IV Istituto Comprensivo “G. Galilei” Acireale Anno Scolastico 2017/2018 Classe IB LE PIANTE: STRUTTURE E FUNZIONI
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LE PIANTE Come vivono le piante PROF.SSA MARIA PATTI 21 MAGGIO 2018 23:18
REALIZZATO DA: EDOARDO PANDOLFO IL REGNO DELLE PIANTE Il regno delle piante è costituito interamente da organismi eucarioti autotro pluricellulari.
LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA Le piante fabbricano il loro nutrimento attraverso la fotosintesi cloro lliana, cioè un processo chimico che utilizza la luce del sole per trasformare acqua e anidride carbonica in glucosio e in ossigeno. Il glucosio è il punto di partenza per costruire molecole più complesse, come l'amido (il materiale di riserva delle piante) e la cellulosa (il principale costituente della parete cellulare).
IL TRASPORTO DELLA LINFA E LA TRASPIRAZIONE La fotosintesi cloro lliana è un processo che utilizza acqua e anidride carbonica. Questo processo avviene nelle foglie della pianta. Mentre l'anidride carbonica, essendo nell'aria, arriva direttamente alle foglie, l'acqua, che si trova nel terreno, deve essere trasportata dalle radici no alle foglie. L'acqua, ricca di sali minerali, prende il nome di linfa grezza. Arrivata alle foglie, in seguito alla fotosintesi, si arricchisce di glucosio e diventa linfa elaborata. Attraverso le foglie avviene anche la traspirazione, un processo in cui l'acqua viene eliminata sotto forma di vapore acqueo.
LA RESPIRAZIONE DELLE PIANTE La respirazione è il processo attraverso il quale il nutrimento accumulato sotto forma di glucosio viene utilizzato per produrre l'energia necessaria per svolgere le
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VIAGGIO DENTRO UN CLOROPLASTO La cloro lla PROF.SSA MARIA PATTI 21 MAGGIO 2018 23:35
REALIZZATO DA: SIMONE CARBONE COME AVVIENE LA FOTOSINTESI A LIVELLO "MICRO"? La fotosintesi a livello "macro", avviene nelle foglie. E a livello "micro"? Per scoprirlo occorre addentrarsi nei cloroplasti. I cloroplasti sono organuli cellulari presenti solo nelle cellule vegetali.
UN CLOROPLASTO VISTO DA UN MICROSCOPIO ELETTRONICO I CLOROPLASTI
Se osserviamo un cloroplasto con il microscopio elettronico a trasmissione, i grani appaiono come macchie scure.
Dentro i cloroplasti, si trovano i tilacoidi, microscopici sacchettini membranosi che si trovano immersi in un liquido denso chiamato stroma. I tilacoidi, in certi punti, Â sono impilati l'uno sull'altro. Queste pile sono dette grani.
LA CLOROFILLA L'assorbimento della luce, avviene grazie ad una sostanza: la cloro lla, contenuta nelle membrane dei tilacoidi. L'energia che si ricava dalla luce grazie alla fotosintesi (fase
luminosa) è fondamentale perché il processo possa continuare con la seconda fase (fase oscura) che porta alla produzione del glucosio.
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LA VARIETA' DELLE PIANTE La vita vegetale PROF.SSA MARIA PATTI 21 MAGGIO 2018 23:44
REALIZZATO DA: LORENZO TROVATO LE PRIME PIANTE Le prime forme di vita vegetale comparvero in acqua però grazie all'evoluzione le piante ora vivono anche in zone differenti. Le brio te sono i primi vegetali che hanno colonizzato la terraferma. A questo gruppo fanno parte i vegetali amanti dell'acqua come i muschi che non hanno tessuti di sostegno e sono alti solo pochi centimetri e assorbono l'acqua come delle spugne perché sono privi di un sistema di trasporto.
LE PIANTE CHE PRODUCONO SEMI Le spermato te sono le piante che sono in grado di produrre semi. Le spermato te si suddividono in due gruppi: - Le gimnosperme non producono ori e frutti e ne. Vi appartengono le conifere. - Le angiosperme producono ori e frutti. A seconda che le porzioni che costituiscono il seme "cotiledoni" siano una o due, si classi cano in: - Monocotiledoni: ne fanno parte i cereali, piante erbacee e piante coltivate per i loro ori. - Dicotiledoni: ne fanno parte erbe, cespugli e alberi.
