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L’ECO DI BERGAMO &d
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Lunedì 23 gennaio 1989
E werchéno un francobollocon Mondonico? -
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Ma quando perde ‘sta Atalanta? Se lo chiede ormai da mesi tutta l’Italia fubbaliera, la repubblica fondata sul pallone che comprende quasi l’intero Paese(e tanto potente da riuscire addirittura a far dirottare un aereo di linea, il Napoli-Milano, per permettere alla squadra partenopea di raggiungere sabato Genova senza i disagi di un viaggio in pullman dalla metropoli lombarda alla Riviera. Sì, va bé, ma gli altri passeggeri che sarebbero dovuti sbarcare all’aeroporto di Linate?). Quella di ieri a molti, la scorsa settimana, era sembrata la giornata buona: era infatti attesa, la sempre più stupefacente Atalanta, da una Juve assetata come non mai di successo, una Juve che, malgrado la sconfitta di Firenze, ancora credeva di potersi inserire nella lotta per lo scudetto; una Juve assai polemica con gli arbitri (ma lo scorso anno l’Avvocato non aveva forse dichiarato con la... consueta classe - che prendersela con i «fischietti)) è da provinciali?), quindi desiderosa di dimostrare che avrebbe fatto polpette dei neroazzurri «malgrado)) gli ar-
bitri. Guarda caso, Agnolin-il-g-rande ieri le ha annullato due reti. «Annullato», peraltro, è termine improprio perché il fischio del direttore di gara lo si è udito assai prima della conclusione delle azioni (si chiama alla testimonianza il radiocronista Rai Alfredo Provenzali), azioni chiaramente falsate da interventi irregolari dei bianconeri. Altre azioni da gol (nella massima regolarità) ha poi costruiio la Madama, ma il pallone non è mai finito in fondo al sacco. Fortunata l’Atalanta? Sfortunata la Juve? Si può star qui a discutere per giorni, come faceva Helenio Herrera ai suoi bei dl. Ma nel calcio, come sostiene un adagio vecchio bacucco, sono i gol «regolari» che contano. E l’Atalanta il suo gol, in fin dei conti, lo ha realizzato. Chi non era al Comunale di Torino (ccinvaso))dai bergamaschi), e seguiva l’incontro alla radio, ha awertito un tuffo al cuoré quando Evair ha segnato. Ai microfoni della Rai Provenzali aveva seguito l’azione in diretta e aveva sottolineato l’exploit del bomber brasiliano quasi in un sussurro. Ha poi rilevato che l’affondo di Evair era
stato in un certo sensoagevolato da Tricella che aveva inciampato in Bruno (testuale); ma non era stata forse la stupenda finta del brasiliano a mandare in tilt i due bianconel-i? A confronto (contro il sospetto di un’Atalanta fortunata anche in occasione del suo gol, un gol fantastico) ecco i giudizi a caldo di alcuni «inviati» e degli stessi commentatori torinesi. Hanno visto tutti (in particolare Giorgio Panza di Tuttosport e Angelo Rovelli della Gazzetta dello Sport) un’Atalanta capace di esprimere «il miglior calcio all’italiana in chiave moderna)). E attenzione: contro i neroazzurri non avevano una Juventus in ((formato ridotto», ma una squadra che - come ha poi detto Zoff negli spogliatoi - ha disputato la miglior partita di questo campionato. Chissà la rabbia di Boskov! 11tecnico slavo nei giorni scorsi aveva sparato a zero sulla squadra del «nemico))Mondonico 3 «Farza Italia», la trasmissione di Odeon tivù condotta da Walter Zenga. L’Atalanta era stata definita dallo «iingaro» del pallone come
una squadra dal doppio catenaccio, in difesa e a centrocampo, con un derelitto lasciato (abbandonato) in avanti. E giù un’altra frecciatina a Mondonico. All’obiezione che l’allenatore atalantino farebbe giocare Vialli in ben altra posizione, Boskov ayeva acidamente tagliato corto: «Ha ragione lui; per questo è l’allenatore dell’Atalanta...» (cioè, nel giudizio del tecnico doriano, di una squadretta provinciale e non già di una «grande»). Ma a smentire Boskov ecco le sorprendenti quote del Totocalcio: tu immagini il «due» dell’Atalanta una specie di ammazzatredici, invece i tredicisti si devono accontentare di una ventina di milioni. Come dire che ci troviamo di fronte ad una... Atalantus! Peraltro come non credere ai «neutrali» di Tutto il calcio minuto per minuto che hanno parlato di una grande Juventus, ma anche di una grandissima Atalanta? La squadra neroazzurra continua perciò ad allungare la sua spettacolosa serie positiva (ora siamo a tredici risultati utili consecutivi). La siccità si è alla fine arresa, non
\ Emiliano,
dove
volete
così l’Atalanta che ha smentito anche i superstiziosi; coloro cioè che concedevano poche chances ai neroazzurri giunti a «diciassette» (numero della scalogna) in classifica. Inoltre è cominciata nel migliore dei modi la cosiddetta «settimana di fuoco»: adessoci sarà mercoledì la Lazio in Coppitalia, poi domenica lo scontro più atteso (a ruba i biglietti) con l’Inter al Comunale. Fin troppo facile prevedere che lo stadio risulterà troppo piccolo, oltre che malandato. Ma a Roma fanno spallucce. E giustamente a Bergamo si sentono presi in giro. Ma non solo a Bergamo, dato che è in atto una specie di ((rivolta dei sindaci» (è sceso in... piazza anche il milanese Pillitteri, cognato di Craxi). Vedremo anche a Bergamo un’Inter risparmiosa? E continuerà l’Atalanta a stupire? E vero che i tifosi atalantini ormai - come suo1dirsi - han fatto il callo alle imprese dei loro beniamini (la città non ha... sussultato al successo sulla Madama: qualche tentativo di carosello automobilistico e nulla più); però adessoc’è veramente in tutti la curiosità di vedere fin dove riusci-
arr i vare?
