «Gianluigi ha salvato sul finire la sua porta, però all’inizio ci ha fatto rabbrividire con quell’intervento poco preciso. ci spiace per Meraviglia che si e visto portar via ancora una volta il posto da un compagno». Come al solito, i tifosi fanno una graduatoria dei migliori in campo: la palma del mi liore tocca nella circostanza a 9 avola, considerato da tutti il più continuo e tecnico della s uadra. Molti elogi raccoglie ?l ertuzzo autore del goal-partita, poi note di merito per Andena e per Festa, considerati una spanna sugli altri. Tutto sommato, i tifosi hanno accolto con minore entusiasmo del passato questa vittoria che è arrivata dopo la sconfitta di Palermo. Ora attendono una conferma domenica contro il Vicenza, una conferma che tutti si augurano positiva.

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Pircher tenta la conclusione (Foto EXPRESS)

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