l’età moderna narrare la storia
percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
percorsi personalizzati
per una didattica inclusiva
a cura di Alessandro Grittini
Alessandro Grittini · Luca Franceschini · Robi Ronza
Narrare la storia
Il Medioevo
L'età moderna
L'età contemporanea
I tre manuali sono corredati dai fascicoli
Percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
realizzati con il carattere TestMe per facilitare la lettura ad alunni con DSA
Grazie alla collaborazione con Seleggo, la versione digitale ottimizzata di questo libro per studenti dislessici può essere ottenuta in download gratuito registrandosi al sito www.seleggo.org
Narrare la storia
L’età moderna
Percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini www.itacaedizioni.it/narrare-la-storia-2
Prima edizione: giugno 2023
Prima ristampa: giugno 2024
© 2023 Itaca srl, Castel Bolognese
Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-526-0748-6
Supporto integrativo allegato al manuale
Progetto grafico: Andrea Cimatti
Ricerca iconografica e cartine: Stefano Bombelli
Contributo: Nadia Forgione
Cura editoriale: Cristina Zoli
Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
Il presente fascicolo mette a disposizione del docente un insieme di materiali che possono essere utilizzati per predisporre una programmazione didattica personalizzata e inclusiva. Questi strumenti affiancano, su supporto cartaceo, i materiali già disponibili on line sul sito del libro, a cui si rimanda per ulteriori arricchimenti.
Il fascicolo segue la stessa scansione per capitoli presente nel testo base e offre i seguenti materiali:
• un breve riassunto che mette a fuoco, con un linguaggio facilmente accessibile, i passaggi fondamentali del capitolo corrispondente, corredato da immagini che ne favoriscono la memorizzazione;
• dei box, inseriti nel corpo del riassunto, con le spiegazioni del significato di alcune parole chiave contenute nel testo;
• delle mappe concettuali semplici e chiare che riprendono gli elementi essenziali precedentemente esposti;
• degli esercizi guidati in conclusione di ogni capitolo, spesso legati a delle immagini da interpretare e commentare; a questi esercizi si affiancano degli esercizi “Vero/Falso” di carattere più riassuntivo;
• delle linee del tempo chiare e concise;
• delle cartine mute da completare che riprendono le cartine presenti nei corrispondenti capitoli del libro di testo;
• disseminate nei vari capitoli inoltre si trovano dei testi di approfondimento su problematiche inerenti all’educazione civica
Naturalmente il ventaglio dei bisogni educativi speciali e dei disturbi di apprendimento è così ampio e complesso che non è possibile esaurire tutte le modalità di intervento su di essi seguendo modelli pensati aprioristicamente. Come ben sanno tutti i docenti, ogni alunno ha una sua personalità, delle caratteristiche sue proprie e delle problematiche particolari che lo differenziano rispetto agli altri. Solo il docente che vive quotidianamente al suo fianco può conoscerlo a fondo e può quindi pianificare un percorso didattico pienamente adeguato a lui e quindi autenticamente personalizzato. Noi con i nostri suggerimenti non intendiamo sostituirci a questo prezioso lavoro di discernimento. I nostri vogliono essere solo dei supporti, un catalogo di strumenti, a cui il docente, quando lavora per i suoi alunni, può liberamente e creativamente attingere se lo ritiene utile. Il curatore
In molte città italiane si affermano le corti
I signori che avevano preso il potere nelle città italiane vivevano in splendidi palazzi con le loro corti, i familiari e i collaboratori. Qui venivano ospitati anche artisti e letterati che realizzavano splendide opere d’arte, scrivevano libri, discutevano tra loro dei vari problemi, insegnavano, abbellivano con le loro creazioni le residenze e le città. I signori offrivano loro ospitalità perché pensavano di ottenere, in questo modo, prestigio e popolarità (questa pratica viene chiamata “mecenatismo”).
La corte di Ludovico III Gonzaga a Mantova
Alcuni di questi studiosi si interessavano ai libri antichi, li cercavano, li studiavano, li sistemavano per farli poi conoscere al pubblico. Questi studiosi vennero chiamati “umanisti” e la cultura antica che essi studiavano veniva chiamata “classica”.
Ci fu in questo periodo anche una nuova straordinaria invenzione: la stampa a caratteri mobili. Prima, i libri erano ricopiati a mano. Ce n’erano pochi ed erano molto costosi. Ora, con la stampa, se ne potevano produrre molti di più ed erano meno costosi.
La vita dell’uomo è vista con nuovo entusiasmo Gli studiosi e gli artisti che vivevano nelle corti guardavano con grande entusiasmo alla vita dell’uomo. Pensavano che gli uomini, con la loro intelligenza e la loro volontà, fossero davvero capaci di realizzare grandi imprese, di decidere del loro futuro e di dominare la terra. Secondo loro, l’uomo doveva cercare di raggiungere la fama, cioè lasciare un buon ricordo di sé negli altri, grazie alle sue azioni straordinarie. Pensavano che solo in questo modo si poteva raggiungere il paradiso.
Guardando indietro al passato erano convinti che nel periodo appena trascorso (che cominciarono a chiamare Medioevo) l’uomo non era stato così apprezzato e la vita era stata considerata con maggiore pessimismo, e per questo si proponevano di cambiare atteggiamento e mentalità.
I grandi artisti del Rinascimento
Presso le corti, gli artisti e i letterati tra il 1400 e il 1500 crearono straordinarie opere d’arte e di letteratura in cui espressero le idee di cui abbiamo parlato. Questo periodo venne chiamato “Rinascimento” ed è uno dei periodi più splendidi della storia dell’arte. Ricordiamo alcuni tra questi artisti: Michelangelo, Raffaello, Botticelli, Perugino, Donatello, Leon Battista Alberti. Essi furono pittori, scultori, architetti. Questi ultimi cercarono di progettare e realizzare delle città perfette costruite con precisione geometrica e chiamate “città ideali”. Un grande genio del tempo fu Leonardo da Vinci, non solo ottimo pittore, ma anche scienziato, inventore, ingegnere, geometra, meccanico, matematico e studioso del corpo umano. Egli divenne il simbolo dell’uomo rinascimentale che sa compiere grandi imprese e realizzare capolavori in tutti i campi della sua attività.
“La scuola di Atene”, uno dei capolavori di Raffaello
In quali città si svilupparono le corti più importanti
Le principali città dove si svilupparono le corti e dove operarono questi artisti furono Roma, presso la corte del papa, Milano con i signori della famiglia Visconti e poi con gli Sforza, Firenze con i Medici, Mantova con i Gonzaga, Ferrara con gli Estensi, Urbino con i Montefeltro. Grandi artisti operarono pure presso la Repubblica di Venezia e il Regno di Napoli. Ricordiamo anche due grandi scrittori di questo periodo, Niccolò Machiavelli e Ludovico Ariosto, che però nelle loro opere rappresentarono l’uomo con maggior pessimismo, mettendone in luce soprattutto i difetti e l’incapacità di far fronte al destino avverso.
Si può considerare totalmente negativa un’epoca storica?
Nel periodo del Rinascimento si cominciò a dire che il Medioevo, cioè l’epoca precedente, era stata un’epoca del tutto negativa, dove non era stato realizzato nulla di valido (e per questo dopo si parlerà di “epoca buia”).
In realtà questo giudizio non è esatto, sia perché non risponde al vero l’idea che nel Medioevo (che comunque è durato circa 1.000 anni) gli uomini non avessero realizzato nulla di valido sul piano artistico e culturale (si potrebbero portare moltissimi esempi), sia perché, in generale, non esistono epoche totalmente negative ed epoche totalmente positive. La storia infatti è fatta dagli uomini, e gli uomini possono, in ogni tempo, compiere il bene e il male. Perciò in ogni epoca troviamo tracce positive e tracce negative. Chi studia storia non deve giudicare le epoche, quindi, ma cercare di capire come e perché si sono svolti i fatti.
Il Rinascimento si sviluppa nelle corti e nelle città italiane
Milano, Roma, Firenze, Mantova, Urbino, Ferrara, Venezia
Si pratica il mecenatismo
Gli umanisti studiano i libri antichi e la cultura classica
Gli artisti realizzano splendide città e palazzi
Gli artisti creano straordinarie opere d’arte
Si critica il Medioevo
Si esaltano la grandezza e le capacità dell’uomo
La stampa a caratteri mobili favorisce la diffusione della cultura
ESERCIZIO 1
Osserva questa immagine e rispondi alle domande.
(Puoi anche aiutarti leggendo quanto è scritto a pagina 5 del tuo libro di testo)
Questo personaggio è raffigurato
di fronte di profilo
dove sta guardando?
davanti a sé verso l’alto di che colore è il suo vestito?
Questo colore rappresenta il potere. Si tratta quindi di un personaggio potente: ricordi il suo nome?
Che titolo aveva e su quale città governava?
Ti sembra un personaggio giovane o anziano?
Noti delle rughe sul suo viso?
Che cosa c’è alle sue spalle?
Fu uno dei più importanti principi del Rinascimento. Prova a dire oralmente che cos’è il Rinascimento e perché fu un periodo importante.
ESERCIZIO 2
Osserva la seconda immagine e ricercala sul tuo libro. Poi rispondi alle domande.
Che cos’è l’oggetto raffigurato e a che cosa serviva?
Come venivano scritti i libri prima di questa invenzione?
Era un’operazione facile o difficile?
Richiedeva tanto tempo oppure no?
Dopo questa invenzione è più facile avere dei libri o più difficile?
La cultura era avvantaggiata o no? Rispondi a voce e spiega il perché.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
I signori ospitavano gli artisti nelle corti per ottenere prestigio e popolarità
V F
Gli umanisti studiavano la cultura classica
V F
L’invenzione della stampa danneggiò la diffusione della cultura
V F
Gli umanisti guardavano in modo negativo al Medioevo
V F
In Italia guerre e invasioni
Alla fine del Quattrocento l’Italia era divisa in molti stati di piccole e medie dimensioni. (Vedi cartina a pagina 33 del libro)
Quando morì il signore di Firenze, Lorenzo il Magnifico, questi stati ricominciarono a farsi guerra tra loro. Ogni signore voleva estendere il proprio territorio e quindi entrava in conflitto con i signori vicini. Per avere successo poi, essi non esitarono a chiedere aiuto a sovrani stranieri che scesero in Italia con i loro eserciti, allargando così i conflitti e cercando anch’essi di conquistare territori. Per tre volte arrivarono in Italia i re di Francia (l’ultimo fu Francesco I) che però si trovarono a fronteggiare eserciti costituiti da stati italiani alleati oppure l’esercito spagnolo, a sua volta intervenuto.
A volte erano i papi stessi che cercavano di conquistare territori da assegnare ai loro parenti (nepotismo) e questo creava ulteriori tensioni e conflitti. A Firenze, per un breve periodo, i Medici vennero cacciati dalla popolazione e si costituì un governo repubblicano guidato da un frate, Girolamo Savonarola, che però ben presto venne ucciso.
Questa fase di conflitti si concluse con la pace di Noyon (1516), che assegnò alla Francia il Ducato di Milano e alla Spagna il Regno di Napoli con Sicilia e Sardegna. L’Italia si trovava così, oltre che divisa, anche in parte sottomessa a stati stranieri.
In Europa si rafforzano gli stati nazionali
Al contrario dell’Italia, nel resto dell’Europa gli stati nazionali si stavano rafforzando. La Francia era uscita vincitrice dalla Guerra dei Cent’Anni e i suoi re divennero sempre più potenti. Carlo VIII costituì un forte esercito e aumentò le tasse imposte ai cittadini.
In Inghilterra ci fu prima una guerra tra due casate, gli York e i Lancaster, per la successione al trono (Guerra delle Due Rose). Alla fine riuscì a prevalere un esponente dei Lancaster, Enrico VII Tudor, che governò su un regno sempre più solido, ormai pacificato e prospero.
Statua raffigurante
Isabella di Castiglia
In Spagna i due regni di Castiglia e di Aragona si unirono grazie al matrimonio tra i due sovrani, Isabella, regina di Castiglia, e Ferdinando, re di Aragona. Questo permise loro di unire le forze per scacciare definitivamente gli Arabi che ancora controllavano il sud del paese. Fu così portata a termine la Reconquista, con la liberazione dell’ultima città rimasta musulmana, Granada (1492).
Oltre alla cacciata degli Arabi durante il regno di questi sovrani verranno cacciati dalla Spagna anche gli ebrei che non si erano convertiti al Cristianesimo (in realtà gli ebrei erano già stati cacciati in precedenza da altri paesi europei). Grazie alla successiva scoperta dell’America e ai conseguenti sviluppi commerciali sull’oceano, la Spagna potè diventare uno dei più potenti stati europei.
Nascono gli stati moderni
Questi tre stati si differenziavano moltissimo da quelli medioevali precedenti. I sovrani ora controllavano tutto il territorio e riuscivano a imporre ovunque la loro volontà, avevano degli eserciti sempre più forti grazie all’uso delle nuove armi da fuoco, imponevano molte più tasse ed erano capaci di sottomettere i nobili alla loro volontà, anche se questi godevano ancora del privilegio di non pagare le tasse. Si servivano, per amministrare i territori, di funzionari che eseguivano i loro ordini con fedeltà.
In questi stati si andava sviluppando sempre più la borghesia, cioè persone che si dedicavano ai commerci, all’artigianato, alle attività finanziarie (banchieri e notai), ai servizi (medici, avvocati) e che, grazie a queste attività, si arricchivano sempre di più.
Grazie a tutte queste caratteristiche gli studiosi considerano questi i primi esempi di stati “moderni”.
VOCABOLARIO
Stato moderno: è un’entità politica caratterizzata da:
• confini ben precisi e definiti;
• un re o un governo, che hanno un potere riconosciuto e accettato da tutti coloro che vivono all’interno del territorio, e che esercitano questo potere mediante leggi rispettate da tutti;
• una forza militare (esercito, forze di polizia) con la quale chi governa provvede alla difesa, a garantire il rispetto delle leggi, alla sicurezza dei cittadini.
VOCABOLARIO
Pubblica amministrazione: sono le persone che si occupano di far funzionare le attività di uno stato (ad esempio riscuotere le tasse, occuparsi di lavori pubblici). Ricevono per questo uno stipendio e svolgono tali attività seguendo le leggi e le direttive dello stato e di chi governa.
La situazione italiana nel 1500
L’Italia è divisa in tanti stati più o meno grandi sempre in guerra tra loro
Nepotismo dei papi che vogliono favorire i loro parenti dando loro dei territori
Continue lotte e guerre per allargare i propri domini e per la supremazia
Spesso i signori italiani per combattere queste guerre chiedono aiuto a re stranieri (Francia, Spagna)
• Gli eserciti stranieri invadono l’Italia
• Parte dell’Italia finisce nelle mani di sovrani stranieri che combattono e conquistano territori
• L’Italia è più debole, divisa e sottomessa
Francia
Dopo la Guerra dei Cent’Anni i re rafforzano il loro potere con l’esercito e le tasse
Inghilterra
• Dopo la Guerra delle Due Rose prende il potere re Enrico VII Tudor
• Lo stato è in pace e prospero
Spagna
• Unificazione dei regni di Castiglia e di Aragona
• Viene portata a termine la Reconquista
Questi stati assumono caratteristiche moderne
I re controllano tutto il territorio e si fanno rispettare
Impongono più tasse e riescono a riscuoterle
Sottomettono i nobili
Si fanno aiutare da amministratori fedeli
Hanno un forte esercito
ESERCIZIO 1
Osserva la cartina a pagina 33 del libro di testo e confrontala con una dell’Italia odierna che puoi trovare sul tuo libro di geografia di prima media o su un atlante. Che differenze noti? Riesci a individuare i principali stati di allora? Quali sono?