LA COMPARSA DEI SISTEMI DI TRASPORTO La comparsa delle ptero te dotati di un sistema di trasporto ha permesso a queste piante di allontanarsi dall'acqua. Vi appartengono le felci. Le felci restano legati all'acqua durante la riproduzione perché i gameti maschili raggiungono quelli femminili spostandosi sull'acqua.
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LA BIODIVERSITA' NELLE FORESTE Le specie di piante PROF.SSA MARIA PATTI 21 MAGGIO 2018 23:51
REALIZZATO DA: ANGELICA MAUGERI
autoctoni (cioè che crescono spontaneamente e naturalmente in quell'ambiente) e altre diverse migliaia di piante erbacee
LE SPECIE DI PIANTE Sulla Terra sono state attualmente classi cate più di 300 000 specie di piante. Di esse più di 250 000 sono angiosperme. La foresta amazzonica si estende per 5,5 milioni di chilometri quadrati sul territorio di 9 stati sudamericani, ed è il luogo sulla Terra dove è presente il maggior numero di specie di piante. Quelle conosciute sono più di 40 000 e nuove specie vengono scoperte al ritmo di una alla settimana!
GLI ALBERI IN ITALIA In tutta Italia si calcola che siano presenti tra le 600 e le 700 specie di alberi, di cui solo circa 150 originarie della nostra penisola.
GLI ALBERI AUTOCTONI In un solo chilometro quadrato della foresta amazzonica, si possono contare più di 1000 specie differenti di alberi
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LE FOGLIE Le funzioni della foglia PROF.SSA MARIA PATTI 26 MAGGIO 2018 16:58
LE FUNZIONI DELLA FOGLIA La foglia è l'organo principale attraverso il quale avvengono: la fotosintesi la respirazione la traspirazione
GLI STOMI Gli stomi sono piccole aperture presenti soprattutto sulla pagina inferiore, più chiara, ruvida e meno esposta ai raggi solari. Permettono gli scambi gassosi con l'ambiente.
LA SUA FORMA La sua forma le consente di esporre alla luce i cloroplasti, (responsabili della colorazione verde), che si trovano sulla pagina superiore. La foglia è attaccata alla pianta grazie al picciolo ed è formata da un'ampia lamina, interamente percorsa da una tta rete di nervature.
I TESSUTI CHE COMPONGONO UNA FOGLIA La lamina fogliare è ricoperta dall'epidermide e da uno strato ceroso, la cuticola, che rende impermeabile la foglia. Sotto l'epidermide si trova il meso llo composto nello strato superiore dal tessuto a palizzata, ricco di cloroplasti e nello strato inferiore dal tessuto spugnoso, caratterizzato da spazi vuoti, dove circolano i gas, e comunicanti con l'esterno attraverso gli stomi che si aprono nell'epidermide inferiore.
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FOGLIE... SPECIALI Adattamenti particolari PROF.SSA MARIA PATTI 26 MAGGIO 2018 17:17
REALIZZATO DA: DILETTA MAUGERI GLI ABETI Le foglie degli abeti e di altre conifere sono a forma di ago. Questa forma di foglia e più favorevole nei climi freddi perché evita che la neve si possa accumulare sulla foglia.
LA DIONEA
LE FOGLIE DELL'AGAVE Le foglie dell'agave sono spesse e succulente, perché contengono acqua importante nei climi aridi dove è molto
La parte nale delle foglie di dionea è una trappola, dotata di peli tattili che la fanno chiudere quando un insetto si posa su di essa. Una volta chiusa, la trappola funziona da piccolo stomaco e digerisce a preda fornendo alla pianta alcuni importanti nutrienti. La fotosintesi avviene nelle parte bassa della foglia.
diffusa . L'agave è capace di mantenere gli stomi chiusi mentre compie la fotosintesi per limitare le emissioni di vapore acqueo.
L'ORTICA Le foglie di ortica sono ricoperte di piccoli peli urticanti al tatto. Sono ottimi per la difesa nei confronti di piccoli
animali erbivori.