<(Mercoledì
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rà ad arrivare questa Atalanta che, t@al’altro, ha già eguagliato il primato di punti raccolti in precedenza nel girone d’andata nei campionati a diciotto squadre. Un’Atalanta senza «fenomeni», ma formazione assai quadrata e imprevedibile. Senza«mostri del pallone» da effigiare sui francobolli come han deciso di fare in Daminarca (*) con Michelino Laudrup. Però, siamo sinceri, un francobollino non lo meriterebbe anche Mondonico? Renato Ravanelli (*) Michael Laudrup avrà l’onore di apparire, nel suo caratteristico dribbling, su una serie di francobolli che le Poste danesi metteranno in vendita dal 16 marzo in occasione del centenario della-nascita dell’Unione danese di calcio (Dbu). E la prima volta nella storia filatelica danesè che un francobollo viene dedicato a un campione del pallone. 1 Laudrup ((postali» saranno disponibili in 2,4 milioni ‘di esemplari nel normale formato per lettera da 3,20 corone.
a Roma...))
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Mondonico felice, pallido, emozionato1 «E una festa ancheper il calcio italiano» TORINO - Come Agnolin manda tutti negli spogliatoi, Mondonico zompa in campo catapultato dalla tensione e dalla felicità compresse sino a quel momento. Abbraccia chi gli capita a tiro, ma dopo pochi istanti si ricorda del pubblico che ancora una volta lo ha acclamato per 90’interi ed ordina ai suoi giocatori di andare sotto la tribuna che accoglie i tifosi atalantini per ringraziarli di tanto affetto e tanta vicinanza. Poi si tuffa sotto una doccia corroborante e sotto il getto dell’acqua calda chissà se nella mente gli saranno tornati a galla i ricordi degli anni in cui con la maglia del «Toro» cercava di battere la «Goba». Quando è pronto peri cronisti, Mondonico è visibilmente emozionato, pallido; sebbenecerchi subito la. battuta ad effetto, per rompere l’emozione che ha dentro, gli trema comunque la voce a più riprese.
«Il Toro? Rivincita sulla Juve? Non diciamo fesserie, per carità. Si tratta di un passato ormai sepolto e dimenticato». - Non crede che ci abbia giocato in questo esaltante blitz anche un pizzico di fortuna? «Il calcio è da sempre fatto così. Esistono pure componenti come quelle a cui pensate, ‘però è anche vero che la fortuna arride a chi la sa cercare e la sa trovare». - Non basta però a chiarire il vostro momento magico... «A differenza di altri sport, nel calcio può accadere di tutto, come andare a vincere a San Siro, perdere un match come a Napoli o pareggiarne uno come a Genova. A,volte tra Davide e Golia nel calcio può anche vincere il più debole». -Demerito della Juve pure? «No, non la metterei su questo piano. 1 bianconeri
((Siamo stati sconfitti da urra Atalanta che nulla ha da invidiare alle grandi))
Zo_oC: ((Ho visto la Juvepìù bella)) TORINO - Tarda molto Dino Zoff a presentarsi nei corridoi degli spogliatoi. Quando esce un cronista torinese, per rompere il ghiaccio, si complimenta per il taglio elegante del cappotto marrone che il tecnico indossa, lui sorride a mezza bocca, poi risponde alle molte domande che gli vengono poste. «E stata la miglior partita giocata in campionato della Juventus; è mancato solo il goal, quindi non SOcosa altro dirvi». Le parole bisogna sempre strappargliele con le pinze; Zoff se ne sta tranquillo appoggiato al muro ed attende paziente, anche se si nota che è piuttosto accigliato. 2 Allora, se la Juventus ha giocato alla grande, cosa dice dell’Atalanta che ha vinto? «Èstata brava a cogliere il momento opportuno per infilarci; loro sono stati molto intelligenti nella disposizione in campo e noi dovevamo fare il possibile per stanarli e cercare di andare in gol. Non ci siamo riusciti perché nel calcio cose simili possono succedere: tu domini per tutta la partita e l’avversario ti punisce nell’unica occasione che gli capita». - Però l’Atalanta in precedenza aveva avuto altre occasioni con Evair e con Nicolini; quindi l’Atalanta non si è solo difesa... 43 vero, non voglio togliere nulla ai meriti di questa Atalanta. Solo che noi abbiamo avuto le opportunità migliori, ma non le abbiamo sapute sfruttare». - Cosa manca quindi a questa Juventus? Forse l’assenza di Barros, e Altobelli non ancora in perfetta salute, vi hanno condizionati? «Non direi: è vero che Barros con la sua velocità