Tra questi stati vi era pace o vi erano continue guerre?
Questo raffigurato è il re di Francia. Come si chiamava?
(Cerca pure sul tuo libro di testo)
Oltre alla Francia, quale altro stato europeo tra quelli elencati sotto stava diventando sempre più potente?
Spagna Russia Germania
Sai spiegare oralmente perché, mentre la Francia diventava sempre più potente, l’Italia si indeboliva?
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico l’Italia conobbe un periodo di pace
V F
Con la pace di Noyon la Francia ottenne il Ducato di Milano
V F
In Francia ci fu la Guerra delle Due Rose
V F
Nel 1492 i re di Spagna portarono a termine la Reconquista
V F
Dopo la Reconquista i re di Spagna cacciarono anche gli ebrei
V F
La ricerca di nuove rotte
Nella seconda metà del Quattrocento coraggiosi navigatori fecero numerosi viaggi per mare e scoprirono nuove terre e nuove rotte. A spingerli in queste imprese vi fu sicuramente il desiderio di avventura, la curiosità di esplorare e conoscere meglio il mondo. A questo si aggiunsero anche ragioni economiche: da quando i Turchi avevano conquistato Costantinopoli infatti non era più possibile commerciare sul mar Mediterraneo controllato da loro. Questo spinse alcuni paesi europei a cercare nuove vie di navigazione e nuove rotte commerciali per giungere alle Indie evitando il Mediterraneo. Cristoforo
I portoghesi cercarono di raggiungere questa meta circumnavigando l’Africa (cioè girandole attorno); gli spagnoli, grazie all’italiano Cristoforo Colombo, puntarono invece all’attraversamento dell’oceano.
Colombo scopre l’America
Colombo era spinto dalla convinzione che, se la terra era rotonda, navigando sempre verso ovest si sarebbe giunti ad est, in Asia. Egli non immaginava che al centro dell’oceano ci fosse una nuova terra, un continente fino ad allora sconosciuto. Così, quando le sue tre navi raggiunsero la terra ferma dopo un viaggio di alcuni mesi (1492), era convinto di essere arrivato nelle Indie e non si rese conto dell’errore commesso.
Fu un altro navigatore italiano, Amerigo Vespucci che, in seguito a nuovi viaggi, capì che quello che Colombo aveva raggiunto era un nuovo continente chiamato poi America proprio in suo onore. A questi seguirono altri viaggi che permisero di comprendere sempre meglio le caratteristiche di questo nuovo continente e dell’intera superficie terrestre. Il più importante fu quello guidato dal portoghese Ferdinando Magellano, la cui spedizione riuscì a completare l’intera circumnavigazione del globo. Nel frattempo gli inglesi esploravano la parte settentrionale del nuovo continente. (Vedi cartina a pagina 61 del libro)
Spagnoli e portoghesi non si limitarono a esplorare il nuovo continente ma iniziarono a colonizzarlo. In particolare gli spagnoli inviarono in America del Sud eserciti di conquistadores, bellicosi avventurieri che, pur inferiori di numero, riuscirono facilmente, grazie alle loro armi, a sconfiggere e sottomettere le popolazioni indigene. Queste popolazioni, chiamate “precolombiane” perché popolavano l’America prima che vi arrivasse Colombo, erano costituite dagli Aztechi (stanziati nell’attuale Messico), dai Maya (nel sud del Messico e nell’attuale Guatemala), e dagli Incas (in Perù, sulla catena delle Ande). Esse vivevano in condizioni più arretrate, praticavano un’agricoltura povera, ignoravano la scrittura, la ruota e le armi da fuoco. In qualche caso praticavano anche sacrifici umani. Erano quindi impreparate a fronteggiare l’arrivo delle truppe spagnole e portoghesi. (Vedi cartina a pagina 63 del libro)
VOCABOLARIO
Colonizzazione: conquista di terre appartenenti ad altri popoli per insediarvi persone del proprio popolo e per sfruttarne le risorse economiche.
Indigeni: persone native di un determinato luogo. I nativi dell’America del sud vennero chiamati dagli spagnoli indios.
Spagna e Portogallo si spartiscono l’America del sud Una volta avviata la conquista, spagnoli e portoghesi si spartirono le terre conquistate. Fu tracciata una linea sulla carta geografica; ad est di questa linea i territori sarebbero andati al Portogallo (praticamente una buona parte dell’attuale Brasile), ad ovest alla Spagna. Gli spagnoli divisero poi i territori in parti simili ai feudi medioevali che vennero concesse ai soldati che avevano attuato la conquista. In questi possedimenti, chiamati “encomiende”, essi potevano sottomettere come schiavi gli indios, farli lavorare in condizioni durissime nelle piantagioni e nelle miniere, imporre loro la fede cristiana.
Molti indigeni (parecchi milioni in circa un secolo), in seguito alle dure condizioni di lavoro a cui erano sottoposti, morirono, anche se sembra che la causa principale della loro decimazione fossero alcune malattie provenienti dall’Europa e che per loro risultarono mortali.
Pochi si diedero da fare per la difesa degli indios. Tra questi alcuni missionari spagnoli tra cui Bartolomeo de las Casas. Questi cercarono di far conoscere ai sovrani di Spagna e al papa quello che succedeva in America e alla fine ottennero che il re emettesse delle leggi favorevoli agli indios e il papa proibisse la loro riduzione in schiavitù e l’imposizione del battesimo contro la loro volontà. Purtroppo però queste decisioni faticarono ad essere applicate in America del sud, anche a causa delle difficoltà di collegamenti e di controlli.
Cause
I portoghesi circumnavigano l’Africa
• Desiderio di conoscere il mondo
• Voglia di avventura
Necessità di trovare nuove rotte commerciali dopo la conquista turca di Costantinopoli
Gli spagnoli (con Cristoforo Colombo) vogliono raggiungere l’Asia (Oriente) navigando verso ovest
Colombo scopre l’America ma crede di essere arrivato in Asia
La colonizzazione
Spagnoli e portoghesi conquistano con le armi queste terre e se le dividono tra loro
Amerigo Vespucci si accorge che si tratta di un nuovo continente
Gli spagnoli sfruttano il lavoro degli indios nelle miniere e nelle piantagioni
Moltissimi indios muoiono anche a causa delle malattie
Ferdinando Magellano compie la circumnavigazione del globo
Pochi li difendono, tra questi alcuni missionari spagnoli
ESERCIZIO 1
Nella cartina sono indicati i principali viaggi degli esploratori tra il XV e il XVI secolo. Osservala (la trovi nel tuo libro a pagina 61) e poi rispondi alle domande.
Con quale colore è rappresentato il viaggio di Cristoforo Colombo?
Come è invece raffigurato il viaggio di Magellano?
E i due viaggi di Vespucci?
Perché il nuovo continente scoperto venne chiamato America?
Che cosa pensava invece di avere raggiunto Colombo nel suo viaggio?
Quali tra i paesi europei iniziarono per primi la colonizzazione dell’America del Sud?
Spiega oralmente che cosa vuol dire colonizzare.
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
I portoghesi cercarono di circumnavigare l’Africa
V F
L’America del sud fu colonizzata pacificamente dai conquistadores
V F
Spagnoli e portoghesi si fecero guerra per spartirsi l’America del sud
V F
Molti indios morirono a causa dello sfruttamento e delle malattie
V F
Gli indios furono difesi da alcuni missionari
V F
Lo scandalo delle indulgenze
All’inizio del XVI secolo la situazione della Chiesa, in Germania e non solo, era drammatica. Molti ecclesiastici erano interessati più alle ricchezze che al loro ministero e, a volte, cercavano di comprare col denaro le cariche ecclesiastiche.
Accadde così anche per un vescovo tedesco che volle comprare la carica di una diocesi e pensò di pagarla al papa con denaro ricavato dalla vendita delle indulgenze. Questo era un vero e proprio scandalo: era come se si volesse dare alle persone la possibilità di comprare il paradiso col denaro.
A questo punto il monaco tedesco Martin Lutero, nel 1517, criticò apertamente tale comportamento e affisse alla porta della chiesa della sua città, Wittenberg, un foglio contenente 95 critiche contro l’uso delle indulgenze.
Le idee di Lutero
Per la verità già da tempo questo monaco stava riflettendo sulla Bibbia per cercare di capire in che modo l’uomo potesse arrivare alla salvezza, ed era arrivato alla conclusione che in paradiso ci si può andare solo con la fede (sola fide) e non sforzandosi di compiere buone opere o affidandosi ai sacramenti della Chiesa.
Il papa, preoccupato per la diffusione in Germania di queste idee, minacciò e poi scomunicò Lutero, il quale reagì con durezza bruciando in piazza la bolla di scomunica. A questo punto, protetto dal principe di Sassonia e sostenuto da altri principi tedeschi, Lutero accentuò la sua ribellione. Negò l’autorità del papa, affermò che ognuno può interpretare la Bibbia a suo piacimento, negò i sacramenti e sostenne che i preti potevano sposarsi.
Intervenne anche l’imperatore Carlo V che si schierò con il papa, mentre i principi tedeschi si divisero: una parte si schierò con Lutero (e vennero chiamati “protestanti”), un’altra col papa e l’imperatore. Ne derivò una guerra tra queste due fazioni che durò parecchi anni. Una parte di questi principi aveva aderito alle posizioni di Lutero perché sperava, in caso di vittoria di questi, di impossessarsi dei beni che la Chiesa possedeva nei loro territori.
Indulgenza: è la riduzione degli anni di purgatorio che la Chiesa può concedere ai fedeli in determinate circostanze e in seguito a profonda conversione del cuore, sincero pentimento dei propri peccati e atti penitenziali e di carità. Non come ai tempi di Lutero, acquistandola con il denaro.
La Pace di Augusta mette fine alla guerra
In questo conflitto a un certo punto entrarono anche molti contadini che volevano impossessarsi dei beni dei nobili e dei signori. Riuniti in bande e guidati dal predicatore
Thomas Müntzer, essi assalivano i castelli e compivano violenze contro i nobili. Chiesero l’appoggio di Lutero che però rifiutò e si schierò dalla parte dei principi perché riteneva importante mantenere l’ordine sociale e solo i principi potevano fare questo.
I contadini furono sterminati e la guerra tra protestanti e cattolici si concluse con la Pace di Augusta (1555) che stabilì il principio secondo cui a ogni principe spettava decidere se rimanere cattolico e fedele al papa o farsi protestante. I sudditi avrebbero poi dovuto seguire la scelta del loro signore, oppure emigrare in un altro stato (Cuius regio, eius religio). I principi fedeli a Lutero a questo punto crearono nei loro territori delle chiese che verranno chiamate protestanti.
Nascono altre confessioni religiose, prima fra tutte il Calvinismo
Una celebrazione in una chiesa protestante
Altri predicatori, interpretando liberamente la Bibbia, giunsero a formulare teorie e dottrine differenti e, in qualche caso, a far nascere altre chiese che si affiancarono a quella cattolica e a quella luterana. Il più importante di questi predicatori fu il francese Giovanni Calvino, che si stabilì nella città svizzera di Ginevra prendendovi il potere. Calvino, a differenza di Lutero, sostenne che neanche la fede può portare l’uomo alla salvezza, se Dio non ha già deciso prima di salvarlo. Ogni uomo infatti, secondo lui, nasceva già predestinato da Dio alla salvezza e il risultato della sua vita, il successo e la fama che eventualmente raggiungeva, potevano essere la prova di questo. Calvino tentò di imporre le sue idee con la forza nella città realizzando un governo teocratico e ben presto il Calvinismo si diffuse anche fuori dalla Svizzera, in Francia, nei Paesi Bassi e infine anche in America.
Accanto al Calvinismo si diffuse l’Anabattismo, una dottrina che sosteneva che il battesimo dato ai neonati non fosse valido e che bisognasse procedere a un secondo battesimo in età adulta.
Martin Lutero è un monaco tedesco
Affigge 95 tesi contro le indulgenze sulla porta della chiesa di Wittenberg (1517)
Interviene il papa e lo scomunica
Anche l’imperatore lo richiama all’ordine
Lutero continua nella sua protesta elaborando le sue idee
Molti principi tedeschi si schierano con Lutero
Scoppia una guerra tra imperatore e principi cattolici da una parte e principi luterani “protestanti“ dall’altra
Critica
Le altre confessioni
Si afferma il principio della libera interpretazione della Bibbia
la vendita delle indulgenze
la vita nel lusso e nelle ricchezze degli ecclesiastici
• Per salvarsi basta la fede, non servono le buone opere
• Il papa non ha autorità
• Non servono i sacramenti
• I sacerdoti possono sposarsi
La guerra si conclude con la Pace di Augusta (1555)
Nascono nuove confessioni religiose, chiese protestanti e sette
Il principe decide se rimanere cattolico o diventare protestante e i suoi sudditi devono adeguarsi e seguire la sua scelta
Calvinismo (fondato da Giovanni Calvino): l’uomo è predestinato da Dio alla salvezza
Anabattismo: il battesimo dato ai neonati non è valido: occorre un secondo battesimo da adulti
ESERCIZIO 1
Martin Lutero era un
monaco
prete
italiano
tedesco
Era dispiaciuto e scandalizzato perché il papa e i vescovi di allora .
In particolare non accettava la vendita delle
Spiega di che cosa si trattava aiutandoti con l’immagine a pagina 85 del libro.
Iniziò quindi a ribellarsi al papa e si rifiutò di riconoscere la sua autorità.
Dopo che il papa lo scomunicò, che cosa fece
Lutero? (Osserva l’immagine che segue)
Dopo questo atto molti tedeschi seguirono Lutero e si ribellarono al papa e all’imperatore che era .
Vennero chiamati perciò
protestanti cattolici
Per Lutero i sacramenti
non avevano valore
avevano moltissimo valore
e per salvarsi bastava .
Ogni fedele poteva liberamente
interpretare la .
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Il comportamento di molti ecclesiastici era allora scandaloso
V F
Lutero elaborò 95 critiche alla vendita delle indulgenze
V F
Lo scontro tra i protestanti e l’imperatore si concluse con la Pace di Augusta
V F
Gli anabattisti sostenevano la dottrina della predestinazione
V F
Giovanni Calvino impose le sue idee con la forza a Ginevra
V F
Ducato di Milano Ducato di Savoia
Marchesato di Saluzzo
Marchesato del Monferrato
Repubblica di Genova
Repubblica di Lucca
Principato di Piombino
Repubblica di Venezia
Ducato di Mantova
Repubblica di Firenze
Corsica (Repubblica di Genova)
Repubblica di Siena
Mar Mediterraneo Mar Adriatico
Colora i vari stati italiani dopo la pace di Lodi
Regno di Napoli
Mar Ionio
1454 Pace di Lodi 1492 Scoperta dell’America In Spagna si completa la Reconquista
Disegna le rotte dei viaggi di Cristoforo Colombo e Ferdinando Magellano
1516
Pace di Noyon
1517
Lutero diffonde le 95 tesi contro le indulgenze
1555
Pace di Augusta
Il desiderio di una vita cristiana più autentica
Anche all’interno della Chiesa vi erano molte persone che desideravano tornare a vivere una vita più vicina al Vangelo e più fedele all’insegnamento di Gesù. Per questo si impegnavano nella preghiera e nelle opere di carità in aiuto a poveri e ai bisognosi, vivendo in umiltà e povertà.
