Alla scoperta del mondo 3. Storia

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STORIA CONOSCERE LE ORIGINI DELL’UMANITÀ ricercare le tracce del passato, conoscere l’avventura della vita umana sulla terra, incontrare le prime civiltà per scoprire il cammino dell’uomo

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Se volessi potresti raccontare anche tu una storia, e potresti incominciarla così: « c ’era una volta un bambino – o una bambina – e quel bambino ero io». u na volta erano piccoli anche la mamma e il papà. e il nonno e la nonna. e ra tanto tempo fa, ma tu lo sai. Anche loro potevano dire: « c ’era una volta». e così via indietro nel tempo, sempre più indietro. Dopo ogni « c ’era una volta» ne viene un altro.

Tutte le storie cominciano con « c ’era una volta». e la nostra storia vuole raccontare proprio questo: che cosa c’era una volta. u na volta eri piccolo, e anche quando stavi in piedi raggiungevi appena con la tua mano quella della mamma. Te ne ricordi?

LE ORIGINI DELL’UMANITÀ

Ernst H. Gombrich, Breve storia del mondo , Salani CHE COSA C’ERA UNA VOLTA?

Ti piace ascoltare la mamma o i nonni quando ti raccontano i fatti accaduti nella loro vita tempo fa? c erto, tutti amiamo i racconti e le storie. Siamo interessati a conoscere ogni storia, la storia dei nostri genitori o dei nonni, la storia della nostra città o la storia di certi oggetti che ci sono cari. Ora sarà entusiasmante scoprire una storia meravigliosa che si sviluppa dentro la grande Storia: è la storia degli uomini .

Da sempre l’uomo è curioso di scoprire ciò che è accaduto nel tempo, di sapere cosa è successo prima che lui esistesse, fino ad arrivare lontano, all’origine di tutto.

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Ognuno di noi prima non c’era e adesso invece è qui, c’è.

La fotografia della luce più antica del nostro Universo, impressa nel cielo quando l’Universo aveva solo 380.000 anni

L’uomo non esiste da sempre, ha fatto il suo ingresso nel mondo in un certo tempo, abbastanza recente, e in un certo ambiente.

La stessa cosa è accaduta anche per la specie umana.

234 S TOR i A c he cosa c’era prima dell’uomo? q uali sono i suoi antenati? q uali sono i segni che ci parlano di quel lontano passato? e che cosa rende l’uomo diverso dal resto della natura?

La realtà dell’ u niverso, a cui l’uomo appartiene, è in continua evoluzione .

La strada per conoscere e per capire il passato passa attraverso dei segni, per questo richiede un lavoro e una ricerca. Occorre esplorare e scoprire nel presente le tracce, i resti, i reperti, tutte quelle fonti che permettono di ipotizzare e verificare le nostre conoscenze. A volte una scoperta imprevista conferma o modifica la conoscenza precedente. La storia delle origini della vita umana sulla Terra è ancora, in parte, un mistero. c i sono però alcune ipotesi su cui tutti sono d’accordo.

La risposta a queste domande viene continuamente ricercata da tutti gli uomini, di tutti i tempi e di ogni continente, perché ogni uomo vuole conoscere e capire. Molti scienziati geologi, biologi, astrofisici indagano l’origine dell’ u niverso e l’inizio della vita sulla Terra e molti storici archeologi e paleontologi ricercano le tracce del passato per ricostruire e conoscere quello che è accaduto.

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E Adamo ed Eva? L’uomo si è sempre interrogato sulla propria origine. n el celebre affresco della c appella Sistina, haMichelangelorappresentato il gesto creatore di Dio che chiama l’uomo alla vita, in una relazione unica rispetto a tutto l’ u niverso. i l mutamento e il cambiamento sono necessari alla vita, hanno generato nel tempo la sua meravigliosa e immensa varietà. La comparsa dell’uomo è stata come un colpo di scena, una novità inaspettata nella storia.

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n el tempo si differenziarono un po’ tra loro diventando quelli che noi chiamiamo l’Homo di n eanderthal, che viveva in e uropa, l’Homo di Denisova, che viveva in Asia e altri ancora. Pian piano i diversi gruppi di nostri antenati si sono mescolati tra loro ed oggi le differenze non sono più così evidenti anche se sussistono ancora.

Una sola specie umana, e non siamo tutti uguali: ci sono differenze morfologiche più o meno chiare fra individui.

q uesti nostri antenati vivevano nell’Africa sud-orientale e progressivamente, in diverse ondate, migrarono verso nord invadendo l’ e uropa, l’Asia, l’America e l’Australia.

i n un determinato momento dell’evoluzione della vita, l’uomo comincia a lasciare tracce certe della sua presenza: sono ciottoli sapientemente lavorati per farne raschietti, punteruoli, punte di lancia, alcuni di questi anche colorati con un pigmento rosso per renderli più belli. i nostri progenitori avevano bisogno non solo di strumenti, ma anche di cose belle.

L’ALBA DELL’UOMO È impossibile oggi, e forse lo sarà per sempre, stabilire con sicurezza un momento preciso per l’inizio della storia degli uomini. Sappiamo che circa 20 milioni di anni fa è comparsa sulla Terra una nuova specie le cui caratteristiche (grandezza della scatola cranica, dentatura, postura e uso delle mani) si sono modificate nel tempo.

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i n e tiopia sono state ritrovate 52 ossa di uno scheletro di un chiamatagli3femminaaustralopitecodicircamilionidiannifa:archeologil’hanno

c irca 4 milioni di anni fa, nella savana africana, vissero gli Australopitechi che avevano imparato a stare eretti: un passo importantissimo.avanti

Lucy Sempre in Africa visse l’ habilisHomo , capace di sullevelocementecamminaregambee di costruire i primi oggetti. c irca 1 milione di anni èorientale,nell’Asiafa,vissutol’ Homo erectus Chi erano i nostri primi antenati? A seconda del tempo e del luogo in cui questi ominidi sono vissuti, sono stati identificati con nomiSidiversi.calcola che l’ Homo Neanderthaldi sia vissuto tre circa 220.000 e 40.000 anni fa, in e uropa, nel Vicino Oriente e nell’Asia centrale. Da migliaia di anni l’ uomo pensa e agisce come noi.

Ma solo l’ Homo sapiens , oltre a fare tutte queste cose e a farle anche meglio, dimostra una cosa unica: il pensiero che immagina e rappresenta.

L’uomo inizia anche a farsi delle domande su quello che vede, su quello che accade e inizia a scoprire e a conoscere, a creare e a inventare.

i noltre l’uomo usa il linguaggio per comunicare: è un linguaggio complesso. i nfatti l’uomo è capace di formare tanti e diversi significati con poche parole.

L’UOMO È UNICO

Sulle sponde del lago Turkana, in Kenya, i paleontologi hanno trovato le impronte di un adulto che, agli albori dell’umanità, camminava con un bambino a fianco.

L’uomo, quindi, emerge da tutta la storia che lo ha preceduto. Ma l’essere umano, con il suo modo di essere, è una novità assoluta nella storia della Terra.

i n tanto tempo, migliaia di anni, il cervello degli uomini cresce in modo quasi impercettibile ed essi imparano a comportarsi in modo sempre più intelligente : scoprono la natura che li circonda, danno nome alle cose e le utilizzano per sé.

L’ Australopiteco , l’ Homo erectus e l’ Homo habilis camminano eretti per vedere più facilmente gli animali pericolosi e trovare meglio il cibo. Si servono delle braccia e delle mani ormai libere per afferrare i bastoni e le pietre, e usano ciò che trovano per difendersi e nutrirsi.

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METTITI ALLA PROVA 1. Disegna la linea del tempo inserendo: avanti c risto, dopo c risto, Preistoria, Storia e invenzione della scrittura.

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La storia è di tutti noi. La storia è fatta da quanto è accaduto agli uomini vissuti nel passato , ma anche a noi che viviamo nel presente e a quelli che verranno nel futuro

Gli storici, per mettere un poco in ordine, hanno suddiviso la storia dell’umanità in due periodi i l lunghissimo periodo trascorso prima dell’invenzione della scrittura è chiamato Preistoria i l tempo dopo questa invenzione che ha permesso delle testimonianze scritte è chiamato Storia n el racconto della storia dell’uomo troverai spesso dei numeri che indicano la data in cui un fatto è accaduto. Per ricordare e contare il tempo è stato necessario scegliere un punto di riferimento dal quale partire.

Ogni popolo, secondo le proprie vicende, ha scelto il momento più importante nella sua storia per iniziare a contare. Per molti secoli nell’antichità gli storici scelsero l’anno della fondazione di Roma. Poi fu riconosciuto l’anno della nascita di Cristo come evento determinante della storia. Gli anni che vengono prima della nascita di Gesù si contano all’indietro e si indicano con la sigla a. c . (avanti c risto). q uelli che vengono dopo la nascita di Gesù si contano in avanti e si indicano con la sigla d. c . (dopo c risto).

QUANDO È SUCCESSO?

Tutta la storia del passato dell’uomo si è svolta in un arco di tempo lunghissimo: come misurarla?

LA PREISTORIA i eri il mio cane Robot è caduto in un profondo buco. e ravamo nel bosco a caccia di volpi. q uesta mattina con tre amici siamo andati là per tirarlo fuori. c i siamo calati con delle corde prese in garage, e al tremore del fioco chiarore di una lampada abbiamo iniziato a muoverci in una grande sala sotterranea. i l terreno era scivoloso e la luce debole, si riusciva a vedere solo a pochi metri di distanza. c ’era un gran silenzio e si sentiva solo il nostro respiro. i mprovvisamente, puntando il fascio di luce verso l’alto, apparvero sopra le nostre teste figure di animali che ci sovrastavano. e rano soprattutto tori, ma anche cavalli e cervi: alcuni più piccoli di quelli veri, altri giganteschi, un toro minaccioso con le corna rivolte in avanti, molto più grande di quelli che vediamo nei pascoli. i guizzi di luce della lampada facevano sembrare queste figure quasi in movimento. i nizialmente ci siamo spaventati molto, poi è seguita una grande sorpresa e molta eccitazione: le figure erano tante, una di seguito all’altra, a volte sovrapposte. c oprivano l’intera parete della sala e formavano una specie di quadro circolare. c i siamo sentiti quasi schiacciati da queste immagini. e cco una specie di grande liocorno, con un grande ventre e un lungo corno rivolto in avanti; poco più in là un gruppo di quattro cervi. Fabio Martini, adattamento da un intervento radiofonico

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Si distinguono solitamente due epoche: il Paleolitico e il Neolitico Paleolitico significa età della pietra antica (dal greco paleos = vecchio e lithos = pietra), quando l’uomo lavorava la pietra per scheggiatura. Terminò circa dodicimila anni fa. n eolitico significa età della pietra nuova (dal greco neos = nuovo e lithos = pietra), quando l’uomo lavorava la pietra per levigatura.

Figure della grotta di Lascaux in Francia, scoperta da un gruppo di ragazzi nel settembre del 1940 ETÀ DELLA PIETRA

L A PR ei STOR i A 241 i l ritrovamento della grotta di Lascaux, in Francia, è stato uno dei momenti più emozionanti nella scoperta della storia più antica dell’uomo, quella che gli storici chiamano Preistoria. La Preistoria è un lunghissimo periodo di tempo: inizia quando compaiono i primi manufatti costruiti dall’uomo e dura fino all’invenzione della scrittura. La più antica epoca preistorica è denominata Età della Pietra , perché la maggior parte dei manufatti si otteneva lavorando la pietra.