avrebbe forse messo più a disagio gli avversari; non bisogna però parlare degli assenti, ma di quelli che sono scesi in campo. Loto hanno fatto il possibile con azioni veloci, triangolazioni perfette, però non hanno trovato il varco giusto per piazzare la botta
Umberto
decisiva. Queste ultime due partite sono state poco fortunate per noi. Oltretutto perdere negli ultimi minuti lascia l’amaro in bocca: ma non cambia la sostanza dei fatti». - Questa seconda sconfitta consecutiva la costringe-
Colombo
Avete visto tutti che la squadra c’è e quindi non allarmiamoci più di tanto e teniamo presente che l’awersaroi che ci ha battuto non ha nulla da imparare sia tatticamente che come impostazione di gioco». Antonio Beni
rà a cambiare i suoi piani e quelli della società? «Non direi, abbiamo perso due partite ma il campionato è ancora lungo e quindi c’è tutto il tempo per rifarci; certamente non per la vittoria finale, ma pur sempre per una dignitosa classifica.
a San Siro ha spiato l’Inter
Scoperta la... trappola di UMBERTO
COLOMBO
Visto che domenica prwsima ci sarà l’incontro al vertice tra i nerazzurri più famosi del campionato principe della Lega nazionale, cioè tra internazionalisti e atalantini, sono stato a Milano a vedere Inter-Lazio. Certamente MondoniCOavrà mandato il suo inviato speciale Piccioli, un ex mister di degnissima memoria, per avere idonei dettagli tecnici e tattici; non ve do perché, alla luce anche della clamorosa ma non imprevista vittoria di Torino, non possano attingere a qualche informazione preliminare anche tifosi e sportivi atalantini. Ammesso e non concesso che il relatore di queste note informative sia attendibile. Ma questo evidentemente è un altro discorso e legittima comunque delle buone intenzioni. Intanto il successo interista è meritato alla luce di tutto quello visto nei novanta minuti; peraltro, fino alla rete di Mandorlini, marcata abbondantemente dopo il trentesimo minuto del primo tempo, i giocatori di casa non avevano minimamente impegnato il portiere laziale. Tutto sommato, la squadra di Trapattoni non dà per niente
l’impressione di essere irresistibito fisico con i -difensori dentro le. Si schiera, anche per le partite l’area di rigore. E scontato, come è in casa contro delle formazioni di facile immaginare, che gli arbitri media levatura come quella di Ma- finiscono con il tollerare un po’ terazzi, con dei presupposti di troppo, diciamo pure la «personaligrande cautela. Ne consegue che il tào di qualche giocatore di nome. gioco non procede con spontanea È stato invece ingiustificato e infreschezza, ma sempre alla ricerca giusto il provvedimento contro Di del colpo assassino, tipico gioco del Canio, il migliore dei laziali, espulgatto e del topo. Pertanto sembra so dal campo con un eccesso di seche si muova persino con una certa verità incomprensibile nel bel lentezza, finché a risultato sbloc- mezzo del tentativo di rimonta. cato, con la squadra avversaria che La difesa interista è molto forte si apre per rimontare, rilancia i suoi numerosi cursori di centro- perché logicamente è molto protetcampo che sono di notevole valore. ta dai centrocampisti; ho tuttavia l’impressione che le punte avverSerena e Diaz non sono particoa ’ sarie ne abbiano, senza particolari larmente veloci e agili e quindi dif- motivi, troppa soggezione. Ritengo ficili da controllare. Tuttavia si che l’Atalanta domenica prossima impegnano molto, per cui è neces- debba affrontare una squadra che saria una continua e attenta con- possa essere anche alla sua ccportacentrazione, in quanto giocano ta». L’Inter, certamente, non attacmolto, direi essenzialmente, sul- cherà secondo abitudine ma farà l’errore dell’avversario. Per di più valere tanto, tanto mestiere. Non il capocannoniere interista è pa- bisogna aver timore, né perdere la recchio falloso ed è uno di quegli concentrazione dopo qualche entuattaccanti che ((picchiano» lo stop- siasmante impennata dalle parti di per, naturalmente con la benevola Zenga. tolleranza dell’arbitro. 1 difensori e i due tedeschi sono i Gli stessi Mandorlini e Bergomi più in forma, gli altri non entusiasui calci franchi (che non dimentismano; ma come fai un passo falso, chiamolo sono la maggior fonte di ti castigano. Importante, a mio mooccasioni per le formazioni tipo In- desto parere, è non cadere nella loter) sgomitano e cercano il contat- ro micidiale trappola.