Essi chiedevano al Papa di correggere quei vizi e difetti che avevano già spinto Lutero a ribellarsi. Per questo volevano che si facesse un grande concilio per affrontare questi problemi. Finalmente, nel 1545, papa Paolo III convocò il concilio a Trento. Egli desiderava che vi partecipassero anche i protestanti per poter discutere con loro e convincerli a mettere fine alla loro ribellione e a riconciliarsi con Roma.
Le decisioni del Concilio di Trento
Purtroppo però i protestanti non parteciparono e quindi le intenzioni del papa non poterono essere realizzate.
Tuttavia i partecipanti al concilio presero importanti decisioni. Stabilirono, una volta per tutte, i princìpi della dottrina cattolica che ogni fedele doveva accettare.
In particolare si affermò che per salvarsi la fede da sola non basta ma che occorrono anche le buone opere, che i sacramenti sono sette, che non si può interpretare la Bibbia a proprio piacimento ma che occorre seguire l’insegnamento del papa e dei vescovi secondo la tradizione, e infine che i sacerdoti sono persone consacrate e che non possono sposarsi. Si decise inoltre che i vescovi non potevano guidare più di una diocesi e che per diventare sacerdoti occorreva studiare a lungo in apposite scuole dette seminari.
Per impedire la diffusione delle idee protestanti si adottarono misure repressive molto drastiche. Si decise di impedire che venissero pubblicate opere contenenti idee eretiche e che coloro che sostenevano tali idee dovevano essere processati da un apposito tribunale (il Tribunale dell’inquisizione) e nel caso non ritrattassero fossero condannati a pene che potevano arrivare fino alla morte. Queste misure piuttosto dure sono la conferma di quanto ormai la situazione religiosa dell’Europa si stava facendo sempre più drammatica.
VOCABOLARIO
Concilio: riunione del papa e dei vescovi per discutere e decidere riguardo ai problemi della Chiesa e alle questioni relative alla dottrina.
Diocesi: territorio affidato alla guida religiosa di un vescovo.
La messa in pratica delle decisioni del concilio: vescovi e santi
Una volta terminato il concilio (1563) occorreva che queste decisioni fossero messe in pratica e che ci si impegnasse per la purificazione della vita della Chiesa.
Ciò fu fatto da molte persone, vescovi, sacerdoti e semplici fedeli. Ricordiamo tra tutti l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, che vigilò sul comportamento dei preti e aiutò i poveri e i bisognosi della città, Flippo Neri a Roma e Girolamo Emiliani a Venezia, che si occuparono di accogliere i bambini orfani e dare loro un’istruzione, Giovanni di Dio, Camillo de Lellis, Giuseppe Calasanzio e Vincenzo de Paoli che si occuparono di malati e poveri.
Ci furono anche grandi figure di donne che si impegnarono per questo scopo. Tra queste Angela Merici e la spagnola Teresa d’Avila che riformò l’ordine dei Carmelitani. In questo periodo nacque l’ordine dei frati cappuccini. Tutti questi grandi personaggi verranno proclamati successivamente santi dalla Chiesa.
I Gesuiti: un esercito al servizio del papa
Un altro grande protagonista della rinascita cattolica fu lo spagnolo Ignazio di Loyola, che fondò un nuovo ordine religioso, la Compagnia di Gesù, i cui membri vennero chiamati “Gesuiti”. Essendo stato militare prima di convertirsi, Ignazio utilizzava un linguaggio militare e diede alla Compagnia un’organizzazione simile a quella di un esercito, però pacifico. Egli infatti si proponeva di combattere contro la diffusione delle idee protestanti con le armi della cultura e della predicazione. Per questo i gesuiti si dedicarono molto allo studio, all’educazione dei giovani (soprattutto i figli dei re, dei principi e dei nobili), alle missioni in varie parti del mondo, dalla Cina al Giappone, all’America del Sud dove realizzarono opere (reducciones) a favore degli indios.
Perché si parla di Riforma cattolica e Controriforma?
Per descrivere questa fioritura di santi e fedeli devoti e impegnati nel vivere profondamente e autenticamente il Vangelo, gli studiosi hanno ultimamente utilizzato il termine Riforma cattolica. Questa espressione si affianca a quella, più antica, di Controriforma, che andrebbe utilizzata per indicare gli strumenti repressivi che furono adottati per impedire la diffusione delle idee protestanti e di cui abbiamo parlato in precedenza.
Il Concilio di Trento (1545)
Viene indetto per
• affrontare i problemi della Chiesa
• convincere i Protestanti a porre fine alla loro ribellione
Si stabilisce che
• per salvarsi occorre la fede ma anche fare buone opere
• i sacramenti sono 7
• nella Chiesa ci devono essere i sacerdoti
• non si può interpretare come si vuole la Bibbia ma si deve seguire l’insegnamento del papa e dei vescovi
Per fermare la diffusione delle eresie si stabilisce che gli eretici possono essere condannati anche a morte da un tribunale detto Santa Inquisizione
Grandi santi e vescovi che danno vita alla riforma cattolica
San Carlo Borromeo Vescovo di Milano
Applica le decisioni del concilio
San Filippo Neri
San Girolamo Emiliani
Assistono i bambini orfani
San Giovanni di Dio
San Camillo de Lellis
San Giuseppe Calasanzio
San Vincenzo de Paoli
Assistono i poveri e i malati
Sant’Ignazio di Loyola
Fonda la Compagnia di Gesù per diffondere il Cattolicesimo e combattere contro i protestanti
ESERCIZIO 1
Questa immagine riproduce il Concilio di Trento. Che cos’è un concilio?
Di che cosa si discusse in quel concilio?
Riconosci di chi si tratta? (Cercalo sul tuo libro di testo)
Come si chiama l’ordine religioso da lui fondato?
Sai dire a voce che cosa ha fatto? Ricordi qualche altra persona che si impegnò in questo modo?
In esso si stabilì che i sacramenti erano e che quando si legge la Bibbia si deve
Chi era Lutero e che cosa diceva invece riguardo a questi temi?
Dopo il Concilio di Trento si poteva ancora far circolare libri che contenevano le idee di Lutero o di altri che andavano contro la dottrina della Chiesa? Perché? Rispondi oralmente.
ESERCIZIO 2
In seguito al Concilio di Trento diverse persone si impegnarono a vivere fino in fondo il Vangelo, seguendo l’insegnamento di Gesù, e si dedicarono a opere di e di
Una di queste è raffigurata in alto a destra.
Trova i loro ritratti e raccogli notizie su di loro navigando in internet.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Il Concilio di Trento fu convocato da papa Paolo III
V F
Al Concilio di Trento parteciparono anche i protestanti
V F
Nel Concilio di Trento si stabilì che le idee di Lutero erano giuste
V F
Dopo il concilio non si potevano più pubblicare opere contenenti idee protestanti
V F
Filippo Neri e Girolamo Emiliani si occuparono di bambini orfani e abbandonati
V F
Un sovrano dall’immenso potere
Nel 1520 divenne imperatore Carlo V d’Asburgo che era già re di Spagna. Egli aveva ereditato dai genitori i vasti possedimenti che comprendevano i territori imperiali della Germania, dell’Austria e dell’Europa centrale, la Spagna, le Fiandre (attuale Belgio), il Ducato di Milano e l’Italia meridionale. A questi si aggiungevano i possedimenti spagnoli dell’America del sud e per questo egli poté dire: “Sul mio regno non tramonta mai il sole”. (Vedi cartina a pagina 127 del libro)
Il sogno di un impero universale
Divenuto imperatore Carlo V concepì un grande sogno: creare un impero universale sotto il suo potere, nel quale si praticasse la regione cristiana. Si diede quindi da fare per realizzare questo progetto ma incontrò parecchi ostacoli e si trovò di fronte molti nemici. Innanzitutto suo grande nemico fu il re di Francia Francesco I. La Francia si trovava circondata sia ad est che ad ovest dai territori di Carlo e quindi Francesco I temeva che potesse essere invasa, sopraffatta e conquistata da lui. Per questo non esitò a fargli guerra e fu una guerra lunghissima che si concluse senza che nessuno potesse ottenere la vittoria.
Nel corso di questa guerra ci fu anche un episodio drammatico noto col nome di “sacco di Roma”. Siccome il papa si era alleato con il re di Francia, Carlo, per punirlo, inviò a Roma un esercito di soldati mercenari tedeschi, i lanzichenecchi, che devastarono e saccheggiarono la città (1527).
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
È giusto imporre con la forza una fede religiosa?
Il principio cuius regio eius religio, sancito nella Pace di Augusta, stabiliva che ogni principe potesse scegliere se rimanere cattolico o farsi luterano e i loro sudditi dovevano seguire questa decisione. Esso servì probabilmente per placare le guerre di religione che si stavano scatenando in Germania, ma alla luce della nostra mentalità non può essere considerato giusto in quanto obbliga le persone a fare una scelta religiosa non conforme alla loro coscienza. In materia religiosa e in tutte le altre convinzioni profonde deve valere, infatti, il principio della libertà di coscienza. Nessuno può imporre a un altro la propria convinzione. D’altra parte questo principio era già stato stabilito nell’antichità, col famoso Editto di Milano di Costantino. Purtroppo nei secoli successivi non sempre esso è stato applicato. Ancora oggi nel mondo vi sono Stati in cui la libertà di coscienza e la libertà religiosa non sono rispettate.
La guerra contro i pirati e i principi protestanti
Un’altra lunga guerra Carlo dovette combatterla contro i pirati turchi che infestavano il mar Mediterraneo.
Anche questa guerra non diede i risultati sperati: dopo aver conquistato Tunisi e debellato i pirati che lì si erano stabiliti, fu infatti sconfitto qualche anno dopo, quando tentò di conquistare Algeri.
Anche la guerra contro i principi protestanti tedeschi di cui abbiamo già parlato si concluse senza vincitori. Carlo ottenne una prima grande vittoria nella battaglia di Mühlberg (1547) ma poi non riuscì a portare a termine vittoriosamente la guerra. Il conflitto si concluse con la Pace di Augusta del 1555 di cui abbiamo già parlato nel capitolo precedente.
La rinuncia al trono
A questo punto egli comprese che il suo sogno era irrealizzabile. Troppi erano gli ostacoli, i nemici che lui aveva di fronte. Non era più come nel Medioevo quando gli imperatori potevano contare su una forza decisamente superiore a quella dei vari re e dei principi. Il mondo era cambiato.
Perciò prese una grande decisione: abdicò, cioè rinunciò al trono imperiale, e divise i suoi possedimenti in due parti. Al fratello Ferdinando assegnò territori imperiali mentre al figlio Filippo II assegnò i possedimenti spagnoli, con i territori italiani e quelli dell’America del sud. Lui si ritirò poi in un monastero in Spagna dove trascorse in preghiera gli ultimi anni della sua vita. Morì nel 1558 all’età di 58 anni.
I suoi domini
dalla madre
Il suo sogno
dal padre
Le sue guerre per realizzare questo sogno
realizzare un grande impero universale e cristiano
La fine del suo sogno
contro il re di Francia Francesco I
contro i pirati turchi
contro i principi protestanti tedeschi
abdica e divide il territorio tra
• Spagna
• Italia meridionale
• possedimenti americani
• territori imperiali
• Fiandre
il figlio Filippo II che ottiene i territori spagnoli
il fratello Ferdinando che ottiene i territori imperiali
ESERCIZIO 1
Carlo V divenne re di Spagna e poi imperatore
nel . Ereditò quindi sia i territori che quelli
al punto che si trovò a governare su un vastissimo impero.
Ricordi la frase che pronunciò per far capire che il suo impero era vastissimo?
Osserva questa cartina, che trovi anche a pagina 127 del libro.
Questo impero comprendeva i territori:
Spagna
Portogallo
Russia
Italia del nord
Germania
Inghilterra
America del sud
Fai una crocetta sui territori di Carlo V.
Carlo V intendeva unificare sotto il suo dominio l’Europa in un grande impero cristiano. Qual è il regno indicato dalla freccia?
Come si chiamava il re che lo governava?
Questo re accettò il progetto di Carlo V o combatté contro di lui?
Alla fine Carlo V riuscì a realizzare il suo progetto?
Spiega oralmente che cosa fece al termine della sua vita.
Che cosa significa il verbo abdicare?
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Carlo V fu sia re di Spagna che imperatore
V F
Francesco I re di Francia fu il grande alleato di Carlo V
V F
Carlo V sconfisse facilmente i pirati turchi
V F
Carlo V sconfisse i principi protestanti tedeschi
V F
Filippo II ricevette dal padre i territori spagnoli
V F
L’Inghilterra si stacca da Roma: nasce la Chiesa Anglicana
In Inghilterra il re Enrico VIII chiese al papa, a cui era sempre stato fedele, di poter divorziare dalla moglie, la spagnola Caterina d’Aragona, che non gli aveva dato nessun erede maschio, per sposare una cortigiana, Anna Bolena.
Il papa gli negò questa autorizzazione e allora Enrico si ribellò. Con l’Atto di Supremazia, un documento emanato nel 1534, si proclamò capo della Chiesa d’Inghilterra e non riconobbe più l’autorità del papa. Tutti i suoi sudditi dovettero dichiarare obbedienza a lui ed egli iniziò a perseguitare tutti coloro che volevano rimanere fedeli al papa. Nacque in tal modo una chiesa scismatica che venne chiamata poi “Chiesa Anglicana”.
L’età elisabettiana
Alla sua morte, per un breve periodo, regnò la figlia che egli aveva avuto dalla prima moglie, Maria, che tentò con la forza di riportare in Inghilterra il Cattolicesimo. Alla morte di questa divenne regina la sorellastra, figlia di Anna Bolena, Elisabetta I che governò con potere assoluto per 45 anni.
Scisma: distacco, separazione di una parte dei fedeli dalla Chiesa Cattolica in quanto non riconoscono più l’autorità del papa.
Durante il suo lungo regno introdusse principi calvinisti nella Chiesa Anglicana, perseguitò i cattolici (fece uccidere anche la cugina regina di Scozia Maria Stuart, cattolica, perché temeva che potesse prendere il suo posto sul trono inglese), espanse i commerci e per questo combatté una vittoriosa guerra navale contro la Spagna per il controllo del mare, anche facendo uso di azioni di pirateria. Morì senza lasciare eredi nel 1603 e questo lungo regno venne chiamato “età elisabettiana”.
In Spagna Filippo II divenne re quando suo padre, Carlo V, abdicò. Anch’egli governò con poteri assoluti e volle affermare la supremazia della Spagna e difendere il Cattolicesimo.
Portò dapprima a termine vittoriosamente la lunga guerra con la Francia iniziata dal padre, ottenendo definitivamente i territori di Milano e di Napoli in Italia. Partecipò poi a una guerra navale contro i Turchi che si facevano sempre più minacciosi e che vennero sconfitti nella battaglia di Lepanto (1571).
Andò però anche incontro a pesanti sconfitte. Un importante e ricco territorio del suo regno, i Paesi Bassi (l’attuale Olanda), si staccò dalla Spagna ottenendo l’indipendenza e la sua flotta, considerata la più forte a quel tempo e denominata Invincible Armada, fu invece distrutta da quella inglese. Questa pesante sconfitta segnò l’inizio della decadenza della Spagna dopo un periodo di grande splendore, che era stato definito il “Secolo d’oro”.