Più tardi si parlerà di Età dei Metalli , perché l’uomo imparò a conoscere e utilizzare il minerale per costruire oggetti in metallo. Paleolitico Neolitico ETÀ DEI METALLI inizio del Paleolitico 4 milioni di anni fa inizio del Neolitico 10000 a.C. inizio dell’Età dei Metalli e delle prime cività – 4000 a.C.

242 S TOR i A IL DOVE?PALEOLITICOQUANDO? i più antichi resti che fino ad oggi ci testimoniano la presenza di uomini sono stati trovati nell’Africa c entrale. Risalgono a circa quattro milioni di anni fa. La Rift Valley in Africa Le tracce dei primi ominidi ⬛ Zona della Rift Valley

Durante la notte o in caso di pericolo si rifugiavano in grotte naturali; impararono, nel tempo, a costruire semplici ripari con pietre e rami spezzati, oppure utilizzando le ossa di grandi animali e le loro pelli. c ostruirsi un rifugio, una casa, fu una grande conquista: l’uomo non sfruttò solo l’ambiente naturale come fanno gli animali, ma imparò a pensare quale fosse il modo migliore per proteggersi.

Poi l’uomo imparò a lavorare una pietra molto dura e resistente, la selce . La percuoteva con forza, fino ad ottenere la forma di una grossa mandorla appuntita, detta amigdala c on essa si potevano uccidere prede molto grosse e tagliare le carni e le pelli. n el tempo l’uomo imparò a lavorare la selce con sempre maggior cura, ottenendo piccole punte, raschiatoi, coltelli, attrezzi da lavoro. i mparò anche a costruire strumenti per la pesca, come ami e piccoli arpioni. Chopper Amigdala

COME VIVEVANO GLI UOMINI DEL PALEOLITICO?

Gli uomini del Paleolitico si nutrivano soprattutto di vegetali: le donne raccoglievano erbe, frutti, radici e bacche. Gli uomini, invece, erano cacciatori: dagli animali ricavavano carne per cibarsi, con le ossa costruivano utensili come arpioni e aghi, con le pelli si proteggevano dal freddo. Per cacciare i grandi animali erbivori che vivevano in quell’epoca, come i grandi mammut o i cervi, l’uomo ideò e perfezionò strumenti e armi sempre più efficaci. i primi utensili di pietra, chiamati chopper , non avevano forme ben definite: erano utilizzati per cacciare, e venivano lanciati con forza contro le prede.

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La caccia e la raccolta Gli uomini del Paleolitico vivevano in clan e rano gruppi di persone legati da parentela, che abitavano e si muovevano insieme. q uesti gruppi erano nomadi , non avevano una dimora stabile; per procurarsi il cibo, infatti, erano costretti a spostarsi, in continua ricerca di erbe, bacche, radici e animali da cacciare.

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COSA INVENTARONO?

q uando gli uomini capirono come accenderlo e tenerlo vivo accanto a loro senza pericoli fu un giorno straordinario. i l fuoco cambiò il modo di vivere e di stare insieme. i l fuoco poteva essere molto utile: illuminava il buio, riscaldava e cuoceva le carni degli animali e le rendeva più morbide e digeribili, di notte teneva lontane le belve e allontanava la paura. All’inizio gli uomini si procuravano la fiamma durante gli incendi, prelevando tizzoni ardenti. c uravano il fuoco giorno e notte e cercavano di non farlo mai spegnere.

Il fuoco… la grande scoperta del Paleolitico q uando calava la sera, ogni attività terminava e uomini e donne si preparavano ad affrontare il buio della notte. Sicuramente i primi uomini conoscevano il fuoco, lo avevano già visto attorno a loro osservando gli incendi provocati dai fulmini o dalle eruzioni vulcaniche. i l fuoco era una forza indomabile, che metteva in fuga gli animali e spaventava chi lo avvicinava.

Accensione del fuoco con pietre Accensione del fuoco con pezzetti di legno Più tardi impararono anche ad accenderlo, sfregando due pezzetti di legno o colpendo due pezzi di selce fra loro. Le scintille che ne scaturivano davano fuoco a muschio, erba secca o fuscelli. i funghi seccati erano l’esca migliore. Di sera, attorno al fuoco, uomini, donne e bambini mangiavano insieme, si raccontavano le esperienze della giornata trascorsa, si ponevano le stesse domande che ci poniamo anche noi davanti ai fatti importanti della vita. n acque il linguaggio . i n principio era semplice e fatto di poche parole; in seguito divenne sempre più ricco e ben articolato.

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La religione e i primi artisti L’uomo del Paleolitico era immerso nella natura e la guardava con grande curiosità e stupore. Molti fenomeni erano incomprensibili, non era in grado di spiegarli e non li sapeva riprodurre. Per questo credeva che alcuni elementi naturali (il sole, la luna, il vento, il fulmine) e alcuni animali fossero divinità, alle quali rivolgersi per chiedere aiuto o per ottenere favori. u no dei modi per rendersi favorevoli gli dèi era pregare attraverso le immagini. Sulle pareti di molte caverne sono state rinvenute pitture e graffiti con scene di caccia, che raffigurano mammut, cervi, orsi, bisonti: le prede migliori! e ra un modo magico di chiedere agli dèi un’abbondante caccia.

IN COSA CREDEVANO?

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Il passaggio ad un’altra vita Gli uomini del Paleolitico avevano molta cura anche per i defunti.

Probabilmente credevano che la vita sarebbe continuata dopo la morte, perciò seppellivano i loro cari ornando i loro corpi con conchiglie o denti di cervo, deponevano cibo, armi e strumenti che dovevano servire al defunto nella nuova vita. i noltre il corpo dei morti veniva adagiato nella terra nella stessa

Altre volte sono raffigurati semplici uomini con le braccia alzate. Sono gli “oranti”, uomini che stanno danzando per propiziarsi la pioggia, il sole, la guarigione.

i dipinti sulle caverne venivano fatti con colori ottenuti da terra, pietre, carbone, ridotti in polvere e mischiati con acqua o grasso d’animale. Per i graffiti si usavano strumenti in selce. posizione che ha un bambino piccolo nel grembo della mamma: su un fianco, con braccia e gambe raccolte vicino al petto. La nuova vita era come una “seconda nascita” dal grembo della terra, che gli uomini del Paleolitico consideravano come madre perché da essa ricevevano nutrimento e vita.

DELAMERICANORD DELAMERICASUD EUROPA

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È difficile ricostruire le tappe di questi spostamenti, detti migrazioni : gli studiosi dispongono di poche tracce, come ossa di animali o di uomini, resti di accampamenti, strumenti di pietra, spesso difficili da datare.

Dall’Africa gli uomini si spinsero verso l’ e uropa, il Medio Oriente e l’Asia; da qui passarono anche nelle Americhe, in Australia ed in n uova z elanda.

L’UOMO ESPLORA IL MONDO

OCEANIA ASIA AFRICA

È comunque sicuro che, nel tempo, gli uomini si spinsero ad abitare tutte le terre, in ogni continente e a ogni latitudine.

248 S TOR i A METTITI ALLA PROVA e cco come vivevano gli uomini nel Paleolitico. Descrivi l’ambiente naturale, osserva gli insediamenti e racconta quali scoperte sono state fatte e come hanno migliorato la vita dell’uomo. u sa questa immagine per raccontare.

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DOVE?NEOLITICOQUANDO?

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Le piante stanno crescendo: bisogna tenere lontani gli animali. q ualcuno dei miei amici si occuperà delle capre: ci danno latte e la loro lana serve per scaldarci. Mentre sarò nei campi mia madre e mia sorella fileranno la lana e la tesseranno per avere una tela calda per coprirci quando farà freddo. Tornerò a casa quando il sole calerà dietro le colline e verrà il buio. Spero che mia madre avrà cucinato una zuppa o arrostito sul fuoco un bel pesce: ho sempre fame a fine giornata!

La diffusione dell’agricoltura ⬛ dall'8000 a.C. ⬛ dal 7000 a.C. ⬛ dal 6000 a.C. ⬛ dal 5000 a.C. MediterraneoMar Mar Nero PersicoGolfoRossoMar CaspioMar

Mi alzo quando spunta il sole; mia madre mi ha già versato del latte della nostra capra in una ciotola di terracotta e mi dà un pezzo di focaccia di miglio. e sco dalla nostra capanna di legno, paglia e fango, saluto gli amici che escono dalle loro capanne, e vado nei campi. q uest’anno abbiamo dissodato un bel pezzo di bosco: prima abbiamo bruciato gli alberi, la loro cenere fa crescere meglio i cereali. Poi abbiamo rotto le zolle con bastoni appuntiti, abbiamo gettato i semi conservati dallo scorso anno e li abbiamo coperti per bene.

Alla fine del Paleolitico l’uomo sapeva cacciare, raccogliere vegetali, accendere il fuoco e cuocere il cibo. Aveva iniziato a comunicare, sviluppando in ogni clan un linguaggio comune. Sono tutte conquiste importanti, ma durante l’epoca successiva avvennero nuovi, grandi cambiamenti nella vita degli esseri umani. q uesto periodo è chiamato n eolitico, età della pietra nuova: gli uomini impararono a lavorare la selce levigandola, sfregandola con altre pietre. Si ottenevano, così, lame ancor più affilate e taglienti.

Osservando cosa accadeva in natura, le donne si accorsero che, se gettavano il seme e curavano la crescita delle piante, potevano raccogliere più frutti.

Dopo un periodo di glaciazioni, durante il quale i ghiacci avevano occupato gran parte della Terra, il clima cambiò e divenne più mite.

Per questo gli uomini cominciarono a coltivare la terra, per ricavare l’orzo, il miglio e il grano, insieme ad altre piante come fagioli, lenticchie e piselli. c osì l’uomo divenne agricoltore.

i n questo modo gli uomini non dovettero più spostarsi di continuo alla ricerca di cibo, ma poterono avere una dimora stabile. Divennero quindi sedentari

COME VIVEVANO GLI UOMINI DEL NEOLITICO?

Da nomade a sedentario

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Foreste e boschi occuparono le praterie. Animali di grossa taglia, come i mammut, si estinsero lasciando il posto ad animali più piccoli, come caprioli, conigli, lepri. c omparvero anche numerose varietà di uccelli; i fiumi e i laghi si ripopolarono di pesci. L’uomo, grazie alla sua intelligenza, imparò a cacciare i piccoli animali e a catturarli. n e addomesticò alcuni, come pecore, capre, asini e bovini, e imparò ad allevarli. i l clima più mite permise anche la crescita di nuove piante commestibili, in particolare dei cereali.

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Gli uomini ebbero a disposizione più cibo e così la popolazione aumentò. n acquero i primi villaggi, che potevano contenere centinaia di persone.

La vita nei villaggi L’agricoltura e l’allevamento migliorarono molto le condizioni di vita.

La vita cambia Oltre ad aver imparato un nuovo modo di lavorare la pietra, nel n eolitico l’uomo imparò a lavorare l’argilla, un particolare tipo di terra che si trova lungo i fiumi. c on l’argilla impastata con acqua l’uomo fabbricava vasi e recipienti per contenere i semi, il latte, l’acqua. L’uomo del n eolitico provò anche a cuocere questi oggetti a temperature molto elevate ottenendo così la ceramica (o terracotta), un materiale molto più resistente. All’inizio i vasi venivano cotti direttamente sul fuoco, più tardi in fosse coperte che rappresentano i primi forni.