hanno confezionato una partita normale che in assoluto è sempre da sottolineare, mentre noi abbiamo giocato al massimo con tutti i giocatori e solo così potevamo fare risultato. Nulla di strano, del resto lo avevo anche detto sabato a Zingonia». - Quando è uscito Fortunato hai tremato? ((Noi non tremiamo mai! Nel primo tempo eravamo stati eccezionali, pareggiando la Juve. Ovvio che uscendo Fortunato dovessimo cambiare tattica, soffrire un po’ di più; ma Prandelli si è inserito al meglio e quando si è presentata l’occasione propizia non abbiamo perdonato. Perché non abbiamo mai rinunciato ad attaccare, a far gioco e quindi la rete di Evair non è assolutamente casuale». -Ma dove volete arrivare? «Mercol&ì a Roma, domenica a Berg@mo!No, a parte gli scherzi, bbiamo una serie di impe 4 i molto delicati e pericolosi4 Stiamo vivendo una grande festa e credo che sia festa non solo per noi, ma anche per il calcio italiano se l’Atalanta ora è così in alto. Noi però non perdiamo certo la bussola. Sappiamo benissimo quali sono i nostri limiti, quali sono i nostri programmi, i nostri obiettivi. Viviamo più che mai alla giornata». -Ma il pubblico gridava alla-fine... scudetto! «E giusto che i tifosi, tanto innamorati della propria squadra, sognino e pensino a grandi traguardi. Siamo noi in campo che non dobbiamo perdere il senso della misura e continuare con l’identica umiltà e compattezza». -Ma c’è un segreto che puoi ora svelare! «Non esistono cose del genere! A meno che tu detinista segreto il fatto che questi ragazzi sanno giocare sempre al massimo; anzi, sanno superarsi in maniera incredibile e tutti insieme. C’è compattezza d’intenti e non sufilcienza». -La Juve mancava di Barros, ma nessuno ricorda che ti mancava Stromberg.. . ((Glenn è un giocatore molto importante per noi, già l’ho detto, ma nel mio gruppo tutti sanno sopportare eventuali assenze nel migliore dei modi». -Tu dici sempre che sei vaccinato nei confronti di questi trionfi; ma i giocato. ri? ((Sono tutti ragazzi che vengono da delusioni, dalla gavetta e quindi hanno la testa sulle spalle. Quando c’è da far festa non si tirano indietro, ma domani mattina già penseranno alla battaglia di mercoledì a Roma». - Infatti non è solo l’Atalanta di Stromberg, Prytz, Fortunato, ma pure di Esposito, Barcella, Bonacina... «Li accomuna sempre e comunque una grande qualità: l’umiltà! 1 primi magari danno l’esempio, ma poi tutti si innestano sulla stessa lunghezza d’onda. La squadra è umile, perfettamente in linea con la mentalità della città che ci ospita e che siamo fieri di allietare». Giancarlo Gnecchi
Subito in campo a sorpresa
Magrin agrodolce Tutto congiurava contro l’Atalanta: la quindi riesce a portare l’uomo giusto al trasferta era ritenuta quasi impossibile, momento opportuno nella posizione miinvece i neroazzurri si sono superati ed gliore. Mi spiace per questa duplice nostra hanno battuto la grande «Signora» del cal- battuta d’arresto che ormai pregiudica la cio italianò. Ne parliamo con Marino Ma- nostra rincorsa; però sono allo stessotemgrin, il non dimenticato ex-atalaptino che * po contento per l’Atalanta perché sta diZoff ha schidrato a sorpresa: «E vero, il mostrando di essere una realtà concreta e mister mi ha messo in campo fin dall’ini- di meritare gli elogi che un po’tutti le fanzio forse per contrastare il forte nucleo di no». - 1tifosi non ti hanno dimenticato, quel centrocampisti bergamaschi. Doveva essere una giornata eccezionale per me, che fascio di fiori consegnato prima della gara per la prima volta sono stato schierato fin dai bergamaschi è stata una dimostraziodall’inizio. Invece la Juventus non è riu- ne chiara che sei rimasto nel loro cuore. scita a tradurre in moneta il molto gioco & stato un momento davvero commosvolto. Abbiamo avuto qualche buona oc- vente; quégli applausi e quel semplice gecasione, ma gli avversari sono stati bra- sto mi hanno commosso. Io sono convinto vissimi a contrastarci sempre ed in ma- di aver lasciato un buon ricordo di me a niera perfetta». Bergamo; quindi tutta questa stima che è nei miei confronti mi conforta e Ancora Magrin: «Una grossa squadra rimasta mi sprona a fare sempre meglio. Ed è logiquesta Atalanta, una formazione che me- camente corrisposta anche da parte mia». rita senz’altro la posizione di classifica a.b. che occupa in quanto gioca e ragiona,