Le terribili guerre di religione in Francia
In Francia, dove vi erano molti calvinisti, detti “ugonotti”, scoppiarono violente guerre religiose tra loro e i cattolici. Queste guerre erano causate anche dal problema della successione al trono. Vi erano infatti più candidati che pretendevano di salire al trono di Francia e cattolici e ugonotti sostenevano uno o l’altro dei candidati.
In queste guerre furono commesse violenze e atrocità da una parte e dall’altra (l’episodio più grave fu il massacro della notte di San Bartolomeo nel 1572 di cui furono vittima gli ugonotti). La guerra si concluse con la salita al trono di Enrico IV di Borbone che prima era ugonotto e poi si era convertito al Cattolicesimo. Enrico emanò l’Editto di Nantes, con il quale garantiva agli ugonotti la libertà di culto e consentiva loro di controllare alcune città del paese.
La Guerra dei Trent’Anni
Nel 1618 scoppiò la Guerra dei Trent’Anni, una lunga guerra che coinvolse gran parte degli stati europei e che cambiò definitivamente il volto dell’Europa. La guerra scoppiò quando a Praga, città appartenente all’Impero, i boemi si ribellarono all’autorità dell’imperatore. Quando l’imperatore tentò di reprimere questa rivolta, altri principi e sovrani europei intervennero e ne nacque la guerra.
Da una parte si schierarono, con l’Imperatore, i principi cattolici tedeschi e gli Asburgo di Spagna; dall’altro, con i boemi, vi erano i principi protestanti tedeschi, i Regni di Danimarca e di Svezia e, in un secondo momento, la Francia, preoccupata che una vittoria degli Asburgo potesse minacciare la sua indipendenza.
La guerra si concluse nel 1648 con la Pace di Westfalia che indebolì l’imperatore, che perdeva quasi tutta la sua autorità sui principi tedeschi, e la Spagna, che perdeva definitivamente i Paesi Bassi. In essa si riaffermò anche il principio del cuius regio eius religio per cui anche le guerre di religione in Europa finirono. Dopo questa pace l’autorità dell’imperatore era sempre più debole. Egli finiva ormai per governare direttamente solo i territori austriaci.
Inghilterra Spagna Francia
Enrico VIII
si stacca da Roma
Elisabetta I
• governa in modo autoritario per 45 anni
• perseguita i cattolici
• fa uccidere
Maria Stuart
• sviluppa i commerci
• sconfigge la Spagna
Si realizza definitivamente lo Scisma Anglicano
Filippo II
• sconfigge la Francia
• sconfigge i Turchi nella battaglia di Lepanto
• perde i Paesi Bassi che ottengono l’indipendenza
La sua flotta viene sconfitta da quella inglese
Guerre di religione tra ugonotti e cattolici
Diventa re Enrico IV di Borbone che concede libertà di culto agli ugonotti
È il “Secolo d’oro” ma inizia poi la decadenza
Questo periodo verrà chiamato
Età elisabettiana
La Guerra dei trent’anni (1618-1648)
Combattuta tra
Impero, Spagna e principi cattolici tedeschi
boemi, principi protestanti tedeschi, Danimarca, Svezia e Francia
Si conclude con la pace di Westfalia
• Indebolimento dell’Impero
• La Spagna perde i Paesi Bassi
• Finiscono le guerre di religione
ESERCIZIO 1
Questo ritratto raffigura
Maria Tudor
Elisabetta Tudor
regina di .
Che cosa sai di lei?
Prova a esporlo oralmente.
A quel tempo in Inghilterra era sorta la Chiesa
che si era staccata dal papa.
Il grande rivale di questa regina fu
Filippo II
Carlo V
re di .
Spiega oralmente perché ci fu questa rivalità tra questi due sovrani.
Lo scontro tra Spagna e Inghilterra avvenne
sulla terraferma o sul mare?
Come venne chiamata la flotta spagnola?
Alla fine chi prevalse?
ESERCIZIO 2
Nel 1618 ebbe inizio la
Guerra dei Cent’Anni
Guerra dei Trent’Anni
Questa guerra durò fino al e vi presero parte molti stati europei.
Schierati con gli Asburgo ci furono
Contro gli Asburgo ci furono
La guerra si concluse con la Pace di raffigurata in questa illustrazione. Al termine di questa guerra l’imperatore era più potente o più debole?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Con l’Atto di Supremazia Enrico VIII diede avvio alla Chiesa Anglicana
V F
Maria Stuart fece uccidere
Elisabetta I
V F
I Turchi furono sconfitti nella battaglia di Lepanto
V F
Gli ugonotti erano i calvinisti francesi
V F
Nella Guerra dei Trent’Anni la Francia si alleò con la Spagna e l’Impero
V F
Spiega oralmente le cause di questa guerra. Furono solo cause religiose o anche politiche?
In Inghilterra alla morte di Elisabetta, che non aveva eredi, salì al trono il figlio di Maria Stuart, Giacomo I a cui successe il figlio Carlo I. I due sovrani ebbero rapporti difficili con il Parlamento che non voleva subire imposizioni. Carlo I arrivò al punto di scioglierlo e di far arrestare coloro che si opponevano a lui.
Questo finì per far scoppiare una guerra civile che fu combattuta tra le forze fedeli al re e quelle del Parlamento guidate da un fanatico condottiero, Oliver Cromwell. In questa guerra il re venne sconfitto, condannato a morte e decapitato. Da questo momento fu proclamata la repubblica che in realtà fu guidata da Cromwell con poteri dittatoriali. Cromwell governò con grande durezza, in particolare contro i cattolici irlandesi, e avviò l’Inghilterra a diventare una grande potenza navale.
Guerra civile: guerra combattuta fra forze appartenenti allo stesso popolo.
Dittatura: governo di una persona sola che detiene tutti i poteri e che ha preso il potere con la forza.
Alla sua morte tornarono sul trono i sovrani della dinastia Stuart, Carlo II e Giacomo II. Temendo che con quest’ultimo il Cattolicesimo tornasse in Inghilterra, il Parlamento scelse come nuovo re un principe protestante olandese, Guglielmo III d’Orange, parente di Giacomo II. Questi accettò, sbarcò sull’isola e ne divenne re mentre Giacomo II fu costretto a fuggire. La salita al trono di Guglielmo III fu definita la “Gloriosa Rivoluzione” (1688) perché non vi fu praticamente alcuno spargimento di sangue.
Una volta sul trono Guglielmo III emanò la Bill of Rights (“Dichiarazione dei diritti”) che riprendeva ciò che era stato stabilito già nella Magna Charta. In questo modo l’Inghilterra si andò sempre più consolidando come monarchia parlamentare.
In Francia con Luigi XIV si afferma l’assolutismo
In Francia dopo un periodo in cui governarono due primi ministri, i cardinali Richelieu e Mazzarino, salì al trono Luigi XIV. Egli divenne il più importante sovrano del suo tempo e governò la Francia realizzando alla perfezione l’assolutismo. Egli cercò infatti di concentrare tutti i poteri nelle sue mani: per lui il re doveva essere come il sole attorno a cui girava tutta la società come i pianeti (per questo ebbe il soprannome di “re sole”).
Egli fece costruire la sua splendida reggia a Versailles dove chiamò a vivere i nobili francesi per allontanarli dai loro territori e togliere loro poteri. Al contrario affidò molti incarichi di governo e di amministrazione a persone di sua fiducia, provenienti dalla borghesia (cioè figli di mercanti e artigiani) che trasformò in nobili (è la cosiddetta “nobiltà di toga”).
Fece anche molte guerre per estendere i domini francesi ma senza ottenere risultati significativi. Grazie all’aiuto di un valido ministro, Colbert, egli sviluppò l’economia francese, anche se le molte guerre che combatté finirono per danneggiare la ricchezza dello stato.
Il re polacco Giovanni Sobieski guida l’esercito cristiano contro i Turchi
Cosimo I de’ Medici
I Turchi minacciano ancora l’Europa
ma sono sconfitti a Vienna
Nella seconda metà del Seicento i Turchi tornarono a minacciare l’Europa. Conquistarono Creta, togliendola ai veneziani, e sulla terraferma avanzarono fino a giungere alle porte di Vienna.
A questo punto, su impulso del papa, alcuni stati europei formarono un esercito guidato dal re di Polonia Giovanni Sobieski, che sconfisse i Turchi sotto le mura della città, ricacciandoli indietro.
Nel Seicento l’Italia attraversò un periodo di crisi. Buona parte dei piccoli stati che la componevano erano sotto la dominazione spagnola. Gli unici stati indipendenti di una certa importanza erano la Repubblica di Venezia, i cui commerci però erano notevolmente diminuiti dopo la scoperta dell’America, e lo Stato Pontificio.
A Firenze Cosimo I de’ Medici ottenne dall’imperatore il titolo di Granduca e diede alla città un notevole sviluppo culturale. Un fatto importante fu, nel 1559, il trasferimento della capitale del Ducato dei Savoia dalla Francia a Torino. Da questo momento in poi i Savoia prenderanno parte in modo sempre più attivo alla politica italiana.
La monarchia parlamentare in Inghilterra
Alla morte di Elisabetta salgono al potere gli
Stuart
Carlo I si scontra col Parlamento
Scoppia la guerra civile
Vincono le forze del Parlamento guidate da Oliver Cromwell
Il re viene decapitato e Cromwell prende il potere
Alla sua morte ritornano al potere gli
Stuart con Carlo II e Giacomo II
Il Parlamento non accetta Giacomo II
Gloriosa Rivoluzione diventa re Guglielmo III d’Orange, sovrano protestante
Con la Bill of Rights l’Inghilterra diventa una monarchia parlamentare
L’assolutismo di Luigi XIV in Francia
Luigi XIV realizza l’assolutismo come il sole attorno a cui ruotano i pianeti (Re Sole)
Vive nel lusso e nello sfarzo della reggia di Versailles dove chiama con sé i nobili
Affida alla nobiltà di toga, composta dalla borghesia, l’amministrazione dello stato
Governa detenendo tutti i poteri e controllando tutto lo stato e la società
Conduce molte guerre senza ottenere grandi risultati
La situazione italiana
Repubblica di Venezia È in decadenza a causa della scoperta dell’America
Ducato dei Savoia Sposta la capitale a Torino
Granducato di Toscana Sviluppo culturale grazie a Cosimo I de Medici
ESERCIZIO 1
Questa immagine raffigura la reggia di
Questa fu la residenza del re di Francia
che venne chiamato re
perché .
Perché Luigi XIV ospitò in questa reggia i nobili?
Osserva il ritratto di questo re e descrivilo sul tuo quaderno.
Quali particolari fanno capire che era un re forte e potente?
Spiega a voce perché il potere di questo re venne definito assoluto.
ESERCIZIO 2
Osserva questa illustrazione e ricercala sul libro.
Che cosa rappresenta?
In che paese siamo?
Perché questo re venne decapitato?
Al termine di un periodo di lotte e conflitti si ebbe la Gloriosa Rivoluzione. Da chi venne combattuta?
Perché venne chiamata così?
Chi divenne re al termine di questa rivoluzione?
Questo re concesse la Bill of Rights, un importantissimo documento. Che cosa stabiliva?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Cromwell governò l’Inghilterra come un dittatore
V F
Le molte guerre danneggiarono l’economia dello stato francese
V F
In Italia la Repubblica di Venezia era sempre ricca e potente
V F
Il Ducato dei Savoia portò la sua capitale dalla Francia a Firenze
V F
Regno di Inghilterra
Regno del Portogallo
Lisbona
Regno di Francia
Barcellona
Regno di Spagna
Siviglia
LA LINEA DEL TEMPO
Carlo V diventa imperatore
Sacco di Roma
Ducato di Milano
Regno di Polonia
Regno di Sardegna
Stato della Chiesa
Regno di Napoli
Regno di Sicilia
Impero Ottomano
Colora i territori appartenuti a Carlo V
Atto di Supremazia di Enrico VIII
Pace di Augusta
Colora i territori appartenuti a Carlo V nelle Americhe
1618-1648
1688
I grandi progressi della scienza
Tra il Seicento e il Settecento la scienza conobbe grandissimi progressi. Gli studi di Galileo Galilei e di Giovanni Keplero avevano perfezionato la conoscenza del cosmo e affermata definitivamente la teoria copernicana. L’inglese Isaac Newton aveva scoperto la legge di gravitazione universale. Importanti scoperte si erano avute nel campo della fisica, della biologia, della medicina, della chimica, della matematica. Ovunque nasceva un grande interesse per la scienza, si pubblicavano libri e giornali scientifici, nascevano associazioni scientifiche.
La ragione alla base di tutto
Molti pensavano che, grazie alla scienza, si sarebbero potuti risolvere i problemi dell’umanità e che il metodo da essa usato poteva essere applicato in tutte le attività umane e queste ne avrebbero ricavato utili risultati. Non si dovevano più accettare come vere tutte le conoscenze fino ad allora tramandate dagli antichi, se non dopo essere state analizzate attraverso osservazioni attente, esperimenti e ragionamenti condotti secondo il metodo scientifico. Tutto ciò che non si poteva sperimentare, cioè osservare con i propri occhi, e che la ragione non sapeva spiegare, per loro non esisteva e l’uomo non poteva accettarlo.
La ragione era quindi come una luce che avrebbe illuminato il cammino dell’umanità, liberandola dagli errori del passato. Perciò essi chiamarono le loro teorie “Illuminismo”.
L’Illuminismo in campo religioso
Nel campo della religione, in particolare quella cristiana, i fatti della vita di Gesù inspiegabili dalla ragione umana, ad esempio i miracoli e la resurrezione, erano per loro invenzioni e non andavano accettati. Della religione si poteva accettare solo ciò che la ragione ammette (deismo).
Il più celebre di questi intellettuali illuministi, il francese Voltaire, affermava che con la ragione si poteva realizzare un’unica religione di tutta l’umanità, ponendo fine alle diverse religioni storiche (Cristianesimo, Ebraismo, Islam) e di conseguenza alle guerre di religione; tutti gli uomini si sarebbero così accettati reciprocamente (tolleranza). Per questo motivo gli illuministi combatterono contro la Chiesa cattolica anche mediante un’associazione segreta, la Massoneria.
Nel campo della politica, dell’economia e del diritto Nel campo della politica un filosofo francese, Montesquieu, sostenne che la forma di governo migliore era quella nella quale i tre poteri fondamentali, legislativo, esecutivo e giudiziario, fossero separati, nelle mani cioè di persone e organismi differenti.
In campo economico uno studioso scozzese, Adam Smith, sosteneva che gli stati e i governi non dovevano stabilire regole per gli scambi commerciali (teoria del libero scambio). Solo in questo modo l’economia di un paese poteva crescere.
Uno studioso di diritto italiano, Cesare Beccaria, propose di abolire la tortura, che allora era ancora usata nei processi per stabilire la colpevolezza di un accusato, e di ridurre la pena di morte.
L’Illuminismo si diffonde: giornali, caffè e l’enciclopedia
Per far conoscere alla gente le loro idee, soprattutto in Francia, dove l’Illuminismo si sviluppò maggiormente, questi studiosi usarono i giornali, che allora conobbero una grande diffusione, i dibattiti e le discussioni nei caffè, dei locali pubblici dove si beveva questa bevanda e si potevano leggere libri e discuterne, ma soprattutto l’Enciclopedia, un’opera grandiosa in parecchi volumi, che conteneva le idee degli illuministi in tutti i campi del sapere e che ebbe un grande successo.