Le donne scoprirono che il vello della pecora si poteva girare tra le dita, rendendolo sempre più sottile: si ottenevano così fili di lana. Fu inventato e perfezionato il telaio, uno strumento con cui potevano intrecciare i fili tra loro e fabbricare pezze di tessuto. i niziò così la tessitura.

Spesso tutte le abitazioni erano circondate da alte siepi o da palizzate per difendersi dall’attacco di animali feroci o da uomini di altre tribù. q uando le case sorgevano in riva a un fiume o a un lago venivano costruite su piattaforme che poggiavano su pali di legno conficcati nell’acqua poco profonda. q ueste abitazioni sono chiamate palafitte. Cosa inventarono?

Le abitazioni erano costruite utilizzando i materiali che il territorio metteva a disposizione: legno, pietra, fango seccato, paglia. i primi villaggi erano costituiti da una decina di grandi capanne, di solito di forma circolare, costruite una vicino all’altra senza un preciso ordine. Ancora non c’erano strade o piazze.

Gli uomini avevano capito che per ottenere abbondanti raccolti dovevano guardare il variare delle stagioni, il buono o il cattivo tempo, la posizione del sole e della luna durante la semina. c osì cominciarono ad osservare e studiare il cielo. Gli astri e la natura apparvero all’uomo tanto grandi e misteriosi che iniziarono ad adorarli come fossero dèi. Alcuni uomini studiavano il movimento degli astri, davano consigli sul momento migliore di seminare e raccogliere, celebravano riti per chiedere agli dèi aiuto, favori e protezione.

L’uomo e i primi commerci n ei villaggi neolitici gli uomini iniziarono a scambiare i prodotti che avevano in abbondanza con altri che non possedevano. Gli scambi avvenivano sia all’interno del villaggio, sia tra uomini di altri villaggi. Si organizzarono così i primi mercati, dove gli uomini potevano scambiare le proprie merci, come attrezzi, abiti, oggetti di ceramica, carne, latte, pelli e lana. Merci particolari e molto ricercate erano il sale, indispensabile per conservare più a lungo la carne, e l’ambra, una resina fossile con cui si facevano gioielli e che era considerata magica. q uesta prima forma di commercio si chiama baratto i l commercio era importante non solo perché si scambiavano prodotti, ma anche perché gli uomini potevano incontrarsi e comunicare le proprie scoperte e conoscenze ad altre popolazioni.

Per onorare queste divinità e per poter comunicare con esse gli uomini costruirono monumenti sempre più grandi, realizzati con pietre enormi, chiamate megaliti (dal greco mega = grande e lithos = pietra). A seconda della loro forma sono chiamati dagli archeologi dolmen o menhir.

La religione

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c ucendo le pezze tra loro con grossi aghi di osso, le donne ottennero i primi vestiti di stoffa, un po’ più comodi e adatti al clima rispetto alle pelli di animale usate fino a quel momento. c on il tempo, oltre alla lana, le donne iniziarono a tessere anche il lino e in seguito il cotone, fibre di origine vegetale.

IN COSA CREDEVANO?

254 S TOR i A METTITI ALLA PROVA i mmagina di entrare in un villaggio e racconta la storia di n ork, un bambino del n eolitico. Spiega rispondendo a queste domande e ricordando quello che hai imparato. 1. n ork viveva con la sua tribù… Dove viveva? In quale tipo di abitazione? Era nomade o semistanziale? 2. u n giorno sentì parlare le donne di una grande novità… Racconta la scoperta dell’agricoltura 3. Dagli uomini del villaggio imparò ad utilizzare alcuni strumenti… Descrivi gli attrezzi scoperti . 4. Gli uomini inoltre, praticando la caccia e seguendo gli animali, avevano imparato a… Racconta la scoperta dell’allevamento . 5. Scendendo al fiume, sua madre si accorse che… Racconta la scoperta dell’argilla e spiega come veniva lavorata e utilizzata . 6. Sua sorella Leda, invece, si divertiva a giocare con i fili del lino. e fu così che… Racconta la filatura e la scoperta del telaio . 7. n ork amava disegnare sulla roccia… Che cosa vedeva disegnare? A che cosa servivano questi disegni?

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UN PASSAGGIO IMPORTANTE: L’ETÀ DEI METALLI

La scoperta dei metalli cambiò molte abitudini dell’uomo. L’uomo costruì strumenti più accurati, che rendevano più semplice la vita nei villaggi. Gli utensili in metallo erano più resistenti di quelli in pietra, si costruivano più velocemente e quando si rompevano potevano essere nuovamente fusi per fabbricarne altri.

i l primo metallo lavorato fu il rame, poi il piombo. i n seguito gli uomini scoprirono che fondendo insieme il rame e lo stagno si formava una lega molto più resistente del rame: il bronzo. Molto più tardi furono scoperti nuovi minerali che contenevano il ferro, un metallo più resistente del bronzo.

Gli uomini che vivevano nei villaggi che avevano nel loro territorio minerali di rame, di stagno e di ferro scavarono le prime miniere e presto si arricchirono con scambi anche a lunga distanza. Gli storici chiamano quest’epoca Età dei Metalli , che si distingue appunto in Età del Rame , Età del Bronzo e Età del Ferro .

c irca 4000 anni a. c . gli uomini fecero un’altra grande scoperta, che permise loro di migliorare ancor di più il loro stile di vita. u sando il fuoco e lavorando le pietre, gli uomini si accorsero che alcune di esse, quando venivano scaldate a una forte temperatura, si fondevano. Potevano allora lavorare la massa fusa e trasformarla in tantissimi oggetti. L’uomo aveva imparato a lavorare il metallo.

L A PR ei STOR i A 257 I CAMUNI, UN POPOLO PREISTORICO

i n Val c amonica, nel nordest della Lombardia, visse un popolo che occupò il territorio per tutta la Preistoria, dal Paleolitico all’ e tà del Ferro: i c amuni. Dopo l’ultima glaciazione, quando il clima si fece più mite e l’ambiente si trasformò, prati e i boschi ricoprirono i pendii delle montagne e si popolarono di animali. Gli uomini li seguirono per cacciarli e nutrirsi, e si stabilirono nella valle. q ui rimasero a lungo, vivendo in villaggi con abitazioni di legno e paglia, a volte soprelevate come le palafitte. Le case avevano orti ed erano collegate da sentieri. i c amuni cacciavano, pescavano, coltivavano, allevavano piccoli animali; le donne impararono a tessere, a creare vasi e canestri. n el tempo i c amuni impararono anche a lavorare il ferro, costruendo armi, utensili e perfino carri. Gli studiosi hanno potuto ricostruire questi aspetti ed elementi della loro vita osservando le numerosissime incisioni rupestri che i c amuni hanno lasciato su moltissime grandi rocce nei boschi della loro valle. Si tratta di migliaia e migliaia di immagini, incise sulla pietra come forma di preghiera al dio Sole. i c amuni infatti erano molto stupiti da un fenomeno naturale che accade nei giorni degli equinozi di primavera e d’autunno:

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q ui possiamo vedere alcune riproduzioni delle incisioni che i c amuni realizzavano sulle rocce. c osa rappresentano?

Si trovano anche incisioni di simboli religiosi: il dio-sole che regola la vita del giorno, delle stagioni e degli anni ; il dio-cervo ; le preghiere per i defunti.

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all’alba il Sole sorgendo dal Pizzo Badile ne proietta l’ombra gigantesca che sparisce poi all’apparire della luce del giorno. c apirono che la vita dipende da quell’elemento benefico che da luce e calore. i niziarono allora a venerare il Sole come il più grande dio. Per comunicare con lui incidevano sulle rocce lisce dei boschi ciò per cui lo pregavano, per cui chiedevano aiuto.

Sulle pietre sono raffigurate anche le persone che vivevano nei villaggi: il capo, gli stregoni, gli uomini e le donne, e i vari momenti della vita quotidiana, come la caccia a cervi, camosci e stambecchi; la pesca; il trasporto di merci; le attività agricole. Sono incisi anche animali da allevamento, per esempio bovini, suini, pollame, cavalli e cani.

i nfine, sulle rocce si possono osservare simboli particolari come le coppelle, i labirinti, le orme e le rose camune, il cui significato è ancora misterioso.

Alcuni oggetti, come l’incudine, il telaio, i recipienti e i carri raccontano le attività artigianali svolte da fabbri, tessitrici, vasai, piccoli commercianti.

Alla fine del Paleolitico, l’agricoltura e l’allevamento sono ormai diffusi in molte regioni del mondo. Alcuni territori sono più fertili di altri. Sono i territori attraversati dai fiumi. L’acqua, oltre ad essere un mezzo di comunicazione e di difesa, è un elemento necessario alla vita: rende il terreno più adatto all’agricoltura e all’allevamento del bestiame e il clima più mite. c osì proprio vicino ai fiumi, dove l’acqua permette la coltivazione dei campi, troviamo i primi insediamenti stabili. i fiumi offrivano una riserva d’acqua dolce inesauribile e l’acqua serviva alla vita quotidiana. i fiumi erano anche un’importante via di comunicazione: sull’acqua, infatti, ci si spostava con minor fatica e più velocemente che via terra e si potevano trasportare carichi molto pesanti. Nilo Eufrate Tigri

260 S TOR i A LE PRIME CIVILTÀ I VILLAGGI SUL FIUME

Nilo Indo Fiume Giallo Eufrate Fiume Giallo Indo

Tigri

Gli uomini che abitavano territori vicini sullo stesso fiume si unirono insieme, mettendo in comune la lingua, gli usi e le leggi. Si formarono i primi popoli.

Le PR i M e ci V i LTÀ 261

Gli abitanti dei villaggi vicini iniziarono a collaborare per affrontare i lavori utili a tutti, come costruire gli argini, le dighe e i canali.

Le prime civiltà dunque sorsero e si svilupparono lungo il corso dei fiumi: nelle valli del Tigri, dell’ e ufrate, del n ilo, dell’ i ndo e del Fiume Giallo.

Pochi uomini dirigevano la vita collettiva: i sacerdoti , i capi guerrieri e il re , che governava su tutti con l’aiuto di funzionari fedeli.

262 S TOR i A DAI VILLAGGI ALLE PRIME CITTÀ

Molti abitanti delle città continuarono a occuparsi della produzione, cioè di agricoltura, allevamento e artigianato. Alcuni invece divennero mercanti , mentre altri si dedicarono solo alle attività militari.

Gli uomini delle città diedero vita alle prime grandi civiltà.

La vita degli uomini divenne migliore e per questo motivo le popolazioni si fecero sempre più numerose. i villaggi si ingrandirono e si trasformarono lentamente in piccole città, circondate da mura, con templi e palazzi dalle facciate decorate, case e botteghe dove lavoravano gli artigiani (fabbri, tessitori, vasai).

Le prime civiltà si svilupparono nella Mesopotamia . q uesta terra fu chiamata così dagli antichi Greci, il suo nome significa “ terra tra i fiumi ” perché bagnata dal Tigri e dall' e ufrate che scorrono quasi paralleli per un lungo tratto. i l Tigri e l’ e ufrate sono, però, fiumi imprevedibili: il loro livello aumenta all’improvviso e inonda i villaggi.

La particolarità di questa civiltà è di essere costituita dalla fusione di più popoli. Ogni popolo che conquistava questa terra godeva dei lavori e dell’esperienza del popolo precedente e la arricchiva con le proprie scoperte e capacità.