{(Atalanta Il nostro primo incontro negli spogliatoi è stato con una vecchia conoscenza:Gianfranco Leoncini, una colonna dei bianconeri e dei neroazzurri. Strizza felicità da tutti i pori ed ha parole di elogio per l’Atalanta. «Dopo questa grande vittoria l’Atalanta è 4avvero di una dimensione europea. Avevo visto in TV la squadra, ma maj avrei pensato che fosse a questi livelli. E stata ottima in tutti i settori del campo, è stata brava in ogni frangente sia quando contrastava gli attacchi a mitraglia dei bianconeri sia quando attaccava. Evair ha fatto un goal splendido, quindi cosa pre-
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europea)) tendere di più da questa squadra che riesce a violare il campo di una buona Juventus ed esce a testa alta da questo stadio? Sono felicissimo di avere assistito a questa partita perché mi ha riportato ai momenti migliori della società bergamasca, un elogio sperticato a tutti per come si sono comportati con tanta correttezza, ma anche con quel cuore che li ha fatti grandi. Fate i complimenti a tutti, ai giocatori, al tecnico, alla società ed al vostro pubblico che anche in questa trasferta è stato sullo stesso livello della grande squadra». a.b.
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Il brasiliano ieri per la prima volt,a in vita sua ha scoperto la,., neve
Evair:aAvetevisto-chefinta?!B Fortunato era negli spogliatoi quando il bomber neroazzurro ha segnato: (Che gioia! Io e il massaggiatore ci siamo abbracciati nel silenzio dello stanzoneu - Prandelli e il segreto della squadra: ((L’unione e l’umiltà» -Il cagnolino di Pregna adesso ha un nome, ~~Juventzw TORINO - 1 giocatori atalantini se la ridono allegramente sul pullman; ad attenderli c’è una gabbietta con un amore di cucciolo che potrebbe stare in una mano di Zaccaria Cornetti. È di Progna che lo ha comprato proprio sabato e lo porterà in regalo alla fidanzata. - Mi sa tanto che diventerà la mascotte della squadra e dovrai portartelo sempre dietro, caro Progna. ((Questoè il vero pericolo della missione... Torino. A proposito, credo che lo chiameremo Juve, visto che non ha ancora un nome, a ricordo di questo splendido pomeriggio». - Come interpreti la partita? «Sono felice non solo per la squadra, ma soprattutto per quanto mi riguarda. La panchina di Genova mi aveva lasciato molto amaro in bocca, anche per certe critiche alquanto cattivelle e ingiuste. Ora mi sento meglio, l’amaro se ne va e credo proprio che la mia partita sia stata inappuntabile)). - Sei stato anche capitano nella ripresa...
Giro
d’onore
per Barcella
sulle
spalle
«La fascia toccava a me, ma tutti insieme abbiamo pensato bene che era meglio la portasse Fortunato per tante svariate ragioni. Comunque non era una... novità, dato che già in passato una volta l’avevo portata». Andiamo quindi dal capitano dell’...avvio, Fortunato. - Cosa ti è accaduto? «Ho fatto tutto da solo. Ho sentito un forte dolore sopra il ginocchio, sull’osso. Deve essere stato un colpo violento. Comunque il muscolo non è interessato)). - Hai visto il gol di Evair? ((No, ero nello spogliatoio con Giulio Cerutti e parlavamo sottovoce proprio per sentire se accadeva qualche cosadi grosso. Poi il boato; ci siamo guardati in faccia e abbiamo sentito via radio che aveva segnato Evair)). - Che cosa è successo? ((Nel silenzio e nel vuoto dello stanzone ci siamo abbracciati con tanta gioia ed emozione dentro». Eroe dell’area atalantina Costanzio Barcella, baluardo insuperabile. - Adesso non fai toccar palla a un tipo come Altobel-
di Pasciullo