Le riforme dei sovrani illuminati Alcuni sovrani europei cercarono di mettere in pratica con determinate leggi (riforme) i suggerimenti dei filosofi illuministi e per questo vennero chiamati sovrani illuminati. Si tratta dell’imperatrice d’Austria Maria Teresa e del figlio Giuseppe II, del re di Prussia Federico II e dell’imperatrice di Russia Caterina II. La prima in particolare si adoperò per migliorare l’organizzazione della società e la vita dei contadini, fino ad avviare il tentativo di imporre le tasse anche ai nobili.
Questi sovrani si distinsero anche per una serie continua di guerre tra loro (dette “guerre di successione”) con le quali tentarono di estendere i loro domini e la loro influenza sull’Europa.
Anche in Italia le idee dell’Illuminismo ebbero una certa diffusione, soprattutto a Milano, dove vi era la dominazione austriaca, e a Firenze, sotto il governo di Pietro Leopoldo, figlio di Maria Teresa d’Austria, che arrivò ad abolire la pena di morte e la tortura.
Grandi successi della scienza nei secoli precedenti Il metodo scientifico (osservazione e ragionamento) va applicato a tutto il sapere
Tutte le conoscenze del passato vanno rifiutate se non vengono analizzate con la ragione
La ragione unico criterio di conoscenza e luce che illumina il cammino dell’umanità
Nella religione Deismo: religione razionale che deve sostituire le religioni storiche
• Finiscono le guerre di religione
• Tolleranza (Voltaire)
Lotta contro la Chiesa
In economia Nessuna regola: teoria del libero scambio (Smith)
In politica Divisione dei tre poteri (Montesquieu)
Le idee dell’Illuminismo si diffondono mediante giornali, caffè e l’Enciclopedia
Alcuni sovrani europei attuano le riforme degli illuministi (“sovrani Illuminati”):
• Maria Teresa e Giuseppe II d’Austria
• Federico II di Prussia
• Caterina II di Russia
• Pietro Leopoldo di Toscana
Ciò che l’uomo non osserva con i propri occhi e la ragione non comprende non esiste
Nel diritto
• Abolizione della tortura
• Riduzione della pena di morte (Beccaria)
Fanno anche delle guerre dette di “successione”
ESERCIZIO 1
In questa immagine è raffigurato un celebre scienziato. Chi è? (Cerca pure sul tuo libro)
Sta facendo un esperimento o tenendo una lezione?
Gli scienziati non si fidavano più di quello che gli uomini del passato avevano detto, ma volevano scoprire le cose di persona, attraverso gli condotti col ragionamento. E in questo modo avevano permesso alla scienza di compiere grandi progressi.
Molti ritenevano quindi che la fosse l’unico strumento che l’uomo può usare per conoscere le cose. Bisognava quindi, in ogni attività, seguire la che avrebbe permesso agli uomini di conoscere tutto e di progredire nella loro vita, come se fosse una specie di luce che illumina il cammino dell’umanità. Per questo motivo questi studiosi si chiamavano .
In campo religioso essi erano favorevoli a una religione che fosse e che si chiamava
ESERCIZIO 2
Per far conoscere a tutti le loro idee gli illuministi si trovavano spesso a discutere nei salotti come quello in alto a destra. Che cosa stanno facendo queste persone?
Inoltre pubblicavano libri e giornali. Molto importante fu .
Sai di che cosa si tratta? Spiegalo oralmente.
Alcuni sovrani europei attuarono riforme suggerite dagli illuministi. Ricordi i nomi di qualcuno di essi?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
La Massoneria era una società segreta che lottava contro la Chiesa
V F
Montesquieu era favorevole alla monarchia assoluta
V F
Cesare Beccaria voleva abolire la tortura
V F
Maria Teresa d’Austria voleva far pagare le tasse ai nobili
V F
Nel Settecento vi furono guerre dette di “successione”
V F
Nascono le colonie inglesi in America
Nel 1620 arrivarono in America settentrionale i primi coloni provenienti dall’Inghilterra. Si trattava dei Padri Pellegrini, dei Puritani che, perseguitati in patria per motivi religiosi, cercavano nel nuovo continente libertà e benessere. Ben presto molti altri seguirono il loro esempio, arrivavano in America, vi si stabilivano, fondavano città e colonie. Circa 150 anni dopo, si conteranno in tutto 13 colonie, situate sulla costa orientale. (Vedi cartina a pagina 241 del libro)
Gli abitanti di questi territori si dedicavano a varie attività: raccolta di legname, commercio di pellicce, allevamento, piccolo artigianato ma soprattutto coltivazioni in grandi piantagioni di cotone, tabacco, zucchero. Essi mantenevano buoni rapporti con la madrepatria Inghilterra che concedeva loro ampie libertà. Erano però costretti a commerciare unicamente con essa (monopolio) e non potevano impiantare industrie.
Lo scontro con la madrepatria
Tra il 1756 e il 1763 l’Inghilterra combatté una dura guerra con la Francia per il dominio del nord America (venne chiamata “Guerra dei Sette Anni”). Vinsero gli inglesi che però, per far fronte alle spese sostenute, decisero di imporre nuove tasse ai coloni americani.
Questi si rifiutarono di pagarle se non fosse stato consentito loro di avere dei propri rappresentanti nel parlamento di Londra, come stabilivano le consuetudini inglesi. Il re Giorgio III respinse questa richiesta e ciò fece scatenare la rivolta.
Il 16 dicembre 1773 un gruppo di coloni travestiti da pellerossa, per protesta, gettò in mare, nel porto di Boston, un carico di tè inglese. Il 4 luglio 1776 poi, a Filadelfia, la loro città più importante, i rappresentanti delle 13 colonie dichiararono l’indipendenza dalla madre patria. Era l’inizio della guerra aperta, la Guerra per l’indipendenza americana.
VOCABOLARIO
Puritani: gruppo di fedeli anglicani che contestavano la loro Chiesa perché troppo legata al re e che, per questo, volevano renderla più “pura”.
Monopolio: quando uno stato o un’azienda controlla per intero la produzione o il commercio di uno o più prodotti.
Volontari americani partecipano alla Guerra per l’indipendenza
I rappresentanti delle 13 colonie proclamano l’indipendenza
Vincono i coloni: nascono gli Stati Uniti d’America
Dopo sette anni di duri scontri, i coloni americani, guidati da George Washington e aiutati anche da truppe francesi e spagnole, ottennero la vittoria. Nacquero così gli Stati Uniti d’America.
VOCABOLARIO
Costituzione: la legge fondamentale di uno stato, che ne stabilisce la forma, le istituzioni di governo, i diritti e i doveri dei cittadini.
Dopo lunghe discussioni i capi delle 13 colonie riuscirono a redigere una Costituzione che stabiliva come avrebbe dovuto essere organizzato il nuovo stato.
Gli Stati Uniti divennero così una repubblica federale nella quale ogni colonia diventava uno stato che aveva una certa autonomia, poteva fare proprie leggi in molti campi e aveva un proprio governatore. Esisteva poi un presidente che guidava un governo federale che aveva sede in una nuova città chiamata Washington, in onore del condottiero che aveva portato alla vittoria gli americani. Questo governo federale, affiancato da un parlamento, chiamato Congresso, si occupava di materie comuni ai vari stati quali le tasse e la politica estera. Il presidente degli Stati Uniti poi era eletto direttamente dal popolo (per questa ragione e per i poteri che il presidente aveva, la repubblica degli Stati Uniti è chiamata anche “repubblica presidenziale”).
Una grande crescita
Nel corso dei secoli questo tipo di organizzazione non è cambiata e la Costituzione degli Stati Uniti, la più antica del mondo, è in vigore ancora oggi. Col tempo arrivarono in questo territorio molti altri coloni, provenienti non solo dall’Inghilterra ma anche da altre parti d’Europa. La popolazione aumentò e furono fondati nuovi stati che si affiancarono ai 13 originari. I nuovi coloni arrivati andavano a stabilirsi sempre più ad ovest, occupando terre prima abitate dalle popolazioni indigene, i pellerossa. Questo finì per creare attriti e scontri che sarebbero diventati sempre più violenti soprattutto nella seconda metà del XIX secolo.
1620 arrivano in America
i primi coloni
dall’Inghilterra (Padri Pellegrini)
Nel XVIII secolo vi sono 13 colonie
formate da inglesi emigrati che godono di una certa libertà
I coloni americani non vogliono pagare le tasse alla madrepatria se non hanno rappresentanti nel parlamento di Londra
Il re d’Inghilterra rifiuta la loro proposta
1783
• Si conclude la guerra
• Nascono gli Stati Uniti d’America
Gli Stati Uniti sono una repubblica federale
Scoppia la Guerra per l'indipendenza americana presidenziale
4 luglio 1776
Gli americani proclamano l’indipendenza
È divisa in stati che hanno autonomia: possono fare proprie leggi e hanno un loro governatore
Il presidente è eletto dal popolo ed è capo del governo federale
ESERCIZIO 1
Osserva la cartina a pagina 241 del tuo libro di testo.
Essa rappresenta le .
Chi le aveva fondate?
Che cosa cercavano nel nuovo continente?
I coloni americani godevano di una certa libertà ma non potevano .
Quando il governo inglese impose loro di pagare nuove tasse essi chiesero di avere in cambio .
Poiché il re d’Inghilterra non accettò la loro richiesta, essi iniziarono la ribellione e compirono un’azione clamorosa. Quale? (Ricerca questa immagine sul libro)
La guerra fu inevitabile e dalla guerra uscirono vittoriosi
gli inglesi gli americani
Nacquero così gli d’America.
ESERCIZIO 2
Gli Stati Uniti, come tutti i paesi democratici, sono retti da una legge che si chiama
e che stabilisce come funziona lo stato.
Gli Stati Uniti hanno un presidente che viene eletto dal .
Ti sembra la stessa cosa che avviene in Italia?
Gli Stati Uniti sono una repubblica federale; sai che cosa significa?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
I coloni inglesi d’America si ribellarono subito alla madrepatria
V F
Il re d’Inghilterra accolse le richieste dei coloni americani
V F
Gli americani furono guidati nella guerra da George Washington
V F
Man mano che nuovi coloni arrivavano in America si scontravano con i pellerossa
V F
Grandi cambiamenti nell’economia
Mentre la popolazione europea aumentava grazie ai progressi della medicina che permettevano di sconfiggere malattie diffuse da secoli (ad esempio il vaiolo), a partire dal XVIII secolo in Inghilterra avvennero molti importanti cambiamenti nel campo dell’economia e si parlò per questo di “rivoluzione industriale”.
Questi cambiamenti furono dovuti a grandi innovazioni tecnologiche. Nel campo della lavorazione dei tessuti ad esempio si costruirono telai sempre più perfezionati, ma l’invenzione decisiva fu quella della macchina a vapore creata da James Watt. Questa macchina, che sfruttava l’energia prodotta dall’ebollizione dell’acqua, poteva muovere i telai che prima erano fatti funzionare a mano dalla forza degli uomini e delle donne. Si potevano addirittura collegare più telai a un’unica macchina a vapore e muoverli tutti assieme uno dopo l’altro, senza che gli uomini facessero alcuna fatica.
Successivamente la macchina a vapore fu usata anche per muovere i carri: nacquero così le locomotive a vapore, e quindi le ferrovie che facilitarono di molto il trasporto delle merci e delle persone. Ormai molti beni si producevano o si trasportavano più con l’azione delle macchine che con quella dell’uomo. Aumentava la loro quantità e diminuiva il loro costo. Con queste innovazioni l’industria prese il sopravvento sull’agricoltura come attività economica principale.
L’importanza del carbone e la crescita dell’industria tessile
Naturalmente per portare all’ebollizione l’acqua occorreva che il fuoco fosse continuamente acceso e alimentato e per far questo più del legno era preferibile il carbone che costava di meno e di cui era ricco il sottosuolo inglese.
Nel campo dei tessuti poi dalle colonie americane arrivavano in Inghilterra grandi quantità di cotone che veniva lavorato con i nuovi telai. Si produssero così sempre maggiori quantità di tessuti in cotone che presero il posto della seta e della lana. L’Inghilterra fu quindi avvantaggiata dall’avere a disposizione grandi quantità di carbone e di cotone. Questo spiega perché la rivoluzione industriale è nata inizialmente proprio in questo paese.
Nascono le fabbriche
Con queste invenzioni cambiarono anche i luoghi dove si lavorava. Prima, quando i telai erano mossi a mano dalle persone, si trovavano nelle case. Quando i mariti erano nei campi le donne in casa lavoravano al telaio. Ora c’era la possibilità di collegare e far funzionare più telai insieme, mossi dalla forza del vapore. Occorreva quindi che questi telai si trovassero dentro edifici di grandi dimensioni dove era facile collocare anche dei locali con le caldaie, e questi edifici si dovevano trovare in posti non lontani dalle miniere di carbone e vicini alle grandi vie di comunicazione.
Si costruirono così le fabbriche sempre più grandi dove arrivavano a lavorare molti operai che dovevano seguire il lavoro dei telai, occuparsi delle caldaie, trasportare le merci. Anche nelle miniere occorreva che lavorassero molti minatori.
inglesi al lavoro
Settore primario, secondario e terziario: le varie attività produttive si dividono comunemente in tre settori: il settore primario indica le attività dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca; il secondario indica le attività industriali con cui generalmente si opera la trasformazione dei prodotti della terra e di quelli estratti dal sottosuolo; il terziario indica i servizi (attività commerciali, banche, ospedali, scuole, servizi pubblici, attività turistiche ecc.).
Questi operai spesso erano stati prima contadini e avevano lasciato il lavoro nei campi perché venivano pagati poco e perché speravano di trovare maggior fortuna nelle fabbriche.
La vita degli operai è molto difficile
Nelle fabbriche e nelle miniere le condizioni di lavoro erano però durissime. Gli operai lavoravano in ambienti poco salubri per tantissime ore al giorno, senza la possibilità di riposarsi. Ricevevano paghe molto basse e non venivano pagati se si ammalavano o quando smettevano di lavorare. Spesso anche le donne e i bambini molto piccoli erano costretti a lavorare per molte ore in queste condizioni per arrotondare il magro stipendio familiare.
Anche le loro abitazioni erano pessime: catapecchie prive di misure igieniche e di ogni comodità, che si trovavano vicino alle fabbriche e alle miniere, in quartieri operai sovrappopolati, dove dominavano la sporcizia, la miseria e la delinquenza, e dove l’aria era malsana a causa degli scarichi delle ciminiere industriali.
In questi primi periodi gli operai non avevano nessuna possibilità di migliorare la loro condizione. Molti erano disoccupati e chi protestava perdeva facilmente il posto di lavoro.
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
Quali sono i diritti di chi lavora?
Nelle epoche antiche chi lavorava, quando non era schiavo, non godeva di nessun diritto ed era spesso sfruttato. Nel corso di questi ultimi due secoli si sono invece a poco a poco definiti e affermati i diritti dei lavoratori. Innanzitutto chi lavora deve essere trattato con dignità, ricevere un giusto salario, lavorare un numero dignitoso e accettabile di ore, riposare nei giorni festivi, lavorare in un ambiente salubre e non essere sottoposto a fatiche e a ritmi di lavoro insopportabili. Deve inoltre poter ricevere un’assistenza economica in caso di malattia e una pensione dignitosa quando le forze non gli permetteranno più di lavorare. Deve anche poter costituire liberamente delle associazioni per difendere i propri diritti (si chiamano sindacati). Importante poi è il divieto di far lavorare bambini e ragazzi in giovane età. Purtroppo oggi in molti paesi questi diritti non sono riconosciuti. Particolarmente grave è il fatto che vi sono ancora bambini sottoposti a lavori duri e pericolosi.