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LE RADICI Le funzioni delle radici PROF.SSA MARIA PATTI 26 MAGGIO 2018 17:26
REALIZZATO DA: FRANCESCA D'AGOSTINO LE RADICI Le radici sono gli organi che compongono l’apparato radicale, di cui una pianta si serve per assorbire dall’ ambiente esterno acqua e sali minerali. Queste sostane costituiranno la linfa grezza che verrà trasportata verso le foglie, dove sarà trasformata in linfa elaborata. Le radici sprofondano nel suolo e ancorano la pianta al terreno.Le radici si distinguono in due tipi: fascicolate a ttone
LE RADICI FASCICOLATE Le radici fascicolate, tipiche delle piante erbacee come il mais, il grano e le piante monocotiledoni in generale, sono composti da numerose rami cazioni di uguale dimensione.
LE RADICI A FITTONE Le radici a ttone sono comuni in arbusti, piante arboree, piante erbacee e caratteristiche delle dicotiledoni. Sono formati da un asse principale dal quale si dipartono piccole radici secondarie.
RADICI SECONDARIE Alcune specie vegetali producono, oltre alla radice primaria che si sviluppa nel sottosuolo, radici secondarie che crescono all’aperto, denominate radici aeree, che possono assorbire l'umidità dall’aria. Molte piante usano in ne le radici come una sorta di deposito per immagazzinare sostanze nutritive. Un esempio sono le parti commestibili della rapa, della carota e del ravanello. Radici di questo tipo vengono dette tuberose
COME E' FATTA UNA RADICE
L'Epidermide: è la parte più esterna, dalla quale si originano i peli radicali
Osservando una radice in sezione longitudinale possiamo
La Corteccia: è un rivestimento resistente formato da diversi strati di cellule e serve per proteggere la
notare: La zona di assorbimento: ricca di peli radicali, che servono per aumentare la super cie di assorbimento dell'acqua e dei sali minerali. La zona di accrescimento: formata da cellule che distendendosi le permettono di scendere in
parte più interna della radice. Il Cilindro centrale: è costituito dai vasi conduttori in cui scorre la linfa: nei vasi cribrosi, più esterni, la linfa elaborata viene trasportata dalle foglie alle radici; nei vasi legnosi, più interni, la linfa grezza risale verso il resto della pianta.
profondità. L'apice radicale: formato da cellule in continua divisione che gli permettono di penetrare nel terreno ed è ricoperto da una specie di cappuccio, la cuf a, che lo protegge ed evita che si danneggi.
COME E' FATTA UNA RADICEć Osservando una radice in sezione trasversale possiamo notare:
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UNA RETE PER IL SUOLO Radici e ambiente PROF.SSA MARIA PATTI 26 MAGGIO 2018 17:31
REALIZZATO DA: CLAUDIA SORBELLO UNA RETE PER IL SUOLO Le radici, oltre a essere importanti per la vita della pianta, hanno anche un'importante funzione nei confronti della salute e della sicurezza dell'ambiente in cui crescono.
LA LORO IMPORTANZA La copertura vegetale può contribuire a prevenire questi fenomeni, non solo perché le chiome degli alberi attenuano la forza con cui la pioggia arriva sul terreno, ma anche perché le radici formano una tta rete che trattiene il suolo, impedendogli di franare
FRANE E SMOTTAMENTI Principalmente nelle zone collinari e montuose si veri cano spesso frane, e smottamenti. Ciò dipende molto da più fattori, tra cui la composizione del suolo, la pendenza, l'azione della pioggia
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IL FUSTO Com'è fatto e come cresce un fusto PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 15:59
REALIZZATO DA: MARTA MARINO IL FUSTO Il fusto collega tra loro le radici e le foglie, trasporta la linfa e svolge la funzione di sostegno della pianta. Il fusto si distingue in: legnoso detto tronco erbaceo detto stelo.
Come cresce un fusto? COM'E' FATTO UN FUSTO La struttura interna del fusto: il sughero è la parte più esterna e più impermeabile, la corteccia ha una funzione protettiva. il libro percorso dai vasi cribrosi che trasportano la linfa elaborata. il cambio formato da cellule che si riproducono in continuazione per permettere l'accrescimento in larghezza del fusto. il legno che contiene vasi legnosi che trasportano la linfa grezza. il midollo che nelle piante giovani serve per accumulare sostanze di riserva, mentre nelle piante adulte è formato da cellule morte.