È finita con un gran ,lancio di gloriose maglie neroazzurre TORINO -.E adessochi se la scorderà più questa trasferta di Torino? D’accordo, ogni partita ha un qualcosa di particolare che merita di essereriposto nel cassetto dei ricordi, certo è che questa volta si va tranquillamente al di là di una normale trasferta di campionato. CAROVANA - Sono piu‘di 30 i pullman in viaggio verso il capoluogo piemontese e i bergamaschi presenti allo stadio superano le tremila presenze.La neve è il tema del giorno, quasi a stemperare il gelido pessimismo dei più che, dopo dodici risultati utili consecutivi dei neroazzurri, intravvedono con la Juventus una possibile battuta d’arresto. Sul pullman n. 8 della carovana organizzata dal Club Amici dell’Atalanta c’è chi passa il tempo parlando appunto di neve, chi si dedica invece all’aspetto gastronomico, addentando il primo dei dieci panini imbottiti uso-trasferta; oppure chi ancora preferisce dar vita ad una interminabile partita a carte, con le immancabili proteste per un «carico» non giocato. Jennifer, una 14.enne che frequenta l’istituto per il turismo, rimira invece la fotocopia del suo ultimo tema: «Scrivete una lettera al vostro giocatore preferito». Una missiva che Robert Prytz, il destinatario del caso, forse non leggerà mai, ma che in compenso,ha fruttato a Jennifer un bel «3B»:praticamente con il sistema dei voti di oggi, un gran bel riconoscimento. Viaggio tranquillo, quindi, accompagnato dal sottofondo musicale di Eros Ramazzotti che ai più non è’piaciuto, ma che, voluto da tre giovani tifose, ha suscitato cori di protesta solo in vista di Torino. SCARAMANZIA - Per chi ci credeva era proprio il caso di fare i debiti scongiuri. Diciassette i punti in classifica, Prytz che era il quarto ad entrare.in campo e non il terzo come in settimana i più attenti avevano fatto notare, svelando così le abitudini scaramantiche dei neroazzurri. Insomma, due circostanze che non promettevano nulla di buono e hanno portato in tanti alla ricerca di un po’di ferro da toccare. BOATI - Il primo s’è registrato in curva «Filadelfia)) al 7’ del primo tempo: l’Ascoli era passato in vantaggio sul Torino. L’altro, ben più fragoroso, si è invece avuto al1’88’28”in curva «Maratona», quando Evair ha messo il pallone alle spalle di Tacconi. Anche in fatto di «boati», quindi, i neroazzurri hanno vinto:, uno per parte sì, ma quello dei tifosi bergamaschi, volete mettere? STRISCIONI - Sempre più in auge quello del nuovo club dedicato ad Evair. Tra gli altri, si sono registrati un «Rosì lavora poco» ed un «Fefèvai a piedi che è meglio)), decisamente più originali di quelli apparsi nella curva bianconera. RECORD - Per una volta tanto non si sono registrati interventi sul terreno di gioco da parte dei massaggiatori e dottori. D’accordo, è successosolo nel primo tempo. Forse è proprio per questo che poi, nella ripresa, il dottor Amadeo e Cividini sono apparsi un po’fuori forma. - In questo caso non si tratta di un profumo, EUFORIA ma dalle sceneche si sono registrate a fine partita. Tutti i giocatori atalantini sotto la curva «Maratona» a lanciare maglie, mentre Barcella, salito sulle spalle di Pasciullo, giocava a fare il condottiero. RITORNO A CASA -Usando gli aggettivi, si potrebbe cadére nella banalità. Fossero state però anche il doppio, le ore del viaggio, nessuno se ne sarebbe accorto. Anzi, con l’Inter ancora imbattuta ed ospite domenica prossima, di argomenti per passare il tempo non se n’è certo sentita la mancanza. Eros Ramazzotti permettendo.
Marco Bucarelli
Nesti: «Giù il cappelloCarlo Nesti, popolare telecronista della Rai, attende con il microfono in mano l’arrivo di Dino Zoff, lo vuole intervistare per la «Domenica sportiva)) ma il mister tarda; ed allora Nesti accetta di parlare di questa Atalanta. «Chi parla di sorpresa è fuori dal tempo. Questa squadra si è dimostrata grande specialmente nel primo tempo, quando ha messo in mostra un maturità eccezionale. Se penso che mancava di Stromberg e di qualche altro non riesco a ipotizzare cosa altro di grande avrebbe potuto fare con quei giocatori in campo. E una signora squadra che merita l’attenzione di tutti e che va dimostrando con i fatti che ormai deve essere messa alla pari delle migliori squadre di questo campionato. Domenica contro l’Inter avremo la gìusta dimensione della squadra atalantina, sono convinto che sarà una partita tutta da vedere».
a.b.