Le popolazioni impararono a raccogliere e a incanalare l’acqua dei fiumi per irrigare i campi. Scavarono grandi canali che partivano dal Tigri e dall’ e ufrate; costruirono un sistema di dighe e canaletti per bagnare tutti i campi; scavarono pozzi per conservare l’acqua. i niziarono a coltivare nuove specie di piante alimentari: il grano, l’orzo e la palma. c ostruirono magazzini per conservare i raccolti e le sementi.

Le PR i M e ci V i LTÀ 263 I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA

264 S TOR i A I SUMERI

q ualche giorno fa n ashamur ha stabilito il contratto di matrimonio fra sua figlia e lo sposo e lo scriba lo ha registrato. Oggi sono tutti riuniti nel tempio consacrato a i shtar, dea dell’amore e della vita. u n sacerdote legge ad alta voce il contratto di matrimonio su una tavoletta che uno schiavo gli porge. Apil- i shtar è al suo fianco e tiene un calamo nella mano destra. Vicino a lui uno schiavo porta una tavoletta di argilla umida. q uando il sacerdote termina la lettura, fa un cenno allo scriba. q uesti si avvicina, prende la tavoletta e con un gesto abile la chiude nella tavoletta umida come in una busta. Sull’argilla fresca traccia qualche segno e successivamente i testimoni imprimono a loro volta il proprio sigillo. c on questa cerimonia viene sancita la validità del contratto tra le due famiglie degli sposi. Ora deve recarsi ai magazzini del palazzo reale per fare l’inventario dei sacchi di grano. La giornata di Apil- i shtar, scriba del re, è appena agli inizi.

DOVE? QUANDO? i ntorno al 4000 a. c . alcuni uomini si stabilirono in una zona fertile della Mesopotamia chiamata Sumer: questi uomini erano i Sumeri . i primi semplici villaggi sumeri si trasformarono ben presto in città: le più importanti furono u r, u ruk e Lagash. u na città in particolare era veramente grande: u r ospitava 50.000 abitanti.

Mesopotamia

Ur Uruk Lagash Mar Mediterraneo GolfoPersico TigriEufrate

René Ponthus, François Tichey, I mestieri nell’antichità , Jaca Book

Ogni città era circondata da mura e aveva case, edifici pubblici, il tempio per venerare gli dèi e grandi magazzini per conservare i raccolti abbondanti. Ogni città era guidata da un proprio re ed era come un piccolo stato, una città-stato appunto. Spesso le diverse città-stato si scontravano per conquistare nuove terre, più fertili da coltivare o più vicine all’argine dei fiumi.

QUALI SVOLGEVANO?ATTIVITÀ

i Su M e R i 265

Le attività in campagna i Sumeri erano bravi agricoltori e osservavano sempre ciò che accadeva alla terra. Scoprirono ben presto che quando la pianura era bagnata dalle acque del fiume Tigri e del fiume e ufrate diventava fertile e dava raccolti abbondanti. c apirono così che potevano modificare il terreno per sfruttarlo al meglio: prima di tutto alzarono gli argini per evitare che le piene distruggessero i raccolti; poi scavarono canali e cisterne per portare e conservare l’acqua nei campi più lontani dal fiume. i noltre costruirono un ingegnoso sistema di dighe e chiuse per poter mandare nei campi la quantità di acqua che era necessaria, né troppa, né troppo poca. Cosa inventarono? L’aratro Smuovere la terra e seminare i semi in grandi campi era un lavoro faticoso e lungo. i contadini sumeri allora inventarono l’ aratro . q uesto attrezzo era trainato da buoi accoppiati e aveva un timone a due manici che permetteva al contadino di guidarlo. L’aratro aveva una robusta punta di legno o pietra (il vomere) che affondava nella terra e creava un solco; il solco veniva poi riempito di semi e ricoperto di terra. i semi così andavano subito in profondità e venivano protetti dagli uccelli: il lungo e faticoso lavoro della semina in questo modo divenne veloce e più fruttuoso.

266 S TOR i A

Il lavoro nelle città i contadini e i pastori che vivevano nelle campagne fornivano il cibo per tutti. c osì gli uomini che non dovevano più preoccuparsi ogni giorno di procurarsi il cibo poterono dedicarsi a un lavoro diverso. n elle città ognuno aveva il suo compito. i fabbri lavoravano i metalli u sando il fuoco, si accorsero che alcune pietre scaldate ad alta temperatura fondevano e potevano essere modellate e trasformate in oggetti diversi. All’inizio lavorarono oro, argento e rame, che hanno bisogno di minor calore per diventare malleabili. Verso il 3000 a. c . incominciarono a produrre anche oggetti di bronzo. q uesto è importante perché il bronzo è un metallo che si ottiene mischiando rame e stagno, due minerali che insieme creano una lega molto robusta; ecco che con questo nuovo metallo i fabbri sumeri poterono fabbricare armi più resistenti e rinforzare i carri e le barche. n elle città c’erano anche gli artigiani , uomini e donne che si occupavano di creare oggetti che potessero servire a tutti nella vita quotidiana: vasi, piatti in ceramica, strumenti di lavoro, gioielli, tessuti e abiti.

Alcuni uomini si occupavano di fabbricare i mattoni, che poi sarebbero serviti ai costruttori per erigere case, edifici pubblici e templi. i l terreno pianeggiante offriva ai Sumeri argilla, roccia tenera e arbusti, non offriva però metalli, pietre dure e legno resistente, necessari per costruire utensili e armi. q ueste materie prime si trovavano in zone montuose, lontane dalle città. Allora alcuni uomini, i mercanti , iniziarono a scambiare i prodotti dell’agricoltura e i manufatti che abbondavano con prodotti che mancavano. n ascevano le prime forme di commercio, basate sul baratto, cioè sullo scambio.Oggetti sumeri in metallo

Cosa inventarono? I mattoni e la ruota

La Mesopotamia era povera di legname resistente, pietra e metalli, ma era ricca di argilla e bitume. i costruttori scoprirono che l'argilla asciugata al sole diventava dura e resistente, si ingegnarono allora mettendola in stampi rettangolari per ottenere mattoni con cui costruire tutti i loro grandi edifici.

Su un meraviglioso pannello di legno decorato, lo Stendardo di u r, possiamo ammirare scene particolari della vita sumera. e d è proprio lì che, più di una volta, troviamo la raffigurazione di carri con le ruote. La ruota fu una delle più importanti invenzioni dei Sumeri perché venne usata nei carri da trasporto e da guerra. Grazie ad essa i mercanti poterono spostare carichi pesanti e velocizzare i commerci. L'invenzione della ruota rese anche possibile la nascita di altri utili strumenti; i vasai per esempio inventarono un nuovo strumento di lavoro: usarono la ruota come base e costruirono il tornio a pedale. c on esso poterono lavorare più facilmente l’argilla e ottenere vasi tutti uguali e con forme complesse. di

Ur

Stendardo

i Su M e R i 267

Venivano poi i sacerdoti che, insieme al re, erano gli unici che sapevano capire e spiegare a tutti il volere degli dèi, osservando gli astri e i fenomeni naturali. i funzionari e gli scribi (coloro che sapevano scrivere) erano al servizio del re e dei sacerdoti per aiutarli nel governo della città. i mportanti erano poi i guerrieri , che dovevano difendere la città-stato, sempre minacciata dalle tribù nomadi delle montagne e del deserto e, talvolta, da altre città.

COME ERANO ORGANIZZATI?

Le città dei Sumeri erano governate da un re . i l re era capo dei guerrieri e dei sacerdoti; supervisionava i lavori comuni e uno dei suoi doveri più importanti era la costruzione e il restauro dei templi. i noltre doveva giudicare ciò che accadeva, pacificare le liti e far rispettare le leggi.

IN COSA CREDEVANO?

Tutti questi uomini, insieme agli artigiani, ai mercanti, ai contadini e ai pastori, erano uomini liberi Gli schiavi , invece, erano considerati come oggetti la cui vita non aveva valore. Spesso erano prigionieri di guerra.

La religione i Sumeri, come tutti i popoli della Mesopotamia, veneravano le forze della natura. e rano politeisti , cioè credevano in molti dèi. Gli dèi dei Sumeri avevano aspetto e sentimenti umani, avevano famiglia, amavano e odiavano, si alleavano e combattevano tra loro. e rano dèi antropomorfi (dal greco anthropos = uomo, morphé = forma). i cinque dèi principali erano Anu , dio del cielo; Enlil , dio del vento, Sigillo con il dio delle acque, Enki Contadini e pastori Mercanti

268 S TOR i A

i Su M e R i 269

buono quando portava la pioggia, terribile quando scatenava le tempeste; Enki , signore delle acque che rendeva fertili i campi; Ki , dea della terra; Ishtar , dea della maternità e della vita.

La ziggurat serviva anche a proteggere la città dalle invasioni e dalle inondazioni, grazie a un guardiano che sorvegliava il territorio circostante dalla sua cima e segnalava i pericoli. Re Sacerdoti Scribi Schiavi Artigiani Funzionari Guerrieri

La ziggurat era un luogo sacro, posto al centro della città. e ra costruito con mattoni di argilla seccati al sole e aveva una struttura a gradoni: grosse e larghe torri si stratificavano una sull’altra in immense terrazze sovrapposte, con grandi mura di sostegno e lunghissime scale strette e ripide. i n cima c’era il tempio dedicato al dio protettore della città, con all’interno l’altare dei sacrifici. i l tempio era considerato la casa del dio e vi potevano accedere solo i sacerdoti. All’interno della ziggurat si trovavano anche i magazzini dove venivano conservate le scorte di cibo della città.

La ziggurat i Sumeri credevano che le divinità abitassero i cieli e, perciò, per essere più vicini a loro, costruirono particolari, altissimi, edifici: le ziggurat .

LA NASCITA DELLA SCRITTURA

n elle ziggurat si trovavano anche i magazzini: qui ogni famiglia di contadini o pastori doveva portare una parte dei suoi prodotti. i prodotti venivano conservati e ridistribuiti a tutti gli abitanti della città. u n gruppo di funzionarisacerdoti era incaricato di contare quanto veniva portato al tempio e quello che veniva distribuito: quanto grano, quanti fagioli, quanta lana entravano al tempio (le entrate) e quanti poi ne uscivano (le uscite). n on potevano però ricordare tutto a memoria, quindi escogitarono un modo per tenere il conto: ecco perché nacque la scrittura

All’inizio gli scribi inserivano in appositi vasi dei gettoni di argilla, uno per ogni prodotto conservato; su di essi poi disegnavano il tipo di prodotto. i n un secondo momento iniziarono ad annotare sulle tavolette di argilla tipo e quantità dei prodotti, tracciando disegni che raffiguravano le merci stesse.

c on questo sistema, però, si potevano scrivere solo i nomi degli oggetti, non le azioni o le parole astratte.

AndareMontagnaAcquaBereTerraPesceToroOrzo

i l problema fu risolto utilizzando il disegno per rappresentare sia un oggetto, sia l’azione corrispondente: il disegno della spiga significa “spiga”, ma anche “mangiare”. q uesta soluzione però presentava un problema: occorrevano tanti segni quante erano le parole. A poco a poco gli scribi cominciarono a sostituire i disegni con segni sempre più semplici, che non ricordavano più l’oggetto rappresentato, ma corrispondevano a un suono. e ra nata la prima forma di scrittura.

270 S TOR i A

La scrittura era dunque nata per registrare merci, ma poteva essere usata anche per narrare, comunicare ordini, scrivere preghiere, poesie, racconti.