Innovazioni tecnologiche
• telaio meccanico
• macchina a vapore
• locomotiva
Risorse disponibili
• carbone e cotone
Nascono le industrie in Inghilterra nel 1700
Si diffondono fabbriche e miniere con tanti operai
Gli operai lavorano e vivono in condizioni pessime
• molte ore di lavoro senza fermarsi
• paghe basse
• ambienti malsani
• lavorano anche donne e bambini
• case povere senza misure igieniche
• quartieri sovrappopolati, poveri e sporchi
• aria inquinata dai fumi delle ciminiere
ESERCIZIO 1
Osserva questa immagine.
Che cosa rappresenta?
Dove stanno lavorando queste donne?
in fabbrica in casa
Che tipo di macchina stanno usando?
una stampatrice un telaio
In quale paese sono nate queste attività?
Inghilterra Italia
Spiega oralmente perché le industrie sono nate in questo paese.
Come venivano fatti funzionare i macchinari?
c’era un uomo che li muoveva
c’era una macchina a vapore (caldaia) che li muoveva
Come veniva fatta scaldare l’acqua contenuta nella caldaia?
col carbone col petrolio
ESERCIZIO 2
Completa il brano seguente inserendo in modo appropriato le parole evidenziate in rosso:
inquinati, giorni di riposo, servizi igienici, ore, riposarsi, fatiscenti, soldi, pessime, salario, donne e bambini, fabbriche, malsana
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni. Le prime fabbriche nacquero in Inghilterra
V F
In Inghilterra si diffuse l’industria della seta
V F
L’Inghilterra era ricca di miniere di carbone
V F
Gli operai nelle fabbriche erano pagati con salari altissimi
V F
Le condizioni in cui vivevano gli operai erano .
Per il loro lavoro ricevevano pochi e il loro era bassissimo. Lavoravano molte al giorno, senza possibilità di . All’interno delle l’aria era non c’erano e se un operaio si ammalava non riceveva il salario di quel giorno e perdeva il lavoro. Lavoravano in fabbrica anche .
Le case in cui vivevano erano , senza . I quartieri erano molto .
La Francia prima del 1789
La società francese del Settecento era divisa in tre ordini: nobiltà, clero, borghesia. I primi due godevano di molti privilegi, tra cui quello di non pagare le tasse; la borghesia, che comprendeva commercianti, artigiani e professionisti, invece pagava le tasse con le quali il re, Luigi XVI, manteneva le sue ingenti spese di corte. Il re poi deteneva un potere assoluto e non era stata attuata nessuna riforma come quelle realizzate allora in altri paesi europei e di cui abbiamo già parlato.
Quando i debiti accumulati dalla corte e dal re raggiunsero un livello altissimo ci fu la necessità di far pagare le tasse a tutti, anche a quelli che fino ad allora non le avevano pagate. I nobili e il clero però si opposero e Luigi XVI convocò l’assemblea degli Stati generali, che riuniva i membri dei tre ordini, per trovare un accordo.
Questo accordo però non fu raggiunto. Il re allora dichiarò sciolta l’assemblea ma i membri della borghesia (il Terzo stato) rifiutarono di andarsene. Si diedero il nome di “Assemblea Costituente” e si impegnarono a scrivere una nuova costituzione che cambiasse l’ordinamento dello stato francese.
La presa della Bastiglia e l’inizio della rivoluzione
Il re non accettò questa decisione e minacciò di far intervenire l’esercito. La popolazione di Parigi allora insorse e occupò la fortezza della Bastiglia (14 luglio 1789), che era una prigione ma anche un deposito d’armi. Questo atto rappresenta l’inizio della rivoluzione. Il re rinunciò all’azione di forza del suo esercito e accettò le decisioni dell’Assemblea Costituente.
Nei mesi immediatamente successivi questa emise la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, un documento solenne in cui si stabiliva la piena uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, abolì i privilegi della nobiltà e del clero, confiscò i beni della Chiesa e istituì la monarchia costituzionale.
L’uccisione del re e il terrore dei Giacobini
Sempre più preoccupato, il re tentò di fuggire verso il Belgio ma venne scoperto e catturato. Portato a Parigi, fu processato e condannato a morte per decapitazione mediante la ghigliottina il 21 gennaio 1793. A questo punto fu proclamata la repubblica e il potere venne preso da alcuni gruppi estremisti molto violenti tra i quali spiccavano i Giacobini, guidati da un feroce personaggio, Maximilien Robespierre.
Costui attuò una politica di terrore. Chi era sospettato di essere contrario alla rivoluzione (nobili, sacerdoti, borghesi, anche membri di gruppi rivoluzionari che però non erano d’accordo con lui) venne messo a morte per ghigliottina. Robespierre intendeva anche eliminare il Cristianesimo dalla Francia per sostituirlo con una nuova religione della dea ragione, seguendo le idee sostenute dagli illuministi. Fece quindi chiudere e distruggere monasteri, chiese e santuari.
Anche contadini e popolani che in alcune regioni della Francia, come la Vandea, si erano ribellati ai Giacobini, vennero sterminati. Si calcola che le vittime del terrore giacobino furono qualche centinaio di migliaia. Va ricordato anche che Robespierre decise di cambiare il calendario e il conteggio degli anni. L’anno zero non sarebbe più stato quello della nascita di Cristo ma quello della proclamazione della repubblica in Francia. I nomi dei mesi vennero cambiati e vennero abolite le domeniche.
Intanto alcuni stati stranieri avevano dichiarato guerra alla Francia che si trovò quindi a combattere duramente anche su questo fronte.
Viene ucciso Robespierre: la fine della rivoluzione Sempre più esasperati dal terrore dei Giacobini e di Robespierre i suoi avversari si organizzarono e il 9 termidoro (27 luglio) del 1794 gli tesero un agguato e lo arrestarono per metterlo a morte il giorno dopo con la stessa ghigliottina con la quale lui aveva terrorizzato la Francia.
La rivoluzione si avviava così alla sua conclusione. Mentre gli esponenti della ricca borghesia stavano cercando di prendere il potere cominciò a far sentire la sua voce un giovane ufficiale dell’esercito che guidava dei reparti militari a Parigi e che ben presto diventerà un personaggio importante: Napoleone Bonaparte.
L’esecuzione di Robespierre
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
Perché le rivoluzioni moderne sono sempre state violente?
La rivoluzione francese e le altre che si sarebbero verificate, in particolare nel XX secolo, furono caratterizzate tutte da enormi violenze. Per cambiare la società secondo un modello che avevano in mente, i rivoluzionari hanno sterminato o incarcerato milioni di persone. Perché questo?
Ciò è avvenuto proprio perché i rivoluzionari non miravano solo a cambiare qualche legge, a migliorarla, ma avevano la pretesa di cambiare completamente la società, lo stato, la vita delle persone e il loro modo di pensare, per farli diventare simili al modello che avevano in mente e che pensavano di dover realizzare a ogni costo (questo modello è stato chiamato “ideologia”). E per questo non si sono fermati davanti a nulla, neanche davanti a milioni di morti.
La Francia nel Settecento
• Monarchia assoluta senza riforme
• Nobiltà e clero non pagavano le tasse, la borghesia sì
Per far pagare le tasse a tutti, anche a nobili e clero il re convoca gli Stati Generali
• Grandi spese per la corte poi però vuole scioglierli
I membri del Terzo Stato si ribellano al re e creano l’Assemblea Costituente
Quando il re minaccia di far intervenire l’esercito i parigini si ribellano e occupano la Bastiglia
Inizia la rivoluzione
Le prime decisioni dell’Assemblea
Costituente
• Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino
• Abolizione dei privilegi di nobiltà e clero
• Confisca dei beni della Chiesa
Il potere viene preso dai Giacobini di Robespierre
Instaura il terrore
Il re tenta di fuggire
ma viene catturato, processato e condannato a morte
Viene proclamata la Repubblica
• Vengono uccisi con la ghigliottina tutti gli avversari della rivoluzione e i rivoluzionari che non vanno d’accordo con lui
• Fa distruggere chiese, conventi e monasteri
• Sostituisce il Cristianesimo con la religione della dea ragione
• Fa sterminare i ribelli della Vandea
• Cambia il calendario
• Fa guerra contro stati stranieri
1794 Robespierre viene ucciso e la rivoluzione finisce
Emerge un nuovo personaggio: Napoleone Bonaparte
ESERCIZIO 1
Osserva questa immagine.
Il 14 1789 il popolo di Parigi diede l’assalto alla .
Fu l’inizio della francese. Il popolo di Parigi si ribellò perché il re voleva sciogliere gli Stati Generali e impedire al Terzo Stato di riunirsi per redigere una nuova costituzione.
Il Terzo Stato era composto dalla borghesia (cioè mercanti, artigiani, avvocati, ingegneri ecc.)
L’Assemblea Costituente decise alcune importanti : emanò la dei diritti dell’uomo e del cittadino, decise di far pagare le ai nobili, sottrasse i beni alla Chiesa.
Il re Luigi preso dalla paura, tentò di ma fu catturato e riportato a Parigi. Il re fu a morte e fu decapitato mediante la Ormai i francesi avevano deciso di non volere più un re e che la Francia diventasse una
. La situazione in Francia era sempre più drammatica.
A questo punto prese il potere quest’uomo che si chiamava
Talleyrand
Robespierre
Egli guidava il partito dei che erano le persone più arrabbiate e violente.
Una volta preso il potere egli fece uccidere tutti coloro che riteneva un ostacolo al suo potere e alla rivoluzione. Migliaia di persone furono assassinate mediante
la fucilazione la ghigliottina
Questo periodo in cui molta gente venne uccisa fu chiamato
terrore grande paura
Alcuni mesi dopo però, molti francesi, stanchi delle violenze ordinate da Robespierre, si ribellarono al suo potere, lo fecero arrestare e lo ghigliottinarono, come lui aveva fatto prima con i suoi avversari.
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
In Francia prima del 1789 vi era una monarchia parlamentare
V F
Il Terzo Stato era composto dalla nobiltà
V F
Il re accettò le decisioni
dell’Assemblea Costituente
V F
LA LINEA DEL TEMPO
1620
I Padri pellegrini sbarcano in America
1776
4 luglio
Dichiarazione di Indipendenza delle colonie inglesi in America
Con l’uccisione del re la Francia divenne una repubblica
V F
Robespierre voleva imporre a tutti i francesi il Cristianesimo
V F
In Vandea scoppiò una rivolta controrivoluzionaria
V F
1789
14 luglio Presa della Bastiglia. Inizia la rivoluzione francese
1793
Uccisione del re Luigi XVI
La Francia diventa una repubblica
1794
Uccisione di Robespierre
Finisce la rivoluzione francese
L’ascesa al potere
Dopo la morte di Robespierre si affermò sempre di più in Francia un giovane ufficiale dell’esercito, Napoleone Bonaparte. Egli fece carriera grazie a importanti appoggi politici e ottenne il comando dell’armata francese nella guerra che si stava combattendo in Italia contro l’Austria. Qui ottenne grandi successi, strappò molti territori agli austriaci e vi costituì delle repubbliche da lui controllate chiamate “repubbliche sorelle”. Dopo qualche tempo però gli italiani, che all’inizio avevano accolto con entusiasmo l’esercito di Napoleone, si ribellarono costringendo i francesi ad andarsene (insorgenze).
(Vedi cartine alle pagine 303 e 305 del libro)
Dopo aver fallito nel tentativo di attaccare la potenza inglese in Egitto, Napoleone tornò in patria e con un colpo di stato, nel 1799, prese il potere con il titolo di Primo console. Subito si dedicò a importanti riforme, migliorò l’amministrazione dello stato, stipulò un accordo (Concordato) con la Chiesa Cattolica, con la quale cercava di avere buoni rapporti, ed emanò un nuovo Codice Civile col quale regolava la vita dei francesi applicando i punti principali della rivoluzione.
Colpo di stato: conquista del potere con la forza e non con un metodo democratico cioè attraverso libere elezioni.
Nel 1804, nella cattedrale di Parigi, alla presenza del papa, si autoincoronò imperatore. Con questo gesto fece capire, non solo che era ormai un imperatore potente, ma che il suo potere se lo era dato da sé senza l’aiuto di nessuno, neanche di Dio.
Reso forte e sicuro dal suo potere, Napoleone riprese la guerra contro le altre nazioni europee. Sconfisse i russi e gli austriaci nella battaglia di Austerlitz (1805), sconfisse i prussiani, riprese le spedizioni in Italia, conquistando il Regno di Napoli, obbligò l’imperatore d’Austria a rinunciare al titolo di Sacro Romano Imperatore e ne sposò la figlia Maria Luisa, invase la Spagna anche se incontrò una grande resistenza da parte degli spagnoli. Ovunque l’esercito francese raccoglieva successi. (Vedi cartina a pagina 311 del libro)
L’unica sconfitta militare fu sul mare, a Trafalgar, ad opera della flotta inglese guidata dall’ammiraglio Nelson. Questa sconfitta gli impedì di conquistare la Gran Bretagna. Un altro fatto negativo fu quando decise di far arrestare il papa Pio VII che si opponeva all’occupazione di Roma da parte dei francesi e alla assegnazione del titolo di re di Roma a un suo figlio.
La campagna di Russia e l’inizio del declino
A questo punto, volendo estendere sempre più il suo dominio sull’Europa, decise di attaccare la Russia e organizzò per questo, nel 1812, una campagna militare. Fu un grande errore perché il suo esercito era impreparato ad affrontare il rigido clima invernale di quel paese al quale invece l’esercito russo era preparato. Nel ghiaccio i francesi furono sconfitti (dei 600.000 uomini che erano partiti solo 20.000 riuscirono a mettersi in salvo) e Napoleone riuscì a stento a tornare in patria.
Qui radunò un nuovo esercito per riprendere la guerra ma fu sconfitto di nuovo a Lipsia dalle truppe austriache e prussiane. Venne quindi catturato e condotto prigioniero all’Isola d’Elba da dove però, dopo poco tempo, riuscì a fuggire e a tornare in Francia. Napoleone soccorre dei soldati feriti
La tragica fine
Qui fu accolto dalla folla festante e riprese il potere che durò 100 giorni. Ricostituì l’esercito per affrontare i nemici nello scontro finale ma fu di nuovo sconfitto dagli anglo-prussiani nella battaglia di Waterloo, in Belgio, il 18 giugno 1815. Fu di nuovo catturato ma stavolta venne mandato in prigionia lontano dall’Europa, nell’isola africana di Sant’Elena, sotto la sorveglianza inglese. Qui morì, solo e abbandonato da tutti, il 5 maggio 1821. Il suo grande sogno di conquistare l’Europa e dominare il mondo era fallito: era costato centinaia di migliaia, forse milioni, di morti. A Parigi tornava sul trono la dinastia dei Borbone, con Luigi XVIII, fratello del re ghigliottinato durante la rivoluzione. La Francia tornava ad essere una monarchia.