Tutti i fusti crescono sia in altezza che in larghezza. Esistono due fasi di crescita: l'accrescimento primario e quello secondario. L'accrescimento primario permette alla pianta di crescere grazie alle gemme cioè zone ricche di cellule che che si riproducono e permettono l 'allungamento del fusto e l'originarsi di foglie e ori. L'accrescimento secondario permette al fusto la crescita in larghezza. Ogni anno sopra il cambio cresce un nuovo anello di libro e un nuovo anello di legno che ci permette di sapere l'età dell'albero.
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CHE FUSTO! Tanti tipi di fusto PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 16:07
REALIZZATO DA: IOLANDA BOTTINO CHE FUSTO ! In certe specie di piante il fusto può svolgere, oltre alle funzioni di sostegno e trasporto altre funzioni, per le quali sviluppa strutture speci che.
IL FUSTO DEL FICO D'INDIA Il fusto del co d’India la forma e la funzione fotosintetica delle foglie, che nel caso di questa pianta sono invece praticamente assenti.
I TUBERI I tuberi , come la patata, sono parti di fusto modi cate ( da non confondere con le radici tuberose che sono invece vere proprie radici ). Crescono sotto terra, ingrossandosi e fungendo da deposito per l’amido e altre sostanze di riserva che consentono alla pianta di attraversare la stagione invernale.
I BULBI Nei bulbi , come l’aglio e cipolla, il fusto è una parte sotterranea e molto piccola della pianta. A un’estremità ha numerose radici, all' altra porta una gemma formata da molti strati di foglie. Le parti più interne hanno funzione di riserva; le più esterne, più dure esecche,svolgono una funzione protettiva.
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IL FIORE Fiorire: un adattamento vincente PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 16:16
REALIZZATO DA: GIORGIA DI BELLA FIORIRE: UN ADATTAMENTO VINCENTE Le piante più diffuse sulla Terra sono le angiosperme,che si riproducono attraverso la riproduzione sessuata. Essi hanno sviluppato adattamenti per proteggere la fecondazione e lo sviluppo del proprio seme. Infatti sono le uniche piante in grado di produrre i ori.
L'IMPOLLINAZIONE E LA FECONDAZIONE Attraverso il processo di impollinazione, il polline raggiunge gli organi interni femminili. Molte piante af dano il proprio polline agli animali (IMPOLLINAZIONE ZOOFILA),in particolare agli insetti
LA STRUTTURA DI UN FIORE
(IMPOLLINAZIONE ENTOMOFILA). Vi sono, anche piante,che af dano il loro polline al vento
Gli Stami, sono gli organi sessuali maschili che
(IMPOLLINAZIONE ANEMOFILA) o all''acqua (IMPOLLINAZIONE IDROFILA).
producono il polline,ovvero una polverina contenente i gameti maschili.
Una volta raggiunto lo stimma del pistillo, il granulo di polline introduce nello stilo un lamento il, TUBETTO
Sono formati da un lamento che sorregge una sacchetta
POLLINICO,da cui scendono i gameti maschili. Qui sin uniscono agli ovuli fecondandoli.
l'Antera,in cui è contenuto il polline.
Dalla fusione del gamete maschile con quello femminile si forma la prima cellula detta nuova pianta,lo zigote.
Il pistillo, è l'organo sessuale femminile. Ha la forma di una bottiglia, dove la "pancia" è l'ovario,la struttura che protegge gli ovuli.i gameti femminili. Il collo, invece è lo stilo che nisce con lo stimma. La corolla, è costituita dai petali. Il calice, è formato da un insieme di foglioline verdi chiamate sepali. Il peduncolo,sostiene il ore e si allarga, no a formare il ricettacolo.
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ANIMALE CHE VUOI, ODORE CHE PRODUCI Adattamenti PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 16:31
REALIZZATO DA: ETTORE MESSINA NON TUTTI I FIORI SONO COLORATI E PROFUMATI In realtà si pensa che, quando apparvero sulla Terra le prime angiosperme, i primi insetti a fungere da impollinatori siano stati coleotteri, attratti da odori tutt'altro che gradevoli.