Tra questi il più importante è “il poema di Ghilgamesh”, un re-eroe, sovrano di u ruk, che spese la vita alla ricerca dell’immortalità e superò tremende prove nel suo viaggio verso la conoscenza. La scuola La scrittura cuneiforme era formata da più di 600 segni diversi ed era perciò molto difficile da imparare. Gli scribi erano i soli a saper scrivere e per questo erano persone privilegiate e molto importanti. e ssi insegnavano ai bambini destinati a diventare scribi a loro volta. i bambini futuri scribi dovevano frequentare la scuola e qui erano sottoposti a una disciplina molto dura e a un metodo di insegnamento molto monotono: si recitavano di continuo i testi, per impararli a memoria. c on queste cantilene, ripetute insieme

q uando gli archeologi hanno iniziato a studiare il popolo sumero e hanno scavato per ritrovare resti e oggetti di questo popolo, hanno trovato delle pietre rotonde che servivano da impronta per i sigilli e tavolette di argilla con iscrizioni. Sopra c’era una scrittura molto difficile da decifrare. n on era costituita da disegni, ma era formata da singoli segni di forma appuntita, che sembrano triangolini o cunei. È stata perciò chiamata cuneiforme i Sumeri non scrivevano sui papiri, ma tracciavano i loro segni con un bastoncino a punta sull’argilla fresca che poi veniva cotta in forno e così si induriva.

i Su M e R i 271

I SISTEMI DI MISURA

Carta delle stelle

Oltre alla scrittura e alla lettura, imparavano i numeri e le forme studiavanogeometriche,lepianteeil loro funzionamento, gli animali e il loro comportamento, il cielo e gli astri.

Unità di misura lineare in bronzo che i Sumeri utilizzavano per controllare le loro misurazioni. Possiamo confrontarla con un righello del nostro astuccio.

272 dagli allievi sotto la guida del maestro, gli apprendisti scribi iniziavano a leggere e scrivere, cioè a riconoscere i segni che corrispondevano a ciascuna parola.

Mentre costruivano dighe e canali, i Sumeri si accorsero che non potevano misurare le grandezze come avevano

Per anni, anzi per secoli, nelle notti limpide e calde, i Sumeri osservarono il corso delle stelle. e siccome erano osservatori acuti e intelligenti, si accorsero che le stelle ruotavano con una certa regolarità. i mpararono a riconoscere quelle che sembravano fisse e apparivano ogni notte nello stesso punto. Ma di più si interessarono a quelle che si muovevano nel firmamento: non capivano proprio come ciò potesse accadere! Oggi sappiamo che sono corpi celesti che girano insieme alla Terra attorno al Sole, ma gli antichi Sumeri non potevano saperlo e quindi è naturale che abbiano pensato che dietro si nascondesse qualche misteriosa magia. e rano convinti che le stelle fossero esseri potenti e che la loro posizione influisse sul destino degli uomini.

Perciò iniziarono a studiare e osservare le stelle, i pianeti e i loro movimenti e ad assegnare loro nomi che sono in uso ancora oggi, come le costellazioni del Toro, del Leone e dello Scorpione.

L’ASTRONOMIA

LA LENTA FINE DEL POPOLO SUMERO

Rappresentazioni degli astri e degli dèi

Dopo oltre un millennio di ricchezza e prosperità, intorno al 2350 a. c per i Sumeri iniziò un lungo periodo che portò alla fine del loro ingegnoso popolo. u n popolo di nomadi del deserto invase la Mesopotamia: per un primo periodo i due popoli riuscirono a vivere insieme, ma poi i Sumeri furono sconfitti in maniera definitiva. i Sumeri erano però stati un popolo talmente innovatore, intelligente e attento alla realtà che li circondava che molte delle loro scoperte furono utilizzate dagli altri popoli che in seguito abitarono la Mesopotamia.

i Su M e R i 273

Ur Uruk Lagash Mar Mediterraneo GolfoPersico TigriEufrate Babilonia

274 S TOR i A I BABILONESI

Mesopotamia

Di uno dei primi re babilonesi che regnarono su tutto il paese conosciamo una lunga iscrizione scolpita nella pietra. Si tratta di una delle raccolte di leggi più antiche del mondo: il c odice di Hammurabi. Anche se il nome di quel re sembra uscito da un libro di favole, le leggi erano invece molto serie, severe e giuste. Perciò vale la pena che tu tenga a mente quando visse Hammurabi, ovvero attorno al 1700 prima di c risto, cioè 3.700 anni fa. Ernst H. Gombrich, Breve storia del mondo , Salani La porta di Ishtar era la più famosa fra le otto porte della

Nabucodonosorcittà aveva fatto costruire nel palazzo reale dei giardini pensili , una delle sette meraviglie del mondo

i B AB i LO ne S i 275 DOVE? QUANDO?

i n poco tempo i Babilonesi appresero tutto ciò che i Sumeri avevano scoperto: ereditarono la religione, la scrittura, le conoscenze scientifiche e tecniche. i Babilonesi si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia; impararono a costruire canali, dighe, chiuse e cisterne imitando i loro predecessori, e a utilizzare gli strumenti di misura per la divisione dei campi; commerciavano con paesi anche molto lontani. n ell’attività artigianale i Babilonesi erano abili nella lavorazione dei metalli, delle stoffe, che avevano imparato a tingere, nella preparazione di cosmetici e di profumi. La cinta muraria circondava tutta la città. Le mura erano così spesse che vi sarebbero potuti transitare sopra anche i carri La ziggurat , dedicata al dio Marduk, era altissima Il fiume Eufrate attraversava la città da nord a sud, dividendola in due parti

Le terre fertili della Mesopotamia avevano attirato da sempre le popolazioni nomadi che vivevano nei deserti circostanti. Dopo il 2000 a. c . alcune tribù guerriere arrivarono in Mesopotamia: presero il potere e conquistarono le città dei Sumeri, dando vita a un nuovo popolo. La città di Babilonia, sulle sponde dell’ e ufrate, divenne la loro capitale.

QUALI ATTIVITÀ SVOLGEVANO?

276 i n campo medico praticavano la chirurgia: sapevano curare le infezioni e sistemare le ossa fratturate; erano inoltre capaci di preparare farmaci e medicine. Osservando con attenzione il cielo, riuscirono a disegnare una carta molto precisa della volta celeste e delle stelle; con l’osservazione della luna e delle sue fasi, divisero l’anno in 360 giorni e in 12 mesi. n elle loro città costruirono grandi palazzi e templi meravigliosi. A Babilonia abitavano probabilmente quasi un milione di persone: era una città grandissima! Anche Babilonia aveva una maestosa e altissima ziggurat, dedicata al dio Marduk: era alta sette piani, costruita in mattoni e decorata di piastrelle e smalto azzurro.

COME ERANO ORGANIZZATI?

La società i l re era il capo della città e anche il sommo sacerdote. i l suo compito principale era garantire il benessere dei suoi sudditi: controllava i lavori, amministrava la giustizia, organizzava l’esercito. La società si fondava su tre gruppi di uomini: c’erano gli uomini liberi più importanti (sacerdoti, funzionari, scribi, ufficiali dell’esercito), gli uomini liberi meno importanti (contadini, artigiani, mercanti, operai) e gli schiavi. Molti schiavi erano prigionieri di guerra, ma tra loro si potevano trovare anche cittadini babilonesi che erano diventati schiavi come punizione per colpe particolarmente gravi commesse o per debiti e povertà.

Ora invece, con il Codice di Hammurabi , il sovrano era sicuro che ciascuno conoscesse le leggi e che nessuno le potesse interpretare o modificare secondo il proprio interesse, perché erano scritte e visibili a tutti.

i B AB i LO ne S i 277

Hammurabi fu un uomo molto coraggioso: diede ordine al regno e organizzò un esercito forte e temuto dai popoli vicini.

i l c odice raccoglieva 282 regole che riguardavano tutti gli aspetti della vita. Prevedeva per molti reati la condanna a morte e applicava la “legge del taglione”: occhio per occhio, dente per dente. Significa che per ogni colpa si subiva una pena uguale. Ma poiché presso i Babilonesi gli individui non erano tutti uguali tra loro, la legge veniva applicata in modo diverso a seconda di chi aveva commesso la colpa e di chi era la vittima.

La stele di Hammurabi n ella parte superiore della stele c’è un bassorilievo che rappresenta il re, in piedi, che riceve da Shamash, il dio del sole e della giustizia, l’anello e il bastone, simboli del potere regale. Hammurabi riceve le leggi direttamente dagli dèi. n ella parte inferiore della stele sono incise, a caratteri cuneiformi, le leggi.

Ma Hammurabi è ricordato soprattutto perché per primo fece incidere su una stele (lastra di pietra) alta più di 2 metri le leggi che regolavano la vita degli abitanti delle città babilonesi. Prima di allora, tutte le leggi e le norme si tramandavano oralmente: a volte venivano modificate o addirittura dimenticate.

Un grande re: Hammurabi i l più grande sovrano dei Babilonesi fu Hammurabi (regnò dal 1792 al 1750 a. c .).

Dagli Annali di Salmanassar III, re d’Assiria

278 S TOR i A GLI ASSIRI n el mio diciottesimo anno di regno attraversai l' ufrate per la sedicesima volta. Azael re di Damasco fiducioso nella forza del suo esercito radunò un gran numero di soldati… c ombattendo contro di lui, gli inflissi una disfatta: con le mie armi sconfissi i 16.000 soldati del suo esercito, presi 1.121 carri, 470 cavalieri… Per salvarsi egli fuggì, ma io lo inseguii, lo rinchiusi in Damasco, sua città reale, distrussi i suoi giardini e proseguii la mia conquista fino… Distrussi innumerevoli città devastandole e bruciandole e presi tanto bottino…

Mesopotamia Ur Uruk Lagash Mar Mediterraneo GolfoPersico TigriEufrate NiniveBabiloniaAssur

n el 1350 a. c . un popolo guerriero, gli Assiri, conquistò tutta la Mesopotamia, sconfiggendo i Babilonesi. q uesto popolo si era insediato ad Assur , una città che sorgeva sulla sponda occidentale del fiume Tigri.

COME ERANO ORGANIZZATI?

Guerrieri impegnati nella caccia al leone

Gli Assiri furono abilissimi costruttori e superarono perfino i famosi Babilonesi: costruirono palazzi e templi di dimensioni grandiose, ricchi di sculture imponenti e bassorilievi finemente eseguiti. i n essi raffigurarono tutte le vittorie dei sovrani, che amavano vedere rappresentate le imprese più gloriose dei loro eserciti. Tanti sovrani assiri sono però diventati

G L i A SS i R i 279

Un popolo di guerrieri

Gli Assiri erano un popolo guerriero, molto abile in battaglia. Avevano sfruttato e migliorato alcune delle invenzioni dei popoli loro vicini, ed erano considerati quasi invincibili. n el loro esercito c’erano soldati a piedi e a cavallo, arcieri sui carri e persone specializzate nel costruire macchine da guerra: torri mobili in legno per dare l’assalto alle mura delle città nemiche e grosse travi di legno con la punta in metallo, gli arieti, per abbattere le porte. i l loro punto di forza erano i carri leggeri , trainati da cavalli, e le armi di ferro , resistenti e robuste.

DOVE? QUANDO?