Gli anni dell’ascesa al potere
Nasce in Corsica
Prende parte all’ultima fase della rivoluzione
Comanda l’esercito francese in Italia dove ottiene grandi vittorie contro gli austriaci
Gli anni del trionfo
Sconfigge i suoi nemici in molte battaglie tra cui quella di Austerlitz
1799
A Parigi con un colpo di stato prende il potere e diventa Primo Console
1804
Si incorona imperatore
Quasi tutta l’Europa è nelle sue mani
Fa imprigionare il papa
Concordato con la Chiesa Cattolica Codice Civile
Non riesce però a sconfiggere l’Inghilterra: viene sconfitto nella battaglia navale di Trafalgar
La sconfitta finale
Attacca la Russia ma il suo esercito è sconfitto dal rigido clima invernale
Dopo un’altra sconfitta viene catturato e imprigionato all’isola d’Elba Fugge e torna in Francia per riprendere la guerra
Viene definitivamente sconfitto a Waterloo e imprigionato nell’isola di Sant’Elena, dove muore in solitudine nel 1821
ESERCIZIO 1
Il personaggio rappresentato in questo celebre quadro è Napoleone.
Che tipo di abiti indossa? Sono abiti normali oppure rappresentano qualcosa di importante?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
A un certo punto gli italiani si ribellarono alla dominazione francese
V F
Nel 1799 con un colpo di stato Napoleone si fece incoronare imperatore
Ricerca sul libro questa immagine. Leggi la didascalia e poi spiega oralmente da quali particolari del ritratto si capisce che questo personaggio era veramente potente.
Cerca poi sul tuo libro altre immagini che illustrano la potenza e la grandezza di Napoleone (ce ne sono 3) e descrivile.
Prova a raccontare con le tue parole la vita di questo grande personaggio.
ESERCIZIO 2
La seconda immagine rappresenta il momento della morte di Napoleone.
Dove morì?
Perché morì in questo luogo?
V F
Napoleone realizzò il Codice Civile
V F
Napoleone sconfisse gli inglesi nella battaglia di Trafalgar
V F
Dopo la fuga dell’isola d’Elba i francesi accolsero festanti
Napoleone
V F
Napoleone fu sconfitto definitivamente nella campagna di Russia
V F
Dove venne sconfitto per l’ultima volta?
Da chi?
Si ricostituisce la vecchia Europa
Dopo la sconfitta di Napoleone, a Vienna si riunirono in un congresso i rappresentanti degli stati vincitori, Austria, Gran Bretagna, Russia e Prussia, con lo scopo di definire il nuovo assetto dell’Europa. Anche la Francia, ora governata di nuovo dai Borbone, fu invitata a partecipare. Essi vollero restaurare l’Europa, cioè ricostituirla com’era prima che arrivasse Napoleone. I partecipanti al Congresso di Vienna
In primo luogo stabilirono che sui troni dei vari stati dovessero tornare i sovrani delle dinastie che regnavano prima e che erano state cacciate da Napoleone (principio di legittimità). In secondo luogo ristabilirono i confini tra i vari stati in modo che nessuno diventasse troppo grande e potente da minacciare gli altri (principio di equilibrio). Per vigilare sul nuovo ordine europeo Austria, Russia e Prussia stipularono la Santa Alleanza: d’ora in avanti ovunque fosse scoppiata qualche ribellione nei loro confronti essi sarebbero intervenuti con i loro eserciti a reprimerla. (Vedi cartina a pagina 331 del libro)
Rivolte e insurrezioni
Nei vari stati tornarono quindi le monarchie assolute e il desiderio di libertà di molti popoli venne cancellato. Tuttavia questo progetto non poté durare a lungo: in molte parti d’Europa scoppiarono rivolte e proteste guidate da società segrete, cioè piccoli gruppi che agivano in segreto per evitare di essere catturati dalle varie polizie.
A partire dal 1820 fino al 1848 ci furono ribellioni in vari paesi europei e in grandi capitali come Berlino, Parigi, Vienna, Budapest. Anche artisti, scrittori e musicisti, che diedero vita alla corrente del Romanticismo, con le loro opere contribuirono a creare nei popoli il desiderio della libertà. In alcuni casi queste rivolte ebbero successo (la Grecia ad esempio conquistò l’indipendenza dalla Turchia, il Belgio dai Paesi Bassi). In altri casi fallirono. Anche le colonie spagnole nell’America del sud si ribellarono e conquistarono l’indipendenza.
Particolare è il caso della Francia: qui la popolazione insorse nel 1830 cacciando il re, Carlo X, e sostituendolo con un sovrano più amato, Luigi Filippo d’Orleans. Nel 1848 una seconda rivolta popolare costrinse però anche Luigi Filippo alle dimissioni e successivamente prese il potere il nipote di Napoleone Bonaparte, Luigi Napoleone. Questi grazie all’appoggio popolare, prima diventò presidente della Repubblica, poi, nel 1852, imperatore col nome di Napoleone III.
La primavera dei popoli
Tra tutti, l’anno più importante fu il 1848. In quest’anno si ebbero rivolte decisive, condotte non più solo da piccoli gruppi e società segrete, ma da interi popoli (per questo si parlò di “primavera dei popoli”). Oltre alla Francia, di cui abbiamo già parlato, si ebbero rivolte per l’indipendenza nel territorio dell’Impero Austriaco, a Praga e a Budapest. A Vienna la popolazione insorse per chiedere maggiore libertà. Anche in Italia scoppiarono sommosse e prese avvio la Prima guerra d’indipendenza, di cui parleremo nel capitolo 16.
Tutti questi tentativi fallirono e alla fine la dinastia degli Asburgo consolidò il suo potere assoluto. Tuttavia questi fatti furono molto importanti perché per la prima volta i popoli, e non più piccoli gruppi di persone, si batterono per la loro libertà e si mise in moto un processo che nei decenni successivi avrebbe cambiato il volto dell’Europa
La rivolta di Parigi del 1848
La situazione tedesca
Il Congresso di Vienna aveva anche deciso di costituire la Confederazione Tedesca. Si trattava di un’unione tra 39 stati tedeschi sotto la presidenza dell’imperatore d’Austria ma formalmente autonomi e indipendenti fra loro. In realtà fra questi stati si affermò sempre di più la Prussia, uno stato del nord, ricco e potente che aspirava a prendere il posto dell’Austria nel controllo di questo territorio.
Nella Confederazione fu deciso di permettere la libera circolazione delle merci in tutti gli stati senza far pagare tasse (dazi) alle frontiere. Ciò permise in pochi anni di sviluppare l’economia di tutta questa regione.
Congresso di Vienna 1815
Obiettivo: restaurazione ossia riportare l’Europa a com’era prima di Napoleone
• Principio di legittimità: rimettere sul trono i sovrani che c’erano prima
• Principio di equilibrio: nessuno stato doveva essere troppo forte da minacciare gli altri stati
Ovunque ritornano al potere i sovrani assoluti
Santa Alleanza tra Austria, Russia e Prussia: vigilare e intervenire contro ogni ribellione
I popoli lottano per la libertà
Società segrete
Romanticismo
Rivolte e insurrezioni generalizzate (“primavera dei popoli”) 1820-1848
• Spagna
• Belgio
• Grecia
• Polonia
Desiderio di libertà dei popoli
• Italia
• Francia
• grandi capitali europee
• America del sud
Cacciati i Borboni, vi è il breve regno di Luigi Filippo poi prende il potere Napoleone III imperatore
Molte falliscono (ad eccezione di Grecia, Belgio e paesi sudamericani)
Rimane però vivo il desiderio di libertà che si diffonde nei popoli
Si crea la Confederazione Tedesca guidata dalla Prussia sempre più ricca e potente
ESERCIZIO 1
Questa illustrazione raffigura il Congresso di
che si tenne dopo la definitiva sconfitta di .
In questo congresso i rappresentanti degli
stati vincitori si riunirono per .
Sui troni dei vari stati europei vennero rimessi tutti i re legittimi cioè quelli delle famiglie che regnavano prima di Napoleone. Questo processo venne chiamato
Restaurazione Rivoluzione
I sovrani di Austria, e crearono un’alleanza detta
con lo scopo di mantenere l’ordine nei vari paesi e di intervenire ogni volta che fosse scoppiata una rivoluzione per soffocarla.
ESERCIZIO 2
In Francia una rivolta scoppiata nel 1830 a Parigi scacciò il re Carlo . Al suo posto venne scelto come re Luigi
d’ che aveva promesso di concedere al popolo maggiore libertà. Non mantenne però le promesse e anche lui, nel 18 venne scacciato. Al suo posto prese il potere
nipote del grande che nel 1852 si farà proclamare Imperatore.
In particolare le rivolte del 1848 vennero chiamate la “primavera dei ” perché .
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Nel Congresso di Vienna si decise di rimettere sui troni europei i sovrani legittimi
V F
Le prime rivolte scoppiate furono fatte dalle società segrete
V F
Tutte le rivolte del 1848 ebbero successo
V F
Nel Congresso di Vienna si costituì la Confederazione Tedesca
V F
La Prussia diventa il più potente stato tedesco
V F
In Francia nasce e muore il Secondo Impero
Come abbiamo già accennato, in Francia Napoleone III era riuscito a farsi eleggere imperatore e con lui era nato il Secondo Impero. Egli fu un imperatore piuttosto autoritario ma mostrò sempre grande attenzione al popolo.
Riuscì a sviluppare l’industria nel paese, rese Parigi una città moderna e realizzò il Canale di Suez con il quale sviluppò i commerci sul Mediterraneo e verso l’Oriente. In politica estera aiutò, come vedremo, il Regno di Sardegna a unificare l’Italia con lo scopo di danneggiare l’Austria e arrivò a una guerra contro la Prussia (1870) che si concluse con la vittoria prussiana e le sue successive dimissioni. In questo modo la Francia tornò ad essere una repubblica.
L’età vittoriana in Gran Bretagna
In Gran Bretagna vi fu il lunghissimo regno della regina Vittoria. In questo periodo il paese divenne una grande potenza economica e commerciale e la maggiore potenza coloniale. Nelle industrie però le condizioni degli operai rimanevano gravi e per migliorarle furono attuate importanti riforme.
Rimaneva però aperta la questione irlandese. L’Irlanda faceva parte del Regno Unito (questo era il nome dello stato britannico) ma gli irlandesi vivevano in condizioni di miseria e di inferiorità rispetto agli inglesi. Tra l’altro una gravissima carestia, nel 1848, aveva portato alla morte o all’emigrazione verso l’America alcuni milioni di persone.
Le difficoltà dell’Impero Austriaco
L’Impero Austriaco governato dagli Asburgo col nuovo imperatore Francesco Giuseppe cominciava ad avere delle difficoltà a mantenere unite le varie popolazioni che ne facevano parte. Vi erano infatti al suo interno oltre ad austriaci e tedeschi anche molti altri popoli che chiedevano maggiore autonomia (italiani, croati, boemi, rumeni e altri ancora). I più turbolenti erano gli ungheresi. Di fronte alle loro proteste l’imperatore dovette cedere, concedendo all’Ungheria di diventare un regno distinto e autonomo con un proprio parlamento unito a quello austriaco. L’impero da questo momento in poi si chiamò Impero Austro-Ungarico.
I problemi però non erano risolti perché anche gli altri popoli cominciarono ad avanzare richieste simili. Ciò nonostante Vienna continuò ad essere una delle più belle ed eleganti capitali europee.
La Russia fino alla Guerra di Crimea
Bismarck
VOCABOLARIO
Nazionalismo: esaltazione eccessiva della propria patria fino ad arrivare a concepirla superiore alle altre nazioni.
L’imperatore
Francesco Giuseppe
Dopo la sconfitta di Napoleone, la Russia era diventata una grande potenza. Tuttavia era ancora un paese molto arretrato, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale, anche se nel 1861 lo zar (questo era il nome che in russo veniva dato all’imperatore) Alessandro II aveva abolito la servitù della gleba.
Sempre Alessandro II decise di occupare alcuni territori appartenenti all’Impero Turco, per poter arrivare ad avere uno sbocco sul Mediterraneo. Gran Bretagna e Francia però si opposero e corsero in aiuto dei turchi: scoppiò la Guerra di Crimea (1854-56), dalla quale la Russia uscì sconfitta e fortemente indebolita.
Bismarck unifica la Germania
La Prussia era il più ricco e potente stato all’interno della Confederazione Tedesca. Nel 1862 ne divenne cancelliere (cioè primo ministro) un politico duro e autoritario, Ottone di Bismarck. Questi si propose di unificare la Germania sotto la guida prussiana. Così dal 1864 fino al 1870, attuò una serie di guerre con la Danimarca, l’Austria e la Francia, al termine delle quali tutti gli altri stati tedeschi vennero uniti alla Prussia e costituirono il Secondo Impero tedesco (Secondo Reich), un nuovo e potente stato che avrebbe nel futuro lasciato un segno profondo nella storia europea. (Vedi cartina a pagina 365 del libro)
Insieme con questo processo di unificazione maturarono nel popolo tedesco (ma anche negli altri popoli europei che entrarono in conflitto con la Prussia) sentimenti nazionalistici che contribuiranno a far esplodere, qualche decennio dopo, la Prima guerra mondiale.
Francia
Secondo Impero con Napoleone III
Gran Bretagna
Torna la repubblica
Impero Austriaco
Lungo regno della regina Vittoria
Russia
Concede autonomia all’Ungheria
Viene abolita la servitù della gleba ma rimane un paese arretrato
Germania
La Prussia, guidata da Bismarck, con tre guerre unifica il paese
Sviluppo economico e commerciale
Parigi diventa una grande capitale
Guerra con la Prussia e sconfitta
La Gran Bretagna diventa un impero coloniale
Riforme in favore dei lavoratori
Rimane aperta la questione irlandese
Diventa Impero Austro-Ungarico
Sconfitta nella
Guerra di Crimea
Nasce il secondo Reich
ESERCIZIO 1
Osserva il personaggio raffigurato in questa illustrazione.
Chi è?
Bismarck Napoleone III
Che cosa ha fatto di importante?
Chi era il suo imperatore? (Osserva questa seconda illustrazione)
Perché a un certo punto si chiamerà Impero Austro-Ungarico?
Grazie a lui, attraverso alcune guerre la Germania Francia ha raggiunto l’unità ed è diventata una grande potenza, chiamata Reich. Contro chi furono combattute queste guerre?
Quali erano allora, secondo te, gli stati più potenti d’Europa?
Quali problemi aveva l’Impero Austriaco?
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Napoleone III fu un imperatore autoritario ma attento al popolo
V F
Il Canale di Suez favorì lo sviluppo commerciale dell’Italia
V F
Dopo la sconfitta di Napoleone III con la Prussia in Francia si creò il Terzo Impero
V F
Sotto la regina Vittoria fu risolta la questione irlandese
V F
In Russia venne abolita la servitù della gleba
V F
La Russia vinse la Guerra di Crimea e divenne una grande potenza
V F
L’Italia dopo il Congresso di Vienna
L’Italia era uscita divisa e frammentata dopo il Congresso di Vienna. La Lombardia e il Veneto, erano sotto la dominazione austriaca e vi erano altri stati di piccole e medie dimensioni dove erano al potere dei sovrani assoluti (come il Regno di Sardegna in Piemonte governato dai Savoia e il Regno delle Due Sicilie nel sud governato dalla dinastia dei Borbone).
L’economia era piuttosto arretrata, basata ancora sull’agricoltura, e le vie di comunicazione scarse e inadeguate. Anche in Italia le società segrete, come ad esempio la Carboneria, si battevano contro l’assolutismo dei sovrani. Queste società avevano dato vita a dei tentativi di insurrezione negli anni dal 1820 al 1831, a Napoli, in Sicilia e in Piemonte, ma questi tentativi erano falliti.