Negli
spogliatoi
della I
Juve,
sommersa
li... ((Ho fatto il mio dovere, semplicemente quanto mi era stato chiesto)). - Troppo semplice, Costanzio! «Sì, sento che sto crescendo domenica dopo domenica, che sono in grande forma, che tutto mi sta riuscendo bene, ma è la squadra che sta volando, che sta giocando molto bene». - Tanta gioia finalmente anche per Prandelli. - Stare fuori un anno e più, subire una infinità di infortuni, rientrare, venire a Torino e battere la Juve e con un tuo assist... kBravo è stato soltanto Evair! Ovvio che respiro di nuovo, che mi senta felice, soprattutto per la società e la squadra, nonché per gli sportivi, ma ormai sono tetragono ad ogni emozione)). - Allora, freddamente, qual è il vero propellente di questa squadra? ((L’unione, l’umiltà, il sapere di non appartenere alle grandi e quindi di dover soffrire fino alla fine. Questo è il nostro segreto; il giorno in cui tutto ciò sparirà, cadremo in modo ridicolo. Ecco perché tra di noi si parla sempre di salvezza)). Ed eccoci a Evair, letteralmente preso d’assalto da microfoni e taccuini. - Grande gol... «Bravo Prandelli a passarmi la palla; poi sono stato un poco fortunato per il fatto che i due juventini si sono scontrati, ma io avevo fatto la finta. Quando ho visto Tacconi davanti a me non potevo fallire il quinto centro in campionato». - Per di più hai visto in mattinata per la prima volta finalmente anche la neve... «Purtroppo poca, ma è proprio bella! Mi ha portato fortuna anche questa novi{à». - Ad ogni gol ti riempi di gioia: non credi di scoppiare adesso? ((Esì, ma posso sopportare ancora molto. Non c’è mai fine nell’andare a rete)). Quel mattacchione di Prytz lo troviamo sul pullman accanto al cagnolino di Progna. - Alla fine il pubblico inneggiava allo scudetto... ((E perché no? In zona Uefa ora siamo ben sistemati e quindi guardiamo ancora più in alto. Chi viene domenica a giocare contro di noi? - L’Inter... «Appunto, basta insistere!)). E giù a ridere g.c.g.
d’elogi
l’Atalanta
I
L’Atalanta
e gli 4nviatb
((Giocail mìglìor calcio nella versionemoderna~~ TORINO - Unanimi le opinioni nel dopo-partita degli «inviati» presenti. Abbiamo raccolto alcune opinioni, che crediamo possano rendere ulteriore merito al cammino della squadra nerazzurra in campionato in linea generale, e allo splendido successosulla Juventus nello specifiCO. Giglio Panza («Tuttosport))): «Credevo di conoscerla questa Atalanta, ma mi sbagliavo. E senza dubbio la miglior squadra italiana, nella versione moderna, che gioca il miglior calcio. Sicuramente le altre formazioni che dovranno ospitarla avranno i loro bei problemi. Manovra veloce, un centrocampo efficiente, attorno al quale gira una squadra che ha un meccanismo di precisione. Oggi non ha rubato nulla. Se fosse finita O-O,dovendo assegnareun premio di merito, questo sarebbe andato senza dubbio all’Atalanta».
Angelo Rovelli («Gazzettadello Sport»): «Questa Atalanta? Eccezionale. Gioco rapido, non di contropiede, ma di un collettivo che si muove con precisione. Sono convinto che questa squadra non è una sorpresa, ha delle basi solide. La difesa, poi, mi ricorda l’Inter: la stessa grinta. Domenica prossima di certo lo scontro diventerà ancor più bello. Insomma, tanto di cappello a questa squadra che merita la sua classifica e che ha in Evair un giocatore di gran classe)). Paolo Forcolin («Gazzettadello Sport»): «L’Atalanta vista in campo a Torino è una squadra lucida. Mai una volta in affanno e con la palla che viene sempre giocata a ragione. Tra l’altro, con un centrocampo così nutrito, mai una volta che due giocatori nerazzurri siano ostacolati nell’azione: un gran belsimeccanismo,~
m. bue.
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1
Il presidente
Bortolotti
«A Sarnico mio padre deve aver fatto un salto da record» non sarebbe una squadra bergamasca. Ma gli occhi, le espressioni, le pacche sulle spalle, gli sguardi non li dimenticheremo chissà per quanto tempo. Fuori, le migliaia di tifosi atalantini urlavano la loro gioia; dentro, le urla... erano silenziose, contenute, ma ugualmente prorompenti. Cesare Bortolotti è rimasto negli spogliatoi a lungo, con i suoi ragazzi; sudato, rosso in viso, è tanto l’emozione che gli trema la voce. Alla famiglia’ Bortolotti mancava ancora una vittoria a Torino contro la Juventus... ((L’abbiamo inseguita per decenni, è vero, e non era mai arrivata. Chissà mio padre, a Sarnico!».