Gli Assiri conobbero il loro massimo splendore con il re Assurbanipal . e gli trasferì la capitale da Assur a Ninive e ordinò che tutto il materiale scritto fino ad allora in Mesopotamia fosse raccolto e conservato nel suo palazzo: nacque così la prima ricchissima e grandissima biblioteca della storia, che conteneva più di 25.000 tavolette di argilla incise con caratteri cuneiformi: tutto il sapere del tempo.

famosi anche per la loro crudeltà. e ssi dominarono con la forza e il terrore, saccheggiando e devastando vasti territori, incendiando villaggi e città, facendo strage della popolazione indifesa. c on questi sistemi spietati i sovrani assiri volevano scoraggiare le rivolte e intimorire i nemici che, al semplice annuncio dell’arrivo dell’esercito assiro, si sottomettevano senza combattere.

280 S TOR i A

Antiche mura di Ninive

G L i A SS i R i 281 LA FINE DEL REGNO ASSIRO E IL RITORNO DEI BABILONESI

n el 612 a. c . i Babilonesi, comandati dal loro re Nabucodonosor , distrussero la città di n inive e l’impero assiro crollò definitivamente. i Babilonesi ripresero il potere e il nuovo impero risultò ancora più grande e forte di quello di Hammurabi. Durante il suo regno, n abucodonosor conquistò anche la Palestina e deportò a Babilonia come schiavi gran parte degli e brei. c on n abucodonosor Babilonia divenne una città ancor più splendida di prima. i giardini pensili che facevano parte del suo palazzo erano considerati una delle sette meraviglie del mondo: erano sistemati su terrazze coperte di terra e sorrette da volte di pietra. u n ingegnoso sistema d’irrigazione garantiva l’acqua necessaria alla crescita di alberi di grandi dimensioni.

Marco, lo scorso n atale, mentre era in vacanza nel Mar Rosso, ha visitato la Valle dei Re, un luogo archeologico di grande interesse dove si trovano le tombe dei faraoni.

282 S TOR i A

GLI EGIZI

Dipinse sulle pareti scene vivaci della vita di tutti i giorni. Marco ha capito dai disegni nelle tombe che gli e gizi avevano grande speranza di continuare a vivere oltre la morte facendo gli stessi lavori svolti nella vita terrena. c osì ha cominciato a scoprire le abitudini di vita di un popolo molto attivo, di cui sono rimaste fonti visive straordinarie! Marco ha fatto ritorno a casa con la mente carica di ricordi e immagini meravigliose, ma anche con tante domande che desiderava sottoporre alla sua maestra.

TebeLuxor MenfiGiza MarRosso

EGITTOBASSOALTOEGITTO

Le tombe erano ricche di immensi tesori e, anche se quasi tutti sono stati saccheggiati secoli fa, per molto tempo gli archeologi hanno sperato che qualche nascondiglio esistesse ancora e potesse essere scoperto. q uesto viaggio affascinante ha portato Marco a camminare lungo interminabili corridoi finché, entrando in una camera funeraria, è rimasto a bocca spalancata di fronte a una scena coloratissima: la parete di una tomba che si dice sia stata dipinta da Sennedjem, uno degli architetti del grande faraone Ramses ii Si racconta che questo architetto, dopo aver finito di lavorare alla costruzione della tomba del faraone, rientrasse al villaggio per riposarsi. i n questi momenti di pausa si dedicò allo scavo e alla decorazione della sua tomba, a dieci metri dalla casa in cui abitava. e ra il 1290 a. c . circa.

L’importanza del Nilo

G L i eG izi 283 DOVE? QUANDO?

L’ e gitto si trova in Africa, è bagnato a nord dal Mar Mediterraneo e a est dal Mar Rosso. i l suo territorio è una vasta distesa desertica attraversata dal n ilo, uno dei fiumi più lunghi del mondo. Scorre da sud a nord e sfocia con un ampia foce a delta nel Mar Mediterraneo.

La ricchezza e l’esistenza stessa dell’ e gitto dipendevano dal n ilo. Per questo gli antichi scrivevano che l’ e gitto è dono del n ilo, poiché senza quel fiume la vita sarebbe stata impossibile. Ogni anno, all’inizio dell’estate, cadevano abbondanti piogge nelle regioni montuose alla sorgente del n ilo. i l fiume si ingrossava, trascinava terra fertile e allagava i terreni circostanti. q uando, alla fine dell’estate, le acque si ritiravano, sul terreno rimaneva un fango fertile e nero chiamato limo , che arricchisce il terreno e permette alle coltivazioni di crescere rigogliose.

A questo punto iniziava il lavoro dei contadini che cominciavano a seminare i campi mentre il terreno era ancora umido. i l n ilo donava agli e gizi anche abbondante pesce. i noltre qui vivevano numerose specie di animali selvatici come gli ippopotami, i coccodrilli, gli ibis e i falchi, che divennero nel tempo figure importanti per la civiltà egizia.

Il fiume Nilo

Egiziani in riva al Nilo, frammento di papiro c ostruirono numerosi villaggi che si unirono per compiere opere di interesse comune: dighe, argini, canali di irrigazione, per contenere meglio le acque del fiume ed evitare distruzioni. Poi gli uomini si divisero il lavoro: si scelsero dei capi e si organizzarono, ma ben presto cominciarono a farsi guerra tra di loro. Sorsero così due regni: il Basso Egitto , che comprendeva i villaggi nella zona del delta del n ilo, e l’ Alto Egitto , che si estendeva nella valle più a sud. Solo attorno al 3000 a.C. i due regni si unificarono. Li governava un unico re, Menes, chiamato faraone , che pose la capitale a Menfi. Da quel momento gli storici dividono la storia egiziana in tre periodi: z Regno Antico , in cui la capitale era Menfi. i n questo periodo furono costruite le piramidi; z Regno Medio , in cui la capitale fu spostata a Tebe; z Regno Nuovo , il più glorioso, in cui l’ e gitto divenne un grande impero. i n questo periodo regnarono Tutankhamon e Ramses II . n el primo millennio a. c . iniziò la lenta decadenza dell’ e gitto. n el 30 a. c . l’ e gitto divenne parte dell’ i mpero Romano.

284

Le popolazioni che si stabilirono lungo le rive del n ilo, intorno al 3500 a.C. , si dedicarono all’agricoltura ottenendo abbondanti raccolti di frumento (da cui si ricavava il pane), orzo (con cui si produceva la birra), fichi e TavolettedatteridiNarmer

Lungo le sue sponde cresceva il papiro c on questa pianta flessibile si costruivano corde, ceste, sandali e soprattutto un materiale su cui era facile scrivere e che assomigliava ai nostri attuali fogli.

Il personaggio al centro della prima tavoletta è Narmer, identificato con Menes, il primo faraone. Indossa la corona dell’Alto Egitto e impugna una mazza con cui sta per colpire un prigioniero. Davanti a lui il dio Horus, in sembianze di falco, artiglia una foglia di papiro simbolo del Basso Egitto sconfitto.

COME ERANO ORGANIZZATI?

La collana ha dodici fili concentrici, composti da frammenti di turchese, lapislazzuli, cornalina e amazzonite. Sulla fronte del faraone ci sono l’ureo, simbolo di potere del Basso Egitto, e l’avvoltoio, animale che rappresentava l’Alto Egitto.

G L i eG izi 285

LA MASCHERA DI TUTANKHAMON

Il nemes d’oro è interrotto da strisce trasversali fatte con pasta vitrea tinta di azzurro. Anche per le sopracciglia è stata usata pasta vitrea. Per gli occhi, tratti a parte, sono stati utilizzati ossidiana e quarzo.

L’Egitto, regno del faraone A partire dal 3000 a. c . circa, l’ e gitto fu un unico, grande, regno posto sotto il controllo di un re, chiamato faraone i l faraone era considerato un dio, il figlio del dio Sole : davanti a lui ogni uomo doveva inginocchiarsi con il volto a terra. i l potere del faraone era immenso: egli era il padrone di tutte le terre e di tutte le ricchezze dell’ e gitto e a lui spettavano tutte le decisioni. Aveva moltissimi compiti. i nnanzitutto era il capo dell’esercito, poi doveva mantenere l’ordine e la pace nell’ e gitto e difendere il Paese dai nemici. i noltre svolgeva la funzione di sacerdote e tra i suoi compiti aveva quello di compiere cerimonie per ringraziare il n ilo. Organizzava il lavoro agricolo, cioè decideva la costruzione di canali e bacini per ampliare le zone da coltivare. Doveva poi stabilire i tributi e organizzare la conservazione di grandi scorte di cibo nei magazzini per i periodi di carestia. L’ e gitto era una monarchia , parola che significa “governo di una sola persona”. La monarchia egizia era ereditaria: alla morte di un faraone il trono passava a suo figlio o a un parente stretto. u na successione di più re che si tramandano il potere per discendenza

Il corpo del faraone doveva essere d’oro e brillare come il sole, per assicurarsi la protezione divina.

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Una società “a piramide”

L’organizzazione della società dell’antico e gitto era piramidale : più si scendeva nella scala sociale, più diminuiva il benessere e maggiore diventava il numero delle persone che ne facevano parte. Gli scribi avevano il difficile compito di tuttiregistrareidocumenti

Gli schiavi , prigionieri di guerra, erano costretti a svolgere i lavori più umili Il faraone , re assolutoGlifunzionarialti , primo tra tutti il visir , mediante i quali il dirigevaorganizzavafaraoneelostatoI sacerdoti , ieilinterpretavanopotentissima,castavoleredeglidèicelebravanoritisacriI militari , al nuovioilpercombattevanodelcomandofaraone,difendereregnoperconquistareterritoriGli artigiani armi,producevanooggetti e strumenti; mercanti e leetrasportavanobattelliericommerciavanomerci I contadini , quando non erano opereperlavoravanonell’agricoltura,impegnatilegrandipubbliche

La religione Gli antichi e gizi erano politeisti , cioè adoravano molti dèi. e rano un popolo molto religioso, la religione infatti era presente in tutti gli aspetti della loro vita. Per questo costruirono templi grandiosi in onore degli dèi. Potevano entrare solo il faraone e i sacerdoti mentre il popolo non poteva vedere la statua del dio e doveva pregare restando fuori. Le divinità venivano rappresentate con il corpo umano e la testa di un animale che ricordava l’ambiente in cui il dio viveva; ad esempio Anubi era rappresentato come uno sciacallo che viveva nel deserto, dove venivano seppelliti i morti. Thot degliprotettore,scribiHorus , dio del nascenteSole Osiride , giudice dei morti Ra-Aton , dio del Sole Amon , padre degli dèi Anubi , dio dei morti Tra le divinità più importanti vi era Osiride , il dio degli i nferi. Gli e gizi credevano che, dopo la morte, sarebbero stati interrogati dal tribunale degli dèi, composto da quarantadue giudici. i l giudice supremo, Osiride, presiedeva alla pesatura del cuore su una bilancia. Se il cuore risultava più leggero di una piuma, posta sull’altro piatto della bilancia, il defunto aveva detto la verità e avrebbe avuto la tranquillità eterna. Tra le numerose divinità fu adorato in modo particolare Ra , il dio-sole.

IN CHE COSA CREDEVANO?

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Tutti gli uomini si sentivano legati a lui, perché il calore, la luce e gli abbondanti raccolti dipendevano dal sole. u na caratteristica di Ra era quella di assumere vari aspetti: falco, ariete, uomo, scarabeo e perfino piramide.