Si cominciava però da parte di politici e intellettuali a porre un problema nuovo: unificare l’Italia e di conseguenza cacciare gli austriaci dai territori da loro controllati. La lotta per l’unificazione italiana, che cominciò a partire dal 1848, fu chiamata “Risorgimento” perché doveva essere il momento in cui il popolo si sarebbe risollevato dopo anni di sottomissione.
Nel 1848 inizia la lotta per l’indipendenza dell’Italia Nel 1848 scoppiarono nuove sommosse in varie parti dell’Italia, a partire dal Regno delle Due Sicilie. Alcuni sovrani fecero delle concessioni ai rivoltosi, promulgando delle costituzioni per limitare i loro poteri assoluti. Tra queste lo Statuto Albertino concesso dal re di Sardegna Carlo Alberto. Anche il nuovo papa Pio IX, che era alla guida dello stato pontificio, sembrava favorevole a queste riforme.
Quando poi i cittadini milanesi insorsero contro gli austriaci che spadroneggiavano in città con le famose Cinque giornate di Milano, Carlo Alberto decise di sostenerli, entrando in guerra contro l’Austria, anche con l’appoggio di altri sovrani italiani. Purtroppo l’esercito di Carlo Alberto fu sconfitto nella battaglia di Novara e gli Austriaci, in un primo momento costretti alla ritirata, ripresero il possesso di tutti i loro territori (Prima guerra d’indipendenza).
La Seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille
Alcuni anni dopo le condizioni nel Regno di Sardegna erano cambiate: c’era un nuovo re, Vittorio Emanuele II, figlio di Carlo Alberto, e un nuovo primo ministro, Camillo Benso conte di Cavour. Questi intendevano riprendere la guerra contro l’Austria, soprattutto con l’intenzione di allargare il predominio piemontese sulla penisola, ma per fare questo Cavour capì che bisognava avere l’aiuto di altri stati europei ostili all’Austria e cioè la Francia e la Gran Bretagna.
Giuseppe Garibaldi
Per ottenerlo, egli non esitò ad allearsi con loro nella Guerra di Crimea di cui abbiamo già parlato. Al termine di essa tutto era pronto per una nuova (Seconda) guerra d’indipendenza che prese avvio nel 1859. Stavolta però, a fianco del Piemonte vi erano l’esercito francese e il sostegno politico britannico. La guerra ebbe successo, anche se parzialmente. Gli austriaci infatti vennero cacciati dalle regioni del nord, che vennero unite al Regno di Sardegna. Rimanevano però esclusi dall’unificazione il Veneto, ancora austriaco, il Regno delle Due Sicilie e lo Stato pontificio.
Vittorio Emanuele II pensò di affidare la conquista del Regno delle Due Sicilie a un esercito di volontari (circa 1.000 uomini) guidati dal celebre comandante militare Giuseppe Garibaldi. L’impresa dei Mille ebbe successo, l’esercito dei Borboni venne sconfitto nella battaglia del Volturno e il 17 marzo del 1861, a Torino, venne proclamata la nascita del Regno d’Italia e Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, divenne re d’Italia. (Vedi cartine alle pagine 396 e 397 del libro)
Uno stato con molti problemi
La vita del nuovo Regno non fu però facile. Vi erano molti problemi da risolvere. Il Veneto fu unito al resto dell’Italia dopo il 1866 con una nuova guerra vittoriosa contro l’Austria (Terza guerra d’Indipendenza) ma mancavano ancora all’unità alcuni territori tra cui, importantissimo, lo Stato pontificio.
Questo stato era governato dal papa (per cui si parla di “potere temporale” del papa) e Pio IX non intendeva cederlo al Regno d’Italia perché temeva che questo mettesse in pericolo la sua libertà. Al contrario invece i vari governi italiani pensavano che Roma dovesse diventare la capitale del nuovo regno.
Questo problema fu risolto con le armi quando il 20 settembre 1870 le truppe italiane entrarono a Roma e la conquistarono con la forza. Il papa, dichiaratosi prigioniero, interruppe ogni rapporto con il Regno d’Italia.
Un’altra questione grave era la povertà del sud del paese dovuta all’arretratezza economica che spingeva molti abitanti di queste regioni a emigrare, soprattutto in America, in cerca di lavoro. Al sud si sviluppò il cosiddetto “brigantaggio”, bande di persone armate che si dedicavano ad azioni di guerriglia, ma anche a furti e rapine, perché rifiutavano l’annessione al Regno d’Italia ed erano a favore del ritorno dei Borboni. Le autorità italiane intervennero duramente contro di esso mandando l’esercito che, con la forza e causando migliaia di vittime, eliminò in pochi anni queste bande. Rimase però negli abitanti del sud una certa sfiducia e ostilità nei confronti dello stato e dei governi italiani.
L’unità d’Italia
L’Italia dopo il Congresso di Vienna Divisa in tanti stati tra cui
• Lombardo-Veneto
sotto il dominio austriaco
• Regno di Sardegna
sotto i Savoia
• Regno delle Due Sicilie
sotto i Borboni
Le guerre d'Indipendenza
1848 Cinque giornate di Milano
Dopo scoppia la Prima guerra d’Indipendenza contro l’Austria
1859 Seconda guerra d’Indipendenza
La Francia è alleata col Regno di Sardegna
1860 Spedizione dei Mille di Garibaldi
17 marzo 1861
Nasce il Regno d’Italia
Vittorio Emanuele III diventa re d’Italia
1866 Terza guerra d’indipendenza
1870
Viene presa Roma che diventa capitale d’Italia
I problemi dell’Italia dopo l’unità
Arretratezza del sud
Brigantaggio
Scontro con il papa per la questione di Roma
Risorgimento
Lotta per liberare e unificare l’Italia
Il Regno di Sardegna viene sconfitto
Vittoria del Regno di Sardegna che unifica alcune regioni del nord
Anche il Regno delle
Due Sicilie viene unito al Regno di Sardegna
Viene unito il Veneto
Emigrazione
Sconfitto con durezza dall’esercito
ESERCIZIO 1
In Italia, a partire dal 1848, si cominciò a lottare per raggiungere l’indipendenza e realizzare l’unità tra i vari staterelli in cui era ancora divisa. Per raggiungere l’indipendenza si dovette lottare contro che controllava gli attuali Lombardia e . A combattere contro
l’ fu soprattutto il Regno di che comprendeva le attuali regioni di Piemonte, e Valle d’ . Furono condotte due guerre dette di . La prima finì con la sconfitta dei piemontesi, la seconda invece si concluse con l’unificazione al regno di della Lombardia e di altre regioni del centro-nord. Nella seconda guerra fu importante l’aiuto dato ai piemontesi dalla
. Il grande politico piemontese che realizzò questa importante vittoria fu Camillo
. Al termine del 1859 però mancavano ancora, per completare l’unità d’Italia, le regioni del centro e del Sud. In particolare esisteva ancora il Regno delle Due Sicilie governato dai
.
al . I Borboni si arresero e il Regno delle Due Sicilie finì nelle mani di Garibaldi che poi lo consegnò al re Vittorio Emanuele come si vede nell’illustrazione. Il 17 marzo 1861 a Torino venne proclamata la nascita del e Vittorio Emanuele II, che era il , diventava re d’Italia. Questo processo di unificazione dell’Italia prese il nome di
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo il Congresso di Vienna l’Italia era un paese ricco e progredito
V F
Anche in Italia operarono le società segrete
V F
ESERCIZIO 2
Completa il brano seguente inserendo in modo appropriato le parole evidenziate in rosso: Volturno, spedizione di volontari, Borboni, re di Sardegna, Regno delle Due Sicilie, Regno d’Italia, Risorgimento
Nel 1860 Giuseppe Garibaldi organizzò una con lo scopo di arrivare nel sud, sconfiggere i e unire il al resto dell’Italia. I garibaldini sconfissero l’esercito dei Borboni
Carlo Alberto concesse lo Statuto nel Regno di Sardegna
V F
Roma fu conquistata con la forza dall’esercito italiano
V F
Dopo l’unità d’Italia al sud si diffuse il brigantaggio
V F
LA LINEA DEL TEMPO
Colora la cartina che rappresenta l’Italia nel 1850
Napoleone si incorona imperatore 1815 Napoleone viene sconfitto definitivamente a Waterloo
Si conclude il Congresso di Vienna 1830 Luigi Filippo d’Orleans diventa re di Francia 1848 Luigi Napoleone prende il potere 1854-1856
Guerra di Crimea
Colora la cartina che rappresenta il Regno d’Italia al momento della sua proclamazione (17 marzo 1861)
1859
Seconda guerra d’indipendenza
1861
17 marzo Nasce il Regno d’Italia
1866
Terza guerra d’indipendenza
Il Veneto viene unito all’Italia
Colora la cartina che rappresenta l’Italia dopo la presa di Roma (1870)
1870
Unificazione tedesca dopo la Guerra franco-prussiana
1870
20 settembre Presa di Roma
Roma diventa capitale d’Italia
Ai docenti 3
Capitolo 1
La civiltà del Rinascimento
In molte città italiane si affermano le corti 4
La vita dell’uomo è vista con nuovo entusiasmo 4
I grandi artisti del Rinascimento 5
In quali città si svilupparono le corti
più importanti 5
Mettiamoci alla prova 7
Capitolo 2
Finisce l’indipendenza italiana mentre si rafforzano gli stati nazionali
In Italia guerre e invasioni 8
In Europa si rafforzano gli stati nazionali 8
Nascono gli stati moderni 9
Mettiamoci alla prova 11
Capitolo 3
Le scoperte geografiche: i confini del mondo si allargano
La ricerca di nuove rotte 12
Colombo scopre l’America 12
Alle esplorazioni segue la conquista 13
Spagna e Portogallo si spartiscono l’America del sud 13
La difesa degli indios 13
Mettiamoci alla prova 15
Capitolo 4
La rivoluzione protestante Lo scandalo delle indulgenze
Le idee di Lutero
La Pace di Augusta mette fine
Nascono altre confessioni religiose, prima fra tutte il Calvinismo
Facciamo il punto Coloriamo le cartine mute
La linea del tempo
Capitolo 5
La risposta cattolica Il desiderio di una vita cristiana più autentica
Le decisioni del Concilio di Trento
La messa in pratica delle decisioni del concilio: vescovi e santi 23
I Gesuiti: un esercito al servizio del papa
Perché si parla di Riforma cattolica e Controriforma?
alla prova
Capitolo 6
Il sogno di Carlo V Un sovrano dall’immenso potere
Il sogno di un impero universale
La guerra contro i pirati e i principi protestanti
La rinuncia al trono
Mettiamoci alla prova
Capitolo 7
Spagna, Francia e Inghilterra tra Cinquecento e Seicento
L’Inghilterra si stacca da Roma: nasce la Chiesa Anglicana
L’età elisabettiana
La Spagna di Filippo II
Le terribili guerre di religione in Francia
La Guerra dei Trent’Anni
Mettiamoci alla prova
Capitolo 8
L’Europa del Seicento
La Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra
In Francia con Luigi XIV si afferma l’assolutismo
I Turchi minacciano ancora l’Europa
ma sono sconfitti a Vienna 35
La situazione dell’Italia 35
Mettiamoci alla prova 37
Facciamo il punto
Coloriamo le cartine mute 38
La linea del tempo 38
Capitolo 9
Il secolo dei lumi
I grandi progressi della scienza 40
La ragione alla base di tutto 40
L’Illuminismo in campo religioso 40
Nel campo della politica, dell’economia e del diritto 41
L’Illuminismo si diffonde: giornali, caffè e l’enciclopedia 41
Le riforme dei sovrani illuminati 41
Mettiamoci alla prova 43
Capitolo 10
La Guerra d’indipendenza americana
Nascono le colonie inglesi in America 44
Lo scontro con la madrepatria 44
Vincono i coloni: nascono gli Stati Uniti d’America 45
Una grande crescita 45
Mettiamoci alla prova 47
Capitolo 11
La rivoluzione industriale
Grandi cambiamenti nell’economia 48
L’importanza del carbone e la crescita
dell’industria tessile 49
Nascono le fabbriche 49
La vita degli operai è molto difficile 50
Mettiamoci alla prova 52
Capitolo 12
La rivoluzione francese
La Francia prima del 1789 53
La presa della Bastiglia e l’inizio della rivoluzione
L’uccisione del re e il terrore dei Giacobini 53
Viene ucciso Robespierre:
alla prova
Facciamo il punto
linea del tempo
L’ascesa al potere
tentativo di conquistare l’Europa
La campagna di Russia e l’inizio
declino
La tragica fine
alla prova
Capitolo 14
Il Congresso di Vienna e gli anni della restaurazione Si ricostituisce la vecchia Europa
e insurrezioni
primavera dei popoli
alla prova
Capitolo 15
Le potenze europee
nella seconda metà del XIX secolo
In Francia nasce e muore
il Secondo Impero
L’età vittoriana in Gran Bretagna
Le difficoltà dell’Impero Austriaco
La Russia fino alla Guerra di Crimea
Bismarck unifica la Germania
Capitolo 16
Il Risorgimento italiano
L’Italia dopo il Congresso di Vienna 70
Nel 1848 inizia la lotta per l’indipendenza dell’Italia 70
La Seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille 70
Uno stato con molti problemi 71
Mettiamoci alla prova
Facciamo il punto Coloriamo le cartine mute
La linea del tempo
Referenze fotografiche
Archivi Alinari-archivio Alinari, Firenze: 71 · Alfredo Dagli Orti/Scala, Firenze: 12, 14 · De Agostini Picture Library/Scala, Firenze: 13, 23, 26, 30, 31, 33, 41, 43, 63, 65 · Foto Ann Ronan/Heritage Images/Scala, Firenze: 16, 19 · Foto Austrian Archives/Scala, Firenze: 41 · Foto Scala, Firenze: 5, 6, 12, 20, 22, 23, 24, 25 · Foto Scala, Firenze/BPK, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin: 39, 63, 67, 69 · Foto Scala, Firenze - su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: 4, 6, 7 · Fotolia: Erica GuilaneNachez: 48, 51, 52 · Lessing/Contrasto: 17 · Library of Congress , Washington, DC: 47, 61 · Mary Evans/Scala, Firenze: 67, 68, 69, 75 · National Gallery of Art, Washington, DC: 35 · NTPL/Scala, Firenze: 49 · White Images/Scala, Firenze: 8, 10, 27, 39, 40, 42, 43, 48, 59, 60, 61, 62, 70 · 123RF.com: Malgorzata Kistryn 6 · Shutterstock.com: andersphoto copertina; Janelle Lugge 6, Everett Historical 50.
L’editore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare e per le eventuali omissioni.
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La storia è racconto di avvenimenti.
Paul Veyne
La storia è conoscenza dell’altro-da-noi e pertanto ci fornisce un’esperienza varia e nuova di ambienti lontani nel tempo e nello spazio, ma soprattutto diversi. Lo studio della storia conferisce larghezza di idee e duttilità di mente, libertà di spirito.
Cinzio Violante
Percorso di storia per la scuola secondaria di I grado
Manuale + Supporto integrativo per favorire una programmazione didattica personalizzata e inclusiva
Due volumi indivisibili
Ogni supporto integrativo contiene:
sintesi di ogni capitolo
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