- ‘E sulla
rete
di Evair...
dl brasiliano ha inventato uno splendido goQ TORINO - Negli spogliatoi della Juve Stefano Tacconi la butta in... battuta: «In questi ultimi tempi ci sono fatali i minuti finali delle partite: tutta la squadra ha giocato alla grande la partita, poi sull’unico errore gli avversari ti infilzano. Non voglio certamente togliere meriti all’Atalanta che ha fatto una buona gara ed è stata brava a sfruttare quell’occasione; io non potevo farci nulla in quanto i miei due compagni che dovevano contrastare Evair si sono scontrati fra loro, poi è stato abilissimo il brasiliano a mettere in rete con una prodezza)). -Quindi ormai addio ai sogni di gloria? «Beh, per quanto riguarda il campionato sicuramente posso dire di sì; ci resta la Coppa Uefa che ci vedrà impegnati a marzo e sulla quale noi puntiamo molto. Ma anche in questo campionato ritengo che la Juventus avrà occasioni di dimostrare che è ancora viva. Entrare nelle prime cinque è sempre possibile, anche perché non saremo sempre sfortunati co-
me in queste ultime due partite». 1 due giocatori juventini sui quali si appuntano gli indizi per aver consentito ad Evair di andare in goal sono Tricella e Bruno. Come si difendono? Tricella è lapidario: «Io e Bruno, nel tentativo di intercettare il pallone calciato da Prandelli, ci siamo scontrati ed abbiamo permesso ad Evair di centrare il bersaglio. Sia chiaro che è stato molto abile il brasiliano a giocare quel pallone, non è stato a guardare ma ha fintato e calciato con grande tempismo mettendo tutti fuori gioco. Ricordatevi che questo brasiliano è molto bravo e sempre si deve stare con gli occhi aperti perché è imprevedibile. Forse non è ancora continuo, ma comunque ve lo raccomando». Anche Bruno è dello stesso parere: «Evair è stato bravissimo a sfruttare l’unico nostro errore; però se tenete conto che in pratica è rimasto isolato per tanti minuti, e ci ha costretti a non mollarlo, significa che di lui avevamo timore)). - La partita?
«Abbiamo giocato bene, abbiamo sfiorato diverse volte il goal ma non siamo stati in grado di concludere. In queste ultime partite le cose non ci sono andate per il verso giusto, però la squadra c’è e lo dimostrerà in tituro. Onore comunque a questa Atalanta che noi te mevamo e che sul campo si è dimostrata più forte di quanto noi ci si augurava. Una
squadra che gioca coperta, ma che non ti lascia spazi (,per sviluppare al meglio il tuo gioco. Zavarov ha avuto due buone occasioni, ma non è riuscito a centrare il bmaglio anche perche gli awersari erano sempre pronti in ogni circostanza». Il più accigliato di tutti ci è parso Laudrup; non voleva parlare, ma alla fine ha accettato di far conoscere il
suo pensiero sulla partita: «Avete visto tutti che la Juventus ha giocato una grossa partita, ha cercato da ogni posizione di andare in goal, ma loro sono stati bravissimi a chiudere tutti gli spazi. Cosa dire di più? Se noi abbiamo giocato bene e loro hanno vinto, vuol dire che qualcosa di buono anche gli avversari sono stati in grado di farlo. Bisogna dire che lo-
ro erano disposti alla perfezione e, dopo essersi difesi dai nostri attacchi, si portavano in qualche circostanza in avanti. In quei frangenti eravamo avvantaggiati noi, però loro hanno avuto lo spunto vincente che ci ha condannati». - Ingiustamente? «Forse sì, io credo che almeno il pareggio poteva starci anche solo per premiare il molto di buono che abbiamo fatto. Onore però a questa Atalanta che ha giocato da formazione navigata senza lasciare nulla al caso: penso che sarà difficile per chiunque riuscire a batterla)). Gli altri giocatori bianconeri escono alla spicciolata e non vogliono parlare. Quelli che accettano di fermarsi per qualche istante ripetono le stesse cose: un momento sfortunato, ma che la Juventus ha perso contro una grande squadra e quindi tutto sommato non è un disonore. 1 tifosi juventini alla tine hanno appaludito i bianconeri. a.b.
- Come credi che abbia seguito la radiocronaca di Corbani e cosa avrà fatto dopo il goal di Evair? «Credo che fmo a11’88’se ne sia stato tranquillamente in poltrona, magari un po’ teso, ma senza castigare... i baffi. Al goal di Evair deve esserebalzato sulla poltrona e credo che almeno mezzo bafF0 sia saltato come un tappo di spumante, di quello buono! Me lo immagino magari a saltare come un bambino dalla gioia)). - Ed il pubblico bergamasto? «Hai visto che spettacolo anche oggi! Questa vittoria la dedichiamo a loro, a tutti coloro che ci hanno seguito fin qui e che pure a Bergamo avranno fatto il tifo per noi. Lo meritano veramente». - Ma dove volete arrivare, sinceramente? ((11più lontano possibile; West0 era il traguardo che ci eravamo posti fin dall’inizio». - Ma non era la salvezza? c(Elo è tuttora! Mica siamo salvi, perbacco!)). - Scherzi o fai sul serio? «In media inglese siamo terzi, con alle spalIe Milan, Juve e compagnia bella... Questa è la nostra filosofia; e se ha prodotto buon grano fino ad oggi, perché cambiare?)). g.c.g.
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