ARO TITANO Il ore dell'aro titano (Amorphophallus titanum) è il più grande del regno vegetale. Durante la oritura emana un odore simile a quello della materia organica in putrefazione che attira i coleotteri necrofori responsabili della sua impollinazione.
IL BAOBAB Il baobab af da la propria impollinazione ai pipistrelli. I ori che li attraggono non hanno bisogno di essere appariscenti.,ma hanno stami e antere molto accessibili; Inoltre, odorano di animali selvatici o delle secrezioni che i pipistrelli usano come segnale di richiamo e riconoscimento.
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DAL SEME ALLA PIANTA Dai frutti ai semi PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 17:04
REALIZZATO DA: EDOARDO D'URSO
DAI FRUTTI AI SEMI
DAL SEME ALLA PIANTA
Mentre gli ovuli fecondati si trasformano in semi, il ore, terminata la sua funzione, appassisce. In seguito l'ovario si trasforma in frutto, per proteggere i semi che contiene al suo interno.
Una volta fecondati, gli ovuli si trasformano in semi, nei quali si svilupperanno gli embrioni di nuove piante. L' embrione è una vera e propria pianta in miniatura.
L'EMBRIONE L'embrione è composto da una radichetta e un fusticino, oltre a una o due foglioline embrionali, i cotiledoni. Attorno all'embrione si trovano l'endosperma e il tegumento
LE BACCHE Le bacche, come il pomodoro, sono frutti che contengono molti semi dispersi in una polpa molle e succosa.
La forma dei frutti è legata agli adattamenti utilizzati per disperdere i semi, la disseminazione. Alcuni frutti sono dotati di uncini con i quali si attaccano alla pelliccia degli animali. Se la polpa dei frutti è appetibile, gli animali li mangiano e disperdono i semi nell'ambiente con le feci. Altri frutti invece sono dotati di strutture simili ad ali o a paracaduti che li rendono trasportabili dal vento.
I POMI I pomi, come per esempio le pere e le mele, sono "falsi frutti": il vero frutto, è in realtà solo il torsolo.
I FRUTTI COMPOSTI Nel caso dei frutti composti, come lamponi e more, tanti piccoli frutti restano attaccati al ricettacolo che si ingrossa.
IL BACCELLO Il baccello è in realtà il frutto dei legumi. Quando giunge maturazione, si apre, disperdendo i semi.
LA GEMINAZIONE Quando un seme trova un terreno adatto e condizioni di temperatura e umidità favorevoli, inizia il processo della germinazione: dal tegumento che si rompe fuoriesce la radichetta, mentre il fusticino, dal quale si formeranno in breve tempo le prime foglie della nuova pianta, si allunga verso l'alto alla ricerca della luce.
LA FORMA DEI FRUTTI
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UNA FARMACIA NELLA NATURA Piante of cinali PROF.SSA MARIA PATTI 30 MAGGIO 2018 17:16
UNA FARMACIA NELLA NATURA
POTENTI VELENI
Da sempre le pante sono state fonte di sostanze che l'uomo ha utilizzato per il proprio benessere e la propria salute. Per questo, nei nomi di molte specie di piante, troviamo il termine latino of cinalis, "farmaceutico". Ricordiamo la melissa (Melissa of cinalis) e la calendula (Calendula of cinalis).
Non tutte le sostanze contenute nelle piante sono bene che, alcune possono essere usate come potenti veleni. Per es. la cicuta (Conium maculatum) è una pianta altamente tossica. Un infuso di questa pianta fu utilizzato per uccidere il losofo Socrate nel 399 a. C.
FARMACI MODERNI Molti farmaci moderni sfruttano principi attivi scoperti nelle piante. Per es. l'effetto bene co della corteccia di salice bianco (Salix alba) nell'alleviare febbre e dolori era conosciuto giĂ ai tempi di Ippocrate, vissuto nel V sec. a. C. In seguito fu isolato la sostanza attiva, l'acido acetilsalicilico, ancora utilizzato come antiin ammatorio.
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