Per conservare i corpi gli e gizi inventarono la tecnica dell’ imbalsamazione . e ra un procedimento molto complesso, riservato ai faraoni e alle persone più ricche, che durava settanta giorni. i corpi venivano svuotati delle viscere, cosparsi di oli profumati e avvolti in bende. c osì diventavano mummie . q ueste erano poi collocate in sarcofagi , casse di forma umana dipinte a colori vivaci, che a loro volta venivano deposti nelle tombe. Pesatura del cuore, dal Libro dei Morti

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Vivere oltre la morte Gli e gizi credevano che la vita continuasse anche dopo la morte e che l’anima restasse nel corpo con cui avrebbe cominciato in cielo una nuova vita, simile a quella vissuta sulla terra. Occorreva quindi mantenere intatto il corpo dei defunti, più a lungo possibile.

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q ui venivano sistemati anche gli oggetti cari al defunto e tutto quello che poteva servire nell’aldilà: cibo, abiti, mobili. Venivano poste anche delle statuine che rappresentavano i servi del defunto pronti a risvegliarsi nell’aldilà, a obbedire agli ordini e a eseguire qualsiasi compito. i faraoni si facevano costruire tombe molto ricche e maestose, come le piramidi , o scavate nelle rocce. Le salme dei cittadini meno ricchi, invece, venivano fatte seccare per conservarle, poi erano avvolte nella tela e deposte in fosse scavate nel terreno o in caverne. Riti di purificazione e preparazione per la sepoltura dei morti Sarcofago di donna

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All’interno le piramidi nascondevano una serie di cunicoli, scale, stanze, ripostigli e magazzini; al centro c’era la tomba vera e propria, dove si deponevano il sarcofago del faraone, tutti i suoi tesori e gli oggetti a lui cari. i n molti casi, però, tutte queste ricchezze sono andate perdute: i ladri ne hanno saccheggiate tantissime. Per questo vennero emesse leggi speciali che prevedevano pene tremende per chi fosse stato sorpreso a rubare nelle tombe.

Le piramidi Le piramidi sono le maestose tombe che molti Faraoni si fecero costruire per dimostrare la loro superiorità rispetto al popolo. Le più note, e oggi meglio conservate, sono le piramidi di Giza e quelle dei faraoni Cheope , Chefren e Micerino .

A Giza si trova anche la grande sfinge. Ha la testa di uomo, simbolo dell’intelletto, e il corpo di leone, simbolo della forza. i l volto della sfinge

Per la loro costruzione gli e gizi usarono grandi blocchi di pietra che venivano trasportati lungo il n ilo con grandi chiatte e poi messe una sopra l’altra da migliaia di uomini. c ompletare una piramide poteva richiedere anche vent’anni di lavoro.

ormai è sfigurato, ma si pensa che rappresenti quello del faraone c hefren. c ol passare del tempo, i faraoni non costruirono più le piramidi, troppo riconoscibili e di facile accesso. Scelsero allora una valle, nascosta nel deserto, difficile da raggiungere e ben sorvegliata dai soldati: la valle dei Re q ui le grandi e magnifiche tombe vennero scavate nella roccia e gli operai che vi lavoravano furono obbligati al segreto, pena la morte.

Per questo alcune hanno custodito i loro tesori per migliaia di anni prima di essere scoperte dagli archeologi. i l ritrovamento più eccezionale fu quello della tomba del faraone Tutankhamon , nel 1922. È stato ritrovato il più ricco corredo funebre della storia: un tesoro composto da più di duemila pezzi, gran parte in oro.

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Le piramidi e la Sfinge di Giza

292 S TOR i A A CHE COSA SI DEDICAVANO?

Esperti agricoltori Grazie al n ilo l’agricoltura era l’attività principale. Gli e gizi coltivavano cereali e ortaggi n on mancavano i vigneti per la produzione del vino, ma la bevanda più diffusa era la birra , ottenuta facendo macerare nell’acqua grano e pane e lasciandoli fermentare. c oltivavano anche il lino , che veniva usato per fabbricare tessuti per gli abiti.

I sarcofagi che dovevano contenere le mummie di persone di una certa importanza venivano dipinti da abili artisti diritrovataRappresentazionenellatombaSennedjem

Le barche erano costruite con fasci di estrettamentepapirolegatiavevanolaforma di una mezzaluna Si coltivava anche il lino che era usato per la tessitura; la raccolta si faceva strappando le piante prima che ingiallisse il gambo I contadini sceglievano con attenzione il momento della semina dei cereali e usavano l’aratro tirato dai buoi Le spighe di grano dalfalcitagliatevenivanocondilegnomanicocorto

I geroglifici Gli e gizi inventarono un nuovo tipo di scrittura chiamata geroglifico (segni sacri) che utilizza migliaia di disegni per comunicare singole parole o azioni. i testi geroglifici venivano scolpiti o dipinti su monumenti o scritti su fogli di papiro, la pianta che cresce lungo il n ilo; si leggevano come i rebus perché rappresentavano idee. i n seguito indicarono anche sillabe, lettere e frasi. Scrivere documenti con i geroglifici richiedeva lunghi anni di studio. Gli esperti della scrittura erano gli scribi , che all’interno della piramide sociale erano molto rispettati. n ella società egizia i documenti scritti erano importantissimi, quindi gli scribi non erano mai senza lavoro.

COSA INVENTARONO?

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Esperti navigatori i l n ilo era per gli e gizi anche un’importante via di comunicazione e di commercio. e ssi divennero infatti molto esperti nel costruire imbarcazioni, sia quelle basse e larghe per trasportare gli enormi massi di marmo e pietre per la costruzione di edifici, sia quelle piccole utilizzate per la pesca.

Modello di imbarcazione trovato in una tomba egizia

294 e ssi erano molto invidiati (non dovevano faticare sotto il sole) e godevano di grande rispetto. Per molti secoli la scrittura geroglifica rimase un mistero, finché nel 1799 venne ritrovata a Rosetta , nella zona del delta del n ilo, una stele . È una lastra di pietra su cui è inciso uno stesso testo sia in caratteri geroglifici sia nella scrittura greca, che si conosceva bene. Fu lo studioso francese Champollion a tradurre la misteriosa scrittura egizia. c osì è stato possibile leggere le numerosissime iscrizioni su tombe, monumenti e papiri che il clima asciutto del deserto alScribalavoro La stele di Rosetta Abu tempioSimbel,diRamses II

LE SCIENZE i medici egizi erano famosi in tutto il mondo antico. n ei papiri sono descritte pratiche mediche molto avanzate: i tagli profondi erano cuciti, le fratture venivano immobilizzate e certe operazioni venivano praticate dopo la somministrazione di calmanti.

Gli e gizi comprendevano l’importanza dell’igiene e della pulizia per prevenire le malattie. Svilupparono anche la matematica e la geometria , indispensabili per ristabilire le linee di proprietà dei campi dopo le piene del n ilo e per costruire edifici; studiarono inoltre l’ astronomia , che serviva per il calcolo del tempo.

ARTIGIANI E ARCHITETTI

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Fra la popolazione egizia c’erano anche abili artigiani che lavoravano i marmi pregiati, l’ oro e le pietre dure c reavano splendidi gioielli e oggetti preziosi. c ’erano anche ingegnosi architetti che costruivano templi per gli dèi, palazzi per i faraoni e i loro funzionari, grandi tombe e monumenti Calendario stellare

Mar Mediterraneo l Signore disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». 12,1-3 DOVE? QUANDO? Gli e brei erano in origine un gruppo di famiglie nomadi e vivevano in Mesopotamia. i ntorno al 1800 a. c . partirono dalla città di u r; erano guidati da Abramo, il loro patriarca, che era a capo di tutte le famiglie riunite. Attraversarono il deserto e raggiunsero la Palestina, la terra che Dio aveva loro promesso. ⬛ la terra di Canaan ⬛ il viaggio di Abramo ⬛ verso l'Egitto ⬛ uscita dal paese d’Egitto Ur

Genesi

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GLI EBREI i

HarranGerusalemmeMonteSinaiEgitto

UN POPOLO UNICO NELLA STORIA

G L i eBR ei 297

L’ANTICO TESTAMENTO: LIBRO SACRO E FONTE STORICA

Il Monte Sinai Antico rotolo

Gli e brei non furono un popolo molto numeroso, non furono mai nemmeno potenti, non fondarono grandi imperi e non li ricordiamo per particolari scoperte o invenzioni. q uesto piccolo popolo, però, per un aspetto era unico nel mondo antico: mentre gli altri popoli erano politeisti, gli e brei credevano in un solo Dio. e rano pertanto monoteisti (dal greco monos = uno solo, unico e theos = dio). e ssi si rifiutavano di rendere onore a qualunque uomo o divinità che non fosse Jahvè , il Dio unico, creatore del cielo e della terra, che si era fatto conoscere da Abramo e con lui aveva stretto alleanza. La storia del popolo ebraico è dunque la storia dell’alleanza di Dio con l’uomo nel tempo.

La nostra principale fonte per conoscere le vicende del popolo ebraico è l’Antico Testamento, una raccolta di quarantasei scritti che raccontano in modo diverso ciò che accadde agli e brei dall’inizio dei tempi fino alla nascita di Gesù. Si tratta di libri allo stesso tempo sacri e storici, perché le vicende che narrano sono molto utili per ricostruire con esattezza la storia degli e brei, ma raccontano allo stesso tempo la prima rivelazione di Dio all’uomo.

I RE D’ISRAELE Giunti a c anaan intorno al 1020 a. c ., gli e brei scelsero un re che li guidasse in battaglia contro i Filistei che occupavano la loro terra. i l primo re fu Saul, dopo di lui Davide , che sconfisse i nemici e riunì le dodici tribù in un unico regno. La capitale fu posta a Gerusalemme. c on il re successivo, Salomone, Gerusalemme divenne una città bella e ricca. e gli fu un re saggio, e la sua sapienza attirava alla sua corte chi desiderava consigli e aiuto. Durante il suo regno fece costruire un grandissimo tempio per custodire il segno dell’alleanza di Jahvè col popolo ebraico: l’ Arca dell’Alleanza , Mosè guida gli Ebrei attraverso il Mar Rosso

298 L’INIZIO DELLA STORIA DEGLI EBREI

L’ Antico Testamento racconta che Abramo pastore a u r, dopo una lunga migrazione si stabilì con la sua e molte altre famiglie nella terra di c anaan, intorno al fiume Giordano. e ra una terra fertile, dove gli poterono vivere di allevamento e agricoltura. Abramo riunì le famiglie nomadi e ne costituì un popolo. Suo nipote, Giacobbe , chiamato anche i sraele (che significa “forza di Dio”), ebbe poi dodici figli, ciascuno dei quali diede origine a una tribù. Da qui nacquero le dodici tribù che, da allora in avanti, costituirono il popolo di i sraele. q uando la terra di c anaan fu colpita da una grave carestia, Giacobbe e le altre famiglie emigrarono in e gitto, dove c’era cibo in abbondanza. i n un primo tempo la convivenza fu pacifica, ma quando gli e brei divennero troppo numerosi, il faraone li rese schiavi. Gli e brei dovettero svolgere i lavori più umili e faticosi, sia nei campi sia nei cantieri per la costruzione dei grandi monumenti egizi. Ma Jahvè non li aveva dimenticati e mandò un uomo, Mosè (che in egiziano significa “salvato dalle acque”), per farli uscire dal paese d’ e gitto. Dopo molti anni di spostamenti nei territori desertici tra e gitto e Palestina, finalmente gli e brei riuscirono a tornare a c anaan. Durante questo lungo viaggio, mai Jahvè abbandonò il suo popolo. Sul monte Sinai Mosè ricevette da Dio i Dieci c omandamenti, scritti su tavole di pietra, che da quel giorno divennero le leggi scritte per tutto il popolo ebraico.

Alla morte di Salomone, il regno fu diviso in due parti e venne conquistato prima dagli Assiri, poi dai Babilonesi. n el 587 a. c . il re n abucodonosor si impadronì di Gerusalemme, distrusse il Tempio di Salomone e deportò gli e brei a Babilonia, dove vissero in schiavitù. q uando i Persiani espugnarono Babilonia, il loro re, Ciro , permise agli e brei di tornare in patria; essi ricostruirono Gerusalemme e il Tempio. Da allora, la storia del popolo ebraico è sempre stata legata a quella dei popoli che, di volta in volta, lo sconfissero e lo conquistarono: dopo i Persiani, il greco Alessandro Magno e poi i Romani. Anche se sottomessi ad altri popoli, però, gli e brei non vennero mai meno alla loro storia e alla loro tradizione: la fede in Jahvè e l’attesa del suo regno li tennero e li tengono uniti ancora oggi. Lacandelabromenorah, a sette bracci

che conteneva le Tavole dei Dieci Comandamenti . e ssa era custodita in un luogo accessibile solo ai sacerdoti, illuminato perennemente da un candelabro d’oro a sette bracci, la menorah. Secondo la tradizione, essa simboleggia i sette giorni della c reazione. Gerusalemme nel I secolo d.C. Il Tempio domina la città LA DIVISIONE DEL REGNO

300 S TOR i A 10000 a.C. 4000 a.C. 3000 a.C. Paleolitico Neolitico 3500 a.C. Sumeri Egizi LA DELLINEATEMPO

L A L ine A D e L T e MPO 301 2000 a.C. 1000 a.C. Nascita di Cristo 2350 a.C. 1350 a.C. 612 a.C. 30 a.C. 1800 a.C. 70 d.C. Babilonesi Assiri Ebrei 1200 a.C.

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Quali caratteristiche dell’acqua possiamo scoprire con i nostri sensi? Come fa l’acqua allo stato liquido a trasformarsi in acqua allo stato solido? Come fa il ghiaccio a trasformarsi in acqua allo stato liquido? Come fa l’acqua allo stato liquido a trasformarsi in vapore acqueo? Mettiti alla prova

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La pianta dell’aula Dal satellite… alla carta 172 Cosa sono le immagini satellitari? Osservare il mondo dall’alto Cosa sono le carte geografiche? tipi di carte utilizzano i cartografi? Mettiti alla prova

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Dal seme alla pianta

L’acqua e il terreno 132 Cosa c’è nel terreno? I terreni sono tutti uguali?

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INDICE PerMATEMATICAcominciare 4 Leggi, pensa, immagina, prova, aiutati con disegni e calcoli, poi rispondi 4 Leggi e comprendi bene, poi risolvi e rispondi 5 Leggi, pensa, immagina e disegna 6 Cifre e numeri 8 Esercizi 10 Sistema decimale e valore posizionale 20 Esercizi 22 Il problema 34 Esercizi 36 Addizione 48 Esercizi 50 Strategie di calcolo 54 Sottrazione 64 Esercizi 66 Moltiplicazione 74 Esercizi 77 Divisione 84 Esercizi 86 Misura 92 Misure antiche, sempre utili 94 Esercizi 95 LoGEOMETRIAspazioelefigure 98 I solidi 99 Il parallelepipedo 99 Il cubo 100 Facce, spigoli, vertici 101 Le figure piane 102 I poligoni 103 Le linee 104 Tante linee 105 Le rette 106 Le semirette e i segmenti 107 Il perimetro 107 Le linee nei poligoni 108 Gli angoli 109 L’angolo retto 110 Il tangram 114 Triangoli e quadrilateri 115 I triangoli 115 I quadrilateri 115 Esercizi 116 GliSCIENZEstatidell’acqua 120

Come si comporta l’acqua in terreni diversi?

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Quali sono le prime fasi di crescita del fagiolo? Come cambia la pianta di fagiolo mentre cresce? Che cosa serve alla pianta per vivere? è la struttura del seme? Mettiti alla prova La vita delle piante Che compito svolge la foglia? cosa serve il fusto? Che compito svolgono le radici? Mettiti alla prova

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Quali sono i terreni adatti alle piante? 138 Mettiti alla prova 139 Animali che abitano sotto terra 140 Si può vivere sotto terra? Come sono fatte e come vivono le talpe? Come sono fatti e come vivono i lombrichi? 146 Quali piccoli animali vivono nel terreno? Mettiti alla prova

Il tempo meteorologico 126 Che tempo fa oggi? Come variano le condizioni meteorologiche? 129 Come avvengono nell’atmosfera i fenomeni meteorologici? Mettiti alla prova 131

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174 Quanti

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Orientarsi nella realtà e nella carta Dove sorge il Sole? sono i punti cardinali? Alla scoperta dei punti cardinali L'isola sulla carta

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OrientarsiGEOGRAFIAerappresentare

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LeSTORIAoriginidell’umanità cosa c’era una volta? Adamo ed Eva? dell’uomo erano i nostri primi antenati? è unico Quando è successo? Mettiti alla prova La Preistoria Il Paleolitico Dove? Quando? Come vivevano gli uomini del Paleolitico? La caccia e la raccolta Cosa inventarono? Il fuoco… la grande scoperta del Paleolitico In cosa credevano? La religione e i primi artisti Il passaggio ad un’altra vita L’uomo esplora il mondo Mettiti alla prova Il Neolitico Dove? Quando? Come vivevano gli uomini del Neolitico? Da nomade a sedentario La vita nei villaggi Cosa inventarono? La vita cambia L’uomo e i primi commerci In cosa credevano? religione Mettiti alla prova Un passaggio importante: l’Età dei Metalli I Camuni, un popolo preistorico

Sole e ombra 178 Come sono indicati i punti cardinali nelle carte? 179 Come è possibile orientarsi di notte? 179 Cos’è la bussola? Cosa indica? 180 Mettiti alla prova 181 I paesaggi d’Italia 182 Gli aspetti naturali 183 Cosa vediamo? 183 La vita dell’uomo in Italia 185 Quali risorse? 185 Come interviene l’uomo? 186 Chi vive in Italia? 187 Mettiti alla prova 187 Lo stato italiano 188 La bandiera 188 Lo stemma 188 La Costituzione 188 Le regioni 189 La montagna 190 Gli aspetti naturali 190 Cosa vediamo? 190 Come si è formata la montagna? 192 Flora e fauna 193 La vita dell’uomo in montagna 194 Quali risorse? 194 Come interviene l’uomo? 194 Una finestra sul mondo 196 Mettiti alla prova 196 La collina 198 Gli aspetti naturali 198 Cosa vediamo? 198 Come si formano le colline? 200 Flora e fauna dei boschi 201 La vita dell’uomo in collina 202 Mettiti alla prova 203 La pianura 204 Gli aspetti naturali 204 Cosa vediamo? 204 Come si è formata la pianura? 206 Flora e fauna 206 La vita dell’uomo in pianura 208 Una finestra sul mondo: pianure a colori 210 Mettiti alla prova 211 La città 212 Gli aspetti naturali 212 Cosa vediamo? 212 Una finestra sul mondo: le grandi città italiane 214 Mettiti alla prova 215 Il fiume 216 Gli aspetti naturali 216 Cosa vediamo? 216 Come si forma un fiume? 217 Flora e fauna 218 La vita dell’uomo vicino al fiume 219 Una finestra sul mondo 220 Mettiti alla prova 221 Il lago 222 Gli aspetti naturali 222 Cosa vediamo? 222 Come si sono formati i laghi? 223 Una finestra sul mondo 224 La vita dell’uomo al lago 224 Mettiti alla prova 225 Il mare 226 Gli aspetti naturali 226 Cosa vediamo? 226 Il mare si muove 228 Flora e fauna 228 La vita dell’uomo al mare 229 Quali risorse? 229 Come interviene l’uomo? 229 Mettiti alla prova 230

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237 L’uomo

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Le prime civiltà I villaggi sul fiume Dai villaggi alle prime città I popoli della Mesopotamia

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I Sumeri 264 Dove? Quando? 264 Quali attività svolgevano? 265 Le attività in campagna 265 Il lavoro nelle città 266 Come erano organizzati? 268 La società 268 In cosa credevano? 268 La religione 268 La ziggurat 269 La nascita della scrittura 270 La scuola 271 I sistemi di misura 272 L’astronomia 273 La lenta fine del popolo sumero 273 I Babilonesi 274 Dove? Quando? 275 Quali attività svolgevano? 275 Come erano organizzati? 276 La società 276 Un grande re: Hammurabi 277 La stele di Hammurabi 277 Gli Assiri 278 Dove? Quando? 279 Come erano organizzati? 279 Un popolo di guerrieri 279 La fine del regno assiro e il ritorno dei Babilonesi 281 Gli Egizi 282 Dove? Quando? 283 L’importanza del Nilo 283 Come erano organizzati? 285 L’Egitto, regno del faraone 285 Una società “a piramide” 286 In che cosa credevano? 287 La religione 287 Vivere oltre la morte 288 Le piramidi 290 A che cosa si dedicavano? 292 Esperti agricoltori 292 Esperti navigatori 293 Cosa inventarono? 293 I geroglifici 293 Le scienze 295 Artigiani e architetti 295 Gli Ebrei 296 Dove? Quando? 296 Un popolo unico nella storia 297 L’Antico Testamento: libro sacro e fonte storica 297 L’inizio della storia degli Ebrei 298 I re d’Israele 298 La divisione del regno 299 La linea del tempo 300 Referenze fotografiche Archivio itaca · DeAgostini Picture Library/Scala, Firenze 240-241, 280 · nasa: esa and the Planck collaboration 233 · PxHere · The British Library 298 · The Metropolitan Museum of Art, new York: The Berggruen Klee collection, 1987, 104; Dodge Fund, 1933, 264; Rogers Fund, 1959, 273; Rogers Fund, 1930, 288, 289, 292; Rogers Fund and edward S. Harkness Gift, 1920, 293 · Shutterstock.com: elen Koss 88, grafikwork 92, Pavel L Photo and Video 98, hshii 98, Saran_Poroong 100, AndreyProektant 100, Sergiy Bykhunenko 102, Romrodphoto 106, moxumbic 106, africa924 106, ultramansk 106, Jesse Davis 108, gomolach 109, 111, goodluz 119, Dejawu 120, Piotr Piatrouski 120, Tomas Ragina 120, Thitisan 126, ibande 126, Kotenko Oleksandr 126, capricorn Studio 126, Alena Ozerova 126, Andi Po 126, BlueOrange Studio 126, Anton Prohorov 127, KeRiM 128, Silver Wolf 130, nTYS20 132, inu 132, irina Kozorog 132, Dardainna 132, Annaelizabeth photography 133, mkos83 133, Landscape nature Photo 133, Leigh Prather 133, Oleksandr Lytvynenko 134-135, coprid 135, Krashenitsa Dmitrii 135, Lubava 135, photka 135, Deyan Georgiev 136, Andrey Solovev 136, Detyukov Sergey 136, goodmoments 136, kzww 137, chiccoDodiFc 138, matkub2499 138, Thanakorn Hongphan 138, Aboltin 138, luciezr 138, PhilipYb Studio 138, Andrey Armyagov 140, Vital che 140, theapflueger 140, 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